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scarica - Collegio dei Geometri della Provincia di Udine

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Mensile - Sped. in a.p. 70% - D.C.B. - UD - Direttore responsabile BRUNO RAZZA<br />

7<br />

2006<br />

GEOMETRA<br />

<strong>di</strong>mensione<br />

Organo uffi ciale del<br />

Comitato Regionale<br />

<strong>dei</strong> collegi <strong>dei</strong><br />

geometri del<br />

Friuli Venezia Giulia


In<strong>di</strong>ce<br />

4 EDITORIALE<br />

“Pinocchio”: la morale <strong>di</strong> una favola sempre utile<br />

<strong>di</strong> Bruno Razza<br />

7 CATASTO<br />

Accatastamenti entro un mese dalla fi ne <strong>dei</strong> lavori,<br />

scadenza penalizzante<br />

<strong>di</strong> Pier Giuseppe Sera<br />

14 GEOMETRI E UNIVERSITÀ<br />

Stu<strong>di</strong>o delle deformazioni altimetriche del suolo<br />

nell’area <strong>di</strong> Gemona del Friuli<br />

<strong>di</strong> Valentino Creaco<br />

18 PRIVACY<br />

Assoluta pubblicità negli Albi <strong>dei</strong> provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong>sciplinari<br />

<strong>di</strong> Tiziano Fior<br />

20 SICUREZZA<br />

Contenuti minimi del Fascicolo Tecnico <strong>di</strong> manutenzione<br />

<strong>di</strong> Antonio Tieghi<br />

24 AMBIENTE<br />

Terre rocce <strong>di</strong> scavo<br />

<strong>di</strong> Mario Gili<br />

26 ESTIMO<br />

Metodo e proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> stima<br />

<strong>di</strong> Antonio Tiso<br />

30 PREVIDENZA<br />

Mo<strong>di</strong>fi che <strong>dei</strong> regolamenti sulle prestazioni e sulla contribuzione<br />

<strong>di</strong> Renzo Fioritti<br />

33 ATTIVITÀ DEL COLLEGIO DI PORDENONE<br />

Secondo corso <strong>di</strong> progettazione e<strong>di</strong>lizia e viaggio-stu<strong>di</strong>o<br />

in Austria-Svizzera-Germania<br />

<strong>di</strong> Michele Marangoni<br />

36 ATTIVITÀ DEL COLLEGIO DI UDINE<br />

Assemblea per il rinnovo del Consiglio Direttivo<br />

dell’Associazione<br />

<strong>di</strong> Elio Miani<br />

<strong>di</strong>mensione GEOMETRA<br />

7/2006


7/2006 <strong>di</strong>mensione GEOMETRA<br />

E<strong>di</strong>toriale<br />

“Pinocchio”: la morale<br />

<strong>di</strong> una favola sempre utile<br />

Nelle <strong>di</strong>ffi coltà che incontriamo lungo il nostro percorso <strong>di</strong> crescita e <strong>di</strong> sviluppo,<br />

anche le fi abe possono aiutarci<br />

<strong>di</strong> Bruno Razza<br />

Il <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong> DG<br />

Bruno Razza<br />

L’ultima Assemblea <strong>dei</strong> Presidenti <strong>dei</strong><br />

Collegi <strong>dei</strong> <strong>Geometri</strong> d’Italia, svoltasi<br />

a Roma il 22 ed il 23 giugno scorsi, ha<br />

sancito defi nitivamente l’avvio <strong>della</strong> formazione<br />

continua ed obbligatoria per la<br />

nostra categoria, approvando l’apposito<br />

regolamento che fornisce ai Collegi,<br />

i principali in<strong>di</strong>rizzi per avviarne l’operatività.<br />

Al <strong>di</strong> là <strong>dei</strong> contenuti specifi ci, <strong>dei</strong> quali<br />

ne abbiamo già parlato più volte e <strong>dei</strong><br />

quali parleremo e scriveremo ancora a<br />

lungo, mi piace segnalare uno spunto<br />

particolarmente affascinante uscito dalle<br />

interessanti relazioni che sono state presentate,<br />

a supporto dell’idea <strong>della</strong> formazione<br />

continua obbligatoria e <strong>della</strong> sua<br />

cogente necessità <strong>di</strong> attivazione.<br />

In tanti hanno segnalato le <strong>di</strong>ffi coltà operative<br />

che ci saranno: la mancanza <strong>di</strong> norme<br />

<strong>di</strong> legge, la complessità delle organizzazioni<br />

che ci vorranno, le responsabilità<br />

nuove che dovranno assumersi i Collegi<br />

nell’attribuire cre<strong>di</strong>ti formativi abilitanti<br />

agli iscritti, la necessità <strong>di</strong> rendere obbligatoria<br />

a tutti i nostri colleghi la formazione<br />

professionale, l’impreparazione<br />

delle nostre strutture a sopportare questa<br />

novità operativa che si prospetta come<br />

un grande impegno per i prossimi anni ,<br />

ma soprattutto, la <strong>di</strong>ffi coltà <strong>di</strong> convince-<br />

4<br />

re i nostri iscritti ad aggiornarsi effi cacemente<br />

nell’uffi cialità e non nel semplice<br />

aggiornamento “fai da te” che ognuno <strong>di</strong><br />

noi ha sempre fatto e che fa tutt’ora per<br />

poter operare serenamente sul mercato<br />

delle professioni, sempre più complesso<br />

e specialistico.<br />

Ed in soccorso <strong>di</strong> tutte queste perplessità<br />

e <strong>di</strong> tutti questi timori, è venuta tra<br />

le altre, anche la relazione del collega<br />

Massimo Zingoni, Presidente del Comitato<br />

Regionale <strong>della</strong> Toscana, che alla fi -<br />

ne del suo intervento, ha paragonato il<br />

nostro “voler fare” una riforma così importante<br />

al nostro interno, con un sogno<br />

che sembra irrealizzabile, ma che dopo<br />

tante vicissitu<strong>di</strong>ni problematiche si realizza<br />

con grande gratifi cazione.<br />

Ha parlato del libro <strong>di</strong> “Pinocchio”, nel<br />

quale il buon Mastro Geppetto coltiva<br />

il sogno <strong>di</strong> poter avere un fi glio, ma non<br />

sa come fare perchè le <strong>di</strong>ffi coltà <strong>della</strong> vita<br />

sono tante e tali da non consentirgli<br />

<strong>di</strong> avere a <strong>di</strong>sposizione gli strumenti in<strong>di</strong>spensabili<br />

per poter vedere realizzato<br />

questo suo sogno.<br />

Ha soltanto uno strumento, … quel piccolo,<br />

vecchio pezzo <strong>di</strong> legno, la pialla, il<br />

martello, gli attrezzi da falegname, una<br />

grande passione ed un grande amore per<br />

il suo lavoro.


7/2006 <strong>di</strong>mensione GEOMETRA<br />

E con quelle cose si confronta, si esibisce,<br />

lavora, si sacrifi ca, si impegna e ne<br />

fa, meglio che può, un fi glio, ma… un fi -<br />

glio <strong>di</strong> legno, con tutte le debolezze e le<br />

lacune <strong>di</strong> quel materiale semplice ma<br />

prezioso.<br />

Ma infi ne, quel fi glio <strong>di</strong> legno, protagonista<br />

<strong>di</strong> una magia immensa, <strong>di</strong>venta effettivamente<br />

un fi glio vero, grazie alla<br />

buona volontà, all’impegno <strong>di</strong>sinteressato<br />

ed alla forza <strong>di</strong> volerlo e <strong>di</strong> crederci,<br />

lasciandoci così un messaggio straor<strong>di</strong>nario<br />

<strong>di</strong> fi ducia, valido in ogni tempo,<br />

anche oggi ed anche per noi.<br />

Pensandoci con semplicità, per risolvere<br />

i nostri problemi, possiamo prendere<br />

spunto dalla morale <strong>di</strong> questa fi aba<br />

che tutti conosciamo e raccogliere nuove<br />

energie e nuove convinzioni per andare<br />

avanti senza timori.<br />

Così, come Geppetto, anche noi <strong>di</strong> fronte<br />

a questa opportunità, ci troviamo con<br />

quello che abbiamo ed il nostro pezzo<br />

<strong>di</strong> legno sono i nostri strumenti operativi,<br />

le realtà <strong>dei</strong> nostri Collegi, la volontà<br />

<strong>dei</strong> nostri <strong>di</strong>rigenti e <strong>dei</strong> nostri iscritti,<br />

la capacità <strong>di</strong> attivare le nostre strutture<br />

per cercare <strong>di</strong> avere il nostro fi glio,<br />

che è il Geometra <strong>di</strong> domani.<br />

Geppetto è partito con quello che aveva<br />

e certamente anche noi possiamo e dobbiamo<br />

farlo con quello che abbiamo.<br />

6<br />

Un momento dell’assemblea <strong>dei</strong> Presidenti<br />

Lungo il percorso incontreremo certamente<br />

i Mangiafuoco, il Gatto e la Volpe<br />

ed i Lucignolo, che cercheranno <strong>di</strong> <strong>di</strong>stoglierci<br />

e <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssuaderci, ma sta a noi,<br />

alla nostra buona volontà ed alla nostra<br />

voglia <strong>di</strong> riuscire, ricercare tutte quelle<br />

opzioni che ci permetteranno <strong>di</strong> superare<br />

ogni ostacolo.<br />

Pertanto anche da questa meravigliosa fi aba,<br />

possiamo cogliere una grande lezione<br />

<strong>di</strong> vita e trasformarla in una opportunità<br />

morale per la nostra categoria.<br />

Sognare non è sbagliato, è semplicemente<br />

umano e noi il nostro sogno lo facciamo<br />

quoti<strong>di</strong>anamente e lo sentiamo ormai<br />

molto vicino alla realtà.<br />

Attraverso la formazione continua ed obbligatoria,<br />

possiamo costruire il nostro fi -<br />

glio vero, il Geometra titolare <strong>di</strong> una professione<br />

in<strong>di</strong>spensabile, protagonista cre<strong>di</strong>bile<br />

ed effi cace sostegno insostituibile<br />

<strong>della</strong> società moderna.<br />

Possiamo e dobbiamo farlo, mettendoci<br />

tutta la nostra buona volontà, la nostra<br />

passione e soprattutto la nostra anima,<br />

quella che da sempre dentro <strong>di</strong> noi, crede<br />

in noi e nelle nostre capacità.<br />

Senza paura partiamo con quello che<br />

abbiamo, con la nostra caratteristica <strong>di</strong><br />

tecnici del territorio, con il nostro bagaglio<br />

tecnico culturale <strong>di</strong> conoscenze e<br />

<strong>di</strong> competenze maturate dall’esperienza,<br />

con la nostra conoscenza delle persone<br />

e delle loro necessità, con la nostra<br />

tenacia nell’affrontare e risolvere i problemi<br />

<strong>dei</strong> nostri clienti.<br />

Oggi, anche Voi potrete <strong>di</strong>re che davanti<br />

a tante innovazioni ed a tante modernità,<br />

tutto ciò può sembrare soltanto quel<br />

misero pezzo <strong>di</strong> legno.<br />

Giusto, sembra proprio così, e allora? Teniamocelo<br />

stretto e lavoriamo con lui,<br />

perché se ce l’ha fatta Geppetto con Pinocchio,<br />

ce la potremo fare anche noi?


