VERSO IL SECONDO PIANO STRATEGICO - Urbact

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VERSO IL SECONDO PIANO STRATEGICO INNOVAZIONE E SVILUPPO: ASSI, FATTORI E PROGETTI la e la trasmissione delle lavorazioni tradizionali; - la salvaguardia delle localizzazioni tradizionali delle botteghe artigiane, con particolare attenzione agli ambiti urbani, in cui più forti sono le spinte all’espulsione; - il rafforzamento delle fasi a monte e a valle del processo produttivo vero e proprio, tramite la promozione del legame tra patrimonio artistico-culturale e attività artigianali e l’inserimento della commercializzazione dei prodotti artigianali in più generali politiche di marketing territoriale. Nonostante il settore delle produzioni artigianali abbia sofferto negli anni più recenti di dinamiche quasi sempre negative, alcuni segnali positivi vengono da una recente indagine realizzata da ARTEX circa la percezione dell’artigianato artistico e tradizionale presso le famiglie italiane (2003). Secondo tale indagine, la Toscana è considerata la regione italiana con la più alta vocazione artigianale artistica e tradizionale. Il “marchio”Toscana (e al suo interno presumibilmente il “marchio” Firenze) gode dunque di una buona reputazione e di una forte visibilità; caratteristiche che rappresentano dei punti di forza fondamentali per la tenuta e lo sviluppo del tessuto artigianale artistico locale. Le attività commerciali Il settore del commercio ha subito una fase di profonda ristrutturazione nel periodo intercensuario compreso fra il 1991 e il 2001, con la chiusura di alcune piccole strutture e l’apertura di grandi centri commerciali. Questo passaggio ha significato anche uno spostamento territoriale delle attività, a favore delle aree meno centrali. Per tale motivo, gli addetti al commercio sono cresciuti più nella corona urbana (+10%) che a Firenze (+0,1%), anche se il capoluogo regionale mostra una sostanziale tenuta dovuta al suo ruolo di forte attrattore turistico e di “vetrina” della moda italiana (tab. 3.14). Tabella 3.14 ADDETTI ALLE ATTIVITÀ COMMERCIALI Fonte: Istat, Censimenti industria e servizi, 1991 e 2001 Analizzando le caratteristiche più qualitative del commercio, emergono maggiormente le differenze tra il capoluogo e i comuni della corona, in particolare quelli della fascia occidentale. Nella corona urbana si concentrano relativamente di più le strutture di tipo industriale del commercio all’ingrosso (quoziente di specializzazione 1,7 contro 1,5) e le aziende di maggiori dimensioni (17% contro 12%). Mostrano valori particolarmente elevati per il primo indicatore i comuni di Calenzano e Sesto Fiorentino (quoziente di specializzazione pari a 3,6 per entrambi), dove è probabile che le strutture di vendita tengano rapporti molto stretti con le imprese manifatturiere, mentre per il secondo indicatore i valori più alti si registrano a Lastra a Signa (Ipercoop) e Campi Bisenzio (I Gigli) e sono chiaramente da mettere in relazione alla presenza della grande distribuzione al dettaglio (tab. 3.15).
Tabella 3.15 SPECIALIZZAZIONI PER TIPO DI COMMERCIO E QUOTA DI ADDETTI PER DIMENSIONE AZIENDALE Quozienti di specializzazione. Toscana=1 Fonte: Istat, Censimenti industria e servizi, 2001 Figura 3.2 LOCALIZZAZIONE DELLE GRANDI STRUTTURE DI VENDITA Fonte: Regione Toscana, PIT. Quadro conoscitivo e quadri analitici di riferimento, 2007 Una visualizzazione cartografica delle grandi strutture di vendita esistenti prima e dopo il 2000 mostra una chiara tendenza a prevedere un’espansione di tale tipo di commercio nella piana fiorentina nord-occidentale, con conseguenze importanti sul sistema della mobilità dell’area. Si tratta, comunque, di un’ulteriore funzione produttiva che va a collocarsi fuori dal territorio del comune centrale, ma sfruttando anche l’effetto vicinanza ad esso. Si può pertanto dire che anche il potenziamento commerciale nelle modalità descritte rappresenti un ulteriore tassello del funzionamento a sistema del territorio di riferimento. Le attività del terziario È nel settore dei servizi diversi dal commercio che il capoluogo mostra ancora un ruolo predominante rispetto a quello dei comuni della cintura. Questi ultimi appaiono specializzati unicamente in uno dei settori più vicini alle attività produttive vere e proprie, quello dei trasporti e della logistica (e grazie soprattutto al ruolo di Calenzano, VERSO IL SECONDO PIANO STRATEGICO INNOVAZIONE E SVILUPPO: ASSI, FATTORI E PROGETTI 131
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