Memorie cronologiche de vescovi ed arcivescovi ... - EleA@UniSA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI
SALERNO
BIBLIOTECA
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M

M E M O R I E
C R O N O L O G I C H E
DE' VESCOVI.
ED ARCIVESCOVI
D ella S. Chiefa di Benevento,
Colla ferie de’ Duchi , e Principi Longobardi
della JleJJa Città.
P R O P A G A T E
DA. POMPEO SARNELLI
Dottor della Sagra Teologia,e delle Leggi,Pi;o-
tonotario Apoftolico->Abatc Mitrato del-
jTn/Igne Collegio di S. Spirito
della medeiima Città. *
D E D I C A T E
All'Eminentifs. e Reverendifs. Principe
L E A N D R O
t
Con Licenza de' Superiori%

centro 0) Servizio di ateneo
per le Biblioteche
m
. n.ingresto
* FONDO UBfflMGUA
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/

Em inenùjjim o,e Re^erendìJJmo
Principe.
R arto le Memorie de* Pontefici Beneventani
così incerte, ben che da due eruditi Scrittori
__ raccontate, che , havendone uno catalogato
fuperchiì [ a ] l'altro più del dovere haven-
done rifecato-, [ b ] nefaceanoflare del vero
xnziofi. U Eminenti [fimo Arcivefcovo Or/ini, non lafciando
cofa da àejìderarfì nel reggimento della fu a Chiefa, volle con
rigorofoj'quittinio indagarne la verità ; e con accurata diligenza
l'uno 3 e l’altro leggendo , e le antichefcritture rivedendo
, pofe infieme ciocché fpedìentegliparue , ed à me co-
mandò, che tali Alemorie,attentamente di nuovo regijìrate>
alla pojlerità propagafft. Compiuta l ’opera^non mi è b fognato
andar molto penfando à chi dirizzarla; poiché VE. V . basendo
havuto sì gran parte nella collazione di vn tanto beneficio
alla S• Chiefa di Eenevento , quanto è bavere per
ijpofo il Cardinale Orfinì , precifamente in quejìi calamitofi
tempi, à cui •> come ad Orfa polare, han tutti g li occhi rivolti,
ejfendo dell’E. V . ilprefente , ragion vuole, che della me *
defima fiano tutti i di lui predeceJ]ori-> le cut fante gefle , ancorché
gran dicane or che innumerabili, in quefl’uno ragunan-
f i . Non è così mio quefio penfiere 5,che prima di me l'arguto-,
e lepido Poeta [ c ] non l’havejfe fa tto in lode di Augufto ri-
fplendere ; il cui Epigramma mi fò lecito più convenevolmente
all’E. V . adattare:
a 2 San-
t
fa ] Marii Vipera: Chronoiogia. [ b ] Ughelli Italia iacr-
tom. Vili. [ c ] Marzia!. 1? 8. Epig. 75.

Sanctorum nobismiraculareddis avorum,
Collokedk vetans fabula cana mori;
Curn Samnj U k sin u m Capiti Caput addere curas}
Q uo numeratfaujios Urbs rediviva dies.
Si prifcis fervatur honos , hoc Prcefide, templis
E t redit antiquumpontificale decus.
Si novadùm condit, revocar, L eandre , priora}
Dcbentur qua? funt, qua;que fuere cibi.
Quanto adunque è , quanto f u in Benevento, in quefla,
Operetta rifiretto , dedico all’E. V . , intralaj'dando qui à
bellofìudio l'ufo degli Scrittori,ò di lodare gli antenati di co-
loro, cui dedicano le lorofatiche, perche rifpetto à V . E. dirò
con Ennodio'p [ d J ftatuat ifta loco laudis , cui nihil fup-
petat, quodpoflìt predicare de moribus : ùpure di com~
mendare le qualità delfoggetto', ed in ciò ex officio ella i ta~
le-> che gli altrifoggetti qualifica , e con tanta lode-, che beri~»
leflà l'elogio , fa tto da Giouanni Papa al Rè Carlo Calvo ,
f é ] quod femper idoneos E cclc fìx viros , quadain na-
turalis ingenii nobilitate, d eligcret. Oltre à che ninno è-,
che non J'appia verificar f i dell'E. V . ciocche di Attanagio
dijfe il N azianzeno : Achanafium nominare, virtutenu
jpfam cft laudare . Sicché mi nftringo à fupplicat la di gradire
queflo picciol tributo delle mie Ecclefiafiiche fatiche, con
quella benigniffima humamtà, eh’ è innata n ell E. V . alla-*
quale humiliffimamente tu' inchino . Benevento 20. Febbrose
16 p i .
D i V . E.
Humilifs. e divotifs. Serv. obbligatifs.
Pompeo Sarncllt Abate di S. Spirito.
Cara­
t a ] in Nat. Laur. Epifc, Medio!. [c ] fcpift. 8. ~

C A T A L O G O
De’Vefcovi, ed Arcivefcovi Beneventani
per ordine Cronologico
é E L * VESCOVI
in cuifio- Beneventani, dei u.
*irono' ò brofuronoe-
Jetti.
40.
3° 5.
3 13-
320.
3 26.
340.
347-
569.
404.
415.
448.
46J.
490.
494.
520.
533.
543-
585.
59i.
6 00.
60 3.
615.
622.
/
13.
»4
S. F o t ino. pag.17.
Undeci Vefcovi Tue-
cefl'ori, i nomi de’
quali fono à noi
ignoti. 17.
. S.G ennaio Mart. 17.
Teofilo. ip .
S.Do r o . 19.
16. S. A po llo n io, 20.
17. S.C assiano. 20.
18. S. G e n n a io 11. 20.
19. Liniano. 23.
20. S.Em ilio. 23.
a i. S .G iovanni. 24.
22. Doro 11. 24.
23. S.T a m m a r o. 25.
24. S. Sofio Martire 25.
25. Epifanio. ? 5.
26. Felice. 26.
27. S. M a r c ia n o . 27.
28. S. Z enone. 2 7 .
29. Felice li. 29.
30. Liniano II. 30.
31. Davide. 30.
32. Barbaro. 30.
33. Alfano. 31.
34. Ildebrando» 31.
V ESCO VI
Beneventani}e Sipontini.
663.
700.
ss-
36.
S. B a r b a t o.
Alderico.
32.
36.
Totone. 36.
733- 37-
743- 38. Cefario. 37*
748. 39- Giovanni II. 37»
78 7. 40. Davide II. 39-
825. 4 1 . G utto, overo G iano.
44.
S33- 42. Orfo. 45*
845. 43- Giovanni III. . 47-
852. 44- Carlo. • 48.
S68. 45- Giovanni IV. 49.
875. 46. A/one. 49.
886. 47- Confervato. 5°.
894. 48. Pietro. 5 i*
908. 49. ValdeJìdo. 52,
9 1 1 . 5°. Giovanni V. 53-
954* 5 !• Vincenzo. 57-
9 S7- 52. L a n d o lfo . 57-'
A F: C I V E S C OVI
Beneventani}e Sipontini.
969. .Lo ftefl'o Landolfo. 6 $.'
984. 53. Alone,detto Alix. 67.
998. 54. Alfano II. 63»
1009 55. Mondo. 74*
10 i l. 56. AlfanoIII,
105 j, 57, Uldàrigo.
75»
77;
AR-

A R C IV E S C O V I
1072.
1075.
107 6.
1 io3.
1119.
I I J 2.
l i 47-
1157.
1 1 7 1 .
Beneventanifolamente.
1179. 67.
1121.
1254.
I2S2.
1295* 71
1300.
1302.
1304.
1331.
»3JJ«
58. Aurelio.
59. S.M ilo n e.
60. Koffndo.
6r. Landolfo II.
6 1 . Roffri do II.
63. Gregono. .
64. Pietro II.
65. Arrigo.
66. C a \ d 1 K A l £
8 1.
82.
84.
89.
9 1 .
94-
95-
97*
Lombardo. 100.
68.
CARDINALE
Ruggiero,Monaco
Cafinenfe. 101.
Ugolino Comite.
irò.
69. Romano Capodis
70.
ferro. 112.
72.
73-
74-
75-
76.
CARDINALE
Giovanni VI. de_»
Caftro-Coeli. Monaco
Cafinenfe. 115.
Giovanni VlI.Ca-
povano. 119.
Adenolfo. 119.
B.Fr.G i a c o p o
Capocio,Rornita-
nodi Santo Ago-
ftino. 119.
Fr. Monaldo Mo-
naldefcbi Minorità.
> 120.
B.Fr.M o n a l d o ii.
GuiiUnopolitano
Minorità. 121.
F.Atnaldo di Bru-
facco Minorità. 12,2,
I H 4- 77*
lì$ 6 . 78.
1350. 79-
1360. 80.
1363. 81.
136$. 82.
I ?8j . 8 j.
158 4. 84,
1385. 35.
1 4 : 7 . 86.
1430. 87.
1436. 8S.
1 4 5 1 . 89.
1460. 90.
146 4. 9 1.
1469. 92.
148 2. 93.
i4 8 6 . 94.
IJOJ. 95.
Guglielmo Minorità.
123,1
Stefano Patriarca
di Coftantinopo-
lì . I 2J.’
Pietro III. de P ino
. 124»
Fr. Guglielmo II.
dell’ Ordine de’
Predicatori. 125.'
Fr. Ugone de Bru-
xeo dell’ O rd in o
de’Predicatori. 12J.
tigone II.Guidar-
di. 126.
Fr ancefco. 133.
Niccolò Zana-
fio. I 3J*
Donato d’ Aquino
. 133.
Paolo Caprani-
ca. ^*35*
Gafpare Colonna.
155.
C A !\0 1 N A L E
Aftorgio Agne-
fi. 136.
Giacomo IL della
Ratta. 1J7.
A ieifio de’ Cefa-
rei. 138.
Niccolò II. Picco-
lomini. 139.
Corrado Cape-
ce. 139.
Lonardo Giitfo. 141.
CARDINALE Lorenzo
Cybo. 141.
CARDINALE Ludovico
Podoca-
therio. 142.
1504.

1^04* $&• CARDINALE Ga*
leotto Franciot-
1508.
*514*
I 52I*
*530.
ti. 14 :.
97. CARDINALE Si-
JloGara. 143.
98. c a r d i n a l e
Aleflandro Farne-
fe. 14J.
99. AlfonfoSforza. 143.
100. Francefco delia-*
Rovere. 144.
1544.101. Giovanni V ili.
dalla Cafa. 14;.
tI$$6. 102. C A I{D I N A L E
Aleflandro II. Far-
nefe. 146.
1560.10$. C A { { D I N A L E
Giacopo III. Savelli.
146.
1574. 104. MafEmiliano Palombaro..
147.
1607. 105. CARDINALE
Pompeo Arigo-
nio. 148.
16 16 ,10 6 . Aleflandro III. di
C A T A L O G O
Sangrò Patriarca
Aleflandrino. ijo.'
163J.I07. CAB^D JN ALE
Agoftino Ore-
gio. 151.
1641,108. CARDINALE
Fr.VicenzoII.Ma-
colani dell’ Ordine
de’ Predicatori.
I 5 2*
1643. iop. GiovannilX Bardita
Foppa della_«
Congregaziono
del rotatorio. 152'.'
1674.110. Giufeppe Bologna.
154.
1680. i n . CAUpiNALEGi-
rolamo Gaiìal-
di. 1 5 4 .
1686.112. CARDINALE
Fr. Vincenzo III.
Maria Orfinitlell’
Ordine de’ Predicatori.
154.
D e ’V efco v i, ed Are tv efcovi Beneventani per
Or ditte Abecedario.
VESCOVI
A Carlo
Ajone pag.49. S. C assiamo
Alderico 36. Ccfario
Alfano
S. A pollonio
3lm
ao.
Cotìfervato
£ Davide
Barbaro 30. Davide II.
S, B arbato 32. S. D oro *
D oro II.
D
48.
20.
37-
50.
io .
19•
19.
34.
E

E ARCIVESCOVI
S.Emiiio. 2?. A
Epifanio • 26. Adenolfo pag. 119.
F Agoftino Cardinal Ore-
Felice. 46. gio 15r.
Felice II. 29, Aleil'andro Cardinal Far-
S .F o t i n o . 17. nefe. 143.
G Aleifandro Il.Cardinal Far-
S. G en n aio M art. paga 7. nefe. 14 . T am m aro. 25. ciotti. 142."
Teofilo.
Totone.
19-
3 6.
Gafpare Colonna. 135.
B. F r . G ia c o p o Capocio Ro-
V
mitanodiS.Agoftino. 119.
Valdefido.
Vincenzo.
Undeci Vefcovi
‘ 52*
57fucceflòri
Giacopo Il.della Racta. 137,
GiacopoIII. Cardinal Savelli;
146.
di S. Fotino.
t
17» Giovanni VI. Cardinale de
Caftro-C«li Monaco Ca-
St Zenone. finenfe. 11 S«
' ^ 9:

Giovanni VII.Capovano.x 19.
Giovanni Vili, della Ca-
fa. 145*
Giovanni IX. Battifta Fop-
pa della Congregazione
dell’Oratorio. 152.
Girolamo Cardinal Gaftal-
di. ■’ 154.
Giuleppe Bologna. 154.
Gregorio. 94.
Fr.Guglieim o Minorità. 125.
Fr, Guglielmo II. deli’ Ordine
de’Predicatori. 125.
L
Landolfo primo Arcivefcoro
lo /ìeflo, che l'ultimo yejco-
vo. 142,
M
MaffìmiIiailoPaIombara.147.
S. M ilo n e. 82.
Fr.Monaldo Monaldefchi Minorità.
120.
B . F r . M o n a i d o II. G iu ftìn o -
policano Minorità, 121.
Mondo. 74.
. N_
N iccolo Zanatso. i$J*
Niccolò Il.Piccolomini. 139-
P
Paolo Capranica.
Pietro II. 95*
Pietro III.de Pino. 124*
Pompeo Cardinale Arigo-
ìuo. I4S*
R
Roffrido. 84J
RoffridoII. 91.
Romano Capo di Ferro. 112.
Ruggiero Cardinale Monaco
Cafinenfe. 102.
s '
Siilo Cardinal Gara. 143<
Stefano Patriarca di Co-
ftantinòpoli.
V
Vgolino Comite. 11 o.
Vldarico; f 77.
Fr, VgOne de Bruxeo dell’Or-
dine de Predicatori, 125.
Vgone II.Guidardi, 126.
Vincenzo. 57.
Fr.Vincenzo II. Cardinal Ma-
colani dell’ Ordine de’
predicatori. 15*,
Fr, Vincenzo Ill.Cardinal Or-
fini dell’Ordine de' Predicatori,
154,
b

De'Santi, e Beati Vefcovi, ed Arcivefcovi.
t S. F otino Dies Natalis ignotus. 17.
a S.G ennaio Martire O ff.dupl.i .Claff.ip.Scptcm bris, curri
; ottava* 17.
I S .D o ro O jfdupl.20.blovem br!s. 19 .
4 S. A p o llo n io Ojf.dupl.% .Junii. 20.
5 S.Cassiano O ff.d u p l.ii.A u g u fli. 20.
6 S. G en n aio II. Lies Natali! ignotus. 20.
7 S. Em ilio Dtes Natalis ncfcitur. 2$.
8 S.G iovann i Dies Natalìs incompertus, 24.
9 S.TammaRo Off.dupl.i$.Ottobris. 2J.
10 S.Sofio Martire memor.2^. Januarii. 25.
1 1 S. M arcia n o memor. 14.] ulti. 27.
12 S.Zenone mcmoratur. 17 .O ttobri*. 27.
S .B a r b a to Qff.dupl. i.Clajf, 1g.Fcbruzrii. 32.
14 S. M ilone Arcivcfcovo m m .ij.F cb ru a r ii. 82.
15 B. G iaco p o. 119.
16 B .M onaldo Martire. 12 1 .
«t
Catalogo de’ Cardinali Arcivefcovi.
1 Cardinale Lom bardo. 1 100.
2 Cardinale Ruggiero M on aco Cafinenfe. 102.
3 Cardinale Giovanni de Caftro-Cceli M onaco Cafinenfe. 1 1 5 .
4 Cardinale Aftorgio Aguefi . 136.
5 Cardinale Lorenzo C yb o . 14 1.
6 Cardinale LudovicoPodocatherio. 142.
7 Cardinale Galeotto Franciotti. 142.
8 Cardinale Siflo G ara. 143.
9 Cardinale Alefl'andro Farnefe,che fu Paolo III. 14 j.
10 Cardinale Alefiandro II. Farnefe. 145.
II Cardinale Giacopo Savelli. 146.
12 Cardinale Pom peo Arigonio. 143.
13 Cardinale AgoflinoOregio. 151,
14 Cardinale Fr.Vincenzo Macolani de’Predicatori. 152.
15 Cardinale G irolam o Gaftaldi. 154.
16 Cardinale Fr.Vincenzo Maria Orfini de’Predicatori. 154.
G A -

De'Vefcovì ed Arcivefcovi Beneventani Regolari.
De'Monaci.
S. Sofio , dettco Cadoco di
Abate di S. Sofia di Bene-
vento Vefcovo>e Martire. 25.
Cardinale Ruggiero di Mona-
coCafìnenfe Arcivefcovo. to t.
Cardinale Giovanni VI. de_>
Caftro- Cxli Beneventano
di Monaco, e Propofto Ca-
jfìnenfe Arcivefcovo. 115.
Dell'Ordine di'Trcdicatori.
Fr.Guglielmo II.Lemovicenfe,
Arcivefcovo Benevétano.125.
Fr. Ugone de Bruxeo Arcivefcovo.
125.
Cardinale Fr.Vincenzo II.Ma-
colin i Arcivefcovo. i$ 2*
Cardinale Fr. Vincenzo III.
Maria Orfini Arciv. 1 5 4*
h e'M in on Ojfervunti di S.Franccfco
Fr. Monaldo Monaldelchi Arcivefcovo.
ìao*
B.Fr.Monaldo II.Giuftinopo-
litano Arcivefcovo, e Martire.
121.
Fr. Arnaldo diBrufacco Arcivefcovo.
122*
Fr.Guglielmo Arcivefcovo. 123.
De't{omitani di S. Ago [tino.
B.Fr. Giacopo Capocio Arcivefcovo
di ^Benevento, poi
d i N a p o li. 1 1 9 .
Famiglie degli Arcivefcovi Beneventani j h e f i f Amo.
Agnefi. 1JÓ. Franciotti. 142.
Aquino. Gara. 14?.
Arigonio. 148. Gafìaldi. 154-
Bologna. 154. Griffo. 141.
Brufacco. 122. Guidardi. 126.
Bruxeo. 125. Macolani. 152.
Capo di Ferrp. 112. Monaldefchi. 120.
Capece. 1J9 ‘ Oregio. 151.
Capocio. 1 I9. Orfini. 154-
Capovana. I 19. Palombara. 147.
Capranica. 13 5 • Piccolomini. 119-
Cafa. 145. Pino. 124.
Caftro Casli. 115. Podocatherio. 142.
Cefarei. 138. Ratta. 137-
Colonna. 135- Rovere. 144.
Comite. 1 IO. Sangro. 150.
Cybo» 141. Savelli. 14$.
Farnefe. 143. 146. Sforza. i4 j.
Foppa. J52. Zanafio. M j.
•
b 2 O R O -

C R O N I C A
D e ’ D u c h i, e Principi Beneventani
L O N G O B A R D I
D a l l ’anno del Signore $ 7 1 . infino a ll’anno i o j ' j . '
D V C H I
1. Z otone regnò anni zo.cìoè
dal primo di Gennajo 571.;
all'ultimo di Decembie 591.
il feguence fù confortenei
dominio un’anno.
2. A r eCh i regnò anni 50. dal
primo di Gennajo. 5 9 r.
all’ultimo di Decembre. 641.
quello Duca negli ultimi
cinque meli hebbe conforte
nel Ducato il feguente fuo
figliuolo.
3. AioNt regnò anni i.mefi 5.
dal primo di Agolto 641.
infìno à Decembre 642.
4. R adoaldo regnò anni 5.
coi fratti,o Grimoaido dal
Gennajo 642. a Decembre
647.
5. G rim oaldo regnò anni 25,
cioè 5. coi fratello Radoul-
d o ,c fo 'o i4 . da Gennajo
647.fino à Decembre 661.
. gli altri anni vili Ré d’Italia .
6. R o m o a ld o regnò Janni 16.
cioè dal Decembre

del primo j régno anni x.'
cioè dall'anno 807. all’anno
817.
4. Sicon e regnò anni iiJ.me*
lì 2. dall’anno 817. all’anno
833.
5. Sicar d o , quinto figliuol
di Sicone regnò col padre ,
ma dopo il padre anni 6.
cioèdaH ‘833.airanno 339.
6. R a m ic h i Teforiere di Si-
cardo (fotto di cui Siconol-
fo fratello di Sicardo,occu-
pandoSalerno fe ne fé Principe,dividendo
il Principato
Beneventano ) regnò anni
xi. mefi 6. cioè dall’anno
839. all’anno 850.
7. R a d e l g a r i o figliuol di
Radclchi regnò anni 4 .cioè
uno col padre e folo dall’-
anno 85o-fino all'anno 853,
8.A delchi fratello di Radel-
gario regnò anni 24. cioè
dall’anno 85 j. all’anno 877.
9 -G a ld e r io figliuol >di Ra-
delgario regnò anni cioè
uno col padre , e fo'.o due_»
cioè dall’ anno 8 7 7 .tino
all’anno 870»
10. R a deichi II. figliuolo di
Adelchi regnò anni 5. cioè
dall’anno 879.fino ali’ 883.
quando fù difcacciato dal
feguente:
1 1. A/one , difcacciato il fratello,
regnò anni 6. dall’anno
883.fino all’anno 889.
12. O r s o figliuolo di A/one
regnò un’anno , e

Trmcipi Beneventani,
e Capovani.
1 . A tén o lfo,difcacciato Ra-
deJchi fu acclamato di C o ­
te di Capova Principe Be*
neventano nell’anno 900. e
fi appellò Principe Beneventano,
e Capovano.Fece
cófortedel principato Lan*
dolfol.fuo figliuolo nel p oi
e regnò fino all’anno 910.
e fi mori in Capova.
2 . L a n d o lfo legnò col padre
dal 901. e, morto il padre,
regnò col fratello Atenolfo
li .dal 911 .fino all ’an-
110 940.
vi aggifife il figliuolo Ate-
nolfoIII. in fin dell’ anno
SI 3. e poi l’altro figliuolo
Landolfo II.dal 940. infino
al ) ( 94J*
nel qual’anno morì à x. di
Aprile.
Atenolfo II.col fratello Landolfo
regnò dal 911. col
smedefimo 3 e co’ nepoti *
com’è detto.fino al 940.di-
poi fu rimoffo dal princi*
pato.
Atenolfo III. regnò col padre
, e col Zio Atenolfo II.
dal 933. co’ medefimi,e col
fratello Landolfo II. dal
940. a l943. ne di lui fisa
altto.
3»Landoifo.IT.col padre, e
col zio Atenolfo li. e col
fratello Atenolfo III. dal
940. col figliuolo Pandol-
fo I. dal94^.col medefimo,
« coll'altro figliuolo Lan­
dolfo IH. da! 959. fino ài-
l’anno 961.
in cui mori 328. di Maggio.
4. PANDoLFo.I.cognominato
Capo di ferro , m arito di
Aloara,regnò col padre dal
943. col padre, e col fratello
Landolfo III. dal 959.col
fratello dal 961 .col figliuolo
Landolfo IV. dal 96$. e
co’ figliuoli Landenolfo I.
Laidolfo I. Ater.olfo IV. fù
ancora PandolfoI.Marche-
fe di Spoled, e Duca di Camerino
: mori nel 981.
Landolfo III. col padre,e col
fratelloPandolfo I.dal 959.
col fratello dal 961. alpóSi
quando mori.
5. L a n d o ifo.I V . regnò col
padre dal 968. col fratello
Landenolfo I. dal 982. fino
all’anno 98 3I
in cui fù da Saracini uccifo
conAtenolfo IV.nella guerra
: ed Ottone II. campato
dalla rotta , giunto in Capova
confermò il Principato
Beneventano, e Capovano
ad
6 . A l o a r a Vedova di Pan-
dolfo I. e madre di Landol*
fo IV.defunto,ed al figliuolo
di lei Landenolfo. Regnò
Aloara col figliuoloLande- .
nolfo anni 8. cioè dal 9S3.
al 991.
7. L an den olfo , regnò colla
madre Aloara dal 983. al
991 • c con Pandolfo Il.fino
al 99Jin

in cui Landenolfo fu tolto
di vitainnocentiffiino , co ­
me infili co’ miracoli dimo-
ftrò Idio.
8.Pandolfo.II. dal 98 2. con
LandoltoIV. da! 983.eoo.»
Aloara , e Landenolfo, dal
991. collo ftello Landenol-
t'o , cd uccifoquefto , regnò
egli col figliuolo dal 994.
col nipote Pandolfo Iil.dal
JOX2. in fino al 1014.
in cui mori.
9. Landolfo. V. col padre.*
dal 1012. colfigliuolo dal
1014.6110 all’anno 1033.
in cui morì nel mefe di Settembre.
io . P a n d o l f o . III. col padrei
e coll’A u o dal 1012.col p a -
dredal 1014.folo dal 103?.
col figliuolo Landolfo VI.
dal io ]3.
col figliuolo, e col n ipoto
Pandolfo IV. dal 1016.
finoal
Nel qual’anno fi fe' Monaco
nel mefe di Marzo.
1 1 . L an d o lfo.V I. col p a d ro
dalioj8 . col padre , e col
figliuolodal ;o59. folo dopò
la morte del figliuolo
Pandolfo IV. che fùuccifo
da' Saracini in battaglia-»
dal 1074.
fino all’anno i°77*
nel quaranno mancò, mancando
in lui la fucceffione
de* Principi Longobardi.
POMPEJO SARNELIilO
Abbati Infoiato Sanfpiritenfì
FRANCISCVS MARINVS
Epifcopus Infulanus.
J E te veraferunt, v el amati s mihifomnia fingo,
S a r n e u i , carum tefupereffe caput ?
Ardua conciderant Diomedis m anta , & cedes
Eaffim■> concujfc?, procubuere,folo.
T e quoqueprtecipitem ingentes traxere ruin

EMINENTISS- E REVERENDISS- SIGNORE.
Glufeppe Rofelli efpone a V-Em. come havendo da fiampare un libro
intitolato.- Memorie Cronologiche de*Vefcovi,ed Arcivefcovi delta Sanici
Chtefa di Benevento , ferine dall’Abate Pmpeo Sarneili ; lo fuppiica
delle folite licenze^e l’havrà à grafia ut Deus.
Rever-P-Nicolaus Squillante Congregationis Ci aiorii videat > (y in fcriptìs refe
r a t• D ai.die l^ .K o v tm ù r'l69o.
S ebastianus P erissius Vie- G en-
E M IN E N T ISS- E T R E V E R E N D IS S . D O M IN E •
VOlumen hoc iilfcriptmn ( Memorie Cronologiche de’ Vefcovi, ed Arcivefcovi
della Santa Chiefa di Benevento ) ab Abbate Pompejo Sarnellio
S-T-D- &cc. mira eruditione elucubratum»cùm diligenter periegerim, dignum
cenfeo ut Typis mandetur » ex eo potìllìmmiij quia non folùm nihil
bonis adverfans moribusj & Ecclelìx dogmatibus continet , imrao potius
multa ad fccclefiye>pracipuè Beneventana; decorem,& fplendorem congeritj&
folida aucìoritate rratìat- Neapoli 3o.Novembris 1690.
Emin. Tu* Reyerendifs-
Humillimus,atque devintìiffmus Serviti
Nicolaus Squillante Congreg-Oratorii.
V ifa fupraferipta rdatione Imprimatur. Dat-die iS.Ia n u a ru 1691.
S ebastianus P erissius V i e . G en-
E C C E L L E N T IS S . S I G N O R E .
AN trnio Btilifon fupplicando efpone a V . E* come defidera far rtampaie
un libro intitolato : Memorie Cronologiche de’ Vefcovi, ed Arcivefcovi
Beneventani , comporto dall"Abate Pompeo Sarneili, fupplìca V-E«
per le folite Regie licenze» ut Deus.
U J . D- Caetanus Ageta videat > (S in fcriptis refe rat.
S oria R eg. G aeta R eg. AIirobaeius R eg. J acca R egfrovifum
per S-E ’ Neap. die H.m enfìs Novembrit 1690.
Athena fìus.
E C C E L L E N T IS S - S IG N O R E -
PEr ordine di V . E. hò letto un libro intitola to : Memorie Cronologiche-}
de’ Vefcovi, ed Arcivefcovi Beneventani, comporto dall’Abate Pompeo
barnellij nel quale non bò ritrovato cofa , che contradica alla Reai G iurifdizione
, anzi con sì nobile > ed erudita fariga P Autore hà confirmato
l’immortalità del fuo nome , illuftrando con la fua virtuofa penna queli
’antica Città., la di cui Cronica fcrifle già con molta accuratezza Falcone
Secretarlo d’Innocenzo II. onde rtimo erter querte Memorie dell’Abate
Sarneili degne d’ogni gran lode, 11011 che delle Stampe^parendo però così
al favio giuditio dì V*E*a chi fò humiìifiìma riverenza- Nap-a dì ^ -G e n ­
naro 1691.
D i V . E- H im ilifs. e D ivotift. Servidore
Gaetano Ageta-
F ifa fupradiF.a Telatane imprimatur,£?' inpublicatiene fervetur Reg-Fragra-
S oria R ec. G aeta R eg- M cris R eg. M iroeaiius R eg* J acca R eg»
Trovifum per S E . Neap. die l

M E M O R I E
CRONOLOGICHE
D E ’ VESCOVI,
ED ARCIVESCOVI
Della S- Chiefa di Benevento.
P R O P A G A T E
D A P O M T E O S A R N E L L ì ,
Loft or della Sagra Teologia , e delle Leggi t
Protonotario Jpoftolico, Abate M itrato
dell’ in/igne Collegio di S. Spinto
della JleJJ'a Città.
I N T R O D U Z I O N E .
'i ^ R introdurci alquanto
iftruiti al racconto delle
Memorie de’ Vefcovi 5 ed
Arcivefcovi della S.Chie-
« fa di Benevento , pregio
% dell’opera hò /limato che
fotfe ■> premettere si una_i
bricve notizia delie cofe più antiche. infine
dalla fondazione della fteflà Città , che Pii-
A nio
\

nio [a] hà per religione non trafcurarla in gratia
dell’antichità veneranda, e però lafciò fcritrabiie.
to ; Reverere gloriam •veterem, & hanc ipfam fe~
nettutem-ì qua in homine •venerabili* , in urbibus
SACRA E S T : sì eziandio una fuccinta deferizione
dello flato prefente, per non incorrerei
Antichità
quanto vene
derne nó deb nc^ r*mProvero ^ato a’Romani da Tacito : [è]
Ibono trafeu- Rornam dumvetera extolluni , rectntium fu n t in-
rarfi. curioji. Tutto per quanto fia potàbile rapporteremo
in raccorcio.
^evento,e 2> B e n e v e n t o adunque cencinquantav
miglia dittante da Roma è fituata verfo Oriente
infra Napoli, e Lucerà, in un’ameno c o llo 5
che à due fertili/lime valli fignoreggia , amen-
due irrigate, una dal fiume Sabato à M ezzo dì»
l ’altra dal fiume C alore à Tramontana i onde
la Città gode e d’abbondanti/limi cam pi, e di
moltiflìme fruttifere colline.
Benev. e fua Fù edificata, ò riedificata,com’altri vuo-
« i cazione. ^ ^ j)iomede Rè dell’Etolia, dopo la rinoma­
ta guerra Trojana, Tanno del mondo ( giufta il
cóputodel Teofilo nella fua Croniftoria) 2740.
prima dell’edificazione di Roma 43 2. ed innanzi
al nafeimento del Salvatore 118 4.
Benev- come ^ D a’fuoi G reci edificatori, ò riedificatori
prima appe jj nome dj M ilefia, e fatta capo del San-
nio ; [c] onde poi i fuoi Duci, e Principi,ba/nni-
tium Duces, & Principes furono appellati, refiftè
a’Romani con valore sì grande, che vincendo i
Valle Cau-fin’allora invitti , e temuti dall’altre nazioni,
fìi fo* ^o a- come invinc,bili, nella memorabile Valle Cauto
refe rei to dina fece palfar fotto al giogo Confoli, Legati,
Romano* Tri-
a Vl.Cxcil. lib. 8 ep.14. b jlnnal.Ub. 2.
« TaHl.QMcAib.4. C.IJ. fìrè 464

Tribuni> e Tefercito tutto del Popolo Romano,
l’anno del mondo 3605. dopo Pcdificazion di
Roma 433. ed innanzi al Natale del Redentore
3x9.
5. Riportò dipoi da’ Tuoi Greci mede/imi il M,a!edv.ent*
nome di Malevento, più,che dal mal vento,dal or‘ ° ’ ct°
male evento della morte di 3o.mila Sanniti /òtto
l’armi Romane l ’anno del mondo 3 6 12 . dopo
Roma 440. innanzi al nafeimento di Chrifìo
3x2
6. Ma con migliore agurio , fatta amicizia Benevento
co’ Romani fù appellata Benevento Tanno del onde appel-
mondo 3659. dopo Roma 487. innanzi à Chri- **ta”
/lo nato 265. quando vifù condotta la Romana
Colonia, come oflervò Plinio nel lib.j.epiù
chiaramente Fe/lo : Beneventum ci/m colonia.—
deduceretur, appellari cceptum effe melioris ominis
caufa -, cùm e am urbcm Grati incolentes antè M a -
levcntum appellarent. E molto più fé le /labili
il detto nome di Benevento, quando i Romani
fotto Tiberio G racco, vincitori dell’ efercito
d’Annibale,,condotto da Annone Cartagine/cs
per lo buon’evento della battaglia fatta di là
dal C alore, vi furono accolti con felle, e con_»
pubblici conviti : amorevolezza tanto grata a’
Romaniche ne dipinferola /loria in Roma nel
Tempio della Libertà nell’ A ventino. A ccadde
ciò nell’anno del mondo 3708. dopo Roma
536. innanzi al nafeimento di Chn/lo 216.
Avvenimenti eruditamente deferitti dal Ciarlante,
benemerito del Sannio, per le m em orio
hi/loriche date alla luce Tanno 1644.
7. Quindi fù Benevento tenuta fempre ìel»
gran pregio da’Romanijper maniera che il cru-
A z de-

Benev. non deli/fimo Silla,fierifIìmo nemico de’Sanniti,che
travagliata nelPanno del mondo 3 8 4 0 .dopo Roma 6 6 8 .inda
Siila. nan2i à Chrifto 8 4 . havendo ridotto il Sannio
all’ultimo fterminio,non osò toccar Benevento.
Amfiteatro 8. Onde l’Amfiteatro Beneventano fù da_>
Benevent. Vitinio eletto per gli giuochi avanti alPlmpe-
rador Nerone [^J coronato nel fine dell’ anno
di Chrifto 56. e Trajano , che cominciò a regnare
nelTanno 100. dopo Chrifto, fi ftimò ho-
PortaAurea, noratiffimo con havere in Benevento eretto il
ò A rco di trionfo delle fue vittorie, ch’è l ’arco rinomato»
rajano. detto volgarmente la Porta Aurea.
Benev- Re- 9 ' Governoffi Benevento à gaifa di Rcpub-
pubbiica. blica, e da diverfe ifcrizioni regiftrate da G iano
Grutero fi raccolgono i nomi,non che i titoli
d c’fuoi C andidati,Cenfori,Confoli, Dittato-
ri. Pretori, Podeftà, Pontefici, Prefetti, Queftori,
1 Senatori, Tribuni » E d ili. Ed oltre agii archi,
cd amfiteatri, hebbe anche il fuo Campidoglio,
C apidoglio rapportato da Michele Monaco, [V] dove ai ri-
i Benev. f c n r Ciarlante , [ / ] erfe al Ilio Cittadino
Orbilio Mie Orbiiio Pupillo,Grammatico famofo,e Macftro
ftro d’ Ora- d’Orazio Fiacco ( che fiorì nell’anno del mondo
zio Fiacco. 3892. dopo Roma 720. innanzi à Chrifto nato
32. ) una ftatua di marmo , fedente , ornata col
manto, e con due ferigni a’piedi.Ond’c, che nel
lermone de’ fuoi viaggi non volle Orazio tacer
Aweniméto Benevento, anzi raccontò il cafo avvenutogli ;
curiofo d’O cantando: [g]
ne vento* ^ edimus bine re ria Benevetu\ubì fcdulus hofpes
Pene macros arjìt^dum turdos verfat in igne;
N am vaga per veterem dilapfo fiama cui in ani
V
ti Appian. hb.4.. e Sartc.Capuan par.i. fol.$9> lit.Di
lib ,itc,i6 . g Serpi, lib.i, Satyr.5»

De'Vefcovi->ed Arcivefc.Benev. j
Vulcano fummum properabat lambere teflum:
Conviva* avidos coznam, Jervosque timentes
T u rapere-,atq\omnes rejtmguere velie videres.
io . Innondando in Italia i Barbari, fù Bc- Barbari iru*
ncvento travagliata da'Goti infin dall’anno di i3tmeYeac0j
Chrifto 490.e circa al 500. totalmente occupa- Goti*
ta. Non fe ne fletterò i Greci à vedere j ma Bellifario
Capitan \alorofo, manduco da Giufliniano
/mperadore, riprefle i G o ti, e libero Benevento
nell’anno 537. partito poi Bellifario dall
’Italia, TotilaRè de’Goti nel 545 di Lombardia
fe ne venne in Terra di lavoro, e pattato al
Sannio occupò Benevento e le /pianò le mura?
che intorno havea . I Goti furono difcacciati
totalmente da’ Greci nell’anno 5 5 ed i Greci
dominati da’Longobardi nel 571. nel qual’anf
' n l j ftabihfcono
no vi Itabuirono il Ducato, cosi valto, che dopo -j Ducaco ja
il Regno di Pavia non hebbero i Longobardi Ber^v
maggior dominio, che il Ducato di Benevento,
che concenea non folo Salerno , e Capova > h h j
anche la Lucania 1 la Puglia 3 la Calavria, l’A -
pruzzo s e quafi tutta la Cam pagna, lafciatane
poca parte a’ Napoletani, che allora erano governati
da’G recij onde dall'Anonimo Salernitano
ragionevolmente fù detea un’altra Pavia.
A l Duca, poi Principe di Benevento, eran foggetti
XXXIV. Conti , cioè dell’ Acerenza, di Goti
Sé Agata-, d’A liftid ’ Albi , d ’ Aquino ■> di Bojano, di ^ di Carinola , di Tondi ■> d'ifernia , di
l artno di L ejina-, di M arfi di Mignano, di M olif
e , di Morono , di Penna, di Pietrabbondante, di
Pontecorvo-, di Prefenzano->di Sangro-, del&efioi di
Sera, di Telefe, di CL ermoli3 di Ttano, di Trajettoj

di V a lv e , di Venafro : quindi è , che il Principato
Beneventano Italia Cistybenna tu dagli
Scrittori appellato.
Coftumi de’ i | , j ) aj me/colamento delle accennato
Beneventani. pozioni jn Benevento, trae il V ipera, erudito
Scrittore Beneventano deTuoi Concittadini la
naturalezza, td il genio, o/fervando in e/fi derivato
da’Grec; l ’alìuzia , da' Sanniti la fortezz
a , da'Romani la co/lanza , da’ Longobardi
J'audacia. Onde celebri furono e nelle armi*
c nelle lettere,
ertezza de* I2* Ed inquanto a Ha militare fortezza fu
Sanniti nelle il nome de’Sauniti formidabile, onde L iv io nel
armi. libro 23. introducendo il Confolo , che parla-.
a’ Legati di Campagna, così dice : Coeptumprò-
pter ‘t os cum Samnìfibus bellum,pcr centumpropè
anros, variantefortuna eventuum, tulenm us. E
Per ioo^nni nel mede/imo libro de/criyendo ciocche diflero
foftegono fo- x j cgu[1 cfe) Sanniti ad Annibale, cosi regi/ira:
Il 13 C>r 3
jC©’R®mam. ^ et ctntumpr.opèarnoscumpopulo Tornano bellum
gejfijnusytiullo esternoudjut. ncc Luce v ec esercì-
tu'.niji quoaper bienmum tyrrhus nojiro magi} m ilite
fuas aux ip 1 ires ■> cjuàmfuis vinbus nos defen-
dit.fc le poi al P opolo Romano fervi,non fù vinto
il Sannio dalla virtù lo ro , ma dall’inganno;
. . onde ne le riffe Eutropio ; [£] Si fidem faderìs ,
Aggettati* quam /ibi F on ani fe r v a ti aJub)e£iis volu n t, ipft
fu b jetli Samnitibus JervaJfent > hodiè aut omnijiò
nonejfent, aut Sarnmo Dom inantifervirent. Con
tutto ciò Benevento fra gli avvenimenti hor di
feconda , hor di avver/à fortuna , fempre fiorì
Nobiltà Be nobiltà; e fe bene mancarono i fuoi Princi-
nev/copiofa- pia pure fu così copiofa, che potè mandare cen-
__________ ____ ______________ to .
h libiif h/ft.pag.fy,

èo Nobili per Oratori à Pafqualc II. u d ra n ­
no 11024
1 3. Circa poi all’ingegno Beneventano alle Beneventtnl
lettere adattati/fimo »• ballino per efempli il letterau‘
mentovato famofo Orbilio , detto dal Tuo di- Orbiiio.
fcepolo Orazio Fiacco per la troppa feverità . .
plagofus : il celeberrimo Giurisconfuito Papi- ed
niano, detto da E lio Sparziano : J u rif Afyluni*
& dsftriti£ legumthefaUrus . I Pietri, i Galvani,
gli Odofredi, i GofFredi , i Cam erari;, nella
toga ornaciflimi* Senza che* riferifee Ereffl-
perto, [/] che à tempo di Ludovico II. Imperato
r e , quando neU’366. ritornò in Benevento j .
vi fiorivano XXXII. Filofofi, tra’ quali fù Ilde- BeHev.
rico , huomo illuftrc per la fantità * e per la^
dottrina.
Sotto la fchiera de’nobiliffimi Togati 5 incra-
lafciando le altre Prelature i annoverar fi deb- Cardinali
bono nove Cardinali della S. Romana C h ie£ u * "evetani IX.»
e tre Sommi Pontefici.
j. Felice Fimbri Prete Cardinale del titola
di S. Silveftro, creato da Ormisda Papa. Ciacco-
ttius cum Oldoinoad an. frj.
ij. D elìderio M onaco Benedettino, dettò
nelfecolo Dauferio > fecondo il fudeteo Ciac-
conio , figliuolo del Principe di Benevento> o
giuftala tradizione de’ Beneventani * deila famiglia
Epifania * onde diverfe arme attribuir-
itgli notal’fjghelli, fù creato Diacono Cardinale
de’SS. Sergio,eBacCo da Leone IX. Ciacc* Cardinalec3
(um Oldoinoadantt.i049* Indi eletto Abate di f3grat0 Aba-
Monte Cafino l’anno 1058. è da Niccolò II. or- te dal Papa*
dinato Prete Cardinale del titolo di S.Cecilia,
ed
Ì in Cbreii.

ed il dìappreffo confagrato Abate dalmedefi-«
ino Papa.
iij. Bernardo Beneventano Cardinal V e-
feovo Preneftino, creato da Urbano II. Cìacc,
cum Oldoìn.adann.1088. n .io .
iv. Alberto di M orra, Monaco dcll'Ordinc
Ciftercienfe, fù creato Diacono Cardinal di
S.Adriano da Papa Adriano IV. l ’anno 1 155.
a’ 2. di Decembre: e dopo da Aleflandro III. affluito
al ritolo di Prete di S.Lorenzo in Lucina,
e fiuto Cancelliere di S.Chiefa.
v. Pietro di Morra diSoddiacono Apofto-
lico, creato Diacono Cardinal di S.A n g elo da
Innocenzio III. Fanno i205.nelmefe di M arzo.
Quelli effendo Soddiacono Apoftolico compilò
il libro delle Decretali del fudetto Innocen-
zio III.
vi. Pietro di Colle-vaccino Beneventano
fù nello fteffo tempo Cardinal Diacono di Santa
Maria in A q u iro , creato da Innocenzio III.
che il mandò Legato in Francia. Ciacc. cum O l-
doino in promotione finn.12 0 5 .n .x i. ubi agit dz^>
altero Tetrofupradiflo.
vij. Pietro deJl’Aquiia, M onaco C afìnenfe,
ed Abate del Monaftero di S.Sofìa , Cardinale-»
del titolo dj S.MarcelIo>creato da Celeftino V .
l ’anno 1.294. poco dopo la promozione mori,
come fi raccoglie da’verfì del Cardinal Stefa-
nefehi, rapportati daH’Ughelli, e che toccheremo
al n-7 9 * della ferie de'Vefcovi s ed A rcivefcovi.
viij. Giovanni de Caftro-C^li,Monaco C a ­
finenfe, Arcivefcovo di Benevento,creato C a rdinale
di S .V iu lc da C elerino V . dopo la mor-

De’ Vefcovi) ed Àrcivefc.Benev. p
te del fudetto Pietro dell’Aquila nello flefs’anno
1294. intervenne al Conclave per la elezione
di Bonifacio V ili, fe bene nel Ciacconio è
regiflrato Pietro in luogo di Giovanni. E morì
a’22. di Febbrajo del 1295. l’errore dell’Oldoino
fi confuterà diffufamente nel fudetto 11.70.
ix. Fr.Dionigi Laurerio, Generale de’ Padri
Servi di Maria , creato Prete Cardinale di
S.Marcello da Paolo III. l’anno 15 59.
T re de’fu detti afeefero al Sommo
Vonteficato.
i. S. Felice III. detto IV. della famiglia^ papì Bene
Fimbri, eletto nel 525. _ ventai.» tre.
ij. De/ìderio della famiglia Epifania, detto
Vittore III. eletto nel 1086.
iij. Alberto di M orva,detto Gregorio VIII.
eletto nel 118 7 .
14. Per quello» che poi fpetta alla Religio- SantiBene
ne, quella è /lata fempre cosi cara a’Beneven- v.enram Mar
, . rr- «• w ■ ■ | tiri» c
tanlì che vanta glonofo numero di M artin, che fcffori, Ver
col proprio fàngue la confeffarono, ed ò fìan_» gin».
Velcovi della Patria, come i Gennaj ; ò Canonici,
come Delìderio Lettore, Feflo Diacono»
Benigno Arcidiacono; ò Sacerdoti in altre C ittà,
come Evalìo M. Vefcovo A/lenfe nella G allia
Cifalpina, ed il Prete Piatone M. in Tom a-
co della Gallia: ò fìan Laici, come Stefano, che
co’l Pontefice S.Gennajo ottenne il martirio .
Tra’Confeffòririfplendono i Santi/lìmi Vefcovi
Doro, Apollonio, Caflìano, l’altro Gennajo,
Emilio, Giovanni, Marciano, Zenone, e Barbat
o , che la Cattedra Beneventana illuflrarono :
fono della fleffa claffe Natale Prete,Paolo Diacono»
OttaBade/fa deiMonaftero di S. Pietro,
B Da-

Daniella della Vipera dell'Ordine de'Pre'dica-
tori, ed altri dall’erudito Vipera regiftrati.
15. Quello però, ch’è l’apice della gloria.»
di Benevento, è la maeftà Pontefìcale de’ fuoi
Arcivefcovo Arcivefcovi dal 969. con quello titolo, ma col-
n-opolirai Poteftà Metropolitana almeno infin dall'an-
fuoi privile- no 668. leggendoli degli Arcivefcovi di Bc-
gj lìngolari. nevento prerogative à niun’altro Arcivefcovo
giammai concedute, che in brieve così riftrigne
l’Arcivefcovo Ugone Guidardi nel fuo Concilio
Provincialedel 1374. Ind.xij. fotto il Sommo
Pontefice Gregorio XI. nel cap. de Sacram.
Ordin. ove cosi dice : Nos -,pro nofilra Ecclefia-*
gno detto dal Beneventana-, majori-, digniori, & pr acelienti re-
voJgo Ca gno-, fiv è mitrat, admodum Summi Pontifica u fi*
mauro. mur, quodhìc Camaurum vocatur . H ac enim Ec•
clefia prò nuncfuffraganeos X X I I I . habety & alio
tempore , prout privilegio e)us antiquis legimus 3
babuit X X X I 1. quod de alia Metropoli non legi-
Abati di Mi tur . Habet etiam Abbates infra Di&cefim> omnes
tra,e CroHia, habentes M itr a s , & Crofijìas , adfu am difpofitw-
Aravefcovo nemfp efìa n tes, & provifionem : pluribus etiam—>
fono xii. co ‘ aliis m ax imi s p rivileg io fuit-, ó “ ejiinfignita. G li
me à fuo ilio- altri privilegi, oltre all’accennato ufo del Re-
s°’ gno,con una lòia corona,e Paurifrigio, erano il
SS ^ucari- portar’avanti folennemente la SS Eucari-
ftia précedea Hia, quando ivano per la viiìta della Provincia»
gli Arcivefc. ed hoggi perfevera l’ufo di bollare in piombo >
Bene vene. ^ quapuf0 /j trova memoria infin dall’Arcive-
mi colpiom- *covo Arrigo del 1159* onde ragionevolmente
bo. N iccolò V . in una fua bolla dell’unione delhu»
Badia di S.Lupo al Capitolo Beneventano nel
1453. così dice : Quod licet Ecclefia Beneventana
inter alias Eccle/iasfam ofa& fokm nis ex i/lit>

D

Priore. Ciafcuno corta di dodici Canonici, de*
quali oltre alTAbate» e Priore, rifpettivamente
vi fono le dignità di Proporto, Primicerio, o
Decano.
Seminario 19. Evvi un nobile, e copiofo Seminario di
de’ Cherici. Cherici.
Monafterii 20. V i fono innoltre dodici Monarteri di
xn^di* Mo- R d iSiofi> due di Monache Benedettine » e d u o
nache due. Conlèrvatorii di donzelle. Monte di pietà » o
fpedali per gl'infermi, e pellegrini.
Dìocefi, t-j 21. La Diocefì poi è così ampia, che fe ben
fua ampicz- pr jma 0]tre a]]a C ittà conteneva 217. frà Terre»
e Cartella, hoggi effendone dirute 39. fi diffonde
pur tuttavia in 178. dominate nel temporale
da’Principi, Duchi, Marchefi, e C o n ti, m o lto
delle quali portono paragonarli colle rteffe C it-
Collegj della tà: onde oltre alle due Collegiate delia Città »
Dioccfe cin-ve ne fono altre cinque in A lta v illa , M onte-
^uc* ca lv o , M onte-fufcoli, M orcone, P a d u li, fenza_>
molte altre conventuali, e recettizie, ed in C ittà,
ed in Diocefi.
22. Vaftiflìma è poi la Provincia, che co-
Suffraganei flava anticamente di X X X I I . fuffraganei, c h o
XXXII. CQn m o|to ftudio da noi ricercaci erano:
Acquaputrida , S-Agata , A life, Ariano, Afcoliy
Avellino, Bojano, Bovino , Civitate , Dragonara»
fiorentino , Frigento , Guardia alferia , Larino,
Lejina, Limofatn, Lucer a, M onte-corvino> M onte-
mar ano} Or dona, Quintodecimo, Sepino, SeJJola—>%
T elefa , T erm oli, Tocco , T ortivoli, T riven tot
T rivico-, T roja, Vice ari, Vulturara.
23. Tutti i fudetti Vefcovadi efiftono in_
Provincia, ma altri fuppreffi, ed uniti, come 3
fuo luogo diremo, fi ridiilfero à 23. giufta il citato
r ,
* £ *“

tato Concilio Provinciale diU gone del 1374.
anzi 24. quanti fe ne veggono incifi nella porta
di bronzo della Metropolitana ( benché hoggi
non vi è Tri vento efentato, ma S. Severo, eretto
da GregorioXIII. nel 1580.) e 25. aggiuntovi
il Veìcovo Ordonenfe, che non fù fcolpito
per effere (lato unito ad Afcoli gran tempo prima
delia fabbrica della porca, hoggi fono retti
da XVI. Vefcovij che per ordine abecedario fono
ifeguenti:
1 S. Agata de’Goti. 14 Lucera. ) < _ e Vroftaló
2 Alife. 15 Fiorentino.) uniti» prefentc.
S Ariano. 1 6 Tortivoli. )
4 A fco li.) . . 17 Monte-Marano.
5 Or dona.) um tl* 18 S. Severo. )
6 A vellino.) . . 19 Civitate. ) uniM.
7 Frigento. ) unitl" 20 Dragonara.)
8 Bojano. 21 Telefe.
9 Bovino. 22 Termoli.
10 Guardia Alferia. 23 Trivico.
11 Larino. 24 Vulturara. ) . .
12 Lefìna. )uniti alla 25 Motecorvino)
13 Limc/àwj.)Metrop. Troja interviene folamente
al Conc.Prov.
24. La Chiefa Metropolitana , dedicata.. ChiefiMe*
alla gran Madre di Dio Affunta al Cielo è la cropo ........
più grande, che veggafi nel Regno di Napoli 5
con cinque navi, foftenute da quattro ordini di
colonne , la maggior parte fcannellate . Quivi
è la porta fanta, ufa ad aprirli per fei mefi dopo Porta fama.
TAnno Santo celebrato in Roma, il che fi trova
oflervato fino al 1576. oltre alla porta di bron-
20 hiftoriata, in cui è nobilmente fcolpito l’A r- 20 1
civefcovo col Regno in tefta3chc riceve la oblazione

zione da un fuffraganeo, cd altri 24. fuffraganei
co’Joro nomi.
2?. Tanti privilegi furono conferiti alljL/
Benevento ^-Chiefa Beneventana» per effer ftata Beneven-
fede de’Prin- to fede de’Principi, e capitale di più Provincie:
cipi,afìJo de5 per effere ftata protetta daglTmperadori, come
te fi ci1 P°n ^'ar^° Calvo, Ludovico, Ottone primo » o
terzo ,“c molto più per effere fiuta la diletta della
S. Sede, infin da quando le fù data da Erri-
g o ll. del 105 3.in luogo di Bamberga ; perciocché
nelle frequenti calamità di quei tempi Benevento
fù l’a/ìlo de’Sommi Pontefici,tanto che
da Gregorio VII.fino ad Innocenzio IV. ch'è lo
fpazio di 170. anni, appena troverai due , ò tre
Papi, che per diverfe cagioni non vennero in
Concili VII- Benevento ; onde dagli ftefl1 infino à fette C o n ­
celebrati da’ cilij vi ficelebrarono,ed in uno di eftì Urbano II.
Papi m Be- neij»anno 10 9 1. died e la M itra à S .P ietro A b a -
nevento. , .. _ < . . .
Abate M i-te della C a v a , ornamento, che per lo innanzi
trato la pri- à niuno Abate era flato conceduto,
ma volta in 26. Ma non è capace un catalogo così bre-
Benevento. ve} come me*].fon propoflo, di lunga, benche
nonmai baftantc, dcfcrizione delle glorie di
Benevento; onde alle m em orie d e ’V e fc o v i, ed
Arcivefcovi mi riflringo, accennando i Duchi,
e Principi Beneventani ne’fuoi luoghi, raccolti
colla più efatta diligenza , che è ftata alla mia_>
debolezza permeìfa; giovando molto il racconto
de’medefimi Duchi,e Principi per Io rincontro,
e flabilimento degli anni.
- • • • < . K
VE-

