31.05.2013 Views

VERSO IL SECONDO PIANO STRATEGICO - Urbact

VERSO IL SECONDO PIANO STRATEGICO - Urbact

VERSO IL SECONDO PIANO STRATEGICO - Urbact

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Tabella 3.6 NUMERO DI RAPPRESENTAZIONI, BIGLIETTI VENDUTI E SPESA DEL PUBBLICO PER TIPO DI SPETTACOLO. TOSCANA E ITALIA.<br />

2004-2006, Valori assoluti e percentuali<br />

* Dati provvisori per l’anno 2006. Per attività con pluralità di generi si fa riferimento a manifestazioni all’aperto ed a altre manifestazioni<br />

multigenere<br />

Fonte: elaborazione Istat su dati Siae<br />

Il dettaglio per provincia, quello massimo disponibile, fa emergere l’elevata offerta di spettacoli rispetto alla popolazione residente<br />

di Firenze, e una ancora più elevata partecipazione per abitante, certamente attribuibile anche alla presenza turistica.<br />

Seguono le realtà di Siena e Grosseto, sul fronte dell’offerta, pur su un piano diverso dal lato della domanda, certamente meno<br />

elevata rispetto al capoluogo regionale. Lucca vede una ottima partecipazione dei residenti a fronte di una offerta di elevate<br />

dimensioni. Tutta l’area della Toscana centrale risente del ruolo di Firenze, Prato costituisce il fanalino di coda su questo fronte<br />

dell’offerta e della partecipazione culturale, ma anche Pistoia non ha buoni indicatori. Sulla costa emerge Lucca, come già<br />

considerato, mentre le province di Livorno e Pisa sembrano meno presenti su questo ambito e Massa Carrara è su posizioni<br />

lontane.<br />

Tabella 3.7 SPETTACOLI E BIGLIETTI<br />

Fonte: Irpet, 2008<br />

Il Sistema Metropolitano d’Arte Contemporanea (SMAC)<br />

La discussione sull’opportunità di dotare Firenze e la sua area metropolitane di un sistema per l’arte contemporanea<br />

all’altezza delle principali città d’arte europee è un tema che anima da decenni (almeno dai tempi di<br />

Ragghianti) il dibattito culturale trascinandosi in estenuanti polemiche senza fine tra coloro che denunciano una<br />

visione esclusivamente conservativa della città basata sulla rendita derivante dallo sfruttamento intensivo del<br />

suo immenso patrimonio artistico e coloro che “hegelianamente” ribattono che bisogna rassegnarsi a questo<br />

ruolo poiché lo “spirito del tempo” aleggia altrove e che altre sono le capitali del contemporaneo.<br />

Con queste diatribe d’ordine estetico si intrecciano poi le questioni politiche più marcatamente locali – o localistiche<br />

– circa i rapporti tra il capoluogo, l’area metropolitana e altri poli regionali, in particolare Prato con il suo<br />

Museo Pecci sul quale sono concentrati notevoli investimenti per il piano di rilancio che prevede anche l’ampliamento<br />

strutturale.<br />

A complicare ulteriormente il quadro vi è l’annosa questione del Meccanotessile, che grava come un’ipoteca<br />

paralizzando ogni possibile presa di posizione in materia. Nato sul finire degli anni settanta nell’ambito di un progetto<br />

di riqualificazione di un quartiere – Rifredi – di forte identità operaia, che già allora vedeva le prime aree<br />

dismesse degli opifici industriali otto-novecenteschi, le ex Officine Galileo costituiscono un importante testimonianza<br />

di quella archeologia industriale che in tutta Europa trova nella vocazione culturale le giuste motivazioni<br />

<strong>VERSO</strong> <strong>IL</strong> <strong>SECONDO</strong> <strong>PIANO</strong> <strong>STRATEGICO</strong> INNOVAZIONE E SV<strong>IL</strong>UPPO: ASSI, FATTORI E PROGETTI 121

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!