BMW F 800 GS vs Triumph Tiger 800 XC - Moto.it
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Numero 60<br />
08 Maggio 2012<br />
89 Pagine<br />
All’Interno<br />
<strong>Moto</strong>GP Portogallo<br />
Stoner vince il GP<br />
Filippo Preziosi:<br />
“Vogliamo vincere con<br />
Valentino questa sfida”<br />
| Comparativa <strong>800</strong> |<br />
<strong>BMW</strong><br />
F <strong>800</strong> <strong>GS</strong><br />
<strong>vs</strong><br />
<strong>Triumph</strong><br />
<strong>Tiger</strong><br />
<strong>800</strong> <strong>XC</strong><br />
da Pag. 2 a Pag. 15<br />
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Mercato<br />
Ad aprile<br />
le moto perdono<br />
quasi il 40%<br />
SBK Monza<br />
Sykes vince gara due<br />
Cronaca di una<br />
domenica annunciata<br />
08 Maggio<br />
2012<br />
NEWS: N. Cereghini ci racconta gli anni Settanta, 3ª puntata | M. Clarke Mostra delle Distribuzioni Desmodromiche<br />
MOTOGP: GP del Portogallo Le pagelle | FOTOGALLERY: Le immagini più belle di <strong>Moto</strong>GP Jerez e <strong>Moto</strong>cross Fermo<br />
Anno<br />
02<br />
Numero<br />
60
CoMpaRatiVa <strong>800</strong><br />
<strong>BMW</strong> F <strong>800</strong> <strong>GS</strong> <strong>vs</strong><br />
<strong>Triumph</strong> <strong>Tiger</strong> <strong>800</strong> <strong>XC</strong><br />
di Andrea Perfetti | La cilindrata <strong>800</strong> non è certo una nov<strong>it</strong>à tra le maxi enduro.<br />
Non era forse così l’antesignana della categoria, la leggendaria <strong>BMW</strong> R 80 G/S?<br />
Vi proponiamo il confronto tra due <strong>800</strong> attuali, che offrono molto e costano il giusto<br />
2 3
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Enduro stradali. Comparativa <strong>800</strong>: <strong>BMW</strong> F <strong>800</strong> <strong>GS</strong> versus<br />
triumph tiger <strong>800</strong> <strong>XC</strong><br />
La cilindrata <strong>800</strong> non è certo una nov<strong>it</strong>à tra le maxi enduro.<br />
Non era forse proprio di questa cilindrata l’antesignana della categoria,<br />
la m<strong>it</strong>ica <strong>BMW</strong> R 80 G/S? E oggi proprio le <strong>800</strong> sono tornate<br />
di gran moda, grazie al giusto mix tra peso e potenza. Ci ha pensato<br />
per prima la Casa di Monaco, che nel 2008 ha introdotto la<br />
<strong>BMW</strong> F <strong>800</strong> <strong>GS</strong>, equipaggiata col piccolo (ci riferiamo alle dimensioni)<br />
bicilindrico parallelo, con la catena di trasmissione finale e<br />
un’agile ruota da 21 pollici davanti. Una vera rivoluzione rispetto<br />
agli standard a cui ci avevano ab<strong>it</strong>uato i tedeschi negli ultimi anni,<br />
a partire cioè dalla <strong>BMW</strong> R 1100 <strong>GS</strong> del 1994, che aveva stravolto<br />
il mercato con una miriade di nov<strong>it</strong>à (Telelever, iniezione elettronica,<br />
ABS, motore portante e cerchio anteriore da 19 pollici). Nel<br />
mese di novembre del 2010 ha fatto il suo debutto nel segmento<br />
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la <strong>Triumph</strong> che ha presentato la <strong>Tiger</strong> <strong>800</strong> <strong>XC</strong>, equipaggiata con<br />
l’ined<strong>it</strong>o motore tre cilindri di 799 cc, forte di ben 95 cavalli. Nei<br />
primi mesi di commercializzazione alla <strong>Tiger</strong> fu mossa la cr<strong>it</strong>ica<br />
d’essersi ispirata un po’ troppo sfacciatamente alla rivale tedesca.<br />
Ma dal vivo, molto più che in foto, l’inglesina prende abbastanza<br />
nettamente le distanze dalla <strong>GS</strong>. In particolare la zona posteriore<br />
della <strong>Tiger</strong> appare più esile ed essenziale (il serbatoio da 19 l<strong>it</strong>ri è<br />
infatti posto sopra il motore e non nel codino, come sulla <strong>GS</strong><strong>800</strong>,<br />
che ha una capac<strong>it</strong>à di 16 l<strong>it</strong>ri); ma anche il telaio tubolare a traliccio<br />
ricalca il motivo dei due tubi sovrapposti, assai comune in<br />
Casa <strong>Triumph</strong> (pensiamo a Speed e Street, tanto per capirci). Le<br />
moto della nostra comparativa hanno prestazioni che solo fino ad<br />
alcuni anni fa erano prerogativa delle maxi da un l<strong>it</strong>ro e passa di<br />
cilindrata (avete presente la potenza della <strong>GS</strong> <strong>800</strong>? Ecco, ha 85<br />
cavalli, proprio come la R 1150 <strong>GS</strong> del 1999). Ma con pesi molto più
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abbordabili (il confronto di prima vedeva la R 1150 <strong>GS</strong> segnare sulla<br />
bilancia 249 kg in ordine di marcia, contro i 207 della F <strong>800</strong> <strong>GS</strong>).<br />
Se a questi elementi di valutazione sommiamo prezzo di acquisto<br />
e costi di gestione più bassi, troviamo la spiegazione di un successo<br />
commerciale che prosegue nei primi tre mesi del 2012. La F<br />
<strong>800</strong> <strong>GS</strong> precede di un soffio la <strong>Tiger</strong> <strong>800</strong> con 316 immatricolazioni<br />
contro 300. Sono numeri significativi, che confermano l’apprezzamento<br />
dei motociclisti <strong>it</strong>aliani verso una cilindrata maxi, ma non<br />
troppo che negli anni era stata un po’ snobbata a favore delle over<br />
1.000.<br />
Estetica<br />
<strong>BMW</strong> F <strong>800</strong> <strong>GS</strong><br />
Al cospetto della <strong>Tiger</strong>ina, la <strong>GS</strong> appare ben più esile e snella.<br />
Spicca il manubrio, che ha una piega bella alta e spunta come due<br />
corna di bue dal (finto) serbatoio. La <strong>BMW</strong> ha un’estetica ancora<br />
attuale e piacevole (e ci mancherebbe, ha solo quattro anni). Ci<br />
piace molto questa versione total black, col telaio messo in risalto<br />
dalla colorazione grigia che si contrappone a tutto il resto. Rispetto<br />
alla <strong>Tiger</strong>, ha un codone “massiccio” (contiene la benzina) che<br />
dà personal<strong>it</strong>à al tre quarti posteriore. Non ci fa impazzire il grosso<br />
tubo di scarico tondo, ma si fa perdonare con un bel rumore.<br />
triumph tiger <strong>800</strong> <strong>XC</strong><br />
E’ figlia di un progetto più recente e sfoggia una linea che riscuote<br />
consensi unanimi, pur non mostrando nulla di davvero ined<strong>it</strong>o. In<br />
particolare la zona del telaietto posteriore ricorda quella della R<br />
1200 <strong>GS</strong>. Però telaio e motore sono inequivocabilmente br<strong>it</strong>ish e<br />
danno carattere alla vista laterale della moto. Ci piacciono molto il<br />
silenziatore standard, il profilo importante del forcellone in alluminio<br />
e la protezione del motore.<br />
Fin<strong>it</strong>ure complessive<br />
<strong>BMW</strong> F <strong>800</strong> <strong>GS</strong><br />
La <strong>GS</strong> è nel complesso una moto ben fatta, che però mostra il fianco<br />
a qualche appunto. Le plastiche sono solide e ben verniciate.<br />
Sono invece di fattura più modesta le leve al manubrio e le pedane.<br />
In particolare stonano i tubi, saldati al telaio, che reggono le<br />
pedane del passeggero. Il regolatore di tensione è ben visibile sul<br />
lato destro della moto. Per 10.820 euro (escluso l’ABS che costa<br />
<strong>800</strong> euro) è lec<strong>it</strong>o aspettarsi una cura maggiore di alcuni dettagli.<br />
triumph tiger <strong>800</strong> <strong>XC</strong><br />
La <strong>Tiger</strong> è ben realizzata. Il serbatoio (in metallo) ha le scr<strong>it</strong>te<br />
coperte da una mano di trasparente e anche la verniciatura del<br />
motore (nero lucido) e del telaio (grigio opaco) è molto ben fatta.<br />
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Ci sono parsi ottimi i comandi al manubrio, un po’ meno le pedane.<br />
Peccato che anche qui quelle del passeggero siano vincolate<br />
a triangoli di ferro saldati al telaietto. Tra i dettagli meglio riusc<strong>it</strong>i<br />
ci sono il manubrio e gli attacchi superiori delle borse laterali. La<br />
<strong>Tiger</strong> costa 10.275 euro, a cui aggiungere 606 euro per l’ABS.<br />
Ergonomia e comfort<br />
<strong>BMW</strong> F <strong>800</strong> <strong>GS</strong><br />
La <strong>GS</strong> <strong>800</strong> è bella stretta tra le gambe e si rivela comoda e assai<br />
osp<strong>it</strong>ale. In c<strong>it</strong>tà è questione di metri entrare in sintonia, tanto che<br />
pare di guidare una monocilindrica. Di quelle leggere! Il manubrio<br />
è alto e regala un controllo totale nel traffico. La sella è un po’ dura<br />
e indolenzisce le chiappe solo dopo diversi chilometri di autostrada.<br />
In questo contesto emerge una protezione dall’aria migliorabile<br />
e, soprattutto, un livello di vibrazioni fastidioso sul manubrio.<br />
L’osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à per il passeggero è buona, anche se inferiore a quella<br />
della rivale inglese che ha una sella meglio imbott<strong>it</strong>a e più comoda.<br />
Un cenno infine alla pratic<strong>it</strong>à dei comandi elettrici, davvero ottima;<br />
ci piace in particolare il commutatore degli indicatori di direzione<br />
provvisto di un tasto su ciascun blocchetto.<br />
triumph tiger <strong>800</strong> <strong>XC</strong><br />
La <strong>Tiger</strong> <strong>800</strong> vanta un’ottima ergonomia. Nonostante il tre
cilindri abbia uno sviluppo verticale<br />
importante e sia piuttosto<br />
largo tra le gambe del pilota, in<br />
sella si sta molto bene. L’imbott<strong>it</strong>ura<br />
è comoda e il tasso di<br />
vibrazioni prodotte dal propulsore<br />
è più che accettabile. Un<br />
po’ meno il calore prodotto in<br />
estate, che a moto ferma risulta<br />
fastidioso. La protezione dall’aria<br />
è valida fino a 150 km/h col<br />
cupolino standard. Viaggia in<br />
pieno relax anche il secondo,<br />
a cui è destinata la sella separata,<br />
posta a un’altezza leggermente<br />
superiore a quella del<br />
guidatore. Rispetto alla <strong>BMW</strong> si<br />
nota il maggior peso della moto<br />
(circa 10 kg) che, complice il<br />
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baricentro alto, richiede più attenzione nelle manovre da fermo e<br />
quando si issa la moto sul cavalletto centrale.<br />
Strumentazione<br />
<strong>BMW</strong> F <strong>800</strong> <strong>GS</strong><br />
La <strong>BMW</strong> presenta due strumenti analogici di forma ell<strong>it</strong>tica affiancati<br />
da un display dig<strong>it</strong>ale che osp<strong>it</strong>a il computer di bordo (optional<br />
a 202 euro). Il tachimetro è migliorabile nella leggibil<strong>it</strong>à, mentre<br />
il display è chiaro e immediato. Utile il tasto sul blocchetto di sinistra<br />
che consente di navigare nel menù delle informazioni. Un<br />
consiglio: non fidatevi troppo dei chilometri di autonomia residua<br />
indicati dalla strumentazione, si rischia di restare a secco!<br />
triumph tiger <strong>800</strong> <strong>XC</strong><br />
Essenziale e accattivante a livello di grafica e layout generale, mostra<br />
due pecche. Il computer di bordo, di serie sulla moto, è completo<br />
ma obbliga il pilota a staccare la mano dalla manopola per<br />
la sua consultazione. Inoltre il contagiri, che mostra solo i numeri<br />
pari, non regala una lettura immediata dei giri/motore. Molto meglio<br />
la leggibil<strong>it</strong>à dell’odometro.<br />
prezzo (dotazione di serie ed accessori)<br />
<strong>BMW</strong> F <strong>800</strong> <strong>GS</strong><br />
10.820 euro (primo tagliando incluso). La cifra è importante, e non<br />
tiene conto degli innumerevoli accessori con cui è naturale equipaggiare<br />
la F <strong>800</strong> <strong>GS</strong>. L’ABS costa <strong>800</strong> euro, il computer di bordo<br />
altri 202 e poi ci sarebbero le manopole riscaldate, le borse... L’avete<br />
cap<strong>it</strong>o, è un attimo perdere il conto!<br />
triumph tiger <strong>800</strong> <strong>XC</strong><br />
Alla fine c’è un ABS di differenza con la rivale. L’inglese costa<br />
10.275 euro a cui aggiungere i 606 euro dell’ABS, mentre il computer<br />
di bordo è di serie. I faretti, le protezioni del motore e quella<br />
del faro anteriore, al pari delle manopole riscaldate (tutti accessori<br />
presenti sulla moto in prova) sono optional. Nel complesso la<br />
<strong>Tiger</strong> guadagna quindi qualche punto sulla moto tedesca.<br />
<strong>Moto</strong>re<br />
<strong>BMW</strong> F <strong>800</strong> <strong>GS</strong><br />
La <strong>BMW</strong> vanta una potenza massima (dichiarata) di 85 cavalli a<br />
7.500 giri, la coppia è di 83 Nm a soli 5.750 giri. Sul nostro banco<br />
la tedesca ha fatto persino meglio: all’albero abbiamo infatti<br />
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trovato 86,4 cavalli a 8.250 giri,<br />
con una robusta coppia massima<br />
di 8,5 kgm a 5.700 giri. L’erogazione<br />
è molto pronta sin<br />
dai bassi regimi, con una bella<br />
botta iniziale a 3.500 giri. Su<br />
strada si avverte una flessione<br />
abbastanza pronunciata a<br />
4.500 giri; in segu<strong>it</strong>o il bicilindrico<br />
riprende a spingere con<br />
decisione e a 5.500 giri mette<br />
in mostra una bella grinta che<br />
prosegue agli alti. L’allungo si<br />
interrompe a circa 8.<strong>800</strong> giri.<br />
triumph<br />
tiger <strong>800</strong> <strong>XC</strong><br />
La <strong>Tiger</strong> vanta 8 cavalli in più<br />
rispetto alla rivale di Monaco di<br />
Baviera. A fronte di 95 cavalli a<br />
9.300 giri e 79 Nm a 7.850 giri<br />
dichiarati, abbiamo trovato al
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banco 94,3 cavalli a 9.850 giri e 8 kgm a 7.500 giri. Il tre cilindri<br />
ha quindi una potenza maggiore, ma solo a partire dai 7.500 giri.<br />
C’è più allungo e un’erogazione più fluida ai medi regimi, senza<br />
picchi particolari. Un mostro di fluid<strong>it</strong>à che permette di riprendere<br />
in sesta a partire da 1.500 e di allungare fino ai 10.000. Guarda il<br />
grafico delle potenze rilevate al banco (PDF). Si ringrazia Super<br />
Bike (Novate Milanese)<br />
prestazioni<br />
<strong>BMW</strong> F <strong>800</strong> <strong>GS</strong><br />
A dispetto della minore potenza, la <strong>GS</strong> non viene praticamente<br />
mai distanziata dalla <strong>Tiger</strong>. La veloc<strong>it</strong>à massima è di 208 km/h,<br />
mentre per passare da 0 a 100 km/ bastano 4,2 secondi. Anche la<br />
ripresa è decisamente valida e può contare sulla buona disponibil<strong>it</strong>à<br />
di coppia ai medi del propulsore bicilindrico, che permette così<br />
di fare un uso lim<strong>it</strong>ato del cambio.<br />
triumph tiger <strong>800</strong> <strong>XC</strong><br />
Come abbiamo anticipato, le prestazioni delle due <strong>800</strong> su strada<br />
si equivalgono. La <strong>Tiger</strong> ha una veloc<strong>it</strong>à massima di 205 km/h e<br />
accelera da 0 a 100 km/h in 4,1 secondi. La <strong>XC</strong> ha una grinta da<br />
sportiva, basta infatti tenere il motore intorno ai 5.000 giri per godere<br />
di una progressione fantastica in usc<strong>it</strong>a di curva. L’accelerazione<br />
da fermo è impressionante, mentre la ripresa in quinta e<br />
sesta marcia è meno pronta rispetto alla F <strong>800</strong> <strong>GS</strong>.<br />
Consumi<br />
<strong>BMW</strong> F <strong>800</strong> <strong>GS</strong><br />
