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6 >FABRIANO<<br />
<strong>L'Azione</strong> 4 AGOSTO 2<strong>01</strong>2<br />
Pesci del Giano<br />
La riscoperta della fauna ittica del ume<br />
di ALESSANDRO MOSCÈ<br />
Il fiume Giano incuriosisce<br />
sempre di più. Stavolta la<br />
scoperta l’ha fatta il giovane<br />
Gianluca Milantoni, e attiene<br />
alla fauna ittica. Infatti sono stati<br />
rinvenuti, come è ben visibile dalla<br />
foto, degli esemplari di triotto<br />
pescati a valle della città. Il triotto<br />
ha il corpo allungato, a fuso largo<br />
e spesso, e un pro lo dorsale<br />
arcuato. La testa appare piccola,<br />
con muso arrotondato, e la bocca è<br />
leggermente rivolta verso l’alto. La<br />
livrea del triotto è di colore grigio<br />
con varie tonalità tendenti al bruno<br />
o al verde sul dorso, con anchi più<br />
chiari ed argentati, mentre il ventre<br />
è biancastro. Chissà che a monte del<br />
Giano non ci siano delle trote, ma la<br />
scarsità di acqua non ha permesso,<br />
per ora, l’individuazione. Sembrerebbe<br />
che la trota fario sia ancora<br />
presente in alcuni affluenti del<br />
Giano, in acque pulite e ossigenate,<br />
come riferisce Fabrizio Moscè. Il<br />
corpo della trota fario è allungato,<br />
compresso ai fianchi, provvisto<br />
di testa robusta, acuminata verso<br />
la mascella, dotata di forti denti.<br />
Le pinne sono robuste. La livrea<br />
è variabile per mimetizzarsi con<br />
l’ambiente. Il dorso va dal bruno<br />
al grigio argenteo, i anchi sono<br />
grigio-giallastri, il ventre tende al<br />
Il pesce triotto pescato nel Giano<br />
bianco-giallo chiaro. Tipiche sono<br />
le chiazze rotonde nere sul dorso.<br />
La trota fario non supera mai i<br />
30 cm di lunghezza. Il rinvenimento<br />
del triotto ci fa capire che il Giano<br />
si priva di fauna ittica quando attraversa<br />
la città ed i suoi insediamenti<br />
produttivi, per riacquistarla gradatamente,<br />
man mano che scende verso<br />
valle e si avvicina alla con uenza<br />
con l’Esino a Borgo Tu co. Probabilmente<br />
lungo il percorso le<br />
acque si puri cano grazie ai fossi<br />
af uenti. Riferiscono gli abitanti<br />
dell’area degli Orti della Canizza,<br />
che in alcuni periodi dell’anno,<br />
quando la portata del ume è maggiore,<br />
i cavedani raggiungono il<br />
centro storico, ma la loro presenza<br />
è sporadica (il cavedano ha le squame<br />
grandi e dal colore verde scuro,<br />
con riflessi argentei sui fianchi.<br />
Il ventre è bianco). Nelle recenti<br />
esplorazioni sono stati visti pesci<br />
solo a monte delle cartiere. I cosiddetti<br />
capesciotti erano piuttosto<br />
comuni nei nostri torrenti montani.<br />
In realtà il vero nome è ghiozzo. Ci<br />
dice sempre Fabrizio Moscè che<br />
il pesce è chiamato comunemente<br />
capesciotto per la grande dimensione<br />
della testa rispetto al corpo.<br />
Attualmente non si hanno notizie<br />
della sua presenza lungo il corso<br />
del Giano. Fino all’inizio degli anni<br />
Ottanta era ben visibile il gambero<br />
autoctono, massicciamente nel Rio<br />
Bono (Machella) che è af uente<br />
principale del Giano. Poi sono arrivati<br />
gli scarichi civili e industriali<br />
in maniera massiccia e i capesciotti<br />
sono scomparsi in pochi mesi.<br />
Bisognerebbe cercare nelle zone<br />
montane del Rio Bono (zona Monte<br />
Cucco) e del Giano (zona Cancelli).<br />
Anche il fosso di Argignano ne era<br />
pieno, ma in poco tempo vi fu una<br />
grande moria (chissà se per cause<br />
dolose) e i gamberi non sono più<br />
ricomparsi. Gianluca Milantoni si<br />
è ripromesso di andare presto sulle<br />
sue tracce.<br />
