pdf - Comune di Gabicce Mare
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REGIONE MARCHE<br />
Dipartimento per le Politiche Integrate <strong>di</strong> Sicurezza e per la Protezione Civile<br />
P.F. DIFESA DELLA COSTA<br />
COMUNE DI GABICCE MARE<br />
PROVINCIA DI PESARO E URBINO<br />
SALPAMENTO E RIALLINEAMENTO DI<br />
SCOGLIERE EMERSE<br />
PROGETTO DEFINITIVO<br />
RELAZIONE ILLUSTRATIVA E TECNICA
COMUNE DI GABICCE MARE<br />
SALPAMENTO E RIALLINEAMENTO DI SCOGLIERE EMERSE<br />
RELAZIONE ILLUSTRATIVA E TECNICA<br />
Sommario<br />
1. PREMESSA .............................................................................................................................. 3<br />
2. PROCEDURE AMMINISTRATIVE ........................................................................................... 4<br />
2.1. Procedura <strong>di</strong> VIA e Autorizzazione Paesaggistica ............................................................ 4<br />
2.2. Valutazione d’incidenza..................................................................................................... 4<br />
2.3. Richiesta specchi acquei e autorizzazione Ufficio Dogane ............................................... 4<br />
3. IL PIANO DI GESTIONE INTEGRATA DELLA AREE COSTIERE ......................................... 4<br />
3.1. Stato <strong>di</strong> fatto ...................................................................................................................... 4<br />
3.2. Analisi degli squilibri.......................................................................................................... 8<br />
3.3. In<strong>di</strong>cazioni progettuali........................................................................................................ 9<br />
3.4. Considerazioni sulle in<strong>di</strong>cazioni del Piano <strong>di</strong> Gestione Integrata delle Aree Costiere .... 11<br />
4. INQUADRAMENTO STORICO-MARITTIMO ED ANALISI DELLE PROBLEMATICHE<br />
ATTUALI DELLA SPIAGGIA DI GABICCE MARE ....................................................................... 11<br />
5. LA CONVENZIONE PER GLI STUDI PRELIMINARI E LA REALIZZAZIONE DI MODELLI<br />
FISICI.............................................................................................................................................. 14<br />
5.1. Sintesi dei risultati dei modelli 2D e 3D........................................................................... 16<br />
5.2. Considerazioni sugli stu<strong>di</strong> ambientali condotti dal Dipartimento <strong>di</strong> Scienze del <strong>Mare</strong><br />
DiSMar <strong>di</strong> Ancona ....................................................................................................................... 18<br />
5.3. Caratterizzazione topo-batimetrica e se<strong>di</strong>mentologica della spiaggia bassa <strong>di</strong> <strong>Gabicce</strong><br />
<strong>Mare</strong> 19<br />
6. L’INTERVENTO PROPOSTO ................................................................................................ 22<br />
7. PRIME INDICAZIONI SULLA SICUREZZA ........................................................................... 29<br />
8. QUADRO TECNICO ECONOMICO ....................................................................................... 29<br />
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1. PREMESSA<br />
COMUNE DI GABICCE MARE<br />
SALPAMENTO E RIALLINEAMENTO DI SCOGLIERE EMERSE<br />
RELAZIONE ILLUSTRATIVA E TECNICA<br />
Il tratto <strong>di</strong> litorale oggetto del presente progetto è compreso tra il molo <strong>di</strong> levante del porto<br />
<strong>di</strong> Cattolica-<strong>Gabicce</strong> e la punta Gesso del promontorio del San Bartolo.<br />
L’intero paraggio ha una forte vocazione turistica ed è protetto fin dagli anni ‘60÷’70 da<br />
una serie <strong>di</strong> scogliere emerse che, con il contributo del molo <strong>di</strong> levante del porto canale sul<br />
torrente Tavollo, ha permesso la formazione <strong>di</strong> una spiaggia emersa in sabbia nella parte<br />
nord e centrale del paraggio. Nella parte sud dello stesso è invece presente una stretta<br />
spiaggia in ghiaia e ciottoli formatasi con il contributo della falesia del San Barolo.<br />
Negli ultimi anni le barriere frangiflutto presenti sono state messe in <strong>di</strong>scussione per<br />
alcune problematiche che anno dopo anno si sono aggravate ed hanno portato ad un<br />
ripensamento del sistema <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa della spiaggia bassa <strong>di</strong> <strong>Gabicce</strong> <strong>Mare</strong>. Tali<br />
problematiche si possono brevemente riassumere in: scarso idro<strong>di</strong>namismo delle acque <strong>di</strong><br />
balneazione, continua erosione del piede della falesia, forte impatto visivo causato dalle<br />
scogliere emerse <strong>di</strong>stribuite in modo caotico e con forme non lineari che ostacolano<br />
fortemente la linea d’orizzonte.<br />
Il Piano <strong>di</strong> Gestione Integrata delle Aree Costiere della Regione Marche del 2005 ha<br />
analizzato i sopracitati squilibri del paraggio identificato come unica unità fisiografica, la<br />
n°1, prevedendo come soluzione l’allineamento delle attuali scogliere emerse e la<br />
trasformazione delle stesse in sommerse.<br />
Ulteriore elemento che arricchisce il quadro già complesso del litorale in questione è la<br />
presenza, principalmente nella parte sud del paraggio, <strong>di</strong> praterie <strong>di</strong> fanerogame marine<br />
ra<strong>di</strong>cate sui fondali, unico caso della Regione Marche. Tali specie sono protette<br />
dall’attuale normativa comunitaria e vanno perciò tutelate e tenute debitamente in<br />
considerazione nell’attuazione <strong>di</strong> un intervento <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa costiera.<br />
Vista l’estrema complessità del tratto <strong>di</strong> litorale in questione e le <strong>di</strong>verse problematiche<br />
evidenziate, il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Gabicce</strong> <strong>Mare</strong>, in qualità <strong>di</strong> ente attuatore, d’intesa con la<br />
Regione Marche, ha voluto approfon<strong>di</strong>re la soluzione già prospettata dal Piano <strong>di</strong> Gestione<br />
Integrata delle Aree Costiere, stipulando una convenzione 1 con il Dipartimento <strong>di</strong><br />
Ingegneria delle Acque e <strong>di</strong> Chimica del Politecnico <strong>di</strong> Bari e con l’Istituto <strong>di</strong> Idraulica e<br />
Infrastrutture Viarie dell’Università Politecnica delle Marche <strong>di</strong> Ancona, per la redazione <strong>di</strong><br />
stu<strong>di</strong> preliminari e <strong>di</strong> due modelli fisici, 3D e 2D, per il cambiamento della geometria delle<br />
scogliere del litorale <strong>di</strong> <strong>Gabicce</strong> <strong>Mare</strong>. Tale convenzione è stata cofinanziata dalla Regione<br />
Marche con Decreto del Dirigente della P.F. Difesa della Costa n.49 del 20/6/2006.<br />
I risultati degli stu<strong>di</strong> compiuti dal Politecnico <strong>di</strong> Bari e dall’Università Politecnica delle<br />
Marche sono stati consegnati alla P.F. Difesa della Costa, incaricata della redazione del<br />
progetto definitivo ed esecutivo dell’intervento, a marzo 2011. La presente relazione<br />
riprende i punti salienti <strong>di</strong> tali stu<strong>di</strong> e le in<strong>di</strong>cazioni progettuali scaturiti dagli stessi.<br />
Si sottolinea che dal punto <strong>di</strong> vista tecnico-scientifico, gli stu<strong>di</strong> effettuati dal Politecnico <strong>di</strong><br />
Bari tramite una serie <strong>di</strong> prove sperimentali <strong>di</strong> carattere idro<strong>di</strong>namico e morfo<strong>di</strong>namico su<br />
modelli fisici tri<strong>di</strong>mensionali presso il proprio Laboratorio <strong>di</strong> Ingegneria delle Coste (LIC a<br />
1 Convenzione <strong>di</strong> consulenza stipulata tra il Dipartimento <strong>di</strong> Ingegneria delle Acque e <strong>di</strong> Chimica del Politecnico <strong>di</strong><br />
Bari, l’Istituto <strong>di</strong> Idraulica e Infrastrutture Viarie dell’Università Politecnica delle Marche con il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Gabicce</strong><br />
<strong>Mare</strong> dal titolo “Stu<strong>di</strong> preliminari e realizzazione <strong>di</strong> modelli fisici per il cambiamento della geometria delle scogliere del<br />
litorale <strong>di</strong> <strong>Gabicce</strong>”.<br />
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COMUNE DI GABICCE MARE<br />
SALPAMENTO E RIALLINEAMENTO DI SCOGLIERE EMERSE<br />
RELAZIONE ILLUSTRATIVA E TECNICA<br />
Valenzano <strong>di</strong> Bari) e gli stu<strong>di</strong> effettuati dall’Università Politecnica delle Marche tramite una<br />
serie <strong>di</strong> prove sperimentali <strong>di</strong> carattere idro<strong>di</strong>namico e morfo<strong>di</strong>namico su modelli fisici<br />
