0010-RELAZIONE GENERALE.pdf - Università degli Studi dell'Aquila
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PIANO DI RICOSTRUZIONE DEL COMUNE DI BUGNARA RELAZIONE GENERALE
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PIANO DI RICOSTRUZIONE DEL COMUNE DI BUGNARA<br />
<strong>RELAZIONE</strong> <strong>GENERALE</strong>
Piano di Ricostruzione del Comune di Bugnara<br />
<strong>RELAZIONE</strong> <strong>GENERALE</strong><br />
p. 1
PREMESSA<br />
Oggetto della presente relazione è la descrizione delle attività<br />
condotte a supporto dell’Amministrazione comunale di<br />
Bugnara nell’ambito dell’elaborazione del Piano di Ricostruzione<br />
ai sensi della convenzione stipulata fra l’Amministrazione<br />
Comunale ed il Dipartimento di Architettura ed Urbanistica dell’<strong>Università</strong><br />
<strong>degli</strong> studi dell’Aquila, sottoscritta in data 29 luglio<br />
2011.<br />
Finalità principale <strong>degli</strong> studi relativi alla stesura del piano è<br />
stata quella di definire un quadro esaustivo delle condizioni<br />
contestuali, al fine di procedere alla elaborazione di progetto,<br />
attraverso la verifica delle proposte elaborate con il coinvolgimento<br />
e la consultazione dei portatori di interessi coinvolti nel piano.<br />
In particolare l’attività progettuale si è focalizzata su una<br />
specifica area del centro, ritenuta esemplificativa dell’attuazione<br />
del processo di ricostruzione; per questo motivo definita con l’appellativo<br />
di “Progetto Pilota”.<br />
Gli obiettivi del Piano di Ricostruzione, sono definiti nel DE-<br />
CRETO N° 3/2010 del Commissario Delegato per la Ricostruzione<br />
e Presidente della Regione Abruzzo nel quale è definita l’articolazione<br />
del processo di ripianificazione del territorio da parte<br />
dei comuni interessati dal sisma dell’aprile 2009 ex. art. 1, comma<br />
2 del decreto legge 28 aprile 2009, n. 39, questi sono sostanzialmente<br />
due:<br />
- il recupero e la messa in sicurezza delle abitazioni danneggiate<br />
dal sisma, finalizzato alla ricostituzione di adeguate<br />
condizioni di sicurezza per l’abitare;<br />
- una messa in valore dei centri finalizzata, oltre che al ripristino<br />
delle funzioni abitative, al recupero ed al potenziamento<br />
delle condizioni economiche, sociali e culturali di questi contesti,<br />
aprendo nuovi e duraturi orizzonti di vita.<br />
Per operare con queste finalità è stato necessario acquisire<br />
un preliminare ed adeguato livello di conoscenza dei luoghi, delle<br />
condizioni geologiche, del danno indotto dagli eventi sismici,<br />
come anche il riconoscimento delle identità storico-culturali, dei<br />
valori ambientali, l’approfondimento delle dinamiche sociali in atto,<br />
la valutazione del potenziale economico del territorio e delle sue<br />
risorse ed infine la comprensione di eventuali criticità che si sono<br />
frapposte ad un armonico processo di sviluppo.<br />
Quale ulteriore elemento di potenziamento dell’azione di ricostruzione<br />
è stato il riconoscimento e l’analisi del ruolo che il<br />
contesto socio-produttivo del Comune di Bugnara riveste in un<br />
ambito fisico-economico più vasto, nel quale è collocato e con il<br />
quale interagisce, al fine di individuare possibili misure e strategie,<br />
in grado di superare particolarismi ed obsolete logiche<br />
localistiche e di contribuire ad una effettiva messa a sistema di<br />
relazioni virtuose fra tutti i centri per una ripresa delle condizioni<br />
di sviluppo dell’intero territorio.<br />
Per conseguire quest’ultimo obiettivo, il PdR si concentra<br />
sulla comprensione <strong>degli</strong> strumenti pianificatori sovracomunali,<br />
quali il Quadro di Riferimento Regionale, il Piano Paesistico Regionale,<br />
il Piano dell Comunita’ Montana Peligna ed il Piano Territoriale<br />
di Coordinamento Provinciale, dei quali ha accolto le indicazioni<br />
programmatiche e le linee strategiche.<br />
p. 2
cIPPO CON ROMANO ISCRIZIONE CONSERVATO NELLA CASA<br />
COMUNALE<br />
LA STORIA (A. Donatelli) i<br />
Il territorio della valle Peligna: cenni sui caratteri geografici e<br />
inquadramento storico.<br />
Il comune di Bugnara, ai piedi del Colle Rotondo (912 m<br />
s.l.m.), a un chilometro circa dal fiume Sagittario, è disposto lungo<br />
il margine orientale che delimita la valle Peligna. Quest’ultima<br />
costituisce un ambito geografico ben delimitato all’interno del<br />
settore centrale della catena appenninica e si estende lungo l'intera<br />
superficie corrispondente alla conca di Sulmona, risalendo<br />
lungo la stretta valle del fiume Sagittario, fino al centro abitato di<br />
Scanno, posto ai limiti territoriali del Parco Nazionale d'Abruzzo.<br />
Questo territorio occupa una delle maggiori conche intermontane<br />
della regione ed è delimitato da una cornice montuosa di natura<br />
carbonatica che presenta importanti vette (altitudine superiore ai<br />
2000 m s.l.m): la dorsale del Morrone e il massiccio della Maiella<br />
a oriente, i monti Genzana e Rotella a sud, il monte Argatone a<br />
sud-ovest, tra Scanno e Gioia Vecchia (di cui Colle Rotondo può<br />
ritenersi una continuazione); a nord-ovest le catene montane del<br />
Velino-Sirente lo separano dalla piana del Fucino. Pur trovandosi<br />
circondata da dorsali montane, la valle Peligna ha sempre rappresentato<br />
un’area d’incrocio di importanti vie di comunicazione ii ,<br />
per via sia della sua centralità fra Adriatico e Tirreno e fra Nord e<br />
Sud, sia per la presenza di stretti varchi pianeggianti che dalla<br />
conca si diramano in tutte le direzioni iii .<br />
La natura aspra e brulla dei rilievi calcarei che delimitano<br />
la valle contrasta con la grande e fertile pianura alluvionale che<br />
riempie la conca. In epoche geologiche passate (Pleistocene)<br />
questa depressione di origine tettonica era sede di un vasto lago<br />
che fu riempito di sedimenti lacustri e fluviali, quest’ultimi trasportati<br />
dai vari fiumi che ancora oggi irrigano la piana. A questi<br />
strati di più antica formazione si sono sovrapposti sedimenti di<br />
conoide provenienti dalle grandi frane di versante che hanno interessato,<br />
successivamente, vaste zone montane iv .<br />
L’ambiente paesistico cambia in corrispondenza delle diverse<br />
altimetrie: la fascia oltre i 2400 m, che interessa solo la<br />
parte più alta della Maiella e, in limitate estensioni, le cime di altri<br />
monti (Morrone, Genzana), è costituita da un vasto altopiano<br />
ondulato dall’aspetto lunare (il cosiddetto ‘deserto di pietra’). Al<br />
primo impatto sembrerebbe un ambiente assolutamente privo di<br />
vita, ma in realtà ospita, negli angoli più riparati, piante e animali<br />
rari.<br />
Fra le vette montane e la conca di Sulmona (circa 400<br />
metri s.l.m.) si osserva un complesso fisico naturale costituito da<br />
boschi fitti ed estesi, tipici dell’alta montagna mediterranea v , e<br />
pascoli di monte sfruttati, soprattutto nel passato, per i greggi<br />
ovini. L’ampia vallata su cui sorge Sulmona, che si estende fino<br />
alle pendici delle dorsali appenniniche che la circondano, è un<br />
altopiano verde utilizzato, grazie al clima mite e alla presenza di<br />
acque in superficie, per colture orticole e seminativi di vario<br />
genere vi .<br />
La valle Peligna ha conosciuto una storia d’incessanti successioni<br />
di dominazioni diverse, fatta di momenti di depressione,<br />
peraltro favoriti da gravi terremoti e pestilenze, e da importanti<br />
riprese.<br />
In questo territorio è attestata la presenza di civiltà<br />
preromane, prevalentemente nella fascia compresa fra i 500 e<br />
gli 800 metri di altitudine, zona evidentemente favorevole per le<br />
condizioni climatiche e paesistiche allo sfruttamento agricolo,<br />
boschivo e pastorizio. Queste popolazioni appartengono a civiltà<br />
fiorenti, tanto che i Romani non riescono a sottometterle in breve<br />
tempo; esse, nel VI secolo a.C., costituiscono probabilmente<br />
un’unica popolazione distribuita dal Piceno al Sannio. È intorno<br />
alla metà del secolo successivo che, secondo gli studiosi avviene<br />
un frazionamento che porta i Peligni a disporsi nella conca di<br />
Sulmona e nelle aree adiacenti vii .<br />
Queste popolazioni, prima di essere coinvolte nelle guerre<br />
espansionistiche di Roma, sono inizialmente insediate in altura,<br />
in punti più strategicamente idonei al controllo, dove costruiscono<br />
recinti murari foritificati (‘oppida’) viii e, quasi contemporaneamente,<br />
cominciano a organizzarsi più a valle, in piccoli nuclei,<br />
( ‘vici’ e ‘pagi’), solitamente disposti in pianura o alle pendici<br />
delle montagne, a più diretto contatto con le prime vie di<br />
comunicazione ix . Il quadro insediativo di questo periodo è completato<br />
dai santuari, disposti all’interno <strong>degli</strong> oppida e dei vici o<br />
nei pressi di valichi e fonti sorgive x .<br />
Il IV secolo a.C., dominato dalle guerre sannitiche, segna<br />
l’inizio della conquista romana che, comunque, non modifica, per<br />
il momento, l’assetto insediativo. Sarà la Guerra sociale (91-89<br />
a.C.), con la quale le popolazioni italiche dell’Appenninico entrano<br />
definitivamente a far parte dell’orbita di Roma, a determinare<br />
la riorganizzazione del territorio secondo i cosiddetti ‘municipia’.<br />
In alcuni centri urbani esistenti, infatti, vengono stabilite le<br />
magistrature e le principali attività economiche, senza stravolgere,<br />
di fatto, la struttura <strong>degli</strong> insediamenti. Nella valle Peligna<br />
tutto il territorio gravita intorno ai tre municipi di Sulmo, Corfinium<br />
e Superaequum (oggi Castelvecchio Subequo) xi . I centri di Sulmo<br />
e Corfinium si ritiene fossero dotati di una struttura urbana prima<br />
di essere trasformati in municipi, grazie a rinvenimenti databili al<br />
IV secolo a.C. xii .<br />
L’organizzazione dei municipi si rafforza sempre più nel<br />
tempo, tanto che gli archeologici riconducono al I secolo a.C.<br />
l’abbandono definitivo <strong>degli</strong> oppida, al più utilizzati come santuari,<br />
e la creazione di ville rustiche nei luoghi a maggiore vocazione<br />
agricola xiii . La centralità di certi insediamenti, dunque, favorisce<br />
la creazione di nuovi percorsi e il rafforzamento di quelli esistenti,<br />
fino alla definizione della rete viaria romana della Regio<br />
p. 3
IV xiv , ambito amministrativo dell’ordinamento augusteo, esteso a<br />
tutto l’Abruzzo odierno.<br />
Con la caduta dell’Impero d’Occidente, in seguito alla riforma<br />
di Diocleziano e a modifiche posteriori, cambia l’assetto<br />
amministrativo dei territori: intorno alla metà del IV secolo d.C.<br />
nasce la provincia Valeria (comprendente l’attuale provincia<br />
aquilana e il circondario di Cittaducale) xv , regione retta da un<br />
praeses e soggetta all’autorità del vicarius di Roma, come le altre<br />
nove province in cui risultava articolata l’allora Italia peninsulare<br />
e insulare.<br />
Dalla metà del IV secolo e, per tutto il successivo, anche<br />
la valle Peligna si presume abbia risentito della crisi generale<br />
che colpì l’Occidente, tanto da rendere il territorio italiano esposto<br />
alle orde barbariche. Alla crisi economica e politica si aggiunsero<br />
il terremoto del 346 xvi , che interessò il Sannio, e quello del<br />
443 xvii , che danneggiò Roma, entrambi avvertiti in Abruzzo.<br />
In questo intervallo di tempo, poi, nella conca di Sulmona<br />
sembra già penetrato il Cristianesimo: un’iscrizione cristiana del<br />
neofita Peticius Habentius, datata inizio IV secolo d.C. xviii , ne attesta<br />
la diffusione, piuttosto precoce, forse per via della vicinanza<br />
con Roma.<br />
Complessa e poco indagata è la storia della diffusione nel<br />
territorio peligno del Cristianesimo. Verso la fine del V secolo,<br />
Valva o Corfinium e Sulmo erano entrambi territori diocesani,<br />
destinati a fondersi nell’XI secolo, quando Sulmona assunse un<br />
ruolo di primo piano nell’area xix .<br />
Nel VI secolo, all’inizio della dominazione longobarda, i<br />
territori abruzzesi non godevano di buone condizioni sociali ed<br />
economiche e diversi centri importanti, come ad esempio Corfinio,<br />
cominciavano a perdere di rilievo.<br />
La formazione del Ducato di Spoleto, che ingloba la conca<br />
di Sulmona, rafforza un organismo regionale che prefigura in parte<br />
l’Abruzzo odierno xx ; esso è comunque suddiviso all’interno in distretti<br />
- ‘gastaldati’ -, più o meno ricadenti nei municipia romani e<br />
nelle diocesi xxi , politicamente dipendenti da Spoleto e privi di qualsiasi<br />
autonomia di tipo amministrativo o giurisdizionalexxii.<br />
Questo assetto, sostanzialmente, non muta con la conquista<br />
dei Franchi, avvenuta alla fine dell’VIII secolo: essa modifica<br />
i gastaldati in ‘comitati’ i quali, con l’indebolirsi del potere<br />
centrale, mano a mano acquisiscono autonomia xxiii .<br />
Il controllo dei territori, già a partire dall’VIII secolo, è esercitato<br />
anche dagli enti monastici; la loro presenza, con il favore<br />
accordato dal potere carolingio, segna l’inizio di un periodo di<br />
rinascita che, “dopo la forte depressione economica e civile nello<br />
stesso secolo IX e i duri colpi inferti dalle incursioni dei Saraceni,<br />
si compì meravigliosamente dovunque nel tardo secolo X” xxiv .<br />
Nel primo trentennio del X secolo, Ugo di Provenza scende<br />
in Italia e, nel 926, sancisce la spartizione del Paese dei<br />
Marsi xxv , ovvero di quel territorio (corrispondente all’odierno Abruz-<br />
zo e al reatino) che, nell’843, aveva ottenuto autonomia dal Ducato<br />
di Spoleto. Si vengono a costituire, dunque, due domini autonomi:<br />
il conte Berardo ottiene i comitati di Amiterno, Forcona,<br />
Marsica e Valva, riuniti nella cosiddetta ‘Provincia dei Marsi’,<br />
Attone i comitati di Penne e di Chieti xxvi .<br />
Con la morte di Berardo e Attone, i rispettivi discendenti si<br />
suddividono i comitati, definendo ambiti territoriali anche di piccola<br />
entità xxvii . In questo quadro la famiglia di Berardo conquista il<br />
titolo di conte del territorio comprendente il bacino fucense, le<br />
relative vallate di accesso, inclusa la Valle Roveto, e il<br />
carseolano xxviii .<br />
Un altro ramo della stessa famiglia, entro il X secolo, si<br />
stabilisce nella conca di Sulmona dando vita a un’altra autonomia<br />
comitalexxix.<br />
Alle porte dell’XI secolo il territorio risulta ulteriormente<br />
suddiviso sotto il controllo di diversi conti xxx , venendosi così<br />
definitivamente a negare la struttura dei comitati a favore di un<br />
assetto feudatario che fu presto travolto dai Normanni di Capua<br />
e di Puglia. Fra il 1140 e il 1143 la presa di potere dei Normanni<br />
si estende, dapprima, a tutto il territorio teatino, pennese e a<br />
vaste estensioni del valvense xxxi .<br />
Il concordato di Benevento, del 1156, segna la sovranità<br />
dei Normanni sul Regno meridionale, con l’aggiunta del territorio<br />
marsicano e della parte del reatino che comprende la regione di<br />
Amiterno.<br />
Nel cinquantennio di dominio normanno, prima che il potere<br />
venisse ereditato dagli imperatori svevi, a cavallo fra la fine<br />
del XII secolo e per tutto il successivo, nella valle Peligna si assiste<br />
ad un consistente flusso migratorio da parte di genti, provenienti<br />
dai contadi vicini e dai castelli, verso Sulmona, tanto da<br />
determinare nell’abitato un notevole incremento demografico. La<br />
città, favorita dalla buona posizione geografica xxxii , in epoca sveva<br />
si trova ben presto a coprire un ruolo di privilegio nel contesto<br />
regionale, tanto da essere eletta da parte di Federico II, nel 1234,<br />
sede del giustizierato d’Abruzzi e da diventare una delle sette<br />
fiere annuali del Regno xxxiii .<br />
La fine <strong>degli</strong> Svevi, e il conseguente passaggio del territorio<br />
peligno in mano agli Angioini, sono segnati dalla battaglia di<br />
Tagliacozzo, svoltasi fra Scurcola e Magliano dei Marsi, con la<br />
sconfitta di Corradino di Svevia da parte di Carlo I d'Angiò, nel<br />
1268. Di lì a poco, nel 1273, l’Abruzzo viene suddiviso in due<br />
giustizierati, citra et ultra Piscariam, con l’aggregazione all’Abruzzo<br />
citeriore, ovvero all’antico comitato e diocesi teatina, della<br />
conca di Sulmona (eccetto il capoluogo), dell’altopiano delle<br />
Cinquemiglia, dell’alta valle del Sangro e del Molise, fino al<br />
Volturno, compresa Agnone. Viene a costituirsi, così, un’ampia<br />
zona appenninica in cui s’intensificano i contatti e i commerci, in<br />
particolare lungo la ‘via <strong>degli</strong> Abruzzi’ che collegava Napoli e Firenze<br />
e di cui Sulmona era uno dei principali capisaldi xxxiv .<br />
Quasi contemporaneamente aveva luogo l’‘avventura’ di<br />
papa Celestino V, fondatore dell’omonimo ordine presso l’abbazia<br />
di S. Spirito al Morrone e quivi rinchiusosi dopo “il gran rifiuto”,<br />
esauritasi in breve tempo, ma i cui effetti si avvertirono a<br />
lungo: la città dell’Aquila, ad esempio, ne risultò ulteriormente<br />
rafforzata, per via dell’operato di Bonifacio VIII che, quasi immediatamente,<br />
si accinse a dichiarare la dipendenza diretta di S.<br />
Spirito dalla S. Sede xxxv .<br />
Alle porte del XIV secolo Sulmona, rea di aver parteggiato<br />
per Corradino di Svevia, dopo la battaglia dei Campi Palentini,<br />
patisce le ritorsioni <strong>degli</strong> Angiò che, con delle vere e proprie liste<br />
di proscrizione, si abbattono su coloro che ritenevano traditori,<br />
spogliandoli <strong>degli</strong> averi e scacciandoli dalla città xxxvi .<br />
L’episodio sulmonese rientra in un processo più generale<br />
che, dopo la scomparsa di Carlo II (1309), intende promuovere il<br />
ruolo della Corona nella figura di Roberto, nel frattempo asceso<br />
al tronoxxxvii. Nel territorio valvense la politica <strong>degli</strong> Angioini cominciava<br />
ad ammorbidirsi, tanto che, nel 1315, a Sulomna viene<br />
istituita la seconda fiera, da tenersi nello spazio antistante la chiesa<br />
di S. Panfilo xxxviii .<br />
Nel secondo ventennio del Trecento, la valle Peligna è<br />
contrassegnata da una serie di lotte che vedono Sulmona divergere<br />
con i paesi vicini, per l’uso delle acque e dei terreni, e gli<br />
aquilani minacciare il territorio peligno, per via delle pretese avanzate<br />
dal vescovo dell’Aquila su buona parte dell’antica diocesi di<br />
Valva. La carestia, nel 1328, la peste, circa venti anni dopo, e il<br />
violento terremoto del 1349 prostrano Sulmona, spopolandola e<br />
intaccando profondamente il tessuto urbanistico dell’abitato<br />
medievale xxxix , così come gli abitati limitrofi. La rinascita della vita<br />
cittadina ha inizio con la ricostruzione del centro storico, a cui<br />
corrispose la ripresa del flusso immigratorio verso la città e<br />
dell’economiaxl. Fedele ai Durazzo, Sulmona si affaccia al Quattrocento<br />
con piena libertà di pascolo, acquatico e legnatico in<br />
ampi territori della conca peligna.<br />
Con la morte di Ladislao e Luigi II, il regno passa nelle<br />
mani di Giovanna II, la cui cerimonia vede la partecipazione diretta<br />
dei conti di Tagliacozzo e Celano. La sovrana instaura un<br />
clima piuttosto autoritario e tirannico, tanto da suscitare malcontenti<br />
e ribellioni da parte del popolo, e alterna, nelle lotte di successione<br />
al trono, il suo favore ora per Luigi III d’Angiò ora per<br />
Alfonso d’Aragona.<br />
L’Abruzzo, nella prima metà del Quattrocento, diventa teatro<br />
di lotte e scorribande che videro gli eserciti angioini combattere<br />
contro gli aragonesi, con il trionfo, nel 1443, di quest’ultimixli.<br />
Sulmona vive un periodo favorevole, come evidenziato dal<br />
rinnovamento culturale che investe la città in questi anni. Il culmine<br />
di tale movimento artistico è rappresentato, nel 1391, dall’inaugurazione<br />
del nuovo portale di S. Panfilo, seguito dalla facciata<br />
quattrocentesca di S. Maria della Tomba. Ma presto, la cit-<br />
p. 4
tà, dopo la morte di Alfonso d’Aragona, viene nuovamente coinvolta<br />
nelle lotte tra Aragonesi ed Angioini che ripetutamente si<br />
scontrarono in Abruzzo. Sulmona viene più volte cinta d’assedio<br />
(memorabile quello del 1463, che durò sette mesi) fino a quando<br />
la definitiva sconfitta angioina si realizza nel 1465.<br />
Un violento terremoto si abbatte, nel 1456, su una vasta<br />
area dell’Italia centro-meridionale, con effetti distruttivi per<br />
Sulmona, che vede nuovamente il diradarsi del tessuto urbano<br />
trecentesco, e <strong>degli</strong> abitati vicini. Solo qualche anno più tardi,<br />
l’Abruzzo è nuovamente colpito da un sisma: il 27 novembre del<br />
1461 due scosse, a circa due ore di distanza, furono avvertire<br />
nell’Aquilano, con danni notevoli alle chiese e agli edifici pubblici<br />
dell’area urbana xlii .<br />
Negli anni sessanta del Quattrocento, nel seno della vecchia<br />
nobiltà feudale del Regno, evidentemente esausta dalle lotte<br />
col potere regio, nonché aggravata dai terremoti, sembra maturare<br />
una profonda crisi: da una parte si afferma una nuova<br />
classe feudale, dall’altra viene dato spazio alla libertà amministrativa<br />
delle <strong>Università</strong> e della nascente borghesiaxliii.<br />
Sulmona, per la prima volta infeudata dopo l’ascesa al<br />
potere di Giovanna d’Aragona, alla quale il marito re Ferrante,<br />
nel 1476, assegna la città peligna e un vasto territorio comprendente<br />
gli altopiani maggiori dell’Abruzzo e parte della valle del<br />
Sangro, vive un periodo d’intensa attività artistica sia per iniziativa<br />
privata sia pubblica. Tra l’altro, nel corso di tutto il XVI secolo,<br />
negli spazi creatisi con il crollo delle costruzioni dovuto al terremoto,<br />
la città vede un netto incremento dell’attività edilizia xliv .<br />
La feudalità rimane protagonista, in Abruzzo, per tutto il<br />
Cinquecento, con un assetto che sembra aderire ad un disegno<br />
di gestione politica piuttosto organico, messo in atto affinché alcuni<br />
ceti abbiano una loro autonomia, mantenendo un colloquio<br />
con il potere centrale semplice ed efficace xlv .<br />
Nel 1526 Sulmona, regnante Carlo V, diventa feudo dei<br />
Lannoy e, morto l'ultimo <strong>degli</strong> eredi, la città viene dapprima venduta<br />
ai principi di Conca (1606), poi, dopo soli quattro anni, passa<br />
a Marcantonio Borghese, nipote di Paolo V.<br />
Per tutto il XVI secolo, mentre continua, intensa, l’attività<br />
edilizia già iniziata a Sulmona dopo il terremoto del 1456 xlvi , essendo<br />
migliorati i rapporti fra città e contado e diminuendo i movimenti<br />
migratori verso il centro urbano, non si registra una crescita<br />
demografica e la situazione culturale della città attraversa<br />
una fase stagnante.<br />
In definitiva, agli inizi del XVII secolo, anche i territori peligni<br />
fanno parte di “una catena ininterrotta di grandi feudi del patriziato<br />
romano, i Colonna a Tagliacozzo, tra il Cicolano e l’alto e medio<br />
Aterno, tra la Maiella ed il Sangro, i Peretti tutt’intorno al Fucino<br />
e a ridosso della Valle Roveto, i Borghese a Sulmona”.<br />
Gran parte dell’Abruzzo seicentesco, quindi, dipende da<br />
feudatari stranieri al territorio, vicini a Roma e profondamente<br />
legati alle antiche tradizioni pontificie e benedettine, ponendosi<br />
così in alternativa al richiamo politico di Napoli xlvii .<br />
Gli anni quaranta del Seicento sono caratterizzati dal fenomeno<br />
del banditismo, che contrappone la classe contadina ai<br />
baroni cittadini e si diffonde sensibilmente in Abruzzo, come si<br />
osserva con la ribellione dei coltivatori dello zafferano dell’Aquila<br />
o con la protesta di artigiani e contadini contro i regnanti aragonesi<br />
a Sulmona. La seconda metà del Seicento e i primissimi anni del<br />
secolo successivo sono teatro di grandi catastrofi naturali: la<br />
carestia del 1649-50, la peste del 1656-57, i terremoti del 1703,<br />
nell’aquilano, e del 1706, nella conca di Sulmona, condannano il<br />
popolo abruzzese alla povertà. L’ultimo terremoto, poi, causa gravi<br />
danni al tessuto medievale del centro storico della città peligna,<br />
il crollo di quasi tutti gli edifici ecclesialixlviii e danni e rovine in<br />
tutti i paesi dell’area sulmonese.<br />
Il XVIII secolo è caratterizzato dal governo austriaco, fino<br />
agli anni trenta, e successivamente da quello borbonico (nel 1735<br />
Carlo III di Borbone siede sul trono di Napoli), sotto il quale vengono<br />
ordinati i catasti onciarixlix ed effettuata una riforma del<br />
vecchio ordinamento amministrativo e giudiziario. Nel 1805 viene<br />
eletto re di Italia, a Milano, Napoleone; vengono create due<br />
province distinte, Abruzzo Ulteriore I e Abruzzo Ulteriore II, e<br />
nascono i distretti di L’Aquila, Cittaducale e Sulmona, di cui entra<br />
a far parte Bugnara. Inoltre, fra il 1809 e il 1816 gli abitati di<br />
Anversa e Castrovalva sono aggregati al comune di Bugnara.<br />
Con la trasformazione del Regno di Napoli in Regno delle<br />
Due Sicilie, Bugnara appartiene all’Abruzzo Ulteriore II e al<br />
circondario di Introdacqua, Anversa, Pettorano sul Gizio, Rocca<br />
Pia, Cansano e Campo di Giove l.<br />
Con la proclamazione dell’Unità d’Italia, scompaiono i ‘Tre<br />
Abruzzi’ (Citra, Ultra I e II) e le province prendono il nome dei<br />
rispettivi capoluoghi (Abruzzo e Molise costituiscono un’unica<br />
regione con le province di L’Aquila, Chieti, Teramo e<br />
Campobasso). In questo assetto Bugnara appartenne al circondario<br />
e distretto di Sulmona, ricadente nella provincia di L’Aquila.<br />
Infine, del periodo novecentesco si rammenta il devastante<br />
terremoto di Avezzano che provocò diversi danni nell’abitato di<br />
Bugnara, l’avvicendamento delle due guerre mondiali che videro<br />
la partecipazione delle genti peligne e di nuovo un evento sismico<br />
che, nel 1984, specialmente nelle chiese di Bugnara, provocò<br />
numerosi danni.<br />
Nella pagina accanto: angolata del palazzo Papi sulla Via A. De Gasparis<br />
p. 5
NOTE<br />
____________________________________________________________<br />
i Il presente contributo è in parte tratto e rielaborato dalla pubblicazione della<br />
scrivente, DONATELLI 2010.<br />
ii Le due vie consolari, la Valeria-Claudia da Roma ad Aternum e quella che<br />
collegava l’Urbe a Napoli, passando per Aufidena, si incrociavano<br />
presso Sulmona. Cfr. CARDINI 1985. Col crollo dell’Impero romano e<br />
durante tutto il Medioevo il sistema incentrato su Roma diminuì la sua<br />
importanza e si affermarono le linee dorsali della penisola, specialmente<br />
quella da Milano a Bologna ad Ancona a Pescara a Sulmona a Napoli,<br />
e quella da Firenze a Perugia a L’Aquila a Sulmona a Napoli. La prima,<br />
delineatasi come direttrice del traffico già nella tarda romanità, conserva<br />
tuttora in pieno - per la sua brevità e comodità - la funzione di una via<br />
importante di collegamento tra l’Italia del Nord e quella del Sud,<br />
nonostante i mutamenti apportati dall’unità nazionale. Cfr. SABATINI<br />
1960, Tav. 1, p. 14.<br />
iii Ad esempio, il tratto attuale seguito dall’autostrada A25, dopo aver<br />
costeggiato la conca del Fucino fino a Pescina, percorre la striscia<br />
pianeggiante rinserrata fra Monte Prezza, a nord, e Monte Rognone, a<br />
Sud, attraversando un breve tratto montano nei pressi di Castiglione.<br />
Risale, poi, lungo la valle Peligna, fino a Bussi, per poi percorrere di<br />
nuovo una striscia pianeggiante, stretta fra il monte Morrone, a sud, e<br />
il monte Picca, a nord; da Tocco da Causaria riprende, infine, l’ampia<br />
vallata pescarese che conduce all’Adriatico.<br />
iv Per la geologia dell’area indagata si rimanda a studi specifici come<br />
PARATORE 1972; DONZELLI 1998; GHISETTI, MEZZANI 1998.<br />
v Dai 1000 ai 1900 metri di altitudine il paesaggio è dominato dalle tipiche<br />
faggete di cui si ricordano le descrizioni del naturalista svizzero Ernst<br />
Furrer, che visitò approfonditamente l’Abruzzo e ne descrisse molti<br />
aspetti. Cfr. FURRER 1931.<br />
vi Per la ricostruzione del paesaggio è stata utile la consultazione delle carte<br />
tematiche redatte dalla Comunità Montana Peligna. In particolare si<br />
rimanda alla Carta altimetrica, alla Carta Clivometrica e alla Carta<br />
dell’uso del suolo, tutte consultabili nel sito online<br />
www.comunitàmontanapeligna.it/.../ atti_documenti/piano_di_sviluppo/<br />
cartografia/ tavole.<br />
vii I Vestini abitavano la parte settentrionale dell’attuale regione Abruzzo, a<br />
nord del fiume Pescara; i Marrucini erano a sud del Pescara e i Frentani,<br />
infine, erano situati tra i fiumi Sangro e Biferno. Per una trattazione<br />
esauriente si rimanda a COARELLI, LA REGINA 1994, pp. 5-17, 48-<br />
59. Vedi anche il recente contributo di SALADINO 2001, pp. 16-21, nel<br />
quale l’autrice descrive la formazione territoriale dell’Abruzzo interno,<br />
corrispondente all’attuale provincia aquilana, dagli “ethnos” italici fino<br />
alla fase romana. Per le antiche popolazioni peligne vedi i saggi di E.<br />
Mattiocco e F. V. Wonterghem citati nella nota Errore. Il segnalibro non<br />
è definito..<br />
viii Si rimanda a studi specifici, quali quelli di MATTIOCCO 1981A, ID. 1988B,<br />
in tema di cinta fortificate preromane. Nella valle Peligna esempi di<br />
oppida sono le fortificazioni italiche di Colle Mitra, poste tra la conca<br />
sulmonese e l’altopiano delle Cinquemiglia, che dovevano recingere<br />
una superficie di oltre 80 ettari; la struttura muraria è in opera poligonale<br />
“della cosiddetta seconda maniera (grossi massi sovrapposti appena<br />
sbozzati)”. Cfr. MATTIOCCO 1981A, pp. 45-80; ID. 1997, p. 110. Un’altra<br />
fortificazione italica è visibile sul Colle delle Fate, soprastante<br />
Roccacasale, ed è costituita da possenti mura in opera poligonale. Il<br />
centro è indicato nella Tavola XIX (in cui sono segnate le emergenze<br />
archeologiche sui territori della conca peligna) di MATTIOCCO 1981A.<br />
In particolare cfr. ZANCO O., 1981, Il centro fortificato del Colle delle<br />
Fate, appendice di MATTIOCCO 1981A.<br />
ix Sembrerebbe questa la fase in cui cominciano a nascere le strade. In<br />
GASPERINI 1972, l’autore evidenzia che “l’Abruzzo, presumibilmente<br />
già dall’epoca delle comunità pastorali tardo-preistoriche ci presenta un<br />
tipo peculiare di strada, talora confondibile con la «strada del crinale», il<br />
tratturo[…].Non di rado la rete tratturale abruzzese sta alla base della<br />
rete viaria romana della regione quarta. Basta citare la corrispondenza,<br />
perfetta per centinaia di chilometri, tra la via che collegava in età romana<br />
Corfinium nella conca Peligna ad Aequum Tuticum in Irpinia e il tratturo<br />
Celano-Foggia”. Cfr. IVI, pp. 63-65.<br />
x Nella valle Peligna ricordiamo il santuario di Ercole Curino, ai piedi del<br />
Morrone (cfr. MATTIOCCO 1989B; ID. 1997, pp. 100-108).<br />
xi Si precisa che Superequum, corrispondente all’odierna Castelvecchio<br />
Subequo, non fa parte dei confini che delimitano la conca Peligna.<br />
xii L’esistenza di Sulmo prima della formazione del municipio sembrerebbe<br />
connessa all’insediamento di Colle Mitra, in cui sono state rinvenute<br />
alcune sepolture databili tra la fine del IV secolo a.C. e l’età imperiale;<br />
quella di Corfinium (che prima del definitivo assoggettamento si schierò<br />
contro Roma, diventando capitale della Lega delle popolazioni peligne<br />
con il nome Italia) ai resti di un santuario italico dedicato a Ercole, nella<br />
vicina contrada di Fonte S. Ippolito, databili almeno al IV secolo a.C. Per<br />
la valle Peligna si rimanda a WONTERGHEM 1984. Per la città di<br />
Sulmona vedi LA REGINA 1966.<br />
xiii Sul Colle San Leopardo, a sud di Pacentro, si conservano notevoli resti di<br />
un edificio del I sec. a.C., secondo Wonterghem una grande villa rustica,<br />
costruito sulla roccia del versante settentrionale dell’altura e terrazzato.<br />
Cfr. WONTERGHEM 1984.<br />
xiv Nella valle Peligna nodo stradale per eccellenza è Corfinium che,<br />
insieme con Sulmo, è toccata dalla via Claudia Nova (coincidente con la<br />
cosiddetta Via Numicia che collegava Corfinium all’Appia presso Aequum<br />
Tuticum in Irpinia), dalla via Claudia Valeria, prosecuzione della Tiburtina,<br />
che attraversava il paese <strong>degli</strong> Equi, dei Marsi e dei Marrucini. Inoltre<br />
deve essere considerata la rete tratturale, in parte ricalcata dai percorsi<br />
romani, che in epoca imperiale raggiunge una notevole importanza e<br />
definizione. Per la viabilità romana, che tocca Corfinium, si rimanda a<br />
GASPERINI 1972. Per una descrizione dei limiti territoriali della Regio<br />
IV vedi PANI 1986, pp. 13-15.<br />
