i prima parte le organizzazioni di volontariato della ... - Ciessevi
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Il <strong>volontariato</strong> a Milano<br />
e provincia
Relazione conclusiva a cura <strong>di</strong> CIESSEVI<br />
Testo <strong>di</strong> Patrizia Tenisci<br />
L’attività <strong>di</strong> CIESSEVI è finanziata grazie al contributo del<strong>le</strong> Fondazioni bancarie CARIPLO, Banca<br />
del Monte <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a e Monte dei Paschi <strong>di</strong> Siena<br />
In copertina: immagini tratte dalla Gal<strong>le</strong>ria Fotografica "Il Volontariato per immagini" del Celivo - Centro Servizio<br />
al Volontariato <strong>della</strong> provincia <strong>di</strong> Genova e dalla rivista “Scarp de’ Tenis”.<br />
Fotografi: Marco Marrè Brunenghi, Miche<strong>le</strong> Ferraris, Patrizia Lanna, Sandro Ariu<br />
Consu<strong>le</strong>nza grafica: Max Montecorboli<br />
© Provincia <strong>di</strong> Milano, Giugno 2005
PREFAZIONE pag. 5<br />
PRESENTAZIONE pag. 7<br />
INTRODUZIONE pag. 9<br />
PRIMA PARTE<br />
LE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO DELLA PROVINCIA DI MILANO:<br />
QUADRO D’INSIEME DELLE ORGANIZZAZIONI ISCRITTE E NON ISCRITTE<br />
AL REGISTRO GENERALE REGIONALE DEL VOLONTARIATO<br />
1. UN PROFILO SINTETICO DEL VOLONTARIATO IN PROVINCIA DI MILANO pag. 16<br />
1.1 La <strong>di</strong>mensione del settore pag. 16<br />
1.2 Uno sguardo sintetico per mettere a fuoco i caratteri specifici pag. 22<br />
2. I BILANCI E LE RISORSE FINANZIARIE pag. 29<br />
2.1 Fonti <strong>di</strong> finanziamento: finanziamento pubblico e privato pag. 29<br />
2.2 Locali o immobili a <strong>di</strong>sposizione pag. 32<br />
3. L’UTILITÀ SOCIALE: UN QUADRO DEI SERVIZI SVOLTI pag. 34<br />
3.1 I settori <strong>di</strong> intervento del <strong>volontariato</strong> pag. 34<br />
3.2 I settori preva<strong>le</strong>nti pag. 36<br />
3.3 Gli utenti pag. 43<br />
4. PROBLEMI E PROSPETTIVE pag. 47<br />
5. CONFRONTO CON IL VOLONTARIATO IN LOMBARDIA E ITALIA pag. 53<br />
SECONDA PARTE<br />
LE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO ISCRITTE AL REGISTRO GENERALE<br />
REGIONALE DEL VOLONTARIATO (SEZIONE REGIONALE E SEZIONE<br />
PROVINCIALE): UN APPROFONDIMENTO<br />
1. IL PROFILO ORGANIZZATIVO DELLA STRUTTURA pag. 60<br />
1.1 Il patto associativo pag. 60<br />
1.2 La scala territoria<strong>le</strong> d’intervento pag. 62<br />
1.3 La se<strong>le</strong>zione e formazione dei volontari pag. 67
2. I RAPPORTI CON LE ISTITUZIONI pag. 72<br />
2.1 Le convenzioni con enti pubblici pag. 72<br />
2.2 La gestione <strong>di</strong> strutture pag. 74<br />
TERZA PARTE<br />
LE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO IN REALTÀ TERRITORIALI SPECIFICHE<br />
1. IL PROFILO SINTETICO DEL VOLONTARIATO NELLE ASL<br />
E NEI DISTRETTI SOCIO-SANITARI pag. 81<br />
1.1 Numero <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> pag. 81<br />
1.2 Dimensione del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> pag. 84<br />
1.3 Dimensione del<strong>le</strong> entrate finanziarie pag. 86<br />
1.4 Distribuzione OdV costituite dal 1991 pag. 88<br />
1.5 Distribuzione OdV con persona<strong>le</strong> retribuito pag. 90<br />
1.6 Aree d’utenza pag. 92<br />
1.7 Prob<strong>le</strong>mi e prospettive pag. 101<br />
CONCLUSIONI pag. 107<br />
VOLONTARIATO IN RETE: SELEZIONE RAGIONATA DI SITI INTERNET pag. 113<br />
NOTA METODOLOGICA E CAMPIONE pag. 122
PREFAZIONE<br />
Questa nuova pubblicazione <strong>della</strong> Direzione Centra<strong>le</strong> Affari Sociali è de<strong>di</strong>cata a uno dei<br />
settori <strong>di</strong> eccel<strong>le</strong>nza del nostro territorio: quello del Volontariato, o meglio dei <strong>di</strong>versi<br />
“Volontariati”. Dalla <strong>le</strong>ttura <strong>di</strong> queste pagine, redatte a cura <strong>di</strong> CIESSEVI – Centro <strong>di</strong><br />
Servizio per il Volontariato per la Provincia <strong>di</strong> Milano emerge un mondo ricco <strong>di</strong> testimonianze<br />
e presenze <strong>di</strong>verse per <strong>di</strong>mensioni, ambiti <strong>di</strong> intervento, tempi e mo<strong>di</strong> dell’azione,<br />
organizzazione interna, scelte statutarie e modalità <strong>di</strong> finanziamento del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />
censite.<br />
Accostarsi alla realtà del Volontariato in provincia <strong>di</strong> Milano <strong>parte</strong>ndo dai risultati <strong>di</strong> quest’indagine<br />
significa scoprire la quoti<strong>di</strong>anità fattua<strong>le</strong> <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> picco<strong>le</strong> e gran<strong>di</strong>,<br />
<strong>le</strong>gate a sig<strong>le</strong> <strong>di</strong> rilievo naziona<strong>le</strong> o piuttosto ra<strong>di</strong>cate nel microcosmo <strong>di</strong> zona; soprattutto,<br />
ed è il vero valore aggiunto <strong>di</strong> questa operazione, significa confrontarsi con il comp<strong>le</strong>sso<br />
<strong>di</strong> comportamenti, stili, culture che ne regge la vita organizzativa.<br />
Prendere consapevo<strong>le</strong>zza <strong>di</strong> ta<strong>le</strong> comp<strong>le</strong>ssità è il precedente in<strong>di</strong>spensabi<strong>le</strong> per una nuova<br />
visione del Volontariato, che voglia insieme considerarlo valore (etico, mora<strong>le</strong>, civi<strong>le</strong>, cultura<strong>le</strong>),<br />
nonché risorsa e possa così approntare opportune politiche <strong>di</strong> valorizzazione.<br />
Non va infatti <strong>di</strong>menticato che quello del<strong>le</strong> migliaia <strong>di</strong> persone che de<strong>di</strong>cano il proprio<br />
tempo e la propria azione alla solidarietà, alla promozione cultura<strong>le</strong>, alla tutela ambienta<strong>le</strong>,<br />
al<strong>le</strong> categorie deboli e svantaggiate è uno sguardo estremamente competente e attento,<br />
che muove da una aspettativa, presa <strong>di</strong> coscienza persona<strong>le</strong> spesso ine<strong>di</strong>ta rispetto a quella<br />
dell’operatore professiona<strong>le</strong>, proprio perché <strong>di</strong>verso è il principio che ispira, muove e<br />
in<strong>di</strong>rizza l’azione.<br />
Gli enti <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> si can<strong>di</strong>dano dunque ad essere naturalmente tra gli interlocutori<br />
fondamentali per quanti hanno invece il ruolo istituziona<strong>le</strong> <strong>di</strong> assicurare l’erogazione <strong>di</strong><br />
una serie <strong>di</strong> servizi ai citta<strong>di</strong>ni e <strong>di</strong> vigilare affinché <strong>le</strong> risorse vengano ottimizzate attraverso<br />
un efficace coor<strong>di</strong>namento degli interventi.<br />
L’impegno alla valorizzazione <strong>di</strong> questo patrimonio <strong>di</strong> “competenze” passa attraverso la<br />
conoscenza dell’esistente, dei dati quantitativi, del<strong>le</strong> risorse e <strong>della</strong> tipologia dei servizi,<br />
del<strong>le</strong> prob<strong>le</strong>matiche connesse al settore. In questo senso l’analisi elaborata da CIESSEVI,<br />
che unisce il rigore <strong>della</strong> ri<strong>le</strong>vazione statistica alla <strong>le</strong>ttura critica <strong>della</strong> situazione attua<strong>le</strong>,<br />
costituisce una preziosa mappatura che rende conto anche del<strong>le</strong> mutazioni subite nel corso<br />
degli anni e del<strong>le</strong> criticità più significative del mondo del <strong>volontariato</strong>.<br />
A partire da questa rif<strong>le</strong>ssione, l’Amministrazione provincia<strong>le</strong> intende rinnovare la propria<br />
5
<strong>di</strong>sponibilità all’ascolto dei bisogni dei citta<strong>di</strong>ni e del<strong>le</strong> associazioni, garantendo un’attenzione<br />
costante e un tavolo <strong>di</strong> confronto permanente che preveda il contributo <strong>di</strong> tutte <strong>le</strong> culture<br />
e <strong>le</strong> responsabilità coinvolte, nell’ottica <strong>di</strong> una collaborazione basata sul riconoscimento<br />
<strong>di</strong> una comune vocazione del “fare” nella solidarietà.<br />
6<br />
L’Assessore alla formazione professiona<strong>le</strong>, programmazione<br />
socio-sanitaria, rapporti con <strong>volontariato</strong>, associazioni e<br />
terzo settore, politiche familiari<br />
Rosaria Roton<strong>di</strong>
PRESENTAZIONE<br />
CIESSEVI, Centro <strong>di</strong> Servizio per il Volontariato per la Provincia <strong>di</strong> Milano, ha come missione<br />
fondamenta<strong>le</strong> quella <strong>di</strong> sostenere e qualificare il <strong>volontariato</strong>. Per svolgere bene questo<br />
compito è essenzia<strong>le</strong> la conoscenza del mondo del <strong>volontariato</strong> e dei suoi bisogni.<br />
Certamente ta<strong>le</strong> requisito è favorito dal fatto che CIESSEVI come tutti i Centri <strong>di</strong> servizio<br />
è gestito dal<strong>le</strong> stesse <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>, assumendo in questo modo il principio<br />
<strong>di</strong> sussi<strong>di</strong>arietà come guida per consentire al <strong>volontariato</strong> <strong>di</strong> governare in modo autonomo<br />
il proprio sviluppo. Ma è evidente come ciò non sia sufficiente e anzi rischi <strong>di</strong> scivolare<br />
nell’autoreferenzialità.<br />
Per questo motivo CIESSEVI ha voluto approfon<strong>di</strong>re la conoscenza del <strong>volontariato</strong><br />
dotandosi <strong>di</strong> un proprio servizio interno <strong>di</strong> analisi dei bisogni e del<strong>le</strong> caratteristiche del<strong>le</strong><br />
<strong>di</strong>verse <strong>organizzazioni</strong>. Concretamente, attraverso una convenzione con la Provincia <strong>di</strong><br />
Milano, ha inserito ed elaborato i dati <strong>di</strong> tutte <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> iscritte ai<br />
registri regiona<strong>le</strong> e provincia<strong>le</strong>. A queste ha aggiunto l’analisi del<strong>le</strong> informazioni su un<br />
campione significativo <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> non iscritte. In questo modo è<br />
stato possibi<strong>le</strong> <strong>di</strong>segnare una mappa ricca <strong>di</strong> informazioni finora ine<strong>di</strong>te sul <strong>volontariato</strong><br />
milanese.<br />
Da questo quadro emergono dati ormai consolidati e in tendenza con <strong>le</strong> evidenze più generali<br />
del <strong>volontariato</strong> lombardo e italiano, ma anche specificità e sottolineature locali. Ancora<br />
<strong>di</strong> più si sono volute approfon<strong>di</strong>re <strong>le</strong> <strong>di</strong>versità nel territorio <strong>della</strong> provincia che, pur apparendo<br />
abbastanza omogeneo, presenta notevoli <strong>di</strong>fferenziazioni tra la città e il forese, ma anche<br />
tra <strong>le</strong> <strong>di</strong>verse zone <strong>della</strong> brianza, <strong>della</strong> cerchia citta<strong>di</strong>na, <strong>della</strong> zona sud, del nord-ovest sull’asse<br />
del Sempione. Tutte particolarità che emergono per la <strong>prima</strong> volta dai dati raccolti in<br />
questo volumetto, che si propone <strong>di</strong> essere un uti<strong>le</strong> strumento fornito da CIESSEVI al<strong>le</strong> associazioni<br />
<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>, ma anche a tutti coloro che sono e devono essere sempre più interlocutori<br />
del <strong>volontariato</strong>: istituzioni pubbliche, non-profit, profit, citta<strong>di</strong>ni che scelgono <strong>di</strong><br />
vivere la propria ap<strong>parte</strong>nenza alla comunità loca<strong>le</strong> in modo specia<strong>le</strong>: quello appunto <strong>di</strong> chi<br />
dona <strong>parte</strong> del proprio tempo e del<strong>le</strong> proprie competenze per il bene <strong>di</strong> un altro, per il bene<br />
comune. Solo così sarà possibi<strong>le</strong> trasformare sempre più i nostri territori in comunità, dove<br />
<strong>le</strong> persone si sentono <strong>parte</strong> e soggetti <strong>di</strong> un gruppo e non semplici in<strong>di</strong>vidui.<br />
L’augurio è che questo lavoro non rimanga nel cassetto ma serva al CIESSEVI per meglio<br />
interpretare la sua missione e a tutti, a partire dal mondo del <strong>volontariato</strong>, per essere<br />
meglio comunità.<br />
7
Un sentito ringraziamento alla Provincia <strong>di</strong> Milano per la collaborazione e la fiducia prestata,<br />
al<strong>le</strong> Fondazioni bancarie coinvolte per il prezioso contributo economico assegnato<br />
secondo quanto in<strong>di</strong>cato dalla <strong>le</strong>gge 266/91, a Patrizia Tenisci che ha coor<strong>di</strong>nato il lavoro<br />
e a tutti i suoi collaboratori che hanno faticosamente messo insieme numeri e paro<strong>le</strong>, ma<br />
ancor <strong>di</strong> più a tutti i soggetti ap<strong>parte</strong>nenti al mondo del <strong>volontariato</strong> che pazientemente<br />
hanno fornito <strong>le</strong> informazioni necessarie a proporre questo quadro d’insieme.<br />
Marco Granelli Grazia Maria Dente<br />
presidente <strong>di</strong> CIESSEVI responsabi<strong>le</strong> regiona<strong>le</strong> Mo.V.I.<br />
e consigliere area Banca dati CIESSEVI<br />
8
INTRODUZIONE<br />
Il presente testo contiene la relazione conclusiva dell’indagine sul<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>volontariato</strong> svolta dal Centro <strong>di</strong> Servizio per il Volontariato <strong>di</strong> Milano (CIESSEVI) in collaborazione<br />
con la Provincia <strong>di</strong> Milano. L’analisi ha un ambito <strong>di</strong> riferimento provincia<strong>le</strong> e<br />
considera <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> attive a Milano e in 159 comuni <strong>della</strong> provincia.<br />
Sono <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> tutti quegli enti che si ispirano ai principi fondamentali<br />
<strong>della</strong> <strong>le</strong>gge n. 266 del 1991. Essa prevede i fini <strong>di</strong> solidarietà, l’assenza <strong>di</strong> fini <strong>di</strong> lucro,<br />
la gratuità del<strong>le</strong> prestazioni, l’impegno volontario determinante e preva<strong>le</strong>nte, la democraticità<br />
interna all’associazione, i soci che si impegnano sempre gratuitamente.<br />
CIESSEVI, allo scopo <strong>di</strong> descrivere tutte <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> attive sul territorio,<br />
anche <strong>le</strong> meno istituzionalizzate, per questo lavoro ha pre<strong>di</strong>sposto:<br />
– la raccolta del<strong>le</strong> Relazioni annuali sull’attività e ren<strong>di</strong>conto per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte<br />
al Registro genera<strong>le</strong> regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong> (sezione regiona<strong>le</strong> e provincia<strong>le</strong>);<br />
– la somministrazione <strong>di</strong> un questionario molto simi<strong>le</strong> alla Relazione annua<strong>le</strong>, ma semplificato,<br />
per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> non iscritte.<br />
Le fonti <strong>di</strong> informazione sono state raccolte comp<strong>le</strong>ssivamente presso 1.140 <strong>organizzazioni</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>. In particolare sono state esaminate 840 schede <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte<br />
al Registro genera<strong>le</strong> regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong> (77,3% dell’universo) e 300 questionari<br />
<strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> non iscritte (30,6% dell’universo).<br />
La presente relazione è sud<strong>di</strong>visa in tre parti.<br />
Nella Prima <strong>parte</strong> si presenta un quadro genera<strong>le</strong> <strong>di</strong> tutte <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong><br />
in provincia <strong>di</strong> Milano. I dati <strong>di</strong> questa sezione permettono un confronto tra <strong>organizzazioni</strong><br />
iscritte al Registro del <strong>volontariato</strong> e non iscritte.<br />
La Seconda <strong>parte</strong> contiene informazioni specifiche relative al<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al<br />
Registro genera<strong>le</strong> regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong>, quali i rapporti con <strong>le</strong> istituzioni e l’attività<br />
formativa svolta a favore dei volontari.<br />
La Terza <strong>parte</strong> evidenzia <strong>le</strong> principali <strong>di</strong>fferenze tra il <strong>volontariato</strong> <strong>della</strong> città <strong>di</strong> Milano e<br />
quello dei comuni <strong>della</strong> provincia e presenta dati sul <strong>volontariato</strong> in ambiti territoriali più<br />
circoscritti, quali i <strong>di</strong>stretti socio-sanitari, che nella <strong>di</strong>mensione lombarda sono il riferimento<br />
per i Piani <strong>di</strong> Zona <strong>di</strong> cui alla Legge 328/00.<br />
Per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro genera<strong>le</strong> regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong> i dati sono<br />
aggiornati al 31 <strong>di</strong>cembre 2003. L’inserimento al Registro è relativo all’anno 2004. I dati<br />
del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> non iscritte ai registri sono aggiornati al <strong>di</strong>cembre 2003.<br />
9
Questo lavoro è stato realizzato da CIESSEVI; in particolare, nell’ambito del gruppo <strong>di</strong> ricerca<br />
<strong>della</strong> banca dati, da Patrizia Tenisci che ha coor<strong>di</strong>nato il lavoro e curato la stesura <strong>di</strong> questo<br />
rapporto, A<strong>le</strong>ssandro Altoneri e A<strong>le</strong>ssandro Pierozzi. Ta<strong>le</strong> attività è stata realizzata nel<br />
quadro <strong>della</strong> convenzione in essere da <strong>di</strong>versi anni tra Provincia <strong>di</strong> Milano e CIESSEVI.<br />
Si ringraziano, oltre ai membri del gruppo tecnico, anche l’Assessore Rosaria Roton<strong>di</strong><br />
(Assessore alla formazione professiona<strong>le</strong>, programmazione socio-sanitaria, servizi sociali,<br />
rapporti con <strong>volontariato</strong>, associazioni e terzo settore, politiche familiari), i <strong>di</strong>rigenti e i<br />
funzionari <strong>della</strong> Provincia <strong>di</strong> Milano che hanno seguito e facilitato il lavoro, in particolare<br />
il dott. Clau<strong>di</strong>o Minoia (Direttore Centra<strong>le</strong> Affari Sociali), il dott. Giuseppe Valtorta<br />
(Direttore <strong>di</strong> progetto Monza e Brianza), la d.ssa Mariella Trevisan (Servizio sviluppo<br />
del<strong>le</strong> professionalità e autorizzazione al<strong>le</strong> strutture socio assistenziali), la d.ssa Daniela<br />
Castellani (Responsabi<strong>le</strong> Servizio Area Metropolitana), l’avv. Alberto Di Mario<br />
(Responsabi<strong>le</strong> Ufficio Volontariato).<br />
I PASSAGGI DI COMPETENZE E L’ISCRIZIONE AL REGISTRO GENERALE<br />
REGIONALE DEL VOLONTARIATO<br />
In base all’art. 6 <strong>della</strong> <strong>le</strong>gge quadro sul <strong>volontariato</strong> (L. 266/91) <strong>le</strong> Regioni e <strong>le</strong> Province<br />
autonome <strong>di</strong>sciplinano l’istituzione e la tenuta dei Registri generali del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>volontariato</strong>.<br />
La Regione Lombar<strong>di</strong>a ha dato attuazione a ta<strong>le</strong> previsione con la <strong>le</strong>gge regiona<strong>le</strong> 22/93<br />
istitutiva del Registro genera<strong>le</strong> regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong>. L’iscrizione costituisce con<strong>di</strong>zione<br />
necessaria per accedere ai contributi pubblici, per stipulare <strong>le</strong> convenzioni e per<br />
beneficiare del<strong>le</strong> agevolazioni fiscali previste dalla stessa <strong>le</strong>gge.<br />
Con la <strong>le</strong>gge regiona<strong>le</strong> 1/2000 è stato stabilito <strong>di</strong> decentrare alcune funzioni relative a questo<br />
Registro a livello provincia<strong>le</strong>. Con deliberazioni <strong>di</strong> Giunta del 6 apri<strong>le</strong> 2001 n. VII/4142<br />
e del 18 maggio 2001 n. VII/4661, il Registro è stato articolato nel<strong>le</strong> seguenti sezioni:<br />
– iscrizione nella sezione regiona<strong>le</strong> del Registro – <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> devono avere sede<br />
<strong>le</strong>ga<strong>le</strong> nel territorio regiona<strong>le</strong> e se<strong>di</strong> operative in due o più province o devono essere <strong>di</strong><br />
carattere naziona<strong>le</strong> con sede <strong>le</strong>ga<strong>le</strong> in altra regione, purché posseggano se<strong>di</strong> operative per<br />
lo svolgimento <strong>della</strong> propria attività in almeno due province <strong>della</strong> regione;<br />
– iscrizione nella sezione provincia<strong>le</strong> del Registro – <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> devono avere sede<br />
<strong>le</strong>ga<strong>le</strong> nel territorio provincia<strong>le</strong> <strong>di</strong> riferimento ed operare nello stesso o devono essere <strong>di</strong><br />
carattere naziona<strong>le</strong> con sede <strong>le</strong>ga<strong>le</strong> in altra regione, purché posseggano sede operativa<br />
per lo svolgimento <strong>della</strong> propria attività nel territorio provincia<strong>le</strong> <strong>di</strong> riferimento.<br />
È esclusa la possibilità che una stessa organizzazione risulti iscritta sia alla sezione regiona<strong>le</strong><br />
che ad una provincia<strong>le</strong> del Registro.<br />
10
Le <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> che presentano domanda d’iscrizione al Registro genera<strong>le</strong><br />
regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong> devono presentare adeguata documentazione (tra cui atto<br />
costitutivo, statuto, <strong>di</strong>chiarazione attestante la preva<strong>le</strong>nza <strong>di</strong> prestazioni gratuite) e una<br />
Relazione annua<strong>le</strong> sull’attività e ren<strong>di</strong>conto per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte nel<strong>le</strong> sezioni<br />
(regiona<strong>le</strong> o provincia<strong>le</strong>) del Registro genera<strong>le</strong> regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong>.<br />
Ta<strong>le</strong> relazione, dal punto <strong>di</strong> vista del<strong>le</strong> istituzioni che mantengono la tenuta del Registro<br />
(Regione e Provincia), costituisce uno strumento essenzia<strong>le</strong> per la verifica del mantenimento<br />
dei requisiti <strong>di</strong> cui alla <strong>le</strong>gge regiona<strong>le</strong> 22/93 e quin<strong>di</strong> per l’accesso al<strong>le</strong> opportunità<br />
offerte dalla medesima <strong>le</strong>gge e successivi provve<strong>di</strong>menti. Essa rappresenta anche un<br />
importante strumento <strong>di</strong> raccolta del<strong>le</strong> informazioni relative al<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong><br />
presenti sul territorio.<br />
11
I<br />
PRIMA PARTE<br />
LE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO<br />
DELLA PROVINCIA DI MILANO:<br />
QUADRO D’INSIEME DELLE<br />
ORGANIZZAZIONI ISCRITTE<br />
E NON ISCRITTE AL REGISTRO GENERALE<br />
REGIONALE DEL VOLONTARIATO<br />
1. UN PROFILO SINTETICO DEL VOLONTARIATO<br />
IN PROVINCIA DI MILANO<br />
1.1 La <strong>di</strong>mensione del settore<br />
1.2 Uno sguardo sintetico per mettere a fuoco i caratteri specifici<br />
2. I BILANCI E LE RISORSE FINANZIARIE<br />
2.1 Fonti <strong>di</strong> finanziamento: finanziamento pubblico e privato<br />
2.2 Locali o immobili a <strong>di</strong>sposizione<br />
3. L’UTILITÀ SOCIALE: UN QUADRO DEI SERVIZI SVOLTI<br />
3.1 I settori <strong>di</strong> intervento del <strong>volontariato</strong><br />
3.2 I settori preva<strong>le</strong>nti<br />
3.3 Gli utenti<br />
4. PROBLEMI E PROSPETTIVE<br />
5. CONFRONTO CON IL VOLONTARIATO IN LOMBARDIA E ITALIA
In questa Prima <strong>parte</strong> ci si propone <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare <strong>le</strong> principali <strong>di</strong>mensioni del <strong>volontariato</strong><br />
nella provincia <strong>di</strong> Milano, prendendo in considerazione sia <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al<br />
Registro genera<strong>le</strong> regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong> <strong>della</strong> sezione provincia<strong>le</strong> e regiona<strong>le</strong>, sia <strong>le</strong><br />
<strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> non iscritte al Registro.<br />
Abbiamo scelto <strong>di</strong> indagare quin<strong>di</strong> due tipologie <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> molto <strong>di</strong>verse tra loro:<br />
• nel primo caso, <strong>le</strong> informazioni sugli enti iscritti al Registro “raccontano” la storia <strong>di</strong><br />
una organizzazione più strutturata. Infatti per poter procedere all’iscrizione è necessario<br />
presentare numerosi requisiti: perseguire fini <strong>di</strong> solidarietà socia<strong>le</strong> con l’esclusione<br />
<strong>di</strong> qualsiasi fine <strong>di</strong> lucro, effettuare l’attività con prestazioni volontarie e gratuite degli<br />
aderenti, preva<strong>le</strong>nza <strong>di</strong> volontari sul persona<strong>le</strong> retribuito, democraticità interna. Inoltre<br />
l’organizzazione è sottoposta all’obbligo <strong>di</strong> formazione del bilancio e <strong>di</strong> approvazione<br />
dello stesso da <strong>parte</strong> dell’assemb<strong>le</strong>a degli aderenti, deve avere uno statuto e ha l’obbligo<br />
<strong>della</strong> copertura assicurativa dei volontari. È evidente come ap<strong>parte</strong>ngano a questa<br />
categoria <strong>organizzazioni</strong> che posseggono un grado e<strong>le</strong>vato <strong>di</strong> formalizzazione;<br />
• nel secondo caso, invece, ci troviamo <strong>di</strong> fronte ad una organizzazione molto <strong>di</strong>versa:<br />
spesso più giovane, <strong>di</strong> matrice religiosa, <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione più loca<strong>le</strong>. È una organizzazione<br />
che non può iscriversi perché mancante <strong>di</strong> alcuni requisiti tra i molti richiesti, oppure<br />
che non intende avva<strong>le</strong>rsi dell’iscrizione e dei suoi vantaggi, in alcuni casi ritenendo<br />
che imponga solo tutta una serie <strong>di</strong> obblighi. Appartiene a questa categoria un’altra<br />
faccia del <strong>volontariato</strong>, spesso più invisibi<strong>le</strong>, sicuramente più informa<strong>le</strong>.<br />
La scelta <strong>di</strong> indagare <strong>le</strong> due tipologie descritte ci ha portato ad utilizzare due <strong>di</strong>verse fonti<br />
informative:<br />
• per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> iscritte al Registro sono state analizzate <strong>le</strong><br />
Relazioni annuali sull’attività e ren<strong>di</strong>conto 2003 che <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> compilano ogni<br />
anno. Gran <strong>parte</strong> dei dati contenuti in queste schede sono stati forniti dalla Provincia<br />
<strong>di</strong> Milano, che è l’ente che tiene il registro del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte alla sezione provincia<strong>le</strong>,<br />
e che ha collaborato alla realizzazione <strong>di</strong> questo progetto. Le schede del<strong>le</strong><br />
<strong>organizzazioni</strong> a carattere regiona<strong>le</strong> sono state invece fornite <strong>di</strong>rettamente dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong>,<br />
che ne hanno inviato una copia al CIESSEVI.<br />
• per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> non iscritte al Registro sono stati analizzati dei questionari raccolti<br />
con metodologia te<strong>le</strong>fonica, attraverso un questionario semi-strutturato (domande<br />
chiuse e aperte) simi<strong>le</strong> al<strong>le</strong> relazioni annuali, ma semplificato per facilitare la gestione<br />
dell’intervista te<strong>le</strong>fonica.<br />
In questa Prima <strong>parte</strong> presentiamo una descrizione d’insieme del <strong>volontariato</strong> in provincia<br />
<strong>di</strong> Milano, accostando i dati del<strong>le</strong> due tipologie, pur tenendo<strong>le</strong> comunque separate.<br />
15
16<br />
1. UN PROFILO SINTETICO<br />
DEL VOLONTARIATO IN PROVINCIA<br />
DI MILANO<br />
1.1 LA DIMENSIONE DEL SETTORE<br />
Un primo passo uti<strong>le</strong> per la nostra indagine consiste nella stima del numero <strong>di</strong><br />
<strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> attive nella provincia <strong>di</strong> Milano: il Centro <strong>di</strong> Servizio per il<br />
Volontariato nel 2004 ha censito in questo territorio 2.068 realtà organizzate.<br />
Una <strong>parte</strong> consistente del<strong>le</strong> duemila <strong>organizzazioni</strong> censite è costituita da <strong>organizzazioni</strong><br />
che hanno istituzionalizzato la loro presenza attraverso l’iscrizione al Registro regiona<strong>le</strong>. Si<br />
tratta <strong>di</strong> 1.087 (ve<strong>di</strong> tab. I.1.1) <strong>organizzazioni</strong> (pari al 53% del tota<strong>le</strong>), <strong>di</strong> cui 1.036 con una<br />
sede operativa nel territorio provincia<strong>le</strong> e 51 che hanno carattere regiona<strong>le</strong>, con se<strong>di</strong> operative<br />
in più province.<br />
La <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> tali <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> (OdV) sul territorio si ripartisce in<br />
modo <strong>di</strong>fferenziato: del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro, quattro su <strong>di</strong>eci hanno sede<br />
operativa nell’area milanese, mentre <strong>le</strong> restanti sei sono impegnate nei comuni dell’hinterland,<br />
con preva<strong>le</strong>nza verso l’area pedemontana nei comuni a nord <strong>della</strong> città, corrispondenti<br />
all’area <strong>della</strong> Asl 1 (Legnano, ecc.) e alla Asl 3 (Monza, ecc.), dove si registra una maggiore<br />
concentrazione <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>.<br />
Questo dato è certamente dovuto al fatto che a nord <strong>di</strong> Milano si ha una maggiore concentrazione<br />
<strong>di</strong> abitanti. Tuttavia da un esame più attento a livello dei singoli comuni emerge<br />
che <strong>le</strong> <strong>di</strong>mensioni abitative me<strong>di</strong>o-gran<strong>di</strong> non sono sufficienti a spiegare la presenza <strong>di</strong> un<br />
numero superiore <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong>. Infatti, osservando la densità del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> in<br />
rapporto al numero degli abitanti, si nota una <strong>di</strong>stribuzione “a macchia <strong>di</strong> <strong>le</strong>opardo” (ve<strong>di</strong><br />
tab. I.1.3), con una maggiore presenza <strong>di</strong> OdV in comuni tanto a nord quanto a sud <strong>di</strong><br />
Milano (è il caso, ad esempio, <strong>di</strong> Monza, Vimercate e Cernusco verso nord e <strong>di</strong> San Donato,<br />
Abbiategrasso e Magenta verso sud, sud-ovest ), tanto nei centri più piccoli che in quelli più<br />
gran<strong>di</strong>.<br />
È probabi<strong>le</strong> che l’altro fattore favorevo<strong>le</strong> sia costituito dalla con<strong>di</strong>zione socio-economica<br />
dei volontari. Questa circostanza confermerebbe la teoria (J.L. Pearce) che identifica il<br />
volontario come persona con red<strong>di</strong>ti, livello cultura<strong>le</strong>, posizione lavorativa e prestigio superiore<br />
alla me<strong>di</strong>a. Nel<strong>le</strong> comunità più agiate ci sono maggiori probabilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare volontari,<br />
<strong>di</strong> aderire a un maggior numero <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong>, <strong>di</strong> assumere dei ruoli <strong>di</strong> <strong>le</strong>adership<br />
rispetto ad altre realtà che possono godere in misura minore <strong>di</strong> questi vantaggi.
