Destra e Sinistra - Il naufragio della politica - luciano donelli
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dedicato ad Alcide Degasperi<br />
l’ultimo Uomo di Stato
Luciano DONELLI<br />
DESTRA e SINISTRA<br />
IL NAUFRAGIO <strong>della</strong> POLITICA<br />
Un paese a soqquadro<br />
Salita Capodimonte, 5 –80137 Napoli<br />
081 21 08 68 fax 081 21 41 893 cell. 349 233 86 22<br />
e-mail: <strong>luciano</strong> <strong>donelli</strong> @ fastwebnet.it<br />
www.<strong>luciano</strong><strong>donelli</strong>.it
“ Essere di destra o di sinistra<br />
è scegliere uno dei modi che<br />
si offrono all’uomo per essere<br />
un imbecille “<br />
Josè ORTEGA y GASSET<br />
Filosofo e saggista spagnolo<br />
(Madrid, 1883-1955)<br />
“addio a destra e sinistra, idee vecchie”<br />
“<strong>Il</strong> ventunesimo secolo è un era nuova<br />
di grandi cambiamenti e richiede una nuova<br />
<strong>politica</strong>, destra e sinistra sono concetti<br />
vecchi, la differenza sta nell’apertura o nella<br />
chiusura alla globalizzazione”<br />
Tony BLAIR, ex Premier laburista, inviato Ue per la<br />
Politica estera
Premessa<br />
Queste pagine sono certamente durissime, ma, rapportate<br />
all’indecente divenire del sistema politico italiano, hanno la<br />
presunzione di far riflettere.<br />
Nello scenario politico italiano pochi si salvano anche di<br />
eccellente levatura, ma così comodamente integrati nelle cappelle<br />
di appartenenza, a destra come a sinistra, e così preoccupati di<br />
non perdere benefici, privilegi, prebende, indennità…da apparire<br />
complici e conniventi.<br />
Gli italiani sempre più illusi e creduloni, stupidamente ancorati<br />
a rimorchio di destra e sinistra a fare la fortuna di emeriti<br />
filibustieri ancorché “travestiti” per non farsi riconoscere.<br />
Le cronache quotidiane ci consegnano pagine allucinanti,<br />
squallide, scandalose di vita <strong>politica</strong>.<br />
C’è chi cocciutamente si compiace di questa destra e chi,<br />
cocciutamente, si compiace di questa sinistra, ma in malafede o<br />
perché incapace di leggere o perché si rifiuta di leggere nella<br />
disperata realtà in cui affondiamo.<br />
E c’è chi vaneggia di centro e c’è chi vaneggia di centro destra<br />
e c’è chi vaneggia di centro sinistra così infierendo la <strong>politica</strong><br />
sulla testa di intere generazioni.<br />
Senza scrupoli per i propri figli non cogliendo la pericolosità e<br />
il rifiuto dei giovani fin troppo trascinati e distratti dalla stupidità<br />
organizzata, dagli idoli, dai guru di quest’epoca piuttosto che<br />
allertati ed aiutati rispetto alla grandezza ed all’enormità delle<br />
sfide che ci sovrastano.<br />
Nessuno grida, nessuno interroga la propria coscienza, nessuno<br />
si oppone per rimuovere questa nefasta architettura dei poli e per<br />
fugare questa pesante cappa di nebbia che soffoca il respiro<br />
politico del paese.
Ci chiedono: con chi andrete?<br />
La nostra vocazione è di promuovere, al di là di ogni possibile,<br />
contingente collocazione, una cultura interclassista <strong>della</strong> <strong>politica</strong>.<br />
Nei fatti, una <strong>politica</strong> di centro destra quando si tratta di<br />
assecondare lo sviluppo e le libertà economiche.<br />
Una <strong>politica</strong> di centro sinistra quando si tratta di assecondare i<br />
bisogni delle categorie deboli, ma mai di destra contro la sinistra<br />
e di sinistra contro la destra, categorie superate, ma utili ai<br />
giocolieri <strong>della</strong> <strong>politica</strong>.<br />
L’obiettivo difficile, ma praticabile, di ritornare ad un sistema<br />
di partiti liberi per cultura, per identità, per storia, per ideali, in<br />
competizione civile, ma liberi.<br />
<strong>Il</strong> sogno di un ritorno a Degasperi, l’Uomo <strong>della</strong> ricostruzione<br />
del nostro Paese, l’ultimo grande Statista di cui l’Italia possa<br />
veramente vantarsi.<br />
<strong>Il</strong> ritorno al suo modello esemplare di vita.<br />
Intanto, la <strong>politica</strong> di questo Paese, anno 2008, continua a<br />
deludere nella pretesa assurda di ridurre o azzerare le identità, le<br />
storie, i simboli per l’affermazione di grossi accorpamenti, di<br />
discutibili coalizioni, di due contenitori cosiddetti alternativi ad<br />
esclusivo servizio di poteri megalomani contrabbandati per<br />
governabilità del sistema.<br />
<strong>Il</strong> Partito democratico…il Popolo <strong>della</strong> libertà…le massime<br />
celebrazioni <strong>della</strong> sconcertante confusione <strong>della</strong> <strong>politica</strong>!<br />
<strong>Il</strong> bipolarismo è una pesante ipoteca sull’agibilità e la libertà<br />
dell’azione <strong>politica</strong> mentre destra e sinistra in conflitto sono<br />
categorie da superare perché utili soltanto, nell’esperienza<br />
quotidiana, alla scalmanata, forsennata, demagogica guerra fra<br />
le parti e per il potere.<br />
Ci chiedono: con chi andrete?<br />
Una domanda imbecille!<br />
Luciano Donelli
“Essere di destra o di sinistra<br />
è scegliere uno dei modi che si offrono<br />
all’uomo per essere un imbecille”<br />
Josè ORTEGA y GASSET<br />
Filosofo e saggista spagnolo<br />
(Madrid, 1883-1955)<br />
La Politica va testimoniata con la vita, con la coerenza, con<br />
l’austerità e la serietà dei comportamenti, con la pratica di modelli<br />
esemplari.<br />
Una <strong>politica</strong> che si ispira al Cristianesimo non può essere<br />
moderata e compiacente, ma deve piuttosto assecondare con<br />
radicale e drammatica partecipazione il superiore destino<br />
dell’Uomo riscattandolo non solo dai bisogni, ma favorendo la<br />
ricerca e la valorizzazione di quanto di meglio l’uomo possa<br />
esprimere ai livelli più alti <strong>della</strong> sua spiritualità e <strong>della</strong> sua ansia di<br />
infinito.<br />
Perché il Cristianesimo è rivoluzione.<br />
La più grande rivoluzione <strong>della</strong> Storia per la sempre più viva<br />
attualità delle sue sfide, delle sue risposte e delle sue soluzioni alle<br />
problematiche dell’esistenza.<br />
1
E’ vitale prendere coscienza <strong>della</strong> straordinarietà e <strong>della</strong><br />
singolarità dei tempi liberando risorse, energie, talenti, trascinando<br />
i giovani nel processo culturale del Paese, avvicinandoli alle<br />
grandi intuizioni del nostro tempo.<br />
Nella schizofrenica ed affannosa, ma strumentale ricerca di<br />
poli, di aggregazioni e di alleanze di potere, da sinistra a destra,<br />
logorandosi il dibattito pubblico tra proporzionale e<br />
maggioritario, tra vecchio e nuovo, bruciandosi il presente nella<br />
retorica e nella demagogia del futuro, una mobilitazione <strong>politica</strong><br />
unitaria dei cattolici non è rinviabile senza tradire la storia.<br />
Ed è urgente e doverosa per colmare il gravissimo vuoto<br />
apertosi nel cuore <strong>della</strong> gente, ma l’unità <strong>politica</strong> dei cattolici<br />
comporta unità nella fede, vocazione alla santità, pratica di<br />
modelli esemplari di vita, spirito di servizio e di povertà perché la<br />
società <strong>politica</strong> realizzi, nella giustizia, la vera libertà dell’uomo<br />
come proiezione terrena di un Cristianesimo forte, vero ed<br />
autentico.<br />
Le imponenti e drammatiche trasformazioni in atto nel mondo<br />
con la caduta clamorosa e sorprendente di regimi totalitari, di<br />
ideologie, di frontiere.<br />
L’inarrestabile progresso delle comunicazioni e, quindi, delle<br />
conoscenze.<br />
La simultaneità delle informazioni e, quindi, l’incontro sempre<br />
più ravvicinato delle culture, dei popoli, delle “verità”.<br />
L’avvicendarsi sulla scena mondiale di grandi leader di pace<br />
sono la grande occasione per ridare protagonismo ai valori<br />
cristiani, ai valori umani, ai valori dell’intelligenza e <strong>della</strong><br />
solidarietà aprendosi una stagione senza precedenti per i superiori<br />
destini dell’Uomo.<br />
Uno scenario totalmente inedito, nuovo, che presuppone una<br />
nuova ed esemplare dimensione <strong>della</strong> <strong>politica</strong>. <strong>Il</strong> superamento<br />
delle assurde pastoie quotidiane, di pratiche scandalose di potere,<br />
di arricchimenti spudorati, di comportamenti criminali, di cinismi<br />
intollerabili.<br />
2
La capacità di affrontare i grandi temi <strong>della</strong> vita nel rispetto del<br />
primato dell’Uomo.<br />
L’umanità <strong>della</strong> <strong>politica</strong>.<br />
<strong>Il</strong> risveglio dei popoli e delle nazionalità e delle rivendicazioni<br />
anche tribali conseguente alla caduta del comunismo, alla caduta<br />
del muro di Berlino e alla caduta delle egemonie, dei blocchi,<br />
<strong>della</strong> guerra fredda, <strong>della</strong> paura, apre scenari preoccupanti, ma, in<br />
ogni caso, esaltanti e di universale partecipazione <strong>della</strong> coscienza<br />
storica collettiva ad un processo inarrestabile di riscatto e di<br />
redenzione.<br />
L’olocausto è stato grande e l’umanità intera deve farsi<br />
perdonare genocidi fisici e morali inenarrabili.<br />
Le stesse guerre fratricide di oggi, coincidenti con i tumultuosi<br />
cambiamenti in atto, sono la esplosione di rancori compressi, di<br />
odi, di ingiustizie storiche, di sofferenze inaudite inflitte all’uomo<br />
spesso o quasi sempre per le innocenti colpe di una nascita, di una<br />
filosofia, di una ideologia, di un moto o di una aspirazione di<br />
libertà, di una religione, di un colore, di una razza, ma pur sempre<br />
Uomo, pur sempre figlio <strong>della</strong> stessa specie.<br />
Ed è per l’umanità un prezzo duro da pagare.<br />
In questo senso, i Partiti devono o dovrebbero di corsa capire<br />
l’inesorabilità dei tempi ed il rifiuto dei giovani, ma anche<br />
l’anelito crescente delle nuove generazioni per un mondo di<br />
autenticità e rigenerarsi.<br />
<strong>Il</strong> quadro complessivo <strong>della</strong> <strong>politica</strong> in Italia è penoso,<br />
buffonesco, camorristico, delinquenziale, paralizzante soprattutto<br />
per la pochezza di quelli che ne sono irriducibili, ma devastanti<br />
protagonisti.<br />
Si vuole accreditare se non imporre un rinnovamento ridicolo,<br />
di carattere anagrafico, una delle peggiori prese in giro<br />
dell’intelligenza degli italiani, il “giovanilismo”,<br />
il…cambiamento, le “forze nuove” con i risultati che registriamo<br />
3
ogni giorno nel Paese. L’ipocrisia del cambiamento, parola insulsa<br />
sulla bocca di tutti, l’equivoco del cambiamento.<br />
Intanto si moltiplicano le retate, da parte dello Stato, di<br />
delinquenti e di delinquenti collusi con la <strong>politica</strong> in terrificanti<br />
operazioni criminali.<br />
I leader riconosciuti <strong>della</strong> <strong>politica</strong> si alternano e ci ammorbano,<br />
con puntualità estrema, attraverso le fameliche e “sadiche”<br />
emittenti televisive, predicando illusioni e distribuendo ripetitive,<br />
inconcludenti ricette in una sorta di delirio generale, slogan<br />
farneticanti, ma si fanno gli share per stabilire il grado di ascolto e<br />
di gradimento degli italiani, mentre siamo lontani anni luce dalle<br />
straordinarie potenzialità del nostro Paese e da quel modello ideale<br />
di <strong>politica</strong> cui la coscienza onesta del Paese aspira.<br />
Una cagnara indecente, da tutte le parti, mentre enormi risorse,<br />
strabilianti ricchezze, imponenti strutture, fervide intelligenze,<br />
eccezionali talenti sono congelati e mortificati nell’indifferenza e<br />
nella strafottenza.<br />
Nell’immaginario collettivo i Poli, di centro destra e di centro<br />
sinistra, dovevano segnare il cambiamento del Paese.<br />
Un disastro!<br />
Dissipati i migliori anni <strong>della</strong> Repubblica, cosiddetta seconda,<br />
in una competizione ossessiva, acida, aggressiva, infantile,<br />
delirante.<br />
Come non recepire lo scandalo delle parole quando i leader<br />
massimi <strong>della</strong> <strong>politica</strong> italiana, dei grandi e piccoli partiti, osano<br />
raggirare il popolo elettore con la loro sfacciata incompetenza e<br />
con la conseguente incapacità di immaginare e realizzare le<br />
soluzioni piuttosto che arrampicarsi sugli specchi.<br />
Si aprono e si chiudono, si chiudono e si aprono pagine di<br />
indicibile vergogna, quotidianamente, accompagnate da<br />
insopprimibile disgusto.<br />
Quando votare rappresenta una dolorosa rinunzia alla propria<br />
dignità.<br />
Non ci resta che scrivere!<br />
4
Dopo aver votato e condiviso il referendum di Mario Segni,<br />
quel 18 aprile 1993, diventa sempre più difficile uscirne.<br />
La trappola è scattata.<br />
E’ dal 1992 che la Repubblica non trova più pace incalzata da<br />
una sconnessa voglia di potere, da una insulsa sindrome<br />
riformista, da agitati visionari senza approdare a niente di<br />
ragionevole se non ad una delittuosa, frenetica, incredibile<br />
turbativa <strong>della</strong> vita degli italiani.<br />
E l’hanno chiamata seconda Repubblica!<br />
Usando Tangentopoli come una clava, ma a senso unico,<br />
sfogando vendette, risentimenti, ma riproducendosi oggi nuove e<br />
più sconcertanti prospettive politiche, moltiplicandosi scenari di<br />
corruzione pubblica e privata.<br />
Tra Segni e Di Pietro ed oltre Di Pietro una deludente quando<br />
fallimentare ed acida esperienza intrisa di giustizialismo a…<br />
termine fino a quando Di Pietro non sorprende e non stupisce gli<br />
italiani con il suo ingresso in <strong>politica</strong> e con la sua scelta di parte.<br />
Perché Mario Segni ed Antonio Di Pietro hanno stravolto<br />
l’Italia e nella loro incontenibile rabbia l’hanno incattivita, ma non<br />
l’hanno cambiata, né moralizzata, né liberata essendo in continuo<br />
aumento le ruberie e le angherie <strong>della</strong> <strong>politica</strong>.<br />
Aprile 2007, viene lanciato il “Partito Democratico” che dovrà<br />
nascere dalla fusione del “Partito dei democratici di sinistra” e<br />
<strong>della</strong> “Margherita”, ma senza nessuna indicazione da parte dei<br />
rispettivi elettorati.<br />
Una iniziativa nata ed imposta dall’alto.<br />
Molti andrebbero ammanettati, arrestati, confinati per questo<br />
ulteriore attentato alla buona fede pubblica, per i guasti che<br />
arrecano alla quiete pubblica.<br />
Walter Veltroni, Sindaco di Roma, va in giro a raccontare che<br />
“cos’è la <strong>politica</strong>” evocando e invocando Chaplin, Martin Luther<br />
King, Mahatma Gandhi, Mark Twain, John Fitzgerald<br />
Kennedy…ma non aspirava Veltroni a trasferirsi in Africa, alla<br />
5
fine del suo mandato di Sindaco, per dedicarsi a quelle<br />
popolazioni martoriate?<br />
A sentirlo Veltroni, “gentile, geniale, furbo, colto, intelligente”,<br />
folle commosse, estasiate, emozionate piuttosto che riconoscere e<br />
fare quadrato in casa nostra, intorno ai tanti protagonisti veri, alle<br />
tante realtà dimenticate, ma esemplari, ignorate del territorio.<br />
Vite straordinarie, storie straordinarie…sepolte, affondate nella<br />
sciagurata ingratitudine di un Paese che privilegia chi ha stampa,<br />
canali mediatici, cariche istituzionali, organizzazioni partitiche,<br />
mezzi, opportunità di ribalta, compiacenti casse di risonanza…<br />
In tanti anni di vita democratica la gente non avrebbe ancora<br />
imparato che “cos’è la <strong>politica</strong>” dopo averla usata e violentata<br />
senza scrupoli.<br />
Ci vuole Veltroni…<br />
<strong>Il</strong> Partito Democratico…<br />
Personaggi ormai adulti, ormai anziani non si tengono e non si<br />
astengono dal fare abiura di una fede, di una storia, di una dignità<br />
<strong>politica</strong>, delle proprie radici pur di sopravvivere al potere.<br />
Non si vergognano e trovano puntualmente argomenti per<br />
giustificare i propri incoerenti comportamenti, i propri tradimenti,<br />
i propri opportunismi magari con una maledetta pipa fra i denti o<br />
fra le mani.<br />
E’ un dovere morale ribellarsi, rompere questa cortina di<br />
omertà, di ignavia, di complicità, di acquiescenza, di “tira a<br />
campare” che soffoca la Repubblica, che soffoca il Paese, che<br />
inganna i giovani, che si fa scudo ed arma dei giovani.<br />
E’ un dovere morale ritornare alle esemplari e straordinarie vite<br />
che hanno fondato la Repubblica nata, come affermano, dalla<br />
Resistenza, pagine di dolore, di eroismi, di lacrime di tanti italiani.<br />
E’ un dovere rompere il silenzio, invocare la rimozione <strong>della</strong><br />
spazzatura fisica e <strong>politica</strong> dei giorni nostri, auspicare la<br />
sollevazione delle coscienze oneste, ma stanche di questa<br />
inaccettabile agonia <strong>della</strong> nostra Repubblica in mano ai<br />
demagoghi e agli avventurieri.<br />
6
Questa pubblicazione cade in un momento di grande<br />
confusione, di grande disagio <strong>della</strong> vita del Paese indifferente,<br />
anzi volutamente ignorante delle allarmanti emergenze sociali<br />
<strong>della</strong> terra, dei poveri, <strong>della</strong> fame del mondo, delle drammatiche<br />
ragioni <strong>della</strong> vita, <strong>della</strong> sconfinata sete di umanità e di giustizia<br />
che attraversa e spinge i popoli verso il riconoscimento e<br />
l’affermazione di rivendicazioni sempre più esasperate.<br />
Alla base di tutto l’irresponsabilità degli Italiani, quella voglia<br />
eterna, inopportuna e suicida di “cambiare” cambiando il meglio<br />
in…peggio, quella incapacità e quella ignoranza di cogliere le<br />
lezioni, quel rifiuto di leggere, di studiare, di penetrare la Storia<br />
del nostro Paese, dell’Europa, del mondo.<br />
Oggi siamo al cataclisma, alla perversione, alla debacle <strong>della</strong><br />
<strong>politica</strong>.<br />
E’ ormai irrilevante e non ha più senso la collocazione <strong>politica</strong><br />
di ciascuno perché è sempre più difficile capire da che parte stare<br />
rispetto al gravissimo, paranoico scenario imposto al Paese da una<br />
classe <strong>politica</strong> dai grandi limiti e dalla sfacciata malafede.<br />
Una classe <strong>politica</strong> che non si placa, che non si arrende alla<br />
volontà di devastazione dell’impianto istituzionale del Paese<br />
affidato ad una legge elettorale insulsa, a veri e propri rompicapo,<br />
ad autentiche truffe dello spirito pubblico.<br />
Ed è deplorevole che una intera classe <strong>politica</strong> resista e<br />
perseveri indomita, senza ritegno, allo scempio <strong>della</strong> <strong>politica</strong> pur<br />
avvertendo e percependo l’impraticabilità, il disagio, gli equivoci,<br />
l’immoralità del sistema in atto guazzando nella confusione.<br />
Anche gli ottantenni, anche le vecchie cariatidi, anche i<br />
cosiddetti padri <strong>della</strong> Patria e veterani <strong>della</strong> Repubblica e c’è chi<br />
continua a consegnarci, nel suo noto stile, esternazioni<br />
schizofreniche, umorali, estemporanee, ma tanto care al teatrino<br />
nazionale.<br />
Esasperante!<br />
E’ davvero esasperante convivere con questo scenario politico<br />
irreale, di prostituzione assoluta, di insopportabile comprensione.<br />
7
Ecco, prostituirsi o difendere le radici <strong>della</strong> tua fede, <strong>della</strong> tua<br />
gente.<br />
Non ci resta che scrivere per dare voce ai giovani ancora liberi<br />
e disincantati, ancora “vergini” rispetto ai tanti “bloccati”,<br />
vendutisi ai Partiti, imbrigliati nelle ingannevoli utopie dei Poli,<br />
condizionati dall’essere compagni o camerati o…amici, vivendo<br />
una sola “verità”, quella <strong>della</strong> propria fanatica militanza.<br />
Non ci resta che scrivere per aprire momenti di riflessione, per<br />
scuotere le coscienze di una massa di “addormentati”, per<br />
denunziare anche la sistematica mortificazione <strong>della</strong> dignità di un<br />
popolo.<br />
Gli uomini non riescono ad essere liberi pur nell’ambito delle<br />
rispettive collocazioni politiche per cui viene prima la propria<br />
carriera, poi il Partito, poi lo Stato, poi le Istituzioni e soltanto alla<br />
fine la propria coscienza, ma militare in una formazione <strong>politica</strong><br />
significa soprattutto poter esprimere onestamente e liberamente il<br />
proprio pensiero.<br />
Ecco, è stato sufficiente che il Deputato Ds al Parlamento<br />
nazionale, Vincenzo De Luca, ex Sindaco di Salerno, abbia<br />
sollevato, in data 2 luglio 2004, legittime considerazioni e critiche<br />
nei riguardi del Presidente <strong>della</strong> Giunta Regionale <strong>della</strong> Campania,<br />
Antonio Bassolino, che si siano sollevati, indignati, il Segretario<br />
nazionale dei Democratici di sinistra, Piero Fassino e da Fassino a<br />
Guglielmo Allodi (!), di Napoli, in difesa di Bassolino perché<br />
esprimersi liberamente ed esprimere il proprio dissenso comunque<br />
equivale a lesa maestà, equivale a profanare gli “intoccabili”.<br />
E Fassino è proprio convinto di difendere esperienze giuste e<br />
“generose”?<br />
Non si interroga circa la sua gravissima disinformazione<br />
relativamente alla realtà, alle condizioni di un territorio e delle<br />
enormi potenzialità disattese e delle responsabilità storiche dei<br />
personaggi e circa una gestione settaria <strong>della</strong> <strong>politica</strong> dove se non<br />
“appartieni” non conti niente.<br />
8
Cioè, che può e che vuole e che spera di capire Fassino dalla<br />
sua Torino se non la insopportabile cultura degli “equilibri” di<br />
potere?<br />
Ecco, il limite dei Partiti consiste nel difendere a tutti i costi<br />
l’indifendibile fino a negarti la speranza e la verità.<br />
La pretesa di non toccare gli intoccabili e di mantenere in piedi<br />
i mostri sacri inventati e sostenuti dalla credulità popolare.<br />
Perché non registrare, invece, le critiche piuttosto che<br />
indignarsi?<br />
Così, per scelta e volere di Fassino, un certo Enzo Amendola<br />
viene catapultato dall’Austria a Napoli e designato alla Segreteria<br />
Provinciale dei Democratici di sinistra.<br />
Una violenza inaudita.<br />
E questa sarebbe la “democrazia” dell’imminente Partito<br />
Democratico…<br />
E la stampa che gli apre le pagine dei giornali piuttosto che<br />
ricusarlo per questa sorta di “commissariamento” alle storie, alle<br />
esperienze, alle vite sofferte del territorio.<br />
Infatti e inauditamente questo ragazzotto presuntuoso di<br />
trentatrè anni, da sempre lontano dal contesto delle realtà locali,<br />
viene a pontificare, viene a parlarci di “nuovi leader”, di<br />
“terremoti politici” da attuare.<br />
Un ennesimo regalo di…Fassino e <strong>della</strong> Sua irresponsabilità.<br />
Quando gli italiani smetteranno di essere complici passivi,<br />
inerti, ottusi e fiancheggiatori del sistema?<br />
Così, è stato sufficiente un certo incremento di voti all’UDC di<br />
Casini-Follini nelle consultazioni del 12-13 giugno 2004 per<br />
scatenare una resa dei conti nell’ambito <strong>della</strong> coalizione di centro<br />
destra alimentando Marco Follini scompiglio, fibrillazioni,<br />
rivendicazioni a riprova di quanto siano incompatibili le<br />
coalizioni al loro interno, come siano povere e miserabili di tenuta<br />
e come siano indifferenti, tra chiarimenti, assestamenti,<br />
aggiustamenti, risentimenti, verifiche, vertici, rimpasti…alla<br />
Politica alta che richiede il Paese.<br />
9
Si impone una nuova resistenza per ribaltare questa cultura<br />
oscena <strong>della</strong> <strong>politica</strong>, una spietata rivisitazione degli uomini e<br />
delle donne ostacoli piuttosto che motori dello sviluppo, ma è<br />
necessario leggere interamente questo mio testo per averne una<br />
visione completa e non parziale e non di parte perché di parte non<br />
è.<br />
L’insofferenza è grande ed è sconcertante, è paradossale<br />
l’acquiescenza, l’adesione, l’arrendevolezza dell’elettorato al<br />
bipolarismo dove tiene campo esasperatamente e quotidianamente<br />
il travaglio all’interno dei due blocchi piuttosto che il travaglio<br />
esistenziale di una intera nazione.<br />
Intanto, quanto sta accadendo nel mondo ci fa sempre più<br />
riflettere di quanta ignoranza colpevole i giovani siano vittime, di<br />
quanta ignoranza storica, di quanta demagogia da farne strumenti<br />
e soggetti facili di trappole, le trappole <strong>della</strong> storia.<br />
Grandi passioni, cuori generosi, ma digiuni di Storia e di<br />
riferimenti utili.<br />
La <strong>politica</strong> del Paese è paralizzata da una congerie di<br />
squilibrati.<br />
Non ci resta che vivere giorno per giorno contemplando la<br />
bellezza del mondo, cogliendo l’amore, respirando la libertà,<br />
gustando la vita che ci è stata gratuitamente dispensata.<br />
Quando la <strong>politica</strong> si traduce in una noiosa spirale che<br />
addormenta le coscienze, sopisce le passioni, spegne gli<br />
entusiasmi, soffoca la verità, tradisce la fiducia, non ti prende sul<br />
serio, non ti ascolta, non ti risponde, sistematicamente ti rinvia, ti<br />
brucia i giorni, le settimane…la vita.<br />
Sempre più lontana, sempre più estranea, sempre più<br />
inconcludente.<br />
Domani… dopo domani… la prossima settimana,<br />
scusami…dopo Pasqua…dopo le vacanze…dopo Natale…dopo le<br />
elezioni…<br />
I piccoli sempre più schiacciati ed emarginati mentre si<br />
esaspera il contrabbando delle identità: partiti politici che crescono<br />
10
e sopravvivono riciclando e reclutando “monnezza” umana<br />
prescindendo dal dovere <strong>della</strong> qualità, <strong>della</strong> competenza,<br />
dell’efficienza, delle storie personali.<br />
Quale <strong>politica</strong>, quale bene comune?<br />
Si ha sempre più la sensazione di essere nati nel momento<br />
sbagliato, ostaggi e vittime di un complotto consapevole e<br />
criminale, di essere cavie di un laboratorio incessante di squilibrati<br />
dove non c’è più rispetto per il tempo e per la condizione umana,<br />
di essere prede piuttosto che attori e protagonisti di un comune<br />
destino.<br />
Come può l’intelligenza viva, libera del Paese condividere lo<br />
scenario scandaloso, banditesco, raccapricciante <strong>della</strong> <strong>politica</strong><br />
italiana dove regnano infantilismo, diatribe, disinvoltura,<br />
ignoranza, interessi privati, malafede, incoscienza, indifferenza,<br />
avventurieri, disprezzo per le esperienze collaudate se non<br />
organiche ai propri disegni di potere.<br />
Dove le piccole e grandi economie sono abbandonate al loro<br />
destino senza nessuna autorità e responsabilità che le possa<br />
sollevare dalle difficoltà incolpevoli e che le possa riscattare a<br />
sostegno delle forze lavoro occupate e dello sviluppo possibile<br />
mentre gli “insospettabili” ancorché “superprotetti” fanno razzia<br />
delle pubbliche risorse e delle sudatissime economie sfuggendo<br />
alle più elementari regole di vigilanza e di controllo come<br />
l’allucinante vicenda <strong>della</strong> Parmalat, un crac quantizzato in 28mila<br />
miliardi delle vecchie lire!<br />
Come può l’intelligenza libera, sana, produttiva, creativa del<br />
Paese essere indifferente, rassegnata ai tanti lestofanti che tengono<br />
il Paese in ostaggio <strong>della</strong> loro spietata, irriducibile presunzione.<br />
Come possono il dolore e la sofferenza del Paese identificarsi<br />
in questa allegra, ma miserevole vicenda <strong>politica</strong> italiana cresciuta<br />
sul disimpegno delle forze sane e serie, con la complicità di<br />
interessi sordi, di intellettuali senza attributi, di mercenari, di<br />
inauditi e vili Giuda <strong>della</strong> <strong>politica</strong>.<br />
11
Come può l’intelligenza viva, libera del Paese subire e digerire<br />
le elucubrazioni, le polemiche, le esercitazioni filosofiche eterne<br />
dei soloni in campo e sempre in campo, da destra e da sinistra,<br />
nella inconcludente ricerca di quali assetti dare a questa nostra<br />
tormentata democrazia per favorire i capricci del potere e per dare<br />
sfogo alla pericolosa cultura di alcuni.<br />
La Cultura è una risorsa straordinaria se si accompagna alle<br />
menti libere ed oneste, ma può essere devastante e deleteria se<br />
viene invocata e ostentata dai cretini o dai malvagi.<br />
Si può essere colti, ma straordinariamente imbecilli!<br />
La Cultura è libertà ed è liberazione.<br />
La Cultura ci fa liberi e ci fa grandi.<br />
E come si può essere liberi se incapaci di dissenso, se incapaci<br />
di remare contro, se vassalli e cortigiani alla corte del Principe, se<br />
a rimorchio piuttosto che signori, interpreti e protagonisti <strong>della</strong><br />
vita.<br />
Così questa <strong>politica</strong> è sempre più il prodotto di un disordine<br />
morale e mentale insieme come dimostra, nei fatti, la demenziale,<br />
dannata architettura dei poli che blocca ed inibisce il libero<br />
esercizio delle idee e <strong>della</strong> democrazia sprofondando sempre più<br />
gli italiani ignari o coglioni nella pattumiera dell’esistere.<br />
La latitanza e il <strong>naufragio</strong> delle ragioni forti, alte <strong>della</strong> Politica<br />
hanno aperto e stanno aprendo spazi inimmaginabili a personaggi<br />
irreali, incredibili, sconcertanti.<br />
Bisogna risalire alla statura morale, allo spirito di povertà,<br />
direi alla santità di Alcide Degasperi e di Aldo Moro per capire il<br />
disastro in cui è sprofondata la <strong>politica</strong>, per capire il senso di<br />
questa pubblica e dissacrante mia indignazione.<br />
A Napoli nasce il…”Diametro”, la lobby “bassoliniana”, ma<br />
Bassolino non risponde, non smentisce, si…compiace. La vanità è<br />
smisurata, ma soltanto l’8 novembre 2003, attraverso la stampa,<br />
“scarica” Diametro, ne prende le distanze.<br />
Certamente Bassolino immagina che Gli siamo ostili abituato,<br />
per deformazione “partitica”, a dividere la vita in amici e nemici.<br />
12
Non riesce a cogliere l’amore e il dramma di chi scrive<br />
superando una buona volta e finalmente se stesso.<br />
Se ti intravede, china il capo, fa finta di non conoscerti, ti<br />
ignora, osa ignorarti…non ha niente da domandarti…<br />
Pare di essere ritornati alla pratica delle sette, alla pratica di<br />
nuove massonerie.<br />
In 151 dicono “sì”. 151 in fila a firmare l’atto costitutivo del<br />
Sodalizio bassoliniano. E’ il 15 settembre 2003.<br />
Capite? Invece di mettersi in fila per andare a…<br />
Riccardo Villari, deputato eletto in quota Udeur per poi<br />
trasferirsi nella “Margherita”, aderisce a…Diametro, ma che<br />
rapporto ha o può mai avere tutta questa gente con la Politica<br />
intesa come sollecitudine verso le terrificanti emergenze del<br />
pianeta, come pratica <strong>della</strong> carità <strong>politica</strong> e dell’umanità e come<br />
progetto per l’Uomo?<br />
Come i tanti medici che scoprono la vocazione alla…<strong>politica</strong><br />
allontanandosi dal dovere di studi severi ed attenti che una così<br />
delicata professione richiede a tutela <strong>della</strong> salute degli infermi e<br />
per evitare il rischio di prescrizioni mediche sbagliate o superate.<br />
Ecco, medici come Giuseppe Scalera, Giuseppe Petrella,<br />
Riccardo Villari, Guido Viceconte, Giuseppe Gambale…e tanti<br />
altri ancora…perché non ritornano alla sublime professione<br />
medica, a tempo pieno, piuttosto che rompere le scatole, ma per<br />
lasciare quale eredità alla fine delle loro esperienze?<br />
Aprile 2004, il Deputato Riccardo Villari nominato da Rutelli<br />
responsabile <strong>della</strong> Margherita per il Mezzogiorno!<br />
Un medico responsabile per il…Mezzogiorno…<br />
Come pure la vergogna delle sistemazioni, degli incarichi,<br />
delle consulenze a degli emeriti imbecilli a spese dei pubblici<br />
bilanci.<br />
Sono saltati tutti i criteri, gli equilibri, le riflessioni, il rispetto,<br />
il buon senso, la coscienza, la conoscenza del territorio e delle sue<br />
risorse.<br />
Un mondo da azzerare.<br />
13
Tali e tante sono le violenze perpetrate da una <strong>politica</strong><br />
dissennata, squilibrata, chiusa alla luce del giorno, ma tutta vissuta<br />
e praticata nei meandri e nelle pastoie delle proprie, personali<br />
logiche di potere.<br />
Dove stanno la missionarietà, la generosità, la grandezza<br />
d’animo, la capacità di cogliere tutte le risorse umane, di<br />
valorizzarle in un imponente disegno di riscatto <strong>della</strong> <strong>politica</strong>, di<br />
celebrazione <strong>della</strong> vita, di ricerca, di attenzione e di rispetto a quel<br />
mondo di infelici che soccombe al disastro <strong>della</strong> sanità pubblica e<br />
privata?<br />
Uomini pur affermati e professionalmente prestigiosi fanno la<br />
“fila” per iscriversi alla “lobby bassoliniana”, alla Congrega o<br />
Arciconfraternita di “S.Antonio” con il solito, stantio alibi di<br />
penetrazione <strong>della</strong> società civile.<br />
Incredibili!<br />
Alcuni di loro, da me interessati ad alcune problematiche di<br />
grande spessore, si sono defilati nell’odioso palleggiamento delle<br />
competenze e delle…incompetenze e sempre pronti a dichiarare di<br />
“ non avere una lira” nei propri bilanci.<br />
Ti arronzano. Non sono interessati…<br />
<strong>Il</strong> problema serio è che Lor Signori nemmeno pesano gli<br />
uomini, le realtà che storicamente rappresentano facendoti sentire<br />
estraneo alla tua Città, al tuo Paese.<br />
Non hanno rispetto e non hanno memoria. Chiusi e rinchiusi,<br />
stretti e costretti nei loro interessi.<br />
Settimane per essere ricevuti, ma per non concludere niente.<br />
Intanto, continua l’emorragia in miliardi di lire o in milioni di<br />
euro, come volete, a fronte dell’incapacità delle soluzioni.<br />
Se li incroci, nemmeno ti guardano. Corrono come disperati<br />
incollati ai maledetti telefonini. E c’è chi li usa i maledetti<br />
telefonini per comunicare stronzate perché, dopo tutto, molti<br />
conducono una vita inutile, effimera, da stronzi…<br />
E mentre tu ti fermi ad ascoltare anche l’ultimo dei tuoi<br />
concittadini, loro non hanno interesse, non conoscono la<br />
14
esponsabilità e il dovere dell’attenzione, ma fanno parte <strong>della</strong><br />
“lobby”.<br />
E corrono, corrono…<br />
Sono docenti universitari, professionisti, “grandi” manager…<br />
Intanto, la Città sprofonda tutti i giorni nella vergogna dei<br />
rifiuti urbani e così il più vasto territorio <strong>della</strong> Regione.<br />
Diametro per dire una “casta blindata” , aperta ai più graditi,<br />
nei fatti funzionale all’impero bassoliniano, ma nessuno ha la<br />
saggezza di considerare quanto siano spietati i limiti <strong>della</strong> vita e<br />
<strong>della</strong> cruda precarietà <strong>della</strong> nostra esistenza.<br />
L’informazione pubblica del 29 novembre 2003 ci dà notizia<br />
<strong>della</strong> nascita ufficiale del movimento o associazione “Napoli<br />
possibile”.<br />
Una sorta di “anti-Diametro”.<br />
Così si bilanciano destra e sinistra continuando la società<br />
<strong>politica</strong> a produrre deliranti e polemiche risposte, ipocrite sponde<br />
alla “società civile!!!”, strumentali, ovviamente, ad aree e<br />
identificazioni politiche.<br />
Che squallore!<br />
Mentre opinionisti e commentatori pur di grande valore<br />
culturale, ma con la testa a destra o a sinistra, ma asserviti a questo<br />
o quel padrone o privi di senso “profetico” si alternano nel<br />
tentativo sprecato di accreditare l’una o l’altra sponda, di<br />
teorizzare e di giustificare questa scandalosa, perversa,<br />
raccapricciante, ibrida situazione <strong>politica</strong> italiana incapace di<br />
pensare “in grande” e di raccordarsi ai grandi ,terrificanti problemi<br />
epocali.<br />
E quale abisso fra il palco e la platea, fra la tribuna e la<br />
piazza.<br />
Dietro l’ipocrisia delle parole, il vuoto dei rapporti, il silenzio,<br />
la strafottenza, il gelo, il rifiuto <strong>della</strong> Verità se la verità pregiudica<br />
i propri interessi di parte, la propria componente <strong>politica</strong>.<br />
15
Ed allora puoi capire che anche il terrorismo ha le sue ragioni<br />
ancorché irrazionali e cieche perché troppe sono le latitanze e le<br />
noncuranze tali da iniettare odio e rancore.<br />
Perché c’è un terrorismo implacabile, senza mitra, senza<br />
pistola, che fa più vittime del terrorismo armato ed è la<br />
strafottenza, il lasciar morire di collera, l’indifferenza, la<br />
mancanza di rispetto per il prossimo e per il tempo già breve e<br />
precario che ci è consentito di vivere, la pratica egoistica del<br />
potere e del possesso che schiaccia e mortifica la condizione<br />
umana.<br />
Un terrorismo che non incute e non realizza la paura fisica, ma<br />
che alimenta e realizza nella società la sfiducia nella vita, il<br />
tramonto delle ambizioni e delle speranze, la paura di vivere.<br />
C’è il terrorismo che dilania i corpi, ma c’è il terrorismo che<br />
dilania e perverte le coscienze, le anime, i cuori, le intelligenze.<br />
…Tuttavia non bastano soltanto operazioni repressive e<br />
punitive. Occorre fare una coraggiosa analisi delle motivazioni<br />
soggiacenti agli attacchi terroristici, educare al rispetto dei diritti<br />
umani che sempre più si presenta come una condizione<br />
preliminare per ogni società futura e rimuovere “le cause che<br />
stanno all’origine delle situazioni di ingiustizia, dalle quali<br />
scaturiscono sovente le spinte agli atti più disperati e<br />
sanguinosi”. Ma occorre anche agire in positivo, superando le<br />
pure esigenze <strong>della</strong> giustizia con la dinamica dell’amore.<br />
Cardinale Carlo Maria Martini<br />
La Repubblica, 24 dicembre 2003<br />
I tre quinti dell’umanità vivono le pene dell’inferno perché<br />
non si realizza un quadro di giustizia universale, perché gli<br />
interessi affondano gli aneliti di speranza, le suppliche, le attese.<br />
16
Gli innocenti che nascono sulla terra sono condannati alle<br />
perversioni, alle brutture, alla prostituzione, a foschi e blasfemi<br />
destini.<br />
Basti pensare alle migliaia di vittime, soprattutto bambini,<br />
delle mine inesplose disseminate nei territori teatri di guerre<br />
infinite, al traffico di organi umani valutato duecentocinquanta<br />
miliardi di dollari (!), ai trecentomila bambini soldato……<br />
La peggiore forma di terrorismo è la carità negata, il rifiuto di<br />
ascoltare, il congelamento delle risorse, il cinismo e l’egoismo di<br />
quanti politici, amministratori e comunque responsabili <strong>della</strong> vita<br />
pubblica trasformano gli uffici del potere ad essi delegato e gli<br />
incarichi di potere in feudi elettorali.<br />
<strong>Il</strong> terrorismo dei demagoghi e dei mestatori sui semplici, sugli<br />
sprovveduti, sugli innocenti.<br />
Una burocrazia recalcitrante.<br />
<strong>Il</strong> terrorismo è figlio dell’odio sociale, ma stranamente<br />
colpisce quasi sempre gli innocenti, quasi mai i…potenti.<br />
Nella mia esperienza quotidiana ho incontrato ed incontro<br />
personaggi <strong>della</strong> vita pubblica umanamente orribili, insensibili,<br />
ottusi, ostili nell’anima.<br />
Ti ascoltano per dimenticarti un minuto dopo averti ascoltato.<br />
Ti sopportano appena se fai del bene e se intendi fare del bene.<br />
Ogni tempo ha i suoi castighi. Forse il prezzo che l’umanità<br />
deve pagare all’insipienza degli Stati, alla irriducibile e sorda<br />
quanto frenetica, quanto inutile competizione per il potere, per il<br />
dominio, per il possesso sganciata dalla tragica realtà <strong>della</strong> fine.<br />
Siamo stati creati per vivere una esperienza transitoria di<br />
convivenza, di amore, di affetti, che si traduce e dovrebbe tradursi<br />
in un processo di purificazione e di esaltazione delle nostre<br />
potenzialità come specchio dell’armonia stessa del Creato, ma<br />
quali modelli possono mai rappresentare per l’uomo d’oggi questi<br />
cialtroni, questi pigmei <strong>della</strong> <strong>politica</strong> prepotentemente e<br />
irriducibilmente diffusi sulla scena nella stolta presunzione di<br />
realizzarne i destini?<br />
17
Ci sarebbero e ci sono cose strabilianti da fare in questo Paese,<br />
ma non vogliono!<br />
Così che scienziati, grandi talenti, straordinari artisti, grandi<br />
risorse umane non reggono alla solitudine delle proprie capacità e<br />
delle proprie idee, non reggono all’abbandono e fuggono ed<br />
espatriano avviliti e contrariati.<br />
Scienza, cultura e fede non trovano spazio in questa maledetta<br />
Repubblica, vengono mortificate piuttosto che rappresentare<br />
l’anima ispiratrice e liberatrice <strong>della</strong> <strong>politica</strong>.<br />
Progetti e grandi idee vengono sottovalutati, disattesi, derisi,<br />
rinviati con la perfida tecnica di farti stancare.<br />
Le risorse vere del Paese soccombono alla demagogia, alla<br />
violenza, alla disinvolta occupazione degli arrampicatori, allo<br />
sproloquio martellante degli “analisti”, al silenzio dei semplici, al<br />
silenzio degli innocenti rendendo tutti l’aria irrespirabile.<br />
La <strong>politica</strong> piuttosto che anticipare e realizzare le attese, le<br />
speranze dell’uomo, ne vanifica la vita consumandolo nel nulla,<br />
divorandone il tempo, il pochissimo tempo che gli è dato di<br />
vivere.<br />
La <strong>politica</strong> piuttosto che aprire squarci di luce avvolge tutti<br />
nelle tenebre dell’angoscia e <strong>della</strong> disperazione.<br />
Intere generazioni consumate nel nulla.<br />
Questo è il vero dramma <strong>della</strong> <strong>politica</strong> quando si perde nelle<br />
diatribe del potere nonostante la delega a costruire la speranza,<br />
nonostante la delega ad interpretare e realizzare lo sviluppo, il<br />
bello, il buono, nonostante la responsabilità di impersonare<br />
modelli esemplari.<br />
E l’uomo, vittima e cavia del sistema, brucia i migliori anni<br />
nell’effimero senza poter cogliere l’esaltante bellezza <strong>della</strong> vita.<br />
La dicotomia tra Stato, Istituzioni, cittadini, amministrati è<br />
allarmante.<br />
<strong>Il</strong> “potere” li trasforma, questi rappresentanti del…popolo in<br />
veri e propri casi clinici, li esalta, li perverte, li isola e spesso li<br />
rende prigionieri dei segretari, dei collaboratori, degli assistenti,<br />
18
delle segreterie montate per costruire miserabili privilegi o<br />
prigionieri delle più ottuse e paralizzanti burocrazie.<br />
<strong>Il</strong> potere li imbruttisce, li invecchia, li “gonfia” fisicamente<br />
tali da sfuggire allo specchio.<br />
La solidarietà è la nuova dimensione dell’impegno politico,<br />
ma quanti occupanti “abusivi”, quanti parassiti del consenso,<br />
quanti monumenti all’ipocrisia, quanti personaggi “incompatibili”,<br />
quanti dovrebbero cambiare mestiere, quanti sopravvivono sulle<br />
tessere, sugli intrighi quando la vita pubblica ha sete di Uomini<br />
veri.<br />
Sopravvivono per miracolo perché la gente pure stufa e<br />
nauseata non è ancora pronta per la rivoluzione.<br />
Una rivoluzione morale che allontani, sconfessi il presente<br />
scenario e che “sblocchi” e realizzi la vita.<br />
E’ possibile che nessuno percepisca il baratro?<br />
<strong>Il</strong> Paese è in un vicolo cieco.<br />
Intanto, tra popoli che crescono ed avanzano tumultuosamente<br />
con la forza e la determinazione di un bulldozer (Cina, India…) si<br />
aprono e si moltiplicano scenari nuovi, rivendicazioni di<br />
proporzioni gigantesche, prospettive terrificanti che pochi<br />
percepiscono.<br />
La inesorabile resa dei conti <strong>della</strong> Storia!<br />
In Italia si gioca al massacro e nell’ignoranza più disgustosa.<br />
Un Paese bloccato.<br />
Pagine drammaticamente puntuali ci rappresentano la<br />
miserabilità e lo squallore dei personaggi in campo.<br />
Governo e Parlamento si autoesaltano nell’illusione di aver<br />
stroncato “alle radici” il terrorismo, fenomeno purtroppo diffuso<br />
nel mondo e senza fine, piuttosto che prendere coscienza delle<br />
simpatie non dichiarate e di quanto la <strong>politica</strong> lo alimenti perché<br />
impropria e inadeguata alla sete di giustizia e di autenticità <strong>della</strong><br />
società, di tutte le società e di quanto i politici diffusi sul territorio<br />
siano insopportabili e infedeli al loro mandato che dovrebbe<br />
19
esercitarsi nel senso missionario <strong>della</strong> funzione, dalla santità<br />
all’eroismo, al martirio anche.<br />
La <strong>politica</strong> deve assicurare giustizia e benessere ai popoli, ma<br />
attraverso giustizia e benessere deve costruire e strutturare Uomini<br />
veri, Uomini autentici per assimilarli ad un modello universale di<br />
grande società civile.<br />
L’attuale gestione <strong>politica</strong> del Paese rappresenta una delle<br />
pagine più scandalose <strong>della</strong> Storia d’Italia per la sfacciata,<br />
ostentata attenzione agli interessi privati, per la mirata costruzione<br />
di vere e proprie griglie di tutela di determinati vertici a…rischio<br />
<strong>della</strong> Repubblica (lodo Schifani!!!), per un paranoico riformismo,<br />
il “proporzionale”, che taglia la testa alle più legittime aspirazioni<br />
determinando le formazioni politiche in campo i candidati da<br />
eleggere, blindati in un cappello di lista, ed esautorando il popolo<br />
da ogni potere di scelta dei suoi rappresentanti.<br />
Un sistema tipicamente “sovietico”.<br />
Una ulteriore, inaccettabile violenza che alimenta soltanto<br />
sospetti, che ignora meriti e risorse <strong>della</strong> società <strong>politica</strong> del Paese,<br />
che premia personaggi fuori da ogni logica di interesse pubblico,<br />
che assicura immunità, che ispira dissenso e rabbia incontenibile<br />
che uccide la democrazia, ma siamo già alla vigilia di un nuovo,<br />
ennesimo sistema elettorale.<br />
Non ci entusiasmava l’opposizione priva di una leadership<br />
autorevole, all’altezza cioè <strong>della</strong> Storia del nostro Paese.<br />
Un Prodi caratterialmente angoloso, astioso, suscettibile,<br />
difficile, ma fortunato e mai sufficientemente grato per una<br />
carriera <strong>politica</strong> inimmaginabile.<br />
Un Prodi che osava accusare il centro di tutti i mali italiani<br />
dopo essere stato largamente beneficiario di quel centro.<br />
E così nel centro sinistra, con la prospettiva Prodi, è stato<br />
estenuante il dibattito: lista unitaria sì, partito unico no…riformisti<br />
sì, riformisti no…l’asse D’Alema-Prodi…la scomparsa dei<br />
Popolari, il dissenso di De Mita, i riformisti di Boselli, il binomio<br />
Di Pietro-Occhetto…i comunismi di Bertinotti e di Diliberto, le<br />
20
primarie…un paese attanagliato tra progetti e parole estranei alla<br />
vita, fatti per dividere e per allontanare le coscienze.<br />
Voi capite?…le primarie!<br />
Una temeraria sfida al buon senso, alla pazienza, alla buona<br />
fede degli italiani. Capricci, pratiche che innescano una sorta di<br />
culto <strong>della</strong> personalità, ma quattro milioni di italiani o, meglio, di<br />
incoscienti, corrono a firmare per le primarie in una condizione<br />
sconcertante di acquiescenza e di adesione alla inaffidabilità come<br />
alla mediocrità dei protagonisti in campo senza capire l’enormità<br />
dell’imbroglio.<br />
E’ stancante, è defatigante, è da esaurimento seguire questi<br />
Signori nei loro incontri-scontri quotidiani, nelle loro paure, nelle<br />
loro ambizioni, nelle loro sconcertanti visioni del mondo, del<br />
paese e <strong>della</strong> <strong>politica</strong>, nelle loro deliranti proposte, nel<br />
pettegolume esasperante dei Poli, nelle incursioni verbali,<br />
ammorbanti e deprimenti, quotidiane di Schifani, La Russa,<br />
Berlusconi, Prodi, Rutelli, Castagnetti, Parisi, Pecoraro Scanio,<br />
Fassino, Fini, Bertinotti, Bossi, Diliberto, Follini, Buttiglione….<br />
La pazienza degli italiani è incredibile.<br />
Una Italia da azzerare.<br />
Siamo drammaticamente superati rispetto alle grandi e<br />
terrificanti sfide del pianeta, una società di alienati che non sa a<br />
chi aggrapparsi, a chi credere, a chi votarsi per uscire dal tunnel,<br />
dall’angoscia, dalle sabbie mobili, dagli equivoci, dalle tenebre<br />
che tutti noi attanagliano nell’ansia di vivere un mondo autentico,<br />
di verità, di certezze, di luce.<br />
La luce di Cristo.<br />
<strong>Il</strong> 2 aprile 2005 scompare Giovanni Paolo II, una figura<br />
gigantesca, irripetibile di Pontefice, che ha fatto sognare il mondo,<br />
soprattutto i giovani, alla ricerca di Verità e di autenticità.<br />
Perché il mondo è povero di autenticità e di Verità.<br />
Una testimonianza esemplare di come si può vivere e di come<br />
si può anche morire generando stupore e gioia in una prospettiva<br />
ed in una luce di superiori destini.<br />
21
Una straordinaria pagina di vita consegnata alla coscienza dei<br />
popoli, all’Uomo, alle responsabilità <strong>della</strong> Politica.<br />
La <strong>politica</strong> vive uno stato di depravazione senza precedenti.<br />
Dalla degenerazione alla depravazione.<br />
La sconsiderata, neurolabile quanto detestabile marmaglia<br />
<strong>politica</strong> che fa di questo Stato bivacco delle proprie allucinazioni,<br />
dei propri deliri e dei propri innominabili interessi.<br />
Nello sfascio generale <strong>della</strong> <strong>politica</strong>, stiamo mollando tutto.<br />
Anche la forza e il dovere di gridare la nostra indignazione e<br />
di difendere almeno l’intelligenza del Paese.<br />
E’ soltanto vergognoso che, noncuranti del degrado sociale e<br />
delle allarmanti condizioni esistenziali di un Paese cresciuto sul<br />
modello del più esasperato consumismo, una cricca di infelici<br />
ritenuti autorevoli, “prestigiosi”, voglia imporre al Paese riforme e<br />
sempre riforme.<br />
La televisione ha il grande merito di aver avvicinato e<br />
disinibito i popoli <strong>della</strong> terra, ma ha anche la grande responsabilità<br />
di dare spazio e popolarità e forza di seduzione e di convincimento<br />
alla peggiore risma <strong>politica</strong> pilotando il consenso degli<br />
sprovveduti e degli ignari e dei semplici quando non abbiano<br />
radici forti nella Storia e quando non abbiano cultura e capacità<br />
sufficienti a discernere il bene dal male e quando non abbiano<br />
comunque autonomia mentale sicura per respingere e rifiutare le<br />
ingannevoli e truffaldine pratiche <strong>della</strong> <strong>politica</strong>.<br />
“Porta a Porta”, pur condotta da un consumato professionista<br />
quale è Bruno Vespa, nello spirito di una dichiarata, sofferta “par<br />
condicio”, è una di quelle trasmissioni dove possiamo avere la<br />
misura <strong>della</strong> precarietà, dei limiti di una quasi intera classe<br />
<strong>politica</strong>, la sua avvilente sufficienza e quel senso di nausea che<br />
sprigiona la rituale contesa fra le parti.<br />
Una vetrina immeritata quanto intollerabile per facce<br />
insopportabili che, furbescamente ed opportunisticamente, si<br />
ripropongono, gratuitamente e sistematicamente, al piacere <strong>della</strong><br />
popolarità magari sfoggiando cravatte folgoranti ed ignoranza<br />
22
acuta, personaggi che vengono con violenza accreditati nelle<br />
nostre case senza la possibilità da parte nostra di ricusarli.<br />
Dovrebbero vergognarsi, arrossire, nascondersi invece di<br />
infierire, attraverso i media, sulle coscienze e sulle carni innocenti<br />
del Paese.<br />
L’errore gravissimo è di ospitarli in televisione.<br />
“Porta a Porta”, “Ballarò”, “l’Infedele”…<br />
Politici, sindacalisti…giocano a fare i “politici”, giocano a<br />
rappresentare questo nostro Paese con le proprie ricette, le proprie<br />
“analisi”…<br />
Ridono, sghignazzano, dopo tutto si divertono e se tu<br />
veramente li conosci, se veramente cogli la loro “dimensione<br />
privata”, la loro personalità, allora il disgusto, rapportato alle<br />
ragioni vere <strong>della</strong> Politica ed alle sofferenze del territorio, è<br />
immenso.<br />
Alla fine delle trasmissioni ti domandi a cosa esse siano valse,<br />
che abbiano concluso e che abbiano potuto risolvere e vorresti non<br />
percepirne il disagio, l’amarezza, l’offesa, la beffa quasi perché il<br />
Paese, il nostro Paese non cresce di un centimetro, ma politici,<br />
sindacalisti…si “esibiscono” piuttosto che andare a lavorare<br />
magari contriti e mortificati.<br />
Analisi ed analisti a parte, la <strong>politica</strong> è infestata di delinquenti<br />
senza scrupoli e la prova schiacciante sta nei risultati negativi e<br />
fallimentari dell’azione <strong>politica</strong> in un Paese sempre più stanco e<br />
sfiduciato.<br />
La grande stampa, i grandi editorialisti invece di metterli a<br />
nudo, invece di aiutare la pubblica opinione ad uscire<br />
dall’imbroglio, invece di assolvere alla missione nobilissima,<br />
straordinaria di liberare l’intelligenza del Paese verso la Verità,<br />
sono perfidamente venduti, in buona o cattiva fede, al vapore di<br />
destra o di sinistra.<br />
Perfetti equilibristi non si vendono la pelle ed insistono ad<br />
orientare il Paese nel mare di questo straordinario pasticcio <strong>della</strong><br />
<strong>politica</strong> italiana.<br />
23
I media sono maledettamente schierati a sostegno di una platea<br />
di parassiti e di mine impazzite piuttosto che svolgere una<br />
funzione profetica di liberazione e di promozione dell’Uomo.<br />
La stampa di sinistra o di centro sinistra, la stampa di destra o di<br />
centro destra, ma come possono mai Direttori pur autorevoli<br />
condividere e sottoscrivere l’attuale scenario politico piuttosto che<br />
farlo saltare ed esplodere con la forza <strong>della</strong> penna e dando cuore,<br />
anima, intelligenza al Paese reale, al Paese non invischiato negli<br />
interessi sporchi del sistema?<br />
Cosa mai difendono o possono difendere senza vergognarsi?<br />
<strong>Il</strong> centro destra è stato al governo del Paese grazie agli errori,<br />
alle debolezze, alle incapacità del centro sinistra, ma come poter<br />
mai sostenere un centro sinistra così diviso e lacerato nella sua<br />
eterogeneità, nelle sue contraddizioni nonostante le speranze<br />
riposte dalla pur risicata maggioranza degli italiani in una svolta<br />
rispetto al precedente Governo Berlusconi?<br />
Un centro sinistra la cui componente cosiddetta laica e radicale<br />
di sinistra fa la guerra alla Chiesa Cattolica, alle sue presunte<br />
“ingerenze” e vorrebbe ridiscutere il Concordato nonostante<br />
l’Islamismo stia penetrando l’intero sistema.<br />
La Chiesa dei grandi Papi fin qui succedutisi, la Chiesa che<br />
scatena emozioni, speranze, certezze.<br />
Si sono succeduti Papi che hanno unito e commosso il mondo<br />
mentre la <strong>politica</strong>, questa <strong>politica</strong> divide e…incretinisce.<br />
Una Chiesa che ci aiuta a riflettere.<br />
La Chiesa che genera Santi.<br />
Un centro sinistra che si propone come alternativa di Governo<br />
nonostante leader inadeguati, di una mediocrità e di una acidità<br />
irraggiungibili, trasformando sempre più il sorprendente<br />
Berlusconi in fidatissimo garante <strong>della</strong> libertà <strong>della</strong> Chiesa di<br />
respirare.<br />
Ed è sconcertante come in presenza dei protagonisti del centro<br />
sinistra 2006 Paolo Mieli possa auspicarne, nel suo editoriale del 8<br />
marzo 2006, sul “Corriere <strong>della</strong> Sera”, la vittoria sul centro destra.<br />
24
Quando la sinistra è un virus cronico dell’anima e <strong>della</strong> mente,<br />
che paralizza le più nobili ed insospettabili intelligenze, che<br />
preclude e nega alla ragione ed alla libertà le migliori speranze<br />
come gli spiriti liberi.<br />
Non è la sinistra o centro sinistra dei Padri <strong>della</strong> Patria, degli<br />
spiriti nobili, dei grandi ideali, dei grandi socialisti, dei grandi<br />
comunisti, delle grandi figure morali, ma è la sinistra o centro<br />
sinistra degli opportunisti, dei demagoghi, dei ciarlatani, dei<br />
confusionari, dei “mocciosi” anche, arroganti e dissacranti.<br />
Questa sinistra o centro sinistra non è il centro sinistra di<br />
Degasperi, ma è la sinistra o centro sinistra di Prodi, di Fassino, di<br />
Rutelli, di Capezzone, di Di Pietro, di Bertinotti, di Diliberto, di<br />
Pecoraro Scanio, di Boselli, di…Mastella…<br />
Sognavamo una sinistra ed un centro sinistra esemplari piuttosto<br />
che la demagogia “oratoria” di Fausto Bertinotti o la demagogia<br />
comiziante, suadente e “piaciona” di Francesco Rutelli.<br />
Certamente non possiamo accettare e condividere questo centro<br />
sinistra rappresentato da interessi privati e da figure inadeguate<br />
alla grandezza storica del nostro Paese.<br />
<strong>Il</strong> centro sinistra di Pecoraro Scanio che ti candida e ti elegge al<br />
Parlamento Nazionale il fratello Marco.<br />
<strong>Il</strong> centro sinistra di Bassolino che ti candida e ti elegge al<br />
Parlamento Nazionale la consorte Anna Maria Carloni mentre la<br />
Città di Napoli da anni precipita nella vergogna dei rifiuti.<br />
<strong>Il</strong> centro sinistra di Fassino che ti “riconferma” al Parlamento<br />
Nazionale la moglie Anna Serafini.<br />
<strong>Il</strong> centro sinistra di Boselli e Capezzone che fa la guerra alla<br />
Chiesa. Con la…rosa nel pugno.<br />
<strong>Il</strong> centro sinistra di Mastella che ti candida e ti elegge il<br />
cognato, Pasquale Giuditta, agli onori del Parlamento Nazionale<br />
mentre Sandra Lonardo Mastella, a sorpresa, senza “nulla sapere”<br />
il marito, Clemente Mastella, veniva nominata Presidente del<br />
Consiglio Regionale <strong>della</strong> Campania e senza uno straccio di voto<br />
popolare, ma non finisce qui: Pellegrino Mastella, avvocato, figlio<br />
25
primogenito di Clemente, è nominato, fra i tanti fortunati,<br />
consulente del Ministero delle attività produttive (dicembre 2006)!<br />
Singolari predestinazioni!<br />
<strong>Il</strong> centro sinistra di Bertinotti che ti candida e ti elegge al<br />
Parlamento Nazionale il “disobbediente” Francesco Caruso<br />
offrendo ai giovani italiani un modello sconcertante da imitare<br />
mentre centri sociali scatenati devastano Milano.<br />
<strong>Il</strong> centro sinistra del “comunista italiano” Diliberto che rimanda<br />
alle mani “lorde di sangue” di Bush, ma per niente sensibile e<br />
memore del sangue delle migliaia di morti innocenti dell’11<br />
settembre 2001………..<br />
Chi è fuori da questi autentici scandali ancorché mascherati di<br />
“legalità” ha ragioni da vendere, ha motivo di ostentare sangue<br />
agli occhi.<br />
In presenza di diffusi comportamenti politici “camorristici”,<br />
noncuranti di una pubblica opinione ferita, diventa sempre più<br />
difficile perseguire la criminalità comune.<br />
La candidatura di mogli, di cognati, di fratelli, di familiari<br />
comunque la dice lunga sulle ambizioni dinastiche delle famiglie<br />
“politiche”, sulla temerarietà e la disinvoltura dei personaggi <strong>della</strong><br />
nostra vita pubblica, sul menefreghismo e la sfida al buon senso<br />
comune, ma la Signora Anna Maria Carloni perché non si dedica<br />
al volontariato nelle case, fra gli ammalati, fra i poveri…e lady<br />
Mastella perché non si dedica altrettanto al volontariato fra i<br />
poveri, fra gli ammalati, nelle case…<br />
Con tante calze da rammendare nelle case.<br />
Invece, tutte innamorate <strong>della</strong> <strong>politica</strong>.<br />
Ed i rispettivi consorti e familiari, compiaciuti, fanno finta di<br />
niente.<br />
Perché sanno che gli elettori non avranno la dignità di<br />
abbandonarli e di ricusarli.<br />
Un futuro ancor più preoccupante per l’Italia promosso da una<br />
stampa complice ed irresponsabile, maledettamente schierata, che<br />
non ferma, che non protesta e non mette in mora questi piccoli<br />
26
uomini così pericolosi, così disinvolti, così temerari, così<br />
dissacranti proprio quando il Paese ha bisogno di personalità<br />
immense.<br />
Così ci sono ancora migliaia di miserabili che si prestano alle<br />
seduzioni ed alle suggestioni dei raduni di massa sapientemente<br />
organizzati per impressionare la labile, fragile “psicologia” del<br />
popolo.<br />
Che odio le masse, le masse che non ragionano, che si eccitano<br />
ad ogni stronzata che la diabolica mente umana possa declamare,<br />
propinare, imporre alla sprovveduta e credulona gente.<br />
La responsabilità delle masse è incalcolabile quando gli<br />
individui si fanno fagocitare nel delirio collettivo e quando più<br />
sono feriti, annullati, offesi nella dignità più si fanno massa e più<br />
si prostituiscono all’imbonitore di turno.<br />
Le cose vanno male, i popoli non crescono, non emergono,<br />
non si affermano per la sfacciata prostituzione delle masse.<br />
Così si affermano le dittature, i criminali, i tiranni, i despota, i<br />
filibustieri, i furbi…<br />
Le masse e gli imbonitori.<br />
Penso, con disappunto, a quelle platee di incoscienti che<br />
ancora oggi applaudono fino all’idolatria i ricorrenti protagonisti<br />
di questa barzelletta <strong>della</strong> <strong>politica</strong>.<br />
Volutamente ignari, volutamente indifferenti, volutamente<br />
noncuranti delle miserie e delle sofferenze che si nascondono nelle<br />
pieghe del Paese.<br />
Basterebbe fermarsi soltanto con la memoria ad uno dei tanti<br />
spaccati del dolore umano, come le esperienze vissute ed in atto in<br />
India, in Africa o nelle sconfinate periferie del mondo o in casa<br />
nostra per capire e percepire quali realtà la <strong>politica</strong> non affronta,<br />
quale inganno perverso <strong>della</strong> <strong>politica</strong> che noi alimentiamo e<br />
sosteniamo con gli…applausi.<br />
La gente è disperata. È smarrita, è confusa, ma cede<br />
all’ipocrisia <strong>della</strong> <strong>politica</strong>.<br />
27
Penso a Madre Teresa di Calcutta, ai tanti eroi del nostro<br />
