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MOTO.it N°44

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Numero 44<br />

20 Dicembre 2011<br />

27 Pagine<br />

Video KTM<br />

La nostra prova su<br />

strada della KTM 690<br />

Duke 2012<br />

| prova naked |<br />

KTM<br />

Duke 690<br />

da Pag. 2 a Pag. 13<br />

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PROVE NEWS <strong>MOTO</strong>GP SUPERBIKE <strong>MOTO</strong>CROSS SPORT<br />

Video KTM<br />

Il video ufficiale della<br />

nuova Duke 690<br />

Video Kawasaki<br />

Il video della nostra<br />

prova su strada della<br />

Kawasaki Versys<br />

1000 ABS<br />

20 Dicembre<br />

2011<br />

Anno<br />

01<br />

| prova tourer |<br />

Kawasaki<br />

Versys 1000<br />

da Pag. 14 a Pag. 25<br />

Numero<br />

44


kTM DUKE 690 PreGI Motore potente ed elastico DIFeTTI Vibrazioni su pedane e manubrio<br />

Prova nakeD<br />

PreZZo € 6.990<br />

Addomesticata,<br />

ma non troppo…<br />

di Andrea Perfetti | La nuova Duke ha un prezzo abbordabile<br />

(da 6.990 €), una sella più bassa e un look da brava ragazza.<br />

Ma buon sangue non mente: 70 cv per 149 kg<br />

sono garanzia di divertimento totale!<br />

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PROVE NEWS <strong>MOTO</strong>GP SUPERBIKE <strong>MOTO</strong>CROSS SPORT<br />

La prova della kTM Duke 690<br />

La ricordavamo come la classica cattiva ragazza. Una supermotard<br />

addomesticata, ma non troppo. Sella dura e<br />

alta da terra, look da teppista e adrenalina pura in movimento. La<br />

quarta generazione della Duke, quella oggetto della nostra prova,<br />

volta pagina e cambia mission, come va di moda dire oggi. Il modello<br />

2012 non è una semplice rivis<strong>it</strong>azione del precedente, lanciato<br />

nel 2008, ma una moto nuova da capo a piedi. O quasi. Cambia<br />

profondamente l’estetica, e con questa l’ergonomia. Non sono<br />

modifiche di poco conto, visto che fanno della nuova Duke una<br />

4<br />

media naked di ottimo livello, in grado di giocarsela sul mercato<br />

alla grande con le principali concorrenti in virtù di un prezzo compet<strong>it</strong>ivo<br />

(6.990 euro, che diventano 7.490 per la versione dotata di<br />

ABS) e di prestazioni molto brillanti.<br />

Presentata nel 1994 con il motore LC4 620, aggiornata<br />

nel 1999 con la versione Duke 640 e nel 2008 con il modello<br />

690, la Duke compie oggi 18 anni. Sono 30.000 i<br />

suoi estimatori, un numero destinato a crescere oggi grazie<br />

alle caratteristiche meno “dure e pure” della quarta<br />

generazione.<br />

20 Dicembre<br />

2011<br />

Anno<br />

01<br />

Numero<br />

44<br />

»»<br />

» Prove<br />

Duke, family feeling allargato<br />

A prima vista è evidente il richiamo stilistico con la piccola Duke<br />

125 presentata proprio quest’anno, un modello che ha riscosso un<br />

grande successo di pubblico, posizionandosi in vetta alle vend<strong>it</strong>e<br />

tra le ottavo di l<strong>it</strong>ro nel giro di soli 6 mesi. Bene fa dunque la nuova<br />