Tab. I.1.1 – Organizzazioni <strong>di</strong> Volontariato (OdV) attive nella provincia <strong>di</strong> Milano e<br />
sud<strong>di</strong>visione per zona (Asl <strong>della</strong> sede operativa)<br />
Asl <strong>di</strong> ap<strong>parte</strong>nenza Numero OdV OdV Numero OdV Numero<br />
(Milano e provincia) abitanti iscritte iscritte comp<strong>le</strong>ssivo non iscritte comp<strong>le</strong>ssivo<br />
RR RR OdV iscritte RR1 OdV<br />
prov. reg. RR (iscritte e non<br />
iscritte RR)<br />
Asl 1 – comuni a N-O: Legnano 931.179 236 2 238 (21,9%) 214 (21,8%) 452 (21,9%)<br />
Asl 2 – comuni a Sud: Me<strong>le</strong>gnano 525.894 143 1 144 (13,2%) 222 (22,6%) 366 (17,7%)<br />
Asl 3 – comuni a N-E: Monza 1.017.303 276 – 276 (25,4%) 250 (25,5%) 526 (25,4%)<br />
Asl città <strong>di</strong> Milano 1.247.052 381 48 429 (39,5%) 295 (30,1%) 724 (35,0%)<br />
Tota<strong>le</strong> 3.721.428 1.036 51 1.087 (100%) 981 (100%) 2.068 (100%)<br />
1 Ta<strong>le</strong> stima è stata calcolata contattando circa 1.500 <strong>organizzazioni</strong> – estratte dal database <strong>di</strong> CIESSEVI – non<br />
iscritte al Registro, e potenzialmente <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>. Di queste <strong>organizzazioni</strong> 183 hanno <strong>di</strong>chiarato <strong>di</strong> non essere<br />
<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> in quanto non rientrano nei criteri espressi nella <strong>le</strong>gge quadro sul Volontariato (<strong>le</strong>gge 266/91),<br />
20 hanno cessato l’attività, 260 <strong>organizzazioni</strong> non sono state reperibili, 92 sono state escluse ad un controllo<br />
<strong>di</strong> coerenza successivo. Le restanti 981 <strong>organizzazioni</strong> sono state classificate come <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong><br />
non iscritte al Registro.<br />
Tab.I.1.2 – Distribuzione del<strong>le</strong> Organizzazioni <strong>di</strong> Volontariato (iscritte e non iscritte<br />
al Registro genera<strong>le</strong> regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong>) per ampiezza del centro abitato<br />
(base: 2.068)<br />
Ampiezza del centro abitato Numero citta<strong>di</strong>ne/paesi % OdV % cumulata<br />
fino a 4.999 ab. 35 4,3 4,3<br />
da 5.000 a 19.999 ab. 95 26,3 30,6<br />
da 20.000 a 49.000 ab. 31 23,7 54,3<br />
da 50.000 a 99.999 ab. 4 6,3 60,6<br />
oltre 100.000 ab. 2 39,4 100,0<br />
Tota<strong>le</strong> 167 100,0 -<br />
17
Tab. I.1.3 – Distribuzione del<strong>le</strong> Organizzazioni <strong>di</strong> Volontariato (iscritte e non iscritte<br />
al Registro genera<strong>le</strong> regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong>) per comune e densità per 10.000 abitanti<br />
(base: 2.068)<br />
Comuni % Numero Numero Densità OdV<br />
OdV OdV abitanti per 10.000 abitanti<br />
oltre 100.000 ab.<br />
Milano 35,1 728 1.247.052 5,8<br />
Monza 4,3 89 121.233 7,3<br />
da 50.000 a 99.999 ab.<br />
Sesto San Giovanni 1,6 33 78.701 4,2<br />
Cinisello Balsamo 2,1 43 72.260 5,9<br />
Legnano 1,2 25 54.051 4,6<br />
Rho 1,3 26 51.244 5,0<br />
da 20.000 a 49.000 ab.<br />
Cologno Monzese 0,8 17 47.983 3,6<br />
Bollate 1,1 23 47.495 4,8<br />
Paderno Dugnano 1,4 29 45.615 6,3<br />
Seregno 1,3 26 39.139 6,6<br />
Rozzano 0,8 17 37.197 4,6<br />
Lissone 0,4 8 35.452 2,2<br />
Desio 0,8 17 35.434 4,8<br />
Cesano Maderno 0,5 10 33.728 3,0<br />
Corsico 0,4 8 33.711 2,4<br />
Segrate 1,0 21 33.061 6,3<br />
San Donato Milanese 2,7 56 32.460 17,2<br />
Pioltello 1,6 33 32.134 10,3<br />
Brugherio 0,7 14 31.685 4,4<br />
San Giuliano Milanese 0,7 14 31.656 4,4<br />
Limbiate 0,5 10 31.456 3,2<br />
Abbiategrasso 1,9 39 28.057 13,9<br />
Cernusco Sul Naviglio 1,1 23 27.861 8,2<br />
Garbagnate Milanese 0,6 12 27.398 4,4<br />
Presso 1,1 23 27.123 8,5<br />
Vimercate 1,0 21 25.581 8,2<br />
Buccinasco 0,2 4 25.098 1,6<br />
Parabiago 0,1 2 24.173 1,6<br />
Lainate 0,3 6 23.926 2,5<br />
Cesano Boscone 0,6 12 23.427 5,1<br />
Magenta 0,7 14 22.959 6,0<br />
Nova Milanese 0,1 2 22.282 0,9<br />
Giussano 0,5 10 22.116 4,5<br />
Muggiò 0,1 2 21.733 0,9<br />
Meda 0,2 4 21.420 1,9<br />
Novate Milanese 0,1 2 19.905 1,0<br />
Cusano Milanino 0,3 6 19.542 3,1<br />
18
Un in<strong>di</strong>catore più sensibi<strong>le</strong> del<strong>le</strong> <strong>di</strong>mensioni comp<strong>le</strong>ssive del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> è costituito<br />
dal numero <strong>di</strong> volontari impegnati in modo continuativo nel settore (ve<strong>di</strong> tab. I.1.4). Nella<br />
provincia <strong>di</strong> Milano si contano 88.331 persone volontarie continuative. Questo numero<br />
esclude i donatori <strong>di</strong> sangue (che comunque costituiscono una <strong>parte</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> attivo)<br />
e i donatori <strong>di</strong> organi o tessuti.<br />
Ciò vuol <strong>di</strong>re che, in un territorio che conta 3.600.000 abitanti (sopra i quattor<strong>di</strong>ci anni),<br />
quasi tre milanesi su cento fanno <strong>volontariato</strong> in modo continuativo all’interno <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>.<br />
Vo<strong>le</strong>ndo effettuare un calcolo più restrittivo sul numero dei volontari, è possibi<strong>le</strong> contare<br />
soltanto quanti si impegnano in modo determinante nell’organizzazione, escludendo dal<br />
calcolo tutti coloro che de<strong>di</strong>cano un periodo <strong>di</strong> tempo più limitato, ad esempio con cadenza<br />
quin<strong>di</strong>cina<strong>le</strong> o mensi<strong>le</strong>. Si stimano così a Milano e provincia 40.000 volontari continuativi<br />
e determinanti. In altre paro<strong>le</strong>, persone che de<strong>di</strong>cano a un’attività <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> due<br />
ore o più tutte <strong>le</strong> settimane. Ciò vuol <strong>di</strong>re che dei tre milanesi (su cento) che si impegnano<br />
in questo ambito, almeno uno de<strong>di</strong>ca un numero <strong>di</strong> ore considerevo<strong>le</strong> all’attività <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>.<br />
Con i dati <strong>di</strong>sponibili, tratti da ricerche e stu<strong>di</strong> passati, non siamo in grado <strong>di</strong> valutare se ta<strong>le</strong><br />
numero è tanto o poco, se è in crescita o meno. Fare del<strong>le</strong> comparazioni è sempre cosa<br />
azzardata, in quanto non si è mai certi che la popolazione <strong>di</strong> riferimento sia la medesima,<br />
oppure semplicemente perché non è imme<strong>di</strong>ato avere dati affidabili su un territorio così circoscritto.<br />
Ad ogni modo, prendendo come riferimento i dati ISTAT del 2001 (Elaborazione<br />
specifica ISTAT su dati 2001 OdV iscritte RR) – in provincia <strong>di</strong> Milano si contavano 987<br />
<strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro con 47.173 volontari <strong>di</strong> cui 33.625 volontari sistematici<br />
e 13.548 saltuari – sembrerebbe che il numero <strong>di</strong> persone che in qualche modo effettuano<br />
attività volontaria sia oggi maggiore (circa 10.000 persone in più), ma con un livello d’impegno<br />
molto più saltuario o episo<strong>di</strong>co. A conti fatti, il numero dei volontari più fedeli sembra<br />
aver subito una per<strong>di</strong>ta piuttosto consistente.<br />
Anche riferendosi ad una ricerca condotta da Sinergia (Synergia, Citta<strong>di</strong>ni nel socia<strong>le</strong> – Il<br />
<strong>volontariato</strong> organizzato nella provincia <strong>di</strong> Milano, 1997) per conto <strong>della</strong> Provincia <strong>di</strong><br />
Milano nel 1997 e ai dati presentati da Fivol (Fondazione Italiana per il Volontariato, Il<br />
<strong>volontariato</strong> Socia<strong>le</strong> italiano, a cura <strong>di</strong> G. Cursi e C. Graziani, 1995) nel 1995 che riportano<br />
dati <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> OdV iscritte e non iscritte al Registro, sembrerebbe che il numero<br />
dei volontari in questa zona sia <strong>di</strong>minuito. Infatti, in quegli anni si contavano sul territorio<br />
circa 1.000 “gruppi <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> socia<strong>le</strong>” e comp<strong>le</strong>ssivamente 48.600 volontari coinvolti<br />
per un minimo <strong>di</strong> cinque ore alla settimana.<br />
Ora, poiché <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> considerate nella nostra indagine sono <strong>di</strong> numero decisamente<br />
maggiore (pressoché raddoppiate), e poiché non ci limitiamo ad indagare il <strong>volontariato</strong><br />
socia<strong>le</strong> (nella nostra indagine sono comprese <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> che si occupano <strong>di</strong> volonta-<br />
19
iato socia<strong>le</strong>, civi<strong>le</strong> e cultura<strong>le</strong>), ta<strong>le</strong> confronto ci porta ad in<strong>di</strong>viduare un mondo del <strong>volontariato</strong><br />
più frammentato dal punto <strong>di</strong> vista numerico, e con un calo comp<strong>le</strong>ssivo del numero<br />
<strong>di</strong> risorse umane volontarie <strong>di</strong>sponibili.<br />
Le <strong>organizzazioni</strong> non iscritte ai registri <strong>di</strong>chiarano <strong>di</strong> avere un numero inferiore <strong>di</strong> volontari:<br />
la metà (29.000 contro 59.000). Tuttavia è interessante notare che <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> non<br />
iscritte, pur <strong>di</strong>sponendo <strong>di</strong> un numero inferiore <strong>di</strong> risorse umane, possono contare su un<br />
maggiore impegno (16.409 volontari contro 23.163 ).<br />
Il persona<strong>le</strong> retribuito costituisce una minoranza <strong>di</strong> circa 4.811 in<strong>di</strong>vidui. Di questi, 1.373<br />
(28,5%) lavorano a tempo pieno (come <strong>di</strong>pendenti e/o collaboratori continuativi), 1.498<br />
sono impegnati part-time (31,1%) e i restanti 1.940 (pari al 40,3%) operano in modo occasiona<strong>le</strong>.<br />
Le principali <strong>di</strong>fferenze tra <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro e quel<strong>le</strong> non iscritte riguardano<br />
non tanto l’utilizzo <strong>di</strong> persona<strong>le</strong> retribuito a tempo pieno (che per entrambi i gruppi si<br />
attesta rispettivamente attorno al 28% e al 29%), quanto l’impiego <strong>di</strong> altre figure: <strong>le</strong> prestazioni<br />
occasionali sono utilizzate in misura maggiore dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte (tre volte<br />
<strong>di</strong> più), mentre <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> informali ricorrono ad un impiego più consistente <strong>di</strong> religiosi<br />
(<strong>di</strong> quattro volte superiore).<br />
In entrambe <strong>le</strong> tipologie preva<strong>le</strong> nettamente la componente volontaria sul numero del<strong>le</strong> persone<br />
occupate.<br />
Tab. I.1.4 – Occupati e volontari nel<strong>le</strong> Organizzazioni <strong>di</strong> Volontariato<br />
20<br />
Iscritte RR Non iscritte Tota<strong>le</strong><br />
Dipendenti e collaboratori retribuiti a tempo pieno 904 (1,4%) 468 (1,4%) 1.373 (1,4%)<br />
Dipendenti e collaboratori retribuiti part-time 853 (1,4%) 645 (2,0%) 1.498 (1,6%)<br />
Dipendenti e collaboratori con prestazioni occasionali 1.433 (2,3%) 508 (1,5%) 1.940 (2,0%)<br />
Volontari continuativi (numero tota<strong>le</strong>) 59.293 (94,1%) 29.038 (88,6%) 88.331<br />
(92,2%)<br />
Volontari continuativi consistenti<br />
(numero tota<strong>le</strong> con impegno settimana<strong>le</strong>) 23.163 16.409 39.572<br />
Religiosi 534 (0,8%) 2.122 (6,5%) 2.656 (2,8%)<br />
Tota<strong>le</strong> 63.017 (100%) 32.781 (100%) 95.798 (100%)<br />
Donatori <strong>di</strong> sangue 1 (attivi) 97.075 n.d. n.d.<br />
Potenziali donatori <strong>di</strong> organi 2 (favorevoli) 113.017 n.d. n.d.<br />
1 Il numero dei donatori <strong>di</strong> sangue registrati solo dal<strong>le</strong> AVIS è <strong>di</strong> 60.932 (circa il 63%).<br />
2 Fonte: AIDO provincia<strong>le</strong> – aggiornamento al 31.12.2003. Ta<strong>le</strong> dato si riferisce a coloro che, in caso <strong>di</strong><br />
morte, si sono <strong>di</strong>chiarati favorevoli alla donazione <strong>di</strong> organi.
Qual è il grado <strong>di</strong> “professionalizzazione” del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>? Come<br />
abbiamo visto la forza lavoro preva<strong>le</strong>nte è costituita dall’impegno volontario, tuttavia non<br />
mancano realtà che impiegano anche persona<strong>le</strong> remunerato.<br />
Una organizzazione su tre è caratterizzata dalla presenza <strong>di</strong> persona<strong>le</strong> retribuito (ve<strong>di</strong> tab.<br />
I.1.5) e questo è ancora più evidente nel<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro del <strong>volontariato</strong><br />
che risultano con un livello <strong>di</strong> semi-professionalizzazione <strong>le</strong>ggermente superiore<br />
(34,3%). Tuttavia, bisogna ricordare che quando si parla <strong>di</strong> persona<strong>le</strong> retribuito si intende<br />
qualsiasi tipo <strong>di</strong> lavoro preveda una qualsiasi forma retributiva; sono quin<strong>di</strong> compresi i contratti<br />
a tempo o <strong>le</strong> consu<strong>le</strong>nze specialistiche. Va da sé che se un’organizzazione si avva<strong>le</strong>,<br />
per un prob<strong>le</strong>ma specifico, <strong>della</strong> consu<strong>le</strong>nza <strong>di</strong> un me<strong>di</strong>co o <strong>di</strong> uno psicologo essa verrà considerata<br />
tra <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> “con persona<strong>le</strong> retribuito”. A titolo d’esempio, riportiamo<br />
alcune del<strong>le</strong> risposte alla voce “altra collaborazione” che i presidenti o i rappresentanti <strong>le</strong>gali<br />
dell’organizzazione hanno segnalato sul<strong>le</strong> schede:<br />
psicologi(***), consu<strong>le</strong>nza professiona<strong>le</strong> (***), consu<strong>le</strong>nti (***), formatori, psichiatra,<br />
contratto a progetto, tutor, psicomotricisti, tirocinio, fiscalista, convenzione cooperativa,<br />
rimborso spese.<br />
Tab. I.1.5 – Composizione del persona<strong>le</strong> del<strong>le</strong> Organizzazioni <strong>di</strong> Volontariato<br />
% % %<br />
Iscritte RR Non iscritte Tota<strong>le</strong><br />
Enti composti da soli volontari 64,8 72,3 68,4<br />
Enti con presenza <strong>di</strong> persona<strong>le</strong> retribuito 34,3 25,0 29,9<br />
Non definiti 1,0 2,7 1,8<br />
Tota<strong>le</strong> 100,0 100,0 100,0<br />
Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> con sistema “misto”,<br />
<strong>le</strong> semi-professionalizzate, non soffrono <strong>di</strong> carenza <strong>di</strong> volontari. In una situazione <strong>di</strong> compresenza<br />
(volontari e retribuiti), si può ipotizzare una maggiore <strong>di</strong>fficoltà nel veder crescere<br />
l’impegno <strong>della</strong> <strong>parte</strong> volontaria. Invece, sembra essere vero il contrario: infatti,<br />
osservando nel grafico (ve<strong>di</strong> fig. I.1.1) il confronto tra <strong>le</strong> due tipologie (solo volontari e<br />
con persona<strong>le</strong> retribuito nel<strong>le</strong> OdV iscritte al Registro) si ha che, a fronte <strong>di</strong> una sostanzia<strong>le</strong><br />
stabi<strong>le</strong> <strong>di</strong>stribuzione del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> “pure” (solo volontari), si verifica che <strong>le</strong><br />
<strong>organizzazioni</strong> semi-professionalizzate possono contare su una maggiore <strong>parte</strong>cipazione<br />
<strong>di</strong> volontari.<br />
21
Fig. I.1.1 – Composizione % del persona<strong>le</strong> per <strong>di</strong>mensione del<strong>le</strong> OdV iscritte al<br />
Registro regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong><br />
1.2<br />
UNO SGUARDO SINTETICO PER METTERE<br />
A FUOCO I CARATTERI SPECIFICI<br />
Il primo paragrafo, che ha indagato dal punto <strong>di</strong> vista quantitativo il numero dei volontari e<br />
la <strong>di</strong>mensione dell’organizzazione, ha permesso <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare un numero <strong>di</strong> gruppi molto<br />
ampio, una realtà vasta ed eterogenea. In questo secondo paragrafo verranno evidenziate<br />
alcune specificità del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> <strong>della</strong> provincia <strong>di</strong> Milano, attraverso<br />
in<strong>di</strong>catori sintetici e <strong>di</strong>stribuzioni specifiche (ve<strong>di</strong> tab. I.1.6).<br />
Per descrivere in modo sintetico l’impegno volontario e il valore del<strong>le</strong> entrate finanziarie,<br />
l’uso <strong>della</strong> me<strong>di</strong>a può dare origine a risultati in qualche caso ingannevoli, soprattutto quando<br />
la <strong>di</strong>stribuzione risente troppo <strong>di</strong> valori estremi che la rendono asimmetrica. Per questo<br />
motivo, nel nostro caso, il valore me<strong>di</strong>ano risulta essere l’in<strong>di</strong>catore più appropriato: i dati<br />
<strong>di</strong> alcune <strong>organizzazioni</strong> molto gran<strong>di</strong> possono alzare il valore me<strong>di</strong>o in modo eccessivo,<br />
mentre con la me<strong>di</strong>ana si utilizza il valore a cui corrisponde la metà del numero tota<strong>le</strong> dei<br />
casi (un valore interme<strong>di</strong>o).<br />
Tab. I.1.6 – Confronto per alcuni in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione e forma organizzativa<br />
Organizzazioni <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> Iscritte RR Non iscritte RR Tota<strong>le</strong><br />
in provincia <strong>di</strong> Milano<br />
Dimensione me<strong>di</strong>ana numero <strong>di</strong> volontari 20 15 18<br />
Dimensione me<strong>di</strong>ana entrate 2003 (euro) 24.718 8.750 18.804<br />
Organizzazioni costituite dal 1991 43,8% 56,3% 49,8%<br />
Associazioni riconosciute e fondazioni 1 36,2% 20,4% 28,7%<br />
Associazioni non riconosciute 62,8% 77,6% 69,8%<br />
1 art. 12 Co<strong>di</strong>ce Civi<strong>le</strong>: riconoscimento concesso con decreto del Capo dello Stato – de<strong>le</strong>gato alla Regione nel 1997.<br />
22
1.2.1 I VOLONTARI<br />
Abbiamo visto in precedenza che in provincia <strong>di</strong> Milano sono attive circa duemila <strong>organizzazioni</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>, con un impegno volontario <strong>di</strong> 80.000 in<strong>di</strong>vidui. La <strong>di</strong>mensione<br />
me<strong>di</strong>ana del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> si attesta attorno ai 18 volontari per organizzazione. Le <strong>organizzazioni</strong><br />
iscritte ai registri possono contare su un valore maggiore <strong>di</strong> volontari: pari a 20<br />
contro i 15 del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> non iscritte ai registri (circa il 30% in più). Tuttavia questo<br />
dato si scompone in modo piuttosto <strong>di</strong>fferenziato: come mostra la tabella I.1.7: un terzo<br />
del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> è costituito da non più <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci volontari; solo <strong>di</strong>ciassette <strong>organizzazioni</strong><br />
su cento possono contare su un numero superiore ai cinquanta volontari, ed appena sette<br />
<strong>organizzazioni</strong> hanno cento volontari o più.<br />
Il mondo del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> meno istituzionalizzate e formatesi in tempi più recenti è<br />
quello costituito preva<strong>le</strong>ntemente da piccoli gruppi, mentre tra <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte si<br />
trovano <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni me<strong>di</strong>o-gran<strong>di</strong>.<br />
Ma qual è l’intensità dell’impegno volontario? Quattro o cinque volontari su <strong>di</strong>eci de<strong>di</strong>cano<br />
al<strong>le</strong> attività fino a tre ore alla settimana (ve<strong>di</strong> tab. I.1.8), mentre solo una minoranza (due<br />
volontari su <strong>di</strong>eci) collabora per <strong>di</strong>eci ore o più a settimana. Ovviamente non è poca cosa,<br />
se si considera che spesso i volontari de<strong>di</strong>cano tempo all’attività <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> oltre alla<br />
loro norma<strong>le</strong> attività lavorativa remunerata. Ta<strong>le</strong> frammentazione tuttavia (tante persone<br />
impegnate per poche ore) può essere causa <strong>di</strong> notevoli prob<strong>le</strong>mi per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>volontariato</strong>: l’impiego <strong>di</strong> una forza lavoro a tempo parzia<strong>le</strong> richiede spesso un grosso lavoro<br />
<strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento e <strong>di</strong> gestione <strong>della</strong> rotazione.<br />
Nel<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> non iscritte al Registro il 52,5% dei volontari de<strong>di</strong>ca fino a 3 ore alla<br />
settimana all’attività <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>. Ciononostante, in questo tipo <strong>di</strong> organizzazione si ha<br />
almeno un 20% che si impegna per oltre 10 ore alla settimana. Nel<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>volontariato</strong> iscritte ai registri, l’intensità dell’impegno volontario è poco più consistente<br />
nella fascia che va dal<strong>le</strong> quattro al<strong>le</strong> cinque ore settimanali, ma è più bassa per quanto<br />
riguarda chi è presente per oltre 10 ore alla settimana (17%).<br />
Un ultimo aspetto da segnalare riguarda la <strong>di</strong>versa <strong>di</strong>mensione dell’impegno nell’organizzazione<br />
semi-professionalizzata e in quella costituita da soli volontari. Sembrerebbe che <strong>le</strong><br />
<strong>organizzazioni</strong> miste possano contare su un impegno maggiore da <strong>parte</strong> dei volontari. Ciò<br />
vuol <strong>di</strong>re che la presenza <strong>di</strong> persona<strong>le</strong> retribuito, almeno entro una certa misura, o <strong>di</strong> consu<strong>le</strong>nti<br />
rafforza l’impegno volontario. Viceversa nel<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> pure (costituite da<br />
soli volontari) il trend è a scalare: sempre meno volontari sono presenti oltre 10 ore settimanali.<br />
23
Tab. I.1.7 – Persona<strong>le</strong> volontario impegnato nel<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong><br />
Volontari attivi impegnati % % %<br />
in modo gratuito e con continuità Iscritte RR Non iscritte RR Tota<strong>le</strong><br />
(escluso donatori)<br />
Fino a 10 volontari 26,2 38,7 32,1<br />
11-20 volontari 23,9 26,0 24,9<br />
21-50 volontari 25,6 23,0 24,4<br />
51-100 volontari 13,7 5,7 9,9<br />
Oltre 100 volontari 9,5 3,7 6,7<br />
Non definiti 1,1 3,0 2,0<br />
Tota<strong>le</strong> 100,0 100,0 100,0<br />
Tab. I.1.8 – Intensità dell’impegno volontario (numero me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> ore settimanali)<br />
Impegno settimana<strong>le</strong> % % %<br />
Iscritte RR Non iscritte Tota<strong>le</strong><br />
Fino a 3 ore 43,8 52,5 47,1<br />
4-5 ore 20,7 13,7 18,0<br />
6-10 ore 18,4 13,7 16,6<br />
Oltre 10 ore 17,1 20,2 18,2<br />
Tota<strong>le</strong> 100,0 100,0 100,0<br />
Valore me<strong>di</strong>ano 3,8 4,0 3,9<br />
Riferendoci sempre all’intensità dell’impegno volontario, si può provare a definire meglio<br />
dal punto <strong>di</strong> vista quantitativo a quanto ammonti ta<strong>le</strong> impegno (ovviamente si tratta solo<br />
<strong>di</strong> un calcolo teorico perché il dato nulla ci <strong>di</strong>ce sulla qualità del lavoro, sul<strong>le</strong> motivazioni,<br />
ecc.). Si può calcolare che ogni organizzazione <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> circa 160 ore <strong>di</strong> lavoro settimanali,<br />
che equiva<strong>le</strong> a <strong>di</strong>re quattro lavoratori impiegati a tempo pieno (otto ore per cinque<br />
giorni).<br />
Se raffrontiamo ta<strong>le</strong> risultato con un calcolo analogo presentato da Fivol (Fondazione<br />
Italiana per il Volontariato) nel 1999 in Italia (<strong>di</strong> 2,5 lavoratori a tempo pieno) si può affermare<br />
che nell’area milanese il livello dell’impegno è decisamente sopra la me<strong>di</strong>a naziona<strong>le</strong>.<br />
Tuttavia con i dati <strong>di</strong>sponibili non siamo in grado <strong>di</strong> fare un raffronto realistico tra la<br />
Milano volontaria <strong>di</strong> oggi e quella <strong>di</strong> ieri. Segnaliamo soltanto che, rispetto ai dati del 1997<br />
(Synergia), il numero <strong>di</strong> ore <strong>di</strong> lavoro settimanali sembrerebbe sensibilmente ridotto (<strong>di</strong><br />
circa un terzo).<br />
24
Fig. I.1.2 – Composizione % del persona<strong>le</strong> per <strong>di</strong>mensione dell’impegno nel<strong>le</strong> OdV<br />
iscritte al RR<br />
1.2.2 IL FINANZIAMENTO<br />
È innegabi<strong>le</strong> che la <strong>prima</strong> risorsa per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> è costituita dal<strong>le</strong> risorse umane.<br />
Tuttavia, per poter gestire l’attività, ogni organizzazione ha la necessità <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre anche<br />
<strong>di</strong> risorse economiche.<br />
La totalità del<strong>le</strong> entrate <strong>di</strong>chiarate dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro si attesta attorno<br />
ai 115.586.654 euro. È una cifra considerevo<strong>le</strong>, ma essa non è ripartibi<strong>le</strong> in modo omogeneo<br />
tra i gruppi (<strong>le</strong> risorse sono concentrate): tanto che il valore me<strong>di</strong>ano è <strong>di</strong> solo 24.718<br />
euro per organizzazione. In altre paro<strong>le</strong>, significa che la grande maggioranza dei gruppi può<br />
<strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> 2.060 euro al mese (circa quattro milioni <strong>di</strong> lire). Non sembra molto, ed è probabi<strong>le</strong><br />
che proprio per questo motivo <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> considerano quello del finanziamento<br />
tra <strong>le</strong> prob<strong>le</strong>matiche più ri<strong>le</strong>vanti.<br />
Tab. I.1.9 – Risorse economiche<br />
Iscritte RR Non iscritte Tota<strong>le</strong><br />
Valore me<strong>di</strong>ano del<strong>le</strong> entrate (euro) 24.718 8.750 18.804<br />
Entrate comp<strong>le</strong>ssive (euro) 115.586.654 n.d. n.d.<br />
A <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quanto si potrebbe credere, non è vero che tanto più una organizzazione è<br />
consolidata, tanto più questa è solida dal punto <strong>di</strong> vista finanziario. Anzi, effettuando un<br />
controllo incrociato con l’anno <strong>di</strong> costituzione dell’organizzazione (per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />
iscritte al Registro) è emerso che l’anzianità dell’organizzazione non ha una particolare<br />
relazione con il livello del<strong>le</strong> entrate economiche. L’andamento che se ne ricava sembra suggerire<br />
una sorta <strong>di</strong> “ciclo <strong>di</strong> vita” dell’organizzazione: <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> costituite <strong>prima</strong><br />
degli anni ottanta hanno, nel 2003, un livello me<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> entrate <strong>di</strong> soli 17.000 euro, <strong>le</strong> orga-<br />
25
nizzazioni più ricche sono quel<strong>le</strong> costituite negli anni ‘80-‘90 (con circa 36.000 euro), mentre<br />
<strong>le</strong> più recenti si attestano su un livello interme<strong>di</strong>o <strong>di</strong> 24.000 euro.<br />
Fig. I.1.3 – Entrate finanziarie 2003 per periodo <strong>di</strong> costituzione del<strong>le</strong> OdV iscritte al<br />
RR (valore me<strong>di</strong>ano in euro)<br />
1.2.3 L’ANNO DI COSTITUZIONE<br />
Il momento <strong>di</strong> costituzione del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> racconta una breve storia che svela come il<br />
mondo del <strong>volontariato</strong> si sia sviluppato nel tempo. La <strong>di</strong>stribuzione grezza del dato mostra<br />
che in provincia <strong>di</strong> Milano ben <strong>di</strong>eci <strong>organizzazioni</strong> si sono costituite alla fine del mil<strong>le</strong>ottocento<br />
e che <strong>di</strong> quel<strong>le</strong> istituite nell’imme<strong>di</strong>ato dopoguerra (fino agli anni ‘50) ne restano<br />
un centinaio. Da allora il <strong>volontariato</strong> nella provincia <strong>di</strong> Milano ha conosciuto un periodo<br />
<strong>di</strong> grande sviluppo, assumendo sempre più stabilità e consistenza.<br />
A partire dall’inizio degli anni ottanta (tra il 1980 e il 2000) sono state costituite il 71% del<strong>le</strong><br />
<strong>organizzazioni</strong> attualmente iscritte al Registro. Il numero del<strong>le</strong> nuove <strong>organizzazioni</strong> degli ultimi<br />
<strong>di</strong>eci anni è pressoché raddoppiato rispetto a quello del decennio precedente: tra gli anni<br />
ottanta e novanta ogni anno, me<strong>di</strong>amente, si sono costituite 50 nuove <strong>organizzazioni</strong>, mentre nel<br />
decennio successivo (dal 1991 al 2000) ta<strong>le</strong> cifra risulta <strong>di</strong> 103 nuove <strong>organizzazioni</strong> ogni anno.<br />
Il mondo del <strong>volontariato</strong>, in questa area, è stato capace <strong>di</strong> cogliere <strong>le</strong> molteplici trasformazioni<br />
sociali e <strong>le</strong> sue prob<strong>le</strong>matiche, <strong>di</strong> proporre risposte nuove e <strong>di</strong> rinnovarsi nel tempo.<br />
Le <strong>organizzazioni</strong> hanno mo<strong>di</strong>ficato non solo il loro modo <strong>di</strong> agire (vedremo come si stia<br />
sviluppando nel<strong>le</strong> nuove formazioni il lavoro <strong>di</strong> rete, l’attività <strong>parte</strong>cipata), ma anche l’oggetto<br />
stesso <strong>della</strong> propria attenzione. In questo percorso è come se si fosse spostato il centro<br />
dell’attenzione dal corpo all’anima dell’in<strong>di</strong>viduo (meno sofferenza, maggior dolcezza,<br />
maggior rispetto, maggiore umanità). Vo<strong>le</strong>ndo approdare ad una perio<strong>di</strong>zzazione stilizzata<br />
del percorso storico del <strong>volontariato</strong> milanese, possiamo riferirci al<strong>le</strong> seguenti tre fasi.<br />
• La <strong>prima</strong> fase – dall’inizio sino agli anni ottanta – a cui appartiene una organizzazione su quattro<br />
tra quel<strong>le</strong> censite oggi. Vede il predominio <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> che si occupano <strong>di</strong> attività<br />
socio-sanitarie e <strong>di</strong> assistenza domiciliare. I gruppi nati in questa fase sono spesso affiliati ad<br />
organismi che operano su scala regiona<strong>le</strong> o naziona<strong>le</strong>, con una limitata presenza religiosa.<br />
26
• La seconda fase – che va dagli anni ottanta agli anni novanta – a cui appartiene un altro<br />
quarto del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> censite oggi. È caratterizzata da una consistente presenza<br />
religiosa. Le <strong>organizzazioni</strong> nate in questo periodo si occupano soprattutto <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong><br />
strutture residenziali. Sempre in questo periodo si rinforzano <strong>organizzazioni</strong> che si occupano<br />
<strong>di</strong> attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa dei <strong>di</strong>ritti e <strong>di</strong> sensibilizzazione dell’opinione pubblica su gran<strong>di</strong><br />
temi (tossico<strong>di</strong>pendenza, prob<strong>le</strong>mi del<strong>le</strong> donne, aiuto alla vita).<br />
• La terza fase – che va dagli anni novanta ai giorni nostri – cui fa riferimento il 50% circa<br />
del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> attuali. Per queste <strong>organizzazioni</strong> sembra crescere l’esigenza <strong>di</strong> in<strong>di</strong>pendenza<br />
e autonomia, segnalata dalla minore presenza <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> affiliate. Meno marcata<br />
che nel decennio <strong>prima</strong>, ma decisamente e<strong>le</strong>vata, la presenza <strong>di</strong> religiosi.<br />
L’orientamento è soprattutto <strong>di</strong> tipo cultura<strong>le</strong>. Queste <strong>organizzazioni</strong> si occupano <strong>di</strong> attività<br />
educative e formative, assistenza socia<strong>le</strong> e iniziative ecologiche <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa dell’ambiente.<br />
Potremmo definire questa ultima fase come quella “del sapere”, come pratica uti<strong>le</strong> a liberare<br />
dal<strong>le</strong> nuove schiavitù. È l’epoca <strong>della</strong> formazione (dall’alfabetizzazione degli immigrati<br />
al reinserimento dei nuovi <strong>di</strong>soccupati). Si sviluppa l’arte dell’autobiografia e <strong>della</strong> memoria<br />
nel<strong>le</strong> popolazioni anziane. Viene dato maggiore spazio all’ambiente e allo benessere.<br />
Tab. I.1.10 – Periodo <strong>di</strong> costituzione del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong><br />
% % % %<br />
Iscritte RR Non iscritte RR Tota<strong>le</strong> cumulata<br />
Dato non pervenuto 1,2 0,0 0,6 0,6<br />
Fino al 1950 4,2 4,1 4,1 4,7<br />
1951-1970 10,9 6,3 8,7 13,4<br />
1971-1980 13,2 10,9 12,1 25,6<br />
1981-1990 26,8 22,4 24,7 50,2<br />
1991-1996 23,6 20,9 22,3 72,6<br />
1997-2003 20,2 35,4 27,4 100,0<br />
Tota<strong>le</strong> 100,0 100,0 100,0<br />
1.2.4 LA FORMA GIURIDICA<br />
Ve<strong>di</strong>amo ora in qua<strong>le</strong> forma giuri<strong>di</strong>ca si collocano <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>. Ben il<br />
69,8% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> nasce assumendo la forma giuri<strong>di</strong>ca dell’associazione<br />
<strong>di</strong> fatto (tab. I.1.11), il 27,6% sono associazioni che hanno ottenuto un riconoscimento<br />
giuri<strong>di</strong>co (o comunque che hanno <strong>di</strong>chiarano <strong>di</strong> aver ottenuto un riconoscimento giuri<strong>di</strong>co).<br />
In realtà questo dato è dubbio perchè alcune <strong>organizzazioni</strong> confondono il riconoscimento<br />
giuri<strong>di</strong>co con l’avvenuta iscrizione al Registro del <strong>volontariato</strong>. Dal momento non esiste<br />
alcun registro per questa particolare forma giuri<strong>di</strong>ca, per verificare la coerenza del<strong>le</strong> risposte<br />
27
isognerebbe analizzare nel dettaglio lo statuto del<strong>le</strong> OdV. Tuttavia il medesimo dato pubblicato<br />
da ISTAT a livello naziona<strong>le</strong> (1999) è del 58,7%, e quello <strong>di</strong> Fivol in Lombar<strong>di</strong>a (1997)<br />
è del 37,1%), l’1,1% sono Fondazioni e il restante 1,3% Comitati.<br />
Ma qual è la <strong>di</strong>fferenza tra essere associazione semplice e associazione riconosciuta? Le<br />
associazioni sono <strong>parte</strong> <strong>della</strong> categoria degli Enti Morali (CIESSEVI, Come costituire<br />
un’associazione, a cura dell’Avv. Luca Degani, 2003) e trovano la loro <strong>di</strong>sciplina <strong>le</strong>gislativa<br />
in pochi articoli del Co<strong>di</strong>ce Civi<strong>le</strong> (1942).<br />
Gli e<strong>le</strong>menti essenziali <strong>di</strong> un’associazione sono <strong>le</strong> persone, lo scopo e, in alcuni casi, il<br />
patrimonio. Nel<strong>le</strong> associazioni <strong>di</strong> fatto il patrimonio non sempre è essenzia<strong>le</strong>, tanto che esistono<br />
associazioni non riconosciute che, per <strong>le</strong>gge, possono tranquillamente esserne prive.<br />
Le associazioni riconosciute sono <strong>di</strong>sciplinate sulla base degli articoli dal n.14 al n.35 del<br />
Co<strong>di</strong>ce Civi<strong>le</strong> e la loro <strong>di</strong>sciplina risulta la stessa <strong>di</strong> quella del<strong>le</strong> Fondazioni. Ta<strong>le</strong> identità<br />
ha il suo fondamento nel rilievo <strong>prima</strong>rio che ha il patrimonio per il riconoscimento giuri<strong>di</strong>co.<br />
Queste associazioni ottengono, con il riconoscimento, la possibilità <strong>di</strong> agire in proprio<br />
e <strong>di</strong> acquisire autonomia patrimonia<strong>le</strong>: nel caso in cui l’associazione abbia contratto obbligazioni<br />
patrimoniali, essa risponde esclusivamente con il proprio patrimonio.<br />
Invece <strong>le</strong> associazioni non riconosciute rispondono del<strong>le</strong> obbligazioni sia con il proprio<br />
patrimonio, sia con i beni personali degli amministratori.<br />
Oggi <strong>le</strong> associazioni che <strong>di</strong>spongono <strong>di</strong> un patrimonio minimo, qualificato in 51.645 euro,<br />
possono essere riconosciute da <strong>parte</strong> dello Stato o del<strong>le</strong> Regioni (per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>volontariato</strong> ta<strong>le</strong> cifra è <strong>di</strong> soli 25.822,84 euro).<br />
Da quanto stabilito dalla <strong>le</strong>gge si può ipotizzare una stretta relazione tra entità del patrimonio,<br />
rischio e riconoscimento giuri<strong>di</strong>co: quanto più l’organizzazione ha grossi patrimoni<br />
(appartamenti, ambulanze, ecc.) tanto più richiederà un riconoscimento per tutelare i beni<br />
personali degli amministratori. E <strong>di</strong>fatti, come ci si potrebbe aspettare, <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />
con livelli d’entrate più solide richiedono ed ottengono maggiormente il riconoscimento<br />
giuri<strong>di</strong>co <strong>di</strong> quel<strong>le</strong> con entrate più esigue.<br />
Tab. I.1.11 – Forma giuri<strong>di</strong>ca del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong><br />
28<br />
% % %<br />
Iscritte RR Non iscritte RR Tota<strong>le</strong><br />
Associazione non riconosciuta 62,8 77,6 69,8<br />
Associazione con riconoscimento giuri<strong>di</strong>co 35,9 18,3 27,6<br />
Fondazione 0,3 2,0 1,1<br />
Comitato 0,7 2,0 1,3<br />
Non definiti 0,3 – 0,2<br />
Tota<strong>le</strong> 100,0 100,0 100,0
2. I BILANCI E LE RISORSE FINANZIARIE<br />
In questa <strong>parte</strong> del lavoro presentiamo più in dettaglio la fotografia <strong>della</strong> <strong>di</strong>mensione economica<br />
del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> <strong>della</strong> provincia <strong>di</strong> Milano.<br />
Sul<strong>le</strong> entrate finanziarie <strong>di</strong>sponiamo <strong>di</strong> informazioni comp<strong>le</strong>te per quanto riguarda <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />
iscritte al Registro regiona<strong>le</strong>, che hanno risposto nel 97% dei casi al<strong>le</strong> domande (nel<br />
caso del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte era necessario fornire il dato per l’iscrizione al Registro) e<br />