xv Cfr. FLORIDI 1976, p. 20.<br />
xviDal Catalogo dei forti terremoti in Italia 461 a.C.-1997 (BOSCHI,<br />
GUIDOBONI et al. 2000), si evince che il terremoto del 346 d.C.,<br />
d’intensità massima pari al 9° MCS, colpì in modo distruttivo l’area del<br />
Sannio, con risentimenti delle scosse documentati a Roma (vedi Year<br />
346, major earthquate effects).<br />
xvii Da IVI, si evince che il terremoto del 443 d.C., d’intensità massima pari<br />
all’8° MCS, colpì in modo distruttivo Roma, con “con crollo di templi,<br />
edifici pubblici, case, portici e statue” (vedi Year 443, major earthquate<br />
effects).<br />
xviii Questo dato è stato verificato nella visita condotta al Museo Civico di<br />
Sulmona, dove l’epigrafe è conservata nella sezione ‘archeologia’. Inoltre<br />
cfr. MATTIOCCO 1997, pp. 8-9.<br />
xix Cfr. SABATINI 1960, pp. 38-39. Vedi inoltre MATTIOCCO 1997, p. 9.<br />
L’autore ritiene che, forse, con Gregorio Magno avvenne l’accorpamento<br />
in un’unica grande diocesi, detta di Valva, originariamente comprensiva<br />
anche dei territori dell’alta valle del Sangro e dell’Aventino, fino ai piedi<br />
del Gran Sasso. Seguirono dispute fra i capitolari di Corfinio e di Sulmona<br />
per la sede episcopale, ma la tendenza dei vescovi, a partire dall’XI<br />
secolo, a risiedere sempre più a Sulmona favorì quest’ultima. Sulla storia<br />
della diffusione del Cristianesimo nella conca Peligna vedi anche<br />
CARDINI 1985.<br />
xx Cfr. FLORIDI 1976, pp. 21-22. L’autore, sulla base di diverse fonti storiche<br />
che rimanda puntualmente in nota, attribuisce al secondo duca di<br />
Spoleto Ariolfo l’annessione dell’odierno Abruzzo al Ducato. Ma le<br />
modalità e i tempi con cui avvenne l’espansione longobarda in Abruzzo<br />
non sono sostenuti da sufficienti dati archeologici. La pochezza dello<br />
stato <strong>degli</strong> studi di questa fase è messa in risalto nella recente<br />
pubblicazione di SALADINO 2001, p. 31.<br />
xxi Sulla corrispondenza fra gastaldati e diocesi vedi FLORIDI 1976,<br />
nota 19 p. 26.<br />
xxii Sulla scorta di documenti coevi gli studiosi sono riusciti a ricostruire<br />
l’assetto dei gastaldati; si ricorda quello di Valva che si allungava, a<br />
un dipresso, fra le catene citate e i massicci del Morrone e della Maiella,<br />
dalla media valle dell’Aterno (a partire, cioè, dall’allineamento Fossa-<br />
Castel del Monte) fino al medio Sangro, attraverso le valli del Gizio e<br />
del Sagittario, e il Piano delle Cinque Miglia. Cfr. FLORIDI 1976, pp.<br />
24-25. Questi distretti sembrano configurarsi intorno ai principali centri<br />
di epoca romana, che sono anche le sedi vescovili, ovvero Amiterno,<br />
la Civitas Marsicana e Valva. Cfr. SALADINO 2001, p. 32.<br />
xxiii I ‘comitati’ sono delle contee ereditarie. I conti, durante il secolo IX,<br />
subentrano ai gastaldi. Cfr. FLORIDI 1976, nota 12 p. 23.<br />
xxiv Cfr. SABATINI 1960, p. 45. L’autore fornisce, in particolare, un<br />
quadro sull’operato dei benedettini Volturnensi nel territorio di<br />
“Quinquemilia”, sottolineando come la regione <strong>degli</strong> Altopiani Maggiori,<br />
a confine con il complesso fondiario di S. Vincenzo al Volturno, si<br />
trovò, intorno all’anno 1000, sotto la sua diretta influenza. Sulla base<br />
del Chronicon Vulturnense e di fonti storiche riportate in nota, Sabatini<br />
ne ricostruisce sinteticamente la storia connessa con il territorio<br />
indagato. In questo contesto è importante rilevare che, intorno alla<br />
fine del X secolo, i Volturnensi possiedono cospicue proprietà anche<br />
nel territorio valvense, che si affiancavano a quelle dei Cassinesi e<br />
dei Casauriensi. Inoltre, a conferma dell’influenza dei monasteri di<br />
questo periodo nella valle Peligna e della loro azione pianificatrice,<br />
finalizzata ad accrescere il controllo su più aree possibili, Gaetano<br />
Susi, storico locale di Introdacqua stabilisce l’origine del centro, non<br />
oltre il IX secolo, connessa con il monastero di S. Clemente a Casauria,<br />
che aveva ampli possedimenti intorno alla cittadina. Cfr. SUSI 1970,<br />
pp. 28-35. L’origine di Bugnara sembrerebbe, invece, derivata da un<br />
primo “processo di accentramento […] tra il 950/1050”, seguito da un<br />
incastellamento contemporano alla penetrazione dei Normanni. Cfr.<br />
SANTINI 2000, pp. 19- 21. Nei pressi del centro, però, il monastero di<br />
S. Vincenzo al Volturno e di S. Pietro di Villalago avevano diversi<br />
possedimenti, per cui sembra plausibile ipotizzare che anche la<br />
formazione di questo abitato fu favorita, in qualche modo, dai monaci<br />
benedettini. Sulla relazione tra Montecassino e la conquista normanna<br />
vedi CARBONARA 1979, pp. 21-24. Sui rapporti cronologici fra S.<br />
Panfilo a Sulmona, S. Pelino a Corfinio e S. Liberatore alla Maiella a<br />
Serramonacesca, tutti esempi di architettura religiosa abruzzese<br />
dell’XI secolo, di chiara derivazione benedettina, cfr. CARBONARA<br />
1979, pp. 147-188. Vedi anche FUCINESE 1980A, pp. 7-38.<br />
xxv La denominazione ‘Paese dei Marsi’ o ‘Marsica’ stava ad indicare<br />
l’odierno Abruzzo e il territorio intorno a Rieti. Infatti, come evidenziato<br />
da Alessandro Clementi, Paolo Diacono, nella sua descrizione della<br />
provincia Valeria, non parla mai di Marsica, pur considerandola<br />
all’interno dei confini, proprio perché la denominazione veniva usata<br />
per indicare tutta la provincia. Cfr. CLEMENTI 1994, p. 18.<br />
xxvi Cfr. FLORIDI 1976, pp. 22-24. Non sono ancora del tutto chiare le<br />
modalità con cui Ugo di Provenza si aggiudica il comitato. Certo è<br />
che la fortuna iniziale dei Conti dei Marsi si basa sul favore del re. Cfr.<br />
SALADINO 2001, p. 33.<br />
p. 6
xxvii Questa informazione è estrapolata da FLORIDI 1976, p. 24.<br />
xxviii Secondo A. SENNIS, alla metà del X secolo, il potere della famiglia di<br />
Berardo I doveva essere ancora debole; è a partire dagli anni Sessanta<br />
che tale famiglia “appare più saldamente insediata nella regione,<br />
entrando nel giuoco dei nuovi equilibri di forze che si andavano<br />
stabilendo durante la prima età ottoniana”. Cfr. SENNIS 1994, p. 34.<br />
xxix Per un approfondimento sulle famiglie nobiliari che presero potere<br />
sui territori di Valva cfr. RIVERA 1926B.<br />
xxx Poco chiaro è l’assetto dei territori della valle Peligna, per via della<br />
pochezza di notizie pervenute. La città di Sulmona, sulla base dell’analisi<br />
dei tracciati che definiscono il nucleo altomedievale, stretto fra i fiumi<br />
Vella e Gizio e di cui si osservano tuttora alcuni resti di mura, fino<br />
all’inizio del XII secolo (periodo in cui la crescita demografica porta<br />
all’espansione della città e alla costituzione di una seconda cinta<br />
muraria) doveva ricalcare l’abitato del periodo romano e costituire una<br />
realtà autonoma, chiusa in una cerchia di mura quadrangolare,<br />
all’interno della quale si era concentrata la popolazione per difendersi<br />
dalle minacce dei barbari. Cfr. GIANNANTONIO 1988, p. 119. Gli altri<br />
paesi della valle dovevano essere sotto il potere di famiglie potenti: F.<br />
Sabatini, nell’analizzare le vicende di centri principali dell’Altopiano delle<br />
Cinque Miglia, menziona i conti Borrelli o di Sangro, “trapiantatasi<br />
all’inizio del secolo XI dal contado valvense nella valle del Sangro”,<br />
sostenendone così la discendenza dai conti di Valva. Cfr. SABATINI<br />
1960, p. 58 e nota 3 p. 85. Traccia di questi conti di Sangro nella valle<br />
Peligna sembra essere nel territorio di Bugnara, già intorno al secolo<br />
XI. Secondo lo storico locale R. SANTINI, il Palazzo Ducale, situato<br />
nella parte alta del paese, sorse, probabilmente, proprio nella prima<br />
metà dell’XI secolo; la prima menzione (con fonte non citata per intero<br />
dall’autore) sarebbe nel 1079, “anno in cui il conte Simone di Sangro,<br />
figlio del conte Todino, elencato nel Catalogus Baronum, possedeva in<br />
feudo Bugnara”. Cfr. SANTINI 2000, p. 45.<br />
xxxi La presenza dei Normanni nella valle Peligna è segnata dalle nuove<br />
fondazioni di castelli in aree particolari, come quelle di confine, volute<br />
dal vescovo di Valva, Trasamondo, alla fine dell’XI secolo, lungo il limite<br />
settentrionale della diocesi. Ne sono un esempio le fondazioni di Popoli,<br />
Pentima e Collepietro. Cfr. WICKHAM 1982, pp. 72-86.<br />
xxxii Il trasferimento della capitale del Regno da Palermo a Napoli, voluta<br />
definitivamente da Carlo I d’Angiò, nel 1266, ha come conseguenza<br />
fondamentale, per l’Abruzzo, il rafforzamento della via di comunicazione<br />
fra Napoli e la conca di Sulmona. Da qui si proseguiva poi verso il<br />
Nord, attraverso la valle di Pescara e il versante adriatico, o verso il<br />
centro, attraverso la valle dell’Aterno. I grandi centri urbani, come Castel<br />
di Sangro, gli abitati <strong>degli</strong> altopiani maggiori, Sulmona e L’Aquila,<br />
prossimi a questo percorso, che ricalcava l’antiva Via Minucia, furono<br />
naturalmente favoriti da queste vicende. Cfr. SABATINI 1960, p. 65.<br />
xxxiii Simbolo di questo periodo particolarmente fortunato della storia<br />
civile di Sulmona è la realizzazione dell’acquedotto, eretto nel 1256,<br />
dapprima esterno al perimetro murario e successivamente incluso nella<br />
seconda cerchia di mura. Cfr. MATTIOCCO 1997, p 10.<br />
xxxiv Cfr. COLAPIETRA 1994, p. 21. Merita attento studio l’itinerario stradale<br />
che univa Firenze e Napoli: il percorso poteva essere solo uno, quello<br />
“che allacciava, come tappe intermedie, Arezzo (o Siena), Perugia,Terni,<br />
L’Aquila, Sulmona, Castel di Sangro, Venafro, Teano, Capua. Cfr.<br />
SABATINI 1960, p. 68.<br />
xxxv Cfr. COLAPIETRA 1994, p. 25.<br />
xxxvi Per un quadro sul contesto sociale e politico di Sulmona nel<br />
passaggio dei poteri dagli Svevi agli Angioini si rimanda a MATTIOCCO<br />
1994, pp. 31-50. L’autore, sulla base di un’attenta analisi di documenti<br />
(soprattutto del Codice Diplomatico Sulmonese) riporta alcuni esempi<br />
significativi delle sorti che toccarono a diversi sulmonesi per aver<br />
parteggiato per gli Svevi. Alcuni esiliati, per intercessione di Celestino<br />
V, ottennero poi da Carlo II l’accordo di tornare in patria con le proprie<br />
famiglie e di rientrare in possesso <strong>degli</strong> averi. L’operato del Papa valse,<br />
nel tempo, a stemperare la rigida politica <strong>degli</strong> Angioini le cui decisioni<br />
e divieti, comunque, non vanno del tutto interpretati come costante<br />
azione punitiva nei confronti dei Sulmonesi filo-sveviani. Alcune<br />
iniziative, come l’eliminazione del giustizierato, dovevano rientrare in<br />
un più ampio programma regionale, in cui Sulmona non aveva più un<br />
ruolo di primato.<br />
xxxvii Cfr. COLAPIETRA 1994, p. 26. Oltre alle iniziative che vedono Sulmona<br />
retrocedere rispetto alla posizione di primato precedentemente coperta,<br />
grazie al favore di Federico II di Svevia, l’autore, in questa logica di<br />
promozione di Roberto d’Angiò, fa cenno alla costruzione di Cittàducale,<br />
nel reatino, così chiamata proprio in onore del sovrano.<br />
xxxviii In realtà, già nel 1296, il consenso di Carlo II alla richiesta di poter<br />
sfruttare l’area delle Campora da parte dei Sulmonesi, può essere<br />
considerato un primo atto teso “a normalizzare i rapporti con i sudditi<br />
peligni”. Cfr. MATTIOCCO 1997, p. 33.<br />
xxxix Cfr. MATTIOCCO 1997, pp. 34-38. Il terremoto del 1349 colpì una vasta<br />
zona dell’Appennino centrale fra cui Sulmona, Scanno e<br />
Pescocostanzo. Si registrarono scosse del 9.5° della Scala Mercalli.<br />
Cfr. BOSCHI, GUIDOBONI et al. 2000, Year 1349, major earthquate<br />
effects.<br />
xl Segni della ripresa della città sono l’istituzione di cartiere da parte<br />
dell’Annunziata, nel settembre del 1392, l’ottenimento di una terza fiera,<br />
la redazione del catasto nel 1376, di cui si rimanda a MATTIOCCO<br />
1997; cfr. COLAPIETRA 1994, pp. 35-36.<br />
xli Alfonso d’Aragona entra trionfalmente a Napoli il 26 febbraio 1443; segue<br />
un periodo di pausa nel duello con i d’Angiò, destinato a riprendere<br />
dopo la sua morte. Cfr. SABATINI 1960, pp. 74-75.<br />
xlii Cfr. BOSCHI, GUIDOBONI et al. 2000, Year 1456 e Year 1461, major<br />
earthquate effects.<br />
xliii Cfr. SABATINI 1960, pp. 103-104. Vedi anche COLAPIETRA 1994, p. 61.<br />
xliv Cum titulo principatus Giovanna d’Aragona ottiene il diretto controllo di<br />
Sulmona, Pescocostanzo e Cansano nel territorio <strong>degli</strong> altopiani, Tocco<br />
e Caramanico a ridosso dell’accesso settentrionale della Maiella, Archi,<br />
Villa S. Maria, Fallo, Borrello, Rosello e Montelpiano, che segnano il<br />
confine meridionale sul medio Sangro, i capisaldi di Torino di Sangro e<br />
Guglionesi lungo il maggiore dei tratturi. Cfr. COLAPIETRA 1994, pp.<br />
65-66.<br />
xlv Questa riflessione è espressa da R. Colapietra in contrasto con l’idea<br />
avanzata da diversi storici, secondo i quali le realtà feudali dell’Abruzzo<br />
citra, nel primo Cinquecento, assomigliano ad uno “sviluppo anarchico”.<br />
Cfr. COLAPIETRA 1994, p. 77.<br />
xlvi Nel corso del XVI secolo si ricordano la realizzazione di palazzo Capograssi<br />
nel 1577, l’ampliamento del fronte della cattedrale nel 1501, la<br />
costruzione del chiostro di S. Chiara nel 1518, dei campanili<br />
dell’Annunziata nel 1565 e 1588 e della Tomba nel 1578. Per le datazioni<br />
delle architetture indicate vedi MATTIOCCO 1981B, p. 35.<br />
xlvii IVI, pp. 113-114.<br />
xlviii “Caddero completamente le chiese di S. Agata, S. Silvestro, S. Andrea<br />
della Postergala, S. Domenico, S. Biagio. S. Maria del Carmine crollò<br />
fino alla balaustra con sagrestia, campanile e convento. S. Francesco<br />
della Scarpa crollò nella campata superiore al portale e perse la raggiera<br />
del rosone; fu ridotta a «poco più che al perimetro»”. Cfr.<br />
GIANNANTONIO 1988, p. 132. La Ss. Annunziata crollò ad eccezione<br />
che nella sagrestia, il campanile e la cappella di marmo della Madonna.<br />
La cattedrale venne danneggiata nel fronte e nell’abside, mentre<br />
crollarono il campanile, le cappelle e l’organo; collassò il palazzo<br />
vescovile a fianco della cattedrale e vennero distrutti anche i monasteri<br />
di S. Caterina e di S. Monica e il Collegio dei Gesuiti. Cfr. IVI, pp. 132-<br />
133.<br />
xlix Il catasto di Bugnara è datato 1742. La copia è consultabile presso l’Archivio<br />
di Stato dell’Aquila. Riporta l’indicazione e la consistenza di tutte le<br />
proprietà dei cittadini, forestieri, edifici religiosi. Cfr. SANTINI 2000, pp.<br />
135-148.<br />
l Il territorio del Regno viene suddiviso in Province o Valli; le Province in distretti<br />
e quest’ultimi in comuni, amministrati da un sindaco. Cfr. SANTINI 2000,<br />
pp. 238-243.<br />
li Cfr. BOSCHI, GUIDOBONI et al., 2000.<br />
lii Si riporta, di seguito, l’elenco delle scosse maggiori avvertite dal secolo IX<br />
fino al 1706, estrapolata da SARDI DE LETTO 1972-1983, vol. I, p.<br />
236. Anno 847: forte a Sulmona, fortissimo a Isernia e Benevento; Anno<br />
988: forte a Sulmona, fortissimo a Benevento; Anno 1125-1 ottobre:<br />
forte a Sulmona, fortissimo a Benevento; Anno 1349-3 ottobre:<br />
catastrofico a Sulmona; Anno 1454-6 ottobre: forte a Sulmona; Anno<br />
1627-30 luglio: forte a Sulmona, fortissimo nella zona costiera; Anno<br />
1654: forte a Sulmona, fortissimo nella Marasca; Anno 1656: forte a<br />
Sulmona; Anno 1703-2 febbraio: fortissimo a Sulmona, catastrofico a<br />
L’Aquila.<br />
liii Si tratta dei documenti del fondo Opera pia Casa Santa dell’Annunziata,<br />
posteriori al 1349 e relativi a lasciti e testamenti per la riparazione di<br />
edifici religiosi.<br />
liv Queste informazione sono estrapolate dal Catalogo dei forti terremoti in<br />
Italia 461 a.C.-1997, (BOSCHI, GUIDOBONI et al. 2000), selezionando<br />
la città di Sulmona. All’interno del catalogo, i dati sugli edifici religiosi<br />
sono stati raccolti grazie alla consultazione dell’Archivio di Stato di<br />
L’Aquila, Sezione di Sulmona, Opera pia Casa Santa dell’Annunziata,<br />
n. 242, cass. II.<br />
lv Cfr. GAVINI 1915, p. 237.<br />
lvi Per tale ragione questo sisma viene anche chiamato ‘terremoto della<br />
Maiella’. Cfr. BARATTA 1901, pp. 199-202.<br />
lvii Cfr. DE NINO 1895; Cfr. Distinta relazione 1706.<br />
lviii Cfr. DE NINO 1895, p. 2.<br />
lix Gli esiti del terremoto si leggono nel Catalogo dei forti terremoti in Italia<br />
461 a.C.-1997, (BOSCHI, GUIDOBONI et al. 2000), alla voce ‘terremoto<br />
1706’, Sulmona. Vedi anche GIANNANTONIO 1988, pp. 130-134.<br />
lx Cfr. Catalogo dei forti terremoti in Italia 461 a.C.-1997, (BOSCHI,<br />
GUIDOBONI et al. 2000), voce ‘terremoto 1915’, località Bugnara.<br />
lxi Cfr. Catalogo dei forti terremoti in Italia 461 a.C.-1997, (BOSCHI,<br />
GUIDOBONI et al. 2000), voce ‘terremoto 1933’, località Sulmona,<br />
Introdacqua e Bugnara.<br />
lxii Cfr. Catalogo dei forti terremoti in Italia 461 a.C.-1997, (BOSCHI,<br />
GUIDOBONI et al. 2000), voce ‘terremoto 1984’, località Bugnara. Vedi<br />
anche ANSA, Notiziario Italiano, 7 maggio 1984.<br />
p. 7
CRONOLOGIA STORICA DELL’ABITATO DI BUGNARA<br />
(con riferimento alle principali fonti dal IX sec. d.C. ai primi<br />
decenni del XIX sec.)<br />
data evento fonte note<br />
871 d.C.<br />
1059<br />
donazion<br />
e, da parte<br />
dell’imperator<br />
e carolingio<br />
Ludovico II,di<br />
tutti i<br />
possedimenti<br />
ricadenti nel<br />
territorio di<br />
Valva al<br />
monastero di<br />
S. Vincenzo al<br />
Volturno. Tra<br />
le chiese<br />
donate<br />
compare<br />
l’ecclesiam<br />
sancti Cesidii<br />
in Boniaria<br />
(nei pressi di<br />
una contrada<br />
campestre<br />
tuttora<br />
denominata<br />
‘Porcareccia’).<br />
Papa<br />
Nicola II<br />
conferma al<br />
monastero di<br />
S. Vincenzo al<br />
Volturno tutti i<br />
possedimenti<br />
valvensi, tra<br />
cui quelli citati<br />
per Bugnara.<br />
Federici V.<br />
(a cura di),<br />
Chronicon<br />
Vulturnense,<br />
Roma 1925, vol.<br />
I, p. 229.<br />
R. Santini,<br />
Bugnara dalle<br />
origini ai giorni<br />
nostri, Pescara<br />
2000, p. 79.<br />
Federici V.<br />
(a cura di),<br />
Chronicon<br />
Vulturnense,<br />
Roma 1925, vol.<br />
III, p. 95.<br />
R. Santini,<br />
Bugnara dalle<br />
origini ai giorni<br />
nostri, Pescara<br />
2000, p. 79.<br />
1079<br />
1093<br />
Todino<br />
rimase conte<br />
di Sangro ed<br />
ebbe due figli,<br />
Simone<br />
(prossimo<br />
feudatario dei<br />
territori<br />
diValva) e<br />
Riccardo.<br />
Dal<br />
catalogo dei<br />
baroni<br />
(Catalogus<br />
baronum) si<br />
ha una<br />
visione<br />
particolareggi<br />
ata dei<br />
possedimenti.<br />
Nella edizione<br />
odierna curata<br />
da E. Jamison<br />
al paragrafo<br />
1079 troviamo<br />
i beni intestati<br />
a “Symonis<br />
Comitis de<br />
Sangro” e tra<br />
questi beni<br />
compare<br />
Bugnara.<br />
donazion<br />
e alla chiesa<br />
di S. Panfilo di<br />
Sulmona della<br />
quarta parte<br />
della chiesa<br />
della SS.<br />
Trinità di<br />
Bugnara e<br />
della chiesa di<br />
S. Angelo.<br />
C. Filiberto,<br />
Historia della<br />
nobilissima<br />
famiglia De<br />
Sangro, Napoli<br />
1619.<br />
R. Santini,<br />
Bugnara dalle<br />
origini ai giorni<br />
nostri, Pescara<br />
2000, p. 183.<br />
E. Jamison,<br />
Catalogus<br />
Baronum,, Roma<br />
1972.<br />
N. Faraglia,<br />
Codice<br />
Diplomatico<br />
Sulmonese,<br />
Lanciano 1888,<br />
doc. XVII e XVIII.<br />
R. Santini,<br />
Bugnara dalle<br />
origini ai giorni<br />
nostri, Pescara<br />
2000, p. 80<br />
1150<br />
1168<br />
Simone I<br />
Di Sangro è<br />
feudatario nel<br />
principato di<br />
Capua e in<br />
altri territori,<br />
compresi<br />
quelli di Valva<br />
(terre di<br />
Collangelo,<br />
Scanno,<br />
Frattura,<br />
Castrovalva,<br />
Anversa,<br />
Bugnara).<br />
morte di<br />
Simone I Di<br />
Sangro<br />
sostituito nella<br />
contea dal<br />
fratello<br />
Richardus.<br />
E. Cuozzo,<br />
Catalogus<br />
Baronum,<br />
Commentario,<br />
Roma 1984, p.<br />
320.<br />
R. Santini,<br />
Bugnara dalle<br />
origini ai giorni<br />
nostri, Pescara<br />
2000, p. 183<br />
G. B.<br />
Siragusa (a cura<br />
di), La Historia o<br />
liber de regno<br />
Siciliae di U.<br />
Falcando, Roma<br />
1897, p. 17.<br />
R. Santini,<br />
Bugnara dalle<br />
origini ai giorni<br />
nostri, Pescara<br />
2000, p. 184<br />
p.8
1188<br />
1223<br />
Bolla di<br />
Clemente III:<br />
descrizione<br />
della diocesi;<br />
vengono<br />
citate dieci<br />
chiese in<br />
Bugnara<br />
(ecclesia<br />
sancti<br />
Victorini,<br />
sancti Angeli,<br />
sancti<br />
Iohannis,<br />
sancti Maria,<br />
sancti<br />
Trinitatis,<br />
sancti<br />
Silvestri,<br />
sancti<br />
Salvatoris,<br />
sancti<br />
Lotherii,<br />
sancti Stefani,<br />
sancti Elie).<br />
Bolla di<br />
Papa Onorio<br />
III: sono<br />
indicate le<br />
dieci chiese di<br />
Bugnara già<br />
precedenteme<br />
nte segnalate.<br />
G. Celidonio,<br />
La Diocesi di<br />
Valva e<br />
Sulmona,<br />
Casalbordino<br />
1909, vol. III, p.<br />
49.<br />
R. Santini,<br />
Bugnara dalle<br />
origini ai giorni<br />
nostri, Pescara<br />
2000, pp. 80-81<br />
G. Celidonio,<br />
La Diocesi di<br />
Valva e<br />
Sulmona,<br />
Casalbordino<br />
1909, vol. III, p.<br />
51.<br />
R. Santini,<br />
Bugnara dalle<br />
origini ai giorni<br />
nostri, Pescara<br />
2000, p. 81.<br />
L’ecclesi<br />
a sancti<br />
Maria si<br />
riferisce alla<br />
chiesa<br />
campestre di<br />
Santa Maria<br />
delle<br />
Concanelle<br />
con affreschi<br />
del XV<br />
secolo e<br />
tracce,<br />
all’interno, di<br />
una<br />
pavimentazio<br />
ne a spina di<br />
pesce. Nei<br />
pressi della<br />
chiesa,<br />
inoltre, è<br />
stata<br />
rinvenuta la<br />
stele<br />
funeraria<br />
dedicata ad<br />
Helvia IV,<br />
sacerdotessa<br />
di Cerere,<br />
culto<br />
documentato<br />
già in fase<br />
preromana<br />
nell’area<br />
peligna.<br />
1229<br />
1248<br />
1250<br />
il<br />
cardinale<br />
Giovanni<br />
Colonna<br />
assedia<br />
Castel<br />
diSangro e<br />
s’impadronisc<br />
e di tutti i<br />
castelli e le<br />
terre dei Di<br />
Sangro,<br />
compresa<br />
Bugnara.<br />
Bolla di<br />
Papa<br />
Innocenzo IV:<br />
restituzione<br />
dei feudi ai Di<br />
Sangro<br />
(esattamente<br />
ai tre figli di<br />
Rinaldo I), fra<br />
cui Buniariae<br />
castrum.<br />
il capitolo<br />
di S. Panfilo a<br />
Sulmona dà in<br />
enfiteusi a<br />
Spinabello e<br />
Pietro di<br />
Bugnara,<br />
fratelli, una<br />
vigna sita in<br />
località “Li<br />
Castellucci”,<br />
confinante<br />
con le chiese<br />
di S. Silvestro<br />
e della Trinità.<br />
R. Santini,<br />
Bugnara dalle<br />
origini ai giorni<br />
nostri, Pescara<br />
2000, nota 21, p.<br />
202.<br />
F.<br />
Campanile,<br />
Historia<br />
dell’illustrissima<br />
famiglia Di<br />
Sangro, Napoli<br />
1625, p. 19.<br />
G. Celidonio,<br />
La Diocesi di<br />
Valva e<br />
Sulmona,<br />
Casalbordino<br />
1909, vol. IV, p.<br />
62.<br />
notizia<br />
importante<br />
per<br />
desumere la<br />
posizione<br />
delle due<br />
chiese.<br />
1269<br />
1272<br />
1308-9<br />
Todino II<br />
fu Signore<br />
della quarta<br />
parte di<br />
Castel Di<br />
Sangro,<br />
Bugnara,<br />
Frattura,<br />
Collangelo,<br />
Iovana,<br />
Scanno, ecc.<br />
Gualtieri<br />
Di Sangro<br />
rimase<br />
Signore della<br />
quarta parte<br />
della contea,<br />
fra cui Castel<br />
Di Sangro,<br />
Bugnara,<br />
Frattura.<br />
Gualtieri,<br />
con licenza di<br />
Carlo I<br />
d’Angiò si<br />
recò a<br />
risiedere a<br />
Bugnara,<br />
probabilmente<br />
divenuta<br />
contea o<br />
signoria.<br />
decima<br />
nella diocesi<br />
di Valva e<br />
Sulmona: i<br />
chierici di<br />
Bugnara<br />
pagarono 18<br />
tareni (Clerici<br />
castri Boniare<br />
solverunt tar.<br />
XVIII).<br />
R. Santini,<br />
Bugnara dalle<br />
origini ai giorni<br />
nostri, Pescara<br />
2000, p. 186.<br />
R. Santini,<br />
Bugnara dalle<br />
origini ai giorni<br />
nostri, Pescara<br />
2000, pp. 186-<br />
187.<br />
G. Celidonio,<br />
Delle antiche<br />
Decime valvensi,<br />
Sulmona 1903,<br />
Fol. 204<br />
non sono<br />
stati trovati<br />
documenti<br />
che attestano<br />
la definitiva<br />
residenza di<br />
Gualtieri a<br />
Bugnara,<br />
probabilment<br />
e divenuta<br />
capoluogo<br />
della contea.<br />
Si può<br />
ipotizzare<br />
che dopo<br />
aver<br />
fortificato il<br />
palazzo, vi<br />
dimorarono<br />
Gualtieri e i<br />
suoi<br />
successori.<br />
p.9
1315-17<br />
1323<br />
privilegio<br />
di alcuni beni<br />
feudali<br />
concesso da<br />
re Roberto a<br />
Buonoscambi<br />
o di Giovanni<br />
di Sulmona.<br />
Si fa<br />
riferimento a<br />
diverse<br />
contrade, la<br />
maggior parte<br />
delle quali<br />
corrispondenti<br />
alla località<br />
Torre de’<br />
Nolfi, nei<br />
pressi di<br />
Bugnara.<br />
Vengono<br />
inoltre citate<br />
le chiese di<br />
San Cosimo,<br />
Santa Maria,<br />
San Pietro.<br />
In quello<br />
stesso<br />
periodo<br />
feudatari di<br />
Bugnara<br />
erano Symon<br />
Di Sangro<br />
“miles” e<br />
Laurentia de<br />
Licinardo, sua<br />
moglie.<br />
decima:<br />
in castro<br />
Bugnarii le<br />
chiese di<br />
Santa Maria,<br />
San Silvestro,<br />
San Nicola,<br />
San Giovanni<br />
pagavano 15<br />
tareni.<br />
R. Santini,<br />
Bugnara dalle<br />
origini ai giorni<br />
nostri, Pescara<br />
2000, pp. 83-84.<br />
N. Faraglia,<br />
Codice<br />
Diplomatico<br />
Sulmonese,<br />
Lanciano 1888,<br />
doc. CXVII, p.<br />
147, anno 1317<br />
P. Sella,<br />
Rationes<br />
decimarum<br />
Italiae-Aprutium-<br />
Molisium. Le<br />
decime dei secoli<br />
XIII e XIV, Città<br />
del Vaticano<br />
1936, pp. 69-71.<br />
si<br />
segnala<br />
l’esistenza<br />
della chiesa<br />
di S. Nicola,<br />
nei pressi del<br />
Palazzo<br />
Ducale.<br />
1348-49<br />
1349<br />
1356<br />
peste e<br />
carestia in<br />
tutto il<br />
circondario.<br />
terremoto<br />
nell’Italia<br />
centrale:<br />
furono<br />
avvertite<br />
scosse in<br />
quattro aree<br />
epicentrali, fra<br />
cui alcune<br />
località<br />
dell’Abruzzo<br />
Citeriore<br />
(Sulmona,<br />
Scanno,<br />
Pescocotanzo<br />
).<br />
visita del<br />
frate<br />
Francesco,<br />
episcopio<br />
valvense, nel<br />
Castrum<br />
Buniariae. Nel<br />
documento<br />
viene riportata<br />
la situazione<br />
del clero e<br />
delle chiese di<br />
Bugnara,<br />
molte delle<br />
quali<br />
risultavano<br />
distrutte forse<br />
a causa del<br />
terremoto.<br />
L’unica agibile<br />
era la chiesa<br />
di Santa<br />
Maria (delle<br />
Concanelle).<br />
Bugnara<br />
pagava venti<br />
tareni al<br />
vescovo.<br />
I. Di Pietro,<br />
Memorie storiche<br />
della città di<br />
Sulmona, Napoli<br />
1804, p. 221.<br />
E. Boschi, E.<br />
Guidoboni et. Al.,<br />
Catalogo dei forti<br />
terremoti in Italia<br />
– 461 a.C.-1997,<br />
(versione<br />
software), anno<br />
1349.<br />
Quaderno<br />
delle visite del<br />
frate Francesco<br />
episcopio<br />
valvense,<br />
Indizione IX, cfr.<br />
R. Santini,<br />
Bugnara dalle<br />
origini ai giorni<br />
nostri, Pescara<br />
2000, pp. 85-87.<br />
Bugnara<br />
non viene<br />
citata fra le<br />
località<br />
danneggiate,<br />
ma<br />
probabilment<br />
e per<br />
pochezza di<br />
fonti.<br />
Bugnara<br />
doveva<br />
essere uno<br />
dei paesi più<br />
ricchi della<br />
diocesi, data<br />
la<br />
consistente<br />
somma che<br />
pagava al<br />
vescovo.<br />
1376<br />
1399<br />
nel<br />
catasto di<br />
Sulmona, tra i<br />
forenses del<br />
circondario,<br />
che abitano in<br />
città,<br />
compaiono 93<br />
abitanti<br />
provenienti da<br />
Bugnara e per<br />
lo più<br />
aggregati<br />
presso la<br />
Porta<br />
Johannis<br />
Bonorum.<br />
la contea<br />
di Bugnara<br />
risulta ristretta<br />
e<br />
definitivament<br />
e stabilita a<br />
Bugnara,<br />
Frattura,<br />
Collangelo e<br />
Iovana.<br />
Presso il<br />
palazzo<br />
ducale<br />
abitavano i<br />
conti Antonio<br />
e Simone (figli<br />
di Nicolò Di<br />
Sangro) che<br />
amministrava<br />
no il territorio<br />
in modo<br />
ferreo,<br />
impedendo ai<br />
bugnaresi di<br />
uscire dal loro<br />
dominio.<br />
E. Mattiocco,<br />
Sulmona, Città e<br />
Contado nel<br />
Catasto del<br />
1376, Pescara<br />
1994.<br />
G. Celidonio,<br />
La Diocesi di<br />
Valva e<br />
Sulmona,<br />
Casalbordino<br />
1909, vol. IV,<br />
pp.199-200.<br />
p.10
1404<br />
1456<br />
1459<br />
decreti di<br />
Ladislao e<br />
della regina<br />
Giovanna<br />
affinché non<br />
vengano<br />
perseguitati i<br />
vassalli di<br />
Bugnara<br />
recatisi a<br />
Sulmona,<br />
imponendo<br />
loro di tornare<br />
nella contea<br />
di Bugnara.<br />
l’Italia<br />
centromeridionale<br />
è<br />
colpita da un<br />
sisma con<br />
intensità<br />
epicentrale<br />
pari all’XI<br />
grado MCS,<br />
che colpì<br />
numerosi<br />
centri, grandi<br />
città (come<br />
Napoli,<br />
Benevento,<br />
L’Aquila) e<br />
villaggi più<br />
piccoli, con<br />
effetti<br />
distruttivi.<br />
Signori di<br />
Bugnara<br />
erano<br />
Tommaso e<br />
Simone<br />
(primo e<br />
quintogenito<br />
di Nicola Di<br />
Sangro).<br />
N. Faraglia,<br />
Codice<br />
Diplomatico<br />
Sulmonese,<br />
Lanciano 1888,<br />
doc. CCIV.<br />
E. Boschi, E.<br />
Guidoboni et. Al.,<br />
Catalogo dei forti<br />
terremoti in Italia<br />
– 461 a.C.-1997,<br />
(versione<br />
software), anno<br />
1456.<br />
R. Santini,<br />
Bugnara dalle<br />
origini ai giorni<br />
nostri, Pescara<br />
2000, p. 192 e<br />
nota 40.<br />
Bugnara<br />
non viene<br />
citata fra le<br />
località<br />
danneggiate,<br />
ma<br />
probabilment<br />
e per<br />
pochezza di<br />
fonti.<br />
1465<br />
1467<br />
1498<br />
1516<br />
il capitano<br />
Jacopo<br />
Piccinino<br />
(assoldato da<br />
Giovanni<br />
d’Angiò che<br />
insidiava re<br />
Ferrante I<br />
d’Aragona)<br />
aveva fatto<br />
realizzare<br />
fornaci di<br />
calce in<br />
Bugnara e<br />
Introdacqua,<br />
impiegate poi<br />
per la<br />
riparazione<br />
delle mura di<br />
Sulmona.<br />
nel<br />
palazzo di<br />
Bugnara<br />
convivevano<br />
l’avo Nicola Di<br />
Sangro<br />
insieme con i<br />
figli, i nipoti e<br />
le rispettive<br />
famiglie.<br />
Bugnara<br />
è interessata<br />
dalla peste.<br />
Gianalfon<br />
so, figlio di<br />
Sigismondo<br />
Di Sangro,<br />
eredita la<br />
contea di<br />
Bugnara,<br />
Frattura,<br />
Collangelo e<br />
Iovana, ma<br />
avendo<br />
interessi a<br />
Napoli sarà<br />
poco presente<br />
a Bugnara.<br />
N. Faraglia,<br />
Codice<br />
Diplomatico<br />
Sulmonese,<br />
Lanciano 1888,<br />
doc. CCLXXV.<br />
R. Santini,<br />
Bugnara dalle<br />
origini ai giorni<br />
nostri, Pescara<br />
2000, p. 192.<br />
R. Santini,<br />
Bugnara dalle<br />
origini ai giorni<br />
nostri, Pescara<br />
2000, p. 92.<br />
R. Santini,<br />
Bugnara dalle<br />
origini ai giorni<br />
nostri, Pescara<br />
2000, p.193 e<br />
nota 45.<br />
1572<br />
1577<br />
1579<br />
1594<br />
visita<br />
pastorale a<br />
Bugnara: fra<br />
le altre risulta<br />
nominata la<br />
chiesa di S.<br />
Nicola.<br />
inventario<br />
dei beni stabili<br />
e mobili di<br />
alcune chiese<br />
della diocesi.<br />
Nel<br />
documento si<br />
fa riferimento<br />
alle chiese di<br />
Santa Maria<br />
di Concanelle,<br />
San Nicola e<br />
Santa Maria<br />
Nova a<br />
Bugnara.<br />
a<br />
Bugnara<br />
risulta un<br />
ospedale con<br />
le<br />
confraternite<br />
del Santo<br />
Rosario, del<br />
Corpo di<br />
Cristo, della<br />
SS. Trinità e<br />
di San<br />
Vittorino.<br />
la maggior<br />
parte di<br />
Bugnara era<br />
posseduta da<br />
Fabrizio, erede<br />
di Pierantonio<br />
Di Sangro.<br />
Archivio<br />
Capitolare<br />
Cattedrale S.<br />
Panfilo a<br />
Corfinio,<br />
Raccolta Visite<br />
Partorali 1568-<br />
1574, Bugnara 2<br />
novembre 1572.<br />
R. Santini,<br />
Bugnara dalle<br />
origini ai giorni<br />
nostri, Pescara<br />
2000, p. 93.<br />
R. Santini,<br />
Bugnara dalle<br />
origini ai giorni<br />
nostri, Pescara<br />
2000, p. 93.<br />
R. Santini,<br />
Bugnara dalle<br />
origini ai giorni<br />
nostri, Pescara<br />
2000, p. 195.<br />
la<br />
confraternita<br />
del SS.<br />
Rosario<br />
viene<br />
approvata<br />
per la prima<br />
volta dal<br />
Cardinale Ale<br />
ssandro<br />
Nanni<br />
Malatesta,<br />
legato<br />
pontificio e<br />
vescovo<br />
di Forlì, a<br />
nome del<br />
Pontefice,<br />
nel 1476.<br />
p.11
1602<br />
1617-18<br />
1656<br />
iscrizione<br />
sul pavimento<br />
della chiesa di<br />
