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Rivista italiana di numismatica e scienze affini - Medievalcoinage.com

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BIBLIOGRAFIA 27 1<br />

<strong>di</strong>segni <strong>di</strong> monete, e riprodotta egregiamente in eliotipia, a<br />

corredo della breve ma importante sua nota. " Probabilmente<br />

" è questa „ — osserva egli — " la più antica fra le tariffe<br />

" stampate veneziane, ed è certo antichissima fra tutte le<br />

" tariffe che recano <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> monete, sicché presenta molto<br />

" interesse, non solo per la nostra storia, ma per tutti coloro<br />

" che si occupano delle vicende della moneta anche fuori<br />

" d'Italia „.<br />

Le monete <strong>di</strong>segnate nella tariffa sono per la maggior<br />

parte tedesche (i cosidetti besi); ma ve ne son pure <strong>di</strong> zecche<br />

italiane, cioè <strong>di</strong> Bologna, <strong>di</strong>' Carmagnola, Casale, Asti, Milano<br />

(anche il rarissimo grosso regale da sol<strong>di</strong> cinque, <strong>di</strong> Lodo-<br />

vico XII, [Gnecchi, n. 23], che nella tariffa è così descritto:<br />

" Vna moneda stampada a Milan da una banda la testa de<br />

" sancto Ambrosio uescouo et dalaltra banda un porcho spin<br />

" con una corona desopra et desopra la corona la testa de<br />

" sancto Ambrosio „).<br />

Notiamo infine alcune monete <strong>di</strong> Bellinzona.<br />

I>esi.«ì (Vincenzo). Nella Zecca <strong>di</strong> Sassari. Minuto ine<strong>di</strong>to per<br />

Carlo V e monetazione aragonese-spagnuola. — Sassari, 1899.<br />

Dopo uno sguardo alla storia <strong>di</strong> Sassari, e dopo <strong>di</strong> aver<br />

osservato che sotto la supremazia <strong>di</strong> Pisa vi dovevano cor-<br />

rere le monete <strong>di</strong> quella repubbHca, durante l'alleanza con<br />

Genova probabilmente le monete <strong>di</strong> questa, l'A. esprime<br />

l'avviso che anche nei primi anni della signoria aragonese<br />

corressero le monete <strong>di</strong> Genova. Soltanto dal 1326 princi-<br />

piarono ad aver corso in Sassari le monete sardo-aragonesi,<br />

battute prima a Villa <strong>di</strong> Chiesa (Iglesias), poi a Cagliari.<br />

Nel 1443 troviamo una concessione al mastro <strong>di</strong> zecca<br />

Silvestro Colomer, <strong>di</strong> batter moneta non solo a Cagliari ma<br />

anche (oltre che ad Alghero e a Rosa) a Sassari. E in un<br />

atto del 1449, rogato dal notaio Gio. Garau, è menzione in-<br />

fatti <strong>di</strong> " quindecim libre monete Sacarensis „. In altri atti<br />

del 1532, 1533, 1539 e 1545<br />

si legge <strong>di</strong> vari pagamenti fatti<br />

in " libras monete Saceris „ o in " libras monete Sasseris „.<br />

Parrebbe che dopo il 1545 non funzionasse più la zecca,<br />

almeno per qualche tempo; sotto P^ilippo II però vi si lavo-<br />

rava; non abbiamo invece poi documenti che ne attestino

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