<strong>di</strong> informazioni limitate per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> non iscritte (solo il 55%).<br />
Questa <strong>di</strong>somogeneità si è verificata sostanzialmente perché la raccolta del<strong>le</strong> informazioni è<br />
avvenuta con due metodologie <strong>di</strong>fferenti: nel caso del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> iscritte<br />
al Registro si sono analizzate <strong>le</strong> schede <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>contazione presentate per l’iscrizione al<br />
Registro stesso, mentre nel caso del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> non iscritte si è utilizzata la ri<strong>le</strong>vazione<br />
te<strong>le</strong>fonica. Ora, è evidente che nell’intervista te<strong>le</strong>fonica è più <strong>di</strong>ffici<strong>le</strong> trovare la piena <strong>di</strong>sponibilità<br />
a fornire dati così “sensibili” come l’entità del<strong>le</strong> entrate economiche. Inoltre molte<br />
<strong>organizzazioni</strong> non iscritte al Registro tengono una ren<strong>di</strong>contazione organizzata con voci <strong>di</strong><br />
entrata <strong>di</strong>verse da quelli proposte in sede d’intervista.<br />
È per questo motivo che, per prudenza, nell’analisi del<strong>le</strong> risorse finanziarie ci concentreremo<br />
sui dati più consistenti forniti dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong><br />
e inseriremo solo qualche informazione più sommaria sul<strong>le</strong> entrate del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />
non iscritte.<br />
2.1 FONTI DI FINANZIAMENTO: FINANZIAMENTO PUBBLICO E PRIVATO<br />
Approfon<strong>di</strong>remo due aspetti: il primo riguarda la tipologia del<strong>le</strong> fonti <strong>di</strong> entrata su<br />
cui contano <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>. Il secondo si sofferma sulla <strong>di</strong>stribuzione del<strong>le</strong><br />
risorse economiche.<br />
Le 1.087 <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> iscritte al Registro del <strong>volontariato</strong> nel corso del 2003<br />
hanno raccolto comp<strong>le</strong>ssivamente 115.586.656 euro (tab. I.2.1). In altri termini, si tratta <strong>di</strong> una<br />
<strong>di</strong>mensione economica che sfiora i 220 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> vecchie lire.<br />
Le risorse economiche provengono preva<strong>le</strong>ntemente da tre fonti <strong>di</strong> entrate: da fonte pubblica<br />
(50 milioni <strong>di</strong> euro), da ere<strong>di</strong>tà e donazioni (23 milioni <strong>di</strong> euro), attraverso la raccolta <strong>di</strong> fon<strong>di</strong><br />
(13 milioni <strong>di</strong> euro). Le rimanenti entrate provengono in <strong>parte</strong> dal<strong>le</strong> quote associative, in <strong>parte</strong><br />
dal<strong>le</strong> attività marginali ed in <strong>parte</strong> dagli interessi del conto corrente, dai rimborsi fiscali o assicurativi,<br />
dai ricavi per affitti e ren<strong>di</strong>te.<br />
Le entrate <strong>di</strong> fonte pubblica costituiscono per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte il 43,3% del<strong>le</strong> entrate<br />
comp<strong>le</strong>ssive (tab. I.2.2). Le <strong>organizzazioni</strong> non iscritte al Registro possono invece contare su<br />
29
trasferimenti pubblici <strong>di</strong> minore entità, pari al 37,2% del<strong>le</strong> entrate comp<strong>le</strong>ssive. Le <strong>organizzazioni</strong><br />
non iscritte compensano ta<strong>le</strong> mancanza con un maggiore apporto <strong>di</strong> risorse da <strong>parte</strong> <strong>di</strong><br />
privati (con ere<strong>di</strong>tà e donazioni) e con <strong>le</strong> attività <strong>di</strong> raccolta fon<strong>di</strong>.<br />
Se il quadro genera<strong>le</strong> vede una sostanzia<strong>le</strong> in<strong>di</strong>pendenza del <strong>volontariato</strong> (almeno un terzo<br />
del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro non riceve alcun contributo dall’operatore pubblico e<br />
il 34,5% – tab. I.2.3 – in<strong>di</strong>ca una preva<strong>le</strong>nza <strong>di</strong> contributi privati) è pur vero che per il 33,1%<br />
il finanziamento pubblico costituisce la fonte principa<strong>le</strong> <strong>di</strong> entrata finanziaria. Le <strong>organizzazioni</strong><br />
che appaiono maggiormente <strong>di</strong>pendenti dall’amministrazione pubblica si sono costituite<br />
<strong>prima</strong> degli anni novanta, sono impegnate in attività nel comune o nei territori limitrofi, si<br />
occupano soprattutto <strong>di</strong> protezione civi<strong>le</strong>, <strong>di</strong> attività socio-sanitarie o <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong> strutture<br />
residenziali.<br />
Dunque il contributo pubblico viene dato soprattutto al<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> che si<br />
occupano <strong>di</strong> attività istituzionali d’utilità socia<strong>le</strong>, quel<strong>le</strong> più strutturate con un profilo semiprofessionalizzato.<br />
Anche il contributo che proviene dai privati (sotto forma <strong>di</strong> raccolta fon<strong>di</strong> o <strong>di</strong> donazioni) converge<br />
in gran <strong>parte</strong> verso <strong>le</strong> attività d’utilità socia<strong>le</strong> (gestione <strong>di</strong> strutture residenziali e attività<br />
socio-sanitarie). Le <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> recente costituzione raccolgono maggiori risorse economiche<br />
attraverso <strong>le</strong> attività <strong>di</strong> raccolta fon<strong>di</strong>.<br />
Tab. I.2.1 – Entrate del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> iscritte RR <strong>di</strong>stinte tra fonte<br />
pubblica e fonte privata (valori in euro)<br />
30<br />
Valore in euro<br />
Contributi a fondo perduto 6.448.160<br />
Entrate per contratti e convenzioni 43.640.073<br />
Entrate <strong>di</strong> fonte pubblica 50.088.233<br />
Proventi da attività istituzionali marginali 5.036.421<br />
Ricavi da attività <strong>di</strong> raccolta fon<strong>di</strong> 12.731.060<br />
Ere<strong>di</strong>tà, donazioni, contributi da enti privati 22.988.555<br />
Quote associative 5.494.937<br />
Ricavi finanziari e patrimoniali (affitti e ren<strong>di</strong>te) 2.500.893<br />
Avanzi <strong>di</strong> esercizi precedenti 6.695.704<br />
Altro: immobilizzazioni, sopravvenienze, plusva<strong>le</strong>nze, rimborsi/<br />
rimborsi assicurativi, attività immobiliari, risarcimento incidenti,<br />
cre<strong>di</strong>to d’imposta, rimborsi irap 10.050.853<br />
Entrate <strong>di</strong> fonte privata 65.498.42<br />
Tota<strong>le</strong> Entrate 115.586.656
Tab. I.2.2 – Distribuzione del<strong>le</strong> entrate del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> <strong>di</strong>stinte tra<br />
fonte pubblica e fonte privata<br />
% % %<br />
Iscritte RR Non iscritte RR Tota<strong>le</strong><br />
Contributi a fondo perduto 5,6 6,5 6,0<br />
Entrate per contratti e convenzioni 37,8 30,7 34,3<br />
Entrate <strong>di</strong> fonte pubblica (euro) 43,3 37,2 40,3<br />
Proventi da attività istituzionali marginali 4,4 0,7 2,6<br />
Ricavi da attività <strong>di</strong> raccolta fon<strong>di</strong> 11,0 25,5 18,1<br />
Ere<strong>di</strong>tà, donazioni, contributi da enti privati 19,9 28,2 24,0<br />
Quote associative 4,8 3,8 4,3<br />
Ricavi finanziari e patrimoniali (affitti e ren<strong>di</strong>te) 2,2 0,4 1,3<br />
Avanzi <strong>di</strong> esercizi precedenti 5,8 1,7 3,8<br />
Altro 8,7 2,5 5,6<br />
Entrate <strong>di</strong> fonte privata (euro) 56,7 62,8 59,7<br />
Tota<strong>le</strong> 100,0 100,0 100,0<br />
Tab.I.2.3 – Tipologie del<strong>le</strong> entrate del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong><br />
%<br />
Iscritte RR<br />
Soltanto entrate private 29,8<br />
Preva<strong>le</strong>nza entrate private 34,5<br />
Parità entrate pubbliche e private –<br />
Preva<strong>le</strong>nza entrate pubbliche 31,7<br />
Soltanto entrate pubbliche 1,2<br />
Non definiti 2,9<br />
Tota<strong>le</strong> 100,0<br />
Un terzo del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> (33,8%) ha entrate sotto i 12.000 euro all’anno (tab. I.2.4) e il<br />
19,4% non supera i 30.000 euro. Ciò vuol <strong>di</strong>re che più <strong>della</strong> metà del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte<br />
al Registro può contare su entrate <strong>di</strong> bassa entità, a conferma del fatto che molte <strong>organizzazioni</strong><br />
non hanno alcun costo connesso a retribuzioni da pagare, in quanto non utilizzano<br />
alcuna forma <strong>di</strong> lavoro retribuito, e che sono relativamente poche <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> che hanno<br />
costi connessi all’uso <strong>della</strong> sede.<br />
Sul versante opposto abbiamo quasi una organizzazione su cinque (il 19,6%) che <strong>di</strong>spone <strong>di</strong><br />
entrate superiori ai 100.000 euro. Le <strong>organizzazioni</strong> con entrate alte risultano operare ad un<br />
livello territoria<strong>le</strong> più ampio (sull’intera provincia o la regione) e sono quel<strong>le</strong> con una struttura<br />
semi-professionalizzata (che utilizzano anche persona<strong>le</strong> retribuito).<br />
31
L’ultimo aspetto riguarda l’indebitamento del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> (tab. I.2.5). Il<br />
53% in<strong>di</strong>ca un avanzo d’esercizio <strong>di</strong> 12.593.410 euro (pari a 21.400 euro per organizzazione),<br />
mentre il 25,8% in<strong>di</strong>ca un <strong>di</strong>savanzo d’esercizio per un tota<strong>le</strong> <strong>di</strong> 3.215.642 <strong>di</strong> euro (11.480<br />
euro per organizzazione). Tendenzialmente <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> con livelli d’entrata estremi (<strong>le</strong><br />
molto picco<strong>le</strong> e <strong>le</strong> gran<strong>di</strong>) sono quel<strong>le</strong> con buona capacità <strong>di</strong> risparmio o accantonamento del<strong>le</strong><br />
risorse. Più in <strong>di</strong>fficoltà sono <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> con entrate me<strong>di</strong>o-alte (dai 60.000 ai 100.000<br />
euro) e <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> che si occupano <strong>di</strong> un range <strong>di</strong> attività ampio (più <strong>di</strong> una attività) che<br />
registrano dei <strong>di</strong>savanzi d’esercizio. Buona capacità <strong>di</strong> spesa per il 18,2% che chiude l’esercizio<br />
in pari.<br />
Tab. I.2.4 – Distribuzione del<strong>le</strong> entrate del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong><br />
32<br />
%<br />
Iscritte RR<br />
Fino a 12.000 euro 33,8<br />
Da 12.001 a 30.000 euro 19,4<br />
Da 30.001 a 60.000 euro 16,2<br />
Da 60.001 a 100.000 euro 8,1<br />
Oltre 100.000 euro 19,6<br />
Non definiti 2,9<br />
Tota<strong>le</strong> 100,0<br />
Tab.I.2.5 – Esercizio dell’anno <strong>di</strong> riferimento del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong><br />
% Euro totali<br />
Iscritte RR Iscritte RR<br />
Avanzo d’esercizio 53,9 12.593.410<br />
Disavanzo d’esercizio 25,8 3.215.642<br />
Pareggio 18,2 –<br />
Non definiti 2,0 –<br />
Tota<strong>le</strong> 100,0 –<br />
2.2<br />
LOCALI O IMMOBILI A DISPOSIZIONE<br />
Tra <strong>le</strong> risorse attraverso cui <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> sviluppano <strong>le</strong> loro attività<br />
ed erogano servizi abbiamo, oltre a quel<strong>le</strong> umane e finanziarie, anche <strong>le</strong> strutture entro <strong>le</strong><br />
quali incontrano l’utenza, sbrigano pratiche, svolgono riunioni, ecc.<br />
Il dato sulla sede costituisce un’informazione importante per capire il grado <strong>di</strong> strutturazione
aggiunto dall’organizzazione ed anche l’onere economico che questa deve sopportare per<br />
mantenere attiva la struttura.<br />
Quasi tutte <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong>spongono <strong>di</strong> locali dove svolgere <strong>le</strong> loro attività (praticamente<br />
nove <strong>organizzazioni</strong> su <strong>di</strong>eci). Tuttavia, <strong>di</strong> queste, quasi la totalità utilizza locali messi a<br />
<strong>di</strong>sposizione da altri enti. Oltre il 60% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> locali in comodato/uso<br />
gratuito e almeno il 33% ha l’onere dell’affitto, contro una me<strong>di</strong>a naziona<strong>le</strong> del 19,7% (dati<br />
Fivol, 1999). Questo significa che quasi 600 <strong>organizzazioni</strong>, oltre al norma<strong>le</strong> concorso al<strong>le</strong><br />
spese (per il riscaldamento, luce, acqua, ecc.) devono provvedere al pagamento dell’affitto dei<br />
locali.<br />
Ciò ci porta ad affermare che <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> non <strong>di</strong>spongono <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> risorse<br />
strutturali. Infatti solo il 6,4% possiede locali in proprietà (e nel caso del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />
iscritte al Registro ancora meno, solo il 4,8%).<br />
Tab. I.2.6 – Locali o immobili a <strong>di</strong>sposizione del<strong>le</strong> attività del<strong>le</strong> Organizzazioni<br />
<strong>di</strong> Volontariato<br />
% % %<br />
Iscritte RR Non iscritte RR Tota<strong>le</strong><br />
Sì 93,5 79,7 86,9<br />
No 5,8 20,3 12,7<br />
Non definiti 0,7 – 0,4<br />
Tota<strong>le</strong> 100,0 100,0 100,0<br />
Tab. I.2.7 – Locali o immobili: titolo <strong>di</strong> go<strong>di</strong>mento (possibili più risposte)<br />
% % %<br />
Iscritte RR Non iscritte RR Tota<strong>le</strong><br />
Proprietà 4,8 8,4 6,4<br />
Affitto 33,2 31,8 32,6<br />
Usufrutto 1,0 5,0 2,8<br />
Uso gratuito 56,6 54,0 55,4<br />
Altro (comodato/comodato gratuito, concessione<br />
comuna<strong>le</strong>, casa del <strong>volontariato</strong>, concessione/concessione<br />
con cauzione, concorso spese/rimborso spese uso locali,<br />
convenzione agevolata, convenzione con il Comune,<br />
subaffitto) 6,8 3,3 5,3<br />
33
3. L’UTILITÀ SOCIALE: UN QUADRO<br />
DEI SERVIZI SVOLTI<br />
Il fenomeno del <strong>volontariato</strong> costituisce un universo molto ampio e articolato <strong>di</strong> realtà<br />
impegnate in molteplici attività e servizi, tanto che spesso la <strong>le</strong>tteratura parla <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong><br />
e volontariati. Nella scheda che abbiamo analizzato sono stati in<strong>di</strong>cati alcuni macro<br />
settori in cui <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> hanno potuto evidenziare <strong>le</strong> molteplici attività seguite,<br />
attraverso risposte multip<strong>le</strong>. Ne è emerso un quadro articolato.<br />
3.1<br />
I SETTORI DI INTERVENTO DEL VOLONTARIATO<br />
Il 33,9% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> ha fatto rientrare <strong>le</strong> attività in una soltanto del<strong>le</strong><br />
<strong>di</strong>eci voci proposte (tab. I.3.1 e tab. I.3.2), ma il restante 66,1% ha in<strong>di</strong>cato due voci e più.<br />
In particolare la quota <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> che spazia in un ventaglio molto ampio <strong>di</strong> settori<br />
(4 settori e più) si attesta attorno al 17,4%.<br />
Si può quin<strong>di</strong> affermare che a fronte <strong>di</strong> una <strong>parte</strong>, corrispondente ad un terzo del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong>,<br />
che si concentra su aspetti molto specifici (ad es. <strong>le</strong> attività ecologiche e <strong>di</strong> protezione<br />
civi<strong>le</strong>), abbiamo ben due terzi del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> che nel<strong>le</strong> loro attività prevedono<br />
un intreccio <strong>di</strong> azioni. L’idea <strong>di</strong> fondo che emerge è che <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong><br />
si muovono con l’obiettivo <strong>di</strong> sostenere <strong>le</strong> persone in situazione <strong>di</strong> bisogno lungo “un<br />
percorso”: per <strong>le</strong> gestanti in <strong>di</strong>fficoltà è prevista la visita a domicilio nel periodo <strong>della</strong> gravidanza,<br />
l’acquisto dei generi (alimentari e non) per il neonato, il servizio <strong>di</strong> nido per permettere<br />
alla madre <strong>di</strong> lavorare nei mesi successivi. Inoltre, non mancano <strong>organizzazioni</strong><br />
che si pongono il prob<strong>le</strong>ma <strong>della</strong> prevenzione. In questo senso gli interlocutori privi<strong>le</strong>giati<br />
sono i ragazzi che vengono educati a stili <strong>di</strong> vita più sani (informazioni sui danni causati<br />
dall’assunzione <strong>di</strong> sostanze stupefacenti e alcol).<br />
34
Tab. I.3.1 – Dettaglio dei <strong>di</strong>eci macro settori <strong>di</strong> attività<br />
• Assistenza domiciliare (assistenza. domiciliare domestica, assistenza domiciliare infermieristica, compagnia<br />
presso domicilio, accompagnamento)<br />
• Assistenza socia<strong>le</strong> (ascolto/segreteria socia<strong>le</strong>, assistenza a strutture <strong>di</strong> ricovero, consu<strong>le</strong>nza familiare,<br />
attività <strong>di</strong> patronato, servizio mensa e/o guardaroba, assistenza economica, servizio in aree marginali e<br />
deprivate)<br />
• Attività educative e formative (attività educative post-scolastiche, attività <strong>di</strong> formazione professiona<strong>le</strong>,<br />
corsi <strong>di</strong> insegnamento mirati, corsi <strong>di</strong> acculturazione per stranieri, attività <strong>di</strong> educazione permanente /<br />
aggiornamento / conferenze / <strong>di</strong>battiti)<br />
• Gestione <strong>di</strong> strutture residenziali<br />
• Attività socio-sanitarie (prestazioni specialistiche me<strong>di</strong>co/sanitarie, riabilitazione psicofisica, cure sanitarie,<br />
trasporti malati, soccorso, attività <strong>di</strong> raccolta sangue)<br />
• Attività ricreative e sportive (attività educative <strong>di</strong> strada, attività <strong>di</strong> animazione, attività ricreative, attività<br />
sportive)<br />
• Attività culturali e artistiche (iniziative <strong>di</strong> sostegno <strong>della</strong> cultura loca<strong>le</strong>, organizzazione <strong>di</strong> università per la<br />
terza età, conferenze/<strong>di</strong>battiti, attività <strong>di</strong> produzione artistica e musica<strong>le</strong>, organizzazione <strong>di</strong> cineforum)<br />
• Attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa dei <strong>di</strong>ritti e sensibilizzazione dell’opinione pubblica<br />
• Attività ecologiche e tutela ambiente<br />
• Attività <strong>di</strong> protezione civi<strong>le</strong><br />
Tab. I.3.2 – Settori <strong>di</strong> attività in cui sono impegnate <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />
% % %<br />
Iscritte RR Non iscritteRR Tota<strong>le</strong><br />
1 solo settore <strong>di</strong> attività 27,1 41,3 33,9<br />
2 settori 20,7 28,3 24,3<br />
3 settori 14,4 14,0 14,2<br />
4 settori 10,0 10,7 10,3<br />
5 settori e più 8,5 5,7 7,1<br />
Non definiti 19,3 10,1<br />
Tota<strong>le</strong> 100,0 100,0 100,0<br />
Le iniziative intraprese dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> dell’area milanese sono tantissime.<br />
Vo<strong>le</strong>ndo mettere a fuoco quali sono i settori <strong>di</strong> attività in cui sono impegnate emerge<br />
il seguente quadro: 714 <strong>organizzazioni</strong> svolgono attività educativa e formativa; 543 si<br />
occupano <strong>di</strong> assistenza socia<strong>le</strong>; 541 svolgono attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa dei <strong>di</strong>ritti; 493 si occupano<br />
<strong>di</strong> attività ricreative e sportive; 487 svolgono attività culturali e artistiche; 454 si impegnano<br />
in attività socio-sanitarie; 216 si occupano <strong>di</strong> assistenza domiciliare; 154 svolgono attività<br />
ecologiche e <strong>di</strong> tutela dell’ambiente; 125 gestiscono strutture residenziali; 87 si occupano<br />
<strong>di</strong> attività <strong>di</strong> protezione civi<strong>le</strong>. Si tratta <strong>di</strong> una stima molto verosimi<strong>le</strong> dalla qua<strong>le</strong><br />
sono escluse 209 <strong>organizzazioni</strong> (10,1% del tota<strong>le</strong>) che non hanno in<strong>di</strong>cato alcuna attività.<br />
Nel grafico (Fig. I.3.1) abbiamo or<strong>di</strong>nato <strong>le</strong> attività svolte dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> volonta-<br />
35
iato iscritte ai registri ed abbiamo accostato il medesimo dato del campione del<strong>le</strong> non<br />
iscritte. Entrambe <strong>le</strong> tipologie confermano intense attività educative e formative (in misura<br />
maggiore per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> non iscritte). Le <strong>organizzazioni</strong> più istituzionalizzate<br />
segnalano con maggiore intensità l’assistenza socia<strong>le</strong>, <strong>le</strong> attività socio-sanitarie, l’assistenza<br />
domiciliare e la gestione <strong>di</strong> strutture residenziali. In altri termini esse sono impegnate<br />
maggiormente sul fronte dei servizi, in una logica <strong>di</strong> affiancamento ai compiti tra<strong>di</strong>zionalmente<br />
assolti dai servizi pubblici.<br />
Le <strong>organizzazioni</strong> non iscritte ai registri, invece, sono maggiormente concentrate sul<strong>le</strong> attività<br />
educative e formative, sull’attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa dei <strong>di</strong>ritti, sul<strong>le</strong> attività culturali e artistiche,<br />
sul<strong>le</strong> attività ecologiche e <strong>della</strong> protezione civi<strong>le</strong>. Quin<strong>di</strong> si occupano <strong>di</strong> attività <strong>le</strong>gate<br />
al benessere <strong>della</strong> persona, al tempo libero o ad interventi <strong>di</strong> emergenza da attivarsi in<br />
momenti specifici.<br />
Fig. I.3.1 – Distribuzione del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> per settori <strong>di</strong> attività<br />
svolta (possibili più risposte)<br />
3.2<br />
I SETTORI PREVALENTI<br />
Le <strong>organizzazioni</strong> censite sono state poi collocate nel loro settore <strong>di</strong> intervento<br />
preva<strong>le</strong>nte, cosa non sempre faci<strong>le</strong> per molte realtà dato il loro strutturato impegno in più<br />
settori <strong>di</strong> attività. Così, nel caso <strong>di</strong> risposte multip<strong>le</strong>, si è introdotto un criterio <strong>di</strong> preva<strong>le</strong>nza,<br />
sulla base <strong>della</strong> consistenza e frequenza del<strong>le</strong> <strong>di</strong>verse prestazioni fornite.<br />
Questa nuova <strong>le</strong>ttura conferma che l’attività preva<strong>le</strong>nte è quella socio-sanitaria per entram-<br />
36<br />
Att. educative e formative<br />
Assist. socia<strong>le</strong><br />
Att. <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa dei <strong>di</strong>ritti<br />
Att. socio-sanitario<br />
Att. ricreative e sportive<br />
Att. culturali e artistiche<br />
Ass. domiciliare<br />
Gest. <strong>di</strong> strutture residenziali<br />
Att. ecologiche e <strong>di</strong> tutela dell’ambiente<br />
Att. <strong>di</strong> protezione civi<strong>le</strong>
e <strong>le</strong> tipologie indagate: si occupa <strong>di</strong> assistenza socio-sanitaria una organizzazione su tre<br />
tra <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro e una su sei per quel<strong>le</strong> non iscritte. Emerge comp<strong>le</strong>ssivamente<br />
un forte impegno nella cura <strong>della</strong> persona. Se uniamo al<strong>le</strong> attività sociosanitarie<br />
l’assistenza socia<strong>le</strong>, la gestione <strong>di</strong> strutture residenziali e l’assistenza domiciliare<br />
otteniamo che il 56,4% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro si occupa <strong>di</strong> servizi alla<br />
persona in modo determinante e preva<strong>le</strong>nte. Lo stesso calcolo ci porta ad in<strong>di</strong>viduare nella<br />
tipologia del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> non iscritte un 37,4% <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> impegnate negli<br />
stessi ambiti e con analogo impegno.<br />
L’ambito <strong>prima</strong>rio <strong>di</strong> intervento del <strong>volontariato</strong> organizzato (Fig. I.3.2) è quello finalizzato<br />
alla presa in carico dei soggetti in stato <strong>di</strong> sofferenza o esclusi dal<strong>le</strong> comuni opportunità<br />
per carenza <strong>di</strong> risorse (prestazioni specialistiche me<strong>di</strong>co/sanitarie, riabilitazione psicofisica,<br />
cure sanitarie, trasporto malati, soccorso, attività <strong>di</strong> raccolta sangue).<br />
Fig. I.3.2 – Distribuzione del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> per settori <strong>di</strong> attività<br />
preva<strong>le</strong>nte (possibili più risposte)<br />
Att. socio sanitario<br />
Ass. socia<strong>le</strong><br />
Att. <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa dei <strong>di</strong>ritti<br />
Att. educative e formative<br />
Att. ricreative e sportive<br />
Gest. <strong>di</strong> strutture residenziali<br />
Att. culturali e artistiche<br />
Att. ecologiche e <strong>di</strong> tutela<br />
dell’ambiente<br />
Ass. domiciliare<br />
Ass. <strong>di</strong> protezione civi<strong>le</strong><br />
Nella tab. I.3.3 (colonna 3 e 4) abbiamo evidenziato la <strong>di</strong>stribuzione dei volontari nel<strong>le</strong><br />
<strong>di</strong>verse attività. Il numero me<strong>di</strong>ano dei volontari aumenta notevolmente soprattutto nella<br />
gestione <strong>di</strong> strutture residenziali, nell’assistenza domiciliare e nell’assistenza socia<strong>le</strong>:<br />
valore me<strong>di</strong>ano pari a 39, 30 e 26 volontari (per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte). L’altro settore<br />
<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>ziona<strong>le</strong> impegno civi<strong>le</strong> è quello ricreativo e sportivo. Più penalizzati invece sono<br />
altri settori che registrano una minore capacità <strong>di</strong> attrazione dei volontari.<br />
37
Tab. I.3.3 – Organizzazioni <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> per settore <strong>di</strong> attività preva<strong>le</strong>nte e valore<br />
me<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> volontari impegnati sud<strong>di</strong>visi per settore preva<strong>le</strong>nte<br />
Attività preva<strong>le</strong>nte % % n. me<strong>di</strong>ano n. me<strong>di</strong>ano<br />
Iscritte Non iscritte volontari iscritte volontari non<br />
RR RR RR iscritte RR<br />
Assistenza domiciliare 2,7 2,7 30 20<br />
Assistenza socia<strong>le</strong> 15,7 15,7 26 23<br />
Attività educative e formative 12,6 16,3 21 15<br />
Gestione <strong>di</strong> strutture residenziali 6,3 2,3 39 20<br />
Attività socio-sanitarie 31,7 16,7 19 15<br />
Attività ricreative e sportive 9,6 10,7 23 15<br />
Attività culturali e artistiche 4,5 15,3 20 19<br />
Attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa dei <strong>di</strong>ritti 12,9 11,3 10 12<br />
Attività ecologiche e tutela ambiente 3,8 4,3 20 14<br />
Attività <strong>di</strong> protezione civi<strong>le</strong> 0,1 4,7 – 15<br />
Tota<strong>le</strong> 100,0 100,0 20 15<br />
Dal punto <strong>di</strong> vista finanziario, come si è già notato, ci sono notevoli <strong>di</strong>fferenze tra <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong>:<br />
molte <strong>di</strong>spongono <strong>di</strong> scarse risorse (il 32,5% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> ha livelli<br />
d’entrata sotto i 12.000 euro all’anno). A questo dato si aggiunge l’informazione (tab.<br />
I.3.4) <strong>di</strong> un certo grado <strong>di</strong> concentrazione del<strong>le</strong> risorse economiche in alcune aree d’attività:<br />
infatti il 45,3% del<strong>le</strong> entrate comp<strong>le</strong>ssive si concentra nel<strong>le</strong> 345 <strong>organizzazioni</strong> impegnate<br />
nell’area socio-sanitaria.<br />
Tab. I.3.4 – Entrate per settore d’attività preva<strong>le</strong>nte<br />
Entrate comp<strong>le</strong>ssive Entrate comp<strong>le</strong>ssive<br />
% Iscritte RR % Non iscritte RR<br />
Assistenza domiciliare 1,1 0,6<br />
Assistenza socia<strong>le</strong> 13,2 16,6<br />
Attività educative e formative 11,1 15,5<br />
Gestione <strong>di</strong> strutture residenziali 14,9 6,9<br />
Attività socio-sanitarie 45,3 45,1<br />
Attività ricreative e sportive 4,0 0,7<br />
Attività culturali e artistiche 1,2 0,9<br />
Attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa dei <strong>di</strong>ritti 6,3 2,6<br />
Attività ecologiche e tutela ambiente 2,9 10,6<br />
Attività <strong>di</strong> protezione civi<strong>le</strong> 0,1 0,6<br />
Tota<strong>le</strong> 100 100<br />
38
Nel<strong>le</strong> pagine che seguono proponiamo, a titolo esemplificativo, alcune presentazioni che<br />
<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> hanno riportato nella scheda per descrivere <strong>le</strong> loro attività. All’interno <strong>di</strong><br />
ogni tipologia (dall’assistenza domiciliare fino alla protezione civi<strong>le</strong>) abbiamo evidenziato<br />
un profilo sintetico sul<strong>le</strong> principali caratteristiche del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> <strong>di</strong><br />
quel settore.<br />
Assistenza domiciliare<br />
“Servizio <strong>di</strong> assistenza domiciliare gratuita e comp<strong>le</strong>ta ai malati terminali <strong>di</strong> cancro. Su<br />
proposta del nostro comitato scientifico organizziamo convegni, tavo<strong>le</strong> rotonde, seminari<br />
annuali allo scopo <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondere una nuova cultura <strong>della</strong> solidarietà verso i malati terminali”<br />
“Assistenza domiciliare a bambini e ado<strong>le</strong>scenti malati e al<strong>le</strong> loro famiglie. Supportiamo<br />
la famiglia nell’area del tempo libero. Ci adoperiamo per restituire ai ragazzi ed ai loro<br />
genitori la fiducia in sé e nel mondo”<br />
Organizzazioni:<br />
• Consolidate/costituite da tempo (dagli anni ‘80)<br />
• Costituite come associazioni <strong>di</strong> fatto<br />
• Operative nel quartiere, comune o territorio limitrofo<br />
• Con altre sezioni su territorio<br />
• Con presenza <strong>di</strong> religiosi<br />
• Con <strong>di</strong>savanzo d’esercizio<br />
Assistenza socia<strong>le</strong><br />
“Preservazione autonomia del<strong>le</strong> persone anziane, risposte tempestive ai bisogni degli<br />
anziani. Filo d’argento (te<strong>le</strong>fono per vincere la solitu<strong>di</strong>ne), soccorso d’argento (a favore<br />
degli anziani soli), turismo d’argento (turismo cultura<strong>le</strong>, soggiorni vacanza), università<br />
popolare e banca del tempo”<br />
“Ascolto gestanti con <strong>di</strong>fficoltà socio economiche, visite a domicilio, acquisto dei generi<br />
necessari per neonati, servizio nido. Sensibilizzazione dell’opinione pubblica”<br />
Organizzazioni:<br />
• Costituite in anni recenti (1991-2000)<br />
• Operative a livello provincia<strong>le</strong>/regiona<strong>le</strong><br />
• Con altre sezioni su territorio<br />
• Con presenza <strong>di</strong> religiosi<br />
39
Attività educative e formative<br />
“Biblioteca <strong>di</strong> au<strong>di</strong>olibri per non vedenti e ipovedenti gratuita costituita da oltre 6.000<br />
titoli. Vocalizzazione libri <strong>di</strong> testo col sistema computerizzato e sintesi voca<strong>le</strong> riversati su:<br />
videocassette, floppy e cd-rom per studenti <strong>di</strong> ogni or<strong>di</strong>ne e classe, ciechi, subvedenti e<br />
<strong>di</strong>s<strong>le</strong>ssici. Corsi <strong>di</strong> informatica per non vedenti e subvedenti”<br />
“Centro d’ascolto ado<strong>le</strong>scenza con finalità <strong>di</strong> prevenzione e recupero dei <strong>di</strong>sagi. Il servizio<br />
offerto è strutturato in colloqui in<strong>di</strong>viduali <strong>di</strong> supporto, esperienze <strong>di</strong>verse mirate<br />
(gioco manua<strong>le</strong>, <strong>di</strong>segno, gruppi <strong>di</strong> socializzazione ed altre tecniche) atte ad in<strong>di</strong>viduare<br />
<strong>le</strong> prob<strong>le</strong>matiche presenti e sviluppare un lavoro persona<strong>le</strong> <strong>di</strong> crescita. Le attività sono<br />
rivolte a genitori e operatori <strong>le</strong>gati all’utenza ado<strong>le</strong>scenzia<strong>le</strong> e giovani<strong>le</strong>”<br />
Organizzazioni:<br />
• Costituite in anni recenti (1991-2000)<br />
• Costituite come associazioni <strong>di</strong> fatto<br />
• Operative a livello provincia<strong>le</strong>/regiona<strong>le</strong><br />
• Con altre sezioni su territorio<br />
• Con presenza <strong>di</strong> religiosi<br />
• Semi-professionalizzate<br />
• Con <strong>di</strong>savanzo d’esercizio<br />
Gestione <strong>di</strong> strutture residenziali<br />
“Accoglienza e assistenza particolare e continua degli ammalati mentali. Lo scopo è perseguito<br />
attraverso la conduzione e la gestione <strong>della</strong> casa <strong>di</strong> accoglienza che offre ospitalità<br />
in casa alloggio. Fa <strong>parte</strong> <strong>della</strong> vita <strong>della</strong> casa anche l’attività ergoterapeutica che si<br />
svolge nel laboratorio annesso alla casa, secondo orari prefissati. Durante l’accoglienza<br />
<strong>le</strong> ospiti continuano ad essere seguite dal loro psichiatra che ha presentato la domanda e<br />
con il qua<strong>le</strong> si verifica perio<strong>di</strong>camente il programma. Al rientro nel proprio ambiente il<br />
rapporto continua attraverso incontri e gite”<br />
“Comunità terapeutica residenzia<strong>le</strong> per il trattamento e il reinserimento socia<strong>le</strong> <strong>di</strong> soggetti<br />
tossico<strong>di</strong>pendenti e/o alcool<strong>di</strong>pendenti anche con doppia <strong>di</strong>agnosi e con pene alternative e<br />
interventi <strong>di</strong> supporto ai loro familiari. Interventi <strong>di</strong> prevenzione nel<strong>le</strong> scuo<strong>le</strong> e sul territorio”<br />
Organizzazioni:<br />
• Costituite nel decennio precedente (1981-1990)<br />
• Costituite come associazioni <strong>di</strong> fatto<br />
• Operative a livello provincia<strong>le</strong>/regiona<strong>le</strong><br />
• Con presenza <strong>di</strong> religiosi<br />
• Semi-professionalizzate<br />
• Con <strong>di</strong>savanzo d’esercizio<br />
40
Attività socio-sanitarie<br />
“Ospitiamo parenti e ammalati provenienti da zone lontane in mini appartamenti che conce<strong>di</strong>amo<br />
in uso temporaneo a costi rapportati al<strong>le</strong> modeste con<strong>di</strong>zioni economiche del<strong>le</strong><br />
persone ospitate. Aiutiamo gli ospiti a sbrigare pratiche ospedaliere o amministrative.<br />
Accompagniamo in ospeda<strong>le</strong> i malati quando necessitano <strong>di</strong> cure ambulatoriali o <strong>di</strong> day<br />
hospital. Con i nostri soci non facciamo mai mancare il sostegno mora<strong>le</strong> con una presenza<br />
costante”<br />
“Trasporto infermi e feriti, con attività <strong>di</strong> pronto soccorso, ricoveri o <strong>di</strong>missioni da ospedali,<br />
servizi per emo<strong>di</strong>alizzati, assistenza manifestazioni sportive, istruzione dei soci e <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>verse categorie <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni al primo e pronto soccorso. Formazione e attivazione in caso<br />
<strong>di</strong> eventi calamitosi o <strong>di</strong> protezione civi<strong>le</strong>, organizzazione <strong>di</strong> giornate o <strong>di</strong> momenti particolari<br />
a favore <strong>di</strong> bambini e anziani bisognosi”<br />
Organizzazioni:<br />
• Consolidate/costituite da tempo (dagli anni ‘80)<br />
• Costituite come associazioni riconosciute<br />
• Operative nel quartiere, comune o territorio limitrofo<br />
• Affiliate ad organismo operante a scala territoria<strong>le</strong> più ampia<br />
• Semi-professionalizzate<br />
Attività ricreative e sportive<br />
“Partecipiamo al campionato italiano <strong>di</strong> pallacanestro in carrozzina e alla coppa Italia<br />
organizzate dalla FISD. Collaboriamo con gli enti pubblici <strong>di</strong> alcuni comuni <strong>della</strong> provincia<br />
per <strong>di</strong>ffondere e far conoscere lo sport per <strong>di</strong>sabili”<br />
“Svolgiamo attività motoria e sportiva a favore dei <strong>di</strong>sabili. Realizziamo, su de<strong>le</strong>ga <strong>della</strong><br />
FISD e <strong>di</strong> Special Olympics, corsi per istruttori <strong>di</strong> nuoto per <strong>di</strong>sabili su tutto il territorio<br />
naziona<strong>le</strong>”<br />
Organizzazioni:<br />
• Costituite nel decennio precedente (1981-1990)<br />
• Operative nel quartiere, comune o territorio limitrofo<br />
Attività culturali e artistiche<br />
“Conferenze archeologiche in sede e presso biblioteche, viaggi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, apertura museo<br />
privato e guide gratuite per i visitatori, attività <strong>di</strong> ricerca e stu<strong>di</strong>o, IX campagna <strong>di</strong> scavi,<br />
convenzione con l’ospeda<strong>le</strong> maggiore <strong>di</strong> Milano per attività <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> presso il servizio<br />
beni culturali dell’ospeda<strong>le</strong> stesso. Cena <strong>di</strong> beneficenza con ricette storiche a favore<br />
dei me<strong>di</strong>ci senza frontiere.<br />
41
Corso propedeutico, gratuito, per la tutela del patrimonio cultura<strong>le</strong> in situazioni d’emergenza”<br />
“Promozione cultura<strong>le</strong> degli associati me<strong>di</strong>ante conferenze settimanali, corsi <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento<br />
cultura<strong>le</strong> e laboratori <strong>di</strong> attività manuali, attività <strong>di</strong> assistenza e socializzazione<br />
<strong>di</strong> anziani ricoverati in strutture locali. Occasionalmente: gite turistiche culturali, spettacoli<br />
e concerti”<br />
Organizzazioni:<br />
• Costituite in anni recenti (1991-2000)<br />
• Costituite come associazioni <strong>di</strong> fatto<br />
• Operative nel quartiere, comune o territorio limitrofo<br />
• Con <strong>di</strong>savanzo d’esercizio e avanzo d’esercizio (situazione mista)<br />
Attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa dei <strong>di</strong>ritti e <strong>di</strong> sensibilizzazione dell’opinione pubblica<br />
“Promozione e rafforzamento <strong>della</strong> solidarietà al fine <strong>di</strong> sviluppare la cultura <strong>della</strong> donazione<br />
<strong>di</strong> organi, tessuti e cellu<strong>le</strong>; propaganda attraverso incontri nel<strong>le</strong> scuo<strong>le</strong> me<strong>di</strong>e e convegni<br />
