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Coniglio nano - Clinica Veterinaria Gran Sasso

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<strong>Coniglio</strong> <strong>nano</strong><br />

CENNI DI ZOOLOGIA<br />

Il <strong>Coniglio</strong> domestico (Oryctolagus cuniculus) è un mammifero<br />

placentato che appartiene all'Ordine dei Lagomorfi, Famiglia dei<br />

Leporidi. Oltre al genere Oryctolagus, questa famiglia comprende<br />

il genere Lepus, cui appartiene la lepre selvatica.<br />

Il coniglio selvatico è originario dell'Europa nord-occidentale e<br />

del nordafrica; da queste regioni si è diffuso in tutto il mondo<br />

soprattutto grazie all'uomo che lo ha introdotto anche nelle isole.<br />

Molto spesso, come nel caso del popolamento del continente<br />

australiano, il coniglio selvatico ha causato notevoli danni<br />

all'ambiente distruggendo intere praterie verdi. Ciò a motivo del<br />

fatto che, non essendo presenti animali predatori, si è riprodotto in maniera incontrollata. Solo il coniglio<br />

europeo è stato addomesticato dall'uomo, e da questa specie discendono tutti i conigli che vengono<br />

allevati oggigiorno in tutto il mondo.<br />

LE RAZZE<br />

Nel corso dei millenni, il coniglio domestico è stato allevato soprattutto a scopo alimentare, ma anche per<br />

lo sfruttamento delle pelli. In particolare nel nostro secolo allevatori e riproduttori hanno ottenuto,<br />

attraverso innumerevoli incroci, oltre 50 razze di coniglio diverse per taglia e colore del mantello. Sono<br />

state selezionate anche razze di taglia molto piccola, cui è stato dato il nome generico di <strong>Coniglio</strong> <strong>nano</strong>. Il<br />

coniglio <strong>nano</strong> dunque, non è una specie a se stante, ma una varietà a taglia piccola di ciascuna razza.<br />

Secondo lo standard italiano delle razze cunicole le caratteristiche morfologiche del coniglio <strong>nano</strong> devono<br />

essere caratterizzate in modo preciso: il corpo deve essere corto e arrotondato, dotato di arti brevi e<br />

sottili.<br />

Angora Ariete


La testa deve essere perfettamente rotonda e di grosse dimensioni rispetto al tronco; deve presentare<br />

occhi grandi e rotondi di colore rosso, azzurro o bruno; posizionati lateralmente rispetto alla fronte ampia<br />

e leggermente piatta.<br />

Le orecchie (fatta eccezione per il coniglio ariete <strong>nano</strong>) devono essere portate ben diritte, e devono avere<br />

una lunghezza massima di 7 centimetri. La coda deve essere corta e ben aderente. Il mantello deve<br />

essere folto, fine e morbido. Sono ammesse tutte le colorazioni caratteristiche delle varie razze<br />

riconosciute, esclusi i mantelli pezzati. Il coniglio <strong>nano</strong> adulto pesa in media 700-800 grammi.<br />

Nei negozi di animali si trovano più comunemente le seguenti razze e varietà di conigli nani. Purtroppo<br />

esistono anche innumerevoli incroci non puri, che da adulti possono raggiungere taglia e peso che poco<br />

hanno a che vedere con la razza nana. E' impossibile, d'altra parte, valutare la purezza del sangue solo in<br />

base alle caratteristiche morfologiche del cucciolo di 2 mesi o poco più.<br />

L'ermellino (o Polacco) ha il mantello completamente bianco. Se albino, esso presenta l'iride<br />

depigmentata, per cui l'occhio appare di colore rosso o rubino; tuttavia esiste anche la varietà con occhio<br />

azzurro o grigio.<br />

La razza cincillà trae il suo nome dal colore del mantello dell'omonima specie di roditore. Il mantello è di<br />

colore grigio con sfumature che vanno dal color cenere, all'acciaio, all'argento. Ci possono essere anche<br />

sfumature nere o blu. L'addome e la parte inferiore della coda sono invece bianchi. Gli occhi sono marroni.<br />