Sotto questa voce la <strong>BMW</strong> rasenta l’eccellenza. Il consumo medio<br />
durante il test è stato di 18 km/l (50 % c<strong>it</strong>tà, 20% autostrada<br />
e tangenziali, 20 % strade statali, 10% fuoristrada). Due tester<br />
si sono alternati in sella alle moto e, specie in fuoristrada, hanno<br />
spesso chiesto le massime prestazioni al motore. Il dato è quindi<br />
estremamente pos<strong>it</strong>ivo. Con una guida un po’ più accorta i 20<br />
km/l sono un traguardo facilmente raggiungibile.<br />
triumph tiger <strong>800</strong> <strong>XC</strong><br />
Stessi percorso e tester, medesimo stile di guida: la <strong>Tiger</strong> ha coperto<br />
in media 15,8 km/l, un dato peggiore rispetto alla rivale, ma<br />
comunque pos<strong>it</strong>ivo. Nell’extraurbano la <strong>XC</strong> sfiora infatti i 18 km/l,<br />
mentre in autostrada e in c<strong>it</strong>tà il consumo rispecchia il dato medio<br />
rilevato.<br />
Comportamento in c<strong>it</strong>tà<br />
<strong>BMW</strong> F <strong>800</strong> <strong>GS</strong><br />
La F <strong>800</strong> <strong>GS</strong> in c<strong>it</strong>tà è una vera gazzella. Facile da manovrare in<br />
parcheggio e agile come una monocilindrica in mezzo al traffico.<br />
Difficile, se non impossibile, pretendere di più da una bicilindrica<br />
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di 798 cc. Il raggio di sterzo è molto ridotto e consente di girare<br />
la moto in spazi ristretti. Il comportamento delle sospensioni è discreto:<br />
valida la risposta del mono ammortizzatore, un po’ meno<br />
quella della forcella dalla taratura troppo morbida. In estate, con<br />
temperature prossime ai 30°, il motore scalda parecchio le gambe<br />
del pilota.<br />
triumph tiger <strong>800</strong> <strong>XC</strong><br />
E’ appena meno agile della <strong>GS</strong>, ma si guida che è una meraviglia<br />
nel traffico di Milano. Ottima la risposta delle sospensioni, in particolare<br />
della forcella Showa che incassa senza problemi tutti i tranelli<br />
c<strong>it</strong>tadini. Anche il tre cilindri scalda - troppo - le gambe del<br />
pilota in estate. La <strong>Tiger</strong> paga lo scotto di un baricentro alto, che la<br />
rende meno leggera nelle manovre da fermo e richiede uno sforzo<br />
importante per issarla sul cavalletto centrale.<br />
Comportamento in autostrada<br />
<strong>BMW</strong> F <strong>800</strong> <strong>GS</strong><br />
La posizione in sella è comoda, mentre la protezione dall’aria inizia<br />
a essere scarsa oltre i 130 km/h. Intorno ai 140 compaiono anche<br />
le vibrazioni al manubrio, che alla lunga possono indolenzire<br />
le mani del pilota. La veloc<strong>it</strong>à massima è elevata, ma l’agil<strong>it</strong>à della
ZooM<br />
ZooM ZooM<br />
ZooM<br />
12 13
SCHEDA TECNICA<br />
<strong>BMW</strong><br />
F <strong>800</strong> <strong>GS</strong><br />
Tempi: 4<br />
€ 10.820<br />
Cilindri: 2<br />
Cilindrata: 798 cc<br />
Raffreddamento: a liquido<br />
Avviamento: E<br />
Potenza: 85 cv (63 kW) / 7500 giri<br />
Coppia: 8.46 kgm (83 Nm) / 5750 giri<br />
Marce: 6<br />
Freni: DD-D<br />
Misure freni: 300-265 mm<br />
Misure cerchi (ant./post.): 21’’ / 17’’<br />
Normativa antinquinamento: Euro 3<br />
Peso: 185 kg<br />
Lunghezza: 2320 mm<br />
Larghezza: 945 mm<br />
Altezza: 880 mm<br />
Capac<strong>it</strong>à serbatoio: 16 l<br />
Segmento: Enduro Stradale<br />
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ciclistica e la prontezza del motore in usc<strong>it</strong>a di curva consigliano di<br />
portare la <strong>GS</strong> sui percorsi collinari. Oltre i 130 km/h si nota anche<br />
un sensibile alleggerimento dell’avantreno.<br />
triumph tiger <strong>800</strong> <strong>XC</strong><br />
La protezione dall’aria è valida sino a circa 150 km/h, dopo il collo<br />
e le spalle iniziano a soffrire. Le vibrazioni si sentono, in particolare<br />
sul manubrio, ma non danno troppo fastidio. Il motore sfodera un<br />
allungo imperioso, tanto che i 160-170 orari di crociera si potrebbero<br />
tenere senza problemi, anche in due (ma il Tutor lo sconsiglia<br />
vivamente). La stabil<strong>it</strong>à e la precisione dell’avantreno restano ottime<br />
anche alle alte veloc<strong>it</strong>à.<br />
Comportamento nel misto<br />
<strong>BMW</strong> F <strong>800</strong> <strong>GS</strong><br />
La <strong>GS</strong> <strong>800</strong> richiede poco impegno sulle strade di montagna, dove<br />
si apprezza l’estrema agil<strong>it</strong>à e l’immediatezza nel cambiare traiettoria.<br />
Sull’altro versante tanta leggerezza comporta un avantreno<br />
più scarico, che aumenta il sottosterzo in usc<strong>it</strong>a di curva. La frenata<br />
è potente e ben modulabile, sebbene l’intervento dell’ABS (disinseribile<br />
con un comodo tasto sul blocchetto di sinistra) sia sin<br />
troppo invasivo; basta infatti un tratto di asfalto rovinato per sentire<br />
pulsare la leva in frenata, con un peggioramento degli spazi di<br />
arresto. Il cambio ha una rapportatura tendenzialmente lunga e si<br />
manovra bene; soltanto nella guida sportiva evidenzia inserimenti<br />
leggermente contrastati e una corsa della leva ampia.<br />
triumph tiger <strong>800</strong> <strong>XC</strong><br />
La <strong>Tiger</strong> <strong>XC</strong> <strong>800</strong> danza tra le curve come una moto sportiva. Precisa<br />
nell’inserimento in curva e nel tenere la corda, conquista tra i<br />
tornanti con la progressione del motore, che pare non conoscere<br />
mai fine. Il cambio ha i rapporti ravvicinati, un’escursione ridotta e<br />
un’ottima precisione (crediamo sia il miglior cambio della produzione<br />
<strong>Triumph</strong>). L’ABS (anche qui disinseribile) è sensibile e non<br />
interviene a spropos<strong>it</strong>o. La frenata posteriore è molto potente,<br />
mentre il comando anteriore lamenta una potenza migliorabile:<br />
per arrestare la <strong>XC</strong> bisogna agire con forza sulla leva.<br />
Comportamento in fuoristrada<br />
<strong>BMW</strong> F <strong>800</strong> <strong>GS</strong><br />
Equipaggiatela con due gomme tassellate e andrete in capo al<br />
mondo. Battute a parte, la F <strong>800</strong> <strong>GS</strong> vanta insospettabili doti offroad.<br />
La sua leggerezza, la valida distribuzione dei pesi e la prontezza<br />
del motore le consentono di arrampicarsi (quasi) dappertutto.<br />
Il manubrio alto dà un ottimo controllo e la trazione non manca<br />
mai. A peccare è invece la taratura della forcella, davvero troppo<br />
morbida e incline a lavorare intorno al fine corsa. Con un maggiore<br />
precarico, la F <strong>800</strong> <strong>GS</strong> potrebbe giocarsela alla pari con moto del<br />
calibro della KTM Adventure 990.<br />
triumph tiger <strong>800</strong> <strong>XC</strong><br />
Il motore tre cilindri sulla carta appare più adatto a districarsi tra i<br />
cordoli di una pista che tra il fango e la sabbia. E infatti il baricentro,<br />
più alto rispetto alla rivale tedesca, impone maggiore accortezza.<br />
Ma con una guida pul<strong>it</strong>a, condizione necessaria per gestire i quasi<br />
100 cavalli della <strong>XC</strong>, anche la <strong>Triumph</strong> affronta percorsi off-road<br />
che vanno ben al di là della semplice strada sterrata. La forcella in<br />
particolare maschera alla grande il peso della moto e permette di<br />
affrontare anche i tratti molto sconnessi e le pietraie.<br />
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SCHEDA TECNICA<br />
08 Maggio<br />
2012<br />
Anno<br />
02<br />
Numero<br />
60<br />
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TRIUMPh<br />
<strong>Tiger</strong> <strong>800</strong> <strong>XC</strong><br />
Tempi: 4<br />
€ 10.275<br />
Cilindri: 3<br />
Cilindrata: 799 cc<br />
Disposizione cilindri: in linea<br />
Raffreddamento: a liquido<br />
Avviamento: E<br />
Potenza: 95 cv / 9300 giri<br />
Coppia: nM / 7850 giri<br />
Marce: 6<br />
Freni: DD-D<br />
Misure freni: 308-255 mm<br />
Misure cerchi (ant./post.): 21’’ / 17’’<br />
Normativa antinquinamento: Euro 3<br />
Peso: 215 kg<br />
Lunghezza: 2215 mm<br />
Larghezza: 865 mm<br />
Altezza: 845 mm<br />
Capac<strong>it</strong>à serbatoio: 19 l<br />
Segmento: Enduro Stradale
SpECiaLE <strong>Moto</strong>Gp<br />
IL GRAN PREMIO<br />
DEL PORTOGALLO<br />
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PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT<br />
Stoner vince il GP del Portogallo<br />
di Giovanni Zamagni | Domina Casey Stoner, davanti a Jorge Lorenzo<br />
e Dani Pedrosa. Andrea Dovizioso, quarto, batte finalmente il compagno<br />
di squadra Cal Crutchlow, con Valentino Rossi settimo a 26” e le altre<br />
Ducati molto più staccate<br />
Domina Casey Stoner,<br />
davanti a Jorge Lorenzo<br />
e Dani Pedrosa. Andrea<br />
Dovizioso, quarto, batte finalmente<br />
il compagno di squadra<br />
Cal Crutchlow, con Valentino<br />
Rossi settimo a 26” e le altre<br />
Ducati molto più staccate, in<br />
una <strong>Moto</strong>GP senza sorpassi. Il<br />
dominio di Stoner è stato imbarazzante<br />
con pole pos<strong>it</strong>ion,<br />
18<br />
v<strong>it</strong>toria e giro più veloce: nonostante Jorge Lorenzo ci abbia provato<br />
in tutti i modi a tenere il suo r<strong>it</strong>mo, il successo di Casey non<br />
è mai stato in discussione, anche se in un paio di giri il distacco<br />
tra i due era di poco più di un decimo. Ma appena Lorenzo si avvicinava,<br />
Stoner cambiava nuovamente r<strong>it</strong>mo, mettendo tra la sua<br />
honda e la Yamaha del rivale quel po’ di strada per controllare<br />
agevolmente – si fa per dire, naturalmente – la s<strong>it</strong>uazione. Così,<br />
dopo aver sfatato il tabù di Jerez, l’australiano si è imposto anche<br />
all’Estoril, dove in passato aveva trionfato solo in 250 (nel 2005):<br />
il campione del mondo è sal<strong>it</strong>o sul gradino più alto del podio di tutti<br />
i GP del calendario del mondiale. Semplicemente pazzesco.<br />
LoRENZo: NULLa Da RECRiMiNaRE<br />
Quando prendi paga da uno così, non hai molto da recriminare:<br />
non ce l’ha sicuramente Lorenzo, che dopo qualche difficoltà in<br />
prova, è stato ancora una volta tenace in gara. Chissà cosa succederebbe<br />
a moto invert<strong>it</strong>e: la sensazione è che il risultato finale non<br />
cambierebbe poi molto. Comunque Jorge ha guidato bene, non ha<br />
commesso errori e ha battuto ancora una volta Dani Pedrosa, che<br />
continua a salire sul podio, ma continua a non entusiasmare, perlomeno<br />
se paragonato con chi lo precede. In ogni caso, tre piloti<br />
straordinario, che hanno monopolizzato i tre GP fin qui disputati e,<br />
probabilmente, continueranno a farlo anche nei prossimi.<br />
BRaVo DoVi<br />
Alle loro spalle, c’è stata un’altra bella sfida tra Andrea Dovizioso<br />
e Cal Crutchlow, vinta questa volta da Dovi, che dopo aver preso<br />
paga in Qatar e in Spagna, si è preso una bella rivinc<strong>it</strong>a, nonostante<br />
partisse dalla settima posizione, con Crutchlow in terza. Ma su<br />
questa pista, Andrea è sempre andato molto forte e lo ha fatto anche<br />
in questa occasione: ha chiuso a 13”8 dai primi, ma da metà<br />
gara in avanti ha girato con il passo dei migliori: adesso deve continuare<br />
così.<br />
RoSSi pRiMo DUCati<br />
Dopo tante cr<strong>it</strong>iche, Valentino Rossi chiude il GP primo tra i piloti<br />
Ducati, con un vantaggio alla “Stoner”: 26”6 su hector Barbera<br />
(decimo) e 36” su Nicky hayden. Ognuno può trarre le conclusioni<br />
che vuole, ma è evidente che la Ducati ha dei lim<strong>it</strong>i grandi e deve<br />
recuperare parecchio terreno rispetto a honda e Yamaha. Domani,<br />
nei test, verranno provate importanti nov<strong>it</strong>à di motore: vedremo<br />
cosa potrà cambiare.<br />
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Anno<br />
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Numero<br />
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<strong>Moto</strong>GP » Prove<br />
i pRiMi CoMMENti<br />
Stoner: “Non è stata una gara<br />
perfetta, ma fantastica sì. In<br />
queste tre gare, ho sempre<br />
avuto Lorenzo e Pedrosa alle<br />
mie spalle che mi hanno messo<br />
pressione. Per questo devi continuare<br />
a spingere dall’inizio<br />
alla fine. La moto era perfetta<br />
nel warm up, ma con il caldo è<br />
emerso qualche problema di<br />
chattering e ho dovuto modificare<br />
un po’ il mio stile di guida.<br />
E’ una v<strong>it</strong>toria bella e importante”.<br />
Lorenzo: “ho dato tutto, ma<br />
non è bastato. In partenza, purtroppo,<br />
ho bruciato la frizione e<br />
così nei primi due giri Stoner ha<br />
potuto prender un buon vantaggio.<br />
E’ un campionato molto<br />
equilibrato, io, Stoner e Pedrosa<br />
andiamo forte: qui pensavo<br />
di lottare per il terzo posto, alla<br />
fine ho lottato per la v<strong>it</strong>toria”.<br />
pedrosa: “Avevo un problema<br />
a centro curva e non riuscivo a<br />
essere sufficientemente rapido.<br />
ho fatto re podi in tre gare,<br />
ma devo migliorare molto”.<br />
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Le pagelle del GP del Portogallo<br />
di Giovanni Zamagni | Mer<strong>it</strong>ato il 10 di Casey Stoner, in straordinaria<br />
forma; 9 per la grinta di Jorge Lorenzo, che si è dovuto accontentare di<br />
un secondo posto. Voto 7 per Valentino Rossi<br />
20<br />
CaSEY StoNER<br />
10 Lui ha dichiarato che non è stata una gara perfetta e questo<br />
deve preoccupare soprattutto gli avversari: cosa farà quando<br />
la moto andrà come vorrà? E’ devastante e sarebbe lim<strong>it</strong>ativo dire<br />
che sta attraversando uno stato di forma straordinario: lui è sempre<br />
stato così veloce. La differenza è che adesso ha anche una<br />
honda che gli permette di fare quello che vuole.<br />
JoRGE LoRENZo<br />
9 E’ sempre lì, lotta come un leone dall’inizio alla fine ma, come a<br />
Jerez, ha dovuto accontentarsi del secondo posto, senza nessuna<br />
possibil<strong>it</strong>à di battere il rivale. Non ha sbagliato niente, non si può<br />
rimproverare nulla: forse, in prospettiva, è ancora peggio che se<br />
avesse commesso qualche errore, perché potrebbe subentrare<br />
un senso di impotenza.<br />
DaNi pEDRoSa<br />
7 Un’altra volta sul podio, ma prende ancora una volta paga, dando<br />
così ragione a chi sostiene che non è all’altezza di Stoner e Lorenzo.<br />
Sta andando forte, ma per tenere testa ai due indemoniati<br />
rivali deve fare un altro passettino.<br />
7,5 aNDREa<br />
DoViZioSo<br />
Dopo aver preso un’altra volta paga dal compagno di squadra<br />
in prova, non era facile rialzare la testa: il Dovi l’ha fatto in modo<br />
egregio. ha guidato bene e pul<strong>it</strong>o, non ha commesso errori: il distacco<br />
dai primi rimane elevato, ma si è ridotto notevolmente rispetto<br />
ai precedenti GP.<br />
CaL CRUtCHLoW<br />
7 Questa volta ha perso la sfida con Dovizioso, ma, come era<br />
già successo nei precedenti GP, si è messo in mostra, guidando<br />
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<strong>Moto</strong>GP » Prove<br />
fortissimo in prova e forte in<br />
gara: è sicuramente la sorpresa<br />
pos<strong>it</strong>iva di questo inizio campionato.<br />
aLVaRo BaUtiSta<br />
6,5 Prove e gara dign<strong>it</strong>ose,<br />
ma non entusiasma mai. Gli<br />
manca l’acuto.<br />
VaLENtiNo RoSSi<br />
7 ha fatto la differenza rispetto<br />