V E S C O V I b e n e v e n t a n i .
27* T^Ssendo venutala pienezza deltem-
X_L p o , in cui la Divina Mifericordia_>
volle diffonderli col Santo Vangelo fopra tutta-. e le t t e ' !^
ia terra 5 i Santi Apofloli guidati dallo fìefTo Chrifto,e da-
Spirito? col quale il Ve/covo d elle anime no/ère S1*" Apolidi
Chrifto Giesù elette Gerololima per predicar- ^ a ^ V a a -
l o , acciochè noto fulfe à tutta la G iudea , elef- gelo,
l'ero ancor’effi le primarie Città delle genti,
che fecondo ia civile.ordinazionedeglTmpe-
radori erano capi, e metropoli delle Provincie,
acciòche indi più agevolmente alle Città inferiori
fi propagale ; onde i Vefcovi di q u e llo
Città così infigni 3 furono dagli {ietti principiì
della Chiefa riv eriti, come Metropoliti degli
altri Vefcovi delle Provincie: e tanto fù ordinato
nel 33. Canone Apofìolico : Epifcopos
urìtufcujufquegentis nojfe oportet eum, qui in eis ejl
primus >

tiis fuis: ipfosqi appellabant, quoties opus erat, Jìcut
in lege eorumpraceptum erat : ip/ìs quoq\ in C iv i-
Patriarchi, tatibus, v el locis nojlris Patriarchas, v e l i rima*
c Primati : tes> q Ut unamformam tenent, licèt diverfa/int no-
ed,CU Arcive- mma ,leges D ivin a , & Fcclefiafiicaponi -, & effe
fc o v i, come )ufferunt, ad quos Fpifcopi, /inecejje fu erit > con-
dùtnbuiti. fu g eren t, eofq; appellarent, ipji Primatum nom
inefruerentur, & non alii . Reti qua vero M e’*•
tropolitana Civitates , qua minor e s judices habe-
bant ( licèt majores Comitibus ejfent ) haberent
M etropolitanosfuos, quipradiétis )uflè ohedirent
Primatìbus : /ìcut &■ in legibus feculi ohm ordina-
tum erat, »

S. Pietro, che quali infin d’allora ftimolla dilct-
ti/Iìma della S. Sede . Fù quefti
1 . S.Fo ti n o Greco di nazione ,il cui no- S.Fotino t.
*ne nella noftra favella direbbcfi Lucido A<
( non Potino , come altri fcriffe ) che nell’ a n -4"
no XL. del Signore fù il primo Vefcovo dallo
ftelfo Apoftolo S.Pietro confagrato, e mandato
ad una Città Greca di erig in e. E gli palesò a'
Beneventani lavora luce illuminante ogn’huo-
in o , che viene in quefto mondo : e dopo di ha-
yerla per alcuni anni partecipata à molte /Ielle
del firmamento della fua Chiefa,l’hnomo Apo-
ftolico tramontò al noftro mondo . Quanto
tempo e’ fedefsej e quando da’ mortali partilfej ti. 3
non è noto.
32. A S . Fotino fucccdettero undici altri Vefcovi Be-
V e fc o v i, come appare dal trovarfi annoverato neventani
tredicefimo il feguente, per quello 5 che fi dirà lsnotl*
appreilò nel n. 21. coll’autorità del Falco; mà i
nomi loro, à noi ignoti,fono ferirti nel Cielo.
N ell’anno 213. l’Imperador Caracalla to lfo PaPin»ano>e
la vita al celebre Giurifconfulto Elio Paolo Pa- u3 mortc*
pinianoda Benevento > Prefetto del Pretorio»
per non haver voluto feufare il parricidio del
medefnno Caracalla nella perfona di Geta di
lui fratello, con una orazione. Vilfe Papiniano
anni 36. giorni 11. mefi 3.
13. S. G e nn a 10 Vefcovo XIII. tanto da’ s. Gennajo
Beneventani, quanto da’ Napoletani chiamato Vefc. «m.
ler cittadino : ficcome con divota gara e da’ A‘ I)~
Palermitani, e da’ Catanefilor Cittadina c appellata
S. Agata / amendue fperimentati argini ^ d/s* a* Iui*
divini contra gl’incendj l’uno del V efuvio, l’al- contefa* *
tra delM ongibeiio. In Benevento però moftra-
C fila ‘

Gafa dì San fi la cala, ov’è coflante tradizione da padri a*/i-
Geunajo in gliuolij che S.Gennajo nafccflè. Ed è flato ini-
immmic "dal ra^^e ’ che nelThorrendo trem uotodel 1688.
tfcmuoco- tra le rovine delia Città, e precifamcnte della^
contrada,effa è re/lata intatta, quafi autentica.»
teflnnonianza dell’accennata tradizione.
- Fiori S.Gennajo ne7 tempi di Papa Marcello,?
durante laperfecuzionc degl Impcradori Maf-
fìmiano >e Diocleziano . N ell’anno 305:. a'19*
di Settembre inficine con Fedo Diacono, e D e ­
siderio Lettore della Tua Chiefa Beneventana»
in Pozzuoli riportò celebre corona di gloriofo
martirio : la cui fioria è noti/firna.
Rapporta il Vipera , eflcre flato martirizzato
Stefano Be- col fuo Vefcovo Stefano cittadino Beneventane?.
mare. nQ . e£j aggjUg nCj c^e nejj0 /lcffo dì la M a d ro
di S. Gennajo in Benevento hebbe in vi/ione il
fuo figliuolo j che fe ne volava al C iclo : o n d o
fvegliata, e poflafi in ferveti/fima orazioncjdic*
de ancor’ella il fuo fpirito à Dio.
Quattro volte fono fiate traslatate le R eli-
^ asIp**tIV’ di S. Gennajo. I. da Cafa-Marciana all.u.
diS?Genna- ^ua Chiefa extra mania, della Città di Napoli
io. l’anno 325. II. furono trasiatatc da Napoli à
Benevento per opera del Principe Siconc a’ 23,
di Ottobre dell’ anno 825. e furono fepellite
nella Cattedrale: fi fà anche a’ noflri tempi 1
fefla di quefla traslazione à Benevéto. III. furono
trasferite da Benevento à M onte-Vergine
à tempo di Papa Adriano IV. l'anno 1156.
IV.daM onte-Vergineà Napoli a’ i7.di Gennajo
1494. dove hoggi nella Cattedrale honore-
volmente ripofano nella Confeflione forco l’aitar
maggiore. E nella preziofa Cappella? detta
il

D e'V éfcòv'h ed Jrcivefc. Benev, % 9
il Tcforofi conferva il Tanto capo col miraco-
lofo fangue del gloriofiflìmo Pontefice , qual s.
fangue, in due ampolle di vetro, congelato, Gennajo-
quando fi mette rincontro al capo, del medelì-
mo M artire, vedefi liquefare, e mirabilmento
bulJire,come fe di frefeo foflc flato diramato.
N ella Metropolitana di Benevento fotto Tal- Reliquie di
tar maggiore evvi una cafseccina di piombo S.Gennajo ia
con alcune reliquie del fudetto S.Gennajo, cfù Benevento
dam e veduta nel 1687. quando il Cardinale
Arcivefcovo Orfini rimefle il vecchio aitar
maggiore per farvi il nuovo di nobilimarinij
come à fuo luogo diremo. , ’
N ella vacanza della Sede Beneventana S.Ip- S. Ippoliflro
p o lito , da altri detto Ippoliftro, Prete d ’A vel- Prece in Sc~
lino,poi Martire(dicuihabbiamofcritto nelfe- nc,ciu0’
condo tom o d ello Specchio del Clerofecoiare)
venne in Benevento, ecollefue prediche, ed
cfempli vie più confermai credenti nella fanta
fede di Chrifto.
14. Teofilo Ve/covo XIV. intervenne al Teofilo Ve-'
Concilio Lateranenfe fotto Papa M elchiado
Tanno 313. In tempo di quefti fù martirizzato
inTornaco della G allia S.Piato Prete della- S-PiatoPrete
S .C hiefa di Benevento . Se ne celebra la me- Benev. man.
moria nel primo giorno di Ottobre . D i Teofilo
fà menzione Ottato nel libro primo.
15. S. D o r o Vefcovo XV. fuccedette à S.DoroVefc.
Teofilo circa all’anno del Signore 320. lotto *v.A.D>3*o»
S.Silveftro Papa . Doro in greco èlo fteflò ,ch e
Dono nella noftra favella; ed in fatti queft’huo-
tno Apoftolico fù dono dato da Dio a’ Beneventani
in tempi calamitofiffimi perla Chriftiani-
tà i ma il S. Vefcovo combattendo contra i nc-

mici della S. Fede , gli vinfe colla pazienza ; e
pieno di meriti fe ne volò al Cielo» da cui era-
Ann ' del ^ato donato alla terra -, in qual’anno non è no-
Vefc. ignoti- to . La S.Chiefa Beneventana ne celebra il natale
a’20. di Novembre.

eiranno 347. in cui fottofcrifse : Januarius d
Campania de Benevento Fpijcopus.
OUervaTUghelli, che allora ufavafì nel fot-
toferivere mentovare c la C ittà , e la Provincia; tórcrivendoà
così nel medclìmo Concilio fono fottoferitti: nom inavana
M axim usà Tufcia de Luca. Lucius ab Italia de li C ittà ,eia
Verona . Fortunatus ab Italia de Aquile) a . Ster- I)l0vincia‘
corius ab Apulia de Canujìo, & c . D ie d i Bene-
vento nella Provincia di Campagna, fecondo U
divi/ione delle Provincie di quel tempo: il c h o
non ofta , che efTa non fi a ftata ab antico capo Dirfi B
del Sannio , e che tale fi a Tempre perfeveratao vento ndia_»
tanto che i Longobardi gloriarono di eflere ap- Provincia dì
pellati Samtiitium D uces, & Frincipes, come con ^0a^ af ^
Paolo Diacono habbiam d etto. Onde invano non fia Meli
Pellegrini, Scrittore peraltro crtiditiflìmo, tropolì del
n e ll’hiftoria del Sannio par. 2. foJ. 14. cerca im- Sann‘0,
pugnare ciocché regiftrò il Sigonio de Regno Quancj0 vtn.
Italia: lib. 1. R ex Autharis,exercituadbasregio- nero ì Lon-
nes ex improvifo adduflo , cum alia oppidat tum_j gobardi, Ce-
caput ipfum Provincia Beneventum ad deditionem gf/capo del
adduxit-, ubi Zottonem Ducem injlituit, ac reliqua §annio.
imifsa Italia , Samnium informatn Ducatus re de»
g it : fondato sii l ’ effer Benevento annoverata.»
fra la Provincia di Cam pagna, e però fi và feu-
fando del gran pregiudicio, che crede di recar-
lejdicendo: Acqui boniqueJaciavt, Eeneventa
ros cives exoro , qui fuum in Cifiyberinas Vrber
primatum non ab antiqui ori, quam ab Longobardo-
rum infiitutione deducere me comperient: e però và
cumulando efempli 5 sì del martirio di S. Gennajo
Vefcovo di Benevento, avvenuto fotto il
Prefidedi Campagna, sì di Aufonio , che parlando
di que’ che hanno mutato fello» cantò;
N ec

Gì«vine,che N ecfa tis antiquu, Campana in Benev?fot
- mutò feflo in XJnus Fphceborur* Virgo repente f u it .
.Benevento. dell’itinerario di Antonino, dove la Campagna
fi ftende infino ad Ariano . M à ficcome ef-
fere ftata Benevento annoverata da Augufto, al
riferir di Plinio (V) nella Provincia della Puglia
non fa che non fia ftata 5 e perfeverata fem-
pre capo del Sannio5e co/picua Metropoli 5 così
nè meno Teifere annoverata in Campagna > iru,
cui ancora vien fituata N ap oli, ancor effa Metropoli
ragguardevole . Quindi è,che l’erudito
M ichele M onaco, nei fuo Santuario Capovano
\b] havendo offervato le parole di S.Attanagio
nell’epiftola a’Solitarj : MiJJis enim à S.Concilio
in legationem Epifcopis Vincent io CapuA,qua M e ­
tropoli* ejl Campani te, &c* Non per quefto n o
deduce > che in Campagna non vi fo/fero altre
Metropoli i e però nel foglio 384. dottamente
foggiugne : Hoc tamen ingenuefateor e x epijtola
S. Athanafìi necejfario non concludi cunftas Eccle-
Jìas Campania fuijfe fu b una Capuana concitatasi
nàm tlle Sanlìus-,phrafiquadamJibi confueta, ufur-
I Greci non patgenitivum prò ablativo lo ci, ut notat Baron.
abla~ ann. jjj. num. z i , ideò3 appellare Capuam M e -
tropolim Campania3 e fi, e am in Campania M etro-
> polir» appellare.
vincbj retta L ’Italia poi s di cui fi fottoferivono altri V e ­
ri al Vicario feovi, non è i’Italia tutta racchiufa dal mar fu-
d’italiaj non periore j ed inferiore, e dalle Alpi ; ma quella
wntaJia.QC Provincia j che era governata dal MagiftratOj
detto Vicario dell’Italia.
E per far ritorno al noftro S. Gennajo, notafi
effer
(a) lib.j.cap.n.
{ b) Affini, Tonti/. Pgman. fol, 3$*,

cfTcr di lui il cap. V ili, del detto Concilio Sar-
dicenfe ; De alieno M inifìro Eccle/ìa non ordinando.
L ’anno, e'1 dì della morte di lui fono Anni dei
ign oti. Binio nelle note al fudetto Concilio il Vcfc* ‘gno«.
numera tra’ Santi.
19. Liniano Vefcovo XlX.fìorl circa all'an-Liniano Ve-
no del Signore jóp.fotto S. Damafo Papa . Iil. £ ***• fiori
quefto tempo avvenne in Benevento borrendo ' D ,S69\
tremuoto, de ferino da Simmaco Seniore in una
fua epiftola , che così dice : Primo Neapolim,de-
bine brevi intervallo Beneventum me recepì, ibi
J'ummo cultu omnium,plaufuq;fufceptus tanto hono-
re celebrabar , ut jam gravarer officiis ; fedulitas
enim , quee noncompenfatur, onerofa efi. E t Urbs
cum maxima J i t , Jìnguli ejus optimates vifjfu n t
mi hi Urbe ma jores ,amantes literarum , morumq;
m irabìles. Deum magna pars veneratur. P riv a - Tremuoto I.
tam pecuniam prò Civitatis ornatu fatigant ; nam
pojlquam terra m ovit, nihil bene illis reliquit : fe d
fr a tta opes infrafìos animos repererunt . N oX
diei ] ungi tur ad laborem.
D a quefta narrazione di Simmaco,Z>«>» m al
gnapars veneratur, fi raccoglie la paftorale fol-
leckudin c del V efcovo Liniano ; di cui nè il dì >
nè l’anno della morte è noto. «gnoti.
20. S.E milio Vefcovo XX. quefti circa- S. Emilia
all’anno del Signore 404. nelia caufa di S. Gio- Vefc.xx.fiorf
vanni Grifoftomo andò Legato di Papa Innocé- ’
zio,e del Romano Concilio aU’Imperadore A rcadio
in Coftantinopoli : menò fcco il fuo
Diacono Paolo, anch’eflo huomo di gran fanti- s.PaoIoDù-
tà, cui apparendo S. Paolo Apoftolo,diife:F/^

liano » così canta di S. Em ilio:
Hic vir, hic ejl Domini numerofo tnunere Chriflì
Diues : virfuperi muneris JEmilius.
D al medcfimo epitalamio lì raccoglie 5 che
S.Emilio Vefcovo di Benevento fù fratello di
Memorio Vefcovo di Capova , di cui parla..
Anni del S.Agoftino nell’Epift. 131. Il dì della morte di
Vefc. ignoti. S.Emilio non è noto.
S. Giovan- 2 1 . S. G i o v a n n i Vefcovo XXI. eletto
a Tanno 415. fotto Papa Innocenzio. Fu wtrova-
A. U. 415. x r r » t. 3 jto
il luo lagro depoiito 1 anno 1119. a 10. di
M aggio,di cui così fcrive il Falco Beneventano
nella fua Cronica foi. 212. (non come per
abbaglio il Vipera 5 e l’Ugbelli )prcediftus A n-
tifìes( cioè Landolfo) dievidelicet decimo Jtantc
tnenjìs M a ]i}cum Epifcopa Frequentinoci de M onte
-M arano, & Arianenjì} carpar a San FI or um collocavi
t : inter quos corpus affaci avit Beati Joannis
X X I . Beneventani Epifcopi, qui triginta, & tres
annos-Jìcut titulus teJtabaturinEpifcapatu a d v ix it.
Dalla quale ifcrizione raccoglieiì 3 eiler vivuto
S.Giovanni fudetto fino all’anno 448. dopo ha-
Vescovo ^ ver ^cdut0 ann* 33‘ ma non fi sa ^ giorno del
fuo natale al Cielo.Raccoglie/ì parimente i V e-
chfi Vcìco* ^covi ig noti e/sere altresì undeci, compiendo/!
vi ignoti fo- con 5 e con altri fino a Giovanni il m iao
si. mero ventune/ìmo.
22. Doro II. Vefcovo XXII. di cui fam en-
zaonc ^ Baronie ne’fuoi Annali nel 448. leggefi
442. ' una epi/ìola di S.Leone Papa, che è la V. fcritta
circa all’anno 450. al Vefcovo Doro 3 in cui il
riprende di haver collocato i novellamente or-
Anni del dinati fopra i loro maggiori di ordinazione.
yefeovo. L ’anno * e’l dì della morte di lui fono ignoti.
2 S* TaK—

S. Tammaro Vefcovo XXIII. uno de’ y e^amvmaro
Sacerdoti? compagni di S. Prifco , che da’ fioric'
Vandali per la fede cattolica variamente afflit- 465.
t i , e meifi dentro una fdrucita nave vennero
dall’Africa ne’ lidi di Campagna circa all’anno
440. dove per varj luoghi difperfi , ed à diver-
fe Chiefe proporti, propagarono la fanta fe d o
di Chrifto . Ma S. Tammaro, menandopreffo
Benevento vita folitaria; e,/pargendo/ì per tutto
l’odore delle fue fante virtù, fù eletto V efcovo
Beneventano , e fiori nel 465. e dopò di
haver Tantamente governatola fua greggia f o
ne volò al Cielo a’ 15. di Ottobre , di qual’an-
no non è noto . Eravi una C h iefa, à lui eretta
preffo il fiume Tammaro, che dal Romitorio £ulJ ammarft
di quefto Santo hebbe il nome j ma 1 incuria.,
de’ tempi non ce n’hà lafciato veftigio . L e reliquie
di S. Tammaro fi confcrvano fotto l ’aitar
maggiore delia Metropolitana , da me ved u to
colToccafione rapportata nel num. 13.
24 S. So f i o , detto prima Cadoco V e- f' Sofio Ve~
fcovoXXIV. e martire . Fù figliuolo di S.Gun- fio/, "a^D.*
leo Rè della Vallia Auftrale, Monaco, ed Aba- 4potè
del Monartero,ch’e’ fece à proprie fpefe nella
Brettagna . Pellegrinò tré volte à Gerufa-
lemmc, e lette à Roma . Finalmente per mini-
rterio A ngelico, trafportato dalla Brettagna à
Benevento, quivi fù prima Abate, e dopò eletto
Vefcovo. Dimandato dall’A ngelodi qual
morte volcfle morire, fi elefte il martirio,e l ’ottenne
. Perchè celebrando la fanta mefta fù
da’ Goti Arriani con lande ferito, e morto a’
24. di Gennajo nel 490. fotto Felice III. Papa.
Hebbc compagno nel fuo gloriofo martirio - -
D Bez

S. Benigno Benigno fuo Arcidiacono , le cui ceneri fi con-
Arcid. Bene- fervano nella Chiefa di S. Sofia . Scrive la ma-
e niait. ravjgjj0jfa vjta j i S. Sofio,detto Cadoco,il Bol-
landi nel di fudetto,e da lui il P.Bcfcapè erudito
fcrittore della Congregazione dell’Orato-
rio di Napoli nelle fue fagre Efemeridi.
S. Michele In que/t’anno 490. agli 8. di Maggio avven-
Arcangeio, e ne ja celebre apparizione di S. Michele Arcan-
gelo nel monte Gargano, da noi deferitta nella
Gargan®- Cronologia Sipontina nella vita di S. Lorenzo
V efcovo. NelloJlefs’anno i Goti infejiando Bene-
Goti in Be- vento ^come dallafi or ia delfudetto martirio appa-
jie vento- re->fono in effa ammejjì per opera di T e odori co Rè
loro, dal Greco Imperatore in Italia mandato.
Nel 492. i Beneventani, per cagion de’ Goti
fiero^iflàlto ricevono da’ Napoletani iftigati da
Odoacre; ma i Benev entani uniti co’ Sipontini
S M ichelea’ 29’ Settembre coll’ajuto del Principe del-
Arcang- Pa-lecelefti milizie ottengono gloriofa vittoria-. ;
drone di Be- onde S. Michele Arcangelo fù eletto Protetto-
nevento. ^ Benevento.
Epifanio V e - 2 5 Epifanio, Vefcovo X X V . di cui fi fà
le. xxv. fiorì menzione nel Can. Frater. 1 7 . q . 4. fotto Papa
•494- G e la lo nel 494. Intervenne al Concilio Roinano
fotto Simmaco Papa del 499.
G o ti domi- Nell'anno j 00. i Goti dominano in Benevento.
nano Benev. ^ p d i c e y c f c o y o X X V j d i c u i n o n f i s à
fc-^xx vi Sfiorì altro, che il nom e, e che vivetfe circa a ll’anno
A . D. 520. 5 20. fotto Papa OrmiftJa.
N el 5 2 6,fù affilato al fommo ponteficato Felice
III. detto IV. della famiglia Fimbri Beneventano,
catalogato nel canone dc’Santi.
S- Benedetto N ell’anno 529.il gran Patriarca S. Benedet-
*1 ^afino* to andò à Monte-Cafino, e vi diroccò il tempio
di Apollo. 27 S. Mar-

D e’ Vefcoviled Arcivefcovi Benev. 2 7
27 S. M arcian o Vefcovo XXVII. circa S.Marciano
all’anno 533. fotto Papa Giovanni II. N el qual ■ *xy£
tempo S. Placido Monaco , dovendo andare in 5 }}t
Sicilia,venne prima à vifìtare S.Marciano,come
fcrive Gordiano nella vita del detto S. Placido p,ac«do
preffo il Surio . Con quanta paftorale folleci- on in en’
citudine e’governaffelafua Chiefa appare dal-
l’effere (lato aferitto nel catalogo d e’ Santi, o
dalTeflcvii erette Chiefe fotto ia invocazione»»
di lu i, fìccome è la Parrocchiale in Cervinara,
nel Cafale però detto di S.Marzano.Se ne celebra
la fefta a’ 14. di Luglio nella S. Chiefa Beneventana.
Nell'anno $56'g u fia il computo del Labbe, fe- ^ ccu" d!uj
condo altri del 5 5 7. Bcllifario Capitan generale di geili t Goti<
Giujliniano Imperadore, venuto c-jngroffo efercito
in Italia difcaccia da Benevento i Gotiche al greco
Imperadore furono ingrati, come fcriv e Proco- {llb%x-de bel-
pio:[inter estera oppida & Beneventum ad Roma- 0 0 j0rum'
nos deferita quod AIaleventum quondam prifei di-
xerunt.]
28 S. Z enone , ò fia Zofìmo Vefcovo S- benone
XXVIII. circa all’anno 54?.fotto Vigilio Papa, fiori*a*Vd!
Re/Te egli così tintam ente la fua Chiefa > c h o 545-
meritò ed elfere annoverato tra Santi,ed haver
tempio dedicato à Dio in fuo nome.La S.Chie-
fa Beneventana ne celebra la fc/la a’ 17. di Ottobre
: e le fue Reliquie ferbanfl nella Chiefa.»
di S. Sofia.
Totila Rè de’Goti nell’anno 343.prende àforza ^ro

Narfete in manda in Italia Narfete Eunuco congrojjo efercì-
Italia. jl quale libera l ’Italia da' Goti.
N ell’anno 5 63. eilèndo Imperadori Giufti-
s. Artellaide niano, e Giuftino, c Giovanni III. Papa, S. A r-
Vcrg. fa a vi- tellaide,figliuola di Lucio ProconTolo,e di An-
Kenev^^ tu^a’ giovinetta belliflìma, e caftiflìma,per fuggire
le inique voglie di Giuftiniano,col confen»
cimento de5 Genitori, partì da Coftantinopoli
per venirfene dal fuo Zio Narfete in Italia , o
dopo eflere miracolofamente campata di mano
de’ ladroni, capitò in Siponto,e viiìtò il Gargano
, ove hebbe la vifione di S. Michele Arcangelo
. Avvilato il Zio della venuta della N ipote
, andò à riceverla in Siponto, e fi trattennero
tre giorni in Lucera, dove la Santa diede
la fallita à molti infermi, quindi giunfero iii_.
Benevento , dove era la refidenza di Narfete .
Smontò alla Porta Aurea,e quindi à piedi fcal-
zi andò fino alla Cattedrale, dove aififtè alla—,
me/fa del gloriofo S. Giacopo,di cui correva la
lolennità, e ricevertela S. Eucariftia,lafciando
sii l’altare per obblazione 60. feudi d’oro. Vif-
fe in cafa di fuo Zio Tempre in digiuni, ed orazioni,e
limoline, ottenendo molti per la Tua in-
terceflionela grazia della fanità . Finalm ento
fovragiunta dalla febbre, fi fece portare alla^
Chiefa di S. Luca pretto la porta Kuffina , dove
fi Tè celebrar la metta, della quale ella partecipò
, e Tpirò l’anima in ofculo pacis del Tuo SpoTo
G ie s ù in età d’anni 16.mefi 3. e giorni 8. e Tu
fepellita nella fucletta Chiefa di S. L u ca, dove
havendo Idio operato molti miracoli per illustrare
la fua ferva, la Chiefa di S. Luca Tu poi
detta di S. Artellaide Vergine, di cui fi celebra

De'Vefcovited Arcivefc. Benev. 2 9
la fefta a’3. di Marzo . Le fuc Reliquie ferbanfi
fotto rAitar maggiore della Metropolitana da
me vedutcjcome nel num.13. Scrive la di lei
vitadifFufamentenelleEfemeridifagrc a’ 3 .di
Marzo il P.Girolamo Befcapè.
29 Felice II. Vefcovo XXIX. fiori circa al- Felice Ve-
l’anno 585. lotto Pelagio Papa. xxix^fiori
Ripofata havea per anni 1 j.in circafotto il gov
ern o di Narfete l'Italia j ma l'invidia de' Corte-
giani induffe l'Imperadnce Sofìa à farlo richiamare
d a ll Italia con villanie Scrivendogli , chef e ne
tornajje in Cofiantinopoli àfilare tra le donzelle , e
gli altri Eunuchi fuoi pari: edei rifpofe, che tale_j
tela ordito haver ebbe,che nè ella, nè il fuo vile marito
haverebbono potuto difcìorre. La tela f ù , che Narfete chi»-
chiamò Alboino Rè de’Longobardi fuo amico in Ita ma i Longo-
lia . E quefìi con turbe innumerabili f e ne venne in ica“
Vanno 568-
N ell’anno $ 71. Aut ari Rè de’Longobardi, tolto Longobard i
il dominio a’Greci,che non gli fecero re/ìflenza , oc- 111 Beneven-
cupo tutta la Provincia del Sannio, ed il capo dellatc'
medefima Benevento,ed havendo ridotto in forma
di Ducea tutte le altre Provincie di qua da Roma
infìno al mare Siciliano , nefè Benevento la Capitale,
lafciandoviprimo Duca Zotone,fotto di cui il Zotone x.
Monajìero di Monte-Cafìnofìi da’Longobardi di- ^uca di ^e"
fr u tto nell’anno 589. ed i Monaci col loro Abate lj;-',c!;t0‘
fe ne andarono à Roma, dove furono ricevuti pref-
fo il Laterano-, ed in Monte-Cafino non v i f ù coti- Monaftwo di
ventualità compiuta per lo fpazio di anni 1 3 1 . no°difirijtto.
Morì Zotone nell’anno $91. dopo haver regnata
anni zo. e gli Jùcce dette Arrechi Duca l i . che per Arrechi II.
un’anno era fiato conforte nel Ducato all’antecef- Duca diBe-
fare. nevenco*
30 Li-

tiniano V e- 3 3 Liniano II. Vefcovo XXX. fu eletto'
A. D. n d l’anno 59 r. quando Arrechi cominciò à regnar
folo, elfendo Papa S.Gregorio-, il quale eforil
Duca à riparare in parte le rovine de
Jlero Cafìnenfe-, il che fece. Arrechi per maniera. ,
che v i potejjero Jlare alcuni Servi di Dio per cujlo-
S. Modefto dire H corpo di S. Benedetto. Tu quejlo Duca di
Lev- e Mare, molta pietà, in riguardo della quale S.Gregoriogli
fue Reliquie donò // corpo di SModeJìo L e v ita , e M artire : ed
trasl. in Ben. ^ y efcovo Liniano fece la folenne traslazione»
Anni del celebrata con regale apparato. L ’anno , e’1 dì
Vefcovo- della morte del Vefeovo Liniano fono ignoti.
D avide V e- 3l Davide Vefcovo XXXI. con/agrò fo-
fc.xxxi. fiorìlennemente la Chiefa di S . Maria (che dipoi
A- D- 600. ampljata, ed in altra forma mutata, hoggi è la
Metropolitana) a’ 15. di Deccmbre dell’anno
600. fotto S.Gregorio Papa . Si conferva ancora
nella Biblioteca Beneventana il ferm ono ,
ch’egli fece in tal dì.
Nell'anno 602. S. Gregoriofcrive a l Duca A rrechi
» che permetta à Sabino Soddiacono tagliar
legna nelfuo dominio per la rijìaur azione de' temp
li di S.Pietro, e di S.Paolo.
Barbaro V e- 32 Barbaro Vefcovo XXXII. circa all’an-
fc xxxn. fiorìn o del Signore 603. cui S. Gregorio Papa fcri-
A- D. 603. vc l’cpiftola 1 6 . del lib. xi. ind. 6 . commetten-
dogli la vifita della Chiefa di Palerm o, perla.,
krmo! 1 a' morte ^i & c . E nell’ ep. 19.
dello ftelfo libro, fcrivendo al C le ro , e popolo
Palermitano il torna à mentovare,dicendo:Fr-
Jlri Antiftitis obitum cognofcentes, cune nobisfuit,
dejlituta Icclejìa vifitationem F ra tri,& Corpi/co-
po nojlro Barbarofolemtoiter delegare, & c . Altro

di lui non fi trova fcritto , nò il Vipera ne fà
menzione.
l i Alfano Vefcovo XXXIII. viffc nell’an- Alfano Ven
o ó ij. fotto Diodato Papa , correndo allora». fcovo j«m .
l ’anno 24. dei Ducato di Arrechi, come da un A’ D‘
documento del medefimo Alfano della rinuncia
delle ragioni su la Chiefa di S. M artino. Il
documento comincia : Iti nomine Domini tiofiri
Jefu Chrifii, ejusq; SS.Genitrias. Temporibus D omini
V iri gloriofi/fimi Arichis Summi Dttcis gentis
Longobardorum~,atino vige/imo quartoglori ofijfimt
Ducatus, qui menfe M art io indi & ione quarta fir -
m atus. Nos Dominus Vir beatijfimus bu)us San-
Sedis Beneventana Alphanus Reverendi/fimus
Fpi/copusy & c . Il d ì , e l’anno della morte vefcovo. £
del Vefcovo Alfano fono ignoti.
54 Ildebrando Ve/covo XXXIV. vifiè nel Ildebrando
62 2. fotto Bonifacio V. Papa . Si erede, c h o Ycl£ *XXIV’
« j A* 1/* .02 3#
molto tempo e vitelle..
Sotto il reggimento di lui il Duca Arrechi nel
641. aj/un/eper compagno nel/uo Ducato ilfigliuolo
A]ones e nelloJleJfo anno>dapo haver regnato anni
jo . e cinque mefi di ejfi col detto /uo figliuolo •>
m orì. Rejlò nel governo Ajone I I I . Ducaci quale ^
ito d combattere contro agli Schiavon 'hche a/J’edia' nevc„t0! 6
vano Sipontoi/ortementepugnando v i refiò ejhnto
Vanno 642.havendo regnato un'anno folo,e cinque jy. Duca di
mefi col padre: e gli/uccedette Rodoaldo lV.Duca-> B en even to.
il quale regnò anni cinque col /rateilo Grimoaldo,

Ildebrando collocòil fagro depofito a’2.di Ottobre.
I l Duca Grimo aldo doto di copiofe ricchezze ,c_,
pojjeffoni la nuova Chiefa fu d etta ■> ed il nuovo
Monaftero> e v i f é cojìituire Abate Eentegradofuo
Zio paterno. Fu quejlo Duca huorno bellicufo,per-
ciocche valorofamete di/cacciò i Saracini dal Gargara,
nel primo anno del fuo regnar e ; e n e ló jo .
pofe l’ajfedio à Napoli , ed haverebbe quella Città
S. Gennajo malcondotta^fe S-Gennajo tionjìfoffe poflo di mez-
■rT B^v^e zo> ntiracolofamente ributtando un certo traditore
Nap.miraco- della patria Napoletana. Cosìfè nafcer pace tra
solamente, le due fue Città Benevento-, e Napoli.
Grimoaldo , oltre à cinque anni col fratello Ro-
doaldo, regnò altri anni 14. e fùfatto-R è d'Italia
nel 661. nel qual tempo f i f è conforte nel Ducato
K°moaMo • M orì il Rè nel 66 j . dopo di haver re-
Benev. gnato in tutto anni z^.rejlanciafolo Romoaldo V I .
Duca.
VESCOVI BENEVENTANI,
*»•
Che rejfero la S.Chiefa di Siponto,unita

De'Vefcovh ed Arcivefc. Benev. 33
cendofi promettere Pabolimento delia idolatria
, colla interceffione della gran Madre di
D io M aria, liberò Benevento dall’aflèdio de’ nae pe*r leeo°j.
Greci} ed infìeme dalle gentilefche fuperftizio- zioni di S.
ni s fvellendo infili dalle radici un certo arbo- B;irt>aco.
re ( da cui pendente una vipera d’oro fagrile*
gamente i Longobardi adoravano ) e conver- Arbore fa-
tendo in calice la vipera fletta à. con fu fi on dell’-
Inferno, facendo antidoto del veleno. Quefl’ar- santo-
bore hà dato occafione a’begl’ingegni di de-Vipera adora
fcrivere la Noce Maga Beneventana. bardi^"20'
Divenuto adunque Barbato Apoflolo del
Sannio,fù dal Clero eletto, e dal popolo unani-
mamente acclamato Vefcovo Beneventano a’
2 o.di Marzo del 663.fotto Papa Vitaliano. port3
Con aufpicii così felici rima/lo folo nel governo il fronde °ap°
Duca Romoaldo-jn ufi’altro fatto d’arme vinfe Sa- pellata.
burro Capitano di Cqftante con ventimila Soldati,
ritornando per la porta di Calore vittoriofo;e quindi
è , che quella porta-banche a’noflri dì, dicefi glori
of a ..
N ell’anno 668.a’30. di Gennajo, Vitaliano
Papa, confidato nella virtù del Santo Vefcovo , ChxefaSipoa
con fuo diploma , rapportato dall’Ughelli, unì ja Benev?3 '
aquèprincipaliter alla Chiefa Beneventana la_>
Sipontina, già defolata, colla Balìlica di S. Michele
nel Monte-Gargano,ed innoltregli fotto- Vefcovadì
pofe; come à Vefcovo della Metropoli,ie Chie- (?gJ?et4atl al
fe Epifcopali di Bovino , Afcoli^Larmo .
Perla unione della Chiefa Sipontina alla Beneventana
crebbe in Benevento la divozione di s.Mich. Ar-
S. Michele Arcangelo , eletto già P a d ro n o , cang.Protett.
quando a’29. di Settembre del 492. fetta della_

Sipontini fuperarono i Napoletani ndla Batta*
g lia , rapportata da Eremperto.
N e l 672.. il D uca Romoaldo /oggetto a l fu o do-
S.Pietro Mo- Plinio tutta la P u g lia ,e delle fpoglie tolte a’Gre-
naitero da-, ci Teodorada Moglie del Duca,donna pii/fima,
chi fondato. f0ndò il Monaftero di S. Pietro alle radici del
monte S. Felice,fuori le mura di Benevento,del
qual Monaftero ancora fi veggono le intere vc-
fligia.
Grimoaldo N e l 6 7 7 . Romoaldo , dopo h a v er regnato anni
diBenev^*' co^ P a^ r e ,c 1 3 'folo■> f i m o r ì, egliJu ccedette
G rim oaldo l i . D u ca VII. che kebbe compagno G i-
fo lfo .
Nel 680. il S.Vefcovo Barbato intervenne al
Concilio celebrato fotto Agatone Papa *
i n que/ì’anno m orì G n m oald e I I . basen do re-
Benev gnato } .anni? e rejibfolo G tfalfofuofratello? e compagno
nel Ducato-, che f u il D uca V ili.
N el 682.a’ 19. di Febbrajo il S. Vefcovo Bar-
Anni del Ve- bato,carico d’anni,e di meriti, havendo feduto
lcov’ anni 18.mefì undici,/ì riposò nei Signore, illu-
ftre per gli m iracoli, fotto Leone II. Papa . Il
giorno del fuo natale al Cielo fi hà da’Beneven-
tani in grandiffìma venerazione , per effere il
Santo uno de’Joro Protettori. Le Reliquie di lui
fi confervano parte fotto l’altar maggiore della
Metropolitana,parte in Monte-Vergine , d o v o
con occafione di guerra fii con altre Sante Reliquie
trallarato.
S-Evafio Ve- N ell’anno, che mori S.Barbato, nacque inJ
tad.BenevCU Benevento S'E^afìo di nobili, e pii genitori, il
quale per la fua santità fu eletto Vefcovo della
Città d’Afti,dove per anni 2 8.combattè contro
agli Arrianij e ne riportò la palma del mar-
-, • . • tirio

tirio fotto l’empio Artubale } al primo di D ecembre
del 741.
In quelli tempi,regnando il Duca Gifolfo,trc
nobiliifuni Gio . ani fuoi parenti, Beneventani,
due fratelli, e’1 terzo cugino, chiamati Paldo 3 monaci Ben.
Tato,e Tafo,partirono dalla Città perdedicar-
fi à Dio, e fondarono il Monaftero di S. Vincenzo
al Volturno,dove offendo concorlì m oki alla.
vita m onadica, fù loro primo Abate P a ld o ,
maggiore di età.
N el 694. il Duca Gifolfo dopo di haver regnato
anni Z7. computati gli anni che governò col f r a - Romoaldo
tello; hebbefuccejfore Romoaldo I I . Duca IX . fuo ^
figliuolo.
A v v e r t i m e n t o .
Nella Cronologia Sipontina, da noi /lampara
l’anno i68o.feguitandoH Vipera,e i’Ughelli
nel VII. tom o, trattammo eziandio de’Vefeovi Cronologi*
Beneventani, e Sipontini ; ma dipoi havendo Emenda. 11
l’ Ughellihavuto migliori notizie nell’ ottavo
tomo ammenda il fettimo.Così nel Vefcovo Davide
in fine pag.5 5 .dichiarandoli ingannato dal
Vipera per alcuni fuppofti Vefcovi,dicc:quos ab
eo decepti in ferie noflra Epifcoporum Sipontinorum
retulitnus-,quiabea omninòdeiendifunt. Così ancora
noi intendiamo, che la no/lra Cronologia
Sipontina fi ammendi fecondo la prefente più
accurata narrazione. Quella è la miferia di chi
fcrive hi/lorie , ed hà neceflìtà di fidarli degli Quanto fia_*
Scritton\nonpotendovcderegli Archivj, ben- difficile /eriche
quefii ancora fian mancanti di molto. Onde ^erc le Sto'
hebbero ragione Tullio (de leg.lib. 1. ) e Plinio
cmulodi C iceron c(lib.i.ep-5.)di (cufarfiinguanto
à fcrivere in tal materia > affermando
E 2 quella

quefta effer cofa,che richiede tutto l’huomo3bi«
lognofo pur’anche di non facili ajuti.
AldericoVe 3 6 Aiderico XXXVI. Vefcovo Bene-
fco.xxxvi. ventarlo, e Il.infieme Sipontino, viffe nel 700.»
fiorì A. D* tempo di Sergio Sommo Pontefice. Fiori in tale
700’ ftagione S.N atale Prete Beneventano, compagno
di S.Evafio.
N ell’anno 720. PP. Gregorio II.mandò Pe-
Monaftero tronace da Brefcia con altri Monaci del Mona-
Cafinenfe ri- fiero di Laterano à riftorare quello di Monte-
ftaurato- Cafino 3 e mettervi la monacale offervanza , il
che egli fece proiperamente 5 ajutato dal Sommo
Pontefice, e dalTAbate Paldo di S.Vincen-
zo3 e da’fratelli Tafo>e Tato. L ’O/ìienfe vuole 5
Tato e°lor che avveniffe nel 731. ma in queft’ anno
morte. S.Paldo3e S.Tato eran morti; poiché S.Paldo fe •
ne volòal Cielo Tanno 720.agli xi. di Ottobre?
e S.Tato fuo cugino nel 729. agli xi. di Gennaro
5 dunque Petronace andò al Cafino Fanno
720. giufta le autorità allegatedal Ciarlante^
(lib.^.cap.iS. ) il quale porta diver/àmente la_j
Cronologia de’D u ch i, affermando di pon tro-
varne la traccia,
x. diBenev! N elloflefs'anno 720. Romoaldo II. basendo re-
GregorioD u gnato anni 26. hebbefuccejjore AdelaiDuca X . che
regnò dite anni, en el7 2 2 .g li fuccedette Gregorio
D uca mi. Duca X I.per anni 7.poichenel72

D e'V efco v ìjd Arciuefcom Beneu. 37
gtminis annofecundo, tradita ju it Totoni tunc Beneventano
Epifcopo . L ’anno fecondo di Gifol-
fo Il.fùil 7^3.ed in quefto tempo5fotto Gregorio
III. fi de’catalogare Totone 5 tralafciato dal
Vipera 5 epofpofto dalPUghelli 5 per errore di
calcolonegli anni de’Duchi Beneventani.
N el 7 3 9 ^ 3 .di Decembre mori S.Tafo > ter- S-Tafo, efua
zo Abate di S.Vincenzo al Volturno. morte.
38 Cefario ( detto da altri,per errore5Am - Cefario Ve-
brosio ) com’è chiaro dal Concilio fotto Zac- £c” >xxAxv" r*
« . . , , 1, fiori A* D.
caria Papa? a cu: intervenne nel 743, nel qual 7^}t -
anno fi celebrò il Concilio3come prefto il Car- '
dinalBaronio nel fudetto anno 743.no 7 4 8 .C 0 -
mc dicono il Vipera,e PUgheili}fù il XXXVIII.
Vefcovo Beneventano} e lV.infieme Sipontino.
39 Giovanni II.Vefcovo XXXIX.Beneventa-
no.,c V.infieme Sipontino, fotto il medefimo Pa- Giovanni ir.
pa Zaccaria. Nè il Vipera » nè l’Ughelli notano u0erjC'
Panno della elezione,ma dicono folamente5che 761.
viveffe à tempo del Duca G ifo lfo .
Quefto è quel Giovanni 5 di cui così fcrive^
Michele Monaco nel Santuario Capovano (par. Corpo di s«
j.fo l.4 1.) Beneventiin monajierio S.Vi fiorini af- fcov.di^Ca-
fervatur Còdex Longobardus habens hcec verba : pova trasfe-
Beatus Pater Ioannes /mttftes Beneventanus Cor- ritoàBenev.
pusS.Vitaliani Epifcopi Capuani à collabente Ec-
clefìa Afontis-VirginisBeneventumtranstulit, &
inEcclefìa B. M ar he Virginis cum multis aliis
ia n fiis locavit . Soggiugne 5 che quefto G iovanni
fuccedeftc a S. Barbato; ma non fi de’ intendere
immediatamente , e che morifte nel
716.nel qual numero è errore}dovendo leggerli
nel 761.
N el 748.il Duca Gìfolfo,rifacendo d M onte-Cafino

M te C fi f à 0* danni,datigli da Zotone primo Duca, donali
no°arricchko tfuaTlt0 H monte circondava infieme colle Terre^>,
dal Duca Gi- CaflellayV'ille,Molmi^ed acque, che v i erano: e do*
folfo. itogli anche il territorio di Genziana. La M oglie di
Gifolfo Scauniperga^donnapitffima , àfuefpefe dedicò
à S. Pietro un Tempio già d'idoli, e l ’arricchì
d ’imagini^eJ'upellettili preziofe. Concedette eziandio
alcuni privilegi aW Abate Zaccaria , che fondò
S S fi ' P r ’ ma Chiefa di S. Sofìa à ponticello fuori le mu-
ponticcUo. 3 ra Beneveto.Con tanti meriti di Chrifliana pietà
il Duca Gifolfo nel fin e deli anno 749. p Aftolf ° R* deJ Longobardi divenuto
infoiente contro alla Chiefa , ad inflanza di Stefano
Pipino, vinti P P . III. venne il Rè Pipino in Italia t efconfifj'e i
i^Longobar- longobardi nel 73 5. donando } per piiifaggettar gli
à PP.Stefano Sederi Ducato Beneventano al fudettoSte-
Ill.cd alia-, fano Ill.C on tutto ciò,forgendo i Longobardi viz_,
S.Scde» pjù audaci dalle cadute,eper niente havendo ip a tti
g ià fi abiliti con Pipino, nonfolamente il Ducato
ritennero; ma, morto Luitprando nel7 j 8.dopo ha-
*ver regnato anni 8. e mefi tr e , gli diedero perfuc •
cejjore
A rrechi II. A r r i c h ì Secondo di quejìo nome, il quale_,
Principe I.di non contento del titolo di Duca svolle effere appellat
a vento- /0 p RINCIPEj nome non più udito in Ita lia , con
fa r f i confagrare da' V efcovi, e coronare à guifci-^
di R è .
Conti xxxiv H aveva evli allorafot petti X X X IV. Conti , i
ìoppctti al 7 • . ,.
Pnnc.di Be- %Uatuttl erano ,n °gm occorrenza di guerra te-
nev. fiuti à dar’ogn’ajuto al Principe , ed adoperarfiper
Armata ^uon mantenimento del Pnncipato.Teneva nelle
le del Prìnc* marittime l'armata navale,come nota Eremii
Benev. perto 7t.8.y. citato dal Pellegrini p:z.fol.) 7- e da
Prin-

De’Vefcovi-,ed Arcivefcovi Benev. 3 9
Principe diede le leggi à tutti i Longobardi, detteci ^ j c ^
Capitolari, che pubblicò l’anno 774- regifìrate dal tutt-’
fudetto P ellegrimjjenemerito dell’antichità,par.1 . gobardì.
pag.3 08. ojjervate in Capova, ed altrove, effendo
mancato in Pavia col Me De fiderio il Reame.
Arrechi adunque^alla regale trattando, ereffe in
Città il Tempio di Santa Sofìa,facendovi un M o-
naflero di Monache, di cuifè ordinare EadeJfJ'a Ga- I O’(j[ Sofia,
nbergafua Sorella. Si fiudiò poi di arricchire det- in Città.
ta Chiefa di Sante Reliquie/ per prima nel 7 60.da ^ j)0(nci
diverji luoghi della Puglia v i f è trasferire i corpi Fratelli tmf-
de’ SS.dodici Fratelli,figliuoli di Bonifaciote Tecla feriti à 13en-
Africani Ja traslazione de’quali f i celebra a’ i j .d i
M aggio . Di più il medefìmo Principe vifè trasferire
a’zó.di Agoflo del 768. il corpo diS. Mercurio rr^ e n t o
M artire dalla Città diQuintodecimo dove Cofìan- Benev-
te Imperadore Ih ave a lafciato nell'ajfe dio di Bene -
vento, fr a ’cui Santi protettori f ù annoverato . V i
f é poi portare altri Santi M artiri,e Confejfori in » xn v -C o rp i
numero XX X I. fecondo il Ciarlante JCZ./K. d» Santi in S-
■ n l i / - ; r, • , , Sona di 13en.
tuttoygiujia un documento del Conte di Bo\anodel
1 1 1 p.che rapporteremo altrove.E riverentemente
gli collocò in diver/ì altari in giro dell’aitar maggiore
.
40 Davide II.Vefcovo Beneventano XL. e DavideVefc
VI. Sipontino infìeme , non fi sà di qual’anno ^ ,fiorlA D’
foffe eJettoje benche l’Ughelli ne rapporti un_>
diploma,che comincia/igo Dauid Fpìfcopus,fer-
vus Servorum Dei, Epifcopus S.Beneventana, ó*
Sipontin

Sipontino ; il che più chiaramente appare da3
quellojche foggiugneremo.
N ell’anno 780. il Principe Arrechi ampliò la-»
chi ampliala Città dalla parte del Monajiero di S.Módefìo , e_»
Città fortificò con muraglia,e con torri lafìeffa Città
N e l 787.giufìa tl computo del Labbe,Carlo M a ­
gno venne con grojfo efercito per humiliare il gran
faflo del Principe A rrechi} che per niente havea il
Vefcovi di convenuto col Rè Pipino . Onde Arrechi mandòfu-
del J/rincipa- N J v J r '
to fi unifco- a fine di mandargli incontro à Carlo Magno per
no per pia - placarlo',e raunati tutti,capo de’ quali era D avide
Magno-' ° ^efcovo Beneventano, dopo, che ricevette da effila
benedizione, f i raccomandò loro, e quefìi s’inviarono
ad incontrar Carlo : la fioria è raccontata dall’
Anonimo Salernitano, rapportato da Camillo Pellegrini
nel tenor fegue?ite,benche in raccorcio, chz^j
non vò tralafciareper efferpiacevole.
T utti ifudetti Vefcovi fi vefìirono di cilicii, e f i
fecero condurre su degli ajinelli -, per tutta la via—>
orando,acciocchéfelice foffe l ’avvenimento. A v v i-
cinatifiaglifleccati di Carlo, fmontarono da’giumenti-,
e facendo precedere i loro cherici , effi co’ba-
colipafloralifeguirono, cosilo Scrittore : Et non_>
Congrego procul ab ejus ca/lrisjde afmisfe ejecerunt, &
de’ Vefcovi lìngulis Clericis an tefe, unufquifque cum fe^
Magno^ ° rulis,incedere julferunt. Ciò veduto dal Rè Carlo,
gli f ù cagione di maraviglia affai grande , e ta-
fio dimandò chifoffero ; e g lifù rifpoflo , effer quelli
Vefcovi Beneventani,cioè della provincia. E d egli
diffe loro : à che fiete venuti Vefcovi Beneventani,
che havete meffo la corona in tefla al Principe ? Ed
effiffenza dir’altro > fiproflrarono avanti al Rè, il
quale due, e tre voltefecefegno■> chefi lev afferò,^
perche

