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Rivista italiana di numismatica e scienze affini - Medievalcoinage.com

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4l6 M. BAHRFELDT<br />

Avellino, senza alcuna in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> peso, ed erroneamente<br />

creduta ine<strong>di</strong>ta, <strong>com</strong>e già <strong>di</strong>mostrò il Mommsen nella sua<br />

opera Róm. Mùnzwesen, pag. 255, trad. frane, I, pag. 366.<br />

Non si sa dove si trovi l'esemplare Avellino; forse è identico<br />

con quello ricordato da Garrucci a pag. 60, appartenente alla<br />

collezione Lovatti <strong>di</strong> Roma, la quale già da molto non esiste<br />

più, oppure identico a quello <strong>di</strong> gr. 17, citato dal Sambon<br />

nelle sue Recherches, pag. 125, n. 12, senza in<strong>di</strong>cazione alcuna<br />

della provenienza.<br />

L'esemplare <strong>di</strong> Berlino fu acquistato nell'anno 1865 dal-<br />

l'Egger <strong>di</strong> Vienna. Del grifo si <strong>di</strong>stingue la testa col becco<br />

adunco e la parte superiore <strong>di</strong> un'ala; del K c'è solo una<br />

traccia; si vede poi chiaro nell'esemplare <strong>di</strong> Vienna il sim-<br />

bolo del pugnale (o spada).<br />

Secondo il Garrucci (pag. 90, tav. 88, n. 6) una simile<br />

litra doppia sarebbe stata poi riconiata in un sestante <strong>di</strong><br />

Atella. Egli cita il pezzo secondo la pubblicazione <strong>di</strong> Avel-<br />

lino nel suo R. Museo Borbonico, voi. II, tav. 16, n. 13 {3)><br />

ove dell'antico tipo si riconosce la parola ROMA sul <strong>di</strong>ritto,<br />

e poche vestigia <strong>di</strong> un capo a sin. sul rovescio.<br />

Può farsi <strong>di</strong>scussione qui se si tratta veramente <strong>di</strong> una<br />

riconiazione della doppia litra del Babelon, n. io; Avellino però<br />

non la riconobbe tale, e neanche il Friedlander, che accenna<br />

a questa riconiazione nel suo libro Oskische MiÀnzen, a pag. 16.<br />

Io pur troppo non ho potuto esaurire la ricerca, perchè<br />

la moneta, che ora dovrebbe essere nel Museo Nazionale <strong>di</strong><br />

Napoli, non vi è piìi reperibile.<br />

Del resto, la figura data dal Garrucci non è identica a<br />

quella data dall'Avellino. Su questa si legge sul <strong>di</strong>ritto ROMA<br />

<strong>di</strong>nanzi la testa, mentre su quella la leggenda è <strong>di</strong>etro la<br />

testa, e non si possono <strong>di</strong>stinguere traccie dell'antico conio<br />

sul rovescio.<br />

9. /^. Babelon^ I, pag. 14, n. 11.<br />

Testa d'Apollo laureata a Toro gra<strong>di</strong>ente a dr. con<br />

dr. Cerchio <strong>di</strong> perline. faccia umana barbata, <strong>di</strong> fron-<br />

te, coronato da una Vittoria<br />

(3) Nel Garrucci è citato erroneamente il voi. 11, invece <strong>di</strong> II

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