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Leggi il pdf - Collegio Nazionale dei Periti Agrari » e dei Periti Agrari ...

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Protocollo ISMEA / CNPA<br />

La viticoltura Piacentina<br />

Casse e Consigli<br />

Nazionali<br />

Novembre - Dicembre 2011<br />

Anno LVIII<br />

<strong>il</strong> perito<br />

agrario<br />

Alluvioni: Cause e rimedi<br />

La melicoltura friulana<br />

n.6<br />

Rivista del <strong>Collegio</strong><br />

<strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati<br />

Azioni a favore <strong>dei</strong> giovani<br />

imprenditori


3<br />

4<br />

6<br />

7<br />

8<br />

14<br />

16<br />

19<br />

22<br />

Direttore responsab<strong>il</strong>e: Andrea Bottaro<br />

Direttore di redazione: Piero Pecciarini<br />

Hanno collaborato:<br />

Andrea Bottaro, Stefano Biagiotti,<br />

Ylenia Burgio, Giovanni Cattaruzzi,<br />

Mauro Finiguerra, Emanuele Genchi,<br />

Giovanna Mellano, Renato Passerini,<br />

Piero Pecciarini, Francesco Possenti,<br />

Elettra S<strong>il</strong>viato<br />

Editrice: <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati<br />

Via Principe Amedeo 23 - 00185 Roma<br />

Tel. 06/4819801 - Fax. 06/4882150<br />

<strong>il</strong> perito agrario<br />

EDITORIALE<br />

Ancora sulle professioni<br />

di Andrea Bottaro<br />

TERRITORIO<br />

Alluvioni: Cause e rimedi<br />

di Piero Pecciarini<br />

PROTOCOLLO OPERATIVO<br />

Protocollo ISMEA / CNPA<br />

FONDAZIONE<br />

Video lezioni di formazione<br />

ed aggiornamento<br />

di Mauro Finiguerra<br />

VITICOLTURA<br />

La viticoltura Piacentina<br />

di Elettra S<strong>il</strong>viato<br />

OLTRE IL CONFINE<br />

Dal Kazakistan a Sarmato<br />

in cerca del futuro vitivinicolo<br />

di Renato Passerini<br />

AUGURI ENPAIA<br />

1936-2011 75° anniversario<br />

della Fondazione Enpaia<br />

di Giovanna Mellano<br />

CASSE E CONSIGLI NAZIONALI<br />

Proposte innovative per<br />

un futuro migliore<br />

di Y.B.<br />

<br />

La melicoltura friulana e l’evoluzione<br />

della f<strong>il</strong>iera frutticola regionale<br />

di Giovanni Cattaruzzi<br />

26<br />

28<br />

30<br />

32<br />

33<br />

36<br />

37<br />

39<br />

Direzione: Via Principe Amedeo, 23<br />

00185 Roma<br />

Tel. 06 48906713 - Fax 064882150<br />

e-ma<strong>il</strong>: info@peritiagrari.it<br />

Consiglio <strong>Nazionale</strong>:<br />

Andrea Bottaro (presidente)<br />

Paolo Vigato (vice presidente)<br />

Domenico Di Biase (segretario)<br />

Giuseppe Giordano (tesoriere)<br />

Lorenzo Benanti (consigliere)<br />

Paolo Bertazzo (consigliere)<br />

Mario Calcagn<strong>il</strong>e (consigliere)<br />

Sergio Lombardelli (consigliere)<br />

F<strong>il</strong>ippo Ninci (consigliere)<br />

Angelo Antonio Orsini (consigliere)<br />

Lorenzo Salvan (consigliere)<br />

sommario<br />

N° 6 Novembre-Dicembre 2011<br />

OIGA<br />

Azioni a favore <strong>dei</strong> giovani imprenditori<br />

di Francesco Possenti<br />

SICUREZZA<br />

Presentazione <strong>dei</strong> risultati della prima fase<br />

del progetto “Green Safety: Sicuri in campo,<br />

Sicuri su Strada”<br />

CERTIFICAZIONE<br />

UNI CEI EN ISO/IEC 17024:2004<br />

Facciamo chiarezza sul Certificato<br />

delle Competenze<br />

di Stefano Biagiotti<br />

ANTIFRODI<br />

Frode informatica negli <strong>il</strong>leciti<br />

finanziamenti comunitari<br />

VITA DEI COLLEGI<br />

Consulta Interprofessionale per la<br />

Prevenzione Incendi delle Provincie<br />

di Ascoli e Fermo<br />

L’aggiornamento tecnico in materia<br />

di esproprio<br />

di Emanuele Genchi<br />

NEWS<br />

DIRITTO E GIURISPRUDENZA<br />

Periodico bimestrale in abbonamento<br />

Abbonamento annuo: € 5,00<br />

Una copia: € 2,00<br />

Progetto Grafico e Stampa: Grafica Ripoli<br />

Via Paterno, 17 - 00010 V<strong>il</strong>la Adriana (RM)<br />

Autorizzazione del Tribunale di Roma<br />

n.69/86 del 14/02/1986<br />

Finito di stampare: Dicembre 2011<br />

Gli articoli esprimono soltanto <strong>il</strong> pensiero<br />

degli autori e non impegnano <strong>il</strong> CNPA né la<br />

redazione del periodico


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Ancora sulle professioni<br />

EDITORIALE<br />

Il Sen. Mario Monti, nuovo premier, per sanare la situazione del Paese, è intervenuto con energia con <strong>il</strong> decreto<br />

legge “Salva Italia” indicando i percorsi che coinvolgono varie espressioni sociali, e rinviando a breve termine<br />

l’azione sulle liberalizzazioni e, tra queste, quelle sulle attività professionali.<br />

Le anticipazioni non vedono grandi differenze tra <strong>il</strong> passato recente (luglio/agosto) ed <strong>il</strong> prossimo futuro (gennaio/febbraio)<br />

ma per alcuni aspetti ancora una volta è stato puntato <strong>il</strong> dito sull’eliminazione delle tariffe minime;<br />

azione che mi vede contrario ma, se serve a liberalizzare <strong>il</strong> mercato (non credo) accetto questa crociata<br />

contro i minimi compensi. Vedremo quello che succederà con la qualità della prestazione professionale.<br />

Però, viste nel 2012 le pronosticate 300.000 nuove disoccupazioni, continuo a pensare alla libera professione<br />

come una importante opportunità per <strong>il</strong> futuro <strong>dei</strong> giovani ed è su questo binario che occorre procedere, senza<br />

sconti e senza ma, perché ritengo necessaria una maggiore attenzione sulle possib<strong>il</strong>ità delle nuove occasioni per<br />

<strong>il</strong> loro pronto inserimento nel mercato del lavoro.<br />

La prima è quella concernente la possib<strong>il</strong>ità della riduzione del periodo del tirocinio a dodici mesi ( oggi 24) e<br />

di diciotto mesi per <strong>il</strong> lavoro subordinato. Basta spingere sull’acceleratore della formazione ed al controllo sulla<br />

qualità delle attività formative <strong>dei</strong> giovani.<br />

E’ anche auspicab<strong>il</strong>e (ed importante), a seguito d’opportune convenzioni, poter riconoscere <strong>il</strong> tirocinio anticipato<br />

a quegli studenti che, nella frequenza del 5° anno di studi dell’Istituto Tecnico <strong>Agrari</strong>o, partecipano a particolari<br />

momenti formativi finalizzati all’inserimento nel periodo di tirocinio con la formula 1 giorno di tirocinio<br />

scolastico = 1 giorno di tirocinio post-diploma.<br />

Naturalmente <strong>il</strong> controllo sullo svolgimento del tirocinio spetta al consiglio del collegio territorialmente competente<br />

tramite verifiche periodiche sull’effettivo andamento della attività formativa. Lavoro in più per i Collegi<br />

provinciali che, però, porterà notevoli vantaggi.<br />

E che dire, come nuova opportunità, della possib<strong>il</strong>ità che la partecipazione ai corsi dell’Istruzione Tecnica Superiore<br />

(ITS), e la positiva conclusione del percorso formativo, porti all’ accesso alle professioni da qualsiasi<br />

titolo scolastico di provenienza sia esso <strong>il</strong> liceo classico, scientifico, ecc.. verrà così data ai giovani una ulteriore<br />

opportunità di accesso alla professione di Perito <strong>Agrari</strong>o; ma occorre che <strong>il</strong> programma degli ITS, impegnativo<br />

perché svolto su 2000 ore, porti ad una preparazione professionale adeguata all’esercizio della nostra professione.<br />

Ed anche qui diventa pregnante l’apporto <strong>dei</strong> Collegi provinciali che devono partecipare attivamente alla<br />

predisposizione <strong>dei</strong> programmi minimi per l’esercizio della professione.<br />

Altra innovazione che, oltre ad essere considerata come lotta attiva all’evasione fiscale, consentirà più trasparenza<br />

è quella concernente l’obbligatorietà d’iscrizione all’albo per tutti i dipendenti pubblici e privati che, anche<br />

all’interno della pubblica amministrazione, a qualsiasi titolo, esercitano la professione di perito agrario. E’<br />

una proposta nuova ed interessante che potrebbe trovare difese ad oltranza da parte di chi vuole continuare a<br />

garantire la casta che, come è emerso dalle ultime inchieste concluse con la sanzione penale, esercitava abusivamente<br />

professioni all’interno della pubblica amministrazione; occorre andare avanti con coraggio senza timore<br />

delle eventuali ripercussioni negative.<br />

Bisogna dare segnali positivi di ammodernamento e così, oltre all’ obbligo di formazione continua permanente<br />

(<strong>il</strong> CNPA ha deliberato in tal senso nell’anno 2004), con sanzioni dirette a chi non osserva la prescrizione; anche<br />

quello della polizza obbligatoria assicurativa per rischi professionali è un buon segnale per la garanzia della<br />

committenza.<br />

Pubblicità informativa, con ogni mezzo, avente ad oggetto l’attività professionale, e la costituzione degli organismi<br />

disciplinari locale e nazionale, garanti della terzietà, completano le riforme che potrebbero anche interessare<br />

<strong>il</strong> più ampio sistema ordinistico di ogni professione.<br />

Per le società tra professionisti aspettiamo, come previsto all’art. 10 della Legge di Stab<strong>il</strong>ità per <strong>il</strong> 2012 (legge<br />

12 novembre 2011, n. 183), <strong>il</strong> 14 maggio 2012 per avere dal Ministero di Giustizia, <strong>il</strong> regolamento che disciplini<br />

la nuova modalità per l’esercizio della professione in forma societaria, da emanare di concerto con <strong>il</strong> Ministero<br />

dello Sv<strong>il</strong>uppo Economico. Nel frattempo, però, daremo <strong>il</strong> nostro contributo per una visione più ampia delle<br />

problematiche relative al tema così essenziale per l’esercizio della professione in forma collettiva.<br />

Un lavoro ininterrotto per <strong>il</strong> nuovo Consiglio <strong>Nazionale</strong> che dovrà avere la determinazione di rispondere alle<br />

attese <strong>dei</strong> giovani che si aspettano molto da noi.<br />

Non è <strong>il</strong> passato o <strong>il</strong> presente che hanno peso ma è <strong>il</strong> loro futuro che deve interessarci ed è su questo che dobbiamo<br />

lavorare nell’anno 2012, che auguro a tutti buono e ricco di soddisfazioni, dopo potrebbe essere inut<strong>il</strong>e.<br />

di Andrea Bottaro<br />

E<br />

D<br />

IT<br />

O RIALE<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2011 3


di Piero Pecciarini<br />

Le alluvioni che<br />

hanno colpito<br />

nell’arco di poche<br />

settimane, due importanti<br />

aree regionali<br />

del nostro Paese, la prima<br />

la Liguria con Genova,<br />

<strong>il</strong> territorio spezzino<br />

ed una area della<br />

Toscana occidentale e<br />

l’isola d’Elba, l’altra la Sic<strong>il</strong>ia nella<br />

zona del messinese con vittime e<br />

danni incalcolab<strong>il</strong>i ci portano a chiederci,<br />

temendo che la serie non sia<br />

finita, quali possono essere le cause<br />

che generano questi sempre più frequenti<br />

e gravi disastri.<br />

Si pensa subito a fenomeni naturali,<br />

ai cambiamenti climatici che si riscontrano<br />

in questi ultimi tempi non<br />

controllab<strong>il</strong>i dall’uomo, ma con senso<br />

di responsab<strong>il</strong>ità dobbiamo chiederci<br />

se sono solo queste le cause<br />

che generano sempre più ravvicinati<br />

e drammatici disastri.<br />

Al di la di quelli che sono i<br />

rimpalli di colpe e responsab<strong>il</strong>ità<br />

che a disastro avvenuto<br />

si leggono sulla stampa<br />

riteniamo dovere cercare di<br />

capire i mali che avvolgono <strong>il</strong><br />

mondo in cui oggi viviamo e<br />

ciò per impegnarsi a curarli.<br />

Studi più approfonditi sul<br />

rapporto fra clima e territorio<br />

dovranno divenire d’obbligo<br />

anche se non sempre le<br />

conoscenze scientifiche sono<br />

in grado di regolare le forze<br />

della natura. Questa non ha<br />

padroni, ma ha leggi proprie<br />

4<br />

TERRITORIO<br />

Alluvioni: Cause e rimedi<br />

alle quali l’uomo deve<br />

adeguarsi, e difendersi<br />

con opere di cura e<br />

prevenzione cosa che<br />

oramai da tempo viene<br />

trascurata o non avviene.<br />

La natura fornisce<br />

segnali che non vengono<br />

più recepiti per<br />

l’assenza dell’uomo. Un<br />

tempo quando le campagne erano<br />

abitate dai contadini che vi esercitavano<br />

la loro attività agricola, questi<br />

le curavano, per conoscenza diretta,<br />

con quel tipico tradizionale amore<br />

verso la terra madre e gli alberi.<br />

I corsi di acqua venivano puliti dal<br />

più piccolo fossetto posto al margine<br />

<strong>dei</strong> campi ai canali di scolo fino<br />

ai torrenti e fiumi irregimentandovi<br />

le acque. Oggi fiumi e torrenti rigurgitano<br />

di rifiuti di ogni sorta, e fra<br />

questi materiali indistruttib<strong>il</strong>i come<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2011<br />

le plastiche che vanno a connettersi<br />

con i corsi in maniera innaturale e<br />

fac<strong>il</strong>itano le inondazioni con l’accumulo<br />

di tronchi, rami secchi ed oggetti<br />

di ogni genere. I terreni incolti<br />

non assorbono più le normali piogge<br />

figuriamoci le bombe d’acqua. Molti<br />

fianchi collinari e scarpate abbandonati<br />

col passare del tempo, si sono<br />

resi instab<strong>il</strong>i aumentando <strong>il</strong> rischio<br />

di frane e smottamenti gravi come<br />

si è purtroppo riscontrato da varie<br />

parti.<br />

Cosa si può fare contro questo dissesto<br />

idrogeologico del territorio.<br />

L’uomo dovrà curarlo in maniera<br />

attenta tenendo presente le particolari<br />

caratteristiche e frag<strong>il</strong>ità del<br />

territorio e nell’ottica che potranno<br />

avvenire eventi meteorologici eccezionali<br />

prevedendone la convivenza.<br />

Ripartire quindi da pianificazioni,<br />

rivedere o realizzare piani di baci-


no che prendano in considerazione<br />

anche la delocalizzazione di edifici<br />

nelle aree a rischio. Costruzioni<br />

abitative ed aziendali che dovranno<br />

insediarsi in luoghi diversi per evitare<br />

le gravi conseguenze di possib<strong>il</strong>i<br />

future alluvioni. Non dobbiamo più<br />

apprendere ad alluvione avvenuta<br />

che in luoghi ove prima vi erano<br />

campi coltivati vi si trovano v<strong>il</strong>lette<br />

od altri insediamenti rimasti sott’acqua.<br />

Evitare l’estendersi di costruzioni<br />

e cementificazioni senza prima<br />

studiare e fissare regole edificative<br />

consone al territorio ed all’ambiente<br />

naturale circostante.<br />

E’ necessario operare per ristab<strong>il</strong>ire<br />

l’intesa fra l’uomo ed <strong>il</strong> territorio.<br />

Considerato che i nubifragi avverranno<br />

anche in futuro dovremo creare<br />

delle difese ricorrendo sopratutto<br />

alla prevenzione. Questi sono compiti<br />

più delle amministrazioni pubbliche<br />

che <strong>dei</strong> privati ma la politica in molti<br />

casi ha manifestato le sue distrazioni<br />

ed inadempienze. Compiti impegnativi<br />

non fac<strong>il</strong>i a svolgersi ma più che<br />

necessari. Le amministrazioni locali<br />

dovranno impostare nuove politiche<br />

ambientali e di prevenzione con interventi<br />

del Governo senza aspettare<br />

di intervenire quando si creano situazioni<br />

di emergenza con stanziamenti<br />

speciali, che vanno a gravare sulle<br />

tasche <strong>dei</strong> cittadini, e determinano<br />

anche l’apertura di fascicoli da parte<br />

TERRITORIO<br />

delle Procure per indagini conoscitive<br />

ed accertamenti di responsab<strong>il</strong>ità.<br />

Dovranno essere proprio le pubbliche<br />

amministrazioni che, avvalendosi<br />

di studi ingegneristici, geologici ed<br />

agronomici, in una ottica integrata,<br />

consentano progettare e costruire in<br />

maniera sicura. Tenere presente inoltre<br />

la necessità di conservare <strong>il</strong> territorio<br />

con le sue caratteristiche naturali<br />

non escludendo quello agricolo,<br />

ricorrendo ove necessario<br />

alla collaborazione di<br />

tecnici agricoli per una<br />

attenta e corretta manutenzione.<br />

Anche <strong>il</strong> Presidente della<br />

Repubblica Napolitano<br />

tornando sul tema <strong>dei</strong><br />

dissesti idrogeologici con<br />

un messaggio al Congresso<br />

di Legambiente<br />

ha sottolineato come sia:<br />

“altamente auspicab<strong>il</strong>e<br />

un rinnovato e condiviso<br />

impegno da parte di<br />

soggetti pubblici e privati preposti a<br />

contrastare con ogni mezzo <strong>il</strong> ripetersi<br />

di scelte che concorrono al dissesto<br />

idrogeologico”. Tali messaggi<br />

possono interpretarsi anche come <strong>il</strong><br />

ravvissarsi di opportuni cambiamenti<br />

culturali ed educativi.<br />

Ricordiamoci tutti che <strong>il</strong> territorio<br />

del nostro Paese è un’opera d’arte<br />

che non va dimenticata, a cui dobbiamo<br />

cure ed attenzioni.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2011 5


Dopo un periodo positivo di collaborazione<br />

che ha visto l’attuazione<br />

del precedente, è stato<br />

rinnovato <strong>il</strong> protocollo, già firmato dal<br />

Dr. Arturo Semerari, Presidente dell’<br />

ISMEA, ed <strong>il</strong> Per. Agr. Andrea Bottaro,<br />

Presidente del CNPA, valido fino al<br />

31.12.2012, che prevede azioni volte alla<br />

collaborazione professionale tra i <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> liberi professionisti e l’ Ente.<br />

Il primo ambito di collaborazione riguarda<br />

<strong>il</strong> Mandato per la custodia e la<br />

gestione <strong>dei</strong> territori agricoli retrocessi<br />

ed oggetto di riassegnazione per bando<br />

concorso. In caso di r<strong>il</strong>ascio anticipato<br />

<strong>dei</strong> terreni, di spettanza dell’ISMEA,<br />

da parte dell’imprenditore agricolo è<br />

necessario assicurare la custodia e l’affidamento<br />

in gestione provvisoria di<br />

detti terreni, in attesa di riassegnazione<br />

e, al fine di sopperire alla esigenza di<br />

conservare, custodire e mantenere i ter-<br />

6<br />

PROTOCOLLO OPERATIVO<br />

Protocollo ISMEA/CNPA<br />

reni, l’ISMEA ha individuato nei <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> e <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati, iscritti<br />

al relativo Albo, i soggetti idonei, sia per<br />

competenze professionali, sia per la loro<br />

cap<strong>il</strong>lare presenza su tutto <strong>il</strong> territorio<br />

nazionale.<br />

A tal fine l’ISMEA ed <strong>il</strong> <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong><br />

<strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

Laureati collaboreranno affinché gli<br />

iscritti all’Albo <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> Laureati diano disponib<strong>il</strong>ità per<br />

eventuali incarichi professionali da parte<br />

di ISMEA finalizzati alla custodia <strong>dei</strong><br />

terreni in questione svolgendo, secondo<br />

<strong>il</strong> regime del mandato professionale, di<br />

cui agli artt. 2230 c. c. e seguenti, ogni attività<br />

necessaria affinché <strong>il</strong> fondo venga<br />

custodito, mantenuto, secondo <strong>il</strong> criterio<br />

della d<strong>il</strong>igenza e massima economicità.<br />

Il professionista incaricato con apposita<br />

lettera di incarico da parte ISMEA,<br />

oltre alla retribuzione avrà <strong>il</strong> rimborso<br />

delle spese sostenute e per questo sarà<br />

comunque tenuto alla rendicontazione<br />

delle stesse, secondo i criteri indicati<br />

nella stessa lettera di incarico.<br />

Il <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e<br />

<strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati ha già informato,<br />

con circolare n.27/2011, i Collegi<br />

Provinciali <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> Laureati provinciali sulla necessità<br />

di costituire elenchi di professionisti<br />

iscritti disponib<strong>il</strong>i ad assumere l’incarico<br />

di ISMEA e pertanto è opportuno che<br />

i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> intenzionati ad essere<br />

inseriti in tali elenchi lo manifestino al<br />

proprio <strong>Collegio</strong> provinciale.<br />

Il secondo ambito del protocollo, considerato<br />

che nell’ambito di attività informativa<br />

svolta dall’ISMEA in merito al<br />

mercato agricolo ed alle stesse funzioni<br />

da esso svolto, è stato concordato di<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2011<br />

cstituire presso i Collegi Provinciali <strong>dei</strong><br />

<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati<br />

appositi sportelli “<strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong><br />

Dei <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> E Dei <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

Laureati – ISMEA informa”, presso<br />

i quali verranno fornite informazioni<br />

ed assistenza primaria nell’accesso alle<br />

funzioni ed alle attività dell’ISMEA.<br />

Inoltre, l’ISMEA, attesa la necessità<br />

che, nell’ambito delle procedure di assegnazione<br />

<strong>dei</strong> terreni da essa svolta come<br />

compito istituzionale, sia allegato da<br />

parte degli interessati un business plan<br />

che dimostri con elencazione, sv<strong>il</strong>uppo,<br />

elaborazione ed analisi di dati relativi<br />

alla conduzione agricola, alla stima<br />

del valore delle produzioni, ai costi di<br />

gestione etc., quale siano i prevedib<strong>il</strong>i<br />

risultati dell’investimento affrontato<br />

dal potenziale assegnatario <strong>dei</strong> terreni<br />

di ISMEA, ha concordato con <strong>il</strong> <strong>Collegio</strong><br />

<strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong><br />

<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati nell’individuare<br />

la figura del Perito <strong>Agrari</strong>o professionista,<br />

tra gli altri, idoneo per competenze<br />

a redigere, elaborare e sottoscrivere, <strong>il</strong><br />

business plan per le procedure di assegnazione<br />

<strong>dei</strong> terreni agricoli, che con la<br />

sottoscrizione e l’apposizione del timbro<br />

professionale su tale documento, ne certificherà<br />

l’affidab<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong> dati e <strong>il</strong> valore<br />

intellettuale delle elaborazioni.