"Se non mi declassano il terreno<br />
fi nisco sul lastrico": il caso Gobbi<br />
Da cinque anni chiede al Comune<br />
il declassamento dei terreni di famiglia<br />
da fabbricabili ad agricoli,<br />
ma ancora non riesce ad ottenere<br />
una risposta de nitiva dagli amministratori<br />
di Fabriano.<br />
E così, intanto, è costretto a pagare<br />
ogni anno tasse onerosissime su<br />
questi terreni.<br />
“Tasse davvero ingenti, alle quali<br />
però non riesco più a far fronte,<br />
sono davvero altissime – a parlare<br />
è Giorgio Gobbi, il protagonista<br />
di questa amara vicenda che va<br />
avanti ormai da molto tempo – Si<br />
tratta di terreni sui quali non ci<br />
sono prospettive di fabbricazione,<br />
per cui ciò che chiedo è semplicemente<br />
il declassamento ad agricoli.<br />
Purtroppo, però, nessuno sembra<br />
darmi ascolto e intanto la mia famiglia<br />
rischia di nire sul lastrico<br />
(si tratta di diverse decina di mila<br />
euro l’anno da pagare, ndr). Non<br />
sono il solo a trovarmi in questa<br />
scomoda situazione, altri come me<br />
sono su stessa barca ed auspicano<br />
una soluzione del problema”.<br />
La sua vicenda, dicevamo, va avanti<br />
ormai da cinque anni. Il signor<br />
Gobbi ce la riassume.<br />
“Cinque anni fa presentai domanda<br />
per declassare i terreni di famiglia<br />
da fabbricabili ad agricoli – racconta<br />
– Dopo un lungo iter burocratico,<br />
nel febbraio 2<strong>01</strong>0 la mia questione<br />
passò in Commissione e, quindi,<br />
il Consiglio Comunale la approvò<br />
all’unanimità di lì a breve. Il sindaco<br />
di allora, Roberto Sorci, ritenne<br />
anche opportuno ricorrere ad uno<br />
studio dell’Università di Ancona<br />
per la salvaguardia dei terreni agricoli,<br />
approvato anche questo. Tutto<br />
sembrava nalmente volgere per il<br />
meglio, ma i mesi sono passati senza<br />
che io abbia avuto una risposta<br />
concreta. Mi avevano promesso che<br />
il problema sarebbe stato affrontato<br />
in occasione dell’ultimo Consiglio<br />
comunale della passata amministrazione,<br />
ma niente. Poi che se ne<br />
sarebbe parlato nei primi consigli<br />
della nuova amministrazione, ma<br />
siamo già alla terza seduta e ancora<br />
nulla. Ciò che spero è di arrivare<br />
ad una soluzione <strong>prima</strong> possibile,<br />
perché presto non riuscirò più ad<br />
essere solvente. In altri Comuni<br />
marchigiani, penso ad esempio a<br />
Senigallia, situazioni come queste<br />
sono state risolte in tempi molto<br />
più rapidi”.<br />
Gobbi termina con l’auspicio -<br />
nale: “Nel 2009 una mozione su<br />
questo mio caso venne presentata<br />
dagli esponenti della minoranza di<br />
allora, alcuni dei quali attualmente<br />
sono in maggioranza in Consiglio,<br />
spero che ora come allora perorino<br />
la mia causa…”.<br />
f.c.<br />
Porcarelli<br />
rilancia:<br />
"Sì all'alta<br />
qualità"<br />
E’ ripresa dal 16 luglio no al 19<br />
l’attività lavorativa alla JP di Fabriano,<br />
l’azienda di Giovanni Porcarelli,<br />
che ha rilevato il gruppo elettrodomestico<br />
dell’Antonio Merloni.<br />
Nello stabilimento di Santa Maria<br />
sono tornati al lavoro 80 addetti, per<br />
una commessa di lavatrici a carica<br />
frontale. Dopo le ferie, altri 80<br />
operai torneranno in fabbrica dal 15<br />
settembre al 15 ottobre. Nello stabilimento<br />
Maragone (lavatrici a carica<br />
dall’alto e asciugatori) sono state<br />
richiamate a turnazione 60 persone<br />
dal 18 luglio al 1° agosto, e dopo<br />
la pausa estiva, dal 3 settembre al<br />
31 ottobre per la produzione di<br />
asciugatori. Altri 40 addetti saranno<br />
di turno dal 15 settembre al 15 ottobre.<br />