690 a richiamare l’estetica vincente della piccola Duke. Sono<br />

confermati il bel telaio a traliccio in tubi di acciaio e il forcellone in<br />

alluminio della precedente versione. È nuovo il frontale, che presenta<br />

un fanale meno personale, forse un po’ troppo simile alle<br />

mascherine delle moto da enduro. E del tutto ined<strong>it</strong>o è il codino,<br />

che sfoggia una pregevole struttura in alluminio. Lo scarico abbandona<br />

la soluzione sotto-motore e impiega un classico silenziatore<br />

laterale, ben rifin<strong>it</strong>o e capace di regalare un sound cattivo al<br />

potente motore monocilindrico. I tecnici austriaci hanno lavorato<br />

sodo per smussare gli spigoli della Duke, che ora si presenta comoda<br />

e adatta a un pubblico eterogeneo. Un po’ meno supermoto,<br />

un po’ più naked sportiva. Ecco spiegata la riduzione di altezza<br />

della sella (30 mm in meno, ora sono 835. Ma c’è anche la sella<br />

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“<br />

Il motore è quanto<br />

di meglio offra oggi il panorama<br />

dei big single. Ha una potenza<br />

elevatissima, che va di pari passo<br />

con una erogazione semplicemente<br />

fantastica<br />

6<br />

“<br />

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PROVE NEWS <strong>MOTO</strong>GP SUPERBIKE <strong>MOTO</strong>CROSS SPORT<br />

ribassata, a soli 800 mm da terra), che ha una foggia stradale ed è<br />

divisa in due porzioni, per il pilota e il suo passeggero. Dimenticate<br />

insomma l’asse da stiro della vecchia Duke, bellissimo ma se c’era<br />

da viaggiare erano dolori per le chiappe.<br />

690 ride by wire: lo stato dell’arte tra i motori monocilindrici<br />

Il propulsore monocilindrico, monoalbero a 4 valvole per cilindro,<br />

deriva strettamente da quello della Duke 690 R. Impiega però due<br />

candele, ciascuna delle quali è gest<strong>it</strong>a da una mappa specifica. E’<br />

ovviamente Euro 3, ma la KTM assicura che sin d’ora soddisfa i<br />

requis<strong>it</strong>i delle future normative Euro 4 e 5. I consumi sono stati<br />

ridotti del 10%, un ottimo valore se consideriamo che già con la<br />

precedente Duke si percorrevano almeno 20 chilometri con<br />

un l<strong>it</strong>ro di benzina anche andando molto forte. Gli intervalli di<br />

20 Dicembre<br />

2011<br />

»»<br />

Anno<br />

01<br />

»<br />

Numero<br />

44<br />

» Prove News<br />

manutenzione raggiungono i 10.000 km. KTM non ha trascurato<br />

la parte elettronica che sulla Duke prevede – unica nella gamma<br />

KTM, ma anche tra le nude di media cilindrata sino a 700 cc – l’impiego<br />

del sistema ride by wire nella gestione dell’acceleratore. In<br />

concreto il pilota comanda, ruotando il gas, la centralina elettronica<br />

che a sua volta gestisce al meglio l’erogazione della potenza.<br />

Nella nostra prova il comando si è comportato davvero bene,<br />

azzerando i r<strong>it</strong>ardi e la mancanza di feeling propri dei primi sistemi<br />

di questo tipo. La Duke 690 dispone di tre diverse mappature<br />

(Sport, Standard e Comfort), selezionabili attraverso uno scomodo<br />

sw<strong>it</strong>ch posto nel sottosella. È disponibile nel catalogo accessori<br />

il comando remoto sul manubrio, ma a dire il vero la mappa Standard<br />

crediamo possa soddisfare gran parte delle esigenze. Il carattere<br />

è sempre sportivo e la gestione della potenza non riserva<br />

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PROVE NEWS <strong>MOTO</strong>GP SUPERBIKE <strong>MOTO</strong>CROSS SPORT<br />

mai brutti scherzi, nemmeno sull’asfalto con poco grip. Volete un<br />

po’ di numeri? La Duke ci dà modo di sbizzarrirci in ard<strong>it</strong>i confronti<br />

con le sue concorrenti. Vanta 70 cavalli a 8.000 giri e 70 Nm di<br />

coppia massima a 5.500 giri. Pesa 149,5 kg a secco (circa 160 con<br />

il pieno di 14 l<strong>it</strong>ri). Il rapporto peso/potenza indica un dato esaltante:<br />

