Achille Mazzoni - Nobile Collegio Mondragone

Che studi farà quest'anno? Non l'affaticate, mi raccomando. Seguiterà la musica? La manderete ad
imparare pittura? Come si è messo Carlo con la scuola? Mi raccomando la matematica e il disegno !
E facciano tutti due compagnia al Babbo che ne avrà bisogno !”
Cambresco, 3 novembre '915. - "Caro babbo, la lode con la quale comincia la tua. lettera del 30
ottobre, ricevuta ieri, dopo un altro spostamento cagionato dal termine del primo servizio da noi prestato,.
mi ha empito gli occhi di lagrime.
Tuttavia non la merito che in piccola parte; e il coraggio sta pur sicuro, non mi manca. Vedrai in
seguito, che se son partito ragazzo, ritornerò uomo “.
Kras, 10 novembre '915. - " Ho già, risposto, scrivendo ieri alla mamma, alla vostra domanda circa la
licenza per esami. Benché, forse, fosse stato probabile ottenerla, non la chiesi, giacché appena ricevuto il
certificato, si partì pel lavoro, e non stimai opportuno cercare di schivarlo o di allontanarmene, anche per
l’esempio che avrei dato ai soldati che ci sorvegliano, noi altri studenti, con tanto d’occhi. Mi scuserete se
ho agito così contrariamente, in apparenza, alle leggi del1'affetto, ma ho creduto compiere né più, nè
meno che il mio dovere di soldato e di cristiano „
Kras, 15 novembre '915. - " Ho letto nel "Corriere della Sera„ i due così detti " salmi „ di d'Annunzio.
Solo a titolo di cronaca ti dirò che sono stato spettatore e quasi partecipe dei due episodi accennati nei due
capoversi, dove accenna ai cavalli dalle zampe fasciate trainanti carri con le ruote impagliale e le sale
unte, e i " ponti di fortuna,, gettati inutilmente sulI'Isonzo selvaggio.
Di quei pontieri e di quei bersaglieri ho assistito e curato nel mio primo lavoro, agli ultimi del mese
scorso. Ripensandoci, quasi mi vergogno d'avere pe1 mio ufficio, partecipato agli episodi epici della
titanica lotta senza correre minimo pericolo. Ma ciò forse farà piacere a te….”
Kamenka, la sera del 1° dicembre '915. - "Sono già a letto mentre gli altri lavorano. Quanto lavoro
oggi !... Si fa un po' per uno. Mezzo infilato nel mio meraviglioso " sacco a pelo „ rispondo
cumulativamente a te ed alla mamma. Il daffare é moltissimo….. Tempo discreto. Ha, però, nevicato,
piovuto e fa freddo. Le difficoltà dei trasporti sono enormi e il servizio portaferiti è ammirevole come
resistenza e come abnegazione. Ho trovato molti romagnoli fra i feriti; ma nessuno di conosenza. Quasi
tutti richiamati, che soffrono più dei giovani “.
Le fatiche e soprattutto 1'umidità sviluppano in Achille una febbre gastro-bronco-reumatica che lo
obbliga ad andare all'ospedale, dove sta solo cinque giorni. Sua preoccupazione, che non lo sappia la
famiglia! Ecco una delle cartoline che scrive in quel tempo, facendo impostare fuori dell'ospedale:
Prepodnisza, 20 novembre '915 (Osp. D. C. 28). -_ " Quì il reparto è in partenza e per la difficoltà dei
mezzi è facile rimaniate qualche giorno senza posta “.
Più tardi, quando per una indiscrezione di un soldato, che è venuto a trovare i parenti di Achille, il
pietoso secreto é svelato, così descrive a casa i giorni passati all’ospedaletto, dopo reiterate domande della
madre.
Galliano, 6 febbraio '916. - " Tu vuoi dunque sapere quando e come fui all'ospedale? Fu, mi
sembra, dal 20 al 25 novembre, all'ospedaletto 28°, a Podreska. Mi vi recai. quando il mio reparto parti
per Kamenka, ove attualmente si trova, perchè il Capitano non volle, come io chiedeva, portarmi con sè.
Mi fece sellare un mulo con la sua sella e mi fece accompagnare da un mulattiere a Podreska, un quattro o
cinque chilometri di mulattiera. Avevo la febbre a 38. - All'ospedale mi volevano subito " sgomberare “
sui grossi ospedali territoriali e di lì, probabilmente avrei proseguito per l'interno. Ma stimai fosse cosa da
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