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Anno 6 Nov. - Associazione Giuliani nel Mondo

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GIULIANI GIULIANI<strong>nel</strong><br />

M NDO<br />

<strong>Anno</strong> 6 - <strong>Nov</strong>embre-Dicembre 2011 - Numero 4 - Taxe Perçue - Tassa pagata - Trieste C.P.O. - Periodico di informazioni - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in A. P. - 34100 Trieste (Italy)<br />

DL 353/2003 (conv. in L. 27/12/2004 n. 46) - art. 1 comma 2 CNSO TS Trieste/5 AP/2007 - art. 1 comma 1 DCB dd. 17.06.2007 - Distribuzione gratuita<br />

Attenzione! In caso di mancato recapito inviare all’Ufficio Postale di Trieste C.P.O., detentore del conto, per la restituzione al mittente previo pagamento resi. If undelivered, please return to C.P.O. / C.M.P. - Provincia di Trieste - Italy.<br />

Le iniziative Di GORizia e tOROntO<br />

Tappe miliari per un percorso innovativo.<br />

Con le manifestazioni di Melbourne, Porto Alegre e Trieste un denominatore<br />

comune che porta ad un’univoca e irreversibile progettualità<br />

Dal Club tradizionale<br />

alla Comunità virtuale<br />

La ripete, la sottolinea in tutte le occasioni il<br />

presidente Dario Locchi, la mette in ampio risalto<br />

nei pan<strong>nel</strong>li Dario Rinaldi, curatore di tutte<br />

le nostre Mostre,la sottolinea <strong>nel</strong>le varie dichiarazioni<br />

l’Assessore regionale Elio De Anna:<br />

la diversità tra le storiche generazioni dei corregionali<br />

residenti all’estero (partiti con la valigia<br />

di cartone) ed i giovani discendenti di seconda<br />

e terza generazione nonché le decine e<br />

decine di eccellenze comprendenti la mobilità<br />

professionale oggi attive nei più remoti angoli<br />

della terra (viaggiano con l’ipertecnologico<br />

bag) è abissale e va colmata attraverso azioni<br />

mirate per far comprendere a queste persone,<br />

pur <strong>nel</strong>la loro non omogeneità di pensiero,<br />

azione, modo di vivere e di operare, la necessità<br />

del legame con la terra d’origine.<br />

Ma ci si chiede: Cambiare non solo si può ma<br />

si deve, tutti assieme.<br />

E scorriamo alcune significative tappe di questo<br />

inizio di percorso.<br />

Melbourne 2007 - Al convegno degli oltre<br />

cento giovani del continente australiano arriva<br />

un primo segnale; si costituisce la FVG-Next.<br />

Porto Alegre 2009 - Alla convention dei 130<br />

giovani provenienti da tutti i Paesi dell’America<br />

Latina la nostra <strong>Associazione</strong> accoglie<br />

l’istanza degli argentini. Infatti, Buenos Aires<br />

ospiterà <strong>nel</strong> 2012 il primo raduno “nazionale”<br />

dei giovani aderenti ai 16 Sodalizi.<br />

Toronto 2011 - Convegno con oltre 120 giovani<br />

del continente nord americano. Le risultanze,<br />

i progetti sono evidenziati <strong>nel</strong>le relazioni<br />

e nei servizi sulla manifestazione canadese.<br />

Ma ci sono state altre occasioni.<br />

Trieste 2010 - Due appuntamenti di notevole<br />

rilevanza, il 40° di costituzione dell’AGM ed il<br />

Convegno. Presenti giovani e dirigenti storici<br />

dei nostri 60 Sodalizi tutti hanno concordato<br />

sull’ assoluta necessità di un cambiamento di<br />

strategie: elaborazione di programmi innovativi,<br />

proposte con soluzioni reali, compatibili<br />

sul piano finanziario, con l’obiettivo primario e<br />

finale il coinvolgimento di tutte le realtà.<br />

Trieste 2011 - La Mostra ”Con le nostre radici<br />

<strong>nel</strong> nuovo Millennio” ha segnato un’ulteriore<br />

tappa.<br />

Gorizia 2011 - La Mostra “Con le nostre radici<br />

verso il futuro” ed il convegno. L’AGM ha pertanto<br />

già avviato questo processo che è irreversibile<br />

non soltanto con il Progetto “Giovani-Argentina<br />

2012” ma anche, in via sperimentale, uno<br />

per i giovani giuliano-dalmati d’Australia.<br />

Quattro le ”realtà” di questa sfida: i corregionali<br />

storici residenti all’estero, le seconde e terze<br />

generazioni, le presenze giuliane e la mobilità<br />

professionale triestino-goriziana; l’obiettivo è,<br />

anche se ci sono numerose sfide e preconcetti<br />

da vincere e superare (da un affievolirsi delle<br />

attività nei club con il venir meno dei suoi<br />

fruitori, alle esigenze dei giovani che vedono<br />

a loro modo l’aggregazione imposta dalle moderne<br />

tecnologie), agevolare il percorso dei<br />

passaggi generazionali.<br />

Fabio Ziberna<br />

Il tavolo della presidenza.<br />

A tu per tu con i giovani<br />

Ministri federali, capi della Polizia locale, ingegneri<br />

aerospaziali, giornalisti. Sono tantissime<br />

le eccellenze del Friuli Venezia Giulia che hanno<br />

contribuito a far grande il Canada e Toronto, la<br />

città della Provincia dell’Ontario dove si sono<br />

dati appuntamento oltre un centinaio di giovani<br />

di tutto il Nord America in occasione del raduno<br />

organizzato dall’assessorato dei Corregionali<br />

all’Estero guidato da Elio De Anna.<br />

I giovani si sono confrontati su tre argomenti,<br />

ossia cultura, economia e comunicazione. Tre<br />

tavoli di confronto che hanno visto come coordinatori<br />

altrettante eccellenze del Friuli Venezia<br />

Giulia sparse <strong>nel</strong> mondo, appartenenti alla “Cabina<br />

di regia” creata l’anno scorso su invito del<br />

ministero degli esteri a Villa Manin e di cui fanno<br />

parte personaggi della Regione distintisi per la<br />

loro operosità.<br />

Non a caso è stato scelto il Canada e in particolare<br />

Toronto quale sede di questo importante<br />

convegno. Nella capitale dell’Ontario infatti<br />

risiedono circa 48.000 corregionali, molti dei<br />

quali hanno contribuito a scrivere la storia di<br />

questa regione e della Nazione nordamericana.<br />

I gruppi di lavoro sono stati coordinati da tre<br />

“protagonisti” corregionali che si sono distinti<br />

<strong>nel</strong> mondo per la loro attività lavorativa. Per la<br />

sezione “identità e cultura” l’incarico è stato affidato<br />

a Marco Macorig, direttore di Tradinvest<br />

Group Londra, mentre il tema della “economia”<br />

da Lucio Masutti, presidente della Medea Team<br />

di Bratislava. Infine “comunicazione e informazione”<br />

da Tomaso Generoso, presidente della<br />

Confederazione imprenditori italiani <strong>nel</strong> mondo<br />

con sede a New York.<br />

Tra coloro che hanno portato la propria esperienza<br />

ai giovani del Friuli Venezia Giulia residenti<br />

<strong>nel</strong> Nord America il Rettore dell’Università<br />

di Udine, Cristina Compagno, anche a nome<br />

dell’Ateneo Triestino, l’amministratore delegato<br />

di Eurotech, Roberto Siagri, il direttore scientifico<br />

del CRO di Aviano, Paolo de Paoli, il caporedattore<br />

della sede Rai del Friuli Venezia Giulia, Giovanni<br />

Marzini, nonché il docente triestino, Fulvio<br />

Salimbeni, che ha svolto la relazione introduttiva,<br />

base per la discussione.<br />

Altri servizi in pagina 4<br />

MeMORia e FUtURO inSieMe<br />

Ricordo di ciò che siamo stati, ma anche consapevolezza<br />

delle potenzialità rappresentate<br />

sia dai nostri emigrati quanto dalla mobilità<br />

professionale.<br />

Questo il concetto della mostra “Goriziani, triestini<br />

ed istriani <strong>nel</strong> mondo”. Dalla grande emigrazione<br />

alla mobilità professionale – una storia<br />

accompagnata dalle cronache de Il Piccolo<br />

e curata da Dario Rinaldi, tenutasi dal 21 al 29<br />

novembre alla Galleria “Dora Bassi” di Gorizia.<br />

L’iniziativa dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Giuliani</strong> <strong>nel</strong> <strong>Mondo</strong><br />

e Il Piccolo si inserisce <strong>nel</strong>l’ambito dei festeggiamenti<br />

organizzati per celebrare i 130 anni di<br />

vita del quotidiano e gode del sostegno dell’<strong>Associazione</strong><br />

Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia,<br />

del Comune di Gorizia e della Regione.<br />

Il concetto è stato più volte sottolineato <strong>nel</strong><br />

corso della cerimonia d’apertura. “C’è un’altra<br />

Gorizia <strong>nel</strong> mondo”, ha sottolineato il presidente<br />

dell’AGM Dario Locchi ricordando che i<br />

giuliano-dalmati sparsi per i cinque continenti<br />

sono stimati tra i 100 e 150 mila.<br />

Il sindaco Ettore Romoli e il direttore de Il Piccolo<br />

Paolo Possamai hanno focalizzato l’attenzione<br />

su un punto importante: la mostra è dedicata<br />

prima di tutto ai giovani. Sono loro che devono<br />

Emigrati ieri, imprenditori oggi a fianco delle eccellenze<br />

della mobilità professionale.<br />

capire il passato per migliorare il loro domani.<br />

“E’ come se <strong>nel</strong> termine memoria fossero fusi<br />

i concetti nostalgia e tensione a costruire un<br />

futuro nuovo, ha detto il direttore Possamai.<br />

Il giornale da una parte racconta l’accaduto,<br />

dall’altra parte è di monito. In questa mostra, di<br />

ammonimenti mi pare ce ne siano tanti”; concetti<br />

ribaditi da Possamai anche al convegno.<br />

A portare un saluto è stato anche l’onorevole<br />

Franco Narducci, presidente dell’UNAIE (Unione<br />

nazionale delle associazioni degli immigrati<br />

e degli emigrati): “Gli italiani <strong>nel</strong> mondo sono<br />

una risorsa strategica che non possiamo disperdere”,<br />

ha detto. Da esule, il consigliere regionale<br />

Gaetano Valenti ha portato la testimonianza diretta<br />

di come, ancor oggi, sia difficile far capire<br />

in molti uffici pubblici che, pur essendo nato a<br />

Parenzo, è cittadino italiano.<br />

Rodolfo Ziberna, presidente regionale<br />

dell’Anvgd, ha tra l’altro ricordato dell’iniziativa<br />

per la presentazione in anteprima nazionale<br />

dei volumi realizzati dall’ISIG “Esuli in Italia e<br />

Esuli <strong>nel</strong> mondo”.<br />

Altri servizi in pagina 2 e 3<br />

Il gruppo giovani giuliano-damati provenienti dagli USA Canada unitamente ai<br />

presidenti Dario Locchi, Carlo Leopardi da Shanghai, Nicky Giuricich dal Sud<br />

