Tovazzi epistolario 4 (ms 59)
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P. Giangrisostomo <strong>Tovazzi</strong><br />
EPISTOLARIO<br />
o sia<br />
LETTERE FAMILIARI<br />
ITALIANE, E LATINE<br />
SCRITTE A DIVERSI<br />
DA FRATE<br />
GIANGRISOSTOMO DI VOLANO<br />
SERVO DI GESÙ, E MARIA<br />
E PROFESSORE DELL'ORDINE SERAFICO<br />
DE' MINORI RIFORMATI DI SAN<br />
FRANCESCO<br />
Della Provincia Trentina di San Vigilio.<br />
VOLUME QUARTO<br />
Dal 1796 sino al 1799<br />
IN TRENTO, MDCCXCVI.<br />
____________________________________________________________<br />
Appresso Santo Bernardino
1029. 1796<br />
Al P. Massimo Tovazio da Volano Vicario in Borgo 1 .<br />
Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />
Affinché sappiate, che per la Dio grazia son ancora vivo, e nell'amato mio<br />
convento, vi notifico, che la beatificazione del nostro P. Leonardo fu celebrata nel<br />
Vaticano con solennità grandissima, e che per essa fu illuminata tutta Roma tre sere.<br />
Che in Fiorenza è stata ristampata la di lui vita composta dal P. Giuseppe Maria di<br />
Masserano vercellese, già postulatore della causa del medesimo, e divisa in due tomi, in<br />
8°. Da una lettera di Frascati 2 de' 30 luglio siamo ragguagliati, che le immagini del<br />
Crocifisso, della Madonna, e di altri Santi, situate nella città, e diocesi di Frascati 3 ,<br />
fanno de' portentosi movimenti, come le romane. Da un'altra poi di Urbino de' 31<br />
luglio,che in Ancona,ed altri luoghi della Marca continuano le sacre immagini le loro<br />
mozioni prodigiose. Li nostri Religiosi di s. Quirico 4 hanno scritto, che sono tutti risoluti<br />
di stare immobili a qualunque urto, che potesse loro venir fatto da' francesi 5 . Qui si<br />
discorre di due scoperte notabilissime fatte in Roma, ed in Napoli a pro di Pio, e di<br />
Ferdinando 6 ; ma io non le ho lette. Questo convento di s. Francesco ora serve di granaio<br />
all'armata, essendo partiti gl'infermi. Nella Fiera si fa, e si cuoce il pane per al<br />
medesima armata. Domani ritorneranno alla comunità tre de' nostri,che sono<br />
nell'infermeria, cioè il P. Agostino,il P. Vito, ed il P. Stanislao. Resterà nell'infermeria<br />
Fra Giuseppe co' soliti Crescenzio, Gaetano, Serafico, Michele, Vito, e Matteo. Vi<br />
sospiro di cuore ogni felicità, e con amor fraterno vi abbraccio. Amen. Trento, s.<br />
Bernardino 20 agosto 1796.<br />
1030. 1796<br />
Al P. Gioseffantonio di Cles Guardiano in Cles.<br />
R.P.<br />
Il P. Stanislao da Nago 7 , cui è ritornata la febbre, mi ha dato da spedire alla P.V.R.<br />
questa lettera (di D. Antonio Longo fiemasco dimorante in Roma all'Anima) e mi ha<br />
commesso di pregarla d'avvisare il P. David da Tiarno, che tiene quanto gli ha dato il P.<br />
Albano di Trento: come pure, che in Torbole nello scorso giorno 17 ha cessato di vivere<br />
il signor don Francesco Polidoro. Da lettere di Frascati, e di Urbino de' 30 e 31 luglio<br />
siamo assicurati, che le sacre immagini della Marca, di Roma, e Frascati continuano i<br />
loro movimenti prodigiosi. Qui rapporto alla pace si spera, e si dubita. Iddio ci aiuti. La<br />
riverisco, e sono. Trento 25 agosto 1796.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1031. 1796<br />
Al P. Bonaventura Lorengo da Caldese. Arco. Le Grazie.<br />
Rev. Padre<br />
1 Un Tommaso Thovais nel 1494 fu uno de' principali soggetti nell'Inghilterra. Perciò rammentasi dal P. Pier-<br />
Giuseppe d'Orleans Gesuita nell'istoria delle rivoluzioni d'Inghilterra, Lib. 6, 7 all'anno suddetto 1494. Vedi pag,<br />
1990 (n. 1060), Thovars, città di Francia nel latino dicesi Toarcium.<br />
2 Del P. Piergrisologo di Roveredo.<br />
3 Per Frascati si vegga il Marchetti pag. 286.<br />
4 In Campo Maggiore della Giudicaria orientale.<br />
5 Michelangelo di Roveredo.<br />
6 Pio Vi Papa, Ferdinando IV re.<br />
7 Perugini.<br />
2
Mi riesce affatto nuova l'opinione, che nel tempo pasquale, occorrendo semidoppi<br />
fuori d'ottava, ne' nostri cori non sieno da recitarsi le quatt'Ore della Madonna, prescritte<br />
dalle nostre Costituzioni municipali, e dal nostro Cerimoniale, pag. 70, num. 536, cioè<br />
Sesta, e Nona, Vespro, e Compieta. Certamente una così fatta eccezione non ha<br />
fondamento nel detto Cerimoniale, quantunque facciane due altre coll'eccettuare i<br />
luoghi di studio, e le ottave. Non ha fondamento nel Breviario, che dà delle regole per<br />
l'officio della Madonna tempore paschali. Ed in fine non ha fondamento nella pratica,<br />
mentre non vi fu mai, di tralasciare cioè le mentovate Ore a motivo del tempo pasquale.<br />
È prescritta la recita del Vespro, e della Compieta della Madonna dopo il Vespro<br />
del Signore, sul supposto, che la Compieta del Signore non uniscasi al di lui Vespro, e si<br />
reciti separatamente più tardo, come in fatti si recitò dappertutto ne' tempi addietro, e<br />
per la Dio grazia si recita tutt'ora qui da noi. Per altro io non ravviso alcun<br />
inconveniente, né un soverchio aggravio, nella recita di Vespro, e Compieta della<br />
Madonna dopo il Vespro, e Compieta del Signore massimamente qualora dopo la<br />
Compieta del Signore non seguano i così detti suffragi Coelorum candor etc. i quali a<br />
mio credere, più propriamente si potrebbero dire dopo le Laudi, ove queste si recitino la<br />
sera innanzi notte.<br />
Con questo suppongo d'avere soddisfatto alle religiose ricerche della P.S. ed<br />
esortandola di perseverare sino alla morte ne' buoni sentimenti di religione, che il<br />
Signor Iddio le ha donato, mi raccomando caldamente in precibus, la riverisco di cuore,<br />
e mi dico. Trento, s. Bernardino 30 agosto 1796.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Giangrisostomo da Volano.<br />
1932. 1796<br />
Al P. Gioseppe Antonio di Cles Guardiano di Cles.<br />
R.P.S.L.G.C.S.N.C.<br />
Al primo quesito della P.V.R. rispondo, che il lodatomi rev. signor praticante di<br />
Livo, e Primessario festivo di Bresimo (Don Pietro Dallò) 8 non avendo alcun impegno<br />
colla chiesa parrocchiale di Livo, non può recitare l'officio della di lei dedicazione,<br />
attesi li due decreti stampati al principio dell'Ordinario diocesano. Deve però celebrare<br />
la Messa della medesima dedicazione, se celebra in quella chiesa nel giorno che si<br />
solennizza (Dom. I post kal. Aug.) in vigore d'un altro decreto allegato dal nostro P.<br />
Ippolito di Folgaria nelle Rubriche volgarizzate, e dichiarate, pag. 16.<br />
All'altro quesito poi rispondo, che il nostro buon vecchio P. Epifanio da Roncone si<br />
protesta disposto, e pronto per servire al R.mo signor arciprete di Livo (Paolo<br />
Bevilacqua Maletano) 9 in quel modo migliore, che potrà, quando il Signor Iddio si<br />
degnerà di ridonarci la pace intera, e stabile, e di poter vedere rimesso questo convento,<br />
il che pare non poco lontano. Quindi sarà bene, che il prelodato R.mo signore innanzi<br />
d'intraprendere il viaggio per queste parti, un'altra volta s'informi, e si assicuri, che il<br />
detto Religioso goda la sanità, e pace necessaria. E notificandole,che ai 30 dello scorso<br />
agosto in Villa è morto quel signor Conte arciprete 10 , ed in Roveredo il cappellano di<br />
Santa Maria (Francesco Vittorio Weber di Cavalese ex francescano nostro) ritrovossi<br />
estremato, al riverisco, e resto. Trento, s. Bernardino 4 settembre 1796.<br />
8 Questo prete non è nel Clerologio del 1793. Dunque fu ordinato prete dopo tale anno. Nel Clerologio del 1803<br />
si dice d'anni 33, Petrus Antonius Dall'O Pranzi cooperator Thenni.<br />
9 Che brama di fare gli esercizi spirituali.<br />
10 Massimiliano Settimo conte di Lodrone.
Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo.<br />
Questa lettera non fu spedita, perché ai 5 sono venuti li franchi. Questi poi sono<br />
partiti ai cinque di novembre 1796 cacciati. Poi ritornati. Questa lettera perché un'altra<br />
volta richiesta fu spedita li tre del dicembre. Ma l'arciprete è morto senza venire a<br />
Trento nel marzo del 1797.<br />
1033. 1796<br />
A monsignor Vicario Generale di Trento.<br />
Pro Memoria 11<br />
Il Padre Gasparo da Campo Riformato di s. Francesco dimorante in Roveredo,<br />
chiede riverentemente la facoltà d'assolvere semel quattro persone dai casi riservati nella<br />
diocesi: e di dispensare una di esse ad petendum debitum coniugale. Il detto monsignore<br />
Vicario canonico Simon Albano Zambaiti li 4 settembre 1796 ha conceduto il tutto<br />
come sopra. Ma non ho potuto spedire a Roveredo il rescritto,perché ai cinque sono<br />
venuti a Trento da Roveredo i francesi col loro Generale Napoleone Buonaparte corso 12 ,<br />
e quindi la posta non corse. Non so quando potrò spedirlo. L'ho spedito poi li 17<br />
settembre.<br />
1034. 1796<br />
Alla sig. Maddalena 13 di Trento cameriera della contessa Felicità Sardagna 14 .<br />
Sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />
Oggidì 9 settembre, avanti le tre di sera, se il Signor Iddio non disporà altramente, il<br />
Grisostomo verrà al Palazzo per servire la vostra ill.ma signora contessa padrona, non<br />
avendo potuto venire prima per le note vicende ecc. 15<br />
Nota. Debbo andare ad ascoltare la confessione sacramentale di quella signora<br />
vedova del Conte Giuseppe Sardagna, nata Cosmi di Roveredo, ed infermiccia di<br />
apoplessia, perché il di lei confessore ordinario P.F. Diodato Bonazza di Breguzzo<br />
Cappuccino d'anni 74 sta infermo in s. Croce 16 . Son andato come sopra. Ho trovato la<br />
porta chiusa, che fummi aperta dal Conte Prospero figlio.<br />
1035. 1796<br />
Al P. Giuseppe Maria di Masserano Minore Riformato 17 . Roma. S. Bonaventura.<br />
Rev. Padre.<br />
Congratulandomi con la P.V.R. per il merito immortale, che s'ha fatto col<br />
proccurare la solenne beatificazione del Venerabile Servo di Dio Padre Leonardo da<br />
Porto Maurizio, e col dare al pubblico una nuova di lui vita, che ritrovai lodata nella<br />
Gazzetta fiorentina de' 26 di luglio, le notifico, che qui pure nello scaduto giugno il<br />
detto Beato Leonardo, invocato divotamente, ha impetrato da Sua Divina Maestà una<br />
grazia, la quale parmi degna du memoria. Eccogliene un semplice racconto 18 .<br />
11 Scrivesi anche Promemoria.<br />
12 D'anni 25,altri 28, altri circa 30.<br />
13 detta Lena.<br />
14 Il card. Orsi nella sua storia, scrive s. Felicita, senza l'accento, appunto come dicesi comunemente. Il P.<br />
Cuniliati nel suo Anno de' Santi scrive S. Felicità coll'accento. Il Martirologio romano volgarizzato, e stampato in<br />
Roma nel 1750 ha Felicita, tre volte, senza accento.<br />
15 Nella diocesi di Padova si trova un luogo parrocchiale detto s. Lena, con chiesa par. di santa Elena.<br />
16 È morto li 30 settembre 1796 di mattina.<br />
17 Piemontese.<br />
18 Vedi sotto num. 1040.<br />
4
Suor Giovanna Maria Gioseffa Vanzetta di Ziano fiemasca, Orsolina servente nel<br />
monistero di San Giuseppe di questa città di Trento, ha passato i tre ultimi anni degli<br />
undici, che sta nel predetto monastero, molto miserabilmente, poiché in tale triennio fu<br />
sempre molestata da male di petto, con tosse veemente, catarro marcioso, giallo, e<br />
verde, senza riposo, senza voglia di mangiare, smagrita, invalida, e debole tanto, che già<br />
preparavasi alla morte: massimamente non giovandole punto i vari, ed opportuni rimedi,<br />
che per guarirla le apprestò con sollecitudine l'eccellentissimo signor abate don Michele<br />
de' Gabrielli cappellano di Sua Altezza R.ma, e medico ordinario di quel monistero, il<br />
quale perciò giunse a crederla, e dichiararla etica.<br />
Mosse a compassione di Lei le nostre RR.MM. Clarisse del monastero di San<br />
Michele situato nel Borgo di Santa Croce fuori delle mura di Trento, allorché la videro<br />
nell'occasione, che avendo dovuto nel giorno decimonono dello scorso maggio lasciare<br />
il detto loro monastero ai soldati infermi condotti dall'Italia, si ritirarono in quello di San<br />
Giuseppe, la esortarono, e stimolarono, che ricorresse al nostro Beato Leonardo,<br />
offerendosi di fare anch'essa per Lei una novena con delle orazioni, e comunioni. Ella<br />
pure ai quattro di giugno, giorno di sabato cominciò una novena: pigliò con gran fiducia<br />
un pezzetto dell'abito del Beato, e nella mattina dei nove, giorno di giovedì, dopo d'aver<br />
fatta la santa Comunione pregò il detto Beato con tanto fervore, che subito restò, e si<br />
sentì totalmente liberata dalla tosse, dallo sputo marcioso, e da ogni suo male: e così<br />
anche al giorno d'oggi si ritrova, mangiando, bevendo, e stando alla comunità religiosa.<br />
Tosto che ricevette la richiesta grazia portossi dalla sua M.R.M. superiora, e si<br />
offerì ai di Lei comandi: benché poi non le fosse stato assegnato alcun officio, scopò il<br />
monastero, cavò acqua dal pozzo, aiutò nella cucina, e presentemente aiuta nella<br />
sagrestia, trovandosi nello stato di salute, in cui era innanzi, che le sopraggiungesse il<br />
male di petto.<br />
Siccome il lodato signor medico Gabrielli per lo più quando entrava nel monastero<br />
soleva chiamare anche suor Giovanna Maria; così avendola chiamata eziandio dopo che<br />
ottenne la detta grazia, ed avendola ritrovata con giusto, ed ottimo polso, da maraviglia<br />
sorpreso la ricercò della causa di tale cangiamento, e cosa fatto avesse per conseguirlo.<br />
La Religiosa non rispose subito: ma persistendo il signor medico nell'interrogazione,<br />
finalmente gli manifestò il tutto, come sopra. Egli mostrò di crederle interamente, e di<br />
non dubitare del miracolo: protestossi disposto, e pronto a testificarlo in forma<br />
comprovante: e dimandò per sé una Reliquia, ed immagine del Beato.<br />
Suppongo, che questo possa bastare alla P.V.R., ma se volesse qualche cosa di più,<br />
mi avvisi, che proccurerò di servirla. Frattanto, attese le occorrenti straordinarie<br />
turbolenze, e vicende delle poste, la prego, che per mio regolamento voglia farmi cenno<br />
d'avere ricevuto questa mia, e riverendola resto. Trento. San Bernardino 4 settembre<br />
1796.<br />
Di V.P.R.<br />
Um.mo, div.mo, obb.mo servo in Cristo<br />
F. Giangrisostomo di Volano<br />
Vicario de' Minori Riformati.<br />
Nota. Mi riservo di spedire la presente quando il Signor Iddio ci ridonerà la pace,<br />
per mancanza della quale non ho potuto ancora parlare del suddetto medico. Al<br />
mentovato P. di Masserano ho scritto un'altra volta per ringraziarlo d'un favore fattomi,<br />
come sopra To. 3, epist. 905 ad an. 1794.<br />
1036. 1796
Al P. Gasparo da Campo. Roveredo. S. Rocco 19 .<br />
R.P.S.L.G.C.<br />
Sperando, che ora, od in breve, le poste ripiglino il loro corso, almeno fino costà,<br />
scrivo questo, ed inchiudo in esso il rescritto 20 richiesto da S.P. in ordine al suo impegno<br />
sacro di confessore. Desidero, che le arrivi presto, e franco; e raccomandandomi in<br />
precibus, le aggiungo ad abundantiam, et casu quo etc. che ai nove del corrente in<br />
Pergine ha cessato di vivere il nostro seniore P. Luigi Bertolini di Pergine, in età dì anni<br />
81, e la riverisco. Trento s. Bernardino 14 settembre 1796.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo.<br />
1037. 1796<br />
Alla M. Giacinta Maria Tabarelli Clarissa. Trento.<br />
Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi ci benedicano.<br />
Oggidì la signora contessa Costanza Tabarelli mi ha fatto sapere, ch'è andata in<br />
paradiso la signora Capitania Schertz, nata Tabarelli, e sorella amatissima di V.R. 21<br />
Perciò subito feci risoluzione i celebrare per essa nella prossima domenica la mia<br />
Messa. Dopo ricevetti l'ambasciata di F. Placido da Melombardo sullo stesso soggetto: e<br />
quindi nell'atto, che mi chiamo a parte del dolore di V.R. l'assicuro, che celebrerò la<br />
detta Messa, posponendo in ciò il fu nostro P. Luigi da Pergine, e che in oltre<br />
proccurerò di suffragare la sua signora sorella con altre orazioni. Si consoli V.R. che la<br />
signora è morta in pace, in età molto avanzata, e col contento di lasciare dopo di sé il<br />
lodevolissimo suo signor figlio Colonnello Giuseppe Schertz 22 . Non so quando potrò<br />
venire a S. Giuseppe: bensì spero, che presto, cioè avanti l'inverno potranno ritornare a<br />
s. Michele 23 . Iddio ci usi misericordia. Non ho ancora potuto parlare col signor medico<br />
Gabrielli. Vorrei, che facesse l'attestato promesso rapporto a suor Giovanna Vanzetta,<br />
che suppongo tuttavia sana. Le sospiro la benedizione di Gesù, e Maria, unitamente alla<br />
M. Aloisia Winklerin. Amen. S. Bernardino 16 settembre 1796.<br />
1038. 1796<br />
Alla M. Giacinta Maria Tabarelli Clarissa. Trento. S. Giuseppe.<br />
Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi ci benedicano.<br />
L'assicuro, che ho già celebrato la Messa, e fatti continui mementi, e che ne farò<br />
ancora per la defunta sua signora sorella. Compatisca la mancanza del signor parroco<br />
(Giandomenico Marzari piovano di s. Marai Maggiore, che ricusò di andare a darle<br />
l'Olio Santo per esser notte) 24 attesa l'ora, e le circostanze del tempo (guerresco) e pensi,<br />
che così abbia destinato il Signor Iddio. Deponga poi ogni pensiero circa il regalarmi<br />
con divozionali, perché non ne voglio punto, massimamente non potendo al giorno<br />
d'oggi far uso di quella, che tengo. In vece di esse continui a diportarsi bene, e proccuri<br />
di essere la più buona Religiosa della sua santa Compagnia, mentre così godrò anch'io,<br />
mercé la fratellanza, che tra di noi passa. Questa si manifesta eziandio nella circostanza<br />
della festa di domani, poiché siccome noi abbiamo passata la festa del nostro titolare san<br />
19 Fatto Guardiamo di Borgo nel 1797.<br />
20 Portato sopra num. 1033.<br />
21 Morì nella mattina de' 16 settembre 1796, e fu seppellita nella mattina de' 17 a s. Francesco. Abitò nella<br />
Contrada di s. Benedetto, rimpetto a Contrada Oriola.<br />
22 Questi è morto nel principio del 1801 a Semelino, oppure nell'Ungheria..<br />
23 Non hanno potuto ritornarvi: né pure in tutto il 1797, né 1798.<br />
24 Morì assistita soltanto da due serve.<br />
6
Bernardino fuori del nostro convento; così anche le RR. LL. dovranno fare fuori del<br />
loro monistero quella di san Michele loro titolare; la faranno però, assai meglio, o sia<br />
molto meno malamente di quello, che abbiamo fatto noi, perché sono in un altro santo<br />
monistero. Io le raccomanderò di tutto cuore al Signor Iddio, ed a S. Michele, e loro<br />
chiederò, che sieno preservate da ulteriori mali, la pazienza ne' presenti, e di poter<br />
presto ritornare a san Michele 25 . Avrò speciale memoria anche delle Arcangele (Filippi e<br />
Lunelli). Non le dico di non voler venire al monistero, bensì che ora non so risolvermi.<br />
Io suppongo, che le cose non dureranno molto nel presente sistema: e voglio sperare<br />
qualche respiro. Già conviene star sodi ai posti, ne' quali ci ha messi Sua Divina Maestà.<br />
Offeriamoci continuamente ai di Lei santi, e giusti voleri, e confidiamo, che non cesserà<br />
mai di farci da Padre amoroso anche flagellandoci. Finisco in un colla carta augurando a<br />
Lei, ed alla M. Aloisia la più grande benedizione di Gesù, e Maria. Amen. S.<br />
Bernardino 28s settembre 1796.<br />
1039. 1796<br />
Al P. Pietro Paolo di Roncegno Guardiano. Arco. Le Grazie.<br />
R.P.P.C.<br />
Alla sua penultima datata 12 agosto rispondo, che la ho ricevuta solamente ai 15<br />
dello scaduto settembre: e che io non ho alcun mezzo per far venire dall'Italia le vite<br />
desiderate (del P. Leonardo, e del Ven. Labre) non potendo avere commercio per quelle<br />
parti neppure i mercatanti. All'ultima poi pervenutami oggidì le replico quanto le ho<br />
scritto nel luglio d'ordine del P. Provinciale, cioè che le scriverà esso quando il Signor<br />
Iddio ci donerà di poter solennizzare la beatificazione del nostro P. Leonardo: e le<br />
aggiungo, che conviene aspettare la venuta dell'Indulgenza plenaria, la quale suole<br />
concedersi per tal funzione 26 ; come pure la venuta delle immagini, e de' compendi della<br />
vita. Queste cose non potranno venire finché non sarà venuta la santa pace,la quale<br />
sembra molto lontana. Senza di questa non si possono fare le sacre funzioni colla<br />
consueta solennità. Quindi noi dai cinque di settembre in qua facciamo pochissimo uso<br />
delle nostre campane, e sempre le suoniamo a rito semidoppio anche ne' giorni di prima<br />
classe. Non diamo mai botti neppure per le Messe, e per l'Indulgenza vespertina.<br />
Andiamo al Mattutino alle quattro di mattina senza suonarlo. L'Avemmaria suonasi alle<br />
cinque, e mezza, e serve di segno per la Messa prima. Nella festa del P.S. Francesco<br />
abbiamo cantato i Vespri senza cotte, la Messa senza Leviti, e pranzato senza ospiti.<br />
Non abbiamo potuto fare la cerca della lana: e temiamo anche rapporto a quella del<br />
vino, e delle altre cose. Tutti temono come vicinissima la carestia, perché sono stati, e<br />
sono ancora molti li consumatori, ed è intercetto il commercio coi paesi esteri 27 . Egli è<br />
dunque più che chiaro, non esse ora tempo di fare solennità strepitose, e dispendiose.<br />
Iddio ci abbia misericordia, ed il Beato accetti la buona volontà. a riverisco, e resto.<br />
Trento, s. Bernardino 7 ottobre 1796.<br />
Suo F. Grisostomo.<br />
25 Ne' primi di ottobre d'ordine del magistrato furono disfatte le celle superiori di s. Michele per porre li soldati<br />
infermi in quel monastero. Così pure le inferiori. Le sedie del coro furono portate a s. Trinità in deposito. Fu pur<br />
disfatto il refettorio, il coro ecc.<br />
26 F. Tommaso ha scritto da Roma 21 settembre che il P. postulatore non ha ancora ottenuta l'Indulgenza pel<br />
triduo: e che là dai nostri non fu ancora celebrato. Capitò la lettera da Verona in Trento li 16 ottobre. Ha scritto pure<br />
nell'ottobre che là il triduo si farà li 25-27 novembre di quest'anno 1797.<br />
27 Le ova si vendono due carentani l'uno. Il butiro 24 e più car. la libbra. C'è una grandissima mortalità de'<br />
buoi,. Il butiro ai 12 fu venduto 30 car. la libbra in Trento. L'olio dassi a misura scarsa. Così pure il sale. La carne è<br />
poca, e trista.
P.S. Del P. Simon Pietro da Verla sappiamo solamente, che agli 8 di settembre non<br />
era ancora ritornato a Borgo da Tesino, dove erasi portato a trovare il P. Accursio da<br />
Preghena. Il P. Borgia da Riva 28 , ed il P. Gaudenzo da Trento sono partiti da qui per<br />
l'Ausugio nella sera de' 14 d'agosto. Il P. David da Tiarno è arenato in Cles sino dal<br />
maggio.<br />
1040. 1796<br />
A Chiunque.<br />
Trento 13 ottobre 1796.<br />
Suor Giovanna aria Gioseffa Vanzetta di Ziano fiemasca, Orsolina servente nel<br />
monastero di San Gioseppe in Trento, ritrovandosi da tre anni con male di petto,<br />
accompagnato da tosse veemente, catarro marcioso, giallo, e verde, senza riposo, senza<br />
appetito, smagrita, invalida, e debole tanto, che già preparavasi alla morte,<br />
massimamente non giovandole punto i rimedi prescritti dal medico, che la tenne per<br />
etica, nel giorno nono di giugno dell'anno corrente 179629 , dopo d'aver fatta la santa<br />
Comunione pregò il Beato Leonardo da Porto Maurizio con tanto fervore, che subito<br />
restò, e si sentì totalmente liberata dalla tosse, dallo sputo marcioso, e da ogni suo male;<br />
e quindi ripigliò i ministeri faticosi del monastero, ne? quali trovasi occupata eziandio al<br />
giorno d'oggi.<br />
Nota. Io penso di attaccare alla vita stampata del B. Leonardo questa breve<br />
memoria, perché non perisca, e servir possa ad altri per fare ulteriori ricerche. Vedi<br />
sotto num. 1069.<br />
1041. 1796<br />
Al Consiglio di Trento30 .<br />
Ill.mi signori signori, padroni graziosissimi.<br />
Le povere ex monache Clarisse de' due monasteri soppressi di San Carlo in<br />
Roveredo, e di Sant'Anna in Borgo di Valsugana, ora dimoranti in case secolari di<br />
Trento, Roveredo, e Borgo, espongono riverentemente alle signorie vostre ill.me, che<br />
nell'ultimo giorno di questo mese d'ottobre terminerà un quartale della pensione annua<br />
loro assegnata dalla maestà imperiale-regia. Poi giacché più non possono avere accesso<br />
all'imperiale-regio Governo d'Insprugg, come in addietro, supplicano umilmente le<br />
signorie vostre ill.me, per il quartale predetto, e per gli altri di seguito. Che della Grazia<br />
ecc. 31<br />
Al di fuori.<br />
Agl'ill.mi signori<br />
Li Consiglieri della camera di Trento.<br />
Per<br />
Le Ex-monache Clarisse<br />
di Roveredo, e Borgo.<br />
Nota. Così ho scritto li 17 ottobre 1796 in san Bernardino fuori di Trento. Ho scritto<br />
Consiglieri della Camera di Trento, perché ho letto un editto del Consiglio di Trento<br />
28<br />
Il P. Borgia è andato a Feltre col P. Celestino. Il P. Gaudenzio a Cavalese.<br />
29<br />
Così mi fu supposto.<br />
30<br />
Il Consiglio amministrativo di Trento ai 14 gennaio 1797.<br />
31<br />
Questo memoriale non fu presentato, perché li francesi furono cacciati, e partirono da Trento ai cinque di<br />
novembre 1796, e così restò aperta la strada verso Insprugg, sebbene fu risposto nel nov. che in Insprugg non è più la<br />
Cassa di Religione.<br />
8
dato li 17 settembre 1796 a favore della Camera di Trento, valendo, che le vengano<br />
pagate le solite contribuzioni. 32 Li cinque Consiglieri aulici lasciati dal vescovo principe<br />
quando è fuggito, furono confermati dal Generale francese Napoleone Buonaparte ai sei<br />
di settembre: ma li quattro posteriori Festi, Ippoliti, Leporini, e Prati avendo fatto de'<br />
decreti disgustosi al Podestà Cheluzzi, ed al magistrato consolare, furono deposti<br />
d'ordine del predettoGenerale, e subito condotti a lui a Milano nel giorno terzo di<br />
ottobre 1796, e contemporaneamente vennero creati consiglieri cinque altri, cioè il<br />
barone Gaud. Antonio Gaudenti, ed Ambrosio Schreck trentini, Stefano Bertolini di<br />
Pergine, Perottoni di Roveredo, Dordi da Borgo. Il vice cancelliere Conte Filippo<br />
Consolati non avendo aderito ai suoi colleghi restò riconfermato. Ma partiti li francesi<br />
furono fatti altri consiglieri, con un altro cancelliere Alberti 33 .<br />
1042. 1796<br />
Al P. Massimo di Volano Vicario in Borgo di Valsugana.<br />
Carissimo Fratello.<br />
Con piacere vi trascrivo, e mando un articolo molto interessante del Giornale<br />
ecclesiastico di Roma foglio num. XL degli 8 ottobre 1796, pag. 160 34 . Egli è concepito<br />
in queste precise parole: "Notizia ecclesiastica da Salisburgo. Ecco un fatto che quanto<br />
consolerà i buoni, altrettanto affliggerà i cattivi. E noi appunto lo riferiamo,<br />
primieramente perché fa grand'onore a Sua Altezza R.ma monsig. arcivescovo principe<br />
di Salisburgo dei principi Colloredo, più illustre ancora per il fatto, che per la sua gran<br />
nascita, e per la gran sede che occupa. Sua Alt. R.ma invitò alla sua conversazione della<br />
sera molti canonici della metropolitana, molti signori della primaria nobiltà, e molti<br />
professori di quella sua università, cosicché si formò in quella sera un'adunanza molto<br />
rispettabile ed anche straordinaria. Nel più bello della conversazione monsig.<br />
arcivescovo si alzò per andare in una camera contigua, nella quale teneva preparato il<br />
famoso dannato sinodo di Pistoia; presolo in mano tornò con esso alla camera della<br />
conversazione, alla quale con eroico coraggio parlò in questi accenti: «Signori, l'uomo<br />
facilmente si riscalda. Io ho creduto finora che il sinodo di Pistoia fosse stato<br />
ingiustamente condannato dalla S. Sede Romana. Ora che la voce universale della<br />
Chiesa mi parla al contrario coll'autorità della Bolla dogmatica: Auctorem Fidei 35 , io me<br />
ne ritratto interamente: venero con tutto l'assenso dell'intelletto e del cuore questa Bolla,<br />
ed in questo momento mi dispongo ad abbruciare il sinodo di Pistoia, e allontanarmi da<br />
quelli che lo difendono». Dette queste parole Sua Altezza fece passare tutta la<br />
conversazione nell'altra camera, dove soleva tenere il sinodo, ivi fece tosto preparare il<br />
fuoco, e colle proprie mani lo diede alle fiamme. Tutta quell'adunanza ne provò la più<br />
grande consolazione, né finiva mai di ammirare, come ammiriamo anche noi, e tutti<br />
ammireranno l'eroica fortezza di quel prelato principe sovrano, per un atto che renderà<br />
immortale la di lui gloria. La nuova lietissima penetrò immantinente per tutti gli angoli<br />
della città, e quindi per tutte le terre di Salisburgo, e tutti (tranne quei pochi che infetti<br />
sono di Giansenismo, luteranismo ecc.) ne provarono un indicibil contento, come lo<br />
proverà ogni buon cattolico, dicendo perciò insieme con noi: Gloria in excelsis Deo, et<br />
32 Anche in Bologna ora v'ha la Stamperia Camerale.<br />
33 Il Noccher di Borgo, il Marcabruno di Arco, e l'Haimb di Roveredo eletti consiglieri subito dopo la<br />
rimozione de' quattro, non accettarono l'impegno.<br />
34 Questo foglio fummi comunicato li 23 ottobre 1796 dal sig. Felice Buoninsegna officiale della Posta di<br />
Trento.<br />
35 Data Romae apud s.Mariam Maiorem anno 1794 1uinto cal. septembris pontifcatus an. 20. Publicata Romae<br />
31 augusti. Ristampata Tridenti 1794 nel novembre.
in terra pax hominibus bonae voluntatis". Fin qui 'l lodato Giornale cui aggiungo, che<br />
l'arcivescovo si chiama Girolamo Conte di Colloredo, nato in Vienna li 31 maggio<br />
1732 36 , preposito di s. Maurizio in Augusta, eletto arcivescovo e principe di Salisburgo,<br />
primate della Germania, e Legato nato della Santa Sede, li 14 marzo 1772. Aggiungo,<br />
che qui a Trento prima d'ora non si ha sentito il fatto da lui nella sera de' 29 di settembre<br />
dell'anno scorso 1795. Che in tal anno 1795 non puossi creder errore di stampa, poiché<br />
se il caso fosse succeduto nell'anno corrente 1796, non avrebbe potuto esser inserito nel<br />
Foglio stampato in Roma gli otto d'ottobre 1796, mentre la notizia partì da Salisburgo<br />
dopo che fu divulgata per tutte le terre del Salisburghese, e perciò soltanto dopo i primi<br />
giorni d'ottobre, ai quali conviene aggiugnere parecchi giorni di viaggio da Salisburgo a<br />
Roma, ed altri per esaminarla in Roma. Finalmente avviso, che il detto fatto è succeduto<br />
nella vigilia della festa noa<strong>ms</strong>tica del menzionato arcivescovo, e che forse non fu<br />
divolgato fuori del Salisburghese, perché la Bolla piana fu proibita in una gran parte<br />
della Germania. Io spero, che la conversione del predetto arcivescovo gioverà eziandio<br />
ad altri; e con fraterno affetto vi saluto. Trento, s. Bernardino 23 ottobre 1796.<br />
1043. 1796<br />
Al medesimo più brevemente.<br />
Roma 8 ottobre 1796.<br />
Abbiamo da più parti, e da mani sicurissime, che Sua Alt. R.ma monsignor<br />
Girolamo Colloredo arcivescovo, e principe sovrano di Salisburgo li 29 di settembre<br />
dell'anno scorso 1795 alla presenza di molti canonici, nobili, e professori della sua<br />
università, invitati apposta, ritrattò il suo sentimento, che il famoso sinodo di Pistoia<br />
fosse stato ingiustamente condannato dalla Santa Sede romana: protestò di voler<br />
venerare con tutto l'assenso dell'intelletto, e del cuore la Bolla dogmatica condannatrice,<br />
che comincia: Auctorem fidei, di voler allontanarsi a quelli che difendono il detto<br />
sinodo; e colle sue proprie mani lo diede subito alle fiamme. Questo fatto eroico penetrò<br />
immantinente per tutti gli angoli della città, e quindi per tutte le terre di Salisburgo.<br />
1044. 1796<br />
Al sig. Felice Antonio Buoninsegni officiale della posta di Trento.<br />
M.I.S.<br />
Gli rimando, e ristituisco il suo foglio romano 37 , protestandogli, ch'eziandio per esso<br />
me gli confesso tenutissimo, avendomi recato una notizia cotanto gradevole, ed<br />
interessante. Gli aggiungo poi, che ora credo non esservi errore di stampa nell'anno<br />
1795, e che il fatto salisburghese sia veramente accaduto nel detto anno 1795. Lo<br />
ringrazio un'altra volta, e lo riverisco divotamente. S. Bernardino 24 ottobre '96.<br />
Senza soscrizione.<br />
1045. 1796<br />
Alla M. Giacinta Maria Tabarelli Clarissa. Trento. S. Giuseppe.<br />
Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi si aiutino.<br />
36 Figlio del quondam Rodolfo principe di Colloredo vice cancelliere dell'impero.<br />
37 Deve mandarlo a Lubiana; ma ora non può, perché la posta non corre. Il signor Felice finì di servire alla posta<br />
li 22 aprile 1799 avendo chiesta. ed ottenuta una pensione di fiorini 57,30. Non potevasi accomodare al sig.<br />
controlore bolzanese. Il medesimo sig.Felice si scrive Buoninsegni, e così si fa stampare, essendo collettore del lotto<br />
di Bolzano. Nel 1804 bonis cessit.<br />
10
Parmi di sentire continuamente più voci, che si lamentino di me, perché sto da loro<br />
lontano, e tanto tempo. È egli vero, che sienvi tali voci! Chiedo scusa. Le compassiono<br />
nell'interno, ed anche coll'esterno parlando con molti Regolari, e secolari: ma non posso<br />
fare di più. Se anche venissi alle sacre grate non saprei come consolarle, se non se con<br />
dir loro Pazienza, il Signor Iddio vuole, o permette così. Altre loro simili stanno peggio,<br />
nominatamente le roveretane 38 . Si rassegnino dunque alle divine disposizioni: si<br />
offeriscano di nuovo alle medesime, e procurino di edificare il mondo colla pazienza. Il<br />
caso non è disperato: si può ancora sperare, che ritornerà qualche poco di sereno.<br />
Preghiamo il Signor Iddio,che ce lo doni, e preghiamolo con fiducia, giacché sappiamo,<br />
ch'è nostro Padre amorosissimo. Ai motivi, che le ho accennato in un'altra, per non<br />
venire al monastero, s'è aggiunto, che ogni giorno, ed ogni ora temo qualche novità<br />
spaventosa, giacché ogni giorno sento dire, che sta per succedere,e che già trovasi<br />
vicina. Finora tali predizioni sono state false: ma può essere, che un dì si verifichino 39 .<br />
Replico pertanto, che le compassiono, e mi chiamo a parte de' loro disastri: e le<br />
benedico tutte coi ss. nomi di Gesù, e Maria. Amen. S. Bernardino 29 ottobre 1796.<br />
1046. 1796<br />
Alla M. Gioseffa Aloisia Wincklerin Clarissa. Trento. S. Giuseppe.<br />
Quanto ho scritto in questo stesso punto alla M. Giacinta, l'ho scritto anche per<br />
V.R. Le aggiungo qui soltanto, che nella prossima domenica dopo quella di domani, io<br />
celebrerò,ed applicherò per Lei, e per li di Lei morti la mia Messa. Mi compatisca, se in<br />
quest'anno sono stato più negligente del solito, attesoché tal anno è stato anche per me<br />
straordinariamente doloroso, s travolto. Le raccomando di non lasciarsi superare da<br />
veruna nella pazienza, e rassegnazione. Si consoli, che Poi andremo in paradiso 40 . Così<br />
vuole il Signor Iddio:così sia. Le raccomando altresì di fare tutto quel bene,che può<br />
specialmente alla Madre Maria Arcangela Filippi di Scanna, e di riverirla da parte mia.<br />
Non le dico questo perché tal Madre si abbia punto lamentata di Lei; ma perché ho<br />
inteso, che vorrebbe parlarmi: ed io non so risolvermi a venire. Le benedico ambedue<br />
coi ss. nomi di Gesù, e Maria. Amen. S. Bernardino 29 ottobre 1796 41 .<br />
1047. 1796<br />
Al sig. Anonimo degli Anonimi. Trento.<br />
Ill.mo sig. sig. padrone colendissimo.<br />
Mantengo la parola, che questa mattina ho dato a V.S.Ill.ma, madandole intero quel<br />
testo, che in proposito delle sollevazioni popolari contra le milizie regolate le ho<br />
allegato. Le replico dunque, che il celebre ollandese Gerardo di Roo Lib. 10 Historiae<br />
austriacae, pag. 361 della prima, bella, e rara edizione d'Insprugg del 1<strong>59</strong>2 in foglio,<br />
scrive così: "Est quidem non contemnenda civium vis, pro aris ac focis depugnantium,<br />
sed ea post primum impetum facile elanguescit, dum quilibet privatae suae rei, quam<br />
publicae, curam potiorem habet: Contra extraneus miles, praeter vitam, illic quod<br />
amittat non habet, et in victoria praedam esse videns, et ab animo, ed ab armorum usu<br />
paratior rem gerit". Per questo, e per gli altri motivi, che le ho addotto, tra' quali l'esito<br />
funesto,ed infelice delle recenti già note sollevazioni de' Lugani (1796), e de' nostri<br />
38 Così le salesiane, e Teresine andate nell'Ausugio Inferiore.<br />
39 Si sono verificate li quattro di novembre 1796 quando fuvvi una spaventosa battaglia in Busdivella e<br />
Pedecastello presso Trento: ed ai cinque quando sono scappati li francesi, e ritornati li tedeschi.<br />
40 Qui accenno al mio cantico del paradiso già noto alla monaca.<br />
41 Spedita 4 novembre di mattina, un poco avanti la battaglia di Busdivella tra tedeschi, e francesi, per la quale<br />
molte palle de' tedeschi entrarono nell'orto, nelle camere, ed in altri luoghi del monastero di s. Giuseppe.
Giudicariesi, protesto anche in scriptis, che io non approvo le dette sollevazioni: e senza<br />
più facendole un profondo rispettoso inchino mi dico. Di s. Bernardino 3 novembre<br />
1796.<br />
Di V.S.Ill.ma<br />
Umil.mo, div.mo, osseq.mo servo in Cristo<br />
F. Giangrisostomo di Volano.<br />
Epistola holographa, cioè scritta di propria mano dall'autore. Calep. verbo<br />
Holographus ex s. Hieronymo. Item ex Ambrosio et Sidonio apud Do. Macrum.<br />
1048. 1796<br />
Al P. Sisinnio Maria da Sanzeno Guardiano di Campo.<br />
R.P.P.C.<br />
Prego la P.S.R. che incontrandosi col signor sindaco della magnifica Comunità di<br />
Lomaso, voglia ragguagliarlo, ed assicurarlo, che ora dopo tanta vacanza cagionata dai<br />
disturbi guerreschi, ho riassunto il mio lavoro intorno alle carte della lodata Comunità,<br />
con premura di terminarla 42 . Spiacemi però, che stento molto a proseguirlo, perché tali<br />
carte sono troppo malconce. Onde con difficoltà grande si lasciano leggere di giorno, e<br />
molto più di notte. Per motivo di esse ho ricusato altri impegni simili, e se<br />
vorrammesene addossare altri, parimente li rifiuterò, quando non sieno indispensabili, e<br />
brevi. Con questo pretendo di mostrare il mio rispetto alla predetta Comunità; e<br />
riverendola resto. Trento, s. Bernardino 15 novembre 1796 43 .<br />
Di S.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Giangrisostomo di Volano.<br />
1049. 1796<br />
Alla M. Giacinta Maria Tabarelli Clarissa. Trento. S. Giuseppe.<br />
Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi ci benedicano.<br />
Ha fatto bene S.R. prevenendo la mia risposta coll'insinuare alla R.M. Carlina<br />
Battisti (di Roveredo Orsolina) che io avrei potuto difficilmente servirla ne' suoi bisogni<br />
spirituali 44 . Onde le dico di lancio, che non posso e per gli altri miei indispensabili<br />
impegni, e per le turbolenze guerresche, e per la difficoltà nel trovare compagni, che si<br />
contentino di aspettare molto tempo nella strada, o oziosamente incantonati, ed al<br />
freddo, e poi perché son sicuro di non essere un maestro di spirito migliore, e più capace<br />
degli altri, che ha sentito finora. Le dica dunque da parte mia, che si sforzi d'essere<br />
ubbidiente al suo Padre spirituale, mentre così ognuno le servirà, ed Ella godrà la santa<br />
pace. Io non uscirei mai di convento, se potessi fare di meno. Per questo stento ad<br />
uscire anche per andare ad ascoltare le confessioni d'alcune mie penitenti, che stanno in<br />
città inferme. Sa poi V.R. quanto sono negligente nel venire al suo,sacro albergo. La<br />
mia volontà di venire non è buona, perché si mostra troppo fiacca nel superare le<br />
difficoltà, che se le attraversano. Può essere però, che un d' la metta in esecuzione avanti<br />
la metà del prossimo dicembre 45 . Sono persuasissimo, che le RR. LL. patiscano molto e<br />
nel materiale, e nello spirituale: e quindi spesso mi ricordo, e parlo di loro; ma come le<br />
42<br />
Ho scritto il num. 151 ed ultimo li 10 aprile 1797, mentre tuonavano i cannoni francesi, e tedeschi, ritornando<br />
questi a Trento, e partendo quelli.<br />
43<br />
Spedita li 17.<br />
44<br />
Questa monaca è scrupolosa tanto, che suppone di peccare mortalmente in ogni sua minima operazione. Ha<br />
consultato molti, anche de' nostri Riformati; ma sempre in vano.<br />
45<br />
In tal tempo mi ha rattenuto il freddo eccessivo.<br />
12
ho scritto altre volte, non ho il modo per sollevarle. Anch'io sono angustiato, e tribolato,<br />
essendo eziandio divenuto più vecchio assai, cosicché posso temere di presto arrivare al<br />
fine de' miei giorni. Andrei volentieri in Paradiso sul gran carro dell'infinita<br />
misericordia di Dio, ma vorrei, che il tempo fosse sereno. Sia sempre fatta la divina<br />
volontà. La prego,se giudica bene, de' miei rispetti alle M.RR.MM. Badessa, e Vicaria,<br />
e la benedico insieme colla M. Gioseff'Aloisia da parte di Gesù, e Maria. Amen. S.<br />
Bernardino 25 novembre 1796.<br />
P.S. Vorrei, che venendo nel venerabile monastero l'eccl.mo sig. medico Gabrielli<br />
lo pregasse del promesso attestato rapporto alla guarigione di suor Giovanna Vanzetta.<br />
Oggidì abbiamo ricevuto in convento quartierato un capitano ungaro ferito, con 4<br />
soldati servitori e tre cavalli. NB. Poi sono venuti degli altri. È partito scampando per<br />
Bolzano li 24 gennaio 1797.<br />
1050. 1796<br />
Al P. Tommaso de Gara da Tiarno. Arco. Le Grazie.<br />
L.I.C. Rev. Padre.<br />
Gli strepiti, disturbi,e timori guerreschi, uniti alle mie indispensabili occupazioni,<br />
mi hanno fatto procrastinare, e differire tanto il rispondere ai due quesiti, che per altri 46<br />
mi ha proposto V.P. Ora dunque al primo,il quale dice, che quando si dà sepoltura di<br />
sera, in un luogo si canta un Notturno colle Laudi: in un altro un Notturno senza le<br />
Laudi; ed altrove il Vespro de' morti. Quale di queste tre usanze sia lodevole, e secondo<br />
la rubrica? rispondo, essere prescritto dal Rituale romano sotto il titolo de Exequiis, che<br />
deposto il cataletto nel mezzo della chiesa, statim, nisi quid impediat, ut infra<br />
monebitur, dicatur officium mortuorum, cum tribus Nocturnis, et Laudibus, ut infra<br />
ponitur, incominciandolo coll'invitatorio Regem, cui omnia vivunt. Poi: Si vero ob<br />
rationabilem causam, videlicet ob temporis angustiam, vel aliorum funerum instanem<br />
necesitatem, praedictum officium mortuorum cum tribus Nocturnis, et Laudibus dici<br />
non potest, dicatur saltem primum Nocturnum cum Laudibus, maxime ubi eiusmodi<br />
viget consuetudo. Finalmente avvisasi, che si necessitas, ut unum Nocturnum cum<br />
Laudibus dici non possit, aliae praedictae preces, et suffragia numquam omittantur, cioè<br />
l'orazione Non intres in iudicium, con quello che segue. Il P. Cavalieri To. 3, decr. 16,<br />
num. 2, non si dilunga dal menzionato Rituale. Io dunque asserisco, che le tre proposte<br />
usanze non sono secondo le riferite rubriche, giacché queste nulla dicono del Vespro, e<br />
rapporto all'ommissione de' Notturni colle Laudi esigono temporis angustiam, vel aliam<br />
urgentem necessitatem, le quali cause non sono espresse nel quesito. Credo però, che le<br />
dette rubriche non obblighino sul riflesso, che non sono praticate universalmente, e che<br />
non trovo alcun decreto apostolico, il quale condanni così fatta inosservanza. Nel citato<br />
Rituale ibidem, v'ha eziandio quest'altra rubrica: Missa vero, si hora feurit congruens,<br />
ritu pro defunctis, ut in die obitus praesente corpore non omittatur, nisi obstet magna<br />
diei solemnitatas, au aliqua necessitas, aliter suadeat, et post Missam fiat ut supra. La<br />
quale rubrica fu rinnovata, ed ampliata dalla Sacra Congregazione de' Riti col decreto<br />
de' 2 settembre 1741 in Aquensi, che concede di potersi celebrare la detta Messa anche<br />
ne' lunedì delle ottave di pasqua, e Pentecoste, quantunque doppi di prima classe. Ad<br />
ogni modo non tutti la osservano, e niuno inosservante viene riperso, o condannato.<br />
Dunque ecc.<br />
46 Cioè per una persona riguardevole, da cui non può scansarsi, come scrive lo stesso P. Tommaso.
All'altro quesito formato in questo modo: Quando si canta Messa solenne si dà la<br />
Pace collo stromento e si va giù per la chiesa, porgendolo a chi offerisce<br />
particolarmente quando la limosina di chi bacia resta del celebrante. Quid de iure?<br />
rispondo in primo luogo, che io suppongo parlarsi qui certamente non già di quella<br />
Pace, che dassi dopo l'Agnus Dei, ed avanti la Comunione; ma di quella, che si dà dopo<br />
l'offertorio. Poi dico, che il Messale romano parla della prima in Ritu celebrandi<br />
Missam tit. 10, num. 3 et 8, e che non mai fa menzione della seconda. Onde né pure i<br />
rubricisti Gavanto, Merato, e Cavalieri trattano di essa. Bensì lo stimatissimo canonista<br />
Prospero Fagnano 47 , il quale To. 4, in I part. tertii libri Decretal. tit. de his, quae fiunt a<br />
Praelatis Cap. Pastoralis num. 40, scrive, che in vigore d'un decreto della Sacra<br />
Congregazione del Concilio, Parochi diebus festis solemnibus, vel non solemnibus<br />
possunt post offertorium medio altaris vertere se ad populum, et invitando ad<br />
oblationes, manipulum, vel aliud offerentibus praebere deosculandum: e poi num.<br />
41,che per una dichiarazione pontificia, parochi stante consuetudine in diebus festivis<br />
possunt post offertorium invitare populum ad oblationes dando singulis Pacem, et ad<br />
recipiendum mulierum oblationes recedere ab altari, et ad infimum locum ecclesiae, ubi<br />
mulieres manent seiunctae a maribus, accedere. Con questo mi lusingo d'avere<br />
soddisfatto almeno in parte alle ricerche propostemi; e riverendola resto. Trento, s.<br />
Bernardino 29 novembre 1796.<br />
Di V.P. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Giangrisostomo di Volano<br />
1051. 1796<br />
Al P. Gioseppe Antonio di Cles Guardiano a Cles. S. Antonio.<br />
R.P.S.L.G.C.<br />
Negli anni addietro io non mi sono curato punto di raccorre notizie intorno alla<br />
persona, alla qualità, alla scienza, ed alla religione del famoso abate Tosini: anzi né pure<br />
di registrare le di lui scritture, atteso che non ho giammai creduto, come né anche oggidì<br />
credo, che aver possa luogo tra gli scrittori tirolesi, rapporto a' quali posso dire di aver<br />
fatto qualche fatica. Ora dunque soltanto per servire alla O.S.R., malgrado il freddo, che<br />
infierisce, sono andato a questa nostra biblioteca, ed ho imparato, che di lui non parla<br />
l'Istoria letteraria d'Italia del P. Francescantonio Zaccaria 48 . L'ho però ritrovato inserito<br />
in più cataloghi di libri. Nel Paroniano di Trento stampato nel 1756, pag. 281 v'ha:<br />
Tosini (abate) La libertà dell'Italia, dimostrata a' suoi principi e popoli, in 8° To. 2,<br />
A<strong>ms</strong>terdam 1720. Nell'altro Paroniano del 1763, pag. 386, Tossini abbate, La Libertà<br />
dell'Italia dimostrata a' suoi principi, e popoli, in 8°, To. 2, A<strong>ms</strong>terdam 1720 49 . Nel<br />
Remondiniano Veneto del 1772, pag. CCLXXII, Tosini abate... La libertà dell'Italia,<br />
dimostrata a' suoi principi, e popoli, 12°, To. 2 A<strong>ms</strong>terdam 1718 (sic). Detto Istoria, e<br />
sentimento sopra il Giansenismo, 12° To. 3 1717. In quello di Antonio Zatta veneto del<br />
1791, pag. CCXCIII, Tosini abate, La Libertà d'Italia dimostrata ai suoi principi, e<br />
popoli, 12° Vol. 2 senza l'anno. Detto Istoria, e sentimento sopra il giansenismo, 12°,<br />
vol. 3, 1717. Finalmente nell'indice romano de' libri proibiti stampato in Roma l'anno<br />
1752, pag. 262, La Libertà dell'Italia dimostrata a suoi principi, e popoli dall'abate<br />
47<br />
Edit. Colon. Agrip. 1681. Fiorì nel 1657. La di lui patria fu la città Sancti Angeli in vado ad Metaurum,<br />
siccome confessa egli stesso To. 3, in 2. Decretal. Cap. Cum contingat num. 42.<br />
48<br />
La quale comincia l'anno 1748 e tira sino all'anno 1755.<br />
49<br />
In quello di Giuseppe Rossi Veneto del 1791, pag. 64, Libertà d'Italia dimostrata a' suoi principi, e popoli,<br />
To. 2, A<strong>ms</strong>terdam 1718, in 12°, pro L. 14.<br />
14
Tosini bolognese. A<strong>ms</strong>terdam 1719. Decr. S.C.Ind. 4 dec. 1725, e nell'altro parimente<br />
stampato in Roma l'anno 1761, pag. 292, Tosini abbate. La libertà dell'Italia dimostrata<br />
a' suoi prencipi, e popoli. Decr. 4 dec. 1725. Storia, e sentimento sopra il giansenismo.<br />
Decr. 4 iulii 1728. Lascio a S.P.R. l'inferire la religione del Tosini, dall'essere stampato<br />
in A<strong>ms</strong>terdam libri proibiti dalla Santa Sede; e finisco in un colla carta,<br />
raccomandandomi, e riverendola. Trento, s. Bernardino 7 dicembre 1796.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Giangrisostomo da Volano.<br />
P.S. Li nove alle 3 di matitina è morto il sig. abate Giuseppe Carpentario rettore del<br />
seminario vescovile, malgrado l'assistenza del nostro infermiero F. Abbondanzio da<br />
Sacco.<br />
1052. 1796<br />
Al P. Massimo da Volano Vicario in Borgo di Valsugana.<br />
Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />
Ieridì ho ricevuto il sacchetto con entro le accennate quatto bellissime corde di<br />
biscotti. Il Padre Provinciale vi ringrazia delle due, che gli avete destinato, e si esibisce<br />
ai vostri bisogni. Io vi ringrazio delle altre due, e vi assicuro, che con prima occasione<br />
opportuna vi rimanderò il sacchetto, cui ho attaccato un viglietto 50 . Trento è pieno di<br />
soldatesche. Noi abbiamo un capitano ungaro ferito Andrea Nagy di Presburgo, con 4<br />
soldati, e 3 cavalli. Ne abbiamo avuto anche di più, e stiamo sempre in timore, che<br />
vengano altri. Il freddo essendo eccessivo, ci molesta, e ci fa temere di non aver legne<br />
abbastanza, sebbene abbiamo finora proccurato di risparmiarle, Trento è pur pieno<br />
d'infermi cittadini, de' quali non pochi muoiono alle preste. Ai nove di mattina, giorno<br />
decimo della sua infermità petecchiale. ha cessato di vivere il signor don Giuseppe<br />
Carpentario rettore del seminario, assistito ne' tre ultimi giorni dal nostro F.<br />
Abbondanzio di Sacco. Il nostro P. Regalato ritornato ieridì da Calavino, si trova con<br />
gran febbre, e dolore di testa. Li PP. Agostiniani sono alle Laste coi PP. Carmelitani, ed<br />
in s. Marco vi è il seminario 51 . Nel seminario poi, già collegio de' PP. Gesuiti, vi è<br />
l'ospitale militare. S. Francesco è tutto tutto rovinato. Così s. Chiara. La mancanza del<br />
ponte sull'Adige a s. Lorenzo, bruciato dai francesi, riesce assaissimo incomoda, perché<br />
li passeggieri debbono aspettare molte ore. Domenica gli undici si ruppe la gomena del<br />
porto 52 , che carico di due carri, e di molte persone, andò a fermarsi a Pedecastello. Qui<br />
abbiamo i seguenti pulpiti avventuali. Aldeno, Villazzano, Cognola, Gardolo, Calavino<br />
e Vezzano. Per parte mia il Direttorio diocesano è già stampato; ma non so quando si<br />
finirà la stampa del monastico, perché lo stampatore più volte pregato non mi<br />
favorisce 53 . Tutto è sconcertato. Godo, che Voi siate sano, Così sono anch'io, ma temo il<br />
catarro. Pregate Iddio per me, e conservatevi più che potete. Queste povere soppresse<br />
non hanno ancora ricevuto il quartale da Insprugg, donde fu risposto, che là non evvi<br />
più la Cassa, ed il registro 54 . Sono state a raccomandarsi al sig. presidente Moll. Oh<br />
quante miserie! Deus misereatur nostri. Amen. Trento, s. Bernardino 13 dic. 1796.<br />
50<br />
Consegnato li 21 dic. al tramassiero Isidoro di Borgo.<br />
51<br />
Li Carmelitani sono 6 ma ne aspettano un altro. Gli Agostiniani sono 13, Priore ilo P. Niccola Chiocchetto di<br />
Moiena fatto nel maggio scorso.<br />
52<br />
*Traghetto di Torre Verde.<br />
53<br />
Lo stampatore s'è scusato, che fu impedito dalle stampe ad uso degli ospedali militari di Trento. Venne da me<br />
li 14.<br />
54<br />
L'hanno ricevuto li 12 dic. dal sig. Giambattista Rungg di Trento.
