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i prima parte le organizzazioni di volontariato della ... - Ciessevi

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Il <strong>volontariato</strong> a Milano<br />

e provincia


Relazione conclusiva a cura <strong>di</strong> CIESSEVI<br />

Testo <strong>di</strong> Patrizia Tenisci<br />

L’attività <strong>di</strong> CIESSEVI è finanziata grazie al contributo del<strong>le</strong> Fondazioni bancarie CARIPLO, Banca<br />

del Monte <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a e Monte dei Paschi <strong>di</strong> Siena<br />

In copertina: immagini tratte dalla Gal<strong>le</strong>ria Fotografica "Il Volontariato per immagini" del Celivo - Centro Servizio<br />

al Volontariato <strong>della</strong> provincia <strong>di</strong> Genova e dalla rivista “Scarp de’ Tenis”.<br />

Fotografi: Marco Marrè Brunenghi, Miche<strong>le</strong> Ferraris, Patrizia Lanna, Sandro Ariu<br />

Consu<strong>le</strong>nza grafica: Max Montecorboli<br />

© Provincia <strong>di</strong> Milano, Giugno 2005


PREFAZIONE pag. 5<br />

PRESENTAZIONE pag. 7<br />

INTRODUZIONE pag. 9<br />

PRIMA PARTE<br />

LE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO DELLA PROVINCIA DI MILANO:<br />

QUADRO D’INSIEME DELLE ORGANIZZAZIONI ISCRITTE E NON ISCRITTE<br />

AL REGISTRO GENERALE REGIONALE DEL VOLONTARIATO<br />

1. UN PROFILO SINTETICO DEL VOLONTARIATO IN PROVINCIA DI MILANO pag. 16<br />

1.1 La <strong>di</strong>mensione del settore pag. 16<br />

1.2 Uno sguardo sintetico per mettere a fuoco i caratteri specifici pag. 22<br />

2. I BILANCI E LE RISORSE FINANZIARIE pag. 29<br />

2.1 Fonti <strong>di</strong> finanziamento: finanziamento pubblico e privato pag. 29<br />

2.2 Locali o immobili a <strong>di</strong>sposizione pag. 32<br />

3. L’UTILITÀ SOCIALE: UN QUADRO DEI SERVIZI SVOLTI pag. 34<br />

3.1 I settori <strong>di</strong> intervento del <strong>volontariato</strong> pag. 34<br />

3.2 I settori preva<strong>le</strong>nti pag. 36<br />

3.3 Gli utenti pag. 43<br />

4. PROBLEMI E PROSPETTIVE pag. 47<br />

5. CONFRONTO CON IL VOLONTARIATO IN LOMBARDIA E ITALIA pag. 53<br />

SECONDA PARTE<br />

LE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO ISCRITTE AL REGISTRO GENERALE<br />

REGIONALE DEL VOLONTARIATO (SEZIONE REGIONALE E SEZIONE<br />

PROVINCIALE): UN APPROFONDIMENTO<br />

1. IL PROFILO ORGANIZZATIVO DELLA STRUTTURA pag. 60<br />

1.1 Il patto associativo pag. 60<br />

1.2 La scala territoria<strong>le</strong> d’intervento pag. 62<br />

1.3 La se<strong>le</strong>zione e formazione dei volontari pag. 67


2. I RAPPORTI CON LE ISTITUZIONI pag. 72<br />

2.1 Le convenzioni con enti pubblici pag. 72<br />

2.2 La gestione <strong>di</strong> strutture pag. 74<br />

TERZA PARTE<br />

LE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO IN REALTÀ TERRITORIALI SPECIFICHE<br />

1. IL PROFILO SINTETICO DEL VOLONTARIATO NELLE ASL<br />

E NEI DISTRETTI SOCIO-SANITARI pag. 81<br />

1.1 Numero <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> pag. 81<br />

1.2 Dimensione del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> pag. 84<br />

1.3 Dimensione del<strong>le</strong> entrate finanziarie pag. 86<br />

1.4 Distribuzione OdV costituite dal 1991 pag. 88<br />

1.5 Distribuzione OdV con persona<strong>le</strong> retribuito pag. 90<br />

1.6 Aree d’utenza pag. 92<br />

1.7 Prob<strong>le</strong>mi e prospettive pag. 101<br />

CONCLUSIONI pag. 107<br />

VOLONTARIATO IN RETE: SELEZIONE RAGIONATA DI SITI INTERNET pag. 113<br />

NOTA METODOLOGICA E CAMPIONE pag. 122


PREFAZIONE<br />

Questa nuova pubblicazione <strong>della</strong> Direzione Centra<strong>le</strong> Affari Sociali è de<strong>di</strong>cata a uno dei<br />

settori <strong>di</strong> eccel<strong>le</strong>nza del nostro territorio: quello del Volontariato, o meglio dei <strong>di</strong>versi<br />

“Volontariati”. Dalla <strong>le</strong>ttura <strong>di</strong> queste pagine, redatte a cura <strong>di</strong> CIESSEVI – Centro <strong>di</strong><br />

Servizio per il Volontariato per la Provincia <strong>di</strong> Milano emerge un mondo ricco <strong>di</strong> testimonianze<br />

e presenze <strong>di</strong>verse per <strong>di</strong>mensioni, ambiti <strong>di</strong> intervento, tempi e mo<strong>di</strong> dell’azione,<br />

organizzazione interna, scelte statutarie e modalità <strong>di</strong> finanziamento del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />

censite.<br />

Accostarsi alla realtà del Volontariato in provincia <strong>di</strong> Milano <strong>parte</strong>ndo dai risultati <strong>di</strong> quest’indagine<br />

significa scoprire la quoti<strong>di</strong>anità fattua<strong>le</strong> <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> picco<strong>le</strong> e gran<strong>di</strong>,<br />

<strong>le</strong>gate a sig<strong>le</strong> <strong>di</strong> rilievo naziona<strong>le</strong> o piuttosto ra<strong>di</strong>cate nel microcosmo <strong>di</strong> zona; soprattutto,<br />

ed è il vero valore aggiunto <strong>di</strong> questa operazione, significa confrontarsi con il comp<strong>le</strong>sso<br />

<strong>di</strong> comportamenti, stili, culture che ne regge la vita organizzativa.<br />

Prendere consapevo<strong>le</strong>zza <strong>di</strong> ta<strong>le</strong> comp<strong>le</strong>ssità è il precedente in<strong>di</strong>spensabi<strong>le</strong> per una nuova<br />

visione del Volontariato, che voglia insieme considerarlo valore (etico, mora<strong>le</strong>, civi<strong>le</strong>, cultura<strong>le</strong>),<br />

nonché risorsa e possa così approntare opportune politiche <strong>di</strong> valorizzazione.<br />

Non va infatti <strong>di</strong>menticato che quello del<strong>le</strong> migliaia <strong>di</strong> persone che de<strong>di</strong>cano il proprio<br />

tempo e la propria azione alla solidarietà, alla promozione cultura<strong>le</strong>, alla tutela ambienta<strong>le</strong>,<br />

al<strong>le</strong> categorie deboli e svantaggiate è uno sguardo estremamente competente e attento,<br />

che muove da una aspettativa, presa <strong>di</strong> coscienza persona<strong>le</strong> spesso ine<strong>di</strong>ta rispetto a quella<br />

dell’operatore professiona<strong>le</strong>, proprio perché <strong>di</strong>verso è il principio che ispira, muove e<br />

in<strong>di</strong>rizza l’azione.<br />

Gli enti <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> si can<strong>di</strong>dano dunque ad essere naturalmente tra gli interlocutori<br />

fondamentali per quanti hanno invece il ruolo istituziona<strong>le</strong> <strong>di</strong> assicurare l’erogazione <strong>di</strong><br />

una serie <strong>di</strong> servizi ai citta<strong>di</strong>ni e <strong>di</strong> vigilare affinché <strong>le</strong> risorse vengano ottimizzate attraverso<br />

un efficace coor<strong>di</strong>namento degli interventi.<br />

L’impegno alla valorizzazione <strong>di</strong> questo patrimonio <strong>di</strong> “competenze” passa attraverso la<br />

conoscenza dell’esistente, dei dati quantitativi, del<strong>le</strong> risorse e <strong>della</strong> tipologia dei servizi,<br />

del<strong>le</strong> prob<strong>le</strong>matiche connesse al settore. In questo senso l’analisi elaborata da CIESSEVI,<br />

che unisce il rigore <strong>della</strong> ri<strong>le</strong>vazione statistica alla <strong>le</strong>ttura critica <strong>della</strong> situazione attua<strong>le</strong>,<br />

costituisce una preziosa mappatura che rende conto anche del<strong>le</strong> mutazioni subite nel corso<br />

degli anni e del<strong>le</strong> criticità più significative del mondo del <strong>volontariato</strong>.<br />

A partire da questa rif<strong>le</strong>ssione, l’Amministrazione provincia<strong>le</strong> intende rinnovare la propria<br />

5


<strong>di</strong>sponibilità all’ascolto dei bisogni dei citta<strong>di</strong>ni e del<strong>le</strong> associazioni, garantendo un’attenzione<br />

costante e un tavolo <strong>di</strong> confronto permanente che preveda il contributo <strong>di</strong> tutte <strong>le</strong> culture<br />

e <strong>le</strong> responsabilità coinvolte, nell’ottica <strong>di</strong> una collaborazione basata sul riconoscimento<br />

<strong>di</strong> una comune vocazione del “fare” nella solidarietà.<br />

6<br />

L’Assessore alla formazione professiona<strong>le</strong>, programmazione<br />

socio-sanitaria, rapporti con <strong>volontariato</strong>, associazioni e<br />

terzo settore, politiche familiari<br />

Rosaria Roton<strong>di</strong>


PRESENTAZIONE<br />

CIESSEVI, Centro <strong>di</strong> Servizio per il Volontariato per la Provincia <strong>di</strong> Milano, ha come missione<br />

fondamenta<strong>le</strong> quella <strong>di</strong> sostenere e qualificare il <strong>volontariato</strong>. Per svolgere bene questo<br />

compito è essenzia<strong>le</strong> la conoscenza del mondo del <strong>volontariato</strong> e dei suoi bisogni.<br />

Certamente ta<strong>le</strong> requisito è favorito dal fatto che CIESSEVI come tutti i Centri <strong>di</strong> servizio<br />

è gestito dal<strong>le</strong> stesse <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>, assumendo in questo modo il principio<br />

<strong>di</strong> sussi<strong>di</strong>arietà come guida per consentire al <strong>volontariato</strong> <strong>di</strong> governare in modo autonomo<br />

il proprio sviluppo. Ma è evidente come ciò non sia sufficiente e anzi rischi <strong>di</strong> scivolare<br />

nell’autoreferenzialità.<br />

Per questo motivo CIESSEVI ha voluto approfon<strong>di</strong>re la conoscenza del <strong>volontariato</strong><br />

dotandosi <strong>di</strong> un proprio servizio interno <strong>di</strong> analisi dei bisogni e del<strong>le</strong> caratteristiche del<strong>le</strong><br />

<strong>di</strong>verse <strong>organizzazioni</strong>. Concretamente, attraverso una convenzione con la Provincia <strong>di</strong><br />

Milano, ha inserito ed elaborato i dati <strong>di</strong> tutte <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> iscritte ai<br />

registri regiona<strong>le</strong> e provincia<strong>le</strong>. A queste ha aggiunto l’analisi del<strong>le</strong> informazioni su un<br />

campione significativo <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> non iscritte. In questo modo è<br />

stato possibi<strong>le</strong> <strong>di</strong>segnare una mappa ricca <strong>di</strong> informazioni finora ine<strong>di</strong>te sul <strong>volontariato</strong><br />

milanese.<br />

Da questo quadro emergono dati ormai consolidati e in tendenza con <strong>le</strong> evidenze più generali<br />

del <strong>volontariato</strong> lombardo e italiano, ma anche specificità e sottolineature locali. Ancora<br />

<strong>di</strong> più si sono volute approfon<strong>di</strong>re <strong>le</strong> <strong>di</strong>versità nel territorio <strong>della</strong> provincia che, pur apparendo<br />

abbastanza omogeneo, presenta notevoli <strong>di</strong>fferenziazioni tra la città e il forese, ma anche<br />

tra <strong>le</strong> <strong>di</strong>verse zone <strong>della</strong> brianza, <strong>della</strong> cerchia citta<strong>di</strong>na, <strong>della</strong> zona sud, del nord-ovest sull’asse<br />

del Sempione. Tutte particolarità che emergono per la <strong>prima</strong> volta dai dati raccolti in<br />

questo volumetto, che si propone <strong>di</strong> essere un uti<strong>le</strong> strumento fornito da CIESSEVI al<strong>le</strong> associazioni<br />

<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>, ma anche a tutti coloro che sono e devono essere sempre più interlocutori<br />

del <strong>volontariato</strong>: istituzioni pubbliche, non-profit, profit, citta<strong>di</strong>ni che scelgono <strong>di</strong><br />

vivere la propria ap<strong>parte</strong>nenza alla comunità loca<strong>le</strong> in modo specia<strong>le</strong>: quello appunto <strong>di</strong> chi<br />

dona <strong>parte</strong> del proprio tempo e del<strong>le</strong> proprie competenze per il bene <strong>di</strong> un altro, per il bene<br />

comune. Solo così sarà possibi<strong>le</strong> trasformare sempre più i nostri territori in comunità, dove<br />

<strong>le</strong> persone si sentono <strong>parte</strong> e soggetti <strong>di</strong> un gruppo e non semplici in<strong>di</strong>vidui.<br />

L’augurio è che questo lavoro non rimanga nel cassetto ma serva al CIESSEVI per meglio<br />

interpretare la sua missione e a tutti, a partire dal mondo del <strong>volontariato</strong>, per essere<br />

meglio comunità.<br />

7


Un sentito ringraziamento alla Provincia <strong>di</strong> Milano per la collaborazione e la fiducia prestata,<br />

al<strong>le</strong> Fondazioni bancarie coinvolte per il prezioso contributo economico assegnato<br />

secondo quanto in<strong>di</strong>cato dalla <strong>le</strong>gge 266/91, a Patrizia Tenisci che ha coor<strong>di</strong>nato il lavoro<br />

e a tutti i suoi collaboratori che hanno faticosamente messo insieme numeri e paro<strong>le</strong>, ma<br />

ancor <strong>di</strong> più a tutti i soggetti ap<strong>parte</strong>nenti al mondo del <strong>volontariato</strong> che pazientemente<br />

hanno fornito <strong>le</strong> informazioni necessarie a proporre questo quadro d’insieme.<br />

Marco Granelli Grazia Maria Dente<br />

presidente <strong>di</strong> CIESSEVI responsabi<strong>le</strong> regiona<strong>le</strong> Mo.V.I.<br />

e consigliere area Banca dati CIESSEVI<br />

8


INTRODUZIONE<br />

Il presente testo contiene la relazione conclusiva dell’indagine sul<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>volontariato</strong> svolta dal Centro <strong>di</strong> Servizio per il Volontariato <strong>di</strong> Milano (CIESSEVI) in collaborazione<br />

con la Provincia <strong>di</strong> Milano. L’analisi ha un ambito <strong>di</strong> riferimento provincia<strong>le</strong> e<br />

considera <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> attive a Milano e in 159 comuni <strong>della</strong> provincia.<br />

Sono <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> tutti quegli enti che si ispirano ai principi fondamentali<br />

<strong>della</strong> <strong>le</strong>gge n. 266 del 1991. Essa prevede i fini <strong>di</strong> solidarietà, l’assenza <strong>di</strong> fini <strong>di</strong> lucro,<br />

la gratuità del<strong>le</strong> prestazioni, l’impegno volontario determinante e preva<strong>le</strong>nte, la democraticità<br />

interna all’associazione, i soci che si impegnano sempre gratuitamente.<br />

CIESSEVI, allo scopo <strong>di</strong> descrivere tutte <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> attive sul territorio,<br />

anche <strong>le</strong> meno istituzionalizzate, per questo lavoro ha pre<strong>di</strong>sposto:<br />

– la raccolta del<strong>le</strong> Relazioni annuali sull’attività e ren<strong>di</strong>conto per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte<br />

al Registro genera<strong>le</strong> regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong> (sezione regiona<strong>le</strong> e provincia<strong>le</strong>);<br />

– la somministrazione <strong>di</strong> un questionario molto simi<strong>le</strong> alla Relazione annua<strong>le</strong>, ma semplificato,<br />

per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> non iscritte.<br />

Le fonti <strong>di</strong> informazione sono state raccolte comp<strong>le</strong>ssivamente presso 1.140 <strong>organizzazioni</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>. In particolare sono state esaminate 840 schede <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte<br />

al Registro genera<strong>le</strong> regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong> (77,3% dell’universo) e 300 questionari<br />

<strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> non iscritte (30,6% dell’universo).<br />

La presente relazione è sud<strong>di</strong>visa in tre parti.<br />

Nella Prima <strong>parte</strong> si presenta un quadro genera<strong>le</strong> <strong>di</strong> tutte <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong><br />

in provincia <strong>di</strong> Milano. I dati <strong>di</strong> questa sezione permettono un confronto tra <strong>organizzazioni</strong><br />

iscritte al Registro del <strong>volontariato</strong> e non iscritte.<br />

La Seconda <strong>parte</strong> contiene informazioni specifiche relative al<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al<br />

Registro genera<strong>le</strong> regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong>, quali i rapporti con <strong>le</strong> istituzioni e l’attività<br />

formativa svolta a favore dei volontari.<br />

La Terza <strong>parte</strong> evidenzia <strong>le</strong> principali <strong>di</strong>fferenze tra il <strong>volontariato</strong> <strong>della</strong> città <strong>di</strong> Milano e<br />

quello dei comuni <strong>della</strong> provincia e presenta dati sul <strong>volontariato</strong> in ambiti territoriali più<br />

circoscritti, quali i <strong>di</strong>stretti socio-sanitari, che nella <strong>di</strong>mensione lombarda sono il riferimento<br />

per i Piani <strong>di</strong> Zona <strong>di</strong> cui alla Legge 328/00.<br />

Per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro genera<strong>le</strong> regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong> i dati sono<br />

aggiornati al 31 <strong>di</strong>cembre 2003. L’inserimento al Registro è relativo all’anno 2004. I dati<br />

del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> non iscritte ai registri sono aggiornati al <strong>di</strong>cembre 2003.<br />

9


Questo lavoro è stato realizzato da CIESSEVI; in particolare, nell’ambito del gruppo <strong>di</strong> ricerca<br />

<strong>della</strong> banca dati, da Patrizia Tenisci che ha coor<strong>di</strong>nato il lavoro e curato la stesura <strong>di</strong> questo<br />

rapporto, A<strong>le</strong>ssandro Altoneri e A<strong>le</strong>ssandro Pierozzi. Ta<strong>le</strong> attività è stata realizzata nel<br />

quadro <strong>della</strong> convenzione in essere da <strong>di</strong>versi anni tra Provincia <strong>di</strong> Milano e CIESSEVI.<br />

Si ringraziano, oltre ai membri del gruppo tecnico, anche l’Assessore Rosaria Roton<strong>di</strong><br />

(Assessore alla formazione professiona<strong>le</strong>, programmazione socio-sanitaria, servizi sociali,<br />

rapporti con <strong>volontariato</strong>, associazioni e terzo settore, politiche familiari), i <strong>di</strong>rigenti e i<br />

funzionari <strong>della</strong> Provincia <strong>di</strong> Milano che hanno seguito e facilitato il lavoro, in particolare<br />

il dott. Clau<strong>di</strong>o Minoia (Direttore Centra<strong>le</strong> Affari Sociali), il dott. Giuseppe Valtorta<br />

(Direttore <strong>di</strong> progetto Monza e Brianza), la d.ssa Mariella Trevisan (Servizio sviluppo<br />

del<strong>le</strong> professionalità e autorizzazione al<strong>le</strong> strutture socio assistenziali), la d.ssa Daniela<br />

Castellani (Responsabi<strong>le</strong> Servizio Area Metropolitana), l’avv. Alberto Di Mario<br />

(Responsabi<strong>le</strong> Ufficio Volontariato).<br />

I PASSAGGI DI COMPETENZE E L’ISCRIZIONE AL REGISTRO GENERALE<br />

REGIONALE DEL VOLONTARIATO<br />

In base all’art. 6 <strong>della</strong> <strong>le</strong>gge quadro sul <strong>volontariato</strong> (L. 266/91) <strong>le</strong> Regioni e <strong>le</strong> Province<br />

autonome <strong>di</strong>sciplinano l’istituzione e la tenuta dei Registri generali del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>volontariato</strong>.<br />

La Regione Lombar<strong>di</strong>a ha dato attuazione a ta<strong>le</strong> previsione con la <strong>le</strong>gge regiona<strong>le</strong> 22/93<br />

istitutiva del Registro genera<strong>le</strong> regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong>. L’iscrizione costituisce con<strong>di</strong>zione<br />

necessaria per accedere ai contributi pubblici, per stipulare <strong>le</strong> convenzioni e per<br />

beneficiare del<strong>le</strong> agevolazioni fiscali previste dalla stessa <strong>le</strong>gge.<br />

Con la <strong>le</strong>gge regiona<strong>le</strong> 1/2000 è stato stabilito <strong>di</strong> decentrare alcune funzioni relative a questo<br />

Registro a livello provincia<strong>le</strong>. Con deliberazioni <strong>di</strong> Giunta del 6 apri<strong>le</strong> 2001 n. VII/4142<br />

e del 18 maggio 2001 n. VII/4661, il Registro è stato articolato nel<strong>le</strong> seguenti sezioni:<br />

– iscrizione nella sezione regiona<strong>le</strong> del Registro – <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> devono avere sede<br />

<strong>le</strong>ga<strong>le</strong> nel territorio regiona<strong>le</strong> e se<strong>di</strong> operative in due o più province o devono essere <strong>di</strong><br />

carattere naziona<strong>le</strong> con sede <strong>le</strong>ga<strong>le</strong> in altra regione, purché posseggano se<strong>di</strong> operative per<br />

lo svolgimento <strong>della</strong> propria attività in almeno due province <strong>della</strong> regione;<br />

– iscrizione nella sezione provincia<strong>le</strong> del Registro – <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> devono avere sede<br />

<strong>le</strong>ga<strong>le</strong> nel territorio provincia<strong>le</strong> <strong>di</strong> riferimento ed operare nello stesso o devono essere <strong>di</strong><br />

carattere naziona<strong>le</strong> con sede <strong>le</strong>ga<strong>le</strong> in altra regione, purché posseggano sede operativa<br />

per lo svolgimento <strong>della</strong> propria attività nel territorio provincia<strong>le</strong> <strong>di</strong> riferimento.<br />

È esclusa la possibilità che una stessa organizzazione risulti iscritta sia alla sezione regiona<strong>le</strong><br />

che ad una provincia<strong>le</strong> del Registro.<br />

10


Le <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> che presentano domanda d’iscrizione al Registro genera<strong>le</strong><br />

regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong> devono presentare adeguata documentazione (tra cui atto<br />

costitutivo, statuto, <strong>di</strong>chiarazione attestante la preva<strong>le</strong>nza <strong>di</strong> prestazioni gratuite) e una<br />

Relazione annua<strong>le</strong> sull’attività e ren<strong>di</strong>conto per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte nel<strong>le</strong> sezioni<br />

(regiona<strong>le</strong> o provincia<strong>le</strong>) del Registro genera<strong>le</strong> regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong>.<br />

Ta<strong>le</strong> relazione, dal punto <strong>di</strong> vista del<strong>le</strong> istituzioni che mantengono la tenuta del Registro<br />

(Regione e Provincia), costituisce uno strumento essenzia<strong>le</strong> per la verifica del mantenimento<br />

dei requisiti <strong>di</strong> cui alla <strong>le</strong>gge regiona<strong>le</strong> 22/93 e quin<strong>di</strong> per l’accesso al<strong>le</strong> opportunità<br />

offerte dalla medesima <strong>le</strong>gge e successivi provve<strong>di</strong>menti. Essa rappresenta anche un<br />

importante strumento <strong>di</strong> raccolta del<strong>le</strong> informazioni relative al<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong><br />

presenti sul territorio.<br />

11


I<br />

PRIMA PARTE<br />

LE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO<br />

DELLA PROVINCIA DI MILANO:<br />

QUADRO D’INSIEME DELLE<br />

ORGANIZZAZIONI ISCRITTE<br />

E NON ISCRITTE AL REGISTRO GENERALE<br />

REGIONALE DEL VOLONTARIATO<br />

1. UN PROFILO SINTETICO DEL VOLONTARIATO<br />

IN PROVINCIA DI MILANO<br />

1.1 La <strong>di</strong>mensione del settore<br />

1.2 Uno sguardo sintetico per mettere a fuoco i caratteri specifici<br />

2. I BILANCI E LE RISORSE FINANZIARIE<br />

2.1 Fonti <strong>di</strong> finanziamento: finanziamento pubblico e privato<br />

2.2 Locali o immobili a <strong>di</strong>sposizione<br />

3. L’UTILITÀ SOCIALE: UN QUADRO DEI SERVIZI SVOLTI<br />

3.1 I settori <strong>di</strong> intervento del <strong>volontariato</strong><br />

3.2 I settori preva<strong>le</strong>nti<br />

3.3 Gli utenti<br />

4. PROBLEMI E PROSPETTIVE<br />

5. CONFRONTO CON IL VOLONTARIATO IN LOMBARDIA E ITALIA


In questa Prima <strong>parte</strong> ci si propone <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare <strong>le</strong> principali <strong>di</strong>mensioni del <strong>volontariato</strong><br />

nella provincia <strong>di</strong> Milano, prendendo in considerazione sia <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al<br />

Registro genera<strong>le</strong> regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong> <strong>della</strong> sezione provincia<strong>le</strong> e regiona<strong>le</strong>, sia <strong>le</strong><br />

<strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> non iscritte al Registro.<br />

Abbiamo scelto <strong>di</strong> indagare quin<strong>di</strong> due tipologie <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> molto <strong>di</strong>verse tra loro:<br />

• nel primo caso, <strong>le</strong> informazioni sugli enti iscritti al Registro “raccontano” la storia <strong>di</strong><br />

una organizzazione più strutturata. Infatti per poter procedere all’iscrizione è necessario<br />

presentare numerosi requisiti: perseguire fini <strong>di</strong> solidarietà socia<strong>le</strong> con l’esclusione<br />

<strong>di</strong> qualsiasi fine <strong>di</strong> lucro, effettuare l’attività con prestazioni volontarie e gratuite degli<br />

aderenti, preva<strong>le</strong>nza <strong>di</strong> volontari sul persona<strong>le</strong> retribuito, democraticità interna. Inoltre<br />

l’organizzazione è sottoposta all’obbligo <strong>di</strong> formazione del bilancio e <strong>di</strong> approvazione<br />

dello stesso da <strong>parte</strong> dell’assemb<strong>le</strong>a degli aderenti, deve avere uno statuto e ha l’obbligo<br />

<strong>della</strong> copertura assicurativa dei volontari. È evidente come ap<strong>parte</strong>ngano a questa<br />

categoria <strong>organizzazioni</strong> che posseggono un grado e<strong>le</strong>vato <strong>di</strong> formalizzazione;<br />

• nel secondo caso, invece, ci troviamo <strong>di</strong> fronte ad una organizzazione molto <strong>di</strong>versa:<br />

spesso più giovane, <strong>di</strong> matrice religiosa, <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione più loca<strong>le</strong>. È una organizzazione<br />

che non può iscriversi perché mancante <strong>di</strong> alcuni requisiti tra i molti richiesti, oppure<br />

che non intende avva<strong>le</strong>rsi dell’iscrizione e dei suoi vantaggi, in alcuni casi ritenendo<br />

che imponga solo tutta una serie <strong>di</strong> obblighi. Appartiene a questa categoria un’altra<br />

faccia del <strong>volontariato</strong>, spesso più invisibi<strong>le</strong>, sicuramente più informa<strong>le</strong>.<br />

La scelta <strong>di</strong> indagare <strong>le</strong> due tipologie descritte ci ha portato ad utilizzare due <strong>di</strong>verse fonti<br />

informative:<br />

• per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> iscritte al Registro sono state analizzate <strong>le</strong><br />

Relazioni annuali sull’attività e ren<strong>di</strong>conto 2003 che <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> compilano ogni<br />

anno. Gran <strong>parte</strong> dei dati contenuti in queste schede sono stati forniti dalla Provincia<br />

<strong>di</strong> Milano, che è l’ente che tiene il registro del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte alla sezione provincia<strong>le</strong>,<br />

e che ha collaborato alla realizzazione <strong>di</strong> questo progetto. Le schede del<strong>le</strong><br />

<strong>organizzazioni</strong> a carattere regiona<strong>le</strong> sono state invece fornite <strong>di</strong>rettamente dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong>,<br />

che ne hanno inviato una copia al CIESSEVI.<br />

• per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> non iscritte al Registro sono stati analizzati dei questionari raccolti<br />

con metodologia te<strong>le</strong>fonica, attraverso un questionario semi-strutturato (domande<br />

chiuse e aperte) simi<strong>le</strong> al<strong>le</strong> relazioni annuali, ma semplificato per facilitare la gestione<br />

dell’intervista te<strong>le</strong>fonica.<br />

In questa Prima <strong>parte</strong> presentiamo una descrizione d’insieme del <strong>volontariato</strong> in provincia<br />

<strong>di</strong> Milano, accostando i dati del<strong>le</strong> due tipologie, pur tenendo<strong>le</strong> comunque separate.<br />

15


16<br />

1. UN PROFILO SINTETICO<br />

DEL VOLONTARIATO IN PROVINCIA<br />

DI MILANO<br />

1.1 LA DIMENSIONE DEL SETTORE<br />

Un primo passo uti<strong>le</strong> per la nostra indagine consiste nella stima del numero <strong>di</strong><br />

<strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> attive nella provincia <strong>di</strong> Milano: il Centro <strong>di</strong> Servizio per il<br />

Volontariato nel 2004 ha censito in questo territorio 2.068 realtà organizzate.<br />

Una <strong>parte</strong> consistente del<strong>le</strong> duemila <strong>organizzazioni</strong> censite è costituita da <strong>organizzazioni</strong><br />

che hanno istituzionalizzato la loro presenza attraverso l’iscrizione al Registro regiona<strong>le</strong>. Si<br />

tratta <strong>di</strong> 1.087 (ve<strong>di</strong> tab. I.1.1) <strong>organizzazioni</strong> (pari al 53% del tota<strong>le</strong>), <strong>di</strong> cui 1.036 con una<br />

sede operativa nel territorio provincia<strong>le</strong> e 51 che hanno carattere regiona<strong>le</strong>, con se<strong>di</strong> operative<br />

in più province.<br />

La <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> tali <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> (OdV) sul territorio si ripartisce in<br />

modo <strong>di</strong>fferenziato: del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro, quattro su <strong>di</strong>eci hanno sede<br />

operativa nell’area milanese, mentre <strong>le</strong> restanti sei sono impegnate nei comuni dell’hinterland,<br />

con preva<strong>le</strong>nza verso l’area pedemontana nei comuni a nord <strong>della</strong> città, corrispondenti<br />

all’area <strong>della</strong> Asl 1 (Legnano, ecc.) e alla Asl 3 (Monza, ecc.), dove si registra una maggiore<br />

concentrazione <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>.<br />

Questo dato è certamente dovuto al fatto che a nord <strong>di</strong> Milano si ha una maggiore concentrazione<br />

<strong>di</strong> abitanti. Tuttavia da un esame più attento a livello dei singoli comuni emerge<br />

che <strong>le</strong> <strong>di</strong>mensioni abitative me<strong>di</strong>o-gran<strong>di</strong> non sono sufficienti a spiegare la presenza <strong>di</strong> un<br />

numero superiore <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong>. Infatti, osservando la densità del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> in<br />

rapporto al numero degli abitanti, si nota una <strong>di</strong>stribuzione “a macchia <strong>di</strong> <strong>le</strong>opardo” (ve<strong>di</strong><br />

tab. I.1.3), con una maggiore presenza <strong>di</strong> OdV in comuni tanto a nord quanto a sud <strong>di</strong><br />

Milano (è il caso, ad esempio, <strong>di</strong> Monza, Vimercate e Cernusco verso nord e <strong>di</strong> San Donato,<br />

Abbiategrasso e Magenta verso sud, sud-ovest ), tanto nei centri più piccoli che in quelli più<br />

gran<strong>di</strong>.<br />

È probabi<strong>le</strong> che l’altro fattore favorevo<strong>le</strong> sia costituito dalla con<strong>di</strong>zione socio-economica<br />

dei volontari. Questa circostanza confermerebbe la teoria (J.L. Pearce) che identifica il<br />

volontario come persona con red<strong>di</strong>ti, livello cultura<strong>le</strong>, posizione lavorativa e prestigio superiore<br />

alla me<strong>di</strong>a. Nel<strong>le</strong> comunità più agiate ci sono maggiori probabilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare volontari,<br />

<strong>di</strong> aderire a un maggior numero <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong>, <strong>di</strong> assumere dei ruoli <strong>di</strong> <strong>le</strong>adership<br />

rispetto ad altre realtà che possono godere in misura minore <strong>di</strong> questi vantaggi.