La varietà "<strong>nano</strong> colorato" prevede tutti i colori dei mantelli caratteristici delle varie razze classificate e<br />

riconosciute. Fanno eccezione i mantelli pezzati, non ancora accettati dallo standard italiano delle razze<br />

cunicole. I colori più frequenti sono il bianco non puro, il grigio non cincillà, il fulvo nelle sue varie tonalità<br />

e sfumature, il nero focato.<br />

Rex Testa di leone<br />

Razze meno comuni sono rappresentate dal Californiano, che possiede il mantello tutto bianco con<br />

macchie nere sulle orecchie, sul naso, sulla coda e sulle zampe; dall'Olandese, che presenta un mantello<br />

nero e una cintura completamente bianca a livello del torace. Anche in corrispondenza della testa vi è una


striscia bianca che parte dalla base delle orecchie e scende verticalmente fino alla punta del naso. L'Alaska<br />

presenta il mantello completamente nero, il pelo è folto e lucido. Anche le unghie sono completamente<br />

pigmentate e gli occhi di colore bruno scuro.<br />

Tuttavia, le razze dall'estetica più accattivante sono l'Angora e l'Ariete. La caratteristica peculiare della<br />

razza Angora, della quale esiste la corrispondente varietà nana, è rappresentata dalla pelliccia molto<br />

lunga, folta e morbida, dalla quale si ottiene la famosa lana d'Angora. Nella varietà nana sono pressoché<br />

infinite le combinazioni di colori e di sfumature. L'ariete è caratterizzato dalla particolare morfologia delle<br />

orecchie, che sono pendule ai lati della testa anziché portate erette come in tutte le altre specie di<br />

coniglio. Questa particolarità conferisce al coniglietto un'espressione particolarmente simpatica e buffa,<br />

simile a quella di un piccolo bracco. La testa e la fronte sono piuttosto larghe, e il naso è piuttosto curvo,<br />

simile a quello dell'ariete. La taglia di questa razza è un po' superiore rispetto alla media del coniglio<br />

<strong>nano</strong>.<br />

CARATTERISTICHE ANATOMICHE E FISIOLOGICHE<br />

Sebbene il coniglio presenti numerose affinità sia anatomiche che fisiologiche con i Roditori, e venga<br />

spesso erroneamente accomunato a questa Famiglia, tuttavia il coniglio non è un roditore.<br />

La principale differenza è rappresentata dal numero degli incisivi: i Lagomorfi presentano 4 incisivi<br />

superiori, anziché 2 come i Roditori. Questi denti rudimentali sono posizionati posteriormente ai 2 incisivi<br />

superiori più grossi, e non sono facilmente visibili, se non osservando la dentatura di profilo. Addirittura,<br />

al momento della nascita il coniglio domestico presenta 3 paia di incisivi superiori; un paio viene perso<br />

dopo i primi giorni di vita. Similmente ai roditori invece, sia i denti incisivi che i denti molari sono a<br />

crescita continua, e vengono costantemente consumati dalla regolare masticazione.<br />

Il coniglio presenta, oltre agli incisivi, 2 premolari e 3 molari per ciascuna arcata dentaria. In totale quindi<br />

, i denti sono 26. Gli occhi sono posizionati lateralmente rispetto alla testa: questo fa sì che il coniglio sia<br />

dotato di una scarsa visione frontale, e di un'ottima visione laterale. Ecco perché il coniglio quando vuole<br />

osservarci attentamente, oppure se è preoccupato per qualche eventuale pericolo attorno a sé, si<br />

posiziona di fianco piuttosto che di fronte.<br />

L'apparato digerente del coniglio presenta alcune particolarità degne di nota. La coprofagia è una prassi<br />

alimentare comune nei roditori. Nei lagomorfi, essa rappresenta una funzione biologica ancora più<br />

importante, e prende il nome di ciecotrofia. L'intestino cieco del coniglio (che, così come nell'uomo,<br />

presenta l'appendice) è molto sviluppato, e produce delle feci che sono ricchissime di elementi nutritivi,<br />

fra cui fibra cruda, proteine, minerali e vitamine del complesso B. Queste feci, denominate "ciecotrofi",<br />

sono piuttosto soffici, appaiono sotto forma di palline unite fra loro da un velo di muco piuttosto denso.<br />

