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Una casa per gli infermieri - Ipasvi

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12Scienza e Management<br />

l’infermiere 11-12/2002<br />

IDEA LAVORO<br />

IN OSPEDALI PUBBLICI E PRIVATI INGLESI<br />

Si torna a parlare di infezioni ospedaliere<br />

e delle cause che ne determinano la diffusione<br />

ALL’ATTACCO<br />

delle infezioni<br />

DI RICCARDO TOMASSETTI<br />

I PROBLEMI LOGISTICI ED ECONOMICI CHE IMPEDISCONO<br />

UN EFFICACE CONTROLLO DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE<br />

SONO SPESSO DIFFICILI DA RISOLVERE. OGGI PERÒ NUOVI<br />

FARMACI, SOPRATTUTTO ANTIBIOTICI, CONSENTONO<br />

DI RIDURRE I TEMPI DI TRATTAMENTO E, QUINDI, DI INCIDERE<br />

POSITIVAMENTE SULLA RIDUZIONE DEI RICOVERI<br />

OFFRE 3000 Posti di lavoro<br />

Infermieri<br />

MEDICI, FARMACISTI<br />

e FISIOTERAPISTI<br />

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hanno durata minima<br />

di 6 mesi - 1 anno<br />

PREVEDONO L’ALLOGGIO<br />

Sono richiesti Conoscenza di base della lingua Inglese<br />

Attitudine ad affrontare un’es<strong>per</strong>ienza lavorativa all’estero<br />

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Intrinsecamente ineliminabili e anzi strettamente<br />

legate ai progressi della medicina, le<br />

infezioni ospedaliere possono <strong>per</strong>ò essere<br />

monitorate e controllate così che, agendo sui<br />

fattori di rischio, sia possibile anche ridurle.<br />

Da quando, ne<strong>gli</strong> anni ’80, uno studio statunitense<br />

ha dimostrato che ricorrendo a<br />

procedure di maggiore igiene e sicurezza è possibile<br />

limitarne notevolmente l’incidenza, anche l’Italia<br />

si è attivata <strong>per</strong> il controllo delle infezioni nosocomiali.<br />

Due circolari ministeriali (nell’85 e<br />

nell’88) sostenevano la necessità di dotare ogni<br />

ospedale di un Comitato di controllo delle infezio-<br />

Gram-positivi, i resistenti<br />

Responsabili del 64,4% di tutte le infezioni riscontrate<br />

in 49 ospedali Usa tra il ’95 e il ’98, i patogeni<br />

Gram-positivi riscontrati con maggiore frequenza<br />

sono Staphylococcus aureus, stafilococchi coagulasi-negativi<br />

ed enterococchi. E diversi studi hanno<br />

dimostrato che contribuiscono in modo significativo<br />

all’incidenza di mortalità nei pazienti ospedalizzati:<br />

rispetto ai non infetti, i pazienti colonizzati<br />

da S. aureus registrano una mortalità dalle 2,4<br />

alle 3 volte su<strong>per</strong>iore. Ma il vero problema viene dalla<br />

crescente selezione di ceppi batterici antibioticoresistenti.<br />

In Giappone, nei primi anni ’90, il 60% dei ceppi di<br />

S. aureus isolati era già resistente alla meticillina.<br />

L’incidenza di MrSa (S. aureus meticillino-resistente)<br />

è del 42% in Italia, 37% in Portogallo, 36% in<br />

Spagna, 35% in Grecia. In Italia e Austria, nel biennio<br />

1990-91, la resistenza nei reparti di terapia in-<br />

ni ospedaliere, istituendo anche la nuova figura<br />

professionale dell’infermiere addetto al controllo<br />

delle infezioni (Infection Control Nurse) preposto alla<br />

vigilanza e al controllo.<br />

Nel 2000, <strong>per</strong>ò, solo 353 ospedali (il 76,2% delle<br />

529 strutture italiane con più di 3500 ricoveri annui)<br />

disponevano di tale Comitato. E i dati raccolti<br />

dal Gruppo italiano di studio di igiene ospedaliera<br />

(Gisio) svelano che solo il 58,4% di questi risulta<br />

attivo. Questi ultimi, poi, ricorrono a misure<br />

diverse e disomogenee che spaziano dalla semplice<br />

sorve<strong>gli</strong>anza ambientale ai protocolli di sterilizzazione. <br />

