31.05.2013 Views

MAGGIO 2003 - Free Service srl

MAGGIO 2003 - Free Service srl

MAGGIO 2003 - Free Service srl

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Promosso da<br />

<strong>MAGGIO</strong> <strong>2003</strong><br />

Inserto bimenstrale della rivista Regioni&Ambiente


Il nuovo numero della rivista bimestrale I Porti d’Italia si presenta con un numero di pagine maggiore rispetto all’abituale.<br />

L’originale iniziativa editoriale ha riscosso il successo sperato presso Enti pubblici, aziende, associazioni e professionisti,<br />

che a vario titolo operano in ambito portuale. Notiamo infatti un crescente interesse a pubblicare articoli<br />

(che abbiamo il piacere di ospitare) che presentano specifici progetti da realizzare o già realizzati in ambito portuale<br />

e/o costiero. Siamo lieti inoltre di ospitare anche le realtà aziendali che vogliono presentare ai nostri lettori i loro servizi<br />

e le loro esperienze.<br />

In questo numero la rivista “sbarca” in tre punti d’Italia. A Civitavecchia abbiamo intervistato il Presidente dell’Autorità<br />

Portuale Giovanni Moscherini. Nel “grossetano” i porti ci vengono presentati dal Comandante dell’Ufficio circondariale<br />

marittimo di Porto Santo Stefano, Sergio Lo Presti. Ospitiamo infine una breve presentazione del Porto di<br />

Palermo.<br />

I Porti d’Italia presenta inoltre le riflessioni emerse nel convegno tenuto ad Ostia il 27 febbraio <strong>2003</strong> sul progetto di<br />

ripascimento della Regione Lazio, nonché un’intervista a Roberto Rossetti che ci presenta un innovativo metodo di<br />

difesa delle coste già sperimentato con successo in Danimarca. Riteniamo utile dedicare spazio anche ad Aap2020 -<br />

Adriatic Action Plan 2020, un progetto, nato nell’ambito del Forum permanente delle Città dell’Adriatico e dello<br />

Ionio, che punta alla definizione e al coordinamento delle politiche di sostenibilità a livello locale nella regione Adriatica.<br />

Il Forum citato, nato nel 1999 tra 45 città costiere di Italia, Grecia, Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegoina, Montenegro<br />

e Albania, al fine di dare un contributo al processo di allargamento dell’Unione Europea, è anche tra gli Enti organizzatori<br />

del convegno internazionale che si terrà ad Ancona il prossimo 23 maggio sul tema della tutela del mare.<br />

L’ANSEP-UNITAM, che ha organizzato il convegno insieme al Forum e al Comune di Ancona, ha deciso di dare spazio<br />

all’appuntamento. Dedichiamo infatti le pagine della rubrica “News” de I Porti d’Italia a questo importante appuntamento.<br />

Nella rubrica “Approfondimenti e Normativa” parliamo infine delle patologie amministrative fra iscrizione ex<br />

art. 68 Cod. Nav. e rilascio di concessione marittima per servizi portuali.<br />

Nella speranza di riuscire anche questa volta a suscitare l’interesse sperato, vi invitiamo a conoscerci “da vicino” ad<br />