Tab. I.1.1 – Organizzazioni <strong>di</strong> Volontariato (OdV) attive nella provincia <strong>di</strong> Milano e<br />

sud<strong>di</strong>visione per zona (Asl <strong>della</strong> sede operativa)<br />

Asl <strong>di</strong> ap<strong>parte</strong>nenza Numero OdV OdV Numero OdV Numero<br />

(Milano e provincia) abitanti iscritte iscritte comp<strong>le</strong>ssivo non iscritte comp<strong>le</strong>ssivo<br />

RR RR OdV iscritte RR1 OdV<br />

prov. reg. RR (iscritte e non<br />

iscritte RR)<br />

Asl 1 – comuni a N-O: Legnano 931.179 236 2 238 (21,9%) 214 (21,8%) 452 (21,9%)<br />

Asl 2 – comuni a Sud: Me<strong>le</strong>gnano 525.894 143 1 144 (13,2%) 222 (22,6%) 366 (17,7%)<br />

Asl 3 – comuni a N-E: Monza 1.017.303 276 – 276 (25,4%) 250 (25,5%) 526 (25,4%)<br />

Asl città <strong>di</strong> Milano 1.247.052 381 48 429 (39,5%) 295 (30,1%) 724 (35,0%)<br />

Tota<strong>le</strong> 3.721.428 1.036 51 1.087 (100%) 981 (100%) 2.068 (100%)<br />

1 Ta<strong>le</strong> stima è stata calcolata contattando circa 1.500 <strong>organizzazioni</strong> – estratte dal database <strong>di</strong> CIESSEVI – non<br />

iscritte al Registro, e potenzialmente <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>. Di queste <strong>organizzazioni</strong> 183 hanno <strong>di</strong>chiarato <strong>di</strong> non essere<br />

<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> in quanto non rientrano nei criteri espressi nella <strong>le</strong>gge quadro sul Volontariato (<strong>le</strong>gge 266/91),<br />

20 hanno cessato l’attività, 260 <strong>organizzazioni</strong> non sono state reperibili, 92 sono state escluse ad un controllo<br />

<strong>di</strong> coerenza successivo. Le restanti 981 <strong>organizzazioni</strong> sono state classificate come <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong><br />

non iscritte al Registro.<br />

Tab.I.1.2 – Distribuzione del<strong>le</strong> Organizzazioni <strong>di</strong> Volontariato (iscritte e non iscritte<br />

al Registro genera<strong>le</strong> regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong>) per ampiezza del centro abitato<br />

(base: 2.068)<br />

Ampiezza del centro abitato Numero citta<strong>di</strong>ne/paesi % OdV % cumulata<br />

fino a 4.999 ab. 35 4,3 4,3<br />

da 5.000 a 19.999 ab. 95 26,3 30,6<br />

da 20.000 a 49.000 ab. 31 23,7 54,3<br />

da 50.000 a 99.999 ab. 4 6,3 60,6<br />

oltre 100.000 ab. 2 39,4 100,0<br />

Tota<strong>le</strong> 167 100,0 -<br />

17


Tab. I.1.3 – Distribuzione del<strong>le</strong> Organizzazioni <strong>di</strong> Volontariato (iscritte e non iscritte<br />

al Registro genera<strong>le</strong> regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong>) per comune e densità per 10.000 abitanti<br />

(base: 2.068)<br />

Comuni % Numero Numero Densità OdV<br />

OdV OdV abitanti per 10.000 abitanti<br />

oltre 100.000 ab.<br />

Milano 35,1 728 1.247.052 5,8<br />

Monza 4,3 89 121.233 7,3<br />

da 50.000 a 99.999 ab.<br />

Sesto San Giovanni 1,6 33 78.701 4,2<br />

Cinisello Balsamo 2,1 43 72.260 5,9<br />

Legnano 1,2 25 54.051 4,6<br />

Rho 1,3 26 51.244 5,0<br />

da 20.000 a 49.000 ab.<br />

Cologno Monzese 0,8 17 47.983 3,6<br />

Bollate 1,1 23 47.495 4,8<br />

Paderno Dugnano 1,4 29 45.615 6,3<br />

Seregno 1,3 26 39.139 6,6<br />

Rozzano 0,8 17 37.197 4,6<br />

Lissone 0,4 8 35.452 2,2<br />

Desio 0,8 17 35.434 4,8<br />

Cesano Maderno 0,5 10 33.728 3,0<br />

Corsico 0,4 8 33.711 2,4<br />

Segrate 1,0 21 33.061 6,3<br />

San Donato Milanese 2,7 56 32.460 17,2<br />

Pioltello 1,6 33 32.134 10,3<br />

Brugherio 0,7 14 31.685 4,4<br />

San Giuliano Milanese 0,7 14 31.656 4,4<br />

Limbiate 0,5 10 31.456 3,2<br />

Abbiategrasso 1,9 39 28.057 13,9<br />

Cernusco Sul Naviglio 1,1 23 27.861 8,2<br />

Garbagnate Milanese 0,6 12 27.398 4,4<br />

Presso 1,1 23 27.123 8,5<br />

Vimercate 1,0 21 25.581 8,2<br />

Buccinasco 0,2 4 25.098 1,6<br />

Parabiago 0,1 2 24.173 1,6<br />

Lainate 0,3 6 23.926 2,5<br />

Cesano Boscone 0,6 12 23.427 5,1<br />

Magenta 0,7 14 22.959 6,0<br />

Nova Milanese 0,1 2 22.282 0,9<br />

Giussano 0,5 10 22.116 4,5<br />

Muggiò 0,1 2 21.733 0,9<br />

Meda 0,2 4 21.420 1,9<br />

Novate Milanese 0,1 2 19.905 1,0<br />

Cusano Milanino 0,3 6 19.542 3,1<br />

18


Un in<strong>di</strong>catore più sensibi<strong>le</strong> del<strong>le</strong> <strong>di</strong>mensioni comp<strong>le</strong>ssive del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> è costituito<br />

dal numero <strong>di</strong> volontari impegnati in modo continuativo nel settore (ve<strong>di</strong> tab. I.1.4). Nella<br />

provincia <strong>di</strong> Milano si contano 88.331 persone volontarie continuative. Questo numero<br />

esclude i donatori <strong>di</strong> sangue (che comunque costituiscono una <strong>parte</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> attivo)<br />

e i donatori <strong>di</strong> organi o tessuti.<br />

Ciò vuol <strong>di</strong>re che, in un territorio che conta 3.600.000 abitanti (sopra i quattor<strong>di</strong>ci anni),<br />

quasi tre milanesi su cento fanno <strong>volontariato</strong> in modo continuativo all’interno <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>.<br />

Vo<strong>le</strong>ndo effettuare un calcolo più restrittivo sul numero dei volontari, è possibi<strong>le</strong> contare<br />

soltanto quanti si impegnano in modo determinante nell’organizzazione, escludendo dal<br />

calcolo tutti coloro che de<strong>di</strong>cano un periodo <strong>di</strong> tempo più limitato, ad esempio con cadenza<br />

quin<strong>di</strong>cina<strong>le</strong> o mensi<strong>le</strong>. Si stimano così a Milano e provincia 40.000 volontari continuativi<br />

e determinanti. In altre paro<strong>le</strong>, persone che de<strong>di</strong>cano a un’attività <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> due<br />

ore o più tutte <strong>le</strong> settimane. Ciò vuol <strong>di</strong>re che dei tre milanesi (su cento) che si impegnano<br />

in questo ambito, almeno uno de<strong>di</strong>ca un numero <strong>di</strong> ore considerevo<strong>le</strong> all’attività <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>.<br />

Con i dati <strong>di</strong>sponibili, tratti da ricerche e stu<strong>di</strong> passati, non siamo in grado <strong>di</strong> valutare se ta<strong>le</strong><br />

numero è tanto o poco, se è in crescita o meno. Fare del<strong>le</strong> comparazioni è sempre cosa<br />

azzardata, in quanto non si è mai certi che la popolazione <strong>di</strong> riferimento sia la medesima,<br />

oppure semplicemente perché non è imme<strong>di</strong>ato avere dati affidabili su un territorio così circoscritto.<br />

Ad ogni modo, prendendo come riferimento i dati ISTAT del 2001 (Elaborazione<br />

specifica ISTAT su dati 2001 OdV iscritte RR) – in provincia <strong>di</strong> Milano si contavano 987<br />

<strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro con 47.173 volontari <strong>di</strong> cui 33.625 volontari sistematici<br />

e 13.548 saltuari – sembrerebbe che il numero <strong>di</strong> persone che in qualche modo effettuano<br />

attività volontaria sia oggi maggiore (circa 10.000 persone in più), ma con un livello d’impegno<br />

molto più saltuario o episo<strong>di</strong>co. A conti fatti, il numero dei volontari più fedeli sembra<br />

aver subito una per<strong>di</strong>ta piuttosto consistente.<br />

Anche riferendosi ad una ricerca condotta da Sinergia (Synergia, Citta<strong>di</strong>ni nel socia<strong>le</strong> – Il<br />

<strong>volontariato</strong> organizzato nella provincia <strong>di</strong> Milano, 1997) per conto <strong>della</strong> Provincia <strong>di</strong><br />

Milano nel 1997 e ai dati presentati da Fivol (Fondazione Italiana per il Volontariato, Il<br />

<strong>volontariato</strong> Socia<strong>le</strong> italiano, a cura <strong>di</strong> G. Cursi e C. Graziani, 1995) nel 1995 che riportano<br />

dati <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> OdV iscritte e non iscritte al Registro, sembrerebbe che il numero<br />

dei volontari in questa zona sia <strong>di</strong>minuito. Infatti, in quegli anni si contavano sul territorio<br />

circa 1.000 “gruppi <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> socia<strong>le</strong>” e comp<strong>le</strong>ssivamente 48.600 volontari coinvolti<br />

per un minimo <strong>di</strong> cinque ore alla settimana.<br />

Ora, poiché <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> considerate nella nostra indagine sono <strong>di</strong> numero decisamente<br />

maggiore (pressoché raddoppiate), e poiché non ci limitiamo ad indagare il <strong>volontariato</strong><br />

socia<strong>le</strong> (nella nostra indagine sono comprese <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> che si occupano <strong>di</strong> volonta-<br />

19


iato socia<strong>le</strong>, civi<strong>le</strong> e cultura<strong>le</strong>), ta<strong>le</strong> confronto ci porta ad in<strong>di</strong>viduare un mondo del <strong>volontariato</strong><br />

più frammentato dal punto <strong>di</strong> vista numerico, e con un calo comp<strong>le</strong>ssivo del numero<br />

<strong>di</strong> risorse umane volontarie <strong>di</strong>sponibili.<br />

Le <strong>organizzazioni</strong> non iscritte ai registri <strong>di</strong>chiarano <strong>di</strong> avere un numero inferiore <strong>di</strong> volontari:<br />

la metà (29.000 contro 59.000). Tuttavia è interessante notare che <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> non<br />

iscritte, pur <strong>di</strong>sponendo <strong>di</strong> un numero inferiore <strong>di</strong> risorse umane, possono contare su un<br />

maggiore impegno (16.409 volontari contro 23.163 ).<br />

Il persona<strong>le</strong> retribuito costituisce una minoranza <strong>di</strong> circa 4.811 in<strong>di</strong>vidui. Di questi, 1.373<br />

(28,5%) lavorano a tempo pieno (come <strong>di</strong>pendenti e/o collaboratori continuativi), 1.498<br />

sono impegnati part-time (31,1%) e i restanti 1.940 (pari al 40,3%) operano in modo occasiona<strong>le</strong>.<br />

Le principali <strong>di</strong>fferenze tra <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro e quel<strong>le</strong> non iscritte riguardano<br />

non tanto l’utilizzo <strong>di</strong> persona<strong>le</strong> retribuito a tempo pieno (che per entrambi i gruppi si<br />

attesta rispettivamente attorno al 28% e al 29%), quanto l’impiego <strong>di</strong> altre figure: <strong>le</strong> prestazioni<br />

occasionali sono utilizzate in misura maggiore dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte (tre volte<br />

<strong>di</strong> più), mentre <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> informali ricorrono ad un impiego più consistente <strong>di</strong> religiosi<br />

(<strong>di</strong> quattro volte superiore).<br />

In entrambe <strong>le</strong> tipologie preva<strong>le</strong> nettamente la componente volontaria sul numero del<strong>le</strong> persone<br />

occupate.<br />

Tab. I.1.4 – Occupati e volontari nel<strong>le</strong> Organizzazioni <strong>di</strong> Volontariato<br />

20<br />

Iscritte RR Non iscritte Tota<strong>le</strong><br />

Dipendenti e collaboratori retribuiti a tempo pieno 904 (1,4%) 468 (1,4%) 1.373 (1,4%)<br />

Dipendenti e collaboratori retribuiti part-time 853 (1,4%) 645 (2,0%) 1.498 (1,6%)<br />

Dipendenti e collaboratori con prestazioni occasionali 1.433 (2,3%) 508 (1,5%) 1.940 (2,0%)<br />

Volontari continuativi (numero tota<strong>le</strong>) 59.293 (94,1%) 29.038 (88,6%) 88.331<br />

(92,2%)<br />

Volontari continuativi consistenti<br />

(numero tota<strong>le</strong> con impegno settimana<strong>le</strong>) 23.163 16.409 39.572<br />

Religiosi 534 (0,8%) 2.122 (6,5%) 2.656 (2,8%)<br />

Tota<strong>le</strong> 63.017 (100%) 32.781 (100%) 95.798 (100%)<br />

Donatori <strong>di</strong> sangue 1 (attivi) 97.075 n.d. n.d.<br />

Potenziali donatori <strong>di</strong> organi 2 (favorevoli) 113.017 n.d. n.d.<br />

1 Il numero dei donatori <strong>di</strong> sangue registrati solo dal<strong>le</strong> AVIS è <strong>di</strong> 60.932 (circa il 63%).<br />

2 Fonte: AIDO provincia<strong>le</strong> – aggiornamento al 31.12.2003. Ta<strong>le</strong> dato si riferisce a coloro che, in caso <strong>di</strong><br />

morte, si sono <strong>di</strong>chiarati favorevoli alla donazione <strong>di</strong> organi.


Qual è il grado <strong>di</strong> “professionalizzazione” del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>? Come<br />

abbiamo visto la forza lavoro preva<strong>le</strong>nte è costituita dall’impegno volontario, tuttavia non<br />

mancano realtà che impiegano anche persona<strong>le</strong> remunerato.<br />

Una organizzazione su tre è caratterizzata dalla presenza <strong>di</strong> persona<strong>le</strong> retribuito (ve<strong>di</strong> tab.<br />

I.1.5) e questo è ancora più evidente nel<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro del <strong>volontariato</strong><br />

che risultano con un livello <strong>di</strong> semi-professionalizzazione <strong>le</strong>ggermente superiore<br />

(34,3%). Tuttavia, bisogna ricordare che quando si parla <strong>di</strong> persona<strong>le</strong> retribuito si intende<br />

qualsiasi tipo <strong>di</strong> lavoro preveda una qualsiasi forma retributiva; sono quin<strong>di</strong> compresi i contratti<br />

a tempo o <strong>le</strong> consu<strong>le</strong>nze specialistiche. Va da sé che se un’organizzazione si avva<strong>le</strong>,<br />

per un prob<strong>le</strong>ma specifico, <strong>della</strong> consu<strong>le</strong>nza <strong>di</strong> un me<strong>di</strong>co o <strong>di</strong> uno psicologo essa verrà considerata<br />

tra <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> “con persona<strong>le</strong> retribuito”. A titolo d’esempio, riportiamo<br />

alcune del<strong>le</strong> risposte alla voce “altra collaborazione” che i presidenti o i rappresentanti <strong>le</strong>gali<br />

dell’organizzazione hanno segnalato sul<strong>le</strong> schede:<br />

psicologi(***), consu<strong>le</strong>nza professiona<strong>le</strong> (***), consu<strong>le</strong>nti (***), formatori, psichiatra,<br />

contratto a progetto, tutor, psicomotricisti, tirocinio, fiscalista, convenzione cooperativa,<br />

rimborso spese.<br />

Tab. I.1.5 – Composizione del persona<strong>le</strong> del<strong>le</strong> Organizzazioni <strong>di</strong> Volontariato<br />

% % %<br />

Iscritte RR Non iscritte Tota<strong>le</strong><br />

Enti composti da soli volontari 64,8 72,3 68,4<br />

Enti con presenza <strong>di</strong> persona<strong>le</strong> retribuito 34,3 25,0 29,9<br />

Non definiti 1,0 2,7 1,8<br />

Tota<strong>le</strong> 100,0 100,0 100,0<br />

Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> con sistema “misto”,<br />

<strong>le</strong> semi-professionalizzate, non soffrono <strong>di</strong> carenza <strong>di</strong> volontari. In una situazione <strong>di</strong> compresenza<br />

(volontari e retribuiti), si può ipotizzare una maggiore <strong>di</strong>fficoltà nel veder crescere<br />

l’impegno <strong>della</strong> <strong>parte</strong> volontaria. Invece, sembra essere vero il contrario: infatti,<br />

osservando nel grafico (ve<strong>di</strong> fig. I.1.1) il confronto tra <strong>le</strong> due tipologie (solo volontari e<br />

con persona<strong>le</strong> retribuito nel<strong>le</strong> OdV iscritte al Registro) si ha che, a fronte <strong>di</strong> una sostanzia<strong>le</strong><br />

stabi<strong>le</strong> <strong>di</strong>stribuzione del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> “pure” (solo volontari), si verifica che <strong>le</strong><br />

<strong>organizzazioni</strong> semi-professionalizzate possono contare su una maggiore <strong>parte</strong>cipazione<br />

<strong>di</strong> volontari.<br />

21


Fig. I.1.1 – Composizione % del persona<strong>le</strong> per <strong>di</strong>mensione del<strong>le</strong> OdV iscritte al<br />

Registro regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong><br />

1.2<br />

UNO SGUARDO SINTETICO PER METTERE<br />

A FUOCO I CARATTERI SPECIFICI<br />

Il primo paragrafo, che ha indagato dal punto <strong>di</strong> vista quantitativo il numero dei volontari e<br />

la <strong>di</strong>mensione dell’organizzazione, ha permesso <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare un numero <strong>di</strong> gruppi molto<br />

ampio, una realtà vasta ed eterogenea. In questo secondo paragrafo verranno evidenziate<br />

alcune specificità del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> <strong>della</strong> provincia <strong>di</strong> Milano, attraverso<br />

in<strong>di</strong>catori sintetici e <strong>di</strong>stribuzioni specifiche (ve<strong>di</strong> tab. I.1.6).<br />

Per descrivere in modo sintetico l’impegno volontario e il valore del<strong>le</strong> entrate finanziarie,<br />

l’uso <strong>della</strong> me<strong>di</strong>a può dare origine a risultati in qualche caso ingannevoli, soprattutto quando<br />

la <strong>di</strong>stribuzione risente troppo <strong>di</strong> valori estremi che la rendono asimmetrica. Per questo<br />

motivo, nel nostro caso, il valore me<strong>di</strong>ano risulta essere l’in<strong>di</strong>catore più appropriato: i dati<br />

<strong>di</strong> alcune <strong>organizzazioni</strong> molto gran<strong>di</strong> possono alzare il valore me<strong>di</strong>o in modo eccessivo,<br />

mentre con la me<strong>di</strong>ana si utilizza il valore a cui corrisponde la metà del numero tota<strong>le</strong> dei<br />

casi (un valore interme<strong>di</strong>o).<br />

Tab. I.1.6 – Confronto per alcuni in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione e forma organizzativa<br />

Organizzazioni <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> Iscritte RR Non iscritte RR Tota<strong>le</strong><br />

in provincia <strong>di</strong> Milano<br />

Dimensione me<strong>di</strong>ana numero <strong>di</strong> volontari 20 15 18<br />

Dimensione me<strong>di</strong>ana entrate 2003 (euro) 24.718 8.750 18.804<br />

Organizzazioni costituite dal 1991 43,8% 56,3% 49,8%<br />

Associazioni riconosciute e fondazioni 1 36,2% 20,4% 28,7%<br />

Associazioni non riconosciute 62,8% 77,6% 69,8%<br />

1 art. 12 Co<strong>di</strong>ce Civi<strong>le</strong>: riconoscimento concesso con decreto del Capo dello Stato – de<strong>le</strong>gato alla Regione nel 1997.<br />

22


1.2.1 I VOLONTARI<br />

Abbiamo visto in precedenza che in provincia <strong>di</strong> Milano sono attive circa duemila <strong>organizzazioni</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>, con un impegno volontario <strong>di</strong> 80.000 in<strong>di</strong>vidui. La <strong>di</strong>mensione<br />

me<strong>di</strong>ana del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> si attesta attorno ai 18 volontari per organizzazione. Le <strong>organizzazioni</strong><br />

iscritte ai registri possono contare su un valore maggiore <strong>di</strong> volontari: pari a 20<br />

contro i 15 del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> non iscritte ai registri (circa il 30% in più). Tuttavia questo<br />

dato si scompone in modo piuttosto <strong>di</strong>fferenziato: come mostra la tabella I.1.7: un terzo<br />

del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> è costituito da non più <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci volontari; solo <strong>di</strong>ciassette <strong>organizzazioni</strong><br />

su cento possono contare su un numero superiore ai cinquanta volontari, ed appena sette<br />

<strong>organizzazioni</strong> hanno cento volontari o più.<br />

Il mondo del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> meno istituzionalizzate e formatesi in tempi più recenti è<br />

quello costituito preva<strong>le</strong>ntemente da piccoli gruppi, mentre tra <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte si<br />

trovano <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni me<strong>di</strong>o-gran<strong>di</strong>.<br />

Ma qual è l’intensità dell’impegno volontario? Quattro o cinque volontari su <strong>di</strong>eci de<strong>di</strong>cano<br />

al<strong>le</strong> attività fino a tre ore alla settimana (ve<strong>di</strong> tab. I.1.8), mentre solo una minoranza (due<br />

volontari su <strong>di</strong>eci) collabora per <strong>di</strong>eci ore o più a settimana. Ovviamente non è poca cosa,<br />

se si considera che spesso i volontari de<strong>di</strong>cano tempo all’attività <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> oltre alla<br />

loro norma<strong>le</strong> attività lavorativa remunerata. Ta<strong>le</strong> frammentazione tuttavia (tante persone<br />

impegnate per poche ore) può essere causa <strong>di</strong> notevoli prob<strong>le</strong>mi per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>volontariato</strong>: l’impiego <strong>di</strong> una forza lavoro a tempo parzia<strong>le</strong> richiede spesso un grosso lavoro<br />

<strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento e <strong>di</strong> gestione <strong>della</strong> rotazione.<br />

Nel<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> non iscritte al Registro il 52,5% dei volontari de<strong>di</strong>ca fino a 3 ore alla<br />

settimana all’attività <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>. Ciononostante, in questo tipo <strong>di</strong> organizzazione si ha<br />

almeno un 20% che si impegna per oltre 10 ore alla settimana. Nel<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>volontariato</strong> iscritte ai registri, l’intensità dell’impegno volontario è poco più consistente<br />

nella fascia che va dal<strong>le</strong> quattro al<strong>le</strong> cinque ore settimanali, ma è più bassa per quanto<br />

riguarda chi è presente per oltre 10 ore alla settimana (17%).<br />

Un ultimo aspetto da segnalare riguarda la <strong>di</strong>versa <strong>di</strong>mensione dell’impegno nell’organizzazione<br />

semi-professionalizzata e in quella costituita da soli volontari. Sembrerebbe che <strong>le</strong><br />

<strong>organizzazioni</strong> miste possano contare su un impegno maggiore da <strong>parte</strong> dei volontari. Ciò<br />

vuol <strong>di</strong>re che la presenza <strong>di</strong> persona<strong>le</strong> retribuito, almeno entro una certa misura, o <strong>di</strong> consu<strong>le</strong>nti<br />

rafforza l’impegno volontario. Viceversa nel<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> pure (costituite da<br />

soli volontari) il trend è a scalare: sempre meno volontari sono presenti oltre 10 ore settimanali.<br />

23


Tab. I.1.7 – Persona<strong>le</strong> volontario impegnato nel<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong><br />

Volontari attivi impegnati % % %<br />

in modo gratuito e con continuità Iscritte RR Non iscritte RR Tota<strong>le</strong><br />

(escluso donatori)<br />

Fino a 10 volontari 26,2 38,7 32,1<br />

11-20 volontari 23,9 26,0 24,9<br />

21-50 volontari 25,6 23,0 24,4<br />

51-100 volontari 13,7 5,7 9,9<br />

Oltre 100 volontari 9,5 3,7 6,7<br />

Non definiti 1,1 3,0 2,0<br />

Tota<strong>le</strong> 100,0 100,0 100,0<br />

Tab. I.1.8 – Intensità dell’impegno volontario (numero me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> ore settimanali)<br />

Impegno settimana<strong>le</strong> % % %<br />

Iscritte RR Non iscritte Tota<strong>le</strong><br />

Fino a 3 ore 43,8 52,5 47,1<br />

4-5 ore 20,7 13,7 18,0<br />

6-10 ore 18,4 13,7 16,6<br />

Oltre 10 ore 17,1 20,2 18,2<br />

Tota<strong>le</strong> 100,0 100,0 100,0<br />

Valore me<strong>di</strong>ano 3,8 4,0 3,9<br />

Riferendoci sempre all’intensità dell’impegno volontario, si può provare a definire meglio<br />

dal punto <strong>di</strong> vista quantitativo a quanto ammonti ta<strong>le</strong> impegno (ovviamente si tratta solo<br />

<strong>di</strong> un calcolo teorico perché il dato nulla ci <strong>di</strong>ce sulla qualità del lavoro, sul<strong>le</strong> motivazioni,<br />

ecc.). Si può calcolare che ogni organizzazione <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> circa 160 ore <strong>di</strong> lavoro settimanali,<br />

che equiva<strong>le</strong> a <strong>di</strong>re quattro lavoratori impiegati a tempo pieno (otto ore per cinque<br />

giorni).<br />

Se raffrontiamo ta<strong>le</strong> risultato con un calcolo analogo presentato da Fivol (Fondazione<br />

Italiana per il Volontariato) nel 1999 in Italia (<strong>di</strong> 2,5 lavoratori a tempo pieno) si può affermare<br />

che nell’area milanese il livello dell’impegno è decisamente sopra la me<strong>di</strong>a naziona<strong>le</strong>.<br />

Tuttavia con i dati <strong>di</strong>sponibili non siamo in grado <strong>di</strong> fare un raffronto realistico tra la<br />

Milano volontaria <strong>di</strong> oggi e quella <strong>di</strong> ieri. Segnaliamo soltanto che, rispetto ai dati del 1997<br />

(Synergia), il numero <strong>di</strong> ore <strong>di</strong> lavoro settimanali sembrerebbe sensibilmente ridotto (<strong>di</strong><br />

circa un terzo).<br />

24


Fig. I.1.2 – Composizione % del persona<strong>le</strong> per <strong>di</strong>mensione dell’impegno nel<strong>le</strong> OdV<br />

iscritte al RR<br />

1.2.2 IL FINANZIAMENTO<br />

È innegabi<strong>le</strong> che la <strong>prima</strong> risorsa per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> è costituita dal<strong>le</strong> risorse umane.<br />

Tuttavia, per poter gestire l’attività, ogni organizzazione ha la necessità <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre anche<br />

<strong>di</strong> risorse economiche.<br />

La totalità del<strong>le</strong> entrate <strong>di</strong>chiarate dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro si attesta attorno<br />

ai 115.586.654 euro. È una cifra considerevo<strong>le</strong>, ma essa non è ripartibi<strong>le</strong> in modo omogeneo<br />

tra i gruppi (<strong>le</strong> risorse sono concentrate): tanto che il valore me<strong>di</strong>ano è <strong>di</strong> solo 24.718<br />

euro per organizzazione. In altre paro<strong>le</strong>, significa che la grande maggioranza dei gruppi può<br />

<strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> 2.060 euro al mese (circa quattro milioni <strong>di</strong> lire). Non sembra molto, ed è probabi<strong>le</strong><br />

che proprio per questo motivo <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> considerano quello del finanziamento<br />

tra <strong>le</strong> prob<strong>le</strong>matiche più ri<strong>le</strong>vanti.<br />

Tab. I.1.9 – Risorse economiche<br />

Iscritte RR Non iscritte Tota<strong>le</strong><br />

Valore me<strong>di</strong>ano del<strong>le</strong> entrate (euro) 24.718 8.750 18.804<br />

Entrate comp<strong>le</strong>ssive (euro) 115.586.654 n.d. n.d.<br />

A <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quanto si potrebbe credere, non è vero che tanto più una organizzazione è<br />

consolidata, tanto più questa è solida dal punto <strong>di</strong> vista finanziario. Anzi, effettuando un<br />

controllo incrociato con l’anno <strong>di</strong> costituzione dell’organizzazione (per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />

iscritte al Registro) è emerso che l’anzianità dell’organizzazione non ha una particolare<br />

relazione con il livello del<strong>le</strong> entrate economiche. L’andamento che se ne ricava sembra suggerire<br />

una sorta <strong>di</strong> “ciclo <strong>di</strong> vita” dell’organizzazione: <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> costituite <strong>prima</strong><br />

degli anni ottanta hanno, nel 2003, un livello me<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> entrate <strong>di</strong> soli 17.000 euro, <strong>le</strong> orga-<br />

25


nizzazioni più ricche sono quel<strong>le</strong> costituite negli anni ‘80-‘90 (con circa 36.000 euro), mentre<br />

<strong>le</strong> più recenti si attestano su un livello interme<strong>di</strong>o <strong>di</strong> 24.000 euro.<br />

Fig. I.1.3 – Entrate finanziarie 2003 per periodo <strong>di</strong> costituzione del<strong>le</strong> OdV iscritte al<br />

RR (valore me<strong>di</strong>ano in euro)<br />

1.2.3 L’ANNO DI COSTITUZIONE<br />

Il momento <strong>di</strong> costituzione del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> racconta una breve storia che svela come il<br />

mondo del <strong>volontariato</strong> si sia sviluppato nel tempo. La <strong>di</strong>stribuzione grezza del dato mostra<br />

che in provincia <strong>di</strong> Milano ben <strong>di</strong>eci <strong>organizzazioni</strong> si sono costituite alla fine del mil<strong>le</strong>ottocento<br />

e che <strong>di</strong> quel<strong>le</strong> istituite nell’imme<strong>di</strong>ato dopoguerra (fino agli anni ‘50) ne restano<br />

un centinaio. Da allora il <strong>volontariato</strong> nella provincia <strong>di</strong> Milano ha conosciuto un periodo<br />

<strong>di</strong> grande sviluppo, assumendo sempre più stabilità e consistenza.<br />

A partire dall’inizio degli anni ottanta (tra il 1980 e il 2000) sono state costituite il 71% del<strong>le</strong><br />

<strong>organizzazioni</strong> attualmente iscritte al Registro. Il numero del<strong>le</strong> nuove <strong>organizzazioni</strong> degli ultimi<br />

<strong>di</strong>eci anni è pressoché raddoppiato rispetto a quello del decennio precedente: tra gli anni<br />

ottanta e novanta ogni anno, me<strong>di</strong>amente, si sono costituite 50 nuove <strong>organizzazioni</strong>, mentre nel<br />

decennio successivo (dal 1991 al 2000) ta<strong>le</strong> cifra risulta <strong>di</strong> 103 nuove <strong>organizzazioni</strong> ogni anno.<br />

Il mondo del <strong>volontariato</strong>, in questa area, è stato capace <strong>di</strong> cogliere <strong>le</strong> molteplici trasformazioni<br />

sociali e <strong>le</strong> sue prob<strong>le</strong>matiche, <strong>di</strong> proporre risposte nuove e <strong>di</strong> rinnovarsi nel tempo.<br />

Le <strong>organizzazioni</strong> hanno mo<strong>di</strong>ficato non solo il loro modo <strong>di</strong> agire (vedremo come si stia<br />

sviluppando nel<strong>le</strong> nuove formazioni il lavoro <strong>di</strong> rete, l’attività <strong>parte</strong>cipata), ma anche l’oggetto<br />

stesso <strong>della</strong> propria attenzione. In questo percorso è come se si fosse spostato il centro<br />

dell’attenzione dal corpo all’anima dell’in<strong>di</strong>viduo (meno sofferenza, maggior dolcezza,<br />

maggior rispetto, maggiore umanità). Vo<strong>le</strong>ndo approdare ad una perio<strong>di</strong>zzazione stilizzata<br />

del percorso storico del <strong>volontariato</strong> milanese, possiamo riferirci al<strong>le</strong> seguenti tre fasi.<br />

• La <strong>prima</strong> fase – dall’inizio sino agli anni ottanta – a cui appartiene una organizzazione su quattro<br />

tra quel<strong>le</strong> censite oggi. Vede il predominio <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> che si occupano <strong>di</strong> attività<br />

socio-sanitarie e <strong>di</strong> assistenza domiciliare. I gruppi nati in questa fase sono spesso affiliati ad<br />

organismi che operano su scala regiona<strong>le</strong> o naziona<strong>le</strong>, con una limitata presenza religiosa.<br />

26


• La seconda fase – che va dagli anni ottanta agli anni novanta – a cui appartiene un altro<br />

quarto del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> censite oggi. È caratterizzata da una consistente presenza<br />

religiosa. Le <strong>organizzazioni</strong> nate in questo periodo si occupano soprattutto <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong><br />

strutture residenziali. Sempre in questo periodo si rinforzano <strong>organizzazioni</strong> che si occupano<br />

<strong>di</strong> attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa dei <strong>di</strong>ritti e <strong>di</strong> sensibilizzazione dell’opinione pubblica su gran<strong>di</strong><br />

temi (tossico<strong>di</strong>pendenza, prob<strong>le</strong>mi del<strong>le</strong> donne, aiuto alla vita).<br />

• La terza fase – che va dagli anni novanta ai giorni nostri – cui fa riferimento il 50% circa<br />

del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> attuali. Per queste <strong>organizzazioni</strong> sembra crescere l’esigenza <strong>di</strong> in<strong>di</strong>pendenza<br />

e autonomia, segnalata dalla minore presenza <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> affiliate. Meno marcata<br />

che nel decennio <strong>prima</strong>, ma decisamente e<strong>le</strong>vata, la presenza <strong>di</strong> religiosi.<br />

L’orientamento è soprattutto <strong>di</strong> tipo cultura<strong>le</strong>. Queste <strong>organizzazioni</strong> si occupano <strong>di</strong> attività<br />

educative e formative, assistenza socia<strong>le</strong> e iniziative ecologiche <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa dell’ambiente.<br />

Potremmo definire questa ultima fase come quella “del sapere”, come pratica uti<strong>le</strong> a liberare<br />

dal<strong>le</strong> nuove schiavitù. È l’epoca <strong>della</strong> formazione (dall’alfabetizzazione degli immigrati<br />

al reinserimento dei nuovi <strong>di</strong>soccupati). Si sviluppa l’arte dell’autobiografia e <strong>della</strong> memoria<br />

nel<strong>le</strong> popolazioni anziane. Viene dato maggiore spazio all’ambiente e allo benessere.<br />

Tab. I.1.10 – Periodo <strong>di</strong> costituzione del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong><br />

% % % %<br />

Iscritte RR Non iscritte RR Tota<strong>le</strong> cumulata<br />

Dato non pervenuto 1,2 0,0 0,6 0,6<br />

Fino al 1950 4,2 4,1 4,1 4,7<br />

1951-1970 10,9 6,3 8,7 13,4<br />

1971-1980 13,2 10,9 12,1 25,6<br />

1981-1990 26,8 22,4 24,7 50,2<br />

1991-1996 23,6 20,9 22,3 72,6<br />

1997-2003 20,2 35,4 27,4 100,0<br />

Tota<strong>le</strong> 100,0 100,0 100,0<br />

1.2.4 LA FORMA GIURIDICA<br />

Ve<strong>di</strong>amo ora in qua<strong>le</strong> forma giuri<strong>di</strong>ca si collocano <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>. Ben il<br />

69,8% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> nasce assumendo la forma giuri<strong>di</strong>ca dell’associazione<br />

<strong>di</strong> fatto (tab. I.1.11), il 27,6% sono associazioni che hanno ottenuto un riconoscimento<br />

giuri<strong>di</strong>co (o comunque che hanno <strong>di</strong>chiarano <strong>di</strong> aver ottenuto un riconoscimento giuri<strong>di</strong>co).<br />

In realtà questo dato è dubbio perchè alcune <strong>organizzazioni</strong> confondono il riconoscimento<br />

giuri<strong>di</strong>co con l’avvenuta iscrizione al Registro del <strong>volontariato</strong>. Dal momento non esiste<br />

alcun registro per questa particolare forma giuri<strong>di</strong>ca, per verificare la coerenza del<strong>le</strong> risposte<br />

27


isognerebbe analizzare nel dettaglio lo statuto del<strong>le</strong> OdV. Tuttavia il medesimo dato pubblicato<br />

da ISTAT a livello naziona<strong>le</strong> (1999) è del 58,7%, e quello <strong>di</strong> Fivol in Lombar<strong>di</strong>a (1997)<br />

è del 37,1%), l’1,1% sono Fondazioni e il restante 1,3% Comitati.<br />

Ma qual è la <strong>di</strong>fferenza tra essere associazione semplice e associazione riconosciuta? Le<br />

associazioni sono <strong>parte</strong> <strong>della</strong> categoria degli Enti Morali (CIESSEVI, Come costituire<br />

un’associazione, a cura dell’Avv. Luca Degani, 2003) e trovano la loro <strong>di</strong>sciplina <strong>le</strong>gislativa<br />

in pochi articoli del Co<strong>di</strong>ce Civi<strong>le</strong> (1942).<br />

Gli e<strong>le</strong>menti essenziali <strong>di</strong> un’associazione sono <strong>le</strong> persone, lo scopo e, in alcuni casi, il<br />

patrimonio. Nel<strong>le</strong> associazioni <strong>di</strong> fatto il patrimonio non sempre è essenzia<strong>le</strong>, tanto che esistono<br />

associazioni non riconosciute che, per <strong>le</strong>gge, possono tranquillamente esserne prive.<br />

Le associazioni riconosciute sono <strong>di</strong>sciplinate sulla base degli articoli dal n.14 al n.35 del<br />

Co<strong>di</strong>ce Civi<strong>le</strong> e la loro <strong>di</strong>sciplina risulta la stessa <strong>di</strong> quella del<strong>le</strong> Fondazioni. Ta<strong>le</strong> identità<br />

ha il suo fondamento nel rilievo <strong>prima</strong>rio che ha il patrimonio per il riconoscimento giuri<strong>di</strong>co.<br />

Queste associazioni ottengono, con il riconoscimento, la possibilità <strong>di</strong> agire in proprio<br />

e <strong>di</strong> acquisire autonomia patrimonia<strong>le</strong>: nel caso in cui l’associazione abbia contratto obbligazioni<br />

patrimoniali, essa risponde esclusivamente con il proprio patrimonio.<br />

Invece <strong>le</strong> associazioni non riconosciute rispondono del<strong>le</strong> obbligazioni sia con il proprio<br />

patrimonio, sia con i beni personali degli amministratori.<br />

Oggi <strong>le</strong> associazioni che <strong>di</strong>spongono <strong>di</strong> un patrimonio minimo, qualificato in 51.645 euro,<br />

possono essere riconosciute da <strong>parte</strong> dello Stato o del<strong>le</strong> Regioni (per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>volontariato</strong> ta<strong>le</strong> cifra è <strong>di</strong> soli 25.822,84 euro).<br />

Da quanto stabilito dalla <strong>le</strong>gge si può ipotizzare una stretta relazione tra entità del patrimonio,<br />

rischio e riconoscimento giuri<strong>di</strong>co: quanto più l’organizzazione ha grossi patrimoni<br />

(appartamenti, ambulanze, ecc.) tanto più richiederà un riconoscimento per tutelare i beni<br />

personali degli amministratori. E <strong>di</strong>fatti, come ci si potrebbe aspettare, <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />

con livelli d’entrate più solide richiedono ed ottengono maggiormente il riconoscimento<br />

giuri<strong>di</strong>co <strong>di</strong> quel<strong>le</strong> con entrate più esigue.<br />

Tab. I.1.11 – Forma giuri<strong>di</strong>ca del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong><br />

28<br />

% % %<br />

Iscritte RR Non iscritte RR Tota<strong>le</strong><br />

Associazione non riconosciuta 62,8 77,6 69,8<br />

Associazione con riconoscimento giuri<strong>di</strong>co 35,9 18,3 27,6<br />

Fondazione 0,3 2,0 1,1<br />

Comitato 0,7 2,0 1,3<br />

Non definiti 0,3 – 0,2<br />

Tota<strong>le</strong> 100,0 100,0 100,0


2. I BILANCI E LE RISORSE FINANZIARIE<br />

In questa <strong>parte</strong> del lavoro presentiamo più in dettaglio la fotografia <strong>della</strong> <strong>di</strong>mensione economica<br />

del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> <strong>della</strong> provincia <strong>di</strong> Milano.<br />

Sul<strong>le</strong> entrate finanziarie <strong>di</strong>sponiamo <strong>di</strong> informazioni comp<strong>le</strong>te per quanto riguarda <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />

iscritte al Registro regiona<strong>le</strong>, che hanno risposto nel 97% dei casi al<strong>le</strong> domande (nel<br />

caso del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte era necessario fornire il dato per l’iscrizione al Registro) e<br />

<strong>di</strong> informazioni limitate per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> non iscritte (solo il 55%).<br />

Questa <strong>di</strong>somogeneità si è verificata sostanzialmente perché la raccolta del<strong>le</strong> informazioni è<br />

avvenuta con due metodologie <strong>di</strong>fferenti: nel caso del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> iscritte<br />

al Registro si sono analizzate <strong>le</strong> schede <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>contazione presentate per l’iscrizione al<br />

Registro stesso, mentre nel caso del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> non iscritte si è utilizzata la ri<strong>le</strong>vazione<br />

te<strong>le</strong>fonica. Ora, è evidente che nell’intervista te<strong>le</strong>fonica è più <strong>di</strong>ffici<strong>le</strong> trovare la piena <strong>di</strong>sponibilità<br />

a fornire dati così “sensibili” come l’entità del<strong>le</strong> entrate economiche. Inoltre molte<br />

<strong>organizzazioni</strong> non iscritte al Registro tengono una ren<strong>di</strong>contazione organizzata con voci <strong>di</strong><br />

entrata <strong>di</strong>verse da quelli proposte in sede d’intervista.<br />

È per questo motivo che, per prudenza, nell’analisi del<strong>le</strong> risorse finanziarie ci concentreremo<br />

sui dati più consistenti forniti dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong><br />

e inseriremo solo qualche informazione più sommaria sul<strong>le</strong> entrate del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />

non iscritte.<br />

2.1 FONTI DI FINANZIAMENTO: FINANZIAMENTO PUBBLICO E PRIVATO<br />

Approfon<strong>di</strong>remo due aspetti: il primo riguarda la tipologia del<strong>le</strong> fonti <strong>di</strong> entrata su<br />

cui contano <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>. Il secondo si sofferma sulla <strong>di</strong>stribuzione del<strong>le</strong><br />

risorse economiche.<br />

Le 1.087 <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> iscritte al Registro del <strong>volontariato</strong> nel corso del 2003<br />

hanno raccolto comp<strong>le</strong>ssivamente 115.586.656 euro (tab. I.2.1). In altri termini, si tratta <strong>di</strong> una<br />

<strong>di</strong>mensione economica che sfiora i 220 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> vecchie lire.<br />

Le risorse economiche provengono preva<strong>le</strong>ntemente da tre fonti <strong>di</strong> entrate: da fonte pubblica<br />

