"Corpo in gioco", laboratorio psicomotorio per bambini di tre anni.

Laboratorio psicomotorio per bambini di tre anni.

Il laboratorio ha lo scopo di insegnare ai bambini alcune abilità sociali, vale a dire, un
insieme di comportamenti motivati e controllati che permettono ad una persona di
iniziare, sviluppare,mantenere e affrontare una buona relazione con gli altri e un buon
inserimento nell’ambiente che lo circonda. Data l’età dei bambini partecipanti, le abilità
scelte sono quelle per migliorare la conoscenza di sé, l’autostima e la comunicazione
con gli altri.
Obiettivi specifici:
Valorizzare le proprie capacità e talenti
Valorizzare gli altri e il loro punto di vista
Instaurare rapporti di fiducia e apertura nel gruppo
Acquisire competenze cooperative: comunicare, risolvere i conflitti, chiedere aiuto, collaborare
per uno scopo comune
Incoraggiare la relazione interpersonale e l’espressione delle proprie sensazxioni.
Favorire l’empatia e la collaborazione
SCOPO DEL LABORATORIO

PRESENTAZIONE
I BAMBINI SONO STATI DIVISI IN 4 GRUPPI DI LAVORO . PER OGNI GRUPPO SI SONO TENUTI 4 INCONTRI.
OGNI INCONTRO ERA SUDDIVISO IN TRE MOMENTI
1) GIOCHI DI SOCIALIZZAZIONE ED EMOTIVI
IO MI CHIAMO... CON LA PALLA E FILASTROCCA
IO MI CHIAMO ...E VORREI ESSERE...
RETE DELL’AMICIZIA
AFFETTO NON VERBALE
RISVEGLIO
2) GIOCHI DI COOPERAZIONE E COLLABORATIVI:
LE ZATTERE CON I CERCHI
NATURALOK
I DRAGHI
MATERASSO
PALLONCINO
3)MOMENTI DI RILASSAMENTO, ASCOLTO E YOGA
ALLA FINE DI TUTTI GLI INCONTRI SONO STATE PROPOSTE DELLE FAVOLE TRATTE DAL LIBRO” FAVOLYOGANDO ” DI S. GALLO E C. GUILLAUME, RIADATTATE
ALL’ ETÀ DEI BAMBINI COINVOLTI, RACCONTATE DRAMMATIZZANDO I DIALOGHI E SENZA IL SUPPORTO DEL LIBRO PER COINVOLGERE MAGGIORMENTE
CON UN RAPPORTO MENO DISTACCATO E PIÙ ACCOGLIENTE.
ALLA NARRAZIONE SONO SEGUITE POSIZIONI DI YOGA CHE MIMANO LE FIGURE DELLE STORIE. LE FIGURE PROPOSTE LE POTRETE RITROVARE NELLE PAGINE
DELLE STORIE INDICATE CON UNA PAROLA SOTTOLINEATA.
BUONA LETTURA...

I GIOCHI SONO STATI PRESENTATI AI GRUPPI CON TEMPI E ABBINAMENTI DIVERSIFICATI IN BASE ALLE SITUAZIONI DEL MOMENTO E
AL CLIMA DEL GRUPPO.
OBIETTIVI: Accrescere la valorizzazione degli altri.
Imparare i nomi dei partecipanti
DESCRIVIAMO I GIOCHI FATTI
IO MI CHIAMO... CON LA PALLA: I BAMBINI SI DISPONGONO IN CERCHIO. INIZIALMENTE LA
PALLA VIENE PASSATA AL BAMBINO A FIANCO. QUANDO RICEVE LA PALLA TRA LE MANI, IL
BAMBINO SI PRESENTA DICENDO IL SUO NOME. SI POSSONO INTRODURRE ALCUNE VARIANTI:
CANTARE UNA FILASTROCCA E QUANDO QUESTA TERMINA IL B . SI PRESENTA
FAR ROTOLARE LA PALLA AL COMPAGNO;
NEL PRONUNCIARE IL PROPRIO NOME SI PUÒ REGOLARE IL TONO DI VOCE(ALTO, BASSO O
MEDIO, URLANDO O SUSSURRANDO).
IL GIOCO TERMINA QUANDO TUTTI SI SONO PRESENTATI. VERRÀ RIPETUTO PIÙ VOLTE
INSERENDO VARIANTI CHE CREANO EMOZIONI E DINAMICHE DIFFERENTI NEL GRUPPO.
IO MI CHIAMO ... E VORREI ESSERE: IL GIOCO RIPRENDE QUELLO PRECEDENTE MA S’AGGIUNGE
AL NOME LA FRASE VORREI ESSERE ... ( AD ESEMPIO NELLA CATEGORIA PERSONAGGI MAGICI,
SUPER EROI O ANIMALI). IL BAMBINO COMUNICA QUALCOSA DI SÉ E DECIDE PERTANTO DI
CONDIVIDERLO CON IL GRUPPO. IL BAMBINO SI RACCONTA AGLI ALTRI.