Esse vengono emesse durante la notte e al mattino, e vengono mangiate dal coniglio direttamente in<br />

seguito all'emissione dall'orifizio anale. Per questo motivo è molto difficile osservarle, se il coniglio è in<br />

buona salute. Il ritrovamento di ciecotrofi nella gabbia può invece rappresentare un sintomo generico di


malessere da parte del coniglio, che quindi non espleta questa importante funzione fisiologica. Gli<br />

escrementi di scarto invece sono emessi sotto forma di palline piuttosto dure e secche, scure e inodori, e<br />

non vengono mangiate dal coniglio, per cui vengono normalmente rinvenute sul fondo della gabbia. La<br />

vita media del coniglio <strong>nano</strong> è di circa 6/7 anni, sebbene alcuni soggetti siano vissuti fino all'età di 9-10<br />

anni.<br />

LA RIPRODUZIONE<br />

La determinazione dl sesso nel coniglio non è semplice, specialmente nel cucciolo di razza nana. Poichè<br />

non esiste un evidente dimorfismo sessuale, per distinguere il maschio dalla femmina bisogna osservare la<br />

zona genitale. Nel maschio adulto, lo scroto è posizionato più in alto rispetto al prepuzio, e, se contiene i<br />

testicoli, assume l'aspetto di una "V" rovesciata. Infatti i testicoli non sono sempre evidenti, ma, a motivo<br />

della presenza di un canale inguinale molto ampio, possono muoversi liberamente dalla cavità addominale<br />

allo scroto. Per evidenziarli, è quindi necessario eseguire una leggera pressione in corrispondenza della<br />

parte inferiore dell'addome. Nel caso si esamini un soggetto molto giovane o permanga il dubbio in merito<br />

alla presenza dello scroto o dei testicoli, è necessario evidenziare il pene. In corrispondenza della papilla<br />

genitale, l'estroflessione della cute mette in evidenza il pene. L'assenza degli organi genitali maschili<br />

depone ovviamente per una femmina. E' comunque opportuno, subito dopo l'acquisto, far controllare il<br />

coniglietto da un veterinario.<br />

I dati relativi alla pubertà, alla durata della gestazione, al numero dei piccoli variano notevolmente in<br />

relazione alla razza e alla taglia.<br />

La femmina di coniglio di taglia media raggiunge la maturità sessuale fra i 3 e i 6 mesi, mentre nella<br />

varietà nana può essere fertile già a 3-4 mesi. Il maschio raggiunge la maturità sessuale a circa 4 mesi,<br />

tuttavia non raggiunge la piena fertilità fino all'età di 7-8 mesi. Anche per la femmina è consigliabile non<br />

tentare l'accoppiamento prima dei 7-8 mesi, per evitare una probabile infertilità o problemi durante la<br />

gravidanza. I conigli sono fertili durante tutto l'anno. La femmina non presenta il calore: l'ovulazione<br />

infatti non è spontanea, ma conseguente all'accoppiamento, che avviene comunque se un maschio e una<br />

femmina vengono posti o mantenuti insieme. Il coniglio infatti è famoso per la sua fecondità. A motivo<br />

dello spiccato istinto di territorialità del maschio, è indispensabile porre la femmina nella gabbia del<br />

maschio e non viceversa, altrimenti quest'ultimo potrebbe non riconoscere il territorio ed essere incapace<br />

di accoppiarsi. La gestazione dura circa 30 giorni, tuttavia la durata può variare a seconda della razza,<br />

dalla taglia, dall'età, dal numero dei feti e dal numero del parto. La durata normale della gestazione può<br />

quindi essere compresa fra i 29 e i 35 giorni. L'attività riproduttiva della femmina dura circa 3 anni, quindi<br />

