Pasqua 2008 - Parrocchia della SS. Trinità - Piacenza
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PAGINA DODICI<br />
<strong>2008</strong>, anno bisestile<br />
Perché Febbraio acquista un giorno?<br />
Siamo da sempre abituati alla filastrocca imparata da piccoli per<br />
fissare nella mente la durata irregolare dei mesi, ma che quest’anno<br />
trae una conclusione sbagliata, con quel “…di 28 ce n’è uno…”.<br />
Infatti nel presente anno <strong>2008</strong> Febbraio di giorni ne ha ventinove.<br />
La misurazione dell’anno e la sua suddivisione in mesi ha da sempre<br />
costituito una necessità soprattutto di ordine religioso-rituale, e<br />
un problema di difficile soluzione, per Babilonesi, Sumeri, Ebrei,<br />
ma anche per i Romani in epoca più recente. Infatti tutti i popoli<br />
antichi cercarono di conciliare la ricorrenza delle stagioni scandite<br />
dalla periodicità solare (circa 365 giorni), con la durata delle lunazioni<br />
(poco più di 29 giorni ciascuna).<br />
Gli astronomi egiziani, capaci di misurazioni estremamente avanzate,<br />
stabilirono già due millenni prima di Cristo la durata dell’anno<br />
solare in modo quasi esatto, in 365 giorni e 6 ore circa.<br />
Molto tempo dopo, nel 46 a. C., Giulio Cesare applicò le osservazioni<br />
degli Egiziani alla formazione di quel calendario che praticamente<br />
utilizziamo ancora oggi: 12 mesi in<br />
un anno di 365 giorni; le ore eccedenti<br />
contribuivano ogni 4 anni alla formazione<br />
di un giorno in più, che veniva inserito a<br />
Febbraio, che allora era l’ultimo mese. Il<br />
nome “bisestile” dato all’anno di 366 giorni<br />
deriva dal sistema di datazione proprio<br />
del calendario Romano, legato a ragioni<br />
di festività religiose.<br />
Ma… le 6 ore sono in realtà un po’ meno,<br />
e questo portò ad un errore per eccesso,<br />
quando in epoca cristiana si proseguì col<br />
calendario cosiddetto “Giuliano”, che stabiliva come “bisestili” tutti<br />
gli anni divisibili per 4.