S. Maria del<br />
Rosario.<br />
ripartizione<br />
delle parti di<br />
Bugnara fra i Di<br />
Sangro.<br />
iscrizione<br />
sull’altare della<br />
chiesa di S.<br />
Maria del<br />
Rosario che<br />
attesta gli<br />
abbellimenti per<br />
volere di<br />
Giovanni<br />
Battista Di<br />
Sangro.<br />
A. L.<br />
Antonori,<br />
Corografia<br />
Abruzzese,<br />
Biblioteca<br />
Provinciale<br />
dell’Aquila.<br />
Cedolario<br />
<strong>degli</strong> Adoghi<br />
dei Baroni<br />
della<br />
Provincia<br />
d’Abruzzo<br />
Citra, Archivio<br />
Municipale di<br />
Scanno, anni<br />
1617-18.<br />
Sul<br />
grande altare<br />
si legge “Gio.<br />
Battista Di<br />
Sangro<br />
proprio aere<br />
erexit, et<br />
Virgini dicavit”<br />
1682/1697<br />
1705<br />
muore<br />
Giambattista Di<br />
Sangro, barone<br />
di Bugnara, che<br />
si distinse per<br />
diverse opere<br />
realizzate<br />
nell’abitato: il<br />
restauro della<br />
chiesa di S.<br />
Michele<br />
Arcangelo (in<br />
cui venne<br />
sepolto), gli<br />
abbellimenti<br />
nella chiesa di<br />
Santa Maria<br />
della Neve (si<br />
può leggere<br />
un’iscrizione su<br />
una lapide a lui<br />
dedicata);<br />
contributo alla<br />
realizzazione<br />
della chiesa di<br />
S. Maria del<br />
Rosario.<br />
Gli succede<br />
Lorenzo che<br />
sposò Maria<br />
Vittoria<br />
Capponi,<br />
entrambi sepolti<br />
in San Michele<br />
Arcangelo.<br />
muore<br />
Lorenzo Di<br />
Sangro, che<br />
dalla Capponi<br />
aveva avuto due<br />
figlie, una morì<br />
a 6 mesi, l’altra<br />
a 20 anni<br />
lasciando una<br />
sola figlia –<br />
Maria Vittoria –<br />
con cui si<br />
estinse la<br />
famiglia Di<br />
Sangro.<br />
R.<br />
Santini,<br />
Bugnara dalle<br />
origini ai<br />
giorni nostri,<br />
Pescara<br />
2000, p. 196.<br />
Iscrizione<br />
su lapide<br />
dedicata da<br />
Lorenzo di<br />
Sangro alla<br />
moglie Maria<br />
Vittoria<br />
capponi,<br />
disposta<br />
all’esterno<br />
della chiesa<br />
di Santa<br />
Maria ad<br />
Nives.<br />
R.<br />
Santini,<br />
Bugnara dalle<br />
origini ai<br />
giorni nostri,<br />
Pescara<br />
2000, pp.<br />
197-8.<br />
1708<br />
1766<br />
1799<br />
visita<br />
pastorale: per la<br />
prima volta la<br />
chiesa di S.<br />
Maria del<br />
Rosario viene<br />
definita<br />
parrocchiale,<br />
mentre la chiesa<br />
di S. Maria di<br />
Concanelle è<br />
chiamata Santa<br />
Maria ad Nives<br />
ed è definita<br />
extra moenia.<br />
visita<br />
pastorale:<br />
descrizione<br />
<strong>degli</strong> altari della<br />
parrocchia di S.<br />
Maria del<br />
Rosario; il<br />
feudatario di<br />
Bugnara<br />
manteneva a<br />
sue spese la<br />
chiesa di San<br />
Michele<br />
Arcangelo<br />
collocata dentro<br />
le mura; la<br />
chiesa di Santa<br />
Maria ad Nives<br />
(detta di<br />
Concanelle)<br />
distava 200<br />
passi circa<br />
dall’abitato ed<br />
era divenuta<br />
una grancia<br />
della mensa<br />
arcipresbiteriale.<br />
invasione<br />
francese del<br />
circondario.<br />
R.<br />
Santini,<br />
Bugnara dalle<br />
origini ai<br />
giorni nostri,<br />
Pescara<br />
2000, p. 96.<br />
Archivio<br />
Diocesano di<br />
Valva e<br />
Sulmona,<br />
Visita<br />
Pastorale del<br />
Vescovo<br />
Filippo Paini,<br />
anno 1766.<br />
A.<br />
Colarossi<br />
Mancini,<br />
Memorie<br />
storiche di<br />
Popoli, Popoli<br />
1916, p. 189.<br />
p.12
1802<br />
1826<br />
visita<br />
pastorale: la<br />
chiesa di Santa<br />
Maria <strong>degli</strong><br />
Angeli risultava<br />
interdetta e<br />
quasi diruta; la<br />
chiesa di Santa<br />
Maria ad Nives<br />
necessitava di<br />
interventi di<br />
riparazione; la<br />
chiesa di San<br />
Michele<br />
Arcangelo era in<br />
buono stato e<br />
quella di S.<br />
Nicola non era<br />
ancora<br />
compiutamente<br />
restaurata.<br />
visita<br />
pastorale: nella<br />
chiesa del SS<br />
Rosario ci sono<br />
ancora le<br />
sepolture; la<br />
chiesa di Santa<br />
Maria <strong>degli</strong><br />
Angeli,<br />
dell’<strong>Università</strong>,<br />
venne<br />
approvata; la<br />
chiesa di Santa<br />
Maria ad Nives<br />
necessitava di<br />
interventi di<br />
riparazione; la<br />
chiesa di S.<br />
Nicola rimase<br />
interdetta.<br />
Archivio<br />
Diocesano di<br />
Valva e<br />
Sulmona,<br />
Visita<br />
Pastorale del<br />
Vicario<br />
Capitolare<br />
Saverio Sardi,<br />
Bugnata,<br />
novembre<br />
1802.<br />
Archivio<br />
Diocesano di<br />
Valva e<br />
Sulmona,<br />
Visita<br />
Pastorale del<br />
Vescovo<br />
Francesco<br />
felice Tiberi,<br />
Bugnata,<br />
luglio 1826.<br />
dalla<br />
presenza di<br />
sepolture<br />
all’interno<br />
della chiesa<br />
parrocchiale<br />
si desume<br />
che non era<br />
stato ancora<br />
realizzato il<br />
cimitero.<br />
p.13
ASPETTI URBANISTICI COMPLESSIVI<br />
(F. Tironi, G. Tironi, G. Tironi)<br />
Assetto territoriale<br />
Il territorio del Comune di Bugnara ha un’estensione di 2.557<br />
ha; esso costituisce lo 0,51 % del territorio della Provincia dell’Aquila.<br />
La sua superficie, rapportata alle superfici medie dei comuni<br />
della Provincia dell’Aquila, della Regione Abruzzo e dell’Italia,<br />
determina i seguenti valori: 0,55, 0,73, 0,69.<br />
La sua altitudine è compresa tra 351 m s.l.m. e 1.858 m<br />
s.l.m..<br />
Il territorio, che costituisce la zona di transizione tra la conca<br />
Peligna e la valle del Sagittario, appartiene interamente al Sistema<br />
Territoriale Peligno.<br />
Con riferimento alle caratteristiche idromorfologiche appartiene<br />
in parte al Sistema delle Terre della Dorsale Appenninica<br />
[ST1] (zona posta sul versante sinistro del fiume Sagittario), in<br />
parte al Sistema di Transizione delle Terre [STT3] (zona posta<br />
sul versante destro del fiume Sagittario) ed al Sistema delle Acque<br />
dell’Aterno-Pescara [SA10].<br />
Il territorio è compreso nel sub bacino del fiume Sagittario e<br />
nel bacino del fiume Aterno-Pescara.<br />
Il territorio confina:<br />
- a nord con i territori dei Comuni di Prezza e di Sulmona,<br />
- ad est con il territorio del Comune di Introdacqua,<br />
- a sud con il territorio del Comune di Scanno,<br />
- ad ovest con i territori dei Comuni di Anversa <strong>degli</strong> Abruzzi<br />
e di Cocullo.<br />
Il territorio si articola in due Frazioni Geografiche: Bugnara<br />
e Sorgente Rufigno (la frazione geografica “Sorgente Rufigno” è<br />
costituita da territorio in contestazione con il Comune di Anversa<br />
<strong>degli</strong> Abruzzi).<br />
Sistema Insediativo<br />
Il sistema insediativo del comune è costituito da:<br />
- Bugnara (centro abitato capoluogo),<br />
- Torre dei Nolfi (centro abitato),<br />
- Faiella (nucleo abitato),<br />
- Paccucci (nucleo abitato),<br />
- Stazione di Anversa-Villalago-Scanno (nucleo abitato),<br />
- Case sparse della frazione geografica di Bugnara,<br />
- Case sparse della frazione geografica di Sorgente Rufigno.<br />
Sistema Infrastrutturale<br />
Il territorio è attraversato dalle seguenti principali infrastrutture:<br />
- Autostrada A25 (Torano-Pescara)<br />
Nel territorio comunale non esistono caselli autostradali: i<br />
caselli autostradali posti a minore distanza sono quelli di Cocullo<br />
e di Pratola Peligna.<br />
- Linea ferroviaria (Roma-Pescara)<br />
Nel territorio comunale esistono le stazioni ferroviarie di<br />
Anversa-Villalago-Scanno e di Bugnara.<br />
- Strada Regionale SR 479 (Sulmona-Villetta Barrea)<br />
- Strada Provinciale SP 15 (SR 479-Stazione Anversa-<br />
Villalago-Scanno)<br />
- Strada Provinciale SP 52 (Pratola Peligna-Bugnara)<br />
- Strada Provinciale SP 52 dir (Sulmona-Bugnara)<br />
- Strada Provinciale SP 116 (Bugnara-SR 479)<br />
Sistema Demografico<br />
Dinamica della Popolazione Residente (TAB. 1.1)<br />
La popolazione residente del Comune di Bugnara all’anno<br />
2001 è di 1035 abitanti; essa costituisce lo 0,35 % della popolazione<br />
residente della Provincia dell’Aquila.<br />
La popolazione residente del Comune di Bugnara nel periodo<br />
1861-2001 è variata da 2.485 abitanti a 1.035 abitanti subendo<br />
un decremento di 1.450 unità pari al 58%; nello stesso periodo<br />
la popolazione residente della Provincia dell’Aquila ha subito<br />
un incremento di 14.951 unità pari al 5% quella della Regione<br />
Abruzzo un incremento di 403,968 unità pari al 47%, quella dell’Italia<br />
un incremento di 34.819.267 unità pari al 157%.<br />
Il Comune di Bugnara ha raggiunto il valore massimo, 3.210<br />
abitanti, della popolazione residente nell’anno 1921; rispetto ad<br />
esso ha subito un decremento di 2.175 unità pari al 68%.<br />
Classi di Età della Popolazione Residente<br />
(TAB. 1.2/a, TAB. 1.2/b)<br />
La popolazione residente del Comune di Bugnara, all’anno<br />
2001, ha la seguente distribuzione per gruppi di classi di età:<br />
- minore di 15 anni (11,40 %),<br />
- compresa tra 15 anni e 65 anni (64,15 %),<br />
- maggiore di 65 anni (24,44 %).<br />
La popolazione è caratterizzata da un particolare squilibrio<br />
“strutturale”; essa, infatti, risulta particolarmente “anziana” e particolarmente<br />
“dipendente”.<br />
Il suo Indice di Vecchiaia (Iv = 2,14) è maggiore di quello<br />
della Provincia dell’Aquila (Iv = 1,61) di quello della Regione<br />
Abruzzo (Iv = 1,47) e di quello dell’Italia (Iv = 1,31); il suo Indice<br />
di Dipendenza (Id = 0,56) è maggiore di quello della Provincia<br />
dell’Aquila (Id = 0,53) di quello della Regione Abruzzo (Id = 0,52)<br />
e di quello dell’Italia (Id = 0,49).<br />
Istruzione della Popolazione Residente<br />
(TAB. 1.3)<br />
Il grado di istruzione della popolazione residente del Comune<br />
di Bugnara, all’anno 2001, è il seguente:<br />
- Laurea: 3,39 %,<br />
- Diploma di Scuola Secondaria Superiore: 26,15 %,<br />
- Licenza di Scuola Media Inferiore o di Avviamento Professionale:<br />
28,04 %,<br />
- Licenza di Scuola Elementare: 33,93 %,<br />
- Alfabeti Privi di Titolo di <strong>Studi</strong>o: 7,88 %,<br />
- Analfabeti: 0,60 %.<br />
Tale distribuzione conferma le caratteristiche strutturali della<br />
stessa popolazione e risente delle condizioni economiche locali.<br />
E’ evidente, infatti, che gli abitanti muniti di Laurea, non trovando<br />
spazi occupazionali in loco, sono costretti ad emigrare;<br />
per tale condizione la percentuale di laureati del Comune di<br />
Bugnara (3,39 %) è inferiore a quella della Provincia dell’Aquila<br />
(8,45 %), a quella della Regione Abruzzo (7,65 %) ed a quella<br />
dell’Italia (7,51 %).<br />
Occupazione della Popolazione Residente<br />
(TAB. 1.4)<br />
La popolazione residente del Comune di Bugnara, all’anno<br />
2001, risulta occupata nel modo seguente:<br />
- Agricoltura: 3,22 %,<br />
- Industria: 33,76 %,<br />
- Altre Attività: 63,02 %.<br />
La percentuale di occupati nell’Agricoltura (3,22 %) è inferiore<br />
a quella della Provincia dell’Aquila (5,33 %), a quella della<br />
Regione Abruzzo (6,15 %) ed a quella dell’Italia (5,50 %).<br />
La percentuale di occupati nell’Industria (33,76 %) è superiore<br />
a quella della Provincia dell’Aquila (29,11 %), è inferiore a<br />
quella della Regione Abruzzo (35,03 %) ed a quella dell’Italia<br />
(35,48 %).<br />
La percentuale di occupati nelle Altre Attività (63,02 %) è<br />
inferiore a quella della Provincia dell’Aquila (65,56 %), è superiore<br />
a quella della Regione Abruzzo (58,81 %) ed a quella dell’Italia<br />
(61,02 %).<br />
p. 14
p.15
p.16
p.17
p.18
Sistema Edilizio<br />
Abitazioni - Tipo di Occupazione<br />
(TAB. 2.1)<br />
Le abitazioni del Comune di Bugnara, all’anno 2001, sono<br />
776; esse sono, per Tipo di Occupazione, articolate nel modo<br />
seguente:<br />
- Abitazioni Occupate da Persone Residenti: 47,42 %;<br />
- Abitazioni Occupate solo da Persone Non Residenti: 0,64 %;<br />
- Abitazioni Vuote: 51,93 %;<br />
La percentuale di Abitazioni Occupate da Persone Residenti<br />
del Comune di Bugnara (47,42 %) è inferiore a quella della<br />
Provincia dell’Aquila (56,73 %), a quella della Regione Abruzzo<br />
(69,75 %) ed a quella dell’Italia (79,34 %).<br />
La percentuale di Abitazioni Occupate solo da Persone Non<br />
Residenti del Comune di Bugnara (0,64 %) è inferiore a quella<br />
della Provincia dell’Aquila (1,67 %), a quella della Regione Abruzzo<br />
(1,33 %) ed a quella dell’Italia (1,15 %).<br />
La percentuale di Abitazioni Vuote del Comune di Bugnara<br />
(51,93 %) è superiore a quella della Provincia dell’Aquila (41,61<br />
%), a quella della Regione Abruzzo (28,92 %) ed a quella dell’Italia<br />
(19,51 %).<br />
Edifici ad Uso Abitativo - Epoca di Costruzione<br />
(TAB. 2.3)<br />
Gli Edifici ad Uso Abitativo del Comune di Bugnara, all’anno<br />
2001, sono 556; essi sono, per Epoca di Costruzione, articolati<br />
nel modo seguente:<br />
- Costruiti prima del 1919: 38,31 %;<br />
- Costruiti dal 1919 al 1945: 20,86 %;<br />
- Costruiti dal 1946 al 1961: 8,09 %;<br />
- Costruiti dal 1962 al 1971: 5,04 %;<br />
- Costruiti dal 1972 al 1981: 9,89 %;<br />
- Costruiti dal 1982 al 1991: 10,61 %;<br />
- Costruiti dopo il 1991: 7,19 %;<br />
La percentuale di Edifici costruiti prima del 1919 (38,31 %) è<br />
superiore a quella della Provincia dell’Aquila (33,03 %), a quella<br />
della Regione Abruzzo (22,43 %) ed a quella dell’Italia (19,15 %).<br />
La percentuale di Edifici costruiti dal 1919 al 1945 (20,86 %)<br />
è superiore a quella della Provincia dell’Aquila (17,14 %), a quella<br />
della Regione Abruzzo (14,44 %) ed a quella dell’Italia (12,33 %).<br />
La percentuale di Edifici costruiti dal 1946 al 1961 (8,09 %) è<br />
inferiore a quella della Provincia dell’Aquila (11,98 %), a quella<br />
della Regione Abruzzo (15,06 %) ed a quella dell’Italia (14,78 %).<br />
La percentuale di Edifici costruiti dal 1962 al 1971 (5,04 %) è<br />
inferiore a quella della Provincia dell’Aquila (10,85 %), a quella<br />
della Regione Abruzzo (15,87 %) ed a quella dell’Italia (17,53 %).<br />
La percentuale di Edifici costruiti dal 1972 al 1981 (9,89 %)<br />
è inferiore a quella della Provincia dell’Aquila (12,57 %), a quella<br />
della Regione Abruzzo (15,75 %), ed a quella dell’Italia (17,67<br />
%).<br />
La percentuale di Edifici costruiti dal 1982 al 1991 (10,61 %)<br />
è superiore a quella della Provincia dell’Aquila (9,42 %), a quella<br />
della Regione Abruzzo (10,49 %), è inferiore a quella dell’Italia<br />
(11,50 %).<br />
La percentuale di Edifici costruiti dopo il 1991 (7,19 %) è<br />
superiore a quella della Provincia dell’Aquila (5,00 %), a quella<br />
della Regione Abruzzo (5,95 %), ed a quella dell’Italia (7,05 %).<br />
Sistema Economico<br />
Agricoltura<br />
Utilizzazione dei Terreni delle Aziende<br />
Agricole (TAB. 3.1)<br />
La Superficie Aziendale delle Aziende Agricole del Comune<br />
di Bugnara è di 1.312,57 ha; essa costituisce il 51,33 % della<br />
Superficie Territoriale del Comune.<br />
Le Superfici Aziendali delle Aziende Agricole costituiscono<br />
nella Provincia dell’Aquila il 63,30 %, nella Regione Abruzzo il<br />
59,34 % e nell’Italia il 65,06 % delle relative Superfici Territoriali.<br />
La Superficie Aziendale delle Aziende Agricole del Comune<br />
di Bugnara si articola nel modo seguente:<br />
- Superficie Agricola Utilizzata: 65,26 %,<br />
- Arboricoltura da Legno: 0,00 %,<br />
- Boschi: 27,83 %,<br />
- Superficie Agraria non Utilizzata: 6,79 %,<br />
- Altra Superficie: 0,12 %,<br />
La percentuale di Superficie Agricola Utilizzata (65,26 %) è<br />
superiore a quella della Provincia dell’Aquila (55,10 %), è inferiore<br />
a quella della Regione Abruzzo (66,50 %) ed a quella dell’Italia<br />
(67,36 %).<br />
La percentuale di Arboricoltura da Legno (0,00 %) è inferiore<br />
a quella della Provincia dell’Aquila (0,30 %), a quella della<br />
Regione Abruzzo (0,45 %) ed a quella dell’Italia (0,81 %).<br />
La percentuale di Boschi (27,83 %) è inferiore a quella della<br />
Provincia dell’Aquila (37,00 %), è superiore a quella della Regione<br />
Abruzzo (24,80 %) ed a quella dell’Italia (23,35 %).<br />
La percentuale di Superficie Agraria non Utilizzata (6,79 %)<br />
è superiore a quella della Provincia dell’Aquila (5,15 %), a quella<br />
della Regione Abruzzo (5,37 %) ed a quella dell’Italia (4,68 %).<br />
La percentuale di Altra Superficie (0,12 %) è inferiore a quella<br />
della Provincia dell’Aquila (2,45 %), a quella della Regione Abruzzo<br />
(2,88 %) ed a quella dell’Italia (3,80 %).<br />
La Superficie Agricola Utilizzata delle Aziende Agricole del<br />
Comune di Bugnara si articola nel modo seguente:<br />
- Seminativi: 28,50 %,<br />
- Coltivazioni Legnose Agrarie: 10,73 %,<br />
- Prati Permanenti e Pascoli: 60,76 %.<br />
La percentuale dei Seminativi (28,50 %) è superiore a quella<br />
della Provincia dell’Aquila (23,42 %), è inferiore a quella della<br />
Regione Abruzzo (42,65 %) ed a quella dell’Italia (55,50 %).<br />
La percentuale delle Coltivazioni Legnose Agrarie (10,73 %)<br />
è superiore a quella della Provincia dell’Aquila (1,89 %), è inferiore<br />
a quella della Regione Abruzzo (18,29 %) ed a quella dell’Italia<br />
(18,62 %).<br />
La percentuale dei Prati Permanenti e Pascoli (60,76 %.) è<br />
inferiore a quella della Provincia dell’Aquila (73,69 %), è superiore<br />
a quella della Regione Abruzzo (39,06 %) ed a quella dell’Italia<br />
(25,88 %).<br />
Industria e Servizi<br />
(TAB. 4.1, TAB. 4.2, TAB. 4.3)<br />
Imprese e Istituzioni<br />
Le Imprese e le Istituzioni del Comune di Bugnara sono 38;<br />
esse si articolano nel seguente modo:<br />
- Agricoltura: 0,00 %<br />
- Industria: 42,11 %<br />
- Servizi: 57,89 %.<br />
Le Unità Locali delle Imprese e delle Istituzioni del Comune<br />
di Bugnara sono 44; esse si articolano nel seguente modo:<br />
- Agricoltura: 0,00 %<br />
- Industria: 36,36 %<br />
- Servizi: 63,64 %.<br />
Gli Addetti delle Unità Locali delle Imprese e delle Istituzioni<br />
del Comune di Bugnara sono 69; essi si articolano nel seguente<br />
modo:<br />
- Agricoltura: 0,00 %<br />
- Industria: 46,38 %<br />
- Servizi: 53,62 %.<br />
Il numero medio delle Unità Locali delle Imprese e delle Istituzione<br />
del Comune di Bugnara è 1,16; esso è di poco superiore<br />
a quello della Provincia dell’Aquila (1,12), a quello della Regione<br />
Abruzzo (1,10) ed a quello dell’Italia (1,10).<br />
Il numero medio <strong>degli</strong> Addetti delle Unità Locali delle Imprese<br />
e delle Istituzione del Comune di Bugnara è 1,82; esso è inferiore<br />
a quello della Provincia dell’Aquila (4,18), a quello della<br />
Regione Abruzzo (4,32), a quello dell’Italia (4,48).<br />
Il numero di Abitanti residenti per Addetto delle Unità Locali<br />
delle Imprese e delle Istituzione del Comune di Bugnara è 15,00;<br />
esso è superiore a quello della Provincia dell’Aquila (3,39), a<br />
quello della Regione Abruzzo (3,07), a quello dell’Italia (2,94).<br />
p. 19
p.20
p.21
p.22
p.23
Riferimenti per la Pianificazione<br />
Quadro di Riferimento Regionale<br />
(QRR)<br />
Il territorio del Comune di Bugnara è compreso nell’”Ambito<br />
sub-regionale di Attuazione Programmatica” indicato con la lettera<br />
“e”, denominato “Sulmona”.<br />
Esso confina a nord-est con il “Sistema Urbano” di “Sulmona”.<br />
Piano Regionale Paesistico (PRP)<br />
Il territorio del Comune di Bugnara è compreso (TAV. xx)<br />
nell’”Ambito Montano” identificato con il n. “4” denominato “Massiccio<br />
del Velino-Sirente, Monti Simbruini, PNA” normato dal PRP.<br />
Esso è soggetto alle seguenti “Categorie di Tutela e<br />
Valorizzazione”:<br />
- “A1” “Conservazione Integrale” (n. 1 zona; Superficie:<br />
1.349.845 mq; 5,27 %);<br />
- “A2” “Conservazione Parziale” (n. 1 zona; Superficie:<br />
10.983.955 mq; 42,94 %);<br />
- “B1” “Trasformazione Mirata” (n. 1 zona; Superficie:<br />
9.472.779 mq; 37,03 %);<br />
- “C1” “Trasformazione Condizionata” (n. 3 zone; Superficie:<br />
2.568.309 mq; 10,05 %);<br />
- “D” “Trasformazione a Regime Ordinario” (n. 1 zona; Superficie:<br />
463.758 mq; 1,79 %).<br />
Il centro abitato capoluogo, Bugnara, è soggetto a “D” “Trasformazione<br />
a Regime Ordinario”;<br />
il centro abitato Torre dei Nolfi, il nucleo abitato Faiella ed il<br />
nucleo abitato Paccucci sono completamente circondati da zone<br />
“B1” “Trasformazione Mirata”;<br />
il nucleo abitato Stazione di Anversa-Villalago-Scanno è completamente<br />
circondato dalla zona “C1” “Trasformazione Condizionata”.<br />
Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale<br />
(PTCP)<br />
Il Comune di Bugnara: - è indicato tra i comuni obbligati alla<br />
redazione del Piano di Recupero<br />
[N.T.A. – “Titolo III: Prescrizioni per la redazione <strong>degli</strong> strumenti<br />
urbanistici comunali” – “Art. 37) Percentuali minime del<br />
fabbisogno di alloggi per usi residenziali o turistici mediante il<br />
recupero di edifici esistenti e degradati”];<br />
- è inserito nell’Ambito Territoriale “Peligno” in relazione alla<br />
predisposizione dei Progetti Integrati Territoriali (PIT)<br />
[R.G. – “3) La strategia di base del Piano Territoriale” – “3.1)<br />
Lo scenario di riferimento programmatico” – “3.1.1) Rapporti del<br />
P.T.P. con il P.R.S., il DocUP ed il Q.R.R.”];<br />
- è inserito nel “Bacino di Utenza” di “Sulmona” relativo ai<br />
servizi primari (distretti scolastici, sanità, giustizia, trasporti)<br />
[R.G. – “16) Le nuove competenze istituzionali ed il ruolo<br />
della Provincia con riferimento ai servizi” – “16.2) I mezzi della<br />
pubblica amministrazione”];<br />
Nel territorio del Comune di Bugnara:<br />
- sono presenti “Cave dismesse” delle quali si prevede il<br />
recupero dei siti ed il loro reinserimento nel paesaggio<br />
[R.G. – “7) Il restauro del territorio” – “7.3) I principali detrattori<br />
ambientali”].<br />
Il territorio del Comune di Bugnara è interessato dai seguenti<br />
interventi:<br />
-”Risanamento dell’intero corso del fiume Sagittario” e “Realizzazione<br />
del parco Fluviale”;<br />
[R.G. – “8) Il P.T.P. e gli interventi delle Autorità di Bacino” –<br />
“8.1) Tutela e valorizzazione del Sistema Fluviale”];<br />
- “Valorizzazione Fonte dell’Oppio”<br />
[R.G. – “9) Il sistema turistico” – “9.3) Le risorse complementari<br />
al tempo libero”];<br />
- Recupero e valorizzazione del “Il sistema dei percorsi turistici,<br />
la “rete verde”, le connessioni tra i Bacini Sciistici”<br />
[R.G. – “9) Il sistema turistico” – “9.3) Le risorse complementari<br />
al tempo libero”];<br />
- Recupero e valorizzazione dei “Siti archeologici”<br />
[R.G. – “10) Le risorse culturali della Provincia di L’Aquila” –<br />
“10.1) I siti archeologici”];<br />
- Raddoppio della linea ferroviaria Roma Pescara<br />
[R.G. – “11) Le previsioni per il sistema infrastrutturale” –<br />
“11.2) Il sistema del trasporto su ferro”];<br />
- “Miglioramento del collegamento viario nelle direttrici<br />
Vallelarga – Mastroiacovo – Introdacqua – Bugnara”<br />
- “Interventi di potenziamento della S.S. 479 Valle del Sagittario”<br />
- “Rifunzionalizzazione e potenziamento della viabilità esistente”<br />
[R.G. – “11) Le previsioni per il sistema infrastrutturale” –<br />
“11.4) La viabilità provinciale e quella interna”];<br />
- Realizzazione di “Nodo di scambio” di livello inferiore<br />
[R.G. – “11) Le previsioni per il sistema infrastrutturale” –<br />
“11.5) I nodi di scambio”];<br />
- Riqualificazione e Riuso del patrimonio edilizio esistente<br />
[R.G. – “12) Il sistema urbano - 12.8) Il problema delle seconde<br />
case”]<br />
- Pluralità di interventi tesi alla rivitalizzazione delle comunità<br />
insediate<br />
- Programmi di restauro con prevenzione antisismica<br />
[R.G. – “12) Il sistema urbano - “12.9) Riorganizzazione del<br />
tessuto urbano per i comuni con spopolamento in atto”]<br />
- Riattivazione delle attività<br />
- Riuso dell’esistente<br />
- Adeguamenti strutture viarie esistenti<br />
- Prevenzione e risanamento antisismico <strong>degli</strong> edifici<br />
[R.G. – “12) Il sistema urbano - “12.10) Le componenti di<br />
valore storico dei centri abitati”<br />
- Rilancio delle attività produttive<br />
- Promozione e diffusione dell’innovazione e della<br />
riqualificazione<br />
[R.G. – “13) Il sistema produttivo e di servizio - 13.5) L’Artigianato”<br />
p. 24
Piano di Bacino (PdB)<br />
Pericolosità Idraulica<br />
Il territorio del Comune di Bugnara non è esposto a Pericolosità<br />
Idraulica.<br />
Pericolosità Fenomeni Gravitativi e Processi Erosivi<br />
Il territorio del Comune di Bugnara è esposto a pericolosità<br />
dei fenomeni gravitativi e dei processi erosivi in 22 zone che<br />
hanno la superficie complessiva di 8.077.120 mq (31,56% della<br />
superficie del territorio comunale).<br />
La loro articolazione per livelli di pericolosità è la seguente:<br />
Pericolosità Moderata - P1 (n. 12 zone; Superficie:<br />
3.847.848 mq; 15,06 %),<br />
Pericolosità Elevata - P2 (n. 5 zone; Superficie: 2.663.806<br />
mq; 10,40 %);<br />
Pericolosità Molto Elevata - P3 (n. 5 zone; Superficie:<br />
1.565.466 mq; 6,10 %).<br />
Classificazione Sismica<br />
Il territorio del Comune di Bugnara nella “Classificazione<br />
Sismica” (OPCM n. 3274/2003) è classificato come “Zona Sismica<br />
1” (TAV. xx).<br />
Pericolosità Sismica<br />
Il territorio del Comune di Bugnara è esposto a Pericolosità<br />
Sismica espressa in termini di Accelerazione Massima del suolo<br />
con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni riferita ai suoli<br />
rigidi (Vs30 > 80 m/s, cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005)<br />
compresa tra 0,250 g e 0,275 g.<br />
(F. Tironi, G. Tironi, G. Tironi)<br />
LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA<br />
COMUNALE<br />
Riportiamo di seguito, per completezza, la storia della pianificazione<br />
urbanistica comunale cosi’ come desunta dalla relazione<br />
al PRG adottato nel 2005.<br />
Perimetrazione centro abitato<br />
Il Comune di Bugnara in data 15.02.69 si e’ dotato di una<br />
perimetrazione dei propri centri abitati, a norma dell’art. 17 della<br />
Legge n. 765/1967.<br />
Successivamente, con delibera n°80 del 25.10.1971 ne ha<br />
proposto l’ampliamento per il solo capoluogo. Tale ampliamento,<br />
munito di tutti i pareri preventivi, e’ stato accolto dal Ministero del<br />
Lavori Pubblici – Provveditorato Regionale alle Opere Pubbliche<br />
per l’Abruzzo – L’Aquila con nota prot. n°2286/2615.<br />
Programma di Fabbricazione e Regolamento<br />
Edilizio<br />
Il procedimento relativo a questi due strumenti viene attivato<br />
nell’anno 1969, successivamente e’ adottato con Deliberazione<br />
del Consiglio Comunale n° 34 del 10.07.1971 ed approvato<br />
con deliberazione n°955 del 10.10.1974 della Sezione Urbanistica<br />
e Beni Ambientali della Regione Abruzzoseguita da deliberazione<br />
della Giunta Regionale n° 3011 del 06.05.1975 ed, infine,<br />
da provvedimento del Presidente Regione Abruzzo in data<br />
03.02.1976.<br />
Il Programma di Fabbricazione subira’ due varianti, la prima<br />
per quanto afferente all’area già prevista dal P.d.F. ad impianti<br />
sportivi, adottata con Deliberazione del Consiglio Comunale n°<br />
37 del 30.10.72. Successivamente e’ stato adottato un nuovo<br />
perimetro del vincolo cimiteriale con deliberazione della Giunta<br />
Municipale n° 63 del 14.06.74, ratificata con deliberazione di<br />
Consiglio Comunale n° 3 del 14.01.75, ed ancora con Deliberazione<br />
consiliare n° 14 del 28.02.75.<br />
Piano Regolatore Generale e Variante specifica<br />
(Decaduti)<br />
Piano Regolatore Generale (1977, decaduto)<br />
Il PRG viene adottato con Delibera di Consiglio Comunale<br />
del 14.12.1977 n°47 (approvazione CO.RE.CO. con provvedimento<br />
n°126, prot. n.17 del 17.01.1978); Pubblicazione in data<br />
29.04.1978 sul foglio <strong>degli</strong> Annunzi Legali numero d’ordine 459,<br />
numero dell’avviso 597, numero del bollettino 34. Con Delibera<br />
di Consiglio Comunale del 12.11.1978 n° 40, vengono esamina-<br />
te le osservazioni e, con nota n°987 del 14.06.1979 il comune<br />
trasmette alla Giunta Regionale d’Abruzzo gli elaborati di progetto.<br />
Variante specifica al Piano Regolatore Generale<br />
Nel 1982 viene elaborata una variante specifica al PEG che<br />
viene adottata con deliberazione del Consiglio Comunale del<br />
11.05.1982 n°6, esaminata con provvedimento dalla Sezione<br />
Provinciale di Controllo n°64 del 15.04.1983- Pubblicazione in<br />
data 07.05.1983 sul foglio <strong>degli</strong> Annunzi Legali, numero dell’avviso<br />
1042, numero del bollettino 33 – Pubblicazione BURA n°21<br />
del 31.05.1983. Le osservazioni a questa variante vengono esaminate<br />
con Delibera di Consiglio Comunale del 14.09.1983 n°<br />
71.<br />
Mentre sono in itinere le attivita’ do perfezionamento ed approvazione<br />
dello strumento, con la modifica della legge urbanistica<br />
regionale il piano cessa la sua validità.<br />
Piano di recupero<br />
Ai sensi della Legge 457/78 viene elaborato un Piano di<br />
Recupero, il quale viene adottato con deliberazione del Consiglio<br />
Comunale n° 31 del 21.07.1981 ed, infine approvato con<br />
deliberazione del Consiglio Comunale n° 12 del 11.05.82.<br />
Recepimento del Piano Regionale Paesistico<br />
L’adozione del documento di recepimento del PRP avviene<br />
con deliberazione del Consiglio Comunale n. 29 del 21.08.1992,<br />
ciononostante, nel febbraio 2001, la Regione Abruzzo inserisce<br />
Bugnara tra i comuni inadempienti.<br />
p. 25
GLI STRUMENTI URBANISTICI<br />
ATTUALMENTE IN VIGORE<br />
Piano Regolatore Generale (approvazione 2005)<br />
Il Comune di Bugnara e’ dotato di un PRG adottato con<br />
deliberazioni del Commissario ad acta n. 2 del 13.03.2002 e n. 3<br />
del 05.06.2002 ed approvato definitivamente previo rilascio dell’attestazione<br />
di non contrasto con il PTCP da parte dell’Amministrazione<br />
Provinciale con deliberazione del Commissario ad acta<br />
n. 1 del 04.05.2005. Pubblicato sul BURA n. 32 del 17.06.2005.<br />
Il PRG classifica l’intero centro storico come zona “A”, all’art.<br />
Art. 107, “Centro storico del capoluogo soggetto P.R.P.E. (A)”<br />
(Cfr. estratto alla pagina n. 27), una porzione marginale, ad ovest<br />
del perimetro del centro storico e’ classificata come zona B1,<br />
(residenziale di ristrutturazione di tipo 1).<br />
Le NTA recitano testualmente:<br />
“Tali zone ricadono nell’ambito delle aree omogenee di tipo “A”<br />
ai sensi del D.M. n° 1444 del 02/04/1968 ed in aree ad esse assimilate<br />
aventi cosi’ carattere storico-artistico e/o di particolare pregio ambientale.<br />
La destinazione d’uso e’ prevalentemente residenziale, sono<br />
pertanto da escludersi depositi all’ingrosso, industrie, mattatoi e ricoveri<br />
per animali.<br />
Sono consentite quelle attivita’ di servizio complementari alla residenza<br />
di cui al precedente art. 104 ed ogni altra attivita’ che porti ad<br />
una riqualificazione ricettiva e turistica quali ristoranti, bar, pensioni,<br />
case-albergo, locali di ritrovo e svago, ecc.<br />
Nel centro storico sono consentiti gli interventi come definiti dal<br />
P.R.P.E. adottato con delibera del Consiglio Comunale n°31 del 21/07/<br />
1981 ed approvato con delibera del Consiglio Comunale n°12 del 11/<br />
05/1982”.<br />
Recepimento del Piano Regionale Paesistico<br />
Con deliberazione del Commissario ad acta n. 4 del<br />
05.07.2002 viene recepito, con proposte di modifiche al PRP, in<br />
presenza di PRG adottato.<br />
Piano di Recupero del Patrimonio Edilizio<br />
(adozione 2007)<br />
Il PRPE del centro storico, e’ stato adottato dal Comune con<br />
deliberazioni di CC. n. 28 del 6.11.2004 e n. 12 del 18.06.2007,<br />
ai sensi dell’art. 20 della LR. 12.04.1983 n. 18, previo rilascio<br />
(con prescrizioni e segnalazioni) dell’attestazione di non contrasto<br />
con il PTCP da parte dell’Amministrazione Provinciale in data<br />
24.07.2007.<br />
I commi 4 e 5 delle NTA del piano prevedono testualmente:<br />
“4. Con riferimento al suddetto Titolo II , le presenti norme hanno<br />
carattere prescrittivo e vincolante con le seguenti eccezioni :<br />
a) l’attribuzione, operata nella Tav. 7 – Operatività del Piano -<br />
Tutela e trasformabilità <strong>degli</strong> edifici in relazione al sistema tipologico,<br />
delle singole unità edilizie ad una delle categorie tipologiche di cui<br />
all’art. 18, che può essere modificata secondo la procedura di cui al<br />
successivo art. 33;<br />
b) l’identificazione, operata nella Tav.9 – Azioni Strategiche -<br />
di comparti di ristrutturazione urbanistica e di comparti da assoggettare<br />
a progetti unitari di ristrutturazione edilizia, che può essere modificata<br />
nel perimetro o arricchita su delibera del Consiglio Comunale che<br />
non costituisce variante al presente P.d.R.<br />
5. La Tav. 9 – Azioni strategiche - conferma all’interno del Centro<br />
Storico la parte pubblica <strong>degli</strong> spazi urbani, costituita dalle attrezzature<br />
