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l ROCCIA D’AUTORE / QUARTO GRADO<br />
MONTE CAVALLO DI PONTEBBA m 2239<br />
Parete Est – via Gocce di tempo<br />
008<br />
46<br />
PRIMI SALITORI: M. Di Gallo e<br />
G. Missoni, 7 luglio 1984<br />
DISLIVELLO: 250 m<br />
SVILUPPO: 285 m<br />
DIFFICOLTÀ: TD<br />
max 5°+, pp. 6°<br />
TEMPO PREVISTO: 4–5 ore<br />
ROCCIA: da buona a ottima;<br />
un solo tratto delicato al secondo<br />
tiro<br />
MATERIALE: cordini, dadi,<br />
friend piccoli e medi (soste<br />
attrezzate, chiodi di passaggio<br />
presenti)<br />
PUNTI D’APPOGGIO: via di<br />
rapido accesso dalla strada,<br />
Passo Pramollo<br />
CARTINE: Tabacco foglio 018<br />
(Alpi Carniche Orientali)<br />
scala 1:25.000<br />
Relazione di Carlo Piovan<br />
Salita del 10 luglio 2010
l ODLE, PUEZ, PUTIA<br />
Il Monte Cavallo prospetta ad Est una <strong>com</strong>patta e<br />
verticale parete che chiude la testa della splendida<br />
conca del Winkel, la via sale con logico percorso<br />
puntando al caratteristico diedro giallastro chiuso<br />
da un enorme tetto nero posto al centro della parete,<br />
per poi uscire a sinistra con esposta traversata<br />
e guadagnare la cima con due impegnative<br />
lunghezze su diedri verticali. Salita spettacolare<br />
per la qualità della roccia e la bellezza<br />
dei tiri. Durante la ripetizione nel luglio<br />
2010, si è rilevato un piccolo franamento<br />
alla partenza del 2° tiro, muretto verticale<br />
per accedere alla rampa, è stato superato<br />
con l’ausilio di un chiodo (lasciato), si tratta<br />
di pochi metri da ripulire da terriccio e sassi.<br />
ACCESSO<br />
Come per la Torre Clampil (Itin. 011) fino a prima che il sentiero pieghi<br />
a dx e inizi a salire il canalone per la Forcella Winkel. Ci si porta a<br />
sx verso la parete, raggiungendola e seguendola fino alla base di una<br />
rampa erbosa posta sotto la verticale di un evidente diedro giallastro.<br />
Ore 1 – 1,30 dalla strada.<br />
È possibile attaccare anche più a sx lungo l’evidente rampa obliqua<br />
verso dx.<br />
SALITA<br />
1) Salire la facile rampa fino alla prima sosta posta su un buon terrazzino<br />
erboso. 20 m; 3°; 1SF+1C.<br />
2) Salire il muretto soprastante, dall’inizio friabile probabilmente<br />
dovuto a un recente distacco, con l’ausilio di 2C vicini. Salire quindi<br />
lungo la rampa obliqua verso sx, oltrepassando uno spigolo (2C) e proseguendo<br />
lungo la rampa (2C) fino ad una nicchia dove si sosta. 45 m;<br />
4°, 4°+; 5C, 1CF+sasso incastrato.<br />
NB: qui ci si raccorda se si segue la rampa di sx con due lunghezze con<br />
soste attrezzate e chiodi di passaggio (20 m, 2° + 40 m, 4°, 4°+ con<br />
qualche tratto friabile).<br />
3) Uscire dalla nicchia a dx e proseguire lungo il diedro fin dove si stacca<br />
sulla sx la rampa–fessura della Via Lomasti–Ceccon. Obliquare verso<br />
dx lungo una placca fino ad una sosta pochi metri sotto la verticale<br />
di una caratteristica nicchia giallastra. 50 m; 3°, 4°; 2C, 1CF+CL.<br />
4) Salire verticalmente alla nicchia (2C vicini, possibile sosta) ed<br />
47<br />
MARIO DI GALLO<br />
(1958 – vivente)<br />
Fortissimo alpinista di Moggio<br />
Udinese autore di un numero<br />
innumerevole di salite, molte<br />
della quali di altissima<br />
difficoltà. Guida alpina<br />
dal 1986, oltre ad<br />
aver aperto vie in<br />
tutta la regione,<br />
ha dato un notevolissimocontributo<br />
allo sviluppo<br />
dell’alpinismo<br />
in Friuli curando<br />
assieme ad Attilio<br />
De Rovere la guida CAI<br />
delle Alpi Carniche, oggi<br />
esaurita.<br />
Alpinista <strong>com</strong>pleto che ha<br />
praticato e continua a praticare<br />