con esperti del settore”<br />
“Realizzazione <strong>di</strong> progetti sanitari in africa (Costa d’Avorio, Ghana, Benin, Togo,<br />
Camerun, R.D. Congo) con particolare attenzione a cure sanitarie (T.B., aids, malaria) e<br />
denutrizione (programmi agro-alimentari). Sensibilizzazione nel<strong>le</strong> scuo<strong>le</strong>. In modo occasiona<strong>le</strong><br />
ci occupiamo <strong>di</strong> assistenza sanitaria e/o socia<strong>le</strong> ad immigrati, corsi <strong>di</strong> formazione<br />
per immigrati e operatori in ambito sanitario”<br />
Organizzazioni:<br />
• Costituite da tempo (dagli anni ‘80) e nel decennio 1981-1990<br />
• Operative a livello provincia<strong>le</strong>/regiona<strong>le</strong><br />
• Con altre sezioni su territorio<br />
• Affiliate ad organismo operante a scala territoria<strong>le</strong> più ampia<br />
• Con <strong>di</strong>savanzo d’esercizio<br />
Attività ecologiche e <strong>di</strong> tutela dell’ambiente<br />
“Gestione <strong>di</strong> un vivaio <strong>di</strong> piante autoctone <strong>di</strong> ecotipo loca<strong>le</strong>. Conservazione <strong>della</strong> bio<strong>di</strong>versità<br />
vegeta<strong>le</strong> <strong>della</strong> Lombar<strong>di</strong>a. Conservazione <strong>di</strong> piante a rischio <strong>di</strong> estinzione”<br />
“Attività contro abbandono e randagismo, vivisezione, esportazione e traffico <strong>di</strong> animali,<br />
maltrattamento animali. Benessere dei randagi, assistenza, consu<strong>le</strong>nza e informazione ai<br />
citta<strong>di</strong>ni”<br />
Organizzazioni:<br />
• Costituite in anni recenti (1991-2000)<br />
• Operative a livello provincia<strong>le</strong>/regiona<strong>le</strong><br />
42
Attività <strong>di</strong> protezione civi<strong>le</strong><br />
“Sussidarietà al<strong>le</strong> forze dell’or<strong>di</strong>ne, ausilio viabilità strada<strong>le</strong> per manifestazioni sportive,<br />
osservazione e segnalazione all’esterno degli e<strong>di</strong>fici scolastici, osservazione e segnalazione<br />
durante i mercati comunali, eventi musicali, musei e parchi pubblici”<br />
Organizzazioni:<br />
• Costituite in anni recenti (1991-2000)<br />
3.3<br />
GLI UTENTI<br />
All’interno del<strong>le</strong> <strong>di</strong>eci schede sul<strong>le</strong> attività (dall’assistenza domiciliare a quella<br />
<strong>di</strong> protezione civi<strong>le</strong>) <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> hanno in<strong>di</strong>cato la tipologia <strong>di</strong> utenti a cui è rivolto<br />
il loro intervent, segnalando se si tratta <strong>di</strong> una utenza preva<strong>le</strong>nte o <strong>di</strong> una secondaria.<br />
Risponde comp<strong>le</strong>ssivamente l’86,8% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong>; chi non in<strong>di</strong>ca alcuna utenza<br />
non rivolge la propria attività a soggetti specifici (ad esempio si occupa <strong>di</strong> attività ecologica,<br />
<strong>di</strong> sensibilizzazione dell’opinione pubblica o <strong>di</strong> protezione civi<strong>le</strong>).<br />
L’insieme del<strong>le</strong> possibili risposte sull’utenza previste nel<strong>le</strong> schede è costituito da <strong>di</strong>ciassette<br />
<strong>di</strong>fferenti modalità <strong>di</strong> risposta. Preva<strong>le</strong> nettamente (tab. I.3.5) la tendenza ad offrire<br />
servizi ad un’utenza in<strong>di</strong>fferenziata (37,5%), a riprova <strong>della</strong> consuetu<strong>di</strong>ne ad offrire aiuto<br />
a tutti coloro che ne fanno richiesta, senza riferirsi a gruppi particolari. Emergono poi tre<br />
principali destinatari privi<strong>le</strong>giati: i giovani (32,3%), i malati (20,5%) e gli anziani (19,1%).<br />
Tab. I.3.5 – Utenti a cui sono rivolte <strong>le</strong> attività (possibili più risposte)<br />
Tipologia degli utenti % % %<br />
Iscritte RR Non iscritte RR Tota<strong>le</strong><br />
Malati psichici 18,5 10,3 14,6<br />
Disabili 20,2 12,0 16,3<br />
Anziani autosufficienti 19,8 18,3 19,1<br />
Anziani non autosufficienti 14,2 10,0 12,2<br />
Malati 29,0 11,0 20,5<br />
Malati terminali, cronici, AIDS 8,6 2,3 5,6<br />
Minori, ado<strong>le</strong>scenti, giovani 44,9 18,3 32,3<br />
Ragazze madri, donne so<strong>le</strong> con figli 5,8 1,7 3,9<br />
Famiglie in <strong>di</strong>fficoltà 11,2 7,0 9,2<br />
Poveri e famiglie povere 5,8 3,7 4,8<br />
Noma<strong>di</strong> 1,5 1,0 1,3<br />
Tossico<strong>di</strong>pendenti 4,5 3,3 4,0<br />
Alcolisti 3,7 1,3 2,6<br />
Senza fissa <strong>di</strong>mora 4,3 3,0 3,7<br />
Stranieri 13,3 7,3 10,5<br />
Carcerati 2,5 1,3 1,9<br />
Utenza in<strong>di</strong>fferenziata 33,7 41,7 37,5<br />
43
• Giovani. Molte <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> danno spazio prioritario al comp<strong>le</strong>sso<br />
sistema <strong>di</strong> tutela dei ragazzi. La comp<strong>le</strong>ssità deriva dal fatto che i prob<strong>le</strong>mi dei ragazzi<br />
incrociano ambiti molto <strong>di</strong>versi tra loro (scuola, servizi sanitari, terzo settore, magistratura),<br />
corrispondono a tipologie molto variegate (abusi, abbandoni, povertà socio-culturali,<br />
gravi compromissioni genitoriali) e richiedono risposte <strong>di</strong> tipo multiplo (attenzione<br />
al<strong>le</strong> situazioni familiari, contestualizzazione, attività de<strong>di</strong>cate ai genitori, politiche del<br />
lavoro);<br />
• Malati. Dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> che tutelano e assistono specifiche patologie, a quel<strong>le</strong> che<br />
si occupano <strong>di</strong> pronto intervento (<strong>le</strong> varie “Croci” che prestano soccorso ai feriti a seguito<br />
<strong>di</strong> incidenti stradali: 18.084 nel 1995, contro i 22.587 del 2000, secondo i dati <strong>di</strong>ffusi<br />
dal Comune <strong>di</strong> Milano, Settore traffico e viabilità <strong>della</strong> polizia municipa<strong>le</strong>, 2001), a<br />
quel<strong>le</strong> che si occupano del trasporto <strong>di</strong> <strong>di</strong>alizzati o <strong>di</strong> altre categorie <strong>di</strong> malati;<br />
• Anziani. Registra una richiesta in incremento dovuto al peso demografico crescente <strong>di</strong><br />
questa fascia <strong>di</strong> popolazione. In particolare la popolazione anziana ultrasessantenne<br />
negli ultimi venti anni è aumentata dell’8,8% e comp<strong>le</strong>ssivamente il numero <strong>di</strong> ultra<br />
ottantacinquenni – solo a Milano – è costituito da 31.500 persone.<br />
Ora, possiamo analizzare più in dettaglio il tipo d’utenza preva<strong>le</strong>nte del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> iscritte al Registro genera<strong>le</strong> regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong>, in funzione del<strong>le</strong><br />
attività svolte.<br />
Assistenza domiciliare (164 <strong>organizzazioni</strong> iscritte RR): l’utenza preva<strong>le</strong>nte è costituita<br />
da anziani autosufficienti (38,6%), da anziani non autosufficienti (37,8%), han<strong>di</strong>cappati<br />
motori (24,4%) e malati (22,8%). Tra <strong>le</strong> attività descritte abbiamo consegna dei pasti e dei<br />
viveri, aiuto nell’igiene persona<strong>le</strong>, visite <strong>di</strong> conforto e sostegno te<strong>le</strong>fonico, contatti con i<br />
me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> base.<br />
Assistenza socia<strong>le</strong> (349 <strong>organizzazioni</strong> iscritte RR): l’utenza preva<strong>le</strong>nte è costituita da<br />
famiglie in <strong>di</strong>fficoltà (28,1%), anziani autosufficienti (27,4%) e anziani non autosufficienti<br />
(23,3%). Tra <strong>le</strong> attività descritte abbiamo <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> materiali sanitari e <strong>di</strong> prodotti<br />
alimentari, orientamento e inserimento lavorativo, assistenza in case circondariali, corsi<br />
<strong>di</strong> insegnamento alla parola e scolarizzazione.<br />
Attività educative e formative (386 <strong>organizzazioni</strong> iscritte RR): l’utenza preva<strong>le</strong>nte è<br />
costituita da ado<strong>le</strong>scenti e giovani nel 38,6% dei casi (dagli 11 ai 18-20 anni) e dai minori<br />
fino gli 11 anni (25,5%). Tra <strong>le</strong> attività descritte abbiamo interventi educativi a scuola,<br />
laboratori, corsi <strong>di</strong> primo soccorso / prevenzione, formazione all’autonomia persona<strong>le</strong>,<br />
università terza età, corsi <strong>di</strong> alfabetizzazione, corsi <strong>di</strong> cucina, corso PC, scout, vacanza e<br />
svago per i bambini.<br />
Gestione <strong>di</strong> strutture residenziali (96 <strong>organizzazioni</strong> iscritte RR): l’utenza preva<strong>le</strong>nte è<br />
costituita da stranieri, immigrati extracomunitari e profughi (24,3%), ragazze madri/donne<br />
so<strong>le</strong> con figli (23%), minori e ado<strong>le</strong>scenti (20,3%). Tra i destinatari degli interventi abbia-<br />
44
mo familiari <strong>di</strong> malati / bambini in cura, carcerati ed ex-carcerati, madri so<strong>le</strong> in gravidanza,<br />
orfani, giovani donne extracomunitarie, donne adulte con prob<strong>le</strong>mi psichici, non<br />
vedenti.<br />
Attività socio-sanitarie (290 <strong>organizzazioni</strong> iscritte RR): l’utenza preva<strong>le</strong>nte è costituita<br />
da malati (36%), utenza in<strong>di</strong>fferenziata (35,3%), anziani non autosufficienti (22,8%) e<br />
han<strong>di</strong>cappati motori (19,6%). Tra <strong>le</strong> attività descritte abbiamo accompagnamento a terapie,<br />
consu<strong>le</strong>nza/informazioni me<strong>di</strong>co-sanitarie, convenzioni con assicurazioni, consegna provette,<br />
fornitura carrozzine/materiali ortope<strong>di</strong>ci, idroterapia, ginnastica rieducativa e riabilitativa,<br />
promozione <strong>della</strong> donazione <strong>di</strong> sangue, raccolta e <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cinali,<br />
screening <strong>della</strong> glicemia, servizio <strong>di</strong>alisi, te<strong>le</strong>soccorso, visite a domicilio, esami del sangue.<br />
Attività ricreative e sportive (283 <strong>organizzazioni</strong> iscritte RR): l’utenza preva<strong>le</strong>nte è<br />
costituita da han<strong>di</strong>cappati (43,6%), ado<strong>le</strong>scenti e giovani dagli 11 ai 18-20 anni (22,5%).<br />
Tra <strong>le</strong> attività descritte abbiamo soggiorni climatici e vacanze estive, ippoterapia, corsi <strong>di</strong><br />
ginnastica riabilitativa, attività terapeutica, corsi <strong>di</strong> geromotricità, nuoto, psicomotricità,<br />
con<strong>di</strong>visione del tempo libero, campi estivi ed invernali, lavori manuali.<br />
Attività culturali ed artistiche (195 <strong>organizzazioni</strong> iscritte RR): l’utenza preva<strong>le</strong>nte è<br />
costituita da utenza in<strong>di</strong>fferenziata (40,7%), adulti (32%). Tra <strong>le</strong> attività descritte abbiamo<br />
mostre, visite a musei, visite d’istruzione, teatro, concorso <strong>le</strong>tterario, e<strong>di</strong>toria, rivista,<br />
gruppo <strong>di</strong> <strong>le</strong>ttura, biblioteca storica, concerti, ascolto musica<strong>le</strong>, corso <strong>di</strong> musica, TV socia<strong>le</strong>,<br />
stu<strong>di</strong>o archeologico del territorio, scambi culturali, concorso <strong>di</strong> pittura, corso d’informatica.<br />
In estrema sintesi proviamo a raggruppare alcune categorie <strong>di</strong> utenti (Fig. I.3.3) per in<strong>di</strong>viduare<br />
una “graduatoria” del<strong>le</strong> utenze. Al primo posto (54,4%) troviamo l’area dei gruppi anagrafici.<br />
Essa comprende minori, ado<strong>le</strong>scenti e giovani e anziani autosufficienti. Segue l’area<br />
<strong>della</strong> sofferenza acuta che raggruppa malati, malati terminali, cronici, <strong>di</strong> AIDS e malati psichici<br />
(46,8%). Al terzo posto troviamo l’area <strong>della</strong> <strong>parte</strong>cipazione civica, quella che non si<br />
rivolge ad una utenza particolare e comprende l’attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa dei <strong>di</strong>ritti e <strong>di</strong> sensibilizzazione<br />
dell’opinione pubblica, <strong>le</strong> attività ecologiche e <strong>di</strong> tutela dell’ambiente e <strong>le</strong> attività <strong>di</strong><br />
protezione civi<strong>le</strong> (32,1%). Troviamo poi l’area <strong>della</strong> <strong>di</strong>sabilità che riguarda <strong>di</strong>sabili motori e<br />
anziani non autosufficienti (28,8%); l’area dell’esclusione che coinvolge poveri e famiglie<br />
povere, noma<strong>di</strong>, senza casa e stranieri (16,5%); l’area <strong>della</strong> famiglia che riguarda donne so<strong>le</strong><br />
con figli, ragazze madri e famiglie in <strong>di</strong>fficoltà (12,6%); l’area <strong>della</strong> devianza che coinvolge<br />
tossico<strong>di</strong>pendenti, alcolisti e carcerati (6,1%).<br />
45
Fig. I.3.3 – Macro aree d’utenza del<strong>le</strong> OdV iscritte al Registro (valori in percentua<strong>le</strong>;<br />
possibili più risposte)<br />
46
4. PROBLEMI E PROSPETTIVE<br />
La relazione annua<strong>le</strong> compilata dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> presenta, nella sua<br />
ultima sezione, una scheda dal titolo “prob<strong>le</strong>mi e prospettive”. Essa è stata introdotta allo<br />
scopo <strong>di</strong> fare emergere la percezione dei prob<strong>le</strong>mi e, <strong>di</strong> conseguenza, i punti <strong>di</strong> forza e <strong>di</strong><br />
debo<strong>le</strong>zza in quattro specifiche aree tematiche: quella <strong>della</strong> gestione interna del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong>,<br />
<strong>della</strong> gestione dei volontari e del persona<strong>le</strong>, dei rapporti con l’esterno, del reperimento<br />
<strong>di</strong> finanziamenti.<br />
La progettazione <strong>della</strong> scheda e la scelta del<strong>le</strong> modalità <strong>di</strong> risposta è avvenuta in forma <strong>parte</strong>cipata<br />
coinvolgendo alcune Università (Politecnico, Università Cattolica e Università<br />
Bocconi), i funzionari <strong>della</strong> Regione Lombar<strong>di</strong>a, i <strong>di</strong>rigenti e operatori dei centri <strong>di</strong> servizio<br />
per il <strong>volontariato</strong> e tenendo conto del<strong>le</strong> in<strong>di</strong>cazioni fornite dall’ISTAT (anno 1999).<br />
Per ogni area tematica la relazione annua<strong>le</strong> in<strong>di</strong>vidua cinque modalità <strong>di</strong> risposta. Per<br />
ognuno dei prob<strong>le</strong>mi esposti, i rispondenti hanno in<strong>di</strong>cato in qua<strong>le</strong> misura ta<strong>le</strong> <strong>di</strong>fficoltà<br />
teorica corrisponde ai prob<strong>le</strong>mi reali <strong>della</strong> loro organizzazione, specificandone il livello:<br />
cioè se si tratta <strong>di</strong> un prob<strong>le</strong>ma “molto”, “abbastanza”, “poco” o “per niente” importante.<br />
Tab. I.4.1 – Prob<strong>le</strong>mi e prospettive: AREA DEI VOLONTARI E DEL PERSONALE<br />
% % % % %<br />
Molto Abbastanza Poco Per niente Non risponde<br />
Difficoltà nel reclutamento <strong>di</strong> persona<strong>le</strong> qualificato 19,6 30,4 13,5 28,4 8,1<br />
Difficoltà nel reclutamento <strong>di</strong> volontari 37,0 30,1 11,8 16,5 4,4<br />
Scarsa preparazione tecnica 6,7 23,6 24,7 36,6 8,4<br />
E<strong>le</strong>vato turn-over 7,5 24,1 18,6 41,6 8,3<br />
Motivazione inadeguata 8,3 14,0 21,4 48,4 7,9<br />
La <strong>prima</strong> area prob<strong>le</strong>matica riguarda il reclutamento dei volontari. Abbiamo visto che il<br />
mondo del <strong>volontariato</strong> è cresciuto, dal punto <strong>di</strong> vista <strong>della</strong> domanda: il numero del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />
è pressoché raddoppiato negli ultimi <strong>di</strong>eci anni; quin<strong>di</strong> gli enti che ricercano la<br />
collaborazione da <strong>parte</strong> <strong>di</strong> aspiranti volontari sono più numerosi. D’altra <strong>parte</strong>, sul versante<br />
dell’offerta dei volontari, negli anni si è assistito ad un calo del numero dei volontari<br />
stabili (se confrontiamo i nostri dati con quelli <strong>di</strong> ricerche precedenti – Synergia e Fivol)<br />
o comunque alla crescita <strong>di</strong> un <strong>volontariato</strong> meno <strong>di</strong>sponibi<strong>le</strong>.<br />
È probabi<strong>le</strong> che ciò – a Milano – sia dovuto non tanto ad un cambiamento <strong>di</strong> mentalità o<br />
ad una minore propensione ad occuparsi degli altri, quanto ad una rapida e ra<strong>di</strong>ca<strong>le</strong> trasfor-<br />
47
mazione nell’area dell’occupazione che ha chiesto un forte investimento nel lavoro, che<br />
influisce sulla ridefinizione dei ruoli dentro alla famiglia e nella società. Gli orari <strong>di</strong> lavoro<br />
più f<strong>le</strong>ssibili, l’atipicità del lavoro, l’instabilità del percorso lavorativo creano non pochi<br />
prob<strong>le</strong>mi ai milanesi, tanto che fare del <strong>volontariato</strong> è <strong>di</strong>ventato quasi un “lusso”.<br />
In questa sezione <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> sembrano confermare in qualche misura la prob<strong>le</strong>matica.<br />
Infatti si evidenzia come primo prob<strong>le</strong>ma (tab. I.4.1) il reclutamento dei volontari,<br />
seguito da quello del persona<strong>le</strong> qualificato. Il prob<strong>le</strong>ma più sentito non è tanto la scarsa<br />
preparazione tecnica dei volontari, l’e<strong>le</strong>vato turn-over o la motivazione inadeguata, quanto<br />
il reclutamento <strong>di</strong> nuove risorse umane (o la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> reclutamento <strong>di</strong> persona<strong>le</strong> qualificato<br />
o dei volontari).<br />
Non si riscontrano grosse <strong>di</strong>fferenze d’opinione tra <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro e<br />
quel<strong>le</strong> non iscritte (Fig. I.4.1) se non in corrispondenza <strong>della</strong> voce principa<strong>le</strong> sulla <strong>di</strong>fficoltà<br />
<strong>di</strong> reclutamento dei volontari – più sentita dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte – (45,8%) e, in<br />
misura minore, <strong>di</strong> quella sull’inadeguatezza del<strong>le</strong> motivazioni.<br />
Fig. I.4.1 – Prob<strong>le</strong>mi e prospettive: AREA DEI VOLONTARI E DEL PERSONALE<br />
(valori in percentua<strong>le</strong>)<br />
La seconda area prob<strong>le</strong>matica è <strong>le</strong>gata al tema del finanziamento. Come abbiamo visto la<br />
maggior <strong>parte</strong> del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> ha scarsi costi connessi a retribuzioni da pagare e gran<br />
<strong>parte</strong> <strong>di</strong> esse utilizza locali resi <strong>di</strong>sponibili da altre istituzioni in comodato o uso gratuito.<br />
Tuttavia ricor<strong>di</strong>amo che il 29,9% utilizza anche del persona<strong>le</strong> retribuito e il 32,6% ha spese<br />
per l’affitto dei locali. Restano poi da coprire <strong>le</strong> spese <strong>di</strong> funzionamento (segreteria, bol<strong>le</strong>tte,<br />
rimborsi spese eventuali), l’assicurazione dei volontari e l’eventua<strong>le</strong> acquisto <strong>di</strong><br />
attrezzature e materiali.<br />
48
Le <strong>organizzazioni</strong> comunque devono sostenere del<strong>le</strong> spese e – ricor<strong>di</strong>amo – almeno il 47%<br />
ha livelli d’entrata inferiori ai 30.000 euro all’anno.<br />
Infatti, <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> (tab. I.4.2) che in genere godono <strong>di</strong> un contributo pubblico considerano<br />
il livello del finanziamento inadeguato (per tre <strong>organizzazioni</strong> su <strong>di</strong>eci il finanziamento<br />
pubblico è molto inadeguato) in rapporto al<strong>le</strong> necessità e all’impegno dell’organizzazione.<br />
Il prob<strong>le</strong>ma con l’operatore pubblico riguarda anche i ritar<strong>di</strong> (21,9%) e i vincoli<br />
(15,7%) nei pagamenti.<br />
Tab. I.4.2 – Prob<strong>le</strong>mi e prospettive: AREA DEL FINANZIAMENTO<br />
% % % % %<br />
Molto Abbastanza Poco Per niente Non risponde<br />
Difficoltà <strong>di</strong> accesso al cre<strong>di</strong>to 18,5 15,9 11,2 42,8 11,6<br />
Finanziamento privato inadeguato 15,4 23,6 20,7 31,5 8,8<br />
Finanziamento pubblico inadeguato 31,1 22,9 11,7 25,9 8,4<br />
Vincoli nei pagamenti pubblici 15,7 11,6 10,4 48,2 14,1<br />
Ritar<strong>di</strong> nei pagamenti dell’operatore pubblico 21,9 11,8 10,3 42,4 13,6<br />
Per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro quello del finanziamento costituisce un prob<strong>le</strong>ma<br />
molto sentito (fig. 1.4.2). Troviamo percentuali <strong>di</strong> risposta più alte su tutte <strong>le</strong> modalità: la<br />
segnalazione più pressante è relativa al finanziamento pubblico inadeguato (48,1%), seguita<br />
dal tema dei ritar<strong>di</strong> nei pagamenti (33%) e dalla <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> accesso al cre<strong>di</strong>to (29,2%).<br />
Come vedremo meglio alla fine del capitolo in uno schema <strong>di</strong> sintesi, quello del finanziamento<br />
pubblico è l’argomento più pressante per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro, tanto<br />
che, seppur <strong>di</strong> poco, risulta più marcato <strong>di</strong> quella del reclutamento dei volontari.<br />
Fig. I.4.2 – Prob<strong>le</strong>mi e prospettive: AREA DEL FINANZIAMENTO<br />
(valori in percentua<strong>le</strong>)<br />
49
La terza area prob<strong>le</strong>matica è nei rapporti con l’esterno (tab. I.4.3). Le <strong>organizzazioni</strong> evidenziano<br />
la <strong>di</strong>fficoltà nel trattare con <strong>le</strong> istituzioni (molto presente nel 21,8% dei casi),<br />
paral<strong>le</strong>lamente alla <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> comunicare la propria immagine (17,7%) e al non sempre<br />
semplice lavoro <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento con gli interventi pubblici (10,8%). Viceversa non è un<br />
prob<strong>le</strong>ma la concorrenza con altre imprese non a fini <strong>di</strong> lucro, e la capacità a cooperare con<br />
<strong>le</strong> altre <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>.<br />
Tab. I.4.3 – Prob<strong>le</strong>mi e prospettive: AREA DEI RAPPORTI CON L’ESTERNO<br />
50<br />
% % % % %<br />
Molto Abbastanza Poco Per niente Non risponde<br />
Incapacità <strong>di</strong> sviluppare e comunicare<br />
la propria immagine 17,7 26,0 18,6 31,6 6,2<br />
Difficoltà nel trattare con <strong>le</strong> istituzioni 21,8 24,2 17,9 31,0 5,1<br />
Diffici<strong>le</strong> coor<strong>di</strong>namento con gli interventi pubblici 10,8 32,0 20,5 28,9 7,7<br />
Difficoltà <strong>di</strong> cooperazione con <strong>le</strong> altre <strong>organizzazioni</strong> 4,2 18,7 27,8 41,9 7,3<br />
Concorrenza <strong>di</strong> imprese non a fine <strong>di</strong> lucro o pubbliche 3,4 5,5 12,7 69,5 8,8<br />
Le <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro sono più in <strong>di</strong>fficoltà nei rapporti con <strong>le</strong> istituzioni<br />
(29,5%) e nel comunicare la loro immagine (23,1%).<br />
Fig. I.4.3 – Prob<strong>le</strong>mi e prospettive: AREA DEI RAPPORTI CON L’ESTERNO<br />
(valori in percentua<strong>le</strong>)<br />
L’ultima area prob<strong>le</strong>matica è nella gestione interna (tab. I.4.4). Tre sono gli aspetti più sentiti:<br />
i primi due riguardano la scarsa consapevo<strong>le</strong>zza degli obiettivi (“molto” per il 13,1%)<br />
e la programmazione inadeguata (12,4%). Si tratta <strong>di</strong> aspetti connessi con <strong>le</strong> motivazioni<br />
dei volontari e la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> programmazione negli interventi. Qualche prob<strong>le</strong>ma anche<br />
dal punto <strong>di</strong> vista del<strong>le</strong> competenze economico-finanziarie (ad esempio per preparare il<br />
bilancio) per il 10,2%. Nessun prob<strong>le</strong>ma particolare nel controllo amministrativo e nell’attribuzione<br />
dei compiti e responsabilità.
Tab. I.4.4 – Prob<strong>le</strong>mi e prospettive: AREA GESTIONE INTERNA<br />
% % % % %<br />
Molto Abbastanza Poco Per niente Non risponde<br />
Scarse competenze economiche-finanziarie 10,2 33,7 24,9 25,3 6,0<br />
Carenza <strong>di</strong> controllo amministrativo e contabi<strong>le</strong> 3,0 20,3 20,4 48,2 8,1<br />
Programmazione inadeguata 12,4 16,5 19,4 43,6 8,1<br />
Attribuzione insufficiente <strong>di</strong> compiti<br />
e responsabilità <strong>di</strong>rettive 4,3 17,1 25,5 44,9 8,3<br />
Scarsa consapevo<strong>le</strong>zza dei propri obiettivi 13,1 9,1 14,4 55,0 8,5<br />
Le <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro in quella che dovrebbe essere l’area meno prob<strong>le</strong>matica<br />
segnalano come prob<strong>le</strong>ma serio due aspetti cruciali: quello <strong>della</strong> consapevo<strong>le</strong>zza degli<br />
obiettivi (molto prob<strong>le</strong>matico per il 22,9%) e quello <strong>della</strong> programmazione (20,8%). Le<br />
<strong>organizzazioni</strong> non iscritte al Registro invece <strong>di</strong>chiarano <strong>di</strong> avere qualche prob<strong>le</strong>ma in più<br />
nel<strong>le</strong> competenze economico-finanziarie.<br />
Fig. I.4.4 – Prob<strong>le</strong>mi e prospettive: AREA GESTIONE INTERNA (valori in percentua<strong>le</strong>)<br />
Dal<strong>le</strong> <strong>di</strong>stribuzioni relative al<strong>le</strong> quattro aree <strong>di</strong> “prob<strong>le</strong>mi e prospettive” del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> evidenziamo ora una visione d’insieme trasversa<strong>le</strong> (Fig. I.4.5) per <strong>le</strong><br />
<strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro.<br />
Al primo posto si pone la questione dell’inadeguatezza del finanziamento pubblico (nel<br />
48,1% dei casi). A <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> ciò che si potrebbe pensare non sono <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> con<br />
minori <strong>di</strong>sponibilità economiche a sottolineare il tema del finanziamento, ma esso viene<br />
segnalato con maggiore forza dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> che hanno entrate preva<strong>le</strong>ntemente da<br />
fonte pubblica. Quin<strong>di</strong> è ipotizzabi<strong>le</strong> che nell’in<strong>di</strong>cazione data dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> emerga<br />
l’ansia <strong>le</strong>gata alla possibi<strong>le</strong> sottrazione <strong>di</strong> finanziamenti. Il tema è più sentito dal<strong>le</strong> orga-<br />
51
nizzazioni consolidate, costituite <strong>prima</strong> degli anni ’80 e che hanno ottenuto il riconoscimento<br />
giuri<strong>di</strong>co. Sono soprattutto <strong>organizzazioni</strong> affiliate ad organismi operanti a livello<br />
territoria<strong>le</strong> più ampio.<br />
Il secondo aspetto evidenziato è la <strong>di</strong>fficoltà nel reclutamento dei volontari (45,8%). È un<br />
prob<strong>le</strong>ma più sentito dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> che possono contare su strutture picco<strong>le</strong> al <strong>di</strong><br />
sotto dei 20 volontari. Anche in questo caso si tratta <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> consolidate (costituite<br />
<strong>prima</strong> degli anni ’80), con riconoscimento giuri<strong>di</strong>co. Sono soprattutto <strong>organizzazioni</strong><br />
che lavorano in aree circoscritte (quartiere, territorio limitrofo, comune).<br />
I ritar<strong>di</strong> nei pagamenti (33%) sono un tema segnalato con maggiore intensità dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />
che contano preva<strong>le</strong>ntemente su entrate pubbliche e che muovono gran<strong>di</strong> quantità<br />
<strong>di</strong> denaro (oltre 100.000 euro all’anno). Anche in questo caso si tratta <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />
consolidate da tempo, con riconoscimento giuri<strong>di</strong>co, affiliate ad organismi operanti a<br />
livelli territoriali più ampi. In particolare il prob<strong>le</strong>ma del ritardo nei pagamenti è sentito<br />
maggiormente dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> semi-professionalizzate (quin<strong>di</strong> con presenza <strong>di</strong> persona<strong>le</strong><br />
retribuito e con una presenza <strong>di</strong> volontari che supera <strong>le</strong> 100 unità).<br />
La <strong>di</strong>fficoltà a trattare con <strong>le</strong> istituzioni (29,5%) è segnalata dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> che contano<br />
su una preva<strong>le</strong>nza d’entrata pubblica e <strong>di</strong>spongono <strong>di</strong> entrate al <strong>di</strong> sotto dei 12.000<br />
euro all’anno, consolidate da tempo, riconosciute giuri<strong>di</strong>camente, affiliate ad organismi<br />
operanti a livello territoria<strong>le</strong> più ampio, ma che operano in comuni o territori limitrofi.<br />
Sono per lo più <strong>organizzazioni</strong> che <strong>di</strong>spongono <strong>di</strong> meno <strong>di</strong> 20 volontari.<br />
L’ultimo aspetto (29,2%) riguarda la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> accesso al cre<strong>di</strong>to. È un aspetto segnalato<br />
con maggior forza dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> con entrate preva<strong>le</strong>ntemente pubbliche, con un<br />
livello <strong>di</strong> entrate comp<strong>le</strong>ssive <strong>di</strong>screto (sotto i 60.000 euro all’anno). Anche in questo caso<br />
si tratta <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> consolidate e riconosciute giuri<strong>di</strong>camente, che operano nei<br />
comuni o territori limitrofi, affiliate ad organismi più gran<strong>di</strong> e con meno <strong>di</strong> 20 volontari.<br />
Fig. I.4.5 – Prob<strong>le</strong>mi e prospettive: insieme del<strong>le</strong> prob<strong>le</strong>matiche espresse dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> iscritte al Registro (valori in percentua<strong>le</strong>)<br />
52
5. CONFRONTO CON IL VOLONTARIATO<br />
IN LOMBARDIA E ITALIA<br />
In questo capitolo presentiamo qualche dato <strong>di</strong> contesto sul <strong>volontariato</strong> in Lombar<strong>di</strong>a.<br />
Alla fine del 1995 <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> lombarde iscritte al Registro genera<strong>le</strong> regiona<strong>le</strong> del<br />
<strong>volontariato</strong> erano quasi 1.700 (Fig. I.5.1). Da allora il numero del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> che<br />
hanno fatto richiesta ed ottenuto l’iscrizione è sempre stato in crescita. Comp<strong>le</strong>ssivamente<br />
in un decennio il numero del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte è più che raddoppiato: nel 1995 si<br />
contavano 1.687 <strong>organizzazioni</strong>, mentre nel 2003 <strong>di</strong>ventano 3.478 unità.<br />
Nel tempo si sono verificate due “ondate” <strong>di</strong> iscrizioni (tab. I.5.1): nel 1999 (+40% rispetto<br />
all’anno recedente) e nel 2001 (+22%). Nel 2003 invece ta<strong>le</strong> crescita appare ral<strong>le</strong>ntata<br />
(+10%). Molti osservatori ritengono che si sia sostanzialmente esaurita la fase del<strong>le</strong> iscrizioni.<br />
Tuttavia, poco si sa sul numero del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> cancellate e <strong>di</strong> quel<strong>le</strong> che operano,<br />
per <strong>di</strong>versi motivi, al <strong>di</strong> fuori del Registro.<br />
Fig. I.5.1 – OdV iscritte al RR in Lombar<strong>di</strong>a<br />
Tab. I.5.1 – OdV iscritte al RR – serie storica<br />
1995 1997 1999 2001 2003<br />
OdV iscritte 1.687 1.827 2.591 3.154 3.478<br />
Incremento % - +8,3% +41,8% +21,7% +10,3%<br />
Fonte: Istat, 2004<br />
53
Le <strong>organizzazioni</strong> si <strong>di</strong>stribuiscono sul territorio regiona<strong>le</strong> in modo abbastanza <strong>di</strong>somogeneo,<br />
con una concentrazione ri<strong>le</strong>vante nel nostro capoluogo: su 3.478 <strong>organizzazioni</strong> iscritte<br />
al Registro regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong> un terzo (tab. I.5.2) ha sede in provincia <strong>di</strong> Milano.<br />
In particolare troviamo una maggiore presenza <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> nei comuni dell’hinterland,<br />
mentre in città il rapporto tra <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> e abitanti residenti non<br />
risulta essere particolarmente e<strong>le</strong>vato. Tuttavia considerare solo ta<strong>le</strong> densità, nel caso <strong>di</strong><br />
Milano, può essere ingannevo<strong>le</strong> perché in realtà in città ciò che conta non è tanto la quantità<br />
puramente numerica del<strong>le</strong> OdV quanto la loro <strong>di</strong>mensione: sono presenti <strong>organizzazioni</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni notevoli, che hanno un livello <strong>di</strong> organizzazione comp<strong>le</strong>ssa e che agiscono<br />
non solo a livello provincia<strong>le</strong>, ma anche su scala regiona<strong>le</strong> e naziona<strong>le</strong> (ve ne sono<br />
almeno 51 a carattere regiona<strong>le</strong>).<br />
Tab. I.5.2 – OdV iscritte al RR- confronto con Nord e Italia<br />
OdV iscritte RR % su tota<strong>le</strong> iscritte RR %<br />
Milano 429 1,2 12,3<br />
Milano e provincia 1.087 5,1 31,3<br />
Lombar<strong>di</strong>a 3.478 16,2 100,0<br />
Nord-ovest 6.089 28,4<br />
Nord 12.865 59,9<br />
Italia 21.475 100,0<br />
Fonte: per Milano, Milano e provincia e Lombar<strong>di</strong>a – Regione Lombar<strong>di</strong>a, 2003; per Nord-Ovest, Nord e Italia<br />
– ISTAT 2003 (in questo caso il dato è provvisorio, da verificarsi con prossima ri<strong>le</strong>vazione ISTAT 2003)<br />
Infatti, passando ad alcune considerazioni più <strong>di</strong> dettaglio, emerge la maggiore <strong>di</strong>mensione<br />
del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong>: (ve<strong>di</strong> tab. I.5.3) con un valore me<strong>di</strong>ano, in provincia <strong>di</strong> Milano, <strong>di</strong><br />
20 volontari continuativi per organizzazione, contro i 16 registrati in Italia. Se si vo<strong>le</strong>sse<br />
invece utilizzare come riferimento la me<strong>di</strong>a aritmetica, otterremmo che in provincia <strong>di</strong><br />
Milano ogni organizzazione <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> 44 volontari. Ta<strong>le</strong> valore è calcolato in modo piuttosto<br />
restrittivo considerando solo i volontari attivi, impegnati in modo gratuito e con continuità<br />
per un tempo superiore al<strong>le</strong> 3 ore a settimana. È evidente che si tratta <strong>di</strong> un dato<br />
piuttosto alto se raffrontato al valore ri<strong>le</strong>vato dall’Istat in Lombar<strong>di</strong>a e in Italia, dove il<br />
numero me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> volontari continuativi si aggira rispettivamente tra <strong>le</strong> 36 e <strong>le</strong> 38 unità.<br />
Sotto il profilo finanziario, il livello del<strong>le</strong> entrate nell’area milanese risulta essere più e<strong>le</strong>vato<br />
<strong>di</strong> quello ri<strong>le</strong>vato in Italia, con valore me<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> 24.718 euro contro 5.263 euro per<br />
organizzazione. Comp<strong>le</strong>ssivamente in provincia <strong>di</strong> Milano abbiamo un’organizzazione<br />
<strong>le</strong>ggermente più giovane che nel resto <strong>della</strong> Lombar<strong>di</strong>a.<br />
54
Tab. I.5.3 – Confronto per alcuni in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione e forma organizzativa<br />
Organizzazioni <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> Iscritte RR Iscritte RR Iscritte RR<br />
Provincia Lombar<strong>di</strong>a Italia<br />
<strong>di</strong> Milano<br />
Dimensione me<strong>di</strong>ana <strong>di</strong> volontari continuativi 20 n.d. 16<br />
Numero me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> volontari continuativi 44 36 38<br />
Dimensione me<strong>di</strong>ana entrate (in Euro) 24.718 n.d. 5.263<br />
% Organizzazioni costituite dal 1991 43,8% 41,1% 52,6%<br />
Fonte: i dati <strong>della</strong> Lombar<strong>di</strong>a sono <strong>di</strong> fonte ISTAT, 2000<br />
I primi due valori <strong>della</strong> situazione italiana (<strong>di</strong>mensioni me<strong>di</strong>ane) si riferiscono ad un campione <strong>di</strong> OdV miste:<br />
70% iscritte RR e 30% non iscritte. Fonte: Fivol, Secondo rapporto sul <strong>volontariato</strong> socia<strong>le</strong> italiano, 1999.<br />
Percentuali <strong>di</strong> fonte ISTAT, 2000<br />
55
II<br />
SECONDA PARTE<br />
LE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO<br />
ISCRITTE AL REGISTRO GENERALE<br />
REGIONALE DEL VOLONTARIATO (SEZIONE<br />
REGIONALE E SEZIONE PROVINCIALE):<br />
UN APPROFONDIMENTO<br />
1. IL PROFILO ORGANIZZATIVO DELLA STRUTTURA<br />
1.1 Il patto associativo<br />
1.2 La scala territoria<strong>le</strong> d’intervento<br />
1.3 La se<strong>le</strong>zione e formazione dei volontari<br />
2. I RAPPORTI CON LE ISTITUZIONI<br />
2.1 Le convenzioni con enti pubblici<br />
2.2 La gestione <strong>di</strong> strutture
In questo secondo capitolo si presentano alcuni aspetti specifici che descrivono più dettagliatamente<br />
<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro genera<strong>le</strong> regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong> <strong>della</strong><br />
sezione provincia<strong>le</strong> e regiona<strong>le</strong>. Ciò è possibi<strong>le</strong> perché la scheda compilata da questo tipo<br />
<strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> è molto più lunga e articolata.<br />
Anzitutto descriveremo il profilo organizzativo del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong>: la forma giuri<strong>di</strong>ca<br />
che assumono, la struttura del loro governo (numero <strong>di</strong> consigli <strong>di</strong>rettivi, numero dei soci,<br />
ecc.), il livello <strong>di</strong> intervento territoria<strong>le</strong>, i <strong>le</strong>gami e <strong>le</strong> affiliazioni con altre <strong>organizzazioni</strong><br />
e la descrizione degli interventi formativi che <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> intraprendono per istruire<br />
i propri volontari.<br />
In secondo luogo analizzeremo invece il rapporto tra <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong><br />
iscritte al registro e <strong>le</strong> istituzioni: <strong>le</strong> convenzioni con gli enti pubblici e la gestione <strong>di</strong> strutture<br />
(centri <strong>di</strong> accoglienza, centri <strong>di</strong> ascolto, consultori familiari, strutture ospedaliere,<br />
musei, strutture scolastiche, ecc.).