Africa durante la pausa dei lavori congressuali.<br />

Pag 1


<strong>Giuliani</strong> <strong>nel</strong> <strong>Mondo</strong><br />

Pag 2<br />

Il presidente Dario Locchi apre gli interventi ufficiali.<br />

C’è una Venezia Giulia fuori dai confini della<br />

Regione e dell’Italia.<br />

“Come dicevo all’inaugurazione della mostra<br />

sull’emigrazione giuliana, c’è un’altra Gorizia,<br />

un’altra Trieste, un’altra Venezia Giulia fuori dai<br />

confini della Regione e dell’Italia.<br />

Infatti, anche se è difficile stabilire, anche approssimativamente,<br />

quanti siano i giuliani che<br />

attualmente risiedono all’estero, se si vogliono<br />

azzardare delle cifre, si potrebbero indicare, di<br />

larga massima, fra emigrati di prima generazione<br />

e discendenti, in oltre 150 mila i giuliani<br />

sparsi <strong>nel</strong> <strong>Mondo</strong>.<br />

Un’emigrazione diversa<br />

Vale la pena sottolineare ancora una volta che<br />

la nostra è stata un’emigrazione diversa da<br />

quella tradizionale delle altre regioni italiane,<br />

in quanto non è stata determinata, principalmente,<br />

dalla necessità di sfuggire a condizioni<br />

di miseria e sottosviluppo, ma è stata, in gran<br />

parte, determinata dalle travagliate vicende<br />

storico-politiche che hanno interessato le<br />

zone della Venezia Giulia, dell’Istria, di Fiume,<br />

delle isole del Quarnero e della Dalmazia (cioè<br />

dei territori ceduti all’ex Jugoslavia) <strong>nel</strong>la fase<br />

finale della seconda guerra mondiale e <strong>nel</strong><br />

successivo dopoguerra.<br />

Il dovere della memoria<br />

Siamo qui, dunque, per approfondire in modo<br />

organico le molteplici vicende dell’emigrazione<br />

giuliano-dalmata e ricomporre questa pagina<br />

della storia d’Italia, certamente drammatica, e<br />

se si vuole scomoda, ma sicuramente significa-<br />

tiva per la rilevanza del fenomeno e per l’elevatissimo<br />

numero delle persone coinvolte.<br />

Le vicende dell’emigrazione da Trieste e dalla<br />

Venezia Giulia negli anni Cinquanta, così come<br />

le vicende dell’esodo degli istriani, fiumani e<br />

dalmati, che si sono prolungate e proiettate in<br />

altri lontani Continenti, sono, infatti, una pagina<br />

di storia, della storia italiana, che non solo<br />

non deve essere dimenticata, ma che deve<br />

essere innanzitutto conosciuta, e poi iscritta<br />

durevolmente <strong>nel</strong>la memoria collettiva nazionale.<br />

Pagine di storia che certamente debbono essere,<br />

per molti aspetti, ancora approfondite, ma<br />

che debbono essere inserite nei testi scolastici<br />

ed insegnate <strong>nel</strong>le nostre scuole, fatte conoscere<br />

ed adeguatamente ricordate alla pubblica<br />

opinione, e specialmente alle nuove generazioni,<br />

in Italia come nei Paesi di emigrazione.<br />

Il volume<br />

Nell’occasione presentiamo anche la ristampa<br />

di un bellissimo volume sull’emigrazione giuliana,<br />

curato dal Presidente onorario dell’AGM<br />

Dario Rinaldi, rivisitato con una parte dedicata<br />

in particolare all’emigrazione dal goriziano<br />

grazie al contributo della Fondazione CARIGO<br />

– Cassa di Risparmio di Gorizia.<br />

Locchi quindi ha illustrato i principali flussi<br />

dell’emigrazione giuliana.<br />

Sottolinea inoltre che gli emigrati sono una risorsa<br />

e pertanto ambasciatori <strong>nel</strong> mondo.<br />

Sviluppa poi il tema delle nuove generazioni<br />

dei discendenti e la mobilità professionale.<br />

Autorità, pubblico e corregionali alla cerimonia d’apertura della rassegna.<br />

inteRventO Di RODOLFO ziBeRna<br />

“Lo scopo di questo convegno è quello di promuovere<br />

la conoscenza delle dinamiche che<br />

hanno sotteso agli spostamenti di popolazione<br />

dal confine orientale verso tutti i continenti<br />

del mondo, per ragioni migratorie prima (pertanto<br />

prevalentemente con l’aspettativa di miglioramento<br />

delle proprie condizioni di vita)<br />

ed a causa dell’esodo di oltre 300 mila persone<br />

dalle terre d’Istria, Fiume e Dalmazia poi. Solo<br />

ragioni di sintesi ci hanno imposto di scrivere<br />

Goriziani ed Istriani, precisando che con Goriziani<br />

intendiamo tutti gli appartenenti alla<br />

provincia isontina e con Istriani, invece, anche<br />

ed ovviamente i fiumani e dalmati.<br />

Nel più ampio ambito della migrazione di isontini<br />

e triestini all’estero vi è quella migrazione<br />

che ha una natura tutta drammaticamente<br />

sua: quella degli oltre 300 mila istriani, fiumani<br />

e dalmati che sono stati costretti ad abbando-<br />

nare quella loro terra che era prima ancora dei<br />

loro padri e dei loro nonni. Tutta la loro vita<br />

lasciata lì, tutta meno i ricordi, che li avrebbero<br />

accompagnati per tutti gli anni a venire,<br />

pesanti come macigni. Un Calvario fatto di sofferenze,<br />

di timori per sé e per i propri familiari,<br />

senza un tetto sotto il quale vivere, senza un<br />

pasto caldo, senza un lavoro. Ed allora ecco le<br />

settimane, mesi e per molti anche diversi anni<br />

di vita nei cosiddetti Campi profughi, che altro<br />

non erano se non ex caserme, scuole o magazzini,<br />

all’interno dei quali ad ogni nucleo familiare<br />

veniva assegnata una superfice di 4 metri<br />

per 4, dove dormire, mangiare, vivere, separati<br />

dalle altre famiglie da una sola coperta alzata a<br />

guisa di parete, un giaciglio di fieno e coperte,<br />

senza privacy, con un bagno per cento persone.<br />

E dentro il lacerante dolore per le radici<br />

in una terra lontana, calpestata da un tallone<br />

straniero, violentata <strong>nel</strong>la sua storia, nei suoi<br />

affetti, <strong>nel</strong>la sua intimità. A questo dolore si aggiungeva<br />

il dolore di non poter offrire ai propri<br />

figli ciò che avrebbero voluto, unito all’umiliazione<br />

di essere un profugo, doppiamente esule<br />

perché non riconosciuto come figlio nemmeno<br />

dalla sua Patria, quell’Italia che per oltre 50 anni<br />

ha negato il diritto alla conoscenza, la dignità di<br />

condividere pagine di storia mai scritte ma solo<br />

sussurrate da pochi.<br />

Ed allora gli esuli, a testa bassa, ingoiando il dolore<br />

e le lacrime, si sono rimboccati le maniche<br />

ed hanno lavorato sodo, tanto, celando spesso<br />

le loro origini, per dare alla loro famiglia quella<br />

dignità cui avevano diritto. In Italia come in tutto<br />

il mondo di questi nostri fratelli e di queste<br />

nostre sorelle andiamo fieri, orgogliosi, perché<br />

hanno voluto e saputo portare alto quel Tricolore<br />

il cui amore li ha costretti all’esilio.<br />

Dalle pagine dei Libri “Esuli <strong>nel</strong> <strong>Mondo</strong> ed Esuli<br />

in Italia” si coglie in tutta la sua dimensione il<br />

dramma anche di un mondo culturale ed identitario<br />

che crolla intorno, fatto di linguaggi e<br />

simboli, abitudini e costumi, relazioni sociali,<br />

lingua. Ma anche di letteratura, arte, gastronomia,<br />

luoghi di ritrovo.<br />

“Parliamo di una partita culturale di lunghissimo periodo<br />

piena di sfaccettature che richiede d’esser vista in profondità”,<br />

ha sottolineato il direttore del Piccolo, Paolo Possamai.<br />

“Dobbiamo riagganciare i fili degli esuli e ampliare la<br />

nostra sfera economica, ma anche culturale”, ha rilanciato<br />

il sindaco Ettore Romoli. “Gli istriani, come i friulani, ovunque<br />

siano andati, si sono rimboccati le maniche, hanno<br />

ingoiato le lacrime e sono emersi”. Per l’assessore De Anna<br />

è invece importante far capire alle seconde o terze generazioni<br />

il legame con la terra d’origine.<br />

Nel portare il saluto del Presidente della Regione Renzo<br />

Tondo, De Anna svolge un’attenta analisi sulla funzione<br />

dei corregionali residenti all’estero riproponendo una serie<br />

di considerazioni espresse a Toronto.<br />

Inoltre gli splendidi pan<strong>nel</strong>li della mostra<br />

fermano <strong>nel</strong>la memoria collettiva fatti sino a<br />

pochi anni fa considerati appartenenti non<br />

alla comunità nazionale ma solo a pochi. La<br />

mostra pertanto svolge il grande scopo di promuovere<br />

questa conoscenza.<br />

La ricerca contenuta nei libri “Esuli in Italia ed<br />

Esuli <strong>nel</strong> <strong>Mondo</strong>” fornisce elementi di valutazione<br />

per capire come poterci muovere per<br />

corrispondere anche alle aspettative degli<br />

esuli.<br />

Oggi però possiamo anche cogliere questa<br />

opportunità e questo ambìto parterre per riflettere<br />

su ciò che l’associazionismo, le istituzioni,<br />

i media possono fare <strong>nel</strong> futuro.<br />

Oggi, dopo l’approvazione della legge istitutiva<br />

del Giorno del Ricordo, dobbiamo guardare<br />

avanti e lavorare insieme focalizzando le priorità:<br />

proseguire <strong>nel</strong>la diffusione del dramma<br />

delle foibe e dell’esodo, che ancora solo un<br />

terzo della popolazione italiana conosce e investire<br />

<strong>nel</strong>la comunità italiana d’Istria, soprattutto<br />

dopo la sua europeizzazione che avrà<br />

luogo con l’ingresso della Croazia <strong>nel</strong>la UE,<br />

affinché lingua e cultura romana, veneta ed<br />

italiana non perdano le tracce”.<br />

Una veduta della sala<br />

durante la presentazione<br />

delle pubblicazioni.<br />

La dott.ssa Maria<br />

Augusta Marrosu prefetto<br />

di Gorizia unitamente<br />

all’on. Franco Narducci<br />

ed al dott. Giuseppe<br />

Napoli.<br />

Un’indovinata<br />

panoramica della mostra.


