Comune di Capua
Assessorato al Marketing Territoriale
e Politiche Giovanili
Guglielmo Lima
8° edizione
Festival
DAL 14 AL 17 GIUGNO 2012
direzione artistica Giuseppe Bellone
www.illuogodellalinguafestival.com
è un evento
architempo
Festival
www.illuogodellalinguafestival.com
Verso Capua
...rotto il colmo sull’ansa, con un salto,
il Volturno calò, giallo, la sua
piena tra gli scopeti, la disperse
nelle crete. Laggiù si profilava
mobile sulle siepi un postiglione,
e apparì su cavalli,
in una scia di polvere e sonagli.
Si arrestò pochi istanti, l’equipaggio
dava scosse, d’attorno volitavano
farfalle minutissime. Un furtivo
raggio incendiò di colpo il sughereto
scotennato, a fatica ripartiva
la vettura: e tu in fondo che agitavi
lungamente una sciarpa, la bandiera
stellata!, e il fiume ingordo s’insabbiava.
Eugenio Montale
Capua il Luogo della Lingua Festival è la rassegna promossa dall’associazione Architempo che dal 2005
coinvolge la città di Capua ogni anno e vede la letteratura attorniarsi di altrettanti validi strumenti: il
cinema, il teatro, l’arte visiva, l’arte audiovisiva e quella multimediale, la musica e tutte le sue declinazioni,
l’architettura, la scultura e la fotografia.
È a Capua, altera Roma secondo Cicerone, considerata “Porta del Sud” fino all’Unità d’Italia, che nel
960, precisamente 1052 anni fa, si ha il “Placito Capuano” o “Carta di Capua”. Il “Placito Capuano” è
unanimemente riconosciuto dagli storici come il primo documento del volgare italiano. L’idea di ispirarsi
a esso per il tema di un festival nasce proprio dall’esigenza di sottolinearne l’importanza per il nostro
patrimonio linguistico e culturale.
L’antica e affascinante città, testimone privilegiata del passaggio della grande storia nel nostro territorio, si
trasforma nei giorni del Festival in palcoscenico.
Cultura, letteratura, teatro, musica, arte, gastronomia si fondono a Palazzo Lanza, sede
dell’associazione Architempo e della Libreria, Ristorante Ex Libris, al Museo Provinciale Campano che
custodisce le prestigiose Matres Matutae, al Palazzo del Governatore sede del Municipio, a Palazzo
Fieramosca, appartenuto alla famiglia di Ettore, eroe della Disfida di Barletta, al Museo d’Arte
Contemporanea e in tutti i numerosi luoghi storici di aggregazione della città come Piazza dei Giudici
e il Chiostro dell’Annunziata, per dare vita ad un unico grande spettacolo dal vivo espressione di una
poliedricità che appartiene al linguaggio, anzi ai linguaggi, che non poteva non essere celebrata a Capua,
uno dei luoghi simbolo del patrimonio che prima di ogni altro ci rappresenta, la lingua italiana.
Tantissimi gli ospiti che in questi otto anni hanno calcato il palcoscenico del Capua il Luogo della Lingua,
insieme agli amici di sempre, gli scrittori, gli artisti, gli storici, gli attori e i giornalisti che da anni rendono
vivo con il loro impegno il festival, ai quali prima di tutti va il nostro ringraziamento.
Anche questa edizione, de “Il Luogo della Lingua festival” vede l’associazione Architempo collaborare
con numerose realtà culturali, musicali, cinematografiche e teatrali del territorio, impegnata da anni nella
promozione dell’idea di Capua capuologo culturale della provincia di Caserta, idea condivisa da quest’anno
con l’Assessore al Marketing Territoriale e Politiche Giovanili del Comune di Capua Guglielmo Lima,
che ha entusiasticamente profuso il suo impegno personale nella realizzazione del festival, coadiuvato dal
prezioso supporto di tutti i giovani dell’Associazione Culturale Il Velo di Maya.
Un week-end di approfondimento culturale per visitatori e curiosi, ma soprattutto un’operazione di
ricostruzione di un’identità culturale del territorio, fondamentale per immaginare un futuro possibile.
Giuseppe Bellone
Direttore Artistico Capua il Luogo della Lingua Festival
La città di Capua che splende di civiltà sin dall’epoca romana è forse la sintesi migliore del vasto reticolo
di incroci e passaggi di uomini, culture, guerre, abbandoni e ricostruzioni che caratterizza l’intera provincia
di Terra di Lavoro.
Secoli di civiltà sono raccontati da strade, palazzi, chiese, storie e leggende.
Capua è un contenitore di storia ed eventi che non solo appartengono alla nostra sfera locale, ma spesso
travalicano i confini regionali incrociandosi con i fatti che hanno determinato la Storia del nostro Paese.
La celeberrima formula “Sao ko kelle terre…” nota sotto il nome di Placito Capuano è riconosciuta come
la prima attestazione di una lingua, che non fosse il latino, utilizzata in un contesto pubblico, quale appunto
un tribunale, siamo dunque alle fonti della lingua italiana, al suo atto di nascita ufficiale, compreso nelle
poche righe di un formulario giuridico.
Partire da uno spunto storico che appartiene al patrimonio nazionale e che vede la nostra città protagonista,
realizzando un festival che ripropone in maniera contemporanea il tema del linguaggio è un’occasione
importante per rilanciare una città in termini di marketing territoriale, l’aver condiviso la realizzazione di tale
evento con l’associazione Architempo che da otto anni svolge questa operazione, mi è sembrato un atto
doveroso da cittadino e da amministratore.
Il Placito diviene materia viva, che va incontro agli spettatori, dispiegandosi negli spazi della città
e assumendo i contorni di una microstoria che corre di bocca in bocca per farsi alla fine immaginario
collettivo comune.
Sono convinto che Capua abbia delle potenzialità incredibili ed e’ questo il motivo principale per cui ho
scelto di mettermi in gioco ed in discussione.
Ritengo che oggi, dopo anni caratterizzati da scelte discutibili e da un insano ricorso allo strumento della
clientela, il compito principale della politica debba essere quello di recuperare la propria credibilità, e
pertanto, lavorare a testa bassa, tentando di raggiungere obiettivi concreti ed eliminando tutti gli sprechi
di denaro pubblico.
In tal senso ci tengo a sottolineare che anche questo Festival, così come tutte le iniziative che in questo
anno ho avuto l’onore ed il piacere di patrocinare (A ruota Libera, Natalis Dies, Le giornate FAI di primavera),
sono state realizzate completamente a COSTO ZERO per il Comune.
A tal proposito, a breve, sara’ inaugurato, al primo piano della Casa Comunale, anche un Settore di politiche
giovanili, che, attraverso lo strumento dell’Informagiovani e quello del Forum della gioventù, indirizzerà tutti
i suoi sforzi verso politiche di occupazione giovanile e progettazione per ottenere finanziamenti europei.
Anche tali strutture e tali servizi non avranno alcuna incidenza sulle casse comunali, essendo riusciti a
sbloccare dei finanziamenti regionali, il Piano Territoriale Giovanile, imputando a quota di cofinanziamento
esclusivamente beni strumentali.
Dobbiamo ritrovare la forza e soprattutto l’entusiasmo di riportare alla luce i nostri tesori, valorizzandoli con
un’azione sinergica e moderna che parta dalla gente: dalle associazioni e dai gruppi di cittadini affinchè
guidino il visitatore fin dentro il cuore pulsante del nostro territorio.
Guglielmo Lima
Assessore al Marketing territoriale e Politiche giovanili del Comune di Capua
IL PLACITO CAPUANO
Gariperto, Mari e Teodemondo testimoniando in favore dell’abate
di Montecassino: “Sao ko kelle terre, per kelle fini que ki contene,
trenta anni li possette parte sancti Benedicti”, avrebbero
mai immaginato la lunga storia della nostra lingua con il loro
‘balbettante italiano’?
Eppure questo breve testo in volgare è a fondamento della nostra
identità, non solo linguistica.
Ed è nella nostra città che questo ‘monumento’ viene registrato
in un atto notarile, il Placito di Capua, redatto in latino, ma con la
suddetta formula del giuramento in volgare.
Il documento racconta di una vertenza sorta tra il laico Rodelgrimo
di Aquino e l’abate Aligerno di Montecassino, per una questione di
proprietà terriera.
Nel processo celebrato a Capua, il 30 marzo 960, dinanzi alla corte
del Principe longobardo, l’abate contesta a Rodelgrimo il possesso
di alcune terre da lui usurpate e chiama a discolpa, per confermare
i diritti del Monastero, i tre testimoni che giurano e si esprimono in
una ‘forma volgare’ elaborata dal giudice di Capua, Arechisi.
Rodelgrimo che riferisce di aver ricevuto in eredità dai suoi avi
quelle terre, senza produrre alcuna prova, è costretto ad accettare
l’istituto dell’usucapione, e quindi a soccombere dinanzi al diritto
di S. Benedetto!
In questa ‘carta’, come in tutte le prime manifestazioni scritte del
volgare, è il notaio, il giudice il copista ad accogliere, nel repertorio
scritto latino i primi segni del parlato romanzo, nobilitandolo in una
forma latina, ma con un linguaggio semplice e piano.
Il Placito di Capua sarà riconosciuto primo documento ufficiale
della lingua italiana, perché l’uso del volgare è consapevolmente
e esplicitamente distinto dal latino e articolato in una frase
sintatticamente autosufficiente.
Inoltre, questo uso evidenzia una volontà di dare una registrazione
fedele della realtà, sia nell’atto scritto che nella lettura che se ne
darà, nella lingua comprensibile all’uditore o al lettore.
Non è un caso, infine, che il primo documento dell’uso ufficiale di
un volgare italiano ci venga da un Principato longobardo del Sud
della penisola (quale allora era Capua), dove la vita politica durava
autonoma e ininterrotta da ben quattro secoli. In quel momento
“soli…..tra i dominatori del nostro Mezzogiorno, i Longobardi della
Campania parlavano la lingua delle popolazioni locali.”
Anna Solari Garofano Venosta
GIoVedì 14 GIuGno
PALAzzo LAnzA ore 20.00
Inaugurazione mostra fotografica
INSIDE AFRICA
a cura di Marica Crisci, Domenico
Ruggiero, Bruno Santoro
PALAzzo LAnzA ore 21.00
Terra di Cinema e SET
presentano
Proiezione docufilm
INSIDE AFRICA
di Gaetano Ippolito
Durata 59 min.