1. IL PROFILO ORGANIZZATIVO<br />
DELLA STRUTTURA<br />
IL PATTO ASSOCIATIVO<br />
1.1Le <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> che inoltrano domanda d’iscrizione al Registro<br />
genera<strong>le</strong> regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong> devono presentare alcuni documenti, come l’atto costitutivo<br />
e lo statuto, che permetteranno loro, se in possesso dei requisiti richiesti, l’accesso<br />
al Registro.<br />
Emerge che il 5,8% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> che hanno presentato domanda d’iscrizione al<br />
Registro entro maggio 2004 ha mo<strong>di</strong>ficato il proprio statuto entro l’anno <strong>di</strong> riferimento<br />
(tab. II.1.1). Ora, non sappiamo i motivi che hanno indotto sei <strong>organizzazioni</strong> su cento a<br />
mo<strong>di</strong>ficare lo statuto. È ipotizzabi<strong>le</strong> che una <strong>parte</strong> lo abbia fatto in modo da possedere i<br />
requisiti per l’iscrizione al Registro.<br />
Lo statuto è un patto associativo, va<strong>le</strong> a <strong>di</strong>re un documento in cui l’associazione spiega <strong>le</strong><br />
proprie finalità, il tipo <strong>di</strong> attività svolta e il funzionamento <strong>della</strong> struttura. In genere <strong>le</strong><br />
associazioni mo<strong>di</strong>ficano lo statuto non tanto perché vogliono cambiarne l’oggetto socia<strong>le</strong><br />
(la finalità o il tipo <strong>di</strong> attività), quanto piuttosto per mo<strong>di</strong>ficare alcuni aspetti relativi al<br />
funzionamento dell’associazione. Ad esempio può essere che l’associazione all’inizio non<br />
abbia previsto il revisore dei conti e che dopo, <strong>di</strong>ventando più grande, decida <strong>di</strong> introdurre<br />
questo tipo <strong>di</strong> figura, oppure che stabilisca <strong>di</strong> alzare il quorum deliberativo del<strong>le</strong> assemb<strong>le</strong>e.<br />
Oppure ancora decida <strong>di</strong> rendere tutte <strong>le</strong> cariche e<strong>le</strong>ttive, in modo da possedere i<br />
requisiti richiesti per l’iscrizione.<br />
Tab. II.1.1 – Mo<strong>di</strong>fica dello statuto nell’anno <strong>di</strong> riferimento da <strong>parte</strong> del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> iscritte al Registro genera<strong>le</strong> regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong> – sez.<br />
regiona<strong>le</strong> e sez. provincia<strong>le</strong> – (anno 2004)<br />
Mo<strong>di</strong>fica dello statuto %<br />
Sì 5,8<br />
No 92,5<br />
Non definiti 1,7<br />
Tota<strong>le</strong> 100,0<br />
Ve<strong>di</strong>amo ora in qua<strong>le</strong> forma giuri<strong>di</strong>ca si collocano <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>. Ben il<br />
62,7% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> iscritte assume la forma giuri<strong>di</strong>ca dell’associazione<br />
<strong>di</strong> fatto (tab. II.1.2), mentre il 35,8% sono associazioni che hanno ottenuto il ricono-<br />
60
scimento giuri<strong>di</strong>co (queste associazioni ottengono, con il riconoscimento, la possibilità <strong>di</strong><br />
agire in proprio e <strong>di</strong> acquisire autonomia patrimonia<strong>le</strong>: rispondono esclusivamente con il<br />
proprio patrimonio).<br />
La tabella mostra come <strong>le</strong> associazioni che si mantengono attive nel tempo tendono ad<br />
assumere il riconoscimento giuri<strong>di</strong>co, in<strong>di</strong>spensabi<strong>le</strong> per il rafforzamento organizzativo.<br />
Un fattore <strong>di</strong> incentivazione è costituito dalla recente semplificazione del<strong>le</strong> procedure <strong>di</strong><br />
acquisizione del riconoscimento giuri<strong>di</strong>co.<br />
Tab. II.1.2 – Forma giuri<strong>di</strong>ca del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> iscritte al Registro<br />
genera<strong>le</strong> regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong> – sezione regiona<strong>le</strong> e sezione provincia<strong>le</strong><br />
Forma giuri<strong>di</strong>ca % % % %<br />
fino 1980 1981-1990 1991-2002 Tota<strong>le</strong><br />
Associazione 36,7 62,7 79,6 62,7<br />
Associazione con riconoscimento giuri<strong>di</strong>co 61,6 36,0 19,3 35,8<br />
Fondazione 0,8 0,4 – 0,4<br />
Comitato 0,8 0,4 0,5 0,7<br />
Non definiti - 0,4 0,5 0,4<br />
Tota<strong>le</strong> 100,0 100,0 100,0 100,0<br />
Negli organi <strong>di</strong>rettivi (tab. II.1.3) sono presenti principalmente due categorie <strong>di</strong> persone: i<br />
volontari (nel 93,8% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong>) e i fondatori (63,9%). E il loro numero, rispetto<br />
al numero comp<strong>le</strong>ssivo dei <strong>parte</strong>cipanti, appare piuttosto ben rappresentato: osservando<br />
i valori in<strong>di</strong>cati in tabella relativi al numero dei soci volontari, si ha che su <strong>di</strong>eci <strong>parte</strong>cipanti<br />
al<strong>le</strong> decisioni almeno sette fanno <strong>parte</strong> <strong>della</strong> componente volontaria impegnata nell’organizzazione.<br />
Per quanto attiene la strutturazione interna emerge, dunque, una preferenza<br />
per un ruolo importante <strong>della</strong> componente volontaria.<br />
Negli organi <strong>di</strong>rettivi è piuttosto consistente la presenza dei soci fondatori (nel 63,9% del<strong>le</strong><br />
<strong>organizzazioni</strong>), con una casistica maggiore in città piuttosto che nei comuni <strong>della</strong> provincia.<br />
Tuttavia segnaliamo che la composizione interna del dato mostra percentuali <strong>di</strong>verse<br />
a seconda dell’anno <strong>di</strong> costituzione dell’organizzazione: abbiamo nel 95,5% dei casi la<br />
presenza <strong>di</strong> soci fondatori in <strong>organizzazioni</strong> costituite più <strong>di</strong> recente (nel periodo 1991-<br />
2000), nell’82,2% la presenza <strong>di</strong> soci fondatori in <strong>organizzazioni</strong> costituite negli anni ‘80-<br />
‘90 e nel 29,4% la presenza <strong>di</strong> soci fondatori in <strong>organizzazioni</strong> che si sono costituite <strong>prima</strong><br />
degli anni ‘80. È natura<strong>le</strong> che, col tempo, ta<strong>le</strong> componente <strong>di</strong>minuisca (anche solo per<br />
motivi naturali: ricor<strong>di</strong>amo che alcune <strong>organizzazioni</strong> si sono costituite all’inizio del secolo).<br />
Tuttavia il dato appare abbastanza in<strong>di</strong>cativo del grado <strong>di</strong> investimento che i soci veicolano<br />
nel<strong>le</strong> loro <strong>organizzazioni</strong>: in trenta <strong>organizzazioni</strong> su cento ci sono soci che non<br />
solo hanno fondato l’organizzazione, ma ne seguono l’attività da più <strong>di</strong> vent’anni.<br />
61
È da notare infine l’incidenza <strong>della</strong> frequenza, in termini <strong>di</strong> <strong>parte</strong>cipazione, alla vita associativa<br />
nei momenti decisionali (tab. II.1.4): il dato me<strong>di</strong>ano riferito al numero <strong>di</strong> consigli<br />
<strong>di</strong>rettivi che si svolgono nel corso <strong>di</strong> un anno è pari a 9 consigli, ossia, se si escludono<br />
alcuni mesi dove <strong>le</strong> attività sono ral<strong>le</strong>ntate, quasi un consiglio al mese. Segnaliamo comunque<br />
che il dato è abbastanza <strong>di</strong>somogeneo tra <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong>: resta comunque un 30%<br />
che convoca circa 5 o 6 consigli all’anno e quasi un 20% che ha la consuetu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> in<strong>di</strong>re<br />
non più <strong>di</strong> quattro consigli in un anno. Infine, la vita associativa prevede la <strong>parte</strong>cipazione<br />
dei soci al<strong>le</strong> assemb<strong>le</strong>e e a tutti quei momenti in cui vengono prese decisioni riguardanti<br />
l’organizzazione. Il numero me<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> ta<strong>le</strong> <strong>parte</strong>cipazione è pari a 47 presenze per organizzazione.<br />
Tab. II.1.3 – Tipologie <strong>di</strong> persone presenti negli organi <strong>di</strong>rettivi del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> (possibili più risposte)<br />
Tipologia presenti %<br />
Fondatori dell’organizzazione 63,9<br />
Utenti 16,4<br />
Volontari dell’organizzazione 93,8<br />
Religiosi 12,1<br />
Altro: soci, familiari, operatori 8,3<br />
Soci volontari nell’organizzazione: 357.080 –<br />
Soci che non operano come volontari nell’organizzazione: 123.230 –<br />
Tab. II.1.4 – Consigli <strong>di</strong>rettivi e <strong>parte</strong>cipazione alla vita associativa – anno 2003<br />
OdV iscritte RR<br />
Numero me<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> consigli <strong>di</strong>rettivi per organizzazione 9<br />
Numero comp<strong>le</strong>ssivo <strong>di</strong> consigli <strong>di</strong>rettivi nel 2003 8.119<br />
Numero me<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> soci <strong>parte</strong>cipanti al<strong>le</strong> assemb<strong>le</strong>e per OdV 47<br />
Numero comp<strong>le</strong>ssivo <strong>di</strong> soci <strong>parte</strong>cipanti al<strong>le</strong> assemb<strong>le</strong>e 44.862<br />
1.2<br />
LA SCALA TERRITORIALE DI INTERVENTO<br />
La <strong>di</strong>mensione comuna<strong>le</strong> è quella che sembra più congenia<strong>le</strong> al<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>. Il 58,3% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong>, infatti, opera a livello comuna<strong>le</strong> (tab.<br />
II.1.5), mentre il 36,3% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> opera a livello territoria<strong>le</strong> più ampio,articolandosi<br />
nel seguente modo: il 14,9% ha una <strong>di</strong>mensione regiona<strong>le</strong>, il 13,3% opera a livel-<br />
62
lo naziona<strong>le</strong> e l’8,1% si colloca in una <strong>di</strong>mensione provincia<strong>le</strong>. Solo il 5% ha una <strong>di</strong>mensione<br />
più loca<strong>le</strong> e opera a livello <strong>di</strong> quartiere.<br />
Osservando meglio, l’incrocio con il periodo <strong>di</strong> costituzione dell’organizzazione in<strong>di</strong>ca<br />
che l’interesse del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> formazione più recente è meno limitato al territorio<br />
loca<strong>le</strong>, ma guarda e agisce in una geografia più ampia rispetto al<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> più consolidate.<br />
Infatti ben il 46,2% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> che si sono costituite dal 1991 al 2002<br />
operano su <strong>di</strong>mensione provincia<strong>le</strong>, regiona<strong>le</strong> o naziona<strong>le</strong>. Segnaliamo infine che la scala<br />
territoria<strong>le</strong> d’intervento è molto <strong>di</strong>versa a seconda <strong>di</strong> dove <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> sono collocate.<br />
Infatti <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> impegnate su <strong>di</strong>mensione loca<strong>le</strong> sono più numerose nei comuni<br />
<strong>della</strong> provincia. Mentre a Milano città il raggio d’azione del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> è molto<br />
più ampio: solo il 28,3% opera su ambiti ristretti (quartiere o comune), il 9,6% agisce sull’intero<br />
territorio provincia<strong>le</strong> e ben il 50,6% nell’intera regione o nel territorio naziona<strong>le</strong>.<br />
Tab. II.1.5 – Livello territoria<strong>le</strong> d’intervento per periodo <strong>di</strong> costituzione OdV<br />
% % % %<br />
fino 1980 1981-1990 1991-2002 Tota<strong>le</strong><br />
quartiere – rione – zona 0,8 8,0 6,0 5,0<br />
comune e territorio limitrofo 75,9 57,8 47,6 58,3<br />
Provincia 3,8 7,1 11,4 8,1<br />
Regione 9,7 12,9 19,0 14,9<br />
territorio naziona<strong>le</strong> 9,3 13,8 15,8 13,3<br />
n.r. 0,4 0,4 0,3 0,4<br />
Tota<strong>le</strong> 100,0 100,0 100,0 100,0<br />
Un aspetto importante dell’organizzazione dei gruppi <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> è rappresentato dal<br />
fatto che essi costituiscano organismi del tutto in<strong>di</strong>pendenti oppure siano <strong>le</strong>gati ad altra<br />
organizzazione.<br />
In particolare la scheda fa luce su due caratteristiche: una sulla presenza <strong>di</strong> altre sezioni<br />
operative, l’altra sull’affiliazione a un organismo madre. L’obiettivo è <strong>di</strong> scoprire quali e<br />
quante <strong>organizzazioni</strong> svolgono un ruolo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento nei confronti <strong>di</strong> altre <strong>organizzazioni</strong><br />
operanti a scala loca<strong>le</strong>, o siano a loro volta affiliate a strutture <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento<br />
operanti a sca<strong>le</strong> territoriali più ampie.<br />
La tabella II.1.6 mostra che il 9,6% (un centinaio) del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro<br />
è presente sul territorio con altre sezioni operative. Il dato comprende la quasi totalità del<strong>le</strong><br />
<strong>organizzazioni</strong> iscritte alla sezione regiona<strong>le</strong> e una cinquantina <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al<br />
Registro provincia<strong>le</strong> che <strong>di</strong>chiarano <strong>di</strong> essere presenti nel territorio regiona<strong>le</strong> con altre se<strong>di</strong><br />
operative.<br />
Si tratta soprattutto <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> che si occupano <strong>di</strong> pronto intervento o <strong>di</strong> assistenza<br />
63
alla persona in senso più ampio (dall’assistenza in ospeda<strong>le</strong>, all’assistenza per <strong>le</strong> persone<br />
non vedenti, ecc.).<br />
La tabella II.1.7 mostra invece che il 50,1% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> risulta affiliata ad un<br />
organismo più ampio. Ciò significa che una organizzazione su due opera in relazione con<br />
un organismo da cui è gerarchicamente <strong>di</strong>pendente o al qua<strong>le</strong> è più genericamente affiliata.<br />
Ben 65 <strong>organizzazioni</strong> svolgono la funzione <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento <strong>di</strong> altre più picco<strong>le</strong>. Tra<br />
queste ci sono <strong>organizzazioni</strong> che hanno ottenuto molte citazioni come Avis (Associazione<br />
volontari italiani del Sangue), Aido (Associazione italiana donatori organi), Anpas<br />
(Associazione naziona<strong>le</strong> pubbliche assistenze), Federavo (Federazione del<strong>le</strong> associazioni<br />
<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> ospedaliero), Mo.V.I. (Movimento <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> italiano), Federvita<br />
(Federazione centri <strong>di</strong> aiuto alla vita), Legambiente, Auser (Associazione per l’autogestione<br />
dei servizi e la solidarietà), Caritas, Compagnia del<strong>le</strong> Opere, Società <strong>di</strong> San Vincenzo<br />
de Paoli, A.R.C.I (Ass.ne Ricreativa Cultura<strong>le</strong> Italiana), Fe.l.ce.a.f (Federazione Lombarda<br />
dei Centri <strong>di</strong> Assistenza alla Famiglia), ecc.<br />
Comp<strong>le</strong>ssivamente <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> citate che svolgono una funzione <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento si<br />
occupano principalmente dei seguenti ambiti <strong>di</strong> attività: donazioni <strong>di</strong> sangue, organi e tessuti,<br />
assistenza e solidarietà, <strong>volontariato</strong> presso ospedali e case <strong>di</strong> cura, tutela e protezione<br />
dell’ambiente, <strong>di</strong>fesa del<strong>le</strong> donne, attività sportive, cooperazione internaziona<strong>le</strong>, promozione<br />
cultura<strong>le</strong>, tutela e protezione degli animali.<br />
Accanto a questo gruppo <strong>di</strong> enti <strong>le</strong>gati tra loro da <strong>le</strong>gami affiliativi, abbiamo una quota ri<strong>le</strong>vante<br />
<strong>di</strong> enti non affiliati ad alcun organismo (48,1%). Una piccola quota <strong>di</strong> questi (4,4%),<br />
non è affiliata, ma è presente sul territorio con altre se<strong>di</strong> operative. Il restante 43,7% è costituito<br />
da <strong>organizzazioni</strong> prive <strong>di</strong> alcun <strong>le</strong>game affiliativo con altre <strong>organizzazioni</strong> e operanti<br />
sul territorio con una unica sezione operativa. Si tratta <strong>di</strong> enti autonomi, operanti senza il<br />
sostegno <strong>di</strong> alcuna rete associativa pre-esistente, spesso attivi grazie ad un forte ra<strong>di</strong>camento<br />
nel tessuto socia<strong>le</strong> entro il qua<strong>le</strong> sono nati e in cui operano. Infatti essi sono presenti maggiormente<br />
nei comuni <strong>della</strong> provincia e si occupano preva<strong>le</strong>ntemente <strong>di</strong> attività<br />
ricreative/sportive, assistenza socia<strong>le</strong>, attività educative/formative e assistenza domiciliare.<br />
Tab. II.1.6 – Presenza su territorio regiona<strong>le</strong> con altre sezioni operative<br />
Sì 9,6<br />
No 87,0<br />
Non definiti 3,3<br />
Tota<strong>le</strong> 100,0<br />
64<br />
%
Tab. II.1.7 – Affiliazione ad organismo operante a scala territoria<strong>le</strong> più ampia<br />
Sì 50,1<br />
No 48,1<br />
Non definiti 1,8<br />
Tota<strong>le</strong> 100,0<br />
Tab. II.1.8 – Denominazione dell’organismo operante a scala territoria<strong>le</strong> più ampia<br />
DONAZIONI DI SANGUE, ORGANI E TESSUTI<br />
AVIS Naziona<strong>le</strong><br />
AIDO Sezioni Pluricomuna<strong>le</strong>, Regiona<strong>le</strong> e Naziona<strong>le</strong><br />
F.I.D.A.S.<br />
F.I.O.D.S.<br />
ASSISTENZA E SOLIDARIETÀ<br />
A.N.P.A.S. Lombar<strong>di</strong>a e Naziona<strong>le</strong><br />
AUSER Sezioni Comuna<strong>le</strong>, Regiona<strong>le</strong> e Naziona<strong>le</strong><br />
CARITAS<br />
A.R.C.I.<br />
FE.L.CE.A.F.<br />
Confederazione Naziona<strong>le</strong> Misericor<strong>di</strong>e d’italia<br />
S.E.A.C. Coor<strong>di</strong>namento Enti e Associazioni <strong>di</strong> Volontariato Carcerario<br />
LOTTA CONTRO LE MALATTIE E L’HANDICAP<br />
A.I.P.A.<br />
U.I.L.D.M. Unione Italiana Lotta Distrofia Muscolare<br />
Federazione Cure Palliative<br />
LEDHA<br />
A.N.F.F.A.S. Naziona<strong>le</strong><br />
Comitato Promotore per la Salute Menta<strong>le</strong><br />
EURORDIS<br />
F.A.I.P.<br />
Federazione UNIAMO<br />
A.G.D.I.<br />
A.I.S.A. Naziona<strong>le</strong><br />
%<br />
65
A.N.I.P.I. Naziona<strong>le</strong><br />
ANLAIDS<br />
A.N.T.E.A. Regiona<strong>le</strong> e Naziona<strong>le</strong><br />
Associazione Naziona<strong>le</strong> Italiana <strong>di</strong> Riabilitazione Equestre<br />
CONACUORE<br />
Coor<strong>di</strong>namento Lombar<strong>di</strong>a Associazioni Diabetici<br />
Ente Naziona<strong>le</strong> per la Protezione e l’Assistenza dei Sordomuti<br />
FEDERASMA<br />
Federazione Alzheimer Italia<br />
Federazione Naziona<strong>le</strong> LILA<br />
Parkinson Italia<br />
VOLONTARIATO PRESSO OSPEDALI E CASE DI CURA<br />
FEDERAVO<br />
A.B.I.O. Naziona<strong>le</strong><br />
TUTELA E PROTEZIONE DELL’AMBIENTE<br />
LEGAMBIENTE Lombar<strong>di</strong>a e Naziona<strong>le</strong><br />
C.A.I. Club Alpino Italiano<br />
COORDINAMENTI CITTADINI E DI ZONA<br />
Coor<strong>di</strong>namento Volontariato Zona <strong>di</strong> Vimercate<br />
Citta<strong>di</strong>nanza attiva<br />
Consulta del Volontariato del Comune <strong>di</strong> Legnano<br />
Movimenti dei Citta<strong>di</strong>ni<br />
Mo.V.I.<br />
DONNE<br />
C.I.F. Sezioni Provincia<strong>le</strong>, Regiona<strong>le</strong> e Naziona<strong>le</strong><br />
A.N.D.O.S. Naziona<strong>le</strong><br />
Europa Donna<br />
Rete Regiona<strong>le</strong> <strong>della</strong> Lombar<strong>di</strong>a del<strong>le</strong> Case dei Centri Contro la Vio<strong>le</strong>nza al<strong>le</strong> Donne<br />
SPORT<br />
F.I.S.D. Federazione Italiana Sport Disabili<br />
C.S.I. Centro Sportivo Italiano<br />
F.I.S.E.<br />
U.I.S.P.<br />
66
COOPERAZIONE INTERNAZIONALE<br />
Rotary International<br />
A.C.I.S.J.F.<br />
Comitato Italiano a Milano per l’UNICEF<br />
Consiglio Economico e Socia<strong>le</strong> del<strong>le</strong> Nazioni Unite<br />
F.I.A.U.<br />
PROMOZIONE CULTURALE<br />
CIVITAS<br />
Federazione Italiana del<strong>le</strong> Associazioni degli Amici dei Musei<br />
Gruppi Archeologici d’Italia<br />
TUTELA E PROTEZIONE DEGLI ANIMALI<br />
Organizzazione Internaziona<strong>le</strong> Protezione Animali<br />
1.3<br />
LA SELEZIONE E FORMAZIONE DEI VOLONTARI<br />
Chi desidera fare del <strong>volontariato</strong> non ha particolari intralci <strong>le</strong>gati a limiti d’età o<br />
a vincoli imposti dal ruolo socia<strong>le</strong> o economico che occupa nella società. Non importa chi<br />
sia o cosa sia stato, ciò che importa invece per almeno l’83,5% (tab. II.1.9) del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />
è che sia ben motivato (che abbia una motivazione seria, comprovata tramite colloquio).<br />
Ma quali sono <strong>le</strong> motivazioni che inducono una persona a fare il volontario? Non<br />
sono molti gli stu<strong>di</strong> motivazionali, tuttavia rifacendosi ad uno stu<strong>di</strong>o americano del 1993<br />
(J.L. Pearce, Volontariato – Motivazioni e comportamenti nel<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> lavoro<br />
volontario, 1993), si in<strong>di</strong>viduano tre principali motivi all’azione volontaria:<br />
• desiderio <strong>di</strong> aiutare gli altri. È il caso <strong>di</strong> persone che hanno vissuto da vicino (in famiglia<br />
o nella cerchia degli affetti) un evento traumatico o che li ha colpiti profondamente,<br />
tanto da far nascere il desiderio <strong>di</strong> de<strong>di</strong>care <strong>parte</strong> del proprio tempo per una causa<br />
d’aiuto a persone svantaggiate o meno fortunate;<br />
• desiderio <strong>di</strong> uscire dall’isolamento. È il caso <strong>di</strong> persone che si sentono so<strong>le</strong> e che,<br />
entrando nel gruppo, pensano <strong>di</strong> poter conoscere altre persone e poter quin<strong>di</strong> stringere<br />
relazioni sociali, senza per altro spendere sol<strong>di</strong>, mettendo solo in campo la propria<br />
<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> tempo;<br />
• desiderio <strong>di</strong> raggiungere un obiettivo. È il caso <strong>di</strong> persone che hanno una passione e<br />
vogliono impegnarsi per raggiungere un obiettivo specifico che a loro appare importante<br />
e che li fa sentire bene.<br />
La lista potrebbe forse essere più lunga e meglio articolata. Il requisito maggiormente in<strong>di</strong>-<br />
67
cato (tab. II.1.9) è la presenza <strong>di</strong> motivazione seria, comprovata da una valutazione specifica.<br />
Ma quando una motivazione è seria? Possiamo affermare che in genere ciò che connota<br />
la serietà <strong>della</strong> motivazione è una giusta misura che in<strong>di</strong>vidua e mescola motivazioni<br />
<strong>di</strong> ritorno persona<strong>le</strong> ad un’idea mora<strong>le</strong> positiva del “far del bene”.<br />
Possiamo <strong>di</strong>re che la motivazione sarà tanto più seria, quanto più i motivi <strong>di</strong> fondo non<br />
sono esclusivamente <strong>di</strong> carattere “strumenta<strong>le</strong>”. Se una persona decide <strong>di</strong> fare il volontario<br />
per risolvere un prob<strong>le</strong>ma lavorativo e pensa così <strong>di</strong> introdursi o <strong>di</strong> acquisire qualche<br />
professionalità, la motivazione probabilmente non reggerà nel tempo; ancora, se il desiderio<br />
è solo quello <strong>di</strong> uscire dall’isolamento, ma non vi è alcuna idea/etica positiva <strong>le</strong>gata<br />
all’attività che si intraprende (come ad esempio pensare che sia giusto aiutare persone<br />
bisognose), anche in questo caso la collaborazione rischia <strong>di</strong> essere fallimentare. Sul versante<br />
opposto, anche quando i motivi sono troppo marcatamente morali c’è il rischio <strong>di</strong><br />
incontrare gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà. Quando <strong>le</strong> persone non sono consapevoli del fatto che l’azione<br />
volontaria serve anche a loro creando dei benefici in<strong>di</strong>viduali, paradossalmente la<br />
motivazione regge <strong>di</strong>fficilmente nel lungo periodo.<br />
Al secondo posto <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> richiedono che i volontari <strong>parte</strong>cipino<br />
a specifici corsi <strong>di</strong> formazione, propedeutici allo svolgimento del<strong>le</strong> attività richieste<br />
(48,7%). Meno ri<strong>le</strong>vanti sono il titolo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o (13,1%) e l’esperienza nello stesso<br />
settore, volontaria (8,8%) o professiona<strong>le</strong> (6,7%). Tuttavia segnaliamo che la <strong>parte</strong>cipazione<br />
ai corsi (57%) e il titolo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o adeguato (21,7%) sono richiesti con maggiore<br />
evidenza dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> con sede in città rispetto <strong>di</strong> quel<strong>le</strong> dei comuni <strong>della</strong> provincia.<br />
Tab. II.1.9 – Requisiti richiesti nel reclutamento dei volontari (possibili più risposte)<br />
Motivazione seria, comprovata tramite colloquio o test 83,5<br />
Partecipazione a corsi <strong>di</strong> formazione in<strong>di</strong>cati o organizzati dall’organizzazione 48,7<br />
Precedente esperienza volontaria nello stesso settore 8,8<br />
Precedente esperienza professiona<strong>le</strong> nello stesso settore 6,7<br />
Titolo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o o formazione adeguata all’attività svolta 13,1<br />
Osservando i dati riguardanti l’attività formativa offerta ai volontari nell’ultimo anno,<br />
emerge che il 65,1% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> ha previsto per i propri volontari attività formative<br />
nel corso del 2003 (tab. II.1.10). Le <strong>di</strong>fferenze tra gli orientamenti del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />
<strong>di</strong> Milano e quel<strong>le</strong> <strong>della</strong> provincia non sono particolarmente significative (<strong>le</strong>ggermente<br />
maggiori in provincia). Emerge invece la tendenza a ricorrere in modo ri<strong>le</strong>vante alla formazione<br />
dei volontari da <strong>parte</strong> del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> presenti sul territorio regiona<strong>le</strong> con<br />
altre sezioni operative, con un numero <strong>di</strong> volontari e <strong>di</strong> persona<strong>le</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione me<strong>di</strong>o-<br />
68<br />
%
grande (fig. II.1.1). I corsi vengono pre<strong>di</strong>sposti soprattutto da <strong>parte</strong> <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> che<br />
si occupano <strong>di</strong> assistenza domiciliare, assistenza socia<strong>le</strong>, attività educative e formative,<br />
gestione <strong>di</strong> strutture residenziali. Nel caso dell’assistenza domiciliare vengono privi<strong>le</strong>giati<br />
i corsi perio<strong>di</strong>ci al<strong>le</strong> singo<strong>le</strong> giornate <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o. Mentre per <strong>le</strong> altre attività si utilizza un<br />
sistema misto che prevede sia corsi perio<strong>di</strong>ci sia giornate <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o. Ricorrono meno alla<br />
formazione dei volontari <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> più recente costituzione (dal 1991 al 2002).<br />
L’attività formativa (quella in itinere) ci permette <strong>di</strong> valutare il tipo <strong>di</strong> investimento fatto<br />
dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> nei confronti dei volontari in servizio. Essa serve non solo per perfezionare<br />
la qualità del servizio, ma anche per stabilizzare l’impegno dei volontari stessi. Tra<br />
coloro che prevedono la formazione il 54,5% opta per giornate <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e formazione<br />
(inferiori al<strong>le</strong> 10 ore all’anno), il 27,2% prevede corsi perio<strong>di</strong>ci superiori al<strong>le</strong> 10 ore e il<br />
28,7% pre<strong>di</strong>spone corsi perio<strong>di</strong>ci più strutturati e superiori al<strong>le</strong> 20 ore. C’è quin<strong>di</strong> una <strong>di</strong>visione:<br />
tra chi privi<strong>le</strong>gia giornate formative <strong>di</strong> tipo perio<strong>di</strong>co e chi invece preferisce corsi<br />
formativi a carattere continuativo.<br />
Sul numero <strong>di</strong> volontari coinvolti dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> nella formazione abbiamo un valore<br />
me<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> 10 volontari per organizzazione. Si tratta <strong>di</strong> un valore interme<strong>di</strong>o a cui<br />
andrebbe aggiunto almeno un 6% <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> che ha più <strong>di</strong> 100 volontari impegnati<br />
in attività formative. Comp<strong>le</strong>ssivamente in un anno <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> hanno<br />
previsto corsi formativi per 20.000 volontari, il 33% del tota<strong>le</strong> volontari del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />
iscritte RR.<br />
Tab. II.1.10 – Attività formativa frequentata nell’ultimo anno dai volontari del<strong>le</strong> OdV<br />
(se sì, possibili più risposte)<br />
Nessuna formazione 34,9<br />
Sì, i volontari hanno frequentato corsi <strong>di</strong> formazione nell’ultimo anno 65,1<br />
Tota<strong>le</strong> 100,0<br />
Sì, solo giornate <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o 35,8<br />
Sì, corsi perio<strong>di</strong>ci 32,0<br />
Valore me<strong>di</strong>ano volontari per organizzazione: 10<br />
Numero comp<strong>le</strong>ssivo volontari: 20.236<br />
%<br />
69
Fig. II.1.1 – Numero <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> che hanno svolto corsi perio<strong>di</strong>ci e giornate <strong>di</strong><br />
stu<strong>di</strong>o per <strong>di</strong>mensione del<strong>le</strong> OdV<br />
Le principali aree intorno al<strong>le</strong> quali si è svolta l’attività formativa sono quella professiona<strong>le</strong><br />
(79,6%) e motivaziona<strong>le</strong> (72,7%). Meno richiesta è la formazione <strong>di</strong> tipo tecnicoamministrativo<br />
(41,2%).<br />
Guardando più da vicino i contenuti dell’attività formativa, da un lato si richiede una preparazione<br />
specifica d’interfaccia esterna, nel rapporto con l’utente (58,1%) e nel<strong>le</strong> abilità<br />
dell’appren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> metodologie e tecniche d’intervento (38,9%); dall’altro è richiesto<br />
un lavoro <strong>di</strong> sostegno per migliorare <strong>le</strong> <strong>di</strong>namiche all’interno del gruppo <strong>di</strong> volontari<br />
(47,9%) e un sostegno motivaziona<strong>le</strong> per rafforzare la con<strong>di</strong>visione del<strong>le</strong> finalità dell’organizzazione<br />
(40,6%).<br />
L’attività formativa meno richiesta riguarda il marketing e la raccolta dei fon<strong>di</strong>. Come<br />
abbiamo visto i temi che vengono trattati maggiormente nella formazione dei volontari<br />
riguardano l’area motivaziona<strong>le</strong> e <strong>le</strong> abilità tecniche, mentre il tema del finanziamento, pur<br />
restando un prob<strong>le</strong>ma crucia<strong>le</strong> per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong>, non viene pensato come oggetto <strong>di</strong><br />
stu<strong>di</strong>o o <strong>di</strong> addestramento specifico. Con <strong>le</strong> informazioni <strong>di</strong>sponibili non siamo in grado <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>re se ciò sia dovuto ad una scelta specifica o se vi sia una mancanza <strong>di</strong> corsi <strong>di</strong>sponibili<br />
su questi temi.<br />
70<br />
Fino a 10<br />
volontari<br />
11-20<br />
volontari<br />
21-50<br />
volontari<br />
51-100<br />
volontari<br />
oltre 100<br />
volontari
Tab. II.1.11 – Tipo <strong>di</strong> attività formativa svolta (possibili più risposte)<br />
AREA TECNICO AMMINISTRATIVA (41,2%)<br />
Gestione economico-finanziaria 26,5<br />
Gestione risorse umane 15,9<br />
Marketing e raccolta fon<strong>di</strong> 4,4<br />
AREA PROFESSIONALE (79,6%)<br />
Metodologie e tecniche <strong>di</strong> intervento 38,9<br />
Rapporto con l’utente/cliente 58,1<br />
Qualificazione del persona<strong>le</strong> 18,3<br />
AREA MOTIVAZIONALE (72,7%)<br />
Dinamiche <strong>di</strong> gruppo 47,9<br />
Finalità e valori dell’organizzazione 40,6<br />
La formazione, nell’81% dei casi, è promossa e gestita autonomamente dall’organizzazione<br />
stessa (anche se in questo caso più che <strong>di</strong> vera e propria formazione è probabi<strong>le</strong> che si tratti piuttosto<br />
<strong>di</strong> corsi brevi iniziali finalizzati a mettere il volontario in grado <strong>di</strong> svolgere il servizio). Per<br />
il 23% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> è <strong>di</strong>ventata consuetu<strong>di</strong>ne rivolgersi al Centro <strong>di</strong> servizio, mentre<br />
negli altri casi i gestori <strong>della</strong> formazione sono enti privati o religiosi (16,1%), enti pubblici<br />
(12,4%), enti formativi universitari (5,7%) o altri organismi (11,5%).<br />
Da questi dati emerge che tendenzialmente la formazione viene gestita e risolta in proprio, senza<br />
fare conto su apporti esterni. Questo segnala la capacità <strong>di</strong> auto organizzarsi da <strong>parte</strong> dell’organizzazione.<br />
Tuttavia ta<strong>le</strong> attitu<strong>di</strong>ne in<strong>di</strong>ca anche una scarsa capacità degli enti allo scambio e al<br />
coor<strong>di</strong>namento con altre <strong>organizzazioni</strong> operanti sul territorio su temi affini.<br />
Emerge il ruolo <strong>di</strong> rilievo del Centro <strong>di</strong> servizio per il <strong>volontariato</strong> <strong>di</strong> Milano come organizzazione<br />
capace <strong>di</strong> svolgere un ruolo <strong>di</strong> supporto nella formazione e nell’accompagnamento del<strong>le</strong><br />
attività. Le <strong>organizzazioni</strong> che hanno utilizzato il sistema formativo del Centro sono più presenti<br />
nella città <strong>di</strong> Milano che nei comuni <strong>della</strong> provincia. Comp<strong>le</strong>ssivamente il Centro ha coinvolto<br />
nell’attività formativa (nel 2003) circa 163 <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> iscritte al Registro.<br />
Tab. II.1.12 – Enti gestori <strong>della</strong> formazione (possibili più risposte)<br />
%<br />
Centri <strong>di</strong> servizio del <strong>volontariato</strong> 23,0<br />