J5e’VefcovUed Arcwefc.Benev. 41
perche pensò ejjer ’efjiintimoriti-piacevolmente dìjje
loro : Come i paflor:fenzapecore ? Ed effi,è venuto,
dijjero, il lupo, ed dfperfo le pecore . E chi è que-
fio lupoifoggtuvfe il Re-, ed ejjì intrepidi : Siete voi,
dijjero; allora ti Rè : bencke infelice lofìa, /é>« C£W-
fliano-* e mifegno benfovente colla Santa Croce; co- ^
we voi dunque mi chiamate lupo ? Rifpofe il Vefco- y ■ Je ‘njrpon_
vo Davide : Lupo fei->fe vieni nel Sannio per ifpar- de al Rè in-
gere il[angue Chnjliano : odi dunque, che ti dice il trepidarne 11-
Signore : Ego te ex ultimis Imperatorem feci : re*
ego cibi cxercitum inimici tui tradidi : &c. ego
de Temine tuo fuper folium Regni tui concitili .*
ego te triumphatorem fine labore feci : & tu de
meis fidelibus , quos olim de meo fanguine ac-
quifivi5triumphare cupis ? Ed allora Carlo-, io non
intendo fpargere ilfangue Chriflianoi ma ho giurato
di non più vivere-,fe con queflofcettro,che ho in—>
mano-,non percuoto il petto di Arrechi .Se dunque^»
ho giurato, come non adempierò il giuramento ? R ifpofe
allora Rodoperto Vefeovo di Salerno. Anchc__>
Erode giurò di dare alla donzella faltatricc ciocché
chiedeva : e pure non era meglio, ch’egli fprezzato
havejjì il giuramento , che mozzare il capo al Batti/la?
Cosi è->difje Carlo. Dunque foggiunfe il Vefeovo
, f a quello, chefar dove a colui. Allora placato*
Carlo difje, ditemi voi quello , che debba io fare per
ifdormi dal giuramento. Ed effi}farem di maniera,
che e voi adempiate il giuramento-, e ebe ni un danno
ne fegua,non p afferà dimani .lidi vegnetite con-
dujjero il Rè alla Chiefa di S.Stefano^dov’erauna. ^vvc^ ^ e“'
grande effigie d’Arrechi, e differo : Ecco quà Arre- j°. Puce'° •
chi, fatene pure ciocche è di voflro piacimento. Sde-
gnojjì allora Carlo, e dijfe : Dunque così mifeh e m ite,
mojlrandomi un poco di fangof un'ombra di huo« •
F mo,

mo, e vani colori?

to,per le /ingoi Ari doti, che in lui rifplendeano, poichéfri
piifjimo , di gran prudenza, efapereì precifamente
buon filofofo, di fortezza militar e, e di gran
valore , conchiudendo tutti gli Scrittori , che fr a
Principi Beneventani non fu di tempo alcuno nè più
favio, nè miglior di lui. Onde meritò,che orando in . .
S. Sofia di notte, gli apparijferoi Santi dodici Fra- aip^f^Art
e Iliache iv i havea honoratamente npojli, e chefalu ■ rechi piiiiltan
dolo gli dijfero: Noi, Principefiamo coloro che^t UJ0con
tanta divozione raccolti havete da diverjìluoghi,
e qui honorevolmente ci havete collocati : il che
quanto à noifiafiato grato, e giocondo : quanto à
voi giovevole, efruttuofo , ultimo giorno ve' l d i-
moflrerà.Uultimo giorno di lui fu a’zó.diAgofiodel
788. dopo di haver regnato circa 5 o.anni; eglifuccedette
il figlim i Grimoaldo, per volontà di Carlo nLPrincipe
Magno, che g l’impofe alcune condizioni , e furono : II.di Benev
chefacefiè tofar la barba a’Longobardi : che facejje Patfi con
conjar nelle monete, e fcrivere ae’pubblici documen- Cario Mati
il fuo nome Carlo, ed altri, regifirati da Erem• Sn0,
perto-, che foggi ugne, baver Grimoaldo per qualche
tempoojjervato di ufarefotto il nome di Carlo M a- Longobardi
gno le monete d'oro, e le Scritture ; ma che non mai „o'tofad!10Is
volle fa r tofare la barba afuoi fudditi. barba-
N ello ftcfs’anno 788. Carlo Magno concede
privilegio al Vefcovo Davide incorno a’beni
della Chiefa Beneventana ; ed il Principe Grimoaldoj
per riguardo di lui » concede m olto
cofe à Trafulfo Nobile Beneventano 5 come nel
diploma del 789. anno 2. del fuo Principato Diploma del
che comincia : In Nomine Domini Dei Salvato- Pr/nc;.cS‘i^_
n - r> 1 • /7 • • ■ rr* tOiO Ul
ris noftri lefu Chrifii . Regnante Dominopujjimo i0 Magno-
Carolo MagnoRege Francorum , & Longobardorum,
feu Patritio Romanorum, & c. Nos Dominus
F a Vir

V ir gloriofìffimus Grimoaldusfummus>& eximius
Frinceps geritis Longobardorum .
Nell’anno 8oi.CarloMagno fu da Leone III,
Papa dichiarato Imperadore , e fe bene i Greci
fe ne rifentirono, pure vennero ad accordo, di-
Divifione-v vidcndofi l’ìmpcrio in quefta guifa , fecondo il
dell'imperio Collcnnuccio 5 cioè, che rimperio Orientalo
ed ^ cd d eR J de’Grecij e l’Occidentale de’Francefi. Si
tale. divife l’Italia per maniera, che quanto è da Siponto
à Napoli verfo Oriente inlìeme colla Sicilia
foffe lotto l’imperio Greco : e l’altra parte
verfo le Alpi foffe dell Imperio Occidentale,-ed
Principato in mezzo fù lafciato,quafi un termine,e confine
* “ an° tr^ l’Hno ’ e l’altro imperio, il Ducato di Benevento
.
N ell’amo 8o7-Grimoaldo Principe,havendo regnato
anni 1 p. mefi 6.morì-,ed hebhefucceffore un’-
Grimoaldo altro Grimoaldo 1V. di quejlo nome, già fuo T efoiy.Prin.IIi.
riero->e terzo Principe, il quale afjediò Napoli, perui
i>ene\. cfje fja^ea ricettato un tal Dauferio •> che havea-,
congiurato contra di lui , e 'venuto à battaglia col
Duca di N apoli,Grimoaldo fé taleftrage de’Napoletani
rfhe, come fcrive Fremperto-, perfette giorni^e
più il mare non refìò purgato del fangue degli ucci
f i .
. N ell’anno 8 17.morto Grimoaldo .dopo haver resicene
Pnn- . . , .. \ , Tr
cipe.IV.Ben. gnato anni 10.gli Juccedette Sicone Principe i r .
DaH’cfferc vivuto il Vefcovo Davide fino al
Anni del Ve- 789. fi vede effer fuperfluo il Vefcovo D an to ,
feovo. rapportato dal Vipera nel 780.effendo lo fleffo,
che Davide; ma non è fuperfluo il feguente.
Ciutto r v Vele. r 41. Gutto , detto nella Cronologia Si-
~ . . r o *
xu.A-D.S25. pontina Guino XLI. Vefcovo Beneventano , o
Vll.infieme Sipontino3 fotto Eugenio II. Papa_
nell-

nell’anno 825. eifendo Sicone Principe IV. di
Benevento.
QueJlo Principe mojje ancoragli guerra a Napoletani
, egli ajjediò in maniera, che gli f i rendettero
tributarli. Allora e’trafportò da Napoli à Bene -
’
da Sicone alfediata , S. Gennajo comparve ad
una Donna,e le difle : En migro de locoifio.Ecco Perche i San-
che io me ne vado di qua; e, dimandandogli la_. u abbandona
Donna,dove andar volcflc,rifpofc: Beneventum; 00 c u u -
plebs enim me a e fl. Hattenus prò Vrbe hac deprecataJ'um
; fed ferre illorum malitiam non valeo,
maxime cum fuper tumulum meum tot perjuria_»
perpetrent.
Fu Sicone Principegenerofo , e pio divoti/Jimo di
della gran Madre di Dio^ampliò la nuova Chiefa_» cone .
di S.M aria, boggi la Metropolitana ( bencht_> Cattedrale
d’altra forma ) , che compie nell'anno Szp.ofjequio- nP ,at*’
ftfjìmo al Principe degli Angeli S. Michele , battè Moneta coli'
monete di argento coll'impronto di quello,ritr ovate impronto di
nelle rodine deliArnfiteatro ai Benevento , e rap- S-Michele.
portate dal Vipera. Regnò Sicone anni 1 ó.mefi due, Sicardo Pi-in
e morto lafciò fuccejfore il fuo figliuolo Sicardo V . clpe V . Ben.
Principe nelianno S j 3.
Sedette il Vefcovo Gutto anni 8. in circa. Anni del Vc-
42. Orfo,Vefcovo Beneventano XLII.ed V ili. fcovo*
infieme Sipontino,elettol’anno 833.fotto Papa Orfo Vefc.
Gregorio IV. e Sicardo Principe V. il quale nell’ Xlu- A. D.
&$6.fece co Napoletani le capitulazioni della pace,
rappor-

apportate da Camillo Pellegrini hijl. Longobard.
lib.i.p a g .73-
Neiranno 838.avvenne,che i Saracini, dando
il guaflo airlfola di Lipari, trovatovi il Sagro
Depofito delgloriofiifimo ApoftoJo S. Bartolomeo
5 ne fparfero leoflà perla diferta campagna
. Un Monaco avvifato dal Santo in vinone
le raccolfe, ed il Principe Sicardo , che ito
era per difefa deirifola j ottenne le Sante RelidllToroo
di
nell’84o.fecondo il Cardinal Baronio) vi collocò
il Tanto depo/ìto, la cui traslazione li celebra
Sinodo deJJe ogn’anno a'25. di Ottobre , e ne’ di feguen-
Iicanie. t i , col Sinodo delle Litanie, in cui i Cleri Dio-
ccfani vengono con pubbliche fupplicazioni
ogn’anno à vifitare i fagri limini.
TrasI.di S.Fe Sotto g l i i l e f l i Vefcovo, e Principe furono
giTuoii; di t trasferiti i corpi di S-Felicita, e de’fìgliuoli da^
Diodato,e di Alife,e collocati nella fudetta Cattedrale,dove
S.Marciano . hoggi fi venerano fotto l ’altar maggiore. Furono
ùmilmente trasferiti i corpi de SS. Ve/covi
Diodato di Nola,e Marciano di Frigento,e col-
Jocati nel medefimo luogo-
Nello Jlefi anno 83 9.il Principe Sicardo, haven-
dofifatto potenti nemici,fù da quejli tolto di v ita ,
Radelchi dopo haver regnato col Padre alcuni anni ,efolo fei:
Princ. VI. di e gli fuccedette Radelchi/uo Teforiere V i. Prin-
cipe.
Capp.dis. Il Vefcovo Orfo ? desinato à perfezzicnare
Bartolomeo, gli altrui parti, compiè l’accennata Cappella di
S.Bar-

S.Bartolomeojma non è l’hodierna Bafilica.
Il mede/imo Orfo ampliò il caftcllo di S.An- S. Angelo in
gelo in Gargano,principiato-d»-S.Lorenzo Ve- q'^-^3
fcovo Sipontino,com’è chiaro nella noftra Cronologia
de’Vefcovi, ed Arcivefcovi Sipontini. Anni del Ve-
Sedette circa dodici anni. fcovo.
43. Giovanni III. Vefcovo Beneventano
XLIII.eIX.in/ìemeS/ponrinoycui l’anno 84*.
fotto Sergio Il.Papa, Carlo II.Nipotc di Carlo A-D-b’^s-
Magnoconferinòiprivilegj della S. Chiefa Beneventana
. Sub datum Capu ed
innumerabili huomini perirono.
Regnando il Principe Radelcbi in Beneventoper
ambizione, che tfuoi figliuoli regnafiero dopo lu i,
confomma ingratitudine rifiuto dal conforzio nel
principato(contra l’ufo de'Longobardi)Siconolfo fr a ­
tello di Sicardo,di cui egli era fiato T eforiere , anzi
tanto l’affiiffe} ed angufiiò, che per forza il fece fa r
Chenco, e Diacono > Onde quefii ammutinato co’ Divìsone del
malcontenti occupò Salerno, efe ne fece Principe^ . 3 [ * n1IIO
Quindi nacquero acerbijfimeguerre,e così lunghe^,
che debellate le proprie lor forze , Radelcbi per Siconolf»
mezzodì Pannone Prefetto di Bari chiamò in fuo Princ.I.di Sa
a)uto i Saracini dall’Africa, e Siconolfo dalla Spa- lern0*
gna,coWa)uto de’quali prefe Bari,ed uccife Panno- saraci- • •„
ne-,ma corrotti quefii co denari da Radelchi, contra Italia per ca-
Siconolfo f i voltarono Jcorrendo Capova,la Puglia,e gion del Prin
la Calavrin con impeto veramente barbaro . cipato divifo.
N ell’-

4 8 Memorie Cronologiche
Nell'anno S jo . morì il Principe Rade le hi ha-
» , . vendo regnato anni X I. mefi ó.elafcio fuccefjore
P r in c ip i HJuofigliuolo Radelgano V l i . Principe , il quale
V ll.d iB e- eoli’ajuto di Lodovico Rè di Francia riprejje l’or-
nevento. gogliode’ Saractni , che gli devaflavano la fleffct^,
fua Città, perciocché Lodovico vinfe detti Saracini,
e molti ne prefe, e nel V efpro della Pentecofic^,
che fà a19. di M aggio dell'8 $ 1 .ne fecefìrage inenarrabile
. Difcacciati i barbari quieto nel divifo
Principato gli Emuli Longobardi, confermando ad
Bene veto ca- ogn'uno di-iffi la fua parte : e lo fiato del Priticipe
po del Prin- di Benevento f i chiamò Principato ultra : quello di
u tia‘ Salerno Principato citra, ed il Principe Radelgario
Principato^ neU° f l ef s’anno 8j i . f i abili colle capitulazioni il
citra. . L rweipato Salernitano a Siconolfo : leggonfi dette
Capitulazioni ne W infiori a de' Longobardi del Pel-
A n n i del Ve- ^egrini par. 1 .fol. 8 j.
fcovo. Sedette il Vefcovo Giovanni anni 7«in circa.
Cario Vefc. 44. Carlo XLIV. Vefcovo Beneventano!
852. A D' e -^,,n^emc Sipontino nell’anno 852.fotto Leone
IV. Papa, giufta gli annali Sipontinijbenchc
il Vipera dica nell’anno 866.
N ell'8 ^.Radelgario, havendo regnato anni 4.
Àdclchi rnort) e gli fuccedette il fratello Adelchi Principe^,
Princ. Vili. V i l i , che premuto da? Sar acini , non potendo libe-
Benev. rarfene,fà coflretto effer loro tributario . M a nel-
V866.venuto Lodovico 11. Imperadore con gr offa
efercitonella Puglia^ efeonfiggendo iSar acini,dop-
po quattro anni di affé dio, prefe B ari, dove rifede-
va Seoda iniquiffimo Rè de’ Sar acini, cui diede libertà
con obbrobrio delfuo nome.
„ Dimorò rImperadore in Benevento con quefla^,
Fuoion r . sr , , / ■
XXXII. in_» occajione da tre anni m circa, e perche vide fiorir -
Benevento- v i le faenze, edhavervi X X X I I . Filofofi, e tra.^
quel-

De' Vefcovi, ed Arcivefc. Benev. 49
quelli llderico huomo eccellente per dottrina , e fa r
mofo perfantità^ne rejlo fuor di modo foddisfatto-*
ed ammirato,pr e cifamente, perche per le incurfìoni
de’ barbari eran le faenze poco men che perdute in
altri luoghi. Anni deI
Sedette il Vefcovo Carlo 16. anni m circa, vefcovo.
45 Giovanni IV. Vefcovo XLV. Benev. Giovanni
ed XI. Sipontino nell’anno 868. fotto Adria- iy. Vefcovo
no II. Papa,nel quaPanno Lodovico II. gli con xiv. A. D.
fermò in Benevento i privilegi della fu a Chiefajfubdatum
Benaventi anno 868. I V . Kal.Junii
Ind. 1. Imperiifui anno 1 }■
N ell’anno 872. Adelchi V i l i . Principe a perfuafone
di Bajilio Imperador di Cojlantinopoli, ef~
fendo ritornato Lodovico in Benevento il fece capi- Chi non gatare
in mano de’ Saracini, da7 quali incarcerato,
non hebbe libertà, che con inique condizioni: degna re nei gaftirimunerazione
di haver dato la libertà ad un’empio
ladrone , qualfu Seoda , egli avvenne ciocche ‘010‘
dovuto
dijje un Profeta al Rè di Samaria : quia dimifìfti 5. Reg. 20.
virum dignum morte de manu tua? erit anima.,
tua prò anima ejus . Con tutto ciò Adelchi f u dichiarato
in Roma tiranno, ed inimico della Repubblica
; ond’eglififuggì in Corjìca ; ma per opera di
Papa Giovanni fuo Compare f u poi riconciliato
coWImperador e.
o 1 • • r •
Sedette Giovanni circa lette anni.
. . . ,
Anni d«I
Vefcove.
46 Ajone fratello di Adelchi XLVI. Ve- Ajone Vcfc
fcovo Beneventano , e XII infìeme Sipontino» X1VI.
nell’ anno 875. fotto Papa Giovanni VIII. il 875quale
nell’anno 877. ind.x. gli fcrive l ’epift.33.
al primo di Febbrajo : ReverendiJJìmo, & Sanftijfimo
Ajoni Epfcopo Beneventano, lodandolo
dei zelo verfo la Sede Apofìolica ? cd ammo-
D.
G nen-

Memorie Cronologiche
ncndolo, che l’ajuti nel difcacciare i Saracini»
e che forzi il fuo fratello à far lo fteffo, fog-
giugnendo; nam nunquam confilium fratris tui
per aliquos tantumfubvertipotuit, quantum per
tua fanfìitatis folertiam immutatione de x ter a
excelji nonpoffit converti.
M a in quejl'anno mede/imo 877. Adelchi è tolto
di vita , dopo haver regnato anni 14. egli fucce-
Princf efilf ^ nelloflefs’anno Galderiofigliuolo di Radelgarìo,
Benevcnt.IX' efì* H IX ' Principe, cui fe n v e il medejimo Papa._»
Giovannil’ep.i56. a*j. di M arzo 877. D i i c & o
fìlio Gaideri gloriofo Principi Beneventanoru;
confolandolo de' danni , che face ano g li Agarenit
promettendogli a)utot e di voler’èjjere dalla parte
di lui.
Scrive anche si Ve/covo Ajone l’ep. 157.
colla ftefia data de’5. di Marzo: Reverendi/Jìmo>
& SanEhJfimo Confratri nojlro Ajoni Venerabili
Epifcopo, lodandolo dell’oflervanza di lui verfo
la S. Sede, avvifandolo della fua falute , e con»
folandolo intorno alla morte del fratello.
Anni del L ’anno della morte del Vefcovo Ajone è
Vefcovo. ignoto.
Confervato Confervato XLVII. Vefcovo Beneven-
Veic. xtv : i . tanoj e XIII. infieme Sipontino nell’anno 886.
À- D- fotto Papa Formofo.
N ell’anno 879. rimojjo Galderio dal Principato,dopo
haver regnato tre anni,fu creato ilfigliuo-
Pnnc!C“L x" Adelchi, detto Radelcbi,fecondo di quejto no*
di Benev. Principe X . Quefii ambiziofo di regnar folo,
fece legare il fratello Ajone coli or dine Soddiaco-
nale; ma Ajone dopo quattro anni di tolleranza.__>>
Ajone Prin- nell’88 3. ammutinatocontra il fratello Radei-
cipe ». Ben- ^ difcacciò dal Principato > e regnò egli Principe

pe X I. per afini 6./accedendogli nell'SS9. ilfuo f i ­
gliuolo Orfo Principe X II. il quale non regnò, che Orfo Princi-
un’anno, e 6. mefii perciocché nell'anno 891. Leo- Fe XI1- Bcn’
ne Imperador di Cojlantinopoli mandò in Italia—,
Simbaticio Patrizio , con graffo efercito , e quefìi
coll’ajfedio di tre mefi-,prefa à forza d'arme Bene- Si.r1,atjcj0
vento, ne difcacciò Orfo, ed efercitovvi il Brinci- Greco ammi
Jpato due anni, cioèfino all’89 3. nel qual'anno Cof- niftr a iJPrin-
mo Anthio Protopatrizio , e Bafilio Protonotarto
dell'lmperadore di Cojiantinopoli raffermarono al o rfo.
Vefcovo Confervato i privilegi della fua Chiefa—>1
toltane la Chiefa di S. Angelo,rfervata alla difpo-
fizione deWImperadore, come nell’Fnthelma, ofict
diploma-i diflejamente rapportato dall'Vghelh colla
data del mefe di Gennajo anno 893. In d .x i. ^
Sedette il Vefcovo Confervato circa 8-anni. Vefcovo-
48 Pietro XLVIII. Vefcovo Beneventano, pietroaiVm
e XIV. Sipontino inficine 5 fotto Papa Formofo vefc. a . d .
jielPanno 894.
N el qual'anno Giorgio Patrizio fuccedette d Giorgio
Simbaticio nell’ amminijir azione del Principato j^ iftra'il
Beneventano; ma dopo tre anm^e nove mefiin cir- p nncipato.
cat che Beneventoftette in mano de’Greci,.cioè nel-
l’Syj. Guido l ongobardo negli difcacciò, ed eglifù Guido Pu:i~
acclamato Principe X I I I. regnò un’anno, edotto
tnefiiperciocché nell’896. f u eletto Rè d’Italia, ed oifcacciatii
àfuo nome governò Benevento l’Imperadrice Ra- Greci.
cheltruda, ò Ageltruda Madre del defunta Lam- Racheltrud a
lerto Rè d’Italia per un’anno? ed otto mefi ■> e nell* Imperatrice.
898. rilafciò il Principato à Radelchi IL. fuo fra - Raddchi II*
tellvgià difcacciato da Ajone. Vi regnò il detto ^ « 0 ! pun
Radelchi altri anni due, mefi 6, e fu difcacciato di
nuovo nell’anno 900. perciocché volendo prender
vendetta di que’ Beneventani, che havean ccjpi-
G 2 raffi

ato col fratello Ajone contro, di lu i, diede in abbo-
minei ole tirannia.
Atenolfo Di/cacciato Radelcbi, fu acclamato ^ th n o i-
primo Princ. Fo Conte di Capova nello Jleffo anno 900. e f u il
Capovano* e primoy chefiappellaffe Principe Beneventano > C-»
Capotano, effendo Capova follmente Contea.
Il Vefcovo Pietro , volendo difendere la libertà
della Patria, induffe i Beneventani à giurare
à lui fedeltà . M a Atenolfo entrato in Bene-
vento à forza d'arme, necefjitò il Vefeovo à vivere
efule dalla fua Città : ed egli,per piùflabilirfi', f e ­
ce conforte del Principato Landolfo I. fuo figliuola
nel p o i.
Anni del Quanto dipoi viveife il Vefcovo Pietro non
Vefcovo. è noto.
Valdefido 49 Valdcfido XLIX. Vefcovo Beneventan
o ' Xy X n0:> e interne Sipontino, collocato dal Vi-
' 90 ' pera nell’ anno 930. de’ registrarli nell’ anno
908. à tempo di Sergio III. Papa. Sedette V aldefido
circa 3.anni.
N eli’anno p io . nel mefedi Decembre Atenolfo,
havendo regnato io .a n n i, morì in Capova , e la-
Landolfol'fd ò /'/ fuo figliuolo Landolfo I .fecondo Principe Be-
Ben^e Cap' sventano, e Capovano, il quale prefeper compagno
Atenolfo l i . fuofratello nel p i i .
A v v e r t i m e n t o .
Si de’ notare in quefta ferie de’Principi Beneventani,
e Capovani, che,fatti compagni nel
regnare fratelli, figliuoli, e nipoti, tutti s’intitolavano
della fteffa maniera. N o i, per torro
la confusone terremo l’ordine per gli capi delle
famiglie,
. . 50 Gio-

50 Giovanni V. Vefcovo Beneventano L. Giovanni v.
e XVI. inficine Sipontino , fu eletto nell’anno
9 x 1. (non nel 913. fecondo l’Ughelli, e molto
meno nel 944. siufta il Vipera) fotto Papa-»
Anaftafio III.
L ’anno della elezione di Giovanni apparo
dal di lui documento à favore della Chiefa di
S. Martino nella Città di Bovino , fatto Panno
12. de’Principi Landolfo, ed Atenolfo , e Panno
12. del Vefcovo; dunque il Vefcovo fù eletto
l’anno 911. quando furono creati i Principi:
ed il documento è del 922.
Tra tutti i documenti, trafcritti dalla Cro- interpreta-
nica di S.Sofìa, quefto di Giovanni, rapporta- zì°ne di un
to diftefamente dall’Ughelli 5 è il più rovinato,
come fi può vedere dalle fconcordanze, che vi trafermo,
fono . Onde hà tormentato gl’ingegni per l’errore,
che vi è nell’anno degl’Imperadori, e nel-
1 Indizione; il che hà diligentemente offerva-
to Carlo du-Frefne nella fua ftoria Bizantina»,
(ficcome favorì di avvifarmi l’erudito P. Abate p- Akate
Lucenti Ciftercienfe in Roma , da cui ancora-,
hò ricevuto altri lumi) dove trattando delle fa- cienfe.
miglie Auguftc alla XX. dice: £>crupulum movet
•uetus diploma editum in Chron. S. Sophia Beneventana
par.6. c.i.verùm h che fi conferva nella«»
Biblio-

Biblioteca Vaticana , nell’ antico rcgiflro iru
Schelflratt^ pergameno di S. Sofia , e colla diligenza dell’
Pref.degnifs. eruditismo Monfignor Emmannello à Schelddh
Bibho- ftrate, Prefetto degni/lìmo della detta Biblioteca
aac- tec3}^ trovò detto antico regiftrojin cui è fcritto:
Anno quinto decimo Imperii Dominorum no-
Jlrorum Romani, Conjlantini, & Chrijropkori magnor
um Imperatorum, & duodecimo anno Domini
Landolfi Antipatri Patritii , &- Principìs , & Domini
Athenolfieximii Principis , menfe Februario
i . indi ftione, necnon duodecimo anno Joannis V enerabilis
Fpifcopi5 quo Deof,avente Beneventana,
ac Sipontina Lcclejìa Antijles confecratus eji, Ed
havendo detto Monfignore diligentemente offervato
tale diploma, è di parere, che gli anni
quinto,e decimo debbano prenderli difgiuntivamente,
per maniera, che il quinto anno fi riferifca
à Romano, ed il decimo à Collancino.
Perche Romano ottenne l’imperio l’anno 918.
giuftail du-Frefne, e Coftantino l ’anno 912.
come afferma anche il Cardinal Baronio, e cosi
aggiugnendo al 918. cinque,ed al 912.dieci,
habbiamo l’anno 922. L’indizione poi è malamente
notata, perche in vece di 10.è meffo folamente
1. liavendofi nel catalogo della ftefTa
Cronica diS.Sofia, che l’anno 922. correva.,
l’indizione decima. E veramente fìandofi fu’l
pergameno antico non fi pofiono tali anni più
dottamente interpretare.
« . . . Perche poi Romano del 918. fi nomina pri-
Ambizione a ,. ~ Jr . , , , 1 ■
che giugne- ma Coftantino del 912. ne apporta la ragione,e
la fioria lo fiefio du-Frefne, atrribuendolo
alla sfacciataggine di Romano , che s’intrufo
neirimperio,e di vantaggio volle cffer’antepofìo

fio a Coftantino ancor fanciullo,eflendo fuccc-
duto nell’imperio in età di 7. anni.
Con quefta occa/ìone havendo veduto il ma-
nuferitto della Cronica di S. Sofia, debbo av- c.ron* di
vertire il Lettore, che la copia ftampata dall’- pàt^fcoi-ret-
Ughelli è piena d’innumerabili?e gravitimi er- uiììnu.
rori, non havendo il traferittorehavuta troppa
pratica del carattere Longobardo.
Landolfo I. adunque l i . Principe regnò col Pa- Avvcrtimen.
dre dal 901. e morto il padre, regnò col fratello to per la_.
Atenolfo I L dal 9 11. fino al 940. •vi aggiunfe //Cronologia
figliuolo Atenolfo I II. infin dall'anno 95$. e poi PunciP*’
l'altro figliuolo Landolfo l ì . dal 940. infino al 943.
nel qual'anno Landolfo I.fecondo Principe morì a*
io . di Aprile.
A v v e r t i m e n t o .
Perche eran’u/i quelli Principi a mettere nc*
privilegi gli anni del loro regnare, come per
esépio nel X.di uno,enei V.deH’aItro,è neceflfà-
rio parlar di tutti,e regiftrare quato regnarono.
Atenolfo adunque 11.col fratello Landolfo regnò
dal pi 1 col me de fimo-, e co1 nepoti, com'è detto fino
al 940. dipoi fù rimojfo dal Principato.
Atenolfo I II. regno col Padre, e col Zio Atenol-
fò II. dal 933. co’ me definii, e col fratello Landolfo
II. dal 940. al 943. nè di lui f i sa altro.
Nell’anno 920. giuda il Sabellico, ed altri Benevento
Scrittorijbenchealcunidicono nel 930. iSara-arfa da’ Sa-
cini del Gargano, alfediarono, prefero, e pofe- racini.
ro à Tacco, ed à fuoco Benevento.
Nel 946. il Vefcovo Giovanni, come Metropolita
di tutto il Principato5fi querela coi Sommo
Potefice Agapito di cflerfi intrufi ne’ Ve-
fcovadidiTrivenco > e di Termoli della fua»
prò-

Provincia Leone Prete,e Monaco, e Benedetto
Prete, efponendo di fpettare àfe il provvedimento
di tali Veicovadi j onde il Papa con fuo
diploma , fub datam Anno Ponf/catus Eomini
Agapiti Papa, & c. primo. Ind. V . fcriue a detti
Vcfcoviin tal tenore . Mi/ìmus )am vobis lite-
ras, quatenus veniretis ad nos, & fatisfaceretis
accufatiombusi&querelis, quas adver/us nos ha-
bet Joannes Fpifcopus Santi a Sedis Beneventana,
qui mterpellavit fuper nos, atque ojlendit p rivilegi#
afta a nojlris antecejforibus Ponti/cibus
S. R- E. &■ Apqfiolica Sedis, cum dtjlriflo anathe-
• n mate » ut nu^us aliquis pra/umat minuere termi-
dichfara fpet nos Tr*ditta Beneventana Eccle/ia , & quod T ri-
tarc al Ve'c- ventina, & Termulenjìs Eccle/ia antìquitus fub-
di Bene^cto dita /uijfent Beneventano Epifcopo , par iter qì &
fe della C'it- omnes alia Eccle/a, qua con/lruE}velcon/iruen-
tà,Cartella, e da funt infra terminos iftarum, &■ aliarum per
luoghi del civitates, & Caflra, cunElaque loca Beneventani
Principato. p r;ncjpatus ditonifubiecìa: & quia renuifiis v enir
e ■> & rationem reddere, cognovimus, vos non—>
per oflium intrajje , & c. ideoque , excommunica-
mus vost&c. Nos denique cognofce?ites*quod licite
illud ab antiquis poffeJJ 'um e/i Pontificibus, & omnia,&
Parochias-tó* Dicece/es integre Beneventano
Principatuiretradimusjenovamusi atque con-
fìrmamus eidem J oanni Beneventano Epfcopo,
e\usquefuccefforibus in perpetuum pojfidendum ■> à
noftrorumque fuccefforum nullo aliquid minuen-
dum, & c.
Il diploma è rapportato diftefamente dalP-
Ughelli, ove potrà leggerlo chi è fhidiofo delie
antichità Ecclefiaftiche , e confeflerà, ch o
almeno da S. Barbato il Vefcovo Beneventano
è flato

è flato Metropolita della dizione di un’amplif-
iìmo Principato.
Trovafi finalmente memoria del Vefcovo
Giovanni infino all’anno 953. in un priuilegio
di Gifolfo Principe di Salerno 5 c fù l'ultimo Vefcovo.
anno del Vefcovado di lu i. Sedette anni 43.
5 1 Vincenzo LI. Vefcovo Beneventano, c rc! u^A. D.
XVII. inficine Sipontino, elettone] 954. fotto 954.
Agapito PP. II. Egli intervenne alla traslazio- Braccio di
ne dei braccio di S.Matteo Apoflolo, al riferir San Matte®
del Vipera,fatta da Salerno per opera del Principc
Pandolfo, di cui foggiugneremo. Anni del
Sedette il Vefcovo Vincenzo 3. anni. Vefcovo.
52 Landolfo Vefcovo Beneventano LII. e LandolfoVe-
XVIII. infieme Sipontino nell’anno 957. fotto fc.LH. A-D.
Giovanni XII. Papa ■> che gli conferma i privilegj
della Chiefa Beneventana.
In quello tempo erano molti/lìmi Greci in_ Greci, e loro
Benevento , e co sì in fo ien ti, che pretendeano ufanzeperfe-
nonpoter’effere fcomunicati, che dal Patriar- Benevento^'
ca di Coftancinopoli ; onde Papa Giovanni nel
privilegio della conferma, intimando la feo-
munìca, replica : fivè Gr

nolfo I L e col fratello Atenolfo III. dal p^o. col
Pandolfo I- figliuolo Pandolf o I. dal 945. ( quefiifè trasf erire
Capodi^fer H braccio dt 6. Matteo Apofiolo da Salerno) col
pe Beneven me definì o , e coll'altro figliuolo Landolfo I I I . dal
ano, e Cap. 959. fino al 9 6 1. in cui morì a'z8. di Maggio-, re-
flando il mentovato Pandolfo I. cognominato Capo
di ferro IV . Principe Beneventano, e Capotano.
N ell’anno 962. Bernardo figliuol di Liodu-
no, Signore di tutto il Contado Pennenfe, ottenne
dal Vefcovo Landolfo fuo parente un’
S Cartolo* 0^'° ^ braccio di S.Bartolomeo Apoftolo> dal
meo traslar. gomito infino alla /palla, e’1 collocò nella^
* Carpined. Chiefa, che gli havea edificata con un Mona-
fiero in Carpineti fua patria, come dalla C ronica
il regiftra Ciarlante lib. 3. cap. 30. e c h o
hoggi fi veneri preffo i Ciftercienfi di Cafa-
P. Abate Lu- nuova me ne reca la notizia il P. Abate Lucen*
cent* ouato. fplcnci0rc del fuo Ordine Ciftercienfe.
Il Vefcovo M aldefrido, aggiunto dal Vipera
) è con ragione efpunto dall’ U g h e lli, perciocché
quefto medefimo Vefcovo Landolfo
fù da Giovanni XIII. Papa dichiarato primo
Arcivefcovo Beneventano j come foggiugne-
remo.
A R C IV E S C O V I B E N E V E N T A N I,
E SlPONTINI INSIEME.
Ragioni del i. T L Vefcovo Beneventano si per ra g io n o
l’autorità me £ della fua Città ab antico Metropoli del
delPVefcovo Sannio, degna di prerogative fopra le Città in-
Benevent. feriori, giufta i Canoni Apoftolici 5 Niceni, ed
Antiocheni: sì per ragione delle Città fogget-
categli da Papa Vitaliano infiu dall’anno 668.
si

si per la dichiarazione di Agapito II. nel 946.
che determina3 fpettare al Vefcovo Beneven- Eenev. Arcano
tutte le Chiefe della Provincia non folo, “nvne^5pfdo‘
ma eziandio del Principato 5 è finalmente nel
969. il primo nelle Provincie,hoggi dette Regno
di Napoli, iftituito Arcivefcovo Metropolita:
come dalla bollafub datum v ij. Kal.Ju-
nìi-, &Joannis X III. Papa Imperatoris Otho-
tiis majoris7. & mmoris 2. Ind.12. riferita dille
fornente dairUghelli, e regiftrata nel tomo
ix. de'Concilii dei Labbe pag 1239.
ii. Che la Chiefa Beneventana fofTe la pri- Primo Arma
fublimata trà le altre hoggi t aJla propo-
quod invenerim , Lcclejta Capuana ex Archiepi- jj®*
fcopatus dignitate in Regno Neapolitano fu it illu- ionio-
Jìrata. La modeftia è in quelle parole, quod
invenerim, perche non hebbe egli veruna notizia
della celebre Biblioteca Beneventana, come
da altri luoghi manifeftamente apparirà.
Onde fe veduto haveffe la noftra bolla,non ha-
verebbe cijò affermato, col debole fondamento
del tefto deirOflienfe, huomo per altro celebre;
ma in ciò è certamente il tefto depravato,
leggendoli in effo:
iv. Hujus Abbatis { nempè Aligerni ) nono- Si dimoflra
decimo anno Joannes Papa de Roma exiliatus, ve- oftienfe^c-
nit Capuani) & rogatus àprdfato Principe P an-pravato.
H 2 dulfo3

dulfo, tunc primum in eadem Civitate Archiepi-
fcopatum conjìitmt, confecrato ibi Joanne->fratre^j
ejusdem Principis ArchiepiJ'copo . Eccola depravazione
del tefto. Hujus / bbatis nonodecimo anno,
che fecondo il Baronio è il 968. Joannes Papa
de Roma exiliatus , non è vero3 perche ciò
avvenne nell’anno 965. giufta il Cardinal Baronio.-
dunque nè meno è vero quel chefiegue;
fe non vogliam dire, e direm bene, che ciò fù
motivo di fare Capova Arcivefcovado, ma à
fuo tempo. Sicché fi de' più credere alla bolla
autentica del Papa 3 che dice far la Chiefa Beneventana
più fublime fra le altre » che al depravato
tefto dell’Oftienfe 3 unico Autore rapportato
circa alla Chiefa di Capova. Ed iru
'vero com’efler potea più fublime frà le altre, fe
altra più fublime folle ftata nel Regno ; nè giova
dire, che s’intenda frà le Chiefe dei Principato,
fe quelle del Principato già le ftavan prima
foggette, come nel diploma di Agapito II.
fi è veduto.
Autori,che v. Oltre à che, non offendo ancor divifo il
artcrifcon® la Principato Beneventano dal Capovano , niuno
ventana^ret- de’buoni Scrittori hà creduto, che il Papa fata
in Arcive- ceffe Arcivefcovado prima il membro, che il
fc.prima del- ca p o . Quindi il Tomafini [

cui erezione non fi hà folennità veruna.
vj. E però accurati Scrittori hanno giudicato,
che la erezione della Chiefa Capovana^
in Arcivefcovado avveniffe nell’anno 971.qua-
d o l’Iinpcradore Ottone il grande,l’Imperado- Nozze 0t
re Ottone il giovane, havuta da Coftantinopoli tone il gi0-
Teofania per ifpofa , ed il Principe Pandolfo vane ceie-
( pochi mefi prima deiranno antecedente pri- j^ ce 111 ^°'
gione di Niceforo 5 poi liberato da Giovanni
Zemifce) vennero à far le nozze in Roma ; e di
quella opinione fono
vij. Michele Monaco Capovano nel Santuario
di quella Chiefapar.^.titulo Pontif.Rom.
fol.382. il quale vuole'che nel 971. foffe di nuovo
in Capova il Papa coll’Imperadore, forfo
per andare unitamente à Roma à celebrare l o
accennate nozze; onde così fcrive: juxtà recen-
tiorem Chron. Caffinenfìs editionem anno nongen-
tefìmofeptuagefimo primo Joannes cum Cttont_»
iterum Capute manens , ut grati am Pt%»cipi Capuano
referret} Archiepifcopatum Capuanum in-
ftituìt.
viij. Similmente la Geografìa fagra dell'
Abate Fulienfe impreffa in Parigi nell’ anno
1641. così regi {Ira: Ecdeftam Capuanam honore
Metropolitico à Joanne X III. donatamfuiffe circa
annum nongentefìmumfeptuagefìmumprimum.
ix. Nell’anno adunque 969. a’26. di Maggio,
prtefìdentibus nobis, dice il Papa nella fua_>
bolla, in banfla Synodo , atta ante confefjìonem-j
B.Petri Apofiolorum Principis, propofìtis in medio Solennità,
facrofanólis quatuor Evangeliis^prffente Domino con cui la_.
Ottone gloriofìffimo Imperatore Augufio, Romano- eretc"
que,nofirofilio>necnonRmanis) atque ltahcis-,& in Àrdvefc-
Occi-

Occidentalibus Religiojìs quamplurimìs , atqut_>
' etiam catholicis , (è” fapientijjìmis totius or divi s
•virisi hortatuJìquidem benigno ipfìus prafati Do•
mini Ottonis clementi(fimi Imperatoris Augvjìi ,
una cum confenfu infraditiorum Prafulum , atque
Sacerdotiim, ommumque Clericorurn S. R. E. & c.
interi ementibuj videlicet Pandulpho Beneventana,
Capuana XJrbium Principe >fen Spoleti, ó*
Camerini Ducatus Marchione, & Luce, Jìmulquc
& Landulpko excellentijjìmo Principe fìlio eius ,
& c . La Chiefa Beneventana s v i i i m i o k i n-
ter c a e t e r a s o r d i n a t a . Nè minore fo-
lennità fi richiedea ad ifìituire la dignità Arci-
vefcovale nelle Provincie, hoggi dette del Regno,
dove ancora non era ftata i non già farla_>
fenza /ìnodo,fuori di Roma lenza bolla, e colla
fola autentica di un tefto depravato . Onde
fi de’ credere, che nel 968. il Principe Pandol-
fo fupplicalfe al Papa di ergere inArcivefco-
vado tanto Benevento origine del Principato ,
quanto in appreilo Capova flia refidenza/ nonj
che allora di ciò fi facefle nulla.
x. Oltre à ciò fon di parere, che nel 969.la
Chiefa di Capova vacafle, e/fendo inverifimi-
l e , che il fuo Vefcovo non foffe intervenuto à
quefto finodo , fe v’intervenne anche quel di
Salerno, fottoferitto nella bolla : Joannes Fpi-
feopus Santi a Salernitana Eccle/ia. E fe follo
vero , che il Giovanni fratello del Principo
Pandolfo del 968. foffe flato fatto Arcivefco-
v o , farebbe ancoragli ito col fratello, e coll'
Imperadorc al finodo,à cui quelli intervennero,
come dalla bolla fovraccennata.
xi. E perche nella medefima bolla fono altre
©

tre cofe degne di offervazione, non le trala-
/cercmo fenza notarle.
xij. Primieramente da efHi appare > notL»
effer vero ciocche alferifce Michele Monaco
preffo ilCiarlantelib.3. cap. 30. (benche protesi
, effer ciò contra quello , che gli Autori
comunemente ftimano) cioè, che circa al 968.
erano due Principi diflinti quei di Benevento, Principato
e quei di Capova;perciocchè nella citata bolla Benevcnra-
del 969. appare tutto il contrario: Intervenicn- ’0e
tibus Pandulpho Beneventana, & Capuana Ur- uno,non due
bium Principe . E fe bene trovanfi Scrittori5che PnnciPar*
diftinguono i dominii, non è perciò vero, che **JUtl ccmpt‘
foflfer diftinti : poiché chiamandoli Principi
tanto il Padre, quanto i figliuoli, e bene fpeffo
anche i fratelli, e nipoti; e , ri fedendo chi in_»
Benevento,chi in Capova, dal luogo della refi-
denza gli potean denominare; ma eflì ne’ pubblici
documenti non fi trovano mai divifi, fcri-
vendofi foltanto : Lofigobardorum gentis Prin-
cipes, e gli anni loro fi computano di un doppo
l’altro in fegno dell’accennata unione. Il c h o
ofTervò eziandio Camillo Pellegrini nella fua^
ftoria de’ Longobardi, dove fa le note all’anonimo
Salernitano al cap. v. preci/àmen te, oveu
dice : Non ego abnuerim, nomen Campanorum^» Come >•
Principum fenfìm cceptffe audiri ex vulgi ufu , & ft troduced't-.
nondum Campanus Principatusfeorfìm injlitutus ^ nominaci!.
fuijfet ; f i quidem Capua commorantes Principes ^va^ofoia'
novo nomini anfam dedere. mente.
xiij. Ma dalla diftinzione nominale pafHu
alla reale : quefta egli và giudicando , che co-
minciairedaLandenolfo , ffgliuolodi Landolfo
IV. che mori nella rotta, c’hebbe da’Saracini

ni Ottone II. il che à me pare infuflìflente • che
fe Ottone confermò in Capova,come dice l’O-
flienfe, il Principato a Landenolfo, ed alla Madre
Aloara nel 983. Imperator autem Capuarn->
reverjus firma'vit Principatum relitta Pandulphi
Principis Aloara, & filio ejus Landenulfo. (lib.3.
cap. 9. ) fu certamente per far loro cofa grata
in compenfo del Padre Landolfo IV. morto in
fervigio dell’imperio ; ma qual cofa più ingrata
potea far loro , che dividere il Principato »
quando il Padre Landolfo l’havea Infoiato uni-
Quando è t0^ e ccltafncnte Io flcffo Pellegrini afferma- ,
verifimile-», che Pandolfo li. infino al roi^. fù ancor’egli
che il Princi- Principe Beneventano, e Capovano ; onde fe vi
pat° Capo- ^ ftata vcra (iivi/ìone non può effere avvenuta,
vano tolse—> . . . . •»
diftinto dai che negli anni appretto.
Benevétano. x iv. Segno della flretta unione della C ittà
di Capova a Benevento fotto i Principi Lon-
Chìefa Ca- gobardi, è parimente,che la Chiefa Capovana
povana cele- celebrava gli uffìcj d e’ Santi B en even tani, fìc-
fic^de^Sarri co,ne appareda’calendarj di quella Chiefa.im-
Beaeventani- pre/fi da Michele Monaco; perciocché non folo
di S. Gennajo V. e M. di S. Barbato V. e Con-
feffore Padrone di Benevento , di S. Tammaro
Vefcovo Beneventano,di S. Evafio Cittadino
Beneventano, diS. Modello Levita, e Martire;
c de’ SS. dodici fratelli, trasferiti da’Principi a
JBenevento; ma eziandio delle traslazioni di
S. Bartolomeo dall’india a Lipari, come nel
primo calendario, e da Li pari à Benevento, come
nel fecondo calendario : ufficj quelli d u o
propriiflìmi della S Chiefa Beneventana.
xv. Secondo,è notabile la lode che il Papa
dà al Clero Beneventano , con dire : Et quia-,
Bene-

Bemventanenfis Fcclefia in exercendis De: lau Clero Rcne-
dibus magno conatu, piaque religioneJ'emper injì ventano có-
Jìit, &c. quod ri obi s olim a pud eam munentibus /'p'1 Cnovan-
omninù confiat mventum, & c. debemus itaque ex iU ««.
ardore charitatis , atque fiudto divini cultus eam
caufa honoris , ac reverenti& fublim;orem inter
cateras ordinare.
Terzo, gli affiglia ie C hicfc fuffraganecjcolla
poteda d'ordinarvi i Vefcovi, e fono
1 S. Agata 6 Bovino
2 Avellino 7 Vulturara
3 Quintodecimo 8 Larino
4 Ariano 9 Telefa
5 Afcoli 10 Alife.
Ita. ut fraternitas tua. 5 fuccejforesque tui infra
fuam di(xce/ìnt,in locis^qmbus ohmfuerantfemper
Fpfcopos confecret, qut veflra fub]aceant ditioni. Diocefi ap-
Qui iì appella Diocefi la Provincia , fecondo Par*
l ’ufo antico, quando Ci dicea parrocchia la Dio- rocchi a la_,
cefh come ne’canoni Apofìolici al 9. Diocefi.
Landolfo adunque doppo dodici anni di Ve- Landolfo
feovado è iftituito Arcivescovo nel 969. e nel-
l ’anno 970. reftituì la Cattedra Vefcovale in_>
S. Agata de’ Goti,confagrandovi il nuovo Ve-
feovo, a?wofui Archiprcejulatus 2. menfe Decerti-
bri 14. Indifìionis.
Pandolfo I. Principe IV . Beneventano-, e Capo-
vano marito di Aloara , regnò col Padre dal
col Padre , e col Fratello Landolfo I II. dal p jp .
colfratello dal 961. col figliuolo Landolfo IV . dal
968. e dipoi co'figliuoli Landenolfo I. Laidolfo I.
Atenolfo IV . e f u infìeme Mar chef e di Spole ti 3 e
Duca di Carnerinodori nel p8i.
Landslfo I I I . regnò col Padre, e col Fratello
1 . Pan-

Pandolfo I. dal959. col fratello dal 961. a l968.
quando morì.
Landolfo iv- Landolfo I V . adunque f u il V . Principe' Bene-
Principe v- ventano, e Capovano,che regnò col padre dal9 6 8 .
pova'xv col fratello Ladenblfo I .dal 9 8 2 .fino all’anno 9 8 } .
Quando ito con Atenolfo IV . in foccorfo di Ottone
II. Imperadore contro a’ Sar acini, ed egli, ed
Atenolfo morirono nella battaglia.L’Imperadcrc_j
f ù rotto , e ridotto quafi aWultimofier minio; perciocché
ptefo da’ Corfari-tfù a gran forza liberato
da’ Siciliani, e mejjo in jìcuro cammino.
Vuole il CoUennuccio, che i Beneventani
abbandonaffero il campo,e foffero cagione d el-
Ottone 11. la ruina di Ottone, il quale per vendicarfeno,
non è vero > ratinate le reliquie de’ fuoi foldati , fìngendo
diafie Benev- ^ andar contro a'G reci, venne a Benevento
nello flefs’anno 983. e quella pofe in preda,rovina,
e fuoco. Qual racconto pare inverilìmi-
le, poiché fei Beneventani erano guidati da’
loro Principi, non potean voltar faccia fenza_,
eflì ; ma quelli valorofamente cómbattendo vi
morirono, adunque non è vero, che i Beneventani
fuggirono. Se fuggirono ò fù avanti la rotta,
ò doppo : non avanti, perche i Principi morirono
nella rotta: fe dopo la morte de’ Principi,
adunque non furono cagione della rotta. ;
ed in fatti Ottone medefìmo diè fegni di gratitudine
a’Beneventani, quando campato da’pe-
ricoli, e giunto in Capova , confermò il Princi-
AloaraPiin- pato Beneventano ad Aloara V I. Principeffa^
cipeffa vi. Beneventana , e Capovana ^vedova diPandol-
Opovana.C f° 1- c madre di Landolfo IV. defunto, ed al figliuolo
di lei Landenolfo,nelIo flcflò anno 983.
come regiflrò l’Ollienfe (lib.2, cap.9.) Imperator

tor autem Capuam reverjus, firm avit P r incip a-
tum relitta Pandufi Principis Alo ara ■> & filio
ejus Landenulfo . Ipfe vero prò recolligendo milite
, ac ce-rt amine rejlaurando Romam rediens , eo-
dem tempore defunttus ejl, atque in atrio Eccle/ia
B. Petri Apojloli in labroporphiretico fepultus.
In queft’anno medefimo fi riposò in-paco
l’Arcivefcovo Landolfo 5 dopo haver lèduto
anni 2 6. c io è d o d ic i Vefcovo, e 14. Arcivc- Anni deir-
fcOYO • . • Arcivefc.
53 Alone, detto Alix, Arcivefcovo II.Be- AloneAr-
neventano, e Sipontino ncH’anno984. fotro
Giovanni XIV. Papa , che gli conferma il privilegio
dell’ufo del pallio , rapportato frefa-
mente dall’Ughelli 5 dove gli conferma ancora
l’autorità di potere ordinar Ve/covi nelle fu o
Chicfe fuffraganee3cd oltre alle dieci mentovate
ne aggiugne tre altre:
11. Termoli . 12. Trivent’o . 13. Sefiola_> SeflohCìc-
(quefta, fecondo il Biondo3era una Città quat- t3,
tro miglia lontana dall’A cerra. ) fub datum 8.
id. Decemb.inditt.12. Pontificatilifui anno primo.
Nel 986. fu Benevento feoffa dal tremuoto. Trem.xn.
Caddero quindici torri, fotto le quali reftaro-
no opprelfe cencinquanta perfone.
L’Arcivefcovo Alone,effendo ftatofublima-
toperla potenza di Ottone II. Imperadoro»
morto Ottone fu difcacciato dalla fu a fedia 3 e Annideir-
morì in elìlio. Arciv.ignoti.
Pregni) Aloara col figliuolo Landenolfo anni 8. ]- ;ì j en0jf0 },
cioè dal 98}. fino al 991. e re/lo Landenolfo I . Princ. v ii.
Principe V II. bavendo conforte nel Principato
Pandolfo l i . fino aly p y in cui egli j ù tolto di v i-
I 2 ta

ta in Capova wnocentifjìmamente , come dimojlrò
ldio infìn co miracoli-,guarendo un zoppo al /spalerò
d. lui-, che invoco la xnter ceffone del mede/imo
apprefjo Dio.
Pandolfo 11. Pandolfo I I. Principe V I I I . regnò dal98 z con
Principe vin* Landolfo L V . dal 983. con Aloara~,e con Landenol-
/o 1. dal 9 91. con Landenolf o medefìmo , ed efimto
Landenolfo , regnò egli col figliuolo Landò fo V .
dal 994.
A xi^cfc° "* 5^ Alfano II. Arcivefcovo III. Beneventa-
A! d'.Vps” ' no ’ c Sipontino 5 eletto nell’anno 998. forco
Gregorio V. Papa, che gli conferma Tufo del
pallio, e le Chiefe fuffraganec già mentovate,
con aggiugnervi (i4-)Lucera.
Ottone ni. N ell’anno 1000. Ottone III. venne à Bene-
di rs° Bar co-vcnto 0'lccom c riferifee l ’Olìienfe)e per cagion
Iome'o riceve della penitenza , che il B. Ròmiialdo ingiunta»,
quello diSan gli havea, andò al Montc-Gargano, donde ri-
Paolino• tornato à Benevento , dimandò ^Beneventani
il corpo di S.Bartolomeo A p olìolo. I Beneventani
non ofando allora negargli cofa alcuna,
con pietofa aftuzia gli inoltrarono in v e c o
del corpo dell’Apoftolo , quello di S. Paolino
Vefcovo di Nola , che decentiflìmamente fer-
bavafi nella Metropolitana. Ottone fe’l prefe,
e parti con tal fraude ingannato. Ma dopo ,
havendo ciò rilaputo, fortemente fe ne fdegnò;
ma ripofe molto honorevolmcnte il corpo del
S.Confcffore, che havei portato, nelFIfola del
Tevere in Roma . In appre/fo fe ne venne egli
aiTudiaBene- fopra Benevento, e per molti giorni alfediolla
vento lenza da ogni canto; ma non potendo espugnarla , f o
profitto. ne fOL-nò à Roma; donde poftofi in viaggio per
ritornarfene a’ fuoi, fe ne morì nel Cartello,
detto Paterno. Ma