bi<strong>di</strong>mensionali presso il proprio Laboratorio <strong>di</strong> Idraulica, rappresentano attualmente la<br />
massima espressione del mondo accademico per affrontare problematiche inerenti<br />
l’ingegneria costiera.<br />
2. PROCEDURE AMMINISTRATIVE<br />
2.1. Procedura <strong>di</strong> VIA e Autorizzazione Paesaggistica<br />
Per quanto riguarda le procedure <strong>di</strong> Valutazione <strong>di</strong> Impatto Ambientale ai sensi della L.R.<br />
n.3/2012, l’intervento sarà sottoposto a procedura <strong>di</strong> VIA per i seguenti motivi.<br />
Trattasi <strong>di</strong> opera <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa costiera per contrastare l’erosione del litorale compresa<br />
nell’allegato B1, punto 3, lett.f, della L.R. n.3/2012, per cui soggetta a verifica <strong>di</strong><br />
assoggettabilità regionale (artt. 4 e 8) ma, essendo in zona parco (Parco San Bartolo), si<br />
ritiene opportuno sottoporre il presente progetto a VIA regionale (artt. 4 e 12).<br />
All’interno della stessa procedura <strong>di</strong> VIA viene richiesta anche l’autorizzazione<br />
paesaggistica prevista dall’art. 146 del Co<strong>di</strong>ce dei beni culturali (Dlgs 42/2004 e ss.mm.ii.).<br />
2.2. Valutazione d’incidenza<br />
L’area <strong>di</strong> intervento è prospicente la Zona <strong>di</strong> protezione Speciale (ZPS) <strong>di</strong> Colle San<br />
Bartolo e litorale Pesarese ed il Sito <strong>di</strong> Interesse Comunitario (SIC) del Colle San Bartolo<br />
(AB01) in base alle Direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE per cui è stata redatta dal<br />
Dipartimento Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università Politecnica delle Marche<br />
apposita relazione <strong>di</strong> “Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> incidenza”. Per quanto riguarda l’analisi dell’area <strong>di</strong><br />
intervento, della valutazione <strong>di</strong> incidenza e l’in<strong>di</strong>cazione delle eventuali attività <strong>di</strong><br />
compensazione degli impatti si rimanda all’apposita relazione specialistica.<br />
2.3. Richiesta specchi acquei e autorizzazione Ufficio Dogane<br />
Per la realizzazione dell’intervento dovranno essere avviate le procedure per la richiesta<br />
degli specchi acquei alla Capitaneria <strong>di</strong> Porto competente e per l’autorizzazione ai sensi<br />
art. 19 D.L.vo 08.11.1990 n.374. all’Ufficio delle Dogane.<br />
3. IL PIANO DI GESTIONE INTEGRATA DELLA AREE COSTIERE<br />
Di seguito si riporta la descrizione dell’unità fisiografica n°1 tratta dal Piano <strong>di</strong> Gestione<br />
Integrata delle Aree Costiere (DACR n.169 del 2/2/20059) che, in questo caso, riguarda<br />
l’intero paraggio oggetto <strong>di</strong> intervento.<br />
3.1. Stato <strong>di</strong> fatto<br />
Il tratto in esame ha una lunghezza totale <strong>di</strong> 1,75 Km interamente ricadente nel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Gabicce</strong> <strong>Mare</strong> (PU). Il litorale presenta per tutta la lunghezza barriere emerse e un molo<br />
con pontile.<br />
Le caratteristiche se<strong>di</strong>mentologiche della spiaggia emersa evidenziano la presenza del<br />
94% <strong>di</strong> sabbia e del 6% <strong>di</strong> ghiaia, il bacino principale <strong>di</strong> apporto solido è costituito dalla<br />
falesia del promontorio del colle San Bartolo e dal torrente Tavollo.<br />
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COMUNE DI GABICCE MARE<br />
SALPAMENTO E RIALLINEAMENTO DI SCOGLIERE EMERSE<br />
RELAZIONE ILLUSTRATIVA E TECNICA<br />
Le strutture aggettanti del porto canale <strong>di</strong> Cattolica-<strong>Gabicce</strong>, alla foce del torrente Tavollo,<br />
sono state le prime opere artificiali realizzate, a partire dalla fine dell’’800, nel litorale in<br />
questione.<br />
Per contrastare l’invasione delle ghiaie, provenienti dal promontorio del colle San Bartolo,<br />
sulla spiaggia formatasi <strong>di</strong> fronte al centro dell’abitato <strong>di</strong> <strong>Gabicce</strong> <strong>Mare</strong>, si realizzò a fine<br />
‘800 un pennello <strong>di</strong> scogli, successivamente trasformato in molo e poi prolungato con il<br />
pontile su cui si realizzò il locale Mississipi.<br />
Nel tentativo <strong>di</strong> limitare l’arretramento abbastanza generalizzato nella parte centroorientale<br />
della spiaggia bassa <strong>di</strong> <strong>Gabicce</strong>, posta sottoflutto alla aggettante punta<br />
settentrionale del promontorio del San Bartolo, negli anni ’50 si posero dei piccoli pennelli<br />
e dei brevi tratti <strong>di</strong> scogliere foranee molto ravvicinate alla riva, ad una <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> circa<br />
20m, poi salpati o rimasti sepolti sotto i se<strong>di</strong>menti della successiva nuova spiaggia.<br />
Dagli anni ’60 alla fine degli anni ’70 è stata realizzata <strong>di</strong> fronte all’intero tratto della<br />
spiaggia bassa <strong>di</strong> <strong>Gabicce</strong> la serie <strong>di</strong> scogliere foranee parallele poste ad una certa<br />
<strong>di</strong>stanza, circa 100 m, dalla riva. Alcune <strong>di</strong> queste hanno subito, nel corso degli anni<br />
successivi, <strong>di</strong>verse variazioni ma sostanzialmente hanno mantenuto la tipologia originaria<br />
<strong>di</strong> barriere foranee emerse fino a tutt’oggi.<br />
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SALPAMENTO E RIALLINEAMENTO DI SCOGLIERE EMERSE<br />
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COMUNE DI GABICCE MARE<br />
SALPAMENTO E RIALLINEAMENTO DI SCOGLIERE EMERSE<br />
RELAZIONE ILLUSTRATIVA E TECNICA
COMUNE DI GABICCE MARE<br />
SALPAMENTO E RIALLINEAMENTO DI SCOGLIERE EMERSE<br />
RELAZIONE ILLUSTRATIVA E TECNICA<br />
3.2. Analisi degli squilibri<br />
Le scogliere foranee emerse presentano essenzialmente il notevole pregio <strong>di</strong> garantire la<br />
formazione <strong>di</strong> una spiaggia emersa stabile nella zona retrostante. Tuttavia producono un<br />
forte impatto visivo verso il mare aperto e non consentono una adeguata circolazione delle<br />
acque nella zona protetta, agevolando conseguentemente il deposito <strong>di</strong> materiali fini e la<br />
formazione <strong>di</strong> salienti e tomboli.<br />
Negli interventi più recenti <strong>di</strong> questo tipo è stata posta più cura alla loro orientazione ed al<br />
<strong>di</strong>mensionamento dei varchi fra le barriere per migliorare l’efficacia <strong>di</strong> tale sistema<br />
<strong>di</strong>fensivo.<br />
In definitiva tale tipologia <strong>di</strong>fensiva si evolve verso situazioni asfittiche e che limitano<br />
fortemente l’accesso, la fruizione ed anche la vista del mare aperto.<br />
Sia dall’analisi dello stato <strong>di</strong> fatto e degli squilibri, che in base alle in<strong>di</strong>cazioni ricevute nella<br />
fase <strong>di</strong> concertazione, è emersa una tipologia <strong>di</strong> squilibrio ambientale singolare e, per<br />
quanto riguarda il litorale della Regione Marche, unica nel suo genere.<br />
Infatti a causa della completa chiusura verso il largo da parte <strong>di</strong> scogliere emerse,<br />
realizzate in vari perio<strong>di</strong> per la costruzione <strong>di</strong> un più ampio litorale sabbioso, si sono<br />
venute a creare, lungo tutto il tratto dell’U.F. n.1, le con<strong>di</strong>zioni ottimali per lo sviluppo <strong>di</strong><br />
alghe. Si tratta della fioritura, all’interno delle OO.MM. attualmente presenti, <strong>di</strong> fanerogame<br />
marine (Zostera noltii, Zostera marina, Cymodocea nodosa) ra<strong>di</strong>cata sul fondale.<br />
Tali piante hanno determinando problematiche all’aspetto turistico, provocando da parte<br />
dei bagnanti una sorta <strong>di</strong> fasti<strong>di</strong>o nel nuotare e nel trovare una spiaggia con la presenza <strong>di</strong><br />
materia organica in lento <strong>di</strong>ssolvimento. Per ovviare a quanto sopra, negli ultimi anni,<br />
l’Amministrazione Comunale si è dovuta attrezzare acquistando macchinari per il taglio<br />
parziale della vegetazione in questione e per raccogliere e smaltire il materiale <strong>di</strong> risulta. In<br />
seguito il <strong>Comune</strong> ha interessato del problema il Servizio Ambiente della Regione Marche<br />
ed ha affidato un incarico all’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Ancona – Istituto <strong>di</strong> scienze del <strong>Mare</strong><br />
con responsabile il Prof. Roberto Danovaro per stu<strong>di</strong>are il fenomeno.<br />
L’analisi ha evidenziato la presenza <strong>di</strong> una prateria <strong>di</strong> fanerogame marine considerate<br />
qualificanti dello stato dell’ambiente (Direttiva 92/43 U.E.) e identificate come protette dalla<br />
normativa nazionale con la ratifica della Convenzione <strong>di</strong> Barcellona per la protezione del<br />
Mar Me<strong>di</strong>terraneo dall’inquinamento (16 febbraio 1976), attraverso la legge 21 Gennaio<br />
1979 n. 30.<br />
