31.05.2013 Views

il pensiero autonomista e federalista sardo - ufficio studi GM Angioy

il pensiero autonomista e federalista sardo - ufficio studi GM Angioy

il pensiero autonomista e federalista sardo - ufficio studi GM Angioy

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

uno Stato federale solo per le carte geografiche. Poiché la dottrina comunista nega le<br />

garanzie specifiche dei diritti individuali e le dichiarazioni sovietiche contemplate nelle<br />

Costituzioni del 1918 e del 1925 affermano i diritti del popolo lavoratore ma ignorano<br />

l’individuo e <strong>il</strong> cittadino, gli Stati federati altri non sono che delle Province subordinate<br />

senza autonomia in cui è solo sv<strong>il</strong>uppata la politica della nazionalità e delle minoranze.<br />

Federalismo apparente dunque e centralismo reale». Concludendo l’articolo Lussu<br />

diceva che non serve affermare che l’Italia non ha tradizioni federali e che uno Stato<br />

già unitario non può diventare <strong>federalista</strong>. «Esiste infatti – afferma Lussu – l’esempio<br />

della Repubblica austriaca che, in un territorio fino ad allora unito, si è data un’organizzazione<br />

federale».<br />

Negli anni che seguirono l’attività di Lussu fu prevalentemente politica (contrasti<br />

con gli altri partiti della concetrazione antifascista, guerra di Spagna) nei limiti che gli<br />

furono concessi dalla grave malattia polmonare, e un po’ meno pubblicistica. Tuttavia<br />

nel 1937 uscì <strong>il</strong> suo libro teorico dal titolo “Teoria dell’insurrezione”. Quanto al discorso<br />

sulle autonomie e sul Federalismo egli scrisse due importanti articoli sul settimanale<br />

del Movimento. Uno è del giugno 1938, “Sardegna e Sardismo” e l’altro è del settembre<br />

dello stesso anno dal titolo “Sardegna e autonomismo” entrambi con <strong>il</strong> sottotitolo<br />

“Contributo allo <strong>studi</strong>o del federalismo”. Tralasciamo di esaminare <strong>il</strong> contenuto di questi<br />

due saggi che troveranno posto nell’Appendice documentaria di questo lavoro.<br />

Dopo venne la guerra e per Lussu cominciò un nuovo periodo di peregrinazioni e di<br />

spostamenti (Francia del Sud, Portogallo, Ingh<strong>il</strong>terra, Malta, Stati Uniti). Nel giugno<br />

1943, appreso che in Italia si era costituito clandestinamente <strong>il</strong> Partito d’Azione (in cui<br />

erano confluiti anche i m<strong>il</strong>itanti del centro interno “Giustizia e Libertà”), Lussu pubblicava<br />

in Francia alla macchia un opuscolo dal titolo “La ricostruzione dello Stato” (che<br />

venne poi ripubblicato in Italia nei “Quaderni del Partito d’Azione”). In esso Lussu<br />

esaminava compiutamente tutti gli aspetti che interessavano <strong>il</strong> futuro Stato che sarebbe<br />

dovuto uscire dalla sconfitta del fascismo. Sul problema del federalismo ribadiva i<br />

concetti già espressi nella stampa del Movimento nell’emigrazione. Lussu affermava<br />

con forza che la costituzione di uno Stato federale esigeva una coscienza generale<br />

<strong>federalista</strong>; altrimenti si costruiva sulla sabbia. «Nello Stato federale, <strong>il</strong> potere centrale<br />

coordina, influenza e dirige: governa, non domina. … Lo Stato federale non salva<br />

obbligatoriamente una democrazia dalla corruzione, ma le da obbligatoriamente più<br />

centri essenziali di vita. Per l’Italia, esso si presenterà come l’organizzazione più<br />

razionale della democrazia post-fascista».<br />

*****<br />

Nel 1946 <strong>il</strong> dibattito istituzionale si trasferì nell’Assemblea Costituente. Fu nella seduta<br />

del 29 maggio 1947 che Em<strong>il</strong>io Lussu pronunciò <strong>il</strong> suo celebre discorso che venne<br />

definito come «l’ultima battaglia per <strong>il</strong> Federalismo in Italia» o anche, data per scontata<br />

la sconfitta in aula, «<strong>il</strong> “canto del cigno” del Federalismo italiano».<br />

Effettivamente Lussu si batté quasi da solo (soltanto i deputati del Partito d’Azione<br />

e quelli del Partito Sardo d’Azione e alcuni del Partito Repubblicano lo sostennero)<br />

contro <strong>il</strong> fuoco incrociato della destra, della sinistra storica e del centro. E <strong>il</strong> suo magi-<br />

23

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!