Ma ridiciamo le flette parole dell’ó/Henfo.*
Hu)us Abbatis (nempèjoannis nobilis Beneventani
, atque e\usdem Eccle/ìce ohm Archtdiaconi 3à
Beato BenediBo tricejìmi) anno tertioj qui ejlmil-
lejimus ab incarnaticene Domini Jupradiflus lm -
perator Beneventum ven it, & caufapenitenti* ,
quam illi Beatus Romualdus injunxerat, abiit ad
montem Garganum . ReverJ'usque confequenter
Beneventum, pet ut ab eis corpus SanFti Bartholo-
nt£Ì Apojloli. Q ui mhil tunc illi negare aude?ites,
callide il li prò cor por e Apojloli, corpus Beati Bau-
lini Nolani Fpijcopi, quGdJ'atis decentcr apud Epi-
feopium ipfius Civitatis erat reconditum , ojlende-
runt, C’t eo fublatorecejjit, tali fraude deceptus .
Quodpoflquam refeivit, nimiùm indignatus, corpus
quidem ConfiJforis, quod detulerat, honorijìcè
J'atis apud infulam Roma condidit. Seguenti vero
tempore porrexit iterum fuper Beneventum , &
obfedit eam undique per dies multos : fed nihil ad-
verj'us eampravalens-, Romam reverjus e jl. lin ­
de v ix adjua reverti incipiens. mortuus ejly apud
opptdum-, quod ?mncupatur Paternum.
Contra quella narrazione dell’ Ofrienfo*, Si convince
ch’è ii primo Aurore, che di ciò parli, s’oppone PK'! errori
da alcuni Scrittori quella di Ruperto n e lla ^ R^crto
pèdice à Sigeberto,cioè,che Ottone imperado- contra ‘ ro-
r

cetto il cuojo, che refìò in Benevento, quando
Ottone Imperadore 5 prefa Ja mede/ima Città ,
trasferì à Roma il corpo del predetto Aportolo
, ficcome attertano le lamine di bronzo
, fcritte in greco , ed in latino , che ritrovate
furono col corpo del predetto Apertolo
. Fù ritrovato anche nella medeflma Ch
il corpo di S.Paolino. Ma leggiamo le di lui
fteife parole : X^irca hoc tempus ( koc ejì anno
’efJeL SaJn”‘0 1 1 S7*) inundatione Tybens fa tta non modica—>,
nr.m.16. RomiS in quadam infula e)usdem flumims in Ec-
cle ft a antiqua inventum ejì in quodamfMeophago
corpus B.Bartholom quando
Otho lm perator, capta eadem Civitate , corpus
p ràditti Apoficli transtulit Romam , f.cut tabula
area, J'criptx literis gr

Eccetto il cuo]o-i che reflò in Benevento. Non fi cuojo non
è mar parlato rèdi cuojo, nè di pelle» nella^ ^mai,latG1«
1 • J T • • -r. T> I B e n e v e n t o .
traslazione da Lipari . Potea Ruperto leggere
Sigeberto, che vi trovava folamente olla fpar-
fe per la campagna, e ragunate da un Monaco.
Quando Ottone lmperadore^prefa la mede/ima,
Città}& c.Y Oftienfe potea elferne meglio informato,
e non dice, che la pre/e, ma che:fequenti
vero tempore porre x it iterum fuper Beneventum-,
& obfedit eam undique per dies multos, fed nihil
adverfus eam pravalens^Romam reverfus efl^un-
de v ix adfua reverti tncipiens mortuus eft. L’Ottone,
che vuole il Colennuccio,haver prefa,ed
incendiata Benevento, è il fecondo .* (corn’è
detto nel num. 52. dove ancora habbiam mo- Equivoco di
fkato, effere ciòinveri/ìmile)Ma tutti que’ che moJti Sciic-
fembranoà noi contrarii equivocano,prenden- donó^Ouo-
do Ottone fecondo per lo terzo; fìccome erudì- ne ». per lo
tamente oficrva anche il Ciarlante lib. 3. cap. terzo.
31 .Le lamine poi di bronzo, fcritte in greco,ed
in latino , furono unite col corpo di S. Paolino,
per confermare Ottone nella credenza.
Tu ritrovato anche nella medefima Chiefa il
corpo di S.Paoltno;dunque non quello di S. Bar- tr
tolomeo. Perche ò S. Bartolomeo,ò S. Paolino Roma,
doveva effere ò in Benevento, ò in Roma , perche
ninno degli Scrittori dice, cheam enduo
foflero flati portati da Ottone III. a Roma . II
corpo adunque nella accennata alluvione ritrovato
intero fu quello di S. Adalberto Vefcovo S. Adalberto
di Praga, gloriofo rampollo della famiglia Or- Zolfina,
titolare di quella Chiefa, ed à ragione di- fina.to
conojcheque’Rcligiofì dclFIfola Tiberina ino-
Arano un’anello, che gli trovarono al dito.
Sic-

San Bartolo- Siccome a ragione nella Bafìlica di S. Barto-
nieo in cava, lomco in Benevento fi moftra un’altare con una
e ua fe/h. fcncftrella,dove fù nafcofto il corpo del S. Apo-
fìolo; e da'Canonici del Collegio fe ne celebra
ogn’anno la fefta a’4. di Settembre fotto il titolo
di San Bartolomeo in Cava.
Refta adunque fermo il raccontato da Leone
Oftienfej il quale è citato da tutti gli altri per
autentica dell’anno mille, non havendone altri
fcritto prima di lui. Onde fondatiffìmamento
Papa Leone Papa Leone IX. che fù in Benevento, e che pois.
afferma il teva haver’udito la ftoria dell’avvenuto nell’-
Bmolomeo" anno I00°- neI privilegio, chefpedifce all’A r-
efiere in Be civefcovo Uldarico Fanno 1053. afferma, con-
nevento nel cedetegli detto privilegio Ecclefì# Beneventa-
l053' niCì jn honorem Sancìcs Dei Genitncis ^ / a s ia e
dicati , ubi pretiofìjjìmum corpus Beatifjìmi
Ba s t h o i o m ae i Jpojluli r e quiefeit .Sii le quali
Giudìzio parole cosi difeorre l ’Abate Ughelli toni. 8.
Ughd^fen*- Ical.facr.col. 12 o. Campato in Roma ann. 16 6 2 .
facilino. E x hoc privilegio, ut etiam notat Vipera , depre-
hendi poteji, qu

Leo Beneventi morabatur-, nec verifìmile efl affer-
tivèpronunciale illa verba de exifientia corpo-
rum preditior um, ni probe, certòque ei de ven tate
conjhtijfet. [ Era allora il corpo di S. Gennaro
in Benevcntojtrafportato da Napoli per opera
del Principe Sicone nell’825. com’è detto
nel num. 41. e furono poi traslatate a Monte-
Vergine nel 1 15 6 .]
Vi fono innoltre le lettere Apostoliche di Benedetta
Benederto XII. nel 1337» che concede all’Ar-
civefcovo Arnaldo Minorità, poter fare la fo- nc di s-Bart.
lenne traslazione del corpo di S. Bartolomeo nei 1337.
dalla Metropolitana alla nuova Baliiica.
Nel 1414.il Rè Ladislao fcrive aH’Arcive- ^ee dimandi
fcovo, cd al Capitolo Beneventano perhavere Reliquia al-
qualche infìgne Reliquia del corpo di S. Barro- l’Ardvefc.
lomeo. Dunque non vi era dubbioallora , che
ii corpo del S. Apoflolo fo/Tc in Benevento.
Che è quanto hiiioricamente fi può accennare
in quefta materia, tralafciando il di più >
che fi può dire, per non molto traviare dalla.»
brevità, che mi fon propofto.
E per ritornare al noftro Arcivefcovo Alfano,
hebbe egli da Gregorio V. colla confirma-
zione de’ privilegi queft’altro : Concedimus au~
tem Jlphano Clerico,ve/ìro nepotijntegrum ipfum cj)C Succeda
Archepifcopatum ,pofl decejjum tuum, habendum. il nipote al
Per la qual concezione non hà qui luogo il Zl°,t"eiiAr'
Gregorio Arcivefcovo Beneventano rapportato L
da Michele Monaco fra’ Prelati Cittadini Capovani;
E x Kalendario mortuorum Monialium
Ù.Joannis anno lo o o .fe non è errore nel millennio,
elfcndovi il Gregorio del 1132. di cui nel
num.63.Siccome eziandiol'Ughelli cancella.»
K dal

dal catalogo dei Vipera A lix 5 e con ragionò ^
cffendo lo ftelTojche Alone; ma non so con_>
qual ragione voglia, che non fi a fia to al mondo
l’Arcivefcovo Mondo 3 quando il Vipera n o
porta le teftimonianze.
Congettura, La morte del primo Alfano non lì sà.Il Papa
ceffione* ^lce> che il fecondo Alfano era femplice Che-
ditfenfie. * r^co; dunque era quello Cherico in tale età,che
fu fpediente conferir’intanto ad un’altro l’Ar-
civefcovado, e quelli fìi:
Mondo Ar- 55 Mondo Arcivefcovo IV. Beneventano»
ovefcovo iv. e Sipontino, di cui fi fa chiara menzione in un
• J?op. diploma di Oligamo Stella, Duca di Napoli
nel 1009. di quello tenore:
Nos Oligamus Stella D ux -, Ginellus Capycius,
Baldafarjovanus, &■ Sarrus Brancacius Confales
Napoletani tna^nif i c‘£ Civitatis Neapolis^qua in prafentia. efi
bifognofi di in magna penuria tritici ■> olei} cafei, & hordei,
Vono*all^A P rom^tt*rnuS £l m^uf curncl ue falmentarijs Vallis
civefc-Benev. Beneventana, A v elh n i, & aliorum locorum-, qui
Venerabili in Chriflo Patri AfuN D o Prcefuli Beneventano
fub\eEìi fu n t, prò qualibet falma
fa r in a c e i tritici tarenos duus,pro qualibet falma
bordei tarenum unum-, prò qualibet falma olei, &
cafei tarenos tres, qui ipfts in introitu portam m o
folventur-i ultra pretium, quod prò illis rebus acci-
p ien t. Et ideovobis Venerabili Antifliti prafens
fcripfìmus 3 ut Civitati noflrx grati amfaciatis ad
vocemprxconis bandire per omnes vobis obedien-
tesy qui vobispromittimus , & ratum babebimus .
Datum Neapoli Inditione 7. fedente S. Sergio
Papa. IV . &c.
Lo flelfo rapportano Elio Marchefe nella^
ftoria delle famiglie nobili di Napoli 3 ed A ntonio

tonfo Summonte nella ftoria del Regno di Napoli
par. 2. pag. 447. Ciarlante lib. 3. cap. 32.
che cita il Capaccio.
Gli anni dell’Arcivefcovo fono ignoti. Afm 1 *11'-
56 Alfano III. Arcivefcovo V. Beneven- rclveiC
tano, e Sipontino, nipote di Alfano II. fù elet- A^ a"£
to,giufta laconceffione di Gregorio V .nell’- A!d ^ioxu'
anno io 11. fotto Sergio Papa IV. che gli concedette
il p a llio , e la confermazione d e llo
Chiefe fuffraganee. Lo ftcffo fà Tanno 1014.
Benedetto V ili, aggiugneudovi la Chiefa di
( 15 ) Lefina.
Soggiugne qui il Vipera un taP Orfo Arcivefcovo
> che fondò il Cartello di S. Angelo in
Gargano ; ma vi è flato collocato certamento
per abbaglio,perche queft’Orfo è il Vefcovo 42.
Nell'anno 1012. Pandolfo I I . Principe ottavo Landolfo y.
Benev?tano,eCapovano->rcgnando colfigliuoloLan- Pr'ncipc «.
dolfo V .fife compagno nel Principato il fuo nipote
Pandolfo 1II. mà nel 1014.ilfudetto Pandolfo l i .
morì: eglifuccedette LandolfoV. Principe nono.
N ell’anno 1 0 1 7 . vennero in Italia i N o r- Normandi in
m andi, chiamativi da Guaimario Principe di Italia.
Salerno, per combattere contro a’ Greci.
Nell’anno io2 2.Bolano Catapano, ed i fuoi Edif. diTro-
Greci finirono di edificare le Città di Troja^, Ja> Dragona-
Dragonara, Fiorentino , Civitate, tutte dell su „Jo; Cintati
Provincia Beneventana. 1022.
Nell’anno 1030.Sergio Duca di Napoli s’imparentò
con Rainulfo Normando, huomo d’alto
valore, creandolo Conte di Averfa , che allora
fi era cominciata ad habitare ; e fu detta
Averfa,cioè Adverfa, ò Contraria3 perche foffe Educazione
c , r , ■ r di Avenafreno
a Capovani.
K 2 II
A

I l Principe Landolfo V . •vijje infino a
1033. havendo regnato col padre dal p94. col me-
defimo, e col figliuolo dal io 14. Nell'anno dunque
1035.morto nel meje di Settembre Landolfo V .g li
Pandolfo m.fuccedette Pandolfo 111. decimo Principe, che col
Principe x. padre , e coll’Avo regnato bave a dal 1012. col padre
folo dal 1014. ed egli folo regnò dal corrente
1033. poi col figliuolo Landolfo V I. dal 1038.
Negli Annali Sipontini/ì h à , che Papa Benedetto
V ili, nel 1034. diede il proprio A rci-
Chiefa Si- vefcovo alla Chiefa Sipontina in honcre di San
pontina hà il Michele Arcangelo,e fù Leone Prete Gargani-
K ° Leo- c0> dandogli cinque Chiefe fuflfraganee , cioè
ne , che fu il T roja, Rapolla, Al elfi, Monopoli, Vefii. Del pri—
primo. mo Arcivefcovo Leone iftituito da Benedetto
fà teftimonianza Innocenzio III. nel breve>che
comincia: Inliteris bon

mente II. che era con lui» fcomunicaftè tutta la
Città; e diedela con tutta la fua regione in preda
a’ Normandi.
Nel 105 i.LeonePapalX.venendo à Monte- Papa Leone
Cafino,quindi pafsò àBenevento,aflTolvendo la ^ènto- ' W'
Città dalla fcomunica del Tuo Predeceffore.
L’Arcivefcovo Alfano fi riposò in pace l’anno
1053. havendofeduto anni 42. Annidell*-
57 V ldarico, ò fui Valderico VI. Arcive- Arcivefc.
fcovo Beneventano» e per la morte dcll’Arci- Uldaiico
vefcovo di Siponto Leone» anche Sipontino» ^r^)ve

la confermazione de’privilegi della Chiefa Beneventana
3 in cui il SS. Pontefice afferma di
deTPana che confermargli Ecclefia Beneventana in honorem
S.Bart.ftia in Sanfla Dei Genitrici* M a r i ae dicata, ubipre-
Benev- tiofijfmum Corpus Beatijfimi ^ B a rth o lo m a e i
Jpojloh requiefcit. Dat. I V . ld . luliiper manus
Fridericit&c.Amio D . Leonis Papa quinto Ind.6.
In quefte lettere di nuovo fi unifce la Chiefa_
Sipontina alla Beneventana.
N ell’anno io j ó . Pandolfol l l . f i fèconfortenei
Principato anche il nipote Pandolfo IV .
Nel 1057. Stefano Papa IX. con nuovo privilegio
rapportato dal Vipera fub datum in-j
Monte Cafino p.Kal.febr. ind. Xl.Pontus fu i an *
no 1. tralafciato dairUghelli,conferma all’A r-
civefcovo Uldarico le Chiefe fuffraganee,e nc
Provincia^!!3 fpieSa di pm:(id.)Troja(che nel io ^ .e ra ftata
Bcnevent. foggettata à Siponto^in queft’anno 1057.ritorna
alla Provincia Beneventana,fi à le cui Chiefe
fufFraganee è numerata nella Geografìa^
Epifcopale del Labbe in apparatu ad Concilia—>
generalia) 17-Dragonara. 18.Civitate. 19.Monte-Corvino.
20.T ortivoli. 21 .Viccari. 2 2 .Faentino.
23.T0CC0. 24.Monte-Marauo. 25.Monte
di Vico.
N ell’anno 1058. Riccardo Normando Con-
Principato te di Averfa cacciò di Capova il Principe Lan-
pafa^Nor- dolfo, ed egli fe ne impadroni, e vi fù il primo
mandi. Principe Normando : Reftringcndofi il Dominio
de’ Principi Longobardi in Benevento , c
Salerno.
i.Concìiio N ell’anno 1059. Niccolò II. Papa nella.»
ne'vI^Papà Ghiefa di S. Pietro fuori le mura di Benevento
Niccolò II. celebrò un Concilio » à cui intervenne il noftro
Uida-

Uldarico Arcivefcovo 5 e gli Arcivefcovi Pietro
d’Amalfi, Alfano di Salerno,Sergio di Nap
o li Giovanni di Sorrento , &c. Trà Cardinali
vi fù Defiderio Beneventano Abate di Monte-
Cafino j Prete del titolo di S.Cecilia, e Legato
a Lacere di Campagna, Principato , Puglia , e
Calavria . Nel qual Concilio Alberto Monaco
è dichiarato intrufo nella badia di S>Maria iii_>
Ca/lagneto , chefpettava alla badia di S.Vincenzo
/opra il fiume Volturno, e come fcomunicato
è deporto da ogni minifterio dell’ Altare,
e dato fotto la correzzionedell’Abatedi
^.Vincenzo.
NelloJlefs’anno 1 05y.Pandolfo III. Principi-»
nel mefe di M arzo fifè Monaco-Cafinenfe , e rejiò
undecimo Principe Beneventano Landolfo V I. che .
/ 1 1 j 1 i j / iandoiroVI.
regnato havea col padre dal io$8. col padre, e col Principe Xj.
figliuolo dal 1056. col folo figliuolo Pandolfo IV . ed ultimo di
dal corrente 1 ojS>. B e n e v *
Nel mede/ìmo anno Uldarico intervenne al
Concilio celebrato in Roma dallo ftelTo Papa.,
Niccolò II.
Inqueft’anno io59.Roberto,dettoGuifcar- Roberto
do, cioè a (luto, occupò la Calavria, e Puglia^ *r £°cn
Provincie della Chiefa, ed anche Benevento, c ®ccjpa cn'
Troja,che ubbidivano alla S. S e d e . Ma venuto
à convenzione con Papa Niccolò, fu fatto Duca
di Puglia, e Calavria ( eccetto Benevento )
pur che come tributario l’annuo cenfo pagalfe.
Di Ridolfo elette Principe da Papa Leone I X .
non fisa altro^ond’è veriftmileò eh’e’ moriffe nella
guerra, è che non efercitaJJe il Principato, ejfendo
viventi i Principi Longobardi. .
N d i’auno 10 6 1. del mefe di Giugno l’Arciyefeo-
J

Sìnod. prò* ve^covo Uldarico congregò nella fua Metrovie.
I. politana il Sinodo Provinciale , prima di cui
non fi hàfìn’hora altra notizia . Vi convennero
Dodone Vefcovo,e Vicario del Papa
Bernardo Vefcovo, e Cancelliere del Papa.
Ed i fuffraganci Civitatenfe- Firentinenfe-Xa-
rinenfe, Monte-Corbienfe-> Bubianenfe, T eiefino ,
Mifinenfc-t Bibinenfe,Frequentinenfe,eó Abati,ed
altri Sacerdoti ; evifitrattòunacaufa d’Am i-
co Abate di S. Sofìa contra Leone Vefcovo di
Dragonara fuffragarteo.
L'anno feguente io 6 t. nel mefe di Luglio
Sinod. prò- fece un’altro Sinodo provinciale, e fi trattò la^
v»nc« I. ftcfTa caufa del medefimo Vefcovo di Drago-
tiara.Appretto all’Arcivefcovo fedette Landolfo
Principe Beneventano ■> Bernardo Vefcovo , c
Cancellier del Papa.Dodone Vefcovo, e Vicario
del Papa,ed i futfraganei :
Bpfcopus Amelgerius Salice Sedis Civitatenjis.
Landolphus FpiJcopuf Santi a Sedis Fiorenti-
nerifìs,
Joannes Fpifcopus Santi £ Sedis Larinenjìs.
C«eterique Fpifcopi, ac Abbates, Sacerdotes, ac
C lericicu n tio p o p u lo ibi affi/ente.
Anni dell’Ar Sedette Uldarico Arcivefcovo anni 18 .
civefc. N ell’anno 1066. fu di nuovo dato il proprio
Chiefa Sipon Arcivefcovo alla Chiefa Sipontina da ÀlefTannuovoH^ro
^ro ^ Gerardo MonacoCafìnenfe,uno
prio A rciv .e d e ’d ie c i Arcivefcovi,che con tutti i Cardinali,
fù Gerardo e quaranta tré Vcfcovi allìftcrono al detto Pa-
pont.rCIV*Sl Pa AlefTandro nella confagrazione dellaChiefa
* di Monte-Cafìno nel di primo d’Ottobre 1071.
Chicf^M . e v’intervenne anche Landolfo Principe Bene-
Cafino. " ventano.
N e” ’-

N ell’anno 1070. fe ne volò al Cielo S. Of£u< S.Cffi Bade/-
Badeflà del Monaftero di S.Pietro di Benevcn-
to, di cui fc ri Aero il Cardinal Defiderio Bene- Pietro-
ventano,S. Pietro Damiano, c Pietro Calzolai-io
. Fù il fuo fepolcro in gran veneratione *
Raccontano i fudetei, che un ruiHco cafual-
mente posòfopra detto fepolcro un lacco di
grano, e vide j1 Cicco da mano invisìbile buttato
via;e /parlò il grano. Un nobile di Benevento,che
inavvedutamente vi Cedette fopra,nc fù
rimo/lo da improvi/i dolori, che ce/làronoj coi
levar fi da quel fagro luogo«
ARCIVESCOVI BENEVENTANI
A
s o l a m e n t e. Aurelio Ar»
civ. VII. A.
d . 1072.
Urelio VII. Arcivefcovo Beneventano
nell’anno 1072. come cotta
dairiftrumento, fatto fotto Landolfo nell’anno
dei fuo Principato 34-e del Principato di Pan- Pap.iGreg0«
dolfo IV. fuo figliuolo 16. ■ rio V II. in.»
Nell’anno 1073 . elaltato Gregorio VII. al .^ncv'.
Sommo Ponteficato, venne in Benevento, cd a’ Bcnev^gfur*
12. d’Agofto Ind. XI. convenne col Pri ncipz_j fedeltà alPa-
Landolfo,chegiuraffe lafedeltà alla S.R .CbieJa,di
cut era la Città di Benevento , e che ojfervaffe alcune
condizioni fotto pena della caducità del Principato.
Evvi di ciò la coftituzione rapportata dal Concili te-
Labbe nel tom. X. de5 Concilj pag. 20. che al- nu“ Ja’ P'P*
cum han creduto il fecondo Concilio , tenuto ),n0 feffola-
da’ Papi in Benevento 9 ma non è che femplice mente.
conftituzione,fottofcritta da cinque Cardinali;
onde i Concili! tenuti da'Papi in Benevento
L fo-

fono fci {blamente. .
Nell'anno 1075. Roberto Guifcardo afle-
Principato di diò Salerno , per mare , e per te rra , e f.à lo
Saiemo paja fpJZJO quattro mefi ridulfe la Città à ta lo
ai ormai. .1. ^retre22a 3the i miferi Cittadini affiliti dalla-.
fame mangiavano cani, cavalli, afini,e forci, o
Fame f;crri di quefti tanta fù ben tofto la penuria, che uaj
bile dì affé fegato di cane fi vendè due feudi ; onde no 10
potendo foftenerfi,fù la Città foggiogata, ed il
Principe Gìfolfo difcacciato ; quindi il Principato
de’Longcbardi reftò fo lo in Benevento,
dov’era cominciato ; benche qui ancora doppo
due anni finì > come foggiugneremo.
Anni delP- L’ Arcivefcovo Aurelio fi riposò in pace»
A:civ‘ dopo haver feduto anni 3.in circa.
S.Miione Ar 59. Jk M iìlone VIIL Arcivefcovo, eletto
ò nel fi->e dell’anno 1074- ò nel principio del
1075.fotto Gregorio VII. Papa. Fù quefìo San-
B. Stefano to Arcivefcovo Maeftro del B. Stefano nobile^
Fon datore- d’Avernia,il quale fondò l’OrdineGrandimon-
GranSmon' tcn^c in qucfto medefimo anno 1075. giufla il
tenfe. Ciacconio nella vita del ilidetto Gregorio
VII.
Celebrò S. Milone nella fu a Metroplitana-,
Sìnod. Pro-lo ftefs’anrio 1075. nel di primo di Aprile il Si-
yinc. in. nodo Provinciale, con intervenirvi i feguenti
Vefcovi, che fi fottoferivono ad un’lftrumento
à favore di S.Sofìa-che comincia:
In nomine Domini D e i, Salvatori* noftrì
Jefu Chrijii Domini aterni, & in riamine Santta*
&.individuceTrinitatis. Anno Dominici Incarti
ationis T 0 7 j.Domino Gregorio VlI.Sumrno Pon-
tifice Romano ,/ecundo anno Pontijìcatusfuifetid
i erpr ^fidente.
Cum

Cum Ego Milo Domini nutu Beneventana Provincia
Archiepifcopus, primo anno nojlriprafula-
tus more Ecclejiajlico folemtiiter Synodali auflo-
ritate in Bafehca S. Dei Genitricis , & Virginis
M aria agerem-, & c. In quefto Sinodo fù terminata
la caufa di S. Sofia contra il Vefcovo di
Dragonara futfraganeo, aggiudicandoli le due
Ghiefe controverfeà S.Sofia. Era morto il Vefcovo
Leone di Dragonara , contra cui fi cominciò
la caufà nel primo Sinodo fotto l’Ar-
civefcovoUldarico del 1061. cd in quefto Si-
nodo era Vefcovo di Dragonara Campo, chej
fuccedetteà Leone nell’anno 1071. ( nelqual’-
anno intervenne alla confagrazione della_>
Chiefa di Monte-Cafino fatta da Papa Alef-
fandro II.)Si fottoferivono airiftromento Sinodale
i feguenti :
t£f Signum Milonis Archiepifcopi.
Ego quifupra Godefridus Terofanus Antifles. Sottofcri*io
Ego quiJupraBernardus Agathenfìs Epifcopus. m j e* v cfco
Ego quifupra Albertus Bobianenfìs Epifcopus, vi fuffraga
Ego Meinardus T . . . Epifcopus. ne1'
5^ Signum Crucisfaftum-, per manumfupradirli
Petri Guardienfìs Epifcopi.
Ego Rutgerus Civitaten/is Epifcopus.
>£* Signum Crucis fattum per manum fupradi•
fti Gilberti T eie fini Epfctpi.
EgoRubertus Florentinus Epifcopus.
Ego Nicolaus Termolenfìs Epifcopus.
Ego Azzo Lucerinus Epifcopus.
EgoVvihelmusLarinenfisfubfcripfì, •
Intervenne anche à quefto Sinodo il Principe
Landolfo, e v’intervennero, e fi fottofcriflero
Alberto Abate di S.Modefto} Savino Abate di
L 2 S.Lupo
I 1

Abati de’Mo S.Lupo , Madelmo Abate di S. Sofia agitò la_,
nafterj drBe- j^te> ^ fottofCrive anche Serpoldo Abate di S.
Salvatore di Telefa.
Chi folfeil Vefcovo Terofano non mi è noto;
corta bene, che non era fuffraganeo, dicen
do S.Milone neiriftrumento,»»

morte delfigliuolo dal io74.in tutto anni 59. mo- ^ • e d 1
ri,ed in lui fi ejìinfe il Principato Beneventano-,^ principato C
laherewjfima Profitpia de’ Longobardi,dopo di ba- de’Longobar
ver ella do rimatali: Benevento dall’anno 5 7 i.fi- di in Benev.
, ; /’ J- + ' dopo haver
no al 1 077.cioè per loJpazio ai j 06. anni tra Lu- reanat; annj
chi XIV.Principi Beneventani X I 11.Beneventa- 505.
ni, e Capovani X I. Ed in quefti maniera Bene-
vento reito lotto ii libero dominio della S. Sede,
à nome di cui cominciarono à governarla i
Rettori.
Eflintii Principi, non fieflinfe in Beneven- Dimora de*
,, v -x n r > Papifrequen
to 1 antica magnificenza,ma più tolto (1 accreb- te [n Benev.
be colia frequente dimora de’ Sommi Pontefici
, che nelle calamità di que’tempi fhaveano
per ficurifluno alilo ; canto che, oltre aH’eftervi
flato Leone IX ., da Gregorio VII.mimo ad In-
nocenzio I V-ch’è io/pazio di 170.anni,appena
due,ò tré Papi per diverie cagioni non vennero
in Beneve/iro.
Nell anno ioSd.morto Papa Gregorio,Defi- Papa Vittore
derio Cardinal Beneventano, fù electo Sommo ge1^y,ncv-ia
Pontefice.e chiamato Vittore IILche nel 108 7.
venendo in Benevento fua patria,vi celebrò un
Concilio nel inefe di Agoflo, in cui fràle altre m .C o n c ilio
cofe condannò Guiberto Erefiarca. Ma Vittore del Papa in
quivi ammalatoli lì fè portare à Monte-Ca/ì- tenev*
no,dove a’ i7.di Agoflo morì nel fecondo anno
del fuo Ponceficato,ed ivi fù fepellico.
In queft’ anno 1087. fù in Bari condotto il Corpo di 5,
prezioliflìmo depofito di S.Niccolò Magno, Niccolò v e-
Vefcovo di Mira,da molti Cittadini di Buri,e_> fcovo di Mi-
fette di Polignano(i cui nomi fono fcritti intor- ^ 5* 3^°/A*
no alle mura della Chiefa del Sàto)furono que- D.1087.
llxMaggiOjò Mafo,Pandolfo,due Giovanni, Miti.
; lone}

Ione,Ildemanio,Niccolò, li quali per le mcrca-
tanzie girando,havendo havuta notizia del fa-
grò corpo,colTajuto di alcuni Monaci paefani»
aprirono il fepolcro,e ritrovarono le fante offa»
che dentropreziofo liquore, che ne fcaturiva^
andavano à nuoto. Prefelc , nella lor nave le
- conduffero felicemente à Bari.
Cardinal Ber Morto dunque Vittore III.gli fuccedette PP.
nardo Ben. Urbano II.il quale nel 1088.creò Bernardo Be-
nevétano Cardinal Vefcovo Preneftino,huomo
affai celebre, e di gran bontà ; onde fù Legato
della S. Sede in Oriente , di cui così cominciò
PElogio Alfano Arcivefcovo di Salerno .•
Bernardus nomen}Beneventum Patria-,Sedes
Pranejlis-tcelebris laus mihi Roma f u i t .
Nell’anno 1089. Papa Urbano II. celebrò in
Corpo di S Troja un Concilio» donde fù invitato à collo-
Nìccolò fe- care nei fepolcro il corpo di S.Niccolò . Vi an-
peiiito in Ba dò il Papa , e con molta feda lipofc ove hoggi
ufbailo^lL ^ono 9ue^e fante of!a,da cui di continuo fcatu»
A-D.ioSp. rifeela miracolofaManna,cheper pigliar,cho
Manna inde- fe ne faccia, non mai vicn meno ; e per cui Idio
fidente di S. opera infiniti miracoli.
Niccolo NelTanno 1091. Papa Urbano II. venne in_>*
no n.in^Ben* Benevento > eviraunòun Concilio, detto dal
iv.c'onc.dei Cardinal Baronio Generale , in cui confermò
Papa inBen. lafentenza della fcomunica contra Guiberto
Erefìarca. E nel medefìmo Concilio, efTendovi
prefenti molti Abati , e frà gli altri S. Pietro
Abate della Cava,che, fecondo il fuo coftume>
Mitra data la col capo feoverto fe ne flava, Papa Urbano gli
a smpietroJca ^ PorSere una M itra, comandando, che fe la_*
Abate delia poneflò fu’l capo. E quefla è fiata la prima Mi*
Cava in Ben. tra» che mai Abate habbia havuto, non effóndo
ciò
\

De’Vefcovi-,ed Arcivefc.Benev. > 87
ciò fìato per lo innanzi lecito à verun’altro
Abate . Il Fatto è raccontato dal jfudetto Baro-
nio nello fìeflo anno 1091. dal Surio nel tom.2. .
a’7.di Aprile , dal Gavanto thefaur. Sacr. Ric.
par.2.tit. 1. de pra’par. Sacerd. verbo M itr a . E
nella Cronica Cavenfe è regiftrato : Huic(ttem-
pè S. Pett o,ab Urbano ll.conceffusfuit ufus M itra
iti Concilio Beneventano, dum ejjet Abbas Caven-
/fa',quod anteà Abbatibus non licebat. Anno Domini
1091. Onde ii verifica l'allerto dal Gantipa-
trenfe:Certusfum autem-quodiflud nifìinpaucij- U'o de'Pon-
fimis,&Jpecialifiìmis quibufdam Gallia Monafte-
riis, ut in Monaflerio S. Diony/ìiì&Cluniacenfì, per ia fannti
antiquis temporibus non fì-ebat : quibus tamen hoc della vita lo-
tuncpropter vita eminentiamfpecialibusprivile- 10‘
giis efi concejfum.
E perche que/ìo primo ornamento degli
Abati ufei da Benevento, tale prerogativa fù
conceduta eziandio ad altri dodici Abati de’ Abi~
Monafterj della D ioc e li, foggetti aU’Arcive- ^ Beac^.mi-
feovo (come à Tuo luogo diremo ) i quali heb- trati.
berol’ufo della mitra5e della crocciajchc era un
bacolo paftorale diverfo dall’Epifcopale 5 colla Croccia, che
figura del T.có cui lì dipigne S. Antonio Abate. c° 1 ia* . .
Nè debbo qui tralafciarc, che prima di que- Pontefìcali'lì
fio tempo hebberogli Abati ancora delle infe- concedeano
gne pontefìcali ( eccetto la mitra ; mà chi una^ a%!\ A,batl *
chi un’altra.Leone Oftienfe (lib.2. cap,8o.)rac- cofaYchiuo*
conta,che Papa Leone IX. concedette all’Aba- altra,
tedi Monte Calino > ed a’fuceeflbri nel 1049. Abate d i M .
l’ufo de’Sandali3e della Dalmatica,e de’guanti Cafino heb-
nelle fefte principali,così ii Barónio nello ftcfs’ pf0dfXruf«
anno. 10^.9. mi. 5. ma udiamo lo lleffo L eon o de Sandali
Oftienfetytó quem Abbas profeftusaprivilegium-t d.e^a Dalma»
ab eojiuxta morempr&decejjorumfuorum honora- anti*C
hi'- " ___

iliter adeptus ejl: in quo idem Savffus Pontifcx
ufum Sandaitorum , atque Dalmatica -, nec non &
chirotecharum in prtncipahbus fejlis adm forum
folemnia, tam Uh , quam umverfis in hoc cenobio
regulariter promovendi.r, ob honorificentiam San-
Fi i loci hujus, Apojlolica auftoritate concejjit.
Abate di S* Il mentovato PP.UrbanoIl.nel1092.cóccde
Sofia di Be àMadelmo Abate di S^Sofìa di Benevento ia
5cr:-foli ul! cinque follennità dell’anno l’ufo de guanti, e
tìe quanti , e J . . „ .
de’ Sandali, d e la n d a li: ( h i r o t e c i s ^ t q u e e t i a m c u p a g t s u t a r i s
c h r o n . S . t o p h p a r . $ . p r i n l e g . l V .
Abnte Pre- L ’Abate di S.Maria di Corneul Premon/ira-
l i n ’u fo ^ d tenfehavea il folo ufo del batolo paftoralo. ,
bacolo. come f i può vedere preflò Corradom F r a x ib e -
n ef.ca p .iq .n .iS . ove rapporta il tenor della fup-
plica al Papa per gli altri Ponteficali.
Nè /blamente i Monaci,ma i Capi de’ Canonici
Regolari , e fecolari ancora hebbero poi
Efemp li me l’ufo de’ ponteficali. E per rapportare di quefti
ufo de’ Ponte efemph più à noi vicin i, anche dopò l’erc-
ficaii a’Capj 21’on de’ Collegj, Giulio II. nel 1512. necon-
deiie C o l l e - cedette l’ufo al Decano della Collegiata di
g/ate Secola , Paolo V. ad un Commendatario
di un Monafterio fecolarizzato della Città di
Cracovia, ed al Propofto della Collegiata di
S. Mariain Auftria ann.i6o8.Gregrorio XV. al
Correttore dello Spedale degl’incurabili dentro
la Città di Napoli,nel 162 i.AlefTandro VII.
Moderno agli Arcipreti prò tempore della Collegiata di
Abate dell'- Modica,Diocefì di Siracufa,nel 1660 . Ed ulti-
legio"di^San mamente la Satitìdi Aleflàndro VIII.y«6 dati*
Spirito di Roma apud S. Mariam Majorem die 4. Apri-
Ben. e f u o //j 1690. Pontificatili fu i anno primo } hà
privi cgio. c o n c e c ju t o a jja noftra humiltà > come ad
Abate deU’infigne Collegio di San Spiri}
co di

to di Benevento,»/ tàmintra^quàm in Civitate-,
& Dicsceji Beneventana extra di tram Collegia~
tam Ecclefiam,ac in proceffionibus, aliifque Di-vini
s Ojficiisi&funcfionibus Ecclejiaflicis M itra-,0 '
Baculo,ac Annui opafl or ahbus , alìifque Pon tifca -
libus in/ìgniis uti-, illaq; induere,deferre)& g e fla -
r e tac etiam M i fa x , & alia D iv in a Officia Ponti-
, fìca litér, & more Epifcoporum celebrare, ò J bene-
diBionem folemnem p o fi M ijj'a ru m , VeJ'ptrarum,
borarum Canonicarum , & aliorum Divinorum^>
Officiorumfolemniafuprapopulum elargir 1 libere 3
& licite pojfii) & valeas.
E per feguitare il nortro iftituto,palliamo alP
anno 1096. in cui fi molte la fagra fpediziono
della Terra Santa, e vi andò Gerardo Vefcovo
di Ariano fuffraganeo di Benevento infìeme chrirtiani A.
col fuo fratello Goffredo Conte di Rofciglio- D.109*7.
ne. E neli’anno 1099. a'i 5. di Luglio in giorno
di Venerdì circa all’hora di Nona fu prefa da’
noftri la Santa Città.
Nell’anno 1102. quantunque fóffefiata laJ
Città di Benevento continuamente afflitta da’ dl"
Normandi, e quafì privata del fuo ampio do- quanto copio
minio, pure non cadè mai dal fuo antico fplen- fa nell’ anno
dorè,come lì vede dall’havcr madato in quefl - 1 Io5‘
anno per fue occorenze cento Oratori nobili, e
de’primi della Città à Palliale II, Papa in Roma;
il quale poi nel 1105. vi fi conferì diper-
fona.
Finalmente PArcivefcovo Roffrido nelPan- Annìdeii’-
no n o 7.Indid.i.a'7.di Settembre fi riposò in_> Arciv£fcovoi
pace,havendofedutoanni 3l.mefìdue,egiorni
20.
6 1. Landoifo II. Arcivefcovo X. nell’anno
M 1108.

Landolfo II- 11 o8-ordinato da PafquaJcII. nel mefe d i De-
A— x. A. ccmbrc ind. 2. mentre che il detto Papa ritor-
PapaPafqua- nato in Benevento vi celebrava un Concilio,in
le II. in Ben- cui frale altre cofe /labili: utjìquis Ecclejìajtica
pàC°!n Ben1 beneficia de manu laicorum acci perei, ut erg i com-
munione privati extent.
N ell’anno 1112. cominciòàfabbricar/!la^
Bartolomeo" nuova bafilica.perpiù cofpicuamente collocar-
prindpiata- vi il corpo del gloriofo Apo/lolo S. Bartolomeo,colle
limoline deirArcivefcovo,e del popolo
.
MelFanno 1113. Papa Pafquale ritornò in-»
VI. Concilio Benevento, e vi celebrò un Concilio , in cui
Benev.apa l i b a t e di Montc-Cafino fi querelò d’e/fere
/lata tolta S.Sofìa di Benevento dalla fua giuri-
dizione; ma, come dicono gli A ttuprofecit ni-
hii. Si /tudiò eziandio il Papa di fedare la guerra
civile, furta intorno alla elezione del Ret-
Landolfo de tore della Città : e co/litui fuo Conte/labile
Gntca Con-pcr ia difefa della Città contro a’ Normandi
Pzpì'in Ben! i-andoffo de Gr#ca.
Nate dipoi di/fenzionitrà l’Arcivefcovo, ed
Contefe tra il Conte/labile,giunfero à fegno,che il Conte-
1„Arciy- /labile fù forzato à deporre l’ufficio/la qual co-
°“ct a ' fa e/fendo fortemente difpiaciuta al Papa , n o
avvenne, che nel Sinodo di Ceperano l’Arcivefcovo
fù tiepo/lo, e re/lituito il Conteftabile
nel fuo ufficio.
N ell’anno i n c a g l i 11. di Ago/lo Landolfo
fù re/lituito dal Papa nel fuo Arcivefcovado.
N ell’ anno 1117. nel mefe di Aprile PapaJ
vii. Condì- Pafquale celebrò in Benevento il terzo Conciati
Papa in_j ij0} in cui fcomunicò Maurizio Burdino Vefco-
Bcnev' vo Bracarenfe,perche ia a/Tenza di cflfo Pafquale

le havea in Roma coronato Arrigo . E dopo il
Papafe ne tornò à Roma.
Nel 1119.1’ Arcivefcovo Landolfo > fotto
Callifto ILPapa celebra il Sinodo Provincialo sinoJ. Pro-
a’io. di Marzo Ind. XII. e v'intervengono tré TÌnc-IV-
Cardinali, il Vefcovo Tufculano, il Cardinal
U gone, ed un’altro, e circa venti Vefcovi fuf-
fraganei,e fei Abati) e frà gli altri decreti , om~
nes malefacientes Benevento-^ difiurbani e s mercatore
s,ad Civitatem veniente s, &■ re deunte s, fub
anathematis vinculo alligavit. Le coftituzioni
di quefto Sinodo Provinciale ancora fi confcr-
vano nella biblioteca Beneventana. Quefto Si-
nodo è rapportato nella Cronica del Falco , c
nella Pendice al io.tomo de’Concilii del Lab-
be fol.1835.
Nello fte/s’anno 1 1 i9.a’i 5.di Maggio furono
trovati in Benevento i Corpi de SS.Marcia - Invenzione-*
nojDorojPotito, Pro/pero,Felice, Cervolo j o i*1 s?nceRc"
Stefano,che a’ i 7.dello fteftò mefe con follenne lClulC
pompa furono traslatate nella Metropolitana
dall’Arcivefcovo Landolfo in cópagnia de’Vefcovi
di Frigento,diMonte-Marano,e di Ariano
fuifraganei.
A 4.di Agofto dello ftefs’anno 1 1 19.1’Arci- Anni dell’-
vefeovo Landolfo fi riposò in pace,havendo fe- Arcivefc.
dutoannin.
6 2 . RoffridoII. Arcivefcovo XI. di Arci- Ardv^xi A*
pretefù eletto Arcivefcovo l’anno 1119. nel D.m g.
mefe di Agofto , nel qual mefe fopravenne iru
Benevento Papa Callifto II. e vi fù con graiij PaPa Calli-
pompa ricevuto. nev*1* ^
A 19.di Settembre,giorno feftivo di S.Gen-
najo M. Vefcovo di Benevento, il Papa confa -
M 2 grò

grò nella Metropolitana PArcivefcovo eletto
coll’intervento di venti Vefcovi fuifraganei.
Fù deftinato Roffrido Legato all’Imperador
di Coftantinopoli ; ma non lisa fe viandafle.
Nell’anno 1 1 23.inter venne al Sinodo,celebra-
to in Roma da Callifto.
Cl iefa Me- 1 1 2^' ^ amP^ata ^a Chiefa Metropolit.
opoiitana—' tana,e con quefta occafìone a’24. di Maggio fù
ampliata- trasferito in luogo più decente il corpo di S.
Traslazione Barbato Vefcovo Beneventano dall7 A rriverei
Corpo di feovo Roffrido in compagnia di due Vefcovi
S.Baibato. fuffraganei;nel qual tempo Idio operò miracoli
innanzi alle Sagre Reliquie , raccontati dall’
Ughelli in queft’annoje fono :
Miracoli ac- Giovanni, detto Sartore , che ftava infermo
traslazione^ da mc^ Pcr un’eccefIìvo dolore , che haveva
fudetta • ‘ nel deftro braccio, ia notte dopo la traslazione,mentre
dormiva,gli apparve un vecchio venerabile,'veftito
di bianco, dicendogli : perche
tu ancora nonfei ito à vifitare le mie Reliquie?
non hò potuto,difs egli,ò Padre,perche fei meli
fono,chc non poffo muovere quefto braccio ;
c poi foggiunfe: e tu chi fei ? Son Barbato,diffe
il Vecchio, già Vefcovo di Benevento, dammi
sii il tuo braccio : lo porfe egli al meglio , c h o
puotè,e tocco dal Santo, immantinente cefsò il
dolore, e fparve la vi/ìone ; onde Giovanni fallo,
e lalvo andò tofto à riverire il fagro deporto,ed
à propalare la grazia ricevuta.
Un certo Ruftico di Montefufco , che per at-
trazzione di nervi da molti anni havea la gamba
rivolta in sù , col piè quaft fecco , con fimi-
gliante apparizione havuta,guari.
Una clonnajche havea le mani aride»ed i nervi
l

vi contratti, innanzi all’altare del Santo orando,cominciò
ad alzare le mani al Cielo,e reftò
libera affatto.
Nel 1125.Papa Onorio II.venne àBeneven- Papa Onorio
to,ed in quefto tempo fpaventofo tremuoto a f-Ir- *n Benev'
Bìlie la Città per quindici dj, diroccò le mura' Trem.4-
glia,e feoffe le torri, i pàlaggi, e tutri gli edifì-
cj. Papa Onorio,co’Cardinali,a piedi fcalzi,fe-
guitato da tutti i C itta d in i, fi portò alla Metropolitana
, e quindi alla Chiefa di S. Leono
Papa , pregando Dio , per laintercelfione de*
Santi,di effer liberato da tanto male. Ricevette
la grazia,e partì per Roma .
N ell’anno 1127. Ruggiero Conte di Sicilia, ^f^nfefta
non potendo ottenere da Papa OnorioII. il ti- Benev.
tolo di Duca , cominciò ad infettai Benevento,
ed à pigliar cattivi quanti Cittadini gli venivano
alle mani. Onde il Papa fe ne venne à Capova,
e, ratinatali molta gente, mentre querta_j
combatteva la Pellofa Cartello di Ugone in- Papa Onorio
fante, Onorio II. fi trattenne in Montefarchio,
donde poi à Roma fe ritorno.
Nel 1128. viene di nuovo in Benevento, o
vedendo, che i collegati contra il Conte Rug- D.\ ;i titolo
giero, non ficcati nulla , concede allo rteffo il di Duca al
titolo di Duca,e ne riceve il giuramento di fe- C°ntc lxllS'
deità fuori la porta Ruffina in prefenza di ven- 81U0‘
rimila perfone.
Nel 1 i29.ritornainBenevéto, eviconfagra
Abate di S.Sofìa Francone,cperfedare i popolari
tumulti, nulladi profitto operando3diede
la Città in preda al Duca Ruggiero.
Nel 1130. l’Arcivefcovo Roffrido, havendo
traslatato i Corpi de’SS. Martiri Gennajo Vefcovo,

Traslazione fcovo,Fefto3 e Defìderio nella nuova Bafìlicaù ■>
4i S.Gennajo crctta loro da Gualterio Arcivefcovo di Ta-
V •€ ivl.c com
pagni dalla-, ranto, andò à ritrovargli in C ielo , dopo haver
Metrop-ad al fedutoanni II.
Ckd.hief*in Morto Onorio II. Papa j fù eletto Innocen-
zio II. nella cui elezione non effondo flati tutti
i Cardinali concordi, fù da altri nel modellino
Antipapa giorno eletto FAntipapa Anacleto II. il quale*
Anacleto co- per iftabilire le co fe fue, venuto in Benevento j
rc>nR^USSie ^cr^ e *a bolla, in rirtù della quale Conte Cardinale
coronò Rè di Sicilia il Duca Ruggiero >
nel Duomo di Palermo: ed in Benevento FAntipapa
pofe Arcivefcovo Landolfo,il quale morì
a’i2.di Agoftodel 1132.
Gregorio 63. Gregorio Arcivefcovo XII. da Inno-
Arci v. xir. cenzioll.lcgittimamente creato nel 1132.
A-D.HJ2. Nel 1 i^.A nacIeto Antipapa vi deflinò Ar-
civefeovo Rofcimondo ; ma nel 1137. ritornata-.
Benevento BCnevento alla ubbidienza del vero Papa In-
vero^Papa^j nocenzio colla potenza di Lotario Imperado-
Innocenzio. re,e difcacciato Rofcimondo, fu Gregorio dal
meddìmo Papa Innocenzio confagrato, aflì-
ftcndogli il Patriarca di Aquileja, e moki altri
Arcivefcovi,e Vefcovi.
innocenzio Stando in Benevento il Papa,e Plmpcradore
coiAmpera- cl‘earono Duca di Puglia il Conte Rainulfo, o
dorè. Flmperadrice Florida entrata in Benevento à
Imperatrice riverire il prezio/ì/Hmo corpo del glorio/ìflìmo
nev!**1 ° Apoftolo S.Bartolomeo , fù da’Beneventani ricevuta
con pompa indicibile . Ed i mede/imi
Benet fatti li ®encventan^ urono fatt* liberi da’ d a zii} che
beri da^da- f°Pra i l° r0 beni pagavano a’Normandi.
zìi- Nel n ^ . a ^ 2. di Gennajo Benevento fu a£
flitta da gran tremuoto , e pareva 5 che le cafo
Treai.5. tutte cadeffero. Nel

Nel 1139.il Rè Ruggiero,lcommunicato dal
Papa,come fautore dell’Antipapa, venne à Be-
neventoper fomentar fedizioni; ma dipoi fe-
guita la pace tra’l Papa, e Ruggiero, vennero Papa Innoc.
amendue in Benevento, e nel primo di Agofto
celebrò il Papa la Meffaponteficalmente, ren- ficaie in Ben.
dendo inficine co’ Beneventani grazie à Dio
della fatta pace.
Gregorio Arcivefcovo fra tante alternative Corpo ^
di pace,e di guerra-,hayendo ben governatala^ pn fco nero
fua greggia, nell’anno 1145. quando fu ritro- varo in Ac*
vatò nella Città di Acquaputrida il corpo di quaPutriu3<
S.Prifco,fì riposò in pace.Sedette anni 13.dalla Anni
elezione.Era in quello tempo Rettore di Bene- civefc. "
vento Giovanni Diacono Cardinale. Gio-’ diac-
L’ Arcivefcovo Gn*r mondo foggi unto dal ^.'.Bcnev^
Vipera , è ragionevolmente e/punto dall’—
U ghclli.
64. Pietro II. Arcivefcovo XIII. nell’anno Pietro il-Ar
1147.fotto Papa Eugenio III. civ- xill. a .
Nell’anno 1151.hebbe confermati i privile- 0,11_}7,
g) della fua Chiedi,e le Chiefe fuffiraganee da_.
Anaftafio IV. e nelle lettere Apoftoliche lì nominano
la prima volta
26. la Guardia. 27. Bojano : benchefottofcrit-
ti il fecondo nel Concilio Provinciale di Uldarico
del 106i.ii primo in quello di S. M ilono p#rte di
Bafilica di S.Bartolomeo, come dalleifcrizioni
in e (Te incife:
In una Anno Dominici Incarnationis M CL.
bac porta eretta ejì Apojloio Bartholomao de fid elium

lìum oblatìonìbus menfe Augujìo.
Nell’ altra : F th x cp o rta eretta efl Apoflolo
Bartholomceo de fidelium oblatìonìbus A. Domini-
c

fi/fimo corpo di S.Gennajo Vefcovo,c Martire; Traslazione
ma nello fte/s’anno Papa Adriano in B e n e v e n - C9ri)(? d‘
to fe la pace con Guglielmo, e l’inveftì del Re- v-eNUMo-
gno,ricevutone il giuramento di fedeltà. I Ba- te Vergine,
roni, che dal Rè fi erano ribellati udita la con- Papa Adria-
chiufione della pace colla fuga diedero fcampo no Iv- tn
. . . . * 0 f nevento da
a lla lo r vita . - •• i’inveft. dei
6 j. Arrigo Arcivefcovo XIV. nell’ anno Regno à Gu-
115 7.fotto Adriano IV.chc gli fpedì il diploma
della confermazione de’ privilegi della fua^ Arrigo Ar-
Chiefa nello ftefs’anno. A^D^x 157.'
Rapporta l’Ughelli una bolla di Arrigo fu-
detto nei medeiimo anno 1157. ed un’altra^
del 1159. edoiferva, efferufì gli Arcivefcovi Areiv. Ben.
Beneventanifpedir lebolle s come quelle de’ ir-»
Semmi Pontefici, ed aggiugne effer quefte l o Plom
prime, venutegli alle mani, bollate in piombo
con quefte parole: Sanffa Maria. Santìus Bar-
tholomaus, ed intorno ; Cu/lodi nos Domine, ut
pupillam oculi. Il che fi è pratticato, e fi pratti-
ca a’ noftri di.
Nell’anno 1162. infierendo le fazzioni de*
Gibellini aderenti allo fcomunicato Impera-
dorè Federico primole de’Guelfì, che fi attenevano
al Papa allora Aleffandro III. Oberto Pirovano
Arcivefcovo di Milano, e Galdino fuo
Arcidiacono , e Cancelliere perfeguitato da’
Gibellini partirono da Milano, ed andando raminghi,
horquà, hor là,finalmente nel 1166.
rifuggirono in Benevento , donde Galdino fù
chiamato à Roma, e creato da Aleffandro III.
Prete Cardinàlcdel titolo di S.Sabina, e l’Ar-.
civefcovo Oberto s’infermò, e mori in Bene-
vento, e fù fepellito nella Chiefa di S. Sofìa.
N Seri-

