Don Ennio Innocenti - Sindacato Libero Scrittori Italiani
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LA CROCE E LA SPADA 37<br />
P.C.F., ma si imponeva prepotentemente quale moda coltivata e inseguita<br />
da un clero desideroso di compromessi con il mondo moderno.<br />
La giusta e persuasiva polemica di <strong>Ennio</strong> <strong>Innocenti</strong>, è diretta a<br />
prevenire il diffondersi di queste perniciose disposizioni “culturali”,<br />
che minavano in modo insidioso i fondamenti stessi della religione<br />
cristiana. Citiamolo:<br />
«Quando Garaudy dice: “io abbraccio in tutta la sua pienezza il<br />
mistero cristiano dell’Incarnazione” gioca sull’equivoco. Inequivocabile,<br />
invece, è il suo immanentismo, in conseguenza del quale egli rifiuta<br />
qualsiasi rivelazione soprannaturale del significato della vita umana ed<br />
afferma perentoriamente che la politica è l’erede della religione.<br />
L’annuncio del regno di Dio è un programma soltanto sociologico e<br />
secolaristico: il regno di Dio è la maschera, la società programmata, il<br />
volto. Tale equivoco, come abbiamo spiegato, è dettato da una impresa<br />
politica spudoratamente machiavellica: è un travestimento.» 1<br />
La perspicace strategia apologetica, di cui le righe ora citate<br />
offrono una sintetica e lucida esemplificazione, mira a rivendicare<br />
intransigentemente la radicale e fondante irriducibilità del cristianesimo<br />
alle prospettive mistificatorie dell’ideologia, che per sua intrinseca<br />
predisposizione risolve il senso della vicenda umana nell’orizzonte<br />
finito del tempo.<br />
La ricerca di un compromesso tra la fede cristiana e la “dialettica<br />
rivoluzionaria”, dettata dalla disinvolta ed ingannatrice spregiudicatezza<br />
di quanti sacrificano l’impegno di una meditata testimonianza<br />
ideale e religiosa ai presupposti fuorvianti di un “dialogo” privo di<br />
qualunque fondamento filosofico, si rivela pertanto come il risultato<br />
consequenziale e logico di un tradimento dei principi e dei valori<br />
evangelici; l’importanza teoretica e più vastamente culturale delle<br />
finalità che <strong>Don</strong> <strong>Innocenti</strong> persegue nel delineare le ragioni della<br />
costitutiva improponibilità di un incontro ideale e politico tra cattolici<br />
e comunisti, è meritevole di considerazione per l’incisività e la forza<br />
con cui sottolinea che la fedeltà al patrimonio della Rivelazione divina,<br />
non si concilia con i facili cedimenti alle tendenze o alle mode del<br />
mondo contemporaneo.<br />
1 ENNIO INNOCENTI, Garaudy: Il contrabbando dei cristianesimo, in “Temi<br />
di Apologetica”, Bibliotheca, Roma 2003.