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anno XLIX - numero 26<br />
settimanale dell’arcidiocesi di Gorizia<br />
“Vieni, ti mostrerò<br />
la fidanzata, la sposa<br />
dell’Agnello” (Ap 21,9)<br />
Società<br />
Benedetto XVI<br />
tra i terremotati<br />
dell’Emilia<br />
Romagna<br />
PAG. 5<br />
Società<br />
Egitto: timori<br />
e speranze dopo<br />
l’elezione del<br />
Presidente Morsi<br />
PAG. 8<br />
tassa riscossa/taxe perçue/Padova<br />
Società<br />
Una legge<br />
regionale<br />
contro gli inganni<br />
delle sette<br />
PAG. 6-7<br />
Inserto<br />
Lo Speciale Grado<br />
estate 2012:<br />
per scoprire<br />
l’Isola del Sole<br />
PAG. I-VIII<br />
"Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D:L: 353/2003<br />
(conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma, 1, DCB Padova<br />
30 giugno 2012 - Euro 1,00<br />
Monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli
Allo Stadio di San Siro durante l’incontro dei cresimandi con Benedetto XVI<br />
GIOVEDÌ 28 GIUGNO<br />
L’annuncio della nomina<br />
Giovedì 28 giugno,alle ore 12,nella<br />
Sala dei Vescovi del Palazzo arcivescovile,l’arcivescovo<br />
De Antoni ha<br />
letto ai Consultori,ai Decani ed ai Responsabili<br />
degli Uffici pastorali della Diocesi la<br />
comunicazione giunta dalla Santa Sede<br />
con l’annuncio della nomina di monsignor<br />
Carlo Roberto Maria Redaelli ad Arcivescovo<br />
di Gorizia.<br />
Vi ho convocato nella Sala dei Vescovi<br />
per comunicarvi la decisione del<br />
Santo Padre, portata a mia<br />
conoscenza alcuni giorni fa, della nomina<br />
del nuovo Arcivescovo della nostra<br />
arcidiocesi.<br />
Sono sicuro che ben capite i sentimenti del<br />
mio animo nel darvi questa notizia.<br />
Insieme l’accogliamo come atto di<br />
riconoscenza al S. Padre e in obbedienza<br />
alla sua decisione.<br />
Da un lato confesso che questa notizia non<br />
mi prende impreparato, è nello spirito<br />
della Chiesa il rimettere le responsabilità<br />
di governo, anche se non cesserò di avere,<br />
quale vescovo emerito, la sollecitudine<br />
della Chiesa universale e della nostra<br />
Chiesa locale.<br />
Dall’altra devo ammettere che il mio cuore<br />
è un po’ in subbuglio. Il ricordo di questi<br />
quasi tredici anni passati con voi, in questa<br />
allora imprevista avventura, mi<br />
accompagnerà nella nuova pagina del<br />
libro della vita che si apre oggi per me; tale<br />
ricordo renderà meno doloroso il distacco<br />
da ciò che ho amato.<br />
Ma tralasciando i motivi personali,<br />
diciamo che è bello accogliere<br />
l’avvicendamento del vescovo e viverlo<br />
come l’inserimento di una nuova tessera<br />
nel meraviglioso mosaico che è la storia<br />
della nostra arcidiocesi.<br />
Mi pare di lasciare la diocesi in buone<br />
mani, quelle dei sacerdoti, dei diaconi, dei<br />
religiosi e delle religiose e dei fedeli laici,<br />
specie i più vicini collaboratori del nostro<br />
servizio pastorale.<br />
Il passaggio del testimone avverrà, come<br />
sentirete, in mani più giovani, ricche di<br />
un’esperienza importante.<br />
Fin d’ora invito tutti i sacerdoti, le<br />
comunità parrocchiali e religiose ad<br />
elevare ferventi preghiere per il nuovo<br />
arcivescovo e per le necessità della diocesi.<br />
Invoco la protezione della Vergine che<br />
particolarmente veneriamo a Barbana e a<br />
Monte Santo<br />
insieme a quella dei nostri Patroni.<br />
Tutti benedico.<br />
Chi è il nuovo arcivescovo?<br />
Nato a Milano il 23 giugno 1956 da<br />
padre brianzolo (Severino,deceduto<br />
nel 1994) e madre bellunese (Giovanna<br />
Terribile,ora ottantatreenne),primo<br />
di quattro fratelli e zio di sei nipoti.Battezzato<br />
il 30 giugno 1956.<br />
È entrato a 11 anni nei seminari<br />
milanesi,seguendo le orme<br />
dello zio sacerdote (don Sergio,<br />
ora parroco a Milano),dove ha<br />
compiuto gli studi e ha conseguito<br />
il Baccellierato in teologia<br />
presso la Facoltà Teologica dell’Italia<br />
Settentrionale.<br />
Ordinato presbitero il 14 giugno<br />
1980 dall’Arcivescovo Cardinale<br />
Carlo Maria Martini,è stato<br />
inviato al Pontificio Seminario<br />
Lombardo di Roma per frequentare<br />
i corsi universitari<br />
presso la Facoltà di diritto canonico<br />
della Pontificia Università<br />
Gregoriana,dove ha conseguito la licenza<br />
e successivamente il dottorato con<br />
una tesi sul concetto di diritto della Chiesa<br />
nella riflessione canonistica tra Concilio e<br />
Codice.<br />
Oltre alla tesi di dottorato,ha pubblicato<br />
studi in opere di collaborazione e articoli<br />
su riviste specializzate (in particolare<br />
"Quaderni di diritto ecclesiale" ed "ex Lege")<br />
in materia canonistica (con particolare<br />
attenzione ai temi fondamentali del di-<br />
ritto canonico),ecclesiasticistica e fiscale.<br />
Ha pubblicato anche due volumi di carattere<br />
spirituale e pastorale con riferimento<br />
alla sua esperienza di vicario generale.<br />
Ha operato dal 1983 presso l’Avvocatura<br />
della Curia arcivescovile di Milano,di<br />
cui è diventato Avvocato<br />
generale dal 1993.Ha svolto<br />
servizio pastorale presso alcune<br />
parrocchie di Milano,in particolare<br />
nell’ambito della pastorale<br />
dei giovani e delle famiglie.<br />
È stato docente di diritto canonico<br />
presso la Facoltà teologica<br />
dell’Italia Settentrionale e lo è<br />
tuttora presso la Facoltà di diritto<br />
canonico della Pontificia<br />
Università Gregoriana.<br />
Vicario generale dell’Arcidiocesi<br />
di Milano dall’11 gennaio 2004.<br />
L’8 aprile 2004 è stato eletto dal<br />
Sommo Pontefice Giovanni<br />
Paolo II Vescovo titolare della Diocesi di<br />
Lambesi e Vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi<br />
di Milano.<br />
È stato ordinato Vescovo dall’Arcivescovo<br />
Cardinale Dionigi Tettamanzi il 5 giugno<br />
2004.<br />
È Presidente del Comitato per gli Enti e i Beni<br />
Ecclesiastici della Conferenza Episcopale<br />
Italiana,di cui era membro già dal 1994,<br />
e del Consiglio per gli Affari Giuridici della<br />
stessa Conferenza Episcopale Italiana.<br />
Milano, Duomo<br />
CHIESA<br />
30 giugno 2012 3<br />
Nella missione peruviana dell’Arcidiocesi di Milano<br />
IL PRIMO SALUTO ALL’ARCIDIOCESI<br />
La Chiesa,sposa dell’Agnello<br />
Cari fedeli e amici<br />
dell’Arcidiocesi di Gorizia,<br />
quando sono diventato vescovo otto anni<br />
fa, ho fatto incidere sul pastorale questa<br />
frase dell’Apocalisse: "Vieni, ti mostrerò la<br />
fidanzata, la sposa dell’Agnello" (Ap 21, 9).<br />
Si tratta dell’invito che l’angelo rivolge a<br />
Giovanni all’apertura della visione del<br />
cielo nuovo e della terra nuova e, in<br />
particolare, della città santa che scende dal<br />
cielo "pronta come una sposa adorna per il<br />
suo sposo" (Ap 21, 2). Siamo al termine<br />
dell’Apocalisse e la visione della città santa<br />
chiude con una prospettiva di salvezza<br />
tutta la vicenda drammatica narrata<br />
nell’ultimo scritto della Bibbia, in<br />
particolare il tragico affermarsi e la<br />
successiva caduta dell’altra città,<br />
Babilonia.<br />
Perché ho scelto quella frase? Per<br />
l’intuizione che al vescovo, forse più che<br />
ad altri, è data la grazia di vedere l’azione<br />
dello Spirito Santo che sta preparando la<br />
Chiesa a essere la Sposa dell’Agnello, il<br />
Signore Gesù, pur in mezzo alle<br />
contraddizioni e ai drammi di questo<br />
mondo (perché non siamo ancora nel<br />
Regno…). Il vescovo, infatti, non cessa mai<br />
di essere nel popolo di Dio e quindi dalla<br />
parte della "Sposa", ma ha insieme la<br />
grazia di essere anche dalla parte dello<br />
"Sposo", partecipando al ministero<br />
pastorale che Cristo, Pastore eterno, ha<br />
affidato agli apostoli e ai loro successori.<br />
Vengo pertanto nella santa Chiesa di Dio<br />
che è in Gorizia, in obbedienza alla<br />
volontà del Signore di cui il Santo Padre -<br />
che ringrazio per la fiducia accordatami - è<br />
tramite, con il profondo desiderio di<br />
vedere in essa l’azione dello Spirito.<br />
Un’azione insieme potente e discreta, che<br />
si manifesta nelle parrocchie, nelle unità<br />
pastorali, nei decanati, nelle comunità di<br />
consacrati e di consacrate, nelle<br />
aggregazioni, nei gruppi, nelle varie realtà<br />
diocesane di partecipazione e nelle singole<br />
persone. Un’azione che va anche al di là<br />
dei confini visibili della Chiesa, perché lo<br />
Spirito soffia dove vuole e opera<br />
Con papa Benedetto XVI ed il cardinale Angelo Scola.<br />
misteriosamente nel cuore di ogni uomo e<br />
di ogni donna.<br />
Un’azione che ha fatto crescere nel tempo<br />
la Chiesa di Gorizia, con le sue<br />
caratteristiche di forte radicamento nel<br />
passato e di grande apertura al dialogo tra<br />
culture e lingue diverse. Un’azione che ha<br />
suscitato la libera risposta dei fedeli e delle<br />
comunità, con l’impegno ad annunciare,<br />
testimoniare e vivere il Vangelo. Già da ora<br />
voglio esprimere riconoscenza a tutte le<br />
persone che hanno lavorato e lavorano per<br />
il Regno di Dio nella Chiesa di Gorizia, a<br />
cominciare dall’Arcivescovo, Sua<br />
Eccellenza Mons. Dino De Antoni: i<br />
sacerdoti, i diaconi, i consacrati e le<br />
consacrate, i fedeli laici in particolare<br />
quelli che dedicano passione ed energie<br />
nelle parrocchie e nelle più svariate<br />
attività.<br />
Desidero anche salutare tutte le persone,<br />
credenti e non, che a vario titolo sono<br />
impegnate nella società civile e si ispirano<br />
ai valori della giustizia, della pace, della<br />
laboriosità, della solidarietà,<br />
dell’accoglienza reciproca.<br />
So che ci vorrà per me un po’ di tempo per<br />
inserirmi nel cammino che la Chiesa di<br />
Gorizia sta facendo unitamente alle altre<br />
Chiese del Nord Est (penso al grande<br />
Convegno di "Aquileia 2"), ma confido<br />
nella Vostra affettuosa accoglienza e nella<br />
Vostra pazienza. Sono certo che fin<br />
dall’inizio il Signore ci condurrà, se saremo<br />
docili all’azione del suo Spirito, sulle vie<br />
che Lui vorrà nel nostro cammino verso la<br />
Città santa.<br />
Iz srcà pozdràvljam prisòtne slovènske<br />
vèrnike. Z vesèljem bom med vàmi, da se<br />
ràdostno srè¤amo.<br />
Preghiamo gli uni per gli altri in attesa di<br />
incontrarci e confidiamo nell’intercessione<br />
dei Santi patroni Ermagora e Fortunato e<br />
nella protezione di Maria Santissima,<br />
Madre della Chiesa.
La visita di Benedetto XVI alle popolazioni terremotate dell’Emilia<br />
Su questa roccia ricostruite!<br />
Una presenza breve ma uno straordinario messaggio<br />
“<br />
Vicino al vostro cuore<br />
per consolarvi,<br />
ma soprattutto per<br />
incoraggiarvi e sostenervi”.È<br />
condensato in queste parole il<br />
senso della presenza di Benedetto<br />
XVI a Rovereto,la cittadina<br />
in provincia di Modena,<br />
diocesi di Carpi,scelta come<br />
simbolo di tutto ciò che il sisma<br />
ha devastato in questo<br />
fiorente lembo di pianura padana<br />
che si estende tra Emilia,<br />
Lombardia Veneto.<br />
“Avrei voluto visitare tutte le<br />
comunità…”,qui è il cuore del<br />
padre che parla,che ha un<br />
pensiero per tutti i suoi figli,<br />
nessuno escluso.Si era capito<br />
fin da subito che i resoconti<br />
dalle terre terremotate avevano<br />
lasciato il segno nell’animo<br />
del Papa,il sacerdote morto<br />
sotto le macerie,le vittime tra<br />
gli operai,le chiese sventrate e<br />
le comunità orfane dei loro<br />
simboli di storia e di fede,l’eroismo<br />
dei parroci e dei volontari.Ecco<br />
il senso di quel pensiero<br />
ricorrente,“ho sentito il<br />
bisogno di venire in mezzo a<br />
voi”.E con gioia questa famiglia,ora<br />
nella prova,ha accolto<br />
come un padre il Papa,un<br />
padre che seppur lontano e<br />
con mille pensieri,ha sentito<br />
il bisogno di venire a trovarla.<br />
Tutto è stato preparato con cura<br />
in tempi brevissimi,mante-<br />
SOCIETÀ<br />
nendo uno stile di sobrietà e di<br />
semplicità familiare:i gruppi<br />
di bambini e di giovani nelle<br />
prime posizioni insieme agli<br />
anziani e ai disabili,persone e<br />
famiglie chiamate a portare il<br />
saluto al Papa.<br />
Tutto bello,ma dopo? Restano<br />
le macerie e le zone rosse,si<br />
torna nelle tende e non nelle<br />
proprie case,non si può ancora<br />
aprire il negozio o la fabbrica,in<br />
paese non c’è il pane<br />
e il medico è ancora sotto la<br />
tenda.Ciò che colpisce nelle<br />
parole di Benedetto XVI è la<br />
capacità d’immedesimarsi in<br />
questa condizione in cui “ci<br />
può essere la paura,l’angoscia”,ci<br />
sono “le tentazioni che<br />
purtroppo sono connesse a<br />
questi momenti di debolezza e<br />
di bisogno”.Tutti l’hanno sentito<br />
davvero vicino.Tutti hanno<br />
accolto il suo messaggio<br />
d’incoraggiamento come credibile<br />
e possibile perché radicato<br />
nella fede in Dio,il cui<br />
amore per ognuno di noi “è solido<br />
come una roccia”.<br />
C’è un passaggio del discorso<br />
di Benedetto XVI che andrebbe<br />
stampato su magliette e striscioni,ma<br />
soprattutto dovrebbe<br />
penetrare nei cuori di tutti<br />
coloro che oggi stentano a vedere<br />
un futuro luminoso:“Su<br />
questa roccia,con questa ferma<br />
speranza,si può costruire,<br />
si può ricostruire”.Si attinge<br />
alle radici della fede ma senza<br />
ignorare l’identità di un popo-<br />
lo che viene prima delle appartenenze<br />
o delle diverse opzioni<br />
ideologiche:“Rimanete<br />
fedeli alla vostra vocazione di<br />
gente fraterna e solidale,e affronterete<br />
ogni cosa con pazienza<br />
e determinazione”.<br />
Il Papa ci è accanto – “non siete<br />
e non sarete soli”– con i fatti<br />
e non solo con le parole;gli<br />
aiuti della Chiesa sono arrivati<br />
e arriveranno.Il forte appello<br />
alle Istituzioni e ai singoli<br />
cittadini a non dimenticare<br />
ma a farsi prossimo,ognuno<br />
per le proprie responsabilità,<br />
di chi è nel bisogno,ora merita<br />
di essere raccolto e misurato<br />
alla prova dei fatti.“Rispet-<br />
30 giugno 2012 5<br />
to delle regole senza eccessi di<br />
burocrazia”,ha affermato il<br />
governatore Vasco Errani.Bene<br />
ora si faccia presto perché<br />
la vera sfida da vincere è tra il<br />
desiderio di rinascita di un<br />
popolo e l’inerzia dei palazzi<br />
del potere.<br />
Ricostruire vuol dire anche far<br />
spazio al nuovo,ma tutto deve<br />
tornare come prima,anche<br />
se niente sarà come prima,per<br />
poter affidare ai nostri figli e<br />
alle nostre comunità una stagione<br />
di pace,di serenità e di<br />
speranza.<br />
Luigi Lamma<br />
direttore “Notizie”<br />
Settimanale della diocesi di Carpi
6<br />
30 giugno 2012<br />
La manipolazione mentale<br />
da parte di sette ed<br />
organizzazioni pseudo -<br />
religiose è una realtà che sta<br />
drammaticamente prendendo<br />
sempre più spazio nel nostro<br />
Paese, probabilmente<br />
condizionata anche dal periodo<br />
di crisi ed incertezza,<br />
che spinge gli individui a fidarsi<br />
ed affidarsi a qualcosa o<br />
qualcuno che sembra poter<br />
garantire successo, sicurezza<br />
e speranza.<br />
La Regione Friuli Venezia Giulia<br />
si è recentemente posta in<br />
prima fila per contrastare<br />
questo fenomeno, approvando<br />
le "Norme a sostegno dei<br />
diritti della persona e della libertà<br />
intellettuale, psicologica<br />
e morale dell’individuo", al<br />
fine di tutelare le fasce più deboli<br />
della popolazione - che<br />
potrebbero cadere nelle reti<br />
di queste organizzazioni - e<br />
migliorare il supporto a coloro<br />
che già sono vittime di tali<br />
raggiri.<br />
Sono tre le linee di intervento<br />
che la Regione intende mettere<br />
in campo e vanno nella<br />
direzione delle azioni di informazione<br />
sui fenomeni di induzione<br />
illecita della volontà,<br />
nell’istituzione degli sportelli<br />
di aiuto diretti - per permettere<br />
colloqui con le vittime<br />
consapevoli o con i familiari<br />
delle possibili vittime inconsapevoli<br />
-, ed infine interventi<br />
più diretti prevedendo, se<br />
necessario, il rimborso dell’assistenza<br />
legale o psicologica<br />
per coloro che si trovassero<br />
ridotti sul lastrico dalle<br />
continue richieste di queste<br />
organizzazioni delinquenziali.<br />
Gli articoli della legge<br />
Agli articoli 2 e 3 delle "Norme<br />
Direttore responsabile: Mauro Ungaro<br />
Direzione, Redazione, Amministrazione:<br />
34170 Gorizia - Via Seminario, 7<br />
Telefono 0481 531663 - Fax 0481 532878<br />
email:voceisontina@tin.it<br />
Autorizzazione Tribunale di Gorizia n. 33 del<br />
Registro 7-1-1964 -<br />
Stampa:CENTRO STAMPA DELLE VENEZIE Soc.<br />
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PD, tel. 049 8700713; email: cdacsv@libero.it.<br />
Pubblicità: PUBLISTAR, Via Treppo, 5/B -<br />
33100 - Udine - Tel. +39 0432 299664<br />
a sostegno dei diritti della<br />
persona e della libertà intellettuale,<br />
psicologica e morale<br />
dell’individuo" si prevedono<br />
progetti specifici, finanziati<br />
dalla Regione e realizzati da<br />
associazioni con comprovata<br />
esperienza, finalizzati all’attivazione<br />
di centri di sostegno<br />
ed aiuto e sportelli a disposizione<br />
del cittadino, tanto per<br />
attività di consulto e dialogo,<br />
quanto per trovare soluzioni<br />
per uscire dalla manipolazione<br />
e dal controllo. All’articolo<br />
4 si enuncia il sostegno della<br />
Regione alla terapia psicologica<br />
e per i costi dell’assistenza<br />
legale per le vittime che si<br />
trovassero in condizioni di indisponibilità<br />
economica o<br />
colpiti da particolare incapacità<br />
di reagire agli abusi. All’articolo<br />
5 si disciplinano infine<br />
le azioni di prevenzione,<br />
che saranno effettuate attraverso<br />
campagne informative<br />
e azioni positive, da attuarsi<br />
con specifici progetti. La dotazione<br />
finanziaria iniziale è<br />
di 20.000 euro, ma si prevede<br />
un incremento per il prossimo<br />
anno.<br />
Email: Info@publistarudine.com<br />
www.publistarudine.com<br />
Spedizione<br />
in abbonamento postale<br />
Abbonamenti: Ordinario (annuo):<br />
Euro 45,00 - Sostenitore:<br />
Euro 50,00 - Benemerito: 100,00 -<br />
Estero: Paesi europei: Euro 100,00 - Paesi extraeuropei<br />
(via aerea): Euro 125,00 - Prezzo di<br />
una copia Euro 1,00 - Una copia arretrat a Euro<br />
2,00 - L ’importo dell’abbonamento può essere<br />
direttamente versato all’Amministrazione,<br />
oppure a mezzo C.C.P. n. 10656494 intestato<br />
SOCIETÀ<br />
Tra le fasce a rischio sicuramente<br />
rientra quella dei giovani, che ancora<br />
non posseggono i "filtri" per<br />
comprendere quando certe azioni diventano<br />
pericolose per il loro benessere<br />
mentale. Don Nicola Ban, responsabile<br />
della Pastorale Giovanile Diocesana,<br />
ha espresso il suo parere a proposito<br />
delle Norme proposte della Regione,<br />
facendo riferimento proprio ai giovani<br />
ed al bisogno di educazione contro la<br />
manipolazione.<br />
Giustamente la libertà è considerata co-<br />
Fvg: legge<br />
gli inganni<br />
DIFRONTE AL DILATARSI DELLE OPZIONI DI SCELTA<br />
La nostra società non ha rafforzato<br />
la capacità della libertà di scegliere<br />
Giornale Locale di Informazione Generale<br />
a <strong>Voce</strong> <strong>Isontina</strong>, via Arcivescovado, 4 - 34170<br />