Ente pubblico 12,4<br />
Ente privato o religioso 16,1<br />
Organizzazione stessa o quella <strong>di</strong> ap<strong>parte</strong>nenza 81,0<br />
Ente formativo universitario 5,7<br />
Altro organismo: A.I.S., ANPAS, me<strong>di</strong>ci struttura ospedaliera, me<strong>di</strong>ci, MOVI, CARITAS,<br />
Federvita Lombar<strong>di</strong>a, Cooperativa Formatori, 118 SSUEM Milano, enti <strong>di</strong> formazione sportiva,<br />
FISD, C.A.V., ASL, Italian Resucitation Council, A.M.U., Lions, Athena research, Guide alpine,<br />
CRI, Sodalitas 11,5<br />
%<br />
71
2. I RAPPORTI CON LE ISTITUZIONI<br />
LE CONVENZIONI CON ENTI PUBBLICI<br />
2.1In questo paragrafo presentiamo i dati relativi ai rapporti che <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>volontariato</strong> intrattengono con gli altri enti: sia con <strong>le</strong> istituzioni pubbliche sia con <strong>le</strong> altre<br />
<strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>. Ciò permetterà <strong>di</strong> capire meglio <strong>le</strong> logiche e <strong>le</strong> al<strong>le</strong>anze.<br />
Il 56,5% (tab. II.2.1) del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> ha convenzioni con enti pubblici. In termini<br />
numerici si tratta <strong>di</strong> 614 <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> iscritte al Registro convenzionate<br />
con enti pubblici. Osservando più da vicino, risulta che questo rapporto è istituito più nei<br />
comuni <strong>della</strong> provincia che a Milano, dove solo il 43,6% ha convenzioni con il pubblico.<br />
Ma <strong>di</strong> qua<strong>le</strong> pubblico si tratta? Per lo più vengono in<strong>di</strong>cate <strong>le</strong> amministrazioni comunali e<br />
<strong>le</strong> strutture sanitarie (Asl e ospedali). Ma su questo tema è opportuno presentare i dati<br />
<strong>di</strong>stinguendo <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> tra quel<strong>le</strong> che hanno sede a Milano e quel<strong>le</strong> con sede nei<br />
comuni <strong>della</strong> provincia. I dati mettono in luce due profili <strong>le</strong>ggermente <strong>di</strong>versi (tab. II.2.2):<br />
• in provincia vengono in<strong>di</strong>cate <strong>le</strong> amministrazioni comunali e <strong>le</strong> strutture sanitarie (Asl<br />
e ospedali). Infatti <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> in<strong>di</strong>cano anzitutto <strong>le</strong> amministrazioni<br />
comunali (49,4%) e al secondo posto <strong>le</strong> Aziende ospedaliere (47,9%) con <strong>le</strong> Aziende<br />
sanitarie locali (21,3%);<br />
• a Milano gli enti che stipulano convenzioni con <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> corrispondono<br />
a tipologie più variegate. Troviamo sempre in<strong>di</strong>cati ai primi posti l’amministrazione<br />
comuna<strong>le</strong> (48,9%), <strong>le</strong> Aziende sanitarie locali (32,1%) e <strong>le</strong> Aziende ospedaliere<br />
(27%). Vengono poi citate maggiormente <strong>le</strong> collaborazioni con la Regione Lombar<strong>di</strong>a<br />
(25,5%) e la Provincia <strong>di</strong> Milano (23,4%).<br />
Le <strong>organizzazioni</strong> instaurano relazioni sia con <strong>le</strong> istituzioni (abbiamo visto, in sei casi su<br />
<strong>di</strong>eci), sia con altri enti per attivare iniziative comuni. Viene privi<strong>le</strong>giata l’al<strong>le</strong>anza con<br />
altre <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>: infatti ben sette <strong>organizzazioni</strong> su <strong>di</strong>eci (tab. II.2.3)<br />
attivano collaborazioni con altre <strong>organizzazioni</strong>. Per lo più si tratta <strong>di</strong> contatti avviati su<br />
progetti specifici (quin<strong>di</strong> per relazioni temporanee), tuttavia non mancano col<strong>le</strong>gamenti<br />
più stabili: infatti il 28,3% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> attiva rapporti continuativi con altre <strong>organizzazioni</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>. Le <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> intrattengono rapporti anche<br />
con altri settori <strong>della</strong> società civi<strong>le</strong>, non propriamente <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>. In particolare si tratta<br />
<strong>di</strong> collaborazioni con <strong>le</strong> associazioni <strong>di</strong> promozione socia<strong>le</strong> (9,6%), con cooperative<br />
sociali (9,4%) e con enti religiosi (8,8%).<br />
Comp<strong>le</strong>ssivamente il 40,5% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> milanesi instaura rapporti<br />
continuativi con altri enti. Mentre il 17,4% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> non intrattiene alcun<br />
tipo <strong>di</strong> rapporto con altre <strong>organizzazioni</strong> o enti.<br />
72
Tab. II.2.1 – Organizzazioni che hanno convenzioni con enti pubblici<br />
% % %<br />
Milano città Provincia Tota<strong>le</strong><br />
Sì 43,6 64,3 56,5<br />
No 51,6 32,7 39,8<br />
Non comunicato 4,8 3,0 3,7<br />
Tota<strong>le</strong> 100,0 100,0 100,0<br />
Tab. II.2.2 – Organizzazioni che hanno convenzioni con enti pubblici per tipo <strong>di</strong> ente<br />
(possibili più risposte)<br />
% % %<br />
Milano città Provincia Tota<strong>le</strong><br />
Amministrazioni statali 8,8 1,8 3,8<br />
Amministrazioni regionali 25,5 8,9 13,7<br />
Amministrazioni provinciali 23,4 7,1 11,8<br />
Amministrazioni comunali 48,9 49,4 49,3<br />
Aziende sanitarie locali 32,1 21,3 24,4<br />
Aziende ospedaliere 27,0 47,9 41,9<br />
Provve<strong>di</strong>torati, istituzioni scolastiche<br />
Altri enti (Pio albergo Trivulzio, I.P.A.B., 118, Istituti religiosi,<br />
Fondazione CARIPLO, City Bank, Comunità <strong>di</strong> accoglienza,<br />
<strong>Ciessevi</strong>, Fondazioni, R.S.A., CARITAS, Centro<br />
10,9 3,3 5,5<br />
reinserimento, Case <strong>di</strong> riposo, Consorzio Est Milano,<br />
Istituto geriatrico, Istituto privato, Consiglio <strong>di</strong> zona 2,<br />
Comunità montana Val<strong>le</strong> Seriana, CFP <strong>di</strong> Cormano, Lega<br />
tumori, Consiglio <strong>di</strong> zona 4)<br />
13,9 6,2 8,4<br />
Tab. II.2.3 – Soggetti con cui <strong>le</strong> OdV hanno attivato col<strong>le</strong>gamenti per iniziative<br />
comuni, intese, collaborazioni (possibili più risposte)<br />
% % %<br />
Sì, in modo continuativo Sì, su progetti specifici No<br />
Altre <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> 28,3 43,5 28,2<br />
Altre associazioni <strong>di</strong> promozione socia<strong>le</strong> 9,6 26,8 63,6<br />
Fondazioni 4,5 8,3 87,2<br />
Cooperative sociali 9,4 9,0 81,6<br />
Imprese private 1,8 4,3 93,9<br />
Enti religiosi 8,8 7,6 83,6<br />
Partiti, sindacati 0,6 2,1 97,3<br />
Altre <strong>organizzazioni</strong> 6,7 6,5 86,8<br />
73
LA GESTIONE DI STRUTTURE<br />
2.2 Il 65% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> opera entro strutture. Nella compilazione <strong>della</strong> scheda<br />
è stato chiesto <strong>di</strong> segnalare <strong>le</strong> strutture entro <strong>le</strong> quali operano, <strong>di</strong>stinguendo se operano<br />
all’interno <strong>della</strong> struttura utilizzandola dunque come base d’appoggio per lo svolgimento<br />
del<strong>le</strong> proprie attività, oppure se hanno responsabilità maggiori rispetto alla gestione <strong>della</strong><br />
struttura stessa.<br />
Operano all’interno. Le strutture all’interno del<strong>le</strong> quali è possibi<strong>le</strong>, più frequentemente,<br />
ri<strong>le</strong>vare la presenza <strong>di</strong> attività svolte dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> sono quel<strong>le</strong> ospedaliere<br />
(48,7%). Il dato si riferisce ad <strong>organizzazioni</strong> che nella gran <strong>parte</strong> dei casi operano<br />
all’interno del<strong>le</strong> strutture sanitarie. Si tratta <strong>di</strong> un impegno che si svolge nei reparti ospedalieri,<br />
che riguarda <strong>le</strong> relazioni con gli ospedali per la donazione del sangue o <strong>di</strong> organi,<br />
il trasporto o il soccorso degli ammalati. Le altre strutture entro <strong>le</strong> quali <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />
operano sono <strong>le</strong> strutture scolastiche (17,1%), gli oratori (13,8%), <strong>le</strong> strutture residenziali<br />
per anziani, altre strutture <strong>di</strong>verse (11,6%).<br />
Gestiscono. Le strutture per <strong>le</strong> quali <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> hanno una responsabilità <strong>di</strong> gestione<br />
sono soprattutto i centri <strong>di</strong> ascolto (16,4%), <strong>le</strong> strutture <strong>di</strong> <strong>prima</strong> accoglienza, i centri<br />
<strong>di</strong>urni, <strong>le</strong> comunità <strong>di</strong> reinserimento e <strong>le</strong> case famiglia. Tra <strong>le</strong> strutture <strong>di</strong>verse da quel<strong>le</strong><br />
proposte nella scheda vengono citate strutture che in<strong>di</strong>cano la presa in carico <strong>di</strong> emergenze<br />
nuove o la promozione <strong>di</strong> nuove iniziative: centro <strong>di</strong> seconda accoglienza, microcomunità<br />
alloggio, comunità alloggio per <strong>di</strong>sabili, accoglienza notturna femmini<strong>le</strong>, casa accoglienza<br />
malato, struttura residenzia<strong>le</strong> per minori, casa famiglia per <strong>di</strong>sabili, unità/centri <strong>di</strong><br />
raccolta, carceri, campo rom, impianti sportivi, piscine, pa<strong>le</strong>stra riabilitativa, centro ippico,<br />
cani<strong>le</strong>, centro <strong>di</strong> addestramento, biblioteche, centro ricreativo ed educativo, au<strong>di</strong>torium<br />
comuna<strong>le</strong>, rifugi.<br />
Tab. II.2.4 – Organizzazioni che operano in strutture<br />
% % %<br />
Milano città Provincia Tota<strong>le</strong><br />
Sì 61,7 66,2 65,0<br />
No 38,3 33,8 35,0<br />
Tota<strong>le</strong> 100,0 100,0 100,0<br />
74
Tab. II.2.5 – Tipo <strong>di</strong> strutture entro cui opera o che gestisce <strong>di</strong>rettamente l’organizzazione<br />
(possibili più risposte)<br />
Tipo <strong>di</strong> struttura % %<br />
Opera all’interno Gestisce<br />
Centri <strong>di</strong> <strong>prima</strong> accoglienza 5,5 6,9<br />
Centri <strong>di</strong> ascolto 10,2 16,4<br />
Centri <strong>di</strong>urni 8,7 7,6<br />
Comunità <strong>di</strong> reinserimento e case famiglia 5,5 7,3<br />
Dormitori 1,5 1,1<br />
Strutture residenziali per anziani 12,4 2,5<br />
Consultori familiari 3,6 1,8<br />
Strutture ospedaliere 48,7 0,4<br />
Ambulatori e presi<strong>di</strong> sanitari 10,9 2,2<br />
Musei 1,5 0,7<br />
Parchi e riserve naturali 3,3 0,4<br />
Strutture scolastiche 17,1 3,3<br />
Centri sociali 8,7 0,7<br />
Oratori 13,8 0,7<br />
Centri <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, ricerca e documentazione<br />
Altro: centro <strong>di</strong> seconda accoglienza, casa accoglienza malato, struttura<br />
7,3 1,5<br />
residenzia<strong>le</strong> per minori, carceri, campo rom, struttura religiosa, impianti<br />
sportivi, piscine, pa<strong>le</strong>stra riabilitativa, centro ippico, cani<strong>le</strong>, centro <strong>di</strong><br />
addestramento, biblioteche, centro ricreativo ed educativo, au<strong>di</strong>torium<br />
comuna<strong>le</strong>, rifugi e bivacchi alpini, circolo Arci<br />
11,6 37,5<br />
75
III<br />
TERZA PARTE<br />
LE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO<br />
IN REALTÀ TERRITORIALI SPECIFICHE<br />
1. UN PROFILO SINTETICO DEL VOLONTARIATO NELLE ASL E NEI DISTRET-<br />
TI SOCIO-SANITARI<br />
1.1 Numero <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong><br />
1.2 Dimensione del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />
1.3 Dimensione del<strong>le</strong> entrate finanziarie<br />
1.4 Distribuzione OdV costituite dal 1991<br />
1.5 Distribuzione OdV con persona<strong>le</strong> retribuito<br />
1.6 Aree d’utenza<br />
1.7 Prob<strong>le</strong>mi e prospettive
In questa ultima <strong>parte</strong> proponiamo alcuni dati sul<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> <strong>di</strong> Milano<br />
e provincia, considerando realtà territoriali specifiche. In questo modo è possibi<strong>le</strong> ri<strong>le</strong>ggere<br />
i dati già presentati sotto una <strong>le</strong>nte d’ingran<strong>di</strong>mento che può <strong>di</strong>ventare strumento <strong>di</strong> conoscenza<br />
puntua<strong>le</strong> per tutte <strong>le</strong> realtà che operano sul territorio ed essere un riferimento e un<br />
aiuto nella programmazione degli interventi. Le zone e gli ambiti territoriali presi come riferimento<br />
sono <strong>le</strong> macro aree <strong>di</strong> Milano città e provincia; la <strong>di</strong>stinzione per <strong>le</strong> quattro Aziende<br />
sanitarie locali (Asl 1, Asl 2, Asl 3 e Asl Città <strong>di</strong> Milano); la <strong>di</strong>stinzione per Distretti sociosanitari.<br />
Questi ultimi nella realtà lombarda costituiscono l’ambito territoria<strong>le</strong> <strong>di</strong> riferimento<br />
per la stesura dei Piani <strong>di</strong> Zona, e dunque per la programmazione e lo sviluppo del sistema<br />
integrato d’interventi.
Asl Distretto Comuni<br />
Asl 1 Dis. 1 Garbagnate Milanese Garbagnate Milanese, Bollate, Ceriano Laghetto, Cesate, Cogliate, Lazzate,<br />
Limbiate, Misinto, Novate Milanese, Paderno Dugnano, Senago, Solaro<br />
Dis. 2 Rho Rho, Arese, Cornaredo, Lainate, Pogliano Milanese, Pregnana Milanese, Pero,<br />
Settimo Milanese, Vanzago<br />
Dis. 3 Corsico Assago, Buccinasco, Cesano Boscone, Corsico, Cusago, Trezzano sul Naviglio<br />
Dis. 4 Legnano Busto Garolfo, Canegrate, Cerro Maggiore, Dairago, Legnano, Nerviano,<br />
Parabiago, Rescal<strong>di</strong>na, San Giorgio su Legnano, San Vittore Olona, Villa Cortese<br />
Dis. 5 Castano Primo Arconate, Bernate Ticino, Buscate, Castano Primo, Cuggiono, Inveruno, Magnago,<br />
Nosate, Robecchetto con Induno, Turbigo, Vanzaghello<br />
Dis. 6 Magenta Arluno, Bareggio, Boffalora Sopra Ticino, Casorezzo, Corbetta, Magenta, Marcallo<br />
con Casone, Mesero, Ossona, Robecco sul Naviglio, Santo Stefano Ticino,<br />
Sedriano, Vittuone<br />
Dis. 7 Abbiategrasso Abbiategrasso, Albairate, Besate, Bubbiano, Calvignasco, Cassinetta <strong>di</strong><br />
Lugagnano, Cisliano, Gaggiano, Gudo Visconti, Morimondo, Motta Visconti,<br />
Ozzero, Rosate, Vermezzo, Zelo Surrigone<br />
Asl 2 Dis. 1 Paullo Me<strong>di</strong>glia, Pantigliate, Paullo, Peschiera Borromeo, Tribiano<br />
Dis. 2 S. Giuliano M.se Colturano, Carpiano, Cerro al Lambro, Dresano, Me<strong>le</strong>gnano, San Donato M.se, San<br />
Giuliano M.se, San Zenone al Lambro, Vizzolo Predabissi<br />
Dis. 3 Pioltello Pioltello, Rodano, Segrate, Vimodrone<br />
Dis. 4 Cernusco S/N Bellinzago, Bussero, Cambiago, Carugate, Cassina de’ Pecchi, Cernusco sul<br />
Naviglio, Gessate, Gorgonzola, Pessano con Bornago<br />
Dis. 5 Melzo Cassano d’Adda, Inzago, Liscate, Melzo, Pozzuolo Martesana, Settala,<br />
Truccazzano, Vignate<br />
Dis. 6 Binasco Binasco, Casari<strong>le</strong>, Lacchiarella, Noviglio, Pieve Emanue<strong>le</strong>, Vernate, Zibido San<br />
Giacomo<br />
Dis. 7 Rozzano Basiglio, Locate Triulzi, Opera, Rozzano<br />
Asl 3 Dis. 1 Carate Brianza Albiate, Besana Brianza, Biassono, Briosco, Carate Brianza, Lissone, Macherio,<br />
Renate, Sovico, Triuggio, Vedano al Lambro, Veduggio con Colzano, Verano<br />
Brianza<br />
Dis. 2 Cinisello B. Bresso, Cinisello Balsamo, Cormano, Cusano Milanino<br />
Dis. 3 Cologno M.se Brugherio, Cologno Monzese<br />
Dis. 4 Desio Bovisio Masciago, Cesano Maderno, Desio, Muggiò, Nova Milanese, Varedo<br />
Dis. 5 Monza Monza, Villasanta<br />
Dis. 6 Seregno Barlassina, Giussano, Lentate sul Seveso, Meda, Seregno, Seveso<br />
Dis. 7 S. S. Giovanni Sesto San Giovanni<br />
Dis. 8 Vimercate Agrate Brianza, Aicurzio, Arcore, Basiano, Bellusco, Bernareggio, Burago<br />
Molgora, Busnago, Camparada, Caponago, Carnate, Cavenago Brianza<br />
Concorezzo, Cornate d’Adda, Correzzana, Grezzago, Lesmo, Masate, Mezzago,<br />
Ornago, Pozzo d’Adda, Roncello, Ronco Briantino, Sulbiate, Trezzano Rosa,<br />
Trezzo sull’Adda, Usmate Velate, Vaprio d’Adda, Vimercate<br />
Asl Mi Dis. 1 Mi Centro Zona 1 – Milano centro<br />
Dis. 2 Mi Nord-Ovest Zone 8 e 9 – Certosa, Gallaratese, Sempione, Magenta, Affori, Bovisa<br />
Dis. 3 Mi Nord-Est Zone 2 e 3 – Zara, Venezia, Città stu<strong>di</strong>, Lambrate<br />
Dis. 4 Mi Sud-Est Zone 4 e 5 – Porta Romana, Navigli, Ticinese<br />
Dis. 5 Mi Sud-Ovest Zone 6 e 7 – Porta Genova, Giambellino, Lorenteggio, Baggio<br />
80
1. UN PROFILO SINTETICO<br />
DEL VOLONTARIATO NELLE ASL<br />
E NEI DISTRETTI SOCIO-SANITARI<br />
NUMERO DI ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO<br />
1.1Le <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> <strong>della</strong> provincia <strong>di</strong> Milano iscritte al Registro genera<strong>le</strong><br />
regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong> al 31 <strong>di</strong>cembre 2003 sono 1.087 (tab. III.1.1). Nei comuni <strong>della</strong> provincia<br />
<strong>di</strong> Milano sono presenti gran <strong>parte</strong> del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> (60,5%), mentre a Milano città resta<br />
attivo il restante 39,5%. La Asl 3 dei comuni <strong>di</strong> Monza e <strong>della</strong> Brianza si conferma come zona<br />
molto attiva con una presenza notevo<strong>le</strong> <strong>di</strong> OdV (25,4%) iscritte al Registro.<br />
Tab. III.1.1 – Distribuzione del<strong>le</strong> Organizzazioni <strong>di</strong> Volontariato (OdV) attive nella provincia<br />
<strong>di</strong> Milano per Asl <strong>di</strong> ap<strong>parte</strong>nenza<br />
ASL 1 ASL 2 ASL 3 ASL Tota<strong>le</strong><br />
(comuni a N-O: (comuni a Sud: (comuni a N-E: città <strong>di</strong><br />
Legnano) Me<strong>le</strong>gnano) Monza) Milano<br />
Numero OdV iscritte RR 238 144 276 429 1.087<br />
% OdV iscritte RR 21,9% 13,2% 25,4% 39,5% 100,0%<br />
Di seguito vengono presentati i grafici con il dettaglio dei <strong>di</strong>versi <strong>di</strong>stretti sanitari. In particolare:<br />
• La Asl 1 si ripartisce in sette <strong>di</strong>stretti sanitari. Ogni <strong>di</strong>stretto raggruppa un certo numero <strong>di</strong><br />
comuni (ad es: il <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> Garbagnate è costituito da 12 comuni). I <strong>di</strong>stretti <strong>della</strong> Asl 1<br />
con il maggior numero <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> (Fig. III.1.1.) sono quelli <strong>di</strong><br />
Garbagnate e Rho (con ben 51 OdV presenti in ciascun <strong>di</strong>stretto), seguiti dal <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong><br />
Magenta con 39 <strong>organizzazioni</strong>;<br />
• I <strong>di</strong>stretti <strong>della</strong> Asl 2 con il maggior numero <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> sono San Giuliano<br />
Milanese (con ben 35 OdV presenti), Melzo e Cernusco (con 30 OdV in ciascun <strong>di</strong>stretto);<br />
• I <strong>di</strong>stretti <strong>della</strong> Asl 3 con il maggior numero <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> sono quello <strong>di</strong><br />
Vimercate (con 84 OdV), Monza (con 49 OdV) e Carate Brianza (con 35 Odv);<br />
• I <strong>di</strong>stretti <strong>di</strong> Milano (Asl città <strong>di</strong> Milano) con il maggior numero <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong><br />
sono quello <strong>di</strong> Milano Centro (con ben 121 OdV presenti) e i <strong>di</strong>stretti al nord <strong>della</strong> città:<br />
Milano Nord-Ovest: Certosa, Gallaratese, Sempione, Magenta, Affori, Bovisa (con 93 OdV) e<br />
Milano Nord-Est: Zara, Venezia, Città stu<strong>di</strong>, Lambrate (con 86 OdV).<br />
Il numero del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> quasi raddoppia se si includono tutte quel<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />
che, pur non essendo iscritte, si ispirano ai principi fondamentali espressi nella <strong>le</strong>gge quadro<br />
sul <strong>volontariato</strong> (Fig. III.1.2.).<br />
81
Fig. III.1.1 – Numero <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> iscritte al Registro genera<strong>le</strong> regiona<strong>le</strong><br />
del <strong>volontariato</strong> (sezione regiona<strong>le</strong> e provincia<strong>le</strong>) al 31.12.2003: dettaglio nei <strong>di</strong>stretti<br />
socio-sanitari<br />
82
Fig. III.1.2 – Numero <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> (iscritte e non iscritte al Registro<br />
genera<strong>le</strong> regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong>): dettaglio nei <strong>di</strong>stretti socio-sanitari<br />
83
DIMENSIONE DELLE ORGANIZZAZIONI<br />
1.2 Comp<strong>le</strong>ssivamente la me<strong>di</strong>ana dei volontari presenti nel<strong>le</strong> OdV iscritte al Registro è<br />
<strong>di</strong> 20 volontari per organizzazione (tab. III.1.2). Tuttavia ta<strong>le</strong> dato risulta abbastanza <strong>di</strong>fferenziato:<br />
<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> a Milano sono <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni maggiori (con un valore me<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> 25<br />
volontari per organizzazione) rispetto a quel<strong>le</strong> <strong>della</strong> provincia. In provincia abbiamo un numero<br />
maggiore <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong>, ma un numero comp<strong>le</strong>ssivo <strong>di</strong> volontari meno consistente<br />
(24.000 contro i 35.000 <strong>di</strong> Milano). Le <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> Milano possono contare su un impegno<br />
maggiore anche dal punto <strong>di</strong> vista del numero <strong>di</strong> ore de<strong>di</strong>cate al<strong>le</strong> attività (è maggiore la<br />
percentua<strong>le</strong> <strong>di</strong> coloro che de<strong>di</strong>cano più <strong>di</strong> 10 ore alla settimana). Nella Asl 1 sono presenti <strong>le</strong><br />
<strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> più picco<strong>le</strong> <strong>di</strong>mensioni con un valore me<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> 15 volontari per organizzazione.<br />
Tab. III.1.2 – Confronto per alcuni in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione e forma organizzativa OdV<br />
iscritte RR<br />
Organizzazioni <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> in Milano città Provincia Tota<strong>le</strong><br />
provincia <strong>di</strong> Milano<br />
Numero <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte RR 429 658 1.087<br />
Dimensione me<strong>di</strong>ana dei volontari continuativi 25 18 20<br />
Volontari continuativi 34.800 24.493 59.293<br />
Intensità dell’impegno volontario: oltre 10 ore settimanali (%) 18,4% 15,3% 17,1%<br />
Tab. III.1.3 – Distribuzione del<strong>le</strong> Organizzazioni <strong>di</strong> Volontariato attive nella provincia <strong>di</strong><br />
Milano per Asl <strong>di</strong> ap<strong>parte</strong>nenza<br />
ASL 1 ASL 2 ASL 3 ASL Tota<strong>le</strong><br />
(comuni a (comuni a (comuni a città <strong>di</strong><br />
N-O: Sud: N-E: Milano<br />
Legnano) Me<strong>le</strong>gnano) Monza)<br />
Dimensione me<strong>di</strong>ana dei volontari continuativi 15 20 20 25 20<br />
• I <strong>di</strong>stretti <strong>della</strong> Asl 1 con il maggior numero <strong>di</strong> volontari sono quelli <strong>di</strong> Corsico (con un<br />
valore me<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> 27 volontari per organizzazione), Legnano (25), Abbiategrasso (17);<br />
• I <strong>di</strong>stretti <strong>della</strong> Asl 2 con il maggior numero <strong>di</strong> volontari sono soprattutto i <strong>di</strong>stretti sanitari<br />
<strong>di</strong> Melzo (32), Binasco (26);<br />
• I <strong>di</strong>stretti <strong>della</strong> Asl 3 con il maggior numero <strong>di</strong> volontari sono Sesto San Giovanni (36),<br />
Vimercate (25), Monza (23);<br />
• Il <strong>di</strong>stretto <strong>della</strong> Asl 4 con il maggior numero <strong>di</strong> volontari è quello <strong>di</strong> Milano Centro (con<br />
un valore me<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> 30 volontari per organizzazione).<br />
84
Fig. III.1.3 – Dimensione me<strong>di</strong>ana volontari <strong>di</strong> OdV iscritte al Registro gen. reg. del<br />
<strong>volontariato</strong>: dettaglio nei <strong>di</strong>stretti socio-sanitari<br />
85
DIMENSIONE DELLE ENTRATE FINANZIARIE<br />
1.3Segnaliamo la preva<strong>le</strong>nza del<strong>le</strong> entrate finanziarie del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> con sede a<br />
Milano città (valore me<strong>di</strong>ano pari a 44.633 euro in un anno), mentre <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> con<br />
sede nei comuni <strong>della</strong> provincia registrano livelli d’entrata molto più modesti: 17.173 euro<br />
(pari a 33 milioni <strong>di</strong> vecchie lire). Ta<strong>le</strong> livello d’entrata è piuttosto <strong>di</strong>ffuso: infatti ben il 42,2%<br />
del<strong>le</strong> OdV ha livelli d’entrata inferiori ai 12.000 euro all’anno. Nel comp<strong>le</strong>sso emerge la <strong>di</strong>ffusione<br />
notevo<strong>le</strong> del contributo finanziario pubblico, che tuttavia costituisce per molte <strong>organizzazioni</strong><br />
<strong>della</strong> provincia la voce d’entrata dominante (il 47,7% del<strong>le</strong> entrate comp<strong>le</strong>ssive per<br />
<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> dell’hinterland milanese proviene da fonte pubblica).<br />
Tab. III.1.4 – Confronto per alcuni in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione e forma organizzativa OdV<br />
iscritte RR<br />
Organizzazioni <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> Milano città Provincia Tota<strong>le</strong><br />
in provincia <strong>di</strong> Milano<br />
Dimensione me<strong>di</strong>ana del<strong>le</strong> entrate 2003 (euro) 44.633 17.173 24.718<br />
Entrate fino a 12.000 euro 19,7% 42,2% 33,8%<br />
Entrate <strong>di</strong> fonte pubblica 40,2% 47,7% 43,3%<br />
Tab. III.1.5 – Dimensione del<strong>le</strong> entrate del<strong>le</strong> OdV attive nella provincia <strong>di</strong> Milano per Asl<br />
<strong>di</strong> ap<strong>parte</strong>nenza<br />
ASL 1 ASL 2 ASL 3 ASL Tota<strong>le</strong><br />
(comuni a N-O: (comuni a Sud: (comuni a N-E: città <strong>di</strong><br />
Legnano) Me<strong>le</strong>gnano) Monza) Milano<br />
Dimensione me<strong>di</strong>ana del<strong>le</strong> entrate 2003 12.901 17.173 19.709 44.633 24.718<br />
• I <strong>di</strong>stretti <strong>della</strong> Asl 1 con il maggior numero <strong>di</strong> entrate finanziarie sono il <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong><br />
Legnano (31.771 euro all’anno), quello <strong>di</strong> Abbiategrasso (27.184 euro) e Corsico (22.918<br />
euro);<br />
• I <strong>di</strong>stretti <strong>della</strong> Asl 2 con il maggior numero <strong>di</strong> entrate finanziarie sono i <strong>di</strong>stretti sanitari<br />
<strong>di</strong> Pioltello (137.118 euro) e Binasco (25.386 euro);<br />
• I <strong>di</strong>stretti <strong>della</strong> Asl 3 con il maggior numero <strong>di</strong> entrate finanziarie sono Sesto San Giovanni<br />
(53.671 euro), Monza (40.239 euro) e Cologno Monzese (34.777 euro);<br />
• I <strong>di</strong>stretti <strong>della</strong> Asl città <strong>di</strong> Milano con il maggior numero <strong>di</strong> entrate finanziarie sono<br />
Milano Centro (62.809 euro) e Milano Nord-Est (51.685 euro): Zara, Venezia, Città stu<strong>di</strong>,<br />
Lambrate.<br />
86
Fig. III.1.4 – Valore me<strong>di</strong>ano entrate 2003 (euro) per <strong>le</strong> OdV iscritte al Registro regiona<strong>le</strong><br />
del vol. (sez. reg. e prov.): dettaglio nei <strong>di</strong>stretti socio-sanitari<br />
87
1.4<br />
DISTRIBUZIONE ODV COSTITUITE DAL 1991<br />
A Milano abbiamo comp<strong>le</strong>ssivamente un’organizzazione più giovane che in provincia<br />
(<strong>le</strong> istituzioni costituite dal 1991 sono in percentua<strong>le</strong> maggiore al dato provincia<strong>le</strong>), e con<br />
uno statuto giuri<strong>di</strong>co meno solido (<strong>le</strong> associazioni non riconosciute sono più rappresentate<br />
del<strong>le</strong> associazioni riconosciute). Il numero del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> nate negli ultimi <strong>di</strong>eci anni è<br />
maggiore nell’area metropolitana (tab. III.1.6). In provincia la presenza <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong><br />
più recente costituzione è maggiore nella zona nord <strong>di</strong> Milano, in corrispondenza <strong>della</strong> Asl 3<br />
<strong>di</strong> Monza e <strong>della</strong> Brianza.<br />
Tab. III.1.6 – Confronto per alcuni in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione e forma organizzativa OdV<br />
iscritte RR<br />
Organizzazioni <strong>di</strong> Milano città Provincia Tota<strong>le</strong><br />
<strong>volontariato</strong> in provincia <strong>di</strong> Milano<br />
Organizzazioni costituite dal 1991 52,5% 38,6% 43,8%<br />
Associazioni non riconosciute 72,2% 57,1% 62,8%<br />
Tab. III.1.7 – Distribuzione del<strong>le</strong> Organizzazioni <strong>di</strong> Volontariato attive nella provincia <strong>di</strong><br />
Milano dal 1991 per Asl <strong>di</strong> ap<strong>parte</strong>nenza<br />
ASL 1 ASL 2 ASL 3 ASL Tota<strong>le</strong><br />
(comuni a N-O: (comuni a Sud: (comuni a N-E: città <strong>di</strong><br />
Legnano) Me<strong>le</strong>gnano) Monza) Milano<br />
Organizzazioni costituite dal 1991 36,6% 38,4% 40,3% 52,5% 43,8%<br />
• I <strong>di</strong>stretti <strong>della</strong> Asl 1 con <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> costituite in anni più recenti sono<br />
quelli <strong>di</strong> Corsico (43,8%) e <strong>di</strong> Abbiategrasso (42,1%);<br />
• I <strong>di</strong>stretti <strong>della</strong> Asl 2 con <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> <strong>di</strong> più recente costituzione sono<br />
Paullo (50,0%) e Cernusco sul Naviglio (47,8%);<br />
• I <strong>di</strong>stretti <strong>della</strong> Asl 3 con <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> <strong>di</strong> più recente costituzione sono<br />
Seregno (53,6%) e Monza (51,2%);<br />
• I <strong>di</strong>stretti <strong>della</strong> Asl città <strong>di</strong> Milano con <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> più recente costituzione sono<br />
nell’area sud-ovest (64,4%): Porta Genova, Giambellino, Lorenteggio, Baggio.<br />
88
Fig. III.1.5 – Organizzazioni costituite dal 1991 per <strong>le</strong> OdV iscritte RR (sez reg. e prov.):<br />
dettaglio <strong>di</strong>stretti socio-sanitari (valori in percentua<strong>le</strong>)<br />
89
DISTRIBUZIONE ODV CON PERSONALE RETRIBUITO<br />
1.5 La forza lavoro preva<strong>le</strong>nte è costituita dall’impegno volontario, tuttavia non mancano<br />
realtà che impiegano anche persona<strong>le</strong> remunerato. A Milano il livello <strong>di</strong> semi-professionalizzazione<br />
del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> è decisamente superiore che in provincia: quasi una organizzazione<br />
su due è caratterizzata dalla presenza <strong>di</strong> persona<strong>le</strong> retribuito. Viceversa <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />
dei comuni <strong>della</strong> provincia (tab. III.1.9) sono costituite preva<strong>le</strong>ntemente da modelli<br />
organizzativi puri (<strong>di</strong> soli volontari).<br />
Tab. III.1.8 – Confronto per alcuni in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione e forma organizzativa OdV<br />
iscritte RR<br />
Organizzazioni <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> Milano città Provincia Tota<strong>le</strong><br />
in provincia <strong>di</strong> Milano:<br />
Enti con presenza <strong>di</strong> persona<strong>le</strong> retribuito 48,4% 25,9% 34,3%<br />
Tab. III.1.9 – Distribuzione del<strong>le</strong> Organizzazioni <strong>di</strong> Volontariato attive nella provincia <strong>di</strong><br />
Milano per Asl <strong>di</strong> ap<strong>parte</strong>nenza<br />
ASL 1 ASL 2 ASL 3 ASL Tota<strong>le</strong><br />
(comuni a N-O: (comuni a Sud: (comuni a N-E: città <strong>di</strong><br />
Legnano) Me<strong>le</strong>gnano) Monza) Milano<br />
Enti con presenza <strong>di</strong> persona<strong>le</strong> retribuito 23,5% 23,2% 29,0% 48,4% 34,3%<br />
• Il <strong>di</strong>stretto sanitario <strong>della</strong> Asl 1 con una maggiore concentrazione <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> semiprofessionalizzate<br />
è Abbiategrasso (42,1% <strong>di</strong> OdV con presenza <strong>di</strong> persona<strong>le</strong> retribuito);<br />
• Il <strong>di</strong>stretto sanitario <strong>della</strong> Asl 2 con un maggior numero <strong>di</strong> OdV con persona<strong>le</strong> retribuito è<br />
Pioltello (44,4%). Si evidenzia che nel <strong>di</strong>stretto sanitario <strong>di</strong> Paullo <strong>le</strong> OdV iscritte al<br />
Registro sono composte da soli volontari;<br />
• I <strong>di</strong>stretti con una maggiore concentrazione <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> con persona<strong>le</strong><br />
retribuito (nella Asl 3) sono Cologno Monzese (57,1%), Monza (51,2%) e Sesto S.<br />
Giovanni;<br />
• Il <strong>di</strong>stretto con una maggiore concentrazione <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> semi-professionalizzate<br />
nella Asl città <strong>di</strong> Milano è quello <strong>di</strong> Milano Centro (55,7%).<br />
90
Fig. III.1.6 – Distribuzione % OdV con persona<strong>le</strong> retribuito iscritte RR (sez reg. e prov.):<br />
dettaglio nei <strong>di</strong>stretti socio-sanitari<br />
91
1.6<br />
AREE D’UTENZA<br />
Me<strong>di</strong>amente <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> esaminate svolgono attività in relazione a sette tipologie<br />
<strong>di</strong> soggetti (o temi) maggiormente presi in carico: quel<strong>le</strong> che si rivolgono ai gruppi anagrafici<br />
(ve<strong>di</strong> descrizione tab. III.1.10), quelli che curano temi <strong>le</strong>gati alla <strong>parte</strong>cipazione civica,<br />
e <strong>le</strong> aree famiglia, devianza, esclusione, <strong>di</strong>sabilità e sofferenza. La collocazione dei <strong>di</strong>sabili<br />
e degli anziani nella stessa area si giustifica per la forte commistione tra i due tipi <strong>di</strong> utenza,<br />
se si considera che spesso <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> che si fanno carico dei bisogni dei <strong>di</strong>sabili operano<br />
interventi anche a favore degli anziani non autosufficienti. A Milano sono più presenti<br />
