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Scarica il catalogo - Raffaele Minotto pittore e incisore

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R a f f a e l e M i n o t t o<br />

“riflessioni”


R a f f a e l e M i n o t t o<br />

“riflessioni”


<strong>Raffaele</strong> <strong>Minotto</strong> nasce a Padova nel 1969.<br />

<strong>Raffaele</strong> <strong>Minotto</strong><br />

“riflessioni”<br />

Presentazione di Alberto Agazzani<br />

Con un contributo di Michele S<strong>il</strong>vestrin<br />

e ritratti fotografici di Pierantonio Tanzola


Riflessioni<br />

Il tema della “forza retinica”, ossia del potere di un'immagine di<br />

“impressionare” la mente dello spettatore attraverso <strong>il</strong> senso della<br />

vista, è certamente uno dei più complessi ed affascinanti dell'intera<br />

storia dell'arte. Si tratta di un aspetto che non investe solo e<br />

precipuamente l'arte moderna e contemporanea, ma che ha trovato<br />

negli antichi maestri, Tiziano ed i suoi conterranei al vertice (come<br />

definire se non pre-informale la tecnica usata nel suo ultimo periodo,<br />

quello della “Pietà” dell'Accademia a Venezia o del “Marsia” di Kromeriz),<br />

interpreti d'assoluta, forse ineguagliab<strong>il</strong>e grandezza.<br />

La sovraesposizione mediatica e visiva della contemporaneità ha<br />

di molto abbassato la capacità retinica di cogliere ed elaborare le<br />

immagini: tutto oggi è definitissimo, fac<strong>il</strong>e, immediato, pronto per<br />

essere colto, consumato e superato. Il concetto stesso di Pittura,<br />

ossia di ciò che sta “dietro l'immagine” prima ancora che nelle figure<br />

che ne compongono la dimensione più immediata, è oggi troppo spesso<br />

affidato ad incomprensib<strong>il</strong>i esercizi di puro alessandrinismo, quando<br />

non infarcito di “citazioni” senza presente né futuro. La più espressivamente<br />

compiuta ed evidente prova di ciò risulta nell'invenzione, non<br />

a caso tutta americana, alla fine degli anni '60 del secolo scorso, del<br />

cosiddetto Fotorealismo, ossia di un'ideologia espressiva dipinta che<br />

nella sua totale ed assoluta definizione, “alta” la chiameremmo oggi,<br />

potesse addirittura competere, se non addirittura superare, la fotografia<br />

stessa, cancellando quel “qualcosa” che ha sempre costituito la<br />

misteriosa ambiguità alla base del concetto tradizionale e occidentale<br />

di “Pittura” (ciò che Picasso definiva “quel qualcosa che sta fra la tela ed<br />

<strong>il</strong> colore”). Ed anche <strong>il</strong> proliferare dello strumento fotografico, compresa<br />

la sua potente accezione video, è certamente la reazione ad una gara<br />

d'immagini che non ammette tempo, né sforzo né, tanto meno, riflessione.<br />

La necessità di un ritorno alla riflessione retinica attraverso la pittura<br />

è stata, poi, ripresa e posta al centro della speculazione artistica dalle<br />

Avanguardie storiche d’inizio ‘900 (si pensi solo al Cubismo o al nostro<br />

Futurismo).<br />

O di singole e solitarie personalità, come negli immediati casi, e variamente<br />

differenti, di Alberto Giacometti, Chaim Soutine, W<strong>il</strong>ly Varlin;


o addirittura ed in un qualche modo gli stessi Bacon, Sutherland e<br />

Freud, che ne hanno r<strong>il</strong>anciato e rivitalizzato lo straordinario potere<br />

espressivo (nella nostra contemporaneità nostrana è diffic<strong>il</strong>e, poi,<br />

prescindere in questa direzione dalla lezione magistrale del gigante<br />

“testoriano” Giancarlo Vitali o in quella, ancora ricca di colpi di scena,<br />

del fiorentino Massimo Giannoni).<br />

Una pittura, dunque, nella quale l'immagine si concede poco a poco,<br />

rivelandosi inaspettatamente e imprevedib<strong>il</strong>mente, esaltando al massimo<br />

