01.06.2013 Views

tesina spagna- Matia Rojas.pdf - ITT Marconi Rovereto

tesina spagna- Matia Rojas.pdf - ITT Marconi Rovereto

tesina spagna- Matia Rojas.pdf - ITT Marconi Rovereto

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

S PAGNA<br />

Il risveglio culturale del '900


u erra Civile (1936-39)<br />

Durante il regno di Alfonso II si assiste alla prima dittatura spagnola di questo secolo,<br />

Quella di Primo de Rivera (1922-30), la quale viene accettata dal re ma non dalle classi<br />

Popolari che decidono di instaurare un governo repubblicano.<br />

Durante questo governo -caratterizzato da grandi libertà politiche e culturali- si accentua<br />

La separazioni tra Stato e Chiesa, viene approvato il divorzio e concesso il diritto di voto<br />

A soldati e donne, ma tutto viene stroncato dal colpo di stato Franchista nel 1936.<br />

La “mente” dietro il colpo di stato fu il generale Emilio Mola, il quale assunto il controllo<br />

Della Spagna occidentale aveva in mente di incontrarsi a Madrid con le truppe di stanza<br />

In Marocco dirette da Franco, che dovevano conquistare la Spagna meridionale. Ma il<br />

3 giugno 1937 il generale Mola rimane vittima di un<br />

Incidente aereo (si dice a causa del maltempo) ,<br />

lasciando Francisco Franco come unica guida della<br />

ribellione.<br />

Nel '37 si scontrarono a Barcellona gli anarchici con i<br />

Comunisti, contro l'esercito repubblicano appoggiato da<br />

quello nazionalista di Franco, segnando un'altra vittoria<br />

per questi ultimi dopo una sanguinosa e lunga resistenza.<br />

La guerra civile si concluse nel '39 con la caduta di<br />

Madrid e l'inizio della dittatura franchista la quale si<br />

Concluse con la morte del dittatore nel 1975.


i appog g i in tern azion ali<br />

La guerra civile non si trattò soltanto di uno<br />

Scontro per il potere ma fu anche “idealmente”<br />

Uno scontro tra democrazia e fascismo. Per<br />

Questo Franco ricevette aiuti da parte della<br />

Germania di Hitler (aerei e piloti per esperimentare<br />

L'efficienza della sua aviazione) e l'Italia di Mussolini<br />

(il duce inviò in Spagna un contingente di 50.000<br />

soldati insieme a notevoli quantità di materiale bellico,<br />

Oltre ad attacchi sottomarini per colpire la resistenza)<br />

, mentre le potenze democratiche europee non<br />

Offrirono nessun aiuto in quanto temevano uno scontro<br />

Aperto con gli Stati fascisti.<br />

Solo l'URSS rifornì il governo spagnolo di<br />

Materiale bellico e favorì la formazione di brigate<br />

Internazionali: volontari comunisti e antifascisti<br />

provenienti dal resto del mondo: si pensi all'inglese<br />

George Orwell o all'americano Ernest Hemingway<br />

Uniti per combattere il fascismo insieme alla resistenza<br />

locale.


well: Om ag g io alla Catalog n a<br />

Dopo la sua permanenza in Spagna per combattere affianco della resistenza, lo scrittore<br />

Inglese descrisse la sua personale esperienza sulla guerra civile.<br />

La prima edizione del libro venne pubblicata nel 1938, quando la guerra civile era ancora<br />

In corso, e a questa seguì una seconda edizione in cui i capitoli riguardanti la scena politica<br />

Vennero spostati in due appendici, poiché Orwell riteneva che in questo modo il lettore<br />

Avrebbe potuto ignorarli se non era interessato a questa.<br />

Fin dall'apertura del libro è chiara l'impronta internazionale della guerra civile spagnola: “Nella<br />

Caserma Lenin di Barcellona, il giorno prima del mio arruolamento fra i miliziani ne vidi uno,<br />

italiano, ritto davanti al tavolo degli ufficiali ”.<br />

Inizialmente l'autore descrive l'atmosfera di Barcellona completamente nelle mani dei lavoratori,<br />

E del POUM (Partido Obrero de Unificación Marxista): la collettivizzazione, l'abolizione delle<br />

forme servili ( “si sentiva diffusa nell'aria una gran fiducia nella rivoluzione e nel futuro,<br />

l'impressione d'essere improvvisamente emersi in un'era di uguaglianza e di libertà”) e l'abitudine<br />

spagnola di rimandare tutto al giorno seguente.<br />

Successivamente si sofferma sulle condizioni dei villaggi vicini al fronte e sulla qualità<br />

Scadente delle armi che ricevevano al fronte, per poi parlare della guerra di trincea ritenuta<br />

Da lui noiosa e scomoda.<br />

Nel quinto capitolo lo scrittore si lamenta di Huesca (città nella provincia di Aragona, dove<br />

Era stato mandato per combattere ma, invece, non sembra succedere mai niente) e dei<br />

Grossi ratti lì presenti (ricollegandosi così a un'altra sua opera intitolata “1984” dove il<br />

Protagonista -Winston Smith- viene torturato nella stanza 101 sfruttando la sua fobia per i ratti).