interventi a favore <strong>di</strong> prob<strong>le</strong>matiche gravi: esclusione (poveri e famiglie povere, noma<strong>di</strong>,<br />
senza fissa <strong>di</strong>mora, stranieri), area famiglia (ragazze madri, donne so<strong>le</strong> con figli e famiglie in<br />
<strong>di</strong>fficoltà) e devianza (tossico<strong>di</strong>pendenti, alcolisti, carcerati).<br />
Tab. III.1.10 – Confronto per alcuni in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione e forma organizzativa OdV<br />
iscritte RR<br />
Organizzazioni <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> % % %<br />
in provincia <strong>di</strong> Milano Milano città Provincia Tota<strong>le</strong><br />
gruppi anagrafici<br />
(anziani autosufficienti, minori, ado<strong>le</strong>scenti e giovani) 50,6 56,7 54,4<br />
<strong>parte</strong>cipazione civica<br />
(<strong>di</strong>fesa <strong>di</strong>ritti e sensibilizzazione, attività ecologiche e tutela ambienta<strong>le</strong>,<br />
protezione civi<strong>le</strong>) 32,5 31,9 32,1<br />
area famiglia<br />
(ragazze madri, donne so<strong>le</strong> con figli e famiglie in <strong>di</strong>fficoltà) 15,3 11,0 12,6<br />
devianza<br />
(tossico<strong>di</strong>pendenti, alcolisti, carcerati) 11,1 3,0 6,1<br />
esclusione<br />
(poveri e famiglie povere, noma<strong>di</strong>, senza fissa <strong>di</strong>mora, stranieri) 26,1 10,8 16,5<br />
<strong>di</strong>sabilità<br />
(<strong>di</strong>sabilità fisica, anziani non autosufficienti) 28,0 29,3 28,8<br />
sofferenza<br />
(malati, malati terminali, cronici, AIDS, malati psichici) 39,2 51,3 46,8<br />
92
Tab. III.1.11 – Distribuzione del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> per settori <strong>di</strong> attività svolta (possibili<br />
più risposte)<br />
% % % % %<br />
ASL 1 ASL 2 ASL 3 ASL città <strong>di</strong> Milano Tota<strong>le</strong><br />
Gruppi anagrafici 58,5 51,8 57,6 50,6 54,4<br />
Partecipazione civica 35,5 30,4 29,9 32,5 32,1<br />
Area famiglia 6,6 12,5 13,9 15,3 12,6<br />
Devianza 3,8 3,6 2,2 11,1 6,1<br />
Esclusione 9,3 15,2 10,0 26,1 16,5<br />
Disabilità 29,5 24,1 31,6 28,0 28,8<br />
Sofferenza 53,6 50,0 50,2 39,2 46,8<br />
Nel<strong>le</strong> pagine che seguono riportiamo il dettaglio nei <strong>di</strong>versi <strong>di</strong>stretti socio-sanitari.<br />
93
Fig. III.1.7 – Distribuzione % OdV iscritte RR (sez reg. e prov.) per gruppi anagrafici<br />
(anziani autosufficienti, minori, ado<strong>le</strong>scenti e giovani)<br />
94
Fig. III.1.8 – Distribuzione % OdV iscritte RR (sez reg. e prov.) per <strong>parte</strong>cipazione civica<br />
(<strong>di</strong>fesa <strong>di</strong>ritti e sensibilizzazione, attività ecologiche e tutela ambienta<strong>le</strong>, protezione civi<strong>le</strong>)<br />
95
Fig. III.1.9 – Distribuzione % OdV iscritte RR (sez reg. e prov.) per area famiglia (ragazze<br />
madri, donne so<strong>le</strong> con figli e famiglie in <strong>di</strong>fficoltà)<br />
96
Fig. III.1.10 – Distribuzione % OdV iscritte RR (sez reg. e prov.) per tipologia <strong>di</strong> devianza<br />
(tossico<strong>di</strong>pendenti, alcolisti, carcerati)<br />
97
Fig. III.1.11 – Distribuzione % OdV iscritte RR (sez reg. e prov.) per area <strong>di</strong> esclusione<br />
(poveri e famiglie povere, noma<strong>di</strong>, senza fissa <strong>di</strong>mora, stranieri)<br />
98
Fig. III.1.12 – Distribuzione % OdV iscritte RR (sez reg. e prov.) per <strong>di</strong>sabilità (<strong>di</strong>sabilità<br />
fisica, anziani non autosufficienti)<br />
99
Fig. III.1.13 – Distribuzione % OdV iscritte RR (sez reg. e prov.) per sofferenza (malati,<br />
malati terminali, cronici, AIDS, malati psichici)<br />
100
PROBLEMI E PROSPETTIVE<br />
1.7 In questo ultimo paragrafo presentiamo i dati sul<strong>le</strong> prob<strong>le</strong>matiche del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> <strong>di</strong>stinte tra Milano e provincia.<br />
Si ha che almeno tre su cinque (Fig. III.1.14) del<strong>le</strong> risposte più frequenti riguardano il tema<br />
del finanziamento. Quasi una organizzazione su due riconosce che il finanziamento dell’operatore<br />
pubblico è inadeguato al<strong>le</strong> proprie esigenze. E questa valutazione viene proposta<br />
in modo in<strong>di</strong>fferenziato dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> Milano così come da quel<strong>le</strong> <strong>della</strong> provincia.<br />
Dalla scheda non è possibi<strong>le</strong> capire se ta<strong>le</strong> prob<strong>le</strong>ma derivi dall’avvenuto minore<br />
trasferimento <strong>di</strong> risorse economiche dell’operatore pubblico (minori entrate dai comuni) o<br />
dal<strong>le</strong> mutate esigenze del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong>.<br />
Accanto all’osservazione sulla “quantità <strong>di</strong> fon<strong>di</strong>”, viene sol<strong>le</strong>vato anche il prob<strong>le</strong>ma del<br />
ritardo nei pagamenti, <strong>della</strong> <strong>di</strong>fficoltà ad accedere al cre<strong>di</strong>to e nel trattare con <strong>le</strong> istituzioni.<br />
Le <strong>organizzazioni</strong> sembrano dunque d’accordo nel segnalare il prob<strong>le</strong>ma d’accesso al<strong>le</strong><br />
risorse economiche pubbliche ed anche in genera<strong>le</strong> <strong>della</strong> necessità <strong>di</strong> avere liqui<strong>di</strong>tà in<br />
tempi preventivabili.<br />
Sull’altro versante viene evidenziato il prob<strong>le</strong>ma del reclutamento dei volontari. Esso è sentito<br />
maggiormente dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> che operano in provincia e da quel<strong>le</strong> <strong>di</strong> picco<strong>le</strong> <strong>di</strong>mensioni<br />
(con meno <strong>di</strong> 10 volontari). La maggiore evidenziazione da <strong>parte</strong> del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>della</strong> provincia<br />
è <strong>le</strong>gata probabilmente al <strong>di</strong>verso meccanismo d’ingresso dei nuovi volontari. Infatti nel<br />
caso del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> picco<strong>le</strong> <strong>di</strong>mensioni (come abbiamo visto più presenti in provincia)<br />
i volontari entrano preferibilmente per mezzo <strong>di</strong> contatti personali (perchè può sembrare imbarazzante<br />
<strong>parte</strong>cipare senza “conoscere qualcuno”). Di conseguenza, con una base <strong>di</strong> volontari<br />
più esigua, anche la possibilità d’ingresso <strong>di</strong> nuove risorse umane risulta più <strong>di</strong>ffici<strong>le</strong>.<br />
Fig. III.1.14 – Prob<strong>le</strong>mi e prospettive: <strong>di</strong>stinzione tra Milano e Provincia<br />
(valori in percentua<strong>le</strong>)<br />
Di seguito riportiamo il dettaglio per i cinque prob<strong>le</strong>mi più sentiti nei <strong>di</strong>versi <strong>di</strong>stretti sociosanitari.<br />
101
Fig. III.1.15 – Finanziamento pubblico inadeguato (%) secondo <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte<br />
RR (sez reg. e prov.): dettaglio nei <strong>di</strong>stretti socio-sanitari<br />
102
Fig. III.1.16 – Difficoltà nel reclutamento dei volontari (%) secondo <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />
iscritte RR (sez reg. e prov.): dettaglio nei <strong>di</strong>stretti socio-sanitari<br />
103
Fig. III.1.17 – Ritar<strong>di</strong> nei pagamenti dell’operatore pubblico (%) secondo <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />
iscritte RR (sez reg. e prov.): dettaglio nei <strong>di</strong>stretti socio-sanitari<br />
104
Fig. III.1.18 – Difficoltà nel trattare con <strong>le</strong> istituzioni (%) per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte<br />
RR (sez reg. e prov.): dettaglio nei <strong>di</strong>stretti socio-sanitari<br />
105
Fig. III.1.19 – Difficoltà nell’accesso al cre<strong>di</strong>to (%) secondo <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte RR<br />
(sez reg. e prov.): dettaglio nei <strong>di</strong>stretti socio-sanitari<br />
106
CONCLUSIONI<br />
Scopo <strong>di</strong> questo stu<strong>di</strong>o, promosso dalla Provincia <strong>di</strong> Milano e dal Centro Servizi per il<br />
Volontariato <strong>di</strong> Milano (CIESSEVI), è focalizzare l’attenzione dei <strong>le</strong>ttori sulla realtà del<br />
<strong>volontariato</strong> nel territorio <strong>di</strong> Milano e provincia: tanto sulla sua <strong>di</strong>mensione, sul<strong>le</strong> risorse<br />
<strong>di</strong> cui <strong>di</strong>spone e sui rapporti che intrattiene con <strong>le</strong> istituzioni, quanto sul<strong>le</strong> prob<strong>le</strong>matiche<br />
che si trova ad affrontare quoti<strong>di</strong>anamente.<br />
La ricerca descrive il <strong>volontariato</strong> organizzato nell’area – ristretta – <strong>di</strong> Milano e provincia.<br />
Arriva inoltre a circoscrivere ulteriormente la zona d’indagine prendendo in considerazione<br />
ambiti territoriali <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni ancora più ridotte, quali i <strong>di</strong>stretti socio-sanitari, che<br />
nella <strong>di</strong>mensione lombarda sono il riferimento per i Piani <strong>di</strong> Zona.<br />
Garante <strong>della</strong> precisione del<strong>le</strong> informazioni è la fonte stessa da cui i dati sono stati raccolti:<br />
<strong>le</strong> elaborazioni sono state effettuate sulla base del<strong>le</strong> schede <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>contazione, compilate<br />
e consegnate agli uffici <strong>della</strong> Provincia <strong>di</strong> Milano – aggiornate al 31 <strong>di</strong>cembre 2003 –<br />
dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> stesse. La <strong>di</strong>sponibilità <strong>della</strong> Provincia <strong>di</strong> Milano ha permesso dunque<br />
<strong>di</strong> produrre un’analisi abbastanza precisa sulla realtà del mondo del <strong>volontariato</strong> a Milano<br />
e provincia.<br />
Ciononostante, per rendere ancora più comp<strong>le</strong>te <strong>le</strong> informazioni raccolte, CIESSEVI ha<br />
integrato i dati sia con <strong>le</strong> schede del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte alla sezione regiona<strong>le</strong> del<br />
Registro, sia con informazioni raccolte presso <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> non iscritte al<br />
Registro. Organizzazioni, queste ultime, che non presentando alcuni requisiti tra i molti<br />
richiesti, non possono iscriversi al Registro, oppure che semplicemente non intendono<br />
avva<strong>le</strong>rsi dell’iscrizione – la qua<strong>le</strong> viene spesso vista come una procedura che impone<br />
troppi obblighi. Sono dunque realtà ap<strong>parte</strong>nenti a un’altra faccia del <strong>volontariato</strong>: un po’<br />
più invisibi<strong>le</strong>, più informa<strong>le</strong>.<br />
Ve<strong>di</strong>amo ora, in un’estrema sintesi che comp<strong>le</strong>ta il nostro giro d’orizzonte, alcuni e<strong>le</strong>menti<br />
significativi emersi dalla ricerca.<br />
• Nel 2004 sono state censite, in provincia <strong>di</strong> Milano, oltre 2.000 realtà organizzate <strong>di</strong><br />
<strong>volontariato</strong>. Una <strong>parte</strong> consistente <strong>di</strong> queste è costituita da <strong>organizzazioni</strong> che hanno<br />
istituzionalizzato la loro presenza attraverso l’iscrizione al Registro regiona<strong>le</strong>. Si tratta<br />
<strong>di</strong> 1.087 <strong>organizzazioni</strong> (pari al 53% dell’universo stimato).<br />
• Il capoluogo lombardo risulta essere l’area con il maggior numero <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>volontariato</strong> iscritte al Registro, il 31,3% dell’intera regione (5,1% <strong>di</strong> quel<strong>le</strong> italiane).<br />
In particolare, troviamo una maggiore presenza <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> nei comuni dell’hin-<br />
107
terland, mentre in città il rapporto tra <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> e abitanti residenti<br />
non è particolarmente e<strong>le</strong>vato. Tuttavia considerare solo ta<strong>le</strong> densità, nel caso <strong>di</strong><br />
Milano, può essere ingannevo<strong>le</strong>, perché in realtà in città ciò che conta non è tanto la<br />
quantità puramente numerica del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong>, quanto la loro <strong>di</strong>mensione: a Milano<br />
sono presenti <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni notevoli, che hanno un livello <strong>di</strong> organizzazione<br />
comp<strong>le</strong>ssa e che agiscono non solo a livello provincia<strong>le</strong>, ma anche su scala regiona<strong>le</strong><br />
e naziona<strong>le</strong> (ve ne sono almeno 51 – su 128 – a carattere regiona<strong>le</strong>).<br />
• La <strong>di</strong>mensione comuna<strong>le</strong> è quella che sembra più congenia<strong>le</strong> al<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>volontariato</strong>: il 58,3% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong>, infatti, opera a livello comuna<strong>le</strong>. Tuttavia<br />
l’interesse del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> formazione più recente è meno limitato al territorio<br />
loca<strong>le</strong>, ma guarda ed agisce in una geografia più ampia rispetto al<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> più<br />
consolidate. La scala territoria<strong>le</strong> d’intervento è molto <strong>di</strong>versa a seconda <strong>di</strong> dove <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />
sono collocate; <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> impegnate su <strong>di</strong>mensione loca<strong>le</strong> sono infatti<br />
più numerose nei comuni <strong>della</strong> provincia. A Milano città, invece, il raggio d’azione<br />
del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> è molto più ampio: solo il 28,3% opera su ambiti ristretti (quartiere<br />
o comune), appena il 9,6% agisce sull’intero territorio provincia<strong>le</strong> e ben il 50,6% nell’intera<br />
regione o nel territorio naziona<strong>le</strong>.<br />
• Le <strong>organizzazioni</strong> presentano preva<strong>le</strong>ntemente un numero piuttosto basso <strong>di</strong> volontari:<br />
se si escludono <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> molto gran<strong>di</strong>, in genere <strong>le</strong> altre realtà possono contare<br />
sull’impegno <strong>di</strong> appena 18 volontari (valore me<strong>di</strong>ano). Ma osservando meglio il<br />
dato, si scopre che esso si scompone in modo piuttosto <strong>di</strong>fferenziato: abbiamo un terzo<br />
del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> che sono costituite da non più <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci volontari, solo <strong>di</strong>ciassette<br />
<strong>organizzazioni</strong> su cento possono contare su un numero superiore ai cinquanta volontari,<br />
ed appena sette <strong>organizzazioni</strong> su cento volontari o più.<br />
• Un in<strong>di</strong>catore più sensibi<strong>le</strong> del<strong>le</strong> <strong>di</strong>mensioni comp<strong>le</strong>ssive del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> è costituito<br />
dal numero <strong>di</strong> volontari impegnati in modo continuativo nel settore. Nella provincia<br />
<strong>di</strong> Milano si contano 88.331 persone volontarie continuative (donatori esclusi). Ciò<br />
vuol <strong>di</strong>re che, in un territorio <strong>di</strong> 3 milioni e 600.000 abitanti (sopra i quattor<strong>di</strong>ci anni),<br />
quasi tre milanesi su cento fanno <strong>volontariato</strong> in modo continuativo all’interno <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>. Vo<strong>le</strong>ndo effettuare un calcolo più restrittivo sul numero dei<br />
volontari, è possibi<strong>le</strong> contare soltanto quelli che si impegnano in modo determinante<br />
nell’organizzazione, escludendo dal calcolo tutti coloro che de<strong>di</strong>cano un periodo <strong>di</strong><br />
tempo più limitato, ad esempio con cadenza quin<strong>di</strong>cina<strong>le</strong> o mensi<strong>le</strong>. Si stimano così a<br />
Milano e provincia 40.000 volontari continuativi e determinanti. In altre paro<strong>le</strong>, persone<br />
che de<strong>di</strong>cano del tempo tutte <strong>le</strong> settimane per un numero <strong>di</strong> ore che va dal<strong>le</strong> due ore<br />
a settimana o più. Ciò vuol <strong>di</strong>re che dei tre milanesi su cento che si impegnano, almeno<br />
uno de<strong>di</strong>ca un numero <strong>di</strong> ore considerevo<strong>le</strong> all’attività <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>.<br />
• Quattro o cinque volontari su <strong>di</strong>eci de<strong>di</strong>cano al<strong>le</strong> attività fino a tre ore alla settimana.<br />
108
Mentre solo una minoranza – due volontari su <strong>di</strong>eci – collabora per <strong>di</strong>eci ore o più a settimana.<br />
Ovviamente non è poca cosa, se si considera che spesso i volontari de<strong>di</strong>cano<br />
del tempo oltre alla loro norma<strong>le</strong> attività lavorativa remunerata. Ta<strong>le</strong> frammentazione –<br />
e cioè il fatto che ci sono tante persone impegnate per poche ore – può essere causa <strong>di</strong><br />
notevoli prob<strong>le</strong>mi per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>: l’impiego <strong>di</strong> una forza lavoro a<br />
tempo parzia<strong>le</strong> richiede spesso un grosso lavoro <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento e <strong>di</strong> gestione <strong>della</strong><br />
rotazione.<br />
• Il persona<strong>le</strong> retribuito costituisce una minoranza <strong>di</strong> circa 4.811 in<strong>di</strong>vidui, pari al 5%<br />
del<strong>le</strong> persone che operano nel<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>. Di questi, 1.373<br />
(28,5%) lavorano a tempo pieno – come <strong>di</strong>pendenti e/o collaboratori continuativi –,<br />
1.498 sono impegnati part-time (31,1%) e i restanti 1.940 (pari al 40,3%) operano in<br />
modo occasiona<strong>le</strong>. Nel <strong>volontariato</strong> infatti la forza lavoro preva<strong>le</strong>nte è costituita dall’attività<br />
volontaria. Tuttavia non mancano <strong>organizzazioni</strong> che impiegano anche persona<strong>le</strong><br />
remunerato: una su tre è caratterizzata dalla presenza <strong>di</strong> persona<strong>le</strong> retribuito –<br />
e questo è ancora più evidente nel<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro del <strong>volontariato</strong><br />
che sono caratterizzate da un livello <strong>di</strong> semi-professionalizzazione <strong>le</strong>ggermente<br />
superiore.<br />
• Un aspetto da segnalare riguarda <strong>le</strong> <strong>di</strong>mensioni dell’impegno nell’organizzazione semiprofessionalizzata<br />
e in quella costituita da soli volontari. Sembrerebbe che <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />
miste possano contare su un impegno maggiore da <strong>parte</strong> dei volontari. Ciò vuol<br />
<strong>di</strong>re che la presenza <strong>di</strong> persona<strong>le</strong> retribuito – almeno entro una certa misura – o <strong>di</strong> consu<strong>le</strong>nti<br />
rafforza l’impegno volontario. Viceversa nel<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> “pure” – costituite<br />
da soli volontari – il trend è a scalare: sempre meno volontari de<strong>di</strong>cano oltre 10 ore.<br />
• Il 50,1% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> risulta affiliata ad un organismo più ampio. Ciò significa<br />
che un’organizzazione su due opera in relazione con un organismo da cui è gerarchicamente<br />
<strong>di</strong>pendente, o al qua<strong>le</strong> è più genericamente affiliata. Accanto a queste, abbiamo<br />
una quota ri<strong>le</strong>vante (43,7%) costituita da <strong>organizzazioni</strong> prive <strong>di</strong> alcun <strong>le</strong>game affiliativo<br />
con altre <strong>organizzazioni</strong> e operanti sul territorio con un’unica sezione operativa. Si<br />
tratta <strong>di</strong> enti autonomi, operanti senza il sostegno <strong>di</strong> alcuna rete associativa pre-esistente,<br />
spesso attivi grazie ad un forte ra<strong>di</strong>camento nel tessuto socia<strong>le</strong> entro il qua<strong>le</strong> sono<br />
nati e in cui operano. Sono infatti presenti maggiormente nei comuni <strong>della</strong> provincia e<br />
si occupano preva<strong>le</strong>ntemente <strong>di</strong> attività ricreative/sportive, assistenza socia<strong>le</strong>, attività<br />
educative/formative e assistenza domiciliare.<br />
• Un terzo del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> (33,8%) ha entrate sotto i 12.000 euro all’anno, e il<br />
19,4% non supera i 30.000 euro. Ciò vuol <strong>di</strong>re che più <strong>della</strong> metà del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />
iscritte al Registro può contare su entrate <strong>di</strong> bassa entità. Sul versante opposto abbiamo<br />
quasi una organizzazione su cinque (19,6%) che <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> entrate superiori ai 100.000<br />
euro. Le <strong>organizzazioni</strong> con entrate alte risultano operare ad un livello territoria<strong>le</strong> più<br />
109
ampio (sull’intera provincia o la regione): sono quel<strong>le</strong> con una struttura semi-professionalizzata<br />
e che utilizzano anche persona<strong>le</strong> retribuito.<br />
• Le entrate <strong>di</strong> fonte pubblica costituiscono per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte il 43,3% del<strong>le</strong><br />
entrate comp<strong>le</strong>ssive. Il quadro genera<strong>le</strong> vede una sostanzia<strong>le</strong> in<strong>di</strong>pendenza del <strong>volontariato</strong><br />
– almeno un terzo del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro non riceve alcun contributo<br />
dall’operatore pubblico, ed il 34,5% riceve preva<strong>le</strong>ntemente contributi privati –;<br />
tuttavia per il 33,1% il finanziamento pubblico costituisce la fonte principa<strong>le</strong> <strong>di</strong> entrata<br />
finanziaria. Le <strong>organizzazioni</strong> che appaiono maggiormente <strong>di</strong>pendenti dall’amministrazione<br />
pubblica si sono costituite <strong>prima</strong> degli anni novanta, sono impegnate in attività<br />
nel comune o nei territori limitrofi, si occupano soprattutto <strong>di</strong> protezione civi<strong>le</strong>, <strong>di</strong><br />
attività socio-sanitarie o <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong> strutture residenziali.<br />
• Due terzi del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> nel<strong>le</strong> loro attività prevedono un intreccio <strong>di</strong> azioni.<br />
Invece l’attività preva<strong>le</strong>nte è quella socio-sanitaria per entrambe <strong>le</strong> tipologie indagate:<br />
si occupa <strong>di</strong> assistenza socio-sanitaria una organizzazione su tre tra <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />
iscritte al Registro, e una su sei per quel<strong>le</strong> non iscritte. Emerge comp<strong>le</strong>ssivamente un<br />
forte impegno nella cura <strong>della</strong> persona. Se consideriamo oltre al<strong>le</strong> attività socio-sanitarie<br />
anche l’assistenza socia<strong>le</strong>, la gestione <strong>di</strong> strutture residenziali e l’assistenza domiciliare,<br />
otteniamo che il 56,4% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro si occupa <strong>di</strong> servizi<br />
alla persona in modo determinante e preva<strong>le</strong>nte. La stessa considerazione ci porta<br />
ad in<strong>di</strong>viduare nella tipologia del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> non iscritte un 37,4% <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />
impegnate negli stessi ambiti e con analogo impegno.<br />
• Il numero me<strong>di</strong>ano dei volontari impegnati aumenta notevolmente soprattutto nella<br />
gestione <strong>di</strong> strutture residenziali, nell’assistenza domiciliare e nell’assistenza socia<strong>le</strong>:<br />
valore me<strong>di</strong>ano pari a 39, 30 e 26 volontari per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte. L’altro settore<br />
<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>ziona<strong>le</strong> impegno civi<strong>le</strong> è quello ricreativo e sportivo. Dal punto <strong>di</strong> vista finanziario,<br />
come si è già notato, ci sono notevoli <strong>di</strong>fferenze tra <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong>: molte<br />
<strong>di</strong>spongono <strong>di</strong> scarse risorse (il 32,5% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> ha livelli d’entrata sotto<br />
12.000 euro all’anno). A questo dato si aggiunge un certo grado <strong>di</strong> concentrazione del<strong>le</strong><br />
risorse economiche in alcune aree d’attività: infatti il 45,3% del<strong>le</strong> entrate comp<strong>le</strong>ssive<br />
si concentra nel<strong>le</strong> 345 <strong>organizzazioni</strong> impegnate nell’area socio-sanitaria.<br />
• Uno dei prob<strong>le</strong>mi più sentiti dal <strong>volontariato</strong> riguarda il reclutamento dei volontari. Il<br />
mondo del <strong>volontariato</strong> è cresciuto, dal punto <strong>di</strong> vista <strong>della</strong> domanda: il numero del<strong>le</strong><br />
<strong>organizzazioni</strong> è pressoché raddoppiato negli ultimi <strong>di</strong>eci anni; gli enti che ricercano la<br />
collaborazione da <strong>parte</strong> <strong>di</strong> aspiranti volontari sono quin<strong>di</strong> più numerosi. D’altra <strong>parte</strong>,<br />
sul versante dell’offerta dei volontari, negli anni si è assistito ad un calo del numero dei<br />
volontari stabili – se confrontiamo i nostri dati con quelli <strong>di</strong> ricerche precedenti: ISTAT<br />
e Fivol –, o comunque ad una crescita <strong>di</strong> un <strong>volontariato</strong> meno <strong>di</strong>sponibi<strong>le</strong>, in termini<br />
<strong>di</strong> quantità <strong>di</strong> tempo de<strong>di</strong>cato. Le <strong>organizzazioni</strong> stesse sembrano confermare in qual-<br />
110
che misura la prob<strong>le</strong>matica. Infatti esse evidenziano come primo prob<strong>le</strong>ma il reclutamento<br />
dei volontari, seguito da quello <strong>della</strong> ricerca <strong>di</strong> persona<strong>le</strong> qualificato.<br />
Comp<strong>le</strong>ssivamente si ha che la maggiore <strong>di</strong>fficoltà, per gran <strong>parte</strong> del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong>,<br />
non è tanto nel livello <strong>di</strong> preparazione tecnica dei volontari, nell’e<strong>le</strong>vato turn-over o<br />
nella motivazione inadeguata, quanto nel reclutamento <strong>di</strong> nuove risorse umane.<br />
• Chi desidera fare del <strong>volontariato</strong> non ha particolari intralci <strong>le</strong>gati a limiti d’età, o da<br />
vincoli imposti dal ruolo socia<strong>le</strong> o economico che occupa nella società. Non importa chi<br />
sia o cosa sia stato, ciò che importa invece, per almeno l’83,5% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong>, è<br />
che sia ben motivato – che abbia una motivazione seria e comprovata tramite colloquio.<br />
• La formazione è considerata un bisogno fondamenta<strong>le</strong>. Il 65,1% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> ha<br />
previsto per i propri volontari attività formative nel corso del 2003. Sul numero <strong>di</strong><br />
volontari coinvolti dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> nella formazione abbiamo un valore me<strong>di</strong>ano<br />
<strong>di</strong> 10 volontari per organizzazione. Comp<strong>le</strong>ssivamente in un anno <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>volontariato</strong> hanno previsto corsi formativi per 20.000 volontari, il 33% del tota<strong>le</strong><br />
volontari del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte RR.<br />
• La seconda area prob<strong>le</strong>matica è <strong>le</strong>gata al tema del finanziamento. La maggior <strong>parte</strong><br />
del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> ha scarsi costi connessi a retribuzioni da pagare e gran <strong>parte</strong> <strong>di</strong> esse<br />
utilizza locali resi <strong>di</strong>sponibili da altre istituzioni in comodato o uso gratuito. Tuttavia<br />
ricor<strong>di</strong>amo che il 29,9% utilizza anche persona<strong>le</strong> retribuito e il 32,6% ha spese per l’affitto<br />
dei locali che utilizza. Restano poi da coprire <strong>le</strong> spese <strong>di</strong> funzionamento, l’assicurazione<br />
dei volontari e l’eventua<strong>le</strong> acquisto <strong>di</strong> attrezzature e materiali. Infatti, <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />
considerano il livello del finanziamento inadeguato – per tre <strong>organizzazioni</strong><br />
su <strong>di</strong>eci il finanziamento pubblico è molto inadeguato – in rapporto al<strong>le</strong> necessità, e<br />
soprattutto abbinato al ritardo dei pagamenti e al<strong>le</strong> <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> accesso al cre<strong>di</strong>to.<br />
• La terza area prob<strong>le</strong>matica è quella dei rapporti con l’esterno. Le <strong>organizzazioni</strong> evidenziano<br />
la <strong>di</strong>fficoltà nel trattare con <strong>le</strong> istituzioni (molto presente nel 21,8% dei casi),<br />
paral<strong>le</strong>lamente alla <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> comunicare la propria immagine (17,7%) e al non sempre<br />
semplice lavoro <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento con gli interventi pubblici (10,8%).<br />
• Il 56,5% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro ha convenzioni con enti pubblici.<br />
Risulta che questi rapporti sono istituiti più nei comuni <strong>della</strong> provincia che a Milano<br />
(dove solo il 43,6% ha convenzioni con il pubblico). Per lo più i rapporti sono con <strong>le</strong><br />
amministrazioni comunali e <strong>le</strong> strutture sanitarie – Asl e ospedali.<br />
• Viene privi<strong>le</strong>giata l’al<strong>le</strong>anza con altre <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>: infatti ben sette<br />
<strong>organizzazioni</strong> su <strong>di</strong>eci attivano collaborazioni con altre <strong>organizzazioni</strong>. Per lo più si<br />
tratta <strong>di</strong> contatti avviati su progetti specifici – si tratta quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> relazioni temporanee –,<br />
ma non mancano col<strong>le</strong>gamenti più stabili: infatti il 28,3% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> attiva<br />
rapporti continuativi con altre <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>. Le <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>volontariato</strong> intrattengono rapporti anche con altre realtà del terzo settore, non propria-<br />
111
mente <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>. In particolare si tratta <strong>di</strong> collaborazioni con <strong>le</strong> associazioni <strong>di</strong><br />
promozione socia<strong>le</strong> (9,6%), con cooperative sociali (9,4%) e con enti religiosi (8,8%).<br />
Le informazioni emerse, ci ren<strong>di</strong>amo conto, raccontano solo parzialmente il mondo del<br />
<strong>volontariato</strong>. Tuttavia mettere in fila queste informazioni serve per capire come si colloca<br />
il <strong>volontariato</strong> milanese, per pensare o ripensare come vuo<strong>le</strong> collocarsi negli anni a venire,<br />
per fare in modo che non si basi soltanto su un generico desiderio salvifico, ma che sia<br />
capace <strong>di</strong> affrontare <strong>le</strong> nuove sfide con un’etica che sostiene.<br />
112
VOLONTARIATO IN RETE<br />
Se<strong>le</strong>zione ragionata <strong>di</strong> siti Internet<br />
Ente <strong>di</strong> riferimento Sito Internet<br />
ASSISTENZA DOMICILIARE<br />
Associazione PORTA APERTA onlus – Volontari<br />
Domiciliari per l’Aiuto dei Malati Oncologici Gravi http://www.porta-aperta.it/<br />
L’IMPRONTA onlus http://www.improntas.it/<br />
VAAV – Associazione Vivere Aiutando a Vivere http://www.vaav.org/<br />
ASSISTENZA SOCIALE<br />
A.B.I.O. – Associazione per il Bambino in Ospeda<strong>le</strong> http://www.abio.org/<br />
A.C.A.T. MILANO – Associazione dei Club Alcolisti in<br />
Trattamento http://acatmilano.org/<br />
A.C.L.I. MILANESI – Associazioni Cristiane Lavoratori<br />
Italiani http://www.aclimilano.com/<br />
A.D.B. – Associazione Disabili Basiglio http://www.adb99.org/<br />
A.N.M.I.C. – Associazione Naziona<strong>le</strong> Mutilati ed<br />
Invali<strong>di</strong> Civili http://www.anmic-invali<strong>di</strong>civili.it/<br />
ALZHEIMER ITALIA http://www.alzheimer.it/<br />
ANFASS MILANO onlus – Associazione Famiglie <strong>di</strong><br />
Disabili Intel<strong>le</strong>ttivi e Relazionali http://www.anffasmilano.it/<br />
ANGLAT – Associazione Naziona<strong>le</strong> Guida Legislazione<br />
hAn<strong>di</strong>cappati Trasporti http://www.anglat.net/<br />
Associazione BANCO ALIMENTARE DELLA<br />
LOMBARDIA onlus http://www.bancoalimentare.org/<br />
Associazione ITALIANA LE MANINE onlus http://www.<strong>le</strong>manine.org/<br />
Associazione L’ABILITA’ onlus http://www.labilita.org/<br />
Associazione LUCE E VITA onlus – Per la Ricerca e la<br />
Cura del<strong>le</strong> Leucemie e del<strong>le</strong> Malattie Oncoematologiche http://www.luceevita.it/<br />
@<br />
113
Associazione OLTRE NOI... LA VITA onlus http://www.oltrenoilavita.it/<br />
Associazione PAOLO PINI http://www.associazionepini.it/<br />
Associazione PASOL onlus – Una Rete per l’Accoglienza http://www.pazol.org/<br />
Associazione VOLONTARI CARITAS AMBROSIANA<br />
Associazione VOLONTARI CE.A.S. –<br />
http://www.caritas.it/<br />
Centro Ambrosiano <strong>di</strong> Solidarietà<br />
C.A.DO.M. MONZA E BRIANZA – Centro <strong>di</strong> Aiuto<br />
http://www.volontariceas.it/<br />
al<strong>le</strong> Donne Maltrattate http://www.cadom.it/<br />
C.S.D.C. – Centro Stu<strong>di</strong> Cure Domiciliari http://www.cscd.it/<br />
CAV – Centro <strong>di</strong> Aiuto alla Vita <strong>di</strong> Melzo onlus http://www.cavmelzo.it/<br />
DONNE INSIEME CONTRO LA VIOLENZA<br />
F.F.F.S onlus – Fondazione Fratelli <strong>di</strong> San Francesco<br />
http://www.donneinsieme.org/<br />
D’Assisi<br />
Fe.L.Ce.A.F. – Federazione Lombarda dei Centri<br />
http://www.fratellisanfrancesco.it/<br />
<strong>di</strong> Assistenza alla Famiglia<br />
FIS – CDO Federazione Impresa Socia<strong>le</strong> – Compagnia<br />
http://www.felceaf.too.it/<br />
del<strong>le</strong> Opere http://www.cdo.it/<br />
FRIENDS – Insieme per un Sorriso http://www.friends-online.org/<br />
GILS – Gruppo Italiano per la Lotta alla Sc<strong>le</strong>rodermia http://www.sc<strong>le</strong>rodermia.net/<br />