Ancona il 23 maggio <strong>2003</strong> in occasione del convegno.<br />

Civitavecchia. Un porto al servizio delle imprese p. III<br />

Intervista a Giovanni Moscherini,<br />

Presidente dell’Autorità Portuale<br />

S.E.Port. <strong>srl</strong> p. VII<br />

al servizio del Porto di Civitavecchia<br />

Inquinamento da idrocarburi p. VIII<br />

Le soluzioni di LAMOR<br />

I porti del “grossetano” p. X<br />

Intervento del Comandante<br />

dell’Uff.circondariale marittimo di Porto S. Stefano,<br />

Sergio Lo Presti<br />

Cantiere Nautico TALAMONE sas p. XI<br />

Intervista all’amministratore Antonio Orlandi<br />

Ripascimento a Ostia p. XII<br />

Un convegno per presentare il progetto<br />

della Regione Lazio orientato alla sostenibilità<br />

Difesa delle coste:<br />

il sistema BMS Beach Management System p. XIV<br />

Intervista al Dott. Roberto Rossetti<br />

Palermo, parte il nuovo porto p. XVI<br />

EURECO <strong>srl</strong> p. XVII<br />

Antinquinamento e disinquinamento a Gela e Palermo<br />

Aap2020 - Adriatic Action Plan 2020 p. XVIII<br />

Una evoluzione necessaria nel governo locale<br />

ECOTARAS spa p. XX<br />

Una garanzia contro l’inquinamento nel Golfo di Taranto<br />

Approfondimenti e Normativa p. XXI<br />

Patologie amministrative fra iscrizione ex art. 68 Cod. Nav.<br />

e rilascio di concessione marittima per servizi portuali<br />

News p. XXII<br />

Ancona, 23 maggio <strong>2003</strong><br />

Un appuntamento per la TUTELA DEL MARE<br />

promosso dall’ANSEP-UNITAM<br />

<strong>MAGGIO</strong> <strong>2003</strong><br />

Il Segretario nazionale ANSEP-UNITAM<br />

Paolo Baldoni


Civitavecchia<br />

Un porto al servizio delle imprese<br />

Intervista a Giovanni Moscherini, Presidente dell’Autorità Portuale<br />

Il 2002 ha portato con sé importanti novità per Civitavecchia,<br />

Porto di Roma, che ha notevolmente<br />

affermato e consolidato il suo ruolo di scalo centrale<br />

per i traffici marittimi a servizio dell’hinterland<br />

laziale, ma anche come fulcro di un network logistico<br />

di scambi commerciali in Italia e nel Bacino<br />

del Mediterraneo. Un progetto che il Presidente dell’Autorità<br />

Portuale Gianni Moscherini ha guidato<br />

con grande abilità e determinazione riscuotendo<br />

piena fiducia da parte del<br />

Governo con il quale il<br />

Porto di Roma ha firmato<br />

un accordo globale da<br />

320 milioni di Euro.<br />

Presidente Moscherini,<br />

quali sono stati gli<br />

aspetti più significativi<br />

di questo accordo<br />

siglato ad agosto con il<br />

Governo?<br />

Il Governo ha puntato sul<br />

porto di Civitavecchia per<br />

sviluppare tutta la logistica<br />

del centro-Italia. A<br />

Palazzo Chigi è stato<br />

siglato un Protocollo di Intesa che assume un’importanza<br />

storica per lo scalo e la città in cui il Ministero<br />

delle Infrastrutture e dei Trasporti si impegna, visto il<br />

Piano Triennale delle opere presentato dall’Autorità<br />

Portuale, a reperire e rendere tempestivamente disponibili<br />

le risorse necessarie a realizzare interventi<br />

prioritari, per un importo di 124,5 milioni di euro, ed<br />

altri di tipo strategico con una copertura economica<br />

di 156,2 milioni di euro. Tra i primi sono segnalati<br />

come particolarmente urgenti il completamento dei<br />

Terminal Commerciale, Crocieristico e Container, il<br />

sistema di sicurezza portuale, la nuova sede per la<br />

Polmare, il collegamento con l’area intermodale, l’intervento<br />

compensativo della pineta della Frasca, la<br />

realizzazione della nuova sede Direzionale, e la Darsena<br />

petroli e grandi masse. Nella seconda tranche<br />

invece rientrano la realizzazione delle opere della<br />

nuova darsena traghetti e degli accasermamenti della<br />

Capitaneria di Porto e delle altre forze di polizia.<br />

L’Autorità Portuale, da parte sua, sta provvedendo ad<br />

accelerare le procedure necessarie alla realizzazione<br />

delle opere, nel rispetto dei cronoprogrammi e con il<br />

fine di promuovere lo sviluppo delle attività e dei<br />

servizi portuali per l’incremento dei traffici.<br />

Importanti novità sono previste anche sul<br />

fronte della logistica…<br />

La realizzazione di un sistema logistico moderno ed<br />

integrato è un fattore essenziale per lo sviluppo dei<br />

traffici sia marittimi, sia terrestri. L’accordo con il<br />

Governo prevede un ingente impegno dell’Anas, con<br />

la cessione al Comune e per esso all’Authority del<br />

tratto di Aurelia ex “variante ferrovia”; la realizzazione<br />

del sottopasso al km 78 dell’Aurelia, di una<br />

rampa di discesa tra la nuova Mediana e la bretella e<br />

del tratto stradale che va dall’innesto con l’A12 alla<br />

statale 675 “Umbro-Laziale”. Autostrade Spa realizzerà<br />

invece lo svincolo a nord di Civitavecchia collegato<br />

con l’esistente viabilità di adduzione al porto ed<br />

il casellamento dello svincolo Civitavecchia Nord<br />

con area attrezzata.<br />

Le Fs provvederanno allo spostamento delle attività<br />

delle navi traghetto dai moli Santa Rosa e Vespucci al<br />

molo 22 ed alla realizzazione di un fascio appoggi a<br />

nord di Fiumaretta per il servizio merci. Viene inoltre<br />

prevista la realizzazione di una nuova stazione alla<br />

Mattonara con annesso fascio di manovra, per un<br />

costo dell’opera di circa 40 milioni di euro. Un protocollo<br />

importante, quindi, che disegnerà lo sviluppo<br />

futuro del porto e della logistica fino al 2005 e che,<br />

secondo gli intenti dei firmatari, porterà Civitavecchia<br />

ad assumere un ruolo di importanza strategica<br />

per il Lazio e l’intero Centro Italia.<br />

Un’altra importante novità del 2002 è stata l’apertura<br />

dei cantieri per l’ampliamento del<br />

Porto commerciale…<br />

Proprio così, ed anche in<br />

quell’occasione il Ministro<br />

Lunardi è stato testimone<br />

dell’inaugurazione di lavori<br />

fondamentali per lo sviluppo<br />

dei traffici commerciali<br />

per il Porto di Roma,<br />

per la realizzazione della<br />

seconda fase del Piano<br />

III


Regolatore Portuale che riguardano l’ampliamento<br />

del Porto commerciale. Con la consegna delle nuove<br />

aree e banchine, Civitavecchia può infatti contare sul<br />

raddoppio delle sue capacità ricettive: il solo nuovo<br />

Terminal multipurpose e contenitori aggiunge una<br />

superficie di 400 mila m 2 all’area commerciale del<br />

Porto per assicurare un ulteriore incremento dei traffici,<br />

soprattutto nel settore auto e contenitori, confermando<br />

il trend positivo che ha visto aumentare da 1<br />

milione di tonnellate di merci, movimentate nel 1995,<br />

ad 1 milione ed 800 mila tonnellate nel 2001.<br />

Inoltre vorrei far presente che sempre nel 2002 l’Autorità<br />

Portuale e la Compagnia “Porto di Civitavecchia”,<br />

società controllata a maggioranza da Italpetroli<br />

ed in cui è recentemente entrata l’Enel, hanno firmato<br />

il patto concessorio che prevede la consegna di<br />

aree a terra per 51 mila metri quadrati e specchi<br />

acquei per un milione e 223m 2 per la realizzazione<br />

della nuova Darsena<br />

Petroli. L’accordo è il<br />

risultato di un percorso<br />

iniziato nel 1997<br />

dall’Autorità Portuale<br />

che prevedeva il progressivosmantellamento<br />

della Vecchia<br />

Darsena Petroli situata<br />

al centro del Porto storico,<br />

in modo da destinarlo<br />

alla sua naturale<br />

vocazione di attrazione<br />

turistica e scalo<br />

crocieristico di livello internazionale,<br />

leader in tutto il Mediterraneo.<br />

Il progetto, che ha ottenuto il<br />

via libera da parte del Ministero<br />

dell’Ambiente, prevede la realizzazione<br />

in mare aperto di una<br />

torre petrolifera per il carico e lo<br />

scarico di navi cisterna. Civitavecchia<br />

diventa così il primo scalo<br />

nazionale, interamente finanziato<br />

da privati, specializzato per grandi masse, petrolio e<br />

rinfuse solide.<br />

La variante al Piano Regolatore prevede inoltre un’area<br />

destinata alle navi Ro-Ro di ultima generazione<br />

IV<br />

che non trovano adeguata<br />

accoglienza, per<br />

le loro maggiori dimensioni,<br />

alle nuove banchine.<br />

Tutti i servizi<br />

quindi, attualmente<br />

ubicati nella Darsena Romana, sono spostati presso<br />

la nuova Darsena, in fase di realizzazione, quali per<br />

esempio la sede della Capitaneria di Porto e le strutture<br />

per la pesca.<br />

Rimanendo in tema dei traffici Ro-Ro, in occasione<br />

del 6° Euro Med Convention che si è<br />

svolto a Fiuggi nel mese di novembre l’Autorità<br />

Portuale ha siglato un importante accordo con<br />

l’armatore Grimaldi Napoli; di che cosa si<br />

tratta?<br />

Poco dopo la firma di tale accordo è attraccata alle<br />

banchine del porto di Civitavecchia la<br />

prima nave del servizio Euro Med dell’armatore<br />

partenopeo. Si tratta di una<br />

partenza settimanale che collega il<br />

porto laziale ai diciotto scali del servizio<br />

in quattordici paesi d’Europa e del<br />

Mediterraneo, con una movimentazione<br />

iniziale di circa 30.000 auto,<br />

5.000 trailers e 2.000 contenitori. A<br />

questo si aggiungono altri due nuovi<br />

servizi previsti<br />

sempre dall’accordo<br />

con Grimaldi<br />

Napoli. Il<br />

primo trisettimanale<br />

che collega<br />

Civitavecchia con<br />

la Spagna ed i<br />

Paesi del<br />

WestAfrca; il<br />

secondo, round<br />

the world, bisettimanale<br />

fra Anversa<br />

e America settentrionale<br />

con transit-time di soli sei giorni fra Anversa<br />

ed Usa, oltre ai sei giorni fra Anversa e Civitavecchia.<br />

Il porto di Civitavecchia diventa così gateway ed hub<br />

per l’Italia centrale del net work EuroMed per i traf-


fici ro-ro/multipurpose, in particolare per quello<br />

delle auto. Grimaldi dispone provvisoriamente di un<br />

accosto preferenziale e di 25.000 mq di piazzale, ma<br />

fra poco l’armatore avrà a disposizione un grande<br />

terminal dedicato in concessione, non appena<br />

saranno ultimati i lavori in corso sulle aree recentemente<br />

acquisite dall’Autorità Portuale e demanializzate.<br />

I nuovi terreni verranno dedicati al traffico roro<br />

e fanno parte del protocollo d’intesa fra l’Authority<br />

ed i quattro principali operatori di logistica nel mercato<br />

delle auto nuove: Mercurio, Zust Ambrosetti,<br />

Elia, Bertani.<br />

Con i lavori di ampliamento del porto commerciale è<br />

possibile raddoppiare la disponibilità di spazi e banchine<br />

e questo è il vantaggio che possiamo offrire ai<br />

nostri clienti: non solo aree ed accosti dedicati, ma<br />

soprattutto la qualità e l’affidabilità del servizio.<br />

Cosa ci dice invece dell’estensione della circoscrizione<br />

territoriale dell’Autorità Portuale di<br />

Civitavecchia a Fiumicino ed oggi si può dire<br />

anche a Gaeta?<br />

Far crescere il Porto di Civitavecchia non è stato<br />

infatti solo l’ampliamento dell’area portuale ma<br />

anche l’estensione della circoscrizione territoriale<br />

dell’Autorità Portuale allo scalo di Fiumicino. Il Ministro<br />

Lunardi, in occasione<br />

della sua visita ha consegnato<br />

il Decreto che unisce<br />

i due Porti, puntando<br />

all’incremento complessivo<br />

dei traffici commerciali<br />

e dei passeggeri. Civitavecchia<br />

infatti non rinuncia<br />

alla sua vocazione di<br />

Porto di Roma, puntando<br />

ad un ulteriore ampliamento<br />

dei traffici croceristi:<br />

basti pensare che nel ’96 le<br />

navi da crociera erano 50,<br />

contro le 500 attuali che fanno<br />

superare abbondantemente i<br />

2 milioni di passeggeri, considerando<br />

anche i transiti per le<br />

isole. Dopo l’ampliamento<br />

della circoscrizione a Fiumi-<br />

cino, l’Autorità Portuale punta a sviluppare il polo<br />

dei Porti laziali, secondo una logica di sistema che<br />

prevede appunto l’allargamento anche a Gaeta, proponendo<br />

ai clienti nazionali ed internazionali una<br />

pluralità di opportunità per diversi settori merceologici,<br />

in particolare quello agroalimentare e soprattutto<br />

ortofrutticolo, grazie alo sviluppo di terminal<br />

dedicati nel porto di Gaeta.<br />

Per realizzare questa grande piattaforma logistica<br />

sono stati realizzati a Civitavecchia in questi ultimi<br />

anni interventi infrastrutturali che hanno permesso al<br />

porto di raddoppiare la superficie operativa ed il<br />

numero delle banchine. Il porto dispone oggi di 25<br />

banchine, con lunghezze variabili da 86 a 400 metri<br />

dotate delle più avanzate tecnologie per la movimentazione<br />

e l’assistenza a navi delle ultime generazioni,<br />

spaziosi magazzini polifunzionali ed ampi<br />

piazzali. Sono inoltre in costruzione nuove banchine<br />

da destinare all’area commerciale, come previsto dal<br />

nuovo Piano regolatore portuale. Anche il porto di<br />

Fiumicino sta mettendo in campo una serie di interventi<br />

per ammodernare ed ampliare le proprie capacità<br />

ricettive. Per il Porto di Gaeta, che dispone oggi<br />

di 900 m di accosti e 12.000 m 2 di piazzale, sono previsti<br />

ulteriori 360 m. di banchine e la disponibilità di<br />

un’area per la movimentazione di oltre 40.000 m 2 Al<br />

porto saranno collegate aree per<br />

complessivi 80.000 m 2 con celle frigorifere,<br />

strutture per la movimentazione<br />

e la sosta delle merci e dei<br />

container. Il tutto connesso con il<br />

sistema ferroviario della linea Roma-<br />

Napoli. Oltre ad essere al centro del<br />

Paese i porti laziali sono prossimi<br />

anche ai più grossi<br />

bacini di produzione, di<br />

distribuzione e di consumi<br />

italiani. Basta pensare<br />

al bacino commerciale<br />

romano con oltre 3<br />

milioni di persone ed al<br />

mercato ortofrutticolo di<br />

Fondi che dispone di<br />

un’area di 225.000m 2.<br />

Da non dimenticare<br />

poi la vocazione turi-<br />

V


stica che per tradizione<br />

il Porto di Roma porta<br />

avanti e rafforza anno<br />

dopo anno…<br />

Sicuramente il traffico crocieristico rappresenta una<br />

risorsa importantissima per il Porto di Civitavecchia.<br />

Una risorsa che sia l’Autorità Portuale che Comunale<br />

intendono salvaguardare grazie anche alla valorizzazione<br />

del waterfront, per il quale l’Autorità Portuale<br />

ha bandito un concorso di idee, puntando a realizzare<br />

il più bel porto turistico del mondo. 700 milioni<br />

di premio al 1° classificato, 200 milioni al secondo e<br />

200 milioni al terzo. Il porto storico non può oggi<br />

sostenere neppure i traffici dei collegamenti con le<br />

isole, per varie ragioni, tra cui le dimensioni sempre<br />

maggiori delle navi che necessitano disponibilità più<br />

ampie di attracco. Per garantire i collegamenti con la<br />

Sardegna con i nuovi traghetti e ottenere spazi da utilizzare<br />

per il progetto Autostrade del Mare, abbiamo<br />

liberato la Vecchia Darsena Petroli, in una logica riorganizzativa<br />

del Porto che prevede lo spostamento a<br />

nord di tutta la logistica delle movimentazione verso<br />

la Sardegna, liberando al tempo stesso la città dall’appesantimento<br />

del traffico auto-passeggeri e tir. Il<br />

progetto prevede un’operazione di svuotamento<br />

della Darsena Romana, anche dai pescherecci ricollocando<br />

i mezzi di servizio. Un sogno che in parte<br />

VI<br />

Civitavecchia, storia di un porto crocieristico<br />

stiamo già realizzando riqualificando e liberando l’area<br />

di interesse storico, dove sono evidenti le testimonianze<br />

di architetti quali Bramente, Michelangelo,<br />

Vanvitelli. In sinergia con il Comune e con l’approvazione<br />

del Presidente della Regione Lazio abbiamo<br />

deciso nel 2001 di portare avanti questo obiettivo<br />

affidando la progettazione del lavoro attraverso un<br />

bando di gara internazionale, e nell’arco di quattro o<br />

cinque anni puntiamo a realizzare questa grande<br />

scommessa, grazie anche a finanziamenti privati, che<br />

cambierà non solo il Porto e la città, ma tutto il territorio.<br />

Per incrementare ulteriormente il settore crocieristico<br />

il Piano Regolatore Portuale prevede la realizzazione<br />

di un Nuovo Terminal passeggeri del Porto di<br />

Civitavecchia, progettato all’insegna della massima<br />

efficienza e multifunzionalità. La struttura, che sarà<br />

completata entro il 2004, sarà in grado di servire contemporaneamente<br />

più navi, grazie ad una collocazione<br />

strategica dei dispostivi di entrata ed uscita dei<br />

passeggeri ed alla presenza di strutture movibili, sia<br />

per l’accoglienza dei turisti che per il controllo bagagli.<br />

All’interno del Terminal i passeggeri potranno<br />

usufruire di vari punti di ristoro ed intrattenimento<br />

ed avranno la possibilità di effettuare il ceck-in dei<br />

bagagli direttamente per l’aeroporto internazionale<br />

di Fiumicino.<br />

Civitavecchia, città ricca di storia e dinamico centro economico e commerciale, si caratterizza non solo per le sue attività<br />

portuali ma anche come meta turistica.<br />

In posizione centrale fra Roma ed il cuore dell’Etruria meridionale accoglie numerosissimi viaggiatori che fin dall’800<br />

sono stati attratti dalla grande suggestione naturalistica, dai monumenti, dai tesori d’arte esposti in chiese, palazzi e<br />

musei della zona. Fondato nel 108 d.C. su preesistenti insediamenti etruschi dall’Imperatore Traiano per dare un porto<br />

sicuro alla capitale dell’Impero, lo scalo di Civitavecchia ha continuato anche nella Roma dei Papi e sino ai giorni nostri<br />

la funzione per cui era stato fondato: la più sicura porta a mare di Roma, la Città Eterna, custode di un passato che testimonia<br />

la grandezza artistica e storica dell’Italia. Oltre a quanto rappresenta per la Cristianità con il Vaticano ed i luoghi<br />

di culto, Roma è un museo all’aperto dove le opere d’arte, le vestigia ed i monumenti dei secoli passati sono sotto gli<br />

occhi di tutti, nelle vie e nelle piazze.<br />

Fare scalo a Civitavecchia significa anche approdare nel cuore della misteriosa civiltà etrusca con mete di sicuro fascino:<br />

Tuscania, Tarquinia, Vulci, Viterbo, Cerveteri e tante altre da scoprire ed apprezzare.