Scritto e diretto da Gaetano Ippolito
Fot. e mont. Domenico Ruggiero
Musiche di Salvatore Cirillo
Suono Raffaele De Lucia
Ufficio stampa Mariamichela Formisano
Saranno ospiti i protagonisti del film con
il cast tecnico
PALAzzo LAnzA ore 22.30
DoNNE x AFRICA
da un idea di Giorgio Netti, coreografata
da Graziella Di Rauso
Venerdì 15 GIuGno
MuSeo ProVInCIALe CAMPAno
ore 19.30
MuSICA AL MuSEo
Rassegna Musicale di giovani concertisti
allievi dei Maestri
Antonio Zona e Luigi Pettrone
Posti a sedere limitati
PALAzzo LAnzA ore 20.30
Fausto Mesolella
presenta il suo ultimo cd
“SuoNERò FINo A FARTI FIoRIRE”
(ZoNA 2012)
Undici brani scritti, arrangiati
e/o adattati da Fausto Mesolella
per chitarra solo
con la partecipazione
straordinaria di:
Raiz, voce in ‘O sole mio
Rita Marcotulli, piano in La mia musica
Domenico De Marco, surdu e rullantino in
Sonatina improvvisata d’inizio estate
PALAzzo LAnzA ore 21.30
Incontro con Serena Dandini
autrice del libro
GRAZIE PER quELLA voLTA (RIZZoLI)
interviene Gabriella D’Angelo
PALAzzo LAnzA ore 22.30
Riccardo Ceres in
quANDo PIovE DILuvIA
Spettacolo al peperoncino per
combattere la crisi
con la taumaturgica partecipazione del
Maestro Fabio Tommasone al piano
SABATo 16 GIuGno
ChIoSTro deLL’AnnunzIATA dALLe
ore 18.30
Aperitivo e Dj set al SetteSerpi
PALAzzo LAnzA ore 20.00
Mariamichela Formisano
Incontra
Teresa de Sio autrice di
METTI IL DIAvoLo A BALLARE (EINAuDI)
PALAzzo deL GoVernATore PIAzzA
deI GIudICI ore 21.30
TERESA DE SIo in
ACuSTICA
Teresa De Sio voce, chitarra, lettura
HER violino
Luca Rossi voce e percussioni
Sasa’ Flauto chitarra acustica
PALAzzo LAnzA ore 23.00
Pino Fusco
in
oNE MAN oNE BAND
doMenICA 17 GIuGno
CAPuA CenTro STorICo
dALLe 10.00 ALLe 13.00
LA CITTà DEL PLACITo
MuSeo ProVInCIALe CAMPAno
dALLe 9.00 ALLe 13.00
Via Roma 68, informazioni e prenotazioni
0823620076
La domenica mattina del festival oltre
al Museo Provinciale Campano, Capua,
città d’accoglienza, con i suoi bastioni,
l’ampia ansa del Volturno, pregna di
storia millenaria aprirà le porte dei suoi
monumenti grazie ai volontari della
protezione civile Volturnia Civitas.
Per informazioni e prenotazioni visite
guidate rivolgersi a:
Ufficio promozione turistica e culturale del
Comune di Capua 08235795548
Museo diocesano, Museo d’Arte
Contemporanea, Palazzo Fieramosca,
Chiesa dei S.S. rufo e Carponio, Chiesa
di San Marcello, Chiesa dell’Annunziata
Chiesa di Sant’eligio, Chiesa di San
Gabriello (Santa Placida).
Palazzo Lanza
ristorante, Libreria ex Libris
informazioni e prenotazioni
0823622924 0823962097
Aperti a pranzo
PALAzzo LAnzA ore 10.30
APERITIvo CoN L’AuToRE
Presentazione del libro
MACHINA MuNDI
Incursioni simbolico-politiche nell’arte
federiciana (Franco Angeli)
di Antimo Cesaro
interviene
Anna Solari
modera
Mariamichela Formisano
a seguire visita al centro storico di Capua
PALAzzo LAnzA ore 18.00
IL LuoGo DELLA LINGuA, LA LINGuA
DEL LuoGo
Presentazione dei corsi e dei lavori
prodotti dai corsisti dei Laboratori di
scrittura e di sceneggiatura di Architempo
e 19.11 tenuti da Marilena Lucente, Carla
D’Alessio, Barbara Rossi Prudente
Letture di Caterina Di Matteo
I testi sono frutto di una scrittura
partecipata dei corsisti dei laboratori a
cura di
Marilena Lucente, Carla D’Alessio
PALAzzo LAnzA ore 19.00
LA SCRITTuRA CoME DENuNCIA
SoCIALE
Alessio Maione
incontra
Adolfo Ferraro
autore di
Materiali dispersi Storie dal
Manicomio Criminale
Prefazione di Massimo Picozzi (Pironti)
Ivan Montanaro
autore di
diario di uno schizofrenico
Prefazione di Gino Strada (Pironti)
PALAzzo LAnzA ore 19.30
LA SCRITTuRA è ARCHITETTuRA
Antonio Buonocore
Marilena Lucente
incontrano
Davide vargas
Autore di racconti di architettura,
(Pironti), Alberi, (ilfilodipartenope),
La città della poesia, l’ArCA
international n° 106
Evento realizzato in collaborazione con
Amatela
PALAzzo LAnzA ore 20.00
LA MIA TERRA
Presentazione dell’antologia prodotta dal
Torneo letterario organizzato dalla casa
editrice Caracò e Architempo
conduce Mario Gelardi
editore, regista e autore teatrale
PALAzzo LAnzA ore 20.30
La scrittura del teatro
Fausto Greco
incontra
Manlio Santanelli
Autore di “La venere dei terremoti”
(Edizioni Caracò)
Letture di Stefano Ferraro
PALAzzo LAnzA ore 21.20
Associazione Artemisia
in collaborazione con
Teatro Civico 14 e
Associazione Culturale Tresart
presenta la performance
ARMòNIA
liberamente tratto da
una Psicologia Antica
di Mario Matropaolo (Liguori Editore)
Letture di Ilaria Delli Paoli
Arpa e Tai Chi Chuan Floriana Figliomeni
Durata 10 minuti
PALAzzo LAnzA dALLe ore 21.30
Barbara Rossi Prudente
incontra lo scrittore Giorgio vasta
A SeGuIre
Reading Musicale
PRESENTE
testi di vasta, Bajani, Murgia, Nori,
edizioni Einaudi
Letture di Giorgio vasta
Alla chitarra Sossio Lupoli
A SeGuIre
KAZuM in concerto
Stefano Salvestrini, computer e
programmazione
Sossio Lupoli, chitarra e loop
Alessandro Inglima, video
e Per FInIre…
CHE LA FESTA CoMINCI
Selezione musicale a cura di
Dj Minollo
GIOVEDì 14 GIUGNO
palazzo lanza ore 20.00
Inaugurazione mostra fotografica
INSIDE AFRICA
a cura di Marica Crisci, Domenico Ruggiero, Bruno Santoro
La proiezione del documentario sarà preceduta dall’inaugurazione della mostra fotografica “INSIDE
AFRICA”. La mostra raccoglie, oltre ad alcuni scatti del dottore Bruno Santoro che ha realizzato nelle
sue missioni in Africa, le foto di Marica Crisci e Domenico Ruggiero scattate nel recente viaggio
in Tanzania al seguito dei medici missionari dell’associazione “Una mano tesa per Tharaka”. “Gli
scatti raccontano momenti di una realtà lontana dal nostro vivere quotidiano” racconta Marica Crisci,
“Una realtà povera, piena di contraddizioni e, nella sua semplicità, ricca di sorrisi veri e di infinita
spensieratezza. Si parte per questi luoghi per dare, ma si ritorna con un senso di pienezza interiore”.
palazzo lanza ore 21.00
Terra di Cinema e SeT
presentano
Proiezione docufilm
INSIDE AFRICA
di Gaetano Ippolito
Durata 59 min.
Scritto e diretto da Gaetano Ippolito
Fotografia e montaggio Domenico Ruggiero
Musiche di Salvatore Cirillo
Suono Raffaele De Lucia
Ufficio stampa Mariamichela Formisano
Saranno ospiti i protagonisti del film con il cast tecnico
Il documentario di Gaetano Ippolito racconta la storia di Giuseppe Valente, il medico missionario
capuano impegnato nelle missioni in Tanzania. L’opera documenta l’esperienza della recente
missione del medico avvenuta tra il novembre e il dicembre 2011. INSIDE AFRICA è un viaggio nella
terra della povertà e della morte, dove, paradossalmente ci si ritrova a scoprire la semplicità e la
bellezza della vita.
Valente è il presidente dell’associazione, con sede a Capua, “una mano tesa per Tharaka”,
impegnata nella raccolta fondi per la costruzione di un dispensario medico in un poverissimo villaggio
di capanne di nome PANDE, situato in TANZANIA. La struttura rappresenta un presidio sanitario che
consentirà di salvare tantissime vite umane ed è un primo passo per portare la sanità su una vasta
aerea molto povera e priva di assistenza medica. La produzione del documentario di Terra di Cinema
e SET è finalizzata non solo ad un’azione di sensibilizzazione per la raccolta fondi destinata al progetto
di Pande, ma anche per promuovere e favorire l’adesione di medici italiani al progetto “Una mano
tesa per Tharaka”, perché la sanità africana è carente di medici specialisti.
INSIDE AFRICA è un documentario scritto e diretto da GAETANO IPPOLITO, che ha diretto “La prova
dei 9” con i comici di Zelig Bove e Limardi per Settembre al Borgo e ha prodotto “La Domitiana”,
in onda su RAI3, BBC, ORF (Austria). Gaetano Ippolito si è avvalso della preziosa collaborazione
di Domenico Ruggiero sia per la fotografia che per il montaggio, con il quale aveva già lavorato al
documentario “La prova dei 9”. Il documentario è impreziosito dalle musiche di Salvatore Cirillo,
apprezzato musicista jazz. Il suono è curato da Raffaele De Lucia già presente nel documentario
“Eclissi parziale”.
palazzo lanza ore 22.30
DoNNE x AFRICA
da un idea di Giorgio Netti, coreografata da Graziella Di Rauso
Le associazioni Una Mano Tesa per Tharaka e Movinghart
Connection, dopo l’esperienza di ensemble artistica “Donne
per Africa”, concerto di musica e danza interpretato da donne
impegnate nel progetto di sviluppo delle zone più critiche del Kenya
e della Tanzania, contribuendo alla costruzione e all’ampliamento
degli ospedali nei villaggi di Mbweni (Tanzania), Tharaka e Pande
(Kenya), presentano stasera un estratto tratto dalle stesso concerto.