Catasto<br />

Accatastamenti entro un mese<br />

dalla fi ne <strong>dei</strong> lavori,<br />

scadenza penalizzante<br />

Le nostre richieste <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fi ca sono ancora una volta, cadute nel nulla<br />

<strong>di</strong> Pier Giuseppe Sera<br />

Il nostro Consiglio<br />

Nazionale ha<br />

tempestivamente<br />

lamentato con<br />

la Direzione dell’Agenzia<br />

del Territorio,<br />

la <strong>di</strong>ffi coltà <strong>di</strong> poter adempiere<br />

alla norma <strong>di</strong> cui alla circolare n° 3 del<br />

2006, con la quale si defi nisce l’obbligo<br />

<strong>di</strong> presentazione dell’accatastamento<br />

(DOCFA), entro un mese dalla fi ne <strong>dei</strong><br />

lavori, o dalla data in cui si verifi ca l’utilizzabilità<br />

dell’immobile o dal momento<br />

in cui è <strong>di</strong>ventato obbligatorio l’accatastamento<br />

per immobili precedentemente<br />

non obbligati.<br />

Come del resto c’era da aspettarselo, non<br />

è possibile fare alcunchè per mo<strong>di</strong>fi care<br />

la norma, che non contiene nulla <strong>di</strong> “tecnico”,<br />

ma è mirata unicamente ad anticipare<br />

l’incasso <strong>della</strong> fi scalità collegata agli<br />

immobili da accatastare.<br />

La risposta del Direttore, è piuttosto sibillina,<br />

ci ricorda che la defi nizione <strong>della</strong><br />

sagoma <strong>dei</strong> fabbricati e la eventuale<br />

sud<strong>di</strong>visione delle aree a servizio, sono<br />

eventi che si verifi cano con ampio anticipo<br />

rispetto all’ultimazione <strong>dei</strong> lavori.<br />

Ci invita ad attivarci per tempo e ad informare<br />

tempestivamente la committenza<br />

<strong>di</strong> questa nuova incombenza.<br />

E allora, siamo alle solite. Ancora una<br />

volta è la nostra categoria che “obtorto<br />

collo” deve farsi parte <strong>di</strong>ligente per informare<br />

il solito citta<strong>di</strong>no inerme che<br />

un’altra sanzione peserà sul suo accatastamento,<br />

se il suo Geometra <strong>di</strong> fi ducia<br />

non riuscirà a presentare in tempo quanto<br />

necessario.<br />

Ma è mai possibile che queste notizie non<br />

possano darle i telegiornali, i ra<strong>di</strong>ogiornali,<br />

i giornali <strong>della</strong> carta stampata e tutti<br />

i mass me<strong>di</strong>a messi assieme? No, ancora<br />

una volta siamo noi quelli che dobbiamo<br />

metterci tra amministrazione e citta<strong>di</strong>no,<br />

per scucire danaro dal nostro cliente<br />

e versarlo all’Amministrazione per l’aggiornamento<br />

<strong>della</strong> pubblica Banca dati<br />

e per calcolare le tasse.<br />

Già quando il precedente Governo Pro<strong>di</strong><br />

aveva fi ssato il balzello delle allora 50.000<br />

lire per ogni accatastamento, avevamo lamentato<br />

<strong>di</strong> essere costretti in una situazione<br />

paradossale, che ci vede come tramite<br />

non solo tecnico, ma anche tributario.<br />

Quella volta <strong>di</strong>cevamo che era assurdo<br />

dover pagare per determinare (sempre<br />

a nostre spese e <strong>di</strong> quelle del committente)<br />

un qualcosa che ci farà pagare<br />

ancora e che è obbligatorio. Si <strong>di</strong>ceva<br />

che avrebbero dovevano pagare coloro<br />

che non presentavano gli accatastamen-<br />

7<br />

<strong>di</strong>mensione GEOMETRA<br />

7/2006


<strong>di</strong>mensione GEOMETRA<br />

7/2006<br />

ti e non coloro che ligi al dovere, li presentavano.<br />

Ma è tutto inutile, oggi ci troveremo <strong>di</strong><br />

fronte (e spesso contro), <strong>di</strong>rettamente i<br />

nostri clienti, che ci rinfacceranno <strong>di</strong> non<br />

essere riusciti ad accatastare il loro immobile<br />

in un mese e <strong>di</strong> averli messi nelle<br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> dover pagare le salatissime<br />

sanzioni.<br />

Allora avremo un bel <strong>di</strong>re, che al Catasto<br />

<strong>di</strong> Cormòns oppure a quello <strong>di</strong> Monfalcone,<br />

ci sono alcuni mesi <strong>di</strong> attesa soltanto<br />

per avere la mappa che occorre o<br />

che a U<strong>di</strong>ne si fa la fi la anche per fare<br />

la fi la ai biglietti elimina code e, che per<br />

presentare un’introduzione in mappa <strong>di</strong><br />

un modestissimo ampliamento, c’è il ri-<br />

8<br />

schio <strong>di</strong> aspettare anche due o tre giorni,<br />

soltanto tra le varie fi le.<br />

Non ci crederà nessuno, anche perché le<br />

“statistiche catastali” (redatte unicamente<br />

con i dati uffi ciali e non effettivi) in<strong>di</strong>cano<br />

che:<br />

oltre il 65% degli estratti <strong>di</strong> mappa richiesti<br />

vengono rilasciati in giornata ed<br />

oltre il 95% entro 10 giorni, oppure che<br />

oltre l’80% <strong>dei</strong> tipi mappali viene approvato<br />

in giornata e oltre il 90% entro<br />

tre giorni.<br />

Però, qualcosa è stato ottenuto, all’interno<br />

<strong>della</strong> risposta <strong>della</strong> Direzione dell’Agenzia,<br />

c’è un capoverso che apre uno<br />

spiraglio al buon senso, bisognerà soltanto<br />

vedere come sarà e potrà essere applicato.<br />

Il capoverso è quello che parla delle se<strong>di</strong><br />

dove sono presenti le criticità (e credo<br />

che le nostre se<strong>di</strong> regionali siano tutte tra<br />

queste) e che recita testualmente:<br />

“In tal senso verrà altresì richiesto <strong>di</strong> ricercare<br />

con gli organismi professionali<br />

locali, nei casi <strong>di</strong> accertata criticità, soluzioni<br />

con<strong>di</strong>vise per consentire in ogni<br />

caso il rispetto delle norme”.<br />

E qui c’è da sperare che venga ben compreso<br />

quello che c’è scritto e quello che<br />

non è scritto.<br />

Per doverosa chiarezza, pubblichiamo sia<br />

il testo <strong>della</strong> richiesta del Consiglio Nazionale<br />

che quello <strong>della</strong> risposta.


<strong>di</strong>mensione GEOMETRA<br />

7/2006<br />

Il testo <strong>della</strong> richiesta del CNG<br />

alla Direzione dell’Agenzia del Territorio<br />

In riferimento all’oggetto, si ritiene doveroso,<br />

a nome <strong>della</strong> Categoria rappresentata,<br />

sottoporre una serie <strong>di</strong> considerazioni<br />

che, si presume, possano essere utili per<br />

defi nire al meglio gli argomenti <strong>di</strong> cui alla<br />

circolare succitata.<br />

La circolare n. 3/2006, ricorda tra l’altro,<br />

la doverosa necessità <strong>di</strong> applicazione del<br />

nuovo termine per l’accatastamento delle<br />

unità immobiliari urbane, che come noto,<br />

è determinato in trenta giorni dall’ultimazione<br />

<strong>dei</strong> lavori o comunque dalla data in<br />

cui si è verifi cato l’evento che ha reso necessario<br />

l’accatastamento stesso.<br />

Naturalmente la tar<strong>di</strong>va presentazione<br />

degli atti tecnici <strong>di</strong> aggiornamento è soggetta<br />

a gravose sanzioni pecuniarie, che<br />

nella stragrande maggioranza <strong>dei</strong> casi ricadranno<br />

a danno <strong>dei</strong> <strong>Geometri</strong> e <strong>dei</strong> loro<br />

clienti.<br />

Evidentemente, i <strong>Geometri</strong> che operano<br />

in ambito catastale non vogliono certo<br />

sottrarsi alle loro responsabilità ma verifi<br />

cando da un lato la realtà delle costruzioni<br />

che debbono essere oggetto <strong>di</strong> accatastamento<br />

e dall’altro le operatività <strong>dei</strong><br />

vari Uffi ci periferici, ci si accorge imme<strong>di</strong>atamente<br />

che il termine in oggetto è oltremodo<br />

penalizzante.<br />

Pur accogliendo l’invito del Direttore, che<br />

sollecita i Professionisti ad attivarsi per<br />

tempo re<strong>di</strong>gendo il tipo mappale necessario<br />

anche prima dell’effettiva ultimazione<br />

<strong>dei</strong> lavori, si riscontrano alcuni aspetti<br />

tecnici che, nella realtà, si verifi cano molto<br />

spesso, rendendo obiettivamente il termine<br />

<strong>di</strong> trenta giorni, assolutamente non<br />

adeguato.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista fi sico, per poter eseguire<br />

il rilievo (ai fi ni Pregeo) è in<strong>di</strong>spensabile<br />

che i perimetri siano perfettamente<br />

defi niti, con intonaci esterni, rivestimenti<br />

e quant’altro ultimati in ogni dettaglio e,<br />

molto spesso, detti lavori vengono eseguiti<br />

soltanto verso la fi ne <strong>della</strong> costruzione.<br />

Per altro, succede che nelle nuove costruzioni,<br />

si devono <strong>di</strong>videre le aree, fraziona-<br />

10<br />

re le proprietà da assegnare, determinare<br />

quote condominiali o beni in comune, tutte<br />

cose che non vengono defi nite anticipatamente<br />

proprio per non sbagliare e per<br />

non attivare premature confl ittualità.<br />

Spesso l’incarico dell’accatastamento è <strong>di</strong>sgiunto<br />

dalla progettazione e dalla realizzazione<br />

dell’opera e viene affi dato al tecnico<br />

professionista quando tutti gli aspetti<br />

sono defi niti o defi nibili, ossia alla fi ne<br />

<strong>dei</strong> lavori o nelle imme<strong>di</strong>ate vicinanze <strong>di</strong><br />

quel momento.<br />

Se poi si devono accatastare ampliamenti<br />

o ristrutturazioni, quasi ovunque c’è la<br />

necessità <strong>di</strong> adeguare la mappa al nuovo<br />

stato <strong>di</strong> fatto.<br />

Come noto queste operazionni sono propedeutiche<br />

ed obbligatoriamente preliminari<br />

alla pre<strong>di</strong>sposizione ed alla presentazione<br />

<strong>della</strong> procedura Docfa e comportano<br />

un certo tipo <strong>di</strong> impegno anche<br />

temporale.<br />

Ma la lungaggine temporale che più spaventa,<br />

è quella correlata alla necessità <strong>di</strong><br />

“allineamento” delle particelle catastali, sia<br />

nella confi gurazione mappale, che nei dati<br />

amministrativo-censuari, procedure che<br />

sono <strong>di</strong> competenza degli Uffi ci Catastali e<br />

che portano i tempi per la richiesta e l’ottenimento<br />

del necessario estratto <strong>di</strong> mappa<br />

ad una forbice variabile, da qualche giorno,<br />

per i casi più semplici e per gli Uffi -<br />

ci più funzionanti, a quattro/cinque mesi,<br />

per i casi più contorti e/o per gli Uffi ci<br />

meno attrezzati.<br />

Pertanto, alla luce <strong>di</strong> questi aspetti inevitabili<br />

e molto consueti, il termine <strong>di</strong> “trenta<br />

giorni” si rileva inadatto e gravemente penalizzante<br />

per i tecnici professionisti incaricati<br />

e per i committenti.<br />

Confi dando che il consueto spirito <strong>di</strong> collaborazione<br />

consenta un positivo accoglimento<br />

<strong>della</strong> presente, si coglie l’occasione<br />

per porgere <strong>di</strong>stinti saluti.<br />

IL CONS.RE. RESP.LE IL PRESIDENTE<br />

geom. Bruno Razza geom. Piero Panuzzi


La risposta <strong>della</strong> Direzione<br />

dell’Agenzia del Territorio<br />

Il Consiglio Nazionale <strong>dei</strong> <strong>Geometri</strong> – a<br />

seguito dell’emanazione da parte <strong>di</strong> questa<br />

Agenzia <strong>della</strong> Circolare n. 3 dell’11<br />

aprile 2006 contenente <strong>di</strong>sposizioni circa<br />

i nuovi termini per l’accatastamento<br />

delle unità immobiliari urbane, ai sensi<br />

dell’art. 34-quinquies, comma 2, del decreto<br />

legge 10 gennaio 2006, n. 4, convertito<br />

con mo<strong>di</strong>fi cazioni dalla legge 9<br />

marzo 2006, n. 80 – ha ritenuto opportuno<br />

formulare alcune osservazioni circa<br />

le <strong>di</strong>ffi coltà che si potrebbero incontrare<br />

nel rispetto del termine <strong>di</strong> “trenta<br />

giorni” previsto dalla norma, richiedendo<br />

un positivo intervento da parte <strong>della</strong><br />

scrivente.<br />

In particolare il suddetto organismo professionale,<br />

nell’affermare che per la pre<strong>di</strong>sposizione<br />

del tipo mappale – la cui presentazione<br />

è propedeutica a quella del<br />

documento DOCFA <strong>di</strong> accatastamento<br />

al CEU – è in<strong>di</strong>spensabile che l’immobile<br />

sia praticamente fi nito (perimetro<br />

del fabbricato completamente defi -<br />

nito e precisate le eventuali corti da frazionare),<br />

lamenta il fatto che il termine<br />

<strong>di</strong> trenta giorni (calcolati dalla data <strong>di</strong><br />