(50 milioni <strong>di</strong> euro), da ere<strong>di</strong>tà e donazioni (23 milioni <strong>di</strong> euro), attraverso la raccolta <strong>di</strong> fon<strong>di</strong><br />

(13 milioni <strong>di</strong> euro). Le rimanenti entrate provengono in <strong>parte</strong> dal<strong>le</strong> quote associative, in <strong>parte</strong><br />

dal<strong>le</strong> attività marginali ed in <strong>parte</strong> dagli interessi del conto corrente, dai rimborsi fiscali o assicurativi,<br />

dai ricavi per affitti e ren<strong>di</strong>te.<br />

Le entrate <strong>di</strong> fonte pubblica costituiscono per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte il 43,3% del<strong>le</strong> entrate<br />

comp<strong>le</strong>ssive (tab. I.2.2). Le <strong>organizzazioni</strong> non iscritte al Registro possono invece contare su<br />

29


trasferimenti pubblici <strong>di</strong> minore entità, pari al 37,2% del<strong>le</strong> entrate comp<strong>le</strong>ssive. Le <strong>organizzazioni</strong><br />

non iscritte compensano ta<strong>le</strong> mancanza con un maggiore apporto <strong>di</strong> risorse da <strong>parte</strong> <strong>di</strong><br />

privati (con ere<strong>di</strong>tà e donazioni) e con <strong>le</strong> attività <strong>di</strong> raccolta fon<strong>di</strong>.<br />

Se il quadro genera<strong>le</strong> vede una sostanzia<strong>le</strong> in<strong>di</strong>pendenza del <strong>volontariato</strong> (almeno un terzo<br />

del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro non riceve alcun contributo dall’operatore pubblico e<br />

il 34,5% – tab. I.2.3 – in<strong>di</strong>ca una preva<strong>le</strong>nza <strong>di</strong> contributi privati) è pur vero che per il 33,1%<br />

il finanziamento pubblico costituisce la fonte principa<strong>le</strong> <strong>di</strong> entrata finanziaria. Le <strong>organizzazioni</strong><br />

che appaiono maggiormente <strong>di</strong>pendenti dall’amministrazione pubblica si sono costituite<br />

<strong>prima</strong> degli anni novanta, sono impegnate in attività nel comune o nei territori limitrofi, si<br />

occupano soprattutto <strong>di</strong> protezione civi<strong>le</strong>, <strong>di</strong> attività socio-sanitarie o <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong> strutture<br />

residenziali.<br />

Dunque il contributo pubblico viene dato soprattutto al<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> che si<br />

occupano <strong>di</strong> attività istituzionali d’utilità socia<strong>le</strong>, quel<strong>le</strong> più strutturate con un profilo semiprofessionalizzato.<br />

Anche il contributo che proviene dai privati (sotto forma <strong>di</strong> raccolta fon<strong>di</strong> o <strong>di</strong> donazioni) converge<br />

in gran <strong>parte</strong> verso <strong>le</strong> attività d’utilità socia<strong>le</strong> (gestione <strong>di</strong> strutture residenziali e attività<br />

socio-sanitarie). Le <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> recente costituzione raccolgono maggiori risorse economiche<br />

attraverso <strong>le</strong> attività <strong>di</strong> raccolta fon<strong>di</strong>.<br />

Tab. I.2.1 – Entrate del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> iscritte RR <strong>di</strong>stinte tra fonte<br />

pubblica e fonte privata (valori in euro)<br />

30<br />

Valore in euro<br />

Contributi a fondo perduto 6.448.160<br />

Entrate per contratti e convenzioni 43.640.073<br />

Entrate <strong>di</strong> fonte pubblica 50.088.233<br />

Proventi da attività istituzionali marginali 5.036.421<br />

Ricavi da attività <strong>di</strong> raccolta fon<strong>di</strong> 12.731.060<br />

Ere<strong>di</strong>tà, donazioni, contributi da enti privati 22.988.555<br />

Quote associative 5.494.937<br />

Ricavi finanziari e patrimoniali (affitti e ren<strong>di</strong>te) 2.500.893<br />

Avanzi <strong>di</strong> esercizi precedenti 6.695.704<br />

Altro: immobilizzazioni, sopravvenienze, plusva<strong>le</strong>nze, rimborsi/<br />

rimborsi assicurativi, attività immobiliari, risarcimento incidenti,<br />

cre<strong>di</strong>to d’imposta, rimborsi irap 10.050.853<br />

Entrate <strong>di</strong> fonte privata 65.498.42<br />

Tota<strong>le</strong> Entrate 115.586.656


Tab. I.2.2 – Distribuzione del<strong>le</strong> entrate del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> <strong>di</strong>stinte tra<br />

fonte pubblica e fonte privata<br />

% % %<br />

Iscritte RR Non iscritte RR Tota<strong>le</strong><br />

Contributi a fondo perduto 5,6 6,5 6,0<br />

Entrate per contratti e convenzioni 37,8 30,7 34,3<br />

Entrate <strong>di</strong> fonte pubblica (euro) 43,3 37,2 40,3<br />

Proventi da attività istituzionali marginali 4,4 0,7 2,6<br />

Ricavi da attività <strong>di</strong> raccolta fon<strong>di</strong> 11,0 25,5 18,1<br />

Ere<strong>di</strong>tà, donazioni, contributi da enti privati 19,9 28,2 24,0<br />

Quote associative 4,8 3,8 4,3<br />

Ricavi finanziari e patrimoniali (affitti e ren<strong>di</strong>te) 2,2 0,4 1,3<br />

Avanzi <strong>di</strong> esercizi precedenti 5,8 1,7 3,8<br />

Altro 8,7 2,5 5,6<br />

Entrate <strong>di</strong> fonte privata (euro) 56,7 62,8 59,7<br />

Tota<strong>le</strong> 100,0 100,0 100,0<br />

Tab.I.2.3 – Tipologie del<strong>le</strong> entrate del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong><br />

%<br />

Iscritte RR<br />

Soltanto entrate private 29,8<br />

Preva<strong>le</strong>nza entrate private 34,5<br />

Parità entrate pubbliche e private –<br />

Preva<strong>le</strong>nza entrate pubbliche 31,7<br />

Soltanto entrate pubbliche 1,2<br />

Non definiti 2,9<br />

Tota<strong>le</strong> 100,0<br />

Un terzo del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> (33,8%) ha entrate sotto i 12.000 euro all’anno (tab. I.2.4) e il<br />

19,4% non supera i 30.000 euro. Ciò vuol <strong>di</strong>re che più <strong>della</strong> metà del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte<br />

al Registro può contare su entrate <strong>di</strong> bassa entità, a conferma del fatto che molte <strong>organizzazioni</strong><br />

non hanno alcun costo connesso a retribuzioni da pagare, in quanto non utilizzano<br />

alcuna forma <strong>di</strong> lavoro retribuito, e che sono relativamente poche <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> che hanno<br />

costi connessi all’uso <strong>della</strong> sede.<br />

Sul versante opposto abbiamo quasi una organizzazione su cinque (il 19,6%) che <strong>di</strong>spone <strong>di</strong><br />

entrate superiori ai 100.000 euro. Le <strong>organizzazioni</strong> con entrate alte risultano operare ad un<br />

livello territoria<strong>le</strong> più ampio (sull’intera provincia o la regione) e sono quel<strong>le</strong> con una struttura<br />

semi-professionalizzata (che utilizzano anche persona<strong>le</strong> retribuito).<br />

31


L’ultimo aspetto riguarda l’indebitamento del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> (tab. I.2.5). Il<br />

53% in<strong>di</strong>ca un avanzo d’esercizio <strong>di</strong> 12.593.410 euro (pari a 21.400 euro per organizzazione),<br />

mentre il 25,8% in<strong>di</strong>ca un <strong>di</strong>savanzo d’esercizio per un tota<strong>le</strong> <strong>di</strong> 3.215.642 <strong>di</strong> euro (11.480<br />

euro per organizzazione). Tendenzialmente <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> con livelli d’entrata estremi (<strong>le</strong><br />

molto picco<strong>le</strong> e <strong>le</strong> gran<strong>di</strong>) sono quel<strong>le</strong> con buona capacità <strong>di</strong> risparmio o accantonamento del<strong>le</strong><br />

risorse. Più in <strong>di</strong>fficoltà sono <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> con entrate me<strong>di</strong>o-alte (dai 60.000 ai 100.000<br />

euro) e <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> che si occupano <strong>di</strong> un range <strong>di</strong> attività ampio (più <strong>di</strong> una attività) che<br />

registrano dei <strong>di</strong>savanzi d’esercizio. Buona capacità <strong>di</strong> spesa per il 18,2% che chiude l’esercizio<br />

in pari.<br />

Tab. I.2.4 – Distribuzione del<strong>le</strong> entrate del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong><br />

32<br />

%<br />

Iscritte RR<br />

Fino a 12.000 euro 33,8<br />

Da 12.001 a 30.000 euro 19,4<br />

Da 30.001 a 60.000 euro 16,2<br />

Da 60.001 a 100.000 euro 8,1<br />

Oltre 100.000 euro 19,6<br />

Non definiti 2,9<br />

Tota<strong>le</strong> 100,0<br />

Tab.I.2.5 – Esercizio dell’anno <strong>di</strong> riferimento del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong><br />

% Euro totali<br />

Iscritte RR Iscritte RR<br />

Avanzo d’esercizio 53,9 12.593.410<br />

Disavanzo d’esercizio 25,8 3.215.642<br />

Pareggio 18,2 –<br />

Non definiti 2,0 –<br />

Tota<strong>le</strong> 100,0 –<br />

2.2<br />

LOCALI O IMMOBILI A DISPOSIZIONE<br />

Tra <strong>le</strong> risorse attraverso cui <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> sviluppano <strong>le</strong> loro attività<br />

ed erogano servizi abbiamo, oltre a quel<strong>le</strong> umane e finanziarie, anche <strong>le</strong> strutture entro <strong>le</strong><br />

quali incontrano l’utenza, sbrigano pratiche, svolgono riunioni, ecc.<br />

Il dato sulla sede costituisce un’informazione importante per capire il grado <strong>di</strong> strutturazione


aggiunto dall’organizzazione ed anche l’onere economico che questa deve sopportare per<br />

mantenere attiva la struttura.<br />

Quasi tutte <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong>spongono <strong>di</strong> locali dove svolgere <strong>le</strong> loro attività (praticamente<br />

nove <strong>organizzazioni</strong> su <strong>di</strong>eci). Tuttavia, <strong>di</strong> queste, quasi la totalità utilizza locali messi a<br />

<strong>di</strong>sposizione da altri enti. Oltre il 60% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> locali in comodato/uso<br />

gratuito e almeno il 33% ha l’onere dell’affitto, contro una me<strong>di</strong>a naziona<strong>le</strong> del 19,7% (dati<br />

Fivol, 1999). Questo significa che quasi 600 <strong>organizzazioni</strong>, oltre al norma<strong>le</strong> concorso al<strong>le</strong><br />

spese (per il riscaldamento, luce, acqua, ecc.) devono provvedere al pagamento dell’affitto dei<br />

locali.<br />

Ciò ci porta ad affermare che <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> non <strong>di</strong>spongono <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> risorse<br />

strutturali. Infatti solo il 6,4% possiede locali in proprietà (e nel caso del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />

iscritte al Registro ancora meno, solo il 4,8%).<br />

Tab. I.2.6 – Locali o immobili a <strong>di</strong>sposizione del<strong>le</strong> attività del<strong>le</strong> Organizzazioni<br />

<strong>di</strong> Volontariato<br />

% % %<br />

Iscritte RR Non iscritte RR Tota<strong>le</strong><br />

Sì 93,5 79,7 86,9<br />

No 5,8 20,3 12,7<br />

Non definiti 0,7 – 0,4<br />

Tota<strong>le</strong> 100,0 100,0 100,0<br />

Tab. I.2.7 – Locali o immobili: titolo <strong>di</strong> go<strong>di</strong>mento (possibili più risposte)<br />

% % %<br />

Iscritte RR Non iscritte RR Tota<strong>le</strong><br />

Proprietà 4,8 8,4 6,4<br />

Affitto 33,2 31,8 32,6<br />

Usufrutto 1,0 5,0 2,8<br />

Uso gratuito 56,6 54,0 55,4<br />

Altro (comodato/comodato gratuito, concessione<br />

comuna<strong>le</strong>, casa del <strong>volontariato</strong>, concessione/concessione<br />

con cauzione, concorso spese/rimborso spese uso locali,<br />

convenzione agevolata, convenzione con il Comune,<br />

subaffitto) 6,8 3,3 5,3<br />

33


3. L’UTILITÀ SOCIALE: UN QUADRO<br />

DEI SERVIZI SVOLTI<br />

Il fenomeno del <strong>volontariato</strong> costituisce un universo molto ampio e articolato <strong>di</strong> realtà<br />

impegnate in molteplici attività e servizi, tanto che spesso la <strong>le</strong>tteratura parla <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong><br />

e volontariati. Nella scheda che abbiamo analizzato sono stati in<strong>di</strong>cati alcuni macro<br />

settori in cui <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> hanno potuto evidenziare <strong>le</strong> molteplici attività seguite,<br />

attraverso risposte multip<strong>le</strong>. Ne è emerso un quadro articolato.<br />

3.1<br />

I SETTORI DI INTERVENTO DEL VOLONTARIATO<br />

Il 33,9% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> ha fatto rientrare <strong>le</strong> attività in una soltanto del<strong>le</strong><br />

<strong>di</strong>eci voci proposte (tab. I.3.1 e tab. I.3.2), ma il restante 66,1% ha in<strong>di</strong>cato due voci e più.<br />

In particolare la quota <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> che spazia in un ventaglio molto ampio <strong>di</strong> settori<br />

(4 settori e più) si attesta attorno al 17,4%.<br />

Si può quin<strong>di</strong> affermare che a fronte <strong>di</strong> una <strong>parte</strong>, corrispondente ad un terzo del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong>,<br />

che si concentra su aspetti molto specifici (ad es. <strong>le</strong> attività ecologiche e <strong>di</strong> protezione<br />

civi<strong>le</strong>), abbiamo ben due terzi del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> che nel<strong>le</strong> loro attività prevedono<br />

un intreccio <strong>di</strong> azioni. L’idea <strong>di</strong> fondo che emerge è che <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong><br />

si muovono con l’obiettivo <strong>di</strong> sostenere <strong>le</strong> persone in situazione <strong>di</strong> bisogno lungo “un<br />

percorso”: per <strong>le</strong> gestanti in <strong>di</strong>fficoltà è prevista la visita a domicilio nel periodo <strong>della</strong> gravidanza,<br />

l’acquisto dei generi (alimentari e non) per il neonato, il servizio <strong>di</strong> nido per permettere<br />

alla madre <strong>di</strong> lavorare nei mesi successivi. Inoltre, non mancano <strong>organizzazioni</strong><br />

che si pongono il prob<strong>le</strong>ma <strong>della</strong> prevenzione. In questo senso gli interlocutori privi<strong>le</strong>giati<br />

sono i ragazzi che vengono educati a stili <strong>di</strong> vita più sani (informazioni sui danni causati<br />

dall’assunzione <strong>di</strong> sostanze stupefacenti e alcol).<br />

34


Tab. I.3.1 – Dettaglio dei <strong>di</strong>eci macro settori <strong>di</strong> attività<br />

• Assistenza domiciliare (assistenza. domiciliare domestica, assistenza domiciliare infermieristica, compagnia<br />

presso domicilio, accompagnamento)<br />

• Assistenza socia<strong>le</strong> (ascolto/segreteria socia<strong>le</strong>, assistenza a strutture <strong>di</strong> ricovero, consu<strong>le</strong>nza familiare,<br />

attività <strong>di</strong> patronato, servizio mensa e/o guardaroba, assistenza economica, servizio in aree marginali e<br />

deprivate)<br />

• Attività educative e formative (attività educative post-scolastiche, attività <strong>di</strong> formazione professiona<strong>le</strong>,<br />

corsi <strong>di</strong> insegnamento mirati, corsi <strong>di</strong> acculturazione per stranieri, attività <strong>di</strong> educazione permanente /<br />

aggiornamento / conferenze / <strong>di</strong>battiti)<br />

• Gestione <strong>di</strong> strutture residenziali<br />

• Attività socio-sanitarie (prestazioni specialistiche me<strong>di</strong>co/sanitarie, riabilitazione psicofisica, cure sanitarie,<br />

trasporti malati, soccorso, attività <strong>di</strong> raccolta sangue)<br />

• Attività ricreative e sportive (attività educative <strong>di</strong> strada, attività <strong>di</strong> animazione, attività ricreative, attività<br />

sportive)<br />

• Attività culturali e artistiche (iniziative <strong>di</strong> sostegno <strong>della</strong> cultura loca<strong>le</strong>, organizzazione <strong>di</strong> università per la<br />

terza età, conferenze/<strong>di</strong>battiti, attività <strong>di</strong> produzione artistica e musica<strong>le</strong>, organizzazione <strong>di</strong> cineforum)<br />

• Attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa dei <strong>di</strong>ritti e sensibilizzazione dell’opinione pubblica<br />

• Attività ecologiche e tutela ambiente<br />

• Attività <strong>di</strong> protezione civi<strong>le</strong><br />

Tab. I.3.2 – Settori <strong>di</strong> attività in cui sono impegnate <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />

% % %<br />

Iscritte RR Non iscritteRR Tota<strong>le</strong><br />

1 solo settore <strong>di</strong> attività 27,1 41,3 33,9<br />

2 settori 20,7 28,3 24,3<br />

3 settori 14,4 14,0 14,2<br />

4 settori 10,0 10,7 10,3<br />

5 settori e più 8,5 5,7 7,1<br />

Non definiti 19,3 10,1<br />

Tota<strong>le</strong> 100,0 100,0 100,0<br />

Le iniziative intraprese dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> dell’area milanese sono tantissime.<br />

Vo<strong>le</strong>ndo mettere a fuoco quali sono i settori <strong>di</strong> attività in cui sono impegnate emerge<br />

il seguente quadro: 714 <strong>organizzazioni</strong> svolgono attività educativa e formativa; 543 si<br />

occupano <strong>di</strong> assistenza socia<strong>le</strong>; 541 svolgono attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa dei <strong>di</strong>ritti; 493 si occupano<br />

<strong>di</strong> attività ricreative e sportive; 487 svolgono attività culturali e artistiche; 454 si impegnano<br />

in attività socio-sanitarie; 216 si occupano <strong>di</strong> assistenza domiciliare; 154 svolgono attività<br />

ecologiche e <strong>di</strong> tutela dell’ambiente; 125 gestiscono strutture residenziali; 87 si occupano<br />

<strong>di</strong> attività <strong>di</strong> protezione civi<strong>le</strong>. Si tratta <strong>di</strong> una stima molto verosimi<strong>le</strong> dalla qua<strong>le</strong><br />

sono escluse 209 <strong>organizzazioni</strong> (10,1% del tota<strong>le</strong>) che non hanno in<strong>di</strong>cato alcuna attività.<br />

Nel grafico (Fig. I.3.1) abbiamo or<strong>di</strong>nato <strong>le</strong> attività svolte dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> volonta-<br />

35


iato iscritte ai registri ed abbiamo accostato il medesimo dato del campione del<strong>le</strong> non<br />

iscritte. Entrambe <strong>le</strong> tipologie confermano intense attività educative e formative (in misura<br />

maggiore per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> non iscritte). Le <strong>organizzazioni</strong> più istituzionalizzate<br />

segnalano con maggiore intensità l’assistenza socia<strong>le</strong>, <strong>le</strong> attività socio-sanitarie, l’assistenza<br />

domiciliare e la gestione <strong>di</strong> strutture residenziali. In altri termini esse sono impegnate<br />

maggiormente sul fronte dei servizi, in una logica <strong>di</strong> affiancamento ai compiti tra<strong>di</strong>zionalmente<br />

assolti dai servizi pubblici.<br />

Le <strong>organizzazioni</strong> non iscritte ai registri, invece, sono maggiormente concentrate sul<strong>le</strong> attività<br />

educative e formative, sull’attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa dei <strong>di</strong>ritti, sul<strong>le</strong> attività culturali e artistiche,<br />

sul<strong>le</strong> attività ecologiche e <strong>della</strong> protezione civi<strong>le</strong>. Quin<strong>di</strong> si occupano <strong>di</strong> attività <strong>le</strong>gate<br />

al benessere <strong>della</strong> persona, al tempo libero o ad interventi <strong>di</strong> emergenza da attivarsi in<br />

momenti specifici.<br />

Fig. I.3.1 – Distribuzione del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> per settori <strong>di</strong> attività<br />

svolta (possibili più risposte)<br />

3.2<br />

I SETTORI PREVALENTI<br />

Le <strong>organizzazioni</strong> censite sono state poi collocate nel loro settore <strong>di</strong> intervento<br />

preva<strong>le</strong>nte, cosa non sempre faci<strong>le</strong> per molte realtà dato il loro strutturato impegno in più<br />

settori <strong>di</strong> attività. Così, nel caso <strong>di</strong> risposte multip<strong>le</strong>, si è introdotto un criterio <strong>di</strong> preva<strong>le</strong>nza,<br />

sulla base <strong>della</strong> consistenza e frequenza del<strong>le</strong> <strong>di</strong>verse prestazioni fornite.<br />

Questa nuova <strong>le</strong>ttura conferma che l’attività preva<strong>le</strong>nte è quella socio-sanitaria per entram-<br />

36<br />

Att. educative e formative<br />

Assist. socia<strong>le</strong><br />

Att. <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa dei <strong>di</strong>ritti<br />

Att. socio-sanitario<br />

Att. ricreative e sportive<br />

Att. culturali e artistiche<br />

Ass. domiciliare<br />

Gest. <strong>di</strong> strutture residenziali<br />

Att. ecologiche e <strong>di</strong> tutela dell’ambiente<br />

Att. <strong>di</strong> protezione civi<strong>le</strong>


e <strong>le</strong> tipologie indagate: si occupa <strong>di</strong> assistenza socio-sanitaria una organizzazione su tre<br />

tra <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro e una su sei per quel<strong>le</strong> non iscritte. Emerge comp<strong>le</strong>ssivamente<br />

un forte impegno nella cura <strong>della</strong> persona. Se uniamo al<strong>le</strong> attività sociosanitarie<br />

l’assistenza socia<strong>le</strong>, la gestione <strong>di</strong> strutture residenziali e l’assistenza domiciliare<br />

otteniamo che il 56,4% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro si occupa <strong>di</strong> servizi alla<br />

persona in modo determinante e preva<strong>le</strong>nte. Lo stesso calcolo ci porta ad in<strong>di</strong>viduare nella<br />

tipologia del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> non iscritte un 37,4% <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> impegnate negli<br />

stessi ambiti e con analogo impegno.<br />

L’ambito <strong>prima</strong>rio <strong>di</strong> intervento del <strong>volontariato</strong> organizzato (Fig. I.3.2) è quello finalizzato<br />

alla presa in carico dei soggetti in stato <strong>di</strong> sofferenza o esclusi dal<strong>le</strong> comuni opportunità<br />

per carenza <strong>di</strong> risorse (prestazioni specialistiche me<strong>di</strong>co/sanitarie, riabilitazione psicofisica,<br />

cure sanitarie, trasporto malati, soccorso, attività <strong>di</strong> raccolta sangue).<br />

Fig. I.3.2 – Distribuzione del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> per settori <strong>di</strong> attività<br />

preva<strong>le</strong>nte (possibili più risposte)<br />

Att. socio sanitario<br />

Ass. socia<strong>le</strong><br />

Att. <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa dei <strong>di</strong>ritti<br />

Att. educative e formative<br />

Att. ricreative e sportive<br />

Gest. <strong>di</strong> strutture residenziali<br />

Att. culturali e artistiche<br />

Att. ecologiche e <strong>di</strong> tutela<br />

dell’ambiente<br />

Ass. domiciliare<br />

Ass. <strong>di</strong> protezione civi<strong>le</strong><br />

Nella tab. I.3.3 (colonna 3 e 4) abbiamo evidenziato la <strong>di</strong>stribuzione dei volontari nel<strong>le</strong><br />

<strong>di</strong>verse attività. Il numero me<strong>di</strong>ano dei volontari aumenta notevolmente soprattutto nella<br />

gestione <strong>di</strong> strutture residenziali, nell’assistenza domiciliare e nell’assistenza socia<strong>le</strong>:<br />

valore me<strong>di</strong>ano pari a 39, 30 e 26 volontari (per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte). L’altro settore<br />

<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>ziona<strong>le</strong> impegno civi<strong>le</strong> è quello ricreativo e sportivo. Più penalizzati invece sono<br />

altri settori che registrano una minore capacità <strong>di</strong> attrazione dei volontari.<br />

37


Tab. I.3.3 – Organizzazioni <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> per settore <strong>di</strong> attività preva<strong>le</strong>nte e valore<br />

me<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> volontari impegnati sud<strong>di</strong>visi per settore preva<strong>le</strong>nte<br />

Attività preva<strong>le</strong>nte % % n. me<strong>di</strong>ano n. me<strong>di</strong>ano<br />

Iscritte Non iscritte volontari iscritte volontari non<br />

RR RR RR iscritte RR<br />

Assistenza domiciliare 2,7 2,7 30 20<br />

Assistenza socia<strong>le</strong> 15,7 15,7 26 23<br />

Attività educative e formative 12,6 16,3 21 15<br />

Gestione <strong>di</strong> strutture residenziali 6,3 2,3 39 20<br />

Attività socio-sanitarie 31,7 16,7 19 15<br />

Attività ricreative e sportive 9,6 10,7 23 15<br />

Attività culturali e artistiche 4,5 15,3 20 19<br />

Attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa dei <strong>di</strong>ritti 12,9 11,3 10 12<br />

Attività ecologiche e tutela ambiente 3,8 4,3 20 14<br />

Attività <strong>di</strong> protezione civi<strong>le</strong> 0,1 4,7 – 15<br />

Tota<strong>le</strong> 100,0 100,0 20 15<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista finanziario, come si è già notato, ci sono notevoli <strong>di</strong>fferenze tra <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong>:<br />

molte <strong>di</strong>spongono <strong>di</strong> scarse risorse (il 32,5% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> ha livelli<br />

d’entrata sotto i 12.000 euro all’anno). A questo dato si aggiunge l’informazione (tab.<br />

I.3.4) <strong>di</strong> un certo grado <strong>di</strong> concentrazione del<strong>le</strong> risorse economiche in alcune aree d’attività:<br />

infatti il 45,3% del<strong>le</strong> entrate comp<strong>le</strong>ssive si concentra nel<strong>le</strong> 345 <strong>organizzazioni</strong> impegnate<br />

nell’area socio-sanitaria.<br />

Tab. I.3.4 – Entrate per settore d’attività preva<strong>le</strong>nte<br />

Entrate comp<strong>le</strong>ssive Entrate comp<strong>le</strong>ssive<br />

% Iscritte RR % Non iscritte RR<br />

Assistenza domiciliare 1,1 0,6<br />

Assistenza socia<strong>le</strong> 13,2 16,6<br />

Attività educative e formative 11,1 15,5<br />

Gestione <strong>di</strong> strutture residenziali 14,9 6,9<br />

Attività socio-sanitarie 45,3 45,1<br />

Attività ricreative e sportive 4,0 0,7<br />

Attività culturali e artistiche 1,2 0,9<br />

Attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa dei <strong>di</strong>ritti 6,3 2,6<br />

Attività ecologiche e tutela ambiente 2,9 10,6<br />

Attività <strong>di</strong> protezione civi<strong>le</strong> 0,1 0,6<br />

Tota<strong>le</strong> 100 100<br />

38


Nel<strong>le</strong> pagine che seguono proponiamo, a titolo esemplificativo, alcune presentazioni che<br />

<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> hanno riportato nella scheda per descrivere <strong>le</strong> loro attività. All’interno <strong>di</strong><br />

ogni tipologia (dall’assistenza domiciliare fino alla protezione civi<strong>le</strong>) abbiamo evidenziato<br />

un profilo sintetico sul<strong>le</strong> principali caratteristiche del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> <strong>di</strong><br />

quel settore.<br />

Assistenza domiciliare<br />

“Servizio <strong>di</strong> assistenza domiciliare gratuita e comp<strong>le</strong>ta ai malati terminali <strong>di</strong> cancro. Su<br />

proposta del nostro comitato scientifico organizziamo convegni, tavo<strong>le</strong> rotonde, seminari<br />

annuali allo scopo <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondere una nuova cultura <strong>della</strong> solidarietà verso i malati terminali”<br />

“Assistenza domiciliare a bambini e ado<strong>le</strong>scenti malati e al<strong>le</strong> loro famiglie. Supportiamo<br />

la famiglia nell’area del tempo libero. Ci adoperiamo per restituire ai ragazzi ed ai loro<br />

genitori la fiducia in sé e nel mondo”<br />

Organizzazioni:<br />

• Consolidate/costituite da tempo (dagli anni ‘80)<br />

• Costituite come associazioni <strong>di</strong> fatto<br />

• Operative nel quartiere, comune o territorio limitrofo<br />

• Con altre sezioni su territorio<br />

• Con presenza <strong>di</strong> religiosi<br />

• Con <strong>di</strong>savanzo d’esercizio<br />

Assistenza socia<strong>le</strong><br />

“Preservazione autonomia del<strong>le</strong> persone anziane, risposte tempestive ai bisogni degli<br />

anziani. Filo d’argento (te<strong>le</strong>fono per vincere la solitu<strong>di</strong>ne), soccorso d’argento (a favore<br />

degli anziani soli), turismo d’argento (turismo cultura<strong>le</strong>, soggiorni vacanza), università<br />

popolare e banca del tempo”<br />

“Ascolto gestanti con <strong>di</strong>fficoltà socio economiche, visite a domicilio, acquisto dei generi<br />

necessari per neonati, servizio nido. Sensibilizzazione dell’opinione pubblica”<br />

Organizzazioni:<br />

• Costituite in anni recenti (1991-2000)<br />

• Operative a livello provincia<strong>le</strong>/regiona<strong>le</strong><br />

• Con altre sezioni su territorio<br />

• Con presenza <strong>di</strong> religiosi<br />

39


Attività educative e formative<br />

“Biblioteca <strong>di</strong> au<strong>di</strong>olibri per non vedenti e ipovedenti gratuita costituita da oltre 6.000<br />

titoli. Vocalizzazione libri <strong>di</strong> testo col sistema computerizzato e sintesi voca<strong>le</strong> riversati su:<br />

videocassette, floppy e cd-rom per studenti <strong>di</strong> ogni or<strong>di</strong>ne e classe, ciechi, subvedenti e<br />

<strong>di</strong>s<strong>le</strong>ssici. Corsi <strong>di</strong> informatica per non vedenti e subvedenti”<br />

“Centro d’ascolto ado<strong>le</strong>scenza con finalità <strong>di</strong> prevenzione e recupero dei <strong>di</strong>sagi. Il servizio<br />

offerto è strutturato in colloqui in<strong>di</strong>viduali <strong>di</strong> supporto, esperienze <strong>di</strong>verse mirate<br />

(gioco manua<strong>le</strong>, <strong>di</strong>segno, gruppi <strong>di</strong> socializzazione ed altre tecniche) atte ad in<strong>di</strong>viduare<br />

<strong>le</strong> prob<strong>le</strong>matiche presenti e sviluppare un lavoro persona<strong>le</strong> <strong>di</strong> crescita. Le attività sono<br />

rivolte a genitori e operatori <strong>le</strong>gati all’utenza ado<strong>le</strong>scenzia<strong>le</strong> e giovani<strong>le</strong>”<br />

Organizzazioni:<br />

• Costituite in anni recenti (1991-2000)<br />

• Costituite come associazioni <strong>di</strong> fatto<br />

• Operative a livello provincia<strong>le</strong>/regiona<strong>le</strong><br />

• Con altre sezioni su territorio<br />

• Con presenza <strong>di</strong> religiosi<br />

• Semi-professionalizzate<br />

• Con <strong>di</strong>savanzo d’esercizio<br />

Gestione <strong>di</strong> strutture residenziali<br />

“Accoglienza e assistenza particolare e continua degli ammalati mentali. Lo scopo è perseguito<br />

attraverso la conduzione e la gestione <strong>della</strong> casa <strong>di</strong> accoglienza che offre ospitalità<br />

in casa alloggio. Fa <strong>parte</strong> <strong>della</strong> vita <strong>della</strong> casa anche l’attività ergoterapeutica che si<br />

svolge nel laboratorio annesso alla casa, secondo orari prefissati. Durante l’accoglienza<br />

<strong>le</strong> ospiti continuano ad essere seguite dal loro psichiatra che ha presentato la domanda e<br />

con il qua<strong>le</strong> si verifica perio<strong>di</strong>camente il programma. Al rientro nel proprio ambiente il<br />

rapporto continua attraverso incontri e gite”<br />

“Comunità terapeutica residenzia<strong>le</strong> per il trattamento e il reinserimento socia<strong>le</strong> <strong>di</strong> soggetti<br />

tossico<strong>di</strong>pendenti e/o alcool<strong>di</strong>pendenti anche con doppia <strong>di</strong>agnosi e con pene alternative e<br />

interventi <strong>di</strong> supporto ai loro familiari. Interventi <strong>di</strong> prevenzione nel<strong>le</strong> scuo<strong>le</strong> e sul territorio”<br />

Organizzazioni:<br />

• Costituite nel decennio precedente (1981-1990)<br />

• Costituite come associazioni <strong>di</strong> fatto<br />

• Operative a livello provincia<strong>le</strong>/regiona<strong>le</strong><br />

• Con presenza <strong>di</strong> religiosi<br />

• Semi-professionalizzate<br />

• Con <strong>di</strong>savanzo d’esercizio<br />

40


Attività socio-sanitarie<br />

“Ospitiamo parenti e ammalati provenienti da zone lontane in mini appartamenti che conce<strong>di</strong>amo<br />

in uso temporaneo a costi rapportati al<strong>le</strong> modeste con<strong>di</strong>zioni economiche del<strong>le</strong><br />

persone ospitate. Aiutiamo gli ospiti a sbrigare pratiche ospedaliere o amministrative.<br />

Accompagniamo in ospeda<strong>le</strong> i malati quando necessitano <strong>di</strong> cure ambulatoriali o <strong>di</strong> day<br />

hospital. Con i nostri soci non facciamo mai mancare il sostegno mora<strong>le</strong> con una presenza<br />

costante”<br />

“Trasporto infermi e feriti, con attività <strong>di</strong> pronto soccorso, ricoveri o <strong>di</strong>missioni da ospedali,<br />

servizi per emo<strong>di</strong>alizzati, assistenza manifestazioni sportive, istruzione dei soci e <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>verse categorie <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni al primo e pronto soccorso. Formazione e attivazione in caso<br />

<strong>di</strong> eventi calamitosi o <strong>di</strong> protezione civi<strong>le</strong>, organizzazione <strong>di</strong> giornate o <strong>di</strong> momenti particolari<br />

a favore <strong>di</strong> bambini e anziani bisognosi”<br />

Organizzazioni:<br />

• Consolidate/costituite da tempo (dagli anni ‘80)<br />

• Costituite come associazioni riconosciute<br />

• Operative nel quartiere, comune o territorio limitrofo<br />

• Affiliate ad organismo operante a scala territoria<strong>le</strong> più ampia<br />

• Semi-professionalizzate<br />

Attività ricreative e sportive<br />

“Partecipiamo al campionato italiano <strong>di</strong> pallacanestro in carrozzina e alla coppa Italia<br />

organizzate dalla FISD. Collaboriamo con gli enti pubblici <strong>di</strong> alcuni comuni <strong>della</strong> provincia<br />

per <strong>di</strong>ffondere e far conoscere lo sport per <strong>di</strong>sabili”<br />

“Svolgiamo attività motoria e sportiva a favore dei <strong>di</strong>sabili. Realizziamo, su de<strong>le</strong>ga <strong>della</strong><br />

FISD e <strong>di</strong> Special Olympics, corsi per istruttori <strong>di</strong> nuoto per <strong>di</strong>sabili su tutto il territorio<br />

naziona<strong>le</strong>”<br />

Organizzazioni:<br />

• Costituite nel decennio precedente (1981-1990)<br />

• Operative nel quartiere, comune o territorio limitrofo<br />

Attività culturali e artistiche<br />

“Conferenze archeologiche in sede e presso biblioteche, viaggi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, apertura museo<br />

privato e guide gratuite per i visitatori, attività <strong>di</strong> ricerca e stu<strong>di</strong>o, IX campagna <strong>di</strong> scavi,<br />

convenzione con l’ospeda<strong>le</strong> maggiore <strong>di</strong> Milano per attività <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> presso il servizio<br />

beni culturali dell’ospeda<strong>le</strong> stesso. Cena <strong>di</strong> beneficenza con ricette storiche a favore<br />

dei me<strong>di</strong>ci senza frontiere.<br />

41


Corso propedeutico, gratuito, per la tutela del patrimonio cultura<strong>le</strong> in situazioni d’emergenza”<br />

“Promozione cultura<strong>le</strong> degli associati me<strong>di</strong>ante conferenze settimanali, corsi <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento<br />

cultura<strong>le</strong> e laboratori <strong>di</strong> attività manuali, attività <strong>di</strong> assistenza e socializzazione<br />

<strong>di</strong> anziani ricoverati in strutture locali. Occasionalmente: gite turistiche culturali, spettacoli<br />

e concerti”<br />

Organizzazioni:<br />

• Costituite in anni recenti (1991-2000)<br />

• Costituite come associazioni <strong>di</strong> fatto<br />

• Operative nel quartiere, comune o territorio limitrofo<br />

• Con <strong>di</strong>savanzo d’esercizio e avanzo d’esercizio (situazione mista)<br />

Attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa dei <strong>di</strong>ritti e <strong>di</strong> sensibilizzazione dell’opinione pubblica<br />

“Promozione e rafforzamento <strong>della</strong> solidarietà al fine <strong>di</strong> sviluppare la cultura <strong>della</strong> donazione<br />

<strong>di</strong> organi, tessuti e cellu<strong>le</strong>; propaganda attraverso incontri nel<strong>le</strong> scuo<strong>le</strong> me<strong>di</strong>e e convegni<br />

con esperti del settore”<br />

“Realizzazione <strong>di</strong> progetti sanitari in africa (Costa d’Avorio, Ghana, Benin, Togo,<br />