<strong>il</strong> suo potere evocativo ed espressivo; immagini da attendere, cercare,<br />

inseguire, scoprire, complice la luce ed <strong>il</strong> tempo, destinato inesorab<strong>il</strong>mente<br />

a lasciare <strong>il</strong> segno del suo passaggio su quelle paste e<br />

quei grumi che raggrinziscono e s'impolverano come le nostre stesse<br />

esistenze.<br />

<strong>Raffaele</strong> <strong>Minotto</strong> manifesta nella sua pittura e nella sua espressività<br />

così “venete”, soprattutto in questa fase di prima ma già definita<br />

maturità, quel retaggio quasi genetico che immediatamente, oltre<br />

qualunque altro parallelo possib<strong>il</strong>e, lo ricollega al genio cadorino ed alla<br />

sua strab<strong>il</strong>iante invenzione visiva: la solidità granitica del grumo e della<br />

spatolata, realizzati con infallib<strong>il</strong>e rapidità, l'uso controllatissimo eppure<br />

così seducente del colore, la definizione di immagini che solo alla<br />

prima occhiata si concedono, per poi ritirarsi nel fitto mistero della<br />

pittura... Una scelta linguistica impossib<strong>il</strong>e da compiere razionalmente<br />

e replicare da parte dell'individuo-<strong>pittore</strong>, ma piuttosto la risultante di<br />

una scelta della pittura stessa, di quel particolare, unico e irreplicab<strong>il</strong>e<br />

st<strong>il</strong>e che ha più le caratteristiche della necessità espressiva di una<br />

(innata? genetica?) vocazione.<br />

Ricordo con molta gioia <strong>il</strong> grande stupore provato allorché, segnalatomi<br />

dal giovanissimo Giovanni Gasparro, altro piccolo maestro dell'intrigante<br />

ambiguità dipinta, m'imbattei primariamente nelle immagini dei dipinti<br />

di <strong>Minotto</strong>. Ritornai immediatamente al Marsia tizianesco ed a quella<br />

pittura così vera, così diffic<strong>il</strong>e, così lontana dalle contraddizioni, dalla<br />

ruffianeria, dalla concettosità gratuita e dalla fac<strong>il</strong>ità che tanto piacciono<br />

a riviste patinate e curatori in eterne gramaglie. La gioia della Pittura,<br />

di, appunto, un “qualcosa” che non si concede, che t'intriga, ti rapisce,<br />

financo t'inquieta nel non lasciarsi possedere mai completamente.<br />

E poi i soggetti. Ritratti di gente comune che assumono le dimensioni<br />

di monumenti all’Umanità: volti rassicuranti e rasserenanti, sia pure<br />

sotto <strong>il</strong> peso della loro stanchezza e fatica di vivere.


E poi gli scorci ed i paesaggi, portatori di un panico che è mistero<br />

prima ancora che terrore, le tavole imbandite e gli interni, dai quali<br />

scaturisce la memoria o <strong>il</strong> desiderio di un'eterna epifania di natali e<br />

domeniche, case e famiglie, affetti, piccole e grandi cose di semplice,<br />

festoso (e perché no fastoso), quotidiano buon gusto.<br />

La riflessione di <strong>Minotto</strong> sfugge qualunque fascinazione spettacolare,<br />

ma s'insinua nel cuore segreto della realtà e la restituisce con la magia<br />

dell'evocazione, del mistero, della seduzione.<br />

Poesia per l'anima.<br />

Alberto Agazzani, Agosto 2011


<strong>Raffaele</strong> <strong>Minotto</strong>: <strong>il</strong> lavoro del vedere<br />

Sempre, di fronte alla semplicità e all’um<strong>il</strong>tà mi scopro a commuovermi.<br />

Soprattutto nel caso dell’ Artista, perennemente condannato a subire e<br />

scontare <strong>il</strong> ruolo “maledettista” e “titanico”, comunque inesorab<strong>il</strong>mente<br />