tensiva ha spesso su<strong>per</strong>ato quota 50%. Ma lavori<br />

più recenti riportano valori anche più elevati.<br />

I portatori di MrSa sono 4 volte più a rischio di sviluppare<br />

una batteriemia da S. aureus rispetto ai portatori<br />

di ceppi meticillino-sensibili (MsSa).<br />

Ceppi di S. aureus con ridotta sensibilità ai <strong>gli</strong>copeptidi<br />

sono stati identificati in Europa, Usa e in alcuni<br />

Paesi orientali. Il primo caso italiano risale al<br />

2000.<br />

Nel 1997 quasi il 50% dei ceppi di S. pneumoniae<br />

isolati in Francia era penicillino-resistente. In Italia,<br />

in uno studio condotto tra il 1997 e il 1999, l’insensibilità<br />

alla penicillina non ha su<strong>per</strong>ato il 14%.<br />

Mentre la <strong>per</strong>centuale di pneumococchi resistenti a<br />

macrolidi, tetracicline e co-trimossazolo ha raggiunto<br />

il 30%. Anche le cefalosporine iniettabili di<br />

terza generazione hanno fatto registrare in Italia livelli<br />

di resistenza intorno al 2-3%.<br />

Scienza e Management 13<br />

Ma quali sono i principali fattori di rischio associati<br />

allo sviluppo di infezioni ospedaliere? E quali<br />

comportamenti quindi riducono il rischio di contagio?<br />

Per il controllo delle infezioni sono sufficienti<br />

misure “banali” come lavarsi le mani e disinfettarle<br />

quando si passa da un paziente all’altro, utilizzare<br />

strumenti sterilizzati e isolare i pazienti infetti<br />

<strong>per</strong> evitare la diffusione dell’epidemia. È evidente<br />

quindi che il problema si sposta sulla struttura<br />

e sull’organico disponibile: è proprio la carenza<br />

de<strong>gli</strong> staff medico-<strong>infermieri</strong>stici uno dei più significativi<br />

fattori di rischio <strong>per</strong> la trasmissione di<br />

ceppi batterici resistenti nelle unità di terapia intensiva,<br />

accanto all’ammissione d’urgenza e alla<br />

broncoscopia. Problemi logistici ed economici sono<br />

alla base delle maggiori difficoltà con cui ci si<br />

scontra quando si tenta di contrastare lo sviluppo<br />

delle infezioni ospedaliere, dalla scarsità del tempo<br />

a disposizione <strong>per</strong> ciascun paziente (che si traduce<br />

in <strong>per</strong>sonale insufficiente) alla ubicazione dei<br />

lavandini, spesso lontani o da azionare utilizzando<br />

le mani. Mentre, sottolineano <strong>gli</strong> es<strong>per</strong>ti, un buon<br />