è consigliabile non tentare accoppiamenti oltre i 3 anni di età.<br />

Il numero dei piccoli partoriti può variare da 2 a 12, con una media nel coniglio <strong>nano</strong> di 3-4. I cuccioli alla<br />

nascita pesano da 20 a 50 grammi; sono glabri, hanno gli occhi e le orecchie chiusi (si apriranno verso i<br />

10 giorni di vita), tuttavia presentano già i denti incisivi. Spesso, possono venire partoriti anche cuccioli


morti. I cuccioli assumono il latte dalla madre solo per pochi minuti nell'arco delle 24 ore. Essendo il<br />

coniglio un animale preda, la natura ha messo in atto questo meccanismo di difesa. Infatti, sarebbe molto<br />

più facile la caccia da parte degli animali predatori se la madre fosse impegnata a lungo nella cura dei suoi<br />

piccoli. Lo svezzamento avviene attorno fra i 18 e i 21 giorni di vita. Può succedere che la madre muoia<br />

dando alla luce i cuccioli, oppure che questo avvenga qualche giorno dopo il parto. In questa situazione è<br />

molto difficile che i cuccioli sopravvivano; le possibilità sono tanto più grandi quanto più elevati sono i<br />

giorni di vita dei cuccioli che rimangono orfani. La situazione ideale sarebbe quella di offrire i cuccioli ad<br />

un'altra coniglia che stia allattando. Se i coniglietti sono molto piccoli, è possibile che la puerpera non<br />

rifiuti i nuovi arrivati e li accolga come suoi figli. L'allattamento artificiale può essere tentato, ma<br />

raramente ha successo. Il latte può essere preparato seguendo una ricetta casalinga o acquistato in<br />

farmacia, e deve essere somministrato mediante una siringa nella modica quantità di 1-4 ml. ogni 12 ore.<br />

L'errore più comune consiste nell'allattare i coniglietti troppo frequentemente, vale a dire ogni 4-6 ore<br />

come nei cuccioli di carnivori.<br />

LA SCELTA E L'ACQUISTO<br />

Come per qualsiasi animale domestico, la decisione di acquistare un coniglio <strong>nano</strong> deve essere ben<br />

ponderata e non deve essere presa sull'onda del trasporto emotivo, per esempio dopo avere visto qualche<br />

coniglietto nella vetrina di un negozio di animali. Anche se apparentemente sembra un simpatico<br />

"peluche", il coniglio <strong>nano</strong> è un animale che richiederà tempo, cura, pazienza, e spese veterinarie.<br />

Al momento dell'acquisto, il coniglietto deve apparire vivace, attento a quanto gli succede intorno, con il<br />

mantello lucido. Il naso deve essere sempre in movimento, così come le vibrisse. Non deve presentare<br />

respirazione rumorosa o difficoltosa, occhi che lacrimano, starnuti; non deve essere imbrattato di feci<br />

molli in corrispondenza della coda. I soggetti che presentano qualcuno di questi sintomi possono essere<br />

malati, e possono anche venire a morte in pochi giorni. Per quanto riguarda la scelta del sesso, non vi<br />

sono grosse differenze, né morfologiche né caratteriali. Non è vero che la femmina sia di carattere più<br />

mansueto rispetto al maschio, ma sarà consigliato sterilizzarla. E' possibile sia necessario sterilizzare il<br />

maschio, se esso dovesse marcare con l'urina il proprio territorio.<br />

LA GABBIA E GLI ACCESSORI<br />

Insieme al coniglio è necessario acquistare la gabbia, gli accessori e i materiali di consumo.<br />

La gabbia deve avere le dimensioni minime di 80 cm.x 45 cm. Il fondo deve essere costituito in materiale<br />

plastico molto robusto, e avere una profondità di almeno 15 cm., affinché non fuoriescano detriti<br />

provenienti dalla lettiera, dalle deiezioni e dal cibo. La gabbia è costituita da 5 pareti di grata metallica con<br />

sbarre che possono essere orizzontali o verticali. L'apertura può essere collocata in corrispondenza di una<br />

delle pareti minori oppure del tetto. Alcune gabbie presentano una piccola rastrelliera utile per posizionare<br />

fieno o erba fresca. Per la gabbia del coniglio sono necessarie meno suppellettili rispetto ai piccoli roditori.