Scrive di S. Galdino ii P. Befcapè nelle fu o
Efem. Sagre a’ 18. di Aprile.
Nel 1 i 6 6 .1’Arcivefcovo Arrigo andò Legato
del Papa à Coftanrinopoli 5 c lafciò ammini-
ftratore della Chiefa Beneventana Rainolfo
fuo Arcidiacono.
Anni dell- Vilfe Arrigo fino all’anno 1170. fedetto
Arcivefc anni
Quindi fi vede? non haver luogo il Sebaftiano
del Vipera, detto Arcivefcovo del 1 1 66.e vuole
l’Ughelli 3 elferfi dal Vipera fudetto prefo
abbaglio nel mortuario delle Monache di San
ri ic-vo1
Nel 1 i57.Papa Aleffmdro fchivando le per-
fecuzioni di Federico lì ritirò à Benevento,come
da Romoaldo Guarna ritrae il Ciarlante^
lìb. 4. cap. 8. i ’
Aleflandro j^e| 1 Alelfandro III. in Benevento fe-
1,1,111 ce la follenne benedizione dell’Abate di Santa
Abate di Val Maria prelfo Bibbona della Congregazione di
lombrofa fo- Vall’ombrofa 3 come appare dalla bolla dello
i^nedetto da ftc^° A l effe ndr o lìlfu b datum Benedenti X I I I .
Aleflandro Kal. Junif anno 116 8 Pontijìcatusfui anno I X .
«i.in Benev. cheli conferva nell’Archivio di Vall’ombrofa,
per teftimonianza del Tamburino de )ure Abba-
tum tom .i.difp.xi.quajìto i x .
N el 1 1 6$. lo ftelfo Papa Aleflandro III- dima-

morando in Benevento quivi fedo le differenze
tra’ Canonici Sipontini , e Garganici, e fece
alcuni ftaniti per Benevento . Nell’anno poi
1170. fe ne tornò à Roma , come narra Fanoni -
mo Cafinenfe.
In queft’anno 1170. a’ 14. di Novembre ili-. mira
giorno di Sabato lì riposò nel Signoreìl Beato Tutara3ebrc
Giovanni Eremita , nato nella Tufara Dioce/ì ve racconto
di Benevento,e già Cherico Sagrifta della Par-
rochialc di S.Pietro della fua Patria, doppo 66.
anni di romitaggio ? che illuftrò Idio co' miracoli,
ond’egli andò mutando fempre luoco,per
fuggire la celebrità del fuo nome , e tre anni
flette nel Moniftero di S. Silveftro, 46. in una».
celletta,che ft edificò,fette nella celletta prello
al Moniftero di S. Firmiano vicino alla Tufara?
e 10. nel Moniftero di S. Giovanni Battifta nel GioVliI
bofeo di Mazzocca, che egli edificò , e miraco- Mazzocca*
lofamente vi fò forgere un fonte, che hoggi ft
vede, e dove terminò i fuo; g*iorni, come nc’
feguenti verfi all’antica:
Anno milleno, centeno->feptuageno
Virginis àpartu colitur mors naque]oannis.
Saffi Syhejìn Ecclejiam coluit tribus annis:
In cella prima ftetit bine quadragintaque
bis tres:
lnque locis Odoalde tuis binefedulo feptem\
Quo modo Coenobium manet bine dettis fu it
annis.
Sic numeris annisfuntfexagintaque bis tres,
In quibus incoluitfylvas Eremita Joannes.
Fu di picciola ftatura , e veftì di bianco , lìc- Statura del
come in una celebre apparizione fù veduto. B-Glovanm-
Conicrvalì la fua vita 5 e miracoli manoferitta
N 2 dal

dal Clero di quella Chiefa della Tufara j .ch’è
veramente una gioja preziofa.
Lombardo 66. C A R D IN A LE, Lombardo , 'di Patria.»
Card.r.Arci- Piacentino , compagno di $. Tomafo Cantua-
a- D.' l 171! rienfe nell’e/ìlio, peritiflìmo ne’ fagri Canoni ,
cd illuftri/fimo per lo zelo della S.Fede, fù
creato da Aleffandro III. Cardinale della—.
S. 11. C. cd eletto XV. Arcivefcovo nel 1171.
come fi raccoglie da una fua bolla del 1175. di
conccffione del palazzo, detto di Lodovico
Cherico colle botteghe,cafe,e pertinenze loro
al veftiario della Teloreria , nella qual bolla-,
enuncia, eifere il quinto anno del fuo Arcive-
fcovado-il 1175. In quella bolla diretta al Ca~
Uolle degli pitolo vi è il fegno in cerchio dell’Arcivefco-
Arciv.di Be- yo, nel cui contorno è fcritto: Cuftod) nos Domi-
aHc" Pacali. ve > ut PuPl^am ocu^ > cd in mezzo S. M a r ia .
S. Bartholomaus . Lombardus Beneventanus Ar-
chiepifcopus. Seguitano le fottoferizioni.
Ego Lobat'dus Benevetanus Archiepifcopus.
Ego Rainulfus Archidiaconus.
>£* Ego joannes Di aconus.
>J
ho'del/’Arc una Parte te^a della B. Vergine, in mez-
lombardo. zola Croce, poi la tefla di S. Bartolomeo, con
fopra quefle lettere S. M. S. B. dall’altra parte
ha l’emgie dell’Arciuefcovo col regno, e con_j
intorno fcritto : Lombardus Benev. Archtspi-
fcopus.
Un’altra Simigliarne bolla del 1177. à favore
dell’Arcidiacono Rainulfo , rapporta diflc-
famentc PUghclli > in cui l’Arcivefcovo coftitui
/ce

L e 'V efcovi, ed Arcivefc.Benev. i o i
tuifce detto Arcidiacono Bibliotecario 5 e fuo
Vicario tanto fopra il C lero, quanto fopra i
Parrochi, con poteftà di visitargli , e correggergli.
In queft’anno 1 177. al riverbero delle nam- Fondazione
me della prima porpora, che accrebbe ornamento
alla maeftà Ponteficale- Beneventana^ , ^ Benev”
rifplendette la carità verfo Dio , e’1 proffimo r
delTAbate Abdenago della nobiJiflima fami- Limonisi
glia Pantana Beneventana, fondatrice della ^ Xfa“ tap,nl
Città di Limofànijperciocchè ad imitazion de’ ufu.
Cherici della primitiva Chiefa , fondò un Collegio
di Preti Secolari fotto il titolo dello Spirito-Santo
, li quali infieme vivdfero>e notte?
c dì gLiUitìcj divini celebralfero. Tanto ne lafciò
regiftrato il Vipera : Hodtmanno 1 1 7 7 -fuit
fundata Collegiata Ecclefìa Sancìi-Spiritus ab
Abbate Abdenago. E fù il detto Collegio fonda • Quattro dito
colle quattro dignità di Abate 1 Propofto, J n,l,ta ■ delr
^ , , L „ Collegio di
Primicerio, e Decano, come appare dall iltru- s. Spirito.
mento del 1182. della compra di una vignai ,
che fece l’Abate per lo Collegio,in cui fi legge:
Abbas Abdenago cum Domino Pagano Prapo/ito:
c ncll’iftrumento del 1196. in cui fi dichiarano
gli u/ficj di quefte quattro dignità , come è regiftrato
nelle noftre memorie del medeiìmo
Collegio, ftampate Tanno 1688.
Queft’anno 1177. fu veramente accetto à Anno 1177.
Dio, perche di vera fraterna unione, lìccomo anno di Pace>
neregiftròil Cardinal Baronio nel principio e dl umone'
del medefimo Anno : Annus •vereplac abili s~,quo
pax exul annis decem, oflo, tandemfuo de cor e '
ejì pof li minio reflitutafo dirumfchifma , quofub
triplici capite latrante cerbero perterritus, & f a -
tigatus

tigatus efl catholicus orbis-> cejjavit omninà, cum
univerfalis Ecclesìa fub uno paflore , in ovili una
coagmentata compagine unitatis, concuti dejìnens
conquteverit, inter Sacerdotium , & imperium~j
paceJlabilita.
Quella fraterna carità coll’efempio del C ollegio
di S. Spirito, da’ Sacerdoti fi diramò ne’
, . Laici: perciocché nesli anni appreflò vi fi ag-
Confraterni- v 1 r s 11 . o
tacrerta nel grego una numeroliliima Confraternita , che li
la Chìcft—- refe colpicua in tutta la Provincia,non che nel-
Collegiata-- ]a Diocefi . Tanto rilieva ilbuon’efempio de-
di S. Spalto. .. _ , r n . . r
gli Eccleiìaftici.
Nel n 79. il detto Papa Aleffandro III. con
fue lettere concede alPArcivefcovo Lombardo
il Molino à piè del fubborgo della Cittàjed
altri beni, per /occorrere alla necelfità di lui,
ed honorevolezza della ChiefaMctropolitana.
Arcivefo'1 " Sedettel’Arcivelcovo Lombardo anni8.
Dalla narrata fìoria appare chiaramente doverli
e/pungere il Giovanni Ungaro del 117 6. e
l’Ertberto, clic fù Arcivefcovo di Confa, 11011^
di Benevento, nè di Cofenza, come altri fcrif-
fero . Oltre à ciò fi vede l’infuffi/lenza del nar-
ir^endatiam rat° ^ ^^ar^ante lib. 4. cap. 9. cioè che nel
1177. vacando la Chiefa Beneventana fù da
Aleflandro III. eletto Arcivefcovo Beneventano
Giovanni da Struma Antipapa, detto Calli-
fio III. fe il Cardinale Lombardo fedette dall’anno
1171. fino al 1179.
Ruggiero 67. CARDINALE Ruggiero Monaco Cafi-
Cardinaie u nenfe alfunto alla dignità Cardin. col titolo di
f D? ii7o Eu^ebi° da Alelfandro IILnella promozione
; del 1178. fù poi eletto dal medefimo Papa Ar-
civefc. XVI. circa al fine dell’anno 1 179. poiché

De'Vefcovi) ed Arcivefc,Benev. 103
che nel Concilio Lateranenfe -, celebrato del
mefe di Marzo dello ftefs’anno, v’intervennero
diciotto fuffraganei della Chiefa Beneventana,
fenza il Metropolita, perche la detta Chiefa
vacava.
Nel n 80. vifitando la Chiefa diMonte-Ca- Arciv. Rugano
il noftro Arcivefcovo Ruggiero , conce- Sie.ro.c”"^~
dette le indulgenze à que’,chein avvenire l’ha - à"chi vifì-
verebbono vilicata , come dalla bolla del me- ta la Chiefa
defimo Arcivefcovo rapportata diftefamento di monce-Ca
dairLTghelli,che comincia: Rugerius Dei gratia iul0‘
Archiepifcopus, & Cardinalis S. Eufebij , univer-
fis-> Óc. indufii pia comme morati otte Venerabilis
Patris noflri Petri, Dei gratta Caffinen Abbatis ,
& Monachorum nojlrorum e)usdem Eccle/ia pre-
cibus inclinati,convocavimus Venerabilesfrairest
&- Coepifcopos nofìros... Avellinen, N . Agathent
Baldutnum Alifanum , Vetrum Tele/inum, An-
dream Bov i a num , afla ntibus e ti am Magiflro Ruffino
Atinen,&Retro T e aneti Eptfcopis à jam di fio
Abbate convocatis, de collata nobis aufìoritate^,
Jlatuimus, ut peregrini, & devote CaJJinum Mo-
najlerium vijitantes , fivefint mares-, qui Mona-
/lerium intrent ,five mulieres , quibus non efi li-
citum introire, /e gaudeant unius anni indulgenti
am de injun&a /ibi penitenti a accepi/fe, &c. in
fejio autem S. Benedirti/iugulis annis , omnes un-
di que venientes annum unum, & quadraginta.
die sfibt gaudeant mfericordiarum indulgenti a :
nec enim à me vel difficile debet effe bene/cium_>,
quodfub largitate non patitur detrimentum. Da-
tum apud S. Germanum natali Apojlolorum Petri,
& Pauli Anno Domini 1180. Ponti/catus vero
D . Alexandri Papa I II. anno z 1 . menfe Junio
Ind.X III. Amen. " Nel

Dedic. del Nel 1 182. agliXI. di Novembre fotto Lu-
^etMF1° tr c*° Arcivefcovo Ruggiero intervenne alla
Monte^Ver- dedicazione del Tempio di S. Maria in Monte-
gine- Vergine, come dalla vita di S. Guglielmo fondatore
di quel Monaftero.
In queft’anno 1182. nel mefe di Novembre
il Rè Guglielmo, detto il buono ,in gra
Cartello di Cardinal Alberto de Morra,dona per dote del’
Caprara- la Chiela di S.Andrea ilCaftelIo di Caprara_.
Dote della-- colle fiic pertinenze , e colla ftarza di Torrc-
Chiefa di palazzo.
s- n re»- Nel 1187. fu affonto al Sommo Pontefìcato
eori'o a vm. Alberto Cardinal de Morra, appellato Grego-
Benev rio V ili.
Nel 1189. mette il Vipera un’Arcivefcovo
Giovanni^ ma non vi hà luogo, elfendovi lettere
di Ruggiero al Clero Beneventano , in data_,
del 12x7, nel mefe di Luglio ind.5. del fuo Arcivefcovado
anno 38. onde fi vede, ch’egli è il
Ruggiero, eletto l’anno 1179. quindi vieno
nfiidatiam” c^ u^° f a^tro Arcivefcovo Ruggiero nel x 1980
rapportato dal Vipera, eflendo il medefimo,
che il Ruggiero Monaco-Ca/ìnenfe , come appare
dalle noftre Memorie- del Collegio di
S. Spirito, nè dal Vipera, nè daH’Ughelli oller-
vatc.
Memorie del Perciocché effendofi in queft’anno 1198. già
Collegio di /labilità la Confraternita, eretta in detto Col-
s; sjnnt°r legio, fi fe c e il Necrologio, ò ha mortuario de’
ajtri fratelli, e comincia il libro in quefto tenoro :
J-crictori dei In Nomine Domini. Anno M . C. nonagefìmo otta-
le cole di Be^ 0,0 “ primo anno Pontifìcatus Domini noftri Terti!
Innocenti/, & univerfalis Papa , menfe Aprili,
prima indi Et ione ^ego Petrus Abbas SanEti Spiritus
cum

cum cateris fratribus nofiira Congregationìs feci-
mus fieri hunc librum, &c. In 'Sede vero Beneventana
refidente Domino Venerabili Rogerio Archie-
ptJcopo-,& CafinenfiMonacho.
Il mentovato Sommo Pontefice Innocen-In^ rcee^^o
fcio Ill.rifcrive à due Canonici Beneventani,cf- in .à due Ca
fer legittima la prole di colei, che contraffez# «omciBen.
facie Ecclefite cóperfona,chepon fapeva, bavere
ancor vivente un’altra moglie : cum tion de-
beatit illegitimi reputari , qui de adultera confidenti
a non nafcuntur.Cap.ex tenore.Quifiliifìnt
legitimi.
In tempo deirArcivefcovo Ruggiero venne
S. F h a n t e s c o d’Affifì in Benevento,e vi tro- d’Am viene
vò una fìccità indicibile ; onde mollo dalle la- in Benev. ,
grime de’Cittadini,predicando, ordinò , chc_>
ciafcuno dicc/fè un Pater , ed un" Ave » ed immantinente
venne copiofa pioggia dal Cielo;
onde un Patrizio Beneventano gli donò tutto
ii fìto dovVpredicò,che è quello,dove hoggi è
il luo Convento.
Nel 1199. a’9- di Decembre Innocenzio III. Calunnie-»
nell’anno 2. del fuo Ponteficato commette all* j7n a I * A v*"
Arcivefcovo di Napoli, ed à C.Prete Cardina- Kuggiero.
le di S. Lorenzo in Lucina Legato della Sedo
Apoftolica,che prendano efatta informaziono
contra l’Arcivefcovo di Benevento, imputato
capo delle guerre civili,homicida, e diffìpatore
de’beni della fua Chiefa . L'Epiftola è la 236.
nellib.2.del tomo i.MacheifudettiCommef-
farii trovaffero falfe le accufe 5 vedefi dal non_>
eflerfi proceduto contra FArcivefco\o j anzi
dalle operazioni del mede/ìmo tutto al rove-
feio delle accufe; poiché l'Arcivefcovo Rug-
O giero

Facciata del-giero ornò di marmi k facciata della Metro-
la Metropoli politana 5 come hoggi fi vede j e vi fi leggono i
12.n2 ui mar /• ^
mi fatta da_, ICgUCntl ve rfi :
Ruggiero. Hac Studio fculpfìi Roger ius, & bene junxit
Marmora^quaportis tribus cemuntur in ijìisy
Et qua per purumfpettantur lucida murum.
SoiTanche di parere>che circa à quefti tempi
zo della Me- f°^e fatta ^a nobiliffima porta di bronzo della-;
tropolitana_. Metropolitana, in cui frà le altre fagre hiftorie
in che tempo della vita5 paflìone, e rifurrezione del Signore?
folle fatta. £ effigiato l’Arcivefcovo col Regno , che qui
chiamano camaurojil quale riceve la oblazione
di due torcie da un fuffraganeo} che moftra di
effere flato allora confagrato5con altri 24. fuoi
Vefcovi fuffraganei d’intornojciafcuuo de’qua-
li hà ifcritto il nome della fua Chiefa, e fono
Suffragatici 1 . Epifcopus S• Agata . z. Epifcopus Abellini.
n e l l a 3 -Epifcopus Larini. 4 . Epifcopus Mentis-Corvini.
fudect^?1 ta S-Fpifcopus Vulturanenfis. 6.Epifcopus Montis-
M arani. 7.Epifcopus Lefìnarum. 8.Epifcopus Li-
mofani.9.Epifcopus B ivini. 10.Epifcopus Aufculi.
XI. Epifcopus Ariani . rz. Epifcopus Frequenti.
1 } . Epifcopus Trei/enti . 14. Epifcopus Èojani.
j j .Epifcopus Aliphi.ió.Epifcopus Tele/ìs. iy.Epi-
feopus V ici. 18.Epifcopus Tortibuli. 19.Epifcopus
Fiorentini, zo. Epifcopus Luceria . 21. Epifcopus
Termuli. zz.Epifcopus Civitatis . Z). Epifcopus
Dragonaria.2^.Epifcopus Guardia.
Il motivo che hò di affermare , che circa à
quefti tempi foffe ftata fabbricata la fudctta_i
porta fi è , che frà fuffraganei vi è quello della-.
Guardia non nominato nelle bolle Àpoftoli-
che3chc nel 1151 .benche fi trovi fottoferitto al
Concilio Provinciale di S.Milone del
che

che fra l’undecimo, e duodecimo fecolo fù fatta
l’opera fudetta , in cui l’Autore fi dimenticò
dell’anno.
Si de’notare,che tutti e ventiquattro i fudet-
ti fuffraganei flanno colla delira alzata, che hà Vefcovi fuf-
il pollice unito al dito annuiate : e tutti fono fra|;a'?ei 24-
colle cafole Greche, e ciafcheduno col fuo pai- 11 a"J
lio lungo , come lungo è anche quello dcll’A t-
civcfcovo.Qual portamento di pallio non fi ufi
nè alla Latina,nc da’VefcoviLatini,poiché portar/i
da’ Vefcovi il pallio fù abufo introdotto
da’Greci nell’anno 934. al riferir di Luitpran-
do,preffo il Cardinal Baronio, quando Alberi- Perche i Ve-
co tiranno di Roma , ad iftanza di Romano Im- rc?vi p
peradore, coflrinfe Giovanni XI. Papa , da lui J^eda quan
tenuto prigione, à concedereà Teofilatto Eu- co tempo,
nuco Patriarca di Coflantinopoli, ed a'fuccef-
, fori, che ufaffero fenz’altra licenza de’Romani
Pontefici il pallio,ed effi fi fecero lecito di darlo
infino ad ogni Vefcovo. ,
La fituazione poi delle figure è anche alla_*
Greca, cioè,che quella dell’Arcivefcovo è alla c
parte fìniflra della porta, il Vefcovo di S.Aga- nobile prePffo
ta, per ragione della Chiefa , che negli atti S i-1 Greci nelle
nodali,che hò vcduto,è numerata prima fra l o cofc ksre*
fulfraganee,àman fìniflra dell’Arcivefcovo.Hò
detto fìtuazione alla Greca,perche i Greci nelle
cofe fagre han per più nobile la fìniflra, ch o
la delira , affermando S . Sofronio Vefcovo di
Gcrufalem [ a ] che fi folevano dipignerc le
imagini di Chrifio con quelle della B. Vergine
dalla fìniflra,e di S.Giovanni-Battifla nella delira
. Ed è ufo antichifìimo nelle bolle de’Papi
O 2 met-
( a ) Hom.ad pop.apud Conc.Hicxn.2.

metterli alla parte delira S.Paolo , e S. Pietro
alla finiftra, colla qual bolla Ottone Legato di
Gregorio IX. nel Concilio Londinenfe del
1237. fedo le controverse di precedenza tra
Piacevole de gli Arcivefcovi di Cantuaria, ed Eboracenfe,
toLe*1 Legato ^^cenc^°; l n Bulla Domini Papa fia t imago Paliena
alla pre H d dextris Crucis in medio bulla figurata, & Pe-
cedenza. tri àfini/iris: nulla tamen inter tantos Sancì os ejb
orta unquàm contentio'.ambo enimfunt in co a quali
gloria . Lo ftelTo il vede oiTervato negli antichi
Concilii, ed anche nell’Ecumenico Fiorentino
del 1458. in cui convennero i Greci, cfù deliberato
efTer la fìniflra la parte più nobile. Ma_>
di ciò ne habbiamo trattato più diffuiamence
nelle noftre Memorie dell' inngne Collegio di
S-Spirito,qui bafta haverle accennate.
Adornatala Metropolitana, ii rivolfe l5Ar-
civefcovo Ruggiero ad accrefcere il culto al
della Confra gloriofo Apoftolo S.Bartolomeo ; e , vedendo
ternita di S. quanto riiplendea la Collegiata di S. Spirito >
Bartolomeo, perla Confraternita erettavi, egli ne iftituì un’
altradi S. Bartolomeo ad ufo di quella di Roma
del 984-rapportata dal Cardinal Baronio,e
citata dall’lTghelli, in cui fi aferiffero non folo
Cittadini, e Diocefani,ma Preti, e Ve/covi. E
perche nella Bafilica di S. Bartoioineo non vi
era Collegio,che governaife la Confraternita.,,
fece,che alcuni Confratelli fofferogli UjSìciali>
com’è l’ufo hodierno delle Confraternite.
Cardinal Pie Nel 1205. fù creato Cardinale diS.Angelo
tro di Morra Pietro di Morra da Innocenzio III. il libro del-
Ecnev* je cuj decretali compilò effendo Soddiacono
Apoftolico . Fù Legato della S. Sede à divertì
Rc>e fece un Concilio à Mompilieri.
Nel

Nel 1217. l’Arcivefcovo Ruggiero fpedifee Diftribuno-
una bolla, in cui diiponc, che, morendo i Che-
rici beneficiati della Chiefa Beneventana , de’ nell’anno do
frutti beneficiali dal dì della morte del benefi- po la morte,
ciato fino aì dì anniverfario fi debbano fare tre civ?Rug4c'
parti, la prima per l’efequie , la feconda per la ro. &
fabbrica della Metropolitana, la terza giufta la
volontà del defunto, da erogarfi non dagli eredi,
ma da’Chcrici à ciò eliggendi dal Capitolo
. E fe il defunto bavelle debiti, poflan fod-
disfarfi con quefèa terza parte . Dat. & c. Ann.
Dotnin. Incarti. 1217.Domini vero Honorii Sum-
mi Pontifìcis ann.z. noflri autem Arcbiepifcopatus
anno $8-.ind.$. menfejulii. Onde chiaramente
appare l’error del Ciacconio, che fa morto il Ciacconìo
noftro Ruggiero fotto PP. Lucio III. che fù arnQlcn at0 !
creato dei 1181. c morìnel 1185.
A tempo deil’Arcivefcovo Ruggiero venne s.Dom enico
in Benevento S. D o m e n i c o , Fondatore del- Fondatore-*
rOrdine deTredicatori, dove amore voi iffima- ‘jeJ1’p9 rj ine
mente ricevuto, ottenne dalle Monache di toeri v[eneCin
S.Pietro il fondo, dove edificar poteffe il Con- Benev»
vento per gli fuoi Frati; come dall’Archivio de*
Frati Predicatori di Benevento citato dall’-
Ughelli.
Nel 1*221. il Cardinal ArcivefcovoRuggie-^,4 rciv,man
ro, ad iftanza de’Monaci di S. Gio: Battilia di fcaae
Mazzocca , delegò ivi il Vefcovo di Vulturara podei Beato
co’Vefcovi di Dragonara» e di Monte-Corvi- ^io;
110 per riconofcere il corpo del Beato Giovannita*
Eremita j ed efponerlo fotto un’Altare alla_>
pubblica venerazione de’fedeli colle Reliquie
di S.Giorgio, e di altri Santi, concedendo l o
fielfe indulgenze! che erano aicorpo di S.Bar^

tolomeo. Siccome fu fatto a’ 28. di Agoflo
l’anno v. di PP. Onorio Terzo. Ed allora i detti
Vefcovi fi prefero ciafcuno delle Reliquio
Braccio del del Beato ; ed il popolo della Tufara ne otten-
B. Giovanni ne un braccio , che in un braccio di argento
Eremita nel- . . r r . ~ x i - . j -
la Tufara. quivi fi conferva in una Cappella a lui dedicata
. Evvi ancora commutata in Chiefa la cafa_#
del Beato, preffo cui è un pozzo di acqua, che
dicono fatta nafeere miracolofamente dal Santo
, ed in fatti è unica in quella Terra » e che
mai fi fecca,ancorché manchino quelle del ter-
ritorioj ficcomemi fù riferito in vifitada’Ter-
razzani.
Annidell’Ar in quefto medefimo anno 1221. l'Arcive-
feovo Ruggiero fi riposò in pace dopo haver
fedutoannÌ4i.
A Ruggiero foggiugne il Vipera un tal Guai-
terio del 1227. mà non vi ha luogo 5 havendofì
nel fine del Regiftro Vaticano, che
Ugolìno Ar 68 Ugolino della nobile famiglia Comite
fu eletto XVII. Arcivefcovo fotto Onorio III.
e confagrato in Roma dal medelìmo Pontefice
ne’quattro tempi dell’Avvéto dell'anno 1221.
Roffrido Ieg- Fiori in quefii tempi il famofiflìmo Leggifta
gifta famoMi Roflfrido della famiglia Epifania ,huomo tanto
C h i e s t i ? infigne> che nella Corte di Federigo era Giu-
Conventodi dice Generale, e Supremo Configliere . Fù
S-Domemco uno de’primi Chiofatori delle leggi civili.Edi-
fìcò nella fua patria la Chiefa 5 e Conuento di
S.Domenico nell’anno 1250. come dalla ifcri-
zione su la porta della Chiefa appare , e morto
fù fepellito nella Cappella diS. Michele coru
quella ifcrizione :
llle ego, qui mundumfamofus lege replevì
Rof-

Rojfredus. Tumulus me capit ijìe brevis.
Difcite legentes, quod nec fapientia legum
Refìjlit morti, necfummapotentia Regum.
Circa gli fteffi tempi fiorì il celebre Leggila Odofredo
Odofredo Beneventano, che fcriffe à lungo fo-
pra il Codice, e fopra i libri de’Digefti, e com-
pofe altre utiliflìme opere, che vanno intorno.
NelPanno 1259. fecondo altri nel 1241. Fe- Benev. di*
derigo II. con grand’efercito aflalì la Città di ftructa da Fe
Benevento, eia diftrufife; onde molti Beneven- derico
cani rifuggiti per gli monti del Sannio, ed uniti
con gli altri, ch’erano reliquie del Calino, e di
Sora, condefcendendovi l’Imperadore, fi fermarono
là dove negli fìelfi monti Aquilino di- Edif. deJIa-j
cevafi,e quivi la Città dell’Aquila edificarono, àquila.6*
In sì fatta defolazione tettarono abbattute anche
le fteffc C hiefe, e trovafene que/ia memoria
neirArchivio di S.Sofia.
Anno milleno, biscentum, atque trìceno
Acnefallaris-, ad]untto ritè noveno.
\Jrbs diletta fatis, Urbs multa nobilitatisi
Urbs diletta nimis, dumfatis non daturimis"
Nunc nimis infelix, & Cafaris obruta Marte,
JJefolata manet, nulla reparabilis arte.
Fìtfubjttta malis,fervor ]ubet Imperialis,
Nunc luit eveturh-, defrutta jacens Beneventu.
Nel tempo di queftadevaftazione avvenne, Apparizione
che un divoto Cittadino Beneventano fi abbat- de’Santi tiro
tè in piazza con certi huomini veftiti di candi- chiefe^diT*
do, e rifplendente ammanto, che frà di loro ftrutre daFe
parlavano ; ond’egli con fanta femplicità ap- Perico,
prefl'atofi ad un di coloro, dimandò chi erano,
ed udì dirli .• Ijle eji Bartholo/naus Apojlolus cum
fateris Santtts, quorum in bac Urbe Ecclejìa habebantur,

ebantur, ut interfe inquirerent, & tra&arent,
qualipceva effet ille pleftendus, qui eos de habita-
culisJìiis ejecit. Et inter eos inviolabiliJententia
efifìrmatum ■> ut ille fine mora ad j udì cium Dei
accedat-de bis omnibus in ejus judicio refponfurus.
Quelli è l’Apoftolo Bartolomeo con gli altri
Santi, cui Federigo hà diroccato le Chiefe di
quella Città, trattanfràloro qual pena al tiranno
fi debba, ed han conchiufo, che fia pre-
fio condotto al giudiciodi L io , cd ivi dia conto
del male operato. E così avvenne , perche
dopo non molto l’Imperador Federigo fù mi-
ferabilmente eftinto da Manfredi, fuo fpurio
figliuolo.
' Anni deir- Ugolino, veduta diftrutta la Città, fe n’andò
Arcivefcovo. alla patria del Cielo a’20. di Maggio del 1254.
havendo feduto anni 15.in circa.
po*rro° Ar- 69 Romano Capodiferro Nobile Beneven-
civ- xvm.tano, eletto XVIII. Arcivefcovo l’anno 1254.
A-D-1254- fotto Innocenzio IV. che gli raccomanda la_j
Cafa di S. Maria in Cofmedin, Eontificatus fu i
anno x.
Clemente IV.afToIve l’eletto Capoferro dalla
fcomunica incorfa,pereffere intervenuto alla
coronazione di Manfredi, dalla quale fcomunica
è di nuovo affoluto nel Concilio di
Lione fotto Gregorio X. nel 12 7 j.
Hor’ il buon’Arcivefcovo in mezzo allero-
Coftituzioni vine della Patria cominciò à rifìaurare prima
per lo Capi dallo fpirituale, e nel 1262. fece alcune ordito
o enev. nazioni per j0 buon reggimento della fua Chiefa
, che ancora fi confcrvano nella Biblioteca
Beneventana nellibro delle Coftituzioni.
Nel 12.65. Manfredi, fcomunicato, in un fatto

to d’armi prefTo Benevento ■> nella contrada., Manfredi ucderca
polito,fù da Carlo d’Angiò rotto,ed uc- ^ c ’diiunucifo
; onde fù fepellitoin Benevento preffò il t0.
ponte lebbrofo 5 ed il di lui fepolcro ancora fi
vede; fc bene di ordine del Papa fù difumato,e
fepellito tra confini del Regno3e di Campagna
predò il fiume,detto ii verde.
In que/co fatto di arme la mifera Città di Be? Benevento
nevento fù dal vittoriofo efercito crudelmente ^1*^1-cito
fcorfa,cfaccheggiara,le mura buttate à terra,e di Cario d’fattavi
ogni forte di crudeltà » folo per haver Angiò.
dato favore à Manfredi.
Innoltre corfero i Soldati al Monaflero delle
Monache di S.Pietro, per violarlo, e depredarlo
; ma fi oppofero loro con valore egregio
molti Cavalieri Beneventani , che militavano
lòtto Manfredi, e trà cflì Calogine Mafeambruno,Luigi
Capece, Giulio Scontrciclo, Antonio Tocco, y^ia fveiCo
Marco Pino-, N .Gcfualdo-, e Simone del T ufo, re- je fp0 fe di
siflrati ^ dal Duca della Guardia , che tennero à Giesù ii Chridietro
i fagrilegi depredatori. Gradi tanto al
vittoriofo Rè Carlo quella pia / e gencrofa azzione,
che ricevè fotto la fua protezione que’
Cavalieri, ed a’medefìmi commife il governo
della Città , e fuo riflretto , ed il rifarcimento
delle fue mura.
Nel 1275. TArcivefcovo Capoferro ripiglia
le redini del governo tanto travagliato , e rifa Confate'
la Confraternita di S. Bartolomeo , eretta già di S-Barto
dall Arcivefcovo Ruggiero 5 ma poi in tanto lomeo rimefturbolenze
fvanita . fa in piè.
Nel 1276. vi fono lettere di quello Arcivefcovo
fcrjrte à S.Pietro di Murone.poi Celcflino
V. per la riforma del Monaflero di S. Maria
P de

L’Arciv. ifti- de Faifolis della Diocefi di Benevento 5 di cui
tuifcejc con- ancora il fà Abate 5 e nell’atto della corifagraiagra
Abate . . . r . . ... • \ . ...
di S. Maria-, zione il coniagrato Abate coll autorità dell
de Faifolis S-Arcivefcovo Beneventano ifìituifee la nuov.i_>
ron'e^che^fù Congregazionc5poi detta de’Cele/ìini .Così il
Celertino v. Ciacconio nella vita di Cele/lino V.dove dice :
Quelli ifti- V i t a m M o n a f l i c a m p r o f e j f u s e j l i n M o n a f f a r i o
tureCe de’Cc^ S . M a r i a d e F a i f o l i s > D i a c e J / s B e n e v e n t a n a , v r r i s
feftini coll’- t u n c S a n B i s r e f e r t o . I n e o C a n o b i o S a c r i s O r d i n i -
autorità del b u s u f q u e a d P r e s h y t e r a t u m m i t i a t u s e j ì y d i u q u e : n
detto Arciv. e o m i r a ^ i n c r e d i b i l i a l f i i n e n t i a - p i e t a t i s q u e o p i ­
n i o n e v i x i t . F ) u s d e m u m M o n a j l t r i i A b b a s d e j ì -
g n a t u s 5 & c o n f e c r a t u s efii à R o m a n o C a p i t e f e r r e o
A r c h i e p f o p o B e n e v e n t a n o . I n q u a f u n E l i o n e r,o~
v a m M o n a c h o r u m T r e m i t a r u m C o n g r e g a t i o n e m - ,
t i t u l i S . D a m i a n i - , f u b R e g u l a v e r o S a n E t i B e n e d i -
E l i i n f t t t u i t . I ) u s p r i m u s O r d i n i s F u n d a t o r f u i t ,
q u i p o f i e à M o n a c h o r u m C a l e j l i n o r u t n w c a t u s
eft.
ConceiTione Lo fteflò Arcivefcovo nel 1278. conccdcal
di acque al S.Abatc i’adacquamento de’fuoi horti, corno
fudetio S-Pie dal privilegio > rapportato diftefamente dall’
ero Abate. U g h c Uj .
Nel 1279. fù cretto il campanile della Me-
C p n'ic troP°^tana 5 come dalla feguentc ifcriziono
della Metro- ^ Anno Domini M CCLX X IX . X I. Februa-
politana—, rti Ind. V III. inceptum efl hoc Campanile de ob-
quando eret- lati0nibusfdelium, & Clerij ma non f ù ridotto à
perfezione.
Nel 1180. a’ i7.di Decembre l’Arcivefcovo
Anni dell’Ar Capoferro pafsò a miglior vita in Bcnevento,e
«iv. fù fcpellito nella fua Metropolitana havendo
feduto anni 26.
Nel 1383. il Rè Carlo d’Angiòperdè la Sicilia?

cìlia, per la congiura, trattata dà Giovanni di
Procida , dove avvenne quel notabile Vefpro
Siciliano; cioè, che dieffi per fegnadel crude! iCi
tagliamentoda farli il l'uono delle campano»
che convocava il popolo à Vefpro, al qual fuo-
no i Palermitani di rabiofa ira accefì mifero in
difpetto del Rè Carlo al taglio delle Ipadc, e à
morte tutti i Francefi quivi dimoranti, ma/chi»
e femmine, vecchi, e giovani ; e (che più dete-
ftabile cofa fù ) aprendo i Banchi alle don n o,
che fi diceva haver conceputo deTrancefi, uc- Crudeltà decidevano
i parti, anzi che nafeeffero . Dipoi ri-
bollando in quellaguifa tuttala Sicilia , chiamarono
lor difenditore , e Signore Pietro Rè
d Aragona. Motivo della ribellione furono l o
oppreflioni de’popoli, che innn ClementelV.
atnicillìmo di Carlo con fue paterne lettere gli
pofe davanti agli occhi > acciocché rimedio vi .
porgetfè . Le quali gravezze fe bene non furo- tr0ppe egr^
noimpofteda Carlojina da’tiranni innanzi lui, vezze.
pure fotto lui continuavano > ficcome rettifica^
O n orio I V .
Nella Sede Beneventana vacante il Capito- EIezìone del
lo fidivi/e in quattro fazzioni. Altri volevano vefeovo^*^"
Anibaldo de Alaba Arciprete : altri Maeftro
Pietro Correttore delle lettere Apo/lolicho :
altri Fr.Giacopo di Alife Minorità : la più fana
parte elefTe il feguentc.
70. CARDINALE Giovanni VI. cogno- Giovanni
minato de Caftro Cadi Beneventano,Monaco, VI. Cardinal
e Propofto del Monaftero Cafinenfe Arcive- D-*
fcovoXIX. nel 1282. lotto MartinoIV. confa-1282.
grato in Curia in Orvieto dal Cardinal Vefco-
vo di Frafcati.
P 2 Se-

Sedendo queft’Arcivefcovo, nella vacanzaJ
della Chiefa fuffraganea d’Avellino,fù da quel
. Capitolo eletto Lonardo loro Arcivcfcovojma
vo non^n l’Arcivefcovo Giovanni, per grnftì motivi non
mette I1 eie volle confermarlo ; e fe bene Lonardo molto fi
zione del fuf ajutò,pure fù coftretto cedere alle lue ragioni,
Abeihnen. ^[ua^ ^ follerò,e nel 1288. Niccolo IV.trasferì
ad Avellino Benedetto Vefcovo di Bifaccia.
In queft’anno 1288. l’Arcivefcovo Giovan-
Si prosegue n i, coi confenfo del Capitolo vendè molti fta-
!f vabn ^>^1" Pcr Paoare 1 debiti, che Ruggiero Arcive-
s!" Banòi'o- ^covo lafciati havea, per la fabbrica della nuo-
meo- va Bafilica di S.Bartolomeo.
Nello frefs’anno per rimunerare il Collegio
C o lleep ° d' ^ Spirito delle opere di pietà,che fcrvorofa-
S.Spinto in* niente efercitava , concedegli privilegio di potorio
aiPefe ter que’Canonici farl’efcquie de’povcrelli de-
quie de’pove funti fenza licenza dell’Arcivefcovo, e del Capitolo
Metropolitano.
Il detto privilegio habbiam portato per di-
ftefo nelle noftre ftampate memorie del detto
Collegio,per elfere onninamente uniforme alle
bolle Apoftoliche nel fegno,nella fottoferizio-
ne , e nel piombo , in cui è l’imagine del detto
Arcivefcovo col Regno , e fi conferva intatto
nel noftro Archivio. In effo è fottofcritto l’Arcidiacono
.
Ego Fetrus de Eohio , Divina Providentia._»
Berlevarne Beneventana Arcbidiaconus confenjì, & mefub-
fi fortoferi fcripjt.
ve3, quando Ufàva l’Arcidiacono quefta formola, quan­
di Capitolo do cra cictco dal Capitolo.
Tanta pietà verfo il noftro Collegio non reità
da Dio irremunerata, perciocché fù creato
da

De’Vefcovi-, ed Arcivefc.Benev. 117
da Celeftino V. Vicecancellicre della S. R,
Chiedi 5 che gli fè nell’ Aquila confàgrar Vefcovo
Oftienfe Ugone Alverno Cardinale,
quefti poi conlagrò Celeftino V. il quale ftan-CardinzkJ,,
do per partire dall’Aquila, venne à morte Pie- Per .L3 mort-
tro dell’Aquila Cardinale , e fu in luogo di lui Pietro dtli*-
creato Giovanni de Caftro-Ca?li Cardinale di Aquila Be-
S.Vitale,come cantò il Cardinal Giacopo Gae- neventano»
tano degli Stefanefchi fotto Boni fid o V ili.
Exire paratus
Urbe Aquilam Samnita Pater, quia do eli or illc
Dijfimulare feiens^confert erronbus unum
Difìupracipuu; Nam cum mors atra fepultum
Alterutru Procerum , Pajloris dogma profejjiim
Acciperetì & c.
Cioè prima, che Giovanni folle fatto Cardinale
morì uno de’ due Monaci Benedettini
Cardinali, che erano Fr.Tomafo d’Ocra della./
Congregazione Celeftina } e Fr. Pietro deli’
Aquila Cafinenfe.
Non fu Fr.Tomafo de Ocra(perche viffe fin’-
all’ anno 1300. morendo in Napoli a’ 29. di
Maggio , del che non vi hà dubbio ; dunque
Fr.Pietro è quegli,di cui parla lo Stefanefchi: e
così l’intende l’Ughelli -.Jlatimnamque pojlprò-
tnotionem fuam ad Cardinalatum mortuus fu it
Fr.Petrus,qui erat de Ordine Papa C

nali mori, mentre Papa Celerino V. era nell'
Aquila . Nè gli giova dire , che Pietro dell’
Aquila intervenne alla creazione di Bonifacio
Vili. eflfendoerrore notiamo, perche ili-,
luogo di lui deve regiftrarfi Giovanni de Caftro-Caeli
allora vivente ; che fe Bonifacio fù
affunto al Sommo Pontificato di Decembredel
1294. lo ftefTb Okloino dice, che Giovanni
de Caftro-C^li Arcivefcovo di Benevento,
Prete Cardinale di S. Vitale morì a’22.
di Febbrajo del 1295. il che è veriflìmo /iiccome
è vero altresì,che Pietro dell'Aquila non fu
mai Arcivefcovo di Benevento.
Cardinal Ar- Nello ftcfs’anno 1294. hebbe il Cardinal
civ.Gio.-am- Giovanni Arcivefcovo da Cele/lino V. i’amminiftratore
miniftrazione della vacante Chiefa di S. Agata
di S.Agata-3 ^ beneplacito della S.Sede Apoftolica, fìccomc
dalla ferie di que’Vefcovi preffo l’Ughelli.
In queft’anno mede/ìmo 1294. il Cardinal
Arcivefcovo ricordevole del fuo Collegio di
Riedif. della S.Spirito, fpedifee lettere a’Vefcovi Compro-
Chiefa di S. yinciali, che amorevolmente ricevano i m effi
Spirito* dell’Abate del fudetto Collegio,per le limoline,con
cuipoffa riparare la diroccata Chiefa di
S. Spirito.
Chiefa di S. Nel 1295". per gratitudine à Papa CeleftirmaTMona-
no V.donò l’Arcivcfcovo a’Monaci Celerini la
ci Celerini. Chiefa di S.Caterina nella Città, e parimente-»
dotolla.
AA"nirdeIi" Nelloftefs'anno i29?.a’22.diFebbrajomo-
Arcivefc*
rì il Cardinal Arcivefcovo Giovanni dopo haver
feduto anni 13.
Il Vipera vi aggiugne Pietro del? Aquila fudetto
per Cardinale Arcivefcovo ; mà habbiamo

modimoflrato ad evidenza , che Pietro morì Pietro de!J*-
prima, che Giovanni Arcivefcovo foffe creato Muila noi
Cardinale > onde nonpotea e/fere fucceifor di d‘
Giovanni.
71. Giovanni VII. della famiglia Capova- Giovanni
na , Vefcovo Conferrenfe nella Ibernialucce- ArC1^
dette al defuntoGìovanni udranno 1295. Ar- 12^}
civefcovo XX. traslutato da Bonifacio V ili, o
ricevette il Pallio da Matteo Diacono Cardinaie
di S.Maria in Portico.
Nell’anno x^oo.fù traslatato alFArctvefco- AnnidelPAr
vado di Capova 5 dopo haver feduto in Bene- civ*
vento anni 5.
72. Adenolfo Arcivefcovo XXI. fù dallo cjvCxxi? a*
/lelfo Bonifacio VIII. trasferito da Capova à D-ijoo.
Benevento nel mede/imo anno 1500. fedetto
circa due anni, e liberamente raffrenò la fua_> Anni deli’Ar
Chiefa. ^v_
73. B .F r. G r a c o p o , K o m ita n o d iS .A g o - A g o i h n .
/lino,e, giu/la la Cronicadi quella Religione, Ardv.xxil.
della nobilifTìma famiglia Capocio di Viterbo A-D-i*®2*
( della quale fù Rainerio Capocio Cardinale
fotto Innocenzio IH.nel 1198. la medefìma fa- delia^fami-*
miglia in Roma hi havuto Pi erro Capocio fot- giia Capocio
to InnocenzioIV.i24^eNiccolò Capocioab-
nepote di Onorio Vl.fotto Clemente VI. x342.
amendue Cardinali)fù eletto XXII.Arcivefco-
vo a’^.di Settembre del 1302.fotto Papa Bonifacio
VIII.
Fù egli Teologo chiariflìmo del fuo tempo,
ed eccellenti/lìmo Predicatore della parola di
D io, e di fantif/ìma vita. Ricevette la Ponteff-
cale Confagrazione da Teodorico Cardinal
Vefcovo Preneftino»
E p«:

E perche gli Rè di Napoli vollero tener ferri»
Arciv- Bene- pre ftretta corrifpondenza con gli Arcivcfco-
vctitani im VJ di Benevento,concedettero loro molti privi-
gabelle *d eT ^cgi> precifamente di e/fere eflì, c la loro fami-
fiegno colla glia immuni da quallìuoglia gabella del Re»
loro famiglia g no • fìccome Carlo li.praticò col B. Giacopo
Arcivefcovo, ordinando : ut ubi emione isfìt ■> &
refederit, immunis fit à qualibetgabella ■> elpedaggio
prò ejus utenflibus quibuslibet, & vióluali-
bus prò ipfìus->atque fanali a ufu\ & quodundecun-
que liberò travfeat, & feratur. Cosi dalle lettere
Regie nella Biblioteca Beneventana fub
datum die 22. Oflobris prima inditlionis anno
I}02.
Nell’anno 1303. a’ i 2. di Decembre fù l’Arcivefcovo
Giacopo trasferito alla Chiefa di
Napoli 5 e Carlo II. gli concede di nuovol’ac-
cennato privilegio fub datum diezj.M aii 13 c6.
Abate Vino 4.inditi, comunicatomi dal Signor Abate Vin-
C.apodo lo- cenzo Antonio Capccio,hiìonio lettera ti/lìmoj
hoggi Uditore dell’ Eminenti#mo Cardinal
Carafa, Mecenate de’virtuofi : clic- poi hò letto
nel Catalogo degli Arcivefcovi di Napoli del
Chioccarci! i.
Anni dell’A r Sedette in Benevento un’anno,e tré m e fu E‘
civefcovo. annoverato tra’Bcati Agoftiniani.
74 Fr. Monaco Monaldcfchi da
Min of ita 3a r° Minorità XXIII. Arcivefcovo, traslatato dalla_>
c j v . xxiii. Chiefa di Soana l’anno 1303. a’i 7. di Gennajo
A .D .j j o j. da Papa Bonifacio Vili.come dal Regifìro Vaticano
Ep.418.fol. 2 60.Ricevette il Pallio da_>
fette Cardinali,annoverati dall’Ughelli.
Di quefto Arcivefcovo non fa menzione il
Vadingo ne’fuoi eruditismi Annali Francefcan
i.

ni .Ementovatofolamente nell’Epitomeanno
1552. ov’è fcritto : Fr. Monaldus Monaìdefais
\Jrbeietatius ab Icclefìa M elphienft ad Archie-
pifccpatum Salernitanum translatus efl. Erra-,
però l’Epitomatore » perche fecondo lo fteflb
Vadingo ann. 1321.11.40. fù eletto Arcivc-
fcovo di Salerno Arnaldo Rogardi Minorità.
Nel i ^ o . l ’Arcivc/covo Monaldo concede
facoltàdi quertuareper la Città , Diocefì, o Edif. dell’A-
Provincia, à fine di compiere la fabbrica della ” -io deJ!a_j
nuova Ba/ilica di S. Bartolomeo : la bolla con- Bartolomeo*
fervafi nella Biblioteca Beneventana . Ondo
egli erfe l’atrio della detta Ba/ìlica, ed è chiaro
dalle fue infegne, che ivi fì vedeano.
Nel 1323. a’ 26. di Aprile/Tendo Guglielmo
Bolotta Rettore della Città, per ordine di
Papa Giovanni XXI.detto XXII. l’Arcivefcovo .
Monaldo trasferì le Monache di S. M a r i a à Edif. del Ct-
Porta fomma dcH’Ordine di S Benedetto al G®11® neJl*-»
Monaftero di S. Pietro dello fte/s’Ordine; e del n c~
Monaftero di Porta fomma fe ne fece il Cartello
per confervazione della Città , dove habita-
rono i Rettori, ed hoggi i Prelati Governatori.
Morì i’Arcivefcovo Monaldo de7 Monalde- Anni dell’-
fchi nelle parti della Tofcana l’anno 1331. ha- Arciv*
vendo feduto anni 28.
75 B. Fr. M o n a l d o II. Giurtinopoli- B. F. Monal-
tanoj anche Minorità XXIV. Arcivefcovo, co -110 M- Mino~
me attertano Rodolfo , Poffevino, Bellarmino, xxivjwj.'
Arrigo, Villotto, Vadingo, e da elfi il Vipera 51331.
ed altri, eletto l'anno 1331. fotto Papa Giovanni
XXI. detto XXII.
Nello ftefs’anno à 20. di Novembre confermò
le coftituzioni del Collegio di S . Spirito,

Coftituzioni fìccome afferma il Vipera : A. D. i. die 29.
d^s"s^mt° e'l’em^r!s idem Archiepifcopus Monaldusconfir-
confermate ° mavlt conjlitutiones Collegiata Lede f i * s. Spiriteli’
Arciv. tus, ut in Archilo ejusdem Eccleft\e in injlrumen-
to conjlitutionum.
Da quello Santo Spirito il B. Arcivefcovo
infiammato nel 1332. porto/fi nella fua patria,
co foli due Frati del fuo Ordine, cioè Fr.Fran-
Martirio d< ] ce^co Petrillo da Fermo, e Fr. Antonio da Mi-
£• Arcivfc. lano, co' quali per la Damalzia predicando a*
Saracini la Santa Fede di Chrifto, giunto iru
Arzenga, fù quivi à punta di fpade co’fuoi có-
pagni coronato del martirio,che avvenne a’ i 6.
di Marzo del i332.fìccome rapporta il Poffe-
vino in Appar. Sacro tom. z.
Il preziofo depofitodel Santo Martire fi con-
, ferva in Giuflinopoli,primariaCittà dell’Irtria.
JFù il B. M onaldo T eologo, e Giurifconfulto
infìgne.
Opere del Scri/fc la Somma,detta Aurea, e Monaldina,
ftàmpat^ ° Campata poi in Lione Fanno 1516. Scriffo
eziandio sù’quattro libri delle fcntenze,e molti
fermoni,catalogati dal Cardinal Bellarmino
de Script. Eccl. anno 1320.pag. 2 13. c dal fu-
Anni dell’- detto Poffevino/« Appar.,Sacro tom. 2.
Arcivefc. Sedette nella Cattedra Arcivefcovnle anni 2.
Fr. Arnaldo 76 Fr. Arnaldo di Brufacco, nobile Fran-
Mmor. Ai- c c fe Minorità, Abate di S. Sofia di Benevento,
fuccedette à Monaldo del fuo Ordine l’anno
1333. Arcivefcovo XXV. fotto Giovanni XXL
detto XXII. come dal libro oblig. Pralat.
Effondo compiuta la nuova Bafìlica di S.Bar-
tolomeo, fe ben vi macavano ancora le cupole,
l’Arcivefeovo Arnaldo dimàdò licenza à Papa
Be'