controllo delle infezioni ospedaliere diminuirebbe<br />

l’uso (e l’abuso) di antibiotici, limitando così lo sviluppo<br />

di resistenze nei ceppi batterici. Si accumulano<br />

infatti sempre più evidenze sull’evoluzione di<br />

ceppi batterici completamente insensibili all’azione<br />

dei principali antibiotici e, in alcuni casi, anche<br />

delle molecole di ultima generazione. Un problema<br />

che aumenta i giorni di degenza e/o la mortalità<br />

<strong>per</strong> i pazienti infetti facendo anche lievitare i<br />

costi del ricovero, spesso in unità di terapia intensiva.<br />

Da oggi, <strong>per</strong>ò, i clinici hanno a disposizione<br />

una nuova arma: un antibiotico di nuova generazione<br />

(il primo de<strong>gli</strong> ultimi decenni) che, a differenza<br />

delle altre molecole, agisce a monte del processo<br />

di sintesi proteica non risentendo quindi di<br />

eventuali resistenze crociate. Il linezolid (questo il


14Scienza e Management<br />

l’infermiere 11-12/2002<br />

Infezioni: <strong>per</strong> sa<strong>per</strong>ne di più<br />

Sono solo stime, ma una nota recentemente pubblicata<br />

sul Giornale italiano delle infezioni ospedaliere<br />

riporta che il 5-8% dei pazienti ricoverati contrae<br />

un’infezione nosocomiale, con esito mortale nel 10%<br />

dei casi: tra 4500 e 7000 i decessi imputabili ogni<br />

anno in Italia alle infezioni ospedaliere. I dati disponibili<br />

oggi si riferiscono solo ad alcune realtà locali:<br />

quanto mai opportuna, quindi una ricerca a carattere<br />

nazionale che fornisca un quadro completo della<br />

situazione. Per il momento ecco cosa accade in alcune<br />

Regioni italiane:<br />

CALABRIA<br />

15 casi su 888 pazienti arruolati (1,7%) soprattutto<br />

infezioni delle vie urinarie e della ferita o<strong>per</strong>atoria.<br />

Fattori di rischio: cateterizzazione e precedente<br />

trattamento con antibiotici.<br />

EMILIA-ROMAGNA<br />

Incidenza di infezioni post-o<strong>per</strong>atorie dal follow-up<br />

nome del principio attivo) non solo riduce notevolmente<br />

i tempi di trattamento rispetto ai controlli<br />

ma, essendo attivo sia <strong>per</strong> endovena che <strong>per</strong> via orale,<br />

incide positivamente anche sulla riduzione dei<br />

tempi di ricovero (almeno nelle costose terapie intensive).<br />

In uno studio controllato di fase IIIb, linezolid ha<br />

ottenuto il 95,5% di successi su tutte le infezioni,<br />

contro l’87,6 raggiunto dall’antibiotico di riferimento<br />

(teicoplanina). Inoltre il 54% dei pazienti<br />

con batteriemia assegnati a linezolid è passato alla<br />

via orale dopo 5 cinque giorni di trattamento <strong>per</strong><br />

endovena.<br />

di 6167 interventi chirurgici (37% del totale) eseguiti<br />

in 31 dei 35 ospedali pubblici della Regione:<br />

appendicectomie 7,8%; colecistectomie 2,9%; ta<strong>gli</strong><br />

cesarei 1,1%.<br />

FRIULI VENEZIA GIULIA<br />

Su 4201 interventi monitorati, registrate 195 infezioni<br />

(incidenza: 4,6%), il 62% durante il ricovero e<br />

il restante 38% rilevato al controllo ambulatoriale<br />

(Da: Rete di sorve<strong>gli</strong>anza delle infezioni della ferita<br />

chirurgica, anno 2000).<br />

LOMBARDIA<br />

Sono 18 i giorni in più di degenza <strong>per</strong> i pazienti infetti<br />

(le infezioni ospedaliere sono responsabili del<br />

7,4% delle giornate di degenza), con una rilevante<br />

<strong>per</strong>dita economica nei reparti a maggiore specializzazione<br />

come la terapia intensiva (Da: Aspetti economici<br />

delle infezioni ospedaliere in Lombardia: analisi<br />

preliminare).


Scienza e Management<br />

ABSTRACT<br />

SCIENTIFICI<br />

DALLA professione<br />

SVOLGIMENTO TECNICO E PIANO DI ASSISTENZA<br />

PRIMA E DOPO L'UROGRAFIA<br />

MAURIZIO MERLI - INFERMIERE PROFESSIONALE (RAGUSA)<br />

Oggi l’assistenza <strong>infermieri</strong>stica non può più rimanere limitata a un’offerta<br />

indiscriminata di interventi al malato, ma deve essere rivolta in primo<br />

luogo alla <strong>per</strong>sona <strong>per</strong> la quale la malattia rappresenta un evento che<br />

assume significati diversi e richiede interventi diversi a seconda delle<br />

variabili che caratterizzano la situazione. L’assistenza si rivolge ai sani e ai<br />

malati, al singolo ed ai gruppi nell’intento primario di promuovere e<br />

mantenere la salute.<br />

UROGRAFIA<br />

L’urografia non è altro che un metodo diagnostico radiografico <strong>per</strong> la<br />

visualizzazione delle vie urinarie <strong>per</strong> mezzo di una sostanza radio opaca<br />

introdotta <strong>per</strong> via endovenosa; si dice potenziata quando il materiale radio<br />

opaco introdotto è in quantità maggiore. Questa indagine viene eseguita in<br />

casi particolari, quando cioè si pongono dei problemi diagnostici specifici.<br />