“eccentrico” del Creatore. Sin da quando l’ho conosciuto (e ormai<br />

sono ben più di quindici anni), <strong>Raffaele</strong> mi ha consentito di sovvertire<br />

questo luogo comune. Le sue mani forti e segnate dal lavoro, <strong>il</strong> suo<br />

sguardo trasparente e concentrato, <strong>il</strong> respiro dei luoghi in cui lavora,<br />

<strong>il</strong> suo conversare d’arte e vita così limpidamente scarno, pacato ed<br />

essenziale, hanno fatto risuonare le parole che Rainer Maria R<strong>il</strong>ke<br />

scelse per descrivere Rodin e poi, in una stessa accezione, Cézanne:<br />

“È quel modo di guardare e di vivere, così saldo in lui, perché lui<br />

l’ha conquistato da artigiano”. Artigiano è una parola che piace molto a<br />

<strong>Raffaele</strong> - ed anche a me - e che coglie <strong>il</strong> senso del suo percorso discreto e<br />

sapiente. “Lavorare, lavorare ed avere pazienza …”, diceva ancora Rodin.<br />

Non è forse questo lavoro del vedere profondamente le persone,<br />

la natura, le cose (i soggetti amati), questo fare e sperimentare<br />

concretamente pittura, <strong>il</strong> tragitto per arrivare a tematizzare - infine - <strong>il</strong><br />

mistero della visione e della luce? E allora non è forse questa la poesia<br />

dei riflessi luminosi negli specchi d’acqua, ed in tanti altri specchi, che<br />

sta conquistando la sua ultima ricerca pittorica e che trattiene quanto<br />

sembra d<strong>il</strong>eguarsi?<br />

Ed è proprio <strong>il</strong> lavoro del vedere, strenuo, coscienzioso e paziente,<br />

che porta poi ad inaspettate soluzioni realizzative, spesso veloci e<br />

sorprendenti per la loro freschezza d’esecuzione. Al compito dell’occhio<br />

si affianca quello della mano, e questi occhi e queste mani sono colmi<br />

delle esperienze dei grandi artisti, precedenti ma anche contemporanei<br />

a <strong>Raffaele</strong>. La sua curiosità vorace e la sua voglia di conoscere<br />

e studiare la storia dell’arte d’ogni tempo mi hanno anch’esse<br />

fortemente colpito. Mi sono sempre sentito, osservando la sua<br />

pittura, un palombaro in immersione nel mare di tutti i tempi possib<strong>il</strong>i<br />

dell’arte, dove, grazie a <strong>Raffaele</strong>, l’antico e <strong>il</strong> nuovo mi hanno<br />

rivelato connessioni inaspettate. Quante discussioni appassionanti sui<br />

coloristi veneti, gli impressionisti, le avanguardie e i realisti esistenziali,<br />

i contemporanei italiani, la Scuola di Londra e sugli amici artisti<br />

padovani (Bordin, Greco, Rinaldi, Tanzola) che condividono amori e<br />

ricerche!


Tutti questi materiali arrivano e confluiscono nella sua pittura come<br />

linfa vitale, e <strong>il</strong> suo cogliere, dai pittori più diversi, stimoli e soluzioni<br />

confrontandosi con esse, diventa esercizio quotidiano. E allora ecco,<br />

nelle figure che ritrae, l’affiorare della riflessione giacomettiana sulla<br />

frontalità e la solitudine, lo scavare nella nudità dell’umano di Schiele;<br />

<strong>il</strong> disintegrarsi della figura e l’inquietudine di Bacon; l’energia del gesto<br />

e del colore futuristi, che scorre in uomini e paesaggi; la riflessione<br />

su luce colore e natura di Monet - soprattutto dell’ultimo Monet<br />

informale, quello dei freschi colori impressionisti, gli stessi che<br />

sembrano riaffiorare negli ultimi dipinti di <strong>Raffaele</strong> (molto diversi dalle<br />