La relazione del prof. Danovaro, alla quale si rimanda per dettagli, termina con la<br />
descrizione delle risultanze degli interventi <strong>di</strong> trapianto effettuati con varie tecniche (zolle e<br />
vasi idrosolubili) ma soprattutto suggerendo “<strong>di</strong> mantenere invariate le con<strong>di</strong>zioni<br />
ambientali che ne hanno permesso lo sviluppo al fine <strong>di</strong> salvaguardarne l’integrità”.<br />
Questo fatto ha indotto la Regione Marche a chiedere al <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Gabicce</strong> <strong>Mare</strong> quale<br />
fosse il suo in<strong>di</strong>rizzo in quanto sostanziale e con<strong>di</strong>zionante per quanto attiene alla<br />
programmazione <strong>di</strong> opere marittime da inserire nel piano <strong>di</strong> cui all’oggetto, all’interno della<br />
presene Unità Fisiografica. Si ritiene infatti che qualunque mo<strong>di</strong>fica all’attuale assetto fisico<br />
delle opere a salvaguar<strong>di</strong>a del litorale interessato, possa mo<strong>di</strong>ficare le particolari<br />
con<strong>di</strong>zioni ambientali attraverso le quali le praterie <strong>di</strong> fanerogame, sia naturali che<br />
trapiantate, hanno trovato con<strong>di</strong>zioni favorevoli alla vegetazione (temperatura,<br />
trasparenza, granulometria, acque calme, ecc.).<br />
A seguito <strong>di</strong> quanto sopra si è tenuta una riunione il giorno 27 febbraio 2003 alle ore 16:00<br />
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COMUNE DI GABICCE MARE<br />
SALPAMENTO E RIALLINEAMENTO DI SCOGLIERE EMERSE<br />
RELAZIONE ILLUSTRATIVA E TECNICA<br />
presso la sede della Segreteria Tecnica dell’Autorità <strong>di</strong> Bacino Regionale in Via Palestro<br />
19 Ancona […].<br />
Di seguito si riportano le conclusioni dell’incontro:<br />
1. Lungo il tratto <strong>di</strong> spiaggia che ha subito maggiormente gli effetti erosivi degli ultimi<br />
anni, posta <strong>di</strong> fronte alla spiaggia sommersa che ospita la prateria <strong>di</strong> Fanerogame,<br />
si può effettuare una semplice ricarica della spiaggia emersa attraverso due tipi <strong>di</strong><br />
sabbie compatibili rappresentate:<br />
da quelle della limitrofa spiaggia <strong>di</strong> Cattolica, previe analisi chimiche e<br />
batteriologiche da effettuare dall’Arpa Marche in accordo con l’Arpa della<br />
Regione Emilia Romagna se non già eseguite e da quelle della stessa<br />
spiaggia <strong>di</strong> <strong>Gabicce</strong>,<br />
da quelle provenienti dal dragaggio <strong>di</strong> porti marchigiani e compatibili con<br />
quelle del sito <strong>di</strong> ricevimento.<br />
2. Il Piano <strong>di</strong> Gestione delle Aree Costiere in fase <strong>di</strong> redazione, programma il rior<strong>di</strong>no<br />
delle opere marittime esistenti all’interno della Unità Fisiografica n.1, verificando la<br />
possibilità <strong>di</strong> mitigare gli impatti con interventi non invasivi e con lo scopo <strong>di</strong> evitare<br />
mo<strong>di</strong>fiche ad un ambiente comunque fortemente antropizzato e con una elevata<br />
pressione turistica.<br />
In relazione al concetto <strong>di</strong> Habitat naturale si riporta integralmente il punto b) dell’art.1-<br />
Definizioni della Direttiva 92/43/CEE Conservazione degli habitat naturali e seminaturali,<br />
della flora e della fauna selvatica (GUCE 22 luglio 1992 n. L 206):<br />
Ai fini della presente <strong>di</strong>rettiva si intende per:<br />
omissis<br />
b) Habitat naturali: zone terrestri o acquatiche che si <strong>di</strong>stinguono grazie alle loro<br />
caratteristiche geografiche, abiotiche e biotiche, interamente naturali o seminaturali.<br />
Come già accennato, lo stato attuale vede l’intera U.F. completamente coperta da opere<br />
marittime <strong>di</strong> tipo scogliere emerse poste su vari livelli e non perfettamente allineate; a<br />
queste va aggiunto verso Nord il molo sud che protegge l’uscita a mare del torrente<br />
Tavollo, mentre verso Sud il limite dell’U.F. è rappresentato dal promontorio del Colle del<br />
San Bartolo. L’Amministrazione Comunale <strong>di</strong> <strong>Gabicce</strong> <strong>Mare</strong> conferma la possibilità <strong>di</strong><br />
ricerca <strong>di</strong> sostegni finanziari da privati come contributo al Piano. Sottolineano sia<br />
l’importanza del fattore economico che incide notevolmente, sia le altre problematiche che<br />
investono il tratto <strong>di</strong> costa del promontorio del S.Bartolo che con i suoi <strong>di</strong>ssesti gravitativi<br />
sono da ostacolo allo sviluppo turistico.<br />
3.3. In<strong>di</strong>cazioni progettuali<br />
Il Piano prevede il salpamento delle scogliere emerse esistenti che risultano attualmente<br />
non allineate lungo la <strong>di</strong>rettrice definita dalle scogliere più arretrate.<br />
Al fine <strong>di</strong> migliorare la circolazione nello specchio d’acqua protetto, si prevede la mo<strong>di</strong>fica<br />
della tipologia da scogliere foranee emerse a soffolte.<br />
Questo comporta il riposizionamento dei massi ciclopici componenti le barriere esistenti ed<br />
il posizionamento <strong>di</strong> nuovo materiale (necessario per la riprofilatura delle sezioni della<br />
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SALPAMENTO E RIALLINEAMENTO DI SCOGLIERE EMERSE<br />
RELAZIONE ILLUSTRATIVA E TECNICA<br />
scogliera, secondo quanto <strong>di</strong>sposto negli allegati grafici rappresentatati le sezioni tipo)<br />
proveniente da cave <strong>di</strong> prestito o meglio da salpamenti da altre Unità Fisiografiche.<br />
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SALPAMENTO E RIALLINEAMENTO DI SCOGLIERE EMERSE<br />
RELAZIONE ILLUSTRATIVA E TECNICA<br />
3.4. Considerazioni sulle in<strong>di</strong>cazioni del Piano <strong>di</strong> Gestione Integrata delle Aree<br />
Costiere<br />
Come emerge chiaramente dallo “Stato <strong>di</strong> fatto”, dalla “Analisi degli squilibri” e dalle<br />
“In<strong>di</strong>cazioni progettuali” del Piano <strong>di</strong> Gestione Integrata delle Aree Costiere, le<br />
problematiche già evidenziate in premessa legate allo scarso idro<strong>di</strong>namismo delle acque a<br />
tergo delle scogliere, la continua erosione del piede della falesia del San Bartolo nella<br />
parte sud del paraggio ed il forte impatto visivo causato dalle scogliere emerse<br />
attualmente <strong>di</strong>stribuite in modo <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nato (e in alcuni casi sovrapposte per molte delle<br />
visuali della spiaggia emersa), erano state già evidenziate nel Piano nel 2005 e restano ad<br />
oggi attuali.<br />
Per quanto riguarda eventuali ripascimenti il Piano in<strong>di</strong>ca la ricarica della spiaggia emersa<br />
con materiale compatibile proveniente o dalla limitrofa spiaggia <strong>di</strong> Cattolica o proveniente<br />
dal dragaggio dei porti marchigiani.<br />
In ultima analisi si evidenzia l’in<strong>di</strong>cazione progettuale del Piano, che ha valore <strong>di</strong><br />
progettazione preliminare, che propone la trasformazione delle attuali scogliere emerse in<br />
sommerse con il loro allineamento. Tale proposta, come si vedrà più avanti nella presente<br />
relazione, viene superata dalle ulteriori in<strong>di</strong>cazioni fornite dalle due università incaricate<br />
della realizzazione dei due modelli fisici 3D e 2D, che, in definitiva, ritengono le scogliere<br />
emerse allineate la migliore soluzione alle problematiche evidenziate.<br />
4. INQUADRAMENTO STORICO-MARITTIMO ED ANALISI DELLE PROBLEMATICHE<br />
ATTUALI DELLA SPIAGGIA DI GABICCE MARE<br />
La spiaggia <strong>di</strong> <strong>Gabicce</strong> <strong>Mare</strong> è racchiusa tra il molo del porto canale <strong>di</strong> Cattolica a nord e<br />
la falesia del colle San Bartolo a sud. È attualmente <strong>di</strong>fesa da una serie <strong>di</strong> barriere foranee<br />
emerse, costruite a partire dagli anni ’60-’70. Tali barriere sono posizionate a <strong>di</strong>versa<br />
<strong>di</strong>stanza dalla linea <strong>di</strong> riva (con una <strong>di</strong>stanza massima <strong>di</strong> circa 100 metri da riva), sono<br />
imbasate su fondale <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa profon<strong>di</strong>tà, me<strong>di</strong>amente 3,00÷3,40 m., e sono<br />
caratterizzate da quote <strong>di</strong> sommità <strong>di</strong>fferenti. Esse furono realizzate per creare un più<br />
ampio litorale sabbioso e per proteggere la falesia a Sud dall’azione erosiva del mare; in<br />
seguito furono rimodellate e mo<strong>di</strong>ficate in più fasi fino alla fine degli anni ’90, risultando<br />
<strong>di</strong>sposte in maniera <strong>di</strong>sallineata e piuttosto <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nata.<br />
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Porto Cattolica<br />
Torrente Tavullo<br />
‘Mississippi’<br />
COMUNE DI GABICCE MARE<br />
SALPAMENTO E RIALLINEAMENTO DI SCOGLIERE EMERSE<br />