ai suoi compagni di Marca,<br />
sfruttando al massimo il potenziale<br />
della Desmosedici: è quello<br />
che deve fare sempre. Turno<br />
dopo turno è migliorato in sella<br />
alla Ducati e grazie al nuovo<br />
assetto sembra più a suo agio,<br />
anche se il Rossi della Yamaha<br />
era naturalmente un’altra cosa.<br />
21
BEN SpiES<br />
5 In prova, specie nelle libere,<br />
sembrava tornato il pilota<br />
dell’anno scorso. In qualifica,<br />
però non è riusc<strong>it</strong>o a ripetersi,<br />
ma il quinto posto prospettava<br />
una gara più che dign<strong>it</strong>osa.<br />
Invece, purtroppo, è sprofondato<br />
nuovamente nel baratro,<br />
sbagliando al secondo giro, poi<br />
al sesto, poi nuovamente nella<br />
lotta con Bradl. Che peccato.<br />
StEFaN BRaDL<br />
5 In tutto il fine settimana,<br />
non è riusc<strong>it</strong>o a trovare la giusta<br />
confidenza con la pista e<br />
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con la moto: succede quando sei al debutto in <strong>Moto</strong>GP.<br />
HECtoR BaRBERa<br />
5 Un buon giro in qualifica, ma niente di più.<br />
NiCKY HaYDEN<br />
5 E’ stato rallentato da un problema tecnico: in pratica è impazz<strong>it</strong>o<br />
il sistema elettronico, che non riconosceva più dove fosse la<br />
moto, dando e tagliando potenza nel momento e nel posto sbagliato.<br />
Anche in prova, però, non era riusc<strong>it</strong>o a essere consistente.<br />
aLEiX ESpaRGaRo<br />
6 ha il mer<strong>it</strong>o di essere il primo pilota CRT al traguardo.<br />
RaNDY DE pUNiEt<br />
5 Cade molto (in prova) e non riesce a essere veloce come era<br />
in passato.<br />
MiCHELE piRRo<br />
6 Fa quello che può con una moto al momento poco compet<strong>it</strong>iva.<br />
DaNiLo pEtRUCCi<br />
6 Come sopra.<br />
KaREL aBRaHaM<br />
4 Lento in prova e in gara: è caduto al 22esimo giro mentre era<br />
12esimo.<br />
Mattia paSiNi<br />
5 E’ caduto al 12esimo giro mentre era 16esimo: peccato, perché<br />
non stava facendo male.<br />
9 HoNDa<br />
In accelerazione fa paura ed è generalmente compet<strong>it</strong>iva, ma<br />
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Numero<br />
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<strong>Moto</strong>GP » Prove<br />
il “chattering” sta diventando<br />
l’incubo di Stoner.<br />
9 YaMaHa<br />
Nel complesso, non sembra<br />
meno compet<strong>it</strong>iva della<br />
honda, anche se la differenza<br />
è sempre e solo Jorge Lorenzo<br />
a farla.<br />
5 DUCati<br />
Se il giorno in cui “è andato<br />
tutto bene” (parole di Valentino<br />
Rossi) arrivi settimo a 26”797,<br />
significa che honda e Yamaha<br />
sono decisamente più compet<strong>it</strong>ive.<br />
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bbbbbbbbbbbbbbb<br />
<strong>Moto</strong>GP Portogallo<br />
pos. pilota punti<br />
1 Casey STONER 25<br />
2 Jorge LORENZO 20<br />
3 Dani PEDROSA 16<br />
4 Andrea DOVIZIOSO 13<br />
5 Cal CRUTChLOW 11<br />
6 Alvaro BAUTISTA 10<br />
7 Valentino ROSSI 9<br />
8 Ben SPIES 8<br />
9 Stefan BRADL 7<br />
10 hector BARBERA 6<br />
11 Nicky hAYDEN 5<br />
12 Aleix ESPARGARO 4<br />
13 Randy DE PUNIET 3<br />
Classifica<br />
24 25<br />
08 Maggio<br />
2012<br />
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Anno<br />
02<br />
pos. pilota punti<br />
1 Casey STONER 66<br />
2 Jorge LORENZO 65<br />
3 Dani PEDROSA 52<br />
4 Cal CRUTChLOW 37<br />
5 Andrea DOVIZIOSO 35<br />
6 Alvaro BAUTISTA 29<br />
7 Stefan BRADL 24<br />
8 Nicky hAYDEN 23<br />
9 Valentino ROSSI 22<br />
10 hector BARBERA 19<br />
11 Ben SPIES 18<br />
12 Aleix ESPARGARO 9<br />
13 Randy DE PUNIET 6<br />
Numero<br />
60<br />
<strong>Moto</strong>GP » Prove<br />
Classifica Generale
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Rossi: “Questo è il nostro potenziale”<br />
di Giovanni Zamagni | “Con questo assetto riesco a guidare più vicino<br />
al lim<strong>it</strong>e. E’ una questione tecnica, non di approccio mentale. Adesso<br />
dobbiamo rendere il motore più dolce e migliorare in accelerazione”<br />
Una gara dign<strong>it</strong>osa, ma<br />
che toglie defin<strong>it</strong>ivamente<br />
ogni illusione:<br />
“Questo è il nostro potenziale”<br />
sentenzia Valentino Rossi. E<br />
sarà così per un bel po’, perché<br />
il distacco dai primi conferma<br />
che c’è da recuperare un<br />
secondo al giro. Se non altro,<br />
però, Valentino può sorridere<br />
per essere stato nettamente<br />
26<br />
il primo tra i piloti Ducati al traguardo, anche se è giusto ricordare<br />
che Nicky hayden è stato rallentato da un grave problema: il<br />
sistema elettronico è andato in tilt e “leggeva” la posizione sbagliata,<br />
sfasata di mezzo giro. In altre parole: quando hayden era<br />
alla curva uno, per esempio, il sistema pensava che si trovasse<br />
un chilometro più avanti, quindi invece di parzializzare dava piena<br />
potenza, o viceversa. “Oggi è andata un pochino meglio: diciamo<br />
che in gara siamo riusc<strong>it</strong>i a sfruttare il lavoro fatto nelle prove.<br />
Questo è il nostro potenziale, rispetto agli altri GP siamo part<strong>it</strong>i da<br />
una base migliore, abbiamo preparato la gara senza tanti intoppi e<br />
sapevo esattamente cosa aspettarmi dalla moto e dalle gomme.<br />
ho recuperato qualche posizione all’inizio, poi ho girato con un<br />
passo costante in 1’38” basso, ovvero il tempo che ci aspettavamo.<br />
Mi sono anche avvicinato a Bautista, ma non sono riusc<strong>it</strong>o a prenderlo<br />
e ho rallentato. Questo è il punto di partenza: nelle prossime<br />
gare dovrebbe essere un pochino più facile, perché conosco meglio<br />
la moto. Come previsto, oggi perdevo soprattutto nella parte<br />
centrale del tracciato, in 2-3 accelerazioni, ma rispetto al passato<br />
ero più efficace e compet<strong>it</strong>ivo in frenata e in entrata di curva, me<br />
la sono potuta giocare. Con la GP12, tutti i piloti Ducati riescono<br />
a spingere più forte perché il davanti non ti tradisce come faceva<br />
la GP11. Ma, naturalmente, non siamo ancora veloci, ci sono tanti<br />
problemi da risolvere, ma per quello che ho cap<strong>it</strong>o parlando con<br />
Filippo Preziosi (il direttore tecnico di Ducati, NDA) non li risolveremo<br />
con il motore che proveremo domani, bisognerà fare altri<br />
passi. Per il discorso della punzonatura dei motori (6 per l’intera<br />
stagione, NDA) fino a Silverstone (fra tre GP, NDA) non potremo<br />
utilizzarne di nuovi”.<br />
E’ più il rammarico per aver perso tempo o la soddisfazione di<br />
avere finalmente trovato una base sulla quale lavorare.<br />
“E’ più la soddisfazione per aver trovato la strada giusta. Prima utilizzavamo<br />
un assetto diverso perché io e la mia squadra abbiamo<br />
sempre lavorato in un certo modo, che però non andava bene con<br />
questa moto. E’ vero, abbiamo perso un po’ di tempo, ma non è che<br />
nelle prime due gare sarebbe cambiato più di tanto. Adesso, però,<br />
sono soddisfatto perché in gara ho potuto guidare più vicino al lim<strong>it</strong>e:<br />
se non l’ho fatto in precedenza era per un problema tecnico,<br />
non certo mentale”.<br />
08 Maggio<br />
2012<br />
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Sono soddisfatto perché in gara ho potuto<br />
guidare più vicino al lim<strong>it</strong>e: se non l’ho fatto<br />
in precedenza era per un problema tecnico,<br />
non certo mentale<br />
““<br />
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Anno<br />
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Filippo Preziosi risponde ai lettori di<br />
<strong>Moto</strong>.<strong>it</strong>: “Il pilota fa la differenza”<br />
di Giovanni Zamagni | Dopo quanto successo ad hayden, rallentato<br />
dal mal funzionamento del sistema elettronico, molti lettori di <strong>Moto</strong>.<strong>it</strong><br />
si sono scatenati: “ma come, non è più il pilota a guidare?” Ecco la<br />
risposta dell’ingegnere Ducati<br />
Dopo quanto successo<br />
in gara a Nicky hayden,<br />
rallentato dal mal funzionamento<br />
del sistema elettronico,<br />
che pensava che la<br />
moto fosse in un punto quando<br />
era da tutt’altra parte, molti lettori<br />
di <strong>Moto</strong>.<strong>it</strong> si sono scatenati:<br />
28<br />
“ma come, non è più il pilota a guidare?” è stato il commento più<br />
pacato. L’ingegnere Filippo Preziosi, direttore tecnico di Ducati,<br />
spiega cosa è successo e assicura che è sempre il pilota a fare<br />
la differenza. “Tutte le Case motociclistiche che competono nei<br />
GP, “acquisiscono” il circu<strong>it</strong>o e quindi ne conoscono l’altimetria e<br />
il “banking” (pendenza, NDA), sapendo se c’è sal<strong>it</strong>a, discesa, un<br />
piano inclinato o meno. Questa formazione viene passata alla centralina,<br />
per cui quando il pilota dà tutto gas, se, per esempio, sta<br />
percorrendo un tratto in sal<strong>it</strong>a, la moto tende a impennare di più e,<br />
quindi, si decurta una maggior quant<strong>it</strong>à di potenza, se è in discesa<br />
meno. La stessa cosa si fa per il banking delle curve. Questa informazione<br />
viene aggiornata giro dopo giro mediante il passaggio<br />
sul traguardo. All’Estoril ci sono delle caratteristiche particolari:<br />
abbiamo avuto un inconveniente per il quale la centralina pensava<br />
di essere in un punto diverso della pista rispetto a quello dov’era<br />
in realtà e quindi tutte le tarature che erano state fatte dall’elettronico,<br />
seguendo le indicazioni del pilota – per cui il pilota è molto<br />
importante che dia le indicazioni giuste, perché l’elettronico fa le<br />
tarature in base alle sue richieste -, erano completamente fuori<br />
fase. Quindi, ancora una volta, bisogna riconoscere ad hayden la<br />
grande professional<strong>it</strong>à, perché nonostante avesse una moto che<br />
faceva cose non perfette come lui l’aveva messa a punto, ha girato<br />
in tempi ragionevoli, visto l’inconveniente che aveva, portando a<br />
casa dei punti e finendo la gara. Ci dispiace molto per quello che<br />
è successo”. Comunque è sempre il pilota a guidare la moto, se ci<br />
sale Giovanni Zamagni non fa quello che fanno loro… “Se si guarda<br />
quello che fanno i piloti in pista, si vede la differenza!”.<br />
08 Maggio<br />
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“<br />
Se si guarda quello che fanno i piloti in pista,<br />
si vede la differenza!<br />
“<br />
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Filippo Preziosi: “Vogliamo vincere<br />
con Valentino questa sfida”<br />
di Giovanni Zamagni | A Laguna Seca avremo una moto più guidabile.<br />
Lottiamo contro honda e Yamaha, in un campionato che ha fatto fuori<br />
tutte le altre Case<br />
C’era molta attesa alla<br />
Ducati per i test del<br />
dopo GP del Portogallo,<br />
ma la pioggia ha annullato<br />
la giornata di prove – verrà recuperata<br />
ad Aragon il mercoledì<br />
successivo al GP della Catalunya<br />
del 3 giugno -: Filippo<br />
Preziosi spiega cosa avrebbero<br />
30<br />
dovuto testare Valentino Rossi e Nicky hayden e quali sono i programmi<br />
futuri.<br />
Filippo, quanto rovina i piani l’annullamento del test?<br />
“Molto. Diciamo che avevamo sognato una domenica con il bagnato<br />
e un lunedì con l’asciutto, ma è andata esattamente al contrario…<br />
Avevamo delle cose interessanti da provare e dobbiamo<br />
rimandare tutto ai test del Mugello (dopo il GP di Francia del 20<br />
maggio, NDA), già in programma. Non girare oggi ci scombina<br />
tutto dal punto di vista logistico: dovevamo provare soluzione differenti<br />
con Valentino e Nicky e nel caso fossero state pos<strong>it</strong>ive le<br />
avremmo avute disponibili a partire dal terzo motore che useremo<br />
nel GP di Gran Bretagna. I piloti avrebbero provato cose differenti<br />
di motore, di gestione e anche di ciclistica, per poi scambiarsele al<br />
Mugello in funzione dei risultati: così dovremo fare tutto in un test<br />
solo. Si tratta comunque solo del primo passo di una serie di modifiche<br />
pianificate nei tre prossimi test al Mugello (maggio, giugno e<br />
luglio), per migliorare la guidabil<strong>it</strong>à: l’obiettivo è arrivare a Laguna<br />
Seca (a fine luglio, NDA) con un pacchetto funzionante che renda<br />
la moto più gestibile. Stiamo lavorando su diversi aspetti, di cui<br />
alcuni siamo sicuri che produrranno un incremento di guidabil<strong>it</strong>à,<br />
perché sono soluzioni motoristiche standard. Ma bisogna farle e<br />
farle bene e farle funzionare: arriveranno più tardi. Qui avevamo<br />
un motore con più coppia ai bassi regimi e meno potenza in alto,<br />
che avevamo già provato in passato, ma le 1000 attuali hanno già<br />
tantissima coppia a tutti i regimi ed è importante verificare se aumentarla<br />
ulteriormente a scap<strong>it</strong>o della potenza, produce un passo<br />
in avanti nella guidabil<strong>it</strong>à. I motori di quest’anno hanno talmente<br />
tanta coppia che, in realtà, non si apre mai completamente la<br />
farfalla, se non in quinta o sesta marcia: dare ancora più coppia,<br />
può dare o no dei vantaggi. Il test serviva proprio per fare questa<br />
verifica. Dal punto di vista teorico, non ci dovrebbero essere delle<br />
negativ<strong>it</strong>à: potrebbe semplicemente non dare i vantaggi sperati”.<br />
per quanto riguarda la ciclistica, quali erano i test in programma?<br />
“Volevamo fare delle prove di set up con hayden, mentre al Mugello<br />
avremo anche qualche componente nuovo di ciclistica, pensato<br />
per migliorare nelle aree dove siamo più cr<strong>it</strong>ici, ovvero nel grip sul<br />
posteriore, sia nella fase terminale di ingresso che nella prima accelerazione”.<br />
Dopo le dure parole di Valentino Rossi in Qatar, c’è stata una<br />
grande reazione da parte di Ducati.<br />
“La sfida che abbiamo intrapreso prendendo Valentino è molto<br />
difficile, ma noi la vogliamo assolutamente vincere. Le difficoltà<br />
che abbiamo avuto e continuiamo ad avere devono essere uno stimolo<br />
per fare meglio: non ci abbattiamo”.<br />
adesso Valentino usa un assetto defin<strong>it</strong>o “Ducati Style”, simile<br />
a quello di Hayden: perché non è stato usato prima, per esempio<br />
nei test invernali?<br />
“I test invernali sono fatti per mettere la squadra in condizione di<br />
08 Maggio<br />
2012<br />
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<strong>Moto</strong>GP » Prove<br />
provare tutti i set up possibili.<br />
Sforzo grande della Ducati è<br />
stato quello di aver portato a<br />
Sepang, fin dal primo giorno,<br />
una moto nuova, funzionante<br />
e affidabile per fare i test. Poi,<br />
ovviamente, Jeremy Burgess<br />
(defin<strong>it</strong>o da Preziosi “il re del<br />
box”, NDA) e i ragazzi hanno<br />
provato quello che sembrava<br />
più ragionevole in base ai commenti<br />
di Valentino: se uno è una<br />
persona aperta mentalmente,<br />
è pronto a rivedere quello che<br />
ha fatto. Quindi se a un certo<br />
punto sembra ragionevole<br />
provare un set up che dà buoni<br />
frutti con un altro pilota lo si fa:<br />
mi sembra una giusta apertura<br />
mentale anche se non si è<br />
provato quell’assetto durante i<br />
test. Tra l’altro, questo è il set<br />
up che Valentino ha utilizzato<br />
nelle prime gare della scorsa<br />
stagione, non è una nov<strong>it</strong>à assoluta:<br />
sicuramente in questo<br />