tempo ed all’inutilità spaventosa dei personaggi in campo, lontani,<br />
inadeguati, inattendibili, mediocri, ciarlatani….che noi<br />
sistematicamente…applaudiamo.<br />
Un bilancio triste.<br />
<strong>Il</strong> popolo <strong>della</strong> sinistra, il popolo <strong>della</strong> destra, il popolo<br />
dell’ulivo, il popolo dei…verdi…<br />
Tutti popoli che fanno da sgabello a carriere immeritate,<br />
terrificanti e ci assale lo sconforto per i vuoti di memoria di una<br />
generazione che rimuove troppo allegramente il passato<br />
nonostante l’altissimo prezzo pagato al presente.<br />
Mentre vengono fuori sempre più spesso orrori, atrocità<br />
ancora a lungo rimosse dalla storiografia ufficiale.<br />
Novantamila gli italiani spediti, caduti e dispersi in Russia da<br />
quell’8 luglio 1941 per la gloria e la grandezza del Fascismo!<br />
18milioni di sventurati transitati per i Gulag, campi di<br />
rieducazione, 700mila i fucilati (1937-1938)…<br />
Per non dimenticare!<br />
A via di chiudere gli occhi su tutto, anche sulle più feroci,<br />
disumane mostruosità <strong>della</strong> Storia, stiamo facendo spazio sempre<br />
più a modelli politici aberranti ed effimeri.<br />
Oggi è sempre più di moda l’ipocrisia del perdono e si invoca<br />
il perdono senza poter chiedere il parere dei morti, delle vittime e<br />
dei dispersi e delle spoglie mai identificate di imperdonabili<br />
massacri, ma gli eredi morali e spirituali di quelle tragiche dottrine<br />
politiche e di quelle criminali imprese sopravvivono<br />
temerariamente, con sfrontatezza, al dovere di ritirarsi, nel<br />
rimorso, a vita privata.<br />
<strong>Il</strong> perdono…troppe vittime, troppi “militi ignoti”, troppe<br />
sepolture, troppe fosse comuni, troppi eccidi, troppi cimiteri,<br />
troppi dispersi non ce lo consentirebbero.<br />
In questo Paese dove sopravvivono sotto mentite spoglie ex<br />
comunisti ed ex fascisti, indifferentemente e con la spudoratezza<br />
propria dei riciclati e dei rinnegati.<br />
28
<strong>Il</strong> 16 marzo 2004 il Parlamento Italiano ha approvato la legge<br />
che istituisce il “Giorno del ricordo” per commemorare le vittime<br />
delle foibe.<br />
Questi sono i tempi <strong>della</strong> memoria! E’ di moda la memoria.<br />
Sono così invalse intrepide la retorica e l’ipocrisia <strong>della</strong><br />
memoria, <strong>della</strong> condivisione, <strong>della</strong> riconciliazione, ma è troppo<br />
comodo “parlarne” e soltanto parlarne per quanti, epigoni di un<br />
passato per troppo tempo condiviso o taciuto, eredi e testimoni<br />
politici di storici genocidi, percepiscono corpose indennità<br />
parlamentari, vivono da protagonisti tra prima e seconda<br />
Repubblica, piuttosto che espiare ritirandosi magari nel silenzio di<br />
un convento.<br />
Non è possibile ricordare senza espiare!<br />
Perché furono tante e tali le carneficine, le atrocità, le infamie<br />
perpetrate e taciute dall’una e dall’altra parte da essere esecrabili e<br />
da non consentire posizioni di rendita e “commosse prese di<br />
coscienza”.<br />
Eccidi, montagne di vittime, fiumi, oceani di lacrime e di<br />
dolore, vedove, orfani, mutilati, invalidi…<br />
Sì, senza rancore, ma è troppo facile ricordare<br />
per…dimenticare e perdonare per…assolvere.<br />
Organizzati e blindati gli schieramenti politici hanno la<br />
straordinaria capacità, fino allo spasimo, di trascinare, di<br />
convertire, di coinvolgere, di entusiasmare, di irretire le platee<br />
rendendole prone, cieche, ottuse ed illuse nell’ingannevole<br />
congiura delle parole.<br />
Che odio gli invasati, i posseduti, gli ossessionati da passioni<br />
esclusive e incontrollabili da non vedere più niente, quelli che ci<br />
mettono una vita per scoprire il vero volto, l’inganno, i guasti, le<br />
perversioni, la doppiezza di certa <strong>politica</strong> e i suoi protagonisti.<br />
E quanti applausi “suicidi” alla follia del potere!<br />
Al mercato dei collegi elettorali si aggiunge il mercato delle<br />
anime e l’indifferenza di quanti si propongono come leader e non<br />
sono all’altezza di cucinare almeno un uovo sodo.<br />
29
Una generazione senza dignità, senza orgoglio, senza senso<br />
<strong>della</strong> Storia, la nostra, mentre registriamo la disperante condizione<br />
dei giovani.<br />
Le città muoiono di droga e di criminalità tra complicità,<br />
silenzi, omertà e collusioni.<br />
Già, la droga…<br />
In presenza di un flagello mondiale così devastante, che<br />
abbraccia e muove interessi criminali terrificanti quanto<br />
impalpabili e complicità impensabili ai vari livelli <strong>della</strong> vita<br />
pubblica e privata, la <strong>politica</strong> si illude di risolvere il problema<br />
attraverso le leggi, ma comodamente sdraiata, magari associando<br />
nello stesso destino spacciatori e consumatori.<br />
Piuttosto che vivere fisicamente il problema, dentro il<br />
problema, condividendone sull’intero territorio del pianeta le<br />
tragedie, le sofferenze, le storie, mobilitando strutture, operatori,<br />
strumenti; inventando e moltiplicando alternative di vita contro il<br />
rifiuto <strong>della</strong> vita al pari di una grande comunità dove nessuno sia<br />
disperatamente solo.<br />
E’ un problema estremamente serio soprattutto per chi ne è<br />
toccato e davanti al quale nessuno può presumere di aver capito<br />
qualcosa, ma le cronache ufficiali evidenziano che il fenomeno<br />
<strong>della</strong> droga e <strong>della</strong> corruzione in genere alligna soprattutto al<br />
vertice, politici, imprenditori, personaggi dello spettacolo per poi<br />
calare ai livelli più bassi dove i giovani sono vittime di interessi e<br />
di modelli criminali nel mondo come nel nostro Paese.<br />
Sulle pagine dei nostri quotidiani si susseguono reportage<br />
terrificanti: sessanta camion di cocaina per l’Italia al confine tra<br />
Niger e Libia (Corriere <strong>della</strong> Sera di venerdì 2 gennaio 2004).<br />
L’America invasa da “crystal”, la droga preparata in cucina<br />
sempre più diffusa tra anziani e ragazzi, bianchi e neri…<br />
Nell’inconcludenza generale è doveroso sottolineare che<br />
l’attuale stato di cose è il prodotto di un disordine morale<br />
individuale prima ancora che collettivo.<br />
Gli egoismi giocano un ruolo centrale nel malessere del Paese.<br />
30
La società, questa società, è a pezzi, ma si riconosce e vuole<br />
riconoscersi ormai cronicamente nella TV, nelle TV e nelle<br />
violentissime incursioni dei mezzi di…informazione<br />
dipendendone totalmente al pari di una tossicodipendenza<br />
rinunziando sempre più al diritto dovere di riflettere con la propria<br />
testa e la propria autonomia e la propria libertà di analisi.<br />
Tutti, incauti o incoscienti, trascinati impietosamente dalla<br />
corrente.<br />
E non ci accorgiamo più del vicino di casa nostra diventando<br />
sempre più pecorame a rimorchio dei nuovi terrificanti poteri<br />
politici ed economici organizzati costituenti i “nuovi” assetti.<br />
Si determina così un quadro ottuso ed impazzito del mondo<br />
dove ciascuno piuttosto che attingere alle sue pesanti<br />
responsabilità individuali si illude di contribuire ad un fantomatico<br />
cambiamento che si rivela implacabilmente illusorio, ingannevole,<br />
falso.<br />
La grande burla di voler “modernizzare” il Paese!<br />
Così ha potuto affermarsi in questo Paese la più ridicola e la<br />
più stupefacente ed incredibile mortificazione <strong>della</strong> Politica<br />
promuovendo il più sorprendente prodotto <strong>della</strong> prima Repubblica,<br />
cresciuto nel favore di quella stagione <strong>politica</strong>, alla guida del<br />
governo del Paese, ma quella di Berlusconi è stata comunque una<br />
straordinaria ed avventurosa operazione “<strong>politica</strong>” condotta nello<br />
sfascio e nella narcosi di una intera classe <strong>politica</strong>.<br />
Tra disarmo, inettitudine e fuga è stato consentito a<br />
Berlusconi, intelligente, abilissimo, spregiudicato, di attuare un<br />
vero e proprio colpo di Stato bianco, senza colpo ferire, con il<br />
crisma di una raffinata legittimazione delle urne, sorprendendo la<br />
Storia del Paese.<br />
Sono saltate le valvole del buon senso e tutti, nella libidine di<br />
un angolo di potere stanno facendo del tutto per affondare il Paese<br />
nel nome del…cambiamento.<br />
D’altra parte, questo Paese nella febbre o nel delirio del<br />
cambiamento, ha assecondato riforme elettorali assurde,<br />
31
devastanti, che dovevano servire, ma sono servite, soltanto a<br />
rimuovere una generazione <strong>politica</strong> di corrotti per sostituirla con<br />
una generazione <strong>politica</strong> di invertebrati.<br />
C’è un abisso incredibile fra <strong>politica</strong> e realtà.<br />
L’uomo è sempre più solo con i suoi problemi esistenziali, i<br />
commerci collassati, le imprese in difficoltà, i giovani senza<br />
futuro…..e questa commedia infinita di destra e sinistra, di polo<br />
contro polo, di riforme e controriforme sta portando il Paese alla<br />
rovina.<br />
<strong>Il</strong> rincorrersi di bollette e di costi insostenibili, immorali a<br />
fronte di entrate precarie o appena sufficienti a mantenere in piedi<br />
un modesto esercizio commerciale, una modesta impresa artigiana<br />
e che vanificano, comunque, i già risicati profitti.<br />
E’ d’altra parte scandaloso attraverso quali esasperate<br />
rivendicazioni si concedano mortificanti aumenti a categorie in<br />
legittima lotta o categorie di pensionati “terminali”, per età e per<br />
misure economiche, da fame mentre parlamentari e consiglieri<br />
regionali di questo nostro Paese si attribuiscono disinvoltamente e<br />
in tempi rapidi aumenti e liquidazioni di migliaia di euro. Per<br />
legge!<br />
Un paese diviso tra chi e quanti pure legittimamente chiedono<br />
sempre di più e quanti non hanno niente.<br />
Qualcosa non va!<br />
La pretesa di stare in Europa senza praticare una ferma e<br />
strenua difesa del potere di acquisto dell’euro comparato alle<br />
vecchie lire abbandonando migliaia di famiglie agli abusi e<br />
violenze dei mercati.<br />
L’euro ha innescato un vero e proprio sistema legale di rapina<br />
dimezzando il potere di acquisto degli italiani, appalesandosi in<br />
molti casi come una vera e propria istigazione al…suicidio quando<br />
un modesto stipendio di appena mille euro viene caricato di<br />
bollette, canoni di fitto, conguagli vari e non ti resta niente per gli<br />
alimenti.<br />
32
Ecco perché il no <strong>della</strong> Svezia alla moneta unica nel<br />
referendum del 12 settembre 2003 va considerato con grande<br />
rispetto per la disinvoltura con la quale i responsabili europei da<br />
Prodi in poi minimizzano le difficoltà di milioni di famiglie.<br />
Intanto, Francesco Rutelli, nella sua insopportabile demagogia<br />
sottolineava ripetutamente, nel corso dell’ultima campagna<br />
elettorale per le politiche 2006, la difficoltà degli italiani a<br />
sopravvivere al fine mese come una colpa ed una responsabilità<br />
del Governo Berlusconi.<br />
Una volta al Governo del Paese, Rutelli non parla più delle<br />
difficoltà di sopravvivenza-che restano tali- degli italiani, non<br />
detta soluzioni e ricette, non rinunzia alle sue indennità<br />
parlamentari e di Governo, ma parla di situazione economica<br />
tragica, di debito pubblico disastroso, di responsabilità,<br />
ovviamente, di Berlusconi.<br />
Una delle tante, rituali vigliaccherie <strong>della</strong> <strong>politica</strong>, che non è<br />
<strong>politica</strong>.<br />
I costi di mantenimento ed il bilancio dell’intero Parlamento, i<br />
costi <strong>della</strong> funzione pubblica sono paurosi.<br />
La stampa di sabato 14 ottobre 2006 denunzia affitti per 38<br />
milioni di euro, una spesa di settecentocinquantamila euro per<br />
sostituire arredi definiti “non ergonomici” relativi a Camera e<br />
Senato.<br />
Paradossalmente, perché non devolvere metà dell’intero<br />
bilancio del Parlamento al risanamento del debito pubblico ed al<br />
sostegno <strong>della</strong> spesa sociale piuttosto che ammorbare gli italiani<br />
con le stantie attenuanti di qualsiasi Governo che succede<br />
all’altro?<br />
Sì, perché il centro sinistra affligge e tormenta gli italiani con<br />
il ritornello dei “conti pubblici allo sfascio” così come ereditati dal<br />
famigerato Governo Berlusconi, ma domandiamoci quando mai i<br />
conti di questo Paese non siano stati allo sfascio a partire dal<br />
nostro Parlamento, che rappresenta un pozzo senza fondo.<br />
33
L’esasperazione è alle stelle e non si contano i costi, gli<br />
sperperi, le ruberie di Stato, i tanti Amministratori pubblici,<br />
Senatori, Deputati…che “ gozzovigliano” indifferenti ai poveri e<br />
ai senza casa.<br />
L’evasione fiscale, storia antica e mai, nei fatti, realmente<br />
perseguita, ma vi pare che quanti si dovessero sentire “braccati”<br />
non si siano organizzati per “evadere”?<br />
Piuttosto che additare, come alibi, gli evasori perché lo Stato<br />
non colpisce tutti i beni ed i consumi irrinunciabili, voluttuari, alla<br />
fonte attraverso il sistema <strong>della</strong> “tassazione indiretta” imponendo<br />
ai produttori ed operatori economici l’immediato trasferimento<br />
alle casse dello Stato <strong>della</strong> parte di competenza?<br />
Come nel caso dell’imponente business <strong>della</strong> telefonia mobile?<br />
Ridicolo il centro sinistra quando promuove le cosiddette<br />
“liberalizzazioni” tipiche di un Governo di centro destra e ridicole<br />
tutte le finanziarie di questo mondo quando si mantengono in piedi<br />
castelli di privilegi e di pubblica immoralità a danno delle<br />
categorie deboli <strong>della</strong> società.<br />
Un modello di Stato immorale.<br />
Una classe <strong>politica</strong> scadente, impari alle terrificanti sfide del<br />
nostro tempo.<br />
Mentre il Cavaliere “number two” coinvolge l’intero<br />
Parlamento nell’angustia delle sue implicazioni personali, non c’è<br />
sportello dello Stato di ascolto e di rimozione delle umane<br />
tragedie.<br />
Le politiche sociali nazionali, regionali, comunali…sono<br />
complessivamente una farsa perché, ancorché annunciate e<br />
declamate, non si traducono, nell’esperienza quotidiana, in<br />
concrete, puntuali corresponsioni economiche.<br />
Una vecchia storia, da destra e da sinistra.<br />
Sono in piedi soltanto i costi scandalosi <strong>della</strong> funzione<br />
pubblica, milioni di euro o di miliardi di vecchie lire per<br />
scandalosi fitti passivi corrisposti per strutture megagalattiche, le<br />
indennità, i privilegi, le pensioni astronomiche, i cachet spudorati<br />
34
nel campo dello spettacolo e dello sport rispetto alle emergenze<br />
nostre e planetarie che pure ci riguardano.<br />
Un mondo senza controllo e nessuno ne parla.<br />
Quando una intera classe <strong>politica</strong> dovrebbe paradossalmente<br />
“arrangiarsi” nelle capanne e nei capannoni, a stretto contatto con<br />
la gente, professando umiltà, povertà, stile di vita, senso dello<br />
Stato e del popolo insieme.<br />
La cultura non più rinviabile <strong>della</strong> responsabilità.<br />
In tutto questo la solidarietà del Paese come l’attenzione e la<br />
sensibilità dei Governi è risibile e non all’altezza delle sue ragioni.<br />
Perché assistenza e solidarietà vanno intese come promozione<br />
umana, come riscatto dallo stato di bisogno, come crescita e<br />
liberazione delle potenzialità insite in ciascuno di noi e non come<br />
elemosine mortificanti e ghettizzanti.<br />
Quando rigore e risanamento dei conti pubblici ed altre stantie,<br />
storiche ripetizioni del genere che passano di bocca in bocca dei<br />
ministri dell’economia non tengono conto dei diritti fondamentali<br />
dell’Uomo ad essere sollevato dalla condizione spesso incolpevole<br />
di sudditanza sociale e di infelicità disperante.<br />
Quando lo Stato piega le esistenze alle ragioni inflessibili del<br />
bilancio rinviando ad un fantomatico futuro le ragioni <strong>della</strong> vita.<br />
Cinicamente!<br />
A chi può più interessare il risanamento dei conti quando metà<br />
del Paese gozzoviglia e l’altra metà “arranca” perchè la verità non<br />
è nel rigore e nell’ipocrisia dei numeri, ma negli sprechi, nelle<br />
politiche dissolute, nei costi del sistema, nella gestione<br />
improduttiva e clientelare delle risorse, nell’asfittica <strong>politica</strong> di<br />
respiro e di sostegno alle piccole economie.<br />
Ci sono cose meravigliose da fare in questo Paese di Santi, di<br />
eroi, di scienziati, di artisti… mai caduto così in basso negli<br />
ideali, nella coscienza civile, nella capacità di indignarsi e di<br />
ricusare le miserie devastanti <strong>della</strong> <strong>politica</strong>, di questa <strong>politica</strong>.<br />
35
Per un pugno di sconsiderati e <strong>politica</strong>mente scellerati, da<br />
Mario Segni a Rocco Buttiglione a Pier Ferdinando Casini a<br />
Clemente Mastella a Franco Marini a Dario Franceschini a Enrico<br />
Letta a Pier Luigi Castagnetti…, è stata ammainata una esperienza<br />
insostituibile, è stata scandalosamente mortificata la monumentale<br />
testimonianza <strong>politica</strong> di Alcide Degasperi aprendo all’Italia, dopo<br />
aver assistito inerti, confusi, forse compiaciuti all’olocausto di<br />
Aldo Moro, uno scenario politico paranoico, psicopatico,<br />
schizofrenico.<br />
L’olocausto di Aldo Moro non li ha segnati, ma resi temerari e<br />
spavaldi.<br />
Per un pugno di approfittatori, quelli di ieri e quelli di oggi, i<br />
grandi filibustieri <strong>della</strong> Repubblica, abbiamo perso il ricordo degli<br />
Uomini e delle cose migliori, il ricordo di quella enorme platea di<br />
galantuomini che in Politica e in tutte le umane attività hanno<br />
sacrificato la vita per il bene comune.<br />
400 vittime di mafia per aver contrastato i poteri criminali di<br />
cui 24 i magistrati uccisi fino a Borsellino e Falcone, fino al<br />
Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, eroi <strong>della</strong> solitudine e<br />
dell’abbandono, delle complicità, delle connivenze diffuse, ancora<br />
oggi, negli apparati dello Stato e delle Istituzioni.<br />
Poveri, maledetti italiani sempre pronti a prostituirsi<br />
all’avventuriero di turno, sempre pronti a cedere alle suggestioni<br />
come alle terrificanti degenerazioni <strong>della</strong> <strong>politica</strong> ciascuno<br />
contrabbandando, in perfetta malafede, da destra e da sinistra,<br />
rigurgiti, tentativi, sprazzi, surrogati di quella mai troppo<br />
apprezzata Democrazia Cristiana che fu l’asse centrale <strong>della</strong><br />
evoluzione democratica del Paese.<br />
A quanti, forse per età anagrafica o per sfacciata malafede o<br />
ignoranza, si dichiarano “antidemocristiani” vorrei gridare di<br />
lavarsi la bocca con molto disinfettante per non cadere<br />
nell’imbecillagine.<br />
36
Essere democristiano significa riconoscersi in Alcide<br />
Degasperi, nella sua irripetibile dimensione di Statista, nella sua<br />
vita esemplare, nella sua santità.<br />
Alla Democrazia Cristiana di Degasperi si devono la<br />
ricostruzione del Paese, l’intuizione europea, il recupero di dignità<br />
e di credito nel concerto mondiale.<br />
Degasperi, Schuman, Adenauer…i Padri dell’integrazione<br />
europea.<br />
Significa riconoscersi in Aldo Moro, nel suo martirio e nella<br />
sua statura morale, nel suo modello di vita, nella sua santità.<br />
Significa riconoscersi in Luigi Sturzo, nella Sua originaria,<br />
lucidissima, fondamentale lezione morale.<br />
Tutto il resto sono chiacchiere.<br />
Antidemocristiani…ma l’esperienza a tutt’oggi consumata nel<br />
Paese ci ha offerto e ci offre una scelta migliore?<br />
La Democrazia Cristiana ha pure riempito le cronache del<br />
Paese, ma non ha prodotto cadaveri, stragi, genocidi, campi di<br />
concentramento e sopravvive alla Storia.<br />
Dopo tutto, gli uomini sono quelli che sono ed oggi peggiori di<br />
ieri.<br />
I Partiti politici sono quelli che sono e più impazziti e<br />
inaffidabili di ieri impegnati nell’incessante gioco di sigle, di<br />
loghi, di apparentamenti, di “riformismi” finalizzati al potere.<br />
Ciascuno farfugliando di rinnovamento e di cambiamento per<br />
rinnegare, in pratica, qualsiasi ipotesi di ritorno di quella<br />
esperienza vincente come pure di ritorno ad un sistema di partiti<br />
liberi e di rispettabile identità piuttosto che l’attuale demenziale<br />
sistema dei Poli contrapposti e impazziti, delle alleanze eterogenee<br />
e incompatibili che innescano ed alimentano ricatti intollerabili.<br />
Puntualmente, ogni 9 maggio, viene ricordato e commemorato<br />
l’olocausto di Aldo Moro proprio da parte di quanti si sono<br />
spartite le vesti e vivono di rendita sugli avanzi di quella<br />
memorabile testimonianza <strong>politica</strong> e proprio da parte di quanti ne<br />
37
hanno disonorato l’eredità, da destra e da sinistra, rassegnandosi<br />
alla diaspora o favorendola.<br />
Quando il Paese e la stessa democrazia sono ormai e pertanto<br />
saturi di ipocrisia e di cinismo.<br />
Tramontato Aldo Moro, messo fuori gioco Andreotti,<br />
scomparsi i grandi “cavalli di razza” <strong>della</strong> Politica italiana, la<br />
grande fortuna di Berlusconi è stata nel fatto che non esiste più un<br />
Degasperi per fare la differenza, ma soltanto una serie<br />
impressionante di scartine, di mezze tacche e un popolo di ingrati,<br />
di senza memoria, di opportunisti compiacenti ed una opposizione<br />
mediocre che ha fatto del tutto per accreditare Berlusconi come<br />
vittima e perseguitato.<br />
“ Chiagne e fotte” dicono a Napoli dei tipi come lui….”<br />
Indro Montanelli, Corriere <strong>della</strong> Sera, 25 marzo 2001<br />
La sinistra o centro sinistra che dir si voglia, fa acqua da tutte<br />
le parti, è la più diuretica ed incontinente delle coalizioni, ma<br />
questo non fa che esasperare il disastro <strong>della</strong> <strong>politica</strong>.<br />
Io sarei di centro sinistra, ma secondo la cultura <strong>della</strong> nostra<br />
Costituzione repubblicana, secondo la visione di Degasperi e,<br />
più chiaramente, secondo il Vangelo di Cristo per significare<br />
particolare attenzione alle categorie deboli <strong>della</strong> società.<br />
Sarebbe ora che la società civile respingesse, si opponesse, in<br />
uno scatto di dignità e di orgoglio, con tutti i mezzi possibili a<br />
questa cappa di ipocrisia e di incapacità diffusa che soffoca il<br />
Paese.<br />
Una sinistra che non produce e che non ha niente di sinistra!<br />
Questa società è sempre più asettica, incattivita, egoista.<br />
C’è una solidarietà predicata, ma poco praticata che niente<br />
concede alle crescenti difficoltà <strong>della</strong> vita.<br />
Migliaia di poveri Cristi nel nostro Paese e nel mondo intero<br />
gridano il disagio, la sofferenza, il martirio e non sai a chi bussare,<br />
38
chi invocare per aprire i cuori moltiplicandosi sacche<br />
pericolosissime di odio e di rabbia.<br />
Le tante cose possibili da fare, ma disattese, eluse, rinviate.<br />
Piuttosto che tifare per Prodi, per Rutelli o per Berlusconi, per<br />
Pecoraro Scanio, per Bertinotti o per Fini o quanti altri… sarebbe<br />
ora di mandarli a quel…Paese. Per rompere la solitudine che ci<br />
angoscia, il vuoto che ci circonda, il gelo che ci…iberna perché<br />
così ingombranti, quotidianamente ingombranti, ma così inutili,<br />
così estranei, così indifferenti, così inconcludenti, così insensibili<br />
alle voci che implorano, alla solitudine sempre più disperante, al<br />
bisogno di ossigeno e di aria pulita, all’ansia prepotente di vivere,<br />
alimentando una frattura insanabile tra il loro potere e la nostra<br />
umanità.<br />
L’aridità del potere.<br />
La solitudine…il Paese non si regge in piedi grazie alla<br />
<strong>politica</strong>, ma grazie agli sforzi, al sudore di quanti si inventano<br />
quotidianamente la vita nonostante la <strong>politica</strong>, i suoi guasti, i suoi<br />
tempi eterni.<br />
“ Si può avere la sensazione che le cose siano arrivate ad un<br />
punto in cui è troppo tardi per fare qualcosa, che la via già<br />
percorsa sia così malridotta da non dare più nessuna possibilità<br />
di tracciare una strada futura un po’ diversa. Ma c’è sempre un<br />
punto nella strada dove se ne può tracciare un’altra. E cercare di<br />
seguirla. Non esiste una persona viva che non possa iniziare<br />
qualcosa di nuovo” L,Ron Hubbard (13 marzo 1911-24 gennaio<br />
1986).<br />
Queste pagine sono scritte per te che leggi, a sostegno <strong>della</strong> tua<br />
dignità, <strong>della</strong> tua libertà, <strong>della</strong> tua intelligenza, <strong>della</strong> tua sacralità.<br />
39
Soprattutto queste pagine sono scritte per sollecitare una tua<br />
riflessione a difesa di niente e di nessuno, ma per tutto quanto la<br />
Politica potrebbe darti e non ti dà e ti rifiuta e se ne frega fino a<br />
farti diventare…anarchico.<br />
Ovviamente chi scrive occupa uno spazio politico che non è<br />
paralizzante, non è di fede assoluta, ma è funzionale all’esercizio,<br />
in assoluta libertà, alle proprie idee e alla propria capacità critica.<br />
Essere comunque collocato in uno spazio politico o partitico<br />
comporta sempre un armistizio con la propria coscienza.<br />
Perciò quando l’abito <strong>della</strong> <strong>politica</strong> ti va stretto perché la<br />
<strong>politica</strong> non realizza i suoi doveri e le superiori ragioni dell’Uomo<br />
allora devi esprimere uno spazio di assoluta fedeltà alla causa.<br />
Quando le Istituzioni ti sono precluse perché la realtà <strong>politica</strong><br />
del tuo Paese è confusa, pasticciata, impraticabile, equivoca,<br />
truffaldina dello spirito pubblico devi testimoniare te stesso perché<br />
l’importante è esistere per le tue idee, per la tua forza di indignarti.<br />
Dopo tutto, il mondo cammina perché il bene sempre si<br />
afferma e vince sul male, perché nonostante la <strong>politica</strong> ed i guasti<br />
<strong>della</strong> <strong>politica</strong>, milioni di esseri viventi affrontano onestamente la<br />
vita, si attivano, si prodigano, consumano la vita stessa sull’altare<br />
<strong>della</strong> famiglia.<br />
<strong>Il</strong> bene non fa notizia. Non ci emoziona e non ci appassiona.<br />
E la gente vuole i venditori di fumo, i buffoni, le telenovelas,<br />
gli spot, i commedianti, i mestatori, le spettacolari dentiere che<br />
ridono e la patria dei “magliari” si fa vendere…il pacco.<br />
E nel mare <strong>della</strong> disistima generale assimiliamo al male tutto il<br />
bene possibile .<br />
Questo testo può apparire astioso, ripetitivo, corrivo, ma è<br />
anche incontestabile che non se ne può più del pagliacciume che<br />
imperversa nella <strong>politica</strong> del Paese e di un elettorato che<br />
passivamente ne asseconda i giochi.<br />
Gli elettori con il loro voto spesso incosciente e disinformato<br />
foraggiano, finanziano il parassitismo politico vivendo il 70%<br />
degli italiani ancorché elettori a guisa di sugheri galleggianti.<br />
40
E’ facile dissociarsi da queste considerazioni, è facile non<br />
leggere, sottovalutare, dimenticare, perdersi nel letto del fiume<br />
impetuoso che scorre aspettando che rompa gli argini, aspettando<br />
che la situazione esploda perché esploderà anche se non si vuole<br />
credere, anche se non si vuole accettare.<br />
Stiamo sul cratere di un vulcano, il vulcano dell’incoscienza, e<br />
cresce l’insofferenza di masse enormi che finalmente prenderanno<br />
coscienza.<br />
Non reagire, non riflettere, assecondare il caos, gli egoismi, i<br />
furbi, gli incapaci equivale al suicidio di massa.<br />
L’alternativa? Paradossalmente che i cosiddetti rappresentanti<br />
del…popolo, analisi del voto a parte, siano privati delle<br />
scandalose e “segrete” indennità parlamentari, dei molteplici<br />
privilegi, degli scandalosi trattamenti pensionistici, oppure ridotti<br />
all’osso soprattutto quando si predicano austerità e sacrifici al<br />
Paese.<br />
Sarebbe un grande banco di prova nella corsa frenetica al<br />
potere.<br />
Quei rappresentanti del popolo, quei parlamentari che<br />
ostentano fatica, stress…a quindicimila euro circa al mese.<br />
I Signori seduti nel Parlamento e nelle Istituzioni comunque<br />
sono forse migliori di quelli che immaginiamo o conosciamo, ma,<br />
purtroppo, affiorano quasi sempre i peggiori, i più pericolosi, i più<br />
intrinsecamente perversi, i più inutili.<br />
Epoca infelice!<br />
E’ venuta a galla, è emersa una insopportabile, costosissima<br />
generazione di bellimbusti che campa alle spalle degli italiani<br />
producendo soltanto guai nelle Istituzioni e nel Paese.<br />
Perché è incontrovertibile, è lampante che il Paese è<br />
ossessionato da troppe leggi spesso scritte con i piedi e poi<br />
modificate e poi rimosse e poi riproposte e poi esplicitate da<br />
milioni di circolari.<br />
La stessa vicenda dell’abusivismo edilizio è la<br />
giustificatissima risposta all’eterno immobilismo dello Stato nella<br />
41
ealizzazione di Piani Regolatori, di regole certe, di politiche<br />
dinamiche piuttosto che leggi paralizzanti, complicità ricorrenti,<br />
silenzi inaccettabili permanendo a tutt’oggi quartieri degradati,<br />
case malsane, territori impraticabili, vite ed aspirazioni inappagate<br />
o consegnate ai più disinvolti comportamenti.<br />
Noi figli ed eredi del Diritto Romano, siamo la vergogna di<br />
quella straordinaria Civiltà giuridica.<br />
E’ incontrovertibile che gli italiani, stretti ed oppressi da uno<br />
Stato incapace, vadano e vanno avanti grazie al sudore, alla<br />
pazienza, all’intelligenza, all’intraprendenza di ciascuno.<br />
Altro che camorra, mafia ed alibi del genere sempre utilissimi<br />
quando si voglia scaricare sugli altri le proprie omissioni e le<br />
proprie colpe e le proprie incapacità.<br />
Uno Stato che direttamente o attraverso la sue articolazioni<br />
produce incompetenza e disordine.<br />
La Scienza, la fisica, la matematica… esigono verifiche<br />
severe, rigorose.<br />
La <strong>politica</strong>, invece, è diventata il divertimento, il passatempo<br />
di troppi mongoloidi sostenuti, tollerati, protetti dai Partiti e<br />
mantenuti dagli italiani.<br />
Andrebbero “ghigliottinati” per la disinvoltura, l’incoscienza,<br />
il male, gli effetti devastanti prodotti, arrecati e che arrecano a<br />
questa nostra Italia e che sono sotto gli occhi di tutti.<br />
Uno scandalo di proporzioni gigantesche e che rappresenta il<br />
vero nodo di un Paese che non cammina.<br />
A destra come a sinistra e con la complicità inaudita dei vari<br />
leader ai quali piacciono tanto i “portatori di voti” da qualsiasi<br />
parte provengano!<br />
I leader…, ma dove sono i leader?<br />
Non sai in Chi riconoscerti.<br />
<strong>Il</strong> Paese, i giovani hanno sete di grandi leader.<br />
La grandezza d’animo.<br />
Le grandi visioni <strong>della</strong> vita.<br />
L’amore sconfinato per il proprio Paese, per la propria gente.<br />
42
L’attenzione per gli ultimi…<br />
Invece…facce di culo, facce da schiaffi…<br />
Menti contorte che pretendono di fare <strong>politica</strong>, che si<br />
azzardano a fare <strong>politica</strong>, che osano fare <strong>politica</strong>, che non sanno<br />
fare <strong>politica</strong> traviando o disgustando quei pochi giovani che si<br />
avvicinano o vorrebbero avvicinarsi all’esperienza <strong>politica</strong>.<br />
Passare in rassegna i protagonisti del sistema e nel sistema c’è<br />
da rabbrividire.<br />
Si sono tenute, nel 2005, le elezioni per il rinnovo dei consigli<br />
regionali e si ha intera la misura <strong>della</strong> pochezza degli uomini,<br />
dello scatenamento allucinante delle più demenziali provocazioni,<br />
delle più irrefrenabili ambizioni tanto da imporre una vera e<br />
propria questione morale nelle alleanze e nei maledetti poli.<br />
Una vera e propria questione morale per lo scempio praticato e<br />
continuato ai danni degli elettori, per l’attitudine ai comportamenti<br />
contro la buona fede pubblica sfruttandone la pazienza, la<br />
speranza, l’ignoranza, gli ideali, il bisogno.<br />
<strong>Il</strong> 10 gennaio 2005 il centro sinistra si ricompatta, ma chi ci<br />
crede?<br />
Se una compagine seria possa essere alla ricerca continua di<br />
nuovi simboli, di nuove denominazioni, di nuove sintesi<br />
dimostrando confusione ed insicurezza.<br />
Ciriaco De Mita prende le distanze, ma farebbe meglio a<br />
rompere per sempre e chiamare a raccolta tutte le forze ex<br />
democratico-cristiane “sommerse”, ma gonfie di nostalgia e di<br />
rabbia per la temeraria sconfessione di quella straordinaria<br />
esperienza storica, inaugurando e sostenendo una rifondazione<br />
<strong>della</strong> Democrazia Cristiana, nella sua originaria denominazione,<br />
per dare vita ad una vera e propria battaglia contro l’attuale<br />
sistema sempre più equivoco, sempre più impraticabile e<br />
restituendo ai Cattolici, sempre più mortificati e ignorati, quel<br />
primato che nella <strong>politica</strong> italiana significò, con Luigi Sturzo ed<br />
Alcide Degasperi, la ricostruzione del nostro Paese.<br />
43
Una Costituente dei Cattolici e del meglio dei Cattolici in<br />
<strong>politica</strong> per una seconda ricostruzione.<br />
Una operazione salvifica nel senso di liberare la Politica e di<br />
consentire a ciascuno di esercitare la propria identità, la propria<br />
cultura, la propria storia, i propri ideali.<br />
Da destra e da sinistra, nell’attuale quadro politico del Paese,<br />
un terremoto di rivendicazioni scomposte, di aspirazioni, di ricatti,<br />
di prepotenze, di velleità e interessi privati tutti difficilmente da<br />
gestire.<br />
La corsa alle Regionali registra nei Partiti e negli aspiranti o<br />
designati candidati, campagne acquisti riscontrabili nei fatti, nei<br />
passaggi di amministratori eletti da questa a quella compagine,<br />
una forsennata quanto immorale, spregiudicata aggressione del<br />
territorio.<br />
E c’è chi organizza da mesi, ad invito, pranzi di…massa.<br />
I Partiti politici sono e restano il peggiore esempio nella vita<br />
del Paese perché non formano, non promuovono, ma istigano al<br />
malaffare, non vigilano, non denunziano le anomalie dei<br />
comportamenti nella preoccupata gestione di un consenso nel<br />
tempo effimero e disastroso.<br />
Coacervi di ambizioni non calibrate, di leader rabberciati che<br />
non ispirano ideali alti.<br />
I livelli centrali dei Partiti non vigilano, abbandonano il<br />
territorio alla razzia dei predatori contaminando non poco la<br />
<strong>politica</strong> e la credibilità <strong>della</strong> <strong>politica</strong>, permettendo l’apertura delle<br />
liste con nomi e cognomi discutibili, mediocri e segnando così la<br />
caduta <strong>della</strong> <strong>politica</strong>.<br />
Ecco perché i giovani, oggi più di ieri, sono lontani dalla<br />
Politica, ma i Partiti non vogliono cambiare, non vogliono<br />
prendere coscienza <strong>della</strong> loro enorme responsabilità in una<br />
democrazia che si regge o dovrebbe reggersi sui Partiti.<br />
<strong>Il</strong> peggiore peccato è non indignarsi, sopportare, rispettare chi<br />
non ti rispetta, soffocando il pianto, il disprezzo, la sofferenza, il<br />
dolore, morire anonimi, ma complici nello stesso tempo.<br />
44
Tutti accomodanti, possibilisti, concilianti, benpensanti,<br />
prudenti, pazienti e, alla fine, irresponsabili.<br />
Perciò una pubblicazione di rottura, finalizzata ad una severa<br />
presa di coscienza soprattutto a sostegno dei giovani defraudati del<br />
loro futuro e finanche dell’innocenza, allo sbaraglio, senza grandi<br />
modelli.<br />
Chi grida, chi parla per la gente, fuori dal coro dell’ipocrisia<br />
imperante?<br />
<strong>Il</strong> popolo, ma i giovani soprattutto non sono “addestrati” a<br />
leggere e spaziare nelle opinioni di più parti, non sono formati alla<br />
critica, non sono consegnati al bene <strong>della</strong> Storia e delle<br />
informazioni lasciandoli “deperire” e fallire nelle emozioni, nella<br />
demagogia e nel bieco consumismo.<br />
L’ingenuità dei giovani è allarmante!<br />
Per un operatore politico scatta e si impone il dovere di<br />
interpretare gli equivoci, l’equivoca situazione del momento e il<br />
disagio, che è sempre più rifiuto, in termini di rottura piuttosto che<br />
di colpevole adesione e complicità all’ipocrisia delle parti.<br />
Vorrei avere la penna sferzante, dissacrante di Oriana Fallaci,<br />
la Sua capacità di lettura storica, la Sua coraggiosa esperienza per<br />
gridare più forte l’angoscia di quest’epoca, in quali infantili mani<br />
è caduto il nostro Paese, a quale manipolazione sfrenata delle<br />
coscienze è impietosamente esposto e sottoposto.<br />
Occorrono scrittori, editori, politici coraggiosi, disposti a<br />
vivere e praticare il bene dell’autenticità per rimuovere la<br />
vergogna dell’inganno e la truffa sistematica dei poteri di turno.<br />
Perché l’intero architrave culturale del Paese incurante e<br />
colluso resiste prolungandone l’agonia istituzionale piuttosto che<br />
esplodere provocando una salutare scossa nelle fibre sonnolente<br />
<strong>della</strong> coscienza pubblica.<br />
Le opposizioni promettono di cambiare il mondo, ma giunte al<br />
potere pure con tanta veemenza e con tanta protervia giustificano i<br />
fallimenti con la consueta storiella delle “disastrose” eredità<br />
ricevute.<br />
45
E’ come rilevare un azienda senza prendere visione del suo<br />
ultimo bilancio.<br />
Le cronache esplodono di noiosissime polemiche, diatribe,<br />
chiarimenti, personaggi acidi e ammorbanti che trovano<br />
quotidiana ospitalità sui…quotidiani.<br />
E c’è sempre l’imbecille di turno, ancorché “intellettuale”, il<br />
quale attribuisce i guai del Paese alla mancanza di una classe<br />
dirigente trascurando o ignorando volutamente, in mala fede,<br />
quante intelligenze, quanti talenti, quante ali tarpate, quante<br />
grandi, collaudate esperienze siano congelate, indesiderate, non<br />
funzionali agli interessi squallidi di certa <strong>politica</strong>, quella deteriore<br />
e perversa che governa le Istituzioni e le paralizza<br />
nell’indifferenza suicida dei Partiti e nel disegno criminale<br />
degli..intoccabili.<br />
E c’è sempre chi ripropone la demenziale diatriba tra vecchi e<br />
giovani e chi riduce il problema ad una questione di anagrafe<br />
presumendo i giovani di essere la risposta ai problemi del Paese e<br />
c’è sempre chi finge di non vedere quanti giovani ancorché eletti e<br />
presenti nelle Istituzioni, nelle strutture, negli apparati e nelle<br />
amministrazioni dello Stato sono ancora oggi, nomi e cognomi,<br />
fallimentari e deleteri quando digiuni di esperienza e di umiltà e di<br />
umana maturazione.<br />
I…trentenni!<br />
Una “guagliunera” bella e impossibile che non può rivendicare<br />
quasi mai, oggi, una esperienza vissuta di privazioni, di<br />
sofferenza, di lavoro duro come necessario arricchimento per<br />
esercitare la vita pubblica, ma, sovente, figlia del benessere, <strong>della</strong><br />
vita facile e <strong>della</strong> diffusa cultura dei diritti piuttosto che dei doveri.<br />
La vecchia, stupidissima storia delle forze nuove e delle idee<br />
“fresche” quando il problema eterno sta nella distinzione<br />
inesorabile fra capaci ed incapaci, fra intelligenti ed ottusi, ma<br />
tutti, giovani e vecchi, organici alla crescita dell’umana società.<br />
Così può succedere che, nonostante una decennale produzione<br />
di grandi iniziative a sostegno dei giovani, degli anziani, delle<br />
46
fasce deboli e nonostante una decennale testimonianza sociale e<br />
<strong>politica</strong> fra i diseredati, il “potere” ti ignora e la gente subisce le<br />
mode e le lusinghe ingannevoli e devastanti dei media, siano<br />
televisioni, siano giornali. Soprattutto non legge cosa hai<br />
realizzato, ma si prostituisce all’illusionista di turno.<br />
Così vengono premiati i demagoghi, gli avventurieri, gli<br />
imbroglioni, gli inconcludenti.<br />
La gente si innamora dei sacchi di merda. Ne va pazza!<br />
Non è vero che vuole gli onesti ed i capaci.<br />
C’è gente che ama essere violentata, seviziata, stuprata dal<br />
Potere di turno.<br />
<strong>Il</strong> Potere seduce, emoziona, inganna, mette i…brividi.<br />
Così si spiegano le folle oceaniche, le folle osannanti, le folle<br />
confuse, ma euforiche <strong>della</strong> Storia che hanno legittimato i tanti<br />
genocidi nei secoli.<br />
Non c’è forza <strong>politica</strong> che non annoveri nelle sue file<br />
delinquenti, criminali, vite dissolute ed improprie, in doppio petto,<br />
così come quella parte di società che li esprime, ma nella più cieca<br />
tolleranza dei rispettivi partiti perché utili ed organici ai propri<br />
interessi di…scuderia, come evidenziano le cronache giudiziarie e<br />
politiche di tutti i giorni.<br />
Troppi fanno finta di niente, troppi girano la testa dall’altra<br />
parte nella più acquiescente ed omertosa indifferenza.<br />
Quanti, consapevoli, hanno votato autentici criminali perché li<br />
ritenevano onnipotenti, infallibili, intoccabili, uomini di…potere e<br />
tu dovevi subire la mortificazione di essere considerato anche<br />
secondo certa stampa e certi giornalistucoli “politico” di piccolo<br />
cabotaggio mentre i criminali venivano considerati “big”, leader,<br />
personaggi di…rango…<br />
E certa stampa, piuttosto che aiutare il popolo a capire dove<br />
fossero le idee, l’onestà, la sana <strong>politica</strong>, “guazzava” alla corte dei<br />
peggiori affossatori del Paese, magari per passare dal giornale di<br />
provincia alle testate nazionali con la protezione di quegli emeriti<br />
farabutti.<br />
47
Le prime e le seconde pagine dei grandi quotidiani erano tutte<br />
per quei criminali, per quelle facce di bronzo uniche, irriducibili.<br />
Per troppi anni la gente ha assecondato la <strong>politica</strong> degli<br />
equivoci delegando il suo destino a incompetenti, ad avventurieri,<br />
a mercanti fino allo sfascio di oggi.<br />
La gente non riesce a liberarsi mentalmente dalla cultura<br />
dell’imbroglio, <strong>della</strong> raccomandazione, <strong>della</strong> clientela, <strong>della</strong><br />
prostituzione, dell’accattonaggio, delle…liste quando sarebbe<br />
estremamente facile paralizzare la vita dello Stato e delle<br />
Istituzioni in una sorta di resistenza passiva, di rivoluzione<br />
pacifica, invocando leggi per tutti, ma poche leggi, non parziali,<br />
non episodiche. Leggi intelligenti e giuste, piuttosto che affondare<br />
negli egoismi individuali.<br />
<strong>Il</strong> vero disastro è quando l’umanità rifiuta la Storia, rifiuta di<br />
pensare con la propria testa e rifiuta di documentarsi<br />
riconoscendo i suoi figli migliori soltanto quando cadaveri.<br />
Così ad ogni consultazione elettorale l’elettorato si pone e si<br />
dispone emotivamente, con rabbia piuttosto che leggere i<br />
curriculum, le storie, le opere dei partiti e dei candidati. Anzi, ad<br />
ogni elezione quale migliore occasione per cestinare i messaggi e<br />
le corrispondenze elettorali ritenendo che sia quello il momento di<br />
sfogare i propri risentimenti, il proprio livore, esercitando una<br />
sorta di vendetta, indiscriminatamente accomunando tutti nella<br />
stessa considerazione negativa per poi scegliere uterinamente.<br />
Infatti, quando invio a 20mila concittadini l’elenco delle cose<br />
serie documentate e realizzate- come descritte alla fine di queste<br />
pagine- dovrei riscuotere un consenso ed una mobilitazione<br />
febbrili, ma gli elettori sono “rimbambiti” dalla TV e invece di<br />
darti forza te la tolgono.<br />
“La televisione per sua natura non induce alla riflessione”<br />
Gore Vidal, West Point, New York, 1925<br />
Scrittore statunitense, narratore, poeta, drammaturgo, sceneggiatore<br />
cinematografico, presentatore televisivo, critico teatrale.<br />
48
Ecco perché –questo è un esempio- il risultato è perdente, è<br />
fallimentare e nessuno ha titolo per lamentarsi.<br />
Di contro il continuo fluttuare dell’elettorato da una sponda<br />
all’altra si spiega anche con l’esigenza inappagata di politiche<br />
concrete, sincere, che non si limitino ad essere trampolino di<br />
lancio per aspiranti deputati, senatori o perfino ministri, ma che<br />
abbiano come obiettivo sofferto e partecipato primario l’Uomo, la<br />
sua dignità, la sua vicenda esistenziale, il suo bisogno di sentirsi<br />
parte di una grande famiglia, il suo bisogno di amore.<br />
C’è una crisi paurosa di rappresentanza <strong>della</strong> Verità.<br />
<strong>Il</strong> Paese è trascinato nella voragine mentale delle più idiote ed<br />
allucinanti proposte, formule, illusioni elettorali.<br />
Non c’è posto per l’intelligenza e le sofferenze e le piaghe del<br />
Paese, ma soltanto per la pratica di laboratori ed alchimie sulla<br />
eterna buona fede <strong>della</strong> gente.<br />
Non c’è posto per l’Uomo !<br />
Chi poteva mai immaginare che il rancore a lungo accumulato<br />
da Mario Segni verso quella Democrazia Cristiana “degenerata”<br />
poteva e doveva produrre un così irrefrenabile cataclisma mentale<br />
e politico spingendo gli italiani al bivio : destra o sinistra?<br />
La Politica ha un senso e può realizzare cose straordinarie se<br />
consegnata a mani esperte, capaci, competenti, innamorate del<br />
bene comune.<br />
Altrimenti, è inutile lamentarsi.<br />
<strong>Il</strong> problema sta proprio nella qualità <strong>della</strong> Politica.<br />
Votiamo l’amico, il parente, il “divo”, le promesse facili, gli<br />
interessi privati…ma ci rifiutiamo di leggere nella vita dei<br />
candidati, cosa hanno fatto, cosa sono stati capaci di fare per gli<br />
altri prima che per se stessi perché siano credibili.<br />
Chi si ammala va alla ricerca spasmodica del migliore medico.<br />
Chi deve affrontare un giudizio va alla ricerca del migliore<br />
avvocato.<br />
49
Soltanto in <strong>politica</strong> ci si affida volentieri e senza riflettere alle<br />
scartine, agli avventurieri, ai lestofanti anche.<br />
Così succede, come succede, che nonostante il bene fatto,<br />
l’elettorato insiste nell’eleggere i “ricottari” <strong>della</strong> <strong>politica</strong>, gli<br />
incapaci, gli affaristi….<br />
Ancora oggi, autentici falliti vengono preconizzati,<br />
predestinati, programmati per candidature regionali e<br />
parlamentari.<br />
Spudoratamente!<br />
Così succede, come succede, che personaggi senza scrupoli<br />
calano sul territorio armati di miliardi e foraggiano mercenari e<br />
finanziano circoli, comitati e sprecano promesse.<br />
E’ ovvio che i beneficiari corrotti di un tale antico, ma sempre<br />
attivo sistema non potranno rivendicare interventi di sviluppo del<br />
loro territorio perché già “pagati” e soddisfatti.<br />
Così di <strong>politica</strong> si muore.<br />
Quanti miserabili alla corte del Potere!<br />
E più sono maltrattati, più sono ignorati più si attaccano, più si<br />
incollano ai loro feticci.<br />
Così straordinarie riserve di ricchezza vengono sacrificate alla<br />
follia suicida di gran parte dell’elettorato irresponsabile e dalla<br />
umana imbecillaggine.<br />
Migliaia di risorse, di potenzialità, di talenti, di energie, di<br />
opportunità, di progetti muoiono nell’indifferenza. La gente è<br />
abbagliata, boccheggiante davanti ai maledetti televisori<br />
nell’intimità “egoistica” delle proprie case e ne succhia i veleni, le<br />
suggestioni, le ipocrisie proprio quando il Paese ha bisogno di<br />
serietà e responsabilità estreme.<br />
Le ragioni del male vanno tutte e sempre ricercate in ciascuno<br />
di noi.<br />
E’ così intollerabile che l’uomo, intere famiglie possano<br />
vivere e vivono prigionieri dei loro agi, delle loro comodità, dei<br />
loro privilegi, dei loro vizi, delle loro pigrizie nei palazzi <strong>della</strong><br />
cosiddetta modernità, nei palazzi di cinque, di sei, di sette, di otto<br />
50
piani, indifferenti alla porta accanto, al piano di sotto o al piano di<br />
sopra, masturbandosi fra destra e sinistra, tra vecchio e nuovo,<br />
davanti al nuovo Dio delle nostre case, il televisore, rincoglioniti e<br />
facendosi ancora di più rincoglionire dalle galoppanti ipocrisie<br />
<strong>della</strong> <strong>politica</strong> vecchia o nuova che si voglia definire, prede ed<br />
ostaggio dei nuovi filibustieri e delle nuove, perfide seduzioni<br />
senza porre mano alla rivoluzione per la condizione alienante e<br />
devastante dello scenario politico.<br />
Una vita vegetale quando la gente riduce la propria esistenza<br />
all’effimero pur vivendo di insoddisfazione comunque: la barca,<br />
l’auto, il telefonino, la carta di credito….tutte le proposte folli e<br />
demenziali del consumismo ad oltranza.<br />
E’ un destino amaro quando tutti ti riconoscono capacità,<br />
meriti, onestà, ma ne tremano rosi dalla gelosia.<br />
Ci sono vite eroiche che non vengono riconosciute e ci sono<br />
criminali che non vengono perseguiti.<br />
Uomini e donne di un grigiore unico vengono<br />
inspiegabilmente arruolati nella vita pubblica.<br />
La gente si domanda e ti domanda perché uno stop, una pausa,<br />
una interruzione nel tuo protagonismo sociale e politico, ma non<br />
muove un dito, non assume iniziative perché tu possa riesercitare<br />
quel protagonismo, di cui tanto ha beneficiato.<br />
“Ti sei ritirato, non fai più <strong>politica</strong>…?”<br />
Confondono l’impegno politico, l’esercizio e la forza delle<br />
idee con la poltrona, con la carica, con il potere.<br />
Ignoranza, ma morbosa curiosità.<br />
Ti domandano: “con chi stai?”, “ti presenti?”….<br />
E insistono. Vogliono sapere con chi stai forse per sondare<br />
cosa possono chiederti nell’ambito <strong>della</strong> tua presunta collocazione.<br />
E non riescono a capire che non c’è di meglio che stare con<br />
noi stessi perché, in conclusione, sono tutti una…latrina e il<br />
disagio,la sofferenza, la delusione sono tanti.<br />
Insistono, non si fanno capaci che schierarsi, dichiararsi è<br />
diventato un rischio incalcolabile perché sono tutti, oggi più di<br />
51
ieri, <strong>della</strong> stessa pasta, ti lasciano a piedi, ti fanno fare “brutte<br />
figure”, prendono voti, assumono cariche e non li acchiappi più.<br />
Crisi inaudita di caratura ormonale.<br />
Così Antonio Valiante, legato al carro di De Mita, nella sua<br />
qualità di Segretario Regionale del Partito Popolare Italiano<br />
convocava alcuni di noi sulla sede di Via S.Brigida in Napoli per<br />
l’interessato invito ad impegnarci nella campagna elettorale<br />
dell’allora 2001 sottolineando l’opportunità di incontri più<br />
frequenti per una ripresa ed un rilancio <strong>della</strong> <strong>politica</strong>. Oggi, se ti<br />
incontra, nemmeno si accorge di te, ma è stato nominato vice<br />
presidente ed Assessore alla Regione Campania.<br />
Così Teresa Armato, Assessore Regionale, per la quale<br />
nemmeno esisti e se provi a contattarLa è impresa ardua, ma<br />
quella donna privilegiata viene prima nominata vice presidente<br />
alla Provincia di Napoli e poi candidata alle europee e poi<br />
proposta “candidata” a Sindaco di Napoli e poi capolista alle<br />
Regionali 2005 per la “margherita” senza renderci conto in virtù di<br />
quali benemerenze sociali, politiche, pubbliche.<br />
Teresa Armato, una famiglia ed una storia di democratici<br />
cristiani, agosto 2007, inaugura un Comitato pro-Veltroni, ex<br />
comunista, ma comunista, candidato alla segreteria nazionale del<br />
futuro Partito democratico.<br />
Stupefacente!!!<br />
E’ un mistero come certi personaggi siano oggetto di tanta<br />
predilezione sfuggendo ad una saggia amministrazione delle<br />
risorse umane e sfuggendo ai più elementari criteri comparativi di<br />
selezione pubblica.<br />
Quanti non appena provano una poltrona e una scrivania si<br />
montano la testa, li perdi per sempre.<br />
Questo merita un popolo di sprovveduti, di incoscienti, di<br />
distratti.<br />
Maledetti italiani!<br />
Politica devastante e parassitaria <strong>della</strong> disattenzione.<br />
52
La prima regola è il rispetto <strong>della</strong> gente, ma non il rispetto<br />
declamato nella verbosità e nell’ipocrisia dei convegni bensì nei<br />
rapporti e nei comportamenti concreti.<br />
Nella mia personale esperienza registro una imperdonabile<br />
caduta di educazione e di sensibilità.<br />
Lo Stato che non risponde ai cittadini.<br />
Titolari di pubbliche responsabilità che si fanno negare, che<br />
non rispondono ai cittadini, che disattivano i…telefonini cellulari,<br />
che ti interpongono segreterie di incapaci, che disattendono le<br />
idee, le proposte, le iniziative in un mare intollerabile di<br />
indifferenza e di menefreghismo.<br />
Si organizzano convegni, di pura accademia, inutili e si<br />
pronunziano salamelecchi, saluti, ringraziamenti, ovazioni a<br />
personaggi inutili. Un palco ed una platea nella rituale<br />
inconcludenza delle parti, ma la nausea è tanta, delusioni ed<br />
illusioni perché, dopo tutto, siamo numeri chiamati a sostenere<br />
strategie e tattiche criminali, ambizioni e velleità sul vuoto, sul<br />
nulla di una <strong>politica</strong> che si spreca e si arrovella nelle laceranti<br />
diatribe di potere.<br />
Una <strong>politica</strong> che non regge il confronto con le terrificanti<br />
sfide del presente che è già futuro.<br />
E se in un Partito o formazione <strong>politica</strong> vivi uno stato di<br />
disagio o di malessere o di fisica, avvilente emarginazione<br />
nessuno se ne fa carico o ne paventa la perdita.<br />
Tutti indifferenti se non compiaciuti in presenza<br />
dell’emorragia di uomini, di energie, di testimoni, di ideali.<br />
E sono così fetenti che nemmeno si accorgono <strong>della</strong> tua<br />
assenza.<br />
Un gioco a perdere irresponsabile e suicida.<br />
Disonesto non è soltanto chi ruba, ma anche e soprattutto chi<br />
non alza un dito di fronte alle ingiustizie, chi non apre bocca al<br />
momento giusto.<br />
Disonesto è anche chi si adegua, chi subisce, chi non esce<br />
dalla paura e dall’egoismo, chi chiude gli occhi, chi si prostituisce,<br />
53
chi tollera, chi consente, chi non vuole vedere, chi annulla la<br />
propria personalità e la propria umanità, chi piega la propria<br />
colonna vertebrale.<br />
Innanzi allo scempio del Paese troppi silenzi, troppe<br />
complicità, troppi compromessi, troppi “tira a campare”, troppi<br />
venduti.<br />
Così uomini detentori di enormi responsabilità e spazi di<br />
potere forse usurpati sarebbero pure perdonabili per il male fatto,<br />
ma non sono altrettanto perdonabili per il bene che potrebbero fare<br />
e non fanno perseverando nei loro progetti scellerati o nella<br />
incapacità assoluta di pensare e di promuovere il bene comune.<br />
Perché il dramma non è nel clamore dei cattivi, ma nel<br />
terrificante silenzio degli onesti.<br />
<strong>Il</strong> silenzio piace, non dà fastidio, non rompe, ma verrà l’ora<br />
dei conti.<br />
Ed il Paese, la gente comune non ci perdonerebbero la<br />
complicità del silenzio.<br />
Intanto, anziani, giovani, invalidi, emarginati, disperati, senza<br />
voce, deboli, miserie infinite, il dramma <strong>della</strong> casa e del lavoro<br />
invocano sollecitudine ed amore.<br />
Così, paradossalmente, l’unico riferimento alto si è rivelato un<br />
Pontefice, strumento di speranza e di conversione per milioni di<br />
giovani, trascinandosi da una sponda all’altra del pianeta,<br />
richiamando ed allertando Governi e Popoli sulle grandi<br />
emergenze <strong>della</strong> vita, segnando in benedizione la grande Storia.<br />
Perché il vero problema <strong>della</strong> Politica è l’Uomo, la sua<br />
profonda conversione e non le regole e non le riforme quando<br />
regole e riforme sono evocate e perseguite in funzione del potere e<br />
non <strong>della</strong> solidarietà.<br />
Perché la Politica ha bisogno di un anima profondamente<br />
cristiana ed ha bisogno di forze cristiane organizzate<br />
rappresentando la luce di Cristo l’unica vera risposta alle speranze<br />
ed alle attese dell’Uomo.<br />
54
Necessita, pertanto, una vera svolta perché l’amore e il<br />
rispetto diventino il sale <strong>della</strong> Politica.<br />
<strong>Il</strong> rapporto con gli uomini delle Istituzioni è, infatti,<br />
esasperante.<br />
Se scrivi a De Mita, ovviamente in termini rigorosamente<br />
politici (mia lettera racc.n.1257 del 2/3/2001), non ti risponde, non ti<br />
calcola, abituato a considerarsi un Padreterno che più Padreterno<br />
non c’è.<br />
Giammai uno…scostumato.<br />
Personaggi <strong>politica</strong>mente spregiudicati, senza scrupoli come<br />
Zinzi, come Villari, come Losco…vengono promossi da Clemente<br />
Mastella ad onori e cariche e destini incredibili naufragando<br />
Clemente Mastella nella loro ingratitudine.<br />
Quel Villari che ha osato competere con una personalità-<br />
nonostante tutto- del calibro di Ciriaco De Mita risultando,<br />
ovviamente, sconfitto (dicembre 2003).<br />
Nessuno più si misura!<br />
Lo scenario politico è affollato di mostri, di personaggi<br />
inqualificabili, ma soprattutto diseducanti e inconcludenti.<br />
Una democrazia sempre più impraticabile perché non vive<br />
nell’anima, nell’umanità, nei sentimenti, nel sociale, ma soltanto<br />
negli angusti e miserabili interessi di quanti avrebbero il dovere di<br />
ascoltare, di valutare, di provvedere.<br />
Si parla a vanvera di classe dirigente, ma come e cosa fare per<br />
consentire di emergere ai positivi, ai galantuomini, per riscattarli,<br />
per valorizzarli?<br />
C’è sempre l’imbecille di turno che lamenta la povertà di<br />
classe dirigente ignorando la condotta ostativa e scellerata di quei<br />
pochi, infelici mostri <strong>della</strong> vita pubblica che non promuovono<br />
affatto chiunque possa oscurare la loro fortunata esistenza, il<br />
discutibile proprio mandato politico, gli spazi usurpati più che<br />
sudati.<br />
La stantia lamentela di chi non vuole vedere e di chi non<br />
vuole documentarsi.<br />
55
La rabbia è incontenibile verso un mondo chiuso, volutamente<br />
ostile, che non sollecita risorse, ma interessi privati ancorché<br />
fallimentari uccidendo i migliori.<br />
Chi porta tanto coraggio nel mondo, il mondo per spezzarlo<br />
deve ucciderlo e naturalmente lo uccide. <strong>Il</strong> mondo spezza tutti e<br />
nel punto <strong>della</strong> rottura molti sono più forti. Quelli che non si<br />
spezzano, li uccide. Uccide imparzialmente i migliori, i più nobili,<br />
i più fieri. E.Hemingway<br />
I mass media sono cristallizzati sui nomi sempre ricorrenti<br />
nella pubblicistica quotidiana per cui, prima o poi, certi nomi<br />
diventano…candidati pure se, nei fatti, “montati” o inaffidabili.<br />
La stampa, l’informazione, dovrebbero contestare e<br />
contrastare certi andazzi.<br />
Invece, non c’era occasione che non si invocasse l’ingresso<br />
in…<strong>politica</strong> del magistrato Antonio Di Pietro. Un magistrato già<br />
stipendiato per fare il magistrato e che tutti, incominciando dal<br />
Presidente Cossiga, auspicavano che “entrasse” in <strong>politica</strong>.<br />
Per quali meriti se non il dovere di fare il magistrato e<br />
soltanto il magistrato potendo continuare nell’esercizio di quella<br />
nobilissima ed altissima funzione che, nel bene e nel male, lo rese<br />
popolarissimo, applaudito ed amato nella pubblica opinione al di<br />
là delle pur note esagerazioni.<br />
Una delusione enorme quando il mito è diventato realtà,<br />
quando il mito è diventato di parte lasciando spazio al pregiudizio<br />
nonché al dubbio circa la sua indipendenza nell’attività esercitata<br />
di magistrato.<br />
Così Cofferati, il quale ti recita la parte del rifiuto, del ritorno<br />
ai…campi ed alla vita privata per poi immediatamente entrare in<br />
competizione, nel suo Partito, con Fassino, con D’Alema e con<br />
l’intera <strong>politica</strong> diessina fino ad essere candidato ed eletto Sindaco<br />
di Bologna.<br />
56
Tutti salvatori <strong>della</strong> Patria.<br />
Così l’attivismo e il presenzialismo ossessivi di certi<br />
personaggi vengono subito “catturati” e tradotti in candidature<br />
possibili dai soliti, improvvisati centri d’interessi.<br />
Come pure il caso di Presidenti di Giunte Regionali, di<br />
Sindaci di grandi Città…i quali si sono talmente appropriati delle<br />
Istituzioni rappresentate e si sono talmente identificati nelle<br />
Istituzioni rappresentate che non si parla più del futuro delle<br />
Istituzioni, ma del futuro e del destino di quei Presidenti, di quei<br />
Sindaci.<br />
“I Partiti del Presidente” !<br />
E’ soltanto scandaloso!<br />
E l’esperienza continua a darcene conferma di un tale disastro<br />
imponendoci, stampa, televisione, informazione, il protagonismo<br />
ed il nullismo di uomini e donne di cui si celebrano meriti<br />
inesistenti rispetto alle risorse di questo Paese, di queste Città, del<br />
territorio sempre più abbandonato e di gente sempre più sola.<br />
Tra televisione e carta stampata si ha la sensazione di vivere<br />
tutti calati in un progetto mediatico criminale che asseconda ed<br />
alimenta il protagonismo di personaggi che non valgono una cicca,<br />
soprattutto come uomini, ma imperversano tutti i giorni sul<br />
territorio a confondere le idee, ad ingannare il prossimo.<br />
La Politica lontana anni luce dal pianeta terra mentre<br />
l’umanità sprofonda nell’abbandono per cui emeriti lestofanti<br />
sopravvivono impavidi ed i poveri, i miserabili, i diseredati, i<br />
senza voce, pagano il conto per tutti.<br />
Paurosamente, la società dello sviluppo tecnologico e del più<br />