Il presidente onorario Dario Rinaldi illustra<br />

i contenuti della Mostra e del volume.<br />

Le due ricerche “Esuli in Italia” ed “Esuli <strong>nel</strong><br />

mondo” commissionate all’Isig (Istituto di Sociologia<br />

Internazionale di Gorizia) dall’ANVGD<br />

(<strong>Associazione</strong> Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia)<br />

si propongono di rilevare i ricordi, le<br />

memorie, i sentimenti, di descrivere lo stato<br />

attuale dell’identità istriana e di delineare un<br />

possibile futuro attraverso il pensiero e le percezioni<br />

di tre generazioni di esuli (capostipiti,<br />

figli e nipoti) in tre aree geografiche di accoglienza<br />

(Italia, Canada ed Argentina).<br />

La ricerca, che avuto protagonisti 782 individui,<br />

è stata condotta utilizzando tre diversi questionari,<br />

secondo la generazione intervistata.<br />

Si sono inoltre realizzati alcuni focus group, riunendo<br />

intorno ad un tavolo alcuni protagonisti,<br />

i quali hanno liberamente raccontato le loro<br />

esperienze e le loro storie di vita.<br />

La copertina unificata dei due volumi dell’ISIG.<br />

Due volumi, per un totale di 280 pagine – copertina<br />

“l’incanto dell’Istria-Dalmazia-Quarnero<br />

che nasce dal fascino del racconto degli esuli”<br />

(dipinto di Renzo Pillon) – per conto dell’Anvgd,<br />

realizzato dall’Isig per i tipi di Grafica Goriziana.<br />

L’introduzione è del prof. Alberto Gasparini e la<br />

presentazione di Lucio Toth, presidente nazionale<br />

dell’Anvgd che si chiude con una frase di<br />

notevole impatto “Solo pronunciando sulle lab-<br />

<strong>Giuliani</strong> <strong>nel</strong> <strong>Mondo</strong><br />

esuli <strong>nel</strong> <strong>Mondo</strong>: tre generazioni a confronto<br />

L’opera<br />

La prima pagina del libro ricordo con le firme e<br />

dediche.<br />

Il banchetto allestito con l’esposizione dei volumi.<br />

I luoghi di origine dell’Istria suscitano ricordi<br />

ancora molto vivi, specie negli esuli di prima<br />

generazione; soprattutto la casa, il paesaggio<br />

naturale e i luoghi di culto (chiese e cimiteri)<br />

sono gli elementi che suscitano più nostalgia e<br />

tristezza. Essi appaiono un po’ meno importanti<br />

<strong>nel</strong>le seconde generazioni, probabilmente<br />

per aver vissuto l’esodo in età molto giovane<br />

o, nati <strong>nel</strong> paese di accoglienza, non avendolo<br />

conosciuto affatto o solo tramite le narrazioni<br />

dei propri congiunti.<br />

Anche la vita quotidiana vissuta prima dell’esodo<br />

assume <strong>nel</strong> ricordo un rilievo importante:<br />

ci riferiamo alla famiglia, allargata anche ai<br />

parenti e alle relazioni amicali. Appaioni importanti<br />

anche altri aspetti, che si rifanno alla<br />

civiltà materiale, come la cucina delle zone di<br />

origine, apprezzata anche dalle generazioni<br />

bra o ascoltando da un altro il nome di Parenzo,<br />

di Albona, di Pisino, di Capodistria, di Pola,<br />

di Zara, di Spalato, di Lussino o di Abbazia; o<br />

sentendo ricordare Francesco Patrizi o Luciano<br />

Laurana, Giuseppe Tartini o Nicolò Tommaseo,<br />

Gianni Stuparich o Giuseppe Pagano, magari<br />

Alida Valli o Sergio Endrigo, il cuore di un istriano,<br />

di un fiumano, di un dalmata si accenderà<br />

alla speranza che la sua storia e la sua testimonianza<br />

non saranno dimenticate.<br />

Il tomo, “Esuli in Italia” si compone di sei capitoli;<br />

quello “Esuli <strong>nel</strong> <strong>Mondo</strong>” di otto capitoli<br />

suddiviso in tre parti.<br />

Tutti e due i volumi si chiudono con una nota<br />

illustrante la metodologia delle rilevazioni.<br />

All’estero le interviste effettuate sono ammontate<br />

a 377 mentre in Italia 413 di cui 204 di prima,<br />

154 di seconda e 55 di terza generazione.<br />

Si tratta di “un’opera” di enorme valore storico-documentaristico<br />

che riveste un rigore<br />

scientifico, statistico, socio-demografico, dove<br />

echeggiano parole e sentimenti quali memoria,<br />

dolore, amore per la propria terra, ricordo,<br />

nostalgia di essere istriani, fiumani, dalmati,<br />

giuliani, italiani ed europei”; lo afferma, con un<br />

pizzico di orgoglio l’ing. Silvio Cattalini che ha<br />

contribuito in modo – sottolinea – “modesto”,<br />

“umile”, ma con tanta e tanta passione per far si<br />

che “ricordi, valori, futuro per le generazioni di<br />

esuli dall’Istria, Dalmazia, Quarnero rappresentino<br />

una pietra miliare.” (Observer)<br />

più giovani, specie oltreoceano, e le ricorrenze<br />

locali (sagre, feste dei santi patroni). Riguardo<br />

all’identità istriana, una domanda in particolare<br />

verteva sulle caratteristiche che definiscono<br />

un istriano. La più importante, sentita in particolar<br />

modo dalle prime e seconde generazioni,<br />

è l’aver vissuto l’esodo; segue l’essere nato<br />

in Istria, parlarne il dialetto ed avere almeno<br />

un genitore proveniente da quell’area (per<br />

tutte e tre le generazioni). Fra tutti, si sentono<br />

ancora istriani soprattutto gli esuli che attualmente<br />

risiedono in italia.<br />

È opinione generale che i caratteri che definiscono<br />

l’istrianità a breve non scompariranno,<br />

ma tenderan no a manifestarsi in modo sempre<br />

meno evidente. I più convinti appaiono<br />

gli esuli di terza generazione canadesi, più<br />

pessimisti invece gli esuli di prima generazio-<br />

Continuando <strong>nel</strong> suo progetto editoriale avviato<br />

con il recupero di ricordi ed emozioni<br />

di emigrati giuliano dalmati in Australia, in<br />

questo volume - dedicato ai nostri corregionali<br />

in Canada – Viviana Facchinetti desidera<br />

contribuire a ricomporre almeno parte del<br />

remoto puzzle di esistenze, sbriciolatosi un<br />

po’ in tutti i continenti in scia agli esiti del<br />

secondo conflitto mondiale. Senza alcuna<br />

supponenza storica, ma spinta dall’affettuosa<br />

ne residenti in Italia. Al contrario, una visione<br />

positiva, orientata verso la speranza di una diffusione<br />

e un rafforzamento dei caratteri istriani,<br />

proviene dalla terza generazione argentina.<br />

Infine, le azioni volte al mantenimento del<br />

sentimento di appartenenza all’Istria preferite,<br />

sono in primo luogo la diffusione della<br />

conoscenza della storia e della cultura, quindi<br />

il restauro dei monumenti e dei simboli e,<br />

infine, una progettazione di lungo periodo,<br />

pensando alla prospettiva dell’integrazione<br />

europea.<br />

Maura Del Zotto<br />

Dove rivolgersi:<br />

A.N.V.G.D. Roma, via Leopoldo Serra 32<br />

00153 Roma - tel. 06 5816852<br />

info@anvgd.it - rocchi@anvgd.it<br />

approvazione con cui la precedente raccolta<br />

di testimonianze è stata accolta, porgendosi<br />

ancora una volta <strong>nel</strong> ruolo di cronista <strong>nel</strong> riferire<br />

le storie raccolte dalla viva voce dei protagonisti,<br />

collaborando per quanto possibile<br />

al recupero di una memoria e di un vissuto.<br />

Il volume comprende oltre 150 biografie di<br />

emigrati, intervistati dalla giornalista tra Toronto,<br />

Chatham, Hamilton, Montreal ed Ottawa.<br />

E’ incredibile il numero di nostri conterranei<br />

che <strong>nel</strong>l’ultimo dopoguerra si trovarono ad<br />

attraversare l’Atlantico, per continuare altrove<br />

il loro futuro. E dell’incredibile hanno le<br />

vicende che si trovarono ad affrontare.<br />

Anni di rinuncia e stenti sono stati però dignitosa<br />

premessa ad una generale conferma <strong>nel</strong>la<br />

patria di adozione. Ci sono faticose storie di<br />

successo, legate alla terra ed all’agricoltura,<br />

parallele a gratificanti percorsi <strong>nel</strong>l’imprenditoria<br />

e <strong>nel</strong> mondo culturale canadese.<br />

Ad accomunare quella moltitudine, che ha<br />

trovato una serenità esistenziale sulle rive dei<br />

grandi laghi americani, il ricordo della terra<br />

d’origine, spruzzato di salsedine dell’Adriatico.<br />

***<br />

E’ stato realizzato e proiettato anche un video<br />

documentario “Trieste fra Storia e Futuro:<br />

dall’Adriatico oltre l’Atlantico”.<br />

Informazioni: 347 3433185<br />

viviana.facchinetti@libero.it<br />

Pag 3


<strong>Giuliani</strong> <strong>nel</strong> <strong>Mondo</strong><br />

Dario Locchi <strong>nel</strong> suo intervento.<br />

Cari ragazzi, è giunto il momento di tirare le<br />

conclusioni di questo importantissimo incontro<br />

che fa seguito a quelli di Melbourne (2007)<br />

e di Porto Alegre (2009). Qual è stato dunque il<br />

senso di questa iniziativa?<br />

Sicuramente quello di farvi riscoprire le vostre<br />

radici. Il mondo è sempre più global, ma proprio<br />

per affrontare questo mondo dovete sapere<br />

chi siete e da dove venite, da dove e perché<br />

i vostri genitori o i vostri nonni sono partiti e<br />

cosa vi lasciano in eredità.<br />

Dovete sapere che venite da una terra di gente<br />

onesta, lavoratrice e che siete discendenti da<br />

una generazione che <strong>nel</strong>le difficoltà si è irrobustita,<br />

tanto più forte quanto più povera.<br />

Dunque “coltivare” la vostra identità è importante,<br />

ma non basta.<br />

Se vogliamo interessarvi e coinvolgervi non<br />

possiamo offrirvi solo cultura, solo identità,<br />

solo polenta e musetto, solo villotte o canzoni<br />

in dialetto triestino.<br />

Dobbiamo considerarvi come una risorsa,<br />

come un avamposto della Regione <strong>nel</strong> <strong>Mondo</strong>.<br />