GP ha pagato la stabil<strong>it</strong>à tecnica,<br />
anche se le prestazioni non<br />
sono ancora quelle che noi e<br />
Valentino ci aspettiamo, ma ci<br />
si arriva a piccoli passi. Ovviamente<br />
ce la mettiamo tutta e<br />
cerchiamo di lavorare nel modo<br />
più razionale possibile, anche<br />
suddividendo le prove tra i nostri<br />
piloti. Questo è un modo<br />
indispensabile di lavorare per<br />
fare bene, ma da solo non assicura<br />
il successo. Ci stiamo battendo<br />
contro honda e Yamaha,<br />
in un campionato che ha fatto<br />
fuori tutte le altre Case motociclistiche:<br />
l’impresa è comunque<br />
improba!”.<br />
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GP del Portogallo. Dammi un cinque!<br />
di Giovanni Zamagni | Cinque episodi che rendono indimenticabile il<br />
GP del Portogallo: questa volta, purtroppo, è stato veramente difficile<br />
trovarli, perché la <strong>Moto</strong>GP è stata particolarmente noiosa. Eccoli,<br />
comunque, in ordine crescente<br />
CiNQUE: i pRiMi DUE<br />
GiRi Di StoNER<br />
Non possono essere<br />
considerati propriamente spettacolari,<br />
ma in soli due giri Casey<br />
Stoner ha costru<strong>it</strong>o la sua<br />
v<strong>it</strong>toria: alla fine del passaggio<br />
iniziale il suo vantaggio su<br />
Jorge Lorenzo era di 1”063, al<br />
secondo di 1”437, grazie a uno<br />
strep<strong>it</strong>oso 1’37”091 (miglior<br />
giro in gara, il terzo di Lorenzo<br />
in 1’36”909). Lo spettacolo è<br />
come guida.<br />
QUattRo: iL SoRpaSSo Di<br />
ESpaRGaRo<br />
In <strong>Moto</strong>2, alla prima curva del<br />
decimo giro, Pol Espargaro infila<br />
in staccata Johann Zarco e<br />
Marc Marquez: difficilissimo.<br />
32<br />
tRE: StoNER SUL CoRDoLo iNtERNo<br />
La regia ha proposto più volte le riprese rallentate di Casey Stoner<br />
appeso a “trapezio” fuori dalla moto sul cordolo interno e tutto di<br />
traverso: da vedere e rivedere decine di volte.<br />
DUE: ULtiMo GiRo <strong>Moto</strong>3<br />
Avvincente ed emozionante l’ultimo giro della <strong>Moto</strong>3, con Sandro<br />
Cortese e Maverick Vinales vicinissimi, con l’aggiunta dei doppiati<br />
nell’ultima curva. L’ha spuntata Cortese, accusato però da Vinales<br />
di essere stato scorretto, non tanto sul rettilineo del traguardo,<br />
dove Sandro ha cambiato repentinamente traiettoria per non farsi<br />
prendere la scia, quanto di una entrata troppo decisa nelle prime<br />
curve.<br />
UNo: ULtiMo GiRo <strong>Moto</strong>2<br />
Marc Marquez e Pol Espargaro si odiano e per questo la loro sfida<br />
ravvicinata che valeva la v<strong>it</strong>toria è stata ancora più carica di tensione.<br />
Nelle prime quattro curve del passaggio finale si sono passati<br />
quattro volte, con Espargaro che ha poi tentato il tutto per tutto<br />
alla esse in sal<strong>it</strong>a finendo però lungo: bravissimi entrambi.<br />
08 Maggio<br />
2012<br />
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<strong>Moto</strong>GP » Prove<br />
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GP di Spagna. L’analisi di Maio Meregalli<br />
di Giovanni Zamagni | Maio Meregalli, team manager Yamaha,<br />
commenta per <strong>Moto</strong>.<strong>it</strong> il GP di Spagna<br />
«E’ stato un fine settimana<br />
abbastanza difficile<br />
per la messa a punto<br />
delle moto, con tre turni su<br />
quattro bagnati.<br />
Fortunatamente avevamo provato<br />
qui a marzo e questo ci ha<br />
comunque permesso di essere<br />
protagonisti con Lorenzo: con<br />
lui avremmo dovuto azzardare<br />
la gomma dura davanti, perché<br />
con la morbida ha dovuto mollare<br />
negli ultimi giri. Con Spies,<br />
invece, abbiamo avuto qualche<br />
difficoltà».<br />
34<br />
Cosa sta succedendo a Ben Spies?<br />
«Stiamo cercando di capirlo anche noi.<br />
Gli mancava confidenza sull’anteriore, specie nei curvoni veloci.<br />
Abbiamo lavorato parecchio, cercando di dargli quel carico che<br />
cercava, ma forse abbiamo esagerato e siamo andati dall’altra parte.<br />
E’ strano: non era reduce da una brutta caduta, ma fin dall’inizio<br />
non aveva fiducia con l’anteriore. Sappiamo cosa fare e in Portogallo,<br />
nel primo turno di libere, proveremo una diversa messa a punto,<br />
sperando sia la soluzione del problema».<br />
Ci si aspettava una sfida Lorenzo-pedrosa, invece è stato un<br />
duello Stoner-Lorenzo: sorpreso dalla prestazione di Casey?<br />
«Sì. Stoner ha fatto una gran gara e gli faccio i complimenti. Ma<br />
penso che se Lorenzo avesse avuto la dura, poteva finire diversamente».<br />
Si può dire che tecnicamente, Honda e Yamaha si equivalgono?<br />
«Direi di sì. Nel complesso mi sembrano ugualmente compet<strong>it</strong>ive».<br />
Grande prestazione di Cal Crutchlow con una Yamaha satell<strong>it</strong>e:<br />
cosa ne pensi?<br />
«Cal è un pilota veloce, aggressivo: nelle prime due gare è migliorato<br />
parecchio. Qui si è dimostrato rapido sull’asciutto, sul bagnato,<br />
in ogni condizione: il giudizio è davvero molto pos<strong>it</strong>ivo».<br />
Cosa pensi della Ducati?<br />
«hayden è part<strong>it</strong>o in prima fila, gli altri più indietro, ma con il passare<br />
dei giri anche Nicky ha dovuto rallentare, non so perché. Da una<br />
parte sembra che migliorino, dall’altra che peggiorino».<br />
Chiudiamo con il vinc<strong>it</strong>ore della <strong>Moto</strong>3 Romano Fenati.<br />
«Fenati Fenomeno! E’ solo alla sua seconda gara di mondiale e sta<br />
08 Maggio<br />
2012<br />
Anno<br />
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Numero<br />
60<br />
<strong>Moto</strong>GP » Prove<br />
Stoner ha fatto una gran gara e gli faccio i<br />
complimenti. Ma penso che se Lorenzo avesse avuto<br />
la dura, poteva finire diversamente<br />
““<br />
»»<br />
»<br />
facendo qualcosa di impressionante.<br />
Nel nostro team ci sono<br />
tante persone non <strong>it</strong>aliane e<br />
non sapevano nemmeno chi<br />
fosse e tutti hanno detto: impressionante!<br />
Non ha esperienza, ma con<br />
le condizioni difficili di Jerez è<br />
stato l’unico a non sbagliare,<br />
dando 30 secondi al secondo.<br />
Tanto di cappello: è assolutamente<br />
un pilota da prendere in<br />
considerazione per il futuro. E’<br />
presto, è solo la seconda gara,<br />
ma bisogna solo fargli i complimenti».<br />
35
GP di Spagna<br />
Le foto più belle di Jerez<br />
Pioggia e maltempo hanno reso Jerez in un GP imprevedibile.<br />
Il verdetto della pista è stato invece, ancora una volta, il più ovvio.<br />
Ecco le foto più emozionanti del weekend spagnolo<br />
36 37
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“Quel Fenati è un pilota nuovo modello”<br />
di Nico Cereghini | In tanti anni ne ho visti di buoni, però mai uno così:<br />
veloce, naturale, reattivo, lucido. E soprattutto tranquillo come se<br />
andasse a fare un raduno con gli amici. Nessuno dei grandi mi è<br />
apparso così<br />
Ciao a tutti! Quando Rossi<br />
vinceva la sua prima<br />
gara mondiale in 125,<br />
a Brno nell’agosto del ’96, Romano<br />
Fenati compiva sei mesi<br />
di v<strong>it</strong>a. E domenica scorsa a<br />
Jerez eccolo trionfare anche lui<br />
nella stessa classe, diventata<br />
nel frattempo <strong>Moto</strong>3, e addir<strong>it</strong>tura<br />
alla seconda occasione e<br />
non all’undicesima come fece<br />
Valentino. Due fenomeni, certo:<br />
due marchigiani, due piloti<br />
eccezionali fin dai primi passi<br />
tra i grandi. Ed è bello che Romano vinca proprio quando Vale sta<br />
purtroppo arrancando. Naturalmente io confido che anche Rossi<br />
torni a primeggiare, e possibilmente con la Ducati; ma intanto una<br />
giornata come quella che abbiamo appena vissuto ci dà il senso<br />
delle cose che passano ma non per questo finiscono del tutto, e<br />
anzi sono capaci di ripetersi per scaldarci il cuore. Fenati, che Guido<br />
Meda ha battezzato simpaticamente “il cinghialotto” per il suo<br />
fisico compatto, ha dominato una gara difficilissima, una corsa che<br />
molti piloti ben più scafati di lui hanno clamorosamente buttato in<br />
voli spettacolari e per fortuna incruenti. Era dura, guidare sull’asciutto<br />
con tante pozzanghere rimaste bagnate, e invece Romano,<br />
sereno come fosse al <strong>Moto</strong>raduno della Futa con una Vespettacodice,<br />
se ne andava via pul<strong>it</strong>o ma con un passo irresistibile, fino<br />
a guadagnare un incredibile vantaggio superiore al mezzo minuto.<br />
In quarant’anni di corse non avevo ancora visto un soggetto così.<br />
Di lui mi colpiscono tre qual<strong>it</strong>à: la lucid<strong>it</strong>à da veterano, sorprendente<br />
anche per i suoi stessi colleghi della <strong>Moto</strong>GP, come Rossi<br />
e il Dovi; poi la rapid<strong>it</strong>à delle reazioni, che lo ha salvato domenica<br />
quando la moto gli è part<strong>it</strong>a dietro più di una volta e lui l’ha ripresa<br />
in un attimo; e infine la naturalezza con la quale fa e dice le cose.<br />
Imperturbabile. Alla prima curva Romano ha superato almeno sette<br />
piloti su una linea tutta esterna, una traiettoria che ha segu<strong>it</strong>o<br />
soltanto lui. L’avevi studiata prima? Gli ho domandato nel dopogara.<br />
“No, ho chiuso gli occhi ed è andata bene” ha risposto. E io non<br />
so dire se davvero è sincero. Perché così appare, effettivamente.<br />
Tutti voi che l’avete sent<strong>it</strong>o nelle interviste in tivù potete confermarlo.<br />
Però non è certo uno sprovveduto, e anzi mi pare abbastanza<br />
sveglio da aver cap<strong>it</strong>o che è meglio non raccontare mai tutta la<br />
ver<strong>it</strong>à. Specie ai giornalisti.<br />
Mi ricorda un po’ il Capirossi dei primi anni Novanta, che era furbo<br />
anche a quell’età. Certamente non ha nulla della spavalderia del<br />
giovane Biaggi che si fece un boccone di Chili e Reggiani, o di Valentinik<br />
che scarrozzava la bambola Skiffer sull’Aprilia 125 al Mugello.<br />
E nemmeno ha l’aria sicura di Ago o di Roberts. Per dire dei<br />
fenomeni. E’ semplicemente tranquillo, consapevole, un modello<br />
nuovo. E se questa è la nuova generazione che avanza, allora devo<br />
dire che mi piace molto.<br />
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08 Maggio<br />
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In quarant’anni di corse non avevo ancora visto un<br />
soggetto così<br />
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08 Maggio<br />
2012<br />
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La vignetta di Nico Cereghini dedicata<br />
a Romano Fenati e Valentino Rossi<br />
Solo Nico ha potuto assistere a questo scambio di idee tra<br />
i due talenti <strong>it</strong>aliani che il mondo ci invidia, chi più chi meno...<br />
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Anno<br />
02<br />
Numero<br />
60<br />
<strong>Moto</strong>GP » Prove
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L’esempio spagnolo per far crescere i giovani<br />
talenti <strong>it</strong>aliani<br />
Molti di voi ricordano le bagarre in pista e la verve ai box<br />
di Ezio Gianola. Il pilota lecchese è stato un grande protagonista<br />
delle piccole cilindrate del <strong>Moto</strong>mondiale negli anni ’80 e ’90. Nel<br />
1985 terminò il Mondiale Classe 125 in quarta posizione in sella<br />
alla Garelli, in squadra con Fausto Gresini. Passò poi alla honda,<br />
con cui giunse secondo nel Mondiale del 1988, dietro alla Derbi<br />
di Jorge Martínez e con due v<strong>it</strong>torie di GP (Germania e Gran Bretagna).<br />
Nel 1989 Ezio vinse ancora due GP (Giappone e Nazioni),<br />
terminando al terzo posto il Mondiale della 125. Nel 1990 il lecchese<br />
lasciò la honda per la Derbi, ma non ottenne punti iridati. Nel<br />
1992 finì il Mondiale 125 al quarto posto, collezionando ben quattro<br />
v<strong>it</strong>torie (Italia, Europa, Olanda e Francia). Il 1993 fu la sua ultima<br />
stagione di gare nel <strong>Moto</strong>mondiale, che chiuse al dodicesimo<br />
posto con la honda 125. Dal 2008 Ezio si occupa di management<br />
sportivo con una sua società. E proprio questa nuova attiv<strong>it</strong>à l’ha<br />
portato a collaborare con la Federazione <strong>Moto</strong>ciclistica Italiana. A<br />
Gianola va riconosciuto l’importante mer<strong>it</strong>o di aver contribu<strong>it</strong>o a<br />
cambiare le regole e a portare in Italia le gare della PreGP 125, una<br />
categoria emergente che in Spagna negli ultimi anni ha sfornato i<br />
grandi talenti che oggi spopolano nelle varie classi del <strong>Moto</strong>mondiale.<br />
La PreGP 125 si pone infatti a metà strada tra la SP 125 (la<br />
vecchia Sport Production, che ha dato i natali sportivi ai vari Rossi,<br />
08 Maggio<br />
2012<br />
Anno<br />
02<br />
Ezio Gianola: “Vi dico come ho scoperto<br />
Romano Fenati. E ne arriveranno altri!”<br />
di Andrea Perfetti | L’ex campionissimo delle piccole cilindrate,<br />
ora coordinatore FMI, ci racconta da dove arriva il giovane talento,<br />
che proprio Ezio ha voluto nel Team Italia. Non è il solo, altri ragazzini<br />
promettono molto bene<br />
Numero<br />
60<br />
<strong>Moto</strong>GP » Prove<br />
Melandri e Biaggi) e la specialistica<br />
e costosa GP 125. Rispetto<br />
alla SP 125 (che impiega<br />
moto sin troppo grandi per i<br />
14enni, e prive delle regolazioni<br />
tipiche di una moto da corsa),<br />
la PreGP alza il livello e mette<br />
i giovani talenti nella condizione<br />
di approcciare la futura GP<br />
125 (o la <strong>Moto</strong>3) del Mondiale<br />
con meno soggezione e con la<br />
possibil<strong>it</strong>à di vincere da sub<strong>it</strong>o.<br />
Proprio come ha fatto Romani<br />
Fenati.<br />
L’intervista a Ezio Gianola<br />
Ezio, come sei arrivato a Romano<br />
Fenati?<br />
«Facciamo un passo indietro.<br />
Dal 2009 porto avanti un mio<br />
progetto personale, che mi<br />
vede impegnato coi giovani<br />
piloti più forti. ho cominciato<br />
a portarli a correre in Spagna,<br />
44 45<br />
»»<br />
»
nella PreGP 125, in sella a moto<br />
da 35 cavalli che superano i 180<br />
km/h e sono molto formative<br />
per i 14enni. Inoltre là corrono<br />
sulle piste del Mondiale, imparano<br />
alla svelta. Da sub<strong>it</strong>o<br />
ho visto che i nostri piloti non<br />
avevano niente da invidiare agli<br />
spagnoli, anzi spesso li bastonavano<br />
sulle loro piste».<br />
E allora hai coinvolto la FMi.<br />
«Esatto. ho proposto ad Alfredo<br />
Mastropasqua della FMI di<br />
ricreare il Team Italia, appoggiandoci<br />
al team Gabrielli. Col<br />
supporto della Federazione siamo<br />
riusc<strong>it</strong>i a fare un bel lavoro<br />
sui giovani, che sta dando i primi<br />
risultati. Fenati è forte, ma<br />
ci sono altri giovani che stanno<br />
venendo su bene. Penso in particolare<br />
a Niccolò Antonelli».<br />
perché la Spagna ha sfornato<br />
così tanti campioni negli ultimi<br />
10 anni?<br />
«In Spagna a 14 anni guidano<br />
una moto da GP e a 16 sono<br />
pronti per il Mondiale! ho cercato<br />
di portare in Italia questo<br />
approccio, abbiamo inser<strong>it</strong>o i<br />
migliori giovani nel Team Italia<br />
proprio per farli crescere rapidamente<br />
con le moto giuste.<br />
Abbiamo imparato molto dagli<br />
spagnoli.<br />
Nel loro campionato PreGP ti<br />
confronti non a caso coi migliori<br />
talenti di 14/16 anni provenienti<br />
da ogni parte del mondo<br />