SVOLGIMENTO<br />

L'indagine consiste nel somministrare lentamente in 3 min. circa il mezzo di<br />

contrasto opaco ai Raggi x (circa 20-40 ml). Dopo circa 10-20 min. dalla<br />

somministrazione del liquido radio opaco inizia lo scatto delle radiografie,<br />

dove viene impresso il sistema delle vie urinarie (calici bacinetto – uretra –<br />

vescica). Ci sono casi in cui è possibile osservare (in particolare nelle<br />

radiografie più precoci) il parenchina renale (è detto effetto nefrografico),<br />

così com'è possibile evidenziare nelle vie urinarie un’anomalia anatomica.<br />

Se si presenta un’ostruzione al normale deflusso dell’urina si evidenzia un<br />

arresto del mezzo di contrasto, al fine di individuare il punto<br />

dell’ostruzione.<br />

In presenza di gravi anomalie ostruttive di una delle vie urinarie è possibile<br />

ripetere <strong>gli</strong> scatti radiografici dopo mezz'ora, un’ora, tre ore o addirittura<br />

dodici o ventiquattro ore, così da mettere in evidenza e individuare con<br />

maggior precisione la sede dell’anomalia. <strong>Una</strong> tappa dell’esame urografico<br />

è la stratigrafia che serve a una mi<strong>gli</strong>ore definizione del parenchina renale.<br />

PREMESSA AL PIANO DI ASSISTENZA<br />

Le prescrizioni possono assumere dei caratteri particolari, ma in linea<br />

generale sono sempre le stesse: <strong>per</strong> questo si richiede una preparazione<br />

del paziente che comincia con l’esatta l’informazione di quello che ci si<br />

appresta a fare in modo da ricevere la sua massima collaborazione. Allo<br />

stesso modo è necessaria una continua e corretta sorve<strong>gli</strong>anza prima e<br />

dopo l’esecuzione dell’esame: vi è la possibilità, infatti, anche se minima e<br />

rara, che in seguito a tali tecniche compaiono complicazioni come uno<br />

shock a seguito di una reazione negative dell’organismo al mezzo di<br />

contrasto.<br />

PIANO DI ASSISTENZA<br />

• Giornata che precede l’urografia: si inizia facendo osservare una dieta<br />

leggera al paziente (ad esempio: pane tostato, tè, riso, brodino di carne,<br />

assolutamente vietati uova, frutta, verdura, carne, in quanto contengono<br />

scorie che comprometterebbero l’esito dell’esame); nelle 12 ore che<br />

precedono l’urografia è vietata al paziente l’assunzione di liquidi, questo<br />

<strong>per</strong>mette una mi<strong>gli</strong>ore visualizzazione delle vie urinarie. È necessario che<br />

l’intestino sia svuotato bene e non vi siano residui fecali: <strong>per</strong> questo si<br />

somministra al paziente un lassativo <strong>per</strong> bocca.<br />

• Giornata dell’esame urografico: il paziente viene lasciato a digiuno e <strong>gli</strong><br />

viene somministrata una fl. di antistaminico <strong>per</strong> via IM. Questo, come già<br />

detto, serve a prevenire <strong>gli</strong> effetti di un'eventuale reazione allergica al<br />

mezzo di contrasto. Si procede alla rilevazione dei parametri vitali (PA –<br />

FC – respiro). A questo punto il paziente viene accompagnato in<br />

radiologia, dove il medico radiologo procederà all’esame in questione.<br />

Completata l’urografia, il paziente ritornerà in reparto; messo a letto si<br />

procederà nuovamente al controllo dei parametri vitali e a un eventuale<br />

trattamento disposto dal medico. Dopo l’urografia al paziente verrà<br />

somministrata una dieta leggera da mantenere in genere <strong>per</strong> le prime 12<br />

ore; successivamente potrà passare ad una dieta normale. L’urografia<br />

può essere eseguita anche in regime di Day hospital.<br />

Le misure di assistenza pre e post diagnostica fanno parte delle o<strong>per</strong>azioni<br />

quotidiane del reparto di urologia. La situazione del malato deve essere<br />

valutata in maniera radicale e completa. Il sistema più favorevole dovrebbe<br />

