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bigger than hip hop - Autistici

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del pappa nel controllare il proprio territorio (ovvero la propria scuderia<br />

di donne) appariva come un autorevole esempio della capacità<br />

di gestione dei propri interessi economici e di esercizio del potere.<br />

Nonostante le dure critiche della chiesa, di politici e organizzazioni<br />

comunitarie, il pappa continua ancora oggi a esercitare il fascino dell’antieroe<br />

nero, di conseguenza il suo stile, linguaggio e atteggiamento<br />

esercitano una influenza enorme sulla cultura giovanile e nell’immaginario<br />

popolare nero.<br />

Lontano anni luce dalla figura del pappa, troviamo l’alcolizzato,<br />

da considerarsi a tutti gli effetti il precursore del tossico come rappresentazione<br />

della tragedia umana nella comunità di colore. Tossicodipendenza<br />

e alcolismo hanno caratterizzato i ghetti metropolitani<br />

sin dal secondo dopoguerra, da quando cioè migliaia di individui<br />

migrarono dal Sud rurale per giungere nei centri urbani del Nord alla<br />

ricerca di lavoro. All’epoca, la figura del tossico era tuttavia associata<br />

per lo più ad artisti “maledetti” che frequentavano giri raffinati,<br />

mentre quella dell’alcolizzato alla marginalità, all’alienazione e all’abbruttimento<br />

della vita nelle metropoli industriali.<br />

Le produzioni artistiche degli anni Sessanta e dei primi anni Settanta,<br />

spesso fotografano con grande puntualità le dinamiche in atto.<br />

La canzone di Richard Pryor, The Wino and the Junkey, inserita<br />

nell’album That Nigger’s Crazy (1974, Warner Bros), per esempio,<br />

descrive l’alcolizzato come un giovane campagnolo abbruttito dalla<br />

vita cittadina alla ricerca di un sollievo illusorio, e il tossico come un<br />

disperato, uno zombie che vaga per le strade del ghetto cercando di<br />

procurarsi i soldi per l’ennesima dose. Pryor, un artista fortemente<br />

dipendente dalla cocaina, con la sua interpretazione rafforzò la percezione<br />

dell’enorme differenza tra la dipendenza da alcool e da<br />

eroina, preannunciando i disastrosi effetti che la diffusione di droghe<br />

pesanti avrebbe avuto sulle comunità più povere, cioè quelle<br />

nere e latine. 1<br />

I romanzi di Iceberg Slim e Donald Goines, pubblicati dalla casa<br />

editrice Hollaway House tra gli anni Sessanta e Settanta, raccontano<br />

storie d’emarginazione e criminalità nera passando dalle scommesse<br />

alla truffa, al papponaggio e, infine, alla vendita di droga. Iceberg<br />

Slim (al secolo Robert Beck), un nero dalla carnagione tanto chiara<br />

da esser scambiato per bianco, nella propria autobiografia Il pappa<br />

narra le vicissitudini di campagnolo trasferitosi a Chicago con il solo<br />

proposito di imparare tutti i trucchi della “vita” e assicurarsi una<br />

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