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XXIV Giornate Cardiologiche Torinesi Advances in Cardiac ...

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diacale dello scorpione, si ritira nel mondo<br />

sotterraneo da suo marito Plutone, signore<br />

degli <strong>in</strong>feri, per esserne nuovamente fecondata,<br />

rigenerata.<br />

La duplice valenza di vita e di morte ha fatto<br />

sì che tra i fiori di Bach, quelli del Noce, siano<br />

stati <strong>in</strong>dicati da lui, per rafforzare l’equilibrio<br />

psichico nei momenti di cambiamento<br />

e di transizione nelle diverse fasi della vita<br />

o semplicemente assunti nel rito di passaggio,<br />

nel mese dello scorpione, governatore<br />

del ”mese dei morti”, che segna il transito<br />

dalla fase diurna e lum<strong>in</strong>osa dell’anno a<br />

quella notturna, <strong>in</strong>vernale e buia..<br />

Reperti archeologici <strong>in</strong>dicano che i frutti del<br />

Noce venivano utilizzati come alimento già<br />

9000 anni fa. Le prime testimonianze scritte<br />

risalgono a Pl<strong>in</strong>io il Vecchio e Columella.<br />

Relazioni di Pl<strong>in</strong>io nel suo “Naturalis historia”<br />

testimoniano l’importazione del Noce <strong>in</strong><br />

Europa da parte dei greci tra l’VIII e il VI<br />

sec. a.C. dall’Asia M<strong>in</strong>ore, verosimilmente la<br />

Persia, l’attuale Iran.<br />

Sicuramente fu importato a Roma verso il<br />

100 a. C. e di lì si diffuse nel resto d’Europa.<br />

Negli scavi di Pompei sono state trovate<br />

noci carbonizzate con le caratteristiche di<br />

quelle oggi coltivate a Sorrento.<br />

“Unguento, unguento / mandame al Noce di<br />

Benevento, / supra acqua et supra ad vento/<br />

et supra ad omne maltempo”.<br />

Questa è la formula, ormai famosa e passata<br />

alla storia, che usava Matteuccia da Todi<br />

(sec. XV),accusata di essere pubblica <strong>in</strong>cantatrice,<br />

fattucchiera, maliarda e strega e che,<br />

dopo essersi cosparsa il corpo di un unguento<br />

di grasso di vari animali, <strong>in</strong>traprendeva il<br />

“volo” magico verso il Noce di Benevento;<br />

dove “Sono state compiute tante e tante<br />

scelleragg<strong>in</strong>i, essendo come nido di stregoni<br />

e fattucchiere… le più famose streghe al<br />

mondo si ritirano ad abitare <strong>in</strong> questi contorni”<br />

(Pietro Piperno- metà XVII sec.).<br />

Il famoso Noce di Benevento lega la sua<br />

storia, alle vicende avvenute nel sec. VII<br />

tra i bizant<strong>in</strong>i e i longobardi, <strong>in</strong> lotta tra<br />

loro, nella liberazione della città da parte<br />

di questi ultimi, e per il voto fatto dal duca<br />

Romualdo, nel caso di vittoria, di sradica-<br />

CARDIO PIEMONTE • N. 3/2012 settembre/dicembre 2012<br />

re il Noce, poco distante dalla città, perché<br />

sede di rituali precristiani. La vicenda<br />

è piuttosto ricca di risvolti e il conf<strong>in</strong>e tra<br />

realtà e immag<strong>in</strong>azione rimane alquanto<br />

vago. L’aspetto attraente di tutta la vicenda<br />

<strong>in</strong>torno al Noce è legato alla fusione di due<br />

culti dist<strong>in</strong>ti e separati <strong>in</strong> uno solo. Da una<br />

parte il rito al “serpente”, connesso a Iside,<br />

personificazione anche di Ecate e Diana<br />

(Artemide dei greci) e dall’altra l’immag<strong>in</strong>e<br />

dell’albero sacro, il Noce, di provenienza<br />

germanica. La demonizzazione del luogo<br />

venne attuata dal Cristianesimo, appoggiato<br />

anche da una certa enfatizzazione popolare.<br />

La leggenda delle streghe di Benevento<br />

e del suo Noce si era diffuso <strong>in</strong> tutta Europa<br />

a partire dal sec. XII ed è una delle ragioni<br />

pr<strong>in</strong>cipali della fama della città sannita,<br />

che tenne la duratura fama di “città delle<br />

streghe”. La notte di S. Giovanni è la notte<br />

del raduno delle streghe sotto il Noce, per<br />

vari rituali, e durante la quale, transitavano<br />

il cielo come stormi con a capo la dea<br />

Diana per partecipare al grande sabba. Provenivano<br />

da qualsiasi luogo per radunarsi<br />

sotto l’albero. Ancora oggi <strong>in</strong> alcuni paesi<br />

è vivo il detto: ”Le streghe vogliono noci”.<br />

La notte di S. Giovanni, nella tradizione popolare,<br />

si raccolgono le erbe curative e le<br />

noci per preparare il famosissimo noc<strong>in</strong>o, la<br />

cui ”formula” viene tramandata da secoli.<br />

E si trasmette anche, nei detti popolari, il<br />

proverbio: ”Ogni vento non scuote il Noce”.<br />

Come si vede, <strong>in</strong>torno alla nostra pianta si<br />

sono connesse poesie, seducenti riti, storie,<br />

credenze, superstizioni della collettività<br />

umana ed anche feste popolari. Tra queste<br />

una delle più suggestive è quella di Motta<br />

Camastra, <strong>in</strong> Sicilia, dove si tengono presentazioni,<br />

spettacoli folcloristici e degustazioni<br />

attorno alla festeggiata: la Noce<br />

Una volta le noci venivano lanciate agli<br />

sposi quale augurio di fecondità, dopodiché<br />

furono sostituite dal riso che forse è meno<br />

magico, ma di sicuro meno contundente.<br />

La Noce è uno dei frutti secchi più nutrienti.<br />

Contiene glucidi, protidi, sali m<strong>in</strong>erali,<br />

le vitam<strong>in</strong>e A, B1, B2, PP, B5, F, C, P; è il<br />

frutto più ricco di z<strong>in</strong>co e rame. Anche le<br />

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