essere quello di fare coincidere il colloquio di accettazione, con le<br />

consuete misure di preparazione quali misurazione della pressione<br />

arteriosa, il prelievo di sangue, la misurazione dell’altezza e del peso<br />

corporeo, in modo da facilitare l’inizio del colloquio stesso.<br />

Il piano di assistenza ha lo scopo di preparare all’esame diagnostico in<br />

questo caso specifico, nel mi<strong>gli</strong>or modo possibile, tenendo conto delle<br />

esigenze individuali derivanti dalla malattia, ma anche delle condizioni<br />

psicologiche. Quest’ultima condizione è molto importante e rappresenta<br />

l’impegno gravoso del gruppo di assistenza.<br />

[PREVIDENZA]<br />

<strong>Una</strong> convenzione <strong>per</strong> la concessione di mutui ipotecari:<br />

l'ultima iniziativa della Cassa di previdenza <strong>Ipasvi</strong><br />

<strong>Una</strong> <strong>casa</strong> <strong>per</strong> <strong>gli</strong> iscritti<br />

L'accordo, stipulato con la Banca popolare di Sondrio, riguarda mutui <strong>per</strong> l'acquisto,<br />

la ristrutturazione o la costruzione di unità immobiliari destinate ad abitazione o a studio professionale<br />

La Cassa di previdenza <strong>Ipasvi</strong>, nell’ambito del<br />

<strong>per</strong>corso finalizzato all’offerta di servizi aggiuntivi<br />

ai propri iscritti, ha stipulato una convenzione<br />

con la Banca popolare di Sondrio <strong>per</strong><br />

la concessione di mutui ipotecari. Il mutuo può<br />

essere concesso <strong>per</strong> l'acquisto, la ristrutturazione<br />

o la costruzione di unità immobiliari,<br />

comprese <strong>per</strong>tinenze accessorie, destinate ad<br />

abitazione o a studio professionale.<br />

L’importo finanziabile non può essere su<strong>per</strong>iore<br />

a euro 155.000,00 e comunque deve essere<br />

contenuto entro il limite:<br />

• dell'80% del valore cauzionale di <strong>per</strong>izia dell’immobile<br />

in caso di acquisto;<br />

• dell'80% del costo di costruzione (ivi compreso<br />

quello dell'area) o della spesa necessaria<br />

alla realizzazione della sopraelevazione,<br />

ricostruzione, ristrutturazione, riparazione,<br />

trasformazione e recu<strong>per</strong>o dell’immobile.<br />

Per quanto riguarda le garanzie, è prevista l’ipoteca<br />

di grado anche su<strong>per</strong>iore al primo. L’assicurazione<br />

incendio è con vincolo a favore<br />

della Banca.<br />

La durata del mutuo può essere di 5, 10 o 15<br />

anni, oltre il <strong>per</strong>iodo di preammortamento compreso<br />

tra la data di erogazione del mutuo e la<br />

fine del relativo semestre. Il rimborso avverrà<br />

in rate semestrali posticipate, costanti, comprensive<br />

di capitale e interesse con scadenza<br />

il 30 aprile e il 31 ottobre di ciascun anno.<br />

Il tasso può essere:<br />

• fisso: pari all'Irs (Interest Rate Swaps) maggiorato<br />

di 0,69 punti annui;<br />

•variabile: pari alla media mensile dell'Euribor<br />

(Euro Interbank Offered Rate) aumentata<br />

di 0,74 punti annui;<br />

• misto con opzione: relativamente ai primi 2<br />

o 3 anni, a scelta del mutuatario, il mutuo<br />

è <strong>per</strong>fezionato a tasso fisso. È pari all'Irs maggiorato<br />

di 0,74 punti annui. Al termine di<br />

tale <strong>per</strong>iodo, il mutuatario potrà decidere<br />

se continuare l'ammortamento a tasso fisso,<br />

applicando l'Irs vigente in quel momento,<br />

oppure se optare <strong>per</strong> l'applicazione di<br />

un tasso variabile legato all'Euribor, fissando<br />

nel contempo la durata della nuova scelta,<br />

che comunque non potrà essere inferiore<br />

a 2 anni o 3 anni.<br />

Le spese di istruttoria sono pari a euro 200,00.<br />

Le spese di incasso rata ammontano a euro<br />

3,50 <strong>per</strong> ogni rata <strong>per</strong> mutui definiti a tasso<br />