Camerun, R.D. Congo) con particolare attenzione a cure sanitarie (T.B., aids, malaria) e<br />

denutrizione (programmi agro-alimentari). Sensibilizzazione nel<strong>le</strong> scuo<strong>le</strong>. In modo occasiona<strong>le</strong><br />

ci occupiamo <strong>di</strong> assistenza sanitaria e/o socia<strong>le</strong> ad immigrati, corsi <strong>di</strong> formazione<br />

per immigrati e operatori in ambito sanitario”<br />

Organizzazioni:<br />

• Costituite da tempo (dagli anni ‘80) e nel decennio 1981-1990<br />

• Operative a livello provincia<strong>le</strong>/regiona<strong>le</strong><br />

• Con altre sezioni su territorio<br />

• Affiliate ad organismo operante a scala territoria<strong>le</strong> più ampia<br />

• Con <strong>di</strong>savanzo d’esercizio<br />

Attività ecologiche e <strong>di</strong> tutela dell’ambiente<br />

“Gestione <strong>di</strong> un vivaio <strong>di</strong> piante autoctone <strong>di</strong> ecotipo loca<strong>le</strong>. Conservazione <strong>della</strong> bio<strong>di</strong>versità<br />

vegeta<strong>le</strong> <strong>della</strong> Lombar<strong>di</strong>a. Conservazione <strong>di</strong> piante a rischio <strong>di</strong> estinzione”<br />

“Attività contro abbandono e randagismo, vivisezione, esportazione e traffico <strong>di</strong> animali,<br />

maltrattamento animali. Benessere dei randagi, assistenza, consu<strong>le</strong>nza e informazione ai<br />

citta<strong>di</strong>ni”<br />

Organizzazioni:<br />

• Costituite in anni recenti (1991-2000)<br />

• Operative a livello provincia<strong>le</strong>/regiona<strong>le</strong><br />

42


Attività <strong>di</strong> protezione civi<strong>le</strong><br />

“Sussidarietà al<strong>le</strong> forze dell’or<strong>di</strong>ne, ausilio viabilità strada<strong>le</strong> per manifestazioni sportive,<br />

osservazione e segnalazione all’esterno degli e<strong>di</strong>fici scolastici, osservazione e segnalazione<br />

durante i mercati comunali, eventi musicali, musei e parchi pubblici”<br />

Organizzazioni:<br />

• Costituite in anni recenti (1991-2000)<br />

3.3<br />

GLI UTENTI<br />

All’interno del<strong>le</strong> <strong>di</strong>eci schede sul<strong>le</strong> attività (dall’assistenza domiciliare a quella<br />

<strong>di</strong> protezione civi<strong>le</strong>) <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> hanno in<strong>di</strong>cato la tipologia <strong>di</strong> utenti a cui è rivolto<br />

il loro intervent, segnalando se si tratta <strong>di</strong> una utenza preva<strong>le</strong>nte o <strong>di</strong> una secondaria.<br />

Risponde comp<strong>le</strong>ssivamente l’86,8% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong>; chi non in<strong>di</strong>ca alcuna utenza<br />

non rivolge la propria attività a soggetti specifici (ad esempio si occupa <strong>di</strong> attività ecologica,<br />

<strong>di</strong> sensibilizzazione dell’opinione pubblica o <strong>di</strong> protezione civi<strong>le</strong>).<br />

L’insieme del<strong>le</strong> possibili risposte sull’utenza previste nel<strong>le</strong> schede è costituito da <strong>di</strong>ciassette<br />

<strong>di</strong>fferenti modalità <strong>di</strong> risposta. Preva<strong>le</strong> nettamente (tab. I.3.5) la tendenza ad offrire<br />

servizi ad un’utenza in<strong>di</strong>fferenziata (37,5%), a riprova <strong>della</strong> consuetu<strong>di</strong>ne ad offrire aiuto<br />

a tutti coloro che ne fanno richiesta, senza riferirsi a gruppi particolari. Emergono poi tre<br />

principali destinatari privi<strong>le</strong>giati: i giovani (32,3%), i malati (20,5%) e gli anziani (19,1%).<br />

Tab. I.3.5 – Utenti a cui sono rivolte <strong>le</strong> attività (possibili più risposte)<br />

Tipologia degli utenti % % %<br />

Iscritte RR Non iscritte RR Tota<strong>le</strong><br />

Malati psichici 18,5 10,3 14,6<br />

Disabili 20,2 12,0 16,3<br />

Anziani autosufficienti 19,8 18,3 19,1<br />

Anziani non autosufficienti 14,2 10,0 12,2<br />

Malati 29,0 11,0 20,5<br />

Malati terminali, cronici, AIDS 8,6 2,3 5,6<br />

Minori, ado<strong>le</strong>scenti, giovani 44,9 18,3 32,3<br />

Ragazze madri, donne so<strong>le</strong> con figli 5,8 1,7 3,9<br />

Famiglie in <strong>di</strong>fficoltà 11,2 7,0 9,2<br />

Poveri e famiglie povere 5,8 3,7 4,8<br />

Noma<strong>di</strong> 1,5 1,0 1,3<br />

Tossico<strong>di</strong>pendenti 4,5 3,3 4,0<br />

Alcolisti 3,7 1,3 2,6<br />

Senza fissa <strong>di</strong>mora 4,3 3,0 3,7<br />

Stranieri 13,3 7,3 10,5<br />

Carcerati 2,5 1,3 1,9<br />

Utenza in<strong>di</strong>fferenziata 33,7 41,7 37,5<br />

43


• Giovani. Molte <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> danno spazio prioritario al comp<strong>le</strong>sso<br />

sistema <strong>di</strong> tutela dei ragazzi. La comp<strong>le</strong>ssità deriva dal fatto che i prob<strong>le</strong>mi dei ragazzi<br />

incrociano ambiti molto <strong>di</strong>versi tra loro (scuola, servizi sanitari, terzo settore, magistratura),<br />

corrispondono a tipologie molto variegate (abusi, abbandoni, povertà socio-culturali,<br />

gravi compromissioni genitoriali) e richiedono risposte <strong>di</strong> tipo multiplo (attenzione<br />

al<strong>le</strong> situazioni familiari, contestualizzazione, attività de<strong>di</strong>cate ai genitori, politiche del<br />

lavoro);<br />

• Malati. Dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> che tutelano e assistono specifiche patologie, a quel<strong>le</strong> che<br />

si occupano <strong>di</strong> pronto intervento (<strong>le</strong> varie “Croci” che prestano soccorso ai feriti a seguito<br />

<strong>di</strong> incidenti stradali: 18.084 nel 1995, contro i 22.587 del 2000, secondo i dati <strong>di</strong>ffusi<br />

dal Comune <strong>di</strong> Milano, Settore traffico e viabilità <strong>della</strong> polizia municipa<strong>le</strong>, 2001), a<br />

quel<strong>le</strong> che si occupano del trasporto <strong>di</strong> <strong>di</strong>alizzati o <strong>di</strong> altre categorie <strong>di</strong> malati;<br />

• Anziani. Registra una richiesta in incremento dovuto al peso demografico crescente <strong>di</strong><br />

questa fascia <strong>di</strong> popolazione. In particolare la popolazione anziana ultrasessantenne<br />

negli ultimi venti anni è aumentata dell’8,8% e comp<strong>le</strong>ssivamente il numero <strong>di</strong> ultra<br />

ottantacinquenni – solo a Milano – è costituito da 31.500 persone.<br />

Ora, possiamo analizzare più in dettaglio il tipo d’utenza preva<strong>le</strong>nte del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> iscritte al Registro genera<strong>le</strong> regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong>, in funzione del<strong>le</strong><br />

attività svolte.<br />

Assistenza domiciliare (164 <strong>organizzazioni</strong> iscritte RR): l’utenza preva<strong>le</strong>nte è costituita<br />

da anziani autosufficienti (38,6%), da anziani non autosufficienti (37,8%), han<strong>di</strong>cappati<br />

motori (24,4%) e malati (22,8%). Tra <strong>le</strong> attività descritte abbiamo consegna dei pasti e dei<br />

viveri, aiuto nell’igiene persona<strong>le</strong>, visite <strong>di</strong> conforto e sostegno te<strong>le</strong>fonico, contatti con i<br />

me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> base.<br />

Assistenza socia<strong>le</strong> (349 <strong>organizzazioni</strong> iscritte RR): l’utenza preva<strong>le</strong>nte è costituita da<br />

famiglie in <strong>di</strong>fficoltà (28,1%), anziani autosufficienti (27,4%) e anziani non autosufficienti<br />

(23,3%). Tra <strong>le</strong> attività descritte abbiamo <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> materiali sanitari e <strong>di</strong> prodotti<br />

alimentari, orientamento e inserimento lavorativo, assistenza in case circondariali, corsi<br />

<strong>di</strong> insegnamento alla parola e scolarizzazione.<br />

Attività educative e formative (386 <strong>organizzazioni</strong> iscritte RR): l’utenza preva<strong>le</strong>nte è<br />

costituita da ado<strong>le</strong>scenti e giovani nel 38,6% dei casi (dagli 11 ai 18-20 anni) e dai minori<br />

fino gli 11 anni (25,5%). Tra <strong>le</strong> attività descritte abbiamo interventi educativi a scuola,<br />

laboratori, corsi <strong>di</strong> primo soccorso / prevenzione, formazione all’autonomia persona<strong>le</strong>,<br />

università terza età, corsi <strong>di</strong> alfabetizzazione, corsi <strong>di</strong> cucina, corso PC, scout, vacanza e<br />

svago per i bambini.<br />

Gestione <strong>di</strong> strutture residenziali (96 <strong>organizzazioni</strong> iscritte RR): l’utenza preva<strong>le</strong>nte è<br />

costituita da stranieri, immigrati extracomunitari e profughi (24,3%), ragazze madri/donne<br />

so<strong>le</strong> con figli (23%), minori e ado<strong>le</strong>scenti (20,3%). Tra i destinatari degli interventi abbia-<br />

44


mo familiari <strong>di</strong> malati / bambini in cura, carcerati ed ex-carcerati, madri so<strong>le</strong> in gravidanza,<br />

orfani, giovani donne extracomunitarie, donne adulte con prob<strong>le</strong>mi psichici, non<br />

vedenti.<br />

Attività socio-sanitarie (290 <strong>organizzazioni</strong> iscritte RR): l’utenza preva<strong>le</strong>nte è costituita<br />

da malati (36%), utenza in<strong>di</strong>fferenziata (35,3%), anziani non autosufficienti (22,8%) e<br />

han<strong>di</strong>cappati motori (19,6%). Tra <strong>le</strong> attività descritte abbiamo accompagnamento a terapie,<br />

consu<strong>le</strong>nza/informazioni me<strong>di</strong>co-sanitarie, convenzioni con assicurazioni, consegna provette,<br />

fornitura carrozzine/materiali ortope<strong>di</strong>ci, idroterapia, ginnastica rieducativa e riabilitativa,<br />

promozione <strong>della</strong> donazione <strong>di</strong> sangue, raccolta e <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cinali,<br />

screening <strong>della</strong> glicemia, servizio <strong>di</strong>alisi, te<strong>le</strong>soccorso, visite a domicilio, esami del sangue.<br />

Attività ricreative e sportive (283 <strong>organizzazioni</strong> iscritte RR): l’utenza preva<strong>le</strong>nte è<br />

costituita da han<strong>di</strong>cappati (43,6%), ado<strong>le</strong>scenti e giovani dagli 11 ai 18-20 anni (22,5%).<br />

Tra <strong>le</strong> attività descritte abbiamo soggiorni climatici e vacanze estive, ippoterapia, corsi <strong>di</strong><br />

ginnastica riabilitativa, attività terapeutica, corsi <strong>di</strong> geromotricità, nuoto, psicomotricità,<br />

con<strong>di</strong>visione del tempo libero, campi estivi ed invernali, lavori manuali.<br />

Attività culturali ed artistiche (195 <strong>organizzazioni</strong> iscritte RR): l’utenza preva<strong>le</strong>nte è<br />

costituita da utenza in<strong>di</strong>fferenziata (40,7%), adulti (32%). Tra <strong>le</strong> attività descritte abbiamo<br />

mostre, visite a musei, visite d’istruzione, teatro, concorso <strong>le</strong>tterario, e<strong>di</strong>toria, rivista,<br />

gruppo <strong>di</strong> <strong>le</strong>ttura, biblioteca storica, concerti, ascolto musica<strong>le</strong>, corso <strong>di</strong> musica, TV socia<strong>le</strong>,<br />

stu<strong>di</strong>o archeologico del territorio, scambi culturali, concorso <strong>di</strong> pittura, corso d’informatica.<br />

In estrema sintesi proviamo a raggruppare alcune categorie <strong>di</strong> utenti (Fig. I.3.3) per in<strong>di</strong>viduare<br />

una “graduatoria” del<strong>le</strong> utenze. Al primo posto (54,4%) troviamo l’area dei gruppi anagrafici.<br />

Essa comprende minori, ado<strong>le</strong>scenti e giovani e anziani autosufficienti. Segue l’area<br />

<strong>della</strong> sofferenza acuta che raggruppa malati, malati terminali, cronici, <strong>di</strong> AIDS e malati psichici<br />

(46,8%). Al terzo posto troviamo l’area <strong>della</strong> <strong>parte</strong>cipazione civica, quella che non si<br />

rivolge ad una utenza particolare e comprende l’attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa dei <strong>di</strong>ritti e <strong>di</strong> sensibilizzazione<br />

dell’opinione pubblica, <strong>le</strong> attività ecologiche e <strong>di</strong> tutela dell’ambiente e <strong>le</strong> attività <strong>di</strong><br />

protezione civi<strong>le</strong> (32,1%). Troviamo poi l’area <strong>della</strong> <strong>di</strong>sabilità che riguarda <strong>di</strong>sabili motori e<br />

anziani non autosufficienti (28,8%); l’area dell’esclusione che coinvolge poveri e famiglie<br />

povere, noma<strong>di</strong>, senza casa e stranieri (16,5%); l’area <strong>della</strong> famiglia che riguarda donne so<strong>le</strong><br />

con figli, ragazze madri e famiglie in <strong>di</strong>fficoltà (12,6%); l’area <strong>della</strong> devianza che coinvolge<br />

tossico<strong>di</strong>pendenti, alcolisti e carcerati (6,1%).<br />

45


Fig. I.3.3 – Macro aree d’utenza del<strong>le</strong> OdV iscritte al Registro (valori in percentua<strong>le</strong>;<br />

possibili più risposte)<br />

46


4. PROBLEMI E PROSPETTIVE<br />

La relazione annua<strong>le</strong> compilata dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> presenta, nella sua<br />

ultima sezione, una scheda dal titolo “prob<strong>le</strong>mi e prospettive”. Essa è stata introdotta allo<br />

scopo <strong>di</strong> fare emergere la percezione dei prob<strong>le</strong>mi e, <strong>di</strong> conseguenza, i punti <strong>di</strong> forza e <strong>di</strong><br />

debo<strong>le</strong>zza in quattro specifiche aree tematiche: quella <strong>della</strong> gestione interna del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong>,<br />

<strong>della</strong> gestione dei volontari e del persona<strong>le</strong>, dei rapporti con l’esterno, del reperimento<br />

<strong>di</strong> finanziamenti.<br />

La progettazione <strong>della</strong> scheda e la scelta del<strong>le</strong> modalità <strong>di</strong> risposta è avvenuta in forma <strong>parte</strong>cipata<br />

coinvolgendo alcune Università (Politecnico, Università Cattolica e Università<br />

Bocconi), i funzionari <strong>della</strong> Regione Lombar<strong>di</strong>a, i <strong>di</strong>rigenti e operatori dei centri <strong>di</strong> servizio<br />

per il <strong>volontariato</strong> e tenendo conto del<strong>le</strong> in<strong>di</strong>cazioni fornite dall’ISTAT (anno 1999).<br />

Per ogni area tematica la relazione annua<strong>le</strong> in<strong>di</strong>vidua cinque modalità <strong>di</strong> risposta. Per<br />

ognuno dei prob<strong>le</strong>mi esposti, i rispondenti hanno in<strong>di</strong>cato in qua<strong>le</strong> misura ta<strong>le</strong> <strong>di</strong>fficoltà<br />

teorica corrisponde ai prob<strong>le</strong>mi reali <strong>della</strong> loro organizzazione, specificandone il livello:<br />

cioè se si tratta <strong>di</strong> un prob<strong>le</strong>ma “molto”, “abbastanza”, “poco” o “per niente” importante.<br />

Tab. I.4.1 – Prob<strong>le</strong>mi e prospettive: AREA DEI VOLONTARI E DEL PERSONALE<br />

% % % % %<br />

Molto Abbastanza Poco Per niente Non risponde<br />

Difficoltà nel reclutamento <strong>di</strong> persona<strong>le</strong> qualificato 19,6 30,4 13,5 28,4 8,1<br />

Difficoltà nel reclutamento <strong>di</strong> volontari 37,0 30,1 11,8 16,5 4,4<br />

Scarsa preparazione tecnica 6,7 23,6 24,7 36,6 8,4<br />

E<strong>le</strong>vato turn-over 7,5 24,1 18,6 41,6 8,3<br />

Motivazione inadeguata 8,3 14,0 21,4 48,4 7,9<br />

La <strong>prima</strong> area prob<strong>le</strong>matica riguarda il reclutamento dei volontari. Abbiamo visto che il<br />

mondo del <strong>volontariato</strong> è cresciuto, dal punto <strong>di</strong> vista <strong>della</strong> domanda: il numero del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />

è pressoché raddoppiato negli ultimi <strong>di</strong>eci anni; quin<strong>di</strong> gli enti che ricercano la<br />

collaborazione da <strong>parte</strong> <strong>di</strong> aspiranti volontari sono più numerosi. D’altra <strong>parte</strong>, sul versante<br />

dell’offerta dei volontari, negli anni si è assistito ad un calo del numero dei volontari<br />

stabili (se confrontiamo i nostri dati con quelli <strong>di</strong> ricerche precedenti – Synergia e Fivol)<br />

o comunque alla crescita <strong>di</strong> un <strong>volontariato</strong> meno <strong>di</strong>sponibi<strong>le</strong>.<br />

È probabi<strong>le</strong> che ciò – a Milano – sia dovuto non tanto ad un cambiamento <strong>di</strong> mentalità o<br />

ad una minore propensione ad occuparsi degli altri, quanto ad una rapida e ra<strong>di</strong>ca<strong>le</strong> trasfor-<br />

47


mazione nell’area dell’occupazione che ha chiesto un forte investimento nel lavoro, che<br />

influisce sulla ridefinizione dei ruoli dentro alla famiglia e nella società. Gli orari <strong>di</strong> lavoro<br />

più f<strong>le</strong>ssibili, l’atipicità del lavoro, l’instabilità del percorso lavorativo creano non pochi<br />

prob<strong>le</strong>mi ai milanesi, tanto che fare del <strong>volontariato</strong> è <strong>di</strong>ventato quasi un “lusso”.<br />

In questa sezione <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> sembrano confermare in qualche misura la prob<strong>le</strong>matica.<br />

Infatti si evidenzia come primo prob<strong>le</strong>ma (tab. I.4.1) il reclutamento dei volontari,<br />

seguito da quello del persona<strong>le</strong> qualificato. Il prob<strong>le</strong>ma più sentito non è tanto la scarsa<br />

preparazione tecnica dei volontari, l’e<strong>le</strong>vato turn-over o la motivazione inadeguata, quanto<br />

il reclutamento <strong>di</strong> nuove risorse umane (o la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> reclutamento <strong>di</strong> persona<strong>le</strong> qualificato<br />

o dei volontari).<br />

Non si riscontrano grosse <strong>di</strong>fferenze d’opinione tra <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro e<br />

quel<strong>le</strong> non iscritte (Fig. I.4.1) se non in corrispondenza <strong>della</strong> voce principa<strong>le</strong> sulla <strong>di</strong>fficoltà<br />

<strong>di</strong> reclutamento dei volontari – più sentita dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte – (45,8%) e, in<br />

misura minore, <strong>di</strong> quella sull’inadeguatezza del<strong>le</strong> motivazioni.<br />

Fig. I.4.1 – Prob<strong>le</strong>mi e prospettive: AREA DEI VOLONTARI E DEL PERSONALE<br />

(valori in percentua<strong>le</strong>)<br />

La seconda area prob<strong>le</strong>matica è <strong>le</strong>gata al tema del finanziamento. Come abbiamo visto la<br />

maggior <strong>parte</strong> del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> ha scarsi costi connessi a retribuzioni da pagare e gran<br />

<strong>parte</strong> <strong>di</strong> esse utilizza locali resi <strong>di</strong>sponibili da altre istituzioni in comodato o uso gratuito.<br />

Tuttavia ricor<strong>di</strong>amo che il 29,9% utilizza anche del persona<strong>le</strong> retribuito e il 32,6% ha spese<br />

per l’affitto dei locali. Restano poi da coprire <strong>le</strong> spese <strong>di</strong> funzionamento (segreteria, bol<strong>le</strong>tte,<br />

rimborsi spese eventuali), l’assicurazione dei volontari e l’eventua<strong>le</strong> acquisto <strong>di</strong><br />

attrezzature e materiali.<br />

48


Le <strong>organizzazioni</strong> comunque devono sostenere del<strong>le</strong> spese e – ricor<strong>di</strong>amo – almeno il 47%<br />

ha livelli d’entrata inferiori ai 30.000 euro all’anno.<br />

Infatti, <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> (tab. I.4.2) che in genere godono <strong>di</strong> un contributo pubblico considerano<br />

il livello del finanziamento inadeguato (per tre <strong>organizzazioni</strong> su <strong>di</strong>eci il finanziamento<br />

pubblico è molto inadeguato) in rapporto al<strong>le</strong> necessità e all’impegno dell’organizzazione.<br />

Il prob<strong>le</strong>ma con l’operatore pubblico riguarda anche i ritar<strong>di</strong> (21,9%) e i vincoli<br />

(15,7%) nei pagamenti.<br />

Tab. I.4.2 – Prob<strong>le</strong>mi e prospettive: AREA DEL FINANZIAMENTO<br />

% % % % %<br />

Molto Abbastanza Poco Per niente Non risponde<br />

Difficoltà <strong>di</strong> accesso al cre<strong>di</strong>to 18,5 15,9 11,2 42,8 11,6<br />

Finanziamento privato inadeguato 15,4 23,6 20,7 31,5 8,8<br />

Finanziamento pubblico inadeguato 31,1 22,9 11,7 25,9 8,4<br />

Vincoli nei pagamenti pubblici 15,7 11,6 10,4 48,2 14,1<br />

Ritar<strong>di</strong> nei pagamenti dell’operatore pubblico 21,9 11,8 10,3 42,4 13,6<br />

Per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro quello del finanziamento costituisce un prob<strong>le</strong>ma<br />

molto sentito (fig. 1.4.2). Troviamo percentuali <strong>di</strong> risposta più alte su tutte <strong>le</strong> modalità: la<br />

segnalazione più pressante è relativa al finanziamento pubblico inadeguato (48,1%), seguita<br />

dal tema dei ritar<strong>di</strong> nei pagamenti (33%) e dalla <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> accesso al cre<strong>di</strong>to (29,2%).<br />

Come vedremo meglio alla fine del capitolo in uno schema <strong>di</strong> sintesi, quello del finanziamento<br />

pubblico è l’argomento più pressante per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro, tanto<br />

che, seppur <strong>di</strong> poco, risulta più marcato <strong>di</strong> quella del reclutamento dei volontari.<br />

Fig. I.4.2 – Prob<strong>le</strong>mi e prospettive: AREA DEL FINANZIAMENTO<br />

(valori in percentua<strong>le</strong>)<br />

49


La terza area prob<strong>le</strong>matica è nei rapporti con l’esterno (tab. I.4.3). Le <strong>organizzazioni</strong> evidenziano<br />

la <strong>di</strong>fficoltà nel trattare con <strong>le</strong> istituzioni (molto presente nel 21,8% dei casi),<br />

paral<strong>le</strong>lamente alla <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> comunicare la propria immagine (17,7%) e al non sempre<br />

semplice lavoro <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento con gli interventi pubblici (10,8%). Viceversa non è un<br />

prob<strong>le</strong>ma la concorrenza con altre imprese non a fini <strong>di</strong> lucro, e la capacità a cooperare con<br />

<strong>le</strong> altre <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>.<br />

Tab. I.4.3 – Prob<strong>le</strong>mi e prospettive: AREA DEI RAPPORTI CON L’ESTERNO<br />

50<br />

% % % % %<br />

Molto Abbastanza Poco Per niente Non risponde<br />

Incapacità <strong>di</strong> sviluppare e comunicare<br />

la propria immagine 17,7 26,0 18,6 31,6 6,2<br />

Difficoltà nel trattare con <strong>le</strong> istituzioni 21,8 24,2 17,9 31,0 5,1<br />

Diffici<strong>le</strong> coor<strong>di</strong>namento con gli interventi pubblici 10,8 32,0 20,5 28,9 7,7<br />

Difficoltà <strong>di</strong> cooperazione con <strong>le</strong> altre <strong>organizzazioni</strong> 4,2 18,7 27,8 41,9 7,3<br />

Concorrenza <strong>di</strong> imprese non a fine <strong>di</strong> lucro o pubbliche 3,4 5,5 12,7 69,5 8,8<br />

Le <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro sono più in <strong>di</strong>fficoltà nei rapporti con <strong>le</strong> istituzioni<br />

(29,5%) e nel comunicare la loro immagine (23,1%).<br />

Fig. I.4.3 – Prob<strong>le</strong>mi e prospettive: AREA DEI RAPPORTI CON L’ESTERNO<br />

(valori in percentua<strong>le</strong>)<br />

L’ultima area prob<strong>le</strong>matica è nella gestione interna (tab. I.4.4). Tre sono gli aspetti più sentiti:<br />

i primi due riguardano la scarsa consapevo<strong>le</strong>zza degli obiettivi (“molto” per il 13,1%)<br />

e la programmazione inadeguata (12,4%). Si tratta <strong>di</strong> aspetti connessi con <strong>le</strong> motivazioni<br />

dei volontari e la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> programmazione negli interventi. Qualche prob<strong>le</strong>ma anche<br />

dal punto <strong>di</strong> vista del<strong>le</strong> competenze economico-finanziarie (ad esempio per preparare il<br />

bilancio) per il 10,2%. Nessun prob<strong>le</strong>ma particolare nel controllo amministrativo e nell’attribuzione<br />

dei compiti e responsabilità.


Tab. I.4.4 – Prob<strong>le</strong>mi e prospettive: AREA GESTIONE INTERNA<br />

% % % % %<br />

Molto Abbastanza Poco Per niente Non risponde<br />

Scarse competenze economiche-finanziarie 10,2 33,7 24,9 25,3 6,0<br />

Carenza <strong>di</strong> controllo amministrativo e contabi<strong>le</strong> 3,0 20,3 20,4 48,2 8,1<br />

Programmazione inadeguata 12,4 16,5 19,4 43,6 8,1<br />

Attribuzione insufficiente <strong>di</strong> compiti<br />

e responsabilità <strong>di</strong>rettive 4,3 17,1 25,5 44,9 8,3<br />

Scarsa consapevo<strong>le</strong>zza dei propri obiettivi 13,1 9,1 14,4 55,0 8,5<br />

Le <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro in quella che dovrebbe essere l’area meno prob<strong>le</strong>matica<br />

segnalano come prob<strong>le</strong>ma serio due aspetti cruciali: quello <strong>della</strong> consapevo<strong>le</strong>zza degli<br />

obiettivi (molto prob<strong>le</strong>matico per il 22,9%) e quello <strong>della</strong> programmazione (20,8%). Le<br />

<strong>organizzazioni</strong> non iscritte al Registro invece <strong>di</strong>chiarano <strong>di</strong> avere qualche prob<strong>le</strong>ma in più<br />

nel<strong>le</strong> competenze economico-finanziarie.<br />

Fig. I.4.4 – Prob<strong>le</strong>mi e prospettive: AREA GESTIONE INTERNA (valori in percentua<strong>le</strong>)<br />

Dal<strong>le</strong> <strong>di</strong>stribuzioni relative al<strong>le</strong> quattro aree <strong>di</strong> “prob<strong>le</strong>mi e prospettive” del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> evidenziamo ora una visione d’insieme trasversa<strong>le</strong> (Fig. I.4.5) per <strong>le</strong><br />

<strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro.<br />

Al primo posto si pone la questione dell’inadeguatezza del finanziamento pubblico (nel<br />

48,1% dei casi). A <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> ciò che si potrebbe pensare non sono <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> con<br />

minori <strong>di</strong>sponibilità economiche a sottolineare il tema del finanziamento, ma esso viene<br />

segnalato con maggiore forza dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> che hanno entrate preva<strong>le</strong>ntemente da<br />

fonte pubblica. Quin<strong>di</strong> è ipotizzabi<strong>le</strong> che nell’in<strong>di</strong>cazione data dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> emerga<br />

l’ansia <strong>le</strong>gata alla possibi<strong>le</strong> sottrazione <strong>di</strong> finanziamenti. Il tema è più sentito dal<strong>le</strong> orga-<br />

51


nizzazioni consolidate, costituite <strong>prima</strong> degli anni ’80 e che hanno ottenuto il riconoscimento<br />

giuri<strong>di</strong>co. Sono soprattutto <strong>organizzazioni</strong> affiliate ad organismi operanti a livello<br />

territoria<strong>le</strong> più ampio.<br />

Il secondo aspetto evidenziato è la <strong>di</strong>fficoltà nel reclutamento dei volontari (45,8%). È un<br />

prob<strong>le</strong>ma più sentito dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> che possono contare su strutture picco<strong>le</strong> al <strong>di</strong><br />

sotto dei 20 volontari. Anche in questo caso si tratta <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> consolidate (costituite<br />

<strong>prima</strong> degli anni ’80), con riconoscimento giuri<strong>di</strong>co. Sono soprattutto <strong>organizzazioni</strong><br />

che lavorano in aree circoscritte (quartiere, territorio limitrofo, comune).<br />

I ritar<strong>di</strong> nei pagamenti (33%) sono un tema segnalato con maggiore intensità dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />

che contano preva<strong>le</strong>ntemente su entrate pubbliche e che muovono gran<strong>di</strong> quantità<br />

<strong>di</strong> denaro (oltre 100.000 euro all’anno). Anche in questo caso si tratta <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />

consolidate da tempo, con riconoscimento giuri<strong>di</strong>co, affiliate ad organismi operanti a<br />

livelli territoriali più ampi. In particolare il prob<strong>le</strong>ma del ritardo nei pagamenti è sentito<br />

maggiormente dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> semi-professionalizzate (quin<strong>di</strong> con presenza <strong>di</strong> persona<strong>le</strong><br />

retribuito e con una presenza <strong>di</strong> volontari che supera <strong>le</strong> 100 unità).<br />

La <strong>di</strong>fficoltà a trattare con <strong>le</strong> istituzioni (29,5%) è segnalata dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> che contano<br />

su una preva<strong>le</strong>nza d’entrata pubblica e <strong>di</strong>spongono <strong>di</strong> entrate al <strong>di</strong> sotto dei 12.000<br />

euro all’anno, consolidate da tempo, riconosciute giuri<strong>di</strong>camente, affiliate ad organismi<br />

operanti a livello territoria<strong>le</strong> più ampio, ma che operano in comuni o territori limitrofi.<br />

Sono per lo più <strong>organizzazioni</strong> che <strong>di</strong>spongono <strong>di</strong> meno <strong>di</strong> 20 volontari.<br />

L’ultimo aspetto (29,2%) riguarda la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> accesso al cre<strong>di</strong>to. È un aspetto segnalato<br />

con maggior forza dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> con entrate preva<strong>le</strong>ntemente pubbliche, con un<br />

livello <strong>di</strong> entrate comp<strong>le</strong>ssive <strong>di</strong>screto (sotto i 60.000 euro all’anno). Anche in questo caso<br />

si tratta <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> consolidate e riconosciute giuri<strong>di</strong>camente, che operano nei<br />

comuni o territori limitrofi, affiliate ad organismi più gran<strong>di</strong> e con meno <strong>di</strong> 20 volontari.<br />

Fig. I.4.5 – Prob<strong>le</strong>mi e prospettive: insieme del<strong>le</strong> prob<strong>le</strong>matiche espresse dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> iscritte al Registro (valori in percentua<strong>le</strong>)<br />

52


5. CONFRONTO CON IL VOLONTARIATO<br />

IN LOMBARDIA E ITALIA<br />

In questo capitolo presentiamo qualche dato <strong>di</strong> contesto sul <strong>volontariato</strong> in Lombar<strong>di</strong>a.<br />

Alla fine del 1995 <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> lombarde iscritte al Registro genera<strong>le</strong> regiona<strong>le</strong> del<br />

<strong>volontariato</strong> erano quasi 1.700 (Fig. I.5.1). Da allora il numero del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> che<br />

hanno fatto richiesta ed ottenuto l’iscrizione è sempre stato in crescita. Comp<strong>le</strong>ssivamente<br />

in un decennio il numero del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte è più che raddoppiato: nel 1995 si<br />

contavano 1.687 <strong>organizzazioni</strong>, mentre nel 2003 <strong>di</strong>ventano 3.478 unità.<br />

Nel tempo si sono verificate due “ondate” <strong>di</strong> iscrizioni (tab. I.5.1): nel 1999 (+40% rispetto<br />

all’anno recedente) e nel 2001 (+22%). Nel 2003 invece ta<strong>le</strong> crescita appare ral<strong>le</strong>ntata<br />

(+10%). Molti osservatori ritengono che si sia sostanzialmente esaurita la fase del<strong>le</strong> iscrizioni.<br />

Tuttavia, poco si sa sul numero del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> cancellate e <strong>di</strong> quel<strong>le</strong> che operano,<br />

per <strong>di</strong>versi motivi, al <strong>di</strong> fuori del Registro.<br />

Fig. I.5.1 – OdV iscritte al RR in Lombar<strong>di</strong>a<br />

Tab. I.5.1 – OdV iscritte al RR – serie storica<br />

1995 1997 1999 2001 2003<br />

OdV iscritte 1.687 1.827 2.591 3.154 3.478<br />

Incremento % - +8,3% +41,8% +21,7% +10,3%<br />

Fonte: Istat, 2004<br />

53


Le <strong>organizzazioni</strong> si <strong>di</strong>stribuiscono sul territorio regiona<strong>le</strong> in modo abbastanza <strong>di</strong>somogeneo,<br />

con una concentrazione ri<strong>le</strong>vante nel nostro capoluogo: su 3.478 <strong>organizzazioni</strong> iscritte<br />

al Registro regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong> un terzo (tab. I.5.2) ha sede in provincia <strong>di</strong> Milano.<br />

In particolare troviamo una maggiore presenza <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> nei comuni dell’hinterland,<br />

mentre in città il rapporto tra <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> e abitanti residenti non<br />

risulta essere particolarmente e<strong>le</strong>vato. Tuttavia considerare solo ta<strong>le</strong> densità, nel caso <strong>di</strong><br />

Milano, può essere ingannevo<strong>le</strong> perché in realtà in città ciò che conta non è tanto la quantità<br />

puramente numerica del<strong>le</strong> OdV quanto la loro <strong>di</strong>mensione: sono presenti <strong>organizzazioni</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni notevoli, che hanno un livello <strong>di</strong> organizzazione comp<strong>le</strong>ssa e che agiscono<br />

non solo a livello provincia<strong>le</strong>, ma anche su scala regiona<strong>le</strong> e naziona<strong>le</strong> (ve ne sono<br />

almeno 51 a carattere regiona<strong>le</strong>).<br />

Tab. I.5.2 – OdV iscritte al RR- confronto con Nord e Italia<br />

OdV iscritte RR % su tota<strong>le</strong> iscritte RR %<br />

Milano 429 1,2 12,3<br />

Milano e provincia 1.087 5,1 31,3<br />

Lombar<strong>di</strong>a 3.478 16,2 100,0<br />

Nord-ovest 6.089 28,4<br />

Nord 12.865 59,9<br />

Italia 21.475 100,0<br />

Fonte: per Milano, Milano e provincia e Lombar<strong>di</strong>a – Regione Lombar<strong>di</strong>a, 2003; per Nord-Ovest, Nord e Italia<br />

– ISTAT 2003 (in questo caso il dato è provvisorio, da verificarsi con prossima ri<strong>le</strong>vazione ISTAT 2003)<br />

Infatti, passando ad alcune considerazioni più <strong>di</strong> dettaglio, emerge la maggiore <strong>di</strong>mensione<br />

del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong>: (ve<strong>di</strong> tab. I.5.3) con un valore me<strong>di</strong>ano, in provincia <strong>di</strong> Milano, <strong>di</strong><br />

20 volontari continuativi per organizzazione, contro i 16 registrati in Italia. Se si vo<strong>le</strong>sse<br />

invece utilizzare come riferimento la me<strong>di</strong>a aritmetica, otterremmo che in provincia <strong>di</strong><br />

Milano ogni organizzazione <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> 44 volontari. Ta<strong>le</strong> valore è calcolato in modo piuttosto<br />

restrittivo considerando solo i volontari attivi, impegnati in modo gratuito e con continuità<br />

per un tempo superiore al<strong>le</strong> 3 ore a settimana. È evidente che si tratta <strong>di</strong> un dato<br />

piuttosto alto se raffrontato al valore ri<strong>le</strong>vato dall’Istat in Lombar<strong>di</strong>a e in Italia, dove il<br />

numero me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> volontari continuativi si aggira rispettivamente tra <strong>le</strong> 36 e <strong>le</strong> 38 unità.<br />

Sotto il profilo finanziario, il livello del<strong>le</strong> entrate nell’area milanese risulta essere più e<strong>le</strong>vato<br />

<strong>di</strong> quello ri<strong>le</strong>vato in Italia, con valore me<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> 24.718 euro contro 5.263 euro per<br />

organizzazione. Comp<strong>le</strong>ssivamente in provincia <strong>di</strong> Milano abbiamo un’organizzazione<br />

<strong>le</strong>ggermente più giovane che nel resto <strong>della</strong> Lombar<strong>di</strong>a.<br />

54


Tab. I.5.3 – Confronto per alcuni in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione e forma organizzativa<br />

Organizzazioni <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> Iscritte RR Iscritte RR Iscritte RR<br />

Provincia Lombar<strong>di</strong>a Italia<br />

<strong>di</strong> Milano<br />

Dimensione me<strong>di</strong>ana <strong>di</strong> volontari continuativi 20 n.d. 16<br />

Numero me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> volontari continuativi 44 36 38<br />

Dimensione me<strong>di</strong>ana entrate (in Euro) 24.718 n.d. 5.263<br />

% Organizzazioni costituite dal 1991 43,8% 41,1% 52,6%<br />

Fonte: i dati <strong>della</strong> Lombar<strong>di</strong>a sono <strong>di</strong> fonte ISTAT, 2000<br />

I primi due valori <strong>della</strong> situazione italiana (<strong>di</strong>mensioni me<strong>di</strong>ane) si riferiscono ad un campione <strong>di</strong> OdV miste:<br />

70% iscritte RR e 30% non iscritte. Fonte: Fivol, Secondo rapporto sul <strong>volontariato</strong> socia<strong>le</strong> italiano, 1999.<br />

Percentuali <strong>di</strong> fonte ISTAT, 2000<br />

55


II<br />

SECONDA PARTE<br />

LE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO<br />

ISCRITTE AL REGISTRO GENERALE<br />

REGIONALE DEL VOLONTARIATO (SEZIONE<br />

REGIONALE E SEZIONE PROVINCIALE):<br />

UN APPROFONDIMENTO<br />

1. IL PROFILO ORGANIZZATIVO DELLA STRUTTURA<br />

1.1 Il patto associativo<br />

1.2 La scala territoria<strong>le</strong> d’intervento<br />

1.3 La se<strong>le</strong>zione e formazione dei volontari<br />

2. I RAPPORTI CON LE ISTITUZIONI<br />

2.1 Le convenzioni con enti pubblici<br />

2.2 La gestione <strong>di</strong> strutture


In questo secondo capitolo si presentano alcuni aspetti specifici che descrivono più dettagliatamente<br />

<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro genera<strong>le</strong> regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong> <strong>della</strong><br />

sezione provincia<strong>le</strong> e regiona<strong>le</strong>. Ciò è possibi<strong>le</strong> perché la scheda compilata da questo tipo<br />

<strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> è molto più lunga e articolata.<br />

Anzitutto descriveremo il profilo organizzativo del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong>: la forma giuri<strong>di</strong>ca<br />

che assumono, la struttura del loro governo (numero <strong>di</strong> consigli <strong>di</strong>rettivi, numero dei soci,<br />

ecc.), il livello <strong>di</strong> intervento territoria<strong>le</strong>, i <strong>le</strong>gami e <strong>le</strong> affiliazioni con altre <strong>organizzazioni</strong><br />

e la descrizione degli interventi formativi che <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> intraprendono per istruire<br />

i propri volontari.<br />

In secondo luogo analizzeremo invece il rapporto tra <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong><br />

iscritte al registro e <strong>le</strong> istituzioni: <strong>le</strong> convenzioni con gli enti pubblici e la gestione <strong>di</strong> strutture<br />

(centri <strong>di</strong> accoglienza, centri <strong>di</strong> ascolto, consultori familiari, strutture ospedaliere,<br />

musei, strutture scolastiche, ecc.).