atmosfere infuocate dei rossi, uniti ai bruni delle opere meno recenti).<br />

Da questi pochi esempi, già chiaramente appaiono la vocazione e<br />

l’attenzione rigorosa di <strong>Raffaele</strong> alla pittura-pittura. Certo, anch’egli<br />

ut<strong>il</strong>izza la tecnologia, per esempio la fotografia, che diventa appunto<br />

di lavoro e addirittura gli suggerisce alcune soluzioni d’impostazione e<br />

taglio immagine o certe “bruciature” cromatiche o alcune ottiche grandangolari<br />

che esaltano spazi e profondità, stimolando ulteriori ricerche.<br />

Ma la fedeltà alla pittura continua a rivelarsi, nell’ultima produzione,<br />

in un emergere chiaro del disegno, essenza della pittura stessa (non<br />

dimentichiamo d’altra parte l’importanza del disegno nell’attività di<br />

<strong>incisore</strong>!). Nel togliere materia - e la materia densa dei suoi quadri<br />

bene la conosciamo -, l’artista svela di sé, ricordando ciò che lo ha<br />

colpito; immagina e ricrea e ci parla dell’uomo che dipinge più che del<br />

soggetto dipinto, perché la pittura è un’opera umana e narra<br />

dell’umano, delle sue tenerezze e solitudini. Ma poi, in un quadro recentissimo,<br />

capita che <strong>Raffaele</strong>, da sempre devoto alla figura, addirittura la<br />

tolga e ci apra così, forse, a nuove prospettive, in cui l’energia eterna<br />

del vivente si scioglie e scorre incessantemente, in una diversa forma.<br />

Michele S<strong>il</strong>vestrin<br />

Padova - Lucca, Agosto 2011


Figura nella pozzanghera-2010<br />

olio su tela, cm 80x120<br />

11


Riflesso-2010<br />

olio su tela, cm 50x65<br />

13


Riflesso sull’argine-2011<br />

olio su tela, cm 90x120<br />

14


Impronte nel fango-2010<br />

olio su tela, cm 105x150<br />

15


Figura riflessa-2011<br />

olio su tela, cm 75x90<br />

Pagina precedente particolare<br />

18


Riflessi-2011<br />

olio su tela, cm 75x45<br />

19


Paesaggio riflesso-2011<br />

olio su tela, cm 60x50<br />

21


Incontri lungo <strong>il</strong> fiume-2011<br />

olio su tela, cm 40x60<br />

Pagina precedente particolare<br />

24


Giochi sull’albero-2011<br />

olio su tela, cm 40x55<br />

25


Riflesso sulla battigia-2011<br />

olio su tela, cm 70x60<br />

27


Bagnanti-2011<br />

olio su tela, cm 65x130<br />

28


Bagnanti-2011<br />

olio su tela, cm 130x50<br />

29


Bagnanti-2006<br />

olio su tela, cm 71x50<br />

Pagina precedente particolare<br />

33


Il pranzo è finito...- 2010<br />

olio su tela, cm 70x90<br />

35


Dopo <strong>il</strong> banchetto-2011<br />

olio su tela, cm 90x130


La tavola imbandita-2011<br />

olio su tela, cm 80x60<br />

39


La festante-2009<br />

olio su tela, cm 100x50<br />

Interno con figura-2009<br />

olio su tela, cm 60x100<br />

41


Dietro <strong>il</strong> banco-2011<br />

olio su tela, cm 90x130


Biografia<br />

<strong>Raffaele</strong> <strong>Minotto</strong> nasce a Padova nel 1969.<br />