Voci e passi si intrecciano dando vita a momenti di pura arte fatti
di passione, impegno, solidarietà e professionalità, per rendere
Donne per Africa un concerto unico nel suo genere.
www.illuogodellalinguafestival.com
Foto Ezio Bevere
Festival
VENERDì 15 GIUGNO
Museo proVinCiale CaMpano ore 19.30
MuSICA AL MuSEo
Rassegna Musicale di giovani concertisti allievi dei Maestri Antonio Zona e Luigi Pettrone
Il Museo Provinciale Campano custode, tra le altre preziosità, delle splendide Matres Matutae,
da poco riaperto al pubblico alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in
occasione del festival si apre alla città ospitando musica classica, grazie all’impegno e alla nuova linfa
vitale profusa dal direttore Maria Luisa Nava.
Posti a sedere limitati
palazzo lanza ore 20.30
Fausto Mesolella
presenta il suo ultimo cd
“SuoNERò FINo A FARTI FIoRIRE” (ZoNA 2012)
Undici brani scritti, arrangiati
e/o adattati da Fausto Mesolella
per chitarra solo
con la partecipazione
straordinaria di:
Raiz, voce in ‘O sole mio
Rita Marcotulli, piano in La mia musica
Domenico De Marco, surdu e rullantino in Sonatina improvvisata
d’inizio estate
Dopo 30 anni di instancabile militanza nella musica, Fausto
Mesolella esordisce come solista in “Suonerò fino a farti fiorire” un
album di sola chitarra.
“A un certo punto della mia carriera ho capito di aver un mio
suono” – spiega il musicista – “dopo aver composto canzoni,
colonne sonore, dopo aver prestato la mia chitarra al servizio di
mezzo mondo, dopo aver curato produzioni, arrangiamenti e testi
per tantissimi artisti, mi sono voluto fare un regalo con quest’album
di sola chitarra”.
Dalla musica classica ai temi per colonne sonore, dai propri pezzi
fino all’amata musica napoletana: undici tracce, sintesi di un
percorso che, attraverso il solo suono della sua chitarra, racconta
la storia del compositore Mesolella.
Fausto Mesolella. Storica chitarra degli Avion Travel, compositore,
arrangiatore, produttore, il musicista casertano Fausto Mesolella
ha prestato il proprio talento a tantissimi artisti della scena
italiana, tra i quali Gabriella Ferri, Nada, Andrea Bocelli, Gian
Maria Testa, Gianna Nannini, Paolo Conte, Giorgio Conte, Paolo
Belli, Samuele Bersani, Francesco Tricarico, che ha presentato al
Festival di Sanremo 2011 il brano “Tre colori”, scritto e arrangiato
da Mesolella. Ha vinto premi di ogni genere: il 50° Festival di
Sanremo 2000 con gli Avion Travel (Sentimento), due Targhe
Tenco, il Premio Ennio Morricone all’Italian Film Festival 2007
(per la colonna sonora del film Lascia perdere Johnny, diretto da
Fabrizio Bentivoglio e liberamente ispirato proprio alla sua vita),
eccetera eccetera... Per ZONA ha già pubblicato nel 2005 il libro +
CDI piaceri dell’orso, sua opera prima.
palazzo lanza ore 21.30
Incontro con Serena Dandini
autrice del libro
GRAZIE PER quELLA voLTA
Confessioni di una donna difettosa (RIZZoLI)
interviene Gabriella D’Angelo
Il Libro
Di cosa è fatta una vita? Di domeniche pigre in cui non rispondiamo
al telefono per rimanere sul divano abbracciando un libro appena
iniziato. Di ore spese inutilmente a cercare le sigarette, le chiavi
della macchina, gli occhiali da sole, perché si sa che spesso e
volentieri le cose si spostano per farci dispetto e divertirsi alle
nostre spalle. Di pomeriggi adolescenziali passati a guardare le
gocce di pioggia che rimbalzano sul vetro, sognando di sposare
Mick Jagger. Di quei bomboloni sganciati da un razzo su un letto
di zucchero che papà ti portava a mangiare per insegnarti i piaceri
della vita. Di mattine in cui scopri allo specchio che in una notte hai
preso cinque anni e non ti resta che tifare per un po’ d’indulgenza,
in un Paese in cui dimostrare la propria età è più grave che fare una
rapina a mano armata. Di salti della quaglia da uno schieramento
a un altro nella più autentica suddivisione tra esseri umani:
quella tra coppie e single. Di momenti in cui basta un calzino con
l’elastico moscio per far emergere tutte le nostre insicurezze. Di
quel preciso giorno in cui si spezza il tempo alla fine dell’estate. E
di tutto quello che non ricordiamo più ma ogni tanto affiora dalle
misteriose stanze della nostra memoria difettosa. In questi racconti
che spaziano tra ricordi e riflessioni chiamando a testimoni Borges
e la moglie di Tolstoj, Grace Kelly e Gaber, Simenon e la zia Lella,
Ovidio e gli U2, Serena Dandini torna alla scrittura dopo il successo
di Dai diamanti non nasce niente.
Grazie per quella volta esplora con tenerezza, ironia e sincerità
una catena di debolezze di cui andare fieri, di fragilità nostre e del
mondo: è il tempo di autoassolverci, di fare pace con i nostri difetti
imparando a conviverci tra alti e bassi, proprio come succede a
ogni coppia pluricollaudata.
Serena Dandini, dopo aver ideato e presentato programmi come
La tv delle ragazze, Avanzi, Pippo Chennedy Show, L’ottavo nano
e Parla con me, conduce su La7 The show must go off. Il suo
esordio letterario Dai diamanti non nasce niente. Storie di vita e
di giardini (Rizzoli, 2011) è stato uno dei maggiori successi della
scorsa stagione.
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Festival
Festival
www.illuogodellalinguafestival.com
palazzo lanza ore 22.30
Riccardo Ceres in
quANDo PIovE DILuvIA
Spettacolo al peperoncino per combattere
la crisi
con la taumaturgica partecipazione del
Maestro Fabio Tommasone al piano
Riccardo Ceres comincia a suonare la chitarra
nel gabinetto a casa della nonna. Milita in
varie band casertane, alcune delle quali da lui
formate. Nei primi anni ‘90 incontra il jazz e
la musica d’autore. Compone “Ottobre” e per
scherzo la invia al Premio Recanati. Ottobre
piace e convince. Tutto ciò spinge Riccardo ad
andare avanti e nascono “I figli della signora
44.” Con i quali pubblica un EP nel 1999.
Intanto gli influssi della musica d’autore
spingono Riccardo ad andare avanti nel
percorso cantautorale, così si sciolgono I figli
della signora 44 e l’autore decide di proporsi
con il nome di Riccardo Ceres.
Nel 2001 Esce il primo disco di Riccardo dal
titolo Puro Stile Italiano.
Nel 2003 si trasferisce a Roma ed incontra il cinema ed il regista Edoardo De Angelis con il quale
affronta un nuovo percorso artistico come compositore di colonne sonore e firma le musiche dei film
cortometraggi e mediometraggi , quali “Quanta donna Vuoi”, “La Merendina Tropicale” che vince il
premio internazionale “l’Efebo d’oro” 2005 ,”Mistero e passione di Gino Pacino” che vince il premio
internazionale “Non solo Barocco” 2007 ed il premio della giuria al Kustendorf Film Festival 2008
organizzato da Emir Kusturica, “Fisico da spiaggia” proiettato al Toronto Film Festival. Nel 2007
comincia una nuova collaborazione con nuovi musicisti romani e con loro cominciano le prove per il
nuovo lavoro discografico di Riccardo.
Nel 2008 Ceres vince il Rock Contest di Radio Popolare Firenze.
Nel Marzo 2009 esce il suo terzo cd dal titolo “ Riccardo Ceres in James Kunisada Carpante” con
l’etichetta Il Popolo del blues e distribuito da Audioglobe. Il cd è composto da 17 brani inediti e
reca all’interno una tetralogia di brani dedicati allo stesso James, personaggio “inventato”, che
Ceres definisce un ronin del sud Italia, il nuovo lavoro riceve ottime critiche dalla stampa nazionale
specializzata.
Nel 2010 firma la colonna sonora del film ” Mozzarella Stories” di Edoardo De Angelis uscito nel
settembre del 2011 (Bavaria/Rai/RastaInternational), e del documentario “Come prima, più di prima
mi amerò” (RCcinema/RaiInternational). Nel 2011 calca le scene di teatri e club letterari con un
reading dal Titolo “Wyoming” scritto e musicato dallo stesso Ceres.
All’inizio del 2012 parte il suo nuovo tour dal titolo “Quando Piove diluvia” che lo porta in giro
per tutto “lo stivale”. Attualmente sta lavorando al nuovo disco in uscita il prossimo ottobre e
contemporaneamente lavora al suo primo libro di racconti che uscirà nel 2013 ed ad una raccolta
di poesie che verrà inserita all’interno del volume della Revolutionary Poets Brigate, patrocinata da
Lowrence Ferlinghetti.
SABATO 16 GIUGNO
Chiostro dell’annunziata dalle ore 18.30
APERITIvo E Dj SET AL SETTESERPI
I temi del “Luogo” e della “Lingua” vengono interpretati in modo dinamico e attuale presentandosi
al pubblico con forme ed espressioni diverse, in una atmosfera giovane ma eterogenea in modo da
stimolare a nuovi esempi di bere e gustare i sapori del luogo in cui viviamo e ascoltare la nostra lingua
in forme moderne.
Atmosfera di festa e di incontro proposta con un buffet-bar dove trovare i nostri antichi modi di bere i
nostri prodotti più tipici, ma presentati in forma conteporanea e miscelati: il vino Aglianico e amarena,
il mojito DiVino (Falanghina, mentuccia, limone, zucchero, guarnizione con cozza fresca), il P. in to V.
(la percoca nel vino), coffee @ cheese (liquore di caffè napoletano e mozzarella di bufala) Sapori di
terra e di mare proposti con il metodo più antico di cottura: la frittura
Dall’Antica Grecia fino in Campania dove si è affinata quest’arte del cucinare. Di tradizione campana
la frittura sa cogliere i più intimi ed estremi sapori della nostra terra e del nostro mare. Il suono della
nostra Lingua si espande seguendo ritmi e sonorità all’avanguardia , ma tenendoci fermi nei ricordi.Il
DJ set si concede stravaganze con le più famose parole dei nostri cantautori e cantanti.
palazzo lanza ore 20.00
Mariamichela Formisano
Incontra
Teresa de Sio autrice di
METTI IL DIAvoLo A BALLARE (EINAuDI)
C’è stato un tempo in cui, con i «suoni», si scacciavano i demoni
dal mondo. Il tempo del Salento e della pizzica, della piccola
Archina cresciuta «come dietro a un muro» e del suo male segreto.
Un romanzo di sorprendente forza narrativa, costruito come una
tela di ragno.