OBIETTIVO: COOPERARE IN UN CLIMA DI EMPATIA
NATURALOK: I BAMBINI SORREGGONO INSIEME UN TELO AL CENTRO DEL QUALE È COLLOCATO UN PUPAZZO. I BAMBINI
COORDINANDOSI E COOPERANDO NEI MOVIMENTI DOVRANNO FAR SALTARE SUL TELO IL PUPAZZO SENZA FARLO CADERE.
SUCCESSIVAMENTE SI INVITA CIASCUN BAMBINO , A TURNO, A NASCONDERSI SOTTO IL TELO MENTRE GLI ALTRI LO MUOVONO.
OPPURE SI FA ALZARE IL TELO CON UN MOVIMENTO UNICO DE COORDINATO, QUANDO IL TELO E’ IN ALTO TUTTI DEVONO
LASCIARLO E CONTEMPORANEAMENTE INFILARSI SOTTO IL TELO PRIMA CHE CADA.

OBIETTIVO: SPERIMENTARE UNA SITUAZIONE IN CUI E’ NECESSARIO DARE E MERITARE FIDUCIA
GIOCO DEL MATERASSO: I BAMBINI SI SDRAIANO SUPINI, UNO ACCANTO ALL’ALTRO. IL PRIMO ROTOLA SUGLI ALTRI E AL TERMINE DEL GIOCO
SI DISPONE ACCANTO ALL’ULTIMO DEI BAMBINI. IL GIOCO TERMINA QUANDO TUTTI SI SONO ROTOLATI.

OBIETTIVO: A A RISPETTARE IL TURNO E LE CONSEGNE E I PROPRI E ALTRUI TEMPI
PERCORSI MOTORI E VARIANTI: UTILIZZANDO LE ATTREZZATURE A DISPOSIZIONE I BAMBINI IMPARANO A SPERIMENTARE
MOVIMENTI DEL CORPO, PERCEZIONI SENSORIALI NUOVE, A SVILUPPARE O POTENZIARE SCHEMI MOTORI PIÙ COMPLESSI (USO DI
MATERASSINI DI DIFFERENTI FORME E DIMENSIONI, PALLA GRANDE).

RETE DELL’AMICIZIA: I BAMBINI SI DISPONGONO IN CERCHIO , INTORNO AD UN
CARTELLONE. VIENE DATO AL PRIMO UN ROTOLO DI SPAGO CHE DEVE LANCIARE AD UN
COMPAGNO CHIAMANDOLO PER NOME. LO SPAGO VIENE FISSATO AL CARTELLONE NEL
PUNTO DOVE SI TROVA CIASCUN BAMBINO FORMANDO QUINDI UN INTRECCIO,CHE
COSTITUIRÀ LA RETE DELL’AMICIZIA.