Dobbiamo riuscire a farvi capire che la riscoperta<br />

delle vostre radici può essere per voi<br />

un’opportunità in più, che avere una “doppia<br />

identità” può rappresentare per voi una carta<br />

in più da giocare per il vostro futuro.<br />

Pag 4<br />

E noi associazioni dobbiamo lavorare sempre di<br />

più assieme, e presentare un’immagine unitaria<br />

della Regione Friuli Venezia Giulia <strong>nel</strong> <strong>Mondo</strong>,<br />

con le sue specificità, ricordandoci sempre che<br />

non c’è solo il Friuli ma c’è anche la Venezia Giulia.<br />

E dobbiamo farlo assieme agli altri enti (alle<br />

Camere di Commercio, alle Università, ecc), alla<br />

Cabina di regia e, più in generale, ai protagonisti<br />

della mobilità professionale che rappresenta<br />

l’emigrazione dei giorni nostri.<br />

Infine, dobbiamo cercare tra di voi i futuri<br />

presidenti dei nostri circoli, come ha fatto la<br />

Famee furlane di Toronto scegliendo un Presidente<br />

giovane e preparato.<br />

Questa è la sfida che attende le nostre associazioni,<br />

i nostri circoli, i nostri segretariati, i nostri<br />

fogolar, altrimenti la nostra presenza <strong>nel</strong> <strong>Mondo</strong><br />

è destinata a scomparire.<br />

E allora, cosa facciamo dopo che il convegno<br />

sarà concluso? Come possiamo esservi utili?<br />

Come potete esserci utili?<br />

Faccio alcuni esempi concreti: noi possiamo<br />

esservi utili dandovi la possibilità di partecipare<br />

agli stage organizzati dalle associazioni, al Corso<br />

Origini organizzato dal Mib ed informandovi<br />

di tutte le altre opportunità che si dovessero<br />

concretizzare, ma anche organizzando corsi<br />

di italiano on line. Voi potreste esserci utili ad<br />

esempio organizzando lo stand della Regione<br />

Friuli Venezia Giulia a Piazza Italia, qui a Toronto,<br />

<strong>nel</strong> prossimo giugno, in collaborazione con<br />

la locale Camera di Commercio italo canadese.<br />

Ma la cosa più importante che può uscire da<br />

questo convegno è la decisione di creare fra noi<br />

una rete (a Melbourne l’avevano chiamata FVG<br />

NEXT), una comunità virtuale che colleghi la<br />

Regione in Regione e la Regione fuori Regione,<br />

e non solo per i giovani.<br />

Probabilmente non bastano più i siti della Regione<br />

e delle associazioni o i singoli social network.<br />

A mio avviso andrebbe creato, in collaborazione<br />

con le associazioni, un vero e proprio<br />

“social network” della Regione <strong>nel</strong> <strong>Mondo</strong><br />

Se riusciremo a fare questo avremo dato un senso<br />

a questo nostro incontro, avremo investito<br />

bene i soldi che sono serviti per organizzarlo.<br />

Il forum ha anche dato spazio ad altri personaggi della regione che hanno portato la loro esperienza<br />

in diversi settori. E’ stato il caso del caporedattore della sede RAI di Trieste, Giovanni Marzini, che ha<br />

illustrato le peculiarità della televisione regionale spiegando come il g-local possa rappresentare un<br />

fattore di vantaggio <strong>nel</strong>l’era della globalizzazione.<br />

Anche se sono cittadini del mondo, i giovani corregionali del Nord America abituati a spostarsi nei<br />

diversi Paesi, chiedono di poter frequentare corsi di lingua italiana e di utilizzare una piazza virtuale<br />

dove possano incontrarsi, ma anche di avere la possibilità di trovare informazioni in rete per poter<br />

sbrigare le pratiche burocratiche per richiedere documenti. Auspici subito raccolti e condivisi dal consigliere<br />

regionale Roberto Asquini e dall’assessore ai corregionali Elio De Anna: quest’ultimo, <strong>nel</strong>le<br />

sue conclusioni, ha assicurato che la Regione lavorerà da subito per creare “fogolars”, “segretariati” e<br />

“club” “virtuali” più vicini ai giovani, fuori dalle stanze tradizionali.<br />

il FvG, una regione<br />

crocevia d’europa<br />

Se si guarda al FVG dall’Italia, la regione appare<br />

periferica, mentre in ottica europea risulta<br />

centrale, punto d’incontro tra mondo latino,<br />

tedesco e slavo e d’intersezione delle millenarie<br />

vie di comunicazione tra pianura padana e danubiana,<br />

tra Mar Baltico e Adriatico, collocazione<br />

geografica che ne ha segnato in profondità<br />

storia, cultura e identità.<br />

Quando (181 a.C.) i Romani fondarono Aquileia,<br />

essa divenne un centro d’espansione prima<br />

militare e politica, poi culturale e commerciale<br />

di prim’ordine; in età imperiale affermatasi<br />

come una delle prime dieci piazze marittime<br />

del Mediterraneo, luogo ideale di smistamento<br />

e di scambio delle merci provenienti dall’Africa<br />

settentrionale e dall’Asia con quelle dell’Europa<br />

centro-orientale, svolse pure un ruolo fondamentale<br />

<strong>nel</strong>la diffusione del cristianesimo, arrivato<br />

con le navi mercantili da Alessandria e Antiochia,<br />

<strong>nel</strong>le aree contermini. Alla decadenza<br />

economica e demografica della città, connessa<br />

al declino dell’impero d’Occidente, corrispose,<br />

invece, la sua ascesa sul piano religioso, divenendo<br />

una delle maggiori diocesi europee, con<br />

giurisdizione fin oltre l’arco alpino, comprendendo<br />

popolazioni germaniche, latine e slave.<br />

La corte dei suoi patriarchi, d’origine tedesca<br />

fino alla metà del Duecento, divenne centro<br />

d’irradiazione della cultura germanica, orientando<br />

la regione verso il Nord, un processo che<br />

fu invertito allorché i presuli incominciarono a<br />

essere italiani, sicché Cividale prima, e Udine<br />

poi, divenute residenze dei patriarchi, attirarono<br />

a sé mercanti, uomini d’affari, letterati toscani,<br />

lombardi e veneti, che influirono non poco<br />

sulla vita culturale regionale. Nel 1420 Venezia<br />

avendo abbattuto il dominio temporale patriarcale,<br />

questa tendenza venne ulteriormente in-<br />

crementata, accelerando il processo d’integrazione<br />

del Friuli <strong>nel</strong>l’ambito italiano.<br />

Quanto a Trieste, essa, pure fondata in periodo<br />

romano, dopo essere stata libero comune, <strong>nel</strong><br />

1382 si diede spontaneamente alla Casa d’Austria<br />

per sfuggire all’espansionismo veneziano,<br />

restando sotto il governo asburgico, salvo brevi<br />

parentesi, fino al 1918, donde una divisione<br />

politica e amministrativa del FVG, che avrebbe<br />

condizionato i suoi sviluppi successivi. Anche<br />

Gorizia, sorta <strong>nel</strong> X secolo, retta da conti d’origine<br />

germanica, che estesero il loro dominio a cavallo<br />

delle Alpi Giulie, estintasi <strong>nel</strong> 1500 la casata comitale,<br />

passò in eredità agli Asburgo, sotto il cui<br />

dominio rimase fino alla conclusione della I guerra<br />

mondiale. Questa divisione politica e amministrativa<br />

durò fino al 1797, quando, soppressa la<br />

Repubblica di Venezia in seguito agli accordi di<br />

Campoformio tra Napoleone e l’Austria, questa<br />

s’impadronì del Friuli e del Veneto, che mantenne,<br />

a parte pochi anni <strong>nel</strong> periodo napoleonico,<br />

fino al 1866, quando dovette cederli al Regno<br />

d’Italia. Nella prima metà dell’Ottocento da un<br />

lato venne affermandosi come polo industriale<br />

Pordenone, definita la “Manchester” italiana,<br />

che tale ruolo ha conservato fino a oggi, mentre<br />

dall’altro Trieste, favorita dalle lungimiranti<br />

provvidenze settecentesche di Carlo VI e Maria<br />

Teresa, decollava rapidamente, diventando uno<br />

dei principali porti del Mediterraneo, coinvolto<br />

anche <strong>nel</strong>l’impresa del Canale di Suez, che ne<br />

avrebbe favorito i traffici su scala mondiale.<br />

Sul piano politico, dopo la crisi rivoluzionaria<br />

del 1848, che aveva visto in prima linea il Friuli,<br />

con l’eroica resistenza della fortezza d’Osoppo<br />

agli austriaci, <strong>nel</strong> 1863 il glottologo goriziano<br />

ebreo G.I. Ascoli, grande studioso di linguistica<br />

e, in particolare, del friulano, coniava il neologismo<br />

risorgimentale “Venezia Giulia” per indicare<br />

i territori di Gorizia, Trieste e Istria, sino allora<br />

riuniti <strong>nel</strong>la denominazione “Litorale Austriaco”.<br />

Tra Otto e <strong>Nov</strong>ecento, mentre <strong>nel</strong> Friuli ormai<br />