P.S. Fra Gervasio Tonina da Vigolbaselga riverisce, e ringrazia il P. Amando<br />
Veronese da Covelo: lo accerta, che ha consegnata la prima corda di biscotti ala di lui<br />
nezza Brigida; e con dispiacere lo ragguaglia, che (Antonio Tornaro) il marito della<br />
medesima trovasi ridotto a mali passi dalle petecchie. S'è già confessato dal nostro P.<br />
Agostino Rigotti di Vigo nella sera tarda dei nove 55 . Rapporto ai fratelli, ed<br />
all'antimella 56 farà quanto gli è ingiunto.<br />
1053. 1796<br />
Al Padre Massimo da Volano Vicario di Borgo in Valsugana.<br />
Carissimo Fratello sia lodato Gesù Cristo Signor nostro.<br />
Da un aldenese, che fu a Volano, ed ha parlato con don Benedetto nostro fratello,<br />
sono stato ragguagliato, che i franchi nella loro ritirata non hanno fatto alcun male alla<br />
nostra patria, la quale fu sollecita di tenere chiuse le porte delle case, e di non lasciarsi<br />
vedere. Siane grazie a Dio Signor nostro. Il P. Regalato, di cui vi ho scritto<br />
martedì,essendo guarito, è ritornato ai suoi pulpiti di Calavino, e Vezzano. Finalmente<br />
le due soppresse Bozza, e Michelina hanno ricevuto il loro quartale. Della Carlina non<br />
ho contezza. La Madre Maria Crocifissa, già Gioseffa Lupi, sta colle petecchie 57 , le fu<br />
dato l'Olio Santo ai 15 dal qual giorno è continuamente assistita dal nostro P. Agostino<br />
con F. Giuseppe di Pergine. Il P. Celestino di Roveredo giunse a Trento li 22 nov.<br />
giorno di confusione per il timore del ritorno de' francesi, e trovò la sua cognata morta li<br />
20. Ieridì poi è morto (vedi sotto) il marito della medesima 58 , ed anche il Tornaro nipote<br />
del P. Amando, che io ho rammentato nell'altra mia. Intendo, che qui a Trento muoiono<br />
30, 40, 50 soldati al giorno <strong>59</strong> . Ieridì fu comunicato per Viatico il P. Giannangelo<br />
Baldironi di Cavalese Ministro provinciale de' PP. Cappuccini. Io non posso scrivervi<br />
altro, che miserie.. Preghiamo Iddio Signor nostro, che si degni d'aiutarci a sopportare<br />
con merito, qualora non voglia liberarci affatto da esse. Vi abbraccio con fraterno<br />
affetto, e vi sospiro felici le prossime sante feste, per le quali non ha fatto le solite visite<br />
il nostro Padre Guardiano, a motivo della pienezza de' soldati nelle case. Trento, s.<br />
Bernardino 18 dic. 1796 di mattina.<br />
P.S. La suddetta M. Lupi è morta nella scorsa notte intorno alle dodici. Ella sarà la<br />
prima ex monaca seppellita nel cimitero comune di s. Francesco, nel quale non si fanno<br />
più l'esequie, dopo quelle disgraziatissime del sig. rettore Carpentario, a motivo del<br />
freddo, e de' soldati; ma si porta il cadavero nella rispettiva chiesa parrocchiale, ed ivi si<br />
cantano l'esequie all'antica 60 . Così fu fatto li 19 anche colla detta Lupi, rapporto alla<br />
quale il nostro P. Provinciale m'ingiunge di pregare il vostro P. Guardiano, che la<br />
raccomandi alla sua religiosa comunità in refettorio, e la insinui alle altre povere<br />
soppresse. Il P. Provinciale de' Cappuccini, ed il di lui compagno F. Ilarione Facaldo di<br />
Trento stanno colle petecchie. Il Gamba dicesi vivo ancora nel 1797. Al Beato Leonardo<br />
è stato assegnato dal calendario il giorno 27 di nov. Il Papa vuole canonizzarlo nel<br />
55 È morto li 17 sabato.<br />
56 *Intima, fodera per guanciali e materassi: anche Intimella.<br />
57 Cominciò a sentire qualche male ai 10 del corrente.<br />
58 Giacomo Gamba di Roveredo filatoriano a s. Croce. Vivo nel gennaio 1797, 1798.<br />
<strong>59</strong> In un giorno sono morti 70 e muoiono circa 300 alla settimana.<br />
60 Il cadavero poi si porta al cimitero da' becchini accompagnato da un sacerdote con un lume. Precede il lume<br />
lanternico, segue il sacerdote tabarrato, e poi vanno i becchini, Il sacerdote veste la cotta.<br />
16
prossimo luglio insieme co' Beati Benedetto Moro, Coleta, Giacinta, e Caracciolo 61 . Fiat<br />
ad M.D.G.<br />
1054. 1796<br />
Alla M. Tabarella Clarissa in s. Giuseppe.<br />
Gesù, e Maria Signori Nostri Clementissimi ci benedicano.<br />
Già è passata la metà del dicembre, come il Signor Idio ha voluto, ed io non ho<br />
eseguito il proponimento, che aveva fatto nel novembre, di venire a visitarla. Confido,<br />
che di Lei bontà mi avrà scusato, e compatito, a riguardo dell'eccessivo freddo, e<br />
scuserammi ancora finché durerà. Lo sento assai assai, e mi rende inetto anche nel<br />
convento. Rapporto alle angustie spirituali, che patisce V. R. le dico, che non tema<br />
tanto. Non è più quel tempo, in cui si potevano fare le cose con miglior metodo. Al<br />
giorno d'oggi conviene farle come le fanno gl'infermi. Il Signor Iddio ci compatirà. Per<br />
ricevere ultimamente i Santi Sagramenti bastano poche parole. Già non è novizza: non<br />
ha bisogno di molte istruzioni. Il volere più tempo è un cercare cose quasi impossibili.<br />
Tutti siamo svogliati, e fiacchi. Per le debolezze, che mi accenna l'assicuro, che non si<br />
dannerà. Di esse potrà confessarsi con due sole parole appresso il P. C. Il di più dicalo a<br />
N.S. Gesù Cristo. Se può avere qualche comodo per vivere, e non patire tanto, lo<br />
prenda, ed anche lo chieda umilmente senza scrupolo: e non potendo averlo, chiesa al<br />
Signor Iddio la pazienza.<br />
Sospiro a Lei, alle MM. Badessa, Vicaria, Aloisia, ed a tutte le altre MM. e sorelle,<br />
felici le prossime sante Feste, di tutto cuore, e certamente avrò memoria i loro nelle mie<br />
fredde orazioni. Il Signor Iddio mi esaudisca, e ci aiuti, e benedica tutti tutti. Amen. S.<br />
Bernardino 21 dicembre 1796.<br />
1055. 1796<br />
Alla sig. Anna Teresa Saveria Auchentallera. Bolgiano. In Casa Eppergera 62 .<br />
Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi ci benedicano.<br />
Soltanto in questi ultimi giorni ho ricevuto la sua datata li 24 agosto, e perciò non<br />
ho potuto risponderle prima d'ora. Già le ho scritto altre volte, che la servirò col<br />
Direttorio finché potrò. Ma in quest'anno le arriverà più tardo del solito, perché non è<br />
ancora finita la di lui stampa, e preveggo, che non finirassi avanti l'Epifania per solo<br />
difetto dello stampatore, che si scusa coll'impegno avuto per il militare. Non so poi, se<br />
troverò più il vecchio tramessiero di Merano, cui possa consegnarlo. Non vorrei esser<br />
obbligato di darlo alla posta. In caso, che le arrivi tardo l'avviso, che sino ai 14 di<br />
gennaio exlusive andiamo d'accordo col clero secolare. Onde potrà far uso dell'altro mio<br />
Direttorio diocesano già stampato. Ai 14 poi per noi sarà il Beato Matteo. Ai 16 li santi<br />
martiri Berardo, e Compagni. Ai 22 domenica de ea, con la com. de' santi martiri<br />
Vincenzo, ed Anastasio. Ai 28 san Romedio. Ai 30 la Beata Giacinta. Ai 31 la Beata<br />
Lodovica.<br />
Rapporto alle miserie straordinarie, cui siamo stati soggetti, specialmente dal<br />
maggio in qua, troppo avrei da scriverle; ma non ho voglia, né tempo,né ardire. Noi li<br />
19 maggio, vigilia della festa di s. Bernardino titolare nostro,abbiamo dovuto cedere<br />
precipitosamente il nostro amato convento ai sodati feriti, e ritirarci in due scuole del<br />
61<br />
Francesco Caracciolo abbruzzese, fondatore de' Cherici Regolari Minori, morto li 4 giugno 1608, e<br />
beatificato da Clemente XIV.<br />
62<br />
Nata 30 settembre 1743, vestita 30 aprile 1765 col titolo dello Sposalizio di Maria nel monastero di s. Anna<br />
in Borgo Ausugano.
ginnasio pubblico al coperto, andando poi a pranzo in diverse case raminghi. Altri però<br />
sonosi ritirati in altri conventi della Provincia. Siamo ritornati qua; ma vi stiamo tra<br />
soldati, e sempre con timori, e disturbi. Altrettanto è succeduto ai PP. Cappuccini. Le<br />
Madri di s. Chiara sono colle Madri Orsoline in città. Li PP. Conventuali coi PP.<br />
Filippini a s. Trinità. Li PP. Agostiniani coi PP. Carmelitani Scalzi alle Laste. Le<br />
Fradaglie debbono cedere ai soldati infermi il loro Conservatorio, e ritirarsi in una casa<br />
privata 63 . Li seminaristi hanno lasciato ai sodati infermi il seminario, e sonosi ritirati nel<br />
convento di s. Marco lasciato dai PP. Agostiniani. Qui le petecchie inferiscono, e la<br />
carestia di legne ci travaglia. Ai 18 del corrente dalle petecchie morì la Madre Lupi<br />
senza poter punto parlare dopo che ai dieci si allettò. Iersera circa le nove dallo stesso<br />
male è morto in s. Croce il P. Gio. Angelo Baldironi di Cavalese Provinciale de'<br />
Cappuccini 64 . De' nostri nell'anno corrente sono morti il P. Ermenegildo da Volano, il P.<br />
Aloisio da Pergine, il P. Udalrico da Traspo, il P. Damaso da Vigolo, Fra Ilarione da<br />
Cavedine, Fra Vito da Pannone, e Fra Valerio da Ciano 65 . Il P. Arcangelo di Cles<br />
Provinciale nostro i strascina per bisogno, e scarsezza di Frati 66 . Circa la diceria contro i<br />
trentini, e roveretani le dico, ch'è falsa 67 . Finita essendo la carta, finisco anch'io<br />
sospirandole la benedizione del ss. Bambino Gesù, e dicendomi. Trento, s. Bernardino<br />
23 dicembre 1796.<br />
Suo div.mo servo in Cristo<br />
F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />
1056. 1796<br />
Alla medesima signora Auchentallera. Bolgiano.<br />
Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi ci benedicano.<br />
Alla sua de' 24 agosto ho rispsoto li 23 del corrente. In ordine poi all'altra sua de' 15<br />
di questo, ricevuta da me ai 24, le rispondo primieramente con ringraziarla delle sacre<br />
figurine 68 , che s'è compiaciuta di mandarmi, e con assicurarla un'altra volta, che la<br />
servirò col Direttorio più presto, che potrò. Circa poi la pensione io non so, né posso<br />
dirle altro, se non che queste due soppresse Bozza e Tommasia l'anno ricevuta da<br />
Insprugg per mezzo di un signore negoziante di Trento ai 12 del corrente 69 . Rapporto al<br />
venire ad abitare in Trento le dico, che non l'approvo, essendo troppo vicino ai nemici,<br />
che tentano di ritornarvi, e si può temere, che sortiscano il loro intento 70 . Altri, che sono<br />
partiti non hanno ancora non hanno ancora fatto ritorno. Onde può dirsi, che chi vi è<br />
stia, e chi non vi è non vi venga. S'aggiunge a questo, che la città è pienissima di soldati,<br />
e di ammalati, anche cittadini, e di mali cattivi. Che la sig. Rosa Ciani ha dovuto cedere<br />
il suo letto ai sodati, e ritirarsi a dormire colla sua serva. Che il nostro Padre Guardiano<br />
ha girato due giorni la città per trovare alloggio ad un suo nipote studente di logica,<br />
figlio dl signor Schulhhais 71 Vicario di Avis, e solamente appresso i signori Conti<br />
63 Sonosi ritirate ai 24 nella vicina casa già Prata.<br />
64 Fu seppellito nella sera de' 23 d'anni circa 71 e nello stesso giorno è morto dalle petecchie il di lui compagno<br />
Fra Ilarione Facaldo di Trento.<br />
65 *Ziano.<br />
66 Il nostro P. Provinciale fu a confessare le monache per l'ultima volta li 23 dicembre antivigilia del Natale, e<br />
s'allettò li 27 dicembre dopo Messa.<br />
67 Li trentini e roveretani sono stati tacciati come geniali francesi. Per questo i trentini, anche titolati, non<br />
possono trovare albergo in Bolgiano, né pure pagando.<br />
68 N. 24 cart. tedesche picciole.<br />
69 Giambattista Rungg.<br />
70 Sono ritornati ai 30 di gennaio 1797. Partiti li 10 aprile 1797 verso Verona. Ritornati li 7 gennaio 1801.<br />
71 *Schulthaus.<br />
18
Salvetti ha ottenuto, scusandosi gli altri colla mancanza i camere 72 . La Contrada della<br />
SS. Trinità non è più quella che fu quando eranvi le trinitarie. In quel monastero ora<br />
sonovi molti soldati, oltre i PP. Filippini, e Conventuali. Replico in una parola, che non<br />
le approvo il venire a Trento 73 . Né pure le approvo il fare da se sola la sua economia con<br />
una serva, attesa la pratica di queste soppresse, che ora stanno senza serve: e perché non<br />
le basterebbero i soli dugento fiorini della pensione annua, e per altri motivi, che non<br />
voglio scrivere. La consiglio dunque a mettersi in costo: e giacché ama di vivere da<br />
Religiosa ritirata, come in verità dee fare ogni povera soppressa, mangi sola in camera,<br />
ed esca da essa soltanto per andare mattina, e sera alla chiesa, ed alle divozioni,<br />
specialmente ad accompagnare N.S. Gesù Cristo sagramentato, allora quando viene<br />
portato agl'infermi. Per non contendere circa il cibo, e la bevanda, faccia patti chiari col<br />
padrone di casa: tenga presso di sé il pane, il formaggio,ed i frutti, l'olio per la lucerna,<br />
la legna per il fornello. Da sé pure si faccia il letto, spazzi la camera ecc. e se da qualche<br />
incomodo alla servitù, avverta di ricompensarlo. Non s'intrichi ne' fatti altrui, attenda a<br />
se stessa, e facendo così, pensi di fare la volontà di N.S. Gesù Cristo, da cui le sospiro<br />
un felice capo dell'imminente anni, e riverendola mi professo. Trento, s. Bernardino 27<br />
dicembre 1796, 6 di mattina 74 .<br />
Suo div.mo, obb.mo servo<br />
F. Gio. Crisostomo di Volano.<br />
P.S. Nella detta mattina de' 27 dopo d'avere celebrata la santa Messa dovette porsi a<br />
letto il nostro Padre Provinciale Arcangelo di Cles, e stavvi anche oggidì 29 dicembre,<br />
senza poter parlare, o far segno d'intendere. Si suppone, che il male sia d'apoplessia,<br />
quantunque non apparisca dalle mani, o dai piedi. Per carità lo raccomandi al Signor<br />
Iddio,ed insieme raccomandi anche noi afflittissimi per tal perdita, specialmente ne'<br />
tempi presenti 75 . Ieridì 28 mi pervenne la sua de' 23. Domani calerò in città, ed andrò<br />
colla lettera del suo signor fratello Giuseppe Maria. Sono parecchi giorni, che la sig.<br />
Bozza convulsionista ritrovasi incomodata, ed a letto. Ne' passati giorni fu trattato di<br />
dare ai soldati infermi il monastero delle MM. Orsoline, e di trasferire le dette Madri<br />
insieme colle Madri Clarisse, nel convento di s. Marco, e li seminaristi nel castello. Ma<br />
iersera ho inteso, che ciò non succederà. Così voglia, e disponga il Signor Iddio 76 .<br />
1057. 1797 4 gennaio<br />
Alla sig. Anna Teresa Auchentallera. Bolgiano.<br />
Gesù, e Maria ci benedicano.<br />
Spero, che avrà già ricevute due altre mie datate 23 e 27 dicembre. Giova ora il<br />
notar questo, perché le poste non corrono come negli anni passati. In questa sera<br />
abbiamo ricevuto una lettera feltrina, che stette nella posta 26 giorni, cosa insolita 77 . Qui<br />
troverà il bramato Direttorio. In quello, che comporrò, piacendo al Signor Iddio, per<br />
l'anno 1798, ai 27 di novembre porrò il Beato Leonardo da Porto Maurizio. Il nostro<br />
Padre Provinciale ora sta meglio, e speriamo, che rimetterasi alquanto 78 . In città si parla,<br />
72 Nel gennaio dovette andare a studiare in Insprugg, sotto la pena di non venire ammesso agli offici austriaci<br />
ecc.<br />
73<br />
Anche in Bolgiano infieriscono assai li mali cattivi, cioè il mal nero ecc.<br />
74<br />
Spedita li 30.<br />
75<br />
Gli demmo il Viatico, e l'Olio Santo ai 30 dic. di mattina.<br />
76<br />
Non è succeduto.<br />
77<br />
Gli 8 marzo 1797 ricevemmo una lettera scritta in Roma li 23 di gennaio, ed un'altra scritta in Pesaro li 28<br />
gennaio 1797.<br />
78<br />
Il primo di marzo 1797 è nuovamente caduto pel male epilettico.
che i Padri Capuccini siano in pericolo di dover cedere il loro convento ai sodati<br />
infermi, e di ritirarsi con noi a s. Bernardino 79 . Che disturbi! ma pure sia fatta la divina<br />
volontà. Sono stato a cercare il noto tramessiero, ed essendomi stato detto, che ora è nel<br />
viaggio di erano, penso, che questa le giugnerà tardo 80 . Porti pazienza. Preghi 'l Signor<br />
Iddio per me, che riverendola mi dico. Trento 4 gennaio 1797.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />
1058. 1797<br />
Al sig. don Carlo Francesco de' Pompeati arciprete di Civezzano.<br />
Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />
Molto grato mi è riuscito il dono, che V.S.Ill.ma, e R.ma si è compiaciuta di farmi<br />
del plico di lettere olografe della sua venerabile parente suor Anna Francesca Pompeati<br />
nostra Terziaria 81 . Ho subito dato loro una scorsa; e quindi l'assicuro, che se il Signor<br />
Iddio si degnerà di concedermi e tempo, e pace, proccurerò di farne buon uso, e che sarò<br />
sollecito per non tenerle in vano. Frattanto la ringrazio vivamente; ed offerendole la mia<br />
povera servitù, le fo un profondo inchino, e mi professo. Trento, s. Bernardino 4<br />
gennaio 1797 82 .<br />
Di V.S.Ill.ma<br />
Umil.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Gio. Grisostomo di Volano de' Miniori Riformati.<br />
10<strong>59</strong>. 1797<br />
Al Padre Guardiano di s. Rocco in Roveredo.<br />
R.P.P.C.<br />
Tengo preparato un grosso plico di Direttori nuovi, tra' quali anche un diocesano,<br />
per uso del convento, cui presiede la P.S.R. e delle povere soppresse costì dimoranti.<br />
Non so quando riuscirammi di ritrovare un'occasione opportuna, e sicura per ispedirlo 83 .<br />
Bensì credo, che P.S.R. più facilmente potrà ritrovarla per mandare a pigliarlo. In esso<br />
sta una cartuccia,su cui ho scritto, che una copia del monastico diasi all'officio<br />
Capitaniale Circolare da spedirsi all'Ecc.so Governo d'Insprugg, come fu praticato negli<br />
anni trascorsi. La prego dunque di questo favore, e di non dimenticarsi. E riverendola<br />
divotamente mi dico. Trento, s. Bernardino 6 gennaio 1797.<br />
Della P.S.R.<br />
Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Giangrisostomo da Volano.<br />
1060. 1797<br />
Al P. Massimo Tovazio di Volano 84 . Borgo.<br />
79<br />
Anzi era stato decretato, che tutti e due i conventi servissero d'ospitali ai soldati ad esclusione de' poveri<br />
Religiosi.<br />
80<br />
Consegnata alla casa del tramessiero li 9 gennaio. Partirà per Merano li 20 gennaio. Partì avanti, e vi<br />
pervenne innanzi ai 15.<br />
81<br />
Vedi sopra pag. 1968 in fine: num. 1047.<br />
82<br />
Spedita 11 gennaio. Questo arciprete fu creato canonico di Trento, successore del Conte Bartolommeo<br />
Bortolazzi morto li 29 gennaio, da Papa Pio Sesto nel febbraio del 1797. Venne a Trento la notizia gli otto marzo<br />
1797. Ha 56 anni di età. Prese il possesso li22 marzo 1797 mercoledì.<br />
83<br />
Spedito li 12 per F. Alessio.<br />
84<br />
Nel 1747 il nostro avo da un roveretano fu chiamato e scritto Tovass. Vedi sopra num. 1029.<br />
20
Carissimo Fratello.<br />
La stampa del nostro Direttorio fu terminata troppo tardo in quest'anno per<br />
mancanza dello stampatore impedito, come egli mi ha detto, dagl'impegni contratti cogli<br />
ospitali militari francesi e tedeschi. Ora però tengo allestito il plico di Direttori nuovi,<br />
tra' quali anche un diocesano, per il vostro convento, e per le suore soppresse costì<br />
dimoranti. Io non so presentemente come spedirlo. Quindi se manderete a pigliarlo,<br />
l'avrete forse più presto 85 . Il Padre Provinciale sta meglio, e ci dà fondata speranza di<br />
ristabilirsi. Per altro le petecchie infieriscono in questa città, e ne' di lei contorni. Da<br />
esse fu involato il Padre Provinciale de' Capuccini, ed il di lui compagno: e stassene<br />
combattendo colla morte il Padre Pio Giongo di Trento parimente Capuccino 86 . Le<br />
orfanelle hanno dovuto ritirarsi in una casa privata, e cedere il loro nuovo, ed ampio<br />
Conservatorio ai soldati infermi. Fummo in pericolo di dover cedere anche noi, ed i<br />
Padri Capuccini; ma non siamo ancora sicuri. Nella notte del santissimo Natale i soldati<br />
hanno incendiato il palazzo delle Albere. Dicesi, che muoiono qui circa 300 soldati alla<br />
settimana 87 . Poverini! Li conventi di Arco, e Roveredo hanno dato parte delle loro<br />
elezioni a questa Curia provinciale. E perché non ha fatto altrettanto il Borghigiano?<br />
Bramo di sapere se sia vivo il santo Patriarca dì Venezia Conte Federico Giovanelli. Voi<br />
potete saperlo, e notificarmelo 88 . Vi prego dunque, e vi abbraccio con fraterno affetto.<br />
Amen. Trento, s. Bernardino 6 gennaio 1797.<br />
1061. 1797<br />
Al P. Filippo da Mezzo-Tedesco Guardiano di Mezzo-Lombardo.<br />
R.P.P.C.L.I.C.<br />
Alla ricerca, che mi fa la P.S.R. se lo scoprire la immagine della Beatissima<br />
Vergine Maria posta nell'altare maggiore, quando su del medesimo altare si fa<br />
l'esposizione del Santissimo Sacramento, per impulso di fiducia, ch'Ella intercedat ad<br />
Dominum Iesum Christum, sia talmente contra le rubriche della santa Chiesa, che né<br />
pure in circostanze straordinarie si possa fare, debbo rispondere con un affirmative,<br />
voglio dire, che non può farsi. Poiché la celebre istruzione clementina de' 20 gennaio<br />
1705 confermata dai Papi succeduti, al § 3 prescrive, che il Santissimo Sacramento<br />
dovrà esporsi nell'altare maggiore, e si coprirà l'immagine, o statua, che vi sia. Poi il<br />
seguente §4, sopra l'altare non vi pongano reliquie de' Santi, o statue de' medesimi: non<br />
escludendosi però quelle degli Angeli, che facciano figure de' candellieri. Anche la<br />
sacra Congregazione de' Riti li 2 settembre 1741 ha decretato, che Sanctorum reliquiae<br />
non sunt collocandae super altare, in quo reipsa Sanctissimum Sacramentum publicae<br />
venerationi est expositum.<br />
La ragione di tali decreti si è, perché, siccome avvertono il Bisso, ed il Cavalieri 89 ,<br />
praesente Domino omnium summo, debet cessare cultus Sanctorum; e perché tali<br />
reliquie, immagini, e statue, aptae sunt circu<strong>ms</strong>tantium attentionem a Sacramento<br />
distrahere, ed ad se se convertere. Aggiungo il citato Cavalieri, che né pure possono<br />
mettervisi Statuae Sanctorum uti supplices, vel ancillantes, e che discedendum non est a<br />
85 Consegnato al tramessiero gli undici gennaio.<br />
86 Questo P. Pio è morto ai sette di gennaio 1797 circa le nove di mattina, in età di anni circa 41. Aiutava la sua<br />
madre povera con la limosina di 12 Messe al mese. Fu seppellito nella sera degli 8 domenica.<br />
87 In un giorno sono morti 94.<br />
88 Il sig. Paolino d'Anna capitano di Borgo per li Conti Giovanelli dubita, perché non gli ha risposto all'augurio<br />
delle feste natalizie. Così li 12 gennaio 1797 da Borgo. Ma vive anche nel luglio e nel 1798. Morì li 9 gennaio 1800<br />
in Venezia.<br />
89 Cavalieri To. 4, cap.8.
sanctione, quae cum exceptiva sit, absolute est etiam intelligenda pro omni casu,<br />
praeter exceptos, aliosve similes. Finalmente il medesimo Cavalieri condanna il<br />
Gavanto, ed il Merato, perché sembrano permettere in tal congiuntura le reliquie tra li<br />
candellieri.<br />
Il cerimoniale di questa nostra Provincia Vigiliana trattando della Messa solenne<br />
avanti 'l Sacramento esposto, alla pagina 116, num. 322 dice, che il celebrante incensa<br />
l'altare appuntino come alla Messa solenne ordinaria, anche riguardo alle reliquie, se<br />
ve ne fossero; soggiugnendo però questa nota: Etsi iuxta instructionem Clem. XI anni<br />
1705, §2 (lege 4) exposito Sacramento omitti debeat expositio reliquiarum etc.<br />
Il cerimoniale della nostra Provincia di Milano pag. 10 vuole,che a norma<br />
dell'instruzione clementina si veli la principale immagine dell'altare su cui sta esposto il<br />
Santissimo: e che su di esso non si pongano reliquie, o statue de' Santi. Ma poi alla pag.<br />
22, num. 100, insegnando come s'abbia da esporre il Santissimo, avvisa l'officiatore, che<br />
incensi anche le reliquie, se vi saranno. Alla pag. 23, num. 106 replica, che cantando la<br />
santa Messa col Sagramento esposto incensi anche le reliquie.<br />
Il cerimoniale dell'altra nostra Provincia di San Tommaso, stampato in Torino nel<br />
1769, pag. 108, parimente vuole, che nella Messa solenne col Santissimo esposto<br />
s'incensino anche le reliquie.<br />
Io penso, e tengo, che quelle immagini, e statue, le quali stanno scoperte sull'altare<br />
in ogni giorno dell'anno fuori del tempo di Passione, e quelle reliquie minori, che senza<br />
verun distintivo di culto veggonsi frequentemente esposte fra li candellieri, non sieno<br />
proibite, giacché manca la causa della proibizione, punto non distogliendo i fedeli<br />
dall'attenzione al Santissimo Sacramento. Per l'esposizione poi non ardisco di accordare<br />
alcun privilegio alle Circostanze straordinarie, perché la legge, sebben exceptiva, non<br />
le accenna, e perché temerei, che troppo facilmente si supponessero tali.<br />
Vero è, che il nostro Serafico Patriarca San Francesco per impetrare da Gesù Cristo<br />
la celeberrima Indulgenza detta della Porzioncola, come legegsi nel Breviario nostro<br />
francescano ai due d'agosto, stando innanzi al medesimo Signore implorò il patrocinio<br />
della Santissima Vergine di lui madre; ma vero è altresì, che ciò fece molto tempo<br />
avanti la promulgazione de' sopra riferiti decreti: e che il P. S. Francesco non fece<br />
comparire alla presenza di Gesù Cristo la Santissima Vergine; ma trovolla con esso da<br />
principio.<br />
Godo, che abbiasi molta fiducia nel patrocinio della gran Madre di Dio, e che si<br />
proccuri di onorarla; ma però sempre salvis iuribus. Così pensando mi lusingo di pensar<br />
bene: e sperando, che resteranne persuasa eziandio la P.S.P mi raccomando, la riverisco,<br />
e mi professo. Trento 15 gennaio 1797 90 .<br />
Di S.P.R. cui aggiungo, che ai 10 del corrente in Borgo è morta Suor Giacinta<br />
Brunora da Brentonico.<br />
Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Giangrisostomo da Volano.<br />
Nota. Il detto P. Guardiano vorrebbe scoprire la statua di maria Vergine, che sta per<br />
altro coperta nell'altare maggiore della sua chiesa, detta anticamente la Madonna del<br />
Capitello, cui li Mezzolombardi professavano una singolare divozione, tamquam ad<br />
refugium suae magnificae Communitatis, cioè innanzi l'erezione di quel nostro convento<br />
intitolato dell'Immacolata Concezione di Maria Santissima. Eziandio monsig. Vicario<br />
90<br />
Mi ha risposto che obbedirà ai decreti apostolici, e non iscoprirà più la Madonna in occasione<br />
dell'esposizione del Santissimo, li 20 gennaio.<br />
22
Zambaito ha negato all'arcidiacono Gianfrancesco Conte di Spaur canonico lo scoprire<br />
la Madonna Addolorata di Trento in tempo della Sposizione del Santissimo.<br />
1061. 1797<br />
Al sig. Niccolao Volano pittore di Trento.<br />
Molto illustre sig. e padrone colendissimo.<br />
F. Giangrisostomo di Volano, servidore obb.mo di V.S. molto illustre la ragguaglia,<br />
che ha dato una scorsa alla sua picciola raccolta di pittori trentini senza il contento di<br />
ritrovare tra essi alcun Martino Trentino: e quindi sospetta, che le due sigle, o sia lettere<br />
iniziali M. T. colle quali Martino Teofilo Polacco, eccellente pittore, contrassegnò le sue<br />
pitture fatte in Trento nell'anno, ed intorno all'anno 1614, forse sieno state spiegate<br />
Martino Trentino. Si rimette però; e senza più la riverisce. Di s. Bernardino 23 gennaio<br />
1797 91 .<br />
P.S. Forse lo stesso Martino Teofilo in qualche lettera, o scrittura forestiera fu detto<br />
Martino Trentino, perché abitante in Trento.<br />
1062. 1797<br />
Alla sig. Maria Aloisia Schmidlin d'Alla d'Insprugg. Roveredo.<br />
Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro clementissimo.<br />
La memoria, che conserva V.R. di Suor Michelina, e la premura,che mostra per la<br />
medesima, sono un effetto, e contrassegno della bontà, e carità sue. Ella vive qui sotto<br />
in un molino, dove stette sempre ad onta de' timori, e disturbi, che vi sono stati nell'anno<br />
scorso, ed è risoluta di starvi anche malgrado quelli, che sono imminenti. Né pure va<br />
alla città, se non trovasi propriamente necessitata. Frequentemente patisce<br />
degl'incomodi corporali, che le vietano l'uscire di casa eziandio per andare alla vicina<br />
chiesa. parimente con frequenza deve andare nelle vicine case per assistere a delle<br />
inferme. Voglia Iddio Signor nostro, che non abbia da assistere a petecchiose, delle<br />
quali, finora in questa Contrada non fuvvi alcuna 92 , benché sienvi molte nella città.<br />
Rapporto alla pensione le rispondo,che ha ricevuto da Insprugg l'ultimo quartale ai<br />
dodici dello scaduto dicembre, e che ha spedita la quietanza per quello,che scade in<br />
questo mese, per mezzo di un buon mercante di Trento 93 . Se le mancasse la detta<br />
pensione starebbe assai più malamente, giacché coi suoi lavori guadagna poco, e non è<br />
altronde proveduta. Per altro ella confida nella divina Provvidenza, ed è usata a vivere<br />
meschinamente. Qui ai 18 dicembre è morta dalle petecchie la Madre Maria Crocifissa<br />
Lupi 94 , ed ai 10 del corrente in Borgo Suor Giacinta Brunora di Brentonico, ambedue<br />
del fu monastero di s. Anna. Tra queste Orsoline poi ai 20 di questo è morta la Madre<br />
Maria Teresa d'Ulzbach ultima badessa in s. Trinità, e sorella della fu Madre Anna<br />
Maria monaca in s. Carlo. Pian piano le povere ex monache spariscono, e così finiscono<br />
di patire le vicende dolorose di questo mondo. Speriamo, che il Signor Iddio le piglierà<br />
nel santo Paradiso per godere in eterno. Preghiamo la R.V. che impetri anche a noi due<br />
una tal grazia: e riverendola colle sue buone compagne mi dico. Trento. s. Bernardino<br />
24 gennaio 1797.<br />
Suo div.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo.<br />
91<br />
Per Giuseppe Offner trentino ex Gesuita laico.<br />
92<br />
Vi sono due uomini petecchiati agli 8 febbraio 1797. Uno è morto li 18 febbraio.<br />
93<br />
Giambattista Rungg.<br />
94<br />
La Madre Anna Maria, che professò nel 1746 è morta in S. Carlo nel luglio del 1777.
1063. 1797<br />
Alla Madre Giacinta Maria Tabarella Clarissa. Trento. S. Giuseppe.<br />
Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi ci benedicano, e confortino.<br />
Sempre sonomi creduto, e confessato immeritevole dell'attenzione, e de' regali delle<br />
RR. LL., ma in quest'anno debbo confessarmi immeritevolissimo, essendo stato tanto<br />
lontano da loro, e ciò in un tempo, nel quale hanno avuto più bisogno di qualche<br />
conforto, aiuto, e sollievo. Ma già sanno il perché sia così avvenuto. Il peggio si è, che<br />
abbiamo tutta la ragione per temere la continuazione de' disturbi guerrieri, colla giunta<br />
di maggiori. Sia sempre fatta la volontà del Signor Iddio. Non si può dir altro. Se anche<br />
verremo privati de' nostri comodi, conventi, utensili, e diritti, avremo sempre da<br />
consolarci col riflesso, che niuno ci potrà togliere Iddio. Christum a me tollere nemo<br />
potest, diceva quel Santo 95 . Buono per noi, che siamo vecchi, e da tanti anni portiamo<br />
l'abito religioso. Quelli, che ci succederanno, per loro disgrazia staranno assai più<br />
malamente. Io le ringrazio tutte della loro carità: le accerto, che pregherò il mio Santo,<br />
affinché sia buon avvocato anche di loro appresso Sua Divina Maestà, e che nella<br />
prossima domenica celebrerò per loro la mia Messa. Ho notata la morte della buona<br />
Madre Maria Teresa d'Ulzbach 96 , la ho scritta eziandio ad altri, la ho raccomandata di<br />
cuore al Signor Iddio, e la raccomanderò ancora. Son persuaso, che abbia sofferta la sua<br />
lunga, e dolorosa infermità con pazienza edificante: l'ho sentito con gran piacere; e<br />
prego Iddio, che una simil grazia si degni di concederla anche a me. Parmi, che un tal<br />
bisogno non sia più tanto lontano, perché son vecchio 97 . Sono intenzionato di venire a<br />
riverirle innanzi; ma non so il quando. Le prego di avermi per iscusato: le ringrazio<br />
un'altra volta, e sospiro loro la benedizione maggiore di Gesù, e Maria. Amen.<br />
Senza cerimonie poi a V.R. auguro felicissima la festa della sua Santa, e l'avviso,<br />
che in tal girono, od alla più lunga nella seguente domenica, celebrerò per ei la mia<br />
Messa. S. Bernardino 25 gennaio 1797 98 .<br />
1064. 1797<br />
Al P. Andrea Balduccio da Prezzo Vicario di Campo 99 .<br />
Riverito Padre Vicario S.L.G.C.<br />
Suppongo certo, che avrà già ricevuta di ritorno la sua Patente confessionale<br />
sottoscritta, e prorogata (li 4 febbraio ad triennium) essendoché il latore giudicariese<br />
tenendo degli altri affari da esporre a monsignor Vicario Generarle, ha preso l'impegno<br />
di presentargli anche la detta Patente. Con ciò mi ha fatto un buon servizio, perché ora<br />
stento a risolvermi di calare in città, sapendo che sonovi guardie alle porte do essa, e d a<br />
quelle del castello: che tutte le porte delle case, e delle botteghe sono chiuse: che le<br />
strade sono piene di forestieri 100 : che trovansi tanti ammalati di mali cattivi: che<br />
finalmente non sentesi parlare se non se di miserie. Noi dai trenta dello scaduto gennaio<br />
in qua non abbiamo toccata veruna campana. Li Padri Capuccini hanno cominciato<br />
oggidì a suonare qualche poco. In città si suona, ma parcamente. Il Monauni non ha<br />
95 San Deicola.<br />
96 Antonia baronessa d'Ulzbach da Mezzotedesco, nata 3 agosto 1721, vestita in s. Trinità li 22 aprile 1743 coi<br />
nomi di Suor Maria Teresa Elisabetta di s. Francesco Saverio, e colla dote di fiorini 2.000. Morì ai 20 gennaio 1797<br />
come secolarizzata, e ritirata nel monastero di s. Giuseppe delle Orsoline. Fu settimina e l'ultima badessa in s. Trinità.<br />
97 *Morirà nel marzo 1896!<br />
98 A questa Religiosa ho scritto anche li 13 febbraio 1797.<br />
99 Questi è morto in Campo li 6 dic. 1801 nella notte tarda venendo li sette, in età di anni 65.<br />
100 Cioè francesi soldati ritornati ai 30 gennaio.<br />
24
stampato i fogli della sua Gazzetta, né martedì, né venerdì. Si dice però, che martedì<br />
dovrà ricominciare la stampa di tal Gazzetta 101 . Sino a quando sia per durare un così<br />
fatto sistema delle cose lo sa il solo Iddio. Preghiamolo, che ci usi delle sue<br />
misericordie.<br />
La questione circa il sacerdote, che ha celebrata la prima Messa del santissimo<br />
Natale, e poi lasciò il calice da purificare ad un altro celebrante, ed andò a celebrare la<br />
seconda, e terza sua Messa in un'altra chiesa, trovasi decisa in di lui favore nel libretto<br />
del nostro P. Ippolito da Nocellari Rubriche ecc. pag. 209, Nota a. Io sto con lui, senza<br />
consultare altri autori, massimamente non essendo tempo questo da fare studi nuovi, e<br />
d'impegno.<br />
Non so io, che supplisce alle monache per il Padre Provinciale, ma il P. Secretario.<br />
Tuttavolta rispondo, che questo nostro sagrestano (F. Lorenzo d'Orzano) finora non ha<br />
loro dato alcuna cosa da lavare, ed è intenzionato di non darne loro anche in seguito<br />
sintanto, che staranno fuori del loro monastero, ch'è tutto rovinato 102 . Egli è dai nove di<br />
agosto, che non sono stato a visitarle, e non so quando risolvermi di andarvi. Rapporto<br />
al Beato Leonardo mi riservo. Si dice, che verrà canonizzato nel primo di luglio con<br />
altri 103 . Tengo due altri Beati per porre nel Calendario; ma sto in attenzione di più<br />
accertati riscontri 104 . La riverisco, e resto suo F. Grisostomo. Trento s. Bernardino 5<br />
febbraio 1797.<br />
1065. 1797<br />
Alla M. Maria Gioseffa Aloisia Winklerin Clarissa. S. Giuseppe.<br />
Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi ci benedicano.<br />
Senza replicare qui quello,che ultimamente ho scritto alla M. Giacinta Maria<br />
rapporto al mio demerito, ringrazio la R.V. della carità bella, e generosa, che ha voluto<br />
farmi, e mi ha fatto 105 . Ella ha voluto così, malgrado il trovarsi fuori dell'amata sua<br />
nicchia, e l'esser io stato tanto lontano, il che mi reca confusione. Non so però quando<br />
mi emenderò. La prego di compatirmi. Già sa, che tuttavia sussistono i motivi da' quali<br />
sono stato rattenuto finora, eccettuato il solo freddo. Godo per altro sentendo, che V.R.<br />
dura sana, e che tutte si mantengono vive, ad onta della grande mortalità, che regna in<br />
Trento. Prego il Signor Iddio, che così le conservi, almeno sino a tanto che sieno<br />
ritornate al loro proprio monastero 106 . Egli se vuole, può far loro una tal grazia, la quale<br />
certamente sarebbe segnalata, e molto notabile. Credo, che patiscano assaissimo e<br />
rapporto al corpo,ed allo spirito. Ma conviene pazientare. Questo sarà giovevole per<br />
ogni verso: e per l'opposito l'impazientarsi sarebbe altrettanto dannevole. Ringrazi Dio<br />
V. R. che non le sia toccato di soggiacere a maggiori disastri, come in fatti è succeduto<br />
ad altri,ed altre. Non so, e non posso dirle altro. Quindi assicurandola, che sebben<br />
miserabile peccatore la tengo sempre raccomandata a Sua Divina Maestà, le riverisco, la<br />
ringrazio un'altra volta, e la benedico di cuore coi ss. Nomi di Gesù, e Maria. Amen. S.<br />
Bernardino 8 febbraio 1797.<br />
101<br />
NB. Nel martedì 7 febbraio ebbe ordine, e contrordine, e quindi non diede fuori alcun foglio. Così pure non<br />
diede foglio nel venerdì 10 febbraio. Bensì lo diede obbligato nel martedì 14 febbraio.<br />
102<br />
Nel maggio ha dato le biancherie a lavandare secolari.<br />
103<br />
Non fu canonizzato.<br />
104<br />
Questi sonomi venuti li 25 febbraio 1797. Sono il B. Giacomo Strepa, ed il B. Lorenzo da brindisi.<br />
105<br />
Uno scapolare e molti Agnusi [*Agnus Dei].<br />
106<br />
Nella sera de' 12 febbraio 1797 morì la M. Maria Giacinta de' Conti d'Arco, in età d'anni 70. Fu seppellita<br />
nella mattina dei 14 da noi.
Domani farò un memento particolare per la M. Apollonia Heyderin di Trento. Così<br />
fo anche rapporto alle altre tutte, quando corrono le loro feste nomastiche. Spero, che mi<br />
moverò per s. Giuseppe....<br />
1066. 1797<br />
Alla medesima Madre in lingua d'inversa<br />
Useg, e Airam Irongis Irtson Imissitnemelc ic onacideneb.<br />
Aznes eracilper iuq olleup, ehc ecc. ecc.<br />
1067. 1797<br />
Al P. Guardiano del convento di s. Francesco in Pergine, ed in Borgo.<br />
R.P.P.C.<br />
In assenza del mio Padre Guardiano fo sapere alla P.V.R., che nella scorsa notte,<br />
poco dopo le dodici, munito a tempo di tutti li soliti Sacramenti, e ben disposto, è morto<br />
in questa infermeria il nostro Terziario Fra Matteo Dorigati di Trento, in età di anni 80.<br />
Egli è stato un Religioso sempre lodevole, laborioso, ed utile a misura delle sue forze 107 .<br />
Quindi lo raccomando di tutto cuore per li soliti, e supererogatori suffragi:<br />
raccomandando anche me alle fervorose orazioni della P.V.R. la riverisco divotamente,<br />
e resto. Trento, s. Bernardino 19 febbraio 1797.<br />
Di V.P.R.<br />
Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Giangrisostomo di Volano Vicario indegno.<br />
Così anche al P. Guardiano di Borgo.<br />
1068. 1797<br />
Al sig. don Giacomo Maria Weber di Cognola. Calliano.<br />
Molto illustre, e Molto rev. sig. e padrone colendissimo.<br />
Con rincrescimento singolare abbiamo intesa tutti la grave malattia dell'ottimo<br />
sacerdote signor don Domenico Stefenelli custode di Calliano 108 . E però V.S. molto<br />
illustre, e molto rev. favorirà di assicurarlo, che tutti di cuore lo raccomanderemo alla<br />
bontà del Signor Iddio, con desiderio di restar esauditi. Lo accerti altresì, che<br />
quantunque per esser ora molto pochi di numero, ci troviamo necessitati quasi ogni<br />
giorno di ricusare impegni nuovi di Messe, a riguardo del di lui merito, ed affetto,<br />
celebreremo senza indugio le dodici, che ci ha commesso 109 . E bramando, che siangli<br />
giovevoli all'anima, ed al corpo, prego V.S. molto illustre, e molto rev. di significargli<br />
questi nostri sinceri sentimenti, e tutto pieno di stima, e venerazione la riverisco 110 .<br />
Trento, s. Bernardino 20 febbraio 1797.<br />
Di V.S molto illustre, e molto rev.<br />
Umil.mo, div.mo, osseq.mo servo in Cristo<br />
F. Giangrisostomo di Volano<br />
Vicario de' Minori Riformati.<br />
107 Nativo di Maderno Cognolano, allevato nel Maso Voltoliniano della Fersina sotto s. Bernardino fuori di<br />
Trento. Fu moltissimi anni storpio, e molti anni nell'infermeria, dove insegnò a molti ragazzi a leggere e scrivere, e<br />
servire alla Santa Messa. Dopo, che divenne storpio, imparò, ed esercitò l'arte sartoria.<br />
108 Altri scrivono Caliano. Io scrivo Calliano. V'ha un Callian, picciola città di Francia, nella Vicaria di<br />
Draguignan, riferito dal Vosgien nel Diz. geogr. portatile.<br />
109 Egli è morto innanzi li 26 febbraio 1797 d'anni circa 35. Fu nativo di Trento, dove vive il di lui padre.<br />
110 Anche don Weber è morto li 19 marzo 1797 in età d'anni circa 62. Fu Beneficiato, confessore e maestro di<br />
scuola, e soggetto di stima. Vive in Cognola una sola sorella di lui detta Teresa vedova Palaura.<br />
26
Ho risposto io al Weber perché egli ha scritto a me.<br />
1069. 1797<br />
Al sig. abate Michele de' Gabrielli medico fisico. Trento.<br />
Nob. ed Eccell.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />
Essendo stato più volte alla casa di V.S. nob. ed eccell.ma, e non avendo mai avuto<br />
il bramato vantaggio di ritrovarla, sono a pregarla colla presente, che voglia favorirmi<br />
quell'attestato, che s'è compiaciuta di spontaneamente promettere rapporto alla<br />
miracolosa guarigione di Suor Giovanna Maria Vanzetta Religiosa Orsolina, seguita<br />
nello scorso giugno 111 . Spero dalla di lei bontà, e religione un così fatto favore,<br />
massimamente riguardando la maggior gloria di Dio Signor nostro, ed il culto d'un di lui<br />
fedelissimo servo (Beato Leonardo da Porto Maurizio) il quale nel prossimo luglio,<br />
siccome leggo scritto, sarà solennemente riposto nel catalogo de' Santi; e con un<br />
rispettoso inchino mi protesto. Di s. Bernardino 4 marzo 1797.<br />
Di V.S. nob. ed eccell.ma<br />
Umil.mo, div.mo, obblmo servo in Cristo<br />
F. Gio. Crisostomo di Volano de' Minori Riformati<br />
Fuori. Al Nob. ed Eccell.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />
Il signor abate Michele de' Gabrielli<br />
Medico Fisico ecc. Trento<br />
Appresso s. Maria Maddalena 112 .<br />
1070. 1797<br />
Alla M. Gioseffa Aloisia Winklerin. S. Giuseppe.<br />
Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi ci benedicano.<br />
Suppongo, che già saprà come da molti giorni mi trovo malconcio dal catarro, tanto<br />
che il signor medico (Domenico Zuchelli) voleva, che mi ritirassi nell'infermeria, e che<br />
mangiassi carne. Non ho però fatto né l'uno, né l'altro. Bensì sono stato tre giorni a<br />
mangiare nell'infermeria, e vadovi ancora a pigliare qualche bibita, e la collazione della<br />
sera. Ora sto meglio; ma non so quando mi arrischierò di uscire dal convento. Per<br />
questo prevengola chiedendole scusa, ed augurandole felicissima la prossima festa<br />
nomastica 113 . Perché poi il mio augurio riesca più efficace l'assicuro, che celebrerò, ed<br />
applicherò per V.R. la mia Messa del suo Santo. Non dico altro: già ci conosciamo. Per<br />
le altre Gioseffe farò tanti cordiali mementi. Ho inteso con dispiacere gl'incomodi, e le<br />
malattie delle sue Madri: godo però sentendo,che il Signor Iddio dà loro di tirare avanti,<br />
e di conservarsi. Non so quello, che sarà di noi. Dopo, che il male corrente s'è<br />
avvicinato al nostro convento è anche entrato in esso. Iersera ho dato l'Olio Santo al<br />
nostro capo infermiere F. Abbondanzio da Sacco. In caso, che dovesse soccombere, noi<br />
faressimo una gran perdita. Prego il Signor Iddio, che ce lo doni, e che preservi me, che<br />
debbo visitarlo come suo confessore, l'infermiero, e tutti gli altri,che lo assistono 114 .<br />
111 Sopra num. 1028.<br />
112 Mi ha risposto in voce li 13 marzo 1797 qui in convento, che non ardisce di attestare in iscritto il fatto come<br />
miracolo certo, perché si tratta di femmine, e la Vanzetta ebbe del raffreddore anche in questo inverno.<br />
113 Di s. Giuseppe.<br />
114 Guarì perfettamente dopo lungo tempo.
Per carità preghi dello stesso anche V.R. cui, ed alla M. Maria Giacinta sospiro la<br />
benedizione più grande di Gesù, e Maria. Amen. S. Bernardino 14 marzo 1797.<br />
1071. 1797<br />
Al Padre Simon Pietro de' Clementi da Verla. Borgo.<br />
Rev. Padre Sia lodato Gesù Cristo.<br />
Essendo in procinto di scrivere al mio carissimo fratello (P. Massimo) ho ricevuto<br />
da V.P. l'infausta notizia della di lui malattia. Consolami alquanto il sentire, che costì si<br />
spera in bene, per non essere molto grave 115 ; ma temo ciò non ostante, perché so, che il<br />
male di quest'anno da principio pare leggiero, e poi diventa molto pericoloso,ed anche<br />
micidiale. Quindi hanno fatto bene tutti quelli, che non hanno differito il prepararsi alla<br />
morte. Così ha fatto anche Frat'Abbondanzio, cui ho dato eziandio l'Olio Santo: ora però<br />
sta meglio, e ci dà fondata speranza che si ristituirà. Io raccomando il detto mio fratello<br />
alla di lei carità: gli dica, che con fraterno cordiale affetto prego Iddio Signor nostro, ed<br />
i Santi per lui, e che per lui celebrerò domenica la mia Messa: e che proccuri di<br />
rassegnarsi in tutto alla divina volontà. Se in seguito mi ragguaglierà dello stato del<br />
medesimo, mi farà un singolar favore; e riverendola mi dico. Trento 23 marzo 1797.<br />
Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Giangrisostomo di Volano.<br />
1072. 1797<br />
Alla M. Maria Giacinta Tabarella Clarissa. Trento. S. Giuseppe.<br />
Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi ci benedicano.<br />
Sono a pregar d'un favore la R.V. Nello scorso febbraio fu da me Suor Lucia<br />
Graff 116 , e mi stimolò fortemente ad accettare l'impegno di celebrare una Gregoriana per<br />
la fu Madre Maria Teresa d'Ulzbach. Sapendo però io la mente del mio Padre Guardiano<br />
di non accettare impegni simili finché non ha soddisfatto ai già incontrati, per finirla le<br />
promisi di proccurare, che accettasse la detta Gregoriana, e che intorno alla festa di San<br />
Giuseppe le avrei data risposta. Ora dunque prego V.R. che voglia dirle, che il Padre<br />
Guardiano assolutamente non può compiacerla per essere troppo aggravato d'impegni<br />
somiglianti, tanto che quasi ogni giorno ricusane, e per fino di quelli, che promettono la<br />
limosina anticipata, ed anche molto maggiore della solita. Non solamente noi Regolari<br />
siamo ridotti a molto ristretto numero di sacerdoti; ma eziandio li secolari ora sono<br />
pochi: per lo che nel Duomo, siccome ho inteso, non si trova chi voglia dire le Messe<br />
colla limosina di due troni. Mi spiace assai di dover dare questa risposta; ma non posso<br />
fare altrimenti. Quindi spero, che verrò compatito. Per parte poi di V.R. mi tengo sicuro<br />
del favore mentovato: e riverendola insieme colla Madre Aloisia, sospiro ad ambedue la<br />
benedizione più grande di Gesù, e Maria Signori nostri graziosissimi. Amen. S.<br />
Bernardino 27 marzo 1797.<br />
1073. 1797<br />
Al P. Giovanni Maria Bonfanti da Cembra. Pergine.<br />
Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo.<br />
115 Guarì.<br />
116 Suor Lucia di Maria Addolorata, nata Graff in Frassilongo perginasca li 9 marzo 1743 vestita Clarissa<br />
servente in S. Trinità il primo di maggio 1768, secolarizzata nel 1784 servì alla M. Ulzbachia sua maestra e Badessa<br />
sino alla morte seguita in s. Giuseppe di Trento li 20 gennaio 1797. Questa già Antonia baronessa d'Ulzbach, nata in<br />
Metodesco li 3 agosto 1721, fu vestita in S. Trinità li 22 aprile 1743; fu due volte Badessa, e morì secolarizzata come<br />
sopra.<br />
28
La così detta Molinara, che vendeva farina nei portici sotto al Cantone di Trento, la<br />
quale nominavasi Catterina vedova Dolzana, è morta gli otto dello scorso dicembre. Io<br />
dunque oggidì ho fedelmente consegnato alla di lei figlia, dimorante nella bottega della<br />
defunta, le monete 117 , che V,P.R. come confessore mi ha indiritto, coll'avviso, che le<br />
consegni al suo fratello (Matteo) ed erede della menzionata defunta. L'assicuro poi, che<br />
ho ricevuto anche la corda di biscotti, e la ringrazio, insieme rimandandole l'antimella.<br />
Frat'Abbondanzio giace ancora infermo gravemente; ma ci dà speranza di guarire. Per<br />
l'opposito in questa sera da un appostato, e da lettere, sappiamo, che in Cavalese stanno<br />
assai malamente il P. Guardiano Gianfrancesco da Mechel, il P. Fulgenzio di Cavalese,<br />
ed il P. Vitantonio da Cles, già sacramentati: e che pur infermo si trova l'infermiero F.<br />
Prospero da Telve. Anche il P. Albao di Trento si ha ritirato nell'infermeria di qui per<br />
aver avuto alcuni termini di febbre. Nei conventi di Cles, e Metz per la Dio grazia sono<br />
tutti sani. Siamo però tutti in pericolo di sloggiare da questo mondo nel corrente<br />
benedetto anno, ed alle preste. Preghi per me il Signor Iddio, e veda di conservarsi.<br />
Trento, s. Bernardino 31 marzo 1797.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo, ed amico<br />
F. Giangrisostomo.<br />
1074. 1797<br />
Al P. Massimo da Volano. Borgo di Valsugana.<br />
Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />
Il saluto,che mi avete mandato per mezzo del Toni nostro servente 118 , mi ha<br />
consolato; argomentando da esso, che il vostro male non sia tanto grande, quanto<br />
temeva; e che quindi vi rimetterete nella vostra primiera salute. Ne ho ringraziato il<br />
Signor Iddio, cui vi ho raccomandato anche colla santa Messa dell’altra domenica, e<br />
continuerò a raccomandarvi. Sebbene io temo eziandio di me stesso, e che quest’anno<br />
possa esser l’ultimo anche per me. Sia fatta la volontà divina. Oggidì ho dato l’Olio<br />
Santo, ed assistito ad un uomo, ch’è poi morto. Domani andrò ad ascoltare la<br />
confessione d’una, che giace inferma, e teme la morte 119 . Raccomandatemi al Signor<br />
Iddio, e scrivetemi rapporto al vostro stato ecc. Trento 4 aprile 1797.<br />
P.S. In questa sera per vie indirette, e montuose il nostro Padre Provinciale ha<br />
ricevuto autentica ecc. ut infra, excepto § Se costì.<br />
1075. 1797<br />
Al Padre Guardiano delle Grazie d’Arco.<br />
In questa sera per vie indirette, e montuose il nostro Padre Provinciale ha ricevuto<br />
autentica notizia, che in Cavalese nel giorno 31 dello scorso marzo è morto il P.<br />
Fulgenzio Sighelli di Cavalese: e che gli altri tre infermi di quel convento, cioè il P.<br />
Guardiano Gianfrancesco, Il P. Vitantonio, e F. prospero,danno speranza di guarire.<br />
Hanno acquistato il male assistendo agli ospitali militari. Tanto scrivo io F.<br />
Giangrisostomo d’ordine del predetto Padre Provinciale, affinché da cotesta Religiosa<br />
famiglia venga suffragato il povero defunto, e pregato il Signor Iddio per gli accennati<br />
infermi. Se poi costì possono, avanzino questa notizia, colla giunta della morte della<br />
117 Tre troni e mezzo.<br />
118 Antonio Amech di Trento.<br />
119 Teresa Cappelletta, filia quondam Dominici, che guarì.
Madre del P. Daniele d’Enno, anche a Campo, giacché noi ora non possiamo ecc.<br />
Trento 4 aprile 1797.<br />
Nota. Così ho scritto nella coperta della Gazzetta. Così pure ho scritto nella coperta<br />
simile a Borgo col precedente al fratello ecc. Oggidì circa le nove di mattina fu<br />
pubblicato in Trento un proclama, che niuno entri, od esca dalla Porta di s. Lorenzo, che<br />
guarda la Giudicaria. Ciò fece del caso. Li francesi temettero che venissero di là i<br />
tedeschi.<br />
1076. 1797<br />
Al P. Bonaventura da Caldese. Arco. Le Grazie.<br />
R.P.S.L.G.C.<br />
F. Grisostomo si riserva di rispondere ai di Lei quesiti in un altro giorno. Sebbene<br />
rapporto all’officio Madonnale si ricorda d’averle risposto nell’anno scorso con data de’<br />
30 agosto, spedita subito allora 120 . Si ha ricevuto avviso da Cavalese oggidì, che li PP.<br />
Guardiano, e Vitantonio continuano il migliorare di salute; ma per l’opposto F. Prospero<br />
peggiora. Qui F. Abbondanzio sta bensì ancora sul letto; ma si spera, che in breve potrà<br />
rialzarsi. Supponesi, che sarà giunta costà la Gazzetta di martedì colla notizia della<br />
morte del P. Fulgenzio. Giova il far cenno di ciò, perché ora le poste sono sconcertate<br />
da ogni verso 121 . Preghi Iddio ecc. Trento 7 aprile 1797.<br />
Così ho scritto nella coperta del Foglio gazzettesco 122 .<br />
1077. 1797<br />
Al P. Bonaventura da Caldese. Arco.<br />
Rev. Padre S.L.G.C.S.N.<br />
Ai tre quesiti, che la P. V. mi ha proposto per parte del R.mo signor arciprete<br />
d’Arco (Giacomo Pisoni di Madruzzo) rapporto al recitare in piedi, od in ginocchio<br />
l’antifona finale della Madonna, rispondo trascrivendo letteralmente quanto insegnano<br />
tre autorevoli scrittori, cioè il Padre Gavanto, il Padre Cavalieri, e l’anonimo pavese,<br />
che fece Ordinem divini officii recitandi anno 1710 in regia civitate, ac dioecesi<br />
Ticinensi.<br />
Il Primo adunque, voglio dire il Gavanto, sect. 5, cap. 22, num. 18 dice: “Qui<br />
vesperi diei dominicae recitant officium feriae secundae post Salvationis Angelicae<br />
signum datum sub noctem, ad antipohonam finalem B.M.V. debent genuflectere”.<br />
Il secondo nel suo Direttorio agostiniano del 1739, dopo d’aver citato il Gavanto<br />
avvisa, che “Antiphona Salve Regina dicitur stando, quoties dicitur die dominico ante<br />
solis occasum”.<br />
Il terzo finalmente ha: “Qui recitant Matutinum in vesperis dominicae pro feria<br />
secunda, genuflectere debent dum antiphonam finalem B.M.V. recitant, si id faciant<br />
ante signum Salutationis Angelicae”.<br />
Dal fin qui detto io ricavo, ch’eziandio recitandosi l’officio del sabato nella sera<br />
dello stesso sabato 123 va detta l’antifona finale in piedi: e pregando la P.V. de’ miei<br />
rispetti al lodato signor arciprete, la riverisco, e resto. Trento, s. Bernardino 19 aprile<br />
1797.<br />
120<br />
Sopra lettera 1031.<br />
121<br />
Arrivò in Arco li 17 aprile.<br />
122<br />
Li 10 aprile 1797 sono partiti da Trento verso Volano li francesi, e sono ritornati a Trento gli austriaci. Deo<br />
gratias.<br />
123<br />
Quesito I.<br />
30
P.S. Rapporto ai due altri quesiti, qualora non abbia ricevuta un’altra mia de’ 30<br />
agosto 1796 le replico, che ne’ sabati semidoppi extra octavam, e non impediti da<br />
qualche Messa cantata, noi diciamo Sesta, e Nona della Madonna dopo Sesta, e Nona<br />
del Signore, e crediamo, che debbano dirsi per osservanza delle nostre Costituzioni<br />
municipali, e del nostro cerimoniale. Occorrendo poi due semidoppi di seguito, in caso,<br />
che il vespro, e la compieta del signore si uniscano insieme, io tengo, che dopo la<br />
compieta del Signore sieno da dirsi il vespro, e la compieta della Madonna, potendosi<br />
dire il Coelorum candor etc. dopo le Laudi finché il Mattutino dicesi la sera innanzi<br />
notte.<br />
1078. 1797<br />
Al P. Pietro Damiano da Borgo Guardiano. Arco.<br />
R.P.P.C.<br />
Rimando il viglietto naceno coll’autorità richiesta 124 (dal prete Giuseppe Sighele di<br />
Volano, figlio del daziale di Nago, e confessore). Qualora poi non lo sapesse altronde,<br />
l’avviso, ed assicuro, che ai dodici del corrente ha cessato di vivere, il Padre Guardiano<br />
di Cavalese Gianfrancesco da Mechel; e che in quel convento ritrovansi ammalati il P.<br />
Vicario Ilario, ed il P. Lattanzio, e convalescente il P. Stefano. In Cles nella domenica<br />
delle Palme fu sorpreso da doglia il P. Giangiuseppe 125 . Qui F. Abbondanzio è ancora<br />
obbligato a letto con della febbre. Il sig. Agostino Benigni chirurgo, che sollecitamente<br />
lo ha assistito, si trova in pericolo molto grande di sua vita. In città, nelle ville contigue,<br />
ed anche in questa nostra contrada molinaresca, continuano i mali cattivi. Domani farà<br />
ritorno al convento il P. Regalato 126 , per prepararsi a fare il panegirico della Dolorata nel<br />
Duomo; ed andrà in di lui luogo a san Pietro il Padre Anacleto. Io non ho altro, che<br />
miserie. Ho però inteso oggidì, che le Gazzette germaniche dicono, , ma falsamente,<br />
conchiusa la desideratissima pace. Così sia. Preghi Dio per me, che riverendola resto.<br />
Trento, s. Bernardino 20 aprile 1797.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1079. 1797<br />
Al sig. Giambattista Carissimo 127 . Venezia.<br />
Riverito Signore.<br />
Suppongo, che tuttavia conserverà la lista di drogherie, che gli ho spedito nella<br />
primavera dell’anno scorso, e che per le già note dolorosissime vicende succedute della<br />
guerra non ho potuto mandar a prendere. Ora dunque sembrando aperta la strada sono a<br />
pregarla, che voglia favorirmi colle spedizione delle predette drogherie, accrescendole<br />
con le notate qui sotto, e dirigendole al nostro al nostro convento di San Francesco in<br />
Borgo di Valsugana, sicure però, e franche colla sola eccezione del dazio di Grigno,<br />
rapporto al quale ce la intenderemo noi,tosto che V. S. ci avviserà della futura<br />
spedizione. Confido nella sua sperimentata bontà: ed avvertendola, che scrivo per altrui<br />
mano, perché sono convalescente da una malattia mortalissima 128 , la riverisco insieme<br />
con tutti li suoi signori domestici, e resto. Trento, s. Bernardino 24 aprile 1797.<br />
124 Absolvendi a bestialitate, ac sodo.<br />
125 Dopo la predica nella parrocchiale.<br />
126 fatto Guardiano di Metz nei primi di maggio. Ritornò a Trento li 10 maggio. Li 12 di mattina non poté<br />
alzarsi da letto, perché aggravato da febbre petecchiale.<br />
127 Egli si scrive Giambattista Carissimi. Ha buon carattere.<br />
128 di petecchie.
Suo div.mo, obb.mo servo in Cristo<br />
F. Abbondanzio da Sacco infermiero<br />
de’ Minori Riformati 129 .<br />
Aggiunta alla lista.<br />
Sale armoniaco Lib. 1<br />
Mastici Lib. 1<br />
Spirito volatile di corno di cervo succiniato Once 2<br />
Fiori di solfro Once 12<br />
Cantaride Once 4<br />
Fuori. Al molto illustre sig. e padrone colendissimo<br />
Il sig. Giambattista Carissimo. Venezia 130 .<br />
1080. 1797<br />
Al Padre Bonaventura da Caldesio. Arco.<br />
R.P.S.L.G.C.S.N.<br />
Il R.mo signor Provicario generale (Giuseppe Antonio de Menghin) gli concede la<br />
facoltà richiesta d’assolvere per una volta dai casi riservati nella diocesi nostra, ed anche<br />
tutta l’autorità episcopale per dispensare dalle censure annesse ai medesimi. Suppongo,<br />
che avrà ricevuto le mie risposte ai suoi quesiti spedite con data de’ 19 del corrente; e<br />
spero, che il male acquistato in Torbole dal padre Giacomoantonio di Borgo non sarà di<br />
cattiva conseguenza 131 . Degli ammalati fiemaschi non abbiamo alcun nuovo riscontro.<br />
Quindi speriamo in bene. Proccuri di conservarsi, mentre io la riverisco, e resto. Trento,<br />
s. Bernardino 25 aprile 1797.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo.<br />
1081. 1797<br />
Al Padre Massimo da Volano. Borgo.<br />
Carissimo Fratello S.L.G.C.S.N.<br />
Dai nostri nipoti Mattia, e Catalano ho inteso 132 , che don Benedetto altro nostro<br />
nipote da parecchi giorni ritrovasi ammalato; non però finora gravemente. Ma siccome<br />
anche in Volano sono morti molti nel corrente anno, e seguitano a morirvi ogni giorno,<br />
eziandio più di uno; così raccomandiamolo al Signore, affinché qualora sia per riuscire<br />
di sua maggior gloria, e vantaggio delle di lui anima, ce lo doni 133 . Godo sentendo, che<br />
Voi ora state meglio. Io mi contento della mia salute, sebbene ho patito molto in<br />
quest’inverno, e tuttavia patisco nella gola per il catarro, effetto, credo, del divenir<br />
vecchio. Presentemente lavoro per dare l’ultima mano al volume non picciolo, che ho<br />
fatto per la Comunità Lomasina. Mi costerà non poca fatica, e non breve tempo il farne<br />
la copia. Innanzi di questa voglio fare i Direttori, cui piacendo al Signore Iddio, darò<br />
principio nella prossima settimana. Nel nostro metterò il Beato Giacomo Strepa vescovo<br />
confessore, il Beato Lorenzo da Brindisi confessore, ed il Beato Leonardo da Porto<br />
Maurizio confessore, tutti e tre doppi minori, fissati al primo di giugno, 7 di luglio, e 27<br />
129<br />
Non è venuta risposta a questa lettera per cagione de’ disturbi guerrieri, né pure nel maggio 1798.<br />
130<br />
Nel 1793 in Tesino visse presbyter Bernardus Carissimo Castri Tesini confessarius et rector s. Rochi, aetatis<br />
an. 69.<br />
131<br />
Fu circa un mese a fare le veci di quel curato infermo. In Fieme vi sono sette frati infermi.<br />
132 Li 23 aprile.<br />
133 Fu gravemente infermo, ma guarì.<br />
32
di novembre. Ho parlato poco col P. Atanasio di Sardagna, perché stette poco in<br />
convento; ma ho inteso abbastanza quanto vi tocca da patire. Vi raccomando la santa<br />
pazienza, e di tollerare i mali minori perché non succedano de’ maggiori. Il Signor Iddio<br />
ecc. Io vi raccomanderò al Signor Iddio. Fate altrettanto anche Voi per me, che vi<br />
abbraccio con fraterno affetto. Amen. Trento 28 aprile 1797.<br />
1082. 1797<br />
Al sig. don Tommaso Sprenger di Trento, Primessario, e vice sagrestano di san<br />
Pietro in Trento.<br />
Molto illustre, e molto rev. sig. padrone colendissimo.<br />
Fra Giangrisostomo di Volano, divotissimo servidore di V.S. molto illustre e molto<br />
rev., le rispondo, che nel triduo solenne, il quale farassi dallo spettabile ceto de’ signori<br />
mercanti nella chiesa parrocchiale di san Pietro ne’ giorni 4-6 134 dell’imminente maggio,<br />
colla esposizione del SS. Sacramento, per ringraziare Sua Divina Maestà de’ benefici<br />
compartiti nel tempo delle passate dolorose vicende, e per supplicarla della<br />
preservazione da ulteriori disgrazie, potrà cantarsi la Messa votiva del ss. Sacramento<br />
col Gloria, e Credo, colla giunta della sola orazione pro gratiarum actione sotto la<br />
chiusa dell’orazione del Sacramento, e col Praefatio della Natività del Signore. Nelle<br />
private poi, che diransi dell’occorrente officio in tempo della esposizione mentovata,<br />
dovrassi aggiugnere l’orazione del ss. Sacramento sub duplici conclusione, ed il<br />
Praefatio sarà non già quello de Nativitate Domini, ma il Pasquale ne’ due primi giorni,<br />
e quello degli Apostoli nel terzo. E, supponendo, che questo le basti, la riverisco<br />
divotamente. Di s. Bernardino 30 aprile 1797.<br />
Pro mea memoria. Veggasi il nostro P. Grasser nel libretto della Messa privata pag.<br />
9, ed il P. Cavalieri To. 4, pag. 88.<br />
1081. 1797<br />
Al P. Sisinnio Maria di Sanzeno Guardiano di Campo.<br />
R.P.P.C.<br />
Consegnerò la lettera della P.V.R. al mio Padre Guardiano 135 , quando ritornerà da<br />
Cles, e Metz, per dove s’è istradato ieridì come commissario provinciale per presiedere<br />
all’elezione di que’ Guardiani. Frattanto io l’assicuro, che abbiamo ricevuto le ova<br />
spedite per mezzo del noto beccaio Giacomo, e che a questo abbiamo dato il baccalà del<br />
di Lei convento. Facendole poi sapere, che in questa mattina è partito di qui verso<br />
Roveredo per costà il P. Anacleto, e che la licenza di celebrare il Capitolo è venuta, mi<br />
raccomando in precibus, la riverisco, e mi dico. Trento 2 maggio 1797.<br />
Di V.P.R. Div., obbl.mo in Cristo<br />
F. Giangrisostomo da Volano.<br />
1084. 1797<br />
Al sig. don Niccolò Monauni arciprete di Taio.<br />
Molto illustre, e R.mo signore e padrone colendissimo.<br />
Senza verun indugio servo la S.V. molto illustre, e R.ma colla richiesta appendice 136<br />
all’Ordinario del divin officio, la quale potrà esserle di uso nel corrente anno 1797, nel<br />
susseguente 1798, e mutatis mutandis anche negli altri, che succederanno, e che le<br />
134 Giovedì, venerdì, sabato.<br />
135 Gioachino da Pressano che ritornò nella sera dei dieci.<br />
136 Per causa de’ francesi ha perduta l’altra, che le ho mandato nel 1795, sopra To. 3, n. 940.
sospiro non solamente numerosi, ma ancora pacifici, felici, e non simili agli<br />
ultimamente passati. Ella sia persuasa, che mi reco ad onore il poterla servire in qualche<br />
parte; ed assicurandola della mia memoria, e premura per l’anima del fu nostro Padre<br />
Gianfrancesco 137 , suo degnissimo zio, mi esibisco ad ulteriori suoi veneratissimi<br />
comandi, le fo un profondo inchino, e mi dichiaro. Trento, s. Bernardino 4 maggio<br />
1797.<br />
Umil.mo, div.mo, obbl.mo servidore in Cristo<br />
F. Giangrisostomo di Volano Minore Riformato.<br />
Fuori.<br />
Al Molto Illustre, R.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />
Il sig. Niccolò Monauni arciprete degnissimo<br />
di<br />
Taio<br />
In Valdinon<br />
1085. 1797<br />
Al Padre Bonaventura da Caldesio. Arco.<br />
R.P.S.L.G.C.<br />
In caso, che non gli fosse ancora giunta un’altra mia de’ 25 aprile, consegnata<br />
certamente alla posta li 26 138 , gli replico, che dal R.mo signor Provicario gli è conceduta<br />
la richiesta facoltà d’assolvere per una volta dai casi riservati nella nostra diocesi:<br />
eziandio tutta l’autorità vescovile per dispensare dalle censure a quelli annesse. Tengo<br />
nelle mani la lettera del suo Padre Guardiano Pietro Damiani data li 7 aprile, con la<br />
quale mi assicura di avere ricevuto l’avviso, che per commissione del Padre Provinciale<br />
gli ho dato circa la morte del P. Fulgenzio Sighelli di Cavalese. Io son certissimo, che<br />
gli ho scritto esser morto in Cavalese nel giorno 31 dello scorso marzo. Quindi non<br />
capisco, come dicasi loro ignoto il giorno mortuale del detto Religioso. Ho scritto non<br />
Sighel, ma Sighelli, perché in Cavalese trovasi un ritratto con questa inscrizione:<br />
“S.P.R.R Comiti Ioanni Iacobo Sighelli Sacri Romani Imperii Equiti, Praefecto<br />
Regionum Urbis ab anno 1730, usque ad annum 1745. Questi fu battezzato in Cavalese<br />
nel primo giorno di novembre dell’anni 1683. Ho notata la morte del nostro P. Pietro<br />
Crisologo Zorrer di Roveredo come seguita li cinque aprile 1797 139 , Columnae in<br />
Dioecesi Tusculana 140 . Bramo di sentire buone nuove rapporto ai suoi Padri Guardiano,<br />
e Giacomantonio infermi; e notificandogli, che F. Abbondanzio sta colla febbre: che il<br />
sig. curato di Cognola è in pericolo di morte 141 ; che la città è piena di soldati, e ne<br />
aspetta degli altri molti: che il P. Gaudenzo si trova qui a letto colla podagra, mi<br />
raccomando, lo riverisco, e resto. Trento 6 maggio 1797.<br />
Suo div.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1086. 1797<br />
137<br />
Andrei di Mechel fratello della di lui madre.<br />
138<br />
Non l’aveva ricevuta li 30 aprile: e quindi replicò l’istanza.<br />
139<br />
Hora 21 rotunda.<br />
140<br />
Picciolo paese chiamato la Colonna, lontano sette miglia dal convento di Frascati. Così il P. Paolo di Roma<br />
Guardiano di Frascati li 22 aprile 1797.<br />
141<br />
Don Valentino de’ Lazzari perginasco, che vive 1800.<br />
34
Al Padre Niccola Chiocchetti Priore di s. Marco 142 .<br />
Fra Giangrisostomo suppone, che le mentovate donne possano continuare la loro<br />
già incominciata fatica di lavare i pavimenti de’ dormitori, e delle camere del convento<br />
di s. Marco, finché il medesimo convento sia rimesso alla sua primiera forma regolare:<br />
potendo frattanto li Religiosi stare ritirati in un angolo ecc. Così pensa su due piedi: e<br />
senza più fa divotissima riverenza al M.R.P. Priore ecc.<br />
Così ho scritto gli undici maggio 1797 su la stessa lettera del Padre Priore<br />
Chiocchetto di Moiena, che fa lavare il suo convento profanato dagl’infermi soldati,<br />
stando allora fuori di esso li Religiosi. Ho dovuto rispondere su due piedi stando in<br />
aspettazione della risposta il commesso, e dovendo io andare al vespro. Per altro avrei<br />
voluto suggerire, che si pigliassero piuttosto degli uomini: oppure, che si differisse il<br />
dare la forma claustrale al convento. Le donne vi furono anche avanti il ritorno de’<br />
Religiosi dalle Laste.<br />
1087. 1797<br />
Al Padre Pietro Antonio Ferrari di Sacco. Arco.<br />
R.P.S.L.G.C.<br />
Per imparare, ed accertarmi, se quella celebratissima Giuditta Bettuliese, che tagliò<br />
il capo ad Oloferne, sia tenuta per Santa dalla Chiesa, e quindi rispondere alla P.V.R.,<br />
ho consultato moltissimi calendari, e martirologi, antichi, e moderni, oltre altri libri, e<br />
parecchie Litanie di Santi; ma non mi è riuscito di ritrovare quanto bramava, e sperava,<br />
poiché ho trovato solamente una Santa Giuditta senza verun titolo distintivo ai dieci di<br />
dicembre in due picciolissimi calendari tedeschi, cioè nell’augustano del 1760, e nel<br />
bolgianese del 1794. Nelle giunte poi fatte l’anno 1515 da Ermanno Greveno al<br />
martirologio di Usuardo,stampato in Colonia, e ristampato dai Padri Bollandisti 143 , ho<br />
letto ai 17 d’agosto: In Bethulia, beatae Iudith viduae. I medesimi Bollandisti nel tomo<br />
3 d’agosto, al giorno 17 mettono la stessa Santa inter praetermissos, et in alios dies<br />
reiectos; ma dicendo: In Bethulia, beatae Iudith Viduae: est annuntiatio solius Greveni,<br />
ex quo in germanicum Canisii transiit, satis apposite quidem; verum non solemus, eius<br />
unius auctoritate huiusmodi Sanctos operi nostro inserere, cioè Santi privi di culto<br />
pubblico. Per altro la medesima Giuditta presso il Padre Cornelio a Lapide<br />
nell’argomento in Iudith si dice Santa Vidua da san Fulgenzio: Santa Iudith da<br />
sant’Ambrogio: Sanctissima Iudith da sant’Agostino: e Sanctissima Iuditha da san<br />
Giovanni Crisostomo. Da san Paolino vescovo di Nola Natali decimo s. Felicis martyris<br />
pag. 617 la chiama inclita Iudith. Da Pietro de’ Natali veneto in Catalogo Sanctorum L.<br />
8, cap.81, Sancta Iudith Vidua. Aggiugne il predetto Padre Cornelio nel capo 16 ed<br />
ultimo, che Iudithae nomen, et cum nomine virtutis imitationem ambivere Heroinae, et<br />
reginae, cioè la moglie di Lodovico Pio imperatore: una figlia di Carlo Calvo re di<br />
Francia, regina d’Inghilterra: la moglie di Boleslao re di Polonia: una figlia d’Enrico<br />
imperatore, regina d’Ungheria, ed altre, tra le quali meritano speciale menzione santa<br />
Giuditta martire di Milano riferita dai Bollandisti ai sei di maggio, e la Beata Giuditta<br />
vedova racchiusa dell’Ordine di s. Benedetto nella Baviera, lodata dai citati Bollandisti<br />
ai 29 di giugno 144 . Da queste poche notizie io inferisco, che Giuditta Bettuliese,<br />
quantunque possa, e debba tenersi per Santa, pure per tale non è riconosciuta dalla<br />