Gorizia<br />
Pubblicità: Tariffe a modulo (mm. 40 x 42 mm.):<br />
Euro 18; finanziari, legali: Euro 26<br />
Tutti i diritti riservati - Esce ogni sabato. I manoscritti<br />
e le fotografie inviati alla redazione, an-<br />
me un bene preziosissimo che è legato<br />
alla nostra dignità di persone. Qualsiasi<br />
forma di aiuto e di protezione della libertà<br />
è da incoraggiare e da sostenere.<br />
Sia nell’ambito delle proposte pseudoreligiose,<br />
sia nell’ambito del mercato (a<br />
volte questi due settori collaborano strettamente)<br />
è forte la tentazione di ricorrere<br />
a strumenti che riducono la libertà di<br />
scelta e davanti ai quali ci si trova spesso<br />
sprovveduti. La proposta regionale di<br />
istituire degli sportelli e dei gruppi di<br />
aiuto a sostegno di coloro che si ritrovano<br />
"prigionieri" di qualche forma di in-<br />
che se non pubblicati, non si restituiscono.<br />
Il settimanale usufruisce dei<br />
contributi statali diretti di cui alla<br />
legge 7 agosto 1990 n. 250.<br />
Informativa: Ai sensi dell'art.<br />
13 del Dlgs del 30.06.2003 n°<br />
196 (Codice Privacy), si precisa che i dati<br />
dei destinatari del giornale, da tempo in nostro<br />
possesso, forniti all'atto della sottoscrizione<br />
dell'abbonamento o diversamente<br />
acquisiti da enti collegati con l'Arcidiocesi<br />
di Gorizia - V oce <strong>Isontina</strong>, verranno<br />
duzione illecita della volontà è un segno<br />
di sensibilità e di attenzione ai cittadini<br />
più deboli. Il fatto che si possa approfittare<br />
delle debolezze della volontà nelle<br />
persone dimostra che nell’ambito della<br />
libertà c’è un grande lavoro ancora da<br />
fare: la nostra società ha allargato tantissimo<br />
le opzioni di scelta ma non ha<br />
rafforzato la capacità della libertà di<br />
scegliere tra le tante le opzioni.<br />
Moltiplicare le possibilità senza formare<br />
la libertà alla lunga può essere controproducente.<br />
Accanto a questi tentativi di rimediare<br />
ai pericoli più gravi della manipolazione<br />
della volontà, sarebbe opportuno<br />
pensare anche a delle forme preventive<br />
che aiutino le persone a rispondere in<br />
modo più adeguato ai bisogni e alle<br />
mancanze che stanno alla base dell’adesione<br />
ad un movimento pseudo-religioso.<br />
In genere questi gruppi rispondono<br />
alla mancanza di identità, di appartenenza,<br />
di autostima, di protezione, di affetto,<br />
di risposte soddisfacenti alle importanti<br />
questioni esistenziali… minori<br />
sono queste mancanze meno effetto<br />
avranno i vari metodi di manipolazione<br />
della volontà.<br />
Per rispondere a queste esigenze pienamente<br />
umane è necessario sostenere anche<br />
chi si occupa di educazione e di formazione<br />
di giovani e adulti.<br />
don Nicola Ban<br />
utilizzati dalla stessa Arcidiocesi di Gorizia<br />
- <strong>Voce</strong> <strong>Isontina</strong>, editrice del settimanale,<br />
per essere inseriti in un archivio informatizzato<br />
idoneo a garantire la sicurezza e la<br />
riservatezza. Tali dati saranno utilizzati, salvo<br />
espresso divieto scritto degli interessati,<br />
oltre che per il rispetto del rapporto di<br />
abbonamento o di invio di p acchi, anche<br />
per le proprie attività istituzionali ivi comprese<br />
la comunicazione, l'informazione e<br />
la promozione, nonché per conformarsi ad<br />
obblighi normativi e di legge.<br />
Questo numero è stato chiuso in redazione<br />
alle 13 di martedì 26 giugno 2012
contro<br />
delle sette<br />
Anche la dottoressa GabriellaBurba,sociologa,ha<br />
espresso le sue<br />
considerazioni nei confronti<br />
delle "Norme a sostegno<br />
dei diritti della persona e<br />
della libertà intellettuale,<br />
psicologica e morale dell’individuo",interventoregionale<br />
che porta lati positivi<br />
ma,come sottolineato dalla<br />
stessa dottoressa,non<br />
manca di lasciare scoperte<br />
alcune criticità.<br />
È ovvio che non si può non<br />
essere d’accordo sulle motivazioni<br />
che accompagnano<br />
la proposta di legge,volta a<br />
promuovere "la realizzazione<br />
di progetti positivi di sostegno<br />
del cittadino contro<br />
ogni forma di manipolazione<br />
e controllo nella vita di relazione<br />
della persona,prevenendo<br />
e contrastando l’induzione<br />
alla dipendenza tramite<br />
comportamenti e tecniche<br />
tali da alterare l’autodeterminazione<br />
dell’individuo."<br />
Gli aspetti critici però,a mio<br />
parere,sono più di uno.Il<br />
primo,già evidenziato dallo<br />
stesso relatore della Legge Regionale,riguarda<br />
il fatto che<br />
la Regione,in materia di diritti<br />
fondamentali della persona<br />
con le conseguenti previsioni<br />
di tipo penale nei riguardi<br />
delle violazioni,ha<br />
competenze piuttosto limitate,che<br />
si traducono di fatto<br />
in contributi finanziari ai<br />
progetti "presentati da associazioni<br />
di volontariato e di<br />
utilità sociale" (art.2) o allo<br />
Su questo argomento abbiamo ascoltato anche don Fausto<br />
Furlanut, il quale ha riportato la sua esperienza personale<br />
di sacerdote che ogni giorno ascolta e segue le problematiche<br />
reali di persone in difficoltà. Come si evince dalla<br />
sua testimonianza, il periodo è duro ed il sentiero tortuoso per<br />
tutti, nessuno escluso e, alle volte, presi dalla disperazione, si<br />
finisce con il chiedere aiuto alle persone sbagliate.<br />
Don Fausto,perché secondo lei molta gente cade nelle reti<br />
tese dalle sette o da gruppi rivolti al fanatismo?<br />
Prima di tutto perché è venuto meno il fattore religioso tradizionale<br />
e si ha la sensazione di trovare nel nuovo una soluzione<br />
più facile ai propri problemi.Pertanto è frequente che<br />
delle persone,quando hanno dei problemi,non si rivolgano<br />
più al sacerdote,ai Santi o alla Chiesa ma è diffusa la mentalità<br />
- anche tramite i mass media - che attraverso il contatto<br />
con personaggi che hanno una certa influenza possa essere<br />
predetto il futuro o possano essere date delle risposte immediate<br />
alle problematiche.Sono mezzi ben lontani dalla<br />
realtà.<br />
A questo proposito,quanto la crisi che stiamo vivendo -<br />
tanto economica quanto di valori - influisce sulla scelta di<br />
queste persone di cercare una risposta rapida?<br />
Sono del parere che influisca molto,perché si arriva a un senso<br />
di scoraggiamento,di tensione,per il quale si diventa un po’<br />
"creduloni" nei confronti di ogni persona che dà un suggerimento<br />
su come poter risolvere le proprie angosce;tutto ciò è<br />
dovuto da un forte senso di esasperazione.Capita che molte<br />
persone vengano anche da me per chiedere una benedizione,<br />
come se io avessi in quel momento un "toccasana" per i loro<br />
problemi.<br />
Mi succede spesso di trovare persone veramente in difficoltà e<br />
quando ci si sofferma a dialogare li invito ad una riflessione<br />
sul Vangelo,per poter scoprire valori positivi,ad affidarsi<br />
quindi non tanto su una benedizione anonima o frettolosa<br />
ma di riscoprire ideali attraverso la lettura delle Scritture,scoprendo<br />
un percorso diverso che aiuta a non vedere tutto ne-<br />
stesso "soggetto vittima di<br />
abusi" "per i costi della terapia<br />
psicologica e dell’assistenza<br />
legale" (art.4),contributi<br />
peraltro,almeno per il<br />
momento,quasi insignificanti<br />
(20.000 )<br />
Il secondo elemento di criticità<br />
riguarda l’individuazione<br />
dei destinatari degli interventi:per<br />
quanto,nella presentazione<br />
della proposta di<br />
legge,si faccia un esplicito riferimento<br />
alle "sette",tale<br />
SOCIETÀ 30 giugno 2012 7<br />
SECONDO LA PSICOLOGA GABRIELLA BURBA<br />
Un primo passo positivo<br />
ma rimangono alcune criticità<br />
termine poi scompare nel testo<br />
legislativo,che parla più<br />
genericamente di "comportamenti<br />
e tecniche volte ad<br />
alterare l’autodeterminazione<br />
dell’individuo attuate da<br />
singoli,da organizzazioni<br />
indipendenti e da gruppi anche<br />
apparentemente religiosi."<br />
Personalmente sono del<br />
tutto d’accordo sulla scelta,<br />
coerente con il principio di<br />
generalità della legge,di prevedere<br />
interventi a favore di<br />
INTERVISTA A DON FAUSTO FURLANUT<br />
Alla ricerca di una risposta<br />
alla propria esistenza<br />
gativo nella vita.<br />
Attraverso questi momenti di prova si può trovare la possibilità<br />
di recuperare sé stessi e delle energie nuove attraverso la<br />
scoperta di un Vangelo "vivo",che porta a dare un valore a<br />
quello che si fa.<br />
Cosa può essere fatto come cattolici per aiutare le persone<br />
che sono finite nelle mani delle sette,magari proprio in sinergia<br />
con la Regione, che si è proposta in loro aiuto?<br />
È evidente che molte sette si presentano alle persone più deboli<br />
offrendo un forte senso di sicurezza,grazie al quale gli adepti<br />
si sentono tranquilli, lontano da pericoli.<br />
Esistono oggi varie associazioni e movimenti di spiritualità<br />
che vanno incontro a queste persone,con amicizia e dialogo,<br />
per far loro aprire gli occhi sulla realtà.Sarebbe bello oggi come<br />
oggi trovare dei momenti di riflessione per la maggior parte<br />
delle persone che hanno dei problemi,aiutandoli in un percorso<br />
di ritrovamento di sé.<br />
Lei in diocesi ricopre un ruolo particolare,quello di esorcista.Chi<br />
si rivolge prevalentemente a lei per un aiuto o<br />
una confidenza?<br />
Per il mio incarico di esorcista non registro grandi problematiche,ci<br />
saranno al massimo due o tre casi di persone con disturbi<br />
forti le quali,recitando le preghiere previste dalla Chiesa,sentono<br />
un grosso beneficio.In altri casi si tratta di situazioni<br />
dovute ad invidie e gelosie che provocano alle volte dei<br />
fenomeni strani nella mente delle persone deboli;ci sono poi<br />
alcuni fenomeni relativi alla sensazione di rumori o voci ma<br />
non sono molto frequenti.<br />
È frequente invece il fatto,relativo alla maggioranza delle persone,legato<br />
a grossi problemi in famiglia o sul lavoro,che porta<br />
queste persone verso un rischio di esaurimento;fanno difficoltà<br />
a continuare in un cammino sereno e alle volte nemmeno<br />
i medicinali prescritti dai medici sono sufficienti ad attenuare<br />
questa loro situazione,pertanto l’esperienza della<br />
preghiera,della riflessione,del ripensamento dei propri valori<br />
può portare ad un cammino di ripresa.<br />
chiunque sia stato oggetto di<br />
"manipolazione e controllo<br />
nella vita di relazione" ma,<br />
considerando le intenzioni<br />
espresse nell’iter istituzionale<br />
("in sostanza una legge<br />
volta a migliorare il supporto<br />
alle persone che dovessero<br />
cadere nelle "reti" tese dalle<br />
sette o da altre organizzazioni<br />
simili"),si capisce che,di<br />
fatto,i destinatari della legge<br />
sono soltanto i soggetti vittime<br />
delle sette.In realtà la<br />
manipolazione e il controllo<br />
nella vita di relazione si realizzano<br />
in tanti altri modi<br />
che creano dipendenza:dall’induzione<br />
all’uso di sostanze<br />
al gioco d’azzardo,peraltro<br />
ampiamente sponsorizzato<br />
dallo Stato.La frammentazione<br />
di norme e servizi<br />
settoriali,che ha creato<br />
in Italia una vera e propria<br />
bulimia legislativa e burocratica,mi<br />
pone alcuni interrogativi.Ma,per<br />
dare un<br />
giudizio più mirato,sarà necessario<br />
aspettare il regolamento<br />
e i successivi bandi.<br />
Infine rilevo anche un altro<br />
aspetto critico:per quanto<br />
mi consta non è stata svolta -<br />
o almeno non è a conoscenza<br />
del pubblico - alcuna indagine<br />
preliminare sulla diffusione<br />
del fenomeno in Regione.Il<br />
relatore della legge afferma<br />
che la prima linea d’azione<br />
"è quella di intervenire<br />
con azioni di diffusione di<br />
notizie e informazione sui fenomeni<br />
di induzione illecita<br />
della volontà.La "pubblicità"<br />
è il maggior nemico,infatti,di<br />
questi fenomeni..."<br />
L’affermazione è assolutamente<br />
condivisibile,ma il testo<br />
legislativo non affronta<br />
esplicitamente tale aspetto,<br />
citando solo in modo molto<br />
generico obiettivi di prevenzione,senza<br />
prevedere alcun<br />
intervento specifico per una<br />
maggior conoscenza e "pubblicità"<br />
del fenomeno.Perciò<br />
temo che,come in molti altri<br />
casi,ci sia il rischio di una<br />
proliferazione di progetti e<br />
sportelli privi di un’impostazione<br />
unitaria e di un raccordo<br />
organico con tutti gli<br />
altri interventi e servizi afferenti<br />
alle politiche sociali.<br />
pagine a cura<br />
di Selina Trevisan<br />
Quanto vede oggi di occulto e di malvagio nella nostra società<br />
e cosa possiamo fare per rimanere saldi,per non perderci?<br />
Oggi più che mai attraverso i mass media e la rete Internet c’è<br />
il pericolo di incontrare persone sconosciute che possono facilmente<br />
ingannare gli animi più fragili.Ci vuole una maggior<br />
prudenza nell’uso di questi mezzi.<br />
Si tratta poi di migliorare gli incontri giovanili sia con la spiritualità<br />
che con del sano divertimento,prestando sempre<br />
grande attenzione negli incontri che essi fanno,cercando di<br />
riunire le compagnie "giuste".Molte volte anche i più buoni si<br />
lasciano deviare dai gruppi che vogliono fare esperienze sciocche:magari<br />
per scherzo alcuni di loro evocano gli spiriti,giocano<br />
con le invocazioni,pertanto il consiglio è di stare molto<br />
attenti,tenere gli occhi ben aperti sulle mosse dei più giovani.<br />
Un ulteriore consiglio è quello di prestare attenzione al Reiki<br />
(una pratica spirituale usata come forma terapeutica alternativa<br />
per il trattamento di malanni fisici,emozionali e mentali)<br />
che in un primo momento dà un senso di benessere ma<br />
con l’andare del tempo c’è il pericolo di entrare in una setta,<br />
dove avvengono alcuni fenomeni particolari e,da quel momento,le<br />
persone si sentono perseguitate,come se avessero<br />
aperto una parte del proprio cervello alla quale arrivano impulsi,messaggi,sentono<br />
voci che non sanno da dove vengono.
8 30 giugno 2012<br />
SOCIETÀ<br />
Il ritorno alla lira usato in chiave di futura campagna elettorale<br />
Euro: non si gioca con il fuoco<br />
L’attacco "politico" dilagante alla moneta unica<br />
Quando un argomento<br />
fuoriesce dai ristretti<br />
ambiti accademici o<br />
specialistici, per trasformarsi<br />
in dibattito da salotto, significa<br />
che ce lo ritroveremo<br />
GORIZIA<br />
Commozione per l’uccisione<br />
del carabiniere Manuele Braj<br />
Ha destato una forte eco e commozione in tutta Gorizia,la<br />
notizia della morte morte del carabiniere<br />
scelto Manuele Braj,30enne originario di Galatina<br />
(Lecce),e del ferimento di due suoi commilitoni,in seguito<br />
a un’esplosione avvenuta lunedì mattina ad Adraskan,a<br />
Ovest di Kabul.Manuele era di stanza al XIII Battaglione<br />
carabinieri di Gorizia.<br />
Mons.Vincenzo Pelvi,ordinario militare per l’Italia,ha sottolineato<br />
come si sia trattato di una notizia che "ancora<br />
una volta ferisce il cuore di ogni italiano”,ma “non ci si può<br />
fermare:il lavoro di addestramento<br />
che compiono i nostri militari in Afghanistan,in<br />
particolare Carabinieri<br />
e Guardia di finanza,è per la protezione<br />
e la sicurezza di quella gente”.Assieme<br />
ai commilitoni rimasti<br />
feriti,Manuele,faceva parte di uno<br />
speciale nucleo addestrativo della<br />
polizia afghana.Una circostanza<br />
sulla quale ha voluto riflettere il vescovo<br />
castrense:“L’addestramento è<br />
prima di tutto far capire la logica<br />
dell’aiuto reciproco,della fraternità,<br />
per vivere nel proprio Paese proteggendo i più deboli,stando<br />
vicini ai più bisognosi”.Mons.Pelvi ha sottolineato come<br />
“nella professione militare l’attenzione all’uomo sia un<br />
compito”.“I nostri militari - ha concluso- decidono di farsi<br />
dono agli altri perché possano vivere in sicurezza.Non ci<br />
può essere ricerca della giustizia e della pace senza il rispetto<br />
dell’umanità di ogni persona.La pace,prima che<br />
traguardo,è cammino,e i nostri militari mettono loro stessi<br />
a servizio perché una pace giusta si concretizzi”.<br />
Un rito di suffragio è stato celebrato venerdì mattina nella<br />
chiesa di Sant’Ignazio dall’arcivescovo De Antoni, presenti<br />
le massime autorità civili e militari della Provincia.<br />
nella discussione politica.<br />
Perché vuol dire che quell’argomento<br />
divide, e la politica<br />
tende a prendere parte.<br />
Orbene, l’idea che per l’Italia<br />
sia possibile, o addirittura<br />
conveniente e salutare, abbandonare<br />
l’euro per tornare<br />
alla vecchia lira, sta ormai attraversando<br />
le menti di certi<br />
partiti e leader politici. E ci si<br />
chiede se sappiano realmente<br />
di cosa stanno parlando, o<br />
se il cavallo venga cavalcato<br />
solo per immediati calcoli<br />
elettorali.<br />
È vero: è la moneta europea a<br />
essere sotto attacco. La sua<br />
debolezza strutturale è quella<br />
di non avere uno Stato unitario<br />
alle spalle. E alcuni Paesi<br />
dell’euroclub, Grecia in<br />
primis, non avrebbero avuto<br />
già da principio le carte in regola<br />
per adottare l’euro, se<br />
quelle carte non le avessero<br />
abbondantemente truccate.<br />
C’è estrema riluttanza ad abbandonare<br />
la Grecia al suo<br />
destino, cioè a farla uscire<br />
dall’eurozona, perché si teme<br />
(a ragione) che l’intero<br />
mondo considererebbe poi<br />
l’euro una moneta finta,<br />
pronta a crollare alla prima<br />
crisi di uno dei tanti Paesi<br />
che l’ha adottato.<br />
La stessa Grecia - che ora paga<br />
dazio immenso per continuare<br />
a rimanere in area euro<br />
- alla fine sta cercando in<br />
tutti i modi di non esserne<br />
espulsa. Sono masochisti, o<br />
hanno anche loro fatto i giusti<br />
calcoli?<br />
Dall’euro non c’è modo di<br />
uscire, il trattato che l’ha inventato,<br />
non ha pensato a vie<br />
di fuga possibili. S’immagi-<br />
Il Paese cerca di mettersi alle spalle tensioni e violenze del passato<br />
Egitto: fra timori e speranze<br />
Dopo l’elezione a presidente di Mohammed Morsi<br />
L’<br />
elezione di Mohammed<br />
Morsi,un esponente dei Fratelli<br />
Musulmani,significa<br />
l’avvio di una stagione oscura di<br />
fondamentalismo che ucciderà le<br />
gemme della primavera araba?<br />
La tentazione di dare una risposta<br />
pessimista è forte.Le tensioni sono<br />
elevate,i fondamentalisti<br />
in questi mesi hanno usato<br />
parole preoccupanti e non<br />
sono mancati fenomeni di<br />
violenza come,tra gli altri,<br />
gli attentati nelle chiese<br />
copte.Ma esistono varie ragioni<br />
per una lettura non<br />
pessimista.<br />
Innanzi tutto l’equilibrio<br />
dei poteri.L’esercito ha accettato<br />
lo svolgimento del<br />
ballottaggio e la devoluzione<br />
dei poteri al nuovo presidente,ma<br />
questo di fatto<br />
avverrà al termine di una<br />
trattativa che non è conclusa.L’esercito<br />
ha invalidato<br />
le elezioni parlamentari<br />
e oggi abbiamo un presidente<br />
senza parlamento che ha come contraltare<br />
l’esercito.Apparentemente il<br />
pessimo degli scenari.In realtà,con<br />
gli occhi del mondo addosso,Morsi e<br />