RELAZIONE ILLUSTRATIVA E TECNICA<br />
Pennello<br />
PROMONTORIO<br />
DEL SAN<br />
BARTOLO<br />
Attuale paraggio <strong>di</strong> <strong>Gabicce</strong> <strong>Mare</strong> - Immagine <strong>di</strong> Google Map (giugno 2011)<br />
Come già descritto nel Piano della Costa (PGIAC), negli anni più recenti le opere <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa<br />
realizzate hanno generato un fenomeno ambientale del tutto singolare ed inaspettato.<br />
Infatti, a causa della scarsa circolazione idrica nella zona protetta dovuta alle numerose<br />
opere <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa costiera realizzate sul litorale, si sono create le con<strong>di</strong>zioni ottimali per lo<br />
spontaneo inse<strong>di</strong>amento e sviluppo <strong>di</strong> una colonia <strong>di</strong> fanerogame marine. Queste ultime<br />
sono piante acquatiche considerate elementi qualificanti dello stato dell’ambiente e<br />
protette dalla Direttiva 92/43 dell’Unione Europea. Esse, a causa della presenza <strong>di</strong> materia<br />
organica in lento <strong>di</strong>ssolvimento sul litorale, hanno generato però problemi alla<br />
balneazione, tanto da richiedere il trapianto artificiale <strong>di</strong> parte della colonia dalla zona con<br />
la balneazione più intensiva ad una zona meno frequentata dai turisti bagnanti.<br />
La parte sud-est del litorale è inoltre soggetta da <strong>di</strong>verso tempo a fenomeni <strong>di</strong> erosione al<br />
piede della falesia che le attuali scogliere emerse non riescono a contrastare. Tale forte<br />
fenomeno <strong>di</strong> erosione non permette inoltre la formazione <strong>di</strong> una spiaggia emersa.<br />
Per quanto riguarda lo sviluppo delle opere <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa costiera della spiaggia <strong>di</strong> <strong>Gabicce</strong><br />
<strong>Mare</strong> e l’andamento della sua linea <strong>di</strong> riva nel tempo, rimandando agli stu<strong>di</strong> della<br />
convenzione le analisi storiche più approfon<strong>di</strong>te per il periodo che precede gli anni ’50, si<br />
può affermare che l’intero paraggio protetto da scogliere emerse nel periodo che va dagli<br />
anni ’50 agli anni ’70, ha mantenuto sostanzialmente stabile la sua linea <strong>di</strong> riva fino ad<br />
oggi con una maggiore variazione della stessa nella parte meri<strong>di</strong>onale in occasione delle<br />
mareggiate più intense. L’attuale linea <strong>di</strong> riva ha trovato infatti il suo punto <strong>di</strong> equilibrio<br />
‘artificiale’ grazie alle scogliere emerse poste a copertura dell’intero paraggio <strong>di</strong> <strong>Gabicce</strong><br />
<strong>Mare</strong> ed il forte aggetto a nord dell’armatura della foce del torrente Tavullo (anche portocanale<br />
<strong>di</strong> <strong>Gabicce</strong>), iniziata negli anni ’50 del 1800 e mano a mano mo<strong>di</strong>ficata fino<br />
all’attuale configurazione che ha inglobato la nuova darsena turistica nel lato romagnolo<br />
(anni 2000).<br />
La particolare conformazione della spiaggia bassa <strong>di</strong> <strong>Gabicce</strong>, compresa tra l’aggetto del<br />
porto <strong>di</strong> Cattolica ed il promontorio del San Bartolo, fa si che i 1750 metri <strong>di</strong> litorale si<br />
trovino, per i mari dominanti, sopraflutto nella parte settentrionale rispetto allo stesso molo<br />
posto alla foce del Tavullo e sottoflutto rispetto al colle San Bartolo. I principali fenomeni <strong>di</strong><br />
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Porticciolo<br />
<strong>di</strong> Baia<br />
Vallugola
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SALPAMENTO E RIALLINEAMENTO DI SCOGLIERE EMERSE<br />
RELAZIONE ILLUSTRATIVA E TECNICA<br />
erosione sono quin<strong>di</strong> concentrati nella parte meri<strong>di</strong>onale anche se la stessa falesia,<br />
proprio grazie a tale erosione, rappresenta la principale fonte <strong>di</strong> alimentazione della stessa<br />
spiaggia <strong>di</strong> <strong>Gabicce</strong> (più ciottolosa nella parte meri<strong>di</strong>onale a ridosso del San Bartolo).<br />
Attuale paraggio <strong>di</strong> <strong>Gabicce</strong> <strong>Mare</strong> - Immagine <strong>di</strong> Google Map (giugno 2011)<br />
Altro elemento antropico ‘storicizzato’ presente sul litorale è il cosiddetto Mississippi,<br />
locale-ristorante costruito su un molo che ha avuto la sua origine nell’ultimo decennio del<br />
1800 come piccolo molo posto a protezione della spiaggia <strong>di</strong> ponente del centro storico<br />
dall’invasione delle ghiaie/ciottoli provenienti dalla falesia del San Bartolo. Un chilometro<br />
più a sud-est del Mississippi, quasi in prossimità del promontorio, è ancora presente un<br />
pennello in scogli naturali, residuo <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> tre pennelli posti a <strong>di</strong>fesa della spiaggia<br />
centro-meri<strong>di</strong>onale nel 1952-53.<br />
Nel periodo che va dal 1960 al 1974 l’intero paraggio è stato <strong>di</strong>feso da varie configurazioni<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>fese foranee poste a <strong>di</strong>stanze più o meno variabili dalla linea <strong>di</strong> riva soggette a <strong>di</strong>verse<br />
mo<strong>di</strong>fiche e salpamenti. Quello che ve<strong>di</strong>amo oggi è il risultato dei vari interventi.<br />
Di seguito si riporta una planimetria <strong>di</strong> sintesi con l’evoluzione storica delle opere <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa<br />
descritte:<br />
Spiaggia <strong>di</strong> <strong>Gabicce</strong> <strong>Mare</strong> – Evoluzione storica delle opere <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa e della linea <strong>di</strong> costa<br />
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Le attuali scogliere poste in corrispondenza <strong>di</strong> Punta <strong>Gabicce</strong> a protezione del piede della<br />
falesia del San Bartolo, provengono dalla trasformazione <strong>di</strong> scogliere sommerse ad<br />
emerse dopo la violenta mareggiata da scirocco-levante del 31 gennaio 1986 e dai lavori<br />
fatti intorno all’anno 2000 in cui furono salpate delle soglie che collegavano le scogliere a<br />
Punta <strong>Gabicce</strong>.<br />
In definitiva le problematiche evidenziate dagli stu<strong>di</strong> effettuati si possono riassumere in:<br />
1. erosione al piede del tratto <strong>di</strong> falesia sottostante il centro abitato <strong>di</strong> <strong>Gabicce</strong> Monte.<br />
2. inondazione dell’intero tratto centro-orientale in occasione delle mareggiate più<br />
violente <strong>di</strong> scirocco-levante;<br />
3. scarsa circolazione idrica a tergo delle scogliere nel tratto centro-occidentale;<br />
4. eccessivo avanzamento della linea <strong>di</strong> riva nel tratto a ridosso del porto;<br />
5. ‘invasione’ delle ghiaie provenienti dalla falesia nel tratto centro-orientale in<br />
occasione delle mareggiate più violente <strong>di</strong> scirocco-levante;<br />
Sicuramente i punti 1 e 2 rappresentano le problematiche più urgenti dal punto <strong>di</strong> vista<br />
della <strong>di</strong>fesa costiera. Il rilevamento geomorfologico della falesia costiera tra Pesaro e<br />
<strong>Gabicce</strong> <strong>Mare</strong>, eseguito per il Progetto Coste Italiane Protette (CIP), ha portato a<br />
riconoscere e cartografare più <strong>di</strong> 100 movimenti franosi classificati come scivolamenti<br />
traslativi e/o rotazionali, colamenti, crolli e frane complesse. I dati ottenuti per il settore<br />
Punta del Gesso-<strong>Gabicce</strong> <strong>Mare</strong> hanno evidenziato che il 31,6% <strong>di</strong> esso risulta in frana.<br />
Anche il punto 3, scarsa circolazione idrica a tergo delle scogliere nel tratto centrooccidentale,<br />
rappresenta una problematica importante. Negli ultimi anni infatti, in alcuni<br />
tratti <strong>di</strong> litorale della Regione Marche ed in altre regioni italiane, si è manifestato il<br />
fenomeno <strong>di</strong> fioriture algali <strong>di</strong> Otreopsis Ovata, alga tossica nociva per la salute, in<br />
corrispondenza <strong>di</strong> scogliere e zone a scarso idro<strong>di</strong>namismo.<br />
L’eccessivo avanzamento della linea <strong>di</strong> riva nella parte occidentale viene in parte risolto<br />
con il trasferimento meccanico del materiale sabbioso nella parte orientale, da sempre in<br />
deficit.<br />
Riguardo al punto 5, in realtà ‘l’invasione’ delle ghiaie della spiaggia <strong>di</strong> <strong>Gabicce</strong> è un<br />
fenomeno naturale e non rappresenterebbe una problematica se non fosse che, da<br />
sempre, la presenza <strong>di</strong> sabbia senza ghiaia nella spiaggia <strong>di</strong> <strong>Gabicce</strong> è considerata un<br />
pregio dagli operatori balneari e dai turisti.<br />
5. LA CONVENZIONE PER GLI STUDI PRELIMINARI E LA REALIZZAZIONE DI<br />
MODELLI FISICI<br />