diffuso benessere produce sempre più emarginazione, angoscia,<br />
nuove povertà e non riesce a dominare e sconfiggere lo spaventoso<br />
flagello <strong>della</strong> droga, né a fermare la disgregazione delle famiglie.<br />
Questo stato di cose mette in mora, suona accusa e<br />
mortificazione per la classe <strong>politica</strong> di cui comunque facciamo<br />
parte ed ogni ora bruciata nel nullismo operativo ci rinvia al<br />
pesante giudizio <strong>della</strong> Storia.<br />
57
Alle soglie degli anni 3000 la classe <strong>politica</strong> è ancora contesa<br />
tra sinistra e destra, incapace di porre al centro delle sue battaglie<br />
l’uomo e la sua crescita complessiva, che passano attraverso una<br />
grande <strong>politica</strong> <strong>della</strong> famiglia, <strong>della</strong> scuola, del lavoro e <strong>della</strong> casa:<br />
i quattro punti cardinali di una <strong>politica</strong> civile e di progresso.<br />
Superfluo, ma opportuno ricordare ai deboli di memoria i<br />
disastri inflitti all’umanità intera da destra e da sinistra nelle loro<br />
storiche, rispettive perversioni.<br />
Per essere un grande Politico è indispensabile avere sempre<br />
un piede nella Storia perché l’ignoranza <strong>della</strong> storia produce<br />
disastri e mediocri politici.<br />
L’assalto totalitario è stato particolarmente virulento nella sua<br />
opera di degradazione <strong>della</strong> condizione umana. Da un punto di<br />
vista culturale sia il nazismo sia il comunismo hanno<br />
rappresentato soltanto varianti moderne <strong>della</strong> barbarie. In<br />
entrambi i casi, le rivoluzioni totalitarie hanno inflitto,<br />
deliberatamente, danni irreparabili e incommensurabili<br />
all’eredità culturale umana. Riguardo a questo, i nazisti hanno<br />
agito in Germania e nell’Europa occupata in modo praticamente<br />
indistinguibile dai frenetici sforzi dei comunisti in Russia e in<br />
Cina di spazzar via le conquiste culturali delle precedenti<br />
generazioni. E’ impossibile calcolare il numero di chiese e templi<br />
fatti saltare in aria, di monumenti abbattuti, di biblioteche<br />
saccheggiate o bruciate, di opere d’arte rubate, di altri beni<br />
artistici depauperati o demoliti in una atavica e orgiastica sete di<br />
distruzione diretta contro i valori tradizionali. Per non parlare<br />
dell’umiliazione inflitta allo spirito umano.<br />
Eppure tutto ciò impallidisce a confronto dei 170 milioni di vite<br />
umane distrutte dalle guerre e dai genocidi totalitari. Questa<br />
stima fornisce l’unica dimensione quantificabile <strong>della</strong> follia<br />
<strong>politica</strong> a cui l’umanità è stata sottoposta nel corso del ventesimo<br />
secolo.<br />
58
Da “il mondo fuori controllo” di Zbigniew Brezinski, docente di Politica estera<br />
americana alla John Hopkins University di Washington, già consigliere per la<br />
sicurezza nazionale del Presidente Jimmy Carter (ott.93).<br />
59
II. Un Paese a soqquadro<br />
Guastatori, sfasciacarrozze, mestatori, millantatori, cialtroni,<br />
opportunisti, mascalzoni, furbi e furbastri, traditori, invertebrati…<br />
Un paese a soqquadro….<br />
Riforme assurde…<br />
Sono anni che una intera classe <strong>politica</strong> non riesce a varare una<br />
riforma elettorale decente, che soddisfi le smodate ambizioni dei<br />
partiti in campo, ma nel rispetto <strong>della</strong> nostra Costituzione<br />
repubblicana.<br />
Una scandalosa inettitudine. Un sistema malato.<br />
Incapaci i Partiti, incapace la <strong>politica</strong> di varare una legge di<br />
riforma dei servizi televisivi, delle frequenze…al fine di dare un<br />
assetto definitivo all’intera materia.<br />
Riforme e riformismo che suonano come autentiche<br />
bestemmie in presenza di una Costituzione tutta ancora da attuare<br />
se soltanto si vogliano ricordare l’iter tormentato ed i costi di<br />
realizzazione dell’istituto regionale.<br />
Si consuma nel Paese una vera e propria rappresaglia<br />
“istituzionale” e “costituzionale” piegando gli italiani alla più<br />
dissennate delle architetture politiche.<br />
Non si è ancora capito come la vogliono cucinare questa nostra<br />
Italia e perché tanta grazia di Dio, cioè il nostro splendido Paese,<br />
debba conoscere il martirio perpetuo.<br />
La Repubblica dei pasticci e del delirio finale.<br />
Poveri studenti italiani che dovranno assimilare e digerire il<br />
prodotto di tante e tali contorsioni e pasticci e violenze sulla nostra<br />
carta costituzionale.<br />
Considerate in quali mani si sta esaurendo la nostra<br />
Democrazia a pochi decenni dalla firma di quella Costituzione che<br />
porta la firma di Enrico De Nicola mentre grandi democrazie<br />
60
come gli Stati Uniti d’America non osano toccare la loro<br />
Costituzione da circa e ben duecento anni o come la Gran<br />
Bretagna che addirittura funziona e bene senza una sua<br />
Costituzione.<br />
Riforme assurde e costi insopportabili.<br />
La mania, il prurito di cambiare…<br />
Schizofrenici progetti di trasformazione delle leggi elettorali<br />
dal “mattarellum” al…”nespolum”…dal proporzionale al<br />
maggioritario…dal sistema tedesco al sistema francese…la “bozza<br />
Bianco”…tutti ribadiscono e praticano l’assoluta mancanza di<br />
rispetto per i cittadini costretti sempre più ad ipotesi complicate di<br />
esercizio del voto.<br />
Una vita difficile!<br />
E’ una guerra fra balordi, nati e cresciuti con la vocazione<br />
sadica di tormentare e di avvilire il prossimo.<br />
Legalmente…!<br />
Senza parlare <strong>della</strong> follia del Federalismo, ma già gli Uffici<br />
dello Stato a tanto preposti quantizzano ed ipotizzano cifre<br />
astronomiche tali per la sua attuazione da registrare da più parti<br />
momenti di responsabile riflessione.<br />
L’Istituto delle Regioni fu il risultato di un travagliatissimo<br />
dibattito ed ebbe costi altissimi ed ancora oggi è un carrozzone<br />
tipico italiano, l’approdo di sfaccendati e di insopportabili<br />
clientele politiche, esempio di corruzione e di malgoverno che si<br />
vorrebbe e si vuole trasformare ed emendare nel più incerto,<br />
avventuroso Federalismo.<br />
In tutto questo, figuriamoci se ciascuna Regione “federata”, in<br />
nome di una sempre più discutibile autonomia, volesse istituire<br />
proprie rappresentanze all’estero: costi da capogiro, concorrenza<br />
anomala con le rappresentanze proprie <strong>della</strong> Nazione,<br />
megalomania galoppante, conflitti di competenza.<br />
Non poteva capitare al nostro grande Paese cataclisma più<br />
grande.<br />
61
Da Mario Segni a Berlusconi a Bossi a Casini a De Mita a Di<br />
Pietro a Castagnetti a Parisi a Rutelli…a Pecoraro Scanio…a<br />
Prodi a Fassino a D’Alema…un Paese a soqquadro, un Paese<br />
<strong>politica</strong>mente violentato.<br />
Una imperdonabile prostituzione di anime, di storie, di<br />
identità.<br />
Una costante caduta di Cristianesimo.<br />
Soltanto la forza <strong>della</strong> preghiera può neutralizzare questa<br />
rovinosa stagione <strong>politica</strong>, questa sbandata generazione <strong>politica</strong><br />
italiana che non trema neanche in presenza di un terrorismo<br />
implacabile e questo elettorato italiano che non rabbrividisce di<br />
fronte a questo campionario di infelici responsabili <strong>della</strong> vita<br />
pubblica sempre più vergognosamente contesi dallo spettacolo e<br />
dal varietà piuttosto che piegati e dediti ai doveri del mandato<br />
elettorale.<br />
Allegria!<br />
Guastatori mettono a soqquadro il Paese, il suo impianto<br />
costituzionale per una illusoria governabilità o modernizzazione o<br />
moralizzazione che non sono contemplate e non sono realizzate in<br />
nessuna Costituzione del mondo mentre la nostra Costituzione è<br />
sottoposta ad una convulsa, febbrile, schizofrenica, inconcludente<br />
aggressione ed i problemi gravissimi, esistenziali del Paese,<br />
soprattutto dei giovani, vengono elusi, rinviati superati<br />
delittuosamente in questo clima di nevrastenia collettiva dove<br />
ciascuno e tutti vorrebbero ritagliare una Costituzione a misura<br />
delle proprie ambizioni e delle proprie velleità e delle proprie<br />
prospettive.<br />
Così, con la croce di Bossi sulle spalle, l’Italia si incammina<br />
lungo il suo calvario costituzionale e per assecondare i capricci ed<br />
i ricatti di quella piccola parte del Paese che fa capo a Bossi il<br />
Senato, in data 23 marzo 2005, vara la devolution. Vara,<br />
definitivamente, la riforma più ambigua e pasticciata, gravissima,<br />
pericolosissima <strong>della</strong> Costituzione italiana rinviando soltanto<br />
all’iniziativa referendaria la possibilità di interrogare il popolo<br />
62
contro stravolgimenti e violenze inaudite che prefigurano, fra<br />
l’altro, l’instaurazione di una “dittatura del primo ministro” e<br />
conflitti non indifferenti nell’equilibrio dei poteri dello Stato.<br />
C’è una volontà perversa nel Paese che va contro il buon senso,<br />
che insegue sogni velleitari, che alimenta confusione e tempi bui,<br />
che osa oltre e nonostante i confini inesorabili dell’esistenza.<br />
Perché il problema eterno, vero, è l’uomo, la sua fragilità, la<br />
debolezza <strong>della</strong> sua carne, ma la gente si innamora ancora dei<br />
prodotti…pubblicizzati, degli spot, di certi leader e del “verbo” di<br />
certi leader nefasti per il nostro Paese e rinunzia a pensare, a<br />
riflettere, a difendere la propria identità, la propria autonomia di<br />
pensiero, di mente, di intelligenza e subisce, da tutte le parti,<br />
questa nuova truffa, questa nuova ipocrisia delle riforme e del<br />
rinnovamento che nulla hanno a che vedere con l’urgenza e<br />
l’esigenza <strong>della</strong> riconversione dell’Uomo politico perché diventi<br />
servitore autentico del popolo e dello Stato.<br />
Io appartengo a questo, io appartengo a…quello, io sto con<br />
questo, io sto con…quello rinunziando alla propria dignità, alla<br />
propria identità, alla propria intelligenza piuttosto che respingere<br />
la spirale perversa <strong>della</strong> corruzione clientelare, piuttosto che uscire<br />
dal ghetto, piuttosto che cogliere la straordinaria grandezza <strong>della</strong><br />
libertà dello spirito, dell’intelligenza, <strong>della</strong> mente, dell’autonomia<br />
del pensiero e del fascino dell’onestà.<br />
Un paese a soqquadro !<br />
La <strong>politica</strong> divisa e organizzata per bande.<br />
Riforme e riformismo i canali per sovvertire l’impianto<br />
costituzionale dello Stato.<br />
<strong>Il</strong> Paese reale soccombe alla sguaiata, irrefrenabile, infantile<br />
condotta dei suoi responsabili guastatori, sfasciacarrozze ancorché<br />
eletti nella ingannevole promessa di un Paradiso utopico, di una<br />
felicità euforica che non è di questa terra.<br />
Un Paese squilibrato.<br />
E’, pertanto, in discussione la qualità e l’autorità <strong>della</strong> <strong>politica</strong>.<br />
63
Esperienze vissute sul territorio che degradano la <strong>politica</strong><br />
arrecando un danno incalcolabile alla società, alle Istituzioni, alla<br />
credibilità stessa <strong>della</strong> <strong>politica</strong> allontanando, per nausea, chi <strong>della</strong><br />
<strong>politica</strong> ha o aveva una idea civile.<br />
L’onore perduto.<br />
Navighiamo in un mare di tradimenti, di mediocrità, di modelli<br />
sbagliati e tutti nella forsennata ricerca dei propri interessi privati,<br />
tutti in corsa verso il vento che tira.<br />
Oggi tutti si buttano rapaci sul cadavere del passato quando i<br />
protagonisti di oggi sono i figli dei mascalzoni di ieri.<br />
Bisogna battere l’ignoranza, la disinformazione storica, la<br />
cattiveria, l’ingratitudine, il livore irrazionale, i giudizi sommari.<br />
<strong>Il</strong> presente è il prodotto del passato.<br />
Lo scenario politico attuale è inquietante.<br />
Più si fanno riforme e più si precipita nel baratro.<br />
I padri tradiscono per “affetto” i propri figli offrendoli al<br />
maggior offerente “politico”.<br />
<strong>Il</strong> problema è di reagire. <strong>Il</strong> problema è di salvare l’onore.<br />
Non si perdona la corruzione, ma come si possono perdonare il<br />
comunismo ed il nazifascismo ?<br />
I milioni di vittime, le stragi, i genocidi sono proprio<br />
indifferenti alla coscienza dell’umanità ?<br />
E quanti ne sono stati complici, sostenitori,<br />
responsabili…possono veramente e indifferentemente continuare a<br />
fare <strong>politica</strong> come se niente fosse accaduto ?<br />
L’informazione ha grandissimi meriti, ma incalcolabili<br />
responsabilità quando promuove e pubblicizza ministri, presidenti<br />
di Giunte Regionali, Sindaci…ancorché eletti dal…popolo,<br />
purtroppo inadeguati alle terrificanti ragioni del mandato<br />
elettorale, ma scelti e candidati dai Partiti soltanto se funzionali ed<br />
organici e graditi agli irriducibili giochi di potere.<br />
64
Così una Costituzione ancora tutta da celebrare e da realizzare<br />
viene mortificata ed i problemi gravissimi, esistenziali del Paese<br />
vengono rinviati e superati delittuosamente in questo clima di<br />
nevrastenia collettiva.<br />
Siamo alla depravazione <strong>della</strong> <strong>politica</strong>.<br />
La seconda Repubblica proprio non và !<br />
<strong>Il</strong> nodo è proprio nel sistema bipolare dove i poli<br />
rappresentano accozzaglie scellerate di anime, di identità, di<br />
culture, di storie incompatibili, in continua competizione e<br />
conflittualità configurandosi spesso come associazioni a<br />
delinquere quando costruiscono, favoriscono, assecondano<br />
carriere immeritate ignorando ed emarginando le energie sane, le<br />
forze vive, le personalità serie.<br />
La difficile, sofferta convivenza nell’ambito stesso dei poli<br />
rappresenta il peggiore freno a quella governabilità che si voleva<br />
poter mancare e impossibile alle passate esperienze.<br />
E attraverso i Poli lo scontro fra le classiche ipocrisie-utopie<br />
<strong>della</strong> <strong>politica</strong>: quelle <strong>della</strong> libertà (patrimonio <strong>della</strong> destra) e quelle<br />
dell’uguaglianza (patrimonio <strong>della</strong> sinistra).<br />
Noti e meno noti filibustieri sarebbero segno di dichiarate<br />
solidarietà e di omertosa tolleranza .<br />
Non scatta nessuna solidarietà per i piccoli, ma tanta<br />
solidarietà quando la Magistratura “osa” indagare sui pesci grossi.<br />
Perciò la malavita è da sempre il prodotto <strong>della</strong> <strong>politica</strong> del<br />
Paese.<br />
Quando mancano i grandi, esemplari modelli educativi,<br />
quando i politici ostentano ricchezze, fortune anche discutibili,<br />
quando i politici praticano privilegi, doppia vita, strafottenza,<br />
incapacità, corruzione, feste e…festini.<br />
Leggo di cronache mondane, di fastosi ricevimenti per<br />
festeggiare il…compleanno etc.<br />
Oggi questo parlamentare, domani quello…tutti sfuggendo a<br />
quel dovere di austerità che la funzione ed i tempi imporrebbero.<br />
Lo scenario è avvilente.<br />
65
La vicenda elettorale del 2001 è stata sconvolgente per i<br />
miliardi di lire impegnati sul territorio e per i deliranti ancorché<br />
accattivanti ed ingannevoli messaggi elettorali.<br />
Lo scandalo delle Circoscrizioni Comunali ovvero delle<br />
candidature raccolte per strada senza il minimo approccio con le<br />
ragioni, la qualità, la responsabilità <strong>della</strong> <strong>politica</strong>, ma soltanto per<br />
mobilitare e trascinare intere famiglie al voto con la prospettiva di<br />
una sorta di stipendio, di una sorta di “sistemazione” del proprio<br />
familiare candidato, una sorta di corsa all’…impiego.<br />
“A Catania, per l’elezione di circa 200 tra consiglieri comunali<br />
e di circoscrizione, si sono presentati quasi 4500 candidati. Molti<br />
non sono attirati dall’esercizio di una funzione pubblica, ma<br />
dalla ricerca di un posto e di un compenso quinquennali.<br />
Numerosi dipendenti pubblici di origine meridionale che<br />
lavorano al Nord scoprono una vocazione <strong>politica</strong> nel proprio<br />
Comune di origine per assicurarsi un’aspettativa o un congedo e<br />
di poter tornare a casa.<br />
Non sempre, dunque, chi intraprende una carriera <strong>politica</strong> lo<br />
fa per motivazioni ideali (poter servire la collettività) o per<br />
ambizioni di potere. C’è anche chi è mosso dal desiderio di<br />
“sistemarsi”, di trovare un posto o la “pagnotta”, sia pure per un<br />
quinquennio….”<br />
Sabino Cassese, La Politica in carriera, Corriere <strong>della</strong> Sera, 15 maggio 2005<br />
Maggio 2007, Sicilia al voto, 833 liste in corsa…:l’esercito dei<br />
candidati che puntano alla busta paga “<strong>politica</strong>” (Gian Antonio<br />
Stella sul Corriere <strong>della</strong> Sera del 9 maggio 2007).<br />
Attraverso la formazione di liste “civetta” sono stati reclutati,<br />
adescati, candidati migliaia di soggetti immotivati, ignari, digiuni<br />
e disarmati in materia pur di coinvolgerli e stritolarli nella grande,<br />
perfida macchina del consenso a tutti i costi.<br />
66
La figura del consigliere circoscrizionale o di municipalità è<br />
cosi spesso scaduta a quella di un piazzista il quale bussa alle<br />
porte, sguscia nelle case cogliendo e sorprendendo l’ignoranza dei<br />
più, offrendo favori e carpendo consensi sull’effimero.<br />
Una masnada di depravati attivi sul territorio ed assimilati alla<br />
più deteriore pratica <strong>politica</strong> indurrebbe il popolo alla<br />
prostituzione <strong>politica</strong>, all’accattonaggio, all’elemosina eleggendo<br />
così alle cariche pubbliche autentici sprovveduti, incompetenti,<br />
invasati in cambio di un pacco viveri, di una cinquantina di euro o<br />
di qualche ora di lavoro in una impresa di pulizia senza rendersi<br />
conto di quanto la Politica possa e debba risolvere tutti i problemi<br />
nella dignità delle persone e quanto si debba chiedere alla Politica<br />
soprattutto sul piano del lavoro e delle opportunità per tutti.<br />
Ci vorranno generazioni perché l’elettorato diventi adulto e<br />
respinga questa sistematica mistificazione del consenso e di<br />
Istituzioni complessivamente incapaci ed impari allo spessore<br />
politico e amministrativo dei problemi del territorio.<br />
E tantissimi giovani, ma anche tantissimi adulti, non<br />
intuiscono di essere soltanto strumentali ed utili ai “fatti loro”.<br />
Merce, carne da macello, il mortificante, offensivo obiettivo<br />
di trascinare al voto, di mobilitare intere famiglie nel criminale<br />
disegno finale.<br />
Come possono i vertici dello Stato far finta di niente e<br />
sproloquiare di “legittimazione del consenso” ?<br />
Esiste una manipolazione, una mistificazione assurda,<br />
scandalosa <strong>della</strong> verità.<br />
L’uomo è soltanto una pallina di ping pong nel gioco pesante,<br />
spietato dei Poli, degli interessi privati, dell’incapacità.<br />
L’uomo massa di manovra. L’uomo bombardato dal potere<br />
ingannevole dei mass media, delle televisioni al servizio <strong>della</strong><br />
“nuova <strong>politica</strong>” del Paese.<br />
Una scellerata violenza sui semplici, sugli onesti, sui<br />
disinformati, sugli ingrati, sulla memoria corta degli italiani<br />
67
sempre pronti a farsi vendere il pacco o a sputare nel piatto in cui<br />
mangiano.<br />
Così, quelli che volevano cambiare, moralizzare, hanno<br />
inaugurato il mercato scandaloso dei Collegi e sono, alla fine, gli<br />
avanzi ed i protagonisti <strong>della</strong> prima Repubblica, e personaggi<br />
senza meriti e senza storia elevati al rango di senatori e deputati.<br />
Così Pecoraro Scanio, sotto l’ombrello delle aggregazioni<br />
partitiche e dell’Ulivo, viene promosso al di là dei suoi meriti<br />
premiandone una sorta di killeraggio gratuito e documentato di cui<br />
si è fatto artatamente protagonista anche contro i buoni ed i capaci<br />
per poi partecipare disinvoltamente a feste e festini.<br />
Come dimenticare con quanta inaudita malvagità “<strong>politica</strong>”<br />
Alfonso Pecoraro Scanio metteva sotto accusa la scelta dell’ex<br />
Assessore Donelli come probabile candidato nelle liste dei<br />
popolari perché “pur non essendo mai stato coinvolto nelle<br />
inchieste <strong>della</strong> Magistratura, è stato parte integrante del vecchio<br />
sistema di potere…” (Corriere del Mezzogiorno di martedì 14 ottobre 1997).<br />
Quest’è e continua ad essere Alfonso Pecoraro Scanio per chi<br />
non lo conoscesse.<br />
Ci dica Pecoraro Scanio, che pure proviene dalla prima<br />
Repubblica, se in questa sedicente seconda Repubblica trova<br />
ragioni tali da preferirla alla prima essendo trascorsi dodici anni<br />
inconcludenti e dopo aver riportato il Paese indietro di quindici<br />
anni in materia di nucleare e di grandi opere esercitando i Verdi<br />
una dissennata, ipocrita e demagogica <strong>politica</strong> dell’ambiente.<br />
Quando il rifiuto del nucleare è stato il trampolino per attività<br />
politiche ideologiche incredibili di cui l’Italia paga un costo<br />
enorme in termini di arretratezza pur essendo tributaria, alla fine,<br />
di altre centrali nucleari.<br />
Politicamente invadente, presuntuoso, arrogante, ce la mette<br />
tutta per farsi odiare pur circondato da una enorme quantità di<br />
leccaculo, ma le responsabilità del suo protagonismo stanno tutte<br />
nell’attuale sistema politico.<br />
68
E grazie all’inconcepibile stronzata di questa nostra<br />
democrazia che va sotto il nome di “pari dignità” sono stati messi<br />
sullo stesso piano chi rappresenta un voto e chi ne rappresenta<br />
mille facendo così crescere a dismisura autentici imbecilli<br />
trasformandosi la pari dignità in pari arroganza ed in pari<br />
prepotenza.<br />
<strong>Il</strong> Paese si spreca nell’effimero, nell’inconcludenza, nel<br />
parassitismo, nei falsi problemi, nel futile, negli equivoci.<br />
La Democrazia perde colpi.<br />
Intanto, un centro sinistra intero con le sue divisioni, con le<br />
sue naturali incompatibilità, con le sue ridicole, insipienti<br />
polemiche, con i suoi errori, con la sua povertà di leadership<br />
credibile ed autorevole, con la sua incapacità di interpretare le<br />
grandi attese di una società moderna offre sempre più spazio ed<br />
occasioni di sopravvivenza al governo di centro destra.<br />
Una opposizione, quella esercitata a tutto il 9 e 10 aprile 2006,<br />
tanto sterile ed aggressiva cantata a cinque voci, “Uniti<br />
per…l’Ulivo…l’Unione…, che non sa cavalcare altri argomenti<br />
se non la guerra in Iraq, sapendo di cogliere la tensione emotiva<br />
degli italiani, se non il caro vita, se non il conflitto di interessi di<br />
Berlusconi, se non stare in agguato dietro la porta pronta a<br />
speculare e infierire colpi bassi sulle sventure del Paese piuttosto<br />
che volare alto in creatività e capacità di progetto.<br />
Una opposizione che dichiara guerra alla guerra perché,<br />
guarda caso, Berlusconi è schierato con l’America di Bush, ma<br />
non sappiamo fino a che punto l’opposizione avrebbe seguito<br />
Berlusconi se fosse stato schierato dalla parte <strong>della</strong> pace e<br />
dei…pacifisti.<br />
Basti considerare le figuracce e le bufale collezionate<br />
dall’intera sinistra italiana alla vigilia del trionfo di Bush, rieletto<br />
alla Casa Bianca, nell’incauta percezione di una sperata vittoria di<br />
John Kerry e nell’esercizio di un antiamericanismo cronico quanto<br />
idiota, quanto ignorante di una realtà imponente, impenetrabile e<br />
dinamica tale da sconvolgere e sovvertire gli stessi exit poll.<br />
69
Se non si sciolgono i poli, la porcheria dei poli, ritornando<br />
ciascun Partito a camminare in libertà assoluta con il proprio nome<br />
e cognome e con la propria specifica identità, dignità,<br />
responsabilità, storia e cultura non ci sarà mai più chiara e<br />
ragionevole pratica <strong>della</strong> Politica.<br />
Le alleanze in <strong>politica</strong> non si precostituiscono, ma si formano<br />
e si determinano sul campo, in corso d’opera, soprattutto sui<br />
programmi e sulle scelte concrete per poi ritornare in qualsiasi<br />
momento alla originaria libertà di scelta.<br />
E se non si pone fine, per legge, istituendo il “vincolo di<br />
mandato” ai disinvolti, camaleontici comportamenti degli eletti<br />
dichiarando decaduti quanti, nel corso del proprio mandato<br />
elettorale, cambiano collocazione partitica tradendo comunque un<br />
patto con gli elettori, non si fermerà più una vergognosa quanto<br />
dilagante concezione <strong>della</strong> <strong>politica</strong>.<br />
Tutti coloro che nel corso e nel pieno del proprio mandato<br />
elettorale cambiano collocazione partitica e <strong>politica</strong> sono<br />
<strong>politica</strong>mente dei mascalzoni e non ci sono ragioni ideali da<br />
addurre perché incredibili e nella loro scelta c’è di tutto e di più.<br />
Giri di valzer sulla pelle e sulla buona fede degli elettori!<br />
E nel sistema bipolare il perpetuarsi di un’orgia di<br />
compromessi in nome e per conto <strong>della</strong> sopravvivenza, <strong>della</strong><br />
visibilità, delle quote di potere.<br />
L’uomo muore quando si rifiuta di lottare per la Giustizia<br />
L’uomo muore quando si rifiuta di difendere la Verità<br />
Martin Luther King jr.<br />
70
III. L’assurdità <strong>della</strong> riforma Biagi<br />
<strong>Il</strong> Paese, ma il mondo intero, soccombe ai disastri <strong>della</strong> Storia<br />
in una diabolica resistenza alle lezioni, alle esperienze, ai moniti<br />
che la Storia stessa produce e consegna agli uomini nel suo<br />
convulso divenire.<br />
I giovani, soprattutto, pagano un prezzo altissimo<br />
all’insipienza, al parassitismo, all’incapacità <strong>della</strong> <strong>politica</strong>, allo<br />
sfascio delle famiglie, alla degenerazione galoppante di un certo<br />
benessere, alla precarietà del quadro educativo del Paese, alle<br />
seduzioni ingannevoli e devastanti propinate dai canali mediatici,<br />
ad una irriducibile corruzione diffusa in tutti gli strati <strong>della</strong> società<br />
nonostante la barzelletta di Tangentopoli e delle prediche<br />
moralizzatrici.<br />
Una pubblicità martellante, programmi che incretiniscono,<br />
togliendo valore e spessore alla cultura, ai valori ed alle cose che<br />
contano.<br />
Milioni di vite consumate nei ritmi lenti, astiosi, inconcludenti,<br />
eterni <strong>della</strong> <strong>politica</strong>.<br />
La degenerazione da benessere ha prodotto una marmaglia di<br />
arroganti, di fuori legge, di irresponsabili che andrebbe avviata,<br />
sempre democraticamente, a veri e propri campi di rieducazione<br />
per recuperarla alla civiltà, al rispetto dei luoghi e delle cose lì<br />
dove il territorio è avvilito da devastanti scorrerie, da vandalismi<br />
incoscienti, da attentati alla quiete pubblica e lì dove hanno fallito<br />
imperdonabilmente, clamorosamente la famiglia e la scuola. Una<br />
scuola sempre più povera di carisma e di fascino e di grandi<br />
educatori perché ormai sottratta ad una selezione severa del corpo<br />
docente.<br />
Così, sotto la scorza di un simulato, appagante, illusorio<br />
benessere si nasconde e si registra una involuzione angosciante e<br />
71
disperante <strong>della</strong> civile convivenza, una sorta di cannibalismo<br />
spietato, una folle corsa verso il niente.<br />
Rispetto alla caducità ed alla precarietà dell’esistenza vengono<br />
preclusi e negati ai giovani, alla civiltà, alla vita stessa enormi<br />
opportunità, incalcolabili risorse, mondi meravigliosi.<br />
In stridente contrasto con le meraviglie del Creato e con le<br />
sorprendenti conquiste del progresso tecnico e scientifico,<br />
sopravvivono realtà umane e sociali di inaccettabile degrado,<br />
squilibri, sperequazioni, ingiustizie, scenari allucinanti ed<br />
apocalittici che gridano vergogna per l’inerzia e la strafottenza di<br />
quanti detengono e gestiscono pubbliche responsabilità.<br />
Quanti sono condannati a nascere e morire nei fondaci, nei<br />
tuguri, nei rifiuti, nelle…favelas, nello stesso angolo di mondo,<br />
nelle baracche, nella più malsana promiscuità per l’incapacità e la<br />
strafottenza <strong>della</strong> <strong>politica</strong> di avvertire e di realizzare l’ansia di<br />
riscatto dei propri simili e quella giustizia distributiva che è il sale<br />
di un Cristianesimo realmente vissuto.<br />
Rispetto alla caducità ed alla precarietà dell’esistenza<br />
domandiamoci finalmente chi siamo e dove andiamo,<br />
domandiamoci che senso hanno le borse che salgono e che<br />
scendono, il Dow Jones, il Nasdaq e così via, la corsa agli<br />
immensi patrimoni, alle incalcolabili fortune se crescono sempre<br />
più il divario e l’indifferenza tra privilegiati ed oppressi, se la<br />
<strong>politica</strong> ci presenta ed impone sempre più modelli umani<br />
devastanti, guastatori, mestatori <strong>della</strong> vita pubblica, provocatori<br />
ammantati di ipocrisia e di sfacciata protervia.<br />
Un Governo, infatti, non si qualifica soltanto per le pensioni,<br />
per l’economia e non si qualifica per le sue discutibili promesse di<br />
felicità.<br />
Un Governo si qualifica per la sua capacità di sviluppare e di<br />
consolidare l’impianto morale del Paese.<br />
Si qualifica per la sua capacità di assecondare le virtù, i<br />
talenti, i meriti piuttosto che i vizi, la libertinaggine, il carrierismo,<br />
gli incompetenti, gli approfittatori…<br />
72
Domandiamoci finalmente chi siamo, dove andiamo, chi<br />
serviamo e se vale la pena essere perseguitati, sfruttati, avviliti da<br />
strutture oppressive e demenziali di squilibrati in guerra per un<br />
potere storicamente effimero, se vale la pena perdere il senso <strong>della</strong><br />
vita, <strong>della</strong> Creazione, l’amore, la solidarietà.<br />
Se la <strong>politica</strong> piuttosto che promuovere l’Uomo lo<br />
annichilisce e lo incretinisce nelle pastoie delle sue ricorrenti<br />
allucinazioni e delle sue infantili esercitazioni: l’Ulivo…la<br />
Margherita…la Casa delle…libertà…i poli…l’Unione…il Partito<br />
Democratico…esprimendo un quadro neurologico desolante <strong>della</strong><br />
degenerazione mentale e culturale dell’intelligenza del Paese, un<br />
quadro truffaldino <strong>della</strong> buona fede del popolo.<br />
La Scienza alla conquista dello spazio si muove con una<br />
velocità di circolazione impressionante, ci anticipa e ci prospetta<br />
scenari inimmaginabili, suggestivi e arcani e preoccupanti allo<br />
stesso tempo circa i destini dell’uomo.<br />
La nostra specie verrebbe addirittura manipolata<br />
geneticamente per adeguarla e renderla compatibile alla vita e<br />
ipotesi di trasferimenti nello spazio.<br />
<strong>Il</strong> futuro è già drammaticamente presente e qui si parla di<br />
“margherita”, di…poli, di “casa delle…libertà” con una<br />
disinvoltura e una incoscienza classiche di chi è ormai fuori con la<br />
testa , “fore ca ‘capa”.<br />
Infine, a sinistra, in data 11 ottobre 2004, la grande alleanza<br />
democratica…Gad fino alla ricorrente, sconcertante ipotesi del<br />
“partito democratico”, il prodotto del delirio Fassino, Prodi,<br />
Rutelli, Veltroni…<br />
<strong>Il</strong> massimo concentrato di acidità <strong>politica</strong>, l’armata<br />
Brancaleone…la grande ammucchiata…la disgustosa<br />
brodaglia…l’approdo dei “rifugiati politici”…la forza <strong>della</strong><br />
disperazione…il panico dei piccoli per la sopravvivenza, ma non<br />
basta…<br />
<strong>Il</strong> 9 febbraio 2005, la tormentata ricerca di una soluzione<br />
appagante sfocia nello “scoprimento”, a mò di lapide, del nuovo e<br />
73
forse definitivo simbolo o logo “l’Unione” con cui i pezzi del<br />
centro sinistra andranno alle elezioni.<br />
La verità è perdente!<br />
La gente nemmeno immagina quanto potrebbe ottenere dalla<br />
Politica in termini di crescita e di sviluppo mentre una marmaglia<br />
<strong>politica</strong> –con tutto il rispetto per quanti ce la mettono tutta per<br />
farne una cosa seria- la tiene in ostaggio negandole il pieno<br />
utilizzo delle straordinarie risorse <strong>della</strong> terra.<br />
Purtroppo, ciascuno vuole difendere e difende ciò che gli fa<br />
comodo, prigioniero ottuso di una sua appartenenza, di una sua<br />
cultura, di una sua bandiera e non c’è ricerca onesta, valutazione<br />
oggettiva <strong>della</strong> Verità, ma rifiuto <strong>della</strong> Storia, rifiuto <strong>della</strong> Verità e<br />
delle proprie corresponsabilità nel quotidiano disastro delle<br />
famiglie, <strong>della</strong> società, del mondo.<br />
I giovani, soprattutto, sono ostaggio di una classe <strong>politica</strong><br />
squilibrata, inconcludente, dissennata.<br />
Le politiche giovanili e <strong>della</strong> formazione e del lavoro<br />
registrano un fallimento totale nonostante il lavoro ai giovani<br />
rappresenti la chiave, la medicina, il cemento dello sviluppo<br />
umano e morale prima ancora che economico del Paese.<br />
Fanno pensare e riflettere le Agenzie private di lavoro<br />
cosiddetto “interinale” o temporaneo quando fanno o farebbero da<br />
filtro e copertura assecondando una sorta di favoritismo<br />
“clientelare”, cioè avviando al lavoro i raccomandati.<br />
C’è un collocamento di Stato, ancorché “riformato”, che<br />
soltanto a Napoli registra giovani “non più giovani” perché iscritti<br />
e, pertanto, “invecchiati” da circa trent’anni, ma lo Stato ascolta e<br />
premia la piazza ed i facinorosi per cui i fondamentali diritti<br />
dell’uomo si esercitano e si realizzano soltanto ricorrendo alla<br />
violenza che viene soddisfatta per ed in nome dell’…ordine<br />
pubblico per giustificare così la paura e la vigliaccheria di uno<br />
Stato incapace, senza idee e senza attributi.<br />
Alla drammatica emergenza disoccupazione si risponde con<br />
provvedimenti episodici, parziali, asfittici, ridicoli, mancando la<br />
74
capacità creativa di organizzare grandi opportunità per tutti i<br />
giovani.<br />
Migliaia di qualifiche e di attestati “regionali” rilasciati senza<br />
che nessuno li organizzi e li valorizzi e li tuteli e li giustifichi<br />
fabbricando così illusioni e delusioni.<br />
Strutture abbandonate, fabbriche dismesse, scenari fatiscenti<br />
ed apocalittici, spazi incolti non sono dinamicamente e<br />
sapientemente recuperati alla vita ed alle opere.<br />
<strong>Il</strong> credito è negato alla qualità ed alla forza delle idee, ma<br />
vengono privilegiati i patrimoni.<br />
E guai a fidarti delle leggi dello Stato, come nel caso <strong>della</strong><br />
legge sull’imprenditoria giovanile, se non disponi di risorse<br />
proprie per fare fronte al progetto che intendi realizzare.<br />
Migliaia di giovani bussano invano alle porte <strong>della</strong> vita.<br />
Vogliono emergere, vogliono “salvarsi”, vogliono cimentarsi,<br />
vogliono produrre, ma il sistema Paese li emargina piuttosto che<br />
assecondarne l’entusiasmo, la speranza, la fiducia.<br />
Da D’Antona a Biagi, la riforma del mercato del lavoro<br />
inaugurata ed entrata in vigore il 24 ottobre 2003 è intrisa di<br />
precarietà nel senso che espone i giovani alla paura di vivere,<br />
all’incertezza, allo sfruttamento, forse ai ricatti, al servilismo, alla<br />
soggezione, ad un ventaglio di stronzate, cioè percorsi, ipotesi,<br />
categorie sperimentali discutibilissimi e singolari rispetto<br />
all’esigenza per un giovane di programmare un destino, un sereno<br />
divenire <strong>della</strong> vita .<br />
Un riformismo del tutto teorico ed empirico che la dice lunga<br />
sulla concreta capacità di applicazione di interventi <strong>della</strong> cultura<br />
accademica nella realtà del territorio e delle sue specificità.<br />
La moda sfrenata dei consulenti che si sprecano in questo<br />
Paese sistematicamente adottati e superpagati da una classe<br />
<strong>politica</strong> che non sa che pesci prendere.<br />
Così la <strong>politica</strong> “incompetente” ha dato in pasto al terrorismo-<br />
ed impropriamente- innocenti uomini di studio quali Massimo<br />
D’Antona e Marco Biagi.<br />
75
Ci va bene che il Collocamento di Stato, trasformato nelle<br />
attuali Agenzie per l’impiego, attui, attraverso colloqui ed<br />
interviste personali, un censimento puntuale dei profili, delle<br />
attitudini, delle aspirazioni, dei titoli, delle vocazioni, delle<br />
potenzialità, dei talenti, ma a fronte di tanto lavoro e<br />
predisponendo elenchi articolati, coerenti delle disponibilità.<br />
Movimentare e liberare imponenti iniziative mirate, imponenti<br />
risorse, progetti, produzioni, imprese, mercati, creatività, lavori<br />
pubblici, attività di restauro, scambi culturali e diffusione delle<br />
lingue. Tutti finalizzati a dare risposte serie e dinamiche<br />
all’immensa platea di attese “censite” in un valido ed imponente<br />
sistema di protezione, di sicurezza sociale, di tutela che recuperi e<br />
tranquillizzi gli indifesi, i deboli, che assecondi le vocazioni e che<br />
esalti i talenti, piuttosto che mortificarli.<br />
In uno alla istituzione di un fondo nazionale pensioni come<br />
strumento di perequazione e di speranza, di sostegno e di amore<br />
per quanti sono spesso dalla sorte rinviati ad un lavoro<br />
“dichiarato” in tarda età, ma anche incoraggiando, parlando di<br />
pensioni, ciascuno a versare una marca ai fini pensionistici sin<br />
dalla nascita quando e dove le famiglie di appartenenza ne abbiano<br />
le potenzialità.<br />
<strong>Il</strong> problema dei giovani è centrale per lo sviluppo del Paese.<br />
Pertanto, al concetto di precarietà del lavoro insito nella<br />
riforma Biagi andrebbe almeno assicurata ai giovani la sicurezza<br />
di una casa per non gettare nel panico chi e quanti dovessero<br />
perdere il lavoro.<br />
Una democrazia che pone al centro delle sue preoccupazioni i<br />
giovani ha certamente un grande avvenire perché le risorse<br />
finanziarie impegnate ed investite per la crescita dei giovani sono<br />
estremamente produttive per assicurare al Paese una società sana<br />
in un sistema concertato famiglia, scuola, Stato.<br />
L’ossatura vera di un giovane si forma attraverso tre momenti<br />
e tre modelli di vita : quello familiare, quello scolastico, quello del<br />
lavoro.<br />
76
Quando questi momenti sono slegati ed interrotti dall’inerzia,<br />
dalla speculazione, dalla demagogia, dalla incapacità degli<br />
educatori, sia la famiglia, sia la scuola, sia lo Stato, la personalità<br />
del giovane viene mortificata, avvilita e cede, nei meno attrezzati,<br />
nei meno forti spiritualmente e culturalmente, alle paure, alle<br />
tentazioni, alle crisi, ai profondi turbamenti, alle ribellioni,<br />
all’odio anche, alle tentazioni <strong>della</strong> delinquenza e dell’illegalità.<br />
Ecco perché il problema <strong>della</strong> criminalità giovanile è un falso<br />
problema.<br />
Si tratta di sottrarre manovalanza alla criminalità e agli<br />
interessi criminali come alle suggestioni <strong>della</strong> malavita<br />
organizzando cantieri di lavoro per i giovani in tutte le strutture<br />
abbandonate o dismesse, nelle Scuole stesse, progetti di<br />
apprendimento, di formazione attiva, di avviamento alle arti, alle<br />
discipline teatrali e cinematografiche nel quadro di un grande,<br />
febbrile progetto nazionale educativo di recupero, di<br />
valorizzazione, di scoperta dei talenti giovanili.<br />
<strong>Il</strong> discorso sulla criminalità parte da noi tutti.<br />
Una imponente mobilitazione di educatori sociali e culturali<br />
dalla Scuola alla famiglia alla strada per realizzare condizioni di<br />
equilibrio e di adesione alle realtà positive <strong>della</strong> vita.<br />
I giornali parlano sempre di miliardi stanziati, ma, alla fine,<br />
non si conosce quando, come, perché e per chi verranno impiegati.<br />
I tempi lunghi <strong>della</strong> <strong>politica</strong> e <strong>della</strong> burocrazia paralizzano e<br />
vanificano lo sviluppo uccidendo le attese e le buone intenzioni.<br />
Sullo sfondo, una attività persecutoria da parte delle Istituzioni<br />
verso chiunque intraprenda una qualche iniziativa.<br />
Mai atteggiamenti di incoraggiamento e di collaborazione.<br />
Più sigilli, più verbali, più diffide che intelligente<br />
considerazione ed attiva risoluzione delle problematiche.<br />
In questo senso, possiamo parlare di criminalità di Stato<br />
quando lo Stato non prende parte alla vita già drammatica del<br />
cittadino, ma si professa ostile e nemico.<br />
77
<strong>Il</strong> malessere giovanile, la devianza giovanile, la droga, la<br />
delinquenza, sono quasi sempre il risultato dell’abbandono, dello<br />
slegamento, del vuoto abissale che isolano il giovane nella<br />
famiglia, nella scuola, nella società, nella mancanza di lavoro e di<br />
modelli esemplari e di interessi autentici.<br />
Prima ancora di parlare di criminalità, scippi, rapine,<br />
sviluppiamo la fantasia, moltiplichiamo gli argini, creiamo<br />
occasioni ed opportunità che diano un senso alla vita.<br />
Tutte le grandi celebrazioni anticamorra ed antidroga sono<br />
ridicole ed ipocrite farse, tutti i cortei sono buffonate rispetto alla<br />
disattenzione ed all’apatia dei responsabili comunque <strong>della</strong> vita<br />
pubblica e privata verso i giovani.<br />
Così, nella indifferenza generale, è sorto, qui a Napoli, il<br />
secondo carcere e in un territorio già segnato dall’abbandono e<br />
dal degrado totali. Quasi a presagire per Napoli un avvenire di<br />
delinquenza attraverso una scelta stolta e perversa che peserà<br />
maledettamente sulla coscienza dei politici e dei tecnici che la<br />
determinarono.<br />
Una democrazia ha ragione di esistere nella misura in cui<br />
produce giustizia, solidarietà, progresso, sviluppo.<br />
Altrimenti degenera nel disordine e nell’anarchia. Perde di<br />
rispetto e produce i mostri consueti dell’oppressione, del<br />
totalitarismo, <strong>della</strong> dittatura.<br />
I giovani, in particolare, rappresentano il nodo principale da<br />
sciogliere perché la democrazia e la libertà abbiano un futuro.<br />
L’avvenire è inquieto.<br />
I giovani sono stretti nella morsa <strong>della</strong> paura. Fra ottimismo e<br />
pessimismo. In una stagione <strong>della</strong> vita in cui si chiede alle nuove<br />
generazioni di aver fretta, di competere, di correre, di bruciare i<br />
tempi e le tappe.<br />
<strong>Il</strong> malessere <strong>della</strong> condizione giovanile rappresenta il tormento<br />
delle famiglie e condiziona lo sviluppo ordinato <strong>della</strong> democrazia<br />
e <strong>della</strong> società, compromette la crescita equilibrata ed armonica<br />
del corpo sociale.<br />
78
La <strong>politica</strong>, con le sue omissioni, la sua indifferenza, i suoi<br />
tempi, le sue latitanze, i suoi rinvii, è responsabile primaria <strong>della</strong><br />
crescita anomala e squilibrata di una società civile.<br />
I Governi ed i responsabili ai vari livelli del mondo del lavoro<br />
annaspano nella incapacità di dare una svolta risolutiva alle<br />
problematiche giovanili.<br />
Quando la <strong>politica</strong> asseconda i difetti piuttosto che i pregi <strong>della</strong><br />
gente.<br />
Quando la <strong>politica</strong> asseconda la piazza mortificando i diritti e<br />
le attese degli onesti.<br />
Quando la <strong>politica</strong> fa gli affari e fabbrica scandali piuttosto che<br />
esercitare il bene comune.<br />
Così il diritto al lavoro, che è un diritto sacrosanto, deve<br />
passare attraverso i filtri e la demenziale architettura dei<br />
meccanismi di Stato.<br />
Le riforme e le ipotesi di riforma si moltiplicano senza<br />
rinunziare tutti alla libidine di gestire, egemonizzare, controllare.<br />
Così si amministra la disoccupazione, che resta<br />
disoccupazione.<br />
Non esiste, in questo Paese, un solo sportello di solidarietà a<br />
sostegno dei disperati, dei ridotti al lastrico da traumatici<br />
licenziamenti, di vedove o di vedovi con figli e senza reddito, di<br />
casi eccezionalmente, ma frequenti, di particolare disagio.<br />
Tutte le iniziative e le linee politiche elaborate ed esperite nel<br />
settore giovanile e <strong>della</strong> disoccupazione giovanile ripetono un<br />
clima di autentica aria fritta, astratto, vuoto, fallimentare come<br />
conseguenza di impostazioni ed aspirazioni demagogiche ed<br />
egemoniche piuttosto che di reale volontà di costruzione,<br />
attraverso i giovani stessi, di un futuro solido e credibile nel Paese.<br />
Basti considerare le enormi risorse europee e regionali<br />
investite, ma sprecate, nella formazione “professionale” qui in<br />
Campania attraverso corsi senza finalizzazione, senza sbocco,<br />
senza criterio, senza controlli rigorosi, senza una opportuna,<br />
saggia, attenta selezione delle vocazioni, delle attitudini, delle<br />
79
aspirazioni, delle potenzialità, dell’anzianità stessa dei soggetti<br />
chiamati, in poche parole, a subire una mortificante, autentica<br />
presa in giro ed un ennesimo calvario, al termine dei cosiddetti<br />
corsi, di proteste, di rivendicazioni, di disperate lotte per l’accesso<br />
ad un lavoro duraturo.<br />
Una delittuosa incapacità delle Istituzioni.<br />
La stessa pratica del numero chiuso nelle Università è il segno<br />
del fallimento dello Stato, è pratica delittuosa perché preclude,<br />
mortifica le vocazioni e le potenzialità affidando la sorte di un<br />
giovane alle graduatorie o ai risultati di un esame, di un colloquio.<br />
Einstein, grande fisico e grande matematico, fu bocciato proprio in<br />
matematica. Come ragiona questo Stato corriamo il rischio di<br />
perdere potenziali scienziati, inventori, geni dell’umanità perché<br />
in tanti giovani esclusi potrebbero nascondersi straordinari talenti<br />
e benefattori dell’umanità.<br />
La disoccupazione giovanile è una vergogna nel Paese.<br />
Soltanto il restauro dell’imponente patrimonio monumentale<br />
del Paese potrebbe coinvolgere e valorizzare migliaia di giovani<br />
per decenni a condizione che ne abbiano dallo Stato la cultura, il<br />
mestiere.<br />
Gli enormi spazi del cinema e <strong>della</strong> televisione andrebbero<br />
aperti con generosità ai talenti piuttosto che essere preclusi e<br />
ostinatamente abbandonati alle protezioni più squallide di quei<br />
mondi.<br />
La stessa scuola è povera di mezzi, di sussidi, di attrezzature<br />
sportive, teatrali, come, soprattutto, è povera di docenti ricchi di<br />
fascino, ricchi di conoscenza e di carisma, capaci di trascinare e di<br />
affascinare i giovani nel segno <strong>della</strong> grande cultura e dei grandi<br />
valori.<br />
La scuola è priva di mezzi e forse troppo gratuita quando<br />
potrebbe autogestirsi attraverso interventi finanziari differenziati<br />
in rapporto al reddito delle famiglie.<br />
80
La ricerca scientifica nel nostro Paese è asfittica, induce alla<br />
fuga delle intelligenze e dei talenti per mancanza e povertà di<br />
risorse nonostante i talenti e le buone intenzioni.<br />
Sarebbe auspicabile consorziare gli Stati in un pool finanziario<br />
mondiale, un’Authority scientifica e finanziaria unica in grado di<br />
cogliere le priorità, le eccellenze, le esigenze.<br />
Una sorta di Banca mondiale <strong>della</strong> ricerca scientifica.<br />
Esistono volontà, risorse, idee disponibili per un grande<br />
progetto “giovani” che li faccia protagonisti nel Paese e non<br />
strumenti <strong>della</strong> degenerazione dei Partiti e dei Sindacati e non<br />
massa di manovra per mestatori, demagoghi, movimenti,<br />
governanti incapaci.<br />
L’avvenire dei giovani è amaramente compromesso dalle<br />
nefandezze del presente.<br />
Scorrerie impietose e politiche devastanti hanno sconvolto<br />
irrimediabilmente il tessuto sociale del Paese riducendo nei cuori e<br />
nelle coscienze lo spessore <strong>della</strong> democrazia, bene assoluto e<br />
inalienabile purchè si alimenti di giustizia e purchè il benessere<br />
non degeneri in malcostume.<br />
A che serve la <strong>politica</strong> se non aiuta i piccoli a crescere, ad<br />
emergere, ad affermarsi nella vita?<br />
La sciagurata dismissione e liquidazione dell’Istituto <strong>della</strong><br />
Ricostruzione Industriale (IRI), i casi Cirio e Parmalat sono<br />
soltanto gli esempi più eclatanti di quel variegato mondo di<br />
sperperi, di complicità, di inettitudine, di omertà <strong>della</strong> <strong>politica</strong> che<br />
lascia morire i…piccoli e guazza, ammirata e compiacente, nei<br />
grandi interessi.<br />
Lo Stato, le Istituzioni praticano spesso vere e proprie<br />
aggressioni quando si rifiutano di leggere nelle storie dei privati<br />
cittadini ancorché vessati e perseguitati da esose imposizioni cui<br />
non sono in grado di far fronte senza dover fallire o chiudere la<br />
propria attività.<br />
Ecco la…legalità.<br />
81
La legalità, tanto demagogicamente invocata, ha un senso se<br />
vengono realizzate e garantite le condizioni di praticabilità <strong>della</strong><br />
legalità e se viene riferita a leggi per l’Uomo piuttosto che contro<br />
l’uomo, se viene riferita a leggi logiche, intelligenti, umane e non<br />
disumane.<br />
I giovani non hanno interlocutori. I Governi di ieri e di oggi<br />
non hanno la capacità di scrivere una legge per i giovani di<br />
accesso al futuro, alle opportunità, alle autonome iniziative, alla<br />
drammatica prospettiva europea che vede il nostro Paese debole<br />
strutturalmente ed incapace di competere con i più forti ed<br />
attrezzati partner.<br />
Per chi opera seriamente, per chi ha grande il senso dello Stato<br />
e <strong>della</strong> comunità, per chi ha grande il senso degli ideali cristiani,<br />
per chi ha grande il culto dei valori, per chi ha una storia ricca di<br />
fatti è avvilente dover registrare lo smarrimento <strong>della</strong> gente, il<br />
rifiuto <strong>della</strong> gente e sempre l’alibi e sempre la giustificazione<br />
pronta e dover registrare, nello stesso tempo, l’indifferenza verso<br />
chi ha prodotto cose serie ed efficaci.<br />
In presenza di cronache terrificanti da tutto il mondo sulla<br />
condizione giovanile, non ci è consentito attardarci nel dare<br />
risposte certamente imperfette, ma che incidano sul piano concreto<br />
testimoniando almeno la presenza e l’interesse delle Istituzioni<br />
verso una realtà che fa tremare i polsi.<br />
<strong>Il</strong> lavoro resta il problema centrale del Paese e, attraverso il<br />
lavoro, si attua la più grande operazione di prevenzione e di salute<br />
pubblica, si pratica la prima grande medicina per combattere<br />
qualsiasi forma di devianza.<br />
Ai giovani disperati, al Paese sfiduciato, diciamo che<br />
l’occupazione è “in ripresa”, diciamo che l’occupazione è<br />
cresciuta dello “o,…”….<br />
Siamo ridicoli.<br />
La beffa ricorrente del “ milione” di…posti trascurando gli<br />
annunci quotidiani di tagli, esuberi, licenziamenti, dismissioni,<br />
82
fallimenti, chiusure e trascurando le nuove leve che si affacciano<br />
tumultuose e preoccupate alla vita produttiva del Paese.<br />
<strong>Il</strong> Paese abbonda di strutture abbandonate, di scuole<br />
parzialmente utilizzate, di tesori e luoghi d’arte dimenticati.<br />
Quando non abbiamo la capacità di mobilitare tutte le<br />
potenzialità del territorio perché nessuno si senta inutile e solo o<br />
viva il panico del presente ancora che prima del futuro, non ci<br />
permettiamo di fare <strong>politica</strong>.<br />
Così per la casa. Da Amintore Fanfani, non si parla più di<br />
piani casa: 1948, realizzate 300mila case popolari ed assegnate ad<br />
altrettante famiglie.<br />
Dopo cinquant’anni di Repubblica l’Italia vive ancora il<br />
problema <strong>della</strong> casa tra fitti massacranti e costi di acquisto<br />
inaccessibili.<br />
Si moltiplicano bandi e graduatorie eterni, ma non si<br />
assegnano le case. E quelle realizzate sono una vergogna<br />
architettonica.<br />
Una scellerata <strong>politica</strong> economica vorrebbe imporre ai giovani<br />
modelli americani impraticabili nella nostra cultura e nel nostro<br />
asfittico sistema economico : il part-time, l’interinale, il lavoro<br />
in…affitto, il co.co.co…il lavoro…temporaneo ed io dico il lavoro<br />
in…assaggio, ma c’è da domandarsi se i figli del Governatore<br />
<strong>della</strong> Banca d’Italia o dei tanti legislatori al Governo del Paese o<br />
nel Parlamento siano mai destinati o avviati al lavoro “part-time”.<br />
Almeno per dare l’esempio agli italiani sulla pelle dei rispettivi<br />
figli.<br />
Con tutto il rispetto per la memoria di D’Antona e di Biagi,<br />
sono riforme incompatibili con la precarietà e la debolezza del<br />
sistema economico italiano, con le aspirazioni dei giovani di<br />
questo Paese e per la incapacità di questo Paese di produrre<br />
opportunità di lavoro.<br />
Quando la moralità delle nostre imprese e dei nostri<br />
imprenditori, straordinari imprenditori, fu, è stata ed è tutta,<br />
interamente, nella capacità, nell’orgoglio, nella nobilissima<br />
83
ambizione di assicurare lavoro duraturo a migliaia di famiglie.<br />
Traducendosi in amarezza e sofferenza la parola licenziamento<br />
che oggi si vorrebbe “istituzionalizzare” come nuova filosofia nei<br />
rapporti di lavoro.<br />
Quando l’Italia del lavoro aveva le sue radici o continua ad<br />
averle nei Signorini (Cirio), nei Cenzato, nei Rodinò, nei Borghi<br />
(Giovanni), nelle prestigiose Manifatture Cotoniere Meridionali,<br />
nell’Ansaldo, negli Olivetti, nei Motta, nei Rizzoli, nei Merloni,<br />
nei Mario Valentino, nei Gianni Punzo, fondatore e presidente di<br />
straordinarie realtà quali il CIS, l’Interporto Campano di Nola e la<br />
Banca Popolare di Sviluppo, il “Vulcano buono”… nei<br />
Ferragamo, ….e nei tanti, tantissimi ancora appassionati, eroici,<br />
intraprendenti inventori di iniziative economiche, cui questo Stato<br />
vuole invece imporre una <strong>politica</strong> di sfruttamento e di cardiopalma<br />
dei suoi giovani attraverso una sola produzione certa, la<br />
produzione di…curriculum vitae, completa di “autorizzazione al<br />
trattamento dei…dati personali” per la nota, ridicola legge sulla<br />
privacy.<br />
Così storie esemplari come quella di Mariano Vitale, titolare<br />
<strong>della</strong> “Vitalcolor” di Casalnuovo di Napoli, una azienda<br />
napoletana che dà a vivere sessanta famiglie con investimenti<br />
miliardari propri, innovativi, all’avanguardia, finanziando lo Stato,<br />
con le sue “488”, le grandi aziende piuttosto che le piccole, ma<br />
sane ed oneste realtà.<br />
Così storie esemplari come quella di Maurizio Marinella,<br />
erede e continuatore di una Ditta centenaria nel settore <strong>della</strong> moda,<br />
punto ricercatissimo di riferimento possiamo dire internazionale<br />
nella Città di Napoli.<br />
Senza parlare dei nuovi, straordinari fenomeni del nostro<br />
mondo economico da Massimo Colomban di Treviso ad Alcide<br />
Leali di Brescia a Mario Moretti Polegato di Treviso a Renato<br />
Brevini di Reggio Emilia testimoni di grandi intuizioni<br />
imprenditoriali e datori di migliaia di posti di lavoro nel mondo,<br />
esempi attualissimi di straordinaria moralità produttiva e creativa<br />
84
come riportati in un fondo a firma di Francesco Gavazzi sul<br />
“Corriere <strong>della</strong> Sera” di martedì 29 luglio 2003, LA FORZA VITALE delle<br />
IDEE BRILLANTI.<br />
Così sopravvivono due Italie: l’Italia degli innocenti, dei<br />
semplici, dei galantuomini, dei sofferenti, degli impotenti e una<br />
Italia depravata, degenerata, furbastra, del benessere, degli<br />
egoismi che sistematicamente e puntualmente si prostituisce agli<br />
interessi privati, ai falsi miti, alle ingannevoli promesse,<br />
all’effimero.<br />
Sopravvivono due Italie: una Italia perversa, dura a cedere il<br />
passo all’Italia dei galantuomini, a quell’Italia di onesti e di eroi<br />
che affronta sudando la vita nel lavoro e nel culto <strong>della</strong> famiglia,<br />
in silenzio, soffrendo, subendo.<br />
L’Italia dei privilegi e delle rapine “legali” comunque e quella<br />
dei torchiati, degli spremuti, dei condannati a vegetare.<br />
L’Italia dei calendari, dell’effimero, dei parlamentari e dei<br />
politici in…avanspettacolo e l’Italia <strong>della</strong> sofferenza, dei senza<br />
tetto, dei terremotati, di quanti non hanno un letto per dormire, di<br />
quanti sono costretti all’addiaccio nonostante i volontari,<br />
nonostante la “Caritas” e la Croce Rossa.<br />
L’Italia delle amanti e degli amanti, dei compagni e delle<br />
compagne…….<br />
L’Italia di…Costantino!<br />
L’Italia del…Grande Fratello!<br />
L’Italia delle…veline..!<br />
L’Isola dei famosi…!<br />
Le sorelle…Lecciso…!<br />
Ma…cosa diamo ai giovani?<br />
Quando per esigenza e successi di “audience” si perde il senso<br />
di responsabilità e si precipita il Paese nella stupidità pericolosa ed<br />
epidemica.<br />
Non è moralismo, ma soprattutto quando si sceglie la vita<br />
pubblica bisogna rientrare nei ranghi, imporsi un regime di vita di<br />
85
austerità, di rigore per il rispetto che si deve al dolore, alla<br />
sofferenza dei propri amministrati.<br />
Una moltitudine silenziosa, composta, che annaspa nel caos e<br />
nell’indifferenza e nella prepotenza di quanti, avventurieri ed<br />
esaltati nella retorica del cambiamento e <strong>della</strong> “moralizzazione”,<br />
ci hanno propinato la seconda…Repubblica più sporca, ipocrita e<br />
fetente <strong>della</strong> prima.<br />
Ci sono miliardari nel nostro Paese che piangono di<br />
insoddisfazione, chiusi ed ottusi di fronte alla tragedia mondiale di<br />
milioni di senza lavoro, senza pane, destinati alla morte per fame e<br />
per malattia.<br />
Ci sono miliardari prigionieri, ostaggio delle loro immense<br />
ricchezze. Infelici. Forse perché non riescono a farsi perdonare le<br />
loro enormi ricchezze.<br />
Ed io penso spesso al dramma dei ricchi nel momento in cui, in<br />
piena coscienza e lucidità, dovranno, come devono, pur<br />
congedarsi dalle enormi, quanto discutibili, fortune accumulate o<br />
ereditate nella vita: il dramma, la disperazione, il<br />
rimorso…l’azzeramento…<br />
Paradossalmente, la miseria è una grande scuola.<br />
Produce solidarietà, attenzione, sensibilità.<br />
<strong>Il</strong> benessere,la ricchezza…producono egoismi, insoddisfazione,<br />
insicurezza.<br />
C’è una Italia “anarchica”, “a<strong>politica</strong>”, che vorrebbe sovvertire<br />
il mondo in odio alla <strong>politica</strong> e in odio a quanti la praticano e la<br />
rappresentano, ma ogni epoca ha avuto i suoi anarchici, i suoi<br />
stoici, i suoi ribelli prodotti comunque dall’incapacità stessa <strong>della</strong><br />
<strong>politica</strong> di cogliere e realizzare i superiori destini dell’Uomo.<br />
Due mondi diversi. Una Italia di furbastri se la ride e se la<br />
gode mentre una massa di poveri illusi fa il loro gioco e si spertica<br />
le mani nell’applauso irresponsabile e sterile di destra e di sinistra.<br />
Così intere generazioni passano dalla culla alla tomba senza<br />
concludere niente ed un esercito di miserabili accattoni accetta di<br />
86
vivere anonimamente a rimorchio delle deliranti esperienze di<br />
malati mentali, di paranoici, di psicopatici <strong>della</strong>…<strong>politica</strong>.<br />
87
IV. La Storia ha bisogno di Santi<br />
Paradossalmente la Storia ha bisogno di Santi piuttosto che di<br />
filibustieri.<br />
Dalla famiglia al Governo alle Istituzioni alla Chiesa<br />
comunque la società per crescere ha bisogno di identificarsi in<br />
grandi, esemplari modelli di vita.<br />
Le cronache ci presentano storie allucinanti di grandi<br />
filibustieri <strong>della</strong> vita pubblica.<br />
Le cronache dell’agosto 2005 sono state la celebrazione più<br />
alta <strong>della</strong> filibusteria finanziaria e <strong>politica</strong> del Paese.<br />
E avrai potuto riflettere sulla miserabilità di un mondo<br />
impegnato nelle…scalate.<br />
Sulla miserabilità di piccoli uomini ancorché mostri di<br />
intelligenza, di esperienza, di capacità “finanziaria” tra panfili,<br />
ville, rifugi dorati.<br />
Gli affossatori del Paese, i razziatori, i predatori…<br />
Immense ricchezze paesaggistiche abbandonate alle sevizie<br />
dell’ignoranza, agli stupri, agli egoismi ottusi, alle cosiddette<br />
Amministrazioni sovrane, ma sovrane soltanto nell’ignoranza<br />
piuttosto che nella capacità di sviluppo delle proprie comunità.<br />
Viviamo una esperienza <strong>politica</strong> di estrema e preoccupante<br />
ambiguità.<br />
Nonostante una Costituzione fra le migliori del mondo e<br />
ancora tutta da attuare, l’attività riformista è diventata il paravento<br />
<strong>della</strong> follia e <strong>della</strong> irresponsabilità di una intera classe pseudo<strong>politica</strong>.<br />
Viviamo al centro di camorre di Stato inaudite, di violenze di<br />
ogni genere, di abusi di potere, in nome di una “ legalità “<br />
disumana.<br />
88
Siamo entrati nell’Europa monetaria, ma la nostra capacità di<br />
competere con i partner più forti è debole perché debole ed impari<br />
è l’azione dello Stato nel pilotare le giovani generazioni verso<br />
questa straordinaria realtà.<br />
Una classe <strong>politica</strong> che predica valori, ma non li pratica.<br />
<strong>Il</strong> degrado e l’abbandono delle Città, delle periferie, di interi<br />
quartieri storici e monumentali producono malessere, delinquenza,<br />
angoscia, rabbia e sono una vergogna inaccettabile per la qualità,<br />
la civiltà, la dignità <strong>della</strong> vita.<br />
I giovani hanno ben poco da imparare e il quadro sociale è lo<br />
specchio del quadro politico, delle sue collusioni, delle sue<br />