l’élite militare sono costretti a trovare<br />
un’intesa in tempi rapidi,convocare<br />
nuove elezioni e evitare colpi di<br />
mano antidemocratici.<br />
Il secondo luogo la geografia politica<br />
egiziana.La prima elezione del parlamento<br />
ha presentato una polarizzazione<br />
marcata con una maggioranza<br />
ai partiti più radicali.Le or-<br />
ganizzazioni già attive (quelle di<br />
ispirazione religiosa) hanno raccolto<br />
voti più facilmente.Il voto presidenziale<br />
viceversa,pur con l’affermazione<br />
di Morsi,ha distribuito il voto in<br />
modo più ampio,con una maggioranza<br />
netta alla somma dei candidati<br />
moderati.Raccogliere voti alle<br />
presidenziali<br />
su candidati<br />
noti è più facile<br />
che presentare<br />
liste<br />
nuove e farle<br />
conoscere in<br />
ogni collegio<br />
del paese.<br />
Questo farebbe<br />
pensare ad<br />
un voto più<br />
veritiero<br />
espresso alle<br />
presidenziali<br />
e ad un Egitto<br />
moderato, che<br />
Mohammed Morsi vuole la democrazia<br />
e<br />
non cerca degenerazioni oligarchiche,religiose<br />
o militari.In un contesto<br />
che difficilmente potrà impedire<br />
votazioni libere in futuro,Morsi dovrà<br />
tenere conto di queste sensibilità.<br />
Un terzo elemento è la situazione internazionale.L’Egitto<br />
in questi anni<br />
ha gestito con responsabilità la relazione<br />
con Israele,disinnescando,anche<br />
all’interno della Lega Araba,le<br />
occasioni di crisi in Medio Oriente.<br />
Lo ha fatto per convinzione e per interesse,guadagnando<br />
un consistente<br />
sostegno finanziario dagli Usa.Un<br />
nava una successiva unione<br />
politica, non si immaginava<br />
che - a distanza di quindici<br />
anni - questa fosse ancora<br />
lontanissima a venire.<br />
Ma il fatto che non ci siano le<br />
istruzioni per l’uso, non implica<br />
l’impossibilità per un<br />
Paese di abbandonare una<br />
moneta per adottarne un’altra:<br />
basta stamparla in quantità,<br />
e dichiarare che da un<br />
certo giorno in poi sarà quella<br />
ad avere corso legale.<br />
Per l’Italia, sarebbe un suicidio.<br />
La nuova lira nascerebbe<br />
(necessariamente) fortemente<br />
svalutata. Sarebbero i<br />
mercati a decidere i valori di<br />
cambio, ma gli analisti che in<br />
questi mesi si baloccano in<br />
previsioni monetarie, vi diranno<br />
che rivorrebbero molto<br />
più delle 1.936 lire del 2003<br />
per acquistare un euro. Nel<br />
2005, in un periodo molto<br />
più tranquillo, si calcolò che<br />
la possibile svalutazione sarebbe<br />
stata del 27%...<br />
Significa pure che il nostro<br />
debito pubblico, denominato<br />
in euro, esploderebbe. Diciamo<br />
che crescerebbe di un<br />
quarto in un amen, toccando<br />
livelli da record olimpico.<br />
Nella migliore delle ipotesi.<br />
Si dovrebbe scontare poi l’effetto-disastro<br />
che s’insinuerebbe<br />
nella testa di tutti gli<br />
investitori internazionali: l’Italia<br />
è alla frutta, se fa quello<br />
che nemmeno la Grecia e Cipro<br />
osano fare. Immaginatevi<br />
come poi sarebbe possibile<br />
piazzare qualcosa come<br />
2.500-3mila miliardi di euro<br />
di debito pubblico in giro per<br />
il mondo, se non a tassi "argentini".<br />
cambiamento repentino renderebbe<br />
il clima regionale particolarmente<br />
pericoloso.Morsi dovrebbe giustificare<br />
davanti al paese e al mondo la<br />
responsabilità di aver acceso le tensioni,perderebbe<br />
gli aiuti Usa e,non<br />
ultimo,ridarebbe centralità all’esercito,<br />
il contrario dei suoi obiettivi.<br />
Ma non ci sono solo considerazioni<br />
pragmatiche per una lettura non<br />
pessimista della situazione.Vi è anche<br />
la disponibilità ad uno sguardo<br />
senza pregiudizi.Formazioni come<br />
Hezbollah e Hamas sono escluse dal<br />
dialogo in Occidente perché estremiste.In<br />
realtà costituiscono una importante<br />
forma di presenza sociale<br />
che provvede a servizi fondamentali,dalle<br />
scuole alle pensioni,con motivazioni<br />
non dissimili da tante forme<br />
di intervento sociale nate anche<br />
in ambito cristiano.Non è possibile<br />
liquidarle solo come ’partiti fondamentalisti’.La<br />
particolare condizione<br />
di difficoltà vissuta da queste comunità<br />
ha favorito una tendenza al<br />
fondamentalismo,ma proprio per<br />
questo occorre con questi mondi dialogare,per<br />
isolarne l’estremismo e<br />
valorizzare il contributo sociale positivo.I<br />
Fratelli Musulmani nascono<br />
prima di questi movimenti e ne costituiscono<br />
in alcuni casi il riferimento<br />
culturale.Contrapponendosi<br />
al modernismo islamico,che ha portato<br />
a esperienze come quella di Kemal<br />
in Turchia,I Fratelli Musulmani<br />
nascono con un richiamo all’integralismo,ma<br />
nella loro storia non<br />
rifiutano la modernità e da tempo<br />
hanno nei fatti accettato lo stato lai-<br />
Per compensare la grande<br />
perdita di potere d’acquisto<br />
della nostra nuova moneta<br />
(importiamo molto, e comprare<br />
prodotti in euro o dollari<br />
ci costerebbe ancor di<br />
più) si scatenerebbero dinamiche<br />
salariali inimmaginabili,<br />
come l’inflazione conseguente<br />
a prezzi immediatamente<br />
più alti. Le nostre<br />
banche andrebbero a ramengo,<br />
così come buona parte<br />
dell’economia, che non saprebbe<br />
più come finanziarsi<br />
o lo farebbe a tassi proibitivi.<br />
I mutui sarebbero carissimi,<br />
e addio mercato immobiliare.<br />
Nel Mezzogiorno d’Italia calerebbe<br />
un denso strato di<br />
povertà, con massicce e immediate<br />
ondate migratorie. E<br />
molto altro ancora (fuga di<br />
capitali all’estero, contratti in<br />
euro tutti da rifare, ecc.).<br />
In compenso, le aziende del<br />
Centro-Nord sarebbero molto<br />
più competitive nell’export,<br />
in particolare proprio<br />
verso la Germania e gli altri<br />
co:in Egitto eleggono da anni un<br />
centinaio di parlamentari con il 20%<br />
dei voti.Ebbene è su quell’abitudine<br />
a partecipare e su quel senso di responsabilità<br />
che oggi occorre puntare<br />
per costruire un dialogo con i Fratelli<br />
Musulmani egiziani e isolare le<br />
posizioni più radicali come quelle di<br />
alcune componenti salafite,peraltro<br />
non premiate dagli elettori.<br />
Le prime parole di Morsi sembrano<br />
andare nella direzione giusta.Nel<br />
suo primo intervento ha parlato di<br />
difesa dello stato di diritto,di diritti<br />
universali,delle donne,dei minori e<br />
delle minoranze religiose e ha confermato<br />
il rispetto di tutti gli accordi<br />
internazionali,cioè soprattutto di<br />
Paesi euro. Lo Stato potrebbe<br />
stampare tutta la moneta che<br />
vuole, anche se questa si trasformerebbe<br />
sempre più rapidamente<br />
in carta straccia.<br />
Parliamo seriamente: il gioco<br />
varrebbe la candela? O è<br />
solo lo spauracchio da agitare<br />
di fronte alla Germania<br />
per farle capire che, se l’Italia<br />
va via, tutta l’impalcatura<br />
della moneta europea crollerebbe<br />
il giorno dopo? Uno<br />
spauracchio, poi, che fa poca<br />
paura agli altri. Proprio<br />
per quanto precedentemente<br />
detto, chi avrebbe di più<br />
da perderci?<br />
Insomma, la partitica ha bisogno<br />
di voti, e a volte si fa<br />
pochi scrupoli per attirarli.<br />
Ma qui stiamo giocando con<br />
il fuoco; se mai usciremo dall’euro,<br />
lo faremo solo perché<br />
non vi sarà altra strada per<br />
sopravvivere.<br />
Non per la mattana di lanciarsi<br />
nel vuoto, per vedere<br />
che effetto che fa cadere da<br />
un burrone.<br />
Nicola Salvagnin<br />
quelli con Israele.Il giorno seguente<br />
ha fatto circolare la proposta a El Baradei,l’ex<br />
responsabile dell’Agenzia<br />
delle Nazioni Unite per l’Energia Nucleare,e<br />
ad un cristiano copto per la<br />
vicepresidenza.<br />
Presto vedremo se la primavera potrà<br />
continuare a dare frutti o se un<br />
temporale fondamentalista ci ha fatto<br />
tornare all’invero.Perché questo<br />
non accada però occorre che anche<br />
da parte nostra,Europa in primis,si<br />
attivino dialogo politico e partenariati<br />
ad ogni livello,per costruire relazioni<br />
e disinnescare il pregiudizio<br />
che da noi come in Egitto alimenta<br />
solo minacce e contrapposizioni.<br />
Riccardo Moro
La Parola<br />
don Nicola Ban Alla scuola della Parola<br />
DONNE<br />
CHE RINASCONO<br />
In quel tempo, essendo Gesù passato di<br />
nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò<br />
attorno molta folla ed egli stava<br />
lungo il mare. E venne uno dei capi della<br />
sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo<br />
vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con<br />
insistenza: "La mia figlioletta sta morendo:<br />
vieni a imporle le mani, perché sia salvata<br />
e viva". Andò con lui. Molta folla lo seguiva<br />
e gli si stringeva intorno. Ora una donna,<br />
che aveva perdite di sangue da dodici anni<br />
e aveva molto sofferto per opera di molti<br />
medici, spendendo tutti i suoi averi senza<br />
alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando,<br />
udito parlare di Gesù, venne tra la folla<br />
e da dietro toccò il suo mantello. Diceva<br />
infatti: "Se riuscirò anche solo a toccare le<br />
sue vesti, sarò salvata". E subito le si fermò<br />
il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che<br />
era guarita dal male. E subito Gesù, essendosi<br />
reso conto della forza che era uscita<br />
da lui, si voltò alla folla dicendo: "Chi ha<br />
toccato le mie vesti?". I suoi discepoli gli<br />
dissero: "Tu vedi la folla che si stringe intorno<br />
a te e dici: "Chi mi ha toccato?"". Egli<br />
guardava attorno, per vedere colei che aveva<br />
fatto questo. E la donna, impaurita e<br />
tremante, sapendo ciò che le era accaduto,<br />
venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta<br />
la verità. Ed egli le disse: "Figlia, la tua fede<br />
Domenica 1 Luglio<br />
- alle 10.00, presso il Santuario di<br />
Barbana (Grado), presiede la<br />
solenne concelebrazione<br />
eucaristica in occasione del<br />
"Perdòn".<br />
Sabato 7 Luglio<br />
- alle 10.00, nella Basilica di Aquileia, celebra la S.<br />
Messa in suffragio delle "vittime della crisi". A seguire,<br />
in Sala Romana, partecipa alla tavola rotonda<br />
promossa dalla Confartigianato del Friuli Venezia Giulia<br />
e del Veneto sull’argomento.<br />
Domenica 8 Luglio<br />
- alle 11.00, nella Parrocchia di San Giovanni Battista<br />
(Duino/Devin), presiede la S. Messa in occasione del<br />
50° anniversario dell’ordinazione sacerdotale del<br />
parroco, don Giorgio Giannini.<br />
SCEGLIERE SECONDO L’AMORE<br />
S.Ignazio dà alcuni suggerimenti per giungere<br />
alla scelta e verificare che abbia come fine e come<br />
principio l’amore.Chiaramente risente della<br />
mentalità del suo tempo,ma possono essere utili<br />
anche per i nostri giorni.Si tratta di alcuni esercizi di<br />
immaginazione.<br />
- immagina un uomo mai visto per il quale desideri<br />
il bene;considera ciò che gli diresti di fare e scegliere:<br />
sii così indifferente alle tue propensioni da considerarti<br />
un’altra persona… questo permette di verificare<br />
che non ci sia altro desiderio che quello di servire<br />
il Signore.<br />
- considera come se ti trovassi in punto di morte:se<br />
vuoi fare una scelta che valga la vita,vedi che senso<br />
definitivo dà alla tua esistenza;solo chi sa di essere<br />
mortale e ha l’esperienza del Risorto,può agire in modo<br />
coscientemente sensato per la sua vita.Alla fine<br />
che fine vuoi aver raggiunto?<br />
- immagina di trovarti nel giorno del giudizio,cosa ti<br />
piacerebbe aver fatto ora:il senso della vita è l’incontro<br />
con Dio;questa scelta che devi operare ti serve per<br />
incontrarlo o per fuggirlo?<br />
di Mons. Michele Centomo Pillole di Liturgia<br />
CHIESA LOCALE<br />
ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal<br />
tuo male". Stava ancora parlando, quando<br />
dalla casa del capo della sinagoga vennero<br />
a dire: "Tua figlia è morta. Perché disturbi<br />
ancora il Maestro?". Ma Gesù, udito quanto<br />
dicevano, disse al capo della sinagoga:<br />
"Non temere, soltanto abbi fede!". E non<br />
permise a nessuno di seguirlo, fuorché a<br />
Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di<br />
Giacomo. Giunsero alla casa del capo della<br />
sinagoga ed egli vide trambusto e gente che<br />
piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro:<br />
"Perché vi agitate e piangete? La bambina<br />
non è morta, ma dorme". E lo deridevano.<br />
Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il<br />
padre e la madre della bambina e quelli<br />
che erano con lui ed entrò dove era la bambina.<br />
Prese la mano della bambina e le<br />
disse: "Talità kum", che significa: "Fanciulla,<br />
io ti dico: àlzati!". E subito la fanciulla<br />
si alzò e camminava; aveva infatti dodici<br />
anni. Essi furono presi da grande stupore.<br />
E raccomandò loro con insistenza che nessuno<br />
venisse a saperlo e disse di darle da<br />
mangiare. (Mc 5,21-43)<br />
Due incontri di Gesù con delle donne, ci<br />
racconta oggi il Vangelo. Incontri tanto diversi<br />
tra loro, come le protagoniste, del resto:<br />
adulta e ammalata la prima, ma desiderosa<br />
di guarire e intraprendente; sulla soglia<br />
dell’adolescenza e morta (alla sua fanciullezza?)<br />
la seconda, incapace di agire e<br />
protetta/portata dal papà, uno dei personaggi<br />
in vista nell’ambiente locale.<br />
IL BACIO/2<br />
Le accomuna entrambe la vita che sfugge;<br />
là, attraverso un corpo che lascia scorrere<br />
goccia a goccia, senza possibilità di controllarlo,<br />
il proprio sangue; qui la vita è già<br />
sfuggita, proprio sulla soglia della promessa<br />
di felicità, come solo l’adolescenza sa essere.<br />
Quasi a dire che la vita è davvero una cosa<br />
seria, è qualche cosa di prezioso che ci è<br />
dato, ma fragile; meraviglioso, ma esposto<br />
alla morte, entrata nel mondo - come ricorderà<br />
il Libro della Sapienza - "per invidia<br />
del diavolo".<br />
Questione seria, la vita, per noi adulti, che<br />
la vediamo sfuggire dal nostro corpo istante<br />
dopo instante. Questione seria anche per<br />
i più giovani: per loro crescere e diventare<br />
adulti comporta un pericolo "mortale" o,<br />
meglio, un rischio "vitale", come ci ricordano<br />
- se ce ne fosse bisogno - le cronache<br />
drammatiche dei tanti sabato sera rigati di<br />
lacrime e sangue.<br />
Ecco perché forse investire sull’educazione<br />
dei nostri figli è il dono/miracolo più<br />
prezioso che possiamo offrire loro: una<br />
educazione buona che li faccia innamorare<br />
della vita vissuta nella limpidezza e nel<br />
dono di sé, invece che nell’avida appropriazione<br />
di cose e di sensazioni nella sregolatezza.<br />
C’è un’altra cosa che accomuna le due donne<br />
del Vangelo: l’incontro con Gesù, il vero<br />
portatore di vita per entrambe. Anche qui,<br />
l’incontro è molto diverso l’uno dall’altra:<br />
nella calca della gente per la prima, nel si-<br />
Il Bacio agli oggetti:<br />
può essere di vari tipi:<br />
- il bacio all’altare (all’inizio<br />
e alla fine della<br />
celebrazione) è un segno<br />
di venerazione e di stima<br />
per la "mensa del Signore",<br />
sulla quale si celebra<br />
l’Eucaristia e dove siamo<br />
invitati a partecipare al<br />
Corpo e al Sangue di Cristo. Nell’altare si vede anche<br />
un segno di Cristo stesso, paragonato da San Paolo<br />
alla "roccia". E’ importante ricordare che l’altare<br />
viene "dedicato" (unto) con il Crisma e che spesso<br />
contiene alcune reliquie dei Santi; si tratta di un saluto<br />
simbolico, un saluto di fede e di rispetto, all’inizio<br />
della celebrazione (OGMR 273);<br />
- il bacio al libro del Vangelo: chi proclama la lettura<br />
del Vangelo, alla fine bacia il libro. Questo gesto<br />
esprime la fede nella presenza di Cristo che si comunica<br />
a noi come la Parola di verità (OGMR 273).<br />
- il bacio agli altri oggetti sacri: dopo il Concilio Vaticano<br />
II, con l’Istruzione "Inter Oecumenici" del<br />
1964 (36), sono stati soppressi diversi altri baci (alle<br />
vesti liturgiche, baciate mentre s’indossavano in<br />
sacrestia; ai vari oggetti che i ministri consegnavano<br />
al presidente, soprattutto al Vescovo: il calice, le<br />
ampolline, la patena…); nella liturgia odierna è rimasto<br />
il bacio della croce durante la celebrazione<br />
del Venerdì Santo (adorazione della croce); il bacio<br />
della croce da parte del Vescovo all’entrata in Cattedrale<br />
o all’inizio della vista pastorale in una parrocchia;<br />
- sono significativi anche altri baci, non liturgici, ma<br />
ugualmente pieni di fede come, ad esempio, il bacio<br />
del Bambino Gesù nelle celebrazioni natalizie o il<br />
bacio semplice al Crocifisso o alle immagini sacre,<br />
che molti cristiani sono soliti dare.<br />
30 giugno 2012 9<br />
lenzio di una stanza per la seconda.<br />
Se li potessimo leggere uno dopo l’altro<br />
questi due incontri, come del resto ci suggerisce<br />
l’evangelista Marco, ci parlerebbero<br />
quasi di una progressione nell’azione di<br />
Gesù o, meglio, dell’incontro con lui. Come<br />
se fossimo invitati a passare dal "fuori"<br />
al "dentro", dalla massa/assemblea al rapporto<br />
interpersonale; dalla confusione dei<br />
tanti stimoli ricevuti all’intimità dell’incontro<br />
personale con il Signore.<br />
Forse, il risveglio della giovane adolescente<br />
rappresenta il culmine e il significato di<br />
tutte le parole e i gesti di guarigione del Signore:<br />
donare la vita, contrastando l’azione<br />
del maligno che ha introdotto nel mondo la<br />
morte.<br />
Don Sinuhe Marotta<br />
CONTRIBUTO DI 4000 EURO<br />
Missioni diocesane:il sostegno<br />
della Fondazione Ca.Ri.Go.<br />
Nel 2010 la Fondazione<br />
Cassa di Risparmio<br />
di Gorizia aveva<br />
concesso al Centro<br />
Missionario Diocesano<br />
di Gorizia un contributo<br />
per l’acquisto di<br />
mietitrebbie da utilizzare<br />
in alcun villaggi<br />
agricoli compresi nel<br />
territorio della missione<br />
di Morofé in Costa<br />
d’Avorio.<br />
A completamento di<br />
quanto assegnato nel<br />
corso del 2010 anche<br />
nell’anno 2011 la Fondazione<br />
ha assegnato<br />
un contributo di 4.000<br />
euro per un progetto<br />
volto in particolare alla<br />
meccanizzazione<br />
agricola per la coltivazione<br />
di riso e mais nei<br />
medesimi villaggi di<br />
quel Paese africano.<br />
Queste attrezzature allevieranno<br />
di molto il<br />
lavoro nei villaggi,<br />
svolto sino ad oggi ancora in gran parte in modo del tutto manuale.<br />
Da segnalare che sono ormai tanti gli anni in cui la Fondazione<br />
Ca.Ri.Go. sostiene le attività di promozione umana che il Centro<br />
Missionario Diocesano promuove in Africa.<br />
In 17 partiranno dalla nostra diocesi guidati dal gesuita padre Iuri Sandrin<br />
In Terra Santa, con la Pastorale giovanile<br />
Si è svolto a Grado<br />
l’incontro di<br />
preparazione per i<br />
17 giovani della<br />
diocesi che<br />
parteciperanno al<br />
pellegrinaggio in<br />
Terra Santa in<br />
agosto insieme ai<br />
giovani di Trieste.<br />
L’esperienza di<br />
lettura della<br />
Scrittura nei luoghi<br />
della<br />
Scrittura sarà<br />
guidata da p. Iuri<br />
Sandrin, giovane<br />
gesuita originario<br />
di Aquileia.