ultimazione <strong>della</strong> costruzione) previsto<br />

dalla norma per procedere alla presentazione<br />

<strong>della</strong> conseguente <strong>di</strong>chiarazione<br />

DOFCA appare assolutamente non<br />

adeguato. Ciò in particolare si avvere-<br />

<strong>di</strong>mensione GEOMETRA


<strong>di</strong>mensione GEOMETRA<br />

7/2006<br />

rebbe quando per la presentazione del<br />

tipo mappale è necessario preallineare<br />

le banche dati catastali (cartografi ca e/o<br />

censuaria), per consentire il rilascio dell’estratto<br />

<strong>di</strong> mappa aggiornato.<br />

Tale operazione, infatti, secondo le in<strong>di</strong>cazioni<br />

del citato Consiglio Nazionale,<br />

comporterebbe per gli Uffi ci più critici,<br />

tempi anche superiori a <strong>di</strong>versi mesi,<br />

con la conseguenza <strong>di</strong> correre il rischio<br />

<strong>di</strong> non poter rispettare i tempi dettati<br />

dalla norma.<br />

Nel merito questa Agenzia nulla può<br />

osservare, ovviamente, circa il rispetto<br />

del termine previsto dalla legge citata in<br />

premessa, mentre per quanto attiene alle<br />

considerazioni che coinvolgono il funzionamento<br />

delle proprie strutture operative<br />

ritiene opportuno formulare alcune<br />

rifl essioni.<br />

È indubbio che per la presentazione del<br />

tipo mappale devono essere defi niti e<br />

completati alcuni aspetti essenziali dell’immobile,<br />

quali la defi nizione <strong>della</strong> sagoma<br />

dell’e<strong>di</strong>fi cio e la eventuale sud<strong>di</strong>visione<br />

delle aree a servizio, ma è altrettanto<br />

indubbio che, <strong>di</strong> norma, tali eventi<br />

si verifi cano con ampio anticipo rispetto<br />

alla completa ultimazione <strong>dei</strong> lavori<br />

(utlizzabilità del bene), data dalla quale<br />

la norma fa decorrere il termine <strong>di</strong> trenta<br />

giorni. È quin<strong>di</strong> evidente che, qualora<br />

al tecnico che segue la realizzazione<br />

dell’opera sia anche affi dato l’incarico <strong>di</strong><br />

procedere all’accatastamento, non sussistano<br />

particolari <strong>di</strong>ffi coltà nel programmare<br />

tale adempimento. In caso contrario<br />

dovrà essere cura del professionista<br />

che segue i lavori mettere al corrente la<br />

proprietà <strong>della</strong> necessità <strong>di</strong> provvedere,<br />

per tempo, ad affi dare l’incarico anche<br />

per gli adempimenti catastali.<br />

Per quanto attiene poi ai tempi <strong>di</strong> rilascio<br />

degli estratti <strong>di</strong> mappa per procedere<br />

alla pre<strong>di</strong>sposizione <strong>dei</strong> tipi mappa-<br />

12<br />

li e ai tempi <strong>di</strong> approvazione <strong>di</strong> questi<br />

ultimi si fa rilevare che secondo gli ultimi<br />

dati rilevati, a livello nazionale, risulta<br />

che:<br />

– oltre il 65% degli estratti richiesti per la<br />

pre<strong>di</strong>sposizione degli atti <strong>di</strong> aggiornamento<br />

geometrico è rilasciato in giornata<br />

e oltre il 95% entro 10 giorni;<br />

– oltre l’80% <strong>dei</strong> tipi mappali è approvato<br />

e oltre il 90% entro tre giorni.<br />

Da quanto sopra non sembrerebbe emergere<br />

una situazione, almeno a livello me<strong>di</strong>o<br />

nazionale, <strong>di</strong> criticità e tale da non<br />

consentire il pieno rispetto <strong>dei</strong> termini<br />

per l’accatastamento, mentre non si può<br />

escludere che per qualche uffi cio particolarmente<br />

critico possano sussistere situazioni<br />

<strong>di</strong> attenzione, dovute essenzialmente<br />

a ritar<strong>di</strong> nell’allineamento delle<br />

banche dati.<br />

Per tale motivo la scrivente provvederà<br />

ad interessare le proprie strutture operative<br />

al fi ne <strong>di</strong> porre la massima attenzione<br />

nella trattazione delle richieste degli<br />

estratti <strong>di</strong> mappa e degli atti <strong>di</strong> aggiornamento<br />

geometrico, al fi ne <strong>di</strong> evitare l’insorgere<br />

delle criticità evidenziate.<br />

In tal senso verrà altresì richiesto <strong>di</strong> ricercare<br />

con gli organismi professionali<br />

locali, nei casi <strong>di</strong> accertata criticità, soluzioni<br />

con<strong>di</strong>vise per consentire in ogni<br />

caso il rispetto delle norme.<br />

Si ritiene opportuno estendere per conoscenza<br />

il contenuto <strong>della</strong> presente anche<br />

agli altri organismi professionali nazionali<br />

per consentire una più ampia e<br />

corretta informazione sulla materia catastale,<br />

in quello spirito <strong>di</strong> fattiva collaborazione<br />

che ha da sempre contrad<strong>di</strong>stinto<br />

i rapporti <strong>di</strong> questa Agenzia con<br />

il mondo professionale.<br />

Si coglie l’occasione per porgere <strong>di</strong>stinti<br />

saluti.<br />

IL DIRETTORE<br />

ing. Carlo Cannafoglia


<strong>di</strong>mensione GEOMETRA<br />

7/2006<br />

<strong>Geometri</strong> e Università<br />

Stu<strong>di</strong>o delle deformazioni<br />

altimetriche del suolo<br />

nell’area <strong>di</strong> Gemona del Friuli<br />

La tesi <strong>di</strong> laurea <strong>di</strong> un Geometra<br />

<strong>di</strong> Valentino Creaco<br />

geom. Valentino Creaco<br />

Valentino Creaco è un Geometra <strong>di</strong> Gemona<br />

del Friuli. Dopo il <strong>di</strong>ploma ha fatto esperienza<br />

lavorativa presso lo stu<strong>di</strong>o del Geometra<br />

Pitteri a Venzone.<br />

Durante l’esperienza lavorativa ha sentito<br />

la necessità <strong>di</strong> intraprendere gli stu<strong>di</strong> universitari<br />

per acquisire una preparazione <strong>di</strong><br />

maggior livello e per essere più competitivo<br />

e preparato per affrontare le sfi de del mondo<br />

del lavoro.<br />

All’università ha scelto il percorso <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o<br />

per la laurea <strong>di</strong> primo livello, in ingegneria<br />

dell’ambiente e delle risorse, curriculum <strong>di</strong>fesa<br />

del suolo e pianifi cazione territoriale,<br />

ritenendo le materie del corso utili per la<br />

futura professione, soprattutto pensando alla<br />

possibilità <strong>di</strong> lavoro nella zona pedemontama<br />

del Friuli, che come noto, è un’area<br />

soggetta spesso a eventi <strong>di</strong> calamità naturale,<br />

interessata a interventi <strong>di</strong> monitoraggio<br />

del territorio.<br />

Nel 2004 Valentino Creatto ha effettuato<br />

un cambio del curriculum <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, scegliendo<br />

il corso <strong>di</strong> laurea <strong>di</strong> primo livello<br />

in ingegneria dell’ambiente e risorse, curriculum<br />

tecniche del territorio, curriculum<br />

nato dalla collaborazione tra l’Università<br />

degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne e il <strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geometri</strong><br />

<strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne. Dopo aver superato tutti gli<br />

esami previsti dal piano <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o universitario,<br />

per la tesi fi nale ha scelto l’argomen-<br />

14<br />

to: Stu<strong>di</strong>o delle deformazioni altimetriche<br />

del suolo nell’area <strong>di</strong> Gemona del Friuli<br />

con la super visione del relatore professore<br />

Clau<strong>di</strong>o Marchesini docente del corso “Rilievi<br />

topografi ci per il controllo ambientale<br />

modulo 1 e 2”.<br />

Il Geometra Valentino Creacco si è laureato<br />

nel febbraio 2005 in ingegneria ambientale<br />

curriculum “Tecniche del territorio” ed<br />

attualmente continua la sua attività lavorativa<br />

con il Geometra Graziano Pitteri a<br />

Venzone.<br />

La Redazione ha ritenuto interessante pubblicare<br />

la tesi del giovane collega che sarà<br />

<strong>di</strong>visa in due parti.<br />

L’area considerata dalla tesi


Discussione <strong>della</strong> tesi avvenuta il 10 febbraio 2005<br />

all’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne (Palazzo Florio)<br />

Prima parte<br />

Introduzione<br />

Le deformazioni del suolo rappresentano un fenomeno complesso la cui quantifi cazione<br />

e giustifi cazione scientifi ca richiede stu<strong>di</strong> che coinvolgono molte <strong>di</strong>scipline, da quelle<br />

geologiche e/o geofi siche, che consentono l’in<strong>di</strong>viduazione delle cause naturali e artifi ciali<br />

del fenomeno, a quelle topografi che, che permettono la determinazione delle variazioni<br />

plano-altimetriche del terreno. Archiviando ed elaborando i dati delle campagne <strong>di</strong> misura<br />

eseguite negli ultimi quin<strong>di</strong>ci anni nelle zone del Friuli centrale interessate dalle attività<br />

sismiche del 1976, è stato possibile compilare un quadro aggiornato ed esauriente<br />

del fenomeno deformativo in atto nella zona in esame. Le campagne <strong>di</strong> misura considerate<br />

sono quelle <strong>di</strong> livellazione. Dal punto <strong>di</strong> vista topografi co l’analisi delle misure effettuate<br />

ha permesso <strong>di</strong> stabilire l’assenza <strong>di</strong> un comportamento deformativo uniforme dal<br />

punto <strong>di</strong> vista altimetrico, a favore invece <strong>di</strong> una situazione caratterizzata da una continua<br />

alternanza <strong>di</strong> fasi espansive e contrattive.<br />

1) Inquadramento geografi co<br />

L’area presa in considerazione è quella <strong>di</strong> Gemona del Friuli,situata a 30 km a nord <strong>di</strong><br />

U<strong>di</strong>ne.<br />

<strong>di</strong>mensione GEOMETRA


<strong>di</strong>mensione GEOMETRA<br />

7/2006<br />

2) Cenni sul terremoto del 1976<br />

Questa area è soggetta a controlli particolari in quanto nel 1976 Gemona e le zone limitrofi<br />

furono colpite da un terremoto <strong>di</strong> notevole entità.(9 grado <strong>della</strong> scala Mercalli) che<br />

causo’ oltre a ingenti danni alle strutture ,1000 morti.<br />

Il terremoto del 1976<br />

DATA : 6 MAGGIO 1976 POPOLAZIONE DECEDUTA : 1000<br />

ENTITA’ : 6.4 GRADI RICHTER DANNI : 4000 Immobili <strong>di</strong>strutti<br />

AREA COLPITA : 5725 Kmq COMUNI COLPITI : 147<br />

DURATA : 54 secon<strong>di</strong><br />

Lo scopo <strong>di</strong> questo elaborato è quello <strong>di</strong> determinare lo spostamento del terreno in base<br />

alle misure <strong>di</strong> livellazione geometriche e trigonometriche. I due tipi <strong>di</strong> misurazione si <strong>di</strong>stinguono<br />

oltre che per gli strumenti utilizzati anche per le procedure operative.<br />

La ripetizione nel 1977 delle misure <strong>di</strong> livellazione eseguite nel 1955-’56 sulla rete I.G.M.<br />

(Talamo et al., 1978) ha messo in luce valori <strong>di</strong> sollevamento tra U<strong>di</strong>ne e Venzone <strong>di</strong> rilevante<br />

e inaspettata entità (da +20 mm nella zona <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne fi no a +180 mm presso Venzone),<br />

seguiti da repentini valori <strong>di</strong> abbassamento (fi no a -70 mm) tra Venzone e Carnia.<br />

Valori così rilevanti <strong>di</strong> deformazione sono stati interpretati come effetto del terremoto del<br />

1976 e <strong>della</strong> forte sequenza sismica successiva, che si sono sommati a quelli legati a tassi<br />

<strong>di</strong> deformazione “normali”.<br />

3) Misure del <strong>di</strong>slivello<br />

Le misure <strong>di</strong> <strong>di</strong>slivello non permettono la determinazione del valore assoluto <strong>della</strong> quota,<br />

se non facendo riferimento a un punto <strong>di</strong> quota nota, detto caposaldo <strong>di</strong> livellazione. Il<br />