Gli obiettivi della convenzione stipulata tra il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Gabicce</strong> <strong>Mare</strong> ed il Dipartimento <strong>di</strong><br />
Ingegneria delle Acque e <strong>di</strong> Chimica del Politecnico <strong>di</strong> Bari e l’Istituto <strong>di</strong> Idraulica e<br />
Infrastrutture Viarie dell’Università Politecnica delle Marche, si possono riassumere in:<br />
eseguire degli stu<strong>di</strong> sperimentali su modelli fisici bi<strong>di</strong>mensionali (2D) e<br />
tri<strong>di</strong>mensionali (3D) al fine <strong>di</strong> confrontare, in termini <strong>di</strong> abbattimento dell’energia<br />
ondosa incidente e dell’evoluzione morfo<strong>di</strong>namica del profilo trasversale del fondo<br />
mobile sabbioso (modelli 2D) e dell’intero arco litoraneo (modelli 3D), <strong>di</strong>verse<br />
configurazioni <strong>di</strong> scogliera (emerse e sommerse);<br />
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verificare la <strong>di</strong>sposizione planimetrica del sistema <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa (modelli 3D) da porre a<br />
protezione della spiaggia <strong>di</strong> <strong>Gabicce</strong> <strong>Mare</strong> in modo da garantire una efficace <strong>di</strong>fesa<br />
alla zona protetta e, al tempo stesso, un buon livello della qualità ambientale che<br />
consenta, tra l’altro, la conservazione delle praterie <strong>di</strong> fanerogame marine nella<br />
zona meri<strong>di</strong>onale del tratto <strong>di</strong> spiaggia;<br />
verificare la tipologia e le caratteristiche della scogliera da realizzare (modelli 2D).<br />
L’ulteriore aspetto tenuto in considerazione durante l’analisi dei modelli sperimentali è<br />
stato quello rivolto alla conservazione della parte emersa del litorale e quin<strong>di</strong> al miglior<br />
mantenimento della linea <strong>di</strong> riva soprattutto in con<strong>di</strong>zioni ondose estreme (anche con<br />
eventi caratterizzati da elevati tempi <strong>di</strong> ritorno) e nel contempo ad evitare depositi <strong>di</strong><br />
materiali fini nelle zone protette.<br />
Sono state eseguite, nella canaletta e nella vasca per modelli marittimi <strong>di</strong> <strong>di</strong>namica<br />
costiera, specifiche simulazioni ondose estreme al fine <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare gli effetti che le<br />
mo<strong>di</strong>fiche delle <strong>di</strong>verse configurazioni delle strutture e del sistema <strong>di</strong> scogliere <strong>di</strong><br />
protezione, rispettivamente, erano in grado <strong>di</strong> arrecare alle tendenze evolutive del profilo<br />
trasversale e della conformazione generale della spiaggia. Come simulazione del moto<br />
ondoso estremo sono state selezionate alcune fra le massime mareggiate rilevate nel<br />
paraggio marino <strong>di</strong> <strong>Gabicce</strong>.<br />
Gli aspetti stu<strong>di</strong>ati ed analizzati dalla convenzione sono stati i seguenti:<br />
inquadramento della conoscenza dello stato fisico del sistema costiero <strong>di</strong> <strong>Gabicce</strong><br />
<strong>Mare</strong> nel suo quadro naturale ed antropico;<br />
descrizione della batimetria del fondale dei luoghi da considerare come base <strong>di</strong><br />
riferimento per la realizzazione dei modelli fisici;<br />
in<strong>di</strong>viduazione delle caratteristiche del regime ondoso e <strong>di</strong> soprelevazione <strong>di</strong> livello<br />
marino del paraggio, con l’applicazione della modellazione matematica per ottenere<br />
le con<strong>di</strong>zioni ondose da simulare nei modelli sperimentali in canaletta ed in vasca,<br />
rispettivamente;<br />
descrizione delle soluzioni progettuali adottate nelle prove;<br />
realizzazione del modello fisico bi<strong>di</strong>mensionale (2D) a fondo mobile in canaletta,<br />
con le relative prove sperimentali effettuate e l’analisi dei risultati ottenuti<br />
dall’elaborazione dei dati raccolti nella sperimentazione;<br />
analoghe analisi per quanto riguarda la modellazione tri<strong>di</strong>mensionale (3D) in vasca.<br />
Sono stati infine ricavati risultati, restituiti in forma numerica e grafica, sulle variazioni<br />
morfo-<strong>di</strong>namiche caratterizzanti le varie fasi in cui si articola lo sviluppo del fondale<br />
emerso e sommerso della spiaggia (rispettivamente del profilo trasversale in canaletta e<br />
della batimentria generale in vasca) ed i valori elaborati dei dati acquisiti dalle sonde <strong>di</strong><br />
misura, consistenti in particolare nell’andamento qualitativo e quantitativo del moto ondoso<br />
e del livello me<strong>di</strong>o superficiale, e dagli strumenti correntometrici, per le varie con<strong>di</strong>zioni<br />
idro<strong>di</strong>namiche determinate dagli attacchi ondosi simulati e per le <strong>di</strong>verse configurazioni <strong>di</strong><br />
prova adottate nelle modellazioni bi<strong>di</strong>mensionale (2D) in canaletta e tri<strong>di</strong>mensionale (3D)<br />
in vasca.<br />
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5.1. Sintesi dei risultati dei modelli 2D e 3D<br />
Gli stu<strong>di</strong> condotti nell’ambito della convenzione per gli stu<strong>di</strong> preliminari e la realizzazione <strong>di</strong><br />
modelli fisici delle due università hanno portato alla scelta della soluzione proposta nel<br />
presente progetto.<br />
Di seguito sono riportate in modo schematico alcune delle misure scelte per mettere a<br />
confronto le soluzioni plano/altimetriche più significative delle opere <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa costiera<br />
proposte dagli stu<strong>di</strong>. Le misure scelte per tale confronto sono:<br />
Modello 2D<br />
1. Arretramento della linea <strong>di</strong> riva<br />
2. Accumulo lato spiaggia (<strong>di</strong>stinguere zona nord da zona sud)<br />
3. Andamento altezza d’onda significativa<br />
4. Coefficiente <strong>di</strong> trasmissione Kt<br />
Modello 3D<br />
1. Moto ondoso – Altezza significativa all’interno della zona protetta<br />
2. Moto ondoso – Coefficiente <strong>di</strong> trasmissione<br />
3. Moto ondoso – Wave set-up nella zona protetta<br />
4. Correnti<br />
5. Evoluzione dei fondali<br />
6. Massima risalita del moto ondoso sulla spiaggia emersa<br />
Modello 2D<br />
Nel modello 2D le soluzioni messe a confronto sono:<br />
Sol. A = stato attuale: scogliere emerse<br />
Sol. D = stato <strong>di</strong> progetto: scogliere emerse con Hberma = 1,50 ml, Lberma = 3,00 ml<br />
Sol. E = stato <strong>di</strong> progetto: scogliere emerse rinforzate con Hberma = 2,20 ml, Lberma = 4,50 ml<br />
Il confronto ha portato alle seguenti considerazioni:<br />
1. Arretramento della linea <strong>di</strong> riva<br />
Confronto tra soluzione E (emersa rinforzata) e soluzione A (stato attuale): E migliore <strong>di</strong> A<br />
Confronto tra soluzione D (emersa) e soluzione A (stato attuale): D peggiore <strong>di</strong> A<br />
2. Accumulo lato spiaggia (<strong>di</strong>stinguere zona nord da zona sud)<br />
Confronto tra soluzione E (emersa rinforzata) e soluzione A (stato attuale): E migliore <strong>di</strong> A<br />
Confronto tra soluzione D (emersa) e soluzione A (stato attuale): D peggiore <strong>di</strong> A<br />
3. Andamento altezza d’onda significativa<br />
Confronto tra soluzione E (emersa rinforzata) e soluzione A (stato attuale): E migliore <strong>di</strong> A<br />
Confronto tra soluzione D (emersa) e soluzione A (stato attuale): D peggiore <strong>di</strong> A<br />
4. Coefficiente <strong>di</strong> trasmissione Kt<br />
Confronto tra soluzione E (emersa rinforzata) e soluzione A (stato attuale): E peggiore <strong>di</strong> A<br />
Confronto tra soluzione D (emersa) e soluzione A (stato attuale): D molto peggio <strong>di</strong> A<br />
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Tutti i parametri utilizzati per il confronto delle <strong>di</strong>verse soluzioni sono concor<strong>di</strong><br />
nell’attribuire alla E la miglior soluzione proposta. L’unico coefficiente <strong>di</strong>scorde è il<br />
coefficiente <strong>di</strong> trasmissione Kt che però viene considerato poco atten<strong>di</strong>bile nel calcolo in<br />
caso <strong>di</strong> scogliere emerse (ve<strong>di</strong> relazione specialistica dell’Università Politecnica delle<br />
Marche “Sezione E”).<br />
Modello 3D<br />
Nel modello 3D le soluzioni messe a confronto sono:<br />
Gruppo B: stato attuale: scogliere emerse con <strong>di</strong>sposizione irregolare<br />
Gruppo C: stato <strong>di</strong> progetto: scogliere emerse (ipotesi 13-3p)<br />
Gruppo D: stato <strong>di</strong> progetto: scogliere emerse rinforzate (ipotesi 16-3p)<br />
Il confronto ha portato alle seguenti considerazioni:<br />
1. Moto ondoso – Altezza significativa all’interno della zona protetta<br />
Confronto tra gruppo D (emersa rinforzata) e gruppo B (stato attuale): D migliore <strong>di</strong> B<br />
Confronto tra gruppo C (emersa) e gruppo B (stato attuale):<br />