complicità, delle sue latitanze, delle sue pigrizie, delle sue<br />
indulgenze tant’è la caduta ed il fallimento del quadro educativo<br />
del Paese.<br />
Ci hanno divisi in destra e sinistra quando l’Uomo per la sua<br />
libertà, la sua intelligenza, la sua sacralità, la sua irripetibilità non<br />
è collocabile, non è ghettizzabile.<br />
Si vota a sinistra perché stanchi e delusi dalla destra.<br />
Si vota a destra perché stanchi e delusi dalla sinistra.<br />
Sarebbe “l’alternanza”, ma pochi riescono a capire che il<br />
problema è l’uomo e che la soluzione è Cristo.<br />
Una Italia euforica ed incosciente votava Berlusconi, una<br />
Italia altrettanto euforica ed incosciente ha votato l’Unione di<br />
Prodi, Rutelli, Fassino, Boselli, Bertinotti, Diliberto, Pecoraro<br />
Scanio, incapaci di sorridere, incapaci di amare.<br />
Un destino amaro quando l’Italia ha bisogno di forze<br />
politiche libere, in competizione, ma libere.<br />
E’ di una gravità unica dividere gli italiani in destra e sinistra,<br />
gli uni contro gli altri.<br />
La più balorda delle concezioni.<br />
Mentre nell’esperienza quotidiana ricorrono eventi e fatti così<br />
umanamente tragici che nella pur militante demagogia delle forze<br />
cosiddette politiche non trovano ascolto, non trovano misericordia,<br />
ma dov’è la Politica, dove sono i suoi doveri verso l’Uomo?<br />
89
Soltanto una rivoluzione potrà rimuovere questa asfissiante<br />
cappa di ipocrisia e di equivoci che governa l’Italia.<br />
Fare <strong>politica</strong> non significa necessariamente accedere ad una<br />
poltrona, ma fare <strong>politica</strong> significa esercitare, esprimere, far valere<br />
le idee, i progetti, la propria capacità di proposta.<br />
La Politica fallisce dove si incontrano incapacità e interessi<br />
privati, ambizioni scellerate, illegittime e pochezza interiore,<br />
povertà di sentimenti e di fede, povertà di contenuti e di<br />
spiritualità perché c’è una spiritualità dell’Uomo politico che è<br />
essenziale all’esercizio di un ruolo di leader.<br />
Perché la Politica ha un senso se promuove e struttura<br />
Uomini, se libera energie, talenti piuttosto che occupare poltrone,<br />
avvilire spazi realizzando, invece, le cose importanti, le cose che<br />
contano.<br />
La Storia ha bisogno di Santi piuttosto che di filibustieri. La<br />
condizione <strong>della</strong> società umana non è delle migliori nonostante i<br />
progressi <strong>della</strong> scienza, <strong>della</strong> tecnica, <strong>della</strong> civiltà. Siamo al centro<br />
di eventi devastanti, di genocidi a cielo aperto e l’Uomo appare<br />
sempre più alienato, disperato, infelice, insoddisfatto.<br />
Alla fine, nonostante le informazioni invadano le nostre case<br />
con la simultaneità e la violenza <strong>della</strong> diretta, non di pari passo<br />
cresce e matura la nostra coscienza tuffandoci sempre più<br />
nell’effimero e nell’egoismo dell’esistere. Un cannibalismo in<br />
giacca e cravatta senza sapere o rifiutandoci di sapere dove<br />
andiamo a…parare.<br />
Nello sfascio generale <strong>della</strong> <strong>politica</strong> si registrano sempre più la<br />
solitudine e l’angoscia dei galantuomini, dei benpensanti, dei<br />
semplici come dell’Uomo moderno comunque alla ricerca<br />
continua <strong>della</strong> propria identità perché inaridito, mortificato,<br />
piegato nella sua dignità nella spietata competizione economica<br />
dei nostri tempi diventando l’Uomo sempre più merce di scambio<br />
piuttosto che depositario di Valori e modello irripetibile <strong>della</strong><br />
grandezza del Creatore.<br />
90
L’Uomo ridotto a valere ed esistere per ciò che possiede<br />
piuttosto che per ciò che è. Uno straccio nella feroce lotta per il<br />
possesso dei beni <strong>della</strong> terra che pure rappresentano un dono di<br />
Dio per tutti.<br />
L’Uomo intelligente, sano, libero è sistematicamente<br />
annientato nella morsa allucinante, cinica, perversa di una<br />
generazione <strong>politica</strong> che subordina ed emargina i valori, la<br />
sacralità, la universalità dell’Uomo alle ragioni dell’economia. Ed<br />
in nome dell’economia lo corrompe, lo sacrifica, lo annulla, lo<br />
dispera, lo divora, lo inganna. L’Uomo ridotto a pagare bollette è<br />
negato alla sua vocazione, al suo destino, alla sua vocazione, alla<br />
grandezza del suo mandato sulla terra alimentando i profitti delle<br />
grandi corporazioni di Stato o private. Un mondo fondato sugli<br />
egoismi e sul profitto piuttosto che sulla solidarietà quando<br />
l’economia non dovrebbe mai prescindere dai Valori, ma essere<br />
strumento di riscatto, di liberazione, di promozione, di civiltà.<br />
Oggi l’uomo, nella cultura dominante, è soltanto un soggetto<br />
economico massacrato dalle ragioni del bilancio dello Stato,<br />
sottratto alle sue ragioni di vita, al disegno stesso, ma inestricabile,<br />
<strong>della</strong> Creazione.<br />
Sullo sfondo, una insistente, dichiarata professione di<br />
“laicismo” ed una impressionante caduta di Cristianesimo attivo,<br />
vissuto, operante nonostante il protagonismo universale, il<br />
calvario, l’eroica , fisica testimonianza di un Pontefice, Giovanni<br />
Paolo II, gigantesco riferimento di umanità, di pace e di fede nel<br />
vuoto altrettanto universale di ideali, di valori vissuti, di ideologie.<br />
Lo stato del pianeta è terrificante.<br />
Dio non voglia che la pazienza e la disperazione dei popoli<br />
diventino presa di coscienza, rabbia, collera e si tramutino in<br />
rivoluzione cruenta imprevedibile ed incontrollabile.<br />
Tanti sono gli egoismi, gli interessi privati, l’incompetenza,<br />
l’ipocrisia che presiedono al governo delle cose e che<br />
contrappongono gli uomini..<br />
91
Per chi ha una sorta di coerenza, di testimonianza, di idee, di<br />
disinteresse, di fatti concreti e documentati, di vita vissuta e<br />
partecipata fra la gente, è difficile collocarsi nell’attuale,<br />
schizofrenico, devastante scenario <strong>della</strong> <strong>politica</strong> sostenuto da una<br />
massa rincoglionita di italiani, ma nemmeno sono possibili il<br />
silenzio, l’abbandono, la fuga… soprattutto se hai forza, energia,<br />
esperienza, sangue nelle vene, passione civile, amore da spendere.<br />
D’altra parte il quadro scellerato <strong>della</strong> <strong>politica</strong> non ti<br />
riconosce per il tuo impegno, per la tua storia, per la tua<br />
produzione socio-<strong>politica</strong>, per le tue realizzazioni, per la serietà e<br />
la qualità dei tuoi comportamenti politici, per quanto hai dato e dai<br />
alla gente, ma volutamente e perfidamente ti ignora.<br />
Perché il bene non elettrizza nessuno.<br />
Televisioni e carta stampata fabbricano miti e promuovono al<br />
rango di personaggi uomini senza meriti e senza storia.<br />
In questo Paese si moltiplicano e si rincorrono i Premi, ma,<br />
stranamente, vengono premiati coloro che già godono di grande<br />
notorietà e di guadagni astronomici e per meriti elementari,<br />
ordinari e per niente eroici.<br />
E’ proprio difficile stanare quanti per talenti, per meriti<br />
straordinari e per disinteresse soprattutto sarebbero meritevoli di<br />
attenzione?<br />
Che senso ha premiare gli arrivati, quelli che te li ritrovi<br />
sempre fra i piedi?<br />
Che senso ha premiare quanti già strapagati e supergratificati<br />
per il loro lavoro?<br />
La sera del 22 marzo 2004 i conduttori Paolo Bonolis e<br />
Simona Ventura ricevono l’Oscar TV nell’ambito del 44° Premio<br />
Regia televisiva.<br />
Irene Pivetti come personaggio…rivelazione!<br />
In questo Paese dove i grandi vengono fatti morire e<br />
riconosciuti soltanto alla scomparsa.<br />
In questo Paese dove i talenti vengono fatti emigrare e morire<br />
di nostalgia, di amarezza, talvolta o spesso di rancore.<br />
92
Quanti premi non conferiti, quante medaglie non assegnate,<br />
quanti riconoscimenti non espressi e quanti caduti, martiri, eroi,<br />
dimenticati, “anonimi” e sepolti?<br />
Ci sono vite distrutte, vite consumate nell’assistenza ai feriti,<br />
ai mutilati dei grandi, terrificanti genocidi in atto nel mondo, ci<br />
sono vite straordinarie come quella di Gino Strada (e di sua<br />
moglie), attraverso “Emergency”, che andrebbe proposto per la<br />
nomina a Senatore a vita per onorare una dedizione che onora<br />
l’Italia, ma nessuno ci pensa mentre vengono onorati e superpagati<br />
alcuni “monumenti” di questa nostra Repubblica per la lunga<br />
militanza <strong>politica</strong> e…partitica.<br />
Così i dibattiti, le interviste, le feste di Partito, sottraggono<br />
soltanto tempo utile ai doveri <strong>della</strong> Politica ed incretiniscono<br />
sempre più le platee.<br />
Volevano cambiare la Repubblica!<br />
Ne è venuto fuori uno scenario allucinante, disgustoso, oggi<br />
come ieri, di uomini, di riciclati, di “rifugiati politici”, di<br />
opportunisti, di traditori, di incapaci, di furbastri, dei peggiori<br />
prodotti <strong>della</strong> prima Repubblica.<br />
La barzelletta del…rinnovamento!<br />
Possiamo starcene a casa e subire?<br />
Chi ha la cultura di Degasperi e di Moro, chi ha i piedi nella<br />
Storia, è semplicemente annichilito per la piega che hanno preso il<br />
Paese e la <strong>politica</strong> insieme.<br />
Per capirci qualcosa non ci resta che il ricovero nella più vicina<br />
struttura psichiatrica.<br />
Così come gli ebrei erranti non si arresta il vagabondaggio del<br />
personale politico da una aggregazione all’altra nella tormentata,<br />
ma disinvolta ricerca di spazi sempre più gratificanti, sempre più<br />
paganti.<br />
Un trasformismo scandaloso che fa bene soltanto a chi ne<br />
beneficia in termini numerici e di forza elettorale, ma resta pur<br />
93
sempre una inaccettabile pratica di tradimento del proprio<br />
elettorato che andrebbe finalmente severamente punita.<br />
Non siamo in presenza di una terrificante, squallida presa in<br />
giro degli italiani e non inducono questi comportamenti ad una<br />
doverosa fuga dalle urne ?<br />
Altro che unità del Paese…<br />
Altro che “ Paese maturo “…<br />
Di fronte a tanta caduta di valori morali e di caratura ormonale<br />
delle rappresentanze politiche c’è poco da sperare nelle riforme<br />
elettorali.<br />
Già il sistema bipolare –modello unico nel sistema politico<br />
mondiale- è di per sé anomalo ed immorale. Come può<br />
l’intelligenza del Paese accettare di essere governata da<br />
accozzaglie di identità, di storie, di ideologie, di culture…?<br />
A destra come a sinistra nel gioco scellerato delle parti e degli<br />
interessi privati, che rendono sempre più questo nostro Paese<br />
insopportabile alimentandosi sentimenti di rifiuto ed anarchici,<br />
soprattutto fra i giovani.<br />
La colpa è sempre dell’ignoranza che rifiuta la Storia. Chi<br />
non legge nel passato non può vivere nel presente e non può<br />
guardare al futuro.<br />
Oggi il Paese è al centro di una cagnara inaudita, di una<br />
scandalosa sconfessione di un passato ancora recente, ma segnato<br />
da straordinarie personalità, da Degasperi a Moro, la cui<br />
esemplare testimonianza costituisce un patrimonio politico,civile e<br />
morale di irraggiungibile, ineguagliabile, irripetibile spessore.<br />
E bisognerebbe introdurre in tutte le Scuole <strong>della</strong> Repubblica<br />
la lettura degli “atti parlamentari” per cogliere lo spessore ed il<br />
travaglio ed il contributo di quegli anni <strong>della</strong> cosiddetta, vituperata<br />
prima Repubblica alla costruzione dell’ossatura democratica del<br />
nostro Paese pur in presenza di un forte, irriducibile Partito<br />
Comunista e di un consistente, resistente Partito fascista.<br />
94
Non si contano i campioni, gli eroi, i combattenti irriducibili<br />
<strong>della</strong> nostra vicenda democratica e del suo travagliato processo di<br />
crescita.<br />
Quale differenza abissale tra la serietà, l’austerità, la santità di<br />
Alcide Degasperi e l’euforia, la protervia, la presunzione, la<br />
sicumera, il senso di indispensabilità e di sfida insite nella cultura<br />
“<strong>politica</strong>” dell’era Berlusconi come nella deludente, mediocre,<br />
acida compagine di centro sinistra.<br />
La seconda Repubblica è una mistificazione ( Giuseppe<br />
Dossetti )<br />
95
V. Liberare la Politica<br />
La Politica è prigioniera nel delirio incontinente e irrefrenabile<br />
dei Partiti sempre più noiosi, sempre più ottusi fino alla nausea,<br />
fino allo sbadiglio e così irreali, così estranei rispetto alle<br />
meraviglie <strong>della</strong> vita.<br />
I partiti politici palestre di demagogia.<br />
Eppure necessari, eppure inevitabili.<br />
<strong>Il</strong> dramma vero è lo scempio <strong>della</strong> Politica, <strong>della</strong> sua nobiltà,<br />
<strong>della</strong> sua indispensabilità. L’attentato continuo e sistematico alle<br />
sue ragioni perché imbrigliati e costretti nel vergognoso castello<br />
dei Poli, che tolgono respiro ed ossigeno e personalità alla<br />
Politica, che tolgono voglia di fare Politica, voglia di<br />
partecipazione dovendo tu aderire non più ad una bandiera, alla<br />
bandiera dei tuoi ideali, <strong>della</strong> tua cultura, <strong>della</strong> tua storia, ma ad<br />
una accozzaglia di formazioni “politiche”, spesso ad una sorta di<br />
bande aggregate e strumentali alla divisione del potere, degli<br />
incarichi, <strong>della</strong> propria quotidiana sopravvivenza “<strong>politica</strong>”.<br />
Almeno nella famigerata prima Repubblica si esisteva<br />
<strong>politica</strong>mente con il proprio nome e cognome senza rinunziare,<br />
cioè, alla propria identità.<br />
Così una massa di “infedeli”, siamo in quel di Parma il 9<br />
marzo 2002, applaude e ratifica la dismissione del Partito Popolare<br />
Italiano, la fine di quell’ultimo, forse illusorio riferimento a<br />
Degasperi ed alla grande Storia <strong>della</strong> Democrazia Cristiana, per<br />
“confluire “ nella…Margherita!<br />
Una ennesima svolta, una ennesima infamia nella incredibile<br />
cronaca <strong>politica</strong> italiana.<br />
Così gli anni 3000 si aprono e si confermano all’insegna <strong>della</strong><br />
prostituzione totale, a destra come a sinistra.<br />
L’uomo che si serve <strong>della</strong> Politica per infierire, per gestire, per<br />
asservire, per mortificare, illudere, ingannare il suo prossimo.<br />
Per esercitare il suo squallido, spesso letale protagonismo.<br />
96
Una presenza parassitaria e dannosa, invadente e incosciente<br />
rispetto alle attese, alle risorse eluse, all’intelligenza, ai talenti del<br />
Paese.<br />
L’uomo che te ne inventa una al giorno di risibili architetture.<br />
L’Ulivo, la Margherita, il triciclo, la Grande alleanza<br />
democratica, la Fed, l’Unione…il Partito Democratico… la Casa<br />
delle…libertà, Alleanza Nazionale, Forza Italia, La Lega<br />
Nord…tutte a sostegno di disegni ed aggregazioni incompatibili,<br />
ma rassegnate al fine ultimo di comandare e…mangiare.<br />
L’Italia dei…Valori, Di Pietro con Occhetto…<br />
Abnorme!<br />
Si servono dei voti e <strong>della</strong> <strong>politica</strong> per inventarne di tutti i<br />
colori.<br />
E milioni di poveri Cristi sempre pronti a sperticarsi le mani,<br />
suggestionati, ipnotizzati, convinti!!! Pure dai “magliari” di turno<br />
che ti vendono il pacco.<br />
E tanti italiani si professano berlusconiani, rutelliani, prodiani,<br />
dalemiani,fassiniani, mastelliani… finiani…pecorari…veltroniani,<br />
nonostante non possano mangiare, nonostante debbano fare salti<br />
mortali per sopravvivere, nonostante si siano atrofizzate le<br />
mascelle e le mandibole per…astinenza.<br />
Che tenerezza…!<br />
Se è mai possibile accettare ed assecondare questo quadro<br />
politico del Paese così asettico e lontano dai destini privati <strong>della</strong><br />
rincoglionita gente. Purtroppo “rincoglionita”!<br />
Nonostante le amare lezioni <strong>della</strong> storia, ancora oggi si<br />
riservano autentici “bagni di folla” ai molteplici campioni <strong>della</strong><br />
nostra insoddisfazione quando calano sui nostri territori e<br />
veramente è un mistero come la gente possa cambiare e come<br />
possa immergersi in “bagni di stupidaggine” dimenticando e<br />
perdonando tutti i disastri <strong>della</strong> <strong>politica</strong>.<br />
Una vita di illusioni quando la <strong>politica</strong> così vissuta,<br />
organizzata e propinata, ti consuma l’esistenza, ti svuota l’anima,<br />
97
ti rispetta e ti usa come un voto, mai come un Uomo, un Amico,<br />
una realtà.<br />
E’ singolare ed è incredibile come i popoli sottostiano alla<br />
violenza, alle degenerazioni, alle atrocità del potere addirittura<br />
facendo il tifo alle angherie, alla demagogia dei governanti<br />
rinviando fino allo stremo l’ora <strong>della</strong> presa di coscienza, l’ora<br />
<strong>della</strong> rivoluzione.<br />
Così l’immane cataclisma che ha colpito l’Asia il 26 dicembre<br />
2004 ha evidenziato e fatto esplodere in tutta la sua drammaticità<br />
con i suoi 230mila e più morti l’enorme offesa alla vita, lo<br />
scandaloso divario tra pochi ricchi e gaudenti di quei paradisi,<br />
mete ricercatissime di un peculiare turismo mondiale e masse fin<br />
qui ignorate di emarginati, di derelitti, di innocenti condannati al<br />
martirio da regimi criminali impegnati in guerre civili e tribali,<br />
indifferenti allo sviluppo <strong>della</strong> propria gente.<br />
Poi New Orleans, poi il Pakistan…centinaia di migliaia di<br />
vittime pesano sulla coscienza universale.<br />
Ed è così riduttivo, così mortificante questo continuo dividere<br />
il mondo in destra e sinistra rappresentando destra e sinistra<br />
altrettanti momenti del delirio collettivo in cui versa il Paese,<br />
altrettante sponde del medesimo <strong>naufragio</strong> politico e mentale.<br />
E’ talmente riduttivo e mortificante questo dualismo destra e<br />
sinistra che tarpa le ali alle grandi e nobili aspirazioni ed ai grandi,<br />
terrificanti doveri <strong>della</strong> Politica, che riduce gli uomini a…zombi,<br />
ad esaltati, ad invasati piuttosto che portatori di valori eterni.<br />
<strong>Destra</strong> e sinistra per significare il <strong>naufragio</strong> <strong>della</strong> Politica.<br />
<strong>Destra</strong> e sinistra sono autentiche ghettizzazioni <strong>della</strong> mente e<br />
dello spirito, aree di soggezione dell’uomo o di celebrazione<br />
dell’imbecillaggine umana quando l’uomo abdica alla sua<br />
sacralità, alla sua intelligenza, alla sua libertà, alla sua<br />
indipendenza, alla sua universalità.<br />
Chi ha un minimo di dignità come può sottoscrivere un<br />
sistema politico così balordo, mistificante, mistificatorio ed<br />
ingannevole?<br />
98
La Storia ci ha tramandato singolari, nobilissime<br />
testimonianze, grandi personalità, spiriti elevati, coscienze<br />
intemerate, giganti <strong>della</strong> cultura e <strong>della</strong> scienza sacrificati alle<br />
ideologie, alle collocazioni, alle…ditte di appartenenza.<br />
Tra destra e sinistra.<br />
Pur rispettando ed onorando le legittime nostalgie care al<br />
passato, di vite consacrate agli ideali politici, di quanti hanno<br />
costruito montagne e monumenti alla storia ed alla cultura <strong>politica</strong><br />
del Paese, arricchendola, di quanti sono caduti “credendo”, è oggi<br />
forse il momento di tirare le somme <strong>della</strong> Storia, di riscattarla,<br />
nella coscienza che il Paese, i giovani hanno bisogno di una<br />
visione unificante <strong>della</strong> Politica, di una visione organica, solidale,<br />
univoca ed unitaria, umana, universale <strong>della</strong> Storia, <strong>della</strong> vita, del<br />
futuro.<br />
<strong>Il</strong> mondo va a rotoli per gli antagonismi esasperati e spietati.<br />
L’Uomo è sempre più solo.<br />
Chi può dirsi soddisfatto di questo quadro politico, di questo<br />
sistema, le sue perversioni, le sue violenze, la sifilide mentale dei<br />
suoi incoscienti protagonisti-antagonisti?<br />
<strong>Destra</strong> e sinistra non possono essere alternative e in conflitto,<br />
ma soltanto complementari, utili, organiche insieme alla<br />
promozione dell’Uomo nella sua sacralità e nella sua irripetibilità.<br />
Così come gli arti non sono alternativi e in conflitto, ma<br />
insieme funzionali e indispensabili all’armonia del corpo umano.<br />
E’ l’aberrante insistenza <strong>della</strong> <strong>politica</strong> nei suoi capricci, nelle<br />
sue degenerazioni, nella sua scomposta sete di potere ad<br />
allontanare sempre più l’Uomo dai suoi straordinari destini per<br />
giocarselo da destra e da sinistra.<br />
Impietosamente.<br />
“ Essere di destra o di sinistra<br />
è scegliere uno dei modi che si offrono<br />
all’uomo per essere un imbecille<br />
Josè ORTEGA y GASSET<br />
Filosofo e saggista spagnolo ( Madrid,1883-1955)<br />
99
Liberare finalmente la Politica da tutte le falsità, gli equivoci, i<br />
condizionamenti, le camorre, le violenze, le mistificazioni, le<br />
ipocrisie…è più urgente che mai.<br />
Chi poteva mai immaginare che l’isterismo politico “collerico”<br />
di Mario Segni poteva produrre una così irrefrenabile cataclisma<br />
mentale e politico spingendo gli italiani al bivio: destra o sinistra ?<br />
Quando la <strong>politica</strong> complica la vita, la rende difficile, la occupa<br />
e piuttosto che “liberare” l’Uomo, lo cattura, lo imbriglia, lo<br />
impantana, lo esaspera e lo piega e lo “converte” ai più criminosi<br />
progetti di potere di menti malate e senza scrupoli.<br />
L’ennesimo assalto alla diligenza…<br />
L’Uomo nasce libero per diventare schiavo, prigioniero,<br />
incattivito, perseguitato dallo Stato, dalle Istituzioni, dalle leggi,<br />
dal sistema, dalle teste vuote che pretendono e presumono di<br />
gestire l’uomo, di “amministrarlo” per sprofondarlo nell’angoscia,<br />
nell’alienazione, nella disperazione, nella paura di vivere.<br />
Così il mondo è sconvolto nello scatenamento di razzismi,<br />
nazionalismi, xenofobia…serbi contro croati, armeni contro azeri,<br />
neri contro coreani, islamici contro cristiani, bianchi contro neri,<br />
palestinesi contro israeliani…<br />
Siamo stati creati per conoscere, per sapere, per esplorare.<br />
Milioni di uomini sono condannati all’esilio <strong>della</strong> vita per i<br />
meccanismi paralizzanti degli Stati, delle Istituzioni, delle leggi,<br />
degli egoismi dell’uomo sull’Uomo.<br />
Siamo stati creati per esprimere il meglio di noi stessi in una<br />
sorta di processo di purificazione, siamo stati creati per tendere<br />
alla perfezione, alla santità, alla sublimazione, ma la violenza<br />
dell’uomo sull’Uomo condanna la gran parte degli esseri viventi<br />
ad una ingiusta espiazione, ad una alienante e tormentata<br />
esistenza.<br />
E se è compatibile con i superiori destini dell’Uomo, negli<br />
anni 3000, “ghettizzare” l’intelligenza del Paese in destra e sinistra<br />
100
senza considerare i disastri, le vittime, i cimiteri che destra e<br />
sinistra, nell’esperienza mondiale, hanno consegnato alla storia<br />
dell’umanità.<br />
Gli italiani si sono divisi e già abituati fra destra e sinistra<br />
mentre milioni di vittime del comunismo e del nazifascismo<br />
gridano e trasudano sangue dalle pagine <strong>della</strong> storia. Ne è uscita<br />
fuori una Italia allucinata e febbricitante, totalmente plagiata dalle<br />
false luci del “nuovo”, mentre avanzano tumultuose le sfide <strong>della</strong><br />
tecnica, dell’informatica, dello spazio e l’ansia di emancipazione,<br />
di giustizia e di riscatto dei popoli.<br />
Mentre si aprono e si succedono sempre più scenari terrificanti<br />
di rivendicazione di nazionalità, di confini e di mai superate<br />
lacerazioni, il nostro Paese affonda nel nullismo, nella mediocrità<br />
di una classe <strong>politica</strong> impari alle grandi sfide del nostro tempo.<br />
<strong>Il</strong> cambiamento è diventato l’alibi per le peggiori porcherie.<br />
Invece di semplificare la <strong>politica</strong> e di andare al cuore dei<br />
problemi stiamo mettendo il Paese a soqquadro dopo aver<br />
trascinato gli italiani al disastro del maggioritario e dei Poli.<br />
Una teppaglia di mediocri ha precipitato un patrimonio<br />
politico e di Uomini straordinari, da Degasperi a Moro, nel fango<br />
e nell’oblio piuttosto che rivendicarne il ruolo storico ed<br />
irripetibile.<br />
La disinformazione e l’ignoranza <strong>della</strong> Storia mettono l’uomo<br />
ed i giovani, in particolare, fuori gioco.<br />
<strong>Il</strong> sistema elettorale avviato con la scellerata iniziativa<br />
referendaria di Mario Segni è la chiave del disastro politico in atto.<br />
Come è pensabile che il Paese possa essere governato dal<br />
bipolarismo, concentrazioni schizofreniche ed inquiete ed<br />
inaffidabili di partiti, più anime scatenate ed incompatibili e<br />
governato dalla pretesa che chiunque abbia un pizzico di libertà e<br />
di indipendenza mentale da difendere debba invece consegnarsi<br />
alle camorre di destra o di sinistra in una sorta di strabismo <strong>della</strong><br />
<strong>politica</strong>.<br />
Nefasto il bipolarismo.<br />
101
Discutibile il bipartitismo perché non sarebbe accettabile<br />
ridurre il quadro politico di un Paese all’alternanza di due soli<br />
partiti negando ai cittadini di dare vita, in assoluta libertà, ad<br />
associazioni partitiche, organizzare le idee, concorrere anche con<br />
liste proprie e comunque alla formazione <strong>della</strong> <strong>politica</strong> nazionale,<br />
vivere una democrazia aperta, praticare una competizione salutare<br />
per la vita delle idee e che niente pregiudicherebbe circa la volontà<br />
di scelta degli elettori, ma liberi di spaziare nel più articolato e<br />
vasto terreno <strong>della</strong> proposta <strong>politica</strong>.<br />
“ Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in<br />
partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la<br />
<strong>politica</strong> nazionale” (articolo 49 <strong>della</strong> Costituzione Repubblicana)<br />
Così come nella “prima Repubblica”, un ritorno al pluralismo,<br />
ma assicurando al partito più votato il diritto-dovere di esprimere<br />
per l’intera legislatura il Governo del Paese pur aprendosi alla<br />
collaborazione di tutte le forze politiche presenti nel Parlamento.<br />
Quando pure, come tendenzialmente in Europa, secondo Giuseppe<br />
De Rita, il sistema politico si organizzasse sulla base di un blocco<br />
progressista ed un blocco conservatore nel senso di alleanze<br />
alternative di più forze e che ogni blocco o alleanza ruotasse sul<br />
pilastro di una forza <strong>politica</strong> di grande dimensione elettorale e di<br />
largo radicamento sociale…io sinceramente non vedo quale tenuta<br />
morale e <strong>politica</strong> possano avere i prevedibili, possibili blocchi - sia<br />
contrapposti che al loro interno- perché in competizione e perché<br />
incompatibili per culture, per identità, per storie nella realtà<br />
italiana.<br />
E di quale <strong>politica</strong> si possa mai parlare se soggiogati e<br />
condizionati nell’ambito dei rispettivi blocchi da “una forza<br />
<strong>politica</strong> di grande dimensione elettorale e di largo radicamento<br />
sociale” e, pertanto, inevitabilmente egemone (vedi i democratici<br />
di sinistra…vedi il pericolosissimo nascente Partito Democratico).<br />
102
Di quale <strong>politica</strong> se stretti e costretti nelle maglie di una rete?<br />
La Politica è palestra di idee e le idee hanno bisogno di vivere<br />
libere, in competizione, mai condizionate o mortificate dalle<br />
prepotenze o dai doveri di convivenza di certe alleanze ancorché<br />
ibride.<br />
In un sistema bipolare, di per sé anomalo, è difficile<br />
individuare i responsabili delle scelte ancorché perverse e<br />
discutibili ed è difficile sfuggire alla tentazione di esercitare una<br />
egemonia letale per la libera circolazione del consenso ed è facile<br />
essere soppiantati in presenza di forze abilissime nel fagocitare i<br />
piccoli e soffocare i diversi.<br />
In questo senso, i poli rappresentano la miscela esplosiva di<br />
una abdicazione inequivocabile che mette fine all’indipendenza<br />
<strong>della</strong> <strong>politica</strong> e delle idee.<br />
<strong>Il</strong> Paese intero ha sete di autenticità, di libertà, di semplicità e<br />
mal sopporta i blocchi, i rompicapo e da destra e da sinistra questa<br />
prostituzione di anime, di culture, di facce storicamente e<br />
fisicamente incompatibili.<br />
Dovrebbe capirlo un personaggio di grande livello come il<br />
filosofo Massimo Cacciari piuttosto che chiedere professione di<br />
unità delle sinistre che poi, alla resa dei conti, non sappiamo fino a<br />
che punto sinistra e destra siano in grado di elevare e riscattare<br />
l’Uomo o, piuttosto, di avvilirlo nella pratica delle fameliche e<br />
distorte ambizioni di potere e nelle irrefrenabili rivendicazioni<br />
interne al sistema in una competizione convulsa, ma all’ultimo<br />
sangue, per la presa <strong>della</strong>…Bastiglia.<br />
Affondiamo in un sistema articolato di fogne olezzanti e siamo<br />
giunti al punto che un Paese intero dovrebbe sollevarsi di fronte<br />
all’insufficienza, all’ipocrisia, alla pericolosità degli uomini,<br />
all’incapacità di cogliere le cose semplici.<br />
Invece questo Paese va a votare con spiccato senso civico<br />
illudendosi di “scegliere” e di “determinare”, ma le distanze da<br />
prendere sono enormi.<br />
103
Ci stiamo avvelenando la vita nonostante la vita ci sia stata data<br />
semplicemente in gestione per arricchirla e per santificarla.<br />
Che senso ha per il filosofo Cacciari e per gli Uomini di<br />
cultura e per gli Uomini di pensiero stare al gioco, assecondare<br />
queste ibride, ansimanti, squilibrate prospettive politiche di un<br />
centro sinistra agitatissimo e frastagliato, incapace di<br />
programmare credibili Governi sociali e di sviluppo per questo<br />
nostro Paese nel quadro di un corretto spirito di coalizione?<br />
Non sarebbe dovere <strong>della</strong> cultura spingere per nuove ipotesi di<br />
esercizio dell’attività <strong>politica</strong> restituendo ai Partiti quella<br />
originaria libertà di espressione coerente, ciascuno, con la propria<br />
visione <strong>della</strong> storia, <strong>della</strong> cultura e anche “confessionale” <strong>della</strong><br />
propria esperienza <strong>politica</strong>?<br />
Così il problema degli immigrati, spina nel fianco delle civiltà<br />
avanzate.<br />
Se il mondo non si mobilita perché le intelligenze, i talenti, le<br />
energie, i giovani siano organizzati, finanziati, supportati nelle<br />
terre di origine, siano educati ed incoraggiati a restare piuttosto<br />
che a fuggire mettendo in mora quei governi e quegli Stati che li<br />
espellono, li mettono in fuga, li affamano. Se il mondo non apre il<br />
cuore , se non mette in moto tutte le strategie politiche e<br />
diplomatiche possibili per un grande salto di civiltà secondo un<br />
concetto ed una <strong>politica</strong> sempre più irrinunciabili di terra comune,<br />
di casa comune, di destino comune, avremo sempre più invasioni<br />
oggi pacifiche e domani meno pacifiche di disperati desiderosi di<br />
vivere e nessuna legge riuscirà a fermarli.<br />
Siamo stati un popolo di emigranti (60milioni nel 1900!) ed<br />
abbiamo pagato un prezzo altissimo in termini non quantificabili<br />
di vite umane, di dolore, di sofferenze, di lacrime al sogno<br />
americano, al sogno argentino, al sogno venezuelano…al sogno di<br />
una vita migliore.<br />
Storie agghiaccianti rimosse dal tempo, storie inghiottite dal<br />
profondo degli oceani ieri, nell’oblio oggi tanto da segnare i nostri<br />
104
cuori di indifferenza e di crudeltà verso le moltitudini che<br />
approdano disperate alle nostre coste verso il “sogno” italiano.<br />
Temiamo presenze criminali nel nostro Paese dimenticando o<br />
ignorando che molte famiglie criminali all’estero, soprattutto negli<br />
Stati Uniti d’America, portano cognome italiano, ma abbiamo<br />
altresì esportato straordinarie energie integratesi e propulsive di<br />
sviluppo.<br />
Ci fotte la paura di dover dividere un pezzo di pane.<br />
E sia, ma come non rivivere nelle storie e nelle tragedie degli<br />
altri le storie altrettanto tragiche vissute dai nostri padri e<br />
trasformare le nostre paure, le nostre diffidenze e i nostri egoismi<br />
in amore profondo, in compassione, in pietà e in solidarietà attiva<br />
alimentando, tutti i popoli avanzati, un processo culturale e sociopolitico<br />
mondiale, presso i loro paesi di origine, di rimozione di<br />
quelle condizioni ostili alla vita e ad ogni sorta di legittimo<br />
progresso anche e spesso in presenza di enormi ricchezze negate<br />
allo sviluppo dei popoli.<br />
Un dovere di civiltà, un debito di umanità cui non possiamo<br />
sottrarci, ma non sarebbe da scartare l’ipotesi di rivendicare presso<br />
i Governi di quei popoli in fuga un concorso economico per le<br />
notevoli spese di ospitalità dall’Italia quotidianamente affrontate.<br />
Intanto, incapaci Governo, Sindaci, pubblici Amministratori di<br />
gestire, nel ricordo di noi emigranti, la delicatissima deriva<br />
epocale e mondiale dell’immigrazione, apriamo, settembre 2007,<br />
una squallida vertenza “punitiva” contro i “lavavetri” stranieri<br />
colpevoli soltanto di praticare una via di fuga al disagio loro<br />
esistenziale.<br />
<strong>Il</strong> problema vero è che in questo Paese tanti, troppi si illudono<br />
e presumono di essere politici ed occupano spazi impropri perché<br />
privi di idee, di fantasia, di creatività e di fede nell’Uomo e sono<br />
invece ispiratori di veri e propri disastri sociali.<br />
Soltanto attivando i piani regolatori fermi, la bonifica, la<br />
ricostruzione dei nostri territori degradati secondo imponenti piani<br />
finanziari internazionali (penso all’Europa, penso alla Banca<br />
105
Mondiale degli investimenti…) si aprirebbero canali, opportunità<br />
insperati di lavoro per gli italiani e per gli immigrati in casa<br />
nostra.<br />
Uscendo una buona volta dall’immobilismo che paralizza il<br />
nostro Paese, chiudendo finalmente la bocca ai tanti, troppi<br />
ciarlatani, alle miserabili polemiche, agli egoismi dei giorni nostri.<br />
E’ come il destino del Sud d’Italia, ma di tutti i Sud del<br />
mondo.<br />
<strong>Il</strong> Mezzogiorno d’Italia è un contenitore incalcolabile di<br />
risorse e di opportunità tradite e disattese dalla <strong>politica</strong> e da una<br />
<strong>politica</strong> di rapina del consenso da parte di incapaci del tutto<br />
innamorati esclusivamente delle proprie ambizioni, disattenti,<br />
distratti, demagoghi, poveri scemi o straordinariamente furbi<br />
divisi tra destra e sinistra, che non investono una lira delle proprie<br />
entrate se non nella follia delle proprie campagne elettorali o delle<br />
loro vite dissolute.<br />
Altro che missionarietà <strong>della</strong> Politica.<br />
Lo stato del mondo, ma lo stato dell’Italia è vergognoso<br />
nonostante le autocelebrazioni e le autoesaltazioni.<br />
E’ cresciuto il benessere, ma è arretrato sempre più l’uomo, la<br />
sua coscienza civile.<br />
La questione meridionale….un eterno equivoco fino a quando<br />
non ne scopriremo i limiti, i fallimenti, le cause, le ragioni dentro<br />
di noi, nella nostra incapacità di rivendicare e di promuovere il<br />
nostro territorio.<br />
E quando penso all’enorme, straordinario patrimonio di valori,<br />
di cultura delle nostre Province, delle Province del Sud e quando<br />
penso alle migliaia di giovani lasciati appassire in questo<br />
contenitore d’oro che è il Mezzogiorno d’Italia e quando penso<br />
alle molteplici iniziative di sviluppo e di progresso negate<br />
all’intelligenza, alla civiltà, alle tradizioni di queste popolazioni<br />
operose, ma mortificate nell’abbandono e nella pigrizia delle<br />
soluzioni allora l’indignazione diventa preoccupante avvisaglia di<br />
rifiuto.<br />
106
Quando ti inchini con la mente e con lo spirito davanti ai<br />
grandi monumenti del passato, davanti alle gigantesche opere<br />
dell’Uomo e quando attraversi con la memoria la straordinaria<br />
storia del nostro Mezzogiorno o di Napoli Capitale e del suo<br />
straordinario protagonismo, avverti tutta la precarietà,<br />
l’insufficienza, l’inconcludenza <strong>della</strong> <strong>politica</strong> di oggi e tutta la<br />
mediocrità <strong>della</strong> gente, che ancora sbanda e subisce e soffre, e<br />
tutta la mediocrità e la buffonaggine di tanta parte <strong>della</strong> sua e<br />
nostra classe <strong>politica</strong>.<br />
Basti pensare al fervore di idee e di opere realizzate durante il<br />
decennio francese (1806-1816) per riflettere sulla mortificante<br />
distanza che ci divide dal migliore passato e da un grande passato<br />
ancorché protagonisti gli stranieri i quali pare che abbiano amato<br />
Napoli più degli stessi napoletani che oggi, più che mai, la<br />
vandalizzano e la sprecano in tutti i modi.<br />
Napoli soltanto ha conosciuto, in questi ultimi decenni, un<br />
gravissimo disarmo industriale e la perdita di autentiche glorie<br />
dalla Cirio alle Manifatture Meridionali allo stesso Banco di<br />
Napoli , da Capitale indiscussa di un Regno a vittima <strong>della</strong><br />
debolezza e <strong>della</strong> strafottenza di una generazione <strong>politica</strong> non<br />
all’altezza <strong>della</strong> grande Storia e degli Uomini che pure ne hanno<br />
segnato gli eventi.<br />
Penso al nostro glorioso, storico Banco di Napoli “svenduto”<br />
e diventato una sorta di satellite dell’Istituto “S.Paolo” di Torino ,<br />
ma dietro l’inaudito silenzio sulla sua sorte pesano<br />
inspiegabilmente omertà, complicità, misteri di una intera classe<br />
dirigente <strong>politica</strong> meridionale, una caduta di dignità, di orgoglio,<br />
inaccettabili abdicazioni ricorrenti nella Storia del Mezzogiorno<br />
d’Italia.<br />
Penso alla scomparsa ingloriosa dell’Isveimer, l’ Istituto per<br />
lo sviluppo economico dell’Italia Meridionale.<br />
Penso all’Ansaldo Breda, ex Ansaldo Trasporti, una delle<br />
massime realtà del nostro storico sistema industriale, di spessore<br />
internazionale, e penso alle preoccupanti avvisaglie di esuberi e<br />
107
cassa integrazione (<strong>Il</strong> Corriere del Mezzogiorno, giovedì 31<br />
maggio 2007).<br />
Tutto a “puttane” in questa nostra disgraziata esistenza per la<br />
cronica latitanza di noi uomini del Sud.<br />
Inauditamente, nel settembre 2004 l’ex Ministro Giulio<br />
Tremonti denunzia la mancanza e quindi la necessità di ripartire<br />
dal Mezzogiorno per far rinascere nel Mezzogiorno una Banca del<br />
Sud e subito è dibattito e subito tutti si affollano sulla stampa<br />
quotidiana a dargli ragione dopo che nella tormentata vicenda del<br />
Banco di Napoli, antichissima, storica istituzione napoletana,<br />
nessuno si era mosso più di tanto quando si poteva e si doveva<br />
intervenire.<br />
Se ne doveva ricordare un uomo del…Nord, ma l’idea<br />
ancorché prevista nell’ultima finanziaria del Governo viene subito<br />
ricusata con la rituale perfidia <strong>della</strong> <strong>politica</strong> contro.<br />
Nonostante l’iniziativa comunque utile allo sviluppo del<br />
Mezzogiorno, le Regioni di centro sinistra alleate nel disertare, il 9<br />
marzo 2006, la cerimonia di presentazione dell’Istituto perché<br />
contrarie ed ostili.<br />
Non basta, ottobre 2004, il Prof. Sergio Sciarelli, <strong>della</strong><br />
Università “Federico II” : “ al Sud serve un’Autorità speciale per<br />
lo sviluppo”, una sorta di Commissariamento?<br />
<strong>Il</strong> Sud sprofonda nei dibattiti, nelle proposte più originali e<br />
più controverse e tutte vanno ascritte a quella interminabile<br />
letteratura sul Mezzogiorno, che si trascina, ricchissima, da<br />
decenni e che ebbe ineguagliabili riferimenti nell’economista<br />
Prof.Pasquale Saraceno(1903-1991)fino allo storico Prof.Giuseppe<br />
Galasso nei giorni nostri.<br />
Intanto, ottobre 2004, chiude la “Birra Peroni”, una ulteriore<br />
testata storica del patrimonio aziendale del nostro Mezzogiorno,<br />
nella più disumana indifferenza.<br />
Ed è evidente che il Sud d’Italia, sempre così dibattuto ed al<br />
centro <strong>della</strong> retorica nazionale, così ricco di risorse palesi e<br />
108
sommerse, sia destinato ad essere cavia piuttosto che motore dello<br />
sviluppo.<br />
I primi anni <strong>della</strong> nostra Repubblica registrarono la nascita e<br />
l’intuizione <strong>della</strong> Cassa per il Mezzogiorno che, discutibile o<br />
meno, con il senno di poi, fu certamente una delle più originali<br />
forme di intervento nel Sud disastrato del dopoguerra.<br />
Oggi tutto viene “rivisitato” e…sconfessato quando i trapassati<br />
non possono rispondere e reagire alla idiozia e alla malafede dei<br />
vivi.<br />
Quel Sud che ebbe in Federico II di Svevia una delle più<br />
esaltanti fortune, uno dei momenti di massimo fulgore, quel Sud<br />
che vide Napoli celebrata Capitale <strong>della</strong> cultura europea, quel Sud<br />
che poté annoverare splendide figure di personaggi illuminati, ma<br />
senza la forza ed il sostegno di uno Stato.<br />
Da una rilettura comparata <strong>della</strong> Storia rispetto ai nostri giorni,<br />
la Napoli dei Normanni, dei Borbone, degli Aragonesi, degli<br />
Angioini… ci ha tramandato, nonostante l’avidità dei feudatari di<br />
allora, più cose mirabili che non questa Napoli dei…Poli e dei<br />
pateracchi di destra e di sinistra.<br />
E se proprio vogliamo parlare delle responsabilità <strong>della</strong><br />
<strong>politica</strong> nella storia del Sud d’Italia allora non c’è Monarchia e<br />
non c’è Repubblica che tengano.<br />
I Reali di Casa Savoia, venuti a Napoli dopo un voto del<br />
Parlamento Repubblicano, sono stati oggetto di indegne gazzarre<br />
esportate attraverso i circuiti televisivi di tutto il mondo a scapito,<br />
ancora una volta, dell’immagine di questa Città nonostante quella<br />
visita abbia registrato il pieno degli alberghi e una presenza di<br />
circa quattrocento giornalisti accreditati da tutto il mondo.<br />
C’è chi non perdona alla monarchia sabauda le sue<br />
responsabilità storiche, ma, segno indecente di contraddizione e di<br />
incoerenza, perdona e continua a perdonare fascismo e<br />
comunismo e le loro inenarrabili ecatombe di morti e perdona e<br />
continua a perdonare, anzi a convivere con gli eredi di fascismo e<br />
comunismo, tangentisti, saccheggi, ruberie, addirittura eleggendo<br />
109
al Parlamento nazionale o nelle assemblee pubbliche personaggi<br />
che hanno largamente approfittato delle risorse pubbliche.<br />
La corruzione è diffusa nel nostro Sud peggio del colera e<br />
mentre si persegue il piccolo reato esisterebbe da sempre un<br />
mercato impalpabile, irriducibile, spietato di compravendita di<br />
occasioni di lavoro, di traffici di stupefacenti, di sfruttamento <strong>della</strong><br />
disperazione, dei bisogni e <strong>della</strong> speranza, ma nessuna<br />
Magistratura è in grado di intercettare e perseguire e nemmeno di<br />
occuparsene con dovizia di uomini e di mezzi.<br />
E chi volete che possa mai firmare una denunzia o di produrre<br />
testimonianze o di produrre prove senza correre il rischio di essere<br />
gambizzato ?<br />
Per cui si fa sempre più strada e si consolida sempre più la<br />
cultura <strong>della</strong> corruzione che paga grazie anche agli scellerati<br />
che…pagano o pagherebbero.<br />
Ecco perché la questione meridionale è un problema serio di<br />
presa di coscienza, di dignità, di orgoglio ed ecco perché il decollo<br />
del Sud è seriamente ostacolato.<br />
Così quando nel corso delle campagne elettorali continuiamo a<br />
venderci indiscriminatamente inventandoci ed erigendo circoli,<br />
comitati “elettorali” senza badare alla qualità del candidato<br />
imbastendo così la più vergognosa rinunzia alla nostra dignità, ma<br />
le indagini sono lente, astratte, svogliate e quasi sempre<br />
assolutorie.<br />
Potremmo produrre ricchezza ed arricchire il mondo attraverso<br />
le nostre singolari potenzialità invece di questuare e sprofondare<br />
nella pattumiera dell’esistere.<br />
Potremmo sviluppare ed esportare un grande contributo non<br />
solo per l’equilibrio nazionale, ma per la costruzione di una nuova<br />
“intelligenza” e di una grande civiltà e di un esaltante<br />
protagonismo riprendendo coscienza del nostro ruolo e <strong>della</strong><br />
nostra vocazione nel Mediterraneo.<br />
Napoli, per la sua posizione geografica strategica, ha doveri di<br />
leadeship <strong>politica</strong>, sociale, culturale, economica, commerciale<br />
110
verso i Paesi e le civiltà del Mediterraneo cui non può rinunziare<br />
senza abdicare alle sue responsabilità storiche.<br />
Un patrimonio incalcolabile di opportunità, di creatività, di<br />
progettualità, di lavoro, di sviluppo per il quale Napoli dovrebbe<br />
essere all’altezza di un attivismo diplomatico di promozione di<br />
rapporti, di pace e di amicizia da fare invidia al mondo<br />
impegnando Università, risorse, talenti, le massime aristocrazie<br />
<strong>della</strong> cultura e dell’economia.<br />
Invece, a Napoli soltanto 418 aziende commerciali operano<br />
con il bacino del Mediterraneo a fronte delle 2630 aziende di<br />
Milano!<br />
<strong>Il</strong> Mezzogiorno d’Italia “problema nazionale”.<br />
E’ del 16 novembre 2004 il grido di dolore del Presidente<br />
Ciampi: “l’inaccettabile divario Nord-Sud”.<br />
<strong>Il</strong> Mezzogiorno d’Italia “problema nazionale” è al centro del<br />
malessere del Paese.<br />
La riduzione delle imposte…<br />
<strong>Il</strong> taglio delle spese…<br />
La riduzione delle imposte ancorché promessa e sbandierata in<br />
quel buffonesco “contratto con gli italiani”, si traduce in una<br />
solenne presa per i fondelli quando il Paese intero non resiste<br />
all’invadente, ossessiva campagna consumistica dei media,<br />
quando il Paese non mantiene quel sufficiente potere di acquisto<br />
necessario alla sopravvivenza esistenziale in una società<br />
organizzata, cresciuta e sviluppata sul più sguaiato e irrefrenabile<br />
consumismo o quando, in poche parole, alla riduzione delle<br />
imposte corrisponde l’aumento dei costi <strong>della</strong> vita.<br />
Quando la riduzione delle imposte significa compromettere le<br />
entrate degli enti locali o autorizzare gli enti locali ad istituire<br />
nuove aliquote per il mantenimento dei servizi essenziali.<br />
In altre parole quando la riduzione delle imposte non è il<br />
risultato di una imponente fase di sviluppo del Paese registrandosi,<br />
purtroppo, nella situazione italiana di fine 2005, il calo <strong>della</strong><br />
111
produzione industriale, ritardi nell’innovazione e nelle<br />
conoscenze, problemi strutturali preoccupanti.<br />
Mentre i Poli si scannano fra di loro nella insopportabile<br />
diatriba di questa allucinante seconda Repubblica, il Paese, ma<br />
soprattutto il Sud d’Italia, è attraversato da una diffusa, quanto<br />
intrepida criminalità per l’attendismo, le responsabilità e spesso le<br />
collusioni dei pubblici poteri.<br />
L’ipocrisia è alle stelle perché è fin troppo chiaro che del<br />
Mezzogiorno d’Italia non se ne fotte nessuno.<br />
Non a caso il grido di dolore del Capo dello Stato nel corso<br />
<strong>della</strong> Sua visita a Caltanissetta.<br />
Basterebbe soffermarsi sui titoli dei giornali del 23 novembre<br />
2004: “nuovo scontro nella maggioranza…Berlusconi e alleati,<br />
frattura più grave”…”naufraga la lista unica dell’Ulivo”…”mafia<br />
e <strong>politica</strong>: decine di arresti…indagato il Presidente (Ds) <strong>della</strong><br />
Regione Basilicata e deputati di entrambi i poli”…”solidarietà di<br />
Fassino al Governatore” …<br />
Gennaio 2006: 86 Comuni <strong>della</strong> Campania sotto inchiesta…!<br />
Così Napoli, da Capitale indiscussa del Mezzogiorno, viene<br />
celebrata, novembre 2004, immeritatamente, come Capitale e<br />
crocevia del crimine piuttosto che essere sollevata e liberata dai<br />
suoi mali da una presenza <strong>politica</strong> all’altezza delle sue<br />
straordinarie risorse e potenzialità.<br />
Dopo che il Presidente Ciampi, attraverso l’iniziativa e il<br />
battesimo del G/7 ne aveva favorito il rilancio mondiale.<br />
Così una parte <strong>politica</strong> osa stoltamente invocare per Napoli la<br />
nomina di un super Commissario alla…criminalità.<br />
E c’è chi ancora stoltamente invoca l’esercito.<br />
Così Napoli esporta una fama nefasta, letale per la sua<br />
innocenza e per la sua grande Storia e dico Napoli per dire<br />
Palermo, per dire il Mezzogiorno d’Italia perdurando le lacrime di<br />
coccodrillo di quanti se ne servono per affondare le proprie<br />
incapacità operative, la propria impotenza nella demagogia.<br />
Incapacità…impotenza…<br />
112
E i giovani sempre più incattiviti dall’inerzia e dalla corruttela<br />
del quadro di governo delle proprie esistenze, delle proprie<br />
aspirazioni.<br />
Quando la <strong>politica</strong> non si può limitare alla semplice attività di<br />
prevenzione, ma deve rimuovere, promuovere, redimere,<br />
legiferare, gestire crescita e sviluppo del territorio.<br />
Come favorire, incoraggiare l’avvento e la mobilitazione di<br />
centinaia di iniziative produttive nel Sud d’Italia con esenzione<br />
decennale dalle imposte e conferendo, in offerta gratuita o<br />
comodato d’uso, suoli per i nuovi insediamenti produttivi in una<br />
logica di contrasto alla disoccupazione ed alla criminalità, in una<br />
logica, cioè, di salute pubblica.<br />
Come, parallelamente, la predisposizione e l’allestimento, in<br />
alternativa alle carceri sempre devastanti e fuorvianti, di veri e<br />
propri campi di lavoro e di rieducazione per trasformare il<br />
malessere in redenzione e recuperando energie e strutturando<br />
uomini spesso vittime dell’ambiente e <strong>della</strong> società stessa.<br />
Aggredire il Mezzogiorno “molle” attraverso una<br />
mobilitazione attiva, incessante, competente, amorevole piuttosto<br />
che sprecarsi in analisi, vertici, tavoli di…lavoro, soluzioni<br />
deludenti.<br />
Ricordo che il Comune di Napoli poteva vantare la proprietà di<br />
migliaia di ettari in Puglia a rischio “usucapione” perché<br />
abbandonati, non gestiti piuttosto che essere destinati ad attività<br />
produttive e non si è mai riusciti a saperne di più.<br />
<strong>Il</strong> Mezzogiorno “problema nazionale” o barzelletta nazionale?<br />
E’ questa una fase drammatica <strong>della</strong> vita italiana segnata<br />
dall’incompatibilità fra i poli e dentro i poli.<br />
113
La grande illusione<br />
C’è chi sogna ed auspica il ritorno, la ricostituzione, la<br />
rifondazione di un grande Partito Democratico Cristiano, ma con<br />
quali presupposti?<br />
Disseminati, “sparpagliati” in più tronconi a rimorchio di<br />
Berlusconi e di Rutelli, gli ex democratici cristiani testimoniano<br />
l’imperdonabile crollo di una fede.<br />
Come abbiano potuto e con quanta disinvoltura mimetizzarsi<br />
nelle pieghe accomodanti dei rispettivi poli ora nella Lista Dini<br />
per un seggio di Senatore ora in Forza Italia per un posto di<br />
Ministro ora in AN per un posto di Deputato…<br />
E la vergogna <strong>della</strong> gente che pure li vota senza penetrarne e<br />
valutarne la miserabilità.<br />
Le scelte di Casini, di Buttiglione, di Segni, di Gargani, di<br />
Castagnetti, di Rosy Bindi, di Enrico Letta, di Franceschini, di<br />
Giovanardi, di Follini, di Pisanu, di Franco Marini…come<br />
l’acquiscenza di Ciriaco De Mita, di Nicola Mancino…e di tanti e<br />
tanti altri ancora al nuovo corso, alla grande frittata registrano una<br />
disinvolta e irresponsabile lettura <strong>della</strong> Storia <strong>politica</strong> di questo<br />
Paese. Un tradimento inaccettabile delle ragioni che segnarono<br />
l’esperienza <strong>politica</strong> dei Cattolici nata proprio dal PPI di Luigi<br />
Sturzo. Una vera e propria profanazione del patrimonio politico di<br />
Alcide Degasperi e di quel Messaggio ai “liberi ed ai forti”<br />
indelebile e quanto mai attuale nella situazione <strong>politica</strong> che stiamo<br />
vivendo.<br />
Come pure l’incoerenza e la provocazione di certi appelli e di<br />
certi moniti in materia di malcostume politico.<br />
Hanno voglia di girarla la pizza, sono orribili se non<br />
mostruosi nella loro ipocrisia esercitata invocando i valori, la<br />
famiglia, Degasperi …e sempre più osando.<br />
114
Incoerenti appelli quando di Degasperi e di Moro, di valori e<br />
di famiglia c’è tutto interamente da imparare e umilmente da<br />
testimoniare.<br />
L’olocausto ed il sangue di Aldo Moro ancora gridano<br />
vendetta per lo scempio avvenuto di uno straordinario patrimonio<br />
politico ad opera di una generazione di scellerati.<br />
Da più parti si auspica un ritorno del centro al…centro, ma<br />
“senza nostalgia”.<br />
Infatti…”senza nostalgia”.<br />
Perché i personaggi che dissertano di “centro” non hanno mai<br />
creduto e non credono in niente tranne che nella propria nostalgia<br />
del potere. Giammai <strong>della</strong> Storia e di una grande Storia.<br />
Perché la ricostituzione di un grande centro presuppone il<br />
coraggio di uscire dalla prigione dei poli, di rivendicare ciascuno<br />
la propria, libera identità, di confluire, da destra e da sinistra nella<br />
rinnovata casa madre delle proprie radici, di rinunziare alle cariche<br />
usurpate sulle ceneri del passato, di ritornare alla Politica autentica<br />
sul territorio abiurando l’attuale, demenziale sistema.<br />
<strong>Il</strong> sogno di una grande Democrazia Cristiana ripulita dei filtri<br />
sporchi e restituita alle sue ragioni fondanti attraverso una vera e<br />
propria Costituente.<br />
Una rivoluzione nel tempo pagante, ma che richiede una<br />
straordinaria caratura ormonale.<br />
E figuratevi se da Casini a Castagnetti…possiamo mai<br />
attenderci una tale rivoluzione.<br />
Tanti, dal basso, sperano nel ritorno <strong>della</strong> Democrazia<br />
Cristiana senza capire che pochissimi, in alto, amano riproporla<br />
con il suo nome e cognome perché i più sono chiaramente vinti e<br />
colti dal rimorso di averla distrutta.<br />
Essere democristiano oggi comporta coraggio, comporta un<br />
ritorno allo “spirito delle catacombe”, alle ragioni, agli eroismi dei<br />
pionieri nel senso di una riscoperta del Vangelo di Cristo per<br />
aprire e segnare nel Paese una nuova ricostruzione.<br />
115
L’ultima, ennesima infamia è stata decretata il 9 marzo 2002<br />
con l’ammaina bandiera, con la calata delle serrande del Partito<br />
Popolare Italiano sancite da una assemblea plaudente di pecore<br />
sempre pronte e disponibili al riciclaggio ed alla prostituzione pur<br />
di sopravvivere alle incredibili sortite <strong>della</strong> <strong>politica</strong>.<br />
La farabutteria <strong>politica</strong> non ha limiti. A destra come a sinistra<br />
nel gioco scellerato delle parti e degli interessi privati.<br />
Da protagonisti a…gregari!<br />
Ancora un calcio alla Storia.<br />
Se è vero come è vero che il Partito Popolare Italiano, pur<br />
collocato e guardando a sinistra secondo la linea di Degasperi e la<br />
cultura <strong>della</strong> nostra Costituzione Repubblicana, poteva e doveva<br />
rappresentare lo zoccolo duro, l’ultimo residuo baluardo di quella<br />
straordinaria esperienza dei Cattolici impegnati in <strong>politica</strong>, non<br />
era proprio necessario, né opportuno, né saggio decretarne la fine<br />
per confluire nella…Margherita, questa ennesima invenzione tutta<br />
“laica” e profana del nostro infantilismo politico, questo ulteriore<br />
capitolo di infame, spietata lottizzazione <strong>politica</strong>.<br />
La Margherita, l’Ulivo, l’Unione…Rutelli, Prodi, Fassino, De<br />
Mita, Castagnetti, Rosy Bindi, Parisi, Marini, Pecoraro<br />
Scanio…ma…che c’entra l’Italia?<br />
Ancora una volta e definitivamente a rimorchio, ma dalla<br />
“Margherita” al… crisantemo il passo è breve.<br />
E come è possibile che si voglia promuovere la <strong>politica</strong><br />
attraverso le frittate delle ideologie, delle storie, dei simboli e<br />
affidandosi a personaggi le cui storie sono storie di interessi<br />
privati, di furberie raggiunti sul campo come la sistemazione di se<br />
stessi, <strong>della</strong> propria moglie, <strong>della</strong> propria famiglia e continuare<br />
così nella pretesa di fare carriera.<br />
La lotta è squallida.<br />
Come si può prescindere dalle storie ed assecondare velleità,<br />
ambizioni ingiuste, smisurate per le quali va premiato chi passa<br />
dalla DC a Forza Italia ad AN alla lista Dini e da Dini a Mastella<br />
116
con una disinvoltura scandalosa, una sorta di banditismo politico<br />
inaccettabile.<br />
Che razza di <strong>politica</strong> è questa, lasciando i pezzi migliori per<br />
strada?<br />
La <strong>politica</strong> terra di conquista di parassiti, di filibustieri, di<br />
incolti, di avventurieri e si ripetono quelle rituali idiozie di essere<br />
“aperti alla gente…”.<br />
Si fanno simulacri di congressi e vengono fuori personaggi<br />
devastanti, senza controllo, e si ripetono “riti satanici”.<br />
Così il primo Congresso <strong>della</strong> “ Margherita” in quel di Rimini<br />
il 12 marzo 2004: i soliti, ricorrenti nomi, le solite attribuzioni per<br />
quote di rappresentanza, le irriducibili, vecchie cariatidi…<br />
‘A zezzenella è doce….<br />
C’è un adeguamento e c’è una assuefazione che fanno schifo.<br />
Una svendita disinvolta degli ideali, l’abiura incosciente di<br />
una grande storia scadendo, di fatto, al servizio di criminali<br />
furbizie.<br />
E come è possibile che esistano ancora platee di ingenui, di<br />
sprovveduti, di disinformati, di inconsapevoli, di ottusi pronti e<br />
disposti a favorire e sostenere quanti, per la loro ipocrisia,<br />
alimentano il disgusto, la nausea <strong>della</strong> <strong>politica</strong>?<br />
Come è possibile rinunziare al proprio nome e cognome, alla<br />
propria identità, alla propria Storia, alle proprie radici, alla propria<br />
casa scivolando da Degasperi a…Castagnetti…a Parisi…a<br />
Rutelli…e così via?<br />
E il popolo <strong>della</strong> “Margherita” si rende conto <strong>della</strong><br />
inconsistenza di una leadership e <strong>della</strong> gravità di essersi<br />
consegnati o prostituiti gli ex popolari alle velleità di un Rutelli?<br />
E non finisce qui.<br />
L’ultima fantasia, l’ultima degenerazione <strong>politica</strong><br />
dell’irrefrenabile processo riformista, progressista, incarnato dagli<br />
scalpitanti personaggi che vanno da Piero Fassino a Francesco<br />
Rutelli…il Partito Democratico!<br />
117
“<strong>Il</strong> Partito Democratico” per scimmiottare l’Americano?<br />
Più si va avanti e più si degenera con la complicità dei media,<br />
con la condivisione di tanti giornalisti pur splendidi, ma figli di<br />
quest’epoca di senza Dio, che vuole praticare un taglio netto tra<br />
spirito e materia (il laicismo!!!), tra Storia e squallida cronaca in<br />
nome di una presunzione “<strong>politica</strong>” inarrestabile e delirante.<br />
Leggi Gianni Riotta, Corriere <strong>della</strong> Sera del 19 giugno 2006<br />
“lo slancio che non c’è”. Gianni Riotta lamenta la mancanza di<br />
“un lievito ideale nella tormentata genesi del partito democratico<br />
italiano”.<br />
<strong>Il</strong> “Partito democratico” per confondere e massificare ancor<br />
più le anime, le culture, le identità, le storie, le esperienze nella<br />
follia dei protagonisti più scellerati.<br />
La determinazione comunque perversa di oscurare ed<br />
annichilire la presenza e la forza dei cattolici- che sono stati<br />
fondamentali nella ricostruzione del nostro Paese- per oscurarli e<br />
fagocitarli nella marmellata di Rutelli, di Fassino e nuovi invasati,<br />
ma chi sono i Cattolici?<br />
Chi sono i rappresentanti dell’area cattolica? Quelli autentici,<br />
quelli veri, quelli autorevoli, quelli coerenti, quelli indomiti nel<br />
clima presente di disarmo totale, di doppia vita, di lassismo, di<br />
rissa, di divisione e tali da sostenere l’identità cristiana del nostro<br />
Paese?<br />
Una confusione intollerabile, schiene piegate…<br />
<strong>Il</strong> “Partito democratico”…<br />
Dopo aver sconvolto il Paese con il sistema bipolare oggi ti<br />
inventano e ti impongono il “Partito democratico”, ma i partiti<br />
militanti nella prima e seconda Repubblica non erano e non sono<br />
“democratici” ?<br />
Da Fassino a Prodi a D’Alema a Bassolino a Rutelli….a De<br />
Mita a Marini…a Rosy Bindi a Enrico Letta a Walter Veltroni…<br />
andrebbero interdetti, confinati perché il progettato “Partito<br />
democratico” è <strong>politica</strong>mente un gravissimo, ulteriore attentato<br />
alla buona fede pubblica, una ennesima, violenta turbativa alla<br />
118
quiete pubblica senza essere delegati dall’elettorato, ma<br />
trascinando e piegando l’elettorato in corso d’opera al loro<br />
progetto.<br />
Piuttosto che liberare le culture, le identità, le storie<br />
restituendole al loro protagonismo.<br />
Quel “Partito democratico” che dovrebbe cambiare l’Italia, che<br />
dovrebbe cambiare la <strong>politica</strong> con gli stessi avanzi, dopo tutto,<br />
<strong>della</strong> storia <strong>politica</strong> italiana riciclati a più non posso ed ancora una<br />
volta verrebbero e verranno sedotti, adescati, fagocitati i giovani,<br />
finanche i sedicenni!, nella prospettiva ingannevole e paralizzante<br />
di un enorme pasticcio, nell’ingranaggio ingannevole ed illusorio<br />