142 Cessò d’esser Priore nel 1800.<br />
143 To. 6, et 7 iunii.<br />
144 Videsis To. 6, epist. 2186.
Chiesa con culto pubblico. E supponendo, che altrettanto penserà eziandio la P.V.R. la<br />
riverisco, e resto. Trento, s. Bernardino 15 maggio 1797.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Giangrisostomo da Volano.<br />
P.S. Oggidì 16 maggio a pieni voti restò confermato questo nostro P. Guardiano<br />
Gioachino. Domani poi verrà dato il sacro Viatico ai nostri PP. Ferdinando, e Regalato,<br />
che sono nell’infermeria colle petecchie acquistate assistendo ad infermi secolari.<br />
1088. 1797<br />
Al sig. Conte canonico Carlo Francesco de’ Pompeati. Trento.<br />
Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />
Ad onta della scarsezza grande di tempo, che patisco, accresciuta dalla festa<br />
corrente (di s. Bernardino titolare nostro) ho fatto la richiesta copia della scrittura<br />
romana. Rimando adunque a V.S. Ill.ma, e R.ma la detta sua scrittura insieme colla mia<br />
copia: e chiedendo scusa, se per la molta fretta ho commesso qualche sbaglio,<br />
specialmente nell’esporre le molte straordinarie breviature; con un profondo inchino mi<br />
dedico. Di s. Bernardino 20 maggio 1797 di mattina.<br />
Di V.S. Ill.ma, e R.ma Um.mo, div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Giangrisostomo di Volano.<br />
Extra. All’Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />
Il signor Conte Carlo Francesco de’ Pompeati<br />
Canonico di Trento, ed arciprete degnissimo di Civezzano<br />
presentemente in Trento 145 .<br />
Nota. La scrittura romana è un Breve di papa Pio sesto cominciante Laudabilia, e<br />
dato in Roma li dieci d’aprile 1797, Pontificatus an. 23, e diretto all’officiale generale<br />
del vescovo di Trento, col quale conferisce a Girolamo Pompeati scolare di Trento di<br />
anni 7 non compiti il Beneficio di casa Monte eretto nella chiesa parrocchiale di s.<br />
Pietro in Trento, e risegnato dal sig. Giambattista Mersi di Trento arciprete di Pergine,<br />
che ha l’obbligo della Messa quotidiana. Il Pompeati resta obbligato di farsi ordinare<br />
chierico subito che avrà compiuto il primo suo settennio. Egli è figlio del sig. Conte<br />
Giambattista fratello del canonico. Nacque in Trento li nove di novembre 1790 e fu<br />
tenuto al Battesimo dal zio Carlo. Nel Breve si nomina soltanto Hieronymus Pompeatus<br />
scholaris senza verun titolo di Conte, barone, o nobile, e senza il nome del padre. Per<br />
altro io non approvo somiglianti collazioni. Finora Girolamo è figlio unico di suo padre.<br />
La mia copia fatta in forma di libretto in quarto e di pagine 9 scritte. Il Breve è soscritto<br />
da Aurelio cardinale Roverella pro-datario. Fu trascritto in Roma da J. Riganti 146<br />
officiale deputato, e legalizzato da Giuseppe Battaglia notaio apostolico. Un’altra volta<br />
nella festa di s. Bernardino ebbi un simile impiego dal sig. Pompeati. Vedi sopra To. 3,<br />
epist. 604 del 1790.<br />
1089. 1797<br />
Al P. Patrizio da Vigol-Baselga Guardiano di Campo.<br />
R.P.S.L.G.C.<br />
145 Nell’Albo de’ confratelli della Casa di Dio in Trento, esposto nel coro di quella chiesa, v’ha l’Arma con<br />
sopra una testa, e sotto l’inscrizione: Carlo del S.R.I. Conte Pompeati Canonico di Trento 1797. Vidi hac die 16<br />
augusti 1797.<br />
146 Latine J. Riganti.<br />
36
Inteso avendo, che la P.S.R. ha favorito molto bene il mio antecessore colla<br />
provisione d’uova, quantunque io non possegga un egual merito, mi avanzo a pregare,<br />
che voglia favorire anche me con una simile provisione. E promettendole la dovuta<br />
corrispondenza, mi tengo sicuro del favore richiesto, e la riverisco. Trento, s.<br />
Bernardino 28 maggio 1797.ù<br />
Di S.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Giangrisostomo Guardiano indegno.<br />
1090. 1797<br />
Al P. Gio. Vincenzo di Roveredo Guardiano di Roveredo 147 .<br />
R.P.P.C.<br />
Assicuro la P.V.R. che ho ricevuto il suo avviso della morte costì seguita del fu<br />
nostro Fra Teofilo Gigli da Becceca: e conseguentemente abbiamo dato principio ai<br />
suffragi del medesimo, e che li proseguiremo con sollecitudine, intrecciandoli con<br />
quelli, che dobbiamo fare per il fu Padre Giannantonio Rossi di Piano. Ella vede, che<br />
buon principio mi tocca del mio nuovo ministero. Per carità mi raccomandi al Signor<br />
Iddio, perché mi aiuti; mentre io riverendola mi professo. Trento, s. Bernardino 30<br />
maggio 1797.<br />
Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Giangrisostomo da Volano.<br />
1091. 1797<br />
Alla sig. Anna Teresa Auchenthallera. Bolgiano.<br />
Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi ci benedicano.<br />
Solamente in questo mese ho ricevuto la sua data li 15 gennaio. Per questo non le<br />
ho risposto prima d’ora. Mi spiace, ch’Ella non possa ritrovare così un albergo comodo:<br />
ed anche il doverle dire, che parimente con molta difficoltà si può ritrovare qui a Trento.<br />
La città è piena di soldati, de’ quali con suo grande disturbo, e dispendio ne tiene anche<br />
al signora Rosa Ciani, quantunque sia donna, e viva con una sola servente 148 . Io non ho<br />
veruna entratura nella casa Barbacovi. So però, che ai 30 dello scorso marzo è morto<br />
dalle petecchie il sig. Giacomo Barbacovi marito della nota sig. Aurelia Fuitenia; e<br />
tengo per certo, che se andassi a fare la impostami ricerca, riporterei una negativa. Io<br />
dunque l replico, che non pensi di venire a Trento, finché durano le presenti miserie.<br />
Circa li suggerimenti, che le ho dato per vivere in pace con tutti, e dar edificazione al<br />
mondo, l’assicuro, che glieli diedi così di proprio proprissimo moto, senza d’avere udito<br />
di Lei alcuna cosa, e senza sapere le di lei buone pratiche. Rapporto ai Breviari, e<br />
Diurnali non posso servirla, perché ora sono impedite, o malsicure le strade, ed<br />
interrotto ogni commercio coll’Italia. N* pur io ho potuto avere risposta da Venezia,<br />
quantunque sarebbe stata utile al corrispondente. Queste due soppresse Bozza, e<br />
Michelina hanno ricevuto i loro quartali da Insprugg per mezzo di un negoziante,<br />
essendo prima state a supplicarne il signor presidente cesareo qui allora residente. Qui le<br />
petecchie continuano la loro strage. De’ nostri in quest’anno 1797 sono morti il P. Gio.<br />
Francesco da Mechel Guardiano di Cavalese, ed il P. Fulgenzio di Cavalese per aver<br />
assistito ai soldati infermi. È pur morto il P. Gio. Antonio da Piano parimente per<br />
l’assistenza indefessa da lui prestata agl’infermi. È anche morto F. Teofilo, e F. Matteo.<br />
147 Questo Religioso [Lutz di cognome] diventò il terzo parroco di s. Maria, o sia del Borgo di s. Tommaso di<br />
Roveredo nel 1797 impossessato solennemente li 19 novembre. Mutò subito abito.<br />
148 Lisabetta da Theuschnoff [Nova Ponente].
Altri sono stati, ed altro sono infermi. De’ secolari non parlo. Iddio ci abbia<br />
misericordia. Mi raccomandi al medesimo, e proccuri di conservarsi, mentre io la<br />
riverisco, e mi dico. Trento, s. Bernardino 30 maggio 1797.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Giangrisostomo da Volano Guardiano.<br />
P.S. Le Madri di s. Michele sono ancora presso le Madri Orsoline. Tre di loro sono<br />
andate in paradiso, la Madre Giacinta de’ Conti d’Arco li 12 febbraio 1797. La Madre<br />
Teresa Maria de’ Conti Alberti d’Enno li 19 febbraio e la Madre Giovanna Teresa<br />
Heyderin di Trento li 24 febbraio. Il P. Arcangelo fu nuovamente sorpreso dal suo male<br />
epilettico nel primo giorno di marzo. Ora sta benino, ma non più Ministro Provinciale,<br />
giacché avendo terminato il suo tassato sessennio, fu eletto Provinciale la terza volta a<br />
pieni voti il P. Gioachino Besenella da Pressano ai 22 dello spirante maggio. Aggiungo,<br />
che le predette Religiose non sono morte dalle petecchie; ma per altri mali.<br />
Pro mea memoria. Regulares religionis suppressae non remanent liberati a votis,<br />
sed adhuc his obstricti sunt, adeo ut nec matrimonium, nec testamentum facere, nec in<br />
fideicommissis, et haereditatibus succedere, nec acquirere possint, ut respondit Sacra<br />
Congregatio Concilii in Veneta 13 maii 1679 et in Bononiensi 25 augusti 1692, apud<br />
nostrum P. Lucium Ferrarium To. 6, Bibl. promptae verbo Regulares art. 1, num. <strong>59</strong>.<br />
1092. 1797<br />
Ai signori daziali della Valle Sugana.<br />
Io sottoscritto prego i nobili signori daziali, che vogliano lasciar passare libero, e<br />
franco l’esibitore della presente, conducendo due sacchi di sale, ed altre robe per uso, e<br />
beneficio de’ nostri Religiosi del convento di Borgo. Che della carità il Signor Iddio, ed<br />
il P. S. Francesco ecc.<br />
Dato nel convento di s. Bernardino presso Trento li 2 giugno 1797.<br />
L+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
1093. 1797<br />
Al P. Lorenzo Zini di Cavareno Vicario in Cles 149 .<br />
R.P.P.C.<br />
Tenutissimo mi professo alla P.V.R. per l’attenzione, che ha usato nel procacciarmi,<br />
e provedermi il richiesto formaggio: e nello stesso tempo la prego di compiere l’opera<br />
sua caritatevole col mandarmelo, quando le riuscirà meno incomodo 150 . Per<br />
soddisfazione del medesimo ho fatto consegnare a... troni 315, dico trecento, e quindici,<br />
supponendo, che tanto importi la quantità, ed il prezzo del predetto formaggio 151 . La<br />
ringrazio altresì della copiosa carità del butiro, e degli aggiunti casati; e pregandola che<br />
voglia raccomandarmi al Signor Iddio perché mi assista nel per me troppo arduo<br />
addossatomi ministero, la riverisco eziandio per parte del M.R.P. Provinciale, e del P.<br />
ex Provinciale Arcangelo, e mi dico. Trento 7 giugno 1797 152 .<br />
Di V.P.R. che prego de’miei rispetti al suo R.P. Guardiano.<br />
Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Giangrisostomo da Volano.<br />
149 A questo Padre ho scritto anche li 27 maggio 1797 in frettissima.<br />
150 Giunse a Trento il primo di luglio del 1797.<br />
151 Pesi 16, libbre 7,6, troni 19, carantani 4 il peso.<br />
152 S’è esibito per l’avvenire di proccurarmi del formaggio il sig. curato di Rabbi don Nicolò Concio di Maleto.<br />
38
1094. 1707<br />
Al sig. Giuseppe Antonio de Menghin Pro Vicario Generale.<br />
Ill.mo, e R.mo sig. sig. padrone colendissimo.<br />
Avendo letto attentamente il foglio speditomi da V.S. Ill.ma, e R.ma, che contiene<br />
la sovrana risoluzione dell’I.R. aulico Direttorio, emanata nel giorno ventuno di maggio<br />
1796, sopra la determinazione presa dal gran congresso tenuto in Bolgiano,<br />
d’introdurre, e solennizzare in tutto il Tirolo la festa del Sacratissimo Cuore di Gesù<br />
Cristo Signor nostro, per il motivo nel detto foglio accennato della guerra coi francesi: e<br />
dovendo proferire il mio debole sentimento, dico in primo luogo, che non posso non<br />
lodare la mentovata risoluzione, sapendo, che la predetta festa con officio, e Messa,<br />
malgrado le varie opposizioni, cui soggiacque (da me lette nelle Memorie della Vita di<br />
monsignor Giusto Fontanini pag. 105, e segg. 153 e nel tomo intitolato Camilli Blasii<br />
dissertatio commonitoria de festo Cordis Iesu) 154 ritrovasi approvata da Clemente XIII<br />
sommo pontefice 155 , permessa, e celebrata in Roma, Venezia, Vicenza, Colonia, ne’<br />
regni di Napoli, di Polonia 156 , di Portogallo, d’Algarvia, ed altrove. Poi sono di avviso,<br />
che giusta i Breviari nuovi la detta festa non occorre stabilmente nel terzo giorno del<br />
mese di giugno 157 ; ma bensì nel primo venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini, il quale<br />
venerdì cadde nel terzo giorno del mese di giugno nell’anno scorso 1796, e non può mai<br />
accadere avanti li 29 di maggio, né dopo i due di luglio 158 . Avviso altresì, che nel<br />
memoriale da presentarsi alla Santa Sede per ottenerne la necessaria di lei licenza, sarà<br />
bene l’esprimere quale officio si brami, poiché osservo, che in una Breviario vi è un<br />
officio de ss. Corde Iesu, ed in un altro affatto differente: in un altro poi sonovi<br />
ambidue: e così pure nel rispettivo Messale due Messe. Io per minore spesa, ed aggravio<br />
del venerabile clero non chiederei l’officio, che ha l’orazione Fac nos, ed incomincia il<br />
Mattutino coll’invitatorio Cor Iesu, caritatis victimam, perché nei vespri, e nel<br />
Mattutino prescrive Salmi propri, straordinari, e lunghi; bensì l’altro, che ha l’orazione<br />
Concede quaesumus: principia il Mattutino coll’invitatorio Christum pro nobis passum:<br />
nei vespri assegna i Salmi della festa del Corpus Domini, e nel Mattutino quelli della<br />
Madonna, con tre responsori tratti dall’officio della detta festa del Corpus Domini; e<br />
nella sesta lezione fa cenno dell’approvazione pontificia, col motivo di essa. E quindi,<br />
giacché tal festa del ss. Cuore di Gesù, per altro, come dissi, attaccata sine ullo medio<br />
all’ottava del Corpus Domini, ora vuolsi fissata in un giorno di domenica, piuttosto che<br />
fissarla nella prima domenica di maggio, oppure nella domenica seconda dopo il<br />
Corpus Domini, la vorrei fissata nella domenica fra l’ottava del Corpus Domini, colla<br />
rubrica, che in essa nihil fiat de octava Corporis Domini, atteso che, come si legge nelle<br />
rubriche del Breviario serafico num. 57 1<strong>59</strong> , Festum ss. Cordis Iesu ad memoriam pariter<br />
153 Stampata in Venezia nel 1775.<br />
154 Stampato in Roma nel 1771.<br />
155 eletto nel 1758, morto nel 1769.<br />
156 Nel 1765 in Roma fu stampata Causa Polona concessionis officii, et Missae propriae in honorem s. Cordis<br />
Iesu. 157 Come hanno supposto gli enipontani.<br />
158 Saggi teologici per formare un Errata corrige da aggiungere a’ due volumi che per apologia del sig. Blasi, e<br />
suo commonitorio de festo Cordis Iesu ecc. In Lugano 1773, in 8°. Vidi.<br />
1<strong>59</strong> Nel Supplimento nostro napolitano del 1786 e 1789 sta il solo officio romano, che comincia col Cor Iesu.<br />
Nel direttorio nostro bavarico del 1797 nel venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini v’ha Festum ss. Cordis Iesu<br />
dall’orazione Fac nos. Dioecesi brixinensi pro die veneris post octavam Corporis Christi concessit S. Rituum Congr.<br />
14 ianuarii 1795. Comitatui autem tirolensi eadem Sacra Rit. Congr. 23 nov. 1796.- Ho stampato l’officio<br />
dall’orazione Fac nos gli 8 maggio 1798 ad uso della diocesi trentina.
institutionis eiusdem venerabilis Sacramenti recolendam, coniunctim quidem cum<br />
praecipuis beneficiis aliis divinae in nos caritatis, sed expresse tamen, instituitum est,<br />
dicendosi nell’orazione Concede... ut qui in Sanctissimo Filii tui Corde gloriantes,<br />
praecipua in nos caritatis eius beneficia recolimus: ed al fine dela Lezione sesta: Quam<br />
caritatem Christi patientis, et pro generis humani redemptione morientis, atque in suae<br />
mortis commemorationem instituentis Sacramentum Corporis, et Sanguinis sui, ut<br />
fideles sub Sanctissimi Cordis symbolo devotius, ac ferventius recolant, eiusdemque<br />
fructus uberius percipiant, Clemens decimus tertius Pontifex Maximus eisudem<br />
Sanctissimi Cordis festum quibusdam petentibus ecclesiis celebrare permisit. Aggiungo<br />
poi, che quell’Alleluia attaccato all’Introito Miserebitur, all’Offertorio, ed al Communio<br />
della Messa non sembrami conforme al rito non pasquale, o sia per annum:<br />
massimamente dicendo il Communio: Improperium expectavit cor meum, et miseriam,<br />
et sustinui qui simul contristaretur, et non fuit, et qui consolaretur, et non inveni, tutte<br />
cose di mestizia: che mi dispiace la mancanza del Tratto, e dell’Alleluia pasquale dopo<br />
l’Epistola per le Messe votive: che si assegna il Praefatio de Cruce per ogni tempo,<br />
dopo che nell’altra Messa Egredimini fu prescritto il Praefatio de Cruce nelle votive<br />
della Settuagesima sino alla Pentecoste, e nel resto dell’anno quello de Nativitate<br />
Domini. Mi dispiace altresì, che nell’officio sienvi tre omelie, e che contra le regole<br />
insegnate dal Padre Gavanto dicasi De sermone, De homilia etc. in vece di dire Sermo,<br />
Homilia etc. Tralascio altre simili osservazioni, e rimettendo il tutto al saggio giudicio<br />
di V.S. Ill.ma, e R.ma, col bacio delle sacre mani mi protesto. Di s. Bernardino 17<br />
giugno 1797.<br />
Di V.S. Ill.ma, e R.ma<br />
Umil.mo, osseq.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Giangrisostomo da Volano.<br />
Nota. Il foglio predetto, tradotto dall’idioma tedesco, mi riesce assai oscuro. Il<br />
decreto dell’I.R. aulico Direttorio de’ 21 maggio 1796 fu significato alla lodevole<br />
Provincia del Tirolo dal barone Massimiliano de Waidmansdorff, soscritto dal Kinigl,<br />
con data d’Innsbruck ex Consiglio Gubernii li 2 agosto 1796 Martini etc. Qui si dice,<br />
che tal divozione va destinata per ringraziare Iddio dell’allontanamento dell’inimico, e<br />
pregarlo di tenerlo lontano anche in avvenire. Con data d’Innsbruck li 16 agosto 1796<br />
da Paride Conte di Wolckenstein capitano del paese fu insinuato a S.A.R.ma vescovo<br />
principe di Trento, perché dia il suo voto a norma della confederazione, e dica il suo<br />
sentimento quanto prima 160 . Nel Breviario nostro stampato in Venezia l’anno 1768 li<br />
detti due offici stanvi al fine 161 . Quello del Cor Iesu dicesi per Roma. L’altro pro regno<br />
Poloniae, ac dioecesi Venetiarum. Nel Breviario parimente nostro veneto 1786 v’ha pro<br />
regno Poloniae, aliquibus locis dominii Veneti, et alibi. Nel Breviario serafico Veneto<br />
del 1794 sta pro dominio Veneto, et alibi. Pro Roma, et civitate Venetiarum, ac alibi.<br />
Nel nostro Diurno Veneto 1786 pro regno Poloniae, Dominio Veneto, Vincentiae, et<br />
alibi. Pro Roma, et alibi. Non posso fidarmi delle note tipografiche. Le opposizioni fatte<br />
dal Fontanini nel 1728, mi sembrano molto forti. Scritto questo nel giorno 18 di giugno<br />
1797 mi venne per isbaglio della cancelleria d’Insbrugg alle mani il Direttorio delle<br />
nostre due Provincie Riformate di s. Leopoldo per l’anno 1798 manoscritto,<br />
160 Nel nostro Diurno Campidonese del 1779 v’ha solo officio dall’orazione Concede per il primo venerdì dopo<br />
il Corpus Domini, al fine. Nel Breviario poi nostro Campidonese sta lo stesso officio nel Corpo dopo l’ultimo di<br />
maggio per il venerdì suddetto.<br />
161 Nel Direttorio nostro veneto del 1775 uno die si mette l’officio vecchio pel Dominio veneto, e l’officio<br />
nuovo per Venezia. Il vecchio ha l’orazione Concede.<br />
40
coll’approvazione dell’eccelso Governo d’Insprugg 162 . In esso ai 15 di giugno Feria 6<br />
post oct. ss. Corporis Christi v’ha Fest. ss. Cordis Iesu d. ma. C .A. om. pr. Cr. Praef.<br />
Nativit. Dom. ma postovi di seconda mano, cioè attaccatovi con una cartuccia immosata.<br />
Nei primi vespri nulla gli vien dato.<br />
1095. 1797<br />
Al P. Patrizio Tonina da Vigol-Baselga Guardiano a Campo.<br />
R.P. Guardiano mio stimatissimo.<br />
Non ho sospettato verun male per parte di V.P.R. da non avermi risposto subito,<br />
sapendo la sua bontà, ed avendo anche ricevuta qualche risposta in voce per mezzo del<br />
Padre Davide. In ordine poi alla sua de’ 18 del corrente le dico, che riceverò volentieri<br />
400 uova al prezzo, che mi ha scritto 163 , giacché qui costano tre soldi l’uno, e ne<br />
abbiamo bisogno. La prego dunque di tale carità. Rapporto poi ai piatti, ed alle scodelle<br />
ho raccomandato l’affare a Fra Feliciano, che la renderà servita volentieri, non essendo<br />
ancora ritornato da Fieme Fra Gervasio per mia disgrazia. Tengo appresso di me i<br />
Rosari, le Corone, il filo di ferro, e d’ottone, che mi ha ordinato: e qui compiegato le<br />
spedisco il viglietto dato li 23 giugno del sig. Francesco Simone Auchentaller mercante,<br />
onde veder possa la spesa 164 . Suppongo, ch’Ella mi commetterà di farla soddisfare a<br />
conto di quanto Ella farà spendere in pro di questo convento, ed io la servirò<br />
prontamente. Frattanto le chiedo scusa dell’incomodo, che le reco, e degli altri che farò<br />
per recarle, e riverendola resto. Trento, s. Bernardino 24 giugno 1797 165 .<br />
Di V.P.R. cui aggiungo, che sarà bene, che chi verrà a pigliare i Rosari, e le Corone<br />
porti con sé un sacchetto.<br />
Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Giangrisostomo da Volano.<br />
1096. 1797<br />
Al Padre Onorato Selva di Caldaro de’Minori Riformati. Caldaro.<br />
Reverende Pater in Christo colendissime.<br />
Absente Patre Ioachimo de Pressano Ministro nostro Provinciali, ab eo iam<br />
praemonitus, accepi ego parvum involucrum, quod P.T.R. 166 sub datum 21 huiusce<br />
mensis per oblatorem praesentium ad eum misit 167 : et quidem bene clausum, illaesoque<br />
sigillo munitum. Vale. Datum Tridenti in conventu s. Bernardini die 25 iunii 1797.<br />
P.T.R. Divot.mus in Christo servus<br />
F. Ioannes Chrysostomus de Avolano<br />
Guardianus Ordinis Minorum Reformatorum.<br />
Extra. Reverendo, ac religiosissimo in Christo Patri<br />
Patri Honorato Selva Ordinis Minorum<br />
Reformatorum s. Francisci.<br />
Caldarium<br />
Ad PP. Franciscanos.<br />
1097. 1797<br />
162<br />
De festo Cordis Iesu vide Haldarium part. 3 tit. ult. pag. 302.<br />
163<br />
Ognuno 4 quattrini e mezzo, ed anche cinque quattrini.<br />
164<br />
Troni 41 e mezzo carentano.<br />
165<br />
Spedita 27.<br />
166<br />
= Paternitas Tua Reverenda.<br />
167<br />
patria caldarensenm.
Al Padre Gioachino da Pressano Ministro Provinciale.<br />
M.R.P.P.C. Benedicite.<br />
Per poter fare la richiesta ricevuta ho aperto la qui rinchiusa lettera tedesca; e quindi<br />
ho scritto al P. Onorato Selva, che ho ricevuto l’annesso. Questo poi l’ho spedito al sig.<br />
Giambattista Tomaselli, eseguendo in ciò l’ordine, che la P.S.M.R. mi ha lasciato prima<br />
di partire. Il P. Innocenzio 168 d’Egna Guardiano de’ Cappuccini di Brunnegg mi ha<br />
scritto, che i signori Werzi, quando ritorneranno dalla fiera di Bolgiano, porteranno<br />
venti fiorini, co’ quali s’estinguerà il debito contratto da lui colle cinquanta Messe, che<br />
ha mandato: e mi ha ingiunto di dare avviso di ciò alla P.S.M.R. Venendo i detti fiorini<br />
li farò passare subito al mentovato signor Tomaselli. Ieridì mattina il P. David ha<br />
dovuto portarsi a celebrare in Baselga, e dovrà trattenersi non so per quanto tempo,<br />
perché in quel luogo non vi è altra Messa, che quella del signor arciprete 169 . Ci fu fatta<br />
replicata istanza, eziandio dopo, che sonosi scusati li PP. Cappuccini. Ritornerà però nel<br />
sabato di sera per poter predicare nelle domeniche a s. Maria Maggiore. Iersera è giunto<br />
a questa infermeria Fr. Agostino di Serso, il quale trovandosi da ieri in qua senza<br />
febbre, spera di poter ritornare presto al suo convento di Borgo. Io però temo, che ciò<br />
non avvenga, perché mi ha detto, che gli è sopraggiunta una grande fiacchezza di petto.<br />
In questa mattina è partito dirittamente per Cavalese il P. Giacinto da Torchio, cui ho<br />
dato compagno soltanto sino a Campo Trentino. La P.S.M.R. è distintamente riverita dai<br />
signori baroni Trentini vecchi; ed io baciandole genuflesso le sacre mani la prego della<br />
paterna sua benedizione, e mi professo. Trento, s. Bernardino 27 giugno 1797.<br />
Di S.P.M.R. Umil.mo, obbl.mo, ubbid.mo servo<br />
e suddito F. Giangrisostomo .<br />
1098. 1797<br />
Al sig. don Giuseppe Agsotini. Aldeno.<br />
Molto illustre, e molto rev. sig. e padrone colendissimo.<br />
Bramando, che V.S. Molto illustre, e molto rev. resti ben servita da noi, per così<br />
soddisfare almeno in parte alle molte obbligazioni, che le professiamo, le rispondo, e<br />
l’assicuro, che qualora Iddio Signor nostro altrimenti non disponga, verrà il P. Mariano,<br />
o qualche altro nostro Religioso sacerdote a supplire la di Lei Primessaria per due<br />
domeniche, tosto che ne saremo avvisati 170 . E frattanto riverendola, eziandio per parte de<br />
predetto Padre Mariano, mi dichiaro. Trento, s. Bernardino 28 giugno 1797.<br />
Di V.S. Molto illustre, e molto rev.<br />
Um.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Giangrisostomo da Volano<br />
Guardiano de’ Minori Riformati.<br />
1099. 1797<br />
Al P. Patrizio da Vigol-Baselga Guardiano a Campo.<br />
R.P.S.L.G.C.<br />
Ho consegnato al beccaio di costì li Rosari, e le Corone, col filo di ferro, e d’ottone,<br />
che le ho accennato in altra mia de’ 24 nella quale ho altresì compiegato il viglietto del<br />
168 Weber.<br />
169 Vigilio Ciurletto trentino.<br />
170 Vuol andare in Rabbi a bere le acidole: ma non trova un prete suplimentario. Dopo mi ha scritto, che basterà<br />
mandare per li 30 luglio soltanto. Nel 1793 contò 47 anni di età. Morì nel 1799.<br />
42
sig. Soller 171 . I Rosari sono in due cartocci, e le Corone in sei. Sulla mezza notte de’ 29<br />
sono giunti qua da Fieme il P. Damasceno, e Fra Gervasio. Questo secondo cammina<br />
bensì per il convento; ma come soltanto convalescente. Lamentasi di qualche debolezza,<br />
e dell’avere le gambe gonfie. Io spero, che si rimetterà presto, e che quando anche la<br />
convalescenza durasse molto, mi gioverà non poco la di lui presenza. Nuovamente la<br />
prego rapporto alle uova; e riverendola mi dico. Trento 30 giugno 1797.<br />
Di VP.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo.<br />
P.S. Il P. Giacinto è andato di famiglia in Fieme. Nuovo parroco di Cles è stato<br />
fatto don Luigi Flammacini di Trento parroco di Castel Tesino, e nuovo parroco di Livo<br />
don Biagio de Petris da Bresimo parroco di Fondo.<br />
1100. 1797<br />
Al P. Gio. Vincenzio di Roveredo Guardiano in Roveredo. S. Rocco.<br />
R.P. in Cristo padrone colendissimo.<br />
Sono molti anni, che servo parecchie chiese di questa città, o diocesi con altrettante<br />
appendici all’Ordinario mio diocesano dell’officio divino. Le fo assai facilmente, perché<br />
non mi prevalgo della libertà di fissare in un giorno stabile gli offici, che trovo<br />
perpetuamente impediti; ma li trasferisco a tenore delle rubriche generali tit. 10 in<br />
primam diem non impeditam nel calendario generarle stampato per l’anno corrente,<br />
appunto su la norma di quella, che do qui compiegata per san Marco di Roveredo, senza<br />
sluogare i già riposti, benché posteriori di traslazione, ed inferiori di rito 172 . Suppongo,<br />
che tale sia la mente delle rubriche, tanto più che perciò tengo l’approvazione di questa<br />
Curia ecclesiastica. Il fissare gli offici impediti cagionerebbe una grande confusione nel<br />
calendario già stampato. Mi lusingo, che così piacerà eziandio al venerabile clero della<br />
detta chiesa di san Marco: ed alla P.V.R. risegnando la mia servitù, la riverisco, e mi<br />
professo. Trento 3 luglio 1797 173 .<br />
Di V.P.R. che prego di riverire da parte mia il degnissimo sig. don Gio. Maria<br />
Laurenzi, al primo incontro, o di dirgli, che gli risponderò subito, che avrò un momento<br />
di tempo libero.<br />
Div.mo, obb.mo servo in Cristo<br />
F. Giangrisostomo ecc.<br />
1101. 1797<br />
Al P. Vito Antonio da Cles Guardiano in Cavalese.<br />
R.P. Guardiano S.L.G.C.<br />
Sulla mezzanotte del giorno 28 venendo il 29 dello scorso giugno sono arrivati qua<br />
felicemente il P. Damasceno, e Fra Gervasio. Questo secondo, che si va rimettendo, mi<br />
ha notificato le grandi carità, e finezze, che ha ricevuto dalla P.V.R. e dalla religiosa di<br />
Lei famiglia, tanto per rapporto alla sua malattia, quanto circa la questua del legname.<br />
Laonde io la ringrazio vivamente, anche per parte del predetto fratello, e gliene sospiro<br />
dal Signor Iddio la ricompensa. Il medesimo F. Gervasio mi ha commesso altresì di<br />
farle sapere, che qui l’olio dassi per 24 soldi la libbra: ed avendomi soggiunto, che la<br />
171 Auchentaller detto Soller.<br />
172 Inter rubricas Breviarii Ordinis Eremit. s. Augustini est haec: Si traslatio festi sit specialis pro aliqua<br />
civitate, vel dioecesi tantum, tunc translatio fiat in primam diem non impeditam ita ut nulla dies propria ei adsiganri<br />
possit.<br />
173 Ho parlato su di questo col sig. arciprete di Roveredo, ricercato da lui qui a Trento li 5 luglio 1797.
P.V.R. piglierebbe delle nostre candele, l’avviso, che sono a segno di potergliene dare<br />
circa trenta libbre, e che gliele darò al minimo cenno. Il Padre David, che sino dai 26<br />
dello scaduto sta in Baselga come cappellano, e dovrà starvi forse tutto questo mese,<br />
venendo però a predicare nelle domeniche a s. Maria Maggiore, colla prima occasione<br />
opportuna le spedirà il tomo delle omelie turchesche (cioè di monsignor Frate Adiodato<br />
Turchi cap. vesc. di Parma). Noi viviamo con gran timore di dover ancora cedere il<br />
nostro amato convento ai soldati, essendo voce, che sieno per venire a Trento gli<br />
ospedali militari. Sarà quello,che vorrà il Signor Iddio. Ci raccomandi al medesimo, e<br />
proccuri di conservarsi. Trento, s. Bernardino 3 luglio 1797.<br />
Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo ecc.<br />
Il nuovo arciprete di Cles è don Luigi Flammacini: ma li Tesini gli hanno esibito<br />
200 altri fiorini perché non gli abbandoni.<br />
1102. 1797<br />
Al sig. don Giovanni Maria Laurenzi. Roveredo.<br />
Molto illustre e molto rev. sig. sig. e padrone colendissimo.<br />
Quantunque al giorno d’oggi non conosca di vista V.S. Molto illustre e molto rev.,<br />
la conosco però per fama; e quindi le dico sinceramente, che la stimo assai, e la venero<br />
per la sua pietà esemplare. Un nuovo argomento di tale pietà mi somministrano i quattro<br />
quesiti, che s’è compiaciuta di propormi, concepiti ne’ seguenti termini:<br />
1. Se le ore dell’officio divino si possano recitare la mattina a qualunque ora?<br />
2. Se il vespero, e la Compieta alle ora una, ed un quarto dopo pranzo?<br />
3. Se il Mattutino colle Lodi alle ore due in punto?<br />
4: Se una pianeta doro possa servire per al celebrazione di qualsiasi Messa ?<br />
Ai tre primi rispondo anch’io, come V.S. molto illustre e molto rev. m’insinua<br />
esserle stato risposto dal dottissimo, e piissimo signor abate Giangiuseppe Volani, di<br />
sempre grata, e felice memoria, cioè che le dette ore possono recitarsi privatamente<br />
come sopra: aggiugnendo però esser meglio il recitarle statis temporibus. Non mi<br />
trattengo nel provar questo, perché gli autori vanno d’accordo, siccome Ella stessa senza<br />
dubbio avrà già osservato. Bensì dico, riuscirmi affatto nuovo, che la tabella oraria<br />
dell’Ordinario diocesano sia per le sole cattedrali, e non per li particolari, essendo<br />
intitolata: Tabella pro pridiana privata recitatione Matutini: e che nell’orazione Aperi<br />
Domine non poteva entrare la prescrizione dell’ora, giacché si suol recitare<br />
immediatamente avanti l’officio.<br />
Rapporto poi al quesito quarto, ed ultimo le dico, che una pianeta del colore d’oro<br />
può servire per il colore bianco, rosso, e verde solamente, siccome col Quarti avvisa il<br />
Mercati parte 1, tit. 18, num. 1, e che il Cavalieri To. 5, cap. 27 Decr. 1 scrive:<br />
Reiiciendi sunt tamquam rubricarum violatores ii, qui unam aurei coloris planetam<br />
subsidiariam opinantur pro omnibus coloribus ad licita Missae sacrificium quotidie<br />
perasolvendum.<br />
Chiedo scusa, e compatimento dell’avere procrastinato il risponderle, ed anche<br />
della brevità, con cui ora le rispondo, cose provenienti non già da mancanza di rispetto;<br />
ma sì bene da quella del tempo: e con un riverente inchino mi professo. Trento, s.<br />
Bernardino 7 luglio 1797 174 .<br />
Di V.S. molto illustre e molto rev.<br />
174 Consegnata al Tomasello li 10 luglio.<br />
44
Um.mo, div.mo, ossequ.mo servo in Cristo<br />
F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />
NB Il detto prete dice il Mattutino alle 2 e mezza. Il vespro all’una ed un quarto. Le<br />
altre ore quattro alle 4 e mezza di mattina. Egli è figlio del sig. Michele Laurenzi,<br />
confessore, nato circa l’anno 1745. Morì nell’anno 1802, ne’ primi d’aprile in<br />
Roveredo.<br />
1103. 1797<br />
Al P. Innocenzio d’Egna Guardiano de’ Cappuccini di Brunegg.<br />
Admodum Rev. ac religiosissime in Christo Pater.<br />
Quos literis ad me die 20 iunii datis, praenunciasti florenos viginti, huc per dominos<br />
Wertios hodie advenisse certiorem reddo te P.A.R. nullaque interposita mora reddam<br />
etiam nostrum Patrem Perovincialem Ioachimum de Pressano Arci nunc agentem. Quod<br />
addis de intentionibus SS. Missarum mihi sane gratum est; sed modo utpote aliis<br />
nimium onustus, oblatas suscipere nequaquam valeo. Memor tamen ero tuae bonae<br />
voluntatis, et si aliquando necessitas urgebit, humiliter recurram. Interim fausta tibi<br />
quaecumque apprecor, et ut mei memineris ad aras rogo. Dabam Tridenti apud s.<br />
Bernardinum die 10 iulii 1797.<br />
A.R.P.T. Devinctissimus in Christo servus<br />
F. Ioannes Chrysostomus de Avolano<br />
FF. Minorum Reformatorum Guardianus l. i. (= licet indignus).<br />
Fuori.<br />
Admodum Rev. ac Religiosissimo in Christo Patri<br />
atri Innocentio ab Ennia Ordinis Minorum<br />
S. Francisci Capuccinorum Guardiano dignissimo,<br />
ac patri colendissimo 175 .<br />
Bruneggium.<br />
1104. 1797<br />
Al P. Patrizio da Vigol-Baselga Guardiano di Campo.<br />
Rev. Padre.<br />
Sino dai cinque del corrente stanno nelle mie mani le Corone, i Santi, e le<br />
Medaglie, che la P.V.R. mi ha ordinato colla sua dei tre. Fra Feliciano ha ricercato<br />
diligentemente in sette botteghe di questa città li passamani per gli Agnus Dei, ch’Ella<br />
desidera; ma non gli è riuscito di ritrovarli. Quanto fu tolto per il di Lei convento dal<br />
sig. Auchenthaller, fu anche subito soddisfatto da questo nostro con troni 71 e car. 10 e<br />
ne fu fatto il saldo. Quando Ella manderà il noto beccaio, oppure altro, a pigliare le<br />
suddette cose, le spedirò li due viglietti del mercante. Noi siamo privi affatto d’uova,<br />
perché speravamo, che la P.V.R. ce ne mandasse nella settimana scaduta. Onde la prego<br />
nuovamente. Fra Gervasio patisce ora qualche incomodo in un occhio. Il P. Damasceno<br />
è vice curato in Sardagna. Iersera il P. Arcangelo è strato di nuovo sorpreso dal suo<br />
male in cella, per cui s’ha fatto qualche rottura nella faccia. Oggi però sta in piedi.<br />
Iersera parimente ho dato il Viatico a F. Ivone Terziario infermo di petecchie 176 . A<br />
queste miserie s’aggiunge il timore, in cui viviamo di dover ancora emigrare, e cedere<br />
l’amato nostro convento ai soldati infermi. Sono i cittadini, che vogliono recarci un tale<br />
175 Ineunte augusto accepi, quod Pater iste obierit 1797, sed vivit etiam mense septembri, et octobri. Et hoc<br />
anno 1799 mense septembri ibidem Guardianus. Hoc anno 1803, 1805 et ibi Vicarius, cognomine Weber.<br />
176 F. Ivone, poi F. Gioachino laico professo.
disturbo, per andar essi esenti dal pericolo de’ mali. Sia fatta la divina volontà: Resistere<br />
non si può. Se le cose dell’armata passeranno come in questo punto mi ha detto un<br />
capitano 177 , non verranno feriti. Preghi Dio per noi, e si conservi. Trento, s. Bernardino<br />
11 luglio 1797.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
_________________________________________________________________<br />
Gli 11 luglio ho scritto al P. Provinciale: al P. Guardiano d’Arco, al P. Guardiano di<br />
Pergine, al P. Massimo. Li 12 al P. Davide.<br />
______________________________________________________________________<br />
1105. 1797<br />
Alla sig. Anna Teresa Auchenthallera. Bolgiano. Lana. In canonica.<br />
Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi ci benedicano.<br />
Nel nono giorno del corrente luglio fummi recata la sua de’ 23 dello scorso giugno.<br />
Nel giorno seguente sono andato dal sig. Giuseppe Maria suo degnissimo fratello, e non<br />
avendolo ritrovato, intesi dal di lui agente, che già le ha risposto favorevolmente<br />
rapporto al pigliarla in casa sua 178 . Onde io non parlai altro. Buono per Lei, che le dia<br />
ricovero il detto suo signor fratello, perché non l’avrebbe ritrovato appresso la signora<br />
Rosa Ciani, avendo questa ora data in affitto quasi tutta la sua casa ai signori<br />
Pisoni,eccettuato un appartamento per se stessa, ed uno per una fraila Lucia Ciurletta,<br />
che lo tiene già da un anno 179 . Per altro io non le approvo il venir qua, e temo, che non<br />
sia per ritrovare quella quiete, che brama. Desidero, che questo mio timore non si<br />
verifichi; e riverendola resto. Trento, s. Bernardino 12 luglio 1797.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo.<br />
1106. 1797<br />
Al P. Patrizio da Vigol-Baselga Guardiano di Campo.<br />
R.P.<br />
Dal beccaio noto ho ricevuto non già 48 uova, come per mero sbaglio sta scritto<br />
nella di Lei lettera, ma 488, dico quattrocento, ed ottantantotto, per le quali<br />
corrisponderò coi troni 38 e car. 9 che mi accenna 180 , e colle tre Messe 181 . Qui poi<br />
racchiusi le sped8isco i due viglietti dell’Auchentalelr. Al detto beccaio ho consegnato<br />
due mazzi di Corone, un plicco di Santi, ed un cartoccio di medaglie, cose tutte già<br />
soddisfatte. Farò fare la cazza, ed il minestro comandato, e similmente farò soddisfare<br />
subito tutto. Rapporto all’olio mi viene detto, che ora voglionsi 24 soldi per libbra 182 .<br />
Onde aspetterò un nuovo di Lei ordine per provederlo. Finalmente la prego di<br />
177<br />
Lucioni ussero nato nell’agosto del 1739 che mangia col Kerpen Generale, detto Banda de’ Lucioni<br />
d’Abbiate milanese, primo capitano di usseri austriaci, marito di Teresa, e padre di più figliuoli. È partito per Bassano<br />
li 22 luglio 1797.<br />
178<br />
L’accordo non fu effettuato punto.<br />
179<br />
La sig. Ciani ha venduta ai Pisoni tutta la sua casa nel principio dell’agosto 1797, per 6.000 fiorini, cioè al<br />
sig. Paolo, gli undici d’agosto. Partì da essa li 30 settembre 1797 ed andò ad abitare nella casa del sig. abate<br />
Valentino barone Salvadori poco lontana, cioè a s. Simonino. Dove stette sino agli 8 di agosto 1798 nel quale partì<br />
per l’Ungheria.<br />
180<br />
Parte ad un carentano l’uno, e parte a 23 soldi la dozzina.<br />
181<br />
Le 3 Messe per chi diede uova 60.<br />
182<br />
Ai 14 hanno chiesto 25 soldi tutti. Ai 25 soldi 25 e per grazia soldi 24 e mezzo. Li 19 dic. 1797 soldi 25 e<br />
26.<br />
46
continuarmi la sua carità con mandarmi delle altre uova finché le dirò basta: e<br />
chiedendole scusa anch’io degl’incomodi, la riverisco, e resto. Trento 12 luglio 1797.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
P.S. L’Archivio lomasino è nuovamente arenato. Ora tengo altri affari. Rapporto ai<br />
passamani già le ho scritto ieri.<br />
1107. 1797<br />
Al sig. don Giammaria de’ Gaspari di Lavarone curato d’Aldeno.<br />
Molto illustre, e molto rev. sig. e padrone colendissimo.<br />
Malgrado la scarsezza grande, che tengo anch’io, di sacerdoti abili a supplire le<br />
veci curaziali di V.S. molto illustre, e molto rev., l’assicuro, e rendo certa, che qualora il<br />
Signor Iddio non disponga diversamente, manderò un sacerdote nostro, il quale al<br />
possibile supplirà le dette veci nella domenica prossima, e nelle susseguenti, a tenore<br />
della di Lei lettera. Dal suo commesso esibitore della presente intenderà il di più, che<br />
qui tralascio, rapporto alle angustie,in cui mi ritrovo,ed alla premura, che ho di renderla<br />
servita. E condolendomi secolei per al malattia, cui soggiace, le sospiro una guarigione<br />
presta: e pregandola de’ miei rispetti al riveritissimo signor don Giuseppe degli<br />
Agostini, le fo un divotissimo inchino, e resto. Trento, s. Bernardino 18 luglio 1797.<br />
Di V.S. molto illustre e molto rev.<br />
Um.mo, oss.mo, obbli.mo servo in Cristo<br />
F. Giangrisostomo da Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
1108. 1797<br />
Al P. Massimo da Volano. Borgo.<br />
Carissimo Fratello.<br />
Finalmente dal Padre professor, ed esaminatore Saverio mi sono stati notificati li<br />
parrochi nuovi. Onde per compiacere il P. Attanasio ve li mando.<br />
Volano don Pietro Antonio Saibandi da Bolognano.<br />
Spor Giulio Scari di Mezzolombardo.<br />
Folgaria don Giuseppe Felice Misturi di Garduno.<br />
Flavone don Giambattista dal Rì della Valdinon, da Pavillo tassullitano.<br />
Avio don Giuseppe Clementi da Enno, abitante in Trento.<br />
Livo don Biagio de Petris parroco di Fondo.<br />
Cles don Luigi Flammacini parroco di Castel-Tesino.<br />
Quello di Mattarello andarà coadiutore in Banale: ed a Mattarello andrà il curato di<br />
Cadine Giambattista Zaninetti di Trento. Il nostro Padre David fa da cappellano in<br />
Baselga. Il P. Damasceno fu vice curato di Sardagna nove giorni. Debbo mandare in<br />
Aldeno a supplire per quel curato,ed ancora in Sardagna, ed al seminario. In questa<br />
infermeria vi è F. Ivone colle petecchie. Fra Gervasio è ancora invalido, specialmente<br />
per una gran flussione in un occhio. Il P. Arcangelo, P. Albano, e P. Epifanio potrebbero<br />
stare affatto nell’infermeria. Temiamo ancora gli effetti guerreschi, e di non poter<br />
godere la santa pace. Tra le nostre monache si trova in agonia la M. Maria Bernardina<br />
Pomaroli 183 . Per al Dio grazia io sono sano, malgrado le fatiche, che debbo fare per<br />
adempiere al mio ufficio. Stento molto ad andare innanzi coi Direttori, non volendo<br />
183 Questa è morta li 19 luglio.
mancare agli atti comuni. Pregate Iddio per me. Amen. Trento, s. Bernardino 18 luglio<br />
1797.<br />
1109. 1797<br />
Al P. Filippo da Mezzo-Tedesco Vicario in mezzo-Lombardo.<br />
Rev. padre.<br />
Monsignor Vicario Generale (Simone Albano canonico Zambaiti) munito di<br />
autorità apostolico data li 2 ottobre 1795 ad biennium, e da me letta, concede alla<br />
P.V.R. la facoltà d’assolvere in foro poenitentiali la penitente accennata in questa sua<br />
lettera; a patto però che prima ritratti li suoi errori (ereticali) levi lo scandalo dato ad<br />
altri, e faccia quella conveniente penitenza, che dalla P.V.R. le verrà ingiunta,<br />
nominatamente di frequentare li ss. Sagramenti. Sono stato io nel Castello in vece del P.<br />
Vicario impedito dalle monache, una delle quali, cioè la M. Bernardina Pomaroli oggidì<br />
fu seppellita; e riverendola eziandio da parte del detto Padre Vicario, mi professo.<br />
Trento 20 luglio 1797<br />
Suo div.mo, obb.mo servo<br />
F. Giangrisostomo ecc.<br />
P.S. Tutto Trento da più giorni parla del nostro : Maurizio come morto: ma noi non<br />
abbiamo di ciò alcun riscontro. Anzi oggidì uno ritornato dalla Sollandia ci ha consolati<br />
col riferirci, che lo ha lasciato vivo. Così sia. Lo stesso confermò altro ritornato li 21 di<br />
sera.<br />
Nota. Il P. Filippo ha scritto al P. Vicario Gio. Evangelista di Stenico,ed io ho<br />
risposto al P. Filippo scrivendo su la di lui lettera rovesciata. La penitente disse<br />
proposizioni ereticali contro Dio, e Maria dalla mattina sino alla sera per esserle morto<br />
il marito, e l’unica sua figlia.<br />
1110. 1797<br />
Al Padre Vicario Generale de’ PP. Agostiniani. Roma.<br />
R.mo Padre padrone colendissimo.<br />
Essendo già mesi, che fuori del solito, per le correnti critiche circostanze non posso<br />
avere alcuna notizia del Padre maestro Nicola Maria Ciani Agostiniano, pubblico<br />
professore di sagra teologia nell’università di Pisa, e fratello mio carissimo, né colle mie<br />
replicate lettere, né con quelle dell’altro mio fratello canonico di Vaccia nell’Ungheria,<br />
né per mezzo di questi Padri Agostiniani, e di quesiti miei concittadini, mi trovo spinta,<br />
e consigliata di ricorrere alla P.V.R.ma, supponendo ch’Ella come capo supremo del<br />
sacro di lui Ordine potrà favorirmi. Io dunque la prego riverentemente, che per mano di<br />
qualche suo segretario, o Religioso voglia degnarsi di farmi sapere, se il detto mio<br />
fratello sia vivo, dove si trovi, ed in quale posizione. Chiedo centomila scuse del mio<br />
ardimento; e tutta piena di fiducia d’essere graziata, con un ossequiosissimo inchino<br />
passo a protestarmi. Trento 24 luglio 1797.<br />
Della P.V.R.ma Umil.ma, div.ma serva Maria Rosa Ciani 184 .<br />
Fuori. Al R.mo Padre Padrone colendissimo<br />
Il Padre Vicario Generale de’ Padri<br />
Eremitani di s. Agostino.<br />
Venezia.<br />
Roma<br />
184<br />
Questa lettera mutatis mutandis fu diretta al P. Priore di Firenze, il quale rispose, che il P. Ciani sta<br />
benissimo.<br />
48
S. Agostino<br />
1111. 1797<br />
Al sig. Giulio Felice Kiechel sindaco di Avis.<br />
Molto illustre sig. e padrone colendissimo.<br />
Accerto, ed assicuro V.S. molto illustre, che in ordine alla sua stimatissima la<br />
servirò volentieri, mandando costà per il Perdono d’Assisi due Padri confessori, li quali<br />
verranno di buon mattino nel giorno quinto dell’imminente agosto. E senza più<br />
riverendola passo a professarmi. Trento, s. Bernardino 25 luglio 1797.<br />
Di V.S. molto illustre<br />
Um.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Giangrisostomo di Volano<br />
Guardiano de’ Minori Riformati.<br />
Fuori.<br />
Al Molto Illustre sig. e Padrone colendissimo<br />
Il sig. Giulio Felice Kiechel degnissimo<br />
sindaco del N.P. 185 di Lavis 186 .<br />
1112. 1797<br />
Al P. Patrizio Guardiano di Campo.<br />
R.P.G.<br />
Confesso, che dal noto beccaio 187 ci sono state recate le uova 548, che dalla P.V. mi<br />
sono riferite. Per esse celebrerò la Messa ingiunta, e corrisponderò il resto, che mi verrà<br />
spiegato. Già tengo registro di tutto. Non posso mandarle per mezzo del detto beccaio<br />
quanto brama, perché non poté venire preparato,ed ora non può subito subito prepararsi,<br />
essendo troppo breve il tempo, e mancando i fratelli abili a dare tal preparazione. Spero,<br />
che questa verrà fatta per martedì, nel qual giorno il beccaio sarà qui di ritorno, siccome<br />
ci ha detto. Credo, che allora sarà preparato anche l’olio a quel prezzo, che sarà dato,<br />
supponendo che sia di bisogno subito, e che non siavi speranza di ribasso. Fra Gervasio<br />
è ancora membro dell’infermeria per il male, che ha in un occhio. Ieridì fu comunicato<br />
per Viatico il P. Gaetano: il che mi servì per iscusarmi presso i signori Conti Salvetti,<br />
che volevano F. Abbondanzio ad assistere al Conte Andrea infermo. Il P. Mariano è<br />
vice curato in Sardagna. Il P. Damasceno è vice curato festivo in Aldeno. Il P. David<br />
ancora vice cappellano in Baselga. Bacio la mano al P.M.R. Provinciale, ed a Lei<br />
m’inchino. Trento 25 luglio 1797. Suo div.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo.<br />
1113. 1797<br />
Al sig. Luigi Marchesani stampatore imperial regio. Roveredo.<br />
Molto illustre sig. e padrone colendissimo.<br />
Nel Direttorio dell’anno 1798, che non ho ancora terminato, attesi li disturbi<br />
nell’anno corrente per motivo della guerra, ho posto la festa della Corona di Spine di<br />
N.S. Gesù Cristo ai sedici del mese di marzo. Ed eccola prontamente servita nel punto<br />
185 * Nobile Pubblico.<br />
186 In una Avviso rapporto all’appalto del pubblico fondaco del pane di Lavis, che sta nella gazzetta di Trento<br />
foglio 97, de’ 4 dic. 1798 si nomina il signor Giulio Felice Kiechel sindaco del nobile Pubblico di Lavis.<br />
187 Giacomo Anram pustero beccaio di Campo. Cioè Anram, padre di Giovanni Anram.
stesso, in cui mi venne recata la sua stimatissima; ed esibendomi ulteriormente la<br />
riverisco, e resto. Trento, s. Bernardino 26 luglio 1797.<br />
Di V.S. molto illustre<br />
Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Giangrisostomo da Volano.<br />
1114. 1797<br />
Al Padre Davide da Tiarno, Baselga.<br />
R.P. Sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />
Ieri mattina improvvisamente fu qui di ritorno da Sardagna il P. Mariano di<br />
Bordiana, e mi protestò, che attesi li suoi acciacchi non può ritornare in quel luogo.<br />
Nella stessa mattina s’è ritirato nell’infermeria colla febbre Fra Feliciano. Per lo che io<br />
debbo supplire al di lui officio di portinaio, sagrestano ecc. Il Padre Damasceno è<br />
restato in Aldeno fino alla sette della scorsa sera,ed in questa è partito di qui per<br />
Sardagna. Il signor curato di Aldeno, andato in Rabbi, mi ha scritto, pregandomi di far<br />
supplire le di lui veci in tutte le domeniche del corrente agosto. Il Padre Mariano poi<br />
non mi assicura di andare in Aldeno. Gli fo note queste mie angustie, perché diasi<br />
premura di venire ad aiutarmi. E pregandolo de’ miei rispetti agl’ill.mi signori 188 , lo<br />
riverisco, e resto. S. Bernardino il primo d’agosto 1797.<br />
Suo div.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo ecc.<br />
1115. 1797<br />
Al Padre Patrizio Guardiano di Campo.<br />
R.P.S.L.G.C.<br />
Ho ricevuto la sua de’ 28 luglio colla lista delle uova spediteci, e col loro prezzo,<br />
delle quali cose le ho fatto memoria. Supponeva, che martedì venisse il beccaio a<br />
pigliare le cose ordinate, e già preparate. Il crivello mi sembra troppo grande: ma non si<br />
trovano altri. Il minestro parmi troppo concavo. Il manico della cazza pesa troppo, ed è<br />
troppo largo, quantunque sia stata portata in città al maestro la nostra cazza per modello.<br />
L’olio sta già imbarilato in città per soldi 24 e mezzo la libbra. Non so ancora quanto<br />
importi: bensì che il crivello fu pagato troni quattro, e mezzo. Il minestro un tron, e<br />
mezzo: e la cazza troni ventisette, e mezzo 189 . Bramo, che mandi presto a pigliare le<br />
accennate cose: eziandio perché si parla di novità guerresche pericolose a questa città<br />
nostra. E avvisandola, che forse in questa notte verrà data l’estrema Unzione ai nostri<br />
Padri Gaetano, e Serafico 190 , li raccomando alle loro sante orazioni, e riverendola resto.<br />
Trento, s. Bernardino 3 agosto 1797.<br />
Di V.P.R. cui aggiungo, che il P. Damasceno è vice curato in Sardagna.<br />
Div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo ecc,<br />
1116, 1797<br />
Al sig. Conte canonico Mattia di Terlago. Calavino.<br />
Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />
188 Cioè all’arciprete, ed alla di lui sorella Paola.<br />
189 Ma poi computata la cazza vecchia troni 8,10, fu pagata troni 19.<br />
190 Fu loro data nella mattina de’ 4.<br />
50
A suggerimento del nostro Padre Provinciale mando il molinaro esibitore della<br />
presente, a pigliare quella limosina di vino, che la bontà di V.S. Ill.ma, e R.ma s’è<br />
degnata d’esibirci 191 . E nello stesso tempo ringraziandola, gliene sospiro di cuore una<br />
copiosa ricompensa dal Signor Iddio, mediante l’intercessione del nostro Serafico<br />
Patriarca: e tutto pieno di stima, ed ossequio, con un profondo inchino mi dò l’onore di<br />
professarmi, e soscrivermi. Trento, s. Bernardino 4 agosto 1797.<br />
Di V.S.Ill.ma, e R.ma<br />
Umil.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Gio. Grisostomo da Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
Fuori.<br />
All’Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />
Il sig. Mattia del S.R.I. Conte di Terlago<br />
Canonico della cattedrale di Trento, ed arciprete degnissimo di Calavino.<br />
1117. 1797<br />
Al P. Adriano Seppi di Ruffredo. Roveredo.<br />
R.P. ed Amico Carissimo. L.I.C.<br />
L’accerto, che finora io non ho ricevuto alcun involto, o libro, od altro da Venezia.<br />
Se verrà l’indicatomi libro 192 , avrò la sollecitudine, che mi raccomanda, per<br />
inoltrarglielo colla prima occasione, benché temo, che sia per venire tardo, per esser ora<br />
le strade assai cangiate, e non più quelle, che furono in addietro. Mi spiace, che<br />
soggiaccia al male, di cui mi scrive. Mi piace però il sentire, che prende qualche miglior<br />
piega, e che V.P. trovasi rassegnata interamente ai divini sempre adorabili voleri. Circa<br />
poi la sua risoluzione di venire a questa infermeria le rispondo, e l’assicuro, che io la<br />
riceverò volentieri 193 ; ma l’avverto, che converrà ottenerne la previa licenza del Padre<br />
Provinciale, giacché c’è tempo. Così hanno praticato altri ne’ tempi passati, ed anche<br />
ultimamente Frate Agostino d’Asserso. In questa mattina fu data l’Estrema Unzione al<br />
P. Gaetano di Roveredo, ed al Padre Serafico di Melombardo, perché si teme, che<br />
possano campare molto poco. Li raccomandino al Signor Iddio: al quale V.P.<br />
raccomando anche me, che riverendola sono. Trento 4 agosto 1797.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo ed amico.<br />
F. Grisostomo ecc.<br />
1118. 1797<br />
Al P. Vicario de’ Riformati di Mezzo Lombardo.<br />
Rev. Padre.<br />
Credo mio dovere di rendere avvisata la P.S.R. che ieri mattina fu data l’Estrema<br />
Unzione al nostro Padre Serafico, il quale sembra molto vicino a fare il suo passaggio<br />
all’altro mondo. La prego poi di partecipare il di lui stato agli ill.mi signori parenti del<br />
medesimo 194 : ed aggiungendole, che fu estremato, e cammina di egual passo anche il P.<br />
Gaetano: li raccomando entrambi alle orazioni di Lei, e de’ suoi Religiosi; ed in somma<br />
fretta la riverisco. Trento 5 agosto 1797 di mattina.<br />
191<br />
Andò, e ritornò col vino gli 8 agosto. Il Conte canonico avvisò il P. Provinciale della limosina, che voleva<br />
farci di vino coll’occasione, che ritornando da Campo fu a visitarlo in Calavino.<br />
192<br />
Il parroco all’altare del Garuffi. Giunse gli 8 ottobre 1797, cioè di Giuseppe Malatesta Garuffi parroco di<br />
Romini, ristampato in Bassano 1793, in 12°.<br />
193<br />
È venuto li 10 settembre 1797, ed è morto li 16 ottobre 1797.<br />
194<br />
Fratello, e nipoti Creuzbergeri già Vigili.