generali, dalla viabilità, dai servizi pubblici, dal verde pubblico e<br />
attrezzato e dai parcheggi pubblici , esistenti e di nuova previsione, in<br />
coerenza con le previsioni del P. R. G. vigente che vengono qui<br />
integralmente confermate.”<br />
Nelle pagine 28 e 29 sono riportati <strong>degli</strong> estratti della tavola<br />
9 (a, b) che individua le zone strategiche di cui sopra.<br />
ATTIVITA’ DELL’AMMINISTRAZIONE<br />
COMUNALE<br />
- Con atto in data 20/07/2010 (protocollo STM n. 1036 del<br />
21/07/2010) è stata sancita l’intesa fra il Comune di Bugnara, il<br />
Commissario delegato alla Ricostruzione ed il Presidente della<br />
Provincia nelle materie di sua competenza in merito alla<br />
perimetrazione ex. art. 3 co. 1 DCR 3/2010;<br />
- la perimetrazione è stata pubblicata all’albo pretorio comunale<br />
in data 30/08/2010;<br />
- con avviso del 30/08/2010 il Sindaco ha invitato i proprietari,<br />
i titolari di diritto reale o, comunque, gli aventi titolo a presentare<br />
proposte di aggregato entro la data del 20/09/2010<br />
- con decreto sindacale n. 93 del 30.09.2010 il Sindaco ha<br />
deliberato la suddivisione dell’area perimetrata in tre ambiti d’intervento;<br />
- con Decreto Sindacale n. 96 del 30/09/2010 il Sindaco ha<br />
decretato l’individuazione di n. 29 aggregati edilizi all’interno della<br />
perimetrazione<br />
- con avviso in data 08/10/2010 il Sindaco, ai sensi dell’art.<br />
6 comma 2 del DCD N. 3/2010, ha invitato i titolari di diritti reali<br />
sugli edifici posti all’interno della perimetrazione, singoli o in ag-<br />
gregato edilizio, a presentare, singolarmente o in forma associata,<br />
proposte di intervento per i propri immobili, dando termine di<br />
30 gg. per adempiere;<br />
- Con delibera del Consiglio Comunale n. 18 del 06/05/2011<br />
sono stati approvati la perimetrazione, n.3 ambiti, n. 29 aggregati<br />
all’interno della perimetrazione<br />
- In data 19.10.2011 una rappresentanza del gruppo di ricerca<br />
dell’Universita’ dell’Aquila ha consegnato, presentato ed<br />
illustrato pubblicamente i primi elaborati del PdR, recependo le<br />
osservazioni ed i suggerimenti venuti dall’assemblea.<br />
D’intesa con l’Universita’ dell’Aquila e’ stata effettuata una<br />
revisione <strong>degli</strong> aggregati interni all’area perimetrata e, successivamente,<br />
con decreto sindacale n. 10 del 06/08/2012 sono stati<br />
approvati gli aggregati ed e’ stato emanato l’invito a costituirsi in<br />
consorzio obbligatorio o ad istituire procura speciale, con<br />
possibilita’ di rivedere, sulla base della pubblicazione dei nuovi<br />
aggregati, le proposte di intervento già presentate ai sensi dell’avviso<br />
pubblico del 08/10/2010.<br />
Il giorno 25.07.2012 si e’ tenuta presso la Casa comunale la<br />
Conferenza di Servizi convocata per sancire la non<br />
assoggettabilita’ alla VAS. Alla presenza dei rappresentanti <strong>degli</strong><br />
Enti convocati sono state recepite le indicazioni poste ed e’ stata<br />
sancita la non assoggettabilita’.<br />
Messa in sicurezza della residenza fortificata dei conti<br />
di Sangro<br />
Su richiesta del Sindaco il Vice Commissario ai Beni Culturali<br />
L. Marchetti ha autorizzato i lavori.<br />
Con deliberazione G.M. n. 82 del 16.12.2009 e’ stato approvato<br />
il progetto.<br />
La consegna dei lavori e’ stata effettuata con verbale del<br />
12.05.2010 e l’ultimazione e’ stata sancita con verbale in da<br />
20.10.2010.<br />
La spesa, pari ad euro 282.255,21, e’ stata completamente<br />
accreditata al Comune dal Commissario Chiodi, Presidente della<br />
Regione Abruzzo.<br />
Completamento del centro polifunzionale in<br />
palazzo Alesi<br />
Con Decreto n. 79 del Commissario delegato per la ricostruzione,<br />
Presidente della Regione Abruzzo, il Comune di Bugnara<br />
viene incluso nel secondo programma di interventi prioritari, per<br />
il completamento del centro polifunzionale in Palazzo Alesi, per<br />
l’importo di • 2.152.212,82.<br />
p. 26
Suddivisione in ambiti del centro perimetrato ex Delib. CC. 18/2011<br />
p. 30
OBIETTIVI E CONTENUTI DEL PIANO DI<br />
RICOSTRUZIONE<br />
Gli obiettivi del PdR comprendono la ripresa socio-economica<br />
dell’area oggetto di intervento e la riqualificazione del patrimonio<br />
edilizio, finalizzata al rientro delle popolazioni nelle abitazioni<br />
recuperate.<br />
La riqualificazione del patrimonio edilizio non è funzionale al<br />
solo conseguimento di una maggiore sicurezza statica delle costruzioni<br />
ma individua parimenti le strategie per garantire, da un<br />
lato, il contenimento del consumo energetico ed il miglioramento<br />
del comfort ambientale nelle abitazioni attraverso<br />
l’ammodernamento e la più razionale organizzazione delle reti<br />
impiantistiche, dall’altro il rispetto delle tecniche costruttive tradizionali<br />
e delle valenze architettoniche <strong>degli</strong> edifici. Analoghe attenzioni<br />
sono state poste nell’ammodernamento delle reti tecnologiche<br />
(con l’introduzione delle condotte delle acque bianche<br />
reflue) e nella previsione di canalizzazioni interrate a cunicolo<br />
tecnologico finalizzate, fra l’altro, anche al cablaggio della porzione<br />
del centro perimetrata ed alla proposta di soluzione del<br />
problema dell’allocazione <strong>degli</strong> impianti di interfaccia reti/utenze<br />
(in genere dispositivi di misurazione).<br />
Al fine di incentivare il rientro della popolazione nelle abitazioni<br />
comprese nell’area oggetto d’intervento, il PdR individua<br />
strategie inerenti sia il recupero del costruito, sia la dotazione di<br />
nuovi servizi per la collettività e l’organizzazione <strong>degli</strong> spazi aperti<br />
urbani, atta a garantirne un elevato standard qualitativo, fornire<br />
nuovi luoghi di incontro e rendere appetibile l’area per l’inserimento<br />
di nuove attività commerciali che possano rivitalizzarne,<br />
allo stesso tempo, il tessuto economico.<br />
Più in particolare, il progetto <strong>degli</strong> spazi aperti investe non<br />
solo il sistema delle piazze, <strong>degli</strong> slarghi e delle aree a verde<br />
attrezzato presenti nell’area o previste dallo stesso PdR, ma<br />
anche la ricomposizione dei fronti stradali, al fine di garantire<br />
una maggiore valenza architettonica delle vie e <strong>degli</strong> edifici che<br />
su di esse si affacciano.<br />
I contenuti riguardano l’individuazione <strong>degli</strong> interventi, la<br />
messa in sicurezza dei diversi ambiti, la stima economica <strong>degli</strong><br />
interventi previsti, l’individuazione dei soggetti interessati, il programma<br />
<strong>degli</strong> interventi e la definizione delle priorità di esecuzione<br />
delle opere pubbliche e private, con riferimento anche alle<br />
opere di urbanizzazione.<br />
La disciplina <strong>degli</strong> interventi del PdR si articola in norme<br />
riportate nel testo delle norme tecniche di attuazione (NTA) del<br />
presente piano, e schede redatte per ogni aggregato edilizio,<br />
nelle quali si fissano le regole per gli interventi urbanistici ed edilizi<br />
consentiti.<br />
Si intendono comunque come norme prescrittive quelle relative<br />
agli edifici classificati secondo le categorie AEDES, men-<br />
tre per i restanti edifici le indicazioni normative intendono confermare<br />
le previsioni del piano di Recupero del centro storico vigente.<br />
A tal proposito occorre segnalare che un buon 30% <strong>degli</strong><br />
edifici non e’ stato oggetto di classificazione AEDES e che, a<br />
seguito delle recenti disposizioni del Comissario per la ricostruzione,<br />
nel prossimo futuro sara’ la stessa Amministrazione comunale<br />
a farsi carico di tale incombenza. Per tutti gli aggregati, o<br />
parti di essi, per i quali si procedera’ alla effettuazione di nuove<br />
classificazioni le Norme Tecniche del presente PdR dovranno<br />
essere ritenute come cogenti.<br />
Nel presente PdR alla classificazione Aedes <strong>degli</strong> edifici fa<br />
seguito una classificazione relativa alle destinazioni d’uso, agli<br />
aspetti costruttivi, alle tipologie di coperture ed alle altezze di<br />
piano dei fabbricati, nonché del sistema di reti impiantistiche relative<br />
all’urbanizzazione primaria. Lo svolgimento di questa analisi<br />
è stato fondamentale alla comprensione del contesto urbano<br />
per l’individuazione di strategie calibrate alle specifiche condizioni<br />
dello stesso e di ogni singolo aggregato, sulla base dei dati<br />
cosi’ raccolti sono state elaborate le schede generali e di dettaglio.<br />
Valutazioni AEDES nell’ambito 1, percentuale sul volume totale edificato<br />
Valutazioni AEDES nell’ambito 2, percentuale sul volume totale edificato<br />
Valutazioni AEDES nell’ambito 3, percentuale sul volume totale edificato<br />
p. 31
I temi del Piano di Ricostruzione<br />
Lettura ed interpretazione del tessuto storico<br />
Preliminare ad ogni consapevole intervento sul tessuto urbano<br />
e’ la comprensione delle dinamiche che hanno condotto<br />
alla sua forma attuale, a questo fine e’ stata condotta una campagna<br />
di rilevamento che ha condotto alla elaborazione di una<br />
pianta delle tessiture murarie, unendo alle informazioni ottenute<br />
alle indagini storico-archivistiche effettuate e’ stato possibile formulare<br />
delle attendibili ipotesi in merito alla formazione ed alla<br />
strutturazione del costruito.<br />
Le immagini che seguono danno conto visivamente delle<br />
ipotesi che sono state formulate. In sostanza la genesi del costruito<br />
sembra avere inizio, come in moltissimi altri centri centroappenninici,<br />
dalla realizzazione, in epoca alto medievale, su di<br />
un’altura, di un presidio di avvistamento, una torre, in grado di<br />
garantire la comunicazione visiva con i centri vicini al fine di avvisare<br />
gli abitanti sparsi nei vici e nei pagi circostanti di eventuali<br />
pericoli, dando loro la possibilita’ di salvare se’ stessi ed i propri<br />
beni all’interno di un recinto fortificato (fig. 1). Con lo stabilizzarsi<br />
delle condizioni politiche e con il cambiamento di quelle economiche<br />
viene a cessare la necessita’ di questi presidi, il bisogno di<br />
vivere in prossimita’ del campo diviene per i primi ceti mercantili<br />
non piu’ cogente mentre nasce il desiderio di abitare in una condizione<br />
di tipo urbano, la nascente citta’ si attesta attorno alla<br />
originaria cinta murata mediante strutturazione ad avvolgimento<br />
in prossimita’ delle mura (fig. 2). Lo stesso potere temporale finisce<br />
per riconoscere il centro di nuova formazione sino ad insediarsi<br />
anch’esso, all’interno della cinta murata (fig. 3). Nasce cosi’<br />
la residenza fortificata che ingloba al suo interno la tetragona<br />
torre medievale e progressivamente si amplia a partire da questa.<br />
I successivi ampliamenti devono adattarsi al forte pendio, la<br />
struttura urbana, con ogni probabilita’ difesa da mura, si amplia<br />
con una serie di edifici a schiera che scendono lungo il pendio<br />
(fig. 4). Il percorso di mezza costa parallelo all’andamento del<br />
Sagittario viene intercettato dalla cinta murata la quale lo ingloba,<br />
come in numerosi analoghi casi, al fine di controllarne i traffici<br />
e, laddove possibile, esigere i dazi (fig. 5). La citta’ accetta al<br />
su interno questo elemento e lo fa proprio, sino ad espandersi<br />
espande ancora al di la di esso con gli elementi di schiera disposti<br />
lungo la pendenza del suolo tipologicamente analoghi a quelli<br />
gia’ sperimentati nel tratto sovrastante, sino ad attestarsi in basso<br />
con elementi costruiti disposti a seguire il tracciato murato<br />
(fig. 6). Sara’ in epoca barocca assieme alla scomparsa dei recinti<br />
murati che si provvedera’ ad attribuire una nuova enfasi all’inserimento<br />
della Chiesa del Ss. Rosario (1605), alla conseguente<br />
realizzazione del sagrato, della piazza e della sistemazione<br />
delle fronti del percorso che troveranno compimento definitivo<br />
soltanto all’inizio del XX sec. (fig. 7).<br />
fig. 1<br />
fig. 2<br />
Continuita’ con la pianificazione esistente<br />
Il PdR si pone in continuita’ con la pianificazione esistente,<br />
da essa prende le mosse tanto per le indicazioni attinenti al processo<br />
di ricostruzione e riparazione del danno sismico, quanto<br />
per le previsioni formulate in merito ad una controllata vaiabilita’<br />
nelle destinazioni d’uso dei vani.<br />
Varianti alla pianificazione esistente<br />
Non sono state introdotte varianti alla pianificazione esistente.<br />
Area oggetto di intervento del PdR<br />
fig.3 la pianta delle tessiture murarie<br />
L’area oggetto del PdR si sovrappone a quella del Piano di<br />
Recupero del centro storico, la quale, a sua volta, riprende l’area<br />
indicata all’interno del PRG ampliandola ad ovest ad una piccola<br />
area finitima classificata dal PRG come area B1 (residenziale di<br />
ristrutturazione di tipo 1).<br />
p. 32
(residenziale di ristrutturazione di tipo 1).<br />
fig. 4 fig. 5<br />
fig. 6<br />
fig. 7<br />
p. 33
Lo stato dei luoghi<br />
Tipologie costruttive presenti (A. Bellicoso, G. Di<br />
Giovanni, A. Tosone)<br />
Le tipologie costruttive presenti nell’area perimetrata sono<br />
analoghe a quelle presenti nei centri storici della montagna<br />
abruzzese. Il costruito, ad eccezione <strong>degli</strong> edifici di maggior dignità<br />
architettonica, presenta la caratteristica semplicità dell’edilizia<br />
di base locale, in grado di resistere a sollecitazioni sismiche<br />
di tipo medio ma ad elevato grado di vulnerabilità’ a fronte di<br />
sforzi sismici di tipo medio-forte e forte.<br />
L’analisi delle tipologie costruttive non può che svolgersi attraverso<br />
la scomposizione dell’organismo edilizio nei suoi componenti<br />
essenziali: le strutture murarie con vani di porta e finestra,<br />
quelle d’orizzontamento ed, infine, le strutture di copertura.<br />
Strutture murarie<br />
La muratura, nell’area di studio è analizzabile su una significativa<br />
parte dell’edificato, nonostante la tendenza piuttosto diffusa<br />
della finitura ad intonaco, soprattutto nell’edilizia meno antica<br />
e in quella di più recente manutenzione, grazie alla presenza<br />
di ampie e diversificate superfici scarnificate attraverso le quali è<br />
rilevabile l’apparecchio prevalentemente del tipo a doppio<br />
paramento con nucleo di “riempitura” costituito da scaglie e conci<br />
di piccola pezzatura.<br />
Le tipologie presenti sono riferibili a:<br />
-muratura di pietrame a conci parzialmente squadrati di piccole<br />
e medie dimensioni con superficie interne intonacata e superficie<br />
esterna parzialmente intonacata;<br />
-muratura di pietrame a conci parzialmente squadrati di piccole<br />
e medie dimensioni e scaglie con superficie interna intonacata<br />
e superficie esterna parzialmente intonacata;<br />
-muratura di pietrame a conci parzialmente squadrati di piccole<br />
e medie dimensioni con superficie interna intonacata e superficie<br />
esterna a faccia a vista;<br />
-muratura di pietrame a conci parzialmente squadrati di piccole<br />
e medie dimensioni con mattoni in laterizio diffusi, con superficie<br />
interna intonacata e superficie esterna a faccia a vista;<br />
-muratura di pietrame a conci parzialmente squadrati di piccole<br />
e medie dimensioni con superficie interna intonacata e superficie<br />
esterna intonacata<br />
Alle tipologie ricorrenti vanno aggiunte quelle che costituiscono,<br />
in una loro diversa declinazione, delle eccezioni, vale a<br />
dire, per la chiesa, una muratura con paramento esterno a faccia<br />
a vista a conci squadrati e nucleo interno di pietrame a conci<br />
parzialmente squadrati, di piccole e medie dimensioni, con superficie<br />
interna intonacata e, per il complesso edificato del ca-<br />
stello, una muratura di pietrame a conci parzialmente squadrati,<br />
di grandi e medie dimensioni prevalentemente a faccia a vista.<br />
I setti dell’involucro murario si caratterizzano quindi attraverso<br />
l’apparecchio di un paramento esterno in blocchi o anche<br />
conci squadrati, prevalentemente posti di fascia, accompagnato<br />
da un paramento interno in blocchi lavorati in maniera più grossolana<br />
e da un nucleo di materiale costipato.<br />
La dimensione trasversale delle murature raggiunge spessori<br />
adeguati alle altezze raggiunte, limitate a due o tre livelli e<br />
una diversa resistenza meccanica in funzione delle condizioni e<br />
dei gradi di ammorsamento dei due paramenti mediante diatoni<br />
di legatura.<br />
La correlazione tra setti murari ortogonali è realizzata da<br />
cantonali costituiti da conci grossolanamente squadrati, di maggiore<br />
dimensione, apparecchiati sull’angolo alternativamente di<br />
testa e di fascia a costituire l’ammorsamento anche rispetto ai<br />
più fitti filari della muratura d’ambito; generalmente gli elementi<br />
di dimensione maggiore sono utilizzati nel paramento esterno<br />
dell’angolata, mentre all’interno si ritrova una tessitura del tutto<br />
analoga a quella della muratura. Nella costruzione del cantonale<br />
il materiale che caratterizza la muratura può essere integrato, in<br />
diverse zone, mediante l’uso di materiale laterizio<br />
Le malte impiegate sono di natura eminentemente aerea<br />
non adeguatamente carbonatata, e quindi di caratteristiche meccaniche<br />
carenti. Per effetto di carenze nel processo di<br />
carbonatazione all’esame diretto, condotto in corrispondenza di<br />
tagli in breccia esistenti o crolli, le malte si presentano pulverulente<br />
e di facile estrazione.<br />
Vani porta<br />
L’apertura nell’involucro murario dei vani di porte e finestre<br />
sfrutta il principio del trilite e dell’arco variandoli in diverse declinazioni<br />
costruttive con più o meno ricercate valenze figurative e<br />
connotazioni formali.<br />
In particolare per la definizione esterna del vano porta si fa<br />
sempre ricorso a materiale lapideo, prevalentemente riconducibile<br />
a calcari compatti, conformato a blocchi a costituire, in forme<br />
diversamente semplici, i partiti architettonici di facciata caratterizzata<br />
dagli elementi lapidei parietali. Il valore figurativo dell’insieme<br />
può apparire quindi fortemente caratterizzato dalla<br />
stereotomia di tutti gli elementi lapidei parietali, che inseriscono<br />
e segnano la facciata, secondo direzioni e dimensioni diversamente<br />
prevalenti.<br />
La soluzione costruttiva del vano porta è sempre riconducibile<br />
a quella dell’inserimento, in esterno, di una cornice lapidea<br />
messa in opera durante l’elevazione della parete a definire piedritti<br />
e architrave o arco, di realizzazione, all’interno, delle spalle sulle<br />
quali impostano architravi lignei o archi lapidei.<br />
Le tipologie ricorrenti della soluzione del vano porta sono:<br />
- con architrave esterno rettilineo e piedritti in pietra, realizzati<br />
con blocchi appena squadrati, nelle soluzioni più antiche, e<br />
con elementi opportunamente lavorati, con modanature diversamente<br />
composite, in quelle più tardive, connotanti spesso una<br />
edilizia di maggiore qualità e costituzione rispetto a quella di base<br />
del tessuto originario;<br />
- con mostra ad arco policentrico e piedritti in pietra, realizzati<br />
con blocchi squadrati, di medie dimensioni, di semplice fattura,<br />
composti anche nella variante sovraluce;<br />
- con mostra ad arco policentrico, chiave in pietra e piedritti,<br />
realizzato con blocchi squadrati di grandi dimensioni, semplici o<br />
arricchiti con modanature composite, nella cornice, e piccole<br />
decorazioni con modellato di tipo prevalentemente floreale, nel<br />
concio di chiave;<br />
- con mostra ad arco ribassato e piedritti lapidei realizzati<br />
con blocchi di medie dimensioni opportunamente squadrati, di<br />
semplice fattura, anche con la composizione integrata della cornice<br />
lapidea del sovraluce<br />
- con mostra ad arco ribassato con concio di chiave e piedritti<br />
lapidei realizzato con blocchi squadrati di medie e grandi dimensioni,<br />
o semplicemente connotati da piccole mensole e elementi<br />
basamentali, posti alle estremità dei piedritti, o riccamente caratterizzati<br />
da modanature composite delle cornici e da pannelli<br />
sovra-porta decorati in pietra o stucco.<br />
Le diverse soluzioni presentano in alcuni casi particolari soluzioni<br />
di mediazioni o regolarizzazione tra gli elementi lapidei di<br />
definizione del vano porta e la muratura d’ambito; nel vano agibile<br />
della porta, in modo ricorsivo, gli elementi di piedritto sono<br />
caratterizzati da blocchi lapidei di sezione non regolare che definiscono,<br />
nell’interfaccia con la muratura, un profilo irregolare che<br />
assicura un maggior ingranamento tra le parti; nelle cornici poste<br />
in rilievo rispetto al filo della muratura lo stesso migliore<br />
ingranamento è spesso garantito da un blocco di maggiore larghezza<br />
rispetto alla cornice, inserito a filo parete.<br />
Diverse sono anche le soluzioni di mediazione tra l’architrave<br />
e l’arco con la muratura sovrastante; si ricorre prevalentemente<br />
all’inserimento di sistemi di scarico che convogliano il peso sui<br />
piedritti o spalle. Altra soluzione di mediazione tra la definizione<br />
del vano porta, nella zona dell’architrave o dell’arco e la ripresa<br />
della muratura sovrastante è offerta dalla soluzione dell’apertura<br />
di un sovraluce, variabile per dimensione e connotazione formale.<br />
Vani finestra<br />
Nella definizione esterna del vano finestra si fa ricorso a<br />
materiale lapideo, ligneo o all’uso di laterizi. Il valore figurativo<br />
dell’insieme è quindi estremamente vario.<br />
La soluzione costruttiva del vano finestra è riconducibile a<br />
quella dell’inserimento, in esterno, di una cornice lapidea messa<br />
p. 34
in opera durante l’elevazione della parete a definire piedritti e<br />
architrave, o all’apertura di un vano mediante il semplice inserimento<br />
di un architrave ligneo o più spesso alla conformazione<br />
del vano stesso mediante muratura di pietrame e laterizi, finito<br />
con una cornice a stucco.<br />
All’interno, il vano è definito da spalle in muratura sulle quali<br />
impostano architravi lignei o archi in laterizio.<br />
Le tipologie ricorrenti della soluzione del vano finestra sono:<br />
- con architrave esterno rettilineo e stipiti e soglia in pietra,<br />
grossolanamente squadrati ed ammorsati con la muratura d’ambito;<br />
- con mostra in pietra ad architrave rettilineo, stipiti e soglia<br />
in pietra squadrata e levigata, a definire la classica “quadrotta”;<br />
- con mostra in pietra squadrata ad architrave rettilineo, stipiti<br />
e soglia modanata in leggero aggetto rispetto al filo della<br />
muratura, anche nella variante con stipiti ed architrave scorniciati;<br />
- con mostra in pietra squadrata ad architrave rettilineo sormontato<br />
da cornice modanata, stipiti e soglia anch’essa<br />
modanata, anche nella variante dotata di mensole variamente<br />
scolpite ad arricchire il motivo decorativo della soglia;<br />
- con architrave in legno e stipiti in muratura di laterizi, con<br />
soglia definita da un ricorso di laterizi a filo della muratura d’ambito;<br />
- con architrave in legno e stipiti in muratura di pietrame e<br />
laterizi intonacata, con soglia definita da un ricorso di laterizi a<br />
filo della muratura d’ambito;<br />
- con mostra a stucco realizzata su spalle in muratura e<br />
piattabanda “alla romana” in laterizi con soglia in pietra modanata;<br />
- con mostra a stucco continua su architrave, stipiti e soglia;<br />
in tal caso le spalle sono realizzate in muratura, la piattabanda è<br />
del tipo alla romana in laterizi e la soglia è definita superiormente<br />
da un ricorso di mattoni in laterizio;<br />
- con mostra in pietra squadrata ad architrave rettilineo e<br />
cornice, dotata di balcone realizzato con soglia modanata in leggero<br />
aggetto rispetto al filo della muratura, dotata di mensole<br />
scolpite; il tipo è presente anche nella variante in cui l’aggetto<br />
del balcone assume maggiore ampiezza;<br />
- con mostra a stucco ad architrave rettilineo con balcone<br />
realizzato con soglia modanata in modesto aggetto, anche nella<br />
variante in cui il balcone assume un aggetto consistente; in tal<br />
caso la soglia e sostenuta da mensole in pietra scolpite.<br />
Orizzontamenti e coperture<br />
-Le chiusure orizzontali intermedie curve, generalmente<br />
poste a definire gli ambienti dei piani terra, sono caratterizzate<br />
da due tipi di volte in conci di pietra calcarea (a materia) e in<br />
mattoni di laterizio apparecchiati in foglio. Per entrambe la configurazione<br />
è prevalentemente a botte.<br />
Le chiusure orizzontali intermedie piane sono, nello soluzio-<br />
ne originaria, costituite da solai lignei a semplice orditura con<br />
impalcato di tavole e si ritrovano modificate nelle successive trasformazioni<br />
in solai a semplice ordito di putrelle con voltine o<br />
tavelloni.<br />
-Le coperture, con configurazione a leggio o a capanna, presentano<br />
solitamente una semplice orditura di arcarecci in legno<br />
con impalcato di tavole. Caratteristica è la soluzione dello sporto<br />
di gronda realizzato con coppi e tavelle in laterizio apparecchiati<br />
in aggetto a definire semplici motivi decorativi.<br />
La porta del falegname, cornice e dettagli dei conci d’imposta<br />
p. 35
Obiettivi e contenuti del Piano di Ricostruzione<br />
Il PdR prende le mosse dal riconoscimento <strong>degli</strong> elementi<br />
facenti parte dell’identita’ storica del tessuto urbano che ne fanno<br />
un unicum irripetibile.<br />
Gli elementi identitari del centro<br />
-La residenza fortificata dei conti di Sangro.<br />
Si tratta dell’edificio che domina il costruito dall’alto di un<br />
breve rilievo; come gia’ detto ingloba al suo interno la torre medievale.<br />
Attualmente versa in uno stato di grave degrado, dovuto<br />
al precedente stato di abbandono ed alle conseguenze del sisma<br />
del 2009. Il suo ampliamento ad ovest, che ne racchiudeva<br />
integralmente il perimetro su quel fronte, e’ ormai del tutto scomparso<br />
come anche e’ crollata la grande scalinata esterna che<br />
dava accesso ai piani superiori. All’interno del grande spazio verde<br />
interno, dotato di una superba veduta sulla vallata sottostante,<br />
sul fronte nord, sorge ora in aderenza alle mura d’ambito una<br />
modesta abitazione.<br />
-Il tessuto urbano di schiera ad avvolgimento.<br />
Si tratta del tessuto urbano storico di prima espansione, attualmente<br />
quasi del tutto scomparso (si veda la sovrapposizione<br />
fra la foto aerea e la mappa catastale originaria).<br />
-Il tessuto urbano composto da schiere discendenti lungo il<br />
pendio.<br />
E’ la porzione del tessuto piu’ rappresentata nell’ambito 2,<br />
nonostante numerosi crolli e carenze. Nell’ambito n. 3 se ne conservano<br />
soltanto dei lacerti.<br />
-La Chiesa del SS. Rosario e le sistemazioni urbane conseguenti<br />
L’inserimento della Chiesa ha comportato una notevole perturbazione<br />
del tessuto urbano, la quota d’imposta dei fabbricati<br />
e’ stata notevolmente abbassata per dar luogo alla piazza, e’<br />
nato di conseguenza l’attuale grande muro di contenimento che<br />
isola la porzione a monte, relegandola in posizione sopraelevata<br />
connettendola alla restante porzione dell’edificato mediante un<br />
sistema di scalinate. Il grande muro di contenimento viene successivamente<br />
arricchito da una fontana monumentale e da una<br />
serie di fondaci.<br />
-Il torrente che scorre ad ovest del centro<br />
Lungo il margine ovest dell’originaria cinta murata, in un’ambiente<br />
naturale ancora ben conservato, e’ posto il letto di un torrente<br />
che raccoglie le acque che sorgono piu’ a monte (e che in<br />
origine alimentavano l’abitato) per condurle al Sagittario. Si tratta<br />
di una preziosa area naturale, ad immediato contatto con l’abitato,<br />
da preservare e potenziare nelle sue valenze.<br />
Elementi della contemporaneita’<br />
L’abbandono, che, a piu’ riprese, ha fatto da contraltare alla<br />
piaga dell’emigrazione lungo l’intero arco del XX sec., ha determinato<br />
il progressivo degrado dell’intera struttura urbana, il crollo<br />
delle coperture e, poi, <strong>degli</strong> orizzontamenti, ha determinato il<br />
crollo di molti edifici e l’apertura di ampi vuoti all’interno del centro.<br />
Il tentativo di risolvere i problemi della sicurezza, assieme al<br />
deisderio di ampliare l’accessibilita’ del tessuto urbano all’automobile,<br />
divenuta la nuova protagonista delle dinamiche urbane,<br />
hanno ulteriormente peggiorato le condizioni di conservazione.<br />
All’attualita’ il centro storico presenta ampi vuoti frutto di eventi<br />
sismici precedenti, oltre che dell’abbandono, in particolare si segnalano<br />
due profonde modificazioni intervenute negli anni ’50 ed<br />
immediatamente successivi relative a demolizioni di larghe porzioni<br />
dell’abitato, operate con l’intenzione di rendere maggiormente<br />
fruibile ai mezzi meccanici il tessuto urbano storico, si<br />
tratta della demolizione di un’ampia porzione del primo<br />
avvolgimento di case a schiera realizzate, come primo nucleo<br />
abitato lungo le curve di livello ad immediato contatto con la residenza<br />
fortificata dei conti di Sangro e la demolizione di una cospicua<br />
porzione edificata compresa la demolizione della piccola<br />
Chiesa di S. Domenico ed alcune semplici opere di penetrazione<br />
viaria, operata ad est del perimetro del centro antico.<br />
Per meglio comprendere l’estensione di quanto accaduto e’<br />
bene osservare attentamente la sovrapposizione fra la originaria<br />
pianta catastale e l’attuale immagine aerea zenitale.<br />
In tempi recenti, allo scopo di recuperare la percorribilita’ e<br />
la fruizione di una larga parte del tessuto urbano nell’ambito n. 2<br />
si e’ proceduto a completare la demolizione delle porzioni maggiormente<br />
pericolanti, a stabilizzare le condizioni delle altre ed,<br />
infine, a creare <strong>degli</strong> orizzontamenti percorribili al di sopra delle<br />
macerie. Si e’ andato a definire un sistema di spazi urbani e<br />
piazzette che, se da un canto sono andati ad interrompere l’andamento<br />
del costruito, dall’altro hanno creato <strong>degli</strong> spazi urbani<br />
che sono stati acquisiti come tali dai residenti e costituiscono<br />
ormai lo scenario di molte manifestazioni, soprattutto rivolte ad<br />
un pubblico giovanile.<br />
I temi della ricostruzione<br />
Accessibilita’ e parcheggi<br />
Le particolari condizioni orografiche rendono il tema<br />
dell’accessibilita’ pedonale al centro urbano il primo e<br />
principale problema da affrontare al fine di garantire una<br />
ordinata ed armonica ricostruzione del tessuto urbano. Il PdR<br />
riprende le previsioni del PRG in merito alla organizzazione<br />
dei punti di sosta lungo i margini del costruito. Si tratta di<br />
una condizione irrinunciabile per scongiurare le tentazioni<br />
di diradamento che gia’ tanto danno hanno recato nella<br />
porzione sul versante est, ma anche per conferire una nuova<br />
attrattivita’ alla residenza. Pur non essendo ricomprese<br />
all’interno dell’area perimetrata, il PdR ha recepito le<br />
indicazioni di PRG che pongono dei parcheggi ai margini<br />
est ed ovest del suo perimetro suggerendo anche<br />
l’ampliamento e la sistemazione a piazzale arborato del<br />
parchegio gia’ esistente al margine est della residenza<br />
fortificata del conti di Sangro (come riportato nelle indicazioni<br />
planimetriche riportate nella pagina seguente).<br />
Sovrapposizione del vecchio catastale all’ortofoto<br />
p. 36
p. 37
Il tema del vuoto urbano<br />
Il centro urbano si trova nella singolare condizione che<br />
vede il prevalere la dimensione del vuoto rispetto a quella<br />
del costruito. La condizione attuale e’ quella di un insieme<br />
che oramai non e’ in grado di conservare i suoi tratti distintivi<br />
a fronte di ulteriori demolizioni. Il tema del trattamento dei<br />
vuoti urbani si impone prepotentemente come tema primario<br />
del progetto urbano. Il Pdr, in merito, indica puntualmente le<br />
operazioni di ricostruzione programmate all’interno dell’area<br />
perimetrata, ad iniziare dal vuoto posto in aderenza al palazzo<br />
Alesi, lungo la via A. De Gasparis e proseguendo con alcune<br />
aree strategiche ubicate nell’ambito 3. Per le ulteriori aree<br />
ormai vuote all’interno dell’ambito n. 3 la scelta e’ stata quella<br />
di varare una serie di interventi di ricucitura urbana da<br />
condursi mediante il progetto di spazi verdi attrezzati.<br />
L’area ai piedi della residenza dei conti di Sangro<br />