Frequenta l’Accademia di Belle Arti, corso di<br />

Pittura, a Venezia, dove si diploma nel 1991.<br />

La sua ricerca artistica si concentra sullo<br />

studio della figura e sulla sua interazione con<br />

l’ambiente circostante. Presta attenzione alla<br />

percezione visiva delle immagini attraverso<br />

lo studio della ‘materia colore’ e del ‘segno’:<br />

nei dipinti degli ultimi anni, in particolare,<br />

priv<strong>il</strong>egia un equ<strong>il</strong>ibrio, un dialogo, tra materia<br />

pittorica e disegno.<br />

Alla pittura affianca l’incisione, dedicandosi<br />

soprattutto alla tecnica dell’acquaforte e della<br />

puntasecca.<br />

Nel 1995 realizza la sua prima mostra personale,<br />

presso <strong>il</strong> Centro di Storia del Costume ‘Ieri<br />

Attualità’ di Padova e da questo momento<br />

comincia ad esporre con continuità i suoi lavori.<br />

‘Via Euganea’, mostra realizzata a Padova<br />

nel 2003 a cura di Giorgio Segato, documenta<br />

bene l’intenso lavoro svolto in questi anni.<br />

In tempi più recenti, nel 2009, la pittura di<br />

<strong>Minotto</strong> è stata selezionata per ‘Contemplazioni’:<br />

ampia esposizione a cura di Alberto<br />

Agazzani, che ha proposto nel Castello<br />

Sismondo di Rimini un’efficace punto di vista<br />

sulla pittura italiana.<br />

Nel 2011 viene selezionato da Vittorio Sgarbi<br />

per rappresentare la sua regione nell’ambito<br />

della 54° Biennale di Venezia – Sezione<br />

Regione Veneto.<br />

Il lavoro di <strong>Minotto</strong> è segnalato nei volumi<br />

La Pittura nel Veneto – Il Novecento (Mondadori<br />

Electa, 2006) e La Pittura nel Veneto –<br />

Dizionario degli Artisti (Mondadori Electa,<br />

2009).


Biografia<br />

Principali esposizioni<br />

2001: selezione di opere esposte accanto a una rassegna di dipinti di<br />

Carlo Levi, ospitata presso l’Ex Macello, all’interno del Parco Cornaro<br />

di Padova.<br />

2003: personale presso la Galleria Frédéric Got Fine Art di Parigi;<br />

esposizione nell’ambito delle iniziative culturali ideate per “Graz 2003 -<br />

Capitale Europea della Cultura”, a Graz;<br />

‘Via Euganea’, mostra personale nelle Scuderie di Palazzo Moroni a<br />

Padova, a cura del critico d’arte Giorgio Segato;<br />

‘Alle fonti della luce’: presso la Biblioteca Comunale di Sant’Agostino<br />

di Ferrara, con dipinti e tutte le opere grafiche.<br />

2005: ‘Image du quotidien’, dipinti esposti in Lussemburgo al Comice<br />

Agricole di Capellen;<br />

‘Padua Sketches’, a Bologna, presso la Galleria d’Arte Bongiovanni.<br />

2007: Complicità cromatiche’, nella Galleria Giobatta di Brescia, con<br />

una nuova serie di opere, dipinti e incisioni;<br />

‘Reflets d’intérieur’ presso <strong>il</strong> Cercle Munster in Lussemburgo;<br />

partecipazione a ‘Brutte figure’, Galleria <strong>il</strong> Ponte, Cento (BO).<br />

2008: ‘Dans mes souvenirs’, mostra personale nella Galerie 91, a Parigi;<br />

‘Via Calzolai’, nella galleria Nuovospazio Arte Contemporanea, con dipinti<br />

che si ispirano al tema già affrontato per ‘Via Euganea’.<br />

2009: partecipazione a ‘Contemplazioni’, una mostra che, allestita nel<br />

Castello Sismondo di Rimini e curata da Alberto Agazzani, si distingue<br />

per l’originale punto di vista sull’arte figurativa contemporanea;<br />

partecipazione con i “10 Incisori padovani”, gruppo di cui entra a far<br />

parte dal 2008, alla Biennale di Grafica di Novosibirsk in Russia.<br />

2010: partecipazione a ‘IN/Carne – disegno e grafica d’arte’, rassegna<br />

a cura di Edoardo Di Mauro, organizzata presso la Fondazione<br />

Cominelli di San Felice del Benaco (BS), con disegni a carboncino;<br />

‘Teatri naturali’: nello Spazio Aref di Brescia, con una serie di lavori sul<br />

tema del paesaggio.<br />

2011: ‘Dialoghi Incisi. L’arte del segno tra Padova e <strong>il</strong> Giappone’ presso<br />