S.E.Port. s.r.l.<br />

al servizio del Porto di Civitavecchia<br />

Premessa<br />

L’Autorità Portuale di Civitavecchia ha da tempo avviato un<br />

processo di ammodernamento del Porto affinché assuma<br />

le connotazioni di un moderno scalo, principale via marittima<br />

d’accesso alla città di Roma. Naturalmente questa attività<br />

non poteva non essere accompagnata da ingenti investimenti<br />

strutturali ed organizzativi, con la previsione della<br />

“privatizzazione” di alcuni servizi, in osservanza e<br />

coerenza con la riforma portuale del 1994. Nel 1996 è così<br />

sorta la S.E.Port. S.r.l. - Servizi Ecologici Portuali, società di<br />

servizi il cui scopo principale è la gestione dei rifiuti portuali.<br />

Al capitale sociale della S.E.Port. partecipa, oltre ad<br />

importanti operatori dello scalo, anche l’Autorità Portuale.<br />

L’azienda<br />

La S.E.Port. è oggi un’importante<br />

realtà e gestisce<br />

dall’agosto del 1998 il servizio<br />

di igiene ambientale<br />

nel Porto di Civitavecchia.<br />

Dall’1.1.2000 ha realizzato<br />

un’impainto impianto di<br />

stoccaggio e sterilizzazione<br />

dei rifiuti solidi provenienti<br />

dalle navi e dagli<br />

utenti portuali, in ottemperanza<br />

a tutte le disposizioni<br />

nazionali e alle convenzioni internazionali. La S.E.Port. ha inoltre<br />

realizzato un impianto per lo stoccaggio ed il trattamento<br />

delle acque di sentina provenienti dalle navi, con il<br />

quale il Porto di Civitavecchia ha completato la gamma dei<br />

servizi di gestione dei rifiuti offerti agli operatori ed utenti<br />

portuali.<br />

La S.E.Port. possiede anche le autorizzazioni necessarie<br />

per ricevere i rifiuti provenienti dalle altre realtà portuali.<br />

Tale ultima evenienza si integra perfettamente con la politica<br />

di trasformazione dell’Autorità Portuale, che recentemente<br />

ha ampliato le proprie competenze ai Porti di Fiumicino<br />

e Gaeta.<br />

La società è iscritta presso l’Albo Nazionale Gestori Rifiuti<br />

per il trasporto c/terzi dei rifiuti urbani, speciali, non pericolosi<br />

e pericolosi.<br />

Alla fine del 2001, la S.E.Port. ha adeguato la struttura organizzativa<br />

e produttiva. In particolare è stata quindi realizzata<br />

la copertura laterale del capannone ove è ospitato<br />

l’impianto di sterilizzazione dei rifiuti portuali; è stato<br />

posto in opera l’impianto per la depurazione delle acque<br />

piovane; sono stati installati un nuovo gruppo trituratore<br />

ed un gruppo compattatore munito di pressa disidratatrice<br />

per ottimizzare il funzionamento dell’impianto di sterilizzazione<br />

rifiuti.<br />

L’attività<br />

L’attività della Società è pertanto incentrata nella raccolta<br />

dei rifiuti prodotti dalle navi che approdano nel Porto di<br />

Civitavecchia, nelle pulizie delle banchine e degli altri<br />

spazi aperti, nella raccolta e trasporto dei rifiuti dai cassonetti<br />

ubicati in ambito portuale, nella pulizia degli specchi<br />

acquei portuali. I rifiuti provenienti dalle navi prima di<br />

venire smaltiti vengono sterilizzati, previa riduzione volumetrica,<br />

e disidratatati per ridurre al minimo l’eventuale<br />

carica batterica.<br />

Al servizio del porto<br />

La S.E.Port. nell’esecuzione del suo progetto ha inteso<br />

attuare gli scopi statutari e perseguire le finalità delineate<br />

dai programmi dell’Autorità Portuale. La costruzione degli<br />

impianti soddisfa le richieste degli operatori portuali e<br />

società di armamento che devono smaltire i rifiuti da essi<br />

stessi prodotti, in considerazione del fatto che le differenti<br />

attività e i possibili incidenti nell’ambiente portuale potrebbero<br />

portare a varie forme di inquinamento (delle acque,<br />

dei sedimenti, del suolo, della falda, delle strutture, di tipo<br />

biologico).<br />

La sicurezza e l’ambiente<br />

Tutti gli interventi effettuati negli anni hanno consentito il<br />

miglioramento della sicurezza sul lavoro degli addetti e la<br />

diminuzione dell’impatto delle attività sull’ambiente circostante.<br />

La Società infine, ricercando il miglioramento dell’erogazione<br />

dei servizi all’utenza è in procinto di adottare le procedure<br />

ISO 14001, e successivamente chiedere la certificazione<br />

EMAS.<br />

S.E.Port. <strong>srl</strong><br />

Loc. Punta San Paolo - Via Aurelia Nord km 74,400 -<br />

00053 Civitavecchia RM<br />

Tel. 0766 23587 - fax 0766 23781<br />

VII


La Lamor Corporation Ab fondata nel 1982 è una società<br />

finlandese specializzata nella fornitura di sistemi e servizi<br />

nel campo del recupero di idrocarburi sversati. Gran parte<br />

delle risorse vengono impegnate nel continuo sviluppo di<br />

nuove tecnologie per il recupero di oli sversati, per il pompaggio<br />

di oli viscosi, per la bonifica di siti terrestri e<br />

altre aree di controllo dell’inquinamento ambientale.<br />

VIII<br />

Inquinamento da idrocarburi<br />

Le soluzioni di LAMOR<br />

LAMOR (LArsen Marine Oil Recovery) è il marchio<br />

con cui vengono commercializzati tali prodotti.<br />

L’acquisizione della LORI e della GT Pollution Technology<br />

Ltd nell’Agosto 2002 ha determinato l’afflusso<br />

di nuove tecnologie ed il miglioramento della<br />

rete di vendita, garantendo alla Lamor una posizione<br />

di primato fra le aziende produttrici di equipaggiamenti<br />

per il recupero di idrocarburi.<br />

La tecnologia Lamor, a spazzola rigida, è flessibile<br />

nel design ed è applicata a skimmers di varie forme<br />

e dimensioni, per garantire sempre il massimo risultato.<br />

Gli skimmer Lamor, LORI e GT sono disponibili<br />

per recuperi da 5 a 400m 2/h . Sistemi specifici<br />

possono essere inoltre realizzati per particolari<br />

applicazioni.<br />

La nostra ampia gamma di prodotti include skimmers,<br />

sistemi di pompaggio per oli pesanti, barriere di contenimento<br />

sistemi per la pulizia delle spiagge, equipaggiamenti<br />

per la bonifica di siti contaminati, Power Pack portatili<br />

e sistemi per impianti industriali. Lamor inoltre produce<br />

barche da lavoro, battelli e sistemi di trasporto<br />

terrestri per il supporto in operazioni<br />

di recupero e per il traino di barriere.<br />

I sistemi Lamor sono stati utilizzati in centinaia<br />

di sversamenti con risultati eccellenti.<br />

Per coordinare tutto il know-how disponibile<br />

Lamor ha sviluppato il concetto di “Oil<br />

Spill Response Centre”. Con la nostra esperienza<br />

in pianificazione logistica, il coordinamento<br />

della forza lavoro e la selezione<br />

degli strumenti più appropriati, Lamor può<br />

fornire assistenza nella pianificazione e<br />

nella realizzazione di basi locali per l’intervento in caso di<br />

sversamento.<br />

La Lamor offre una gamma di moderni skimmer, realizzati<br />

per ovviare a qualsiasi sversamento. Gli skimmer della<br />

Lamor sono facili da utilizzare e richiedono un addestramento<br />

minimo. Sono inoltre progettati e realizzati per<br />

garantire elevata resistenza ed un lungo periodo di utilizzo.<br />

La loro capacità di recupero è inoltre certificata dalla<br />

Lloyds. Il 90% degli skimmer della Lamor è basato su la<br />

provata e brevettata tecnologia della spazzola rigida che<br />

separa efficientemente l’olio dall’acqua. Le spazzole rotanti<br />

sono disponibili in varie tipologie in base al tipo di olio ed<br />

alle condizioni di recupero. Lo skimmer a spazzola rigida<br />

garantisce migliori risultati di recupero su varie tipologie di<br />

idrocarburi rispetto ad altri sistemi. In presenza di oli a<br />

bassa e media viscosità, le spazzole rotanti offrono una<br />

superficie ampia fra i filamenti dove imprigionare gli oli<br />

stessi. All’aumentare della viscosità aumenta la rigidità dei<br />

filamenti garantendo sempre elevate capacità di recupero.<br />

La famiglia degli skimmer Lamor comprende sistemi di<br />

recupero da 10 a 400m 2/h. In soli 5 giorni, nel gennaio<br />

2002, il più piccolo modello Minimax 12 W ha recuperato<br />

250m 2/h di gasolio sversato in prossimità delle coste Finlandesi.<br />

In Italia la Lamor, rappresentata dalla Società Navaltecnica<br />

Srl con sede a Roma in Largo Esopo 21, è sempre più presente<br />

sia presso aziende in campo marittimo specializzate<br />

nella lotta all’inquinamento da idrocarburi, con la fornitura<br />

di skimmer, pompe, barriere e Power Pack, sia in campo<br />

industriale presso Centrali Termoelettriche e Raffinerie per<br />

la fornitura di skimmer utilizzati in vasche API ed ITAR per<br />

la loro maggiore efficienza nel recupero e trasferimento di<br />

oli combustibili nei bacini interni.<br />

La Navaltecnica è agente delle seguenti società:<br />

- Hamann: Impianti per il trattamento di acque nere e<br />

grigie<br />

- Heinen & Hopman: Impianti di condizionamento e<br />

ventilazione di bordo.<br />

- Anytec Marine Ab: Carrelli anfibi per la movimentazione<br />

di imbarcazioni<br />

- Emsicon: filtri per gas di scarico di generatori di bordo<br />

- Markleen: Prodotti assorbenti per idrocarburi sversati<br />

- DVZ: Separatori acque oleose di sentina<br />

- Matrix: Dissalatori per uso marino, civile e industriale<br />

Per avere maggiori dettagli Vi invitiamo a visitare il<br />

nostro sito-web www.navaltecnica.it nel quale troverete<br />

tutti i link di accesso ai siti delle aziende rappresentate.<br />

Agente esclusivo per l’Italia:<br />

Navaltecnica Srl<br />

Largo Esopo, 21- 00124 Roma<br />

tel. 06 50930215 - fax: 06 50938140<br />

www.navaltecnica.it<br />

ablasi@navaltecnica.it


L’ufficio Circondariale Marittimo di Porto Santo Stefano<br />

estende la propria giurisdizione lungo 180 Km circa di<br />

costa che intercorre da Punta Ala (a Nord) fino a Caparbio,<br />

di cui fanno parte le isole di Giglio e Giannutri.<br />

In tale ambito geografico insistono un totale di 8 approdi<br />

ove la Guardia Costiera è presente oltre che con il Circolare<br />

anche con 6 Uffici Minori dislocati presso: Porto Ercole,<br />

Orgetello, Isola del Giglio, Talamone, Marina di Grosseto e<br />

Castiglione della Pescaia.<br />

Si tratta comunque di un contesto assai variegato, caratterizzato<br />

da fattori commerciali, produttivi, turistici e non per<br />

ultimi ambientali assai marcati che comunque convengono<br />

e interagiscono tra loro nei porti che di fatto costituiscono<br />

i punti focali di tali interessi.<br />

Porto Santo Stefano<br />

È un porto con attività a prevalenza commerciale per trasporto<br />

passeggeri da e per le isole del Giglio e di Giannutri<br />

e attività di pesca da diporto. Operano due società di navigazione<br />

che assicurano il costante collegamento insulare<br />

con la terra ferma; mediamente negli ultimi tre anni sono<br />

transitati in questo porto da e per l’Isola del Giglio, circa<br />

200.000 passeggeri e circa 40.000 auto e altri mezzi.<br />

Durante il periodo estivo altre minori società di navigazione<br />

effettuano minicrociere lungo il promontorio Argentario,<br />

oltre ai collegamenti con le isole di Giglio e Giannutri.<br />

Particolarmente spiccata è l’attività di noleggio delle<br />

unità di diporto, nonché la presenza di scuole diving che<br />

organizzano escursioni di gruppi di sub nelle diverse zone<br />

del circondario dotate di fondali di rilevante interesse per<br />

la flora e la fauna marina. La flotta peschereccia di questo<br />

porto consta di 35 unità adibite alla pesca costiera di cui 18<br />

che effettuano pesca a strascico mentre le rimanenti effettuano<br />

pesca locale con reti da posta fissa e circuizione.<br />

Porto Ercole<br />

È un porto con attività prevalentemente incentrata sul<br />

diporto nautico e sulla pesca costiera. Sono presenti circa<br />

2.000 unità da diporto ormeggiate nei pontili presenti nello<br />

stesso porto di Porto Ercole e circa 700 nel porto turistico di<br />

Marina di Cala Galera. La flotta peschereccia conta di 20<br />

unità. Presenti altresì unità adibite al noleggio per gruppi<br />

sub.<br />

Isola del Giglio<br />

È un porto meta di numerosi turisti, specie nel periodo<br />

estivo. Intenso è altresì il transito di unità da diporto.<br />

Castiglione della Pescaia<br />

È un porto/canale con principali attività di diporto nautico<br />

e pesca costiera. Sono presenti 300 unità da diporto, 40<br />

unità da pesca costiera, nel porto turistico di Punta Ala<br />

circa 900 unità da diporto.<br />

Talamone<br />

È un porto con prevalente attività di nautica da diporto. È<br />

interessato anche da attività di operazioni commerciali di<br />

navi da carico.<br />

X<br />

II ppoorrttii ddeell“grossetano”<br />

Intervento del Comandante dell’Ufficio circondariale marittimo<br />

di Porto Santo Stefano, Sergio Lo Presti<br />

Marina di Grosseto<br />

È un porto in costruzione. Sarà destinato a ormeggio di<br />

nautica da diporto e per il naviglio adibito alla piccola<br />

pesca.<br />

Personale e attività di istituto<br />

Il personale della Guardia Costiera in tutto il Circondario<br />

complessivamente consta di 60 unità. I mezzi navali sono i<br />

seguenti: CP 803 e CP 868 unità ogni tempo adibite esclusivamente<br />

ai compiti di soccorso in mare, mentre la CP<br />

2087 e la CP 6002, unitamente a tre mezzi minori svolgono<br />

i restanti compiti istituzionali della guardia Costiera in<br />

materia di polizia marittima e di vigilanza pesca per la<br />

tutela del prezioso bene ambientale costituito dal mare.<br />

Nel corso dell’anno 2002 sono stati effettuati: circa 800 controlli<br />

per rispetto di ordinanza balneare e del traffico marittimo;<br />

11 reati accertati; circa 100 illeciti amministrativi.<br />

Altro dato fondamentale che caratterizza l’attività della<br />

Guardia Costiera lungo il litorale del Circondario è sicuramente<br />

rappresentato dal totale di 88 interventi di soccorso<br />

prestati durante la passata stagione.<br />

Fra le iniziative svolte autonomamente dal Circondario<br />

ritengo opportuno soffermarmi sull’attività di pattugliamento<br />

in mare svolta dalle dipendenti unità navali per la<br />

vigilanza pesca e la tutela del patrimonio marino. In totale<br />

i controlli eseguiti durante lo scorso 2002, nell’ambito del<br />

contesto di competenza del Circondario, sono stati i<br />

seguenti: in mare 131, per la verifica di attrezzature da<br />

pesca non consentite 232, per la pesca di aragoste in tempi<br />

vietati 25, per la verifica di documenti dell’unità e degli<br />

equipaggi 174, presso le pescherie 140, nei mercati ittici 72<br />

e presso i ristoranti 99. Oltre l’imprescindibile azione di<br />

prevenzione e presenza della Guardia Costiera, che riveste<br />

un importante ruolo di deterrente, l’esito della suddetta<br />

attività si concretizza anche sul numero totale delle contestazioni<br />

eseguite per attività illecite in materia di pesca che<br />

sono state 40 nel 2002 rispetto alle 26 del 2001.<br />

Merita inoltre particolare menzione il progetto promosso<br />

dalla Provincia di Grosseto per la realizzazione di alcune<br />

barriere sommerse per il ripopolamento ittico del litorale<br />

grossetano, e svolto nell’ambito del Patto Territoriale per<br />

L’Agricoltura e la Pesca. Mediante il posizionamento di tali<br />

strutture sommerse si mira ad accrescere e facilitare la<br />

riproduzione delle specie ittiche costiere in quanto le<br />

stesse troverebbero nutrimento (con la formazione della<br />

flora marina ivi insediata) e rifugio in relazione al costituito<br />

impedimento dell’attività illegale di pesca a strascico eseguita<br />

all’interno della “fascia costiera protetta”.<br />

Ritengo che oltre al settore della tutela ambientale, particolarmente<br />

sentita in tutta la costa d’Argento, gli ambienti che<br />

destano il particolare interesse siano comunque legati alle<br />

attività turistico-ricreative, che includono pertanto l’ulteriore<br />

sviluppo del diporto nautico e di tutte le attività a esso<br />

connesse. Tale presupposto, pressoché comune a tutti i<br />

porgitori dell’Argentario, è strettamente correlato e commisurato<br />

al particolare contesto costiero che per la sua bellezza<br />

è diventato una delle principali mete turistiche nazionali.