Prima della conclusione lo scrittore ci regala una considerazione di notevole spessore:<br />

Anche se vincesse il Fronte Popolare, alla fine della guerra si affermerebbe comunque un<br />

Governo totalitarista.


I l<br />

R isveg l<br />

ioIn un ambiente di censura e limitazione dei contenuti culturali com'è quello della dittatura<br />

Due pittori e un architetto sono stati in grado di continuare ciò che un altro pittore<br />

-Francisco Goya- aveva iniziato duecento anni prima: riportare la cultura spagnola, rimasta<br />

Indietro in seguito all'età d'oro spagnola (il barocco) alla pari con quella europea.<br />

Questi artisti erano Picasso, Dalì e Gaudì.


F ran cisco J osè de G oya y L u cien tes


P ablo P icasso<br />

Pablo Diego José Francisco de Paula Juan Nepomuceno Crispin Crispiano de la Santisima<br />

Trinidad Ruiz y Picasso nasce nel 1881 a Malaga, in Andalusia.<br />

Figlio di un insegnante della scuola d'arte locale viene avviato fin da piccolo all'arte.<br />

Frequenta prima la Scuola d' Arti e Mestieri di La Coruña e poi l'Accademia di Belle Arti di<br />

Barcellona e, infine, l'Accademia Reale San Ferdinando di Madrid.<br />

Nel 1900 l'artista si reca a Parigi dove entra a contatto con le opere degli impressionisti<br />

(movimento durato 8 anni) e il post-impressionismo, inaugurando il “perido blu”, durante il<br />

Quale l'artista utilizza una tavolozza ricca di colori freddi. Ne è un esempio “poveri in riva al<br />

Mare” in cui tre personaggi (che spiccano per una dignità quasi<br />

monumentale) scalzi e infreddoliti sono la metafora moderna della<br />

Sacra Famiglia.<br />

Nonostante la monocromia si riconoscono facilmente i tre elementi<br />

Della natura: acqua, terra e cielo.


Al periodo blu segue il periodo rosa (1905-1906), in cui l'artista sostituisce gli emarginati ai<br />

Personaggi dell'ambiente circense, iniziando a riscuotere un leggero successo.<br />

In “Famiglia di acrobati con scimmia” l'artista propone<br />

ancora una volta il tema della famiglia, sottolineando<br />

attraverso le pose dei componenti di questa, la tecnica e il<br />

disegno l'intimità della scena.<br />

Anche la scimmia partecipa alla scena con uno sguardo<br />

quasi umano ricordando il presepe.<br />

Prima di arrivare alla fase cubista il pittore passa anche<br />

per la cosidetta epoca negra in cui studia la scultura<br />

africana e polinesiana.


Nel 1937 Picasso, sconvolto dalle notizie sul bombardamento di Guernica dipinge un' enorme<br />

Tela intitolata “Guernica”. L'opera<br />

Sposta al Padiglione Spagnolo dell'<br />

Esposizione Universale di Parigi<br />

Del 1937 è un manifesto contro la<br />

Violenza: il colore, simbolo della vita,<br />

Viene abbandonato e le figure umane<br />

Appaiono come spettri urlanti.<br />

La luce –simbolo di speranza- viene<br />

Portata sulla scena da una mano<br />

Scomposta e ricomposta per<br />

Simboleggiare maggiore solidità.<br />

In questo dipinto dove tutto è in<br />

Movimento in una drammatica<br />

Confusione, Picasso raggiunge l'apice<br />

Del Cubismo, con un'apparente caos<br />

Compositivo che invece si rivela<br />

Suddiviso in tre fasce verticali (due<br />

Laterali più strette e una centrale) che<br />

Coinvolgono sia ambianti interni che<br />

Esterni.


alvador D alì<br />

Salvador Felipe Jacinto Dalì nasce a Figueres in Catalogna nel 1904.<br />

All'inizio degli anni Venti viene ammesso all'Accademia Reale San Ferdinando di Madrid, ma<br />

Nel 1923 viene sospeso e successivamente cacciato per indegnità.<br />

Nel 1927 si reca a Parigi dove incontra Picasso e viene in contatto coi surrealisti grazie a Mirò.<br />