2,29 kg/cv. Giusto per capirci, la Kawasaki ER-6n si ferma a<br />

quota 2,86 kg/cv (206 kg per 72 cv), la Ducati Monster 696 a 2,47<br />

kg/cv (185 kg per 75 cv). Se invece consideriamo anche le moto<br />

monocilindriche, la recente BMW G 650 GS si ferma a 4,25 kg/cv<br />

(204 kg per 48 cv). Il cambio ha sei rapporti (comoda la visualizzazione<br />

della marcia inser<strong>it</strong>a sul display dig<strong>it</strong>ale), e la frizione è assist<strong>it</strong>a<br />

dall’ottimo antisaltellamento APTC, che regala degli ingressi<br />

in curva da manuale della guida supermotard.<br />

aBS Bosch di nuova generazione, disinseribile<br />

KTM dimostra di avere a cuore il divertimento dei suoi seguaci<br />

orange. Si spiega così la scelta coraggiosa – e condivisibile – di<br />

rendere disinseribile l’ABS Bosch 9M+ (lo stesso montato sulla<br />

SM T). Nella guida disimpegnata o sull’asfalto bagnato è un alleato<br />

prezioso a cui non rinunceremmo per nulla al mondo. Sui percorsi<br />

misti e in circu<strong>it</strong>o possiamo invece disinserirlo per godere appieno<br />

dell’agil<strong>it</strong>à fulminea della Duke e dell’indole supermotard che<br />

le nuove vesti naked cercano di celare alla vista. Brembo fornisce<br />

i freni. Davanti lavora un disco da 320 mm con pinza ad attacco<br />

radiale e quattro pistoncini; dietro troviamo il classico disco da<br />

240 mm con pinza dotata di un solo pistoncino. Sono WP le sospensioni.<br />

Alla forcella con steli da 43 mm e 135 mm di escursione<br />

(priva di regolazioni) fa da contraltare il mono dotato della stessa<br />

escursione, che lavora mediante il leveraggio progressivo Pro-lever.<br />

I cerchi sono da 17” e calzano pneumatici (Michelin Pilot sulla<br />

moto in prova) nelle misure 120/70-17 davanti e 160/60-17 dietro.<br />

La prova su strada<br />

La Duke 690 ci sorprende ancor prima di accendere il motore. La<br />

seduta è diventata comoda (chi conosce il vecchio modello, sa che<br />

era tutto fuorché confortevole), ed è agevole per tutti poggiare i<br />

piedi per terra. La posizione è da nuda, non ci piove. Il manubrio<br />

è bello largo e con una piega dir<strong>it</strong>ta, che regala un ottimo controllo<br />

dell’avantreno. Controllo che a dirla tutta è reso agevole in<br />

ogni s<strong>it</strong>uazione dal peso piuma della Duke. 160 chilogrammi col<br />

pieno di benzina per una stradale di quasi 700 cc sono un dato<br />

senza paragoni, che si fa amare in c<strong>it</strong>tà e nella guida tranquilla in<br />

mezzo al traffico. Per non parlare di quando c’è da divertirsi tra<br />

le curve! Ma andiamo con ordine e facciamo un passo indietro.<br />

“<br />

Ascolta l’intervista<br />

a Paolo Carrubba<br />

(KTM Italia):<br />

Abbiamo una moto<br />

adatta a un pubblico ampio, grazie al<br />

prezzo e alla dotazione tecnica<br />

“<br />

8 9<br />

20 Dicembre<br />

2011<br />

Anno<br />

01<br />

Numero<br />

44<br />

»» » Prove


ZooM<br />

ZooM<br />

10 11


1 Nuovo il frontale, che presenta un<br />

fanale meno personale, forse un po’<br />

troppo simile alle mascherine delle<br />

moto da enduro.<br />

2 Lo scarico abbandona la soluzione<br />

sotto-motore e impiega un classico<br />

silenziatore laterale.<br />

3 Disco da 320 mm con pinza ad<br />

attacco radiale e quattro pistoncini.<br />

12<br />

1<br />

2<br />

3<br />

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La strumentazione è più completa,<br />