Il Salento è una terra aspra, misteriosa, magica. Ed è in questa
“Terra del rimorso”, come la definì Ernesto De Martino, che
Teresa De Sio ambienta la storia di Archina Solimène, di sua
sorella Filomena e del loro terribile padre Nunzio. La vicenda cupa
e nerissima di Archina, fatta di violenza e solitudine, si lega alla
storia di tutta una comunità: il paese di Cutrofiano, nel cuore del
Salente, che accoglie la famiglia Solimène quando si trasferisce da
Procida. Nell’arco di tempo che va dalla fine della Seconda guerra
mondiale ai primi anni Settanta, durante i lunghi e difficoltosi anni
del passaggio da una cultura arcaica e rurale ad una “modernità”
che fatica ad arrivare.
Teresa De Sio, musicista e cantante napoletana, è conosciuta dal
grande pubblico per il suo personalissimo folk-rock e per le sue
canzoni (da Voglia ‘e turnà fino a O Paraviso in terra). Nel corso
della sua attività di compositrice ha collaborato con moltissimi
artisti, tra cui Brian Eno, Fabrizio De Andrè, Giovanni Lindo
Ferretti.
Ha pubblicato racconti sulla rivista letteraria «Storie», e per la
raccolta Mordi e Fuggi edita da Manni.
Per Einaudi ha pubblicato il romanzo Metti il diavolo a ballare
(2009).
palazzo del GoVernatore Sede Municipio
piazza dei GiudiCi ore 21.30
TERESA DE SIo in
ACuSTICA
Teresa De Sio voce, chitarra, lettura
HER violino
Luca Rossi voce e percussioni
Sasa’ Flauto chitarra acustica
In concomitanza con l’uscita del suo più recente Cd, “TUTTO
CAMBIA”, Teresa De Sio propone uno spettacolo, dove le canzoni
possiedono il fascino sottile della rilettura in acustico, riportate
al momento più vicino della composizione. Il corpo del concerto
vedrà la lettura di alcune poesie che hanno accompagnato e sono
state importanti per la sua vita di artista, commentate, sostenute e
intrecciate con la musica e le canzoni di Teresa.
www.illuogodellalinguafestival.com
palazzo lanza ore 23.00
Pino Fusco
in
oNE MAN oNE BAND
Pino Fusco, strumentista vocale di straordinario talento e di maturata esperienza presenta il suo
progetto musicale “One Man One Band”: con la sola voce e tutto in diretta, l’artista raccoglierà
tutti gli “strumenti” possibili per realizzare un vero e proprio incredibile live che non ha una precisa
collocazione di genere, ma che si confronta con essi, attraversandoli.
La sola voce ed un giusto e dosato utilizzo della componente elettronica ( nella fattispecie una “loop
station), potranno dar vita ad un concerto interessante ed impegnativo, in quanto di volta in volta la
registrazione dei vari strumenti relativi al brano da eseguire, sarà effettuata in diretta sul palco.
Pino Fusco nel giugno 1998 partecipa alla rassegna Jazz “Percfest ‘98 –Memorial Naco”, tenutasi
a Laigueglia (SV), durante la quale interviene con una performance solo vocale (accompagnandosi
con il cassetto di un comodino) che gli farà assegnare dalla giuria un Premio Speciale, come
“percussionista vocale”.
Con la CAPYS BAND, dal 1980 è nel circuito jazzistico partenopeo con la quale svolge una frenetica
attività live e successivamente, si trasferisce a Roma concretizzando un progetto in duo, di sole voci
esibendosi nei più titolati clubs. Partecipa nello stesso periodo (come scat-vocalist) a concerti tenuti
da Toto Torquati e Harold Brathely.
Nel 1996 partecipa alla 15ma edizione di “ Spazio d’autore”,dedicata alla memoria di Rino Gaetano
presentando un suo brano dal titolo Bluesarò, vincendo il GRAMMY 96 per la categoria Touch Down.
La peculiarità che caratterizza Pino Fusco, oltre che la voce e la capacità nello scat è senza dubbio,
quella di riuscire ad utilizzare la stessa voce come un vero e proprio strumento melodico. Riesce
infatti, ad emulare il suono del trombone, del basso, del flicorno, della batteria in modo talmente
verosimile da essere stato ispirato a comporre un brano dal titolo Jonathan, contenuto nel suo CD
(UNO 1997) la cui base musicale è esclusivamente vocale.
Festival
DOMENICA 17 GIUGNO
Capua Centro storiCo dalle 10.00 alle 13.00
LA CITTà DEL PLACITo
Museo Provinciale Campano dalle 9.00 alle 13.00
Via Roma 68, informazioni e prenotazioni 0823620076
La domenica mattina del festival oltre al Museo Provinciale
Campano, Capua, città d’accoglienza, con i suoi bastioni, l’ampia
ansa del Volturno, pregna di storia millenaria aprirà le porte
dei suoi monumenti grazie ai volontari della protezione civile
Volturnia Civitas.
Per informazioni e prenotazioni visite guidate rivolgersi a:
Ufficio promozione turistica e culturale del Comune di Capua
08235795548.
Museo diocesano, Museo d’Arte Contemporanea, Palazzo
Fieramosca, Chiesa dei S.S. rufo e Carponio, Chiesa di San
Marcello, Chiesa dell’Annunziata, Chiesa di Sant’eligio,
Chiesa di San Gabriello (Santa Placida).
Palazzo Lanza
ristorante, Libreria ex Libris
informazioni e prenotazioni 0823622924 0823962097
Aperti a pranzo
palazzo lanza ore 10.30
APERITIvo CoN L’AuToRE
Presentazione del libro
MACHINA MuNDI
Incursioni simbolico-politiche nell’arte federiciana
(Franco Angeli)
di Antimo Cesaro
interviene
Anna Solari
modera
Mariamichela Formisano
629.28 27-04-2012 10:50 Pagina 1
a seguire visita al centro storico di Capua
MACHINA MUNDI
Il binomio che funge da titolo al volume, oltre a richiamare il poetico incipit
del Liber Augustalis (Post mundi machinam), la singolare raccolta delle Constitutiones
Regni Siciliae, intende anche evocare i due estremi, natura (mundus)
e artificio (machina), dello spettro semantico lungo il quale si è consumata
l’esuberante esperienza umana, culturale e politica del sovrano svevo.
La poliedrica personalità di Federico, stupor mundi e preambulum Antichristi,
incise profondamente sulla sua epoca (la prima metà del XIII secolo), rispetto
alla quale assunse caratteri che non è azzardato definire costitutivi e
speculari. Inoltre, per il carattere enantiodromico e ambivalente di ogni sua
azione, sempre traboccante di vitalità e carica di energie patiche, l’opera federiciana
ben si presta ad essere inquadrata negli ambiti propri della ricerca
simbolico-politica.
Se sull’uomo e sul mito che da secoli l’accompagna ben difficilmente si può
avere l’ambizione di dire cose del tutto nuove, innovativa può essere, invece,
la prospettiva d’indagine.
Di qui il meditato uso della parola “incursione” come tentativo di approccio
al complesso mondo dell’ars federiciana. Essa vuole trasmettere al lettore l’idea
della singolarità di un percorso filosofico-politico che attraversa, insieme,
territori contigui (filosofia e storia del diritto e delle istituzioni) e, anche, – apparentemente
– lontani (arte figurativa, poesia, numismatica): munera aliena
rispetto ai quali la fertile multidisciplinarietà degli studi di simbolica consente
di non ridursi ad un superficiale, quanto avvilente, silenzio.
A ben vedere, è forse questo il miglior approccio ermeneutico per comprendere
la ricchezza di significati sottesa al concetto di Kunstwerk, che, com’è
noto, Jacob Burckhardt coniò per l’ambigua costruzione politica federiciana,
sintesi polisemica di calcolo e di artificio ma, anche, di genio e sregolatezza.
Antimo Cesaro è docente di Scienza e filosofia politica presso la Facoltà di
Studi politici della Seconda Università degli Studi di Napoli. È presidente del
C.R.E.S.O. (Centro di Ricerche sull’Ermeneutica Simbolica dell’Opera d’arte).
Ha pubblicato vari saggi sul pensiero politico dell’età medievale e rinascimentale,
curando l’edizione critica degli Aforismi politici e del De politica di
Tommaso Campanella e lo studio monografico La politica come scienza (Milano
20092 ). La sua più recente attività di studio è orientata alla simbolica politica,
una prospettiva di ricerca per la quale ha curato i volumi La spada e il labirinto
(Napoli 2008), L’angelo e la fenice (Napoli 2009), La dama e il liocorno
(Napoli 2009), Atrium Libertatis (Napoli 2010, con M.F. Schepis), nonché i volumi
monografici Sguardi in ascolto. Il simbolo tra parola e immagine (Modena
2011, con G. Lombardo) e Lo sguardo di Ulisse (Napoli 20112 ).
FrancoAngeli
La passione per le conoscenze
Foto Giovanni Izzo
Antimo Cesaro
MACHINA MUNDI
Incursioni simbolico-politiche
nell’arte federiciana
Il limnisco
CULTURA E SCIENZE SOCIALI
Il binomio che funge da titolo al presente volume, oltre a richiamare
€ 16,00 (U)
FrancoAngeli
il poetico incipit del Liber Augustalis (Post mundi machinam), la
singolare raccolta delle Constitutiones Regni Siciliae, intende anche evocare i due estremi, natura
(mundus) e artificio (machina), dello spettro semantico lungo il quale si è consumata l’esuberante
esperienza umana, culturale e politica del sovrano svevo.
Antimo Cesaro è docente di Scienza e filosofia politica presso la Facoltà di Studi Politici della Seconda
Università degli Studî di Napoli. È presidente del C.R.E.S.O. (Centro di Ricerche sull’Ermeneutica
Simbolica dell’Opera d’arte). Ha pubblicato varî saggi sul pensiero politico dell’età medievale
e rinascimentale, curando l’edizione critica degli Aforismi politici e del De politica di Tommaso
Campanella e lo studio monografico La politica come scienza (Milano 20092).
La sua più recente attività di studio è orientata alla simbolica politica, una prospettiva di ricerca per la
quale ha curato i volumi L’angelo e la fenice (Napoli 2009), La spada e il labirinto (Napoli 2008), La
dama e il liocorno (Napoli 2009), Atrium Libertatis (Napoli 2010, con M.F. Schepis), nonché i volumi
monografici Sguardi in ascolto. Il simbolo tra parola e immagine
629.28 A. CESARO MACHINA MUNDI
palazzo lanza ore 18.00
IL LuoGo DELLA LINGuA, LA LINGuA DEL LuoGo
Presentazione dei corsi e dei lavori prodotti dai corsisti dei Laboratori di scrittura e di sceneggiatura di
Architempo e 19.11 tenuti da Marilena Lucente, Carla D’Alessio, Barbara Rossi Prudente
Letture di Caterina Di Matteo
I testi sono frutto di una scrittura partecipata dei corsisti dei laboratori a cura di
Marilena Lucente, Carla D’Alessio
palazzo lanza ore 19.00
LA SCRITTuRA CoME DENuNCIA SoCIALE
Alessio Maione
incontra
Adolfo Ferraro
autore di
Materiali dispersi storie dal Manicomio Criminale
Prefazione di Massimo Picozzi (Pironti)
Il tempo nell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Aversa rappresenta
un Altrove difficilmente identificabile. In questo altrove – del tempo
e non dello spazio – agisce una schiera di esseri umani con vari
ruoli gerarchicamente distribuiti che si aggira, aspetta, si ricorda,
ride e qualche volta piange, spesso si lamenta, a volte si arrabbia
e poi ricomincia da capo.