<strong>di</strong>slivello può venir misurato in modo <strong>di</strong>retto con il livello (livellazione geometrica) o in<br />

modo in<strong>di</strong>retto attraverso misure <strong>di</strong> angoli e <strong>di</strong>stanze (livellazione trigonometrica). Si assume<br />

come superfi cie <strong>di</strong> riferimento per le quote il geoide, ossia quella superfi cie equipotenziale<br />

del campo gravitazionale terrestre che passa per il livello me<strong>di</strong>o del mare, supponendo<br />

che le acque ricoprano completamente il pianeta. Il geoide è infl uenzato dai <strong>di</strong>fferenti<br />

volumi e densità delle masse <strong>della</strong> crosta terrestre ed è sempre perpen<strong>di</strong>colare alle<br />

linee <strong>di</strong> forza del campo gravitazionale, che sono linee curve gobbe approssimativamente<br />

<strong>di</strong>rette verso il centro <strong>della</strong> terra. La quota assoluta <strong>di</strong> un punto è pertanto la <strong>di</strong>stanza<br />

<strong>di</strong> quel punto dalla superfi cie del geoide, misurata lungo la verticale, e viene più precisamente<br />

chiamata quota ortometrica; il <strong>di</strong>slivello fra due punti sarà la <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quota<br />

assoluta tra i due punti stessi.<br />

4) Metodologie <strong>di</strong> rilievo altimetrico<br />

a) La livellazione geometrica è il metodo che permette la maggior precisione nella determinazione<br />

<strong>dei</strong> <strong>di</strong>slivelli.<br />

Il livello e’ uno strumento me<strong>di</strong>ante il quale è possibile realizzare una linea <strong>di</strong> mira sempre<br />

orizzontale: essenzialmente si tratta <strong>di</strong> un cannocchiale , sostenuto me<strong>di</strong>ante un treppiede,<br />

che puo’ ruotare solo orizzontalmente attorno al suo asse verticale, detto asse <strong>di</strong><br />

rotazione. La modalita’ che consente l’eliminazione dell’eventuale errore <strong>di</strong> non perfet-<br />

16


ta perpen<strong>di</strong>colarità fra asse <strong>di</strong> rotazione e asse <strong>di</strong> collimazione<br />

e la livellazione del mezzo.<br />

b) La livellazione trigonometrica è una misura in<strong>di</strong>retta <strong>dei</strong><br />

<strong>di</strong>sli velli eseguita con un teodolite ed un <strong>di</strong>stanziometro; essa<br />

è più veloce <strong>della</strong> livellazione geometrica, perché con una<br />

sola misura copre <strong>di</strong>stanze e <strong>di</strong>slivelli più gran<strong>di</strong>, ma è meno<br />

precisa.<br />

Livello <strong>di</strong> alta precisione<br />

Fino a <strong>di</strong>stanze <strong>di</strong> alcuni ettometri si può trascurare il non<br />

paralleli smo delle linee <strong>di</strong> forza del campo gravitazionale (<strong>di</strong>rezioni<br />

<strong>della</strong> gravità). In questo caso si parla <strong>di</strong> campo topografi<br />

co e le formule sono molto semplici.<br />

Per <strong>di</strong>stanze maggiori bisogna prendere in considerazione anche<br />

la curvatura terrestre (per cui si parla <strong>di</strong> campo geodetico)<br />

e l’infl uenza dell’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> rifrazione dell’aria, che varia da<br />

Autolivello <strong>di</strong>gitale<br />

luogo a luogo e per uno stesso luogo varia con il tempo.<br />

L’errore nella misura del <strong>di</strong>slivello con la livellazione trigono metrica varia da 4 a 12 mm/<br />

km a seconda <strong>della</strong> bontà del teodolite e del <strong>di</strong>stanziometro usato. E’ essenziale una buona<br />

misura dell’altezza strumentale.<br />

Un particolare metodo esecutivo, detto livellazione reciproca contemporanea e adottato<br />

anche nelle misure eseguite a Gemona, permette <strong>di</strong> eliminare buona parte dell’effetto<br />

dell’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> rifrazione grazie al<br />

fatto che gli angoli vengono misurati<br />

insieme.<br />

Al fi ne <strong>di</strong> poter collegare i punti<br />

gps con la rete <strong>di</strong> livellazione<br />

è stata effettuata la livellazione<br />

geometrica con quella trigonometrica<br />

come si può notare in<br />

fi gura.<br />

Norme per la livellazione geometrica <strong>di</strong> alta precisione<br />

La Commissione Geodetica Italiana (1974) ha elaborato una serie <strong>di</strong> in<strong>di</strong>cazioni allo scopo<br />

<strong>di</strong> uniformare le procedure operative e <strong>di</strong> garantire l’affi dabilità <strong>dei</strong> dati raccolti nelle<br />

campagne <strong>di</strong> misura <strong>di</strong> <strong>di</strong>slivello. In questo ambito interessa riportare quelle relative alla<br />

livellazione geometrica <strong>di</strong> alta precisione:<br />

- Le misure iniziano e terminano sempre sui capisal<strong>di</strong>; vengono inoltre condotte secondo<br />

il metodo <strong>della</strong> livellazione dal mezzo.<br />

- In ogni stazione il livello deve trovarsi ad uguale <strong>di</strong>stanza dalle due sta<strong>di</strong>e con incertezza<br />

non superiore al metro.<br />

- La massima <strong>di</strong>stanza fra lo strumento e la sta<strong>di</strong>a è <strong>di</strong> 40 metri;<br />

- Ogni <strong>di</strong>slivello dovrà essere misurato due volte in maniera in<strong>di</strong>pendente;<br />

- La misura del <strong>di</strong>slivello <strong>di</strong> ogni tratto, da caposaldo a caposaldo, deve poi essere ripetuta<br />

due volte (andata e ritorno) in ore e giorni <strong>di</strong>versi, cercando in ogni caso <strong>di</strong> evitare le<br />

ore calde o <strong>di</strong> foschia e visuali radenti.<br />

17<br />

<strong>di</strong>mensione GEOMETRA<br />

7/2006


<strong>di</strong>mensione GEOMETRA<br />

7/2006<br />

Privacy<br />

Assoluta pubblicità negli Albi<br />

<strong>dei</strong> provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong>sciplinari<br />

I provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong>sciplinari presi dai Collegi nei confronti <strong>dei</strong> colleghi<br />

non sono a prova <strong>di</strong> privacy<br />

<strong>di</strong> Tiziano Fior<br />

geom. Tiziano Fior<br />

Le sanzioni <strong>di</strong>sciplinari comminate dai<br />

Collegi nella routinaria attività del contenzioso<br />

con gli iscritti, possono essere <strong>di</strong>vulgate<br />

anche su Internet senza che questo<br />

rappresenti una violazione del <strong>di</strong>ritto<br />

alla riservatezza.<br />

Gli albi e i provve<strong>di</strong>menti <strong>dei</strong> consigli<br />

degli or<strong>di</strong>ni inerenti a essi svolgono infatti<br />

una funzione pubblicistica <strong>di</strong> trasparenza.<br />

Il principio <strong>di</strong> assoluta pubblicità degli albi<br />

professionali è stato riba<strong>di</strong>to dal garante<br />

per la privacy che in due lettere, inviate<br />

al Consiglio Nazionale degli ingegneri<br />

e ad un Consiglio <strong>Provincia</strong>le Notarile, ha<br />

sciolto i dubbi sulla <strong>di</strong>vulgabilità all’esterno<br />

<strong>dei</strong> dati posseduti dagli albi.<br />

I due Or<strong>di</strong>ni infatti, si erano rivolti al garante<br />

per ottenere chiarimenti sulla <strong>di</strong>vulgazione<br />

delle sanzioni <strong>di</strong>sciplinari do-<br />

18<br />

I <strong>Geometri</strong> ad un corso <strong>di</strong> formazione<br />

po che i loro iscritti ne avevano contestata<br />

la legittimità, anche per la <strong>di</strong>ffusione<br />

avvenuta tramite Internet, lamentando<br />

danni professionali.<br />

La questione è spinosa anche se è comprensibile<br />

una certa sensibilità.<br />

L’Autority presieduta da Stefano Rodotà,<br />

infatti, aveva già affrontato il problema<br />

rispondendo a un quesito del Consiglio<br />

Nazionale Forense: “L’Autority ha<br />

constatato, a fi ni <strong>di</strong> tutela <strong>dei</strong> terzi, la regolarità<br />

<strong>della</strong> <strong>di</strong>vulgazione dell’esistenza<br />

del provve<strong>di</strong>mento del Consiglio dell’Or<strong>di</strong>ne<br />

che <strong>di</strong>spone la sanzione <strong>di</strong>sciplinare<br />

<strong>della</strong> sospensione <strong>della</strong> professione”, così<br />

come specifi cato nella nota.<br />

La giurisprudenza sviluppata del garante<br />

è stata, tra le alte cose, con<strong>di</strong>visa dal<br />

Co<strong>di</strong>ce in materia <strong>di</strong> dati personali (il<br />

D.Lgs. n. 196/2003), il quale all’articolo<br />

61 sancisce espressamente che nelle<br />

comunicazioni a soggetti pubblici o privati<br />

o in sede <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione - anche me<strong>di</strong>ante<br />

reti <strong>di</strong> comunicazione elettronica<br />

- <strong>dei</strong> dati inseriti nell’albo professionale,<br />

può anche essere “menzionata l’esistenza<br />

<strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti che <strong>di</strong>spongono la<br />

sospensione o che incidono sull’esercizio<br />

<strong>della</strong> professione”.<br />

Lo stesso co<strong>di</strong>ce, inoltre, prevede che or<strong>di</strong>ni<br />

e collegi professionali possano inte


grare i dati riportati sugli albi con ulteriori<br />

informazioni, qualora il singolo iscritto<br />

lo richieda e questi risultino pertinenti<br />

e non eccedenti in relazione all’attività<br />

professionale.<br />

Nello specifi co, il garante, una volta inquadrata<br />

la problematica, va anche oltre<br />

e ritiene “consentita” la comunicazione,<br />

<strong>di</strong>retta a soggetti privati che hanno presentato<br />

un esposto, dell’esistenza e dell’esito<br />

del provve<strong>di</strong>mento che <strong>di</strong>spone la<br />

sospensione dell’esercizio <strong>della</strong> professione.<br />

Comunicazione, comunque, che potrebbe<br />

essere richiesta dall’interessato in<br />

applicazione delle <strong>di</strong>sposizioni <strong>della</strong> legge<br />

n. 241/90 in tema <strong>di</strong> accesso <strong>di</strong> documenti<br />

amministrativi, anche nell’ambito<br />

<strong>di</strong> un provve<strong>di</strong>mento.<br />

Nella nota, che risale al periodo nel quale<br />

il garante <strong>di</strong>ffondeva le prime in<strong>di</strong>cazioni<br />

in materia, si evince altresì che: “la ratio<br />

sottesa alla pubblicità degli albi e <strong>dei</strong><br />

perio<strong>di</strong>ci aggiornamenti relativi a nuove<br />

iscrizioni e cancellazioni ricorre anche,<br />

con evidenza, per i provve<strong>di</strong>menti che<br />

comportano una sospensione o l’interruzione<br />

dell’esercizio <strong>della</strong> professione,<br />

i quali per la loro stessa natura, devono<br />

considerarsi soggetti anch’essi a un regime<br />

<strong>di</strong> ampia conoscibilità”.<br />

Tra le note del garante, tuttavia si evince<br />

una limitazione sul tipo <strong>dei</strong> provve<strong>di</strong>menti<br />

