Achille Mazzoni - Nobile Collegio Mondragone

Una notizia falsa si propaga di un felice accerchiamento da parte dei nostri. Achille prega i suoi a voler
anticipare la dati della festa - che nel dolore della patria non poteva pili dirsi tale. – Offre ai genitori un
grazioso poemetto, che é il riassunto di tutta la sua vita. A un timido consiglio detto a fior di labbra dalla
mamma che rimanesse ancora, giacché nessuno in quel momento d'orribile disordine sì sarebbe accorto
della sua assenza, risponde quasi un rimprovero: " Mamma ! e il mio dovere ? ” e abbrevia di qualche ora
la già brevissima licenza per correre ad offrirsi dove si poteva aver bisogno di lui.
Partì la notte dal 29 al 30 ottobre. Era una notte orribile. La stazione di Firenze era già piena di fuggitivi.
Il padre e la madre lo vollero accompagnare fino là. Entra, dopo averli abbracciati, calmo, composto;
poi si volta indietro e, con la mano, saluta di nuovo, a lungo.
I tuoi ti seguirono cogli occhi velati dalle lagrime, e ancora, come se dentro alla pupilla fosse rimasta
viva la tua immagine, pare a loro di rivederti immutato così…..
Le sue prime cartoline vennero da Treviso. Al solito, cerca di tranquillizzare la famiglia; poi va a
Padova, dove deve completamente rifornirsi di tutto, perchè la sua cassetta ha subito le sorti della Brigata
- tutti, o quasi tutti prigionieri.
Da Padova scrive:
Tutti i Santi '17. - " Questa notte alle 24 trovata Padova zeppa; ho destato casa Fuga (1) e ho ricevuto
per la mia petulanza di mendicante un'accoglienza di figlio „.
Il giorno dopo dà 1'indirizzo della sua nuova destinazione: " Osped. d. c.. 315 „ ; poi seguita:
2 novembre '17 - " Io sto benissimo e il tempo è splendido. Spero che voi, passato il primo sgomento
per le inverosimili cose accadute, abbiate ripreso coraggio e vi alimentiate della fiducia massima di cui ha
bisogno il paese tutto nelle proprie forze, nell'ardimento dei figli e nella prudenza dei capi. Noi siamo
veramente ad una guerra di redenzione. Un'ira giusta alimenterà in noi la fiamma del dovere; un giusto
orgoglio ridesterà in noi 1'energia della rivendicazione. È 1'antico suolo d'Italia quello che il nemico ha
invaso, noi glielo ritoglieremo sdegnati, e laveremo l'onta della disfatta, se onta vi fu !
Dunque coraggio ! „
E, a 1'ora in cui scriviamo, possiamo esclamare " Tu fosti profeta ! „
A Padova si accosta ancora, ai Sacramenti, poi parte per la nuova destinazione, che è a Lissano,
vicinissima alla città. È profondamente triste. Egli sente 1'umiliazione del paese; egli che ha vissuto i
giorni gloriosi della precedente estate, e scrive successivamente:
5 novembre '17. - " Pieghiamo Dio che tenga lontano da noi, se è possibile, il calice, amarissimo che
si sta preparando e ci liberi dall'invasione nemica di altri nostri territori e delle nostre case, male al certo
peggiore assai per il popolo di tutti quelli ch'esso abbia potuta soffrire. Preghiamo e facciamoci animo,
cercando di volgere a nostro favore le sorti delle armi „.
6 novembre, '17. - " Io godrei volentieri di questo mio non so quanto meritato riposo, se 1e penose
notizie e la trepidante aspettazione di nuovi avvenimenti, che risolvano il nostro problema bellico e
nazionale, non amareggiassero ogni piacere. Tuttavia teniamo in alto il cuore e non ci scoraggiamo. La
Provvidenza provvederà !”
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(1) Dove Achille aveva avuto nell'anno scolastico ‘16--'17 una stanza per studiarvi, insieme col compagno d'armi Piero
Milani.
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