Adolfo Ferraro, psichiatra e psicoterapeuta, è direttore sanitario
dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Aversa. Autore di diverse
pubblicazioni a carattere scientifico e divulgativo, si occupa anche
di formazione, sia in qualità di docente di Psichiatria forense presso
la Seconda Università degli Studi di Napoli, sia tenendo corsi di
formazione accreditati dal Ministero della Giustizia. Vive a Napoli.
Ivan Montanaro
autore di
diario di uno schizofrenico
Prefazione di Gino Strada (Pironti)
In un racconto del passato viene illuminato il presente di un
ragazzo che come tanti, soffrendo l’esperienza della vita, si
trova catapultato in una realtà aliena: un reparto psichiatrico. Fra
malinconia, farmaci, corde di contenimento, ricordi d’infanzia e
storie d’amore, un tempo indefinito passa nel ricordo di se stesso
e nella crescita della consapevolezza della vita nel reparto. Quello
che a tutti potrebbe accadere. Raccontato in un diario di bordo per
provare a seguire la rotta.
Ivan Montanaro è nato a Napoli l’11 settembre del 1978.
Laureato in Sociologia presso l’Università degli Studi di Napoli
“Federico II”, è stato redattore per il «Maurizio Costanzo Show» e
ha collaborato alla realizzazione della trasmissione «Orlando» per
La7. Ha lavorato nel Comitato italiano per il World Food Programme
e per il Volontariato Italiano per lo sviluppo. Attualmente è in cerca
di occupazione.
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Festival
Festival
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palazzo lanza ore 19.30
LA SCRITTuRA è ARCHITETTuRA
Antonio Buonocore
Marilena Lucente
incontrano
Davide vargas
evento realizzato in collaborazione con Amatela
Davide Vargas racconta la mappa delle sue visioni: la speranza
delle architetture incontrate e assunte nella propria mitologia
[racconti di architettura, tullio pironti editore 2012], gli scenari
delle amputazioni alla natura come prefigurazioni di una condizione
[Alberi, ilfilodipartenope 2012], i sogni di una città abitata
poeticamente – soltanto poeticamente l’uomo abita davvero questa
terra. O.Elitis- [La città della poesia, l’ArCA international n° 106].
È racconto di parole architetture e disegni. Una narrazione.
Davide vargas è architetto e vive in Campania. Con Tullio Pironti
ha già pubblicato la fortunata raccolta Racconti di qui (2009). I
suoi progetti sono stati premiati e pubblicati sulle maggiori riviste
italiane. Gli scenari scritti e i suoi edifici [pochi e incastrati qui nelle
vicinanze] sono la trama della propria personale narrazione.
palazzo lanza ore 20.00
LA MIA TERRA
Presentazione dell’antologia prodotta dal Torneo letterario
organizzato dalla casa editrice Caracò e Architempo
conduce Mario Gelardi editore, regista e autore teatrale
palazzo lanza ore 20.30
LA SCRITTuRA DEL TEATRo
Fausto Greco
incontra
Manlio Santanelli
Autore di “la venere dei terremoti” (Edizioni Caracò)
Letture di Stefano Ferraro
Con questo libro, edito da Caracò Editore (www.caraco.it),
Manlio Santanelli si confronta per la prima volta con la scrittura
del romanzo. Lui, drammaturgo contemporaneo tra i più famosi,
stavolta ha deciso di scrivere una storia da leggere.
Manlio Santanelli (Napoli 1938) è tra i maggiori drammaturghi
italiani contemporanei.
Ha lavorato per lunghi anni alla Rai come assistente alla regia,
prima di dedicarsi completamente alla scrittura teatrale. Uscita di
emergenza e Regina madre sono le piéces teatrali che lo hanno
consacrato alla ribalta del pubblico nazionale.”
palazzo lanza ore 21.20
Associazione Artemisia in collaborazione con
Teatro Civico 14 e Associazione Culturale Tresart
presenta la performance
ARMòNIA
liberamente tratto da
una psicologia antica
di Mario Matropaolo (Liguori Editore)
Letture di Ilaria Delli Paoli
Arpa e Tai Chi Chuan Floriana Figliomeni
Durata 10 minuti
palazzo lanza dalle ore 21.30
Barbara Rossi Prudente
incontra
GIoRGIo vASTA
Giorgio vasta è nato a Palermo nel 1970 e lavora a Torino. Editor
e consulente editoriale, insegna scrittura narrativa presso diversi
istituti tra i quali la Scuola Holden e lo IED di Torino. Dal 1999
è stato curatore e poi direttore della collana di saggistica Holden
Maps di Rizzoli. Ha collaborato come editorialista alla trasmissione
Atlantis (Radio2 Rai) e fa parte della redazione di Nazione indiana.
È ideatore e coautore di NIC. Narrazioni In Corso. Laboratorio a
fumetti sul raccontare storie (Holden Maps/Rizzoli, 2005). Ha
curato l’antologia di racconti Deandreide. Storie e personaggi di
Fabrizio De André in quattordici racconti di scrittori italiani (Bur
2006) e nel 2007, con Edoardo Novelli, il libro fotografico di Alberto
Negrin Niente resterà pulito. Il racconto della nostra storia in
quarant’anni di scritte e manifesti politici (Bur). Un suo intervento è
stato pubblicato nel volume Best off 2006, un altro nell’antologia I
persecutori (Transeuropa 2007) e uno in Voi siete qui (minimum fax
2007). Il suo primo romanzo è Il tempo materiale, edito da minimum
fax nel 2008 e candidato al Premio Strega 2009, (Premio Città di
Viagrande 2010), in corso di pubblicazione in Francia, Germania,
Austria, Svizzera, Olanda, Spagna, Stati Uniti e Inghilterra) sempre
per minimum fax ha curato l’antologia Anteprima Nazionale, edito
nel 2009, e Spaesamento (Laterza 2010). Nel 2010 ha vinto il
premio Lo Straniero e il premio Dal testo allo schermo del Salina
Doc Festival. Collabora con «la Repubblica» e «il manifesto».
a seGuire
Reading Musicale
PRESENTE
testi di vasta, Bajani, Murgia, Nori, edizioni Einaudi
Letture di Giorgio vasta
Alla chitarra Sossio Lupoli
Quattro scrittori alle prese con un gioco serissimo: passandosi
il testimone della nostra tragicomica esistenza nazionale - e
intrecciandola al loro privato - danno vita a un impasto unico, un
diario a staffetta che racconta gli aspetti piú impensati di quello
Festival
www.illuogodellalinguafestival.com
che chiamiamo «presente».
Cosí, domandandosi se sia vero che i bambini amano leccare i pavimenti, scopriamo che nella lingua
italiana i tempi verbali sono molti più di quelli che possiamo immaginare. E se qualcuno prova a
elencare le infinite sfumature che può avere la mancanza, qualcun altro si interroga sul momento
esatto in cui ha smesso di cercare di far bella figura. Intanto, fuori dalla finestra, scorrono le istantanee
di un Paese che cerca la propria direzione all’interno di un mondo che cambia.
Andrea Bajani, Michela Murgia, Paolo Nori e Giorgio Vasta raccontano il 2011, un anno della loro e
della nostra vita. Ciascuno indaga con curiosità ogni fenomeno che vede (o sente) accadere, e ne
distilla materiale narrativo incandescente. Attraverso una cronaca quotidiana, appassionata, ironica
e sentimentale, un mese dopo l’altro si compone il disegno collettivo di un tempo intimo e civile.
Presente diventa così un irresistibile diario pubblico che parla a e per tutti noi.
a seGuire
KAZuM IN CoNCERTo
Stefano Salvestrini, computer e programmazione
Sossio Lupoli, chitarra e loop
Alessandro Inglima, video
Kazum è un trio strumentale che nasce nell’Aprile 2003 in occasione di un concerto acustico
improvvisato.
Questo progetto musicale parte da diverse esperienze che riescono a fondersi in una sorta di
“colonna sonora ipnotica” che spazia tra il rumorismo, il jazz, l’etnico e il rock d’avanguardia. La
continua evoluzione li porta a unire suoni acustici, elettrici e digitali.
e per finire…
CHE LA FESTA CoMINCI
Selezione musicale a cura di
Dj Minollo
“In principio fu Capua, la più meridionale delle colonie etrusche.
Il punto di contatto con le terre selvagge dei Sanniti. La città più
ricca d’Italia. La terra del vino falerno, del giurano e del massico,
dolceamari come il sangue, inimmaginabili ai palati di oggi. Terra di
argentieri, profumi e frutta formidabile, bestiame e unguenti come
il meli-loto della rosa. Qui Roma impara il rituale gladiatorio, qui
Spartaco formerà l’esercito dei suoi ribelli. Qui nasce la commedia
popolare detta Atellana. Qui è il granaio di Roma, fino alla conquista
della Sicilia e dell’Egitto.
C’è la defezione della città italica dall’alleanza con Roma, ci sono gli
“ozi”, poi la riconquista e la punizione terribile. La classe dirigente
si suicida o viene messa a morte. Da allora, una lunga decadenza
e l’oblio. Ma Capua resta egualmente così ricca e invidiata che
le usurpano anche il nome. La vicina Casilinum diventa Capua
per decisione vescovile, e la capostipite viene declassata a Santa
Maria Capua Vetere. Poi, a due passi, nasce Caserta, con la reggia
dei Borboni. Due città figliastre in trenta chilometri. E in mezzo lei,
prolifica come una grande madre”.
Paolo Rumiz
Capua, Luogo della Lingua ma ancora prima Terra di Madri. “Capua
è il ventre caldo delle madri che toglie le forze ai Cartaginesi”. “La
donna capuana è allo stesso tempo Persefone e Demetra, luogo di
morte e di fertilità”.
La Campania è piena di donne così, simili alle Grandi Madri, le
antiche statue di pietra cariche di bambini che quando entri
al Museo Campano sembrano saltar su e urlare tutte insieme
“Attento, questa è la terra delle donne!”.