italiano in seguito alla crisi economica con-<br />

La politica d’indirizzo della Regione a chi si<br />

occupa di corregionali all’estero, non può prescindere<br />

dalla globalizzazione, dalla crisi socio<br />

economica che appare ben lontana da una<br />

soluzione certa e soprattutto dai nuovi scenari<br />

da essa generata.<br />

Negli ultimi dieci-quindici anni, poi, accanto<br />

alle realtà associative estere, nate dall’emigrazione<br />

di prima e seconda generazione e dalle<br />

relative discendenze giunte ormai alla terza se<br />

non alla quarta generazione, emerge un nuovo<br />

fenomeno rappresentato da chi va per il mondo<br />

con una 24 ore ipertecnologica: mi riferisco<br />

ai tanti giovani usciti dalle nostre università che<br />

vanno per il mondo <strong>nel</strong> segno della “brain mobilty”<br />

e più ancora alle nostre “inquiete” aziende,<br />

guidate da imprenditori in cerca di nuovi<br />

mercati, che fanno viaggiare per il mondo i loro<br />

prodotti, accompagnati spesso da manager ma<br />

anche da tecnici o semplici dipendenti.<br />

Queste persone, giovani laureati, professionisti,<br />

tecnici e semplici operai, una volta giunti<br />

a destinazione, si trovano ad operare spesso<br />

lontani da casa. Sentono il bisogno di stare<br />

insieme, al pari di tanti emigranti che si sono<br />

riuniti in fogolars (friulani), segretariati (pordenonesi),<br />

club (giuliani, sloveni). Una nuova<br />

forma associativa che sente l’appartenenza<br />

non come un proprio campanile, bensì una<br />

preziosità da utilizzare come “marchio DOC”,<br />

<strong>nel</strong>la speranza di concludere accordi di reciproco<br />

scambio.<br />

I settori sono cambiati: dai lavori manuali delle<br />

costruzioni e delle strade si è passati alle au-<br />

L’assessore regionale Elio De Anna chiude le sessioni del convegno.<br />

De anna ai giovani<br />

tostrade della conoscenza (Università, Istituti<br />

di ricerca scientifica, cultura) e più in generale<br />

degli affari (business to business). In questi<br />

luoghi troviamo i giovani, spesso lontani dai<br />

tradizionali strumenti associativi che per anni<br />

hanno mantenuto il filo della memoria e di<br />

appartenenza alla propria, seppure lontana,<br />

Terra di origine.<br />

L’idea di aver riunito a Toronto i giovani corregionali<br />

del Nord America, di averli stimolati<br />

con qualificate relazioni di ospiti che vivono<br />

realtà apparentemente distanti dalle consuetudini<br />

del passato, ha avuto come risposta una<br />

straordinaria attenzione e una attiva partecipazione<br />

ai tre gruppi di lavoro secondo le tematiche<br />

del convegno.<br />

II risultato finale si può condensare <strong>nel</strong>la richiesta<br />

di avere a disposizione una rete, un<br />

luogo di aggregazione virtuale e indipendente<br />

dagli spazi reali rappresentati nei vari Paesi<br />

dai fogolars, segretariati o club.<br />

Un luogo virtuale che diventa punto di interconnessione,<br />

in grado di comunicare e informare<br />

tutti, anche coloro che non vivono attivamente<br />

il momento associativo.<br />

La Regione diventa così un “Server”, un punto<br />

di garanzia nei confronti delle associazioni e<br />

<strong>nel</strong> contempo puntuale riferimento innovativo<br />

di processo e di prodotto. Un alambicco<br />

centripeto, che riceve le richieste dal mondo,<br />

ma anche centrifugo perché facendole viaggiare<br />

in rete consente ai giovani di esplorare<br />

concretamente ogni possibilità di successo legato<br />

alle loro idee e al loro talento.<br />

I giovani partecipanti americano-canadesi al convegno di Toronto.<br />

tinentale s’accentuava il fenomeno dell’emigrazione<br />

in Europa e in America, <strong>nel</strong>la Venezia<br />

Giulia ancora austriaca s’affermava il fenomeno<br />

dell’irredentismo, mirante all’unificazione<br />

con la madrepatria. Questi, sul piano culturale,<br />

sono, però, gli anni dell’affermazione in Friuli<br />

della scrittrice Caterina Percoto, di rilievo nazionale,<br />

e di intellettuali quali il Valussi e l’Antonini,<br />

mentre a Trieste e Gorizia s’impongono scrittori<br />

e pensatori come Italo Svevo, Carlo Michelstaedter,<br />

Giani e Carlo Stuparich, Scipio Slataper,<br />

che avrebbero dato un grande contributo alla<br />

cultura italiana. Unita la Venezia Giulia all’Italia<br />

dopo la fine vittoriosa della Grande Guerra, il<br />

ventennio della dittatura fascista colpì duramente<br />

la regione con la politica snazionalizzatrice<br />

delle minoranze slovena e croata; la nuova<br />

crisi del 1929, inoltre, prostrava ulteriormente<br />

il Friuli, già provato dal fatto d’essere stato per<br />

quasi quattro anni campo di battaglia tra 1915<br />

e 1918. Nel secondo conflitto mondiale, dopo<br />

l’armistizio italiano l’intera regione venne occupata<br />

dai tedeschi e di fatto annessa al III Reich,<br />

divenendo teatro d’una eroica Resistenza, segnata<br />

dall’esperienza della Repubblica partigiana<br />

di Carnia. A guerra conclusa, la cessione<br />

di quasi tutta l’Istria, insieme con Fiume e Zara,<br />

alla Jugoslavia comunista, che <strong>nel</strong> 1945 aveva<br />

instaurato un regime di terrore, provocò l’esodo<br />

da queste terre di moltissimi italiani, buona parte<br />

dei quali emigrò proprio in Canada e negli<br />

USA. Con l’attuazione della costituzione repubblicana<br />

nasceva la regione autonoma a statuto<br />

speciale Friuli Venezia Giulia, che, però, sarebbe<br />

stata attuata appena <strong>nel</strong> 1963, mentre <strong>nel</strong> 1968<br />

era istituita la provincia di Pordenone; <strong>nel</strong> 1954<br />

Trieste, dal 1945 sotto occupazione militare<br />

anglo-americana, ritornava all’Italia, nove anni<br />

dopo divenendo capoluogo regionale. L’autonomia,<br />

grazie a una classe dirigente di valore,<br />

favorì lo sviluppo economico e sociale del FVG,<br />

la cui parte friulana ebbe ulteriore slancio in<br />

seguito alle iniziative varate per la ricostruzione<br />

dopo il catastrofico terremoto del 1976. Nel<br />

periodo successivo, benché si fosse ancora in<br />

clima di Guerra Fredda, la Regione avviò un<br />

lungimirante discorso di collaborazione transfrontaliera<br />

con gli stati confinanti, aderendo<br />

ad Alpe-Adria e riprendendo il secolare ruolo di<br />

raccordo con le aree contermini che era sempre<br />

stato suo e che solo i nazionalismi di prima<br />

metà <strong>Nov</strong>ecento avevano messo in crisi. L’entrata,<br />

infine, dell’Austria prima e della Slovenia,<br />

sorta sulle macerie della Jugoslavia comunista,<br />

poi <strong>nel</strong>l’Unione Europea, facendo cadere i confini,<br />

hanno esaltato questa millenaria funzione<br />

del FVG, il cui governo è ora impegnato <strong>nel</strong> varo<br />

dell’Euregio, ulteriore passo in tale direzione.<br />

Sul piano culturale, infine, non si potranno non<br />

ricordare personalità quali P.P. Pasolini, Carlo<br />

Sgorlon, Biagio Marin, candidato al Premio<br />

Nobel per la letteratura, Umberto Saba, Fulvio<br />

Tomizza, che hanno dato un apporto di rilievo<br />

alla letteratura nazionale ed europea, senza trascurare<br />

l’importanza degli atenei di Trieste e di<br />

Udine come poli d’eccellenza <strong>nel</strong>la ricerca internazionale<br />

e l’opera di tanti studiosi e istituzioni<br />

per il recupero e la rivalutazione del friulano e<br />

di idiomi locali come il gradese. Ecco perché, allora,<br />

il FVG regione crocevia d’Europa.<br />

Fulvio Salimbeni


XIV STAGE FORMATIVO CULTURALE<br />

Foto ricordo con l’assessore comunale di Monfalcone Silvana Romano.<br />

Proponiamo ancora alcune immagini a carattere documentaristico dell’edizione 2011 dello<br />

Stage per i 16 giovani discendenti da famiglie di origine giuliana (triestini, goriziani, bisiachi<br />

istriani, fiumani e dalmati).<br />

Lo stesso viene organizzato dell’AGM con il contributo della Regione FVG - Assessorato alla<br />

cultura, sport, relazioni internazionali e comunitarie.<br />

Provenienti dall’Argentina, Brasile, Cile, Australia, Sud Africa ed Uruguay hanno avuto una nutrita<br />

serie di appuntamenti, colloqui, visite.<br />

Serata conclusiva con la consegna delle attestazioni.<br />

Al Castello di Miramare<br />

Un ringraziamento particolare va a Rossella Fabiani, Direttore-Coordinatore del Museo Storico<br />

del Castello di Miramare (Ministero per i Beni e le Attività Culturali) che <strong>nel</strong>la sua veste di<br />