Cantiere Nautico TALAMONE sas<br />

Intervista all’amministratore Antonio Orlandi<br />

Signor Orlandi, quando<br />

nasce la società Cantiere<br />

Nautico TALAMONE? E<br />

come evolve negli anni<br />

la sua attività?<br />

La C.N. TALAMONE s.a.s.<br />

nasce nel 1989 come<br />

azienda dedicata alla nautica<br />

da diporto, settore nel<br />

quale è tuttora operativa e<br />

che è stato sviluppato rendendola<br />

in grado di offrire<br />

tutte le soluzioni ai problemi del diportista, assistendolo<br />

dall’acquisto dell’imbarcazione con il reperimento e la<br />

verifica fino alla manutenzione e all’ormeggio.<br />

Nel 1997 inizia le attività ambientali che sviluppa fino ad<br />

operare attualmente in tre porti del Circondario Marittimo<br />

di Porto Santo Stefano.<br />

Quali attività vengono svolte nello specifico settore<br />

ambientale?<br />

La C.N. TALAMONE è concessionaria del servizio antinquinamento<br />

nei porti e nelle rade di Talamone, Porto Santo<br />

Stefano e Porto Ercole. In particolare vengono svolti i servizi<br />

di:<br />

- prevenzione antinquinamento da idrocarburi;<br />

- bonifica specchi acquei marittimi, fluviali e lagunari;<br />

- posizionamento e noleggio panne galleggianti;<br />

- aspirazione e ritiro acque di sentina;<br />

- servizio integrativo antinquinamento da idrocarburi su<br />

aree in Concessione Demaniale Marittima;<br />

- noleggio attrezzature antinquinamento.<br />

Iscritta dal 2001 nell’Albo Nazionale Gestori Rifiuti, la<br />

Società effettua anche il ritiro dei rifiuti da bordo alle navi<br />

ed il trasporto dei rifiuti di categoria 1, 4 e 5.<br />

Nel settore ecologico siamo tra i pochi ad applicare la tecnologia<br />

dell’OZONO alla gestione dei rifiuti ed alla sterilizzazione<br />

di acqua, ambienti e processi produttivi, in collaborazione<br />

con l’associazione tecnico scientifica ANNO<br />

ZERO.<br />

Al fine di garantire elevati standard qualitativi dei servizi, è<br />

in corso la certificazione ISO 9001-2000 che sarà terminata<br />

entro la prossima estate.<br />

In ambito cantieristico che tipo di servizi fornite?<br />

C.N. TALAMONE svolge servizi di alaggio, varo e rimessaggio.<br />

L’esperienza accumulata negli anni e la professionalità<br />

dei suoi operatori<br />

permettono alla<br />

società di fornire<br />

ulteriori servizi<br />

più specifici come la revisione e fornitura di “dotazioni di<br />

sicurezza”, la manutenzione e revisione dell’impiantistica<br />

elettrica e idraulica, l’installazione di apparecchiature elettroniche<br />

di bordo e la fornitura di assistenza motori, anche<br />

con personale esterno per operazioni specifiche.<br />

Oltre a fornire attrezzatura di coperta, la società effettua<br />

anche lavori vari di falegnameria, tappezzeria, verniciatura<br />

interni ed esterni su legno o vetroresina, lucidatura gelcoat<br />

e metalli.<br />

Infine tengo a sottolineare che la società è anche centro di<br />

raccolta autorizzato zattere autogonfiabili Eurovinil, Callegari<br />

e Pirelli.<br />

Quali altri servizi offrite?<br />

C.N. TALAMONE effettua anche la vendita di barche a sia a<br />

motore che a vela, noleggia imbarcazioni, ed esegue la<br />

revisione di autogonfiabili e la revisione e compensazione<br />

di bussole. È dotata anche degli spazi necessari per servizi<br />

di ormeggio per barche fino a 14 metri e per servizi di assistenza<br />

in banchina.<br />

A livello più specificatamente amministrativo la società fornisce<br />

anche assistenza per pratiche nautiche di ogni tipo,<br />

comprese quelle assicurative, ed in fase di compravendita.<br />

Su quali mezzi e attrezzature potete contare?<br />

Possediamo: un rimorchiatore ARGUS2 di 23 m in classe e<br />

con omologazione REC-OIL in corso; un battello disinquinante<br />

TIGRE I di 11 m omologato per rifiuti pericolosi e<br />

sostanze inquinanti; un battello rifiuti MOANA II omologata<br />

in classe 6.2; due autocarri con gru per trasporto rifiuti;<br />

skimmer e attrezzature antinquinamento per operare sia in<br />

mare che in terra; una autogrù da 30 t; un autoarticolato<br />

per trasporto barche e attrezzature.<br />

Quali interventi maggiori ricorda signor Orlandi?<br />

Abbiamo effettuato numerosi interventi antinquinamento e<br />

bonifica tra i quali 2 sversamenti in Laguna di Orbetello<br />

(12.000 l), uno in Comune di Scarlino (9 km di fiumi contaminati)<br />

e uno in Comune di Gavorrano (sversamento di<br />

5.000 l di oli bruciati).<br />

CN Talamone sas<br />

Piazza del Porto, 2 - 58010 Talamone (GR)<br />

tel. 0564 887605 - fax 0564 887721<br />

www.cntalamone.it<br />

XI


Il 27 febbraio <strong>2003</strong> si è svolto nell’aula magna del Palafijlkam<br />

di Ostia Lido, il convegno “Ripascimento. Sviluppo<br />

Sostenibile” organizzato dall’associazione ambientalista<br />

“L’Umana Dimora” del Lazio<br />

in collaborazione con la FIBA<br />

Federazione Italiana Stabilimenti<br />

Balneari.<br />

L’intento del convegno, che si<br />

è inserito in un clima di tensione<br />

a causa dei timori dei<br />

pescatori preoccupati delle<br />

conseguenze negative che<br />

l’intervento potrebbe avere in<br />

termini di ridimensionamento<br />

della fauna ittica e di ridotta<br />

navigabilità del canale, a<br />

rischio insabbiamento, è stato<br />

quello di riunire allo stesso<br />

tavolo l’Assessorato all’Ambiente della Regione Lazio, i<br />

concessionari delle spiagge, amministrazioni regionali e<br />

comunali, gli esperti ed i tecnici per affrontare il tema del<br />

ripascimento e dello sviluppo futuro del litorale romano.<br />

Ai lavori hanno partecipato tutti i delegati regionali della<br />

FIBA e gli iscritti del SIB. L’appuntamento è servito a valutare<br />

e verificare l’andamento dei lavori di ripascimento in<br />

corso ad Ostia.<br />

Sono intervenuti il Dott. Renzo Pallotta, Presidente della<br />

Commissione Ambientale e Litorale della Regione Lazio<br />

del XIII Municipio, il Consigliere Lamberto Alfonsi, componente<br />

della stessa Commissione, l’Ing. Paolo Lupino<br />

della Direzione Regionale Ambiente Lazio, il Dott. Riccardo<br />

Scarselli, Presidente nazionale del SIB (Sindacato Italiano<br />

Balneari) Confcommercio, l’Ing. Renato Papagni,<br />

Presidente nazionale FIBA, l’On. Dott. Marco Verzaschi,<br />

Assessore all’Ambiente della Regione Lazio, e Davide Bordoni,<br />

Presidente del XIII Municipio. Ha moderato il convegno<br />

il Dott. Antonio Ricci, segretario regionale dell’associazione<br />

L’Umana Dimora.<br />

IL PROGETTO<br />

Negli ultimi decenni si è assistito all’assottigliarsi inesorabile<br />

delle spiagge di Ostia, storica città balneare con oltre<br />

80 tra stabilimenti e spiagge attrezzate che si sviluppano su<br />

un fronte di 7 chilometri. Il litorale sottoposto a un costante<br />

fenomeno di erosione è arretrato negli ultimi 40 anni di<br />

circa 100 metri. Di fronte a questo drammatico scenario la<br />

Regione Lazio, tra le prime in Italia ad adeguarsi alla legge<br />

sulla difesa dei litorali, ha varato un coraggioso programma<br />

di salvaguardia delle coste. Uno dei punti cardine del programma<br />

è la ricostruzione dell’arenile tra il molo di levante<br />

del Canale dei Pescatori e la spiaggia di Castel Fusano, per<br />

XII<br />

Ripascimento<br />

a Ostia<br />

Un convegno per presentare il progetto della Regione Lazio orientato alla sostenibilità<br />