Il patron Giovanni Porcarelli<br />
ce la sta mettendo tutta, in contatto<br />
con i clienti praticamente ogni<br />
giorno. “L’azienda punta sull’alta<br />
gamma di elettrodomestici, sia<br />
per produzioni a marchio proprio<br />
sia per sinergie con aziende terze<br />
Giovanni<br />
Porcarelli<br />
con beni di sartoria a marchio JP,<br />
come mi piace de nirli. Non solo.<br />
Ci concentreremo sulla produzione<br />
di prodotti professionali, in pratica<br />
gli elettrodomestici industriali, e in<br />
attività di meccanica”. Aggiunge<br />
Porcarelli: “E’ una s da importante<br />
che sento di poter vincere e che<br />
non mi spaventa. Salvaguardare il<br />
territorio, l’occupazione ed il lavoro<br />
sono i dettami che mi hanno guidato<br />
in tutti questi anni e posso assicurare<br />
che continueranno a guidarmi<br />
in questi prossimi anni”.<br />
L'Oratorio di Melano<br />
chiude la sua estate<br />
Si è concluso venerdì 27 luglio<br />
l’Oratorio estivo della parrocchia<br />
Santa Maria Assunta di Melano.<br />
Giunto alla terza edizione, è diventato<br />
un appuntamento importante<br />
per i bambini della frazione e dei<br />
paesi limitrofi. L’estate, infatti,<br />
non sempre viene vissuto come<br />
momento di crescita e di divertimento<br />
e il rischio di trascorrere le<br />
calde giornate al computer è sempre<br />
dietro l’angolo. Ecco, allora, lo<br />
spazio oratoriale di Melano. Tutti<br />
i giorni, per sette settimane, con il<br />
sorriso sulle labbra, trenta bambini<br />
iscritti hanno vissuto la giornata con<br />
gli educatori. Dalle 8.30 alle 16. 30<br />
il salone e il campetto della pineta<br />
sono stati invasi da giochi di gruppo<br />
sia organizzati che improvvisati<br />
dai piccoli, da momenti di relax e<br />
svago all’ombra e per belle partite a<br />
calcio, basket e pallavolo. Non sono<br />
mancate uscite come quella al Palio<br />
di San Giovanni Battista e alla sede<br />
di Radio Gold dove è stata registrata<br />
una puntata speciale del programma<br />
“Redazione@” (nella foto). Hanno<br />
partecipato all’avventura anche un<br />
gruppo collaudato, af atato e valido<br />
di quindici animatori con età compresa<br />
tra i 14 e i 19 che si sono resi<br />
disponibili ad organizzare giochi e<br />
iniziative varie, a sorvegliare i più<br />
piccini e ad occuparsi un po’ della<br />
manutenzione e pulizia dei locali.<br />
La giornata è iniziata sempre con la<br />
preghiera e la ri essione del parroco<br />
don Gino Pierosara. Non sono poi<br />
mancati laboratori di cucina per la<br />
preparazione di dolci e pizze, uno<br />
dedicato all’aperitivo analcolico<br />
alla frutta, cineforum, tornei vari e<br />
approfondimenti sui pellegrinaggi<br />
a Fatima e Gerusalemme a cui ha<br />
partecipato uno degli educatori.<br />
Le giornate non erano strutturate<br />
da orari rigidi, ma dalla voglia di<br />
stare liberamente insieme giocando,<br />
correndo, ridendo. I bimbi più<br />
piccoli sono riusciti a convivere con<br />
i più grandi ed i problemi che sono<br />
emersi sono diventati occasione di<br />
ri essione con gli animatori. Momento<br />
importante anche il dialogo<br />
con i genitori. Il primo agosto, a<br />
termine del cammino, Messa di<br />
ringraziamento e cena nale con<br />
le famiglie organizzata da tutto lo<br />
staff. Il tempo è passato molto velocemente.<br />
Rimane il bel ricordo e<br />
la certezza che insieme si sta bene!<br />
Per questo, a settembre, l’Oratorio<br />
riaprirà nei suoi due classici appuntamenti<br />
a settimana e inizierà<br />
a pensare al già famoso Presepe<br />
Vivente dei bambini a Vallina.<br />
Marco Antonini<br />
06 fabriano.<strong>indd</strong> 2 <strong>01</strong>/08/12 10.10