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Paralisi cerebrali infantili e paraplegie spastiche ereditarie - TESTO

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09-capitolo 19-07-2006 10:31 Pagina 263<br />

9 – PARALISI CEREBRALI INFANTILI E PARAPLEGIE SPASTICHE EREDITARIE<br />

PARAPLEGIE SPASTICHE EREDITARIE<br />

Le <strong>paraplegie</strong> <strong>spastiche</strong> <strong>ereditarie</strong> (HSP, dall’inglese<br />

Hereditary Spastic Paraplegias) sono un gruppo d’affezioni<br />

caratterizzate da debolezza muscolare e spasticità<br />

(aumento del tono muscolare) a esordio insidioso e decorso<br />

progressivo. Sono ben distinte tra loro sia dal punto di<br />

vista clinico che genetico (Tab. 9.2) e sono anche conosciute<br />

come <strong>paraplegie</strong> <strong>spastiche</strong> familiari (FSP), paraparesi<br />

<strong>spastiche</strong> <strong>ereditarie</strong> (o familiari) o con l’eponimo di<br />

Sindrome di Strumpell-Lorraine [26-29, 94]. In realtà, dal<br />

punto di vista clinico, il complesso sindromico caratterizzato<br />

da debolezza muscolare progressiva associata ad<br />

aumento del tono muscolare degli arti inferiori – paraparesi<br />

spastica o paraplegia spastica nei casi molto gravi – può<br />

far parte di svariati quadri clinici o sindromici. Ciò che<br />

caratterizza e distingue le HPS (Tabb. 9.2 e 9.3) dalle altre<br />

affezioni (vedi oltre) è la predominanza dei due segni clinici<br />

(ipostenia e aumentato tono muscolare) all’interno del<br />

quadro sindromico e la possibilità di trasmettere geneticamente<br />

tali caratteri in maniera dominante, recessiva o legata<br />

al sesso (paraplegia spastica ereditaria) (Tab. 9.2).<br />

CENNI STORICI<br />

Tra i primi lavori scientifici a descrivere casi di HSP vi<br />

sono quelli di Seeligmuller (1876) – che descrisse una<br />

famiglia con debolezza muscolare e spasticità degli arti<br />

inferiori a decorso progressivo – e quelli classici di<br />

Strumpell del 1880, 1886 e 1904 [134] e di Lorraine del<br />

1898, che descrissero diverse famiglie con debolezza<br />

muscolare e spasticità progressiva degli arti inferiori in<br />

assenza di altri segni o sintomi neurologici [34-39].<br />

PREVALENZA E<br />

DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA<br />

Le stime di prevalenza variano da 2,7 (in Italia) a 9,7 (in<br />

Spagna) su 100.000 persone nella popolazione generale<br />

[34-38, 95]. Non vi sono differenze etniche o geografiche;<br />

va però notato che non sono mai state descritte famiglie<br />

con HSP di origine africana.<br />

CLASSIFICAZIONE CLINICA<br />

Le HSP sono state originariamente – e vengono ancora<br />

oggi – distinte in forme non complicate (o “HSP pure”) e<br />

forme complicate (o “HSP complesse”).<br />

M. RUGGIERI<br />

263<br />

Tra le 24 forme di HSP oggi conosciute 7 vengono classificate<br />

come HSP non complicate (Tab. 9.2) caratterizzate<br />

cioè e s c l u s i v a m e n t e da debolezza muscolare e spasticità progressiva<br />

degli arti inferiori (in particolare dei muscoli posteriori<br />

della coscia e del quadricipite, ileopsoas e tibiale anteriore)<br />

e da disfunzioni della vescica urinaria. In queste forme<br />

non complicate spesso, ma non sempre, si associano iperreflessia<br />

agli arti inferiori e lieve diminuzione della sensibilità<br />

vibratoria delle dita dei piedi con segno di Babinski positivo;<br />

la forza muscolare è normale alle estremità superiori e i<br />

pazienti non presentano disturbo o deficit della masticazione,<br />

dell’articolazione della parola o della deglutizione. Le<br />

forme non complicate esordiscono a qualsiasi età (dall’infanzia<br />

sino all’età adulta tardiva) e progrediscono lentamente<br />

senza periodi d’esacerbazione, remissione o peggioramento<br />

improvviso. Le persone affette presentano tipicamente<br />

difficoltà di deambulazione, per cui spesso si rendono<br />

necessari sostegni, tutori o talora la sedia a rotelle. Sebbene<br />

siano delle forme disabilitanti, la storia naturale non comporta<br />

accorciamento della quantità globale della vita.<br />

Le rimanenti 17 forme di HSP sono classificate come<br />

HSP complicate (Tab. 9.3) in quanto sono a s s o c i a t e, oltre<br />

che ai segni tipici delle forme non complicate, ad altre<br />

manifestazioni neurologiche non attribuibili a quadri sindromici<br />

neurologici eventualmente associati. Le HSP complicate,<br />

quindi, sono caratterizzate clinicamente da debolezza<br />

muscolare e spasticità progressiva degli arti inferiori con<br />

convulsioni, ritardo mentale o demenza, cataratta, retinopatia,<br />

neuropatia ottica, sordità, amiotrofia distale, atassia,<br />

disturbi extrapiramidali, anomalie cutanee, scheletriche o<br />

ematiche, disturbi endocrini o neuropatia periferica [1, 6, 8,<br />

30, 46, 49, 64, 75, 96, 101, 122, 124, 128, 130, 139, 141].<br />

Anita Harding, nella sua classificazione originale del<br />

1983 [57], aveva introdotto il criterio distintivo dell’età<br />

d’esordio, creando sottogruppi (o forme) di HSP (tipo 1,<br />

tipo 2, ecc.) in base appunto all’età in cui si manifestavano<br />

i primi segni neurologici specifici. Nelle HSP, però, l’età<br />

d’esordio della malattia è assai variabile, anche all’interno<br />

di uno stesso nucleo familiare, con forme nelle quali alcuni<br />

membri iniziano a presentare segni sin da bambini e altri<br />

solo da adulti [34-38]. Tale criterio è stato quindi abbandonato<br />

e oggi si preferisce seguire il sistema classificativo<br />

delle forme non complicate e complicate.<br />

VARIABILITÀ CLINICA<br />

G r a v i t à . È assai variabile sia tra le diverse forme genetiche<br />

(Tab. 9.2) che all’interno di uno stesso nucleo familiare. Tra<br />

le forme dominanti di HSP a esordio prevalentemente adulto,<br />

quelle legate al cromosoma 15 (S P G 6 d a l l ’ e p o n i m o

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