di una consumata e strategica macchina propagandistica.<br />
Una violenza inaudita sulla sprovveduta, innocente, speranzosa<br />
gente.<br />
Una operazione di raffinata filibusteria <strong>politica</strong> contrabbandata<br />
ancora una volta per esigenza di stabilità e di governabilità,<br />
piuttosto che denunziare una sete di egemonia e di occupazione<br />
del potere.<br />
Questa è la vera crisi <strong>della</strong> <strong>politica</strong> che passa e si manifesta<br />
attraverso la crisi degli uomini indisponibili, refrattari ed ostili ad<br />
una vera, autentica riconversione.<br />
Gli italiani cederanno alla macchina ingannatrice delle parole,<br />
alle odiose lusinghe per poi restare con un pugno di mosche nelle<br />
mani.<br />
Era ed è inevitabile la corsa degli amici e degli amici degli<br />
amici, lo scatenamento dei galoppini, l’inaugurazione di circoli e<br />
di comitati, la complicità incosciente degli organi di stampa,<br />
l’ennesima prostituzione collettiva.<br />
L’ipocrisia <strong>della</strong> “società civile” più volte invocata per<br />
affascinare, sedurre, piegare, affasciare e compromettere<br />
“<strong>politica</strong>mente” le libere, ma innocenti intelligenze al progetto di<br />
“partito democratico”.<br />
Ed è sconcertante, infatti, che personaggi di grande levatura<br />
non sappiano resistere alla voglia di tifare per gli amici<br />
119
“candidati” prestando così il fianco e l’anima alla grande<br />
fregatura.<br />
Così nel mondo dell’arte: Antonello Venditti, Francesco De<br />
Gregori, Roberto Vecchioni, Renzo Arbore, Pippo Baudo, Gigi<br />
Proietti…tutti schierati con Walter Veltroni in una sorta di<br />
condivisione amicale.<br />
Walter Veltroni…l’uomo che viene dal…futuro!!!<br />
Una operazione costosissima, inopportuna condotta nell’ottica<br />
malata di un “nuovo” astratto, banale, scontato, che asseconda le<br />
ambizioni e soltanto le ambizioni di soggetti cresciuti nella cultura<br />
miserevole dell’appartenenza e delle ideologie tradite, ma con<br />
quali testimonianze di vita, con quale spirito profetico?<br />
<strong>Il</strong> solo congresso di “dismissione” del Partito dei democratici<br />
di sinistra per aprire le porte al sogno del Partito democratico,<br />
celebrato a Firenze presso il “Palmandela” nell’aprile 2007,<br />
sarebbe costato 2milioni di euro, cioè 4miliardi di vecchie lire!<br />
Per dire dove può arrivare l’incoscienza degli uomini ancorché<br />
chiamati a farsi carico delle sofferenze del Paese.<br />
Mentre il Paese precipita ogni giorno di più nelle<br />
disuguaglianze, nell’insofferenza, nei disagi, nelle negligenze,<br />
negli sperperi, nelle ruberie, negli scandali, nelle inefficienze, nel<br />
cinismo dei comportamenti, nell’impotenza, nella sistematica<br />
profanazione del territorio questi signori promotori del Pd<br />
avanzano a carro armato, con cinica determinazione, con<br />
allucinante disinvoltura incuranti delle voci imploranti di un Paese<br />
moralmente a pezzi.<br />
Siamo all’anno zero. Un Paese dato alle fiamme (estate 2007)<br />
senza soluzioni scientifiche ed impiantistiche di prevenzione e di<br />
intervento, senza capacità di intercettazione delle cause e dei<br />
delinquenti responsabili del disastro, piani regolatori congelati,<br />
mancanza di case, giovani con le spalle al muro, paesi ancora<br />
senza luce e senza acqua, ricerca scientifica asfittica, degrado<br />
edilizio ed urbanistico, piani di attuazione eterni, una <strong>politica</strong><br />
sociale risibile, famiglie disperate, la violenza esasperante<br />
120
dell’euro, la delittuosa gestione dei rifiuti in Campania e<br />
l’incapacità di soluzioni organiche, l’abbandono delle coste…<br />
<strong>Il</strong> “Partito democratico” : “una testa, un voto…”!<br />
Io dico: una testa, un “vuoto” …a perdere!<br />
E quel “Partito democratico”, cosiddetto, che vorrebbe<br />
rappresentare il “nuovo”, che blatera di nuovo, in sole ventiquattro<br />
ore, il 22 giugno 2007, chi sa per mano e per ispirazione di quali<br />
complottisti, di quali forze interessate fa il nome di Walter<br />
Veltroni, te lo mette in gioco ed è già candidato leader!<br />
<strong>Il</strong> testimone storico del comunismo italiano fattosi<br />
“americano”, fattosi “Kennedyiano”, il quale gioca subito la parte<br />
di chi “non può dire di no”, grande paraculo, e partirà da Torino,<br />
guarda caso la Patria di…Fassino, per lanciare il suo…manifesto.<br />
Incredibile, sconcertante!<br />
Gianni Riotta, direttore del TG1 è pronto, puntuale, a<br />
catturarlo per una lunga intervista e così i media impazziti come<br />
nelle consuete sortite <strong>della</strong> storia.<br />
E’ visibilmente soddisfatto Gianni Riotta, il grande giornalista<br />
responsabile <strong>della</strong> prima rete pubblica, la sera del 14 ottobre 2007,<br />
per il risultato delle…primarie.<br />
3.517.370 di innocenti, forse sciagurati, forse masochisti in fila<br />
per assecondare i capricci di Fassino, Prodi, Rutelli, Veltroni…<br />
Una euforia che denunzia la più sconcertante ignoranza <strong>della</strong><br />
realtà dei nostri territori, delle ragioni vere <strong>della</strong> <strong>politica</strong>, <strong>della</strong><br />
impressionante arretratezza culturale ed esistenziale delle nostre<br />
popolazioni.<br />
Un progetto, il Partito democratico, al quale Prodi dichiara di<br />
aver lavorato da dodici anni…<br />
“Una pagina storica”, “una giornata storica”…<br />
E la chiamano “voglia di partecipazione”, “voglia di Politica”!<br />
Mercoledì 27 giugno 2007 Veltroni annuncia la sua<br />
candidatura e…parla, ma al di là delle immancabili frasi ad effetto<br />
per commuovere e strappare l’applauso incosciente, mi domando<br />
che abbia detto di originale, di nuovo per imbarcare la <strong>politica</strong><br />
121
italiana in questa ennesima avventura nata, a mio avviso, soltanto<br />
per riaffermare ed imporre l’antica egemonia comunista nel Paese.<br />
Veramente Veltroni e “compagni” possono pensare di cambiare<br />
la <strong>politica</strong>?<br />
Senza considerare che Walter Veltroni non ci risulta essere<br />
stato un grande Sindaco di Roma.<br />
Un grande Sindaco si qualifica tale se promuove il riscatto e la<br />
crescita delle periferie degradate piuttosto che la deludente realtà<br />
<strong>della</strong> Capitale denunziata dal Papa in occasione dell’incontro con<br />
gli amministratori di Roma convenuti in Vaticano nel gennaio<br />
2008.<br />
Un degrado che la porrebbe al secondo posto delle Città<br />
degradate subito dopo Napoli, ma Veltroni vuole “cambiare<br />
l’Italia”….<br />
<strong>Il</strong> Partito democratico accoglie sotto il suo tetto, nonostante la<br />
scelta di “correre da solo”, l’Italia dei Valori ed i radicali <strong>della</strong><br />
Bonino garantendo alla Bonino, caso di vittoria, la nomina di nove<br />
parlamentari, un posto di Ministro ed un finanziamento di milioni<br />
di euro…<br />
Una lottizzazione infame, in linea con le vecchie pratiche, che<br />
fa a cazzotti con le ipocrite buone intenzioni.<br />
In teoria si possono evocare, immaginare, sognare svolte,<br />
cambiamenti “epocali”, ma quale <strong>politica</strong> potrà mai vivere senza<br />
apparati, senza correnti, senza lottizzazioni soprattutto in un<br />
partito unico, ma di forze e culture eterogenee, mal disposte a<br />
rinunziare alle proprie ancorché legittime rivendicazioni?<br />
Veltroni, abilissimo regista di se stesso, dovrà strutturare il<br />
Partito cosiddetto “nuovo”, ma dovrà nello stesso tempo<br />
soddisfare appetiti, ambizioni, aspettative, equilibri.<br />
Siamo appena agli inizi <strong>della</strong> grande sceneggiata, <strong>della</strong> insulsa<br />
commedia, <strong>della</strong> roboante sfida.<br />
La cronaca delle primarie ci ha dato già un preoccupante<br />
quadro dello stato d’animo, delle lotte intestine, delle tensioni,<br />
<strong>della</strong> miserabilità dei soggetti in campo.<br />
122
Ne vedremo delle belle e gli ottimisti saranno amaramente<br />
sorpresi e delusi.<br />
Noi che abbiamo una esperienza di sofferta partecipazione<br />
vissuta sul territorio possiamo testimoniare quanto la <strong>politica</strong> sia<br />
incapace di penetrare la cruda, amara realtà, incapace di cogliere<br />
la disperante condizione dell’Uomo.<br />
Ecco perché le arringhe dissacranti di Peppe Grillo<br />
(anti<strong>politica</strong>?) vanno nel senso di una nausea profonda per<br />
l’ipocrisia e la retorica delle parole.<br />
Lo scandalo <strong>della</strong> <strong>politica</strong>!<br />
Senza considerare Marco Follini, “l’Italia di mezzo” (22<br />
ottobre 2006)…, ed il trasferimento al centro sinistra (febbraio<br />
2007) dopo un tormentato, incoerente percorso polemico, ma<br />
voltando le spalle agli elettori che lo avevano votato nella<br />
coalizione di centro destra.<br />
E da sinistra e da destra non la smettono di tormentare e di<br />
ingannare gli italiani.<br />
Così, da destra, nasce il “Popolo <strong>della</strong> Libertà”.<br />
Non sappiamo se è delinquenza <strong>politica</strong> o visione profetica<br />
proporre ed imporre agli italiani nuovi, ulteriori modelli,<br />
formazioni, progetti, scismi nel travaglio incessante, eterno di<br />
visionari o di incoscienti o di squilibrati.<br />
Le identità non si mischiano e non si oscurano, ma vanno fatte<br />
risplendere. Invece, sono tutti maledettamente disponibili a<br />
prostituirsi, a cambiare pelle.<br />
Una linea <strong>politica</strong> criminale attraversa il Paese asfissiandone il<br />
respiro storico.<br />
E’ raccapricciante questo sistema politico e sono<br />
raccapriccianti i protagonisti di questa cosiddetta seconda<br />
Repubblica, tali da far rimpiangere la prima.<br />
Una Babele senza precedenti dove anche persone serie si<br />
prestano alla retorica del “nuovo”, alla discutibile filosofia<br />
“riformista”, alle sconcertanti proposizioni di ulteriori assetti<br />
politici nel tentativo di realizzare ed imporre irriducibili, vecchie e<br />
123
nuove egemonie registrando stati confusionali penosi ed equivoci<br />
madornali soltanto per soddisfare convulse, frenetiche ambizioni<br />
completamente estranee ai veri problemi del Paese.<br />
Una febbre che è segnale preoccupante di infermità mentale.<br />
Orvieto, ottobre 2006, l’ennesima celebrazione del delirio<br />
collettivo di una classe <strong>politica</strong> tormentata e in malafede, ma<br />
estremamente abile nel sedurre, convertire e traviare le masse<br />
disarmate: il pallino del “partito democratico”…<br />
E’ una vergogna!<br />
<strong>Il</strong> Paese vivacchia, sta al gioco infame, applaude, non si ribella,<br />
non si dichiara stanco di questi squilibrati che ti consumano la<br />
vita.<br />
Senza darti niente.<br />
La nuova Politica non può che significare superamento di<br />
collocazioni, di steccati, di appartenenze e identificarsi ed esaltare<br />
ed auspicare pur nel rispetto delle identità, delle culture, pur nella<br />
competizione libera, l’avvento, la costruzione di uomini e donne<br />
universali straordinariamente capaci di esprimere, di diffondere, di<br />
emanare una luce e di trasmettere energia vitale uscendo<br />
dall’angustia miserabile delle demenziali rivendicazioni di destra e<br />
di sinistra.<br />
La Politica dovrebbe essere il luogo <strong>della</strong> speranza,<br />
dell’amore, <strong>della</strong> solidarietà militante, dell’utopia anche, ma<br />
vissuta come una religione dove l’Uomo possa riconoscersi nella<br />
sua dignità, nella sua dimensione più alta.<br />
E’ invece come il luogo <strong>della</strong> perdizione, degli interessi<br />
privati, delle scelleratezze, del conflitto, dell’abiezione, <strong>della</strong><br />
profanazione.<br />
In poche parole, la chiave di lettura di una Politica sta nella<br />
grandezza morale di una leadership, nella statura morale di chi<br />
possa guidare il Paese.<br />
<strong>Il</strong> nodo è nella ricerca di gigantesche e disinteressate visioni<br />
<strong>della</strong> vita da trasferire nelle leggi e assecondando imponenti<br />
politiche a sostegno <strong>della</strong> condizione giovanile.<br />
124
Dopo la caduta degli…dei, non c’è oggi un solo uomo politico<br />
che abbia la statura, lo spessore, il calibro, l’autorità morale, la<br />
grandezza “storica” dello Statista precipitando questo nostro Paese<br />
nell’arroganza, nel caos e nella prospettiva “peronista” del potere,<br />
l’uomo “forte”.<br />
Tra l’ieri e l’oggi, viviamo anni inconcludenti senza<br />
approdare a nessuna soluzione concreta, parole dette e stradette.<br />
C’è sete di amore e di grandi Uomini, di grandi Statisti, di<br />
estrema serietà.<br />
Un ritorno a Degasperi per una seconda ricostruzione.<br />
Se la <strong>politica</strong> si vede e si misura dai risultati, il risultato è<br />
questo che viviamo in Italia ed è vano compiacersi dei dati<br />
elettorali perché qui il discorso sarebbe troppo lungo.<br />
Così il 24 gennaio 2008 cade il Governo Prodi, vittima in ogni<br />
caso del tradimento imperdonabile, rispetto agli impegni presi con<br />
il Paese, di componenti politiche <strong>della</strong> sua maggioranza, l’Udeur<br />
di Mastella, Dini…<br />
Nel tripudio delle opposizioni!<br />
La verità è che il sistema politico è marcio, una sorta di colera<br />
politico imperversa nel Paese.<br />
La caduta del Governo Prodi segna la fine di una lacerante<br />
esperienza <strong>politica</strong>, ma inaugura una ulteriore scalpitante<br />
competizione senza rispetto per le sofferenze di questo Paese.<br />
Perché dal centro sinistra al centro destra la <strong>politica</strong> non<br />
promette una svolta, non offre speranza di conversione, non lascia<br />
intravedere un salto di qualità e di valore nella <strong>politica</strong> italiana<br />
insistendo la preoccupante presenza di forze eterogenee ed<br />
inquinanti dure a morire.<br />
<strong>Il</strong> quadro politico del Paese si presta alle più spudorate,<br />
scandalose alchimie.<br />
Tutti parlano incasellati, ingessati nelle griglie di appartenenza<br />
esercitando una malafede unica.<br />
E’ inaudito ed è intollerabile che un Paese intero debba<br />
assecondare gli ultimatum di Bossi, un angolo di Nord Italia, e che<br />
125
un Parlamento intero continui a blaterare di Costituzione quando e<br />
mentre il quadro esistenziale del Paese sprofonda nell’indifferenza<br />
piuttosto che essere la ragione <strong>della</strong> Politica, ma proprio la ragione<br />
è al collasso.<br />
Sembra incredibile: famiglie che non hanno i soldi per il latte<br />
ai neonati, suicidi per la mancanza di un tetto o per la minaccia di<br />
sfratto o per la mancanza di lavoro, umiliati, disperati che non<br />
sanno a chi bussare, oggi più di ieri.<br />
Eppure la <strong>politica</strong> non muove un dito, ma vara il Senato<br />
Federale, un capriccio di pochi, una pretesa <strong>della</strong> Lega,<br />
moltiplicando i costi di questo Stato disonesto e impazzito dove<br />
non contano più le maggioranze, ma le bande organizzate di<br />
prepotenti e ignoranti.<br />
E’ più forte di loro.<br />
Devono tutti giorni sputare interviste, dichiarazioni, ignoranza,<br />
ma ai guai del Paese non ci pensano proprio.<br />
Ovviamente, tutto si può dire di Bossi e mai che non sappia<br />
fare <strong>politica</strong>, la sua <strong>politica</strong>.<br />
“Cane che abbaia non morde” e tutte le sue dichiarazioni, le<br />
sue intemperanze, le sue pur inaudite sfide, i suoi “toni da<br />
abbassare” sono paradossalmente irrilevanti rispetto alle eleganti,<br />
forbite, civili ipocrisie in cui affonda e sprofonda la <strong>politica</strong><br />
italiana.<br />
Scandalizzano le “uscite” di Bossi, ma non scandalizzano e<br />
non indignano e non imbufaliscono le incapacità, le incredibili<br />
insufficienze, i mortificanti compromessi.<br />
Gli eventi incalzano drammatici, tragici, inesorabili e il nostro<br />
territorio è sempre più fragile, insicuro, imprevedibile e non c’è<br />
stagione dell’anno che il Paese non debba registrare lutti e pianto<br />
per l’incuria e la negligenza dei Governi, per la mancata, organica<br />
messa in sicurezza dell’intero Paese se è possibile, come è stato<br />
possibile, che nel marzo 2005, cioè negli anni tremila, un borgo<br />
intero, in quel di Cavallerizzo di Cerzeto (Cosenza), sia stato<br />
126
lasciato scomparire sotto gli occhi attoniti dei suoi abitanti, ma la<br />
<strong>politica</strong> ci regala il Senato Federale.<br />
Nonostante le denunzie accorate ed allarmate di Sindaci e<br />
comuni cittadini.<br />
Chi è attento alle cronache quotidiane, chi è attento a quello<br />
che accade nella sola Regione Campania dove si svolge una gara<br />
perpetua di irresponsabilità fra ricatti, minacce, uscite dalla<br />
maggioranza…ha intera la dimensione dello squallore e <strong>della</strong><br />
protervia delle forze politiche grazie, purtroppo, ad un sistema di<br />
potere che rende numericamente tutti necessari e indispensabili o<br />
quasi rispetto al quadro politico di appartenenza fino a paralizzare<br />
l’attività di governo, nel bene e nel male.<br />
Così i Signori Bassolino e De Mita, rispettivamente presidente<br />
<strong>della</strong> Giunta Regionale <strong>della</strong> Campania e Segretario Regionale<br />
<strong>della</strong> Margherita, si organizzano per le elezioni regionali 2005 e si<br />
incamminano a vincerle anche attraverso i…listini perché le<br />
elezioni sono l’unico problema <strong>della</strong> <strong>politica</strong> e con i listini<br />
promuovere i fedelissimi.<br />
Così il candidato Presidente del centro destra, Italo Bocchino.<br />
I listini…la più immorale, forse la più illegale delle pratiche.<br />
Violenze insopportabili, ingiustizie somme, operazioni che<br />
ispirano ripulsa e terrorismo insieme.<br />
Terrorismo perché queste denunzie non toccano e non<br />
attraversano la sensibilità, la coscienza dei responsabili, i quali<br />
vanno imperterriti per la loro strada “strafottendosene” di tutto e<br />
di tutti.<br />
Si ha voglia di condannarlo il terrorismo. <strong>Il</strong> terrorismo figlio<br />
delle ingiustizie e dell’odio che anche questi modi disinvolti di<br />
vivere la democrazia ispirano.<br />
Interessi privati, capricci, simpatie nelle scelte che<br />
mortificano, ignorandole, le realtà storiche del territorio.<br />
I listini…persone designate ad entrare di diritto in Consiglio<br />
Regionale senza fare campagna elettorale.<br />
127
E i Signori candidati presidenti, da destra e da sinistra,<br />
ufficializzano i…listini.<br />
Un sistema che imperversa, senza rispetto, indifferente al<br />
territorio, che sottrae energie, talenti, esperienze al suffragio<br />
universale, alla competizione ed alimenta privilegi funzionali alle<br />
proprie strategie di Governo.<br />
Nella Regione Lazio, il Presidente Francesco Storace non<br />
viene rieletto.<br />
Non c’è problema!<br />
Qual’è il problema?<br />
Lo si recupera, alla faccia degli elettori, nominandolo Ministro<br />
<strong>della</strong> Repubblica.<br />
Ministro <strong>della</strong> Sanità!<br />
Nella Regione Campania, l’Assessore uscente Teresa Armato<br />
non viene rieletta.<br />
Qual’ è il problema?<br />
Non c’è problema!<br />
Teresa Armato viene chiamata e riconfermata nella sua Giunta<br />
dal presidente Bassolino…<br />
Come si fa senza Teresa…<br />
Teresa….<br />
Corrado Gabriele, assessore provinciale, viene disarcionato,<br />
rimosso, per essere trasferito alla Regione nella Giunta Bassolino<br />
in quota Rifondazione comunista…<br />
Ennesimo grande uomo, ennesimo grande personaggio…<br />
Predestinazioni inaudite!<br />
Sì, questa <strong>politica</strong> disgustosa non viene colta e biasimata nel<br />
“dormi-dormi” generale delle masse poco attente, distratte,<br />
inconsapevoli, ma c’è anche chi si indigna –pochi- e c’è anche chi<br />
osa comprendere e giustificare.<br />
La <strong>politica</strong> dei condomini di palazzo, amministrati per quote,<br />
per millesimi, in ragione dell’appartenenza, <strong>della</strong><br />
spregiudicatezza, <strong>della</strong> prepotenza, <strong>della</strong> più schifosa delle culture<br />
politiche.<br />
128
Così si è giunti alla nomina di ben 16 Commissioni ed<br />
altrettante presidenze per una più soddisfacente redistribuzione del<br />
potere alla Regione Campania, per tenere tutti buoni e…contenti.<br />
Come possono gli italiani accettare tale stato di cose?<br />
E con questi modelli cosa volete che sia la criminalità se non<br />
l’altra faccia, se non la degenerazione, se non la risposta<br />
fisiologica alle provocazioni, alle licenze, alle libertà “legali”?<br />
Questa sciagurata gestione <strong>della</strong> <strong>politica</strong> inficia la democrazia,<br />
ma ritorniamo agli…”intellettuali”.<br />
Come può la cultura ufficiale non esprimere disprezzo,<br />
piuttosto che schierarsi, simpatizzare, parteggiare per i detentori<br />
di responsabilità politiche e morali ciclopiche?<br />
Senza parlare dello scandalo ricorrente delle candidature di<br />
mogli, di figli, di parenti ed affini comunque proprie delle<br />
monarchie.<br />
Non si rendono conto del male che fanno al Paese con la loro<br />
quotidiana, allegra invadenza delle Istituzioni.<br />
Chi ha un minimo di dignità, con quale animo si presenta alle<br />
urne?<br />
Per votare chi?<br />
Un manipolo di imbroglioni?<br />
Una pletora di infelici?<br />
Una congerie di affaristi?<br />
Un campionario di cantastorie?<br />
Fino a quando potrà reggere questo gioco infame, questa<br />
scelleratezza enorme costringendo gli uomini a vivere non per gli<br />
ideali, ma a buttarsi dove tira il vento?<br />
Perché il tempo sistematicamente speso nel soddisfacimento di<br />
ambizioni e velleità irriducibili se non perverse fagocita<br />
inesorabile le attese imploranti e la vita stessa delle persone.<br />
Intanto non vengono erogati con immediatezza i fondi per<br />
quella tanto strombazzata assistenza agli anziani, per gli illusori,<br />
inopportuni sussidi alla disoccupazione- inventati apposta per<br />
129
l’incapacità di avviare per i giovani provvedimenti concreti di<br />
sviluppo- e per i previsti aiuti ai liberati dal carcere.<br />
Mortificante!<br />
La gente è stanca pure di sentirli, ma loro da destra e da<br />
sinistra, da centro destra e centro sinistra, insistono, non mollano,<br />
irriducibili, impietosi, superpagati, supergratificati, super serviti.<br />
Non parliamo degli Statuti regionali.<br />
Ciascuna Regione non sa più come imbottirli ad uso e<br />
consumo delle proprie velleità e con licenza perfino di ampliare il<br />
numero dei componenti l’Assemblea regionale mentre le Aziende<br />
chiudono e licenziano anche grazie all’inettitudine <strong>della</strong> <strong>politica</strong>.<br />
Da 60 a 80 Consiglieri?<br />
E’ una sfida sorda, anche temeraria alla pazienza del popolo<br />
perché non temono la vendetta <strong>della</strong> storia.<br />
Ciascuna Regione con il suo logo, la sua…bandiera…e quella<br />
italiana sempre più messa da parte.<br />
Dal Regionalismo al…Federalismo!!!<br />
Nei giorni 3 e 4 aprile 2005 si sono tenute in Italia le elezioni<br />
per il rinnovo dei Consigli Regionali e nel quadro di una<br />
fisiologica alternanza ha strepitosamente vinto il centro sinistra<br />
conquistando ben undici Regioni su tredici, ma c’è veramente<br />
poco da essere felici e c’è veramente poco da essere euforici<br />
quando ci sono meriti e ci sono affermazioni che crescono sui<br />
demeriti degli altri piuttosto che sui meriti propri.<br />
E quando consideriamo certe percentuali altissime di consensi<br />
come in Lombardia e in Campania e quando abbiamo la coscienza<br />
onesta del territorio e l’indipendenza e la competenza non<br />
possiamo non gridare che certi risultati equivalgono ad una<br />
bestemmia, alla più totale malafede o imbecillaggine degli elettori<br />
al centro di equivoci madornali.<br />
Quando un personaggio come Antonio Bassolino, per esempio,<br />
continua a “crescere” immeritatamente nella considerazione<br />
nazionale e nella confusione mentale dei suoi democratici<br />
di…sinistra come nell’immaginario collettivo perché non ha<br />
130
antagonisti capaci di opporgli i suoi limiti abissali per il suo<br />
galleggiare impotente sui rifiuti, per la effimera gestione <strong>della</strong><br />
formazione professionale nonostante le imponenti risorse europee,<br />
per la sua antica, ostentata presunzione di verginità <strong>politica</strong>, per il<br />
suo consolidato e ramificato sistema di potere clientelare, per il<br />
collasso sociale dell’intero territorio…<br />
Per la mancata realizzazione di quel tanto auspicato aeroporto<br />
internazionale che doveva costituire una straordinaria occasione di<br />
lavoro e di sviluppo per la Regione Campania, ma i decenni<br />
trascorsi invano rimettono in discussione l’intera questione ed<br />
ogni ipotesi di ubicazione.<br />
<strong>Il</strong> successo di Bassolino e del centro sinistra era scontato a<br />
fronte di un centro destra inetto e di un candidato presidente<br />
insufficiente ed improvvisato, ma certi “trionfi” andrebbero<br />
ragionati e ridimensionati nella drammatica realtà di queste<br />
popolazioni aspiranti a ben altre intuizioni, a ben altri destini<br />
piuttosto che rinviate ancora una volta al mortificante rituale di<br />
lottizzazioni e di “spartenze”, i dosaggi, gli incarichi…per<br />
soddisfare i vergognosi equilibri <strong>della</strong> coalizione cosiddetta<br />
“vincente”.<br />
Oggi, gennaio 2008, Bassolino maledettamente responsabile<br />
del disastro rifiuti in Campania…<br />
La storia e le cronache quotidiane che concorrono a formare la<br />
Storia ci propinano lezioni amarissime, ma sono tutti attestati a<br />
tenere fermo quel filo labilissimo del potere quando bisognerebbe<br />
demolire il castello dei falsi equilibri, delle irriducibili ipocrisie<br />
prima che il tempo consumi nel nulla questa nostra generazione.<br />
Nessuno vuole capire che bisogna fare tabula rasa, uscire dai<br />
comodi equivoci per inaugurare un nuovo modo di fare <strong>politica</strong>,<br />
una nuova concezione dell’Uomo politico, per immettere nelle<br />
arterie <strong>della</strong> <strong>politica</strong> una nuova moralità, una nuova umanità, una<br />
totale rigenerazione ideale fondate sulla capacità di riconversione<br />
<strong>della</strong> propria vita, sulla esemplare testimonianza di vita<br />
abbandonando privilegi, indennità, prebende che irritano ed<br />
131
allontanano quanti- e sono in aumento- non riescono a competere<br />
con questi ritmi scandalosi di vita e dentro questo sistema<br />
esasperante.<br />
La <strong>politica</strong> esige una svolta, una profonda riflessione fondata<br />
finalmente sull’amore essendo la Politica la più alta e nobile<br />
pratica <strong>della</strong> carità.<br />
E’ il momento dei pentimenti, dei rimorsi, di onesta e<br />
coraggiosa riappropriazione <strong>della</strong> propria identità, <strong>della</strong> propria<br />
individualità, di cogliere il senso <strong>della</strong> precarietà e delle più nobili<br />
ragioni <strong>della</strong> vita.<br />
La democrazia italiana ha bisogno di un forte processo di<br />
purificazione e di ossigenazione, di una profonda rivoluzione<br />
culturale che metta in crisi ed estrometta gli “occupanti abusivi”.<br />
Nessuno è al suo posto. Camminano soltanto le cose che<br />
rientrano nei propri esclusivi interessi. Tutto il resto è fastidio.<br />
Dietro la facciata dello sviluppo e del benessere, c’è il crollo<br />
dei sentimenti, il <strong>naufragio</strong> delle idee, il collasso, il vuoto, la<br />
disumana apatia, la perfida indifferenza, il gelo dei rapporti, la<br />
vanità dell’essere, la presunzione del…sapere, le velleità<br />
smisurate.<br />
Non sono questi personaggi che lavorano per il Paese, ma il<br />
Paese che lavora per assecondare le loro velleità e la loro<br />
infedeltà.<br />
C’è un vuoto di amore angosciante.<br />
Come può un Paese così passionale, così disponibile, così<br />
generoso essere occupato da uomini guasti dentro, senz’anima, i<br />
quali, dopo tutto, pare che abbiano passato i peggiori guai <strong>della</strong><br />
loro vita, grigi, freddi, che esprimono indifferenza, calcolo e<br />
cinismo, incapaci di accorgersi dei propri simili se non quando e<br />
se utili ai “fatti loro”?<br />
Non esprimono sentimenti, emozioni, pietà, umanità.<br />
Non conoscono la grandezza delle lacrime.<br />
Cuori spenti, che non vibrano se non per i propri protagonismi.<br />
Incapaci di amare.<br />
132
Le vere condizioni <strong>della</strong> pace stanno proprio nei<br />
comportamenti <strong>della</strong> <strong>politica</strong>, nella sua capacità di veicolare<br />
l’umanità con amore piuttosto che insistere nel cinismo e nella<br />
fredda pratica <strong>della</strong> ragion di Stato, del potere per il potere.<br />
La gente non si sente amata, ma usata.<br />
La strada è lunga, è difficile, è eroica perché la <strong>politica</strong> cambi<br />
cultura, mentalità, modo di essere; cambi pianeta, ma certamente<br />
non saranno i Castagnetti, i De Mita, i Prodi…a parlarci di amore.<br />
La verità è che uomini come Ciriaco De Mita (“ la nostalgia<br />
non è la ragione <strong>della</strong> <strong>politica</strong>” 25.3.2002)…, Pierluigi<br />
Castagnetti, Franco Marini, già Segretari Nazionali <strong>della</strong><br />
Democrazia Cristiana e del Partito Popolare, sono scivolati nella<br />
rete di Rutelli, si sono associati al carro di Rutelli, smarrendo la<br />
Via, abdicando ad una grande Storia, prostituendosi alla<br />
“Margherita” e dalla “Margherita” al progetto di “Partito<br />
Democratico” contrabbandando, nella fantasia galoppante dei<br />
sostenitori, come esigenza di stabilità nonostante pur autorevoli<br />
posizioni ostili nei “Democratici di sinistra” e nella “Margherita”.<br />
Una stabilità che nella <strong>politica</strong> italiana si invoca da…secoli<br />
mancando la stabilità nelle teste.<br />
E pertanto uomini come Ciriaco De Mita,Pierluigi Castagnetti,<br />
Franco Marini…andrebbero esonerati e rimossi dall’agone politico<br />
del Paese per aver oscurato il protagonismo dei Cattolici, da<br />
protagonisti a gregari.<br />
Così pure i Segni, i Casini, i Buttiglione e quanti –e sono tanti-<br />
hanno contribuito a demolire una monumentale esperienza <strong>politica</strong><br />
consegnando l’Italia a Berlusconi.<br />
Osano ignorarti. Lo sguardo nel…vuoto.<br />
Se <strong>politica</strong>mente hai prodotto e produci, per gente come De<br />
Mita non esisti se non rientri nella logica delle sue cose.<br />
Una vita spesa di totale dedizione alla causa delle idee e dei<br />
bisogni del popolo in una grande e complessa Metropoli come<br />
Napoli per essere ignorato dall’Uomo di…Nusco, ma De Mita<br />
incontra Cacciari, il filosofo, quel maggio 2002, ed insieme<br />
133
“dissertano” per il gusto di…confrontarsi in una sorta di scambioduello<br />
di culture politiche, di opinioni, di sogni, di presunzione<br />
profetica mentre le nostre crude realtà precipitano sempre più<br />
l’uomo nel panico e nel dramma dell’esistere.<br />
I filosofi <strong>della</strong> <strong>politica</strong>!!!<br />
Gli “illuminati” !!!<br />
Già…De Mita, il grande ragionatore, la mente, prigioniero<br />
delle sue tormentate elucubrazioni, poteva essere lo strenuo<br />
difensore <strong>della</strong> nostra identità, <strong>della</strong> nostra grande Storia, del<br />
nostro orgoglio, del nostro patrimonio politico. Poteva essere e<br />
rappresentare la denunzia irriducibile di questo sistema balordo di<br />
fare <strong>politica</strong> in Italia, denunziare questa follia del bipolarismo.<br />
Poteva trasformarsi in un protagonista mondiale, in un Capo<br />
Scuola <strong>della</strong> Politica, dare vita ad una Fondazione mondiale di<br />
studi e cultura <strong>politica</strong>, poteva darsi un taglio storico coerente con<br />
i ruoli rivestiti di Presidente del Consiglio dei Ministri e di<br />
Segretario Nazionale <strong>della</strong> Democrazia Cristiana piuttosto che<br />
abdicare ai Suoi veri principi e ridursi a Segretario Regionale di<br />
una “margherita” dai petali incerti e mortificanti per chi viene<br />
dalla grande esperienza democratico-cristiana.<br />
Poteva consegnarsi alla Storia del nostro Paese, avrebbe potuto<br />
ben meritare la nomina di Senatore a vita…<br />
Invece, pensate, Ciriaco De Mita esposto al “veto” di Walter<br />
Veltroni circa una eventuale sua candidatura alla segreteria<br />
regionale del Partito democratico perché “stimo De Mita, ma il Pd<br />
è innovazione”…<br />
Una sorta insopportabile di delirio cui De Mita, dal singolare,<br />
indiscusso spessore mentale e politico, non reagisce rientrando e<br />
combattendo nel suo spazio storico quando la Democrazia<br />
Cristiana di Degasperi sosteneva e tutelava la libertà nel nostro<br />
Paese e Veltroni, comunista, era <strong>politica</strong>mente un “moccioso”<br />
ancora abbisognevole di…latte.<br />
134
<strong>Il</strong> latte vitale <strong>della</strong>…democrazia, ma Veltroni con la<br />
responsabilità di un passato condannato dalla Storia osa parlare di<br />
innovazione e di…”nuovo”.<br />
Quando si perde il senso <strong>della</strong> misura.<br />
“<strong>Il</strong> riccio voleva togliere le zecche di dosso alla volpe di<br />
Esopo, ma lei non glielo permetteva :<br />
Se mi liberi-gli disse- da queste che ormai sono sazie, altre<br />
ne verranno piene di fame”; così un regime politico che<br />
sistematicamente scarica i vecchi, finisce inevitabilmente per<br />
riempirsi di giovani assetati di fame e di potere, ma digiuni<br />
d’intelligenza <strong>politica</strong> : e dove l’acquisiranno del resto, se non<br />
potranno farsi discepoli o spettatori d’un vecchio che governa ?”<br />
( Plutarco, La Politica)<br />
Quelli che sono e vorrebbero essere i protagonisti di oggi sulla<br />
scena <strong>politica</strong> sono tutti figli degeneri di quella vituperata<br />
Democrazia Cristiana e tutti sciacalli impietosi e insaziabili sulla<br />
preda.<br />
Dopo di aver goduto di onori e responsabilità altissime e<br />
lasciando a piedi e con le spalle al muro milioni di democratici<br />
cristiani orgogliosi soltanto dell’appartenenza e di una tessera e di<br />
una fede.<br />
Dopo di averne goduto i favori, le carriere, i patrimoni.<br />
Tutti gli ex DC che hanno soggiaciuto impassibili<br />
all’umiliazione di Tangentopoli prostituendosi alla parabola<br />
Berlusconi, rinunziando alla propria dignità <strong>politica</strong> pur di<br />
sopravvivere piuttosto che fare quadrato intorno ad una esperienza<br />
<strong>politica</strong> tutta da rivendicare attraverso il ricordo dei tanti suoi<br />
“cavalli di razza” fino all’olocausto di Aldo Moro “uomo buono,<br />
mite, saggio…”(Paolo VI), nel ricordo di una straordinaria<br />
religione dell’Uomo che, posta a fondamento <strong>della</strong> Politica, ha<br />
risparmiato agli Italiani i carri armati e le aberrazioni dei regimi<br />
totalitari.<br />
135
Da Segni a Cossiga a Castagnetti a De Mita…a Buttiglione a<br />
Casini…si è consumato quel progetto di dissoluzione di quella<br />
straordinaria esperienza dei Cattolici nella vita <strong>politica</strong> italiana.<br />
Quella esperienza che li ha fatti uomini.<br />
La nascita dell’Unione Cristiani Democratici (UDC) scatena<br />
emozioni in quanti, ingenui, disarmati e coglioni, vorrebbero e<br />
sperano in un ritorno <strong>della</strong> DC, ma è lo stesso Casini a precisare<br />
che la nascita dell’UDC non vorrà mai significare “il ritorno <strong>della</strong><br />
democrazia cristiana! ”.<br />
Quel Casini, furbissimo, che ha avuto la capacità di tagliarsi e<br />
di assicurarsi uno spazio tutto suo, di scegliersi, nella geografia<br />
delle…spartizioni del centro destra, la carica, il ruolo, il<br />
protagonismo di Presidente <strong>della</strong>…Camera dei Deputati.<br />
Quel Casini che non si lascia scappare un funerale, che<br />
pontifica in tutte le occasioni, che lascia chiaramente intuire<br />
velleità, ambizioni, disegni, sogni, destini i più insperati, ma i più<br />
fatalisticamente ricercati alla scomparsa di Berlusconi.<br />
Casini media…invita al…dialogo…ma che vuole mediare?<br />
La Sua scelta di centro destra con Berlusconi e con Bossi fu<br />
soltanto <strong>politica</strong>mente scandalosa ed imperdonabile, un vero e<br />
proprio smarrimento <strong>della</strong> memoria e <strong>della</strong> coscienza, una<br />
posizione intollerabile di opportunismo politico schiacciante, ma<br />
già in piena campagna elettorale, marzo 2006, Casini e Fini<br />
prendono le distanze da Berlusconi così ripagandolo, nel tentativo<br />
di scavalcarlo, dopo aver avuto, rispettivamente, la presidenza<br />
<strong>della</strong> Camera e il Ministero degli Esteri con la vice presidenza del<br />
Consiglio dei Ministri.<br />
Così costringendo Berlusconi ad una spasmodica, frenetica,<br />
febbrile “rimonta” personale con il risultato perdente di quei<br />
famosi pochi voti di scarto che decretarono la vittoria del centro<br />
sinistra guidato da Romano Prodi.<br />
Perchè la logica e la ragione di tenuta dei poli consiste nella<br />
lealtà e nella fedeltà alle alleanze all’interno di ciascun polo<br />
piuttosto che nella pratica dei tradimenti.<br />
136
Maledetti Italiani che non colgono l’ipocrisia, le trappole, le<br />
mistificazioni degli uomini.<br />
Così quel D’Antoni, già leader <strong>della</strong> CISL, aveva avviato una<br />
esperienza <strong>politica</strong> (Democrazia Europea) fondata sulla dichiarata<br />
equidistanza dai poli, trascinando nella sua avventura la<br />
straordinaria e prestigiosa leadership di Giulio Andreotti.<br />
Abbandonato l’originario, fallito progetto, preconizza,<br />
unitamente a Rocco Buttiglione, la saldatura in un unico Partito<br />
dei democratici cristiani nella Casa delle…libertà, ma che non<br />
significhi un “ ritorno <strong>della</strong> Democrazia Cristiana”.<br />
Più tardi, maggio 2004, l’ulteriore travaglio trasferendosi,<br />
Sergio D’Antoni, dal centro destra al centro sinistra, nella<br />
“margherita”!<br />
Allucinante!<br />
Delirio che segue a delirio.<br />
Opportunismo o confusione mentale?<br />
E se dovesse trattarsi di “confusione mentale” c’è proprio da<br />
sperare in questo disgraziato Paese?<br />
Personaggi sempre più irreali e inafferrabili.<br />
La candidatura di Sergio D’Antoni nelle suppletive per la<br />
Camera dei Deputati nel Collegio d’Ischia-Napoli fu una ulteriore,<br />
spudorata violenza <strong>della</strong> <strong>politica</strong> sulla disarmata platea elettorale.<br />
Quando i candidati vengono scelti, catapultati, imposti e<br />
premiati quanto più sono <strong>politica</strong>mente infedeli ed opportunisti e<br />
trasformisti a danno delle cenerentole <strong>della</strong> <strong>politica</strong>, delle storie<br />
affidabili e delle realtà sane all’interno delle proprie, naturali<br />
comunità.<br />
Intanto, a sostegno delle due massime candidature nel<br />
Collegio lasciato vacante dalla Alessandra Mussolini e, cioè,<br />
quelle di Sergio D’Antoni e Amedeo Laboccetta, si sono<br />
precipitati e mobilitati qui- a Napoli-Ischia- Governo,<br />
opposizione, i big (si fa per dire) <strong>della</strong> <strong>politica</strong> nazionale in un<br />
febbrile, forsennato impegno per la conquista del Collegio tra<br />
retorica dello sviluppo, spettacolo e chiara dimostrazione di<br />
137
quanto la credibilità e la fiducia nelle Istituzioni siano allo sbando<br />
e consegnate alla rinnovata truffa delle emozioni e delle promesse.<br />
25 ottobre 2004, risulta eletto Sergio D’Antoni, ma i votanti<br />
risultano essere al minimo storico, appena il 29% alle urne.<br />
In effetti, c’è poco da essere euforici perché votando D’Antoni<br />
fu scelto il minor male, ma le astensioni massicce furono un<br />
preoccupante quanto rispettabile segnale di rifiuto e di<br />
insofferenza, quasi un sussulto di dignità.<br />
Non solo, ma Sergio D’Antoni, eletto Deputato, viene subito<br />
chiamato a far parte <strong>della</strong> Direzione <strong>della</strong> “Margherita” con la<br />
preoccupante disinvoltura propria di questa ricorrente, nefasta<br />
cultura <strong>politica</strong> fatta di arroganza e di prevaricazioni.<br />
Ecco perché c’è poco da essere euforici ed è detestabile la<br />
dabbenaggine o l’incoscienza <strong>della</strong> leadership di sinistra come di<br />
destra nella scelta dei candidati senza una rispettosa, attenta lettura<br />
delle esperienze umane presenti con diritto di “nascita” sul<br />
territorio.<br />
Così Mariotto Segni, figlio di quell’Antonio Segni assurto<br />
all’onore “storico” di Presidente <strong>della</strong> Repubblica Italiana su<br />
designazione di una grande Democrazia Cristiana, non si rassegna<br />
nella sua febbrile insoddisfazione.<br />
<strong>Il</strong> Corriere <strong>della</strong> Sera di sabato 21 giugno 2003 annuncia il<br />
ritorno in <strong>politica</strong> di Mario Segni con la nascita di un “partito<br />
liberaldemocratico in opposizione al centro destra di Berlusconi,<br />
ma anche al centrosinistra”.<br />
Quel Segni che aveva teorizzato la semplificazione e<br />
la…moralizzazione <strong>della</strong> <strong>politica</strong> trascinando gli italiani nella sua<br />
disastrosa utopia.<br />
E i Cristiani? E “l’ispirazione cristiana”?<br />
E Degasperi…e Aldo Moro…?<br />
Siamo democristiani feriti, con le spalle al muro, ma alla<br />
ricerca di uno spazio che non sacrifichi, che non azzeri la nostra<br />
identità, le nostre radici nel gioco perverso dell’attuale vicenda<br />
<strong>politica</strong>.<br />
138
Eravamo “popolari” riconoscendo nel Partito Popolare Italiano<br />
la rappresentazione o il residuo più autentici di quella grande<br />
storia <strong>politica</strong> che va da Degasperi a Moro, ma di fronte alla<br />
scomparsa del PPI viene da domandarci quale protagonismo dei<br />
cattolici e quale <strong>politica</strong>, viene da domandarci a quale Santo<br />
votarci se non spingere per una rivoluzione culturale che<br />
restituisca dignità e identità alla <strong>politica</strong>.<br />
La verità è che è venuta meno nello scenario politico italiano<br />
la forza ispiratrice del Cristianesimo trasformandosi l’unità<br />
<strong>politica</strong> dei cattolici in tanti spezzoni fiacchi, deboli, falsi,<br />
increduli.<br />
La stessa Alleanza Popolare-Udeur di Martinazzoli e Mastella<br />
ci lasciava profondamente perplessi nonostante la professione di<br />
equidistanza e di indipendenza, nonostante la leadership<br />
combattiva e rivendicativa come segno, speranza, bandiera<br />
dell’orgoglio democratico cristiano contro l’appiattimento<br />
squallido dei partiti organizzati nei poli e nella pratica pure<br />
disinvolta dei rapporti di potere.<br />
Ci lasciava profondamente perplessi per l’imprevedibilità delle<br />
scelte, per un metodo camaleontico di gestire le situazioni, per una<br />
condotta estremamente “rivendicativa” del potere. Per quella<br />
sistematica razzia di delusi, di scontenti, di mezze tacche, di<br />
“medicinali scaduti”, di personaggi discussi che offende, turba ed<br />
allontana la parte sana. Per quell’attivismo frenetico che si rifiuta<br />
di ascoltare e di ricercare consigli ed esperienze pur consumate ed<br />
autorevoli, che non privilegia con particolare riguardo piccole e<br />
grandi storie di autentico servizio alla Politica.<br />
Tutti all’ammasso.<br />
Per cui, prendi uno e perdi cento.<br />
Perché la <strong>politica</strong>, quella che piace alla gente, è carattere, è<br />
temperamento, è equidistanza, è capacità di rappresentanza di<br />
interessi reali, ed anche capacità di promuovere l’uomo nelle sue<br />
grandi aspirazioni, ma quel Mastella che pure rivendica visibilità,<br />
spazio, attenzione, dignità <strong>politica</strong>…non altrettanti ne riserva a chi<br />
139
li merita strafottendosene di tutti e mancando di capacità di<br />
selezione e di discernimento delle forze in campo, soprattutto se<br />
critiche e leali.<br />
La ricerca spasmodica del potere e del consenso a tutti i costi,<br />
la <strong>politica</strong> dei numeri, la <strong>politica</strong> che non ci ascolta, che non ci<br />
risponde, che non si redime, la <strong>politica</strong> prepotente, la <strong>politica</strong><br />
incompetente, che ci offende, che ci angoscia, che ci allontana,<br />
che ci delude, che ci tradisce…<br />
Forse il partito che risponde alla nostra cultura dell’Uomo, ai<br />
nostri ideali, alla nostra storia non esiste, ma dobbiamo comunque<br />
occupare uno spazio sul terreno dell’esistente e contribuire a<br />
migliorarlo e renderlo sempre più praticabile.<br />
La battaglia <strong>politica</strong> di Alleanza Popolare Udeur e del suo<br />
segretario politico nazionale, Clemente Mastella, l’Asse<br />
Martinazzoli-Mastella, poteva tendere a realizzare ed affermare<br />
uno spazio politico coerente con la grande tradizione democraticocristiana.<br />
Più chiaramente, se esiste e se può esistere una Lega al Nord<br />
come forza di inquietudine e di rottura nel panorama politico<br />
nazionale perché non avrebbe potuto e non potrebbe esistere una<br />
forza agguerrita, un leader combattivo al Sud del nostro Paese per<br />
uscire, pur praticando una strategia dell’equidistanza e delle scelte<br />
possibili o dell’opportunismo politico di volta in volta<br />
consigliabile, dall’appiattimento nel quale è precipitata la <strong>politica</strong><br />
italiana. Soprattutto dopo l’indegna dismissione del Partito<br />
Popolare Italiano che pure rappresentava almeno l’illusione di un<br />
retaggio storico irripetibile?<br />
Ecco perché siamo indignati perchè speravamo che Clemente<br />
Mastella, così emotivamente disponibile e propenso a rispolverare<br />
ferri vecchi e discussi, nonostante le scottanti esperienze umane<br />
vissute, voglia inaugurare ed imporre con forza dialettica una<br />
<strong>politica</strong> nuova all’altezza di quella grandezza storica che si rifà,<br />
ancora oggi, ad Alcide Degasperi e Luigi Sturzo, praticando<br />
l’equidistanza, una “igienica equidistanza”, puntando sulle forze<br />
140
nuove e vecchie che siano, ma esemplari, ma inattaccabili,<br />
esercitando capacità di ascolto e di discernimento nella platea,<br />
esercitando intelligenza <strong>politica</strong> e lavorando per lo scioglimento<br />
dei poli, magari per un salutare referendum.<br />
Barlumi di speranza.<br />
Cocenti, puntuali delusioni.<br />
Una forza <strong>politica</strong> cresce sulla capacità di clamorose iniziative<br />
politiche (Ufficio Studi), sulla capacità di proposta e sulla<br />
capacità di imprimere una fede, ma ci vuole proprio tanto a capire<br />
che c’è una platea enorme di consensi da recuperare, di cuori e di<br />
intelligenze da infiammare?<br />
Intanto, 30 agosto-5 settembre 2004, a conclusione <strong>della</strong><br />
tradizionale festa dell’Udeur a Telese, Clemente Mastella<br />
apportava l’ennesimo, ulteriore cambiamento alla denominazione<br />
<strong>della</strong> sua formazione <strong>politica</strong> per chiamarsi Popolari-Udeur!<br />
Una festa, quella di Telese, che vede avvicendarsi l’intero<br />
Gotha <strong>della</strong> <strong>politica</strong> italiana tra abbracci e baci.<br />
C’è ancora chi li attende, chi fa festa, chi abbraccia Casini, chi<br />
abbraccia Rutelli…<br />
Quante emozioni…che pena…che ipocrisia…<br />
Purtroppo, Mastella ha rinunziato all’esercizio di un ruolo<br />
storico perché con la nomina <strong>della</strong> Signora Sandra Lonardo<br />
Mastella a Presidente dell’assemblea regionale <strong>della</strong> Campania il<br />
Presidente Bassolino ha imprigionato il suo più conflittuale<br />
antagonista e tutti vissero e vivranno felici e contenti.<br />
Capirete: la famiglia è la…famiglia!<br />
Intanto, elezioni politiche 9/10 aprile 2006.<br />
Governo Prodi.<br />
Clemente Mastella viene “assicurato” alla…Giustizia.<br />
Scherzi a parte, Clemente Mastella diventa Ministro di Grazia<br />
e…Giustizia.<br />
141
Nonostante il modesto risultato elettorale conseguito dalla sua<br />
Udeur, ma il personaggio non fa sconti a nessuno nella sua<br />
irriducibile pretesa di protagonismo, di visibilità e di potere.<br />
Provate ad immaginare, infatti, quale rischio e quale<br />
condizionamento per la vita del Governo ove mai Clemente<br />
Mastella fosse stato sacrificato alle ragioni alte del Paese uscendo,<br />
Romano Prodi, dalla logica mortificante del quieto vivere.<br />
Sabato 22 luglio 2006, mezzo Governo alle nozze del figlio di<br />
Clemente Mastella e di Sandra Lonardo. Ministri, imprenditori….<br />
L’Unione festeggia gli sposi. Nessun invitato di centro<br />
destra…Ceppaloni al centro del mondo tra emozioni,euforia,<br />
fuochi d’artificio, balli, canti…<br />
Risotto allo champagne, bretelle con astice e aragostelle,<br />
filetto di rombo al limone di Amalfi, cestine di scarola e sorbetti.<br />
<strong>Il</strong> tutto bagnato da vino bianco Fiano dei Feudi e champagne. Le<br />
cronache dell’evento riempiono pagine di giornali. Sandra<br />
Lonardo Mastella, la Presidente, si esibisce, scalza, nella<br />
“Tammuriata nera”. Meglio, forse, “scanzonatissima”!<br />
“La famiglia Mastella non ha certo risparmiato soldi ed<br />
energie per le nozze del primogenito” trasformando l’evento<br />
stesso in una straordinaria kermesse di protagonismo politico, una<br />
ostentazione impressionante di potere.<br />
Non si vuole capire che quando si sceglie la vita pubblica e<br />
quando si scelgono i pubblici doveri dovrebbe essere coerente<br />
l’immedesimazione negli ultimi ed evitare ogni manifestazione<br />
che possa turbare le miserie umane e la comune sensibilità.<br />
Ecco, i tanti giovani di questo nostro Paese che<br />
legittimamente anelano a realizzare il loro sogno di amore come<br />
possono non essere feriti da eventi come le nozze del figlio di<br />
Mastella riportate da tutti i rotocalchi soltanto perché figlio di<br />
Mastella!<br />
Non si vuole capire che per salvare questo Paese bisogna<br />
vivere e praticare il modello Degasperi.<br />
142
Non ci sono alternative nel momento in cui si pretendono<br />
sacrifici dagli italiani.<br />
<strong>Il</strong> 27 agosto 2006 festa, con mega torta, per i trent’anni di vita<br />
parlamentare del Sig.Ministro Clemente Mastella!<br />
Subito dopo la rituale rassegna di Telese, sempre con mega<br />
torta, dove confluisce il gotha (?) <strong>della</strong> <strong>politica</strong> e<br />
dell’imprenditoria.<br />
L’indulto, la sceneggiata delle carceri…gli applausi…la<br />
demagogia…, ma il Papa aveva chiesto “un segno di clemenza a<br />
vantaggio di tutti i detenuti” e una straordinaria <strong>politica</strong> di<br />
redenzione e di riscatto per la condizione carceraria tanto<br />
disastrata.<br />
<strong>Il</strong> problema vero è che molti fanno i politici ed i Ministri senza<br />
esserne all’altezza.<br />
Seppure da trent’anni!<br />
Ed ancora….<br />
Pellegrino Mastella, consulente del Ministro Bersani!!!<br />
Puntuale, agosto-settembre 2007, si ripropone l’annuale<br />
rassegna show di Telese, le “Telesiadi”, con la presenza<br />
“trasversale” dei massimi protagonisti dello scenario politico<br />
nazionale e delle tante espressioni dello stato confusionale in cui<br />
versa la <strong>politica</strong> di questo Paese.<br />
Clemente Mastella nel suo ruolo più appagante di “mast ‘e<br />
festa”.<br />
L’Italia sempre più lontana, astiosa, stanca, disturbata,<br />
indispettita.<br />
Le cronache estive danno grande risalto all’attentato subito<br />
dal panfilo di Diego Della Valle ad opera di una “testa calda” cui<br />
sarebbe stato vietato l’attracco di un pontile galleggiante, a<br />
143
Filicudi, e consentito, invece, l’attracco, a Lipari, del panfilo<br />
“Altair” dell’industriale Diego Della Valle.<br />
“Nessun privilegio”, chiariscono i Carabinieri, ma l’ormeggio<br />
deciso per “motivi di sicurezza”.<br />
La sicurezza…perché sul panfilo di Della Valle erano ospiti il<br />
Ministro Guardasigilli, Mastella, e la Sua consorte.<br />
Non ci resta che invidiare Diego <strong>della</strong> Valle per tanta amicale<br />
frequentazione…<br />
In questo Paese avvengono fatti disgustosi, ma c’è una<br />
coscienza pubblica distratta, che minimizza, che assolve, che<br />
“sorvola”, che tarda a “prendere coscienza” fino a quando sarà<br />
troppo tardi.<br />
Vite private che non sono più private perchè assurgono a<br />
modelli irritanti.<br />
Perché chi accetta di portare la croce <strong>della</strong> <strong>politica</strong> deve<br />
cambiare vita.<br />
Intanto, l’attentatore, Alfonso Stramandino, processato per<br />
direttissima e condannato a circa due anni di reclusione.<br />
Giustamente!<br />
.<br />
La diaspora dei Cattolici impegnati in <strong>politica</strong> resta il grande<br />
scandalo dell’intera esperienza storica che ha comunque realizzato<br />
il riscatto del Paese dalla disastrosa degenerazione del<br />
nazifascismo e che ha tenuto fuori l’Italia dal Comunismo, dalle<br />
guerre e da ogni sorta di conflitto armato evolvendo l’intero Paese<br />
nella cultura e nella libertà.<br />
144
Errore madornale mandare in frantumi una gigantesca,<br />
vincente forza <strong>politica</strong> di ispirazione cristiana soltanto profanata<br />
da un manipolo di affaristi <strong>della</strong> <strong>politica</strong>, ma integra ed<br />
inattaccabile nelle sue benemerenze storiche e nel processo di<br />
crescita <strong>della</strong> democrazia in Italia.<br />
L’ignoranza <strong>della</strong> Storia è il dramma del presente quando si<br />
legge poco, si studia poco, si pensa poco, si riflette poco e le vite<br />
sono avvelenate dalle squallide cronache e dai giudizi sommari<br />
dell’uomo sull’Uomo, dei figli verso i padri.<br />
E non c’è, nonostante le stantìe “confessioni” di laicismo,<br />
<strong>politica</strong> che non pratichi una sua religione, una sua ideologia, una<br />
sua filosofia, una sua cultura, una sua intrinseca confessione<br />
“religiosa”. Sia pure l’ateismo, sia pure il…laicismo, sia pure il<br />
capitalismo, sia pure il socialismo, sia pure il comunismo, sia pure<br />
l’islamismo, sia pure il cinismo, sia pure il liberalismo, sia pure il<br />
dirigismo, sia pure il…nazismo…<br />
Ecco perché rivendichiamo uno spazio politico di ispirazione<br />
cristiana, ma di un Cristianesimo autentico, non degenerato, non di<br />
destra e non di sinistra, che ponga l’Uomo al centro dello<br />
sviluppo e ne realizzi la sua straordinaria vocazione.<br />
Si parla spesso di partiti “moderati”. Equivoco enorme nel<br />
nostro caso perché Cristo era un rivoluzionario, il più grande <strong>della</strong><br />
Storia ed oggi più che mai la società segnata nel mondo da eventi<br />
straordinari e sconvolgenti nello stesso tempo ha bisogno di una<br />
rivoluzione cristiana che realizzi una <strong>politica</strong> autentica di<br />
promozione e di elevazione <strong>della</strong> condizione umana avvilita tra<br />
capitalismo, enormi fortune, egoismi intollerabili e povertà e<br />
miseria e malattie e mancanza di acqua ed epidemie.<br />
Grandi sono state le benemerenze dei Cattolici sul piano<br />
storico, ma coloro che hanno macchiato quella singolare<br />
esperienza in <strong>politica</strong> non erano certamente cattolici : erano<br />
infiltrati ed ancora oggi essi sopravvivono dentro questa nuova<br />
ipocrisia <strong>della</strong> “margherita” e del Polo delle…libertà e di Forza<br />
145
Italia con la disinvoltura tipica di chi crede soltanto nei propri<br />
interessi.<br />
“…si sono così udite delle voci secondo le quali, nella nuova<br />
stagione <strong>politica</strong>, una forza di ispirazione cristiana avrebbe<br />
cessato di essere necessaria. Si tratta però di una valutazione<br />
errata perché la presenza dei laici cristiani nella vita sociale e<br />
<strong>politica</strong> non solo è stata importante per opporsi alle varie forme<br />
di totalitarismo, a cominciare da quella comunista, ma è ancora<br />
necessaria per esprimere sul piano sociale e politico la tradizione<br />
e la cultura cristiana <strong>della</strong> società italiana…Un bilancio onesto e<br />
veritiero degli anni del dopoguerra ad oggi non può dimenticare<br />
tutto ciò che i cattolici, insieme ad altre forze democratiche,<br />
hanno fatto per il bene dell’Italia. Non si possono dimenticare<br />
cioè tutte quelle significative realizzazioni che hanno portato<br />
l’Italia ad entrare nel numero dei sette Paesi più sviluppati del<br />
mondo, né si può sottovalutare o scordare il grande merito di aver<br />
salvato la libertà e la democrazia…I laici cristiani non possono<br />
dunque, proprio in questo decisivo momento storico, sottrarsi alle<br />
loro responsabilità. Devono piuttosto testimoniare con coraggio<br />
la loro fiducia in Dio, Signore <strong>della</strong> Storia, e il loro amore per<br />
l’Italia attraverso una presenza unita e coerente e un servizio<br />
onesto e disinteressato nel campo sociale e politico, sempre aperti<br />
a una sincera collaborazione con tutte le forze sane <strong>della</strong><br />
nazione….”.<br />
Giovanni Paolo II<br />
6 gennaio 1994<br />
lettera all’Episcopato Italiano<br />
146
VI. USCIRE DALL’IMBROGLIO<br />
La <strong>politica</strong> è prigioniera dei poli.<br />
Continuare così, nello scontro frontale tra destra e sinistra è da<br />
incoscienti.<br />
Anni bruciati nel nullismo e nell’inconcludenza alla ricerca<br />
esclusiva di sempre nuovi assetti di potere.<br />
E c’è ancora chi si illude che questo sistema politico bipolare<br />
possa risolvere i problemi del Paese e dei giovani.<br />
Congressi, tavole rotonde, convegni, assemblee, dibattiti…un<br />
moltiplicarsi di soggetti in cerca di protagonismo nella<br />
presunzione di saperne di più, ma tutti e tutto concorrono ad<br />
esprimere il delirio che attraversa il Paese tanta è l’inconcludenza,<br />
tanta è la distanza, tanta è l’ipocrisia che registri nei fatti al di là<br />
delle prediche, oltre le prediche.<br />
C’è una crisi paurosa di rappresentanza <strong>della</strong> Verità.<br />
Non c’è posto per l’intelligenza e le sofferenze e le piaghe del<br />
Paese, ma soltanto per la pratica di laboratori e di alchimie sulla<br />
eterna buona fede <strong>della</strong> gente.<br />
Non c’è posto per l’Uomo !<br />
Mentre si aprono e si succedono sempre più scenari<br />
terrificanti di rivendicazione, di nazionalità, di confini e di mai<br />
superate lacerazioni, il nostro Paese affonda nel nullismo, nella<br />
mediocrità di gran parte <strong>della</strong> sua classe <strong>politica</strong> impari alle grandi<br />
sfide del nostro tempo..<br />
Scandalosamente impantanata nelle lotte di potere e per la<br />
egemonia del potere.<br />
147
Perché fatica a formarsi una base viva che, dal basso verso<br />
l’alto, respinga e metta in discussione l’enorme divario e, quindi,<br />
la insostenibile ipocrisia <strong>della</strong> <strong>politica</strong> rispetto alla realtà e rispetto<br />
ai superiori destini dell’Uomo.<br />
Così si consuma nel nullismo la vita di intere generazioni, i<br />
giovani invecchiano senza accorgersi <strong>della</strong> giovinezza, i vecchi<br />
muoiono senza cogliere il senso e le ragioni <strong>della</strong> vita.<br />
<strong>Il</strong> 9 ottobre 2005 grande manifestazione a Roma dell’Unione<br />
per protestare contro la finanziaria e contro l’iniziativa del centrodestra<br />
di cambiare la legge elettorale.<br />
Ulteriore pagina utile ad alimentare la demagogia delle parti<br />
nello stesso giorno in cui il Pakistan è colpito da un terremoto<br />
catastrofico registrando trentamila morti e l’angosciato appello di<br />
quel Governo al mondo perché “ci aiuti”.<br />
A fare una considerazione fra i due eventi ci viene subito da<br />
pensare alla pochezza ed alla incoscienza <strong>della</strong> nostra <strong>politica</strong><br />
comunque espressa e che non si emoziona e non si vergogna,<br />
come fuori dal mondo, estranea al mondo di cui pure fa parte con<br />
impressionante cinismo.<br />
Questo tanto celebrato passaggio alla seconda Repubblica<br />
registra tradimenti, fughe, lassismo, pochezza individuale ed uno<br />
scellerato, infame trasformismo, prostituzione di identità,<br />
opportunismi, inquinamenti di ogni sorta.<br />
Un mondo ibrido che non promuove la <strong>politica</strong>, ma la intralcia,<br />
non ispira sentimenti, emozioni, umanità, blindato nell’ipocrisia e<br />
negli egoismi del potere.<br />
Un mondo che alimenta l’astensionismo sempre più crescente<br />
e pericoloso.<br />
148
Qual è il bilancio di questa preoccupante situazione quando il<br />
presente piuttosto che evolversi si involve?<br />
La cultura, la scienza, gli storici affrontano sul piano teorico<br />
questo problema nei dibattiti, nello sfogatoio astratto del<br />
protagonismo nazionale, ma restano cocenti i problemi umani ed<br />
esistenziali.<br />
Così cerchiamo sempre il più forte, la maggioranza, le forze<br />
vincenti e nemmeno riflettiamo sulla fine che hanno fatto i più<br />
forti, i…potenti mentre restano nei secoli in piedi quanti<br />
sembravano sconfitti e perdenti perché avevano ed hanno dalla<br />
loro le idee, l’onestà, l’umanità, l’amore…<br />
Ho visto cadere le aquile…<br />
<strong>Il</strong> Paese soggiace all’effimero ed alla truffa ancorché propinati<br />
ed iniettati gestendo una impressionante e sleale macchina<br />
propagandistica e la gente è irretita, fagocitata, ghettizzata e<br />
sprofondata nei ghetti dell’intelligenza, <strong>della</strong> mente e dello spirito.<br />
L’onore perduto.<br />
E la gente è confinata nei ghetti dell’egoismo piuttosto che<br />
trasferita dalle angustie <strong>della</strong> corruzione alle seducenti ed esaltanti<br />
esperienze <strong>della</strong> solidarietà mondiale, piuttosto che riportata alla<br />