(Giappone, Inghilterra, Australia,<br />
USA e ora anche Italia). E,<br />
se sei forte lì, sei già pronto per<br />
46<br />
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il <strong>Moto</strong>mondiale. Ce lo dimostra proprio Romano Fenati».<br />
Cosa si può fare in <strong>it</strong>alia?<br />
«Abbiamo portato la PreGP in Italia, per far correre i giovani sui<br />
nostri circu<strong>it</strong>i che sono anche più belli di quelli spagnoli. Misano,<br />
il Mugello, Vallelunga sono palestre incredibili per i ragazzi, che<br />
vengono segu<strong>it</strong>i da me e da altri ex del Mondiale, come Romboni,<br />
Locatelli e Migliorati».<br />
Ci sono altri giovani in grado di ottenere grandi risultati a breve?<br />
«Sì. Oltre ad Antonelli, ci sono altri ragazzini velocissimi, come<br />
Mazzola, Rinaldi, Pagliani e Fuligni (questi ultimi tre inser<strong>it</strong>i nel<br />
Team Italia gest<strong>it</strong>o da Gabrielli). Il mio lavoro è di coordinatore:<br />
li seguo e cerco di farli crescere nel migliore dei modi, sia in pista<br />
che ai box. Devono formarsi anche il carattere. ho creato anche<br />
una mia squadra, la GT Racing, per aiutare Simone Mazzola, un<br />
ragazzino che ha del talento e può fare molto bene».<br />
Non trovi che ci sia troppa pressione su questi ragazzi? penso<br />
a Fenati, ma anche ad antonelli.<br />
«Sì, sia da parte dei media che delle stesse famiglie che stanno<br />
loro troppo addosso. E hanno richieste eccessive, sono pur sempre<br />
degli adolescenti. Per questo li seguiamo nel modo migliore<br />
possibile, avvalendoci con la FMI dei migliori professionisti del<br />
CONI. I piloti hanno delle tabelle di allenamento che devono seguire<br />
anche a casa, noi mon<strong>it</strong>oriamo tutto. Poi sul campo di gare li<br />
assistiamo nei box insieme al team. E lasciamo fuori i gen<strong>it</strong>ori. Cerchiamo<br />
di fare in modo che resti lo spazio necessario allo studio, in<br />
particolare devono imparare l’inglese. È fondamentale».<br />
Su quali campi ti rechi per scoprire i nuovi talenti?<br />
«Come tecnico federale vado a vedere sia la PreGP che la minimoto.<br />
Ma è la prima che dà i riferimenti migliori. Abbiamo accantonato<br />
la SP 125 che ormai non è più una scuola adeguata, guardiamo<br />
alla PreGP. Qui sta crescendo bene il piccolo Bulega, pensare che<br />
suo padre Davide correva con me! C’è un bel ricambio alle porte».<br />
Quali sono le difficoltà maggiori che incontri?<br />
«Il problema maggiore sono i soldi. Di giovani bravi ce ne sono, ma<br />
pochissimi hanno le possibil<strong>it</strong>à di correre. Dobbiamo aiutarli noi.<br />
Ora si parla, giustamente, di Fenati, ma dietro c’è un grandissimo<br />
lavoro per aiutarli, supportarli e portarli agli alti livelli di un Mondiale».<br />
passiamo alla <strong>Moto</strong>3. Come la vedi, tu che sei uno dei grandi<br />
specialisti delle piccole cilindrate?<br />
«La <strong>Moto</strong>3 è molto formativa. È giusto che affianchi la GP 125, perché<br />
hanno prestazioni molto vicine. Ora la 125 è di poco superiore,<br />
ma è a fine sviluppo, mentre le <strong>Moto</strong>3 hanno grandi margini di miglioramento».<br />
parlaci di Romano, che tipo è?<br />
«È un ragazzo in gamba. Non dice parolacce, sa ascoltare, non ha<br />
gesti di stizza. Gli siamo stati vicino per aiutarlo a crescere. Fenati<br />
ha fatto la scuola honda hIRP, dove ha ricevuto una buona formazione<br />
e ha imparato le prime regole di comportamento. Agli inizi<br />
aveva un carattere un po’ “caldo”. Gli ho fatto da maestro, sono<br />
stato duro su certe cose per aiutarlo a comportarsi nel modo giusto<br />
dentro e fuori la pista. ho passato molto tempo con lui, anche<br />
in trasferta. E ci siamo divert<strong>it</strong>i tanto, una condizione fondamentale<br />
quando hai solo 14 anni».<br />
08 Maggio<br />
2012<br />
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Anno<br />
02<br />
Numero<br />
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<strong>Moto</strong>GP » Prove<br />
47
SpECiaLE SUpERBiKE<br />
IL GRAN PREMIO<br />
DI MONZA<br />
48 49
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Annullata per motivi di sicurezza<br />
gara uno a Monza<br />
di Carlo Baldi | Part<strong>it</strong>a su pista asciutta la gara è stata interrotta con<br />
la bandiera rossa per la pioggia. Sulla linea di partenza della seconda<br />
parte della gara è arrivata la decisione di Infront di annullare la gara<br />
50<br />
La prima manche di Monza SBK è stata annullata per motivi<br />
di sicurezza. La gara aveva regolarmente preso il via su<br />
pista asciutta, ma sotto un cielo scuro che non prometteva<br />
nulla di buono. La pista era in gran parte asciutta ma con qualche<br />
chiazza bagnata, come quella che nel giro di ricognizione ha trad<strong>it</strong>o<br />
A<strong>it</strong>chison, caduto all’usc<strong>it</strong>a dalla parabolica. Al via il più veloce<br />
era Sykes segu<strong>it</strong>o da Guintoli, Melandri e Checa con Biaggi ottavo.<br />
Il primo colpo di scena al termine del primo giro quando Melandri<br />
cadeva sempre all’usc<strong>it</strong>a della parabolica, nello stesso punto<br />
dove era caduto A<strong>it</strong>chison. In un solo giro Checa perdeva quattro<br />
posizioni a favore delle due Aprilia di Laverty e Biaggi che si piazzavano<br />
al terzo e quarto posto, mentre un velocissimo Fabrizio era<br />
terzo. Con la pista quasi asciutta tutti i piloti avevano optato per le<br />
gomme slick e non appena la pioggia ha iniziato a bagnare il tracciato<br />
brianzolo, sempre in parabolica, sono caduti in tre : Salom,<br />
hopkins e Gadea. Gara sospesa con la bandiera rossa e nuovo via<br />
previsto dopo pochi minuti. Rientrati pista per la seconda parte<br />
della gara, i piloti non salivano sulle loro moto ma si mettevano a<br />
discutere se fosse il caso di prendere il via, visto che ora la pista<br />
era esattamente nelle stesse condizioni di ieri in Superpole.<br />
Per valutare le condizioni del tracciato alcuni piloti effettuavano<br />
un giro di pista in automobile assieme agli incaricati Infront e si<br />
constatava che in alcuni punti la pista era molto bagnata e sarebbe<br />
stato pericoloso percorrerli con le gomme slick. In particolare<br />
la curva de Serraglio, a metà tra la seconda di Lesmo e la variante<br />
Ascari, era completamente bagnata e proprio in quel punto<br />
entrambi i lati sono circondati dal guard rail. A quel punto quindi<br />
paolo Ciabatti di Infront Paolo Ciabatti di Infront comunicava la<br />
08 Maggio<br />
2012<br />
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Anno<br />
02<br />
Numero<br />
60<br />
Superbike » Prove<br />
decisione della Direzione di<br />
gara di annullare defin<strong>it</strong>ivamente<br />
la gara. Proprio in quel<br />
momento però ricominciava<br />
a piovere molto forte e alcuni<br />
piloti e meccanici Ducati restavano<br />
in p<strong>it</strong>a sino all’ultimo nella<br />
speranza che la decisione venisse<br />
rivista alla luce delle nuove<br />
condizioni della pista, ormai<br />
completamente bagnata.<br />
Checa (ascolta la sua intervista)<br />
r<strong>it</strong>eneva ad esempio che in<br />
quelle condizioni si sarebbe potuto<br />
prendere il via, ma di fatto<br />
tutti nei box guardando il cielo<br />
per vedere cosa si farà in gara<br />
due, la cui partenza è prevista<br />
alle ore 15,30.<br />
51
Si sono disputate oggi a<br />
Monza le due gare più<br />
corte della storia della<br />
Superbike. Se la prima era<br />
stata di soli tre giri, ed era poi<br />
stata annullata per la pioggia,<br />
la seconda è durata solo otto<br />
giri prima che la pioggia la interrompesse<br />
e che la Direzione<br />
di gara decidesse che per oggi<br />
poteva bastare così. Nessuna<br />
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Sykes vince la gara di Monza<br />
di Carlo Baldi | Sykes domina l’unica gara della Superbike<br />
disputata oggi a Monza. Podio tutto inglese con haslam e Laverty.<br />
Gara considerata conclusa dopo soli otto giri. Quarto posto per<br />
Melandri e quinto per Biaggi<br />
52<br />
ulteriore partenza. Gara conclusa e punteggio dimezzato. Il giro di<br />
ricognizione, che in gara uno aveva tolto di mezzo A<strong>it</strong>chison, caduto<br />
alla parabolica, nella seconda manche ha escluso due dei protagonisti<br />
delle prove : Michel Fabrizio e il poleman Sylvain Guintoli.<br />
Le loro moto si sono fermate durante il terzo giro di ricognizione,<br />
quello r<strong>it</strong>enuto necessario da alcuni piloti che, come Checa (ascolta<br />
la sua intervista), speravano che nel frattempo si potessero<br />
asciugare due curve che erano ancora umide per la pioggia caduta<br />
poche ore prima. Una volta che la gara aveva finalmente avuto inizio<br />
(ridotta a 16 giri dai tre giri di ricognizione) abbiamo assist<strong>it</strong>o<br />
ad un netto dominio di Sykes che, part<strong>it</strong>o come un fulmine dalla<br />
prima fila, ha concluso con quasi dieci secondi di vantaggio sul<br />
gruppo degli insegu<strong>it</strong>ori dove si sono dati battaglia haslam, Laverty,<br />
Melandri, Biaggi e Rea che hanno concluso nell’ordine. La gara<br />
è vissuta sullo spettacolo offerto da questi cinque piloti che si sono<br />
affrontati a colpi di staccate al lim<strong>it</strong>e e di carenate nelle strette varianti<br />
dell’autodromo lombardo. Leggermente staccati da questo<br />
gruppo di piloti, tutti con moto a quattro cilindri, si sono classificate<br />
le prime due bicilindriche Ducati di Checa e Giugliano, che<br />
hanno preceduto Smrz e Badovini. Undicesimo posto per Aoyama<br />
davanti all’Aprilia di Davies e alle Ducati di Berger e Zanetti. L’unica<br />
Suzuki rimasta in gara era quella di Camier visto che hopkins,<br />
caduto al terzo ed ultimo giro della prima manche, aveva riportato<br />
una piccola frattura al piede ed aveva prefer<strong>it</strong>o non prendere il<br />
via nella seconda. Stessa sorte per Salom che era caduto assieme<br />
all’americano ed ha riportato una lussazione alla spalla sinistra. Il<br />
suo compagno di squadra Mercado ha chiuso al sedicesimo posto<br />
davanti a Canepa ancora dolorante per la frattura alla tibia e la<br />
rottura del legamento della caviglia. Oltre a hopkins e Salom non<br />
hanno preso il via anche i doloranti Gadea e A<strong>it</strong>chison. Li rivedremo<br />
tutti quattro in pista la settimana prossima a Donington.<br />
08 Maggio<br />
2012<br />
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Anno<br />
02<br />
Numero<br />
60<br />
Superbike » Prove<br />
53
La Superbike domenica ha<br />
vissuto a Monza uno dei<br />
suoi momenti più difficili,<br />
con l’annullamento della prima<br />
manche e la sospensione defin<strong>it</strong>iva<br />
della seconda dopo soli<br />
otto giri. Le cr<strong>it</strong>iche non sono<br />
mancate non solo dall’esterno<br />
del circus della Superbike, ma<br />
anche dal proprio interno. Alcuni<br />
dei fatti li conosciamo già e<br />
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Cronaca di una domenica annunciata<br />
di Carlo Baldi | La Superbike a Monza ha vissuto una delle sue<br />
giornate più difficili. Analizziamo nel dettaglio quanto è successo<br />
e valutiamo il comportamento dei protagonisti<br />
54<br />
ve li abbiamo raccontati nei nostri articoli precedenti. Ora cerchiamo<br />
di approfondirli per comprendere cosa ha portato la Superbike<br />
a vivere una domenica strana, quasi surreale. Per comprendere<br />
quanto accaduto la domenica bisogna fare un passo indietro e<br />
andare alla Superpole di sabato che ai più attenti, ed a quelli che<br />
avevano esaminato le previsioni meteo, aveva fatto prevedere cosa<br />
ci si poteva aspettare nella giornata successiva. Pista mai completamente<br />
asciutta, difficilissima scelta delle gomme, gomme rain<br />
che (ovviamente) si sbriciolavano sul lunghissimi ed asciutti rettilinei,<br />
piloti che rientravano sbigott<strong>it</strong>i ai box incerti sul da farsi. In<br />
quel frangente, la v<strong>it</strong>toria, cioè la Superpole, era andata a Guintoli,<br />
a colui che (da sempre esperto della pioggia e forte dell’esperienza<br />
accumulata in passato nel piovoso Br<strong>it</strong>ish Superbike) aveva interpretato<br />
nel migliore dei modi lo stato della pista nel momento decisivo,<br />
vale a dire a pochi minuti dal termine dell’ultima sessione. Ma<br />
cosa sarebbe successo in gara quando lo stato della pista in caso di<br />
pioggia, sarebbe stato da valutare non più in pochissimi minuti, ma<br />
nell’arco dei venti/venticinque della gara? Se l’incogn<strong>it</strong>a meteo/<br />
gomme/pista si fosse presentata anche per le gare cosa sarebbe<br />
successo? La domanda se la sono posta ovviamente anche i team<br />
e la Infront, che si sono riun<strong>it</strong>i sabato sera, assieme alla Pirelli, per<br />
decidere come comportarsi nella giornata successiva. La Pirelli ha<br />
annunciato che, per cercare di dotare i piloti di un’ulteriore scelta<br />
nel caso di pista bagnata o in condizioni miste, avrebbe portato<br />
l’indomani ad ogni pilota una gomma posteriore SC0 intagliata. La<br />
SC0 è una gomma dal profilo largo (196 pollici anziché 193) dotata<br />
di una sezione centrale appos<strong>it</strong>amente rinforzata per resistere alle<br />
enormi sollec<strong>it</strong>azioni causate dai rettilinei e dalle staccate di Monza<br />
che mettono a dura prova la parte centrale delle gomme. Proprio<br />
quella parte che in Superpole si staccava a pezzi dalle gomme<br />
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rain, che dispongono invece di una parte centrale morbida, proprio<br />
per consentire un buon grip sul bagnato. Questa soluzione non<br />
sembra però aver convinto tutte le squadre, visto che molte hanno<br />
dichiarato con fermezza che, in caso di pioggia f<strong>it</strong>ta, avrebbero r<strong>it</strong>irato<br />
i propri piloti. Tra queste <strong>BMW</strong> ed honda. Purtroppo il giorno<br />
dopo il meteo non è migliorato. Anzi, è sembrato quasi prendersi<br />
gioco dei piloti, degli organizzatori e del pubblico. La prima gara ha<br />
preso il via con una pista umida, asciutta solo in alcuni punti. Non<br />
stava piovendo. Questo ha indotto tutti i piloti al scegliere coperture<br />
slick. Però già nel giro di ricognizione A<strong>it</strong>chison è volato via<br />
nello stesso punto dove poi, in gara nel primo giro, sarebbe caduto<br />
Melandri. Al terzo passaggio ha ripreso a piovere e sono sub<strong>it</strong>o caduti,<br />
sempre in parabolica, Salom, hopkins e Gadea. Gara sospesa<br />
con la bandiera rossa. Pochi minuti dopo la pioggia cessava. I piloti<br />
si schieravano sulla linea di partenza per riprendere la manche<br />
interrotta mentre la pista si stava piano piano asciugando. I piloti<br />
però nel giro di ricognizione si accorgevano che alcune curve erano<br />
ancora bagnate e la partenza veniva quindi r<strong>it</strong>ardata. Dalla p<strong>it</strong><br />
line partivano due automobili con a bordo alcuni piloti ed incaricati<br />
Infront tra i quali Paolo Ciabatti (SBK Project leader) che percorrevano<br />
alcuni giri di pista per valutarne lo stato. Tornati sulla linea<br />
di partenza, ascoltati ovviamente i piloti (tra i quali Checa, Biaggi<br />
e Rea) Infront decideva di annullare defin<strong>it</strong>ivamente la gara. Non<br />