di Mauro Finiguerra<br />

Il programma di<br />

formazione ed aggiornamentoprofessionale,<br />

rivolto sia<br />

ai tirocinanti che dovevano<br />

sostenere l’esame<br />

di ab<strong>il</strong>itazione che ai<br />

<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> che desideravano<br />

procedere<br />

ad un aggiornamento<br />

professionale, si è svolto secondo<br />

<strong>il</strong> programma precedentemente<br />

stab<strong>il</strong>ito dal Consiglio della Fondazione<br />

e realizzato secondo <strong>il</strong><br />

format già collaudato delle video<br />

lezioni su piattaforma fornita dalla<br />

Beta Formazione srl , struttura di<br />

formazione che da tempo collabora<br />

con la Fondazione ed <strong>il</strong> CNPA.<br />

Le lezioni si sono svolte dal 26 settembre<br />

al 5 ottobre 2011, dalle ore<br />

20.00, secondo <strong>il</strong> calendario che<br />

segue :<br />

Quest’anno, per la prima volta,<br />

a seguito dell’accordo tra CNPA<br />

e MIUR che prevede la collaborazione<br />

e l’apertura delle lezioni<br />

e.learning anche a Studenti e<br />

FONDAZIONE<br />

Video lezioni di formazione<br />

ed aggiornamento<br />

Docenti degli Istituti<br />

<strong>Agrari</strong>, i risultati <strong>dei</strong><br />

collegamenti sono stati<br />

numericamente soddisfacenti<br />

in quanto hanno<br />

avuto l’accesso :<br />

a) <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>: n.83<br />

dalle province di Agrigento,<br />

Ascoli Piceno,<br />

Bari, Bat, Bergamo, Bologna,<br />

Brindisi, Chieti, Firenze,<br />

Foggia, Forli’-Cesena, Frosinone,<br />

Lecce, Lucca, Macerata,<br />

Mantova, Matera , Modena,<br />

Napoli, Padova, Perugia, Pesaro<br />

Urbino, Potenza, Ravenna,<br />

Reggio Calabria, Reggio<br />

Em<strong>il</strong>ia, Rimini, Roma, Rovigo,<br />

Sassari, Siena, Taranto, Teramo,<br />

Torino, Trapani, Udine, Verona,<br />

Vicenza,<br />

b) Tirocinanti: n. 57 delle province<br />

di Ancona, Ascoli Piceno, Bari,<br />

Per.Agr. Possenti Francesco Fiscalità in agricoltura<br />

Dr. Carlo Riva La digestione anaerobica e gli impianti a biogas di<br />

piccola taglia<br />

Dr. Carlo Riva Energia da Biomasse<br />

Per.Agr. Finiguerra Fabio Il biologico e la biodiversità<br />

Per.Agr. Moncelli Massimo Espropri<br />

Per.Agr. Pierini Roberto Catasto<br />

Per.Agr. Calcagn<strong>il</strong>e Mario Danni da calamità naturali (effettuata nuovamente<br />

<strong>il</strong> giorno 6 ottobre 2011 per problemi di<br />

collegamento internet)<br />

Per.Agr. Perronace Leonardo Valutazione Stab<strong>il</strong>ità degli alberi (VTA)<br />

Benevento, Brindisi, Cagliari,<br />

Campobasso, Caserta, Catanzaro,<br />

Cremona, Firenze, Grosseto,<br />

Macerata, Messina, Napoli,<br />

Nuoro, Padova, Perugia, Pia-<br />

cenza, Ravenna, Roma, Salerno,<br />

Siena, Taranto, Trapani, Udine,<br />

Viterbo;<br />

c) Docenti: n. 11 degli ITA di Bologna,<br />

Bari, Cremona, Grosseto,<br />

Macerata, Ferrara, Forlì-Cesena,<br />

Messina , Napoli, Parma, Pistoia<br />

, Treviso;<br />

d) Studenti: n. 10 delle province<br />

Bari, Macerata, Messina, Napoli;<br />

e) Non dichiarati per tipologia di<br />

appartenenza e provenienza :<br />

n.8<br />

f) Non dichiarati per tipologia di<br />

appartenenza: n.2 delle province<br />

di Trento e Verona.<br />

Ai partecipanti è stato consentito<br />

di poter scaricare i f<strong>il</strong>es della video<br />

lezione registrata di loro interesse e<br />

tale opportunità viene data anche a<br />

quanti lo richiedano.<br />

Riteniamo di aver contribuito, anche<br />

con questa iniziativa, al rispetto dello<br />

scopo statutario della Fondazione.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2011 7


di Elettra S<strong>il</strong>viato<br />

8<br />

La famiglia delle<br />

malvasie piacentine<br />

Nel lontano tardo agosto 1967 <strong>il</strong> Dr.<br />

Giuseppe Comolli del Consorzio<br />

<strong>Agrari</strong>o di Piacenza telefonò al Prof.<br />

Mario Fregoni dell’Università Cattolica<br />

del Sacro Cuore di Piacenza per<br />

informarlo che nel suo ufficio era<br />

presente <strong>il</strong> mezzadro dell’azienda Uccellara<br />

delle colline della Valnure (allora<br />

di proprietà del Geom. Bosoni).<br />

Il viticoltore aveva osservato un paio<br />

di grappoli rosa su una pianta di uva<br />

bianca e precisamente di Malvasia di<br />

Candia aromatica probab<strong>il</strong>mente originaria<br />

dell’isola di Creta. La Malvasia<br />

è <strong>il</strong> vitigno bianco largamente più diffuso<br />

nella provincia di Piacenza (circa<br />

1.000 ettari) ed è la Malvasia più<br />

aromatica del mondo. Il Prof. Fregoni,<br />

con una certa incredulità, chiese al<br />

Dr. Comolli che <strong>il</strong> ceppo non venisse<br />

toccato e <strong>il</strong> giorno successivo si recò<br />

nella zona di Albarola nel vigneto<br />

dell’Uccellara. Effettivamente constatò<br />

una mutazione genetica che aveva<br />

generato grappoli rosa su un ceppo<br />

che portava molti grappoli bianchi di<br />

Malvasia. La pianta venne gelosamente<br />

sorvegliata e nell’autunno inoltrato<br />

<strong>il</strong> Prof. Fregoni prelevò le gemme per<br />

la propagazione della Malvasia rosa<br />

VITICOLTURA<br />

La viticoltura Piacentina<br />

tramite innesto. Queste mutazioni si<br />

verificano per cause del tutto naturali,<br />

quali le radiazioni atmosferiche, che<br />

agiscono sui geni e i loro satelliti <strong>dei</strong><br />

tessuti gemmari. Il colore degli acini è<br />

sintetizzato nella buccia e governato<br />

da 1-2 geni principali attorniati da geni<br />

satelliti, che possono<br />

mutare in certe strutture<br />

genomiche. Pertanto<br />

queste mutazioni non<br />

sono OGM! Sim<strong>il</strong>i mutazioni,<br />

che riguardano<br />

<strong>il</strong> colore delle bacche,<br />

avvengono nelle gemme<br />

produttive e sono<br />

frequenti, ma vanno<br />

dal colore nero (che si<br />

comporta da carattere<br />

dominante) al colore<br />

rosa, al grigio, al bianco<br />

(carattere recessivo).<br />

Sul Pinot nero sono sta-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2011<br />

te isolate le varietà Pinot grigio e Pinot<br />

bianco. La retromutazione (inversa)<br />

dal bianco al rosa, che ha dato la Malvasia<br />

rosa in Val Nure, è molto rara. Le<br />

conoscenze internazionali del predetto<br />

costitutore genetico della Malvasia<br />

rosa consentirono subito di evidenziare<br />

che in Italia esistono<br />

Malvasie nere (quattro)<br />

e bianche (11) e<br />

solo una Malvasia rosa<br />

nelle isole Baleari, poiché<br />

quelle pochissime<br />

citate in bibliografia in<br />

Italia nel passato non<br />

esistono più.<br />

La Malvasia rosa è stata<br />

descritta, e richiamata<br />

come storia, anche<br />

nel libro Viticoltura di<br />

qualità (di M. Fregoni),<br />

adottato da tutti<br />

gli studenti universitari


italiani, <strong>il</strong>lustrata con<br />

belle foto, nonché nel<br />

volume sui vitigni autoctoni<br />

piacentini, dove<br />

sta scritto: «vitigno ottenuto<br />

dal Prof. Fregoni<br />

nel 1967<strong>»</strong>.<br />

Con le piante ottenute<br />

dal ceppo madre della<br />

Val Nure nel 1969 venne<br />

costituito un vigneto<br />

sperimentale presso<br />

l’azienda Vigevani di<br />

Ancarano, dove <strong>il</strong> Prof.<br />

Fregoni per oltre 20 anni ha selezionato<br />

e studiato <strong>il</strong> comportamento delle<br />

nuove varietà rosa, in particolare per<br />

la stab<strong>il</strong>ità del colore delle mutazioni.<br />

Infatti, fra le piante ottenute dal ceppo<br />

della Val Nure alcune sono retromutate,<br />

ossia sono passate dai grappoli<br />

rosa ai grappoli bianchi, come la<br />

pianta madre di Malvasia. Altri ceppi<br />

avevano invece <strong>il</strong> colore grigio e altri<br />

rosa striato. Tutte queste piante derivano<br />

dagli organi prelevati sul ceppo<br />

primigenio della Val Nure.<br />

Frattanto <strong>il</strong> costitutore genetico aveva<br />

ottenuto <strong>il</strong> riconoscimento ufficiale<br />

e l’omologazione presso <strong>il</strong> Ministero<br />

dell’Agricoltura Italiano e della Comunità<br />

Europea, che inserirono la<br />

Malvasia rosa nell’elenco delle varietà<br />

idonee alla coltivazione per la provincia<br />

di Piacenza. I primi vigneti in coltura<br />

normale di Malvasia rosa presso<br />

i viticoltori sono stati piantati in Val<br />

Trebbia (az. Vigevani), in Val Tidone<br />

(az. Mossi), in Val Chero (az. Montesissa),<br />

in Val d’Arda (az. Casaroli), e<br />

VITICOLTURA<br />

più recentemente con <strong>il</strong><br />

Dr. Miravalle a V<strong>il</strong>la Tavernago<br />

(Pianello), ma<br />

altresì in Toscana (Az.<br />

S. Felice) ed altre Regioni,<br />

italiane ed estere.<br />

Il Prof. Fregoni la porterà<br />

in Kazakistan dove<br />

sta realizzando un progetto<br />

di miglioramento<br />

genetico della vite.<br />

Tutte queste piante di<br />

Malvasia rosa venivano<br />

dai Vivai Cooperativi<br />

di Rauscedo, al quale <strong>il</strong> costitutore genetico<br />

aveva conferito<br />

l’incarico di preparare<br />

le nuove piante innestate<br />

(barbatelle) e le royalties<br />

furono devolute<br />

all’Università Cattolica<br />

del Sacro Cuore. Il costitutore<br />

genetico per<br />

legge ha, infatti, <strong>il</strong> compito<br />

di sorvegliare la<br />

sua nuova varietà nella<br />

diffusione e sulla sanità<br />

(perché deve essere<br />

esente da malattie e da<br />

virus in particolare) e<br />

può scegliere <strong>il</strong> vivaista propagatore.<br />

Ormai sono anni che i vini di Malvasia<br />

rosa sono affermati in provincia di<br />

Piacenza, in particolare come vini da<br />

dessert, di un bel colore rosa lampone<br />

br<strong>il</strong>lante e di aroma delicato, ottenuti<br />

con parziale appassimento delle uve<br />

in pianta. Per tutto questo lavoro <strong>il</strong><br />

Prof. Fregoni ha avuto la decennale e<br />

preziosa collaborazione del sig. Giuseppe<br />

Bruzzi, ex<br />

tecnico dipendente<br />

dell’Università<br />

Cattolica del Sacro<br />

Cuore.<br />

E’ venuto però <strong>il</strong><br />

momento di dedicare<br />

l’attenzione<br />

alle sorelle della<br />

Malvasia rosa,<br />

già presenti fra le<br />

viti sperimentate ad Ancarano e figlie<br />

del ceppo dell’Uccellara, vale a dire<br />

la Malvasia grigia e la Malvasia rosa<br />

striata. Sono trascorsi 44 anni e quindi<br />

un giudizio sulla stab<strong>il</strong>ità genetica,<br />

nonché sulle caratteristiche delle nuove<br />

varietà e <strong>dei</strong> vini<br />

è ormai possib<strong>il</strong>e. La<br />

Malvasia grigia ha una<br />

forte variab<strong>il</strong>ità annuale,<br />

mentre la Malvasia<br />

rosa striata si è rivelata<br />

costante da decenni ed<br />

è pertanto ora di iniziare<br />

<strong>il</strong> processo per ufficializzare<br />

e omologare<br />

una nuova varietà. E’<br />

così che la pensa anche<br />

l’espertissimo Sig.<br />

Luigi Mossi, che ospita<br />

queste piante da molti<br />

anni ad Albareto, assieme ad una collezione<br />

costituita dal Prof. Fregoni di<br />

varietà autoctone piacentine, alcune<br />

molto interessanti.<br />

La Malvasia rosa è rara, ma la Malvasia<br />

rosa striata sarà una varietà unica<br />

al mondo. Gli acini sono curiosi e attirano<br />

l’attenzione per le striature di colore<br />

rosa più intenso e di colore grigio<br />

sulla buccia.<br />

Con <strong>il</strong> lungo lavoro del Prof. Fregoni<br />

si è così costituita una famiglia piacentina<br />

di Malvasie, la madre bianca<br />

aromatica, la figlia rosa, la sorella<br />

grigia e la sorella rosa striata. Le sorprese<br />

sono ancora possib<strong>il</strong>i perché <strong>il</strong><br />

genoma di queste nob<strong>il</strong>i varietà si è<br />

rivelato sensib<strong>il</strong>e alle mutazioni come<br />

<strong>il</strong> grande Pinot nero. Speriamo che<br />

le Malvasie piacentine conquistino <strong>il</strong><br />

mondo.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2011 9


10<br />

Uve piacentine per<br />

gli spumanti di Natale<br />

Nel periodo natalizio si verifica <strong>il</strong><br />

maggior consumo di spumanti, in<br />

tutto <strong>il</strong> mondo, dove si producono<br />

2,5 m<strong>il</strong>iardi di bottiglie di spumanti ,<br />

di cui 450 m<strong>il</strong>ioni in Francia, 430 m<strong>il</strong>ioni<br />

in Germania, 330 in Italia, 250<br />

in Spagna, 200 in Usa etc. Per l’Italia<br />

sono le Regioni settentrionali le<br />

maggiori produttrici. La Lombardia<br />

produce 14,5 m<strong>il</strong>ioni di bottiglie di<br />

classico (fermentazione in bottiglia)<br />

e <strong>il</strong> Trentino 8 m<strong>il</strong>ioni, mentre per<br />

lo Charmat (fermentazione in autoclave)<br />

è leader <strong>il</strong> Piemonte con 120<br />

m<strong>il</strong>ioni di bottiglie (prevale l’Asti),<br />

seguito dal Veneto con 110 m<strong>il</strong>ioni di<br />

bottiglie (prevale <strong>il</strong> Prosecco) e dalla<br />

Lombardia con 23 m<strong>il</strong>ioni di bottiglie<br />

(prevale <strong>il</strong> Pinot nero).<br />

Un’indagine di tanti anni fa, condotta<br />

dal professor Mario Fregoni,<br />

rivelò che le varietà di vite ut<strong>il</strong>izzate<br />

per produrre gli spumanti erano, nel<br />

mondo, oltre 150, di cui un centinaio<br />

in Italia. Lo stesso docente decise di<br />

costituire una collezione a Riccagioia<br />

e a Soriasco, nell’Oltrepò Pavese,<br />

area nota per la più grande estensione<br />

di Pinot nero esistente al mondo<br />

(dopo la Champagne e la Borgogna),<br />

VITICOLTURA<br />

pari a 2.500 ettari, proprio per la produzione<br />

di spumanti. L’ex docente<br />

della Cattolica aveva constatato che<br />

per gli spumanti Champenoise in<br />

tutto <strong>il</strong> mondo venivano ut<strong>il</strong>izzate<br />

solo due varietà e cioè lo Chardonnay<br />

(bianco) e <strong>il</strong> Pinot nero, mentre<br />

tutte le altre venivano impiegate per<br />

gli Charmats (rifermentati nei grandi<br />

serbatoi). Chardonnay e Pinot nero<br />

danno spumanti di grande classe per<br />

aroma, acidità, struttura e longevità,<br />

che supera anche i dieci anni, mentre<br />

le altre varietà in genere danno spumanti<br />

più beverini ma di qualità inferiore<br />

e di breve durata.<br />

Tuttavia Chardonnay e Pinot nero<br />

hanno un grande difetto, soprattutto<br />

per i Paesi mediterranei e per le annate<br />

calde come <strong>il</strong> 2011, e cioè maturano<br />

troppo presto, tanto che ormai si<br />

raccolgono a cominciare dai primi di<br />

agosto, con la conseguente riduzione<br />

dell’acidità (carattere fondamentale<br />

per gli spumanti, che devono essere<br />

freschi) e degli aromi.<br />

Al professor Fregoni, oltre trent’anni<br />

fa, venne pertanto l’idea di costituire<br />

varietà da spumanti più tardive e,<br />

dopo aver studiato le collezioni internazionali<br />

predette, decise di limitarsi<br />

ad incrociare tra loro quattro varietà,<br />

ossia Pinot nero, Chardonnay, Riesling<br />

italico e Trebbiano toscano, questi<br />

ultimi di buona acidità e più tardivi<br />

<strong>dei</strong> primi due. Gli incroci sono stati<br />

eseguiti nel 1989 dal Sig. Giuseppe<br />

Bruzzi dell’Università Cattolica S.C.<br />

presso le aziende piacentine la Stoppa<br />

e Vigevani di Ancarano, Vitali di<br />

Montalbo e Volpara in Oltrepò Pavese.<br />

Subito dopo (1992 e 1994) vennero<br />

incrociati anche Pinot nero x Barbera<br />

e Croatina x Cabernet Sauvignon,<br />

incroci che sono ancora in selezione.<br />

Tutti i semi ottenuti dai suddetti incroci<br />

sono stati fatti germinare nella<br />

serra dell’Università Cattolica S.C. e<br />

le piante ottenute piantate e selezionate<br />

a Riccagioia (PV), centro di ricerca<br />

viticola della Lombardia. Quel-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2011<br />

le degne di considerazione sono state<br />

innestate, osservate e microvinificate<br />

per lunghi anni, anche con la collaborazione<br />

del professor Alberto Vercesi<br />

dell’Università Cattolica S.C.<br />

Il lavoro di selezione, durato quasi<br />

trent’anni, è sfociato nella registrazione<br />

di tre nuove varietà ad opera<br />

<strong>dei</strong> costitutori proff. Mario Fregoni<br />

e Alberto Vercesi e la partecipazione<br />

istituzionale dell’Università Cattolica<br />

S.C. e del Centro di Riccagioia,<br />

che gestisce la diffusione delle nuove<br />

varietà.<br />

Dai documenti ufficiali <strong>dei</strong> costitutori<br />

genetici si evince che sono state<br />

omologate (G.U. 10 agosto 2010) le<br />

seguenti varietà: Celtica (Riesling italico<br />

x Chardonnay), Virg<strong>il</strong>io (Riesling<br />

italico x Pinot nero) e Pliniana (Riesling<br />

italico x Pinot nero). I costitutori<br />

genetici Fregoni e Vercesi hanno anche<br />

presentato al Ministero dell’Agricoltura<br />

Italiano e quindi all’Unione<br />

Europea le analisi <strong>dei</strong> DNA delle tre<br />

varietà , dimostrando la loro indipendenza<br />

genetica e diversità nel rispetto<br />

<strong>dei</strong> genitori. Sono così apparsi nel<br />

panorama varietale italiano tre nuovi<br />

incroci per uve adatte agli spumanti<br />

Champenoise, di cui due bianche


Nel libro sui vitigni autoctoni piacentini,<br />

di Mario Fregoni et coll. (2002),<br />

parlando dell’Ervi si dice «ottenuto<br />

nel 1970 presso l’azienda del Prof.<br />

Giovanni Vitali di Montalbo (Ziano<br />

P.no), che fu docente di Meccanica<br />

agraria all’Università Cattolica del<br />

Sacro Cuore di Piacenza quando <strong>il</strong><br />

Prof. Fregoni era studente. Il Prof.<br />

Vitali portava già allora <strong>il</strong> giovane<br />

Fregoni al podere Fieno di Montalbo.<br />

Il Prof. Fregoni è molto grato<br />

al Prof. Vitali per la passione per la<br />

vite che gli ha trasmesso<strong>»</strong>. Sim<strong>il</strong>e<br />

riconoscenza esprime a Pino Molinelli,<br />

responsab<strong>il</strong>e della viticoltura<br />

del podere Fieno, anche in assenza<br />

del Prof. Vitali, ordinario e Preside<br />

all’Università di Firenze, dove ha<br />

lasciato una grande Scuola con la<br />

quale <strong>il</strong> Prof. Fregoni collabora tuttora,<br />

così come con le figlie del Prof.<br />

Vitali a Montalbo. Va rammentato,<br />

altresì, che da ragazzo Fregoni aveva<br />

pigiato con i piedi le uve di Barbera<br />

e Bonarda di Pianello, che andava<br />

a prendere con <strong>il</strong> suo vicino di casa,<br />

con la bigoncia di legno trainata da<br />

VITICOLTURA<br />

(Celtica e Virg<strong>il</strong>io) e una nera (Pliniana).<br />

La loro produttività è superiore a<br />

quella <strong>dei</strong> genitori e le caratteristiche<br />

qualitative assai promettenti, come<br />

dimostrano le microvinificazioni effettuate<br />

a Riccagioia. Inoltre la vendemmia<br />

è più tardiva di almeno dieci<br />

giorni, ciò che consente la maturazione<br />

in giornate fresche di notte e quindi<br />

capaci di creare aromi e mantenere<br />

l’acidità. In particolare la Pliniana ha<br />

la possib<strong>il</strong>ità di inserirsi nella crescente<br />

richiesta mondiale di spumanti<br />

Champenoise rosé, che hanno <strong>il</strong> più<br />

alto consumo in Gran Bretagna, Usa,<br />

Germania, Giappone, Svizzera e anche<br />

in Italia e altri Paesi.<br />

Le costituzioni genetiche sono quindi<br />

pronte e sono già state piantate<br />

L’ERVI, una sola varietà per <strong>il</strong> Gutturnio<br />

un cavallo. L’Ervi nasce da un progetto<br />

del Prof. Fregoni che ha sempre<br />

desiderato produrre <strong>il</strong> Gutturnio<br />

con una sola varietà, che unisse le<br />

caratteristiche del Barbera e della<br />

Bonarda, costituenti <strong>il</strong> vino rosso più<br />

importante e noto del piacentino,<br />

nella proporzione rispettivamente<br />

del 60% e 40% circa. Tuttavia i viticoltori<br />

ben sanno che la Bonarda,<br />

che nob<strong>il</strong>ita <strong>il</strong> Barbera nel binomio<br />

del Gutturnio, ha una serie di problemi<br />

che riguardano la fert<strong>il</strong>ità del-<br />

nelle collezioni di Vitifera a Sarmato,<br />

oltre che a Riccagioia. I vivaisti<br />

stanno chiedendo di diffondere queste<br />

nuove varietà per provarle nelle<br />

diverse zone italiane ed estere dedite<br />

alla spumantizzazione e si spera che i<br />

nuovi incroci possano avere un’adattab<strong>il</strong>ità<br />

ambientale superiore a quella<br />

limitata del Pinot nero e almeno pari<br />

a quella internazionale dello Chardonnay.<br />

Piacenza è quindi nuovamente entrata<br />

nel novero delle città universitarie<br />

che hanno contribuito al miglioramento<br />

genetico delle varietà di vite<br />

e in particolare nel raro panorama<br />

internazionale dell’ampelografia per<br />

spumanti, da secoli ferma al Pinot<br />

nero e allo Chardonnay.<br />

le gemme e spesso produce molto<br />

poco. Nacque pertanto l’idea di effettuare<br />

un incrocio fra i due vitigni.<br />

Infatti, nella scheda ampelografia<br />

dell’Ervi nel libro predetto é scritto<br />

«Incrocio Fregoni 108. Origine Barbera<br />

x Bonarda – Ervi in aramaico<br />

significa vite<strong>»</strong>, ma anche Ernesto<br />

Vigevani che per decenni ospitò le<br />

ricerche. L’incrocio venne eseguito<br />

nel giugno 1970 prendendo <strong>il</strong> polline<br />

della Bonarda (che funzionò da padre)<br />

e fecondando i fiori (gli ovuli)<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2011 11


