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INVESTGACION & PRACTICA RICERCA & PRATICA Una nuova proposta Internet per il Pflanzenschutz Kurier Il Corriere Fitopatologico è l’edizione italiana della rivista internazionale Pflanzenschutz Kurier edita dalla Bayer CropScience AG ed ora è consultabile anche on line all’indirizzo web www.agro.bayer.it, che dall’1 gennaio 2003 diventerà www.bayercropscience.it Già dal novembre 2000 le edizioni in lingua inglese e tedesca del Pflanzenschutz Kurier sono consultabili on line agli indirizzi web www.agro.bayer.com e www.agrocourier.com. Per la redazione ciò ha significato il raggiungimento di una prima ed importante tappa per dare ai lettori un’informazione esauriente e approfondita su temi riguardanti la protezione delle piante. Era tuttavia chiaro che l’edizione on line sarebbe dovuta essere costantemente adeguata alle esigenze d’informazione dei lettori e ai nuovi sviluppi offerti dal world wide web. Si è iniziata, a metà 2001, la ristrutturazione dei servizi on line, lavorando per più di sei mesi ed elaborando concetti che via via erano rivisti, scartati o integrati. C’era da coordinare la programmazione del nuovo sito e da realizzare l’adeguamento tecnico dell’hardware e del software. A fine 2001 era tutto pronto e il nuovo servizio Internet è entrato in funzione. Il risultato si vede: ricerche documentate e un layout ben congegnato distinguono il nuovo servizio on line. La navigazione è semplice e nonostante la complessità degli argomenti è difficile perdersi nella ricerca. Il servizio on line è strutturato in tre ambiti di navigazione. Sulla colonna di sinistra si accede all’archivio, in cui si trovano relazioni e informazioni sulla protezione delle piante e sull’impiego dei prodotti Bayer. Da qui il lettore è guidato fino al testo integrale della versione stampata del Pflanzenschutz Kurier. Attraverso i pulsanti nella parte superiore della pagina si accede ad ulteriori servizi. Dalla rubrica “archivio grafici” si possono scaricare grafici che potranno essere usati, per esempio, per presentazioni e conferenze. Sulla colonna di destra si possono effettuare altri collegamenti e i lettori possono, con un semplice clic del mouse, dare informazioni e consigli per la stesura della versione stampata. Con ciò si vogliono incoraggiare i lettori a partecipare alla realizzazione e all’impostazione dei concetti redazionali e del contenuto del Pflanzenschutz Kurier. Desideriamo inoltre che i lettori on line possano, oltre a contattare la redazione, scambiarsi notizie tra loro via e-mail. E’ stata pertanto creata la possibilità di inviare articoli e contributi della versione on line per e-mail a colleghi o amici interessati. Quest’opzione si trova nella colonna di destra della pagina contenente il testo redazionale prescelto. Mediante il pulsante “screensaver” nella parte superiore della pagina potrà essere inoltre scaricato un salvaschermo che mostra l’evoluzione della versione tedesca del Corriere Fitopatologico dalla sua prima edizione risalente al 1956. La riproduzione di tutti i frontespizi rappresenta un documento storico unico da non perdere. ■ Prevenzione nella protezione chimica delle piante: sicurezza al massimo livello Agricoltura in Europa Piccoli, ma agguerriti La recente storia della coltivazione della colza in Slovacchia Flint su pomacee: la specialità mesostemica contro la ticchiolatura Corriere Fitopatologico in Internet: www.agrocourier.com 4 7 La produzione integrata del pesco in Italia 10 Il Corriere Fitopatologico è una rivista per l’agricoltore europeo e fornisce informazioni generali. Preghiamo i nostri lettori, nell’impiego dei prodotti, di riferirsi esclusivamente alle istruzioni riportate in etichetta. Editore: Bayer SpA, Divisione Agraria, Milano, V.le Certosa, 210 / Direttore responsabile: Dr. Loredano Lazzarini, Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 218 del 11.04.2001 – Publicazione semestrale / Redazione: Dr. Georg Priestel, Bernhard Grupp / Kai Kellenberger / Responsabile dei contenuti: Dr. Georg Priestel, Dr. L. Lazzarini (temi nazionali) / Collaborazione di: Dr. R.C. Becker, L. Pittá, M. Weile / Responsabile dell’immagine e della produzione: Bernhard Grupp / Layout: Xpertise, Langenfeld / Lito: Brockhaus & Conrad, Solingen / Stampa: Broermann, Troisdorf / Riproduzione: permessa con indicazione delle fonti ed invio di alcuni esemplari realizzati. Indirizzo della Redazione. Bayer AG, PF-Eul-Werbung, Int. Centro Ricerche Monheim, 51368 Leverkusen, Tel.: 0 2173/383540 Dal 1.1.2003: www.bayercropscience.it 2 Corriere Fitopatologico 4/2002 Corriere Fitopatologico 4/2002 INDICE 16 3