passava neppure un minuto e la pioggia tornava a cadere molto<br />
f<strong>it</strong>ta. Una vera beffa perché a quel punto alcuni team e piloti Ducati<br />
non volevano più lasciare la griglia in quanto r<strong>it</strong>enevano che con la<br />
pioggia battente si potesse correre utilizzando gomme rain e che<br />
quindi si potesse regolarmente disputare una wet race. Ma ormai<br />
la decisione era stata presa e la gara annullata. La s<strong>it</strong>uazione non<br />
cambiava per gara due. Pista in parte asciutta ma con larghe zone<br />
bagnate. Due giri di ricognizione non bastavano per far decidere i<br />
piloti e ne veniva effettuato un terzo. Dopo di che tutti (a parte Fabrizio<br />
e Guintoli che si erano fermati lungo il tracciato per problemi<br />
tecnici) prendevano il via con gomme slick. La gara era dominata<br />
da Sykes che girava come se la pista fosse asciutta, ma nel corso<br />
del nono giro riecco la pioggia. La Direzione di gara non attendeva<br />
che le cadute certificassero le mutate condizioni del tracciato e sospendeva<br />
anche la seconda gara con la bandiera rossa. A questo<br />
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Superbike » Prove<br />
punto però decideva di non farla<br />
riprendere, ma essendo stati<br />
percorsi la metà dei giri previsti,<br />
la considerava terminata<br />
al compimento dell’ottavo giro<br />
con l’assegnazione della metà<br />
del punteggio. Chiar<strong>it</strong>o cosa sia<br />
effettivamente successo sabato<br />
e domenica, prendiamo ora<br />
in esame nell’ordine : Pirelli, Infront,<br />
i piloti, la pista di Monza e<br />
il pubblico.<br />
pirelli<br />
Giorgio Barbier aveva dichiarato<br />
sabato che non esisteva una<br />
gomma in grado di essere utilizzata<br />
con sicurezza a Monza nel<br />
caso che la pista fosse bagnata<br />
57
solo in parte. Siamo d’accordo<br />
con lui, visto che pensiamo<br />
sia impossibile preparare una<br />
gomma che possa resistere al<br />
calore ed alle tremende veloc<strong>it</strong>à<br />
e frenate dei rettilinei della<br />
pista di Monza e che nello stesso<br />
tempo sia anche abbastanza<br />
morbida da consentire un<br />
buon grip nei curvoni bagnati.<br />
Perché queste erano le condizioni<br />
a Monza. I lunghissimi<br />
rettilinei si asciugavano prima<br />
delle curve, dove gli alberi impedivano<br />
al (pallido) sole di<br />
asciugare l’asfalto. Le gomme<br />
intermedie non sono mai state<br />
nemmeno prese in considerazione<br />
dai piloti, in quanto<br />
non sono in grado di garantire<br />
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l’aderenza necessaria per andare forte sul misto. Però ovviamente<br />
Pirelli conosce benissimo la pista lombarda, tanto da aver preparato<br />
per questo round della Superbike, particolari gomme slick con<br />
caratteristiche molto particolari, adatte a resistere alle alte temperature<br />
ed alle incredibili veloc<strong>it</strong>à di Monza. Perché non ha posto<br />
la stessa attenzione anche alle gomme rain? Perché la proposta di<br />
intagliare la SC0 non è stata valutata nei giorni precedenti, magari<br />
testandola nella gara del CIV corsa la settimana prima in condizioni<br />
meteo molto simili a quelle che si sono poi verificate in Superbike?<br />
Proporre una soluzione al sabato sera per la domenica mattina è<br />
chiaro che non ha convinto i piloti che di fatto non hanno mai preso<br />
in considerazione l’utilizzo delle SC0 intagliate.<br />
infront<br />
Per tutto il weekend Infront ha responsabilmente messo al primo<br />
posto la sicurezza dei piloti. Nei momenti cr<strong>it</strong>ici ha cercato di<br />
ascoltare il parere sia delle squadre che dei rider e lo prova la riunione<br />
di sabato sera ed il dialogo con i piloti stessi sulla linea di partenza,<br />
cercando di far fronte a s<strong>it</strong>uazioni delicate quanto mutevoli.<br />
La prima gara è stata sospesa in quanto i piloti non si sentivano<br />
sicuri ed avevano accertato che alcune curve erano ancora bagnate.<br />
Per quanto riguarda poi la decisione di concludere la seconda<br />
gara all’ottavo giro senza tornare in pista per i restanti otto giri<br />
bagnati, pensiamo sia figlia della riunione di sabato di cui sopra,<br />
durante la quale molti i team hanno apertamente dichiarato di non<br />
voler correre in caso di pioggia. Va anche detto che questo inizio<br />
di campionato non è stato certo dei migliori e che ovviamente<br />
sulle decisioni della Infront hanno pesato – giustamente – i gravi<br />
incidenti di Phillip Island e di Imola, oltre alle molte cadute nel<br />
precedente appuntamento di Assen dove McCormick ha rischiato<br />
grosso. Se si fosse rischiato e fosse successo qualcosa di grave – e<br />
le condizioni della pista lo facevano presagire – ora staremmo parlando<br />
di ben altro. L’unica accusa che si può muovere ad Infront è<br />
quella di aver inser<strong>it</strong>o ancora la pista di Monza nel calendario della<br />
Superbike, ma di questo parliamo più avanti.<br />
i piloti<br />
I duri della Superbike sono diventati femminucce? Certamente<br />
no. Sono rimasti dei tipi tosti, ma sono pur sempre essere umani.<br />
Un conto è rischiare ed un conto è essere sconsiderati. I piloti<br />
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2012<br />
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Anno<br />
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Superbike » Prove<br />
rischiano la v<strong>it</strong>a in pista, ma<br />
lo fanno quando esistono le<br />
giuste condizioni di sicurezza.<br />
Siccome c’erano le televisioni<br />
e gente che aveva pagato<br />
il biglietto avrebbero dovuto<br />
sentirsi obbligati a correre con<br />
gomme slick nei curvoni bagnati<br />
di Monza dove le veloc<strong>it</strong>à<br />
superano costantemente i 200<br />
km/h? Show must go on? Per<br />
una volta, grazie a Dio non è<br />
stato così. Da non dimenticare<br />
poi che il discorso fatto per<br />
Infront e che riguarda i molti e<br />
gravissimi incidenti di questo<br />
inizio di stagione 2012, ha certamente<br />
pesato anche sulle<br />
scelte e sull’atteggiamento dei<br />
piloti che in alcuni casi non è<br />
59
stato omogeneo, ma contradd<strong>it</strong>orio.<br />
Ma incidenti come quello<br />
di Lascorz lasciano il segno anche<br />
sui “duri della Superbike”.<br />
Va anche detto però bisogna<br />
che i piloti della Superbike si<br />
riuniscano finalmente in una<br />
propria associazione. Se vogliono,<br />
come è giustissimo che sia,<br />
avere voce in cap<strong>it</strong>olo e sedersi<br />
al tavolo di chi decide anche<br />
della loro incolum<strong>it</strong>à devono<br />
cost<strong>it</strong>uire un’associazione ed<br />
un portavoce che possa poi far<br />
valere i loro dir<strong>it</strong>ti. Se ne parla<br />
ogni volta che cap<strong>it</strong>ano incidenti<br />
gravi o che si corre al lim<strong>it</strong>e<br />
della sicurezza. Se ne era parlato<br />
a Donington lo sorso anno<br />
e anche a Imola dopo il grave<br />
incidente a Lascorz, ma poi<br />
non è stato fatto nulla. A Monza<br />
sembra che finalmente qualcosa<br />
si stia muovendo e che Troy<br />
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Corser potrebbe essere il promotore ed il portavoce di questa nasc<strong>it</strong>ura<br />
associazione. Speriamo.<br />
La pista di Monza<br />
E’ la vera causa della difficile domenica della Superbike. La pista di<br />
Monza non è più adatta alle competizioni motociclistiche. E’ una<br />
pista obsoleta ed ormai anacronistica, fatta di lunghissimi rettilinei<br />
in stile anni 60 e di varianti aggiunte solo per interrompere altri<br />
rettilinei. E’ fin<strong>it</strong>o il tempo nel quale si correva negli ex aeroporti o<br />
quando le corse motociclistiche si misuravano con il valore della<br />
veloc<strong>it</strong>à massima. Negli anni 2000 si corre al Mugello, a Portimao,<br />
circu<strong>it</strong>i spettacolari e sicuri e chi ha voluto stare al passo dei tempi,<br />
come Silverstone, ha dovuto cambiare completamente. Ieri la<br />
pioggia ha complicato le cose, ma negli anni precedenti quando<br />
non ha piovuto, le gare di Monza sono state decise dai tagli di quelle<br />
varianti assurde nelle quali si arriva a oltre duecento (o potremmo<br />
dire anche trecento) chilometri orari. Per non parlare della pericolos<strong>it</strong>à<br />
della prima variante, ora finalmente modificata, che per<br />
anni ha falciato decine di piloti sub<strong>it</strong>o dopo la partenza e se non è<br />
mai successo l’irreparabile lo si deve solo alla fortuna (vedi incidente<br />
di Neukirchner nel 2009). Nelle condizioni meteo di questo<br />
ultimo fine settimana correre a Monza un campionato mondiale<br />
Superbike diventa impossibile. Quando smette di piovere i rettilinei<br />
si asciugano abbastanza in fretta mentre molte curve restano<br />
bagnate. Quali gomme utilizzare? E che dire della curva del Serraglio<br />
che è non asciuga mai essendo coperta da una f<strong>it</strong>ta vegetazione<br />
e che scorre con due lunghi guard rail sui lati?<br />
il pubblico<br />
Il pubblico è stato la v<strong>it</strong>tima di Monza, della pista obsoleta e della<br />
pioggia. Pagare il biglietto e beccarsi l’acqua per assistere a due<br />
sole gare complete e a 11 giri di Superbike è una vera ingiustizia. Per<br />
fortuna il pubblico ha dimostrato una grande matur<strong>it</strong>à, superiore a<br />
quella di molti altri sport, dove per molto meno si fanno invasioni di<br />
campo. Il pubblico e lo spettacolo ieri sono stati sacrificati sull’altare<br />
della sicurezza e speriamo che dopo la giusta rabbia, chi ieri era<br />
sulle tribune o nei prati di Monza ora se ne faccia una ragione e che<br />
comprenda che molto probabilmente non si poteva fare in modo<br />
diverso. Vogliamo chiudere questa pagina difficile e per molti versi<br />
amara, con una battuta scambiata con la mamma di haslam ieri<br />
sera prima di lasciare l’autodromo. Anne non è solo madre di Leon,<br />
ma ovviamente anche moglie di Ron haslam, pilota degli anni 70-<br />
80. Ron aveva due fratelli entrambi deceduti a segu<strong>it</strong>o di incidenti<br />
in gare di moto. Non è quindi una donnina qualsiasi e conosce bene<br />
le corse. Le abbiamo fatto i complimenti per il podio di suo figlio e<br />
lei ci ha risposto :”No, il podio non è importante, l’importante è che<br />
questo weekend sia fin<strong>it</strong>o e che nessuno si sia fatto male. I piloti<br />
hanno rischiato molto oggi qui a Monza”.<br />
08 Maggio<br />
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Anno<br />
02<br />
Numero<br />
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Superbike » Prove<br />
61
SBK Monza<br />
pos. pilota punti<br />
1 Sykes Tom 12.5<br />
2 haslam Leon 10<br />
3 Eugene Laverty 8<br />
4 Marco Melandri 6.5<br />
5 Biaggi Max 5.5<br />
6 Rea Jonathan 5<br />
7 Checa Carlos 4.5<br />
8 Giugliano Davide 4<br />
9 Smrz Jakub 3.5<br />
10 Badovini Ayrton 3<br />
11 Aoyama hiroshi 2.5<br />
12 Davies Chaz 2<br />
13 Berger Maxime 1.5<br />
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Classifica Gara 2<br />
pos. pilota punti<br />
1 Max Biaggi 97.5<br />
2 Carlos Checa 95.5<br />
3 Tom Sykes 91.5<br />
4 Marco Melandri 72.5<br />
5 Jonathan Rea 70<br />
6 Leon haslam 68<br />
7 Sylvain Guintoli 66<br />
8 Eugene Laverty 64<br />
9 Jakub Smrz 42.5<br />
10 Davide Giugliano 41<br />
Classifica Generale<br />
62 63<br />
08 Maggio<br />
2012<br />
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Anno<br />
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60<br />
Superbike » Prove
I<br />
dati del mese di aprile 2012<br />
Negativo il mese di aprile<br />
per le immatricolazioni con<br />
21.861 veicoli immatricolati,<br />
pari al -38,9% rispetto allo<br />
stesso mese del 2011. Analogo<br />
andamento sia per le moto, che<br />
con 7.284 vend<strong>it</strong>e segnano un<br />
-38,1%; sia per gli scooter, che<br />
con 14.577 pezzi presentano un<br />
-39,4%. Aprile pesa tra il 13 e il<br />
14% del totale venduto nell’anno.<br />
I 50cc con 4.059 un<strong>it</strong>à perdono<br />
il 42,8%. Soffrono tutte<br />
le Case, con numeri sensibilmente<br />
ridotti rispetto al 2011.<br />
Al primo posto si conferma la<br />
<strong>BMW</strong> R 1200 <strong>GS</strong>, che piazza<br />
353 moto (a cui si sommano le<br />
171 Adventure R 1200 <strong>GS</strong>). Riscuote<br />
buoni consensi la honda<br />
NC700X, con 299 immatricolazioni.<br />
In generale <strong>BMW</strong><br />
piazza 5 moto nella top ten,<br />
grazie anche ai risultati delle<br />
moto di <strong>800</strong> cc (F <strong>800</strong> R, F <strong>800</strong><br />
<strong>GS</strong> e F 650 <strong>GS</strong>). Tra gli scooter<br />
prosegue il successo del TMAX<br />
530 (1.431 pezzi nel mese), un<br />
autentico fenomeno di mercato<br />
che stacca gli insegu<strong>it</strong>ori<br />
di diverse centinaia di un<strong>it</strong>à. Il<br />
secondo scooter più venduto è<br />
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MERCATO AD APRILE<br />
LE MOTO PERDONO QuASI IL 40%<br />
Aprile perde ben il 38,9% rispetto allo stesso mese del 2011. Male le<br />
moto, che con 7.284 vend<strong>it</strong>e segnano un -38,1%, non si salvano gli<br />
scooter (14.577 pezzi, -39,4%). Il TMAX 530 si conferma fenomeno<br />
di mercato<br />
64<br />
infatti l’honda Sh 300, fermo a 781 veicoli immatricolati.<br />
i dati di vend<strong>it</strong>a da gennaio ad aprile 2012<br />
Da gennaio ad aprile l‘immatricolato arriva a 72.117 veicoli con una<br />
flessione del -23,9%; di cui 46.971<br />
scooter -21,1% e 25.146 moto -28,7%.<br />
Gli scooter<br />
L’approfondimento per cilindrata conferma il segmento più grande<br />
degli scooter di 125cc con 14.416 veicoli e un -21,3% in media<br />
con il comparto. Migliore la tenuta dei 150-200cc con 10.090 pezzi<br />
-12,5%. In caduta libera i 250cc con 2.869 veicoli -46,1%, mentre<br />
i 300-500cc subiscono un travaso di volumi con 13.481 un<strong>it</strong>à<br />
-42,6%, che si spostano a favore dei maxi-scooter con 6.115 immatricolazioni<br />
rispetto alle 892 dello stesso periodo dell’anno scorso,<br />
risultato in larga parte dovuto alla nuova cilindrata dello Yamaha<br />
TMAX 530.<br />
Le moto<br />
Le moto riportano risultati negativi su tutte le cilindrate, dal segmento<br />
più importante delle moto superiori ai 1000cc con 8.003<br />
pezzi pari al -28,9%, a seguire i modelli tra <strong>800</strong> e 1000cc con<br />
6.430 un<strong>it</strong>à, e un -28,3%.<br />
Le medie cilindrate tra 650 e 750cc con 4.949 moto -25,1%, le<br />
600cc che dimezzano le vend<strong>it</strong>e con 1.306 moto -57,2%. Infine le<br />
300-500cc con 1.860 pezzi -15,6%, e le 125cc con 1.686 moto e un<br />
-16,7%, che portano a casa un risultato migliore rispetto alla media<br />
del mercato.<br />
L’andamento dei segmenti evidenzia una punta negativa con le naked<br />
con 6.844 vend<strong>it</strong>e -40,9%, le custom con 2.677 immatricolazioni<br />
-34,2 %, le sportive con 2.457 moto -32%; meno accentuata<br />
la flessione delle enduro con 7.799 pezzi -20,6%, le supermotard<br />
con 1.989 moto e un -21,5%, mentre le moto da turismo per la prima<br />
volta virano in negativo con 2.690 modelli -6,2%.<br />
i 50 cc<br />
Il dato progressivo per i ciclomotori (50cc) segna 14.542 registrazioni<br />
pari al -25,2%. Da gennaio ad aprile sono state vendute<br />