storico d’arte annualmente accoglie i nostri giovani dello Stage.<br />

Rodolfo Ziberna neo commendatore<br />

In viaggio: immagini e parole degli<br />

emigranti in mostra <strong>nel</strong> goriziano<br />

Si è tenuta dall’8 ottobre al 13 novembre <strong>nel</strong>la<br />

sala principale della Stazione Ferroviaria di<br />

Gorizia ed in quella di Fogliano Redipuglia la<br />

mostra didattica “In Viaggio”, cento anni di<br />

immagini e parole raccolte tra gli emigranti<br />

che lasciarono il Friuli Venezia Giulia per arrivare<br />

<strong>nel</strong>le Americhe, in Australia, in Africa ed<br />

in moltissimi Paesi europei.<br />

La mostra è frutto di un percorso costruito<br />

<strong>nel</strong>l’ambito del sito Ammer (www.ammer-fvg.<br />

org); un viaggio <strong>nel</strong>la memoria servito a raccogliere<br />

“750 testimonianze e 15 mila immagini<br />

raccolte in tutto il mondo”.<br />

Arrivi/Partenze è stato un momento di approfondimento<br />

sul tema dell’immigrazione<br />

dell’Isontino, e l’iniziativa fortemente voluta<br />

dalla Provincia di Gorizia, rappresentata dal<br />

suo presidente, Enrico Gherghetta ha proposto<br />

storie e fotografie di questa parte del<br />

territorio regionale.<br />

L’assessore regionale alla Cultura, Sport e<br />

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano<br />

ha conferito l’onorificenza di Commendatore<br />

dell’Ordine “Al merito della Repubblica<br />

Italiana” al già cavaliere ufficiale<br />

Rodolfo Ziberna, proprio <strong>nel</strong> 150.mo della<br />

nostra Repubblica.<br />

Con i suoi 50 anni Ziberna è uno dei più giovani<br />

commendatori d’Italia.<br />

E’ stato lo stesso Prefetto di Gorizia, dott.ssa<br />

Maria Augusta Marrosu, a darne notizia allo<br />

Ziberna.<br />

Felicitazioni per l’importante riconoscimento,<br />

che giunge a coronamento di un’intensa<br />

attività <strong>nel</strong>l’ambito della professione, del<br />

volontariato, della cultura, dello sport, delle<br />

istituzioni e dell’associazionismo.<br />

Relazioni Internazionali Elio De Anna in una<br />

nota ha voluto sottolineare l’importanza per<br />

le giovani generazioni, lontane <strong>nel</strong> tempo da<br />

un fenomeno che ha portato <strong>nel</strong> mondo tanta<br />

della nostra gente, così tanta che ormai i<br />

nostri corregionali all’estero sono circa il doppio<br />

dell’attuale popolazione del Friuli Venezia<br />

Giulia.<br />

De Anna ha salutato i rappresentanti delle<br />

Associazioni dei corregionali, ha ricordato<br />

“che essi guardano al passato rapportandosi<br />

con un presente formato da giovani che<br />

dall’insegnamento di quel che è stato il fenomeno<br />

dell’immigrazione in una regione come<br />

la nostra possono trarre solo vantaggi”. “Un<br />

fenomeno foriero di ricchezza e risorse per il<br />

Friuli Venezia Giulia in momenti difficili – ha<br />

rilevato l’assessore – che oggi ci regala un’altra<br />

ricchezza, fatta di uomini e donne che ci<br />

rappresentano egregiamente e sono i nostri<br />

migliori testimonial”.<br />

<strong>Giuliani</strong> <strong>nel</strong> <strong>Mondo</strong><br />

XI CORSO ORIGINI AL MIB<br />

SCHOOL OF MANAGEMENT<br />

Palazzo del Ferdinandeo: serata conclusiva con la consegna dei diplomi.<br />

All’undicesima edizione del Corso Origini<br />

(2011), finalizzato a favore dei giovani<br />

discendenti delle famiglie di origini della<br />

nostra regione, su 14 partecipanti 5 gli allievi<br />

provenienti da (3 Argentina, 1 Australia, 1 Cile)<br />

hanno origini giuliane.<br />

Per la precisione Nicolas Gecele (Zara), Julian<br />

Giordani (Trieste e Zara), Ignacio Lorenzon<br />

(Cormons), Bruno Beltramini (Trieste) e Gabriel<br />

Visintin (Gorizia).<br />

L’intervento di Dario Locchi<br />

Autorità, signori e signore, cari ragazzi,<br />

assieme all’assessore De Anna e alle altre associazioni<br />

rappresentative dei corregionali all’estero<br />

siamo reduci da un importante Convegno,<br />

che si è tenuto a Toronto e che fa seguito<br />

a quelli di Melbourne (2007) per l’Australia, e di<br />

Porto Alegre (2009) per il Sud america, che ci<br />

ha visto incontrarci con quasi un centinaio di<br />

giovani del Nord America, discendenti di emigrati<br />

originari del Friuli Venezia Giulia.<br />

Qual è stato il senso di questa iniziativa? Sicuramente<br />

quello di far riscoprire ai ragazzi<br />

le loro radici, che è uno degli scopi del Corso<br />

Origini.<br />

Il mondo è sempre più global, <strong>nel</strong> riprendere<br />

in parte i concetti espressi a Toronto vi ricordo<br />

che dobbiamo considerarvi come una risorsa,<br />

come un avamposto della regione FVG <strong>nel</strong><br />

<strong>Mondo</strong>, da coinvolgere nei rapporti internazionali<br />

che la nostra regione intende sviluppare,<br />

<strong>nel</strong>le attività di promozione della regione<br />

all’estero, come recita la legge regionale 7 del<br />

2002 sui corregionali all’estero.<br />

Poi ci siamo chiesti: come potete esserci utili?<br />

Poi ci siamo chiesti: noi come possiamo esservi<br />

utili?<br />

Ma l’esempio paradigmatico che abbiamo fatto<br />

loro di come intendiamo impostare il rapporto<br />

con i giovani è proprio il Corso Origini<br />

in Sviluppo imprenditoriale, organizzato dal<br />

MIB, che coniuga la riscoperta delle proprie<br />

radici ad una irripetibile esperienza formativa<br />

specializzata.<br />

Il mio auspicio è che il MIB e tutti i ragazzi che<br />

hanno frequentato in questi undici anni il Corso<br />

origini, e che rappresentano un formidabile<br />

capitale umano di giovani potenziali imprenditori<br />

sparsi per il mondo e legati da un’esperienza<br />

unica, entrino a far parte di questa rete<br />

capillare.<br />

In conclusione desidero porgere ai dirigenti e<br />

ai docenti del MIB, alle aziende e agli sponsor<br />

che hanno collaborato, il saluto ed il plauso<br />

dell’AGM.<br />

Ai ragazzi auguro di conseguire, <strong>nel</strong>la vostra<br />

vita futura, le migliori soddisfazioni, facendo<br />

tesoro di questa straordinaria esperienza che<br />

avete avuto la fortuna di vivere e che può consentirvi<br />

di utilizzare le conoscenze acquisite<br />

per un proficuo inserimento lavorativo <strong>nel</strong> vostro<br />

Paese, magari in relazione con le imprese<br />

del FVG.<br />

Milano verso l’EXPO 2015 con un<br />

padiglione per i nostri Migrati<br />

Il 29 novembre a Milano, presso l’Auditorium<br />

“Giorgio Gaber” del Palazzo della Regione<br />

Lombardia, si è svolto il convegno di presentazione<br />

“dei contributi e dei progetti delle comunità<br />

italiane verso l’Expo“<br />

Con il patrocinio della Fondazione Cariplo, in<br />

collaborazione con l’Expo, l’attiva partecipazione<br />

dell’UNAIE e dell’AIKAL (<strong>Associazione</strong><br />

internazionale cultura ambientale e lavoro<br />

solidale) due le sessioni sul tema dei progetti<br />

strategici e quella delle integrazioni territoriali.<br />

La mia Trieste del prof. Zorzin<br />

E’ stato presentato <strong>nel</strong>la sede della Regione FVG in Roma il libro del prof.<br />

Lelio Romano Zorzin intitolato “La mia Trieste. Anatomia e Patologia di<br />

una città di confine”. Relatori Mons. Giangiulio Radivo e il dott. Marcello<br />

Forti. Il libro parla di Trieste e la presenta in tutti i suoi vari aspetti: religioso,<br />

commerciale, culturale, storico-politico che spazia dalla “Defonta”<br />

Austria-Ungheria fino agli anni ‘70. Un volume dove anche il triestino<br />

più “patoco” vi trova sensazioni, luoghi, storia ed episodi sconosciuti.<br />

Zorzin, professore di ruolo alla facoltà di medicina dell’Università “La Sapienza”<br />

di Roma, è autore di circa 300 pubblicazioni scientifiche.<br />

Tra i relatori l’on. Franco Narducci che ha sviluppato<br />

l’argomento sul “contributo delle comunità<br />

italiane <strong>nel</strong> mondo”.<br />

Si è discusso del progetto “la casa degli italiani<br />

all’estero in Expo”; l’apporto dei giovani corregionali<br />

all’estero.<br />

I lavori sono stati chiusi dal presidente della<br />

Regione Lombardia Roberto Formigoni. Per<br />

l’AGM di Trieste presente il presidente dell’<strong>Associazione</strong><br />

Amici Triestini a Milano Marco Fornasir.<br />

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<strong>Giuliani</strong> <strong>nel</strong> <strong>Mondo</strong><br />

I capolavori di Nora Carella<br />

a Bruxelles<br />

Venerdì 25 novembre la direttrice dell’Istituto<br />

Italiano di Cultura, dott. Alessandra Bertini<br />

Malgarini, ha presentato il libro di Gianfranco<br />

Cresciani “Trieste Goes to Australia”.<br />

Carlo Stupar, presidente dell’associazione fiumani<br />

e consigliere del New South Wales ha letto<br />

il messaggio di Adriana Douglas presidente<br />

della Federazione e quello dell’AGM a firma di<br />

Dario Locchi.<br />

Il prof. Paolo Totaro eminente personalità<br />

italo-australiana ha commentato il libro soffermandosi<br />

nei vari capitoli con sorprendente<br />

conoscenza della storia di Trieste e della sua<br />

peculiarità di città di confine.<br />

Dei presenti i membri italiani e australiani dell’Istituto<br />

Italiano di Cultura hanno partecipato al<br />

dibattito con domande precise e accurate.<br />

BELGIO<br />

Un momento durante la conferenza stampa.<br />

“Nora Carella. Luce senza tempo” è il titolo<br />

della mostra personale dedicata alla pittrice,<br />

che si è tenuta <strong>nel</strong>la sede dell’Ufficio di collegamento<br />

della Regione Friuli Venezia Giulia<br />

a Bruxelles. Organizzato da quest’ultimo e<br />

dall’<strong>Associazione</strong> <strong>Giuliani</strong> <strong>nel</strong> mondo, l’evento<br />

che pone ancora una volta alla ribalta la luminosa<br />

creatività dell’artista, è stato presentato a<br />

Trieste dal presidente dei <strong>Giuliani</strong>, Dario Locchi,<br />

dal direttore Fabio Ziberna, dal presidente<br />

del Circolo di Bruxelles Flavio Tossi e dall’architetto<br />

Marianna Accerboni, curatrice e ideatrice<br />

dell’esposizione, alla presenza dell’artista e di<br />

un folto pubblico: tra questo, il segretario del<br />

Circolo <strong>nel</strong>la capitale belga Giulio Groppi e la<br />

vicepresidente dell’Ordine dei giornalisti Fvg<br />

Maria Stella Malafronte.<br />

“Non è un caso –ha sottolineato Locchi – che<br />

quest’importante iniziativa si svolga a Bruxelles<br />

<strong>nel</strong>la sede regionale poiché i <strong>Giuliani</strong> <strong>nel</strong><br />

<strong>Mondo</strong> con altri enti hanno a suo tempo fir-<br />

mato una convenzione con la regione per l’uso<br />

del prestigioso spazio, affinché continuasse<br />

a essere la vetrina della regione a Bruxelles,<br />

sede dell’Unione europea. Dopo quella firma il<br />

nostro Circolo di Bruxelles ha organizzato più<br />

iniziative di alto prestigio artistico-culturale<br />

con la collaborazione dell’Ufficio regionale,<br />

ma recentemente abbiamo avuto difficoltà<br />

per l’intenzione della regione di ridurre l’uso<br />

dell’Ufficio belga solo per la regione e non per<br />

il sistema-regione, decisione che spero sarà<br />

rivista”.<br />

Tossi ha quindi aggiunto che di associazioni<br />

che possano agire in permanenza a Bruxelles<br />

sono i <strong>Giuliani</strong> e il Fogolar Furlan; tutti gli altri<br />

– ha precisato – cercano di appoggiarsi a noi<br />

come sorta di campo base per i contatti con<br />

Commissione, Parlamento, ecc. Sono perciò<br />

per noi estremamente problematiche le lunghe<br />

attese burocratiche e gli impedimenti cui<br />

le nostre iniziative vengono sottoposte.<br />

Paesaggi d’acqua ispirati alle vedute lagunari e di Venezia.<br />

AUSTRALIA<br />

Presentato il libro di Gianfranco Cresciani<br />

Tra i presenti: il dott. Gianni Fragiacomo, dott.<br />

Giorgio Anselmi, presidente della Dante Alighieri,<br />

Serena Breese segretaria dell’<strong>Associazione</strong><br />

Fiumani, Gigliana Caris, Aldo Gortan,<br />

Romeo e Giordana Varagnolo membri dell’<strong>Associazione</strong><br />

<strong>Giuliani</strong> di Sydney,inclusa una rappresentanza<br />

dei circoli italiani e studenti interessati.<br />

E’ stato un piacere riscontrare – ha precisato<br />

Romeo Varagnolo - che dopo più di mezzo secolo<br />

la storia dell’emigrazione triestina in Australia<br />

è ancora oggetto d’interesse.<br />

Il libro di Cresciani fa pensare, riflettere anche<br />

se a volte è pungente. Una visione storica<br />

a 360 gradi, vista da tutti i lati, dove le<br />

domande ricevono risposte inaspettate e<br />

sbilancianti.<br />

Il Comitato della Federazione<br />

Presso il Fraternity Club di Wollongong si è tenuta l’Assemblea generale della Federazione dei<br />