<strong>di</strong>vulgabili, in sostanza potrebbero<br />

essere tutelati solo quelli che sono legati<br />

ai fi ni <strong>della</strong> iscrizione e <strong>della</strong> permanenza<br />

del professionista nell’albo.<br />

In effetti il garante richiama la sola sanzione<br />

<strong>della</strong> sospensione, mentre il co<strong>di</strong>ce<br />

<strong>della</strong> privacy menziona più in generale<br />

i provve<strong>di</strong>menti “che incidono sull’esercizio<br />

<strong>della</strong> professione”, richiamando<br />

le sanzioni inter<strong>di</strong>ttive che vanno dalla<br />

sospensione fi no anche alla cancellazione<br />

dall’albo.<br />

<strong>di</strong>mensione GEOMETRA


<strong>di</strong>mensione GEOMETRA<br />

7/2006<br />

Sicurezza<br />

Contenuti minimi del Fascicolo<br />

Tecnico <strong>di</strong> manutenzione<br />

<strong>di</strong> Antonio Tieghi<br />

geom. Antonio Tieghi<br />

Quarta parte<br />

Come conseguenza del processo <strong>di</strong> valutazione<br />

del rischio descritto precedentemente,<br />

le scelte devono avvenire in fase<br />

<strong>di</strong> progettazione dell’opera, in quanto<br />

le stesse determinano i tempi ed i meto<strong>di</strong><br />

<strong>della</strong> manutenzione, pertanto è opportuno<br />

prendere in considerazione sia<br />

le scelte progettuali, ma anche quelle sui<br />

materiali, ad esempio:<br />

- progettare gli elementi strutturali in c.<br />

a. tenendo conto dell’aggressione del<br />

cls e <strong>dei</strong> ferri d’armatura, da parte degli<br />

agenti esterni (durabilità del calcestruzzo,<br />

carbonatazione, correnti vaganti,<br />

ecc.)<br />

Nelle murature in cotto,<br />

invece, è utile:<br />

- valutare i giunti <strong>di</strong> connessione <strong>dei</strong> vari<br />

componenti, in particolare quelli <strong>dei</strong><br />

rivestimenti esterni con i serramenti,<br />

le piane in marmo e le eventuali pareti<br />

ventilate<br />

- prevedere boccole <strong>di</strong> ancoraggio per<br />

ponteggi <strong>di</strong> facciata<br />

- prevedere sistemi <strong>di</strong> montaggio <strong>di</strong> ponti<br />

a sbalzo<br />

- effettuare lo stu<strong>di</strong>o del sistema <strong>di</strong> pulizia<br />

delle pareti continue esterne fi sse<br />

(ponti sospesi, ...)<br />

- evitare l’uso <strong>di</strong> prodotti pericolosi per<br />

20<br />

la salute degli operatori addetti alle manutenzioni<br />

- preferire componenti durevoli e <strong>di</strong> facile<br />

manutenzione<br />

- valutare la compatibilità (chimico, fi sica)<br />

tra i componenti<br />

Coperture<br />

- rendere accessibile la copertura, con<br />

passi d’uomo o scale interne/esterne<br />

fi sse<br />

- pre<strong>di</strong>sporre un sistema per il montaggio<br />

<strong>di</strong> funi per l’ancoraggio <strong>di</strong> sistemi<br />

in<strong>di</strong>viduali anticaduta<br />

- prevedere un sistema che consenta l’ancoraggio<br />

<strong>di</strong> parapetti <strong>di</strong> copertura<br />

- valutare i rischi connessi alla manutenzione<br />

(riparazione o sostituzione) <strong>della</strong><br />

lattoneria e delle torrette da camino<br />

- in<strong>di</strong>care i punti staticamente idonei per<br />

il montaggio <strong>di</strong> apparecchi <strong>di</strong> sollevamento<br />

<strong>dei</strong> carichi (argani a ban<strong>di</strong>era o<br />

a cavalletto)<br />

- in<strong>di</strong>care il sistema provvisionale (ponteggio,<br />

impalcatura, parapetto localizzato,<br />

...) adeguato alla tipologia dell’e<strong>di</strong>fi -<br />

cio, per le manutenzioni in copertura<br />

- realizzare passerelle pedonali sulle coperture<br />

non pedonabili<br />

- dotare <strong>di</strong> parapetto regolamentare i<br />

percorsi previsti per le manutenzioni


in coperture quando esiste il rischio <strong>di</strong><br />

caduta dall’alto<br />

- valutare l’idoneità statica <strong>della</strong> struttura<br />

a sopportare i carichi <strong>di</strong> componenti<br />

tecnologici (per esempio trasformatori,<br />

macchine frigorifere, caldaie, ...) e <strong>dei</strong><br />

manutentori e relativi attrezzi<br />

- <strong>di</strong>slocare lontano dai bor<strong>di</strong> la posizione<br />

<strong>di</strong> antenne, pannelli solari ed altri<br />

componenti tecnologici da montare in<br />

copertura<br />

Impianti tecnologici<br />

- la progettazione dell’opera deve avvenire<br />

in maniera integrata (progetto architettonico,<br />

strutturale, impiantistico<br />

e <strong>della</strong> sicurezza, <strong>di</strong> pari passo) in modo<br />

da evitare soluzioni improvvisate e<br />

pericolose per la manutenzioni degli<br />

impianti tecnologici<br />

- rendere accessibili gli spazi tecnologici<br />

(centrali tecnologiche, cunicoli, cave<strong>di</strong>,<br />

locali tecnici, ...)<br />

Operazioni pericolose ad alta quota<br />

21<br />

<strong>di</strong>mensione GEOMETRA<br />

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<strong>di</strong>mensione GEOMETRA<br />

7/2006<br />

- valutare le con<strong>di</strong>zioni ambientali (areazione,<br />

illuminazione, rumore, ...) all’interno<br />

degli spazi tecnologici<br />

- valutare che sia possibile la sostituzione<br />

<strong>di</strong> componenti tecnologici ingombranti<br />

o pesanti<br />

- valutare che siano garantite le vie <strong>di</strong><br />

22<br />

C’è da fi darsi?<br />

fuga dagli spazi tecnologici in caso<br />

d’emergenza<br />

- evitare l’uso <strong>di</strong> prodotti pericolosi per<br />

la salute degli operatori addetti alle manutenzione<br />

- preferire componenti <strong>di</strong> facile manutenzione<br />

e durevoli


- valutare i sistemi <strong>di</strong> connessione <strong>dei</strong><br />

componenti, in particolare per la stratifi<br />

cazione del pacchetto <strong>di</strong> copertura<br />

- scegliere componenti tecnologici preferendo<br />

quelli <strong>di</strong> facile smontaggio, con<br />

riduzione al minimo delle operazioni <strong>di</strong><br />

manutenzione<br />

- pre<strong>di</strong>sporre punti <strong>di</strong> presa regolamentari<br />

dell’energia da destinare alle manutenzioni<br />

- prevedere idonei servizi per gli addetti<br />

al servizio <strong>di</strong> manutenzione<br />

- prevedere idoneo locale <strong>di</strong> deposito<br />

temporaneo <strong>dei</strong> rifi uti<br />

- segnalare i sottoservizi.<br />

Ovviamente questo elenco non è esaustivo<br />

<strong>di</strong> tutte le problematiche inerenti<br />

gli aspetti <strong>della</strong> sicurezza. Di volta in<br />

volta si devono in<strong>di</strong>viduare, analizzare e<br />

valutare sia i rischi che le misure <strong>di</strong> prevenzione<br />

da applicare.<br />

Uno schema utile da utilizzare come<br />

chek list, è il documento europeo<br />

26/03/1993, recepito integralmente dal<br />

d.lgs.494/96 e pubblicato sulla Gazzetta<br />

Uffi ciale n° 233.<br />

Ponteggio pericoloso<br />

23<br />

<strong>di</strong>mensione GEOMETRA<br />

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<strong>di</strong>mensione GEOMETRA<br />

7/2006<br />

Ambiente<br />

Terre rocce <strong>di</strong> scavo<br />

Materie prime, rifi uti, sottoprodotti?<br />

<strong>di</strong> Mario Gili<br />

Il collega Mario Gili da Muggia ci manda<br />

un interessante articolo sulle terre rocce<br />

<strong>di</strong> scavo, una materia che sembra banale,<br />

ma spesso controversa dal punto <strong>di</strong> vista<br />

delle procedure e che riguarda gli scavi <strong>di</strong><br />

una certa importanza.<br />

Si fa riferimento a un Decreto oggi purtroppo<br />

ancora ineffi cace. Noi pubblichiamo comunque<br />

il testo del collega, rimanendo comunque<br />

in attesa <strong>dei</strong> nuovi e futuri sviluppi<br />

<strong>della</strong> legislazione in materia.<br />

Che cosa sono le terre rocce <strong>di</strong> scavo?<br />

Sono delle materie prime, <strong>dei</strong> rifi uti, <strong>dei</strong><br />

sottoprodotti? Come devono essere gestiti<br />

e come possono essere utilizzati, smaltiti<br />

o reinpiegati?<br />

24<br />

Fino all’entrata in vigore <strong>della</strong> 443/2001<br />

questi materiali erano considerati, come<br />

vuole anche la Comunità Europea <strong>dei</strong> rifi<br />

uti a tutti gli effetti e pertanto soggetti<br />

a tutta la normativa che prevede specifi<br />

che procedure, per il trasporto e conferimento<br />

alle <strong>di</strong>scariche o ai siti <strong>di</strong> recupero.<br />

Successivamente la normativa prevedeva,<br />

per poter impiegare le terre e rocce<br />

da scavo, l’obbligo <strong>di</strong> richiedere parere<br />

favorevole dall’ARPA, fornendo in<strong>di</strong>cazioni<br />

inerenti ai quantitativi, alla natura<br />

ed alla destinazione del materiale, che doveva<br />

essere accompagnato da opportune<br />

analisi chimiche, nonché da una <strong>di</strong>chiarazione<br />

del futuro utilizzatore.<br />

L’entrata in vigore del nuovo D. Lgs.<br />

152/2006 in materia ambientale ha portato<br />

all’introduzione <strong>di</strong> sostanziali novità.<br />

In particolare il Decreto attuativo GAB/<br />

DEC/108/06 del Ministero dell’Ambiente,<br />

in riferimento agli artt. 186 e 266 del<br />

suddetto decreto legislativo, in<strong>di</strong>vidua le<br />

procedure amministrative semplifi cate relative<br />

alle terre e rocce da scavo provenienti<br />

da cantieri <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni, fi nalizzati<br />

alla realizzazione <strong>di</strong> opere e<strong>di</strong>li o infrastrutture,<br />

la cui produzione non superi<br />

i seimila metri cubi <strong>di</strong> materiale. A que-


ste con<strong>di</strong>zioni, le terre e rocce da scavo<br />

non costituiscono più rifi uto.<br />

L’impresa titolare del cantiere deve presentare,<br />

all’ARPA o alla <strong>Provincia</strong> autonoma,<br />

unicamente una <strong>di</strong>chiarazione sostitutiva<br />

<strong>di</strong> atto notorio, almeno sette giorni<br />

prima dell’inizio dell’attività <strong>di</strong> scavo,<br />

in cui si attesta che la produzione non<br />

è superiore ai seimila metri cubi, che il<br />

sito non risulta contaminato e non vengono<br />

impiegate sostanze o metodologie<br />

inquinanti. Deve, inoltre, essere riportata<br />

l’in<strong>di</strong>cazione sia del cantiere <strong>di</strong> produzione<br />

che <strong>dei</strong> siti <strong>di</strong> destinazione fi nale.<br />

Un fac-simile <strong>della</strong> <strong>di</strong>chiarazione è allegato<br />

allo stesso decreto attuativo.<br />

Tale <strong>di</strong>chiarazione risulta, però, superfl<br />

ua nel caso in cui si intenda impiegare<br />

le terre e rocce nello stesso sito <strong>di</strong> produzione.<br />

L’art. 3 comma 2 del GAB/DEC/108/06<br />

prevede, infi ne, la possibilità <strong>di</strong> poter depositare<br />

il materiale scavato anche in<br />

un’area esterna a quella <strong>di</strong> produzione<br />

in attesa <strong>di</strong> venir utilizzato successivamente.<br />

In questo caso, nella <strong>di</strong>chiarazione<br />

andrà in<strong>di</strong>cato il sito <strong>di</strong> deposito e solo in<br />

un secondo momento, sette giorni prima<br />

dell’effettivo utilizzo, si forniranno in<strong>di</strong>cazioni<br />

sul sito fi nale. Il deposito ha una<br />

durata massima <strong>di</strong> do<strong>di</strong>ci mesi, superati<br />

i quali si dovrà provvedere ad informare<br />

la <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> competenza.<br />

Certamente le novità introdotte vanno a<br />

facilitare l’impiego delle terre e rocce da<br />

scavo, non rendendo più necessario attendere<br />

il parere favorevole da parte dell’ARPA<br />

ed alleggeriscono la documentazione<br />

necessaria per il reimpiego <strong>di</strong> tale<br />

materiale, almeno per quel che riguarda<br />

i cantieri <strong>di</strong> limitate <strong>di</strong>mensioni.<br />

25<br />

<strong>di</strong>mensione GEOMETRA<br />

7/2006


<strong>di</strong>mensione GEOMETRA<br />

7/2006<br />

Estimo<br />

Metodo e proce<strong>di</strong>menti<br />

<strong>di</strong> stima<br />

<strong>di</strong> Antonio Tiso<br />

Il prof. Antonio Tiso, laureato in Scienze<br />

Agrarie ed in Economia e Commercio, docente<br />

in Geopedologia, economia ed estimo<br />

presso l’Istituto Tecnico per <strong>Geometri</strong><br />

“Pitagora” <strong>di</strong> Bari, è un famoso esperto <strong>di</strong><br />

estimo, autore <strong>di</strong> una grande produzione <strong>di</strong><br />