complessivamente 86.659 due ruote a motore (immatricolazioni +<br />
50cc), pari al -24,2% rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso.<br />
Cosa dice Confindustria aNCMa<br />
“La s<strong>it</strong>uazione di crisi economica generale ha un’influenza sensibile<br />
sull’acquisto dei mezzi di trasporto. La pressione fiscale ai<br />
massimi livelli sta provocando effetti recessivi sulla domanda e le<br />
famiglie preferiscono rimandare gli acquisti dei beni durevoli. Alti<br />
tassi di disoccupazione e precarietà colpiscono in particolare il<br />
target dei più giovani che non hanno sufficiente potere d’acquisto -<br />
afferma Corrado Capelli, Presidente di Confindustria ANCMA (Associazione<br />
Nazionale Ciclo <strong>Moto</strong>ciclo Accessori) – Il clima piovoso<br />
non ha certo aiutato le vend<strong>it</strong>e. Nel primo trimestre di quest’anno<br />
appare in diminuzione anche il mercato dell’usato perché i passaggi<br />
di proprietà scendono di un -13%. R<strong>it</strong>eniamo fondamentale un<br />
piano di rilancio dell’economia per la futura ripresa che potrebbe<br />
08 Maggio<br />
2012<br />
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Numero<br />
60<br />
» Prove News<br />
essere supportata da elementi<br />
sui quali insistiamo da tempo:<br />
maggiore cred<strong>it</strong>o al consumo,<br />
con tassi di interesse accessibili,<br />
tariffe assicurative calmierate<br />
e prezzo del carburante<br />
più basso. Azioni concrete che<br />
prospettino la cresc<strong>it</strong>a potrebbero<br />
modificare la fiducia degli<br />
utenti e, non solo far ripartire il<br />
mercato, ma consolidare il ruolo<br />
fondamentale che le 2 ruote<br />
hanno per la mobil<strong>it</strong>à individuale.”<br />
Le moto più vendute del mese<br />
i 100 scooter più venduti nel<br />
2012<br />
Le 100 moto più vendute nel<br />
2012<br />
65
66<br />
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NuOVO LISTINO PREZZI MOTO GuZZI:<br />
ARRIVA LA GRISO S.E. BLACK DEVIL A<br />
12.190 EuRO<br />
Il nuovo listino <strong>Moto</strong> Guzzi vede l’ingresso della nuova <strong>Moto</strong> Guzzi<br />
Griso S.E. Black Devil, serie speciale della naked di Mandello caratterizzata<br />
da un’aggressiva livrea nera e argento a 12.190 Euro<br />
Il nuovo listino prezzi <strong>Moto</strong> Guzzi vede l’ingresso delle nuove<br />
<strong>Moto</strong> Guzzi Nevada e Nevada Anniversario MY2012, entrambe<br />
spinte dal nuovo motore da 750 cc introdotto il mese scorso<br />
con la nuova gamma <strong>Moto</strong> Guzzi V7.<br />
<strong>Moto</strong> Guzzi Griso S.E. Black Devil<br />
Arriva a listino anche la nuova <strong>Moto</strong> Guzzi Griso S.E. Black Devil,<br />
serie speciale della fashion naked di Mandello caratterizzata da<br />
un’aggressiva livrea nera – argento. Dopo tre stagioni la Griso 8V<br />
Special Ed<strong>it</strong>ion cambia vest<strong>it</strong>o, lasciando la commemorativa livrea<br />
“Tenni” per una nuova una veste grafica più contemporanea e aggressiva,<br />
denominata appunto “Black Devil”. Costa 12.190 Euro. Un<br />
nuovo concetto cromatico che trasmette allo stile della Griso una<br />
maggiore incisiv<strong>it</strong>à grazie a un look “matt black” interrotto da un<br />
motivo grafico argento. Tra i particolari vi sono il rivestimento della<br />
sella in tinta con le cuc<strong>it</strong>ure doppie a filo grigio, le ruote a raggi con<br />
canali personalizzati dalla scr<strong>it</strong>ta <strong>Moto</strong> Guzzi in rosso oltre alla c<strong>it</strong>ata<br />
grafica Black Devil.<br />
il listino in vigore dal 1° maggio 2012<br />
Il listino introduce anche incrementi di prezzo per la gamma Stelvio<br />
(+200 euro), Griso (+300 euro) e per la Norge GT8V (+340<br />
euro). I prezzi indicati nel listino sono da intendersi IVA Inclusa -<br />
Franco Concessionario.<br />
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2012<br />
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Nico Cereghini ci racconta<br />
gli anni Settanta, 3ª puntata<br />
Nico Cereghini racconta gli anni Settanta. Un periodo<br />
m<strong>it</strong>ico del motociclismo, tanto che le moto di allora sono<br />
ancora le più richieste. Nella terza puntata: Ancillotti e<br />
Gori, l’Endurance di Godier e Genoud, Lucchinelli e...<br />
Dopo la honda 750 Four, arrivò un’altra quattro cilindri<br />
giapponese per tutti favolosa: la Z1 900 della Kawasaki.<br />
Avrebbero voluto stupire il mondo con una 750, la honda<br />
li aveva battuti sul tempo, e allora i progettisti Kawasaki si presero<br />
una bella rivinc<strong>it</strong>a: a Colonia, autunno 1972, trovammo una bellissima<br />
motorona, una 900 da 250 chili con i pieni, che si rivelò una<br />
bomba da 82 cavalli e 212 orari; la distribuzione del motore 903<br />
era bialbero e non monoalbero come la honda! Bella no? Bella ancora<br />
oggi. Divenne famosa per la sua potenza, ma soprattutto per<br />
la coppia e per l’affidabil<strong>it</strong>à. Un motore brillante, una ciclistica ancora<br />
un po’ scarsa, ma non certo paragonabile a quella delle Mach<br />
3, e quel 900 è fin<strong>it</strong>o sui telai da corsa come quello dello svizzero<br />
Egli, ha dominato l’Endurance per tanti anni, nessuno lo batteva.<br />
Godier e Genoud<br />
Godier e Genoud sono stati i campioni delle maratone da 24 Ore<br />
per tre stagioni consecutive, primi anni Settanta; George Godier<br />
era un preparatore francese, un rosso segaligno, mentre Alain era<br />
svizzero e prima di correre faceva il pasticciere. Erano veloci, li ho<br />
visti da vicino, ma erano soprattutto intelligenti: bella squadra,<br />
pochissime cadute, tanto rispetto per la meccanica, un’altissima<br />
percentuale di v<strong>it</strong>torie. Due Bol d’Or di fila: la celebre 24 Ore di Le<br />
Mans, nel ’74 e ‘75. Allora si correva in coppia, due piloti soltanto,<br />
mica tre come oggi: non si dormiva mai, meno di un’ora di tregua<br />
e poi ancora in sella. Ci voleva il fisico, ma soprattutto bisognava<br />
avere la voglia di soffrire.<br />
Maxi-moto made in <strong>it</strong>aly<br />
In Italia sbocciavano le maxi-moto, le abbiamo viste, ma ricordo<br />
anche moltissimi cinquantini a due tempi che riempivano di fumo<br />
le c<strong>it</strong>tà: Aprilia, Beta, e Fantic <strong>Moto</strong>r di cui parleremo in segu<strong>it</strong>o,<br />
Gilera, Itom e Malanca, Mondial, Testi e Cimatti e Malaguti; le<br />
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Nelle corse c’era un m<strong>it</strong>o in fase calante, Agostini<br />
dopo il t<strong>it</strong>olo ’75 con la Yamaha 500, e un talento<br />
in arrivo: Marco Lucchinelli<br />
““
fiorentine Ancillotti-Scarab e<br />
Gori, che per prime montarono<br />
il motore Sachs sulle Regolar<strong>it</strong>à<br />
50¸e poi l’Aspes, la Guazzoni.<br />
Tu decidevi: sport con il<br />
manubrio bassissimo oppure<br />
fuoristrada: compromessi ce<br />
n’erano pochi.<br />
Oppure andavi verso il fenomeno<br />
Piaggio: o il Ciao o la Vespa<br />
50 Special. C’era un gran bel<br />
fermento, anche se le vend<strong>it</strong>e<br />
erano deboli. Il primo prototipo<br />
della Morini treemmezzo, capolavoro<br />
del mago Lambertini,<br />
apparve al salone di Milano del<br />
‘71.<br />
Bella, e di grande successo, anche<br />
se mi colpì di più la Benelli<br />
Tornado 650 bicilindrica che<br />
invece finì in niente; segu<strong>it</strong>a poi<br />
dalla serie delle bicilindriche 2T<br />
e delle ambiziose quattro e sei<br />
cilindri di De Tomaso che azzopparono<br />
l’industria <strong>it</strong>aliana.<br />
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A me non sono mai piaciute: brutte copie delle honda.<br />
Marco Lucchinelli<br />
Nelle corse c’era un m<strong>it</strong>o in fase calante, Agostini dopo il t<strong>it</strong>olo ’75<br />
con la Yamaha 500, e un talento in arrivo: Marco Lucchinelli. Che<br />
il t<strong>it</strong>olo mondiale l’avrebbe conquistato nell’81, ma che fin dal ’76<br />
segnò quell’epoca per il suo modo di fare. Nessuno, fino a quel<br />
momento, aveva snobbato i m<strong>it</strong>i del motociclismo con i fatti. E lui,<br />
che si era fatto le ossa in 250 e con me nelle 24 Ore con la Laverda,<br />
alla prima usc<strong>it</strong>a in 500, a Le Mans, li mise in riga tutti fin dalle<br />
prove; tranne Barry Sheene che al quarto turno gli strappò la pole.<br />
Lucchinelli era già pronto per l’impresa al primo anno: fu poco fortunato,<br />
da sub<strong>it</strong>o un po’ troppo indisciplinato, si perse per un po’.<br />
Barry Sheene<br />
Certo non aveva la testa di Barry Sheene, uno che sapeva essere<br />
leggero e divertente senza perdere mai il controllo. L’inglese esordì<br />
con tre v<strong>it</strong>torie nella 125 con la Suzuki, e piacque tanto ai nippo<br />
da spingerli ad affidargli le loro belve nascenti: la 750 con cui vinse<br />
nel ’73 e poi la RG 500 dei due t<strong>it</strong>oli mondiali: 1976 e 77. Che forza<br />
che era Barry! Purtroppo è morto troppo giovane, nel marzo 2003.<br />
Era Baronetto di sua maestà, aveva una moglie bellissima, parlava<br />
molte lingue,fumava come un turco, veniva alle corse in Rolls Royce<br />
e poi anche con l’elicottero. Spendeva, pareva anche troppo,<br />
invece era molto attento. Un Valentino anni Settanta.<br />
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Mostra delle Distribuzioni<br />
Desmodromiche: un evento straordinario!<br />
di Massimo Clarke | E’ stata inaugurata ad aprile la Mostra delle<br />
Distribuzioni Desmodromiche, vis<strong>it</strong>abile il primo fine settimana di<br />
ogni mese sino a novembre a Prunaro di Budrio (BO)<br />
Come avevamo anticipato<br />
a suo tempo, a<br />
Prunaro di Budrio, alle<br />
porte di Bologna, il 28 Aprile è<br />
stata inaugurata la Mostra delle<br />
72<br />
Distribuzioni Desmodromiche, che sarà possibile vis<strong>it</strong>are il primo<br />
fine settimana di ogni mese (salvo luglio e agosto), da qui a novembre.<br />
Gli autentici capolavori esposti sono numerosi, e si tratta<br />
generalmente di pezzi unici, sui quali vale sicuramente la pena di<br />
soffermarsi.<br />
il desmo anche sulle auto<br />
Sono tutti visibili all’interno del Museo della Valle dell’Idice, con la<br />
sola eccezione della Mercedes-Benz W 196 di Formula Uno, vinc<strong>it</strong>rice<br />
del campionato mondiale con Juan Manuel Fangio nel 1954 e<br />
nel 1955, che è parcheggiata all’esterno (e che purtroppo resterà<br />
esposta solo per pochi giorni).<br />
Questa vettura, che di fatto ha portato alla ribalta una volta per<br />
tutte le distribuzioni desmodromiche, grazie agli straordinari successi<br />
ottenuti, era azionata da un motore a otto cilindri in linea<br />
di straordinaria raffinatezza tecnica, con presa di moto centrale<br />
e iniezione diretta. Il sistema desmodromico utilizzato era stato<br />
ideato da hans Gassmann ed era quindi stato sviluppato da Manfred<br />
Lorscheidt. Il suo primo brevetto risale al 1952 e il secondo al<br />
1954. Oramai la Casa tedesca aveva aperto una strada che sub<strong>it</strong>o<br />
dopo diversi altri hanno deciso di imboccare. La Osca dei fratelli<br />
Maserati ha sviluppato rapidamente un suo ottimo sistema di distribuzione<br />
desmodromica (il brevetto risale al 1955), che è stato<br />
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impiegato per diversi anni, con<br />
eccellenti risultati, sulle sue<br />
vetture Sport di 1500 e di 2000<br />
cm3. L’americana Scarab ha<br />
corso in Formula Uno nel solo<br />
1960 con una vettura a motore<br />
anteriore (a quattro cilindri,<br />
con distribuzione di schema<br />
analogo a quello impiegato<br />
dalla Mercedes-Benz), quando<br />
oramai per essere compet<strong>it</strong>ivi<br />
era necessario collocarlo posteriormente,<br />
e la Porsche più<br />
o meno nello stesso periodo<br />
ha ottenuto un interessante<br />
brevetto relativo a una testa<br />
desmo.<br />
73
L’impiego della distribuzione<br />
desmodromica sulle moto<br />
Più interessante, anche per via<br />
degli sviluppi successivi, è stata<br />
la storia in campo moto. Nel<br />
1956 la Ducati ha esord<strong>it</strong>o con<br />
un 125 monocilindrico da Gran<br />
premio desmodromico, dotato<br />
di un interessante sistema<br />
con tre alberi a camme (due<br />
di apertura e uno di chiusura),<br />
che è stato il primo sviluppato<br />
dall’ing. Taglioni. La straordinaria<br />
affermazione delle moto<br />
di Borgo Panigale nel GP delle<br />
Nazioni svoltosi a Monza nel<br />
1958, con cinque moto piazzatesi<br />
ai primi cinque posti, ha<br />
portato la MV Agusta alla decisione<br />
di realizzare un motore<br />
di 125 cm3 con distribuzione<br />
desmodromica, che effettivamente<br />
è stato impiegato nelle<br />
prime gare del 1959, salvo essere<br />
rapidamente accantonato<br />
in quanto non andava più forte<br />
della versione con distribuzione<br />
tradizionale. L’esemplare<br />
esposto a Budrio è un pezzo<br />
unico al mondo. Fa bella mostra<br />
di sé anche una splendida<br />
Mondial 125 desmo, realizzata<br />
nel 1956-57 ma che non è mai<br />
scesa in gara. Costru<strong>it</strong>a essa<br />
pure in un unico esemplare, era<br />
andata a finire in Germania, ma<br />
oggi è di proprietà di un collezionista<br />
<strong>it</strong>aliano. Taglioni ha<br />
anche realizzato un bellissimo<br />
V8 raffreddato ad aria per le<br />
monoposto di Formula Uno di<br />
1500 cm, nei primi anni Sessanta,<br />
che non ha mai corso e<br />
che cost<strong>it</strong>uisce uno dei pezzi<br />
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di maggiore interesse tra quelli esposti. Passando a tempi decisamente<br />
più vicini a noi ed ev<strong>it</strong>ando di parlare delle Ducati, che<br />
tutti ben conosciamo e che impiegano la distribuzione sulle moto<br />
di serie a partire dall’autunno del 1968 (dapprima su certi modelli<br />
soltanto e poi, dalla seconda metà degli anni Settanta, su tutta la<br />
gamma), nella mostra organizzata dal dinamico Gianluigi Mengoli,<br />
figura di grande rilievo nella storia della Casa di Borgo Panigale,<br />
sono esposte delle vere e proprie gemme, rimaste tutte purtroppo<br />
allo stadio di prototipo.<br />
Una soluzione valutata anche da <strong>BMW</strong> per la SBK<br />
Per quanto riguarda le moto, spicca la <strong>BMW</strong> sperimentale, studiata<br />
per poter essere eventualmente impiegata in Superbike, con<br />
motore boxer raffreddato ad acqua e quattro valvole per cilindro.<br />
Realizzata nella prima metà degli anni Novanta, è stata provata a<br />
lungo tanto al banco quanto in pista. In mer<strong>it</strong>o alla potenza, si parla<br />
di 140 cavalli (all’albero) a 11000 giri al minuto. La distribuzione,<br />
bialbero a quattro valvole, è realizzata con uno schema analogo a<br />
quello delle bicilindriche Ducati della serie 851-916.<br />
Le sperimentazioni sulla Formula 1 moderna<br />
Tornando al reparto automobilistico, alla mostra spicca una testa<br />
sperimentale della Ferrari, a cinque valvole per cilindro, realizzata<br />
in vista di un possibile utilizzo in Formula Uno all’inizio degli anni<br />
Novanta. Un pezzo davvero notevole, dal punto di vista meccanico.<br />
Strep<strong>it</strong>oso il contributo forn<strong>it</strong>o dalla Toyota, che ha inviato<br />
due monocilindrici sperimentali, con testa ricavata dal pieno e distribuzione<br />
desmodromica; ruotavano dalle parti di 19.000 giri/<br />