E allora per onorare una così antica tradizione, in un Festival il cui
intento è di rievocare in chiave contemporanea le radici culturali
di un territorio, non potevamo che avere delle donne ad introdurre
ogni serata, a condurci per mano alla scoperta di tanti mondi.
Un grazie particolare (in ordine sparso) a
Gabriella d’Angelo, Anna Solari, Mariamichela
Formisano, Marilena Lucente, Barbara rossi Prudente,
Carla d’Alessio, Graziella di rauso, Mariateresa Lanza.
…per esserci sempre!
I LUOGhI DEL fESTIVAL
palazzo lanza
L’edificio è di impianto quattrocentesco, anche se ha subito un
completo restauro alla fine del 700. Al seicento sono da riferire
i balconi con mensole a figure leonine e mostruose, con ricche
ringhiere, analoghe alle ornamentazioni tipiche della Sicilia
orientale, terra da cui la famiglia Lanza proviene e che ancora
dopo seicento anni abita il palazzo. Al secondo periodo, invece, è
da riferirsi la zona centrale della facciata, che presenta due fornici
archivoltati (di cui uno solo corrisponde all’accesso dell’edificio).
L’alto androne voltato a botte introduce in un vasto cortile dove
sono visibili una vasca centrale ed altri elementi lapidei di spoglio.
Dal cortile si accede, attraverso un portale archivoltato recante lo
stemma marmoreo della famiglia, alla scala ad una rampa che
affaccia sullo stesso. Più all’interno si scorge una vera da pozzo
e si accede poi al giardino retrostante, leggermente sopraelevato.
Nello splendido cortile di Palazzo Lanza, nel centro storico di Capua
ci sono il caffè ristorante Ex Libris, la Libreria Guida Capua e la sede
dell’ass. Cult. Architempo, motore di tutti gli eventi, organizzati nel
Palazzo.
Si ringrazia per la disponibilità la famiglia Lanza.
libreria Guida Capua
La libreria nata nel 2002, affiliata al gruppo Guida, si trova a Capua
all’interno del Cortile di Palazzo Lanza. Unitamente all’Ex Libris
caffè, ristorante, spazio espositivo, adiacente ad essa, rappresenta
grazie ai numerosi eventi organizzati dall’ass. cult. Architempo, uno
dei più attivi e rinomati centri culturali del meridione.
La libreria si è imposta sin dal suo nascere, come luogo privilegiato
nell’ospitare incontri con gli autori, noti e meno noti, che
rappresentano senza dubbio per il pubblico dei lettori un’occasione
unica per vedere, ascoltare e discutere con i professionisti della
penna, o anche per scoprire validi autori emergenti. La promozione
del libro, attraverso la presentazione di collane, novità, autori,
reading, incentiva il piacere della lettura e sostiene la diffusione
del libro a tutti i livelli. Molti narratori e poeti italiani, scrittori di
fama e delle ultime generazioni, intervistati da colleghi, giornalisti
ed esperti, hanno contribuito ad arricchire il nostro calendario.
La libreria si è sempre distinta anche per i Laboratori di scrittura
creativa, fotografia e giornalismo che ogni anno propone al
pubblico, divenendo una vera e propria fucina culturale.
ex libris
Caffetteria, ristorante, spazio espositivo, book bar, contenitore di
eventi e musica. Tutto nello stesso luogo. Un luogo dove cibo e vino
si mescolano ai libri. Grazie all’idea di Mariateresa Lanza, la più
giovane della famiglia, in quelle che un tempo erano le stalle del
palazzo, gli ambienti di lavoro, il lavatoio, dopo un attento restauro,
è possibile sorseggiare vino circondati da opere d’arte, scoprire
sapori e prendere parte ad incontri con la letteratura, la musica, il
cinema d’autore, la poesia ed il teatro.
www.illuogodellalinguafestival.com
Festival
I LUOGhI DEL fESTIVAL
Museo proVinCiale CaMpano
Il Museo Provinciale Campano di Capua, fondato dal Canonico
Gabriele Iannelli nel 1870 ed inaugurato nel 1874 con un mirabile
discorso dell’Abate Luigi Tosti è proprietà dell’Amministrazione
Provinciale di Caserta.
E’ stato definito da Amedeo Maiuri “il più significativo della civiltà
italica della Campania”, regione a cui Capua ha dato il nome.
Il Museo è ospitato nello storico palazzo Antignano la cui fondazione
risale al IX secolo ed incorpora le vestigia di San Lorenzo ad
Crucem, una chiesetta di età longobarda nel sito di uno dei tre
Seggi nobiliari della città.
L’edificio vanta lo splendido portale durazzesco-catalano che reca
incastonati gli stemmi degli Antignano e d’Alagno.
Nei primi anni dell’Unità d’Italia si manifestò la necessità di dare
forme più concrete anche agli ordinamenti archeologici ed artistici
della Nazione e pertanto vennero create speciali Commissioni.
Con Decreto Reale del 21 agosto 1869 venne istituita la
“Commissione per la Conservazione dei Monumenti ed Oggetti di
Antichità e Belle Arti nella Provincia di Terra di Lavoro, la quale,
costatata l’esistenza nella Provincia di una considerevole quantità
di materiale di pregio archeologico ed opere d’arte malamente
custodita e destinata a sicura distruzione, deliberò la fondazione
di un Museo.
Capua, illustre ed antica metropoli della Campania, venne prescelta
quale depositaria delle più fulgide memorie della Regione; il
monumentale e storico Palazzo dei Principi di S. Cipriano, dono del
Municipio, fu la sede del Museo; l’Amministrazione Provinciale di
Caserta si assunse il finanziamento per la gestione di esso.
Nel 1874 il Museo venne aperto al pubblico.
AI primo Direttore Prof. Gabriele lannelli, insigne archeologo,
storico, epigrafista che al dire di Norbert Kamp “possedeva
una visione davvero unica per i suoi tempi dell’intera tradizione
capuana” e tenace organizzatore che con la sua opera illuminata
resse le sorti del Museo per oltretrenta anni, successero: il Comm.
Giacomo Gallozzi, il Prof. Salvatore Garofano, il Comm. Raffaele
Orsini, l’Avv. Luigi Garofano Venosta, il Prof. Dott. Francesco Luigi
Garofano Venosta, il Prof. Antonio Marotta, il Dott. Carlo Crispino, il
Prof. Giuseppe Centore, attualmente la Dott.ssa Maria Luisa Nava.
Nel 1933 si rese opportuno, per il notevole accrescimento delle
collezioni, un riordinamento del
Museo che fu curato dal Prof. Amedeo Maiuri, che ha definito il
Museo Campano: “Il più significativo
della civiltà italica della Campania”.
Nella varietà e vastità del patrimonio archeologico, storico, artistico
e librario che ospita è lo specchio
fedele ed eloquente della trimillenaria vita di una metropoli che ha
visto avvicendarsi nella sua
duplice sede, di volta in volta, Osci, Etruschi, Sanniti, Romani,
Longobardi, Normanni, Svevi, Angioini,
Aragonesi, Spagnoli e così di seguito.
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I reperti che accoglie, monumenti e documenti di preziosità incalcolabile, sono stati illustrati negli
ultimi secoli da studiosi di prim’ordine da Michele Monaco ad Alessio Simmaco Mazzocchi, da
Gabriele Iannelli a Teodoro Mommsen, da Julius Belloch a Jaques Heurgon ad Amedeo Maiuri, e sono
tuttora oggetto di acute ed accurate indagini da parte di personalità culturali di alta qualificazione
scientifica.
II Museo è diviso in due reparti: Archeologico e Medievale con annessa un’importante Biblioteca;
occupa 32 sale di esposizione, 20 di deposito, tre grandi cortili, un vasto giardino.
A marzo di questo anno, dopo un importante progetto di riqualificazione il museo è stato restituito ai
visitatori, inaugurato alla presenza del Presidente Napolitano,
Si ringrazia per la disponibilità la dott.ssa Maria Luisa Nava direttore del Museo Provinciale Campano.
palazzo del GoVernatore
Il palazzo del Governatore trae il suo nome dall’istituzione del governatore di Capua, risalente al XVI
secolo; L’edificio, sorto nella seconda metà del Cinquecento fu eretto con il considerevole apporto di
materiali tratti dall’anfiteatro romano, su progetto dell’architetto capuano Ambrogio Attendolo (1585).
Più tardi (1593), venne realizzato l’elegante balcone arengario, con una balaustra marmorea, su
forti mensole in pietra. Per esso, si scelse opportunamente l’ubicazione più prossima al centro della
Piazza. Da questo arengario si pubblicavano le sentenze, si promulgavano gli editti e le ordinanze;
sui pilastrini d’angolo e in quello centrale della balaustra sono scolpiti gli stemmi della città.Il palazzo
è articolato attorno ad un ampio cortile, il cui lato di fondo, costituito dal solo piano terra, si apre
al centro con un ampio fornice di accesso ad un secondo spazio, un tempo sistemato a verde. La
facciata principale zona inferiore è articolata su tre piani (ma quello intermedio è stato probabilmente
rifatto nell’Ottocento). La zona inferiore - nella quale erano alloggiate le carceri, poiché l’edificio era
sede della corte di giustizia - ha finestre con cornice a bugne chiuse rustiche, di tipo sangalesco. Il
portale lapideo è sormontato dalla scritta S.P.Q.C. (Senatus Populasque Campanus), tra gli stemmi
civici, mentre in chiave è collocata ancora una scultura antica; ha conci calcarei a bugne geometriche,
scorniciati sullo spigolo interno.
Chiostro dell’annunziata
La struttura monumentale del monastero
dell’Annunziata e dell’antico ospedale per
bambini; edificata alla fine del XIII secolo venne
interessata da un intervento di rifacimento
in stile barocco nella prima metà del 1500.
Nell’agosto del 1943 subì gravi danni che
comunque non compromisero le strutture
portanti, gli arredi e le rifiniture del barocco;
la chiesa dell’Annunziata è un vero e proprio
modello di arte sacra barocca in campania
e dopo i restauri eseguiti nel dopo guerra è
stato possibile restituire l’edificio ai fedeli ed
agli appassionati di storia dell’arte. La chiesa
presenta sulla facciata due grandi statue, S.Lucia e S.Antonio Abate, che certamente facevano parte
di due chiese più piccole demolite per far posto alla struttura della chiesa, del monastero e dell’ex
ospedale per bambini. Attualmente il chiostro, dopo un recente restauro, si presenta come un vero
salotto della città, animato da lounge bar come il Setteserpi e lo Zahir Café.