1. IL PROFILO ORGANIZZATIVO<br />

DELLA STRUTTURA<br />

IL PATTO ASSOCIATIVO<br />

1.1Le <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> che inoltrano domanda d’iscrizione al Registro<br />

genera<strong>le</strong> regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong> devono presentare alcuni documenti, come l’atto costitutivo<br />

e lo statuto, che permetteranno loro, se in possesso dei requisiti richiesti, l’accesso<br />

al Registro.<br />

Emerge che il 5,8% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> che hanno presentato domanda d’iscrizione al<br />

Registro entro maggio 2004 ha mo<strong>di</strong>ficato il proprio statuto entro l’anno <strong>di</strong> riferimento<br />

(tab. II.1.1). Ora, non sappiamo i motivi che hanno indotto sei <strong>organizzazioni</strong> su cento a<br />

mo<strong>di</strong>ficare lo statuto. È ipotizzabi<strong>le</strong> che una <strong>parte</strong> lo abbia fatto in modo da possedere i<br />

requisiti per l’iscrizione al Registro.<br />

Lo statuto è un patto associativo, va<strong>le</strong> a <strong>di</strong>re un documento in cui l’associazione spiega <strong>le</strong><br />

proprie finalità, il tipo <strong>di</strong> attività svolta e il funzionamento <strong>della</strong> struttura. In genere <strong>le</strong><br />

associazioni mo<strong>di</strong>ficano lo statuto non tanto perché vogliono cambiarne l’oggetto socia<strong>le</strong><br />

(la finalità o il tipo <strong>di</strong> attività), quanto piuttosto per mo<strong>di</strong>ficare alcuni aspetti relativi al<br />

funzionamento dell’associazione. Ad esempio può essere che l’associazione all’inizio non<br />

abbia previsto il revisore dei conti e che dopo, <strong>di</strong>ventando più grande, decida <strong>di</strong> introdurre<br />

questo tipo <strong>di</strong> figura, oppure che stabilisca <strong>di</strong> alzare il quorum deliberativo del<strong>le</strong> assemb<strong>le</strong>e.<br />

Oppure ancora decida <strong>di</strong> rendere tutte <strong>le</strong> cariche e<strong>le</strong>ttive, in modo da possedere i<br />

requisiti richiesti per l’iscrizione.<br />

Tab. II.1.1 – Mo<strong>di</strong>fica dello statuto nell’anno <strong>di</strong> riferimento da <strong>parte</strong> del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> iscritte al Registro genera<strong>le</strong> regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong> – sez.<br />

regiona<strong>le</strong> e sez. provincia<strong>le</strong> – (anno 2004)<br />

Mo<strong>di</strong>fica dello statuto %<br />

Sì 5,8<br />

No 92,5<br />

Non definiti 1,7<br />

Tota<strong>le</strong> 100,0<br />

Ve<strong>di</strong>amo ora in qua<strong>le</strong> forma giuri<strong>di</strong>ca si collocano <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>. Ben il<br />

62,7% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> iscritte assume la forma giuri<strong>di</strong>ca dell’associazione<br />

<strong>di</strong> fatto (tab. II.1.2), mentre il 35,8% sono associazioni che hanno ottenuto il ricono-<br />

60


scimento giuri<strong>di</strong>co (queste associazioni ottengono, con il riconoscimento, la possibilità <strong>di</strong><br />

agire in proprio e <strong>di</strong> acquisire autonomia patrimonia<strong>le</strong>: rispondono esclusivamente con il<br />

proprio patrimonio).<br />

La tabella mostra come <strong>le</strong> associazioni che si mantengono attive nel tempo tendono ad<br />

assumere il riconoscimento giuri<strong>di</strong>co, in<strong>di</strong>spensabi<strong>le</strong> per il rafforzamento organizzativo.<br />

Un fattore <strong>di</strong> incentivazione è costituito dalla recente semplificazione del<strong>le</strong> procedure <strong>di</strong><br />

acquisizione del riconoscimento giuri<strong>di</strong>co.<br />

Tab. II.1.2 – Forma giuri<strong>di</strong>ca del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> iscritte al Registro<br />

genera<strong>le</strong> regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong> – sezione regiona<strong>le</strong> e sezione provincia<strong>le</strong><br />

Forma giuri<strong>di</strong>ca % % % %<br />

fino 1980 1981-1990 1991-2002 Tota<strong>le</strong><br />

Associazione 36,7 62,7 79,6 62,7<br />

Associazione con riconoscimento giuri<strong>di</strong>co 61,6 36,0 19,3 35,8<br />

Fondazione 0,8 0,4 – 0,4<br />

Comitato 0,8 0,4 0,5 0,7<br />

Non definiti - 0,4 0,5 0,4<br />

Tota<strong>le</strong> 100,0 100,0 100,0 100,0<br />

Negli organi <strong>di</strong>rettivi (tab. II.1.3) sono presenti principalmente due categorie <strong>di</strong> persone: i<br />

volontari (nel 93,8% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong>) e i fondatori (63,9%). E il loro numero, rispetto<br />

al numero comp<strong>le</strong>ssivo dei <strong>parte</strong>cipanti, appare piuttosto ben rappresentato: osservando<br />

i valori in<strong>di</strong>cati in tabella relativi al numero dei soci volontari, si ha che su <strong>di</strong>eci <strong>parte</strong>cipanti<br />

al<strong>le</strong> decisioni almeno sette fanno <strong>parte</strong> <strong>della</strong> componente volontaria impegnata nell’organizzazione.<br />

Per quanto attiene la strutturazione interna emerge, dunque, una preferenza<br />

per un ruolo importante <strong>della</strong> componente volontaria.<br />

Negli organi <strong>di</strong>rettivi è piuttosto consistente la presenza dei soci fondatori (nel 63,9% del<strong>le</strong><br />

<strong>organizzazioni</strong>), con una casistica maggiore in città piuttosto che nei comuni <strong>della</strong> provincia.<br />

Tuttavia segnaliamo che la composizione interna del dato mostra percentuali <strong>di</strong>verse<br />

a seconda dell’anno <strong>di</strong> costituzione dell’organizzazione: abbiamo nel 95,5% dei casi la<br />

presenza <strong>di</strong> soci fondatori in <strong>organizzazioni</strong> costituite più <strong>di</strong> recente (nel periodo 1991-<br />

2000), nell’82,2% la presenza <strong>di</strong> soci fondatori in <strong>organizzazioni</strong> costituite negli anni ‘80-<br />

‘90 e nel 29,4% la presenza <strong>di</strong> soci fondatori in <strong>organizzazioni</strong> che si sono costituite <strong>prima</strong><br />

degli anni ‘80. È natura<strong>le</strong> che, col tempo, ta<strong>le</strong> componente <strong>di</strong>minuisca (anche solo per<br />

motivi naturali: ricor<strong>di</strong>amo che alcune <strong>organizzazioni</strong> si sono costituite all’inizio del secolo).<br />

Tuttavia il dato appare abbastanza in<strong>di</strong>cativo del grado <strong>di</strong> investimento che i soci veicolano<br />

nel<strong>le</strong> loro <strong>organizzazioni</strong>: in trenta <strong>organizzazioni</strong> su cento ci sono soci che non<br />

solo hanno fondato l’organizzazione, ma ne seguono l’attività da più <strong>di</strong> vent’anni.<br />

61


È da notare infine l’incidenza <strong>della</strong> frequenza, in termini <strong>di</strong> <strong>parte</strong>cipazione, alla vita associativa<br />

nei momenti decisionali (tab. II.1.4): il dato me<strong>di</strong>ano riferito al numero <strong>di</strong> consigli<br />

<strong>di</strong>rettivi che si svolgono nel corso <strong>di</strong> un anno è pari a 9 consigli, ossia, se si escludono<br />

alcuni mesi dove <strong>le</strong> attività sono ral<strong>le</strong>ntate, quasi un consiglio al mese. Segnaliamo comunque<br />

che il dato è abbastanza <strong>di</strong>somogeneo tra <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong>: resta comunque un 30%<br />

che convoca circa 5 o 6 consigli all’anno e quasi un 20% che ha la consuetu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> in<strong>di</strong>re<br />

non più <strong>di</strong> quattro consigli in un anno. Infine, la vita associativa prevede la <strong>parte</strong>cipazione<br />

dei soci al<strong>le</strong> assemb<strong>le</strong>e e a tutti quei momenti in cui vengono prese decisioni riguardanti<br />

l’organizzazione. Il numero me<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> ta<strong>le</strong> <strong>parte</strong>cipazione è pari a 47 presenze per organizzazione.<br />

Tab. II.1.3 – Tipologie <strong>di</strong> persone presenti negli organi <strong>di</strong>rettivi del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> (possibili più risposte)<br />

Tipologia presenti %<br />

Fondatori dell’organizzazione 63,9<br />

Utenti 16,4<br />

Volontari dell’organizzazione 93,8<br />

Religiosi 12,1<br />

Altro: soci, familiari, operatori 8,3<br />

Soci volontari nell’organizzazione: 357.080 –<br />

Soci che non operano come volontari nell’organizzazione: 123.230 –<br />

Tab. II.1.4 – Consigli <strong>di</strong>rettivi e <strong>parte</strong>cipazione alla vita associativa – anno 2003<br />

OdV iscritte RR<br />

Numero me<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> consigli <strong>di</strong>rettivi per organizzazione 9<br />

Numero comp<strong>le</strong>ssivo <strong>di</strong> consigli <strong>di</strong>rettivi nel 2003 8.119<br />

Numero me<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> soci <strong>parte</strong>cipanti al<strong>le</strong> assemb<strong>le</strong>e per OdV 47<br />

Numero comp<strong>le</strong>ssivo <strong>di</strong> soci <strong>parte</strong>cipanti al<strong>le</strong> assemb<strong>le</strong>e 44.862<br />

1.2<br />

LA SCALA TERRITORIALE DI INTERVENTO<br />

La <strong>di</strong>mensione comuna<strong>le</strong> è quella che sembra più congenia<strong>le</strong> al<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>. Il 58,3% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong>, infatti, opera a livello comuna<strong>le</strong> (tab.<br />

II.1.5), mentre il 36,3% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> opera a livello territoria<strong>le</strong> più ampio,articolandosi<br />

nel seguente modo: il 14,9% ha una <strong>di</strong>mensione regiona<strong>le</strong>, il 13,3% opera a livel-<br />

62


lo naziona<strong>le</strong> e l’8,1% si colloca in una <strong>di</strong>mensione provincia<strong>le</strong>. Solo il 5% ha una <strong>di</strong>mensione<br />

più loca<strong>le</strong> e opera a livello <strong>di</strong> quartiere.<br />

Osservando meglio, l’incrocio con il periodo <strong>di</strong> costituzione dell’organizzazione in<strong>di</strong>ca<br />

che l’interesse del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> formazione più recente è meno limitato al territorio<br />

loca<strong>le</strong>, ma guarda e agisce in una geografia più ampia rispetto al<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> più consolidate.<br />

Infatti ben il 46,2% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> che si sono costituite dal 1991 al 2002<br />

operano su <strong>di</strong>mensione provincia<strong>le</strong>, regiona<strong>le</strong> o naziona<strong>le</strong>. Segnaliamo infine che la scala<br />

territoria<strong>le</strong> d’intervento è molto <strong>di</strong>versa a seconda <strong>di</strong> dove <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> sono collocate.<br />

Infatti <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> impegnate su <strong>di</strong>mensione loca<strong>le</strong> sono più numerose nei comuni<br />

<strong>della</strong> provincia. Mentre a Milano città il raggio d’azione del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> è molto<br />

più ampio: solo il 28,3% opera su ambiti ristretti (quartiere o comune), il 9,6% agisce sull’intero<br />

territorio provincia<strong>le</strong> e ben il 50,6% nell’intera regione o nel territorio naziona<strong>le</strong>.<br />

Tab. II.1.5 – Livello territoria<strong>le</strong> d’intervento per periodo <strong>di</strong> costituzione OdV<br />

% % % %<br />

fino 1980 1981-1990 1991-2002 Tota<strong>le</strong><br />

quartiere – rione – zona 0,8 8,0 6,0 5,0<br />

comune e territorio limitrofo 75,9 57,8 47,6 58,3<br />

Provincia 3,8 7,1 11,4 8,1<br />

Regione 9,7 12,9 19,0 14,9<br />

territorio naziona<strong>le</strong> 9,3 13,8 15,8 13,3<br />

n.r. 0,4 0,4 0,3 0,4<br />

Tota<strong>le</strong> 100,0 100,0 100,0 100,0<br />

Un aspetto importante dell’organizzazione dei gruppi <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> è rappresentato dal<br />

fatto che essi costituiscano organismi del tutto in<strong>di</strong>pendenti oppure siano <strong>le</strong>gati ad altra<br />

organizzazione.<br />

In particolare la scheda fa luce su due caratteristiche: una sulla presenza <strong>di</strong> altre sezioni<br />

operative, l’altra sull’affiliazione a un organismo madre. L’obiettivo è <strong>di</strong> scoprire quali e<br />

quante <strong>organizzazioni</strong> svolgono un ruolo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento nei confronti <strong>di</strong> altre <strong>organizzazioni</strong><br />

operanti a scala loca<strong>le</strong>, o siano a loro volta affiliate a strutture <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento<br />

operanti a sca<strong>le</strong> territoriali più ampie.<br />

La tabella II.1.6 mostra che il 9,6% (un centinaio) del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro<br />

è presente sul territorio con altre sezioni operative. Il dato comprende la quasi totalità del<strong>le</strong><br />

<strong>organizzazioni</strong> iscritte alla sezione regiona<strong>le</strong> e una cinquantina <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al<br />

Registro provincia<strong>le</strong> che <strong>di</strong>chiarano <strong>di</strong> essere presenti nel territorio regiona<strong>le</strong> con altre se<strong>di</strong><br />

operative.<br />

Si tratta soprattutto <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> che si occupano <strong>di</strong> pronto intervento o <strong>di</strong> assistenza<br />

63


alla persona in senso più ampio (dall’assistenza in ospeda<strong>le</strong>, all’assistenza per <strong>le</strong> persone<br />

non vedenti, ecc.).<br />

La tabella II.1.7 mostra invece che il 50,1% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> risulta affiliata ad un<br />

organismo più ampio. Ciò significa che una organizzazione su due opera in relazione con<br />

un organismo da cui è gerarchicamente <strong>di</strong>pendente o al qua<strong>le</strong> è più genericamente affiliata.<br />

Ben 65 <strong>organizzazioni</strong> svolgono la funzione <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento <strong>di</strong> altre più picco<strong>le</strong>. Tra<br />

queste ci sono <strong>organizzazioni</strong> che hanno ottenuto molte citazioni come Avis (Associazione<br />

volontari italiani del Sangue), Aido (Associazione italiana donatori organi), Anpas<br />

(Associazione naziona<strong>le</strong> pubbliche assistenze), Federavo (Federazione del<strong>le</strong> associazioni<br />

<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> ospedaliero), Mo.V.I. (Movimento <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> italiano), Federvita<br />

(Federazione centri <strong>di</strong> aiuto alla vita), Legambiente, Auser (Associazione per l’autogestione<br />

dei servizi e la solidarietà), Caritas, Compagnia del<strong>le</strong> Opere, Società <strong>di</strong> San Vincenzo<br />

de Paoli, A.R.C.I (Ass.ne Ricreativa Cultura<strong>le</strong> Italiana), Fe.l.ce.a.f (Federazione Lombarda<br />

dei Centri <strong>di</strong> Assistenza alla Famiglia), ecc.<br />

Comp<strong>le</strong>ssivamente <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> citate che svolgono una funzione <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento si<br />

occupano principalmente dei seguenti ambiti <strong>di</strong> attività: donazioni <strong>di</strong> sangue, organi e tessuti,<br />

assistenza e solidarietà, <strong>volontariato</strong> presso ospedali e case <strong>di</strong> cura, tutela e protezione<br />

dell’ambiente, <strong>di</strong>fesa del<strong>le</strong> donne, attività sportive, cooperazione internaziona<strong>le</strong>, promozione<br />

cultura<strong>le</strong>, tutela e protezione degli animali.<br />

Accanto a questo gruppo <strong>di</strong> enti <strong>le</strong>gati tra loro da <strong>le</strong>gami affiliativi, abbiamo una quota ri<strong>le</strong>vante<br />

<strong>di</strong> enti non affiliati ad alcun organismo (48,1%). Una piccola quota <strong>di</strong> questi (4,4%),<br />

non è affiliata, ma è presente sul territorio con altre se<strong>di</strong> operative. Il restante 43,7% è costituito<br />

da <strong>organizzazioni</strong> prive <strong>di</strong> alcun <strong>le</strong>game affiliativo con altre <strong>organizzazioni</strong> e operanti<br />

sul territorio con una unica sezione operativa. Si tratta <strong>di</strong> enti autonomi, operanti senza il<br />

sostegno <strong>di</strong> alcuna rete associativa pre-esistente, spesso attivi grazie ad un forte ra<strong>di</strong>camento<br />

nel tessuto socia<strong>le</strong> entro il qua<strong>le</strong> sono nati e in cui operano. Infatti essi sono presenti maggiormente<br />

nei comuni <strong>della</strong> provincia e si occupano preva<strong>le</strong>ntemente <strong>di</strong> attività<br />

ricreative/sportive, assistenza socia<strong>le</strong>, attività educative/formative e assistenza domiciliare.<br />

Tab. II.1.6 – Presenza su territorio regiona<strong>le</strong> con altre sezioni operative<br />

Sì 9,6<br />

No 87,0<br />

Non definiti 3,3<br />

Tota<strong>le</strong> 100,0<br />

64<br />

%


Tab. II.1.7 – Affiliazione ad organismo operante a scala territoria<strong>le</strong> più ampia<br />

Sì 50,1<br />

No 48,1<br />

Non definiti 1,8<br />

Tota<strong>le</strong> 100,0<br />

Tab. II.1.8 – Denominazione dell’organismo operante a scala territoria<strong>le</strong> più ampia<br />

DONAZIONI DI SANGUE, ORGANI E TESSUTI<br />

AVIS Naziona<strong>le</strong><br />

AIDO Sezioni Pluricomuna<strong>le</strong>, Regiona<strong>le</strong> e Naziona<strong>le</strong><br />

F.I.D.A.S.<br />

F.I.O.D.S.<br />

ASSISTENZA E SOLIDARIETÀ<br />

A.N.P.A.S. Lombar<strong>di</strong>a e Naziona<strong>le</strong><br />

AUSER Sezioni Comuna<strong>le</strong>, Regiona<strong>le</strong> e Naziona<strong>le</strong><br />

CARITAS<br />

A.R.C.I.<br />

FE.L.CE.A.F.<br />

Confederazione Naziona<strong>le</strong> Misericor<strong>di</strong>e d’italia<br />

S.E.A.C. Coor<strong>di</strong>namento Enti e Associazioni <strong>di</strong> Volontariato Carcerario<br />

LOTTA CONTRO LE MALATTIE E L’HANDICAP<br />

A.I.P.A.<br />

U.I.L.D.M. Unione Italiana Lotta Distrofia Muscolare<br />

Federazione Cure Palliative<br />

LEDHA<br />

A.N.F.F.A.S. Naziona<strong>le</strong><br />

Comitato Promotore per la Salute Menta<strong>le</strong><br />

EURORDIS<br />

F.A.I.P.<br />

Federazione UNIAMO<br />

A.G.D.I.<br />

A.I.S.A. Naziona<strong>le</strong><br />

%<br />

65


A.N.I.P.I. Naziona<strong>le</strong><br />

ANLAIDS<br />

A.N.T.E.A. Regiona<strong>le</strong> e Naziona<strong>le</strong><br />

Associazione Naziona<strong>le</strong> Italiana <strong>di</strong> Riabilitazione Equestre<br />

CONACUORE<br />

Coor<strong>di</strong>namento Lombar<strong>di</strong>a Associazioni Diabetici<br />

Ente Naziona<strong>le</strong> per la Protezione e l’Assistenza dei Sordomuti<br />

FEDERASMA<br />

Federazione Alzheimer Italia<br />

Federazione Naziona<strong>le</strong> LILA<br />

Parkinson Italia<br />

VOLONTARIATO PRESSO OSPEDALI E CASE DI CURA<br />

FEDERAVO<br />

A.B.I.O. Naziona<strong>le</strong><br />

TUTELA E PROTEZIONE DELL’AMBIENTE<br />

LEGAMBIENTE Lombar<strong>di</strong>a e Naziona<strong>le</strong><br />

C.A.I. Club Alpino Italiano<br />

COORDINAMENTI CITTADINI E DI ZONA<br />

Coor<strong>di</strong>namento Volontariato Zona <strong>di</strong> Vimercate<br />

Citta<strong>di</strong>nanza attiva<br />

Consulta del Volontariato del Comune <strong>di</strong> Legnano<br />

Movimenti dei Citta<strong>di</strong>ni<br />

Mo.V.I.<br />

DONNE<br />

C.I.F. Sezioni Provincia<strong>le</strong>, Regiona<strong>le</strong> e Naziona<strong>le</strong><br />

A.N.D.O.S. Naziona<strong>le</strong><br />

Europa Donna<br />

Rete Regiona<strong>le</strong> <strong>della</strong> Lombar<strong>di</strong>a del<strong>le</strong> Case dei Centri Contro la Vio<strong>le</strong>nza al<strong>le</strong> Donne<br />

SPORT<br />

F.I.S.D. Federazione Italiana Sport Disabili<br />

C.S.I. Centro Sportivo Italiano<br />

F.I.S.E.<br />

U.I.S.P.<br />

66


COOPERAZIONE INTERNAZIONALE<br />

Rotary International<br />

A.C.I.S.J.F.<br />

Comitato Italiano a Milano per l’UNICEF<br />

Consiglio Economico e Socia<strong>le</strong> del<strong>le</strong> Nazioni Unite<br />

F.I.A.U.<br />

PROMOZIONE CULTURALE<br />

CIVITAS<br />

Federazione Italiana del<strong>le</strong> Associazioni degli Amici dei Musei<br />

Gruppi Archeologici d’Italia<br />

TUTELA E PROTEZIONE DEGLI ANIMALI<br />

Organizzazione Internaziona<strong>le</strong> Protezione Animali<br />

1.3<br />

LA SELEZIONE E FORMAZIONE DEI VOLONTARI<br />

Chi desidera fare del <strong>volontariato</strong> non ha particolari intralci <strong>le</strong>gati a limiti d’età o<br />

a vincoli imposti dal ruolo socia<strong>le</strong> o economico che occupa nella società. Non importa chi<br />

sia o cosa sia stato, ciò che importa invece per almeno l’83,5% (tab. II.1.9) del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />

è che sia ben motivato (che abbia una motivazione seria, comprovata tramite colloquio).<br />

Ma quali sono <strong>le</strong> motivazioni che inducono una persona a fare il volontario? Non<br />

sono molti gli stu<strong>di</strong> motivazionali, tuttavia rifacendosi ad uno stu<strong>di</strong>o americano del 1993<br />

(J.L. Pearce, Volontariato – Motivazioni e comportamenti nel<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> lavoro<br />

volontario, 1993), si in<strong>di</strong>viduano tre principali motivi all’azione volontaria:<br />

• desiderio <strong>di</strong> aiutare gli altri. È il caso <strong>di</strong> persone che hanno vissuto da vicino (in famiglia<br />

o nella cerchia degli affetti) un evento traumatico o che li ha colpiti profondamente,<br />

tanto da far nascere il desiderio <strong>di</strong> de<strong>di</strong>care <strong>parte</strong> del proprio tempo per una causa<br />

d’aiuto a persone svantaggiate o meno fortunate;<br />

• desiderio <strong>di</strong> uscire dall’isolamento. È il caso <strong>di</strong> persone che si sentono so<strong>le</strong> e che,<br />

entrando nel gruppo, pensano <strong>di</strong> poter conoscere altre persone e poter quin<strong>di</strong> stringere<br />

relazioni sociali, senza per altro spendere sol<strong>di</strong>, mettendo solo in campo la propria<br />

<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> tempo;<br />

• desiderio <strong>di</strong> raggiungere un obiettivo. È il caso <strong>di</strong> persone che hanno una passione e<br />

vogliono impegnarsi per raggiungere un obiettivo specifico che a loro appare importante<br />

e che li fa sentire bene.<br />

La lista potrebbe forse essere più lunga e meglio articolata. Il requisito maggiormente in<strong>di</strong>-<br />

67


cato (tab. II.1.9) è la presenza <strong>di</strong> motivazione seria, comprovata da una valutazione specifica.<br />

Ma quando una motivazione è seria? Possiamo affermare che in genere ciò che connota<br />

la serietà <strong>della</strong> motivazione è una giusta misura che in<strong>di</strong>vidua e mescola motivazioni<br />

<strong>di</strong> ritorno persona<strong>le</strong> ad un’idea mora<strong>le</strong> positiva del “far del bene”.<br />

Possiamo <strong>di</strong>re che la motivazione sarà tanto più seria, quanto più i motivi <strong>di</strong> fondo non<br />

sono esclusivamente <strong>di</strong> carattere “strumenta<strong>le</strong>”. Se una persona decide <strong>di</strong> fare il volontario<br />

per risolvere un prob<strong>le</strong>ma lavorativo e pensa così <strong>di</strong> introdursi o <strong>di</strong> acquisire qualche<br />

professionalità, la motivazione probabilmente non reggerà nel tempo; ancora, se il desiderio<br />

è solo quello <strong>di</strong> uscire dall’isolamento, ma non vi è alcuna idea/etica positiva <strong>le</strong>gata<br />

all’attività che si intraprende (come ad esempio pensare che sia giusto aiutare persone<br />

bisognose), anche in questo caso la collaborazione rischia <strong>di</strong> essere fallimentare. Sul versante<br />

opposto, anche quando i motivi sono troppo marcatamente morali c’è il rischio <strong>di</strong><br />

incontrare gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà. Quando <strong>le</strong> persone non sono consapevoli del fatto che l’azione<br />

volontaria serve anche a loro creando dei benefici in<strong>di</strong>viduali, paradossalmente la<br />

motivazione regge <strong>di</strong>fficilmente nel lungo periodo.<br />

Al secondo posto <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> richiedono che i volontari <strong>parte</strong>cipino<br />

a specifici corsi <strong>di</strong> formazione, propedeutici allo svolgimento del<strong>le</strong> attività richieste<br />

(48,7%). Meno ri<strong>le</strong>vanti sono il titolo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o (13,1%) e l’esperienza nello stesso<br />

settore, volontaria (8,8%) o professiona<strong>le</strong> (6,7%). Tuttavia segnaliamo che la <strong>parte</strong>cipazione<br />

ai corsi (57%) e il titolo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o adeguato (21,7%) sono richiesti con maggiore<br />

evidenza dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> con sede in città rispetto <strong>di</strong> quel<strong>le</strong> dei comuni <strong>della</strong> provincia.<br />

Tab. II.1.9 – Requisiti richiesti nel reclutamento dei volontari (possibili più risposte)<br />

Motivazione seria, comprovata tramite colloquio o test 83,5<br />

Partecipazione a corsi <strong>di</strong> formazione in<strong>di</strong>cati o organizzati dall’organizzazione 48,7<br />

Precedente esperienza volontaria nello stesso settore 8,8<br />

Precedente esperienza professiona<strong>le</strong> nello stesso settore 6,7<br />

Titolo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o o formazione adeguata all’attività svolta 13,1<br />

Osservando i dati riguardanti l’attività formativa offerta ai volontari nell’ultimo anno,<br />

emerge che il 65,1% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> ha previsto per i propri volontari attività formative<br />

nel corso del 2003 (tab. II.1.10). Le <strong>di</strong>fferenze tra gli orientamenti del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />

<strong>di</strong> Milano e quel<strong>le</strong> <strong>della</strong> provincia non sono particolarmente significative (<strong>le</strong>ggermente<br />

maggiori in provincia). Emerge invece la tendenza a ricorrere in modo ri<strong>le</strong>vante alla formazione<br />

dei volontari da <strong>parte</strong> del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> presenti sul territorio regiona<strong>le</strong> con<br />

altre sezioni operative, con un numero <strong>di</strong> volontari e <strong>di</strong> persona<strong>le</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione me<strong>di</strong>o-<br />

68<br />

%


grande (fig. II.1.1). I corsi vengono pre<strong>di</strong>sposti soprattutto da <strong>parte</strong> <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> che<br />

si occupano <strong>di</strong> assistenza domiciliare, assistenza socia<strong>le</strong>, attività educative e formative,<br />

gestione <strong>di</strong> strutture residenziali. Nel caso dell’assistenza domiciliare vengono privi<strong>le</strong>giati<br />

i corsi perio<strong>di</strong>ci al<strong>le</strong> singo<strong>le</strong> giornate <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o. Mentre per <strong>le</strong> altre attività si utilizza un<br />

sistema misto che prevede sia corsi perio<strong>di</strong>ci sia giornate <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o. Ricorrono meno alla<br />

formazione dei volontari <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> più recente costituzione (dal 1991 al 2002).<br />

L’attività formativa (quella in itinere) ci permette <strong>di</strong> valutare il tipo <strong>di</strong> investimento fatto<br />

dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> nei confronti dei volontari in servizio. Essa serve non solo per perfezionare<br />

la qualità del servizio, ma anche per stabilizzare l’impegno dei volontari stessi. Tra<br />

coloro che prevedono la formazione il 54,5% opta per giornate <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e formazione<br />

(inferiori al<strong>le</strong> 10 ore all’anno), il 27,2% prevede corsi perio<strong>di</strong>ci superiori al<strong>le</strong> 10 ore e il<br />

28,7% pre<strong>di</strong>spone corsi perio<strong>di</strong>ci più strutturati e superiori al<strong>le</strong> 20 ore. C’è quin<strong>di</strong> una <strong>di</strong>visione:<br />

tra chi privi<strong>le</strong>gia giornate formative <strong>di</strong> tipo perio<strong>di</strong>co e chi invece preferisce corsi<br />

formativi a carattere continuativo.<br />

Sul numero <strong>di</strong> volontari coinvolti dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> nella formazione abbiamo un valore<br />

me<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> 10 volontari per organizzazione. Si tratta <strong>di</strong> un valore interme<strong>di</strong>o a cui<br />

andrebbe aggiunto almeno un 6% <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> che ha più <strong>di</strong> 100 volontari impegnati<br />

in attività formative. Comp<strong>le</strong>ssivamente in un anno <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> hanno<br />

previsto corsi formativi per 20.000 volontari, il 33% del tota<strong>le</strong> volontari del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />

iscritte RR.<br />

Tab. II.1.10 – Attività formativa frequentata nell’ultimo anno dai volontari del<strong>le</strong> OdV<br />

(se sì, possibili più risposte)<br />

Nessuna formazione 34,9<br />

Sì, i volontari hanno frequentato corsi <strong>di</strong> formazione nell’ultimo anno 65,1<br />

Tota<strong>le</strong> 100,0<br />

Sì, solo giornate <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o 35,8<br />

Sì, corsi perio<strong>di</strong>ci 32,0<br />

Valore me<strong>di</strong>ano volontari per organizzazione: 10<br />

Numero comp<strong>le</strong>ssivo volontari: 20.236<br />

%<br />

69


Fig. II.1.1 – Numero <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> che hanno svolto corsi perio<strong>di</strong>ci e giornate <strong>di</strong><br />

stu<strong>di</strong>o per <strong>di</strong>mensione del<strong>le</strong> OdV<br />

Le principali aree intorno al<strong>le</strong> quali si è svolta l’attività formativa sono quella professiona<strong>le</strong><br />

(79,6%) e motivaziona<strong>le</strong> (72,7%). Meno richiesta è la formazione <strong>di</strong> tipo tecnicoamministrativo<br />

(41,2%).<br />

Guardando più da vicino i contenuti dell’attività formativa, da un lato si richiede una preparazione<br />

specifica d’interfaccia esterna, nel rapporto con l’utente (58,1%) e nel<strong>le</strong> abilità<br />

dell’appren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> metodologie e tecniche d’intervento (38,9%); dall’altro è richiesto<br />

un lavoro <strong>di</strong> sostegno per migliorare <strong>le</strong> <strong>di</strong>namiche all’interno del gruppo <strong>di</strong> volontari<br />

(47,9%) e un sostegno motivaziona<strong>le</strong> per rafforzare la con<strong>di</strong>visione del<strong>le</strong> finalità dell’organizzazione<br />

(40,6%).<br />

L’attività formativa meno richiesta riguarda il marketing e la raccolta dei fon<strong>di</strong>. Come<br />

abbiamo visto i temi che vengono trattati maggiormente nella formazione dei volontari<br />

riguardano l’area motivaziona<strong>le</strong> e <strong>le</strong> abilità tecniche, mentre il tema del finanziamento, pur<br />

restando un prob<strong>le</strong>ma crucia<strong>le</strong> per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong>, non viene pensato come oggetto <strong>di</strong><br />

stu<strong>di</strong>o o <strong>di</strong> addestramento specifico. Con <strong>le</strong> informazioni <strong>di</strong>sponibili non siamo in grado <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>re se ciò sia dovuto ad una scelta specifica o se vi sia una mancanza <strong>di</strong> corsi <strong>di</strong>sponibili<br />

su questi temi.<br />

70<br />

Fino a 10<br />

volontari<br />

11-20<br />

volontari<br />

21-50<br />

volontari<br />

51-100<br />

volontari<br />

oltre 100<br />

volontari


Tab. II.1.11 – Tipo <strong>di</strong> attività formativa svolta (possibili più risposte)<br />

AREA TECNICO AMMINISTRATIVA (41,2%)<br />

Gestione economico-finanziaria 26,5<br />

Gestione risorse umane 15,9<br />

Marketing e raccolta fon<strong>di</strong> 4,4<br />

AREA PROFESSIONALE (79,6%)<br />

Metodologie e tecniche <strong>di</strong> intervento 38,9<br />

Rapporto con l’utente/cliente 58,1<br />

Qualificazione del persona<strong>le</strong> 18,3<br />

AREA MOTIVAZIONALE (72,7%)<br />

Dinamiche <strong>di</strong> gruppo 47,9<br />

Finalità e valori dell’organizzazione 40,6<br />

La formazione, nell’81% dei casi, è promossa e gestita autonomamente dall’organizzazione<br />

stessa (anche se in questo caso più che <strong>di</strong> vera e propria formazione è probabi<strong>le</strong> che si tratti piuttosto<br />

<strong>di</strong> corsi brevi iniziali finalizzati a mettere il volontario in grado <strong>di</strong> svolgere il servizio). Per<br />

il 23% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> è <strong>di</strong>ventata consuetu<strong>di</strong>ne rivolgersi al Centro <strong>di</strong> servizio, mentre<br />

negli altri casi i gestori <strong>della</strong> formazione sono enti privati o religiosi (16,1%), enti pubblici<br />

(12,4%), enti formativi universitari (5,7%) o altri organismi (11,5%).<br />

Da questi dati emerge che tendenzialmente la formazione viene gestita e risolta in proprio, senza<br />

fare conto su apporti esterni. Questo segnala la capacità <strong>di</strong> auto organizzarsi da <strong>parte</strong> dell’organizzazione.<br />

Tuttavia ta<strong>le</strong> attitu<strong>di</strong>ne in<strong>di</strong>ca anche una scarsa capacità degli enti allo scambio e al<br />

coor<strong>di</strong>namento con altre <strong>organizzazioni</strong> operanti sul territorio su temi affini.<br />

Emerge il ruolo <strong>di</strong> rilievo del Centro <strong>di</strong> servizio per il <strong>volontariato</strong> <strong>di</strong> Milano come organizzazione<br />

capace <strong>di</strong> svolgere un ruolo <strong>di</strong> supporto nella formazione e nell’accompagnamento del<strong>le</strong><br />

attività. Le <strong>organizzazioni</strong> che hanno utilizzato il sistema formativo del Centro sono più presenti<br />

nella città <strong>di</strong> Milano che nei comuni <strong>della</strong> provincia. Comp<strong>le</strong>ssivamente il Centro ha coinvolto<br />

nell’attività formativa (nel 2003) circa 163 <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> iscritte al Registro.<br />