Gruppi <strong>di</strong> Volontariato Vincenziano http://www.gvvaiclombar<strong>di</strong>a.it/<br />
IL BIVACCO – Associazione Carcere e territorio http://www.associazioneilbivacco.it/<br />
ILA onlus – Associazione Italiana Angio<strong>di</strong>splasie http://www.angio<strong>di</strong>splasie.org/<br />
La CASA DI EMMA<br />
M.A.R.S.E. onlus – Movimento Antidroga Rione<br />
http://www.casa<strong>di</strong>emma.org/<br />
Sant’Eusebio http://www.marse.it/<br />
OSF – Opera San Francesco per i Poveri<br />
RAGGIUNGERE – Associazione Italiana per i Bambini<br />
http://www.operasanfrancesco.it/<br />
con Malformazioni agli arti http://www.raggiungere.it/<br />
SHIATSU DO – Associazione <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> http://www.shiatsudo<strong>volontariato</strong>.org/<br />
TELEFONO DONNA http://www.te<strong>le</strong>fonodonna.it/<br />
V.P.U. onlus – Volontari per la Promozione Umana http://www.vpu.it/<br />
VOCE AMICA onlus http://www.voceamica.it/<br />
ATTIVITÀ EDUCATIVE E FORMATIVE<br />
A PICCOLI PASSI<br />
A.G.E.S.C.I. – Associazione Guide e Scouts<br />
http://www.apiccolipassi.org/<br />
Cattolici Italiani http://www.lombar<strong>di</strong>a.agesci.it/<br />
A.GE. 7° MILANESE – Associazione Italiana Genitori http://www.agesettimo.it/<br />
114
A.I.D.D. – Associazione Italiana contro la Diffusione<br />
<strong>della</strong> Droga http://www.aidd.it/<br />
A.I.L. onlus – Associazione Italiana Laringectomizzati http://www.laringect.it/<br />
A.IT.A. onlus – Associazione Italiana Afasici http://www.aita-onlus.it/<br />
ABBA’- Associazione per l’Adozione a <strong>di</strong>stanza<br />
dell’Infanzia Abbandonata http://www.a-b-b-a.org/<br />
ALT onlus – Associazione per la Lotta alla Trombosi http://www.trombosi.org/<br />
AMAL BAMBINI PER LA PACE onlus – Associazione<br />
per la Promozione <strong>di</strong> Progetti Educativi in Pa<strong>le</strong>stina http://www.associazioneamal.org/<br />
AMANI onlus ONG http://www.amaniforafrica.org/<br />
Associazione ASCOLTA E VIVI onlus http://www.aevo.org/web/<br />
Associazione L’AVETE FATTO A ME http://www.lavetefattoame.org/<br />
Associazione LA LENTE onlus http://www.la-<strong>le</strong>nte-onlus.it/<br />
Associazione LIBRO PARLATO “ROMOLO MONTI” http://www.libroparlato.com/<br />
Associazione PARAPLEGICI LOMBARDIA http://www.apl-onlus.it/<br />
Associazione SPAZIO AUTISMO onlus http://www.spazioautismo.org/<br />
Associazione VALERIA onlus http://www.associazioneva<strong>le</strong>ria.com/<br />
C.A.M. – Centro Ausiliario per i Prob<strong>le</strong>mi Minorili http://www.cam-minori.org/<br />
CENTRO LOMBARDO METODO BILLINGS http://www.metodobillings.it/<br />
CREDA onlus – Centro Ricerca Educazione<br />
Documentazione Ambienta<strong>le</strong> http://www.creda.it/<br />
FAND – Associazione Naziona<strong>le</strong> Diabetici http://www.fand.it/<br />
Fondazione BROWNSEA onlus http://www.brownsea.it/<br />
FORUM DELLA SOLIDARIETA’ DELLA LOMBARDIA http://www.forum<strong>della</strong>solidarieta.it/<br />
GENITORI SI DIVENTA http://www.genitorisi<strong>di</strong>venta.it/<br />
L.S.I. – Liberi Studenti d’Italia http://www.liberistudenti<strong>di</strong>talia.it/<br />
LA LANTERNA onlus – Associazione <strong>di</strong> Volontariato<br />
per il Sostegno Educativo dei Minori http://www.lalanternaonlus.org/<br />
LA SCUOLA DI BABELE http://www.scuola<strong>di</strong>babe<strong>le</strong>.it/<br />
Mo.V.I. – Movimento <strong>di</strong> Volontariato Italiano http://www.<strong>volontariato</strong>inrete.it/<br />
http://www.movi.lombar<strong>di</strong>a.it/<br />
MOVIMENTO PER LA VITA AMBROSIANO http://www.movimentovitamilano.it/<br />
SOCIETA’ SAN VINCENZO DE PAOLI – Consiglio http://www.lombar<strong>di</strong>a.sanvincenzoita-<br />
Regiona<strong>le</strong> Lombardo lia.it/<br />
GESTIONE DI STRUTTURE RESIDENZIALI<br />
A.C.I.S.J.F. – Associazione Cattolica Internaziona<strong>le</strong><br />
al Servizio <strong>della</strong> Giovane http://www.acisjf.it/<br />
Associazione CREARE PRIMAVERA onlus – http://www.creare<strong>prima</strong>vera.it/<br />
115
Associazione CUORE FRATELLO onlus http://www.cuorefratello.org/<br />
Associazione EMMAUS http://www.emmaus-associazione.org/<br />
Associazione LA GRANGIA DI MONLUÈ http://web.peacelink.it/associaz/<br />
grangia.html<br />
IDEA VITA onlus http://www.ideavita.it/<br />
ATTIVITÀ SOCIO-SANITARIE<br />
A.I.C.I.T. – Associazione Intervento Contro i Tumori<br />
“Gruppo Roberto Corneo” http://www.aicit.it/<br />
A.N.D.O.S. – Associazione Naziona<strong>le</strong> Donne<br />
Operate al Seno http://www.andosonlusnaziona<strong>le</strong>.it/<br />
A.R.R.C. onlus – Associazione per la Ricerca<br />
e il Recupero del<strong>le</strong> Car<strong>di</strong>opatie http://www.arrc.it/<br />
A.S.TE.D. onlus – Associazione per lo Stu<strong>di</strong>o<br />
e la Terapia del Dolore http://asted.freeweb.org/<br />
A.T.D.L. onlus – Associazione Talassemici Drenopatici<br />
Lombar<strong>di</strong> http://www.atdl.it/<br />
A.V.U.L.S.S. – Associazione Volontariato nel<strong>le</strong> Unità<br />
Locali Servizi Sanitari http://www.avulss.org/<br />
AMICI DELL’AQUILONE onlus – Associazione<br />
<strong>di</strong> Volontariato Anziani Amici dell’Aquilone http://www.amici<strong>della</strong>quilone.it/<br />
AMICI DI VILLA MARELLI onlus http://www.amici<strong>di</strong>villamarelli.it/<br />
ANPAS Lombar<strong>di</strong>a – Associazione Naziona<strong>le</strong><br />
Pubbliche Assistenze http://www.anpaslombar<strong>di</strong>a.org/<br />
ARD onlus – Associazione per la Ricerca sul<strong>le</strong> Demenze http://www.ard.it/<br />
ARS – Associazione Ricerche sulla Schizofrenia http://www.ars-<strong>le</strong>grenzi.org/<br />
Associazione AMICI DELLA NEFROLOGIA http://www.aanefrologia.com/<br />
Associazione Amici dell’Ospeda<strong>le</strong> Policlinico<br />
Donatori <strong>di</strong> Sangue http://www.ctit.org/<br />
Associazione LA RONDINE http://www.laron<strong>di</strong>ne.it/<br />
Associazione PRESENZA AMICA onlus –<br />
Volontari per l’Aiuto ai Sofferenti http://www.presenzamica.it/<br />
ASTRA RADIO SOCCORSO PERO http://www.soccorsopero.it/<br />
ATTIVE COME PRIMA http://www.attivecome<strong>prima</strong>.org/<br />
AVIS Provincia<strong>le</strong> – Associazione Volontari<br />
Italiani Sangue http://www.avisprovincia<strong>le</strong>milano.it/<br />
AVIS Regiona<strong>le</strong> – Associazione Volontari Italiani Sangue http://www.avislombar<strong>di</strong>a.it/<br />
AVPS – Associazione Volontari Pronto Soccorso<br />
e Pubblica Assistenza <strong>di</strong> Vimercate http://www.avps.it/<br />
116
BANCO FARMACEUTICO<br />
CAF onlus – Centro <strong>di</strong> Aiuto al Bambino Maltrattato<br />
http://www.bancofarmaceutico.org/<br />
e alla Famiglia in Crisi http://www.cafonlus.org/<br />
COMITATO MARIA LETIZIA VERGA<br />
COMITATO VOLONTARIO DI PRONTO<br />
http://www.comitatomaria<strong>le</strong>tiziaverga.it/<br />
SOCCORSO DI ARLUNO<br />
COPEV onlus – Associazione per la Prevenzione<br />
http://www.cvpsarluno.org/<br />
e Cura dell’Epatite Vira<strong>le</strong> “Beatrice Vitiello”. http://www.copev.it/<br />
CROCE BIANCA Milano<br />
CROCE MELEGNANESE – Associazione Volontaria<br />
http://www.crocebianca.org/<br />
<strong>di</strong> Pubblica Assistenza e Primo soccorso http://www.croceme<strong>le</strong>gnanese.it/<br />
CROCE ROSA CELESTE MILANO http://www.crocerosace<strong>le</strong>ste.org/<br />
CROCE VERDE LISSONESE onlus<br />
FEDERAVO – Federazione del<strong>le</strong> Associazioni<br />
http://www.croceverdelissonese.org/<br />
<strong>di</strong> Volontariato Ospedaliero<br />
HSA ITALIA – Associazione Naziona<strong>le</strong> Attività<br />
http://www.federavo.it/<br />
Subacquee e Natatorie per <strong>di</strong>asbili http://www.hsaitalia.it/<br />
INTERVOL – Intervento Volontariato Pubblica Assistenza http://www.intervol.it/<br />
L.I.L.A. MILANO onlus – Lega Italiana http://www.lilamilano.it/site/it/default.asp<br />
per la Lotta contro L’Aids<br />
LA STRAVAGANZA ONLUS – Organizzazione<br />
Musicoterapica <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong><br />
NAGA onlus – Associazione Volontaria <strong>di</strong> Assistenza<br />
http://www.lastravaganza.it/<br />
Socio-Sanitaria e per i Diritti <strong>di</strong> Stranieri e Noma<strong>di</strong> http://www.naga.it/<br />
O.M.O. onlus – Overtly Multiethnic Oriented http://www.omoweb.org/<br />
PROGETTO ITACA http://www.progettoitaca.org/<br />
PUBBLICA ASSISTENZA CROCE VIOLA DI CESATE<br />
PUBBLICA ASSISTENZA CROCE VIOLA MILANO –<br />
http://www.croceviolacesate.it/<br />
Associazione Volontaria <strong>di</strong> Solidarietà http://www.croceviola.org/<br />
RHO SOCCORSO – Pubblica Assistenza http://www.rhosoccorso.it/<br />
SAMUDRA INSIEME onlus<br />
SOS MILANO onlus – Associazione Volontaria<br />
http://www.samudraonlus.org/<br />
<strong>di</strong> Pronto Soccorso http://www.sosmilano.it/<br />
TI DO UNA MANO onlus<br />
U.N.I.T.A.L.S.I. Lombarda – Unione Naziona<strong>le</strong> Italiana<br />
http://www.tidounamano.org/<br />
Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali http://www.unitalsilombarda.it/<br />
117
VIVI DOWN onlus – Associazione Italiana per la Ricerca<br />
Scientifica e per la tutela <strong>della</strong> Persona Down http://www.vividown.org/<br />
ATTIVITÀ RICREATIVE E SPORTIVE<br />
AIUTIAMOLI – Associazione Italiana Famiglie<br />
Ammalati Psichici http://www.aiutiamoli.it/<br />
Associazione LOS AMIGOS – Tempo Libero Disabili http://www.losamigos.it/<br />
ATLHA – Associazione Tempo Libero Han<strong>di</strong>cappati http://www.atlha.it/<strong>prima</strong>.HTM<br />
BY YOUR SIDE – Un Clown per Amico http://www.byyourside.it/<br />
C.S.I. COMITATO DI MILANO –<br />
Comitato Sportivo Italiano http://www.csi.milano.it/<br />
F.I.S.D. – Federazione Italiana Sport per Disabili –<br />
Comitato Italiano Paralimpico http://www.fisd.it/<br />
IL MOSAICO – Associazione <strong>di</strong> Persone<br />
Diversamente Abili http://www.ilmosaicoweb.org/<br />
P.G.S. LOMBARDIA – Polisportive Giovanili Sa<strong>le</strong>siane http://www.pgslombar<strong>di</strong>a.org/<br />
U.I.S.P. Lombar<strong>di</strong>a – Unione Italiana Sport per Tutti http://www.uisp.it/lombar<strong>di</strong>a/<br />
U.S. BRIANZA SILVIA TREMOLADA onlus http://www.usbrianza.org/<br />
ATTIVITÀ CULTURALI E ARTISTICHE<br />
A.N.T.E.A. MILANO – Associazione Naziona<strong>le</strong><br />
Terza Età Attiva http://web.tiscali.it/anteamilano/<br />
A.R.C.I. MILANO – Associazione Ricreativa<br />
Cultura<strong>le</strong> Italiana http://www.arci.it/milano/<br />
ANNI VERDI- Braxon Volontariato onlus http://www.anniver<strong>di</strong>univer.it/<br />
Associazione AMICI DI CAMILLA http://www.amici<strong>di</strong>camilla.it/<br />
Associazione CULTURALE PUNTO ROSSO http://www.puntorosso.it/<br />
Associazione LA VIGNA DI NABOT http://www.nabot.org/<br />
Associazione QUARTO OGGIARO VIVIBILE onlus http://www.associazionequartooggiarovivibi<strong>le</strong>.com/<br />
AUSER RisorsAnziani Lombar<strong>di</strong>a http://www.auser.it/Lombar<strong>di</strong>a/<br />
BARABBA’S CLOWN onlus http://www.barabbas.it/<br />
CADR – Centro Ambrosiano <strong>di</strong> Documentazione<br />
per <strong>le</strong> Religioni http://www.cadr.it/<br />
CENTRO CULTURALE MARCELLO CANDIA http://www.centrocan<strong>di</strong>a.it/<br />
CIG – Centro d’Iniziativa Gay – Arcigay Milano onlus http://www.arcigaymilano.org/<br />
CIRCOLO A.M.I.S. E. LUSSU – Al<strong>le</strong>anza Milanese<br />
Immigrati Sar<strong>di</strong> http://www.circoloamis.it/<br />
CIVITAS http://www.associazionecivitas.org/<br />
COE – Centro Orientamento Educativo http://www.coeweb.org/<br />
118
COMPAGNIA TEATRALE SDEA onlus http://www.sdea.it/<br />
FABBRICA DELL’ESPERIENZA DI MILANO http://www.faesmi.org/<br />
GRUPPO ARCHEOLOGICO MILANESE http://www.archeologico.org/<br />
LA MAIELLA – Associazione Abruzzese Molisana – Rho http://www.lamaiella.it/<br />
MUSEO ETNOLOGICO MONZA E BRIANZA http://www.see.it/museoetnologico/<br />
ATTIVITÀ DI DIFESA DEI DIRITTI<br />
E SENSIBILIZZAZIONE DELL’OPINIONE PUBBLICA<br />
A.A.F.F. –Associazione Amici <strong>della</strong> Fondazione Floriani http://www.amiciff.it/CHIaaff.htm<br />
A.D.A. – Associazione per la Difesa<br />
degli Anziani <strong>di</strong> Milano http://www.adanaziona<strong>le</strong>.it/<br />
A.GE.D.O. – Associazione <strong>di</strong> Genitori , Parenti ed Amici<br />
<strong>di</strong> Omosessuali http://www.agedo.org/<br />
A.I.FO – Associazione Italiana Amici <strong>di</strong> Raoul Fol<strong>le</strong>reau http://www.aifo.it/<br />
A.I.M. – Associazione Italiana per la Lotta<br />
Contro la Miastenia http://www.miastenia.it/<br />
A.I.P. – Associazione Italiana Parkinsoniani http://www.parkinson.it/aip/<br />
A.L.I.S.B. onlus – Associazione Lombarda<br />
Idrocefalo e Spina Bifida http://www.alisb.it/<br />
A.M.I.C.I. LOMBARDIA – Associazione per <strong>le</strong> Malattie<br />
Infiammatorie Croniche dell’Intestino http://www.amicilom.org/html/<br />
A.MI.KO – Associazione Milano Kotido – onlus http://www.amiko-onlus.it/<br />
A.S.P.R.U. RISVEGLI onlus – Associazione per lo Stu<strong>di</strong>o<br />
e la Promozione del<strong>le</strong> Risorse Umane http://www.risvegli.it/<br />
ACEA onlus – Associazione per i Consumi http://www.consumietici.it/<br />
Etici ed Alternativi<br />
AIDO – Associazione Italiana per la Donazione<br />
acea/index.htm<br />
<strong>di</strong> Organi e Tessuti http://www.aido.it/<br />
AIE onlus – Associazione Italiana Endometriosi<br />
AMNESTY INTERNATIONAL – Sezione Italiana<br />
http://www.endoassoc.it/<br />
Circoscrizione Lombar<strong>di</strong>a http://www.amnestylombar<strong>di</strong>a.org/<br />
ANS onlus – Associazione Naziona<strong>le</strong> Subvedenti http://www.subvedenti.it/<br />
Associazione MANI TESE http://www.manitese.it/<br />
Associazione MICROMONDO onlus http://www.micromondo.org/<br />
Associazione SOLETERRE – Strategie <strong>di</strong> Pace<br />
C.I.R.A.H. onlus – Centro Internaziona<strong>le</strong> Ricerche<br />
http://www.so<strong>le</strong>terre.it/<br />
Autosufficienza Han<strong>di</strong>cappati http://www.cirah.it/<br />
C.L.A.F. – Comitato Lombardo Associazioni Familiari http://www.clafmilano.org/<br />
119
CENTRO INTERNAZIONALE<br />
DOM HELDER CAMARA http://www.heldercamara.it/<br />
DONA UN SORRISO onlus http://www.donaunsorriso.org/<br />
Gruppo ALEIMAR onlus – Adozioni a Distanza http://www.a<strong>le</strong>imar.it/<br />
LEDHA onlus – Lega per i Diritti del<strong>le</strong> Persone http://www.informahan<strong>di</strong>cap.it/promocon<br />
Disabilità tori/<strong>le</strong>dha.htm<br />
ORGANIZZAZIONE G.S.A. – Gruppo Solidarietà<br />
Africa http://www.gsafrica.it/<br />
P.I.M.E. Cento <strong>di</strong> Cultura e Animazione Missionaria<br />
onlus – Pontificio Istituto Missioni Estere http://www.pimemilano.com/<br />
TRIBUNALE DEL BAMBINO – Organizzazione<br />
onlus per la tutela dei minori http://www.tribuna<strong>le</strong>delbambino.com/<br />
U.R.I.H.I. Ufficio Ricerca In<strong>di</strong>geni Habitat<br />
Inter<strong>di</strong>pendenza http://www.urihi.org/<br />
UNA MANO ALLA VITA onlus – Associazione<br />
Italiana per la Tutela e l’Assistenza dei Malati<br />
<strong>di</strong> Cancro in Fase Irreversibi<strong>le</strong> http://www.unamanoallavita.it/<br />
UNALTROMONDO onlus http://www.unaltromondo.it/<br />
VARIOPINTO – Associazione <strong>di</strong> Volontariato onlus http://www.variopinto.org/<br />
ATTIVITÀ ECOLOGICHE E DI TUTELA AMBIENTALE<br />
A.R.C.A. onlus – Associazione Randagi in Città<br />
e Animali Abbandonati http://www.arcaonlus.it/<br />
AMICI DELLA TERRA LOMBARDIA http://www.adtlombar<strong>di</strong>a.it/<br />
AMICO ANIMALE http://www.amicoanima<strong>le</strong>.it/<br />
CAI MILANO – Club Alpino Milano http://www.caimilano.it/<br />
DIAMOCI LA ZAMPA onlus – Associazione Volontari<br />
Protezione Cani Abbandonati http://www.<strong>di</strong>amocilazampa.it/<br />
L.A.C. – Lega per l’Abolizione <strong>della</strong> Caccia http://www.abolizionecaccia.it/<br />
LEAL – Lega Antivivisezionista http://www.<strong>le</strong>al.it/<br />
LEGAMBIENTE Lombar<strong>di</strong>a http://www.<strong>le</strong>gambiente.org/<br />
LEGAMBIENTE SEREGNO onlus http://www.<strong>le</strong>gambienteseregno.it/<br />
MONDO GATTO onlus – Gruppo Volontari http://www.mondogatto.org/<br />
O.I.P.A. ITALIA onlus – Organizzazione Internaziona<strong>le</strong><br />
Protezione Animali http://www.oipaitalia.com/<br />
S.G.L. – Servizio Glaciologico Lombardo http://sgl.cluster.it/NuovoSGL/<br />
HomePage_Ita.htm<br />
V.A.S. LOMBARDIA onlus – Associazione<br />
Ver<strong>di</strong> Ambiente e società http://www.vaslombar<strong>di</strong>a.org/home/<br />
120
WWF LOMBARDIA http://www.wwf.it/lombar<strong>di</strong>a/<br />
ATTIVITÀ DI PROTEZIONE CIVILE<br />
PROTEZIONE CIVILE REGIONE LOMBARDIA http://www.protezionecivi<strong>le</strong>.regione.<br />
lombar<strong>di</strong>a.it/<br />
Nota: l’attribuzione al<strong>le</strong> singo<strong>le</strong> attività è stata ri<strong>le</strong>vata da CIESSEVI in funzione del numero <strong>di</strong> ore settimanali<br />
offerte dall’organizzazione a quel servizio. Nel caso in cui una organizzazione vo<strong>le</strong>sse rettificare il proprio<br />
dato può contattare la Banca dati CIESSEVI al seguente in<strong>di</strong>rizzo: CIESSEVI MILANO Corso Italia 9,<br />
20122 Milano (MI) – e-mail: bancadati@ciessevi.org – Te<strong>le</strong>fono 02.45475458 dal lune<strong>di</strong> al vener<strong>di</strong> dal<strong>le</strong> 14.00<br />
al<strong>le</strong> 18.00.<br />
Per maggiori informazioni sul Registro del <strong>volontariato</strong> e sul<strong>le</strong> attività svolte dalla<br />
Direzione Centra<strong>le</strong> Affari Sociali consultare il sito:<br />
http://www.provincia.milano.it/serv_soc<br />
121
NOTA METODOLOGICA E CAMPIONE<br />
LA RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI<br />
Le informazioni sono state raccolte con tre modalità <strong>di</strong>fferenti:<br />
• per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> iscritte alla sezione provincia<strong>le</strong> del Registro genera<strong>le</strong><br />
regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong> sono state analizzate 806 schede (su 1.036 comp<strong>le</strong>ssive)<br />
sull’attività e ren<strong>di</strong>conto. Esse sono state fornite dalla Provincia <strong>di</strong> Milano, che si occupa<br />
<strong>della</strong> tenuta del registro a livello provincia<strong>le</strong>, e riguardano l’attività dell’anno 2003;<br />
• per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> iscritte alla sezione regiona<strong>le</strong> del Registro genera<strong>le</strong><br />
regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong> sono state analizzate 34 schede (su 51 comp<strong>le</strong>ssive) sull’attività<br />
e ren<strong>di</strong>conto. La copia <strong>della</strong> scheda è stata fornita <strong>di</strong>rettamente dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>;<br />
• per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> non iscritte al Registro genera<strong>le</strong> regione del <strong>volontariato</strong> sono<br />
state raccolte <strong>le</strong> informazioni con metodologia te<strong>le</strong>fonica, basata su questionari semistrutturati<br />
(composti da domande chiuse e aperte), su un campione <strong>di</strong> 300 <strong>organizzazioni</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> non iscritte al Registro e attive sul territorio <strong>della</strong> provincia <strong>di</strong><br />
Milano.<br />
L’UNIVERSO DI RIFERIMENTO<br />
Per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro, l’universo <strong>di</strong> riferimento è costituito dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />
in e<strong>le</strong>nco nel Bol<strong>le</strong>ttino Ufficia<strong>le</strong> <strong>della</strong> Regione Lombar<strong>di</strong>a del maggio 2004.<br />
Esso riporta iscritte in provincia <strong>di</strong> Milano 1.036 <strong>organizzazioni</strong> provinciali e 51 regionali.<br />
Nel caso del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> non iscritte ai registri regionali del <strong>volontariato</strong><br />
non vi è un censimento certo. CIESSEVI, che tiene una banca dati del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> costantemente aggiornata e perio<strong>di</strong>camente confrontata con altre fonti<br />
(ad es. e<strong>le</strong>nchi comunali), stima a Milano e provincia un migliaio <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>volontariato</strong>. Con questo lavoro, tuttavia, si è ritenuto opportuno procedere con un ulteriore<br />
controllo del dato, che si è articolato in tre fasi:<br />
• nella <strong>prima</strong> fase CIESSEVI ha se<strong>le</strong>zionato dal proprio database, costituito da 6.100<br />
nominativi <strong>di</strong> enti, 1.542 <strong>organizzazioni</strong> non iscritte e potenziali “<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>”. La<br />
se<strong>le</strong>zione è stata puntua<strong>le</strong>, valutando uno ad uno i nominativi <strong>di</strong>sponibili in ogni comune<br />
e <strong>di</strong>stretto;<br />
• nella seconda fase una società esterna, incaricata <strong>di</strong> somministrare <strong>le</strong> interviste, nella<br />
fase del “primo contatto te<strong>le</strong>fonico” (oltre 1.200 contatti) ha chiesto se l’organizzazione<br />
è da considerarsi “<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>”: va<strong>le</strong> a <strong>di</strong>re se ha fini <strong>di</strong> solidarietà, assenza fini <strong>di</strong><br />
lucro, gratuità del<strong>le</strong> prestazioni, impegno volontario determinante e preva<strong>le</strong>nte, con<br />
122
Domanda filtro: La sua associazione è da considerarsi <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>?<br />
(va<strong>le</strong> a <strong>di</strong>re: ha fini <strong>di</strong> solidarietà? assenza fini <strong>di</strong> lucro? gratuità del<strong>le</strong> prestazioni?<br />
impegno volontario determinante e preva<strong>le</strong>nte? con democraticità interna all’associazione?<br />
con soci che si impegnano sempre gratuitamente?)<br />
[ ] sì (continuare l’intervista…)<br />
[ ] no (fine dell’intervista: spiegare che l’indagine riguarda solo <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>volontariato</strong> non iscritte al Registro genera<strong>le</strong> regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong>)<br />
democraticità interna all’associazione, con soci che si impegnano sempre gratuitamente.<br />
Con questa ulteriore “scrematura” si è arrivati ad isolare 1.073 <strong>organizzazioni</strong> non iscritte<br />
e potenziali <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>. In sostanza <strong>parte</strong>ndo dal fi<strong>le</strong> <strong>di</strong> 1.542 nominativi si è arrivati<br />
a sottrarre: 183 <strong>organizzazioni</strong> che hanno <strong>di</strong>chiarato <strong>di</strong> non essere <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> in quanto<br />
non rientrano nei sei criteri espressi (fini <strong>di</strong> solidarietà, ecc.), 26 <strong>organizzazioni</strong> che<br />
hanno cessato l’attività, 260 <strong>organizzazioni</strong> che non sono state reperibili. Le restanti 1.073<br />
si sono autodefinite <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>. E a partire da questo è stata somministrata l’intervista<br />
ad un campione casua<strong>le</strong> stratificato <strong>di</strong> 300 <strong>organizzazioni</strong>;<br />
• nella terza fase CIESSEVI ha effettuato un ulteriore controllo ex post, sulla base del<strong>le</strong><br />
risposte date relative al numero dei volontari, all’intensità dell’impegno volontario, al<br />
numero dei <strong>di</strong>pendenti e dei collaboratori. In questo modo, verificando la percentua<strong>le</strong><br />
<strong>di</strong> questionari dubbi sulla preva<strong>le</strong>nza del lavoro volontario rispetto a quello retribuito,<br />
si è ritenuto <strong>di</strong> escludere un ulteriore 8,6% <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> (92 casi) dall’e<strong>le</strong>nco comp<strong>le</strong>ssivo<br />
<strong>di</strong> coloro che si sono autodefiniti <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>.<br />
Alla fine dei vari passaggi sopra descritti, siamo arrivati a stimare a Milano e provincia<br />
981 <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> non iscritte. Ta<strong>le</strong> stima è stata calcolata in modo restrittivo<br />
in quanto non è escluso che tra <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> che non sono state reperibili non vi<br />
siano alla fine <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> che potevano rientrare nel conteggio.<br />
OdV potenziali Organizzazioni Organizzazioni Organizzazioni Tota<strong>le</strong> OdV Organizzazioni Tota<strong>le</strong> OdV<br />
(fi<strong>le</strong> <strong>di</strong> <strong>parte</strong>nza) autodefinite cessata non autodefinite dubbie stimate<br />
non <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> attività reperibili <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> (8,6%)<br />
1.542 183 26 260 1.073 92 981<br />
Di seguito, si riassume la <strong>di</strong>stribuzione del campione del<strong>le</strong> Organizzazioni <strong>di</strong> Volontariato<br />
attive nella provincia <strong>di</strong> Milano <strong>di</strong>stinte per Asl <strong>di</strong> ap<strong>parte</strong>nenza.<br />
123
Asl <strong>di</strong> ap<strong>parte</strong>nenza OdV iscritte OdV iscritte OdV non Tota<strong>le</strong> OdV<br />
RR provincia<strong>le</strong> RR regiona<strong>le</strong> iscritte RR Provincia<br />
<strong>di</strong> Milano<br />
Asl 1 (comuni a N-O: Legnano) 181 2 67 250<br />
Asl 2 (comuni a Sud: Me<strong>le</strong>gnano) 111 1 68 180<br />
Asl 3 (comuni a N-E: Monza) 231 - 67 298<br />
Asl città <strong>di</strong> Milano 283 31 98 412<br />
Tota<strong>le</strong> OdV provincia <strong>di</strong> Milano 806 34 300 1.140<br />
LA DISTRIBUZIONE CAMPIONARIA<br />
Per quanto riguarda <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro, analizzando la <strong>di</strong>stribuzione territoria<strong>le</strong><br />
del<strong>le</strong> schede mancanti, si è verificato che esse si <strong>di</strong>stribuiscono in modo piuttosto<br />
omogeneo nel<strong>le</strong> quattro Aziende sanitarie locali che sud<strong>di</strong>vidono il territorio. Nel caso,<br />
invece, del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> non iscritte, si è se<strong>le</strong>zionato un campione casua<strong>le</strong> <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong>,<br />
stratificato, comprendendo più comuni e utilizzando come parametro <strong>di</strong> riferimento,<br />
nello stabilire la numerosità campionaria interna ad ogni comune, la densità abitativa.<br />
Di seguito, l’e<strong>le</strong>nco dei comuni in cui sono <strong>di</strong>stribuite <strong>le</strong> OdV iscritte al Registro (sezione<br />
provincia<strong>le</strong>) campionate con ripartizione per Asl <strong>di</strong> ap<strong>parte</strong>nenza.<br />
Asl Comuni<br />
Asl 1 Abbiategrasso, Albairate, Arconate, Arese, Arluno, Assago, Bareggio, Boffalora Sopra Ticino, Bollate,<br />
Buccinasco, Buscate, Busto Garolfo, Calvignasco, Canegrate, Casorezzo, Castano Primo, Cesano<br />
Boscone, Cesate, Cisliano, Cogliate, Corbetta, Cornaredo, Corsico, Cuggiono, Dairago, Gaggiano,<br />
Garbagnate Milanese, Gudo Visconti, Inveruno, Lainate, Lazzate, Legnano, Limbiate, Magenta,<br />
Magnago, Marcallo con Casone, Mesero, Misinto, Motta Visconti, Nerviano, Novate Milanese, Ossona,<br />
Paderno Dugnano, Parabiago, Pero, Pogliano Milanese, Pregnana Milanese, Rho, Robecchetto con<br />
Induno, Robecco sul Naviglio, Rosate, San Vittore Olona, Santo Stefano Ticino, Sedriano, Senago,<br />
Settimo Milanese, Solaro, Trezzano sul Naviglio, Turbigo, Vanzago, Vittuone<br />
Asl 2 Basiglio, Bellinzago Lombardo, Binasco, Bussero, Cambiago, Carugate, Cassano d’Adda, Cassina de’<br />
Pecchi, Cernusco sul Naviglio, Cerro al Lambro, Gessate, Gorgonzola, Inzago, Lacchiarella, Locate Triulzi,<br />
Me<strong>di</strong>glia, Me<strong>le</strong>gnano, Melzo, Noviglio, Opera, Pantigliate, Paullo, Peschiera Borromeo, Pieve Emanue<strong>le</strong>,<br />
Pioltello, Pozzuolo Martesana, Rozzano, San Colombano al Lambro, San Donato Milanese, San Giuliano<br />
Milanese, Segrate, Settala, Vernate, Vignate, Vimodrone, Vizzolo Predabissi, Zibido San Giacomo<br />
Asl 3 Agrate Brianza, Aicurzio, Albiate, Arcore, Barlassina, Basiano, Bellusco, Bernareggio, Besana in<br />
Brianza, Biassono, Bovisio Masciago, Bresso, Brugherio, Burago <strong>di</strong> Molgora, Busnago, Caponago,<br />
Carate Brianza, Carnate, Cesano Maderno, Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Concorezzo,<br />
Cormano, Cornate d’Adda, Correzzana, Cusano Milanino, Desio, Giussano, Lentate sul Seveso,<br />
Lesmo, Lissone, Macherio, Masate, Meda, Monza, Muggiò, Nova Milanese, Ornago, Ronco Briantino,<br />
Seregno, Sesto San Giovanni, Seveso, Sovico, Sulbiate, Trezzano Rosa, Trezzo sull’Adda, Usmate<br />
Velate, Vaprio d’Adda, Varedo, Vedano al Lambro, Verano Brianza, Villasanta, Vimercate<br />
Asl città <strong>di</strong> Milano Milano città: Distretto sanitario 1: Milano Centro; Distretto sanitario 2: Certosa, Gallarate, Sempione,<br />
Magenta, Affori, Bovisa; Distretto sanitario 3: Zara, Venezia, Città Stu<strong>di</strong>, Lambrate; Distretto sanitario 4:<br />
Porta Romana, Navigli, Ticinese; Distretto sanitario 5: Porta Genova, Giambellino, Lorenteggio, Baggio<br />
124
Di seguito, l’e<strong>le</strong>nco dei comuni in cui sono <strong>di</strong>stribuite <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte RR (sezione<br />
regiona<strong>le</strong>) campionate con ripartizione per Asl <strong>di</strong> ap<strong>parte</strong>nenza.<br />
Asl Comuni<br />
Asl 1 Abbiategrasso, Nerviano<br />
Asl 2 Settala<br />
Asl 3 -<br />
Asl città <strong>di</strong> Milano Milano città: Distretto sanitario 1: Milano Centro; Distretto sanitario 2: Certosa,<br />
Gallarate, Sempione, Magenta, Affori, Bovisa; Distretto sanitario 3: Zara, Venezia, Città<br />
Stu<strong>di</strong>, Lambrate; Distretto sanitario 4: Porta Romana, Navigli, Ticinese; Distretto sanitario<br />
5: Porta Genova, Giambellino, Lorenteggio, Baggio<br />
E<strong>le</strong>nco dei comuni in cui sono <strong>di</strong>stribuite <strong>le</strong> OdV non iscritte campionate con ripartizione<br />
per Asl <strong>di</strong> ap<strong>parte</strong>nenza.<br />
Asl Comuni<br />
Asl 1 Abbiategrasso, Arconate, Arese, Arluno, Bareggio, Bollate, Buccinasco, Canegrate,<br />
Casorezzo, Castano Primo, Cerro Maggiore, Cesano Boscone, Cesate, Corbetta,<br />
Cornaredo, Corsico, Cuggiono, Inveruno, Lainate, Legnano, Limbiate, Magenta,<br />
Nerviano, Paderno Dugnano, Pogliano Milanese, Pregnana Milanese, Rho, Senago,<br />
Settimo Milanese, Trezzano sul Naviglio, Turbigo, Villa Cortese, Vittuone,<br />
Asl 2 Basiglio, Binasco, Carpiano, Cassano d’Adda, Cassina dè Pecchi, Cernusco sul Naviglio,<br />
Cerro al Lambro, Gorgonzola, Inzago, Me<strong>di</strong>glia, Me<strong>le</strong>gnano, Melzo, Noviglio, Peschiera<br />
Borromeo, Pessano con Bornago, Pioltello, Pozzuolo Martesana, Rodano, Rozzano, San<br />
Colombano al Lambro, San Donato Milanese, San Giuliano Milanese, San Zenone al<br />
Lambro, Segrate, Truccazzano, Vimodrone<br />
Asl 3 Agrate Brianza, Albiate, Arcore, Besana in Brianza, Bresso, Brugherio, Carate Brianza,<br />
Cesano Maderno, Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Concorezzo, Cormano, Cornate<br />
d’Adda, Cusano Milanino, Desio, Giussano, Lentate sul Seveso, Lissone, Masate, Meda,<br />
Monza, Muggiò, Nova Milanese, Ornago, Pozzo D’Adda, Ronco Briantino, Seregno,<br />
Sesto San Giovanni, Sovico, Usmate Velate, Villasanta, Vimercate<br />
Asl città <strong>di</strong> Milano Milano città: Distretto sanitario 1: Milano Centro; Distretto sanitario 2: Certosa,<br />
Gallarate, Sempione, Magenta, Affori, Bovisa; Distretto sanitario 3: Zara, Venezia, Città<br />
Stu<strong>di</strong>, Lambrate; Distretto sanitario 4: Porta Romana, Navigli, Ticinese; Distretto sanitario<br />
5: Porta Genova, Giambellino, Lorenteggio, Baggio<br />
LA NUMEROSITÀ CAMPIONARIA<br />
La <strong>di</strong>sponibilità accordata dai responsabili e funzionari <strong>della</strong> Provincia <strong>di</strong> Milano ha permesso<br />
<strong>di</strong> raccogliere in questo lavoro una quantità notevo<strong>le</strong> <strong>di</strong> informazioni sul<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> (solo da questa fonte 840 schede).<br />
Ricor<strong>di</strong>amo che ciò è stato facilitato da alcune <strong>di</strong>sposizioni <strong>le</strong>gislative: dal fatto che <strong>le</strong><br />
<strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> che vogliono iscriversi al Registro (con<strong>di</strong>zione necessaria<br />
per accedere ai contributi pubblici, per stipulare convenzioni e per beneficiare del<strong>le</strong> age-<br />
125
volazioni fiscali previste dalla stessa <strong>le</strong>gge) devono presentare alcuni documenti, tra i quali<br />
la “Relazione annua<strong>le</strong> sull’attività e ren<strong>di</strong>conto”.<br />
L’INTRODUZIONE DI PESI CAMPIONARI<br />
Le informazioni raccolte sul<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>, considerando singolarmente<br />
i due campioni <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte/non iscritte, sono rappresentative, va<strong>le</strong> a <strong>di</strong>re possono<br />
descrivere in modo corretto la realtà del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> oggetto d’indagine.<br />
Tuttavia, poiché nel primo capitolo si è deciso <strong>di</strong> unire <strong>le</strong> due tipologie (<strong>organizzazioni</strong><br />
iscritte e non iscritte) e poiché i due sub-campioni risultano con un rapporto numerico<br />
molto <strong>di</strong>verso rispetto all’universo <strong>di</strong> riferimento (il 77,3% <strong>di</strong> schede <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />
iscritte contro il 30,6% del<strong>le</strong> non iscritte), si è ritenuto necessario introdurre dei pesi che<br />
riequilibrino il rapporto tra <strong>organizzazioni</strong> iscritte e non iscritte. Di seguito si riporta la<br />
<strong>di</strong>stribuzione del campione del<strong>le</strong> Organizzazioni <strong>di</strong> Volontariato attive nella provincia <strong>di</strong><br />
Milano.<br />
OdV % OdV non %<br />
iscritte RR iscritte RR<br />
Tota<strong>le</strong> OdV campione 840 77,3 300 30,6<br />
Tota<strong>le</strong> OdV universo 1.087 100,0 980 100,0<br />
Pesi statistici applicati:<br />
Campione % Universo % Pesi: (universo/campione)<br />
campione universo<br />
Iscritte 840 73,7 1087 52,6 0,71<br />
Non iscritte 300 26,3 980 47,4 1,80<br />
Tota<strong>le</strong> 1.140 100,0 2.067 100,0 -<br />
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Finito <strong>di</strong> stampare nel giugno 2005<br />
presso Arti Grafiche Bianca & Volta<br />
Truccazzano, Milano