2. Moto ondoso – Coefficiente <strong>di</strong> trasmissione<br />
C molto peggio <strong>di</strong> B<br />
Confronto tra gruppo D (emersa rinforzata) e gruppo B (stato attuale): D migliore <strong>di</strong> B<br />
Confronto tra gruppo C (emersa) e gruppo B (stato attuale):<br />
3. Moto ondoso – Wave set-up nella zona protetta<br />
C molto peggio <strong>di</strong> B<br />
Confronto tra gruppo D (emersa rinforzata) e gruppo B (stato attuale): D migliore <strong>di</strong> B<br />
Confronto tra gruppo C (emersa) e gruppo B (stato attuale):<br />
4. Correnti<br />
C molto peggio <strong>di</strong> B<br />
Confronto tra gruppo D (emersa rinforzata) e gruppo B (stato attuale): 76°N: D = B<br />
Confronto tra gruppo C (emersa) e gruppo B (stato attuale): 76°N: C = B<br />
Confronto tra gruppo D (emersa rinforzata) e gruppo B (stato attuale): 16°N: D migliore <strong>di</strong> B<br />
Confronto tra gruppo C (emersa) e gruppo B (stato attuale):<br />
5. Evoluzione dei fondali<br />
16°N: C = B<br />
Confronto tra gruppo D (emersa rinforzata) e gruppo B (stato attuale): D migliore <strong>di</strong> B<br />
Confronto tra gruppo C (emersa) e gruppo B (stato attuale):<br />
6. Massima risalita del moto ondoso sulla spiaggia emersa<br />
C = B (forti accumuli)<br />
Confronto tra gruppo D (emersa rinforzata) e gruppo B (stato attuale): D migliore <strong>di</strong> B<br />
Confronto tra gruppo C (emersa) e gruppo B (stato attuale): C = B<br />
Dai confronti sopra riportati risulta evidente che la soluzione progettuale scelta, identificata<br />
con la sigla “ipotesi 16-3p” - scogliere emerse non rinforzate nel tratto <strong>di</strong> ponente e<br />
scogliere emerse rinforzate nel tratto <strong>di</strong> levante, è quella che meglio risponde alle<br />
problematiche relative alla spiaggia <strong>di</strong> <strong>Gabicce</strong>.<br />
Da mettere in evidenza come, sia nel modello 2D che nel modello 3D, l’eventuale<br />
configurazione <strong>di</strong> progetto con scogliere emerse non rinforzate porterebbe ad un<br />
peggioramento generalizzato su quasi tutti i parametri <strong>di</strong> confronto rispetto allo stato<br />
attuale.<br />
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5.2. Considerazioni sugli stu<strong>di</strong> ambientali condotti dal Dipartimento <strong>di</strong> Scienze del<br />
<strong>Mare</strong> DiSMar <strong>di</strong> Ancona<br />
Dagli stu<strong>di</strong> ambientali condotti dal Dipartimento <strong>di</strong> Scienze del <strong>Mare</strong> DiSMar (oggi<br />
Dipartimento Scienze della Vita e dell’Ambiente) dell’Università Politecnica delle Marche si<br />
possono trarre alcuni aspetti utili dal punto <strong>di</strong> vista della scelta progettuale:<br />
• La popolazione <strong>di</strong> Fanerogame negli ultimi 10 anni si è ampliata <strong>di</strong> circa il 20%÷30%<br />
nella zona a tergo delle scogliere in cui si è costituito un hot spot <strong>di</strong> pregevole qualità<br />
ambientale;<br />
• Al <strong>di</strong> fuori della zona protetta dalle scogliere non sono attualmente presenti<br />
Fanerogame;<br />
• L’intervento <strong>di</strong> salpamento e riallineamento delle attuali scogliere potrà influenzare<br />
l’attuale popolazione <strong>di</strong> Fanerogame.<br />
I principali suggerimenti proposti dal Dipartimento DisMar dell’università per minimizzare<br />
eventuali impatti negativi sono:<br />
1. salpamento delle scogliere esistenti senza escavo <strong>di</strong> fondale per ridurre al minimo<br />
l’eventuale estirpazione delle Fanerogame cresciute in a<strong>di</strong>acenza alle scogliere<br />
(piuttosto che effettuare ripascimenti o sulla riva o <strong>di</strong>rettamente nelle depressioni<br />
causate dalla rimozione profonda degli scogli);<br />
2. eventuale trapianto delle Fanerogame poste in prossimità delle attuali scogliere;<br />
3. monitoraggio in corso d’opera per eventuali azioni correttive durante l’esecuzione<br />
dei lavori;<br />
4. monitoraggio post d’opera per eventuali azioni correttive dopo l’esecuzione dei<br />
lavori.<br />
Tutti i suggerimenti sopra riportati sono stati recepiti dal progetto in quanto:<br />
1. nell’esecuzione dei salpamenti e nel computo del materiale salpato non sono stati<br />
considerati scavi per il recupero del materiale sommerso. Di conseguenza non sono<br />
stati previsti ripascimenti emersi e/o sommersi per il riempimento <strong>di</strong> eventuali<br />
depressioni (ma solamente, ove necessario, la chiusura dei vacui potenzialmente<br />
pericolosi alla balneazione me<strong>di</strong>ante la riprofilatura del materiale presente nella<br />
spiaggia sommersa al <strong>di</strong> fuori delle barriere esistenti per non alterare la popolazione<br />
esistente <strong>di</strong> fanerogame);<br />
2. tra le somme a <strong>di</strong>sposizione dell’amministrazione nel quadro tecnico economico<br />
sono stati previsti degli importi per l’eventuale trapianto <strong>di</strong> Fanerogame in caso <strong>di</strong><br />
necessità (eventuali misure compensative);<br />
3. la relazione ambientale prevede monitoraggi dell’intervento sia in corso che postoperam.<br />
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5.3. Caratterizzazione topo-batimetrica e se<strong>di</strong>mentologica della spiaggia bassa <strong>di</strong><br />
<strong>Gabicce</strong> <strong>Mare</strong><br />
I rilievi topo-batimetrici effettuati nel tratto <strong>di</strong> litorale interessato dal presente progetto e<br />
<strong>di</strong>sponibili per gli stu<strong>di</strong> effettuati dall’università vengono illustrati <strong>di</strong> seguito in or<strong>di</strong>ne<br />
cronologico:<br />
1999-2000 – Rilievo batimetrico effettuato per gli stu<strong>di</strong> propedeutici alla<br />
redazione del Piano <strong>di</strong> Gestione Integrata delle Aree Costiere della Regione<br />
Marche.<br />
Sezioni effettuate: n°6 sezioni single-beam.<br />
Equi<strong>di</strong>stanza tra le sezioni: 250÷300 m.<br />
Lunghezza dei transetti: circa 1 Km<br />
2007, aprile – Rilievo topo-batimetrico commissionato dal <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />
Cattolica per la progettazione definitiva del prolungamento del molo <strong>di</strong><br />
levante del Porto <strong>di</strong> Cattolica-<strong>Gabicce</strong>.<br />
Sezioni effettuate: n°14 sezioni topo-batimetriche single-beam.<br />
Equi<strong>di</strong>stanza tra le sezioni: 100 m.<br />
Lunghezza dei transetti: circa 900 m (batimetrica 5,5÷6m)<br />
NOTA: In virtù del buon dettaglio offerto dai rilievi <strong>di</strong> tali sezioni topo-batimetriche<br />
del tratto <strong>di</strong> spiaggia bassa <strong>di</strong> <strong>Gabicce</strong> <strong>Mare</strong> in stu<strong>di</strong>o, tali indagini sono state<br />
impiegate per l’in<strong>di</strong>viduazione della sezione <strong>di</strong> base della spiaggia <strong>di</strong> <strong>Gabicce</strong> <strong>Mare</strong><br />
da simulare per le prove sperimentali sui modelli fisici in scala ridotta <strong>di</strong> tipo<br />
bi<strong>di</strong>mensionale. Infatti, come è stato illustrato con maggior dettaglio nella sezione<br />
della presente relazione de<strong>di</strong>cata alle prove sperimentali in canaletta, uno dei profili<br />
delle sezioni descritte fungerà da base del modello bi<strong>di</strong>mensionale testato. Lo<br />
stesso rilievo del 2007 è stato utilizzato per il calcolo dei volumi utilizzati nel<br />
computo metrico.<br />
2008, settembre – Rilievo batimetrico con tecnica multi-beam eseguiti<br />
appositamente per la convenzione tra il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Gabicce</strong> e le Università <strong>di</strong><br />
Bari e Ancona.<br />
Tecnica utilizzata: Multi-beam<br />
Area coperta: circa 1700x750 metri<br />
NOTA: I limiti tecnici della presente tecnica <strong>di</strong> rilievo sono solamente costituiti dal<br />
fatto <strong>di</strong> non poter raggiungere le piccolissime profon<strong>di</strong>tà (fino a circa un metro <strong>di</strong><br />
profon<strong>di</strong>tà), in quanto il delicato apparato <strong>di</strong> rilevamento funziona con una sonda <strong>di</strong><br />
misura che deve operare immersa in acqua, non può urtare corpi soli<strong>di</strong> e i fondali<br />
marini ed infine essa lavora prevedendo un cono <strong>di</strong> azione, verticale o poco<br />
inclinato, <strong>di</strong> ampiezza contenuta.<br />
Di seguito si riporta un’immagine che fornisce la copertura della zona rilevata con<br />
tecnica multi-beam (zona colorata) rispetto alla parte non rilevata (con sfondo<br />
bianco). Si mette in evidenza che l’area coperta dalle scogliere non è stata rilevata.<br />
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2009, aprile – Rilievo topografico con tecnica laserscanner aviotrasportato,<br />
produzione <strong>di</strong> ortofoto <strong>di</strong>gitali.<br />
Rilievo topografico<br />
Tecnica utilizzata: Laser-scanner<br />
Area coperta: circa 2500x500 metri<br />
Precisione: 1 metro<br />