ha due trip, la temperatura<br />

del liquido di raffreddamento<br />

e l’indicatore della<br />

marcia inser<strong>it</strong>a, mentre manca<br />

l’utile livello della benzina. Le<br />

leve di frizione e freno anteriore<br />

sono morbidissime nell’azione<br />

grazie ai loro comandi idraulici.<br />

Promosso anche il cambio,<br />

preciso e rapido negli innesti. Il<br />

motore è quanto di meglio offra<br />

oggi il panorama dei big single.<br />

Ha una potenza elevatissima,<br />

che va di pari passo con una<br />

erogazione semplicemente<br />

fantastica. Certo, sotto i 2.500<br />

giri ricorda di essere un mono<br />

“grosso così” con qualche deciso<br />

strappo, ma basta superare<br />

i 3.000 per scoprire altri 5.000<br />

giri di divertimento assoluto. Dai 3 ai 5.000 il 690 spinge deciso e<br />

pieno, ma è dai 6.000 che mette il turbo e inizia a martellare come<br />

un ossesso sino all’intervento del lim<strong>it</strong>atore, posto a quota 8.600<br />

giri. La Duke vanta una propensione esagerata all’allungo, tanto<br />

che in sella le sensazioni sono per certi versi paragonabili a quelle<br />

di un bel bicilindrico con ancora più schiena ai bassi regimi. Non<br />

ci era mai cap<strong>it</strong>ato di guidare prima motori mono con un range di<br />

utilizzo così ampio, soprattutto nella zona alta del contagiri. A questo<br />

punto vi starete chiedendo se a tanti giri corrispondono tante<br />

vibrazioni; sono presenti, soprattutto al manubrio e sulle pedane,<br />

ma non risultano troppo fastidiose. Durante la prova abbiamo percorso<br />

solo pochi chilometri di autostrada a circa 140 km/h, rimane<br />

da verificare se su lunghe percorrenze autostradali le vibrazioni<br />

possano risultare eccessive. Ma dal primo contatto diremmo di<br />

no. La veloc<strong>it</strong>à massima è di circa 190 km/h (corrispondenti a circa<br />

196 km/h indicati), un’ulteriore conferma dell’esuberanza motoristica<br />

della Duke. Doppia personal<strong>it</strong>à. Se in c<strong>it</strong>tà si rivela mansueta<br />

come la più facile delle naked, è nel misto che la 690 rivela la<br />

sua indole sportiva. La sua dote più bella è la capac<strong>it</strong>à di divertire<br />

senza impegno. Mer<strong>it</strong>o di un’erogazione sempre pronta, che perdona<br />