un tratto di litorale lungo 3.500 metri. Questo importante<br />

intervento è stato affidato ad un’impresa capace di eseguire<br />

il lavoro con una rivoluzionaria tipologia di intervento:<br />

il ripascimento morbido utilizzando sabbia prelevata<br />

dai fondali marini. Questa innovativa tecnica non ha<br />

precedenti in Italia e a differenza delle tecnologie tradizionali<br />

non compromette l’equilibrio ambientale.<br />

La protagonista del progetto è la draga spagnola “Juan<br />

Sebastian De Elcano” che serve per il cosiddetto “ripascimento<br />

morbido” del litorale romano, da Ostia fino a Ladispoli<br />

passando per Focene. La draga preleva la sabbia dai<br />

fondali di Anzio e la riversa sugli arenili di Ostia, spariti per<br />

le continue mareggiate. L’opera finirà in tempo per l’inizio<br />

della stagione balneare.<br />

Il calendario dei lavori è il seguente:<br />

Ostia levante: dal 16 febbraio al 9 marzo<br />

Ostia centro: dal 10 al 28 marzo<br />

Ladispoli: dal 29 marzo all’11 maggio<br />

Focene: dal 12 maggio al 7 giugno<br />

Anzio: dall’8 giugno al 15 giugno<br />

Il progetto prevede che vengano riportati dai 200mila ai<br />

540mila metri cubi di sabbia per ogni intervento su aree<br />

lunghe circa 1,5-2 km.<br />

L’APPROCCIO DELLA REGIONE LAZIO<br />

In questa sede vogliamo riportare l’intervento dell’Assessore<br />

all’Ambiente della Regione Lazio On. Verzaschi, che<br />

illustra l’approccio generale assunto dalla Regione sulla<br />

difesa delle coste. L’Assessore ha sottolineato che dopo<br />

aver realizzato le opere più urgenti per un importo di oltre<br />

1 milione e 700mila Euro, si è avviata una programmazione<br />

di interventi per tutto il litorale, delineando una strategia<br />

complessiva. “Abbiamo verifica - ha affermato Verzaschi -<br />

che il ripascimento tout court non era sufficiente per risolvere<br />

il problema in tutte le zone del litorale e quindi<br />

abbiamo diversificato integrando e sostenendo il ripascimento<br />

“morbido” con altri interventi, come le barriere soffolte<br />

e i pennelli, là dove le situazioni ambientali lo consentivano.<br />

La Regione, oggi interviene sui litorali romani<br />

con tecnologie d’avanguardia e a ridotto impatto ambientale,<br />

assicurando la difesa delle coste e lo sviluppo delle<br />

attività turistiche e dell’indotto associato. Si tratta di interventi<br />

che mirano ad uno sviluppo integrato sostenibile per<br />

garantire la salvaguardia dell’ambiente, la sicurezza dei<br />

cittadini, lo sviluppo delle attività produttive legate al litorale.<br />

Metodologie e strumenti che ora vengono utilizzati<br />

anche qui a Ostia, dove da pochi giorni sono iniziati i<br />

lavori di difesa e<br />

ricostruzione delle<br />

spiagge, in particolare<br />

per il monito-


aggio della cava di Anzio che fornisce<br />

la sabbia per il ripascimento”. L’Assessore<br />

ha poi illustrato sei punti sui cui<br />

vale la pena puntare l’attenzione:<br />

1. L’attività di monitoraggio dei litorali resa ancor più efficace<br />

con l’acquisizione dell’imbarcazione idrografica<br />

“Regione Lazio 1”, che consentirà una maggiore qualità<br />

dei risultati, e di attrezzature specializzate d’avanguardia<br />

per tenere sotto controllo i enormi erosivi e le cave<br />

marine (ecoscandagli evoluti per i rilievi sottomarini,<br />

apparecchiature per fare le foto sottomarine, piccoli<br />

robot per le riprese).<br />

2. La dimensione europea delle attività svolte in questo settore<br />

come gli studi per l’individuazione di cave sottomarine<br />

di sabbia, per la valutazione degli impatti ambientali<br />

e per le tecnologie sostenibili di ripascimento. Il progetto<br />

BEACHMED proposto dalla Regione Lazio alla<br />

Comunità Europea è risultato vincitore di un finanziamento<br />

di oltre 2,5 milioni di Euro.<br />

3. Lo studio di un progetto pilota per ripristinare e sfruttare<br />

la naturale attività di trasporto dei sedimenti dei fiumi,<br />

utilizzando la sabbia portata normalmente dai fiumi per<br />

il ripascimento delle spiagge. Un esempio, la Diga di<br />

Corsara di Roma, intercetta milioni di metri cubi di sabbia;<br />

si sta valutando la possibilità di rimetterli “in circuito”<br />

utilizzando il trasporto naturale del Tevere.<br />

4. Un primo caso in cui sono state utilizzate anche le risorse<br />

naturali per combattere l’erosione nel 2001: a seguito del<br />

dragaggio del porto di Anzio, 500mila metri cubi di sabbia<br />

che ostruivano il porto, anziché essere gettati in<br />

mare, sono stati “riciclati” e riutilizzati per il ripascimento<br />

delle spiagge di Anzio.<br />

5. L’attivazione di nuove fonti finanziarie sia comunitarie<br />

che regionali per consentire di affrontare gli interventi<br />

con strumenti più adeguati. Le opere<br />

finanziate dalla Regione nel triennio<br />

<strong>2003</strong>-2005 ammontano a circa 48<br />

milioni di Euro e riguardano tutta la costa. Il progetto in<br />

corso di esecuzione (Ladispoli, Fiumicino, Ostia, Anzio)<br />

prevede una spesa di 17 milioni circa di Euro, mentre<br />

altri 31 milioni circa sono già stati reperiti per gli interventi<br />

a Tarquinia, Montalto di Castro, e per i litorali del<br />

sud, Latina, Sperlonga, Fondi, Formia, Minturno.<br />

6. L’attenzione rivolta alle categorie di operatori coinvolte<br />

in queste attività con le quali si sviluppano nuovi<br />

accordi: in particolare è stato recentemente messo a<br />

punto con le Associazioni della Pesca un protocollo d’intesa<br />

per rendere più compatibile l’impiego della sabbia<br />

con le attività di pesca a largo e sottocosta. La Regione si<br />

farà carico dei danni provocati dal ripascimento alla<br />

pesca e risarcirà i pescatori con 800mila Euro abbiamo<br />

sviluppato nuovi accordi.<br />

In definitiva ha affermato che da parte della Regione si è<br />

assunto l’impegno di affrontare in modo sostenibile uno fra<br />

i più delicati problemi ambientali in cui devono essere salvaguardati<br />

anche gli interessi economici e quelli ricreativi.<br />

Ha inoltre affermato che “L’unica difesa reale e valida sia<br />

quella mediante l’intervento misto (barriere, pennellli, soffolti)<br />

e successivo riversamento di sabbia che da un lato dà<br />

la possibilità di risparmiare denari pubblici e privati e dall’altor<br />

lato garantisce una situazione di maggiore certezza<br />

per gli investimenti degli imprenditori”. Ha concluso<br />

invitando gli operatori balneari, che beneficeranno prioritariamente<br />

degli interventi, a rendere più accessibili le<br />

spiagge, abbassando il prezzo del biglietto degli stabilimenti<br />

per rendere le spiagge un bene più godibile per tutti<br />

i cittadini.<br />

XIII


Dott. Rossetti, in cosa consiste e come funziona il<br />

sistema BMS?<br />

La società Impresub ha acquisito nel 1999 i diritti per l’Italia<br />

del sistema di protezione costiera Beach Management<br />

System (brevemente BMS) brevettato nel 1985 dal Danish<br />

Geotechnical Institute (DGI).<br />

Il concetto su cui si basa il BMS, messo a punto negli anni<br />

’80 dal Danish Geotechnical Institute, è ingegnoso nella<br />

concezione. È risaputo che l’abbassamento della superficie<br />

freatica in terreni granulari, aumenta la loro stabilità ed elimina<br />

la tendenza a muoversi. Il BMS opera in tre fasi:<br />

- crea una zona non saturata, abbassando la superficie<br />

freatica;<br />

- l’acqua portata dall’onda, percola nel terreno drenato e il<br />

materiale solido presente nell’acqua si deposita sulla<br />

spiaggia, e lì rimane;<br />

- il processo continua sino ad ottenere un nuovo equilibrio<br />

della spiaggia che corrisponde ad un suo avanzamento.<br />

Per drenare la spiaggia, che è la condizione per evitare l’erosione,<br />

il BMS prevede l’installazione di un sistema di<br />

tubazioni interrate nella spiaggia sotto la superficie freatica,<br />

e poco distante dalla linea costiera.<br />

Il BMS inoltre, una volta installato nella spiaggia, rimane<br />

completamente invisibile. L’acqua raccolta dal sistema di<br />

tubazioni è inviata a vasche di raccolta, nuovamente nel<br />

mare o in ogni altro possibile modo, in base alla disponibi-<br />

XIV<br />

Difesa delle coste:<br />

il sistema BMS<br />

Beach Management System<br />

Intervista al Dott. Roberto Rossetti<br />

lità ed alla convenienza. L’acqua che giunge al BMS,<br />

essendo filtrata dalla sabbia, è pura, può essere quindi utilizzata<br />

anche per fini “nobili”: piscine, acquari, ecc. Il<br />

sistema non produce rumore, non produce sgradevoli<br />

odori, di fatto dopo l’installazione, la spiaggia rimane perfettamente<br />

sgombra e da subito inizia la stabilizzazione,<br />

che porta gradualmente al recupero naturale della spiaggia.<br />

Contrariamente ai sistemi rigidi tradizionali che possono<br />

produrre danni erosivi a monte e a valle della realizzazione,<br />

il BMS, operando direttamente sulla spiaggia non<br />

produce effetti dannosi nelle zone circostanti. Anche in<br />

questo caso però è sempre opportuno valutare la situazione<br />

in modo complessivo ed integrato.<br />

In quali realtà è stato applicato nel mondo e in Italia<br />

il sistema BMS e con quali risultati?<br />

Dalle numerose testimonianze relative ai successi ottenuti<br />

nel mondo nell’ultima decade, si evince la validità del BMS<br />

per la stabilizzazione delle spiagge.<br />

Nel 1985 un sistema è stato installato nella costa<br />

Nord della Danimarca per eseguire delle<br />

prove analitiche susseguenti all’installazione<br />

del BMS.<br />

Sin dall’inizio il sistema ha fermato l’erosione<br />

della costa, e già dopo il primo anno la spiaggia<br />

è ricresciuta di 25 metri. Al fine di dimostrare<br />

che l’accrescimento della spiaggia non era<br />

casuale, nel 1988 la pompa del BMS, è stata deliberatamente<br />

fermata e in pochissimo tempo la<br />

spiaggia è tornata nelle condizioni iniziali con<br />

una forte erosione. Al termine del periodo di<br />

fermo la pompa è stata rimessa in funzione e ha<br />

permesso, in tempi brevi, un nuovo accrescimento<br />

(anche se, in concomitanza della ripresa,<br />

si verificò una impressionante burrasca).<br />

Dopo gli studi e lo sviluppo del BMS sono stati<br />

eseguiti diversi progetti in svariate parti del<br />

mondo, fra cui: Danimarca, USA, Gran Bretagna,<br />

Scozia, Giappone, Spagna, Svezia,<br />

Malesia e recentemente in Francia.<br />

In tutte le applicazioni sin d’ora realizzate i<br />

risultati sono stati più che soddisfacenti, accrescendo<br />

di norma la spiaggia o, nelle situazioni<br />

più devastanti, stabilizzandola, anche durante i periodi di<br />

forti mareggiate.<br />

In Italia il primo sistema è<br />

stato installato in tre distinti<br />

siti nel Febbraio 2001 presso<br />

gli arenili di Ostia levante<br />

(Roma) per conto della<br />

Regione Lazio. Il sistema ha


stabilizzato le tre spiagge ed in una in particolare ha permesso<br />

un avanzamento di circa 18 metri di arenile.<br />

Un altro segnale rilevante ci viene dall’installazione avvenuta<br />

a Procida, prima isola del Mediterraneo a fare<br />

questo tipo di sperimentazione. Nel mese di maggio sono<br />

state applicate 4 sezioni (una nella spiaggia di Ciraccio e<br />

tre nella spiaggia di Ciracciello), ognuna delle quali<br />

dotata di due linee parallele di tubo dreno nel fronte spiaggia,<br />

di un pozzetto di raccolta delle acque drenate e di un<br />

impianto di sollevamento per lo scarico: due pozzetti scaricano<br />

l’acqua in mare e due collegati tra loro travasano l’acqua<br />

nel porto della Chiaiolella, agevolando l’ossigenazione<br />

del porto stesso.<br />

Nella spiaggia di Ciraccio dopo circa 4 mesi di attività del<br />

sistema drenante si è ottenuto un avanzamento medio<br />

della linea di battigia di circa otto - nove metri, con un<br />

avanzamento massimo in alcuni punti di 11 metri, e nella<br />

spiaggia di Ciracciello un avanzamento medio di circa<br />

sette - otto metri, con un avanzamento massimo di 10<br />

metri.<br />

Qual’è il costo a Km del sistema BMS rispetto a<br />

metodi tradizionali come scogliere o ripascimenti?<br />

I costi per metro lineare della linea costiera trattata con un<br />

sistema di drenaggio BMS, al di la delle condizioni della<br />

spiaggia e del metodo d’installazione, dipendono dalla<br />

lunghezza totale del sistema.<br />

Allo scopo di valutare l’investimento totale per un sistema<br />

di drenaggio BMS della spiaggia, è importante prendere in<br />

considerazione i costi relativi alle attività di:<br />

- determinazione del regime ondametrico<br />

- studio delle variazioni stagionali della linea di costa<br />

- esecuzione di profili della spiaggia e del fondale antistante<br />

- indagini geotecniche<br />

- valutazione della fattibilità<br />

- progettazione<br />

- installazione<br />

- monitoraggio dell’efficienza del sistema.<br />

Posso dire che il costo del sistema BMS installato a Procida<br />

pari ad un chilometro, inclusi gli studi, la progettazione, i<br />

diritti del brevetto, la messa in opera (materiale e manodopera<br />

compresi) ed il costo di manutenzione di un anno<br />

degli impianti è stato di circa 1.000.000,00€.<br />

Il costo di manutenzione del sistema?<br />

Il sistema raccoglie l’acqua nel pozzetto per gravità non<br />

per aspirazione, quindi le pompe funzionano solamente<br />

nello svuotamento del pozzetto. Altri costi sono quelli<br />

ordinari di controllo del sistema, di controllo e pulizia dei<br />

tubi di drenaggio, per cui, avendo come riferimento le bollette<br />

pagate degli impianti di Ostia per un anno si consideri<br />

che per un impianto di 400 metri il costo della bolletta è di<br />

circa 300-400 mila di vecchie lire al mese.<br />

Dove può essere applicato il sistema BMS?<br />

Ogni spiaggia è il risultato dei molti fattori, fra loro contrapposti,<br />

che nel tempo, ne modellano la forma. Il moto<br />

ondoso, determinante per la caratterizzazione di un sito<br />

così come la permeabilità di un arenile associata alle sue<br />

caratteristiche geotecniche sono alcuni degli elementi che<br />

possono favorire od escludere una possibile applicazione<br />

del BMS.<br />

In generale il BMS non è solamente un tubo, una pompa<br />

ed un tubo di scarico e il segreto del suo successo risiede<br />

nella caratterizzazione completa di un arenile in tutte le<br />

componenti di cui una spiaggia è composta. Per cui gli<br />

studi meteo-marini, geotecnici, geofisici, topografici, ecc.,<br />

svolti dal nostro team multi disciplinare individuano i siti<br />

idonei e ne escludono altri.<br />

Non vogliamo avere il carico di salvare l’Italia dall’erosione<br />

né tanto meno di installare a tutti i costi il BMS, siamo convinti<br />

che la strada del successo è ancora in salita ma i vantaggi<br />

possono essere rilevanti, soprattutto in considerazione<br />

dei bassi costi di realizzazione, di gestione del<br />

sistema e dell’impatto ambientale nullo.<br />

XV


Un nodo cruciale per la movimentazione, lo stoccaggio e<br />

la distribuzione delle merci per il traffico intermodale.<br />

Uno scalo privilegiato per le navi da crociera, con servizi<br />

passeggeri di qualità e mete turistiche prestigiose. Una rete<br />

di navi di linea che assicurano<br />

collegamenti<br />

regolari in Italia, in<br />

Europa e nel mondo. Il<br />

Porto di Palermo è una<br />

grande realtà in continua<br />

evoluzione. L’Autorità<br />

Portuale lavora e<br />

investe per garantire<br />

sempre migliori standard<br />

di efficienza e<br />

comfort agli utenti.<br />

Ogni giorno, a Palermo,<br />

parte un nuovo Porto.<br />

Secondo la leggenda, a fondare Palermo fu un ignoto navigatore<br />

approdato per caso sui lidi della Conca d’Oro.<br />

Sedotto dalla bellezza e dalla posizione, ne presagì il<br />

destino da terra di conquista, dove le influenze delle grandi<br />

civiltà sarebbero convissute armoniose nel tempo. I Greci<br />

la battezzarono inequivocabilmente Panormos (“tutto<br />

porto”), proprio per indicare il legame inscindibile tra le<br />

vicende del porto e la salute della città.<br />

Oggi il porto di Palermo è uno dei migliori d’Europa. Grazie<br />

alla favorevole posizione geografica, Palermo rappresenta<br />

un approdo strategico per la navigazione nel Mediterraneo,<br />

oltre a essere la principale via d’accesso alla Sicilia<br />

per passeggeri e merci. Per il numero e per la qualità dei<br />

servizi disponibili, per l’efficienza delle attrezzature di ultimissima<br />

generazione, il porto di Palermo si configura<br />

come stazione di smistamento e stoccaggio polifunzionale<br />

ma, al contempo, destinazione altamente ambita da navi<br />

crociera, yachts e scafi da diporto. Palermo, città “tutto<br />

porto”, dove approdare per lo splendore d’arte lasciato<br />

dalla storia, in un paesaggio già incantevole dai colori caldi<br />

come il sole.<br />

Storia<br />

Il primo nucleo urbano, l’attuale centro storico, risale al<br />

VIII secolo a.c. a opera dei Fenici che ne fecero emporio<br />

per gli scambi commerciali. Successivamente Palermo fu a<br />

lungo contesa tra Cartaginesi e Romani che, nel 254 a.c.,<br />

riuscirono a espugnarla e a farne centro nevralgico di<br />

un’intensa attività commerciale marittima. Occupata dagli<br />

Arabi (nell’831), Paleremo divenne una delle più grandi e<br />

XVI<br />

Palermo<br />

parte il nuovo porto<br />

ricche città del tempo e a questo periodo va fatta risalire<br />

anche la costruzione della “Kalsa”, cittadella fortificata nei<br />

pressi del porto eretta a protezione delle strutture amministrative<br />

e militari esistenti. Lo sviluppo economico si consolidò<br />

durante le successive dominazioni Normanne e<br />

Sveve, alle quali è legato anche uno straordinario sviluppo<br />

culturale che toccherà il suo punto massimo con Federico<br />

II di Svevia (1208). Nel 1575, a seguito del progressivo<br />

interramento del porto e della conseguente riduzione degli<br />

specchi acquei, si rese necessario costruire il primo tratto<br />

del “Molo Sud” e l’anno successivo si diede avvio a quello<br />

“Nord”, relegando l’antico porto della Cala al naviglio<br />

minore. Gli Angioini trasferirono a Napoli la capitale del<br />

regno e Palermo vide l’inizio di un periodo di stallo, che si<br />

protrarrà per tutta la dominazione spagnola e per il<br />

periodo in cui la città appartenne al Regno dei Borboni<br />

(1734 - 1860). Sul finire del XIX secolo fu costruito uno<br />

scalo di alaggio per piroscafi della Società di Navigazione<br />

Florio, che diede l’avvio al grandioso cantiere navale oggi<br />

gestito dalla Fincantieri e tra i più funzionali d’Europa. I<br />

lavori di ricostruzione e riammodernamento del porto, a<br />

seguito dei bombardamenti della II guerra mondiale, portarono<br />

migliorie strutturali e logistiche nonché la creazione<br />

dell’Ente Autonomo del Porto (oggi Autorità Portuale), di<br />

strutture per la movimentazione e per lo stoccaggio delle<br />

merci, un importante terminal contenitori, un impianto di<br />

bunkeraggio, silos per i cereali e la splendida Stazione<br />

Marittima Passeggeri al Pontile Vittorio Veneto.