Sono sufficienti un piccolo recipiente a forma di ciotola per i pellets e un'abbeveratoio a goccia. Se la<br />

gabbia è sufficientemente grande, oppure se è predisposta con una piccola apertura laterale, è possibile<br />

posizionare una casetta per il riparo del coniglietto. La casetta è indispensabile se la gabbia viene tenuta<br />

all'aperto oppure se la femmina è in prossimità del parto. In questo caso è necessario un angolino riparato<br />

dove possa partorire e nascondere i cuccioli.<br />

Sul fondo della gabbia bisogna mettere una lettiera assorbente, che può essere costituita da granulato<br />

igienico specifico per roditori (la lettiera per i gatti non è adatta), da fieno o da entrambe. E' opportuno<br />

lasciare un po' di fieno sul fondo della gabbia, sia per stimolare il normale consumo dei denti, sia per<br />

fornire al coniglio una fonte di fibra grezza, indispensabile per la corretta funzionalità dell'intestino.<br />

L'ALIMENTAZIONE<br />

Il <strong>Coniglio</strong> domestico è un animale monogastrico ad alimentazione prevalentemente erbivora. Gli alimenti<br />

adatti al nutrimento del coniglio <strong>nano</strong> possono essere classificati in due gruppi: gli alimenti secchi e gli<br />

alimenti freschi.<br />

Gli alimenti secchi sono rappresentati da pellets. I pellets sono fieni pressati, e sono preparati sotto forma<br />

di minuscoli cilindri. Gli alimenti secchi non possono rappresentare l'unico alimento per il coniglio <strong>nano</strong>,<br />

ma devono essere accompagnati anche da alimenti freschi. Questi sono rappresentati principalmente dalla<br />

dalla verdura in genere (insalate verdi, gialle, rosse, carote, finocchi, erbe di prato) e raramente frutta<br />

(mele, pere, albicocche, banane, prugne, ciliegie, fragole). Molto spesso, il negoziante sconsiglia al<br />

proprietario l'utilizzo di alimenti freschi, in quanto predisporrebbero alle enteriti e alla diarrea. Ciò è<br />

assolutamente errato, in quanto gli alimenti di base devono contenere una quota idrica sufficiente. Poiché<br />

la percentuale di acqua è molto elevata, è indispensabile somministrare questi alimenti a temperatura<br />

ambiente e non freddi. L'ingestione di alimenti bagnati o troppo freddi è una causa di alterazioni a carico<br />

della microflora batterica dell'intestino. Bisogna porre estrema attenzione a non somministrare alimenti<br />

appena estratti dal frigorifero. Se l'alimentazione è composta in questo modo, non è necessario integrarla<br />

con ulteriore apporto di vitamine o minerali. Il coniglio non necessita, così come la cavia, di un apporto di<br />

vitamina C.<br />

Assolutamente vietati sono i dolci di qualsiasi genere. Cioccolato, caramelle e gelato contengono una<br />

quota di zuccheri troppo elevata che può causare modificazioni del pH gastroenterico dovuta a<br />

fermentazione di tipo lattico. Spesso la conseguenza dell'ingestione di questi alimenti è la diarrea. Il<br />

quantitativo di alimento da somministrare ad un coniglio varia in relazione a diversi parametri. I più<br />

importanti sono la taglia e l'attività. In media, il consumo giornaliero di pellets, che è un alimento molto<br />

concentrato, ammonta a circa il 4% del peso corporeo. Nel caso di alimenti freschi contenenti molta acqua<br />

e molta fibra, come le verdure, il quantitativo può arrivare al 10%.<br />

La femmina in gravidanza o in lattazione necessita una quantità di alimento circa doppia rispetto al<br />

fabbisogno normale. L'acqua deve essere sempre lasciata a disposizione.