gli errori di guida, e di un peso lillipuziano. Il telaio a traliccio<br />

regala una solid<strong>it</strong>à esemplare,<br />

assist<strong>it</strong>o da sospensioni semplici<br />

(prive di regolazioni, se si<br />

esclude il precarico del mono),<br />

ma bene a punto. La forcella dà<br />

un grande sostegno anche in<br />

staccata, mentre il monoammortizzatore<br />

regala la giusta<br />

trazione in usc<strong>it</strong>a di curva. Solo<br />

in presenza di sconnessioni<br />

evidenzia un r<strong>it</strong>orno piuttosto<br />

sfrenato, che inv<strong>it</strong>a a moderare<br />

la veloc<strong>it</strong>à. Ottima la frenata<br />

forn<strong>it</strong>a dall’impianto Brembo/<br />

Bosch; la caratteristica migliore<br />

è senza dubbio la modulabil<strong>it</strong>à,<br />

privilegiata a dispetto di<br />

un’eccessiva prontezza della<br />

risposta, non sempre desiderabile<br />

sull’asfalto bagnato ad<br />

esempio. L’ABS lavora correttamente<br />

e non risulta mai invasivo.<br />

Al pilota non resta che<br />

scegliere come guidare la sua<br />

Duke. In stile supermoto, r<strong>it</strong>ardando<br />

al massimo l’ingresso<br />

in curva, o da naked sportiva,<br />

impostando traiettorie rotonde<br />

e pul<strong>it</strong>e. In entrambi i casi le<br />

soddisfazioni sono tante, mer<strong>it</strong>o<br />

di un progetto riusc<strong>it</strong>o e di<br />

un motore che, anche nel 2012,<br />

rappresenta lo stato dell’arte<br />

tra i grossi monocilindrici.<br />

La Duke 690 sarà in vend<strong>it</strong>a a<br />

partire dal mese di febbraio del<br />

2012 in due colorazioni, bianca<br />

o nera, al prezzo di 6.990 euro<br />

franco concessionario. Per la<br />

versione con ABS, che abbiamo<br />

provato, il prezzo sale ma<br />

non troppo: 7.490 euro, che ci<br />

sembrano assolutamente ben<br />

spesi.<br />

20 Dicembre<br />

2011<br />

Anno<br />

01<br />

Numero<br />

44<br />

»» » Prove<br />

Azzeccata e più alla<br />

mano<br />

Credo che questa duke 690 sia<br />

una delle moto più azzeccate<br />

del momento, ride by wire con<br />

mappature, peso contenuto,<br />

consumi migliorati e tagliandi a<br />

10.000km, ab<strong>it</strong>abil<strong>it</strong>à migliorata<br />

anche per il passeggero rispetto<br />

alla precedente, Pure l’antisaltellamento<br />

monta, e freni brembo<br />

con disponibil<strong>it</strong>à di abs 9+.<br />

crazyscientist - 13/12/2011<br />

Bella moto e prezzo<br />

civile..<br />

Bella moto, intelligente e<br />

prestazionale, e prezzo civile,<br />

visti i compet<strong>it</strong>ors.<br />

Doc430 - 13/12/2011<br />

SCHEDA TECNICA<br />

Leggi e partecipa ai commenti »<br />

KTM<br />

690 Duke<br />

Tempi: 4<br />

€ 6.990<br />

Cilindri: 1<br />

Cilindrata: 690 cc<br />

Raffreddamento: a liquido<br />

Avviamento: E<br />

Potenza: 70 cv (51.5 kW) / 7500 giri<br />

Coppia: 7.14 kgm (70 Nm) / 5500 giri<br />

Marce: 6<br />

Freni: D-D<br />

Misure freni: 320-240 mm<br />

Misure cerchi (ant./post.): 17’’ / 17’’<br />

Normativa antinquinamento: Euro 3<br />

Peso: 149.5 kg<br />

Altezza: 835 mm<br />

Capac<strong>it</strong>à serbatoio: 14 l<br />

Segmento: Naked<br />

13


kawaSakI VERSyS 1000 PreGI Guidabil<strong>it</strong>à e motore DIFeTTI Lievi vibrazioni alle alte veloc<strong>it</strong>à<br />

Prova Tourer<br />

PreZZo € 11.990<br />

La Versys si fa in quattro!<br />

di Francesco Paolillo | Crossover a 4 cilindri? Ci sarebbe da storcere il naso,<br />

ma alla prova dei fatti è tutta un’altra storia,<br />

perché la versys 1000 si comporta alla grande.<br />

Costa 11.990 euro con aBS e controllo trazione di serie<br />

14 15


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PROVE NEWS <strong>MOTO</strong>GP SUPERBIKE <strong>MOTO</strong>CROSS SPORT<br />

La prova della kawaski versys 1000<br />

Di crossover negli ultimi tempi ne sbucano da ogni dove e<br />

come ti giri ne viene presentata una, ma da Akashi era arrivata<br />

solo la Versys 650 e niente più. Non che la piccola sia da<br />

mettere in un angolo, anzi, ma nella fascia alta del listino mancava<br />

una proposta moderna e concreta con il marchio Kawasaki sul<br />

serbatoio. Continuare sulla strada dei due cilindri paralleli poteva<br />

sembrare logico, ma la scommessa di ficcare il quattro cilindri della<br />

Z 1000 nelle sottane di una crossover, o endurona stradale che<br />

dir si voglia, è stata una bella scommessa. Solida e consistente,<br />

la Versys 1000 è il primo esempio di Kawasaki tuttofare di grossa<br />

20 Dicembre<br />

2011<br />

Anno<br />

01<br />

Numero<br />

44<br />

»»<br />

» Prove<br />

cilindrata (la KLV 1000 clone della Suzuki V-Strom 1000 è forse<br />

meglio lasciarla nei meandri della memoria). Sviluppata almeno<br />

esteticamente seguendo un filo logico con la sorella minore, la mille<br />

naturalmente accoglie pilota e passeggero in maniera regale. Il<br />

primo si troverà decisamente a proprio agio una volta in sella (anche<br />

se bisogna avere un’apertura di gambe notevole per scavalcare<br />

il largo codone con il relativo portapacchi) mentre il secondo<br />

potrà godere di una sella ampia e ottimamente imbott<strong>it</strong>a, oltre che<br />