del Barbera (che fu adottato come m<br />

madre). L’esecuzione dell’incrocio<br />

fu attuata, oltre che dal Prof. Fregoni,<br />

dal predetto Molinelli e da Giuseppe<br />

Bruzzi, tecnico dell’Università<br />

Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza,<br />

che poi ha seguito tutte le prove<br />

successive. Dagli incroci del podere<br />

Fieno furono ottenuti molti semi<br />

(vinaccioli) che vennero seminati<br />

nella serra dell’Università Cattolica<br />

del Sacro Cuore e dai quali si ebbero<br />

circa 900 giovani viti, che furono<br />

piantate ad Ancarano nell’azienda<br />

del Geom. Ernesto Vigevani. La<br />

produzione <strong>dei</strong> primi grappoli si presentò<br />

dopo diversi anni, in quanto le<br />

viti da seme ridiventano selvatiche e<br />

prima di produrre devono arrivare a<br />

un tralcio di una ventina di gemme.<br />

Molte piante da incrocio si rivelarono,<br />

fra l’altro, improduttive e furono<br />

eliminate. Dopo circa un ventennio<br />

di selezioni dalle 900 piante se ne<br />

preferirono tre, ossia gli incroci portanti<br />

i numeri 108, 117 e 537. Alla<br />

fine <strong>il</strong> Prof. Fregoni decise di tenere<br />

solo <strong>il</strong> 108 perché le caratteristiche<br />

del grappolo e del vino ottenuto con<br />

le microvinificazioni presso l’azienda<br />

Vigevani davano una varietà e<br />

un vino più sim<strong>il</strong>e alla Bonarda, ma<br />

provvisto di una personalità che con-<br />

12<br />

VITICOLTURA<br />

templava anche alcuni caratteri del<br />

genitore madre ossia <strong>il</strong> Barbera. Le<br />

analisi del DNA hanno dimostrato<br />

che <strong>il</strong> genoma dell’ERVI differisce<br />

sia da quello del Barbera che da<br />

quello della Bonarda, pur rivelando<br />

la parentela.<br />

L’incrocio 108 fu moltiplicato per innesto<br />

e distribuito ai viticoltori per<br />

le necessarie prove e precisamente,<br />

oltre che ad Ancarano, da Vigevani e<br />

a Cà de’ Frati, ad Albareto da Mossi,<br />

a Vigoleno da Lusignani, a Cortina<br />

di Alseno da Casaroli e da Illary, a<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2011<br />

Bacedasco da Aradelli, da Montesissa<br />

in Val Chero, nonché a Riccagioia<br />

nell’OltrePò Pavese dove l’Ervi è<br />

microvinificato da molti anni. I più<br />

grandi vivai del mondo, siti a Rauscedo<br />

(Pordenone), si interessarono<br />

moltissimo alla nuova varietà e ne<br />

chiesero l’esclusiva della diffusione,<br />

che venne concessa dal Prof. Fregoni<br />

in qualità di costitutore genetico<br />

ufficiale, con la clausola della devoluzione<br />

delle royalties all’Università<br />

Cattolica del Sacro Cuore. Poiché<br />

l’Ervi è stato omologato ufficialmente<br />

dal nostro Ministero dell’Agricoltura<br />

e dall’Unione Europea e inserito<br />

nell’elenco delle varietà idonee<br />

alla coltivazione solo della provincia<br />

di Piacenza, l’Ervi è stato piantato<br />

nel nord-est italiano sotto <strong>il</strong> nome di<br />

Barbera (colà ammesso) e nell’Oltrepò<br />

Pavese come Bonarda (o Croatina).<br />

Nel catalogo <strong>dei</strong> Vivai Cooperativi<br />

Rauscedo si legge: «ERVI, vitigno<br />

ottenuto nel 1970 dal Prof. Mario<br />

Fregoni incrociando Barbera con<br />

Croatina (=Bonarda). Potenziale<br />

enologico: dà vini rosso rubino intenso<br />

con ottimo prof<strong>il</strong>o aromatico<br />

che esprime sentori di frutta di bosco,<br />

prugna e marasca, nonché un


leggero speziato. Buone la struttura<br />

e la gradazione alcolica<strong>»</strong>.<br />

Con le microvinificazioni <strong>dei</strong> Vivai<br />

Cooperativi di Rauscedo e <strong>dei</strong> vigneti<br />

piacentini è stata anche tenuta<br />

una degustazione presso l’Università<br />

Cattolica, alla quale hanno partecipato<br />

numerosi studenti e viticoltori<br />

piacentini. Il vino dell’Ervi viene<br />

dato in omaggio ai visitatori <strong>dei</strong> Vivai<br />

Cooperativi Rauscedo.<br />

L’Ervi è una varietà di buona vigoria,<br />

VITICOLTURA<br />

di portamento eretto,<br />

con produzione<br />

media e soprattutto<br />

costante. Manifesta<br />

una buona fert<strong>il</strong>ità<br />

anche sulle gemme<br />

basali e quindi sopporta<br />

anche potature<br />

medio-corte e meccaniche.<br />

Le prove di<br />

vendemmia meccanica,<br />

effettuate nel più<br />

esteso vigneto di Ervi<br />

di Piacenza presso<br />

l’azienda di Luigi<br />

Mossi, hanno rivelato<br />

un fac<strong>il</strong>e distacco degli<br />

acini sotto l’azione<br />

degli scuotitori<br />

della vendemmiatrice.<br />

Come vino ha<br />

sempre un discreto<br />

grado alcolico, acidità<br />

contenuta, colore<br />

rosso rubino intenso,<br />

carattere rotondo e<br />

di lungo invecchiamento<br />

in bottiglia.<br />

L’Ervi è riportato anche<br />

nel libro universitario Viticoltura<br />

di qualità del Prof. Fregoni del 2005 e<br />

nelle edizioni precedenti.<br />

Le prospettive dell’Ervi sono molto<br />

interessanti anche sul piano nazionale<br />

dove l’interesse <strong>dei</strong> viticoltori si è<br />

rivelato nettamente superiore a quello<br />

piacentino, grazie anche ai Vivai<br />

Cooperativi di Rauscedo ma soprattutto<br />

per la qualità della varietà.<br />

A Piacenza può avere un destino plurimo:<br />

entrare nell’uvaggio del Gutturnio<br />

con una percentuale da ricavare<br />

a scapito del Barbera e in parte<br />

della Bonarda. Oppure può essere<br />

considerato un vitigno miglioratore<br />

del Barbera e della Bonarda, occupando<br />

<strong>il</strong> 15% previsto dal disciplinare<br />

<strong>dei</strong> Colli Piacentini. Ma l’Ervi ha<br />

già dimostrato che può dare un ottimo<br />

vino autonomo, ossia un nuovo<br />

Gutturnio. Ovviamente queste soluzioni<br />

richiedono ricerche assieme ad<br />

iniziative promozionali e soprattutto<br />

<strong>il</strong> convincimento dell’ut<strong>il</strong>ità dell’Ervi<br />

da parte <strong>dei</strong> viticoltori piacentini.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2011 13


di Renato Passerini<br />

Il Kazakistan da<br />

oltre 20 anni Repubblicaindipendente,<br />

è esteso su un<br />

territorio vasto quanto<br />

metà dell’Europa occidentale;<br />

confina con<br />

Cina, Russia e altri<br />

paesi. E’ caratterizzato<br />

da montagne altissime,<br />

laghi, ampi spazi<br />

desertici e steppe. La<br />

popolazione, insediata soprattutto<br />

nel sud del Paese (<strong>il</strong> Nord è desertico),<br />

è di 15 m<strong>il</strong>ioni di abitanti fra cui<br />

prevalgono i Kazaky (65%) i Russi<br />

(25%), gli Ucraini ed altri. E’ un paese<br />

molto ricco di petrolio, gas, minerali<br />

e carbone. Nel paese è estesa<br />

la coltivazione <strong>dei</strong> cerali (<strong>il</strong> 20% del<br />

grano duro impiegato nella produzione<br />

<strong>dei</strong> nostri spaghetti verrebbe<br />

da questa nazione), del melo di cui<br />

<strong>il</strong> Kazakistan è stato la culla, e sono<br />

in espansione la coltura della vite e<br />

l’enologia. La viticoltura presenta<br />

situazioni ambientali molto particolari,<br />

infatti, l’escursione termica si<br />

spinge a -40°C in inverno e +40 °C<br />

14<br />

OLTRE CONFINE<br />

Dal Kazakistan a Sarmato<br />

in cerca del futuro vitivinicolo<br />

in estate. E’ la neve<br />

che ricopre montagne<br />

e pianura per oltre<br />

quattro mesi a consentire<br />

la coltivazione<br />

della vite. Dato che<br />

le temperature oltre -<br />

25°C cominciano prima<br />

della neve, i tralci<br />

vengono per tempo<br />

stesi e mantenuti sul<br />

terreno con ciottoli e<br />

terra, in attesa<br />

delle abbondanti<br />

nevicate che<br />

salvano le piantine<br />

dal gelo.<br />

A primavera i<br />

tralci vengono<br />

di nuovo legati<br />

ai f<strong>il</strong>i.<br />

Tra le aziende<br />

agricole locali<br />

di spicco, nella<br />

regione Almaty ad un’altitudine<br />

di circa 800 metri s.l.m., vi è quella<br />

del dottor Zeinulla Kakimzhanov:<br />

estesa su 843 ettari <strong>dei</strong> quali 150 a<br />

vigneto non palificato e altri 50 di<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2011<br />

recente impianto. L’imprenditore è<br />

persona alquanto volitiva (nei suoi<br />

trascorsi vanta anche cinque anni di<br />

attività di Governo come Ministro<br />

delle Finanze), aperto allo studio,<br />

all’innovazione tecnologica e alla<br />

sperimentazione. Per questa ragione<br />

<strong>il</strong> Dottor Kakimzhanov ha compiuto<br />

in anni passati, viaggi di studio in<br />

Francia. Quest’anno aveva programmato<br />

di ritornarvi per un aggiornamento<br />

tecnico, ma dopo aver avuto<br />

occasione di incontrare <strong>il</strong> “nostro”<br />

prof. Mario Fregoni, letto e meditato<br />

i suoi articoli scientifici pubblicati su<br />

riviste specializzate internazionali,<br />

all’Oltralpe ha preferito la vitivinicoltura<br />

del Piemonte e di Piacenza.<br />

Ad accoglierlo un gruppo di lavoro<br />

guidato dal prof. Fregoni con i tecnici<br />

Per. Agr. Fabio Bordoni e Dottor<br />

Angelo Bertona che lo ha guidato<br />

alla conoscenza di diverse realtà piacentine:<br />

la Facoltà d’<strong>Agrari</strong>a, l’Associazione<br />

scientifica Vitifera e due<br />

aziende di Sarmato ad altissima specializzazione<br />

nella f<strong>il</strong>iera vitivinicola.<br />

A “Vitifera” (Sarmato), l’ospite ha<br />

approfondito la conoscenza del vi-


gneto-laboratorio costituito da una<br />

“piattaforma” varietale di uve da<br />

vino e da tavola, delle quali sei autoctone<br />

piacentine, coltivate in terra<br />

e in vaso per monitorare su scala<br />

parcellare, attraverso un sofisticato e<br />

innovativo software telematico l’andamento<br />

climatico, verificare l’impatto<br />

sulle diverse varietà e studiare<br />

le reazioni agli apporti di fert<strong>il</strong>izzanti,<br />

alle difese antiparassitarie e ad altre<br />

pratiche colturali.<br />

E’ seguita la visita alla azienda Agrofata,<br />

società commerciale specializzata<br />

nei prodotti e nei mezzi tecnici<br />

per l’agricoltura che, nata nel 1987,<br />

OLTRE CONFINE<br />

ha maturato significativeesperienze<br />

nelle più<br />

diffuse produzioni<br />

agricole e<br />

agroindustriali.<br />

Successivamente<br />

<strong>il</strong> gruppo è<br />

stato accolto da<br />

Agrimpianti,<br />

impresa tra le<br />

prime ad aver<br />

progettato e costruito<br />

impianti f<strong>il</strong>trazione e microirrigazione<br />

con sistemi di telecontrollo<br />

degli impianti stessi e dell’umidità<br />

del terreno in grado di condizionare<br />

in modo r<strong>il</strong>evante<br />

resa e qualità.<br />

Nella sala riunioni<br />

si è svolto<br />

un meeting costruttivo<br />

e interattivo<br />

che ha<br />

coinvolto l’ospite,<br />

<strong>il</strong> prof. Fregoni,<br />

<strong>il</strong> dirigente<br />

dell’azienda<br />

Fabrizio Falaguasta<br />

e <strong>il</strong> prof.<br />

Giancarlo Spezia, docente di meccanica<br />

viticola alla Università Cattolica.<br />

Il confronto ha innescato presupposti<br />

per soluzioni pratiche per <strong>il</strong><br />

lavoro <strong>dei</strong> vigneti, tali da determina-<br />

re un f<strong>il</strong>o diretto con <strong>il</strong> Kazakistan,<br />

apripista ad un’applicazione su misura<br />

della tecnologia della meccanica e<br />

dell’impiantistica made in Piacenza,<br />

nelle operazioni colturali in vigneto<br />

nello scenario molto particolare del<br />

Kazakistan.<br />

Ospite di Agrimpianti, <strong>il</strong> gruppo di<br />

lavoro è stato poi rallegrato dalla<br />

prelibata cucina tipica dell’Antica<br />

trattoria Braghieri di Centora<br />

di Rottofreno. Qui <strong>il</strong> Dottor Kakimzhanov<br />

ha espresso gratitudine<br />

per l’opportunità avuta di realizzare<br />

un’esperienza e – ha aggiunto – “di<br />

così grande ut<strong>il</strong>ità”; ha poi voluto<br />

brindare con Spumante Piacentino a<br />

future cooperazioni, in sinergia con <strong>il</strong><br />

sapere scientifico trasmesso da “Un<br />

numero 1 come <strong>il</strong> prof. Fregoni, nei<br />

prossimi anni padre certo – ha confidato<br />

- <strong>dei</strong> suoi vigneti”.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2011 15


16<br />

AUGURI ENPAIA<br />

1936-2011<br />

<br />

di Giovanna Mellano<br />

Sono trascorsi 75 anni dall’istituzione<br />

della Fondazione Enpaia,<br />

sorta per volere delle parti sociali<br />

del mondo agricolo nel 1936. La<br />

ricorrenza è stata celebrata mercoledì<br />

23 novembre scorso col Convegno<br />

alla Camera <strong>dei</strong> Deputati nella Sala<br />

delle Colonne. I lavori sono iniziati<br />

con la consegna della medaglia di<br />

rappresentanza del presidente della<br />

Repubblica, a Carlo Sic<strong>il</strong>iani, presidente<br />

della Fondazione Enpaia, e<br />

<strong>il</strong> saluto dell’onorevole Gianfranco<br />

Fini, presidente della Camera <strong>dei</strong> Deputati,<br />

che ha elogiato l’Enpaia per la<br />

sua “lunga storia e la sua tradizionale<br />

attenzione alle esigenze<br />

<strong>dei</strong> lavoratori agricoli<br />

che – ha proseguito<br />

Fini – costituiscono un<br />

prezioso esempio a cui<br />

guardare nella ricerca<br />

delle migliori soluzioni<br />

per costruire in Italia un<br />

generale sistema di previdenza<br />

complementare.<br />

Un’esigenza, quest’ultima,<br />

che si presenta<br />

con particolare urgenza<br />

in questo momento di<br />

grave crisi economicofinanziaria<br />

che sta at-<br />

traversando <strong>il</strong> Paese e che richiede,<br />

accanto al necessario risanamento<br />

<strong>dei</strong> conti pubblici, la realizzazione di<br />

riforme strutturali che consentano di<br />

aumentare la competitività del sistema<br />

Italia e di creare un impianto di tutele<br />

e di garanzie più giusto, maggiormente<br />

in sintonia con le dinamiche socioeconomiche”.<br />

“Sono certo – ha concluso<br />

Fini – che dai lavori del vostro<br />

convegno scaturiranno significativi<br />

suggerimenti e suggestioni al dibattito<br />

in seno alle Istituzioni e alla politica<br />

sul cruciale tema della modernizzazione<br />

del sistema di tutela e di garanzia<br />

per i lavoratori”.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2011<br />

“La Fondazione Enpaia – ha detto <strong>il</strong><br />

presidente Carlo Sic<strong>il</strong>iani – è l’unico<br />

Ente b<strong>il</strong>aterale del welfare per <strong>il</strong> mondo<br />

agricolo e sin dall’origine, 1936,<br />

svolge con efficienza i suoi compiti<br />

istituzionali. Punto di forza dell’Enpaia<br />

– per Sic<strong>il</strong>iani – è la capacità di<br />

autogestirsi mantenendo sempre sia<br />

l’autonomia finanziaria sia l’autogoverno<br />

degli organi amministrativi.<br />

Le imprese e gli altri datori di lavoro<br />

iscritti all’Enpaia costituiscono un<br />

insieme particolarmente attivo di soggetti<br />

economici poiché sono quelli con<br />

un più significativo volume d’affari e<br />

con una maggiore propensione a creare<br />

occupazione.<br />

L’Enpaia rappresenta l’élite dell’agricoltura.<br />

Al 31 dicembre 2010 la Fondazione<br />

gestiva nelle sue varie forme<br />

previdenziali oltre 10.900 posizioni<br />

aziendali e oltre 75.800 rapporti assicurativi.<br />

In ragione delle sue origini,<br />

l’Enpaia è sempre attenta al tema della<br />

b<strong>il</strong>ateralità ed è sempre pronta, nel<br />

rispetto <strong>dei</strong> ruoli e delle<br />

competenze, a fornire <strong>il</strong><br />

proprio contributo, in<br />

modo da poter assicurare<br />

ai lavoratori sempre<br />

maggiori e più efficaci<br />

forme di protezione sociale.<br />

Le competenze dell’Enpaia<br />

sono state innovate<br />

e ampliate con la gestione<br />

dell’assicurazione<br />

contro gli infortuni, del<br />

trattamento per l’indennità<br />

di anzianità e<br />

del trattamento di pre-


videnza in aggiunta a quello pensionistico<br />

erogato dall’Inps; <strong>il</strong> Fondo di<br />

quiescenza <strong>dei</strong> Consorzi di Bonifica,<br />

le Casse di <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e Agrotecnici,<br />