10 30 giugno 2012<br />
CHIESA<br />
Ferruccio Franchi confermato alla guida dell’immobiliare sociale della Caritas<br />
Betlem onlus: contatti in aumento<br />
Sono stati in 114 nel 2011 a rivolgersi agli sportelli<br />
Nuove cariche istituzionali<br />
per Betlem Onlus,<br />
agenzia immobiliare<br />
sociale "costola" della Caritas<br />
Diocesana. L’assemblea dei<br />
soci, dopo aver approvato il<br />
Bilancio dell’esercizio 2011,<br />
ha provveduto al rinnovo delle<br />
cariche sociali, portando -<br />
al fine di coinvolgere nella ge-<br />
stione un maggior numero di<br />
soci - il numero dei componenti<br />
del Consiglio di Amministrazione<br />
da cinque a sette.<br />
Presidente di Betlem Onlus è<br />
Il rito presieduto dall’Arcivescovo monsignor Dino De Antoni<br />
Il "sì" di suor Maria Benedetta<br />
Professione perpetua al Monastero "Totus tuus"<br />
Sabato scorso nella cappella del Monastero "Totus tuus" di Gorizia, l’arcivescovo mons. De Antoni ha ricevuto la solenne<br />
professione di suor Maria Benedetto Chiara di Maria Regina della Pace.<br />
stato riconfermato Ferruccio<br />
Franchi, coadiuvato da Luciano<br />
Franco, designato alla vicepresidenza.<br />
Domenico Caregnato,<br />
Andrea Locane, Carlo<br />
Gradenigo, Fulvia Oblassia<br />
e Francesco Spazzali sono<br />
stati nominati consiglieri. Il<br />
Collegio dei Revisori è invece<br />
composto da Vittorio Gradenigo,<br />
presidente, e dai due revisori<br />
Lorenzo Kasperkovitz e<br />
Giuseppe Zavertani.<br />
Il lavoro dell’agenzia immobiliare<br />
sociale nel 2011 ha<br />
contato 114 contatti, di cui 52<br />
hanno visto interessati cittadini<br />
italiani e 62 stranieri; 41<br />
sono i contatti andati a buon<br />
fine.<br />
Sono stati inoltre costituiti<br />
undici depositi cauzionali a<br />
garanzia di nuovi affitti, utilizzando<br />
i fondi messi a disposizione<br />
dalla Regione<br />
Friuli Venezia Giulia per complessivi<br />
14.139,28 euro; di<br />
questi undici depositi, quattro<br />
- per un totale di 5.929,28<br />
euro - sono andati in favore<br />
di cittadini italiani e sette -<br />
pari a 8.210,00 euro - a stranieri.<br />
Guardando alle cifre, il Bilancio<br />
di Betlem Onlus ha registrato<br />
un andamento positivo<br />
nel corso dell’anno passato,<br />
chiudendosi con un patrimonio<br />
pari a 49.777,80 euro,<br />
in incremento di ben<br />
10.213,29 euro rispetto all’anno<br />
precedente, che si era con-<br />
cluso con un patrimonio pari<br />
a 39.564,51 euro.<br />
L’anno è stato molto proficuo<br />
anche per quanto riguarda i<br />
contatti presi con enti ed istituzioni,<br />
per creare quella sinergia<br />
che risulta essenziale<br />
al fine di sostenere i bisogni<br />
di una vasta area e di un’ampia<br />
fetta di popolazione: la<br />
Fondazione Coronini, proprietaria<br />
di immobili da cedere<br />
in affitto, ha prospettato<br />
la possibilità di consegnare a<br />
Betlem, in comodato gratuito,<br />
la casa Ressauer di Borgo<br />
Castello a Gorizia mentre<br />
contatti sono stati presi anche<br />
con il Comune di Gradisca<br />
d’Isonzo per la realizzazione<br />
della "casa per il lavo-<br />
ratore".<br />
È stata inoltre sottoscritta<br />
una nuova convenzione che<br />
prevede il rinnovo, per un ulteriore<br />
quinquennio, della<br />
concessione alla Caritas Diocesana<br />
di alcuni alloggi di<br />
proprietà della ATER di Gorizia.<br />
Infine, grazie al coinvolgimento<br />
di alcune parrocchie,<br />
del Comune di Gorizia<br />
ed enti di beneficienza e privati<br />
è stato possibile creare<br />
una rete di solidarietà, grazie<br />
alla quale si è riusciti a garantire,<br />
oltre al pagamento di un<br />
certo numero di canoni d’affitto,<br />
anche un minimo sostentamento<br />
agli stessi nuclei<br />
famigliari aiutati da Betlem.<br />
Selina Trevisan
CHIESA<br />
Cinquant’anni fa nella basilica di Aquileia l’ordinazione sacerdotale di don Cocolin<br />
1962: l’"Eccomi!" di don Silvano<br />
Dono inatteso per la diocesi in cammino verso il Concilio<br />
Anche il 1962 si presentava<br />
un anno senza ordinazioni<br />
sacerdotali; il<br />
seminario diocesano aveva<br />
esaurito negli anni precedenti<br />
le annate di neomisti (quattro<br />
dal 1958 al 1961), a dimostrazione<br />
che la crisi delle vocazioni<br />
per la nostra diocesi<br />
non è una novità.<br />
Certamente il panorama -a<br />
partire dal 1963- si presentava<br />
a ranghi pieni e con la prospettiva<br />
di un minimo di seisette<br />
giovani ordinazioni per<br />
quasi dieci anni. Il 1962, a poco<br />
più di un mese dall’ingresso<br />
del nuovo arcivescovo,<br />
mons., Andrea Pangrazio<br />
(1909-2004), si presentava come<br />
un anno di passaggio.<br />
Così lo vivevano superiori e<br />
alunni del seminario che, invece,<br />
si preparava ad avere le<br />
annate complete in teologia e<br />
la stessa scuola teologica era<br />
di nuovo ospitata nelle mura<br />
amiche del seminario minore.<br />
Quest’ultimo, poi, si preparava<br />
ad essere al centro della<br />
attenzione in vista delle celebrazioni<br />
per i primi cinquanta<br />
anni di vita e di attività.<br />
Gli ultimi giorni del semina-<br />
A PROPOSITO DI UN INTERVENTO SULLA "SETTIMANA DI ATTUALITÀ PASTORALE"<br />
30 giugno 2012 11<br />
Il furto al Papa:esempio di strumentalizzazione mediatica<br />
Mentre unanime è risultata<br />
nell’opinione pubblica -<br />
non solo in quella del<br />
mondo cattolico - la riprovazione<br />
per il furto di documenti privati e<br />
riservati nell’abitazione di Benedetto<br />
XVI,siamo costretti a registrare<br />
una discutibile operazione mediatica<br />
della "Settimana di attualità<br />
pastorale" del 17 giugno (si tratta di<br />
un settimanale edito dal Centro<br />
Dehoniano di Bologna) in merito a<br />
tale evento.<br />
Nel suo intervento intitolato "C.L.e<br />
Milano",dopo avere definito - fra<br />
parentesi - "indebita" la pubblicazione<br />
dei testi così sottratti,ne utilizza<br />
indebitamente quello inviato<br />
alla Santa Sede dal presidente della<br />
Fraternità di CL,Julian Carron,<br />
quando,in attesa della nomina del<br />
successore del cardinal Tettamanzi<br />
a Milano,da Roma era stato richie-<br />
rio che vedevano la conclusione<br />
il 21 di giugno, festa di<br />
S.Luigi Gonzaga, vennero rallegrati<br />
dalla notizia che saremmo<br />
stati tutti convocati<br />
ad Aquileia per la liturgia solenne<br />
di ordinazione sacerdotale<br />
del diacono don Silvano<br />
Cocolin, studente del seminario<br />
di Udine.<br />
Qualcuno di noi ne aveva<br />
sentito parlare in quanto nipote<br />
dell’arciprete di Aquileia,<br />
mons. Pietro Cocolin; i teologici<br />
ospiti in quel seminario lo<br />
conoscevano come alunno;<br />
per la maggioranza era una<br />
bella e buona notizia. E così<br />
l’arcivescovo Pangrazio, in occasione<br />
degli incontri di fine<br />
anno per premiazioni e riconoscimenti,<br />
poteva parlare di<br />
un dono per l’inizio del suo<br />
servizio episcopale e per la<br />
diocesi e noi tutti, alunni del<br />
seminario, avemmo modo di<br />
conoscerlo nel periodo successivo<br />
quando il vescovo gli<br />
conferì l’incarico di segretario<br />
che condivideva con il sacerdote<br />
veronese, don Renzo<br />
Bellomi - il futuro vescovo di<br />
Trieste - che rimase in diocesi<br />
per oltre sei mesi.<br />
Il giovane prete rimase al ser-<br />
IL 16 LUGLIO<br />
Fattore famiglia:se ne parla<br />
in un convegno a Lignano<br />
La sede Ge.Tur. di Lignano ospiterà il prossimo 16 luglio un seminario<br />
formativo organizzato dall’Afi (Associazione italiana<br />
delle famiglie).<br />
L’Afi è’ un’associazione di famiglie, apartitica, presente in tutta<br />
Italia a livello locale che promuove la cultura della famiglia<br />
per renderla consapevole del suo ruolo originario ed insostituibile<br />
che è chiamata a svolgere nella società.<br />
Le politiche familiari sono una delle sue finalità. Per questo, oltre<br />
alla formazione all’interno e all’esterno della famiglia,si<br />
adopera per la creazione di reti di famiglie che possono essere<br />
presenti presso le istituzioni con proprie proposte, per<br />
fornire quel supporto che solo un’associazione con una profonda<br />
cultura per la famiglia ed una forte preparazione sociale<br />
e politica può dare.<br />
Il programma prevede una relazione su "Fattore famiglia e revisione<br />
Isee" da parte di Roberto Bolzonaro già presidente<br />
nazionale AFI e attuale vicepresidente nazionale del Forum<br />
delle Associazioni familiari. A seguire verrà presentato da Pietro<br />
Boffi il libro "La relazione di coppia oggi: la coppia alternativa<br />
alla famiglia?" che trae spunto dal Rapporto famiglia<br />
CISF 2011 a cura di Pierpaolo Donati.<br />
sto ai protagonisti della vita diocesana<br />
milanese,di suggerire il nome<br />
dell’eventuale successore con le relative<br />
motivazioni.<br />
Tale intervento di Carron,riprende<br />
spunti di analisi sulla vita diocesana<br />
già ampiamente documentati<br />
altrove:iniziando dalla "crisi<br />
profonda di fede del popolo di Dio"<br />
che già oltre 20 anni or sono un teologo<br />
e pastore come il cardinal Giacomo<br />
Biffi aveva rilevato,fino ai limiti<br />
di una preferenza data all’organizzazione<br />
pastorale sulla formazione<br />
dell’autocoscienza cristiana<br />
nei fedeli.<br />
Mi limito quì ad accennare ad alcuni<br />
dati interni all’intervento di "Settimana",chiedendomi<br />
se risultano<br />
conciliabili con la verità e con la pur<br />
affermata "pluriformità nella vita<br />
della Chiesa" che il settimanale rivendica<br />
per sè ma sembra non rico-<br />
vizio dell’arcivescovo in un<br />
primo periodo prima di ricevere<br />
altri incarichi in città ed<br />
in diocesi: noi lo conoscemmo<br />
come animatore del gruppo<br />
Gs, poi anche come padre<br />
spirituale e insegnante di liturgia<br />
nei corsi teologici.<br />
Una frequentazione che divenne<br />
motivo di conoscenza<br />
e, successivamente, con l’inizio<br />
(settembre 1967) del ministero<br />
episcopale dello zio<br />
mons. Pietro, come incaricato<br />
della pastorale giovanile (il<br />
gruppo era formato appunto<br />
da don Silvano, don Diego<br />
Bertogna e da chi scrive)… ed<br />
era il 1969/70. Don Silvano<br />
aveva la responsabilità dei<br />
gruppi dai quali, a partire dal<br />
1972, dopo un periodo di divisioni<br />
e di ripensamenti, si<br />
costituì anche a Gorizia il<br />
gruppo di Comunione e liberazione.<br />
La frequentazione divenne<br />
intensa a causa dell’incarico<br />
e della nostra sistemazione in<br />
arcivescovado che consentiva<br />
anche ripetuti incontri e dialoghi<br />
sulla conduzione e animazione<br />
dei gruppi giovanili<br />
e della pastorale diocesana, in<br />
conseguenza della nascita<br />
sempre nel 1972, dell’Ufficio<br />
pastorale diocesano.<br />
Don Silvano si segnalava da<br />
subito per una curiosità<br />
straordinaria in quegli anni di<br />
dopo-Concilio: la ricerca di<br />
nuove strade e opzioni educative<br />
-in nome di una più autentica<br />
vitalità cristiana- lo<br />
portava a confronti fuori diocesi<br />
con il movimento di don<br />
Giussani. Non solo: don Silvano,<br />
insegnante di religione al<br />
liceo classico, è stato il sacerdote<br />
che ha visitato di persona<br />
e incontrato in diverse<br />
città -da Milano, Rimini, Genova<br />
e Firenze- esperienze<br />
ecclesiali, diverse e contraddittorie.<br />
Una curiosità singolare<br />
lo spingeva a confrontarsi<br />
e conoscere, individuare<br />
possibili spunti e legami.<br />
L’autenticità della vita cristiana<br />
e del metodo della fede, lo<br />
appassionerà per tutta la vita.<br />
Tutto questo era motivo di<br />
scambio e di verifica che poneva<br />
i suoi interlocutori, a<br />
Gorizia ed in diocesi, nella occasione<br />
-certamente da altri<br />
punti di vista- di inquadrare<br />
le vicende delle associazioni,<br />
dei gruppi parrocchiali e dei<br />
movimenti, fra i quali Cl.<br />
La scelta pastorale e religiosa<br />
dell’Azione cattolica e della<br />
chiesa in Italia, la riflessione<br />
sulla "presenza" e la "mediazione"<br />
-due parole che sintetizzavano<br />
bene le posizioni<br />
divergenti- e così il rapporto<br />
con le parrocchie e con la società…sono<br />
state le tematiche<br />
di una stagione, intensa e<br />
dibattuta per tutti. Quindici<br />
anni intensissimi con campi<br />
scuola, ritiri, incontri e tentativi.<br />
Dopo la scomparsa dello zio,<br />
nel 1982, don Silvano assume<br />
la responsabilità parrocchiale<br />
a S.Ignazio e inizia una storia<br />
nuova e diversa. La nomina<br />
a vicario generale prima, a<br />
direttore dell’ufficio pastorale<br />
poi, lo impegnarono nel cuore<br />
della vita dell’azione pastorale<br />
diocesana, conservando<br />
per sé un positivo rapporto<br />
con i confratelli e ponendosi a<br />
servizio della chiesa diocesana<br />
anche con altri incarichi.<br />
Fra i quali, ricordiamo il<br />
mandato di parroco ad Aiello<br />
e prima ancora la responsabilità<br />
della visita pastorale a Go-<br />
noscere a coloro che non condividono<br />
la linea culturale e politica che<br />
lo ispira.<br />
1.La crisi nella Chiesa milanese,riferita<br />
agli ultimi 30 anni,non risulta<br />
attribuita ai suoi vescovi in quei<br />
decenni ma ad un complesso di situazioni<br />
religiose ed ecclesiali sulle<br />
quali si può discutere;<br />
2.Circa il giudizio espresso dal cardinal<br />
Scola a proposito dell’intervento<br />
di J.Carron inviato alla Santa<br />
Sede,cioè "È il suo pensiero",cioè<br />
di Carron,il settimanale lo fa diventare<br />
"Non è il mio pensiero",cioè<br />
di Scola:l’equivoco così suggerito è<br />
grave.<br />
3.Se è sincero il desiderio del settimanale,cioè<br />
che a Milano si sviluppi<br />
l’Anno della fede sulla frontiera<br />
dell’approfondimento teologico e<br />
spirituale,va affermato che il movimento<br />
ecclesiale di CL non ha biso-<br />
rizia e nelle diocesi della regione<br />
di papa Giovanni Paolo<br />
II e del Sinodo diocesano.<br />
A conclusione del quale, don<br />
Cocolin lasciò il servizio di vicario,<br />
per assumere la responsabilità<br />
pastorale della<br />
comunità parrocchiale di<br />
Cervignano, dove per dieci<br />
anni ha svolto un intenso<br />
apostolato contraddistinto<br />
proprio dalla passione per<br />
l’uomo e per la causa della fede.<br />
L’impegno educativo, la carità,<br />
la formazione cristiana<br />
sono stati al centro della sua<br />
vita, vivendone insieme le attese<br />
e le speranze ma anche le<br />
delusioni che, qualche volta,<br />
gno di "un nuovo corso di ripresa<br />
spirituale":se il tema deglo Esercizi<br />
spirituali svolti a maggio era "Non<br />
vivo più io ma Cristo vive in me",va<br />
onestamente riconosciuto che i contenuti<br />
ed i ritmi della formazione<br />
personale e della vita comunionale<br />
secondo il carisma di CL,non appaiono<br />
oggi inferiori,per intensità<br />
e qualità,a quanto,ad esempio l’Azione<br />
Cattolica,garantisce ai propri<br />
soci.Il che non toglie quanto afferma<br />
Carron nella lettera inviata il<br />
primo maggio a Repubblica dove si<br />
riconoscono i limiti di una presenza<br />
nella società,con il richiamo "Abbiamo<br />
ancora molta strada da fare".<br />
4.Se si riconosce che la richiesta di<br />
Carron alla Santa Sede si concludeva<br />
con l’indicazione della candidatura<br />
di Scola per la diocesi milanese,e<br />
che questa è stata accettata dal<br />
Don Silvano Cocolin<br />
avevano un peso grande nei<br />
suoi giudizi pessimistici ma<br />
che subito combatteva con<br />
un sorriso largo ed aperto, un<br />
gesto di amicizia e di fraternità.<br />
E tornava a combattere<br />
per la fede con fiducia, magari<br />
aiutandosi con il suono della<br />
fisarmonica.<br />
Così lo ricordano tanti amici<br />
conosciuti in un lungo servizio<br />
alla chiesa: alla vigilia del<br />
cinquantesimo di ordinazione<br />
sacerdotale (29 giugno<br />
1962), si fa grande la gioia di<br />
poter condividere con lui -e<br />
con i suoi familiari- un anniversario<br />
che egli celebra nella<br />
casa del Padre.<br />
R.B.<br />
CERIMONIA A UDINE<br />
Sergio Vittori Donato di Devozione<br />
Sergio Vittori, apprezzato storico della Bisacheria,<br />
cultore delle tradizioni e scrittore fecondo,<br />
sabato scorso, presso la Cattedrale di Udine è<br />
stato accolto all’interno dell’Ordine di San Giovanni<br />
di Gerusalemme - più conosciuto come Ordine<br />
di Malta - nel grado di "Donato di Devozione"<br />
del Terzo Ceto.<br />
Assieme ad altri nuovi membri dell’Ordine ha vestito,<br />
in sagrestia, la "cocolla" nera, più conosciuta<br />
come "abito da chiesa", sulla quale compare<br />
la croce melitense a tre bracci propria dei<br />
Donati e, in chiesa, all’interno della celebrazione<br />
eucaristica, dopo aver formulato le promesse<br />
è stato rivestito della decorazione grande dalle<br />
mani del procuratore del Granpriorato di Lombardia<br />
e Venezia fra’ Silvio Goffredo Martelli.<br />
Sergio Vittori da oltre dieci anni partecipa alle attività<br />
proprie dell’Ordine con una presenza assidua<br />
e costante ai pellegrinaggi a Lourdes, a Loreto<br />
e ad altri santuari. Lo accompagna sempre<br />
la moglie Miranda in qualità di Sorella di Carità.<br />
Un esempio di servizio silenzioso e nascosto agli<br />
occhi dei più che si realizza nel servire e tra-<br />
Sergio Vittori<br />
sportare i Signori Ammalati non solo durante<br />
i pellegrinaggi e gli incontri programmati.<br />
L’ammissione all’Ordine è arrivata da Roma<br />
inattesa, e del tutto non prevista, quale riconoscimento<br />
di una lunga e assidua presenza<br />
fondata sull’imitazione della figura del Cristo<br />
e delle Sue Beatitudini.<br />
Al neo Donato di Devozione le felicitazioni di<br />
<strong>Voce</strong> <strong>Isontina</strong> che lo vede importante collaboratore<br />
unitamente all’augurio di un ancora<br />
lungo impegno a favore dei malati.<br />
Papa,la non velata problematicità<br />
espressa nel settimanale verso Scola,<br />
suona inevitabilmente come dissenso<br />
alla visione della Santa Sede ed<br />
alla lungimirante linea pastorale di<br />
Benedetto XVI.<br />
5.Per quanto riguarda la stima che<br />
Carron gode nella Chiesa,ricordo<br />
che il 12 maggio,all’Università cattolica<br />
d’America di Washington<br />
(unica università cattolica ufficiale<br />
negli Stati Uniti,fondata nel 1889),<br />
Carron ha ricevuto la laurea honoris<br />
causa in teologia,insieme al neocardinale<br />
arcivescovo di New York,<br />
Dolan,con la motivazione:"Per il<br />
suo illustre servizio nell’ambito della<br />
teologia cattolica,in particolare<br />
della Sacra Scrittura,e per la sua<br />
funzione di guida di un movimento<br />
ecclesiale internazionale di diritto<br />
pontificio".<br />
Luigi Tavano
12 30 giugno 2012<br />
CULTURA<br />
POESIA<br />
Il timp da lis moris<br />
Il soreli al brusave<br />
lis pieris<br />
tal timp<br />
che a colavin lis moris<br />
maduris<br />
platadis te jerbe<br />
robadis par prin<br />
ai uciei.<br />
A sgurlavin tal aiar<br />
cisilis,<br />
paveis esaltadis di lûs,<br />
i prâts a profumavin<br />
di fen.<br />
Coronis di gartulis<br />
rossis<br />
intor dai cjavei.<br />
A corevin lontan<br />
i miei siums<br />
peâts a niulis<br />
claris<br />
sul ôr<br />
di un slambri<br />
di cîl.<br />
Egle Taverna<br />
Il tempo delle more. /Il sole spaccava/le pietre/nel tempo/che<br />
cadevano le more/mature/nascoste nell’erba/rubate<br />
per tempo/agli uccelli./Garrivano rondini/nell’aria,/farfalle<br />
esaltate/di luce,i prati odorosi di fieno,/ghirlande di rose<br />
rosse/intorno ai capelli./Correvano lontano/i miei sogni/dietro<br />
candide nuvole/sparse/sull’orlo/di un lembo/di<br />
cielo.<br />
AL KULTURNI DOM<br />
"DiversArte" prosegue<br />
sino al prossimo 30 giugno<br />
Il prefetto di Gorizia<br />
Maria Augusta Marrosu<br />
ha visitato nella galleria<br />
dl Kulturni dom di<br />
Gorizia la mostra collettiva<br />
di carattere sociale<br />
"DiversArte".<br />
La visita è stata un’ccasione<br />
per un vero e<br />
proprio incontro del<br />
prefetto con i disabili<br />
del CISI di Gorizia. La<br />
mostra "DiversArte" rimarrà<br />
aperta fino al 30<br />
giugno.<br />
PRESENTATO L’ARCHIVIO STORICO PARROCCHIALE DI MEDEA<br />
Una lunga storia<br />
di popolo e di presenze<br />
Autorità,<br />
studiosi ed<br />
esperti del settore ma<br />
soprattutto tanti abitanti di<br />
Medea, curiosi di scoprire un<br />
pezzo della storia del<br />
proprio paese restituito alla<br />
collettività per essere, in un<br />
prossimo futuro, usufruibile<br />
da tutti. Si può riassumere<br />
così la serata svoltasi lo<br />
scorso 12 giugno, presso la<br />
Sala civica di Medea,<br />
durante la quale è stato<br />
presentato il riordino<br />
l’archivio storico<br />
parrocchiale, in fase di<br />
riordino da parte degli<br />
archivisti Vanni Feresin e<br />
Giada Piani.<br />
Una sala troppo piccola per<br />
l’entusiasmo dimostrato dai<br />
medeensi per quella che è<br />
stata autentica sorpresa per<br />
molti di essi, specie dopo<br />
esser venuti a conoscenza<br />
per mezzo degli stessi<br />
archivisti che l’archivio<br />
parrocchiale è una vera e<br />
propria miniera di<br />
documenti, utili per<br />
conoscere non solo la storia<br />
della parrocchia in sé ma<br />
anche quella del paese e del<br />
territorio circostante.<br />
Concetti ripresi nel suo<br />
indirizzo di saluto dal<br />
sindaco Alberto Bergamin, la<br />
cui amministrazione<br />
comunale ha voluto<br />
sostenere finanziariamente -<br />
assieme alla Fondazione<br />
CaRiGo - il riordino.<br />
Bergamin ha evidenziato<br />
come sia stato "un miracolo<br />
che tutti questi documenti<br />
siano sopravvissuti nel<br />
tempo all’uomo" ed ha poi<br />
voluto ringraziare il parroco,<br />
mons. Mauro Belletti, per<br />
aver capito l’importanza e la<br />
particolarità di tanti aspetti<br />
tipici del paese, in così breve<br />
tempo, dal suo arrivo a<br />
Medea. Concludendo, il<br />
sindaco si è augurato che in<br />
seguito al riordino l’archivio<br />
possa trovare una sede<br />
adeguata per la sua<br />
conservazione, aggiungendo<br />
che in momenti di crisi di<br />
valori, come l’epoca che<br />
stiamo vivendo, sia<br />
fondamentale un ritorno alle<br />
proprie radici per riscoprire i<br />
valori fondanti di una<br />
comunità.<br />
"La tutela di un archivio<br />
parrocchiale è per un<br />
parroco un dovere di carità",<br />
queste le parole d’esordio di<br />
mons. Belletti, intendendo<br />