EURECO <strong>srl</strong><br />

Antinquinamento e disinquinamento<br />

a Gela e Palermo<br />

L’azienda<br />

La Eureco S.r.l. si occupa dell’attività ecologica in genere,<br />

con particolare riferimento al controllo delle acque ed agli<br />

ecosistemi marini costieri con relativo disinquinamento,<br />

conduzione degli impianti di depurazione, operazioni di<br />

bonifica presso impianti industriali, monitoraggio delle<br />

acque reflue.<br />

La società ha posto in essere un sistema di qualità aziendale,<br />

in conformità agli indirizzi delle normative nazionali<br />

UNI della serie EN 29000 ed internazionali della serie ISO<br />

9000, da parte del Registro Italiano Navale. L’azienda<br />

risponde inoltre a tutte le normative vigenti in materia di<br />

lavoro, avendo elaborato il documento di analisi e valutazione<br />

dei rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori.<br />

Altresì la nostra società ha ricevuto l’attestazione di qualificazione<br />

alla esecuzione di lavori pubblici da parte della<br />

“SOA” Nazionale Costruttori Organismo di Attestazione<br />

S.p.A., categoria “OS15”, classifica V (Euro 5.164,569).<br />

La società è organizzata con propri mezzi nautici utilizzati<br />

con successo nell’ambito dei settori antinquinamento e disinquinamento<br />

delle acque, avvalendosi di tecnologie<br />

gestionali estremamente avanzate, al fine di operare come<br />

segue:<br />

- individuare ed eliminare gli inquinanti all’interno di<br />

strutture portuali ed insenature, lungo le coste, in mare,<br />

negli ambienti lacustri, lagunari ed acquatici in genere;<br />

- ristabilire le condizioni ambientali ottimali tramite la<br />

pulizia dei moli, spiagge, sponde ed alvei di corsi d’acqua;<br />

- ripristinare la capacità originaria di invasi e canali<br />

mediante azioni di drenaggio dei fanghi.<br />

EURECO dispone di una propria struttura organizzativa e<br />

di uno staff tecnico operativo costituito da esperti nel settore<br />

e personale marittimo di comprovata esperienza. L’organico<br />

consta di 29 dipendenti, tra amministrativi, tecnici e<br />

personale marittimo.<br />

I mezzi operativi, che consentono alla Società di operare<br />

con la massima potenzialità negli attuali settori di specializzazione,<br />

sono battelli polifunzionali tutti in classe Rec-oil,<br />

utilizzati per il trattamento delle acque inquinate da rifiuti<br />

liquidi e solidi ed equipaggiati per l’ossigenazione delle<br />

acque e per la lotta contro gli incendi.<br />

Le esperienze<br />

La Eureco ha già acquisito in questi due anni di attività una<br />

provata capacità tecnica ed organizzativa. Di seguito le<br />

principali esperienze realizzate nel corso degli anni con<br />

riferimento alle finalità di cui alla presente:<br />

- Concessionaria del pubblico servizio antinquinamento e<br />

disinquinamento nella rada e nel Porto di Palermo;<br />

- Concessionaria del pubblico servizio antinquinamento e<br />

disinquinamento nella rada e nel Porto di Gela (CL);<br />

- Contratto con l’Agip Petroli S.p.A. per l’assistenza ed il<br />

pronto intervento alle navi cisterna impegnate in operazioni<br />

di car./disc. al Campo Boe del Deposito Costiero<br />

Agip di Palermo e al monitoraggio finalizzato al controllo<br />

qualitativo delle acque circostanti le operazioni di<br />

discarica e sea-lines;<br />

- Servizio di safety man su navi cisterna all’ormeggio<br />

presso il campo boe Agip Petroli di Palermo;<br />

- Servizio di assistenza e pronto intervento durante i bunkeraggi<br />

effettuati presso il porto e la rada di Palermo;<br />

- Intervento di disinquinamento, tramite battelli rec-oil,<br />

durante l’emergenza venutasi a creare presso la raffineria<br />

Agip Petroli di Gela.<br />

Come lavora<br />

È doveroso rendere noto che la nostra società circa le<br />

metodologie attuate nella esecuzione dei servizi di prevenzione<br />

dell’inquinamento marino e del disinquinamento in<br />

presenza di sversamenti in mare di prodotti inquinanti,<br />

anche di ignota provenienza, le attua con la massima professionalità<br />

e doveroso impegno. Gli operatori ai quali è<br />

demandato il compito di eseguire personalmente le operazioni<br />

di antinquinamento/disinquinamento e monitoraggio<br />

degli specchi acquei, sono di elevata professionalità ed<br />

esperienza ultra decennale nel settore, oltre che esperti<br />

conoscitori dei siti nel quali verranno eseguite le operazioni.<br />

I mezzi<br />

Pontone “P1”; Pontone “P6”; Pontone “Delfino Blu”.<br />

Rimorchiatore “Triton”; Rimorchiatore “Ciclops”; Rimorchiatore<br />

“Federico S.” in classe rec-oil, attacco-stacco manichette.<br />

M/b “Squalo” in classe rec-oil, attacco-stacco manichette;<br />

M/b “Vega” e M/b “Stella Maris”, stesura panne galleggianti<br />

ed irroratore per prodotti disperdenti; M/b “Mediterranea<br />

Sub V”, equipaggiata per raccolta meccnica di idrocarburi<br />

dalla superficie marina; M/b “Eupontos I” in classe rec-oil.<br />

S/V “Gela Due”, in classe rec-oil e attacco-stacco manichette<br />

e trasporti speciali e pericolosi.<br />

Inoltre la società può reperire, a richiesta, sul mercato bette<br />

con fondo apribile di diversa portata.<br />

Eureco S.r.l.<br />

Via S. Pasquale a Chiaia, 83 - 80100 Napoli<br />

tel. 081 421606 - fax 081 421614<br />

eureco<strong>srl</strong>@hotmail.com<br />

XVII


Aap2020<br />

Adriatic Action Plan 2020<br />

Una evoluzione necessaria nel governo locale<br />

Aap2<br />

Il Forum permanente delle Città dell’Adriatico e dello Io-<br />

nio associa 45 città costiere dell’Italia, della Grecia, della<br />

Slovenia, della Croazia, della Bosnia Erzegovina, del Montenegro<br />

e dell’Albania. Il Forum è nato nell’aprile del 1999,<br />

durante la guerra del Kossovo, per iniziativa del Comune<br />

di Ancona e dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni<br />

d’Italia), come punto d’incontro fra le Comunità locali che<br />

si affacciano sul bacino Adriatico. Alla base del Forum,<br />

l’impegno, la volontà e la necessità per la Comunità Adriatico-Ionica<br />

di dare un contributo originale al processo di allargamento<br />

dell’Unione Europea.<br />

Gli incontri successivi del Forum (a Split nel 2000, a Bari<br />

nel 2001 e a Igoumenitsa nel 2002) contribuiscono a definire<br />

uno scenario che considera il mare Adriatico non come<br />

elemento di frontiera, ma, al contrario, come un “mare<br />

interno”. L’obiettivo principale del Forum è oggi quello di<br />

sviluppare strumenti interistituzionali che, a partire dai Governi<br />

Locali e dalle Città, favoriscano l’integrazione dell’area<br />

Adriatico-Ionica, utilizzando le “best practices” di governo<br />

(e di governance) all’interno di una rete comune di<br />

cooperazione decentrata e transfrontaliera.<br />

Il Progetto Aap2020 (Adriatic Action Plan 2020), nato nell’ambito<br />

del Forum e presentato al recente bando di finanziamento<br />

del programma europeo Interreg IIIc-east<br />

(www.interreg3c.net), punta alla definizione e al coordinamento<br />

delle politiche di sostenibilità a livello locale nella<br />

regione Adriatica. Anche se è ormai definitivamente riconosciuto<br />

a tutti i livelli amministrativi e di governo il ruolo<br />

fondamentale delle risorse ambientali nei processi di sviluppo<br />

(si pensi, ad esempio, al settore turistico), l’attivazione<br />

di politiche di sostenibilità è purtroppo ancora casuale,<br />

senza coordinamento, ristretta nel tempo e nello spazio,<br />

spesso limitata alla “difesa” e alla “conservazione” delle risorse,<br />

senza veri e propri strumenti di gestione.<br />

Aap2020 è il primo passo di una evoluzione necessaria nel<br />

governo locale, verso uno scenario comune (un “climax”<br />

urbano) che assume la sostenibilità come fattore di governo<br />

e innovazione di mercato, promuove la sperimentazione<br />

di pratiche e procedure sostenibili, favorisce la collaborazione<br />

e la partnership continua tra operatori pubblici e<br />

privati di ogni settore. Aap2020 punta alla crescita della comunità<br />

locale Adriatica attraverso la valorizzazione delle<br />

culture locali, la definizione di spazi e linguaggi comuni e<br />

la diffusione di standards di vita e di governo di livello europeo.<br />

Obiettivi e strumenti di Aap2020<br />

Assumendo le indicazioni del Sesto Programma di Azione<br />

Ambientale dell’Unione Europea 2001-2010 e del Piano di<br />

XVIII<br />

di Piero Remitti (Forum Città Adriatiche e Ioniche - Comune di Ancona)<br />

Azione del recente WSSD (Worls Summit on Sustainable<br />

Development) di Johannesburg, Aap2020 individua due<br />

obiettivi principali:<br />

1. La necessità di integrare le politiche sostenibili e i relativi<br />

strumenti di reporting, valutazione e partecipazione<br />

ai processi decisionali nelle procedure di governo locale.<br />

Per raggiungere un climax urbano sostenibile le scelte<br />

pubbliche devono superare la dimensione unicamente<br />

economico-finanziaria delle procedure decisionali,<br />

integrandola con la valutazione delle risorse e dei processi<br />

ambientali e sociali. Molti strumenti tecnici sono<br />

già disponibili a questo riguardo.<br />

2. La necessità di una stretta cooperazione tra enti pubblici<br />

e operatori privati nella ricerca di un “Adriatic sustainable<br />

way-of-life”. La sostenibilità non può essere<br />

esclusivamente una scelta di mercato, ma senza il supporto<br />

del mercato la sostenibilità non può essere reale e<br />

diffusa. Il progetto offre strumenti per la conoscenza e<br />

lo scambio di beni e servizi sostenibili.<br />

A livello di governo locale, il progetto prevede quindi due<br />

linee di attività principali, strettamente legate ed interdipendenti:<br />

(a) nel settore pubblico, l’obiettivo è l’attivazione di un set<br />

di strumenti per lo sviluppo locale sostenibile (LSD, Local<br />

Sustainable Development), composto da strumenti<br />

per la valutazione, l’orientamento, la verifica e la valutazione<br />

di politiche di sostenibilità. Il set LSD include 3<br />

strumenti:<br />

1. Report ambientale e/o sociale;<br />

2. Sistemi di Gestione Ambientale (Emas o Iso);<br />

3. Bilancio Integrato di Sostenibilità (strumento innovativo<br />

di contabilità del governo locale elaborato direttamente<br />

da Aap2020).<br />

Ogni autorità locale, partendo dagli strumenti già attivi,<br />

completa progressivamente il proprio set, con metodologie<br />

comuni e integrando i propri Sistemi di Informazione<br />

Locale.<br />

(b) nel settore privato, l’obiettivo è la creazione di un mercato<br />

dell’innovazione sostenibile (SIM, Sustainable Innovation<br />

Market), per permettere la crescita e lo scambio<br />

di buone pratiche. La creazione di un mercato di beni<br />

e servizi sostenibili è la condizione più importante<br />

per il coinvolgimento di operatori economici di ogni livello<br />

e di ogni settore. La crescita di un mercato esige la<br />

diffusione di conoscenza tecnica e commerciale di beni<br />

e servizi sostenibili precedentemente realizzati e sperimentati<br />

in singole situazioni. Il set SIM comprende:<br />

4. una Banca Dati di Buone Pratiche per la regione


Adriatica, per promuovere nuove partnerships e<br />

scambi di conoscenza e di tecnologie sostenibili, indirizzate<br />

sia al mercato tradizionale che al settore noprofit;<br />

5. eventi pubblici per la diffusione e la commercializzazione<br />

di beni e servizi sostenibili (mostre e workshops<br />

tra produttori e consumatori, per prodotti specifici,<br />

ecc.);<br />

6. un network di Imprese Adriatiche per il SIM che favorisca<br />

lo sviluppo di un sistema Adriatico di marketing<br />

di prodotti e servizi sostenibili, con la creazione<br />

di servizi comuni per le imprese.<br />

Le azioni previste nei due settori sono supportate dalla<br />

piattaforma web Adriatic-on-line, che gioca il doppio ruolo<br />

di SIT-GIS e di strumento di comunicazione “interno” ed<br />

“esterno” al progetto (diffusione di risultati ecc.).<br />

I due livelli di attività (pubblico e privato) sono definitivamente<br />

integrati per mezzo di un processo di governance<br />

sostenibile (sia a livello locale che globale-Adriatico), un<br />

forum per l’Agenda 21 dell’Adriatico, sostenuto dai forum<br />

locali e composto da stakeholders dei vari settori (operatori<br />

economici, amministratori, ONG, organizzazioni culturali,<br />

ecc.). I risultati finali sono formalizzati in un programma<br />