OBIETTIVI: FAVORIRE IL CONTATTO CORPOREO, CREARE UN CLIMA POSITIVO.
CANTO DI SOCIALIZZAZIONE “SUSHI SUSHI DANCE”: L’ASCOLTO DELLA MUSICA INVITA I BAMBINI A RICONOSCERSI E AD AFFERMARE LA
PROPRIA IDENTITÀ INDIVIDUALE E NEL GRUPPO, RAFFORZANDO LA CONOSCENZA RECIPROCA.
SALUTI DA TUTTO IL MONDO: I BAMBINI DISPOSTI IN CERCHIO SONO INVITATI A SALUTARSI CON DIVERSI GESTI E PARTI DEL CORPO

OBIETTIVO: ACCORDARSI E COOPERARE PER UNO SCOPO COMUNE
LE ZATTERE: I BAMBINI CAMMINANO /NUOTANO TRA CERCHI DISPOSTI SUL PAVIMENTO, COME FOSSERO ZATTERE NEL MARE. AD UN SEGNALE
OGNI BAMBINO DEVE TROVARE UNA ZATTERA SU CUI SALVARSI. GRADUALMENTE I CERCHI DIMINUIRANNO FINCHE NON NE RIMANE UNO SOLO.
I BAMBINI DOVRANNO AIUTARSI E COLLABORARE AFFINCHÉ POSSANO ENTRARE TUTTI NEI CERCHI RIMANENTI. NONC’È UN VINCITORE,MA
TUTTO IL GRUPPO DEVE SALVARSI.

OBIETTIVO: UNIFICARE I MOVIMENTI E L’ANDATURA PER LA RIUSCITA DEL GIOCO.
I DRAGHI: I BAMBINI SONO SUDDIVISI IN GRUPPI DI TRE. TENENDOSI ATTACCATI IN FILA FORMANO UN DRAGO; ALL’ULTIMO VIENE ATTACCATO
UN TELO CHE COSTITUIRÀ LA CODA DEL DRAGO. OGNI GRUPPO DOVRÀ TENTARE DI STRAPPARE LA CODA ALL’AVVERSARIO CERCANDO DI
MUOVERSI NELLO SPAZIO SENZA FARSI PORTARE VIA LA PROPRIA CODA E SENZA SEPARARE IL TRIO.

Le storie
IL DELFINO E LA LUNA.
RACCONTO SULLA POESIA.
ALDO HA 7 ANNI ED È GIÀ UN PESCATORE. LO ZIO NINO, INFATTI LO PORTA SEMPRE CON SÉ SULLA SUA BARCA BIANCA COME
LA NEVE E BLU COME IL MARE..
ALDO RIESCE, ASPETTANDO TANTISSIMO TEMPO E CON TANTA PAZIENZA, A PESCARE TANTI PESCI. UN GIORNO ALDO DECIDE
CHE SA TALMENTE TANTE COSE SUI PESCI E SUL MARE CHE PUÒ ANDARE SULLA BARCA DA SOLO.
COSÌ UNA SERA VA AL PORTO SULLA BARCA DELLO ZIO, ACCENDE IL MOTORE BRMMM, BRMMM!, PARTE E VA A LARGO.
LA SERA PERÒ ERA SENZA LUNA, IL CIELO E IL MARE ERANO COLOR DEL CARBONE E DOPO UN PO’ ALDO INIZIA AD AVERE
PAURA. ACCESE IL MOTORE BRMMM, BRMMM!, PER TORNARE INDIETRO MA IL MOTORE DISPETTOSO FECE PLOFF. “E ADESSO ?”
SI CHIEDE ALDO TREMANDO DAL FREDDO BRRRRRRRRRRRR.... “ADESSO REMA” GLI DICE UNA VOCINA, MA ALDO NON CAPISCE
DA DOVE VIENE. PRENDE I REMI E COMINCIA A REMARE COME AVEVA VISTO FARE ALLO ZIO. MA I REMI SONO TROPPO GRANDI
PER LE SUE PICCOLE MANI, LA BARCA È TROPPO PESANTE E LA CORRENTE DEL MARE FORTE. “E ADESSO ?” SI CHIEDE
PIANGENDO. “ADESSO POSA I REMI E ACCUCCIATI SUL FONDO DELLA BARCA” GLI DICE LA VOCINA.
ALDO SI RANICCHIA E SI LASCIA CULLARE DALLE ONDE DEL MARE MA È TUTTO BUIO, NON VEDEVA NIENTE.
ALDO SENTE UN TUFFO SPLASH, SI TIRA SU FINO A SPORGERSI DALLA BARCA, E VEDE UN DELFINO. “SARÀ LA VOCE CHE MI HA
PARLATO PRIMA? “E ALLORA URLA: “EHI DIMMI COSA DEVO FARE?” “ASPETTA CHE SORGA LA LUNA”. “ LA NOTTE È NERA E LA
LUNA NON C’È!”
“È SOLTANTO MEZZA MA C’È”. ALDO ASPETTA APPOGGIATO ALLA BARCA E DI COLPO VEDE SORGERE DA DIETRO LA
MONTAGNA UNA PEZZETTINO DI LUNA. DOPO UN PO’ VEDE UNA MEZZA LUNA SORRIDENTE CHE ILLUMINA IL MARE
SEGNANDO UNA SCIA DI LUCE.
E ADESSO? ADESSO LASCIATI CULLARE E IO TI AIUTERÒ SPINGENDO LA BARCA CON IL MUSO! ALDO FINALMENTE ARRIVA
SALVO AL PORTO SALUTO L’AMICO E TORNA A CASA.