Festival
CAPUA, LA STORIA
Capua è una città che accoglie il cittadino e il visitatore con le
cupole delle sue chiese, con la cerchia dei suoi bastioni, con il suo
grande fossato verde e l’ampia ansa del fiume Volturno, con i suoi
giardini, i suoi monumenti, le sue fontane. È la città fortezza ideale
di Federico II e di Carlo V, difesa e “Porta del Sud” fino all’Unità
d’Italia, luogo strategico per la salvaguardia del Regno di Napoli.
Storicamente Capua, antica capitale della Campania, secondo
Cicerone nel I secolo a.C. fu, tra le città italiche, seconda solo a
Roma. Egli la definì, infatti, “altera roma” (“seconda Roma”), e
come Roma aveva un proprio Senato da cui l’acronimo S.P.Q.C.
(Senatus Populusque Capuanum) ancora impresso sulla facciata
del palazzo municipale, antica sede della Corte di Giustizia.
Tito Livio descrive la Capua del IV secolo a.C. come la più grande
e ricca città d’Italia, estesa su 200 ettari di terreno.
La città di Capua, da sempre caratterizzata da un carattere
ribelle e combattivo, è famosa nel mondo per i suoi Ozi,
storicamente noti per essere stati la causa principale
della sconfitta del condottiero cartaginese Annibale, che
nell’antica Capua, ambiziosa ed emula della capitale, trovò rifugio
nel 211 a.C.
Dopo due stagioni vissute nella lussureggiante città campana,
Annibale e il suo esercito persero le loro energie belliche, travolti
ed immersi nei piaceri e nel benessere.
Ma l’animo combattivo del popolo capuano non fu sopito, tanto che
circa 150 anni dopo, Spartaco, schiavo forte e carismatico, seppe
riunire intorno a sé un numeroso esercito di gladiatori disertori e
schiavi, quasi 120.000 combattenti, che diedero vita alla rivolta più
pericolosa che Roma dovette affrontare. Il suo intento era quello di
risalire la penisola con il suo esercito e di oltrepassare le Alpi, in
modo da rendere la libertà a tutti gli schiavi dell’impero.
Nell’841 i Saraceni distrussero la città di Capua e i sopravvissuti
si rifugiarono in quello che era il suo porto fluviale, Casilinum,
l’attuale Capua, dove ricostruirono la città; nell’856, infatti, in
seguito alla distruzione di Sicopoli, grazie al conte longobardo
Landone I fondarono “Capua nova” a ricordo della vecchia.
Nel X secolo Capua divenne contea e principato longobardo,
ed è in quegli anni, precisamente nel 960, che si ha proprio a
Capua la prima testimonianza scritta in volgare, il famoso “Placito
Capuano”, considerato come il documento che ha sancito la
nascita della lingua italiana.
Nel 1062, poi, Capua divenne principato normanno e ancora città
fortezza sveva, angioina, aragonese e dei viceré spagnoli.
Ma soprattutto fu la città turrita di Federico II, che in essa volle
rivivere le glorie dell’antica Capua, e che al suo fianco chiamò
come cancelliere il capuano Pier della Vigna, di cui apprezzava
l’eloquio dotto e la capacità di scrivere coniugando le situazioni
più complicate con le conoscenze giuridiche. In breve tempo Pier
delle Vigne si affermò in tutti gli ambienti diventando insigne poeta,
diplomatico, ministro di Corte; utilizzato nelle missioni diplomatiche
più delicate, raggiunse la carica di Logoteta del Regno di Sicilia.
La città di Capua nel tempo continuò la sua ascesa divenendo
fortezza dell’imperatore Carlo V e vicecapitale del Viceregno
spagnolo. Fu, inoltre, città prediletta dai pontefici che, da
Giovanni VIII a Onorio II, vi tennero ben nove Concili.
È tristemente famoso il Sacco di Capua, perpetrato dai francesi
dell’Aubigny e del duca Valentino, Cesare Borgia, ai danni della
città il 24 luglio del 1501.
Egli tramò il tradimento contro Capua: i francesi prima si fecero
introdurre in città promettendo la pace e poi iniziarono l’uccisione
di cinquemila capuani.
Il 13 febbraio 1503 in un campo neutrale tra Andria e Corato, si
svolse lo scontro cavalleresco noto come disfida di Barletta. In
quell’anno il dominio del Regno di Napoli era retto dai francesi, ma
gli spagnoli già avanzavano in terra di Puglia per occuparne il posto
e, a tal fine, si erano asserragliati a Barletta.
I francesi che, a seguito di uno scontro con gli spagnoli, furono
fatti prigionieri, durante un banchetto offesero il valore dei cavalieri
italiani.
Si gettò così il guanto della sfida che avrebbe tolto la macchia
che gravava sull’onore italiano; questo fu raccolto da un gruppo
di 13 cavalieri venuti da diversi paesi d’Italia e guidati da ettore
Fieramosca, valente cavaliere capuano al servizio di Prospero e
Fabrizio Colonna.
Dopo aver solennemente giurato di combattere fino allo stremo,
i 13 italiani affrontarono altrettanti cavalieri francesi guidati da
La Motte. La tenzone durò dall’alba alla notte quando tornarono
vittoriosi a Barletta gli italiani.
Questa straordinaria impresa eroica, consegnata alla storia dalle
pagine del romanzo Ettore Fieramosca ossia la Disfida di Barletta di
Massimo d’Azeglio nel’800, sottolinea ancora una volta il coraggio,
la caparbietà del popolo capuano.
Dal punto di vista architettonico e artistico, si possono ancora oggi
ammirare tra le mura della città elementi di spoglio dell’epoca
romana e monumenti straordinari che vanno dal Medioevo
all’Ottocento: torri, castelli, caserme e fortificazioni, cattedrali,
chiese e conventi, palazzi patrizi, porte monumentali, ponti,
pozzi, 15 fontane e musei ricchi di opere d’arte (sarcofagi,
ceramiche, dipinti, affreschi, monete, pergamene, sculture, statue
lignee e bassorilievi); tra queste, le celebri Matres Matutae, oltre
150 statue in tufo grigio rinvenute in una favissa del VI secolo a.C.,
che rappresentano la più preziosa testimonianza dell’arte e della
religione popolare campana.
Capua ha inoltre dato i natali a illustri personaggi, oltre al poeta
Pier della Vigna, notaio e consigliere di Federico II, e ad ettore
Fieramosca, l’eroe della Disfida di Barletta, anche Silvio Fiorillo
da Capua commediografo, che fu il primo a portare ufficialmente
in scena la figura di Pulcinella, nella sua commedia intitolata: La
Lucilla costante, con le ridicole disfide e prodezze di Pulcinella,
al pontefice onorio I, ai musicisti Giuseppe Martucci e Andrea
de Simone, e al medico Ferdinando Palasciano, precursore
della Croce Rossa. È ancora il luogo ove fu stipulato il Trattato
di Casalanza il 20 Maggio 1815, tra Austriaci e Napoletani, che
pose fine al decennio napoleonico nel Regno che era stato di
Ferdinando. Per mezzo di esso gli alleati Austriaci furono in grado
di riconsegnare lo Stato ai Borbone, spodestando definitivamente
Gioacchino Murat.
www.illuogodellalinguafestival.com
Festival
MAIN SPONSOR ChI SIAMO
IL VINO DEL fESTIVAL
Valorizzazione vitigni autoctoni di
Casavecchia e Pallagrello
Azienda vinicola
“LA MASSerIe”
Contrada Ranito
81041 Bellona, (Caserta)
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Tel: 0823 965394
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l’assoCiazione Culturale arChiteMpo
L’associazione culturale Architempo nasce sul finire del 2004 con l’obiettivo
di diventare uno dei più saldi punti di riferimento per la cultura del sud Italia.
L’associazione, grazie alla preziosa collaborazione della libreria Guida di Capua,
propone fin dalla sua costituzione un ricco calendario di eventi e manifestazioni,
legati alla letteratura, al cinema, al teatro e alla musica, ma con un occhio attento
anche a cogliere le tendenze culturali dell’arte figurativa contemporanea, nonché della
rivalutazione del nostro patrimonio storico-artistico.
L’associazione Architempo, attraverso proficui scambi culturali tra operatori diversi
del territorio regionale e nazionale, si impegna nello sviluppo di progetti integrati e
nella realizzazione di iniziative comuni, al fine di sensibilizzare la pubblica opinione
intorno a tematiche di forte valore storico ed artistico, privilegiando le iniziative
finalizzate all’aggregazione ed al dibattito. Eventi ludico-culturali, mostre tematiche,
degustazioni, laboratori didattici, visite guidate, convegni, produzioni di spettacoli
teatrali, sono solo alcune delle attività in cui l’associazione si impegna per la
promozione e la divulgazione della cultura.
La nascita dell’associazione culturale Architempo, nel novembre del 2004, ha
costituito una preziosa occasione per unire le forze e le professionalità dei suoi
fondatori, già da alcuni anni impegnati nel settore dell’editoria e degli eventi culturali.
L’ideazione, la progettazione e l’organizzazione degli eventi e della programmazione
dell’associazione Architempo è, infatti, affidata ai suoi fondatori, coadiuvati da
un nutrito gruppo di esperti e consulenti, composto da scrittori, giornalisti, attori,
musicologi, sceneggiatori, critici e storici dell’arte.
www.architempo.it
19.11
La 19.11 Produzioni è una realtà creativa che nasce a Caserta nel 2008.
Attiva nel campo della comunicazione, della formazione e della cinematografia, ha
prodotto diversi generi di intrattenimento visivo: dal cortometraggio, al documentario,
al film di finzione. Dinamica ed originale, la società ama sperimentare e misurarsi con
nuovi orizzonti. Con “L’oro rubato”, l’esperienza di 19.11 si apre timidamente anche
alla complessità accattivante dell’animazione.
Le opere da noi prodotte hanno riscontrato calorosa accoglienza in festival nazionali
ed internazionali, ottenendo prestigiosi premi. La vendita a broadcaster televisivi
stranieri - Ushuaia Tv (France), Yle Tv (Finland), Czech TV (Czech Republic), Irib (Iran),
Al Jazeera, etc... – ne ha permesso la diffusione nel mondo.
I laboratori di narrativa, drammaturgia, sceneggiatura - diretti da Carla D’Alessio,
Manlio Santanelli e Barbara Rossi Prudente – si sono arricchiti di preziosi
approfondimenti con Pierpaplo Sepe, Edoardo De Angelis, Sara Rescigno, Tony
D’Angelo, Rocco Marra, Stefano Russo, Mimmo Borrelli.
Barbara Rossi Prudente è il motore, Vincenzo Rapa, Alessia Guardascione, Caterina Di
Matteo l’inestimabile carburante.
Indipendenti, fortemente indipendenti, crediamo nelle capacità e nei sogni, nostri e dei
partner di cui sposiamo spirito e idee.
Venite pure a trovarci ma… GUARDATEVI LE SPALLE: POTREMMO INTRAPPOLARVI
IN UNA STORIA.
