prove di VANNI GALGANI Nonostante gli interni ... - Arya Yachts
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FOTO BERTOLIN<br />
<strong>prove</strong>/<strong>Arya</strong> 415<br />
questi nuovi fast cruiser si sono spostate talmente in alto che è sensato<br />
stu<strong>di</strong>are nuove forme per le appen<strong>di</strong>ci». Raffinato anche il piano<br />
velico, un 9/10 con lande a murata e utilizzo <strong>di</strong> spi asimmetrici<br />
armati in testa: le crocette a boomerang e l’attacco delle sartie<br />
basse arretrato permettono <strong>di</strong> rosicchiare quel po’ <strong>di</strong> tela in più<br />
che porta la sovrapposizione del genoa dai canonici 108 a effettivi<br />
110 percento. La coperta ha un’impostazione tra<strong>di</strong>zionale<br />
ma ricca <strong>di</strong> accortezze per il mi<strong>gli</strong>or funzionamento in regata,<br />
come la posizione del timoniere molto avanzata, con trasto<br />
a poppa, la scotta <strong>di</strong> randa organizzata alla tedesca con<br />
passaggio sottocoperta annegato nello spessore del sandwich<br />
(!), ben 8 winch <strong>di</strong> cui 2 per il paterazzo, in modo<br />
da poter armare la barca in classe libera con i due paterazzi<br />
volanti, barber per il genoa dotato <strong>di</strong> incavo sulla<br />
tuga per poter tenere la bugna della vela più bassa possibile.<br />
Disegnati con stile e rifiniti con cura <strong>gli</strong> <strong>interni</strong>,<br />
con qualche svista sulla falegnameria; più seri, invece, i<br />
problemi sulle altezze, specie a prua (in cabina non si<br />
superano i 175 cm).<br />
Prestazioni<br />
Una strana sensazione ci ha impressionato provando<br />
l’<strong>Arya</strong> 415: in navigazione sembra una<br />
barca “senza scafo”. È come se galleggiasse su un<br />
letto d’aria, quasi non avesse alcun attrito. Quando<br />
prende velocità, continua a scivolare sull’acqua<br />
anche se il vento muore, ci mette una vita<br />
prima <strong>di</strong> rallentare. Questo vi permetterà <strong>di</strong> saltare<br />
da una raffica all’altra senza perdere velocità,<br />
una caratteristica molto interessante nelle affollate<br />
e sofferte regate con poco vento. Ciò è dovu-<br />
116 FARE VELA MAGGIO 08<br />
“ In navigazione sembra una<br />
barca “senza scafo”.<br />
È come se galleggiasse su un<br />
letto d’aria, quasi non avesse<br />
alcun attrito<br />
FOTO BERTOLIN<br />
to alle forme <strong>di</strong> carena ma anche alla rigi<strong>di</strong>tà della costruzione che,<br />
insieme all’armo in carbonio, annulla qualunque <strong>di</strong>spersione trasformando<br />
ogni raffica in energia per l’avanzamento. Un altro<br />
aspetto che non vi aspettereste, guardandola in banchina, è<br />
l’estremo equilibrio e bilanciamento tra carena, deriva e<br />
piano velico. Il timone si tiene con due <strong>di</strong>ta e l’assenza<br />
<strong>di</strong> precarico in bolina consente <strong>di</strong> sfruttare appieno il<br />
profilo estremamente allungato della pala, limitandone<br />
la resistenza ed evitando che stalli precocemente.<br />
Con queste premesse, se avete un po’ <strong>di</strong> sensibilità<br />
ottenere ottime prestazioni <strong>di</strong>venta facile, anche<br />
con mare formato: il timone comunica, la barca<br />
reagisce subito, permettendovi <strong>di</strong> tenere le vele<br />
sempre sul massimo ren<strong>di</strong>mento, sco<strong>di</strong>nzolando tra<br />
le onde senza manovrare troppo sulle ruote. Con<br />
7,5 no<strong>di</strong> <strong>di</strong> vento reale abbiamo bolinato tra i 6,5<br />
e i 7 con angolo apparente tra i 22 e i 26 gra<strong>di</strong>; con<br />
l’asimmetrico, poi, raggiungere e superare la velocità<br />
del vento (reale) è quasi normale. Al timone, in<br />
pie<strong>di</strong> ci si poggia sulla grande pedana (personalizzabile<br />
in base all’altezza), ma risulta <strong>di</strong>fficile sedersi<br />
sopravento, a causa dello scarso spazio tra la ruota e<br />
la dra<strong>gli</strong>a. Ben organizzata l’attrezzatura: le manovre<br />
concentrate nella parte centrale della tuga, che<br />
includono anche i barber del genoa, consentono al<br />
drizzista <strong>di</strong> sfruttare in<strong>di</strong>stintamente entrambi i<br />
winch con attriti ridotti.<br />
In conclusione, una macchina da guerra ma docile<br />
e gradevole, perfetta anche solo per andare a<br />
spasso, pur se molto velocemente.<br />
FOTO BERTOLIN