letteratura scientifi ca specialistica sui temi<br />

che riguardano questa specifi ca attività ed<br />

ha già collaborato con noi in passato.<br />

Oggi, attraverso il collega Renzo Luisa, ci<br />

ha recapitato un interessantissimo “saggio”<br />

in materia <strong>di</strong> estimo, che con grande<br />

piacere pubblichiamo sulla nostra rivista,<br />

in due parti.<br />

Il saggio in questione, si inserisce nell’attualità<br />

del <strong>di</strong>battito in corso all’interno <strong>della</strong><br />

categoria, tra i propugnatori dell’empirismo<br />

dell’estimo tra<strong>di</strong>zionale e quelli che ritengono<br />

il puntuale ricorso alle banche dati<br />

specializzate, come fondamento dell’estimo<br />

più moderno.<br />

Non è che il Prof. Tiso stravolga le tesi dell’uno<br />

o dell’altro, ma fornisce una sottolineatura<br />

importante degli elementi fondanti<br />

<strong>della</strong> scienza dell’estimo e si sofferma<br />

in particolare sui principi che guidano<br />

in ogni caso, il metodo ed i proce<strong>di</strong>menti<br />

<strong>di</strong> stima, elementi questi che nessun estimatore<br />

deve mai <strong>di</strong>menticare, in un corretto<br />

approccio professionale a qualunque tipo<br />

<strong>di</strong> stima.<br />

26<br />

Prima parte<br />

Nella professione del consulente e nell’ambito<br />

delle problematiche che egli ha<br />

il compito <strong>di</strong> risolvere, tale fi gura è particolarmente<br />

accomunabile a quella <strong>di</strong> un<br />

matematico che, nel risolvere una equazione,<br />

deve pervenire alla conoscenza <strong>di</strong><br />

un valore a lui incognito me<strong>di</strong>ante altri<br />

valori a lui noti.<br />

Le due fi gure, <strong>di</strong> converso, si <strong>di</strong>stinguono<br />

notevolmente nel tipo <strong>di</strong> risultato raggiunto<br />

al termine delle operazioni che,<br />

nel caso del matematico, è supportato<br />

dalla certezza <strong>dei</strong> numeri, mentre nel caso<br />

dell’estimatore, può essere supportato<br />

esclusivamente dalla correttezza del<br />

metodo <strong>di</strong> stima utilizzato.<br />

Infatti, non è possibile ancorare l’impostazione<br />

teorica all’osservazione <strong>dei</strong> fatti<br />

concreti, per i quali viene a mancare ogni<br />

possibilità d verifi ca empirica.<br />

A tale determinazione è arrivato già nel<br />

1937 il Me<strong>di</strong>ci (1) , il quale motivava la<br />

conclusione alla quale era arrivato osservando<br />

che “...non esistono i fatti dell’estimo”.<br />

Partendo da tale a <strong>di</strong>r poco acuta osservazione,<br />

la dottrina tra<strong>di</strong>zionale è quin<strong>di</strong><br />

arrivata al concetto <strong>di</strong> metodo <strong>di</strong> stima inteso<br />

come carattere <strong>di</strong>stintivo dell’Estimo


ispetto alle altre scienze e, soprattutto,<br />

alla negazione <strong>della</strong> defi nizione <strong>di</strong> Estimo<br />

come “momento dell’Economia” affermata<br />

più tar<strong>di</strong> dal Famularo (2) .<br />

Il metodo <strong>di</strong> stima è oggi pacifi camente<br />

defi nito come quel processo logico - comparativo<br />

- con il quale il perito giunge alla<br />

formazione del giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> valore.<br />

In defi nitiva l’Estimo è <strong>di</strong>sciplina essenzialmente<br />

pratica che ha per fi ne la massima<br />

esattezza ed atten<strong>di</strong>bilità possibile del<br />

quantum espresso; non la sua spiegazione<br />

(3) . Pertanto l’estimo non si propone <strong>di</strong><br />

spiegare il determinarsi <strong>dei</strong> prezzi <strong>di</strong> mercato,<br />

ma, facendo riferimento ad un mercato<br />

nel quale è in atto un determinato<br />

sistema <strong>di</strong> prezzi, si propone <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>care,<br />

cioè prevedere quale prezzo potrebbe<br />

avere, su quel mercato, un determinato<br />

oggetto comunque scambiabile.<br />

Altrettanto pacifi camente, almeno parlando<br />

<strong>della</strong> dottrina tra<strong>di</strong>zionale alla quale<br />

lo scrivente si riferisce, è ammessa l’unicità<br />

del metodo <strong>di</strong> stima, principio intravisto<br />

dal Brizi, formulato dal Famularo<br />

(4) (5) e sviluppato dal Me<strong>di</strong>ci , in<strong>di</strong>viduabile<br />

nel “riconoscimento dell’appartenenza<br />

del bene da stimare ad una delle classi<br />

formate con beni analoghi <strong>di</strong> prezzo noto,<br />

sulla base <strong>di</strong> un parametro comune a tutti<br />

i beni, logicamente arbitrario, ma praticamente<br />

da scegliersi in rapporto a mutevoli<br />

circostanze <strong>di</strong> fatto”.<br />

Si osserva tuttavia che il suddetto fattore<br />

infl uenza più o meno concretamente<br />

il giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> valore a seconda del periodo<br />

in cui questo avviene: vi sono infatti<br />

perio<strong>di</strong> nei quali i valori <strong>di</strong> scambio<br />

e/o <strong>di</strong> costo presentano un apprezzabile<br />

<strong>di</strong>namismo e perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> evidente<br />

stagnazione.<br />

In defi nitiva, possiamo <strong>di</strong>re a riguardo <strong>dei</strong><br />

fattori spazio-temporali considerati dal perito,<br />

che essi devono avere il più possibi-<br />

le la caratteristica dell’omogeneità e devono<br />

essere considerati nella giusta misura;<br />

la <strong>di</strong>ffi coltà <strong>di</strong> tali accorgimenti necessita<br />

<strong>di</strong> quelle caratteristiche dalle quali l’estimatore<br />

non può in alcun modo prescindere:<br />

precisione, equilibrio, esperienza,<br />

sensibilità e lungimiranza.<br />

Differenze fra metodo<br />

e proce<strong>di</strong>mento estimativo<br />

In passato si è fatta molta confusione fra<br />

metodo <strong>di</strong> stima e proce<strong>di</strong>mento estimativo.<br />

La grande <strong>di</strong>fferenza tra i due consiste<br />

nel fatto che il metodo in<strong>di</strong>ca la strada<br />

maestra che il perito deve sempre percorrere<br />

per formulare un valore <strong>di</strong> stima; il proce<strong>di</strong>mento<br />

è invece ravvisabile nei mezzi o<br />

strumenti, più o meno celeri, che il perito<br />

<strong>di</strong> volta in volta sceglie per percorrere la<br />

stessa strada (6) .<br />

Di conseguenza possiamo <strong>di</strong>re che il giu<strong>di</strong>zio<br />

<strong>di</strong> stima è “condannato” a non essere<br />

mai una entità autonoma ed in<strong>di</strong>pendente,<br />

ma ad essere una entità <strong>di</strong>pendente<br />

da altri valori la cui variazione<br />

comporta inevitabilmente la mo<strong>di</strong>fi -<br />

cazione del risultato.<br />

Da tale autorevole defi nizione emerge,<br />

dunque, un’altra importante <strong>di</strong>fferenza<br />

tra il matematico e l’estimatore: nel la-<br />

27<br />

<strong>di</strong>mensione GEOMETRA<br />

7/2006


<strong>di</strong>mensione GEOMETRA<br />

7/2006<br />

voro del primo il risultato raggiunto nella<br />

sua correttezza, oltre ad essere riscontrabile<br />

con una certezza che solo i numeri<br />

possono dare, è anche immutevole<br />

nel tempo, mentre la soluzione raggiunta<br />

dal consulente risulta instabile nel tempo,<br />

perché soggette a possibili mutamenti sono<br />

le circostanze <strong>di</strong> fatto sulle quali si è<br />

basato il proce<strong>di</strong>mento estimativo.<br />

Possiamo <strong>di</strong>re subito con certezza che il<br />

metodo <strong>di</strong> stima è unico, e consiste nella<br />

comparazione, mentre ad essere apparentemente<br />

<strong>di</strong>verse sono le procedure<br />

<strong>di</strong> stima, tutte sempre riconducibili<br />

allo stesso metodo e concettualmente<br />

identiche.<br />

Il metodo <strong>di</strong> stima consiste nella costruzioni<br />

o formazione <strong>di</strong> classi o scale <strong>di</strong><br />

prezzi noti e nello scegliere o in<strong>di</strong>viduare<br />

il giusto gra<strong>di</strong>no ove inserire il bene<br />

oggetto <strong>di</strong> stima.<br />

Comunque il sistema armonico <strong>di</strong> indagine,<br />

per lo “sviluppo teorico” del metodo<br />

<strong>di</strong> stima può essere caratterizzato dal<br />

seguente quadro sinottico (7) :<br />

• reperire, nel luogo e nel tempo cui è riferita<br />

la stima, <strong>di</strong> tipo comparabile;<br />

• scegliere un parametro comune a tutti<br />

i beni che dovranno essere comparati<br />

fra loro;<br />

• or<strong>di</strong>nare i beni tipo precedentemente<br />

28<br />

scelti, in serie o classi omogenee rispetto<br />

a quel parametro <strong>di</strong> comparazione;<br />

• calcolare, per ogni singolo bene-tipo, il<br />

rapporto che lo collega con il parametro<br />

<strong>di</strong> comparazione ed in<strong>di</strong>viduare, il<br />

rapporto che caratterizza, la serie o le<br />

singole classi <strong>dei</strong> beni tipo;<br />

• classare, sulla base del parametro che<br />

gli compete, il bene nella serie o nella<br />

classe <strong>di</strong> beni tipo;<br />

• rilevare il punto <strong>della</strong> serie o <strong>della</strong> classe<br />

nel quale è stato classato il bene oggetto<br />

<strong>di</strong> stima;<br />

• verifi care che la scala costituita dai prezzi<br />

noti e dal valore interpolato presenti<br />

un andamento suffi cientemente e logicamente<br />

omogeneo;<br />

• giu<strong>di</strong>care, comparando il bene classato<br />

con quelli che hanno concorso a determinare<br />

la serie o classe nella quale<br />

è avvenuto il classamento;<br />

• calcolare, sulla base del rapporto così<br />

rilevato ed eventualmente rettifi cato,<br />

il giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> stima attribuibile al bene<br />

classato;<br />

• rettifi care, ove necessario, il risultato<br />

calcolato, per farlo aderire in termini<br />

estimativi sod<strong>di</strong>sfacenti, alla realtà<br />

che caratterizza il bene al quale deve<br />

essere attribuito il risultato del giu<strong>di</strong>zio<br />

<strong>di</strong> stima.