Un ulteriore tema progettuale di notevole mole e’ quello<br />
dell’area posta a nord del recinto fortificato che domina il<br />
borgo. Si tratta di un’area facente parte in origine del primo<br />
avvolgimento di case a schiera disposte a cingere il palazzo.<br />
Il progetto della brusca rampa abbandonata che raccorda il<br />
piede del recinto della residenza fortificata con la via della<br />
fonte dovra’ essere oggetto di una consultazione che dovra’<br />
proporre assieme alla memoria di quanto e’ stato, il recupero<br />
della antica fonte rimasta sotto le macerie delle demolizioni,<br />
un adeguato sistemazione dell’accesso viario agli edifici che<br />
vi si affacciano alla individuazione di nuove destinazioni d’uso<br />
che restituiscano a quest’area i caratteri e le funzioni di una<br />
porzione urbana di grande interesse.<br />
Il sistema delle piazzette nell’ambito 2<br />
Gli interventi gia’ eseguiti all’interno della trama urbana<br />
delle case a schiera che discendono lungo la collina hanno<br />
contribuito in maniera decisa a conferire a quest’area precisi<br />
e riconosciuti significati urbani. Si ritiene che il ripensamento<br />
di tali sistemazioni, anche mediante costruzione o<br />
ricostruzione di coperture che possano da un canto facilitare<br />
la comprensione e la comunicazione di quanto e’ andato<br />
perduto e, dall’altro, offrire all’occorrenza riparo agli avventori<br />
in caso di precipitazioni atmosferiche. Il ripensamento della<br />
porzione centrale del sistema in funzione della eventuale<br />
creazione di un palco, potrebbe favorire la realizzazione di<br />
spettacoli musicali e/o teatrali.<br />
Valutazioni in merito agli interventi sul costruito<br />
storico<br />
In merito alle operazioni da intraprendersi per la manutenzione<br />
straordinaria, il recupero, il restauro o la conservazione<br />
del costruito storico dell’area perimetrata si evidenzia<br />
quanto segue.<br />
Le NTA sono state redatte, oltre che nel consueto formato<br />
pre/descrittivo, in forma di schede, questo accorgimento ha<br />
consentito una piu’ puntuale definizione <strong>degli</strong> interventi previsti,<br />
assieme ad una valutazione dei pur modesti volumi da<br />
ricostruire al fine del ripristino dell’assetto urbano di alcuni brani<br />
del tessuto.<br />
A tal fine si riporta a fronte, in apposita tabella, la distinta<br />
dei volumi da ricostruire distinta per aggregato, la<br />
quantificazione totale dell’incremento di cubatura previsto e’<br />
pari ad un volume totale di 1039,40 mc. I dettagli sono riportati<br />
nella tabella che segue in calce.<br />
Quanto sopra non esclude che un approfondimento della<br />
valutazione storico critica dei valori <strong>degli</strong> edifici e del loro stato<br />
di conservazione, strutturale ed architettonico, possa avvenire<br />
nel corso delle diversi fasi di progettazione mediante indagini<br />
e di ricerche (dirette e indirette) volte a meglio comprendere<br />
cosa conservare, quindi ciò che e’ meritevole di essere<br />
restaurato; ciò che va ricostruito con sembianze analoghe alle<br />
precedente; ovvero in quali casi procedere a nuove costruzioni,<br />
anche con forme contemporanee.<br />
E’ evidente come il valore intrinseco dell’area oggetto di<br />
studio non derivi da particolari caratteristiche di singoli elementi<br />
ma dal prezioso rapporto che il costruito ha stabilito col<br />
contesto paesaggistico e delle testimonianze della<br />
sedimentazione antropica generatrice di monumenti, edifici,<br />
attività, funzioni, toponimi e molto altro ancora. Sull’immagine<br />
complessiva influisce sfavorevolmente l’impatto <strong>degli</strong> elementi<br />
tecnologici, in genere affastellati in maniera casuale, aggiunti<br />
progressivamente nel tempo all’edificato senza alcuna considerazione<br />
per il contesto nel quale sono stati inseriti.<br />
E’ importante segnalare come il sisma non debba essere<br />
considerato come unica causa del degrado del costruito, storico<br />
e non. Alcuni edifici, infatti, sono oggetto di abbandono da<br />
tempi che hanno preceduto, di molto, il sisma del 2009, un<br />
sintomo dello scarso o nullo interesse da parte della proprieta’.<br />
Al contrario occorre dare atto all’Amministrazione Comunale,<br />
di aver individuato e perseguito da tempo un’azione di recupero<br />
di quest’area urbana, promuovendo la redazione di un Piano<br />
di recupero.<br />
Obiettivo del PdR e’ stato, quindi, quello di dare continuita’<br />
alla politica di recupero intrapresa, sino ad oggi con scarsi<br />
risultati, dall’Amministrazione comunale operando scelte che<br />
si ponessero in continuita’ con quelle gia’ assunte, tenendo<br />
nel debito conto gli elementi di novita’ e le nuove prospettive che<br />
la attuale situazione apre all’operativita’ pubblica e privata. In<br />
particolare nella redazione della Normativa Tecnica d’Attuazione<br />
si e’ posta cura particolare all’eliminazione di tutti gli elementi<br />
che potessero condizionare, in senso negativo, l’impatto del costruito<br />
con il contesto.<br />
Consistenza edilizia e proprietà<br />
Nell’area perimetrata il riconoscimento dell’assetto proprietario<br />
assume un’una rilevanza fondamentale in quanto influisce<br />
determinando le possibilita’ di successo, o fallimento, delle previsioni<br />
di piano. In generale la successione dei passaggi di<br />
proprieta’ intervenuti nel tempo ha determinato un quadro non<br />
sempre chiaro del regime delle proprieta’, anche a causa delle<br />
loro mancate trascrizioni nei registri catastali.<br />
L’unico dato accertabile e’ quello definito dagli Uffici Tecnici<br />
Erariali cui si e’ fatto riferimento puntuale in tutte le elaborazioni<br />
del piano.<br />
In numerosi casi un complicato assetto della proprieta’ ha<br />
determinato situazioni di abbandono, cui talora si sono<br />
sovrapposte superfetazioni di varia natura, sovente destinate alla<br />
formazione di annessi agricoli.<br />
Elementi di pregio e detrattori<br />
Nella elaborazione della schedatura a supporto delle NTA si<br />
e’ avuto cura di evidenziare gli elementi di pregio rilevati assieme<br />
ai detrattori, a seguito di questo rilevamento e’ stato disposto<br />
un apparato normativo che imponesse la conservazione <strong>degli</strong><br />
elementi di pregio e l’eliminazione dei detrattori. Norme particolari<br />
sono state redatte anche per scoraggiare la esposizione di<br />
elementi e reperti nei casi in cui dovessero venirsi a trovare in<br />
sottosquadro rispetto ad intonaci armati.<br />
nella pagina che segue: i servizi esistenti e di progetto nel centro storico<br />
p. 38
I servizi esistenti e di progetto nel centro storico<br />
p. 39
Incrementi di cubatura previsti<br />
Si riporta nella tabella che segue il computo dettagliato di<br />
tutti gli aumenti previsti rispetto alla cubatura esistente, al fine di<br />
reintegrare seguendo la filosofia d’intervento del PdR. Le quantita’<br />
risultanti sono pari a m3 . 3945,00.<br />
Calcolo analitico <strong>degli</strong> incrementi di cubatura previsti<br />
Equilibrio di funzioni e polarita’ nel CS<br />
Nella tavola che segue e’ indicato l’assetto programmato<br />
dei servizi ubicati al margine o all’interno del centro storico.<br />
Il progetto di sistemazione ed integrazione della rete viaria<br />
prevede il miglioramento della viabilita’ di approccio e di<br />
attraversamento, ottenuta mediante semplici interventi da operare<br />
sulla rete esistente, ma soprattutto prevede, in conformita’<br />
con le previsioni del PRG, il potenziamento del percorso gia’ esistente<br />
a sud con l’intento di completare l’anello perimetrale che<br />
avvolgera’ il centro raggiungendone la quota piu’ alta sino a lambire<br />
l’area della residenza fortificata dei conti di Sangro.<br />
Sempre in conformita’ alle previsioni del PRG, alle quote intermedie<br />
ed alla sommita’ ed al piede della collina sulla quale<br />
sorge il CS., e’ prevista la realizzazione di parcheggi in grado di<br />
consentire la progressiva riduzione della viabilita’ di<br />
attraversamento.<br />
In merito alla dotazione di servizi pubblici il PdR, prevede la<br />
diffusione equilibrata dei servizi all’interno del centro, nel rispetto<br />
delle vocazione dei diversi ambiti del CS.<br />
Per questa ragione propone la collocazione nella parte piu’<br />
bassa, in posizione agevolmente accessibile ed in prossimita’<br />
dei parcheggi, del progettato centro per anziani (nel borgo S.<br />
Vittorino), nelle sue immediate vicinanze sono ubicate due attrezzature<br />
dotate di ampi spazi per incontri e momenti di<br />
socializzazione: il centro convegni e la sala polifunzionale<br />
“Caritas”.<br />
In posizione intermedia, rispetto al centro del Centro Storico,<br />
il restauro del Palazzo Alesi, attualmente in cantiere andra’ a<br />
rafforzare il sistema centrale dei servizi urbani, che gia’ si configura<br />
come ben strutturato con: l’ambulatorio medico, la farmacia,<br />
due bar-tabacchi, un negozio di generi alimentari, un piccolo<br />
supermercato ed, infine, il museo della cultura e delle tradizioni<br />
locali. La destinazione d’uso prevista per il restaurato Palazzo<br />
Alesi e’ quella di casa delle associazioni e del volontariato.<br />
E’ intenzione dell’Amministrazione comunale procedere<br />
all’acquisizione dei fondaci presenti sulla Piazza Umberto I, si<br />
tratta di vani di modesta dimensione ma prospicienti la piazza<br />
principale del paese, per consentirne l’impiego come vetrina pubblicitaria<br />
per le produzioni locali di pregio. Non e’ escluso, infine,<br />
che al termine dei necessari interventi di rafforzamento consolidamento<br />
antisismico, i due altri grandi contenitori presenti lungo<br />
il principale percorso di attraversamento del centro, i palazzi Papi<br />
e Corrado, possano andare ad ospitare funzioni e di piu’ alto<br />
livello commerciale e turistico (laboratorio di gioielleria, esposizione<br />
e vendita di prodotti tradizionali, o simili).<br />
Nella parte sud, a raggiungere le quote piu’ elevate del centro,<br />
la dotazione di servizi tende a diradarsi sino a raggiungere la<br />
posizione apicale sulla quale insiste il Palazzo dei conti di Sangro,<br />
l’icona del paese, un edificio simbolo, che il recente sisma ha<br />
ridotto in stato di avanzato degrado (causando il crollo delle coperture<br />
e di molti orizzontamenti), il quale, proprio per il suo valore<br />
simbolico, oltre che per quello storico-culturale dovra’ essere<br />
oggetto di cure particolari, finalizzate alla conservazione ed alla<br />
definizione di un nuovo ruolo, adeguato alla sua dimensione<br />
nonche’ alla posizione di assoluto rilievo all’interno dell’intera<br />
conca sulmonese.<br />
I rientro di funzioni produttive nel perimetro del CS<br />
Il Decr. 3/2010 pone questo come uno dei temi portanti del<br />
PdR, il piano, in realta’, non puo’ che creare delle premesse<br />
perche’ i contenitori del centro ed il suo complessivo assetto, a<br />
processo di ricostruzione concluso, possano favorire il destarsi<br />
di un maggiore interesse per il reinsediamento, al suo interno, di<br />
funzioni residenziali e, soprattutto, produttive. Per questo motivo<br />
sono state poste le premesse per la infrastrutturazione del centro<br />
mediante cunicolo attrezzato con la creazione di una rete di<br />
connessioni a banda larga in grado di favorire l’insediamento e<br />
lo sviluppo di attivita’ di telelavoro, oltre all’insediamento di nuove<br />
attivita’ legate alle peculiari produzioni del territorio. Spazi per<br />
la lavorazione di prodotti locali, per la realizzazione di tessuti e<br />
merletti, per la commercializzazione di vino, olio, formaggio, tartufo<br />
potranno essere accolti all’interno del centro, anche attraverso<br />
la effettuazione di cambi nelle destinazioni d’uso dei locali.<br />
A questo fine l’Amministrazione comunale prevede anche<br />
l’acquisizione dei fondaci esistenti ed inutilizzati sulla piazza<br />
Umberto I per la realizzazione di elementi espositivi in grado di<br />
pubblicizzare le lavorazioni che verranno insediate.<br />
Per una definizione del ruolo della residenza<br />
fortificata dei conti di Sangro<br />
Il Piano di sviluppo della Comunità montana Peligna per l’area<br />
territoriale omogenea pedemontana, della quale fa parte Bugnara,<br />
indica un obiettivo specifico, quello di “realizzare una filiera tra i<br />
settori produttivi, il sistema insediativo, e le potenzialità agricole<br />
e turistiche.<br />
Per tale ragione si ritiene che l’intervento sulla residenza<br />
fortificata dei conti di Sangro debba per un verso concorrere a<br />
riportare il centro storico a ricoprire il ruolo di centro vitale per<br />
l’intera collettività di Bugnara e, per altro verso, assicurare un<br />
motivo di attrazione per i flussi turistici che possono indirizzarsi<br />
dalla valle Peligna e in particolare da Sulmona (che negli ultimi<br />
anni è divenuto un polo altamente significativo delle correnti turistiche<br />
abruzzesi e dell’Italia centrale) verso la valle del Sagittario,<br />
dando quindi ragione della posizione di Bugnara come centro<br />
cerniera tra le due aree.<br />
Dovranno essere previsti nel palazzo e nell’area circostante<br />
destinazioni immediatamente attrattive per il turista anche non<br />
residente come innesco di un processo di valorizzazione del centro<br />
storico, che potrà produrre in seguito, anche in tempi ravvicinati,<br />
altri intereventi di iniziativa privata, volti in primo luogo alla<br />
riutilizzazione turistica del patrimonio edilizio, ma anche all’indispensabile<br />
ritorno di popolazione residente.<br />
Una volta fissato questo caposaldo per il nuovo assetto del<br />
centro, si passa alla considerazione dell’obiettivo volto alla tutela<br />
delle risorse ambientali insieme con quello del potenziamento<br />
delle attività agricole forestali: Non si deve dimenticare infatti che<br />
il territorio di Bugnara partecipa di realtà agricole complementari,<br />
quella della pianura irrigua e quella delle formazioni boschive<br />
della alta collina e quindi della montagna, per le quali i citati documenti<br />
di programmazione e in particolare il Piano della Comunità<br />
prevedono la costituzione di una integrazione produttiva rivolta<br />
anche alla lavorazione dei prodotti della terra.<br />
Il tema della integrazione è fondamentale per Bugnara, che<br />
non gode al momento di forti motivi di richiamo per le attività<br />
economiche e che, quindi, da processi integrati può raggiungere<br />
risultati consistenti in tempi contenuti.<br />
Per le ragioni sopra esposte, e in estrema sintesi, le funzioni<br />
da assegnare al Palazzo possono essere<br />
-funzioni di servizio sociale per i residenti<br />
-funzioni più direttamente rivolte al turismo come polo di<br />
immediato richiamo,<br />
-funzioni legate alle risorse ambientali sia in rapporto al turismo<br />
(polo di itinerari naturalistici) ma soprattutto alle attività produttive<br />
(lavorazione stagionale o meno dei prodotti agricoli), ribaltando<br />
il rapporto di estraneità tra insediamento e ambiente<br />
esterno.<br />
p. 40
La residenza fortificata dei conti di Sangro nel<br />
contesto del processo della ricostruzione<br />
Stante l’incontestabile ruolo identitario di questa emergenza<br />
storico-architettonica e stanti tutte le considerazioni espresse nel<br />
paragrafo precedente, resta il fatto che le condizioni estremamente<br />
precarie nelle quali lo stato di abbandono prima ed il sisma<br />
2009 poi hanno ridotto questo importante monumento impongono<br />
come una priorita’ assoluta la esecuzione di urgenti lavori<br />
di salvaguardia. In particolare, in aggiunta ed a parziale sostituzione<br />
dei puntellamenti, gia’ eseguiti con urgenza dall’Amministrazione<br />
comunale, occorrera’ eseguire lavori di consolidamento<br />
delle murature, apposizione di tiranti e catene nonche’ di<br />
ripristino delle coperture, oramai quasi del tutto crollate.<br />
Soltanto a seguito di questi urgenti ed indispensabili lavori<br />
sara’ possibile garantire la conservazione di questo importante<br />
ed insostituibile monumento. Stante la scarsa disponibilita’ di risorse<br />
sara’ necessario procedere al recupero di questo importante<br />
contenitore per lotti funzionali secondo una strategia che<br />
sia in grado, sin dal primo stralcio, di individuare funzioni adeguate<br />
ed operatori in grado di sostenerle.<br />
L’obiettivo dichiarato e’ quello, una volta conseguito il completo<br />
recupero, di pervenire alla definizione di un ruolo che ne<br />
assicuri funzioni di rilievo alla scala territoriale, un ruolo che non<br />
potra’ che essere complesso, volto cioe’ sia ad una quota di<br />
residenzialita’, nel rispetto dell’originaria funzione, che ad una<br />
serie di funzioni connesse ad un piu’ razionale uso delle risorse<br />
ambientali di cui e’ ricco il territorio. Un centro, quindi, che accompagni<br />
una qualificata residenzialita’ con strutture per la didattica<br />
ambientale e per una loro qualificata ed appropriata<br />
fruizione turistica.<br />
In una prima fase, per dare alla cittadinanza contezza dell’avvenuta<br />
prima fase del recupero, l’Amministrazione ha deciso,<br />
per contenere al massimo la spesa, di rendere agibile una<br />
sola sala, al pianterreno, un grande vano relativamente poco<br />
danneggiato nel quale poter tenere le assemblee comunali ed<br />
anche alcuni eventi.<br />
Le fasi successive saranno graduate successivamente sulla<br />
in base della attivita’ di programmazione finanziaria dell’Amministrazione<br />
comunale.<br />
p. 41
La sicurezza nel centro storico<br />
Premessa<br />
Il presente documento, integrato da n. 2 tavole (Tav. 1 –<br />
distribuzione della popolazione , Tav 2 - analisi di rischio della<br />
viabilità), intende analizzare la pericolosità dell’area urbana interessata<br />
dal Piano di Ricostruzione al fine di evidenziare eventuali<br />
carenze in tema di sicurezza e predisporre indicazioni operative<br />
per la riduzione del rischi e la messa in sicurezza di edifici<br />
e viabilità anche attraverso indicazioni progettuali da inserire nelle<br />
prescrizioni per i progetti di riparazione/ricostruzione del patrimonio<br />
edilizio danneggiato.<br />
Analisi della pericolosità<br />
Dall’analisi delle cartografie del Piano Stralcio Assetto<br />
Idrogeologico (P.A.I.) e del Piano Stralcio Difesa Alluvioni<br />
(P.S.D.A.), del Piano Comunale di Protezione Civile nonché a<br />
seguito di sopralluoghi effettuati, risulta che sull’area interessata<br />
dal presente documento il principale fattore di pericolosità è quello<br />
sismico.<br />
Per quanto riguarda la pericolosità di natura idrogeologica,<br />
si rileva la presenza di un’area a rischio frana che lambisce la<br />
parte alta del centro storico, interessando parte dell’aggregato<br />
18 ed un edificio singolo.<br />
Gli edifici interessati sono agibili e non hanno evidenziato<br />
danni né a seguito dell’evento sismico né a causa di dissesti<br />
idrogeologici.<br />
Per quanto riguarda la vulnerabilità del patrimonio edilizio<br />
<strong>degli</strong> aggregati individuati nel PdR , in considerazione dei danni<br />
riscontrati a seguito dell’evento sismico del 06/04/2009, considerato<br />
altresì lo stato preesistente di degrado diffuso causato<br />
dalla scarsa utilizzazione di detto patrimonio e del’ulteriore degrado<br />
che l’esposizione agli agenti atmosferici, protratta fino ad<br />
oggi e con una previsione dei tempi per la riparazioni mediolunghi,<br />
fa ritenere che, la stessa deve essere considerata come<br />
ALTA, fatta eccezione per quei fabbricati già agibili ed utilizzati.<br />
Analisi del Rischio<br />
Al fine di individuare gli elementi a rischio sismico, si è proceduto<br />
all’analisi dell’esposizione del centro antico, con particolare<br />
riferimento alla zona perimetrata realizzando la tavola della<br />
distribuzione della popolazione.<br />
Appare evidente che la popolazione stabilmente residente<br />
ad oggi è in numero esiguo come pure esigue sono le presenze<br />
occasionali o stagionali. Anche il numero delle persone temporaneamente<br />
de localizzate in quanto residenti in abitazioni inagibili,<br />
non supera le poche unità.<br />
Proseguendo con l’analisi di rischio della viabilità di contor-<br />
no <strong>degli</strong> aggregati, si rileva che alcuni percorsi (evidenziati in<br />
rosso nella tavola dei rischi), sono ad elevato rischio per la possibilità<br />
di caduta di pietre ed altri materiali anche a causa di situazioni<br />
metereologiche avverse (in caso di nevicate piogge battenti<br />
o raffiche di vento).<br />
Dal punto di vista della presenza di popolazione non residente,<br />
all’interno del perimetro del PdR, si devono considerare<br />
alcuni fattori :<br />
·Il valore urbano rappresentato da Piazza Umberto I con la<br />
presenza di attrattori forti quali la chiesa ed alcune attività commerciali;<br />
·il collegamento viario tra la il Poliambulatorio e la sede comunale,<br />
ed il naturale percorso di attraversamento dell’abitato in<br />
direzione Sulmona;<br />
che ci portano a considerare probabile una elevata presenza<br />
antropica in particolari giorni (feste, domeniche, ecc.) e decisamente<br />
meno importante per i giorni feriali, nelle ore mattutine.<br />
Per quanto argomentato, si ritiene che la vulnerabilità urbana,<br />
letta nel suo complesso, appare di fatto modificata a seguito<br />
dell’evento sismico e certamente peggiorata, tanto da doversi di<br />
seguito indicare alcune integrazioni per il Piano Comunale di<br />
Protezione Civile.<br />
Indicazioni per la riduzione del rischio<br />
Al fine di ridurre al massimo i rischi per la popolazione, si<br />
ritiene che si debbano mettere in essere le seguenti azioni:<br />
·Inibire l’accesso agli edifici classificati “E” ed quelli danneggiati<br />
per i quali non è stata ancora prodotta la valutazione del<br />
danno autorizzando l’accesso a chi ne fa richiesta per giustificato<br />
motivo, raccomandando l’utilizzo di dispositivi di sicurezza;<br />
·Impedire l’avvicinamento ai fabbricati danneggiati mediante<br />
transenne non scavalcabili poste a idonea distanza con apposita<br />
segnaletica che evidenzi il pericolo e permetta<br />
l’individuazione dell’ostacolo in conformità alla normativa vigente;<br />
·Dove risulti impossibile il transenna mento, chiudere la viabilità<br />
limitrofa ad edifici danneggiati (evidenziata in rosso sulla<br />
cartografia dei rischi) con transenne non scavalcabili, individuando<br />
percorsi alternativi e regolando l’accesso a chi ne fa richiesta per<br />
giustificato motivo, prescrivendo l’utilizzo di dispositivi di sicurezza;<br />
·Nel caso di abitazioni agibili ed utilizzate per in cui accesso<br />
è inevitabile percorrere detti tratti di strada, sugli stessi devono<br />
essere poste idonee protezioni che evitino che cadute accidentali<br />
di materiali provenienti dai fabbricati danneggiati possano<br />
colpire i passanti;<br />
·Rimozione per tutti gli aggregati danneggiati <strong>degli</strong> elementi<br />
non strutturali (comignoli, persiane, grondaie, tegole, pietre, ecc.<br />
) non stabilmente collegati alle strutture murali.<br />
Inoltre si ritiene si debba valutare un aggiornamento del<br />
piano comunale di P.C. con l’individuazione di aree di attesa<br />
della popolazione poste in maniera satellitare al centro storico<br />
in modo tale che possano essere raggiunte senza necessariamente<br />
attraversare l’asse viario Piazza Umberto I – Corso V.<br />
Emanuele riducendo al massimo il percorso all’interno del centro<br />
storico.<br />
Inoltre, in caso di evento sismico, si raccomanda l’istituzione<br />
di “cancelli” posti all’estremità dell’asse viario sopra indicato<br />
(prima della chiesa del Rosario e prima di Pal. Corraro)<br />
che, fino a verifica della stabilità <strong>degli</strong> immobili prospicienti, ne<br />
inibiscano il transito veicolare.<br />
Per quanto riguarda il rischio idrogeologico, si raccomanda<br />
in caso di precipitazioni di particolare intensità o protratte a<br />
lungo nel tempo, di attivare un servizio di sorveglianza esteso<br />
alla porzione di collina interessata dal dissesto per il rilievo di<br />
eventuali fessurazioni o cedimenti che possano indicare eventuali<br />
smottamenti.<br />
Nella pagina seguente e’ riportato il Piano di Sicurezza,<br />
parte del PdR.<br />
Indicazioni specifiche relative alla “Struttura Urbana<br />
Minima “<br />
Dall’analisi del Piano Comunale di Protezione Civile, si rileva<br />
che gli edifici strategici legati alla gestione dei soccorsi e<br />
le aree di P.C. risultano essere posti all’esterno del perimetro<br />
del PdR.<br />
Diversamente il collegamento viario principale, rappresentata<br />
da Piazza Piazza Umberto I – Corso V. Emanuele (di fatto<br />
il collegamento naturale tra il poliambulatorio e la sede municipale)<br />
risulta tutto all’interno dell’area perimetrata .<br />
Vista le presenza di edifici prospicienti di dimensioni importanti<br />
(Pal. Corraro, Pal. Papi) posti proprio sul restringimento<br />
della via, realizzati con strutture certamente non anti-sismiche<br />
e diffusamente danneggiati dal sisma (Pal. Papi in particolare<br />
risulta inagibile con livello di danno classificato “E”) e la non<br />
facile procedura necessaria a metter in sicurezza in tempi brevi<br />
il percorso e quindi gli edifici prospicienti, ci porta a considerare<br />
la necessità di evidenziare un percorso alternativo e per il<br />
collegamento tra edifici strategici.<br />
Al momento l’unica alternativa per il collegamento tra il<br />
Poliambulatorio e la casa di riposo da un lato e la sede comunale<br />
– C.O.C. e campo sportivo zona MAP, è il percorso nella<br />
p. 42
parta bassa dell’abitato lungo via Madonna della Neve.<br />
Indicazioni da inserire nelle prescrizioni nei progetti<br />
di riparazione/ricostruzione del patrimonio edilizio<br />
danneggiato.<br />
Nella progettazione per la riparazione/sostituzione <strong>degli</strong> edifici<br />
con i fronti sulla pubblica via dovranno essere fatte le seguenti<br />
prescrizioni:<br />
·Tutti gli elementi non-strutturali (persiane, gronde, discendenti,<br />
antenne televisive, ringhiere, ecc.) dovranno essere stabilmente<br />
collegati alle strutture in modo da evitare cadute accidentali<br />
·I comignoli in muratura di tipo tradizionale dovranno essere<br />
posti a distanza di almeno 3 mt dallo sporto (in caso non sia<br />
possibile il rispetto di tale distanza, dovranno esser utilizzati comignoli<br />
leggeri in metallo;<br />
·Le falde inclinate dovranno essere munite di idonei elementi<br />
che trattengano la neve (paraneve)<br />
Indicazioni per la cantierizzazione dei lavori di<br />
riparazione<br />
Al fine di limitare al massimo i disagi causati dai cantieri ed<br />
al fine di coordinare eventuali interferenze tra cantieri limitrofi, e<br />
per la verifica del rispetto delle norme di sicurezza, l’amministrazione<br />
Comunale attiverà uno specifico ufficio con compiti di coordinamento<br />
e supervisione per il rispetto della normativa in<br />
materia di sicurezza.<br />
p. 43
Progettare una citta’ a misura del cittadino<br />
Il progetto di una citta’ a misura di ogni cittadino non deve<br />
essere considerato come rivolto esclusivamente a quanti si trovano<br />
ad essere diversamente abili. In realta’ ogni cittadino, in<br />
momenti particolari della sua vita, puo’ trovarsi nella condizione<br />
di incontrare delle difficolta’ nell’uso della citta’, nel percorrerla,<br />
nell’entrare negli edifici pubblici e/o di servizio,<br />
nell’attraversamento di una strada e cosi’ via, basti pensare al<br />
nonno che spinge la carrozzina di un nipotino o ad una persona<br />
infortunata. Occorre quindi tener conto dei criteri di progettazione<br />
per una citta’ piu’ facilmente utilizzabile e percorribile nell’interesse<br />
generale della popolazione. Il legislatore italiano ha ritenuto<br />
di dover tenere nel giusto conto queste esigenze definendo il<br />
quadro normativo che si riporta di seguito:<br />
- Costituzione della Repubblica Italiana: artt. 3 e 38.<br />
- Circolare Min. LL. PP. 19/6/1968 n. 4809: Norme per assicurare<br />
la utilizzazione <strong>degli</strong> edifici sociali da parte dei minorati<br />
fisici e per migliorarne la godibilità generale.<br />
- Legge 30/3/1971 n. 118: Nuova norme a favore dei mutilati<br />
ed invalidi civili.<br />
- Circ. Min. Interni 22/3/1972 n. 1010068/13500.A: Locali<br />
per pubblici spettacoli e manifestazioni. Attuazione disposizioni<br />
previste dall’art. 27 della legge.<br />
- D.P.R. 24/7/1977 N. 616: Attuazione della delega di cui<br />
all’art. 1 della legge 22/7/1975 n. 382.<br />
- D.P.R. 27/4/1978 n. 384: Regolamento concernente norme<br />
di attuazione dell’art. 27 della legge 30/3/71 n. 118 a favore<br />
<strong>degli</strong> invalidi civili in materia di barriere architettoniche e di trasporti<br />
pubblici.<br />
- D.L. 7/911987 n. 371: Interventi urgenti di adeguamento<br />
strutturale e funzionale di immobili destinati a musei, archivi e<br />
biblioteche e provvedimenti urgenti a sostegno delle attività culturali.<br />
- Legge 9/1/1989 n. 13: “Disposizioni per favorire il<br />
superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli<br />
edifici privati.”<br />
- D.M. 14/6/1989 n. 236: “Prescrizioni tecniche necessarie a<br />
garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità <strong>degli</strong> edifici<br />
privati e di edilizia residenziale<br />
pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento<br />
e dell’eliminazione delle barriere architettoniche”.<br />
- Circ. 22/6/1989 n. 1669/U.L.: Circolare esplicativa della<br />
legge 9/1/1989 n. 13.<br />
- Legge 5/2/1992, n. 104: “Legge-quadro per l’assistenza,<br />
l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate.”<br />
- D.P.R. 24/7/1996, n. 503: “Regolamento recante norme<br />
per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi<br />
e servizi pubblici.”<br />
Provvedimenti a livello Europeo<br />
Delle problematiche in questione si e’ tenuto conto ampiamente<br />
anche a livello della Comunita’ <strong>degli</strong> Stati Europei con la<br />
Dichiarazione di Stoccolma del 9 maggio 2004 (EIDD - DfA<br />
Europe) con la quale a queste attivita’ di progettazione e’ stata<br />
attribuita la definizione di Design for All (DfA). In quella dichiarazione<br />
Il DfA e’ stato definito come: “il design per la diversità<br />
umana, l’inclusione sociale e l’uguaglianza” avente al finalita’ di<br />
facilitare le pari opportunità di partecipazione autonoma di ogni<br />
membro della colletivita’ ad ogni attivita’ della società, attraverso<br />
l’individuazione di soluzioni accessibili, comode da usare per<br />
ognuno e capaci di rispondere all’evoluzione della diversità umana.<br />
In quella sede si e’ dato avvio alla rete DfA Europe che<br />
attualmente coinvolge 23 paesi europei attraverso ben 33 organizzazioni<br />
locali (Enti Locali, Universita’ etc.).<br />
Il Turismo per tutti<br />
L’attenzione ad una citta’ piu’ vivibile non e’ naturalmente<br />
focalizzata ai soli cittadini residenti ma e’ attenta anche alla loro<br />
mobilita’ sul territorio e quindi anche al turismo, si stima che nel<br />
mondo, il mercato potenziale di turisti con problemi di accessibilità<br />
è di circa 230 mln di persone, che rappresentano una voce di<br />
spesa per viaggi di circa 160 mld di euro (Fonte: progetto<br />
OSSATE).<br />
Ad oggi l’utenza svantaggiata presenta una minore propensione<br />
agli spostamenti per turismo, ma si assiste ad una continua<br />
crescita dell’offerta in questo specifico settore.<br />
Le abitudini di questa fascia d’utenza si sposta prevalentemente<br />
per motivi di salute e di svago, in maniera non strettamente<br />
relata alla stagione e predilige gli spostamenti all’interno del<br />
territorio nazionale. Un’indagine svolta in Germania (2002) in<br />
questo settore dal Ministero dell’Economia ha evidenziato dei<br />
dati degni d’attenzione:<br />
- le spese di viaggio sono relativamente alte<br />
- i viaggi durano in media 13 giorni; quelli brevi sono generalmente<br />
in città<br />
- il 52% <strong>degli</strong> intervistati viaggia con un compagno<br />
- il 37% ha deciso di non viaggiare a causa della mancanza<br />
di servizi accessibili<br />
- il 48% viaggerebbe con maggiore frequenza se fossero<br />
disponibili servizi più accessibili.<br />
La dimensione medio-piccola di molti comuni dell’interno<br />
abruzzese puo’ certamente proporsi con offerte per questa particolare<br />
fascia d’utenza, proponendo soggiorni in ambienti di facile<br />
accessibilita’, ricchi di rilevanti valori ambientali e culturali, in<br />
un contesto alieno alla congestione dei grandi centri urbani ed<br />
aperto al contatto ed al rapporto interpersonale.<br />
L’adozione di semplici, ed economici, accorgimenti all’inter-<br />