F<strong>il</strong>coop e Agrifondo.<br />

Gli iscritti all’Albo <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

che esercitano attività autonoma di<br />

libera professione senza vincolo di<br />

subordinazione, ancorché svolgano<br />

contemporaneamente attività<br />

di lavoro subordinato, ivi<br />

compresi i titolari di rapporti di<br />

collaborazione coordinata e continuativa<br />

sono obbligatoriamente<br />

iscritti alla Cassa <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

istituita nell’ambito della Fondazione<br />

Enpaia, ai sensi del D.Lgs.<br />

103/96.<br />

Gli iscritti alla Cassa sono tenuti<br />

al versamento della contribuzione<br />

soggettiva nella misura del<br />

10% del reddito netto con facoltà<br />

di arrivare fino al 30%, e della<br />

contribuzione integrativa nella<br />

misura del 2% <strong>dei</strong> corrispettivi<br />

lordi. È previsto <strong>il</strong> pagamento di<br />

un contributo annuo pro-capite<br />

per <strong>il</strong> finanziamento della indennità<br />

di maternità.<br />

È possib<strong>il</strong>e ottenere <strong>il</strong> riscatto<br />

<strong>dei</strong> periodi precedenti l’istituzione<br />

della cassa come indicato<br />

nel regolamento. La Gestione<br />

AUGURI ENPAIA<br />

provvede ad erogare: la pensione di<br />

vecchiaia, la pensione di invalidità e<br />

inab<strong>il</strong>ità, l’indennità di maternità, la<br />

pensione ai superstiti (indiretta o di<br />

reversib<strong>il</strong>ità).<br />

“Questa Fondazione, – ha dichiarato<br />

Gabriele Mori, direttore generale<br />

della Fondazione Enpaia – da 75 anni<br />

svolge le funzioni degli attuali Fondi<br />

Pensione complementari.<br />

Il dibattito sulla Previdenza complementare<br />

sv<strong>il</strong>uppatosi nel paese<br />

dall’inizio degli anni Novanta potrebbe<br />

trovare nella storia dell’Enpaia<br />

una concreta possib<strong>il</strong>ità di raffronto<br />

e possib<strong>il</strong>mente mutuarne le positività<br />

nell’interesse <strong>dei</strong> lavoratori. Credo<br />

– ha continuato Mori – che le parti<br />

sociali e <strong>il</strong> governo dovrebbero esaminare<br />

con attenzione gli effetti di questa<br />

ormai consolidata esperienza al fine<br />

di consolidare nel paese un sistema di<br />

previdenza complementare che garantisca<br />

a ogni pensionato la possib<strong>il</strong>ità di<br />

integrare <strong>il</strong> basso tasso di sostituzione<br />

della pensione Inps con questa copertura<br />

finanziaria integrativa”.<br />

Mori ha poi <strong>il</strong>lustrato la fotografia del<br />

mondo agricolo: “Nel 2006 le aziende<br />

agricole con manodopera erano<br />

205.000 scese a poco più di 200.000<br />

nel 2010, con una notevole differenza<br />

nella presenza sul territorio nazionale,<br />

<strong>il</strong> 65% nel meridione, <strong>il</strong> 24% nel<br />

settentrione e circa l’11% nelle<br />

regioni centrali. Gli operai agricoli<br />

dal 2006 al 2010 sono invece<br />

aumentati passando da quasi<br />

100.000 a oltre 1 m<strong>il</strong>ione e le imprese<br />

che assumono fino a 5 operai<br />

sono <strong>il</strong> 76%, fino a 10 operai<br />

<strong>il</strong> 12% e oltre 10 operai, <strong>il</strong> 10.9%.<br />

Gli immigrati sono in prevalenza<br />

stagionali, nel 2010 ammontano a<br />

142.104 e la regione con più extracomunitari<br />

è l’Em<strong>il</strong>ia Romagna<br />

con 20.420 lavoratori”.<br />

Due le tavole rotonde, moderate<br />

dal giornalista del Tg1 Rai, Dino<br />

Sorgonà; alla prima dal tema “La<br />

Fondazione Enpaia e le sue specificità<br />

nel sistema previdenziale”<br />

sono intervenuti i responsab<strong>il</strong>i<br />

delle organizzazioni sindacali e<br />

datoriali del mondo agricolo italiano:<br />

Stefania Crogi, Stefano Faiotto,<br />

Massimo Gargano, Mario<br />

Guidi, Giuseppe Maggi, Stefano<br />

Mantegazza e Claudio Paitow-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2011 17


sky, che hanno sostenuto l’importanza<br />

dell’attività svolta dall’Enpaia e la<br />

necessità per <strong>il</strong> settore agricolo di un<br />

lavoro unitario delle parti sociali e un<br />

ulteriore sv<strong>il</strong>uppo delle competenze<br />

dell’Ente che è in grado di gestire <strong>il</strong><br />

welfare per tutto l’agroalimentare.<br />

“La ridefinizione del welfare e <strong>il</strong> nuovo<br />

modello sociale di sostenib<strong>il</strong>ità<br />

economica”, <strong>il</strong> tema affrontato nella<br />

seconda tavola rotonda nella quale<br />

Paolo Russo, presidente della Com-<br />

18<br />

AUGURI ENPAIA<br />

missione agricoltura alla Camera <strong>dei</strong><br />

Deputati, ha evidenziato la capacità<br />

dell’agricoltura di attrarre nuovi investimenti<br />

e i giovani in particolare.<br />

Per l’onorevole Santo<br />

Versace, presidente<br />

dell’Associazione<br />

Altagamma, “l’agricoltura<br />

nel Made in<br />

Italy può essere un<br />

diamante”, ma per <strong>il</strong><br />

settore occorre cer-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2011<br />

tezza di mercato. L’onorevole<br />

Enrico Letta ha concluso<br />

i lavori indicando l’esigenza<br />

di un nuovo welfare per superare<br />

la crisi che interessa<br />

<strong>il</strong> Paese e l’importanza della<br />

professionalità dell’Enpaia<br />

per tutto <strong>il</strong> mondo agricolo.<br />

La Fondazione Enpaia per<br />

l’occasione <strong>dei</strong> 75 anni di attività<br />

ha ristampato <strong>il</strong> libro<br />

del 1913 di Angiolo Cabrini<br />

“La Legislazione Sociale”,<br />

testimone della creazione in<br />

Italia di un moderno welfare,<br />

e ha realizzato l’annullo<br />

di un francobollo che è stato<br />

consegnato ai presenti<br />

in sala, tra i quali numerosi<br />

parlamentari e personalità<br />

del mondo istituzionale e<br />

previdenziale, tra i quali Andrea<br />

Bottaro presidente del<br />

<strong>Collegio</strong> nazionale <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> agrari e<br />

<strong>Periti</strong> agrari laureati e tutti i componenti<br />

del Comitato amministratore<br />

della Cassa <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>.


di Y.B.<br />

la Sala Conferenze di<br />

Piazza Monte Citorio che ha<br />

E’presso<br />

avuto luogo 16 Novembre<br />

2011 <strong>il</strong> Convegno presentato dalle Casse<br />

di Previdenza e i Consigli Nazionali<br />

delle professioni tecniche per <strong>il</strong> lavoro :<br />

“Qualità e crescita economica”.<br />

Una scelta casuale della location, ma<br />

una tempistica perfetta si direbbe, nel<br />

giorno in cui viene presentato <strong>il</strong> progetto<br />

atto alla rinascita del Paese e,<br />

contemporaneamente, li a pochi passi<br />

nasce <strong>il</strong> nuovo Governo Monti.<br />

Le Casse di previdenza (Inarcassa,<br />

Epap, Cipag, Eppi) ed i Consigli Nazionali<br />

delle professioni tecniche (Architetti,<br />

Chimici, Dottori Agronomi e<br />

Forestali, Geologi, Geometri, Ingegneri,<br />

<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>, <strong>Periti</strong> Industriali, Tecnologi<br />

Alimentari) hanno <strong>il</strong> progetto<br />

di mettere a disposizione della collettività<br />

un Fondo di 100 m<strong>il</strong>ioni di euro<br />

per l’esigenza di fornire un supporto<br />

concreto dedicato alle infrastrutture a<br />

vocazione “green field” rivolto soprattutto<br />

alla valorizzazione ed <strong>il</strong> recupero<br />

di opere pubbliche e private.<br />

I professionisti tecnici con questa iniziativa<br />

vogliono contribuire alla realizzazione<br />

di infrastrutture tese ad una<br />

CASSE E CONSIGLI NAZIONALI<br />

Proposte innovative<br />

per un futuro migliore<br />

gestione economicamente sostenib<strong>il</strong>e e<br />

stimolare le opportune forze imprenditoriali<br />

per una proficua gestione <strong>dei</strong><br />

progetti in un libero mercato.<br />

Il primo giro di tavolo moderato da Ernesto<br />

Auci (quotidiano “First<br />

On Line) si occupa di presentare<br />

l’iniziativa relativa al fondo<br />

infrastrutture e apre i lavori<br />

Leopoldo Freyrie Presidente<br />

CNNAPCC, che dopo un breve<br />

accenno al momento di crisi del<br />

nostro Paese fa riferimento alla<br />

riforma delle professioni che si<br />

auspica segnerà un r<strong>il</strong>ancio per<br />

i mestieri tecnici. Lancia un in-<br />

coraggiamento verso gli inconsapevoli<br />

,dello stato reale del nostro patrimonio<br />

ed<strong>il</strong>izio e ambientale, ad informarsi e<br />

ad attuare piani di miglioramento; bisogna<br />

fare i conti con la realtà e con le<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2011 19


norme esistenti, ma con le nostre forze<br />

siamo pronti a fare la nostra parte “ringrazio<br />

per l’istituzione di questo ingente<br />

fondo, le professioni tecniche stanno sul<br />

pezzo, siamo soggetti in grado di fare<br />

proposte realizzab<strong>il</strong>i”.<br />

L’idea di unirsi e dar vita a questo progetto<br />

è già in cantiere da diverso tempo,<br />

puntualizza Paola Muratorio Presidente<br />

Inarcassa e, considerato che questo è<br />

un momento diffic<strong>il</strong>e per le professioni<br />

tecniche, che vedono negli ultimi anni<br />

<strong>il</strong> loro reddito diminuito già del 30%,<br />

questa nuova idea può segnare la svolta<br />

anche se si tratta solo del primo passo.<br />

Si vogliono assicurare tempi certi e<br />

nessuna sorpresa nei costi, le risorse<br />

sono a disposizione di chiunque abbia<br />

le competenze.<br />

La Presidente INARCASSA ribadisce<br />

che “ <strong>il</strong> Fondo parte si con 100 mln di<br />

euro, ma prospettive ben più ambiziose<br />

in funzione delle possib<strong>il</strong>i adesioni<br />

all’iniziativa e dell’effettiva possib<strong>il</strong>ità<br />

di sv<strong>il</strong>uppare l’idea cogliendo tre<br />

obiettivi: redditività per gli investitori,<br />

opportunità di lavoro per le professioni<br />

e beneficio per la collettività infatti,<br />

potranno rientrare tra gli obiettivi i beni<br />

identificati nell’art.33 della legge del 15<br />

luglio 2011 e nell’art.6 della recente<br />

Legge di Stab<strong>il</strong>ità”.<br />

Hanno fatto seguito gli interventi di<br />

20<br />

CASSE E CONSIGLI NAZIONALI<br />

Matteo Del Fante (Direttore Generale<br />

Cassa Depositi e Prestiti), Fausto Amadasi<br />

(Presidente CIPAG), Arcangelo<br />

Pirrello (Presidente EPAP), Florio<br />

Bendinelli (Presidenti EPPI), Gianni<br />

Rolando, (Presidente CNI), tutti in<br />

perfetto accordo sull’eccellenza del<br />

progetto anche considerato che sono<br />

state consumate energie, materiali<br />

combustib<strong>il</strong>i e quant’altro ed è giunto<br />

<strong>il</strong> momento per un’ampia riflessione e<br />

creare un volano professionale importante;<br />

e questo anche per smuovere<br />

l’ingessatura burocratica che rallenta<br />

le azioni di intervento professionale.<br />

Anche se per aiutare <strong>il</strong> sistema Italia,<br />

pur non potendo però risolvere <strong>il</strong> problema,<br />

alcune Casse stanno acquistando<br />

titoli di Stato questa iniziativa, che<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2011<br />

vuole altrettanto essere ut<strong>il</strong>e al Paese,<br />

si basa su una f<strong>il</strong>osofia ed un’innovazione<br />

che va al di là <strong>dei</strong> fondi, insiste<br />

su una serie di attività indispensab<strong>il</strong>i al<br />

Paese per le quali le categorie tecniche<br />

saranno di supporto allo sv<strong>il</strong>uppo del<br />

sistema Italia.<br />

La sfida è quella di riuscire a lanciare<br />

le idee migliori e di finanziarle investendo<br />

sul recupero degli investimenti<br />

senza perdere d’occhio i progetti e<br />

senza subire l’influenza della politica<br />

ma lavorando per trovare risposte con<br />

nuove leggi di supporto alla iniziativa.<br />

Il secondo giro di tavolo, moderato da<br />

Ach<strong>il</strong>le Perego (quotidiano QN), si focalizza<br />

sul ruolo <strong>dei</strong> professionisti tecnici<br />

per la partecipazione ai bandi per<br />

i finanziamenti Europei, a tal proposito<br />

l’intervento tecnico di Alessandro Zanasi<br />

( European Commission Security<br />

Advisor ESRAB,ESRIF) mette in luce<br />

un punto dolente del Paese, <strong>il</strong> mancato<br />

ut<strong>il</strong>izzo <strong>dei</strong> fondi Europei e per questo<br />

si rischia di perdere finanziamenti che<br />

vanno ut<strong>il</strong>izzati in un certo periodo<br />

ut<strong>il</strong>e “<strong>il</strong> problema reale è che non si conoscono<br />

le opportunità, ci sono m<strong>il</strong>iardi<br />

da prendere, se non si fa nulla perché gli<br />

Italiani sappiano come prenderli restiamo<br />

al punto di prima”.<br />

Laura Caserta (Reviewer per la valutazione<br />

richieste di finanziamento della<br />

Commissione Europea) sottolinea la<br />

sensib<strong>il</strong>ità della Cassa di Previdenza<br />

Geometri alla formazione e riqualificazione<br />

<strong>dei</strong> Geometri, porta infatti


i dati di un questionario on-line somministrato<br />

alla Cassa Geometri che afferma<br />

<strong>il</strong> chiaro interesse da parte della<br />

Categoria a volersi formare specificatamente<br />

al fine di acquisire competenze e<br />

strategie necessarie alla<br />

richiesta di finanziamenti<br />

europei.<br />

Federico Rocca (Delegato<br />

Sindaco “Roma Capitale”)<br />

da tempo lavora<br />

al potenziamento della<br />

presenze in Europa, e a<br />

tal punto precisa che da<br />

giugno esiste l’Ufficio<br />

Europa e un sito internet,<br />

dal quale si potranno<br />

desumere comunicazioni<br />

in merito.<br />

Hanno portato <strong>il</strong> loro contributo intervenendo<br />

su temi specifici e correlati:<br />

Andrea Sisti (Presidente CONAF),<br />

Fausto Savoldi ( Presidente CNGe-<br />

GL), anche a nome <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e<br />

<strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

Industriali e <strong>Periti</strong> Industriali Laureati,<br />

Giovanni Carlo Criscuoli (Presidente<br />

OTAN) e Anna Maria V<strong>il</strong>la (Responsab<strong>il</strong>e<br />

Ufficio Cittadinanza Europea).<br />

CASSE E CONSIGLI NAZIONALI<br />

Il nocciolo della questione<br />

rappresentato è sempre<br />

lo stesso, i fondi sono<br />

disponib<strong>il</strong>i ma al momento<br />

risultiamo incapaci di<br />

usufruirne. Abbiamo la<br />

professionalità per mettere<br />

in pratica le nostre<br />

idee e quindi occorre<br />

promuovere attività congiunte,<br />

che valorizzino le<br />

nostre risorse tecniche;<br />

elevare <strong>il</strong> livello culturale delle nostre<br />

aziende ed aumentarne lo standard di<br />

competizione.<br />

Con l’istituzione di questo Fondo, i<br />

professionisti dimostrano ancora una<br />

volta di essere in sintonia con i bisogni<br />

del Paese e con la necessità<br />

di rinnovamento<br />

rispetto al passato.<br />

Il Presidente Bottaro,<br />

nel concordare sul fatto<br />

che <strong>il</strong> momento storico<br />

non permette più<br />

di pensare ad opere<br />

pubbliche interamente<br />

finanziate dallo Stato,<br />

ma bisogna crearne di<br />

nuove che abbiano un<br />

gradimento da parte degli<br />

utenti e che possano<br />

finanziariamente ripagarsi, ritiene che<br />

<strong>il</strong> progetto debba riguardare anche <strong>il</strong><br />

territorio e l’ ambiente che sono sempre<br />

più bisognosi di interventi, sempre<br />

più disattesi, cui possono attendere<br />

con professionalità e competenza i <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong>.<br />

E’ un salto culturale che potrà contribuire<br />

a quel cambiamento necessario<br />

per riprendere un sentiero di sv<strong>il</strong>uppo<br />

Si da comunicazione che la<br />

Commissione Pari Opportunità<br />

ha prodotto un questionario<br />

che è stato già inviato<br />

a tutte le Colleghe che hanno<br />

fornito <strong>il</strong> loro indirizzo ma<strong>il</strong>.<br />

abbandonato da diverso<br />

tempo.<br />

Il Fondo non mira ad<br />

investimenti puramente<br />

immob<strong>il</strong>iari e ad iniziative<br />

riconducib<strong>il</strong>i al “social<br />

housing”, ma priv<strong>il</strong>egia<br />

iniziative dedicate ad<br />

infrastrutture di destinazione<br />

pubblica o privata<br />

suscettib<strong>il</strong>i però alla messa<br />

in moto di un circolo<br />

virtuoso di ricavi e di garanzia della<br />

sostenib<strong>il</strong>ità dell’investimento.<br />

Il progetto rappresenterà l’opportunità<br />

per le professioni tecniche e per <strong>il</strong><br />

Paese di sperimentare e metter in pratica<br />

le eccellenze <strong>dei</strong> nostri professionisti<br />

e delle tecnologie innovative.<br />

Le professioni tecniche, quale prima<br />

azione, hanno unito le loro sinergie<br />

ed <strong>il</strong> loro risparmio previdenziale per<br />

lanciare l’idea alla quale possono partecipare<br />

tutti quei soggetti istituzionali<br />

che potranno apportare ulteriori competenze<br />

e capitali complementari allo<br />

scopo, in una visione di governante<br />

condivisa, del raggiungimento di un<br />

obiettivo comune.<br />

Le Colleghe che non lo hanno ricevuto possono<br />

chiedere <strong>il</strong> questionario inviando una ma<strong>il</strong> all’indirizzo<br />

commissione.po@peritiagrari.it o un fax<br />

al n. 06.488.2150.<br />

Le ulteriori preziose risposte contribuiranno alla<br />

formazione del monitoraggio già in corso.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2011 21


22<br />

BIODIVERSITÀ<br />

<br />

della f<strong>il</strong>iera frutticola regionale<br />

di Giovanni Cattaruzzi<br />

Ci lasciammo nell’ottobre<br />

del 2005, al<br />

Congresso Internazionale<br />

di categoria<br />

svoltosi a Istanbul, dopo<br />

la presentazione del progetto<br />

per la valorizzazione<br />

del più tipico ed anche più<br />

diffuso prodotto frutticolo<br />

friulano rappresentato dalla mela.<br />

Normalmente noto al consumatore<br />

locale, ma privo di un marchio che lo<br />

rendesse riconoscib<strong>il</strong>e sul mercato.<br />

Insieme ad un gruppo di produttori<br />

che allo lo scopo si associarono, realizzammo<br />

un progetto finalizzato all’ottenimento<br />

del marchio comunitario<br />

della Denominazione di Origine Protetta<br />

di cui al Reg. CEE 2081/92. Lo<br />

stimolo ad intraprendere questo percorso<br />

certamente complesso, ci venne<br />

dopo aver raccolto e valutato una<br />

ponderosa quantità di informazioni<br />

acquisite sul territorio. Fra esse spiccava<br />

l’origine della coltivazione melicola<br />

in Friuli Venezia Giulia che, con buona<br />

probab<strong>il</strong>ità, può essere considerata la<br />

più antica d’Italia. Già infatti<br />

nel I sec. a.C. <strong>il</strong> melo<br />

veniva coltivato nell’agro<br />

di Aqu<strong>il</strong>eia; era stata inoltre<br />

costituita una varietà<br />

tipica del luogo, la “mala<br />

matiana” la cui produzione<br />

veniva spedita via mare<br />

(conservata immersa nel<br />

miele o protetta con la paglia) sul mercato<br />

di Roma. Tanto che,<br />

nel calmiere dell’Editto<br />

dell’Imperatore Diocleziano<br />

del 301 d.C., venne<br />

resa a riferimento per<br />

definire le mela di prima<br />

scelta “Mala optima Matiana”<br />

a cui assegnare <strong>il</strong><br />

prezzo massimo possib<strong>il</strong>e.<br />

A questa testimonianza<br />

si aggiunse una serie di<br />

ulteriori originalità che ci<br />

rafforzarono nell’intento<br />

di proseguire <strong>il</strong> percorso<br />

intrapreso.<br />

Il dossier contenente le<br />

informazioni richieste<br />

dal citato Regolamento<br />

Comunitario venne presentato<br />

al Ministero delle<br />

Politiche Agricole <strong>il</strong> 28<br />

giugno 2005. Da quel momento<br />

iniziò l’istruttoria<br />

dell’istanza ed un lungo<br />

lavoro di modifica del disciplinare<br />

di produzione<br />

anche alla luce dell’intervenuta<br />

pubblicazione del<br />

nuovo regolamento comunitario<br />

(Reg. CE 510/2006)<br />

che aggiornava le moda-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2011<br />

lità di accesso alle D.O.P.. Nell’arco<br />

di circa due anni e mezzo, venne così<br />

convocata l’audizione pubblica svoltasi<br />

<strong>il</strong> 25 febbraio 2008 presso <strong>il</strong> palazzo<br />

della Regione a Udine. Di per sé fu un<br />

evento storico per la frutticoltura e per<br />

l’agricoltura friulana. Veniva infatti riportato<br />

alla luce con massima pubblicità<br />

un prodotto apparentemente semplice,<br />

considerato da tutti gli operatori


economicamente r<strong>il</strong>evante e di elevata<br />

qualità, ma mai opportunamente valorizzato.<br />

Al fianco del Prosciutto di<br />

San Daniele, del Formaggio Montasio<br />

e dell’Olio Tergeste si concretizzò<br />

la possib<strong>il</strong>ità di aggiungere un quarto<br />

prodotto friulano a D.O.P. interessando<br />

un’intera nuova f<strong>il</strong>iera produttiva al<br />

panorama esistente.<br />

La riunione vide la partecipazione di<br />

tutti i soggetti interessati (singoli produttori,<br />

cooperative di lavorazione e<br />

commercializzazione, associazioni di<br />

categoria, enti pubblici di supporto<br />

alla f<strong>il</strong>iera, ecc…) e dopo un confronto<br />

sui contenuti del Disciplinare<br />

letto riga per riga, venne st<strong>il</strong>ato<br />

<strong>il</strong> verbale di approvazione. Il 12<br />

marzo 2008 <strong>il</strong> Disciplinare venne<br />

pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale<br />

della Repubblica Italiana e<br />

con successivo Decreto Ministeriale<br />

anch’esso pubblicato sulla<br />

Gazzetta <strong>il</strong> 16 giugno 2008 venne<br />

accordata la Protezione Transitoria<br />

della Denominazione di<br />

Origine Protetta “Mela del Friuli<br />

Venezia Giulia”.<br />

Immediatamente dopo l’ottenimento<br />

della Protezione Transitoria<br />

venne subito redatto ed avviata l’applicazione<br />

del sistema di controllo sul<br />

prodotto e sul metodo produttivo a<br />

cura dell’Istituto Nord Est Qualità di<br />

San Daniele del Friuli scelto ed incaricato<br />

dal Ministero delle Politiche<br />

Agricole.<br />

BIODIVERSITÀ<br />

La cronaca fin qui fatta, non descrive<br />

lo sforzo organizzativo e le competenze<br />

che sono state espresse durante lo<br />

svolgimento di tutte le attività richieste<br />

dal caso. I collaboratori dello Studio,<br />

colleghi periti agrari, agronomi e molte<br />

altre professionalità hanno dato un<br />

contributo estremamente importante<br />

e di alto prof<strong>il</strong>o tecnico dimostrando<br />

che l’approccio interdisciplinare ad un<br />

lavoro così complesso ha costituito la<br />

risorsa determinante.<br />

Naturalmente la gestione tecnico amministrativa<br />

dell’Istanza non ha rappresentato<br />

l’unico impegno sul quale <strong>il</strong><br />

gruppo di lavoro ha focalizzato l’attenzione<br />

in quanto l’attività di consulenza<br />

è stata concentrata su tre ulteriori<br />

fronti: la promozione di investimenti<br />

per l’infrastrutturazione del settore<br />

produttivo, la promozione del nuovo<br />

marchio e l’accesso sul mercato del prodotto<br />

certificato confezionato secondo<br />

i criteri della DOP. In questo<br />

modo nell’estate del<br />

2008 vennero riuniti i produttori<br />

associati alla DOP<br />

e ad essi venne proposto<br />

di aggregarsi per attivare<br />

un Progetto Integrato di<br />

F<strong>il</strong>iera tale da sfruttare al<br />

meglio le risorse rese disponib<strong>il</strong>i<br />

dal Programma<br />

di Sv<strong>il</strong>uppo Rurale della<br />

Regione Autonoma Friuli<br />

Venezia Giulia 2007/2013<br />

che ne prevedeva la possi-<br />

b<strong>il</strong>ità col massimo delle aliquote contributive.<br />

Fu così che venne redatto <strong>il</strong><br />

PIF intitolato “Julia: frutta, qualità e<br />

territorio” con l’obiettivo di favorire<br />

l’adeguamento o l’ampliamento<br />

delle strutture produttive <strong>dei</strong> singoli<br />

melicoltore con l’obiettivo<br />

comune di prepararsi a sfruttare<br />

le opportunità derivanti dalla<br />

disponib<strong>il</strong>ità del marchio DOP,<br />

ma anche di ulteriori produzioni<br />

frutticole di pregio coltivate<br />

dallo stesso gruppo (pero e actinidia)<br />

e <strong>dei</strong> prodotti trasformati.<br />

Il progetto, che venne approvato<br />

nel 2010, è attualmente in pieno<br />

svolgimento e dovrà concludersi<br />

entro <strong>il</strong> 2012; interessa 11 produttori<br />

più la stessa Associazione promotrice<br />

della DOP, 5 segmenti della f<strong>il</strong>iera<br />

(produzione di base - concentrazione,<br />

lavorazione, conservazione e confezionamento<br />

della produzione di base<br />

- trasformazione – promozione – commercializzazione).<br />

L’importo complessivo<br />

degli investimenti ha toccato 4,1<br />

m<strong>il</strong>ioni di Euro ad oggi realizzati per<br />

<strong>il</strong> 58,9%. I principali interventi riguardano<br />

l’acquisto di carri raccolta per<br />

razionalizzare i costi di questa fase di<br />

lavoro, l’impianto di nuovi frutteti per<br />

l’aggiornamento varietale, protezioni<br />

antigrandine per assicurare <strong>il</strong> raccolto,<br />

la realizzazione di strutture e l’acquisto<br />

di attrezzature per l’immagazzinamento,<br />

la conservazione e la gestione<br />

logistica del prodotto, attrezzature per<br />

la produzione di succhi di frutta, la realizzazione<br />

di un punto vendita diretta<br />

ed infine un programma per la pro-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2011 23