Tab. II.1.12 – Enti gestori <strong>della</strong> formazione (possibili più risposte)<br />

%<br />

Centri <strong>di</strong> servizio del <strong>volontariato</strong> 23,0<br />

Ente pubblico 12,4<br />

Ente privato o religioso 16,1<br />

Organizzazione stessa o quella <strong>di</strong> ap<strong>parte</strong>nenza 81,0<br />

Ente formativo universitario 5,7<br />

Altro organismo: A.I.S., ANPAS, me<strong>di</strong>ci struttura ospedaliera, me<strong>di</strong>ci, MOVI, CARITAS,<br />

Federvita Lombar<strong>di</strong>a, Cooperativa Formatori, 118 SSUEM Milano, enti <strong>di</strong> formazione sportiva,<br />

FISD, C.A.V., ASL, Italian Resucitation Council, A.M.U., Lions, Athena research, Guide alpine,<br />

CRI, Sodalitas 11,5<br />

%<br />

71


2. I RAPPORTI CON LE ISTITUZIONI<br />

LE CONVENZIONI CON ENTI PUBBLICI<br />

2.1In questo paragrafo presentiamo i dati relativi ai rapporti che <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>volontariato</strong> intrattengono con gli altri enti: sia con <strong>le</strong> istituzioni pubbliche sia con <strong>le</strong> altre<br />

<strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>. Ciò permetterà <strong>di</strong> capire meglio <strong>le</strong> logiche e <strong>le</strong> al<strong>le</strong>anze.<br />

Il 56,5% (tab. II.2.1) del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> ha convenzioni con enti pubblici. In termini<br />

numerici si tratta <strong>di</strong> 614 <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> iscritte al Registro convenzionate<br />

con enti pubblici. Osservando più da vicino, risulta che questo rapporto è istituito più nei<br />

comuni <strong>della</strong> provincia che a Milano, dove solo il 43,6% ha convenzioni con il pubblico.<br />

Ma <strong>di</strong> qua<strong>le</strong> pubblico si tratta? Per lo più vengono in<strong>di</strong>cate <strong>le</strong> amministrazioni comunali e<br />

<strong>le</strong> strutture sanitarie (Asl e ospedali). Ma su questo tema è opportuno presentare i dati<br />

<strong>di</strong>stinguendo <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> tra quel<strong>le</strong> che hanno sede a Milano e quel<strong>le</strong> con sede nei<br />

comuni <strong>della</strong> provincia. I dati mettono in luce due profili <strong>le</strong>ggermente <strong>di</strong>versi (tab. II.2.2):<br />

• in provincia vengono in<strong>di</strong>cate <strong>le</strong> amministrazioni comunali e <strong>le</strong> strutture sanitarie (Asl<br />

e ospedali). Infatti <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> in<strong>di</strong>cano anzitutto <strong>le</strong> amministrazioni<br />

comunali (49,4%) e al secondo posto <strong>le</strong> Aziende ospedaliere (47,9%) con <strong>le</strong> Aziende<br />

sanitarie locali (21,3%);<br />

• a Milano gli enti che stipulano convenzioni con <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> corrispondono<br />

a tipologie più variegate. Troviamo sempre in<strong>di</strong>cati ai primi posti l’amministrazione<br />

comuna<strong>le</strong> (48,9%), <strong>le</strong> Aziende sanitarie locali (32,1%) e <strong>le</strong> Aziende ospedaliere<br />

(27%). Vengono poi citate maggiormente <strong>le</strong> collaborazioni con la Regione Lombar<strong>di</strong>a<br />

(25,5%) e la Provincia <strong>di</strong> Milano (23,4%).<br />

Le <strong>organizzazioni</strong> instaurano relazioni sia con <strong>le</strong> istituzioni (abbiamo visto, in sei casi su<br />

<strong>di</strong>eci), sia con altri enti per attivare iniziative comuni. Viene privi<strong>le</strong>giata l’al<strong>le</strong>anza con<br />

altre <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>: infatti ben sette <strong>organizzazioni</strong> su <strong>di</strong>eci (tab. II.2.3)<br />

attivano collaborazioni con altre <strong>organizzazioni</strong>. Per lo più si tratta <strong>di</strong> contatti avviati su<br />

progetti specifici (quin<strong>di</strong> per relazioni temporanee), tuttavia non mancano col<strong>le</strong>gamenti<br />

più stabili: infatti il 28,3% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> attiva rapporti continuativi con altre <strong>organizzazioni</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>. Le <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> intrattengono rapporti anche<br />

con altri settori <strong>della</strong> società civi<strong>le</strong>, non propriamente <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>. In particolare si tratta<br />

<strong>di</strong> collaborazioni con <strong>le</strong> associazioni <strong>di</strong> promozione socia<strong>le</strong> (9,6%), con cooperative<br />

sociali (9,4%) e con enti religiosi (8,8%).<br />

Comp<strong>le</strong>ssivamente il 40,5% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> milanesi instaura rapporti<br />

continuativi con altri enti. Mentre il 17,4% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> non intrattiene alcun<br />

tipo <strong>di</strong> rapporto con altre <strong>organizzazioni</strong> o enti.<br />

72


Tab. II.2.1 – Organizzazioni che hanno convenzioni con enti pubblici<br />

% % %<br />

Milano città Provincia Tota<strong>le</strong><br />

Sì 43,6 64,3 56,5<br />

No 51,6 32,7 39,8<br />

Non comunicato 4,8 3,0 3,7<br />

Tota<strong>le</strong> 100,0 100,0 100,0<br />

Tab. II.2.2 – Organizzazioni che hanno convenzioni con enti pubblici per tipo <strong>di</strong> ente<br />

(possibili più risposte)<br />

% % %<br />

Milano città Provincia Tota<strong>le</strong><br />

Amministrazioni statali 8,8 1,8 3,8<br />

Amministrazioni regionali 25,5 8,9 13,7<br />

Amministrazioni provinciali 23,4 7,1 11,8<br />

Amministrazioni comunali 48,9 49,4 49,3<br />

Aziende sanitarie locali 32,1 21,3 24,4<br />

Aziende ospedaliere 27,0 47,9 41,9<br />

Provve<strong>di</strong>torati, istituzioni scolastiche<br />

Altri enti (Pio albergo Trivulzio, I.P.A.B., 118, Istituti religiosi,<br />

Fondazione CARIPLO, City Bank, Comunità <strong>di</strong> accoglienza,<br />

<strong>Ciessevi</strong>, Fondazioni, R.S.A., CARITAS, Centro<br />

10,9 3,3 5,5<br />

reinserimento, Case <strong>di</strong> riposo, Consorzio Est Milano,<br />

Istituto geriatrico, Istituto privato, Consiglio <strong>di</strong> zona 2,<br />

Comunità montana Val<strong>le</strong> Seriana, CFP <strong>di</strong> Cormano, Lega<br />

tumori, Consiglio <strong>di</strong> zona 4)<br />

13,9 6,2 8,4<br />

Tab. II.2.3 – Soggetti con cui <strong>le</strong> OdV hanno attivato col<strong>le</strong>gamenti per iniziative<br />

comuni, intese, collaborazioni (possibili più risposte)<br />

% % %<br />

Sì, in modo continuativo Sì, su progetti specifici No<br />

Altre <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> 28,3 43,5 28,2<br />

Altre associazioni <strong>di</strong> promozione socia<strong>le</strong> 9,6 26,8 63,6<br />

Fondazioni 4,5 8,3 87,2<br />

Cooperative sociali 9,4 9,0 81,6<br />

Imprese private 1,8 4,3 93,9<br />

Enti religiosi 8,8 7,6 83,6<br />

Partiti, sindacati 0,6 2,1 97,3<br />

Altre <strong>organizzazioni</strong> 6,7 6,5 86,8<br />

73


LA GESTIONE DI STRUTTURE<br />

2.2 Il 65% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> opera entro strutture. Nella compilazione <strong>della</strong> scheda<br />

è stato chiesto <strong>di</strong> segnalare <strong>le</strong> strutture entro <strong>le</strong> quali operano, <strong>di</strong>stinguendo se operano<br />

all’interno <strong>della</strong> struttura utilizzandola dunque come base d’appoggio per lo svolgimento<br />

del<strong>le</strong> proprie attività, oppure se hanno responsabilità maggiori rispetto alla gestione <strong>della</strong><br />

struttura stessa.<br />

Operano all’interno. Le strutture all’interno del<strong>le</strong> quali è possibi<strong>le</strong>, più frequentemente,<br />

ri<strong>le</strong>vare la presenza <strong>di</strong> attività svolte dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> sono quel<strong>le</strong> ospedaliere<br />

(48,7%). Il dato si riferisce ad <strong>organizzazioni</strong> che nella gran <strong>parte</strong> dei casi operano<br />

all’interno del<strong>le</strong> strutture sanitarie. Si tratta <strong>di</strong> un impegno che si svolge nei reparti ospedalieri,<br />

che riguarda <strong>le</strong> relazioni con gli ospedali per la donazione del sangue o <strong>di</strong> organi,<br />

il trasporto o il soccorso degli ammalati. Le altre strutture entro <strong>le</strong> quali <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />

operano sono <strong>le</strong> strutture scolastiche (17,1%), gli oratori (13,8%), <strong>le</strong> strutture residenziali<br />

per anziani, altre strutture <strong>di</strong>verse (11,6%).<br />

Gestiscono. Le strutture per <strong>le</strong> quali <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> hanno una responsabilità <strong>di</strong> gestione<br />

sono soprattutto i centri <strong>di</strong> ascolto (16,4%), <strong>le</strong> strutture <strong>di</strong> <strong>prima</strong> accoglienza, i centri<br />

<strong>di</strong>urni, <strong>le</strong> comunità <strong>di</strong> reinserimento e <strong>le</strong> case famiglia. Tra <strong>le</strong> strutture <strong>di</strong>verse da quel<strong>le</strong><br />

proposte nella scheda vengono citate strutture che in<strong>di</strong>cano la presa in carico <strong>di</strong> emergenze<br />

nuove o la promozione <strong>di</strong> nuove iniziative: centro <strong>di</strong> seconda accoglienza, microcomunità<br />

alloggio, comunità alloggio per <strong>di</strong>sabili, accoglienza notturna femmini<strong>le</strong>, casa accoglienza<br />

malato, struttura residenzia<strong>le</strong> per minori, casa famiglia per <strong>di</strong>sabili, unità/centri <strong>di</strong><br />

raccolta, carceri, campo rom, impianti sportivi, piscine, pa<strong>le</strong>stra riabilitativa, centro ippico,<br />

cani<strong>le</strong>, centro <strong>di</strong> addestramento, biblioteche, centro ricreativo ed educativo, au<strong>di</strong>torium<br />

comuna<strong>le</strong>, rifugi.<br />

Tab. II.2.4 – Organizzazioni che operano in strutture<br />

% % %<br />

Milano città Provincia Tota<strong>le</strong><br />

Sì 61,7 66,2 65,0<br />

No 38,3 33,8 35,0<br />

Tota<strong>le</strong> 100,0 100,0 100,0<br />

74


Tab. II.2.5 – Tipo <strong>di</strong> strutture entro cui opera o che gestisce <strong>di</strong>rettamente l’organizzazione<br />

(possibili più risposte)<br />

Tipo <strong>di</strong> struttura % %<br />

Opera all’interno Gestisce<br />

Centri <strong>di</strong> <strong>prima</strong> accoglienza 5,5 6,9<br />

Centri <strong>di</strong> ascolto 10,2 16,4<br />

Centri <strong>di</strong>urni 8,7 7,6<br />

Comunità <strong>di</strong> reinserimento e case famiglia 5,5 7,3<br />

Dormitori 1,5 1,1<br />

Strutture residenziali per anziani 12,4 2,5<br />

Consultori familiari 3,6 1,8<br />

Strutture ospedaliere 48,7 0,4<br />

Ambulatori e presi<strong>di</strong> sanitari 10,9 2,2<br />

Musei 1,5 0,7<br />

Parchi e riserve naturali 3,3 0,4<br />

Strutture scolastiche 17,1 3,3<br />

Centri sociali 8,7 0,7<br />

Oratori 13,8 0,7<br />

Centri <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, ricerca e documentazione<br />

Altro: centro <strong>di</strong> seconda accoglienza, casa accoglienza malato, struttura<br />

7,3 1,5<br />

residenzia<strong>le</strong> per minori, carceri, campo rom, struttura religiosa, impianti<br />

sportivi, piscine, pa<strong>le</strong>stra riabilitativa, centro ippico, cani<strong>le</strong>, centro <strong>di</strong><br />

addestramento, biblioteche, centro ricreativo ed educativo, au<strong>di</strong>torium<br />

comuna<strong>le</strong>, rifugi e bivacchi alpini, circolo Arci<br />

11,6 37,5<br />

75


III<br />

TERZA PARTE<br />

LE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO<br />

IN REALTÀ TERRITORIALI SPECIFICHE<br />

1. UN PROFILO SINTETICO DEL VOLONTARIATO NELLE ASL E NEI DISTRET-<br />

TI SOCIO-SANITARI<br />

1.1 Numero <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong><br />

1.2 Dimensione del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />

1.3 Dimensione del<strong>le</strong> entrate finanziarie<br />

1.4 Distribuzione OdV costituite dal 1991<br />

1.5 Distribuzione OdV con persona<strong>le</strong> retribuito<br />

1.6 Aree d’utenza<br />

1.7 Prob<strong>le</strong>mi e prospettive


In questa ultima <strong>parte</strong> proponiamo alcuni dati sul<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> <strong>di</strong> Milano<br />

e provincia, considerando realtà territoriali specifiche. In questo modo è possibi<strong>le</strong> ri<strong>le</strong>ggere<br />

i dati già presentati sotto una <strong>le</strong>nte d’ingran<strong>di</strong>mento che può <strong>di</strong>ventare strumento <strong>di</strong> conoscenza<br />

puntua<strong>le</strong> per tutte <strong>le</strong> realtà che operano sul territorio ed essere un riferimento e un<br />

aiuto nella programmazione degli interventi. Le zone e gli ambiti territoriali presi come riferimento<br />

sono <strong>le</strong> macro aree <strong>di</strong> Milano città e provincia; la <strong>di</strong>stinzione per <strong>le</strong> quattro Aziende<br />

sanitarie locali (Asl 1, Asl 2, Asl 3 e Asl Città <strong>di</strong> Milano); la <strong>di</strong>stinzione per Distretti sociosanitari.<br />

Questi ultimi nella realtà lombarda costituiscono l’ambito territoria<strong>le</strong> <strong>di</strong> riferimento<br />

per la stesura dei Piani <strong>di</strong> Zona, e dunque per la programmazione e lo sviluppo del sistema<br />

integrato d’interventi.


Asl Distretto Comuni<br />

Asl 1 Dis. 1 Garbagnate Milanese Garbagnate Milanese, Bollate, Ceriano Laghetto, Cesate, Cogliate, Lazzate,<br />

Limbiate, Misinto, Novate Milanese, Paderno Dugnano, Senago, Solaro<br />

Dis. 2 Rho Rho, Arese, Cornaredo, Lainate, Pogliano Milanese, Pregnana Milanese, Pero,<br />

Settimo Milanese, Vanzago<br />

Dis. 3 Corsico Assago, Buccinasco, Cesano Boscone, Corsico, Cusago, Trezzano sul Naviglio<br />

Dis. 4 Legnano Busto Garolfo, Canegrate, Cerro Maggiore, Dairago, Legnano, Nerviano,<br />

Parabiago, Rescal<strong>di</strong>na, San Giorgio su Legnano, San Vittore Olona, Villa Cortese<br />

Dis. 5 Castano Primo Arconate, Bernate Ticino, Buscate, Castano Primo, Cuggiono, Inveruno, Magnago,<br />

Nosate, Robecchetto con Induno, Turbigo, Vanzaghello<br />

Dis. 6 Magenta Arluno, Bareggio, Boffalora Sopra Ticino, Casorezzo, Corbetta, Magenta, Marcallo<br />

con Casone, Mesero, Ossona, Robecco sul Naviglio, Santo Stefano Ticino,<br />

Sedriano, Vittuone<br />

Dis. 7 Abbiategrasso Abbiategrasso, Albairate, Besate, Bubbiano, Calvignasco, Cassinetta <strong>di</strong><br />

Lugagnano, Cisliano, Gaggiano, Gudo Visconti, Morimondo, Motta Visconti,<br />

Ozzero, Rosate, Vermezzo, Zelo Surrigone<br />

Asl 2 Dis. 1 Paullo Me<strong>di</strong>glia, Pantigliate, Paullo, Peschiera Borromeo, Tribiano<br />

Dis. 2 S. Giuliano M.se Colturano, Carpiano, Cerro al Lambro, Dresano, Me<strong>le</strong>gnano, San Donato M.se, San<br />

Giuliano M.se, San Zenone al Lambro, Vizzolo Predabissi<br />

Dis. 3 Pioltello Pioltello, Rodano, Segrate, Vimodrone<br />

Dis. 4 Cernusco S/N Bellinzago, Bussero, Cambiago, Carugate, Cassina de’ Pecchi, Cernusco sul<br />

Naviglio, Gessate, Gorgonzola, Pessano con Bornago<br />

Dis. 5 Melzo Cassano d’Adda, Inzago, Liscate, Melzo, Pozzuolo Martesana, Settala,<br />

Truccazzano, Vignate<br />

Dis. 6 Binasco Binasco, Casari<strong>le</strong>, Lacchiarella, Noviglio, Pieve Emanue<strong>le</strong>, Vernate, Zibido San<br />

Giacomo<br />

Dis. 7 Rozzano Basiglio, Locate Triulzi, Opera, Rozzano<br />

Asl 3 Dis. 1 Carate Brianza Albiate, Besana Brianza, Biassono, Briosco, Carate Brianza, Lissone, Macherio,<br />

Renate, Sovico, Triuggio, Vedano al Lambro, Veduggio con Colzano, Verano<br />

Brianza<br />

Dis. 2 Cinisello B. Bresso, Cinisello Balsamo, Cormano, Cusano Milanino<br />

Dis. 3 Cologno M.se Brugherio, Cologno Monzese<br />

Dis. 4 Desio Bovisio Masciago, Cesano Maderno, Desio, Muggiò, Nova Milanese, Varedo<br />

Dis. 5 Monza Monza, Villasanta<br />

Dis. 6 Seregno Barlassina, Giussano, Lentate sul Seveso, Meda, Seregno, Seveso<br />

Dis. 7 S. S. Giovanni Sesto San Giovanni<br />

Dis. 8 Vimercate Agrate Brianza, Aicurzio, Arcore, Basiano, Bellusco, Bernareggio, Burago<br />

Molgora, Busnago, Camparada, Caponago, Carnate, Cavenago Brianza<br />

Concorezzo, Cornate d’Adda, Correzzana, Grezzago, Lesmo, Masate, Mezzago,<br />

Ornago, Pozzo d’Adda, Roncello, Ronco Briantino, Sulbiate, Trezzano Rosa,<br />

Trezzo sull’Adda, Usmate Velate, Vaprio d’Adda, Vimercate<br />

Asl Mi Dis. 1 Mi Centro Zona 1 – Milano centro<br />

Dis. 2 Mi Nord-Ovest Zone 8 e 9 – Certosa, Gallaratese, Sempione, Magenta, Affori, Bovisa<br />

Dis. 3 Mi Nord-Est Zone 2 e 3 – Zara, Venezia, Città stu<strong>di</strong>, Lambrate<br />

Dis. 4 Mi Sud-Est Zone 4 e 5 – Porta Romana, Navigli, Ticinese<br />

Dis. 5 Mi Sud-Ovest Zone 6 e 7 – Porta Genova, Giambellino, Lorenteggio, Baggio<br />

80


1. UN PROFILO SINTETICO<br />

DEL VOLONTARIATO NELLE ASL<br />

E NEI DISTRETTI SOCIO-SANITARI<br />

NUMERO DI ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO<br />

1.1Le <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> <strong>della</strong> provincia <strong>di</strong> Milano iscritte al Registro genera<strong>le</strong><br />

regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong> al 31 <strong>di</strong>cembre 2003 sono 1.087 (tab. III.1.1). Nei comuni <strong>della</strong> provincia<br />

<strong>di</strong> Milano sono presenti gran <strong>parte</strong> del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> (60,5%), mentre a Milano città resta<br />

attivo il restante 39,5%. La Asl 3 dei comuni <strong>di</strong> Monza e <strong>della</strong> Brianza si conferma come zona<br />

molto attiva con una presenza notevo<strong>le</strong> <strong>di</strong> OdV (25,4%) iscritte al Registro.<br />

Tab. III.1.1 – Distribuzione del<strong>le</strong> Organizzazioni <strong>di</strong> Volontariato (OdV) attive nella provincia<br />

<strong>di</strong> Milano per Asl <strong>di</strong> ap<strong>parte</strong>nenza<br />

ASL 1 ASL 2 ASL 3 ASL Tota<strong>le</strong><br />

(comuni a N-O: (comuni a Sud: (comuni a N-E: città <strong>di</strong><br />

Legnano) Me<strong>le</strong>gnano) Monza) Milano<br />

Numero OdV iscritte RR 238 144 276 429 1.087<br />

% OdV iscritte RR 21,9% 13,2% 25,4% 39,5% 100,0%<br />

Di seguito vengono presentati i grafici con il dettaglio dei <strong>di</strong>versi <strong>di</strong>stretti sanitari. In particolare:<br />

• La Asl 1 si ripartisce in sette <strong>di</strong>stretti sanitari. Ogni <strong>di</strong>stretto raggruppa un certo numero <strong>di</strong><br />

comuni (ad es: il <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> Garbagnate è costituito da 12 comuni). I <strong>di</strong>stretti <strong>della</strong> Asl 1<br />

con il maggior numero <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> (Fig. III.1.1.) sono quelli <strong>di</strong><br />

Garbagnate e Rho (con ben 51 OdV presenti in ciascun <strong>di</strong>stretto), seguiti dal <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong><br />

Magenta con 39 <strong>organizzazioni</strong>;<br />

• I <strong>di</strong>stretti <strong>della</strong> Asl 2 con il maggior numero <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> sono San Giuliano<br />

Milanese (con ben 35 OdV presenti), Melzo e Cernusco (con 30 OdV in ciascun <strong>di</strong>stretto);<br />

• I <strong>di</strong>stretti <strong>della</strong> Asl 3 con il maggior numero <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> sono quello <strong>di</strong><br />

Vimercate (con 84 OdV), Monza (con 49 OdV) e Carate Brianza (con 35 Odv);<br />

• I <strong>di</strong>stretti <strong>di</strong> Milano (Asl città <strong>di</strong> Milano) con il maggior numero <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong><br />

sono quello <strong>di</strong> Milano Centro (con ben 121 OdV presenti) e i <strong>di</strong>stretti al nord <strong>della</strong> città:<br />

Milano Nord-Ovest: Certosa, Gallaratese, Sempione, Magenta, Affori, Bovisa (con 93 OdV) e<br />

Milano Nord-Est: Zara, Venezia, Città stu<strong>di</strong>, Lambrate (con 86 OdV).<br />

Il numero del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> quasi raddoppia se si includono tutte quel<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />

che, pur non essendo iscritte, si ispirano ai principi fondamentali espressi nella <strong>le</strong>gge quadro<br />

sul <strong>volontariato</strong> (Fig. III.1.2.).<br />

81


Fig. III.1.1 – Numero <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> iscritte al Registro genera<strong>le</strong> regiona<strong>le</strong><br />

del <strong>volontariato</strong> (sezione regiona<strong>le</strong> e provincia<strong>le</strong>) al 31.12.2003: dettaglio nei <strong>di</strong>stretti<br />

socio-sanitari<br />

82


Fig. III.1.2 – Numero <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> (iscritte e non iscritte al Registro<br />

genera<strong>le</strong> regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong>): dettaglio nei <strong>di</strong>stretti socio-sanitari<br />

83


DIMENSIONE DELLE ORGANIZZAZIONI<br />

1.2 Comp<strong>le</strong>ssivamente la me<strong>di</strong>ana dei volontari presenti nel<strong>le</strong> OdV iscritte al Registro è<br />

<strong>di</strong> 20 volontari per organizzazione (tab. III.1.2). Tuttavia ta<strong>le</strong> dato risulta abbastanza <strong>di</strong>fferenziato:<br />

<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> a Milano sono <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni maggiori (con un valore me<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> 25<br />

volontari per organizzazione) rispetto a quel<strong>le</strong> <strong>della</strong> provincia. In provincia abbiamo un numero<br />

maggiore <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong>, ma un numero comp<strong>le</strong>ssivo <strong>di</strong> volontari meno consistente<br />

(24.000 contro i 35.000 <strong>di</strong> Milano). Le <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> Milano possono contare su un impegno<br />

maggiore anche dal punto <strong>di</strong> vista del numero <strong>di</strong> ore de<strong>di</strong>cate al<strong>le</strong> attività (è maggiore la<br />

percentua<strong>le</strong> <strong>di</strong> coloro che de<strong>di</strong>cano più <strong>di</strong> 10 ore alla settimana). Nella Asl 1 sono presenti <strong>le</strong><br />

<strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> più picco<strong>le</strong> <strong>di</strong>mensioni con un valore me<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> 15 volontari per organizzazione.<br />

Tab. III.1.2 – Confronto per alcuni in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione e forma organizzativa OdV<br />

iscritte RR<br />

Organizzazioni <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> in Milano città Provincia Tota<strong>le</strong><br />

provincia <strong>di</strong> Milano<br />

Numero <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte RR 429 658 1.087<br />

Dimensione me<strong>di</strong>ana dei volontari continuativi 25 18 20<br />

Volontari continuativi 34.800 24.493 59.293<br />

Intensità dell’impegno volontario: oltre 10 ore settimanali (%) 18,4% 15,3% 17,1%<br />

Tab. III.1.3 – Distribuzione del<strong>le</strong> Organizzazioni <strong>di</strong> Volontariato attive nella provincia <strong>di</strong><br />

Milano per Asl <strong>di</strong> ap<strong>parte</strong>nenza<br />

ASL 1 ASL 2 ASL 3 ASL Tota<strong>le</strong><br />

(comuni a (comuni a (comuni a città <strong>di</strong><br />

N-O: Sud: N-E: Milano<br />

Legnano) Me<strong>le</strong>gnano) Monza)<br />

Dimensione me<strong>di</strong>ana dei volontari continuativi 15 20 20 25 20<br />

• I <strong>di</strong>stretti <strong>della</strong> Asl 1 con il maggior numero <strong>di</strong> volontari sono quelli <strong>di</strong> Corsico (con un<br />

valore me<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> 27 volontari per organizzazione), Legnano (25), Abbiategrasso (17);<br />

• I <strong>di</strong>stretti <strong>della</strong> Asl 2 con il maggior numero <strong>di</strong> volontari sono soprattutto i <strong>di</strong>stretti sanitari<br />

<strong>di</strong> Melzo (32), Binasco (26);<br />

• I <strong>di</strong>stretti <strong>della</strong> Asl 3 con il maggior numero <strong>di</strong> volontari sono Sesto San Giovanni (36),<br />

Vimercate (25), Monza (23);<br />

• Il <strong>di</strong>stretto <strong>della</strong> Asl 4 con il maggior numero <strong>di</strong> volontari è quello <strong>di</strong> Milano Centro (con<br />

un valore me<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> 30 volontari per organizzazione).<br />

84


Fig. III.1.3 – Dimensione me<strong>di</strong>ana volontari <strong>di</strong> OdV iscritte al Registro gen. reg. del<br />

<strong>volontariato</strong>: dettaglio nei <strong>di</strong>stretti socio-sanitari<br />

85


DIMENSIONE DELLE ENTRATE FINANZIARIE<br />

1.3Segnaliamo la preva<strong>le</strong>nza del<strong>le</strong> entrate finanziarie del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> con sede a<br />

Milano città (valore me<strong>di</strong>ano pari a 44.633 euro in un anno), mentre <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> con<br />

sede nei comuni <strong>della</strong> provincia registrano livelli d’entrata molto più modesti: 17.173 euro<br />

(pari a 33 milioni <strong>di</strong> vecchie lire). Ta<strong>le</strong> livello d’entrata è piuttosto <strong>di</strong>ffuso: infatti ben il 42,2%<br />

del<strong>le</strong> OdV ha livelli d’entrata inferiori ai 12.000 euro all’anno. Nel comp<strong>le</strong>sso emerge la <strong>di</strong>ffusione<br />

notevo<strong>le</strong> del contributo finanziario pubblico, che tuttavia costituisce per molte <strong>organizzazioni</strong><br />

<strong>della</strong> provincia la voce d’entrata dominante (il 47,7% del<strong>le</strong> entrate comp<strong>le</strong>ssive per<br />

<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> dell’hinterland milanese proviene da fonte pubblica).<br />

Tab. III.1.4 – Confronto per alcuni in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione e forma organizzativa OdV<br />

iscritte RR<br />

Organizzazioni <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> Milano città Provincia Tota<strong>le</strong><br />

in provincia <strong>di</strong> Milano<br />

Dimensione me<strong>di</strong>ana del<strong>le</strong> entrate 2003 (euro) 44.633 17.173 24.718<br />

Entrate fino a 12.000 euro 19,7% 42,2% 33,8%<br />

Entrate <strong>di</strong> fonte pubblica 40,2% 47,7% 43,3%<br />

Tab. III.1.5 – Dimensione del<strong>le</strong> entrate del<strong>le</strong> OdV attive nella provincia <strong>di</strong> Milano per Asl<br />

<strong>di</strong> ap<strong>parte</strong>nenza<br />

ASL 1 ASL 2 ASL 3 ASL Tota<strong>le</strong><br />

(comuni a N-O: (comuni a Sud: (comuni a N-E: città <strong>di</strong><br />

Legnano) Me<strong>le</strong>gnano) Monza) Milano<br />

Dimensione me<strong>di</strong>ana del<strong>le</strong> entrate 2003 12.901 17.173 19.709 44.633 24.718<br />

• I <strong>di</strong>stretti <strong>della</strong> Asl 1 con il maggior numero <strong>di</strong> entrate finanziarie sono il <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong><br />

Legnano (31.771 euro all’anno), quello <strong>di</strong> Abbiategrasso (27.184 euro) e Corsico (22.918<br />

euro);<br />

• I <strong>di</strong>stretti <strong>della</strong> Asl 2 con il maggior numero <strong>di</strong> entrate finanziarie sono i <strong>di</strong>stretti sanitari<br />

<strong>di</strong> Pioltello (137.118 euro) e Binasco (25.386 euro);<br />

• I <strong>di</strong>stretti <strong>della</strong> Asl 3 con il maggior numero <strong>di</strong> entrate finanziarie sono Sesto San Giovanni<br />

(53.671 euro), Monza (40.239 euro) e Cologno Monzese (34.777 euro);<br />

• I <strong>di</strong>stretti <strong>della</strong> Asl città <strong>di</strong> Milano con il maggior numero <strong>di</strong> entrate finanziarie sono<br />

Milano Centro (62.809 euro) e Milano Nord-Est (51.685 euro): Zara, Venezia, Città stu<strong>di</strong>,<br />

Lambrate.<br />

86


Fig. III.1.4 – Valore me<strong>di</strong>ano entrate 2003 (euro) per <strong>le</strong> OdV iscritte al Registro regiona<strong>le</strong><br />

del vol. (sez. reg. e prov.): dettaglio nei <strong>di</strong>stretti socio-sanitari<br />

87


1.4<br />

DISTRIBUZIONE ODV COSTITUITE DAL 1991<br />

A Milano abbiamo comp<strong>le</strong>ssivamente un’organizzazione più giovane che in provincia<br />

(<strong>le</strong> istituzioni costituite dal 1991 sono in percentua<strong>le</strong> maggiore al dato provincia<strong>le</strong>), e con<br />

uno statuto giuri<strong>di</strong>co meno solido (<strong>le</strong> associazioni non riconosciute sono più rappresentate<br />

del<strong>le</strong> associazioni riconosciute). Il numero del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> nate negli ultimi <strong>di</strong>eci anni è<br />

maggiore nell’area metropolitana (tab. III.1.6). In provincia la presenza <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong><br />

più recente costituzione è maggiore nella zona nord <strong>di</strong> Milano, in corrispondenza <strong>della</strong> Asl 3<br />

<strong>di</strong> Monza e <strong>della</strong> Brianza.<br />

Tab. III.1.6 – Confronto per alcuni in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione e forma organizzativa OdV<br />

iscritte RR<br />

Organizzazioni <strong>di</strong> Milano città Provincia Tota<strong>le</strong><br />

<strong>volontariato</strong> in provincia <strong>di</strong> Milano<br />

Organizzazioni costituite dal 1991 52,5% 38,6% 43,8%<br />

Associazioni non riconosciute 72,2% 57,1% 62,8%<br />

Tab. III.1.7 – Distribuzione del<strong>le</strong> Organizzazioni <strong>di</strong> Volontariato attive nella provincia <strong>di</strong><br />

Milano dal 1991 per Asl <strong>di</strong> ap<strong>parte</strong>nenza<br />

ASL 1 ASL 2 ASL 3 ASL Tota<strong>le</strong><br />

(comuni a N-O: (comuni a Sud: (comuni a N-E: città <strong>di</strong><br />

Legnano) Me<strong>le</strong>gnano) Monza) Milano<br />

Organizzazioni costituite dal 1991 36,6% 38,4% 40,3% 52,5% 43,8%<br />

• I <strong>di</strong>stretti <strong>della</strong> Asl 1 con <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> costituite in anni più recenti sono<br />

quelli <strong>di</strong> Corsico (43,8%) e <strong>di</strong> Abbiategrasso (42,1%);<br />

• I <strong>di</strong>stretti <strong>della</strong> Asl 2 con <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> <strong>di</strong> più recente costituzione sono<br />

Paullo (50,0%) e Cernusco sul Naviglio (47,8%);<br />

• I <strong>di</strong>stretti <strong>della</strong> Asl 3 con <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> <strong>di</strong> più recente costituzione sono<br />

Seregno (53,6%) e Monza (51,2%);<br />

• I <strong>di</strong>stretti <strong>della</strong> Asl città <strong>di</strong> Milano con <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> più recente costituzione sono<br />

nell’area sud-ovest (64,4%): Porta Genova, Giambellino, Lorenteggio, Baggio.<br />

88


Fig. III.1.5 – Organizzazioni costituite dal 1991 per <strong>le</strong> OdV iscritte RR (sez reg. e prov.):<br />

dettaglio <strong>di</strong>stretti socio-sanitari (valori in percentua<strong>le</strong>)<br />

89


DISTRIBUZIONE ODV CON PERSONALE RETRIBUITO<br />

1.5 La forza lavoro preva<strong>le</strong>nte è costituita dall’impegno volontario, tuttavia non mancano<br />

realtà che impiegano anche persona<strong>le</strong> remunerato. A Milano il livello <strong>di</strong> semi-professionalizzazione<br />

del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> è decisamente superiore che in provincia: quasi una organizzazione<br />

su due è caratterizzata dalla presenza <strong>di</strong> persona<strong>le</strong> retribuito. Viceversa <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />

dei comuni <strong>della</strong> provincia (tab. III.1.9) sono costituite preva<strong>le</strong>ntemente da modelli<br />

organizzativi puri (<strong>di</strong> soli volontari).<br />

Tab. III.1.8 – Confronto per alcuni in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione e forma organizzativa OdV<br />

iscritte RR<br />

Organizzazioni <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> Milano città Provincia Tota<strong>le</strong><br />

in provincia <strong>di</strong> Milano:<br />

Enti con presenza <strong>di</strong> persona<strong>le</strong> retribuito 48,4% 25,9% 34,3%<br />

Tab. III.1.9 – Distribuzione del<strong>le</strong> Organizzazioni <strong>di</strong> Volontariato attive nella provincia <strong>di</strong><br />

Milano per Asl <strong>di</strong> ap<strong>parte</strong>nenza<br />

ASL 1 ASL 2 ASL 3 ASL Tota<strong>le</strong><br />

(comuni a N-O: (comuni a Sud: (comuni a N-E: città <strong>di</strong><br />

Legnano) Me<strong>le</strong>gnano) Monza) Milano<br />

Enti con presenza <strong>di</strong> persona<strong>le</strong> retribuito 23,5% 23,2% 29,0% 48,4% 34,3%<br />

• Il <strong>di</strong>stretto sanitario <strong>della</strong> Asl 1 con una maggiore concentrazione <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> semiprofessionalizzate<br />

è Abbiategrasso (42,1% <strong>di</strong> OdV con presenza <strong>di</strong> persona<strong>le</strong> retribuito);<br />

• Il <strong>di</strong>stretto sanitario <strong>della</strong> Asl 2 con un maggior numero <strong>di</strong> OdV con persona<strong>le</strong> retribuito è<br />

Pioltello (44,4%). Si evidenzia che nel <strong>di</strong>stretto sanitario <strong>di</strong> Paullo <strong>le</strong> OdV iscritte al<br />

Registro sono composte da soli volontari;<br />

• I <strong>di</strong>stretti con una maggiore concentrazione <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> con persona<strong>le</strong><br />

retribuito (nella Asl 3) sono Cologno Monzese (57,1%), Monza (51,2%) e Sesto S.<br />

Giovanni;<br />

• Il <strong>di</strong>stretto con una maggiore concentrazione <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> semi-professionalizzate<br />

nella Asl città <strong>di</strong> Milano è quello <strong>di</strong> Milano Centro (55,7%).<br />

90


Fig. III.1.6 – Distribuzione % OdV con persona<strong>le</strong> retribuito iscritte RR (sez reg. e prov.):<br />

dettaglio nei <strong>di</strong>stretti socio-sanitari<br />

91


1.6<br />

AREE D’UTENZA<br />

Me<strong>di</strong>amente <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> esaminate svolgono attività in relazione a sette tipologie<br />

<strong>di</strong> soggetti (o temi) maggiormente presi in carico: quel<strong>le</strong> che si rivolgono ai gruppi anagrafici<br />

