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quindici ragioni per john florio, l'uomo che era shakespeare

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7. Tra i libri posseduti - 340 italiani, francesi, spagnoli + un imprecisato numero di inglesi - e/o<br />

letti (252) da John Florio <strong>per</strong> la preparazione del dizionario New World of Words ci sono tutti<br />

quelli <strong>che</strong> risultano essere stati necessariamente letti da Shakespeare, an<strong>che</strong> nell’originale. Nel<br />

suo testamento (da confrontare assolutamente con quello mediocre dello Shaks<strong>per</strong>e di Stratford)<br />

John Florio lascia la sua biblioteca di libri italiani, francesi e spagnoli all’amico e protettore Lord<br />

William Pembroke. Oggi questi 340 volumi sono tutti scomparsi, volatilizzati.<br />

8. Le o<strong>per</strong>e di Shakespeare sono impregnate di “cultura dell’esilio”, una cultura, non c’è bisogno<br />

di insistere, familiarissima a Florio.<br />

9. La grande influenza del pensiero e del lessico di Montaigne su William Shakespeare, ammessa<br />

a denti stretti dai critici shakespeariani è invece reale, <strong>per</strong>vasiva come ha dimostrato nel 1925<br />

G.C.Taylor e come chiunque può constatare da solo.<br />

10. La grande conoscenza di autori italiani di cui alcuni non tradotti in inglese. Il primo è<br />

Giordano Bruno. La presenza del pensiero di Giordano Bruno e del suo lessico nelle o<strong>per</strong>e di<br />

William Shakespeare è flagrante. Ma tuttavia negata o ignorata dai dotti. Si tratta, a ben vedere, di<br />

una presenza “fisica”, intima, proprio una condivisione di idee, di gusti. Una prossimità<br />

inspiegabile se si pensa all’uomo di Stratford ma naturale e normale se si pensa <strong>che</strong> John Florio e<br />

Giordano Bruno sono stati due anni e mezzo insieme ospiti dell’ambasciatore francese a Londra<br />

dal 1583 al 1585. I rimandi dell’uno all’altro sono numerosi nelle loro o<strong>per</strong>e.<br />

11. La conoscenza approfondita della musica sorprende in William Shakespeare, eppure è<br />

incontestabile. John Florio ERA un musicista e lavorava a corte an<strong>che</strong> con questo ruolo di<br />

selezionatore di musicisti.<br />

12. William Shakespeare ha senza alcun dubbio una forte carica aristocratica, lui figlio di<br />

contadini analfabeti e con due figlie illett<strong>era</strong>te! John Florio è stato maestro e amico di altissimi<br />

aristocratici e <strong>per</strong> 16 anni Groom of the Privy Chamber presso il re James I e segretario<br />

particolare della regina Anne di Danimarca.<br />

13. Tutti quelli <strong>che</strong> appaiono essere, nella anemica biografia dell’uomo di Stratford, degli “amici”<br />

del drammaturgo, sono poi gli storicamente ineccepibili amici di John Florio! Da lord<br />

Southampton a William Pembroke, presunti padrini di William Shakespeare, in realtà storici<br />

allievi e protettori di John Florio! da Ben Jonson <strong>che</strong> consid<strong>era</strong> Florio un maestro e lo scrive in<br />

una dedica autografa del suo Volpone (“ To his loving Father and worthy Friend Master John<br />

Florio. Ayden of his Muses.”), a molti altri.<br />

14. William Shakespeare dimostra un’indiscutibile sensibilità italiana. Gli esempi abbondano.<br />

Sedici plays hanno argomento italiano. William Shakespeare mostra di conoscere benissimo la<br />

lingua italiana di cui ha letto o<strong>per</strong>e nell’originale, compresi il difficile Giordano Bruno, Ariosto,<br />

Aretino (un altro degli ispiratori maggiori del bardo) e, prova tra le prove, a volte Shakespeare si<br />

ispira all’originale italiano piuttosto <strong>che</strong> alla disponibile traduzione inglese.<br />

15. Infine, una prova ontologica e sociologica insieme. Se due <strong>per</strong>sonaggi del genere fossero<br />

ambedue esistiti a Londra nello stesso <strong>per</strong>iodo, si sarebbero certamente incontrati, probabilmente<br />

scontrati, comunque conosciuti lasciando grosse tracce sul terreno! E invece niente. Se Florio, <strong>che</strong><br />

aveva gli stessi mecenati e gli stessi amici, gli stessi interessi, passioni e competenze di<br />

Shakespeare, non l’ha mai incontrato e non ne ha mai parlato, vuol dire <strong>che</strong> William Shakespeare<br />

non è mai esistito come autore erudito, poliglotta, aristocratico, italianizzante a cui sono attribuite<br />

le o<strong>per</strong>e firmate (quando lo <strong>era</strong>no) William Shakespeare.<br />

________________________________________________________________________<br />

In http://www.<strong>john</strong><strong>florio</strong>-is-<strong>shakespeare</strong>.com/<strong>florio</strong>2.html /Si veda in Bibliosofia “Presentiamo Lamberto<br />

Tassinari” <strong>per</strong> il suo profilo biografico.<br />

1 febbraio 2010

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