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Rivista italiana di numismatica e scienze affini - Medievalcoinage.com

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LE MONETE ROMANO-CAMPANE 433<br />

La forma del<br />

queste monete /<br />

ton<strong>di</strong>no è un'altra proprietà <strong>com</strong>une a<br />

, \ che occorre soprattutto nel<br />

triens, quadrans e sextans, molto meno presso le nominali<br />

più piccole.<br />

Del resto rammento che il Cavedoni, nel Biillet. ar<strong>di</strong>.<br />

napoL, II, pag. ii6, già aveva cercato <strong>di</strong> attrarre l'attenzione<br />

su questa specialità <strong>di</strong> fabbrica. Qualche cosa <strong>di</strong> simile noi<br />

troviamo, p. es., sui gran<strong>di</strong> bronzi dei Tolomei, anche su<br />

parecchi pezzi della coniazione romana più antica della città,<br />

sugli assi e i semissi con il simbolo della clava (Ailly, Re-<br />

chercheSy II, tav. 89, n. 9-10), su monete del Babelon (II,<br />

<strong>di</strong> D OA/P Perciò è più notevole la somi-<br />

•<br />

P^g"- 357 6 ^^SS)<br />

glianza con i sestanti più antichi coniati , con le uncie e le<br />

semiuncie, le quali, per ciò che riguarda il peso e la tecnica,<br />

sono identiche ai pezzi <strong>di</strong> cui qui si ragiona. Se c'è una <strong>di</strong>f-<br />

ferenza, sta solo in ciò, che nelle zecche sconosciute in<br />

confronto con Roma si coniava anche il triens e il quadrans,<br />

ma non si fondeva. Questa pesante coniazione dei Comuni<br />

sconosciuti durò senza dubbio appunto tanto tempo, quanto<br />

la coniazione dei pezzi equivalenti in Roma, e solo il qua-<br />

drante si continuò a coniare in ulteriore <strong>di</strong>minuzione.<br />

Secondo ogni apparenza, abbiamo da fare qui con una<br />

coniazione <strong>di</strong> monete d'un periodo <strong>di</strong> tempo che dura solo<br />

poco, <strong>di</strong> una e sempre la medesima zecca. Però rimane del<br />

tutto oscura la continuazione della coniazione sopraccitata<br />

<strong>di</strong> un solo nominale, cioè del quadrante, con un peso adatto<br />

e sempre <strong>di</strong>minuente, secondo l'indole della coniazione della<br />

capitale. Resta <strong>di</strong> ammettere che il Comune che coniava queste<br />

monete, abbia subito, per una ragione a noi sconosciuta, una<br />

restrizione nel suo <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> zecca, cosicché potè solo con-<br />

tinuare a coniare il quadrans. Mi sembra però impossibile <strong>di</strong><br />

separare questi quadranti ridotti dai rimanenti pezzi, e <strong>di</strong><br />

aggiu<strong>di</strong>carli ad un'altra zecca.<br />

" Se ba<strong>di</strong>amo alla spiga, sopra la prora, che si trova<br />

anche analogamente sulle monete romane coniate in Sicilia<br />

(assi e sud<strong>di</strong>visioni dell'asse), si può concludere anche che<br />

queste monete siano state coniate in Sicilia, „ <strong>di</strong>ce il Fried-<br />

LANDER nel suo Catalogo <strong>di</strong> Berlino, III, i, pag. 178, (dopo<br />

le monete <strong>com</strong>perate in Milazzo <strong>di</strong> Sicilia) n. 161. E altrove

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