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VERSO IL SECONDO PIANO STRATEGICO - Urbact

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Ordinando i comuni toscani rispetto alla qualità dell’aria determinata dalla presenza dei diversi inquinanti e<br />

rispetto alla pressione del trasporto su questi livelli di criticità (% di polveri sottili), si rileva che nelle aree più critiche<br />

il trasporto contribuisce in maniera determinante alla condizione di criticità e si evidenziano due tipologie<br />

di aree ad levato rischio: le aree urbane e i comuni attraversati da grandi vie di comunicazione.<br />

Alcune semplici misure della mortalità e morbilità 14 legate all’inquinamento e dei costi connessi alla numerosità<br />

degli incidenti stradali, a carico del sistema sanitario, di quello produttivo e della pubblica amministrazione evidenziano,<br />

invece, il primato negativo di Firenze, ovvero della maggiore area urbana toscana.<br />

Tabella 3.30 NUMERO DI EVENTI EVITAB<strong>IL</strong>I RIDUCENDO LE POLVERI SOTT<strong>IL</strong>I. PRIMI 3 COMUNI<br />

Fonte: Lattarulo P., I costi ambientali e sociale della mobilità, Angeli 2003<br />

Tabella 3.31 COSTI LEGATI ALL’INCIDENTALITÀ. PRIMI 3 COMUNI (Milioni di euro)<br />

Fonte: Lattarulo P., I costi ambientali e sociale della mobilità, Angeli 2003<br />

Nel corso degli anni ’90 si è registrata una riduzione diffusa delle emissioni atmosferiche in tutti i comuni dell’area<br />

fiorentina 15 .<br />

La riduzione appare molto marcata per le emissioni di zolfo, per effetto del processo di progressiva metanizzazione<br />

del territorio e del miglioramento dei combustibili (-45,6%).<br />

Significativa anche la riduzione delle emissioni di monossido di carbonio (-24,5%) e di ossidi di azoto (-19%),<br />

sostanzialmente dipendente dal miglioramento ambientale degli autoveicoli (norme Euro per autoveicoli a benzina<br />

e gasolio).<br />

La densità delle emissioni è più elevata nella città di Firenze (con valori doppi o tripli rispetto alla media dell’area).<br />

Nel corso degli anni ’90, in corrispondenza con l’incremento del consumo di combustibili, si è registrata nell’area<br />

fiorentina anche una crescita delle emissioni climalteranti.<br />

Tutti i tre principali gas (anidride carbonica CO2, metano CH4, protossido di azoto N2O) hanno mostrato aumenti,<br />

l’incremento nei cinque anni considerati è stato del 4,2%. L’incremento delle emissioni appare evidente in<br />

tutta l’area considerata.<br />

Le concentrazioni ambientali dei principali macroinquinanti hanno seguito percorsi differenziati, pur mettendo<br />

in evidenza una generale tendenza alla diminuzione delle concentrazioni. Una significativa e costante contrazio-<br />

12 Lattarulo P., I costi ambientali e sociale della mobilità, Angeli<br />

2003.<br />

13 Lattarulo P., I costi ambientali e sociale della mobilità, Angeli<br />

2003.<br />

14 Per morbilità si intende si intende la frequenza di una malattia<br />

in una popolazione o anche, in senso lato, la tendenza ad amma-<br />

larsi di una certa popolazione.<br />

15 Rispetto ai temi che si affrontano in questo paragrafo (aria,<br />

mobilità, acqua, energia e rifiuti) i territori di riferimento presi in<br />

considerazione sono quelli che hanno partecipato al processo di<br />

Agenda 21: Calenzano, Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, Lastra a<br />

Signa, Scandicci, Signa, Bagno a Ripoli, Fiesole e Firenze.<br />

<strong>VERSO</strong> <strong>IL</strong> <strong>SECONDO</strong> <strong>PIANO</strong> <strong>STRATEGICO</strong> INNOVAZIONE E SV<strong>IL</strong>UPPO: ASSI, FATTORI E PROGETTI 147

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