NOTA: Essendo tale rilievo esclusivamente <strong>di</strong> tipo topografico, il rilievo delle<br />
scogliere ha riguardato esclusivamente la parte emersa con precisione <strong>di</strong> 1 metro.<br />
Di seguito si riporta un’immagine della restituzione tri<strong>di</strong>mensionale del modello<br />
DTM:<br />
Ortofoto<br />
Tecnica utilizzata: ortofoto <strong>di</strong>gitali<br />
Area coperta: circa 1700x750 metri<br />
Risoluzione foto: 10 cm<br />
Le campagne se<strong>di</strong>mentologiche più recenti richiamate dagli stu<strong>di</strong> sono due:<br />
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SALPAMENTO E RIALLINEAMENTO DI SCOGLIERE EMERSE<br />
RELAZIONE ILLUSTRATIVA E TECNICA<br />
1999, maggio/giugno – Rilievi se<strong>di</strong>mentologici della spiaggia emersa e sommersa<br />
eseguita nell’ambito dei lavori della fase preliminare alle attività <strong>di</strong> progettazione del<br />
Piano <strong>di</strong> Gestione Integrata delle Aree Costiere della Regione Marche;<br />
2008, settembre - Rilievi se<strong>di</strong>mentologici della spiaggia emersa e sommersa<br />
eseguiti nell’ambito della convenzione stipulata tra il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Gabicce</strong> e le due<br />
università <strong>di</strong> Bari e Ancona.<br />
Tali campagne sono descritte in modo dettagliato nella relazione specialistica (geologica).<br />
L’unico dato che va evidenziato è la presenza <strong>di</strong> sabbia quasi sempre compresa nei<br />
campioni tra il 95% ed il 98% e la prevalenza della parte ghiaiosa-ciottolosa in<br />
corrispondenza del promontorio del san Bartolo.<br />
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6. L’INTERVENTO PROPOSTO<br />
Dopo varie considerazioni ed analisi sulle configurazioni alternative per le nuove barriere<br />
poste a <strong>di</strong>fesa del litorale rispetto allo stato attuale, che hanno considerato sia aspetti<br />
planimetrici che altimetrici (<strong>di</strong>verse emergenze o sommergenze), le due Università<br />
incaricate hanno proposto come intervento ottimale quello identificato come “ipotesi 16-3p”<br />
(ve<strong>di</strong> “Sezione D – Configurazioni alternative per la <strong>di</strong>fesa della spiaggia bassa <strong>di</strong><br />
<strong>Gabicce</strong>”).<br />
Tale Ipotesi 16-3p (Figura D.17 estratta da “Sezione D – Configurazioni alternative per la<br />
<strong>di</strong>fesa della spiaggia bassa <strong>di</strong> <strong>Gabicce</strong>”) risulta così costituita, a partire da occidente, da<br />
un primo allineamento relativamente ad un gruppo <strong>di</strong> n°4 barriere, che comincia circa 25m<br />
a ponente della testata orientale della scogliera più lunga posta attualmente a <strong>di</strong>fesa del<br />
massiccio pontile con il locale Mississipi e prosegue, verso levante, praticamente in<br />
allineamento con queste preesistenti, con una <strong>di</strong>rezione che fronteggia i 23°N. I setti sono<br />
sempre lunghi 60m in sommità ed i varchi interme<strong>di</strong> sono previsti, nella configurazione<br />
iniziale adattabile in seguito come suddetto, ampi circa 20,5m, valutati sul livello del me<strong>di</strong>o<br />
mare. Proseguendo verso levante, dopo un singolo varco interme<strong>di</strong>o <strong>di</strong> circa 20m, risulta<br />
partire il secondo allineamento <strong>di</strong> barriere <strong>di</strong>sposte, su cui risulta <strong>di</strong>sposta una serie <strong>di</strong> n°5<br />
setti allineati, lungo la <strong>di</strong>rezione che fronteggia i 17°N. Per questo secondo gruppo <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>fese allineate, sono previsti varchi interme<strong>di</strong> ampi circa 16,5m. Proseguendo ancora<br />
verso levante, dopo un altro singolo varco interme<strong>di</strong>o <strong>di</strong> circa 15m, risulta partire la fila del<br />
terzo gruppo <strong>di</strong> scogliere allineate, costituito da n°5 setti, <strong>di</strong>sposti secondo il terzo<br />
allineamento <strong>di</strong> barriere, che si trova lungo la <strong>di</strong>rezione che fronteggia i 6°N. Sono previsti<br />
varchi interme<strong>di</strong> ampi circa 16,5m.<br />
Infine, ancora verso levante, ormai in corrispondenza del tratto <strong>di</strong> costa più scoscesa<br />
relativa alla zona <strong>di</strong> Punta <strong>Gabicce</strong>, dopo un altro singolo varco interme<strong>di</strong>o <strong>di</strong> circa 15,7m,<br />
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risulta partire la fila del quarto gruppo <strong>di</strong> scogliere allineate, il più orientale, costituito dalle<br />
già citate n°3 barriere, <strong>di</strong>sposte secondo il quarto ed ultimo allineamento, che si trova<br />
lungo la <strong>di</strong>rezione che fronteggia gli stessi già citati 12°N e per i quali i varchi interme<strong>di</strong><br />
risultano ampi circa 12,5m.<br />
Quin<strong>di</strong> in tale ipotesi la <strong>di</strong>stribuzione dei varchi e delle relative ampiezze rispecchia, in<br />
linea <strong>di</strong> massima, la richiesta <strong>di</strong> assicurare un maggior grado <strong>di</strong> protezione costiera al<br />
tratto orientale della spiaggia, lasciando invece al tratto più occidentale la maggior<br />
possibilità <strong>di</strong> agevolare una migliore circolazione. Infatti, relativamente a tale aspetto, i<br />
varchi previsti hanno ampiezze gradualmente decrescenti andando da ponente (zona<br />
pontile Mississipi) verso levante (zona <strong>di</strong> Punta <strong>Gabicce</strong>).<br />
Considerando l’ipotesi 16-3p dai punti <strong>di</strong> vista economico ed ambientale, sono emerse<br />
questioni che hanno portato ad ottimizzare la scelta in<strong>di</strong>viduata dalle università. Di seguito<br />
si riportano i punti principali che hanno guidato la mo<strong>di</strong>fica dell’ipotesi 16-3p:<br />
1. Da una verifica del costo delle lavorazioni da effettuare (salpamenti e nuova<br />
fornitura) per realizzare l’ipotesi 16-3p è emerso un costo eccessivo rispetto<br />
all’attuale <strong>di</strong>sponibilità finanziarie prevista per l’intervento (€ 3.154.815,00);<br />
2. “L’hot spot <strong>di</strong> bio<strong>di</strong>versità <strong>di</strong> assoluto valore scientifico ed interesse naturalistico”<br />
creatosi nella zona <strong>di</strong> litorale ricompresa tra la battigia e le attuali barriere emerse,<br />
specialmente nella parte orientale del paraggio, dovuto alla presenza delle<br />
fanerogame marine e gli eventuali interventi <strong>di</strong> compensazione proposti dal<br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienza del <strong>Mare</strong> (DiSMar) dell’Università Politecnica delle Marche,<br />
hanno portato a considerare una soluzione con minimi spostamenti delle attuali<br />
barriere emerse dato che le stesse praterie <strong>di</strong> fanerogame si sono rigogliosamente<br />
sviluppate soprattutto a ridosso dei massi nella zona protetta dagli stessi.<br />
L’ottimizzazione dell’ipotesi 16-3p ha quin<strong>di</strong> l’obiettivo <strong>di</strong> realizzare il primo stralcio<br />
funzionale e risolvere le problematiche economico/finanziarie legate alla fattibilità<br />
dell’intervento tenendo in debita considerazione tutti gli aspetti ambientali e le eventuali<br />
attività <strong>di</strong> compensazione proposte. Di seguito si illustrano schematicamente i principali<br />
aspetti progettuali:<br />
1. Ottimizzazione dell’asse della nuova configurazione planimetrica <strong>di</strong> progetto<br />
nella parte occidentale e centrale (prime 11 scogliere partendo dal<br />
“Missisipi”). Il nuovo asse è stato sud<strong>di</strong>viso in soli tre tratti rettilinei in sostituzione<br />
dei quattro assi proposti dall’ipotesi 16-3p. Tale nuova soluzione tende a<br />
minimizzare i salpamenti previsti nell’ipotesi 16-3p che in alcuni casi prevedeva<br />
spostamenti <strong>di</strong> scogliere <strong>di</strong> soli pochi metri. Ridurre le lavorazioni <strong>di</strong> salpamento<br />
comporta anche una maggior tutela dell’hot spot <strong>di</strong> bio<strong>di</strong>versità (presenza <strong>di</strong><br />
Fanerogame). Schematicamente, partendo da ovest verso est, il primo tratto del<br />
nuovo asse si <strong>di</strong>scosta da quello dell’ipotesi 16-3p al massimo <strong>di</strong> circa 10 ml<br />
(misurati sulla sezione ortogonale rispetto alla linea <strong>di</strong> riva). La parte centrale risulta<br />
sostanzialmente sovrapposta all’ipotesi dell’università.<br />
2. Ricarica delle 5 scogliere emerse esistenti nella parte orientale (dalla 12 alla<br />
16). La parte più orientale del nuovo asse è quella che <strong>di</strong>fferisce <strong>di</strong> più rispetto<br />
all’ipotesi 16-3p avvicinandosi <strong>di</strong> circa 30 metri alla linea <strong>di</strong> riva (sempre misurati<br />
sulla sezione ortogonale rispetto alla linea <strong>di</strong> riva);<br />
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3. Chiusura del paraggio ed effetti <strong>di</strong> bordo. Altro elemento preso in considerazione<br />