IL COMPORTAMENTO E LA GESTIONE NELL'AMBIENTE DOMESTICO<br />

Il coniglio <strong>nano</strong> può vivere in una gabbia spaziosa per alcune ore al giorno, tuttavia è indispensabile anche<br />

lasciarlo camminare libero al di fuori di essa. Il coniglio infatti necessita di un po' di movimento, altrimenti<br />

diventerà troppo apatico, e potrà non avere uno sviluppo scheletrico armonico. Se si dispone di un<br />

giardino o di un terrazzo sarà sufficiente lasciarlo libero, purché non vi siano pericoli. Nel caso del<br />

terrazzo, non devono esserci spiragli o fessure dove il coniglio possa infilarsi e cadere in strada; nel caso<br />

del giardino, i pericoli sono rappresentati dall'eventuale presenza di animali predatori, come i gatti o<br />

anche i cani. Non bisogna dimenticare che il coniglio è un animale preda, e che i carnivori sono, per<br />

natura, predatori. Anche un cane molto docile può non riuscire a sopprimere l'istinto naturale di catturare<br />

un coniglietto. Tuttavia, se abituati con gradualità, cani e gatti di buona indole possono facilmente<br />

convivere con un coniglio. Nell'ambiente domestico il coniglio <strong>nano</strong> si abituerà presto a girare per le<br />

stanze e a ritornare spontaneamente nella propria gabbia per sporcare. E' tuttavia da mettere in<br />

preventivo che il coniglio possa emettere all'esterno qualche escremento, che tuttavia non sporca ed è<br />

inodore. Il maschio tuttavia, in prossimità della maturità sessuale può avere un comportamento molto<br />

simile a quello del gatto: poiché presenta un'istinto di territorialità molto forte, può emettere piccoli<br />

schizzi di urina che hanno lo scopo di marcare il proprio territorio. Se questo comportamento persiste, per<br />

evitare il comprensibile disagio domestico è necessario sterilizzare chirurgicamente il coniglietto maschio.<br />

Nell'ambiente domestico i pericoli principali sono rappresentati, oltre che da altri animali domestici poco<br />

tolleranti nei confronti del nuovo arrivato, dal rischio di calpestarlo accidentalmente oppure dalla<br />

folgorazione che può verificarsi in conseguenza dell'abitudine di rosicchiare i fili della corrente elettrica,<br />

qualora ve ne siano di esposti. Il coniglietto può anche causare danni a tende, tappeti e mobili, proprio<br />

per la sua abitudine a rosicchiare tutto ciò che trova. E' quindi opportuno avere il coniglietto sempre sotto<br />

controllo visivo quando lo si lascia libero di muoversi al di fuori della gabbia.<br />

La gabbia non deve mai essere esposta ai raggi del sole, poiché il coniglio è estremamente sensibile ai<br />

colpi di calore. I sintomi sono rappresentati da un'atteggiamento estremamente prostrato e da<br />

abbondante salivazione. Se viene lasciato libero in giardino, deve essere disponibile un riparo all'ombra.<br />

Bisogna porre anche estrema attenzione al trasporto in automobile. Il coniglio tollera molto meglio le<br />

temperature medio basse (14° - 18°) piuttosto che quelle elevate (22° - 30°).<br />

LA TOELETTATURA<br />

Non è necessario fare il bagno al coniglio. Esso, similmente al gatto, esegue una continua ed accurata<br />

pulizia del proprio mantello. Può essere talora necessario pulire la zona anogenitale, ma lo si può fare con<br />

una piccola spugnetta. Bagnare il mantello può esporre il coniglietto al rischio di una infreddatura: la<br />

conseguenza potrebbe essere una grave polmonite. E' invece indispensabile spazzolare o pettinare il<br />

mantello; questa manualità aiuta ad eliminare i peli durante la muta e a mantenere il mantello lucido.