Di V.P.R.<br />
Div.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo ecc.<br />
1119. 1797<br />
Ai Padri Guardiani di Arco, Borgo, Pergine, Roveredo, Cles, Mezzo Lombardo,<br />
Campo, e Cavalese.<br />
Reverendo Padre.<br />
Oggidì alle quattro, e quasi tre quarti di sera, in questa infermeria, munito de’ Santi<br />
Sacramenti, e placidamente cessò di vivere il nostro Padre Gaetano Gottardi da<br />
Roveredo, in età d’anni ottanta. Egli, come già sanno tutti, si ha fatto del merito<br />
faticando assai ne’ ministeri di confessore, predicatore, missionario, e Guardiano. Fu<br />
sempre amante della nostra santa madre Religione, ed in tutto il tempo di quattordici<br />
mesi e più, che stette in questa infermeria, mostrò una rara pazienza, ed anche molta<br />
divozione, facendo sempre orazione, o lezione spirituale. Io dunque lo accomando alla<br />
P.V.R. per li suffragi statutari, supererogatori; e raccomando anche me alle di Lei<br />
fervorose orazioni, la riverisco, e resto. Trento 5 agosto 1797.<br />
Della P.V.R. cui raccomando anche il Padre Serafico Vigili da Mezzo Lombardo,<br />
morto in età d’anni 72 in questa infermeria, nello stessissimo modo del Padre Gaetano,<br />
in questo giorno sesto d’agosto, due quarti avanti del mezzogiorno, o sia alle undici, e<br />
mezza di mattina.<br />
Div.mo servo nel Signore<br />
F. Gio. Grisostomo da Volano<br />
Guardiano indegno.<br />
______________________________________________________________________<br />
Ho ricevuto risposta dal P. Guardiano di Roveredo, Pergine, Cles, Metz, Borgo, Arco,<br />
Campo, e Cavalese.<br />
1120. 1797<br />
Al P. Vitantonio da Cles Guardiano di Cavalese.<br />
R.P.P.C.<br />
Compatisca la mia tardanza nel risponderle 195 . Sono stato sempre scarso di tempo,<br />
ed ora mi trovo scarsissimo. Le replico, che la servirò colle trenta libbre di cera: e<br />
giacché la P.V.R. mi esibisce un contraccambio, le significo, che qualora tenesse del<br />
butiro a sé superfluo, ne piglierei volentieri per questo mio convento: e che altrimenti<br />
son consigliato di accettare della limosina pecuniaria. Protesto però anch’io, che non<br />
pretendo, né voglio, che la P.V.R. abbia verun riguardo all’eguaglianza. Torrò quello,<br />
ch’Ella si scompiacerà di mandarmi per effetto della sua carità. Rapporto alle limosine<br />
consegnatemi dal P. David, per le Messe del suo convento, e del Wiser, non le ho scritto<br />
io, perché tenni come cosa certa, che le scrivesse, e rispondesse il detto P. David.<br />
Atteso ciò, che ultimamente (li 3 agosto) mi ha detto il P. Provinciale, oggidì partito per<br />
Cles, tosto che potrò, proseguirò la celebrazione delle sue Messe 90. Ma non so quando<br />
potrò finirle, trovandomi troppo carico d’impegni, ora da molto accresciuti dai nostri<br />
morti, a’ quali pare vogliasi unire Fra Michele da Preghena, che oggi vaneggia 196 . Preghi<br />
Dio per me, che riverendola sono. Trento 7 agosto 1797.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo F. Grisostomo.<br />
195 Ricevuta li 24 luglio 1797.<br />
196 Gli 8 di mattina fu comunicato per Viatico.<br />
52
1121. 1797<br />
Al Padre Bonaventura di Caldesio. Arco.<br />
R.P.<br />
Rimando il Promemoria del gentilissimo signor abate (don Bernardino Trevisani di<br />
Milano, agente de’ Conti di Castelbarco all’Oppio sotto Garduno d’anni 50 circa)<br />
dall’Oppio, colla giunta d’un gran dispiacere, che né il Padre Provinciale, né io abbiamo<br />
potuto ritrovare quanto egli desidera rapporto alla sua copiosa collezione d’imagini<br />
degli eremiti, ed anacoreti incise dai fratelli Sadeleri 197 , ad onta di più ricerche da noi<br />
fatte 198 . Prego dunque la P.V. che voglia scusarmi appresso il lodato signor abate, nostro<br />
benemeritissimo, e di esibirgli la mia povera servitù per ogni altra sua occorrenza, che<br />
non ecceda le mie forze; e riverendola resto. Trento 8 agosto 1797.<br />
Oggidì fu dato il sacro Viatico a Fra Michele. Da un’altra mia al P. Guardiano<br />
intenderà la morte seguita li 5 e 6 de’ PP. Gaetano, e Serafico.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />
1122. 1797<br />
Al sig. Giambattista Carissimi. Venezia.<br />
Riveritissimo signore.<br />
Con data de’ 24 aprile ho scritto a V.S. Molto illustre, pregandola di mandarmi<br />
quelle drogherie, che le ho chiesto nella primavera dell’anno scorso, colla giunta di<br />
alcune altre; sicure però, e franche tutte sino al nostro convento di san Francesco in<br />
Borgo di Valsugana, eccettuato il solo dazio di Grigno, rapporto al quale ce la saressimo<br />
intesi noi tosto ch’Ella ci avesse avvisati della futura spedizione. Non avendo avuto il<br />
contento di alcuna risposta, la prego, che per mio regolamento voglia farmi sapere, se<br />
abbia ricevuto la detta mia lettera, e perché non sia stata fatta veruna spedizione. E<br />
stando in attenzione di graziosa risposta, la riverisco, e sono. Trento s. Bernardino 8<br />
agosto 1797 199 .<br />
Di V.S. molto illustre<br />
Div.mo. obbl.mo servo<br />
F. Abbondanzio da Sacco<br />
Infermiere de’ Minori Riformati.<br />
1123. 1797<br />
Al Padre Patrizio Guardiano di Campo.<br />
R.P.<br />
Ho consegnato all’esibitore 200 della presente la cazza, il minestro, il crivello, ed il<br />
filo di ferro, ed ingiunto, che prenda l’olio, il quale sta presso il mercante in città 201 ,<br />
dove mando (sono andato io) subito due Religiosi. Non so ancora il prezzo del predetto<br />
olio: lo manderò dunque un’altra volta. La cazza vecchia fu data al parolaro 202 , che ha<br />
197 Marco Sadeler.<br />
198 1. Solitudo, sive vitae Patrum. 2. Trophaeum vitae solitariae. 3. Sylva Sacra. 4. Oraculum anachoreticum. 5.<br />
Solitudo, sive virae faeminarum anachoritarun ab Iusto Sadeler 1621.<br />
199 La risposta data in Venezia 16 agosto, ci pervenne li 19 agosto.<br />
200 Beccaio solito di Campo.<br />
201 Antonio Grandi.<br />
202 Udalrico Dorigoni.
data la nuova col patto, che sia computata nel prezzo 203 . Quindi suppongo, che sarà stata<br />
computata. Farò soddisfare l’olio mentovato, e passare alle signore fraile Schreche li<br />
troni 65 e car. 7. La ringrazio delle nuove uova mandate, e la prego di continuare.<br />
Credo, che avrà ricevuto l’avviso della morte de’ PP. Gaetano, e Serafico. Fra Michele<br />
già comunicato per Viatico, in oggi sta meglio. Fra Matteo Dorigati da Trento Terziario,<br />
è morto qui li 19 febbraio 1797. In strettissima la riverisco, e resto. Trento 12 agosto<br />
1797.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo ecc.<br />
1124. 1797<br />
Al signor Conte Lodovico Bortolazzi 204 . Vattaro.<br />
Ill.mo sig. sig. e padrone graziosissimo.<br />
Avvicinandosi la festa del glorioso re san Lodovico, di cui ne porta degnamente il<br />
nome V.S. Ill.ma, io gliela auguro felicissima, e ricolma di tutte le desiderabili<br />
benedizioni del Cielo: ed affinché il mio augurio sia più efficace l’assicuro, che nella<br />
detta festa celebrerò per V.S. Ill.ma la mia Messa. Pregola umilmente di aggradire<br />
questo tenue attestato del rispetto, ed ossequio, che debitamente le professo; e<br />
supplicandola, che voglia degnarsi di continuarci la sua grazia, e carità, veramente<br />
singolare, anche nell’avvenire, con un profondo riverentissimo inchino mi dò l’onore di<br />
protestarmi. Trento, s. Bernardino 18 agosto 1797.<br />
Di V.S. Ill.ma Umil.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Gio. Grisostomo da Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
----------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />
Riporto una delle poche lettere autografe risparmiate dal <strong>Tovazzi</strong> a lui diretta dal<br />
P. Andrea, Giacomo Balduzzi da Prezzo Guardiano di Campo Lomaso, posta fra le<br />
pagine 2066-2067 del manoscritto.<br />
“L.I.C. Rev.do Padre Guardiano Benedicite.<br />
La sera della Madonna dopo la dispensa del silenzio è stata proposta una questione<br />
la quale è: Se il giorno seguente giorno di s. Rocco si poteva cantare Messa da morto<br />
per il fu nostro Padre Serafico, perché la notizia fu pubblicata domenica, e lunedì si<br />
cantò per il nostro fu Padre Gaetano: chi diceva di sì, chi di no. Io per me tengo di sì,<br />
perché il martedì era già impedito. Rispondono, che lunedì si dovevano cantarne due, e<br />
così si poteva adempire a tutto. Ma i frati cantare due Messe in una mattina? oh allora<br />
sì, che avrebberon brontolato. Basta. La prego della risoluzione del caso. E per rapporto<br />
alla festa, officio, e fissazione del giorno per l’officio del Beato Leonardo da Porto<br />
Maurizio come già mi sortisse d’avvisarvi, e però aspettiamo la risposta. P. Guardiano<br />
si faccia animo, e coraggio in governare i suoi santi Religiosi. Mi riverisca il suo P.<br />
Vicario episcopale Arcangelo. E riverendola rsipettosamente mi raffermo per sempre<br />
ecc.<br />
Campo 17 agosto ’97. Suo fedelissimo servo<br />
F. Andrea da Prez”.<br />
1”.<br />
Sul verso il <strong>Tovazzi</strong> scrisse: “Vide Cavalerium To. 3, decr. 24, num. 9, pag. 17, col.<br />
203 Fu computata troni 8,5,10.<br />
204 Nato nel 1707.<br />
54
----------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />
1125. 1797<br />
Alla sig. Maria Rosa Ciani. Trento.<br />
Molto illustre signora e padrona colendissima.<br />
Il signor Felice Crivelli mi ha risposto, che ha già affittata tutta quella parte della<br />
sua casa, che sopravanza alla sua abitazione 205 ; soggiungendomi, che a lui fu offerto un<br />
appartamento bello, e comodo della Casa già Rodomonte, ora Tonera, situata nella<br />
Contrada delle Urne, tra la Contrada Larga, e quella della Morte, la quale si tiene in<br />
affitto dal sig. Bartolommeo Fedrici chirurgo. Questo potrà servire di qualche lume alla<br />
S.V. molto illustre per cercarsi albergo: ed insieme d’un attestato della premura, che<br />
tengo di mostrarmi grato alle di Lei beneficenze. E riverendola resto. Da s. Bernardino<br />
17 agosto 1797, di notte.<br />
Di V. S. molto illustre<br />
Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo ecc.<br />
1126. 1797<br />
Al sig. barone Carlo salvadori, Gabiolo.<br />
Ill.mo, e generosissimo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />
Attesa l’insinuazione fattami dal Padre Albano, spedisco il molinaro esibitore della<br />
presente 206 , a prendere quella limosina di formento, che la singolare bontà, e carità di<br />
V.S.Ill.ma s’è compiaciuta d’esibirci. E nello stesso tempo ringraziandola, gliene<br />
sospiro di cuore una copiosa ricompensa dal Signor Iddio, mediante l’intercessione del<br />
nostro Serafico Patriarca: e tutto pieno di rispetto, ed ossequio le fo un riverente<br />
inchino, e mi dichiaro. Trento, s. Bernardino 19 agosto 1797.<br />
Umil.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Gio. Grisostomo da Volano<br />
Guardiano de’ Minori Riformati 207 .<br />
1127. 1797<br />
Al P. Gasparo di Campo Guardiano di Borgo.<br />
Rev. Padre.<br />
Questo nostro infermiero F. Abbondanzio da Sacco sta aspettando da Venezia delle<br />
specierie dirette al convento, cui presiede la P.V.R. Perciò la prego, che voglia insinuare<br />
al nob. sig. daziale di Grigno, ed assicurarla, che per il passo libero di tali cose abbiamo<br />
il clementissimo privilegio dell’eccel.mo Governo dell’Austria Superiore segnato li 25<br />
marzo 1796, e confermato li 6 giugno 1797. Qualora poi questo nostro detto non<br />
bastasse, avvisati manderemo lo stesso privilegio originale. Confidiamo nella di Lei<br />
carità; ed io riverendola mi professo. Trento, s. Bernardino 19 agosto 1797 208 .<br />
Di V.P.R.<br />
Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Gio. Grisostomo da Volano<br />
205<br />
Posta nella Contrada Lunga,affittata al sig. Bonaventura Bellotti di Pescantina granaiuolo da molti anni in<br />
Trento.<br />
206<br />
dell’Anna Ramusia.<br />
207<br />
Il formento venne lo stesso giorno.<br />
208<br />
Con data de’ 24 mi ha risposto che ha subito insinuato al daziale di Grigno quanto gli ho scritto. Le specierie<br />
però non sono ancora venute in questo dì 4 maggio 1798, attesi li disturbi guerreschi.
Guardiano ecc.<br />
1128. 1797<br />
Al sig. don Simone Munding di Trento, curato di Bronzollo.<br />
Molto illustre e molto rev. sig. e padrone colendissimo.<br />
Dopo d’avere ricusato molte centinaia di Messe, anche coll’offerta della limosina<br />
anticipata, e maggiore dell’ordinaria, perché proveduto soprabbondevolmente, ritrovomi<br />
costretto di accettare le settantacinque indirizzatemi da V.S. Molto illustre e molto rev. a<br />
riguardo sì del di lei carattere, come della mente del pio testatore di Lei padre, che le<br />
volle dette da noi. L’assicuro adunque, che proccurerò al possibile di accelerarne la loro<br />
celebrazione: e frattanto col dovuto sentimento di stima, e venerazione riverendola<br />
resto. Trento, s. Bernardino 19 agosto 1797.<br />
Di V.S. molto illustre e molto rev.<br />
Umil.mo, div.mo servo in Cristo<br />
F. Gio. Grisostomo di Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
1129. 1797<br />
Al Governo cesareo-regio d’Insprugg.<br />
Excellentissimi domini domini.<br />
Frater Ioachimus a Pressano Minister Provincialis Franciscanorum Provinciae<br />
Sancti Vigilii reverenter exhibet EE. VV. Directorium istud divini officii pro anno 1798,<br />
ac suppliciter petit eius approbationem etc. Datum Tridenti apud sanctum Bernardinum<br />
21 augusti 1797.<br />
L’inscrizione come sopra num. 950. Spedito per la posta li 22 agosto. Ricevuto di<br />
ritorno li 19 ottobre 209 .<br />
1130. 1797<br />
A chiunque.<br />
Io infrascritto attesto, che come delegato del R.mo signor parroco i santa Maria<br />
Maddalena (Luigi Doria Somasco), in questa nostra chiesa di san Bernardino ho<br />
congiunto in matrimonio Gio. Battista figlio di Giovanni Ranz, e Marianna figlia<br />
quondam di Battista Bonmassar della mentovata parrocchia; ed ho lor data la<br />
benedizione nuziale del Messale romano tra la santa Messa, alla continua presenza di<br />
Domenico Amech, ed Antonio Bonmassar testimoni pregati ecc. Questo dì 23 agosto<br />
1797.<br />
F. Gio. Grisostomo di Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
1131. 1797. Sotto n. 1142, 1522 210 .<br />
Io sottoscritto attesto, che come delegato del R.mo signor parroco di s. Maria<br />
Maddalena di Trento 211 , in questa nostra chiesa di s. Bernardino fuori di Trento, ho<br />
209 Fu approvato in Insprugg dall’eccelso Governo li 3 ottobre. Giunse all’imp. regio ufficio circolare di<br />
Roveredo li 13 ottobre. Fu spedito da Roveredo li 15 ottobre. Mi fu ristituito nella sera oscura de’ 19. Notato in<br />
Insprugg Num. 12282/1958. La lettera roveretana è segnata Num. 3628/325. Sono sottoscritti S. barone de Moll.<br />
Giulio Rosmini. Avverte, che il padre Provinciale spedisca poi al GOverno una copia stampata, ed in avvenire dovrà<br />
presentare in duplo alla censura il manoscritto di simili Direttori, giacché un esemplare deve essere trattenuto, e<br />
l’altro restituito coll’imprimatur.<br />
210 Vide formularium Ritualis romani.<br />
56
interrogato Giambattista figlio di Giovanni Ranzo, e Marianna figlia quondam di<br />
Giambattista Bonmassar della predetta parrocchia, ed avuto il loro vicendevole<br />
consenso gli ho solennemente congiunti in matrimonio per verba de praesenti, alla<br />
presenza di Domenico Amech, ed Antonio Bonmassar testimoni pregati: e poscia<br />
secondo il rito della santa Madre Chiesa gli ho benedetti nella santa Messa. Questo dì<br />
23 agosto 1797.<br />
L.S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
1132. 1797<br />
Al sig. abate Valentino barone Salvadori di Trento. Villa di Margone.<br />
Ill.mo sig, sig. e padrone colendissimo.<br />
Avendo ultimamente (gli XI agosto) venduta tutta la mia casa 212 per esentarmi dal<br />
pericolo degl’incendi, e dai disturbi de’ quartieri militari, sono in necessità di trovarmi<br />
un altro albergo. Ardisco dunque di presentarmi dinanzi a V.S.Ill.ma, e di supplicarla,<br />
che voglia farmi la grazia d’affittarmi un appartamento della sua, che bastar possa per<br />
me, e per la mia servente 213 . E sperando dalla di lei gentilezza una gradevole risposta, le<br />
fo un riverente inchino, e resto. Trento 24 agosto 1797.<br />
Di V.S. Ill.ma Um.ma, div.ma, ossequ.ma serva<br />
Maria Rosa Ciani.<br />
1133. 1797<br />
Al Padre Patrizio Guardiano di Campo.<br />
Rev. Padre.<br />
Finalmente sono stati portati a questo nostro convento i piatti con le scodelle<br />
ordinati allo scodellaro Vigolano per il di Lei convento nel principio del mese di luglio.<br />
Furono subito soddisfatti con troni ventisei. Onde potrà mandare a prenderli. Le replico,<br />
che alle signore fraile Schreche sono stati dati li troni 65 e car. 7, e che per l’olio al<br />
Grandi sono stati dati troni 164, e soldi 3, aggiugenndole, che manderò il viglietto del<br />
saldo del predetto Grandi con più opportuna occasione: e riverendola resto. Trento 24<br />
agosto 1797.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo ecc.<br />
1134. 1797<br />
Al P. Gioachino da Pressano Ministro Provinciale, a Cles.<br />
M.R.P. Benedicite.<br />
Assicuro la P.V.M.R. che ho ricevuto il povero infermo Padre Bernardo (cieco)<br />
giunto qua oggidì, senza punto contorcermi, e lamentarmi, e che sono andato subito a<br />
visitarlo, ed esibirgli ogni assistenza, con intenzione di effettivamente prestargliela,<br />
quand’anche col tempo diventasse affatto impotente a celebrare la santa Messa. Confido<br />
211<br />
Il P. Doria, o piuttosto de Doris, è partito da Trento per sempre li 19 giugno 1798 giorno di martedì, verso<br />
Ferrara, implanctus: e poi siccome ho inteso, ha deposto l’abito di Somasco, attese le novità francesi fatte nel<br />
ferrarese.<br />
212<br />
Al signor Pisoni di Trento.<br />
213<br />
Casa sul cantone appresso l’altra casa Salvadori di s. Simonino. Rispose in voce gradevolmente, e gliela<br />
diede.
nella divina Provvidenza, il di cui santo Angelo 214 si ha mostrato sollecito per noi sino al<br />
giorno d’oggi, e spero, che così farà eziandio nell’avvenire. Per parte mia dunque la<br />
P.S.M.R. stia di buon animo, e non tema, che sia mai per resistere alle sue paterne<br />
disposizioni 215 . Ma perché il Signor Iddio mi faccia essere costante in questo sentimento,<br />
la prego genuflesso di tenermi raccomandato al medesimo, e di benedirmi. Trento 29<br />
agosto 1797.<br />
Di S.P.M.R.<br />
Um.mo, div.mo, ubbid.mo servo e suddito<br />
F. Giangrisostomo ecc.<br />
1135. 1797<br />
Al P. Vito Antonio da Cles Guardiano in Cavaelse.<br />
R.P.P.C.<br />
Ringrazio la P.S.R. della limosina mandatami per le Messe 90 pervenutami per<br />
mezzo del P. Davide. Da Fra Gio. Maria riceverà le promesse candele 216 : ed io me le<br />
professarò obbligato, se mi farà la carità di qualche cosa, che le sopravanzi, come le ho<br />
scritto un’altra volta. La ringrazio parimente dell’attenzione, e degl’incomodi sofferti<br />
per ottenere la licenza di fare il taglio della legna; ma sono necessitato di pregarla<br />
d’ottenere ancora, che non venga differito sino alla primavera. Confido nella di lei<br />
carità, e bontà; e divotamente riverendola resto. Trento31 agosto 1797.<br />
Di S.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1136. 1797<br />
Al P. Patrizio Guardiano di Campo.<br />
R.P.<br />
Rendo avvisata, e certa la P.S.R. che in questa sera abbiamo ricevuto le accennateci<br />
uova cinquecento 217 . Rapporto al crivello, ed alla pelle, cose parimente giunteci, farò,<br />
che sia servita da Fra Gervasio, cui sono dirette, quando ritornerà da Vigolo, dov’è<br />
andato per cercare della lana. Qui occhiuso le spedisco il viglietto del Grandi contenente<br />
il saldo dell’olio; e ringraziandola delle sue carità, la riverisco, e resto. Trento 4<br />
settembre 1797.<br />
Di S.P.R. cui spedisco le scodelle ecc.<br />
Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo ecc.<br />
1137. 1797<br />
Al P. Pietro Damiano di Borgo Guardiano alle Grazie d’Arco.<br />
R.P.P.C.<br />
Inteso avendo, che il Signor Iddio promette alla P.S.R. un’abbondante raccolta di<br />
frutti: e per l’opposito promettendone molto pochi a noi questo territorio, ardisco di<br />
pregarla umilmente, che per amore del medesimo Dio Signor nostro voglia farci parte di<br />
214<br />
Il P. Gioachino ha tenuto, ed ha lasciato nella cella guardianale la figura d’un Angelo coll’inscrizione:<br />
Angelus Divinae Providentiae. Lo conservo anch’io.<br />
215<br />
Il P. Bernardo, essendo da qualche tempo non celebrante, e gobbo, morì qui li 3 marzo 1803 di anni 52,<br />
munito da me de’ santi Sacramenti nel giorno 2.<br />
216<br />
Libbre 30 ed oncie dodici grandi, altre mezzane, ed alcune picciole. Li 10 ottobre mi ha fatto intendere, che<br />
non può contraccambiarle punto. Pazienza.<br />
217<br />
ma in realtà soltanto 494.<br />
58
quelli, che le sopravanzeranno. E sperando di esser esaudito dalla religiosa di lei carità,<br />
cui proffessarommi tenuto, ed obbligato, la riverisco, e resto. Trento, s. Bernardino 5<br />
settembre 1797.<br />
Di S.P.R., cui mi raccomando anche per li cartoncini de’ Direttori, che dovrò<br />
stampare 218 .<br />
Div.mo, obbl.mo sevo in Cristo<br />
F. Giangrisostomo di Volano.<br />
1138. 1797<br />
Al Padre Gasparo Guardiano di Borgo.<br />
R.P.<br />
D’ordine del Padre Provinciale, che ora si trova in Cles, e lunedì (11 corrente)<br />
partirà per Fieme, spedisco alla P.S.R. questo sovrano privilegio, pregandola insieme di<br />
farlo passare nelle mani del nobile sig. daziale di Grigno, dovendo servire non<br />
solamente per le specierie; ma eziandio per al lana, ed altre cose di nostro uso. E<br />
riverendola resto. Trento 8 settembre 1797.<br />
Di S.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Giangrisostomo ecc.<br />
1139. 1797<br />
Al Padre Gioachino Ministro Provinciale.<br />
M.R.P. Benedicite.<br />
Mentre stava parlando della lana veneta con Fra Masseo, mi venne recata la qui<br />
acchiusa lettera: ed avendola conosciuta del mercante veneto lanario, ad istanza del<br />
medesimo Fra Masseo la ho aperta, e letta. Domani spedirò verso Borgo il privilegio<br />
sovrano per il dazio di Grigno 219 : ed il P. Agostino ricercato nominatamente, porterassi<br />
solo a Povo per fare le veci di quel signor parroco finché ritornerà da Cles 220 . La prego<br />
della sua paterna benedizione, e resto. Trento 8 settembre 1797.<br />
Suo um.mo, div.mo, obbed.mo suddito<br />
F. Giangrisostomo.<br />
Nota. La suddetta lettera di Francesco Domenico Manenti data in Venezia li 6<br />
settembre 1797 ha questa nuova soprascritta.<br />
“Al cittadino<br />
Reverendo Padre Gioachino da Pressano<br />
Provinciale de Minori Rifformati<br />
Trento”.<br />
Un’altra scritta dal medesimo Manenti li 12 luglio 1797 al predetto Padre dice<br />
soltanto:<br />
“Al Molto Rev. Padre Il Padre Gioachino da Pressano<br />
Provinciale de Minori Rifformati<br />
S. Bernardino Trento”.<br />
P.S. F. Abbondanzio riflette, che i mercanti di Venezia non pensano altro, che di<br />
consegnare ad altri le merci senza impegnarsi di darcele sicure ne’ nostri paesi. Bisogna,<br />
ch’essi vedano più di noi li pericoli, che sono nelle strade. Riflette altresì, che sembra<br />
218 Mi ha risposto, che appena farà 5 oppur 6 collazioni quaresimali coi frutti del suo orto.<br />
219 Fu ricevuto in Borgo, e spedito a Grigno.<br />
220 Domenico Ricci, che ritornò li 13.
imminente qualche gran mutazione rapporto alle vicende guerresche. Onde crede, che<br />
avendosi aspettato tanto tempo, si potrebbe aspettare ancora ecc. 221<br />
1140. 1797<br />
Al sig. don Simone Munding curato di Bronzolo 222 .<br />
Molto illustre, e molto rev. sig. e padrone colendissimo.<br />
In adempimento della promessa, che con un’altra mia de’ 19 agosto ho fatto a V.S.<br />
molto illustre, e molto rev. posso ragguagliarla, ed accertarla, siccome in fatti la<br />
ragguaglio, ed accerto, che oggidì ho terminato la celebrazione delle settantacinque<br />
Messe da Lei ordinatemi per il fu suo signor genitore. Quindi le rispondo, che l’avviso,<br />
anzi la prego umilmente, che voglia far passare la limosina di esse nelle mani dei signori<br />
fratelli Giambattista, e Lorenzo Pifferi negozianti di Trento, e nostri amorevoli<br />
benefattori, cui sarà ben data. E sicuro della di Lei carità, le fo una divotissima<br />
riverenza. Trento, s. Bernardino li 9 settembre 1797.<br />
Di V.S. m. illustre e m. rev.<br />
Um.mo, div.mo servo in Cristo<br />
F. Gio. Grisostomo di Volano<br />
Guardiano de’ Minori Riformati.<br />
1141. 1797<br />
Al P. Gioachino da Pressano Ministro Provinciale. Cavalese.<br />
M.R.P Benedicite.<br />
Accerto la P.S.M.R. ch’eseguirò quanto m’ingiunge colla sua veneratissima de’ 10<br />
del corrente rapporto ai due Terziari (F. Mauro, e F. Ivone) da spedirsi (al Noviziato di<br />
Cles e Metz) ed all’informazione da prendersi dal negozio Foresti. L’avviso poi, che<br />
sino dagli dieci di questo si trova nell’infermeria il P. Adriano da Ruffredo, il quale<br />
celebra sì, ma dal sig. medico Domenico Zucchelli tiensi per disperato. L’avviso pure,<br />
che il signor Vigilio Schratenberg ieridì ha data la limosina delle secento Messe,<br />
rapporto a trecento accresciute secondo la pratica nuovamente introdotta di 24 carantani.<br />
Ora non ho più Messe piccole, e spero, che potrò ricusare quelle,che mi venissero<br />
offerte si simil sorta. Ho cominciato le caldaresi, ma non so quando potrò terminarle. Il<br />
P. Davide fu a Mattarello per la Madonna, e fu dispensato dal ritornarvi, perché le cose<br />
sonosi mutate, ed il nuovo pievano Giambattista Zaninetti di Trento piglierà presto il<br />
possesso (cioè li 24 del corrente), Il P. Agostino è Vicario parrocchiale in Povo, dove<br />
predicherà eziandio nella prossima domenica, ricercato nominatamente. Nella sera de’<br />
nove in Trento è morto il sig. ex arciprete Giambattista Mersi, assistito dal nostro P.<br />
professore Saverio. Li nostri due chierici sono approvati, ed ammessi ai quattro Ordini<br />
Minori, ed al Suddiaconato. Stiamo aspettando il nuovo monsignore Suffraganeo<br />
(Emmanuele Maria Conte di Thunn vescovo di Giasso) 223 . La prego della sua paterna<br />
benedizione, e sono. Trento, s. Bernardino 12 settembre 1797.<br />
Di S.P.M.R. Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo servo e suddito<br />
F. Grisostomo.<br />
221 La lane è venuta a Pergine nel novembre al fine.<br />
222 Nel 1800 curatus Bronzoli inter P.A. Mirasper Tanagius, colel stampe vescovili di Gio. Battista Monauni in<br />
Trento, ha pubblicato tredici versi eroici in lode di Emmanuele Conte di Thunn eletto vescovo e principe di Trento.<br />
Le lettere iniziali di detti 13 versi dicono Emmanuel Thunn.<br />
223 Venne li 19 di sera.<br />
60
1142. 1797<br />
A chiunque224 .<br />
Ego infrascriptus fidem facio, ac testor, quod de licentia R.mi Domini parochi225 s.<br />
Mariae Magdalenae Tridenti, honestos iuvenes Balthassarem de Bernardis226 , et Mariam<br />
Annam de Gerardis227 , eiusdem parochiae, in hac ecclesia s. Bernardini coram altari s.<br />
Mariae Virginis interrogavi, eorumque mutuo consensu habito, solemniter per verba de<br />
praesenti matrimonio coniunxi, praesentibus Francisco de Bernardis228 , et Francisco de<br />
Pedrottis, testibus notis, vocatis, et rogatis. In quorum fidem etc. Datum in conventu s.<br />
Bernardini apud Tridentum hac die 13 septembris 1797.<br />
L.+S. Fr. Ioannes Chrysostomus de Auolano<br />
Guardianus Ordinis Minorum Reformatorum<br />
1143. 1797<br />
Alla sig. Maria Gioseffa Melania Riccioli 229 . Roveredo.<br />
Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro clementissimo, e Maria Santissima.<br />
Solamente oggidì mi fu presentata la sua dei nove. Sento dunque con piacere, che<br />
abbia un nipote desideroso di entrare nella nostra Religione; ma spiacemi, che io non<br />
posso aprirgli la porta, non avendo tanta autorità; e ch’eziandio la mia raccomandazione<br />
al Padre Provinciale non può essere di molta efficacia. Non conosco il giovine non l’ho<br />
mai veduto, né trattato. Ciò non ostante scriverò al detto Padre Provinciale, che ora si<br />
trova in Fieme, e gli esporrò il desiderio di V.R. Ella poi potrà suggerire al nipote,che<br />
facciasi conoscere dai nostri Religiosi, ed anche dallo stesso Padre Provinciale; e molto<br />
più, che si raccomandi al Signor Iddio, e si renda degno della bramata grazia co’ suoi<br />
diportamenti. Suor Michelina da molti giorni giace inferma tanto, che non può venire<br />
alla santa Messa. Domani andrò a visitarla, e le porterò il grato di lei saluto. Mi<br />
raccomando alle sue fervorose orazioni, e riverendola insieme colla M. Aloisia, e suor<br />
Marta, per parte anche del P. Arcangelo, che trovasi malconcio, mi dico. Trento, s.<br />
Bernardino 17 settembre 1797.<br />
Di V.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />
1144. 1797<br />
Al P. Gioachino da Pressano Ministro Provinciale in Cavalese.<br />
M.R.P. Benedicite.<br />
Mercoledì scorso il P. David, andato per altro in città, per mio avviso fu al negozio<br />
Foresti col viglietto di S.P.M.R. ed ebbe per risposta, che mancando il capo del detto<br />
negozio andato a Bolgiano, ritornasse dopo alcuni giorni. Ieridì vi son andato io, e mi fu<br />
mostrato il libro, in cui sta scritto, che li fiorini 15 e carantani 12 ricevuti dal sig.<br />
Wolfango 230 , furono abbonati ai signori Laner, e Knoll 231 . Onde suppongo, che ciò sia<br />
224 Videsis Rituale Romano.<br />
225 Luigi Doria.<br />
226 Bernardus [cioè Bernardi] Cognolita.<br />
227 Gerardia perginensis famula Saltuariorum Tridenti.<br />
228 Bernardus frater sponsi; Pedrottus Cavedinas aet,. annorum 15.<br />
229 Passò per Trento andando a Cavalese li 20 settembre 1798.<br />
230 Wolfango, cioè Gio. Battista Gressler f. q. Wolfangi.<br />
231 Da un foglietto volante (lettera del P. Provinciale?): “Dal P. Guardiano di Bolgiano ricevo lettera in cui mi<br />
dice, che li fiorini 15, car. 12, che fece soddisfare per la tradotta del sale da Bolgiano fino a Bronzolo non siano<br />
ancora soddisfatti. Io so, che il mio P. antecessore li ha soddisfatti al sig. Giulio Forresti, che si prese l’impegno di<br />
farli avere ai sigg. doganeri di Bolgiano. La prego pertanto d’informarsi appresso i figliuoli del medesimo per sapere
seguito nell’ultima andata a Bolgiano del mentovato capo, il quale mi ha detto, e<br />
replicato, che il sig. Giulio fu diligentissimo 232 .<br />
Attesa la facoltà lasciataci dalla P.S.M.R. rapporto alle Ordinazioni de’ nostri<br />
chierici, faremo, che sia loro dato anche il Diaconato, giacché così verrà fatto eziandio<br />
con altri.<br />
Fra Giuseppe da mercoledì sino a questa sera fu in Povo ad assistere al signor<br />
canonico Bartolommeo Conte di Lodrone infermo in casa de’ Conti Consolati. Con<br />
qualche violenza l’ho richiamato, perché F. Abbondanzio non può supplire solo a tutto,<br />
e non ha voluto accettare altri aiutanti. Ai 17 s’è allettato colla febbre fersinale il nostro<br />
servo Antonio Amech di Trento; e nella sera è venuto da Pergine all’infermeria colla<br />
quartana il P. Prosdocimo.<br />
La ex Clarissa Melania Riccioli con sua lettera mi ha pregato di raccomandare a<br />
S.P.M.R. un suo nipote di dicidotto anni, che brama di essere ammesso nella nostra<br />
Religione. Quindi glielo raccomando. Io non lo conosco punto; ma vienmi lodato dal P.<br />
David, e dal P. Damasceno, ma supponendone un altro. La zia scrive, che il giovine fu<br />
di tal sentimento anche ne’ suoi primi anni.<br />
Questa mattina è venuto da Pergine a Trento il P. Ignazio Malfatti, con F.<br />
Abbondio, chiamato nell’antecedente notte, per essere venuto avviso, che in Brunegg<br />
sia morto il sig. Domenico suo fratello, dove andò sano nell’agosto colla sua dama<br />
(Alntonia Contessa Bortolazzi) 233 . Tutto Trento parla di tal morte, e dicesi certa: sebbene<br />
io essendo stato apposta in casa Bortolazzi, fui assicurato dall’agente Pietro Longhi, che<br />
il medico Benigni ha scritto soltanto essere quasi agonizzante. In questa mattina è<br />
partita per Brunegg la fraila Teresa Bortolazzi. Io temo, che si verifichi la morte 234 .<br />
Sabato sono andati a Mezzo li due Terziari, ed è venuto quà F. Alessio. Dicono, che la<br />
vendemmia del nostro orto non arrivò ad un terzo del solito. Qui le vendemmie generali<br />
cominceranno venerdì, perché li vendemmiatori (soldati) sono troppo numerosi 235 .<br />
Questa nostra fontana è scarsissima, e se non cresce, non possiamo fare la liscia. Finisco<br />
di tediarla, pregandola genuflesso della benedizione sua paterna. Trento 19 settembre<br />
1797.<br />
Di S.P.M.R. cui aggiungo, che aspettiamo da Roveredo a fare gli esercizi spirituali<br />
il signor canonico Luigi barone Pizzini 236 .<br />
Um.mo, obbl.mo, ibbid.mo servo, e suddito<br />
F. Grisostomo.<br />
1145. 1797<br />
Al sig. Conte Andrea Salvetti di s. Lazaro. Villazzano.<br />
Ill.mo sig. sig. e padrone graziosissimo.<br />
Questa mattina in mancanza di F. Abbondanzio ho aperto io la lettera di V. S.<br />
Ill.ma, la portai tostamente a F. Giuseppe, e gl’ingiunsi di fare quanto in essa si<br />
conteneva, supponendo, che spedisse le tre oncie richieste di china 237 . Ora soltanto<br />
come stia la cosa, e poi darmi pronto riscontro in Fieme affinché possa rispondere al P. Guardiano. Su di ciò parli con<br />
F. Gervasio, che sa la cosa. Ho ricevuto l’ultima sua coll’occhiusa “Al cittadino”.<br />
232 Con data di Bolzano 14 ottobre 1797 li sigg. Lanner , e Knoll confessano, che dai sigg. Giuseppe Foresti, e<br />
Comp. di Trento non hanno ricevuto i detti fiorini bensì dal P. Guardiano de’ Riformati di Bolzano.<br />
233 Il P. Ignazio è ritornato a Pergine li 25 settembre di mattina.<br />
234 Morì li 19 settembre all’una circa di mattina in Brunegg nella Pusteria, essendo di ritorno a Trento.<br />
235 Cominciarono nel venerdì 29 settembre.<br />
236 Venne li 21 di mattina. Partì li 27 dopo pranzo.<br />
237 Per la moglie, e figlia inferme.<br />
62
intendo con dispiacere, che ne ha spedito una sola; e ricercata la cagione di tale<br />
mancanza, ebbi per risposta, che teneva proibizione da F. Abbondanzio di non dar via<br />
china a chiunque. Essendo ritornato F. Abbondanzio, quantunque io non abbia autorità 238<br />
rapporto alle cose della specieria, l’ho esortato di servire V.S.Ill.ma, e quindi insieme<br />
colla presente gliene manda un’altra oncia, scusandosi, che non può darne di più, perché<br />
a motivo delle guerre sino dall’anno scorso non ha potuto ricercarne da Venezia; e che<br />
fu costretto di pigliarne anch’esso in Trento dal Larcher. Prego dunque V.S.Ill.ma, che<br />
si degni di compatirci, se non possiamo renderla interamente soddisfatta, come al certo<br />
sarebbe il nostro desiderio, ed in frettissima sulla finestra della cella per mancanza di<br />
lume 239 , riverendola resto. S. Bernardino 21 settembre 1797.<br />
Di V.S.Ill.ma Um.mo, div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1146. 1797<br />
Al P. Patrizio da Vigol-Baselga Guardiano. Campo.<br />
R.P. Guardiano S.L.G.C.<br />
Confesso, che abbiamo ricevuto in un colla sua del 25 scorso le accennate uova 240 .<br />
Le ho aggiunte alla lista delle altre ricevute antecedentemente, cui attaccherò eziandio il<br />
valore, quando favorirà di significarmelo. L’assicuro poi, che ho mandato in città il<br />
nostro Domenico col suo Cesco 241 , perché lo conduca diritto alla bottega del sig. Bortolo<br />
Sartori. Al medesimo Cesco ho consegnato i richiesti sei mazzi di Corone, che teneva<br />
già preparati. Mi spiace, che ho dovuto pigliarne tre di rosse, perché non sonovi altre di<br />
nere di quella forma 242 . Un’altra volta le spedirò il viglietto col saldo, dicendole<br />
frattanto, che costano troni 18,12. Non so perché né il P. Vicario Illuminato, né il P.<br />
Guardiano di Cles mi abbiano annunziata la morte del genitore del detto P. Illuminato.<br />
Sebbene l’accerto, che già ho fatto celebrare le tassate Messe, e fattogli anche qualche<br />
altro suffragio pubblico. Mi raccomando, la ringrazio, la riverisco, e sono. Trento 27<br />
settembre 1797.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1147. 1797<br />
Al sig. don Carlo Cocci di Trento.<br />
Io infrascritto attesto,che dai Religiosi sacerdoti di questo convento sono state<br />
celebrate cinquanta sante Messe per il defunto ill.mo cavaliere signor Domenico de’<br />
Malfatti, ordinateci dal molto rev. signor don Carlo Cocci. In fede ecc. Dato dal<br />
convento di san Bernardino appresso Trento li 30 settembre 1797 243 .<br />
F. Giangrisostomo da Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
Nota. Ho scritto non Cozzi, ma Cocci, perché Cocci sonosi scritti due illustri<br />
scrittori Marco Antonio Coccio Sabellico morto in Venezia nel 1507, e Giodoco Coccio<br />
trevirense Gesuita morto nel 1622. Il prete è figlio del fu sig. Giuseppe Cocci cameriero<br />
238 Appartiene al P. Provinciale.<br />
239 dopo il segno dell’Avemmaria.<br />
240 non 500, ma 494.<br />
241 Il Cesco è un uomo di Campo, che spesso va per li Frati di Campo.<br />
242 Quelle del N. 8 a troni 3 e 4 soldi il mazzo. Quelle de N. 10 a troni 3 il mazzo.<br />
243 Consegnato in proprie mani li 2 ottobre.
di castello, e sta in casa della sig. vedova Antonia Malfatti. Cozzo significa urto,<br />
percossa. Coccio, pezzo di vaso rotto di terracotta.<br />
1148. 1797<br />
Alla Madre Vittoria di Spergs da Insprugg Superiora delle Madri Orsoline. in<br />
Trento 244 .<br />
Io infrascritto attesto, e fo fede a chiunque, che oggidì dalla molto reverenda Madre<br />
Vittoria di Spergs degnissima Superiora delle RR.MM. Orsoline di questa città, ho<br />
ricevuto due pianete nuove, una da vivo, ed una da morto, colle rispettive stole,<br />
manipoli, e fornimenti da calice: ed anche un gruppetto contenente una limosina in<br />
danaro da portare al sostituto de’ nostri benefattori: cose tutte per mero effetto di pietà<br />
cristiana donateci da persona incognita. Protesto poi, che farò parte del mio dovere,<br />
raccomandando di cuore a Sua Divina Maestà la detta persona benefattrice, e facendola<br />
raccomandare anche dai miei Religiosi. In fede ecc. Dato nel convento di s. Bernardino<br />
appresso Trento, nella vigilia del P.S. Francesco, li tre d’ottobre del 1797.<br />
Fra Gio. Grisostomo di Volano<br />
Guardiano de’ Francescani Riformati.<br />
Il povero Guardiano de’ Francescani Riformati spedisce alla R,V. la qui rinchiusa<br />
ricevuta, e la ringrazia vivamente della sua carità, offerendosi di servirla in tutto ciò, che<br />
mai potesse ecc., e le fa riverenza ecc. 245 .<br />
1149. 1797, 4 ottobre<br />
Al P. Giovanni Maria Ruhedorfer viennese Riformato. Bolgiano.<br />
Reverende Pater in Christo colendissime.<br />
Gratulor ribi, rev. Pater, quod miseratione divina, in tanta hominum, etiam<br />
bulsanensium tuorum mortalitate, ac strage, incolumis evaseris: ac probo, quod potius<br />
istic, quam in duobus iis locis 246 , quos commemorasti, reliquos vitae tuae dies in Dei<br />
Optimi Maximi servitio transigere ob notas caussas decreveris. Quo ad cistulam autem,<br />
quam Pater Renatus de Mediolano, tuus olim Guardianus in celebri mediolanensi<br />
coenobio dicto del Giardino, se huc missurum spopondit, auctor tibi sum, nondum<br />
advenisse, ac difficile nimium fore, quod adveniat. Currus enim magnus, qui Diligentiae<br />
nomine passim nuncupatur, nonnisi Roboretum usque inpraesentiarum excurrit. Pater<br />
Archangelus a Lacu, qui anno superiori tamquam Minister Provincialis tibi transeunti<br />
hospitium hilariter praebuit, quique nunc ab exitu eiusdem anni, proh dolor! morbo<br />
laborat comitiali, grates tibi rpendit, quod eius memor etiamnum sis, vicissimque tibi<br />
fausta quaelibet precatur. Eidem successit antecessor meus, modo in Flemmis agens. Si<br />
ultra cistulae curam, tibi in aliquo me prodesse posse noveris, scito, quod libenter tibi<br />
morem geram. Interim vero, ut diu valeas iubeo. Tridenti in conventu s. Bernardini<br />
quarto nonas octobris A.D. 1797.<br />
R.P.T. cui addo, quod hisce scriptis, necdumque sigillo munitis, laudatus P.<br />
Archangelus denuo cecidit, me praesente die 5 octobris 247 .<br />
Devinctissimus in Christo servus<br />
244 La Madre Vittoria Gioseffa dell’Ascensione di Cristo, nata di Spergs, Pallenz, e Reisdorff in Insprugg,<br />
sorella del fu barone Giuseppe Spergesio. È Superiora eziandio in quest’anno 1801. Cessò nel luglio avanti li 15 dello<br />
stesso anno 1801 e le fu sostituita la Madre Elena Salvadori di Trento, figlia de’ quondam Valentino Salvadori barone<br />
ed Elena Mosera ambidue di Trento. La Madre Spergesia essendo prefetta è morta li 14 marzo del 1803.<br />
245 Nella coperta.<br />
246 Milano e Vienna.<br />
247 Cascò anche li 19 febbraio 1798.<br />
64
F. Ioannes Chrysostomus de Avolano<br />
Guardianus l. i. (=licet indignis) Franciscanorum<br />
strictioris Observantiae.<br />
Extra.<br />
Reverendo in Christo Patri, patroni colendissimo<br />
Patri Ioanni Mariae Ruhedorfero<br />
Lectori Theol. et Concionatori Orindis Minorum<br />
Reformatorum Sancti Francisci.<br />
Bulsanum<br />
Ad PP. Franciscanos<br />
Nota.<br />
Questo Padre fu in Milano come confessore tedesco, anche della Corte arciducale.<br />
Partì di là dopo, che vi giunsero i francesi. Fu qui con noi nel giugno dell’anno 1796 248 .<br />
Scrive, che non più pensa di ritornare a Milano, e che Viennae ne mortuus, multo minus<br />
esse vivus desidera. Vedi sotto num. 1717. Sta in Bressanone anche nel giugno del<br />
1801.<br />
1150. 1797<br />
Al P. Gioachino da Pressano Ministro Provinciale. Cavalese.<br />
M.R.P. Benedicite.<br />
Oggidì dopo il pranzo andando in città, sulla porta del convento mi venne data la<br />
lettera da S.P.M.R. scritta al P. Professore Saverio, e quindi tosto gliela portai 249 . Andato<br />
poi in città ho ritrovato alla posta di Fieme la qui rinchiusa arenata, perché non è venuto<br />
il postiglione. Ho parlato anch’io con signor Provicario, ed ho avuto in risposta, che<br />
può vestire anche l’ottavo colla speranza della ratifica innanzi, che arrivi alla<br />
professione. Li nostri due chierici ora sono Diaconi. Ieridì è partito dall’infermeria<br />
risanato per Pergine il P. Prosdocimo. Oggidì ha cessato dal celebrare il P. Adriano, e si<br />
teme, che abbia cessato per sempre. Anche il M.R.P. Arcangelo questa mattina non ha<br />
celebrato, ma speriamo, che celebrerà domani. Egli questa mattina in coro mentre<br />
dicevamo il primo Pater noster del Mattutino fu sorpreso dal suo male; ma portato<br />
nell’infermeria presto rivenne. Non cascò in terra, perché al primo moto io l’ho<br />
abbracciato, e fermato nella sedia, e subito accorsero anche altri. Dopo le ultime pioggie<br />
è ritornata l’acqua alla nostra fontana. Il suo santo Angelo 250 ci ha recato un buon<br />
soccorso. La prego della sua paterna benedizione, e resto. Trento 5 ottobre 1797.<br />
Di S.P.M.R. cui aggiungo, che la tempesta dei 19 d’agosto ha molto danneggiato le<br />
nostre finestre poste al mezzogiorno, e specialmente quelle dell’infermeria. Domani<br />
verrà il vetriaro per tutte.<br />
Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />
F. Grisostomo.<br />
1151. 1797<br />
Al Padre Massimo da Volano. Borgo.<br />
Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />
248 Capitò li 23 giugno, e partì li 27.<br />
249 Scritta dal P. Saverio ed aspettata dal P. Provinciale.<br />
250 L’Angelo della Divina Provvdienza.
Frequentemente vienmi chiesto da signori secolari dove sia, e come stia il nostro<br />
Padre professore Maurizio. Io lo suppongo costì. Onde vi prego, che vogliate darmi<br />
qualche relazione del medesimo 251 . Il Padre Arcangelo giovedì mattina fu di nuovo per<br />
la quarta volta sorpreso dal suo male; ma non cascò in terra, perché io al primo moto<br />
l’abbracciai, e tenni ritto. Rivenne presto; ma pure stassene ancora nell’infermeria, dove<br />
sta dovrebbe ormai tutto quel tempo di vita, che gli donerà il Signor Iddio. Son<br />
intenzionato di esortarlo a così fare. Anche il P. Adriano vassi avvicinando al fine de’<br />
suoi giorni. Non può più celebrare la santa Messa. Per altro egli è singolarmente<br />
disposto, e preparato per fare il passaggio all’altro mondo. Io mi trovo angustiato dallo<br />
stampatore, perché non sono ancora ritornati da Insprugg li due miei Direttori. Circa il<br />
resto non ho che dire, se non che scarseggio di tempo. Vi prego ancora della mentovata<br />
relazione, ed abbracciandovi caramente resto. Amen. Trento 7 ottobre 1797.<br />
1152. 1797<br />
Al sig. Vigilio Schrattenebrg di Trento. Ravina.<br />
Io infrascritto attesto, e fo fede a chiunque, che dai nostri Religiosi sacerdoti sono<br />
state celebrate 600, dico secento sante Messe secondo la volontà del quondam Andrea<br />
Bernardi Zoia, espresse nel di lui testamento, ordinateci nell’anno scorso dall’Ill.mo sig.<br />
Consigliere Vigilio Schrattenberg esecutore testamentario. In fede ecc. Dato nel<br />
convento di s. Bernardino appresso Trento gli 8 ottobre 1797.<br />
L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
1153. 1797<br />
Al sig. Vincenzo Bernardi Zetta massaro delle Fradaglie.<br />
Io infrascritto attesto, e fo fede a chiunque, che dai Religiosi sacerdoti di questo<br />
convento sono state celebrate nel corrente anno sei sante Messe per il Legato annuo del<br />
quondam Giacomo Hell 252 , e nove altre, compresa una cantata, per il Legato parimente<br />
annuo del quondam Gio. Maria Tinno, tutte ordinateci dal nobile signor massaro del<br />
Luogo Pio detto delle Fradaglie di Trento. In fede ecc. Dato nel convento di s.<br />
Bernardino fuori di Trento li 9 ottobre 1797.<br />
L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco<br />
1154. 1797<br />
Al P. Gioachino Ministro Provinciale. Cavalese.<br />
M.R.P. Benedicite<br />
Fo parte del mio dovere significando alla P.S.M.R. che domenica alle dieci di<br />
mattina è giunto qua l’uomo servente del nostro convento di Mezzolombardo, ed<br />
avendo chiesto a voce in nome di quel P. Guardiano, che Fra Giuseppe subito si<br />
portasse là per assistere a’ tre infermi P. Ilario, P. Daniello, e Fra Vitale, l’ho lasciato<br />
andare collo stesso uomo, col consenso de’ PP. discreti, e colla presunta licenza di<br />
S.P.M.R. quantunque ora riesca molto importuna la di lui mancanza per cagione delle<br />
251<br />
P. Maurizio, che morì etico nel convento nostro d’Arco li 26 febbraio 1798 essendo ivi Guardiano il P.<br />
Pietro Damiani di lui fratello giuniore,<br />
252<br />
Giacomo dall’El fabro lignario visse nel 1615. Così pure Gio. Maria Tin, detto anche Thim osto. – L’Hell ha<br />
ordinato le dette sei Messe da dirsi in s. Bernardino nel suo codicillo scritto li 28 gennaio 1621 dal notaio Carlo<br />
Travaioni. Nell’anno 1636 per il quondam miser Iacom dell’Elpen furono dette Messe 6 in s. Bernardino per troni 10.<br />
Ita Liber massarialis.<br />
66
cerche del vino, e de’ capussi, e della condotta delle borre dall’Avis. A questo s’è<br />
aggiunto, che oggidì fu comunicato per Viatico il Padre Adriano, il quale non può<br />
muoversi da sé, e non può essere ad ogni momento assistito da F. Abbondanzio, perché<br />
si ritrova solo nell’infermeria. Confido ciò non ostante, che il Signor Iddio ci aiuterà,<br />
mediante la benedizione di S.P.M.R., che imploro genuflesso, e resto. Trento 10 ottobre<br />
1797.<br />
Di S.P.M.R. Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />
F. Grisostomo.<br />
1155. 1797<br />
Al P. Massimo da Volano 253 . Borgo di Valsugana.<br />
Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />
Premendomi assai d’avere la risposta, di cui vi ho pregato con un’altra mia de’ 7<br />
per nuovi motivi, che sonomi sopraggiunti, e che tale risposta vengami presto, vi<br />
replico, che bramo sapere dove sia, e come stia di salute il Padre professore Maurizio di<br />
Borgo 254 : se celebri la santa Messa, e se abbiasi fondamento da sperare, che sia per<br />
ritornare al suo posto. Confido, che risponderete, e che mi darete buone nuove. Io per<br />
l’opposito vi fo sapere, che oggidì abbiamo dato il sacro Viatico al Padre Adriano, e che<br />
domenica Fra Giuseppe ha dovuto portarsi a Metz Lombardo per assistere al P. Ilario, al<br />
P. Daniello, ed a Fra Vitale infermi. Proccurate di conservarvi sano Voi, e pregate il<br />
Signor Iddio per me, che trovomi molto distratto a causa dell’officio ecc. Amen. Trento<br />
10 ottobre 1797.<br />
Avvertite che la vostra risposta sia ostensibile 255 .<br />
1156. 1797<br />
Al sig. Giuseppe Antonio de Menghin Provicario Generale. Trento. In Castello 256 .<br />
Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />
Avrà inteso da quello, che oggidì mi recò la stimatissima sua nell’atto, che<br />
portavami al coro per il vespro, che io non poteva rispondere a V.S. Ill.ma, e R.ma su<br />
due piedi, e che io pure sto aspettando risposta ad una mia scritta nel sabato scorso<br />
rapporto al noto soggetto. Ora le aggiungo, che ho replicato in questo stesso punto le<br />
mie istanze con un’altra lettera: e che ho inteso essere stato scritto dal sig. don Carlo<br />
Ambrosi, che il predetto Religioso non ha migliorato di salute. Subito, che mi giugnerà<br />
la richiesta risposta mi recherò ad onore di portarla a V.S. Ill.ma, e R.ma; e frattanto<br />
baciandole con tutto il rispetto le sacre mani mi professo. Di s. Bernardino 10 ottobre<br />
1797.<br />
Di V.S.Ill.ma, e R.ma Um.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />
1157. 1797<br />
Al P. Pietro Damiano Felder di Borgo Guardiano in Arco.<br />
R.P.P.C.<br />
253<br />
In assenza del P. Superiore del convento.<br />
254<br />
*Felder.<br />
255<br />
In data de’ 12 mi ha risposto il P. Attanasio che il P. Maurizio è sotto cura del medico Troger, gli seguita la<br />
tosse, e che non v’ha speranza, che ritorni alla cattedra.<br />
256<br />
*In margine vi è il suo sigillo.
In vigore della sua carissima domani manderò a vedere, se in città si possa ritrovare<br />
Stochfis 257 : e se saravvene farò, che siane preso anche per S.P.R. Oggidì ho inteso, che<br />
sta nelle mani de’ signori Werzi la limosina delle Messe Caldaresi. Posdomani andrò a<br />
parlare co’ detti signori Werzi 258 , e li pregarò di separare quello, che deve andare in<br />
Arco, Mezzo, e Trento in tre plicchi, a norma dell’instruzione, che mi ha lasciato il<br />
Padre Provinciale. Dall’Archese farò levare l’importo dello stochfis, e poi manderò il<br />
resto. Ma non intendo bene quel, che dice de’ troni 50 dovuti al P. Provinciale, e quindi<br />
non so, se debba trattenerli per il medesimo. La prego di spiegarsi meglio. Questa<br />
mattina fu dato il sacro Viatico al P. Adriano, e domenica Fra Giuseppe andò a Metz per<br />
assistere a tre infermi P. Ilario, P. Daniello, e Fra Vitale. Ho scritto a Borgo per avere<br />
qualche notizia del P. professore Maurizio suo fratello, perché fu scritto, ch’è infermo.<br />
Mi spiace assai. Pazienza. Per carità mi raccomando a Dio, e si conservi. Trento 10<br />
ottobre 1797.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1158. 1797<br />
Al sig. barone Sigismondo Trentini. Povo. A Spré.<br />
Ill.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />
Con mio sommo dispiacere debbo rispondere a V.S.Ill.ma, che F. Abbondanzio<br />
questa mattina non può venire a servirla, ed a ricevere le di Lei grazie, perché<br />
trovandosi solo, solissimo al servizio de’ Frati infermi, uno de’ quali ieridì fu<br />
comunicato per Viatico, non può allontanarsi da’ medesimi. Fra Giuseppe, sino da<br />
domenica sta in Mezzo Lombardo assistendo tre Religiosi gravemente infermi. Gli altri<br />
Frati sono fuori alle cerche, o altramente impediti. Chiedo scusa dunque a V.S.Ill.ma<br />
dell’involontaria nostra mancanza a’ rispettabilissimi di Lei comandi; e riservandoci a<br />
servirla quando potremo, per parte anche del detto F. Abbondanzio, le fo un<br />
riverentsisimo inchino, e resto. Trento, s. Bernardino 11 ottobre 1797.<br />
Di V.S.Ill.ma Um.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />
11<strong>59</strong>. 1797<br />
Al Padre Patrizio di Vigol-Baselga Guardiano. Campo<br />
R.P.S.L.G.C.<br />
Il debito delle ultime Corone prese dal sig. Giuseppe Maria Auchenthaller fu<br />
saldato ai sei del corrente coi già detti troni 18,1, Manderò il viglietto colla prima<br />
occasione del beccaio, acciocché mandandolo per il corriere non si perda. Rapporto alle<br />
uova lo prego di continuare a favorirmi col mandarmene, perché qui non trovansi a<br />
minor prezzo 2<strong>59</strong> , anzi neppure ad eguale. Ma si brama, che non sieno tante le piccioline.<br />
Lo prego altresì di render avvisato il P. Sisinnio Maria, che nella scorsa domenica ho<br />
ricevuto da Venezia un fagotto diretto a lui, e che gli sarà innoltrato colla prima<br />
congiuntura opportuna. Gli fo poi sapere, che il P. Adriano fu comunicato per Viatico:<br />
che il P. Arcangelo sta nell’infermeria da’ cinque del corrente, in cui fu di nuovo<br />
sorpreso dal suo male: che a Metz si trovano infermi il P. Ilario, il P. Daniele, e F.<br />
257 Stocrofisso Facciolati verbo Pesci in fine Ortogr. Ibi etiam Baccalà, et Merluzi.<br />
258 Sono stato nel giorno XI dopo il vespro, ed ho conseguito lo scomparto.<br />
2<strong>59</strong> 4 soldi l’uno.<br />
68
Vitale: e che in Cavaelse li 9 furono vestiti tre novizzi chierici fiemaschi. Lo riverisco, e<br />
sono. Trento 12 ottobre 1797.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1160. 1797<br />
Al P. Pietro Damiano Guardiano di Arco.<br />
R.P.S.L.G.C.<br />
Domani mattina Fra Gervasio calerà in città, ed andrà a preparare lo stocrofisso già<br />
postato per S.P.R. ed anche per noi. Ella dunque mandi a levarlo più presto che può. Io<br />
lo farò soddisfare detraendo l’occorrente dalla limosina Caldarica, che sta già presso di<br />
noi. Da essa farò pur detrarre li troni 50 essendomi stato dilucidato il dubbio circa di<br />
essi, da una lettera del P. Provinciale, che lunedì (16 ottobre) partirà da Cavalese per<br />
Metz Lombardo. Farò poi consegnare il resto a chi sarammi additato da Lei; e frattanto<br />
riverendola mi dico. Trento 13 ottobre 1797.<br />
Di S.P.R. cui mi raccomando nuovamente per li cartoncini de’ Direttori: ed<br />
aggiungo, che lo stoffisso preparato per Lei è libbre 125 a soldi 16 la libbra. Ne<br />
abbiamo preso anche per noi, dopo d’aver cercato.<br />
Div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1161. 1797<br />
Al P. Gioachino da Pressano Ministro Provinciale. Metz Lombardo.<br />
M.R.P. Benedicite.<br />
Mi congratulo di cuore colla P.S.M.R. della grazia, che il Signor Iddio le ha fatta, di<br />
poter dare il nostro sacro abito a tre altri novizzi 260 . Faccia il medesimo Signore, che<br />
sieno costanti, e che riescano buoni, ad onore di lui, ed a vantaggio della nostra serafica<br />
madre Religione. Il P. Bernardo da Samoclevo se la passa bene specialmente avendo la<br />
compagnia del M.R.P. Arcangelo, e continua la celebrazione della santa Messa. Il P.<br />
Adriano guarda ancora il letto. La limosina Caldarica è venuta. La ho fatta dividere<br />
nelle tre parti notatemi da S.P.M.R. e sto aspettando, che Arco, e Mezzo mandino a<br />
pigliare quelle, che loro toccano. Dall’Archese farò levare la cinquantina, che S.P.M.R.<br />
mi accenna, e fummi accennata eziandio dal P. Guardiano d’Arco. Le sospiro un felice<br />
ritorno verso queste nostre parti, la prego della sua paterna benedizione, e resto. Trento<br />
13 ottobre 1797.<br />
Non scrivo al P. Guardiano di mezzo, supponendo che basti questa.<br />
Di S.P.M.R. cui rendo grazie, e professomi obbligato anche per avermi tanto<br />
favorito con quelle buone Messe. Mi raccomando della continuazione.<br />
Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />
F. Grisostomo.<br />
1162. 1797<br />
Al Governo cesareo-regio dell’Austria Superiore. Insprugg.<br />
Excellentissimi Domini Domini.<br />
F. Ioannes Chrysostomus de Avolano Guardianus Fratrum Franciscanorum ad<br />
Sanctum Bernadinum Tridenti, exponit EE. VV. quod tamquam auctor Directoriorum<br />
260 F. Gio. Antonio, F. Leonardo, F. Bernardino.
divini officii pro anno proxime futuro 1798 typis edendorum ad usum dioecesis<br />
tridentinae, ac suae Provinciae Sancti Vigilii, pulsatur opportuna ac importuna a<br />
typographo, qui eadem ante medium decembris imprimere debet. Nequit autem illi<br />
satisafcere, ac moram gerere, quia etsi mense augusto ad EE.VV. missa fuerint pro<br />
approbatione; nondum tamen eadem huc rediisse compertum habet. Quapropter debita<br />
cum reverentia petit, num reapse ad EE. VV. pervenerint, numve remissa huc fuerint? Si<br />
enim in via periissent, illa denuo componere cogeretur, quum nullum eorum exemplum<br />
teneat, et quidem in angustia temporis, ipsiusque calamitosi ob strepitus, ac tumultus, et<br />
timores bellicos etc. Datum Tridenti die 15 octorbris 797.<br />
Non l’ho spedita perché li Direttori sono venuti senza di essa 261 .<br />
1163. 1797<br />
Ai PP. Guardiani di Pergine, Campo, Arco, Borgo, Mezzo, Cles. Cavalese.<br />
Rev. Padre.<br />
Rendo avvisata, e certa la P.S.R. che oggidì alle nove di mattina, in questa<br />
infermeria, munito a tempo de’ santi Sagramenti, e sempre presente a sestesso, dopo<br />
una breve agonia, rese l’anima al Signor Iddio il nostro P. Adriano Seppi da Ruffredo,<br />
in età d’anni 66. Egli venne qua da Roveredo nel giorno decimo dello scorso settembre,<br />
non già per trovare rimedio al suo male giallo, e ai suoi mali di fegati; ma bensì, come<br />
protestommi con sua lettera innanzi di venire, per lasciare le sue ossa tra quelle de’ suoi<br />
confratelli 262 . Celebrò la santa Messa, stentatamente però, sino alla festa del P.S.<br />
Francesco: e stette sempre quietissimo aspettando la sorella morte per fare la volontà<br />
divina. Io credo d’avere tutto il motivo di sperare in bene di lui 263 . Tuttavolta lo<br />
raccomando alla P.S.R. ed alla di Lei religiosa famiglia, perché se mai avesse qualche<br />
bisogno, l’aiutino coi suffragi statutari, ed anche supererogatori. Egli ha servito bene<br />
molti anni alla nostra santa madre Religione, e per quanto so, non le recò mai alcun<br />
dispiacere. Confido nella loro carità fraterna, e raccomandando loro anche la mia<br />
meschinità, mi protesto. Trento 16 ottobre 1797.<br />
Dì S.P.R. Div.mo servo nel Signore<br />
F. Giangrisostomo da Volano Guardiano indegno.<br />
NB. Giunse a Borgo questa li 22 ottobre, spedita da Trento li 18.<br />
1164. 1797<br />
Al Padre Attanasio da Sardagna. Borgo.<br />
R.P.<br />
Contra mia voglia mi ritrovo incombenzato dal R.mo signor Provicario Generale di<br />
commettere a V.P.R. l’insinuare al Padre Professore Maurizio di Borgo, che Sua<br />
Altezza R.ma, bramando il di lui ristabilimento nella salute primiera, mediante una<br />
comoda curagione, la dispensa per il prossimo anno scolastico dalla cattedra del suo<br />
seminario, per cui ha già preparato un altro, che frattanto supplisca. La prego dunque<br />
d’eseguire una cosifatta commissione: come pure di farmi poi sapere per certo, che<br />
l’abbia eseguita: e riverendola resto. Trento 16 ottobre 1797.<br />
261 Signatum fuit dioecesanum Oeniponti die 3 octobris. Rediit Tridentum die 14 octobris et monasticum<br />
signatum parietr die 3 octobris, rediit Tridentum die 19 octobris intactum utrmque.<br />
262 Perché in Roveredo i morti si seppelliscono lungi dal convento insieme cogli eretici.<br />
263 Una volta chiese di andare tra gl’infedeli, ma non gli fu accordato. Così ricavo da una di lui lettera, con cui<br />
dimandò d’andare in Toscana per apprendere la predicazione.<br />
70
Di V.P.R. cui aggiungo, essere morto oggidì il P. Adriano, come scrivo in questo<br />
stesso tempo al suo Padre Guardiano 264 .<br />
Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Giangrisostomo da Volano Guardiano indegnissimo.<br />
1165. 1797<br />
Al P. Guardiano di Roveredo. Roveredo. S. Rocco.<br />
R.P.<br />
Rendo avvisata, e certa la P.S.R., che oggidì alle nove di mattina, munito a tempo<br />
de’ santi Sagramenti, dopo una breve agonia, rese l’anima al Signor Iddio il nostro<br />
Padre Adriano. Io dunque lo raccomando alla P.S.R. ed alla religiosa di lei famiglia, per<br />
li soliti, e supererogatori suffragio; e riverendola resto. Trento 16 ottobre 1797.<br />
Di S.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Gio. Grisostomo da Volano<br />
Guardiano indegno.<br />
NB. A questo Guardiano ho scritto diversamente, perché il defunto fu membro di<br />
quel convento, suddito di quel Guardiano, e perché... Basta. Il Guardiano fu il P. Gio.<br />
Vincenzo Lutz di Roveredo, il quale mi rispose, come anche tutti gli altri.<br />
1166. 1797<br />
Al Padre Gioachino da Pressano Ministro Provinciale. Metz Lombardo.<br />
M.R.P. Benedicite.<br />
Nell’ultima mia scrissi alla P.S.M.R. che il P. Adriano stava guardando il letto: ora<br />
le fo sapere, che iermattina è morto, e che oggidì gli abbiamo data la sepoltura.<br />
Nell’atto, che io stava colla cotta, e stola raccomandandogli l’anima venni chiamato da<br />
un signore, il quale in nome de’ signori Conti Melchiori, e Malfatti mi pregò, che<br />
mandassi un nostro infermiero ad assistere al signor Conte Ernesto Melchiori infermo di<br />
febbre maligna in Trento; ma dovetti scusarmi con dire, che avevamo un moribondo, e<br />
ch’eravi un infermiero solo. Andai poi dopo il vespro a visitare il lodato signor Conte<br />
infermo, e non mi fu detto altro. Rapporto al P. Maurizio, che sta con sua sorella in casa<br />
Ambrosi di Borgo, e vive sotto la cura del signor medico Troger, le fo noto, che<br />
d’ordine del R.mo sig. Provicario Generale ho scritto a Borgo, perché gli venga<br />
insinuato, che sua Altezza R.ma, desiderando, che ricuperi la primiera sua salute con<br />
una cura comoda, per l’imminente anno scolastico lo dispensa dalla cattedra del suo<br />
seminario, per al quale ha già destinato un supplimentario interinale. Il Padre Guardiano<br />
d’Arco ha mandato il suo uomo di convento, cui consegnando la quota Caldarica,<br />
riserverò la porzione, che tocca alla P.S.M.R. Non è ancora ritornato da Insprugg il<br />
nostro Direttorio monastico 265 ; bensì l’altro diocesano, cui ho dovuto inserire di nuovo la<br />
festa del SS. Cuore di Gesù, la quale, a detta eziandio del sig. Provicario, dovrassi<br />
inserire anche nel nostro. La prego della sua serafica benedizione, e resto. Trento 17<br />
ottobre 1797.<br />
Suo umil.mo, obbl.mo, obbed.mo servo, e suddito<br />
F. Grisostomo.<br />
264 Il P. Attanasio ha ricevuto la presente ai 22 e subito ha eseguito la commissione. Così mi ha scritto li 23 da<br />
me ricevuta li 29 ottobre. Il P. Maurizio poi è morto nel nostro convento delle Grazie presso Arco li 26 febbraio del<br />
1798 di sua età <strong>59</strong>. Andò professore di fisica al seminario li 31 ottobre 1774. Nacque li 26 aprile 1739. Vestì l’abito<br />
nostro li 19 ottobre 1757.<br />
265 Ritornò li 19 ottobre, segnato in Insprugg li 3 ottobre, giunto a Roveredo li 13 il nostro.
1167. 1797<br />
Al P. Pietro Damiano di Borgo Guardiano di Arco.<br />
R.P.P.C.<br />
Dal servo del suo convento (Giovanni Cappelletti di Trento) 266 esibitore della<br />
presente, riceverà un plicco, in cui ho posto dieci mazzi di santi, due dozzine di corone<br />
di cocco, ed una dozzina di rosari parimente di cocco, tutte cose provvedute oggidì a<br />
tenore della di Lei lettera.<br />
I santi costano troni dieci. Le corone troni 6,10, ed i rosari troni 3, soldi 5. Riceverà<br />
pure un rotolo contenente il residuo della limosina Caldarica, essendo stati levati da essa<br />
troni 169,15. Nel detto rotolo dunque sono stati posti troni 254, soldi 5. Con altra<br />
congiuntura spedirolle i viglietti de’ saldi. Mi ritratto. Tali viglietti staranno meglio<br />
presso di me,avendo fatta la figura presso i mercanti. Rapporto al suo Padre fratello<br />
Maurizio debbo risponderle, e notificarle, che ho dovuto scrivere a Borgo d’ordine del<br />
R.mo signor Provicario, perché gli venga insinuato, che S.A.R.ma desiderando, che<br />
guarisca con suo comodo, lo dispensa per l’anno scolastico imminente dalla cattedra<br />
seminarica, e che già tiene preparato un supplimentario interinale. Questo mi riesce di<br />
spiacere per il male del Religioso, ed anche per il danno del mio povero convento. Ma<br />
pazienza. Se posso servirla in altro mi comandi liberamente, che riverendola sono.<br />
Consegno pure all’uomo lo stoffisso. Il mercante lo ha notato libbre 125. Il nostro<br />
cuoco lo ha ritrovato libbre 123. Penso, che le rese ecc.<br />
Trento 17 ottobre 1797. senza soscrizione.<br />
1168. 1797<br />
Al Padre Gioachino Ministro Provinciale. Metz Lombardo.<br />
M.R.P. Benedicite.<br />
Siccome avrà inteso la P.S.M.R. per mezzo di Fra Leonardo da Tesero, che<br />
mercoledì (18) mattina il M.R.P. Arcangelo fu nuovamente ritrovato prosteso, ed<br />
oppresso dal suo male; così le notifico, che ora sta bene, ed ha ripigliato la celebrazione<br />
della santa Messa. Iersera ho ricevuto il nostro Direttorio monastico licenziato in<br />
Insprugg li tre del corrente, e giunto a Roveredo li 13 colla giunta, che in avvenire<br />
bisognerà spedire a Insprugg due esemplari del manoscritto, oltre una copia stampata.<br />
Così dovrà farsi anche rapporto al diocesano. Questo sarà per me un peso nuovo, e non<br />
leggiero. Pazienza. Spero, che il Signor Iddio mi aiuterà. Insieme con questa mia le<br />
trasmetto una lettera di Bolgiano, ed un dispaccio dell’Officio Circolare di Roveredo.<br />
Fu aperto da me questo ad istanza del P. Albano, e supponendo, che non sia contraria la<br />
P.S.M.R. cui bacio le sacre mani nell’atto, che la prego della sua paterna benedizione 267 .<br />
Trento 20 ottobre 1797.<br />
Di S.P.M.R. cui aggiungo, che suppongo esser debito non mio, ma del convento di<br />
Roveredo, il dare avviso della morte del P. Adriano all’eccelso Governo d’Insprugg.<br />
Um.mo, div.mo, obbed.mo servo, e suddito<br />
F. Grisostomo.<br />
1169. 1797<br />
A Fra Tommaso da Cles Riformato. Roma. S. Bonaventura.<br />
266<br />
Passò a Pergine nel febbraio del 1798 e nello stesso mese partì anche di là. Ritornò a Pergine nel novembre<br />
dello stesso anno 1798.<br />
267<br />
Mi fu risposto che venendo altri dispacci gli apra, e li faccia tradurre dal tedesco.<br />
72
Riverito in Cristo Fratello 268 .<br />
Da parecchie lettere scritte dal Padre Arcangelo di Cles ho compreso la divozione<br />
singolare, che ha V.R. verso il nuovo Beato Leonardo da Porto Maurizio, e la premura,<br />
che nodrisce per il culto del medesimo. Siccome poi presentemente il mentovato Padre<br />
Arcangelo, per nostra grande sventura, va soggetto al mal caduco, e sta nell’infermeria:<br />
ed io debbo servire la Provincia col Direttorio dell’officio divino; così prego V.R. che<br />
qualora fossero stampate le Lezioni proprie per l’officio del detto Beato, voglia<br />
favorirmene una copia 269 . E sperandola dalla di lei carità, e bontà, la riverisco<br />
divotamente, e mi dico. Trento, s. Bernardino 21 ottobre 1797.<br />
Di V.R. Div.mo servo in Cristo<br />
F. Gio. Grisostomo di Volano<br />
Guardiano de’ Minori Riformati.<br />
Extra.<br />
Al venerando Religioso in Cristo Fratello<br />
F. Tommaso di Cles de’ Minori Riformati di s. Francesco.<br />
Roma<br />
S. Bonaventura.<br />
1170. 1797<br />
Al sig. curato di Castello nella Sollandia Volsanese.<br />
Molto rev. sig. e padrone colendissimo.<br />
Supponendo, che il Padre Guardiano del convento di Cles, da me pregato, abbia già<br />
insinuato anche a V.S. molto rev. la morte del padre Adriano Seppi di Ruffredo di Lei<br />
zio, seguita in questo nostro convento ai sedici dell’andante mese, le spedisco senz’altro<br />
li due qui annessi quadretti 270 , perché le servano d’una picciola memoria del medesimo<br />
suo buon zio. E riverendola resto. Trento, s. Bernardino 22 ottobre 1797.<br />
Di V.S. molto rev.<br />
Div.mo, osseq.mo servo in Cristo<br />
F. Gio. Grisostomo di Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
NB. Vedi sotto To. 7, n. 2941 271 .<br />
1171. 1797<br />
Al P. Giuseppe Antonio di Cles Guardiano di Cles.<br />
R.P.P.C.<br />
Tenutissimo mi professo alla P.S.R. per l’incomodo, che s’ha preso di mandarmi il<br />
chiesto butiro. Da F. Domenico di Mala Terziario riceverà un involtino, o sia rotolo<br />
contenente 297 dico dugento e novantasette Lire corrispondenti alle 198 libbre di butiro,<br />
secondo l’accordo de’ 18 carantani per libbra 272 . Il Padre David mi dice, che il Casna<br />
268<br />
Ha 70 anni di età. Pervenne a Trento li 2 luglio 1798. Egli è di cognome Visintainer di Cles. Cessò di vivere<br />
in Cles li 18 febbraio 1799.<br />
269<br />
Con data di Roma 4 novembre ricevuta qui per Venezia li 15 novembre mi ha risposto, che non sono ancora<br />
stampate, e che me le manderà quando saranno date alle stampe. Mi scrive, che in Roma si farà il triduo del Beato<br />
Leonardo ai 25-27 novembre 1797.<br />
270<br />
Della Madonna, e di s. Luigi, coi cristalli.<br />
271<br />
Nel 1793 fu curato, detto cappellano esposto, di Ruffredo don Giuseppe Larcher di Ruffredo d’anni 60. Nel<br />
1794 visse Gio. Andrea Seppi sacerdote. Il nipote si è curato di Castello nella Sollandia superiore nel 1803, detto<br />
Ioanens Seppi Rufredi aetatis an. 33, curatus Castelli plebis Volsanae.<br />
272<br />
Coll’inscriszione Al signor Casna di Rabbi.