no del progetto urbano puo’ costituire, anche nel caso di nuclei<br />
del tipo di quello in questione, di promuovere l’attivazione di un<br />
flusso turistico specializzato, portatore di flussi di dimensione<br />
certamente non grande ma non per questo meno interessanti,<br />
che puo’ contribuire certamente a potenziare il quadro generale<br />
dell’economia locale.<br />
immagine tratta dal sito: http://www.inviatospeciale.com<br />
p. 44
Metodologia d’intervento<br />
L’adozione di questi accorgimenti non puo’ prescindere dall’attivazione<br />
di processi partecipativi della cittadinanza ed in primo<br />
luogo dai portatori d’interessi all’interno di tutte le fasi del<br />
processo, dal progetto, alla realizzazione, alla gestione, ed alla<br />
fruizione. Soltanto l’attivazione di questa pratica potra’ consentire<br />
una condivisione partecipe e responsabile alle scelte di progetto,<br />
una maggiore apertura alle tematiche dell’eguaglianza e<br />
dell’inclusione sociale, una migliore e piu’ calibrata individuazione<br />
delle esigenze di tutti i potenziali utilizzatori, contribuendo in<br />
maniera determinante alla individuazioni di soluzioni di progetto<br />
appropriate che consentano, anche attraverso l’incentivazione<br />
di attivita’ private, modalità alternative di fruizione, mettendo ciascuno<br />
in grado di poter scegliere quella più compatibile alle esigenze<br />
del momento.<br />
Nel caso di specie il tessuto in esame presenta notevoli problemi<br />
di accessibilita’, per questo motivo il generale assetto <strong>degli</strong><br />
spazi pubblici esistenti nel centro urbano dovra’ essere rivisto<br />
anche per dare soddisfacenti risposte a queste problematiche.<br />
All’interno delle indicazioni riportate nelle schede di attuazione<br />
del PdR e’, comunque, necessario adoperarsi per segnalare ai<br />
progettisti che prestino particolari attenzioni a questo tema specifico.<br />
Cura particolare a questi aspetti deve anche essere raccomandata<br />
nella realizzazione delle sistemazioni <strong>degli</strong> spazi pubblici<br />
previsti negli altri capitoli del PdR.<br />
Va ricordato come la particolare situazione orografica del<br />
paese offra notevoli ostacoli alla soddisfazione dei requisiti di cui<br />
si e’ detto, sia all’interno del tessuto urbano che al suo esterno.<br />
Va ricordato come la particolare posizione geografica di Bugnara,<br />
la rendono una porta particolarmente “accessibile” sia agli spazi<br />
pedemontani dell’alto bacino del Sagittario che della piana<br />
peligna. Una condizione che, anche alla luce dei recenti successi<br />
registrati nel settore dell’escursionismo per i diversamente abili 1 ,<br />
potrebbe dare adito all’avvio di nuove e positive iniziative imprenditoriali<br />
nel settore del turismo, un ambito d’impresa del tutto<br />
trascurato all’interno della struttura economica comunale.<br />
Lo studio di una serie di percorsi agevolmente fruibili<br />
dall’utenza diversamente abile, opportunamente dotata di semplici<br />
presidi, favorita dagli agevoli collegamenti viari alla rete<br />
sentieristica, il miglioramento delle possibilita’ di sosta nei rifugi<br />
montani e la predisposizione di una adeguata segnaletica, potrebbero<br />
innescare l’apertura ad un settore economico ad oggi<br />
completamente trascurato, con riflessi non trascurabili sull’intera<br />
economia locale (ospitalita’, accompagnatori, commercio e produzione<br />
di prodotti tipici etc.).<br />
__________________________________________________________________<br />
1 E’ di pochi giorni fa l’ascensione di un disabile al monte Velino con partenza da Rosciolo ed<br />
arrivo in vetta riportata sul sito on-line de Il Centro dell’Aquila (http://ilcentro.gelocal.it/laquila/cronaca/<br />
2012/06/26/news/disabile-realizza-il-sogno-sulla-vetta-del-velino-foto-nbsp-1.5317117)<br />
Immagine tratta dal sito:<br />
http://www.west-info.eu.it<br />
p. 45
Programmazione <strong>degli</strong> interventi<br />
Sulla base <strong>degli</strong> studi e delle analisi condotte preliminarmente<br />
il PdR, nella individuazione delle priorita’ d’intervento, in<br />
accordo con quanto previsto nelle ordinanze e nel decreto 3/<br />
2010, ha assegnato priorita’ massima al rientro nelle abitazioni<br />
nelle prime case e, successivamente ha privilegiato gli interventi<br />
a minore impatto (su edifici con minor livello di danneggiamento),<br />
quelli su edifici maggiormante danneggiati ed, infine quelli<br />
previsti sugli spazi pubblici.<br />
Con analoghi criteri sono state individuate le aree per la collocazione<br />
di cassoni e macchinari e la viabilita’ per i mezzi di<br />
cantiere di grande e di piccola taglia, a senso unico ed a doppio<br />
senso di marcia.<br />
Misure per la sostenibilita’ ambientale<br />
Nell’apparato normativo ampio spazio e’ stato dedicato ai<br />
dispositivi in grado di assicurare la compatibilita’ delle attivita’<br />
antropiche connesse ai processi di ricostruzione con le normali<br />
modalita’ di vita nel centro urbano, del pari si e’ tenuto in debita<br />
considerazione il complesso corpus normativo che si e’ formato<br />
in anni recenti per assicurare modalita’ di costruzione, sistemi di<br />
controllo e limitazione del fabbisogno energetico e sistemi di approvvigionamento<br />
dell’energia che siano sostenibili. Particolare<br />
attenzione e’ stata posta alla limitazione del possibile impatto<br />
con l’ambiente delle demolizioni, al contenimento dei consumi<br />
energetici ed all’inquinamento luminoso.<br />
Inquinamento luminoso<br />
Com’e’ ben noto sul tema dell’illuminazione <strong>degli</strong> spazi pubblici,<br />
la loro sicurezza non disgiunta dalle modalita’ di fruizione,<br />
anche a fini della limitazione dell’inquinamento luminoso, sono<br />
stati oggetto di alcune raccomandazioni e direttive europee, recepite<br />
successivamente con appositi provvedimenti legislativi<br />
nazionali e regionali. La LR. 12/2005 titola: “Misure urgenti per il<br />
contenimento dell’inquinamento luminoso e per il risparmio<br />
energetico” essa definisce all’art. 3 - competenze dei Comuni -<br />
l’adeguamento del regolamento urbanistico comunale ad una<br />
serie di disposizioni come anche l’adeguamento del regime<br />
autorizzativo di tutti i nuovi impianti di illuminazione esterna, anche<br />
se impiegate a scopo pubblicitario e/o modifiche di impianti<br />
esistenti. All’art. 5 detta i requisiti tecnici e le modalita’ d’impiego<br />
<strong>degli</strong> impianti d’illuminazione - in merito ai requisiti prettamente<br />
tecnici che devono possedere gli impianti di illuminazione esterna<br />
pubblica e privata.<br />
Inquinamento acustico<br />
Il PdR ha tenuto nel debito conto i contenuti del Piano di<br />
Classificazione Acustica del Comune, il quale classifica l’area<br />
perimetrata come Unita’ Territoriale di Riferimento di tipo Residenziale<br />
misto RM1, area particolarmente protetta dalla contaminazione<br />
acustica.<br />
Gestione delle acque<br />
Obiettivi del piano, in continuita’ con la normativa in vigore e<br />
gli indirizzi assunti dall’Amministrazione Comunale e le indicazioni<br />
della ASL, sono:<br />
- la salvaguardia delle acque sotterranee destinate al<br />
consumo umano;<br />
- il risparmio e recupero della risorsa idrica, da attuare anche<br />
mediante l’installazione di reti duali negli edifici e nei sistemi<br />
di raccolta destinati a consolidare delle riserve d’acqua da<br />
impiegarsi nei periodi di siccita’;<br />
- accurata gestione e fruibilita’ della fognatura.<br />
Macerie e demolizioni<br />
La filosofia adottata dall’Amministrazione per la gestione delle<br />
macerie prevede la cernita e la differenziazione dei materiali provenienti<br />
dalle demolizioni presso il cantiere, il loro accumulo provvisorio<br />
in appositi cassoni nei siti prescelti a sud ed a nord del<br />
centro storico (area a monte della resiudenza fortificata ed area<br />
comunale lungo il torrente ove e’ prevista la realizzazione del<br />
parcheggio esterno). I materiali selezionati verranno direttamente<br />
conferiti per il riciclo alle aziende incaricate, mentre le macerie<br />
vere e proprie verranno depositate temporaneamente presso un<br />
sito gia’ definito dall’Amministrazione, di proprieta’ comunale, posto<br />
a valle dell’abitato.<br />
La valutazione cautelativa della quantita’ attesa delle macerie<br />
conduce alla quantita’ di m3. 5.403,60 (la valutazione e’ ottenuta<br />
moltiplicando la superficie a terra <strong>degli</strong> edifici con classificazione<br />
“E” -m 2 . 2.251,50- per l’altezza media presunta dei fabbricati<br />
pari a m. 8 e per un coefficiente di ragguaglio paro al 30%).<br />
p. 46
Il verde<br />
La dimensione molto contenuta e la netta prevalenza dei<br />
pieni sui vuoti a verde lascia poco spazio all’impostazione ed alla<br />
revisione del sistema del verde nell’abitato. Il PdR prevede la<br />
trasformazione in area di verde attrezzato dei terreni incolti posti<br />
lungo la Via dei Fossi ad ovest del perimetro del Centro Storico<br />
(part. 339, 542, 544, 545, 546, 382, 383, 430) della dimensione<br />
di poco piu’ di 1.000 m2 , assieme ad interventi di miglioramento<br />
dei modesti spazi di verde urbano esistenti ed al disegno a verde<br />
di alcuni spazi nell’ambito n. 3 risultanti da crolli e demolizioni.<br />
L’intervento di potenziamento dell’area del torrente, attigua all’abitato,<br />
non rientrando il sedime di quest’ultimo nella<br />
perimetrazione, resta nel PdR come una precisa indicazione di<br />
metodo per una futura revisione del PRG.<br />
Nelle foto aeree il solco del torrente ai margini del Centro Storico<br />
p. 47
Graduazione nel tempo <strong>degli</strong> interventi<br />
programmati<br />
Nei paragrafi che precedono sono state elencate le previsioni<br />
di piano per l’intera area perimetrata. Questa parte della<br />
trattazione propone l’articolazione nel tempo <strong>degli</strong> interventi.<br />
Interventi di ricostruzione<br />
Priorita’ del Piano e’ quella di agevolare il rientro dei residenti<br />
nelle loro abitazioni, si e’, pertanto, proceduto allo studio<br />
della possibile graduazione <strong>degli</strong> interventi di ricostruzione. Tale<br />
studio ha condotto alla individuazione di una serie di priorita’, di<br />
ordine funzionale e viario, in grado di guidare il processo di ricostruzione.<br />
Le tavole n. 6 B e C riportano la programmazione temporale<br />
<strong>degli</strong> interventi di ricostruzione assieme alla previsione<br />
delle aree di impianto di cantiere e di deposito temporaneo di<br />
materiali.<br />
Interventi sulle reti<br />
Con apposita dichiarazione il RUP nominato per il PdR ha<br />
attestato la esistenza di un rapporto di causalita’ fra i danni riportati<br />
dalle reti ed il sisma 2009. L’Amministrazione ha posto poi la<br />
necessita’ di dover ripensare in maniera organica il sistema dei<br />
sottoservizi nel centro storico in modo da prevedere, in un unico<br />
cavo, la canalizzazione di tutte le reti, ivi compresa quella per i<br />
dati, che l’Amministrazione provvedera’ a realizzare a suo carico.<br />
Nel corso della Conferenza di servizi condotta in occasione<br />
della dichiarazione di non assoggettabilita’ a VAS, e’ emersa da<br />
parte dei rappresentanti della ASL anche l’indicazione di prevedere<br />
la realizzazione di due canalizzazioni indipendenti per la<br />
raccolta delle acque di scarico chiare e scure.<br />
A seguito di tutto cio’ e’ stato elaborato un progetto complessivo<br />
di recupero delle infrastrutture del tessuto urbano storico,<br />
articolato come segue:<br />
- realizzazione di due dorsali ad est ed ad ovest lungo la<br />
viabilita’ perimetrale, con una connessione lungo la Piazza<br />
Umberto I e la Via A. De Gasparis, da realizzarsi con cavedio<br />
delle dimensioni suggerite negli elaborato della STM e comprendenti<br />
le sedi per le reti: elettrica, idrica, fognaria (con condotte<br />
separate), elettrica, di pubbliuca illuminazione, telefonica, dati;<br />
- realizzazione di reti di collegamento lungo i vicoli interni al<br />
centro, da realizzare mediante cunicoli di dimensioni trasversali<br />
ridotte e maggior profondita’, per l’alloggiamento delle medesime<br />
reti;<br />
- la sostituzione delle reti nei vicoli: dei Pronti, della Cortre,<br />
Frattaroli, del Forno, Antonelli, S. Andrea, Torrione, oggetto di<br />
recenti interventi di risistemazione e ripavimentazione, verra’<br />
eseguita man mano che si ravvisera’ la necessita’ di operazioni<br />
di manutenzione che ne interessino il tracciato per piu’ della meta’<br />
dello sviluppo.<br />
Le diverse fasi secondo le quali verra’ attivato il processo di<br />
ricostruzione delle infrastrutture pubbliche e di miglioramento della<br />
qualita’ urbana sono schematizzabili come segue:<br />
Prima fase -<br />
a) realizzazione del progetto pilota comprendente i lavori<br />
di ricostruzione delle residenze private <strong>degli</strong> aggregati<br />
n. 21, 22, 23, 25, 27;<br />
b) interventi di consolidamento dell’intera residenza fortificata<br />
dei conti di Sangro e sistemazione di una sala nel<br />
seminterrato;<br />
c) interventi sulle reti disposte sul perimetro ed all’interno<br />
dell’area.<br />
Seconda fase -<br />
realizzazione dei collettori principali delle reti lungo i lati<br />
est ed ovest del perimetro e del collegamento lungo la Piazza<br />
Umberto I e la Via A. De Gasparis<br />
Terza fase -<br />
realizzazione della casa per anziani in Borgo S.<br />
Vittorino<br />
Quarta fase -<br />
realizzazione delle reti nei vicoli (ad eccezione di quelli<br />
oggetto di recenti interventi)<br />
Quinta fase -<br />
realizzazione dei parcheggi esterni al centro<br />
Sesta fase -<br />
realizzazione di interventi di rifunzionalizzazione della<br />
residenza fortificata dei conti di Sangro<br />
Settima fase -<br />
realizzazione <strong>degli</strong> interventi sul verde urbano<br />
p. 48
RIEPILOGO DEGLI IMPORTI RELATIVI ALLE FASI DI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI PUBBLICI<br />
n. Oggetto importo lavori importi parziali importo totale<br />
1 FASE n. 1<br />
importo opere pubbliche nel progetto pilota € 4.219.207,80<br />
2 FASE n. 2<br />
collettori principali delle reti € 2.854.380,00 € 7.073.587,80<br />
3 FASE n. 3<br />
realizzazione casa per anziani in borgo S.<br />
Vittorino (importo presunto) € 3.500.000,00 € 10.573.587,80<br />
4 FASE n. 4<br />
reti nei vicoli (ad eccezione di quelli oggetto di<br />
interventi recenti) € 1.747.120,00 € 12.320.707,80<br />
5 FASE n. 5<br />
realizazione dei parcheggi esterni al centro € 434.822,20 € 12.755.530,00<br />
6 FASE n. 6<br />
interventi di rifunzionalizzazione della<br />
residenza fortificata dei conti di Sangro<br />
(importo presunto) € 3.500.000,00 € 16.255.530,00<br />
7 FASE n. 7<br />
interventi sul verde urbano (importo presunto) € 250.000,00 € 16.505.530,00<br />
IMPORTO TOTALE DELLE OPERE PUBBLICHE € 16.505.530,00
IL PROGETTO PILOTA<br />
PREMESSA<br />
Contestualmente all’elaborazione del Piano di Ricostruzione<br />
e’ data all’Amministrazione comunale la facolta’ di individuare<br />
e mettere a punto un progetto pilota. Lo scopo e’ quello di proporre<br />
la sperimentazione, in ambito circoscritto, dei presupposti<br />
del piano, al tempo stesso oggettivandoli con chiarezza e precisandone<br />
forme e contenuti. Ulteriore obiettivo, una volta raggiunta<br />
la fase di realizzazione, e’ quello di sperimentare l’attuazione dei<br />
processi e delle metodologie operative che dovranno successivamente<br />
trovare ampia attuazione nel processo di riqualificazione<br />
dell’intero centro storico, per cosi’ dire collaudandone tempi ed<br />
efficacia.<br />
Alla luce di queste considerazioni e’ opportuno che<br />
l’individuazione dell’ambito d’intervento sia guidata dalla<br />
compresenza del maggior numero di elementi destinati a caratterizzare<br />
l’attuazione del Piano alla scala piu’ ampia, cosi’ che<br />
esso possa fungere da reale banco di prova di procedure,<br />
metodologie operative, criteri d’intervento.<br />
Come esplicitato nel documento STM del 21.02.2011 il progetto<br />
pilota assume la funzione di documento strategico operativo<br />
o puo’ attuarsi mediante un “programma integrato” d’intervento<br />
(ex DCR 3/2010) con le modalita’ indicate nel documento STM<br />
dell’8.11.2011.<br />
In aggiunta alle coerenze gia’ indicate con il PdR le peculiarita’<br />
connesse al grado di complessita’ e di integrazione fra i diversi<br />
soggetti operatori (pubblico e privato) i documenti STM pongono<br />
l’accento su altri fattori determinanti alla riuscita <strong>degli</strong> interventi,<br />
prima fra tutte la solidita’ e la coesione dei diversi attori, pubblico<br />
e privato, ma ancora:<br />
- la presenza di edifici di proprieta’ privata aventi caratteristiche<br />
architettoniche ed urbane ben rappresentative del contesto,<br />
- la presenza di edifici lesionati (esiti C-D-E) con cittadini in<br />
attesa di rientro,<br />
- la presenza di edifici di elevato valore simbolico per la<br />
comunita’,<br />
- la presenza di edifici vocati ad ospitare funzioni strategiche<br />
all’interno del centro urbano,<br />
- la disponibilita’ dei proprietari a seguire un itinerario sperimentale<br />
con il coordinamento della STM e la disponibilita’ del<br />
Sindaco ad assumere le qualita’ di soggetto attuatore unico <strong>degli</strong><br />
interventi programmati.<br />
L’AREA D’INTERVENTO NEL QUADRO DELLE<br />
SCELTE STRATEGICHE DEL PdR.<br />
Il tessuto urbano e la residenzialita’<br />
Parte sostanziale del progetto pilota e’ quella riferita alla<br />
residenzialita’.<br />
L’ambito n. 1 definito all’interno della perimetrazione del PdR<br />
include una porzione significativa del primo avvolgimento del tessuto<br />
urbano attorno alla residenza fortificata dei conti di Sangro<br />
la maggior parte di questo tessuto, per lungo tempo abbandonata<br />
ha subito la rovina sino ad essere completamente demolita,<br />
negli anni ’60, con interventi di massima urgenza del Genio Civile.<br />
Come di prassi questo Ente ha provveduto alla rimozione delle<br />
situazioni di pericolo per la pubblica incolumita’ riempiendo il sito<br />
stesso con le macerie dei fabbricati che vi insistevano e realizzando<br />
modesti interventi di ampliamento della sede stradale al<br />
fine di migliorare l’accessibilita’ a quella porzione di tessuto urbano.<br />
Ne e’ risultata la completa scomparsa dell’originaria trama<br />
urbana al di sotto di un grande terrapieno che, con il passare del<br />
tempo si e’ inerbito.<br />
L’assetto complessivo di questa parte del centro storico ha<br />
particolarmente sofferto delle conseguenze di questo intervento,<br />
l’immagine del tessuto risulta oggi, infatti, completamente alterata<br />
con il diradamento del costruito e la creazione di uno spazio<br />
verde cuscinetto non piu’ rispondente all’assetto originario, e,<br />
peraltro, privo di qualsiasi utilita’ funzionale.<br />
Il recupero dell’originale significato di questo brano del tessuto<br />
urbano dovra’ essere oggetto di approfondimenti successivi<br />
che non potranno trovare completamente spazio all’interno del<br />
Piano di Ricostruzione, a causa della sua stessa definizione giuridica<br />
ed urbanistica. E’ certo comunque che questo dovra’ costituire<br />
uno dei punti di forza del restauro dell’intero sistema urbano,<br />
un intervento che non potra’ non avere etimi aggiornati al<br />
linguaggio della contemporaneita’ senza d’altro canto trascurare<br />
le istanze di cui si e’ detto.<br />
Tornando alle competenze peculiari del PdR il progetto pilota,<br />
pur segnalando sin d’ora le istanze di restauro urbano di cui si<br />
e’ detto, propone una prima misura di salvaguardia della prima<br />
fascia di tessuto ad avvolgimento attorno alla fortificazione, negli<br />
aggregati che costituiscono cio’ che resta di questa porzione del<br />
tessuto. La presenza di una proprieta’ attiva e propositiva, nonche’<br />
ancora estromessa dal centro, consente di individuare una effettiva<br />
possibile sinergia pubblico-privato per la realizzazione di un<br />
intervento pilota di ricostruzione.<br />
L’area d’intervento del progetto pilota comprende, infatti, la<br />
porzione del centro antico costituita dagli aggregati relativi all’insediamento<br />
di primo avvolgimento attorno alla residenza fortifi-<br />
cata, piu’ precisamente gli aggregati n. 21, 22, 23, 25, 27, assieme<br />
al complesso della residenza fortificata e le aree contermini<br />
ove dovranno essere ricostruite le reti d’infrastrutturazione.<br />
La residenza fortificata<br />
Come piu’ volte si e’ riferito in questa relazione la residenza<br />
fortificata dei conti di Sangro si trova attualmente in stato di grave<br />
fatiscenza, anche per effetto delle scosse del sisma 2009.<br />
Nonostante gli interventi di prima emergenza eseguiti dall’Amministrazione<br />
comunale, c’e’ il rischio reale che si inneschi su questa<br />
residenza un processo di crolli che ne renderanno<br />
irriconoscibile l’impianto, come, peraltro, si e’ gia’ verificato nella<br />
sua ala ovest.<br />
Si rende quindi indispensabile un intervento di consolidamento<br />
generale che ne preservi l’involucro e almeno ne ricostituisca<br />
le coperture.<br />
Un primo, molto contenuto, intervento di rifunzionalizzazione<br />
potrebbe riguardare la grande sala ubicata nel seminterrato (Cfr.<br />
elaborati di progetto di massima allegati), l’unica che attualmente<br />
si trova in condizioni non precarie. Tale intervento potrebbe<br />
restituire alla comunita’ in maniera simbolica almeno una porzione<br />
di questa residenza, nel quale potrebbero tenersi le assemblee<br />
comunali e svolgersi, all’occorrenza, altre manifestazioni.<br />
Le reti<br />
Il progetto di ricostruzione delle reti, sia all’interno che sul<br />
perimetro del progetto, ottenute mediante la realizzazione del<br />
cunicolo normale lungo il perimetro e del cunicolo piu’ stretto e<br />
profondo nella viabilita’ interna, andranno a completare il quadro<br />
della ricostruzione nel’area del progetto.<br />
Elementi di valutazione<br />
Nelle pagine seguenti sono riportati i quadri riepilogativi ed i<br />
computi metrici relativi agli interventi pubblici previsti.<br />
p. 50
RIEPILOGO DEGLI IMPORTI RELATIVI ALLA ATTUAZIONE DEL PROGETTO PILOTA<br />
n. Oggetto importo lavori importi parziali importo totale<br />
1<br />
2<br />
RICOSTRUZIONE - OPERE PUBBLICHE<br />
consolidamento della residenza<br />
fortificata dei conti di Sangro € 2.424.327,81<br />
lavori di ricostruzione delle reti<br />
nell'area di progetto € 1.794.880,00 € 4.219.207,81<br />
RICOSTRUZIONE - LAVORI SU<br />
PROPRIETA' PRIVATE<br />
1Aggregato 21 132882 € 132.882,00<br />
2Aggregato 22 670246,5 € 670.246,50<br />
3Aggregato 23 505355 € 505.355,00<br />
4Aggregato 25 88956 € 88.956,00<br />
5Aggregato 27 75000 € 75.000,00 € 1.472.439,50<br />
IMPORTO TOTALE DEL PROGETTO PILOTA € 5.691.647,31
L’area interessata dal progetto pilota<br />
COMPUTO METRICO DEGLI INTERVENTI SULLA RESIDENZA FORTIFICATA DEI CONTI DI SANGRO<br />
p. 51
Num.Ord.<br />
TARIFFA<br />
D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />
DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />
par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />
LAVORI A MISURA<br />
R I P O R T O<br />
1 FONDAZIONI-PIANO INTERRATO SCAVO DI<br />
A/01-001 SBANCAMENTO, di materie di qualsiasi natura e consistenza,<br />
asciutte o bagnate, esclusa la roccia da mina ma compresi ...<br />
l'estirpazione di ceppaie; compreso il trasporto nell'ambito del<br />
cantiere secondo le indicazioni della Direzione Lavori.<br />
esterno 1´500,00<br />
interno 550,00<br />
SOMMANO mc 2´050,00 2,93 6´006,50<br />
2 Barre in acciaio, controllato in stabilimento, per strutture in C.A.,<br />
H/04-002 fornite e poste in opera. Sono compresi: i tagli; le piegature; le<br />
sovrapposizioni; gli sfridi; le legature co ... .93 - Anno 2000 al<br />
chilogrammo: € 1.02 - Anno 2004 al chilogrammo: € 1.12 - Anno<br />
2006 al chilogrammo: € 1.18 - Anno 2007<br />
fondazioni 120,00 0,50 420,000 25´200,00<br />
SOMMANO al chilogrammo 25´200,00 1,25 31´500,00<br />
3 Fornitura e realizzazione di casseforme e delle relative armature di<br />
H/02-027 sostegno per strutture di fondazione, di elevazione e muri di<br />
contenimento, poste in opera fino ad un'altezza d ... 000 al metro<br />
quadrato: € 19.03 - Anno 2004 al metro quadrato: € 20.80 - Anno<br />
2006 al metro quadrato: € 21.98 - Anno 2007<br />
fondazione 420,00<br />
SOMMANO al metro quadrato 420,00 23,25 9´765,00<br />
4 SCAVO A SEZIONE OBBLIGATA in roccia da mina eseguito con<br />
A/01-015 l'uso del martello demolitore applicato direttamente all'escavatore o<br />
macchina operatrice similare, compreso anche l'onere ... .56 - Anno<br />
2000 al metro cubo: € 70.83 - Anno 2004 al metro cubo: € 77.41 -<br />
Anno 2006 al metro cubo: € 81.80 - Anno 2007<br />
scavo rinforzo fondazione 1,00 420,00 0,700 294,00<br />
scavo rinforzo fondazione muro seminterrtato percorso esterno 1,00 120,00 0,700 84,00<br />
5 Cuciture di lesioni, passanti e non, consolidanti le strutture in c.a. con<br />
F/01-034 iniezioni di resine epossidiche bicomponenti predosate, da realizzarsi<br />
nel seguente modo: a) stuccatura d ... 000 al metro lineare: € 146.64 -<br />
Anno 2004 al metro lineare: € 160.26 - Anno 2006 al metro lineare: €<br />
169.35 - Anno 2007<br />
6 Formazione di nicchie per la posa, con mascheratura, di piastre<br />
F/01-057 comunque sagomate di contrasto ai tiranti, eseguite a scalpello su<br />
muratura di pietrame o mista, a qualsiasi altezza ... ie. cadauno: €<br />
80.21 - Anno 2000 cadauno: € 88.00 - Anno 2004 cadauno: € 96.17 -<br />
Anno 2006 cadauno: € 101.63 - Anno 2007<br />
7 Esecuzione di perfori in strutture di qualsiasi genere, forma e<br />
F/01-014 consistenza, a qualsiasi altezza e profondità, di qualsiasi diametro,<br />
con qualsiasi giacitura, eseguiti con le neces ... uanto altro occorre per<br />
dare il lavoro finito. Per ogni cm di diametro, per ogni metro di<br />
SOMMANO al metro cubo 378,00 86,51 32´700,78<br />
180,000 180,00<br />
SOMMANO al metro lineare 180,00 179,10 32´238,00<br />
SOMMANO cadauno 44,00 107,48 4´729,12<br />
A R I P O R T A R E 116´939,40<br />
44,00<br />
Num.Ord.<br />
TARIFFA<br />
lunghezza.murature in mattoni.<br />
D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />
DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />
par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />
8 COMPENSO ALLE CATENE in ferro lavorato, poste in opera sotto<br />
F/01-056 traccia. Sono compresi: l’onere del taglio della muratura; la guaina; la<br />
chiusura della traccia con idonea malta; il ca ... a, del materiale di<br />
risulta. È inoltre compreso quanto altro occorre per dare il lavoro<br />
finito.: Su muratura di pietrame<br />
9 Catene in ferro lavorato e filettato agli estremi, o di altro tipo a<br />
F/01-054 giudizio della D.L, fornite e poste in opera. Sono compresi: le chiavi<br />
o piastre di ancoraggio; i manicotti; i ... .65 - Anno 2000 al<br />
chilogrammo: € 5.10 - Anno 2004 al chilogrammo: € 5.58 - Anno<br />
2006 al chilogrammo: € 5.89 - Anno 2007<br />
10 TRASPORTO CON CARRIOLE, se preventivamente autorizzato<br />
A/06-002 dalla Direzione Lavori, di materiale proveniente da scavi, tagli o<br />
demolizioni, per portarlo a riempimento o al sito di carico sui mezzi<br />
di trasporto, nell'ambito del cantiere.<br />
11 SOVRAPPREZZO PER TRASPORTO a discarica con automezzi di<br />
A/06-004 portata fino a 15 q.li, autorizzato dalla Direzione Lavori, di materiale<br />
di risulta di qualsiasi natura e specie, anche se b ... vo <strong>degli</strong> scavi o<br />
delle demolizioni, senza tenere conto <strong>degli</strong> aumenti di volume<br />
conseguenti alla rimozione del materiale.<br />
12 TUBAZIONE IN PVC RIGIDO, SERIE NORMALE, per pluviali,<br />
M/06-011 ventilazioni e scarichi di acque fredde. Tubazione in PVC rigido,<br />
serie normale UNI 7443-85 tipo 300, per pluviali, ventilazio ...<br />
integgiatura. È inoltre compreso quanto altro occorre per dare l’opera<br />
finita.: Diametro esterno x spessore = mm 200x3,2<br />
13 Architravi da montare in murature di qualunque spessore costituiti da<br />
F/01-063 putrelle in ferro, fornite e poste in opera. Sono compresi: le riprese<br />
delle murature con materiale di recuper ... portanti. E' inoltre<br />
compreso quanto altro occorre per dare l'opera finita. Misurazione al<br />
mq in proiezione orizzontale.<br />
14 Consolidamento di volte in muratura di pietrame o mattoni, prive di<br />
F/02-005 affreschi o altri trattamenti decorativi, con collegamento mediante<br />
piastre metalliche, consistente in: pulizia ... , fino a qualsiasi<br />
pag. 52<br />
R I P O R T O 116´939,40<br />
3,00 300,00 900,00<br />
SOMMANO m*cm 900,00 16,10 14´490,00<br />
32,00 11,000 352,00<br />
SOMMANO ml 352,00 17,00 5´984,00<br />
18,00 8,50 2,300 351,90<br />
6,00 18,00 2,300 248,40<br />
SOMMANO al chilogrammo 600,30 6,23 3´739,87<br />
1´970,00<br />
SOMMANO m3 1´970,00 26,01 51´239,70<br />
1´970,00<br />
SOMMANO m3 1´970,00 16,38 32´268,60<br />
150,000 150,00<br />
SOMMANO ml 150,00 37,59 5´638,50<br />
6,00 1,60 9,60<br />
5,00 1,30 6,50<br />
SOMMANO m2 16,10 496,00 7´985,60<br />
A R I P O R T A R E 238´285,67
Num.Ord.<br />
TARIFFA<br />
D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />
DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />
par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />
distanza, del materiale di risulta. E' inoltre compreso quanto altro<br />
occorre per dare l'opera finita.<br />
R I P O R T O 238´285,67<br />
420,00<br />
SOMMANO m2 420,00 116,41 48´892,20<br />
15 Stilatura della facciavista di muratura con idonea malta rispondente,<br />
F/03-017 se del caso, alle caratteristiche di quella originale. Sono compresi: la<br />
pulizia da eseguirsi con stracci e sp ... D.L (con ausili). E' inoltre<br />
compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito.su muratura in<br />
pietrame con ausili.<br />
esterno 130,00 2,00 260,00<br />
interno 250,00 3,00 750,00<br />
esterno percorso 90,00 5,00 450,00<br />
SOMMANO m2 1´460,00 37,16 54´253,60<br />
16 Massetto di calcestruzzo vibrato, non armato, confezionato con inerti<br />
H/01-003 di sabbia e pietrisco o ghiaia o pietrisco di frantoio, con idonea<br />
proporzione granulometrica, dosato con q.li ... ura o fratazzatura a<br />
cemento. E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare l'opera<br />
finita.Per spessori fino a cm 7.<br />
385,00 1,000 385,00<br />
locali seminterrati su percorso 250,00 1,000 250,00<br />
17 Massetto di calcestruzzo vibrato, non armato, confezionato con inerti<br />
H/01-004 di sabbia e pietrisco o ghiaia o pietrisco di frantoio, con idonea<br />
proporzione granulometrica, dosato con q.li ... . E' inoltre compreso<br />
quanto altro occorre per dare l'opera finita.Per spessori oltre cm 7 e<br />
per ogni centimetro in piû.<br />
SOMMANO m2 635,00 15,60 9´906,00<br />
535,01 8,000 4´280,08<br />
SOMMANO m2 4´280,08 1,06 4´536,88<br />
18 PIANO TERRA Intervento<br />
F/01-009 combinato per il consolidamento di pareti tramite iniezioni di miscela<br />
a base di cemento o altra base legan ... li necessarie. E' inoltre<br />
compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito.con<br />
applicazione su entrambe le facce.<br />
interno 3,00 120,00 360,00<br />
esterno 2,00 130,00 260,00<br />
SOMMANO m2 620,00 117,35 72´757,00<br />
19 Conglomerato cementizio, per strutture armate, confezionato a norma<br />
H/02-006 di legge con cemento ed inerti a varie pezzature atte ad assicurare un<br />
assortimento granulometrico adeguato alla ... so quanto altro occorre<br />
per dare l'opera finita. Sono esclusi: le armature metalliche; le<br />
casseforme.Con Rck 250 Kg/cmq.<br />
Fondazioni 430,00 0,50 215,00<br />
20 Vespaio o drenaggio eseguito con pietrame calcareo o siliceo, o<br />
H/01-022 ciottoloni o ghiaia grossa lavata, a scelta della D.#. Sono compresi:<br />
l'intasamento con materiale minuto; il costip ... nto; la livellatura. E'<br />
inoltre compreso quanto altro occorre per dare l'opera finita. E'<br />
escluso l'assestamento a mano.<br />
SOMMANO m3 215,00 98,83 21´248,45<br />
250,00 0,700 175,00<br />
SOMMANO m3 175,00 43,34 7´584,50<br />
A R I P O R T A R E 457´464,30<br />
Num.Ord.<br />
TARIFFA<br />
D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />
DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />
par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />
21 TAGLIO A SEZIONE OBBLIGATA SU MURATURE esistenti di<br />
A/05-005 qualunque tipo e forma, eseguito a qualsiasi altezza, escluso il<br />
conglomerato cementizio, sia all'interno che all'esterno, per r ... per<br />
dare l#opera finita. La misurazione viene eseguita per l'effettivo vano<br />
demolito per una quantità minima di mc 0,10.<br />
pag. 54<br />
R I P O R T O 457´464,30<br />
150,00 0,30 0,600 27,00<br />