Benedetto XII. di trasferire il corpo di S.Bar- Trasfazione
tolomeo, che flava ancora nella Metropolita- ^ g^ °jdi
na dentro la Cappella cominciata dai Principe m^o daiìa^j
Sicardo, e compiuta dai Vefcovo Orfo, e Tot- Metro?, alla
tenne coll’indulgenza di un'anno, e di qua- nuovaBafili-
ranta giorni à chi viiìtato haveife il Corpo del
S. Apoftolo Bartolomeo nel di della traslazione,
che poi fi fece nelTanno 1338. le lettero
Apoftolichc fonofub da tutu Avenion i4.ld.M aij
Pontificatili antio ter ti 0 13 3 7. Vi è anche la bolla
delI’Arcivefcovo Arnaldo, in cui fideferive
la detta traslazione , fatta fub teflimonio Domi-
norum Tpfcoporum Beneventana Provincia, come
ivi fi riferifee ; fub datum Benedenti die 2$.
Augujli Ind. 6. anno Domini 1338. .
Si riposò nel Signore i’Arcive/covo Arnal- AA”ni
do a’ 22. di Gennajo del 1544. dopo haver lcncc”
feduto anni 11. F.Guqliel-
77 Fr .Guglielmo Minorità XXVI. A rci- rao Minorità
vefcovo , traslatato da Clemente VI. dall’Ar- A rd v .X X V l
civefeovado di Brindifìa’j. di Maggio 1544. Unìonl^di
NcH’anno 1346. col confenfo del fuo Capi- entrate alia
tolo 5 unì alla Bafìlica di S. Bartolomeo alcune Bafii. dì San
Chiefe, per la foflentazione de gli Ecclcfiaflici oartolomeo*
miniflri, e detta Bafìlica chiama fua Cappella.
Inque/Fanno mede/imo l’Arcivc/covo Gu- A^civefc^ "
gliclmo pafsò à miglior vita, havendo feduto
due anni.
78 Stefano Patriarca di Coftantinopoli, rii^xaT.Ar"
creato XXVII. Arcivefcovo da Clemente VI. civ. xxvir.
nel 1346. a’ 18. di Novembre. D.
Nell’anno 1349. Clemente VI. fudetto con
breve fpeciale, rifervò alla S. Sede Apoflolica
tutte le Chiefe Cattedrali del Regno di Sicilia,
2 e die-

Ì 2 4 Memorie Cronologiche
Riferva della C diede facoltà à Stefano Arcivefcovo di poter
Vcfcdel Re* ^arc tutt** Vefcovi5 che vacaflero nella.Pregno
alla San- vincia Beneventana in quell’anno folamento ;
taSedc A D . come già vacò il Vefcovado di Monte-Corvi-
*349’ n0) e fù l’eletto confermato } c confagrato dal
detto Stefano.
Unione di Nello /ìefs’anno 1349. di confentimento del
Altare^mag- ^L1° Capitolo unì TArcivcfcovo all’altar maggiore
di San giore della Bafilica di S. Bartolomco>che chia-
J>arco2omeo. mafua Cappella, alcuni bcneficj , come dalla-.
fua bolla fub datum Benedenti iy.Jum i Ind. 2.
Erezione del Col conlenfo del medefìmo Capitolo , erge
ta d?^Ba'rT. ^Lia Cappella in Chiefa Collegiata > cd i do-
con due i'ol« dici fuoi Cappellani in Canonici, con due fole
.dignità Prio- dignità di Priore, e Decano, come nella fua_,
rese Dccano. b o lla fub datum Benedenti amo 1 3 j 0 .die ymen-
fis Februarii 3.Inditi, rapportata da noi per di-
ftefo nelle noftre Memorie deirinfìgne Collegio
di S. Spirito.
Armi dell’- Nello tteis’anno 1350. il Patriarca Arcive-
Arme c. fcovo f] riposò in pace, havendo feduto anni 4.
Pietro ITI. 7 p Pietro III. de Pino 5 nobile Beneventa-
rxvn^A-D 1103 Vefcovo diPrieus nella Gallia, poi Vi-
i3j0.' terbiéfe,Veronenfe-,e Perragoricenfe, XXVIII.
Arciveicovoytrasfcrito da Clemente VI. l’anno
1350. a’19. di Novembre.
Nel 1351.I0 fteffo Papa Clemente VI. dichiara
i limiti del tenimento, e diftretto deila
Città di Benevento, con fua bolla fub datum->
A ’utniom V II. Kai.Juni/ Ponttfcatusfui anno 9*.
Detti limiti fono.
Antichi li- in primis Caflrum Pontis inhabitatum->òJ dein-
JitorioEcne dè afeendendo ad Caflrum C afai doni, Cafrum^j
Aerano. Campi'lalìarij->Caf,rum FragnetiMonfortis, Caflrum

firum Tragneti Abbatis, Cajlrum Movtis-Leonis,
Cajlrum S. Severi, Cajlrum S. Georgi/ Molinda-
ria, Cafirum S. Andrea de M din duri a , Caflrum
Petra majoru, Caflrum t'aduli cum fuburbio , feti.
Cafaie S. Angeli,Caflru Montis-mali-,Cafale Tempiavi-,
Cafirum Apicij cum cafahbus,Cajlrum Mo-
roni, Caflrum Venticani, Cafirum Aiontis-mili-
/«»»•> Caftrum Montis-aperti -,Caflrum AJontis-fu-
Jculi cum cafahbus} Cafirum Tufii 5 Cajlrum Al-
t-a'uilla -, Caflrum Ceppaioni■> Caflrum Petra-flur-
«ÌM, Caflrum S. A4 art irti , Cajlrum Cervinariat
Caflrum A l oritis-far culi, Cajlrum Tocci cum ca-
fahbus-) Caflrum T erracusij cum cafa li Paupift}ó-
ali/s cafahbuSì & c.
Con altre lettere dello ftefs’anno comanda
aH’Arcivefcovo, che pubblichi detta bolla » o
che metta in polfeflo di detti luoghi il Rettore
di Benevento s ò fia il Luogo-tenente di Sua
Santità à nonicdella S. Sede.
Nel 1552.. TArcivefcovo Pietro fece le co- Cofficiiziora
fìituzioni da olfervar/ì nella Chiefa Metropoli- deJla Chiefe
tana-, che ancora fi leggono. Metro?.
Nel 1 3 3 $ . Niccolò Vefcovo di Monte-ma-
rano era Vicario Gen. del detto Arcivefcovo.
Sedette FArcivelcovo Pietro circa x. anni>e Anni delir
f i riposò nel Signore l’anno 1 3 6 0 . Arcivefc.
80 Fr. Guglielmo II. Leinovicenfe d-elT- Fr< Gugliel-
Ordine de’ Predicatori 5 dalla Chiefa Comba- menk. Ard-
rienfe fù trasferito alla Metropoli Beneventa- vefc. xxix.
na Arcivefcovo XXIX. nel ijóo.da Papa In- A*C-
nocenzio VI- Anni delf-
S ed ette infino allTanno 1 3 6 3 . Arcivefc*
81 Fr. Ugone de Bruxeo dell’Ordine de’ Fr.Ugone-*
Predicatori Arcivefcovo XXX.electo da Urba- Xrav.xxx!
r o V- 3l z §. di Marzo 13 6 3 + Egli a . d* 1 3 ^

Numera de’ Egli Arabili il numero di XXX.Canonìci(erala
Me:rop.C no anticamente ottantafette) nella Metropolitr.na,
come per pubblico inftrumetito i ivi! anno
1364. a’ 22. di Aprile Indici. 2.
Anni dell’- Mori l Tgone nelTanno 1565.havendo fedu-
Arcivefc. t0 2.anni.
U?on« i!. 82 Ugone II. Guidardi (non già Ripti,co~
A DV* X/ r mc Per errorc hanno fcritto , eflendo chiaramente
efprelfo il Tuo cognome nel principio
del fuo Sinodo Provinciale) fù da Urbano V.
eletto Arcivefcovo XXXI. a’ 29. di Novembre
136 5.
Tnfegne de’ Quefto pio, dotto, e zelanti/lìmo Arcivefco-
Cinonìci di vo havendo oifervato, che i Canonici di S. Spi-
S. Spinto. rjto can divozione , ed applicazione attendevano
a' Divini Uffic;, concede loro l’ufo delie
Almuzie co’ cappucci, come quelle,che ufi vano
i Canonici Metropolitani, differenti foìtanto
nel colore, come per fua bolla fpedica a’ 12.
di Ago Ito del 1367. Ind. V. che li conferva nel
noftro Archivio.
A ’ Canonici poi della Metropolitana diede
Habitide» p Abito hiemale, che volgarmente dicealì lo
Canonici Me _ , 0
trop. Scapezzonexra di color nero, con un gran cappuccio,
ed una coda lunga, e fotto di elfo portavafì
come uno Scapulare di panno lino bianco,
detto il Sericotto: habito adoperato da detti
CanoniciinfìnoalFanno 1607.quando ottennero
l’ufo delle cappe, come diremo à fuo luo-
S°*
Unioni di Nel 1368. uni al Capitolo Metropolitano la
Parrocchie. Chiefa Parrocchiale di S. Benedetto de Alfe-
riis.Nel 1570.unì alla Biblioteca Beneventana
la Parrocchiale di S. Maria à Carfangiano di
Mon-

Montcfufcoli. Nel 1371. la Parrocchiale di
S. Michele à Porca Rettore alla prebenda del
Bibliotecario. Nel 1373. la Parrocchiale di
S-Paolo al Primiceriato maggiore .
Nell’anno i374.Jnd.XII.(eccitadogli la Me-
tropoliticapoteftàcon fue lettere Papa Gre-,,. , „
gorio XI.)celebrò il Cócilio Provinciale coll - n*nc.V. °
intervento di nove Vefcoyi fuffraganeie di
nove Abati DioccfanL
Hoggi ii conferva nella Biblioteca Beneventana
il volume delle .coftituzioni del detto Cócilio,fcritto
in pergameno, degno di effere tra-
fcritto con carattere più intelligibile , perche-»
vi Tono compendiati tutti i Sinodi antecedenti,
e registrati tutti i pregi della S. Chiefa Bene- Coftituzioni
ventana. Alcuni de’quali fi contengono nel ca-
pitolo de Sacramento ordinis , le cui paroline e/ìftenn ,
habbiamo rapportate nella introduzione à que- ma in caratte
Ile memorie num. 15. mentre che con effe lì fà re Longobar-
menzione del Regno Ponteficalesdetto dal vulgo
camauro , che à guifade’Papi tifavano gli u f 0 Re-
ArcivcfcoviBeneventanUbenchecon una fola_. gno Poncefi-
corona . Quivi parimente afferma elTcre flati i cale’
fuifraganei deJJ’ArcivefcovoBenevent.XXXII. s iffraeanei
come dice , che fi leggeva ne’privilegj antichi, xxxil-
li quali hoggi non fi trovano tutti : da quelli,
chehò potuto havere hò ricavato fuffraganei
27. ficcomelìamo andato notando privilegio ,
per privilegio,e fono.
i.S. Agata 6. Bovino
2. Avellino 7.Uulturara
3.Quintodecimo 8. Larino
4. Ariano 9. Telefa
j.Afcoli 10. Alife
11. Ter-

's-x. Termoli
12. Trivento
15. Seffola
14. Lucera
15. Lefina
16. Troja
17. Dragonara
18. Cxvitate
20. Tortivoli
21. Viccari
22. Fiorentino
23. Tocco
24. Monte-Marano
2 5. Monte di Vico> cioè
Trivico
16. Guardia
19. Monte-Corvino 2 7. Bojano.
28 Frigento

mini Amen.Anno 13 48.apud Mirabellam, Aqua-
Putrida nominatavi.
30 Limofani Città fuffraganea fcolpita nel- Limofani Cìt
la porta di bronzo.e rceiftrata in tutti gii anti- c‘l c.011* n?e~
, * . . . . i , , , ^ 0 .« • mona cu due
chi Provinciali . In quello della cancelleria fuoj vefcovi-
Apoftolicajftampatonel 1549.fub Archiepifcopo
Beneventano: MufanenfemS.Mari ita ò* praclaros Antiflites habuere , quorum
memoria una cum ipfts urbibus deleta ejl.
32 Sepino, cotta effere fiata Città fuffra- Sepino,c’I
ganea di Benevento dalTantichiflìmo Provin«fuo Vcfcovo
ciale, rapportato nella Geografia Sagra dell’- ProcoleJano!
Abate Fulienfe. E’ chiamata Sepinola vecchia
Città nella donazione , che nel 1 x 15?. fece Roberto
Conte di Bojano al Monafiero di S. Sofia
di Benevento,donandogli:Monajterium San£ì

donazione, In riguardo , che : in nominato Mo-
najlerio S. Sophia videntur requiefcere quadra-
ginta quatuor Corpora Sanfìorum.
Proculeiano Vefcovo di Sepino fottofcrive
il terzo Sinodo celebrato in Roma fotto Simmaco
Papa l’anno 501.
Monre ver- M onte-verde h numerato tra’fuffraganei Be-
d i , e Canne, neventani dal Barbofa de pote/late Fpifcopi p.
mn

6. Bojano ) » .
6. Sepino ) Un‘U-
7. Bovino
8. Guardia alferia
9. Larino
7. Lejtna )
8 . Limofani ) uniti all’Arcivefcovatlo
9. "tocco )
jo. Lue era.
10. Fiorentino )
11. Tortivoli ) UmtX*
ai. Monte-Marano
12. S. Severo
12. Civitatc )
1 5. Dragonara ) U111
13. Telefe
14. Tcrmoii
15. Trivico
15. Vuimrara ) . .
14. Monte Corvino )
i j . Tro)a )
t rf 10. Vtccart • ) \ uniti.
Pofto adunque in luogo di Trivento S.Scve*
ro, eretto in Vefcovado da Gregorio XIII. nel
15 So. come diremo à fuo luogo > vederi ancora
intero nella Provincia il num. XXXII.
Nel medefimo Concilio Provinciale di tigone
fi fa menzione degli Abati Diocefani colP- Abat*
ufo della Mitra, e della Croccia, adfuam difpo- Croccia ncN
fitionem fpeflantes, & provifìonem. E fono i fc- la Diocefi.
guenti:
1. L’ Abate di S. Maria de Strata.
2. L’ Abate di S. Maria de Faifolis.
3. L’ Abate di S. Maria de Eremitorio.
R a 4. L’A-

4. L’Abate di S. Pietro de Plartifio.
5. L’Abate di S. Lorenzo d’Apici.
6. L ’Abate di S. Maria di Guglicto.
7. L ’Abate di S. Maria della Rocca di Morite-Rotano.
8. L’Abate di S. Maria di Decorata.
9. L’Abate di S. Maria di Campobaflo.
10. L’Abate di S. Maria della Ferrara in Savignano.
11. L’Abate di S. Maria de Venticano.
13. L ’Abate di S. Silveflro in S. Angelo à
Scala.
Croccia, che Che cofa s’intenda per la Croccia è /piegato
co w’ nel IV. Sinodo Beneventano del Cardinal Arcivefcovo
Orfini celebrato l’anno 1689^24.
di Agofto nel cap. x. de Sacris Caremonijs
num. 1. cioè, che la Croccia fia il bacolo pafìo-
rale , benche diverfo dall’Epifcopale ; edirL.
lingua Francefe il Padorale non fi chiama con
altro vocabolo, che di Croccia . Quindi è, che
leggendo/! nel citato Sinodo Prov. di Ugone .•
habet etiam Abbates infra Dmcejim omnes haben*
tes M itras■> & Croffìas , adfuam dtfpofìtionem^j
JpeBantes->ò‘provifìonem : in quello del Cardinal
Arcivescovo Savelli del 1567. eziandio
Provinciale è regi/lrato : M ulti pr(eterea Ab-
hates^ufum Mntr# , & bacuii habentes in ipfa Beneventana
Dicecefìexifìunt: duodecimque in
inter citerai extant Abbati ed Arcive/covi Beneventani Ital.
fagr. tom. 8. Duodecim Ecclefìa funt Abbatialest
quarum Reffores,feu Abbates3 ufum habent b acuii
ì &

Nel 1578. Papa Vrbano VI. fcriffe alla Re- Si ordina-,
gina Giovanna 5 che oftervaffe i confini della-,
Città, e del Contado Beneventano, difìinti da nerL.
Papa Clemente Vl.le lettere Apofloliche fono
fub datum Ave ni oni $.ld. May Fontificatus fui
anno primo.
Neii’anno 1383. pafsòà miglior vital’Arci- AnnidclI*-
vefeovo Ugone dopò haver feduto anni 18. Arciv.
8_j Franccfco di nazion Francefe,dotti/fimo Francefco
nel diritto Canonico, e Civile , Arcivefco-Arc'v‘
vo XXXII. nel 1583. Torto Urbano VI. Fù po- J ’
chi meli dopo dai medefimo Papa trasferito
alla Chiefa Arcivefcovale Burdegalenfe.Nella Tempo dell1
Gallia Chrifliana de’ Sammartani tom. 4. ag- Arciv.
giugnefieflerquefto Francefco lo fìeffo Arcivefcovo,
chegiufìa il Lurbeo fùdal Duca di
Lincafìro mandato Legato in Aragona.
84 Niccolò Zanafio Cremonefe XXXIII. ^iefe
Arcivefcovo, trasferito da Urbano VI.dalla- a. d. 1584.
Chiefa diBrefcia a’i8.di Gennajo 1384.1'anno Tempo del-
feguente fù traslatato alla Chiefa di Napoli. l'Arci v.
8 5 Donato di Aquino XXXIV. Arcivefco- Donato Ar-
vOì eletto l’anno 1385.da Urbano VI.
In queft'anno rrovandofi Papa Urbano 5 affc- ftàimondelio
diato in Lucera da Carlo III. Raimondello Or- Orfini per
fini Capitano valorofiffimo co’ fuoi Soldati li- fervigi pre-
berò la Città dalfaffedio, mife in fuga l’efer- “qJ
cito di Carlo, e riduffe in ficuro Urbano, e’flioi dono Ja R « -
Curiali.il Papa per gratitudine gli fe dono del- cona £c*.
la Rettoria delia Città di Benevento.
Nei 1400. Bonifacio IX. concede alla Città Clttà di Redi
Benevento facoltà di governare i Cafalijdie ^fuófcafaU*
fono nel fuo diti retto.
N el 1406.l’Arcivescovo di Aquino pubblicò

Cortìtuzìoni còle CofKtuzioni, già fatte dall’Arcivefcovo
dd Cap.Me- U gone > coll’aggiunta delle altre fatte da lu i,
*roP- cjlc confervano.
Unione di Nel 1412.a’ io. di Febbrajo unì al Collegio
Parrocchie, di S. Spirito la Chiefa Parrocchiale di S. Bartolomeo
de Termini*.
Re Ladislao il Rè Ladislao fcrive all’ArcivedimandaKeliqme
di San fcovo> ed al Capitolo Beneventano per haverc
Bareoi* òil braccio, ò qualche inlìgne Reliquia del
corpo di S.Bartolomeo Apofìolo . Sono le lettere
fub datum in Cafro novo Neapolis die 6. Fe-
bruarij 7 . Inditi. A . D. 1414.
Benev-cra- Mori queft’anno Ladislao a7 6. di A gotto, e
vagliata dal- Benevento in vece di ricevere qualche follievo
GioRefi'1poi ^a' trwagU havuti da Luigi d’Angiò, per mez-
favorita» * z° della Regina Giovanna II. che fuccedette a
Ladislao , fù dalla medefima occupata à forza
d’arme; fe ben poi pentita del fallo , confermò
à Benevento tutte le grazie, ed efenzioni, che
l’erano fiate da’ pattati Rè concedute, e ne ag-
giunfe delle altre.
Unione di Nel 1418-l’Arcivefcovo unì la Chiefa di
Parrocchie. S. Marcello de Collinis al fuo Capitolo Metropolitano.
Nel 1423. a’ 15.di Aprile con fua bollacon-
Santifs. An- cedealla Università di Altavilla la edificazione
AiuviUa. 1 della Chiefa della Santiflima Annunciata./ >
lalve le ragioni della Curia Arcivefcovale , o
della Chiefa Matrice.
Mori l’Arcivefcovo d’Aquino agli 8. di
Anni dell’ Aprile 1 4 2 6 . nella Grotta Mainarda della^
Arciv- Diocefi di Frigento, donde trafportato alla^
Metropolitana, qui fù fepellito a’ i 2. delio ttcC-
fo mefe di Aprile. Sedette anni 41. in circa.
86 Pao-

86 Paolo Capranica Romano ? Segretario-Paolo Arci-
di Martino V. fùdal medefimo trasferito dal £ ic1'*“ v'A‘
Vefcovado Ebroicenfe nella Gallia alla Sedo
Beneventana Arcivefcovo XXXV. a’ 16.di Giù- Anni deli’-
gno 1427. Sedette un’anno ■> e feimeiìj e mori Arriv.
in Roma l’ultimo di Decembre 1429.
87 Gafpare Colonna di Arcivefcovo di GafPare A*~
Reggio in Calavria Arcivefcovo XXXVI. Bc- d! 1*430!
neventano lotto Martino V-fuo Zio a’ 5 .di Gennajo
14J0. huomo di animo sì generofo, ch o
prefo il pofTcflò della fua Chiefa , fece fubito
alzar le cupole della Bafilica di S. Bartolomeo, Edif. delle
e adornarle con varie dipinture.Così il Vipera Cup°je di S»
Tumbam^Ò' chorum Ecclejia Sentii Bartholomat
Apojl-oli cooper ir efecit : Tomba chiamava/i volgarmente
tuttala macchina, che contenealiu
cupola maggiore ; e perche era à jfìmilitudino
del Pantheon di Roma5così nefcrivelTJghelli:
S. Bartholomxifacellum intra Templi Pantheon.
conflruftum cooperiri fe c it, varìjsque pifìuris
exornavit. Riftaurò innoltre l’Epifcopio » ed
arricchì di preziofiflimi ornamenti la Metropolitana.
Correffe eziandio i cottimi del Clero collo Coftituzioni
cogitazioni parte accrelciute,partemoderate.
Morto Martino V. e cofpirandoi Colonnefì
contra Eugenio IV. il noftro Arcivefcovo nel
1432. fu imprigionato nella mole di Adriano ,
e mancò poco j che folfe deporto dall’Arcive-
feovado. Quietate le cofe tornò à Benevento, e
quivi morì a’ 4. di Luglio 1455. fepclliro nella
Metropolitana innanzi alPaltar maggiore : la_.
cui lapide fepolcrale colla fua effigie, che hà
in capo il Regno; ò tia camauro » fi c ritrovata».
nella

nella prima rìftaurazione della fteffa Metropolitana»
fatta dal Cardinal’ Arcivefcovo Orfini.
Anni dell’- Sedette r Arcivefcovo Colonna anni cin-
ArCiV‘ que»mefifei.
Artorgio 88 CARDINALE Aflorgio Agnefi» nobile
Cardinal iv. Napoletano» palfato per tutti i gradi della pre-
««,v,elA0n datura con fomnia lode delle fue virtù,Vefcovo
1435. prima di Malta» poi di Ravello, di Meln»di Ancona,
fù Arcivefcovo XXXVII. di Benevento
traslatato da Eugenio IV. agli 8.diFcbbrajo
1436.
Parrocchie Nel 1443. a’ 15. di Gennajo unì al Collegio
legio 3di San S.Spirito la Chiefa Parrocchiale di S. Maria
Spirito. Rotonda,ed a' 5. di Maggio dello ftefs’anno la
Parrocchiale di S. Maria de Curtulìllis.
Rè Alfonfo j n queft’anno il Rè Alfonfo ottenne da Papa
poralctii Be- Eugenio IV. il titolo di Vicario nelFammini-
nevento. ftraziene, e governo di Benevento, durante la
vita fua foiamente. ,.\
Arciv.Agnefi Nel 1447. fù creato Prete Cardinale del ti-
dmalc. 3r tolo di S. Eufcbio da Papa Niccolò V .l’Arci-
vefcovo Agnefi» e fece diverte legazioni con_*
fomma fua gloria.
BadìadìSan Nel 1450. Niccolò V. unì al Capitolo Be-
UMe2 ncventano ^a Badia di S. Lupo > il cui capo fi
tropolìtano" conferva nella Metropolitana : ed è quegli di
Capo di San cu* Pafla Martirologio Romano a’ 29. di Lu-
Lupoin Be-glio.
neT’ Nel 1451. a’ 15. di Ottobre morì in Roma il
Cardinale Arcivefcovo Agnefi » benemerito
non folo della fua Chiefa di Benevento , ma di
tuttala Chiefa Cattolica » dopò haver feduto
Ardir. C " anni ij.mefi8.giorni 7-efùfepellitonelChio-
fìro di S. Maria fopra Minerva.
89 Già-

Sp Giacopo II. della Ratta > de? Conti di Giacopon.
Cafcrtajdi Arcivefcovo di Rollanoin Calavria Arc:K^0' 0
fù trasferito alla Sede Beneventana XXXVIII. i^ T ’'
Arcivefcovo da Niccolò V. in grazia di Ferdinando
I. Rè di Napoli a’ 7. di Ottobre 145 r.
Nell’anno 1454.3’ 16. di Agofto con fua>
bolla concedei che l’Univerfità d'Altavilla^

tholomai quiefcere■> dejìcientibus inde haminibus
Peduli. 3Jo. ex ruinis. Seguita à dire delia Diocefi.C/-
vitas, qua dicitur lei Palude, Jive Cajlrum, ufque
adfundamenta collapfa ejt , & quod magis dolen~
dumejl io 33. opprejjìone ex bac luce Jub tratti.
Apice. Apichi nuncupatum tn totum defolatum , Jublatis
per mortem 102 0. hominibus. Quod dicitur Mon-
Montecalvo. fecafojpro majoriparte dejlruttum, è medio 80.
Tocco di Vi fubtrattis perfonis. Qua dicitur Tocco iti Valle
fulano* Vargentana (Vitulana) ad folutn ufque dedutta3
Tuoro • defunttorum numerum dejcnptum non recepi.T ue-
Fragneto* ru Jtmtlem paJJ'a conquajjàtionem 33. perjonat
Porrel'an amijìt. Et inter alia Pragnitum3 Pvechinum■> Fon~
dolfo. telandulfum.
Nel 1459.Papa P ioli, per fovvenire allaJ
Mezzi frutti, rovinata Metropolitana concedette , cheiru
da’ novelli0 avven^rc l’ArcivefcOVO di Benevento nella col-
beneficiati lazione, che far dovea de’ benefìci, fifaceffo
alla Chiefa». pagare la metà de’frutti della prima annata> da
Mctrop. /penderai nella riparazione , e fabbrica della-.
detta Metropolitana, come appare per bollai
dello fteifo Pontefice Jubdatum Mantua Ann.
Jncarn.Dominica 1439. Nonis Septem. Pontijì-
satus Jui anno 2. e ftà regiftrata nei libro degli
ftatuti della Città pag. 128.
Nel i46o.perfeverandorArcivefcovo della
Ratta nelle fue follie3Pio II. nel pubblico C011-
ciftoro dichiarollo Apoftata 3 e privollo della.)
dignità Arcivefcovale.
Anm dell’- Sedette 9. anni.
90 Aleffio de’ Cefarei, Nobile San
c§rc§i° Letterato, già Vefcovo di Chiufi 5 fu
D- 1460- trasferito alla Sede Beneventana Arcivefcovo
XXXIX- da Pio II. nel 1460.
................ Fu-

Furono quelli tempi calamitofìflìinì per Io
guerre tra Ferdinando primo,e’1 Duca Giovanni
d’Angiò , deferitte dal celebre Pontano, il
quale per légno delle ftragi grandi>che dovean
fuccedere, fcrive, che nel 1462. nella Campagna
5ch’ètrà Benevento, cd Apici, nel luogo*
detto il Covante, fi vide una fiera battaglia tra Nobile Cor
moltitudine grande di Nibbi da una parte , o vi avvenuta
di Corvi dall’altra. Da principio furono i Nib- nel Covante,
bi vincitori ; mai Corvi ritornando indi à po- platino, ^
chi d ì, in maggior numero , come fe iti fodero
à dimandar ìoccorfo s attaccata di nuovo la_>
zuffa co* Nibbi-, da cui erano flati afpettati, ri-
mafero i Corvi vincitori, i quali volando fopra
i morti, e feriti, ch’eran per la campagna iru
copia grande, cavarono loro gli occhi,e le cervella
co’ roftri. Quindi fecero alcuni progno-
{lico delle guerre, che dovean feguire, con rovina
degli Angioini}interpretati per gli Nibbi;
c così avvenne.
Morì l’Arcivefcovo Alefifìo in Siena a’ 30. di Anni deJi’-
Luglio 1464. Sedette circa quattro anni. Arciv.
9 1 Niccolo II. PiccolGmini, parente di Niccolò II;
pio li. fù da Paolo II. eletto XL. Arcivefcovo ArcivefrXL.
n e l 14 6 4 . A . D. 1454.
Sedette circa tré anni,e morì nella fua Patria Anni deipa
r i , di Settembre 1467. Arciv.
92 Corrado Capece, Nobile Napoletano, Corrado Ar-
Arcivefcovo XLI. nel 1469. fotto Paolo II. CAVeJc' XLI'
Nel 1471. come Metropolita a’ 27. di Giù- A*cive^t

GiacopoAp Nel 1473. eiTc l’altar maggiore della Mediano
Vefc. tropolitana colla nobile meni'a di una vafta,ed
confagral’aì ^ntera pietra, e’ 1 fè confagrare dal Vefcovo di
tar maggiore Gravina Giacopo di Appiano de’ Signori di
delia Metro piombino, come dalla ifcrizione in effo altare
po nana» ritrovata del tenor fegucnte.'
Anno Domini 1473-Ind.7.die 14.N0vemb.in
Domtnica xxiy.pojt Pentecoften , egojacobusde
Appiano , Dei grafia Eps Gravinen confecravi
hoc altare,& repofut in ea de Reliquijs SS. Barba*
ti, Stepham , & Innocentum , & hoc de mandato
Re-vet endtfiìmi Domini Corradi Archiepifcopi Beneventani
. Era flato eletto Giacopo Vefcovo
di Gravina nello ftefs’anno 1473* mori nel
1482.
Ufo de! Re- Rapporta l’Ughelli, che nel 1476. SiftolV.
gno , o Ca £0ifc all’Arcivefcovo Corrado fudetto , ed a*
mauro de^li r ^
Arcivefcovi fuccefiori di hu il privilegio di portar innanzi
Benev. infino la SS.Eucariflia nelle vi/ite,e di tifare il Regnc>
i quando du- ^ fia Camauro . Il Vipera dice lo fleflo dclla^
SS. Eucariflia, ma che gli foffe confermato l’ufo
del Camauro, e di bollare in piombo. 11 Rinaldi
continuatore del Baronio, fcrive nell’anno
1466. num. 20. che Papa Paolo II. all’Arcivefcovo
Niccolò Piccolomini vietò il detto
ufo del Camauro (à tré Corone però ) e di farfì
portare avanti la SS. Eucariflia.
Or non effendo conuenientia teJIitnottiadkcU
che fe vi è fiata proibizione farà fiata, che la^
Tiara £on foffe à tre Corone, come dice il Rinaldi
, effóndo fiata fempre ad una , com’era-,
quella,che r Arcivefcovo Palombara dimandò
da Roma,per farla riattare,le cui lettere fi confavano
lidia Biblioteca Benevcntanai dunque
- ;. ................ ' infin]

infin’ a’ tempi diJui, che fu eletto del 1574.
ve ne fù Tufo.
Corrado adunque havendo lodevoli/lima- Anni deli’-
mente governato la fua Chiefa anni 13. fi ri- Arciv.
posò nel Signore Tanno 1482.
93 Lonardo Griffo, Patrizio Beneventano, Tonardo Ardi
Vefcovo di Gubbio Arcivefcovo XLII. nel A'
1482. fotto Siilo IV.il quale Sommo Pontefice
havendo conceduto, che i beneficj non fi con-
feri/fero, che à Cittadini Beneventani , nel
1483. dichiarò, che per Cittadini s’intendono j ^ A ^ e -
anche i familiari dell’Arcivefcovo , come nelle fc. debbono
lettere Apo/toliche fub datum Roma die 18. pacare per
Martij 1483. V ontìficatusfui anno 12 . Cittadini.
Morì Lonardo Arcivefcovo nel mefe di Ot- Anni deir-
Cobre 1485. dopo haver feduto 3. anni* Arcivc c-
94 CARDINALE Lorenzo Cybo Genove- Lorenzo Car
fe, Nipote d’Innocenzio V ili, fu dal Zio eletto
Arcivefcovo XLIII. a’ 16. di Gennajo i486, d. 14S6.
In quefi’anno fi conchiufe la congiura de’ Congiura de’
Baroni contra il Rè Ferdinando, fotto l’ouibra Baroni,
di Papa Innocenzio VIII. E dopò molti avvenimenti
, e danni d’amendue le parti, il Rè pacificato/!
col Papa , ed havuto l’ajuto de’ Fiorentini,
e del Duca di Milano, disfece i congiurati,
e furono rovinate molte delle migliori
famiglie del Regno.
Ceffata la gaerra il Cardinal’Arcivefcovo Solenne ia-
Cyboncl mefe di Aprile del 148S. fece il fo- Srefi'° ddl’-
lenne ingreifo in Benevento. Arciv.
Qucft’Arcivefcovo lafciò molte memorio
della fua pietà, in ornamenti prczio/I,ed argenti
donati alla fua Metropolitana.
11 Ciacconio coil’Oldoino nel 3. tomo, ferivendo

Berrette rof-vendo di quefto Cardinale Arcivefcovo nel
fe uiate da g COsi dice : Hic Canonicis biretum rubeum
Canonici 13e- ~ .
nev. rcjittuitìjeu potius don art curavit.
L ’Arciv. crea Richiamato à Roma dal Zio, fù creato Prete
to Cardinale Cardinale del titolo di S. Marco a’ 9. di Marzo
1489.
Vicario c-e- Nel 1491. Papa Innocenzio V ili, coftituifce
neraie dell - ^ Vicario Generale dcH’Arcìvefcovo di Bene-
Arciv. uni- 1 1. » . . . . . . .
dice deil vento,Giudice delle Appellazioni di tutte l o
Appellaz-da1 Caufe tanto civili, quanto criminali della Città
. g “J cidcI a di Benevcnto3purche i delinquenti non debbano
elfer puniti con pene corporali afflittivo 5
giuftail privilegio conceduto da Papa Pio II.
Il breve d’Innocenzio è in data de’ 18. di Giugno
1491. Pontifcatusfui anno 7 .
Per/everò in Roma il Cardinale Arcivefcovo
Cybo , e lafciò alla Chiefa Bene ventana
la fua biblioteca. Morì Cardinal Vefcovo Pre-
neftino fotto Giulio II. al primo di X)ecembre
1502.
Anni dell’- Sedette anni 16. meli 10. giorni 16.
Arciv. 95 CARDINALE LudovicoPodocatherio
Ludovico Nicofìenfe, già Vefcovo di Capaccio, fù trasfe-
Arciv^iiìv.’ r*to XL1V. Arcivefcovo da Giulio II. a’ 20. di
A . D. 1505. Gennajo 1 5 0 5 . Sedette fei me/i, e cinque dì ,
Tempo dell’- effendo morto in Roma a’ 2 5. di Luglio dello
Arciv- ftefs’anno.
Cardin^vr ^ CARDINALE Galeotto Franciotto, di
Arciv. ' xiv* Vefcovo di Lucca Arcivefcovo XLV. nel 15 04.
A- D. 1504. (òtto Giulio II. il dì ultimo di Agofto.
Badia di s. Nello ftefs’anno Papa Giulio li.unì la Badia
ai Capitale- ^ ^ario &101'* *a Porta Aurea al Capitolo
trop. Beneventano.
Lo ftelfo Papa nel 1505. unì la Badia di San
M 0-

Modefto, già de’ Monaci ,alla Congregazione dafò^Cano-
de’ Canonici Regolari Lateranenfi. nicì Regolari
Sedette l’Arcivefcovo anni 4. giorni 11.Mo- Lateranenfi.
ri agli xi. di Settembre 1508. delI>"
97 CARDINALE Sifto Gara della Rovere, sifaTcardi-
Fratello uterino di Galeotto Arcivefcovo naie vm . Ar-
XLVI. eletto da Giulio II. a’ 13. di Settembre C1V*XLV’- A*
1508. Sedette anni 6. e ra/fegnò la Chiefa nel ' 150 ,*
J ° Anni deli -
Arciv.
98 CARDINALE Aleffandro Farnefe, che . Aleffandro
fìi poi Papa Paolo III. Arcivefc. XLVII. eletto Cardinale ix.
a’ 6. di Marzo 1514. Sedette anni fette,e rafie- Alc^v‘ *LV”
gnò la Chiefa al Nipote colla condizione del ’
o rr ,, r Anni deli -
regreilo, lanno 1521. Arciv.
99 Alfonfo Sforza Romano, Nipote del Alfonfo Ar-
Cardinal Farnefe,per la rafCcgnazionc del Zio, civ. xivm .A.
eletto Arcivefcovo XLVIII. agli 8. di Aprilo D‘ I521‘
1521. Quanti anni fedette non fisa. Dicefì,che Anni dell’-
dopo alcuni anni mori, e ritornò la Chiefa al Alclv' incer'
Zio; il che vien confermato dalle Memorie del
noftro Collegio di»S. Spirito.
Perciocché nell’anno 15 2 8.agli otto di Gen- Alleflandro
najo il Cardinale Aiefsandro Farnefe Arci ve- ^ f n e fé "Tiferò
vo unifee alla Collegiata Chiefa di S. Spiri- torna Arciv.
to la Parrocchiale di S. Gennajo de’ Neofiti, e
nella bolla,che fi conferva nel notilo Archivio,
chiama la detta Chiefa Collegiata anti- Collegio di
C A , E D INSIGNE, dicendo Cum ItaqueflCHt
accepimus,fruflus , reditus, & proventus Colle- co,ed infigne
giat#LcclejìaS.Spintus, qua insignis exifìit,
& in qua certus numerus Canonicorum ab an-
t 1 o j 0 infiitutus exijiit, adeò tenues, &c.
In queft’anno Lotrecco venne a’ danni del Lorrecco af-
Regno, coti un’efercito di 30. mila Fanti , e di ^f13n^oPr°h’
cin-

cinque mila cavalli,ed accapatofi preffo Napov
li, penfando di far gran danno alla Città, fcce»
che l’acqua del formale non vi entraflè ; ma ti
cafo fù al rovefeio, perche allagatali l'acqua-»
per la campagna, fi corruppe l’aria » e vi morirono
Capuani, e foldati, ed il medefimo Lo-
trecco a’ i 5. di Agofto 1528.
Francefco 1 0 0 Francefco della Rovere,nipote di Papa
Arciv. xlix. Giulio II. già Vefcovo di Malta, Camerino, o
A.D. *5 ì°- Volterra,per nuova raffegnazione deiCardinal
Farnefe, è eletto XLIX. Arcivefcovo da Papa.,
Clemente VII. a’ 19. di Marzo del 1530.
Cardinale-* Nell’anno 1534. a’ 15. di Ottobre il Cardi-
Arcivefc.Be- naje Arcivefcovo Farnefe fù affluito al Sommo
affunto aiPa- Ponteficato, detto Paolo III. e ricordevole sì
paco- della fua Chiefa, come dc’fuoi figliuoli;
Conferma*. Prima nell’anno 15 38. con fu e lettere Apode!
ricorfo ftoliche conferma all’Arcivefcovo di Beneven-
de’ Giudici t0 je appellazioni de’ Cittadini, tanto civili >
ali’Arciv.KCa quanto criminali, giurtai privilegi di Pio II. e
d'Innocenzio VIII. e di più, che in S.Vifita pof-
Procurazioni fa ricevere le procurazioni in denaro, giufta il
della Vifìta > fGiito, ed in effe lettere dice : N os, qui in mino-
in denaro*-” 0 ri^us confiituti, EcclefìxBeneventanaprafuimus,
depramiffìs piene informati, eandem Ecclefìam.
quarnin vifeenbusgerimus cbaritatis , m fuis ju-
ribus confervare volentes-, & c . Datum Velletri
Anndnc.Dom. 1538. x . Kal.Sept. tontificatus
noflri anno 4.
Fr. Dìoni- Secondariamente promove al Cardinalato
gì Laureno Fr.Dionigi Laurerio Beneventano, Generalo
nevent-2 L~ de’Padri Servi di Maria, nell’anno 1539.
Anni deli’- Sedette l’Arcivefcovo della Rovere anni 14,
Arciv. giorni 19.» ed, efìendo molto vecchio,ralfegnò
la

la Chiefa a’7-di Aprile 1544.
101 Giovanni Vili, dalla Cafa Patrizio Giovanni
Fiorentino eletto Arcivefcovo L. da Paolo III.
a’ 7. di Aprile 1544. fotto Paolo IV. hebbe divertì
ufficj.e fù Nunzio Apoftolicoalla Repubblica
di Venezia.
Giacopo Gaddi fà di lui queft’eJogio:il Cafa Elogio di
nel fecolo paflàto illuftrò tutta ricaliamoli che gral1
la fua Patria , con ifparger per tutto gli fplen-ivtcuac0, *
dori della fua letteratura: perciocché follevaro
da doppie ali della lingua latina 3 e tofcana fu-
pcrò i primi Fiorentini colla gravità dello ftile
terfo, ed accurato, come lì vede da’ fuoi libri
fcritti ed in profa, ed in verfo . Fù inneltre (limato,
dopo Claudiano, e Poliziano il più eccellente
de’ Lirici P o eti. Il Talfo impiegò la-,
penna afa re unadiifertazione fopra un Sonetto
del Cafa.
Fece il noftro Arcivefcovo una celebre ora-
fcione à Carla V. per la reftituzione di Piacenza.
Delle opere non ancora ftampate di quefto scrive con-
grand’huomo , è ftata novellamente data alla_>rral’Apofia-
luce una dilfertazione latina contra FApoftatata Vergerio.
Vergerioj compofizione eleganti/lima, e giudi-
eioùflima, come le altre di un tanto Autore.Me
ne ha comunicato la notizia il gentilifiìmo, ed
eruditi/fimo Signor Antonio Magliabechi Bi- Antonio Ma-
bliotecario di S.A. Serenifllma, ch’è un fonto S^beehi ]o*
perenne di lumi agli ftudiolì.
Sedette anni 11 .me/1 7. e 7. giornee morì in Anni dell*-
Roma a’ i4*di Novembre 15 56.HÒ veduto del- Arcivefc.
le lettere del noftro Arcivefcovo, in cui egli lì
fottofQÙVQJL.'U Arcivefcovo di Benevento.
T 102 CAR-

146 Memorie Cronologiche
Aleffandro lc2 CARDINALE AleffandroII.Farnefe,
11.3 A •Domi- Nipote di Paolo III. Arcivefcovo LI. eletto aJ
ni i55«5- 22. di Novembre 1556.
Anni dell’- Sedetteanni 3. un mefe, e 25.giorni, e raffe-
Arciv. gnò la Chiefa à favor del feguente a’ 16. di
Giacopo Gennajo 1560.
Card.si. Ar- i o ^ CARDINALE Giacopo III. Savelli,
S V i * già Vefcovo di Gubbio, e di Nicafìro, LII. Arcivefcovo
a’2 6. di Gennajo 1560. fotto Pio IV.
Di lui così è ferino negli A tti Conciftoiìali.
1 $60. zó.Januarii R.eummusJacobus tit. S. M a ­
ria in Cofmedin Presb. Card, de Sabellis . Vacat
per Reummi Card. Alexandri Vicecancellarii-, &
Reummi AlphonjiS. Maria in Dominica Diaconi
Card. Neapoltiam nuncupati juris ceffone m. Onde
fi vede , che nciio llelfo tempo due Cardinali
ralfcgnarono le loro ragioni su la medefi-
ma Chielà.
Il Cardinal Alfonfo fn il Card.Carrafa Dia-
* cono di S.Maria in Dominica Arciv.di Napoli.
Fond.del Se- Il Cardinale Arcivefcovo Savelli fondò in_»
minario. Benevento il Seminario de’ Cherici.
Sinodo Pro- Celebrò il Sinodo Provinciale agli 11. di
\1nc-6. Aprile 1567. à cui intervennero X. Vefcovi fuf-
fraganei, e furono
Afcanius Albertinus Epifcopus Avellinenfis , &
Frequentinus.
Pyrrkus Francus Epifcopus Eojanenfs.
Pioratius Gracus de Troja Lp fcopus Lefìnenfts«
Julius Gentilis Epifcopus Uulturarien1& Moti-
• tis-Coruini.
Fr. /Monius à S.Michaele Epifcopus Montisi
Mar ani.
Donatus de Laurent ijs Epifcopus Arianenfs.
Fra-

Pro/per Rebiba Epifcopus Trojanus Eligens.
Tr.Hieronytnus Politius Epifcopus Trivicanus»
Fr. Cherubinus Epifcopus Thelefìtius.
Angelus Rofcius Epifcopus Aliphanus.
Siccome nel Sinodo fudetto ftampato in Roma
preffo gli Eredi di Antonio Bladio, anno
1 5 6 7 • ' .
Sedette il Cardinal Arcivefcovo Savelli an- dCli ~
ni 14.me/i3.e 27. giorni,e fpontaneamente la-
fciò la Chiefa a’ 23. di Maggio 15 74. Morì poi
in Roma Cardinal Vefcovo di Porto nel 1587.
104 Maflìmiliano Palombara , Nipote del
Cardinal Arcivefcovo Savelli 5 per parte di So- a. d* 1574.
rella, eletto Arciv. LIII. a’ 26. di Maggio del
1574. da Gregorio XIII. Fù confagrdtoin Ro-
ma a’ 2 6. di Novembre delio ftefs’anno.
Nel 15 76. a’ 19. di Febbraro in Lunedì ad Porta fant*
bore 13. l’Arcivefcovo Palombara aprì la Por- poiitana ^di
ta fanta della fua Metropolitana colie folito Benev. ufa_»
cerimonie, intervenendo alla funzione più di aJ aP[irfi do-
otto mila perfone . Si concedettero le fazioni
delle quattro Chiefe a’ Cittadini per quindici brato in Ro-
dì5ed a’Foreftieri ad arbitrio dell’Arcivefcovo.ma*
Vi concorfero i Popoli convicini proceflìonal-
mente dalli 6. di Aprile per tutti li 7. di Maggio)
come ftà regiftrato in una nota, che fi conferva
nella Biblioteca Beneventana.
Nel r 580. Gregorio XIII. erge il Vefcovado Erezione del
di S. Severo fuifraganeo di Benevento coll'u- s.Ì>Tvero°. *
nione di Civitate, e Dragonara Vefcovadi fuf-
fraganei. L’Ughelline rapporta per di/lefo la
bolla,fub datum Roma apud S.Petrum An.Inc.
Dom. ij& o .d ie m e n jis Martif Pontifìcatusfui
anno x.
T 2 Nel

148 Memorie Cronologiche
Invenzione-» Nel 158

a ll’ufo de’Canonici di S. Pietro di Roma,come r CaPPe de‘
dal diploma in data de’ 10. di Aprile 1607. coa"‘, “ ^fe’
Conferì tanti benefìci al Collegio della., de’ Canonici
Compagnia di Giesù in Benevento, che meri-
tamente il chiamano Fondatore.
Ottenne il CardinaPArigonio daPapaPao- deiia°Comlo
V. la fopprelfione di quattro Canonicati del- pagnia di
la Metropolitana per fondarneun Collegio di Giesù*
dieci Manfionarj, come nell a bolla fpedita a'
4. di Settembre 1607. Dipoi lo fleffoPapa ad ManfionarV
in/ìanza del Capitolo, e de’ Canonici difmem- dellaMecrop.
brò dal detto Capitolo alcuni pefì di MefTe, ed
anniverfarj, e la Chiefa Parrocchiale di S. Stefano
de’ Neofiti, e gli incorporò à detto Collegio
de’Manfionarj,aggiugnendone altri otto,
come nella bolla a’ 19. di Luglio 1608. Attenta
quefta fmembrazione i’Arcivefcovo fuppref*
fe due Canonicati folamente5coftituendo fedi-
ci foli Man fionarj : la elezione de’ quali, ne*
quattro mefi dell’ordinario fpetea alternativamente
all’Arcivefcovo, ed al Capitolo.
Nello ftefs’anno 16 0 8 .l’Arciv.Arigonioraii- Traslazione
nò quàti Corpi Santi,e Reliquie erano in diver- sjnt^°rpi
fi luoghi della Chiefa Metropolitana , ed a’23.
di Marzo, accomodatele in caffè di piombo, e
di legno le collocò fotto l’Altar maggiore.
In qucfì’anno fù edificata in Benevento la.* Edificazione
Chiefa di S.Maria di Coftantinopoli colla fpe- d?1Ja Chiefa
fa di due mila feudi, come appare dal proceffo CortaaTinVp*
del medefimo anno 1608. Si cominciò la fabbrica
dal 1606.
Arricchì la medefìma Metropolitana di pre-
ziofi ornamenti. L ’Epifcopio cadente perl’an-
tichitàfù daini non folo riftaurato3 ma accrcfcitltO;

fciuto, come fi vede dal nome di lui su gli architravi
delle porte.
Monache di Nel 1610. trasferì le Monache di S.Diodato
SanfD.I(idat0 al Monaftero di S. Vittorino : ed in S. Diodato
Vittorino!l~J fondò lo Spedale de’ Frati del B. Giovanni di
Erezione Dio, à cui unì l’entrate degli Spedali di S, Spiccilo
Speda- rito, di Santa Maria de’ Martiri» e di San Bar-
f Frati tolomeojvolendo, che quefto di S.Bartolomeo
teiii. ra reftaffeper rhofpitalità de’ Pellegrini à/pefo
de’ Frati delB. Giovanni di Dio , ordinando,
che alla amminiftrazione fopraintendeiTèro
fette Deputati, due eliggédi dalPArdvefcovo,
due dalla Città, uno dal Collegio di S. Spirito,
uno dal Collegio di S. Bartolomeo , ed un’altro
dalla Confraternita di S. Maria de’ Martiri,
con altre condizioni, riferbando à fe l’Ar-
civefcovo la facoltà di accrefcere, ò diminuire
le Regole da oifervarfì, come nel decreto della
unione a’ .2 5. di Novembre 1610.
Anni dell’- Morìl’Arcive/covo Arigonioin Napolia’ _j.
Arciv' di Aprile 1616. Il fuo cadavere trafportato in
Benevento, com’ei comandato havea, fù fepeì-
lito nella Metropolitana, incui fedette anni 8.
mc/ì 11. giorni 23.
AJefTanrJro 106 Aleflàndro III. di Sangro, nobile Na-
Arciv-rv A* P°^etan0 Patriarca Alelfandrino, Arcivefcovo
D. 1616. LV. eletto da Paolo V. a’ 2. di Maggio 1616.
Nel 1627. a’^o.di Luglio in Venerdì circa le-
Tremuoto 7* 17. hore Benevento fù fcolfa dal tremuoto, che
aggitò quafì tutto il Regno,econquafsògran
parte della Puglia, gettando à terra S. Severo>
Lefìna, Torre-maggiore, la Procina, Serra Capriola,
S. Paolo, ed altre cartella colla morte-»
di prelfo à diecimila huomini.
Nel

Nel tempo del Patriarca Arcivefcovo furo- SS.Protetto-
no eletti Protettori della Città S. $iagio V. o n dl encv'
M. , S. Donato Vefcovo di Arezzo, e M ., San
Domenico ,S. Tomafo di Aquino, S. Ignazio,
S. Francefco Saverio, ed ii B. Andrea di Avellino.
Nel 1631. il Cardinal Federigo Borromeo}
Arcivefcovo di Milano, con fi le lettere,mandò
alla Città di Benevento Reliquie del corpo
S. Carlo Arcivefcovo, e Cardinale, fuo prede- £enev.
ceffore, che fi confervano nella Chiefa della^
Santilfnna Annunciata, dove fi collocarono a’
4. di Marzo.
Nello ftefs’anno a’ i 6. di Decembrein Mar- TncendioW-
tedìil Vefuvio fece quella horrendacruttazio-^,1*110 dcI
ne, che aiforbì fette Cartella intorno à sè già- lJ>
centi, cd atterri le Provincie più rimote. Perirono
da cinquecento huomini:e Napoli fù liberata
per la intercefTione del noftro gloriofo
Pontefice, e Martire S. Gennajo; onde ogn’an-
no in tal dì ne rende à Dio le grazie.
Nel 163 3. il Patriarca Arcivefcovo , doppo
efiereftato Nunzio Apoftolico apprelfoFilippo
III. e dopo haver fatto molte fatiche perla Annidell’-
S. R. C. morì in Roma a’ 17. diFebbrajo 1633. Arciv
havendofeauto anni ié.mefip.e giorni 15-
107 CARDINALE Agoftino Oregio delCa
tit. di S.Sifto, Arcivefcovo LVI. eletto da Papaciv.Lvj. a -d -
Urbano Vili, a’ 17.di Novembre ió-’^.nepre- 1633.
fe il poflcifo a’ 16. di Decembre dello ftefs’anno.
Sedette un’anno, mefifette, giorni 2 5. morì Anni deir-
in Benevento a’ 12. di Luglio 1635. e fù nelfu A^civ.
Metropolitana honorevoimcnte fepellito colla
ifcri-

ifcrizionè, rapportata dairUghelli.
Fr-Vincenzo • j 08 CARDINALE Fr.Vincenzo II.Maco-
Ardv.d tm. Fjrenzu°la dell’Ordine de’ Predicatori.
A D- 1642. Fù Commiifario del S-Uilìcio, dipoi Maeftro
del Sagro Palazzo , e finalmente creato Cardinale
del titolo di S. Clemente) e LVII. Arcivefcovo
da Papa Urbano VIII. a’ 13. di Gennajo
11542.
Un’anno rifedette in Benevento, mà dipoi
richiamato dai Papa à Roma per rilevanti affari
della S. Sede , raffegnò la Chiefa nel 1645. re-
Anni dell’- ftandone nfervatario , dopo di haverla tenuta.»
Artn ‘ un’anno, 4. meli, e 5. dì.
Giovanni ix. 109 Giovanni IX. Battifta Foppa,nobile da
A1CnV r