su comode maniglie a cui aggrapparsi. Le pedane sono basse quel<br />

tanto da consentire di viaggiare per ore senza risentire di alcun affaticamento,<br />

mentre l’ampio manubrio, oltre ad offrire un braccio<br />

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PROVE NEWS <strong>MOTO</strong>GP SUPERBIKE <strong>MOTO</strong>CROSS SPORT<br />

di leva di tutto riguardo nelle manovre, in movimento e da fermo, è<br />

perfetto dal punto di vista ergonomico (come lo sono anche i comandi<br />

posizionati sui blocchetti elettrici). Dal ponte di comando<br />

si riesce anche ad apprezzare l’ottima esecuzione delle fin<strong>it</strong>ure,<br />

materiali e assemblaggi sono ben esegu<strong>it</strong>i, mentre un precedente<br />

esame visivo e tattile aveva confermato la bontà del prodotto.<br />

118 cavalli sotto controllo<br />

Le misure e gli ingombri non proprio contenuti, rimarcati anche da<br />

un peso di 239 kg in ordine di marcia, hanno permesso di dissimulare<br />

senza particolari problemi la presenza del quattro cilindri<br />

da 1043 cc della Z 1000 all’interno del telaio a doppio trave in alluminio.<br />

Il motore, viste le caratteristiche di utilizzo ben diverse da<br />

quelle di una naked sportiva, è stato oggetto di varie modifiche. In<br />

particolare è stata rivista la testa, modificati gli alberi a camme e i<br />

corpi farfallati (ora da 38 mm) mentre il rapporto di compressione<br />

è sceso da 11,8/1 a 10,3/1, anche i primi due rapporti del cambio<br />

sono stati accorciati; é possibile scegliere tra due diverse mappature<br />

del motore, Full e Low, semplicemente chiudendo il gas ed<br />

agendo per mezzo di un comodo pulsante sul manubrio. La prima<br />

garantisce 118 CV (88,6 KW) a 9.000 giri /min, mentre la seconda<br />

arriva al 75% della potenza massima. Di tutto riguardo la coppia<br />

18<br />

massima, 10,4 Kgm (102 Nm) a 7.700 giri. Su questa Kawasaki<br />

Versys 1000 si è abbondato con l’elettronica, oltre alle suddette<br />

mappature, i tecnici di Akashi hanno dotato la loro crossover di un<br />

avanzato sistema di controllo della trazione, denominato KTRC<br />

(strettamente imparentato con quello della Ninja ZX-10R) con tre<br />

diversi livelli di intervento. I primi due per superfici dal grip ottimale,<br />

il terzo specifico per le superfici sdrucciolevoli.<br />

Freni con aBS<br />

Elettronica anche per l’impianto frenante. Al comportamento della<br />

coppia di dischi a margher<strong>it</strong>a semiflottanti da 300 mm anteriori<br />

20 Dicembre<br />

2011<br />

»»<br />

Anno<br />

01<br />

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Numero<br />

44<br />

» Prove News<br />

(con pinze a 4 pistoncini) ed al singolo da 250 mm, sempre a margher<strong>it</strong>a<br />

(con pinza a singolo pistoncino) sovraintende un sistema<br />

antibloccaggio ABS Bosch, che già avevamo conosciuto e apprezzato<br />

in precedenza, avendolo testato sempre sulla ZX 10-R. L’attenzione<br />

al comfort di chi siede sulla Versys 1000 passa anche da<br />

sospensioni con escursione notevole, 150 mm sia per la forcella<br />

KyB da 43 mm che per il mono, dalla inusuale posizione orizzontale<br />

(si è ricavato maggior spazio per il catalizzatore al di sotto<br />

del motore). Entrambi sono regolabili nel precarico molla (per il<br />

mono c’è un comodo comando remoto) e nel freno in estensione.<br />

Disponibile in due colorazioni, Pearl Stardust Wh<strong>it</strong>e e Metallic<br />