che l’opera di conservazione<br />
della documentazione<br />
raccolta nei secoli significa<br />
tutelare la memoria dei<br />
singoli individui che nel<br />
tempo hanno operato e<br />
vissuto a Medea. Di tutti<br />
infatti, rimane almeno un<br />
nome che lo ricordi nei<br />
documenti, perfino dei<br />
bambini non nati, registrati<br />
nel passato sotto la<br />
commovente formula latina<br />
creatura Dei.<br />
Non solo di carità ma di<br />
operazione di alto valore<br />
storico e culturale ha parlato<br />
il Sovrintendente ai Beni<br />
Archivistici del Friuli Venezia<br />
Giulia, Pierpaolo Dorsi, il<br />
quale ha poi aggiunto che un<br />
archivio locale, come quello<br />
di Medea, può all’apparenza<br />
sembrare modesto e<br />
insignificante ma in realtà è<br />
importantissimo perché<br />
porta traccia di mestieri,<br />
demografia, rapporti<br />
quotidiani tra le persone ed<br />
economici: è insomma parte<br />
integrante del patrimonio<br />
locale e nazionale a tutti gli<br />
effetti.<br />
Un plauso all’iniziativa è<br />
giunto anche dalla<br />
presidente dell’Istituto di<br />
Storia Sociale e Religiosa,<br />
prof. Liliana Ferrari, che nel<br />
suo intervento ha illustrato<br />
come nel passato non si<br />
conservassero tutti i<br />
documenti prodotti da un<br />
ente bensì soltanto quelli di<br />
maggiore importanza e<br />
quindi oggi abbiamo una<br />
ricostruzione<br />
necessariamente incompleta<br />
dei fatti del passato.<br />
Protagonista della serata<br />
però è stato l’archivio con i<br />
suoi documenti, molti dei<br />
quali sapientemente<br />
selezionati dagli archivisti<br />
Vanni Feresin e Giada Piani<br />
ed esposti per la curiosità dei<br />
presenti, come il Catapano,<br />
datato 1326, sorta di<br />
calendario perpetuo<br />
riportante annotazioni sulla<br />
vita parrocchiale.<br />
La documentazione, davvero<br />
varia e risalente fino al XIV<br />
secolo, permette di<br />
approfondire aspetti<br />
anagrafici mediante i libri<br />
dei battesimi e dei defunti<br />
come pure gli Status<br />
animarum, elenchi<br />
completi, redatti per via, dei<br />
nuclei famigliari che sono<br />
stati compilati fino a pochi<br />
decenni fa. Di interesse<br />
particolare sono pure i vari<br />
documenti riguardanti la<br />
scuola popolare, attiva dal<br />
XVIII secolo fino alla Prima<br />
guerra mondiale, nonché<br />
carteggi personali<br />
riguardanti il cardinale<br />
Guido Del Mestri, originario<br />
di Medea, ed i parroci che si<br />
sono succeduti alla guida<br />
della parrocchia.<br />
Per sottolineare una volta di<br />
più l’importanza del riordino<br />
basti ricordare che nel corso<br />
del loro lavoro, Feresin e<br />
Piani hanno rintracciato un<br />
libro dei battesimi che si<br />
credeva perduto, risalente al<br />
1579, portando così la<br />
datazione indietro di circa 40<br />
anni e aprendo di fatto la via<br />
a nuovi filoni di studio.<br />
Un’altra piccola scoperta,<br />
senza dubbio importante<br />
per Medea, riguarda la<br />
denominazione popolare<br />
della chiesa dell’Esaltazione<br />
della Croce come “chiesa di<br />
S.Antonio”. Il riordino ha<br />
permesso di stabilire come<br />
nel passato essa fosse sede<br />
di una confraternita<br />
dedicata a S.Antonio abate e<br />
di qui la nascita della<br />
dicitura popolare come<br />
"chiesa di S.Antonio".<br />
Senza dubbio si può<br />
affermare come un altro<br />
pezzo del patrimonio storico<br />
culturale della diocesi sia<br />
stato preservato dall’oblio e<br />
restituito all’intera comunità<br />
diocesana. L’auspicio è che<br />
si possa continuare su<br />
questa strada anche per altri<br />
archivi che attendono di<br />
essere solo "scoperti".<br />
Pierpaolo Silli<br />
L’ARCHIVIO DI GIUSEPPE O. LONGO<br />
Fra scienza e letteratura<br />
La molteplicità e varietà di testi scientifici e<br />
letterari,di epistolari con intellettuali internazionali<br />
e con case editrici dalla caratura<br />
di Mondadori e Treccani.Sono questi solo<br />
alcuni dei documenti contenuti nell’archivio<br />
privato del professore di teoria dell’informazione<br />
e scrittore Giuseppe O.Longo che da oggi arricchisce<br />
l’Archivio di Stato di Gorizia.<br />
“In tempi rapidissimi la mole di lettere,tesi di<br />
laurea,dattiloscritti di romanzi e opere teatrali,<br />
così come recensioni di altri autori e presentazioni<br />
di propri testi è stata catalogata dal personale<br />
dell’Archivio,ha ricordato Grazia Tatò direttrice<br />
dell’istituto,ed è disponibile per la consultazione<br />
nelle sale di via dell’Ospitale 2 a Gorizia”.La<br />
consegna del fondo per il sovrintendente<br />
regionale del settore archivistico Pierpaolo<br />
Dorsi è un atto di lungimiranza a beneficio<br />
del patrimonio culturale della città.L’elenco ordinato<br />
dei documenti,redatto da Antonietta Colombatti<br />
e Eliana Ceschia,è stato consegnato<br />
dalla direttrice Tatò a Marco Menato, responsabile<br />
della Biblioteca statale isontina,alla quale<br />
O.Longo recentemente ha donato 1500 volumi<br />
della sua biblioteca scientifica.<br />
L’eclettismo e le due anime di scienziato e letterato<br />
del professore triestino,recentemente tra-<br />
sferitosi a Gorizia,sono state indagate da Andrea<br />
Sgarro,collega all’ateneo giuliano,dal critico e<br />
poeta Silvio Cumpeta e dal regista teatrale Francesco<br />
Macedonio.Con palese divertimento lo<br />
scienziato-scrittore triestino,recentemente trasferitosi<br />
a Gorizia,si è ascoltato ritratto dai diversi<br />
e qualificati relatori.Imprevedibile,briosa<br />
e divertente la sua chiusa dell’incontro:un colorito<br />
e fantastico elenco dei sogni e simboli di una<br />
vita,materializzati in scrittura in oltre 40 anni<br />
di attività di ricerca e creatività,in un equilibrio<br />
fra scienza e letteratura .<br />
Margherita Reguitti
14<br />
30 giugno 2012<br />
SERATA PROPOSTA DALLA "LIPIZER" IN BORGO CASTELLO<br />
Festa europea della musica da"tutto esaurito"<br />
Anno dopo anno c’è la conferma che la<br />
Festa Europea della Musica è diventata<br />
una piacevole tradizione, proprio<br />
per l’importante affluenza di pubblico.<br />
Così è stato pure per questa settima edizione,<br />
organizzata dall’Associazione "R. Lipizer" in<br />
collaborazione con l’Amministrazione provinciale<br />
di Gorizia e tenutasi lo scorso 21 Giugno<br />
- solstizio d’estate - nella Sala Convegni<br />
dei Musei Provinciali di Borgo Castello a Gorizia,<br />
importante luogo d’arte, come voluto<br />
dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.<br />
Grazie a queste belle e calde serate si è potuto<br />
aprire l’antico portone e concedere, anche<br />
al folto pubblico che non aveva trovato posto<br />
in Sala, di ascoltare le belle performance dei<br />
diversi esecutori.<br />
Ad aprire e concludere il programma il soprano<br />
Arianna Remoli - accompagnata dal<br />
pianista Giulio Pian, precisa "base" - ha coin-<br />
volto con la sua voce ben modulata, capace<br />
di acuti e gorgheggi veramente sicuri sia nelle<br />
romantiche Arie di V. Bellini sia ne’ "La coccinelle"<br />
pagina briosa di G. Bizet.<br />
Ha fatto seguito il Trio: clarinetto-viola-pianoforte<br />
- (rispettivamente Alberto Gravina,<br />
Emma Krizsik e Giulio Pian). che si è fatto apprezzare<br />
per il discorso ben articolato tra i<br />
vari strumenti, mettendo in evidenza la lucentezza<br />
di suono del clarinetto di Gravina, la<br />
corposità della viola della Krizsik<br />
e la brillantezza di tocco di Pian in un vivace<br />
Mozart (KV 498) e anche per l’intensa interpretazione<br />
dei "Due Pezzi IV e VIII" di M.<br />
Bruch.<br />
Graziose e altrettanto brave, la flautista Marta<br />
Lombardi e l’arpista Laura Pandolfo, hanno<br />
proposto, - in formazione di duo - con<br />
espressività e attenzione stilistica "Green<br />
Sleeves di Anonimo, "Valse mélancolique",<br />
autore de Grandval e una pagina di Mozart<br />
(KV 299).<br />
Quindi tre "recital", che hanno impegnato altrettanti<br />
ottimi solisti: il pianista Giulio Pian,<br />
l’arpista Laura Pandolfo e il fisarmonicista Licio<br />
Venizio Bregant.<br />
Pian ha esordito con la famosa "Gondoliera",<br />
tratta dagli "Anni di pellegrinaggio in Italia"<br />
di Liszt, per proseguire con l’autore americano<br />
MacDowell, di cui ha interpretato, con<br />
un’attenta dinamica chiaroscurale "Racconto"<br />
mentre, con trascendentale virtuosismo,<br />
"La danza delle streghe", a riconferma del<br />
suo eccezionale talento.<br />
E’ stata quindi la volta dell’arpista Pandolfo,<br />
intensa interprete della "Fantasia" su un tema<br />
di Eugene Onegin di P.I. Ciaikovski, di<br />
E.W. Kune, "brillando" poi, con la sua purissima<br />
tecnica nelle Variazioni sul tema del<br />
"Carnevale di Venezia" di W. Posse.<br />
E, "dulcis in fundo", il fisarmonicista Bregant<br />
ha entusiasmato il pubblico per la sua per-<br />
(foto Zamolo)<br />
fetta padronanza dello strumento, per la sensibilità<br />
di interprete e di autore, espresso nel<br />
delizioso e originale "Viaggio in treno".<br />
Ai calorosissimi applausi il fisarmonicista ha<br />
concesso, "fuori programma"’ tre belle canzoni,<br />
divenute quasi "dei classici".<br />
Una serata veramente "completa", che ha<br />
soddisfatto gli amanti di tutti i generi musicali:<br />
classico, romantico e moderno.<br />
L Q.<br />
MUSICALMENTE<br />
Musica e voci di solidarietà<br />
Ancora una volta il concerto benefit<br />
"Musicalmente insieme per l’Unicef",<br />
organizzato all’auditorium di<br />
via Roma a Gorizia dalla scuola di musica<br />
Roland diretta dal maestro Giorgio Magnarin<br />
e dal comitato provinciale isontino per<br />
l’Unicef con il patrocinio del comune, ha<br />
ottenuto una grande successo di pubblico<br />
grazie allo scopo benefico e alla qualità delle<br />
proposte musicali offerte dai giovani artisti<br />
goriziani chiamati a dare un contributo:<br />
sala tutta esaurita e pubblico molto partecipe<br />
per tre ore e mezza serrate di canzoni<br />
rock, pop e soul e di brani strumentali<br />
classici e leggeri.<br />
In apertura sono intervenute Silvana Romano,<br />
assessore comunale al welfare di Gorizia,<br />
e Serena Agazzi, presidente provinciale<br />
dell’Unicef isontino da molti anni, per<br />
illustrare gli scopi dell’iniziativa.<br />
Bene tutti i giovani, tantissimi, che hanno<br />
dato il massimo con entusiasmo.<br />
Se dobbiamo proprio citare qualche eccellenza<br />
musicale è giusto menzionare il quasi<br />
18enne Manuel Dominko, ora anche cantautore.<br />
Manuel è, fra l’altro, in finale a luglio<br />
nel concorso "Percoto canta", sempre<br />
più qualificato, nel settore cantanti-autori<br />
con un suo inedito e in giuria troverà Bungaro,<br />
Rossana Casale e altri artisti-didatti<br />
noti; c’è da sotttolineare che nella stessa<br />
manifestazione anche alcune cantanti della<br />
Roland sono in finale con possibilità di<br />
ottimi piazzamenti per Enrica Fajdiga, Giada<br />
Chersovani ed altre scelte dalla giuria.<br />
Sul palco dell’auditoriume hanno tinteggiato<br />
alla grande Aurora Princi, molto bluesy<br />
in "One and only" di Adele, Carmine Barbato,<br />
sempre più convincente, in "Here<br />
without you" dei 3 Doors Down, Viva Gantar<br />
con band in "Whiskey in the jar" dei mitici<br />
Thin Lizzy e i giovanissimi Isabella Trattenero<br />
e Federico Macuzzi, alle prese rispettivamente<br />
con hit di Edith Piaf e Louis<br />
Armstrong: benissimo anche Gaia Visintin<br />
nella sperimentale "Hude and seek" della<br />
cantautrice Imogen Heep, un pezzo per sola<br />
voce modificata al vocoder da Michele<br />
Guaitoli, insegnante di canto alla Roland<br />
con Lisa Salustri.<br />
Una segnalazione anche per Enrica Fajdiga<br />
nell’"Adagio" di Albinoni versione Lara<br />
Fabian, Giada Chersovani in "Sono solo parole"<br />
di Noemi, scritta da Fabrizio Moro e<br />
terza a Sanremo 2012, Martina Germiniche<br />
ha rivissuto con pathos "Una canzone per<br />
te", pezzo di 29 anni or sono co-firmato da<br />
Vasco Rossi e Dodi Battaglia dei Pooh, artefice<br />
anche dell’arrangiamento: assente la<br />
brava Margherita Pettarin, impegnata in<br />
Emilia per un concerto benefit a favore dei<br />
terremotati, bene anche Beatrice Demori<br />
con band in "Califirnication" dei Red Hit<br />
Chili Peppers, Ivana Nanut in "Minuetto"<br />
di Califano per Mimì, Elisa Capotorto nel<br />
divertente "Il ballo del mattone " della Pavone,<br />
Beatrice Burelli in "Cuore" della stessa<br />
riscoperta Rita, Francesca Buonsante in<br />
"Live for the one I love" dal musical Notre-<br />
Dame de Paris di Cocciante, Diana Tutta in<br />
"A chi" di Leali, Martina Averna in "Rock<br />
you like a hurricane" degli Scorpions, Matteo<br />
Konjedic super nell’omaggio "L’anno<br />
che verrà" a Lucio Dalla, Giulia Cargnel in<br />
"L’aquila e il falco" dei Pooh, Alessandra<br />
Doria e Diletta Demarchi in due hit di Lady<br />
Gaga e ancora moltissimi altri che non citiamo<br />
per motivi di spazio, ma tutti bravi,<br />
ad ogni modo, e ad agosto la scuola Roland<br />
tornerà in luoghi verdi di Gorizia per la<br />
quarta edizione di Cantaquartieri, una bella<br />
festa musicale in quattro serate a tema.<br />
I nostri preferiti<br />
1 (1) Rebetiko gymnastas - Vinicio Capossela<br />
2(2) Spirit in the room - Tom Jones<br />
3(3) Tra Terra e Cielo - Nino D’Angelo<br />
4(4) Little Broken hearts - Norah Jones<br />
5(5) Sergio Cammariere - Sergio Cammariere<br />
6(-) Un altro me - Danilo Sacco (già voce<br />
dei Nomadi all’esordio come solista )<br />
7(7) Locked down - Dr.John<br />
8(8) Americana - Neil Young and Crazy<br />
Horse<br />
9 (9) Grande mistero - Irene Fornaciari<br />
10(10) L’ultimo romantico - Mario Venuti.<br />
Giuliano Almerigogna
16 30 giugno 2012<br />
GORIZIA<br />
TRA GORIZIA E MEDEA<br />
Torna il Festival<br />
"Un Film per la Pace"<br />
Due serate per ammirare come è stato trattato il<br />
tema dei diritti umani dagli autori italiani e<br />
stranieri al cinema. Questo è l’obiettivo della VII<br />
edizione del Festival "Un Film per la Pace", che si svolgerà<br />
a Gorizia e Medea il 2 e 3 luglio 2012. La manifestazione è<br />
organizzata dalla Windcloack Film Production, con il<br />
patrocinio della Provincia di Gorizia e del Comune di<br />
Medea, in collaborazione con la Fondazione CariGo e<br />
l’Università di Udine.<br />
Il 2 luglio a partire dalle 21.30 avranno luogo le<br />
proiezioni dei film finalisti nella Sala 3 del Kinemax di<br />
Gorizia e nelle aule del DAMS presso il medesimo Palazzo<br />
del Cinema in Piazza della Vittoria n. 41. A introdurre la<br />
visione delle pellicole, alle 21, ci saranno gli interventi<br />
dell’Assessore provinciale alla Cultura della Pace Federico<br />
Portelli, del sindaco di<br />
Medea Alberto<br />
Bergamin, del<br />
Professor Roy<br />
Menarini e del<br />
direttore artistico del<br />
festival Enrico<br />
Cammarata. Varie<br />
saranno le<br />
declinazioni del tema<br />
principale della<br />
manifestazione.<br />
Infatti, si passerà dagli<br />
orrori della Seconda<br />
Guerra Mondiale de Il<br />
sole tramonta a<br />
mezzanotte<br />
all’emergenza idrica in Kenia, trattata da Carbon for<br />
Water, passando per il rapporto tra Palermo e la cultura<br />
della legalità in Adieu. Al termine delle proiezioni, che<br />
saranno a ingresso gratuito, sarà possibile incontrare i<br />
registi e partecipare a un buffet nel cortile del Palazzo del<br />
Cinema.<br />
Il 3 luglio alle 20.45, invece, si svolgeranno le premiazioni<br />
presso l’Ara Pacis di Medea.<br />
Elisa Battistella<br />
Pomeriggio di fede ed amicizia nel cividalese<br />
Pellegrini a Castelmonte<br />
Da Piedimonte al santuario mariano<br />
Si è svolto domenica scorsa il pellegrinaggio a Castelmonte della parrocchia di Piedimonte. Guidati dal parroco don Josip<br />
Caha, i fedeli (fra cui persone provenienti anche delle parrocchie di San Floriano del Collio e della Madonnina) hanno<br />
assistito alla messa celebrata nel santuario. (foto Sergio Marini)<br />
Al via l’edizione 2012 di "Estate insieme" al San Luigi con oltre trecento iscritti<br />
Per la noia non c’è posto!<br />
Una proposta educativa che durerà cinque settimane<br />
Si rinnova anche quest’anno<br />
la magia di un<br />
atmosfera estiva che vede<br />
i cortili del San Luigi pieni<br />
di ragazzi e ragazze di Gorizia<br />
e dei dintorni.<br />
L’Estate Insieme, nata per<br />
animare le vacanze dei giovani<br />
goriziani, è il centro estivo<br />
più grande della provincia,<br />
con oltre trecento iscritti.<br />
Duecento sono già arrivati<br />
mercoledì 20 giugno, data d’inizio<br />
per una proposta che<br />
durerà cinque settimane.<br />
Questo incantesimo si nutre<br />
del risuonare di canti, grida e<br />
risate che percorrono gli spazi<br />
dell’oratorio grazie a loro:<br />
vanno dalle terza elementare<br />
alla terza media, e saranno i<br />
Nei versi di Egle Taverna una carrellata sulle tradizioni locali<br />
"La valis dai siums"<br />
Presentata a Lucinico la raccolta di poesie<br />
Sono stati un’ottantina i partecipanti<br />
alla presentazione della raccolta<br />
di poesie di Egle Taverna "La valis<br />
dai siums",evento ospitato dalla sala Faidutti<br />
di via Visini a Lucinico.La pubblicazione,realizzata<br />
dall’istituto Achille<br />
Tellini con il contributo della Cassa rurale<br />
ed artigiana di Lucinico Farra e Capriva,offre<br />
una carrellata delle tradizioni locali<br />
attraverso i ricordi di gioventù dell’autrice,una<br />
delle poche voci che si dedica<br />
alla poesia nel Friuli goriziano.<br />
Dopo i saluti di Giorgio Stabon e di Luigi<br />
Geromet,presidenti rispettivamente dell’associazione<br />
Lucinis e dell’istituto Tellini,ha<br />
preso la parola Renzo Medeossi,<br />
presidente della Cassa rurale,che ha sottolineato<br />
l’impegno statutario della banca<br />
per la crescita economica,morale e<br />
culturale del territorio.Un obiettivo che<br />
l’istituto di credito cerca di perseguire con<br />
coerenza,infatti il sostegno alla raccolta<br />
di poesie va in questa direzione.È stata<br />
poi la volta di Odorico Serena,consiglie-<br />
protagonisti delle numerose<br />
iniziative che li vedranno<br />
coinvolti. Ogni giorno, dalle<br />
otto e trenta alle diciassette e<br />
trenta, si alterneranno attività,<br />
giochi in squadra e animazione.<br />
Le attività sono di certo un ingrediente<br />
fondamentale di<br />
questa magia: vogliono proporre<br />
in maniera innovativa<br />
una possibilità per ogni ragazzo<br />
di imparare qualcosa di<br />
nuovo, a seconda delle propensioni<br />
di ciascuno. Gli<br />
sportivi potranno tenersi in<br />
allenamento con il calcio, il<br />
basket e la pallavolo, e chi è<br />
curioso di scoprire sport meno<br />
tradizionali potrà cimentarsi<br />
con rugby, baseball e fri-<br />
re della Filologica friulana che ha collocato<br />
l’opera nel contesto della difesa e del<br />
sostegno delle lingue minoritarie e dalla<br />
difesa attiva da una globalizzazione generalizzata<br />
che rischia di far perdere peculiarità<br />
e ricchezze della comunità.La<br />
stessa Taverna ha recitato in friulano alcune<br />
poesie,seguita in italiano da Mariolina<br />
De Feo.<br />
sbee. Per coloro che invece<br />
desiderano potenziare le proprie<br />
capacità espressive, sono<br />
a disposizione i corsi di canto,<br />
teatro e danza. Infine, per gli<br />
appassionati delle attività<br />
manuali, le occasioni sono<br />
numerosissime. A traforo si<br />
potranno riscoprire abilità artigianali<br />
insospettate per lavoretti<br />
in legno, mentre col<br />
mosaico colori e colla la fanno<br />
da padroni. L’attività di<br />
manga e anime nasce per gli<br />
appassionati di cartoni e fumetti<br />
giapponesi, mentre<br />
scritte pazze formerà le future<br />
generazioni di writers goriziani.<br />
A pirografia sarà possibile<br />
creare disegni dalle infinite<br />
sfumature, mentre filografia<br />
vede all’opera martelli,<br />
chiodi e fili per piccole opere<br />
d’arte tridimensionali. E inoltre<br />
i grandi classici: decoupage,<br />
pittura su gesso e stoffa,<br />
pasta e sale, art fantasy e art<br />
attak sono sempre affollate, e<br />
permettono ai bambini di<br />
realizzare lavoretti che faranno<br />
la gioia di mamme, nonne<br />
e zie affettuose, almeno fono<br />
alle prossime pulizie di primavera.<br />
Ma un po’ di sano spirito agonistico,<br />
naturalmente corredato<br />
di adeguato fair play,<br />
non può mancare tra gli ingredienti<br />
di questo incantesimo<br />
estivo. Le squadre si sfidano<br />
ogni giorno, alternando i<br />
tornei di sempre ai grandi<br />
giochi, come bandierina,uo-<br />
mo nero e palla guerra: gli<br />
stessi divertimenti di quando<br />
erano piccoli mamme e papà<br />
vengono proposti con successo<br />
ai ragazzi di oggi, che li<br />
scoprono con entusiasmo e<br />
travolgente passione.<br />
Per chi desidera pranzare al<br />
San Luigi, inoltre, è attivo un<br />
servizio mensa ed è anche<br />
possibile consumare il pranzo<br />
al sacco.<br />
Ma il vero indispensabile ingrediente<br />
è la cinquantina di<br />
giovani animatori delle superiori<br />
che, dopo essersi formati<br />
nel corso dell’anno e ai corsi<br />
animatori dell’MGS a Udine,<br />
sono pronti a vivere<br />
un’occasione di servizio nello<br />
spirito di don Bosco e nello<br />
stile del carisma salesiano. Il<br />
motto dell’anno, "Io do la mia<br />
vita", sprona i giovani a mettersi<br />
al servizio dei più piccoli,<br />
sapendo che l’animazione<br />
è occasione di crescita e maturazione<br />
in un percorso di<br />
responsabilizzazione.<br />
Ogni anno inoltre è proposto<br />
un diverso tema formativo<br />
per dare nella giornata anche<br />
un’occasione di riflessione.<br />
Questi sono solo alcuni degli<br />
ingredienti dell’Estate Insieme,<br />
un alchimia di allegria e<br />
formazione, gioco e compagnia.<br />
Non mancheranno poi<br />
gite, serate speciali coi genitori<br />
e proposte a sorpresa. Di<br />
certo, all’Estate Insieme del<br />
San Luigi c’è posto per tutto,<br />
tranne che per la noia.<br />
Sottolineati i valori che ne fondano l’attività<br />
L’Anioc presentata al sindaco<br />
I vertici dell’associazione ricevuti in Comune<br />
La Delegazione Comunale A.N.I.O.C. di Gorizia (Associazione Nazionale Insigniti Onorificenze Cavalleresche) è stata<br />
ufficialmente accreditata presso il Comune di Gorizia dal Sindaco Romoli. Il Delegato Bocciero, il Vice Stacul con il Delegato<br />
Provinciale Miccoli hanno illustrato al sindaco le finalità dell’Associazione e l’attuale struttura della Delegazione di Gorizia.
