31.05.2013 Views

VERSO IL SECONDO PIANO STRATEGICO - Urbact

VERSO IL SECONDO PIANO STRATEGICO - Urbact

VERSO IL SECONDO PIANO STRATEGICO - Urbact

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Dato atto che la prima opzione non comporta particolari problemi applicativi, la seconda sembra abbastanza<br />

fantasiosa, la terza, proprio perché ancorata al modello istituzionale governativo di riforma dell’ordinamento<br />

delle autonomie locali, da un lato rischia di entrare in contraddizione con il carattere dimensionale e specifico<br />

dell’area fiorentina, dall’altro depotenzia l’esperienza dell’Area vasta metropolitana fin qui svolta.<br />

Questa ultima considerazione si fonda sui due seguenti elementi, tra di loro interconnessi:<br />

- la ricognizione sistematica di tutte le funzioni amministrative comunali e provinciali, fatta attraverso il loro raggruppamento<br />

nei settori attività produttive, territorio (dove sono allocate quelle relative alla tutela ambientale<br />

dagli inquinamenti e la raccolta e smaltimento dei rifiuti), mobilità (dove sono compresi i trasporti) e il turismo,<br />

fatta per attribuirle al nuovo soggetto denominato “Unione di enti locali metropolitana”, non tiene in sufficiente<br />

conto delle dinamiche attualmente in atto in Regione Toscana, a proposito degli ambiti istituzionali considerati<br />

adeguati per la gestione di determinate attività (si pensi ad esempio ai rifiuti, al ciclo delle acque ed alla mobilità);<br />

- l’approccio che sembra cogliersi nel documento rischia di sottrarre importanti contenuti al livello istituzionale<br />

dell’area vasta metropolitana, per ora fondato su base negoziale, che sta muovendo i primi passi e che invece<br />

potrebbe convivere con l’”Unione di enti locali metropolitana” (in realtà della Città metropolitana fiorentina), se<br />

solo se ne riconoscessero i distinti ruoli, poteri ed ambiti.<br />

Il raccordo con la programmazione regionale (a cura del Settore strumenti della programmazione regionale<br />

e locale – DG Presidenza)<br />

In base all’ottica in oggetto, la proposta di aggiornamento del Piano Strategico è stata analizzata con riferimento<br />

in particolare al PAtto per lo Sviluppo Locale Firenze-Prato-Pistoia e al PASL della Provincia di Firenze (siglato<br />

anche dal Comune Capoluogo).<br />

A tal proposito si segnala quanto segue:<br />

- la necessità di raccordare i lavori del Tavolo della mobilità metropolitana con i lavori della Conferenza istituzionale<br />

di Area vasta che risulta dall’accordo Regione Toscana/Firenze-Prato-Pistoia (Province, Comuni capoluogo e<br />

Circondario Empolese Valdelsa) del novembre 2006 e con le attività dell’Agenzia di mobilità metropolitana (vedi<br />

intervento 11 PASL area vasta e relativa scheda di dettaglio) di cui al protocollo tra Regione Toscana, i tre Comuni<br />

capoluogo e le tre Province dell’area sottoscritto il 24/3/2005. Il problema dei tavoli paralleli e del loro possibile<br />

“conflitto” è peraltro richiamato nel par. 3 del cap. 4 del documento. Per quanto riguarda il livello regionale si<br />

segnala che: sono stati istituiti il Coordinamento dell’Area Metropolitana e l’Ufficio Speciale di supporto al<br />

Coordinamento, presso la Regione Toscana, che ha curato lo svolgimento di attività seminariali su molteplici<br />

aspetti inerenti la mobilità, rivolte ai tecnici degli Enti Locali coinvolti e la messa a punto di strumenti per la<br />

costruzione di un modello territoriale finalizzato a studi sulla mobilità.<br />

- nella descrizione dei piani e programmi (locali e sovralocali) visto che si parla di una filiera della programmazione<br />

sarebbe opportuno segnalare la divisione tra strumenti di governo del territorio (PIT, PTCP e PS) e strumenti<br />

di programmazione socio economica. Questi ultimi dovrebbero essere elencati in ordine di “grandezza” ossia<br />

dal QSN al Programma Regionale di Sviluppo (non descritti nel paragrafo 2.3) agli atti di livello sovra locale a<br />

quelli comunali.Talvolta si dà per scontato, nella descrizione degli strumenti, che il lettore conosca i soggetti che<br />

sono titolari dell’approvazione degli stessi. Sarebbe opportuno che per tutti fosse presente una descrizione-tipo<br />

come è stato fatto per il Master Plan dell’alta formazione dove è molto chiaro chi sono i sottoscrittori e chi è coinvolto<br />

nella realizzazione<br />

- sul versante degli interventi si segnala una sostanziale coerenza degli stessi rispetto al PASL di Area vasta (i<br />

grandi interventi infrastrutturali, il Sistema Metropolitano di Arte Contemporanea – SMAC, qualità dell’aria, energia,<br />

rifiuti, politiche sociali, non autosufficienza, inclusione immigrati, Fortezza, alta velocità) e con il PASL provinciale<br />

di Firenze (commercio, turismo, artigianato, attività manifatturiere, acqua parchi fluviali, Arno, energia, politiche<br />

abitative, Fortezza, alta velocità).<br />

Non sono presenti nel PASL di Area i progetti del Nuovo Auditorium/Parco della Musica. Questi saranno inseriti<br />

“d’ufficio” nei PASL di Area e in quello provinciale, vista la rilevanza degli interventi. Non risulta invece nei PASL<br />

l’intervento Museo dell’Universo.<br />

Sulla questione della governance, e in particolare sulle capacità progettuali richiamate nel par. 3 del cap. 4, si evidenzia<br />

che la situazione presentata per il territorio fiorentino coinvolto nel Piano Strategico è di fatto abbastanza<br />

comune nell’intero territorio regionale (produzione di numerose idee progettuali di difficile implementazione<br />

in quanto la progettazione non avviene in modo adeguato – es. analisi di fattibilità non svolta –, piccoli<br />

<strong>VERSO</strong> <strong>IL</strong> <strong>SECONDO</strong> <strong>PIANO</strong> <strong>STRATEGICO</strong> allegati 211

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!