datore del detto butiro, verrà in Cles a pigliare il mentovato rotolo di soddisfazione. La<br />
ringrazio altresì del favortomi staio d’arbea 273 , e la prego di mandarmene ancora,<br />
insieme col prezzo, e costo della medesima, perché possa fare il mio dovere. Il P.M.R.<br />
Arcangelo presentemente sta bene; ma nell’infermeria, dove secondo il mio parere starà<br />
meglio, che altrove, anche nell’avvenire. Se io pure potessi mai servirla mi comandi,<br />
che avrò piacere di potermele mostrar grato: e raccomandandole l’involtino per<br />
Ruffredo, la riverisco, e sono. Trento 22 ottobre 1797.<br />
Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1172. 1797<br />
Al P. Gioachino Ministro Provinciale. Metz Lombardo.<br />
M.R.P. Benedicite.<br />
Per mezzo di Fra Domenico mando le due braccia e mezzo di panno tonacale<br />
domandate da codesto Padre Guardiano 274 . Le fo poi sapere, che oggidì fu da me un<br />
giovane di bell’aspetto desiderosissimo di esse nostro confratello. Egli si nomina<br />
Benedetto Lenzi di Strigno, e da poco in qua è venuto a Trento su d’una bottega 275 .<br />
Conta ventun anno di età: sa leggere, e scrivere; ma non ha mai studiato la lingua<br />
latina. Si contenterebbe di essere uno de’ nostri laici. Io gli ho fatto delle difficoltà; ma<br />
in fine gli ho promesso d’insinaurlo a S.P.M.R. come fo colla presente. La stagione<br />
ormai avanzata verso il crudo inverno darà tempo da parlare, e pensare. Il P.M.R.<br />
Arcangelo oggidì sta bene; ma nell’infermeria. Spero, che la P.S.M.R. mi onorerà presto<br />
colla sua venerabile presenza; e baciandole la mano destra genuflesso la prego di<br />
mandarmi la sua paterna benedizione. Trento 22 ottobre 1797.<br />
Di S.P.M.R. Um.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />
F. Grisostomo.<br />
1173. 1797<br />
Al P. Patrizio da Vigol-Baselga Guardiano. Campo.<br />
R.P.<br />
Gli spedisco il saldo delle Corone ultimamente provedute. Gli replico poi ad ogni<br />
buon fine, che ai 16 del corrente qui è morto il Padre Adriano: e gli aggiungo, che<br />
oggidì sono a letto infermi F. Abbondanzio, e Fra Michele. Preghi Dio Signor nostro per<br />
noi, e veda di conservarsi. Trento 23 ottobre 1797.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
La prego ancora delle uova.<br />
1174. 1797<br />
Al Padre Anacleto Manincor di Casezzo. Campo.<br />
R.P.S.L.G.C.S.N.<br />
273 *Cicerchia, specie di cece.<br />
274 Per vestire l’uomo, che serve al convento.<br />
275 Bortolotti a s. Pietro. Poi Pedrotti pure a s. Pietro, anche nel 1799. Ritornò da me li 4 agosto 1799<br />
ansiosissimo d’essere nostro Frate laico. - Il P. Gio. Andrea Lenzi ha scritto la vita del venerabile Matteo Guerra da<br />
Siena. In Siena 1734, in 8°.<br />
74
Iersera in città ho ritrovato la sua lettera contenente l’avviso della morte dell’amato<br />
suo signor padre 276 . Quindi subito la ho notificata a tutti li miei Religiosi, ed ho loro<br />
accomandato il defunto coll’energia maggiore, che ho potuto: e ciò sicuramente di<br />
cuore 277 . Oggidì poi, mutata l’applicazione, che aveva scritto delle sante Messe per altri,<br />
ho applicato la loro maggiore parte per esso, avendo dovuto applicare l’altra parte per<br />
terminare il suffragio del fu Padre Adriano. Domani terminerò anche le sue: alle quali<br />
ne aggiugnerò una mia domenicale tosto che ne avrò, per distinguere il di lei merito, e<br />
per contestarle la mia vera, e cordiale amicizia. Per carità mi raccomandi al Signor<br />
Iddio, acciocché mi aiuti a portare il peso gravissimo, che mi ha posto sulle spalle:<br />
proccuri di conservarsi a maggior gloria del medesimo, ed a vantaggio della nostra santa<br />
madre Religione, ed anche delle anime cristiane; e mi creda. Trento 25 ottobre 1797.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo, ed amico<br />
Frate Grisostomo.<br />
1175. 1797<br />
A Fra Leone Gislimberti da Terlago. Arco.<br />
Carissimo in Cristo Fratello.<br />
Vi ringrazio del bel rotolo di carta, che mi avete mandato da scrivere, e cuoprire li<br />
Direttori. Per poi darvi un picciolo contrassegno della mia gratitudine vi spedisco queste<br />
due dozzine di santini, tali quali sonomi venuti alle mani. E raccomandandomi per<br />
l’avvenire, in caso, che il signor Iddio mi doni vista, e vita, vi do notizia che in Roma li<br />
25-27 novembre si solennizzerà la beatificazione del B. Leonardo da Porto Maurizio; e<br />
pregandovi de’ miei rispetti, e ringraziamenti al vostro Padre Guardiano, vi saluto di<br />
cuore, e resto. Trento 25 ottobre 1797.<br />
Vostro in Cristo Fratello<br />
F. Grisostomo da Volano<br />
P.S. Non è ancora cominciata la stampa del Direttorio, perché troppo fu fermato in<br />
Insprugg intatto.<br />
1176. 1797<br />
Al Padre Gioachino da Pressano Ministro Provinciale. Metz Lombardo.<br />
M.R.P. Benedicite.<br />
Ieridì son andato apposta in città per l’affare del Padre Guardiano di Bolgiano, ed<br />
avendo mostrato ai signori Foresti l’attestato bolgianese de’ signori Lanner, e Knoll, mi<br />
hanno replicato col libro alle mani, che hanno soddisfatto il debito de’ fiorini 15,12 in<br />
prova che oggidì m’hanno dato il qui compiegato viglietto. Bramo che con esso resti<br />
finito il negozio, e che il detto Padre Guardiano venga redintegrato. Questa volta non ho<br />
altro da dirle. Onde col solito mio doveroso rispetto la prego della sua paterna<br />
benedizione, e resto. Trento 27 ottobre 1797.<br />
Di S.P.M.R. Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />
F. Grisostomo.<br />
276 Dicemmo 15 Messe, per le quali ai 16 di maggio 1799 furono dati 30 troni di limosina. Onde quando morirà<br />
realmente, dovrà essere suffragato a tenore dello Statuto.<br />
277 L’avviso del P. Anacleto fu appoggiato al falso, perché il di lui padre vive sano anche nel novembre del<br />
1797. Mentre il P. Anacleto si trovava alla cerca del vino a Mori giunse a Campo un ragazzo avviato per Riva, e<br />
diede relazione della morte officiosamente, scusandosi di non portare lettera, perché li domestici erano troppo<br />
sopraffatti dal dolore della morte. Ciò fece per aver da mangiare senza sua spesa. Vive anche nel 1799. Morì da vero<br />
nel maggio del 1801.
1177. 1797<br />
Al sig. Bartolommeo de Andreis 278 . Vezzano,<br />
Riverito signore.<br />
Ringrazio la carità di V.S. per li due stari di farina, che s’è compiaciuta di<br />
mandarci: e l’assicuro, che il sig. Giuseppe suo figliuolo è stato qui fra di noi con molta<br />
quiete, e morigeratezza, e ci ha dato segni singolari di devozione. Quindi ho motivo do<br />
sperare, che V.S. e tutta la sua buona famiglia, rimarrà contenta d’averlo mandato, ed<br />
egli d’esservi stato. Ringraziandola un’altra volta dell’accennata, e di tutte le alter sue<br />
grandi, ed indicibili carità, gliene sospiro una copiosa ricompensa dal Signor Iddio,<br />
mediante l’intercessione del nostro Serafico Patriarca: esibiscole la nostra povera<br />
servitù, la riverisco, e mi professo. Trento, s. Bernardino 27 ottobre 1797.<br />
Di V.S. Um.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Gio. Grisostomo di Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
1178. 1797<br />
Al Padre Romedio di Cles. Cavalese 279 .<br />
R.P.S.L.G.C.<br />
Per certo impegno, in cui sono stato posto oggidì da monsignor Vicario Generale,<br />
prego V.P. che voglia rendermi certo, se siasi veramente soscritta alla scrittura fatta in<br />
Trento dal notaio Francesco Antonio de’ Migliori li 4 ottobre dell’anno corrente,<br />
rapporto alla morte di Melchiore da Pra di Mattarello bersagliere, seguita nell’ospitale<br />
militare di Cavalese ai 9 di marzo del medesimo anno 280 . Vienmi supposto, che l’abbia<br />
soscritta fuori di convento, e molto in fretta 281 . Spero, che mi farà l’accennato favore, e<br />
che farammelo anche senza veruna dilazione; e riverendola mi dico. Trento 27 ottobre<br />
1797.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1179. 1797<br />
A chiunque.<br />
Io infrascritto attesto, che dai Religiosi sacerdoti di questo convento sono state<br />
celebrate quindici sante Messe secondo la pia intenzione di Sua Eccellenza signora<br />
Antonia Contessa vedova de’ Migazzi ecc. In fede ecc. Dato nel convento di san<br />
Bernardino appresso Trento li 28 ottobre 1797.<br />
L.+S. F. Gio Grisostomo di Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di san Francesco.<br />
1180. 1797<br />
278<br />
Andrei, detti Spalaini. Bartolommeo è morto in Vezzano li 20 febbraio 1802 intestato per causa del male: e<br />
senza Sacramenti, quantunque non sia morto all’improvviso. Il P. Provinciale nella sera de’ 20 lo ha raccomandato in<br />
pubblico alle orazioni de’ Religiosi qui in Trento.<br />
279<br />
Vedi sotto n. 1184.<br />
280<br />
“Fra Romedio da Cles Fui assistente alla morte di Melchior dal Pra ai 9 quaresima pasata”. Così ha la<br />
soscrizione.<br />
281<br />
da Luca Tambosi di Mattarello, che vuole sposare la vedova. Questi venne con un viglietto di monsignor<br />
Vicario, perché dicessi su di esso se conosceva per legittima la soscrizione. Scrissi così: “Io F. Giangrisostomo da<br />
Volano Guardiano rispondo, che non son sicuro della detta soscrizione. Li 27 ottobre 1797”.<br />
76
Al P. Vitantonio da Cles Guardiano. Cavaelse.<br />
R.P.R.C.<br />
Con tutta tuttissima la sincerità fo sapere alla P.V.R., e l’assicuro, che non mi sono<br />
punto commosso, né lagnato all’intendere, che non può più eseguire la promessa, che<br />
mi aveva fatto rapporto alle candele. Anzi ho piacere di poter con esse almeno in parte<br />
sminuirle l’aggravio del noviziato, e darle qualche compenso per gl’incomodi, e<br />
dispendi, che patisce in favore di questo convento, specialmente per motivo della legna.<br />
Dunque stia di buon animo, e non pensi altro alla detta sua caritatevole promessa. Io<br />
spero, che il Signor Iddio per effetto della sua infinita bontà, provvederacci altronde.<br />
Sento con piacere, che i novizzi diano segni da sperare in bene. Io mi contento, se<br />
diventano come i due neo professi, che tengo qui, li quali mi servono a maraviglia, e si<br />
guadagnano il pane, che mangiano 282 . Le spedisco un’appendicetta 283 al Direttorio,<br />
acciocché, se le piace, faccia la festa del B. Leonardo. Mi raccomando in precibus, la<br />
riverisco, e sono. Trento 30 ottobre 1797.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1181. 1797<br />
Al P. Gioachino da Pressano Ministro Provinciale. Metz.<br />
M.R.P. Benedicite.<br />
Il Padre Maurizio finalmente mi ha scritto con data di Borgo 20 ottobre, da me<br />
ricevuta li 28 dal tramessiero. Mi ha chiesto il suo vestiario d’inverno, perché dee<br />
proseguire la cura medica anche per qualche giorno dopo i Santi. Mi ha poi commesso<br />
d’insinuare a S.P.M.R. che avesse la bontà di lasciargli applicare le Messe dopo i cinque<br />
di novembre sino al suo arrivo in Trento 284 , per dovuta gratitudine in favore de’ suoi<br />
benefattori, da’ quali ha ricevuto grandi e moltiplici benefici. Così ha scritto non<br />
avendo ancora ricevuto l’avviso, che io gli ho dato d’ordine del signor Provicario<br />
Generale, perché giunse in Borgo, e gli fu recato solamente nel giorno 22. Io gli ho<br />
risposto in frettissima, che V.P.M.R. stava in mezzo, ed egli non mi ha replicato.<br />
Ieridì 285 benché piovesse, F. Abbondanzio replicatamene chiamato ha dovuto andare in<br />
città, e fuvvi trattenuto per assistere al signor Niccola Voltolini moribondo di male<br />
cattivo 286 . La signora Chiara Gummera di Bolzano minacciommi di fermarlo colla forza<br />
del suo nipote presidente Filippo Baroni Cavalcabò. Si crede, che durerà poco 287 . Il<br />
Padre professore Saverio sta nel palazzo Wolckenstein; ma li soldati non vogliono<br />
lasciare le altre stanze. Non so cosa succederà. Le mando un’appendicetta al Direttorio<br />
dell’anno corrente, e al prego della sua benedizione. Trento 31 ottobre 1797.<br />
Suo ubb.mo suddito<br />
F. Grisostomo.<br />
La carta era finita.<br />
1182. 1797<br />
Al Padre Gioseffantonio di Cles Guardiano. Cles. S. Antonio.<br />
R.P.P.C.<br />
282<br />
F. Gioseppe Maria, F. Francesco Maria.<br />
283<br />
Spedita a Metz, Campo, Clesio, Pergine, Cavalese, Trento, s. Chiara.<br />
284<br />
Arrivò in Trento a s. Bernardino li 16 novembre alle 7 e mezza di sera, essendo giovedì.<br />
285<br />
dopo il pranzo.<br />
286<br />
Fu comunicato in fretta nella sera de’ 29,ma sgraziatamente.<br />
287<br />
Morì nel primo giorno di novembre alle 2 e mezza di mattina.
Giacché la P.S.R. si compiace d’aiutarmi colla limosina dell’arbea 288 , che mi riesce<br />
tanto, e poi tanto grata, ed opportuna, e che di essa me ne fa un dono, io non so far altro,<br />
che ringraziarla, e pregargliene una copiosa ricompensa dal Signor Iddio. Sarò di essa<br />
ricordevole, e se potrò, procurerò di mostrarmele grato anche coi fatti. Rapporto<br />
all’involtino diretto al signor curato di Ruffredo Ella ha pensato bene, poiché in effetto<br />
la mia intenzione, dichiarata nell’annessagli lettera, fu di mandarlo al curato nipote del<br />
defunto Padre Adriano Seppi, supponendo, che fosse curato di Ruffredo. Ora credo, che<br />
sia il Prete Gio. Andrea Seppi. Le spedisco un’appendicetta al Direttorio dell’anno<br />
corrente, affinché, se così le piacerà, possa fare la festa del nuovo Beato Leonardo. E<br />
Raccomandandomi in precibus, la riverisco, e resto. Trento 2 novembre 1797.<br />
Di S.P.R. cui aggiungo, che oggidì 4 nov. Presbiter Io. Vincentius Lutz M. Ref. s’è<br />
presentato a questa Curia vescovile colla nomina arciducale al Beneficio parrocchiale<br />
del Borgo di s. Tommaso vacante per la morte del parroco Sigismondo Calpestri. Amen.<br />
Dev.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
NB. Il Calpestri fu Cappuccino: ed il Lutz è Guardiano a s. Rocco. La patente della<br />
nomina è stampata rapporto al formolare, in latino, e data in Insprugg li 12 ottobre<br />
1797.<br />
1183. 1797<br />
A chiunque.<br />
Io infrascritto attesto, e fo fede a chiunque, che dai Religiosi di questo convento<br />
sono state celebrate dodici sante Messe per l’anima del fu ill.mo signor Niccola de’<br />
Voltolini, ordinate dall’ill.ma signora Chiara Gummera consorte vedova del medesimo.<br />
In fede ecc. Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 4 novembre 1797.<br />
F. Gio. Grisostomo di Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco289 .<br />
1184. 1797<br />
Risposta alla lettera 1178 ricevuta nel giorno 5 di novembre, e che nella mattina de’<br />
6 sarà da me portata in Castello.<br />
L.I.C. Rev. Padre Guardiano.<br />
In questa mattina ho ricevuto una sua gratissima, cui tosto mi fo a rispondere. È<br />
falsissimo, che io né in convento, né fuori siami soscritto alla notariale scrittura<br />
accennatami da V.P.R. ed attestante la morte dell’indicato dal Prà: anzi è falsissimo<br />
pure, che questi sia morto in quest’ospitali militari nel giorno 9 marzo. Io tengo la nota<br />
de’ poveri defunti bersaglieri fino li 22 marzo, giorno in cui qui arrivarono i francesi, né<br />
vi leggo inserito Melchiore dal Prà di Matarello. Il giorno 9 marzo è morto certo<br />
Valentino Cavagna di Ala, e non alcun altro. Saranno circa quideci giorni, che fu da me<br />
cert’uomo di Matatrello per aver informazione della morte del dal Prà, ma né io, né altro<br />
lo poté contentare: anzi gli feci un attestato, che io non so nulla, né ho alcuna<br />
cognizione; ma potrebbe esser, che fosse morto dopo li 22 marzo, essendone morti tanti<br />
dopo tal giorno, de’ quali non si aveva accurata notizia del nome, cognome, patria. Lo<br />
stesso dissi in voce al medemo commesso venuto qui da Matarello circa la metà di<br />
agosto per lo stesso fine. Ed essendo soscritto il mio nome a detta scrittura, tal<br />
soscrizione è falsa, e fatta forse da tal uno per secondare l’ansietà, che nutre la supposta<br />
288 Si scrive Arveia, o anche Erveia. Vide Muratorium in Antiquit. Italicis To. 2.<br />
289 Fu da me consegnato in proprie mani alla sig. vedova li 6 nov. di mattina alle dieci.<br />
78
vedova di novamente maritarsi, o per poterla ottenere in isposa. Tanto posso dire,<br />
abbisognando anche aggiunger il giuramento. Però non si affidino. E V.P.R. di tutto ciò<br />
può assicurare monsignor Vicario, cui bacio riverentemente la veste. Se in altro vaglio<br />
ubbidirla, sarò pronto a’ suoi cenni. Le bacio la mano, e con tutta la stima, e<br />
venerazione mi professo. cavalese li 30 ottobre 1797.<br />
Di V.P.R. Div.mo servidore<br />
Fra Romedio di Cles<br />
Minore Riformato.<br />
Questa lettera da me nella mattina dei sei fu presentata nel Castello di Trento a<br />
monsignor Vicario Generale Simone Albano Zambaiti, il quale tosto la lesse tutta,<br />
insieme colla copia della mia scritta al Padre Romedio, e mi disse, che la conservi,<br />
giacché in vista della mia risposta al suo viglietto ha rimandato il mattarellano senza<br />
l’approvazione delle scritture offertegli. Quest’uomo ha detto in presenza di monsignor,<br />
ed anche di me, delle proposizioni da forsennato. Smaniò specialmente, perché non sa<br />
scrivere.<br />
1185. 1797<br />
Al Padre Romedio da Cles. Cavalese.<br />
R.P.S.L.G.C.<br />
Ierlaltro mi giunse la sua lettera dei trenta ottobre, e ieri mattina la presentai nel<br />
Castello a monsignor Vicario Generale, che la lesse tutta, e restituendomela mi disse,<br />
che la conservassi. Non so come finirà il negozio. Nella sera de’ 27 ottobre venne da me<br />
Luca Tambosi di Mattarello con un viglietto del lodato monsignore, perché su di esso<br />
scrivessi, se giudicava legittima la soscrizione di V.P. alla scrittura notariale fatta qui<br />
rapporto alla morte di Melchiore dal Pra. La confrontai con una di Lei lettera, ed<br />
importunato di scrivere qualche cosa, scrissi, che non era sicuro di tale soscrizione.<br />
Quindi monsignore ha mandato l’uomo a casa senza l’approvazione bramata. Ora le<br />
aggiungo, che nella detta scrittura subito dopo al di Lei supposta soscrizione, con altro<br />
carattere più grosso, e più rozzo, v’ha questa: Givan Marcari di Cavalese Infermiere<br />
della Publicha Comunità afirmo. La di lei soscrizione dice: Fra Romedio da Cles Fui<br />
asistente a 9 Quaresima pasata ecc. Quel Fui, quell’asistente, quel 9 Quaresima, e quel<br />
pasata, mi hanno ferito gli occhi. Il detto Luca, non mi ha mostrato l’attestato di V.P.<br />
bensì quello del R.S. Cappellano Sighelli, da cui si ha, che il Prato non trovasi nella<br />
Nota de’ morti lasciata dal fu nostro Padre Fulgenzio Sighelli. Bramo di sapere, se la<br />
soscrizione del Marcari sia vera 290 . Compatisca l’incomodo, che le reco, e si conservi.<br />
Trento 7 nov. 1797.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo.<br />
1186. 1797<br />
Al P. Patrizio da Vigolo di Baselga Guardiano. Campo.<br />
R.P. Guardiano.<br />
290 È falsissima, perché il sig. Giovanni Marzari di Cavalese ha protestato al P. Romedio, che non ha fatto alcun<br />
attestato, e che non s’è sottoscritto alla detta scrittura. Egli soltanto dopo li 23 marzo fu destinato come<br />
amministratore e proveditore agl’infermi abbandonati da quelli, ch’erano stati messi dai commissari provinciali<br />
fuggiti all’arrivo de’ francesi. Così il P. Romedio in data di Cavalese 11 nov. 1797. Il Marzari fu chirurgo ed è<br />
persona civile.
Essendo in procinto di fare dei bigoli, e scarseggiando di uova sono a nuovamente<br />
importunare S.P. perché voglia mandarmene ancora, supponendo, che non saranno tanto<br />
care come qui. Se poi fosse in grado di accettare qualche numero di Messe colla<br />
limosina di carentani ventuno, io potrei dargliene, e mi chiamerei favorito. Le mando<br />
un’appendicetta al Direttorio dell’officio divino, perché se così le piacerà, possa fare la<br />
festa del B. Leonardo che nell’anno corrente. Nella mattina de’ 4 fu qui con una patente<br />
stampata, e data in Insprugg li 12 ottobre Presbiter Io. Vincentius Luttz M. Ref. il quale<br />
presentossi a questa Curia ecclesiastica colla nomina al Beneficio parrocchiale del<br />
Borgo di San Tommaso vacante per la morte del parroco Sigismondo Calpestri. Egli si<br />
lusinga di fare la volontà del Signor Iddio. Così sia. Mi raccomando in precibus, e la<br />
riverisco. Trento 7 novembre 1797.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo.<br />
1187. 1797<br />
Al P. Gioachino da Pressano Ministro Provinciale. Metz.<br />
M.R.P. Benedicite.<br />
Il signore, di cui le ho scritto nell’ultimo giorno dello scaduto mese, cessò di vivere<br />
nel primo del corrente. Onde F. Abbondanzio ritornò subito al convento. La signora<br />
vedova poi si mostrò abbondevolmente grata. Nella sera dei tre capitò qui alla colazione<br />
ed a dormire il P. Guardiano di Roveredo, e nella seguente mattina partì di ritorno. Con<br />
patente stampata, e data in Insprugg li 12 ottobre 291 , in cui si dice Presbiter Io.<br />
Vincentius Lutz M. Ref. si ha presentato a questa Curia vescovile nominato successore<br />
del defunto Sigismondo Calpestri parroco del Borgo di san Tommaso. Egli si lusinga di<br />
fare la volontà del Signor Iddio. Così sia. Il Padre Saverio è ancora nel palazzo<br />
Wolchenstein; ma il seminario è impedito, perché li soldati non vogliono lasciare il<br />
detto palazzo, né il convento di san Marco. Il destinato supplimentario del Padre<br />
Maurizio si è il signor don Giambattista Maistrelli. La prego della sua paterna<br />
benedizione, e resto. Trento 7 novembre 1797.<br />
Di S.P.M.R. Um.mo, div.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />
F. Grisostomo.<br />
1188. 1797<br />
Al Padre Pietro Damiano di Borgo Guardiano. Arco.<br />
R.P.P.C.<br />
Sono a pregare la P.V.R. che voglia farmi sapere, se costì possa trovarsi riso per<br />
meno di dodici troni al peso. Qui domandano tredici troni, o poco meno 292 . Se poi fosse<br />
in grado di accettare qualche numero di sante Messe colla limosina di carentani venti<br />
uno l’una, io gliene cederei molto volentieri. Il Padre Maurizio mi ha scritto con data<br />
de’ 20 ottobre, chiedendomi ‘l suo vestiario d’inverno, dovendosi fermare in Borgo<br />
ancora qualche giorno dopo i Santi. Così ha scritto non avendo per anche ricevuto il mio<br />
avviso d’essere dispensato dalla cattedra, dopo il quale non mi ha scritto punto. Il di lui<br />
successore interinale si è il sig. don Maistrelli: ma il seminario non ha luogo, perché li<br />
291<br />
Consegnata al P. Lutz nella sera de’ 2 nov. Prese il possesso della parrocchia li 19 nov. 1797, giorno di<br />
domenica tutto piovoso dalla mattina soltanto.<br />
292<br />
Ne ho tolto a troni 12,10 il peso di 25 libbre. Altrettanto in circa costa in Riva.<br />
80
sodati non vogliono cedere il palazzo Wolchenstein 293 , né il convento di san Marco. Ai<br />
quattro del corrente fu qui Presbiter Io. Vincentius Lutz M. Ref. e si presentò a questa<br />
Curia vescovile colla nomina al Beneficio parrocchiale del Borgo di san Tommaso di<br />
Roveredo. Buon viaggio. Preghi Dio per me, che riverendola sono. Trento 7 nov. 1797.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1189. 1797<br />
Al Padre Patrizio da Vigol-Baselga Guardiano di Campo.<br />
R. P. Guardiano S.L.G.C.<br />
Gli mando uno staio colmo di castagne, tali quali sonoci venute da Albiano, per un<br />
picciolo contrassegno della mia gratitudine ai molti disturbi, ed incomodi, che gli ho<br />
recato, e sono per recargli. Volentieri gliene manderei di più se potessi, non potendo<br />
attesa la straordinaria scarsezza de’ frutti, che il Signor Iddio giustamente ci fa provare<br />
in quest’anno. Lo prego ancora di quanto gli ho scritto in un’altra di ieridì, voglio dire<br />
di favorirmi con mandarmi delle uova, e se riesce possibile, di mandarmene col mezzo<br />
del Terziario F. Mansueto esibitore della presente. Finché non ci arrivano, non possiamo<br />
farci dei bigoli, pittanza tanto comoda, e buona per noi. Mi tengo sicuro, e riverendolo<br />
resto. Trento 8 novembre 1797.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1190. 1797<br />
Al Padre Giuseppe Antonio di Cles Guardiano di Cles.<br />
R.P.P.C.<br />
Dopo la stampa del Direttorio per l’anno corrente, sono venuti tre offici nuovi, cioè<br />
quello del B. Giacomo Strepa vescovo confessore per il primo di giugno, quello del B.<br />
Lorenzo da brindisi confessore per il settimo di luglio, e quello del B. Leonardo<br />
confessore per il 27 di novembre, tutti e tre doppi minori dell’Ordine nostro. Non ho<br />
pensato per quest’anno ai due primi, perché sarebbero nate delle confusioni troppo<br />
grandi nel Direttorio: bensì all’ultimo, giacché non disturba punto gli altri offici,<br />
siccome apparisce dall’appendicetta mandata. Su di che possono vedersi le rubriche<br />
nostre nuove al num. 140 e 141. Io non credo, che siavi obbligo di celebrarlo in<br />
quest’anno; ma temo, che non sia per essere men cattivo del presente l’anno venturo, e<br />
di non arrivare a vedere il cielo nostro interamente sereno per fare feste. Quindi temo<br />
pure di non poter avere il contento di festeggiare la beatificazione del B. Leonardo: e<br />
perciò credo bene di almeno fare al di lui festa, come fassi dagli altri anche nuovi nostri<br />
Beati, La P.S.R. faccia quello, che le ispira il Signor Iddio. Per qualche contraccambio<br />
della carità, che generosamente mi promette, quando verrà il suo Terziario le manderò<br />
delle castagne, e dieci libbre di candele, dopo d’averne mandato trenta altrove. E<br />
pregandola di aggradire la buona volontà, le fo riverenza, e resto. Trento 9 novembre<br />
1797.<br />
Div., obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo.<br />
293 Il presidente Baroni voleva tutto il palazzo Wolchenstein, e che il seminario andasse a s. Marco con<br />
esclusione de’ Frati. Ma il generale Herpen non ha voluto, che i soldati lascino il palazzo, e la cancelleria militare di<br />
san Marco.
1191. 1797<br />
Al sig. Michele Wiser di Aldein 294 , parrocchia di Ora. Aldein.<br />
Riverito signore sia lodato Gesù Cristo.<br />
Sono quattordici anni, e più, siccome già sa V.S., che noi celebriamo fedelmente<br />
ogni giorno dell’anno all’altare privilegiato una santa Messa secondo la di Lei pia<br />
intenzione, Io trovo notato, che ci fu sempre corrisposto colla limosina di carentani<br />
18m, dico dicidotto, per ciascheduna. Ora però il continuare l’accennata celebrazione<br />
colla detta limosina di carentani dicidotto ci riesce di uno scapito troppo notabile,<br />
perché accresciuto essendosi di molto il prezzo di ogni cosa necessaria alla vita umana,<br />
fu pure accresciuta la limosina delle sante Messe: e queste per la scarsezza de’ sacerdoti<br />
sono tante, che a stento ritrovasi chi ne accetti eziandio colla limosina anticipata di<br />
almeno ventiquattro carentani: ed io posso dire con tutta la sincerità, che ne ho ricusato<br />
tantissime 295 . Prego dunque umilmente V.S. che voglia compiacersi di avere riguardo<br />
alla detta mutazione della limosina delle sante Messe: e confidando molto nella di Lei<br />
carità, e divozione, le chiedo scusa del mio ardimento, l’avviso, che scrivo per altrui<br />
mano, perché non intendo il tedesco, le fo riverenza, e resto. Trento, nel convento di san<br />
Bernardino li 9 novembre 1797 296 .<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Giangrisostomo di Volano<br />
Guardiano de’ Francescani Riformati.<br />
Nota. Mando questa lettera a Metz Lombardo, perché il P. Vicario Filippo Panizza<br />
la traduca nella lingua tedesca, e la spedisca al Wiser, che non sa italiano, ma soltanto<br />
tedesco: oppure al P. Vicario di Cavalese Stanislao Perugini, che la mandi al Wiser. La<br />
Messa mentovata celebrasi sempre sempre da vivo, quantunque l’altare privilegiato<br />
esiga le Messe da morto, quando sono lecite. Così fu praticato; ma<br />
1192. 1797<br />
Al sig. don Francesco Alessandrini di Trento curato di Costasavina.<br />
Molto Illustre e Molto rev. rev. sig. e padrone colendissimo.<br />
Soltanto nella sera tarda del giorno decimo del corrente mese, cioè iersera, mi<br />
giunse la sua stimatissima 297 . Non potei risponderle subito, perché privo zaffato di<br />
tempo. Chiedo adunque scusa, ed ora in corto, giacché tuttavia scarso di tempo, le<br />
rispondo, che a tenore d’un decreto della Sacra Congr. de’ Riti, segnato li 26 marzo<br />
1639, e portato dal Merato in Indice decret. brev. num. 78, e dal Cavalieri To. 1, decr.<br />
36 de principaliori dumtaxat patrono celebrandum est cum octava. Le aggiungo, che le<br />
rubriche nostre francescane, ricavate dai decreti della Santa Sede, e dai più accreditati<br />
rubricisti, ed approvate dal moderno Pontefice Pio Sesto nell’anno 1785 sotto il num.<br />
12,dicono “In coenobiis singulis debet ritu duplici primae classis officium celebrari de<br />
uno tantum titulari ecclesiae: de illo nempe, in cuius honorem benedicta, vel consecrata<br />
postremo fuit ecclesia: aut (si in plurium simul honorem) de illo, qui in monumento<br />
benedictionis, vel consecrationis, aliisve similibus, nominatur primus. De altero autem,<br />
se aliis, in cuius, seu quorum simul honorem ecclesia beendicta, vel consecrata<br />
postremo fuerit, fieri quidem debet in altero, seu alteris respectivis diebus; sed ritu<br />
294<br />
Morì li 19 maggio 1802 nella sua patria, dopo una malattia breve. Fu di cognome Woldner. Vedi sotto To.<br />
V, n. 1714.<br />
295<br />
Nel Duomo di Trento vi sono molte Messe a carentani 24, che non possono celebrarsi, perché niuno le<br />
vuole. Anche in s. Maria vi sono più di 300 da dirsi a carentani 24.<br />
296<br />
Per altro il Wiser si è un contadino rozzo, ma ricco. La di lui consorte è morta nel 1797 al fine.<br />
297 data li 3 novembre.<br />
82
solum duplici maiori”. Eccettuano però il caso, che tutti fossero egualmente principali,<br />
come sono i ss. Vittore, e Corona, Faustinio, e Giovita, Cosma, e Damiano, Giovanni, e<br />
Paolo, e simili, che si computano come uno solo. Con questo suppongo d’avere risposto<br />
anche circa il Credo: e pregandola un’altra volta di scusarmi, la riverisco divotamente, e<br />
resto. Trento s. Bernardino 11 novembre 1797.<br />
Suo umil.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Gio. Grisostomo da Volano Minore Riformato.<br />
Fuori.<br />
Al Molto Illustre, e Molto Rev. Sig. e Padrone Colendissimo<br />
Il sig. don Francesco Alessandrini<br />
degnissimo curato di<br />
Costa Savina<br />
nel Perginasco.<br />
Nota. Questo curato fu parecchi anni cappellano a S. Maria Maggiore di Trento, e poi a<br />
san Pietro pure di Trento 298 . È picciolo di statura, ma grande di spirito. Conta circa 45<br />
anni d’età. Scrive, che li ss. martiri Vittore, e Corona sono li titolari principali, e san<br />
Martino vescovo il titolare non principale della sua chiesa curata di Costasavina. Che il<br />
popolo non solennizza la festa de’ ss. martiri con pubblicità, perché cade ai 14 di<br />
maggio: e che celebra con pompa pubblica la festa di s. Martino; e che cadendo in<br />
giorno feriale costuma di trasferire l’esteriore della solennità nella prossima domenica.<br />
Onde chiede se san Martino aver possa l’ottava, per poter usare il color bianco nella<br />
domenica fra l’ottava facendosi de ea: e se nella festa possa dirsi il Credo?<br />
1193. 1797<br />
Al P. Gioachino da Pressano Ministro Provinciale. Mezzo Lombardo.<br />
M.R.P. Benedicite.<br />
Colla presente spedisco a S.P.M.R. il suo abito d’inverno col mantello, e colla<br />
sabatiglia 299 . L’accerto poi, che ho spedito al P. Sisinnio senza verun ritardo la lettera<br />
raccomandata per mezzo di Fra Mansueto Terziario. Circa questi pulpiti avventuali<br />
posso dirle, che se il Signor Iddio non dispone altrimenti, sono provveduti. Il Padre<br />
Davide predicherà in Aldeno ricercato nominatamente, il P. Vicario a Cognola, il P.<br />
Damasceno a Gardolo, ed il P. Mariano nel Duomo di Trento. Il P. Borgia si protesta<br />
pronto a supplire in caso di bisogno, il P. Mariano di fare i discorsi alla Ca di Dio, se<br />
saremo ricercati; ed il P. Davide d’andare in Sardagna nelle feste natalizie. Per altro io<br />
bacierei volentieri le mani a S.P.M.R. se venisse qua. Non posso terminare il negozio<br />
col signor don Giuseppe Fadanelli, perché non conveniamo colle pretese 300 . Ha dato<br />
solamente troni 51 alla beccarotta dopo la di lei partenza, e suppone d’essere creditore.<br />
Ho etto alla mentovata beccarotta, che per ora pazienti. Anche la mia prima resa de’<br />
conti fatti li 20 settembre sta imperfetta, perché non trovo appresso li sostituti tutta la<br />
somma dell’ingresso pecuniario purificato dalle spese. Onde aspetto il ritorno di<br />
S.P.M.R. per registrarle nel libro maestro. Frattanto le fo sapere, che s’è presentato un<br />
298<br />
Fu pure curato di Cimone, ma poco. Ora 1801 è cappellano in Trento a s. Maria. Diventò sacerdote per opera<br />
della sig. Contessa Marianna Giovanelli, nata Triangia. Gli è succeduto a Costa Savina don Finadri, e poi nel 1801<br />
don Fadanelli. Questo don Giuseppe Fadanelli di Cadine vi durò sino agli undici di luglio del 1803. Gli succedette<br />
don Giacomo Fatarsi da Caldese.<br />
299<br />
*Sabadiglia, pianta officinalis i cui semi venivano usati come antiparassitario e vermifugo (cfr Salvatore<br />
Battaglia, Grande dizionario...).<br />
300<br />
Diventò curato di Costasavina sul Perginasco nel 1801 per suggerimento del nostro P. Giuseppe Antonio di<br />
Cles. Fu eletto dal popolo a pieni voti li 17 dic. Pigliò il possesso li 20 domenica. Ma poi partì.
Eccheli pilcantino giovine per nostro candidato chierico; ma è troppo indietro col latino.<br />
Finisco in un colla carta pregandola della sua benedizione. Trento 12 novembre 1797.<br />
Senza soscrizione per mancanza di carta.<br />
PS. Oggi 13 nov. il sig. parroco di Povo ha chiesto per l’Avvento il P. Vicario, il<br />
quale accettò. Quindi predicherà in Cognola il P. Borgia.<br />
1194. 1797<br />
Al P. Romedio da Cles. Cavalese in Fieme.<br />
R.P.S.L.G.C.<br />
Mi dispiace il peccato commesso da quell’uomo; ma godo di non avergli fatto torto<br />
col mio sospetto: ed ora comprendo il perché smaniò tanto per non saper egli scrivere di<br />
proprio pugno. Ieridì ho mostrata, e data da leggere tutta la lettera di V.P. a monsignor<br />
Vicario per vie più giustificare la mia risposta di non essere sicuro della di Lei<br />
soscrizione. Le chiedo scusa degl’incomodi che le ho dato: la ringrazio de’ favori, che<br />
mi ha prestato: e le mando volentieri le due richieste orazioni per la festa del Beato<br />
Leonardo, che penso di celebrare anch’io; ma soltanto intra claustra. La prego de’ miei<br />
rispetti al Padre Guardiano suo degnissimo fratello; e riverendola mi dico. Trento 14<br />
nov. 1797.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo.<br />
1195. 1797<br />
Al Padre Patrizio da Vigol-Baselga Guardiano di Campo.<br />
R.P. Guardiano S.L.G.C.<br />
La ringrazio vivamente delle cinquecento uova, che mi ha mandato. Dal noto<br />
beccaio riceverà dodici stelle si stoffisso pesate libbre trentadue, prese da noi<br />
ultimamente a soldi 16 la libbra, e perciò importanti troni 25 e soldi 12. Riceverà la<br />
vachetta tolta dai signori Pifferi L. 10,3 a carantani 34 pagata troni 29. Riceverà il filo di<br />
ferro, ed il filo di ottone pagati al Soller troni cinque. Ogni cosa fu soddisfatta da noi: e<br />
giacché il detto beccaio s’offerì di pagare, accettammo troni sessanta, per li quali<br />
porterà la ricevuta segnata con una croce dal nostro Menego. Gli otto soldi oltre lo<br />
speso questa volta, restano alla partita. Mi spiace, che non posso mandarle candele,<br />
perché ne ho mandate altrove quaranta libbre, ed ora per Dio grazia sono cessati li<br />
mortori, e non posso darne via altre, senza mettermi a pericolo di doverne provedere.<br />
Ma s’Ella non ne avesse altronde mi avvisi, che gliene farò qualche parte. Fra Gervasio,<br />
che la riverisce, m’ingiunge di farle sapere, che l’olio dassi a troni 25 la galleda 301 : e che<br />
Giambattista Simeoni compera la lana grezza a troni 22 il peso, e la vende a troni 25.<br />
Rapporto alle ss. Messe da carantani 21 mi riservo, giacché non può dirle presto. La<br />
prego di compatirmi degl’incomodi, che le arreco: mi esibisco di servirla, e la riverisco,<br />
dicendomi. Trento 14 novembre 1797.<br />
Le mando anche le Orazioni Secreta e Postcommunio del B. Leonardo.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1196. 1797<br />
Al P. Basilio d’Albiano. Roveredo. S. Rocco.<br />
301<br />
Dunque a soldi 23 la libbra, ma F. Gervasio ha frainteso. Si vende 25 soldi la libbra, che vuol dire troni<br />
28,15 circa la galleda di libbre 23 ed oncie...<br />
84
R.P.S.L.G.C.<br />
Non so cosa rispondere alla sua, se non che la compassiono di tutto cuore, e che<br />
temo di dover sentire de’ nuovi gai. Il progetto di V.P.R. rapporto ai due capi<br />
(Attanasio, e Massimo) sarebbe buono: ma non vorrei, che per farlo sortire il suo effetto<br />
si dovesse fare troppo strepito 302 . In caso contrario crederei, che potrebbesi proporre il P.<br />
Vicario d’Arco (Pietro Paolo). Per altro io la esorto di dare il suo voto, ma senza<br />
ostinarsi. Dialo al men indegno, attentis hodiernis circu<strong>ms</strong>tantiis. Credo, che ciò sarà<br />
men male, ed un male involontario. Il chiedere d’essere trasportato sul Trentino sarà<br />
vano, perché il P. Provinciale non può farlo senza licenza dell’Eccelso Governo 303 . Ella<br />
restando costì potrà impedire del male, a fare del bene. I popoli già la conoscono, e<br />
sanno di quali sentimenti e costumi sia. Pensi di fare la volontà del Signor Iddio, che la<br />
ha messa in un tal luogo, ed in tal tempo, e speri di meritare. Parli con lui, stia con lui,<br />
pensi a lui, ed operi per lui, che in fine resterà confortata e consolata. Non posso dirle<br />
altro. Quindi la riverisco, e resto. Trento 14 novembre 1797.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo.<br />
1197. 1797<br />
Al P. Francesco Felice da Campodenno. Metz Lombardo.<br />
R.P.P.C.S.L.G.C.<br />
Troppo mi son abusato della sua bontà procrastinando tanto il risponderle. Ho<br />
voluto consultare con libri, ed altri il primo caso; ma non ho trovato quanto bramava.<br />
S’aggiunse a questo, che scarseggio assaissimo di tempo. Ciò non ostante le rispondo,<br />
che io non credo necessaria una nuova delegazione dell’Ordinario per rifare, e ripiantare<br />
una croce travale su di una strada, ove stava un’altra vecchia, qualora ciò facciasi senza<br />
interrompimento notabile di tempo, e senza solennità. Così pensa eziandio il padre<br />
professore Saverio 304 . Per altro il R.mo signor parroco del luogo dovrebbe sapere anche<br />
introno a questo punto più di me, e di tanti altri. Il caso sarà succeduto altre volte in<br />
quello, od in altri luoghi circonvicini. Io non so dire di più. Circa poi la traslazione della<br />
festa coll’officio, e Messa della dedicazione della chiesa dalla festa di san Lorenzo al<br />
susseguente domenica, le dico rotondamente, che bisogna ricorrere alla Santa Sede<br />
apostolica, ed ottenere da essa la permissione, che facilmente vien conceduta 305 . Le<br />
chiedo scusa un’altra volta della mia tardanza, e mi professo. Trento 14 novembre 1797.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo.<br />
1198. 1797<br />
Al Padre Stanislao di Nago Vicario di Cavalese.<br />
R.P.<br />
302 Fu eletto Guardiano il P. Accursio li 25 nov. 1797, il quale con tal titolo giunse a Trento nella sera de’ 12<br />
dic. Rinunciò per infermità nei primi di marzo 1799, cioè nel giorno undecimo.<br />
303 Il P. Basilio è venuto all’infermeria li 20 febbraio 1799 per essere stato sopraffatto da un colpetto di<br />
apoplessia. Vi morì nel giorno 31 di luglio 1800 alle 2.3 di sera.<br />
304 È succeduto a me in Arco, dove ho benedetta quella nostra croce travale senza solennità, e pompa.<br />
305 La Sacra Congr. de’ Riti ha conceduto ai polacchi di celebrare certe feste nelle domeniche fra le loro ottave,<br />
quando non occorrono in domeniche, ob maiorem populi concursum. Vide Caval. To. 5 in fine pag. 130. Ciò successe<br />
avanti l’anno 1757.
F. Grisostomo prega V.R. di sigillare la qui compiegata 306 , e poi spedirla presto, e<br />
sicura al sig. Wiser, sperando, che il medesimo signore avrà la bontà di uniformarsi al<br />
moderno costume, e non vorrà essere di pregiudicio a questo povero convento. Con che<br />
la riverisco ecc. Trento 15 nov. 1797.<br />
1199. 1797<br />
Al Padre Vito Antonio da Cles Guardiano di Cavalese.<br />
R.P.S.L.G.C.<br />
Mercé l’aggiunta dell’in assenza ho aperto io, e letta la sua indirizzata al Padre<br />
Provinciale. Quindi l’assicuro, che senza la minima dilazione ho raccomandato la<br />
premura del panno a F. Placido, ed a F. Gervasio, i quali mi hanno promesso di usare<br />
ogni sollecitudine per renderla ben servita. Ho replicato loro le mie istanze anche questa<br />
sera. Onde spero, che non mancheranno. Ho pur mandato alle Madri di s. Chiara,<br />
pregate un poco avanti, li corporali. Se venivano più tardi, non arrivavano a tempo,<br />
perché ora fanno la liscia. Trattengo la detta sua lettera, perché il Padre Provinciale mi<br />
ha scritto da Metz, che verrà qua negli ultimi della corrente, o ne’ primi della<br />
susseguente settimana. Fra Pasquale da Centa Terziario giunto qua domenica mattina<br />
piovosa è partito per Pergine ieri mattina. Se posso servirla in altro mi comandi, mentre<br />
nell’atto, che la riverisco divotamente mi professo. Trento 21 novembre 1797.<br />
Di V.P.R cui aggiungo, che per difetto dello stampatore la stampa del nostro<br />
Direttorio non è ancora cominciata, né finita quella del diocesano. Come pure, che vaca<br />
la Guardiania di s. Rocco per la promozione alla parrocchia di s. Maria del P. Lutz.<br />
Obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo.<br />
1200. 1797<br />
Al P. Francesco Saverio da Fondo professore ed esaminatore prosinodale. Trento.<br />
Nel seminario.<br />
M.R.P.<br />
Non essendo sicuro di trovare la P.S.M.R. le replico col presente l’invito per lunedì<br />
prossimo 307 già fattole dal Padre Davide secondo la mia espressa intenzione. Le<br />
acchiudo la giunta al Direttorio per il detto lunedì: e le fo sapere, che quantunque abbia<br />
parlato più volte, non fu depositata la limosina delle dodici Messe celebrate gli undici<br />
settembre per il fu signor arciprete Mersi, cioè quattro in s. Pietro, ed otto in s.<br />
Bernardino. Ma su di questo mi riservo a parlarne in voce 308 . Frattanto con tutto il<br />
rispetto la riverisco, e mi dico. Trento 22 novembre 1797.<br />
Di V.P.M.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1201. 1797<br />
Al P. Giuseppe Antonio di Cles Guardiano di Cles.<br />
R.P.P.C.<br />
Ringrazio vivamente la P.S.R. delle carità, che s’è compiaciuta di farmi<br />
provvedendomi, e donandomi tanti legumi, li quali ci sostenteranno nelle nostre sante<br />
306 N. 1191.<br />
307 In cui si farà la festa del Beato Leonardo per la prima volta.<br />
308 Gli ho parlato nel giorno 23 in convento dopo il vespro.<br />
86
Quaresime. Per mezzo dell’esibitore 309 della presente le spedisco i tre crosoni 310<br />
corrispondenti ai tre stari della lente provveduta: e le castagne, e le dieci libbre di<br />
candele promesse. Mi spiace, che non posso servirla rapporto alle lumache, perché non<br />
ce ne avanza. Questa mattina sono stato a cercarne in città dal nostro diligente<br />
provevditore 311 ; ma presentemente non ne ha se non se soltanto qualche centinaio. Se<br />
posso servirla in altro mi comandi, che sarò sempre quel desso, che notificandole<br />
d’essere stato eletto Guardiano di Roveredo il Padre Accursio Aliprandino di Praghena,<br />
e riverendola mi professo. Trento, s. Bernardino 26 novembre 1797, di notte.<br />
Di S.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1202. 1797<br />
Al Padre Vito Antonio di Cles Guardiano di Cavalese.<br />
R.P.P.C.S.L.G.C.<br />
Anch’io scrivo in fretta, perché ridotto alle nove, e mezza di notte, mentre i Padri<br />
Cappuccini botteggiano ardendo orribilmente non so qual edificio contiguo ai<br />
medesimi. Temo, che sia il povero monistero di s. Chiara abitato da soldati 312 . La<br />
ringrazio dell’operato col sig. Michele Wiser, e le rispondo, che accettiamo l’impegno<br />
delle sante Messe del medesimo non solamente quotidiane; ma eziandio straordinarie.<br />
Dico accettiamo, perché nel medesimo impegno entra anche il Padre Provinciale.<br />
Confido, che presto potremo dar principio alla loro celebrazione. Con tal occasione<br />
raccomanderemo a Dio Signor nostro clementissimo il buon signor Michele Wiser, la di<br />
cui consorte inferma, e tutta la famiglia del medesimo, come nostra benefattrice<br />
singolare, affinché sempre più venga felicitata e preservata da malanni. Ringrazio<br />
un’altra volta la P.S.R. de’ favori, che ci ha compartito, e senza più riverendola resto.<br />
Trento 26 novembre 1797.<br />
Di S. P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1203. 1797<br />
Ad una signora tedesca.<br />
Io infrascritto nuovamente confesso, e attesto, che nella vigilia del nostro Padre San<br />
Francesco, ai tre dello scorso mese di ottobre, dalla molto reverenda Madre Vittoria di<br />
Spergs degnissima Superiora delle RR. MM. Orsoline di questa città, fu depositata una<br />
buona limosina, oltre due pianete nuove313 , a beneficio di questo nostro povero<br />
convento, come destinatagli, e mandatagli per mero effetto di pietà cristiana, da una<br />
persona forestiera tedesca, che non volle punto esserci palesata, e nominata: ed<br />
aggiungo, che tale limosina fu molto opportuna ai nostri bisogni, perché oltre d’essere<br />
per altro poveri, mendicanti, e senza veruno stabile provvedimento, secondoché<br />
prescrive la nostra santa Regola, ora proviamo strettezze, ed angustie maggiori del<br />
solito, a cagione della nota guerra, e della grande mortalità d’uomini, e bestie, che<br />
hanno moltissimo danneggiato i nostri amorevoli benefattori, e diminuito il loro<br />
numero, ed anche renduti non poco più cari li viveri di ogni sorta. Temendo poi<br />
309<br />
F. Domenico Terziario.<br />
310<br />
Troni 36.<br />
311<br />
Paolo Pisoni.<br />
312<br />
Non fu il monistero, ma una casa campestre.<br />
313<br />
non benedette.
fondatamente, che tali sventure non sieno per terminarsi, ed aver fine così presto,<br />
ardisco di raccomandarmi umilmente alla soprallodata persona benefattrice per qualche<br />
altro caritatevole soccorso: assicurandola, che tutti supplicheremo caldamente Iddio<br />
Signor nostro clementissimo per Lei, affinché si degni di ricompensarla con donarle<br />
tutte quelle grazie spirituali, e temporali, che santamente desidera per vantaggio e bene<br />
dell’anima sua. Pregheremo pure il nostro Serafico Patriarca san Francesco, perché sia<br />
di Lei speciale avvocato innanzi al trono dell’infinita maestà del medesimo Dio.<br />
Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 27 novembre 1797.<br />
L+S. Fra Gio. Grisostomo di Volano<br />
Guardiano de’ Francescani Riformati.<br />
Nota. Ho scritto questo a suggestione di chi c’impetrò, e portò a Trento l’accennata<br />
limosina, e spera di portarcene dell’altra ritornando da quella benefattrice. Ella si è la<br />
sig. Rosa de’ Paoli di Trento, figlia quondam di Gaspare, e vedova Alessandrini di<br />
Civezzano. Ora sta in Trento nello stradone di s. Francesco. Ella mi ha consigliato di<br />
farla tradurre nella lingua tedesca. Vedi num. 1205 314 .<br />
1204. 1797<br />
Ai Tonini di Vigolo-Baselgano.<br />
Io infrascritto attesto, che sono state fedelmente celebrate le ottanta sante Messe<br />
ordinateci li tre dello scorso gennaio dall’allora vivente sig. Valentino Tonina di Vigol-<br />
Baselga. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 28<br />
novembre 1797.<br />
L.+S. F Gio. Grisostomo di Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di san Francesco.<br />
1205. 1797<br />
Al P. Filippo da Metz Tedesco Vicario di Metz Lombardo.<br />
R.P.S.L.G.C.<br />
Nell’atto, che ringrazio la P.S.R. della carità, che mi ha fatto traducendo nel tedesco<br />
quella mia letteruccia, le fo noto, che sortito un buon effetto 315 ; ed ardisco di<br />
nuovamente incomodarla pregandola di tradurmi anche la qui compiegata 316 , e di<br />
rimandarmela tradotta più presto, che può, cioè s’è possibile nel prossimo sabato. Le<br />
chiedo scusa della mia importunità, e confidando di ottenerla, senza più la riverisco, e<br />
resto. Trento 28 nov. 1797, di notte.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1206. 1797<br />
Al P. Gasparo da Campo Guardiano di Borgo.<br />
R.P.S.L.G.C.<br />
Senza il minimo indugio sonomi portato dal signor Giuseppe Maria Auchentoller<br />
per levare le corone ordinatemi da S.P.R., cioè nere, di legno, e di bella qualità: ma non<br />
ebbi la contentezza di ritrovarle, perché ne tiene soltanto di quelle picciole da dieci, ed<br />
io non mi arrischiai di pigliarle, perché ho sperimentato, che li nostri Fratelli non le<br />
314<br />
Fu consegnata la versione tedesca alla sig. Rosa li 2 dic. che portò poi cinque crosoni per noi: altri per le<br />
Orsoline, li cap. e li carnei.<br />
315<br />
Sopra n. 1191.<br />
316<br />
Sopra n. 1203.<br />
88
icevono volentieri. Ora mancano le dette corone, perché vanno nella Moscovia. Se<br />
vuole delle menzionate picciole, e delle naranzette, o altre, che vi sieno, mi avvisi, che<br />
la servirò prontamente. E frattanto riverendola di cuore mi dico. Trento 28 novembre<br />
1797.<br />
Dì V.P.R. cui aggiungo, che per il P. Guardiano di campo ho dovuto pigliare delle<br />
corone rosse grandi del n. 8, in mancanza delle nere grandi del detto numero.<br />
Div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1207. 1797<br />
Al Padre Ferdinando de’ Paoli da S. Orsola, Pergine.<br />
R.P.S.L.G.C.<br />
Alla ricerca, che mi fa, se io possa ricevere l’impegno di far celebrare circa 150<br />
sante Messe dentro lo spazio di otto mesi, colla limosina di sette traieri l’una, le debbo<br />
rispondere con un negative, perché son più che abbastanza carico di somiglianti pesi.<br />
Anch’io ne ho esibito ad altri nostri Guardiani, ed ho ricevuto la stessa risposta. Le<br />
Messe, che vengono esibite sono molte, ed i celebranti rispettivamente pochi. Spero,<br />
che tale scarsezza non durerà poi sempre, giacché ora si ha un ordinatore in Trento,<br />
almeno per la maggior parte dell’anno 317 . La bella corda di biscotti, che mi dona, si è un<br />
nuovo effetto della sua bontà, poiché non so d’avere alcun merito. La ringrazio dunque,<br />
ed esibendomele in quel che posso, la riverisco, e resto. Trento 29 nov. 1797.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1208. 1797<br />
Al P. Antonio dalla Rosà Riformato. Feltre. Santo Spirito.<br />
R.P.P.C.<br />
Con singolare contento abbraccio l’occasione di servire alla P.S.R. quantunque non<br />
la conosca di vista. Sappia dunque, che senza verun ritardo sono calato in città, ed ho<br />
pigliato dallo stampatore Monauni li tre bramati Libricciuoli, de’ quali colla presente<br />
gliene fo un meschinissimo dono 318 . Siccome poi sto aspettando di momento in<br />
momento un nostro Terziario, che dall’Anaunia passerà nell’Ausugio sino a Borgo; così<br />
penso di consegnarli a lui, con una mia lettera al P. Massimo mio fratello dimorante nel<br />
convento di Borgo, affinché li faccia passare sino a Feltre o per mezzo di qualche<br />
feltrino, oppure per la posta di quel luogo. Desidero, che le giungano presto; e<br />
rispondendole che rapporto alla bramatissima pace noi non sappiamo più de’ feltrini, mi<br />
esibisco ad ulteriori suoi comandi, e la riverisco. Trento, s. Bernardino 30 novembre<br />
1797.<br />
Di S.P.R. Um.mo, div.mo, oss.mo servo in Cristo<br />
F. Gio Grisostomo di Volano<br />
Guardiano de’ Minori Riformati.<br />
1209. 1797<br />
Al Padre Massimo di Volano. Borgo.<br />
317 Monsignor Suffraganeo vescovo di Iasso Emmanuele Conte di Thunn.<br />
318 L’Indovino inglese. La Galleria delle stelle. Il Contadino astrologo. Tutti e tre con istanza richiesti da<br />
monsig. Panigai arcidiacono della cattedrale di Ceneda, cui professa molti doveri il detto P. Antonio già Guardiano di<br />
Feltre ecc. I detti libricciuoli unitamente alla mia lettera sono giunti al detto Padre in Feltre li 9 dicembre.
Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />
Vi prego, che vogliate proccurare, che questo pacchetto vada, e giunga al suo<br />
destino. Suppongo, che in Borgo più facilmente che qui si possa trovare qualche feltrino<br />
di ritorno a Feltre. In caso poi, che non lo trovasse presto, vi prego di darlo alla posta.<br />
Su di ciò scrivo anche a Feltre. Scusatemi dell’incomodo, perché non ho potuto<br />
scamparlo. Per ora non iscrivo altro, se non se con affetto fraterno vi abbraccio. Amen.<br />
Trento 30 novembre 1797.<br />
1210. 1797<br />
Io infrascritto attesto, che dai Religiosi sacerdoti di questo convento sono state<br />
celebrate cinquanta sante Messe secondo la pia intenzione del sig. Clemente Sartori<br />
(Cescati) di Trento. In fede ecc. Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento il<br />
primo dicembre 1797.<br />
L+S F. Gio. Grisostomo di Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
1211. 1797<br />
Al Padre Gasparo da Campo Guardiano di Borgo.<br />
R.P.P.C.<br />
All’arrivo di F. Domenico, per non perdere la bella congiuntura di servire alla<br />
P.S.R., e supponendo, che non sia contraria a pigliare le corone dal sig. Francesco<br />
fratello del sig. Giuseppe Maria Auchenthaller, che come scrissi, non ne ha di quella<br />
forma, ch’Ella desidera, ho subito mandato dal detto sig. Francesco; ma essendo l’ora<br />
tarda, e non tenendole nella bottega, promise di prepararle per domani mattina. Quindi<br />
ho avvisato il nostro uomo, che vada di buon mattino a pigliarle, e che F. Domenico lo<br />
aspetti di ritorno. Spero dunque, che la P.S.R. resterà servita. E riverendola resto. Trento<br />
1 dicembre 1797.<br />
Di S.P.R. cui aggiungo, che questa mattina de’ 2 sono venute le corone col qui<br />
compiegato viglietto del costo. Parmi, che non sieno di bella qualità; ma non vi sono<br />
altre di tal forma 319 .<br />
Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo.<br />
1212. 1797<br />
Io infrascritto attesto, che abbiamo celebrato venti sante Messe ordinateci<br />
dall’Ill.mo signor Giuseppe Conte Bortolazzi, per mezzo dell’Ill.mo signor Conte<br />
Gasparo di lui figliuolo. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino li 2 dicembre<br />
1797.<br />
L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
1213. 1797<br />
Al P. Gioseffantonio di Cles Guardiano di Cles.<br />
R.P.P.C.<br />
319 Dozzine 100 di legno nere a carantani 5 la dozzina, troni 41,8. Saldato li 7 dicembre.<br />
90
Egli è verissimo, che noi per la Dio grazia, e per bontà de’ nostri benefattori,<br />
mangiamo quasi sempre pane di formento: ma egli è altresì verissimo, che un così fatto<br />
vantaggio, e provvedimento ci costa più che ogni altro, consumandosi, e sparendo<br />
qualunque provvisione di tal sorta più facilmente, e più presto, che la neve al sole. Onde<br />
bisogna sempre pensare, girare, ed usare delle importunità per il pane, non bastandoci<br />
mai quello delle due cerche ebdomadarie della città 320 . Lungi da noi dunque il cercare<br />
varietatem per diletto: e grazie distintissima alla P.S.R. che coi tre stari di segala<br />
mandatici s’è compiaciuta di aiutarci, e soccorrerci. Gliene renda il merito, e al<br />
ricompensa Iddio Signor nostro clementissimo. Io non posso dirle, né rendermele grato<br />
con altro. Bensì l’accerto, che sono stato a parlare, ed ho parlato più volte, per servirla<br />
con qualche numero di lumache. Non so ancora se arriverò a conseguire il mio<br />
intento 321 . In caso contrario la prego di avermi per iscusato, e contentarsi della mia<br />
volontà. Qui predicano il P. Mariano da Bordiana nel Duomo: il P. Vicario Gio.<br />
Evangelista da Stenico in Povo: il P. Borgia da Riva in Cognola; ed il P. Davide<br />
tiarnitano in Aldeno. Il Padre Aecangelo da Clesio sta nell’infermeria, mangia di grasso,<br />
e se la passa benino. Io mi raccomando in precibus, la riverisco divotamente, e mi<br />
professo. Trento 3 dicembre 1797.<br />
Di S.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1214. 1797<br />
Al P. Filippo da Metz Tedesco Vicario di Metz Lombardo.<br />
R.P.P.C.<br />
Doppiamente obbligato mi riconosco, e confesso alla P.S.R. per la versione, che mi<br />
ha fatto, voglio dire e perché la ha fatta, e perché la ha fatta con tanto suo incomodo a<br />
cagione della strettezza del tempo. Io ho motivo si sperare, che riuscirà utile 322 a questo<br />
nostro convento, e che quindi tale utilità sarà un frutto delle fatiche, e carità di S.P.R.<br />
La ringrazio dunque di tutto cuore, ed insieme la prego di non istancarsi nel favorirmi in<br />
caso, che mi trovassi necessitato di ulteriormente incomodarla per somiglianti versioni.<br />
Per poi darle qualche contrassegno della mia gratitudine le spedisco una corda di<br />
biscotti; e mi esibisco di servirla dove mi crede atto, e capace. Invidio la sua sorte, che<br />
può attendere con quiete agli esercizi spirituali, mentre io trovomi assai occupato in<br />
altri; e nuovamente ringraziandola delle sue carità, la riverisco, e resto. Trento 5<br />
dicembre 1797.<br />
Di S.P.R. Div., obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1215. 1797<br />
Al P. Vitantonio da Cles Guardiano di Cavalese.<br />
R.P. Guardiano.<br />
Ho mandato mercoledì, o sia ieri, la qui occhiusa colle castagne; ma con mio<br />
grande spiacere ritornò colle stesse castagne, avendosi scusato il postiglione per essere<br />
troppo caricato. Col molinaro ho mandato anche il nostro ragazzo di sagrestia, perché<br />
custodisse i sacchi in caso, che dal molinaro non fosse stato ritrovato il postiglione.<br />
320<br />
Mezza città si cerca nel mercoledì, e mezza nel sabato.<br />
321<br />
Sono stato anche ai 4 a cercarne; ma vogliono tre troni per cento almeno. Poi ne ho mandato a Cles 2500 per<br />
troni 58 e soldi 10.<br />
322<br />
Riuscì.
Vorrei, che venissero levate presto, acciocché stando qui chiuse ne’ sacchi non<br />
patissero 323 . Riesce difficile il voltarle, e metterle in tre parti, e poi in frettissima di<br />
nuovo insaccarle quando viene l’occasione di spedirle. Non so come effettuare il mio<br />
desiderio di renderla ben servita. Mi suggerisca un modo, oppure mandi apposta. La<br />
prego di compatirmi, e riverendola, ed avvisandola che ho cominciato le Messe<br />
straordinarie del Wiser, mi raffermo. Trento 7 dicembre 1797, di notte.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1216. 1797<br />
Al P. Giangiuseppe da Canzolino Guardiano di Pergine.<br />
R.P.P.C.<br />
Oggidì dal signor dottore Pietro Alimonta 324 di Campo ho ricevuto lettera, con cui<br />
vengo avvisato, che mi spedisce tre pesi di lumache di ragione di V.P.R., e che rapporto<br />
al loro prezzo le ha già scritto nel passato lunedì per mezzo del beccaro di Campo. Io<br />
non ho veduto il portatore delle predette lumache, ho però inteso, che sono in questo<br />
convento. Quindi l’avviso, che mandi a pigliarle qualora io non trovi occasione<br />
opportuna per fare la loro spedizione. L’avviso altresì, che F. Domenico mi ha<br />
consegnato quelle due monete, che doveva dare a non so quale levicano per gli Agnus,<br />
perché gliele rimandi, essendosele dimenticate. Onde gliele rimanderò colla prima<br />
opportunità, la quale come spero, sarà quella de’ cercatori di Avis della prossima<br />
domenica 325 . Bramo di sentire, che V.P. sia guarita, e riverendola resto. Trento 8<br />
dicembre 1797.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1217. 1797<br />
Al P. Gasparo da Campo Guardiano di Borgo.<br />
R.P.P.C.<br />
Qui compiegato rimando alla P.S.R. il viglietto saldato dell’Auchentholler,<br />
avvisandola nello stesso tempo, che il medesimo mercante 326 ha dato di ritorno al mio<br />
messo Menego come esorbitante il suo credito quindi soldi, e che glieli rimanderò colla<br />
prima occasione opportuna, non potendosi mettere in una lettera 327 . La ringrazio poi<br />
della carità, che s’è compiaciuta di farmi colla bella corda di biscotti; ed esibendomi di<br />
servirla ulteriormente la riverisco, e resto. Trento 8 dicembre 1797.<br />
Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1218. 1797<br />
Al Padre Massimo da Volano. Borgo di Valsugana.<br />
Carissimo Fratello.<br />
323<br />
Ho rimandato li tre sacchi al postiglione fiemmasco li 13 dicembre con un cavallo, col nostro Toni, e col<br />
molinaro. Furono ricevuti dal postiglione.<br />
324<br />
Medico fisico.<br />
325<br />
Li cercatori non sono venuti al convento. Ho mandato le monete, e le lumache li 12 dicembre per mezzo del<br />
servo del convento perginese. Li detti cercatori non sono andati all’Aviso.<br />
326<br />
Francesco Simone.<br />
327<br />
L’ho rimandato li 21 dic. per mezzo di F. Mansueto.<br />
92
Vi assicuro, che ho ricevuto la corda di biscotti, che mi avete mandato, e ve ne<br />
ringrazio. Vi rimanderò poi il sacchetto colla prima occasione opportuna. Ho<br />
consegnato l’altra corda al Padre Arcangelo, che l a aggradì molto, e vi ringrazia. Egli<br />
ora sta nell’infermeria; ma in piedi, e sanotto. Stavvi a mia insinuazione, giacché ha<br />
bisogno di vivere in tutta regola, e di mangiare per lo più di grasso. Sento con piacere,<br />
che ora voi godete sanità, e quiete, e bramo, che in ciò siate costante. Io presentemente<br />
sono molestato da catarro, che mi rende incomodo il cantare. Non so come riuscirammi<br />
la visita lunga de’ benefattori per le imminenti feste natalizie, che a Voi pure le sospiro<br />
felici. Ieridì solamente ho fatto l’ultima correzione delle stampette dell’Ordinario<br />
diocesano. La prima, che mi verrà mandata sarà del monastico, il quale avrà un fine<br />
tardo al solito. Oh quanto mai è grande la carestia che provo di tempo! Li miei<br />
zibaldoni ora sono impolverati; ma pure ciò non mi preme, godendo di essere occupato<br />
in servizio del convento. Vi raccomando un’latra volta l’involtino diretto a Feltre; e<br />
salutandovi di cuore resto. Trento 8 dicembre 1797.<br />
Senza soscrizione.<br />
1219. 1797<br />
Alla sig. Maria Gioseffa Melania Riccioli ex monaca. Roveredo.<br />
Sia lode a Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi.<br />
Nello scaduto settembre ho scritto a V.R 328 ., che io non ho mai veduto il di Lei<br />
signor nipote 329 . Lo stesso le replico anche oggidì. Laonde non posso dire di lui alcuna<br />
cosa; bensì, che ho scritto in di lui favore al Padre Provinciale, e che da questo mi fu<br />
risposto, esservi troppa difficoltà per parte dell’Eccelso Governo. Le condizioni<br />
aggiunte alla licenza di vestire ce la rendono vana. Non dico altro, se non se, che Iddio<br />
ci può aiutare, e consolare. Supplichiamolo umilmente, e costantemente, e speriamo,<br />
che si diporterà da buon Padre, malgrado i nostri demeriti. Suor Michelina se la passa<br />
ora competentemente, dopo che fu non poco, né poco tempo inferma. Io non approvo,<br />
che pensi a fare spese per coserelle non necessarie. Basta, che abbia da vivere. Ha<br />
ricevuto il suo quartale; ma un mese dopo la di lui scadenza. Sarà fortunata se avrallo<br />
anche in seguito a tal tempo. L’aria, che gira in oggi, è troppo cruda, e disgustosa.<br />
Rapporto alle novità di s. Rocco non parlo punto; dicendole soltanto, che il P. Massimo<br />
mio fratello vive contento in Borgo 330 . Finisco raccomandandomi alle fervorose di Lei<br />
orazioni: augurandole ogni felicità in occasione delle imminenti sante feste, con un<br />
buon capodanno, e riverendola insieme colle sue buone compagne, anche a nome di<br />
suor Michelina, e dicendomi. Trento, s. Bernardino 12 dicembre 1797.<br />
1220. 1797<br />
Al Padre Vitantonio da Cles Guardiano di Cavalese.<br />
R.P.P.C.<br />
Spero, che avrà ricevuto dal postiglione li tre involti di castagne, ben legati, e<br />
chiusi. Gli ho fatti scortare, e consegnare al detto postiglione in città non dal solo<br />
molinaro, ma eziandio dal nostro servo Antonio. Io non ho più Messe da limosina<br />
minore di due troni, perché ne ho ricusato tantissime anche a soldi trentacinque. Delle<br />
altre ne ho presentemente qualche numero; ma credo di poter soddisfare alle medesime<br />
a tempo congruo accettando anche le cinquanta di Giovanni dal Piaz di Trodena. Quindi<br />
328 Sopra num. 1143.<br />
329 Fu in Trento, Egli è figlio d’una sorella maritata in Borgo di Valsugana.<br />
330 Desideravasi da lei a Roveredo in grado.
le accetto, e prometto, che le andrò intrecciando colle altre. La ringrazio dell’attenzione,<br />
che ha di favorirmi, ed aiutarmi. Godo sentendo, che sieno partiti da tutto il Fiemasco li<br />
sodati, ch’eranvi accantonati per invernarvi 331 . Sono partiti moltissimi anche da questa<br />
città; ma sono venuti degli altri. Oggidì poi ho inteso, che in vigore di una staffetta<br />
giunta intorno al mezzogiorno debbono ritornare in giù li partiti per Bolgiano, e portarsi<br />
sul Veneziano. Lascio la verità a suo luogo, e desidero, che finiscano le guerre tutte.<br />
Nuovi parrochi sono, di Ledro don Antonio Monauni piovano di s. Maria Maggiore: di<br />
Fondo l’ex parroco di Romeno don Francesco Aliprandini: e di Romeno il curato di<br />
Malosco don Gio. Michele Zenoniani da San Zenone di Tassullo. Le auguro felicissime<br />
le imminenti sante feste, mi raccomando, la riverisco, e resto. Trento 14 dicembre<br />
1797 332 .<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1221. 1797<br />
Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare troni 30, dico trenta al signor maestro<br />
vetraio esibitore della presente. Che della carità il Signor Iddio ecc. 333<br />
Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 17 dicembre 1797.<br />
L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
1222. 1797<br />
Io infrascritto attesto, che abbiamo celebrato dodici sante Messe ordinateci<br />
dall’Ill.mo signor cavaliere Giuseppe de’ Mersi in suffragio dell’anima del fu Ill.mo, e<br />
R.mo signor arciprete Gio. Battista de’ Mersi di lui zio, nel giorno undecimo dello<br />
scorso settembre, quattro in san Pietro praesente cadavere, e le altre otto qui a san<br />
Bernardino appresso Trento li 19 dicembre 1797.<br />
L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di san Francesco.<br />
1223. 1797<br />
Al Padre Patrizio Guardiano di Campo.<br />
R.P. Guardiano.<br />
Assicuro la P.S.R., che ho ricevuto la sua di ieri: che ho parlato con F. Gervasio<br />
circa la provisione dell’olio: e che la farò servire rapporto ai bigoli. Per ora non posso<br />
dirle di più, perché sono ritornato dalla città molto tardo, e scrivo di notte molto<br />
avanzata. Le sospiro felicissime le imminenti sante feste, con un eguale capodanno, e<br />
riverendola resto. Trento 21 dicembre 1797.<br />
Di S.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1224. 1797<br />
Al sig. Francesco Tecini di Smarano arciprete, e decano foraneo di Pergine.<br />
Ill.mo, e R.mo sig. sig., e padrone colendissimo.<br />
331 Gli 8 dicembre.<br />
332 Fu ricevuta questa mia dal P. Viatntonio avanti li 18 dic.<br />
333 La tempesta de’ 19 d’agosto pistò li nostri vetri posti al mezzogiorno. Il vetraio si è Pietro Rasino, che ha la<br />
sua bottega nella Piazzola delle Opere, e l’abitazione al Duomo.<br />
94
Giambattista Anesi di Portolo, latore della presente, ritorna da V.S.Ill.ma, e R.ma<br />
dopo d’essere stato qui con noi dal giorno ventesimo sino a questo 334 , e d’avere fatto con<br />
un Religioso confessore da me destinato, quanto a Lei piacque d’ingiugnergli per bene<br />
della di lui anima. Voglio supporre, e credere, che l’avrà fatto con vero sentimento di<br />
penitenza; e che quindi non ricadrà così di leggieri nell’errore conosciuto, e detestato.<br />
Quantunque poi vero sia, che io non conosco di vista V.S.Ill.ma, e R.ma, conoscendola<br />
per la fama, mi reco a vantaggio, ed onore il poterla servire, ed ubbidire 335 . E bramando<br />
congiunture migliori, tutti ricolmo di stima, e venerazione, le fo un profondo inchino, le<br />
auguro felicissime le imminenti sante feste, con un simile capodanno 336 , e mi dichiaro.<br />
Trento, s. Bernardino 23 dicembre 1797.<br />
Di V.S.Ill.ma, e R.ma<br />
Um.mo, div.mo, osseq.mo servo in Cristo<br />
F. Gio. Grisostomo di Volano<br />
Guardiano de’ Minori Riformati 337 .<br />
Extra.<br />
All’Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />
Il sig. Francesco Tecini degnissimo<br />
Arciprete, e decano foraneo di<br />
Pergine.<br />
1225. 1797<br />
Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate<br />
quaranta sante Messe secondo l’intenzione del molto reverendo signor don Antonio<br />
Zanolino curato di Sardagna. In fede ecc. Dato nel convento di s. Bernardino li 27<br />
dicembre 1797.<br />
L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
1226. 1797, li 28 dicembre<br />
Pro Memoria.<br />
Il convento di san Bernardino di Trento chiede umilmente la limosina di 29, dico<br />
ventinove sante Messe celebrate negli anni scorsi a nome, e petizione del fu signor<br />
Michele Clementi di Verla per altrettanti defunti confratelli dell’arciconfraternita della<br />
Morte di Trento 338 .<br />
______________________________________________________________________<br />
Replicato questo Promemoria, e consegnato li 9 luglio 1798 al R.S.D. Pietro Zaiotti<br />
cappellano di Verla.<br />
______________________________________________________________________<br />
1227. 1797<br />
Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare a conto troni 200, dico dugento al<br />
signor Antonio Pedrotti di Trento. Che della carità ecc. Dato nel convento di s.<br />
Bernardino li 29 dicembre 1797.<br />
334<br />
Triduo, cui fu condannato dall’arciprete, perché ha commesso un oiretluda [adulterio]. Egli è coniugato non<br />
vecchio: di condizione masadore. Non ha dato veruna ricompensa.<br />
335<br />
Egli suppone di non essere da me conosciuto.<br />
336<br />
Il Facciolato Capo d’anno.<br />
337<br />
Fu creato esaminatore prosinodale nel principio del 1798.<br />
338<br />
Mandato al P. Simon Pietro Clementi in Verla.
L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
1228. 1797<br />
Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state fedelmente<br />
celebrate trentacinque sante Messe ordinateci dal molto reverendo signor don Udalrico<br />
Quaresima curato di Romagnano 339 , cioè cinque per la defunta consorella Marta Fedrici:<br />
quindici per la defunta Domenica già moglie di Domenico Tonioli; ed altre quindici per<br />
il defunto Antonio Defant. Aggiungo, che dai medesimi religiosi fu celebrata la Messa<br />
prima in Romagnano ne’ giorni 23 di luglio, e 16 di agosto ad istanza, e secondo<br />
l’intenzione del magnifico signor sindaco della comunità di Romagnano 340 : e nel giorno<br />
22 di ottobre a requisizione, e secondo la mente del reverendo signor Primessario di<br />
Romagnano 341 : oltre quella de’ 30 di luglio non applicata da chi la chiese. In fede ecc.<br />
Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 30 dicembre 1797.<br />
L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
1229. 1798<br />
Al Padre Vito Antonio da Cles Guardiano di cavalese.<br />
Rev. Padre.<br />
F. Grisostomo gli manda a conto questo Direttorio diocesano, riservandosi di<br />
mandargli l’altro monastico quando sarà stampato. E bramando, che venga presto la<br />
limosina Wisera, con cui possa saldare i debiti contratti, lo riverisce. Trento 2 gennaio<br />
1798. In questa sera fu seppellito il signor Conte Giuseppe di Lodrone.<br />
1230. 1798<br />
Al medesimo Vitantonio Guardiano di cavalese.<br />
R.P.P.C.<br />
Colla licenza espressa del Padre Provinciale, per minorare l’incomodo al convento<br />
di S.P.R. mando costà Fra Mattia di Trento, perché faccia la questua del legname<br />
necessario a questo nostro convento. Prego dunque umilmente la P.S.R. che voglia<br />
usare la carità di prestargli quell’aiuto, di cui avrà bisogno in cosìfatta impresa, e<br />
specialmente,che diagli aiuto Fra Marco da Rango. Frat’Alessio da Castagnedo, che<br />
accompagnerà il detto F. Mattia, ritornerà qua presto 342 : e quindi la prego, se le sarà<br />
possibile, di dare poi un altro compagno a F. Mattia, quando sarà di ritorno.<br />
All’accennato f. Alessio potrà far consegnare qualche parte della limosina Wisera, che<br />
mi sarà comoda. Dissi parte, non tutta, perché non vorrei espormi ad una qualche<br />
disgrazia troppo grande. Ho già fatto celebrare un numero notabile delle Messe<br />
straordinarie Wisere, e delle trodenesi, e spero, che le seconde saranno terminate in non<br />
molti giorni. Mi raccomando di nuovo alla di lei carità: la ringrazio delle già fattemi: la<br />
riverisco divotamente, e resto. Trento 8 gennaio 1798.<br />
Di S.P.R. Obbl.mo, div.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo.<br />
339<br />
Questi ha lasciato Romagnano, ed è andato Vicario parrocchiale ad Isera nel principio del 1798.<br />
340<br />
Bertoldi.<br />
341<br />
Turri.<br />
342<br />
È partito da Trento nel dì 9. Il Terziario ritornò nel giorno 13 e F. Mattia nel giorno 24.<br />
96
1231. 1798<br />
Il sig. Gio. Battista Gressler 343 è pregato di dare troni sette alla signora 344 esibitrice<br />
della presente per la legatura degli Ordinari, o sia Direttori. Che della carità ecc. Dato<br />
nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 9 gennaio 1798.<br />
L.+S. D’ordine del P. Provinciale<br />
F. Gio.Grisostomo da Volano<br />
Guardiano de’ Riformati.<br />
1232. 1798<br />
Io infrascritto attesto, che dai Religiosi sacerdoti di questo convento sono state<br />
celebrate venticinque sante Messe secondo la pia intenzione dell’Ill.ma signora<br />
Catterina baronessa vedova de’ Gentilotti. In fede ecc. Dato nel convento di s.<br />
Bernardino appresso Trento li 10 gennaio 1798.<br />
L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
1233. 1798<br />
Alla sig. Anna Teresa Auchenthalelra di Trento. Bolgiano. Lana in canonica.<br />
Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi ci benedicano.<br />
Ieridì solamente ho ricevuto dallo stampatore li nostri Direttori. Oggi dunque ne<br />
spedisco una copia eziandio a Lei, e nello stesso tempo la ringrazio della sua carità di<br />
santi, o sia figurine, che s’è compiaciuta di mandarmi. Sonomi pervenuti dopo la metà<br />
dello scorso dicembre 345 , ed ho indugiato tanto il ringraziarla, perché sperava di poterla<br />
servire col Direttorio avanti la fine dell’anno. L’assicuro, che ho consegnato fedelmente<br />
la sua lettera nelle proprie mani del suo signor fratello Francesco, e che sono ritornato<br />
da lui due altre volte per avere la bramata risposta; ma non mi riuscì di conseguirla.<br />
Onde abbia pazienza anche per questo. Mi spiace, che ora soltanto Ella si penta di non<br />
avere secondato il mio consiglio di stare a Schenna: e le replico, che né pure qui a<br />
Trento potrebbe ritrovare quella pace, che desidera. Le auguro, che la trovi, e goda nel<br />
santo paradiso con Gesù, e Maria, e riverendola resto. Trento 10 gennaio 1798 346 .<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo nel Signore<br />
F. Gio. Grisostomo di Volano Guardiano de’ Minori Riformati.<br />
1234. 1798<br />
Il signor Gio. Battista Gressler è pregato di dare troni dodici al signor Gio. Battista<br />
Monauni stampatore vescovile. Che della carità ecc. Dato nel convento di s. Bernardino<br />
appresso Trento li 10 gennaio 1798.<br />
L.+S. D’ordine del P. Provinciale<br />
F. Gio. Grisostomo da Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
1235. 1798<br />
Al Padre Accursio da Preghena Guardiano di Roveredo.<br />
R.P.<br />
343 Gressler detto Wolfango.<br />
344 Vedova Muglera.<br />
345 dati li 14 novembre.<br />
346 Consegnato al sig. Giuseppe Auchentholler nello stesso giorno 10.
Tengo preparato il plicco de’ Direttori per il convento, cui presiede la P.S.R., ed<br />
anche per le povere nostre sorelle soppresse: come pure per l’eccelso Governo<br />
d’Insprugg, che dovrà consegnarsi, ma una copia sola, a codesto lodevole officio<br />
Capitaniale circolare. Porterò il detto plicco all’osteria de’ Cappelletti situata nel Borgo<br />
di s. Croce 347 , sperando che verrà là presto quel roveretano carratore, cui nella scorsa<br />
settimana ho consegnato una copia del Direttorio diocesano da portare alla P.S.R. e che<br />
mi ha promesso di portare poi anche il detto plicco. Le raccomando di ricordarsi di dare<br />
l’accennata copia al prefato officio Capitaniale; e riverendola resto. Trento 10 gennaio<br />
1898.<br />
Di V.P.R. Div.mo, servo in Cristo<br />
F. Grisostomo.<br />
1236. 1798<br />
Ad un Amico.<br />
Carissimo Amico.<br />
Eccovi quanto rapporto a santa Camilla ho ritrovato, e creduto bene di notare per<br />
compiacervi. Non ho tempo da scrivere di più. Bramo tuttavolta, che la medesima Santa<br />
sia mia avvocata presso sua Divina Maestà; e salutandovi mi dico. Trento, s. Bernardino<br />
li 10 gennaio 1798.<br />
Santa Camilla vergine, discepola di san Germano vescovo d’Auxerre francese, fu<br />
nativa di Cività Vecchia Toscana348 , e morì nell’anno di Gesù Cristo Signor nostro 437<br />
in Francia349 . Il di lei sacro corpo venne seppellito in un villaggio detto Escoulives, e poi<br />
bruciato dai calvinisti in un altro villaggio nominato Santa Pelagia. Nel primo fu eretta<br />
in di lei onore una chiesa, e venne illustrata dal Signor Iddio con molti miracoli. Lodesi<br />
questa Santa dal Breviario d’Auxerre ai tre di marzo, dai Padri Bollandisti sotto lo<br />
stesso giorno, e da parecchi scrittori della vita di san Germano. Il di lei nome sta<br />
eziandio nel Giornale Trentino dell’anno 1786 ai tre di marzo. Si fece discepola di s.<br />
Germano dopo che lo sentì predicare in Ravenna città dell’Italia.<br />
1237. 1798<br />
Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al sig. Domenico Grandi troni 147,<br />
carentani 9, dico troni cento e quarantesetta, e carentani nove. Che della carità il Signor<br />
Iddio ecc. Dato nel convento di s. Bernardino li 12 gennaio 1798.<br />
L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
1238. 1798<br />
Al Padre Vito Antonio da Cles Guardiano di Cavalese.<br />
R.P.P.C.L.I.C.<br />
Iersera è giunto qua Fra Gio. Maria Terziario suo, ed ha portato illesi li due pesanti<br />
involtini. Io dunque ringrazio vivamente la carità di V.P.R. e l’assicuro, che<br />
proccureremo di mostrarci grati anche al buon Wiser. In fatti a mio suggerimento il<br />
Padre Provinciale con un lungo, ed energico discorso ha raccomandato in pubblico a<br />
questa nostra famiglia la defunta consorte del lodato Wiser, lo stesso Wiser, e tutta la<br />
buona di lui famiglia, perché con particolari orazioni ottengano dal Signor Iddio, che al<br />
347 L’ho portato nello stesso giorno decimo.<br />
348 Cività Vecchia latinamente detta Centum Cellae.<br />
349 Io la ho inserita nel mio Giornale trentino del 1786 ai tre di marzo.<br />
98
defunta venga presto ricevuta nel santo paradiso, qualora già non vi sia, e mantenga in<br />
prosperità li viventi. La prego, che con qualche opportunità voglia far noti al<br />
menzionato Wiser, nostro singolar benefattore, o predetti nostri sentimenti. Suppongo,<br />
che avrà ricevuto tre Direttori da F. Alessio. Ne riceverà dodici altri da F. Gio. Maria;<br />
dal quale riceverà pure un barisello di acquavite, avendo fatto quasi alla metà con<br />
questo convento nostro, giacché in quest’anno per mancanza di brascato se ne fece<br />
molto poca, e tutta tutta fu trattenuta per uso nostro. Rapporto alla Messa del santo<br />
Natale rispondo, che qui la cantò il Padre Provinciale coll’assistenza del solo Fra<br />
Lorenzo, per mancanza di coristi: e che il suo rubricista probabilmente sarà stato<br />
contrario al far servire da suddiacono un novizzo inordinato, perché presso il<br />
cerimoniale nostro pag. 91, nota a leggesi questo decreto: Deficiente subdiacono pro<br />
Missa solemni, data necessitate potest permitti per superiores, ut substituatur<br />
constitutus in Minoribus Ordinibus ad cantandam epistolam paratus absque manipulo.<br />
S.R.C. 5 iulii 1698. V’ha pure nel Direttorio veneto del 1793 questo decreto: Extra<br />
casum absolutae, et praecisae necessitatis, non potest a superiore permitti, ut clericus<br />
in Minoribus pro subdiacono suppleat in Missis solemnibus paratus sine manipulo.<br />
S.R.C. 18 dec. 1784. Il nostro P. Lucio Ferrari To. 6, verbo Acolythus n. n. 6 scrive:<br />
Acolythus , seu alius clericus, qui solemniter cantat epistolam cum tunicella, et reliquis<br />
sacris vestibus, sed absque manipulo, debet petere dispensationem irregularitatis ad<br />
cautelam: et simile est dicendum de clerico diacono qui cantat Evangelium sine stola.<br />
S.C. Concilii 23 april 1604. La ringrazio ancora, la riverisco, e resto. Trento 12 gennaio<br />
1798.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1239. 1798<br />
Io infrascritto attesto, che abbiamo celebrato dieci sante Messe in suffragio<br />
dell’anima del fu Giuseppe Baldessari, ordinateci dalla di lui cognata donna Marianna<br />
Clausera. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino li 15 gennaio 1798.<br />
L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
1240. 1798<br />
Al padre Patrizio da Vigol-Baselga Guardiano di Campo.<br />
R.P.P.C.S.L.G.C.<br />
Fo sapere alla P.S.R. che li bigoli per uso del di Lei convento sono preparati, e che<br />
perciò potrà mandare a pigliarli. La prego poi, che con tale occasione voglia notificarmi<br />
il prezzo delle uova ultimamente mandateci, le quali furono 95. E supponendo, che a<br />
quest’ora avrà ricevuto li Direttori, avendoli raccomandati alla bottega Monauniana,<br />
dove suol far capo il corriero delle Giudicarie, le do notizia, che oggidì fu di nuovo<br />
assalito dal suo male il P. Arcangelo 350 , e che sta qui nell’infermeria per liberarsi dalla<br />
febbre il Padre Giangiuseppe di Canzolino Guardiano di Pergine, la riverisco, e resto.<br />
Trento 15 gennaio 1798.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
350 Arcangelo, il quale cadde anche li 19 febbraio.
1241. 1798<br />
Al P. Giuseppe Antonio di Cles Guardiano di Cles.<br />
R.P.P.C.L.I.C.<br />
Alle nuove carità, e grazie singolari non posso corrispondere se non con<br />
ringraziarla di tutto cuore, e confessarmele tenutissimo, siccome fo colla presente,<br />
avendo inteso, che ci ha mandato per mero effetto della sua carità serafica, un sacco di<br />
pagnotte, tre stari di formentone, e cinque di formento, cose tutte opportunissime, e<br />
necessarie a questo povero convento. La ringrazio un’altra volta, e mi esibisco a servirla<br />
dove mai potessi. Dal suo Terziario poi riceverà oltre li Direttori monastici pel suo<br />
convento, anche una dozzina d’Agnusdei chiarechi 351 , per un picciolo contrassegno della<br />
mia gratitudine. Sono due giorni, che il M.R.P. Arcangelo non celebra, essendo stato<br />
ritrovato prosteso in terra nella sua cella dell’infermeria, nella mattina di ieri; senza però<br />
aversi fatto alcun male. Rivenne presto, e si spera, che presto pure ripiglierà la<br />
celebrazione della santa Messa 352 . Per carità mi raccomandi al Signor Iddio, e si conservi<br />
lungamente. Trento 16 gennaio 1798.<br />
Di S.P.R. cui aggiungo, che il P. Guardiano di Pergine sta qui nell’infermeria per<br />
liberarsi dalla febbre ecc.<br />
Div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo<br />
1242. 1798<br />
Alla sig. Anna Teresa Auchenthaller. Lana.<br />
Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi ci benedicano.<br />
Supponendo, che V.R. viverà con del dispiacere per non vedere alcuna mia risposta<br />
all’ultima sua dello scorso novembre, e che deve stare tanto tempo senza il bramato<br />
Direttorio, l’avviso, che le ho risposto, ed insieme spedito il Direttorio subito subito, che<br />
l’ho ricevuto dalla stamperia; ma consegnato avendolo alla bottega del signor Giuseppe<br />
Maria suo fratello, mi venne rimandato nel giorno addietro. Andai tosto a cercare il<br />
tramessiero di Merano; ma non lo ritrovai, perché andato a Merano. Quando sarà qui di<br />
ritorno glielo consegnerò, e raccomanderò 353 . Frattanto le fo sapere, che ho consegnata<br />
fedelmente la sua lettera al sig. Francesco Simone suo fratello, ed essendo andato più<br />
volte per ricevere qualche risposta, non potei ottenerla. Porti pazienza dunque, e<br />
proccuri di conservarsi. Trento, s. Bernardino 16 gennaio 1798.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo.<br />
1243. 1798<br />
Al P. Guardiano di Arco.<br />
R.P.<br />
Per non aggravare di troppo il postiglione rivano gli spedisco per ora questi tre soli<br />
Direttori, e mi riservo di spedire gli altri tredici con più opportuna occasione. Lo<br />
riverisco, e sono. Trento 17 gennaio 1798.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
351 Confezionati dalle monache di s. Chiara, regalati..<br />
352 Celebrò nel giorno 17.<br />
353 Gliel’ho consegnato li 22 gennaio 1798. Giunse col Direttorio all’Auchenthollera nel primo di marzo 1798.<br />
Mi rispose da Leifers, dove ora sta, li 9 aprile: e ricevetti la di lei lettera li 4 giugno.<br />
100
Suppongo, che avrà già ricevuto il diocesano.<br />
1244. 1798<br />
Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare all’ovaruolo 354 esibitore della presente<br />
troni 49, dico quarantanove. Che della carità ecc. Dato nel convento di s. Bernardino<br />
appresso Trento li 17 gennaio 1798.<br />
L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
1245. 1798<br />
Al padre Basilio Bertucci d’Albiano. Roveredo.<br />
R.P.S.L.G.C.<br />
Rendo certa la P.S. ch’è giunto qua l’accennato gruppo di danaro 355 ; ma non so<br />
come possa eseguire il di Lei comando, perché in Trento, per quanto mi vien detto, non<br />
vi fu mai, né vi è al giorno d’oggi alcuna Cassa di Religione. Certamente io non la ho<br />
mai sentita nominare in tanti anni, che giro per le strade, e case di questa città. Ella<br />
dunque riscrivami a chi debbo far consegnare il menzionato danaro spettante alla<br />
Cassa di Religione in Trento; ma sigilli meglio le sue lettere, perché la pervenutami<br />
s’aprì da se stessa 356 , suppongo per difetto dell’ostia 357 . Rapporto alla Reliquia della<br />
Santa Croce donatagli dagli eredi del fu arciprete di Volano Gasparo Fogolari, le<br />
rispondo, che volendosi far autenticare da questa Curia vescovile per regalarla a<br />
secolari, conviene pagare l’autentica in contanti, e subito: cosa che a noi non fa bene. La<br />
regali dunque a patto, che vadano a farsela autenticare. Sospiro requiem aeternam ai<br />
105 morti miei paesani nello scorso anno micidiale 1797, e spiritum iudicii sanioris ai<br />
due ministri Mariani 358 . E riverendola resto. Trento 17 gennaio 1798.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo.<br />
1246. 1798<br />
Li signori fratelli Pifferi 3<strong>59</strong> sono pregati di dare al macello pubblico troni 150, dico<br />
troni cento e cinquanta. Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato nel convento di san<br />
Bernardino li 18 gennaio 1798 360 .<br />
L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />
Guardiano de’ riformati di s. Francesco.<br />
Li signori ecc. al sig. Antonio Pedrotti troni 122, soldi 9 361 .<br />
Li signori ecc. al sig. Pietro Correr beccarotto troni 200 362 .<br />
1247. 1798<br />
Io infrascritto attesto, che dai Religiosi sacerdoti di questo convento sono state<br />
celebrate dodici sante Messe secondo la pia intenzione di donna Teresa Zattelli da<br />
354 Ovaruolo lamonese feltrino.<br />
355 Sta depositato appresso il sig. Gio. Battista Tommaselli a s. Pietro.<br />
356 Pervenutami li 17 datata gli 11 gennaio.<br />
357 *Farina usata come colla.<br />
358 Lutz, e Fumanelli. Questo secondo non diventò.<br />
3<strong>59</strong> Giambattista, e Lorenzo, abitanti nel Borgo nuovo.<br />
360 Consegnato li 19.<br />
361 Consegnati li 20<br />
362 Consegnati li 20.
Cognola. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 18<br />
gennaio 1798.<br />
L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
1248. 1798<br />
Al P. Patrizio Guardiano di Campo Lomasino.<br />
R.P.S.L.G.C.<br />
Ringrazio la P.V. delle 240 uova, che ci ha mandato, e nello stesso tempo la prego<br />
di mandarmi poi anche il loro valore, come anche delle 95 spediteci nello scorso<br />
dicembre. Ho avvisato Fra Gervasio circa il fazzoletto di Fra Ruffino. Non saranno dati<br />
li bigoli già fatti al latore della presente figlio del beccaio tedesco, perché ha lasciato il<br />
suo sommaro alle Sarche, e ci ha detto, che verrà in breve a pigliarli l’accennato suo<br />
padre. Il Padre Guardiano di Pergine ormai tratta di ritornare al suo convento. Da lunedì<br />
in qua sta nell’infermeria F. Francesco Maria di Panchiato fiemasco per dolore di capo,<br />
e febbre. È pur fuori di comunità sino dal secondo giorno del corrente il P. Agostino. Il<br />
Padre Provinciale, che ha impegno di predicare domenica, non si sente affatto bene. Io<br />
sono molestato da un ostinato catarro. Preghi il Signor Iddio per me, e proccuri di<br />
conservarsi. Trento 18 gennaio 1798.<br />
Di V.P. Div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
In Roma li 9 ottobre 1797 è morto il P. Bonaventura Staidel di Trento, soggetto già<br />
noto anche alla repubblica letteraria.<br />
1249. 1798 363<br />
Io infrascritto attesto, che dai Religiosi sacerdoti di questo convento sono state<br />
celebrate trenta sante Messe in suffragio dell’anima del fu nobile sig. Giacomo Battisti<br />
di Roveredo, ad istanza della molto rev. Madre Maria Carlina di lui sorella, e Religiosa<br />
Orsolina in Trento 364 . In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento<br />
li 20 gennaio 1798.<br />
L.+S. F. Gio. Grisostomo ecc.<br />
1250. 1798<br />
Al P. Vito Antonio di Cles Guardiano di Cavalese.<br />
R.P.P.C.S.L.G.C.<br />
Colla presente l’avviso, ed accerto, che abbiamo terminata la celebrazione delle<br />
cinquanta sante Messe ordinateci per il fu Antonio dal Piaz di Trodena. Qualora poi<br />
questo non bastasse mi avvisi, che le manderò un attestato in forma. Rapporto alla<br />
limosina mi contento, che venga colla prima occasione opportuna, e sicura. Domani<br />
partirà per Pergine con quel Guardiano guarito alquanto il Padre Provinciale. La<br />
ringrazio delle sue carità, mi riservo in caso di bisogno, il pregarla di nuove, e<br />
riverendola resto. Trento 23 gennaio 1798.<br />
363 Fui an. 1802, die 6 augusti.<br />
364 M. Maria Carlina Giuseppa del Sacro Cuor di Maria 1795, 1798.<br />
102
Di S.P.R., cui dico della malattia del chierico F. Francesco Maria da Panchiato,<br />
perché ha già scritto il P. Provinciale. Spero, che non sarà micidiale. Si ha posto a letto<br />
nel giorno quindicesimo 365 .<br />
Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo.<br />
1251. 1798<br />
Al Padre Patrizio Guardiano di Campo.<br />
R.P.<br />
Abbiamo ricevuto le uova 247 accennate; e l’altra volta eziandio le due poine 366 . La<br />
ringrazio di tutto. Non le ho fatto cenno delle dette poine l’altra volta, perché non seppi<br />
da chi fossero mandate, né a chi. Saranno consegnati fedelmente al beccaio i bigoli: cui<br />
do pure una dozzina di Agnusdei monacali diretti a S.P. per qualche contrassegno delle<br />
obbligazioni che le professo. Sono pochi, perché anch’io sono scarso. Per mancanza di<br />
tempo mi riservo il fare collazione del conto speditomi. Suppongo, che correrà bene. In<br />
frettissima la riverisco, aggiugnendole, che F. Gervasio è in Bus di Vella, ed il Padre<br />
Provinciale a Pergine. Trento 25 gennaio 1798.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1251. 1798<br />
Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare troni 110, dico cento e dieci al signor<br />
Ferrari 367 esibitore della presente. Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato nel convento<br />
di s. Bernardino li 29 gennaio 1798.<br />
L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
Nota. Per un sacco di riso pesante libbre 307, a troni nove il peso. Fu preso innanzi<br />
li 20, ed il viglietto fu spedito nel primo giorno di febbraio.<br />
1253. 1798<br />
Al Padre Vitantonio Guardiano di Cavalese.<br />
R.P.P.C.<br />
Accetto volentieri la carità, che mi fa, del trentesimo ordinato da Giacomo Facchin<br />
del Forno, e l’assicuro, che sarà terminato avanti Pasqua, mentre ora non sono tanto<br />
carico di Messe, quanto ne’ mesi passati. Al chierico F. Francesco Maria, di cui le ho<br />
fatto cenno nell’altra mia de’ 23, continua la febbre, detta gastrica, dopo che nella sera<br />
de’ 27 gli uscirono dal naso più di cinque libbre di sangue. Egli è diligentemente<br />
assistito dal signor medico (Domenico Zucchelli) e dagl’infermieri; e si spera, che il<br />
Signor Iddio gli ristituirà col tempo la salute primiera. Lo raccomandino al medesimo<br />
Signor Iddio, e si conservino tutti. Trento 30 gennaio 1798.<br />
Di S.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo.<br />
1254. 1798<br />
365 Nella sera de’ 27 sotto Compieta gli uscì dal anso moltissimo sangue; il quale si fermò tosto che fu invocato<br />
il Beato Leonardo coll’applicazione d’una di lui Reliquia, datagli dal P. Vicario Gio. Evangelista.<br />
366 Puina Veneto; Mascarpa Lombardia; Ricotta, Facciolato.<br />
367 Giovanni Battista.
Al Padre Pietro Paolo da Roncegno Vicario d’Arco.<br />
R.P.P.C.<br />
Ringrazio la P.S.R. della sollecitudine, e fatica, che s’ha preso, di comunicarci<br />
quella ben concepita, e notabile lettera romana. Io penso di conservarla tra’ miei<br />
Zibaldoni ad perpetuam rei memoriam 368 : e ricordandole, che i gazzettieri stampano<br />
delle bugie con lic. de’Sup. e come ha risposto lepidamente al suo fratello il moderno<br />
Trentino, la riverisco, e resto 369 . Trento 30 gennaio 1798.<br />
Di S.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo.<br />
Nota. Il P. Pietro Paolo avvisa, che la lettera non si accorda colle gazzette. Il<br />
gazzettiero Trentino Gio. Battista Monauni litigando un dì col suo fratello Antonio<br />
avanti ‘l cancelliere Gio. Battista Gentilotti approvatore delle gazzette, si sentì<br />
rimproverare che stampa delle bugie. Quindi subito gli rispose, che le stampa con<br />
licenza de’ Superiori.<br />
1255. 1798<br />
Al Padre Patrizio Guardiano di Campo.<br />
R.P.S.L.G.C.<br />
Ho collazionato il suo conto col mio, ed ho ritrovato, come le scrissi, che già<br />
supponeva,il tutto uniforme. Quindi ho notato, ch’è saldato tutto. Nuovamente la<br />
ringrazio degl’incomodi non piccioli, che ha sofferto per noi, e nello stesso tempo la<br />
prego di continuare a favorirci col mandarci ancora delle uova finché l’avviserò di<br />
desistere, il che forse non succederà mai, essendo esse un alimento di cui qui c’è sempre<br />
bisogno, specialmente per l’infermeria. E riverendola resto. Trento 1 febbraio 1798.<br />
Di S.P.R., cui aggiungo, che qui abbiamo da più di quindici giorni ammalato di<br />
febbre gastrica continua il diacono F. Francesco Maria da Panchiato, cui uscirono dal<br />
naso li 27 dello scorso circa cinque libbre di sangue. Lo raccomandino al Signor Iddio.<br />
Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo.<br />
1256. 1798<br />
Al Padre Basilio Bertucci d’Albiano. Roveredo.<br />
R.P.S.L.G.C.<br />
Sono tre ordinari, che aspetto risposta da S.P. ad una mia data coi 17 dello scorso<br />
gennaio, rapporto alla Cassa di Religione, ed al danaro spettante alla medesima, che mi<br />
ha spedito. Non comparendo la detta risposta, le replico, che qui non c’è alcuna Cassa di<br />
Religione: e perciò conviene, che mi faccia sapere qual uso debba fare del predetto<br />
danaro, che da me non fu punto veduto, e sta in città depositato in buone mani,<br />
quantunque per isbaglio 370 . La prego di non differire più oltre il rispondermi; e<br />
riverendola mi dico. Trento 1 febbraio 1798.<br />
Di S.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1257. 1798.<br />
368<br />
In questo qui sotto n. 1258.<br />
369<br />
La ho sentita leggere in Trento li 10 gennaio.<br />
370<br />
Cioè presso il sig. Giambattista Tommaselli, da cui l’ho riscattato nel giorno 16 di febbraio per rimandarlo a<br />
Roveredo.<br />
104
Al Padre Gioachino da Pressano Ministro Provinciale a Pergine.<br />
M.R.P. Benedicite.<br />
Avendo insinuato al Padre Fortunato da Trento la ricerca fatta a S.P.M.R. dal rev.<br />
sig. cappellano di Civezzano (don Domenico Benigni) mi ha risposto, che lo<br />
compiacerà, e quando passerà di qua (per andare a Roveredo) il P. Amando (di Covelo)<br />
egli porterassi a Civezzano per istarvi sino al giorno delle Ceneri. Questo a me riuscirà<br />
d’un nuovo aggravio, perché siamo assai pochi, mandando anche il P. Mariano, F.<br />
Alessio, e Fra Francesco Maria infermo. Ma pure mi rimetto alle disposizioni divine. Il<br />
Padre Damasceno ha ricevuto la lettera di S.P.M.R. e sta per andare alla questua di<br />
Aldeno 371 , colla quale occasione s’informerà circa i pulpiti di Ravina, e Romagnano 372 .<br />
Sebbene egli andrebbe piuttosto a Meano, e il P. Davide a Ravina, e Romagnano. Il<br />
detto Fra Francesco Maria nella sera de’ 27 ci ha fatto temere molto di sua vita, perché<br />
gli uscirono dal naso più di cinque libbre di sangue. Ora giace colla febbre nominata<br />
gastrica, e con un straordinaria debolezza. Io spero, che guarirà, ma dopo molto tempo.<br />
La prego genuflesso della sua paterna benedizione, e mi professo. Trento 1 febbraio<br />
1798.<br />
Di S.P.M.R. Um.mo, ubbid.mo suddito e servo<br />
F. Grisostomo.<br />
Ho spedito a Campo la lettera.<br />
1258. 1797 (sic): sopra n. 1254.<br />
Copia da Roma 30 ottobre 1797 373 .<br />
“Sempre maggiori e sempre nuove calamità s’aggravano sopra questo Governo. I<br />
polacchi dopo l’occupazione di s. Leo, Montefeltro e sue adiacenze, sorpresero di<br />
nottetempo la città di Pesaro. Trenta ussari colla sciabla sguainata, e lo Stato maggiore<br />
entrarono nel palazzo di M.r Saluzzo presidente della legazione, e l’obbligarono a<br />
sottoscrivere un foglio, con cui attesta d’aver egli chiamato in soccorso le forze<br />
cisalpine per mantenere l’ordine nel popolo. La truppa papale fu in parte prigioniera, ed<br />
in parte lasciata in libertà. Saluzzo è trattenuto in Pesaro, e non si sa prigioniero o in<br />
ostaggio. Questa notizia è qui giunta per espresso spedito dal governatore di Fano. Due<br />
giorni dopo fu occupata anche Fano, ed in seguito Urbino e Fossombrone. Queste<br />
invasioni sono appoggiate ad un proclama del Generale polacco, che dice essere stato<br />
chiamato dal presidente per la tranquillità comune. Li francesi, che sono in Sinigaglia a<br />
solo titolo di sussistenza, hanno messo in rivolta la città. Vi si è innalzato l’albero , ed<br />
instituita la democrazia. Alla perdita delle provincie viene in appresso il più tristo<br />
avvenimento nella città capitale. Nella sera dello scorso mercoledì la rivoluzione ha<br />
dato i primi saggi. Uno sciame di così detti patriotti si era diviso fra la Porta Pinciana, e<br />
la Trinità de’ Monti. La truppa civica e di linea accorse a dissipare il tentativo, e vi è<br />
riuscita. Si contarono poche ferite ed alcuni arrestati. Nel giovedì susseguente i patriotti<br />
cangiarono luogo e direzione. Si sono ripartiti a Trastevere ed alla Lungara (ove risiede<br />
l’ambasciata di Francia), le due colonne dovendo riunirsi a Ponte Sisto per internatrsi<br />
insieme nel cuore di Roma. Quelli di Trastevere si avventarono a disarmare un quartiere<br />
poco distante da Ponte. I pochi soldati non potendo loro far fronte chiusero li restelli, e<br />
si ritirarono nella casa. Si incominciava da’ rivoltosi a dare la scallata. Giunse in quel<br />
371 Mercoledì di Settuagesima.<br />
372 Il dì 7 fu in convento il sindaco di Romagnano a chiedere un predicatore quaresimale al solito. Nel dì XI vi<br />
fu il sindaco di Ravina parimente a chiedere un predicatore correndo la domenica di Sessagesima.<br />
373 La scrittura della lettera non è del <strong>Tovazzi</strong>.
punto un distaccamento di cavalleria; li soldati con questo soccorso sbaccarono dal<br />
quartiere e dissiparono gli aggressori. Fra questo tempo dalle fenestre dell’ambasciatore<br />
francese si gettavano delle coccarde e danari, e la divisione delli faziosi nella Lungara<br />
s’accostava verso il Ponte, e aveva alla testa il generale francese Dufont. Voleva con la<br />
sciabla alla mano farsi largo, fu più volte avvertito dal soldato di sentinella di desistere.<br />
La sua ferrea insistenza gli chiamò un’archibugiata nel petto, e restò estinto. Piovette<br />
ben tosto una scarica di fucilate. L’ambasciatore restò immune, e tutta la ciurma si è<br />
dispersa. Molti restarono feriti, ed alcuni morti, tre de’ quali nel palazzo<br />
dell’ambasciatore, ove si sono rifugiati. In questa unione trovasi tutti gli scellerati, che<br />
questo governo voleva almeno esiliati, e che il detto ambasciatore volle liberi in Roma.<br />
Il fatto materiale è questo precisamente. L’ambasciatore scrisse al secretario di Stato,<br />
che venga da lui avendo da comunicargli cosa d’importanza, non potendo uscire di casa<br />
per il tumulto della gente, e per essere violata la sua giurisdizione. Sua eminenza<br />
rispose, che appunto il tumulto, e l’infermità del Papa non le permettono d’uscire dal<br />
Vaticano, e che si sarebbe dato pressa di destinare persone idonee. L’ambasciatore<br />
replicò un altro viglietto significandole la sua risoluzione di tosto partire da Roma, e<br />
chiedendole il passaporto. Il cardinale con molto rammarico gliel’ha trasmesso. Si è<br />
adoperato l’ambasciatore di Spagna per disauaderlo dalla partenza. Gli si mandò 80<br />
civici di guardia; fu tutto inutile, e la notte scorsa se n’è partito colalo sua famiglia<br />
lasciando ordine a tutti li francesi di partire entro due giorni da Roma. Questa notte si è<br />
levata l’arma dal palazzo; si sono spediti corrieri a Napoli, e Madrid e Vienna. Roma<br />
nella maggior angustia. I teatri sono chiusi. Non si veggono più coccarde. Il popolo<br />
sebbene malcontento della comune miseria (che è estrema) non è francese di genio, e la<br />
truppa ha lo stesso sentimento. L’ambasciatore contesta, che Defont si era posto alla<br />
testa de’patriotti per calmare gli spiriti, e che egli pure aveva il medesimo principio. Si<br />
querela dei patriotti, ch’ebbero l’ardire di spargere danaro e coccarde dal suo palazzo<br />
ecc. ecc.”<br />
Ricevuta li 27 gennaio 1798.<br />
Luigi Bonaparte ambasciatore francese in Roma, e fratello di Napoleone Bonaparte.<br />
Egli è giunto in Parigi li 18 gennaio 1798.<br />
Nella piazza vaticana di Roma per la pompa funebre del Generale Duphot li 23<br />
febbraio 1798 fu eretta una piramide con 4 inscrizioni latine, delle quali la quarta si è<br />
questa:<br />
Honori, et Mmoriae<br />
Duphot Civis Galli<br />
Tribuni Legionis<br />
Vix ann. XXVII, mil. 374 ann. XI<br />
Occubuit Romae<br />
Perfidissimorum hominum<br />
proditione interceptus<br />
Mem. Nival. VIII ineunte<br />
Anno V.<br />
374 cioè militavit io leggo.<br />
12<strong>59</strong>. 1798<br />
106
Io infrascritto attesto, che oggidì abbiamo celebrato tre sante Messe secondo la pia<br />
intenzione di donna Anna Maria Codice di Trento. In fede ecc. Dato nel convento di s.<br />
Bernardino appresso Trento li 6 febbraio 1798.<br />
L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
1260. 1798<br />
Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare all’ovarolo 375 esibitore della presente<br />
troni 30, dico troni trenta. Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato nel convento di s.<br />
Bernardino appresso Trento li 7 febbraio 1798.<br />
L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
1261. 1798<br />
Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al signor Antonio Pedrotti troni 232,<br />
10, dico troni dugento e trentadue, e soldi dieci 376 . Che della carità il Signor Iddio ecc.<br />
Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento gli 8 febbraio 1798.<br />
L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
1262. 1798<br />
Al Padre Basilio d’Albiano. Roveredo.<br />
R.P.S.L.G.C.S.N.C.<br />
Questa si è la terza volta, che gli scrivo perché si spieghi rapporto alla sua degli<br />
undici dello scorso gennaio, e mi notifichi come possa eseguire l’incombenza non<br />
indifferente, che mi ha ingiunto. Sono sicuro, che ha ricevuto le mie, anche la seconda,<br />
in cui lo pregai di non differire più oltre il rispondermi. Io non comprendo la cagione<br />
del suo silenzio. Sarebbevi qualche mistero? Ma conviene finirla presto, perché se<br />
mancassimo l’uno, o l’altro (il che non è impossibile) succederebbe un imbroglio non<br />
lieve. Orsù, mi favorisca col rispondermi, ed anche presto. Spero, che mi darà questo<br />
giusto contento, e riverendolo mi dico. Trento 9 febbraio 1798.<br />
Di S.P.R.<br />
P.S. La prego di aggiungermi il nome, e cognome della sposa del mio nipote<br />
Domenico 377 .<br />
Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo.<br />
1263. 1798<br />
Al Padre Patrizio Guardiano di Campo.<br />
R.P.S.L.G.C.<br />
La ringrazio delle uova 430, che mi ha mandato, e l’avviso di sospendere per ora<br />
l’ulteriore provvisione, perché il bisogno è cessato, avendone preso anche dagli ovaroli<br />
feltrini. L’assicuro, che per parte del di lei convento farò passare al signor Tommaselli<br />
per l’indicato motivo li troni cinquantanove, e mezzo: ed anche li nove troni, che deve<br />
375 Lamonese, zermano, o sia cugino dell’altro sopra mentovato. Ci ha dato uova 300 a troni 10 il 100.<br />
376 Per un moggio di olio corcirano a soldi 25 la libbra.<br />
377 Oggidì ho inteso, che la ha tolta in Volano nello scorso autunno. La ha tolta gli undici di nov. 1797.<br />
Chiamasi Elisabetta f. q. di Pietro Raffaelli della Canova, nezza del fu prete Giacomo, cum dote f. 2.000 in fund.
al sig. Paolo Pisoni 378 , siccome dicemi F. Gervasio, li farò capitare allo stesso Pisoni. Il<br />
detto F. Gervasio m’ingiunge di avvisarla, e risponderle, che riceverà la risposta<br />
bramata dal corriero giudicariese, stando già preparata in città. Domani sarà qui di<br />
ritorno da Pergine il P. Provinciale: ed il P. Regalato Guardiano di Metz Lombardo<br />
partirà di qui per Arco. Ieri è partito per Borgo Ausugano il P. Mariano, e per Cles il P.<br />
Vigilio. Il P. Amando sarà qui lunedì, ma non predicherà in s. Marco di Roveredo,<br />
perché niuno vuole spesarlo. Andrà, e starà in Civezzano sino alle Ceneri il P. Fortunato<br />
di Trento. Il chierico di Panchiato guarisce, e sta in piedi. Un’altra volta la ringrazio, e<br />
riverendola resto. Trento 9 febbraio 1798.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1264. 1798<br />
Io infrascritto attesto, che oggidì da noi fu celebrata una santa Messa secondo la pia<br />
intenzione di messer Valentino Niccolodi 379 . In fede ecc. Dato nel convento di san<br />
Bernardino appresso Trento li 10 febbraio 1798.<br />
L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
1265. 1798<br />
Al sig. don Benedetto <strong>Tovazzi</strong>. Volano.<br />
Rev. sig. e Fratello Carissimo.<br />
Ultimamente ho inteso dal Padre Vigilio, che il nipote Domenico,s’è accompagnato<br />
con una buona giovane del paese: e ieridì dalla vostra ne restai più distintamente<br />
ragguagliato. Godo sentendo, le buone qualità della giovane predetta, e le speranze, che<br />
avete, d’una prospera riuscita. Bramo, che si verifichino; al qual fine io non mancherò<br />
di pregar con calore il Signor Iddio: e frattanto salutandovi tutti tutti, nominatamente la<br />
detta nuova nezza 380 , e la sorella, mi professo. Trento, s. Bernardino 15 febbraio 1798.<br />
Vostro affett.mo Fratello<br />
F. Gio. Grisostomo.<br />
1266. 1798<br />
Al sig. Bernardino de’ Manci segretario aulico 381 . Trento.<br />
Ill.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />
F. Giangrisostomo umilissimo servidore di V.S.Ill.ma, le fa sapere con tutto il<br />
rispetto, ch’esso, e F. Abbondanzio, per certi impegni, ne’ quali sono, di stare in<br />
convento, non potranno venire nella domenica imminente (di Quinquagesima) a<br />
ricevere le di lei grazie 382 , lor generosamente offerte per mezzo del Padre Provinciale. E<br />
ringraziandola si riserva ecc., la riverisce ecc. Di s. Bernardino 16 febbraio 1798, di<br />
notte.<br />
1267. 1798<br />
Al Padre Basilio di Albiano. Roveredo.<br />
378 Cioè per la condotta del sale.<br />
379 Abita a s. Niccolò di Pedecastello. Per altro è lagaritano.<br />
380 Elisabetta Raffaelli d’anni 24, figlia del fu Pietro dalla Canova, e nezza del fu prete Giacomo. Ritornò a<br />
casua li 22 giugno 1799 cum marito. Fu sposata gli 11 nov. 1797 con fiorini 2000 in fondi. Ritornò ecc.<br />
381 Figlio del segretario Filippo Manci, ancora vivente.<br />
382 cioè a pranzo.<br />
108
R.P.S.L.G.C.<br />
Avrà inteso dal Padre Amando di Covalo, che in vigore della di Lei risposta io era<br />
in procinto di calare in città per andar a ripigliare quel danaro, che mi ha mandato da<br />
consegnare alla Cassa di Religione. In fatti sonovi stato; ed ora sto in attenzione di una<br />
congiuntura opportuna, e sicura per poterglielo rimandare. Non so quando la troverò.<br />
Temo, che ciò non succedami avanti del sabato Sitientes, quando li Terziari andranno in<br />
Arco a pigliare le palme, Se V.P. manderà qualcheduno con un suo viglietto autentico,<br />
glielo consegnerò fedelmente, e volentieri. La ringrazio della notizia, che mi ha favorito<br />
rapporto al mio nipote Domenico, e riverendola mi professo. Trento 19 febbraio 1798.<br />
Di V,P.R. Div.mo, obb.mo servo in Cristo.<br />
F. Grisostomo.<br />
Qui stiamo aspettando con angoscie il P. Ciriaco, Oggidì 20 è andato a Metz<br />
Lombardo per predicare domani a Metz Tedesco il P. Damasceno.<br />
1268. 1798<br />
Al Padre Vito Antonio Guardiano di Cavalese.<br />
R.P. Guardiano S.L.G.C.<br />
L’assicuro, che farò celebrare a tempo congruo anche le Messe 25 del Todesco di<br />
Montagna, che con sua mi ha favorito, quantunque ora non si scarso di Messe. Il<br />
chierico F. Francesco Maria di Panchiato presentemente sta bene tanto, che vorrebbe<br />
ritornare alla santa comunità; ma perché si ristabilisca meglio, si farà stare ancora<br />
parecchi giorni nell’infermeria. Ho portato i suoi complimenti al P. Arcangelo; ma<br />
debbo significarle con mio rincrescimento, che ieridì è nuovamente caduto, senza però<br />
farsi alcun male, caduto essendo nel mezzo della sua cella dell’infermeria, dopo d’avere<br />
celebrato la santa Messa. Rivenne presto; e spero, che domani ripiglierà la celebrazione<br />
della santa Messa. Oggidì con somma fretta il P. Damasceno è andato a Metz Lombardo<br />
per predicare domani, ed in seguito a Metz Todesco. Oggidì pure qui dopo il pranzo ha<br />
nevicato, ma la neve non ha toccato la terra. La riverisco divotamente, e resto,<br />
aggiugnendole, che abbiamo per nostro servo Antonio Bazzanella di Sovero ex<br />
Terziario 383 . Trenta 20 febbraio 1798.<br />
Suo div.mo, obb.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1269. 1798<br />
Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state fedelmente<br />
celebrate 100, dico cento sante Messe in suffragio dell’anima del fu signor Francesco<br />
Nardelli cittadino di Trento 384 , ordinate dal signor Leonardo di lui figliuolo, ed erede 385 .<br />
In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 21 febbraio 1798.<br />
L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
1270. 1798<br />
383 Bazzanella indegno.<br />
384 Botteghiero alla Portella.<br />
385 L’altro figlio Francesco pazzo sta nella Rocca di Riva.
Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare troni 53, dico troni cinquantatre ai<br />
pescatori tedeschi esibitori del presente 386 . Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato nel<br />
convento di s. Bernardino appresso Trento li 21 febbraio 1798.<br />
L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di san Francesco<br />
Nota. Un botticello di pesce salato Libbre 6 nostre 98 ed oncie 6. Detratte libbre 6<br />
viennesi di tara, o sia del legno. Le dette libbre 98 furono <strong>59</strong> viennesi 387 .<br />
1271. 1798<br />
Al sig. Mattia Conte di Terlago canonico di Trento, ed arciprete di Calavino.<br />
Ill.mo, e R.mo sig. sig. padrone colendissimo.<br />
Domani mattina per servire V.S.Ill.ma, e R.ma verrà il Padre Davide. Suppongo,<br />
che già terrà in scriptis la necessaria licenza del R.mo Ordinario per la stabilita<br />
benedizione della Via Crucis 388 : ed in tutta fretta riverendola mi dichiaro. Trento, s.<br />
Bernardino 22 febbraio 1798.<br />
Di V.S.Ill.ma, e R.ma Um.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Gio. Grisostomo da Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
NB. Così ho risposto per mezzo del messo appostato.<br />
1272. 1798<br />
Al P. Vito Antonio Guardiano di Cavalese.<br />
R.P. Guardiano S.L.G.C.<br />
Ieridì ho portato all’osteria Cresseriana una mia lettera diretta a V.P.R., ma poi<br />
avendo inteso, che non è venuto il corriere fiemasco, le replico, che farò celebrare le 25<br />
Messe del Todesco di Montagna: e che il chierico di Panchiato sta bene tanto, che<br />
oggidì lavorò nella barbaria. Anche il P. Davide ha portato alla detta osterai una sua<br />
lettera per il Vicario Stanislao colle due regolette, e due Direttori; dal medesimo P.<br />
Stanislao richiesti. Nella lettera ha scritto, che io farò celebrare le 37 Messe ordinategli<br />
dal sig. curato di Moena. Onde la prego di significarglielo in caso, che la lettera<br />
menzionata non venisse avanti di questa. Oggidì da una lettera romana ho inteso, che ai<br />
dieci del corrente li francesi sono entrati nel castello di s. Angelo. Va tutto 389 . Il Signor<br />
Iddio ci abbia pietà, e misericordia. La riverisco, e resto. Trento 22 febbraio 1798.<br />
Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1273. 1798<br />
Li signori fratelli Pifferi 390 sono pregati di dare troni 16, dico troni sedici al sig.<br />
Antonio Pedrotti, che della carità il Sig. Iddio ecc. Dato nel convento di s. Bernardino<br />
appresso Trento li 22 febbraio 1798.<br />
L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
386<br />
A 12 la libbra viennese di 20 oncie.<br />
387<br />
Il botticello voto pesò libbre XI nostre.<br />
388<br />
Li 23 dopo il pranzo ha benedetta la Via Crucis in quella chiesa parrocchiale colla licenza di M. Vicario. Fu<br />
dipinta dal prete Gio. Antonio Vanzo di Cavalese d’anni circa 36.<br />
389<br />
Nel giorno 15 hanno proclamato la repubblica romana, e piantato l’albero della libertà in Roma.<br />
390<br />
Giambattista, e Lorenzo mercanti di corame. Lorenzo nel 1802 ha sposato la vedova Clausia, ed è andato a<br />
stare con essa nella Contrada Oriola.<br />
110
1274. 1798<br />
Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare troni 171, dico troni cento e settantuno<br />
al signor Cristiano Rocchetti esibitore del presente. Che della carità il Signor Iddio ecc.<br />
Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 23 febbraio 1798.<br />
L.+S. F. Gio. Grisostomo.<br />
1275. 1798<br />
Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate 12,<br />
dico dodici sante Messe secondo la pia intenzione di donna Marianna Zancanella da San<br />
Donato. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 23 febbraio<br />
1798.<br />
L.+S. F. Gio. Grisostomo ut supra.<br />
1276. 1798<br />
Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento nello scorso dicembre<br />
sono state celebrate 25, dico venticinque sante Messe secondo la pia intenzione di donna<br />
Marianna Zancanella da San Donato. In fede ecc. Dato ut supra.<br />
1277. 1798<br />
Al sig. Lodovico Ricci canonico curato di Chiari.<br />
Ill.mo, e R.mo sig. sig., e padrone colendissimo.<br />
La lettera, con cui V.S.Ill.ma, e R.ma s’è degnata di onorarmi, data li 15 dello<br />
scorso gennaio, e pervenutami, non so come, per via dell’Anaunia, o sia Valle di Non,<br />
soltanto ai sedici del corrente, mi ha svegliato, ed incoraggiato a far parte del mio<br />
dovere. Confesso, che nel giorno 22 dello scaduto dicembre giunsemi senza veruna<br />
direzione la vita dell’insigne prevosto Pietro Foglia, egregiamente compilata, e distesa<br />
da V.S.Ill.ma, e R.ma. La scorsi, e lessi tutta senza il menomo indugio: restai<br />
pienamente contento di tal lettura, piacendomi per così dire ogni sillaba, e credetti mio<br />
preciso dovere di ringraziarla, ma che? attesi li sospetti, e le turbolenze strane, e<br />
dolorose del tempo corrente non osai di scriverle. Ora dunque le chiedo scusa della mia<br />
tardanza, e la ringrazio. Rapporto al negozio commessomi le fo sapere, che sono stato<br />
alla locanda dell’Europa, ma non ho ritrovato né il sig. Luchini, né quella gentilissima<br />
Locandiera, poiché, poiché già partiti di qui per la seconda volta con sommo rammarico<br />
del locandiere marito, il quale aspetta in breve di ritorno da Venezia li signori Tommaso<br />
Mussi, e Quintino Temperati, e mi ha promesso, ch’esporrà loro quanto V.S. Ill.ma, e<br />
R.ma mi ha scritto. Ho pure parlato colle signore sorelle Ronchere 391 , le quali mi hanno<br />
assicurato, che li detti signori Mussi, e Temperati già sonosi accordati. Mi lusingo di<br />
non aver potuto far di più per rendere ben servita V.S.Ill.ma, e R.ma; e bramando mezzi<br />
da poterle contestare il mio rispetto, e la mia gratitudine, le fo un riverentsisimo inchino,<br />
e mi do l’onore di professarmi. Trento, s. Bernardino 23 febbraio 1798.<br />
Di V.S.Ill.ma, e R.ma<br />
Um.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />
Extra.<br />
All’Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />
391<br />
Due figlie del fu sig. Gio. Battista Rungger [Roncher] badiano, maestro di cappella in Trento, dette perciò le<br />
cappelle.