RONCHI DEI LEGIONARI<br />
San Vito ha celebrato<br />
il suo santo patrono<br />
(foto Leban)<br />
Una bellissima serata di giugno ha fatto da contorno<br />
all’annuale appuntamento della comunità<br />
ronchese in occasione della festa liturgica di S.Vito<br />
che la chiesa celebra insieme al fratello Modesto, con la<br />
comunità della gente del’omonimo rione di Ronchi. La<br />
celebrazione del santo patrono ha raccolto oltre un<br />
centinaio di persone che, dall’inizio degli anni settanta per<br />
iniziativa dell’indimenticato parroco mons. Mario<br />
Virgulin, si ritrovano annualmente in occasione della<br />
celebrazione liturgica per un momento di festa e di<br />
memoria ma anche come segno di accoglienza con le<br />
nuove famiglie venute ad abitare nella zona. Nel corso<br />
della celebrazione liturgica -animata dal coro Grion,<br />
diretto dalla maestra - sono state rivolte speciali preghiere<br />
per gli abitanti e per quanti sono legati alla vita di una<br />
comunità particolarmente ricca sul piano dei rapporti<br />
umani, dello’amicizia e della riconoscenza. Il parroco,<br />
presiedendo l’eucarestia, ha colto alcuni pensieri ricorrenti<br />
nella liturgia: la corresponsabilità nella vita sociale che<br />
deve arrivare fino alla correzione fraterna e il servizio agli<br />
altri come indicazione che rende visibile l’appartenenza<br />
cristiana e l’impegno a fare il bene ed evitare il male.<br />
Essere al servizio -seconda caratteristica di una fede<br />
adulta- è un modo per essere se stessi oltre che per<br />
trasformare l’ esistenza quotidiana in una vera<br />
convivialità che aiuta a sostenere i più deboli, a<br />
condividere le necessità e costruire il bene comune.<br />
Particolarmente apprezzato da tutti il ricco programma di<br />
canti che hanno consentito a tutti di gustare sei melodie in<br />
lingua latina della migliore produzione artistica e<br />
liturgica. Dopo i ringraziamenti alla famiglia Bertinazzi,<br />
all’interno della proprietà della quale si svolge l’incontro, i<br />
presenti hanno fraternizzato in amicizia. Alla celebrazione<br />
era presente il consigliere Pella in rappresentanza del<br />
sindaco Fontanot.<br />
MANDAMENTO<br />
Con il "Brandl" dal Circeo alla Norvegia<br />
Rientrati da poco i quasi cinquanta<br />
gitanti dal Circeo,uscita<br />
organizzata dal Circolo culturale<br />
e ricreativo don Eugenio Brandl di<br />
Turriaco.Soddisfazione per il sodalizio<br />
e per il capo gita Flavio Gon che ha<br />
potuto far godere ai partecipanti di<br />
una settimana serena a contatto con<br />
storia e cultura di un’area che concentra<br />
in pochi chilometri una varietà<br />
morfologica incantevole,un luogo dove<br />
l’uomo vive sin dall’età preistorica<br />
e ha saputo mantenere un equilibrio<br />
tra la propria presenza e l’ambiente<br />
circostante.<br />
Il Circolo Brandl ora è pronto per la<br />
prossima uscita,quella in terra norvegese,prevista<br />
per fine agosto.Ci sono<br />
ancora alcuni posti liberi per visitare i<br />
RINNOVATA TRADIZIONE IN BORGO SAN MAURO DI SISTIANA<br />
La benedizione dellalavanda<br />
La chiesa di Borgo San Mauro<br />
a Sistiana, pervasa<br />
dall’intenso profumo della<br />
lavanda, ha rinnovato la<br />
tradizione della festa di San<br />
Nazario con la celebrazione di<br />
una Santa Messa officiata da don<br />
Mirko.<br />
La solennità della messa è stata<br />
sottolineata dai canti eseguiti dal<br />
coro parrocchiale diretto dalla<br />
maestra Cristina Raseni. "Noi<br />
cantiamo la gloria di Dio, perché<br />
siamo popolo di Cristo, fedeli<br />
come i Santi, pensiamo a San<br />
Nazario primo vescovo di<br />
Capodistria, chiamato a guidare la<br />
chiesa con attenzione alle<br />
povertà". "Sia stimolo per noi - ha<br />
esortato don Mirko - per vivere il<br />
Vangelo di Gesù quale Libro della<br />
vita, collaborando con i fratelli<br />
come testimoni di misericordia".<br />
Dopo la benedizione, i profumati<br />
sacchetti di lavanda, preparati<br />
dalle pazienti mani delle signore<br />
più famosi fiordi del Nord Europa,la<br />
capitale di questo Paese così affascinante,Oslo,e<br />
tante altre curiosità di<br />
Maria, Alida, Marisetta e Laura,<br />
sono stati distribuiti agli<br />
intervenuti, mentre la festa<br />
proseguiva nel giardino della<br />
chiesa dove gli operosi volontari<br />
della parrocchia, avevano<br />
preparato tante golosità.<br />
Don Mirko, ha invocato San<br />
Nazario per farci essere profumo<br />
di Cristo che rinnovi la fede di<br />
Sistiana e di tutte le chiese del<br />
mondo.<br />
Lucia Lalovich Toscano<br />
30 giugno 2012 17<br />
Attività e gite per imparare a "stare insieme" e rispettarsi l’un l’altro<br />
"Estate insieme": appuntamento<br />
per sessanta bambini e ragazzi<br />
Come educarsi alla scoperta<br />
della verità e dell’impegno<br />
quando gli<br />
anni sono sotto il numero<br />
dieci? Sicuramente attraverso<br />
l’esperienza e, fra queste,<br />
quella del racconto e della favola.<br />
Tra tutte una diventa facilmente<br />
praticabile: la storia<br />
di Pinocchio curata da Collodi<br />
che ha educato generazioni<br />
di figli e figlie, oltre che di<br />
genitori ed educatori.<br />
È quanto si sta facendo al<br />
centro estivo "Estate insieme"<br />
di Ronchi allestito a cura<br />
delle parrocchie di S.Lorenzo<br />
e S.Stefano nella zona<br />
ricreativa dell’oratorio S.Stefano<br />
a Vermegliano in collaborazione<br />
con la cooperativa.<br />
Una sessantina gli iscritti che<br />
per quindici giorni daranno<br />
vita a questa ricerca ed esperienza.<br />
Lunedì 18 giugno, è<br />
iniziata la seconda settimana<br />
che porterà il gruppo -orario<br />
ore 8.30-12.30- alla scoperta<br />
di quelle che sono appunto le<br />
esperienze formative più decisive:<br />
l’impegno e la gioia di<br />
una terra ricca di offerte.per ifnromazioni<br />
contattare il Circolo Brandl allo<br />
0481460549 o al 3388296122.<br />
scoprire il mondo attorno a<br />
sé.<br />
L’attività promossa dagli educatori<br />
(Marco, Marcella, Judith<br />
e Laura, insieme a don<br />
L’invito alla solidarietà alle popolazioni dell’Emilia<br />
S. Ambrogio: il circolo Acli<br />
fa memoria del 65° di fondazione<br />
Sotto la Direzione del presidente Biagio<br />
Martorano,si è riunito il Direttivo del circolo<br />
ACLI S.Ambrogio di Monfalcone.<br />
È stato stabilito di imperniare l’attività associativa<br />
per i prossimi mesi sulla ricorrenza del<br />
65° anniversario della fondazione del circolo<br />
avvenuta nel 1947.Silvio Razza e Nino Fragiacomo<br />
sono stati incaricati di reperire il materiale<br />
per poter procedere alla edizione di una<br />
pubblicazione celebrativa.Si pensa di organizzare<br />
un appuntamento con la presenza di<br />
un dirigente nazionale del Movimento.Verranno<br />
programmati alcuni appuntamenti per<br />
ribadire i valor fondanti delle ACLI.<br />
Andando oltre i momenti celebrativi,è stata<br />
prospettata la valorizzazione di un gruppo di<br />
giovani avvicinatisi alle ACLI con delle proposte<br />
innovative.Nel corso dell’incontro,è stato<br />
evidenziato il buon andamento del tesseramento<br />
che a metà giugno ha gia raggiunto il livello<br />
dello scorso anno.<br />
Ricordando che il recente evento sismico in<br />
Emilia,ha reso inagibili molte strutture delle<br />
ACLI,del Patronato e del CAF tanto da renderne<br />
inagibili diverse,i soci e gli utilizzatori dei<br />
servizi sono stati invitati a fare un versamento<br />
sul conto IBAN<br />
IT36N0200802413000002574372 usando la<br />
causale "emergenza terremoto Emilia Romagna".<br />
(foto Leban)<br />
Mirko) si interseca con altre<br />
iniziative: la visita a Gemona<br />
con la sua storia e le sue referenze;<br />
l’incontro, nella sala<br />
del Consiglio comunale con<br />
il sindaco dott. Fontanot, che<br />
ha intrattenuto i piccoli aiutandoli<br />
a scoprire cosa significhi<br />
essere buoni cittadini.<br />
Ci sono stati anche incontri<br />
con alcune specialità sportive<br />
grazie alla collaborazioni<br />
ed allenatori del calcio e dello<br />
sci: un modo per accostare<br />
lo sport dove i valori educativi<br />
sono presenti e significativi.<br />
Una proposta ricca che ha<br />
un obiettivo quello di rispondere<br />
certamente alle richieste<br />
delle famiglie, ma anche un<br />
luogo dove imparare a stare<br />
insieme a condizioni serie.<br />
La comunità cristiana accompagna<br />
tutti questi gesti<br />
con un momento esplicito di<br />
formazione e di preghiera,<br />
dimensioni che sono costitutive<br />
di coloro che sono all’inizio<br />
del cammino di crescita<br />
e non vogliono perdersi.<br />
Sposi, da 77 anni<br />
La comunità cristiana di<br />
Ronchi ha partecipato<br />
la alla festa dei coniugi<br />
e delle loro famiglie per il 77°<br />
anniversario di vita matrimoniale<br />
di Eugenio e Alice<br />
Donvito.I coniugi hanno accolto<br />
ospiti e familiare ed insieme<br />
al parroco ed al cooperatore<br />
hanno celebrato in casa<br />
la loro messa di ringraziamento<br />
per il dono di una così singolare vita matrimoniale.<br />
È stato recitato insieme la benedizione che la liturgia<br />
propone sulla vita dei coniugi proprio per sottolineare<br />
come la fedeltà e il futuro sono legati appunto all’impegno<br />
di accogliere la vita come un dono da celebrare in<br />
ogni momento con riconoscenza.
18 30 giugno 2012 CORMONESE - GRADISCANO<br />
Il "grazie" della comunità al sacerdote impegnato oggi in missione<br />
Gradisca festeggia don Zuttion<br />
Nel giorno in cui si fa memoria dei Santi Pietro e Paolo<br />
Chi più dei bambini sa riconoscere<br />
un cuore puro e generoso<br />
e chi più dei bambini è in<br />
grado di riconoscere in un cuore di<br />
uomo quello di Gesù? Così Patrizia<br />
nel Giugno del 1988,pochi giorni<br />
prima di abbracciare Dio Padre,descriveva<br />
in un tema in classe il suo<br />
miglior amico:<br />
" Sul mio cammino ho incontrato<br />
don Paolo;ho trascorso con lui dei<br />
momenti indimenticabili.A scuola,<br />
per strada è stato per me un amico,<br />
anzi più di un amico.........Vorrei<br />
tanto che rimanesse ancora un po<br />
di tempo con noi,però io lo so che<br />
va in missione per fare del bene al<br />
prossimo......<br />
Io non mi dimenticherò del più<br />
grande amico che ho avuto e che mi<br />
ha aiutato a risolvere i problemi che<br />
mi assillavano.Vorrei dire a don<br />
Paolo che gli voglio tanto bene ,ma<br />
non ne ho il coraggio,perché scop-<br />
L’<br />
Azione Cattolica di<br />
Gradisca d’Isonzo<br />
per il secondo anno<br />
consecutivo ha voluto concludere<br />
le attività dell’anno<br />
con una festa per tutti gli aderenti<br />
e simpatizzanti. La giornata<br />
è iniziata con la Santa<br />
Messa a San Valeriano ed è<br />
poi continuata a Boscat di<br />
Grado, dove, oltre al pranzo<br />
pierei a piangere,non di dolore ma<br />
per la grande gioia che è riuscito a<br />
donare a me."<br />
A Gradisca Paolo Zuttion è arrivato<br />
nell’autunno del 1986 come diacono<br />
in aiuto al parroco don Igino Pasquali,succedendo<br />
a don Fulvio<br />
Ostroman al quale era stato assegnato<br />
il compito di guidare la comunità<br />
di Staranzano.Fin dal primo<br />
incontro la comunità cristiana<br />
di Gradisca ha percepito la sensibilità,la<br />
serenità,l’onestà di quello<br />
sguardo e quando più tardi dopo la<br />
sua partenza per l’Africa aveva sentito<br />
che i fratelli della Costa d’Avorio<br />
lo chiamavano "il gigante buono",si<br />
è detta:"Non è cambiato,è<br />
proprio lui".Paolo fu ordinato sacerdote<br />
25 anni fa,sabato 25 aprile<br />
del 1987 nella Basilica di Aquileia<br />
assieme all’amico-fratello Flavio<br />
Zanetti;a distanza di tempo ci sembra<br />
di poter affermare che le loro vi-<br />
Con una bella festa per i tanti aderenti ed i simpatizzanti<br />
Ac: concluso l’anno associativo<br />
Ed ora si pensa ai campi estivi ed alle iniziative future<br />
tutti assieme ed ai giochi, c’è<br />
stata la possibilità per gli<br />
adulti di ripensare all’anno di<br />
attività appena trascorso, di<br />
valutarne i punti di forza e<br />
quelli di debolezza.<br />
Questo è il secondo anno che<br />
gli adulti di AC seguono un<br />
percorso di formazione e crescita<br />
guidati da Paolo Lorenzon<br />
(Pinco). L’esperienza è<br />
nata da una richiesta e da una<br />
necessità espressa direttamente<br />
dagli interessati che<br />
desideravano trovare in AC<br />
l’occasione di incontrasi. Pinco<br />
ha guidato il gruppo seguendo<br />
le strade dell’Esodo,<br />
e durante il percorso ha stimolato<br />
la riflessione sull’importanza<br />
dell’ attenzione verso<br />
gli altri, verso la propria in-<br />
Al termine dell’anno di catechesi a Mariano del Friuli<br />
Pellegrini alla Madonna di Barbana<br />
te si sono intrecciate avendo gli stessi<br />
sentimenti,gli stessi sogni,lo stesso<br />
orizzonte.Così don Paolo Zuttion<br />
( Zutti per molti) collaborò con don<br />
Igino nel guidare e far crescere la<br />
nostra comunità.Chi lo ha incontrato<br />
e conosciuto non può non dire<br />
di essere stato toccato profondamente<br />
dal suo stile di servizio verso<br />
tutti,soprattutto verso i bambini e i<br />
più poveri senza paura di compromettersi.Don<br />
Paolo non guardava<br />
mai l’orologio,al primo posto era<br />
sempre l’uomo a cui rivolgere una<br />
parola di speranza,di conforto,di<br />
amore;Paolo era capace di dare tutto<br />
anche le sue ore di sonno.Questo<br />
stile già tracciato da don Fulvio e da<br />
lui potenziato,ci ha permesso di<br />
capire concretamente qual è lo stile<br />
del cristiano:amore incondizionato<br />
verso tutti soprattutto verso i più<br />
deboli e amore-relazione profonda<br />
con Dio.Quando nel dicembre 1988<br />
Il 2 giugno, assieme a Don<br />
Michele, alle catechiste ed<br />
ai genitori tutti i bambini<br />
della catechesi della<br />
Parrocchia si sono recati al<br />
Santuario della Madonna<br />
di Barbana come atto di<br />
ringraziamento dell’anno<br />
catechistico appena<br />
trascorso.<br />
ROMANS<br />
teriorità e sulla necessità di<br />
imparare ad ascoltare ed<br />
ascoltarsi nel profondo. Domenica<br />
è emersa la volontà di<br />
tutti di continuare, è piaciuta<br />
l’impostazione non elitaria<br />
degli incontri, la possibilità di<br />
esprimersi in libertà, anche<br />
delle proprie difficoltà, di<br />
sentirsi privi di etichette, è<br />
piaciuta inoltre la possibilità<br />
di aggregarsi al cammino in<br />
qualunque momento, trovando<br />
sempre compagni di viaggio<br />
disponibili. L’approccio di<br />
Pinco, sempre nuovo, dinamico<br />
e aperto agli interventi<br />
di tutti, offre la possibilità di<br />
essere protagonista non semplice<br />
fruitore passivo.<br />
Durante gli ultimi incontri è<br />
stata sviscerata la capacità di<br />
accogliere l’altro senza condizioni,<br />
sono state approfondite<br />
ed analizzate, anche attraverso<br />
la messa in scena di<br />
esercitazioni dei presenti, le<br />
diverse modalità che ciascuno<br />
adotta per comunicare, è<br />
stata sottolineata l’importanza<br />
del silenzio per poter<br />
ascoltare con il cuore, la necessità<br />
di mettersi sulla lunghezza<br />
d’onda dell’altro per<br />
poter costruire una relazione<br />
autentica, per far crescere<br />
amicizie vere ed è stato infine<br />
affrontato il tema del discernimento.<br />
I presenti, una<br />
gli fu chiesta la disponibilità per<br />
andare in Costa d’Avorio non esitò a<br />
dire il suo "si" a quel progetto che<br />
forse non era nel suo pensiero.Ci<br />
sembra di capire che grazie all’accoglienza<br />
della Parola quel proget-<br />
trentina, hanno chiesto che,<br />
alla ripresa del cammino prevista<br />
per il 23 settembre, questi<br />
concetti vengano ripresi<br />
ed approfonditi, che si continui<br />
a lavorare sulla capacità<br />
di accogliere ed ascoltare e<br />
soprattutto che venga approfondita<br />
l’importanza della<br />
capacità di discernere per poter<br />
distinguere in se stessi la<br />
voce di Dio e non lasciarsi ingannare<br />
dalle altre voci che<br />
portano altrove e non verso il<br />
bene di tutti. Inoltre è stata<br />
espressa la convinzione che<br />
per curare la propria formazione<br />
si debba essere più attivi<br />
e meno dipendenti dal re-<br />
Mietitura d’epoca,fra curiosità e nostalgia<br />
Tanti bambini e tanti adulti,giunti pure<br />
dai paesi limitrofi,hanno ammirato<br />
con stupore e curiosità nel primo caso,<br />
con nostalgia ed emozione per i secondi,la<br />
suggestiva dimostrazione di mietitura con tecniche<br />
e mezzi d’epoca,riproposta in un campo<br />
di grano in via Pradigoi a Romans.Il tutto<br />
è stato organizzato dalla sezione Auser di Romans,in<br />
collaborazione con gli agricoltori locali<br />
ed il contributo della Bcc di Staranzano e<br />
Villesse.<br />
E’stato un viaggio a ritroso nel tempo,di quasi<br />
un secolo,riassaporando quelle operazioni<br />
manuali prima,meccanizzate poi,con cui un<br />
tempo veniva tagliato il frumento,legato in<br />
fasci e sistemato in covoni,che a sua volta finivano<br />
su un carro e trasportati nei fienili di<br />
casa in attesa della chiamata per la trebbiatura.Si<br />
è partiti con il taglio del frumento col<br />
falcetto,mosso per l’occasione da una mezza<br />
dozzina di instancabili mietitrici rigorosamente<br />
in costume d’epoca,passando poi passati<br />
al taglio con la falce,usata da un provetto<br />
agricoltore dopo averla battuta a terra e affilata<br />
per bene,mentre le donne al seguito erano<br />
impegnate nel raccogliere il frumento per<br />
poi legarlo in fasci usando un pugno di steli<br />
annodati a mo’ di corda.<br />
Il tutto descritto ai presenti dall’agricoltore locale<br />
Tullio Cabas,intervallato dalle soste che<br />
mietitori e mietitrici si concedevano per riprendere<br />
fiato all’ombra del gelso.<br />
E’stata quindi la volta della falciatrice,la prima<br />
macchina operatrice per la mietitura,trai-<br />
nata da due cavalli e capace di tagliare delle<br />
larghe fasce di frumento che sempre loro,le<br />
donne,raccoglievano per comporre fasci e covoni.Si<br />
è poi giunti all’uso della "mietilega",<br />
una falciatrice "intelligente" capace di legare<br />
in fasci il frumento appena tagliato.<br />
Alla fine della mietitura,mentre le donne si<br />
attardavano a spiegare ai bambini come annodare<br />
gli steli,ai presenti sono stati offerti<br />
pane,salame e vino,come si usava un tempo.<br />
Il frumento raccolto ieri è stato intanto posto<br />
al sicuro fino al mese di novembre,quando<br />
l’Auser stessa proporrà la trebbiatura pubblica<br />
con una macchina dell’epoca.Il tutto si<br />
terrà in occasione della Fiera di Santa Elisabetta,<br />
con il coinvolgimento delle scuole .<br />
Edo Calligaris<br />
to è divenuto il principale obiettivo<br />
della sua vita e che a distanza di<br />
anni continua ancora a dare dignità<br />
di vita,giustizia,solidarietà a<br />
molti fratelli.<br />
Grazia e Chiara<br />
latore, alla ripresa quindi ci<br />
sarà una conduzione più diffusa<br />
del gruppo, spingerà a<br />
mettersi in gioco.<br />
Anche il parroco don Maurizio,<br />
ha voluto partecipare al<br />
momento di riflessione ed ha<br />
espresso il suo compiacimento<br />
perché la formazione dei<br />
giovani-adulti è uno degli<br />
aspetti salienti dell’Associazione<br />
che poi si esprime anche<br />
nel servizio ai più piccoli.<br />
Questa volontà di mettersi in<br />
gioco, ha ribadito, apre la<br />
porta alla speranza che le<br />
persone coinvolte crescano<br />
nella fede.<br />
M.C.