(ve<strong>di</strong> descrizione tab. III.1.10), quelli che curano temi <strong>le</strong>gati alla <strong>parte</strong>cipazione civica,<br />

e <strong>le</strong> aree famiglia, devianza, esclusione, <strong>di</strong>sabilità e sofferenza. La collocazione dei <strong>di</strong>sabili<br />

e degli anziani nella stessa area si giustifica per la forte commistione tra i due tipi <strong>di</strong> utenza,<br />

se si considera che spesso <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> che si fanno carico dei bisogni dei <strong>di</strong>sabili operano<br />

interventi anche a favore degli anziani non autosufficienti. A Milano sono più presenti<br />

interventi a favore <strong>di</strong> prob<strong>le</strong>matiche gravi: esclusione (poveri e famiglie povere, noma<strong>di</strong>,<br />

senza fissa <strong>di</strong>mora, stranieri), area famiglia (ragazze madri, donne so<strong>le</strong> con figli e famiglie in<br />

<strong>di</strong>fficoltà) e devianza (tossico<strong>di</strong>pendenti, alcolisti, carcerati).<br />

Tab. III.1.10 – Confronto per alcuni in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione e forma organizzativa OdV<br />

iscritte RR<br />

Organizzazioni <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> % % %<br />

in provincia <strong>di</strong> Milano Milano città Provincia Tota<strong>le</strong><br />

gruppi anagrafici<br />

(anziani autosufficienti, minori, ado<strong>le</strong>scenti e giovani) 50,6 56,7 54,4<br />

<strong>parte</strong>cipazione civica<br />

(<strong>di</strong>fesa <strong>di</strong>ritti e sensibilizzazione, attività ecologiche e tutela ambienta<strong>le</strong>,<br />

protezione civi<strong>le</strong>) 32,5 31,9 32,1<br />

area famiglia<br />

(ragazze madri, donne so<strong>le</strong> con figli e famiglie in <strong>di</strong>fficoltà) 15,3 11,0 12,6<br />

devianza<br />

(tossico<strong>di</strong>pendenti, alcolisti, carcerati) 11,1 3,0 6,1<br />

esclusione<br />

(poveri e famiglie povere, noma<strong>di</strong>, senza fissa <strong>di</strong>mora, stranieri) 26,1 10,8 16,5<br />

<strong>di</strong>sabilità<br />

(<strong>di</strong>sabilità fisica, anziani non autosufficienti) 28,0 29,3 28,8<br />

sofferenza<br />

(malati, malati terminali, cronici, AIDS, malati psichici) 39,2 51,3 46,8<br />

92


Tab. III.1.11 – Distribuzione del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> per settori <strong>di</strong> attività svolta (possibili<br />

più risposte)<br />

% % % % %<br />

ASL 1 ASL 2 ASL 3 ASL città <strong>di</strong> Milano Tota<strong>le</strong><br />

Gruppi anagrafici 58,5 51,8 57,6 50,6 54,4<br />

Partecipazione civica 35,5 30,4 29,9 32,5 32,1<br />

Area famiglia 6,6 12,5 13,9 15,3 12,6<br />

Devianza 3,8 3,6 2,2 11,1 6,1<br />

Esclusione 9,3 15,2 10,0 26,1 16,5<br />

Disabilità 29,5 24,1 31,6 28,0 28,8<br />

Sofferenza 53,6 50,0 50,2 39,2 46,8<br />

Nel<strong>le</strong> pagine che seguono riportiamo il dettaglio nei <strong>di</strong>versi <strong>di</strong>stretti socio-sanitari.<br />

93


Fig. III.1.7 – Distribuzione % OdV iscritte RR (sez reg. e prov.) per gruppi anagrafici<br />

(anziani autosufficienti, minori, ado<strong>le</strong>scenti e giovani)<br />

94


Fig. III.1.8 – Distribuzione % OdV iscritte RR (sez reg. e prov.) per <strong>parte</strong>cipazione civica<br />

(<strong>di</strong>fesa <strong>di</strong>ritti e sensibilizzazione, attività ecologiche e tutela ambienta<strong>le</strong>, protezione civi<strong>le</strong>)<br />

95


Fig. III.1.9 – Distribuzione % OdV iscritte RR (sez reg. e prov.) per area famiglia (ragazze<br />

madri, donne so<strong>le</strong> con figli e famiglie in <strong>di</strong>fficoltà)<br />

96


Fig. III.1.10 – Distribuzione % OdV iscritte RR (sez reg. e prov.) per tipologia <strong>di</strong> devianza<br />

(tossico<strong>di</strong>pendenti, alcolisti, carcerati)<br />

97


Fig. III.1.11 – Distribuzione % OdV iscritte RR (sez reg. e prov.) per area <strong>di</strong> esclusione<br />

(poveri e famiglie povere, noma<strong>di</strong>, senza fissa <strong>di</strong>mora, stranieri)<br />

98


Fig. III.1.12 – Distribuzione % OdV iscritte RR (sez reg. e prov.) per <strong>di</strong>sabilità (<strong>di</strong>sabilità<br />

fisica, anziani non autosufficienti)<br />

99


Fig. III.1.13 – Distribuzione % OdV iscritte RR (sez reg. e prov.) per sofferenza (malati,<br />

malati terminali, cronici, AIDS, malati psichici)<br />

100


PROBLEMI E PROSPETTIVE<br />

1.7 In questo ultimo paragrafo presentiamo i dati sul<strong>le</strong> prob<strong>le</strong>matiche del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> <strong>di</strong>stinte tra Milano e provincia.<br />

Si ha che almeno tre su cinque (Fig. III.1.14) del<strong>le</strong> risposte più frequenti riguardano il tema<br />

del finanziamento. Quasi una organizzazione su due riconosce che il finanziamento dell’operatore<br />

pubblico è inadeguato al<strong>le</strong> proprie esigenze. E questa valutazione viene proposta<br />

in modo in<strong>di</strong>fferenziato dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> Milano così come da quel<strong>le</strong> <strong>della</strong> provincia.<br />

Dalla scheda non è possibi<strong>le</strong> capire se ta<strong>le</strong> prob<strong>le</strong>ma derivi dall’avvenuto minore<br />

trasferimento <strong>di</strong> risorse economiche dell’operatore pubblico (minori entrate dai comuni) o<br />

dal<strong>le</strong> mutate esigenze del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong>.<br />

Accanto all’osservazione sulla “quantità <strong>di</strong> fon<strong>di</strong>”, viene sol<strong>le</strong>vato anche il prob<strong>le</strong>ma del<br />

ritardo nei pagamenti, <strong>della</strong> <strong>di</strong>fficoltà ad accedere al cre<strong>di</strong>to e nel trattare con <strong>le</strong> istituzioni.<br />

Le <strong>organizzazioni</strong> sembrano dunque d’accordo nel segnalare il prob<strong>le</strong>ma d’accesso al<strong>le</strong><br />

risorse economiche pubbliche ed anche in genera<strong>le</strong> <strong>della</strong> necessità <strong>di</strong> avere liqui<strong>di</strong>tà in<br />

tempi preventivabili.<br />

Sull’altro versante viene evidenziato il prob<strong>le</strong>ma del reclutamento dei volontari. Esso è sentito<br />

maggiormente dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> che operano in provincia e da quel<strong>le</strong> <strong>di</strong> picco<strong>le</strong> <strong>di</strong>mensioni<br />

(con meno <strong>di</strong> 10 volontari). La maggiore evidenziazione da <strong>parte</strong> del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>della</strong> provincia<br />

è <strong>le</strong>gata probabilmente al <strong>di</strong>verso meccanismo d’ingresso dei nuovi volontari. Infatti nel<br />

caso del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> picco<strong>le</strong> <strong>di</strong>mensioni (come abbiamo visto più presenti in provincia)<br />

i volontari entrano preferibilmente per mezzo <strong>di</strong> contatti personali (perchè può sembrare imbarazzante<br />

<strong>parte</strong>cipare senza “conoscere qualcuno”). Di conseguenza, con una base <strong>di</strong> volontari<br />

più esigua, anche la possibilità d’ingresso <strong>di</strong> nuove risorse umane risulta più <strong>di</strong>ffici<strong>le</strong>.<br />

Fig. III.1.14 – Prob<strong>le</strong>mi e prospettive: <strong>di</strong>stinzione tra Milano e Provincia<br />

(valori in percentua<strong>le</strong>)<br />

Di seguito riportiamo il dettaglio per i cinque prob<strong>le</strong>mi più sentiti nei <strong>di</strong>versi <strong>di</strong>stretti sociosanitari.<br />

101


Fig. III.1.15 – Finanziamento pubblico inadeguato (%) secondo <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte<br />

RR (sez reg. e prov.): dettaglio nei <strong>di</strong>stretti socio-sanitari<br />

102


Fig. III.1.16 – Difficoltà nel reclutamento dei volontari (%) secondo <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />

iscritte RR (sez reg. e prov.): dettaglio nei <strong>di</strong>stretti socio-sanitari<br />

103


Fig. III.1.17 – Ritar<strong>di</strong> nei pagamenti dell’operatore pubblico (%) secondo <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />

iscritte RR (sez reg. e prov.): dettaglio nei <strong>di</strong>stretti socio-sanitari<br />

104


Fig. III.1.18 – Difficoltà nel trattare con <strong>le</strong> istituzioni (%) per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte<br />

RR (sez reg. e prov.): dettaglio nei <strong>di</strong>stretti socio-sanitari<br />

105


Fig. III.1.19 – Difficoltà nell’accesso al cre<strong>di</strong>to (%) secondo <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte RR<br />

(sez reg. e prov.): dettaglio nei <strong>di</strong>stretti socio-sanitari<br />

106


CONCLUSIONI<br />

Scopo <strong>di</strong> questo stu<strong>di</strong>o, promosso dalla Provincia <strong>di</strong> Milano e dal Centro Servizi per il<br />

Volontariato <strong>di</strong> Milano (CIESSEVI), è focalizzare l’attenzione dei <strong>le</strong>ttori sulla realtà del<br />

<strong>volontariato</strong> nel territorio <strong>di</strong> Milano e provincia: tanto sulla sua <strong>di</strong>mensione, sul<strong>le</strong> risorse<br />

<strong>di</strong> cui <strong>di</strong>spone e sui rapporti che intrattiene con <strong>le</strong> istituzioni, quanto sul<strong>le</strong> prob<strong>le</strong>matiche<br />

che si trova ad affrontare quoti<strong>di</strong>anamente.<br />

La ricerca descrive il <strong>volontariato</strong> organizzato nell’area – ristretta – <strong>di</strong> Milano e provincia.<br />

Arriva inoltre a circoscrivere ulteriormente la zona d’indagine prendendo in considerazione<br />

ambiti territoriali <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni ancora più ridotte, quali i <strong>di</strong>stretti socio-sanitari, che<br />

nella <strong>di</strong>mensione lombarda sono il riferimento per i Piani <strong>di</strong> Zona.<br />

Garante <strong>della</strong> precisione del<strong>le</strong> informazioni è la fonte stessa da cui i dati sono stati raccolti:<br />

<strong>le</strong> elaborazioni sono state effettuate sulla base del<strong>le</strong> schede <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>contazione, compilate<br />

e consegnate agli uffici <strong>della</strong> Provincia <strong>di</strong> Milano – aggiornate al 31 <strong>di</strong>cembre 2003 –<br />

dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> stesse. La <strong>di</strong>sponibilità <strong>della</strong> Provincia <strong>di</strong> Milano ha permesso dunque<br />

<strong>di</strong> produrre un’analisi abbastanza precisa sulla realtà del mondo del <strong>volontariato</strong> a Milano<br />

e provincia.<br />

Ciononostante, per rendere ancora più comp<strong>le</strong>te <strong>le</strong> informazioni raccolte, CIESSEVI ha<br />

integrato i dati sia con <strong>le</strong> schede del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte alla sezione regiona<strong>le</strong> del<br />

Registro, sia con informazioni raccolte presso <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> non iscritte al<br />

Registro. Organizzazioni, queste ultime, che non presentando alcuni requisiti tra i molti<br />

richiesti, non possono iscriversi al Registro, oppure che semplicemente non intendono<br />

avva<strong>le</strong>rsi dell’iscrizione – la qua<strong>le</strong> viene spesso vista come una procedura che impone<br />

troppi obblighi. Sono dunque realtà ap<strong>parte</strong>nenti a un’altra faccia del <strong>volontariato</strong>: un po’<br />

più invisibi<strong>le</strong>, più informa<strong>le</strong>.<br />

Ve<strong>di</strong>amo ora, in un’estrema sintesi che comp<strong>le</strong>ta il nostro giro d’orizzonte, alcuni e<strong>le</strong>menti<br />

significativi emersi dalla ricerca.<br />

• Nel 2004 sono state censite, in provincia <strong>di</strong> Milano, oltre 2.000 realtà organizzate <strong>di</strong><br />

<strong>volontariato</strong>. Una <strong>parte</strong> consistente <strong>di</strong> queste è costituita da <strong>organizzazioni</strong> che hanno<br />

istituzionalizzato la loro presenza attraverso l’iscrizione al Registro regiona<strong>le</strong>. Si tratta<br />

<strong>di</strong> 1.087 <strong>organizzazioni</strong> (pari al 53% dell’universo stimato).<br />

• Il capoluogo lombardo risulta essere l’area con il maggior numero <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>volontariato</strong> iscritte al Registro, il 31,3% dell’intera regione (5,1% <strong>di</strong> quel<strong>le</strong> italiane).<br />

In particolare, troviamo una maggiore presenza <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> nei comuni dell’hin-<br />

107


terland, mentre in città il rapporto tra <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> e abitanti residenti<br />

non è particolarmente e<strong>le</strong>vato. Tuttavia considerare solo ta<strong>le</strong> densità, nel caso <strong>di</strong><br />

Milano, può essere ingannevo<strong>le</strong>, perché in realtà in città ciò che conta non è tanto la<br />

quantità puramente numerica del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong>, quanto la loro <strong>di</strong>mensione: a Milano<br />

sono presenti <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni notevoli, che hanno un livello <strong>di</strong> organizzazione<br />

comp<strong>le</strong>ssa e che agiscono non solo a livello provincia<strong>le</strong>, ma anche su scala regiona<strong>le</strong><br />

e naziona<strong>le</strong> (ve ne sono almeno 51 – su 128 – a carattere regiona<strong>le</strong>).<br />

• La <strong>di</strong>mensione comuna<strong>le</strong> è quella che sembra più congenia<strong>le</strong> al<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>volontariato</strong>: il 58,3% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong>, infatti, opera a livello comuna<strong>le</strong>. Tuttavia<br />

l’interesse del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> formazione più recente è meno limitato al territorio<br />

loca<strong>le</strong>, ma guarda ed agisce in una geografia più ampia rispetto al<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> più<br />

consolidate. La scala territoria<strong>le</strong> d’intervento è molto <strong>di</strong>versa a seconda <strong>di</strong> dove <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />

sono collocate; <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> impegnate su <strong>di</strong>mensione loca<strong>le</strong> sono infatti<br />

più numerose nei comuni <strong>della</strong> provincia. A Milano città, invece, il raggio d’azione<br />

del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> è molto più ampio: solo il 28,3% opera su ambiti ristretti (quartiere<br />

o comune), appena il 9,6% agisce sull’intero territorio provincia<strong>le</strong> e ben il 50,6% nell’intera<br />

regione o nel territorio naziona<strong>le</strong>.<br />

• Le <strong>organizzazioni</strong> presentano preva<strong>le</strong>ntemente un numero piuttosto basso <strong>di</strong> volontari:<br />

se si escludono <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> molto gran<strong>di</strong>, in genere <strong>le</strong> altre realtà possono contare<br />

sull’impegno <strong>di</strong> appena 18 volontari (valore me<strong>di</strong>ano). Ma osservando meglio il<br />

dato, si scopre che esso si scompone in modo piuttosto <strong>di</strong>fferenziato: abbiamo un terzo<br />

del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> che sono costituite da non più <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci volontari, solo <strong>di</strong>ciassette<br />

<strong>organizzazioni</strong> su cento possono contare su un numero superiore ai cinquanta volontari,<br />

ed appena sette <strong>organizzazioni</strong> su cento volontari o più.<br />

• Un in<strong>di</strong>catore più sensibi<strong>le</strong> del<strong>le</strong> <strong>di</strong>mensioni comp<strong>le</strong>ssive del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> è costituito<br />

dal numero <strong>di</strong> volontari impegnati in modo continuativo nel settore. Nella provincia<br />

<strong>di</strong> Milano si contano 88.331 persone volontarie continuative (donatori esclusi). Ciò<br />

vuol <strong>di</strong>re che, in un territorio <strong>di</strong> 3 milioni e 600.000 abitanti (sopra i quattor<strong>di</strong>ci anni),<br />

quasi tre milanesi su cento fanno <strong>volontariato</strong> in modo continuativo all’interno <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>. Vo<strong>le</strong>ndo effettuare un calcolo più restrittivo sul numero dei<br />

volontari, è possibi<strong>le</strong> contare soltanto quelli che si impegnano in modo determinante<br />

nell’organizzazione, escludendo dal calcolo tutti coloro che de<strong>di</strong>cano un periodo <strong>di</strong><br />

tempo più limitato, ad esempio con cadenza quin<strong>di</strong>cina<strong>le</strong> o mensi<strong>le</strong>. Si stimano così a<br />

Milano e provincia 40.000 volontari continuativi e determinanti. In altre paro<strong>le</strong>, persone<br />

che de<strong>di</strong>cano del tempo tutte <strong>le</strong> settimane per un numero <strong>di</strong> ore che va dal<strong>le</strong> due ore<br />

a settimana o più. Ciò vuol <strong>di</strong>re che dei tre milanesi su cento che si impegnano, almeno<br />

uno de<strong>di</strong>ca un numero <strong>di</strong> ore considerevo<strong>le</strong> all’attività <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>.<br />

• Quattro o cinque volontari su <strong>di</strong>eci de<strong>di</strong>cano al<strong>le</strong> attività fino a tre ore alla settimana.<br />

108


Mentre solo una minoranza – due volontari su <strong>di</strong>eci – collabora per <strong>di</strong>eci ore o più a settimana.<br />

Ovviamente non è poca cosa, se si considera che spesso i volontari de<strong>di</strong>cano<br />

del tempo oltre alla loro norma<strong>le</strong> attività lavorativa remunerata. Ta<strong>le</strong> frammentazione –<br />

e cioè il fatto che ci sono tante persone impegnate per poche ore – può essere causa <strong>di</strong><br />

notevoli prob<strong>le</strong>mi per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>: l’impiego <strong>di</strong> una forza lavoro a<br />

tempo parzia<strong>le</strong> richiede spesso un grosso lavoro <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento e <strong>di</strong> gestione <strong>della</strong><br />

rotazione.<br />

• Il persona<strong>le</strong> retribuito costituisce una minoranza <strong>di</strong> circa 4.811 in<strong>di</strong>vidui, pari al 5%<br />

del<strong>le</strong> persone che operano nel<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>. Di questi, 1.373<br />

(28,5%) lavorano a tempo pieno – come <strong>di</strong>pendenti e/o collaboratori continuativi –,<br />

1.498 sono impegnati part-time (31,1%) e i restanti 1.940 (pari al 40,3%) operano in<br />

modo occasiona<strong>le</strong>. Nel <strong>volontariato</strong> infatti la forza lavoro preva<strong>le</strong>nte è costituita dall’attività<br />

volontaria. Tuttavia non mancano <strong>organizzazioni</strong> che impiegano anche persona<strong>le</strong><br />

remunerato: una su tre è caratterizzata dalla presenza <strong>di</strong> persona<strong>le</strong> retribuito –<br />

e questo è ancora più evidente nel<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro del <strong>volontariato</strong><br />

che sono caratterizzate da un livello <strong>di</strong> semi-professionalizzazione <strong>le</strong>ggermente<br />

superiore.<br />

• Un aspetto da segnalare riguarda <strong>le</strong> <strong>di</strong>mensioni dell’impegno nell’organizzazione semiprofessionalizzata<br />

e in quella costituita da soli volontari. Sembrerebbe che <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />

miste possano contare su un impegno maggiore da <strong>parte</strong> dei volontari. Ciò vuol<br />

<strong>di</strong>re che la presenza <strong>di</strong> persona<strong>le</strong> retribuito – almeno entro una certa misura – o <strong>di</strong> consu<strong>le</strong>nti<br />

rafforza l’impegno volontario. Viceversa nel<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> “pure” – costituite<br />

da soli volontari – il trend è a scalare: sempre meno volontari de<strong>di</strong>cano oltre 10 ore.<br />

• Il 50,1% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> risulta affiliata ad un organismo più ampio. Ciò significa<br />

che un’organizzazione su due opera in relazione con un organismo da cui è gerarchicamente<br />

<strong>di</strong>pendente, o al qua<strong>le</strong> è più genericamente affiliata. Accanto a queste, abbiamo<br />

una quota ri<strong>le</strong>vante (43,7%) costituita da <strong>organizzazioni</strong> prive <strong>di</strong> alcun <strong>le</strong>game affiliativo<br />

con altre <strong>organizzazioni</strong> e operanti sul territorio con un’unica sezione operativa. Si<br />

tratta <strong>di</strong> enti autonomi, operanti senza il sostegno <strong>di</strong> alcuna rete associativa pre-esistente,<br />

spesso attivi grazie ad un forte ra<strong>di</strong>camento nel tessuto socia<strong>le</strong> entro il qua<strong>le</strong> sono<br />

nati e in cui operano. Sono infatti presenti maggiormente nei comuni <strong>della</strong> provincia e<br />

si occupano preva<strong>le</strong>ntemente <strong>di</strong> attività ricreative/sportive, assistenza socia<strong>le</strong>, attività<br />

educative/formative e assistenza domiciliare.<br />

• Un terzo del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> (33,8%) ha entrate sotto i 12.000 euro all’anno, e il<br />

19,4% non supera i 30.000 euro. Ciò vuol <strong>di</strong>re che più <strong>della</strong> metà del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />

iscritte al Registro può contare su entrate <strong>di</strong> bassa entità. Sul versante opposto abbiamo<br />

quasi una organizzazione su cinque (19,6%) che <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> entrate superiori ai 100.000<br />

euro. Le <strong>organizzazioni</strong> con entrate alte risultano operare ad un livello territoria<strong>le</strong> più<br />

109


ampio (sull’intera provincia o la regione): sono quel<strong>le</strong> con una struttura semi-professionalizzata<br />

e che utilizzano anche persona<strong>le</strong> retribuito.<br />

• Le entrate <strong>di</strong> fonte pubblica costituiscono per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte il 43,3% del<strong>le</strong><br />

entrate comp<strong>le</strong>ssive. Il quadro genera<strong>le</strong> vede una sostanzia<strong>le</strong> in<strong>di</strong>pendenza del <strong>volontariato</strong><br />

– almeno un terzo del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro non riceve alcun contributo<br />

dall’operatore pubblico, ed il 34,5% riceve preva<strong>le</strong>ntemente contributi privati –;<br />

tuttavia per il 33,1% il finanziamento pubblico costituisce la fonte principa<strong>le</strong> <strong>di</strong> entrata<br />

finanziaria. Le <strong>organizzazioni</strong> che appaiono maggiormente <strong>di</strong>pendenti dall’amministrazione<br />

pubblica si sono costituite <strong>prima</strong> degli anni novanta, sono impegnate in attività<br />

nel comune o nei territori limitrofi, si occupano soprattutto <strong>di</strong> protezione civi<strong>le</strong>, <strong>di</strong><br />

attività socio-sanitarie o <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong> strutture residenziali.<br />

• Due terzi del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> nel<strong>le</strong> loro attività prevedono un intreccio <strong>di</strong> azioni.<br />

Invece l’attività preva<strong>le</strong>nte è quella socio-sanitaria per entrambe <strong>le</strong> tipologie indagate:<br />

si occupa <strong>di</strong> assistenza socio-sanitaria una organizzazione su tre tra <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />

iscritte al Registro, e una su sei per quel<strong>le</strong> non iscritte. Emerge comp<strong>le</strong>ssivamente un<br />

forte impegno nella cura <strong>della</strong> persona. Se consideriamo oltre al<strong>le</strong> attività socio-sanitarie<br />

anche l’assistenza socia<strong>le</strong>, la gestione <strong>di</strong> strutture residenziali e l’assistenza domiciliare,<br />

otteniamo che il 56,4% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro si occupa <strong>di</strong> servizi<br />

alla persona in modo determinante e preva<strong>le</strong>nte. La stessa considerazione ci porta<br />

ad in<strong>di</strong>viduare nella tipologia del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> non iscritte un 37,4% <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />

impegnate negli stessi ambiti e con analogo impegno.<br />

• Il numero me<strong>di</strong>ano dei volontari impegnati aumenta notevolmente soprattutto nella<br />

gestione <strong>di</strong> strutture residenziali, nell’assistenza domiciliare e nell’assistenza socia<strong>le</strong>:<br />

valore me<strong>di</strong>ano pari a 39, 30 e 26 volontari per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte. L’altro settore<br />

<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>ziona<strong>le</strong> impegno civi<strong>le</strong> è quello ricreativo e sportivo. Dal punto <strong>di</strong> vista finanziario,<br />

come si è già notato, ci sono notevoli <strong>di</strong>fferenze tra <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong>: molte<br />

<strong>di</strong>spongono <strong>di</strong> scarse risorse (il 32,5% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> ha livelli d’entrata sotto<br />

12.000 euro all’anno). A questo dato si aggiunge un certo grado <strong>di</strong> concentrazione del<strong>le</strong><br />

risorse economiche in alcune aree d’attività: infatti il 45,3% del<strong>le</strong> entrate comp<strong>le</strong>ssive<br />

si concentra nel<strong>le</strong> 345 <strong>organizzazioni</strong> impegnate nell’area socio-sanitaria.<br />

• Uno dei prob<strong>le</strong>mi più sentiti dal <strong>volontariato</strong> riguarda il reclutamento dei volontari. Il<br />

mondo del <strong>volontariato</strong> è cresciuto, dal punto <strong>di</strong> vista <strong>della</strong> domanda: il numero del<strong>le</strong><br />

<strong>organizzazioni</strong> è pressoché raddoppiato negli ultimi <strong>di</strong>eci anni; gli enti che ricercano la<br />

collaborazione da <strong>parte</strong> <strong>di</strong> aspiranti volontari sono quin<strong>di</strong> più numerosi. D’altra <strong>parte</strong>,<br />

sul versante dell’offerta dei volontari, negli anni si è assistito ad un calo del numero dei<br />

volontari stabili – se confrontiamo i nostri dati con quelli <strong>di</strong> ricerche precedenti: ISTAT<br />

e Fivol –, o comunque ad una crescita <strong>di</strong> un <strong>volontariato</strong> meno <strong>di</strong>sponibi<strong>le</strong>, in termini<br />

<strong>di</strong> quantità <strong>di</strong> tempo de<strong>di</strong>cato. Le <strong>organizzazioni</strong> stesse sembrano confermare in qual-<br />

110


che misura la prob<strong>le</strong>matica. Infatti esse evidenziano come primo prob<strong>le</strong>ma il reclutamento<br />

dei volontari, seguito da quello <strong>della</strong> ricerca <strong>di</strong> persona<strong>le</strong> qualificato.<br />

Comp<strong>le</strong>ssivamente si ha che la maggiore <strong>di</strong>fficoltà, per gran <strong>parte</strong> del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong>,<br />

non è tanto nel livello <strong>di</strong> preparazione tecnica dei volontari, nell’e<strong>le</strong>vato turn-over o<br />

nella motivazione inadeguata, quanto nel reclutamento <strong>di</strong> nuove risorse umane.<br />

• Chi desidera fare del <strong>volontariato</strong> non ha particolari intralci <strong>le</strong>gati a limiti d’età, o da<br />

vincoli imposti dal ruolo socia<strong>le</strong> o economico che occupa nella società. Non importa chi<br />

sia o cosa sia stato, ciò che importa invece, per almeno l’83,5% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong>, è<br />

che sia ben motivato – che abbia una motivazione seria e comprovata tramite colloquio.<br />

• La formazione è considerata un bisogno fondamenta<strong>le</strong>. Il 65,1% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> ha<br />

previsto per i propri volontari attività formative nel corso del 2003. Sul numero <strong>di</strong><br />

volontari coinvolti dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> nella formazione abbiamo un valore me<strong>di</strong>ano<br />

<strong>di</strong> 10 volontari per organizzazione. Comp<strong>le</strong>ssivamente in un anno <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>volontariato</strong> hanno previsto corsi formativi per 20.000 volontari, il 33% del tota<strong>le</strong><br />

volontari del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte RR.<br />

• La seconda area prob<strong>le</strong>matica è <strong>le</strong>gata al tema del finanziamento. La maggior <strong>parte</strong><br />

del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> ha scarsi costi connessi a retribuzioni da pagare e gran <strong>parte</strong> <strong>di</strong> esse<br />

utilizza locali resi <strong>di</strong>sponibili da altre istituzioni in comodato o uso gratuito. Tuttavia<br />

ricor<strong>di</strong>amo che il 29,9% utilizza anche persona<strong>le</strong> retribuito e il 32,6% ha spese per l’affitto<br />

dei locali che utilizza. Restano poi da coprire <strong>le</strong> spese <strong>di</strong> funzionamento, l’assicurazione<br />

dei volontari e l’eventua<strong>le</strong> acquisto <strong>di</strong> attrezzature e materiali. Infatti, <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />

considerano il livello del finanziamento inadeguato – per tre <strong>organizzazioni</strong><br />

su <strong>di</strong>eci il finanziamento pubblico è molto inadeguato – in rapporto al<strong>le</strong> necessità, e<br />

soprattutto abbinato al ritardo dei pagamenti e al<strong>le</strong> <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> accesso al cre<strong>di</strong>to.<br />

• La terza area prob<strong>le</strong>matica è quella dei rapporti con l’esterno. Le <strong>organizzazioni</strong> evidenziano<br />

la <strong>di</strong>fficoltà nel trattare con <strong>le</strong> istituzioni (molto presente nel 21,8% dei casi),<br />

paral<strong>le</strong>lamente alla <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> comunicare la propria immagine (17,7%) e al non sempre<br />

semplice lavoro <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento con gli interventi pubblici (10,8%).<br />

• Il 56,5% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro ha convenzioni con enti pubblici.<br />

Risulta che questi rapporti sono istituiti più nei comuni <strong>della</strong> provincia che a Milano<br />

(dove solo il 43,6% ha convenzioni con il pubblico). Per lo più i rapporti sono con <strong>le</strong><br />

amministrazioni comunali e <strong>le</strong> strutture sanitarie – Asl e ospedali.<br />

• Viene privi<strong>le</strong>giata l’al<strong>le</strong>anza con altre <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>: infatti ben sette<br />

<strong>organizzazioni</strong> su <strong>di</strong>eci attivano collaborazioni con altre <strong>organizzazioni</strong>. Per lo più si<br />

tratta <strong>di</strong> contatti avviati su progetti specifici – si tratta quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> relazioni temporanee –,<br />

ma non mancano col<strong>le</strong>gamenti più stabili: infatti il 28,3% del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> attiva<br />

rapporti continuativi con altre <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>. Le <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>volontariato</strong> intrattengono rapporti anche con altre realtà del terzo settore, non propria-<br />

111


mente <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>. In particolare si tratta <strong>di</strong> collaborazioni con <strong>le</strong> associazioni <strong>di</strong><br />

promozione socia<strong>le</strong> (9,6%), con cooperative sociali (9,4%) e con enti religiosi (8,8%).<br />

Le informazioni emerse, ci ren<strong>di</strong>amo conto, raccontano solo parzialmente il mondo del<br />

<strong>volontariato</strong>. Tuttavia mettere in fila queste informazioni serve per capire come si colloca<br />

il <strong>volontariato</strong> milanese, per pensare o ripensare come vuo<strong>le</strong> collocarsi negli anni a venire,<br />

per fare in modo che non si basi soltanto su un generico desiderio salvifico, ma che sia<br />

capace <strong>di</strong> affrontare <strong>le</strong> nuove sfide con un’etica che sostiene.<br />

112


VOLONTARIATO IN RETE<br />

Se<strong>le</strong>zione ragionata <strong>di</strong> siti Internet<br />

Ente <strong>di</strong> riferimento Sito Internet<br />

ASSISTENZA DOMICILIARE<br />

Associazione PORTA APERTA onlus – Volontari<br />

Domiciliari per l’Aiuto dei Malati Oncologici Gravi http://www.porta-aperta.it/<br />

L’IMPRONTA onlus http://www.improntas.it/<br />

VAAV – Associazione Vivere Aiutando a Vivere http://www.vaav.org/<br />

ASSISTENZA SOCIALE<br />

A.B.I.O. – Associazione per il Bambino in Ospeda<strong>le</strong> http://www.abio.org/<br />

A.C.A.T. MILANO – Associazione dei Club Alcolisti in<br />

Trattamento http://acatmilano.org/<br />

A.C.L.I. MILANESI – Associazioni Cristiane Lavoratori<br />

Italiani http://www.aclimilano.com/<br />

A.D.B. – Associazione Disabili Basiglio http://www.adb99.org/<br />

A.N.M.I.C. – Associazione Naziona<strong>le</strong> Mutilati ed<br />

Invali<strong>di</strong> Civili http://www.anmic-invali<strong>di</strong>civili.it/<br />

ALZHEIMER ITALIA http://www.alzheimer.it/<br />

ANFASS MILANO onlus – Associazione Famiglie <strong>di</strong><br />

Disabili Intel<strong>le</strong>ttivi e Relazionali http://www.anffasmilano.it/<br />

ANGLAT – Associazione Naziona<strong>le</strong> Guida Legislazione<br />

hAn<strong>di</strong>cappati Trasporti http://www.anglat.net/<br />

Associazione BANCO ALIMENTARE DELLA<br />

LOMBARDIA onlus http://www.bancoalimentare.org/<br />

Associazione ITALIANA LE MANINE onlus http://www.<strong>le</strong>manine.org/<br />

Associazione L’ABILITA’ onlus http://www.labilita.org/<br />

Associazione LUCE E VITA onlus – Per la Ricerca e la<br />

Cura del<strong>le</strong> Leucemie e del<strong>le</strong> Malattie Oncoematologiche http://www.luceevita.it/<br />

@<br />

113


Associazione OLTRE NOI... LA VITA onlus http://www.oltrenoilavita.it/<br />

Associazione PAOLO PINI http://www.associazionepini.it/<br />

Associazione PASOL onlus – Una Rete per l’Accoglienza http://www.pazol.org/<br />

Associazione VOLONTARI CARITAS AMBROSIANA<br />

Associazione VOLONTARI CE.A.S. –<br />

http://www.caritas.it/<br />

Centro Ambrosiano <strong>di</strong> Solidarietà<br />

C.A.DO.M. MONZA E BRIANZA – Centro <strong>di</strong> Aiuto<br />

http://www.volontariceas.it/<br />

al<strong>le</strong> Donne Maltrattate http://www.cadom.it/<br />

C.S.D.C. – Centro Stu<strong>di</strong> Cure Domiciliari http://www.cscd.it/<br />

CAV – Centro <strong>di</strong> Aiuto alla Vita <strong>di</strong> Melzo onlus http://www.cavmelzo.it/<br />

DONNE INSIEME CONTRO LA VIOLENZA<br />

F.F.F.S onlus – Fondazione Fratelli <strong>di</strong> San Francesco<br />

http://www.donneinsieme.org/<br />

D’Assisi<br />

Fe.L.Ce.A.F. – Federazione Lombarda dei Centri<br />

http://www.fratellisanfrancesco.it/<br />

<strong>di</strong> Assistenza alla Famiglia<br />

FIS – CDO Federazione Impresa Socia<strong>le</strong> – Compagnia<br />

http://www.felceaf.too.it/<br />

del<strong>le</strong> Opere http://www.cdo.it/<br />

FRIENDS – Insieme per un Sorriso http://www.friends-online.org/<br />

GILS – Gruppo Italiano per la Lotta alla Sc<strong>le</strong>rodermia http://www.sc<strong>le</strong>rodermia.net/<br />

Gruppi <strong>di</strong> Volontariato Vincenziano http://www.gvvaiclombar<strong>di</strong>a.it/<br />

IL BIVACCO – Associazione Carcere e territorio http://www.associazioneilbivacco.it/<br />

ILA onlus – Associazione Italiana Angio<strong>di</strong>splasie http://www.angio<strong>di</strong>splasie.org/<br />

La CASA DI EMMA<br />

M.A.R.S.E. onlus – Movimento Antidroga Rione<br />

http://www.casa<strong>di</strong>emma.org/<br />

Sant’Eusebio http://www.marse.it/<br />

OSF – Opera San Francesco per i Poveri<br />

RAGGIUNGERE – Associazione Italiana per i Bambini<br />

http://www.operasanfrancesco.it/<br />

con Malformazioni agli arti http://www.raggiungere.it/<br />

SHIATSU DO – Associazione <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> http://www.shiatsudo<strong>volontariato</strong>.org/<br />

TELEFONO DONNA http://www.te<strong>le</strong>fonodonna.it/<br />

V.P.U. onlus – Volontari per la Promozione Umana http://www.vpu.it/<br />

VOCE AMICA onlus http://www.voceamica.it/<br />

ATTIVITÀ EDUCATIVE E FORMATIVE<br />

A PICCOLI PASSI<br />

A.G.E.S.C.I. – Associazione Guide e Scouts<br />

http://www.apiccolipassi.org/<br />

Cattolici Italiani http://www.lombar<strong>di</strong>a.agesci.it/<br />

A.GE. 7° MILANESE – Associazione Italiana Genitori http://www.agesettimo.it/<br />

114


A.I.D.D. – Associazione Italiana contro la Diffusione<br />

<strong>della</strong> Droga http://www.aidd.it/<br />

A.I.L. onlus – Associazione Italiana Laringectomizzati http://www.laringect.it/<br />

A.IT.A. onlus – Associazione Italiana Afasici http://www.aita-onlus.it/<br />

ABBA’- Associazione per l’Adozione a <strong>di</strong>stanza<br />

dell’Infanzia Abbandonata http://www.a-b-b-a.org/<br />

ALT onlus – Associazione per la Lotta alla Trombosi http://www.trombosi.org/<br />

AMAL BAMBINI PER LA PACE onlus – Associazione<br />

per la Promozione <strong>di</strong> Progetti Educativi in Pa<strong>le</strong>stina http://www.associazioneamal.org/<br />

AMANI onlus ONG http://www.amaniforafrica.org/<br />

Associazione ASCOLTA E VIVI onlus http://www.aevo.org/web/<br />

Associazione L’AVETE FATTO A ME http://www.lavetefattoame.org/<br />

Associazione LA LENTE onlus http://www.la-<strong>le</strong>nte-onlus.it/<br />

Associazione LIBRO PARLATO “ROMOLO MONTI” http://www.libroparlato.com/<br />

Associazione PARAPLEGICI LOMBARDIA http://www.apl-onlus.it/<br />

Associazione SPAZIO AUTISMO onlus http://www.spazioautismo.org/<br />

Associazione VALERIA onlus http://www.associazioneva<strong>le</strong>ria.com/<br />