19


20<br />

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PROVE NEWS <strong>MOTO</strong>GP SUPERBIKE <strong>MOTO</strong>CROSS SPORT<br />

“<br />

Solida<br />

e consistente,<br />

la Versys 1000 è<br />

il primo esempio<br />

di Kawasaki tuttofare<br />

di grossa cilindrata<br />

“<br />

Magnesium Gray, la Versys 1000 è venduta a 11.990 €, ma volendo<br />

si può incrementare il prezzo di listino con una serie di optional più<br />

o meno utili. Tra i “più” metterei le manopole riscaldate, i paramani<br />

e il set di borse (bauletto da 47 lt e borse laterali da 35 lt), mentre<br />

tra i “meno” annoveriamo lo scarico Akrapovic e il parabrezza nero.<br />

La nostra prova su strada<br />

Parto prevenuto, lo devo ammettere, il quattro cilindri, in un mare<br />

di bicilindrici strabordanti di coppia, mi sembra una scelta così<br />

così. Ma vengo piacevolmente sment<strong>it</strong>o, dopo pochi chilometri?<br />

No dopo pochi metri! Faccio appena in tempo ad uscire dal<br />

parcheggio dell’albergo, ed ho già inser<strong>it</strong>o tutti e sei i rapporti del<br />

cambio. Il motore fila liscio come l’olio a poco più di 1000 giri, e<br />

non si percepisce il ben che minimo strappo. Ruoto senza troppa<br />

20 Dicembre<br />

2011<br />

Anno<br />

01<br />

Numero<br />

44<br />

»» » Prove<br />

attenzione la manopola del gas, e la Versys prende veloc<strong>it</strong>à con<br />

sempre maggior rapid<strong>it</strong>à. 2.000, 3.000, 4.000 giri, e la schiena del<br />

quattro cilindri “si inarca” e inizia a spingere davvero forte. Passati<br />

i 7.000 siamo già oltre il consent<strong>it</strong>o e il consigliabile, con la moto<br />

che segue fedelmente ogni singola azione impart<strong>it</strong>a dal pilota. Le<br />

modifiche al motore si sentono, e si sposano alla perfezione con le<br />

caratteristiche della Versys 1000, che dimostra di essere una viaggiatrice<br />

di prima categoria, con un aspetto ludico neanche poi così<br />

nascosto. Già perché ci sarà pure un cannotto di sterzo dall’inclinazione<br />

di ben 27°, per garantire stabil<strong>it</strong>à e rigore alla ciclistica, ma<br />

quel poco di c<strong>it</strong>tà che abbiamo attraversato e sopratutto un misto<br />

stretto di montagna, evidenziano una rapid<strong>it</strong>à ed una agil<strong>it</strong>à fuori<br />

dagli schemi, quasi da fun bike. La Versys è capace di cambi di direzione<br />

fulminei e di discese in piega rapidissime, pur rimanendo<br />

21


ZooM<br />

ZooM<br />

22 23


1 Ricca la strumentazione, con tutte<br />

le informazzioni necessarie sotto<br />

mano.<br />

2 E’ possibile scegliere tra due<br />

diverse mappature del motore, Full<br />

e Low.<br />

3 Coppia di dischi a margher<strong>it</strong>a<br />

semiflottanti da 300 mm anteriori.<br />

24<br />

1<br />

2<br />

3<br />

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estremamente precisa sul veloce. Solo forzando oltre misura gli inserimenti<br />

in curva emerge una lieve tendenza ad allargare la traiettoria<br />

con l’avantreno, azione per altro correggibile senza particolari<br />

problemi agendo sul freno posteriore. Queste sue caratteristiche<br />

da moto “quasi” sportiva, non intaccano minimamente l’att<strong>it</strong>udine<br />