più alta e nobile considerazione degli squilibri e delle sofferenze<br />
del mondo.<br />
La nostra civiltà insofferente, impaziente, insoddisfatta,<br />
egoista, godereccia soccomberà per la sua incapacità di spaziare e<br />
di solidarizzare e si estinguerà e sarà annientata o rivitalizzata<br />
proprio da quel terzo mondo oggetto <strong>della</strong> sua indifferenza e del<br />
suo disprezzo.<br />
Non è uno sfogo.<br />
149
E’ una doverosa “sortita” perché si è soli ed i responsabili del<br />
bene comune non muovono un dito perché la Politica ritorni ai<br />
competenti ed agli onesti.<br />
La Politica è mobilitazione di forze e di idee per<br />
l’affermazione e la promozione dell’Uomo, <strong>della</strong> sua vocazione,<br />
<strong>della</strong> sua intelligenza, <strong>della</strong> sua libertà, <strong>della</strong> sua sacralità.<br />
Viviamo una ipocrisia senza precedenti ed una indegna cagnara<br />
televisiva dove la Politica è totalmente estranea alla realtà del<br />
Paese.<br />
Chi è onesto non può non provare un grande disagio per questa<br />
irriducibile incomprensione ed anche dabbenaggine <strong>della</strong> gente<br />
che premia i peggiori e sprofonda il Paese nell’angoscia.<br />
150
SEMPLIFICARE la POLITICA<br />
Per governare il Paese sarebbe sufficiente una legge elettorale<br />
di poche righe e valida comunque sia per il proporzionale che per<br />
il maggioritario : “il Partito o Movimento Politico ( e non i…Poli )<br />
che abbia conseguito un solo voto in più esprime il Governo del<br />
Paese per la durata dell’intera legislatura! <strong>Il</strong> popolo sarà chiamato<br />
a giudicare quel Partito o quel Movimento politico e gli eventuali<br />
alleati sul lavoro svolto nel corso <strong>della</strong> legislatura”.<br />
Perché ci saranno sempre Partiti e forze politiche disponibili ad<br />
allearsi e concorrere all’attuazione di un programma di governo<br />
del Paese e sempre chi ha dall’elettorato il mandato di governare<br />
ha interesse al più ampio sostegno parlamentare.<br />
Purtroppo, tutti ce la mettono tutta, soprattutto intellettuali e<br />
“specialisti” di scienza <strong>politica</strong>, ad immaginare le soluzioni più<br />
contorte, più elaborate, più difficili e fallimentari stancando<br />
sempre più gli elettori, ma è così difficile scegliere le cose<br />
semplici?<br />
I politologi (Iddio ce ne liberi!) ne dissertano e ne inventano di<br />
tutti i colori quando sarebbe sufficiente riconoscere al partito più<br />
votato il diritto-dovere di formare un governo con immediatezza e<br />
difenderne la credibilità fino alla scadenza del proprio mandato.<br />
Cadrebbe così ogni ipotesi di sbarramento circa i piccoli partiti<br />
e si consentirebbe anche ai piccoli partiti comunque di ravvivare la<br />
contesa <strong>politica</strong> nonché le scelte elettorali nonché la<br />
151
appresentanza popolare e democratica senza nessun rischio per la<br />
governabilità del Paese.<br />
Ciascuno immagina ed auspica la riduzione dei partiti politici<br />
purchè non si tratti, ovviamente, del…suo partito politico.<br />
Un Paese comunque adulto, posto di fronte alla semplicità del<br />
sistema, saprebbe come votare e come scegliere, ma libero dal<br />
ricatto dei poli.<br />
Sistema elettorale alla francese, sistema elettorale alla<br />
tedesca…un rompicapo assurdo e sempre noi a copiare gli altri<br />
invece di assumere in casa nostra modelli semplici, intelligenti,<br />
praticabili, comprensivi a tutti.<br />
C’è infine da decidere se vogliamo una Repubblica<br />
parlamentare come l’attuale o una Repubblica presidenziale con i<br />
consueti rischi e pericoli di personalizzazione del potere.<br />
Volevano cambiare il Paese con la barzelletta che i comunisti<br />
non sarebbero più comunisti, i fascisti non sarebbero più fascisti<br />
ed i democristiani non sarebbero e non possono essere<br />
più…democristiani…<br />
La barzelletta <strong>della</strong> sinistra e <strong>della</strong> destra e la disonestà <strong>della</strong><br />
<strong>politica</strong>.<br />
Volevano cambiare la Repubblica.<br />
I guasti prodotti con il sistema maggioritario sono apparsi<br />
incalcolabili.<br />
<strong>Il</strong> mercato dei Collegi elettorali.<br />
Perchè può succedere che i candidati proposti ed imposti dalla<br />
camorra dei Partiti –associati e non- nel tuo collegio elettorale<br />
siano due banditi o due imbecilli o due incapaci di tua diretta,<br />
152
amara conoscenza, ma comunque protetti e garantiti dall’ombrello<br />
disgustoso dei Poli di…appartenenza.<br />
Sei costretto a startene a casa esercitando il diritto del “non<br />
voto” nel tentativo di “sventare” che un bandito o un imbecille o<br />
un incapace sia promosso- a spese del popolo- agli onori<br />
immeritati delle Istituzioni.<br />
Gli italiani sono drammaticamente divisi e smarriti fino alla<br />
nausea, fino allo sbadiglio, ma continuano a votare pur nella<br />
insoddisfazione generale.<br />
Cresce, infatti, il Partito del “non voto”, dei nauseati, degli<br />
stanchi, dei delusi, dei fieri, <strong>della</strong> dignitosa abiura.<br />
Perché esiste un “diritto ad astenersi dal voto” (Prof.Antonio<br />
Guarino, Università di Napoli) quando il quadro non è abbastanza<br />
chiaro e pulito.<br />
“Per dignità si può anche non votare” (Luigi<br />
Labruna,Università di Napoli, Corriere del Mezzogiorno del 7<br />
gennaio 2006).<br />
…………………………………..<br />
La stessa legge elettorale che fissa il tetto delle spese elettorali<br />
per ciascun candidato è una “cazzata” enorme, degna dei nostri<br />
Parlamenti, perché il tetto delle spese elettorali non sarà mai<br />
controllabile e le sanzioni non saranno mai tempestivamente<br />
applicate ed inflitte ove mai si riuscisse ad intercettare il reato.<br />
Clientele assoldate, elargizioni, contributi in denaro liquido<br />
sfuggono a qualsiasi controllo ed a qualsiasi prova<br />
nell’indifferenza e nella latitanza <strong>della</strong> Magistratura e di quanti<br />
dovrebbero indagare ed essere attenti nel pieno delle competizioni<br />
elettorali.<br />
153
Con il sistema proporzionale, pur esso discutibile, introdotto in<br />
concomitanza con le elezioni politiche generali del marzo 2006 , si<br />
è messo fine alla pratica delle preferenze limitandosi la<br />
partecipazione degli elettori al solo voto di lista.<br />
<strong>Il</strong> bene e gli interessi del Paese sono la maschera peggiore di un<br />
sistema politico che, piuttosto che dare senso e compiutezza ad<br />
una delle migliori carte costituzionali del mondo, impazzisce ed<br />
avvilisce e confonde gli italiani con riforme devastanti,<br />
costosissime e complesse.<br />
<strong>Il</strong> Paese affonda nelle leggi, nei decreti, nelle circolari, nelle<br />
più schizofreniche ed oligofreniche revisioni in materia.<br />
Gli aiuti tanto sbandierati alla famiglia, alla cultura, alle<br />
categorie deboli vengono serviti, elargiti, soddisfatti quando non<br />
sono più utili alla causa.<br />
Così la legge n.7 del 14 marzo 2003 <strong>della</strong> Regione Campania,<br />
a firma dell’Assessore Teresa Armato, di centro sinistra!!!, in<br />
materia di sostegni alla cultura è il prodotto di una cattiveria e di<br />
una incompetenza uniche perché rende più difficile se non<br />
impraticabile sostenere e dare forza alle idee.<br />
Una legge che taglia le gambe all’intelligenza, alla cultura, alla<br />
creatività, ai talenti favorendo e privilegiando quelle Associazioni<br />
che possono dimostrare e garantire un patrimonio di circa<br />
duecentomilioni di vecchie lire!<br />
Le consorterie di destra e di sinistra offendono questo Paese<br />
che ha il solo torto di votarle ritenendo il voto un dovere piuttosto<br />
che esercitare l’altrettanto diritto-dovere di non voto in un moto di<br />
diserzione collettiva dalle urne, in un moto di orgogliosa<br />
rivendicazione <strong>della</strong> dignità perduta.<br />
154
La situazione del nostro Paese è ben più grave di quella che ci<br />
rappresentano le statistiche ancorché di parte, ancorché pilotate,<br />
ancorché al servizio dei rispettivi committenti.<br />
Le statistiche, pur nella loro presunta scientificità, irridono alle<br />
miserie umane.<br />
L’industria calzaturiera, uno dei pilastri dell’orgoglio italiano,<br />
è in panne, le Acciaierie di Terni minacciano la chiusura, la<br />
Montefibre, la ex Italtel… sono in serie difficoltà di<br />
sopravvivenza, il tessuto industriale e produttivo del Paese è<br />
diffusamente alle corde, ma viene assegnato un premio, fra i tanti<br />
disparati premi che si assegnano in questo Paese, al Ministro delle<br />
Attività “Produttive” Antonio Marzano, Ministro di quel Governo<br />
Berlusconi che risponde agli italiani con le sue ottimistiche<br />
statistiche.<br />
Senza parlare dell’estrema difficoltà di dialogo con le Banche.<br />
Un sistema bancario che manca di qualsiasi sensibilità, di qualsiasi<br />
volontà di concordare soluzioni fa precipitare l’uomo e le imprese<br />
nella disperazione, perseguendo, di fatto, la sola finalità di<br />
distruggere le persone.<br />
Così gli imbroglioni “organizzati”, gli imbroglioni “legali”, i<br />
passaggi di schieramento, i trasformismi, ci dicono e ci<br />
dimostrano come la vera Italia, la realtà siano indifferenti ai<br />
responsabili <strong>della</strong> vita pubblica precipitando sempre più il Paese<br />
nella disperazione dell’impotenza.<br />
Con l’aggravante del travaglio istituzionale sia nazionale che<br />
europeo che rende difficile il governo <strong>della</strong> moneta unica.<br />
L’esperienza viva <strong>della</strong> strada, la partecipazione sentita dei<br />
bisogni, l’ascolto, ci fanno registrare il collasso dei sentimenti, il<br />
155
cinismo <strong>della</strong> <strong>politica</strong>, l’ipocrisia <strong>della</strong> solidarietà, l’impotenza<br />
dell’agire in presenza di quanti oggi, anni tremila, a migliaia<br />
hanno l’ansia del pane e di un tetto dignitoso.<br />
Né può definirsi tale una classe <strong>politica</strong> che sottoscrive e tollera<br />
qualsiasi misfatto <strong>della</strong> propria parte rinunziando al servizio <strong>della</strong><br />
nuda verità.<br />
Altro che riforme e riformismo: tutte baggianate sempre utili a<br />
confondere gli innocenti e i disarmati.<br />
Vi sono leggi e riforme sbagliate i cui guasti si ripercuotono<br />
per decenni sulla pelle e la vita dei popoli.<br />
Come si stanno sviluppando ed articolando le cose è chiaro che<br />
l’elettore è al centro di una truffa sistematica e spietata.<br />
Da Mario Segni in poi, dal quel suo trionfale referendum datato<br />
18 aprile 1993, si è aperta una frattura insanabile nel processo di<br />
crescita democratica del Paese, ma Segni, con sarda caparbietà<br />
insiste e promuove l’ennesimo referendum per rilanciare la “sua”<br />
riforma elettorale dopo il fallimento del bipolarismo.<br />
Non si rende conto che non sarà mai una riforma o un sistema<br />
elettorale a cambiare la <strong>politica</strong> ed ancora meglio a moralizzarla<br />
se non la più esemplare condotta e capacità di conversione<br />
dell’uomo politico.<br />
A giugno 2004 si è votato per le Europee e per le<br />
amministrative e puntuale si ripete la sistematica truffa degli<br />
slogan, l’incredibile costo di milioni di manifesti elaborati dai<br />
migliori grafici, l’attivismo febbrile, sfrenato, insulso, tipico delle<br />
campagne elettorali, fra i maledetti e impossibili Poli per la<br />
conquista del potere. Ed i candidati al Parlamento europeo non<br />
sanno o non devono parlare almeno l’inglese, ma scelti ed eletti<br />
156
nelle sguaiate e incoscienti distorsioni mentali di chi arruola gli<br />
uomini ad uso e consumo delle proprie strategie politiche.<br />
Ci spaventa il dispendio di risorse a sostegno di una pubblicità<br />
delirante, demenziale.<br />
Così i leader-padroni dei vari partiti pretenderebbero di essere<br />
presenti nel Parlamento nazionale e nel Parlamento Europeo allo<br />
stesso tempo, alla faccia delle auspicate o proclamate<br />
incompatibilità.<br />
La storia delle candidature è emblematica <strong>della</strong> protervia e<br />
<strong>della</strong> incoscienza <strong>della</strong> <strong>politica</strong>.<br />
Personaggi comunque responsabili dello sfascio,<br />
dell’arretratezza, del degrado, del mancato sviluppo del Sud osano<br />
candidarsi in nome del Sud.<br />
L’ennesima occasione di divertirsi con il Sud.<br />
Gigantografie in tutto il Paese, immagini sproporzionate,<br />
slogan, messaggi provocatori rispetto alla reale portata dei signori<br />
candidati.<br />
La lottizzazione delle candidature, dei capilista, dei candidati<br />
“presidenti” alle provinciali e, più tardi, la lottizzazione<br />
delle…cariche e degli incarichi, la spartizione dissennata delle<br />
vesti di Cristo. Così la violenza delle candidature di gente che<br />
viene imposta in casa nostra, ma per il…Sud, o prestateci dal<br />
mondo dello spettacolo o dalle pur straordinarie esperienze<br />
giornalistiche…senza titoli, senza motivi di radicamento, senza<br />
storie e meriti collaudati sul territorio, ma soltanto prodotti<br />
pubblicitari di quella grande macchina che è la televisione.<br />
Così personaggi trasferiti da un ruolo all’altro, rimossi,<br />
disarcionati da ruoli e responsabilità per essere candidati ad altri<br />
157
uoli dopo aver reso spesso male nei ruoli già ricoperti, per fare<br />
posto a nuovi equilibri di potere o infelici velleità.<br />
La verità è che le forze politiche non hanno, non vogliono, non<br />
formano candidati competitivi, ma soltanto liste rabberciate al fine<br />
di portare consensi a quei pochi ras destinati a infierire sul corpo<br />
malato <strong>della</strong> società e la società si rassegna, allucinata,<br />
illusoriamente, a portare acqua agli “irriducibili” cappelli di lista.<br />
Viverci dentro.<br />
Questa è l’Italia, ma gli italiani ancora non si rendono conto a<br />
quale disastro è avviato il nostro Paese per cui una intera classe<br />
<strong>politica</strong> insistendo nella dissennata, allegra pratica delle<br />
collocazioni contro natura e contro la Storia, blindata nei “fatti<br />
propri”, dovrebbe fare karakiri.<br />
Continuando nella paura di rompere i tabù, le ipocrisie, gli<br />
equilibri, soccomberemo tutti nello scontro esplosivo tra pazienza<br />
e intolleranza, tra sopportazione e rifiuto di tanta strisciante<br />
violenza.<br />
<strong>Il</strong> quieto vivere è la peggiore complicità, è la peggiore<br />
vigliaccheria.<br />
Continuando, impassibili, nel quieto vivere apriamo le porte<br />
alle più imprevedibili avventure.<br />
Cecità assoluta.<br />
Per cui e pertanto, si indugia sulle miserie umane.<br />
Un Paese che “sbraita”.<br />
E tra interpretazioni e chiavi di lettura, senza concludere,<br />
passano i secoli a danno e sulla pelle del popolo perché tutto fa<br />
gioco e tutto è al servizio degli “schizzati” mentali che<br />
spradoneggiano in questo Paese.<br />
158
L’insipienza umana è sconcertante.<br />
Un Paese che “sbraita” a vuoto bruciando i nostri migliori anni<br />
tra ripensamenti, conversioni, pentimenti, ambizioni,<br />
aggiustamenti personali, mire scomposte, capricci imperdonabili,<br />
protagonismi smisurati…<br />
Pertanto, c’è poco da essere euforici.<br />
<strong>Il</strong> voto del 12 e 13 giugno 2004 ci offre la misura <strong>della</strong><br />
miserabilità delle parti.<br />
Competizioni elettorali massacranti.<br />
C’è veramente poco da essere euforici, anzi ci sarebbe molto da<br />
riflettere.<br />
Domandiamoci perché e per quali meriti sul campo siano stati<br />
candidati alle europee personaggi come Lilli Gruber, Iva Zanicchi,<br />
Michele Santoro, Alessandro Cecchi Paone… se non prodotti di<br />
un potere mediatico e così D’Alema, Bertinotti, Marco Rizzo,<br />
Fini, Gasparri …testimoni e complici politici comunque di un<br />
discutibile passato ed allegramente rimosso dai troppo distratti<br />
<strong>della</strong> storia in una sorta di imperdonabile “amnistia” di fatti e<br />
misfatti.<br />
La valanga di voti, infatti, riservata a Massimo D’Alema, fra i<br />
tanti fenomeni spesso sconcertanti di questo Paese, sta proprio a<br />
dimostrare quanto l’elettorato sia perfidamente assente dalla storia<br />
fregandosene di penetrarne e di approfondirne i termini.<br />
Soprattutto in un momento di seria riconsiderazione <strong>della</strong> <strong>politica</strong><br />
e degli uomini, in un momento di severo bilancio delle<br />
responsabilità storiche, morali, individuali anche che tengono<br />
l’Italia al palo.<br />
800.000 preferenze?!?<br />
159
E penso, fra l’altro, a quella penosa Bicamerale, la più alta<br />
rappresentazione <strong>della</strong> mediocrità del nostro Paese, <strong>della</strong> sua<br />
confusione mentale, di cui Massimo D’Alema fu Presidente, ma<br />
“premiato” con la Presidenza del Consiglio dei Ministri!<br />
Come pure sono inauditi la corsa e il ricorso allo spettacolo, ai<br />
guru <strong>della</strong> popolarità più discutibile, di personaggi dello spettacolo<br />
e dell’informazione per cimentarli nell’arena <strong>della</strong> <strong>politica</strong> quando<br />
la <strong>politica</strong> è sopraffatta dal panico e riconosce di non piacere.<br />
La sconfitta <strong>della</strong> <strong>politica</strong>.<br />
Da Piero Badaloni ad Enrico Montesano…a Piero Marrazzo…<br />
E’ inaudita la stupidità <strong>politica</strong> da Berlusconi a<br />
Fassino…”arrapati” di potere e di rivalsa di potere da ricorrere<br />
ai…poteri mediatici.<br />
Elisabetta Gardini portavoce di Forza Italia!<br />
Poi è la volta di Piero Marrazzo sottratto alla battagliera<br />
trasmissione “Mi manda Rai tre” per farne oggetto e veicolo di<br />
consensi, candidato alla Regione Lazio.<br />
Un elettorato con le palle lo avrebbe lasciato a piedi, ma<br />
l’elettorato non ha palle, soltanto emozioni e sviste clamorose.<br />
Da destra e da sinistra tutti giocano malamente con l’Italia<br />
infierendo sulla coscienza sprovveduta e disinformata degli<br />
italiani.<br />
Così Presidenti appena eletti di Amministrazioni Provinciali<br />
non si preoccupano di formare Giunte di altissimo valore, come la<br />
legge loro consente, ma di ripescare “non eletti”, trombati, amici<br />
di Partito o di attingere in casa d’altri ispirando inopportuni<br />
rimpasti o facendosi cogliere dalla sindrome, di moda, <strong>della</strong><br />
rappresentanza delle donne a tutti i costi.<br />
160
Ingiustizie clamorose, ingiustizie somme che non sono previste<br />
nei Codici e, pertanto, non perseguibili, ma che offendono la<br />
coscienza civile.<br />
C’è poco da essere euforici in presenza di un centro sinistra la<br />
cui costellazione umana va da Prodi a Fassino a Franceschini a<br />
Rutelli a De Mita a Castagnetti a Parisi a Bertinotti a Diliberto a<br />
Pecoraro Scanio…a Lusetti…<br />
Facce di una antipatia fisica uniche che pretendono di<br />
rappresentare la sinistra o il centro sinistra in opposizione alle<br />
altrettanto antipatiche facce di quanti pretendono di rappresentare<br />
la destra o il centro destra.<br />
Difficile, arduo metterle a concorso avendo superato ogni<br />
livello di sopportabilità, ma, temerariamente, sfidano la pazienza<br />
del video con vere e proprie incursioni nelle nostre case.<br />
Una generazione di basso profilo politico, questa di centro<br />
sinistra, poco rassicurante per la consuetudine alla più aggressiva<br />
quanto sterile delle polemiche, per gli errori che hanno portato<br />
Berlusconi al potere, per l’acidità dei personaggi, per l’unica<br />
dichiarata volontà di “vincere le elezioni” senza saper cogliere e<br />
trasferire originali messaggi al Paese che non siano le stantie<br />
polemiche verso le mancate promesse di Berlusconi o verso<br />
l’ormai ridicolo tema del conflitto d’interessi.<br />
Sciacalli sulla preda…<br />
Prima o poi a Berlusconi doveva succedere Romano Prodi.<br />
Disastro porta disastro.<br />
L’alternanza dei…disastri e dei pasticci e delle frittate.<br />
<strong>Il</strong> centro sinistra guidato da Prodi ha fatto del tutto per<br />
presentarsi ed apparire ed accreditarsi unito e compatto alle<br />
161
politiche e per vincerle e per poi scatenarsi nelle rituali alchimie<br />
per l’egemonia del potere, per le spartizioni, i dosaggi, gli<br />
equilibrismi utili alla paziente tenuta <strong>della</strong> coalizione, ma gli è<br />
sfuggito lo sperato trionfo elettorale sul centro destra subendo la<br />
mortificazione di una maggioranza risicatissima, che sa di<br />
sconfitta e di vittoria insieme per entrambe le coalizioni.<br />
E che fa riflettere, ma l’Unione di Prodi osa festeggiare con<br />
inaudita baldanza, il 10 aprile 2006, ancor prima dei clamorosi<br />
risultati ufficiali.<br />
Fa riflettere la straordinaria partecipazione degli italiani alle<br />
urne chiaramente diretta a voler stoppare l’illusoria presunzione<br />
dell’Unione di un trionfo sull’esperienza Berlusconi e dell’intero<br />
centro destra.<br />
Certamente gli italiani non hanno condiviso l’accanimento<br />
“terapeutico” dei vari, scatenati Fassino, Prodi, Rutelli, Pecoraro<br />
Scanio, Diliberto, Bertinotti, Di Pietro…contro Berlusconi e non<br />
hanno certamente apprezzato le loro incursioni verbali quotidiane,<br />
comportamenti non propri di chi aspira al ruolo di leader o di<br />
Statista.<br />
E qui viene da domandarci, andando con la nostra mente e la<br />
nostra fede e la nostra cultura <strong>politica</strong> alla gigantesca esperienza di<br />
Alcide Degasperi, perché questo centro sinistra non abbia saputo<br />
scegliere di meglio che Romano Prodi piuttosto che una<br />
personalità di straordinario carisma, di singolare intelligenza<br />
<strong>politica</strong>. Uno Statista capace, cioè, di offrire la prospettiva di un<br />
mondo diverso quando le meraviglie del mondo sono oscurate da<br />
una marmaglia di incolti in un sistema politico che produce<br />
162
soltanto lacerazioni, rancori, sofferenza, angoscia, che non eleva,<br />
che non sublima, che non realizza speranze.<br />
<strong>Il</strong> futuro di questo nostro Paese non promette bene, soprattutto<br />
considerando le assurde contestazioni di piazza rivolte alla<br />
candidata Sindaco di Milano, Letizia Moratti, nel corso delle<br />
manifestazioni del 25 aprile e del 1° maggio 2006, in Milano, sia<br />
da parte di una sinistra irriducibilmente malata sia da parte del<br />
concorrente candidato Sindaco Bruno Ferrante.<br />
Avvisaglie sconcertanti di quale sarà il clima di sopravvivenza<br />
di questo centro sinistra al governo del Paese, di quale sporca<br />
cultura e di quale compiacente, irritante tolleranza.<br />
Invocando, ancora una volta, ipocritamente, l’unità del Paese.<br />
Perché siamo sempre più convinti che il prezzo da pagare<br />
all’infame architettura dei poli, da destra e da sinistra, sarà<br />
altissimo in termini di convivenza se non si avrà il coraggio di<br />
impugnare e di sfasciare l’intero sistema.<br />
In tutto questo è sconcertante ed è imperdonabile l’inerzia,<br />
l’appiattimento dei Cattolici lasciando alla Conferenza Episcopale<br />
Italiana o ai vari Vescovi di frontiera sparsi sul territorio interventi<br />
mirati alla difesa di quei valori, di quelle verità, di quelle certezze<br />
di cui non c’è più traccia nella vita pubblica.<br />
E’ sconcertante l’ignoranza come l’apatia di quanti vanno in<br />
Chiesa meccanicamente e ne escono senza affrontare questa<br />
strisciante quanto terrificante rappresaglia di uomini “contro” per<br />
essere lievito nella società, ma…dove sono i Cattolici?<br />
Questo paziente, rassegnato, sconsiderato conformismo a questo<br />
scellerato quadro politico che ci vede sempre più perdenti.<br />
163
Se consideriamo che la nostra Italia, sede <strong>della</strong> Cattedra di<br />
Pietro e Stato fondante dell’Europa unita, ha dovuto abdicare ad<br />
uno dei principi che sarebbero stati qualificanti <strong>della</strong> Costituzione<br />
Europea e cioè il riferimento alle radici cristiane.<br />
Se consideriamo, d’altra parte, che dopo tutte le atrocità <strong>della</strong><br />
Storia, questo Paese è ancora infestato dalle bandiere rosse e<br />
sopravvivono da protagonisti i responsabili e le anime di<br />
devastanti ideologie e filosofie rinnovando nel Paese il ricordo di<br />
equivoci ed errori di un passato che vuole riproporsi come nuovo,<br />
ma l’elettorato elegge Massimo D’Alema al Parlamento Europeo<br />
con 800.000 preferenze!?!<br />
Vuoti di memoria inauditi!<br />
Giugno 2006: l’attività del nostro Ministro degli Esteri,<br />
Massimo D’Alema, e del nostro Ministro <strong>della</strong> Difesa, Arturo<br />
Parisi, rispettivamente in Iraq e in Afghanistan, dopo aver peccato<br />
di antiamericanismo viscerale durante il centro destra, la dice<br />
lunga sulla cultura e sulla condotta subdola, astuta, machiavellica<br />
del Governo Prodi, su quell’arte insopportabile <strong>della</strong> doppiezza:<br />
”l’Italia andrà via dall’Iraq, ma senza irritare gli alleati”.<br />
Tra l’intervento <strong>della</strong> missione di pace in Iraq e la missione<br />
altrettanto di pace in Libano sfido chiunque a sostenere la<br />
differenza se non quella imposta dalla demagogia <strong>politica</strong> dei<br />
rivali in campo.<br />
Intanto D’Alema si dichiara “onorato” perché la Rice,<br />
Segretario di Stato degli USA, lo avrebbe invitato a chiamarla per<br />
nome, Condoleezza!<br />
Siamo al 16 giugno 2006.<br />
164
VII. Tangentopoli<br />
Tangentopoli non ha messo in discussione un sistema di libertà<br />
e di democrazia, ma la sua degenerazione.<br />
Tangentopoli ha messo in discussione un consumismo ed un<br />
sistema goderecci <strong>della</strong> vita e quindi un certo tipo di benessere, ma<br />
ha anche rappresentato l’alibi per cavalcare lo smantellamento di<br />
un sistema di democrazia e di libertà per avviare ed accelerare<br />
l’avvento di nuovi regimi preoccupanti per la stessa democrazia,<br />
per la stessa libertà.<br />
Paradossalmente, meglio la corruzione economica o le Fosse<br />
Ardeatine o i lager o Auscwitz o le Foibe o le inenarrabili atrocità<br />
del sistema comunista?<br />
D’altra parte, quando già nel dicembre 1991 denunziavo con la<br />
mia pubblicazione “Caro Forlani” la degenerazione correntizia e la<br />
perdita di autorità morale <strong>della</strong> Democrazia Cristiana tanta gente<br />
che poi si sarebbe indignata per Tangentopoli, mi considerava<br />
“una noce nel sacco”.<br />
Perché gli ultimi anni <strong>della</strong> Democrazia Cristiana furono<br />
letteralmente massacrati da personaggi senza scrupoli, senza una<br />
fede, incapaci di credere, distratti, troppo distratti o troppo sicuri<br />
<strong>della</strong> propria inviolabilità, una sorta di “intoccabili”, mediocri<br />
amministratori del grande patrimonio politico ereditato dalla<br />
Storia stessa <strong>della</strong> DC, trascinando nel vortice delle loro malefatte<br />
anche animali politici come Antonio Gava.<br />
Intanto si consumano i migliori anni <strong>della</strong> vita <strong>della</strong> gente e dei<br />
giovani massacrati, divorati da queste devastanti trasformazioni<br />
studiate a misura dei nuovi poteri ed estranee alle ragioni ed alle<br />
sacre ragioni dell’Uomo.<br />
<strong>Il</strong> delirio <strong>della</strong> <strong>politica</strong>.<br />
165
Così, dopo decenni di libertà e di “sguazzamento” generale<br />
irrefrenabile, scomposto, euforico…si è pervenuti all’attuale<br />
impoverimento del Paese registrandosi i ricchi sempre più ricchi<br />
ed i poveri sempre più poveri.<br />
Uno scivolamento rivoltante del popolo per soddisfare le<br />
ambizioni e le prepotenze di nuovi poteri sostitutivi dei primi, ma<br />
quale abisso tra l’ipocrisia delle parole, l’ipocrisia delle riforme,<br />
l’ipocrisia dei cambiamenti e il dramma esistenziale di tutti i<br />
giorni e dei giovani e <strong>della</strong> gente e di intere famiglie trascinati e<br />
“strascinati” nell’euforia e nella orchestrata truffa dei nuovi<br />
profeti.<br />
Ancora oggi la <strong>politica</strong> ha segnato una svolta, forse più<br />
negativa che positiva, ma un certo risultato di moralizzazione è<br />
dovuto esclusivamente all’opera di una certa Magistratura<br />
giammai ad opera delle riforme perché allo scandalo del sistema<br />
proporzionale si è sostituito lo scandalo del mercato dei collegi<br />
uninominali e dell’attività spesso di corruttela dei singoli<br />
candidati.<br />
L’elezione diretta dei Sindaci vuole significare<br />
paradossalmente anche l’inamovibilità di un Sindaco che si riveli<br />
inetto ed incapace.<br />
Quindi una moralizzazione dovuta all’opera pesante, ma<br />
salutare <strong>della</strong> Magistratura e quindi una moralizzazione fondata<br />
soprattutto sulla paura piuttosto che sulla coscienza e sulla cultura<br />
dell’onestà.<br />
E’ importante che una democrazia autentica possa essere<br />
dibattuta e messa permanentemente in discussione e che i<br />
Tribunali abbiano la forza, l’indipendenza, l’autonomia e la<br />
serenità di giudicare.<br />
Non a caso, una Magistratura inedita, moralmente attrezzata e<br />
finalmente emancipata dalla soggezione <strong>politica</strong>, ha messo a nudo<br />
ed in ginocchio un sistema delinquenziale di rapina di Stato<br />
diventato costume, prassi, pratica diffusa nel Paese con la<br />
complicità e la irresponsabilità di vaste aree, di larghi strati<br />
166
dell’elettorato connivente ai margini del sistema per l’affermarsi<br />
crescente di una cultura clientelare aberrante dei diritti soddisfatti<br />
come favori e contrattati come merce di scambio.<br />
Grandi meriti sarebbero da ascrivere ad Antonio Di Pietro se<br />
non avesse dismesso l’acclamata sacralità <strong>della</strong> toga per diventare<br />
Ministro <strong>della</strong> Repubblica, diventare capo di un Partito politico<br />
“l’Italia dei…Valori” e diventare così di…parte dopo aver<br />
terrorizzato non poco l’imprenditoria economica del nostro Paese.<br />
Una abdicazione sconcertante, l’abbandono di una missione di<br />
straordinario fascino, il fascino <strong>della</strong> Giustizia per collocarsi<br />
comunque in un mondo difficile e per molti aspetti sporco dove la<br />
verità è mortificata dalla demagogia e dagli interessi privati, ma<br />
non è monopolio di nessuno.<br />
Tangentopoli, colera diffuso in tutto il mondo, fu poca cosa di<br />
fronte alle carneficine consumate nel corso <strong>della</strong> storia ed ha<br />
soltanto sollevato il problema perché ha punito appena un pugno<br />
di sfortunati “intercettati”. Quanti “non intercettati” si sarebbero<br />
dileguati con il malloppo e quanti galantuomini, già vittime del<br />
sistema, avrebbero pagato per i mandanti e beneficiari delle<br />
tangenti<br />
Perché se si fa un discorso serio su “Tangentopoli”<br />
bisognerebbe chiudere l’Italia.<br />
Esistono Magistrati responsabili, attenti, scrupolosi,<br />
intelligenti, ma esistono anche Magistrati condizionati da<br />
pregiudizi e forse per ragioni anagrafiche, i quali coinvolgono<br />
indiscriminatamente onesti e disonesti senza lo scrupolo di una<br />
verifica delle storie personali dei chiamati in giudizio.<br />
E come realizzare la Giustizia se si prescinde dalle storie<br />
personali dei malcapitati soggetti che giustamente o<br />
sfortunatamente incorrono nelle maglie <strong>della</strong> Giustizia o di una<br />
Giustizia “isterica” ?<br />
E come realizzare la Giustizia se i malcapitati non vengono<br />
“esaminati” nel processo di formazione dell’eventuale reato e nel<br />
167
quadro delle responsabilità che la società sempre assume nel<br />
divenire dei reati di un individuo ?<br />
E come realizzare la Giustizia se un Giudice non si cala nella<br />
storia e nell’esperienza ritenendo di giudicare e di poter giudicare<br />
magari un’epoca senza conoscerne il bene ed il male, ma soltanto<br />
il male, dandola così vinta a quanti pescano nelle cronache più<br />
squallide ed amare del Paese per affondarne i valori, gli ideali, la<br />
storia?<br />
Quanti modesti imprenditori, galantuomini, hanno pagato per<br />
una tangente imposta e “pretesa” dal sistema?<br />
Dico questo per esaltare la funzione nobilissima di quanti<br />
amministrano la Giustizia in assoluta libertà di spirito e nel<br />
rispetto <strong>della</strong> singolare sacralità dell’Uomo ancorché soggetto di<br />
reati.<br />
Quando, nel riformismo stolto e demenziale di personaggi<br />
come Mario Segni e quanti lo hanno seguito, venne fuori<br />
l’elezione diretta dei…Sindaci e quando per candidare un Sindaco<br />
si deve “vivere” il lungo e drammatico travaglio <strong>della</strong> scelta del<br />
nome e quando questo nome, di destra o di sinistra, deve essere<br />
gradito e funzionale ad almeno cinque Partiti <strong>della</strong> rispettiva area<br />
di appartenenza, allora scandalo si aggiunge a scandalo in questo<br />
quadro scellerato <strong>della</strong> <strong>politica</strong> italiana.<br />
E quando pure il popolo ha eletto uno dei candidati Sindaci<br />
può capitare, come capita ed è capitato, l’abbandono lungo la<br />
strada dimettendosi costui per altri più ambiziosi traguardi<br />
tradendo così un mandato, ma servendosi del mandato ricevuto<br />
direttamente dal…popolo come trampolino di lancio.<br />
Così personaggi <strong>politica</strong>mente discutibili diventano dei miti<br />
intollerabili, sostenuti ed esaltati dalla pubblica imbecillità.<br />
Era proprio necessario, saggio, opportuno far dimettere il<br />
Sindaco di Catania, Enzo Bianco, per farne un Ministro<br />
dell’Interno ?<br />
168
Non c’erano nel Paese personaggi all’altezza, idonei e forse<br />
più idonei per assumere quella enorme, delicatissima<br />
responsabilità ?<br />
Era proprio necessario, saggio, opportuno, intelligente<br />
nominare Antonio Bassolino, Sindaco di Napoli in carica,<br />
Ministro del Lavoro e, più tardi, candidarlo alla presidenza <strong>della</strong><br />
Giunta Regionale <strong>della</strong> Campania anticipandone la scadenza del<br />
mandato di Sindaco ricevuto dal popolo di una Città come Napoli?<br />
Non è questa una <strong>politica</strong> schizofrenica, violenta, che se ne<br />
fotte <strong>della</strong> gente, che fa soltanto il comodo proprio, che alimenta e<br />
foraggia interessi privati?<br />
Nessuno si ribella, nessuno si indigna.<br />
Ci siamo stupidamente appiattiti su Tangentopoli, ma delle<br />
responsabilità del passato nessuno può chiamarsi fuori perché si<br />
tratta di responsabilità generazionali e i moralisti ed i<br />
moralizzatori di oggi sono figli di quei padri e di quei vizi, ma<br />
resta in piedi, in assoluto, il grande patrimonio di libertà e di<br />
democrazia consegnatoci dal passato e conquistato sul campo con<br />
enorme costo di vite umane. Oggi che possiamo fare un bilancio<br />
“storico” del comunismo e del nazifascismo e di tutti i<br />
totalitarismi.<br />
Intanto Tangentopoli continua. Clamorosa l’inchiesta<br />
Enipower riguardante tangenti “ritmate sui tempi e necessità <strong>della</strong><br />
<strong>politica</strong>” lasciando i magistrati “spaesati” (Corriere <strong>della</strong> Sera del 7<br />
agosto 2004) da un sistema di corruzione che rischia di far<br />
impallidire quello accertato dai processi negli anni ’90.<br />
<strong>Il</strong> pm Luigi De Magistris: “C’è una nuova Tangentopoli”, nel<br />
sistema che depreda i fondi pubblici sono insieme la <strong>politica</strong>,<br />
l’economia, le Istituzioni e anche pezzi <strong>della</strong> magistratura<br />
(Corriere <strong>della</strong> Sera del 17 luglio 2007.<br />
Chi è attento alle cronache che ci vengono riportate da ogni<br />
parte del mondo è consapevole che la corruzione è mondiale e<br />
nasce dall’uomo. E’ del maggio 1994 il processo all’ex dittatore<br />
169
Ramiz Alia (Albania) per genocidio, sfruttamento del popolo,<br />
storno di fondi pubblici, abuso di potere.<br />
Un processo al comunismo…l’ultimo leader del regime<br />
marxista in Albania.<br />
E la mafia russa ? Di fronte alla quale la mafia di casa nostra<br />
impallidirebbe?<br />
E la corruzione diffusa negli USA, Venezuela, Giappone,<br />
Francia, Brasile, Cina…?<br />
Una epidemia mondiale, cronache impressionanti, ma tutto<br />
incominciò con Adamo ed Eva.<br />
Perché da quando l’uomo è apparso sulla terra si sono<br />
succeduti santi ed eroi e tiranni e dittatori e malfattori e<br />
filibustieri, ma non c’è corruzione che non si affermi e non avanzi<br />
senza la complicità di un intero retroterra di omertà, di collusione,<br />
di voluto e compiaciuto lassismo.<br />
Gran parte dei moralisti, gente pericolosissima, pratica il<br />
moralismo per rabbia, perché non ha potuto leccare nel piatto e<br />
non perché abbia coscienza forte o perché abbia chiari i termini<br />
del problema.<br />
Non a caso Tangentopoli ha scatenato i livori repressi e tutta<br />
l’acidità incontinente del Paese.<br />
Non solo, ma le riforme scellerate avviate da Segni, la<br />
devastante attività picconatoria di Cossiga…hanno alimentato quel<br />
clima di insofferenza verso il più grande Partito d’Italia così<br />
aprendosi la successione non alla seconda Repubblica, ma ad una<br />
sconsiderata congerie di riciclati, di furbi e di presuntuosi con un<br />
quadro ingovernabile <strong>della</strong> coscienza pubblica.<br />
Basti pensare a personaggi come Marco Pannella, questo<br />
sconcertante protagonista <strong>della</strong> vita pubblica, con i suoi “digiuni”<br />
e le sue collette alternative al…finanziamento pubblico.<br />
Non ha mai alzato un dito per i veri diritti civili calpestati in<br />
questo Paese. Ha depistato gli italiani verso argomenti più privati<br />
che pubblici quali l’aborto e il divorzio, pilotato lo Stato verso<br />
argomenti che toccano l’uomo da secoli nella sfera del privato e<br />
170
endendolo complice di eventi comunque tristi e di sconfitta <strong>della</strong><br />
vita. Piuttosto che proporre e sostenere leggi che sconfiggano la<br />
cultura dell’aborto e del divorzio rimuovendone le cause, le<br />
motivazioni e gli alibi, scoraggiandone la pratica.<br />
Le battaglie radicali…<br />
<strong>Il</strong> divorzio “conquista civile” resta comunque il<br />
riconoscimento amaro di una separazione, di una sconfitta, ma<br />
Pannella ne festeggia il trentesimo anniversario <strong>della</strong> sua<br />
introduzione come legge dello Stato! <strong>Il</strong> 12 maggio 2007, a Piazza<br />
Navona, Roma.<br />
Pannella, con la sua presenza ossessiva, pesante, prepotente<br />
nella vita dello Stato, che bene ha fatto?<br />
Sono stati affrontati temi fuorvianti e marginali rispetto alle<br />
grandi emergenze del Paese : la casa, il lavoro, l’ambiente, le<br />
grandi terapie per la crescita dell’Uomo.<br />
L’incoscienza, l’inganno, la farabutteria “<strong>politica</strong>” soffocano<br />
la verità.<br />
L’aborto e il divorzio li hanno definiti “conquiste civili”, ma il<br />
mondo si indigna per quella madre che nel 1994, negli Stati Uniti<br />
d’America, annega i suoi figli.<br />
E se soltanto si pensi alla ricchezza per il mondo tutte le volte<br />
che nasce una nuova creatura e le sue enormi ancorché misteriose<br />
potenzialità e se soltanto si attivassero le enormi risorse negate e<br />
disattese sulla terra a sostegno delle intelligenze e dei talenti<br />
presenti nell’umanità.<br />
Per ogni creatura che nasce il mondo intero dovrebbe esultare,<br />
accoglierla, ospitarla, adottarla.<br />
Invece la…uccide.<br />
In Cina nel 2006 10milioni di aborti…<br />
Non si contano le esecuzioni indiscriminate e spesso di<br />
innocenti.<br />
La pratica dell’aborto registra milioni di vite sacrificate, un<br />
vero e proprio genocidio “legale”, una strage degli innocenti, ma<br />
171
l’ipocrisia mondiale si scatena e forse “inopportunamente” contro<br />
l’esecuzione di Saddam Hussein.<br />
Valli a capire!!!<br />
Si vota il ricorso all’aborto, ma si è contrari alla pena di<br />
morte!<br />
In nome <strong>della</strong> libertà la libertà di uccidere nonostante la<br />
spaventosa dimensione <strong>della</strong> tragedia del mondo, il peso<br />
terrificante delle migliaia, dei milioni di vittime delle ecatombe<br />
<strong>della</strong> storia, del genocidio del Ruanda, del genocidio perpetrato<br />
nella ex Jugoslavia, di eventi impressionanti come l’attentato alle<br />
Torri gemelle di New York o gli ammazzamenti senza quartiere in<br />
atto in Cecenia , come la guerra di “liberazione” in Irak o quella<br />
infinita tra israeliani e palestinesi… mentre venti di guerra<br />
soffiano in tutto il pianeta quando l’alba del terzo millennio<br />
sembrava dovesse inaugurare un era di pace e di autentico<br />
rinsavimento dell’umanità già così duramente provata.<br />
<strong>Il</strong> risultato del referendum popolare dei giorni 12 e 13 giugno<br />
2005 –comunque lo si voglia interpretare- è il primo,<br />
inequivocabile segnale di stanchezza e di rifiuto degli italiani.<br />
Quando la <strong>politica</strong> non la smette di tiranneggiare su tutto e su tutti,<br />
di invocare una presunta “laicità” come valore, di pretendere che<br />
la Chiesa di Cristo sia muta, di mortificare i Cattolici e il buon<br />
senso, di profanare la vita in nome <strong>della</strong>…vita, di sfidare la<br />
scienza in nome <strong>della</strong>…vita e <strong>della</strong> ricerca, di osare contro ogni<br />
limite, contro ogni decenza, di sconvolgere l’architettura stessa<br />
<strong>della</strong> vita e del Creato esercitando, di fatto, più che un laicismo un<br />
paganesimo <strong>della</strong> vita.<br />
Un referendum trasformato in una indecente competizione<br />
<strong>politica</strong> fra schieramenti su temi difficili, complessi che investono<br />
la sacralità <strong>della</strong> vita.<br />
Da una parte cronache raccapriccianti, quotidiane di mamme<br />
che sopprimono la vita, neonati abbandonati nei cassonetti dei<br />
rifiuti in assenza di banche <strong>della</strong> vita.<br />
Dall’altra, mamme disperate per una creatura che non arriva.<br />
172
Da una parte l’aborto, <strong>politica</strong>mente e “laicamente” voluto<br />
dallo Stato…”laico”, dall’altra la pratica invocata di una<br />
fecondazione assistita anche rinunziando alla figura del padre…<br />
Milioni di vite negate e milioni di vite implorate.<br />
E milioni di vite che attendono di essere adottate negli<br />
esasperanti tempi dei meccanismi burocratici e garantisti.<br />
Quante volte, nell’esperienza quotidiana, dopo una adozione<br />
sono venuti naturalmente alla luce anche due creature.<br />
Una somma di contraddizioni che ci danno quasi la misura di<br />
una sorta di vendetta del Cielo o <strong>della</strong> natura contro l’uomo e che<br />
nessun referendum potrà risolvere se non l’umiltà di una<br />
preghiera, se non la serenità e la forza <strong>della</strong> fede.<br />
173
VIII. Quando sono in gioco i figli<br />
Tutti i Partiti si affannano a promettere la difesa <strong>della</strong> famiglia<br />
e dei valori, la pratica <strong>della</strong> solidarietà e <strong>della</strong> giustizia, ma quanti,<br />
deputati e senatori e pubblici amministratori e rappresentanti del<br />
popolo comunque tradiscono invece ed abbandonano il tetto<br />
coniugale per vivere una seconda vita ?<br />
E come si possono difendere i Valori se non si praticano e non<br />
si vivono sulla propria pelle?<br />
E la gente, rincoglionita, vittima del televisore di famiglia, non<br />
coglie le corna e l’ipocrisia che contraddistinguono e sconfessano<br />
i più audaci e temerari predicatori del video.<br />
Non è moralismo : “chi è senza peccato scagli la prima pietra”.<br />
Non è moralismo, ma è guerra all’ipocrisia.<br />
<strong>Il</strong> monito dell’ex Presidente <strong>della</strong> Camera dei Deputati, Pier<br />
Ferdinando Casini, ai giovani (12 ottobre 2003): “attenzione alta<br />
sulla morale”.<br />
Sconcertante!<br />
Tutti siamo liberi di condurre la vita che ci piace e di essere<br />
responsabili delle nostre scelte.<br />
Ci mancherebbe…<br />
La religione cattolica è la più tollerante delle religioni del<br />
pianeta, ma la misericordia non indulge all’ipocrisia.<br />
Non si contano in questo Paese come nel mondo intero i<br />
divorziati e i separati ed è abnorme quando osano dichiararsi<br />
“cattolici”, ma secondo le proprie convenienze, i propri comodi, la<br />
propria annacquata morale.<br />
Affossatori <strong>della</strong> famiglia, modelli aberranti di dissoluzione<br />
familiare.<br />
174
<strong>Il</strong> risultato delle famiglie è sotto gli occhi di tutti ed è la più<br />
incontrovertibile causa del malessere giovanile.<br />
La fine <strong>della</strong> Democrazia Cristiana, nata sui valori fondanti e<br />
indissolubili <strong>della</strong> famiglia, passa anche attraverso questa allegra<br />
concezione del termine cristiano e del termine cattolico, attraverso<br />
questa disinvolta, tollerante e irresponsabile cultura <strong>della</strong> famiglia<br />
quando, piuttosto che strutturare al suo interno uomini, struttura<br />
profughi, figli di nessuno, figli contesi, figli a part – time<br />
invocando comprensione piuttosto che darla.<br />
L’On.Pier Ferdinando Casini, l’On.Gianfranco Fini…<br />
divorziati, separati…ma si dichiarano “cattolici”, ma dichiarano<br />
sostegno alla famiglia.<br />
La morale “elastica”!<br />
I Cristiani, i Cattolici, ma…dove sono i Cattolici.<br />
La Chiesa, Uomini eccellenti di Chiesa nemmeno si<br />
accorgono o sono estremamente tolleranti in presenza di Uomini e<br />
di forze che tradiscono, di quelle forze che hanno impedito e<br />
impediscono la crescita, l’affermazione, la credibilità di un ritorno<br />
sempre più necessario di un solo partito dei Cattolici o, meglio, di<br />
una forza combattiva, autentica, seria dei Cattolici.<br />
Essere Cristiani ed essere Cattolici comporta una tremenda<br />
assunzione di responsabilità piuttosto che una disinvolta visione<br />
<strong>della</strong> vita.<br />
Intanto e pertanto lo Stato ancorché “laico” deve essere<br />
durissimo, inflessibile nella difesa <strong>della</strong> famiglia quando sono in<br />
gioco i figli per la tenuta e la sanità <strong>della</strong> società stessa.<br />
Lo Stato non può rinunziare agli argini, ai binari come il treno<br />
non può fare a meno dei binari senza deragliare.<br />
In presenza dei figli scatta intera la responsabilità <strong>della</strong><br />
famiglia e dello Stato insieme. La società deve crescere e<br />
svilupparsi nell’equilibrio dei valori e lo Stato non può consentire<br />
o farsi complice di fughe disinvolte ed immotivate dai doveri<br />
prioritari verso l’educazione dei figli.<br />
175
Altro che divorzio quando lo Stato asseconda i capricci, il<br />
libertinaggio, l’immoralità, l’insofferenza, la disinvoltura delle<br />
coppie cinicamente indifferenti al bisogno di amore ed alla sete di<br />
esempio dei figli messi al mondo.<br />
Sono ricorrenti, raccapriccianti ed inaccettabili episodi di<br />
abbandono familiare, di sfascio totale che andrebbero perseguiti<br />
dallo Stato piuttosto che essere riconosciuti e legittimati<br />
alimentando una generazione di infelici e di disturbati mentali.<br />
Quanti siamo cresciuti nel culto <strong>della</strong> famiglia e dell’altare<br />
<strong>della</strong> famiglia e nell’esemplare , eroica testimonianza di genitori<br />
votati alla fedeltà assoluta pur nella povertà, negli stenti, nella<br />
semplicità, nel timor di Dio, nella sofferenza, nel dolore, nella<br />
dignità e nella serietà di una vita di lavoro e di sudore, non<br />
possiamo non provare disgusto di fronte a tanto moltiplicarsi di<br />
modelli e di scelte per niente condivisibili, per niente edificanti,<br />
per niente esemplari ancorché ostentati, pubblicizzati e “vantati”<br />
attraverso interviste, rotocalchi, quotidiani .<br />
Dopo tutto, i protagonisti di tanto sfascio sono assolutamente<br />
vuoti dentro, figli perfetti di una società degenerata, la nostra,<br />
dove non fa più niente impressione, dove non si crede più in<br />
niente, dove tutto è in misura dell’avere piuttosto che dell’essere<br />
senza prendere coscienza <strong>della</strong> resa dei conti.<br />
E’ ricorrente fra gli “arrivati” che assaporano l’emozione, i<br />
privilegi, l’euforia delle cariche pubbliche e del potere lautamente<br />
“pagati” la tentazione di vivere una doppia o una tripla vita. E’<br />
ricorrente il deragliamento ed è ricorrente il bisogno di…evasione,<br />
ma non osino proclamare i…Valori mentre i fessi, i rammolliti, i<br />
benpensanti si sperticano le mani nell’applaudire le loro facce di<br />
bronzo.<br />
Quando il quadro complessivo del Paese registra sofferenze,<br />
lacrime, disperazione ed istiga tanti giovani al suicidio, al rifiuto<br />
<strong>della</strong> vita.<br />
Quando l’uomo vive in condizioni di solitudine e di<br />
abbandono.<br />
176
Quando migliaia di drogati sono vittime ed ostaggi di un<br />
mondo di affaristi criminali e di imperdonabili collusioni.<br />
Quando molti territori del nostro Paese sono emblematici del<br />
disastro mentale <strong>della</strong> classe <strong>politica</strong>.<br />
Vanno comunque sostenuti con amore tutti i casi e le<br />
problematiche individuali, esistenziali come lo stato inaccettabile<br />
di disoccupazione perché ciascuno possa organizzare serenamente<br />
la propria vita anche sotto il profilo pensionistico, ma senza mai<br />
associarli ed equipararli ad ipotesi di riconoscimento istituzionale<br />
di “coppia” o di famiglia non previsti dalla Costituzione<br />
repubblicana vigente nel nostro Paese.<br />
Senza degenerare, cioè, il concetto di famiglia fondata sul<br />
matrimonio, che resta il pilastro fondante <strong>della</strong> nostra<br />
Costituzione, liberi tutti di vivere ipotesi diverse e particolari di<br />
convivenza sulla base dei sostegni, delle misure e dei<br />
riconoscimenti individuali che lo Stato riconosce e deve assicurare<br />
sempre più ai cittadini in quando persone, soprattutto in presenza<br />
di figli nati fuori del matrimonio, ma senza alimentare una cultura<br />
“liberista”, stravagante, disordinata, devastante <strong>della</strong> vita.<br />
Una strada tranquilla, saggia, pratica, umana di superare<br />
posizioni che sembrano insormontabili e conflittuali, ma, dopo<br />
tutto, perché esasperare e mortificare condizioni e diversità nate<br />
con l’uomo, cresciute nel mistero stesso <strong>della</strong> vita da secoli e<br />
riconducibili tutte, comunque, ad una serena visione <strong>della</strong><br />
Creazione, al rispetto di tutte le creature.<br />
Perché, da ogni parte, tanto clamore?<br />
Ed ancora e sempre Pannella!<br />
13 referendum nel giugno 1995 per un costo complessivo di<br />
930miliardi di vecchie lire.<br />
Si potevano inventare , promuovere, allestire circa novecento<br />
realtà produttive a sostegno <strong>della</strong> disoccupazione giovanile.<br />
Altri 20 referendum avviati per la raccolta delle firme utili a<br />
chiamare nuovamente gli italiani alle urne sui quesiti più disparati.<br />
177
Altri mille miliardi di vecchie lire il costo previsto.<br />
Una scellerata, inaudita “fissazione” di interrogare gli italiani<br />
sulle materie più estranee alla loro stessa competenza.<br />
E la ennesima, disgustosa e per niente commovente<br />
sceneggiata dello sciopero <strong>della</strong> fame e <strong>della</strong> sete per denunziare<br />
lo scarso impegno dei mass media nella divulgazione dei quesiti<br />
referendari.<br />
Non è una assurda, sistematica prepotenza ?<br />
E chi difende il diritto degli italiani ad essere sollevati da<br />
simili, folli, scandalosi costi?<br />
Dopo tutto, a che serve eleggere e delegare i rappresentanti del<br />
popolo, cioè senatori e deputati ?<br />
Ci vorrebbe una ruspa per rimuovere la spazzatura delle<br />
parole.<br />
L’infame retorica delle parole orchestrata con la complicità<br />
sfacciata e irresponsabile di una informazione ancora oggi<br />
asservita e di parte a seconda dei…poli di appartenenza.<br />
Tangentopoli ha messo in luce il volto peggiore di quella parte<br />
di Stato controllata e gestita dai Partiti politici, ma ancor più<br />
hanno pesato e pesano l’incompetenza, l’inefficienza, le<br />
ingiustizie, una legislazione contro l’uomo.<br />
<strong>Il</strong> tanto vituperato clientelismo <strong>della</strong> passata <strong>politica</strong> era il<br />
risultato dell’incapacità dello Stato, dei Governi, dei Comuni,<br />
delle Regioni di dare risposte puntuali ed adeguate alle attese<br />
generali.<br />
Oggi, come ieri, lo Stato è incapace, distratto, svogliato nel<br />
risolvere i grandi problemi dell’Uomo, che sono la vera ragione<br />
<strong>della</strong> Politica.<br />
Tangentopoli ha messo in risalto i casi più eclatanti di<br />
corruzione, ma ci troviamo pur sempre in presenza di una giustizia<br />
parziale, episodica, “ingiusta” perché non persegue tutti gli anelli<br />
del sistema, non li intercetta e punisce oppure criminalizza gli<br />
“sfortunati” mentre dovrebbe, in un quadro di rigorosa<br />
178
estaurazione morale del Paese, analizzare e perseguire la natura e<br />
la storia di tantissimi illeciti arricchimenti e le complicità sorde, le<br />
latitanze, le connivenze.<br />
Lo stesso condono edilizio è pratica immorale, ma è<br />
altrettanto immorale l’immobilismo dello Stato e dei Comuni che<br />
generano l’abusivismo quando ritardano il soddisfacimento delle<br />
legittime richieste o aspirazioni dei cittadini a realizzare opere di<br />
recupero, di abbellimento o di edilizia compatibili come nel caso<br />
di piani regolatori mai approvati e conseguente paralisi delle<br />
costruzioni. Nella pretesa assurda, cioè, che un cittadino debba<br />
consumare una intera esistenza senza poter realizzare una sua<br />
aspirazione e senza considerare i danni scellerati imposti alla<br />
produzione ed all’economia.<br />
C’è anche da considerare, per rispondere alle manifestazioni<br />
anticondono <strong>della</strong> Giunta Regionale Campana, dei Verdi e quanti<br />
altri, attraverso quali complicità istituzionali sia stato possibile<br />
l’abusivismo e, cioè, la realizzazione incontrollata di migliaia di<br />
vani e di costruzioni anche imponenti per poi arrivare a<br />
demolizioni spesso discutibili e uterine dopo che siano state<br />
realizzate nella tolleranza generale.<br />
<strong>Il</strong> caso di Casalnuovo in Provincia di Napoli è emblematico,<br />
drammatico e sconcertante.<br />
Le responsabilità delle Istituzioni sono gravissime e tutte da<br />
perseguire in maniera esemplare, ma il Ministro dell’Ambiente,<br />
Alfonso Pecoraro Scanio invoca la demolizione dell’intero<br />
complesso a cura del Genio militare piuttosto che favorirne, come<br />
previsto dalla legge, la confisca e l’acquisizione al patrimonio<br />
comunale.<br />
Una scelta imbecille!<br />
E’ proprio il caso di invocare l’antica sapienza di Re Salomone<br />
quando tutti giocano allo sfascio <strong>della</strong> nostra Repubblica<br />
esercitando, da una parte e dall’altra, la peggiore demagogia.<br />
179
IX. Miracolose acque di Fiuggi…<br />
Questa storia dei poli è una anomalia tutta italiana.<br />
La seconda Repubblica nasce su basi immorali perché immorale<br />
è la riforma elettorale che ne segna l’impianto.<br />
Una legge elettorale devastante che preclude al popolo ogni<br />
sovranità se non quella dei soggetti imposti dai Partiti vecchi e<br />
nuovi al suffragio popolare.<br />
Nella corsa febbricitante alle alleanze –una frittata senza<br />
precedenti- aggregazioni e schieramenti praticano una<br />
lottizzazione infame e spietata svendendo il territorio alle<br />
aritmetiche dei Partiti e del potere ed imponendo una vera e<br />
propria prostituzione delle proprie radici e delle proprie identità.<br />
La società dei galantuomini fatica ad essere rappresentata.<br />
Immigrazione, sicurezza, criminalità sono ormai i piatti forti<br />
<strong>della</strong> demagogia <strong>politica</strong>. Si disserta di criminalità, ma c’è una<br />
criminalità di Stato nei comportamenti, negli stili di vita.<br />
Migliaia di poveri diavoli marciscono nelle carceri di questo<br />
Paese magari per un barattolo di marmellata, migliaia di poveri<br />
diavoli ancorché innocenti sono in attesa di giudizio mentre<br />
alcuni personaggi notissimi e meno noti siedono disinvoltamente<br />
nel Parlamento nazionale dopo aver attentato all’onestà <strong>della</strong><br />
Repubblica. Nell’indifferenza, nella tolleranza, nella complicità e<br />
nel quieto vivere omertoso di tutti. In nome <strong>della</strong>…sovranità<br />
popolare, cioè in nome di quella parte di popolo innamorata dei<br />
ladri e dei delinquenti, dei collusi, degli stessi Partiti e delle<br />
stesse forze politiche che fingono di niente.<br />
E se nel Parlamento Italiano possono disinvoltamente sedere<br />
personaggi che hanno attentato all’onestà <strong>della</strong> Repubblica perché<br />
la società, perché gli italiani dovrebbero essere onesti?<br />
180
Nella mia esperienza attiva nel sociale, fra la gente, so di<br />
persone, ancorché ex detenuti, che fanno di tutto per non più<br />
delinquere, ma le Istituzioni non danno loro una mano esponendoli<br />
sempre più al rischio di una ricaduta perché messi con le spalle al<br />
muro.<br />
E so di persone che sono riuscite a chiudere i conti con il<br />
passato dando un taglio onesto alla loro esistenza, ma capita che,<br />
avanti negli anni, siano raggiunti da un mandato di cattura per<br />
un…”residuo di pena” antico da scontare nonostante gli anni<br />
trascorsi. Nell’indifferenza e nel cinismo <strong>della</strong> legge, delle<br />
Istituzioni, del buon senso, mettendo letteralmente in crisi chi pure<br />
aveva tentato di nascondere ai propri figli, alla stessa società, un<br />
passato da dimenticare.<br />
Così come ne “I Miserabili” di Victor Hugo, la cui trama ed i<br />
cui personaggi ancora oggi rappresentano una insuperata scuola di<br />
umanità.<br />
Ed è di una gravità unica, inaccettabile, considerare,<br />
dichiarare, definire “ex detenuti” quanti hanno pagato il proprio<br />
debito con la giustizia esponendoli ai pregiudizi, alle remore, alle<br />
ostilità che la definizione stessa comporta in una società per molti<br />
versi diffidente ed immatura o disumana.<br />
Ed è di una gravità unica quando i Tribunali ti riconoscono<br />
innocente e quando pure ti indennizzano per “ingiusta<br />
detenzione”, ma non vieni reintegrato del tutto nella tua<br />
onorabilità perché c’è sempre da qualche parte un Ufficio dello<br />
Stato che resiste e ti ricorda la storia vissuta piuttosto che<br />
procedere alla più rigorosa e rispettosa riabilitazione o<br />
cancellazione <strong>della</strong> tua posizione.<br />
Ci sono vite che sono pure incorse in qualche errore, ma hanno<br />
avuto la straordinaria forza di emendarsi, di rigenerarsi e di<br />
costruire una esemplare nuova vita produttiva e di lavoro. E<br />
proprio per questo andrebbero premiate piuttosto che<br />
criminalizzate.<br />
181
<strong>Il</strong> Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, così come l’ex<br />
Presidente Ciampi, ha ritenuto ridurre il numero delle onorificenze<br />
al Merito <strong>della</strong> Repubblica da conferire anno dopo anno piuttosto<br />
che allargare i riconoscimenti dello Stato anche a chi, spesso<br />
indotto senza colpa o da circostanze avverse a qualche reato, ha<br />
saputo ricostruire una vita ed onorare la Repubblica.<br />
E ciò sarebbe verificabile attraverso una onesta, seria,<br />
approfondita, oggettiva analisi dei percorsi di vita.<br />
Riduciamo il numero delle onorificenze, ma, dopo tutto, cosa<br />
diamo agli italiani?<br />
La delinquenza vera è largamente diffusa nel cervello politico<br />
del sistema di potere, degli apparati, dei Partiti, delle categorie per<br />
quella odiosissima pratica degli affari, degli interessi privati, delle<br />
mediazioni, dei compromessi, delle tangenti, degli imbrogli, dei<br />
rinvii, delle omissioni, <strong>della</strong> imprevidenza, delle latitanze, degli<br />
sprechi, delle scelte sbagliate.<br />
La camorra, i malavitosi, la delinquenza comune, devono la loro<br />
esistenza e crescita al mediocre quadro educativo del Paese, alla<br />
quasi intera classe <strong>politica</strong> diffusamente corrotta, lassista e<br />
permissiva. Alla mitizzazione di personaggi superpagati,<br />
superlodati, supercelebrati e che sono autentici traditori del<br />
popolo, alla idolatria dei consumi e del benessere, alla usurpazione<br />
sistematica di poltrone, di funzioni, di ruoli cui non si è degni e<br />
non si è onestamente delegati.<br />
Politici di…frodo!<br />
<strong>Il</strong> Paese si divide sulla grazia a Sofri nonostante l’assassinio<br />
del Commissario Luigi Calabresi mentre le carceri sono piene di<br />
poveri diavoli, di vittime del sistema e <strong>della</strong> società che li ha<br />
espressi.<br />
20mila in attesa di giudizio.<br />
Migliaia di abbandonati dallo Stato quando non possono<br />
permettersi grandi avvocati, grandi patrocini.<br />
182
Le carceri esplodono vivendo i reclusi, innocenti o colpevoli<br />
che siano, condizioni di vita animalesche, dieci e più detenuti<br />
ammassati in una singola cella…, ma sullo stato delle carceri la<br />
sinistra accusa la destra e la destra accusa la sinistra nonostante le<br />
storiche, parallele responsabilità e quell’altissimo appello del Papa<br />
ad una seria considerazione del problema, ma tanti praticando la<br />
nauseante ipocrisia di visitare le carceri.<br />
Senza che le carceri siano destinate al recupero ed alla<br />
redenzione umana dei propri ospiti secondo i più alti principi di<br />
quella che dovrebbe essere la nostra civiltà giuridica.<br />
Nell’indifferenza e nella strafottenza generali.<br />
Giovani che cedono al malaffare perché non trovano risposta<br />
all’ansia di un lavoro onesto e che nelle carceri vengono associati<br />