dalla proposta progettuale è la chiusura anche con il primo stralcio del tratto<br />
interessato dall’intervento e gli eventuali effetti <strong>di</strong> bordo nella parte orientale. In<br />
primo luogo la configurazione ottimizzata permette la chiusura completa del<br />
paraggio ricalcando la configurazione attuale, alzando la quota della berma,<br />
regolarizzando i varchi e minimizzando gli effetti <strong>di</strong> bordo che altrimenti vedrebbero<br />
necessarie soluzioni <strong>di</strong> transizione non previste nell’ipotesi 16-3p. Per minimizzare<br />
ulteriormente gli effetti <strong>di</strong> bordo dovuti alla brusca interruzione della “cortina<br />
<strong>di</strong>fensiva” delle scogliere emerse, la soluzione adottata con asse ravvicinato alla<br />
linea <strong>di</strong> riva, permette un ulteriore raccordo altimetrico tra le nuove scogliere e le<br />
radenti esistenti. In secondo luogo e non da ultimo, una soluzione me<strong>di</strong>ata<br />
permetterà una più semplice rimodulazione con il secondo stralcio funzionale,anche<br />
in considerazione del progetto <strong>di</strong> ampliamento del porto <strong>di</strong> Vallugola ancora in<br />
istruttoria ed in fase <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione. In definitiva il secondo stralcio completerà<br />
l’ipotesi progettuale 16-3p con il riallineamento delle ultime ricaricate nel primo<br />
stralcio;<br />
4. La salvaguar<strong>di</strong>a dell’hot spot <strong>di</strong> bio<strong>di</strong>versità. L’ottimizzazione dell’asse delle<br />
nuove scogliere permette <strong>di</strong> rispettare le quote altimetriche delle berme proposte<br />
nell’ipotesi 16-3p e lo spessore delle stesse berme per tutte le 16 scogliere<br />
garantendo una adeguata protezione del litorale e la protezione al piede della<br />
falesia, anche nel primo stralcio. Tale scelta ha inoltre il pregio <strong>di</strong> minimizzare i<br />
salpamenti delle attuali scogliere e <strong>di</strong> allargare le scogliere esistenti solamente<br />
verso il mare aperto non interferendo con la prateria <strong>di</strong> fanerogame sviluppatasi<br />
esclusivamente a tergo delle scogliere. Per quanto riguarda le eventuali attività <strong>di</strong><br />
compensazione proposte dalle relazioni ambientali, è stata prevista in computo<br />
metrico una somma tra le somme a <strong>di</strong>sposizione dell’amministrazione per interventi<br />
quali il trapianto <strong>di</strong> fanerogame in aree idonee (da attuarsi solo se il monitoraggio in<br />
corso d’opera lo riterrà necessario).<br />
La nuova configurazione planimetrica delle barriere emerse è stata sottoposta al parere<br />
preventivo delle università che hanno redatto gli stu<strong>di</strong> preliminari, le quali hanno con<strong>di</strong>viso<br />
le scelte operate … in quanto la soluzione in<strong>di</strong>cata … rispetta le in<strong>di</strong>cazioni fornite dai<br />
modelli fisici, e consente <strong>di</strong> rientrare nelle attuali <strong>di</strong>sponibilità economiche (ve<strong>di</strong> nota<br />
dell’Università Politecnica delle Marche prot. n. 23184 del 27/12/2011). Di seguito si<br />
rappresenta planimetricamente la soluzione in<strong>di</strong>viduata dal primo stralcio.<br />
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Planimetria generale del paraggio con a nord il porto canale <strong>di</strong> Cattolica e a sud la falesia del San Bartolo<br />
ed il porto <strong>di</strong> Vallugola (In verde le scogliere esistenti, in rosso l’ipotesi 16-3p dell’università, in giallo la<br />
soluzione proposta)<br />
Dettaglio della planimetria generale – Parte ovest<br />
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Dettaglio della planimetria generale – Parte centrale<br />
Dettaglio della planimetria generale – Parte est<br />
Le 16 nuove scogliere <strong>di</strong> progetto sono quin<strong>di</strong> realizzate con due <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> sezione:<br />
“Tipo A: non rinforzata” e “Tipo B: rinforzata”. La sezione non rinforzata presenta una<br />
berma con altezza <strong>di</strong> 1,50 ml sul l.m.m. e larghezza pari a ml.3,00. La sezione rinforzata<br />
presenta una berma con altezza <strong>di</strong> 2,20 ml sul l.m.m. e larghezza pari a ml.4,50.<br />
Partendo da ponente (Mississipi) verso levante, le prime 7 scogliere sono <strong>di</strong> tipo A mentre<br />
le ultime 9 sono <strong>di</strong> tipo B.<br />
Per meglio adattarsi alla configurazione attuale e ridurre i costi, la lunghezza delle nuove<br />
scogliere sarà compresa tra 66,00 ml e 72,00 ml (misurate dal l.m.m.). Solo la scogliera<br />
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n°12 avrà una lunghezza <strong>di</strong> 101,00 ml. I varchi, sempre per lo stesso motivo, saranno <strong>di</strong><br />
due <strong>di</strong>verse tipologie: da 16,50 ml e da 20,50 ml. (misurati dal l.m.m.), prevedendo tre<br />
varchi <strong>di</strong> lancio per il soccorso via mare opportunamente segnalati.<br />
Di seguito si riportano le sezioni tipo <strong>di</strong> progetto:<br />
Sezione scogliera emersa Tipo A costruita su scogliera esistente<br />
Sezione scogliera emersa Tipo B costruita su scogliera esistente<br />
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Sezione scogliera emersa ex novo Tipo A<br />
Sezione scogliera emersa ex novo Tipo B<br />
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7. PRIME INDICAZIONI SULLA SICUREZZA<br />
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Le lavorazioni previste in questa fase preliminare sono tutte via mare con esclusivo utilizzo<br />
<strong>di</strong> mezzi marittimi, compreso l’eventuale dragaggio ed il successivo sversamento del<br />
materiale da ripascimento sul tratto <strong>di</strong> litorale posto a tergo delle nuove scogliere emerse.<br />
In relazione a ciò le <strong>di</strong>sposizioni relative alle misure per la salute e la sicurezza nei cantieri<br />
temporanei o mobili <strong>di</strong> cui al D.lgs n81/2008 e ss.mm.ii., non si applicano ai sensi<br />
dell’art.88 comma 2 lettera f) (“ai lavori eseguiti in mare”) del Decreto stesso.<br />
Se in fase <strong>di</strong> progettazione esecutiva dovessero subentrare lavorazioni che prevedono<br />
l’utilizzo <strong>di</strong> mezzi terrestri all’interno del cantiere, si provvederà alla nomina del<br />
coor<strong>di</strong>natore per la sicurezza in fase <strong>di</strong> progettazione e alla elaborazione del piano <strong>di</strong><br />
sicurezza, del fascicolo adattato alle caratteristiche dell’opera ed alla quantificazione degli<br />
oneri or<strong>di</strong>nari ed eventualmente speciali della sicurezza.<br />
Nel caso in cui non sarà nominato il Coor<strong>di</strong>natore per la sicurezza in fase progettuale, ma<br />
poi in sede esecutiva si dovesse verificare l’esigenza <strong>di</strong> aprire un cantiere a terra, sarà<br />
cura dell’impresa appaltatrice ed esecutrice dei lavori (se rimane l’unica che eseguirà tutte<br />
le lavorazioni previste) la redazione del Piano Sostitutivo <strong>di</strong> Sicurezza (art. 131, c.2, let. b)<br />
D.Lgs. 163/06 e il Piano Operativo <strong>di</strong> Sicurezza (art. 96, c.1, let. g) D.Lgs. 81/08).<br />
Nel caso invece sia prevista la presenza contemporanea <strong>di</strong> due o più imprese, la stazione<br />
appaltante dovrà nominare in corso d’opera il Coor<strong>di</strong>natore per la sicurezza in fase<br />
d’esecuzione.<br />
Le stima dei costi or<strong>di</strong>nari della sicurezza ed eventualmente quelli speciali saranno<br />
riportati in apposto elaborato.<br />
Sarà cura del Responsabile dei Lavori (R.U.P.) la verifica <strong>di</strong> idoneità tecnico professionale<br />
dell’impresa affidataria ed esecutrice dei lavori ai sensi dell’art. 90, c. 9, Art. 97 e All XVII<br />
D.Lgs. 81/08.<br />
Per quanto attiene la valutazione e la liquidazione degli oneri della sicurezza (or<strong>di</strong>nari e<br />
speciali ove previsti) oltre alla citata normativa nazionale (D. Lgs. N.81/2007 e ss.mm.ii.)<br />
l’intervento <strong>di</strong> cui trattasi tiene conto anche <strong>di</strong> quanto previsto dalla L.R. n.33/2008.<br />
8. QUADRO TECNICO ECONOMICO<br />
Per contenere ulteriormente i costi <strong>di</strong> progetto sono state effettuate nuove analisi dei<br />
prezzi per la fornitura del nuovo materiale per la realizzazione delle nuove scogliere<br />
emerse del litorale <strong>di</strong> <strong>Gabicce</strong> e per i salpamenti.<br />
Tali analisi hanno preso in considerazione una riduzione <strong>di</strong> circa il 28% dei costi unitari del<br />
vigente prezzario regionale 2011 in quanto le ultime gare <strong>di</strong> appalto effettuate dalla P.F.<br />
Difesa della Costa per l’affidamento <strong>di</strong> lavori marittimi hanno visto offerte economiche con<br />
ribassi <strong>di</strong> molto superiori al 30%.<br />
Per quanto riguarda il Quadro Tecnico Economico si rimanda all’apposito elaborato<br />
progettuale.<br />
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