al turismo a lungo raggio. L’ampia escursione delle sospensioni garantisce<br />

comfort e capac<strong>it</strong>à incassatorie di alto livello, mentre la<br />

protezione aerodinamica più che buona garant<strong>it</strong>a dal parabrezza<br />

regolabile (attraverso due pomelli non particolarmente comodi e<br />

alquanto discutibili esteticamente) permette di mantenere medie<br />

elevate in autostrada. Oltrepassati i 130 km/h si iniziano a sentire<br />

delle vibrazioni all’altezza della sella e del serbatoio, leggero fastidio<br />

e nulla più. La ricca strumentazione, tra le informazioni che<br />

fornisce, indica un consumo medio ben al di sotto dei 7 l<strong>it</strong>ri per<br />

100 km, risultato più che onesto, soprattutto tenendo conto dei<br />

chilometri percorsi a r<strong>it</strong>mi che definirei non proprio blandi. I freni<br />

sono potenti e modulabili (anche se l’anteriore qualche volta appare<br />

un pelo troppo brusco nell’attacco) e con la garanzia di un ABS<br />

dal funzionamento davvero esemplare e mai invasivo, anche sugli<br />

asfalti più sconnessi. Sempre restando in tema di sistemi elettronici,<br />

non possiamo sorvolare sul perfetto funzionamento del controllo<br />

di trazione. Pur se forzato ad intervenire oltre ogni sorta di<br />

buon senso (aperture di gas nel bel mezzo di un tornante in prima<br />

e seconda...per esempio) il suo intervento è davvero discreto,<br />

almeno regolato sui primi due livelli. Solo abbassando la soglia di<br />

intervento, posizionando sul “3” il controllo, si riesce a saggiarne le<br />

doti....ma solo sullo sterrato! Moto perfettamente controllabile e<br />

priva di reazioni scomposte il risultato.<br />

Parte del mer<strong>it</strong>o di tale comportamento va ascr<strong>it</strong>to alle eccellenti<br />

doti di grip e guidabil<strong>it</strong>à delle Pirelli Scorpion Trail di primo equipaggiamento,<br />

davvero eccellenti considerando poi che abbiamo<br />

guidato con temperature che in poche decine di chilometri sono<br />

passate dai 24° della costa, fino a crollare a -3° in alta quota. Una<br />

moto dalla doppia personal<strong>it</strong>à, questa Versys 1000, viaggiatrice<br />

instancabile, per certi versi, ma anche naked piacevole, quando<br />

viene voglia di divertirsi.<br />

20 Dicembre<br />

2011<br />

Anno<br />

01<br />

Numero<br />

44<br />

»» » Prove<br />

Io la sognavo proprio<br />

così ....<br />

E il prossimo anno ce l’avrò .... e<br />

non mi interssa confrontarla con<br />

nessun altra perchè è unica ....<br />

mi dispiace solo un bel pò essere<br />

costretto a dare via la 650 che<br />

mi ha serv<strong>it</strong>o egregiamente per<br />

40mila km in due anni.<br />

meserthim - 13/12/2011<br />

SCHEDA TECNICA<br />

Leggi e partecipa ai commenti »<br />

KAWASAKI<br />

Versys 1000<br />

Tempi: 4<br />

ABS<br />

Cilindri: 4<br />

€ 11.990<br />

Cilindrata: 1043 cc<br />

Disposizione cilindri: in linea<br />

Raffreddamento: a liquido<br />

Avviamento: E<br />

Potenza: 118 cv (86.8 kW) / 9000 giri<br />

Coppia: 10.4 kgm / 7700 giri<br />

Marce: 6<br />

Freni: DD-D<br />

Misure freni: 330-250 mm<br />

Misure cerchi (ant./post.): 17’’ / 17’’<br />

Normativa antinquinamento: Euro 3<br />

Peso: 239 kg<br />

Lunghezza: 2235 mm<br />

Larghezza: 900 mm<br />

Altezza: 845 mm<br />

Capac<strong>it</strong>à serbatoio: 21 l<br />

Segmento: Turismo<br />

25


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20 Dicembre<br />

2011<br />

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