min, ed erano in effetti delle autentiche “fette” di motori di Formula<br />
Uno. Sono stati realizzati nei primi anni Duemila, quando si<br />
parlava di una possibile messa al bando delle molle pneumatiche<br />
da parte della FIA. Fondamentale per la realizzazione della mostra<br />
è stato il ricercatore olandese henk Cloosterman, che con un lavoro<br />
durato decenni è riusc<strong>it</strong>o a scovare e a catalogare oltre <strong>800</strong><br />
brevetti relativi alle distribuzioni desmodromiche per motori a<br />
combustione interna, a cominciare dai primissimi anni del secolo<br />
scorso. All’esposizione ha portato una serie di modelli di quelle più<br />
interessanti, montandoli su plexiglass, e anche questo è qualcosa<br />
di straordinario. Un motivo in più per non mancare! Per informazioni<br />
si può consultare il s<strong>it</strong>o dedicato.<br />
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Le assicurazioni e la proposta indecente:<br />
le risposte ai commenti<br />
L’ultimo articolo di Enrico De V<strong>it</strong>a sulle assicurazioni ha scatenato<br />
diversi commenti tra i nostri lettori. L’autore ha quindi deciso di<br />
rispondere personalmente agli utenti, rendendoli protagonisti di<br />
un vero e proprio dibatt<strong>it</strong>o<br />
L’ultimo ed<strong>it</strong>oriale firmato<br />
da Enrico De V<strong>it</strong>a, pubblicato<br />
la settimana scorsa<br />
su Automoto.<strong>it</strong> e int<strong>it</strong>olato “Le<br />
assicurazioni e la proposta indecente”,<br />
ha riscosso molto<br />
successo tra gli utenti, che non<br />
hanno es<strong>it</strong>ato a commentare<br />
l’articolo, fornendo controproposte,<br />
avanzando cr<strong>it</strong>iche<br />
e formulando chiarimenti in<br />
mer<strong>it</strong>o alla spinosa questione<br />
dei costi delle assicurazioni in<br />
Italia. De V<strong>it</strong>a ha quindi deciso<br />
di rispondere personalmente<br />
ai commenti più interessanti<br />
dei lettori, con l’obiettivo di<br />
rendere ancora più produttivo<br />
ed utile il vivace dibatt<strong>it</strong>o<br />
sorto intorno ad un tema così<br />
caldo ed attuale. Le risposte ai<br />
commenti forn<strong>it</strong>e dall’autore<br />
dell’articolo aiutano a chiarire<br />
e ad approfondire alcuni aspetti<br />
della questione e rinforzano<br />
la valid<strong>it</strong>à della sua proposta,<br />
che sostanzialmente avanza<br />
l’ipotesi di inserire una seconda<br />
classifica che premia chi non<br />
subisce incidenti, a fianco di<br />
quella già esistente del bonusmalus,<br />
al fine di contenere i<br />
76<br />
costi di assicurazione di auto e moto nel nostro Paese.<br />
Commento numero 1: Norma in parlamento<br />
Vorrei far notare che i danni biologici hanno sub<strong>it</strong>o un grosso ridimensionamento<br />
nei risarcimenti negli ultimi 15 anni e che c’è<br />
in discussione adesso una norma per eliminare il colpo di frusta.<br />
Dico solo come dato di fatto. Purtroppo conosco anche io persone<br />
(nessuno di famiglia perchè si tratta di un comportamento riprovevole)<br />
che hanno truffato le assicurazioni con falsi colpi di frusta.<br />
E’ tutto un insieme. Finchè l’<strong>it</strong>aliano non avrà la possibil<strong>it</strong>à di denunciare<br />
ANONIMAMENTE i comportamenti illec<strong>it</strong>i che vede, non<br />
ci sarà mai giustizia in Italia. Nessuno denuncerebbe un suo vicino<br />
di casa per una truffa all’assicurazione oppure una mancata fatturazione<br />
sapendo che questo creerà problemi in futuro. Delazione<br />
? Forse... ma altrimenti questo paese come lo raddrizziamo? Per il<br />
momento c’è troppa gente ancora che INVIDIA chi ev<strong>it</strong>a una tassa<br />
(canone, bollo, IRPEF...) oppure truffa un’assicurazione e troppa<br />
poca che rimane sdegnata davanti a tali comportamenti. Il governo,<br />
i pol<strong>it</strong>ici, le assicurazioni, le banche...tutto è lo specchio di un<br />
comportamento generalizzato. Scusate lo sfogo... ma io pago tutte<br />
le tasse, rispetto i lim<strong>it</strong>i e cerco di vivere una v<strong>it</strong>a il più onesta<br />
possibile... e sono stufo nelle discussioni di essere DERISO per il<br />
mio comportamento.<br />
De V<strong>it</strong>a risponde a Ducatista14: «Non è vero che esiste una proposta<br />
per eliminare il colpo di frusta. Semplicemente perché non<br />
può essere eliminato, essendo una delle lesioni possibili in caso<br />
di tamponamento. La proposta tende invece a considerare vera<br />
lesione da colpo di frusta quella che lascia tracce sugli strumenti di<br />
analisi. Oggi invece, in troppi casi, viene accettato il referto medico<br />
e non si dà luogo ad indagini diagnostiche. Il resto del commento<br />
è condivisibile».<br />
Commento numero 2: Mah...non è che l’abbia proprio ben cap<strong>it</strong>a...<br />
...quindi se mi prendono e mi fanno la fiancata, mi conviene stare<br />
z<strong>it</strong>to pur di non perdere il “privilegio” di essere uno che non SUBI-<br />
SCE incidenti...Non sarebbe meglio controllare più accuratamente<br />
chi denuncia 3-4 sinistri l’anno? O controllare meglio ogni singolo<br />
incidente come ad esempio i danni REALI e non quelli presunti?<br />
De V<strong>it</strong>a risponde a papalo87: «La nostra proposta di premiare<br />
anche chi non subisce incidenti non intacca minimamente l’attuale<br />
classifica del bonus-malus, che premia solo chi non provoca incidenti<br />
e che arriva a dare dopo 14 anni di buona condotta la classe<br />
0, che rispetto a quella iniziale conduce ad uno sconto di circa il<br />
50%. Nella nostra proposta, chi riuscisse a guidare per 14 anni<br />
senza incidenti deve poter conseguire uno sconto pari almeno al<br />
75%. Il dramma <strong>it</strong>aliano è che le assicurazioni non amano premiare<br />
i virtuosi per i due seguenti motivi: 1) dovrebbero far bene i conti<br />
e conoscere attraverso banche dati, che non si scambiano volentieri<br />
tra loro, il comportamento di tutti gli assicurati. 2) le assicurazioni<br />
non amano una riduzione del loro fatturato».<br />
Commento numero 6: abbandonati al nostro destino....<br />
Purtroppo in un paese di furbi, gli onesti saranno penalizzati a v<strong>it</strong>a.<br />
Io sono residente in Campania, patria delle truffe assicurative, e<br />
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non riesco ad accettare il fatto<br />
che ogni anno, pur migliorando<br />
la classe di mer<strong>it</strong>o, debba pagare<br />
di più per contenere le perd<strong>it</strong>e<br />
della mia assicurazione.<br />
La ver<strong>it</strong>à è che questo sistema<br />
funziona solo per le Assicurazioni,<br />
che vogliono apparire<br />
come v<strong>it</strong>time delle truffe, ma<br />
che sono da anni complici visto<br />
che non fanno assolutamente<br />
nulla per contrastarle. Tutto<br />
questo inoltre contribuisce al<br />
calo delle vend<strong>it</strong>e: conosco<br />
molti amici che si stanno privando<br />
della moto perchè ormai<br />
impossibil<strong>it</strong>ati a sostenere le<br />
spese per bollo-assicurazionecarburante.<br />
Oppure intestano<br />
il veicolo a parenti o amici residenti<br />
in regioni più virtuose/<br />
oneste, che a volte sono dietro<br />
l’angolo. Basta farsi un giro in<br />
Basilicata e il risparmio è garant<strong>it</strong>o<br />
(superiore al 50-60%).<br />
Pertanto non vi meravigliate<br />
quando sent<strong>it</strong>e che a Napoli alcuni<br />
circolano con tagliandi falsi;<br />
provate voi a pagare per uno<br />
scooter una polizza di 2000<br />
euro/anno e forse non vi sembrerà<br />
più così assurdo diventare<br />
disonesti.<br />
De V<strong>it</strong>a risponde a ded01:<br />
«Premiare anche chi non subisce<br />
incidenti non significa<br />
incentivare gli assicurati a non<br />
denunciare sinistri pat<strong>it</strong>i, anche<br />
piccoli, significa solo provocare<br />
un meccanismo automatico<br />
che allontana le truffe facili,<br />
quelle più piccole. Certo, per…<br />
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Le immagini più belle della mostra<br />
scambio di Novegro di maggio 2012<br />
Le più belle foto scattate per noi da Max Morri<br />
78 79<br />
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Le foto più spettacolari<br />
del GP di Fermo<br />
di Massimo Zanzani | Gare esaltanti, come al sol<strong>it</strong>o, quelle corse<br />
lo scorso fine settimana a Fermo. Ecco gli scatti più emozionanti<br />
dentro e fuori dalla pista<br />
82 83
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Rally. Presentata a Milano la Dakar 2013<br />
di Andrea Perfetti | A Milano, nella sede del team Bordone Ferrari,<br />
ASO ha presentato l’edizione 2013 della Dakar. Dal 5 al 20 gennaio 2013,<br />
attraverserà Perù, Cile e Argentina. 8.000 km di avventura che<br />
vedranno l’Italia ancora protagonista<br />
A<br />
Milano, presso la sede<br />
del team Bordone Ferrari,<br />
l’organizzatore<br />
della Dakar, la francese ASO,<br />
ha presentato alla stampa e<br />
ai piloti <strong>it</strong>aliani l’edizione 2013<br />
della gara. A fare da padrone<br />
di casa il t<strong>it</strong>olare del team, Renato<br />
Ferrari, accompagnato da<br />
tutta la sua squadra. Sul palco<br />
abbiamo riconosciuto Chaleco<br />
Lopez, new entry della forte<br />
compagine milanese, mentre<br />
in prima fila c’era il gran<strong>it</strong>ico<br />
Alessandro Botturi, rookie of<br />
the year nell’edizione 2012. Ma<br />
passiamo a raccontarvi della<br />
prossima edizione. La Dakar<br />
sarà osp<strong>it</strong>ata da tre paesi, Perù,<br />
Cile e Argentina, che hanno dimostrato<br />
d’essere un palcoscenico<br />
eccezionale per il rally più<br />
famoso del mondo. Si correrà<br />
dal 5 al 20 gennaio dell’anno<br />
prossimo e per la prima volta<br />
il deserto sarà protagonista<br />
sin dalle prime tappe del rally.<br />
Dopo il ricongiungimento a<br />
Lima, i piloti entreranno sub<strong>it</strong>o<br />
nella polvere. Per raggiungere<br />
Santiago dovranno poi percorrere<br />
più di 8.000 km. L’Italia<br />
ha da sempre un ruolo chiave<br />
nella Dakar. Ricordiamo le<br />
quattro v<strong>it</strong>torie di Edi Orioli, le<br />
86<br />
due dell’indimenticabile Fabrizio Meoni (a cui ha dedicato un toccante<br />
pensiero Renato Ferrari), i successi di Giacomo Vismara e di<br />
Francesco Perlini. Ci sono poi le imprese di uomini normali, che la<br />
Dakar innalza a eroi sportivi come Franco Picco (leggi l’incredibile<br />
racconto del suo incidente) o Andrea Balestrieri.<br />
perú, argentina e Cile<br />
La scoperta del Perù ha affascinato coloro che sono riusc<strong>it</strong>i ad<br />
arrivarci durante il rally 2012. Nell’edizione 2013, tutti i piloti e le<br />
squadre affronteranno le dune di sabbia più imponenti che si sono<br />
mai attraversate nel continente dal 2009. Dopo aver attraversato<br />
le Ande, dopo una incursione iniziale in terre cilene, il rally entrerà<br />
in Argentina, dove i piloti saranno chiamati a guidare su terreni di<br />
diversa natura, dalla sabbia alle difficili pietraie. Il terr<strong>it</strong>orio cileno<br />
osp<strong>it</strong>erà infine due fasi distinte. Il r<strong>it</strong>orno nel deserto dell’Atacama<br />
riserverà ai piloti una prova assai ardua. Prima di concludere il rally<br />
a Santiago, i piloti si troveranno ad affrontare difficoltà che renderanno<br />
incerto il risultato sino alla fine della gara.<br />
Quanti hanno segu<strong>it</strong>o la Dakar<br />
Il rally, che da 5 anni attraversa il Sudamerica, sta riscuotendo un<br />
enorme segu<strong>it</strong>o mediatico, che comporta tra l’altro un beneficio<br />
per l’economia locale di circa 270 milioni di euro ogni anno. Sono<br />
4,5 i milioni di spettatori lungo il percorso, mentre la televisione ha<br />
garant<strong>it</strong>o nel 2012 1.200 ore di trasmissioni raggiungendo 1 miliardo<br />
di utenti finali. Secondo un sondaggio realizzato tra il pubblico<br />
peruviano, il 97% degli intervistati ha dichiarato di essere orgoglioso<br />
che il loro paese osp<strong>it</strong>i il rally. “La Dakar è stata la promozione<br />
turistica più importante nella storia dell’Argentina “, ha sottolineato<br />
Enrique Meyer, Segretario di Stato per il Turismo dell’ Argentina,<br />
in occasione della prima edizione della Dakar in Sud America nel<br />
2009.<br />
Inoltre il s<strong>it</strong>o Dakar.com ha accolto 4,3 milioni di vis<strong>it</strong>atori unici,<br />
che rappresentano un aumento del 43% rispetto al 2011.<br />
Nella sezione video circa 5 milioni<br />
di video sono stati visionati<br />
durante la gara, raddoppiando i<br />
livelli registrati nel 2011.<br />
il calendario del 2013<br />
Fine novembre 2012: Imbarco<br />
dei veicoli europei<br />
Dal 2 al 4 gennaio 2013: Verifiche<br />
amministrative e tecniche<br />
a Lima<br />
5 gennaio 2013: Briefing e partenza<br />
Dal 5 al 20 gennaio 2013: Rally<br />
Dakar in Perú, Argentina e Cile<br />
13 gennaio 2013: Giornata di riposo<br />
a San Miguel de Tucumán<br />
(Argentina)<br />
20 gennaio 2013: Arrivo a Santiago<br />
del Cile.<br />
08 Maggio<br />
2012<br />
»»<br />
»<br />
Anno<br />
02<br />
Numero<br />
60<br />
Sport<br />
87
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PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT<br />
Supercross. Dungey vince l’ultima gara<br />
del campionato a Las Vegas<br />
Nell’ultima gara trionfa Dungey che conquista anche il 3° posto in<br />
campionato. Nella L<strong>it</strong>es 250 gara d’ecccezione Est contro Ovest<br />
88<br />
Diciassettesimo e ultimo atto del campionato Supercross.<br />
Ad Aggiudicarsi l’ultima gara, presso il Sam Body Stadium<br />
di Las Vegas, è stato Ryan Dungey che grazie a questa v<strong>it</strong>toria<br />
di tappa conquista il terzo gradino nella classifica generale.<br />
Alle sue spalle, sul podio di Las Vegas, hanno preso posto Davi Millsaps<br />
e Justin Bryton. Nel main event è Alessi a conquistare la holeshot.<br />
Dungey gli è attaccato e alla fine del primo giro conquista<br />
la testa della gara. Alle sue spalle si accende la lotta per il secondo<br />
e terzo posto tra Alessi, Metcalfe e Weimer. Dungey si avvantaggia<br />
della battaglia e allunga rimanendo saldamente al comando fino<br />
alla bandiera a scacchi.<br />
L<strong>it</strong>es 250<br />
La nov<strong>it</strong>à di quest’anno è stato il L<strong>it</strong>es East-West Shoot Out, una<br />
gara a tutto gas di soli 10 giri con i migliori piloti dei due campionati<br />
Est e Ovest a confronto. Tomac, Musquin e Wilson da una parte e<br />
Roczen, Barcia e Wharton dall’altra. Al cancelletto il più veloce è<br />
Barcia. Alle sue spalle inseguono Martin Davalos, Kenny Roczen e<br />
Marvin Masquin. Tra i piloti di testa si scatena una giostra di sorpassi<br />
e controsorpassi. Al decimo giro però, il primo a tagliare la<br />
bandiera a scacchi o Barcia segu<strong>it</strong>o da Tomac e Davalos.<br />
Classifiche<br />
Supercross<br />
Classifica di tappa<br />
Classifica Generale<br />
250 L<strong>it</strong>es<br />
Classifica di gara L<strong>it</strong>es East<br />
Classifica di gara L<strong>it</strong>es West<br />
Classifica 2012 L<strong>it</strong>es East<br />
Classifica L<strong>it</strong>es East contro Ovest<br />
08 Maggio<br />
2012<br />
»» »<br />
Anno<br />
02<br />
Numero<br />
60<br />
Sport<br />
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