Nel 1647. a’ 17. di Luglio co’ bollori della ^12vo01f r^

Giufeppe n o Giufeppe di Bologna , dottiamo de*
A rciv n x .A . cretaliftaj nobile Napoletano, di Referendario
dell’una, e dell’altra fegnatura, cd uno de’ dodici
Votanti della medefima, e Prelato della
fagra confulta, havendo efercitato con fomma
lode molti ufficj in fervigio della S. Sede» fu
eletto Arcivefcovo LIX. da Clemente X. a’ 12.
di Marzo 1674.
Anni deir- Sedette anni 5. mefi 11. giorni 7. e fponta-
Arciv. neamente lafciòla Chiefa a’ 19. di Febbrajo
1680.
Girolamo 111 CARDINALE Girolamo Gaftaldi del
Card. xv.Ar- titolo di S. Anaftafia Genovefe LX. Arcivefco-
i6So* A,I)' V° 3 e^etco mentre, che era Legato di Bologna-.
da Papa Innocenzio XI. a’ 19. di Febbrajo
1680. Non venne mai à Benevento > perche ritornato
dalla Legazione di Bologna) fi amma-
Anni dell’- lòin Roma)C quivi morì agli 8.di Aprile 1685.
A rciv. havendo tenuto la Chiefa anni 5. mefe 1. giorni
19.
Fr.Vincenzo 112 CARDINALE Fr. Vincenzo III. Ma*
Maria Orfini ria Orfino Romano dell’Ordine de’ Predicatoc
i 1 ri, figliuolo del Convento di S. Domenico di
tori Caidi- Vincgia della Provincia di Lombardia,cffendo
naie xVi. Ar- Lettore attuale di Filofofia nel Convento di
V^Stì!1 A ^ Domenico di Brefcia nel 1672.3* 22. di Febbrajo,
mentre che dimorava in Bologna, desinato
à predicar la Quarefima in quella Diocefij
Crealo Car fù creato Prete Cardinale col titolo di S. Si fio
tiinale- dal Sommo Pontefice Clemente X. che sfor-
zollo ad accettar la dignità con fuo breve iru
data del primo di Marzo i672.regiftrato nelle
lettere memorabili raccolte} e fìampate da Antonio
Bulifon? nel 1685.
£fer~

De’V efcovit ed Arcì-vefc.Benev. 155
Efercitando in Roma Ja Prefettura del Con- J^fetto delciiio
j ed elfendo uno de’ Padri delle Congre- g^-eg^id Legazioni
de’ Vefcovi? e Regolari, de’ Riti, dell’- cilio.
Immunità, delle Indulgenze, delle Reliquie,ed
Efaminator de’Vefcovi>a’2S.di Gennajo 1675,
dal medefimo Papa Clemente X.fù proporlo in
Concifìoro Arcivefcovo della Chiefa Siponti- EI“ to ArCi*
. rr ■ i l vefcovo Stna>
vacante per la rafiegnazione, liberamente^ pomino.
fatta, il giorno antecedente 27 .d i Gennajo
dairArcivefcovoCappellcttiin manodiS.Santità.
A^.diFebbrajo dello flefs’anno i(S75.gior- Giorno de.’’i
no di Domenica fù confagrato dal Cardinal Golilgr;m'one
Paluzzo Altieri Romano Arcivefcovo di Ravenna
5 da Stefano Brancacci Napoletano Arcivefcovo
di Adrianopoli, e Vefcovo di Viterbo
, poi Cardinale » e da D. Coflanzo Zani Bolognefe
Monaco Olivetano , Vefcovo d’Imola,
nella C h icli di SS. Siilo > e Domenico di Magnanapoii,Monafìero
dell’Ordine de’ Prediaitori
di Monache,governate da’ Frati della Provincia
di Lombardia.
Appena confagrato Arcivefcovo, gli fu of- Chiefe offerfertaà
nome Regio dai Marchefe di Aflorga^• [^1 Ai-dv^*
Viceré di Napoli, ia Metropolitana di Salerno,
ed egli la ricusò , ficcome havea fatto prima^
della Chiefa di Tivoli, efìbitagli da Papa Clemente
X.
A ’ 7.di Maggio 1675. andò àquella Città,
di Siponto, ed a’ 17. di Giugno dell’anno me- R;ceve (1 pai
defimo ricévette il Pallio in Manfredonia per ho Sipóuoo.
mano di Orazio Fortunati Vefcovo di S. Severo,
hoggi di Nardo,affittendovi Cario Loffredo
Cherico Regolare Teatino Vefcovo di Molfet-
V 2 ta,

ta, eFr. Giacinto Maria Conigli da VinegiaH
dell’Ordine de’Predicatori Vefcovo del Zante,
Vefcov3(frali e della Cefaloma. Quefii effondo Priore di San
Priore.>che Jo Domenico accettò alla Religione il P. Or/ini,
vefH Dome e>j fCCe figliuolo di quel Conventoe lo fteffo
Orfini elfendo poi Cardinale Arcivefcovo il
confagrò Vefcovo.
Paftorali ope Quanto il Cardinale Arcivefcovo operò ìi:l>
razioni ia^ quella Chiefa, è, benche in ifcorcio, regiftrato
Siponto. nella noftra Cronologia Sipontina . Vifitòpiù
volte tutta la Diocefi : Predicò nel fuo Domo
tutta Finterà Quarefima del i676.trè Avventi,
e tutte le Domcnichc,e giorni feftivi, ne’ quali
sii l’aurora (piegava il catechifmo à que’che’n
tal’hora fogliono frequentar la Chiefa giufta_,
la loro opportunità , infra le folennità dello
Melfe fpiegava il Vangelo, e’ 1 dopo pranzo in-
fegnava la Dottrina Chrifiiana a’fanciulli.
Congreg. de3 Non mancò mai ne’ giorni fedivi dal Coro 5
Cafi * e de’ c per l’efattezza de’ Sagri Riti, erfe di quefii la
Congregazione , come anche quella de’ Cafi.
Fece efercitare da un Regolare collo ftipendio
di 30. ducati annui la Teologale, e Penitenzeria,
delle quali appena fe ne fapevano i nomi.
Erezione di Iftituì quattro perpetui Manfionarj nella»,
quattro Man Metropolitana, come dal decreto in S . Vifitaitonarj
in Si- r ,.* j - w ^
ponto. fotto li 20. di Marzo 16 77.
San Filippo A ’ 13. di Febbrajo dello ftefs’anno 1677.
Neri detto S.Filippo Neri fù eletto Padrone della Città di
S?pdorntoe. dl Manfredonia.
Rifertione-» Rifece à proprie, c confiderabili fpefe l’Epi-
deir Epifco- feopio, e la Chiefa Metropolitana, che confalo
, e delia-. gfòa’ 27. di Maggio del 1678. e per lo mante-
fagr!°déiVa!j cimento della medefima fìabili un’annua cn-
Bicdefiina. Crata

trata di ducati cento, e due.
Erette l’Archivio Arcivefcovile,e vi volle la Arn
fatica di due anni per ratinare le fcritture di- siponto° 1
fperfe, ed ordinare le ramiate; e cóme preziofa
gemma vi ripofe la Platea,e generale Inventario
di tutto l’elfere Ecclefiaftico della Città,o
Diocefi, dipinta in molti ben grofli volumi
Nel 1678. celebrò folennemenreil Sinodo Sinodo Dio-
Dioce/àno, le cui Go/htuzioni, cd Appendice-» c~^ano Sipon
leggonfi ìmpreffc in Macerata di queft’anno tino'
mrdefimo.
Ereffe il Seminario nella maniera,che fi con- Erezione
tiene nelle bolle da noi ftampate nel fine della pontino.10 *
Cronologia Sipontina,e l'apri al primo di Maggio
1678.Quando io fui in Manfredonia vi erano
24. Seminarili. E perche dove hoggi è il
Seminario era prima un rovinato, e piccolo Traslazione
Spedale, quefto trasferì altrove à Tue fpefe, ri- sPeda-
ducendo Ja nuova cafa in forma habile per ri-
cevere gl’infermi, ed i Pellegrini.
Intervenne alla elezione di Papa Innocenzio Conclave, in
XI-, e nella prima vdienza,che gli diede l’elet- £U1 fu cJett0
to Sommo Pontefice, gii fece la grazia della-. XIa.pa nn°~'
Chiefa di Fano, chc egli humilmente ricusò, chiefa diFa-
Lo fteflo Papa Innocenzio XI. nell’anno no offerta.
1678. gli offerì quefta Metropolitana di Bene-Arciv ^ Be_
vento, che egli non accettò, non eflendo anco- nev.efebito.
ra venuto il tempo fhbilito da Dio : Leggefi il
Breve nella lettera paftoraìe a’ Beneventani,
chc foggi ugneremo.
Nel 1679. a dì 11. di Giugno il Cardinale-» Erezione del
Arcivefcovo ereflè in Manfredonia il Monte-
frumentario,fubordinato alla giurifdizione Ar- ponto-
civefcovile, à beneficio de’ poveri, e per efiirpameato

pamento delle ufure*
Anni ddi- Nell'anno 1680. dopo haver governato 5.
d.' * ip°n anni la Chiefa Sipontina, fu di volontà di Papa
Traslazione Innocenzìo XI. à’2 2. di Gennajo trasferito alla
alia chiefa—» Chiefa di Cefena, come dal Breve feguente.*
riiCcfena. IN N O C E N TIU S PP. X I. Dilette fili no-
Jler, falutsm-, & Apoftolicam benedittionem. C dilette Jili nojler , paterne prorsùs
impertimur . Datum Romx apud S. Petrum fub
annulo Pfcatoris die xxi/.Januar. A lD C LX X X .
Pontus noflri anno quarto. Marius Spinola.
l’aftorali ope Fù Cefena campo non minor di Siponto al
razioni in Ce j.ci0 Ecclelìaftico , ed alla Paftorale carità del
fcna' noilro Cardinale Arcivefcovo: l’uno appare si
dalle Regole, Ignizioni, E d itti, cd Ordini Sinodali
emanati> e dal Cardinal D e n h o f p ,
Pontefice da comparar/ì con que’ della primitiva
Chiefa > commendati, e raffermati ; si
eziandio dalla continua predicazione in tutto
le Domeniche, e precifamentc negli Avventi,
che occorfero nella fuarefìdenza ; l’altro dalie
fabbriche, fitte nella Fircnzuela > nella Carpi-
Cattedrale neta-, e nella Cattedrale, e quella dopo la fati-
conf^rata^ ca tre anni » ridotta à perfezione, fù da lui
confagrataa’23, di Maggio 1683 .
H ebbe

Hebbc la forte quefta Città di havcrlo Pa-
flore per anni 6. mefe uno, e giorni 2 6. poiché
dal medeimo Papa Innocenzio XI. a" 18, di Ann» del Vc^
Marzo 1686. fù trasferito alla Metropoli dij5°^°cCe'
Benevento» come dal Breve, che nella Lettera ,c!13ten c’
Paftoraìe a’Beneventani è regiftrato; poicho Meuopolita-
fcrifTeallora il Cardinal Arcivefcovo dueLet-nadì Benev.
tere Paftorali, una a'Cefenatenfi, licenziandoli Lettere Pa~
da loro» l'altra ^Beneventani, come loro no- card*Arciv*
vello Arcivefcovo .* amendueregiftreremo nel
fine di quefte Memorie. Quella fcritta a'Si-
pontini è un libretto in 12. che per effer troppo
lunga non la regiftriatno.
Ihnedefimo Cardinale Arcivefcovo diede à ^ ^ gen e-
ine, fuo Uditore, l’honor di prendere ilpoffef-^anj pre-
fo;c ciò efeguii a’28. di Marzo dello ftcfs’an- fo dall’Auto*
ìio 1(586. con molto giubilo di quefta Metro-re*
poli.
Ricevette il Pallio Arcivefcovale in Napoli il Card. Ar-
nella Chiefa deU’Oracono di S.Filippo Neri da f/V, rlCnVe li
Orazio Fortunati Vefcovo di Nardo , a/fiften-ve3nt^ 0.ene
dogli Niccolò-Antonio Tura Vefcovo di Sar-
no, e Diego Ibagnes Vefcovo di Pozzuoli aJ2 6.
di Maggio 1686*
A *30. del mefe, ed anno accennati , fece il Solenne^*
folenne, e ponteficaie ingreflo in Benevento
apparata la Città fontuoii/fimamente, e con in- 31 ' ICU
dicibile concorfode’Cittadini, Diocefani, o
foreftieri,
Frà le prime cole, che imprefe il Cardinale
Arcivefcovo furono la riparazione dell’Epifco-
pio cadente, della Metropolitana , della Bafili-
ca di SJBartolomeo, del Seminario, e del Cafì-^v" in
no, detto la Pace-vecchia : chc in due foli anni,

ni, c pochi mefi colla fpefa di 50. mila ducati»
già fì vedevano PEpifccpio compiuto, ed ornato
di tutto punto, e che in atto fi habitava : la_>
Metropolitana vicina àcompierfì, e la Bafìlica
di S. Bartolomeo riparata tutta di fuori > trattandoti
foltanto deH’abbellimento interiore .
II Seminario intieramente riattato, e la Chiefa
di etfo rinnovata tutta con varj ornamenti. Nel
Catino poi quello , che vi era cadente, già riparato^
e cominciatavi ia nuova fabbrica ; ed
eratì principiato il nuovo Cappellone della noftra
Chiefa di S.Maria di Coftantinopoli per lo
Collegio di S.Spirito? à ipefe del medefìmo
Cardinale Arcivefcovo.
E pattando dal materiale al formale per buono
indirizzamento delle fue paftorali faticho »
prefe la intcrceflione della gran Madre di Dio>
alla cui A (Funzione è dedicata la Metropolita*
Iftituzione na > iftitucndovi le Litanie ogni Sabato , ed il
d.el]c. AJta' primo fù il primo Sabato di Giugno 1686. vi
me,e de Ser- l 3 .
moni ne* Sa- aggiunte poi il racconto di qualche miracolo
bari deil’an- della B. Vergine 5 ch’egli ftetfo praticò da’ i 5.
no* di Febbrajo 1687.nella Chiefa della Santitfima
Annunciata per tutta Quare/ìma , e nel Sabato
Santo profeguì in S. Pietro , ch’era in luogo
delia Metropolitana , ordinando , chc i fuoi
Cherici cominciattero à fermonare: efercizio
di gran pietà > e di altrettanto giovamento a’
Cherici, che con quefta occatìone fi han facilitatoilpulpito:
imitando lo fttifo Arcivetcovoj
chein tutte le Domeniche dell’annoindefeflàmente
dalla Cattedra efercita l’ApoftoIato
colla fua predicazione.
A’ 3, di Giugno 1686.fece la vifìta generale
> de’

de’ fagri paramenti delia Metropolitana; e con
quefta occafione fece rinnovare à fue fpefe tutta
la fagra fuppellettile di quanto era bifogne- feat^1rjaefapi>ei
vole . Apprcifo vifitò gli argenti mal ridotti,e_> rinnol
gli fece tutti rifare in Napoli in forma sì nobi- vati,
le, che fono riufeiri affai vaghi. Di certi argen- Nuove ftatuc
ti di S. Bartolomeo inutili, e gii atti hà fatto fa- dl argento,
re eziandio una ftatua nobili!lima del S. Apo-
ftolo. Ne hà poi fatto fare due altre una di San
Genna/o, Val tra di S. Barbato amendue di argento
per la fua Metropolitana.
Per ifinizione del Clero, e del Popolo ordì-
nò,che il Padre Teologo faceffe la lezione del- hsag^aslr'c
la Scrittura ogni Domenicale la prima fu a '22. tura,
di Giugno 1686.
A ’ 15. di Giugno 1686. cominciò la vifitiu> ViiIta delia
della Diocefi con frutto indicibile del decoro Diocefi.
delle Chiefe, e della Riforma deeli Ecclefiaili
c i*
A ^ . d ’Agofto 1686.celebrò il primo Sinodo Primo Sino-
Diocefanojfolito à celebrar fi ogn’anno-e vi die- Urlino
de il metodo , che fi legge nello ftelfo Sinodo » Di0ccfan°i
ftampato in Cefena, havendocon fanta economia
introdotto di mettere nell’appendice del
Sinodo tutto quelloiche d’importanza fi vàfacendo
frà l'anno,'onde glifìefli Sinodi fono come
atti della S. Chiefa Beneventana.
A ’ 5. di Ottobre dello ftefs’anno, ottenne» s p >-
che il Patrocinio di S. Filippo Neri, ch’era fo~ Neri eletto
pra il Clero, fi efìendeffe fopra la Città tutta_,, Padrone d»
come per decreto della Sagra Congregazione Bcnev’
de’ Riti a’ 5. di Ottobre 1686.
A’ 25. del detto mefe di Ottobre celebrò il
Sinodo delle LitaniCjC vi diede anche il mete-'
X do, "
*

litanie ^°5 ^amPat0 nc^ fecondo Sinodo , perche prima
era una finagoga di confufione/il detto metodo
fi è tenuto negli anni apprefiò con molto
decoro della fagra funzione.
A ’ 19.di Marzo 1687. pubblicò l’Editto, con
Pagamento cui fi ftabilifce il pagamento del Cattedratico,
del Cattedra dovuto da tutti i Beneficiatile Rettori di Chierico.
fe in honor della Cattedra Ponteficale.Leggefi
nella pendice del fecondo Sinodo.
s; , A ’ 24. di Agofio 1687. celebrò il fecondo
10 Sinodo Diocefano, che fi hà ftampato.
A ’ 31. di Luglio 1687. furono ritrovate l o
In ven zion e preziofe Reliquie di San Donato Vefcovo di
liquiSre Re' Arezzo, c Martire, di S. Nicandro Martire, di
S. Agapito Martire in tre urne di marmo fotto
l ’altare di S. Antonio da Padova nella Bafilica
di S. Bartolomeo.
Coll’occafione del rinnovamento della Me-
Altre Sagre tropolitana,rimovendofi rAitar maggiore,tro-
-Reiiquie ri- vò i Corpi, e Reliquie de’ Santi, che vi erano
aovate. ^atj fepelljti dal Cardinal’Arcivefcovo Arigo-
nioa’ 23. di Marzo 1608. e ripoftegli in calfe
nuove di piombo a’ 9. di Novembre 168y. nc
fece la folenne traslazione con giubilo univer-
fale,quafi riflettendo tutti àquelle parole di
S. Ambrogio : exultent alibi felices/ìngular
Sermone de' urbiumpopuli, f i unius faltetn Martyris Relìquijs
ss. mm. muniantur:ecce nos populos Martyrumpojfjidemus.
A ’ io.delmedefimo mefe collocolle in un-
i.v^cm/deUc Arca di marmo fotto l’Altar maggiore, che
medefime. nuovamente vi fece ergere , tutto di marmi
preziofi commeffi elegantiffimamente ; nella_.
quale Arca racchiufe eziandio la feguente
Ifcrizione, in una lamina di piombo incifa.

Anno Domini MDCLXXXV11 . die x. No- Tabella delie
vembrisego Fr. Vincentius Alaria Ordini* Prd- SS.Rei iquie,
dicatorum,miferatione divina. Tit.S.Sixti S.R.E.
Presbyter Cardinali Urfinus , hujus &. Metropo- maggiore.
litana Lede f i a Are hi epifcopus, infraferiptas Santi
or um Reliquias in X X . Plumbeis Capfulis re-
conditas,hac fub Ara Maxima ,folemnifupplica-
tione repofui: Vi deli ce!.
I. SS. Barbati Epifcopi Beneventani , Deodati,
Feffi Epifcopi-)& Conf. Hermolar,
&■ aliorum.
II. S. Lpiphamj ì'pfcopi.
III. S. Her molai Martyris.
IV. S.Felagij.
V. SS. Ad]utoris , V incent ii ? Anafìafij , Severi,
Antonini, Jufiini, Confi antij.
VI. S. J attuarij Lpifcopi Benevent.Martyris,
VII. 5o Logini Martyris.
VUI. S. Stephani.
IX. S. Tammari Epifcopi, & Confejforis.
X. S. Sinoti Epifcopi, & Martyris.
XI. Reliqui

licenza le Reliquie de’ Santi, honorò Ja memoria
deTuoi predeceffori,có defcriverefuccinta-
mente le ftorie lotto le loro Arme nella gran_>
Sala hifìona- fa]a deirEpifcopio.'ed a’ fuc'cefTori provide con
formare un fepolcro affai decéte per gli Arciv.
con uh collaterale per gli Canonici Metrop.
Stabilimento Nella Vifìta delia Città , cominciata a’ 6. di
di otto f o l e Decembre 1687. trovò le Chiefe parrocchiali
nell numero d1 15* ha maggior parte maieftanti >
"c a Cma’ alcune peggiori, che tugurj ,precifamente le
otto» amminiftrate da fei Economi amovibili
ad nutum, che non haveano quali altre entrate»
che i foli incerti, che chiamano la itola » e tutti
fei inficine havevano annui ducati ^p^ .onde,
fupprefìì gli otto Economati,aggregò le anime
di quefti alle 7. parrocchie bollare, ergendone
una nuova in S.Maria di Coftantinopoli recando
in tutto otto;cioè
S.Salvatore di Porta fomma con famiglie 217.
S. Angelo à Porta fòmma fam. 177.
S. Marco de’Savariani fam. 158.
S. Pietro de Traferis fam. 168.
S. Modello de’ Can.Reg.Later. fam. 193.
S. Giacopo fam. 204.
S. Donato fam. 230.
S. Maria di Co/ìantinopoli. fam. 23 4 *
Come nell’Editto pubblicato il dì primo di
Aprile 1688. ed impreffo nella pendice del
terzo Sinodo.
Oltre poi ad haver ben’incamminato il C lero
co eddomadali Congregazioni de’Cafì,e de*
Riti» e co’decreti della S. Vifìta;perche le piante
novelle haveffero ottima coltura » procurò,
che i Preti della Mi/Hone ne prendelfao la cu-

a ■> c l’ottenne dii loro Generale Ec-inondo
Jolly, con a/fegnare per gli foggetei da ftare goven,o
nel governo dei Seminario,ducati quattrocen- Semin.Bene-
to annui, il cui capitale affegnò de proprio : ed vcnt'
i detti Preti ne prefero il poffeffo a’ 5. di Maggio
1688. e vi entrarono cinque foggetti a’ 15.
del detto mefe.
Era finalmente Benevento divenuta un'altra
Città da quella di prima, il Clero riformato , e
di fomma edificazione, i Laici offequiofi, e frequenti
alle Chiefe .Sorgeva l’Archiepifcopio,
come una nuova Città dentro all’antica , e la«*
Metropolitana era adornata come unaSpofa_> >
quando a’ 5. di Giugno 1688. Sabato della-.
SS. Pentecofte ad bore 20. e mezza, horrendo
tremuoto precipitò tutto in un momento colla». Tremuoto
morte di mille trecentoJeJJantafette perfone Cit- vn1,
radine , e di circa ducento Forcftieri. NelLu
D iaceli ne morirono fettecento novanta tre ; e
nove Diocefani morirono in Città. Se 11’anda-
rono difperfi dalla Città centocinquantacinque,
c dalle altre Cartella otto. Sicché i morti in_> Morti per lo
Città,ed in Diocefìfurono 2115.Ì difperfi I6^.treniU0t0‘
Il Cardinale Arcivefcovo precipitò dalpri- ^vvenjmeH.
mo appartamento fino all’ultimo colle ruinetode! Card.
dell’Epifcopio addoflòj e per interceffione di Arciv.-epro-
S. Filippo N eri, dalle cui imagini venne prò- fnfèrceffioM
tetto, fù miracolofamcnte liberato, come dal- di S*. Filippo
l’atteftazione giurata del medefimo Cardinale Neri-
Arcivefcovo, che regiftreremo nel fine.
Nella Metropolitana cadde tutta la Crocie- Ruina della
ra, il Coro, le Sagreftie, ed il nuovo Segreta- Metrop.edel
rio, e reftarono conquafTatele cinque navi,che1 E,01k
farebbon cadutele le due mura lacerali nuove3
c ben

e ben fatte non haveffero foftenuto. Il Campanile
reftò intatto. L’Epifccpiorovinò tutto,re-
jftandovi in piè la fala, ma conqua/Tàta.
Della Enfili• Cadde la Bafiiica di S. Bartolomeo,rovinata
tolonKc^ar" ^ precipizio delle Cupolc:ed in poche parole
non vi reftò una Chiefa > in cui fi potefle celebrare.
De’Monafte- I Monafteri delle Monache rovinarono, e le
ri delle Mo- Spofe di Chrifto ricorfèro al loro Pallore per
indie- foccorfo.
Di tutta la-» Dalla parte del fiume Sabato reftò la Città

Ipfaque, cum poffint, nomina-, f a r e , cadunt.
Ma perche il Signore Idio volle gaftigata., ?
non eftinta Benevento , con mantenere in vita.,
il Cardinale Arcivefcovo, diede fperanza di ri-
forgimento, comein breve tempo li è veduto.
E per ritornare al noftro racconto, ancorché Card. Arciv.
fuccinto , il Cardinale Arcivefcovo', vedendo btfogni delta
( benche privo di luce, per gli occhi chc ripor fua greggia-
tò offe fi da’ calcinacci) che tanto alle Monache?
quanto agli altri avvanzati dalle rovino
mancavano i viveri * fi fece condurre à Monte-
farchio , per indi provvedere a’ bilògni della-.
fua greggia, mandando carri di pane , e medicamenti
per gli feriti: ordinando eziandio,che
due mila annoia di grano,refìduo del rovinato
granajo, lì diipenfàftèro al fuo Clero. Il giorno gene"2
apprettò palfarono le Monache à Montefarchio, Mótefàrchio.
allignato loro per habitazione il palaggio di
quel Principe, ove per tutta la loro dimora furono/pelate
dal Cardinale Arcivefcovo fudetto
: il quale a’ 18. di Giugno fi portò in Napoli
per trovar luogo alle dette Monache, quantunque
gravato folle grandemente negli occhi,più
de’ quali Rimava leSpofe di Giesù Chrifto.
Giunto in Napoli il noftro Cardinale Arci-
vefeovo tanto fi adoperò sì col Cardinale Arcivefcovo
di Napoli Pignatelli, che con benignità
uguale alla fuanafeita, ed a’ fuoi meriti o
compatillo , ed ajutollo, sì colle Superiori de’
Monafterj, che trovò luogo per tutte le Monache
Beneventane, ed il Viceré D.Francefco Be-
navides Conte di S. Stefano con Angolare pie- Monache di
tà mandolle à prendere con fua carrozza,ed al- T e
tri 9. tiri à fei, alcuni calcili, ed una letticaific- Napoli.
che

Cóvenzionc
thG nó il tac
cian Canoni
cicche i Man-
iionarj.
Sinodo Dio-
cefano ni.
che a’ 27. di Giugno giunterò le Monache inj
Napoli, e Cubito furono ripartite ne’ Monafteri
feguenti, dove con carità , e generoiìtà indicibile
furono ricevute:
j Regina Carli 3. S. Chiara 6.
S. Gaudiofo 4. Donna Regina 4.
S. Marcellino 5. Provvidenza 3.
S. Greg.Armeno 3. Maddalena 11.
Donna Romita 3. S. Andrea 4.
S. Sebaftiano 3. Croce di Lucca 2.
.Sapienza 3. ' 54.
A ’24. di Ottobre 1688. col confenfo del Capitolo
Metropolitano /labili, che non fi elig-
. gelTero Canonici, che dal numero de’ Manfio-
narj, acciocché la Chiefa foffe meglio fervita_*
cd i Cherici più volontieri abbracciatfero il
Manfionariato,perche non fi trovava chi volef*
fe più concorrervi.
A ' 25.de! detto me/è in Montefarchio nella
Chiefa di S.Maria della Purità il CardinaleAr-
eivefeovo celebrò il terzo Sinodo Diocefano 5
che dovea farli a’ 2 4-di Agoftomia non fi puotè
allora per la vicinanza della raccontata rovina;
detto Sinodo,come gli altri due fi ha flampato.
A ’ 14. di Novembre 1688. il Cardinale A rcivefcovo
ritornò la prima volta doppo il tremuoto
in Città, e vi fece la feconda Viiìta Urbana,
per provvedere alle Chieiè diroccate, o
rimettere in piè ladifciplina.
Diede parimente gli ordini opportuni per rifar
di pianta quanto mancava nella Metropoli-
tana, ricominciar da’ fondamenti TEpifcopio.e
rifare altre cafe> e luoghi della men/a Arcivefeo-

fcovale; onde poflòno di lui replicarti le parole
di Simmaco : Frutta opes hfrattum animum re- Pastorali opc
pererunt. Non havendo poi dove ftare in Città c^tTAi-dy1
colla Tua famiglia? pafsò à Cervinara? e vi predicò
/'Avvento nella Chiefa Arcipretale: ed in
Montefarchio poi predicò tutta la Quarefima^
del 1689.
A ’ 7. di Febbraio dello /fi*/Vanno 1680- ^«sfaz. ^5
fgombrate in parte le rovine della Bafìlica di B°rtolo^ìco.’
S. Bartolomeo 3 il corpo del'glorio/b Apoftolo
fù/biennemente traslatato nella Metropolitana,
dove da’ fedeli hoggi fi venera.
A ’ 12.di A godo dell’anno mede/imo pafsò à C«nclav«u*
miglior vita il SS.Pontefice Innocenzio Xl.on- de,,a ^,Ci£0~
de dovendo il Card.Arciv.portarfi à Roma per dro PP. viiu
loConclavejla/ciò ordinato quanto bifognava
per lo quarto Sinodo di A g o d o t delegandone
la prefidenza al fuo Vicario Generale» e partì .
per Roma da Napoli a* 22. di A g o d o : entrò Conclsfvtóal
in Conclave a’ 24. del detto mefe ? ed io hebbi
l’honore di eflere uno de’fuoi Conclavifti.
Qnefto dì in Benevento fi celebrò il quarto Sinado DiV
Sinodo Diocefano? che fi hà Campato. ce/ano iv.
A ’ 6. di Ottobre di queft’anno in Giovedì fìt
eletto Sommo Pontefice Pietro Card.Ottoboni
Vefcovo di Porto, creatura d’Innocenzio X. in
età,che correva Panno ottante/imo? e fi chiamò
Ale/Iàndro V ili, che fù coronato a’ 16. dello
ftefso mefe di Ottobre.
Stando in Roma il Cardinale Arcivefcovo Nuova meffo
procurò in Congregazione de’ Sagri Riti Ia_» FiSppoNerì
nuova Mc/Ià propria del fuo S. Protettore Fi-
lippoNeri? ed agli 11. di Febbrajo 1690. ufei
il decreto dell’approvagione, che fi hà nella^
Y ~ pcn-

pendice del quinto Sinodo.
(Jfode’Pon- Nello ftefso d ì} ed anno dalla flefla Sagra^
teficali con Congregazione de’ Riti fu emanato il decreto
Autore Ab a'- Annuendum per l ’ufo de’ Ponteficali da concete
di S.Spiri derfià me iiumiie Abate dell’infìgne Collegio
t0‘ di S. Spirito di Benevento, e ne fù fpedito l’indulto
Apoflolico a’ 4. di Aprile 1690. Campato
nella pendice deliìidetto V Sinodo.
Si habita il • *7* di Marzo ritornò il Cardinale Ar-
nuovo Epi-civefcovo in Benevento 3 ed agli 11. di Mag-
fcopio. g]0 cominciò ad habitare nel nuovo Epifcopio5
dal detto Arcivefcovo non habitato da che fù
gettato à terra dal tremuoto.
Fabbriche-» . Nó è anche hora,che fcriviamo terminato il
d'Tr fecondo anno da che è flato il tremuoto,e già la
je Arciv.1"3 fàbbrica dell’Archiepifcopio fi vede alzata, o
coverta quant’era prima,ma più loda,e con mi-
glior’ordine: la Metrop. è quali in fine della riparazione,ed
il campanile rtabiJito,ecoverto,e
refo in formaaflaicofpicuarfìcchc da tutti è l i ­
mato un miracolo della Provvidenza Divina», ;
confiderata la Ipefa grande fatta prima,e la più
grande feguita , con efler deteriorate l’entrate
della menfa Arcivefcovale , e col pelo di ha-
ver’havuto anche à rifare le cafcj e botteghe*
della flefTa menfà.
Sofenne be- A ’ 14. di Maggio, fella della SS. Penteco/ìe
«edizione-- hebbi l’honore di ricevere dal detto Cardinale
a^1* A)ut«rc Arcivefcovo lafolenne benedizione Abaziale 3
Spirito.1 3n coll’a flrftenza de’ Padri Abati D. Silvelìro
Brencola Canonico Regolare Lateranenfe, e-»
D. Lucio Comite Canonico Regolare del Salvatore
, cd il giorno feguente cantai la priina_*
Me (fa Pontcficalmente coràm Eminentijjìmo Ar~
chiepifcopo. Eifcii-

Eflendofiintanto uno de’duc Mona/feridel- Monache rì-
leMonache compiuto,cioè quello di S. Pietro, '
parve ai Cardinale Arcivefcovo cfière ornai ^ di due M»
tempo di andare à ripigliar le fu e Monache da «afteri m—<
Napoli. Partì dunque a’ 19. di Maggio ed aMmo-
zi. tetta della SS-Trinità ad hore i j . giunic
colle fudetteMonache à Benevento, e tutte
entrarono nel fudetto Monaftero di S. Pietro
anche quelle di S. Vittorino , dove hoggi unitamente
dimorano finche vi fia modo da potere
iifabbricar l’altro*
A dì 8. Luglio. II Cardinale Arcivefco-,
vo ufcì in vifitaperla Diocefi-» e fece ritorno in
Città a’ 24. di Agofto perla celebrazione del c. o(
quinto Sinodo , che fi legge ftampato > ed indi cèfano v.10"
ritornò al profeguimento della S. Vifita.
Nel fine dell’anno 1690. è-ftata compiuta la Inventari di
grande opera degPInventarj de’ beni di tutte tur“
le Chiefe, Capitoli, Benefìcj, Seminario, Mo- e ^ L c e fi
nafter; di Monache,Spedali » Confraternite, e in si.volumi
di ogn’altraforte di luoghi pii della Città, adì
tutta quella ampia Diocefi, in ventuno gro/fi
volumi, che fi confervano nell’Archivio Arci-
velcovile; opera neceflariiflìma, e delideratiflì-
ma, perche non vi era memoria delle entrate
de’ medefimi luoghi.
Nell’ingreflodeiranno 1691. incorlcro voci Sofpetti dì
dipeftilenza nella Città di Conversino; onde Pel 1 enza*
tutto il Regno fi pofe in cuftodia.
Ciò aggilinfe all’Arcivefcovo nuovi ftimoli
da elercitar la fua vigilanza , e carità con dare
i modi più proportionati ai Tuo grege per renderlo
efentedal morbo, eda ogni altra calamità,
che in tal congiuntura nafeer poteva.
Y 2 A l

1 7 2 Memorie Cronologiche
Morte di Pa- A l primo di Febbrajo ad hore 22 .pafsò à midra
vm^3n" glior vita Papa Aleffandro V ili: Ed il noflro
Arcivefcovo partì per lo Conclave a ' 20. del
detto mefe nel cui giorno appunto fermo la_,
penna intorno à quefte memorie.
I co/lumi de’ Reftarebbe hora , che fuccintamenre toc-
"omentanor ca^ * Pre8* Angolari delle virtù del medeiìmo
5a que ili del Cardinale Arcivefcovo; ma perche ed in cafa
la famìglia, di lui 9 e per di lui comandamento ferivo , m o
ne aftengo. Pure chi vuol haverne un’argomento
vagliali della Regola di Tomafo daSareana,
che fù poi Niccolò V. il quale dimandato
di quai coftumi foffe Eugenio IV. rifpofc:At
hoc facile cognitu ejl\qualisfamilia e jl, talem &
Principem invernai.
Qual fi a 5 c quale Zìa fiata la famiglia del
Cardinale Arcivefcovo Orfìni fino ad hoggi,
che comincia il diciafettelìmo anno del fuo
Ponteficato èlccito argomentarlo da’foggettis
che dalla Corte di lui fono fiati da’ Sommi
Pontefici promollì a’Vefcovadi, e fono
•Vefcovi elet 1 Niccolò-Antonio T u ra , di Segretario delle.
ri dalla fami ambafeiate, Vefcovo di Sarno} eletto a’ 18. di Deglia
del Cai- cembre 1673.
Orfini. rOV* 2 Alfonfo Pacelli, di Uditore eletto Vefcovo di
Muro al primo di Settembre 1674.
3 Francefco Marini di Ufficiai Generale, eletta
Vefcovo dell’lfola iti Calavria a7 2 j. di Alaggio
16 82,
4 Giujeppe A f a/l elioni-, di Ajutante difludio y e
Prefetto della Cafa , eletto Vejcóvo di S-Angelo 5 e
Sfaccia a’ 14 di Maggio i6 8 j.
5 Francejco-Antonio Punzi di Segretario, ed
Uditore} eletto Vefcovo di AfcoL in Puglia a’ 14.
' di

ài Maggio 168
6 Domenico M orelli, di Vicariò Generale._j
eletto V efeovo di Lucer a a’ 17. di Maggio 1688.
7 Fr. Marcello de Cavaglieri dell' Or dine de*
Predicatori id i VicarioGenerale , eletto Vefcovo
di Gravina agli x i . di Genna)o itiyo.
Quali, e quanti Zìa no quelli Prelati, le opere
loro date alle /lampe lo palesino, ed icoftu-
mi loro efcmplanfsimi ne fanno teftimonianza.
Quali poi fiano i familiariprofetiti, fi raccolga
da quello elogio di Tacito, che ftà più bene
al noftro Cardinale Arcivefcovojche ad Agri*
co\n:Primum domumfuain coèrcuit^quodplerisq; ^ p^ p^ ^
haud minus arduum ejl^quàm Provincia?» regere. Cafajchc una
Onde mi avvilo, che oltre a Te tee PrelatiJenu- Provincia,
merati, ancor’egli il noftro Avcivcfcov&giuftz
l’elogio fatto da S.Ma/fimo à S.Eufebio Vefeovo
di Vercelli / Plures è difcipul'.s relinquet fu i
SacerdotiifucCeffores. Perciocché' col giudicio
del gran Teodorico fuoi dire, che non vu o lo
nelle fue anticamere figure di arazzi 5 ma huo-
mini, che fiano cooperatori del fuo Ponteficaie
minifterio: ludicii nofìri, diffe colla penna di
Cafsiodoro Teodorico, [a] tuncculmen exccl-
fum eft-> cum qui à nobisprovebitur, plenus meritis
aftimatur. Ed Innocenzio III. huomo dottifsi-
mo, elàntifsimo và celebrato,che à lemmi ho-
nori i fuoi familiari innaJzailè, non per la libe- m.qual foffe
ralità, e magnificenza verfo di loro folamente»
ma perche non havea familiari f chehuomini
grandi.
Hor quefto fia per argomento de’coftnmi del
noftro Arcivefcovo. Circa poi alPapplicazio-
_____________________________ne 9
(a) liti. 1, ta f. 3. ' x

ne ne! minifterio Ponteficaie, oltre à quanto
fin’hora fi è regiftrato , oltre alFafsiftenza nel
Coro, cd all’elàttezza de'Sagri R iti, può agevolmente
dedurli dall’hauer egli infin ad hoggi
20. di Febbrajo 1691. diciafettefimo delhu
Confagrazio fua Ponteficaie unzione > confagrato Chiefe
111 Altari cinquantaduccd in elfe altrettanti Altari fifsi,
72! pom elli oltre ad altri fettantadue, Altari portatili tre~
joc.C a m p a -cento, Campane ducentotrentanove. Bafta^
ne 2jp- dire non efferfi datocafo , che invitato à funzioni
Ponteficali, ancorché infermo, habbia^
mai ricufato . Onde conchiudo con dargli di
pcfol’elogio» cheS. Paolino feceàS.Am bro-
(b) Baronius giQj cioè , che quefii folo ne battezzò più ,
ar,n. 375 n. 0jlc d0p0 ja fua morte non feCero cinque Ve-
feovi di lui fucceffori.1
L A 17 S D E O*
o Lettera

Lettera P a fi or ale dell"Emin. Arcive/bc'i o Or/ìm al Cleros e
Popolo della Città# Diorejt di Cej'enajn ot\.y ;o*e della fua
traslazione allaS.Cbiefa Metropolitan» di £?:/ • ento,
FR. VINCENZO MARIA ORSINI ROM ANO
dell'Ordine dc’Predicatori ■> per divina mifcricordia^
Arcivefcovo diSiponto, del titolo di S. Sifìo della
S-'R. C. Prete Cardinale, di S. Siilo nuncupato»
Vefcovo di Ccfena-
M fuo dilettiamo Clero, e Topato della Città , e dell* Diocefi
di Cefena falute ,e benedizione nel Signore.
M OIto
grave invero ne riufeirebbe, Cefenatenfi i noi di»
lettiffimi, recarvi l’annuncio della noftra feparazione
da v o i, colla traslazione,che il clementiffimo N. SSL
Padre I n n o c e n z i o XI- hà desinato di farci da
cotcfta riveritiffima Cattedra alla infine Mecropolitana di Bene-
vento; importando ciò quell’afiFunno,che reca al Padre i! dividerà
da’ fuoi amati JFigliuoIijfe le circoltanze delle cofe non mitigaflero
in parte l’aceriii/Smo d olore.
Prima, perche con qucR o nuovo traslaramento.veniamo,almeno
in ciò, ad edere imitatori dell'eterno Vefcovo, (a) e Pafìor n

17(5’ .
colle upftrc homilie, e predicazioni, allettando a! beneco’pFémif,;
e fpavcntando dal mais colle pene , e gattigli!; non havendo trala*
fciata forte veruna di medicina, idonea à curare ogni gran male.
Ma eccoci di nuovo trasferiti da Cefena à Benevento , acciocché
quivi eziandio dimoriamo bcnefuciendo, & funando,comt fperiamo
nella Divinamifcricordia.
Secondariamente,perche eflendo il clima di cotefta Regione totalmente
contrario al noftro temperamento , come il morbo contrattone
indubitata ne fà la teftimonianza: non effendovi né meno
acqua giovevole à noi naturalmente aftemiùera neceffaria alla noftra
falute la traslazione. Che fc bene il buon Pallore e quello, che
(c) animarti fuartt dat prò oribus fms, ciò s’intende,di /pargere il fangue
nelle occorrenze di giovamento alla greggia, > che innanzi à
Dio fiamo ftati feiùpre prontiffimi, perche (d) non furio
meam pyttiofiorcm quàra me, dammodo confummem curfum menni, &•
tnir.iflermmnon già di perdere la falute.feuza giovamento,anzi co
detrimento delle anime ; giacché per riaverci da due gravi infermità,quivi
contratte, una di dieci mefi di quartana,ed un'a.'trajdi
cui non fiam liberi ancora,è bifognato di ftare da voi per qualche
tempo alienti, con noftro indicibil rammarico.
Per terzo.eifeiido ftata ia Metropoli Sipontina alla Beneventana
unita due volte, una del 969. infino al 1024. l'altra dal 1053. in_j
fino al 1066. han tanta affinità contratta inficine, che non ci pare
con quefta nuova traslazione di mutar Vcfcovadojma di ritornare
alla noftra primiera Spofa,la quale infin dagii 8.di Ottobre del
1678. ci afpettava, per lo Breve , Ipedicone dallo ltelio beneficen-
tifiìmo noftro SS. Padre I nnocenzio XI. e pure contento®
della noftra dilazione, perche lei anni di fervigio à cotefta vene-
ratiffima Chiefa prefta/fimo, e non pui, giuftaia legge , lata n ell’ -
Efodo: (c) Sex annis [ergiti tibi, in feptimo egt’ dietur hber.
Quefti-tré punti ficcome fono à noi alleggerimento del dolore,
che in quefta feparazione fentiamo , cosi debbono ellere anche à
voi, confiderando:
. E che noi habbiam fatto tutto il poffibile alla noftra fiacchezza
per adempiere il noftro debito Paftorale , benefaciendo , & favonio.
. JE che habbiam tollerato gl'incomodi della noftra faluee per Io
voftro bene, E d

. • . . x 7 7
Ed eziandio, che alla prima nolTraSpofa (la quale nonna gli
occhi afciutri ancora , e che noi habbiamó con tanta tenerezza-*
amato, che ad efla pofponemmo, e la Chiefa di Fano offertaci dal
Sommo Pontefice, noftro amantiffìmo Padre , e quella di Salerno,
efibuaci dal noftro munificentiftimo Monarca delle Spagne ) leni
i lamentarci colla Spofa de’Cantici : Tulcrunt pxlUum nttum ( f }
habbiamo antepofla, cosidifponendo l’AItiffimo , cotefta Chiefa
Cefenatenfe, fondata dal nobili/fimo Cololienfe Filemone , difce*«
polo deli'ApoftoloS. Paolo.
A tanta ftiina,habbiam tempre corri/pofto colle opere (g)à p ù ­
nta die, qua ingreffus Jum , zd o p n rem le parole dello fi elio Apollo-
Io , Maeftro del voftro Santiffimo Filemone , della qual cola voi
medefimi fiete pure teff imonj, perciocché vesfeitts , qualiter vobif-
cum per omne tempus fuerirn, ferviens Domino tum omni ljnmiUtatt,&c.
quomoda nihil fubtraxerim utilium , quomtnùs annunciarcm vcbis ,
docercm xos phùlicè, & per domos. Et nunc ccce vado alia C ’niefa«*
Beneventana; ond’é,che amplius non videbitis fiderà mam vos cmnes,
per quos tranftvi prxdicans l\rgnum D e i. Non vederne adunque più
per la noftra partenza da voi, la Faccia noftra. come di voftfo Pa-
fiore:né noi vedremo più voi,come al noftro Paftorale foggettati.
Collo fpirito però faremo Tempre di v o i, dilettiflimi, ricordevoli
nelle noftre orazioni, e factificj -, ed acciocché voi ancora di noi
vi ricordiate come un memoriale del noftro paterno amore vi lanciamo
gli avvertimenti, che foggiugneremo , li quali fperiamo,
che havrete à cuore , (olendo eflere le vlcime parole , dette da’
padri a’ figliuoli, ricevute con maggiore impreffione ; ondel’A-
poftolo agli Efefini (ogg'mnk'.Mtendìte robis,& c, Pigliate,&c.Ciò
imitando ancora noi , fecondo la nofira humiltà , prefenti collo
fpirito à ciafcun’ordine i noftri paterni ammonimenti lafciamoj e
prima
A L C L E R O
C Ollo fletto Apoftolo diciamo: Jttenditt vobis,& univerfo gre*
gì. Voi,ò venerabili Dignità, e Canonici, fratelli noftri di-
kttiffimi, noftri Configlieris noftri Aflefiori : Voi tutti ancora Sacerdoti,
e Cherici, potzione la più illuftce della greggia di Chri-
1 fto:

lo: Voi,che per la voftra pronti/lima obbedienzaper U voftr£2
non mai raffreddata carità verfo di noi,non havendoci mai in menoma
cofa contriftato, meritate quel degno Elogio : (b) Gaudium»
vofirum,& corona nofìra. Voi, (») genus eltftum, regale Sacerdotiunu,
gens fan fta, attcndite vobis , & umverfo gregi : attendete a voi fteflì
coll'awanzamento nella perfezione voftra, ed alla greggia, perfezionandola
co’ voftri efempii : ( kj) quoniamros eflis Vresbyteti
in populo Dei, & ex vobis pendet anima illorum. Attendete dunque*
che in avvenire ( ficcome fotto di noi havete fatuamente fatto)
edifichiate, non ifcandalezziate veruno del popolo di Dio. Attendere,
che ha fri voi la carità, che è il vincolo della perfezione, e_»
che non fi a feifma fra vo i. Attendete , ut fttis jugitér nitidi, mundi,
furi, cai'u, ftcut decet MiniPros Cbrìfii , & difpenfatores minifteriorutn.»
L e i . Vi raccomandiamo fopra tutto la cuftodia della caftità » c_»
della purità della vita. Chi beve al Calice del Signore , e mangia-»
alla menfa del medefimo , non può bere , e mangiare à quella del
demonio; Non patella calicem Domini bibere,& calictm d

do, e la vdftra dignità, non vi fia Prete, che ferva a* Laici ne’ me-
ilieri al Sacerdozio difdicevoli. Siavi perpetua regola il noftro
terzo Editto intorno alla vita, ed honeftà de’ Cherici in data de’2.
di Settembre del 1630. in cui ciocché conviene, e ciocché difeon-
vieneal Cherico é compendiato . L'Habito, e la Tonlura.che tanto
religiofamente havete offervato, che anche framefcolati fra gli
altri Cleri della Provincia , a prima villa , eravate conofeiuti per
miei figliuoli,tate, che non fi alteri in avvenire,acciocché il demo*
nio non habbia à mofìrare le voftre vefli a! Giudice divino,e dire}
(m) Pi de ut rum tunica fìlij lui fi t, an non.
Voi Soldati di Chn/to, delle arme Cherical^e non delle Laicali
dovete fervirvi: Clericorum arma funi orationes , & lacryntx (n) Et
vos, qui efiis Vrtsbyicn in Ecclefia Dei, dille Giuditta, Orate . A tale
oggetto, amate il ritiramento, acciocché non fi dica ; (0) fi cut pò-
pulusfic Sacerdos. Attendete alla feienza de' Santi, ed agli ftudi,allo
fiato Chcricale convenienti, leggendoli preffo Ofea: (p) Quia tu
feienttam repulsi, repellavi te, ne Sacerdotio fungaris tnibi.E finalmente
e/iofe afiumpti à carnalibus defideriis, à terreni! concupi/centiis, fiate
diftaccatt dalle cofe terrene, ed anelate alla fanta perfezione , ef-
fendo lcritco : Sanfti eftote, quoniam Sanffus egofum, dicit Domìnus.
A ’ P A R R Ò C H I »
CArifSmi Fratelli Pievani, Parrochi, Rettorid’Anime, iv o t
fopra tutto debbo replicare : jitteniite vobis, & univerfo grigi.
Attendete à voi havendo sii le (palle Onus Angelici! humeris for~
midandum, che é il pefo della cura delle anime . Vi raccordiamo ,
che fe un’Anima.per voftra negligenza fi perij^, và à conto voftro,
e fe iniquità de’fottomeffiridódano à gran rovina de’Rettori loro.
Sacerdotes, propter miquitates populorum damnantur , fi ani ignorar.tct
non eruditane, aut peccantes non arguunt, é avvilo di S. Ili doro Pelufiora.
Noi per farvi efenti da tal pericolo, più, e più volte, c o m ò
fapete, vi habbiamo colle noftre concioni «forcati à ben’adempiere
il voftro ufficio, ed hora più, che mai vi avvertiamo,come i più
immediati cooperatori del voltro yefcovo.che per voi fletti adempiate
il divino minifterio,à cui fiete flati da Dio chiamati, amminiltrando
i Sacramenti, predicando la Divina parola, infeguanda
Z i ia

i 8 o > __
1a Chriftiana Dottrina a’ fanciulli, cd iflruéndogli à degnamente
ricevere i Sacramenti, valendovi di copiofo ricordo gli ordini, ed
Avvertimenti nollri Prelmodali emanati nelle Congregazioni de
17.18.e 20. di Marzo del i6Si.che fin hora havete fervorolameu-
te offervad,acciocché del'VoUro officio Noniamnartd Domino, /ed
remunerar! meremini.
AL CLERO REGOLARE.
V
Oi dilefriflimi fratelli, giacché ancor noi, per la Dio mercè,
fiam figliuolo d-lla voftra Santa Madre, ch'è Ia Religione s
v o i, che fiere i difcepoli dell’altra Nave , e che chiamaci accorrer
dovete , porgendo ajuto a’ Chetici Rettori d’ànime , che traggou
le Reti; profeguite pure i voftri fanti efercizj , c come fotto la no-
(Ira Pafioral condotta,fiete fiati lodevoli, fiatelo in avvenire,cooperando
colle predicazioni, colle confezioni, e co'buoni efempli
allafalute delle anime.^4gite quodagttis nella voftra regolare oflervanza,
Et dignè ambulate in ea vocatione, qua vocati cjlis , cum ornni
bumilitate, & mansuetudine, cum pat lentia , {apportante! invicctn
tbiififate,
ALLE MONACHE.
D llettifiìme fpofe di Giesù Chrifto, ne’ fei Monafter/ , che firnbolfggiati
fembranone’ fei gradi del trono di Salomone,da’
Leoni, che ni quefii erano fituati, apprendete la vigilanza tanto 3
voi necelTaria, acciocché venendo lo fpofo media «effe,fiate pronte
exire 0bviam ei, colle lampade accefe delle virtù, e della monadica
perfezione. Seno cftrefti chioftri horti racchiufi , fiavi Tempre Ia_»
coltura de’ Divini officj, delle orazioni, de’ digiuni, del filenzio ,
della folitudine, perche fiano i voftri fiori fiuftus honoris , & boneflatis.
fopra ogni altra cofa fiate rigorofe olfervattici del comune
convitto, da noi con tanta fatica introdotto, efeguendo con puntualità
religiofa gli Ordini da noi fopra di ciò lalciatijacciocchè
per la inoflervanza delle noftre coftituzioni, come Vergini fatue ,
non habbiano alcune ad vdiredal Celefte fpofo: Nejcio vos.Mà più
collo entrar dobbiate cura eo ad nuptias.