Tra il 1933 e il 1938 incontra Sigmund Freud a Londra che ritiene come un padre.<br />

Durante l'occupazione nazista della Francia si rifugia negli Stati Uniti dove viene introdotto<br />

Al mercante d'arte Julian Levy che lo introduce all'alta società americana.<br />

Dalì muore a Figueres nel 1989.<br />

La sua pittura è ricca di simbolismi che lui stesso ci spiega. Alcuni esempi sono:<br />

-gli orologi sciolti che rappresentano la relatività del tempo<br />

-l'elefante che rappresenta la distorzione dello spazio<br />

-l'uovo rappresenta la speranza e l'amore<br />

-le formiche rappresentano la morte, la decadenza e uno smisurato desiderio sessuale<br />

-la chiocciola simboleggia la testa umana<br />

-le locuste sono un simbolo di distruzione e paura<br />

I suoi dipinti, inoltre, spesso velano più immagini come “Apparizione di un volto e di una<br />

Fruttiera sulla spiaggia” nel quale l'attenzione dell'artista si sposta dalla paranoia al sogno,<br />

Dove le forme non hanno contorni ben definiti e possono assumere i significati più vari.


A n ton i<br />

G au dì<br />

Antoni Plàcid Guillem Gaudí i Cornet nacque il 25 giugno 1852 nella provincia di Tarragona,<br />

in Catalogna. Figlio di discendenti di artigiani calderai attribuisce alla sua famiglia tutta la sua<br />

Inventiva e la sua fantasia.<br />

Per dieci anni frequentò il collegio dei Padri Scolopi di Reus e poi la Facoltà di Scienze<br />

dell'Università di Barcellona (1863-1873).<br />

Gaudì era annoiato in particolar modo dalla geometria analitica che, secondo il suo parere,<br />

riduce le forme geometriche in formule algebriche, a discapito dell'architettura.<br />

Si diplomò nel 1878 alla Scuola Superiore di Architettura di Barcellona. Nello stesso anno a<br />

Parigi durante l'Esposizione Universale avvenne l'incontro fondamentale, quello con<br />

l'industriale catalano Eusebi Güell i Bacigalupi, che divenne il suo principale mecenate.<br />

Nel 1884 Gaudí ottenne la direzione dei lavori della Sagrada Familia. La caratteristica<br />

principale di Gaudì, era associare l'architettura con l'arte definendole un'unica cosa.<br />

Il 7 giugno del 1926 fu investito da un tram. Il suo miserevole aspetto ingannò i soccorritori,<br />

i quali lo credettero un povero vagabondo e lo portarono in un ospizio per i mendicanti<br />

Fondato dai ricchi borghesi della Catalogna, dove morì tre giorni dopo.<br />

I Barcellonesi lo soprannominarono da quel momento "l'architetto di Dio". È sepolto nella<br />

cripta della Sagrada Familia.


All'apertura dei cantieri della chiesa (1883) Gaudì vi installò il suo studio e vi si stabilì.<br />

Dopo la morte dell'architetto catalano (1926) i lavori continuarono, ma dovettero interrompersi<br />

durante la guerra civile. La costruzione riprese nel 1952, ma sotto la guida di un altro<br />

architetto, che cambiò il progetto originale, andato perso a causa di un bombardamento<br />

durante la guerra civile.<br />

Gaudì aveva previsto la realizzazione di tre facciate, dedicate rispettivamente alla nascita,<br />

crocifissione e resurrezione di Gesù, sette navate e diciotto torri che dovevano rappresentare<br />

Cristo, i dodici Apostoli, i quattro Evangelisti e la Vergine Maria.<br />

L'unica facciata terminata da Gaudì è quella della Natività, decorata da gruppi scultorei<br />

raffiguranti la nascita di Gesù, e da elementi naturalistici. Gaudì infatti riproduce piante, fiori,<br />

nuvole e stalattiti di ghiaccio sulla pietra. La facciata della Crocifissione, inaugurata nel 2000,<br />

è stata realizzata dall'architetto Subirachs.


ibliog rafia<br />

- Curso de literatura: Rocìo Barros Lorenzo, Ana Marìa Gonzàlez Pino, Mar Freire Hermida<br />

- Itinerario nell'arte 3: Giorgio Cricco, Francesco Paolo Di Teodoro<br />

- Prospettive di storia 3: Andrea Giardina, Giovanni Sabbatucci, Vittorio Vidotto<br />

- Literary landscapes: Graeme Thomson, Silvia Maglioni<br />

- Omaggio alla Catalogna: George Orwell, edizione “I Gabbiani” 1986

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!