mozione e la commercializzazione del<br />

prodotto DOP.<br />

In quanto alla promozione, <strong>il</strong> “Progetto<br />

della Mela DOP” conteneva sin<br />

dall’avvio <strong>il</strong> DNA della valorizzazione<br />

dell’immagine della mela friulana sul<br />

mercato integrando <strong>il</strong> concetto della<br />

qualità con quello del legame col territorio<br />

di origine. Fin dal 2005 vennero<br />

avviate numerose (e impegnative)<br />

attività di promozione in sinergia con<br />

gli enti regionali con i quali erano state<br />

preventivamente concordate azioni<br />

comuni. Vanno ricordate (fra le innumerevoli<br />

altre) le importanti presenze<br />

alla BIT - Borsa Internazionale<br />

del Turismo, al Salone Internazionale<br />

del Gusto di Torino, alla Barcolana di<br />

Trieste, alla fiera regionale di Alimenta<br />

nell’ambito delle quali la mela è stata<br />

inserita nel menù tipico dedicato dagli<br />

chef regionali alle delegazioni di operatori<br />

e giornalisti del settore turistico<br />

o agroalimentare creando notevole curiosità<br />

e molto spazio sui media. Oltre<br />

alle preparazioni alimentari a base di<br />

mela (dal foie gras con purè di mela ai<br />

dolci della tradizione goriziana), <strong>il</strong> programma<br />

di promozione del marchio<br />

svolto nell’ambito di queste manifestazioni<br />

è sempre stato accompagnato<br />

dalla realizzazione di eventi di carattere<br />

divulgativo (convegni e seminari)<br />

con lo scopo di <strong>il</strong>lustrare al pubblico<br />

l’originale ed interessante storia della<br />

mela friulana.<br />

Col senno di poi è giusto sottolineare<br />

24<br />

BIODIVERSITÀ<br />

che l’integrazione fra cucina e cultura<br />

si è rivelata la migliore tecnica di comunicazione<br />

che ha portato ad una<br />

ribalta sui media decisamente r<strong>il</strong>evante<br />

con grande risalto sia del marchio<br />

DOP Mela del Friuli Venezia Giulia<br />

che del marchio commerciale ad esso<br />

associato “Julia”. La promozione sta<br />

proseguendo con ulteriori partecipazioni<br />

fieristiche, test sensoriali col pubblico,<br />

pubblicità attraverso i mezzi di<br />

comunicazione, le vendite assistite e<br />

l’effettuazione di visite guidate dedicate<br />

a gruppi di consumatori presso le<br />

aziende produttrici.<br />

Quest’ultima attività rientra in un programma<br />

di approccio alla GDO ideato<br />

nell’ambito di una collaborazione<br />

sv<strong>il</strong>uppata con una catena della GDO<br />

(Coop Consumatori Nordest)<br />

che prevede la promozione<br />

e l’avvio della<br />

commercializzazione di<br />

un prodotto locale, ottenuto<br />

con tecniche a basso<br />

impatto ambientale,<br />

legato al territorio grazie<br />

alla DOP e di alta qualità<br />

organolettica. Sfruttando<br />

la principale piattaforma<br />

logistica del Nordest, disponib<strong>il</strong>e<br />

in un sito baricentrico<br />

della nostra Regione<br />

(San Vito al Tagliamento) che si<br />

trova a brevissima distanza dai luoghi<br />

di produzione e confezionamento delle<br />

mele, nel 2009 sono iniziate le prime<br />

consegne. Un approccio di questo tipo<br />

sottende ad una f<strong>il</strong>osofia commerciale<br />

dove la fidelizzazione del consumatore<br />

non è basata solo sul prezzo, ma anche<br />

sui contenuti che esprime <strong>il</strong> prodotto<br />

acquistato compreso <strong>il</strong> metodo di produzione<br />

e la corretta remunerazione<br />

del produttore. In questo modo è stato<br />

possib<strong>il</strong>e assicurare la freschezza assoluta<br />

del prodotto che in periodo di<br />

raccolta riesce a garantire un solo giorno<br />

di tempo fra la raccolta e la vendita<br />

sui banchi e spesso anche l’origine<br />

puntuale del prodotto (ove l’origine<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2011<br />

geografica delle mele coincide con la<br />

“piazza” di commercializzazione). Un<br />

risultato decisamente interessante<br />

perché raggiunto nell’ambito delle dinamiche<br />

della GDO.<br />

L’apertura <strong>dei</strong> mercati della Grande<br />

Distribuzione Organizzata (pur mantenendo<br />

attivi anche i canali tradizionali)<br />

attuando la f<strong>il</strong>osofia descritta sta<br />

rappresentando un notevole stimolo<br />

per la crescita dell’intera f<strong>il</strong>iera melicola<br />

regionale modificando le vecchie<br />

abitudini commerciali e avviando nuove<br />

prospettive molto più specializzate<br />

e professionali grazie al contatto coi<br />

mercati più esigenti. Un passo essenziale<br />

che contribuirà a migliorare le<br />

tecniche di produzione e lavorazione<br />

<strong>dei</strong> prodotti frutticoli, ad estendere la<br />

f<strong>il</strong>iera produttiva e a conseguire una<br />

remunerazione adeguata.<br />

Attualmente l’Istanza della DOP Mela<br />

del Friuli Venezia Giulia è al vaglio<br />

degli Uffici dell’Unione Europea ed<br />

<strong>il</strong> gruppo di lavoro è in attesa di poter<br />

dare <strong>il</strong> proprio contributo per rispondere<br />

alle integrazioni che verranno<br />

richieste e proseguire con le tante attività<br />

professionali ancora in serbo su<br />

questo progetto.


di Francesco Possenti<br />

Una delle azioni<br />

promosse<br />

dall’OIGA più<br />

interessanti tra quelle<br />

rivolte ai giovani<br />

imprenditori è quella<br />

relativa alla selezione<br />

delle imprese agricole<br />

condotte da giovani<br />

agricoltori che si sono<br />

distinte per l’innovatività<br />

dell’esperienza imprenditoriale.<br />

I requisiti di ammissione ai tre bandi<br />

promossi dall’OIGA erano i seguenti:<br />

- essere imprenditori agricoli;<br />

- avere un’età inferiore ai quarant’anni<br />

al momento della presentazione<br />

della domanda;<br />

- aver effettuato/ut<strong>il</strong>izzato, nell’ambito<br />

della propria azienda, interventi/<br />

Figura 8<br />

26<br />

OIGA<br />

Azioni a favore<br />

<strong>dei</strong> giovani imprenditori<br />

tecnologie innovativi<br />

che evidenzino la creatività<br />

e l’originalità<br />

dell’idea di impresa,<br />

nonché i positivi risultati<br />

economici conseguiti.<br />

Nelle premesse occorre<br />

puntualizzare che in<br />

base a quanto previsto<br />

dalla normativa comunitaria<br />

sugli aiuti di Stato e al fine di<br />

evitare ogni tipo di sovrapposizione<br />

con <strong>il</strong> premio di primo insediamento<br />

previsto dalla misura 112 <strong>dei</strong> Psr 2007<br />

– 2013, <strong>il</strong> contributo non viene erogato<br />

direttamente al giovane ma, invece,<br />

trasformato in servizio: le spese<br />

di partecipazione alle mostre ed alle<br />

fiere prescelte dagli interessati, fino<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2011<br />

a concorrenza del premio assegnato,<br />

sono infatti assicurate dal Mipaaf. La<br />

gestione complessiva del servizio è<br />

stata affidata all’ISMEA.<br />

Sono state selezionate 14 aziende agricole<br />

a cui è stato concesso un contributo<br />

per la partecipazione del giovane<br />

imprenditore o di un suo collaboratore<br />

a forum, fiere, concorsi e mostre.<br />

Le aziende erano così distribuite a livello<br />

territoriale:<br />

La scadenza per la fruizione del premio<br />

è stata prorogata, su richiesta <strong>dei</strong><br />

vincitori, al 31.12.2012, al fine di consentire<br />

la partecipazione ad un numero<br />

maggiore di manifestazioni.<br />

Al 30 giugno 2011 le attività in parola<br />

erano ancora in coso di svolgimento.<br />

Nel corso del 2009, a valere sulle risorse<br />

finanziarie 2008, la misura è stata


Figura 9<br />

rifinanziata ed è stato emanato, con<br />

D.M. prot. 15141 del 30.6.2009, un<br />

secondo bando finalizzato all’assegnazione<br />

di un premio di € 40.000,00<br />

alle 10 migliori esperienze imprenditoriali<br />

giovan<strong>il</strong>i in agricoltura.<br />

In relazione a tale bando sono pervenute<br />

al Ministero 56 domande. Per la<br />

seconda edizione del premio, grazie<br />

anche all’informativa diffusa tramite<br />

i seminari organizzati dall’OIGA<br />

nelle varie Regioni e tramite i siti<br />

web dell’OIGA, della Rete Rurale<br />

e del Mipaaf, <strong>il</strong> numero complessivo<br />

di domande pervenute è stato superiore<br />

rispetto alla prima edizione e la<br />

loro provenienza non è più concen-<br />

Figura 11<br />

Figura 10<br />

OIGA<br />

trata solo in alcune aree geografiche,<br />

come nella prima edizione.<br />

Una Commissione nominata dal Ministero<br />

e formata da rappresentanti<br />

del Ministero e dell’OIGA ha selezionato,<br />

tra le domande pervenute,<br />

10 aziende agricole particolarmente<br />

meritevoli che sono state dichiarate<br />

vincitrici con D.M. prot. 8409 del<br />

14.4.2010.<br />

Nel grafico seguente sono riportati i<br />

settori produttivi delle aziende premiate:<br />

Nel corso del 2010, a valere sulle risorse<br />

finanziarie 2009, la misura è<br />

stata rifinanziata ed è stato emanato,<br />

con D.M. prot. 22807 del 15.10.2010,<br />

un terzo bando finalizzato all’asse-<br />

gnazione di un premio di € 26.000,00<br />

alle 15 migliori esperienze imprenditoriali<br />

giovan<strong>il</strong>i in agricoltura.<br />

In relazione a tale bando sono pervenute<br />

al Ministero 100 domande e,<br />

con D.M. prot. 8830 del 20.4.2011, è<br />

stata approvata la graduatoria finale<br />

<strong>dei</strong> quindici vincitori, pubblicata sul<br />

sito web del Ministero.<br />

Nei grafici seguenti è riportata la distribuzione<br />

geografica delle domande<br />

pervenute e di quelle dichiarate<br />

vincitrici, in termini percentuali ed<br />

assoluti.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2011 27


SICUREZZA<br />

Presentazione <strong>dei</strong> risultati della prima fase del progetto<br />

<br />

Il giorno 19 dicembre 2011, presso <strong>il</strong><br />

Parlamentino delle foreste del Ministero<br />

delle Politiche Agricole Alimentari<br />

e Forestali in Roma è stato presentato<br />

<strong>il</strong> progetto sperimentale, promosso dal<br />

Ministero dell’Istruzione, dell’Università<br />

e della Ricerca (Direzione generale<br />

per lo studente, l’integrazione, la<br />

partecipazione e la comunicazione)<br />

e dal Ministero delle politiche agricole<br />

alimentari e forestali (Direzione<br />

generale della competitività per lo<br />

sv<strong>il</strong>uppo rurale), in collaborazione<br />

con l’Istituto <strong>Nazionale</strong> Infortuni sul<br />

Lavoro (Dipartimento Tecnologie di<br />

sicurezza) e l’Istituto Tecnico <strong>Agrari</strong>o<br />

“Em<strong>il</strong>io Sereni” di Roma, rivolto alla<br />

promozione di programmi di formazione<br />

rivolti agli studenti delle istituzioni<br />

scolastiche ad indirizzo agrario<br />

ed è finalizzato alla preparazione alla<br />

guida ed all’uso delle macchine agricole<br />

e forestali nel contesto rurale e<br />

stradale, nonché alla promozione ed<br />

alla diffusione della sicurezza sul lavoro<br />

nelle attività agricole e forestali.<br />

Il programma <strong>dei</strong> lavori ha visto, in<br />

una sala gremita da studenti e addetti<br />

ai lavori, la partecipazione del Dr.<br />

Giuseppe Blasi, Direttore Direzione<br />

generale della competitività per lo<br />

sv<strong>il</strong>uppo rurale, MIPAAF, Domenico<br />

Geraci, Direttore Dipartimento Tecnologie<br />

di Sicurezza, INAIL, Vincenzo<br />

Laurendi, Responsab<strong>il</strong>e VIII Unità<br />

Funzionale Macchine Agricole e Forestali,<br />

Dipartimento, Mario Fargnoli,<br />

Funzionario Ufficio COSVIR III, Direzione<br />

Generale della Competitività<br />

per lo Sv<strong>il</strong>uppo Rurale, MIPAAF,<br />

Paolo Ammassari, Dirigente Ufficio<br />

COSVIR III , Direzione generale del-<br />

28<br />

la competitività per lo sv<strong>il</strong>uppo<br />

rurale, MIPAAF e la Prof.<br />

ssa Patrizia Marini, Dirigente<br />

Scolastico dell’ Tecnico <strong>Agrari</strong>o<br />

Statale “Em<strong>il</strong>io Sereni”,<br />

accompagnata dagli Studenti<br />

che hanno concluso <strong>il</strong> primo<br />

ciclo di formazione sulla sicurezza<br />

.<br />

“ L’obiettivo di questa iniziativa<br />

– è stato ricordato - è di<br />

portare la sicurezza a scuola,<br />

cioè introdurre uno specifico corso sui<br />

temi della salute e sicurezza sul lavoro<br />

e della sicurezza delle macchine destinato<br />

agli studenti delle istituzioni scolastiche<br />

ad indirizzo agrario, prevedendo<br />

una formazione specifica di tipo teorico<br />

e pratico sull’ut<strong>il</strong>izzo <strong>dei</strong> trattori. Infatti,<br />

le macchine, e in particolar modo<br />

i trattori, sono ancora oggi l’agente materiale<br />

associato o collegato alle attività<br />

fisiche che fa registrare <strong>il</strong> più elevato<br />

numero d’infortuni gravi o mortali nel<br />

settore agricolo e forestale.”<br />

Per cercare di porre un rimedio a questa<br />

situazione partendo dai giovani,<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2011<br />

futuri operatori nel settore agroforestale,<br />

è stato studiato un percorso didattico,<br />

diviso in tre moduli didattici:<br />

<br />

lavoro, nel quale sono proposti gli<br />

argomenti principali legati alla implementazione<br />

<strong>dei</strong> requisiti di salute<br />

e sicurezza sui luoghi di lavoro<br />

(come da D.Lgs. 81/2008);<br />

ne<br />

agricole e forestali, in cui sono<br />

presentati i requisiti essenziali di sicurezza<br />

e le relative misure di prevenzione<br />

e protezione legati all’uso<br />

delle più diffuse macchine agricole


e forestali, ponendo particolare<br />

attenzione ai trattori a cingoli o a<br />

ruote, in ottemperanza a quanto<br />

previsto dalla normativa di settore<br />

(D.Lgs. 81/2008 ed altre norme specifiche).<br />

<br />

guida del trattore agricolo o fore-<br />

<br />

sono svolte attività di informazione,<br />

formazione e addestramento<br />

adeguate e specifiche, tali da consentire<br />

l’ut<strong>il</strong>izzo idoneo e sicuro <strong>dei</strong><br />

trattori agricoli e forestali.<br />

Il corso è stato svolto per la prima<br />

volta presso l’Istituto Sereni di Roma<br />

e, nell’ambito della presentazione<br />

<strong>dei</strong> primi risultati del progetto “Green<br />

Safety”, sono stati consegnati agli<br />

studenti, che hanno partecipato alla<br />

iniziativa :<br />

mento<br />

del corso di formazione<br />

previsto per i Datori di lavoro che<br />

intendono gestire direttamente <strong>il</strong><br />

SICUREZZA<br />

ruolo di Responsab<strong>il</strong>e del Servizio<br />

di Prevenzione e Protezione<br />

(RSPP) per le aziende agricole<br />

<br />

81/2008) ;<br />

tenza<br />

all’uso del trattore agricolo o<br />

<br />

del D.Lgs. 81/2008).<br />

Ognuno ha portato la propria esperienza<br />

nell’ambito di quanto è stato<br />

realizzato e sono stati presentati due<br />

video; <strong>il</strong> primo sugli infortuni in agricoltura<br />

ed <strong>il</strong> secondo interamente dedicato<br />

al corso di formazione.<br />

Gli interventi sono stati di grande interesse<br />

soprattutto perché hanno spaziato<br />

a tutto campo sul lavoro svolto e<br />

su quanto ancora occorre fare per ottenere<br />

i risultati che grazie ai giovani<br />

che hanno seguito con passione e dedizione<br />

le fasi del progetto fanno ben<br />

sperare sul futuro di questa ed altre<br />

sim<strong>il</strong>ari iniziative.<br />

Anche i giovani studenti hanno ripercorso<br />

le tappe che li<br />

hanno visti affrontare<br />

prima timidamente<br />

e poi con determinazione<br />

i temi della<br />

sicurezza. Hanno indicato<br />

con certezza <strong>il</strong><br />

progresso della loro<br />

crescita ed anticipato<br />

l’ impegno dell’approfondimento<br />

nella materia,<br />

così socialmente<br />

importante, che necessita<br />

di professioni-<br />

sti sempre aggiornati ed all’altezza di<br />

affrontare le sfide che gli ambienti di<br />

lavoro propongono per la sicurezza di<br />

addetti ai lavori ed utenti.<br />

E’ emersa una grande volontà di proseguire<br />

sulla strada della sicurezza<br />

e, ripetendo le parole del Presidente<br />

Bottaro dette nella circostanza<br />

della manifestazione di uguale tematica,<br />

promossa sempre dall’ITAS<br />

“E.Sereni” in occasione del Vinitaly di<br />

Verona, “<strong>il</strong> principio della prevenzione<br />

deve nascere nelle scuole perché se uno<br />

studente comprende i bas<strong>il</strong>ari principi<br />

della sicurezza sarà un cittadino consapevole<br />

e più attento. In questo ambito<br />

occorre investire…..”, è auspicab<strong>il</strong>e<br />

che si continui su questo percorso<br />

virtuoso e, visto l’impegno profuso in<br />

questo primo esperimento, è sicuro<br />

che i prossimi interventi aiuteranno gli<br />

studenti <strong>dei</strong> oggi, futuri <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>,<br />

nelle conoscenze delle specifiche competenze<br />

demandate ai professionisti.<br />

Dopo la consegna degli attestati ci<br />

siamo trasferiti nell’emozionante Sala<br />

di lettura della Biblioteca Storica <strong>Nazionale</strong><br />

dell’Agricoltura dove, in un<br />

clima di grande affab<strong>il</strong>ità, è seguito un<br />

rinfresco.<br />

STUDENTI DEL CORSO<br />

- Cristina Antonelli<br />

- Martina Fianco<br />

- Lorenzo Aureli<br />

- Lorenzo Dominicis<br />

- Alessio Belti<br />

- Matteo Resta<br />

- Diego Lanzara<br />

- Massim<strong>il</strong>iano Tolomei<br />

- Alessio Marocchi<br />

- Mario Satolli<br />

- Dario Di Matteo<br />

- Mario Gabrieli<br />

- Gianluca Brenvaldi<br />

- Daniele Rocchi<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2011 29


CERTIFICAZIONE<br />

UNI CEI EN ISO/IEC 17024:2004<br />

Facciamo chiarezza sul Certificato delle Competenze<br />

di Stefano Biagiotti<br />

Negli ultimi<br />

tempi incorriamo,<br />

nel settore<br />

della formazione<br />

e della dimostrazione<br />

delle competenze, alla<br />

norma UNI CEI EN<br />

ISO/IEC 17024:2004;<br />

ma altrettanto spesso leggiamo articoli<br />

di chi volutamente o per ignoranza<br />

interpreta la norma fuorviando <strong>il</strong><br />

lettore.<br />

Intanto è necessario puntualizzare<br />

che <strong>il</strong> “CERTIFICATO DELLE<br />

COMPETENZE”, r<strong>il</strong>asciato da Organismo<br />

di Certificazione che opera ai<br />

sensi della 17024:2004, è la dimostrazione<br />

del “SAPER FARE”, da parte<br />

di un soggetto/organismo terzo, del<br />

candidato che decide di sottoporsi ad<br />

un iter di valutazione secondo schemi<br />

predefiniti diversi da tipo di figure<br />

(Esperto in Valutazioni Immob<strong>il</strong>iari,<br />

Esperto in Gestione dell’Energia,<br />

Esperto in Progettazione di Impianti<br />

Fotovoltaici, Esperto in Certificazione<br />

Energetica degli Edifici, ecc.).<br />

Attraverso la certificazione delle<br />

competenze viene offerto al mercato<br />

un r<strong>il</strong>evatore di professionalità immediato,<br />

oggettivo e garantito; <strong>il</strong> mantenimento<br />

(annuale) e <strong>il</strong> rinnovo (triennale)<br />

del certificato sono subordinati<br />

al rispetto del codice deontologico e<br />

alla correttezza del professionista nelle<br />

svolgimento delle sue funzioni.<br />

Diversi sono i vantaggi per <strong>il</strong> cliente,<br />

la garanzia preventiva della competenza<br />

vantata dal professionista, per<br />

la persona certificata, <strong>il</strong> riconoscimento<br />

delle proprie capacità da par-<br />

30<br />

te di un organismo di<br />

certificazione di terza<br />

parte ed, infine, per le<br />

organizzazioni, che dimostrano<br />

di impiegare<br />

persone certificate con<br />

riduzione rischi assicurativi,<br />

agevolazioni<br />

nei finanziamenti, ecc.<br />

Il conseguire <strong>il</strong> certificato delle competenze<br />

non è in contrasto con l’appartenenza<br />

ad Ordini Professionali<br />

(Ingegneri, Architetti, Dottori Agronomi,<br />

Biologi, Avvocati, Dottori Commercialisti,<br />

Geologi, Geometri, <strong>Periti</strong><br />

Industriali, <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>, Ragionieri,<br />