C.A.M. – Centro Ausiliario per i Prob<strong>le</strong>mi Minorili http://www.cam-minori.org/<br />

CENTRO LOMBARDO METODO BILLINGS http://www.metodobillings.it/<br />

CREDA onlus – Centro Ricerca Educazione<br />

Documentazione Ambienta<strong>le</strong> http://www.creda.it/<br />

FAND – Associazione Naziona<strong>le</strong> Diabetici http://www.fand.it/<br />

Fondazione BROWNSEA onlus http://www.brownsea.it/<br />

FORUM DELLA SOLIDARIETA’ DELLA LOMBARDIA http://www.forum<strong>della</strong>solidarieta.it/<br />

GENITORI SI DIVENTA http://www.genitorisi<strong>di</strong>venta.it/<br />

L.S.I. – Liberi Studenti d’Italia http://www.liberistudenti<strong>di</strong>talia.it/<br />

LA LANTERNA onlus – Associazione <strong>di</strong> Volontariato<br />

per il Sostegno Educativo dei Minori http://www.lalanternaonlus.org/<br />

LA SCUOLA DI BABELE http://www.scuola<strong>di</strong>babe<strong>le</strong>.it/<br />

Mo.V.I. – Movimento <strong>di</strong> Volontariato Italiano http://www.<strong>volontariato</strong>inrete.it/<br />

http://www.movi.lombar<strong>di</strong>a.it/<br />

MOVIMENTO PER LA VITA AMBROSIANO http://www.movimentovitamilano.it/<br />

SOCIETA’ SAN VINCENZO DE PAOLI – Consiglio http://www.lombar<strong>di</strong>a.sanvincenzoita-<br />

Regiona<strong>le</strong> Lombardo lia.it/<br />

GESTIONE DI STRUTTURE RESIDENZIALI<br />

A.C.I.S.J.F. – Associazione Cattolica Internaziona<strong>le</strong><br />

al Servizio <strong>della</strong> Giovane http://www.acisjf.it/<br />

Associazione CREARE PRIMAVERA onlus – http://www.creare<strong>prima</strong>vera.it/<br />

115


Associazione CUORE FRATELLO onlus http://www.cuorefratello.org/<br />

Associazione EMMAUS http://www.emmaus-associazione.org/<br />

Associazione LA GRANGIA DI MONLUÈ http://web.peacelink.it/associaz/<br />

grangia.html<br />

IDEA VITA onlus http://www.ideavita.it/<br />

ATTIVITÀ SOCIO-SANITARIE<br />

A.I.C.I.T. – Associazione Intervento Contro i Tumori<br />

“Gruppo Roberto Corneo” http://www.aicit.it/<br />

A.N.D.O.S. – Associazione Naziona<strong>le</strong> Donne<br />

Operate al Seno http://www.andosonlusnaziona<strong>le</strong>.it/<br />

A.R.R.C. onlus – Associazione per la Ricerca<br />

e il Recupero del<strong>le</strong> Car<strong>di</strong>opatie http://www.arrc.it/<br />

A.S.TE.D. onlus – Associazione per lo Stu<strong>di</strong>o<br />

e la Terapia del Dolore http://asted.freeweb.org/<br />

A.T.D.L. onlus – Associazione Talassemici Drenopatici<br />

Lombar<strong>di</strong> http://www.atdl.it/<br />

A.V.U.L.S.S. – Associazione Volontariato nel<strong>le</strong> Unità<br />

Locali Servizi Sanitari http://www.avulss.org/<br />

AMICI DELL’AQUILONE onlus – Associazione<br />

<strong>di</strong> Volontariato Anziani Amici dell’Aquilone http://www.amici<strong>della</strong>quilone.it/<br />

AMICI DI VILLA MARELLI onlus http://www.amici<strong>di</strong>villamarelli.it/<br />

ANPAS Lombar<strong>di</strong>a – Associazione Naziona<strong>le</strong><br />

Pubbliche Assistenze http://www.anpaslombar<strong>di</strong>a.org/<br />

ARD onlus – Associazione per la Ricerca sul<strong>le</strong> Demenze http://www.ard.it/<br />

ARS – Associazione Ricerche sulla Schizofrenia http://www.ars-<strong>le</strong>grenzi.org/<br />

Associazione AMICI DELLA NEFROLOGIA http://www.aanefrologia.com/<br />

Associazione Amici dell’Ospeda<strong>le</strong> Policlinico<br />

Donatori <strong>di</strong> Sangue http://www.ctit.org/<br />

Associazione LA RONDINE http://www.laron<strong>di</strong>ne.it/<br />

Associazione PRESENZA AMICA onlus –<br />

Volontari per l’Aiuto ai Sofferenti http://www.presenzamica.it/<br />

ASTRA RADIO SOCCORSO PERO http://www.soccorsopero.it/<br />

ATTIVE COME PRIMA http://www.attivecome<strong>prima</strong>.org/<br />

AVIS Provincia<strong>le</strong> – Associazione Volontari<br />

Italiani Sangue http://www.avisprovincia<strong>le</strong>milano.it/<br />

AVIS Regiona<strong>le</strong> – Associazione Volontari Italiani Sangue http://www.avislombar<strong>di</strong>a.it/<br />

AVPS – Associazione Volontari Pronto Soccorso<br />

e Pubblica Assistenza <strong>di</strong> Vimercate http://www.avps.it/<br />

116


BANCO FARMACEUTICO<br />

CAF onlus – Centro <strong>di</strong> Aiuto al Bambino Maltrattato<br />

http://www.bancofarmaceutico.org/<br />

e alla Famiglia in Crisi http://www.cafonlus.org/<br />

COMITATO MARIA LETIZIA VERGA<br />

COMITATO VOLONTARIO DI PRONTO<br />

http://www.comitatomaria<strong>le</strong>tiziaverga.it/<br />

SOCCORSO DI ARLUNO<br />

COPEV onlus – Associazione per la Prevenzione<br />

http://www.cvpsarluno.org/<br />

e Cura dell’Epatite Vira<strong>le</strong> “Beatrice Vitiello”. http://www.copev.it/<br />

CROCE BIANCA Milano<br />

CROCE MELEGNANESE – Associazione Volontaria<br />

http://www.crocebianca.org/<br />

<strong>di</strong> Pubblica Assistenza e Primo soccorso http://www.croceme<strong>le</strong>gnanese.it/<br />

CROCE ROSA CELESTE MILANO http://www.crocerosace<strong>le</strong>ste.org/<br />

CROCE VERDE LISSONESE onlus<br />

FEDERAVO – Federazione del<strong>le</strong> Associazioni<br />

http://www.croceverdelissonese.org/<br />

<strong>di</strong> Volontariato Ospedaliero<br />

HSA ITALIA – Associazione Naziona<strong>le</strong> Attività<br />

http://www.federavo.it/<br />

Subacquee e Natatorie per <strong>di</strong>asbili http://www.hsaitalia.it/<br />

INTERVOL – Intervento Volontariato Pubblica Assistenza http://www.intervol.it/<br />

L.I.L.A. MILANO onlus – Lega Italiana http://www.lilamilano.it/site/it/default.asp<br />

per la Lotta contro L’Aids<br />

LA STRAVAGANZA ONLUS – Organizzazione<br />

Musicoterapica <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong><br />

NAGA onlus – Associazione Volontaria <strong>di</strong> Assistenza<br />

http://www.lastravaganza.it/<br />

Socio-Sanitaria e per i Diritti <strong>di</strong> Stranieri e Noma<strong>di</strong> http://www.naga.it/<br />

O.M.O. onlus – Overtly Multiethnic Oriented http://www.omoweb.org/<br />

PROGETTO ITACA http://www.progettoitaca.org/<br />

PUBBLICA ASSISTENZA CROCE VIOLA DI CESATE<br />

PUBBLICA ASSISTENZA CROCE VIOLA MILANO –<br />

http://www.croceviolacesate.it/<br />

Associazione Volontaria <strong>di</strong> Solidarietà http://www.croceviola.org/<br />

RHO SOCCORSO – Pubblica Assistenza http://www.rhosoccorso.it/<br />

SAMUDRA INSIEME onlus<br />

SOS MILANO onlus – Associazione Volontaria<br />

http://www.samudraonlus.org/<br />

<strong>di</strong> Pronto Soccorso http://www.sosmilano.it/<br />

TI DO UNA MANO onlus<br />

U.N.I.T.A.L.S.I. Lombarda – Unione Naziona<strong>le</strong> Italiana<br />

http://www.tidounamano.org/<br />

Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali http://www.unitalsilombarda.it/<br />

117


VIVI DOWN onlus – Associazione Italiana per la Ricerca<br />

Scientifica e per la tutela <strong>della</strong> Persona Down http://www.vividown.org/<br />

ATTIVITÀ RICREATIVE E SPORTIVE<br />

AIUTIAMOLI – Associazione Italiana Famiglie<br />

Ammalati Psichici http://www.aiutiamoli.it/<br />

Associazione LOS AMIGOS – Tempo Libero Disabili http://www.losamigos.it/<br />

ATLHA – Associazione Tempo Libero Han<strong>di</strong>cappati http://www.atlha.it/<strong>prima</strong>.HTM<br />

BY YOUR SIDE – Un Clown per Amico http://www.byyourside.it/<br />

C.S.I. COMITATO DI MILANO –<br />

Comitato Sportivo Italiano http://www.csi.milano.it/<br />

F.I.S.D. – Federazione Italiana Sport per Disabili –<br />

Comitato Italiano Paralimpico http://www.fisd.it/<br />

IL MOSAICO – Associazione <strong>di</strong> Persone<br />

Diversamente Abili http://www.ilmosaicoweb.org/<br />

P.G.S. LOMBARDIA – Polisportive Giovanili Sa<strong>le</strong>siane http://www.pgslombar<strong>di</strong>a.org/<br />

U.I.S.P. Lombar<strong>di</strong>a – Unione Italiana Sport per Tutti http://www.uisp.it/lombar<strong>di</strong>a/<br />

U.S. BRIANZA SILVIA TREMOLADA onlus http://www.usbrianza.org/<br />

ATTIVITÀ CULTURALI E ARTISTICHE<br />

A.N.T.E.A. MILANO – Associazione Naziona<strong>le</strong><br />

Terza Età Attiva http://web.tiscali.it/anteamilano/<br />

A.R.C.I. MILANO – Associazione Ricreativa<br />

Cultura<strong>le</strong> Italiana http://www.arci.it/milano/<br />

ANNI VERDI- Braxon Volontariato onlus http://www.anniver<strong>di</strong>univer.it/<br />

Associazione AMICI DI CAMILLA http://www.amici<strong>di</strong>camilla.it/<br />

Associazione CULTURALE PUNTO ROSSO http://www.puntorosso.it/<br />

Associazione LA VIGNA DI NABOT http://www.nabot.org/<br />

Associazione QUARTO OGGIARO VIVIBILE onlus http://www.associazionequartooggiarovivibi<strong>le</strong>.com/<br />

AUSER RisorsAnziani Lombar<strong>di</strong>a http://www.auser.it/Lombar<strong>di</strong>a/<br />

BARABBA’S CLOWN onlus http://www.barabbas.it/<br />

CADR – Centro Ambrosiano <strong>di</strong> Documentazione<br />

per <strong>le</strong> Religioni http://www.cadr.it/<br />

CENTRO CULTURALE MARCELLO CANDIA http://www.centrocan<strong>di</strong>a.it/<br />

CIG – Centro d’Iniziativa Gay – Arcigay Milano onlus http://www.arcigaymilano.org/<br />

CIRCOLO A.M.I.S. E. LUSSU – Al<strong>le</strong>anza Milanese<br />

Immigrati Sar<strong>di</strong> http://www.circoloamis.it/<br />

CIVITAS http://www.associazionecivitas.org/<br />

COE – Centro Orientamento Educativo http://www.coeweb.org/<br />

118


COMPAGNIA TEATRALE SDEA onlus http://www.sdea.it/<br />

FABBRICA DELL’ESPERIENZA DI MILANO http://www.faesmi.org/<br />

GRUPPO ARCHEOLOGICO MILANESE http://www.archeologico.org/<br />

LA MAIELLA – Associazione Abruzzese Molisana – Rho http://www.lamaiella.it/<br />

MUSEO ETNOLOGICO MONZA E BRIANZA http://www.see.it/museoetnologico/<br />

ATTIVITÀ DI DIFESA DEI DIRITTI<br />

E SENSIBILIZZAZIONE DELL’OPINIONE PUBBLICA<br />

A.A.F.F. –Associazione Amici <strong>della</strong> Fondazione Floriani http://www.amiciff.it/CHIaaff.htm<br />

A.D.A. – Associazione per la Difesa<br />

degli Anziani <strong>di</strong> Milano http://www.adanaziona<strong>le</strong>.it/<br />

A.GE.D.O. – Associazione <strong>di</strong> Genitori , Parenti ed Amici<br />

<strong>di</strong> Omosessuali http://www.agedo.org/<br />

A.I.FO – Associazione Italiana Amici <strong>di</strong> Raoul Fol<strong>le</strong>reau http://www.aifo.it/<br />

A.I.M. – Associazione Italiana per la Lotta<br />

Contro la Miastenia http://www.miastenia.it/<br />

A.I.P. – Associazione Italiana Parkinsoniani http://www.parkinson.it/aip/<br />

A.L.I.S.B. onlus – Associazione Lombarda<br />

Idrocefalo e Spina Bifida http://www.alisb.it/<br />

A.M.I.C.I. LOMBARDIA – Associazione per <strong>le</strong> Malattie<br />

Infiammatorie Croniche dell’Intestino http://www.amicilom.org/html/<br />

A.MI.KO – Associazione Milano Kotido – onlus http://www.amiko-onlus.it/<br />

A.S.P.R.U. RISVEGLI onlus – Associazione per lo Stu<strong>di</strong>o<br />

e la Promozione del<strong>le</strong> Risorse Umane http://www.risvegli.it/<br />

ACEA onlus – Associazione per i Consumi http://www.consumietici.it/<br />

Etici ed Alternativi<br />

AIDO – Associazione Italiana per la Donazione<br />

acea/index.htm<br />

<strong>di</strong> Organi e Tessuti http://www.aido.it/<br />

AIE onlus – Associazione Italiana Endometriosi<br />

AMNESTY INTERNATIONAL – Sezione Italiana<br />

http://www.endoassoc.it/<br />

Circoscrizione Lombar<strong>di</strong>a http://www.amnestylombar<strong>di</strong>a.org/<br />

ANS onlus – Associazione Naziona<strong>le</strong> Subvedenti http://www.subvedenti.it/<br />

Associazione MANI TESE http://www.manitese.it/<br />

Associazione MICROMONDO onlus http://www.micromondo.org/<br />

Associazione SOLETERRE – Strategie <strong>di</strong> Pace<br />

C.I.R.A.H. onlus – Centro Internaziona<strong>le</strong> Ricerche<br />

http://www.so<strong>le</strong>terre.it/<br />

Autosufficienza Han<strong>di</strong>cappati http://www.cirah.it/<br />

C.L.A.F. – Comitato Lombardo Associazioni Familiari http://www.clafmilano.org/<br />

119


CENTRO INTERNAZIONALE<br />

DOM HELDER CAMARA http://www.heldercamara.it/<br />

DONA UN SORRISO onlus http://www.donaunsorriso.org/<br />

Gruppo ALEIMAR onlus – Adozioni a Distanza http://www.a<strong>le</strong>imar.it/<br />

LEDHA onlus – Lega per i Diritti del<strong>le</strong> Persone http://www.informahan<strong>di</strong>cap.it/promocon<br />

Disabilità tori/<strong>le</strong>dha.htm<br />

ORGANIZZAZIONE G.S.A. – Gruppo Solidarietà<br />

Africa http://www.gsafrica.it/<br />

P.I.M.E. Cento <strong>di</strong> Cultura e Animazione Missionaria<br />

onlus – Pontificio Istituto Missioni Estere http://www.pimemilano.com/<br />

TRIBUNALE DEL BAMBINO – Organizzazione<br />

onlus per la tutela dei minori http://www.tribuna<strong>le</strong>delbambino.com/<br />

U.R.I.H.I. Ufficio Ricerca In<strong>di</strong>geni Habitat<br />

Inter<strong>di</strong>pendenza http://www.urihi.org/<br />

UNA MANO ALLA VITA onlus – Associazione<br />

Italiana per la Tutela e l’Assistenza dei Malati<br />

<strong>di</strong> Cancro in Fase Irreversibi<strong>le</strong> http://www.unamanoallavita.it/<br />

UNALTROMONDO onlus http://www.unaltromondo.it/<br />

VARIOPINTO – Associazione <strong>di</strong> Volontariato onlus http://www.variopinto.org/<br />

ATTIVITÀ ECOLOGICHE E DI TUTELA AMBIENTALE<br />

A.R.C.A. onlus – Associazione Randagi in Città<br />

e Animali Abbandonati http://www.arcaonlus.it/<br />

AMICI DELLA TERRA LOMBARDIA http://www.adtlombar<strong>di</strong>a.it/<br />

AMICO ANIMALE http://www.amicoanima<strong>le</strong>.it/<br />

CAI MILANO – Club Alpino Milano http://www.caimilano.it/<br />

DIAMOCI LA ZAMPA onlus – Associazione Volontari<br />

Protezione Cani Abbandonati http://www.<strong>di</strong>amocilazampa.it/<br />

L.A.C. – Lega per l’Abolizione <strong>della</strong> Caccia http://www.abolizionecaccia.it/<br />

LEAL – Lega Antivivisezionista http://www.<strong>le</strong>al.it/<br />

LEGAMBIENTE Lombar<strong>di</strong>a http://www.<strong>le</strong>gambiente.org/<br />

LEGAMBIENTE SEREGNO onlus http://www.<strong>le</strong>gambienteseregno.it/<br />

MONDO GATTO onlus – Gruppo Volontari http://www.mondogatto.org/<br />

O.I.P.A. ITALIA onlus – Organizzazione Internaziona<strong>le</strong><br />

Protezione Animali http://www.oipaitalia.com/<br />

S.G.L. – Servizio Glaciologico Lombardo http://sgl.cluster.it/NuovoSGL/<br />

HomePage_Ita.htm<br />

V.A.S. LOMBARDIA onlus – Associazione<br />

Ver<strong>di</strong> Ambiente e società http://www.vaslombar<strong>di</strong>a.org/home/<br />

120


WWF LOMBARDIA http://www.wwf.it/lombar<strong>di</strong>a/<br />

ATTIVITÀ DI PROTEZIONE CIVILE<br />

PROTEZIONE CIVILE REGIONE LOMBARDIA http://www.protezionecivi<strong>le</strong>.regione.<br />

lombar<strong>di</strong>a.it/<br />

Nota: l’attribuzione al<strong>le</strong> singo<strong>le</strong> attività è stata ri<strong>le</strong>vata da CIESSEVI in funzione del numero <strong>di</strong> ore settimanali<br />

offerte dall’organizzazione a quel servizio. Nel caso in cui una organizzazione vo<strong>le</strong>sse rettificare il proprio<br />

dato può contattare la Banca dati CIESSEVI al seguente in<strong>di</strong>rizzo: CIESSEVI MILANO Corso Italia 9,<br />

20122 Milano (MI) – e-mail: bancadati@ciessevi.org – Te<strong>le</strong>fono 02.45475458 dal lune<strong>di</strong> al vener<strong>di</strong> dal<strong>le</strong> 14.00<br />

al<strong>le</strong> 18.00.<br />

Per maggiori informazioni sul Registro del <strong>volontariato</strong> e sul<strong>le</strong> attività svolte dalla<br />

Direzione Centra<strong>le</strong> Affari Sociali consultare il sito:<br />

http://www.provincia.milano.it/serv_soc<br />

121


NOTA METODOLOGICA E CAMPIONE<br />

LA RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI<br />

Le informazioni sono state raccolte con tre modalità <strong>di</strong>fferenti:<br />

• per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> iscritte alla sezione provincia<strong>le</strong> del Registro genera<strong>le</strong><br />

regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong> sono state analizzate 806 schede (su 1.036 comp<strong>le</strong>ssive)<br />

sull’attività e ren<strong>di</strong>conto. Esse sono state fornite dalla Provincia <strong>di</strong> Milano, che si occupa<br />

<strong>della</strong> tenuta del registro a livello provincia<strong>le</strong>, e riguardano l’attività dell’anno 2003;<br />

• per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> iscritte alla sezione regiona<strong>le</strong> del Registro genera<strong>le</strong><br />

regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong> sono state analizzate 34 schede (su 51 comp<strong>le</strong>ssive) sull’attività<br />

e ren<strong>di</strong>conto. La copia <strong>della</strong> scheda è stata fornita <strong>di</strong>rettamente dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>;<br />

• per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> non iscritte al Registro genera<strong>le</strong> regione del <strong>volontariato</strong> sono<br />

state raccolte <strong>le</strong> informazioni con metodologia te<strong>le</strong>fonica, basata su questionari semistrutturati<br />

(composti da domande chiuse e aperte), su un campione <strong>di</strong> 300 <strong>organizzazioni</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> non iscritte al Registro e attive sul territorio <strong>della</strong> provincia <strong>di</strong><br />

Milano.<br />

L’UNIVERSO DI RIFERIMENTO<br />

Per <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro, l’universo <strong>di</strong> riferimento è costituito dal<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />

in e<strong>le</strong>nco nel Bol<strong>le</strong>ttino Ufficia<strong>le</strong> <strong>della</strong> Regione Lombar<strong>di</strong>a del maggio 2004.<br />

Esso riporta iscritte in provincia <strong>di</strong> Milano 1.036 <strong>organizzazioni</strong> provinciali e 51 regionali.<br />

Nel caso del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> non iscritte ai registri regionali del <strong>volontariato</strong><br />

non vi è un censimento certo. CIESSEVI, che tiene una banca dati del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> costantemente aggiornata e perio<strong>di</strong>camente confrontata con altre fonti<br />

(ad es. e<strong>le</strong>nchi comunali), stima a Milano e provincia un migliaio <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>volontariato</strong>. Con questo lavoro, tuttavia, si è ritenuto opportuno procedere con un ulteriore<br />

controllo del dato, che si è articolato in tre fasi:<br />

• nella <strong>prima</strong> fase CIESSEVI ha se<strong>le</strong>zionato dal proprio database, costituito da 6.100<br />

nominativi <strong>di</strong> enti, 1.542 <strong>organizzazioni</strong> non iscritte e potenziali “<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>”. La<br />

se<strong>le</strong>zione è stata puntua<strong>le</strong>, valutando uno ad uno i nominativi <strong>di</strong>sponibili in ogni comune<br />

e <strong>di</strong>stretto;<br />

• nella seconda fase una società esterna, incaricata <strong>di</strong> somministrare <strong>le</strong> interviste, nella<br />

fase del “primo contatto te<strong>le</strong>fonico” (oltre 1.200 contatti) ha chiesto se l’organizzazione<br />

è da considerarsi “<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>”: va<strong>le</strong> a <strong>di</strong>re se ha fini <strong>di</strong> solidarietà, assenza fini <strong>di</strong><br />

lucro, gratuità del<strong>le</strong> prestazioni, impegno volontario determinante e preva<strong>le</strong>nte, con<br />

122


Domanda filtro: La sua associazione è da considerarsi <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>?<br />

(va<strong>le</strong> a <strong>di</strong>re: ha fini <strong>di</strong> solidarietà? assenza fini <strong>di</strong> lucro? gratuità del<strong>le</strong> prestazioni?<br />

impegno volontario determinante e preva<strong>le</strong>nte? con democraticità interna all’associazione?<br />

con soci che si impegnano sempre gratuitamente?)<br />

[ ] sì (continuare l’intervista…)<br />

[ ] no (fine dell’intervista: spiegare che l’indagine riguarda solo <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>volontariato</strong> non iscritte al Registro genera<strong>le</strong> regiona<strong>le</strong> del <strong>volontariato</strong>)<br />

democraticità interna all’associazione, con soci che si impegnano sempre gratuitamente.<br />

Con questa ulteriore “scrematura” si è arrivati ad isolare 1.073 <strong>organizzazioni</strong> non iscritte<br />

e potenziali <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>. In sostanza <strong>parte</strong>ndo dal fi<strong>le</strong> <strong>di</strong> 1.542 nominativi si è arrivati<br />

a sottrarre: 183 <strong>organizzazioni</strong> che hanno <strong>di</strong>chiarato <strong>di</strong> non essere <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> in quanto<br />

non rientrano nei sei criteri espressi (fini <strong>di</strong> solidarietà, ecc.), 26 <strong>organizzazioni</strong> che<br />

hanno cessato l’attività, 260 <strong>organizzazioni</strong> che non sono state reperibili. Le restanti 1.073<br />

si sono autodefinite <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>. E a partire da questo è stata somministrata l’intervista<br />

ad un campione casua<strong>le</strong> stratificato <strong>di</strong> 300 <strong>organizzazioni</strong>;<br />

• nella terza fase CIESSEVI ha effettuato un ulteriore controllo ex post, sulla base del<strong>le</strong><br />

risposte date relative al numero dei volontari, all’intensità dell’impegno volontario, al<br />

numero dei <strong>di</strong>pendenti e dei collaboratori. In questo modo, verificando la percentua<strong>le</strong><br />

<strong>di</strong> questionari dubbi sulla preva<strong>le</strong>nza del lavoro volontario rispetto a quello retribuito,<br />

si è ritenuto <strong>di</strong> escludere un ulteriore 8,6% <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> (92 casi) dall’e<strong>le</strong>nco comp<strong>le</strong>ssivo<br />

<strong>di</strong> coloro che si sono autodefiniti <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>.<br />

Alla fine dei vari passaggi sopra descritti, siamo arrivati a stimare a Milano e provincia<br />

981 <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> non iscritte. Ta<strong>le</strong> stima è stata calcolata in modo restrittivo<br />

in quanto non è escluso che tra <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> che non sono state reperibili non vi<br />

siano alla fine <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> che potevano rientrare nel conteggio.<br />

OdV potenziali Organizzazioni Organizzazioni Organizzazioni Tota<strong>le</strong> OdV Organizzazioni Tota<strong>le</strong> OdV<br />

(fi<strong>le</strong> <strong>di</strong> <strong>parte</strong>nza) autodefinite cessata non autodefinite dubbie stimate<br />

non <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> attività reperibili <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> (8,6%)<br />

1.542 183 26 260 1.073 92 981<br />

Di seguito, si riassume la <strong>di</strong>stribuzione del campione del<strong>le</strong> Organizzazioni <strong>di</strong> Volontariato<br />

attive nella provincia <strong>di</strong> Milano <strong>di</strong>stinte per Asl <strong>di</strong> ap<strong>parte</strong>nenza.<br />

123


Asl <strong>di</strong> ap<strong>parte</strong>nenza OdV iscritte OdV iscritte OdV non Tota<strong>le</strong> OdV<br />

RR provincia<strong>le</strong> RR regiona<strong>le</strong> iscritte RR Provincia<br />

<strong>di</strong> Milano<br />

Asl 1 (comuni a N-O: Legnano) 181 2 67 250<br />

Asl 2 (comuni a Sud: Me<strong>le</strong>gnano) 111 1 68 180<br />

Asl 3 (comuni a N-E: Monza) 231 - 67 298<br />

Asl città <strong>di</strong> Milano 283 31 98 412<br />

Tota<strong>le</strong> OdV provincia <strong>di</strong> Milano 806 34 300 1.140<br />

LA DISTRIBUZIONE CAMPIONARIA<br />

Per quanto riguarda <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte al Registro, analizzando la <strong>di</strong>stribuzione territoria<strong>le</strong><br />

del<strong>le</strong> schede mancanti, si è verificato che esse si <strong>di</strong>stribuiscono in modo piuttosto<br />

omogeneo nel<strong>le</strong> quattro Aziende sanitarie locali che sud<strong>di</strong>vidono il territorio. Nel caso,<br />

invece, del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> non iscritte, si è se<strong>le</strong>zionato un campione casua<strong>le</strong> <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong>,<br />

stratificato, comprendendo più comuni e utilizzando come parametro <strong>di</strong> riferimento,<br />

nello stabilire la numerosità campionaria interna ad ogni comune, la densità abitativa.<br />

Di seguito, l’e<strong>le</strong>nco dei comuni in cui sono <strong>di</strong>stribuite <strong>le</strong> OdV iscritte al Registro (sezione<br />

provincia<strong>le</strong>) campionate con ripartizione per Asl <strong>di</strong> ap<strong>parte</strong>nenza.<br />

Asl Comuni<br />

Asl 1 Abbiategrasso, Albairate, Arconate, Arese, Arluno, Assago, Bareggio, Boffalora Sopra Ticino, Bollate,<br />

Buccinasco, Buscate, Busto Garolfo, Calvignasco, Canegrate, Casorezzo, Castano Primo, Cesano<br />

Boscone, Cesate, Cisliano, Cogliate, Corbetta, Cornaredo, Corsico, Cuggiono, Dairago, Gaggiano,<br />

Garbagnate Milanese, Gudo Visconti, Inveruno, Lainate, Lazzate, Legnano, Limbiate, Magenta,<br />

Magnago, Marcallo con Casone, Mesero, Misinto, Motta Visconti, Nerviano, Novate Milanese, Ossona,<br />

Paderno Dugnano, Parabiago, Pero, Pogliano Milanese, Pregnana Milanese, Rho, Robecchetto con<br />

Induno, Robecco sul Naviglio, Rosate, San Vittore Olona, Santo Stefano Ticino, Sedriano, Senago,<br />

Settimo Milanese, Solaro, Trezzano sul Naviglio, Turbigo, Vanzago, Vittuone<br />

Asl 2 Basiglio, Bellinzago Lombardo, Binasco, Bussero, Cambiago, Carugate, Cassano d’Adda, Cassina de’<br />

Pecchi, Cernusco sul Naviglio, Cerro al Lambro, Gessate, Gorgonzola, Inzago, Lacchiarella, Locate Triulzi,<br />

Me<strong>di</strong>glia, Me<strong>le</strong>gnano, Melzo, Noviglio, Opera, Pantigliate, Paullo, Peschiera Borromeo, Pieve Emanue<strong>le</strong>,<br />

Pioltello, Pozzuolo Martesana, Rozzano, San Colombano al Lambro, San Donato Milanese, San Giuliano<br />

Milanese, Segrate, Settala, Vernate, Vignate, Vimodrone, Vizzolo Predabissi, Zibido San Giacomo<br />

Asl 3 Agrate Brianza, Aicurzio, Albiate, Arcore, Barlassina, Basiano, Bellusco, Bernareggio, Besana in<br />

Brianza, Biassono, Bovisio Masciago, Bresso, Brugherio, Burago <strong>di</strong> Molgora, Busnago, Caponago,<br />

Carate Brianza, Carnate, Cesano Maderno, Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Concorezzo,<br />

Cormano, Cornate d’Adda, Correzzana, Cusano Milanino, Desio, Giussano, Lentate sul Seveso,<br />

Lesmo, Lissone, Macherio, Masate, Meda, Monza, Muggiò, Nova Milanese, Ornago, Ronco Briantino,<br />

Seregno, Sesto San Giovanni, Seveso, Sovico, Sulbiate, Trezzano Rosa, Trezzo sull’Adda, Usmate<br />

Velate, Vaprio d’Adda, Varedo, Vedano al Lambro, Verano Brianza, Villasanta, Vimercate<br />

Asl città <strong>di</strong> Milano Milano città: Distretto sanitario 1: Milano Centro; Distretto sanitario 2: Certosa, Gallarate, Sempione,<br />

Magenta, Affori, Bovisa; Distretto sanitario 3: Zara, Venezia, Città Stu<strong>di</strong>, Lambrate; Distretto sanitario 4:<br />

Porta Romana, Navigli, Ticinese; Distretto sanitario 5: Porta Genova, Giambellino, Lorenteggio, Baggio<br />

124


Di seguito, l’e<strong>le</strong>nco dei comuni in cui sono <strong>di</strong>stribuite <strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte RR (sezione<br />

regiona<strong>le</strong>) campionate con ripartizione per Asl <strong>di</strong> ap<strong>parte</strong>nenza.<br />

Asl Comuni<br />

Asl 1 Abbiategrasso, Nerviano<br />

Asl 2 Settala<br />

Asl 3 -<br />

Asl città <strong>di</strong> Milano Milano città: Distretto sanitario 1: Milano Centro; Distretto sanitario 2: Certosa,<br />

Gallarate, Sempione, Magenta, Affori, Bovisa; Distretto sanitario 3: Zara, Venezia, Città<br />

Stu<strong>di</strong>, Lambrate; Distretto sanitario 4: Porta Romana, Navigli, Ticinese; Distretto sanitario<br />

5: Porta Genova, Giambellino, Lorenteggio, Baggio<br />

E<strong>le</strong>nco dei comuni in cui sono <strong>di</strong>stribuite <strong>le</strong> OdV non iscritte campionate con ripartizione<br />

per Asl <strong>di</strong> ap<strong>parte</strong>nenza.<br />

Asl Comuni<br />

Asl 1 Abbiategrasso, Arconate, Arese, Arluno, Bareggio, Bollate, Buccinasco, Canegrate,<br />

Casorezzo, Castano Primo, Cerro Maggiore, Cesano Boscone, Cesate, Corbetta,<br />

Cornaredo, Corsico, Cuggiono, Inveruno, Lainate, Legnano, Limbiate, Magenta,<br />

Nerviano, Paderno Dugnano, Pogliano Milanese, Pregnana Milanese, Rho, Senago,<br />

Settimo Milanese, Trezzano sul Naviglio, Turbigo, Villa Cortese, Vittuone,<br />

Asl 2 Basiglio, Binasco, Carpiano, Cassano d’Adda, Cassina dè Pecchi, Cernusco sul Naviglio,<br />

Cerro al Lambro, Gorgonzola, Inzago, Me<strong>di</strong>glia, Me<strong>le</strong>gnano, Melzo, Noviglio, Peschiera<br />

Borromeo, Pessano con Bornago, Pioltello, Pozzuolo Martesana, Rodano, Rozzano, San<br />

Colombano al Lambro, San Donato Milanese, San Giuliano Milanese, San Zenone al<br />

Lambro, Segrate, Truccazzano, Vimodrone<br />

Asl 3 Agrate Brianza, Albiate, Arcore, Besana in Brianza, Bresso, Brugherio, Carate Brianza,<br />

Cesano Maderno, Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Concorezzo, Cormano, Cornate<br />

d’Adda, Cusano Milanino, Desio, Giussano, Lentate sul Seveso, Lissone, Masate, Meda,<br />

Monza, Muggiò, Nova Milanese, Ornago, Pozzo D’Adda, Ronco Briantino, Seregno,<br />

Sesto San Giovanni, Sovico, Usmate Velate, Villasanta, Vimercate<br />

Asl città <strong>di</strong> Milano Milano città: Distretto sanitario 1: Milano Centro; Distretto sanitario 2: Certosa,<br />

Gallarate, Sempione, Magenta, Affori, Bovisa; Distretto sanitario 3: Zara, Venezia, Città<br />

Stu<strong>di</strong>, Lambrate; Distretto sanitario 4: Porta Romana, Navigli, Ticinese; Distretto sanitario<br />

5: Porta Genova, Giambellino, Lorenteggio, Baggio<br />

LA NUMEROSITÀ CAMPIONARIA<br />

La <strong>di</strong>sponibilità accordata dai responsabili e funzionari <strong>della</strong> Provincia <strong>di</strong> Milano ha permesso<br />

<strong>di</strong> raccogliere in questo lavoro una quantità notevo<strong>le</strong> <strong>di</strong> informazioni sul<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> (solo da questa fonte 840 schede).<br />

Ricor<strong>di</strong>amo che ciò è stato facilitato da alcune <strong>di</strong>sposizioni <strong>le</strong>gislative: dal fatto che <strong>le</strong><br />

<strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong> che vogliono iscriversi al Registro (con<strong>di</strong>zione necessaria<br />

per accedere ai contributi pubblici, per stipulare convenzioni e per beneficiare del<strong>le</strong> age-<br />

125


volazioni fiscali previste dalla stessa <strong>le</strong>gge) devono presentare alcuni documenti, tra i quali<br />

la “Relazione annua<strong>le</strong> sull’attività e ren<strong>di</strong>conto”.<br />

L’INTRODUZIONE DI PESI CAMPIONARI<br />

Le informazioni raccolte sul<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>volontariato</strong>, considerando singolarmente<br />

i due campioni <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong> iscritte/non iscritte, sono rappresentative, va<strong>le</strong> a <strong>di</strong>re possono<br />

descrivere in modo corretto la realtà del<strong>le</strong> <strong>organizzazioni</strong> oggetto d’indagine.<br />

Tuttavia, poiché nel primo capitolo si è deciso <strong>di</strong> unire <strong>le</strong> due tipologie (<strong>organizzazioni</strong><br />

iscritte e non iscritte) e poiché i due sub-campioni risultano con un rapporto numerico<br />

molto <strong>di</strong>verso rispetto all’universo <strong>di</strong> riferimento (il 77,3% <strong>di</strong> schede <strong>di</strong> <strong>organizzazioni</strong><br />

iscritte contro il 30,6% del<strong>le</strong> non iscritte), si è ritenuto necessario introdurre dei pesi che<br />

riequilibrino il rapporto tra <strong>organizzazioni</strong> iscritte e non iscritte. Di seguito si riporta la<br />

<strong>di</strong>stribuzione del campione del<strong>le</strong> Organizzazioni <strong>di</strong> Volontariato attive nella provincia <strong>di</strong><br />

Milano.<br />

OdV % OdV non %<br />

iscritte RR iscritte RR<br />

Tota<strong>le</strong> OdV campione 840 77,3 300 30,6<br />

Tota<strong>le</strong> OdV universo 1.087 100,0 980 100,0<br />

Pesi statistici applicati:<br />

Campione % Universo % Pesi: (universo/campione)<br />

campione universo<br />

Iscritte 840 73,7 1087 52,6 0,71<br />

Non iscritte 300 26,3 980 47,4 1,80<br />

Tota<strong>le</strong> 1.140 100,0 2.067 100,0 -<br />

126


Finito <strong>di</strong> stampare nel giugno 2005<br />

presso Arti Grafiche Bianca & Volta<br />

Truccazzano, Milano

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