a famiglie criminali, ma nel Parlamento Italiano si raccolgono<br />
firme per la grazia a Sofri.<br />
Ed è inaudito che il Capo dello Stato, l’ex Presidente Ciampi,<br />
dovesse essere sollecitato, messo alle corde dall’incredibile<br />
Pannella perché si assumesse la responsabilità e l’onere <strong>della</strong><br />
grazia a…Sofri assimilando il Sofri a vittima <strong>della</strong> Magistratura di<br />
questo Paese.<br />
Sconcertante!<br />
E se questa nostra martoriata Repubblica possa ripetutamente<br />
essere ridicolizzata dagli scioperi <strong>della</strong> fame e <strong>della</strong> sete di<br />
Pannella.<br />
<strong>Il</strong> territorio è disseminato di tragiche realtà che affondano<br />
nell’indifferenza, di innocenti abbandonati, di ingiustizie somme,<br />
di disperati che invocano, di impotenti senza difesa…e Pannella si<br />
“sbatte” per la grazia a Sofri.<br />
E con Pannella la “cultura” e la “<strong>politica</strong>” di destra e di<br />
sinistra nel mortificante protagonismo delle parti.<br />
Ricordo la storia di A.M., orfano e bisognoso, poi assassinato<br />
per mano di quegli stessi ambienti nei quali la malasorte e<br />
l’abbandono lo avevano consegnato.<br />
183
Mi chiedeva disperatamente un lavoro onesto prima di cadere<br />
nella morsa delle occasioni illecite…<br />
Giovani splendidi vengono persuasi, coinvolti, reclutati,<br />
irretiti, associati, reclusi…vite lacerate, esistenze distrutte, destini<br />
deviati, speranze negate, marchi intollerabili…il risultato<br />
disperante e disperato di un lassismo istituzionale, educativo,<br />
sociale, familiare, di una tragica fuga dalle responsabilità<br />
collettive e private, di una pratica nevrotica di mode e di modelli<br />
esasperanti, di una gestione allarmante <strong>della</strong> vita pubblica.<br />
Perché c’è l’Italia delle privazioni e <strong>della</strong> pazienza, <strong>della</strong><br />
dignità e <strong>della</strong> sofferenza, ma c’è anche l’Italia di quanti,<br />
soprattutto giovani, non sanno e non vogliono aspettare, amano<br />
troppo la vita, non resistono alle prese in giro, alle delusioni, alle<br />
provocazioni <strong>della</strong> ricchezza e del potere, non accettano di essere<br />
raggirati dai furbi e dai filibustieri <strong>della</strong> <strong>politica</strong> e fanno le loro<br />
scelte, anche criminali, perché lo Stato è assente, brucia gli anni, il<br />
futuro, la vita, perché la <strong>politica</strong> è latitante, perché bussano a tante<br />
porte senza avere risposta, perché il cinismo dei tempi li offende,<br />
li ferisce, li avvilisce.<br />
E sono giovani intelligenti, esuberanti, spregiudicati,<br />
irrefrenabili, disposti a tutto.<br />
Così lo Stato, la società, la famiglia forse li perdono e se li<br />
ritrovano loro malgrado contro, ostili, gonfi di rabbia, irriducibili.<br />
La Giustizia?<br />
Le carceri?<br />
La criminalità.<br />
Vengono perpetrate ingiustizie, violenze inaudite sui deboli,<br />
sugli sventurati ancorché disarmati e abbandonati, ma la Giustizia<br />
persegue il reato, anche a distanza di molti anni, e non va al di là<br />
delle carte, non contempla e non inquadra lo sventurato nella sua<br />
personale realtà e di quanto sia vittima inconsapevole, “innocente”<br />
del proprio ambiente familiare e di vita.<br />
184
E succede che molte sentenze definitive, maturate dopo molti<br />
anni, quando il soggetto è ormai adulto, equivalgono a sentenze di<br />
morte quando andrebbe condannata l’intera società.<br />
Quando la società e lo Stato, pur ammantati di…legalità,<br />
producono martiri.<br />
<strong>Il</strong> vero problema è interrogarsi circa quale modello presiede<br />
alla vita pubblica, quale esempio possono avere i giovani in<br />
presenza dello scatenamento sistematico degli egoismi, degli<br />
arricchimenti, di una Giustizia che fa pagare a pochi le colpe dei<br />
tanti, di una <strong>politica</strong> che osa sconfessare la Magistratura piuttosto<br />
che non darsi pace nella ricerca <strong>della</strong> verità come nel caso del<br />
Commissario Calabresi – se dubbi vi fossero o vi siano- e dei tanti<br />
delitti impuniti e dei tantissimi disgraziati meritevoli di attenzione.<br />
Ecco perché l’iniziativa di legge ispirata al “legittimo<br />
sospetto” è sfacciatamente strumento affannoso di interessi<br />
particolari: avranno mai i poveri disgraziati la forza economica, gli<br />
avvocati o interi Collegi di difesa per usufruire di tale legge, per<br />
argomentare e con successo nelle sedi previste (la Cassazione)<br />
l’incompatibilità ambientale di una determinata sede di giudizio?<br />
D’altra parte, quando si ha la coscienza a posto chi ha paura<br />
dei Tribunali?<br />
E chi ha paura delle…intercettazioni?<br />
Imparassero almeno a parlare nei rapporti telefonici…<br />
Tutti professano “fiducia nella Magistratura”.<br />
E’ rituale!<br />
<strong>Il</strong> vero problema <strong>della</strong> Giustizia in questo Paese sta nel fatto<br />
che ciascuno vede la Giustizia che gli fa comodo e che gli torna<br />
utile.<br />
Mai in rapporto alla povera, disgraziata gente.<br />
C’è chi è stato ed è al centro di interessi economici<br />
terrificanti, che sottintendono corruttele, strategie, operazioni non<br />
trasparenti, non lineari, ma si ostina a far credere di essere uno<br />
stinco di santo.<br />
185
Allora la Giustizia è politicizzata se produce sentenze di<br />
condanna ed è da applaudire se produce sentenze di assoluzione.<br />
Chi ha paura dei Tribunali ?<br />
E’ la <strong>politica</strong> che non educa il Paese e sono gli italiani che si<br />
rendono collusi di storie a dir poco sconcertanti per stolte e<br />
gratuite simpatie politiche a destra come a sinistra.<br />
Nonostante muoiano di fame e di mortificazioni.<br />
Incredibile!<br />
E nonostante i guai che attraversa il Paese, il Presidente <strong>della</strong><br />
Camera dei deputati Pier Ferdinando Casini, terza carica dello<br />
Stato !, in data 1 dicembre 2004, esprime “stima ed amicizia” al<br />
Senatore di Forza Italia Marcello dell’Utri, imputato di “concorso<br />
in associazione mafiosa”, mentre era in corso la Camera di<br />
Consiglio che ne doveva decidere la sorte.<br />
Circostanza da apparire o da essere interpretata, dagli<br />
immancabili malpensanti, come una sorta di messaggio ai<br />
Giudici?<br />
Noi non osiamo nemmeno immaginarlo!<br />
Un episodio ufficializzato da una nota <strong>della</strong> Presidenza <strong>della</strong><br />
Camera e, comunque, gravissimo perché denuncia tutta la<br />
insufficienza, l’inadeguatezza, la testa fuori controllo degli uomini<br />
che rappresentano l’Italia e lo Stato.<br />
Soprattutto per le migliaia di detenuti e in attesa di giudizio<br />
che non godono di attestati di “ amicizia e di stima” così potenti<br />
se non l’accorato appello di un Papa.<br />
Intanto, che senso ha la <strong>politica</strong> se produce criminalità, mafia,<br />
ingiustizie, modelli di vita inaccettabili? Quale esempio per i<br />
giovani? E perché gli italiani dovrebbero essere onesti se il<br />
quadro educativo del Paese è fallimentare, è sordo, è ottuso, è<br />
omertoso se non raccapricciante?<br />
Siamo alla depravazione <strong>della</strong> <strong>politica</strong>!<br />
“mafia e <strong>politica</strong> convivono nello stesso territorio”Paolo<br />
Borsellino.<br />
186
La seconda Repubblica, tradendo tutte le attese, ha partorito<br />
uno scenario immorale: il maggioritario che pratica la camorra<br />
inaudita dell’assegnazione dei collegi sicuri ed insicuri.<br />
Lo sfascio parte da Segni. Personaggi che mai se lo sarebbero<br />
sognato si ritrovano eletti Senatori, Deputati…sotto l’ombrello<br />
protettivo del Polo di…appartenenza.<br />
Così, sotto l’ombrello protettivo dell’Ulivo e del maggioritario<br />
Alfonso Pecoraro Scanio si ritrova eletto Deputato nazionale. Gli<br />
capita anche di fare il Ministro.<br />
E…vai…!<br />
E si insiste nell’invocare la “sovranità popolare” quando è il<br />
caso-necessariamente- di chiarire che vanno pure analizzati i<br />
processi di formazione <strong>della</strong> “sovranità popolare”.<br />
La vicenda elettorale vissuta nel Paese nel 2001 è stata<br />
sconvolgente per i miliardi di lire profusi sull’intero territorio.<br />
Come ignorare attraverso quale raffinata, martellante<br />
manipolazione delle coscienze ed attraverso quale ispirata<br />
suggestione del consenso ed attraverso quali rassicuranti promesse<br />
il personaggio –una sorta di Vanna Marchi del consenso per la sua<br />
straordinaria capacità di affabulatore o di Frank Sinatra per la sua<br />
dichiarata vocazione canora- sia stato “liberamente” eletto.<br />
Come possono i galantuomini, quanti hanno sudato e sudano<br />
sull’altare <strong>della</strong> famiglia e <strong>della</strong> vita, identificarsi o specchiarsi<br />
nella violenza e nella immoralità delle campagne elettorali che, da<br />
destra e da sinistra, condizionano l’esercizio del consenso nel<br />
Paese?<br />
Dove il voto non è più il momento più alto e solenne <strong>della</strong><br />
sovranità popolare, ma la più miserabile abdicazione, la più<br />
scellerata svendita <strong>della</strong> propria dignità.<br />
Storici, filosofi, commentatori, opinionisti ci trasmettono<br />
erudite e forbite analisi, ma non sono “informati dei fatti”,<br />
rifiutano di essere “informati dei fatti”, di quanto accade realmente<br />
sul territorio nel corso delle campagne elettorali e di quanto siano<br />
187
indifesi e deboli gli elettori, ma, soprattutto i candidati armati<br />
soltanto di ideali e di idee.<br />
Ed è di una gravità unica non essere “informati dei fatti” per la<br />
vita stessa <strong>della</strong> democrazia quando interi quartieri sarebbero<br />
letteralmente preclusi alla libertà di voto o letteralmente dominati<br />
ed ipotecati dalla violenza <strong>politica</strong>.<br />
L’esercizio <strong>della</strong> democrazia sarebbe stato falsato e ostacolato<br />
dal mercato dei voti, da una corruzione impalpabile, strisciante,<br />
ma irriducibile, sottratta, purtroppo, ad ogni tentativo di<br />
intercettazione in assenza di meccanismi pronti di intervento e di<br />
controllo e di tutela soprattutto nei quartieri popolari e che<br />
andrebbe dalla provvista di derrate alimentari alla corresponsione<br />
di elargizioni. economiche.<br />
Sono i giornali, i media a parlarne anche su denunzie anonime<br />
o su voci raccolte, ma come è possibile che queste attività non<br />
vengano mai intercettate e duramente colpite, come è possibile che<br />
queste attività sfuggano all’attività investigativa e come è<br />
possibile che tutto scorra nel senso peggiore?<br />
I Magistrati: “Nola (Napoli) come Corleone”!!!<br />
11 maggio 2007: camorra, la retata…87 arresti!!!<br />
17 luglio 2007, Corriere <strong>della</strong> Sera: Droga, truffe e voto di<br />
scambio, sessanta arresti in Calabria.<br />
“Giovani e ricchi. Sono la terza generazione <strong>della</strong><br />
‘ndrangheta”. Hanno contatti internazionali e gestiscono le<br />
attività economiche senza mediazioni…I mafiosi votano e fanno<br />
votare….(Nicola Gratteri, pubblico ministero antimafia).<br />
I Partiti “nulla sanno e nulla videro”, ma alcuni Partiti alle<br />
dichiarazioni del Sindaco di Napoli, Rosa Jervolino Russo, si sono<br />
indignati affrettandosi a chiedere “fuori i nomi!” come se<br />
vivessero sulla luna o estranei alla realtà <strong>della</strong> vita.<br />
Ad elezioni avvenute sarebbe ed è arduo fare i nomi di<br />
corruttori e corrotti perché soltanto attraverso una azione<br />
188
investigativa contemporanea alla competizione elettorale possono<br />
essere eventualmente intercettati ed acciuffati i “soliti ignoti”, ma<br />
che si voglia far credere che la corruzione non esista è da ingenui.<br />
Si vorrebbe sostenere che grande merito di Silvio Berlusconi<br />
sarebbe stato di aver contrastato l’avanzata <strong>della</strong> sinistra e, in<br />
particolare dei Democratici di <strong>Sinistra</strong>, ex PCI.<br />
Cioè, ci saremmo tutti accorti del Comunismo e delle sue<br />
nefandezze, dopo averlo votato ed applaudito per decenni, quando<br />
ormai è clamorosamente battuto dalla Storia, quando una grande<br />
Democrazia Cristiana ne ha impedito per decenni l’avvento alla<br />
guida del Paese. Quando dopo la caduta del muro di Berlino e<br />
l’azione di un grande Papa ne hanno sanzionato la sconfitta,<br />
quando l’impero sovietico si è dissolto in una serie di Stati.<br />
D’altra parte, non possiamo non riconoscere che<br />
sopravvivono, dure a morire, cultura e mentalità del comunismo e<br />
tali da ostacolare e condizionare il riscatto <strong>della</strong> <strong>politica</strong>.<br />
In questo senso, l’attività, il ruolo, la “discesa in campo” di<br />
Berlusconi è stata liberatoria, coraggiosamente liberatoria di una<br />
rappresentazione sterile <strong>della</strong> <strong>politica</strong> del Paese sul territorio<br />
incapace di volare alto, incapace di uscire dal complesso di<br />
inferiorità del dopo Moro.<br />
Un protagonismo provvidenziale nella monotonia, nel<br />
disarmo, nella paralisi del quadro politico, una ventata di ossigeno<br />
per la novità e l’audacia del movimento inventato da Silvio<br />
Berlusconi e che avrebbe così dovuto risvegliare la responsabilità<br />
delle forze politiche.<br />
Ed è incomprensibile come si possa rivendicare<br />
l’anticomunismo senza rivendicare l’antinazismo avendo nella<br />
rappresentanza parlamentare italiana gli eredi comunque di quella<br />
esperienza altrettanto devastante ed incancellabile nonostante<br />
l’attenuante “generica” dell’innocenza anagrafica e i troppo<br />
gratuiti pentimenti.<br />
Dall’una e dall’altra parte!<br />
189
Terrorismo economico!<br />
Quando si organizza e si promuove il consenso intorno alle<br />
fortune economiche i voti non sono più liberi, ma “comprati”,<br />
adescati, manovrati ed ancora oggi, come ieri, voti di…scambio.<br />
C’è stato uno scatenamento innegabile di investimenti<br />
miliardari durato mesi ancor prima <strong>della</strong> tornata elettorale<br />
ipnotizzando la gente, irretendo le coscienze, allucinando le menti<br />
con la suggestione degli slogan, dei messaggi, degli spot, delle<br />
promesse di …imminente felicità: “più sicurezza” “un buon<br />
lavoro anche per te…” “pensioni ad unmilione al mese per tutti i<br />
pensionati…”. Bisogna qui rimproverare i Cattolici e lo stesso<br />
centro sinistra di aver lasciato l’iniziativa degli aumenti<br />
pensionistici al bombardamento mediatico di Silvio Berlusconi.<br />
Perchè gli aumenti corrisposti- se e quando corrisposti- ai titolari<br />
di pensioni minime o assegni sociali sarebbero ritornati comunque<br />
e immediatamente a sostegno dell’economia attraverso gli stessi<br />
beneficiari.<br />
Spettacolari lusinghe declamate sullo sfondo di cieli azzurri,<br />
ma le pensioni minime non sono state adeguate al milione di lire<br />
promesso se non dai 70anni in poi di età.<br />
Così B.F., da Napoli, ridotto ad abbandonare la sua attività per<br />
sopraggiunto infarto cardiaco e riconosciuto invalido civile<br />
all’80%, coniugato e padre di tre figlie, deve vivere con appena<br />
234 euro al mese. Le figlie hanno dovuto abbandonare gli studi.<br />
Siamo al 18 ottobre 2003 e non c’è sportello dello Stato che<br />
ascolti e provveda.<br />
E’ uno degli innumerevoli casi di questa nostra Italia<br />
nonostante Berlusconi ed i suoi manifesti elettorali.<br />
Le grandi e medie Stazioni ferroviarie occupate da torri<br />
pubblicitarie, tende, punti di incontro….<br />
L’intero Paese bombardato da gigantografie dell’Uomo.<br />
Poteri economici e mediatici terrificanti.<br />
Maledetti italiani sempre pronti a prostituirsi per il miraggio di<br />
un piatto di fagioli in più.<br />
190
La chiamano “sovranità popolare”….<br />
La barzelletta <strong>della</strong> sovranità popolare…<br />
<strong>Il</strong> disgusto <strong>della</strong> <strong>politica</strong>.<br />
L’illusione…delusione <strong>della</strong> democrazia.<br />
In tale scenario la campagna elettorale, quella vera, quella<br />
ufficiale, quella che dura appena 45 giorni, è del tutto inutile e<br />
superata.<br />
Chi non ha mai rubato, chi non si è arricchito, può avere<br />
grandi idee, notevoli e collaudate capacità, orgoglio e vanto di<br />
cose realizzate…ma resta al palo, viene tagliato fuori da una<br />
massa di opportunisti e di incoscienti nelle cui vene è penetrato il<br />
dolce veleno del vento che…tira e dei miliardi che girano o anche<br />
l’illusoria soddisfazione di identificarsi nel personaggio di<br />
successo comunque.<br />
Così si moltiplicano, finanziati da forze politiche o da singoli<br />
candidati “promessi” sedi, circoli…alimentando il fondato<br />
sospetto di una ennesima rete di corruttela <strong>politica</strong>.<br />
Come sperare mai, come illudersi circa la trasparenza e la<br />
legittimità del voto?<br />
Sarebbe questa la seconda Repubblica?<br />
Città, monumenti, strade deturpati quotidianamente da<br />
manifesti senza che tanta delittuosa attività venga severamente<br />
impedita finanche con l’arresto e la detenzione dei responsabili<br />
dichiarati dei gruppi di attacchinaggio e degli esecutori materiali<br />
colti in fragranza di reato piuttosto che semplicemente<br />
verbalizzati.<br />
Lasciando liberi, invece, i candidati di inventarsi strutture<br />
mobili, originali di propaganda elettorale- come striscioni pensili-<br />
purchè nel rispetto delle pareti, degli edifici, dei monumenti, delle<br />
sedi istituzionali, sollevando così le civiche Amministrazioni dei<br />
costi impossibili per impianti elettorali marginalmente usati- se<br />
non “snobbati”- dai candidati e dai Partiti stessi.<br />
Altrimenti le competizioni elettorali diventano impari,<br />
insostenibili, discriminanti, antidemocratiche perché nessun corpo<br />
191
d’indagine vigila, nessuna Magistratura agisce per frenare e<br />
colpire questa scandalosa, disinvolta, inquietante realtà delle<br />
affissioni disinvolte e selvagge.<br />
<strong>Il</strong> risultato elettorale è spesso il prodotto di un sistema<br />
inaccettabile di corruzione.<br />
Sono decenni che la Giustizia indulge e non interviene.<br />
Le leggi in materia sono risibili perché demandano ad una<br />
dichiarazione di parte le spese sostenute.<br />
In tale quadro, quanti e chi possono dirsi “legittimamente”<br />
eletti ?<br />
Ecco perché l’analisi del voto è importante, l’analisi di come<br />
ed attraverso quali processi si è pervenuti ad un certo risultato<br />
elettorale, liberando il territorio, attraverso oculate e scrupolose<br />
indagini di polizia investigativa, dalle migliaia di mercenari che,<br />
puntualmente, si fanno assoldare dai candidati e dai Partiti ad ogni<br />
tornata elettorale.<br />
E’ importante, cioè, analizzare i processi anche immorali che<br />
hanno determinato o determinano la volontà popolare<br />
configurandosi scientifiche e raffinate estorsioni del consenso<br />
attraverso potenti, ciclopiche, mostruose macchine organizzative e<br />
pubblicitarie.<br />
Pure le pietre sanno di mercenari assoldati, di compromessi<br />
impossibili, di sponsorizzazioni sconcertanti, di posti di lavoro<br />
dati o “promessi” in cambio di voti, di intere discoteche requisite,<br />
di pranzi per migliaia di convenuti, di pullman noleggiati per gite<br />
alla vigilia di elezioni, di preti “indotti in tentazione”, di<br />
rappresentanze sindacali e sociali assoldate alla faccia degli<br />
interessi sindacali e sociali reali, di promesse di candidature e di<br />
incarichi di ogni genere, di seggi elettorali assediati da galoppini e<br />
“rappresentanti di lista”.<br />
Un fenomeno antico che caratterizza tutte le campagne<br />
elettorali di questo Paese.<br />
I pranzi…l’elettorato…i “simpatizzanti” presi per la gola, alla<br />
stregua dei morti di fame.<br />
192
I pranzi…la più mortificante delle pratiche elettorali in<br />
contrasto con un modo nuovo di proporsi in <strong>politica</strong>, con<br />
l’esigenza di austerità, di stile, di rispetto dell’uomo.<br />
Una violenza inaudita sul corpo elettorale, una forsennata<br />
attività di adescamento e di corruzione non limitata al solo periodo<br />
elettorale, ma assillante e quotidiana mentre una sorta di squallida<br />
omertà anche dei massimi responsabili <strong>della</strong> vita pubblica ha<br />
coperto e copre fatti e misfatti senza che nessuno indaga.<br />
Le prove? Stanno dentro lo spessore del fenomeno stesso in<br />
presenza di allucinanti, inspiegabili successi elettorali e di<br />
allucinanti carriere politiche.<br />
Troppi miliardi spesi per la libidine di un posto in Parlamento.<br />
Una provocazione per quanti soffrono.<br />
Con il risultato che stiamo allevando in <strong>politica</strong> una<br />
generazione di arrampicatori e di pervertiti <strong>della</strong> <strong>politica</strong>.<br />
La preferenza unica avrebbe dovuto segnare una svolta, un<br />
momento storico per gli onesti, una formidabile presa di coscienza<br />
popolare.<br />
Invece ha innescato un sistema di corruttela psicologica,<br />
<strong>politica</strong> ed economica senza precedenti.<br />
L’opinione pubblica è convinta che l’onda <strong>della</strong> corruzione sia<br />
inarrestabile.<br />
Soltanto la Magistratura rappresenta l’ultima speranza perché<br />
sia intercettata e fermata la delinquenza <strong>politica</strong> rassicurando gli<br />
elettori onesti e quanti si sforzano di praticare onestamente<br />
l’impegno politico, che significa promuovere la società intera e<br />
non le clientele verso traguardi di benessere e di dignità.<br />
Ovviamente, l’introduzione del sistema proporzionale con il<br />
voto di lista senza la possibilità di esprimere preferenze, nei<br />
giorni 9 e 10 aprile 2006, azzera quasi del tutto la “sovranità<br />
popolare” e l’annesso mercato dei voti limitando ai soli partiti il<br />
privilegio e la camorra delle scelte.<br />
193
Intanto, questa storia antica e stantia dell’Uomo che si è fatto<br />
da sé è ridicola.<br />
<strong>Il</strong> Paese, il mondo sono pieni, traboccano di uomini fattisi da<br />
sé, ma che hanno un grande rispetto dei propri limiti.<br />
La ricchezza rappresenta una pesante palla al piede per chi<br />
vuole praticare il bene comune. In questo senso il personaggio<br />
Berlusconi per la sua storia e per i suoi straordinari interessi<br />
sarebbe incompatibile con la Politica, ma come Berlusconi tanti<br />
ricchi sfondati che siedono nei Parlamenti e nelle Istituzioni.<br />
Penso a S.Francesco d’Assisi: non sarebbe diventato Santo se<br />
non fosse partito dalla rinunzia di tutti i Suoi beni, se non fosse<br />
partito da una scelta di povertà e, pertanto, di libertà.<br />
Sia chiaro che l’uomo politico per essere credibile deve fare<br />
una scelta di povertà e di santità piuttosto che ostentare privilegi,<br />
ricchezze spesso discutibili e che rappresentano una insopportabile<br />
provocazione fino a quando esisteranno sacche di miseria, di<br />
ignoranza, di emarginazione.<br />
L’uomo politico per essere credibile deve proporsi e<br />
perseguire lo stato di povertà, che non significa miseria.<br />
Facciamo <strong>politica</strong> ed abbiamo il dovere di esercitare una<br />
straordinaria sensibilità in un Paese che ha bisogno di riferimenti<br />
seri e sentiamo il bisogno di riconsiderare l’austerità di quanti<br />
hanno ricostruito il nostro Paese mai come oggi caduto così in<br />
basso.<br />
Storie toccanti di grandi Politici che furono soprattutto Uomini<br />
e modelli di austerità e di vita familiare da rileggere per capire<br />
interamente il senso delle scelte e <strong>della</strong> testimonianza e <strong>della</strong><br />
condivisione.<br />
Da una parte l’inconcludenza e l’incoerenza dei Partiti,<br />
dall’altra la corazzata Berlusconi che incombeva, come incombe<br />
su questo nostro Paese con una capacità ed una forza di seduzione<br />
ineguagliabili.<br />
Silvio Berlusconi, che esordì al Governo del Paese nominando<br />
Ministro <strong>della</strong>…Difesa il suo avvocato Cesare Previti e che<br />
194
scaricò i suoi dipendenti dal bilancio Fininvest (Martusciello,<br />
Tajani…) caricandoli al bilancio dello Stato promuovendoli,cioè,<br />
Senatori, Deputati nazionali ed europei.<br />
Quando ti invaghisci di una persona non vuoi sentire ragioni.<br />
Ancora oggi c’è chi ha nostalgia di Mussolini nonostante il<br />
disastro finale, nonostante i dispersi in Russia ed in Siberia e c’è<br />
chi ha nostalgia del comunismo nonostante la caduta del muro di<br />
Berlino.<br />
Intanto, a proposito del Cav.Benito Mussolini, il 13 novembre<br />
2003 Gianfranco Fini, grande alleato di Silvio Berlusconi nel Polo<br />
di centro destra, parte per Israele dove si “sbraca” in una serie di<br />
condanne, di prese di distanza dichiarando perfino di aver<br />
cambiato idea su Mussolini e non so con quanto gradimento del<br />
suo retroterra partitico e ideologico.<br />
Potenti, miracolose, diuretiche acque di Fiuggi!<br />
Certe conversioni a distanza di circa sessant’anni (!) dalla fine<br />
del Fascismo, appaiono sospette, tardive, strumentali, organiche<br />
ad un disegno di potere ed elettoralistico troppo comodo se non<br />
gratuito rispetto alle vittime, alle violenze, alle aberrazioni, alle<br />
umiliazioni, alle ferite inferte ad un intero popolo così come<br />
consegnateci dagli Archivi <strong>della</strong> Storia.<br />
Un Gianfranco Fini inaudito, con quella faccia da bravo<br />
“ragazzo”, abilissimo traghettatore verso l’euforia del potere.<br />
Gratuitamente, a distanza di circa sessant’anni, ma quale<br />
doveroso risarcimento alle vittime dell’ideologia, <strong>della</strong> dittatura<br />
fascista e delle folli imprese belliche se non il vuoto e la caducità<br />
delle parole?<br />
Certe prese di coscienza, sia a destra come a sinistra.<br />
comporterebbero il ritiro dalla vita <strong>politica</strong> per l’enormità delle<br />
complicità comunque vissute e sostenute per decenni facendo finta<br />
di non sapere e di non capire nonostante i terrificanti documenti<br />
fotografici, le testimonianze, le denunzie.<br />
195
E, soprattutto, da tutte le parti, la sublime dignità del silenzio!<br />
In tanti salutano il “coraggio” di Gianfranco Fini piuttosto che<br />
intuirne l’opportunismo politico o sospettarne la malafede.<br />
E’ il destino di questo Paese riconoscersi nelle furbizie e<br />
soggiacere inerti alle ricorrenti truffe <strong>della</strong> Storia.<br />
Così è storia che l’Azione Cattolica Italiana, fondata nel 1868<br />
da Mario Fani e Giovanni Acquaderni, fu umiliata, vietata,<br />
oscurata dal regime fascista.<br />
Con singolare disinvoltura l’Azione Cattolica, ricorrendo la<br />
sua festa-pellegrinaggio, non sa proprio chi invitare ed invita,<br />
come invita, Gianfranco Fini, ma V.Presidente del Consiglio dei<br />
Ministri!!!, a tenere una dissertazione, il 3 settembre 2004, in quel<br />
di Loreto, sul tema: “l’oratorio, un bene di tutti”.<br />
Da Fiuggi a Israele a Loreto!<br />
Mentre ancora si fa polemica sui “silenzi” di Pio XII circa le<br />
persecuzioni e il genocidio degli ebrei perché quel grande Papa,<br />
protagonista di uno dei periodi più tormentati <strong>della</strong> nostra storia,<br />
non può rispondere.<br />
E Gianfranco Fini, l’eretico del Fascismo, ma vice presidente<br />
del Consiglio dei Ministri di questa Italia accomodante, continua<br />
nel Suo protagonismo internazionale e in Vietnam e a New York<br />
alla testa del corteo tradizionale per la festa italiana del Columbus<br />
Day il 12 ottobre 2004 e…finalmente Ministro degli Esteri!<br />
Champagne!<br />
196
X. <strong>Il</strong> Cristianesimo è rivoluzione!<br />
La chiave culturale <strong>della</strong> nascita <strong>della</strong> Repubblica risiede nella<br />
forza trainante del Cattolicesimo, ma bisogna risalire alla santità di<br />
Giuseppe Toniolo, alle sue intuizioni, al Suo impegno quotidiano<br />
di docente, di padre di famiglia e di riconosciuto leader del<br />
cattolicesimo sociale italiano ispirando prima la nascita del Partito<br />
Popolare Italiano fino alla maturazione <strong>politica</strong> di quella<br />
“democrazia cristiana” che, attraverso le monumentali<br />
testimonianze di Alcide Degasperi e di Luigi Sturzo, avrebbe<br />
segnato l’avvento dei Cattolici alla guida <strong>politica</strong> del Paese.<br />
L’attività di Giuseppe Toniolo resta a tutt’oggi indelebile per<br />
la quantità e la qualità delle idee, che ne fanno una voce<br />
attualissima e profetica nella Storia del Cattolicesimo italiano<br />
quando teorizza la strategia dell’impegno sociale, quando elabora<br />
il “programma dei cattolici di fronte al socialismo”, quando<br />
pubblica la “Rivista internazionale di Scienze sociali e discipline<br />
ausiliarie”, quando nasce la “Società cattolica italiana per gli studi<br />
scientifici”, quando dà vita alle indimenticabili “settimane<br />
sociali”, quando incoraggia la fondazione dell’Università Cattolica<br />
assumendo ancora oggi l’ente che la sostiene il nome di Giuseppe<br />
Toniolo.<br />
E quando la Democrazia Cristiana, forte <strong>della</strong> grande lezione<br />
di Degasperi, è stata costretta ad aprirsi alla collaborazione delle<br />
forze cosiddette laiche e rappresentative di enormi masse di<br />
lavoratori e di popolo, pur contribuendo alla loro emancipazione<br />
democratica fino alla caduta del muro di Berlino, è incominciata<br />
quella parabola discendente (corruzione!) che ne ha segnato il<br />
disastro.<br />
Disastro porta disastro. Siamo pervenuti all’odierna<br />
impalcatura di idioti, ma nessuno, esercitando la vanità <strong>della</strong> sua<br />
197
cultura e dello scrivere, ha l’onestà di massacrare questo sistema,<br />
questa prospettiva, questo persistere di pubblica idiozia <strong>politica</strong><br />
che offende l’intelligenza del Paese, che ne esaspera la pazienza.<br />
E quando Comunione e Liberazione, il Movimento ecclesiale<br />
nato dall’amore e dalla straordinaria fede di un Prete, Don<br />
Giussani, e che ha saputo ispirare in migliaia di coscienze la forza<br />
liberatrice, la luce e la verità di Cristo, si dichiara più vicina a<br />
certi modelli politici piuttosto che ad altri- invece di esercitare<br />
una rigorosa equidistanza- rischia di apparire come una setta<br />
rispetto alla sua vocazione originaria, rischia di non percepire<br />
l’inaffidabilità dell’intero sistema politico italiano.<br />
Da D’Alema a Fini a La Russa a Bassolino…c’è stato e<br />
continua in questo Paese un riciclaggio troppo comodo e, direi,<br />
troppo allegro e disinvolto di responsabilità storiche terrificanticomunismo,<br />
fascismo…-come di conversioni troppo discutibili,<br />
ma “Comunione e Liberazione” nei suoi meeting, straordinari ed<br />
esaltanti incontri di riflessione, di ricerca e di riproposta cristiana,<br />
offre loro una vetrina immeritata ed ambita, trascinando le sue<br />
platee, soprattutto giovanili, in equivoci assurdi piuttosto che<br />
recuperare ed esaltare, come movimento, il primato dei Cattolici<br />
nella vita <strong>politica</strong> e l’opportunità di contrastare almeno<br />
culturalmente questo pasticcio italiano.<br />
Gli applausi del 2002 a Berlusconi come gli applausi del 2003<br />
a D’Alema e Fini fanno pensare se non piangere sulla faciloneria<br />
delle nostre platee storicamente disarmate ed ingenue, ma quali<br />
modelli CL propone ed involontariamente accredita ai giovani pur<br />
entusiasti?<br />
Casini ? Forse in tema di “felicita” (il tema del 2003), il<br />
presidente Pier Ferdinando Casini è il modello più adatto perché<br />
vive una blindata, documentata, invidiabile condizione di felicità.<br />
198
I notabili dell’ex DC, pur assurti a grandi vette e grandi<br />
privilegi per mandato popolare, si sono ermeticamente chiusi nel<br />
loro ovattato “notabilato” o variamente…trasferiti praticando<br />
indifferenza verso tutto ciò che non li tocca senza muovere un dito<br />
perché si accendano i fuochi popolari <strong>della</strong> grande tradizione<br />
democratico-cristiana e non alzano una sola voce di solidarietà a<br />
chi la chiede, ma tutti proni e rispettosi degli equilibri che<br />
assicurano loro tranquillità, subiscono gli eventi pronti ad<br />
applaudire l’investito di turno. Una vigliaccheria ed una infamia<br />
uniche, quando urge la mobilitazione di tutte le forze e le energie e<br />
le efficienze censite e collaudate e garantite per la rigenerazione di<br />
un tessuto di valori e di uomini.<br />
Nel clima rovente di questi tempi, quanti avrebbero dovuto<br />
reagire con forza per il ripristino dei valori del Cattolicesimo e del<br />
Cristianesimo, forze millenarie e collaudate del riscatto dell’Uomo<br />
e quanti avrebbero dovuto assumersi la responsabilità attiva di<br />
ricostituire la diga (di fanfaniana memoria) per arginare nuove e<br />
più pericolose avventure, preoccupanti e laceranti divisioni,<br />
comprensibili e legittime paure, si sono chiusi in difesa,<br />
nell’attendismo <strong>della</strong> vigliaccheria, rinnegando una grande Storia.<br />
Perché il dramma vero è l’indifferenza, il senso fatalistico<br />
delle cose, lo stare tranquilli, l’ipocrisia e l’incoscienza delle parti<br />
ripetendo lo stesso, allucinante copione.<br />
Vogliono a tutti i costi la rivoluzione.<br />
Moltissimi, con inaudita superbia, organizzano la propria vita<br />
prendendo le distanze da Dio come se Dio fosse estraneo alle cose<br />
<strong>della</strong> terra ed alla stessa esistenza.<br />
Sarebbe cosa comprensibile se l’uomo potesse controllare e<br />
dominare i tempi <strong>della</strong> vita piuttosto che soccombere ed essere<br />
travolto dagli eventi.<br />
Quei “moltissimi” si dichiarano e si professano “laici” se non<br />
atei, ma non so fino a che punto quando saranno in presenza del<br />
Creatore si dichiareranno e si professeranno “laici” o non<br />
199
dovranno tremare per non aver calato Dio ed il senso di Dio in<br />
ogni comportamento e scelta <strong>della</strong> vita.<br />
Quelle dittature spietate dell’uomo che hanno represso e<br />
schiacciato l’anelito religioso e la libertà religiosa e che hanno<br />
trasformato le case di Dio in bivacchi delle loro scelleratezze<br />
hanno registrato il <strong>naufragio</strong> e la disperazione dell’uomo.<br />
Molti ancora sono convinti, sempre con inaudita superbia, di<br />
non trovare niente e nessuno dall’altra parte ed allora mi domando<br />
che senso ha ed avrebbe questa così affannosa, sofferta ed<br />
inconcludente esperienza terrena e che senso avrebbero mai lo<br />
spirito, i sentimenti, le emozioni ed una così ricca, impegnata<br />
attività cerebrale dell’uomo se non tasselli di un processo di<br />
ricerca, di scoperta, di esaltazione e di affermazione <strong>della</strong> presenza<br />
ineffabile ed assoluta di un Creatore che tutto muove, tutto<br />
regola, tutto ordina.<br />
Si tratta di preservare la nostra identità e la nostra originalità<br />
rivendicando con la dovuta umiltà di avere una marcia in più<br />
rispetto alla concezione dell’uomo nel contesto dell’azione<br />
<strong>politica</strong>: l’uomo non è merce di scambio, non è il prodotto di<br />
ideologie e ciascun uomo è irripetibile.<br />
E’, quindi, un valore assoluto.<br />
Si tratta di rivendicare la validità dei valori cristiani autentici,<br />
quelli veri, che sono liberanti, di arricchimento e di promozione.<br />
Altro che libertari e liberisti secondo una visione tipicamente<br />
laica <strong>della</strong> <strong>politica</strong>.<br />
Soltanto una rivoluzione potrà scuotere le coscienze e<br />
rimuovere questa ipocrisia <strong>della</strong> seconda Repubblica.<br />
Si tratta di promuovere e di organizzare spazi di Cristianesimo<br />
praticante coerenti con lo “status” di cattolici impegnati in <strong>politica</strong><br />
perché corrispondano “eroicamente” alle attese <strong>della</strong> società oggi<br />
profondamente turbata e disorientata di fronte al malessere sociale<br />
ed alla dissoluzione galoppante dei valori.<br />
Spazi di Cristianesimo praticante mirati ad una forte<br />
rigenerazione dell’esperienza vissuta dell’auspicata “unità dei<br />
200
Cattolici” risiedendo la chiave di volta di una società <strong>politica</strong><br />
veramente cristiana in una profonda conversione dell’uomo.<br />
Cristo intraprese la Sua rivoluzione, la più grande rivoluzione<br />
di tutti i tempi, con appena dodici Apostoli.<br />
“ non c’è dottrina più rivoluzionaria di quella di Cristo, non ce<br />
n’è una meno classista e partigiana…” (Primo Mazzolari).<br />
<strong>Il</strong> problema sta nell’aggregazione per sostenere idee forti e<br />
uomini seri, liberi, collaudati, esemplari piuttosto che marcire a<br />
rimorchio <strong>della</strong> stupidità.<br />
Senza preoccuparsi del numero, ma soltanto con la forza di<br />
sfondamento delle idee e dell’amore.<br />
Quanti traditori, quanti lacchè, quanti imbecilli che si<br />
professano coerenti e, in nome <strong>della</strong> coerenza, hanno sostenuto e<br />
sostengono comportamenti delinquenziali.<br />
<strong>Il</strong> Cristianesimo li mette in discussione tutti i giorni,<br />
spietatamente.<br />
<strong>Il</strong> Partito di Degasperi e Don Sturzo è scivolato nelle mani di<br />
personaggi mediocri, ma perversi, incapaci di superiori grandezze,<br />
ma non possiamo rinunziare alla ricostruzione di quell’area di<br />
valori e di valori cristiani che significò l’esperienza dei Cattolici<br />
nella vita <strong>politica</strong> italiana e, pertanto, non possiamo rinunziare a<br />
sostenere e sollecitare il rinsavimento delle anime separate <strong>della</strong><br />
ex DC e la riunificazione di una grande forza finalmente<br />
equidistante dalla frittata dei Poli.<br />
Un grande spazio che celebri l’orgoglio e gli ideali delle<br />
origini, capace di ispirare grandi progetti per l’Uomo, esaltanti<br />
progetti di vita e non di appiattirlo e di annullarlo nelle miserie<br />
degli scontri e delle “culture” e degli sfacciati, squallidi interessi<br />
privati.<br />
Le stesse leggi dell’economia devono essere piegate alla<br />
crescita dell’Uomo e non alla sua alienazione, al suo<br />
abbrutimento, al suo impoverimento. Perché il centro <strong>della</strong><br />
201
Politica è l’Uomo e la Politica rappresenta la capacità di sintesi dei<br />
bisogni perché si abbia uno sviluppo armonico ed ordinato e<br />
giusto <strong>della</strong> famiglia umana.<br />
Nel terzo millennio l’unica unità che salva sono i Cristiani<br />
( Karol Wojtyla)<br />
Nei giorni tre quattro cinque febbraio 2005 si è celebrato il<br />
Congresso <strong>della</strong> Quercia con la riconferma di Piero Fassino a<br />
Segretario, di Massimo D’Alema a Presidente e con la conferma<br />
<strong>della</strong> leadership di Romano Prodi alla guida del centro sinistra.<br />
Canti, balli, entusiasmo alle stelle e grande…unità.<br />
La retorica di Prodi: “questo Paese merita di più”…<br />
Ho visto lacrime, ho percepito emozioni, l’orgoglio diffuso<br />
dell’appartenenza, le irriducibili nostalgie di un passato, l’euforia<br />
dei ricordi e quella voglia di essere sempre e comunque comunisti<br />
per cultura, per fede, per storia…<br />
Fassino rilancia il…riformismo.<br />
Quando Fassino parla e straparla di riformismo non<br />
comprendiamo a quale riformismo possa alludere e quando<br />
analizziamo la confusa compagine del centro sinistra non<br />
sappiamo dove incontrare e dove riconoscere l’anima cristiana, il<br />
volto dei cattolici.<br />
E se Fassino può mai immaginare che una <strong>politica</strong> di centro<br />
sinistra possa fare a meno di una visione trascendentale <strong>della</strong> vita,<br />
ma appiattirsi in una visione atea ed orizzontale <strong>della</strong> vita quale si<br />
manifesta nei tanti matrimoni civili e nelle tante interruzioni dei<br />
rapporti familiari e nella stessa cultura dell’aborto e nella<br />
devastante crescita morale <strong>della</strong> società italiana rispetto al grido di<br />
dolore <strong>della</strong> condizione umana in tanta parte del mondo.<br />
I comunisti di Diliberto, i comunisti di Bertinotti, i laici di<br />
Rutelli, ma…dove sono i cattolici?<br />
La Patria dei Cattolici…la resa dei Cattolici?<br />
La gente nemmeno immagina quale forza e quale crescita di<br />
vita se il Vangelo di Cristo fosse letto e fosse assunto come pratica<br />
202
di vita trovandovi tutte le risposte e le soluzioni più appaganti ai<br />
problemi dell’esistenza.<br />
Altro che comunismo, altro che socialismo, altro che laicismo<br />
quando comunismo, socialismo e laicismo segnano e celebrano<br />
l’orgoglio, la superbia, l’ignoranza, la prepotenza degli uomini,<br />
ma la loro sconfitta sul piano <strong>della</strong> Storia.<br />
Ne abbiamo viste di tutti i colori, ma è sconcertante come non<br />
ci siamo accorti <strong>della</strong> forza generatrice e risolutiva di una gestione<br />
cristiana <strong>della</strong> <strong>politica</strong> e siamo ancora ostaggi e nostalgici dei<br />
comunismi e dei socialismi, dei laicismi e dei…liberalismi<br />
disperatamente ancorati alle visioni più controverse e fallaci <strong>della</strong><br />
vita quando duemila anni di storia ci tramandano e ci confermano<br />
l’attualità del Vangelo di Cristo, <strong>della</strong> Sua accezione più autentica,<br />
nuda e cruda, e <strong>della</strong> Sua luce ineffabile.<br />
“Sia la Russia che l’Occidente continuano a tradire<br />
l’umanesimo cristiano, l’unico che può salvarli”<br />
Aleksandr Solgenitsyn, premio Nobel per la letteratura 1970<br />
L’esperienza <strong>politica</strong> dei Cattolici è e resta irripetibile per il suo<br />
“storico” protagonismo nella lotta al Comunismo ed al<br />
Nazifascismo nel nome <strong>della</strong> libertà, <strong>della</strong> democrazia e <strong>della</strong><br />
pace.<br />
Oggi, considerata attraverso le amare vicende di un Partito<br />
lacerato e spaccato può apparire una esperienza conclusa e<br />
superata.<br />
Equivoco enorme !<br />
Se un Partito risulta oggi spaccato e lacerato per la inettitudine,<br />
la miserabilità, la sufficienza e la degenerazione degli uomini,<br />
quel patrimonio “centrale” di valori e di ideali che ne<br />
contrassegnarono la straordinaria vitalità e legittimità, è<br />
irrinunciabile e va gridato forte !<br />
<strong>Il</strong> Cristianesimo è assunzione di responsabilità e non<br />
meccanica ripetizione del segno di Croce e non episodica<br />
203
testimonianza, ma sofferta e drammatica partecipazione e non è<br />
immaginabile l’impegno politico dei Cattolici senza esercitare una<br />
responsabilità unitaria sui grandi temi <strong>della</strong> vita e dei valori<br />
dell’Uomo.<br />
Non solo, ma una esperienza <strong>politica</strong> che si ispira al<br />
Cristianesimo non può essere definita o collocata in uno spazio<br />
politico “moderato” perché il Cristianesimo è rivoluzione.<br />
<strong>Il</strong> Vangelo di Cristo, il Cristianesimo, la sua dottrina, la sua<br />
filosofia sono e rappresentano quanto di più radicale,<br />
rivoluzionario, estremista.<br />
Una irripetibile, straordinaria occasione di liberazione<br />
attraverso la quale realizzare quella grande utopia <strong>della</strong> Giustizia e<br />
<strong>della</strong> pace fra gli uomini tutta incentrata sull’amore e sulla<br />
speranza del Trascendente.<br />
Come non coglierla e come non praticarla?<br />
Altro che Comunismo, Rifondazione comunista, socialismo,<br />
no global….che nella loro legittima, pur storica ragion d’essere, si<br />
alimentano di classismo e di contrapposizione.<br />
E mentre ancora tanta parte del mondo soffre le pene<br />
dell’Inferno, massacri, genocidi, fame, persecuzioni…nel quadro<br />
del travagliato processo di liberazione e di emancipazione dei<br />
popoli, noi discutiamo di destra e di sinistra rifiutando l’analisi<br />
storica e la doverosa riflessione sullo stato del mondo e sulle<br />
nostre responsabilità per malafede, per ignoranza, per chiusura<br />
mentale.<br />
Le grandi ragioni del Paese affondano nel pantano <strong>della</strong><br />
mediocrità, degli inganni, degli egoismi, delle guerre di potere.<br />
<strong>Destra</strong> e sinistra…ma il Paese, l’Uomo, la Verità sono al<br />
centro.<br />
Senza una generazione di ardimentosi, audaci, intraprendenti<br />
aspiranti…capitalisti, senza quel tessuto creativo e capillare di<br />
private economie, senza quella mirabile ossatura di piccoli e<br />
204
grandi imprenditori privati cosa sarebbe mai la sorte di tante<br />
famiglie in presenza di un capitalismo di Stato, ma sempre<br />
capitalismo, disinvolto e irresponsabile come abbiamo potuto<br />
registrare a spese degli italiani?<br />
Basti pensare al vergognoso disarmo, alla ingloriosa svendita<br />
delle ammiraglie <strong>della</strong> nostra Flotta di bandiera, la Michelangelo e<br />
la Raffaello, due straordinari biglietti di visita per il nostro Paese.<br />
E senza l’apporto produttivo e creativo di milioni di lavoratori<br />
dipendenti trepidamente ancorati alle sorti delle proprie aziende<br />
cosa sarebbe mai dell’economia del nostro Paese e <strong>della</strong> vita di<br />
migliaia di famiglie?<br />
Come possono essere antagoniste e conflittuali destra e sinistra<br />
quando la realizzazione degli interessi e delle filosofie di destra e<br />
di sinistra è nel loro incontro, è nel loro equilibrio, è nella loro<br />
armonica intesa e, pertanto, si realizza al centro?<br />
Guardando avanti?<br />
Ecco perché scelte di campo o collocazioni di destra e di<br />
sinistra sono soltanto funzionali o strumentali a sporchi e<br />
disastrosi progetti di potere.<br />
Mai per l’Uomo, ma contro l’uomo.<br />
E ci serviamo <strong>della</strong> libertà e <strong>della</strong> democrazia di cui,<br />
comunque godiamo, per esercitare con disgustosa incoscienza una<br />
sorta di permanente ed irrazionale sentimento di vendetta o di<br />
rivalsa.<br />
Italiani, fatevi furbi, fatevi scaltri!<br />
Perché alla fine <strong>della</strong> vita non ci sarà chiesto se eravamo di<br />
destra o di sinistra e se appartenenti al polo dei progressisti o al<br />
polo delle libertà ed altre aberrazioni mentali del genere.<br />
Alla fine <strong>della</strong> vita ci verrà chiesto un solo conto: in che<br />
misura avremo risposto al nostro ruolo di uomini, in che misura<br />
avremo vissuto da uomini veri, liberi e non schiavi di correnti, di<br />
passioni, di poteri.<br />
Saremo giudicati sull’amore, sulla solidarietà, sulla giustizia<br />
che avremo saputo dispensare.<br />
205
E non su altro.<br />
Ecco perché oggi più che mai urge praticare un Cristianesimo<br />
audace, radicale, determinato, combattivo, di carattere,<br />
coraggioso, rompendo con le ipocrisie e le prudenze, gli<br />
equilibrismi, gli attendismi, rivendicando quel Cristianesimo che<br />
si è rivelato vincente nel mondo con la caduta dei regimi<br />
comunisti e totalitari.<br />
L’esperienza e la più avanzata evoluzione dell’economia ci<br />
fanno ritenere che capitalismo e socialismo non possano essere<br />
conflittuali, ma momenti di incontro, di sintesi e di sviluppo<br />
insieme e quando capitalismo e socialismo si incontrano non<br />
possono che realizzarsi ed esaltarsi nel Cristianesimo.<br />
Non a caso il Cristianesimo si è rivelato e si sta rivelando la<br />
grande speranza e la grande promessa del mondo come hanno<br />
ampiamente dimostrato le oceaniche confluenze di giovani da ogni<br />
parte del mondo ai puntuali raduni di Papa Giovanni Paolo II fino<br />
al pellegrinaggio, senza precedenti storici, di venerdì 8 aprile<br />
2005, in Piazza S.Pietro.<br />
E’ opportuno, pertanto, moltiplicare le aggregazioni ed i<br />
movimenti per “l’unità <strong>politica</strong> dei cattolici” utili a rivendicare e<br />
celebrare un Cristianesimo forte per una coerente lievitazione<br />
evangelica <strong>della</strong> società e <strong>della</strong> Politica.<br />
C’è chi mette in discussione e c’è chi non tollera o non<br />
condivide il concetto di “unità <strong>politica</strong> dei cattolici”, ma auspica,<br />
teorizza, esalta e celebra l’unità delle…sinistre.<br />
Come se i Cattolici fossero dei cretini o pezzi di Paradiso<br />
vaganti sulla terra e non detentori di una matrice culturale, di una<br />
fede, di una storia che è gran parte <strong>della</strong> civiltà del nostro popolo.<br />
Molti ignorano che la Chiesa è la rappresentazione fisica,<br />
visibile del progetto di Dio e molti ignorano quanto il fanatismo<br />
religioso dei musulmani orienti l’intera <strong>politica</strong> dei popoli arabi e<br />
di tanti insediamenti umani dell’Oriente e molti dimenticano la<br />
forza liberatrice delle pur controverse Crociate ed il ruolo <strong>della</strong><br />
Chiesa e dei Cattolici nella caduta dei regimi comunisti.<br />
206
E’ un momento questo di scandalose contraddizioni.<br />
Nel momento stesso in cui è in atto in Europa, ma anche nella<br />
formazione e stesura dei nostri Statuti regionali, un rifiuto ostile e<br />
determinato del riconoscimento - storicamente elementare- delle<br />
nostre radici cristiane documentate e viventi, fra l’altro,<br />
nell’imponente patrimonio artistico religioso del nostro Paese. Si<br />
vogliono invece realizzare qua e là luoghi di culto di altre<br />
confessioni religiose e movimenti che poco o niente gradiscono<br />
<strong>della</strong> presenza <strong>della</strong> Chiesa di Cristo nei loro territori di origine<br />
anche se sono auspicabili il dialogo e l’incontro sempre più intensi<br />
fra tutte le religioni monoteiste.<br />
L’unità <strong>politica</strong> dei Cattolici non è un dogma, ma nemmeno<br />
l’unità delle sinistre e la loro perversa cultura <strong>della</strong> storia e delle<br />
esperienze pratiche di governo, ma l’unità <strong>politica</strong> dei Cattolici,<br />
quelli veri, è auspicabile perché la coscienza dei Cattolici sia<br />
sottratta alla manipolazione ed alla egemonia dei Partiti.<br />
Soltanto gli irresponsabili e ne sono tanti possono pensare che i<br />
Cattolici stiano bene dovunque, ma bisogna perciò smetterla di<br />
vergognarsi di essere cattolici.<br />
In Italia è comodo essere comunisti come è comodo essere<br />
cristiani senza l’esperienza vissuta e sofferta dei regimi comunisti<br />
e senza l’esperienza eroica delle catacombe e delle persecuzioni.<br />
Fate il comunista nei Paesi dell’Est e fate i cristiani dove la<br />
Chiesa è perseguitata.<br />
Ed è preoccupante e contraddittorio che tutti si affrettano a<br />
dichiarare finita ed impraticabile l’unità <strong>politica</strong> dei Cattolici, ma<br />
tutti aprendo i propri spazi ai…Cattolici per gestirli ed utilizzarli<br />
per i propri fini partitici ed elettorali.<br />
Così il più grande Partito d‘Italia, di valenza, identità,<br />
vocazione, cultura interclassiste ridotto a pezzi fra destra e<br />
sinistra, a rimorchio di esperienze inquinate comunque di<br />
comunismo e di fascismo.<br />
Non sarebbe stato più dignitoso essere cocciutamente attestati<br />
nella difesa e nella rivendicazione <strong>della</strong> propria identità, dei propri<br />
207
valori, <strong>della</strong> propria cultura, <strong>della</strong> propria vocazione, <strong>della</strong> propria<br />
“ispirazione cristiana”, al centro dello scenario politico, pregando<br />
e praticando i valori cristiani per tanto tempo traditi ed attendere<br />
che il Signore, e soltanto Lui, avesse maturato e maturi tempi<br />
nuovi piuttosto che portare l’elettorato allo sbando vivendo oggi,<br />
questo Paese, la più rivoltante mistificazione <strong>della</strong> sua storia?<br />
L’unità <strong>politica</strong> dei Cattolici non va soltanto auspicata,<br />
predicata, incoraggiata, ma vissuta nella fede, nella pratica dei<br />
valori cristiani, nello stile di vita, nei comportamenti e nella<br />
pratica di una esemplare povertà.<br />
Quanti democristiani, nella degenerazione galoppante dei<br />
tempi nostri dissoluti e consumistici, ascoltavano almeno la<br />
S.Messa domenicale o non erano semplicemente degli intrusi e<br />
degli approfittatori nella casa di Degasperi e di Don Sturzo?<br />
Perché essere cristiani e cattolici, ma sul serio, significa<br />
sprigionare una singolare e straordinaria cultura e dimensione<br />
dell’Uomo, <strong>della</strong> sua dignità, dei suoi diritti, <strong>della</strong> sua<br />
inviolabilità, <strong>della</strong> sua sacralità, <strong>della</strong> sua universalità.<br />
Come non accorgersi <strong>della</strong> differenza fra le “cannonate” del<br />
leghista Bossi e la quotidiana opera di accoglienza degli immigrati<br />
sostenuta da testimonianze esemplari e soprattutto <strong>della</strong> Chiesa<br />
come, quotidianamente e silenziosamente, quella, indomita,<br />
dell’Arcivescovo di Lecce Cosmo Francesco Ruppi.<br />
Di qui le responsabilità grandi <strong>della</strong> Chiesa perché l’esperienza<br />
dei Cattolici nella vita <strong>politica</strong> sia sottratta a mani criminali ed<br />
inesperte e sia recuperata alla sua dignità ed alle ragioni dei<br />
Fondatori.<br />
Nonostante la Conferenza Episcopale Italiana sia tenuta a<br />
mantenere comportamenti equidistanti, un colpo al cerchio ed uno<br />
alla botte, discorsi che celano e mal celano la difficoltà di praticare<br />
rispettosi, diplomatici equilibri per non urtare la delicata<br />
“sensibilità” e dichiarata, professata “laicità” dello Stato italiano,<br />
mai Giovanni Paolo II, vissuto a cavallo degli orrori del<br />
comunismo e del nazismo, forgiato alle prove più dure <strong>della</strong> vita,<br />
208
Uomo straordinario prima ancora che Vicario di Cristo, avrebbe<br />
abdicato, in cuor Suo, all’unità <strong>politica</strong> dei Cattolici.<br />
La tanto conclamata fine dell’unità <strong>politica</strong> dei cattolici è un<br />
equivoco madornale, una abdicazione irresponsabile e scellerata<br />
sia che venga sostenuta dai…”laici”, sia che venga avallata dalla<br />
Chiesa o, più esattamente, da alcuni esponenti “sciolti” <strong>della</strong><br />
Chiesa di Cristo.<br />
Anche la Chiesa si è rassegnata alla diaspora dei cattolici<br />
impegnati in <strong>politica</strong> piegandosi così alla pasticciata, ambigua,<br />
allucinante nuova realtà nel senso di prenderne atto, sebbene<br />
amaramente, e confidando che i cattolici comunque collocati<br />
abbiano il sentimento e la responsabilità e la Fede di essere<br />
all’altezza dei grandi valori <strong>della</strong> vita.<br />
I cattolici non hanno saputo essere all’altezza <strong>della</strong> gigantesca<br />
testimonianza di Papa Giovanni Paolo II mentre una Chiesa senza<br />
attributi, certamente non la Chiesa di Karol Wojtyla, ha inteso<br />
mollare gli ormeggi lasciando i cattolici in…libertà, ma sono i<br />
cattolici interiormente forti, formati, strutturati e grandi nella fede<br />
per una tale sfida?<br />
Si può essere uniti, responsabili, forti militando<br />
indifferentemente in qualsiasi formazione <strong>politica</strong> senza essere<br />
condizionati, soggiogati, ricattati da una sorta di “disciplina di<br />
Partito “ ?<br />
E’ già uno scandalo che i cattolici non abbiano “vigilato” ed<br />
abbiano spesso colpevolmente lasciato degenerare la DC con la<br />
loro complicità e la loro dabbenaggine, ma Cristo, istituendo la<br />
Sua Chiesa, ci aveva già anticipato un modello emblematico <strong>della</strong><br />
fragilità dell’uomo attraverso il tradimento di Giuda, la latitanza di<br />
Pietro (prima che il gallo…), i dubbi di Tommaso, lo smarrimento<br />
e le paure degli Apostoli…<br />
Ma… nonostante la certezza del “portae inferi non<br />
praevalebunt adversus eam” la Chiesa visibile ha bisogno<br />
dell’ossigeno, dell’aria, <strong>della</strong> libertà per respirare.<br />
209
Tanti intellettuali del cavolo ancora si tormentano nella<br />
preoccupazione che la Chiesa, pur libera di parlare (bontà loro),<br />
possa essere schiacciata su di un Partito, come “nel passato”.<br />
Ma…qual’è il problema?<br />
<strong>Il</strong> problema è, al contrario, lo sfascio dei cattolici in fuga,<br />
dispersi in questa o in quella formazione <strong>politica</strong>, nascosti alla<br />
visibilità, all’identità, alla militanza.<br />
E cosa sarebbe stata l’Italia senza quel partito organizzato dei<br />
cattolici il quale ha strenuamente favorito, da Degasperi a Moro,<br />
l’evoluzione democratica del Paese sottraendolo al rischio di<br />
guerre civili?<br />
Battaglie laiche forti e certamente non ecclesiali , ma di<br />
straordinaria fede democratica cui la Chiesa non poteva non<br />
guardare e sostenere con legittima soddisfazione.<br />
<strong>Il</strong> vero problema è che la Chiesa, nella sua millenaria sapienza,<br />
è e continua ad essere una voce scomoda piuttosto che illuminante<br />
per quanti vorrebbero e vogliono esercitare e praticare un concetto<br />
elastico <strong>della</strong> vita e <strong>della</strong> morale.<br />
La speranza, quindi, di una Chiesa sempre più coraggiosa per<br />
la ricostituzione di un tessuto di valori, di una fede, di valori che<br />
non possono essere né di destra, né di sinistra perché universali e<br />
per la difesa di tante vite consacrate al bene comune e per onorare<br />
tante memorie gigantesche di cattolici, da Degasperi a Moro, che<br />
hanno segnato la nostra Storia con altissime testimonianze.<br />
Unità <strong>politica</strong> dei cattolici che non significa assolutamente il<br />
rifiuto delle forze laiche, ma la esaltazione dei valori cristiani<br />
vincenti nel mondo dopo i fallimenti registrati dalla filosofia e<br />
dalle esperienze politiche dette di destra e di sinistra, dette<br />
marxiste, nazifasciste o totalitarie e le loro rispettive<br />
degenerazioni.<br />
Valori cristiani che sollecitano ed esaltano il primato dello<br />
spirito sulla materia e, quindi, il rifiuto del marxismo e del<br />
210
capitalismo dove e quando hanno rappresentato e rappresentino<br />
l’annichilimento e la mortificazione dell’Uomo.<br />
Valori cristiani che restituiscono all’uomo il senso e la<br />
dimensione veri <strong>della</strong> vita promuovendo le risorse, i talenti, la<br />
realizzazione, la cultura, l’intelligenza, le individualità, la<br />
vocazione alla socialità ed alla solidarietà, il gusto e l’amore per il<br />
bello ed il buono piuttosto che l’appiattimento, la prostituzione, la<br />
massificazione, l’alienazione, le faziosità.<br />
Valori cristiani che proiettano l’uomo e la sua sacralità nella<br />
speranza ineffabile di un Dio che credenti e miscredenti reclamano<br />
ed acclamano nella pur sterile polemica sulla Sua esistenza.<br />
Valori cristiani che elevano l’economia al rango nobilissimo<br />
del rispetto dei diritti dell’uomo dove ciascuno abbia un posto al<br />
grande tavolo <strong>della</strong> vita e nessun essere vivente sia schiacciato<br />
dall’altro, ma i deboli ed i meno dotati siano aiutati dai forti, dai<br />
potenti e da i più dotati a crescere nella comune dignità di figli<br />
dello stesso Padre e di soggetti dello stesso, inesorabile destino.<br />
Nello sfascio generale dei partiti e <strong>della</strong> <strong>politica</strong>, si tratta di<br />
investire nei fatti, nelle cose concrete e, quindi, di giocare in casa,<br />
di fare quadrato intorno ad uomini che abbiano dato prova di<br />
disponibilità, di onestà, di realizzazioni, di fatti.<br />
Ci sono sempre due verità: una propinata, gestita, imposta dai<br />
mezzi di comunicazione. Una vissuta fra la gente e con la gente<br />
nella vicenda esistenziale quotidiana.<br />
Questo per dire che c’è un abisso tra le cose filmate, predicate<br />
e pubblicizzate e la realtà di tutti i giorni.<br />
E’ urgente e doveroso aggredire la gravissima situazione del<br />
Paese sostenendo Uomini efficienti, concreti, validi, sensibili,<br />
capaci, di fede nonostante non abbiano mai avuto la sorte di essere<br />
sostenuti dalla televisione e dai mezzi di informazione per le cose<br />
realizzate e l’onestà praticata.<br />
Dietro la suggestione, ma ingannevole, dei simboli e degli<br />
schieramenti, c’è il problema drammatico degli uomini: che siano<br />
veramente all’altezza dei problemi e <strong>della</strong> dignità <strong>della</strong> <strong>politica</strong>.<br />
211
La caduta degli ideali, la caduta di sensibilità, il lassismo<br />
educativo, il permissivismo, la degenerazione da…benessere, il<br />
senso godereccio <strong>della</strong> vita, le candidature disinvolte e facili, la<br />
chiusura egoistica ai grandi mali del mondo, un Cristianesimo<br />
predicato, ma sistematicamente tradito, hanno segnato e<br />
consacrato lo sfascio, la dissoluzione ed il rifiuto dei Partiti<br />
tradizionali. Hanno segnato il passaggio da un vecchio ad un<br />
nuovo regime, ma una intera generazione deve interrogarsi sulle<br />
latitanze, sulle complicità, sulle connivenze, sulle omertà, sulle<br />
tolleranze, piccole e grandi, che hanno consentito e favorito la<br />
corruzione diffusa in questo Paese come nel mondo intero.<br />
Al di là di come andranno le cose ed è grande l’incertezza<br />
<strong>politica</strong> è vitale non abdicare all’esperienza <strong>politica</strong> dei cattolici ed<br />
ala difesa dei grandi, universali valori dell’Uomo rivendicando e<br />
realizzando come gente del Sud, le nostre radici, la nostra storia, le<br />
nostre risorse, le nostre tradizioni, la nostra cultura, i nostri talenti,<br />
il nostro…orgoglio.<br />
La dissoluzione di un Partito non significa la fine di quell’area<br />
di valori, di ideali, i idee, di cultura <strong>politica</strong> che ha riscattato<br />
l’Italia dalle macerie del fascismo e che ha preservato l’Italia dai<br />
carri armati.<br />
Come le alterne vicende storiche <strong>della</strong> Chiesa di Cristo non<br />
hanno certamente significato e non potranno significare la fine del<br />
Cristianesimo, ma una riscoperta ed una esaltazione <strong>della</strong> sua<br />