SOMMANO m3 27,00 191,96 5´182,92<br />
22 Compenso per esecuzione di fondazioni in conglomerato cementizio<br />
H/02-009 all'interno di costruzioni esistenti. Sono compresi tutti i magisteri,<br />
trasporto e messa in opera. E' inoltre compreso quanto altro occorre<br />
per dare l'opera finita. Sono esclusi gli eventuali scavi.<br />
Fondazioni 430,00 0,50 215,00<br />
SOMMANO m3 215,00 38,64 8´307,60<br />
23 PIANO TERRA Intervento<br />
F/01-009 combinato per il consolidamento di pareti tramite iniezioni di miscela<br />
a base di cemento o altra base legan ... li necessarie. E' inoltre<br />
compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito.con<br />
applicazione su entrambe le facce.<br />
interno 3,00 120,00 360,00<br />
esterno 2,00 100,00 200,00<br />
SOMMANO m2 560,00 117,35 65´716,00<br />
24 SCAVO A SEZIONE OBBLIGATA in roccia da mina eseguito con<br />
A/01-015 l'uso del martello demolitore applicato direttamente all'escavatore o<br />
macchina operatrice similare, compreso anche l'onere ... .56 - Anno<br />
2000 al metro cubo: € 70.83 - Anno 2004 al metro cubo: € 77.41 -<br />
Anno 2006 al metro cubo: € 81.80 - Anno 2007<br />
scavo rinforzo fondazione 1,00 110,00 0,700 77,00<br />
SOMMANO al metro cubo 77,00 86,51 6´661,27<br />
25 Intonaco grezzo, rustico o fratazzato eseguito all'esterno <strong>degli</strong> edifici,<br />
I/01-012 costituito da un primo strato di rinzaffo e da un secondo strato tirato<br />
in piano a fratazzo lungo, applica ... 000 al metro quadrato: € 14.73 -<br />
Anno 2004 al metro quadrato: € 16.10 - Anno 2006 al metro<br />
quadrato: € 17.02 - Anno 2007<br />
intonaco esterno 128,00 3,00 384,00<br />
intonaco interno 250,00 3,50 875,00<br />
SOMMANO al metro quadrato 1´259,00 18,00 22´662,00<br />
26 DEMOLIZIONE DI INTONACO di qualsiasi tipo, sia rustico che<br />
A/05-014 civile, sia interno che esterno. Sono compresi: la scrostatura e<br />
scalfittura della malta negli interstizi dei giunti dell ... o fino a<br />
qualsiasi distanza del materiale di risulta.E' inoltre compreso quanto<br />
altro occorre per dare il lavoro finito.<br />
esterno 130,00 2,000 260,00<br />
interno 250,00 3,000 750,00<br />
interno percorso 80,00 3,000 240,00<br />
interno percorso 4,00 75,00 300,00<br />
interno percorso 240,00 240,00<br />
27 Barre in acciaio, controllato in stabilimento, per strutture in C.A.,<br />
H/04-002 fornite e poste in opera. Sono compresi: i tagli; le piegature; le<br />
SOMMANO m2 1´790,00 7,06 12´637,40<br />
A R I P O R T A R E 578´631,49
Num.Ord.<br />
TARIFFA<br />
D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />
DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />
par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />
R I P O R T O 578´631,49<br />
sovrapposizioni; gli sfridi; le legature co ... .93 - Anno 2000 al<br />
chilogrammo: € 1.02 - Anno 2004 al chilogrammo: € 1.12 - Anno<br />
2006 al chilogrammo: € 1.18 - Anno 2007<br />
fondazioni 240,00 0,50 120,000 14´400,00<br />
SOMMANO al chilogrammo 14´400,00 1,25 18´000,00<br />
28 Fornitura e realizzazione di casseforme e delle relative armature di<br />
H/02-027 sostegno per strutture di fondazione, di elevazione e muri di<br />
contenimento, poste in opera fino ad un'altezza d ... 000 al metro<br />
quadrato: € 19.03 - Anno 2004 al metro quadrato: € 20.80 - Anno<br />
2006 al metro quadrato: € 21.98 - Anno 2007<br />
fondazione 240,00 0,70 168,00<br />
SOMMANO al metro quadrato 168,00 23,25 3´906,00<br />
29 SCAVO A SEZIONE OBBLIGATA in roccia da mina eseguito con<br />
A/01-015 l'uso del martello demolitore applicato direttamente all'escavatore o<br />
macchina operatrice similare, compreso anche l'onere ... .56 - Anno<br />
2000 al metro cubo: € 70.83 - Anno 2004 al metro cubo: € 77.41 -<br />
Anno 2006 al metro cubo: € 81.80 - Anno 2007<br />
scavo rinforzo fondazione 1,00 120,00 0,850 102,00<br />
30 TRASPORTO CON CARRIOLE, se preventivamente autorizzato<br />
A/06-002 dalla Direzione Lavori, di materiale proveniente da scavi, tagli o<br />
demolizioni, per portarlo a riempimento o al sito di carico sui mezzi<br />
di trasporto, nell'ambito del cantiere.<br />
31 SOVRAPPREZZO PER TRASPORTO a discarica con automezzi di<br />
A/06-004 portata fino a 15 q.li, autorizzato dalla Direzione Lavori, di materiale<br />
di risulta di qualsiasi natura e specie, anche se b ... vo <strong>degli</strong> scavi o<br />
delle demolizioni, senza tenere conto <strong>degli</strong> aumenti di volume<br />
conseguenti alla rimozione del materiale.<br />
SOMMANO al metro cubo 102,00 86,51 8´824,02<br />
120,00<br />
SOMMANO m3 120,00 26,01 3´121,20<br />
120,00<br />
SOMMANO m3 120,00 16,38 1´965,60<br />
32 Compenso per esecuzione di fondazioni in conglomerato cementizio<br />
H/02-009 all'interno di costruzioni esistenti. Sono compresi tutti i magisteri,<br />
trasporto e messa in opera. E' inoltre compreso quanto altro occorre<br />
per dare l'opera finita. Sono esclusi gli eventuali scavi.<br />
Fondazioni 110,00 0,50 55,00<br />
SOMMANO m3 55,00 38,64 2´125,20<br />
33 Conglomerato cementizio, per strutture armate, confezionato a norma<br />
H/02-006 di legge con cemento ed inerti a varie pezzature atte ad assicurare un<br />
assortimento granulometrico adeguato alla ... so quanto altro occorre<br />
per dare l'opera finita. Sono esclusi: le armature metalliche; le<br />
casseforme.Con Rck 250 Kg/cmq.<br />
Fondazioni 120,00 0,50 60,00<br />
34 Esecuzione di perfori in strutture di qualsiasi genere, forma e<br />
F/01-014 consistenza, a qualsiasi altezza e profondità, di qualsiasi diametro,<br />
con qualsiasi giacitura, eseguiti con le neces ... uanto altro occorre per<br />
SOMMANO m3 60,00 98,83 5´929,80<br />
A R I P O R T A R E 622´503,31<br />
Num.Ord.<br />
TARIFFA<br />
D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />
DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />
par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />
dare il lavoro finito. Per ogni cm di diametro, per ogni metro di<br />
lunghezza.murature in mattoni.<br />
35 Formazione di nicchie per la posa, con mascheratura, di piastre<br />
F/01-057 comunque sagomate di contrasto ai tiranti, eseguite a scalpello su<br />
muratura di pietrame o mista, a qualsiasi altezza ... ie. cadauno: €<br />
80.21 - Anno 2000 cadauno: € 88.00 - Anno 2004 cadauno: € 96.17 -<br />
Anno 2006 cadauno: € 101.63 - Anno 2007<br />
36 Catene in ferro lavorato e filettato agli estremi, o di altro tipo a<br />
F/01-054 giudizio della D.L, fornite e poste in opera. Sono compresi: le chiavi<br />
o piastre di ancoraggio; i manicotti; i ... .65 - Anno 2000 al<br />
chilogrammo: € 5.10 - Anno 2004 al chilogrammo: € 5.58 - Anno<br />
2006 al chilogrammo: € 5.89 - Anno 2007<br />
37 COMPENSO ALLE CATENE in ferro lavorato, poste in opera sotto<br />
F/01-056 traccia. Sono compresi: l’onere del taglio della muratura; la guaina; la<br />
chiusura della traccia con idonea malta; il ca ... a, del materiale di<br />
risulta. È inoltre compreso quanto altro occorre per dare il lavoro<br />
finito.: Su muratura di pietrame<br />
38 DEMOLIZIONE DI VOLTE IN MURATURA del tipo semplice<br />
A/05-024 quali: a botte, anulari, elicoidali, a bacino, a cupola, a vela e del tipo<br />
composto quali: a padiglione, a botte, a crociera, all ... noltre<br />
compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito.in mattoni<br />
pieni per spessori oltre cm 10 e fino a cm 18.<br />
pag. 55<br />
R I P O R T O 622´503,31<br />
3,00 280,00 840,00<br />
SOMMANO m*cm 840,00 16,10 13´524,00<br />
86,00 86,00<br />
SOMMANO cadauno 86,00 107,48 9´243,28<br />
44,00 11,000 484,00<br />
SOMMANO al chilogrammo 484,00 6,23 3´015,32<br />
44,00 11,000 484,00<br />
SOMMANO ml 484,00 17,00 8´228,00<br />
145,00<br />
SOMMANO m2 145,00 117,03 16´969,35<br />
39 Intonaco grezzo, rustico o fratazzato eseguito all'esterno <strong>degli</strong> edifici,<br />
I/01-012 costituito da un primo strato di rinzaffo e da un secondo strato tirato<br />
in piano a fratazzo lungo, applica ... 000 al metro quadrato: € 14.73 -<br />
Anno 2004 al metro quadrato: € 16.10 - Anno 2006 al metro<br />
quadrato: € 17.02 - Anno 2007<br />
intonaco esterno 185,00 3,800 703,00<br />
intonaco interno 370,00 3,800 1´406,00<br />
solaio 570,00 570,00<br />
SOMMANO al metro quadrato 2´679,00 18,00 48´222,00<br />
40 DEMOLIZIONE DI INTONACO di qualsiasi tipo, sia rustico che<br />
A/05-014 civile, sia interno che esterno. Sono compresi: la scrostatura e<br />
scalfittura della malta negli interstizi dei giunti dell ... o fino a<br />
qualsiasi distanza del materiale di risulta.E' inoltre compreso quanto<br />
altro occorre per dare il lavoro finito.<br />
esterno 185,00 3,800 703,00<br />
interno 370,00 3,800 1´406,00<br />
SOMMANO m2 2´109,00 7,06 14´889,54<br />
A R I P O R T A R E 736´594,80
Num.Ord.<br />
TARIFFA<br />
D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />
DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />
par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />
41 Vespaio o drenaggio eseguito con pietrame calcareo o siliceo, o<br />
H/01-022 ciottoloni o ghiaia grossa lavata, a scelta della D.#. Sono compresi:<br />
l'intasamento con materiale minuto; il costip ... nto; la livellatura. E'<br />
inoltre compreso quanto altro occorre per dare l'opera finita. E'<br />
escluso l'assestamento a mano.<br />
42 Consolidamento di volte in muratura di pietrame o mattoni, prive di<br />
F/02-005 affreschi o altri trattamenti decorativi, con collegamento mediante<br />
piastre metalliche, consistente in: pulizia ... , fino a qualsiasi<br />
distanza, del materiale di risulta. E' inoltre compreso quanto altro<br />
occorre per dare l'opera finita.<br />
43 Cuciture di lesioni, passanti e non, consolidanti le strutture in c.a. con<br />
F/01-034 iniezioni di resine epossidiche bicomponenti predosate, da realizzarsi<br />
nel seguente modo: a) stuccatura d ... 000 al metro lineare: € 146.64 -<br />
Anno 2004 al metro lineare: € 160.26 - Anno 2006 al metro lineare: €<br />
169.35 - Anno 2007<br />
44 TAGLIO A SEZIONE OBBLIGATA SU MURATURE esistenti di<br />
A/05-005 qualunque tipo e forma, eseguito a qualsiasi altezza, escluso il<br />
conglomerato cementizio, sia all'interno che all'esterno, per r ... per<br />
dare l#opera finita. La misurazione viene eseguita per l'effettivo vano<br />
demolito per una quantità minima di mc 0,10.<br />
45 Solai con profilati in ferro e tavelloni piani, a testa piana o obliqua,<br />
F/03-034 forniti e posti in opera. Sono compresi: la formazione della soletta in<br />
calcestruzzo classe non inferiore R ... l'opera finita. Sono esclusi i<br />
ferri. In opere di ristrutturazione e riparazione.con doppio tavellonato<br />
e camera d'aria.<br />
46 Formazione di cordoli da realizzare nel rispetto dell'analisi strutturale<br />
F/02-028 preventivamente eseguita e nel rispetto dello spessore delle murature,<br />
a qualsiasi altezza, di spessore no ... , fino a qualsiasi distanza, dei<br />
materiali di risulta. E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare<br />
l'opera finita.<br />
R I P O R T O 736´594,80<br />
180,00 1,000 180,00<br />
SOMMANO m3 180,00 43,34 7´801,20<br />
160,00<br />
SOMMANO m2 160,00 116,41 18´625,60<br />
125,00 125,00<br />
SOMMANO al metro lineare 125,00 179,10 22´387,50<br />
220,00 0,30 66,00<br />
SOMMANO m3 66,00 191,96 12´669,36<br />
410,00<br />
SOMMANO m2 410,00 29,72 12´185,20<br />
370,00 0,50 0,300 55,50<br />
SOMMANO m3 55,50 557,31 30´930,70<br />
47 Stilatura della facciavista di muratura con idonea malta rispondente,<br />
F/03-017 se del caso, alle caratteristiche di quella originale. Sono compresi: la<br />
pulizia da eseguirsi con stracci e sp ... D.L (con ausili). E' inoltre<br />
compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito.su muratura in<br />
pietrame con ausili.<br />
ESTERNO 3,00 185,00 555,00<br />
INTERNO 3,00 370,00 1´110,00<br />
SOMMANO m2 1´665,00 37,16 61´871,40<br />
A R I P O R T A R E 903´065,76<br />
Num.Ord.<br />
TARIFFA<br />
D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />
DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />
par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />
pag. 56<br />
R I P O R T O 903´065,76<br />
48 Massetto di calcestruzzo vibrato, non armato, confezionato con inerti<br />
H/01-003 di sabbia e pietrisco o ghiaia o pietrisco di frantoio, con idonea<br />
proporzione granulometrica, dosato con q.li ... ura o fratazzatura a<br />
cemento. E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare l'opera<br />
finita.Per spessori fino a cm 7.<br />
Massetto interno 570,00<br />
49 Architravi da montare in murature di qualunque spessore costituiti da<br />
F/01-063 putrelle in ferro, fornite e poste in opera. Sono compresi: le riprese<br />
delle murature con materiale di recuper ... portanti. E' inoltre<br />
compreso quanto altro occorre per dare l'opera finita. Misurazione al<br />
mq in proiezione orizzontale.<br />
50 Lastre di marmo bianco comune apuano, almeno di categoria CD,<br />
I/03-003 levigate e lucidate nelle facce in vista, fornite e poste in opera con<br />
malta comune per mensole, soglie semplici pedat ... li, compresa la<br />
smussatura in costa. E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare<br />
l'opera finita.Di spessore cm 10.<br />
SOMMANO m2 570,00 15,60 8´892,00<br />
37,00 1,50 55,50<br />
SOMMANO m2 55,50 496,00 27´528,00<br />
50,00<br />
SOMMANO m2 50,00 200,00 10´000,00<br />
51 RINGHIERA SCALA IN FERRO<br />
PREV. 25,00<br />
52 MASSETTO DI SABBIA E CEMENTO nelle proporzioni di q.li 3,5<br />
H/01-001 di cemento 325 per mc di sabbia dato in opera ben costipato e<br />
livellato, eseguito per pavimentazioni. È inoltre compreso quanto<br />
altro occorre per dare l’opera finita.: Per spessori fino a cm 7<br />
esterno<br />
53 CANNA FUMARIA AD ELEMENTI PREFABBRICATI IN<br />
M/07-040 ACCIAIO. Canna fumaria ad elementi prefabbricati in acciaio inox<br />
AISI 304/316, dello spessore da mm 5/10 a mm 10/10 in funzione del<br />
diame ... 000 al metro lineare: € 251.06 - Anno 2004 al metro lineare:<br />
€ 274.38 - Anno 2006 al metro lineare: € 289.94 - Anno 2007<br />
54 MANIGLIE PER PORTE A BATTENTI OLIVARI CROMO<br />
PREV. LUCIDO<br />
55 PERSIANE AD ANTE A BATTENTE. Persiane ad ante a battente<br />
L/01-005 con montanti della sezione finita mm 55x65 e stecche della sezione<br />
finita di mm 15x55 intervallate ogni 45 mm, fornite e po ... al metro<br />
quadrato: € 216.16 - Anno 2004 al metro quadrato: € 236.24 - Anno<br />
2006 al metro quadrato: € 249.64 - Anno 2007<br />
SOMMANO ml 25,00 130,00 3´250,00<br />
950,00<br />
SOMMANO mq 950,00 16,47 15´646,50<br />
SOMMANO al metro lineare 12,00 306,65 3´679,80<br />
SOMMANO cadauno 20,00 85,00 1´700,00<br />
A R I P O R T A R E 973´762,06<br />
12,00<br />
20,00
Num.Ord.<br />
TARIFFA<br />
D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />
DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />
par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />
56 INFISSI MONOBLOCCO IN LEGNO. Infissi monoblocco in legno,<br />
L/01-062 realizzati con regoli della sezione finita di mm 55x65,<br />
opportunamente selezionato, coprifili interni fino a mm 10x70 per ...<br />
al metro quadrato: € 195.43 - Anno 2004 al metro quadrato: € 213.58<br />
- Anno 2006 al metro quadrato: € 225.69 - Anno 2007<br />
57 PORTE TAMBURATE IN NOCE TANGANICA E MOGANO<br />
L/01-010 KOTIBE' CON INTELAIATURA PERIMETRALE IN LEGNO DI<br />
ABETE. Porte tamburate, tipo standard e fuori standard, in noce<br />
Tanganica e Mogano Kotib ... cadauno: € 269.85 - Anno 2000<br />
cadauno: € 296.05 - Anno 2004 cadauno: € 323.55 - Anno 2006<br />
cadauno: € 341.90 - Anno 2007<br />
58 Zoccolino battiscopa fornito e posto in opera. E' compreso quanto<br />
I/04-174 altro occorre per dare il lavoro finito. in gres porcellanato dimensioni<br />
cm 8x30 al metro lineare: € 4.54 - Anno 2000 al metro lineare: € 4.98<br />
- Anno 2004 al metro lineare: € 5.44 - Anno 2006 al metro lineare: €<br />
5.75 - Anno 2007<br />
R I P O R T O 973´762,06<br />
44,00 0,60 1,600 42,24<br />
SOMMANO al metro quadrato 42,24 264,02 11´152,20<br />
22,00 1,20 1,600 42,24<br />
SOMMANO al metro quadrato 42,24 238,69 10´082,27<br />
SOMMANO cadauno 20,00 361,60 7´232,00<br />
20,00<br />
350,00<br />
SOMMANO al metro lineare 350,00 6,08 2´128,00<br />
59 Pavimento in porfido in piastrelle a forma rettangolare o ad opera<br />
I/04-173 incerta, dello spessore variabile da cm 3-4, fornito e posto in opera su<br />
idoneo letto di malta di cemento. Sono c ... 000 al metro quadrato: €<br />
49.86 - Anno 2004 al metro quadrato: € 54.49 - Anno 2006 al metro<br />
quadrato: € 57.59 - Anno 2007<br />
esterno 450,00<br />
SOMMANO al metro quadrato 450,00 60,90 27´405,00<br />
60 IMPIANTO ELETTRICO<br />
PREV. 780,00<br />
61 INCREMENTO AL PUNTO LUCE PER OPERE MURARIE. Sono<br />
P/01-008 compresi: gli scassi e i ripristini della muratura esistente di qualsiasi<br />
tipo, esclusa quella in pietra, dalla scatola di derivazi ... ra. È inoltre<br />
compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito. È esclusa la<br />
tinteggiatura.: Per punto di comando<br />
62 INCREMENTO AL PUNTO LUCE PER PLACCHE SPECIALI da<br />
P/01-023 applicare in caso di utilizzazione di placche in pressofusione, per ogni<br />
punto di comando. È compreso quanto altro occorre per dare il lavoro<br />
finito.: Per placche fino a 3 moduli<br />
SOMMANO m2 780,00 35,00 27´300,00<br />
165,00<br />
SOMMANO cadauno 165,00 4,53 747,45<br />
165,00<br />
SOMMANO cadauno 165,00 7,08 1´168,20<br />
A R I P O R T A R E 1´060´977,18<br />
Num.Ord.<br />
TARIFFA<br />
D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />
DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />
par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />
pag. 57<br />
R I P O R T O 1´060´977,18<br />
63 INCREMENTO AL PUNTO PRESA DI SERVIZIO PER<br />
P/03-019 IMPIANTO DI RICEZIONE TV fornito e posto in opera. Sono<br />
compresi: la presa TV terminale o passante, alloggiata su scatola<br />
portafrutto; il ... ori, resistenze di chiusura e la linea dal centralino. È<br />
inoltre compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito<br />
tv 10,00<br />
64 SIRENA DI ALLARME AUTOPROTETTA alimentata a 24 V c.c.,<br />
P/12-098 in custodia metallica verniciata, provvista di batteria in tampone per<br />
alimentare la stessa per un periodo di almeno 1 ora, f ... lizzazioni<br />
predisposte e il suo fissaggio. È compreso quanto altro occorre per<br />
dare il lavoro finito.: Con lampeggiatore<br />
SOMMANO cadauno 10,00 47,59 475,90<br />
SOMMANO cadauno 2,00 236,84 473,68<br />
65 PLAFONIERA DI EMERGENZA CON GRADO DI PROTEZIONE<br />
P/08-114 IP 40 fornita e posta in opera a qualunque altezza, autonomia minima<br />
h 1. Sono compresi: la lampada fluorescente; l’inverter; la bat ... i<br />
funzionamento a led luminoso. È inoltre compreso quanto altro<br />
occorre per dare l’opera finita.: 1x18W (solo emergenza)<br />
PIANO TERRA 5,00<br />
SOMMANO cadauno 5,00 118,31 591,55<br />
66 ESTINTORE PORTATILE A POLVERE POLIVALENTE PER<br />
P/12-061 CLASSI DI FUOCO A-B-C. Estintore portatile a polvere polivalente<br />
per classi di fuoco A (combustibili solidi), B (combustibili liquidi) ...<br />
Il tutto fornito e posto in opera. È compreso quanto occorre per dare il<br />
lavoro finito.: Estintore kg 6 classe 13A-89BC<br />
PIANO terra 3,00<br />
67 APERTURA E CHIUSURA DI TRACCIA SU MURATURA DI<br />
O/31-002 QUALSIASI GENERE PER POSA DI IMPIANTI TECNOLOGICI,<br />
CONTEGGIATA A MC. Traccia su muratura di qualsiasi genere per<br />
la posa di tubazioni ... urature leggere e invece deve essere eseguita<br />
su muri in c.a. o in pietra.: Tracce su muri e solai pieni (cls. o pietra)<br />
68 TUBAZIONE IN PVC RIGIDO, SERIE NORMALE, per pluviali,<br />
M/06-003 ventilazioni e scarichi di acque fredde. Tubazione in PVC rigido,<br />
serie normale UNI 7443-85 tipo 300, per pluviali, ventilazio ...<br />
tinteggiatura. È inoltre compreso quanto altro occorre per dare l’opera<br />
finita.: Diametro esterno x spessore = mm 50x1,2<br />
69 FORNITURA E POSA IN OPERA DI TUBI PREFABBRICATI con<br />
U/03-001 miscele a base di policloruro di vinile non plastificato (rigido)<br />
destinati al convogliamento di acque di scarico urbane ed indu ... ella<br />
Direzione Lavori e la fornitura della sabbia occorrente: Per tubi del<br />
SOMMANO cadauno 3,00 55,07 165,21<br />
2,00<br />
150,00 0,200 0,200 6,00<br />
SOMMANO mc 6,00 1´923,40 11´540,40<br />
55,00<br />
SOMMANO ml 55,00 11,56 635,80<br />
A R I P O R T A R E 1´074´859,72
Num.Ord.<br />
TARIFFA<br />
D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />
DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />
par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />
diametro interno di 200 mm e spessore 4.9 mm.<br />
70 TUBAZIONI IN POLIPROPILENE PER LINEE D’ACQUA,<br />
O/32-067 CONTEGGIATE A METRO LINEARE. Tubazioni in polipropilene<br />
conteggiate a metro lineare, per linee, escluse quelle all’interno di<br />
locali t ... rre per dare il lavoro finito e funzionante. Sono escluse le<br />
opere murarie.: Diametro esterno per spessore = mm 40 x 6,7<br />
71 PAVIMENTAZIONE PER ESTERNI IN MASSELLI IN CLS,<br />
I/04-165 autobloccanti, forniti e posti in opera su idoneo strato di sabbia o di<br />
ghiaia, compresi. Il massello dovrà rispettare le seguenti ca ... quanto<br />
altro occorre per dare l’opera finita. È escluso il massetto di<br />
sottofondo da computarsi a parte.: Spessore cm 4<br />
72 FORNITURA E POSA IN OPERA DI CHIUSINO DI ISPEZIONE<br />
M/08-008 per marciapiede, di dimensioni 400x400, luce netta mm 329, a<br />
coperchio e telaio quadrati, a chiusura idraulica, in ghisa sferoida ...<br />
minosa e con coperchio dotato di barretta per il sollevamento;<br />
superficie pedonabile antisdrucciolo; peso totale kg 12,9<br />
73 MANIGLIE PER PORTE A BATTENTI OLIVARI CROMO<br />
PREV. LUCIDO<br />
74 POSA IN OPERA DI PORTE E PORTONCINI comprensivi anche<br />
L/01-045 di sopraluce, ecc. forniti dalla stazione appaltante. È compreso quanto<br />
altro occorre per dare l’opera finita.: Porte<br />
75 CONTROTELAI PER PORTE IN LEGNO. Controtelai in legno di<br />
L/01-039 abete per porte, completi di catene di controvento e grappe di<br />
fissaggio, forniti e posti in opera. Sono comprese le opere m ... È<br />
inoltre compreso quanto altro occorre per dare l’opera finita.: Per<br />
larghezza del controtelaio da mm 86 fino a mm 100<br />
76 PORTONCINO BLINDATO fornito e posto in opera, realizzato con<br />
L/02-005 battente costituito da una doppia lamiera d’acciaio elettrozincata dello<br />
spessore di mm 10/10, con rinforzo interno e n ... porta deve essere<br />
certificata in classe 1 antintrusione secondo norma UNI 9569. A<br />
un’anta dimensioni cm 80-85-90x210-220<br />
R I P O R T O 1´074´859,72<br />
78,00<br />
SOMMANO ml 78,00 14,01 1´092,78<br />
45,00 45,00<br />
SOMMANO ml 45,00 16,83 757,35<br />
450,00<br />
SOMMANO mq 450,00 23,06 10´377,00<br />
SOMMANO cadauno 12,00 121,71 1´460,52<br />
SOMMANO cadauno 24,00 85,00 2´040,00<br />
SOMMANO cadauno 24,00 19,45 466,80<br />
SOMMANO cadauno 24,00 40,13 963,12<br />
A R I P O R T A R E 3,00 1´092´017,29<br />
12,00<br />
24,00<br />
24,00<br />
24,00<br />
3,00<br />
Num.Ord.<br />
TARIFFA<br />
77 ELEMENTI IDRO-SANITARI<br />
PREV. BAGNI<br />
VASO (GSI-MOD.PANORAMA SOSPESO 55)<br />
D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />
DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />
par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />
pag. 58<br />
R I P O R T O 3,00 1´092´017,29<br />
SOMMANO cadauno 3,00 970,65 2´911,95<br />
SOMMANO cadauno 8,00 147,84 1´182,72<br />
78 STAFFA UNIVERSALE PER VASO<br />
PREV. 8,00<br />
79 CASSETTA INCASSATA PUCCI ECO<br />
PREV.<br />
80 LAVABO(GSI PANORAMA ROUND)<br />
PREV.<br />
81 SIFONE PER LAVABO(CROMO PESANTE)<br />
PREV.<br />
82 RUBINETTERIA BAGNI P1-P2-P3-P4<br />
PREV. LAVABO (NEWFORM XT)<br />
BIDET (NEWFORM XT)<br />
83 CIRCUITO DI RISCALDAMENTO/RAFFRESCAMENTO A<br />
O/01-025 VENTILCONVETTORI, ESCLUSA LA CENTRALE TERMICA E<br />
FRIGORIFERA. Circuito di riscaldamento/raffrescamento a<br />
ventilconvettori, esclusa la cent ... to al netto delle strutture murarie<br />
(pilastri, muri, tramezzi, ecc.).Quota fissa per ogni circuito con<br />
termoregolazione.<br />
84 CIRCUITO DI RISCALDAMENTO/RAFFRESCAMENTO A<br />
O/01-029 VENTILCONVETTORI, ESCLUSA LA CENTRALE TERMICA E<br />
FRIGORIFERA. Circuito di riscaldamento/raffrescamento a<br />
ventilconvettori, esclusa la cent ... l netto delle strutture murarie<br />
(pilastri, muri, tramezzi, ecc.).Quota aggiuntiva per ventilconvettori<br />
mod. orizzontale.<br />
SOMMANO cadauno 8,00 26,57 212,56<br />
SOMMANO cadauno 8,00 67,93 543,44<br />
SOMMANO cadauno 8,00 101,50 812,00<br />
SOMMANO cadauno 8,00 33,60 268,80<br />
SOMMANO cadauno 8,00 95,00 760,00<br />
SOMMANO cadauno 2,00 2´374,94 4´749,88<br />
8,00<br />
8,00<br />
8,00<br />
8,00<br />
8,00<br />
2,00<br />
1´800,00<br />
A R I P O R T A R E 1´800,00 1´103´458,64
Num.Ord.<br />
TARIFFA<br />
D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />
DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />
par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />
85 CENTRALE TERMICA A GAS METANO FINO A KW 3000,<br />
O/01-046 CON DUE O PIU' GENERATORI DI CALORE. Centrale termica<br />
per riscaldamento per potenze utili da kW 300 a kW 3000, costituita<br />
da due o più ... finito. L'impianto è valutato in funzione della potenza<br />
utile espressa in kW.Quota fissa per ciascuna centrale termica.<br />
86 APERTURA E CHIUSURA DI TRACCIA SU MURATURA DI<br />
O/31-002 QUALSIASI GENERE PER POSA DI IMPIANTI TECNOLOGICI,<br />
CONTEGGIATA A MC. Traccia su muratura di qualsiasi genere per<br />
la posa di tubazioni ... urature leggere e invece deve essere eseguita<br />
su muri in c.a. o in pietra.: Tracce su muri e solai pieni (cls. o pietra)<br />
87 TUBAZIONE IN PVC RIGIDO, SERIE NORMALE, per pluviali,<br />
M/06-003 ventilazioni e scarichi di acque fredde. Tubazione in PVC rigido,<br />
serie normale UNI 7443-85 tipo 300, per pluviali, ventilazio ...<br />
tinteggiatura. È inoltre compreso quanto altro occorre per dare l’opera<br />
finita.: Diametro esterno x spessore = mm 50x1,2<br />
88 FORNITURA E POSA IN OPERA DI TUBI PREFABBRICATI con<br />
U/03-001 miscele a base di policloruro di vinile non plastificato (rigido)<br />
destinati al convogliamento di acque di scarico urbane ed indu ... ella<br />
Direzione Lavori e la fornitura della sabbia occorrente: Per tubi del<br />
diametro interno di 200 mm e spessore 4.9 mm.<br />
89 TUBAZIONI IN POLIPROPILENE PER LINEE D’ACQUA,<br />
O/32-067 CONTEGGIATE A METRO LINEARE. Tubazioni in polipropilene<br />
conteggiate a metro lineare, per linee, escluse quelle all’interno di<br />
locali t ... rre per dare il lavoro finito e funzionante. Sono escluse le<br />
opere murarie.: Diametro esterno per spessore = mm 40 x 6,7<br />
90 Pavimento in piastrelle di cotto, fornito e posto in opera su idoneo<br />
I/04-060 sottofondo o tradizionalmente o per mezzo di idonea colla, di<br />
spessore tradizionale o sottile. Sono compresi: l ... re per dare il<br />
pavimento finito. E' escluso il massetto di sottofondo.Piastrelle<br />
prelevigate da cm. 15x30, 18x36, 30x30.<br />
91 VERNICIATURA CON PITTURE MURALI. Verniciatura con<br />
N/01-023 pitture murali, in solvente, in tinta unica chiara del tipo opaca<br />
cementite o semilucida a base di resine acriliche, eseguita a qu ...<br />
2000 al metro quadrato: € 8.90 - Anno 2004 al metro quadrato: €<br />
9.72 - Anno 2006 al metro quadrato: € 10.28 - Anno 2007<br />
R I P O R T O 1´800,00 1´103´458,64<br />
SOMMANO m3 1´800,00 27,31 49´158,00<br />
SOMMANO cadauno 1,00 12´516,84 12´516,84<br />
1,00<br />
150,00 0,200 0,200 6,00<br />
SOMMANO mc 6,00 1´923,40 11´540,40<br />
80,00<br />
SOMMANO ml 80,00 11,56 924,80<br />
78,00<br />
SOMMANO ml 78,00 14,01 1´092,78<br />
75,00 75,00<br />
SOMMANO ml 75,00 16,83 1´262,25<br />
570,00<br />
SOMMANO m2 570,00 51,77 29´508,90<br />
A R I P O R T A R E 1´209´462,61<br />
pag. 59<br />
R I P O R T O 1´209´462,61<br />
pareti 350,00 3,50 1´225,00<br />
soffitti 700,00 3,50 2´450,00<br />
92 PIANO PRIMO TAGLIO A<br />
A/05-005 SEZIONE OBBLIGATA SU MURATURE esistenti di qualunque<br />
tipo e forma, eseguito a qualsiasi altezza, escluso il con ... per dare<br />
l#opera finita. La misurazione viene eseguita per l'effettivo vano<br />
demolito per una quantità minima di mc 0,10.<br />
93 DEMOLIZIONE COMPLETA DI SOLAIO IN LEGNO, orizzontale<br />
A/05-020 o inclinato (di copertura), sia semplice che composto, di qualunque<br />
tipo, forma, luce netta e ubicato a qualsiasi altezza, cost ... fino a<br />
qualsiasi distanza, del materiale di risulta. È inoltre compreso quanto<br />
altro occorre per dare il lavoro finito.<br />
94 Architravi da montare in murature di qualunque spessore costituiti da<br />
F/01-063 putrelle in ferro, fornite e poste in opera. Sono compresi: le riprese<br />
delle murature con materiale di recuper ... portanti. E' inoltre<br />
compreso quanto altro occorre per dare l'opera finita. Misurazione al<br />
mq in proiezione orizzontale.<br />
95 Formazione di cordoli da realizzare nel rispetto dell'analisi strutturale<br />
F/02-028 preventivamente eseguita e nel rispetto dello spessore delle murature,<br />
a qualsiasi altezza, di spessore no ... , fino a qualsiasi distanza, dei<br />
materiali di risulta. E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare<br />
l'opera finita.<br />
96 Solai con profilati in ferro e tavelloni piani, a testa piana o obliqua,<br />
F/03-034 forniti e posti in opera. Sono compresi: la formazione della soletta in<br />
calcestruzzo classe non inferiore R ... l'opera finita. Sono esclusi i<br />
ferri. In opere di ristrutturazione e riparazione.con doppio tavellonato<br />
e camera d'aria.<br />
97 Massetto di calcestruzzo vibrato, non armato, confezionato con inerti<br />
H/01-003 di sabbia e pietrisco o ghiaia o pietrisco di frantoio, con idonea<br />
proporzione granulometrica, dosato con q.li ... ura o fratazzatura a<br />
cemento. E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare l'opera<br />
finita.Per spessori fino a cm 7.<br />
98 DEMOLIZIONE DI INTONACO di qualsiasi tipo, sia rustico che<br />
A/05-014 civile, sia interno che esterno. Sono compresi: la scrostatura e<br />
scalfittura della malta negli interstizi dei giunti dell ... o fino a<br />
qualsiasi distanza del materiale di risulta.E' inoltre compreso quanto<br />
SOMMANO al metro quadrato 3´675,00 10,87 39´947,25<br />
350,00 0,30 0,500 52,50<br />
SOMMANO m3 52,50 191,96 10´077,90<br />
420,00<br />
SOMMANO m2 420,00 26,57 11´159,40<br />
31,00 1,20 37,20<br />
SOMMANO m2 37,20 496,00 18´451,20<br />
55,01<br />
SOMMANO m3 55,01 557,31 30´657,62<br />
600,00<br />
SOMMANO m2 600,00 29,72 17´832,00<br />
613,00<br />
SOMMANO m2 613,00 15,60 9´562,80<br />
A R I P O R T A R E 1´347´150,78
Num.Ord.<br />
TARIFFA<br />
D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />
DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />
par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />
altro occorre per dare il lavoro finito.<br />
99 Intervento combinato per il consolidamento di pareti tramite iniezioni<br />
F/01-009 di miscela a base di cemento o altra base legante, applicazione di rete<br />
elettrosaldata e betoncino con le seg ... li necessarie. E' inoltre<br />
compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito.con<br />
applicazione su entrambe le facce.<br />
100 Consolidamento di volte in muratura di pietrame o mattoni, prive di<br />
F/02-005 affreschi o altri trattamenti decorativi, con collegamento mediante<br />
piastre metalliche, consistente in: pulizia ... , fino a qualsiasi<br />
distanza, del materiale di risulta. E' inoltre compreso quanto altro<br />
occorre per dare l'opera finita.<br />
101 TRASPORTO CON CARRIOLE, se preventivamente autorizzato<br />
A/06-002 dalla Direzione Lavori, di materiale proveniente da scavi, tagli o<br />
demolizioni, per portarlo a riempimento o al sito di carico sui mezzi<br />
di trasporto, nell'ambito del cantiere.<br />
102 SOVRAPPREZZO PER TRASPORTO a discarica con automezzi di<br />
A/06-004 portata fino a 15 q.li, autorizzato dalla Direzione Lavori, di materiale<br />
di risulta di qualsiasi natura e specie, anche se b ... vo <strong>degli</strong> scavi o<br />
delle demolizioni, senza tenere conto <strong>degli</strong> aumenti di volume<br />
conseguenti alla rimozione del materiale.<br />
103 Esecuzione di perfori in strutture di qualsiasi genere, forma e<br />
F/01-014 consistenza, a qualsiasi altezza e profondità, di qualsiasi diametro,<br />
con qualsiasi giacitura, eseguiti con le neces ... uanto altro occorre per<br />
dare il lavoro finito. Per ogni cm di diametro, per ogni metro di<br />
lunghezza.murature in mattoni.<br />
104 Formazione di nicchie per la posa, con mascheratura, di piastre<br />
F/01-057 comunque sagomate di contrasto ai tiranti, eseguite a scalpello su<br />
muratura di pietrame o mista, a qualsiasi altezza ... ie. cadauno: €<br />