Agrotecnici, ecc.), in quanto oggi l’essere<br />

iscritto in un albo non è, sempre,<br />

sinonimo di “SAPER FARE”.<br />

La norma 17024:2004 riguarda i requisiti<br />

generali per gli organismi che<br />

operano nella certificazione delle persone<br />

a fronte di requisiti specifici, che<br />

sv<strong>il</strong>uppano e mantengono schemi di<br />

certificazione delle persone.<br />

La norma 17024:2004 prevede i requisiti<br />

per gli organismi di certificazione,<br />

definisce l’organismo di certificazione,<br />

la struttura organizzativa, lo<br />

sv<strong>il</strong>uppo e mantenimento di uno<br />

schema di certificazione, <strong>il</strong> sistema<br />

di gestione, le registrazioni, la riservatezza<br />

e la sicurezza.<br />

La norma 17024:2004 prevede i<br />

requisiti per le persone impiegate<br />

o per i collaboratori a contratto<br />

con l’organismo di certificazione, i<br />

requisiti degli esaminatori, <strong>il</strong> processo<br />

di certificazione con la domanda,<br />

la valutazione, la decisione<br />

sulla certificazione, la sorveglianza,<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2011<br />

<strong>il</strong> rinnovo della certificazione e l’uso<br />

<strong>dei</strong> certificati e <strong>dei</strong> loghi/marchi.<br />

La norma ha poi due appendici la prima<br />

è quella per lo sv<strong>il</strong>uppo e mantenimento<br />

di uno schema di certificazione<br />

delle persone e la seconda riporta i<br />

riferimenti normativi alle pubblicazioni<br />

internazionali e pubblicazioni<br />

europee corrispondenti.<br />

Un Organismo di Certificazione<br />

(OdC), come definito nella norma internazionale,<br />

può essere accreditato<br />

presso un Ente di Accreditamento,<br />

che in Italia è ACCREDIA, che ha la<br />

funzione di valutare la competenza<br />

tecnica e l’idoneità professionale degli<br />

operatori di valutazione della conformità<br />

(Laboratori e Organismi),<br />

accertandone la conformità a regole<br />

obbligatorie e norme volontarie, per<br />

assicurare <strong>il</strong> valore e la credib<strong>il</strong>ità delle<br />

certificazioni.<br />

Nella norma si legge che l’ Organismo<br />

di Certificazione deve nominare un<br />

“comitato di schema”, che deve essere<br />

responsab<strong>il</strong>e dello sv<strong>il</strong>uppo e del<br />

mantenimento, l’ Organismo di Cer-


tificazione non deve offrire o fornire<br />

formazione professionale, o aiutare<br />

altri nella preparazione di tali servizi,<br />

a meno che esso non dimostri come<br />

la formazione professionale sia indipendente<br />

dall’attività di valutazione<br />

e di certificazione delle persone, per<br />

garantire che la riservatezza e l’im-<br />

parzialità non siano compromesse.<br />

Sempre nella norma, requisito 4.3.5,<br />

si legge che la certificazione non deve<br />

essere limitata con <strong>il</strong> pretesto di indebite<br />

condizioni finanziarie o altre<br />

condizioni restrittive, quali la partecipazione<br />

ad una associazione o ad un<br />

gruppo. Il superamento di un corso di<br />

formazione qualificato può essere un<br />

requisito di uno schema di certificazione,<br />

ma <strong>il</strong> riconoscimento/approvazione<br />

di corsi di formazione da parte<br />

di un Organismo di Certificazione non<br />

deve compromettere l’imparzialità o<br />

ridurre le richieste di valutazione ed<br />

i requisiti di certificazione.<br />

Alla luce di quanto sopra si desume<br />

CERTIFICAZIONE<br />

che un Organismo di Certificazione<br />

delle persone può r<strong>il</strong>asciare<br />

<strong>il</strong> certificato delle competenze<br />

seguendo lo schema della figura<br />

da certificare che preveda anche<br />

la possib<strong>il</strong>ità del superamento<br />

di un corso di formazione qualificato<br />

ed infine può qualificare/riconoscere/approvare<br />

un corso secondo determinati<br />

schemi, senza che questo<br />

però comprometta l’imparzialità o<br />

riduca le richieste di valutazione ed<br />

i requisiti di certificazione.<br />

Ritengo pertanto che sia giusto<br />

ACCREDIA – Ente Italiano di<br />

Accreditamento – è l’unico organismo<br />

nazionale autorizzato dallo<br />

Stato a svolgere attività di accreditamento.<br />

ACCREDIA è l’Ente<br />

unico nazionale di accreditamento,<br />

riconosciuto dallo Stato <strong>il</strong> 22<br />

dicembre 2009, nato dalla fusione<br />

di SINAL e SINCERT come Associazione<br />

senza scopo di lucro.<br />

Con ACCREDIA l’Italia si è adeguata<br />

al Regolamento del Parlamento<br />

Europeo e del Consiglio<br />

n. 765, del 9 luglio 2008, che dal<br />

1° gennaio 2010 è applicato per<br />

l’accreditamento e la vig<strong>il</strong>anza del<br />

mercato in tutti i Paesi UE.<br />

Ogni Paese europeo ha <strong>il</strong> suo<br />

Ente di accreditamento. L’Ente<br />

<strong>Nazionale</strong> è responsab<strong>il</strong>e per l’accreditamento<br />

in conformità agli<br />

standard internazionali della serie<br />

ISO 17000 e alle guide e alla serie<br />

armonizzata delle norme europee<br />

EN 45000. Tutti gli Enti operano<br />

senza fini di lucro.<br />

quando si legge: “non esistono corsi<br />

accreditati 17024”, in quanto la dizione<br />

migliore è “corso qualificato/<br />

approvato ai sensi della UNI CEI<br />

EN ISO/IEC 17024:2004 da … ” .<br />

Spero di aver contribuito a fare chiarezza,<br />

una volta per tutte, e a far<br />

comprendere l’importanza, sempre<br />

maggiore, del certificato delle competenze<br />

in un mercato delle professioni<br />

che, in continua evoluzione,<br />

non è più limitato ai confini italiani,<br />

ma proiettato a quelli europei e<br />

mondiali.<br />

ACCREDIA valuta la competenza<br />

tecnica e l’idoneità professionale<br />

degli operatori di valutazione<br />

della conformità (Laboratori e<br />

Organismi), accertandone la conformità<br />

a regole obbligatorie e<br />

norme volontarie, per assicurare <strong>il</strong><br />

valore e la credib<strong>il</strong>ità delle certificazioni.<br />

Le attività dell’Ente si articolano<br />

in quattro Dipartimenti:<br />

- Certificazione e ispezione;<br />

- Laboratori di prova;<br />

- Laboratori di prova per la sicu<br />

rezza degli alimenti;<br />

- Laboratori di taratura.<br />

L’accreditamento è un servizio<br />

svolto nell’interesse pubblico perché<br />

gli utenti business e i consumatori<br />

finali, ma anche la Pubblica<br />

Amministrazione quando ricorre<br />

a fornitori esterni, possano fidarsi,<br />

fino all’ultimo anello della catena<br />

produttiva e distributiva, della<br />

qualità e sicurezza <strong>dei</strong> beni e <strong>dei</strong><br />

servizi che circolano su un mercato<br />

sempre più globalizzato.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2011 31


Il Nucleo Antifrodi Carabinieri<br />

di Salerno, unitamente ai m<strong>il</strong>itari<br />

del Comando Provinciale di Reggio<br />

Calabria, ha dato esecuzione al<br />

Decreto di sequestro preventivo per<br />

equivalente ex. art. 321 C.p.p., di conti<br />

correnti, fondi d’investimento, depositi<br />

titoli, prodotti assicurativi, beni immob<strong>il</strong>i<br />

(adibiti ad uffici, in Reggio Calabria)<br />

e “titoli di quote produttive” nei<br />

settori “oleario” e “seminativi”.<br />

Il provvedimento cautelare è stato<br />

emesso d’urgenza dalla Procura della<br />

Repubblica di Reggio Calabria (Sost.<br />

Proc. dott. Francesco Tripodi) nell’ambito<br />

del procedimento penale conseguente<br />

alla denuncia operata dal NAC<br />

di Salerno e dalla Compagnia CC di<br />

Reggio Calabria nei confronti di quindici<br />

soggetti (di cui tre con precedenti<br />

specifici per truffa nel settore agricolo),<br />

tra cui produttori agricoli <strong>dei</strong> settori<br />

“oleario” e “seminativi” ed operatori di<br />

Centri di Assistenza Agricola (C.A.A.)<br />

della provincia di Reggio Calabria. Gli<br />

indagati sono ritenuti responsab<strong>il</strong>i <strong>dei</strong><br />

reati di associazione per delinquere (ex<br />

art. 416 C.p.), frode informatica (ex art.<br />

640 ter) e truffa ai danni dell’Unione<br />

Europea (ex art 640 bis C.p.), per aver<br />

percepito <strong>il</strong>lecitamente finanziamenti<br />

comunitari del Fondo Europeo Agricolo<br />

di Garanzia (FEAGA) per un valore<br />

complessivo di 1.125.000 euro.<br />

Le indagini del Nucleo Antifrodi Carabinieri<br />

hanno evidenziato in particolare<br />

la condotta fraudolenta di alcuni<br />

operatori di Centri d’Assistenza Agricola<br />

della provincia di Reggio Calabria<br />

che attraverso le loro credenziali erano<br />

riusciti ad individuare sulla banca dati<br />

del SIAN, <strong>il</strong> Sistema Informativo Agri-<br />

32<br />

ANTIFRODI<br />

Frode informatica<br />

negli <strong>il</strong>leciti<br />

finanziamenti comunitari<br />

colo <strong>Nazionale</strong>, i dati relativi a superfici<br />

agricole incolte che, all’insaputa <strong>dei</strong><br />

proprietari, sono state indicate nella<br />

“dichiarazione di produzione aziendale”<br />

per ottenere gli <strong>il</strong>leciti finanziamenti.<br />

L’attività fraudolenta si è sv<strong>il</strong>uppata<br />

inoltre con l’attestazione di produzioni<br />

inesistenti o maggiorate nelle campagne<br />

olivicole degli anni 2002 – 2005,<br />

poste a riferimento per la costituzione<br />

di falsi “titoli di produzione” e con l’arbitraria<br />

intestazione delle titolarità di<br />

superfici agricole appartenenti a persone<br />

decedute.<br />

Gli indagati, alcuni <strong>dei</strong> quali operatori<br />

di Centri di Assistenza Agricola, potevano<br />

intervenire indebitamente sul<br />

sistema informatico “SIAN” (Sistema<br />

Informativo Agricolo <strong>Nazionale</strong>) dirottando<br />

fraudolentemente oltre m<strong>il</strong>le<br />

“fascicoli aziendali” da un CAA ad un<br />

altro e trasferendo arbitrariamente titoli<br />

di quote produttive provenienti di<br />

ignari produttori che venivano assegnati<br />

al gruppo criminale.<br />

Il provvedimento di sequestro adottato<br />

d’urgenza dall’Autorità Giudiziaria ha<br />

consentito di “congelare” i patrimoni<br />

<strong>il</strong>lecitamente acquisiti dal circuito criminale<br />

e di rendere quindi effettivo <strong>il</strong><br />

recupero degli <strong>il</strong>leciti finanziamenti<br />

comunitari valutati su oltre 1 m<strong>il</strong>ione e<br />

200 m<strong>il</strong>a euro.<br />

L’aggressione ai patrimoni <strong>il</strong>leciti nelle<br />

frodi comunitarie è di fondamentale<br />

importanza perché in base alla normativa<br />

comunitaria l’entità dell’<strong>il</strong>lecito<br />

finanziamento sottratto <strong>il</strong>legalmente al<br />

budget comunitario viene posta a carico<br />

dello Stato membro almeno nella<br />

misura del 50% ma anche oltre se lo<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2011<br />

Stato si è r<strong>il</strong>evato inadempiente rispetto<br />

agli obblighi comunitari.<br />

Inoltre le azioni di recupero avviate<br />

dai Nuclei Antifrodi Carabinieri d’intesa<br />

con l’Autorità Giudiziaria sono<br />

rivolte anche a tutelare <strong>il</strong> regime di<br />

concorrenza e la libertà <strong>dei</strong> mercati che<br />

risulterebbero alterati dalla condotta<br />

disonesta di chi accede <strong>il</strong>lecitamente a<br />

finanziamenti comunitari.<br />

Anche in Calabria l’azione <strong>dei</strong> nuclei<br />

antifrodi carabinieri (NAC) ha portato a<br />

48 indagati e 11 arresti per <strong>il</strong>leciti finanziamenti<br />

comunitari negli aiuti all’agricoltura<br />

e per questo è stato aggredito <strong>il</strong><br />

patrimonio del gruppo criminale con <strong>il</strong><br />

sequestro di beni per 1 m<strong>il</strong>ione di euro.<br />

La vasta operazione, condotta dal Comando<br />

Carabinieri Politiche Agricole e<br />

Alimentari – Nuclei Antifrodi Carabinieri<br />

in collaborazione con <strong>il</strong> Comando<br />

Provinciale di Reggio Calabria, contro<br />

<strong>il</strong> sistema degli <strong>il</strong>leciti finanziamenti<br />

comunitari nel comparto agro-alimentare<br />

destinati alla Regione Calabria,<br />

nel cui ambito è emersa una fitta rete<br />

di complicità tra operatori del settore<br />

e addetti ai controlli, risultati contigui<br />

anche ad alcune ‘ndrine locali di Africo<br />

Nuovo (RC) e San Luca (RC). L’attività<br />

investigativa ha accertato la truffa<br />

aggravata, per <strong>il</strong> conseguimento di erogazioni<br />

comunitarie e falsità ideologica<br />

commessa da pubblici ufficiali, ed ha<br />

consentito di accertare che <strong>il</strong> gruppo<br />

affaristico – criminale ha potuto avvalersi<br />

della fitta rete di complicità di diversi<br />

operatori <strong>dei</strong> Centri di Assistenza<br />

Agricola e di alcuni Organi di controllo<br />

amministrativi che attestavano false<br />

produzioni agricole nel settore zootecnico<br />

e olivicolo.


VITA DEI COLLEGI<br />

Consulta Interprofessionale per la Prevenzione Incendi<br />

delle Provincie Ascoli e Fermo<br />

Presso la sede dell’Ordine degli<br />

Ingegneri delle Provincie<br />

di Ascoli Piceno/Fermo è<br />

stato stipulato un protocollo d’intesa<br />

fra <strong>il</strong> Comando Provinciale <strong>dei</strong><br />

Vig<strong>il</strong>i del Fuoco e gli Ordini e Collegi<br />

Professionali dell’area tecnica<br />

delle province di Ascoli Piceno e<br />

Fermo (Ingegneri, Architetti, Geometri,<br />

<strong>Periti</strong> industriali, Agronomi,<br />

e <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>) per l’istituzione<br />

della “Consulta Interprofessionale<br />

per la Prevenzione Incendi delle<br />

Province di Ascoli Piceno e di<br />

Fermo”.<br />

Il Protocollo d’Intesa tende a perseguire<br />

l’ obiettivo di miglioramento<br />

della sicurezza antincendio sia<br />

del cittadino che <strong>dei</strong> beni strumentali<br />

ed ambientali del territorio, attraverso<br />

la promozione di iniziative<br />

per la collaborazione per :<br />

a) partecipazione attiva, nel<br />

rispetto <strong>dei</strong> ruoli;<br />

b) miglioramento del servizio<br />

professionale;<br />

c) aumento della sicurezza<br />

sostanziale nel territorio;<br />

d) modernizzazione <strong>dei</strong> rapporti<br />

interprofessionali e<br />

con le istituzioni pubbliche.<br />

Tra i compiti della Consulta<br />

Prevenzione Incendi <strong>il</strong> più<br />

diretto alla tematica è la valutazione<br />

delle problematiche<br />

relative alla sicurezza<br />

antincendio, sia dal punto di<br />

vista tecnico che amministrativo,<br />

che verrà <strong>il</strong>lustrata nei<br />

previsti incontri, seminari e<br />

conferenze da organizzarsi<br />

per l’aggiornamento tecnico-professionale<br />

<strong>dei</strong> Tecnici<br />

iscritti agli Ordini e Collegi aderenti<br />

alla Consulta.<br />

E’ anche prevista la costituzione di<br />

un tavolo per la trattazione di questioni<br />

sulla tematica che interessano<br />

<strong>il</strong> territorio e l’ambiente cui saranno<br />

chiamati a partecipare i rappresentanti<br />

delle istituzioni ed enti locali e<br />

<strong>dei</strong> rappresentanti della collettività.<br />

Nel programma di lavoro della Consulta<br />

Interprofessionale per la Prevenzione<br />

Incendi delle Province di<br />

Ascoli Piceno e di Fermo è compresa<br />

anche l’attività formativa/informativa<br />

degli iscritti mediante la predisposizione<br />

di opportune linee guida ut<strong>il</strong>i<br />

al miglioramento della specifica prestazione<br />

professionale nella sicurezza<br />

contro gli incendi.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2011 33


34<br />

<strong>Collegio</strong> di<br />

M<strong>il</strong>ano<br />

A seguito delle elezioni avvenute<br />

<strong>il</strong> 12 Novembre 2011 le cariche<br />

risultano così distribuite:<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Russello Valerio<br />

VicePresidente Lugli Roberto<br />

Tesoriere Tramontano Andrea<br />

Segretario Baronchelli Giuseppe<br />

Consigliere Arpano Angelo<br />

Consigliere Russo Giorgio<br />

Consigliere Simone Federico<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente Zannier Italo<br />

Membro Eff. Barbante Angelo<br />

Membro Eff. Gnocchi Alessandro<br />

Membro Supp. Truffini Gianpiero<br />

<strong>Collegio</strong> di<br />

Taranto<br />

A seguito delle elezioni avvenute<br />

<strong>il</strong> 26 Novembre 2011 le cariche<br />

risultano così distribuite:<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Carmignano Pasquale M.<br />

VicePresidente Semeraro Orazio<br />

Tesoriere Addabbo Vito Leonardo<br />

Segretario Scialpi Cosimo<br />

Consigliere Perfido F<strong>il</strong>ippo<br />

Consigliere Carbotti Paolo<br />

Consigliere Zappimbulso Saverio<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente Colucci Nicola<br />

Membro Eff. Miccolis Antonio<br />

Membro Eff. Tagliente Grazia<br />

Membro Supp. Pignataro Francesco<br />

VITA DEI COLLEGI<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2011<br />

<strong>Collegio</strong> di<br />

Verona<br />

A seguito delle elezioni avvenute<br />

<strong>il</strong> 6 dicembre 2011 le cariche<br />

risultano così distribuite:<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Sandrini Elia<br />

VicePresidente Buzzacchi Zeno<br />

Tesoriere Poltronieri Marco<br />

Segretario Scapini Luc<br />

Consigliere Bianconi Luca<br />

Consigliere Ghedin Mattia<br />

Consigliere Coraggia Enrico<br />

Consigliere Perantoni Marco<br />

Consigliere Montanari Claudio<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente Vignola Giovanni<br />

Membro Eff. Cracco Giuseppe<br />

Membro Eff. Perbellini Mirko<br />

Membro Supp. De Paoli Nicola Giuseppe<br />

<strong>Collegio</strong> di<br />

Lecce<br />

A seguito delle elezioni avvenute<br />

<strong>il</strong> 2 dicembre 2011 le cariche<br />

risultano così distribuite:<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Martina Roberto<br />

VicePresidente Coluccia Ippazio<br />

Tesoriere Ruggio Massimo<br />

Segretario Perrone Giampiero<br />

Consigliere Tramacere Massimo<br />

Consigliere De Lumè Leonardo<br />

Consigliere Raganato Paolo<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente Caputo Antonio<br />

Membro Eff. Conte Piero<br />

Membro Eff. Elia Giuseppe<br />

Membro Supp. Gennachi Nicola<br />

<strong>Collegio</strong> di<br />

Novara<br />

A seguito delle elezioni avvenute<br />

<strong>il</strong> 12 Novembre 2011 le cariche<br />

risultano così distribuite:<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Gaboardi Fabrizio<br />

VicePresidente Carcano Cesare<br />

Tesoriere Gavinelli Gianantonio<br />

Segretario M<strong>il</strong>anesi Alberto<br />

Consigliere De Marchi Pietro<br />

Consigliere Bobbio Marco<br />

Consigliere Mocchetto Mario<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente Boniperti Mauro<br />

Membro Eff. Caccia Carlo<br />

Membro Eff. Oioli Pierangelo<br />

Membro Supp. Pieropan Ilario<br />

<strong>Collegio</strong> di<br />

Cagliari<br />

A seguito delle elezioni avvenute<br />

<strong>il</strong> 3 dicembre 2011 le cariche<br />

risultano così distribuite:<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Fanunza Marco<br />