LA GIRAFFA E LA TARTARUGA.
RACCONTO SULL’AMICIZIA
NELLA SAVANA ASSOLATA VIVEVA UNA GIRAFFA DI NOME BEBE CHE VOLEVA DIVENTARE LA REGINA DI TUTTI GLI ANIMALI.
“IL NOSTRO RE È IL LEONE” PROTESTANO GLI ANIMALI... “ E LA REGINA È LA LEONESSA”.
“ TU NON CE L’HAI UN GIRAFFO CHE FACCIA DA RE?”
“IO HO QUALCOSA DI MEGLIO UN GIRAFFO...SAREBBE UN AMICO CHE STA OLTRE LA MONTAGNA”.
“MA COME FAI AD AVERE UN AMICO AL DI LÀ DELLA MONTAGNA CHE È RICOPERTA DI NEVE, FA FREDDO E SOFFIA IL VENTO?
NON TI CREDIAMO!” RISPONDONO GLI ANIMALI.
BEBE PRENDE SCIARPA, CAPPELLO E S’INCAMMINA IN CIMA ALLA MONTAGNA. DOPO UNA SETTIMANA BEBE TORNA CON UN COBRA,
UN SERPENTE RROTOLATO INTORNO AL LUNGO COLLO.
“ ECCO IL MIO AMICO COBRA, CHE VIVE NELLA GIUNGLA OLTRE LA MONTAGNA, IL PIÙ PREZIOSO E INTRASIGENTE
CONSIGLIERE DI UNA REGINA.”
GLI ANIMALI NONOSTANTE SEMBRASSE UN ANIMALE IMPORTANTE E SEVERO NON ERANO CONVINTI.
“ NON PUOI GOVERNARE SOLO CON SEVERITÀ, MA DEVI AVERE UN AMICO ANCHE SAGGIO.
“IO HO ANCHE QUELLO AL DI LÀ DELLA GIUNGLA”.
“NON TI CREDIAMO”. “ NON IMPORTA” DICE BEBE; PRENDE SCIARPA, BERRATTO, OCCHIALI DA SOLE E SANDALI E S’INCAMMINA
SULLA MONTAGNA. DOPO UNA SETTIMANA BEBE TORNA CON AGGRAPATA SULLA SCHIENA UN ENORME TARTARUGA. MENTRE LA
TARTARUGA SCIVOLA PESANTEMENTE ATERRA SORRIDENDO AGLI ANIMALI ... BEBE DICE:
“ECCO IL MIO NUOVO AMICO! AL DI LÀ DELLA GIUNGLA CHE STA OLTRE LA MONTAGNA, C’È LA SABBIA E IL MARE E LÌ C’È LA
TARTARUGA IL PIÙ SAGGIO E PAZIENTE CONSIGLIERE DI UNA REGINA.
GLI ANIMALI DECIDONO, DOPO AVER DISCUSSO, CHE BEBE SARÀ NOMINATA REGINA DELLA SAVANA, PER IL CORAGGIO E AVER
TROVATO GLI AMICI GIUSTI PER GOVERNARE.