4 Prevenzione nella protezione chimica delle piante Sicurezza al massimo livello Il concetto di prevenzione occupa uno spazio sempre più importante nella legislazione ambientale ed è l’espressione di una sempre maggiore esigenza di sicurezza per l’uomo e l’ambiente. Nel campo della protezione delle piante, le numerose disposizioni previste per la registrazione da una parte e l’elevato senso di responsabilità delle aziende produttrici dall’altra, garantiscono l’esclusione di tutti i rischi scientificamente determinabili nell’impiego dei prodotti fitosanitari. Corriere Fitopatologico 4/2002 2/2002 Prevenire significa anticipare pericoli e rischi. Chi pensa e agisce preventivamente, cerca di escludere, mediante provvedimenti adeguati, l’insorgenza di problemi, come quelli alla salute, includendo anche la valutazione di eventuali rischi. Questo tipo di comportamento lungimirante è da prendere come esempio. In questo contesto è molto importante che la prevenzione abbia acquisito, anche nell’ambito della protezione dell’ambiente, un ruolo importante. Nei paesi industrializzati dell’Occidente questo concetto si è via via consolidato nelle coscienze ed ha creato, per contro, anche un forte scetticismo nei confronti di molti prodotti industriali. In parti- colare, quando si tratta di prodotti chimici, la diffidenza e la paura di effetti negativi su uomo, animali o ambiente è molto diffusa. Anche gli antiparassitari sono visti con sospetto. Il pubblico ha diritto ad attendersi che nella difesa dalle malattie delle piante siano impiegati prodotti sicuri che non devono comportare rischi né alla salute dell’uomo (operatore e consumatore) né a quella degli animali e in più non devono contaminare le acque, il terreno o l’aria. Il concetto di prevenzione è entrato a far parte come “principio di prevenzione” delle varie legislazioni e degli accordi internazionali sulla tutela dell’ambiente alla fine degli anni 70. La Commissione Europea ha, nel 2000, definito e messo a punto questo principio. Nella strategia della gestione del rischio, il principio di prevenzione viene applicato in situazioni in cui effetti dannosi per l’ambiente di prodotti e procedimenti siano collocabili al di sotto della soglia di danno. Ai rappresentanti delle autorità competenti è data la facoltà di intervenire a livello di registrazione, nel caso in cui sia riconosciuta una correlazione tra un determinato prodotto o procedimento e rischi per la salute dell’uomo, degli animali o delle piante. Disposizioni cautelative possono anche prevedere il divieto d’impiego di un prodotto. La mancanza di argomenti scientificamente provati per la presunta correlazione non incide sull’applicazione di queste disposizioni. Come parte integrante dell’ordinamento giuridico, il principio di prevenzione si applica soltanto in casi eccezionali. “Responsible Care” – Prevenzione come impegno L’industria chimica sta facendo da molti anni sforzi enormi per prevenire rischi per l’ambiente e, con l’iniziativa “Responsible Care ®”, nata all’inizio degli anni 90, si è assunta un obbligo volontario in questo senso. Produzione responsabile: sicurezza degli impianti, misure precauzionali, sicurezza nel trasporto e attrezzature di protezione fanno parte dell’impegno assunto dalle società aderenti. In Germania le linee-guida dell’iniziativa “Verantwortliches Handeln” (“Responsible Care”) impegna tutti gli aderenti all’Associazione Industrie Chimiche (VCI) a stimare rischi e pericoli potenziali dei loro prodotti o procedimenti e di applicare misure precauzionali atte a minimizzare eventuali rischi. Nell’attuazione di queste disposizioni si concretizza il concetto di prevenzione, impulso che caratterizza l’iniziativa. L’industria di prodotti antiparassitari considera l’iniziativa “Responsible Care” una sfida importante e la prevenzione un preciso impegno. L’associazione di categoria europea “European Crop Protection Association“ (ECPA) evidenzia, in una presa di posizione nei confronti del principio di prevenzione, che la prevenzione stessa è parte integrante dello sviluppo di antiparassitari chimici, in quanto i produttori sono impegnati dalle autorità a dimostrare la sicurezza dei loro prodotti. Una sostanza attiva viene registrata solo in presenza di caratteristiche di relativa sicurezza, scientificamente riconosciute. Attualmente su 50.000 sostanze attive di sintesi studiate, solo una viene messa in commercio perché risulta conforme alle disposizioni di legge. Per lo sviluppo di una molecola è necessaria una decina d’anni e i costi si aggirano intorno ai 150 milioni di euro. La parte più rilevante di questi costi sono gli investimenti per la valutazione del rischio in quanto vengono eseguiti e analizzati con i più moderni metodi scientifici numerosi test. Dal profilo tossicologico all’analisi dei residui La sostanza attiva deve presentare un profilo tossicologico favorevole e dovranno essere parimenti esclusi rischi diretti per l’operatore e possibili effetti dannosi alla salute delle persone a seguito di consumo di alimenti. Viene anche determinato l’impatto ambientale della sostanza attiva e dei suoi metaboliti mediante approfonditi studi che comprendono numerosi test di laboratorio e saggi intensivi in condizioni di pieno campo. Per escludere il più possibile rischi, è fondamentale il lavoro dei tecnici che eseguono le analisi dei residui. Campioni raccolti a livello mondiale in prove di campo e i relativi alimenti vengono analizzati con metodi di analisi ad alta sensibilità per la determinazione di eventuali residui della sostanza attiva o dei suoi metaboliti. In base a questi risultati e agli studi tossicologici viene determinato il periodo di carenza. Corriere Fitopatologico 4/2002 5
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