Circoli Giuliano-Dalmati d’Australia con la partecipazione di 13 Sodalizi.<br />

Il nuovo Comitato è così composto: Adriana Douglas, Presidente; Sergio Csar, primo Vicepresidente;<br />

Mario Donda, secondo Vicepresidente; Warren Douglas, segretario; Carlo Brugnatti,<br />

Tesoriere; Pino Bartolomè, Public Officer; Consiglieri: Carlo Stupar, New South Walles; Pino Bartolomè,<br />

Victoria; Susy Clarkson, South Australia; Manlio Bertogna, West Australia, Mario Donda,<br />

ACT, Distretto Federale. A Romeo Varagnolo è stata consegnata una targa ricordo per gli<br />

anni di servizio e dedizione all’intensa attività svolta.<br />

Pag 6<br />

AUSTRALIA<br />

Con Umberto Lupi la triestinità<br />

<strong>nel</strong> quinto Continente<br />

Unanime il giudizio dei media della carta<br />

stampata in lingua italiana <strong>nel</strong>le corrispondenze<br />

da Wollongong, Melbourne e Sydney<br />

sul successo dei tre spettacoli messi in scena<br />

da Umberto Lupi in terra australiana.<br />

La Comunità triestino-giuliana ed italiana ha<br />

accolto con entusiasmo le performance del<br />

Gruppo, uno spettacolo musicale, articolato<br />

in diversi momenti che ha fatto respirare e rivivere<br />

alle nostre genti qualche boccata della<br />

dimenticata “Aria de casa”.<br />

A fianco di Umberto le cantanti Deborah Duse<br />

e Iside Poloiaz in concerto dell’operetta “Che<br />

bel che xe l’amor”, composta dallo stesso Lupi<br />

su libretto di Edda Vidiz.<br />

Il programma è stato appoggiato dall’<strong>Associazione</strong><br />

<strong>Giuliani</strong> <strong>nel</strong> <strong>Mondo</strong>, con il contributo<br />

della Regione Friuli Venezia Giulia – Assessora-<br />

Sono convenuti numerosi i chersini di Sydney a<br />

Marsden Park, sede dell’<strong>Associazione</strong> Santa Maria<br />

di Cherso per prender parte alla Santa Messa<br />

di padre Giuseppe Vosilla, in occasione del suo<br />

45° anniversario di ordinazione sacerdotale.<br />

Pubblico al concerto di Lupi a Sydney.<br />

I chersini in festa<br />

to alle Attività Produttive – Servizio Sviluppo<br />

Sistema Turistico regionale e la collaborazione<br />

della Cividin Viaggi.<br />

Ambientata nei primi 20 anni del 900, è una<br />

sorta di favola dal sapore nostrano, che appartiene<br />

al ricordo di tutti, perché in qualche<br />

modo vissuta e conosciuta attraverso la memoria<br />

tramandata da nonni e bisnonni. A sottolineare<br />

le vicissitudini, c’è un ampio ventaglio<br />

di musiche originali e di belle canzoni, che<br />

alternano suggestive situazioni sentimentali<br />

ai ritmi ballerini di cancan e charleston.<br />

Non sono mancate ovviamente le più significative<br />

e popolari canzonette triestine.<br />

Sabato 10 dicembre l’operetta è andata in scena<br />

a Roma grazie alla collaborazione del nostro Sodalizio<br />

presieduto da Roberto Sancin ed il giorno<br />

14 dicembre a Trieste <strong>nel</strong>la sala Tripcovich.<br />

Padre Vosilla originario dell’isola di Cherso era<br />

in Australia a far visita di parenti.<br />

Alla Messa solenne ha fatto seguito il tradizionale<br />

pranzo ed il concerto del coro<br />

Marconi.<br />

Il maestro del Coro “Marconi” Camille Maria Mercep con Daniele Velcich,<br />

padre Vosilla, padre George, suor Maria e padre Giulio Ghezzi.<br />

CANADA<br />

Non è più tra noi<br />

Silva Graziella<br />

Morgan-Perini<br />

Moglie, mamma e nonna è mancata prematuramente<br />

domenica 23 ottobre all’età di 65<br />

anni.<br />

Intelligente, generosa, ha contribuito in modo<br />

preponderante alla crescita della Comunità<br />

dei corregionali dell’Ontario, mettendosi a disposizione<br />

con grande impegno a fianco del<br />

marito, Antonio Perini presidente del nostro<br />

Sodalizio, la Lega Istriana di Chatham.<br />

Lascia un vuoto difficilmente colmabile. La<br />

ricorderemo con il suo sorriso e la sua dolce<br />

affabilità.


ARGENTINA<br />

Mario Monti figlio di un<br />

corregionale in Argentina<br />

Il 18 novembre il presidente del Consiglio Mario Monti <strong>nel</strong> suo discorso alla Camera dei<br />

Deputati citando gli italiani all’estero ha testualmente affermato:”Sento molto il tema degli<br />

italiani all’estero, soprattutto <strong>nel</strong> suo significato di ricchezza del paese”. “Io stesso ho avuto<br />

esperienze da italiano all’estero. Per 10 anni ho lavorato alla Commissione europea: cinque<br />

su designazione della presidenza Berlusconi e cinque su designazione della presidenza<br />

D’Alema.” “E’ un tema che <strong>nel</strong>la mia memoria personale e familiare va indietro <strong>nel</strong> tempo. Sono<br />

nato a Varese, avevo un padre nato in Argentina, figlio di emigrati italiani all’estero”.<br />

BUenOS aiReS<br />

Il coro del Circolo Giuliano<br />

Sabato 8 ottobre, la FEDIBA (Federazioni<br />

Italiana della Circoscrizione Consolare di<br />

Buenos Aires), in occasione delle celebrazioni<br />

per il 150mo. Anniversario dell’Unità<br />

Italiana, ha organizzato una rassegna corale<br />

<strong>nel</strong>la sede della Società Trevisana di Buenos<br />

Aires, dove si sono esibiti il Coro Friulano di<br />

Castelmonte, il Coro Voci delle Alpi, il Coro<br />

Bel Canto, e il nostro Coro Giuliano di Buenos<br />

Aires.<br />

Quest’ultimo ha intonato, La Mula di Parenzo,<br />

Marinaresca, Da Trieste fino a Zara, e una<br />

canzone folcloristica del nordovest argentino<br />

Carnavalito, ottenendo un prolungato applauso<br />

del numeroso pubblico.<br />

Tra le autorità presenti, la Presidente di Fediba,<br />

la dott.ssa. Pina Mainieri, il Presidente<br />

della Federazione Giuliana, Duilio Ferlat, ed<br />

il Presidente del Circolo Giuliano di Buenos<br />

Aires, Giuliano Garbin.<br />

BaHia BLanCa<br />

Il Consiglio Direttivo<br />

Il Circolo Giuliano di Bahia Blanca, fondato<br />

<strong>nel</strong> 1988 <strong>nel</strong>lo storico centro comunitario di<br />

San Rosque, raggruppa una ventina di soci<br />

ed è composto di emigrati triestini, istriani,<br />

fiumani e dalmati.<br />

Le più significative attività si svolgono in ar-<br />

monia ed assieme alla Famee Furlane.<br />

Attualmente il Direttivo giuliano è così composto:<br />

Presidente, Lucio Iurman; Segretaria,<br />

Raquel Incaminatto; Tesoriere-Economo,<br />

Laura Zilio; Consiglieri: Juan Pablito Iurman,<br />

Nora Avale e Martin Testani.<br />

Duilio Ferlat Segretario di Feditalia<br />

L’Assemblea generale della Feditalia ha confermato<br />

alla presidenza il sen. Luigi Pallaro ed<br />

ha avviato una nuova tappa <strong>nel</strong>la vita della<br />

confederazione, che sarà caratterizzata dalla<br />

promozione della partecipazione dei discendenti<br />

degli emigrati italiani, <strong>nel</strong>la vita politica<br />

dell’Argentina.<br />

L’assemblea, che si è svolta <strong>nel</strong>la sede dell’<strong>Associazione</strong><br />

Nazionale Italiana, ha riunito i delegati<br />

di 27 delle 30 federazioni aderenti ed ha<br />

eletto per acclamazione la lista di candidati al<br />

nuovo Consiglio Direttivo.<br />

A segretario è stato nominato Duilio Ferlat.<br />

MESSICO<br />

I triestini da Queretaro a Città del Messico<br />

Gianpaolo Pison in visita alla sede<br />

associativa.<br />

Il triestino Gianpaolo Pison – referente per<br />

le “presenze giuliane” in Messico, dirigente<br />

di un’impresa italiana del Nord Italia con filiale<br />

a Queretaro – residente da alcuni anni<br />

Grazie al MIB School of Management<br />

al Corso Origini, la<br />

famiglia Juan Pablo Iurman,<br />

che possiede un’azienda orticola<br />

biologica specializzata<br />

<strong>nel</strong>la produzione di ortaggi<br />

e cipolla ha stabilito rapporti<br />

commerciali con una ditta<br />

italiana, la Organic Sur Italia.<br />

Riferimenti: Còrdoba 362<br />

8000 Bahia Blanca<br />

R. Argentina<br />

tel. 54-291-4536210<br />

lucioiurman@yahoo.com.ar<br />

con la famiglia in quella città (con abitazione<br />

nei pressi della cappella dove venne<br />

ucciso Massimiliano) ha espresso la volontà<br />

di “censire” i giuliani in terra messicana per<br />

dare un significativo segnale di tale presenza.<br />

E’ di questi giorni rientrato a Trieste per rivedere<br />

la mamma ed in occasione di una visita<br />

in <strong>Associazione</strong> è stata fatta una panoramica<br />

a carattere informativo pro futuro.<br />

Da una prima stima di larga massima i triestini<br />

<strong>nel</strong> paese centro americano si attesterebbero<br />

ad una trentina i quali, unitamente a familiari<br />

e simpatizzanti porterebbero il Sodalizio ad<br />

un centinaio di persone.<br />

In questo contesto casualmente c’è stato un<br />

incontro con Caroline Parlotti una triestina<br />

che vive in Messico.<br />

Attività imprenditoriali<br />

<strong>Giuliani</strong> <strong>nel</strong> <strong>Mondo</strong><br />

LA PLATA<br />

Bandiere e cori al Centro Culturale Malvinas<br />

Un significativo esempio dell’inserimento di giovani <strong>nel</strong>l’attività del sodalizio di La<br />

