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Imp. carceri modificato - Consiglio Regionale della Sardegna

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Gli ambiti da regolare possono così distinguersi:<br />

a) Trattamento;<br />

b) Sanità;<br />

c) Vittime dei delitti;<br />

d) Minori;<br />

e) Prevenzione e reinserimento;<br />

f) Amministrazione penitenziaria e giudiziaria;<br />

g) Informazioni, operatività e verifiche.<br />

Con riferimento a tali ambiti operativi, il protocollo Ministero-Regione dovrebbe<br />

contenere i seguenti orientamenti:<br />

A) Trattamento.<br />

a) Interventi trattamentali.<br />

Amministrazione Penitenziaria e Minorile dovrebbero organizzare gli interventi,<br />

d’intesa con Regione ed Enti Locali interessati, e con la consulenza delle<br />

Università; mentre la gestione conseguente, mediante specifiche convenzioni,<br />

dovrà coinvolgere le diverse amministrazioni, il volontariato, il privato sociale, gli<br />

operatori e gli specialisti di settore, il sistema educativo, le Università.<br />

Particolare cura dovrà dedicarsi all’organizzazione degli interventi trattamentali<br />

per le forme di detenzione extra-muraria, parziale o totale;<br />

b) Territorializzazione <strong>della</strong> pena.<br />

I detenuti di norma devono essere assegnati al carcere più vicino al loro domicilio;<br />

Devono essere create le migliori condizioni per frequenti e dignitosi contatti fra i<br />

detenuti, i loro familiari e i loro normali ambienti di vita.<br />

c) Strutture edilizie.<br />

Le strutture devono essere concepite in modo specifico e differenziato secondo le<br />

diverse esigenze trattamentali, onde evitare la cosiddetta “promiscuità” tra le diverse<br />

tipologie di detenuti.<br />

Dovranno, comunque, essere previsti spazi verdi, strutture per lo sport, per le attività<br />

culturali, formative, ricreative, in forma individuale e collettiva.<br />

Le camere per i detenuti dovranno contenere i servizi igienici in ambienti separati<br />

e non potranno ospitare più di tre persone.<br />

d) Lavoro, istruzione, cultura e ricreazione.<br />

La Regione, gli Enti Locali, le Amministrazioni statali competenti dovranno coordinarsi<br />

con specifici protocolli al fine di assicurare iniziative comuni per garantire<br />

occasioni di lavoro, istruzione, formazione professionale, attività ricreative e<br />

sportive per i detenuti, modulando gli interventi in modo specifico secondo la<br />

condizione restrittiva dei singoli.<br />

In particolare dovrà essere garantita a tutti un’adeguata formazione al lavoro, con<br />

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