VicePresidente Lippi Giorgio<br />

Tesoriere Murgia Pierangelo<br />

Segretario Aru Fabio<br />

Consigliere Carlotti Gianluca<br />

Consigliere Concas Antonio<br />

Consigliere Zedda Gianluca<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente Atzeni Orazio<br />

Membro Eff. Frigau Giovanni<br />

Membro Eff. Perra Francesco<br />

Membro Supp. Bevitori Walter


<strong>Collegio</strong> di<br />

Siena<br />

A seguito delle elezioni avvenute<br />

<strong>il</strong> 3 dicembre 2011 le cariche<br />

risultano così distribuite:<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Marchionni Paolo<br />

VicePresidente Spatafora Alessandro<br />

Tesoriere Tiezzi Valentina<br />

Segretario Montagnani Luca<br />

Consigliere Mazzoni Andrea<br />

Consigliere Trabalzini Eros<br />

Consigliere Venturini Lorenzo<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente Biagiotti Raffaello<br />

Membro Eff. Corbianco Angelo<br />

Membro Eff. Cavicchioli Gianluca<br />

Membro Supp. Santiccioli Andrea<br />

“Da fattori a periti agrari:<br />

formazione professionale<br />

e modernizzazione<br />

dell’agricoltura in Umbria<br />

(1884-1929)” è un libro<br />

che racconta le trasformazioni<br />

vissute nel periodo<br />

1884/1929 dalla agricoltura<br />

italiana grazie ad una<br />

attenta indagine condotta<br />

dal Prof. Manuel Vaquero<br />

Pineiro, docente di storia<br />

economica presso l’Università di Perugia,<br />

nell’archivio storico dell’Istituto<br />

Tecnico <strong>Agrari</strong>o “Ciuffelli” di Todi che,<br />

essendo la scuola di agricoltura più antica<br />

d’Italia, è particolarmente completo<br />

delle informazioni che hanno accompagnato<br />

l’evoluzione della agricoltura<br />

del nostro Paese. La storia parte dal<br />

1929, anno in cui fu promulgata la legge<br />

istitutiva della figura professionale del<br />

perito agrario, figura nuova che poteva<br />

VITA DEI COLLEGI<br />

<strong>Collegio</strong> di<br />

Vercelli<br />

A seguito delle elezioni avvenute<br />

<strong>il</strong> 12 Novembre 2011 le cariche<br />

risultano così distribuite:<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Bondesan Stefano<br />

VicePresidente Rastelli Paola<br />

Tesoriere Degrandi Gian Andrea<br />

Segretario Grassino Giorgio<br />

Consigliere Bellotto Bruno<br />

Consigliere Ghisio Piergiuseppe<br />

Consigliere Ferraro Giovanni<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente Bertone Giorgio<br />

Membro Eff. Ferraris Luigi<br />

Membro Eff. Rosso Giovanni<br />

Membro Supp. Boati Aurelio<br />

L’agricoltura umbra del ’900 vista dai fattori<br />

sostituire quella del fattore<br />

e per questo,<br />

prima dell’entrata in vigore<br />

della legge ordina<br />

mentale si diede la possib<strong>il</strong>ità<br />

a quanti avevano<br />

conseguito la licenza<br />

presso le scuole speciali<br />

e pratiche di agricoltura<br />

a sostenere gli esami<br />

ab<strong>il</strong>itanti alla professione<br />

di perito agrario. La<br />

domanda andava inoltrata a una delle<br />

sei scuole selezionate all’interno del<br />

territorio nazionale: tra queste figurava<br />

la Regia scuola pratica di agricoltura di<br />

Todi, l’unico ente scolastico dell’Italia<br />

centrale ab<strong>il</strong>itato a svolgere le necessarie<br />

prove di esame che ancora oggi<br />

conserva le testimonianze professionali<br />

degli aspiranti che dovevano, assieme<br />

ai documenti, presentare anche una<br />

relazione che riportasse le esperienze<br />

<strong>Collegio</strong> di<br />

Ancona<br />

E’ pervenuta la composizione del<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori rinnovato a<br />

seguito delle elezioni avvenute <strong>il</strong><br />

29 Ottobre 2011 che risulta essere:<br />

Presidente Falappa Luciano<br />

Membro Eff. Sebastiano Simone<br />

Membro Eff. Palmieri Luigi<br />

Membro Supp. Bonvini Emanuele<br />

professionali dirette acquisite in campagna.<br />

Nell’archivio del “Ciuffelli” di<br />

Todi sono conservati gli atti professionali<br />

di tanti “Colleghi” che hanno saputo<br />

far crescere l’agricoltura e, riporta la<br />

presentazione,”L’obiettivo della pubblicazione<br />

è quello di mettere in evidenza<br />

le trasformazioni vissute da una parte<br />

significativa dell’agricoltura italiana,<br />

quella mezzadr<strong>il</strong>e, cambiamenti accaduti<br />

anche grazie al contributo fornito dai<br />

responsab<strong>il</strong>i dell’amministrazione delle<br />

aziende agrarie, figure di coordinamento<br />

fra i proprietari e i coloni che proprio<br />

nel passaggio dal XIX al XX secolo<br />

stavano vivendo una fase di profonda<br />

trasformazione nel loro evolversi da<br />

semplici addetti empirici a figure professionali<br />

dotate di conoscenze teoriche<br />

e pratiche”.<br />

Il libro è edito dall’Editoriale Umbra di<br />

Foligno per conto dell’ISUC, l’Istituto per<br />

la Storia dell’Umbria Contemporanea.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2011 35


di Emanuele Genchi<br />

Il <strong>Collegio</strong> di Matera ha promosso<br />

un seminario di studio sul fenomeno<br />

giuridico denominato<br />

Espropriazione per Pubblica Ut<strong>il</strong>ità<br />

alla luce della Sentenza della Corte<br />

di Costituzionale n.181 del 10 giugno<br />

2011, soddisfacendo le esigenze<br />

<strong>dei</strong> Colleghi operanti nel settore e la<br />

necessità di arricchire l’esperienza<br />

professionale, in merito all’aggiornamento<br />

su un teme importante quale<br />

è la valutazione dell’indennità di<br />

esproprio, da determinarsi con <strong>il</strong> criterio<br />

del valore agricolo, nonché, di<br />

acquisire Crediti Formativi coerenti<br />

con la formazione continua di eccellenza.<br />

Il corso si è sv<strong>il</strong>uppato in due pomeriggi<br />

(10 e17 dicembre) con i relatori<br />

Per. Agr. Ermes Montanari, Libero<br />

36<br />

VITA DEI COLLEGI<br />

<br />

<br />

Professionista nella<br />

provincia di Ancona,<br />

ed <strong>il</strong> Dr. Agr.<br />

Tafuni Franco, docente<br />

di Estimo negli<br />

I.T.A.S. e I.T.G.<br />

di Puglia e Bas<strong>il</strong>icata.<br />

Il Collega Montanari<br />

ha affrontato la<br />

tematica dell’equo<br />

indennizzo anche<br />

in virtù sentenza<br />

della Corte Costituzionale rispetto<br />

ai riferimenti normativi del D.P.R. 8<br />

giugno 2001, n.327 e del Decreto Legislativo<br />

27 dicembre 2002 n.302.<br />

Ha, quindi, posto a confronto le nuove<br />

procedure espropriative per la determinazione<br />

provvisoria della indennità<br />

di espropriazione, <strong>il</strong> procedimento di<br />

determinazione definitiva dell’indennità,<br />

di cui al comma 1, art. 40 T.U.<br />

oltre che alla determinazione urgente<br />

dell’indennità provvisoria, analizzando<br />

tutti i passaggi tecnico – estimativi,<br />

al fine di raggiungere la determinazione<br />

dell’indennità di esproprio, indennizzo<br />

dovuto, nel caso di esproprio<br />

per motivi di interesse generale, così<br />

come previsto dall’art. 42 della Carta<br />

Costituzionale.<br />

Non ha mancato di sottolineare le<br />

osservazioni già note della Corte di<br />

Strasburgo in ordine alla “eccessiva<br />

ingerenza” della legislazione italiana.<br />

Il Prof. Tafuni ha esposto, con chiarezza<br />

ed esempi pratici, le procedure<br />

di stima nel caso di esproprio totale<br />

ed esproprio parziale senza dimenticare,<br />

ma sottolineandole, le diverse<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2011<br />

“affermazioni” della Giurisprudenza<br />

Costituzionale e quanto emerge dalla<br />

Legge “sulla casa” o legge “Bucalossi”<br />

per attraversare la legge “Tampone”<br />

(n.385/80).<br />

Sono stati due incontri significativi<br />

per la professione ed <strong>il</strong> dibattito e, tra<br />

i relatori e la platea, la discussione ha<br />

raggiunto picchi di grande valenza in<br />

un confronto preminentemente tecnico.<br />

I relatori hanno anche lasciato traccia<br />

delle loro esposizioni che possono<br />

essere richieste al <strong>Collegio</strong> di Matera<br />

<strong>il</strong> quale provvederà a fotocopiarle ed<br />

inviarle agli utenti.


NEWS<br />

AGENZIA del TERRITORIO a cura del Dipartimento Catasto del CNPA<br />

Fabbricati Rurali categorie A/6 e D/10<br />

– Per quanto alle azioni su detti immob<strong>il</strong>i,<br />

di cui alla criticata scadenza del<br />

30 settembre 2011, riferimento anche<br />

alla circolare 6/2011 dell’Agenzia del<br />

Territorio, al momento nessuna azione<br />

legislativa è prevista per la riapertura<br />

<strong>dei</strong> termini; <strong>il</strong> CNPA ha sottolineato<br />

nuovamente alla Dirigenza dell’Agenzia<br />

l’importanza di chiarire in forma<br />

definitiva tale ambito e ricondurre alla<br />

“ordinarietà” la classificazione catastale<br />

senza la diretta dipendenza dalla<br />

posizione fiscale di ruralità.<br />

Per quanto alle procedure catastali<br />

Docfa, anche tenendo conto delle sollecitazioni<br />

e richieste fatte dallo scrivente<br />

nella recente riunione consultiva<br />

presso la Direzione Centrale, l’Agenzia<br />

del Territorio ha emanato in data<br />

01/12/2011, prot. 65987, una nota con<br />

alcune indicazioni operative (che può<br />

essere richiesta a info@peritiagrari.it ).<br />

Circolare 7/2011 – Attribuzione della<br />

rendita presunta, modalità di gestione<br />

<strong>dei</strong> connessi aggiornamenti negli<br />

atti del catasto, trattazione e notifica<br />

degli esiti –<br />

In data 18/11/2011 è stata emanata,<br />

www.agenziaterritorio.it, la citata<br />

circolare contenente le disposizioni<br />

inerenti l’aggiornamento delle banche<br />

dati catastali a seguito degli accertamenti<br />

di cui all’art. 19 del decreto<br />

legge n. 78/2010, legge 122/2010.<br />

Di notevole r<strong>il</strong>evanza professionale<br />

tali procedure, per quanto alle necessarie<br />

successive azioni tecniche per<br />

la regolarizzazione degli immob<strong>il</strong>i<br />

interessati dagli accertamenti. Di un<br />

primo gruppo di immob<strong>il</strong>i “nascosti”<br />

accertati, lunedì 21 novembre 2011 è<br />

stata effettuata la registrazione nelle<br />

banche dati catastali delle relative<br />

proposte di aggiornamento catastale,<br />

rendite presunte. E’ importante<br />

sottolineare che ai proprietari interessati<br />

non sarà inviato alcun avviso<br />

diretto quindi, r<strong>il</strong>evante sarà la necessità<br />

di dare la più ampia diffusione<br />

di tali aspetti da parte <strong>dei</strong> Collegi<br />

Provinciali <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong><br />

loro iscritti. Per quanto alle azioni<br />

di collaborazione<br />

con l’Agenzia, da<br />

parte del CNPA<br />

per tramite <strong>dei</strong><br />

propri iscritti<br />

provinciali che<br />

abbiano aderito,<br />

proseguiranno<br />

anche per i primi<br />

PREGEO 10 – Nuova fase sperimentale diffusa –<br />

mesi del 2012 le azioni di verifica<br />

nelle regioni Lazio, Campania, Calabria,<br />

Sic<strong>il</strong>ia e Sardegna.<br />

Nota 62002 del 10/11/2011 – Accertamento<br />

catastale degli impianti<br />

fotovoltaici<br />

La Direzione Centrale del Catasto<br />

ha pubblicato una nota che ragguaglia<br />

su taluni aspetti inerenti l’accatastamento<br />

di tali impianti, anche in<br />

ambito agricolo.<br />

Mappe catastali nel sistema WGS84 –<br />

A seguito di un accordo quadro con<br />

l’Istituto Geografico M<strong>il</strong>itare, IGM,<br />

l’Agenzia del Territorio attraverso i<br />

programmi e gli algoritmi di trasformazione<br />

delle coordinate elaborati<br />

dai tecnici specializzati dell’Istituto,<br />

potrà proseguire <strong>il</strong> complesso lavoro<br />

che ha intrapreso per la conversione<br />

di tutti i dati territoriali catastali con<br />

l’impiego delle più moderne tecnologie<br />

GPS e la trasposizione<br />

entro<br />

<strong>il</strong> 2012 della cartografiacatastale<br />

anche nel<br />

sistema WGS84,<br />

prima con qualità<br />

metrica poi<br />

sub metrica.<br />

L’Agenzia r<strong>il</strong>ascerà una versione sperimentale di ag- giornamento della procedura Pregeo 10, tale versione<br />

verrà fornita al CNPA che potrà diffonderla ad un ristretto<br />

numero di professionisti <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>, competenti<br />

nel settore specifico, che si impegneranno a fornire<br />

nel mese di valutazione un feedback di test concreto. I<br />

Collegi Provinciali sono stati invitati a comunicare tempestivamente<br />

i nominativi interessati indicando in particolare<br />

la e-ma<strong>il</strong> di riferimento per <strong>il</strong> contatto diretto<br />

fra gli sperimentatori.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2011 37


38<br />

Il Manuale operativo delle stime<br />

immob<strong>il</strong>iari è <strong>il</strong> «libro delle<br />

regole<strong>»</strong> dell’Agenzia del Territorio<br />

in materia estimativa e si<br />

inserisce nello sforzo di innovazione<br />

che l’Agenzia, fin dalla sua<br />

istitu¬zione, ha intrapreso.<br />

Non è un testo o un trattato di<br />

estimo, ma un documento da<br />

consultare e ut<strong>il</strong>izzare da parte<br />

di chi opera all’interno dell’Agenzia nello svolgi¬mento<br />

concreto delle attività di valutazione im¬mob<strong>il</strong>iare per<br />

le pubbliche amministrazioni e uno strumento d’aus<strong>il</strong>io<br />

per tutti coloro che la¬vorano nel settore delle valutazioni<br />

immob<strong>il</strong>iari. Il volume contiene infatti le nozioni<br />

fondamenta¬li della disciplina sulle valutazioni immob<strong>il</strong>iari<br />

declinate dal punto di vista operativo e secondo<br />

gli standard internazionali di valutazione (IVS), istituzionalizza<br />

i processi e reca indicazioni vol¬te a specificare<br />

le linee attuative che devono es¬sere seguite per poter<br />

espletare correttamente le attività legate all’erogazione<br />

<strong>dei</strong> servizi esti¬mativi.<br />

I primi capitoli del volume sono dedicati alla de¬finizione<br />

e alla descrizione <strong>dei</strong> prodotti e <strong>dei</strong> re¬lativi processi, ai<br />

criteri di riferimento per <strong>il</strong> cal¬colo delle consistenze,<br />

nonché alla puntuale definizione della struttura della re-<br />

A Lanciano, apre l’ufficio<br />

dell’ex Genio Civ<strong>il</strong>e<br />

E’ stato aperto e reso operativo<br />

da lunedì 12 dicembre l’Ufficio<br />

NEWS<br />

dell’ex Genio Civ<strong>il</strong>e<br />

di Lanciano,<br />

ubicato presso<br />

l’ex Liceo Scientifico<br />

in via S.<br />

Spirito, sede di<br />

proprietà della<br />

Provincia, servirà<br />

gli utenti di Lanciano<br />

e dell’intero<br />

comprensorio<br />

frentano che in<br />

tal modo non<br />

dovranno più<br />

raggiungere l’Ufficio<br />

di Chieti. Presso l’Ufficio di<br />

Lanciano sarà possib<strong>il</strong>e richiedere<br />

autorizzazioni ed effettuare depositi<br />

ai sensi della Legge regionale<br />

28/2011 ovvero ai sensi dell’art. 2<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2011<br />

lazione di sti¬ma particolareggiata e sommaria. Esaminano<br />

inoltre i criteri per la scelta del procedimento estimativo<br />

ai’-fini della determinazione del valo¬re di mercato<br />

degli immob<strong>il</strong>i.<br />

Nei capitoli successivi sono <strong>il</strong>lustrati i diversi procedimenti<br />

di stima, di cui si descrivono in dettaglio le varie fasi.<br />

Tra l’altro, <strong>il</strong> procedimento comparativo diretto definito<br />

dall’Agenzia è an¬che adottato nelle linee guida dell’Associazione<br />

Bancaria Italiana (ABI) per la valutazione degli<br />

immob<strong>il</strong>i a garanzia delle esposizioni creditizie.<br />

II volume è corredato anche da un’appendice teorica e da<br />

un’ut<strong>il</strong>e bibliografia per gli eventua¬li approfondimenti.<br />

della L.R. 138/96. Inoltre si potranno<br />

effettuare i depositi e gli adempimenti<br />

relativi agli articoli 5 e 6<br />

della Legge 1086/71, relativamente<br />

ai progetti depositati dal primo<br />

gennaio 2010. I professionisti non<br />

dovranno più percorrere ch<strong>il</strong>ometri<br />

e ch<strong>il</strong>ometri per depositare un<br />

progetto, risparmiando così tempo<br />

e denaro con un vantaggio di cui<br />

in termini economici usufruiranno<br />

loro stessi e i cittadini.<br />

L’ufficio dell’ex Genio Civ<strong>il</strong>e, alla<br />

luce della nuova Legge Regionale<br />

che regola l’autorizzazione <strong>dei</strong><br />

progetti è un grosso punto di riferimento<br />

per i professionisti che<br />

potranno così avere a disposizione<br />

un Ufficio di riferimento per la<br />

loro attività.


ACQUE<br />

- Inquinamento - Risarcimento<br />

Danni - Cass. Sez. III 26 settembre<br />

2011, n. 34789<br />

- Inquinamento idrico - Fascia di<br />

rispetto dell’argine fluviale - Vincolo<br />

di inedificab<strong>il</strong>ità - Provvedimenti<br />

adottati dal comune o dalla<br />

provincia a tutela del vincolo -<br />

Domanda di annullamento - Giurisdizione<br />

- TSPA - Tutela delle<br />

acque pubbliche - art. 96, lett. f),<br />

r.d. n. 523/1904 - T.A.R. Lombardia<br />

- M<strong>il</strong>ano, Sez. II 6 ottobre<br />

2011, n. 2378<br />

AGRICOLTURA E FORESTE<br />

- Contributi per la produzione di<br />

frutta a guscio - Programma per<br />

produzione innovativa di frutta<br />

secca - Programma inadeguato -<br />

Revoca dell’agevolazione - Trib.<br />

Roma, Sez. II Civ. 21 settembre<br />

2011, n. 18132<br />

- Bosco e macchia mediterranea<br />

- Definizione di bosco - L.r. Friuli<br />

Venezia Giulia n. 34/97, art. 72 -<br />

d.lgs. n. 327/2001, art. 2, comma 3,<br />

lett. b) - Vegetazione di tipo arbustivo<br />

(macchia) – Rientra - Cons.<br />

Stato, Sez. IV 10 ottobre 2011, n.<br />

5500<br />

AMBIENTE<br />

- VIA, VAS e AIA - Adeguamento<br />

della normativa regionale al codice<br />

del’ambiente - Termine - dodici<br />

mesi - art. 35, d.lgs. n. 152/2006<br />

- Assenza di normative regionali<br />

- Immediata applicab<strong>il</strong>ità della<br />

disciplina nazionale - Considerazione<br />

unitaria della sommatoria<br />

degli impatti delle singole componenti<br />

del progetto - Legittimità<br />

- Direttiva 2001/42/ce - Natura<br />

self-executing - Esclusione - via e<br />

vas – Differenza - T.A.R. Veneto<br />

7 ottobre 2011, n. 1503<br />

DIRITTO E GIURISPRUDENZA AGRARIA<br />

- Energia - Pannelli solari aderenti<br />

o integrati nei tetti degli<br />

edifici - Installazione in area<br />

sottoposta a vincolo paesaggistico<br />

- R<strong>il</strong>ascio dell’autorizzazione<br />

paesaggistica - Esonero - inconfigurab<strong>il</strong>ità<br />

- Allegato 1 al d.p.r.<br />

n. 139/2010, art. 11, comma 3,<br />

d.lgs. n. 115/2008 - artt. 146 e 149,<br />

d.lgs. n. 42/2004 - art. 11, comma<br />

3, d.lgs. n. 115/2008 - artt. 22 e<br />

23, d.p.r. n. 380/2001 - Interventi<br />

liberi a fini ed<strong>il</strong>izi e interventi<br />

esonerati dall’obbligo del previo<br />

r<strong>il</strong>ascio dell’autorizzazione<br />

paesaggistica - Corrispondenza<br />

biunivoca - Esclusione - Aree<br />

protette - parchi nazionali - Interventi<br />

ed<strong>il</strong>izi di manutenzione<br />

ordinaria e straordinaria - art. 6,<br />

comma 3, legge n. 349/91 - Rinvio<br />

all’art. 31, comma 1, lett. a) e<br />

b), legge n. 457/1978 - Rinvio statico<br />

- Fattispecie di manutenzione<br />

individuate successivamente<br />

dal legislatore - art. 5, comma 1,<br />

d.lgs. n. 115/2008 - Estensione –<br />

Inconfigurab<strong>il</strong>ità - T.A.R. Bas<strong>il</strong>icata<br />

6 ottobre 2011, n. 508<br />

- Energia - Impianti eolici - Autorizzazione<br />

unica ex art. 12,<br />

d.lgs. n. 387/2003 - Conferenza<br />

di servizi - Parere di compatib<strong>il</strong>ità<br />

paesaggistica espresso dalla<br />

sovrintendenza al di fuori della<br />

conferenza - Illegittimità per<br />

incompetenza assoluta - art. 12,<br />

d.lgs. n. 387/2003 - Intento del<br />

legislatore - Semplificazione del<br />

procedimento autorizzativo -<br />

Valore di principio fondamentale<br />

- Espressione di disposizione<br />

comunitaria - Prevalenza sulla<br />

disciplina regionale - Ponderazione<br />

degli interessi contrastanti<br />

- Adeguata esternazione - Via<br />

e Vas - Vas - impatti significativi<br />

sull’ambiente - Definizione ex<br />

art. 5, d.lgs. n. 152/2006 - Interazione<br />

positiva tra l’attività pianificatoria<br />

e le componenti ambientali<br />

- Sottoposizione a vas<br />

- piano paesaggistico - Omessa<br />

preventiva sottoposizione a VAS<br />

- Illegittimità - art. 11, comma 5<br />

d.lgs. n. 152/2006 - Forme di concertazione<br />

e garanzie partecipative<br />

previste dall’art. 14 del d.lgs.<br />

n. 152/2006 - VULNUS - T.A.R.<br />

Sic<strong>il</strong>ia - Catania, Sez. I 29 settembre<br />

2011, n. 2352<br />

- Energia - Termine ex art. 12,<br />

d.lgs. n. 387/2003 - Finalità acceleratorie<br />

- Inut<strong>il</strong>e spirare del termine<br />

- Inadempimento della p.a.<br />

- T.A.R. Sic<strong>il</strong>ia - Palermo, Sez. II<br />

28 settembre 211, n. 1696<br />

- Inquinamento - Aria - Emissioni<br />

in atmosfera - Molestie olfattive<br />

- Cass. Sez. III 27 settembre<br />

2011, n. 34896<br />

- Energia - Impianto eolico - Positiva<br />

valutazione di compatib<strong>il</strong>ità<br />

paesaggistica - Discrezionalità<br />

amministrativa - Pari r<strong>il</strong>evanza<br />

dell’interesse all’incremento<br />

delle fonti di energia rinnovab<strong>il</strong>e<br />

- art. 12, d.lgs. n. 387/2003 - Allocazione<br />

degli impianti in area<br />

agricola - fondamento della norma<br />

- Comuni - Previsione di aree<br />

specificamente destinate agli<br />

impianti eolici - Possib<strong>il</strong>ità - Assenza<br />

di previsioni conformative<br />

espresse - Localizzazione in zona<br />

agricola - VIA - art. 26, d.lgs. n.<br />

152/2006 (nel testo vigente nel<br />

gennaio 2010) - Integrazioni alla<br />

documentazione già presentata<br />

- Nuova pubblicazione - Discrezionalità<br />

dell’amministrazione<br />

competente - T.A.R. Toscana,<br />

Sez. II 27 settembre 2011, n.<br />

1430<br />

- Inquinamento Idrico - Scarichi<br />

di frantoi oleari - Acque di ve-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2011 39


getazione - Ut<strong>il</strong>izzazione agronomica<br />

- Presupposti - Connessione<br />

con l’azienda agricola<br />

- Limiti di tollerab<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong> terreni<br />