Il signor Lodovico Ricci canonico curato<br />
della Collegiata di Chiari nella diocesi di Brescia 392 .<br />
Brescia<br />
Chiari.<br />
Nota. Lucchino di Bergamo capo di muli dell’armata tedesca, ha condotto via da<br />
Trento due volte la Zanolina moglie del sig. Paolo Poletti locandiere dell’Europa in<br />
Trento 393 . Quintino Temperati è nipote del canonico, si chiama così, ed anche Paolino de<br />
Luca, ed Apollonio Massimo per occultarsi essendo in disgrazia de’ bresciani cisalpini.<br />
Fu da me due volte a nome di suo zio nell’autunno scorso. Il Mussi è un altro capo di<br />
muli. Il canonico voleva, che il Lucchini riscuotesse dal Mussi due camisie e quattro<br />
crosoni, ed insieme con un altro crosone, ed un mezzo scudo di Francia dato da lui al<br />
Lucchini, mandasse tutto al nipote in Venezia all’Insegna del cardinale num. 6 in<br />
Marceria.<br />
1278. 1798<br />
A monsignor Vicario Generale di Trento.<br />
Veduto, e letto il caso di Lizzana, il quale parla, che quel sagrestano preparando il<br />
trono per l’esposizione del Santissimo ruppe la piccola pietra 394 , che copre il sepolcro<br />
delle Reliquie nell’altar maggiore già consecrato tutto nell’anno 1768 da S.A.R.ma<br />
monsignor Cristoforo Sizzo, di felice memoria, rispondo, che a me piace la risoluzione<br />
del Padre Lucio Ferrari in Bibliotheca prompta verbo Altare num. 25, dove scrive:<br />
“Altare fixum execratur, quoties sepulchrum altaris, seu repositorium, ubi reconduntur<br />
Reliquiae, frangitur, removetur, vel minuitur, quamvis enim satndo in rigore iuris<br />
repositio Reliquiarum non sit de essentia consecrationis altaris ut fuit dictum num. 5 et<br />
per hoc non videatur deperdi consecratio per fractionem, remotionem, seu minutionem<br />
repositorii Reliquiarum; tamen quia stando in praxi fuit dictum num. 47 non esse<br />
recedendum a communi consuetudine Ecclesiae reponendi sacras Reliquias in<br />
cosnecratione altaris, ideo dicitur, quod per fractionem, remotionem, vel minutionem<br />
talis sepulchri, seu repositorii amittatur consecratio, quia ut dicit Layman Lib.5 tract. 5,<br />
cap. 6, n. 9, «cum Sepulchrum hoc censeatur praecipua pars altaris, merito ob eius<br />
fractionem, remotionem, vel minutionem, ipsum altare notabiliter confractum, vel<br />
imminutum aestimatur»: adeoque licet ipse num. 8 teneat non esse necessariam<br />
repositionem Reliquiarum in consecratione altaris, nichilominus putat servandam esse<br />
ecclesiarum consuetudinem communi doctorum sententia firmatam, ut altaria iterum<br />
consecrentur, et sic tenet Barbosa de Offic. et Potest. Episc. Alelgat 27, num. 25,<br />
Aylvester Azorius, et canonistae passim ecc.”.<br />
Aggiungo, che credo bastare la pietra consecrata: e che questa possa mettersi<br />
nell’altare senza la malta benedetta dal vescovo ecc.<br />
Così ho scritto in frettissima li 26 febbraio 1798,ad un memoriale del sig.<br />
Bartolommeo Malanotti parroco di Lizzana diretto li 22 a mons. Vicario 395 .<br />
392 Questo canonico poeta bravissimo scrisse intorno alla storia letteraria del suo paese anche nell’anno 1758.<br />
393 Nella gazzetta roveretana de’ 26 giugno 1798 v’ha un manifesto del Foro di Lavis contra il sig. Saverio<br />
Luchini di Bergamo rapitore della moglie del sig. Paolo Poletti oste all’Europa in Trento, fatto ad istanza del Poletti.<br />
Contiene un sequestro.<br />
394 Ho veduto detta piccola pietra, e la ho tolta nelle mani nel Castello di Trento. È quadra, di quattro dita in<br />
circa, e rubiconda. Servì di coperchio al sepolcro.<br />
395 L’altare di Lizzana fu riconsacrato nel maggio del 1798 da monsig. Suffraganeo Emmanuele Conte di<br />
Thunn, coll’assistenza del cerimoniere don Giuseppe Ciurletti.<br />
112
Qui aggiungo per mia memoria, che il P. Natale Alessandro To. 1, Theol. Dog. et<br />
Moral. L. 2, artic. 1, cap. 7, § 10 scrive: “Altare consecrationem amittere potest, si<br />
moveatur, aut frangatur sigillum sepulchri, in quo reconditae sunt Sanctorum Reliquiae,<br />
ubicumque sigillum istud constitutum sit, vel in superiori parte in ipsa mensa lapidea<br />
altaris, sive ante altare, vel in latere dextero altaris, sive in ipso altari sub mensa. Haec<br />
traduntru Cap. Ad haec extra de consecr. Eccl. vel altaris, ubi Alexander III ita<br />
respondet: Si altare motum fuerit, aut lapis ille solummodo supra positus, qui sigillum<br />
continet, confractus, aut etiam diminutus, debet denuo consecrari.<br />
1279. 1798<br />
Al sig. don Paolo Ciola di Caldonazzo Vicario curaziale di Caldonazzo.<br />
Molto illustre, e Molto rev. sig. sig. padrone colendissimo 396 .<br />
In questa sera tardissima, cioè dopo le sei e mezza ho ricevuto la lettera di C.S.<br />
Molto Illustre, e Molto rev. e domani mattina per appostato la spedirò al Padre<br />
Guardiano di Pergine, perché gli serva di regola, giacché il Religioso accordato ai<br />
magnifici rappresentanti di Caldonazzo, con nostro scapito ed incomodo, è partito ieri di<br />
qui, ed ora si ritrova in Pergine. Noi non eravamo punto consapevoli dell’accennatoci<br />
puntiglio, e credevamo di far bene condiscendendo alle istanze fatteci, anche dopo, che<br />
per nostro suggerimento i prelodati rappresentanti furono a pregare li Padri Cappuccini:<br />
massimamente avendoci stimolati con sua lettera il suddetto Padre Guardiano di<br />
Pergine. Suppongo, che il medesimo Padre ci rimanderà il nostro Religioso, il quale<br />
sarà da noi ricevuto molto volentieri, e resteremo col contento di avere mostrato il<br />
nostro rispetto, ed animo grato alla magnifica Comunità di Caldonazzo coll’averlo<br />
spedito almeno fino a Pergine. Bramo, che non nascano disgusti, e litigi nuovi,<br />
specialmente tra noi ecclesiastici; e riverendola divotamente resto. Trento, s. Bernardino<br />
li 2 marzo 1798.<br />
Di V.S. m. illustre e m. rev.<br />
Um.mo, div.mo, osseq.mo servo in Cristo<br />
F. Gio. Grisostomo di Volano<br />
Guardiano de’ Minori Riformati.<br />
Nota. La lettera del Ciola è del seguente tenore:<br />
Molto Rev. Padre padrone colendissimo ecc.<br />
Intendo, che li magnifici rappresentanti abbiano ottenuto da questo convento un<br />
Religioso, che venga a Caldonazzo in qualità di Vicario curaziale. La rendo pertanto<br />
avvertito, ch’io son stato preventivamente a tal impiego costituito dai medesimi<br />
rappresentanti, e poi giorni sono pregato dal nostro R.mo sig. arciprete, il quale altresì<br />
ha pregato il signor Beneficiato (Vincenzo) Eccher (di Caldonazzo) ad essermi<br />
assistente. Egli è questo un puntiglio per farmi dispetto, e che la cosa sia così il sig.<br />
arciprete potrà attestarlo; mentre costoro presso di lui han narrato delle bugie per<br />
carpirgli l’assenso di andar a trovare un Religioso, il che lo mosse appunto a costituire<br />
noi succennati, e renderne con lettera essi loro avvisati; quale lettera però non han<br />
potuto vedere senonché oggi nel ritorno da Trento. Son stati pregati anche li padri di<br />
Pergine; ma questi come più vicini sendo informati meglio si sono pulitamente scusati.<br />
L’avviso li serva per regola. Ed in fretta raccomandandomi alle sue fervorose orazioni<br />
con piena stima, e rispetto mi rassegno ecc. Caldonazzo 2 marzo 1798.<br />
Di V.P.M o .R.da<br />
396 Fatto custode del SS. in Calliano, o sia curato, nell’autunno del 1798.
Div.mo ed obb.mo servitore<br />
Prete Paolo Ciola.<br />
1280. 1798<br />
Al P. Giangiuseppe di Canzolino Guardiano di Pergine.<br />
Rev. Padre padrone colendissimo.<br />
Spedisco per appostato alla P.V.R. la lettera qui rinchiusa, perché le serva di regola<br />
rapporto al P. Gaudenzio, giacché questi ora trovasi costì. Il P. Provinciale, ed io<br />
abbiamo creduto di far bene privandoci di detto Religioso per servire la magnifica<br />
Comunità di caldonazzo, con nostro scapito, ed incomodo, attese le instanze di quei<br />
magnifici rappresentanti, e al raccomandazione di V.P.R. non sapendo il puntiglio<br />
accennato nella detta lettera, e supponendo, che il convento di Pergine si fosse scusato<br />
col motivo della mancanza di Religiosi. Riceveremo dunque volentieri di ritorno il detto<br />
Padre Gaudenzio, qualora non possa pacificamente occupare quel posto, per cui fu<br />
chiesto. Confido nella di Lei prudenza; e riverendola eziandio per parte del P.<br />
Provinciale, insieme col mentovato Padre Gaudenzio, mi dico 397 . Trento 8 marzo 1798.<br />
Di V.P.R. cui aggiungo, che rispondo al sig. don Ciola, dicendogli, che spedisco a<br />
Lei la di lui lettera.<br />
Div.mo. obb.mo servo<br />
F. Grisostomo ecc.<br />
1281. 1798<br />
Alla sig. fraila Maria Maddalena Schreck 398 . Trento.<br />
Ill.ma sig. sig. e padrona colendissima.<br />
F. Giangrisostomo umilissimo servidore di V.S.Ill.ma, le risponde, che la carne di<br />
Lodra, animale amfibio, peloso, quadrupedo, della grandezza d’un gatto, che sta ora in<br />
terra, e talvolta nell’acqua, dove non vive che di pesce, di cui ne mangia quantità,<br />
conforme scrive il Pivato nel suo Dizionario scientifico verbo Lodra, si mette fra i cibi<br />
quaresimali, o sia da magro, dai teologi Elbel, ed Holzmann 399 , allegati, e non<br />
rimproverati da monsignor Alfonso Ligorio napoletano Theol. Moral. Lib. 3, num.<br />
1011. E senza più, non avendo tempo da consultarne altri, per essere una questione non<br />
trattata da tutti, le fa una divotissima riverenza ecc. Di s. Bernardino 2 marzo 1798.<br />
1282. 1798<br />
Al P. Mariano da Bordiana predicatore in Borgo Valsugana.<br />
R.P.S.L.G.C.S.N.<br />
Appunto quando bramava di sapere cole la P.S.R. se la passava costì, mi giunse la<br />
sua gratissima, a soddisfare il mio desiderio. Godo, che il Signor Iddio la prosperi<br />
dentro, e fuori del convento, ed anche sul pulpito, e lo prego, perché così seco lei tratti<br />
anche nell’avvenire. Rapporto al cannonamento da lei udito le rispondo, che qui niuno<br />
ne ha parlato; dal che inferisco, che non sia stato udito, e che non siavi stato. Di nuovo<br />
abbiamo, che il P. Gaudenzio di Trento giovedì è andato a Pergine destinato Vicario<br />
397<br />
Il P. Gaudenzio pregato anche dal sig. arciprete,fa da vice curato, ed il Ciola da Primessario, li 12 marzo. Il<br />
partito ciolano è assai minore del contrario. Ma il P. Gaudenzio ai 14 fu assalito dalla febbre, ed ai 16 fu ricondotto a<br />
questa nostra infermeria. Ai 20 fu comunicato per Viatico. Guarì però dopo molto tempo, e nel corrente maggio<br />
trovasi convalescente.<br />
398<br />
Filia quondam Iosephi.<br />
399<br />
Apollonio Holzmann francescano del 1762 canonista. Ho consultato più altri teologi, ma niun altro nomina<br />
espressamente la Lodra.<br />
114
curaziale di Caldonazzo. Il P. Fortunato continua le sue andate a Civezzano per<br />
confessare ogni settimana, ma standovi più giorni. e nella prossima domenica (11<br />
marzo) il signor don Domenico Malpaga primessario di Cognola piglierà il possesso<br />
della cura di Romagnano. Li seminaristi sono angustiati, perché il seminario di san<br />
Francesco Saverio va in rovina, essendo caduto un volto, ed è loro stato insinuato di<br />
evacuare il palazzo, in cui ora sono, stando per ritornare a Trento il di lui padrone.(Pio<br />
Conte di Wolchenstein). Il P. Damasceno predica in Metz Tedesco. Il P. Ciriaco a<br />
Pressano. Il P. Provinciale a Meano. Il P. Vicario Gio. Evangelista a Gardolo, ed il P.<br />
Davide a Romagnano, e Ravina. Domenica prossima predicherà in Villa Montagna il P.<br />
Agostino 400 : e qui saremo tre soli celebranti in chiesa. Mi spiace la malattia del P.<br />
Vicario Attanasio. La prego di fargli una visita in mio nome, e di salutare il mio fratello.<br />
Finisco insieme colla carta riverendola, e dicendomi. Trento 6 marzo 1798.<br />
Suo obb.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo.<br />
A Santa Maria Maggiore predica un P. di S. + 401<br />
1283. 1798<br />
Al Padre Vito Antonio Guardiano di Cavalese.<br />
R.P.P.C.S.L.G.C.S.N.<br />
Fo sapere alla P.S.R., che abbiamo terminata la celebrazione delle trenta Messe<br />
ordinate da Giacomo Facchin del Forno. Mi riservo poi ad un altro Ordinario rapporto<br />
alle 25 del tedesco, ed alle 37 di Moena, interrotte dal suffragio del fu Padre Maurizio,<br />
sperando, che il P. Gregorio, il quale ora sta meglio, non disturberà li miei disegni: e<br />
l’assicuro, che il chierico F. Francesco Marai da Panchaito presentemente sta bene, e<br />
frequenta gli atti della comunità religiosa. Il P. Gaudenzio è andato a Caldonazzo a farvi<br />
da Vicario curaziale, ed il P. Fortunato deve andare ogni settimana a Civezzano per<br />
assistere a quel signor cappellano, perché il signor Conte canonico arciprete (Francesco<br />
Pompeati) fa il noviziato in città. Nella prossima domenica piglierà il possesso della<br />
cura di Romagnano il signor don Domenico Malpaga primessario di Cognola 402 . e noi<br />
qui nella nostra chiesa avremo tre sole Messe. Il signor Iddio ci conservi sani, perché<br />
possiamo essere almeno tanto. Mi raccomandi al medesimo, mentre io la riverisco.<br />
Trento 6 marzo 1798.<br />
Suo obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1284. 1798<br />
Al P. don Gio. Battista Ghezzi di Bergamo C.R.S. curato di s. Niccolò di Ferrara.<br />
Molto rev. Padre, sig. e padrone colendissimo.<br />
I saluti replicati, che V.R. s’è compiaciuta di mandarmi 403 , riuscironmi molto grati e<br />
perché provenienti dal di Lei buon cuore, e perché mi hanno accertato d’essere stata<br />
falsa la voce tempo fa intesa, che a motivo delle correnti turbolenze siassene ritornato<br />
alla sua patria in abito secolare. Mi resta però del timore, atteso che il Salmo non è<br />
ancora giunto al verso Gloria Patri. Io dunque le sospiro di tutto cuore la pazienza, la<br />
fortezza, e la protezione di Dio Signor nostro, cose che fanno di bisogno dappertutto,<br />
400 Per il suffragio delle anime purganti.<br />
401 Cioè un Cappuccino del convento di s. Croce.<br />
402 Lo ha pigliato solennemente.<br />
403 Per mezzo della sig. Rosa Ciani, e della sig. Maestra Vita.
col solo divario dal più al meno. Qui ora è cessata la mortalità degli uomini, e delle<br />
bestie; e più non sentonsi rimbombare i cannoni, benché siavi molta soldatesca. C’è da<br />
vivere; ma ogni cosa deve pagarsi a molto acro prezzo. Fansi le funzioni sacre<br />
all’antica; ma c’è una grande scarsezza di sacri ministri. Per le vescovili si aspetta<br />
monsignor Suffraganeo Emmanuele Conte di Thunn vescovo di Jasso. S.A.R. Pietro<br />
Vigilio se la passa tuttavia in Castel Thunn. Non ardisco dire di più. Quindi le chiedo<br />
scusa della piccolezza del foglio, usata unicamente perché possa esser inserito in altro<br />
con minore aggravio: e tutto pieno di stima, rispetto, e gratitudine alla R.V. le fo un<br />
divotissimo inchino, e mi professo. Trento, s. Bernardino 8 marzo 1798.<br />
Di V. R. ch’è riverita eziandio dal mio P. Provinciale Gioachino Besenella già<br />
Guardiano di questo convento a suo tempo.<br />
Um.mo, div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Gio. Grisostomo di Volano<br />
Guardiano de’ Minori Riformati.<br />
Fuori.<br />
Al Molto Rev. Padre, sig. e padrone Colendissimo<br />
Il Padre don Gio. Battista Ghezzi<br />
C.R.S. Parroco degnissimo in<br />
Ferrara<br />
S. Niccolò 404<br />
1285. 1798<br />
Al P. Filippo di Metz Tedesco Vicario di Metz Lombardo.<br />
R.P.P.C.S.L.G.C.<br />
Inteso avendo da Fra Leonardo, che la P.S.R. secondo la mente del suo Padre<br />
Guardiano ci ha mandato per mero effetto della sua carità cinque stari di orzo, io la<br />
ringrazio di tutto cuore, e gliene sospiro una copiosa ricompensa dal Signor Iddio,<br />
mediante l’intercessione del nostro Serafico comun Patriarca. Io non posso mostrare<br />
altrimenti la mia gratitudine. Ma se mai potessi, me la insinui, che proccurerò di<br />
mostrarla co’ fatti. Le fo poi noto, che la versione ultima da Lei fattaci con tanto suo<br />
disagio, ci ha fruttato dodici fiorini 405 . Le spedisco qui compiegata una carta per il<br />
Martirologio, le orazioni richieste del B. Leonardo, ed altro: come pure una notizia<br />
risguardante i prodigiosi moti fatti nel 1796 dalle Sacra Immagini di Roma ecc.,<br />
osservati, e rilevati colla maggiore attenzione, e colla più severa critica 406 . Che sieno<br />
stati un presagio di calamità, l’ho dedotto dall’esser elleno succedute. Io temo assai, che<br />
non sieno finite. Preghiamo il Signor Iddio, Padre nostro amorosissimo, e confidiamo,<br />
che le nostre preghiere non riusciranno affatto vane, ed infruttuose. Nuovamente la<br />
ringrazio, e riverendola mi dico. Trento 8 marzo 1798.<br />
Di V.P.R. Div.mo, obb.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1286. 1798<br />
Al P. Massimo da Volano. Borgo.<br />
Carissimo Fratello, S.L.G.C.<br />
404 Questi è morto idropico in Ferrara li 11 luglio 1798 avanti li 15 di detto mese.<br />
405 Sopra num. 1203, 1205, 1214,<br />
406 To. 2 Inscr. 1693.<br />
116
Quel buon parroco ausugano 407 , il quale ogniqualvolta deve trasportare un Santo di<br />
rito doppio minore, o per ragione del titolare, o dell’ottava, lo fa poi semidoppio nel<br />
giorno, in cui lo celebra, fondato su la rubrica del Breviario, che dice: nisi sit de<br />
maioribus, vel solemnioribus, fiat smiduplex: e resta ammirato come il calendarista<br />
diocesano si scosti da tale rubrica nel trasportare i Santi, vive in un grande inganno.<br />
Leggete tutta intera la rubrica citata, la quale sta sotto alla tavola dell’occorrenza, e<br />
vedrete subito, che parla chiaramente de’ soli Santi, che debbono separarsi dai loro<br />
compagni, verbi grazia s. Fabiano da s. Sebastiano, san Gervasio da san Protasio, s.<br />
Vincenzo da sant’Anastasio ecc. Leggete pure il Cavalieri To. 1, cap. 5 de separatione<br />
festorum. Suppongo, che questo vi basterà per disingannarlo: e finendo senza più per<br />
mancanza di tempo, vi abbraccio con fraterno affetto ecc. Trento 9 marzo 1798.<br />
1287. 1798<br />
Al P. Basilio di Albiano. Roveredo.<br />
R.P.S.L.G.C.<br />
Consegno a F. Gio. Maria Terziario fiemasco il rotolo pesante, di cui le ho scritto<br />
con data de’ 19 febbraio. Spero, che le giugnerà illeso, e franco; ma ciò non ostante la<br />
prego per ogni buon fine di avvisarmi del recapito 408 . Sulla carta sotto la tela ho scritto,<br />
se ben mi ricordo: Restituzione secreta da farsi per mano del P. Basilio d’Albiano Rif.<br />
ecc. Il Padre professore Saverio da iersera in qua giace sul letto con dolori di ventre. Se<br />
domani mattina non istarà meglio, verrà portato a questa nostra infermeria 409 . Voglio<br />
sperare, che il Signor Iddio gli restituirà la primiera sua salute. Poverino, per la morte<br />
del P. Maurizio gli sono cresciute di molto le fatiche del confessionale, specialmente<br />
todesco. Le mando una cartuccia contenente delle orazioni nuove, e delle lezioni<br />
martirologiche, aggiugnendole, che l’officio del SS. Cuore di Gesù verrà stampato dal<br />
Monauni. Mi raccomando in precibus, la riverisco, e resto. Trento 13 marzo 1798.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1288. 1798<br />
Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare altri troni 16, dico troni sedici al sig.<br />
Antonio Pedrotti esibitore del presente. Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato nel<br />
convento di s. Bernardino appresso Trento li 14 marzo 1798.<br />
F. Gio. Grisostomo ecc. ut supra.<br />
1289. 1798<br />
Al Padre Pietro Damiani di Borgo Guardiano di Arco.<br />
R.P.P.C.<br />
Avvicinandosi la domenica delle Palme ardisco di pregare la P.S.R. che voglia<br />
favorirmi con mandarmi quelle, che mi abbisognano per questo mio convento,<br />
raccomandandole ai Terziari degli altri conventi, che verranno costà, e ripasseranno di<br />
qui. Io avrò l’attenzione di pregarli perché le prendano. Confido nella già sperimentata<br />
di Lei bontà, e mi tengo sicuro. Per darle poi qualche contrassegno della mia<br />
407<br />
Tal parroco in vista di questa mia restò pienamente persuaso dl suo errore, e mi ringraziò. Così da lettera di<br />
Massimo 4 giugno 1798.<br />
408<br />
Mi ha scritto, che lo ha ricevuto. Appartiene ai beni delle ex Clarisse roveretane oltre l’Adige verso sera.<br />
409<br />
Fu portato in una portantina alle 9 3 marzo di mattina accompagnato da F. Abbondanzio e F. Placido.<br />
Ritornò al seminario nel giorno quinto di aprile, Giovedì Santo dopo il pranzo: e così restò delusa la speranza di<br />
succedergli tosto nella cattedra dal sig. don Bartolommeo Gerloni di Trento.
gratitudine, per mezzo degli stessi Terziari le spedirò qualche bagatella. Frattanto le<br />
reco avviso infausto, che stanno in questa infermeria il P. professore Saverio, il P.<br />
Gaudenzio, ed il P. Gregorio. Quest’ultimo è convalescente, ma non ancora celebrante.<br />
Il P. Saverio fu comunicato domenica per Viatico 410 : ma per la Dio grazia ora sta meglio.<br />
Il P. Gaudenzio condotto da Caldonazzo, dove fu vicario curato, fu comunicato per<br />
Viatico in questa mattina, e si trova in gran pericolo. Li raccomando alle di Lei orazioni,<br />
e riverendola mi dico. Trento 20 marzo 1798.<br />
Di S.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1290. 1798<br />
Al P. Vito Antonio Guardiano di Cavalese.<br />
R.P. Guardiano S.L.G.C.S.N.<br />
Ringrazio sinceramente la P.S.R. della carità, che s’è compiaciuta di farci<br />
mandandoci quel sacco di formento 411 , il quale anziché riuscirci del tutto inutile, ci<br />
riesce assai opportuno, essendo scarsi di tal capo. Per altro io sono ancora di quel<br />
sentimento, che le ho scritto, di non pretendere ricompensa delle somministratole<br />
candele. Il Signor Iddio dunque gliene renderà il merito, ed io sarò ricordevole del<br />
beneficio in quegl’incontri, ne’ quali potrò mostrarmele grato. Frattanto l’assicuro, che<br />
ho terminato eziandio le 25 Messe di Montagna, e le 37 di Moena speditemi dal suo<br />
Padre Vicario Stanislao, cui non iscrivo per non moltiplicar lettere. L’assicuro in oltre,<br />
che ci è pervenuta la limosina delle mentovate 25 Messe di Montagna. Rapporto a<br />
questi due chierici ho il piacere, che pensiamo d’accordo Ella, ed io; mentre anche<br />
prima di ricevere l’ultima di Lei lettera ho insinuato al P. Provinciale di farli cantare qui<br />
la santa Messa senza l’intervento de’ loro parenti, e poi mandarli con comodo a visitarli.<br />
Non possono essere ordinati nella prossima Ordinazione, perché non hanno l’età<br />
canonica, e non v’ha sicurezza, che qui si trovi l’autorità di dispensarli. Per questo il P.<br />
Provinciale ha scritto altrove 412 , acciocché possasi avere per la Pentecoste. In questa<br />
infermeria stanno il P. professore Saverio, il P. Gaudenzio, ed il P. Gregorio.<br />
Quest’ultimo è convalescente, ma non ancora celebrante. Il P. Saverio domenica fu<br />
comunicato per Viatico, ma ora per la Dio grazia sta meglio. Il P. Gaudenzio condotto<br />
da Caldonazzo fu comunicato oggidì per Viatico, ed è in gran pericolo. Preghi Dio per<br />
loro, e per me, che riverendola resto. Trento 20 marzo 1798.<br />
Suo obbl.mo servo<br />
F Grisostomo.<br />
1291. 1798<br />
Al P. Pietro Damiani da Borgo Guardiano. Arco.<br />
R.P.P.C.<br />
Nuovamente la prego, come la ho pregata con un’altra mia de’ 20, rapporto alle<br />
Palme: aggiugnendole, che secondo il solito dobbiamo darne anche alle nostre povere<br />
sorelle 413 . Le aggiungo pure quella bagatella, che le ho promesso, e che riceverà da<br />
qualche Terziario. Il P. Saverio migliora notabilmente di salute. Il P. Gregorio in questa<br />
410 li 18 marzo.<br />
411 Cioè 6 stari.<br />
412 altrove, cioè a Roma.<br />
413 Cioè alle monache Clarisse ritirate in s. Giuseppe.<br />
118
mattina ha ripigliato la celebrazione della santa Messa. Il P. Gaudenzio poi peggiora.<br />
Preghi Dio Signor nostro per lui, e per me, che divotamente riverendola resto.<br />
Trento 22 marzo 1798.<br />
Di V.P.R. cui spedisco queste due cartuccie per il coro ecc.<br />
Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo.<br />
1292. 1798<br />
Al P. Giangiuseppe da Canzolino Guardiano di Pergine.<br />
R.P. Guardiano S.L.G.C.<br />
Mi confesso debitore alla P.S.R. e per la cerca del pane, che ci ha ceduto, fatta, e da<br />
farsi un’altra volta in Avis, e per l’orzo, che ci ha mandato, carità tutte e due per noi<br />
molto opportune, attesa la nostra povertà. Io dunque la ringrazio, gliene prego la<br />
meritata ricompensa dal Signor Iddio, e mi esibisco in tutto quello, che posso<br />
mostrarmele grato. Le mando poi qui due cartuccie per il Martirologio del coro, e per le<br />
nuove feste de’ Beati Giacomo Strepa, e Lorenzo Brindisino: e facendole sapere, che il<br />
P. Gregorio da Caldese trovasi a buon segno, tanto che oggidì per la prima volta è<br />
uscito di convento, ed è stato in città: come pure, che il P. Gaudenzio da Trento sta men<br />
male; la riverisco, e mi professo. Trento 28 marzo 1798.<br />
Di S.P.R. cui aggiungo, che il formentaccio mandato da F. Vincenzio d’Asfruzzo è<br />
tutt’ora qui, e che F. Gervasio proccurerà, che vengano sborsati li 15 troni ecc. La prego<br />
d’insinuarglielo.<br />
Dev.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo.<br />
1293. 1798<br />
Al P. Massimo di Volano. Borgo nell’Ausugio.<br />
Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />
Bramo di sapere, se abbia cangiato sentimento 414 quel buon rubricista, di cui mi<br />
avete fatto cenno nell’ultima vostra, mercé la rispostina, che vi ho dato. Qualora poi non<br />
lo sapeste altronde vi fo noto, che ai 24 del corrente cessò di vivere in Trento l’ottima<br />
dama, e nostra singolare benefattrice Catterina baronessa vedova Gentilotti, Che nel<br />
giorno undecimo dello scaduto novembre il nostro nipote Domenico ha sposata<br />
Elisabetta Raffaeli della Canova, colla dote di fiorini 2000 in fondi. Che il P. Saverio,<br />
ed il P. Gregorio guariscono, ed il P. Gaudenzio sta men male. Ho terminato li due<br />
Direttori; ma restami ancora da rileggerli, e da copiarli, poiché Insprugg per nuovo<br />
decreto vuole due copie, per tenerne una esso. Questo mi riesce gravoso, avendo appena<br />
tempo da respirare. Spero però, che il Signor Iddio mi darà tempo, e vigore anche per<br />
questa fatica. Mi per la scarsezza di Religiosi: non computando i poveri vecchi, ed<br />
acciaccati. Vi mando le due cartuccie qui rinchiuse per il Martirologio, e per le due feste<br />
de’ Beati Strepa, e Brindisi. Suppongo, che il P. Vicario Attanasio sarà guarito.<br />
Riveritelo da parte mia: e pregate Iddio Signor nostro per me, che vi abbraccio con<br />
fraterno affetto ecc. Trento 28 marzo 1798.<br />
1294. 1798<br />
Al P. Anacleto da Casezzo. Arco. Le Grazie.<br />
414 Lo ha cangiato.
R.P.S.L.G.C.S.N.<br />
Questa mattina ho letto al Padre professore Saverio qui convalescente il di Lei<br />
ragguaglio de’ fatti di Teofilo, e poi con consenso del medesimo Padre professore l’ho<br />
portato nel Castello a monsignor Vicario, da cui fu trattenuto. Egli per altro non sa da<br />
chi sia stato scritto, non essendosi curato di saperlo, quantunque io siami esibito di<br />
notificarglielo a tenore della seconda di Lei lettera. Il signor Provicario essendo<br />
presente, al solo vedere l’aggiunto viglietto sigillato, disse il contenuto. Prego Iddio<br />
Signor nostro, che benedica le attenzioni, e premure di V.P., e riservando il rispondere<br />
ai quesiti liturgici con un altro foglio, la riverisco, e resto. Trento 29 marzo 1798.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo<br />
NB. Teofe Maurina giaquin decianni inca non ica.<br />
P.S. Non Ho tempo di finire la risposta ai due quesiti. La manderò in un altro<br />
Ordinario.<br />
1295. 1798<br />
Al P. Anacleto da Casezzo. Arco 415 .<br />
R.P.S.L.G.C.S.N.<br />
Per rispondere ai due quesiti propostimi da V.P. come vorrei, mi manca il tempo,<br />
essendo imminente la partenza del letterario. Dico dunque soltanto, che il glorioso<br />
Patriarca san Giuseppe, sposo di Maria Santissima Nostra Signora, fu notato Patronus<br />
principalis ditionis Austriacae, ac Dup. I classis cum Credo in Missa, dall’eccelso<br />
Governo d’Insprugg ne’ miei Direttori dell’anno 1783, li quali furonmi rimandati colla<br />
giunta, che così dee celebrarsi la di lui festa ex indulto Summorum Pontificum ad<br />
instantiam Leopoldi primi, Caroli Sexti etc. per totam Monarchiam austriacam: e che<br />
obsequendum hisce temporibus ubivis est. Che poi san Giuseppe sia stato eletto<br />
protettore dell’Austriaca Monarchia si dice anche nella vita dell’imperadrice Eleonora<br />
Neuburgense, mentre ivi sta scritto, che Leopoldo primo imperadore di Lei marito,<br />
nell’anno 1678 diede il nome di Giuseppe al suo primogenito, per la singolare<br />
divozione, che professava al Santo Patriarca di questo nome, da lui eletto per protettor<br />
de’ suoi regni. Il Padre Gio. Battista Halden d’Insprugg Gesuita nel suo Effemerologio<br />
ecclesiastico-rubricistico, stampato in Bressanone l’anno 1717, ai 19 marzo mette la<br />
festa di s. Giuseppe sine Credo, nisi ubi est patronus loci (uti aiunt esse Provincairum,<br />
seu ditionum austriacarum, saltem alicubi, aut aliquarum). In un Direttorio<br />
napolitano 416 del 1726, ai 19 di marzo leggo: S. Ioseph Conf. Sponsi G.V.M. et patroni<br />
regnorum augustissimae Domus Austr, dupl. I classis cum Credo. Dicesi Patronus<br />
Ditionum Aust. dup. I cl. cum Credo, anche ne’ Direttori stampati per l’Austria e per<br />
l’Ungheria negli anni 1727, 1731, e 1733; per il Tirolo negli anni 1753, 1767, 1783,<br />
1784, 1797; per il Feltrino austriaco nell’anno 1776; per il Milanese nel 1774, e 1775;<br />
per il Mantovano nel 1783; per il Cremonese nel 1784 e 1787, e per la Carniola nel<br />
1783, tutti da me veduti giudicati bastevoli a giustificare li miei Direttori, ed a<br />
persuadere que’ RR. sacerdoti austriaci, che ricusano di dire il Credo nella Messa di san<br />
Giuseppe. Dai medesimi documenti,eccettuati li posteriori al 1767 potranno eziandio<br />
dedurre, che sono in inganno, credendo essere stata dimandata la festa di san Giuseppe<br />
dall’imperatore Giuseppe secondo, perché ne portava il di lui nome: aggiugnendo loro<br />
rapporto a questo, che fu stabilita Festum-Fori dalla Santa Sede Apostolica gli 8 maggio<br />
415 Fatto Guardiano di Metz li 27 aprile 1798. Cessò nel 1800.<br />
416 Francescano.<br />
120
1621, molti anni avanti, che nascessero l’avo, ed il padre di Giuseppe secondo: e che<br />
venne rispettata nella diminuzione delle sante feste fatta con decreto di Papa Clemente<br />
XIV nel 1771, avanti che Giuseppe secondo diventasse monarca de’ domini austriaci,<br />
essendo ciò accaduto nell’anno 1780, quando cessò di vivere l’imperadrice Maria<br />
Teresa di lui madre. Su di questo non dico altro per ora. Circa poi l’altro quesito, che<br />
riguarda l’invitatorio dell’officio de’ morti rispondo, che io pure sino da’ primi miei<br />
anni l’ho sempre sentito cantare anche negli offici ebdomadari per le anime del<br />
Purgatorio. Alla rubrica del Breviario romano posta dopo il mentovato invitatorio, che<br />
prescrive la di lui recita tantum in die commemorationis omnium fidelium defunctorum,<br />
et in die depositionis defuncti, aggiugne il Padre Gavanto 417 Sect. 9, cap. 2, num. 3, il<br />
giorno 3, 7, 30 ed anniversario, et regulariter quando tres Nocturni dicuntur, le quali<br />
ultime parole sono anche nelle rubriche generali del Breviario tit. 18 de invitatorio num.<br />
2. Finalmente il Padre Cavalieri To. 3, decr. 16, num. 5, avvisa, che crede potersi ciò<br />
estendere ad quodcumque officium solemne. Io dunque inclino a credere, che<br />
l’invitatorio predetto vada omesso puramente quando dicesi l’officio de’ morti per<br />
ragione dell’officio feriale. Mi rimetto però, e finisco in tutta fretta riverendola, e<br />
dicendomi. Trento, s. Bernardino 31 marzo 1798.<br />
Suo div.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo di Volano.<br />
P.S. Li Padri Bollandisti ove trattano di s. Giuseppe ai 19 di marzo, non fanno<br />
cenno del di lui Patrocinio per li domini austriaci, avendo pubblicato quel tomo<br />
nell’anno 1667, undici anni avanti che dall’imp. Leopoldo venisse eletto protettore.<br />
Nota. Con questa mia favorisco circa tutti e due i quesiti il parroco di garduno, e<br />
condanno il di lui clero. Il parroco la ha gradita molto, e la ha letta al suo clero raunato.<br />
1296. 1798<br />
Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare troni 204,12, dico troni dugento e<br />
quattro, e soldi dodici, al signor Bartolommeo Sartori esibitore del presente 418 . Che della<br />
carità il Signor Iddio ecc. Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 6 aprile<br />
1798.<br />
L.+S.<br />
F. Gio. Grisostomo da Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
1297. 1798<br />
Al Padre Gioachino Ministro Provinciale. Melombardo.<br />
M o . Rev. Padre benedicite.<br />
Avrà inteso da F. Gervasio, che venerdì F. Abbondanzio appena ritornato dalla<br />
predica del Duomo fu sorpreso dalla febbre, senza d’averne avuto alcun previo indizio.<br />
Ora dunque con mio sommo dispiacere le aggiungo, che tal febbre mostrasi ostinata ad<br />
onta di due salassi, e d’ogni altra diligenza medica. Perciò temiamo assai. Anche F.<br />
Michele venerdì mattina cominciò a star male tanto, che in questa sera tarda fu<br />
comunicato per Viatico 419 . Il P. Fortunato per il male delle sue gambe oggidì non ha<br />
417<br />
Dialogi duo de invitatorio,et Psalmo Venite exultemus, nec non primo Nocturno recitandis in officio<br />
mortuorum diebus tertio, septimo, tricesimo, anniversario. Veronae 17<strong>59</strong>, in 4°, pro L. 4 ex Catal. remondiniano<br />
1785, pag. 153.<br />
418<br />
Per un moggio d’olio di Corfù a soldi 22 la libbra.<br />
419<br />
Nel giorno 11 gli fu dato l’Olio Santo con tutto il resto. Morì ai 13 di sera, e fu seppellito ai 14 di sera, ed<br />
immurato ai 15.
celebrato, e fu consigliato di non calare dal letto né pure per mangiare. Il P. Albano, e F.<br />
Placido sono malconci più del solito. F. Mattia strapazza la febbre. Il P. Agostino è<br />
ancora in Calavino. Il P. Ciriaco partirà forse domani 420 , dopo che avremo cantata la<br />
Messa tabarella, e che saremo stati in picciol numero alla sepoltura del sig. Giuseppe<br />
Werz del Cantone 421 . Spiacemi, che mi trovo costretto a recarle tante miserie. La prego,<br />
s’è possibile, rimandare presto F. Gervasio, ed insieme la sua benedizione paterna.<br />
Trento 10 aprile 1798, di notte.<br />
Di S.P.M.R. Um.mo, div.mo, ubbid.mo servo e suddito<br />
F. Grisostomo.<br />
1298. 1798<br />
Al P. Anacleto Manincuore da Casezzo predicatore in Garduno. S. Felice.<br />
R.P.S.L.G.C.S.N.<br />
Ho piacere,che siagli giunta la mia risposta ai suoi due quesiti liturgici: ma ne<br />
sentirei maggiore, se sapessi d’avere con essa fatto del bene, e d’avere ottenuto l’intento<br />
della medesima. Rapporto poi al caso inchiuso non posso dirgli altro, oltre ciò, che<br />
nell’altra mia gli ho scritto, se non che suppongo, che noi non sapremo mai altro introno<br />
ad esso. Dall’esibitore della presente intenderà, che il P. Provinciale trovasi a Metz<br />
Lombardo, dove ha spedito questa mattina il detto esibitore. Qui noi stiamo assai<br />
malamente. Oggidì abbiamo dato l’Estrema Unzione col resto a F. Michele Aliprandini<br />
di Praghena. Frat’Abbondanzio venerdì scorso di mattina fu sorpreso da una gran<br />
febbre, la quale dura ostinata tanto, che ci fa temere della di lui vita. Il P. Fortunato<br />
nella scorsa settimana fu condotto da Civezzano in una bena, ed ora sta nell’infermeria<br />
sul letto senza poter celebrare 422 . Il P. Gaudenzio pure nello scaduto marzo fu condotto<br />
in una bena da Caldonazzo, fu in pericolo di morte, e deve ancora guardare il letto. F.<br />
Placido, F. Mattia, e F. Lorenzo sono malconci. Li PP. Epifanio, ed Albano impotenti. Il<br />
P. Borgia acciaccato. Il P. Davide fatica come un somaro domi forisque, giorno, e notte,<br />
perché è solo il sano. Iddio me lo conservi tale, altrimenti ecc. Vorrebbero tormelo, ma<br />
io non posso acconsentire. In caso, che V.P. dovesse fermarsi costì, avverta di non<br />
ritornare 423 poi al convento rovinato, come hanno fatti i detti Padri, e più altri. Preghi<br />
Dio per me, che salutandolo sono. Trento, s. Bernardino 11 aprile 1798.<br />
Suo div.mo servo F. Grisostomo.<br />
NB. Il detto esibitore gardunese fu mandato dal parroco al P. Provinciale, perché il<br />
P. Anacleto resti in Garduno qualche tempo ancora. Gli fu risposto con una negativa.<br />
1299. 1798<br />
Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento nello scorso marzo sono<br />
state celebrate sei sante Messe secondo la pia intenzione del signor Domenico Grandi di<br />
Trento. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 13 aprile<br />
1798 424 .<br />
L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
420 Partì li 12 di mattina.<br />
421 Per accidente fummo 12 essendo venuti due perginaschi Eusebio, e Luca.<br />
422 Cominciò a dir Messa li 15 aprile.<br />
423 Ritornò a Campo li 19 aprile.<br />
424 Consegnato li 19 aprile ad un di lui figliuolo. Ho parlato col padre li 29 maggio, il quale li 30 fu dai Pifferi.<br />
122
1300. 1798<br />
Al Padre Guardiano di Cavalese. Campo. Melombardo. Arco. Cles. Pergine. Borgo.<br />
Roveredo.<br />
R.P.S.L.G.C.<br />
Sono di avviso alla P.V.R. che iersera alle otto, e mezza in questa infermeria,<br />
munito de’ Santi Sagramenti, e con tutta la placidezza finì di vivere il nostro Fratello<br />
Michele Aliprandini da Praghena, in età d’anni 83. Io dunque lo raccomando alla P.V.R.<br />
per li suffragi statutari, e supererogatori: ed aggiugnendole, che F. Abbondanzio<br />
sorpreso nella mattina del venerdì Santo da febbre mesenterica non è ancora fuori di<br />
pericolo: che il P. Fortunato è obbligato a letto per male di gamba 425 : che il P. Gaudenzo<br />
convalescente non è ancora celebrante: e ch’eziandio Fra Placido sta nell’infermeria; mi<br />
raccomando in precibus, la riverisco, e resto. Trento 14 aprile 1798 426 .<br />
Di V.P.R. cui aggiungo pure, che il P. Epifanio è minacciato d’idropisia.<br />
Div. servo in Cristo<br />
F. Grisostomo.<br />
1301. 1798<br />
Al Padre Guardiano di Pergine.<br />
R.P.S.L.G.C.<br />
Lo prego di guardare se siano state soddisfatte le quindici Messe per Catterina<br />
Anesi ordinate dal sig. don Domenico Giani primessario di Gardolo, e cedute al suo<br />
convento di Pergine da questo di Trento nell’anno 1787. Trovo, che una di esse fu<br />
soddisfatta coll’occasione, che furono soddisfatte quindici altre cedutegli nello stesso<br />
tempo, ed ordinate dal predetto rev. primessario. Basterà, che mi porti la risposta in<br />
persona quando verrà qua al congresso indetto. Lo riverisco, e sono. Trento 15 aprile<br />
1798.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo ecc.<br />
1302. 1798<br />
Io infrascritto attesto, e confesso, che oggidì abbiamo ricevuto un vitello di libbre<br />
settanta, ed un capretto di libbre quattordici, ambidue mandatici per mero effetto della<br />
singolare sua carità cristiana dal signor Giuseppe Dorigati di Trento 427 . In fede ecc. Dato<br />
nel convento di san Bernardino appresso Trento li 14 aprile 1798.<br />
L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
1303. 1798<br />
Al P. Guardiano di Campo.<br />
R.P.<br />
Potendo dubitare del recapito d’un’altra mia speditale nella mattina dei quattordici,<br />
le replico, che qui nella sera dei tredici è morto Fra Michele Aliprandini da Praghena.<br />
Le aggiungo, che il Padre Albano ha ricevuto una di Lei lettera diretta al P. Provinciale<br />
quindici giorni dopo la data. Così pure la patente del Padre Vicario Illuminato.<br />
425 Gli fu aperta dal chirurgo Agostino Benigni ai 15 aprile.<br />
426 Risposero Cles, Arco, Metz, Cavalese, Campo, Pergine, Borgo, Roveredo.<br />
427 Nel 1797 ha cominciato il mandarci un vitello per supplire al Castello. Vedi sotto num. 15<strong>59</strong>,
Frat’Abbondanzio sta meglio, ed il P. Gaudenzio ha ripigliato la celebrazione della<br />
santa Messa. Insieme con questa spedisco la detta patente.<br />
La riverisco, e sono. Trento 16 aprile 1798.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
Avviso che non costumo di rileggere queste mie scritture per mancanza di tempo.<br />
Quindi saranvi degli sbagli ecc.<br />
1304. 1798<br />
Alla M. Anna Francesca Romana. S. Giuseppe.<br />
Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi ci aiutino.<br />
F. Grisostomo in tutta fretta la rende avvisata, che giovedì (19) giorno terzo di<br />
preparazione al fare la stabilita supplica a sua Divina Maestà perché ascolti le preghiere<br />
del Beato Leonardo suo fedelissimo servo, ed a riguardo de’ di lui meriti, si degni di<br />
concederci quanto bramiamo, celebrerà, ed applicherà la sua Messa per lo stesso fine, e<br />
ad onore del lodato Beato. Egli spera in bene, e la esorta di così sperare anch’essa ecc.,<br />
e la riverisce ecc. e benedice coi ss. Nomi di Gesù, e Maria. Amen. S. Bernardino 17<br />
aprile 1798.<br />
1305. 1798<br />
Nota.<br />
La predetta Religiosa, mia cugina, mi ha risposto, e riscritto subito, che<br />
coll’invocazione del Beato Leonardo hanno impetrata la guarigione da una infermità<br />
affatto disperata tanto che il signor curato di Torbole don Leonardo Steffanelli di<br />
Torbole428 , quanto la di lui cognata, sorella della stessa Religiosa. Che per ottener ciò fu<br />
fatto voto di far fare una tavoletta votiva, e che già venne fatta, e vorrrebbesi appendersi<br />
a qualche altare del Beato. Così la detta Religiosa, la cui testimonianza da me qui<br />
riportasi a gloria d’Iddio Signor nostro, e del nostro nuovo Beato Leonardo. Avviso<br />
però, che senza speciale indulto delle Sede apostolica li Beati non possono esser fatti<br />
titolari di chiese, ed altari. Rapporto alle chiese videsis Cavalerium To, 1, decr. 30, n. 8.<br />
1306.1798<br />
Al P. Innocenzio d’Egna Guardiano de’ Cappuccini di Brunnegg.<br />
Admodum Rev. ac religiosissime in Christo Pater 429 .<br />
Memor eximiae caritatis tuae, quae mense iulio mihi ultro exhibuisti sanctarum<br />
Missarum intentiones, quas tunc, utpote aliis ultra modum onustus, admittere<br />
mullatenus valui, ad te redeo, A.R.P. teque suppliciter oro, ut si adhuc potes, mihi<br />
committere velis Missas celebrandas, quibus subvenire queam cuidam nostro<br />
Guardiano, de me, ac meo conventu benemerito, qui nonnisi Missas, ut ita dicam<br />
parvas, hodiernisque necessitatibus prorsus impares habet. Laudatae tuae caritati,<br />
antecessori quoque meo praestitae innixus, spero, quod humiliter peto, impetrare: utque<br />
diu valeas iubeo. Tridenti, in conventu Sancti Bernardini die 24 aprilis 1798.<br />
A.R.P.T. Devinctissimus in Christo servus<br />
F. Ioannes Chrysostomus de Avolano<br />
Ordinis Minorum Reformatorum Guardianus l. i. [=licet indignus].<br />
428 D’anni circa 50.<br />
429 Guardiano anche nel 1800.<br />
124
1307. 1798<br />
Io infrascritto attesto, che abbiamo celebrato 100, dico cento sante Messe in<br />
suffragio della fu ill.ma signora Catterina baronessa vedova Gentilotti, ordinateci<br />
dagl’ill.mi signori baroni Trentini ecc. 430 In fede ecc. Dato nel convento di san<br />
Bernardino appresso Trento li 25 di aprile 1798.<br />
L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
1308. 1798<br />
Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare troni 14,13, dico troni quattordici, e<br />
soldi tredici al signor Tomasoni 431 esibitore del presente 432 . Che della carità il Signor<br />
Iddio ecc. Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 26 aprile 1798.<br />
L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di san Francesco.<br />
1309. 1798<br />
A Pio Sesto Sommo Pontefice.<br />
Beatissimo Padre.<br />
Fra Gioachino da Pressano Ministro Provinciale de’ Minori Riformati di Trento,<br />
prostrato ai piedi della S.V., dopo il bacio de’ medesimi espone riverentemente, che ha<br />
due Religiosi professi diaconi, nominati Fra Giuseppe Maria da Predazzo nato li 30<br />
gennaio 1775, e Fra Francesco Maria da Panchiato, nato li 21 gennaio 1775, e<br />
bramando, che nelle prossime Tempore della Pentecoste possano esser ordinati<br />
sacerdoti, attesa la grande scarsezza di sacerdoti suoi, ed anche secolari, supplica<br />
umilissimamente la S.V. che per grazia speciale voglia degnarsi di dispensarli dai mesi<br />
che loro mancano per compimento dell’età canonica. Che della grazia ecc.<br />
Così ho scritto stante pede in casa del sig. segretario Manci di Trento li 26 aprile<br />
1798, d’ordine del P. Provinciale presente, il quale lo trascrisse, e lo diede al P.<br />
Fulgenzio Meichelbeck di Borgo ausugano ex Priore di questi Padri Agostiniani,<br />
affinché in una sua lo mandi a Siena, dove nel convento di que’ Padri Agostiniani si<br />
trova rifugiato il Papa, cacciato da Roma dal Massena Generale de’ francesi; colla<br />
giunta che tale dispensa si mandi gratis. Fu spedito li 28 sabato. Fu segnata la grazia li<br />
19 maggio, e la ricevetti li 30 maggio di sera. Vedi sotto num. 1334433 .<br />
1310. 1798<br />
Al P. Accursio di Praghena Guardiano di Roveredo.<br />
R.P.S.L.G.C.<br />
Avendo giusto motivo di credere 434 , che siasi smarrita, e quindi non pervenuta alle<br />
sacre mani della P.S.R. un’altra mia data, e speditale nel giorno 14 dello spirante aprile,<br />
mi credo in debito di replicarle, che nella sera tarda del guiorno13 in questa nostra<br />
infermeria, munito de’ santi Sagramenti, è morto Fra Michele do Praghena. Perciò<br />
nuovamente lo raccomando alla P.S.R. per li suffragi statutari,e supererogatori: e<br />
430<br />
Trentini nipoti, ed eredi ex filia unica.<br />
431<br />
Giuseppe.<br />
432<br />
Per chiodi, una forca, una badile, ed alcune scodellette di maiolica per l’infermeria.<br />
433<br />
Una lettera data in Trento li 20 aprile 1798 giunse a Roma li 4 maggio: ed una data in Roma li 5 maggio<br />
arrivò a Trento li 16 maggio.<br />
434<br />
Perché non ho ricevuto risposta.
accomadando anche me alle di Lei sante orazioni, la riverisco, e resto. Trento, s.<br />
Bernardino 27 aprile 1798 435 .<br />
Di S.P.R. Div.mo servo nel Signore<br />
F. Gio. Grisostomo da Volano ecc.<br />
1311. 1798<br />
Al sig. barone Sigismondo Trentini. Trento.<br />
Ill.mo sig. sig. e padrone graziosissimo.<br />
Le nuove gravissime turbolenze della città mi trattengono, e mi consigliano di non<br />
calare in essa. Supplico dunque colla presente a quanto non posso fare in persona come<br />
avea stabilito, umiliando, e rassegnando a V.S.Ill.ma la mia inutile servitù, ed<br />
augurandole felicissima la imminente festa sua nomastica, nella quale, acciocché il mio<br />
augurio sia più efficace, applicherò per Lei la mia Messa. E pregandola, che voglia<br />
segnarsi di aggradire questo mio doverosissimo atto di rispetto, e di riconoscenza de’<br />
continui, e grandi suoi benefici, a nome anche di tutto il povero convento, le fo un<br />
ossequiosissimo inchino, e mi pregio di potermi professar, e soscrivere. Di s.<br />
Bernardino 30 aprile 1798.<br />
Di V.S.Ill.ma Umil.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Gio. Grisostomo da Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
Fuori.<br />
All’Ill.mo, e generosissimo sig. sig. padrone graziosissimo<br />
Il sig. Barone Sigismondo Trentini di Wolgerfeld ecc.<br />
Trento<br />
Nota. Le turbolenze sonosi eccitate ieridì da un proclama pubblicato a suono di<br />
tamburo, coll’assistenza di soldati, d’ordine dell’eccelso Consiglio amministrativo<br />
imperiale regio di Trento, ad istanza de’ mercanti, contra il magistrato consolare di<br />
Trento, essendo citati tutti tutti (furono 170) li cittadini nel salone del Castello per il<br />
primo di maggio. Il barone si è il più interessato, per essere stato arciconsole ne’ due<br />
anni precedenti, ed essendo console in questo il di lui primogenito Barone Cristoforo.<br />
Nel detto primo giorno di mattina i cittadini furono nel mentovato salone, sotto la<br />
presidenza del consigliere Antonio Sardagna. Elessero due sindicatori de’ conti. Poi<br />
alcuni cittadini sono partiti per Vienna (Innsbruch), cioè il Baron Cristoforo Trentini, ed<br />
il Conte Pietro Consolato consoli, e per compagno il Conte Giuseppe Sizzo, ma come<br />
privato 436 .<br />
1312. 1798<br />
Al P. Massimo da Volano. Borgo di Valsugana.<br />
Carissimo Fratello sia lodato Gesù Cristo.<br />
Dopo quindici mesi interi di viaggio iersera pervenne alle mie mani una vostra<br />
lettera colla data di Borgo 28 gennaio 1797, e col bollo rosso di fuora v. Rovereit 437 . La<br />
scorsi frettolosamente senza riflettere alla data, ed alla soprascritta, in cui sta espresso il<br />
titolo di Vicario: e pensando, che fosse stata scritta l’altro ieri, restai molto mortificato<br />
435<br />
Mi ha risposto li 30 aprile, che dimenticò di rispondere alla mia prima.<br />
436<br />
Li sindicatori sono Michele Gerloni, e Giuseppe dalle Armi. Li legati sono ritornati li 27 giugno.<br />
437<br />
Anche alla baronessa Aloisia Gaudenti, nata contessa di Spaur, è giunta in questi giorni una lettera di Strigno<br />
data nel gennaio del 1797.<br />
126
dall’udire, che li francesi già sono al Carpené: che la costernazione del Borgo è<br />
incredibile: che li borghegiani d’ordine sovrano debbono levarsi in massa: che uno<br />
sterminato numero di carriaggi, e cannoni torna indietro ecc. le quali cose mi ferirono<br />
anche perché un poco avanti ho inteso da un signore 438 , che non siamo ancora sicuri: che<br />
ritorna indietro da Verona la biada per li cavalli: e che tutti gli ospitali militari saranno<br />
ritirati a Trento. Avendolo però riletta adagio, venni a scoprire il mio inganno, e ne<br />
ringraziai il Signor Iddio. Un altro poco dopo ricevetti l’altra vostra de’ 26 dello<br />
spirante aprile, la quale mi consolò col notificarmi l’ottimo stato di salute in cui vi<br />
trovate ad onta delle vostre continue fatiche: Altrettanto posso dirvi anche della mia.<br />
Rapporto alla premura del signor parroco di Pieve Tesina vi rispondo, che proccurerò di<br />
far inserire tra’ casi morali anche il di lui proposto 439 di chi non recita le orazioni tassate<br />
a chi si serve della dispensa vescovile per mangiar carne. Godo, che il P. Vicario<br />
Attanasio siasi alquanto rimesso. Non vi ho mandato l’orazione del B. Leonardo, perché<br />
supponeva d’avervela mandata un’altra volta. Onde ve la mando in questa. Il P. regalato<br />
sarà segretario provinciale, ed il P. Anacleto Guardiano di Metz. Pregate il Signor Iddio<br />
per me, che vi abbraccio cordialmente. Trento 30 aprile 1798.<br />
P.S. Monsignor Suffraganeo è ritornato molto contento de’ borghigiani. Appena,<br />
che mi ha veduto m’ha detto, che vi ha veduto ecc.<br />
1313. 1798<br />
Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al signor Antonio Pedrotti esibitore del<br />
presente troni 28,17½. dico troni ventotto, soldi diciassette, e mezzo. Che della carità il<br />
Signor Iddio ecc. Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 4 maggio 1798.<br />
L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />
Guardiano de’Riformati di s. Francesco.<br />
1314. 1798<br />
Al Padre Gasparo da Campo Guardiano di Borgo.<br />
R.P.S.L.G.C.<br />
In questo stesso giorno ho mandato al signor paccanaro l’involto de’ santini<br />
accennati nel viglietto qui rinchiuso, affinché venendo il tramessiero ausugano Isidoro<br />
glielo consegni da portare alla P.V.R. Così spero, che le giugnerà sicuro, e pesto. Spero<br />
pure, che i detti santini saranno ricevuti da Lei come corrispondenti alla mostra<br />
mandatami, e perciò di sua soddisfazione 440 . Ed esibendomele per ogn’altra sua<br />
occorrenza, la riverisco, e resto. Trento 4 maggio 1798.<br />
Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo ecc.<br />
1315. 1798<br />
Al Padre Patrizio Guardiano di Campo.<br />
R.P.P.C.S.L.G.C.<br />
Ho procrastinato il rispondere alla sua gratissima de’ 30 d’aprile su la speranza di<br />
poterla ragguagliare, e servire colla risposta,che sperava di ricevere prontamente da<br />
Brunnegg. Questa non è ancora venuta. Laonde prevalendomi dell’opportunità di latore,<br />
438 Giambattista Facchini.<br />
439 se pecchi mortalmente.<br />
440 Sono 1000 in 10 mazzi, per troni 10.Tutti di carta, e miniati, e piccioli. Furono di pieno aggradimento, e<br />
vennero soddisfatti ai 10 di maggio, in cui gli ho scritto in risposta al P. Guardiano.
la ringrazio sinceramente della forma di cacio, e della spressa, che per effetto della sua<br />
bontà, e carità s’è compiaciuta di mandarmi, e gliene sospiro dal Signor Iddio la<br />
ricompensa. L’avviso poi, che dal Padre del novizio Veronesi di Covalo furono deposti<br />
appresso i signori Pifferi per le spese della di lui vestizione troni 25, e che se così<br />
piacerà eziandio alla P.V.R. con questi 25 e coi 43 delle uova messi a confronto coi 9<br />
dati al sig. Paolo Pisoni, e coi <strong>59</strong>, 6,2 passati al signor Tommaselli per la condotta del<br />
sale, io mi chiamerò contento, e soddisfatto, e scriverò saldato. Li detti 25 troni furono<br />
deposti senza mia previa saputa, avendo ciò inteso dopo dal Padre Provinciale. Per mio<br />
regolamento la prego di qualche risposta intorno a questo. Circa poi il mandarle un<br />
predicatore per le feste pentecostali l’accerto, che farò il possibile. La ringrazio un’altra<br />
volta, e la riverisco. Trento 8 maggio 1798.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo.<br />
F. Grisostomo.<br />
1316. 1798<br />
Io infrascritto attesto, e faccio fede, che dai Religiosi di questo convento sono state<br />
celebrate 100, dico cento sante Messe in suffragio del fu Bartolommeo Tabarelli di<br />
Terlago, ordinate da Domenico di fui figliuolo. In fede ecc. Dato nel convento di san<br />
Bernardino li 10 maggio 1798.<br />
L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
1317. 1798<br />
Al Padre Giuseppe Antonio Guardiano di Cles.<br />
R.P. Guardiano.<br />
Ho consegnato a F. Domenico i capi divozionali accennati nella qui rinchiusa lista,<br />
descritta da quella stessa, che negli anni scaduti fu scritta dalla P.V.R. e quindi spero,<br />
che resterà contenta. Se poi li regaletti non fossero corrispondenti ai meriti de’<br />
regalandi, la prego di scusarmi, anche col riflesso, che non vi sono più le fonti antiche,<br />
cioè le sorelle monache. La prego altresì della sua carità nel proccurarci la limosina del<br />
butiro: e nello stesso tempo di provvederci quindici, o sedici pesi di formaggio,<br />
ricordandole, che nell’anno scorso si è esibito il signor curato di Rabbi. Rapporto al<br />
prezzo mi rimetto alla sua discrezione, e perizia. Di ogni disturbo, ed incomodo<br />
sostenuto a favor nostro ne avrà il premio dal Signor Iddio: ed io le sarò sempre<br />
tenutissimo.La riverisco in fretta, e sono. Trento 11 maggio 1798.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1318. 1798<br />
Al sig. don Leonardo Zanella arciprete di Terragnolo, e curato di Gardolo 441 .<br />
R.mo sig. arciprete, e padrone colendissimo.<br />
Al primo cenno, che vennemi dato ieri da F. Leonardo in nome di V.S. R.ma, ho<br />
destinato il P. Francesco Borgia, perché portisi a servirla con un discorso de SS.<br />
Sacramento nella domenica terza del corrente mese, quantunque in essa c’incomba di<br />
solennizzare la festa del nostro glorioso titolare san Bernardino. Egli è tanto il merito di<br />
V.S. R.ma, che senza veruna tergiversazione dee da noi essere ubbidita. Spero, che<br />
441 Fu eletto in successore a Gardolo li 15 maggio 1798 il sig. don Domenico Filippi di Albiano.<br />
128
prima della sua partenza per le alpi terragnolitane avrò il vantaggio, e contento di<br />
poterla riverire, e ringraziare qui in convento: e frattanto col bacio delle sacre mani<br />
passo a protestarmi. Trento, s. Bernardino 12 maggio 1798.<br />
Di V.S.R.ma Umil.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Gio. Grisostomo da Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
Fuori.<br />
Al R.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />
Il sig. d. Leonardo Zanella eletto arciprete<br />
di Terragnolo, e curato attuale degnissimo di<br />
Gardolo.<br />
1319. 1798<br />
Al P. Pietro Regalato da Carice segretario provinciale. Metz Lombardo.<br />
R.P.P.C.<br />
Si ricorderà forse ancora la P.V.R., che quando mi disse, che presto sarebbe<br />
ritornato qua come segretario provinciale, io le soggiunsi, che sarebbe poi andata nelle<br />
Giudicarie per le feste pentecostali. Appunto sono a pregarla di tale carità. Il M.R.P.<br />
Provinciale in partendo per l’Ausugio mi diede ordine di mandare colà un predicatore.<br />
Subito pensai a Lei, ed al Padre Vigilio. Questo secondo non può favorirmi, perché ha<br />
l’impegno di comporre i discorsi della Buona Morte da recitarsi in S. Maria Maggiore.<br />
Il Padre Davide non può più fare quel viaggio. Dunque non avendo altri prego Lei, e mi<br />
tengo sicuro della sua carità. Il P. Provinciale non sarà contrario: già gli ho parlato 442 . Le<br />
replico, che mi tengo sicuro; e riverendola resto. Trento 13 maggio 1798.<br />
Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Gio. Grisostomo ecc.<br />
1320. 1798<br />
Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate<br />
dodici sante Messe in suffragio della fu ill.ma signora Anna Teresa vedova Chiusole,<br />
ordinate dalle ill.me signore fraile Giovanna, e Veronica figliuole della medesima. In<br />
fede ecc. Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 15 maggio 1798.<br />
L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
1321. 1798<br />
Al P. Gioachino Ministro Provinciale. Borgo.<br />
M.R.P. Benedicite.<br />
Il Padre M.R. Arcangelo, che prova qualche difficoltà nella mano per iscrivere, mi<br />
ha commesso di notificare alla P.V.M.R. che Fra Tommaso da Cles, per essere<br />
settuagenario ha la libertà di restare in Roma 443 : e che per l’opposito debbono partire i<br />
Padri Carlo Felice da Baselga 444 , e Sebastiano 445 da Revò, i quali bramano di sapere se<br />
442 È venuto a Trento li 19 maggio colla risposta affermativa.<br />
443 F. Tommaso pervenne a Trento li due di luglio 1798.<br />
444 Cioè da Baselga di Bresimo, che ha circa 22 anni di professione.<br />
445 Il P. Sebastiano è Flaim, più vecchio.
venendo qua saranno ricevuti 446 . Dice, che ambedue sono un pò fiaccarelli, ambidue<br />
incapaci di predicare; ma però sono confessori, e per la bontà de’ costumi sono ottimi 447 .<br />
La prego dunque di risponderci rapporto a questo. Il Padre Damasceno è partito per<br />
Campo con F. Egidio ai dodici: nel qual giorno è venuto da Roveredo con F. Giuseppe<br />
il P. Michel Angelo. Domani partirà per Cavalese Fra Silverio. Il P. Fortunato ha<br />
celebrato la santa Messa quattro giorni a stento, ed oggi né pure ha potuto andare ad<br />
ascoltarla nella cappella 448 . Il P. Vigilio mi ha risposto, che non può andare in Giudicaria<br />
nelle feste della Pentecoste, perché ha da comporre li discorsi da recitare in s. Maria<br />
Maggiore. Quindi ho scritto al P. segretario, perché vadavi esso; altrimenti non so chi<br />
mandare. Voglio sperare, che mi farà questo favore. Sino a quest’ora non ho ricevuto<br />
alcun riscontro circa la dispensa per li nostri chierici: bensì ho inteso, che il Papa ha<br />
data un’ampla licenza di ordinare ecc. ai vescovi. Fra Silverio non è partito più presto,<br />
perché fu alla questua in Busdivella. Favoriscami di avvisare F. Abbondanzio, che a di<br />
lui riguardo il signor Conte Giuseppe di Thunn ci manderà un vitello 449 . La prego della<br />
sua paterna benedizione per un bisogno particolare, e resto. Trento 17 maggio 1798.<br />
Di V.P.M.R. Um.mo, ubbid.mo suddito e servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1322. 1798<br />
Al sig. don Leone Delai da Bolgiano Canonico Regolare Lateranese. Curato di<br />
Lavis.<br />
Molto illustre, e molto rev. sig. sig. e padrone colendissimo.<br />
Sento con piacere, che mentre molti scritti pessimi girano per il mondo, siavi chi<br />
pensi di farne, e p8bblicarne di buoni: e mi congratulo con V.S. molto illustre, e molto<br />
rev. che il Signor Iddio l’abbia eletta per un così glorioso impegno. Voglia credere, che<br />
la tripartita di Lei opera intorno la Filosofia della Religione: il dogma cattolico, e l’etica<br />
cristiana, sarà bella, e buona, ed ai nostri tempi opportuna; ma la prego di compatirmi, e<br />
di non offendersi, se le rispondo, che io assolutissimamente non posso ubbidirla<br />
coll’assumere l’onorevole incarico di esaminarla, e fors’anche correggerla rapporto alla<br />
teologia morale, alla sintassi, ed all’ortografia 450 . Oltreché mi conosco inabile, mi trovo<br />
troppo scarso di tempo, atteso l’officio mio, la scarsezza de’ Religiosi, ed altri impegni<br />
già contratti, tra’ quali si è il compendio de’ documenti dell’archivio d’una valle, che<br />
per mancanza di tempo non ho ancora finito, quantunque l’abbia cominciato nell’anno<br />
1795, e en abbia ricusato degli altri. L’avviso dunque, che non mi mandi il suo<br />
manoscritto; assicurandola, che ciò non ostante viverò sempre quel desso, che tutto<br />
pieno di rispetto, e stima mi protesto, e soscrivo. Trento s. Bernardino 18 maggio 1798.<br />
Di V.S. molto illustre, e molto rev.<br />
Umil.mo, div.mo, osseq.mo servo in Cristo<br />
F. Gio. Grisostomo da Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
446 Hanno dovuto lasciare Roma perché stranieri! Causa la libertà portata dai francesi!<br />
447 Il P. Sebastiano è giunto a questo convento li 14 agosto 1798. Partì li 29 settembre 1800. Morì in Revò nel<br />
1802. 448 Oggidì benché sia la festa dell’Ascensione di N.S. Gesù Cristo, e di s. Pasquale nostro.<br />
449 Ma di sole libbre 50, il che non fu ammesso dal vitellaio, perché troppo immaturo. Venne dunque di libbre<br />
70.<br />
450 Ha replicato un’altra sua lettera, ed io gli ho replicato in voce per mezzo del latore, che non posso servirlo. Il<br />
latore fu il sig. don Domenico Filippi suo premissario.<br />
130
1323. 1798<br />
Al Padre Patrizio Guardiano di Campo.<br />
R.P.S.L.G.C.<br />
Iersera finalmente ho ricevuto la desiderata risposta di Brunnegg, essendosi<br />
smarrita l’altra speditami con la data de’ 30 aprile. Ora dunque sono in grado di poterla<br />
servire con 50, dico cinquanta sante Messe pro una, colla limosina di troni due l’una,<br />
che io le farò passare alla più lunga quando mi verranno da Brunnegg. Ella le applichi<br />
secondo la mia intenzione: e favorisca di significarmi la ricevuta di questa, e la sua<br />
accettazione. Sono poche, ma scriverò, perché continui a mandarmene. Con questa<br />
occasione le replico, che aspetto da ;ei risposta circa li troni 25 del Veronesi, ed il saldo<br />
del passato tra noi; e riverendola mi professo. Trento 21 maggio 1798.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1324. 1798<br />
A F. Santo Fedrici da Sfruzzo 451 . Cles.<br />
Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro.<br />
Vi mando prontamente le due dozzine di rosari di cocco, che mi domandate,<br />
assicurandovi un’altra volta, che sono stato attento alla lista scritta nel 1792 dal vostro<br />
P. Guardiano, e la ho riguardata eziandio dopo la vostra dimanda, ed ho osservato, che<br />
non dice quattro, ma due dozzine di rosari di cocco. Vi aggiungo cinque altri capi per<br />
accrescere alquanto li regaletti. Non ho da potervi mandare di più. Già ho scritto al P.<br />
Guardiano, che ora ci mancano le monache, e quindi non possiamo dare quanto forse<br />
avranno dato altri negli anni passati. Rapporto alle cose numerali è facile l’andare<br />
d’accordo: ma circa il qualificare le altre come festive, o feriali, ed anche molto feriali,<br />
può facilmente occorrere della discrepanza: appunto come succede anche in altre<br />
qualifiche. Mi riesce affatto nuovo il vostro sospetto, che siavi qualcheduno capace di<br />
dirmi, che vogliate pigliare per voi stesso le richieste divozioni. Niuno me lo ha detto, e<br />
spero, che niuno me lo dirà, né lo penserà, siccome né pur io lo penso. Vi prego fattemi<br />
la carità per amore di Dio, e confidate, che dal medesimo sarete abbondevolmente<br />
ricompensato. Vi prego altresì rapporto al formaggio, e salutandovi resto. Trento 22<br />
maggio 1798.<br />
Vostro aff.mo F. Grisostomo ecc.<br />
1325. 1798<br />
A F. Santo da Sfruzzo. Cles.<br />
S.L.G.C.<br />
Ho consegnato al Padre letterario un involtino per Voi, affinché domani lo porti, e<br />
lo raccomandi al postiglione di Cles. In esso troverete le due dozzine richieste di rosari<br />
coccardi, ed anche cinque altri capi per li regaletti. Ho annessa una mia letterina al<br />
medesimo involtino; ma giudico bene replicarvi questa con altra forma e carattere per<br />
ogni evento452 , che la prima dell’involtino si smarrisse, o si fermasse su la strada. Vi<br />
saluto di cuore, e mi dico. Trento 22 maggio 1798.<br />
Vostro obbl.mo F. Grisostomo.<br />
1326. 1798<br />
451 Fu mio novizio. E però gli scrivo senza cerimonie.<br />
452 scritto al di fuori colla mano manca.
Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate<br />
cento sante Messe in suffragio della fu nobile signora Anna Marchetti, ordinate dal<br />
nobile, e spettabile signor Lorenzo Marchetti già marito della medesima. In fede ecc.<br />
Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 23 maggio 1798 453 .<br />
L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di san Francesco.<br />
1327. 1798<br />
Al Governo cesareo-regio d’Innsbrugg.<br />
Excellentissimi domini domini.<br />
Frater Ioachimus a Pressano Minister Provincialis Franciscanorum Provinciae<br />
Sancti Vigilii reverenter exhibet EE. VV. Directorium istud divini officii pro anno 1799,<br />
in duplo, ac suppliciter petit eius approbationem etc. restitutionemque authographi<br />
primi, utpote pro typis ordinati, et dispositi etc. Datum Tridenti apud s. Bernardinum die<br />
23 maii 1798.<br />
Con<strong>ms</strong>egnato alla posta li 25 maggio. Venne li 10 giugno di notte di ritorno senza il<br />
Direttorio col rescritto tedesco: Da restituirsi al Provinciale de’ Francescani del Tirolo<br />
italiano P, Gioachino da Pressano ad oggetto che venga sottoscritto, e riprodotto il<br />
presente ricorso. Dall’imp. reg. Governo d’Innsprugg 28 maggio 1798. L. Baron de<br />
Cazan etc. Onde io gli ho aggiunto: Datum iterum Tridenti die 11 iunii 1798, Fr.<br />
Ioachimus a Pressano qui supra, e l’ho rispedito 454 .<br />
1328. 1798<br />
A Fra Santo da Sfurzzo. Cles.<br />
S.L.G.C.<br />
Vi fo sapere, che ho ricevuto la prima vostra colla domanda delle due dozzine di<br />
rosari solamente nella sera tarda de’ 20 dopo cena. Onde non ho potuto rispondervi, e<br />
mandarvi alcuna cosa, cioè i detti rosari, nel sabato antecedente, che fu ai 10. La<br />
mentovata vostra lettera non ha data: ma io secondo il mio solito per buona fortuna ho<br />
subito notato al di fuori il tempo della ricevuta. Certamente non ho perduto tempo: ho<br />
mandato presto a prendere i rosari dal Soller in città; ed in questa mattina ho spedito<br />
l’involtino al postiglione. Desidero, che vi giunga presto, e che restiate contento. Mi<br />
lusingo di non aver mala intenzione; ma la difficoltà consiste nell’intendersi. Vi auguro<br />
un buon viaggio, e la buona fortuna; e vi saluto dicendomi. Trento 23 maggio 1798.<br />
Vostro cordialissimo F. Grisostomo.<br />
1329. 1798<br />
Al P. Innocenzio da Egna Guardiano de’ Cappuccini di Brunegg.<br />
Admodum Rev. ac religiosissime Pater.<br />
Accepi literas P.T.A.R. 455 die 18 huiusce mensis datas, neutiquam vero alias diei 30<br />
aprilis. Hae forsan ad me pervenient post menses quindecim, et ultra, quemadmodum<br />
aliae post similem temporis intercapedinem ex proximo Ausugio nuper ad me<br />
pervenerunt. Porro gratias tibi ago pro quinquaginta Missis celebrandis mihi adsignatis,<br />
453 Consegnato alla figlia Felicita li 25 maggio.<br />
454 In Insprugg fu notato coi numeri 9435 rossi<br />
1585 neri. Ritornò il MS Direttorio li 3 luglio 1798 approvato ai 12 giugno,<br />
segnato 10389/1747. Ma il MS 2 non il primo.<br />
455 Paternitatis Tuae Admodum Reverendae.<br />
132
et ut alias quoque adsignare non graveris rogo. Earumdem autem eleemosyna dari<br />
poterit domino Ioanni Antonio Puellio Bruneggiensi pro dominis fratribus Wertiis<br />
tridentinis, cum quibus heri quoad hoc loquutus sum. Ut te D.O.M. diu sospitem servet<br />
ad maiorem sui sanctissimi nominis gloriam, et mei auxilium cupio, exoroque. Dabam<br />
Tridenti apud sanctum Bernardinum die 24 maii anno 1798.<br />
A.R.P.T. Inutilis servulus<br />
F. Io. Chrysostomus de Avolano.<br />
1330. 1798<br />
Al P. Giangiacomo de Gara da Tiarno Vicario. Roveredo.<br />
R.P. in Cristo padrone colendissimo.<br />
Sono stato apposta dal signor Monauni a domandare le opere bramate del signor<br />
barone Giangiacomo Cresseri, e del notaio Ambrogio Franco; ma non ho ritrovato<br />
alcuna cosa. Il Cresseri ha stampato appresso il Monauni nel 1760, non già una storia<br />
del castello Verruca; ma bensì un Ragionamento intorno ad un’iscrizione trentina<br />
d’Augusto, la quale ritrovasi a s. Apollinare sotto il già Castello verruca. Egli tirò a sé<br />
tutte le copie di tal sua operetta, e quindi mon ne tiene alcuna il Monauni. Io non ho mai<br />
veduto a stampa opere del Franco, eccettuato solamente il Martirio del beato Simone<br />
Trentino, stampato in Trento dai fratelli Gelmini di Sabbio nell’anno 1586. Credo<br />
inutile il fare ricerche ulteriori: e col dispiacere di non poter appagare le brame del<br />
lodatomi signore, la riverisco, e resto. Trento 24 maggio 1798.<br />
Di V.P.R Div.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo.<br />
P.S. Favorisca di dire al P. Carlo ed al P. Michele Angelo, che oggidì è morta in s.<br />
Giuseppe la Madre Domenica Signorina 456 Clarissa.<br />
1331. 1798<br />
Al P. Gioachino Provinciale. Borgo.<br />
M.R.P. Benedicite.<br />
Monsignor Vicario Generale iersera da me ricercato dopo d’avere ricevuta la sua,<br />
mi ha risposto, che il vescovo non ha l’autorità supposta. Io tempo, che siasi smarrita la<br />
supplica mandata a Siena, oppure la risposta sanese: appunto come da una lettera del P.<br />
Guardiano di Brunegg rilevo, che s’è smarrita un’altra di lui lettera scrittami nello<br />
scorso aprile. Perciò credo, che sarebbe bene il replicare la detta supplica finché venga<br />
almeno qualche risposta. Mi rimetto però; ed in somma fretta le aggiungo, che il P.<br />
segretario è andato a Campo: è morta la M. Signorina, ed oggidì s’ha ritirato fra di noi il<br />
sig. Bezzi parroco di Vigolo 457 . La prego della sua paterna benedizione, e resto. Trento<br />
26 maggio 1798.<br />
Di S.P.M.R. Um.mo, ubbid.mo suddito e servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1332. 1798<br />
Al sig. Luigi Marchesani stampatore imperial regio. Roveredo.<br />
Molto illustre sig. e padrone colendissimo.<br />
Ierlaltro solamente ho potuto spedire per Innsprugg il MS del mio Direttorio,<br />
avendo dovuto in quest’anno spedirvene due copie, perché una vuolsi trattenere là, oltre<br />
456 *Signorini.<br />
457 Don Giuseppe, che avanti fu tra’ PP. Somaschi per circa un mese.
una copia stampata. In esso ho posta la festa della Corona di Gesù Cristo Signor nostro<br />
nel venerdì, che cade ai quindici di febbraio: e la festa del SS. Cuore di Gesù nella<br />
domenica terza dopo la Pentecoste, che sarà li due di giugno: la qual festa, ora resa<br />
comune a tutto il Tirolo, verrà sempre celebrata nella detta domenica terza. Confesso,<br />
che in questo stesso punto di tempo ho ricevuto la sua stimatissima de’ 19, e riverendola<br />
mi dico. Trento, s. Bernardino 27 maggio 1798.<br />
Di V.S. molto illustre Div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1333. 1798<br />
Al Padre Vito Antonio di Cles Guardiano di cavalese.<br />
R.P.P.C.<br />
Avviso, ed avverto la P.S.R. che abbiamo terminata la celebrazione delle 22 Messe<br />
ordinate da Michele di Francesco per il Legato del feudo di Pradazzo. Colla qual<br />
occasione la prego di proccurarci la limosina eziandio delle 50 di Giovanni dal Piaz di<br />
Trodena, e delle 30 di Giacomo Facchin del Forno, già tutte celebrate. La prego altresì<br />
di compatire l’incomodo, che le reco, e di non istraccarsi nel favorirmi, assicurandola,<br />
che gliene implorerò la divina ricompensa.<br />
Su la speranza, che venga la richiesta dispensa per questi due nostri Diaconi, gli ho<br />
fatti fare gli esercizi spirituali,ed anche sostenere l’esame; ma temo assai, che non<br />
venga. Il corrispondente di Roma (P. Giangiuseppe da Bergamo penitenziere<br />
lateranese) ha scritto, che dovendo partire di là, perché straniero, non ha potuto eseguire<br />
la datagli commissione. Ho scritto al Padre Provinciale, affinché replichi la supplica, e<br />
proccuri d’avere almeno qualche risposta da Siena. In caso contrario bisognerà dire, che<br />
così piace al Signor Iddio, e quietarsi. Mi raccomandi al medesimo, e si conservi.<br />
Trento 28 maggio 1798.<br />
Di S.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1334. 1798<br />
Al Padre Gioachino Provinciale. Pergine.<br />
M.R.P. Benedicite.<br />
Oggidì alle cinque in punto di sera dai padri Antonio Trucker, e Francesco<br />
dall’Orsola Agostiniani di s. Marco ho ricevuto la tanto bramata dispensa dall’età<br />
canonica per li nostri due chierici, acciocché possano essere promossi al presbiterato.<br />
Già sono stati esaminati e per parte della Religione, e per parte del vescovo. Domani<br />
andrò a ringraziare il P. Priore di san Marco (Niccola Chiocchetto fiemasco) ed a<br />
presentare a monsignor Vicario Generale la detta dispensa colla patente dimissoriale di<br />
V.P.M.R. Scriverò, e ne darò parte di tal grazia eziandio al P. Guardiano di Cavalese.<br />
Ora resta, che V.P.M.R. mi faccia sapere la sua volontà rapporto al cantare, o dire la<br />
prima santa Messa: se i neomisti abbiano da cantarla qui, oppure in Fieme 458 . In<br />
attenzione de’ suoi venerabili ordini le bacio genuflesso la sacra destra, per parte anche<br />
de’ chierici, e mi professo. Trento 30 maggio 1798.<br />
Di V.P.M.R.<br />
458 Io scrivo Fieme conun solo m, come hanno scritto altri, perché nome simile ad insieme, semare, emendare,<br />
emergente, emotico,. Accordo però, che possa scriversi anche Fiemme.<br />
134
P.S. Li chierici unanimemente bramano di celebrar qui la loro prima Messa senza<br />
intervento de’ loro parenti, e poi colla licenza di V.P.M.R. di cui la pregano, andar alla<br />
patria ecc.<br />
Um.mo, ubbid.mo suddito e servo<br />
F. Grisostomo.<br />
Copia del Rescritto 4<strong>59</strong> .<br />
Ex audientia Sanctissimi<br />
Senis die 19 maii 1798.<br />
Sanctissimus benigne annuit pro gratia petitae dispensationis ad hoc ut oratores non<br />
obstante defectu canonicae aetatis ad sacrum presbyteratus Ordinem promoveri possint<br />
ac valeant temporibus a iure statutis. Contrariis quibuscumque non obstantibus.<br />
A.M. Archiepiscopus Iconii nuncius apostolicus 460 .<br />
L.+S.<br />
Pro Priore di s. Agostino.<br />
1335. 1798<br />
Al P. Vitantonio Guardiano di Cavalese.<br />
R.P.<br />
In questa mattina ho dato alla posta fiemasca un’altra mia, colla quale insinuai alla<br />
P.V.R. il mio timore, che non fosse per venire la richiesta dispensa apostolica dall’età<br />
canonica in pro di questi nostri due Diaconi. Ora ho il contento di notificarle, che alle<br />
cinque di questa sera in punto per mezzo di questi Padri marciani mi è giunta, e che<br />
perciò nel prossimo sabato saranno ordinati sacerdoti. Domani mattina per tempo<br />
manderò un appostato a Pergine per ricevere gli ordini del P. Provinciale rapporto al<br />
tempo, e luogo del cantare la prima Messa. I chierici bramano di cantarla qui subito, e<br />
poi venire a visitare i parenti. Io starò a’ detti ordini provincialeschi, de’ quali renderò<br />
consapevole anche la V.P.R. più presto, che potrò. Frattanto prego di fare avvisati li<br />
parenti de’ chierici; e riverendola resto. Trento 30 maggio 1798.<br />
Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1336. 1798, 31 maggio<br />
Al Padre Innocenzio d’Egna Guardiano de’ Cappuccini di Brunegg.<br />
Admodum Rev. ac religiosissime in Christo Pater.<br />
Recto tramite ad me hodie pervenerunt literae P.T.A.R. quibus alias numero itidem<br />
quinquaginta Missas celebrandas pro tua charitate commisisti: earumque, ac priorum<br />
eleemosynam per dominos Puellium, ac Wertios huc venturam spopondisti. Gratias<br />
igitur debitas ago tibi: fidelitatem in iisdem Missis celebrandis pronmitto; et ut diuturna<br />
sospitate potiaris Divinam Maietatem suppliciter oro. Dabam Tridenti ex sancti<br />
Bernardini coenobio pridie Kalendas iunias A.D. 1798.<br />
P.T.A.R.<br />
Devotissimus servus<br />
F. Ioannes Chrysostomus.<br />
4<strong>59</strong> Questo Rescritto fatto sul memoriale fu trattenuto dalla cancelleria vescovile di Trento.<br />
460 Antonio Maria Odescalchi nato in Roma 15 marzo 1763, fatto arcievscovo d’Iconio il primo di giugno 1795<br />
e nunzio apostolico in Fiorenza. Il memoriale fu presentato dal Priore degli Agostiniani di Siena, stando il Papa in<br />
quel convento. Vedi sopra n. 1309.
1337. 1798<br />
A monsignor Simon Albano Zambaiti canonico e Vicario Generale. Trento.<br />
Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />
Avendo letto il memoriale, con cui i rappresentanti della comunità di Fornas 461<br />
domandano, che la festa di san Luigi Gonzaga coll’officio, e Messa sia trasferita<br />
dall’anniversario suo giorno 21 di giugno alla pria domenica di settembre, per poter<br />
prepararvisi più comodamente alla medesima col fare le di lui domeniche, ed acquistare<br />
le sante Indulgenze concedute dalla Santità di Papa Benedetto XIII, e dovendo su di ciò<br />
esporre il mio debole sentimento per ubbidire a V.S. Ill.ma, e R.ma, dico<br />
primieramente, che siccome riferisce Ferdinando Tetamo palermitano ex Gesuita nel<br />
suo Diario liturgico ai 21 di giugno 462 , Benedictus XIV decreto suo Cum ex decretis edito<br />
12 april 1742, extante Instit. Soc. To. 1 in Compend. Privil. V. Indulg. § 7 edit. Pragen.<br />
1757 concessit, ut ubique festum sancti Aloysii, cum Indulgentia, officio, et Missa<br />
dicendis a quolibet sacerdote, celebrari possit die alia designanda ab Ordinario,<br />
quandocumque peragi commode non possit die 21 iunii, qua laudatus Sanctus migravit<br />
ad Dominum 463 . Circa poi la scelta della prima domenica di settembre, computata<br />
secondo il calendario comune, dico, che non sembrami degna di approvazione, perché<br />
tal domenica presso di noi è mai sempre impedita o dalla festa de’ Santi Angeli Custodi<br />
doppia di seconda classe, o dalla ottava de’ medesimi,alla quale ottava, secondo le<br />
rubriche del Breviario romano tit. 10 de Translatione fest. num. 2 dee cadere qualunque<br />
festa, che non sia doppia di prima, seconda classe. Aggiungo, ch’eziandio la domenica<br />
seconda di settembre va sempre impedita dalla festa del Santissimo Nome di Maria<br />
Vergine nostra Signora. Questo si è quel tanto, che rapporto al menzionato memoriale<br />
ho l’onore di significare a V.S. Ill.ma, e R.ma: e baciandole riverentemente le sacre<br />
mani mi dichiaro. Di s. Bernardino 1 giugno 1798.<br />
Di V.S.Ill.ma, R.ma<br />
Umil.mo, obbl.mo, osseq.mo servidore<br />
F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />
1338. 1798<br />
Al P. Vitantonio Guardiano di Cavalese 464 .<br />
R.P.<br />
Avuta dal P. Provinciale la risposta fo sapere alla P.V.R., che i neomisti verranno a<br />
celebrare costì la loro prima Messa. Partiranno di qui giovedì dopo il pranzo: andranno<br />
a Mezzo, e sabato, se il tempo lo permetterà, saranno in Cavalese. La prego d’avvisare i<br />
loro parenti: e riverendola in somma fretta resto. Trento, 1 giugno 1798., alle 4,2 di sera.<br />
Spedita subito subito per la posta.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1339. 1798<br />
Al P. Bonaventura da Caldese. Arco. Le Grazie.<br />
461 Il memoriale ha Fornas.<br />
462 Confer To. 2, Epist. 233 ad annum 1781.<br />
463 Integrum decretum Cum ex decretis legi hac die ultima iunii 1804 ad finem libelli cui tit. Considerazioni, e<br />
pratiche divote per celebrare con frutto le sei domeniche in onore di s. Luigi Gonzaga ecc. In Venezia 1758 nella<br />
stamperia Remondini in 12°. Sottoscritti sono al decreto L. Card. Pius Praef. A.M. Erba Proton. apostolico<br />
secretarius.<br />
464 Questa giunse a Cavalese li 3 giugno; e poco dopo vi giunsero anche li 1333 e 1335.<br />
136
R.P.S.L.G.C.<br />
Mi confesso debitore di risposta alla sua de’ 14 maggio, quantunque mi ricordi<br />
d’avere risposto un’altra volta su lo stesso quesito propostomi dal P. Crescenzio 465 .<br />
Risponderò quando il Signore Iddio mi darà un momento di tempo. Già le prime future<br />
Rogazioni sono lontane. Frattanto la prego d’insinuare al P. Vicario Pietro Paolo di<br />
Roncegno, che ho inteso dal signor Provicario essere morto in Bressanone di colpo<br />
apoplettico ai 17 di maggio il di lui signor zio don Gio. Antonio Cibbini di Telve,<br />
qualora non lo sapesse altronde. Le aggiungo, che oggidì al SS. Crocifisso del Duomo<br />
da monsignor Suffraganeo sono stati ordinati sacerdoti questi due nostri chierici F.<br />
Giuseppe Maria da Pradazzo, e F. Francesco Maria da Panchiato, li quali andranno a<br />
celebrare le loro primizie in Cavalese. Il P. Fortunato è ancora qui obbligato a letto,<br />
senza poter celebrare la santa Messa per il suo male di gamba. Mi raccomandi al Signor<br />
Iddio, ed a Maria Santissima per carità, poiché riverendola sono. Trento 2 giugno 1798.<br />
Suo div.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo.<br />
1340. 1798<br />
Al P. Giuseppe Antonio di Cles Guardiano. Cles.<br />
R.P.P.C.<br />
La carità rabbiense di butiro non è soltanto competente, ma molto copiosa, e<br />
superiore all’aspettazione 466 . Per essa ho ringraziato Iddio Signor nostro clementissimo,<br />
ed ora ringrazio anche V.P.R. e li buoni Religiosi, che la hanno procurata. Mi spiace,<br />
che le divozioni da me mandate non abbiano appagato le loro premure: ma se toccherà a<br />
me il mandarne in avvenire, raddoppierò le mie attenzioni per renderli contenti. Al<br />
Bortolo (Bonetto cercatore rabbiano) ho dato altri tredici rosari di cocco. La ringrazio<br />
anche per la provisione del formaggio, e la prego di mandarmelo col suo minore<br />
incomodo 467 . Procurerò, che venga soddisfatto senza verun ritardo. Ieridì sono stati<br />
ordinati sacerdoti questi due nostri chierici, li quali andranno a celebrare le loro primizie<br />
in Cavalese. La ringrazio ancora, la riverisco, e resto. Trento 3 giugno 1798.<br />
Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1341. 1798<br />
Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al signor Antonio Pedrotti esibitore del<br />
presente troni 212, dico troni dugento, e dodici 468 : che della carità il Signor Iddio ecc.<br />
Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 3 giugno 1798.<br />
L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
1342. 1798<br />
Io infrascritto colla presente, che servirà di valida ubbidienza, mercé l’autorità<br />
conferitami con lettera dal Molto Rev. Padre Ministro Provinciale, concedo ai venerandi<br />
Padri Giuseppe Maria da Pradazzo, e Francesco Maria di Panchiato, sacerdoti novelli,<br />
465<br />
To. 2, epist. 478 de’ 4 maggio 1787.<br />
466<br />
Netto pesi 27 e mezzo: cioè libbre 691.<br />
467<br />
Pesi 16,7,6 a troni 20 il peso: e soldi 16 la libbra importa troni 326 rotondi. Venne li 13 giugno. 324 dati li<br />
23 giugno. Sopra epist. n. 1093.<br />
468<br />
Per un moggio d’olio di Corfù. Consegnato li 4 al putto giuniore Benedetto Lenzi da Strigno.
che possano andare in Fieme a celebrare le loro primizie sacerdotali nella chiesa nostra<br />
di san Vigilio in Cavalese: accordando loro per tal viaggio lo spazio di giorni dodici,<br />
oltre quello della partenza da questo convento. Li raccomando alla carità de’ Padri<br />
Superiori, e de’ signori benefattori, a’ quali si accosteranno: affinché poi vadano, e<br />
ritornino con pace, salute, allegrezza,ed esenti da qualunque sinistro incontro, con<br />
paterno affetto li benedico in nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti. Amen. Dato nel<br />
convento nostro di san Bernardino appresso Trento li 7 giugno 1798.<br />
L.+S.<br />
maioris F. Gio. Grisostomo da Volano<br />
Guardiano de’ Francescani Riformati 469 .<br />
1343. 1798<br />
Al P. Giangiacomo da Tiarno Vicario di Roveredo.<br />
R.P.P.C.<br />
In questa sera sul punto dell’Avemmaria ho ricevuto ambedue le lettere di V.P.R., e<br />
subito subito ho ingiunto al capo-infermiere il preparare la richiesta libbra di china, ed il<br />
darla all’uomo detto il travisano roveretano, perché domani gliela porti 470 . L’ora notturna<br />
del giorno d’oggi, e la festa di domani del Corpus Domini, mi obbligano di aspettare<br />
sino a posdomani l’andar a pigliare in città dall’Auchenthaller le ordinate corone. Allora<br />
dunque le preparerò; e se non mi riuscirà di trovare presto un’occasione opportuna per<br />
ispedirgliele, me la indirizzi Ella. Mi spiace il male de’ Padri Guardiano Accursio, ed<br />
Amando; ma spero, che il Signor Iddio ridonerà loro la salute primiera, bramando, che<br />
la ristituisca loro presto. Anch’io tengo qui colla terzana il servo giuniore (Antonio<br />
Bazzanella). Favorisca dire al P. Basilio d’Albiano, che il P. Davide oggidì è andato a<br />
Civezzano, donde ritornerà domani a sera. Mi raccomando, la riverisco, e sono. Trento 6<br />
giugno 1798.<br />
Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1344. 1798<br />
Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate<br />
trentaquattro sante Messe in suffragio della fu signora Teresa vedova Forlina, ordinate<br />
dal signor Giovanni Cloch genero della medesima. In fede ecc. Dato nel convento di s.<br />
Bernardino appresso Trento gli 8 giugno 1798 471 .<br />
L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
1345. 1798<br />
Al Padre Giangiacomo da Tiarno Vicario in Roveredo.<br />
R.P.P.C.<br />
Supponendo, che dal noto trevisano avrà ricevuto un’altra mia colla china, che gli<br />
ha dato il capo-infermiere (F. Abbondanzio) l’avverto, che la detta china fu soltanto otto<br />
oncie, perché qui non ne avevamo di più, e dobbiamo anche noi andare a pigliarne in<br />
città, non potendosene avere da Venezia da più anni. Oggidì secondo la mia promessa<br />
469 Sono partiti li 7 dopo il pranzo. E sono ritornati li 22 giugno, avendo loro prorogato il tempo. Infra num.<br />
1350. Furono approvati per confessori nel primo giorno di settembre 1800, già predicatori. E fatti lettori nel 1804.<br />
470 Ne diede sole otto oncie, perché non ne ebbe di più.<br />
471 Consegnato gli 8 giugno al sig. Giovanni Cloch.<br />
138
ho mandato a prendere le richieste corone, e le ho fatte impaccare. Costano troni 27 e<br />
carentani 8, cioè quelle di Buffalo troni 21 472 , e quelle di naranzo troni 6, e car. 8.<br />
Manderò il viglietto del mercante (Francesco Simone Auchentholler) che porta il nome<br />
del convento di s. Rocco, quando saregli stato aggiunto il saldato. Le spedirò, come già<br />
scrissi, colla prima occasione opportuna, e sicura: e frattanto riverendola insieme col<br />
suo Padre Guardiano, mi dico, e resto. Trento 8 giugno 1798.<br />
Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
P.S. Oggi 9 giugno ho spedito l’involto delle corone per mezzo di Domenico<br />
Santoliana detto delle Mole, che portava un altro involtino.<br />
1346. 1798<br />
Al P. Patrizio Guardiano di Campo.<br />
R.P.<br />
Appunto stando in procinto di pregarla, che volesse di nuovo favorirmi con delle<br />
uova, ho il contento di vedere prevenuta la mia domanda colle 188 che mi ha mandato<br />
oggidì. La ringrazio, e la prego di continuare: come pure di accennarmi poi con comodo<br />
il loro prezzo 473 . Spero, che potrò servirla con delle altre Messe. Frattanto gliene<br />
spedisco tredici colla limosina passata a noi di troni 25 e mezzo. Presentemente non<br />
posso darle candele, perché i morti non sono tanti come nell’anno scorso. Finisco per<br />
mancanza di tempo, volendo partir subito il latore 474 . La riverisco, e resto. Trento 9<br />
giugno 1798.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
P.S. Le uova sono 188 solamente, non già 200. Le ho fatte contare due volte da fra<br />
Feliciano. Ratifico il saldo, che le ho esibito nell’altra mia.<br />
1347.1798<br />
Al P. Guardiano Giuseffantonio di Cles. Cles.<br />
R.P.P.C.S.L.G.C.<br />
Intendo esser venuto il formaggio speditoci dalla bontà di V.P.R. Ho già fatto<br />
preparare il pagamento del medesimo; ma non l’ho fatto dare ad alcuno, perché non si è<br />
presentato veruno per pigliarlo. Il cercante Bortolo di Rabbi mi ha detto, che verrà a<br />
prenderlo in persona il formaggiaro 475 . Io non lo conosco: e quindi non vorrei, che per<br />
lui venisse qualchedun altro sotto il nome del medesimo. Sarebbe dunque bene, che<br />
seco portasse un viglietto di V.P.R. Mi raccomando, la ringrazio, e la riverisco. Trento<br />
13 giugno 1798.<br />
Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1348. 1798<br />
Al P. Bonaventura da Caldese. Arco. Le Grazie<br />
R.P.<br />
472 Le buffaline a car. 42, e le naran. a car. 8 la dozzina.<br />
473 Mi ha risposto, che le farà dire, e che le uova in Campo furono 200.<br />
474 Figlio del beccaio.<br />
475 Magnoni.
Allorché nel Direttorio nostro monastico dell’anno 1776, ai 24 di aprile posi quella<br />
nota, che coll’autorità del Gavanto, del Cavalieri, e dei Direttori bolognesi, e veronesi<br />
permetteva la recitazione delle Litanie marciane, e rogazionali subito dopo il Mattutino,<br />
e le Laudi nella sera precedenti ai gironi di s. Marco, e delle Rogazioni, non feci verun<br />
conto delle ragioni portate in contrario dal Guyeto, dal Merato,dall’Halden, dal Ferrari,<br />
e dal Ligorio, perché mi parvero bisognose di prova, e la principale tratta dai decreti,<br />
che vietavano il dire l’officio de’ morti nella sera del giorno precedente alla loro<br />
commemorazione generale fissata nel principio del novembre, più non vale, dopo che la<br />
S.C. de’ Riti ai 4 di settembre del 1745 in Ratisponen. ha permesso, che possa dirsi<br />
nella sera precedente. Non cangiai sentimento alla vista dell’allegato decreto segnato li<br />
28 marzo 1775 in una Urbis, seu Ordinis Minorum Observantium s. Francisci, e<br />
stampato nel Direttorio nostro aracelitano del 1777, e quindi conformemente alla detta<br />
mia nota risposi anche al P. Crescenzio di Borgo nell’anno 1787 476 , incoraggiato a ciò<br />
eziandio dal P. Benvenuto di Milano, che nel suo cerimoniale della Provincia nostra<br />
milanese stampato nel 1744, pag. 301, num. 1043, avvisa, che l’opinione degli autori<br />
contrari al Merato sul detto punto delle Litanie non è improbabile. Confesso però, che<br />
io essendomi più volte accaduto di dire il Mattutino, e le Laudi nella sera per il giorno<br />
seguente, in convento, e fuori, ho mai sempre lasciato le Litanie alla seguente mattina, e<br />
penso di così fare anche nell’avvenire, sul riflesso, che la rubrica è in questione, e li<br />
Direttori nostri di Roma, di Venezia, della Marca ecc. da me veduti, hanno ammesso, e<br />
adottato il predetto decreto 477 . Così pure le rubriche del nostro Breviario nuovo sotto il<br />
numero 237 colla giunta, che sieno dette ante recitationem Primae. Per altro il decreto<br />
allegato si è una risposta della S.C. de’ Riti al sestodecimo de’ dicidotto dubbi proposti<br />
alla medesima dal Padre Vicario del coro aracelitano in questo modo: “An ex sensu<br />
rubricae positae in Breviario in festo s. Marci, et in feria secunda post dom. V, Paschae<br />
recte inferatur, quod Litaniae Sanctorum de praecepto recitandae in eodem festo s.<br />
Marci, et in triduo Rogationum anticipari possint, atque recitari post Matutinum, et<br />
Laudes die antecedenti ab iis, qui processioni sequentis diei non interveniunt?” S.R.C.<br />
rescribendum censuit ad 16 Negative. Suppongo, che questo possa bastare alla P.V.R.<br />
per qualche risposta alla sua: e riverendola resto. Trento 13 giugno 1798.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1349. 1798<br />
Al P. Gioachino Ministro Provinciale. Roveredo. S. Rocco.<br />
M.R.P. Benedicite.<br />
Oggidì è partito da questa infermeria per Cles il P. Fortunato col Terziario, che ci<br />
ha condotto il formaggio. Ieridì da questo signor presidente Baroni Cavalcabò 478 mi fu<br />
intimato in scriptis di non ricever, ed alloggiare qualsisia forestiere Religioso,<br />
sacerdote, o anche secolare, se prima un tale non avrà riportato il permesso in iscritto da<br />
questo I.R. Presidio, in cui sarà espresso il tempo della permessa dimora 479 . Li dieci di<br />
sera ho ricevuto da Innsprugg di ritorno il memorialetto, che ho unito al Direttorio,<br />
indirizzato a S.P.M.R. con rescritto tedesco, il quale tradotto nell’italiano (dal sig.<br />
476<br />
To. 2, Epist. 478.<br />
477<br />
Il Direttorio de’ PP. Agostiniani di Venezia per l’anno 1805 ai 25 di aprile nota, ed avvisa, che Litaniae<br />
maiores cum precibus possunt dici vespere, si tunc recitatur Matutinum cum Laudibus.<br />
478<br />
Filippo.<br />
479<br />
Lo stessissimo fu scritto anche ai PP. Carmeliti; ed ai PP. Agostiniani. L’equivalente fu comandato agli osti<br />
in istampa sotto pene pecuniarie.<br />
140
segretario Pietro Ducati) dice così: Da restituirsi al Provinciale de’ Francescani del<br />
Tirolo italiano P. Gioachino da Pressano ad oggetto, che venga sottoscritto, e<br />
riprodotto il presente ricorso. Dall’imp. reg. Governo d’Innsprugg 28 maggio 1798. L.<br />
Baron de Cazan ecc. Il memoriale fatto su la formola di tutti gli anni precedenti<br />
comincia Frater Ioachimus a Pressano, e finisce con Datum Tridenti etc. Onde io gli ho<br />
aggiunto Datum iterum Tridenti die 11 iunii 1798. Fr. Ioachimus a Pressano qui supra,<br />
e l’ho rispedito. Voglio sperare, che tanto basterà 480 . Per fermare al servo Antonio la<br />
febbre terzana se gli dà la china. Li neomisti hanno cantata la loro Messa prima ieridì<br />
ambedue, secondoché ha riferito il postiglione fiemasco. Il P. Vigilio domenica<br />
incomincerà le sue prediche i S. Maria Maggiore: e posdomani ritornerà a Civezzano il<br />
P. Davide. La prego genuflesso della sua benedizione paterna, e resto. Trento 14 giugno<br />
1798.<br />
Di S.P.M.R. cui aggiungo, ch’è ritornato da Campo il fratello del neo professo F.<br />
Pacifico senza sapere, che detto F. Pacifico sia per venire a Trento.<br />
Um.mo, obb.mo, ubbid.mo suddito e servo<br />
F. Grisostomo.<br />
P.S. Oggidì 15 giugno è stato da me il signor don Simone Fedrici curato di s.<br />
Francesco in Fiorozzo, e mi ha pregato d’insinuare a S.P.M.R. che brama d’esser nostro<br />
Religioso 481 . Dice, che sta bene, ch’è ben veduto dai suoi curaziani, e che trovasi ben<br />
proveduto; ma sentesi stimolato dal Signor Iddio a farsi Religioso già da quattro anni, e<br />
che non ha pace del cuore. Io gli ho detto, che S.P.M.R. non potrà risolversi rapporto a<br />
lui tanto presto, attesa l’instabilità ecc.<br />
Il Padre Davide vorrebbe sapere, se S.P.M.R. abbia ricevuto risposta da Roma<br />
intorno alle dispense matrimoniali richieste dal Padre Domenico Battisti da Sovero<br />
Filippino.<br />
Li voti di questi Padri favorevoli all’abolizione dell’O confessionale furono sei: e li<br />
contrari tre.<br />
1350. 1798<br />
Al P. Vito Antonio Guardiano di Cavalese.<br />
R.P.<br />
In questo punto ho ricevuto la sua degli undici: e senza perder un momento di<br />
tempo le rispondo, che bramo bensì un presto ritorno de’ due neomisti per li bisogni di<br />
questo convento; ma pure mi rimetto interamente a quanto giudicherà bene la P.V.R.<br />
Desidero altresì, che tutti restino contenti, e che li Padri ritornino sani, ed in frettissima<br />
la riverisco. Trento 15 giugno 1798, alle 9,2 di mattina.<br />
Di V.P.R. cui aggiungo, che mando un appostato in città colla presente, perché<br />
arrivi a tempo.<br />
Div.mo, obbl.mo servo.<br />
F. Grisostomo.<br />
1351. 1798<br />
Alla sig. Anna Teresa Auchenthallera. Bolgiano. Leifers. In canonica.<br />
Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi di benedicano.<br />
480 Bastò, e venne il rescritto favorevole.<br />
481 Fedrici da Toso, nato in Trento, figlio del fu Pietro, e nipote di don Cirillo. Ora 1798 in dic. non è più curato.<br />
Nel 1802 sta in Seregnano. Così pure nel 1803, supplimentario del Beneficiato chierico Giuseppe Manci.
Nella scorsa settimana soltanto mi è giunta la sua dei nove aprile. Mi spiace, che<br />
malgrado l’aver mutato luogo più volte non abbia potuto ancora trovarne uno di suo<br />
aggradimento intero 482 . Ho manifestato il di Lei desiderio alla M. Carlina degli Alberti,<br />
ed ho avuto per risposta, che V.R. le scriva, e le insinui li patti, co’ quali starebbe<br />
insieme qui con essa. Le raccomando di parlar chiaro, perché poi non abbia da pentirsi,<br />
e disturbarsi, ed a cercarsi altri alberghi, con ammirazione di questi cittadini per altro<br />
non molto divoti delle povere Religiose. L’avverto poi di non fare alcun conto di me,<br />
assicurandole, che nulla vaglio ecc. Il Padre Arcangelo stassene ancora nell’infermeria,<br />
e staravvi sino alla morte. Non è però obbligato a letto, e quindi celebra ogni giorno la<br />
santa Messa, qualche volta cala al basso. Le MM. di Santa Chiara sono tutt’ora nel<br />
monastero delle MM. Orsoline, ansiosamente bramando di potere far ritorno al loro<br />
amato monastero, che trovasi ancora occupato dai soldati infermi. Li 24 dello scaduto<br />
maggio è morta la M. Maria Domenica Signorina di Trento in età di anni 78. De’ nostri<br />
sono morti il P. Maurizio di Borgo li 26 aprile. Sento con piacere, che le MM. Clarisse<br />
di Bressanone sieno ritornate al loro monastero. Finisco in un colla carta riverendola, e<br />
dicendomi. Trento, s. Bernardino 16 giugno 1798 483 .<br />
Suo div.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo Guardiano.<br />
1352. 1798<br />
Al P. Vitantonio Guardiano di Cavalese.<br />
R.P.P.C.<br />
Spero, che avrà ricevuto la mia risposta alla sua degli undici, avendola spedita con<br />
tutta la sollecitudine: e che sarà rimasta contenta. Ho dovuto fissare il tempo ai PP.<br />
neomisti, perché così mi ha scritto il P.M.R. Provinciale. L’avrei fissato con maggiore<br />
ampiezza, se gli stessi neomisti non mi avessero detto, che strabbastava l’assegnato. Ho<br />
piacere, che siamo stati a tempo di rimediare al disturbo, che poteva nascere. Sento<br />
parimente con piacere, che le limosine delle sante Messe siano in viaggio: e l’assicuro,<br />
che farò celebrare anche le 50 ordinare da Simone Predazzer di Trodena. Son contento,<br />
che sieno trattenuti li sei troni per la condotta della legna da Moena a Pradazzo. La<br />
ringrazio di tutte le sue carità, mi raccomando, e la riverisco. Trento 19 giugno 1798.<br />
Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1353. 1798<br />
Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate 30,<br />
dico trenta sante Messe in suffragio del fu signor Lorenzi Thaller 484 , ordinate dalla<br />
signora vedova già di lui consorte 485 . In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino<br />
appresso Trento li 21 giugno 1798 486 .<br />
L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />
1354. 1798<br />
482<br />
Leifers è luogo malsanissimo della pieve di Bolgiano.<br />
483<br />
Spedita li 20. Arrivò a Leiffers li 4 di luglio.<br />
484<br />
Oste a S. Pietro.<br />
485<br />
Margarita, che morì nel seguente luglio.<br />
486<br />
Consegnato li 29 giugno.<br />
142
Io infrascritto attesto, e fo noto a chiunque leggerà la presente, che il ragazzo<br />
Michele Perspacher di Trento ha servito per più mesi questa nostra sagrestia, e chiesa<br />
divotamente, e fedelmente. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso<br />
Trento li 24 giugno 1798 487 .<br />
L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di san Francesco.<br />
Michele ci servì sino ai 13 di settembre del 1798. Ora sta imparando l’arte di<br />
calegaro; ed ha bisogno di questo attestato per ottenere qualche sussidio dall’ospitale<br />
tedesco di s. Pietro. Ha la madre badiota vedova, da cui sono stato pregato.<br />
1355. 1798<br />
Al P. Gioachino Ministro Provinciale. Arco.<br />
M.R.P. Benedicite.<br />
Nella sera de’ 22 sono giunti qua di ritorno da Fieme sani, e salvi, e lieti li due<br />
nostri PP. neomisti. Nello stesso tempo è pur capitato qua un pesante invoglio colalo<br />
direzione a V.P.M.R. e coll’iscrizione, che serva di limosina per tante Messe a due troni<br />
l’una secondo la pia mente del sig. Michele Wiser. Io l’ho mandato subito al sig. Gio.<br />
Battista Tommaselli, di cui tengo la ricevuta, la quale dice, che l’invoglio conteneva<br />
troni 500 e soldi 5. Di così fatta ricevuta ne darò parte anche a Fieme. Il nostro servo<br />
Antonio Bazzanella è guarito; ma per l’opposito sta ora colla febbre Fra Mattia. Da<br />
Campo non ho verun riscontro rapporto a P. Pacifico. La medaglia destinata per il<br />
nostro novizio Tonini di Sovero, già massiere, fu levata in Trento da un cugino del<br />
medesimo. Sabato furono spedite a Roveredo due lettere per S.P.M.R. dai cercatori del<br />
pane, non avendo ancora il P. Albano ricevuto l’avviso del P. secretario. La prego della<br />
sua paterna benedizione, e resto. Trento 25 giugno 1798.<br />
Di V. P.M.R. cui aggiungo, che ho ricevuto il suo involto roveretano.<br />
Um.mo, ubbid.mo suddito<br />
F. Grisostomo.<br />
P.S. Il P. Stanislao ci commette di render avvisata V.P.M.R. che li due candidati<br />
fiemaschi eseguiranno le obbedienze loro mandate. Il sig. Tommaselli poi, siccome<br />
forse andrà a Venezia, così esibiscesi a’ di Lei comandi. Non sa però il tempo.<br />
1356. 1798<br />
Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate 25,<br />
dico venticinque sante Messe in suffragio del fu Valentino Bisesto di Aldeno, ordinate<br />
da misser Girolamo Micheletti parimente di Aldeno. In fede di che ecc. Dato nel<br />
convento di san Bernardino appresso Trento li 25 giugno 1798 488 .<br />
1357. 1798<br />
Al P. Vitantonio Guardiano di Cavalese.<br />
R.P.P.C.<br />
Nella sera dello scaduto venerdì sono stati qui di ritorno li due PP. neomisti sani, e<br />
salvi. Io ringrazio la P.V.R delle carità, e finezze, che s’è compiaciuta di far loro. La<br />
ringrazio altresì delle limosine, che mi ha spedito per le Messe del Predazzer, del Feudo<br />
predazzano, e dal Piaz di Trodena. Mi raccomando poi rapporto a quelle di Giacomo<br />
Facchin del Forno già terminate nel febbraio: e l’assicuro, ch’è giunto qua illeso<br />
487 Consegnato alla madre li 26 giugno 1798.<br />
488 Spedito negli ultimi di luglio. Venne li 20 settembre.
l’involtino pesante del sig. Wiser per il Padre Provinciale. Spero, che a quest’ora saranle<br />
giunte due altre mie datate, e spedite li 15, e 19 del corrente; spiacendomi, che la prima<br />
non siale giunta quando doveva 489 . Il Padre Provinciale ora è in Arco. Mi raccomando in<br />
precibus, la riverisco, e resto. Trento 25 giugno 1798.<br />
Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo<br />
1358. 1798<br />
Al P. Giangiacomo da Tiarno Vicario di Roveredo.<br />
R.P.P.C.<br />
Dal viglietto del mercatante, che qui rinchiuso le spedisco, potrà comprendere, che<br />
io non ho sbagliato quando le scrissi, che le corone di Buffalo costavano tre troni e<br />
mezzo la dozzina. Io pure me ne restai sorpreso alla vita del mentovato viglietto,<br />
sapendo, che a me le ha date per tre troni. Essendo però andato ieridì dal detto<br />
mercatante, ho conseguito il saldato senz’altro. Sento con piacere, che col mezzo della<br />
china speditale siasi liberato dalla febbre il suo Padre Guardiano; ed augurando ad<br />
entrambi una lunga sanità, li riverisco, e resto. Trento 28 giugno 1798.<br />
Di V.P.R. cui aggiungo, che tengo ordine di non albergare forestieri, anche nostri<br />
Religiosi, se non mostrano la licenza in scriptis di questa cancelleria presidiale, o sia del<br />
sig. presidente del Consiglio. E però la prego di avvisare quelli, che da s. Rocco<br />
passando volessero venire a s. Bernardino.<br />
Div.mo, obbl.mo servo in Cristo F. Grisostomo.<br />
13<strong>59</strong>. 1798<br />
Io sottoscritto attesto, e faccio noto a chiunque, che il signor Giuseppe Ranzo oste<br />
in casa Battaglia di Trento, per qualche tempo ci ha fatto la carità del pane a nome del<br />
signor Antonio Pergher. In fede ecc. Dato nel convento di s. Bernardino appresso<br />
Trento li29 di giugno 1798.<br />
L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />
Guardiano de’ Riformati di san Francesco.<br />
A questo mio attestato fu aggiunto così.<br />
Lo stesso attesto anch’io Fra Pietro Paolo da Roveredo Guardiano de’ Cappuccini.<br />
1360. 1798, 29 giugno<br />
Al P. Innocenzio d’Egna Guardiano de’ Cappuccini di Brunegg.<br />
Admodum Rev. ac religiosissime in Christo Pater.<br />
Eleemosynam florenorum quadragintaduorum pro centenario Missarum, quas mihi<br />
celebrandas commisisti, huc per dominos fratres Wertios nuper advenisse, certiorem<br />
reddo te, P.A.R. dumque debitas tibi ago gratias, ad ulteriora beneficentiae tuae munera<br />
me commendo. Nunc enim, praeterquamquod novis alterius Guardiani petitionibus<br />
pulsor, auctiorem celebrantium numerum teneo. Vale. Datum Tridenti apud sanctum<br />
Bernardinum tertio kalendas iulias anno 1798.<br />
A.R.P.T.<br />
Devictissimus servus in Christo<br />
F. Ioannes Chrysostomus de Avolano.<br />
489 Songli giunte dopo la partenza de’ neomisti da Fieme.<br />
144
1361. 1798<br />
Al Padre Massimo da Volano. Borgo.<br />
Carissimo Fratello S.L.G.C.S.N.<br />
Ai tredici dello spirante mese da questo signor presidente del Consiglio I.R.<br />
amministrativo Filippo Baroni Cavalcabò 490 ricevetti ordine in scriptis di non ricevere,<br />
ed alloggiare nell’avvenire qualsisia forestiere, sia questo Religioso, sacerdote, o anche<br />
secolare, se pria un tale non ne avrà riportato il permesso in iscritto da questo<br />
I.R.Presidio, in cui sarà espresso il tempo della permessa dimora, che esattamente<br />
dovrà osservarsi. In esecuzione di tal ordine ho mandato quel fratello fiamingo (F.<br />
Francesco Henrix di Lovanio) che fu costì, al detto presidente subito, che arrivò (li 23<br />
giugno) e ottenne il viglietto di potersi trattenere in quel giorno, e nel seguente: Vi do<br />
questa notizia, perché capitando costì altri, possiate avvisarli, affinché venendo qua<br />
vadano dirittamente a prendere l’accennato viglietto, mentre così non perderanno<br />
tempo. Il mio Direttorio monastico non è ancora ritornato da Insprugg, benché ve lo<br />
abbia spedito li 25 di maggio in duplo, cioè in due copie. Rapporto all’officio del SS.<br />
Cuore di Gesù ho qualche scrupolo, perché noi non siamo compresi nell’indulto<br />
apostolico, venuto dopo, ch’ebbi ordine d’inserirlo nel Direttorio del signor Provicario<br />
Generale. Per la Dio grazia io son sano: e sperando altrettanto anche di Voi, abbracciovi<br />
con fraterno affetto. Trento 30 giugno 1798.<br />
1362. 1798<br />
Al Padre Patrizio Tonina Guardiano di Campo.<br />
R.P.P.C.<br />
Ho differito tanto il rispondere ala sua de’ 14 perché sono stato aspettando di giorno<br />
in giorno il neo professo F. Pacifico, avendomi scritto a Roveredo il P. Provinciale con<br />
data de’ 18, che a tal tempo sarebbe stato qui ‘l predetto Religioso. Non so dunque il<br />
perché differisca tanto. Io lo riceverò, ed accoglierò volentieri quando verrà. Finché non<br />
sarà qui esse, non potrà andare a Cavalese questo Terziario F. Alessio, né passare da<br />
Cavalese a Pergine per assumere il cappuccio quel Terziario F. Pasquale. La ringrazio<br />
poi della sua carità delle uova 188, e la prego di mandarmene delle altre da notare.<br />
Presentemente non posso mandarle Messe, perché non ne ho di soverchie, atteso<br />
l’accrescimento di due sacerdoti novelli. Bensì per servirla tengo preparate dieci libbre<br />
di candele, tra le quali sei di mezza libbra, che le saranno spedite colla prima sicura, ed<br />
opportuna occasione 491 . Ho ordinato, che nell’avvenire le uova sieno contate con tutta<br />
l’attenzione. Nell’anno scorso quando il numero non si accordava colla lettera, supposi<br />
sbaglio. Una volta mancarono sei. Quindi sappi, che il figlio 492 disse a Pergine, che noi<br />
gli abbiamo tolto 50 uova dalle spedite a Pergine, l’ho ripreso, perché disse una bugia<br />
rotonda. Converrà dunque stare attenti. Oggidì dal P. letterario fu indirizzata in Arco la<br />
lettera di V.P.R. diretta al P. Provinciale. Il P. Davide tiene li fiori per il P. Raffaele. Li<br />
manderà colla prima opportunità. Favorisca di avvisarlo. Mi raccomando in precibus, la<br />
riverisco, e resto. Trento 30 giugno 1798.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
490 Filippo Baroni Cavalcabò per sua sacra cesarea regia apostolica maestà ecc. Consigliere dell’eccelso<br />
Governo dell’Austria Superiore, capitano del Circolo all’Adige, nel Burgraviato, e Valvenosta, ed attuale Presidente<br />
dell’I.R. Consiglio amministrativo di Trento. Dall'imp. reg. Presidio del Consiglio amministrativo. Trento li 23 luglio<br />
1798, Sigismondo de Strobl ecc. Segret.<br />
491 Le candele sono n. 36, cioè 6 di mezza libbra, 24 ordinarie, e 6 picciole.<br />
492 Il figlio del beccaio tedesco di Campo, il quale morì nel 1798.
1363. 1798<br />
Al P. Gioachino Ministro Provinciale. Arco.<br />
M.R.P. Benedicite.<br />
Ieridì sono pervenuti a questo nostro convento per la via di Pergine dalla Romagna<br />
Fra Tommaso di Cles, e Fra Benvenuto Schiavoni di Trieste, ambidue nostri Riformati<br />
laici professi. Andati subito dal signor presidente di questo I.R. Consiglio<br />
amministrativo riportarono il permesso a voce di potersi trattenere qui, supposto il<br />
consens0o nostro, a vista del quale darà il permesso anche in iscritto. Prego dunque<br />
V.P.M.R. di rispondere su di questo. Frattanto il primo colla di Lei licenza presunta, e<br />
col consenso anche del M.R.P. Arcangelo porterassi a Cles. Egli ha molta sembianza del<br />
fu nostro Fra Pasquale da Brentonico, e pare ancora vigoroso, quantunque<br />
settuagenario. L’altro è giovine di circa 22 anni di età,ed uno di professione, oltre il<br />
Terziariato di tre anni; di statura picciolo, e spiritoso. Tiene il passaporto di questo<br />
signor presidente per restituirsi a Trieste. Suppongo, che domani partirà per Borgo, dove<br />
quel P. Guardiano lo aspetta per trattenerlo. Che ammettansi li paesani nostri senza<br />
prova, ed a prima vista, son contento; ma non così rapporto agli estranei. Mi rimetto<br />
però al saggio discernimento di V.P.M.R..<br />
Oggidì è stato condotto a questa infermeria per un male reuma in una coscia Fra<br />
Bartolommeo. Il nostro servo Antonio è ancora febbricitante. Fra Mattia è guarito. Il P.<br />
Guardiano di cavaelse mi ha scritto con data de’ 30 giugno, che ha inteso essersi<br />
cambiato di sentimento il candidato di Moena, e temersi altrettanto anche del<br />
predazzano. Da Campo non ho verun riscontro, e non so come scriver a quel convento,<br />
perché non viene più quel postiglione. La prego genuflesso della sua paterna<br />
benedizione, e mi professo. Trento 3 luglio 1798.<br />
Di S.P.M.R. Um.mo, osseq.mo, obbed.mo servo e suddito<br />
F. Grisostomo.<br />
P.S. In questa sera de’ 3 ho ricevuto il nostro Direttorio, ma non authographum<br />
primum, pro cuius restitutione rogatum, ma il secondo, colla condizione, che si<br />
tralascino le parole praesente cadavere alla Messa. È venuta dall’Italia una lettera per il<br />
P. Tommaso da Caldese. F. Abbondanzio è in città ad assistere al sig. abate Baron<br />
Salvadori.<br />
P.S. Oggi sono venuti da Campo due PP. Osservanti bresciani senza veruna notizia<br />
di F. Pacifico. Eglino hanno dovuto partire subito dopo cena d’ordine del sig.<br />
presidente.<br />
1364. 1798<br />
Al P. Vitantonio Guardiano di Cavalese.<br />
R.P.P.C.<br />
Colla sua lettera ieridì son andato insieme con Fra Feliciano a prendere le due<br />
ordinate padelle, e le ho consegnate all’ostessa del Cresseri, affinché domani diale al<br />
postiglione di Fieme. Costano troni tredici, e carentani nove. Le farò soddisfare io. Sono<br />
stato nello stesso tempo ad informarmi rapporto all’olio, ed ho rilevato, che ora<br />
vogliono troni dugento ed otto per un moggio, dopo che nello scorso giugno noi<br />
dovemmo farlo soddisfare con troni 212. Mi dispiace la debolezza de’ candidati nostri<br />
di Moena, e Pradazzo; ma spero,che suppliranno altri 493 . Ieridì è giunto qua F. Tommaso<br />
493 Li quali sonosi lasciati sedurre.<br />
146
da Cles, con un altro laichetto triestino, che brama restare in Borgo. A Pergine vi è F.<br />
Severino. Si aspettano altri, tra’ quali F. Rocco ecc. Temendo di restare senza Messe ora<br />
che ho due tre sacerdoti di più, mi farà carità se me ne manderà qualche numero. Non le<br />
mando F. Alessio, perché non è ancora venuto qua da Campo Fra Pacifico. Mi<br />
raccomando, la riverisco, e sono. Trento 3 luglio 1798.<br />
Suo div.mo, obbl.mo servo F. Grisostomo.<br />
1365. 1798<br />
Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al signor Antonio Pedrotti esibitore del<br />
presente troni 35, 10, dico troni trentacinque e soldi dieci. Che della carità il Signor<br />
Iddio ecc. Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 3 luglio 1798 494 .<br />
F. Gio. Grisostomo da Volano ecc.<br />
1366. 1798<br />
Io infrascritto attesto, e faccio fede a chiunque, che dai Religiosi di questo convento<br />
sono state celebrate dodici sante Messe ordinate da donna Teresa Zattelli per suffragio<br />
delle consorelle del venerabile Oratorio di san Filippo Nerio di Cognola. In fede ecc.<br />
Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 4 luglio 1798.<br />
F. Gio. Grisostomo etc.<br />
1367. 1798<br />
Al P. Patrizio Guardiano di Campo.<br />
R.P.P.C.<br />
Dall’altra mia de’ 30 giugno intenderà il perché io stava in aspettazione di Fera<br />
Pacifico: e come tengo preparate per Lei dieci libbre di candele. Ora le aggiungo, che<br />
farò saldare il di Lei conto appresso il sig. Niccola Battistoni. Nuovamente la ringrazio<br />
della sua carità delle uova: la prego di mandarmene delle altre; e riverendola resto.<br />
Trento 4 luglio 1798.<br />
Di S.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo.<br />
1368. 1798<br />
Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare troni 42,7, dico troni quarantadue, e<br />
soldi sette, al signor Niccola Battistoni 495 di Trento, esibitore del presente, per saldo<br />
debito contratto dal convento di Campo. Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato nel<br />
convento di san Bernardino appresso Trento li 5 luglio 1798.<br />
F. Gio. Grisostomo.<br />
1369. 1798<br />
Al Padre Vitantonio Guardiano di Cavalese.<br />
Rev. Padre Guardiano.<br />
Attesa l’infedeltà delle poste, più volte sperimentata, che lascia perire, o fermarsi le<br />
lettere, e l’opportuna occasione di latore F. Alessio 496 , le replico, che le ho spedito le due<br />
494<br />
Consegnato li 4 al sig. Guglielmo.<br />
495<br />
Botteghiero di grassina a s. Pietro. fatto capitano della guardia urbana nel 1801. Egli è nato in Chiavena, e fu<br />
garzone in Venezia.<br />
496<br />
Partito per Fieme li 6 luglio.
ichieste padelle per mezzo del postiglione fiemasco: e che costando troni 13,9 le farò<br />
soddisfare. Oggidì ho chiesto ad un altro mercadante 497 il prezzo dell’olio, e mi ha detto,<br />
che costa soldi 23 la libbra, senza speranza, che sia per diventare men caro 498 . La prego<br />
ancora di qualche numero di Messe buone: ed avvisandola, che sta in gran pericolo della<br />
vita il signor abate barone Valentino Salvadori, cui assiste F. Abbondanzio col Padre<br />
Gaudenzio 499 , la riverisco, e resto. Trento 5 luglio 1798.<br />
Di S.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1370. 1798<br />
Al Padre Gioachino Ministro Provinciale. Arco.<br />
M.R.P. Benedicite.<br />
Mercoledì mattina sono partiti Fra Tommaso per Cles, e Fra Benvenuto per Borgo.<br />
Nella sera dello stesso giorno è venuto qua Fra Pacifico accompagnato dai Padri<br />
Raffaele, e Damasceno. Ieri poi è partito per Cavalese il Terziario Frat’Alessio. Fra<br />
Bartolommeo, che fa i bagni, sta meglio. Circa la difficoltà dello scrivere a Campo le fo<br />
sapere, che il sig. Felice Boninsegna mi ha promesso di spedire a Stenico le nostre<br />
lettere colle altre, che spedisce a quella capitale delle Giudicarie. Frat’Abbondanzio col<br />
P. Gaudenzio 500 è ancora in città assistendo al sig. abate barone Salvadori, che ritrovasi<br />
molto aggravato di male, ed in pericolo di soccombere. Domani, a Dio piacendo,<br />
predicherà in s. Pietro per la Madonna di Caravaggio il Padre Davide. Genuflesso col<br />
bacio delle sacre mani la supplico della sua paterna benedizione, e resto. Trento 7 luglio<br />
1798.<br />
Di S.P.M.R. Um.mo, osseq.mo servo e suddito<br />
F. Grisostomo.<br />
1371. 1798<br />
Al P. Ignazio Malfatti di Trento Vicario di Pergine.<br />
R.P.P.C.<br />
Dal Padre Ferdinando di s. Orsola ho ricevuto la copiosa, ed opportuna carità, che<br />
S.P.R. s’è compiaciuta di mandarmi. La ringrazio dunque di tutto cuore, mi esibisco di<br />
servirla in tutto ciò, che mai potessi; e l’assicuro, che avrò memoria eziandio del fu<br />
signor Domenico suo degnissimo fratello. E senza più riverendola divotamente mi<br />
professo. Trento 7 luglio 1798.<br />
Di S.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo.<br />
1372. 1798<br />
Al P. Vitantonio Guardiano di Cavalese.<br />
R.P.P.C.<br />
Oggidì da Salorno è giunto qua F. Pasquale di Centa Terziario 501 , che mi ha recato il<br />
rotolo per il P. Davide coll’annesso rapporto alle due padelle. Mi spiace la carestia delle<br />
sante Messe, ed anche la negligenza del Facchino del Forno. Mi raccomando<br />
497<br />
Pedrotto.<br />
498<br />
Poi dal Grandi ho inteso, che costa 22 o troni 204 il moggio.<br />
499<br />
sino dal giorno 3.<br />
500<br />
Il P. Gaudenzio è ritornato al convento li 7 luglio di mattina, dopo scritta questa.<br />
501 Partì nella sera per Pergine.<br />
148
nuovamente alla carità di S.P.R. circa l’una, e l’altra. La ringrazio poi delle copie<br />
inscrizionali (d’Ora, e Gargazone) e l’assicuro, che ne farò registro, benché supponga<br />
essere stato malamente trascritto il verso, che dice:<br />
in non, April. CI<br />
La riverisco di cuore, e mi professo. Trento 10 luglio 1798.<br />
Di V.P.R. cui aggiungo, che in questa sera è morto il sig. abate Valentino barone<br />
Salvadori in Trento.<br />
F. Grisostomo.<br />
1373. 1798<br />
Al Padre Gasparo da Campo Guardiano di Borgo.<br />
R.P.P.C.<br />
Nell’anno scorso fui molto carico di Messe, e tanto che dovetti mandarne molte<br />
altrove, e molte ricusarne, anche di buona limosina. Ora però non è così, essendomi<br />
cresciuto il numero de’ sacerdoti, e non venendomi dati numeri grossi di Messe. Quindi<br />
è avvenuto, che temendo di restarne senza, ho scritto io pure altrove per averne. Da una<br />
parte non ho ancora ricevuto risposta: e da Fieme fummi risposto, che quattro cinque<br />
sacerdoti novelli hanno cagionato scarsezza di Messe. La prego dunque d’avermi per<br />
iscusato, se le rispondo, che non posso servirla. Lo stesso ho dovuto rispondere anche a<br />
Campo. Mi spiace sinceramente di dover così risponderle; e riservandomi di servirla in<br />
ogn’altro incontro, la riverisco, e resto. Trento 10 luglio 1798.<br />
Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo.<br />
1374. 1798<br />
Al P. Giuseppe Antonio di Cles Guardiano di Cles.<br />
R.P.P.C.<br />
Avendo io dato relazione al P. Provinciale della venuta di F. Tommaso, e della di<br />
lui andata a Cles, ho ricevuto questa risposta: Rapporto a Fra Tommaso io sono<br />
contento, che stia tra di noi, e se lo volesse il P. Guardiano di Cles, glielo lascierei.<br />
Questo potrà servire di qualche lume a S.P.R. in caso, che non le avesse scritto il<br />
prelodato Padre Provinciale. Si aspettano degli altri paesani espulsi dall’Italia,<br />
nominatamente il P. Tommaso da Caldese, per cui tegniamo due lettere italiane 502 . Il P.<br />