CORMONESE - GRADISCANO<br />
Concluso il pellegrinaggio dell’Unità pastorale di Cormons<br />
Terrasanta: raccontare agli altri<br />
"le meraviglie che abbiamo vissuto"<br />
Il deserto di Giuda<br />
È arrivato il lunedì del deserto di<br />
Giuda. La sveglia suona alle alle 6.00.<br />
Dopo la colazione la partenza da Gerusalemme<br />
verso il Mar Morto. Sarà<br />
una giornata calda in quanto passeremo<br />
da un altitudine di circa 800 m<br />
sul livello del mare a circa meno 400<br />
m slm.<br />
La prima tappa di questo nostro<br />
viaggio nel deserto di Giuda è Masada.<br />
Arroccata su uno<br />
sperone roccioso, in<br />
una zona desertica e<br />
assolata, la poderosa<br />
fortezza voluta da<br />
Erode sorge in posizione<br />
imprendibile a<br />
400 metri sul livello<br />
del mar Morto.<br />
Da Masada con il<br />
pullman ci spostiamo<br />
a Qumran. Nel<br />
1947 un giovane pastore<br />
che si trovava in<br />
quei luoghi, Muhammad<br />
ed Di’ib (= il Lupo), gettò per<br />
caso un sasso nell’apertura di una<br />
roccia, e ne udì risuonare il rumore<br />
di cocci infranti; ritornato sul posto il<br />
giorno dopo, spinto dalla curiosità,<br />
si introdusse assieme ad un cugino<br />
nell’anfratto e trovò all’interno della<br />
caverna diverse giare, una delle quali<br />
conteneva dei rotoli di cuoio manoscritto.<br />
Ci dirigiamo a Gerico ci piace fermarci<br />
sotto un sicomoro e in religioso<br />
silenzio immaginiamo la scena di<br />
Zaccheo che vuole vedere Gesù... La<br />
giornata si conclude nella Chiesa del<br />
Buon Pastore. Qui don Paolo celebra<br />
l’Eucarestia. La Liturgia è centrata<br />
sulla Commemorazione dell’incontro<br />
tra Zaccheo e Gesù.<br />
Gerusalemme<br />
Sesto giorno: oggi ci emergeremo<br />
nella Città Santa. Dopo aver costeggiato<br />
le sue mura in questa mattina<br />
faremo il nostro ingresso. È un entrare<br />
sia fisico, con il nostro corpo<br />
ma soprattutto con il nostro cuore.<br />
Entriamo in una città unica al mondo.<br />
Entriamo nella sua storia così<br />
"Ci emergeremo<br />
nella Città Santa...<br />
È un entrare sia<br />
fisico,con il nostro<br />
corpo ma<br />
soprattutto con il<br />
nostro cuore"<br />
grande ma anche così misera. Una<br />
storia che coinvolge le grandi religioni<br />
monoteiste... Gerusalemme<br />
città della pace... Ma così non è! Subito<br />
il primo controllo per accedere<br />
al Muro del pianto o meglio Muro<br />
Occidentale. Siamo nel cuore della<br />
Gerusalemme religiosa, l’antico<br />
monte SION su cui sorgeva il Tempio<br />
della "presenza" di Jahvè in mezzo<br />
al suo popolo. Ognuno di noi riesce<br />
ad avvicinarsi al Muro... , qualcuno<br />
scrive i biglietti e, affiancandosi,<br />
alle persone ebree<br />
che pregano, in si-<br />
lenzio si rivolgono<br />
al Signore.<br />
Dal Muro del Pianto<br />
saliamo sulla<br />
spianata. Qui i controlli<br />
sono più lenti:<br />
via i crocifissi, è vietato<br />
portare la Bibbia...<br />
Vicino il controllo,<br />
si vedono rosari<br />
fatti lasciare...<br />
La spianata è piena<br />
di gente... Qui però<br />
possono pregare solo i musulmani.<br />
Gli altro possono correre, fotografare...<br />
ma non pregare. Dopo la visita<br />
esterna delle moschee, usciamo dalla<br />
spianata per continuare la nostra<br />
visita.<br />
Tappa del nostro cammino è la Basilica<br />
di Sant’Anna e la piscina probatica.<br />
Il Vangelo di Giovanni ricorda la guarigione<br />
di un uomo malato da 38 anni.<br />
I Bizantini a ricordo dell’episodio<br />
evangelico vi fecero sopra una chiesa<br />
di tre navate. Successivamente visitiamo<br />
la Basilica della Dormitio<br />
Mariae, il Cenacolo e il monumento<br />
alla Tomba di Davide.<br />
Il Cenacolo è il cuore della religione<br />
cristiana: qui avvennero le cose più<br />
grandi: l’istituzione dell’EUCARI-<br />
STIA, del Sacerdozio e il comando<br />
della carità con la lavanda dei piedi;<br />
Giovanni ambientò qui le parole più<br />
care e profonde di Gesù come suo<br />
testamento e la preghiera sacerdotale<br />
(capp. 15-17); qui apparve per la<br />
prima volta Gesù RISORTO la sera di<br />
Pasqua; qui avvenne l’effusione dello<br />
SPIRITO SANTO a Pentecoste, inizio<br />
della Chiesa. Ebbene, questo luo-<br />
Catechisti, costruttori di Comunità<br />
Sabato 9 giugno si è svolto a Padova il<br />
convegno catechistico regionale,<br />
aperto a tutte le diocesi che compongono<br />
le chiese del nordest, quasi un prolungamento<br />
di Aquileia 2. Già il titolo è<br />
esplicativo di ciò che si è discusso: "Come<br />
pietre vive" (1Pt 2,5) Rinnovare l’iniziazione<br />
cristiana nelle chiese del Nord-Est. Passi<br />
compiuti, prospettive intuite.<br />
E’ stato interessante e stimolante e ha<br />
rafforzato la necessità del cambiamento<br />
condiviso con tutti i soggetti chiesa ma anche<br />
con tutti i soggetti della parrocchia.<br />
Massima condivisione senza porsi un limite<br />
tempo, ma valutando e rispettando l’esistente<br />
e via via condividendo percorsi,<br />
quando tutti sono pronti per farlo. Lo slogan<br />
"Condividere pur nella diversità" è stato<br />
sottolineato in tutte le relazioni e i lavori<br />
di gruppo.<br />
Personalmente sono stata colpita da alcune<br />
espressioni che sono state usate per descrivere<br />
il catechista. Esso è visto come il<br />
testimone che si mette in viaggio assieme<br />
alle persone come Gesù quando affianca i<br />
discepoli di Emmaus, diventa mediatore<br />
della Parola. Il racconto biblico acquista<br />
valore soprattutto se visto alla luce delle<br />
storie che il quotidiano ci presenta. Essere<br />
capaci di narrare la quotidianità consapevoli<br />
che in essa troviamo la presenza di Dio<br />
è una abilità che tutti i cristiani sono, oggi<br />
più che mai, chiamati a fare, e il catechista<br />
in primis.<br />
Mi ha fatto molto riflettere l’espressione: i<br />
catechisti sono costruttori di Comunità.<br />
Non ci avevo mai pensato, però effettivamente<br />
dietro i nostri ragazzi ci sono famiglie,<br />
ci sono vissuti che la catechesi interroga,<br />
e quindi, dovrebbe, capire e accogliere,<br />
e poi rendere attivi e partecipi. In<br />
questa condivisione si possono porre allora<br />
le basi per una comunità cristiana viva<br />
solidale fedele.<br />
Tutto ciò è possibile solo se si tiene lo<br />
sguardo fisso su Gesù e solo se, innamorati<br />
di Lui, lo raccontiamo con fede.<br />
Il convegno è stata una bella esperienza<br />
perché ho potuto confrontarmi con gli altri<br />
catechisti.<br />
Ringrazio chi ha organizzato il convegno e<br />
il Signore che anche quest’anno mi ha concesso<br />
di poter fare questo servizio dove è<br />
più quello che si riceve che quello che si<br />
dona.<br />
Barbara Bertin<br />
catechista del gruppo della "Riconciliazione"<br />
go così caro e santo, non è luogo di<br />
culto cristiano. Sorge sopra un luogo<br />
di venerazione ebraico, e quindi è<br />
proibita ogni celebrazione. L’unico<br />
segno cristiano rimasto è un CAPI-<br />
TELLO crociato nell’angolo nordovest:<br />
rappresenta un PELLICANO,<br />
simbolo cristiano per indicare il sacrificio<br />
di Cristo.<br />
Dopo il pranzo, iniziamo la discesa<br />
del Monte degli Ulivi. In cima al<br />
monte degli Ulivi, in una proprietà<br />
oggi musulmana vi è il ricordo dell’ASCENSIONE.<br />
Scendiamo ancora. Ad una trentina<br />
di metri vi è "il giardino degli ulivi":<br />
vi sono conservati otto vecchissimi<br />
ulivi millenari, che ricordano quelli<br />
dell’agonia di Gesù. A fianco, dal<br />
1920 vi è costruita una grande Basilica<br />
che conserva davanti l’altare una<br />
pietra già venerata dal III secolo come<br />
luogo della prostrazione di Gesù<br />
in agonia. Dentro la basilica, con pochissima<br />
luce filtrata da alabastro<br />
color violetto, è luogo di sosta per rivivere<br />
momenti drammatici: l’agonia<br />
di Gesù, il sonno indifferente degli<br />
apostoli, il bacio di Giuda, l’arresto,<br />
la fuga dei discepoli. Qui celebriamo<br />
la nostra<br />
Eucarestia: un<br />
emozionato don<br />
Paolo riprende il<br />
Triduo Pasquale.<br />
Il pellegrinaggio<br />
ha un’ultima sosta<br />
oggi. La Tomba<br />
di Maria. Si<br />
trova in fondo alla<br />
valle del Cedron.<br />
Chiesa crociata,<br />
ora ortodossa<br />
e armena,<br />
ha una caratteristica:<br />
si scende per una scalinata fino<br />
ad una antica zona cimiteriale che<br />
risale proprio al primo secolo.<br />
I luoghi della Passione<br />
"La via Dolorosa si<br />
snoda infatti entro<br />
il suk,il colorito e<br />
chiassoso mercato<br />
arabo.È una<br />
esperienza molto<br />
scioccante"<br />
Settimo giorno: vivremo la Via Crucis.<br />
Grazie alle radioline questa preghiera<br />
oggi è stata fantastica... E sapete<br />
perché? Venire a Gerusalemme<br />
e fare la VIA CRUCIS sembra la cosa<br />
più ovvia! Non lo è affatto, e nel riuscire<br />
a farla, richiede un grande sfor-<br />
zo, e culturale e di fede. Culturale<br />
perché è necessario ritrovare le tracce<br />
autentiche e così commoventi di<br />
quell’itinerario doloroso; di fede perché<br />
oggi stesso, come allora, il cammino<br />
dell’Uomo che va alla morte<br />
per la salvezza del mondo, passa tra<br />
l’indifferenza e l’ostilità più amara e<br />
tragica: la via Dolorosa si snoda infatti<br />
entro il suk, il colorito<br />
e chiassoso merca-<br />
to arabo.<br />
È una esperienza molto<br />
scioccante: ti vien quasi<br />
rabbia vedere tutta<br />
questa gente che mercanteggia,<br />
ignara che tu<br />
sei venuto da lontano<br />
per qualcosa che per te<br />
rappresenta il vertice<br />
della tua stima, e ... per<br />
loro non dice niente,<br />
anzi non ne sanno neppure<br />
niente. Gesù è<br />
passato allora nella stessa indifferenza,<br />
incoscienza e ostilità: in questo<br />
senso drammatico e di fede questa<br />
è stata una autentica Via Crucis.<br />
Usciti ci troviamo sul piazzale d’ingresso<br />
alla basilica del Santo Sepolcro.<br />
Siamo fortunati: non c’è tantissima<br />
gente per cui riusciamo velocemente<br />
a fare le due file... Quella per<br />
il sepolcro, quella per "salire" al calvario.<br />
Qui è necessario andare oltre a<br />
quello che vedi...<br />
Il sepolcro è diviso in due camere:<br />
Venerdì 22 giugno,si conclude anche quest’anno<br />
l’esperienza dei ragazzi di Mernico,e<br />
non solo,vissuta "sul campo" di Oratoriamo.<br />
Quest’anno Oratoriamo ha attirato anche ragazzi<br />
da Cormòns con la voglia di fare nuove esperienze,di<br />
aprirsi a nuove amicizie,di guardare<br />
lontano.<br />
Venerdì sera i ragazzi hanno condiviso con i genitori<br />
ciò che hanno imparato in questi 10 giorni di<br />
esperienza..Noi li chiamiamo "i nostri bambini",<br />
ma dentro forse sono più adulti e maturi di noi.<br />
Sono consapevoli di quello che è il giusto e quello<br />
30 giugno 2012 19<br />
nella prima un sasso vuol ricordare<br />
la pietra rotolata dall’angelo; all’interno<br />
vi è una lastra di marmo in forma<br />
d’altare. In pratica è rimasto solo<br />
il perimetro; ma è luogo sicuro.<br />
Ognuno di noi qui ha rinnovato la fede<br />
nella risurrezione di Cristo.<br />
La visita al Calvario è suggestiva. Saliti<br />
da una scala ripida, abbiamo la<br />
possibilità di inginocchiarci e toccare<br />
con mano la roccia dove è stato<br />
crocifisso il Signore. Nella cappella<br />
dei Padri Francescani celebriamo<br />
l’Eucarestia...è la Messa di Pasqua...<br />
Nel pomeriggio, dopo il pranzo, due<br />
visite particolari. La prima con la storia<br />
contemporanea. Entrare nello<br />
Yad Vascem... Significa fare memoria<br />
della nostra storia recente... Dei sei<br />
milioni di ebrei eliminati perché<br />
ebrei... Ciò ti fa rabbrividire. La nostra<br />
visita è stata commovente e<br />
struggente.<br />
Verso casa<br />
Conclusa a Mernico "Oratoriamo d’estate"<br />
La gioia dello stare insieme<br />
È arrivato l’ultimo giorno. Ma il nostro<br />
pellegrinaggio non è ancora<br />
concluso... Tra l’albergo e l’aeroporto<br />
c’è il tempo di una sosta al sito "archelogico"<br />
di Emmaus... Qui celebriamo<br />
la Santa Messa. È l’ultima in<br />
Terra Santa. In fondo anche noi come<br />
Cleopa e "Simeone" siamo inviati<br />
a tornare a casa a raccontare le meraviglie<br />
che abbiamo vissuto.<br />
Torniamo a casa.<br />
che non lo è.Ho sentito questa frase:"Gesù esiste<br />
veramente".Queste sono le parole che un bambino<br />
ha detto ad un adulto.<br />
Venerdì sera,quello che doveva essere solo una recita<br />
finale,è stato invece,con il modo semplice di<br />
fare e di esprimersi dei bambini e ragazzi,un dare<br />
a tutti i presenti un segno di quanto sia stato<br />
importante e divertente allo stesso tempo il loro<br />
stare assieme.<br />
I canti ed i balli hanno espresso tutta la gioia che<br />
hanno dentro.Hanno e non avevano perché i giochi<br />
per quest’anno sono finiti,ma la gioia dello<br />
stare assieme no.