In conclusione il percorso logico-investigativo<br />

svolto dall’estimatore consiste:<br />

nella in<strong>di</strong>viduazione <strong>della</strong> esatta categoria<br />

<strong>dei</strong> beni da comparare, in<strong>di</strong>viduazione<br />

<strong>della</strong> caratteristica che <strong>di</strong>fferenzia<br />

il bene oggetto <strong>di</strong> stima rispetto agli altri,<br />

ricerca <strong>dei</strong> lavori storici, formazione<br />

del rapporto ∑V/∑P (8) x P ., deter-<br />

x<br />

minazione del valore <strong>di</strong> stima attraverso<br />

l’endogenizzazione del valore unitario<br />

campionario.<br />

Quin<strong>di</strong> il giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> stima è un prodotto<br />

aritmetico fra coeffi cienti stimati e<br />

parametri misurati V : P = ∑V : ∑ P=;<br />

x x<br />

V =∑V/∑P x P .<br />

x x<br />

a) Il rapporto ∑V/∑P assume signifi cato<br />

<strong>di</strong> prezzo unitario (parametro tecnico);<br />

b) Il rapporto ∑V/∑P ha il signifi cato <strong>di</strong><br />

un numero puro da utilizzare quale<br />

coeffi ciente moltiplicatore (parametro<br />

economico).<br />

Il presupposto teorico del metodo è la<br />

“legge <strong>di</strong> in<strong>di</strong>fferenza” che deve essere seguita<br />

dal perito, ovvero, usufruendo <strong>di</strong><br />

una statuizione del Misseri, “l’Estimatore”<br />

deve sempre tener presente che il valore<br />

è un rapporto <strong>di</strong> relazione fra cose”.<br />

Il rapporto fra due cose si esprime me<strong>di</strong>ante<br />

la comparazione fra <strong>di</strong> esse; essa<br />

è dunque la strada maestra o la <strong>di</strong>ret-<br />

trice obbligata per formulare un giu<strong>di</strong>zio<br />

<strong>di</strong> valore.<br />

La possibilità <strong>di</strong> comparare il noto con<br />

l’ignoto è la con<strong>di</strong>tio sine qua non per misurare<br />

o stimare una grandezza; laddove,<br />

infatti, c’è la possibilità <strong>di</strong> comparare<br />

vi è anche la possibilità <strong>di</strong> formulare<br />

un giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> stima.<br />

Alla medesima conclusione era pervenuto<br />

anche il Me<strong>di</strong>ci che defi nì la comparazione<br />

e la previsione come caratteri immanenti<br />

del metodo <strong>di</strong> stima. Effettivamente<br />

per misurare una grandezza occorre<br />

compararla meccanicamente con un’altra<br />

grandezza, mentre per stimare un bene<br />

occorre compararlo con altro bene ad<br />

esso omogeneo e <strong>di</strong> valore nota.<br />

NOTE<br />

(1) G. MEDICI, Lezioni <strong>di</strong> Estimo, Bologna, 1937,<br />

pag. 24.<br />

(2)<br />

FAMULARO, prefazione all’opera Elementi <strong>di</strong> Estimo<br />

urbano <strong>di</strong> C. Forte, Milano, 1968.<br />

(3) F. MALACARNE, Le ipotesi del metodo <strong>di</strong> stima.<br />

(4)<br />

FAMULARO, Ancora sul concetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza del<br />

valore dallo scopo <strong>della</strong> stima, in Riv. Del Catasto<br />

e <strong>dei</strong> SS:TT.EE..<br />

(5) G. MEDICI, Intorno ala natura del giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> stima,<br />

Edagricole, Bologna, 1943; G. MEDICI, Principi<br />

<strong>di</strong> Estimo, Edagricole, Bologna.<br />

(6) O. FABRIS, Estimo, Civile, Catastale, Ambientale,<br />

Calderini Edagricole, 2000<br />

(7) F. MALACARNE, Lineamenti <strong>di</strong> teoria del giu<strong>di</strong>zio<br />

<strong>di</strong> stima, Edagricole, 1977.<br />

(8) Il rapporto assume prezzo unitario (parametro<br />

tecnico) o coeffi ciente moltiplicatore (parametro<br />

economico). G. GRITTANI, Estimo ed Esercizio Professionale,<br />

Calderini, 1995.<br />

29<br />

<strong>di</strong>mensione GEOMETRA<br />

7/2006


<strong>di</strong>mensione GEOMETRA<br />

7/2006<br />

Previdenza<br />

Mo<strong>di</strong>fi che <strong>dei</strong> regolamenti sulle<br />

prestazioni e sulla contribuzione<br />

Graduale aumento delle contribuzioni, possibilità <strong>di</strong> prosecuzione dell’attività<br />

professionale per il pensionato <strong>di</strong> anzianità, contributi soggettivi e integrativi<br />

ridotti signifi cativamente per i neo-iscritti e per i più giovani<br />

<strong>di</strong> Renzo Fioritti<br />

geom. Renzo Fioritti<br />

Il Comitato Delegati del 23/25 maggio ultimo<br />

scorso, ha deliberato importanti mo<strong>di</strong>fi<br />

che al Regolamento sulle prestazioni<br />

(pensione <strong>di</strong> anzianità, calcolo delle prestazioni<br />

e requisiti <strong>di</strong> anzianità contributiva)<br />

ed al Regolamento sulla contribuzione<br />

(aumento contributo soggettivo e contributo<br />

minimo integrativo).<br />

I provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> cui sopra, muovono nella<br />

<strong>di</strong>rezione del graduale passaggio al sistema<br />

contributivo, già avviato dalla Cassa con<br />

l’introduzione <strong>della</strong> pensione contributiva<br />

in sostituzione dell’istituto <strong>della</strong> restituzione<br />

<strong>dei</strong> contributi (in vigore dal 1.1.2003),<br />

nonchè con l’adozione <strong>della</strong> formula contributiva<br />

per la liquidazione <strong>dei</strong> supplementi<br />

pensionistici (in vigore dal 29.09.2004).<br />

Tenuto conto del mutato quadro <strong>di</strong> riferimento<br />

del sistema pensionistico generale<br />

e <strong>della</strong> continua evoluzione del mondo del<br />

lavoro e delle professioni, si ritiene che l’or<strong>di</strong>namento<br />

previdenziale <strong>di</strong> categoria debba<br />

essere, come già detto, accompagnato –<br />

sia pure con la necessaria gradualità – verso<br />

l’adozione del criterio contributivo, che<br />

si propone <strong>di</strong> introdurre imme<strong>di</strong>atamente<br />

per la liquidazione del trattamento <strong>di</strong> anzianità<br />

(nel rispetto del principio del pro<br />

rata), proponendo, invece, per la pensione<br />

<strong>di</strong> vecchiaia l’aumento dell’anzianità contributiva<br />

richiesta per la maturazione del<br />

30<br />

<strong>di</strong>ritto (da 30 a 35 anni) e la mo<strong>di</strong>fi ca delle<br />

aliquote e degli scaglioni <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to per<br />

il calcolo <strong>della</strong> pensione.<br />

Lo scopo principale <strong>di</strong> tali provve<strong>di</strong>menti è<br />

evidentemente quello <strong>di</strong> continuare il percorso<br />

volto a garantire nel tempo la sostenibilità<br />

del bilancio, consentendo all’Ente<br />

<strong>di</strong> far fronte non solo alle esigenze attuali,<br />

ma anche a quelle riguardanti il lungo periodo,<br />

così come imposto dal decreto legislativo<br />

509/94. In questa <strong>di</strong>rezione si muovono<br />

anche le proposte relative ai graduali<br />

aumenti contributivi.<br />

Mo<strong>di</strong>fi che al regolamento<br />

<strong>di</strong> previdenza<br />

È stata approvata l’introduzione – nel rispetto<br />

del principio del pro rata – del criterio<br />

<strong>di</strong> calcolo contributivo per la liquidazione<br />

delle pensioni <strong>di</strong> anzianità, fermi<br />

restando i requisiti <strong>di</strong> accesso relativi<br />

all’anzianità contributiva ed all’età anagrafi<br />

ca. A decorrere dal 1° gennaio 2007,<br />

la pensione <strong>di</strong> anzianità risulterà, quin<strong>di</strong>,<br />

dalla sommatoria <strong>di</strong> una quota liquidata<br />

con il sistema contributivo e da una quota<br />

determinata con il calcolo red<strong>di</strong>tuale,<br />

la cui misura minima sarà rapportata<br />

agli anni <strong>di</strong> anzianità contributiva maturata<br />

al 31.12.2006 ed alla quale si applicheranno<br />

gli abbattimenti previsti nel


<strong>di</strong>mensione GEOMETRA<br />

7/2006<br />

vigente sistema in relazione all’età ed all’anzianità.<br />

In conformità con quanto <strong>di</strong>sposto nella<br />

recente sentenza <strong>della</strong> Corte costituzionale<br />

n. 137/2006, nell’articolato approvato è<br />

stato soppresso il regime delle incompatibilità<br />

previsto per la pensione <strong>di</strong> anzianità, avendo<br />

la Consulta ritenuto tali incompatibilità<br />

un irragionevole compressione del <strong>di</strong>ritto<br />

al lavoro, esplicitamente tutelato dall’art.<br />

4 <strong>della</strong> Costituzione.<br />

Anche in considerazione dell’introduzione<br />

<strong>della</strong> formula contributiva, è stato deliberato<br />

<strong>di</strong> eliminare il requisito <strong>della</strong> cancellazione<br />

dall’Albo (art. 1, comma 5), consentendo<br />

<strong>di</strong> conseguenza al pensionato <strong>di</strong><br />

anzianità la prosecuzione dell’attività professionale.<br />

Venuto meno tale requisito, la<br />

decorrenza del trattamento rimane <strong>di</strong>rettamente<br />

collegata alla presentazione <strong>della</strong><br />

domanda (primo giorno del mese successivo<br />

a quello <strong>della</strong> presentazione <strong>della</strong><br />

domanda).<br />

Quanto al trattamento <strong>di</strong> vecchiaia, come<br />

sopra anticipato, è stato deliberato l’aumento<br />

dell’anzianità contributiva per l’accesso,<br />

portando il requisito da 30 a 35 anni.<br />

Il graduale passaggio è <strong>di</strong>sciplinato dalle<br />

norme transitorie ed andrà a regime a decorrere<br />

dal 01.01.2015. In tale arco temporale<br />

(2007-2014), la <strong>di</strong>sciplina transitoria<br />

prevede la possibilità <strong>di</strong> ottenere la liquidazione<br />

<strong>di</strong> un trattamento liquidato con<br />

calcolo contributivo nel rispetto del principio<br />

del pro rata per coloro che al compimento<br />

del 65° anno <strong>di</strong> età vantino un’anzianità<br />

contributiva <strong>di</strong> 30 anni.<br />

Per quanto riguarda la pensione <strong>di</strong> vecchiaia,<br />

altro rilevante intervento è quello<br />

relativo alle aliquote ed agli scaglioni <strong>di</strong><br />

red<strong>di</strong>to, che sono stati mo<strong>di</strong>fi cati nel modo<br />

che segue, tenendo conto <strong>della</strong> me<strong>di</strong>a red<strong>di</strong>tuale<br />

<strong>di</strong> categoria e delle mo<strong>di</strong>fi che del<br />

Regolamento sulla Contribuzione:<br />

32<br />

Red<strong>di</strong>to nuova aliquota<br />

€. 0 - 10.000,00 1,75 %<br />

€. 10.001,00 - 30.000,00 1,50 %<br />

€. 30.001,00 - 60.000,00 1,20 %<br />

€. 60.001,00 - 80.000,00 0,90 %<br />

€. 80.001,00 - 100.000,00 0,60 %<br />

€.100.001,00 - 130.000,00 0,30 %<br />

Mo<strong>di</strong>fi che al regolamento<br />

sulla contribuzione<br />

e misure per i giovani<br />

Nell’ambito degli interventi volti a garantire<br />

la sostenibilità, l’articolato mo<strong>di</strong>fi cato,<br />

per quanto riguarda gli aumenti contributivi,<br />

prevede un graduale aumento delle<br />

aliquote per il calcolo del contributo soggettivo,<br />

nonché l’innalzamento – ad anni<br />

alterni rispetto al detto aumento delle aliquote<br />

– <strong>dei</strong> contributi soggettivi ed integrativi<br />

minimi, secondo la tabella <strong>di</strong> seguito<br />

riportata:<br />

Soggettivo minimo<br />

Percentuale<br />

soggettivo<br />

Integrativo<br />

minimo<br />

2007 €. 1.750,00 €. 700,00<br />

2008 “ 10,50 % “<br />

2009 €. 2.000,00 “ €. 800,00<br />

2010 “ 11,00 % “<br />

2011 €. 2.250,00 “ €. 900,00<br />

2012 “ 11,50 % “<br />

2013 €. 2.500,00 “ €. 1.000,00<br />

2014 “ 12,00 % “<br />

Allo scopo <strong>di</strong> tutelare i giovani nel delicato<br />

momento dell’accesso alla professione,<br />

tali misure sono accompagnate dall’introduzione<br />

<strong>di</strong> un’ulteriore agevolazione per il<br />

pagamento <strong>della</strong> contribuzione dovuta dai<br />

neo iscritti e dai praticanti:<br />

I contributi soggettivo ed integrativo sono<br />

ridotti ad un quarto per i primi due anni <strong>di</strong><br />

iscrizione ed alla metà per i successivi tre<br />

anni (tale benefi cio è riconosciuto fi no al<br />

compimento del trentesimo anno <strong>di</strong> età).<br />

Per i geometri praticanti iscritti alla Cassa<br />

è dovuto il solo contributo minimo (un<br />

quarto <strong>della</strong> contribuzione soggettiva obbligatoria<br />

minima).