(Aap2020) che contiene strategie comuni ed azioni da realizzare<br />

prima del 2020.<br />

Le attività di Aap2020 riguardano tutte le regioni Adriatiche<br />

e Ioniche, a partire dalle città partners istituzionali del progetto<br />

(si veda l’elenco riportato in seguito, che contiene anche<br />

i partners tecnici coinvolti a livello europeo), ma coinvolgendo<br />

progressivamente anche tutte le altre città della<br />

regione.<br />

Il progetto prevede la creazione di un’agenzia tecnica<br />

(Adriatic 21) per monitorare la realizzazione delle varie at-<br />

tività ed assicurarne il consolidamento ed il proseguimento<br />

anche in tempi successivi, trasferendo le proprietà e la<br />

gestione degli strumenti ai due networks (pubblico e privato).<br />

L’agenzia avrà sede permanente ad Ancona (lead<br />

partner di Aap2020), mentre il segretariato dei due networks<br />

sarà ospitato in altre città della regione adriatica con<br />

un meccanismo di rotazione.<br />

Con lo scopo di sottolineare l’idea del mare Adriatico come<br />

regione globale, Aap2020 prevede inoltre la realizzazione<br />

di alcune attività direzionali, di condivisione e di formazione<br />

direttamente in mare, lavorando a bordo di un traghetto<br />

in navigazione tra le città partners e utilizzando le soste<br />

nelle aree portuali per il coinvolgimento dei forum e degli<br />

stakeholders locali.<br />

I partners di Aap2020<br />

Albania: Shkoder<br />

Croatia: Rijeka, Split<br />

Greece: Corfou<br />

Italy: Ancona (lead partner), Alessano, Bari (Provincia),<br />

Brindisi, Casarano, Marche (Regione), Mogliano Veneto<br />

(leader del Consorzio Comuni Veneti), Molfetta, Pesaro,<br />

Pescara, Ravenna (anche Provincia), San Benedetto del<br />

Tronto, Tricase, Venezia<br />

Slovenia: Koper<br />

Yugoslavia - Montenegro: Bar<br />

Oltre ai partners Adriatici, Aap2020 coinvolge i seguenti<br />

partners europei, con il ruolo di supporto tecnico-scientifico<br />

alle proprie attività:<br />

UK: Bristol<br />

Austria: Region of Lower Austria<br />

Spain: Xativa, Lloret de Mar, Instituto Tecnologico de Canarias<br />

Baltic Countries: Union of Baltic Cities<br />

020XIX<br />

Aap2020 a Kyoto<br />

L’assessore all’Ambiente del Comune di Ancona Emilio D’Alessio ha illustrato al Terzo Word Water Forum (Kyoto – Japan<br />

16-23 marzo <strong>2003</strong>), il Progetto Aap2020. Il progetto è stato selezionato – unico italiano tra i 150 finalisti – al concorso<br />

per iniziative sul tema dell’acqua, a conferma da un lato dell’impegno del Comune sui temi della sostenibilità ambientale<br />

e dall’altro del ruolo che gli enti locali possono avere anche su temi globali.<br />

Il Progetto Aap2020 tocca uno dei temi cardine trattati dal Forum del Giappone, la prevenzione e la conservazione degli<br />

ecosistemi. L’altra questione forte in discussione ha riguardato l’uso e il diritto dei popoli all’acqua dolce. I dati<br />

emersi al Forum di Kyoto parlano da soli: nel mondo 1,4 miliardi di persone non hanno accesso all’acqua, 7 milioni<br />

muoiono ogni anno per malattie dovute all’acqua. Ogni abitante consuma 600 litri di acqua al giorno in America e<br />

Giappone, da 250 a 350 in Europa, mentre nell’Africa subsahariana ci si deve accontentare di 15 litri al giorno.


ECOTARAS spa è impegnata nel settore<br />

ecologia mirato alla tutela dell’ambiente<br />

marino e sin dal 1986 opera nel Golfo di<br />

Taranto svolgendo in concessione l’attività<br />

di prevenzione inquinamenti e di pronto<br />

intervento per la bonifica degli specchi<br />

acquei del Compartimento Marittimo di<br />

Taranto.<br />

In particolare le attività che vengono<br />

svolte, con disponibilità 24 ore/24, con<br />

mezzi navali ed attrezzature specializzate,<br />

oltre che con personale idoneamente addestrato,<br />

riguardano:<br />

- assistenza per la prevenzione inquinamento a tutte le<br />

operazioni di movimentazione idrocarburi;<br />

- interventi per bonifica di specchi di mare;<br />

- sorveglianza e controllo campo boe;<br />

- sorveglianza e pulizia degli specchi acquei del Porto di<br />

Taranto;<br />

- sorveglianza e pulizia degli specchi acquei antistanti gli<br />

sbarramenti fissi e mobili dei canali di scarico;<br />

- lavori di ispezione subacquea ad installazioni petrolifere;<br />

- attività di tutela ambientale durante i dragaggi;<br />

- pulizia banchine;<br />

- attività di studio e di monitoraggio ambientale.<br />

Attualmente, la società opera in<br />

mare con circa dodici unità navali<br />

attrezzate e specializzate per la<br />

lotta agli inquinamenti tra cui:<br />

rimorchiatori d’altura, bettoline per<br />

il recupero di idrocarburi, unità per<br />

operazioni in bassi fondali, boe<br />

porta barriere.<br />

La dirigenza aziendale ha partecipato<br />

in qualità di esperto:<br />

- durante le operazioni di intervento<br />

a seguito di incendi verificatesi<br />

presso il Deposito Agip di Napoli, il<br />

petrolchimico di Brindisi e il Jet Oil<br />

di Salonicco (Grecia);<br />

- durante le operazioni di bonifica del Deposito sotterraneo<br />

a Monopoli (BA) dopo una grande esplosione;<br />

- con l’Ammiragliato in tutte le fasi dell’operazione di<br />

recupero dei fusti di piombo tetrametile al largo di<br />

Otranto dalla m/n Cavtat;<br />

- nel recupero di autobotti di GPL incidentate mediante<br />

travaso e bonifica con una particolare metodologia<br />

(applicata in seguito da diversi comandi Vigili del Fuoco<br />

su tutto il territorio nazionale).<br />

XX<br />

ECOTARAS spa<br />

Una garanzia contro l’inquinamento nel Golfo di Taranto<br />

Tra i principali interventi in emergenza eseguiti dalla<br />

ECOTARAS negli ultimi anni sono da evidenziare:<br />

- la bonifica durante le operazioni di “bunkeraggio” alle<br />

navi operanti nel Porto di Taranto;<br />

- la prevenzione da inquinamenti durante il disincaglio e il<br />

salvataggio della petroliera Brezza;<br />

- la bonifica e il ripristino dell’habitat del fiume Galeso;<br />

- la prevenzione da inquinamenti durante il salvataggio<br />

della m/n Lassia.<br />

La ECOTARAS effettua studi di ambienti marini di particolare<br />

interesse naturalistico e/o di specchi d’acqua notevolmente<br />

perturbati, per la realizzazione di: Aree Protette,<br />

Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA), Monitoraggio<br />

Ambientale, ecc. Tali attività comprendono tra l’altro: il<br />

monitoraggio della morfologia dei fondali, la mappatura<br />

biocenotica dell’area in esame attraverso rilievi fotografici<br />

e riprese televisive subacquee, il campionamento del benthos<br />

sia mediante attrezzatura di superficie sia attraverso<br />

l’immersione diretta con autorespiratore da parte di personale<br />

specializzato, il rilevamento e lo studio dei parametri<br />

chimici (pH, salinità, temperatura, conducibilità, potenziale<br />

redox, ecc.) e fisici (correnti, maree, ecc.), i campionamenti<br />

planctonici e l’impiego di software per tutte le elaborazioni<br />

statistiche applicate in ecologia.<br />

L’organizzazione aziendale, al fine ottenere una migliore<br />

soddisfazione della propria utenza, ha certificato il proprio<br />

sistema di qualità secondo le norme UNI EN ISO 9000 ed<br />

acquisito la certificazione SOA per la categoria OS 15 -<br />

pulizia acque marine, lacustri e fluviali (classifica V - fino a<br />

€5.164.568,90).<br />

ECOTARAS spa<br />

Cap.Soc.: €1.500.000,00<br />

sede legale: via Nitti, 45/a<br />

sede operativa: Porto di Taranto – Darsena Mezzi Pubblici<br />

PO Box 1401 Taranto Centro<br />

74100 Taranto<br />

Tel. 099 4752510 - Fax 099 4752511<br />

postmaster@ecotaras.it


RUBRICA<br />

Approfondimenti<br />

e normativa<br />

Patologie amministrative fra iscrizione<br />

ex art. 68 Cod. Nav. e rilascio<br />

di concessione marittima per servizi portuali<br />

di Guido Matteini<br />

“L’esercizio di servizi portuali che richiedono impiego di<br />

navi galleggianti, indicati all’art. 66 Cod. Nav., è soggetto<br />

a concessione dell’Autorità marittima” (cfr. art. 60 Reg.<br />

Cod. Nav. recante concessione di esercizio servizi portuali),<br />

ferma restando l’autorizzazione al servizio da parte<br />

del Comandante del Porto (cfr. artt. 66 e 67 Cod. Nav.).<br />

Altresì, è altrettanto fondamentale distinguere se tale servizio<br />

viene esercito in un porto ove sia stata istituita l’Autorità<br />

portuale poiché a detto organo sono stati assegnati compiti<br />

specifici, fra cui “l’affidamento e controllo delle attività<br />

dirette alla fornitura a titolo oneroso agli utenti portuali di<br />

servizi di interesse generale” (cfr. Legge 28.1.1994, n. 84,<br />

art. 6, punto 1, lettera c), successivamente indicati con<br />

decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione in<br />

data 14.11.1994 (ora Ministro delle infrastrutture e dei trasporti,<br />

giusto DPR 26.3.2001, n. 177), fra cui rientrano i servizi<br />

di pulizia e raccolta rifiuti (cfr. art. 1, lettera b) per i<br />

quali l’esercizio delle attività è affidato in concessione dalle<br />

stesse Autorità portuali mediante gara pubblica (cfr. art. 3 e<br />

Legge 28.1.1994, n. 84, art. 6, punto 5) secondo le vigenti<br />

disposizioni.<br />

Ciò posto, secondo le intervenute innovazioni normative<br />

in materia, a eccezione del vincolo derivante dall’impiego<br />

o meno di mezzi nautici per l’espletamento del servizio in<br />

parola, le attività ex art. 68 Cod. Nav. finora disciplinate<br />

attraverso il richiamato regime autorizzatorio, devono<br />

invece inquadrarsi in “attività economica privata e libera”<br />

e pertanto “il servizio può essere svolto in regime di<br />

denuncia in luogo di autorizzazione”.<br />

Allo stato attuale, pertanto, la possibilità di avere più operatori<br />

per lo stesso servizio non sarebbe, a questo punto,<br />

escludibile, sebbene da parte del “concessionario” possano<br />

intervenire comprensibili obiezioni circa la mancata<br />

esclusività del servizio (esclusività inequivocabile nel caso,<br />

www.studiogmonline.com<br />

per esempio, di una concessione demaniale marittima).<br />

Evidentemente, però, laddove siano presenti più operatori,<br />

il “concessionario” sarà quello a lamentare inevitabili penalizzazioni<br />

economiche dovute alla disparità tariffaria degli<br />

altri operatori liberi dai vincoli di rapporto tra capacità<br />

aziendale e potenzialità di intervento, alla base della concessione.<br />

Quanto sopra, parrebbe a questo punto in contrasto in<br />

relazione alle garanzie che il titolare di concessione<br />

avrebbe per l’intera durata della stessa in termini di titolarità,<br />

salvo fatti gravi o comunque impugnabili al medesimo,<br />

per i quali ne è prevista la sospensione o addirittura<br />

la decadenza. Altresì, il subingresso di soggetti diversi<br />

potrebbe sussistere ai sensi e per gli effetti dell’art. 66 Cod.<br />

Nav. per il quale il Comandante del porto ha facoltà di<br />

regolare il numero delle navi galleggianti addette al servizio<br />

del porto (cfr. art. 60 r.m. e art. 16 r.i.). Inoltre, potrebbe<br />

verificarsi il caso di aspiranti operatori dello stesso servizio<br />

che, in assenza di impiego di mezzi nautici, potrebbero<br />

espletarlo in regime di denuncia in luogo dell’autorizzazione<br />

prevista dall’ex. art. 68 Cod. Nav.<br />

In conclusione, la possibilità di svolgere servizi portuali<br />

nello stesso ambito è aperta a tutti gli operatori interessati,<br />

purché muniti delle autorizzazioni previste dalle altre Amministrazioni,<br />

previa comunicazione all’Autorità marittima<br />

competente; come peraltro è aperta la possibilità di operare<br />

con più concessionari, magari secondo mirati criteri di spartizione<br />

del servizio (come già accade in taluni porti).<br />

Resta inteso, comunque, che per quanto concerne le previsioni<br />

di preferenza a favore di soggetti già titolari di precedente<br />

concessione, sebbene anche detto principio sia stato<br />

eliminato dall’Autorità Garante, l’art. 37 Cod. Nav. fornisce<br />

criteri ben precisi da osservare nel caso di concorso di più<br />

domande di concessione.<br />

ANTINQUINAMENTO<br />

AVARIE MARITTIME<br />

BROKERAGE<br />

CREWING<br />

ELABORAZIONE DATI<br />

ESTIMO NAVALE<br />

PERIZIE E CONSULENZE<br />

SHIP MANAGEMENT<br />

SINISTRI MARITTIMI<br />

TRASPORTI MARITTIMI<br />

Studio GM - via Ruggero Fiore, 27 - 00136 Roma - tel. +39.06.39030257 - fax +39.06.39886308 - e-mail: info@studiogmonline.com<br />

