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sagiate furono inevitabilmente le più colpite. Sotto la bandiera del<br />
“Rinnovo urbano”, il proletariato e il sottoproletariato urbano, segregati<br />
dai meccanismi della vita sociale ed economica cittadina – la<br />
privatizzazione degli spazi pubblici a downtown ne restituisce un<br />
emblematico esempio – furono esposti a una disoccupazione massiccia<br />
con conseguenze profonde sulle relazioni comunitarie. Gli operai<br />
richiamati nelle città come manodopera funzionale allo sviluppo industriale<br />
nel secondo dopoguerra, furono designati come elementi<br />
“sacrificabili” nel tentativo di ristrutturare l’economia cittadina rispetto<br />
alle nuove esigenze del mercato.<br />
Dato lo status assunto da New York quale capitale del business e<br />
dell’informazione, non c’è da sorprendersi se questi cambiamenti<br />
furono avvertiti in quest’area. Come scrive John Mellenk<strong>hop</strong>f: “Durante<br />
gli anni Settanta, le città statunitensi attraversarono una grave<br />
crisi. E New York segnò la via delle altre città verso il declino.[...] La<br />
magnificenza del distretto del business di Manhattan, dei grandi<br />
centri commerciali e delle aree residenziali di lusso si contrappone in<br />
maniera netta alla decadenza delle strutture pubbliche e dei quartieri<br />
operai e poveri”. I fondi federali che avrebbero potuto invertire<br />
questa tendenza continuarono a diminuire per tutti gli anni Settanta.<br />
Nel 1975, il veto di Ford al prestito eccezionale chiesto dalla città<br />
per evitare la bancarotta fu il segno inequivocabile del destino che<br />
avrebbero incontrato le amministrazioni urbane durante il suo mandato.<br />
L’ormai leggendario titolo del “Daily News” Ford to New York:<br />
Drop Dead evidenzia il significato del veto presidenziale, che lanciava<br />
un duro messaggio a tutta la nazione. Ormai in uno stato di bancarotta,<br />
la città e lo stato di New York riuscirono a negoziare un prestito<br />
federale, accompagnato però a un elaborato progetto di tagli ai<br />
servizi e dure condizioni di restituzione del denaro. “Prima ancora<br />
che la crisi fosse superata” sottolinea Daniel Walkowitz “sessantamila<br />
dipendenti dell’amministrazione cittadina furono licenziati e i servizi<br />
sociali e pubblici vennero sottoposti a drastici tagli”.<br />
Tra il 1978 e il 1986, il 20% più povero della popolazione vide le<br />
proprie retribuzioni salariali diminuire drasticamente mentre, nello<br />
stesso periodo, il 20% più ricco sperimentò guadagni con percentuali<br />
da capogiro. Neri e latini in proporzioni diverse rappresentavano<br />
il fondo di questa classifica. Nello stesso periodo, il 30% delle famiglie<br />
ispaniche (40% delle quali portoricane) e il 25% dei neri vivevano<br />
sotto la soglia di povertà. Sebbene l’America urbana sia sem-<br />
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