LE PRINCIPALI MALATTIE E LA LORO CURA<br />

Il coniglio <strong>nano</strong> può essere affetto da un numero elevato di malattie, di tipo infettivo, parassitario, oppure<br />

acquisite.<br />

Fra le malattie infettive batteriche ricordiamo soprattutto quelle causate da microrganismi dei generi<br />

Pasteurella, Salmonella, Pseudomonas, Staphilococcus e Streptococcus. Sono malattie infettive molto<br />

gravi, che causano più frequentemente rinite e broncopolmonite. I sintomi sono costituiti da mancanza di<br />

appetito, mantello arruffato, perdita di muco dal naso, congiuntivite, emissione di starnuti. Qualche volta<br />

si associa anche diarrea. La morte sopraggiunge in 24-48 ore, per cui è importantissimo che il veterinario<br />

sottoponga il coniglietto a terapia antibiotica. E' molto importante che il proprietario, il negoziante o<br />

l'allevatore non somministrino MAI di loro iniziativa antibiotici ai conigli, perché molti principi attivi<br />

comunemente utilizzati per la terapia di molte malattie degli altri animali da compagnia non sono adatti al<br />

coniglio, e possono essere mortali. E' indispensabile quindi consultare il veterinario prima di mettere in<br />

atto qualsiasi terapia farmacologica.<br />

Questi microrganismi tuttavia possono anche provocare ascessi, infezioni alle mammelle e, nella femmina<br />

gravida, aborto.<br />

Altre malattie molto frequenti e molto gravi che possono colpire il coniglio <strong>nano</strong> sono quelle che causano<br />

diarrea. Questa è provocata da uno squilibrio della flora batterica intestinale, a sua volta causata da<br />

batteri specifici, da errori alimentari, da stress, da malattie parassitarie o dalla somministrazione di<br />

antibiotici non adatti. Anche in questo caso è indispensabile consultare il veterinario, perchè una diarrea<br />

abbondante e profusa può causare la morte del coniglietto in poche ore.<br />

In caso di diarrea, se il coniglio non è inappetente, oltre alla terapia specifica è opportuno somministrare<br />

alimenti molto ricchi di acqua, per compensare le perdite di liquidi e sali minerali eliminati in eccesso<br />

attraverso le feci diarroiche. E' un errore grave eliminare dalla dieta gli alimenti freschi e somministrare<br />

solo quelli secchi. Questo tipo di alimentazione peggiora lo stato di disidratazione del soggetto.<br />

Fra le malattie virali ricordiamo la mixomatosi, causata da un virus. Essa è soprattutto una malattia di<br />

allevamento che si trasmette per contatto diretto ma, poiché anche insetti come le zanzare sono<br />

responsabili della trasmissione del virus, possono essere colpiti anche conigli da compagnia che vivono in<br />

appartamento. Non esiste cura per questa malattia, però vi è la possibilità di eseguire la vaccinazione nei<br />

confronti di essa. Anche la malattia emorragica virale o "Malattia X" prevede la possibilità di una profilassi<br />

vaccinale. Essa è una grave malattia setticemica invariabilmente mortale.<br />

Fra le malattie parassitarie c’è la coccidiosi, che nei cuccioli causa una diarrea acuta, spesso mortale; e le<br />

parassitosi cutanee come pulci, zecche, la rogna e le dermatomicosi.<br />

Nel coniglio <strong>nano</strong>, similmente ad altre specie di animali da compagnia, si possono verificare innumerevoli<br />

condizioni patologiche. Tra le più frequenti, le lesioni ortopediche quali fratture o lussazioni degli arti o<br />

della colonna vertebrale in seguito a cadute o a traumi di vario genere.<br />

Molto frequenti sono i problemi causati dalla dentizione a crescita continua: se i denti incisivi o, più


spesso, i denti molari non si consumano adeguatamente, possono crescere in maniera eccessiva creando<br />

ostacolo o addirittura impedendo del tutto la prensione dell'alimento e la masticazione. Il sintomo di<br />

questo disturbo si manifesta con interesse nei confronti del cibo da parte del coniglio, il quale però dopo<br />

pochi istanti smette di masticare. A volte è presente anche abbondante salivazione. Questo tipo di<br />

comportamento, diverso perciò da un totale disinteresse verso il cibo, deve spingere il proprietario a<br />

consultare il veterinario il quale, dopo avere controllato i denti, può tagliarli o limarli nel modo necessario.<br />

Dott. Vittorio Capello


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