La comunicazione istituzionale e la gestione delle risorse ... - Formez
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LO HUMAN RESOURCE MANAGEMENT<br />
gressioni di carriera interne attraverso l’impegno <strong>delle</strong> amministrazioni a riutilizzare<br />
il personale già presente all’interno dell’organizzazione. L’impossibilità<br />
di assumere personale esterno attraverso i concorsi ha inoltre causato il proliferare<br />
di contratti di <strong>la</strong>voro flessibile, che hanno aggirato il problema <strong>delle</strong> assunzioni,<br />
ma non l’hanno risolto.<br />
Abbiamo, infatti, rilevato l’incapacità <strong>delle</strong> amministrazioni di effettuare una<br />
pianificazione strategica <strong>delle</strong> proprie <strong>risorse</strong> attraverso l’utilizzo di strumenti<br />
quali <strong>la</strong> mobilità e le progressioni interne utili al controllo dei fabbisogni amministrativi,<br />
causando <strong>la</strong> nascita di un’ampia fascia di personale in cerca di una<br />
collocazione e di un’integrazione permanente all’interno dell’organizzazione.<br />
Le prassi utilizzate per l’attivazione dei processi di mobilità sono essenzialmente<br />
due: <strong>la</strong> prima in cui è il dipendente stesso che chiede di poter accedere ad<br />
altri ruoli (in questo caso <strong>la</strong> mobilità sarà concessa qualora <strong>la</strong> posizione richiesta<br />
risulti vacante) o il caso in cui (mobilità coattiva) lo spostamento sarà effettuato<br />
senza richiedere il consenso del dipendente (viene attuata generalmente quando<br />
risulta del personale in eccedenza o vi sia in atto un processo di riorganizzazione<br />
dell’organizzazione).<br />
<strong>La</strong> mobilità in tal modo diventa, per le pubbliche amministrazioni, uno strumento<br />
di controllo e <strong>gestione</strong> <strong>delle</strong> <strong>risorse</strong> umane, che ha l’obiettivo di raggiungere<br />
l’ottimizzazione <strong>delle</strong> attività e dei risultati. Quando viene attivato un processo<br />
di mobilità, il trasferimento di ruolo o il cambiamento di mansioni non<br />
devono essere percepiti dal dipendente come una forma di dec<strong>la</strong>ssamento, ma<br />
essere vissuti come una possibilità di esercitare un <strong>la</strong>voro più corrispondente<br />
al<strong>la</strong> propria preparazione o formazione.<br />
Se esiste un rapporto di fiducia tra dirigente che propone il cambiamento e<br />
dipendente, il passaggio avverrà senza inconvenienti e in maniera naturale. In<br />
questo modo si potrà verificare una crescita del<strong>la</strong> motivazione del personale e il<br />
luogo di <strong>la</strong>voro sarà dunque percepito come un territorio in cui poter esercitare e<br />
veder valorizzate le proprie competenze e professionalità.<br />
Ogni individuo è, infatti, un micro-cosmo di esperienze e di vissuti ed è proficuo<br />
sia per il dipendente stesso che per l’organizzazione, che non vengano sottovalutati<br />
tutti quei processi che sottendono <strong>la</strong> vita <strong>la</strong>vorativa del dipendente, utilizzando,<br />
per <strong>la</strong> loro rilevazione, analisi di tipo motivazionale e un approccio<br />
socio-psicologico, che abbia lo scopo di analizzare quali siano le strutture di riferimento<br />
personale.<br />
L’analisi motivazionale si rivolgerà quindi in direzione del contesto formale in<br />
cui il col<strong>la</strong>boratore opera e analizzerà il tipo di re<strong>la</strong>zioni che è riuscito ad instaurare<br />
all’interno dell’organizzazione e <strong>la</strong> sua capacità di creare rapporti informali<br />
con i propri colleghi. <strong>La</strong> creazione di un buon clima aziendale è, infatti, uno dei<br />
fattori che maggiormente influenza <strong>la</strong> produttività e <strong>la</strong> motivazione. Il dirigente