forza morale e rigeneratrice: il Cristianesimo come rifugio e<br />
speranza dell’esistenza.<br />
Ecco perché l’esigenza di uno spazio che rivendichi l’assoluta<br />
sovranità dell’Uomo sulle scellerate e deliranti pratiche <strong>della</strong><br />
<strong>politica</strong> promuovendo gli interessi deboli ed aprendo gli interessi<br />
forti alla pratica <strong>della</strong> solidarietà ed al bene supremo del dominio<br />
spirituale e culturale dei beni <strong>della</strong> terra contro la cultura<br />
possessiva, disperante ed alienante dell’arricchimento e<br />
212
dell’egoismo che riduce gli uomini ad essere miserabili prigionieri<br />
del niente.<br />
Uno spazio ed una <strong>politica</strong> capaci di mediare l’Uomo nella sua<br />
complessità, nella sua universalità, nella sua sacralità.<br />
Dove il capitalismo può essere il motore dello sviluppo e nel<br />
capitalismo vanno comprese la forza del lavoro e la forza dei<br />
talenti. E la funzione del capitalismo può essere nefasta se<br />
privilegia esclusivamente il profitto e il denaro e gli arricchimenti<br />
come, invece, può essere moralmente efficace se asseconda la<br />
competizione delle forze vive <strong>della</strong> società e, nello stesso tempo,<br />
mette nei suoi costi ogni possibile solidarietà attiva a sostegno<br />
degli emarginati e di quanti, senza colpa, sono segno di<br />
indifferenza, promuovendone le risorse mentali, morali e fisiche,<br />
recuperando alla società energie e forze e potenzialità e valori<br />
ingiustamente mortificati o ignorati.<br />
Gli imprenditori sono un momento privilegiato <strong>della</strong> vita<br />
sociale ed economica perché dalla loro iniziativa, dalla loro<br />
intraprendenza, dal loro coraggio, dalla loro coscienza del rischio<br />
dipende lo sviluppo produttivo del Paese ed essi vanno sostenuti<br />
nella misura in cui si fanno carico delle forze di lavoro e <strong>della</strong><br />
formazione dei giovani.<br />
I poteri economici, le grandi fortune sono moralmente<br />
accettabili quando e se concorrono alla emancipazione produttiva<br />
<strong>della</strong> società, dei deboli, dei meno fortunati come dei talenti privi<br />
di mezzi e di risorse.<br />
In questo senso il Cristianesimo è una grande scuola<br />
considerate le esperienze rivelatesi catastrofiche dei vari<br />
comunismi, dei vari socialismi, dei vari liberalismi…<br />
Recuperare la <strong>politica</strong> alla sua grande dignità, alla sua cultura,<br />
all’Uomo nel segno di quella monumentale filosofia <strong>politica</strong> di<br />
Aldo Moro e nel segno di quella esemplare sfilza di grandi Statisti<br />
che, da Alcide Degasperi in poi, hanno realizzato la vita e la<br />
crescita del Paese negli ultimi decenni.<br />
213
XI. L’ipocrisia <strong>della</strong> Pace<br />
Una sorta di fondamentalismo laico pervade sempre più la<br />
classe <strong>politica</strong> italiana nel tentativo e nella “preoccupazione” di<br />
allontanare sempre più il ritorno di una nuova, dichiarata<br />
Democrazia Cristiana e, quindi, di una cultura, di una visione, di<br />
una quanto mai necessaria ispirazione cristiana <strong>della</strong> vita <strong>politica</strong>.<br />
<strong>Il</strong> risultato è sotto gli occhi di tutti.<br />
Condotte e comportamenti “pagani” si moltiplicano anche da<br />
parte di quegli ex DC che ipocritamente sostengono di difendere la<br />
famiglia e i valori.<br />
Una sempre più preoccupata rivendicazione di laicismo e di<br />
laicità dello Stato evidenzia la misura <strong>della</strong> superbia,<br />
dell’orgoglio, <strong>della</strong> miserabilità e <strong>della</strong> pochezza degli uomini.<br />
“La separazione da Dio è la tragedia più grande che l’uomo<br />
possa vivere” (Giovanni Paolo II, domenica 21.5.2000, canonizzazione dei<br />
martiri messicani).<br />
<strong>Il</strong> Cristianesimo autentico, vissuto, ancor più che il suo<br />
rapporto con il divino e con il trascendente, rappresenta un<br />
terreno minato di regole, di comportamenti, di comandamenti, di<br />
coerenza, di vita che arricchiscono l’Uomo, lo strutturano, lo<br />
piegano e lo uniformano al rispetto dello Stato, <strong>della</strong> società, <strong>della</strong><br />
famiglia, dei grandi valori. Lo proclamano Signore <strong>della</strong> vita<br />
piuttosto che merce o numero o schiavo del sistema.<br />
“Date a Cesare quello che è di Cesare…”<br />
In questo senso, non si è cristiani senza essere laici.<br />
Come quella altrettanto miserabile categoria di uomini che si<br />
dichiarano apolitici, ma pronti a ribellarsi quando lo Stato invade<br />
o compromette i propri interessi.<br />
214
<strong>Il</strong> Cristianesimo, quello autentico, rappresenta, pertanto, una<br />
marcia in più rispetto al rischio di un laicismo che degenera in<br />
paganesimo isolando l’uomo come esclusivo soggetto economico,<br />
misurandone la qualità per quanto possiede piuttosto che per<br />
quello che intrinsecamente rappresenta.<br />
La dissoluzione voluta <strong>della</strong> presenza organizzata di un grande<br />
Partito di ispirazione cristiana nella vita dello Stato ha liberato una<br />
concezione pagana <strong>della</strong> <strong>politica</strong> tutta fondata su di un<br />
solidarismo ipocrita.<br />
Intanto, si moltiplicano nel mondo sacche di fanatici, di<br />
fondamentalisti, di integralisti, di irriducibili, votati alla morte<br />
come meta prima ed ultima di una promessa felicità.<br />
Li definiamo “terroristi”.<br />
E’ difficile stabilire dove siano tutte le ragioni e tutti i torti<br />
considerato che i protagonisti di azioni terroristiche sono esseri<br />
umani dotati od anche superdotati di una notevole intelligenza e<br />
di spiccate facoltà di discernimento.<br />
Siamo in presenza di culture e modelli diversi, ma certamente<br />
ad una società di votati alla morte ancorché giovani e forti noi<br />
opponiamo una società di rammolliti, votati all’effimero, di<br />
gaudenti, di egoisti, di sensibili alla paura, ma soltanto alla paura,<br />
chiusi , ottusi ed ostili alle drammatiche realtà che ci circondano.<br />
C’è molto da pensare, molto da riflettere per non essere<br />
sconfitti e dominati da forze sempre più incontrollabili, sempre più<br />
tumultuose e sorprendenti.<br />
E questi invertebrati di casa nostra giocano all’Ulivo, alla<br />
Margherita, alla Casa delle…libertà, al triciclo… nonostante le<br />
piaghe, i disastri, le migliaia di vite “consacrate” nel mondo alla<br />
fame, alle malattie, nonostante il bene più prezioso, l’acqua, sia<br />
inibito a grandi masse umane, a sconfinati territori.<br />
L’inviato del Papa, Cardinale Renato Raffaele Martino, di<br />
ritorno dall’Uganda: “<strong>Il</strong> Continente è pieno d’armi, la tentazione<br />
di usarle può diventare irresistibile”, “Attenti, l’Africa cederà ai<br />
215
terroristi”, “se la escluderemo dallo sviluppo, molti sceglieranno<br />
la via <strong>della</strong> violenza”…Corriere <strong>della</strong> Sera del 9 settembre 2004<br />
Come essere assenti, estranei ed indifferenti alla catastrofe<br />
umanitaria che avvilisce il nostro pianeta, alle migliaia di bambini<br />
“assassini”, alle migliaia di orfani armati che uccidono e<br />
saccheggiano nel Darfur meridionale (Sudan)?<br />
Come essere estranei ed assenti ed indifferenti all’emergenza<br />
alimentare per venti milioni di persone nel Bangladesh?<br />
Come essere estranei, assenti, indifferenti alle guerre civili in<br />
Costa d’Avorio?<br />
Come essere estranei ed assenti ed indifferenti al quadro<br />
apocalittico che incombe sul nostro pianeta?<br />
Nel mondo e non soltanto nel nostro Paese è in atto una<br />
terrificante, spietata resa dei conti che va interpretata, piuttosto<br />
che ignorata, sottovalutata dal bla bla bla quotidiano dei troppi<br />
imbecilli che si affacciano alla ribalta magari praticando<br />
l’ipocrisia <strong>della</strong>…pace quando hanno tutti la guerra nell’anima.<br />
La pace è una dimensione dell’anima. Va implorata, va<br />
gridata, ma va costruita nel rispetto <strong>della</strong> verità.<br />
Si perpetuano nel mondo ingiustizie e misfatti gravissimi<br />
come pure giudizi, comportamenti a senso unico, a seconda delle<br />
proprie simpatie, delle proprie storture mentali, <strong>della</strong> propria<br />
disinformazione, dei propri interessi, <strong>della</strong> propria malafede<br />
anche.<br />
Una visione volutamente strabica del mondo.<br />
Una indecente pratica di contraddizioni e di ambiguità.<br />
Penso ai milioni di antiamericani che vivono e sbafano grazie<br />
agli americani.<br />
Penso ai tanti che accusano l’America per gli interessi suoi<br />
petroliferi senza però avere la coerenza di rinunziare all’uso<br />
dell’auto e, quindi, <strong>della</strong> benzina come dignità suggerirebbe.<br />
Intanto, il petrolio copre il fabbisogno nel mondo dell’80%<br />
<strong>della</strong> produzione industriale.<br />
216
L’economia e la sopravvivenza del mondo dipendono in gran<br />
parte, purtroppo e in presenza di scarse risorse alternative, dal<br />
petrolio, di cui siamo tutti tributari.<br />
Ecco gli “sporchi interessi” di una civiltà complessivamente<br />
impazzita ed incapace di sacrifici e di rinunzie, complice, dopo e<br />
malgrado tutto, degli “sporchi interessi”.<br />
Le guerre, tutte le guerre, sono sempre devastanti nella loro<br />
degenerazione e non siamo assolutamente in grado di giudicarne<br />
l’opportunità, la validità, la necessità e se l’obiettivo sia stato<br />
centrato e se le motivazioni che hanno ispirato l’imponente<br />
intervento bellico in Iraq siano state alte e nobili, come siamo<br />
indotti a credere, nel senso di rimuovere una spietata dittatura, ma<br />
bisogna in ogni caso partire dall’11 settembre 2001, una ferita<br />
inguaribile per gli americani.<br />
E’ un fatto che l’America e l’Inghilterra stiano lasciando sul<br />
campo migliaia di giovani e che l’intero mondo arabo non stia<br />
disapprovando, attraverso i suoi Governi, l’intervento in Iraq quasi<br />
a condividerne le ragioni.<br />
E’ un fatto che l’America avrebbe sempre pagato il petrolio<br />
all’Iraq se è vero che i forzieri di Saddam Hussein erano stracolmi<br />
di dollari americani.<br />
E’ un fatto che gli Stati Uniti d’America avrebbero stanziato,<br />
nel 2004, diciotto miliardi di dollari per rilanciare l’economia<br />
irakena, una sorta di Piano Marshall.<br />
Discutibile l’America, discutibile Bush, discutibili la guerra e<br />
le guerre, ma se gli Stati Uniti d’America dovessero rinunziare al<br />
ruolo di sentinella <strong>della</strong> libertà e <strong>della</strong> democrazia nel mondo<br />
siamo noi attrezzati <strong>politica</strong>mente e militarmente per fare a meno<br />
di quell’America che rifiutiamo?<br />
Già…l’America…, ma come è possibile ignorare le analisi ed<br />
i rapporti che ci vengono da ogni parte del mondo circa le mire<br />
egemoniche e “nucleari” di alcuni Paesi?<br />
217
Come è possibile non allarmarsi e non allertarsi circa la<br />
dichiarata volontà dell’Iran e <strong>della</strong> Corea del Nord di darsi arsenali<br />
atomici?<br />
Con l’Iraq e dopo l’Iraq si aprono prospettive ancora più<br />
inquietanti nello scenario mondiale e soltanto l’America,<br />
nonostante tutto, realizza e può realizzare il necessario deterrente<br />
all’immobilismo delle Nazioni Unite e all’imperdonabile<br />
attendismo-equilibrismo dell’Europa.<br />
<strong>Il</strong> centro sinistra italiano sprofonda nella più vergognosa<br />
ignoranza <strong>della</strong> realtà mentre esercita il più mediocre e infantile<br />
“pacifismo” esclusivamente contro gli Stati Uniti dimenticando<br />
quale tributo di vite umane l’America abbia pagato per liberare<br />
l’Italia dal nazifascismo e come gli Stati Uniti d’America siano,<br />
alla fine, sempre invocati nel bisogno.<br />
100mila giovani americani morti e sepolti (Bisiach “Le grandi<br />
battaglie” Rai 1 del 31.8.1995).<br />
Un centro sinistra che si oppone a Bush e alla guerra in Iraq,<br />
ma poi riconosce e prende atto <strong>della</strong> svolta democratica avviata<br />
con le elezioni del 30 novembre 2004, ma poi è diviso sul<br />
mantenimento delle truppe italiane in Iraq.<br />
Le dittature non si rimuovono lanciando fiori o predicando la<br />
pace, ma i nostri parlamentari di sinistra andassero a gridare la<br />
pace “fisicamente” sul posto, in Iraq e provassero a vivere la<br />
“pace” delle tante dittature oppressive sparse per il mondo, dei<br />
tanti cimiteri “politici”, delle tante fosse comuni piuttosto che<br />
vivere in Italia la pace gaudente, quella pace voluta ed assicurata<br />
dalla storia democratica di cinquant’anni di Italia repubblicana e<br />
intascando sedicimila euro al mese.<br />
Sono in piedi, nel mondo, conflitti insanabili, ma gli italiani di<br />
Bertinotti, di Diliberto, di Pecoraro Scanio, dei no-global, di<br />
Rifondazione Comunista, dei Comunisti italiani, dei<br />
Verdi…dell’Ulivo… e del peggiore estremismo di sinistra sfilano<br />
contro gli Stati Uniti.<br />
Nonostante l’11 settembre!<br />
218
Penso ai milioni di pacifisti che hanno altrettanto la guerra nel<br />
cuore, ma che condannano giustamente la guerra senza però<br />
indignarsi e denunziare le dittature oppressive, sanguinarie,<br />
affamatrici dei popoli.<br />
L’ignoranza <strong>della</strong> storia è abissale.<br />
A Napoli, nel suo immenso patrimonio di luoghi di culto, si<br />
può visitare la Chiesa di “S.Maria Redenzione dei Captivi”<br />
fondata da una pia Associazione nel 1548 con il proposito di<br />
riscattare i Cristiani catturati dai musulmani!<br />
<strong>Il</strong> solo regime di Saddam Hussein avrebbe eliminato diecimila<br />
curdi ricorrendo ai gas nervini, ma un simile genocidio di massa<br />
sarebbe ed è indifferente ai “moralisti” e pacifisti di casa nostra.<br />
Penso anche con disgusto alle gestioni perverse, affaristiche e<br />
truffaldine degli aiuti cosiddetti umanitari.<br />
Penso con indignazione alle guerre ed ai conflitti ispirati e<br />
sostenuti dall’industria bellica degli armamenti.<br />
Penso all’estremismo religioso fanatico, esasperato, di natura<br />
tribale, di resistenza totale al dialogo, alla tolleranza, alla<br />
convivenza.<br />
Disinformazione e malafede avvelenano il nostro pianeta.<br />
Così, sul fronte dei no global, del ribellismo sociale, delle<br />
contestazioni sono di moda oggi, in casa nostra, Vittorio<br />
Agnoletto, Francesco Caruso…come ieri i Mimmo Pinto…<br />
Le lotte…”sociali”.<br />
Poi ci scappa il seggio parlamentare, l’imborghesimento totale<br />
dei “nostri personaggi”, leader dei movimenti e l’ennesima<br />
fregatura <strong>della</strong> storia per i milioni di poveri Cristi che ci hanno<br />
creduto, soprattutto giovani con i loro ideali, i loro sogni che di<br />
generazione in generazione si susseguono.<br />
Le generazioni tradite, usate ed agitate e frullate dal mestatore<br />
di turno, dagli ispiratori di grandi utopie e di cieche, incoerenti<br />
proposte in un misto di amore, odio e violenza sfruttando la<br />
disarmata e fragile coscienza dei giovani.<br />
219
Ecco perché il Cristianesimo e la preghiera sono la condizione<br />
forse utopica, ma incontrovertibile per cambiare il mondo,<br />
l’Uomo, la società.<br />
Parlano tutti a vanvera di pace quando la società è disseminata<br />
di maleducati, di scostumati, di mezze tacche, di perversi, di guasti<br />
nell’anima che non rispondono a telefono, che si fanno negare ai<br />
propri simili, che non rispondono alle lettere, che non ti guardano<br />
negli occhi, che non sono solleciti verso i fratelli, che un minuto<br />
dopo averti ascoltato se ne fregano di te e di tutto alimentando<br />
odio, ostilità, rancore.<br />
Parlano di pace, ma quale pace?<br />
E’ l’11 settembre 2005: la sinistra italiana è protagonista <strong>della</strong><br />
marcia <strong>della</strong> Pace, la Perugia-Assisi, sfuggendo a qualsiasi pur<br />
doverosa commemorazione delle vittime di quell’11 settembre<br />
2001, ma configurandosi ai più come una sorta di “passerella<br />
elettorale per le primarie dell’Unione…”.<br />
Alfonso Pecoraro Scanio “guru” appassionato e vibrante <strong>della</strong><br />
Marcia, ma tutti si aspettavano che gli accadesse il miracolo delle<br />
“stimmate”.<br />
Poi il rientro dalla marcia <strong>della</strong>…pace e via con la guerra tra<br />
centro destra e centro sinistra…<br />
Verrebbe quasi la voglia di avviare alle armi in Iraq Bertinotti<br />
Diliberto e Pecoraro Scanio per farli vivere una salutare<br />
esperienza piuttosto che sopportare le più gratuite ipocrisie.<br />
<strong>Il</strong> mondo è al centro di profonde, tumultuose, suggestive come<br />
terrificanti trasformazioni.<br />
Così eventi straordinari si intrecciano con miserie, povertà,<br />
disagi, genocidi se non si hanno la forza, la capacità, il coraggio,<br />
la cultura, la passione, la moralità di gestirle e di interpretarle.<br />
Se la tragedia dell’11 settembre 2001 si fosse verificata nel<br />
nostro Paese, nelle nostre Città, con quel triste bilancio di circa<br />
quattromila morti “polverizzati”, uomini bruciati, donne<br />
disintegrate, gente che saltava verso la morte… e fra questi una<br />
nostra madre, una nostra sorella etc. io non so in che misura ci<br />
220
saremmo tutti veramente attivati per la pace, che pure va<br />
perseguita e costruita.<br />
I nostri pacifisti sono incredibili quando agitano le bandiere<br />
cosiddette <strong>della</strong> pace soltanto per condannare l’intervento degli<br />
Stati Uniti in Iraq ostentando una pericolosa indifferenza che è<br />
sinonimo di compiacimento per quanto è accaduto l’11 settembre<br />
2001.<br />
C’è chi azzarda dichiarazioni umorali sull’Iraq, ma non esiste<br />
solo l’Iraq.<br />
<strong>Il</strong> mondo è dilaniato dalle guerre come dal terrorismo e non è<br />
facile, anzi è difficile separare i torti dalle ragioni tanto è coinvolta<br />
l’intera umanità nella sua autodistruzione, in una sorta di<br />
impazzimento collettivo.<br />
Molto stranamente quando paradossalmente la pace, nel corso<br />
<strong>della</strong> storia, scaturisce quasi sempre dalle guerre.<br />
La pace è una dimensione dell’anima, ma, purtroppo,<br />
nell’esperienza <strong>della</strong> storia è pur sempre il risultato di molteplici<br />
equilibri di forza e di pazienti mediazioni.<br />
Ecco perché l’accanimento di tanti cosiddetti “pacifisti”<br />
contro ogni tentativo di deterrenza o di ragionevole strategia di<br />
difesa ci rafforza nel sospetto che si voglia piuttosto “disarmare”<br />
la pace.<br />
C’è chi azzarda dichiarazioni umorali e superficiali e poi siede<br />
tranquillamente a tavola, va nei Ristoranti, va nei pub, nelle<br />
discoteche e poi partecipa ai cortei per la…pace conditi quasi<br />
sempre di gruppi di guerriglia urbana e c’è chi non ti saluta più per<br />
una semplice precedenza e c’è chi ti è ostile e ti fa guerra perché<br />
stai dall’altra parte o per una semplice discussione condominiale,<br />
ma puntualmente e sempre blatera di…pace.<br />
E penso all’ignoranza di tanti nostri parlamentari i quali<br />
indossano la casacca <strong>della</strong>…pace e si mischiano nei cortei soltanto<br />
per l’appartenenza ad una parte <strong>politica</strong>.<br />
Nessuno, però, vuole partire, nel bene e nel male, da<br />
quell’evento apocalittico dell’11 settembre.<br />
221
Intanto, giusto o ingiusto, legittimo o illegittimo l’intervento<br />
in Iraq, migliaia di giovani americani e inglesi ne pagano il prezzo<br />
senza “ribellarsi” e con una buona dose di patriottismo.<br />
<strong>Il</strong> nostro “pacifismo” farcito di guerriglia urbana!<br />
Patriottismo zero!<br />
Dopo l’11 settembre 2001, si impone un ripensamento, una<br />
coraggiosa scelta di austerità nei modelli e nei comportamenti di<br />
vita.<br />
Quella singolare, immane tragedia non può essere rimossa<br />
disinvoltamente dalle nostre coscienze e nemmeno può essere<br />
circoscritta nell’ambito di un pur legittima condanna senza tentare<br />
di farci perdonare “storicamente” e come umanità le ragioni<br />
dell’odio e dell’insuperata incomprensione fra le culture, le fedi, le<br />
dottrine che dividono il mondo, ma l’attentato dell’11 settembre<br />
alle torri gemelle non ha scosso l’umanità più di tanto.<br />
Sopravvive e si alimenta tutti i giorni nelle giovani<br />
generazioni la demenziale cultura del telefono cellulare, del<br />
motorino, dei sempre nuovi “status simbol” che ci propina<br />
l’ossessiva propaganda dei poteri “consumistici” riducendo<br />
l’umanità ad una vita vegetale, indifferente, egoistica, cinica.<br />
Ed è proprio sul piano degli egoismi individuali che si<br />
incentra, si sviluppa, si costruisce la sfida, che si gioca intera la<br />
partita che è appena cominciata l’11 settembre 2001.<br />
Uno scontro duro fra due mondi e due modi di intendere la<br />
vita.<br />
<strong>Il</strong> problema è molto serio soprattutto per quanto concerne<br />
l’etica cristiana <strong>della</strong> responsabilità di quanti avrebbero ed hanno<br />
il dovere dell’esempio e <strong>della</strong> testimonianza.<br />
Da una parte i Dieci Comandamenti disinvoltamente disattesi<br />
e traditi e dall’altra il Corano, il fondamentalismo religioso<br />
islamico irriducibile che ispirano ed esasperano milioni di esseri<br />
viventi contro quelli che sarebbero i vizi, la corruzione<br />
dell’Occidente.<br />
Tutto discutibile, ma da non sottovalutare.<br />
222
L’11 settembre ci ha cambiato la vita, è entrato nelle nostre<br />
case scatenando in ciascuno di noi brividi di paura e di<br />
sbigottimento per l’imprevedibilità e per l’enormità dell’evento<br />
terroristico, ma anche sollecitando una straordinaria presa di<br />
coscienza e di allarme sulla terrificante realtà di un mondo nel<br />
quale pure viviamo da estranei e con consumata indifferenza.<br />
Una realtà che esiste al di là delle ragioni e dei torti.<br />
Esiste!<br />
Così il terrorismo sta assumendo e raggiungendo livelli di<br />
terrificante globalizzazione, ma facendo particolare attenzione a<br />
distinguere terrorismo da criminalità comune.<br />
Le Nazioni Unite, l’Europa non possono non cogliere la<br />
gravità degli eventi esercitando il dovere di esprimere e mettere in<br />
atto tutte le potenzialità connesse al proprio ruolo piuttosto che<br />
vivacchiare nell’attendismo più deleterio.<br />
Le stragi di Istanbul, la strage di Nassiriya, la strage di<br />
Madrid… pagine di dolore e di morte, attentati impietosi in<br />
crescente sequenza.<br />
La strage dei nostri connazionali a Nassiriya ha segnato una<br />
pagina di solenne orgoglio patrio, una straordinaria rivalutazione<br />
del tricolore nella coscienza assente degli italiani, ma quanti<br />
caduti, quanti eroi, quanti martiri quotidiani non celebrati!<br />
E nessuno di noi può chiamarsi fuori rifiutandosi di capire e di<br />
costruire la propria, personale, responsabile testimonianza.<br />
In un mondo che ci vede sempre più ravvicinati e “mischiati”<br />
dagli inesorabili prodigi delle comunicazioni e dell’informazione.<br />
Dietro l’ipocrisia delle parole c’è il vuoto, l’inconcludenza, il<br />
niente, ma tutti parliamo dalle comode poltrone di casa nostra<br />
senza la fatica di zappare.<br />
Un parassitismo politico che accresce sempre più ed avvicina<br />
sempre più tempi durissimi.<br />
Abbiamo voluto e siamo entrati dovunque attraverso<br />
l’informatizzazione, ma siamo impari ai doveri che le nostre<br />
sempre più sofisticate conoscenze ci impongono se non vogliamo<br />
223
essere alluvionati dall’odio di una umanità reietta e schiacciata e<br />
sofferente in presenza di sconfinate terre e di straordinarie energie<br />
e di incalcolabili risorse disattese.<br />
L’antica dicotomia fra due mondi, quello dell’opulenza e<br />
quello <strong>della</strong> disperazione, <strong>della</strong> miseria, dell’esasperazione.<br />
Le nostre sterili rivendicazioni da “benessere” gridano<br />
vendetta rispetto alle emergenze planetarie insolute come la fame,<br />
la sete, le malattie, la siccità e rispetto alla mediocrità <strong>della</strong> nostra<br />
presenza <strong>politica</strong> nelle Istituzioni.<br />
Ci sono disastri, tragedie, fatti, eventi che scuotono il mondo,<br />
generano profonde lacerazioni, ma che inducono ad una presa di<br />
coscienza dettata dalla paura e dall’esigenza <strong>della</strong> comune<br />
sopravvivenza.<br />
Ecco perché la pace non va predicata, ma vissuta,<br />
testimoniata, praticata piuttosto che gridata.<br />
La pace intelligente.<br />
Quindi l’avvio di una profonda riflessione, il dovere di<br />
“capire”, di cogliere il senso e la visione planetaria del mondo, di<br />
vigilare sulla nostra cultura, sulla nostra civiltà, di aprirci al<br />
mondo guardando dentro ciascuno di noi prima che sia troppo<br />
tardi, ma è già tardi.<br />
224
XII. <strong>Il</strong> mondo è sconvolto<br />
i<br />
Ed è urgente attrezzarsi subito e bene perché sia ricostruita e<br />
consolidata l’ossatura cristiana e <strong>politica</strong> del Paese senza<br />
confusione di termini, ma assicurando al Paese presidi umani forti<br />
e non cangianti e non camaleontici, ma testimoni autentici <strong>della</strong><br />
straordinaria vocazione dell’Uomo cristiano, dell’Uomo libero,<br />
dell’Uomo intelligente contro le surreali, disinvolte, preoccupanti<br />
sortite <strong>della</strong> nostra penosa vicenda <strong>politica</strong>.<br />
<strong>Il</strong> mondo è sconvolto. Dalla caduta di vecchie frontiere<br />
all’aprirsi di lacerazioni antiche e mai sanate. Dalla caduta del<br />
muro di Berlino al rifiuto del Comunismo all’affermazione di un<br />
prepotente respiro di libertà fino all’esplosione di nuovi,<br />
incontrollabili conflitti con massacri di vite umane.<br />
Uno scenario pauroso di preoccupante avvenire se la Politica<br />
non prende coscienza delle sue terrificanti responsabilità educative<br />
prima ancora che economiche e di bilancio.<br />
Sconfessati dalla Storia, i totalitarismi di destra e di sinistra<br />
sopravvivono nel riaffacciarsi di nostalgie criminali incoscienti e<br />
sotto forma di riciclaggio di uomini e di movimenti che non si<br />
rassegnano alla inesorabilità dei fatti.<br />
“ I figli delle tenebre sono più accorti dei figli <strong>della</strong> luce…”<br />
Soltanto il Cristianesimo può disintossicare l’uomo dalle<br />
nostalgie e dalle ideologie ponendolo drammaticamente e<br />
responsabilmente di fronte alla realtà ed alla tragedia che ancora<br />
oggi si consumano nel mondo tra opulenza e fame di pane e sete<br />
di acqua, tra problemi di dieta e di sostentamento.<br />
Se i nostri occhi ed i nostri cuori si rifiutano di superare<br />
l’egoismo e si rifiutano di spaziare nella sofferenza umana, siamo<br />
225
pronti ad aspettarci tutto: anche la catastrofe dell’anima e <strong>della</strong><br />
mente.<br />
Ecco perché l’unità <strong>politica</strong> dei cattolici non va svenduta, ma<br />
gridata e rivendicata come strumento indispensabile per la difesa e<br />
la tenuta dei grandi valori che una scellerata e disinvolta diaspora<br />
farebbe soccombere aprendo la strada ai vecchi scenari di morte e<br />
di negazione dell’Uomo.<br />
La globalizzazione è l’ineluttabile prodotto di un mondo<br />
sempre più costretto dalle straordinarie conquiste <strong>della</strong> tecnica e<br />
<strong>della</strong> scienza a vivere e interagire in tempo reale, l’incontro<br />
simultaneo e ravvicinato dei mercati, degli affari, degli interessi,<br />
delle culture, ma è anche una indifferibile, nuova stagione delle<br />
responsabilità, di una seria presa di coscienza delle terrificanti<br />
realtà del pianeta, delle povertà, delle ingiustizie.<br />
Pertanto, il dovere di farsi carico in tempo delle emergenze del<br />
mondo in termini di solidarietà e di giustizia prima ancora che una<br />
presa di coscienza opposta possa esplodere e praticare una sorta di<br />
vendetta anche irrazionale contro i poteri forti, gli egoismi, le<br />
rendite parassitarie.<br />
Solidarietà intesa come rimozione e promozione nel senso di<br />
dare spazio e protagonismo e valenza civile, in termini produttivi e<br />
culturali, agli esclusi, agli sfruttati, agli emarginati, a quanti sono<br />
in fuga dalle loro terre per le atrocità delle guerre o per le<br />
disastrose condizioni di vita misurandoli come fratelli piuttosto<br />
che considerarli animali indesiderati. Calandoli nel Vangelo di<br />
Cristo in un quadro di straordinarie, ispirate legislazioni piuttosto<br />
che abbandonarli alle bieche, ostili, mortificanti politiche razziste<br />
di casa nostra.<br />
E’ il problema eterno dell’equa distribuzione delle ricchezze e<br />
delle grandi, inesplorate risorse del pianeta tenute in ostaggio dalla<br />
perfidia e dall’avidità dell’uomo stesso.<br />
226
<strong>Il</strong> risveglio dei popoli e delle nazionalità e delle rivendicazioni<br />
anche tribali conseguente alla caduta del muro di Berlino ed alla<br />
caduta delle egemonie, dei blocchi, <strong>della</strong> guerra fredda, <strong>della</strong><br />
paura, apre scenari preoccupanti, ma, in ogni caso, esaltanti e di<br />
universale partecipazione <strong>della</strong> coscienza storica collettiva ad un<br />
processo inarrestabile di riscatto e di redenzione.<br />
L’olocausto è stato grande e l’umanità intera deve farsi<br />
perdonare genocidi fisici e morali inenarrabili.<br />
Le stesse guerre fratricide di oggi, coincidenti con i tumultuosi<br />
cambiamenti in atto, sono la esplosione di rancori compressi, di<br />
odi, di ingiustizie storiche, di sofferenze inaudite inflitte all’uomo<br />
spesso o quasi sempre per le innocenti colpe di una nascita, di una<br />
filosofia, di una ideologia, di un moto e di una aspirazione di<br />
libertà, di una religione, di un colore, di una razza, ma pur sempre<br />
Uomo, pur sempre figlio <strong>della</strong> stessa specie.<br />
Ed è per l’umanità un prezzo duro da pagare.<br />
Droga, camorra, mafia e tutte le forme note di malessere<br />
sociale non si combattono con l’effimero delle denunzie,<br />
dei…vertici e delle presenze militari, ma si combattono con la<br />
pratica di interventi giganteschi di sostegno <strong>della</strong> famiglia, <strong>della</strong><br />
scuola, del lavoro, di bonifica e di risanamento del territorio,<br />
di mobilitazione di tutte le strutture civili e delle risorse attive<br />
presenti sul territorio.<br />
Perché a fronte <strong>della</strong> miseria, delle sofferenze umane,<br />
dell’indifferenza, del degrado e dell’abbandono c’è spesso una<br />
sorta di latitanza e di delinquenza di Stato e l’usura delle Banche<br />
ammantata di…legalità.<br />
<strong>Il</strong> problema consiste nell’organizzare un sistema mondiale di<br />
solidarietà che assicuri, come obiettivo da perseguire tenacemente,<br />
a ciascuno di essere partecipe del banchetto <strong>della</strong> vita, a ciascuno<br />
uno spazio vitale per le sue potenzialità, per le sue vocazioni, per<br />
la sua creatività, ma la solidarietà non è assistenza.<br />
227
La solidarietà è la capacità <strong>della</strong> Politica di rimuovere tutti gli<br />
ostacoli all’esercizio dell’intelligenza, all’impiego delle risorse e<br />
dei beni <strong>della</strong> terra per costruire veramente un mondo di<br />
soddisfazione e di appagamento attraverso un imponente progetto<br />
scolastico ed educativo mondiale che consenta a ciascun individuo<br />
di avere una coscienza ed una responsabilità dei suoi limiti, <strong>della</strong><br />
sua precarietà e, quindi, <strong>della</strong> necessità di esprimere il meglio di se<br />
stesso e dare il suo contributo per la crescita armonica, pacifica e<br />
per il progresso <strong>della</strong> sua generazione.<br />
Alla base, un grande problema culturale.<br />
I conflitti si scatenano per le sacche di ignoranza e di<br />
indifferenza, per la sete di potere, per una falsa ed equivoca<br />
concezione <strong>della</strong> vita slegata dalla inevitabile soglia <strong>della</strong> fine e,<br />
quindi, per la mancanza, alle origini, dei doveri educativi delle<br />
famiglie, <strong>della</strong> scuola, degli Stati, circa la funzione e gli scopi e le<br />
ragioni dell’esistenza.<br />
La solidarietà, pertanto, è un investimento incalcolabile se<br />
esercitata in chiave di promozione umana, se abbiamo la capacità<br />
e la volontà, governi, parlamenti, istituzioni…di attuare politiche<br />
sociali e economiche di sviluppo attraverso la realizzazione di<br />
insediamenti e valorizzazione di risorse e bonifica di interi territori<br />
abbandonati piuttosto che fare la guerra ai tanti disperati che<br />
approdano, più morti che vivi, alle nostre terre per sfuggire alla<br />
fame, alla siccità, alla miseria, ai genocidi, ai regimi criminali che<br />
reggono le sorti dei rispettivi Paesi d’origine.<br />
In poche parole, si tratta di aprire un fermo contenzioso<br />
mondiale per addivenire ad intese civili di sviluppo e, quindi, di<br />
sopravvivenza dell’umanità esercitando azioni anche militari verso<br />
quei regimi che affamano ed annientano i popoli.<br />
Con tutto il rispetto per il diritto internazionale e per i doveri<br />
di “non ingerenza” non è accettabile che nell’ormai terzo<br />
millennio milioni di vite umane debbano soccombere per sete, per<br />
228
fame, per malattie, per epidemie, per diatribe razziali<br />
nell’indifferenza universale mentre la terra ci è stata consegnata<br />
ricca di risorse che attendono soltanto di essere giustamente<br />
organizzate, sfruttate, impiegate attraverso la <strong>politica</strong>, l’economia,<br />
la tecnica, la scienza.<br />
Africa, Argentina, Brasile, Messico, Venezuela… sono<br />
territori talmente ricchi e strabenedetti da Dio che devono farsi<br />
perdonare le ricorrenti crisi economiche e le enormi sperequazioni<br />
di vita come la vergogna inaccettabile delle favelas.<br />
Questo è il vero senso <strong>della</strong> solidarietà: aprire il cuore del<br />
mondo alla sacralità ed alla dignità di ciascun essere vivente.<br />
Ecco perché è importante ribadire che “fare <strong>politica</strong>” non<br />
significa necessariamente accedere ad una poltrona di potere, ma<br />
fare “<strong>politica</strong>” significa esistere <strong>politica</strong>mente per la propria<br />
vocazione, per le proprie idee, per la propria fede, per la propria<br />
capacità di proposta, per la propria creatività, per il proprio<br />
disinteresse, per la propria cultura che fanno di te, comunque, un<br />
leader, un riferimento sicuro ed onesto di quanti hanno a cuore la<br />
qualità <strong>della</strong> <strong>politica</strong>.<br />
Perché non c’è potere più grande delle proprie idee e <strong>della</strong><br />
capacità di testimoniarle anche rischiando la solitudine quando la<br />
gente consegna il cervello all’ammasso, alle suggestioni, alle<br />
truffe, alle ipocrisie, alle mode <strong>della</strong> <strong>politica</strong> e cade dalla pa<strong>della</strong><br />
alla brace e privilegia il filibustiere di turno e privilegia lo<br />
straniero piuttosto che il vicino di casa e privilegia maggioranze<br />
scellerate ed opportunistiche piuttosto che costruire un mondo<br />
nuovo di valori “dentro” la propria spiritualità e la propria<br />
sacralità.<br />
Penso a Madre Teresa di Calcutta, a Luther King, al premio<br />
Nobel Rigoberta Menchù…ai grandi profeti, agli eroi, ai martiri<br />
del nostro tempo che hanno espresso ed esprimono una<br />
straordinaria forza interiore senza essere né Senatori, né Deputati,<br />
né Ministri, né Assessori, né Consiglieri, ma soltanto Testimoni<br />
autentici del nostro tempo.<br />
229
La storia è piena di tradimenti nella Chiesa come nella società<br />
civile.<br />
Quanti hanno confuso la Chiesa con gli uomini e quanti gli<br />
ideali con il tornaconto personale.<br />
La Chiesa degli uomini ha i suoi limiti nella debolezza,<br />
precarietà e caducità <strong>della</strong> natura umana.<br />
La Chiesa di Cristo cammina a piedi scalzi, è povera, è<br />
missionaria, è misericordiosa, è martire, è santa, è l’ideale ed è il<br />
modello cui tendere per il riscatto e la purificazione <strong>della</strong> nostra<br />
esperienza terrena.<br />
Chi volesse misurare la grandezza <strong>della</strong> Chiesa di Cristo o la<br />
solennità <strong>della</strong> Giustizia o la nobiltà <strong>della</strong> Politica attraverso gli<br />
uomini perderebbe la fede.<br />
E quante poltrone senza idee e quante idee senza poltrone!<br />
Chi è uomo di fede sa che i suoi sforzi, la sua testimonianza,<br />
non saranno necessariamente riconosciuti e premiati, ma sa che<br />
non sfuggono all’economia divina di Colui che tiene in piedi<br />
questa baracca del mondo e che, pertanto, saranno fecondi e non<br />
andranno dispersi, ma la Politica può contemplare e può e deve<br />
esprimere la santità.<br />
<strong>Il</strong> Santo Padre, nel corso <strong>della</strong> Sua visita a Santo Domingo<br />
(10.10.1992) : “ per essere cristiani si deve essere santi e per essere<br />
un politico cristiano si deve essere più santi…”.<br />
Ed ai preti e suore : “ denunciare i mali non basta, agite!”.<br />
D’altra parte, il nostro Dio è il Dio degli uni, dei singoli, delle<br />
individualità, dei piccoli, dei minimi, degli ultimi.<br />
Ecco perché un voto non è mai perduto quando esprime la<br />
propria libertà, la propria fede, la propria coscienza e resta<br />
vincente anche se minoranza, anche se sconfitto perché i conti<br />
<strong>della</strong> Storia sono lunghi, ma puntuali ed inesorabili.<br />
La Storia giudica e riabilita.<br />
E’ Maestra e Giudice.<br />
230
Costi quello che costi, anche la rivoluzione non violenta, è<br />
urgente attrezzarsi e ribaltare questa <strong>politica</strong> che ci consuma e ci<br />
proietta nel nulla, è urgente rifiutare questa <strong>politica</strong> che ci<br />
paralizza e ci umilia.<br />
Se hai un minimo di dignità e di orgoglio ti accorgerai di<br />
essere una pedina, un ostaggio nel gioco massacrante di questa<br />
<strong>politica</strong> e non c’è demarcazione più ridicola e più truffaldina di chi<br />
pretende di parlare di prima e di seconda Repubblica.<br />
Basta considerare i…personaggi…<br />
Sta a te riflettere, farti protagonista attivo di un nuovo modo di<br />
fare <strong>politica</strong>, di non essere servo, ma libero, di rifiutare l’ipocrisia<br />
del sistema e la barzelletta del nuovo, di rivendicare con forza la<br />
tua intelligenza, il tuo orgoglio, il tuo onore, i tuoi diritti e la tua<br />
dignità di Uomo.<br />
La grande scommessa di questi tempi consiste nell’uscire dal<br />
buio alla luce, dall’effimero alle cose che contano, dalla<br />
demagogia alla Verità, dall’egoismo alla solidarietà, dalla<br />
disperazione alla speranza, dalla mediocrità alle grandi tensioni<br />
morali.<br />
<strong>Il</strong> sogno di un grande Paese, di una terra comune, dove la<br />
<strong>politica</strong> consegna le armi alla solidarietà, all’amore, al<br />
disinteresse, a tutto ciò che è bello e buono.<br />
E’ una impresa esaltante !<br />
231
se la terra è una<br />
perché tanti dubbi?<br />
XIII. La Terra comune<br />
Oltre l’Europa, la Terra comune.<br />
La nuova dimensione <strong>della</strong> <strong>politica</strong> è l’universalità intesa come<br />
solidarietà e come proposta di accesso di tutti gli individui ai beni<br />
<strong>della</strong> terra.<br />
<strong>Il</strong> potere che ci fa liberi e non ci opprime.<br />
Le imponenti e drammatiche trasformazioni in atto nel mondo<br />
con la caduta clamorosa e sorprendente di regimi totalitari, di<br />
ideologie, di frontiere.<br />
L’inarrestabile progresso delle comunicazioni e, quindi, delle<br />
conoscenze.<br />
La simultaneità delle informazioni e l’incontro sempre più<br />
ravvicinato delle culture, dei popoli, delle “verità”.<br />
L’odissea e l’epopea dei popoli nella ricerca difficile,<br />
travagliata di un comune destino e l’anacronismo, l’abiezione e<br />
l’angoscia di conflitti, di barbarie, di genocidi, di intollerabili<br />
massacri.<br />
<strong>Il</strong> disarmo come primario traguardo di pace e di convivenza<br />
umana e l’esplosione, di conseguenza, una volta affrancati dalla<br />
minaccia delle armi, di una forte coscienza autonomistica nel<br />
mondo “liberato” ed “affrancato” moltiplicandosi rigurgiti e<br />
rivendicazioni “primitivi” di possesso del territorio secondo<br />
tradizioni, culture, costumi, fedi, credenze e conflitti di<br />
emancipazione e di riscatto civile, che pongono problemi<br />
complicati di recupero, di tregua, di assetto, di composizione, di<br />
mediazione, nella grande arena centrale dei popoli.<br />
L’esigenza, pertanto, di mediare le cose grandi che ci uniscono<br />
tralasciando le cose superflue e marginali o irrilevanti.<br />
232
L’avvicendarsi sulla scena mondiale di grandi leader di pace è<br />
una grande occasione per ridare protagonismo ai valori cristiani, ai<br />
valori umani, ai valori dell’intelligenza e <strong>della</strong> solidarietà<br />
aprendosi una stagione senza precedenti per i superiori destini<br />
dell’uomo.<br />
Uno scenario totalmente inedito, nuovo, che presuppone una<br />
nuova ed esemplare dimensione <strong>della</strong> <strong>politica</strong>.<br />
<strong>Il</strong> superamento delle assurde pastoie quotidiane, di pratiche<br />
scandalose di potere, di arricchimenti spudorati, di comportamenti<br />
arroganti, di cinismi intollerabili.<br />
La capacità di affrontare i grandi temi <strong>della</strong> vita nel rispetto<br />
del primato dell’Uomo.<br />
L’umanità e la nobiltà <strong>della</strong> <strong>politica</strong>.<br />
In questo senso i Partiti devono di corsa capire l’inesorabilità<br />
dei tempi ed il rifiuto dei giovani, ma anche l’anelito crescente<br />
delle nuove generazioni per un mondo di autenticità e rigenerarsi.<br />
In questo senso, trovare la forza di imporre un discorso<br />
universale di convivenza e di pace in presenza di immense,<br />
imponenti risorse.<br />
E’ civiltà ed è civiltà cristiana.<br />
Un obiettivo colossale che non può non essere la vocazione di<br />
ciascun uomo libero, una scelta di vita per ciascun giovane che<br />
voglia dare senso e significato alla sua irripetibile esperienza<br />
umana uscendo dall’angustia di un’esistenza ordinaria, anonima,<br />
piatta.<br />
Una scelta e un obiettivo che richiedono il coraggio e<br />
l’intuizione di pervenire alla firma fra i popoli e fra i governi dei<br />
popoli del mondo di uno storico protocollo culturale per la<br />
circolazione dei giovani, la più diffusa e dinamica possibile perché<br />
la pratica dei rapporti umani, la conoscenza e la pratica delle<br />
lingue, delle culture, dei territori, delle razze, delle economie, dei<br />
233
costumi, affermi ed acceleri una solidarietà mondiale di fatto e<br />
produttiva di vera pace e di sviluppo per tutte le creature.<br />
L’impegno <strong>della</strong> scienza, <strong>della</strong> tecnica e <strong>della</strong> <strong>politica</strong> per lo<br />
sviluppo dei popoli contro lo sradicamento delle razze, contro<br />
l’esodo forzato dal proprio “habitat” naturale a causa di governi<br />
maledettamente inetti ed incapaci nello sfruttamento razionale ed<br />
onesto delle risorse.<br />
La grande <strong>politica</strong>.<br />
<strong>Il</strong> sogno e l’utopia di una nuova cultura, di una nuova<br />
dimensione, di nuovi traguardi dove l’uomo possa signoreggiare<br />
sulle risorse senza frontiere, senza confini, mettendo a fuoco le<br />
ricerche più avanzate <strong>della</strong> scienza, moltiplicando i laboratori di<br />
ricerca per lo sviluppo, per la pace, per il progresso universale, per<br />
la crescita e la promozione umana oggi avvilite dall’esistenza nel<br />
mondo di irriducibili sacche di guerra, di odio, che vanno rimosse<br />
attraverso una determinata volontà, che è il prodotto di una<br />
dimensione cristiana, umanistica e culturale <strong>della</strong> vita.<br />
Altro che le angustie di un consiglio nazionale o di un<br />
congresso di partito con tutte le prediche inutili e le beghe di<br />
potere così estranee alle attese dei giovani, alle speranze <strong>della</strong> vita.<br />
Le democrazie mettono a nudo la criminalità <strong>politica</strong> e<br />
comune, che è latitante o sommersa nelle dittature.<br />
In Russia, dopo la frantumazione dell’Unione Sovietica, i<br />
cittadini si armano contro la criminalità, che non è più repressa e<br />
sommersa, esce allo scoperto, diventa audace, temeraria.<br />
Di qui l’urgenza di un progetto planetario di rifondazione<br />
dell’Uomo, <strong>della</strong> sua struttura morale perché diventi il Signore<br />
<strong>della</strong> terra e delle sue immense risorse.<br />
E’ caduto il muro di Berlino segnando una svolta esaltante<br />
nell’evoluzione dei popoli verso un destino di libertà, ma devono<br />
ancora cadere i muri dell’anima, devono ancora cadere i muri<br />
<strong>della</strong> mente.<br />
234
Una imponente mobilitazione educativa mondiale patrocinata<br />
e per gli auspici di tutte le Organizzazioni nazionali e<br />
sopranazionali che operano nel mondo, attraverso la Scuola, le<br />
Università, le famiglie perché i giovani e l’infanzia diventino il<br />
sale, il lievito di una nuova civiltà di dominio assoluto dei grandi<br />
valori sulla miserabilità e sulla fragilità <strong>della</strong> condizione umana.<br />
Un tavolo permanente <strong>della</strong> scienza mondiale per lo<br />
sfruttamento globale delle risorse, per il monitoraggio e l’impiego<br />
razionale delle disattese, straordinarie opportunità <strong>della</strong> terra.<br />
Una Banca mondiale delle risorse!<br />
Un’utopia che va perseguita dalla <strong>politica</strong> e da ciascun<br />
politico perché realizza, in prospettiva, il progetto divino di<br />
giustizia e di fratellanza, perché realizza il Regno di Dio sulla<br />
terra.<br />
L’utopia, che deve essere il tormento <strong>della</strong> <strong>politica</strong>, di un<br />
progetto di “terra comune” accessibile a tutti perché soggetti di<br />
uno stesso destino e, quindi, l’impianto di una nuova cultura, di<br />
una nuova filosofia, di una nuova solidarietà e di nuove strutture<br />
economiche liberatrici e risolutive delle scandalose povertà e<br />
miserie che mortificano il pianeta.<br />
L’impianto di esperienze e progetti di conoscenza fra i<br />
giovani sollecitando la creatività di tutti i popoli e lo sfruttamento<br />
delle risorse.<br />
Non è comunismo, non è socialismo…<br />
E’ recupero di valori, è umanesimo, è cristianesimo!<br />
Ma è anche questa filosofia <strong>politica</strong> possibilità di spazi enormi<br />
di lavoro, di occupazione, di sviluppo, di crescita culturale e<br />
sociale, di immissione e partecipazione dei giovani in un sistema<br />
vitale ed esaltante di pace e di civile convivenza.<br />
In che misura una classe <strong>politica</strong> responsabile forma ed<br />
indirizza il popolo, i giovani, alle soglie degli anni tremila, a<br />
questi grandi ideali, a queste grandi sfide?<br />
Senza accumulare ancora ritardi?<br />
Senza fallire ancora nelle scelte?<br />
235
Preghiera di Re Salomone<br />
“ Dio dei padri e Signore di misericordia,<br />
che tutto hai creato con la tua parola,<br />
che con la tua sapienza hai formato l’uomo,<br />
perché domini sulle creature che tu hai fatto,<br />
e governi il mondo con santità e giustizia<br />
e pronunci giudizi con animo retto,<br />
dammi la sapienza, che siede in trono accanto a te<br />
e non mi escludere dal numero dei tuoi figli,<br />
perché io sono tuo servo e figlio <strong>della</strong> tua ancella<br />
un uomo debole e di vita breve,<br />
incapace di comprendere la giustizia e le leggi.<br />
Anche il più perfetto tra gli uomini,<br />
privo <strong>della</strong> tua sapienza, sarebbe stimato un nulla.<br />
Tu mi hai prescelto come re del tuo popolo<br />
E giudice dei tuoi figli e delle tue figlie;<br />
mi hai detto di costruirti un tempio sul tuo santo monte,<br />
un altare nella Città <strong>della</strong> tua dimora,<br />
un’ imitazione <strong>della</strong> tenda santa<br />
che ti eri preparata fin dal principio.<br />
Con te è la sapienza che conosce le tue opere,<br />
che era presente quando creavi il mondo;<br />
essa conosce ciò che è gradito ai tuoi occhi<br />
e ciò che è conforme ai tuoi decreti.<br />
Mandala dai cieli santi,<br />
dal tuo trono glorioso,<br />
perché mi assista e mi affianchi nella mia fatica<br />
e io sappia che cosa ti è gradito.<br />
Essa tutto conosce e tutto comprende:<br />
236
mi guiderà con prudenza nelle mie azioni<br />
e mi proteggerà con la sua gloria.<br />
Così le mie opere ti saranno gradite;<br />
io giudicherò con equità il tuo popolo<br />
e sarò degno del trono di mio padre.<br />
Quale uomo può conoscere il volere di Dio?<br />
Chi può immaginare che cosa vuole il Signore?<br />
I ragionamenti dei mortali sono timidi<br />
E incerte le nostre riflessioni,<br />
perché un corpo corruttibile appesantisce l’anima<br />
e la tenda d’argilla grava la mente dai molti pensieri.<br />
A stento ci raffiguriamo le cose terrestri,<br />
scopriamo con fatica quelle a portata di mano;<br />
ma chi può rintracciare le cose del cielo?<br />
Chi ha conosciuto il tuo pensiero,<br />
se tu non gli hai concesso la sapienza<br />
e non gli hai inviato il tuo santo spirito dall’alto?<br />
Così furono raddrizzati i sentieri di chi è sulla terra;<br />
gli uomini furono ammaestrati in ciò che ti è gradito;<br />
essi furono salvati per mezzo <strong>della</strong> sapienza (9, 1-18).<br />
Solenne preghiera di Re Salomone per ottenere il dono <strong>della</strong><br />
Sapienza, vera e propria grazia indispensabile per chi governa i<br />
popoli e per chi è impegnato nella società.<br />
237
INDICE<br />
Premessa<br />
Per un pugno di sconsiderati pag. 1<br />
Un Paese a soqquadro pag. 60<br />
L’assurdità <strong>della</strong> riforma Biagi pag. 71<br />
La Storia ha bisogno di Santi pag. 88<br />
Liberare la <strong>politica</strong> pag. 96<br />
La grande illusione pag. 114<br />
Uscire dall’imbroglio pag. 147<br />
Semplificare la <strong>politica</strong> pag. 151<br />
Tangentopoli pag. 165<br />
Quando sono in gioco i figli pag. 174<br />
Miracolose acque di Fiuggi pag. 180<br />
<strong>Il</strong> Cristianesimo è rivoluzione pag. 197<br />
L’ipocrisia <strong>della</strong> Pace pag. 214<br />
<strong>Il</strong> mondo è sconvolto pag. 225<br />
La terra comune pag. 232<br />
Preghiera di Re Salomone pag. 236<br />
238
Dello stesso autore:<br />
NAPOLI: la rabbia dei quartieri<br />
Una testimonianza civile e <strong>politica</strong> realizzata con una tecnica libraria<br />
assolutamente nuova.<br />
Una significativa documentazione fotografica sullo stato <strong>della</strong> Circoscrizione.<br />
Una singolare denuncia delle inadempienze e delle mancate risposte da parte dei<br />
pubblici amministratori.<br />
NAPOLI: morire per essere capiti<br />
…un libro che, con un reportage fotografico sorprendente, rappresenta un viaggio<br />
tra passato e presente <strong>della</strong> Città di Napoli tra i suoi mille volti complessi e<br />
contraddittori, tra le sue mille anime multiformi e discordi.<br />
<strong>Il</strong> viaggio di un “ testimone”, che con l’acuta sensibilità dello scrittore e la sottile<br />
ironia del politico, lascia innanzitutto parlare…i fatti (Massimo Milone)<br />
REQUISITORIA: dalla parte <strong>della</strong> Città<br />
Ho ricevuto il Suo volume “Requisitoria: dalla parte <strong>della</strong> Città”. Raramente ho<br />
avuto modo di leggere una così vibrante protesta contro i mali che affliggono Napoli.<br />
Complimenti.<br />
(Renato Bonifacio, Presidente, Amministratore Delegato dell’Aeritalia S.p.A).<br />
Caro Forlani<br />
Una appassionata, severa, impietosa riflessione (1991) sulla degenerazione delle<br />
correnti in seno alla Democrazia Cristiana.<br />
Riflessione rivelatasi “profetica” rispetto agli eventi che ne hanno segnato il<br />
declino e la diaspora.<br />
239
Luciano DONELLI<br />
nasce e vive a Napoli<br />
già presidente <strong>della</strong> 10° Zona Napoli <strong>della</strong> Gioventù Italiana di Azione Cattolica<br />
già promotore e fondatore del Comitato Napoletano “Messa dello Sportivo”<br />
già promotore, fondatore e Segretario Generale dell’Associazione fra i Napoletani<br />
Consigliere DC dell’VIII Circoscrizione del Comune di Napoli dal 1975 al 1980<br />
Eletto al Consiglio Comunale di Napoli nelle liste <strong>della</strong> Democrazia Cristiana nel<br />
giugno 1980 riportando 8.611 preferenze;<br />
dal 1980 al 1983 Presidente <strong>della</strong> 1^ Commissione Consiliare;<br />
Rieletto nel 1983 riportando 9.521 preferenze;<br />
Rieletto nel 1987 con 11.036 preferenze risultando secondo subito dopo il capolista<br />
Enzo Scotti;<br />
Componente del Comitato di gestione delle USL 45<br />
Assessore ai Servizi Sociali, problemi <strong>della</strong> gioventù, condizione femminile, senza<br />
tetto e protezione civile dal luglio 1986 al dicembre 1989.<br />
240
INIZIATIVE PROMOSSE ed ATTUATE come Assessore al Comune di Napoli e nel<br />
corso del mio impegno socio-politico:<br />
L’agenzia per la promozione e lo sviluppo delle potenzialità giovanili, delibera n.313<br />
del 13 nov.1987.<br />
L’istituzione del centro studi e di iniziativa per il reinserimento sociale degli ex<br />
carcerati, delibera n.36 del 19 nov.1987.<br />
L’istituzione del Gruppo di studio permanente per la programmazione di interventi e<br />
proposte di iniziativa legislativa in materia di sicurezza e protezione civile, delibera<br />
n.315 del 13 nov.1987.<br />
L’istituzione del ruolo comunale del volontariato sociale, delibera n.314 del 13<br />
nov.1987.<br />
L’istituzione dell’Albo comunale animatori-accompagnatori nel quadro delle<br />
iniziative promosse a sostegno dei giovani e degli anziani, delibera n.76 del 9<br />
febbraio 1987.<br />
L’istituzione di n.21 comitati cittadini per i problemi delle tossicodipendenze e<br />
dell’alcolismo, delibera n.1 del 30 sett.1988.<br />
Misure atte ad affermare e stimolare una coscienza pubblica e privata alle<br />
problematiche <strong>della</strong> condizione anziana, delibera n.185 del 20 aprile 1989.<br />
Progettazione delle opere e individuazione delle necessarie risorse finanziarie utili a<br />
determinare il complessivo recupero funzionale e monumentale dei numerosi<br />
immobili provenienti dagli enti disciolti e trasferiti alla competenza e gestione del<br />
Comune di Napoli, delibera n.203 del 21 luglio 1988.<br />
Autorizzazione a richiedere un mutuo alla Cassa DD.PP. per l’acquisto di d.30<br />
pulmini specialistici integrati da destinare al servizio di trasporto dei portatori di<br />
handicap, delibera n.152 dell’1 dicembre 1988.<br />
Autorizzazione a richiedere un mutuo alla Cassa DD.PP. per l’acquisto di n.30<br />
ambulanze da destinare alle esigenze <strong>della</strong> Protezione Civile e delle grandi<br />
emergenze sul territorio <strong>della</strong> Città di Napoli, delibera n.150 dell’1 dicembre 1988.<br />
L’istituzione del FONDO SOCIALE GIOVANI, delibera n.325 del 26 gennaio 1989.<br />
L’istituzione dei corsi di cultura del rischio d’intesa con l’Università “Federico II” di<br />
Napoli.<br />
L’istituzione dei Centri di promozione sociale sul territorio, delibera n.352 dell’8<br />
novembre 1988.<br />
L’istituzione del Centro di volontariato e di accoglienza “MADRE TERESA di<br />
CALCUTTA” nel complesso immobiliare ed annesso Parco di Via Marco Rocco di<br />
Torrepadula in Napoli.<br />
La convenzione con il Ministero di Grazia e Giustizia per l’istituzione di laboratori ed<br />
attività sociali integrate a sostegno dei minori a rischio nell’ex riformatorio<br />
“G.Filangieri” di Napoli.<br />
L’acquisizione al servizio comunale di Protezione Civile di un complesso di circa<br />
5mila mq. in Via Ponte dei Francesi,18 in Napoli, in posizione strategica, per l’avvio<br />
241
e l’organizzazione di un imponente programma di prevenzione e pronto soccorso.<br />
Struttura inaugurata con la prolusione dello scienziato Antonino Zichichi il 15 aprile<br />
1989.<br />
L’istituzione e insediamento <strong>della</strong> Consulta cittadina per la terza età.<br />
L’ANZIANO in FAMIGLIA, sostegno economico ai soggetti che in via continuativa<br />
prendono in affido gli anziani autosufficienti e non in alternativa al ricovero in<br />
istituto o casa di riposo.<br />
Istituzione e pubblicazione <strong>della</strong> prima rivista comunale di politiche sociali<br />
denominata “XXI Secolo”.<br />
Conferimento <strong>della</strong> cittadinanza onoraria allo scienziato Antonino Zichichi per la sua<br />
attenzione ai problemi <strong>della</strong> Città di Napoli.<br />
La proposta di legge di iniziativa popolare per la PARTECIPAZIONE GRATUITA<br />
ai PUBBLICI CONCORSI diventata Legge dello Stato, n.370 del 23 agosto 1988.<br />
<strong>Il</strong> forte impegno, coronato da successo, per l’esonero dalla chiamata alle armi dei<br />
giovani <strong>della</strong> classe 1965 residenti nelle Regioni terremotate <strong>della</strong> Campania e <strong>della</strong><br />
Lucania.<br />
Fondatore e Segretario generale dell’Associazione fra i napoletani.<br />
Premio “biblion” conferitomi dall’UNESCO Club di Napoli.<br />
4 proposte di legge di iniziativa popolare ai sensi dell’art.71 comma 2 <strong>della</strong><br />
Costituzione e <strong>della</strong> L.25/05/70 n.352 annunciate sulla Gazzetta Ufficiale n.25<br />
dell’1/2/94:<br />
-nuova disciplina in materia di formazione professionale;<br />
-istituzione del fondo sociale giovani<br />
-misure di sostegno all’artigianato<br />
-esonero ed applicazione di misure di equità in materia fiscale in difesa delle<br />
categorie deboli;<br />
Concorso nazionale a premi per la progettazione di una fontana monumentale a<br />
piazza Santa Maria <strong>della</strong> Sanità in Napoli con la partecipazione di circa cento<br />
architetti.<br />
Concorso nazionale a premi per la progettazione di un monumento al principe<br />
Antonio de Curtis, in arte Totò, da erigere al Largo dei Vergini, in Napoli, suo<br />
quartiere natale.<br />
27.09.1999: consegna dei premi ai vincitori alla presenza del Sottosegretario di Stato<br />
ai Beni Culturali, On.GianPaolo D’Andrea.<br />
242
Citati:<br />
Adenauer Konrad<br />
Agnolotto Vittorio<br />
Allodi Guglielmo<br />
Andreotti Giulio<br />
Armato Teresa<br />
Badaloni Piero<br />
Bassolino Antonio<br />
Berlusconi Silvio<br />
Bertinotti Fausto<br />
Biagi Marco<br />
Bianco Enzo<br />
Bindi Rosy<br />
Bisiach Gianni<br />
Bocchino Italo<br />
Bonolis Paolo<br />
Bordon Willer<br />
Borsellino Paolo<br />
Boselli Enrico<br />
Bossi Umberto<br />
Brevini Renato<br />
Brezinski Zbigniew<br />
Bush George W.<br />
Buttiglione Rocco<br />
Cagliari Gabriele<br />
Calderoli Roberto<br />
Capezzone Daniele<br />
Carloni Anna Maria<br />
Carter Jimmy<br />
Caruso Francesco<br />
Casini PierFerdinando<br />
Cassese Sabino<br />
Castagnetti PierLuigi<br />
Cecchi Paone Alessandro<br />
Cofferati Sergio<br />
243
Colomban Massimo<br />
Cossiga Francesco<br />
D’Alema Massimo<br />
D’Amato Antonio<br />
D’Antona Massimo<br />
D’Antoni Sergio<br />
D’Onofrio Francesco<br />
Dalla Chiesa Carlo Alberto<br />
De Lorenzo Francesco<br />
De Luca Vincenzo<br />
De Mita Luigi Ciriaco<br />
De Nicola Enrico<br />
De Rita Giuseppe<br />
Degasperi Alcide<br />
Dell’Utri Marcello<br />
Di Pietro Antonio<br />
Diliberto Oliviero<br />
Falcone Giuseppe<br />
Fallaci Oriana<br />
Fanfani Amintore<br />
Fassino Piero<br />
Ferrante Bruno<br />
Fini Gianfranco<br />
Follini Marco<br />
Francescano Grazia<br />
Franceschini Dario<br />
Franceschini Dario<br />
Gabriele Corrado<br />
Galasso Giuseppe<br />
Gambale Giuseppe<br />
Gardini Elisabetta<br />
Gardini Raoul<br />
Gargani Giuseppe<br />
Gasparri Maurizio<br />
Gava Antonio<br />
Gavazzi Francesco<br />
244
Giovanardi Carlo<br />
Giovanni Paolo II Giovanni Paolo II<br />
Giuditta Pasquale<br />
Gruber Lilli<br />
Guarino Antonio<br />
Hemingway E.<br />
Hubbard L.Ron<br />
Jervolino Russo Rosa<br />
Kerry John<br />
King jr. Martin Luther<br />
La Loggia Enrico<br />
La Russa Renato Ignazio Benito Maria<br />
Laboccetta Amedeo<br />
Labruna Luigi<br />
Leali Alcide<br />
Letta Enrico<br />
Losco Andrea<br />
Lusetti Renzo<br />
Madre Teresa di Calcutta Madre Teresa di Calcutta<br />
Mancini Nicola<br />
Manconi Luigi<br />
Marinella Maurizio<br />
Marini Franco<br />
Marrazzo Piero<br />
Martinazzoli Mino<br />
Martini Carlo Maria<br />
Martino Renato Raffaele<br />
Mastella Clemente<br />
Mastella Sandra Lonardo<br />
Matteoli Altero<br />
Mazzolari Primo<br />
Menchù Rigoberta<br />
Mieli Paolo<br />
Montanelli Indro<br />
Montesano Enrico<br />
Moratti Letizia<br />
245
Moretti Polegato Mario<br />
Moro Aldo<br />
Mussolini Alessandra<br />
Nania Domenico<br />
Nicolais Luigi<br />
Occhetto Achille<br />
Ortega y Gasset Josè<br />
Pannella Marco<br />
Paolo VI Paolo VI<br />
Parisi Arturo<br />
Pastore Andrea<br />
Pecoraro Scanio Alfonso<br />
Pecoraro Scanio Marco<br />
Petrella Giuseppe<br />
Pinto Mimmo<br />
Pisanu Giuseppe<br />
Pivetti Irene<br />
Pontone Franco<br />
Previti Cesare<br />
Prodi Romano<br />
Punzo Gianni<br />
Rice Condoleezza<br />
Ripa de Meana Carlo<br />
Rizzo Marco<br />
Rossella Carlo<br />
Rossetti Giuseppe<br />
Rotondi Gianfranco<br />
Ruppi Cosmo Francesco<br />
Rutelli Francesco<br />
Santoro Michele<br />
Saraceno Pasquale<br />
Scajola Claudio<br />
Scalera Giuseppe<br />
Schifani Renato Giuseppe Mario<br />
Schuman Robert<br />
Sciarelli Sergio<br />
246
Segni Mario<br />
Serafini Anna<br />
Sofri Adriano<br />
Solgenitsyn Aleksandr<br />
Storace Francesco<br />
Strada Gino<br />
Sturzo Luigi<br />
Toniolo Giuseppe<br />
Valentino Mario<br />
Valiante Antonio<br />
Veltroni Walter<br />
Ventura Simona<br />
Vespa Bruno<br />
Viceconte Guido<br />
Vidal Gore<br />
Villari Riccardo<br />
Vitale Mariano<br />
Zaccagnini Benigno<br />
Zanicchi Iva<br />
Zinzi Domenico<br />
247