Plata. Al centro il presidente della federazione Duilio Ferlat e il presidente del Circolo,<br />

Egidio Kebat.<br />

Lo scorso 15 e 16 ottobre, <strong>nel</strong> quadro del<br />

150mo. Anniversario dell’Unità italiana, il<br />

Circolo Giuliano di La Plata, ha organizzato<br />

una mostra sulla Venezia Giulia e la Storia delle<br />

bandiere italiane.<br />

In una delle sale dell’importante Centro<br />

Culturale Islas Malvinas della città di La Plata,<br />

il Sodalizio ha allestito una mostra attraverso<br />

immagini di tutte le città della Venezia Giulia e<br />

manifesti in cui cronologicamente si racconta<br />

la storia delle bandiere italiane fino all’arrivo<br />

del Tricolore.<br />

Hanno inaugurato la mostra il Presidente<br />

del sodalizio ospite, Egidio Kebat, assieme<br />

al Presidente della Federazione Giuliana<br />

Duilio Ferlat, che ringraziando la presenza<br />

del numeroso pubblico, ha complimentato il<br />

Circolo per l’iniziativa culturale.<br />

Tra le autorità presenti, il Vicepresidente della<br />

Federazione Giuliana, Sergio Francetich, e<br />

il Presidente della Gioventù Giuliana di La<br />

Plata, Flavio Kubik e le rispettive commissioni<br />

direttive.<br />

Di seguito, il Presidente Kebat, ha introdotto la<br />

prof.ssa. Carmen Di Lorenzo, che ha svolto una<br />

relazione sulle diverse bandiere italiane legate<br />

alla storia dell’Unità d’Italia.<br />

A conclusione il Coro Amici degli Appennini,<br />

con la direzione del Maestro Angel Scarcela,<br />

dove partecipano i nostri Kebat e Francetich,<br />

ha intonato canzoni della musica popolare<br />

italiana: Bella ragazza, Piemontesina, Abruzzo<br />

Tutto d’or, La Molisana, La Campagnola, Rosa<br />

Bella, Calabresela mia.<br />

Walter Zerauschek in prima linea<br />

Foto ricordo della manifestazione.<br />

Il Circolo Giuliano di Mar del Plata ha festeggiato assieme a soci e simpatizzanti il 26° anniversario<br />

di fondazione. La manifestazione è stata aperta dal saluto del presidente Walter Zerauschek che<br />

ha svolto una relazione sull’attività dell’ultimo biennio.<br />

Presenti per l’occasione il vicepresidente della Federazione Argentina Sergio Francetich, il<br />

rappresentanti del Comites di Mar del Plata Raffaele Vitiello ed il console Fausto Panebianco.<br />

Al rappresentante diplomatico è stata consegnata una targa a riconoscimento dei 4 anni di<br />

collaborazione con la collettività italiana. Applauditissimo il coro.<br />

CILE<br />

Si rafforza il nostro Sodalizio a Santiago<br />

Con l’entrata in qualità di soci i componenti la<br />

famiglia Gecele si rafforza ulteriormente il nostro<br />

Sodalizio di Santiago del Cile.<br />

Plinio Gecele e sua moglie Sandra hanno soggiornato<br />

di recente a Trieste visitando anche<br />

Zara, città che diede i natali ai loro parenti.<br />

Occasione la cerimonia di consegna del diploma<br />

al figlio Nicolas partecipante all’XI Corso<br />

Origini. Durante l’incontro in <strong>Associazione</strong><br />

Gecele ha confermato la volontà di attivarsi<br />

all’interno del Circolo dei giuliani di Santiago<br />

del Cile supportando la già intensa attività<br />

che svolge il presidente Claudio Chierego e<br />

collaborando con i componenti il Consiglio<br />

Direttivo. Significativa, ricorda Gecele, riportando<br />

una dichiarazione di Chierego, è la<br />

volontà di inserire <strong>nel</strong>la struttura associativa<br />

componenti giovanili in grado di continuare<br />

a sviluppare l’attività del Sodalizio giulianocileno,<br />

come anche ad esempio a giovani<br />

Calcagni-Tomasov.<br />

Plinio Gecele in <strong>Associazione</strong>.<br />

Pag 7


<strong>Giuliani</strong> <strong>nel</strong> <strong>Mondo</strong><br />

Pag 8<br />

BRASILE<br />

Fest’Italia a Pirassununga<br />

Anche quest’anno si è rinnovato il tradizionale<br />

appuntamento culturale ed enogastronomico<br />

a Pirassununga in Brasile – giunto alla terza<br />

edizione – denominato “Fest’Italia” che vede<br />

quale promotore e coorganizzatore l’<strong>Associazione</strong><br />

<strong>Giuliani</strong> di Pirassununga.<br />

Quattro giorno (8 – 11 settembre) di incontri,<br />

dibattiti, esposizioni e stand enogastronomici<br />

tipicamente italiani dove il nostro Sodalizio –<br />

presieduto da Rosa Maria Clagnan Colombari<br />

– è risultato responsabile per il comparto vini<br />

e liquori e bevande in generale.<br />

Va sottolineato che l’iniziativa ha riscosso un<br />

notevolissimo successo con la presenza di ben<br />

40 mila visitatori.<br />

Le immagini si commentano da sole.<br />

Lo stand della nostra <strong>Associazione</strong> con al centro la presidente<br />

Rosa Maria Clagnan Colombari.<br />

Una coppia di corregionali emigrati “diversamente giovani” <strong>nel</strong> nostro stand.<br />

Giovani figli di emigrati sventolano la bandiera tricolore all’apertura<br />

della manifestazione.<br />

CURitiBa<br />

Ricordiamo<br />

Cassiano Cordi<br />

Ci scrive Maria Josè Cetina de Luca, Presidente<br />

del Sodalizio di Curitiba: “Ricorrono<br />

i 4 anni del decesso del nostro caro<br />

Cassiano Cordi fondatore del Circolo<br />

Giuliano di Curitiba. Non possiamo dimenticare<br />

tutto quello che lui ha fatto<br />

per noi, per le nostre famiglie, per mantenere<br />

vive la nostra cultura e le nostre<br />

origini. Il nostro più sentito pensiero a lui<br />

e alla sua famiglia”.<br />

BRASILE<br />

BRaSiLia<br />

La Mostra verso la capitale federale<br />

Roberto Max Storai Lucich, nostro referente<br />

di “Presenze Giuliane” a Brasilia sta attivandosi<br />

per giungere alla costituzione di un vero e<br />

proprio Sodalizio, alla luce anche dei numerosi<br />

corregionali e nazionali frequentanti l’Associacao<br />

Brasileira de Professores de Italiano e<br />

della Comunità studentesca dell’Università di<br />

Brasilia dove Lucich insegna. Detto obiettivo è<br />

stato confermato in una sua recente presenza<br />

a Trieste e visita in sede associativa.<br />

In proposito ha richiamato una frase citata dalla<br />

professoressa Maria Luigia Magnavita Galeffi<br />

fondatrice dell’ABPI che Lucich fa propria e<br />

detta da Camillo Benso Conte di Cavour “L’Ita-<br />

<strong>Giuliani</strong> <strong>nel</strong> <strong>Mondo</strong><br />

Periodico - anno 6 - <strong>Nov</strong>embre-Dicembre 2011 - n. 4<br />

E d i to:<br />

<strong>Associazione</strong> <strong>Giuliani</strong> <strong>nel</strong> <strong>Mondo</strong> - Trieste<br />

aderente all’U.N.A.I.E.<br />

Con il contributo della<br />

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia<br />

Direzione Regionale Cultura,<br />

Sport, Relazioni Internazionali e Comunitarie<br />

Distribuzione gratuita<br />

Autorizzazione Tribunale di Trieste n. 1146 dd. 28.12.2006<br />

Spedizione in abbonamento postale<br />

lia è fatta, la cosa va” E noi allora possiamo dire<br />

“L’<strong>Associazione</strong> è fatta, la cosa va”.<br />

Durante l’incontro in <strong>Associazione</strong> si è anche<br />

fatto il punto sui programmi dell’AGM in Brasile<br />

per il 2012, ipotizzando l’allestimento della<br />

Mostra “itinerante”, oggi depositata presso il<br />

Sodalizio di Pirassununga, <strong>nel</strong>la capitale federale<br />

a conclusione delle manifestazioni e delle<br />

iniziative che l’AGM intende svolgere <strong>nel</strong>l’ambito<br />

di quelle Italia-Brasile che per quanto ci riguardano<br />

interessano San Paolo, O’Casarao ed<br />

a Pirassununga per Fest’Italia, manifestazione<br />

quest’ultima dove la nostra <strong>Associazione</strong> fa da<br />

coordinatrice generale.<br />

Roberto Max Lucich in <strong>Associazione</strong> assieme a Ziberna e Rinaldi.<br />

San PaOLO<br />

Deputati brasiliani con i giuliani<br />

Nell’immagine deputati brasiliani assieme alla nostra socia e dirigente Rossana<br />

Bartoli alla Casa della Cultura dell’America Latina in occasione di una sessione a<br />

carattere culturale.<br />

Nell’ambito delle celebrazioni “Semanas Latinas 2011”- O<br />

Brasil Italiano numerose sono state le iniziative già attuate<br />

come pure non mancheranno altre <strong>nel</strong> corso del 2012<br />

(esposizioni artistiche, mostre, tavole rotonde, proiezioni di<br />

documentari, testimonianze, gastronomia, ecc.) che hanno<br />

coinvolto anche i nostri Sodalizi di San Palo (Circolo Giuliano,<br />

<strong>Associazione</strong> FVG, O’ Casaro).<br />

dirEzionE - AmministrAzionE - rEdAzionE:<br />

34122 Trieste (Italia), via Santa Caterina da Siena, 7<br />

Tel. 0039-040-632380<br />

e-mail: giulianimondo@gmail.com<br />

sito web: www.giuliani<strong>nel</strong>mondo.it<br />

dirEttorE rEsponsAbilE:<br />

Fabio Ziberna<br />

GrAficA E vidEoimpAGinAzionE:<br />

Happy Digital s.n.c. - Trieste<br />

stAmpA E confEzionE:<br />

Unicolor srl - Pordenone

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