l’alpinismo classico ma<br />
che non disdegna nemmeno<br />
di percorrere o aprire qualche<br />
via a spit. Fu proprio lui con De<br />
Rovere, nel 1988 ad espandere<br />
per primo nella montagna<br />
friulana (sul Bila Pec) lo stile<br />
dell’arrampicata sportiva.<br />
Fra le scalate di stampo classico,<br />
sua la splendida Gocce<br />
di Tempo sulla parete nordest<br />
del Monte Cavallo di Pontebba,<br />
uno dei percorsi di difficoltà<br />
medio-alta più meritevoli<br />
dell’intera zona carnica.<br />
Nonostante la sua intensissima<br />
attività, è ancora attratto<br />
da un alpinismo di scoperta:<br />
008
l ODLE, PUEZ, PUTIA<br />
uscirne a dx superando lo strapiombo con passo atletico (p. 5°+, 1C).<br />
Proseguire lungo la fessura verso dx fino ad entrare nel diedro soprastante<br />
(2C) che si segue fino alla sosta sotto il grande tetto. 25 m; 4°,<br />
4°+, p. 5°+; 5C, 2CF.<br />
5) Traversare orizzontalmente a dx per una decina di metri su splendida<br />
placca a gocce (2C). Dove le difficoltà calano iniziare a<br />
salire con leggero obliquo verso dx puntando all’estremità<br />
dx del grande tetto soprastante. Sosta 1 m sotto il margine<br />
dx del tetto. 25 m; 5°, 4°; 2C, 1CF+CL.<br />
6) Salire verticalmente superando il tetto alla sua estremità<br />
dx (1CL) per poi obliquare decisamente a sx lungo<br />
una fessura obliqua di ottima roccia (3C), che porta ad<br />
un terrazzino dove si sosta. 40 m; 5°; 3C, 1CL, 1SF+CL.<br />
NB: dalla sosta alla fine del tiro 6 si diramano due varianti<br />
d’uscita la prima sale verticalmente il soprastante diedro fessura<br />
per poi uscirne a sx con difficoltà dal 4°+ al 7°-; la seconda punta a superare<br />
l’evidente tettino posto in alto a sx e poi per fessure alla cima (5°+/6°).<br />
7) Salire a sx per pochi metri fino a guadagnare una stretta cornice che si<br />
segue lungamente verso sx scegliendo i passaggi più agevoli, ma senza<br />
salire troppo in alto. Oltrepassare uno spigolo passando<br />
un paio di metri sotto un caratteristico tettino,<br />
quindi scendere lungo una cengia spiovente ad<br />
una sosta sotto una fessura–diedro. 40 m; 4°; 2CF.<br />
8) Superare interamente il soprastante diedro–<br />
fessura, con arrampicata sostenuta, fino ad una<br />
zona di rocce più facili dove si sosta. 25 m; 6°-,<br />
poi 5°+ e 5°; 4C, 1CF.<br />
9) Salire il soprastante diedro superando inizialmente<br />
due passi strapiombanti (1CL, 1D) e<br />
proseguendo poi con arrampicata ancora sostenuta<br />
(1FR, 1CL) fino all’uscita, non molto distante<br />
dall’arrotondata cima. 15 m; 6°, poi 5°+ e 5°; 1D,<br />
1FR, 2CL, 1CF.<br />
DISCESA<br />
Traversare a dx per i prati fino ad incrociare il<br />
sentiero che scende dalla cima. Piegare a dx e<br />
scendere lungo la Ferrata Contin fino alla Forcella<br />
Winkel. Da questa per il canalone alla base della<br />
parete e quindi, seguento il Vallone Winkel <strong>com</strong>e<br />
per l’avvicinamento, ci si riporta al parcheggio.<br />
Ore 1,30 – 2 dalla cima.<br />
49<br />
“a me piace osservarle a<br />
lungo, le pareti, anche per<br />
ore, fantasticandoci sopra e<br />
interpretandone i segreti. Il piacere<br />
principale di tutto questo<br />
gioco consiste nella contemplazione<br />
e nel desiderio,<br />
poi naturalmente ci<br />
vuole anche l’azione<br />
che, purtroppo,<br />
si identifica con<br />
il possesso che<br />
significa però la<br />
s<strong>com</strong>parsa del<br />
desiderio. E mi<br />
chiedo spesso se<br />
tutto questo non<br />
significhi anche consumo…<br />
spero di no” (tratto da<br />
vocideboli.blogspot.<strong>com</strong>).<br />
008<br />
La Parete Nord Est del Cavallo di Pontebba