<strong>il</strong> Centro Culturale San Gaetano di Padova, con opere esposte accanto<br />

a quelle di importanti maestri incisori giapponesi;<br />

partecipazione alla 54° Biennale di Venezia – Sezione Regione Veneto,<br />

evento a cura di Vittorio Sgarbi e organizzato nei saloni di V<strong>il</strong>la Contarini<br />

a Piazzola sul Brenta (PD).


Segnalazioni<br />

1996: Premio Arte ‘96 G. Mondadori, M<strong>il</strong>ano.<br />

1999: IV Edizione Premio Morlotti – Imbersago, Lecco.<br />

2004: 2° premio al V Premio Internazionale di Incisione Fabio Bertoni,<br />

organizzato dal Comune di Fermignano e dall’Accademia di Belle Arti<br />

di Urbino;<br />

selezionato per l’edizione 2004 del Premio Sulmona.<br />

2006: 1° premio alla seconda edizione del Premio Em<strong>il</strong>io Rizzi, curato<br />

dall’Associazione Aref e dalla Galleria Giobatta di Brescia.<br />

2007: partecipazione su invito alla quarta edizione della Biennale<br />

dell’Incisione di Campobasso;<br />

secondo premio ex-aequo al Premio Sulmona 2007.<br />

Bibliografia<br />

<strong>Raffaele</strong> <strong>Minotto</strong> – 1997. Opere recenti. Testi di G. Signorini, L. Cempellin,<br />

G. Mariani. Padova, 1997;<br />

<strong>Raffaele</strong> <strong>Minotto</strong>. Collana di Arte Veneta “La Matita”. Testi a cura di<br />

G. Segato. Padova, 1999;<br />

<strong>Raffaele</strong> <strong>Minotto</strong> (2001-2003). Via Euganea, <strong>catalogo</strong> della mostra.<br />

A cura di G. Segato. Padova, 2003;<br />

1950-2000 Arte a Padova. A cura di C. Virdis Limentani. Padova, 2003;<br />

Alle fonti della luce, <strong>catalogo</strong> della mostra. Ferrara, 2003;<br />

Blood Young. Annual dei talenti italiani premiati nel mondo, 2007, a<br />

cura di D. Ubaldi, Roma, 2006;<br />

La pittura nel Veneto. Il Novecento I. A cura di Giuseppe Pavanello e<br />

Nico Stringa. Mondadori Electa, Verona, 2006;<br />

<strong>Raffaele</strong> <strong>Minotto</strong> – Via Calzolai, <strong>catalogo</strong> della mostra con testi di<br />

G. Segato, A. Benedetti, F. Rapazzini, Piacenza, 2008;<br />

La Pittura nel Veneto. Il Novecento. Dizionario degli Artisti. A cura di<br />

Nico Stringa, Mondadori Electa, Verona, 2010;<br />

‘Dialoghi Incisi. L’arte del segno tra Padova e <strong>il</strong> Giappone’, <strong>catalogo</strong><br />

della mostra, Antiga Edizioni, Padova, 2011.<br />

<strong>Raffaele</strong> <strong>Minotto</strong> lavora in via Euganea 23, 35141 Padova<br />

Tel. +39 049 8711727 - +39 347 2103981<br />

info@raffaeleminotto.it<br />

www.raffaeleminotto.it


Un grazie a:<br />

Mattia, appassionato sostenitore dell’arte<br />

e Maestro della buona cucina<br />

Alberto Agazzani,<br />

per la disponib<strong>il</strong>ità e <strong>il</strong> sostegno<br />

che mi ha dimostrato<br />

Michele e Piero,<br />

che hanno aderito, con l’amicizia di sempre,<br />

a questo mio progetto<br />

Finito di stampare nel mese di Settembre 2011 da Centroffset S.r.l. - Reggio Em<strong>il</strong>ia

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