Sull’Isola del Sole si sta già<br />
respirando l’aria del "Perdòn<br />
de Barbana", la processione<br />
votiva che la popolazione gradese<br />
compie dal lontano 1237 per<br />
ringraziare la Vergine di aver tenuto<br />
lontano da Grado la terribile<br />
pestilenza.<br />
Il cliché delle iniziative ricalca<br />
quello delle più recenti edizioni ma<br />
non mancano le novità come ad<br />
esempio l’ordinanza per consentire<br />
l’effettuazione dei festeggiamenti<br />
della vigilia, quelli del "Sabo<br />
Grando".<br />
Intanto la preparazione dei fedeli<br />
inizia con l’esposizione della statua<br />
della "Madonna degli Angeli" che<br />
sarà trasportata a Barbana<br />
domenica mattina primo luglio.<br />
"Correva l’anno di grazia 1237 e<br />
nella cittadella lagunare infieriva<br />
un morbo terribile; angioletti in<br />
carne ed ossa, rigenerati appena<br />
dall’onda salutare del battesimo<br />
volavano in grande quantità in<br />
paradiso, a riempire i seggi lasciati<br />
vacanti dagli angeli ribelli. Fanciulli<br />
vigorosi, amabili giovanette, la<br />
speranza del paese, sparivano in<br />
sul fiore dell’età, e neppure una<br />
lagrima tributava loro l’ultimo<br />
addio, perché la rude zolla del<br />
camposanto già copriva le ceneri<br />
dei loro genitori trapassati.<br />
Numerose famiglie si vedevano in<br />
brev’ora orbate del loro unico<br />
sostegno; vi regnava sovrano il<br />
mesto terrore che non concede<br />
all’accasciato neppure lo sfogo del<br />
pianto".<br />
Questo il racconto e i sentimenti di<br />
allora ma non mancava nemmeno<br />
la cronaca che lega all’attualità.<br />
Ma il legame fra l’isola mariana ed i<br />
graesi ha radici ancora più lontane<br />
nel tempo.<br />
La tradizione vuole che nel 582, in<br />
seguito a una violenta mareggiata,<br />
una statua lignea della Madonna<br />
resti impigliata tra i rami di un<br />
Speciale<br />
Grado estate 2012<br />
Supplemento al numero 26 di <strong>Voce</strong> <strong>Isontina</strong> del 30 giugno 2012 - dire tore Mauro Ungaro<br />
"In nome de Dio, avanti!"<br />
Domenica 1° luglio il Perdòn di Barbana<br />
grande olmo su un’isola della<br />
laguna di Grado. Il patriarca Elia vi<br />
fece costruire una chiesa e<br />
l’immagine miracolosa attirò ben<br />
presto la devozione di fedeli che<br />
accorsero numerosi. Inizia così la<br />
storia della Madonna di Barbana e<br />
dell’antico santuario dedicatole<br />
sull’omonima isola.<br />
Domenica, come del resto negli<br />
ultimi decenni, ci saranno i<br />
pescherecci a motore: impavesata<br />
dalla truppa della Protezione civile<br />
l’ammiraglia sarà nuovamente la<br />
"Stella del Mare".<br />
Una volta c’erano barche trainate a<br />
remi. Nel 1910 si ricorda i "sessanta<br />
e più remi, divisi su diversi battelli<br />
rimorchiatori". Non mancava<br />
nemmeno allora la banda: c’era<br />
quella militare; oggi c’è la banda<br />
civica di Grado. Ad accompagnare<br />
la processione don Ben Drius e il<br />
podestà Marchesini.<br />
Per il "Perdòn" di domenica ci<br />
saranno, invece, l’Arcivescovo di<br />
Gorizia, monsignor De Antoni che<br />
celebrerà la messa votiva a<br />
Barbana e il sindaco dell’Isola,<br />
Maricchio.<br />
Il "Sabo Grando" attuale è<br />
decisamente più movimentato e<br />
accanto agli appuntamenti<br />
prettamente religiosi (non<br />
mancherà di certo il consueto<br />
affollamento per partecipare alle<br />
"Litanìe Grande", il concerto della<br />
Banda civica di Grado ) ci sarà la<br />
festa popolare in centro storico per<br />
iniziativa dei Portatori della<br />
Madonna di Barbana, dei "Graisani<br />
de Palù", dei marinai in congedo<br />
dell’Anmi e dei donatori di sangue<br />
dell’Advs, che offriranno assaggi<br />
enogastronomici e animeranno le<br />
calle con musiche e i canti della<br />
tradizione locale.<br />
È un appuntamento religioso che è<br />
considerato la vera e più<br />
importante tradizione locale che<br />
col passar del tempo è diventato<br />
anche un appuntamento<br />
folcloristico. Infatti migliaia di<br />
turisti assistono al passaggio del<br />
convoglio di barche (19 natanti in<br />
tutto) sulle quali possono salire<br />
solamente i pescatori e i loro<br />
famigliari e amici. Gli altri che<br />
desiderano recarsi a Barbana lo<br />
potranno fare con i motoscafi<br />
pubblici che inizieranno a fare la<br />
spola fin dall’alba.<br />
Leonardo Tognon
INTERVISTA ALL’ASSESSORE PROVINCIALE AL TURISMO<br />
“Fare sistema”, parola d’ordine<br />
per valorizzare il turismo<br />
La nostra è una terra dalle mille<br />
possibilità: mare, montagna,<br />
colline, laghi. Il Friuli Venezia<br />
Giulia è davvero una regione che<br />
permette un’offerta turistica rilevante.<br />
Va però evidenziato come,<br />
nell’ultimo periodo, aggravato dalla<br />
crisi che non permette spese e permanenze<br />
prolungate, il turismo stia<br />
subendo una modifica dei suoi tratti<br />
caratteristici: le vacanze si fanno<br />
più brevi ma, al contempo, più intense.<br />
Abbiamo rivolto la nostra attenzione<br />
a una delle "perle" della nostra<br />
provincia, l’isola di Grado ed assieme<br />
a personalità che la vivono quotidianamente<br />
abbiamo esplorato i<br />
suoi mutamenti, le sue potenzialità<br />
e le sue criticità, cercando anche<br />
spunti per il suo rilancio nel prossimo<br />
futuro. Il nostro "viaggio" inizia<br />
con Mara ¤ernic, assessore provinciale<br />
con delega al Turismo.<br />
Assessore,qual è la rilevanza di<br />
Grado nel panorama della Provincia<br />
di Gorizia?<br />
Da un punto di vista turistico ed<br />
economico Grado è sicuramente la<br />
destinazione che crea una parte<br />
Ospizio Marino e Polo<br />
Termale: sono queste<br />
le due priorità che<br />
Edoardo Maricchio, sindaco<br />
di Grado, vorrebbe veder realizzate<br />
per la città. In un momento<br />
economico che sta<br />
mettendo in difficoltà tutti i<br />
settori, avere la possibilità si<br />
prolungare la stagionalità oltre<br />
ai mesi estivi sembra essere<br />
l’obiettivo su cui puntare.<br />
Signor sindaco,a<br />
suo avviso<br />
la crisi<br />
economica<br />
che sta investendol’Europa<br />
sta in<br />
qualche modo<br />
mutando<br />
anche le abitudini<br />
al modo<br />
di fare turismo?<br />
Se sì,<br />
oggi che tipo<br />
di vacanza si<br />
tende a preferire?<br />
Senz’altro,la vacanza oggi è<br />
molto più corta di un tempo:<br />
non sono più i quindici o<br />
venti giorni di permanenza<br />
ma ci si sofferma in città sol-<br />
consistente del nostro prodotto interno<br />
lordo provinciale,circa il<br />
30%,pertanto è davvero molto importante.<br />
Stiamo elaborando una visione turistica<br />
strategica provinciale,che fino<br />
ad ora non era mai stata compiuta.Tale<br />
visione punta alla<br />
conformazione del territorio,che da<br />
un lato pone il Collio,dall’altro il<br />
Carso,tra di loro l’Isonzo e quindi il<br />
litorale.<br />
Questi sono i punti di eccellenza sui<br />
quali vogliamo organizzare appunto<br />
una strategia.Sicuramente si<br />
tratta di mettere queste realtà a sistema,partendo<br />
dapprima proprio<br />
dal territorio,anche se Grado dì per<br />
sé è già un sistema:stiamo parlando<br />
di una meta turistica di importanza<br />
regionale,non ha solamente<br />
una dimensione provinciale.<br />
Quali sono i piani messi in atto<br />
come amministrazione per la<br />
sua valorizzazione?<br />
Il progetto più concreto che è stato<br />
sino ad oggi perseguito è la realizzazione<br />
della pista ciclabile,che<br />
parte dalla città e sta proseguendo<br />
verso Monfalcone.L’idea è di farla<br />
IL SINDACO DI GRADO, EDOARDO MARICCHIO<br />
Il futuro passa per Polo termale<br />
e riapertura dell’ospizio marino<br />
tanto in un periodo che va<br />
dai quattro agli otto pernottamenti;periodo<br />
nel quale,<br />
anche se le possibilità economiche<br />
sono minori,si deve<br />
dare una grande qualità,intrattenimento,<br />
eventi, ovvero<br />
si tratta di fare in modo che le<br />
giornate dei turisti siano piene.Come<br />
città puntiamo<br />
molto all’intrattenimento legato<br />
alla cultura.<br />
Edoardo Maricchio<br />
In questo<br />
contesto,<br />
cosa offre<br />
Grado al<br />
turista che<br />
la incontra<br />
per la prima<br />
volta?<br />
Quali i suoi<br />
tratti caratteristici?<br />
I tratti peculiari<br />
si<br />
trovano senza dubbio nella<br />
laguna,unita alle particolarità<br />
delle vicine Isola della<br />
Cona e Val Cavanata e nelle<br />
sue spiagge,tutte orientate a<br />
sud,che offrono un’esposizione<br />
al sole dalle prime ore del<br />
Speciale Grado<br />
arrivare all’Isonzo e quindi risalirlo,come<br />
se fosse la "colonna vertebrale"<br />
dalla quale si possano diramare<br />
tutta una serie di strade,percorrendo<br />
diversi itinerari.La pista<br />
ciclabile corrisponde inoltre all’idea<br />
dello slow tourism che come<br />
Provincia promuoviamo:un turismo<br />
amico della natura,con un’enogastronomia<br />
d’eccellenza e dove<br />
il concetto di salute è molto importante.<br />
Tali concetti sono quelli sui quali<br />
poi noi operiamo,come ad esempio<br />
promuovendo prodotti tipici locali,<br />
sui quali abbiamo molti progetti di<br />
valorizzazione.Nel caso di Grado<br />
penso alla laguna,alla sua conservazione<br />
anche da un punto di vista<br />
ambientale,al fine di promuovere<br />
un’area quanto più possibile sana,<br />
con dei prodotti ittici d’eccellenza.<br />
Lavoriamo su molti fronti che coinvolgono<br />
la tutela ambientale,per<br />
garantire il mantenimento della<br />
fauna e della flora e,non da ultimo,<br />
il controllo dei cormorani,finalizzato<br />
al mantenimento della valle<br />
da pesca.<br />
Quali sono le modifiche che sta<br />
subendo il turismo sull’onda della<br />
crisi economica?<br />
mattino fino a sera inoltrata.<br />
Oltre a ciò Grado è una località<br />
piccola e propone un turismo<br />
di qualità,non caotico.A<br />
tal proposito offriamo<br />
spesso nel corso dell’estate<br />
appuntamenti culturali come<br />
presentazioni di libri a<br />
bordo delle barche,seguite da<br />
piccoli ristori,o ancora spettacoli<br />
di musica ed incontri<br />
con il mondo della cultura<br />
lungo la diga e nella Basilica<br />
di Sant’Eufemia.<br />
Dal 24 al 30 giugno la città<br />
sarà coinvolta nella "Settimana<br />
Granda",in occasione<br />
del "Perdon di Barbana",con<br />
rievocazioni storiche,appuntamenti<br />
in centro con compagnie<br />
di figuranti in costume<br />
e ci saranno chioschi,<br />
bancarelle, eventi.<br />
Il 2012 segna anche l’arrivo a<br />
Grado di Mittelmoda,il concorso<br />
per stilisti emergenti,<br />
senz’altro un importante appuntamento<br />
internazionale.<br />
La novità dell’albergo diffuso:da<br />
cosa nasce o è<br />
ispirata questa scelta?<br />
Qual è al momento la risposta,non<br />
solo dei visitatori<br />
ma anche della stessa<br />
Una delle tendenze del turista<br />
di oggi è quella di essere<br />
molto evoluto:conosce<br />
molte peculiarità e le sa riconoscere,pertantoproponendo<br />
qualcosa di non<br />
buono o non positivo si rischia<br />
di perdere per sempre<br />
il cliente/turista.Grado<br />
ha una tradizione turistica<br />
centenaria,nel resto<br />
della provincia non è lo<br />
stesso,per questo motivo<br />
tale settore economico è<br />
ancora tutto da valorizzare.<br />
Anche Grado,vista la crisi,<br />
potrebbe in un’ottica di sistema<br />
essere maggiormente<br />
valorizzato ed acquistare<br />
un impulso più intenso.<br />
cittadinanza?<br />
La risposta è positiva e ci sono<br />
molte richieste.L’idea è<br />
nata prendendo ispirazione<br />
dall’albergo diffuso realizzato<br />
sulle nostre montagne regionali:abbiamo<br />
deciso di<br />
aprirci verso questa possibilità,offrendo<br />
quella che è<br />
una laguna unica in Europa.<br />
Ai turisti che fanno richiesta<br />
viene dato in affitto un casone<br />
con tutta la sua isola e<br />
vengono messe a disposizione<br />
anche delle barche.In<br />
questo modo possono dedicarsi<br />
a un contatto con la na-<br />
Il profilo del turista sul quale si lavora<br />
è una persona con una cultura<br />
medio alta,con delle forti conoscenze<br />
e che non effettua più vacanze<br />
lunghe,attorno alle due settimane,ma<br />
che concentra la permanenza<br />
in una settimana o in un fine settimana,approfittando<br />
magari di<br />
festività e dei cosiddetti "ponti".<br />
Questo turismo vuole una conoscenza<br />
del territorio,pertanto collocare<br />
Grado in un sistema che lo<br />
unisca al Collio,al Carso e a mete<br />
come Trieste,è secondo me la strada<br />
che bisognerà perseguire.<br />
A tal proposito,dove potrebbero<br />
essere trovate delle vie d’uscita<br />
dalla crisi per il settore turistico?<br />
Si devono implementare i servizi<br />
che si vogliono offrire,principalmente<br />
per le famiglie:oltre alla<br />
spiaggia ci dovrebbe essere - per<br />
esempio - il servizio di noleggio biciclette<br />
direttamente negli alberghi,<br />
facilitazioni per i bambini,come<br />
possono essere nei locali i menù<br />
orientati alla loro fascia d’età,seggiolini<br />
a disposizione e giochi,tutte<br />
cose che da noi devono essere ancora<br />
sviluppate ma che,a mio avviso,<br />
tura e con il mare,alla pesca,<br />
godere del prodotto ittico fresco<br />
della nostra area.Questo<br />
tipo di offerta è indirizzata a<br />
un turismo medio - alto,è un<br />
po’di nicchia,ma coinvolge a<br />
tutto tondo famiglie,coppie,<br />
single,chiunque voglia vivere<br />
una vacanza lontano dal<br />
caos.<br />
In conclusione,ci sono alcune<br />
idee "in cantiere" per<br />
il futuro dell’Isola d’Oro?<br />
C’è qualcosa che secondo<br />
lei manca e avrebbe desiderio<br />
di veder realizzato?<br />
30 giugno 2012<br />
III<br />
sono importanti.<br />
Sotto questo profilo abbiamo un<br />
territorio molto vocato per il turismo<br />
ma che necessita di una coordinazione,mettersi<br />
appunto a sistema.Fino<br />
ad oggi Grado è stato<br />
caratterizzato dalla lunga vacanza<br />
al mare,senza molte altre offerte.<br />
Penso sia necessario insistere sullo<br />
sviluppo di Grado e del suo territorio,comprendendo<br />
quindi anche<br />
l’Isola di Barbana,la laguna,l’Isola<br />
della Cona - che in questi anni ha<br />
acquisito un rapporto di grande valore<br />
con il turismo -;si dovrebbe<br />
avere un’offerta il più possibile ampia<br />
per intercettare il più ampio<br />
raggio possibile di persone.<br />
Credo inoltre che ogni progetto debba<br />
tenere in considerazione la laguna,perché<br />
è la grande ricchezza di<br />
Grado e va tutelata da un punto di<br />
vista ambientale per poterla valorizzare<br />
anche turisticamente.È un<br />
mondo a sé stante,molto affascinante,che<br />
credo sia ora giustamente<br />
valorizzato dall’Albergo Diffuso,<br />
una scelta valida per recuperare un<br />
patrimonio artistico e paesaggistico<br />
che caratterizza l’area attraverso<br />
un turismo non di massa e,allo<br />
stesso tempo, creare economia.<br />
Sono due le cose che come<br />
amministrazione comunale<br />
vorremmo vedere realizzate:<br />
la riapertura dell’Ospizio<br />
Marino e la riorganizzazione<br />
del Polo Termale,entrambi<br />
strettamente necessari per il<br />
sopravvivere di Grado.Con<br />
queste due offerte si può allungare<br />
la stagionalità,proseguendo<br />
con l’offerta turistica<br />
ben oltre i mesi estivi.<br />
I servizi e le interviste<br />
di questo speciale<br />
sono a cura<br />
di Selina Trevisan
IV 30 giugno 2012<br />
Speciale Grado<br />
In tempi in cui i turisti sono forse<br />
più "frettolosi", a causa delle brevi<br />
permanenze nelle località vacanziere,<br />
sembra sempre più importante<br />
proporre qualcosa di nuovo,<br />
che li possa in qualche modo "catturare".<br />
Secondo monsignor Armando Zorzin,<br />
arciprete della Basilica di<br />
Sant’Eufemia a Grado, la traccia che<br />
meriterebbe essere seguita come<br />
pastorale potrebbe coniugare il tempo<br />
libero, quello della distensione,<br />
con il tempo della ricarica, sia sotto<br />
il profilo spirituale che culturale.<br />
Mons.Armando,secondo lei il turismo<br />
sta subendo una modificazione?<br />
La modifica è in atto già da una decina<br />
d’anni:non c’è più la persona<br />
che arriva a Grado per quindici<br />
giorni stanzialmente.Ci sono più<br />
permanenze nel fine settimana,il<br />
turismo si concentra in pochi giorni.<br />
Molte volte poi ci si ferma ad una<br />
forma di pendolarismo dalla Regione<br />
al sabato e alla domenica.<br />
Vedo inoltre che - chi ha la seconda<br />
casa a Grado - con il passare degli<br />
anni le generazioni non sentono<br />
l’attrattiva come quando,ad esempio,frequentavano<br />
la località da<br />
bambini con i loro genitori.I giovani<br />
sanno trovare forme alternative<br />
di turismo che li portano verso<br />
spiagge e luoghi diversi.C’è però un<br />
turismo costante formato da persone<br />
provenienti dall’Austria,stanziali<br />
nel fine settimana e che spesso<br />
arrivano in città anche nei mesi autunnali.<br />
Il turismo religioso - culturale,in<br />
che forma è un’attrattiva?<br />
Nella crisi attuale forse ci potrebbe<br />
essere una proposta alternativa nel<br />
dedicare un po’di tempo all’osservazione<br />
di quanto la storia e la cultura<br />
hanno accumulato e ci hanno<br />
MONSIGNOR ARMANDO ZORZIN, ARCIPRETE DI GRADO<br />
Abbinare tempo libero<br />
e "ricarica" spirituale<br />
lasciato nei secoli.<br />
Indubbiamente credo che questa<br />
potrebbe essere una forma di turismo<br />
prettamente culturale,in modo<br />
non solo da "vedere" ma da introiettare<br />
nell’animo la ricchezza<br />
che ha prodotto tali capolavori,che<br />
indubbiamente possono risvegliare<br />
tante capacità e risorse creative che,<br />
a causa della distrazione del "mordi<br />
e fuggi",non riusciamo a cogliere<br />
di noi stessi.<br />
Per quanto riguarda poi il fattore<br />
religioso,credo che dovremmo maggiormente<br />
impegnarci a dare un taglio<br />
anche catechistico a quelli che<br />
sono i segni impressi nella pittura,<br />
nella scultura e quant’altro offre il<br />
patrimonio artistico,perché nulla è<br />
stato fatto a caso.Io stesso mi accorgo<br />
che,quando illustro l’abside di<br />
Sant’Eufemia ai turisti e faccio notare<br />
le peculiarità presenti,la gente<br />
resta meravigliata e pone delle domande.Dobbiamo<br />
associare alla<br />
cultura puramente mnemonica anche<br />
la sapienza che ha prodotto<br />
queste ricchezze.<br />
A suo avviso quale lavoro dovrebbe<br />
quindi essere messo in atto<br />
come pastorale del turismo<br />
per offrire qualcosa di nuovo e attraente?<br />
Vedo molta adesione nelle nostre<br />
chiese a concerti di musica sacra,<br />
abbinati ad una spiegazione sul<br />
perché sia stato prodotto quel brano<br />
musicale,quel modo di eseguirlo…credo<br />
sia un’occasione preziosa<br />
di catechesi.<br />
Ho personalmente visto la basilica<br />
gremita in occasione di momenti<br />
musicali,conferenze,incontri con<br />
personalità ed autori;sono eventi<br />
che richiamano un plenum variegato<br />
per età e provenienze.Questa<br />
potrebbe essere una bussola che ci<br />
indica una strada per poter sposare<br />
conoscenza e sapienza,dalle quali<br />
può scaturire un fatto di fede:il ricordo<br />
- a mio avviso - non è un fatto<br />
mnemonico ma è un rivisitare il<br />
cuore.La traccia che si potrebbe se-<br />
guire come pastorale potrebbe quindi<br />
coniugare il tempo libero,della<br />
distensione,con il tempo della ricarica<br />
sia sotto il profilo spirituale che<br />
culturale.<br />
Grado,essendo località balneare,<br />
è certamente frequentata in estate.Cosa<br />
può essere fatto per invogliare<br />
un turismo invernale?<br />
Durante questi ultimi anni c’è stato<br />
un grosso afflusso di persone per la<br />
mostra dei presepi,un evento che<br />
raggruppa le famiglie,i genitori con<br />
i loro bambini.A questo potrebbe<br />
puntare l’offerta invernale,creare<br />
qualcosa orientato alla famiglia.<br />
Un’idea potrebbe per esempio essere<br />
quella di creare una serie di eventi<br />
a dimensione di bambino nei pomeriggi<br />
di domenica,quando - anche<br />
se fredda ma soleggiata - quattro<br />
passi sulla diga si fanno volentieri.Inoltre<br />
si potrebbe pensare di<br />
coinvolgere maggiormente i residenti<br />
che a volte,nei luoghi turistici,sono<br />
quelli che conoscono meno i<br />
beni storici che custodiscono.<br />
In ultima analisi,che senso ha assunto<br />
- e sta assumendo in vista<br />
dei cambiamenti in atto - il turismo?<br />
Il turismo sta assumendo coloriture<br />
diverse,in grazia un po’all’immigrazione<br />
e credo anche per l’ambiente<br />
sempre più numeroso delle<br />
badanti straniere che,quando raggiunte<br />
da parenti in visita,si soffermano<br />
a visitare,vedere,conoscere.<br />
Abbiamo poi un incremento dall’estremo<br />
oriente,si vede una maggior<br />
frequenza di cinesi e giapponesi,curiosi<br />
di una cultura molto diversa,<br />
ed è in aumento anche chi proviene<br />
dai Paesi dell’est,il più delle volte in<br />
gruppo.Quest’anno ho inoltre osservato<br />
un nutrito aumento delle<br />
scolaresche italiane e dalle vicine<br />
Slovenia e Croazia.Il turismo è<br />
espressione della vita del suo tempo:oggi<br />
ovviamente ne risente per<br />
quelle che sono le crisi economiche<br />
ma si avvantaggia per quello che è<br />
l’aspetto culturale.In un mondo<br />
delle comunicazioni immediate,<br />
credo che l’uomo abbia sempre bisogno<br />
di fermarsi un momento e far<br />
sì che si deponga il bello di quanto<br />
la natura e la storia offrono.Forse<br />
ci vorrebbero più operatori turistici<br />
capaci di illustrare ed entusiasmare.