giornalino - Noi e il cavallo

NOI E IL CAVALLO
GRUPPO RICERCA E SVILUPPO
Avevo solo qualche mese quando mio nonno acqiustò il suo primo trattore.
In questa fotografia, mostra tutta la sua fierezza mentre nell’estate del 1957
si accinge all’aratura aiutato da “Beppo”dopo la trebbiatura del grano. Anche
il “Beppo” sarà stato contento di questo cambiamento, immaginare un
modo di lavorare meno pesante, senza le fatiche che contribuivano ad invecchiarti
anzitempo, sarà stato senz’altro il benvenuto.
Il cavallo oramai aveva iniziato così il suo declino in azienda, l’avvento del
Massey Ferguson TF da 30 hp iniziava a cambiare i ritmi ed i metodi aziendali
di fare agricoltura.
Mio nonno, ha continuato a tenere il cavallo che veniva usato per i lavori
più leggeri fino al 1966 quando, andò con il rastrellone a pulire un prato
dove si era appena raccolto il fieno, al ritorno, mentre si immetteva sulla
strada principale, una macchina spaventò l’animale, che si impennò e fece
cadere all’inditro il nonno.
Non ci fu nulla da fare, dopo tre giorni ci lasciò, con lui poco dopo ebbe fine
anche la trazione animale in azienda, il cavallo fu venduto e le attrezzature
dismesse, alcune furono recuperate e trasformate per l’uso con il trattore.
Ho un debole ricordo di quando aiutavo mio padre in alcune lavorazioni
con il cavallo, ma forse è servito per risvegliare in me, molti anni dopo, la
passione per il cavallo in agricoltura.
Non so dire quanto questi ricordi abbiano influenzato le mie scelte odierne,
mi è comunque sempre più chiaro che la trazione animale ha un solido
futuro davanti a sè, se lo vogliamo, potrà contribuire a salvare quello che
resta della piccola agricoltura e delle piccole realtà contadine.
2 Primavera-Estate 2010 N°58