XXI


RUBRICA<br />

Il prossimo 23 maggio ad Ancona, nell’ambito della Fiera<br />

Internazionale della Pesca (22-26 maggio), presso l’Auditorium<br />

dell’Ente Fieristico Regionale, si terrà<br />

un convegno a carattere internazionale sui<br />

temi inerenti la sicurezza in mare e, nello<br />

specifico, la situazione nei bacini adriatico,<br />

ionico e mediterraneo. Il convegno è organizzato<br />

dall’ANSEP-UNITAM del Comune di<br />

Ancona e dal Forum delle città dell’Adriatico<br />

e dello Ionio. Intervistiamo il Segretario<br />

Nazionale dell’ANSEP-UNITAM Paolo Baldoni<br />

per capire di cosa si parlerà.<br />

Segretario Baldoni, come sarà strutturato il convegno<br />

e chi parteciperà?<br />

Il convegno è strutturato in due sessioni. Nella prima sessione,<br />

di carattere tecnico-scientifica, si parlerà di “Adriatico<br />

e Ionio come risorse del Mediterraneo”. È prevista<br />

la partecipazione dei più autorevoli esperti in materia, tra<br />

cui segnalo: Tiziana Chieruzzi, ricercatrice ICRAM (Istituto<br />

centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al<br />

mare); il Dott. Francesco Valentini, dirigente SDM Ministero<br />

dell’Ambiente; Roberto Patruno, Direttore Generale<br />

del REMPEC (Centro regionale antinquinamento marino<br />

per il Mare Mediterraneo); l’Amm. Eugenio Sicurezza,<br />

Comandante Generale delle Capitanerie di Porto; il Dott.<br />

Massimo Provinciali, Direttore Generale per le Infrastrutture<br />

della Navigazione Marittima Interna. Saranno presenti<br />

altresì le delegazioni dei Comuni del Forum delle città dell’Adriatico<br />

e dello Ionio (associazione di 45 città costiere di<br />

Italia, Grecia, Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Montenegro<br />

e Albania, creata al fine di dare un contributo al<br />

processo di allargamento dell’Unione Europea), nonché le<br />

delegazioni dei vari Porti italiani e del Mediterraneo.<br />

Nella seconda parte è prevista una tavola rotonda dal tema<br />

“Il ruolo delle Istituzioni locali per lo sviluppo sostenibile<br />

del bacino Adriatico-Ionico” dove saranno presenti:<br />

l’Assessore all’Ambiente della Regione Marche Marco<br />

Amagliani; l’Assessore all’Ambiente del Comune di Ancona<br />

Emilio D’Alessio; il Presidente dell’Autorità Portuale di<br />

Ancona; il Presidente della Confitarma (Confederazione<br />

Italiana Armatori) Giovanni Montanari; il Direttore del<br />

Rempec; il Vice-Presidente dell’Ansep-Unitam; il Presidente<br />

di Assoporti Tommaso Affinita; il Vice-Sindaco di<br />

Rijeca; i Sindaci di Chioggia, Spoleto, Durazzo e Brindisi.<br />

Concluderà i lavori il Sottosegretario all’Ambiente Francesco<br />

Nucara.<br />

XXII<br />

NEWS<br />

ANSEP-UNITAM<br />

Ancona, 23 maggio <strong>2003</strong><br />

Un appuntamento per la TUTELA DEL MARE<br />

promosso dall’ANSEP-UNITAM<br />

Perché dedicare un convegno sulla tutela del mare<br />

proprio al Mediterraneo? Ed in particolare ai bacini<br />

dell’Adriatico e dello Ionio?<br />

Facendo qualche numero, il quadro di riferimento apparirà<br />

molto chiaro. Se da un lato il “mare nostrum” contiene<br />

appena l’1% dell’acqua mondiale, dall’altro ben il 30% del<br />

volume mondiale dei prodotti trasportati via mare ha origine,<br />

è diretto o passa attraverso il Mediterraneo. Sul totale<br />

del traffico del Mediterraneo, i prodotti potenzialmente<br />

dannosi per l’ambiente incidono per il 50%, mentre il traffico<br />

di idrocarburi incide per il 28%. Se poi si tiene conto<br />

che in un futuro prossimo il petrolio prodotto nel Mar<br />

Caspio raggiungerà per oleodotto i porti del Mediterraneo<br />

e del Mar Nero, così come quello estratto in Iran e Iraq, il<br />

dato percentuale del 28% è destinato ad aumentare di conseguenza.<br />

Mentre stiamo parlando, 2.000 unità stanno<br />

navigando nel Mediterraneo; 300 di queste sono petroliere.<br />

Questi dati, sommati al fatto che i ricambio d’acqua del<br />

Mediterraneo ha un tempo teorico di completamento tra<br />

gli 80 e i 90 anni, dimostrano quanto le attuali pressioni<br />

siano forti ed estremamente pericolose per l’equilibrio<br />

ambientale di tutta la regione. Lo stesso discorso, amplificato<br />

nei potenziali effetti dannosi di incidenti, vale per lo<br />

Ionio, polmone del mare Adriatico, contribuendo al ricambio<br />

delle acque del bacino che circolano in senso antiorario<br />

all’interno dello stesso, e soprattutto per l’Adriatico<br />

stesso caratterizzato da bassi fondali e da un bacino relativamente<br />

chiuso.<br />

La situazione è divenuta oggi drammaticamente attuale<br />

dall’affondamento della petroliera Prestige al largo delle<br />

coste della Galizia (avvenuto il 13 novembre 2002), con la<br />

perdita delle 77.000 tonnellate di gasolio pesante che trasportava.<br />

L’affondamento, fortunatamente senza conseguenze<br />

negative per l’ambiente, del cargo Nicole al largo di<br />

Numana (AN) poteva avere conseguenze devastanti per<br />

l’ecosistema Adriatico e per tutta l’economia delle Regioni<br />

costiere, se si fosse trattato di una nave che traspotava un<br />

carico di merci pericolose. Ricordo che l’Adriatico è attraversato<br />

da un intenso traffico di petroliere.<br />

Qual è quindi lo scopo del convegno?<br />

Lo scopo del convegno è duplice. Si vuole in primo luogo<br />

esaltare il ruolo dell’Adriatico e dello Ionio nel contesto del<br />

Mare Mediterraneo. Essi infatti costituiscono una risorsa<br />

non solo sotto il profilo del patrimonio ambientale, ma<br />

anche in termini di piattaforma economica per il complesso<br />

delle attività che vi si svolgono sia in superficie che<br />

in profondità. Da questa constatazione emerge la necessità<br />

di un approccio integrato e partecipato alla prevenzione di<br />

incidenti che potrebbero danneggiare irreparabilmente la<br />

risorsa mare e le economie che vi si reggono. Come Segre-


tario di un’associazione nazionale di imprese che operano<br />

nel settore dei servizi ecologici portuali e della tutela dell’ambiente<br />

marino, ritengo quindi opportuno effettuare<br />

una dettagliata ed approfondita analisi di tutti gli studi sullo<br />

stato del mare e delle attività che si svolgono su esso o<br />

lungo le coste marine. Occorre quindi considerare gli<br />

accordi bilaterali o plurilaterali esistenti che possono incidere<br />

sulla sicurezza in mare. Tutto questo deve poi portare<br />

all’individuazione dei percorsi più opportuni e delle decisioni<br />

da intraprendere per salvaguardare i nostri mari.<br />

Può anticiparci qualche possibile approccio da<br />

seguire?<br />

Sì. Ho in mente un approccio adottato oltre 10 anni fa che<br />

ha già dato buoni risultati. Mi riferisco all’Oil Pollution Act<br />

(OPA) approvato dal Congresso degli Stati Uniti nell’agosto<br />

del 1990 a seguito dell’ampia risonanza di alcuni incidenti,<br />

tra cui quello della Exxon Valdez in Alaska dove 11 milioni<br />

di galloni di greggio contaminarono uno degli ecosistemi<br />

nazionali più sensibili. Questa legge comprendeva una<br />

vasta serie di provvedimenti volti alla riduzione dell’inquinamento.<br />

Essa ha modificato fondamentalmente i metodi<br />

di prevenzione delle perdite di greggio e la reazione a tali<br />

incidenti, attribuendo la massima responsabilità alle compagnie<br />

per le loro azioni e conferendo un ruolo più diretto<br />

alle agenzie governative. Negli Stati Uniti la legge ha avuto<br />

un impatto estremamente positivo. Negli ultimi dieci anni<br />

gli incidenti con conseguente fuoriuscita di greggio sono<br />

diminuiti del 50%.<br />

XXIII


ASSOCIATI ANNO <strong>2003</strong><br />

S.A.I.G.A. <strong>srl</strong> - CAGLIARI<br />

OROMARE spa - GENOVA<br />

Gruppo GARBAGE SERVICE <strong>srl</strong> - ANCONA<br />

LABROMARE <strong>srl</strong> - LIVORNO<br />

BATTELLIERI CAGLIARI sas - CAGLIARI<br />

“LA PORTUALE IIA ” scarl - CATANIA<br />

NIGROMARE <strong>srl</strong> - TARANTO<br />

GIUSEPPE SANTORO sas - GENOVA<br />

SCAM snc - GELA<br />

SEPOR Terrestre e Marittima <strong>srl</strong> - LA SPEZIA<br />

I.MAR.S. <strong>srl</strong> - SAVONA<br />

TRANSMARE snc - VADO LIGURE<br />

RIMORCHIATORI RIUNITI PORTO DI GENOVA - GENOVA<br />

FARO VERDE <strong>srl</strong> - LIVORNO<br />

C.N. TALAMONE sas di Orlandi Antonio - TALAMONE<br />

GUARDIE AI FUOCHI DEL PORTO DI VENEZIA scarl - MAR-<br />

GHERA<br />

RIMORCHIATORI SICILIANI <strong>srl</strong> - PALERMO<br />

COOP. S. GIORGIO BARCAIOLI <strong>srl</strong> - SIRACUSA<br />

GE.S.P.I. <strong>srl</strong> - AUGUSTA<br />

SECOMAR - RAVENNA<br />

SEA SERVICE <strong>srl</strong> - TRIESTE<br />

ECOTARAS Società Ecologica spa - TARANTO<br />

FIUMICINO HARBOUR SERVICES <strong>srl</strong> - FIUMICINO<br />

S.E.PORT <strong>srl</strong> - CIVITAVECCHIA<br />

CONEPO SERVIZI s.c.a.r.l. - MARGHERA - VENEZIA<br />

THARROS MARITTIMA snc - ORISTANO<br />

ECOLOGIA OGGI <strong>srl</strong> - LAMEZIA TERME<br />

EURECO <strong>srl</strong> - NAPOLI<br />

IMPRESA TURRITANA - PORTO TORRES<br />

NUOVA CARLETTI sas - PIOMBINO<br />

SIMAP <strong>srl</strong> - RAVENNA<br />

ECOLOGIA 2001 <strong>srl</strong> - ISOLA DI CAPO RIZZUTO<br />

AUSIMARE spa - Crotone<br />

TRAPANESE TRASPORTI <strong>srl</strong> - Trapani<br />

ANSEP-UNITAM<br />

ORGANI DIRETTIVI<br />

Comitato Direttivo<br />

Mauro Palmiero – Presidente<br />

Manlio Cirilli – Vice Presidente<br />

Stefano Sperti – Vice Presidente<br />

Paolo Baldoni – Segretario<br />

Luca Massa – Consigliere<br />

Federico Cuomo – Consigliere<br />

Antonio Orlandi – Consigliere<br />

Paolo Crismani – Consigliere<br />

Ugo Savona – Consigliere<br />

Amerigo Cafferata – Past President<br />

Revisori dei Conti<br />

Alberto Spezialetti<br />

Giorgio Mori<br />

Maurizio Re<br />

Enrico Pipia – Supplente<br />

CONSULENTI<br />

Com.te Guido Matteini – Consulente Tecnico<br />

ANSEP-UNITAM<br />

Sede legale<br />

Via Molo di Levante<br />

00054 Fiumicino Roma<br />

Sede operativa - Segreteria<br />

Zona Molo Sud<br />

60100 Ancona<br />

Tel. 071/2070614 - Fax 071/206957<br />

www.ansepunitam.it - info@ansepunitam.it<br />

Rivista mensile di informazione<br />

ed aggiornamento di cultura ambientale.<br />

Direttore Responsabile: Andrea Massaro<br />

Editore: <strong>Free</strong> <strong>Service</strong> s.r.l.<br />

Aut.Trib. di Ancona n. 1 / 2000 del 4/1/2000<br />

Direzione ed Amministrazione:<br />

60015 Falconara M. (AN)<br />

via Filzi 1, Tel. 071 9174299 - Fax 071 9164063<br />

Redazione: 60015 Falconara M. (AN)<br />

via G. Leopardi 72 Tel. 071 9174572<br />

http://www.onon.it<br />

e-mail: freeser@tin.it<br />

Direttore Artistico: Vinicio Ruggiero<br />

Responsabile Marketing: Fabio Bastianelli<br />

Stampa: BIEFFE s.r.l.<br />

62019 Recanati (MC) via Zona Industriale P.I.P.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!