LA RANA E IL FIORE DI LOTO
RACCONTO SULLA SOLIDARIETÀ
ROSA È SEDUTA IN RIVA AL LAGO. È UNA BELLA GIORNATA E ROSA È ANDATA A FARE UN PICNIC CON LA MAMMA MA NON HA VOLGLIA DI GIOCARE. È SEDUTA CON GLI OCCHI BASSI
SU UN LIBRO.
IL LIBRO RACCONTA...DI UN PAESE LONTANO E DI UNA RANA DI NOME ZEG. ZEG È NATA IN UNA POZZA NELLA TERRA LASCIATA DAL GRANDE FIUME GIALLO. ERA UN GIRINO CHE
NUOTAVA NELLO STAGNO CON I SUOI FRATELLI E SORELLE QUANDO UN BAMBINO DA UN PONTE DI LEGNO LA CATTURÒ. LA MISE IN UN SECCHIELLO E LA PORTÒ A CASA. ZEG ERA
TRISTE. MA POCHI GIORNI DOPO , ZEG DIVENTA UNA RANA CON LE ZAMPETTE E SENZA CODA.
“SE SONO UNA RANA, POSSO SALTARE”
PROVA E RIPROVA A SALTARE MA NON RIESCE AD USCIRE. IL BAMBINO INTANTO GETTA NEL SECCHIO UN SERPENTELLO D’ACQUA CHE AVEVA CATTURATO.
“CIAO” DICE LA RANA. “HMMM ...COSA CI FAI QUI?” RISPONDE IL SERPENTE. “SONO PRIGIONIERA E VORREI ANDARMENE”. “E’ UNA PAROLA” DICE IL SERPENTE MENTRE CERCA
D’ARRAMPICARSI, MA SCIVOLA PERCHÉ LE PARETI SONO TROPPO LISCE.
IN QUEL MOMENTO ARRIVA IL BAMBINO E GETTA UNA LUMACA ROSSA MA NEANCHE LEI RIESCE AD USCIRE.
HO UN’IDEA!” DICE ZEG “FATEMI DA SCALA COSI POSSO SALTARE”. “DA SCALA? “ CHIEDE IL SERPENTE.
“SI TU TI ARROTOLI E TIENI LA TESTA BEN ALTA, LA LUMACA SALE SULLA TUA TESTA ED IO SALTO SULLA TESTA DELLA LUMACA E COME SE FOSSE UN
TRAMPOLINO SALTO FUORI DAL SECCHIO”. DOPO ALCUNI TENTATIVI LA RANA USCÌ E SE NE ANDÒ LASCIANDO I SUOI AMICI. SALTA, SALTA E ARRIVA AD UN
LAGHETTO. “QUESTA SI CHE È UNA CASA IDEALE” E COSÌ VA A DORMIRE SU UNA FOGLIA DI LOTO. MA MENTRE DORME UNA LUMACA MANGIA LA FOGLIA E
ZEG CADE NEL LAGO. MA UN SERPENTELLO AFFAMATO E LO MORDE LA RANA CAPISCE DI ESSRE STTA EGOISTA ED INGRATA CON QUEGLI AMICI CHE
L’AVEVANO AIUTATA A SALVARSI.

VERIFICA
La verifica avviene attraverso l’osservazione del comportamento dei bambini e la compilazione
di una griglia.
Le insegnanti hanno tenuto un diario delle attività.
ALLA FINE DEL LABORATORIO , LE MAESTRE HANNO RACCOLTO TUTTO IL MATERIALE
FOTOGRAFICO E CARTACEO ED HANNO COSTRUITO PER OGNI BAMBINO QUESTO LIBRETTO
DI RICORDO
ANCHE PER QUEST’ANNO ABBIAMO FINITO CHISSA QUALI SORPRESE CI ASPETTANO IL
PROSSIMO ANNO
NEL FRATTEMPO FELICI E CONTENTI CI SALUTIAMO TUTTI.