- Difetto di autorizzazione -<br />

Reato di scarico di acque reflue<br />

industriali - Configurab<strong>il</strong>ità -<br />

Fattispecie - artt. 192, 256, comma<br />

2, d.lgs. n. 152/2006 - legge n.<br />

574/1996 - Cass. Sez. III Pen. 26<br />

settembre 2011, n. 34758<br />

- Impianti per la produzione<br />

di energia elettrica da fonti<br />

rinnovab<strong>il</strong>i - Pianificazione urbanistica<br />

comunale - Limitazioni<br />

specifiche alla localizzazione<br />

- Illegittimità - Violazione<br />

dell’art. 12 del d.lgs. n. 387/2003<br />

e <strong>dei</strong> princìpi costituzionali in<br />

materia di allocazione delle funzioni<br />

normative e amministrative<br />

- L.r. Toscana n. 1/05 - Piano<br />

territoriale di coordinamento<br />

- Misure di salvaguardia immediatamente<br />

efficaci - Limiti -<br />

Determinazione negativa della<br />

40<br />

Ciao Pier Luigi<br />

Sabato 15 ottobre 2011, dopo<br />

breve ma alquanto dolorosa<br />

malattia, è venuto a mancare<br />

all’affetto <strong>dei</strong> suoi cari <strong>il</strong><br />

Perito <strong>Agrari</strong>o Prof. Pierluigi<br />

Crudi. Per lunghi anni docente<br />

tecnico pratico presso<br />

l’Istituto d’Istruzione Superiore<br />

“A.Cecchi” di Pesaro, ne<br />

DIRITTO E GIURISPRUDENZA AGRARIA<br />

conferenza di servizi - Valutazione<br />

di incompatib<strong>il</strong>ità astratta<br />

con <strong>il</strong> PTCP - Illegittimità -<br />

T.A.R. Toscana 11 ottobre 2011,<br />

n. 1473<br />

ANIMALI<br />

- Danni arrecati alle produzioni<br />

agricole dalle specie di fauna<br />

selvatica - Regione Lombardia<br />

- l.r. n. 26/93 - Risarcimento -<br />

Regione - Legittimazione passiva<br />

- Carenza - Cons. Stato, Sez.<br />

V 27 settembre 2011, n. 5383<br />

BELLEZZE NATURALI<br />

- Perdurante valore della perimetrazione<br />

delle soppresse aree<br />

contigue ai fini dell’applicazione,<br />

quali norme di salvaguardia,<br />

<strong>dei</strong> vincoli, degli indirizzi, delle<br />

previsioni contenuti nel piano<br />

del parco, nel piano pluriennale<br />

socioeconomico e negli altri documenti<br />

di programmazione del<br />

parco, ad eccezione <strong>dei</strong> limiti re-<br />

ricordiamo le sue innate<br />

qualità professionali<br />

e umane, la sua disponib<strong>il</strong>ità<br />

e <strong>il</strong> suo grande<br />

spirito di servizio che<br />

ha messo a disposizione<br />

con grande abnegazione<br />

nella scuola che così<br />

considerava : “questa<br />

scuola ce l’ho nel cuore,<br />

perché questa scuola mi<br />

ha dato tanto”. Ma anche lui<br />

ha dato tanto alla scuola e gli<br />

siamo grati e riconoscenti per<br />

averci dato tanto di sè, e per<br />

averci trasmesso, insieme alla<br />

sua scienza, anche <strong>il</strong> suo amore,<br />

la sua fiducia e i valori in<br />

cui credeva.<br />

Anche durante la sua ultima<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2011<br />

lativi all’attività venatoria - contrasto<br />

con la legislazione statale<br />

secondo cui la caccia nelle aree<br />

contigue delle aree protette può<br />

aver luogo soltanto nella forma<br />

della caccia controllata, riservata<br />

ai soli residenti <strong>dei</strong> comuni<br />

dell’area naturale protetta e<br />

dell’area contigua - Corte cost.<br />

12 ottobre 2011, n. 263<br />

- Beni ambientali - Concessione<br />

ed<strong>il</strong>izia - Autorizzazione r<strong>il</strong>asciata<br />

dal comune - Potere di<br />

annullamento della soprintendenza<br />

- Natura - Controllo di<br />

mera legittimità - T.A.R. Campania<br />

- Salerno, Sez. I 7 settembre<br />

2011, n. 1497<br />

ESPROPRIAZIONE P.P.U.<br />

- Usi civici - Bene soggetto ad<br />

usi civici - Espropriazione forzata<br />

- Esclusione - sdemanializzazione<br />

di fatto - Esclusione<br />

- Cass. Sez. III Civ. 28 settembre<br />

2011, n. 19792<br />

visita a scuola poco più di<br />

un mese fa, ormai già molto<br />

provato dalla malattia, <strong>il</strong><br />

suo pensiero principale era<br />

stato per i suoi amati colleghi<br />

e studenti, esprimendo<br />

<strong>il</strong> desiderio e la possib<strong>il</strong>ità di<br />

istituire una borsa di studio a<br />

suo nome in favore <strong>dei</strong> meno<br />

abbienti.<br />

Caro “Piero”, hai formato<br />

generazioni di studenti, hai<br />

aiutato i più deboli, hai contribuito<br />

alla nostra crescita<br />

all’insegna dell’onestà e del<br />

rispetto verso <strong>il</strong> prossimo,<br />

hai lasciato un segno indeleb<strong>il</strong>e<br />

nella nostra memoria:<br />

rimarrai per sempre nel nostro<br />

cuore!


. Agrigento<br />

Via Alcide De Gasperi 127/D<br />

92019 Sciacca (AG) - Tel. 0925/905090<br />

Pres. Domenico Terlizzese<br />

. Alessandria<br />

Via Marengo 27<br />

. Ancona<br />

. Ascoli<br />

15121 Alessandria (AL) - Tel. 0131/52793<br />

Pres. Massim<strong>il</strong>iano Ricci<br />

Via del Consorzio 21<br />

60015 Falconara Mar.ma (AN) - Tel.<br />

071/9188973<br />

Pres. Carlo Zoppi<br />

Piceno<br />

Via delle Zeppelle 192<br />

63100 Ascoli Piceno (AP) - Tel. 0736/41829<br />

Pres. Pietro Ciabattoni . L’Aqu<strong>il</strong>a<br />

Via Colle Pretara 68<br />

67100 L’Aqu<strong>il</strong>a (AQ) - Tel. 0862/317931<br />

Pres. Elli Ciampa<br />

. Arezzo<br />

. Asti<br />

. Avellino<br />

. Bari<br />

. Bat<br />

. Belluno<br />

Piazza Guido Monaco 5<br />

52100 Arezzo (AR) - Tel. 0575/21307<br />

Pres. Giuliano Giuliarini<br />

Fr. San Marzanotto 216<br />

14100 Asti (AT) - Tel.0141/592460<br />

Pres. Angelo Dezzani<br />

Via L. Iannacchini 38<br />

83100 Avellino (AV) - Tel. 0825/26377<br />

Pres. Celestino Nardone<br />

Via Annibale Di Francia 13<br />

70125 Bari (BA) - Tel. 080/5428141<br />

Pres. Ettore Zuccaro<br />

(Barletta-Andria-Trani)<br />

Via Vittoria 84/A<br />

76123 Andria (BA) - Tel. 0883/592789<br />

Pres. Antonio Memeo<br />

Viale Fantuzzi 17 c/o Coldiretti<br />

32100 Belluno (BL) - Tel. 0437/949640<br />

Pres. Manlio Nicola . Benevento<br />

Viale Melluso 80<br />

82100 Benevento (BN) - tel. 0824/317017<br />

Pres. Cristiano Fontanarosa . Bergamo<br />

Via Zelasco 1<br />

24122 Bergamo (BG) - tel. 035/238727<br />

Pres. Francesco Possenti<br />

. Bologna<br />

Viale F<strong>il</strong>opanti 4/c<br />

40126 Bologna (BO) - Tel. 051/252978<br />

Pres. Luca Natalini<br />

.Bolzano<br />

Via Del Monte 18<br />

39040 Ora (BZ) - Tel. 0471/811260<br />

Pres. Christian Vorhauser<br />

. Brescia<br />

Via Marsala 17<br />

. Brindisi<br />

25122 Brescia (BS) - Tel. 030/296424<br />

Pres. Sergio Caprioli<br />

Via N. Sansone 16 - C.P. 321<br />

72017 Ostuni (BR) - Tel. 0831/305566<br />

Pres. Rocco Cucci . Cagliari<br />

Via Mestre 8<br />

09124 Cagliari (CA) - Tel. 070/300304<br />

Pres. Marco Fanunza . Caltanissetta<br />

Via Monsignor Guttadauria 2 - C.P. 25<br />

93100 Caltanissetta (CL) - Tel. 0934/585810<br />

Pres. Michele Riggi . Campobasso<br />

Via D’Amato 15<br />

86100 Campobasso (CB) - Tel. 0874/66248<br />

Pres. Giacomo Picone<br />

. Caserta<br />

. Catania<br />

Piazza Roma 79<br />

81016 Piedim. Matese (CE)<br />

Tel. 0823/913594<br />

Pres. Domenico Di Baia<br />

Via Grotte Bianche 150<br />

95129 Catania (CT) - Tel. 095/436393<br />

Pres. Francesco Intrisano<br />

INDIRIZZI DEI COLLEGI PROVINCIALI<br />

. Catanzaro<br />

Via Italo Paparazzo 5/A<br />

88100 Catanzaro (CZ) - Tel. 0961/754488<br />

Pres. Domenico Russo<br />

. Chieti<br />

. Como<br />

Via Colle Comune 1 - c/o ITAS<br />

66120 Scerni (CH) - Tel. 0873/914513<br />

Pres. Nicola D’Ortona<br />

. Cosenza<br />

Via E. Capizzano 56<br />

Piazzale Carmelata 9<br />

22100 Como (CO) - Tel. 031/526019<br />

Pres. Salvatore Raso<br />

87100 Cosenza (CS) - Tel. 0984/392175<br />

Pres. Mario Chiappetta . Cremona<br />

Via Palestro 66<br />

26100 Cremona (CR) - Tel. 0372/535411<br />

Pres. Amedeo Ardigò . Cuneo<br />

Via Alfieri 10<br />

. Enna<br />

. Ferrara<br />

12038 Savigliano (CN) - Tel. 0172/713087<br />

Pres. Giuseppe Serra<br />

Corso Umberto 109<br />

94019 Leonforte (EN) - Tel. 0935/956078<br />

Pres. Francesco Ferragosto<br />

Piazza Luciano Chiappini 2 int. 3<br />

44123 Ferrara (FE) - Tel. 0532/204637<br />

Pres. Bernardini Mario . Firenze<br />

Via Bezzecca 2<br />

50122 Firenze (FI) - Tel. 055/2340202<br />

Pres. Edoardo Boscherini . Foggia<br />

Via Piave 41<br />

71100 Foggia (FG) - tel. 0881/723401<br />

Pres. Antonio Dell’ Aqu<strong>il</strong>a . Forlì / Cesena<br />

Corso Repubblica 93<br />

47121 Forlì-Cesena (FC) - Tel. 0543/32505<br />

Pres. Gianluca Bagnara<br />

. Frosinone<br />

Via S. Nicola 1<br />

. Grosseto<br />

. Imperia<br />

03041 Alvito (FR) - tel. 0776/344231<br />

Pres. Domenico Cistrone<br />

Via Aurelia Nord 8<br />

58100 Grosseto (GR) - Tel. 0564/23107<br />

Pres. Giuseppina Pino<br />

Corso Garibaldi 13<br />

18100 Imperia (IM) - Tel. 0183/651525<br />

Pres. Elio Diversi . Latina<br />

Via M. Sic<strong>il</strong>iano<br />

04010 Borgo Piave (LT) - Tel. 0773/416017<br />

Pres. Maria Grazia Passarelli . Lecce<br />

Via Capitano Ritucci 41<br />

73100 Lecce (LE) - Tel. 0832/346996<br />

Pres. Roberto Martina . Livorno<br />

c/o Confagricoltura<br />

Via Marradi 14<br />

57126 Livorno (LI) - Tel. 0586/752403<br />

Pres. Paolo Giomi<br />

. Lucca<br />

. Macerata<br />

. Mantova<br />

Viale A. Diaz 28<br />

55100 Lucca (LU) - Tel. 0583/957027<br />

Pres. Stefano Belgrano<br />

C. Da Lornano 7/A<br />

62100 Macerata (MC) - Tel. 0733/235335<br />

Pres. Gianni Calamante<br />

. Massa<br />

Via Fermi 19<br />

Viale Risorgimento 27/B<br />

46100 Mantova (MN) - Tel. 0376/329701<br />

Pres. Isaia Rossi<br />

. Matera<br />

54100 Massa (MS) - Tel. 0585/45848<br />

Pres. Mirella Tongiani<br />

Piazza Matteotti 7<br />

75100 Matera (MT) - Tel. 0835/334901<br />

Pres. Emanuele Genchi<br />

. Messina<br />

Via Romagnosi 7<br />

98122 Messina (ME) - Tel. 0941/785382<br />

Pres. Salvatore Tripoli<br />

. M<strong>il</strong>ano<br />

. Modena<br />

Via Ripamonti 35<br />

20122 M<strong>il</strong>ano (MI) - Tel. 02/58305333<br />

Pres. Valerio Russello<br />

. Napoli<br />

Via Argine 1085<br />

Via Elia Rainusso 144 - 4° piano<br />

41124 Modena (MO) - Tel. 059/828846<br />

Pres. Claudio Losi<br />

. Novara<br />

80147 Napoli (NA) - Tel.081/5770190<br />

Pres. Biagio Scognamiglio<br />

Corso Risorgimento 405<br />

28070 Novara Vignale - (NO) Tel.0321/56178<br />

Pres. Fabrizio Gaboardi . Nuoro<br />

Via Lamarmora 2<br />

08100 Nuoro (NU) - Tel. 0784/232547<br />

Pres. Peppino Piquereddu . Padova<br />

Via Tito Livio 5<br />

. Palermo<br />

35123 Padova (PD) - Tel.049/661808<br />

Pres. Mariano Schiavon<br />

Via Pindemonte 17<br />

90014 Casteldaccia (PA) - Tel. 091/942562<br />

Pres. Bartolomeo Amato . Parma<br />

Via Ponchielli 2<br />

43011 Busseto (PR) - Tel. 0524/97012<br />

Pres. Giorgio Faroldi<br />

. Pavia<br />

. Perugia<br />

. Pesaro<br />

Piazza S. Bovo 37<br />

27058 Voghera (PV) - tel. 0383/369776<br />

Pres. Gloria Gariboldi<br />

Borgo XX Giugno 74<br />

06121 Perugia (PG) - Tel. 075/35675<br />

Pres. Marco Cherubino Orsini<br />

Via Domenico Mazza 9<br />

61100 Pesaro (PU) - Tel. 0721/30154<br />

Pres. Stefano Bartolucci . Pescara<br />

Via del Circuito 71<br />

65134 Pescara (PE) - Tel. 085/294117<br />

Pres. Pasqualino Lupone . Piacenza<br />

Via San Giovanni 20<br />

29121 Piacenza (PC) - Tel. 0523/338910<br />

Pres. Nuvolati Paolo . Pisa<br />

Via De Chirico 11<br />

56037 Peccioli (PI) - Tel. 0564/411877<br />

Pres. Giulia Parri<br />

. Pistoia<br />

. Potenza<br />

Via Fiorentina 21 - C.P. 73<br />

51017 Pescia (PT) - Tel. 0572/478321<br />

Pres. Leonardo Guidi<br />

Via Cardinale De Luca 56<br />

85024 Lavello (PZ) - Tel. 0972/81389<br />

Pres. Mauro Finiguerra . Ragusa<br />

Via Archimede 183<br />

97100 Ragusa (RG) - Tel. 0932/624649<br />

Pres. Corrado Balloni<br />

. Ravenna<br />

. Reggio<br />

Via Dante 1<br />

. Reggio<br />

. Rieti<br />

Via Antica Zecca 6<br />

48121 Ravenna (RA) - Tel. 0544/38086<br />

Pres. Alessandro Genovesi<br />

Calabria<br />

89015 Palmi (RC) - Tel. 0966/23552<br />

Pres. Beniamino Denisi<br />

Em<strong>il</strong>ia<br />

Via Martiri di Cervarolo 74/10<br />

42122 Reggio Em<strong>il</strong>ia (RE) - Tel. 0522/554231<br />

Pres. Corrado Fantuzzi<br />

c/o Istituto <strong>Agrari</strong>o Agroalimentare<br />

Agroindustria di Rieti (Polodidattico)<br />

Via Palmiro Togliatti snc -<br />

02100 Rieti (RI) - Tel. 370/3007897<br />

Pres. Angelo Caffarelli<br />

. Rimini<br />

Via Secchiano 1<br />

47900 Rimini (RN) - Tel. 0541/775357<br />

Pres. Pier Leonardo Zangheri . Roma<br />

Via Cerveteri 18 int. 6<br />

00183 Roma (RM) - Tel. 06/70454739<br />

Pres. Leonardo Perronace . Rovigo<br />

Via S<strong>il</strong>vestri 41<br />

45100 Rovigo (RO) - Tel. 0425/699154<br />

Pres. Gianfranco Rezzadore . Salerno<br />

Via Luigi Guercio 197<br />

84134 Salerno (SA) - Tel. 089/251488<br />

Pres. Antonio Landi . Sassari<br />

Via Mazzini 6<br />

07100 Sassari (SS) - Tel. 079/236750<br />

Pres. Giannetto Arru Bartoli<br />

. Savona<br />

. Siena<br />

. Siracusa<br />

Via Gin Noberasco 14<br />

17031 Savona Albenga (SV)<br />

Tel. 0182/540940<br />

Pres. Antonio Michelucci<br />

Strada Massetana Romana 54<br />

53100 Siena (SI) - Tel. 0577/271834<br />

Pres. Paolo Marchionni<br />

Vicolo a Viale Tica 19<br />

96100 Siracusa (SR) - Tel. 0931/441037<br />

Pres. Francesco Altamore . Sondrio<br />

Via A. Moro 26/A<br />

23100 Sondrio (SO) - Tel. 0342/511229<br />

Pres. Rosario Alessi<br />

. Taranto<br />

. Teramo<br />

Via Pisanelli 44 - C.P. 185<br />

74123 Taranto (TA) - Tel. 099/4527447<br />

Pres. Pasquale Mariano Carmignano<br />

. Torino<br />

Via Massena 13 bis<br />

Piazza Martiri Pennesi 17<br />

64100 Teramo (TE) - Tel. 0861/242639<br />

Pres. Giovanni De Luca<br />

10137 Torino (TO) - Tel. 011/547505<br />

Pres. Roberto Frova . Trapani<br />

Via Vaccari 16<br />

. Trento<br />

91025 Marsala (TP) - Tel. 0923/713008<br />

Pres. Giovanni Giacalone<br />

Via Giusti 40 c/o Impresa Verde T.A.A. S.r.l.<br />

38122 Trento (TN) - Tel. 0461/915575<br />

Pres. Guido Sicher . Treviso<br />

Via Veneto 40<br />

31015 Conegliano (TV) - Tel. 0438/410302<br />

Pres. Gino Dall’Armellina<br />

. Udine<br />

. Venezia<br />

. Vercelli<br />

Via Corte Savorgnan 6<br />

33100 Udine (UD) - Tel. 0432/512527<br />

Pres. Enore Venir<br />

Via Miranese 426<br />

30174 Venezia (VE)<br />

Tel. 041/923429 - Fax. 041/5150200<br />

Pres. Nicola Gastaldi Cibola<br />

Piazza della Vittoria 3 - c/o ITAS<br />

13100 Vercelli (VC) - Tel. 0161/217310<br />

Pres. Stefano Bondesan . Verona<br />

Via Berni 9<br />

37122 Verona (VR) - Tel. 045/590559<br />

Pres. Elia Sandrini . Vicenza<br />

Contrà S. Marco 9<br />

36100 Vicenza (VI) - Tel. 0444/547443<br />

Pres. S<strong>il</strong>vano Faltracco . Viterbo<br />

Via Paradiso 3<br />

01100 Viterbo (VT) - Tel. 0761/226934<br />

Pres. Mario Morano<br />

Consiglio <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> - Via Principe Amedeo, 23 - 00185 Roma - Tel. 06/4819801 Fax. 06/4882150 e-ma<strong>il</strong>: info@peritiagrari.it

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