Attività del <strong>Collegio</strong> <strong>di</strong> Pordenone<br />

Secondo corso <strong>di</strong> progettazione<br />

e<strong>di</strong>lizia e viaggio-stu<strong>di</strong>o<br />

in Austria-Svizzera-Germania<br />

<strong>di</strong> Michele Marangoni<br />

Recentemente si è concluso a Pordenone<br />

anche il II corso <strong>di</strong> progettazione organizzato<br />

dall’Associazione <strong>dei</strong> <strong>Geometri</strong><br />

in collaborazione con il <strong>Collegio</strong>.<br />

Il compito <strong>di</strong> trasmettere la passione per<br />

l’architettura, anche quest’anno è stato<br />

affi dato all’Architetto Francesco DONA-<br />

TO, che con grande entusiasmo ha saputo<br />

coinvolgere 32 geometri e tra questi (a<br />

riprova che gli esami non fi niscono mai)<br />

anche qualche geometra <strong>di</strong> grande esperienza<br />

pluriennale.<br />

Il corso, che si articolava in una parte <strong>di</strong><br />

storia dell’architettura, toccava poi le tendenze<br />

progettuali contemporanee attraverso<br />

lo stu<strong>di</strong>o <strong>della</strong> composizione.<br />

Non è mancata la defi nizione del processo<br />

e<strong>di</strong>lizio e del processo progettuale. Sono<br />

state stu<strong>di</strong>ate le varie tipologie e<strong>di</strong>lizie<br />

e quelle <strong>della</strong> progettazione urbana.<br />

Sono stati analizzati a fondo i vari aspetti<br />

e le varie problematiche <strong>della</strong> progettazione,<br />

dai rapporti alle relazioni ed il coor<strong>di</strong>namento<br />

con gli attori del sistema.<br />

Un corso quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> grande valenza tecnica,<br />

un passo in più rispetto all’anno scorso<br />

in quanto, grazie al rodaggio, si sono<br />

potuti approfon<strong>di</strong>re con maggior incisività<br />

i vari argomenti e questo, bisogna<br />

<strong>di</strong>rlo, grazie alla sapienza e al coinvolgimento<br />

dell’Arch. DONATO.<br />

A supporto <strong>di</strong> ciò, c’è da segnalare la presenza<br />

ad una lezione del Consigliere Nazionale<br />

Bruno Razza il quale alla fi ne ha<br />

elogiato l’iniziativa per l’elevato profi -<br />

lo tecnico formativo e per la qualifi cata<br />

docenza.<br />

E come tutti i corsi non poteva mancare<br />

l’esame fi nale; la prova consisteva nell’elaborare<br />

una proposta <strong>di</strong> rifacimento<br />

<strong>della</strong> facciata <strong>di</strong> un condominio <strong>di</strong> Pordenone.<br />

I progetti presentati, hanno <strong>di</strong>mostrato il<br />

raggiungimento <strong>di</strong> una grande sensibilità<br />

architettonica <strong>dei</strong> corsisti, ma soprattutto<br />

hanno <strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong> aver recepito<br />

gli insegnamenti, applicandoli in modo<br />

egregio.<br />

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<strong>di</strong>mensione GEOMETRA<br />

7/2006


<strong>di</strong>mensione GEOMETRA<br />

7/2006<br />

Il rilevante numero <strong>di</strong> iscritti che ha aderito<br />

al corso, con una frequenza costante<br />

che è durata fi no alla verifi ca fi nale,<br />

sottolinea ancora una volta la sensibilità<br />

<strong>della</strong> categoria nei confronti dell’aggiornamento<br />

professionale continuo.<br />

Come è avvenuto anche lo scorso anno,<br />

non poteva mancare un viaggio stu<strong>di</strong>o,<br />

dove si è potuto toccare con mano gli interventi<br />

stu<strong>di</strong>ati durante il corso.<br />

L’Austria, la Svizzera e la Germania sono<br />

state le mete <strong>di</strong> questo viaggio.<br />

A Innsbruck, oltre alla visita <strong>della</strong> città,<br />

molto interessante<br />

è stata la visita all’”InnsbruckerSoziale<br />

Dienste”, un<br />

e<strong>di</strong>fi cio in grado <strong>di</strong><br />

risparmiare fino al<br />

75% <strong>dei</strong> costi energetici,<br />

caratterizzato<br />

da facciate costituite<br />

in pannelli <strong>di</strong> rame che oltre ad agire<br />

sotto il profi lo termico, creano continuamente<br />

e casualmente giochi <strong>di</strong> facciata.<br />

Girando fra i vicoli, <strong>di</strong>versi sono stati i<br />

riscontri con quanto trattato al corso,<br />

con particolare riguardo alle facciate a<br />

“doppia pelle”.<br />

Non è mancata la visione dell’imponente<br />

nonché avveniristico trampolino <strong>di</strong> sci<br />

dell’Arch. Zaha Ha<strong>di</strong>d <strong>di</strong> origine israeliana<br />

ma con stu<strong>di</strong>o a Londra; la stessa, oltre<br />

a progettare in tutto il mondo, attualmente<br />

sta lavorando al “ MAXXI”, Museo<br />

delle arti del XXI secolo a Roma.<br />

A Stoccarda, interessante è stata la visita<br />

alla Staatgalerie <strong>di</strong> arte moderna, progettata<br />

nel 1985 dall’Arch. inglese J. Stirling<br />

e la visita al quartiere denominato<br />

“Keissenhof, uno <strong>dei</strong> più importanti monumenti<br />

<strong>della</strong> “Nues Bauen” dove a partire<br />

dagli anni ’30, in questo progetto vo-<br />

34<br />

luto dalla municipalità <strong>di</strong> Stoccarda, hanno<br />

lavorato ben 17 architetti e tra questi:<br />

Le Corbusier, Ludwig Mies van der<br />

Rohe, Walter Gropius, Hans Scharoun,<br />

Hans Poeltzig, Peter Behrens e l’allora<br />

ventottenne Mart Stam.<br />

Il complesso conta 33 case e 63 appartamenti,<br />

costruiti per l’epoca, con concezioni<br />

e tecnologie moderne; tutt’oggi il<br />

sito è meta <strong>di</strong> molti visitatori e studenti<br />

<strong>di</strong> architettura.<br />

Le visite si sono inoltre estese a Bregenz,<br />

Dornbirn, San Gallo, Sciaffusa, Mainau<br />

e Feldkirch, dove in<br />

un continuo passaggio<br />

tra i vari stati, si<br />

sono potuti vedere<br />

tanti altri interessanti<br />

interventi progettati<br />

da architetti<br />

famosi come gli austriaciBaumschlager<br />

ed Eberle, lo svizzero P. Zumthor o<br />

l’americano Richard Mayer.<br />

In sostanza si è trattato <strong>di</strong> una grande lezione<br />

a cielo aperto, dove idee e creatività<br />

prendono corpo in una moltitu<strong>di</strong>ne<br />

<strong>di</strong> esperienze fantastiche, dove forme e<br />

materiali si intrecciano quasi in un gioco<br />

fra loro, dove si è potuto constatare con<br />

i propri occhi che tutto è possibile, basta<br />

la fantasia e …tanto coraggio.<br />

Per il prossimo anno, è già in atto lo stu<strong>di</strong>o<br />

per il III° corso e si prevedono cose<br />

molto interessanti: oltre a trattare le varie<br />

tematiche dell’architettura, i corsisti<br />

dovranno affrontare il tema <strong>della</strong> progettazione<br />

e del recupero urbano; i progetti<br />

verranno poi utilizzati per una mostra.<br />

Nel segno <strong>della</strong> continuità, verrà organizzato<br />

un viaggio stu<strong>di</strong>o ad Amsterdam<br />

dove potremo scoprire una delle migliori<br />

espressioni dell’architettura contemporanea.


<strong>di</strong>mensione GEOMETRA<br />

7/2006<br />

Attività del <strong>Collegio</strong> <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne<br />

Assemblea per il rinnovo<br />

del Consiglio Direttivo<br />

dell’Associazione<br />

<strong>di</strong> Elio Miani<br />

Presso la sede del <strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geometri</strong><br />

<strong>della</strong> <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne si è tenuta,<br />

in data 31 maggio 2006, l’Assemblea<br />

Generale dell’Associazione per l’elezione<br />

<strong>di</strong> due membri del Consiglio Direttivo<br />

e <strong>dei</strong> tre probiviri.<br />

Come previsto dallo Statuto, il Consiglio<br />

Direttivo dell’Associazione è composto:<br />

dai nove componenti il Consiglio<br />

del <strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geometri</strong>, più due<br />

36<br />

componenti nominati <strong>di</strong>rettamente dall’Assemblea.<br />

All’Assemblea erano presenti 24 geometri<br />

e, per acclamazione e all’unanimità,<br />

sono stati eletti i geometri Elisa<br />

Tosone e Annalisa De Paulis che, unitamente<br />

ai geometri Elio Miani, Renzo<br />

Fioritti, Pierdomenico Abrami, Nicla<br />

Manetti, Federico Macor, Gloria Gobetti,<br />

Germano Zamolo, Lucio Barbiero<br />

Il tavolo <strong>della</strong> presidenza dell’Assemblea


e Filippo Bisaro, compongono il nuovo<br />

Consiglio Direttivo.<br />

Probiviri, sempre per acclamazione, sono<br />

stati eletti i geometri Franco Tomada,<br />

Walter Toppazzini e Renato Pittolo.<br />

In data 13 giugno, si è poi tenuta la prima<br />

riunione del nuovo Consiglio Direttivo<br />

per l’elezione del Presidente, del<br />

Segretario e del Tesoriere.<br />

In detta seduta è stato eletto Presidente<br />

Elio Miani, segretario Elisa Tosone e<br />

Tesoriere Nicla Manetti.<br />

Al nuovo Consiglio Direttivo, che sicuramente<br />

proseguirà nell’attuazione<br />

degli obiettivi in<strong>di</strong>cati dai precedenti<br />

consigli, non possiamo che augurare<br />

un profi cuo e propositivo buon lavoro.<br />

Nell’operatività futura, fra le tante<br />

attività a sostegno <strong>della</strong> categoria, il<br />

nuovo Consiglio dovrà sicuramente por<br />

mano alla ristesura dello Statuto del-<br />

La sala riunioni del <strong>Collegio</strong> <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne durante l’Assemblea dell’Associazione<br />

l’Associazione, che si è rivelato, in <strong>di</strong>versi<br />

punti, carente ed in parte superato,<br />

tra l’altro, dalle nuove scadenze<br />

previste per l’elezione <strong>dei</strong> Consiglieri<br />

del <strong>Collegio</strong>.<br />

Un doveroso ringraziamento va dato,<br />

per l’operato svolto in questi ultimi<br />

quattro anni, al Presidente uscente geometra<br />

Giovanni Pietro Biasatti che, già<br />

in Assemblea, aveva manifestato la sua<br />

non <strong>di</strong>sponibilità ad una nuova riconferma<br />

riconoscendo la necessità <strong>di</strong> un<br />

avvicendamento nel Consiglio.<br />

Resta ovviamente sempre ben accetta<br />

qualsiasi proposta costruttiva, da parte<br />

d’ogni collega, al fi ne <strong>di</strong> rendere l’Associazione<br />

il braccio operativo <strong>della</strong> nostra<br />

categoria con idee od iniziative che<br />

concorrano a sviluppare la crescita culturale<br />

e professionale del geometra libero<br />

professionista.<br />

37<br />

<strong>di</strong>mensione GEOMETRA<br />

7/2006


IN COPERTINA<br />

Scorcio del Collio Goriziano in località Dolegna<br />

<strong>di</strong>mensione<br />

GEOMETRA<br />

ORGANO UFFICIALE DEL COMITATO<br />

REGIONALE DEI COLLEGI DEI GEOMETRI<br />

DEL FRIULI VENEZIA GIULIA<br />

DIRETTORE RESPONSABILE<br />

BRUNO RAZZA<br />

COMITATO DI REDAZIONE<br />

PIER GIUSEPPE SERA (Go)<br />

ANTONIO TIEGHI (Pn)<br />

LIVIO LACOSEGLIAZ (Ts)<br />

ELIO MIANI (Ud)<br />

COORDINATORE DI REDAZIONE<br />

GLORIA GOBETTI (Ud)<br />

PROPRIETÀ<br />

COMITATO REGIONALE<br />

DEI COLLEGI DEI GEOMETRI<br />

DEL FRIULI VENEZIA GIULIA<br />

EDITORE, DIREZIONE,<br />

REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE<br />

ASSOCIAZIONE DEI GEOMETRI<br />

DELLA PROVINCIA DI UDINE<br />

per conto del Comitato Regionale <strong>dei</strong> Collegi<br />

<strong>dei</strong> <strong>Geometri</strong> del Friuli Venezia Giulia<br />

Via Grazzano 5/b<br />

33100 U<strong>di</strong>ne<br />

Tel 0432 501503<br />

Fax 0432 504048<br />

e-mail: rivista@collegio.geometri.ud.it<br />

STAMPA<br />

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N. 42/92 DEL 21.11.92<br />

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ARRETRATI € 3,00<br />

ABBONAMENTO 12 NUMERI € 20,00<br />

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Questo perio<strong>di</strong>co è associato<br />

all’Unione Stampa Perio<strong>di</strong>ca Italiana

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