Info: www.1911produzioni.com - 1911produzioni@1911produzioni.comTel: 0823 -
466995
architempo
Il presente progetto è finanziato con il
sostegno della Commissione europea. L’autore
è il solo responsabile di questa pubblicazione
(comunicazione) e la Commissione declina
ogni responsabilità sull’uso che potrà essere
fatto delle informazioni in essa contenute.
il Velo di Maya
L’associazione “Il Velo di Maya” nasce a Capua ponendosi l’obiettivo di rendere
concrete quelle che sono le potenziali prospettive di sviluppo sociale, culturale
e turistico del territorio. Con la promozione di una serie di attività, inquadrate nel
contesto di validi progetti per la sensibilizzazione e la soluzione delle problematiche
sottese ai settori trainanti dell’economia locale, il sodalizio incarna fattivamente il
concetto di cittadinanza attiva a favore delle istituzioni.Il suo debutto ufficiale, si ha
con l’intervento al convegno, con tema appunto lo sviluppo del Meridione, promosso
ed organizzato dall’associazione “2033 Progetto Sud”, nel Real Sito di San Leucio.
Con il contributo degli istituti scolastici capuani l’associazione ha organizzato il
concorso dal titolo: “Giornalisti in erba”. L’associazione è stata, inoltre, cuore pulsante
della manifestazione capuana “Natalis Dies 2011” con mostre fotografiche, mercatini,
concerti, spettacoli teatrali, artisti di strada, visite guidate nei monumenti e nelle
chiese più importanti della città. Ha collaborato per l’organizzazione, a Capua, della
Giornata FAI, con caratteristici mercatini e monumenti aperti ai turisti. L’associazione
intende continuare a collaborare con analoghe realtà di promozione culturale del
territorio, forte dell’entusiasmo e dell’operosità che l’ha sempre contraddistinta.
terra di CineMa
EVENTI, PRODUZIONI E FORMAZIONE, è questa la parola d’ordine di TERRA DI
CINEMA. Una fiorente rinascita che passa principalmente attraverso la crescita
di laboratori produttivi, dove una serie di professionisti danno vita con passione e
costanza a diverse segmentazioni di contenuti.
“Terra di Cinema” un progetto articolato, il cui fulcro è il territorio, la sua tangibilità,
i suoi lati oscuri, le sue risorse. Raccontare il territorio per esplorare le inquietanti
verità dell’animo umano. “Terra di Cinema”, dal punto di vista produttivo, è
un”associazione d’impresa con sede in Caserta, che nasce dalla collaborazione di
tre società di produzione audiovisiva campane: 19.11 Productions, Effetto Vertigo e
Lugega Films, guidate rispettivamente da Barbara Rossi Prudente, da Gaetano Ippolito
e Gerardo Gatta. L’appartenenza allo stesso territorio e la necessità di raccontarlo
attraverso il linguaggio audiovisivo ha fatto in modo che tra le tre realtà si stabilisse
un patto basato su una solida compartecipazione che, si traduce nella produzione e
promozione di opere cine-televisive.
La linea editoriale di “Terra di Cinema”, si focalizza su produzioni italiane e straniere
che comprendono vari generi, dai documentari all’intrattenimento, e sempre più
spesso a opere proposte da giovani autori, cui la società riserva una particolare
attenzione. L’unione di tre società di produzione ha permesso di affrontare anche
progetti di produzioni strettamente cinematografiche che vedranno il gruppo
impegnato nel futuro prossimo. “Terra di Cinema” non è solo produzioni, ma anche
eventi e formazione, grazie alle sinergie di diverse associazioni culturali che operano
sul territorio.
aMatela
AmàtelA è una trasmissione radiofonica che va in onda dal 26 Ottobre 2011 tutti i
mercoledì alle ore 19 sulle frequenze di Radio Prima Rete [Caserta 95.00 – Napoli
95.100, con possibilità di ascolto in streaming] in cui architetti giovani e meno
giovani, studenti, cittadini e istituzioni sono chiamati a confrontarsi sui temi legati
all’architettura, con uno sguardo particolarmente attento al territorio campano.
Il progetto della trasmissione radiofonica persegue l’obiettivo di divulgare al vasto
pubblico in maniera condivisibile una conoscenza dell’architettura e dei suoi caratteri
attraverso lo studio delle sue manifestazioni, riuscite e non, sul territorio, con lo scopo
di sensibilizzare gli ascoltatori verso questa disciplina e promuovere un confronto
attorno alla materia, contribuendo, così, a veicolare una più profonda conoscenza
del territorio campano.
La scelta del nome “AmàtelA”, peraltro, non è casuale: essa trae ispirazione dal testo
“Amate l’architettura” (1956), in cui l’autore Gio Ponti scriveva della sua passione per
la disciplina. Il gruppo di AmàtelA raccoglie l’esortazione dell’architetto milanese e
vuole trasmettere l’amore per l’architettura ai cittadini, ma anche alle istituzioni, agli
addetti ai lavori, artigiani, studenti…
“Amate l’architettura, la antica, la moderna.
Amate l’architettura per quel che di fantastico, avventuroso e solenne ha creato – ha
inventato – con le sue forme astratte, allusive e figurative che incantano il nostro
spirito e rapiscono il nostro pensiero, scenario e soccorso della nostra vita”
- Gio Ponti-
Per la sua seconda edizione AmàtelA ha ricevuto una sovvenzione dell’Agenzia
Nazionale per i Giovani, la quale, all’interno del Programma Comunitario Gioventù in
Azione, ha valutato il progetto meritevole di approvazione.
La redazione di AmàtelA:
Curatori e conduttori: Architetti Maria Elena Bifulco, Caterina Belardo, Antonio
Buonocore, Giovanna De Lisi, Silvia Tartaglione
Conduzione e Musiche a cura di: Mariano Calazzo
Redazione e Regia: Mariella Capobianco e Alessia Guardascione
Ideazione e coordinamento di: Antonio Buonocore
www.amatela.it - radioamatela@gmail.com
MoVinGhart ConneCtion
L’ass. Movinghart Connection, diretta da Graziella Di Rauso, presente sul territorio
dal 1983, ha come obiettivi la diffusione e la produzione della danza, della
coreutica, e dello spettacolo ad essa legato, attraverso l’organizzazione di eventi,
festival stages, seminari. In quest’ottica ha operato in trent’anni, una politica di
decentramento degli stessi dai luoghi solitamente preposti, e dedicando alla
spettacolarizzazione e alla formazione, siti usualmente preposti ad altre forme
d’arte e cultura. Da trent’anni abbraccia e si fa partner di progetti solidali,
dedicando l’opera creativa coreografica al sostegno di Onlus e Organizzazioni
umanitarie, quali Amnesty International, S.O.S. Villaggi dei bambini, Unicef, ed
altre simili. Ed è proprio nell’ottica del sostegno umanitario che si è affiancata
da un anno circa all ASS. Una mano tesa per Taraka, lasciandosi coinvolgere in
progetti artistici, che avessero l’obiettivo di raccogliere fondi per la causa , e
sensibilizzare le coscienze al problema.
assoCiazione arteMisia
L’Associazione Artemisia si occupa di benessere, ponendo l’accento su un approccio
olistico all’essere umano inteso come unità bio-psico-sociale.
Obiettivo di Artemisia è la diffusione di una cultura capace di cogliere la complessità
dell’essere umano attraverso percorsi di cura individualizzati che integrino la medicina
convenzionale e la medicina tradizionale. L’Associazione Artemisia promuove questa
visione d’insieme attraverso incontri, laboratori, conferenze, percorsi individualizzati,
consulenze specifiche il cui scopo primario è la diffusione di una nuova coscienza
sociale che veda l’essere umano integrato nei suoi diversi piani (mentale, emotivo,
spirituale) e come parte integrante del pianeta su cui vive.
MEDIAPARTNER
Passione, Professionalità, Competenza. In tre parole è spiegato il “Mondo di Set”,
la linea editoriale, il taglio giornalistico, il grande desiderio di fare informazione,
raccontare segni, immagini e storie del nostro tempo. Un desiderio diventato
sempre più grande, sempre più palpabile, fino a trasformarsi in una piacevole e
ormai consolidata realtà.
La testata “SET”, nasce nel giugno del 2002 dall’intuito di
un gruppo di amici che già all’epoca intravede nella formula
del free – press collegato alle nascenti risorse multimediali il nuovo modo di
parlare e proporsi ai lettori in un’informazione senza filtri.
“SET” è un “free” magazine a tutti gli effetti. Tutti i servizi – la straordinaria
galleria di personaggi famosi da noi incontrati, i grandi eventi ai quali abbiamo
partecipato – sono esclusivamente farina del nostro sacco. Ritmi di lavoro
incessanti, molteplici soluzioni grafiche, un sito internet in continua evoluzione,
nonché grande supporto al formato cartaceo; questo e altro ancora per garantire
ai nostri lettori un prodotto non esclusivo ma sicuramente “Originale”.
Puntuali e costanti sono le rubriche dedicate a giovani talenti, al mondo delle
radio private, ai tanti artisti che si muovono con estrema professionalità nel
backstage dello spettacolo. Il piacere e l’emozione di raccontare i grandi eventi
e di incontrare tanti personaggi eccezionali non ci ha fatto certo perdere di
vista tutto ciò che si sviluppa sul nostro territorio. Da questa esigenza è già
da anni presente una sezione esclusiva della nostra redazione che si occupa
in prevalenza di “TERRITORIO”, per non perdere mai di vista le evoluzioni e le
novità della nostra terra.
Musica, Teatro, Cinema, Informazione, Libri, Cultura, Interviste Esclusive. Un
portale web in continua evoluzione, pagina interattiva su facebook, canale
youtube. La nostra passione sempre al servizio dei lettori.
SET: tutti i colori dello spettacolo!!
AttivaMentenews.it è un nuovo quotidiano online dedicato alla provincia di
Caserta, nato nel novembre del 2010 come momento di confronto e laboratorio
di idee.
Un progetto ambizioso e giovane che vuole dare spazio a quell’informazione che
sappia dare il giusto risalto ai problemi del nostro territorio, ma che dia anche
voce alle tante realtà positive che si fanno strada nella nostra provincia giorno
dopo giorno.
AttivaMentenews.it vuole essere dunque spazio di confronto e veicolo di
quell’informazione necessaria per una sana Democrazia.
Periodico di informazione e comunicazione istituzionale della provincia di
Caserta. In edicole e sul web
www.quicaserta.it
CONTATTI
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Telefono: 0823622924
Cellulare: 3389993220
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Responsabile: Daniela Volpecina
Telefono: 0823622924
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In copertina Foto di Giovanni Izzo
Azienda vinicola
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Contrada Ranito
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