fisso e variabile ed euro 5,00 <strong>per</strong> mutui a tasso<br />

misto con opzione. Restano a carico della<br />

parte mutuataria le spese di <strong>per</strong>izia e notarili.<br />

Per quanto riguarda <strong>gli</strong> oneri fiscali, al momento<br />

dell’erogazione del mutuo, sarà trattenuta<br />

l'imposta sostitutiva di cui al Dpr 601/73<br />

dello 0,25% sull'importo mutuato.<br />

È possibile l'estinzione anticipata, in qualunque<br />

momento, contro versamento di una com-<br />

Rubriche 13 Rubriche 15<br />

missione dell'1% conteggiata sul debito anticipatamente<br />

rimborsato.<br />

A chi ne faccia richiesta è offerta una polizza<br />

assicurativa denominata Gente Serena contro<br />

<strong>gli</strong> infortuni professionali ed extraprofessionali<br />

che, in caso di morte o di invalidità <strong>per</strong>manente<br />

pari o su<strong>per</strong>iore al 60%, prevede l'erogazione<br />

di un indennizzo, <strong>per</strong> il rimborso<br />

del debito verso la banca, fino ad un massimo<br />

di euro 80.000,00 nel caso in cui l'assicurato<br />

intrattenga un solo rapporto, o di euro<br />

100.000,00 in caso di più rapporti. Il premio<br />

assicurativo richiesto è di euro 20,00 al semestre.<br />

Inoltre, è data facoltà ai mutuatari di sottoscrivere<br />

il contratto assicurativo Casa Sicura<br />

della nostra partecipata Arca Assicurazioni Spa<br />

a co<strong>per</strong>tura dei rischi derivanti dall'incendio<br />

dell'immobile <strong>per</strong> un importo pari al 125% del<br />

debito residuo e con un massimale di euro<br />

625.000,00. Vengono risarciti, nei limiti dei<br />

massimali previsti, i danni diretti e materiali<br />

subiti dall'immobile in conseguenza di: incendio,<br />

fulmine, eventi atmosferici (uragani,<br />

bufere, tempeste, nevicate, vento, trombe d'aria,<br />

grandine), esplosione, scoppio, caduta di<br />

aeromobili, urto di veicoli stradali, fumo, eventi<br />

socio politici (scio<strong>per</strong>i, tumulti e sommosse,<br />

atti vandalici e dolosi, terrorismo e sabotaggio),<br />

bang sonico, guasti cagionati alle cose<br />

assicurate <strong>per</strong> ordine dell'Autorità, dell'assicurato<br />

o di chi <strong>per</strong> esso allo scopo di impedire<br />

o arrestare l'incendio. Per ogni sinistro,<br />

il pagamento dell'indennizzo verrà effettuato<br />

con detrazione di una franchigia di euro<br />

150,00.<br />

Il premio assicurativo, che verrà trattenuto all'atto<br />

dell'erogazione, riferito all'intera durata<br />

del contratto di mutuo ammonta a:<br />

• <strong>per</strong> mutui di durata 5 anni:<br />

1,5 euro ogni mille euro assicurati;<br />

• <strong>per</strong> mutui di durata 10 anni:<br />

2,5 euro ogni mille euro assicurati;<br />

• <strong>per</strong> mutui di durata 15 anni:<br />

3,5 euro ogni mille euro assicurati.<br />

Esempio: <strong>per</strong> un mutuo decennale di euro<br />

100.000,00 il costo riferito all'intera durata<br />

è di (100.000x125%)x2,50/1000 = 312,50<br />

euro.<br />

Per eventuali informazioni aggiuntive rivolgersi<br />

a: Banca popolare di Sondrio – Ufficio<br />

Mutui – piazza Garibaldi 16, 23100 Sondrio;<br />

tel. 0342/528648-528450-528751; fax 0342/<br />

528352-528204. É anche possibile consultare<br />

il sito della BpS: www.popso.it; e-mail: mutui.casse@popso.it.<br />

Per informazioni è anche possibile rivolgersi<br />

a: dott. Piero Cusini, tel. 0342/528648 –<br />

dott. Roberto Muzio, tel. 0342/528450 – dr.ssa<br />

Liana Libera, tel. 0342/528751.<br />

di Fabio Fioretto

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