AL MAGISTRATO SECOLARE.
A
Lia vofira filiale dilezione la noftrapatèrna ammonizione.»
rivolgiamo, chiunque fitte, ò farete per eflerc di Magiftrato.
Alia fiima chefempre habbiam tartari ve', e che di voi fanno
cocefti Ectlcfiaftici cortifponda la vofira V.neiazione a' medefimi,
nelle pufone de’ quali, e precifaruente di chi dovrà fucccderci
in cotefta Cattedra Lpifcopale , riconolcer dovete l’Altiffimo
Signore,rw/«f Irgitiom fungmuK e che de' fuoi Sacerdoti cosi dice:
(q. Qui vos audit, me nuditi & qui vos/pernit, me{ptrnit. Qui autt.ru
me fperntt, {pernii rum , qui nufit m e. Guardatevi di toccar l’Arca
di Dio, cht fono fe ragioni della Chicia, acciocché' ad alcun di
voi, ciocche' ad Oza fuccedctte, non avvenga. E* ofiervazione di
S.Giovanni Grifofiomo, (r)che delle avvertita, delle penurie, delle
(Utilità, e delle altre mi ferie , anzi delle delolazioni delle Città
avvenute, di tutte fono ftate cagioni i Laici, che vollero ftender
le mani alle ragioni della Chiela . Quelle cofe veramente noiu
dovcrebbono temerli dalla vofira pitta , la quale perche tuttavia
può el’ere contaminata dalla temerità,di qualche difcolo , doveva
pure eflerc confortata al pubblico bene , che tanto vi è à cn oro >
mentre che come Padri del pubblico , à quefto i privati intere®
anteponete.
A’ POVERI, ED A* RICCHI.
Y
Oi poverelli, che rappvefentate il Pallore eterno, il quale (j )
egenus faCfus eft, cum ejfet dives, dobbiam noi confortare co'
noftri avvertimei:ti,ficcome giufia le nollre forze, fe non fecondo
il noftro d ib ito, confidavamo ò vertendovi ignudi, ò alloggiandovi
difperfi, ò rcfocillandovi famelici . Reltzce in mano del Padre
Celeftc. che vede i campi, e pafee gli augelli : in lui confidate
bene operando , che la di lui provvidenza non ritroverete manchevole
: fe vi armarete della fanta pazienza beati voi;perche Beati
pauperes.
E voi ricchi non abbandonate cotefii nofiri più diletti figliuoli,
anzi più diletti di Dio. Cioccheà voi avvanza fupplifca aila_*
mancanza loro. Se Idio e' flato liberale con v o i, fiatelo anche voi
con
q Lue. 10.17. r invcrb.lfayt vidi ùominum.bom.^. s i.Cor.8.9.

con Dio,acciocché nel di del tremendo giudizio egli vi dica'.Efwh
v i , & dediftis mibi manducare, nudusfui, & cooperuiftis me : venite.
Benedilli.
GENERALMENTE A TUTTI.
F
ittoli mei bxc fcnbo vobis, ut non peccetis. (t) Figlinoli miei dilettiffimi
l’avvertimenco , che diamo à tutti generalmente è,
che (i abbandoni, fi fugga, fi detefti il peccato . Quefio è quello ,
che habbiamo Tempre a voi predicato à prima die qua ingrejj'us fum.
Qu-;fto é fiato lo feopo dellenofire homilie, de’ nofiri editti,delle
noftre ordinazioni, la fuga dal peccato, l’abbandonamento delle
c3tcive praticherò fierminamento degli odii, la riconciliazione^
co’nemicid’offervanza della fanta legge di Dio. Ricordatevi fpeffo,
che il mondo è fallace, la vita breve, il fine dubbiofo, I'ufcka_»
horribile, i 1 Giudice terribile, e la pena fenza fine : e però («) In j
omnibus optribus tms memorare novijpma tu a ,& in xterr.um non peccati}.
Tutte le nofire pafiotali fatiche à ciò fono fiate dirette, alla-»
iterminazione de’ peccati} e feper la nofira debolezza fiamo fiati
in qualche cofa manchevoli, fupplirà la virtù de’ nofiri fucccfibri,
alla cui ubbidienza con tutto lo fpirito vi efortiamo ; valendoci
deH’arrimonimento Apofiolico:(X) Obedite Trxpofìtis ve{ìn s,& fu b-
jaceteeisjpfi enim pcrvigtlant,quaft rationem prò animabus vefìris reddituri:
e quefia ubbidienza fia tale,ut cum gaudio hoc faciant,non gementes.Noi
non oftante qualfifia fmillro incontro mm gaudio fccitms
quanto habbiam potuto, e laputo, porgendo rimedio à tutti
i mali. Chi non hà voluto profittare, noi non incolpi .Per la qual
cofa conteflor vos hodierna die,quod mi,ndus fum à fanguine omnium-»,
non enimfubterfugi quominus annunciare vobis.Il fanno gliEcclefiafiicifecolari.e
Regolari, il fanno i Laici,il fanno tutti,che,per quanto
c fpettato à n oi, fiamo fiati folleciti della voftra falute . Con_>
tutto ciò Orate prò nobis dirò come di de lofbiio Apoftolo ; quantunque
foggiugneife: confidimi^ enim, quia benam confaentiam babemus.
Orate prò nobis, che Idio per la interceflìone della fua Santiffima
Madre, di S.Giovanni Battifia Protettore di cotefia Città, c_>
de* Santi Comprotettoti, e Pontefici della medefima Mauro, e Severo,
à noi perdoni tutti i nofiri mancamenti, e difettijmentre noi
allo
e i. franti, zi. u Eccli.7.40. x Bt.br> il. 17.

allo8«contro Commendami vos Deo, quipotcns e^l Adirare dare
bxreditatem in fanftificatis omnibus. A Dio vi raccomandiamo > di-
lettiffimi,acciocché non e firn do flati noi fufficienti àdaivitutca_*
quella edrficazione,che dovevamo, egli fupplifca dal Ciclo,egli vi
dia la promefta eredità. E caparra di ciò lia,prima della dimifiìo-
ne di cotefta Chiefa, quefta noftra paftorale benedizione, benedicendovi
in prima tutte le «olire fatiche, e fudori, tutte le noftrcj
fpefe, ed applicazioni, tutti i noftri viaggi, ed incomodi «tutte le
noftre vigilie, efortazioni, e predicazioni,che ridondato in falute
delle anime voftrej le quali fe ollerveranno i divini comandamenti
faranno in oltre capaci di tutte quelle benedizioni nel Deuteronomio
regiftrate, che vi prego dal Cielo, (y) Ber.cd:fins tu in Civi-
tate, & btnediftus in agro* Bcnidiftus fruffus ventris tu i,& fruftus terra
tux, fruffusque jumentorum tuorum,gregts armcntorum tuorum , &
cauU ovium tuarum. Benedica k orreatu a,& èenediElx reliquia tux.Bc~
nediftus erts tu tngrediens, & egrediens.Emittal Dominili bencdiRionem
fuper cdiaria tua,&" fuper omnta opera manuttm tuarum, & c . Piovano
finalmente fopra di voi tutte le Celèfti benedizioni, finche venga,e
fopra di noi, e fopra di voi qaeila efetnabenedizione, di rivederci
tutti nella beata Patria del CielO.dove farà(^_) f^nitm Ovile,& u n u f
P affsr. Data in Napoli a’ 31. di Decembre dell’Anno del Signore
1 6% 5. e (silo d i cocello noftro Paftorale reggimento»
Fr.Vinc M.Cardinale Arci-Vefc.di Ccfénaf
r . Ab.ite Sarneili Segretario nelle cofe Eccleftaliche.

Lettera pacìfica > e Vaflorale delVEmìn. Arcivefcovo Orfini
al Clero, e Popolo della Città , della Diocefi, f della, Pro-
vinci a Beneventana in occ affane della elezion fu a in Arci-
vefcovo della S.Chiefa Metropohtana di Benevento.
FR.VINCENZO MARIA DELL’ORDINE
de' Predicatori, per divina mifericordia, del Titolo di
San Sifto della S. R. C. Prete Cardinale Orfìni j della-j
S. Chiefa di Benevento eletto Arcivefcovo.
rj l l fuo dilettijjìm Clero, e Topolo della Città, della Diocefi, e della
Trovincu di Benevento , falute , e benedizione nel Signore.
PEr la prima fiata, che Geremia fù desinato al Sacerdozio,
cd al reggimento delle anime di quella vafta Provincia,che
conteneva (4) gentes, & regna , eoa quella fopraumana potetti,
ut evetlas,& deflrHas,& difperdas,& d j]ipes,& adifìccs,
& pl.iutes: uficio del Vefcovo, che de? lvellere gii abufi,diftrugge-
te il peccato, difperdere,.e didipare gli errori>edificare coH’eiem-
pio, e piantar colla dottrina le buonecoftumanze , e le ChriOiane
virtù. Egli da fimigliante pefo, anche alle Angeliche fpalJe formidabile,
(b) grandementeatterriro, humilmsnre fi feusò con d ir o :
*6, a, a, Domine 7)euf : ecce nefeio loqui, quia puer ego fum.
Ma replicandogli il Signore: Nali dicerei Tutr fum: quon'um ad.
omnia, qutemittamte3ibis: Ubbidì Geremia.ed in premio della ubbidienza,
così fù inanimito, e rinforzato da Dio: Tu ergo accinge.j
lumbos tuos,& furge,& loquere adcos omnia qu

x .. , ......... . i S s
Forìs Diletto }Ilio noflro Vincentìo Maria Vrfino,S, E.Vresbyte-
ro Cardinali S. Sixti nuncupato.
Intus vero. INNO CEN T 1V S Vapa X I. Dilette Fili nofter, [dutenuì
& jipottolicambcntiiflionem. uidcò preclari* tefiatam documentis ha-
bemus virtutem,pietatem, ac vigilantiam Tafloralem tuant, ut Beneventana
Ecclefta rat ioni bus, dignitatique egregiè confultum iri cenfuerimur,
ubi ejufdemadminiftrationem tibi committere dcltberavimus . M ced m t
cximia filialis erga nos obfervanti# tua(ludia.qux ftculi faciunt, ut pe~
culi tri te paterna cbantatis fenfu complettamur,ita valido nobis incita-*
mento erunt, ad eam tibi,dilette fili nojler, luculentiùs, ubi facultas ade-
rit, dcclarandam. jipofiolicam vero interim benedittionem peramantèr
impcrtimur . Datum apud Santtam Mariam Majoretti fub jlnnu*
10 Vifcatoris die viif.Ottobris M .DC.LXXFUl.Vontificatus noftrt anna
tertio. MariusSpinula.
A quefta prima chiamata, confiderando noi la noftra debolezza,
ed allo ’ncontro la dignità grande della Metropoli Benevenca-
na.l’ampiezza della Diocefi, e la vaftità della PrQvincia.dicemmo
con Geremia: ^i,a, a, Domine,ecce nefcio loqui, quia puer egofum.Ed
in vero grande é la dignità della Beneventana Metropoli,ò ne con»
Aderiamo il temporale, ò lo fpirituale*
In quanto al primo, fu Benevento edificata da Diomede (a) gli
anni del m ondo 2740. cio è 432. anni prima, che Roma foffe, (b )
ed innanzi al nafeimento del Redentor del mondo 1 184. fecondo
11 computo de’ più periti.Fù Benevento capo (c) del Sannio, c h o
dilatoflì infino ad Ardea, e Latina (d) (Regione,che fi ftende infili
sù le porte di Roma) da una parte:e dall’altra havea per termini il
mar Siciliano, ed il golfo di Taranto, (e) Fù dopo Malevento appellata
per la morte di 30. mila Sanniti,avvenutavi; (/) mà ritornò
poi ad efl'er chiamata Benevento circa agli anni di Roma 5j6.de!
mondo 3708. innanzi à Chrifto 216. quando i Romani fotto Tiberio
Gracco (g) vincitori dell’efercito d’Annibale , per lo buon’evento
della battaglia vi furono ben ricevuti con fefte , e con pubblici
conviti. Avvezza à comandare.fù eletta Sede de’Longobardi,
fotto Zotone primo Duca di Benevento nel 5 86.del Signore, al riferir
dell’Vghello, ò fecondo il Pellegrini (b) nel 571.Ma dipoi in-
A a foien-
a Seru.fup.S.JEneid. b Epma xdif.An.M , 5172. Cbriflus natus ejì
an.mund.igz^.Cbronhift, c Vaul.diac.l.i.c. 11. d Eutrop. lib. 1.
e Strab.l.^.inprinct f Liv.lib.g. g Liv.l.^.dec.^. h Degcft.Longob.

foleucici i Longobardi contro alla Chiefa.ad iftanza di Stefano III.
venne il Rè Pipino in Italia , e (confittegli del 75 5. donando (per
piùibggectJ.rgiialIaS.Sede/) il Ducato Bene ventano (/) al fudetto
Stefano III. Con tutto ciò forgendo i Longobardi dalle cadute,o
per niente havendo i patti già ftabiliti con Pipino, non (blamente
il Ducato ritennero, ma nel 758. eletto Duca di Benevento Arrechi
non contento dei titolo di Duca, volle ctter appellato Principe
(nome non più udito in Italia)confarfi ungere da'Vefcovi, e coronare
à guifa di Ile; ma Carlo Magno immillò tanto fatto con fard
tributario il Principato ; onde divenuto delle ragioni Imperiali,
Hcrrigo II. nel 1051. fecondo la Cronica Cafinenfe , òpiù coito
del 105 3. giufta il gran Cardinal Baronio (k^) diede Benevento al
Papa, commutandolo con Bamberga. Dal qual tempo la S. Sede_>
Apoftolica diede à Benevento i Rettori-, ficcoine e prima , e dopo
anche Benevento partorì i Rettori alla ftéffa Apoftolica Sede.e furono
FelicelV. nel 5 26. Vittore III. nel io 8

di più pecorelle erranti à guifa di Paflio, ornò gli homeri fuoi,riconducendole
all’ovile di Chrifto.Onde fù con ragione tanta virtù
in dignità si grande riconofciuta co’priviiegj altresi grandi de'
Romani Pontefici, degl’Imperadori, de’ Rè , e de’ Principi;per
cui havea l’Arcivefcovo della S.Chiefa di Benevento l’ufo del Camauro
, (n) e quando iva perla fua Provincia foleva elle r preceduto
dalla SS.EucarUUa (olennemente portata, cd altresi dalle Reliquie
de’ Sancì: e tuttavia cóftuma di Bollare in pìombo(o) i fuoi
diplomi.
Ampia in oltre è la Diocefi,che fe ben pria mifuravafi colla vagirà
dei Principato di Benevento, hoggi nondimeno, dopo di ha-
vervigli Arcivefcovi illituiti più Vefcovadi, diffondefi pur tuttavia
per lungo tratto,contenendo .oltre alia Città, 178. (prima_»
erano 217. ma hoggi ne fono dirute 39. ) trà Terre, e Cartella-, ;
foggecce in temporale à due Regj Tribunali di due Provincie,cioè
di Moncetufcoli, ch e in Diocefi, e di Lucera, ch e in Provincia-,;
dominate in oltre da'Principi, Duchi, Marchefi, e Conti, molte.»
delie quali poflòno paragonarci colle rtefle Città; onde oltre a llo
tré collegiate della Città;vs ne fono altre cinque in Altavilla, Mó-
tecalvo, Montefufcoli, Morcone, Paduli.E di più vi fono 12.Abati
fecolari coll’ufo della mitra, e del bacolo, e della croccia,come
Uà regifirato nel Sinodo Provinciale dell’Arcivefcovo Ugone dell’anno
1.374.
Vaitiflìma poi è la Provincia Beneventana, detta pria Metropoli
della C ampagna, deU‘ Apruzzo, e della Puglia ; precifamentc
quando hebbe unita la prima nortra dilettiflìma Spola , la Metro*
poli Sipontina > cioc dall’anno del Signore 969. (unitale a n ch o
pria quando era Vefcovado, cioè dall’anno 668. fotto S.Barbaro)
infino al io66.toltinegli anni 16. che vi fedetre Leone Arcivefcovo
Sip.onrino folamente.Per maniera, che fuftraganei havea xxxn.
Vefcovadi, numero,che di niun’altra Provincia fi legge.Ma di poi
per le unioni fatte in diverfi tempi per varie cagioni , ne conra_*
fuftraganee infino àxxiv. che leggonfi incife in bronzo nella porta
maggiore della S. Chiefa Metropolitana diBenevento, dedica,
ta alla gran Madre di Dio , artunta al Cielo : hoggi rette da xvi.
Vefcovi Suffraganei, parte nel Sannio, parte nel Principato ultra,
A a a e par­
li Hjn.incotit Baron.an. 1466 n.io.Jnb Paulo li. o Vgbetl. Ual.
Sagr. tom.S-fol.Q.

e parte nella Puglia» e Contado di Molife: cioè
1. Afcoli.
2 . Telefe.
j . S. A gata de’ G oti.
4. Alife.
5. Monte-Marano.
6. Avellino )
7•
8.
9 .
Frigento )
Trivico.
Ariano.
Bojano.
Bovino.
uniti.
14. Vukurara. )
15. Monte corvino. )
16 . Larino.
17. Termoli.
18.
19.
20.
21.
2 2.
2J.
S.Severo
Civitatc
Dragonara
Guardia AÌferia
Lucera \
uniti.
uniti.
10.
Fiorentino ' uniti.
11.
24. Torti boli. )
12. Le fina. ) uniti alla Me* Troja,interviene folamente
n Lm ofano.) tropoli.
al Conciliò Provinciale.
Noi adunque conofcendoci à tanto pelo inuguali, e fapendo,
non effer neceflarioall’huomo (p) majora fe quxrere: colla dovuta.»
humiltàricufammo, contenti della riveritiffima Chiefa di Cefena»
per ubbidir Suffraganeo alla infigne , e venerabiliflìma Metropoli
di Ravenna, più tofto, che Arcivefcovo fopraintendere à tanti
degniffimi Vefcovi fuffraganei nella vaftifBma ProvinciaBeneventana;quando,compiuti
i lei anni della coltura di quel campo Vangelico,
in cui giufta la noftra fiacchezza, ci ftudiainmo di feminare
la divina parola, fummo di nuovo richiamati alla Metropoli di
Benevento,adempiendofi cosi la legge lata nell’Efodo ; {q) Sex an-
7iis feminabis terratn tuara.anno autem feptima dìmittes eam. E, perche
preoccupata folle la noftra rifpofta,quelle parole dette à Geremia:
Wo/i dicere: Ttter /«wiDall’Oracolo del Vaticano furono così para»
frafate:
Foris. Diletto Filio noflro Vincentio-Marix Vrfino S. E. Tresbytcro
Cardinali, S. Sixti nuncupato.
Intus vero. Innocenzius PapaXI. Dilette Fili nofler, (aiuterà, &
jlpoflolicam benedittionm .M eò preclara, m obev,ndo difficilltnio Epifcopali
rnunert, fingularis pietatts, %ei.que prxftantis documenta edidifii,
ut Beneventana Ecclefix dignitati uitluat’que apprimè confnlere arbitrati
ftmHS, ubi te eiuem prxficire Aeaev\mus.jL
noVHmqut in dies mritis>qux ubi Imufque comparaci,incrementi*
adji.

étdjicias, d m nos Jpoftolicam ad id benediflionem l i l ì , dilette fin no-
/ter, per amanter impertimur. Datum Isonne apud S.Tetrum,Jub sim ulo
Ttfcatoris die v. la/mari] 1686. Tontificatus no/tri anno decimo.
Marius Spinula.
A quefta feconda chiamata , con voci efpreflìve della fommaJ
clemenza della S. Sede, che, compatendo gl’innumerabili mancamenti
da noi commeffi in duepaftorali condotte,hà volato efalta-
re la noftranihileicà , per infegnarci qual’efl'er dobbiamo > fiamo
itati corretti ubbidire , e foggettando gli homeri al grave pefo ,
eccoci eletti al reggimento di cotefta infigne Metropoli, ampia-»
Diocefi, e vaila Provincia, nel Conciftoro celebrato a’i 8. del corrente
mefe di Marzo, inanimito dall’Apoftolica benedizione»»»
amantiifimamente dataci à queft’ oggetto . Stiamo però tra’l ti*
more, e la fperauza : quella ce ladàl'Apoftolo infegnandoci : (r)
Omniapoffum in eo, qui me confortat : quello provviene dal conofci-
mento deila propria debolezza, e dall’altezza della dignità,fapen-
do, che ( f ) tantum txcellere oportet inerito , quantum gradu , c o m ò
avvisò Salviano: e che tanta diftanza elfer dee tra la vita del Superiore
Eccleiiaftico, e de’fudditi, quanta ve n’è tra’l Pallore , e la_»
greggia, giulta l’infegnamento del gran Papa Gregorio ; (t) tantum
debet adionem populi a elio tranfeendere Trafuhs , quantum diftarc
debet à grege vitaTaftoris . Noi per non metter obice alla grazi»
di quello Spirito Confolatore, che (u)pofuit Epifcopos regere Eccle-
fiam Dei, quam acquifìvit fanguine fuo : ci proponiamo gii avvertimenti,
che feguono:
L'A R CIV ESCO V O A SE STESSO.
AC ciocché l’efempio della noftra vita,canonicaméte regolata?
regola fia perla vita altrui, fupplicheremo continuamente, e
principalmente l’Altidimo, che ne doni la grazia di comporre.»
totalmente i noftri coftumi, per maniera , che ciafcuno da noi apprenda
gli efempli della frugalità, della modeftia , e della fantaj
humiltà; fervendoci di modeftiffima fupellettile, e di frugali/fimo
vitto, oude in tutto il noftro Epifcopio cofa non fia, che non ilpiri
(impliciti, zelo di Dio, e difprezzo delle vanità : e che quanto lignificavano
le veftimenta d’Aronne collo fplendor dell’oro , collo
sfol-

sfolgoramento delle gem m e,? colla varietà de’ricami, nella no*
lira cafa

ip t
ta la noflra greggia diventi planiatio Domìni ad glorificandum . Per
ottener ciò, valerommi del voflro efempio.
A ’ VESCOVI COMPROVINCIAIJ.
SAntiffimi Vefcovi comprovinciali, fratelli nofiri venerati/fimi,
che xdificatis deferta à fcculo, coll’integrità della voftra vira, &
minai antiquas erigitis colla dottrina, che predicate , & inftauratis
Civuutes defertas colla edificazione de’popoli à voi da Dio Soggettati.
Se il nome di Suffraganei havete, il fuffragio delle voitre
orazioni fervoro/amente imploriamo, per degnamente foflenere
l'incarico della dignità, àcui fiamo di gran lunga inferiori, confederando
impoftoci (a) labor fragili, fublimitas burniti, dignitài non»
inerenti. Sedici bora fiete di numero , quanti furono i figliuoli di
Eleazaro , (L) che erano Principes San ftu arij, & "Principes D ei. Figurati
nelle fedici bali del Tabernacolo, le quali erano d'argento,
pareggiato da voi nel candore de’voflri cofiumi, che noi ci proporremo
per noftra fcorta fìcura. Dodici anni habbiam di Sacerdozio,
pure (direm con (c) Ag o lìin o ) Scnex à juvene , & Epifcopus
tot annorum à Collega, nec dui» anxiculo, paratus fum doceri, quomodo
poftum rei B eo , rei hominibus juftam reddere rationtm . E per ciò
refpicientes ad exiguitatis nofene tenuìtatem , & ad fufeepti muneris magnitudmtm,
ci fiuteremo d’imirarvi nel zelo della falute delle anime,
e nella predicazione della divina parola, acciocché unitamente
viviamo in fanólitatc , & )ujìitia omnibus diebus noftris . Siano
quéiti (inceri fentimentideH’animo noflro le Pacifiche lettere , in»
trodotte d a ’noftrj maggiori, quando erano novellamente eletti, le
quali conchiudiamo con quelle divote preghiere , con cui S. Gregorio
terminò una delle fue Omilie:(

1$1 _ _____ __ _
fe non ad confervàndant , augendamque Éccleftaflicm dìfcipllnam, ut
quieas obtincrcnt, fono le parole del Tridentino, (e) pictate pMcellc-
ren t, altjsquc exemplo effent, atque Epifcopos opera , &• officio juvarent.
Speriamo adunque dalia voftra pietà, che fotto la noftra direzio*
ne, farete cosi riformati nella vita Chericale, che dal voftro efem-
pio l’EccIefiaftica difciplina riceva accrefcimento, e nel voftro
ajuto , applicazione , e diligenza noi ritroviamo conforto. Voi
Canonici, chiamati Eccleftx Senatus , ( f ) farete rilplendere il voftro
uficio, eiìendo affidui, ed attenti nel Coro, atque inhymnis, &
canticis Dei nomen reverentèr, diflmftè, deuotique laudare. Voi Preti,
cioè Seniori, non di età, ma di coftumi, voi D ia c o n i, voi Cherici
tutti, ricordatevi di haver rinunciato alla ignominia dei fecolo, e
di eifere della forte del Signore,e però attender dovete alla perfezione
voftra coll’accrefcimento delle virtù, ed all’altrui, dandone
loro la imitazione.
La voftra vita per molti fecoli è ftata in comune ; hà poi tollerato
la Chiefa,per códefeendere alla noftra fiacchezza,che ciafcun
viva à cafa fua,difperfi per le famiglie,com'eran i Levitijfperando,
die ne feguiffe l’effetto, per cui quelli furono così diftribuiti, rapportato
da Procopio : (g) Difpergit Levitas,per omnes tribus,ut fan-
fiitatis eorum cxcclÌentia,Sanfìos ubique urbium incolas reddat. Acciocché
ciò fegua, ciafcuno temperi la fua vita canonicamente . C o’
Cherici non coabiterà donna aliena,non che fofpetta, fia/i di qualunque
età,ò condizione,anche fotto pretefìo di ferva , e di parentela,
fe non è quella, in cui naturale fadus nibil pcrmittit favi crimini.i
fufpicari.Anzi nè men quella fia lecita fenza nollra approvazione
al tenore del cap. inhibendum extra de cobab. Cleric. & mulier. E
ciò per togliere ogni ombra di fcandalo: che fe taluno ( che Iddio
non voglia ) vive ( b ) in pafjìone defiderii,ftcut gentes, quie ignorant
Deum\ ( i ) vtniam ,& movebo candelabrum e)us, giufta il c.ftquis 16.
dijì. 81.
Arme di veruna forte non fi tratteranno da’Cherici , fe non_>
quelle,che fono lor proprie,cioè, Orationes, & lacryma. La caccia_>
non è efercizio da ChericO)il quale dovendo efler Santo: (K) Sanfti
tfìote^iionìamego Sanftusfum,non dee trattar meftiere,di cui non_»
fù mai affezionato ne' Profeta, nè Sacerdote ; come dalle d iv in o
Scrit-
e feff.z^ .ca p .iz. f fe{].&cap.eifdem g /«/>, Nww.35. h i.Tbeff.q.
i ^ipocal.z, K L iv .19 .

l 9 ì
Scritture raccoglie Girolamo Saneo,conchiudendo. ( l ) Tifcatorem
Santtum legi,venatorem non legi.
Trattenimenti di giuochi di carte,nè men con gli fguardi, non
faranno leciti a’Cherici.volendo i Sagri Canoni ; ( m ) ad aleas] &
taxillos non ludant : nec hujufmodi ludit interniti . Perche tal giuoco,
ficcome fra le opere di S.Cipriano(»)fi legge: eft diaboli venabulv.m%
& delitti vulnus mjanabile. Difpiacque à S. Pier di Damiano anche
il giuoco degli fchiacchi in un’EccIefiaftico,con dirgli:Rgttenè tui~
qui erat cfficit,vcfperè in [caccorum vantiate colludere,manum Dominici
corpons oblatricem,hnguam inter Denta, & populum mcdiatncem /acri;
legi ludibrii cònlammatione fa darei
La tonlura de’Chericiefl'er dovrà fecondo i Sagri Canoni: cioè
la vefte e talare,e modelìiffima. La chioma dicefi Cefarie.e Ita be-,
ne a'ioldati di Cefare,non a’ioldati di Chrifto.Di quelli fi de’dirc
con Tertulliano : Si Deusfuerit in pettore , cognofcatur & in capite._>.
Quelle mezze vedi,non mai ufate nella Cherefia.che ne’viaggi:
precifamente quelle,che hanno più dei laicale,che del Chtricalo»
faranno profcritte ; E chi uferà tal vede imperfetta , udiraflì dall*
Autore dell’opera imperfetta; Autfecundum locwtn eltge vejlcm; aut
fecundum vcjlem elige locum.
Procureremo adunque,che e nell'huomo interiore,e nell'efterio*
re fiamo di edi/jcazione;e peròfiano le noftre converfazipni (ante;
fi ano le noflre caccie,guadagnar anime à Dio;i nofiri trattenimé-
ti,i facri libri, lo ftudio delle cerimonie Ecclefiaftiche , de’cafi di
cofcienza,e delle cole appartenenti al nollro uficio,per difcacciac
via l’ignoranza,che de jure divino condanna il Sacerdote alla depo-
fizione: (o) quia tu /cientiam,rcpult(li,repellam te,ne Sacerdotio fungaris
tnibi: e ciò per gli promo/fi:cd 1 promovendi ('appiano,che qui tgno-
rat ignorabitur. Ci fludieremo finalmente tutti di edere agli occhi
di Dio quel!o,che fiamo chiamati da'Popoli: (p)Uàm qui vocantur,
& non funt,dice Agottiiìo,quid illuprodeji nomen,ubi r a non ejlr
A ’ P A R R O C H I .
PEr la qual cofa voi Rettori d’Anime,che titoli maggiori havete,
e che fiete in parte della nollra pallorale follecitudine, alle
B b mag-
1 inpfal.9\. m c.C lerici,devit,& bon.C leric. n de aieatoribus.
o O/ex 4.6. p tratt.q. in cp.Ioann,

maggiori voftre obbligazioni arrender dovete con tutta applicazione
: per non farci repplicare quelle lamentazioni di S. Gregorio
Pa£a(q)Eccc munduf Saeerdotibus plenus e(ì,fed tamcn in meffe Dei ra-
ras valdè invcnitur operator ; quia officium quidern Sacerdotali fujctpi-
musjed opus cfficii non impiemus . Cialcheduno adunque adempia^
l’opera del fuo uficio , amminiftrando per fe Hello i divini Sacramenti,
annunciando il Regno di Dio a’Parrocchiani, ed infegnan-
do loro i mezzi per confeguirlo.frangendo inceffantemente il pane
«'fanciulli, con ammaeftrargli efattamence nella Chriftiana dottrina,
e nella maniera di degnamente ricevere i SS.Sacramenti,acciocché
le anime non fi perdano per l’ignoranza delle cofe necef-
farie alla falute,giufta l’ammoniméto d'lfai.i;(r)Troptercd captivus
duflhs ejì popu(ns meus,quia nonbabuit fcicntiam.
AL CLERO REGOLARE.
MOlto à ciò gioverà l’ajutode’RegoIari, obbligando il Sacro
Concilio di Trento,anche i Monaci,( /)dediti alla vira contemplativa,che
leggano le Sacre Scritture, perajuco del buon reggimento
delle Anime.Perciocché voi,ò decoro,ed ornamento delia
noftra Diocefi,voi ò Religiofi,e precifamenre voi,che la vita attiva^
contemplativa infieme efercirate.i cui o rd in i fo n o fiati ifti-
*uiti,(f) ad cooperandum Trxlatis Ecclcftarum in prxdicatione, & confeffionibus
audicndis,cx commiffione Trxlatorum ; come il noftro D ottore
Angelico infegna , e perciò vi paragona a’Sacerdoti di foprappiù
aggiunti da Davide,e per ampliamento del culto Divino,
c perche il popolo fofl'e più agevolmente fpedico: (u) ed a’Curfori
mandati da Ezechia,perche predica/fero à tutto Ifraele revertim ini
ad Dominu.ru D eu m ,& c.(x)'V o i adempiendo il voftro fanto minifterojfiate
com’efier dovete,cooperatore! ordinis nofiri, e di quelli, c h o
fono à parte della cura delle Anime à noi commefi'e.
V OI
A L L E M O N A C H E .
però, che fiete l’horto, doppiamente racchiufo, cioè nel
corpo co‘Chioftri,e nelle menti cofanti penfieri,renderete*
più
q bom. i j . i n Evang. r lfa i.$ . f f e ff.^ .c .i. dereform. t opufe»
contr.imp ,rtlig.cap.q. u 1. Tarai. 2 3 . x 2 ,Tarai.30.

più tollerabili le noftre fatiche, prima colle ferventi orazioni al
voftro dilettiffimo Spofo, e fecondariamcnte coll’intera oflérvan-
za Regolare , obbedendo alla cieca agli ordini de’ Superiori, non
effendo poffibile.che il Religiofo,ò la Religiofa difubbidienre hab-
bia vera virtù: frequentando degnamente i SS.Sacramenti ne’gior-
«i ftabiliti, afiiftédo puntualmente al Coro,e divotamente i divini
uficj celebrandovi,ed orando fpeffo mentalmente,per haver collo-
qu; col voftro Spofo. Ricordatevi di haver rinunciato a’ parenti,
ed al mondo, e però vincendo il Ceffo, ed il fe c o lo , attenetevi dalle
Grate fuori de’ tempi ftabiliti, e dalle perfonc, cui non è le c ic o .
Sappiate, che i Monafterj fono i vivai deU’AIti/fimo, e le Religio-
fe i pefci,come ditte Abacucco; (y) facies bomines, quaftpifees.E però
deve effervi connaturale il filenzio, e non il cicalamento.ed antipatico
l’andar alle Grate, che non fono a’ pefci,che mortifere: il
che confiderando S.Cefario Pontefice Arelatenfe comandò nel fuo
Concilio di Aquifgrana,(^) che quando la Monaca iva alle Grate
coftretta à parlar co’ (ecolari, fi facefle prima il fegno della-»
Croce, come fe andafle à combattere co’l demonio: Si quando cum
fecularibus ad colloquendum fueris evocata, priùs arma frontem tropbxt
Crucis. Finalmente le Prefecce de* Monafterj fi ricordino ettere i o j
obbligo d’infegnare i rudimeoti della S. Fede , ed il Catechifmo
alle N o v izze, alle £ducande,alle Convcrfe, ed alle Serve. E t u tt o
generalmente riflettano , che rante loro vigilie, digiuni,ed un perpetuo
ritiramento dirizzati ad un gran premio, non fi perdano
per vane compiacenze delle cofe di quefta terra , altrimenti vi fi
potrebbono adattar le parole di S.Bcrnardo. (

quarti tanto miniflerio indigni fimus-propter iUum tm en }cujus mmiflenu
gerimus, in nobis non ejì 'contemnendum.Sa.ppia.te diflinguerc Iecofe,
e quelle,che fono di Dio,lafciatele à Dio, cd a’ fuoi Minillri : pre-
cifaincnte i beni,e le ragioni appartenenti alla Chiefa,detti ne'Ca*
noni Apollolici (b) Bona Dominica: Da Tertulliano, Depofita pittati;.
Da S, Bernardo, Vatrimoninm Crucifixi.il comune nimico, per-
che i Vefcovi non facciano nelle loro Città, e Diocefi quel bene_>»
per cui vi fon deftinati, fu’l bel principio fufcita liti, e controverse
di giuridizione,e così avviene ciocche riprendeva il Mellifluo:
(c) yid.es omncm Ecclefìafticum %elum fervere [ola prò dignitate tuen-
da.Honori totum datur .S a n cita tin ib il. Noi, co’l divino ajuto , vivendo
concordi,daremo tutto alla Santitàjfiecomefperiamodai-
la voftra filiale dilezione.
À ’ PRIN CIPI, D U C H I, M ARCHESI, C O N T I, E B A R O N I.
PEr eccellentiffimi,ed illuflrifiìmi,che fiano i titoli: per copiofi,ed
ampj ivaiTallaggi,ché havete, non potete negare,quando
folle afloluti Signori, che tutti fiete foggetti à Dio : (d) clamat interna
ratio, dille il B. Lorenzo Giuftiniano, utmufquifque fe illi fubjic
ia tj quo babet,ut fit. Mà non balla riverire,ed ubbidire il Padrone,
fe infieme non fono riveriti, & u bbiditi i Mjniftri di lui, delti
quali dice lo ftelfo Padrone: (e) Qui recipit vos, me recipit;& qui me
recipit,recipit eum,qui me mifit,e per lo contrario^/-) Qui vos Jptrnit,
tne fpernit; qui autem me fpermtjpernit eum, qui mìjìt me. Eccellentiffimi
adunque farete fopra tutti gli huomini.ed illullriflìmi nella-»
Patria Celefte predo il Padre de* lumi, fela poteftà temporale,che
Idio vi hà data, prontamente, com’è voftra obbligazione precifa,
impiegherete in lervigio di Dio medefimo , quando le occafioni
yi fi fomminiftreranno , ò per le itefle vi fi offeriranno . Io non vò
qui rapportarvi gli efempli de’ Coftantini,e de* Teodosj; mà di un
noftro invittiffimo, e potentiffimo Monarca delle Spagne , Filippo
IV.di gloriofa memoria,che la virtù d’amendue dimoftrò.quàdo,havendo
nominato Arcivefcovo di Matera , ii da noi riveritiffimo
Signor Cardinale Giovambattilla Spinola, in darle commiato,
gli dille : VI RACCOMANDIAMO LA DIFESA DELLA IMMUNITà EC-
CLE-
b Can.40. c lib .q .d f tonfiti* d tib.de obtdicnt. e Mattb,3,40.
f iHC.10.j7.

CIESUSTICA. Quefta Regia virtù rifplendette eziandio nel pietofiflìmo
cuore, di chi le veci del noltro Rè fofteneva ia quello Regno,
quando per fupplire alla noftra debolezza fù eletto Arcivefcovo
Sipontino l’Illultrifs. e Reverendifs.Monfignor Tiberio Mu*
fcettola,cosi fcrivendogli;
Foris. tAl muy Reverendo Stnor, el Mfobifpo de Manfredonia•
Intusverò. Muy Reverendo Stnor . Saviendo yo la pitdad, y juflificacion
, con que et Stnor Cardenal Orfìno antectffor de V.S. tn efftu
Tglefìa difpufo algunas cofas con decoro della ,y conveniencia dcjfos naturala:
no bè querido dejar de encargar à P.S. corno con efpecial primor
lo executo, procure fe mantengan fin alttracion , y antes fe pcrfeccioncn,
y profigan, quefe minortn, ni attraffeti, augurando à y.S.ferà de toda
mi eftimacion, corno el tener refervadas ocafionts de fu agrado, en que-1
loreconozca V.S.à quien Diosguarde . Napolts zj. deNov. 1680.
El Marquts de los Ftlts.
Efempli così cofpicui habbiam proporti alla voftra pietà, ficuri
che gritniterece;honorandone'fuoi Minillri il Rè de’ Regi, il
quale, come dice Giob, (g) quando e’ vuole ; baltheum Bggum diffolvit,
& pracingit fune renes eorum: overo come cantò Davide: (b)
qui aufert fpiritum Trincipum, terribilis apud Hegcs terra.
GENERALMENTE A TVTTI.
IL noftrodefiderio, Animedilettiflìme , à noi da Diocomtneffe,
altro non è, che la voltra fanti/ìcazione, perche tale è la_i
Volontà di Dio: (i) Ihcc efi enim voluntas Deifanftificatio veftra. Ad
ottener ciò, preghiamone in prima tutti il Dator d’ogni bene, che
fe noi farem coìti Agricoltori del gran Padre di famiglia , voi fapete,
che ars agriculturx, come inlegna Grifollomo, ( k ) ferè tota.»
à Calo perficitur -, à legno che, fecondo l’Apollolo : Nequc qui pianta
t ejl aliquid, ncque qui rigat, fed qui incrementum dat Deus. Senza-»
cui tutta la prudenza, e iapienza degli huomini è ignoranza, come
notò Niceforo:(/) Vbì divina providentia non commlitat confilijs,
&■ aftionibus bomìnum, etiam fapientiflìma confìtta inftpitntcr definunt.
Secondariamente ciafcuno fi ftudii di toglier via ogn’impedimento
al defiderato bene comune. Noi dal canto nollro, acciocché
le noftre pecorelle declinent à malo, & [tciant bonum , pregheremo,
riprenderemo, opportunameute, ed importunamente, con-*
ogni
g cap.1 1 . h pfa l.’j y , i i.T b e ft'q .} . k in c .'j.p r m .a d Conntb.
1 lib.T.biJior.

ogni patienza, rifvegliando quei, che fcdono nelle tenebre, e ne\F-
ombra della morte ; giacche' bora efi jam vos de fo nno[urgere . (m)
Noi in oltre in eliminare i vizj, e gli abufi, in riparare, ó confer-
mare l’Ecclefiaftica difciplina, in confervare «(.Patrimonio di
Chrifto, in difendere le ragioni della Chiefa, in far rifpeceare il
Sacerdozio, col divino ajuto, adempieremo le nc-ftre parti coru
gli ammonimenti, colle efortazioni, co’canouici rimedj, e finalmente,
fe bifognerà, co’l proprio fangue , (») & Lbentiflìme impeti*
dam , & [uperimpendar ipje prò animabus ve[ìris, cioè come chiofa-»
Bztiurdojm pendà curam,impendam ]ubflantiam,impendam me tp[um.
Voi allo ’ncontro attenetevi dal peccato, evitandone ogni oc-
cafìone; perciocché' tutto il frutto,che vogliam raccorre da voi è,
che fi tolga il peccato: (o )& tfie omms [ruftus, ut auferatur peccatum.
Quello fia l’apparecchiamento alla noftra venuta, far tro v a to
monda la terra, per feminarvi la divina parola. Vi diani quefto
avvifo, perche defìderiamo eller con voi Padre amantiffiino, non
Giudice fevero . Valetevi dell’avvertimento , perche (p) timeo , nè
fortè cum venero, non quales volo, tnveniam vos> è r ego inventar à vo-
bis, qualem non vultis, & lugeum multos ex ets, qui ante peccaverunt,
& non egerunt panitentiam. Ed acciocché colla invocazione di
Dio, cialcuno, che per avventura é traviato, incominci à metterli
nella retta via, e chi vi ftà, vi fi confermi, diamo à tutti la prima-*
noftra Pontefìcale benedizione,con quelle parole, con cui Alefìan-
dro Il.chiufe l'epiftola,che fcrifìe a'fuoi Concittadini Milanefi: (q)
Omnipotens Deus ab omnt vos pravitate cuftodiat , ctr per juftittx femt-
ta m , adCcele[tia vos regna perducat. jlm e n . Data in Napoli nel
Convento di S.Caterina à Eormello a’30. di Marzo dell’anno del
Signore 1686. primo dicotefto Paftoral reggimento, eduodeci-.
modella noftra ordinazione.
F r .V i n o M .C a r d in a l e » b e l l a S. C hiesa d i B eneven to
eletto A r c iv e s c o v o .
V'kAbatc Sarneili Segretario nelle cofe
Ecclefiafticbe.
m I\pm. tf. 11. n 2 .Cor. u . 0 //«*»7.9* p z .Cor. ia.
q ex Tetr.Damiin.lib.^epift,

AVTENTICA ATTESTAZIONE
É c ’prodìgjoperati d alG lo rio fo S.Filippo Niki
in perfóna d ell’Em inentifs. A rcivefco vo Oriini,
in occafione 5 che reftò fotto le rovine d elle
fue danze, nel trem uoto, chc diftruffe
la fua C ittà a’ 5. di G iugno 1 68S.
A
D onore di Dio O nnipotente,della Bea tifs. Vergine M arta
noftra Sign o ra, e del gloriofo S. Filippo n e ri > certifico io
Fr. Vincenzo Maria Orfini deH’Ordine de’Predicarori,infelice peccatore,
e per Divina Pazienza della Santa Romana Òhiefa P reco
Cardinal di S. Siilo 5 e della S.Chiefa di Benevento indegno Arci*
vefcovo,eziandio con giuramento , circumpofìtis Sacris Evar.gtliis,
comeeflendo accaduto per gli miei peccati il Tremuoto nella mia
Città di Bene ventosi! Sabato s. di Giugno dell’anno 16S8. Vigilia
della Sagratiffima Pentecofte,sù le ore venti, e mezza, e ritrovandomi
io nella miaftanza ficuata neU’appartamentofuperiore
de] mio Epifcopio,infieme difeorrendo con un Gentil'huomo mio
Diocefano,atrendcdo J’avvifo per calare in Chiefa al Vefpro, fù la
detta mia ilan za d alT rem u o to abbattu ta,ed il pavimento,dove io
era. ancora precipitò colla ftanza di fotto, e cosi parimente parte
del fuolo di queft’altra ftanza,ed io caddi col fopraccennato Gentiluomo
fino al volto del granajo , e fummo coperti da’ faffi di
tutti gli edifìcj,che ci precipitarono addoflo, con forte però difuguale,
reftando lui eftinto,ed io illefo,difendendomi il capo alcune
cannuccie,che fopra mi fecero un poco di tetto,quanto ballava
à coprirmi il c ap o ,e d à farmi rifiatar commodamente.Nella ftanza,da
dove cadei, vi era un’Armario di noce pieno di feriteuro »
dentro del quale io cuftodiva incartellace cutte l'effigie > che efprimono
iftorialmente alcuni fatti più celebri della vita del gloriofo
mio Santo Protettore Filippo N e r i, con intenzione di collocarle
nel Cafino,che haveva edificato alla Pace Vecchia fuori della mia
Città. Il medefimc Armario venne à pofarfi sù quel tenue tetearello
di cannuccie , che mi difendeva il capo , come hò detto, e fi
aperfe, benche foffe chiù fo có chiave,ed ufeirono le figure del!a_*
Vita del Santo, le quali fi fparfero intorno à me, e fotto il mio capo
fi fermò quella; nella quale è delineato, quando il Santo orante

vide la Beatiffima Vergine,che fofteneva colla fua Sautiflima Mi*
aio la trave delia vecchia Chiefa della Vallicella, ch’era ufcica dal
fuo luogo . Sopra il fudetto Armario vi era caduto un’Architrave
molto pefante di marmo, e con tutto ciò io per tutto lo fpazfo del
tempo, che dimorai fepellitotrà quelle rovine, non fentii incom-
modo afèu no, nè pefo , nè gravezza ; anii hebbi grazia di poter
continuamente ad alta voce recitare alcune orazioni,ed hebbi Tempre
libero l’ufo di ragione, con raccomandarmi à Dio ed a’Santi,
c conuna grandilEma fiducia di dover efier liberato. I miei familiari
mi dicono, che io fia flato fotto le rovine per lo fpazio d’un’-
ora, ò d’un’o ra , e mezza; ma à me per nuova grazia non parve_>
d’eftervi dimorato, che per lo fpazio d’un quarto d’ora. Venne in
Canto il Padre Lettore Buonaccorli del mio Ordine,chiamandomi
fopra que’ mucchi di faffi, ed io l’udii fubito , ed egli fentì la mia
voce, benche non diftinguefi'e le mie parole, ed infieme col Signor
Canonico Paolo Farella cominciarono à diffep£llirmi,ed appretto
fopragiunfero due altri, coll’ajutode’ quali mi cavarono da' latti;
cd è di pardcolar confiderazione, che per le diligenze, ed operazioni
loro, precipitando le p ie tic h e ftavano fmolle, nè elfi,né io
ricevemmo nocumento alcuno.
Difiepellito, che fui, il detto Signor Canonico mi trovò fotto il
capo l’accennata Immagine dei mio Santo Avvocato; ed un’alrroj
fubito, che mi vide, prele à cafo una delle Immagini Indette,ch*e-
rano intorno à me, e me la diede à baciare; e ritrovai, che quella-»
Immagine rapprefentava la rifufcitazione,che ilSantofece di Paolo
de Mattimi ; E cosi io fui eftratto dalle rovine , e portato fuori
della porta delia Città con molte ferite in tefta , e nella mano de-
ftra,e nei piede deliro; e pure le ferite non mi hanno dato mai dolore
alcuno; anzi la fera mede/ima prefi il Sagramento dell’Euca-
riftia in mano, fermonaial Popolose diedi il Viatico ad un'infermo
. Negli occhi fo!amente,per Io gran calcinaccio cadutomi fopra,
mi calò una fluffione, la quale mi hà dato, fenza dolore però,
qualche incomodo al vedere. Le grazie del mio Santo non terminano
qua, poiché prefervò nel precipizio di quafi tutto l'Epifco-
pio tutta la mia numerofa famiglia, tutti gli Òfpiti, e Curiali, o
folo perì un Lacchè, il quale era fuori di cafa j e nell’Epifcopio recarono
morti folo alc uni pochi E£leri,che non erano in efio venuti
per cagione dello fteflo mio Tribunale . Prefervò parimente il
Santo i Signori Preti della Congregazione della Miffione,che da_»

tné erano flati introdotti nella mia Città,é con eflì tutti i mici Se*
minarifti, quantunque i! Seminario fi a pur precipitato; ficché a_i
gloria del mio Santo poffo dire : Qitos dedi(ii mihi ( giacche' da lui
conofco l’onore d’etter Arcivefcovo) quos dcdifti mibi (replico) non
perdidicxcis quemquam;havendo voluto il Santo, rinnovare in me ,
indegniffimo Vefcovo , quanto accadde nell’anno 587. in Antiochia
nel fieriffimo Tremuoto, che ivi opprefle fettantainila perline,
evi fù prefe rvato in vita,con tutti ifuoi, il Vefcovo Gregorio,
benche la di lui cafa, come la mia, andafle à rerra . In oltre fra le
rovine di tutti gli edific; della mia Città , il mio Santo hà confervato
l’Archivio Arcivefcovale , la Cancellala , le ttanze del mio
Vicario, dove era gran quantità di fcritture , e la Biblioteca del
mio Capitolo Metropolitano, dove fi ritrovavano le fcritture più
importanti della mia Chiefa; ed in una parola, il Santo hà confermato
tutte le fcritture, che in qualche maniera appartenevano alle
ragioni,ed al governo della medefima mia Chiefa.A mia maggior
confufione poi mi continua il Santo le fue mifericordie;poiche ef-
fendomi portato Venerdì 18. del corrente mefe di Giugno à venerar
la fua Cappella nella Chiefa de’ Padri dell’Oratorio di Napoli,
ufeito dalla Capella mi caddero dal capo turte le erotte delle
ferire,ed ogni cofa s’appianò,quantunque nella ferita fu’l ciglio
la ttefla mattina del Venerdì vi folle fiata ritrovata della marcia,e
nella vitta per tutt’oggi Martedi 22. di Giugno , vado colla bene-
dizzione del Santo migliorando à gran patti, e fpero fermittìma-
mente, che il mio Santo, il quale capir, perficiet,contra ogni efpet-
tazione di tre peritiffimi Medici , i quali havendo i miei occhi of*
fervato.doppo il fudetto accidente, (limarono, che folli.ro totalmente
lefi dal calcinaccio, che oltre alla fluffione,vi fotte già calato
un pannicello, per cagion del quale dovetti reftare almeno notabilmente
offefo, come dalle qui fottoferitte attettazioni de’ me-
defimi apparifce;ed havendo io,pEr la fiducia,che tengo nel Santo,
rifiutato l'applicazioned’ogni naturai rimedio , fperimento colla
fola applicazione delle di lui Reliquie il fudetto miglioramento.
E dal primo ingrell'o, che feci nella di lui Cappellata fera del detto
giorno 18. del corrente mefe , non havendo lino all ora potuto
tolerare la vitta d’un piccioi iume accefo, ufeii dj quella con una
torcia à quattro lumi accefa in mano , fenza fentirne lefione alcuna
nelle pupille. Onde à perpetua memoria di quello gran benefi-
cio,che il mio Santo mi hà diipenfato, e per gloria del medefimo,
C c che

che hà operato in me miferablle peccatore sì gran miracola > e *ì
cccelfi prodigi, e perche in dies magis crefcat la divozione de’Popoli
verfo sì gran benefico) e benigno Protettore , hò voluto regiftrare
Ja fudetta narrazione,e corroborarla collamia fottofcrizione , c
Suggello > affinché non rimanga dubbio della validità di elTa_,.
Scritta in Napoli nel mio Convento di S, Caterina à Formello
Martedì 21. di Giugno 1683.
Vincenzo Maria Cardinal Orfini
Arcivefcovo di Benevento.
Luogo del Suggello.
Dirti Segretario
lo 'Dottor "Medico Fifico Vìncerne Grifcotiio attefto , e confermo quinta
nella retro/critta relazione è /tato narrato dail E,»iiientijJimo Signor
Cardinal Or fini circa la fua indi[pofi\ione degli occhi.
lo Dottor Fi fico Federigo Meninni attefto, e confermo quanto di [oprai
è [tato narrato dall' Eminentijfimo Signor Cardinal Qrfini circa l'indi-
fpofi^one de<