80.21 - Anno 2000 cadauno: € 88.00 - Anno 2004 cadauno: € 96.17 -<br />
Anno 2006 cadauno: € 101.63 - Anno 2007<br />
105 Catene in ferro lavorato e filettato agli estremi, o di altro tipo a<br />
F/01-054 giudizio della D.L, fornite e poste in opera. Sono compresi: le chiavi<br />
o piastre di ancoraggio; i manicotti; i ... .65 - Anno 2000 al<br />
chilogrammo: € 5.10 - Anno 2004 al chilogrammo: € 5.58 - Anno<br />
2006 al chilogrammo: € 5.89 - Anno 2007<br />
R I P O R T O 1´347´150,78<br />
200,00 3,50 700,00<br />
SOMMANO m2 700,00 7,06 4´942,00<br />
700,00<br />
SOMMANO m2 700,00 117,35 82´145,00<br />
59,40<br />
SOMMANO m2 59,40 116,41 6´914,75<br />
120,00<br />
SOMMANO m3 120,00 26,01 3´121,20<br />
120,00<br />
SOMMANO m3 120,00 16,38 1´965,60<br />
3,00 280,00 840,00<br />
SOMMANO m*cm 840,00 16,10 13´524,00<br />
86,00 86,00<br />
SOMMANO cadauno 86,00 107,48 9´243,28<br />
A R I P O R T A R E 1´469´006,61<br />
Num.Ord.<br />
TARIFFA<br />
D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />
DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />
par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />
106 COMPENSO ALLE CATENE in ferro lavorato, poste in opera sotto<br />
F/01-056 traccia. Sono compresi: l’onere del taglio della muratura; la guaina; la<br />
chiusura della traccia con idonea malta; il ca ... a, del materiale di<br />
risulta. È inoltre compreso quanto altro occorre per dare il lavoro<br />
finito.: Su muratura di pietrame<br />
107 DEMOLIZIONE DI VOLTE IN MURATURA del tipo semplice<br />
A/05-024 quali: a botte, anulari, elicoidali, a bacino, a cupola, a vela e del tipo<br />
composto quali: a padiglione, a botte, a crociera, all ... noltre<br />
compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito.in mattoni<br />
pieni per spessori oltre cm 10 e fino a cm 18.<br />
pag. 60<br />
R I P O R T O 1´469´006,61<br />
44,00 11,000 484,00<br />
SOMMANO al chilogrammo 484,00 6,23 3´015,32<br />
44,00 11,000 484,00<br />
SOMMANO ml 484,00 17,00 8´228,00<br />
145,00<br />
SOMMANO m2 145,00 117,03 16´969,35<br />
108 Intonaco grezzo, rustico o fratazzato eseguito all'esterno <strong>degli</strong> edifici,<br />
I/01-012 costituito da un primo strato di rinzaffo e da un secondo strato tirato<br />
in piano a fratazzo lungo, applica ... 000 al metro quadrato: € 14.73 -<br />
Anno 2004 al metro quadrato: € 16.10 - Anno 2006 al metro<br />
quadrato: € 17.02 - Anno 2007<br />
intonaco esterno 185,00 3,800 703,00<br />
intonaco interno 370,00 3,800 1´406,00<br />
solaio 570,00 570,00<br />
SOMMANO al metro quadrato 2´679,00 18,00 48´222,00<br />
109 DEMOLIZIONE DI INTONACO di qualsiasi tipo, sia rustico che<br />
A/05-014 civile, sia interno che esterno. Sono compresi: la scrostatura e<br />
scalfittura della malta negli interstizi dei giunti dell ... o fino a<br />
qualsiasi distanza del materiale di risulta.E' inoltre compreso quanto<br />
altro occorre per dare il lavoro finito.<br />
esterno 185,00 3,800 703,00<br />
interno 370,00 3,800 1´406,00<br />
110 Cuciture di lesioni, passanti e non, consolidanti le strutture in c.a. con<br />
F/01-034 iniezioni di resine epossidiche bicomponenti predosate, da realizzarsi<br />
nel seguente modo: a) stuccatura d ... 000 al metro lineare: € 146.64 -<br />
Anno 2004 al metro lineare: € 160.26 - Anno 2006 al metro lineare: €<br />
169.35 - Anno 2007<br />
111 Stilatura della facciavista di muratura con idonea malta rispondente,<br />
F/03-017 se del caso, alle caratteristiche di quella originale. Sono compresi: la<br />
pulizia da eseguirsi con stracci e sp ... D.L (con ausili). E' inoltre<br />
compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito.su muratura in<br />
pietrame con ausili.<br />
112 PIANO SECONDO<br />
A/05-055 SCOMPOSIZIONE DI SOLO MANTO DI TETTO di qualsiasi tipo<br />
SOMMANO m2 2´109,00 7,06 14´889,54<br />
125,00 125,00<br />
SOMMANO al metro lineare 125,00 179,10 22´387,50<br />
350,00 3,00 1´050,00<br />
SOMMANO m2 1´050,00 37,16 39´018,00<br />
A R I P O R T A R E 1´621´736,32
Num.Ord.<br />
TARIFFA<br />
D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />
DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />
par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />
in tegole e coppi, marsigliesi o di altri tipi e materiali ... fino a<br />
qualsiasi distanza, del materiale di risulta. E' inoltre compreso quanto<br />
altro occorre per dare il lavoro finito.<br />
113 TRASPORTO CON CARRIOLE, se preventivamente autorizzato<br />
A/06-002 dalla Direzione Lavori, di materiale proveniente da scavi, tagli o<br />
demolizioni, per portarlo a riempimento o al sito di carico sui mezzi<br />
di trasporto, nell'ambito del cantiere.<br />
114 SOVRAPPREZZO PER TRASPORTO a discarica con automezzi di<br />
A/06-004 portata fino a 15 q.li, autorizzato dalla Direzione Lavori, di materiale<br />
di risulta di qualsiasi natura e specie, anche se b ... vo <strong>degli</strong> scavi o<br />
delle demolizioni, senza tenere conto <strong>degli</strong> aumenti di volume<br />
conseguenti alla rimozione del materiale.<br />
115 Esecuzione di perfori in strutture di qualsiasi genere, forma e<br />
F/01-014 consistenza, a qualsiasi altezza e profondità, di qualsiasi diametro,<br />
con qualsiasi giacitura, eseguiti con le neces ... uanto altro occorre per<br />
dare il lavoro finito. Per ogni cm di diametro, per ogni metro di<br />
lunghezza.murature in mattoni.<br />
116 Formazione di nicchie per la posa, con mascheratura, di piastre<br />
F/01-057 comunque sagomate di contrasto ai tiranti, eseguite a scalpello su<br />
muratura di pietrame o mista, a qualsiasi altezza ... ie. cadauno: €<br />
80.21 - Anno 2000 cadauno: € 88.00 - Anno 2004 cadauno: € 96.17 -<br />
Anno 2006 cadauno: € 101.63 - Anno 2007<br />
117 Catene in ferro lavorato e filettato agli estremi, o di altro tipo a<br />
F/01-054 giudizio della D.L, fornite e poste in opera. Sono compresi: le chiavi<br />
o piastre di ancoraggio; i manicotti; i ... .65 - Anno 2000 al<br />
chilogrammo: € 5.10 - Anno 2004 al chilogrammo: € 5.58 - Anno<br />
2006 al chilogrammo: € 5.89 - Anno 2007<br />
118 COMPENSO ALLE CATENE in ferro lavorato, poste in opera sotto<br />
F/01-056 traccia. Sono compresi: l’onere del taglio della muratura; la guaina; la<br />
chiusura della traccia con idonea malta; il ca ... a, del materiale di<br />
risulta. È inoltre compreso quanto altro occorre per dare il lavoro<br />
finito.: Su muratura di pietrame<br />
119 Intonaco grezzo, rustico o fratazzato eseguito all'esterno <strong>degli</strong> edifici,<br />
I/01-012 costituito da un primo strato di rinzaffo e da un secondo strato tirato<br />
in piano a fratazzo lungo, applica ... 000 al metro quadrato: € 14.73 -<br />
R I P O R T O 1´621´736,32<br />
550,00<br />
SOMMANO m2 550,00 19,51 10´730,50<br />
140,00<br />
SOMMANO m3 140,00 26,01 3´641,40<br />
140,00<br />
SOMMANO m3 140,00 16,38 2´293,20<br />
3,00 125,00 375,00<br />
SOMMANO m*cm 375,00 16,10 6´037,50<br />
88,00 88,00<br />
SOMMANO cadauno 88,00 107,48 9´458,24<br />
44,00 11,000 484,00<br />
SOMMANO al chilogrammo 484,00 6,23 3´015,32<br />
44,00 11,000 484,00<br />
SOMMANO ml 484,00 17,00 8´228,00<br />
A R I P O R T A R E 1´665´140,48<br />
Num.Ord.<br />
TARIFFA<br />
D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />
DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />
par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />
pag. 61<br />
R I P O R T O 1´665´140,48<br />
Anno 2004 al metro quadrato: € 16.10 - Anno 2006 al metro<br />
quadrato: € 17.02 - Anno 2007<br />
intonaco esterno 185,00 3,800 703,00<br />
intonaco interno 370,00 3,800 1´406,00<br />
SOMMANO al metro quadrato 2´109,00 18,00 37´962,00<br />
120 DEMOLIZIONE DI INTONACO di qualsiasi tipo, sia rustico che<br />
A/05-014 civile, sia interno che esterno. Sono compresi: la scrostatura e<br />
scalfittura della malta negli interstizi dei giunti dell ... o fino a<br />
qualsiasi distanza del materiale di risulta.E' inoltre compreso quanto<br />
altro occorre per dare il lavoro finito.<br />
esterno 185,00 3,800 703,00<br />
interno 370,00 3,800 1´406,00<br />
121 Cuciture di lesioni, passanti e non, consolidanti le strutture in c.a. con<br />
F/01-034 iniezioni di resine epossidiche bicomponenti predosate, da realizzarsi<br />
nel seguente modo: a) stuccatura d ... 000 al metro lineare: € 146.64 -<br />
Anno 2004 al metro lineare: € 160.26 - Anno 2006 al metro lineare: €<br />
169.35 - Anno 2007<br />
122 Stilatura della facciavista di muratura con idonea malta rispondente,<br />
F/03-017 se del caso, alle caratteristiche di quella originale. Sono compresi: la<br />
pulizia da eseguirsi con stracci e sp ... D.L (con ausili). E' inoltre<br />
compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito.su muratura in<br />
pietrame con ausili.<br />
123 SCOMPOSIZIONE DEL SOTTOMANTO DI TETTO in legno<br />
A/05-056 costituito da tavellonato, pianellato o tavolato e della piccola orditura<br />
a qualunque altezza. Sono compresi: le opere provvisionali ... fino a<br />
qualsiasi distanza, del materiale di risulta. E' inoltre compreso quanto<br />
altro occorre per dare il lavoro finito.<br />
124 SCOMPOSIZIONE DELLA GROSSA ORDITURA DI TETTO in<br />
A/05-057 legno di qualsiasi tipo e forma a qualunque altezza. Sono compresi: le<br />
opere provvisionali di protezione e di sostegno; l'adozione d ... fino a<br />
qualsiasi distanza, del materiale di risulta. È inoltre compreso quanto<br />
altro occorre per dare il lavoro finito.<br />
125 Formazione di cordoli da realizzare nel rispetto dell'analisi strutturale<br />
F/02-028 preventivamente eseguita e nel rispetto dello spessore delle murature,<br />
a qualsiasi altezza, di spessore no ... , fino a qualsiasi distanza, dei<br />
materiali di risulta. E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare<br />
l'opera finita.<br />
SOMMANO m2 2´109,00 7,06 14´889,54<br />
165,00 165,00<br />
SOMMANO al metro lineare 165,00 179,10 29´551,50<br />
350,00 3,50 1´225,00<br />
SOMMANO m2 1´225,00 37,16 45´521,00<br />
450,00<br />
SOMMANO m2 450,00 29,66 13´347,00<br />
450,00<br />
SOMMANO m2 450,00 15,60 7´020,00<br />
350,00 0,30 0,500 52,50<br />
SOMMANO m3 52,50 557,31 29´258,77<br />
A R I P O R T A R E 1´842´690,29
Num.Ord.<br />
TARIFFA<br />
D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />
DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />
par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />
126 Solai con profilati in ferro e tavelloni piani, a testa piana o obliqua,<br />
F/03-034 forniti e posti in opera. Sono compresi: la formazione della soletta in<br />
calcestruzzo classe non inferiore R ... l'opera finita. Sono esclusi i<br />
ferri. In opere di ristrutturazione e riparazione.con doppio tavellonato<br />
e camera d'aria.<br />
127 MASSETTO DI SABBIA E CEMENTO nelle proporzioni di q.li 3,5<br />
H/01-001 di cemento 325 per mc di sabbia dato in opera ben costipato e<br />
livellato, eseguito per pavimentazioni. È inoltre compreso quanto<br />
altro occorre per dare l’opera finita.: Per spessori fino a cm 7<br />
128 CANALE DI GRONDA IN RAME. Canale di gronda, liscio o<br />
M/05-018 sagomato, in rame, fornito e posto in opera. Sono compresi: l'onere<br />
per la formazione dei giunti e sovrapposizioni chiodate a d ... rro<br />
zincato. E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare l'opera<br />
finita.Dello spessore di mm 8/10, sviluppo cm 50.<br />
129 PLUVIALE IN RAME. Pluviale in rame a sezione quadrata o<br />
M/05-014 circolare, fornito e posto in opera. Sono compresi: le saldature; i<br />
gomiti; le staffe poste ad interasse non superiore a m 1 ... ' inoltre<br />
compreso quanto altro occorre per dare l'opera finita.Della sezione cm<br />
10x10 o diametro mm 100, spessore 8/10.<br />
130 CONVERSE, SCOSSALINE E COMPLUVI IN LAMIERA DI<br />
M/05-027 RAME. Converse, scossaline, compluvi in lamiera di rame,<br />
comunque sagomati, con sviluppo superiore a mm 200, dello<br />
spessore di mm 6/10 ... mpresi: le chiodature; le saldature; le opere<br />
murarie. E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare l'opera<br />
finita.<br />
131 Pianellato o tavellonato sottostante il manto di copertura di tetto con<br />
G/02-016 orditura in legno, forniti e posti in opera. Sono compresi: la fornitura<br />
di malta per il fissaggio delle pia ... 000 al metro quadrato: € 26.07 -<br />
Anno 2004 al metro quadrato: € 28.49 - Anno 2006 al metro<br />
quadrato: € 30.10 - Anno 2007<br />
132 Tetto in legno composto da: travi principali in legno di sezione<br />
prev. adeguata, con le opportune protezioni delle testate, la preparazione<br />
<strong>degli</strong> appoggi sulle murature e relativi ancora ... e compreso quanto<br />
altro occorre per dare l'opera finita.Orditura principale e secondaria in<br />
legno castagno e tavellonato<br />
R I P O R T O 1´842´690,29<br />
663,00<br />
SOMMANO m2 663,00 29,72 19´704,36<br />
610,80<br />
SOMMANO mq 610,80 16,47 10´059,88<br />
180,00<br />
SOMMANO m 180,00 38,82 6´987,60<br />
120,00<br />
SOMMANO m 120,00 29,78 3´573,60<br />
55,00<br />
SOMMANO m2 55,00 75,73 4´165,15<br />
1´250,00<br />
SOMMANO al metro quadrato 1´250,00 31,84 39´800,00<br />
1´250,00<br />
SOMMANO m2 1´250,00 171,65 214´562,50<br />
A R I P O R T A R E 2´141´543,38<br />
Num.Ord.<br />
TARIFFA<br />
D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />
DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />
par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />
133 Membrana impermeabilizzante bitume polimero elastoplastomerica<br />
J/01-016 armata con "tessuto non tessuto" di poliestere da filo continuo,<br />
spuntbond approvata con AGREMENT dall' I.C.I.T.E., a ... da<br />
certificare. E' compresa la fornitura, la posa in opera e quanto altro<br />
occorre per dare l'opera finita.Spessore mm 4<br />
134 Manto di copertura del tetto con tegole di argilla del tipo tegola-<br />
G/03-003 coppo, fornito e posto in opera. Sono compresi: i pezzi speciali; la<br />
suggellatura dei colmi con malta. E' inoltre compreso quanto altro<br />
occorre per dare l'opera finita.<br />
135 FORNITURA E POSA IN OPERA DI GRIGLIA<br />
M/08-005 RETTANGOLARE di dimensioni 750x400 mm per canalette,<br />
carrabile, in ghisa sferoidale secondo norme UNI 4544, con<br />
resistenza a rottura maggiore d ... e barre di estremitÓ, fornita in<br />
opera compreso qualsiasi onere e magistero per rendere l'opera<br />
completa a regola d'arte<br />
136 CORDOLI PER AREE A VERDE<br />
T&S MOD. CORDONATA CORSO FINITURA MARTELLINATA<br />
pag. 62<br />
R I P O R T O 2´141´543,38<br />
1´250,00<br />
SOMMANO m2 1´250,00 10,71 13´387,50<br />
1´250,00<br />
SOMMANO m2 1´250,00 29,10 36´375,00<br />
SOMMANO cadauno 40,00 240,38 9´615,20<br />
40,00<br />
400,00<br />
SOMMANO ml 400,00 16,00 6´400,00<br />
137 IMPIANTO ELETTRICO<br />
PREV. esterno 1´200,00<br />
SOMMANO m2 1´200,00 35,00 42´000,00<br />
138 ESTINTORE PORTATILE A POLVERE POLIVALENTE PER<br />
P/12-061 CLASSI DI FUOCO A-B-C. Estintore portatile a polvere polivalente<br />
per classi di fuoco A (combustibili solidi), B (combustibili liquidi) ...<br />
Il tutto fornito e posto in opera. È compreso quanto occorre per dare il<br />
lavoro finito.: Estintore kg 6 classe 13A-89BC<br />
PIANO terra 3,00<br />
139 PAVIMENTAZIONE PER ESTERNI IN MASSELLI IN CLS,<br />
I/04-165 autobloccanti, forniti e posti in opera su idoneo strato di sabbia o di<br />
ghiaia, compresi. Il massello dovrà rispettare le seguenti ca ... quanto<br />
altro occorre per dare l’opera finita. È escluso il massetto di<br />
sottofondo da computarsi a parte.: Spessore cm 4<br />
140 FORNITURA E POSA IN OPERA DI CHIUSINO DI ISPEZIONE<br />
M/08-008 per marciapiede, di dimensioni 400x400, luce netta mm 329, a<br />
coperchio e telaio quadrati, a chiusura idraulica, in ghisa sferoida ...<br />
minosa e con coperchio dotato di barretta per il sollevamento;<br />
SOMMANO cadauno 3,00 55,07 165,21<br />
450,00<br />
SOMMANO mq 450,00 23,06 10´377,00<br />
A R I P O R T A R E 2´259´863,29
Num.Ord.<br />
TARIFFA<br />
D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />
DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />
par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />
superficie pedonabile antisdrucciolo; peso totale kg 12,9<br />
141 Ponteggi in elementi portanti metallici, a cavalletti, assemblati in<br />
K/01-003 opera. Sono compresi: il montaggio; lo smontaggio ad opera ultimata;<br />
i pianali in legno o metallo o altro mater ... del ponteggio in<br />
proiezione verticale di facciata.Fornitura per l'intera durata dei lavori,<br />
per un massimo di mesi sei.<br />
pag. 63<br />
R I P O R T O 2´259´863,29<br />
SOMMANO cadauno 12,00 121,71 1´460,52<br />
12,00<br />
2,00 350,00 16,000 11´200,00<br />
SOMMANO m2 11´200,00 11,15 124´880,00<br />
142 TINTEGGIATURA CON PITTURA A BASE DI SILICATI DI<br />
N/01-018 POTASSIO. Tinteggiatura con pittura a base di silicati di potassio e<br />
pigmenti selezionati, per esterni, eseguita a qualsiasi altezza ... 000 al<br />
metro quadrato: € 11.56 - Anno 2004 al metro quadrato: € 12.64 -<br />
Anno 2006 al metro quadrato: € 13.35 - Anno 2007<br />
esterno 180,00 15,00 2´700,00<br />
SOMMANO al metro quadrato 2´700,00 14,12 38´124,00<br />
Parziale LAVORI A MISURA euro 2´424´327,81<br />
T O T A L E euro 2´424´327,81
VALUTAZIONE ANALITICA DEGLI INTERVENTI SULLE RETI<br />
p. 64
lungh. unità IMPORTO UNITARIO<br />
CUNICOLO SERVIZIO CON IMPIANTI (FASE 1)<br />
1 SCAVO E OPERE IN C.A. 1000 € 1.500,00 € 1.500.000,00<br />
2 RETE IDRICA 1000 € 40,00 € 40.000,00<br />
3 RETE GAS 1000 € 35,00 € 35.000,00<br />
4 RETE FOGNANTE (B+N) 1000 € 250,00 € 250.000,00<br />
5 RETE ELETTRICA 1000 € 50,00 € 50.000,00<br />
6 RETE TELEFONICA 1000 € 40,00 € 40.000,00<br />
7 ILLUMINAZIONE PUBBLICA 1000 € 100,00 € 100.000,00<br />
8 corpi illuminanti 66,66667 € 600,00 € 40.000,00 € 2.055.000,00<br />
RIFACIMENTO IMPIANTI (FASE 1)<br />
1 SCAVO E OPERE IN C.A. 1176 € 500,00 € 588.000,00<br />
2 RETE IDRICA 1176 € 35,00 € 41.160,00<br />
3 RETE GAS 1176 € 30,00 € 35.280,00<br />
4 RETE FOGNANTE (B+N) 1176 € 200,00 € 235.200,00<br />
5 RETE ELETTRICA 1176 € 40,00 € 47.040,00<br />
6 RETE TELEFONICA 1176 € 35,00 € 41.160,00<br />
7 ILLUMINAZIONE PUBBLICA 1176 € 100,00 € 117.600,00<br />
8 corpi illuminanti 78,4 € 600,00 € 47.040,00 € 1.152.480,00<br />
CUNICOLO SERVIZIO CON IMPIANTI (FASE 4)<br />
1 SCAVO E OPERE IN C.A. 236 € 1.500,00 € 354.000,00<br />
2 RETE IDRICA 236 € 40,00 € 9.440,00<br />
3 RETE GAS 236 € 35,00 € 8.260,00<br />
4 RETE FOGNANTE (B+N) 236 € 250,00 € 59.000,00<br />
5 RETE ELETTRICA 236 € 50,00 € 11.800,00<br />
6 RETE TELEFONICA 236 € 40,00 € 9.440,00<br />
7 RETE ILLUNINAZIONE PUBBLICA 236 € 100,00 € 23.600,00<br />
8 corpi illuminanti 15,73333 € 600,00 € 9.440,00 € 484.980,00<br />
RIFACIMENTO IMPIANTI (FASE 4)<br />
1 SCAVO E OPERE IN C.A. 153 € 500,00 € 76.500,00<br />
2 RETE IDRICA 153 € 35,00 € 5.355,00<br />
3 RETE GAS 153 € 30,00 € 4.590,00<br />
4 RETE FOGNANTE (B+N) 153 € 200,00 € 30.600,00<br />
5 RETE ELETTRICA 153 € 40,00 € 6.120,00<br />
6 RETE TELEFONICA 153 € 35,00 € 5.355,00<br />
7 ILLUMINAZIONE PUBBLICA 153 € 100,00 € 15.300,00<br />
8 corpi illuminanti 10,2 € 600,00 € 6.120,00 € 149.940,00<br />
RETE VIARIA (FASE 1)<br />
RIPRISTINO MANTO STRADALE<br />
compreso anche delle caditoie per le<br />
acque meteoriche 611 9 5499 € 150,00 € 824.850,00<br />
RIPRISTINO PAVIMENTAZIONE IN<br />
PORFIDO 389 6 2334 € 145,00 € 338.430,00<br />
RIPRISTINO PAVIMENTAZIONE IN<br />
PORFIDO 1176 5 5880 € 145,00 € 852.600,00 € 2.015.880,00<br />
RETE VIARIA (FASE 4)<br />
RIPRISTINO MANTO STRADALE<br />
compreso anche delle caditoie per le<br />
acque meteoriche<br />
RIPRISTINO MANTO STRADALE<br />
compreso anche delle caditoie per le<br />
236 10 2360 € 150,00 € 354.000,00<br />
acque meteoriche 153 6 918 € 150,00 € 137.700,00 € 491.700,00
percorso in<br />
asfalto<br />
percorso in<br />
calcare lunghezza sup. strada<br />
costo<br />
param. al<br />
metro<br />
costo param. al<br />
mq. importo 1 importo 2 TOTALE<br />
cunicolo tipo 1 166 218 384 € 2.055,00 € 789.120,00<br />
ripristino asfalto 1494 € 150,00 € 224.100,00<br />
ripristino calcare 1308 € 145,00 € 189.660,00 € 1.202.880,00<br />
cunicolo tipo 2 320 320 € 980,00 € 313.600,00<br />
ripristino calcare 1920 € 145,00 € 278.400,00 € 592.000,00<br />
€ 1.794.880,00<br />
percorso in<br />
asfalto<br />
percorso in<br />
calcare lunghezza sup. strada<br />
costo<br />
param. al<br />
metro<br />
costo param. al<br />
mq. importo 1 importo 2 TOTALE<br />
cunicolo tipo 1 681 171 852 € 2.055,00 € 1.750.860,00<br />
ripristino asfalto 6365 € 150,00 € 954.750,00<br />
ripristino calcare 1026 € 145,00 € 148.770,00<br />
percorso in<br />
asfalto<br />
percorso in<br />
calcare lunghezza sup. strada<br />
FASE 1 Reti attorno al castello<br />
FASE 2 Collettori principali (cunicolo tipo 1)<br />
FASE 4 Collettori secondari (cunicolo tipo 2)<br />
costo<br />
param. al<br />
metro<br />
costo param. al<br />
mq. importo 1 importo 2 TOTALE<br />
cunicolo tipo 2 153 856 1009 € 980,00 € 988.820,00<br />
ripristino asfalto 918 € 150,00 € 137.700,00<br />
ripristino calcare 4280 € 145,00 € 620.600,00<br />
€ 2.854.380,00<br />
€ 1.747.120,00
VALUTAZIONE ANALITICA DELLA REALIZZAZIONE DEI PARCHEGGI<br />
p. 67
Codice<br />
N. Proprezzario<br />
Descrizione a corpo lung larg h/p Quantità P.unit. Tot TOT. VOCE<br />
1 A/1-6<br />
2 A/1-2<br />
3 W/1-10<br />
PARCHEGGIO P1<br />
SCAVO A SEZIONE<br />
OBBLIGATA eseguito con<br />
qualsiasi mezzo meccanico di<br />
materie di qualsiasi natura e<br />
consistenza asciutte o bagnate<br />
esclusa la roccia da mina ma<br />
altresì compresi i trovanti rocciosi<br />
e i relitti di murature, la<br />
demolizione di massicciate<br />
stradali, il tiro in alto delle materie<br />
scavate, compreso anche l'onere<br />
dell'allargamento della sezione di<br />
scavo, se ritenute idonee dalla<br />
Direzione Lavori. fino alla<br />
profondità di ml. 2.00 sotto il<br />
piano orizzontale passante per il<br />
punto più basso della superficie<br />
di campagna.<br />
CARICO E TRASPORTO a rifiuto<br />
a qualunque distanza del<br />
651 0,5 325,5 11,51 € 3.746,51<br />
materiale scavato.<br />
W/1-10 NOLO DI<br />
ESCAVATORE O PALA<br />
CARICATRICE dato<br />
funzionante compreso<br />
operatore, carburante e<br />
lubrificante per prestazioni di<br />
651 0,5 325,5 11,1 € 3.613,05<br />
lavoro diurno 24 130 € 3.120,00<br />
Smaltimento di materiale da<br />
scavo asciutto e privo di ulteriori<br />
scorie e frammenti diversi. Il<br />
prezzo comprende tutti gli oneri,<br />
tasse e contributi da conferire alla<br />
discarica autorizzata.<br />
L'attestazione dello smaltimento<br />
dovrà necessariamente essere<br />
attestata a mezzo dell'apposito<br />
formulario di identificazione rifiuti<br />
(D.Lgs. 152/2006 e smi)<br />
debitamente compilato e firmato<br />
in ogni sua parte. La consegna<br />
del modulo da formulario alla D.L.<br />
risulterà evidenza oggettiva dello<br />
smaltimento avvenuto<br />
autorizzando la corresponsione<br />
<strong>degli</strong> oneri a seguire. Materiale<br />
da scavo anche con sassi<br />
4 Nuove voci compresi trovanti fino a 0,20 m 651 0,5 325,5 0,9 € 292,95<br />
5 W/7-5<br />
6<br />
FONDAZIONE STRADALE IN<br />
MISTO GRANULARE<br />
STABILIZZATO con legante<br />
naturale, compresa la eventuale<br />
fornitura dei materiali di apporto o<br />
la vagliatura per raggiungere la<br />
idonea granulometria, acqua,<br />
prove di laboratorio, lavorazione<br />
e costipamento dello strato con<br />
idonee macchine, compresi ogni<br />
fornitura, lavorazione ed onere<br />
per dare il lavoro compiuto<br />
secondo le modalità prescritte nel<br />
Capitolato Speciale, misurata in<br />
opera dopo costipamento 651 0,7 455,7 19,31 € 8.799,57<br />
Impianto di illuminazione pubblica<br />
realizzato mediante l'inserimento<br />
di n. 4 pali h. 5,00 a 4 fari,<br />
completo di impianto di<br />
alimentazione e crepuscolare con<br />
cassetta di derivazione forf. 10.800,00 € 30.372,07<br />
Codice<br />
N. Proprezzario<br />
Descrizione a corpo lung larg h/p Quantità P.unit. Tot TOT. VOCE<br />
PARCHEGGIO P1<br />
0 ACQUISIZIONE AREA 224 € 40,00 € 8.960,00<br />
1 A/1-6<br />
2 A/1-2<br />
3 W/1-10<br />
SCAVO A SEZIONE<br />
OBBLIGATA eseguito con<br />
qualsiasi mezzo meccanico di<br />
materie di qualsiasi natura e<br />
consistenza asciutte o bagnate<br />
esclusa la roccia da mina ma<br />
altresì compresi i trovanti rocciosi<br />
e i relitti di murature, la<br />
demolizione di massicciate<br />
stradali, il tiro in alto delle materie<br />
scavate, compreso anche l'onere<br />
dell'allargamento della sezione di<br />
scavo, se ritenute idonee dalla<br />
Direzione Lavori. fino alla<br />
profondità di ml. 2.00 sotto il<br />
piano orizzontale passante per il<br />
punto più basso della superficie<br />
di campagna.<br />
CARICO E TRASPORTO a rifiuto<br />
a qualunque distanza del<br />
224 1,5 336 11,51 € 3.867,36<br />
materiale scavato.<br />
W/1-10 NOLO DI<br />
ESCAVATORE O PALA<br />
CARICATRICE dato<br />
funzionante compreso<br />
operatore, carburante e<br />
lubrificante per prestazioni di<br />
224 1,5 336 11,1 € 3.729,60<br />
lavoro diurno 16 130 € 2.080,00<br />
Smaltimento di materiale da<br />
scavo asciutto e privo di ulteriori<br />
scorie e frammenti diversi. Il<br />
prezzo comprende tutti gli oneri,<br />
tasse e contributi da conferire alla<br />
discarica autorizzata.<br />
L'attestazione dello smaltimento<br />
dovrà necessariamente essere<br />
attestata a mezzo dell'apposito<br />
formulario di identificazione rifiuti<br />
(D.Lgs. 152/2006 e smi)<br />
debitamente compilato e firmato<br />
in ogni sua parte. La consegna<br />
del modulo da formulario alla D.L.<br />
risulterà evidenza oggettiva dello<br />
smaltimento avvenuto<br />
autorizzando la corresponsione<br />
<strong>degli</strong> oneri a seguire. Materiale<br />
da scavo anche con sassi<br />
4 Nuove voci compresi trovanti fino a 0,20 m 224 1,5 336 0,9 € 302,40<br />
5 W/7-5<br />
6<br />
PARCHEGGIO P2<br />
muro di contenimento di altezza<br />
di mt. 1.5 compreso di scavo di<br />
fondazione, fondaqzione ed ogni<br />
onere necessario per la sua<br />
realizzazione al metro lineare 27 500 € 13.500,00<br />
FONDAZIONE STRADALE IN<br />
MISTO GRANULARE<br />
STABILIZZATO con legante<br />
naturale, compresa la eventuale<br />
fornitura dei materiali di apporto o<br />
la vagliatura per raggiungere la<br />
idonea granulometria, acqua,<br />
prove di laboratorio, lavorazione<br />
e costipamento dello strato con<br />
idonee macchine, compresi ogni<br />
fornitura, lavorazione ed onere<br />
per dare il lavoro compiuto<br />
secondo le modalità prescritte nel<br />
Capitolato Speciale, misurata in<br />
opera dopo costipamento 224 0,7 156,8 19,31 € 3.027,81<br />
Impianto di illuminazione pubblica<br />
realizzato mediante l'inserimento<br />
di n. 2 pali h. 5,00 a 2 fari,<br />
completo di impianto di<br />
alimentazione e crepuscolare con<br />
cassetta di derivazione forf. 4.400,00 € 39.867,17
Codice<br />
N. Proprezzario<br />
Descrizione a corpo lung larg h/p Quantità P.unit. Tot TOT. VOCE<br />
PARCHEGGIO P1<br />
0 ACQUISIZIONE AREA 100 € 40,00 € 4.000,00<br />
1 A/1-6<br />
2 A/1-2<br />
3 W/1-10<br />
SCAVO A SEZIONE<br />
OBBLIGATA eseguito con<br />
qualsiasi mezzo meccanico di<br />
materie di qualsiasi natura e<br />
consistenza asciutte o bagnate<br />
esclusa la roccia da mina ma<br />
altresì compresi i trovanti rocciosi<br />
e i relitti di murature, la<br />
demolizione di massicciate<br />
stradali, il tiro in alto delle materie<br />
scavate, compreso anche l'onere<br />
dell'allargamento della sezione di<br />
scavo, se ritenute idonee dalla<br />
Direzione Lavori. fino alla<br />
profondità di ml. 2.00 sotto il<br />
piano orizzontale passante per il<br />
punto più basso della superficie<br />
di campagna.<br />
CARICO E TRASPORTO a rifiuto<br />
a qualunque distanza del<br />
100 0,5 50 11,51 € 575,50<br />
materiale scavato.<br />
W/1-10 NOLO DI<br />
ESCAVATORE O PALA<br />
CARICATRICE dato<br />
funzionante compreso<br />
operatore, carburante e<br />
lubrificante per prestazioni di<br />
100 0,5 50 11,1 € 555,00<br />
lavoro diurno 6 130 € 780,00<br />
Smaltimento di materiale da<br />
scavo asciutto e privo di ulteriori<br />
scorie e frammenti diversi. Il<br />
prezzo comprende tutti gli oneri,<br />
tasse e contributi da conferire alla<br />
discarica autorizzata.<br />
L'attestazione dello smaltimento<br />
dovrà necessariamente essere<br />
attestata a mezzo dell'apposito<br />
formulario di identificazione rifiuti<br />
(D.Lgs. 152/2006 e smi)<br />
debitamente compilato e firmato<br />
in ogni sua parte. La consegna<br />
del modulo da formulario alla D.L.<br />
risulterà evidenza oggettiva dello<br />
smaltimento avvenuto<br />
autorizzando la corresponsione<br />
<strong>degli</strong> oneri a seguire. Materiale<br />
da scavo anche con sassi<br />
4 Nuove voci compresi trovanti fino a 0,20 m 100 0,5 50 0,9 € 45,00<br />
5 W/7-5<br />
6<br />
PARCHEGGIO P3<br />
FONDAZIONE STRADALE IN<br />
MISTO GRANULARE<br />
STABILIZZATO con legante<br />
naturale, compresa la eventuale<br />
fornitura dei materiali di apporto o<br />
la vagliatura per raggiungere la<br />
idonea granulometria, acqua,<br />
prove di laboratorio, lavorazione<br />
e costipamento dello strato con<br />
idonee macchine, compresi ogni<br />
fornitura, lavorazione ed onere<br />
per dare il lavoro compiuto<br />
secondo le modalità prescritte nel<br />
Capitolato Speciale, misurata in<br />
opera dopo costipamento 100 0,7 70 19,31 € 1.351,70<br />
Impianto di illuminazione pubblica<br />
realizzato mediante l'inserimento<br />
di n. 1 palo h. 5,00 a 2 fari,<br />
completo di impianto di<br />
alimentazione e crepuscolare con<br />
cassetta di derivazione forf. 2.200,00 € 9.507,20<br />
Codice<br />
N. Proprezzario<br />
Descrizione a corpo lung larg h/p Quantità P.unit. Tot TOT. VOCE<br />
PARCHEGGIO P1<br />
0 ACQUISIZIONE AREA 750 € 40,00 € 30.000,00<br />
1 A/1-6<br />
2 A/1-2<br />
3 W/1-10<br />
SCAVO A SEZIONE<br />
OBBLIGATA eseguito con<br />
qualsiasi mezzo meccanico di<br />
materie di qualsiasi natura e<br />
consistenza asciutte o bagnate<br />
esclusa la roccia da mina ma<br />
altresì compresi i trovanti rocciosi<br />
e i relitti di murature, la<br />
demolizione di massicciate<br />
stradali, il tiro in alto delle materie<br />
scavate, compreso anche l'onere<br />
dell'allargamento della sezione di<br />
scavo, se ritenute idonee dalla<br />
Direzione Lavori. fino alla<br />
profondità di ml. 2.00 sotto il<br />
piano orizzontale passante per il<br />
punto più basso della superficie<br />
di campagna.<br />
CARICO E TRASPORTO a rifiuto<br />
a qualunque distanza del<br />
750 0,5 375 11,51 € 4.316,25<br />
materiale scavato.<br />
W/1-10 NOLO DI<br />
ESCAVATORE O PALA<br />
CARICATRICE dato<br />
funzionante compreso<br />
operatore, carburante e<br />
lubrificante per prestazioni di<br />
750 0,5 375 11,1 € 4.162,50<br />
lavoro diurno 24 130 € 3.120,00<br />
Smaltimento di materiale da<br />
scavo asciutto e privo di ulteriori<br />
scorie e frammenti diversi. Il<br />
prezzo comprende tutti gli oneri,<br />
tasse e contributi da conferire alla<br />
discarica autorizzata.<br />
L'attestazione dello smaltimento<br />
dovrà necessariamente essere<br />
attestata a mezzo dell'apposito<br />
formulario di identificazione rifiuti<br />
(D.Lgs. 152/2006 e smi)<br />
debitamente compilato e firmato<br />
in ogni sua parte. La consegna<br />
del modulo da formulario alla D.L.<br />
risulterà evidenza oggettiva dello<br />
smaltimento avvenuto<br />
autorizzando la corresponsione<br />
<strong>degli</strong> oneri a seguire. Materiale<br />
da scavo anche con sassi<br />
4 Nuove voci compresi trovanti fino a 0,20 m 750 0,5 375 0,9 € 337,50<br />
5 W/7-5<br />
6<br />
PARCHEGGIO P4<br />
FONDAZIONE STRADALE IN<br />
MISTO GRANULARE<br />
STABILIZZATO con legante<br />
naturale, compresa la eventuale<br />
fornitura dei materiali di apporto o<br />
la vagliatura per raggiungere la<br />
idonea granulometria, acqua,<br />
prove di laboratorio, lavorazione<br />
e costipamento dello strato con<br />
idonee macchine, compresi ogni<br />
fornitura, lavorazione ed onere<br />
per dare il lavoro compiuto<br />
secondo le modalità prescritte nel<br />
Capitolato Speciale, misurata in<br />
opera dopo costipamento 750 0,7 525 19,31 € 10.137,75<br />
Impianto di illuminazione pubblica<br />
realizzato mediante l'inserimento<br />
di n. 4 pali h. 5,00 a 4 fari,<br />
completo di impianto di<br />
alimentazione e crepuscolare con<br />
cassetta di derivazione forf. 10.800,00 € 62.874,00<br />
PARCHEGGIO P5<br />
0 NO ACQUISIZIONE AREA 380 € 0,00 € 0,00
Codice<br />
N. Proprezzario<br />
Descrizione a corpo lung larg h/p Quantità P.unit. Tot TOT. VOCE<br />
1 A/1-6<br />
2 A/1-2<br />
3 W/1-10<br />
PARCHEGGIO P1<br />
SCAVO A SEZIONE<br />
OBBLIGATA eseguito con<br />
qualsiasi mezzo meccanico di<br />
materie di qualsiasi natura e<br />
consistenza asciutte o bagnate<br />
esclusa la roccia da mina ma<br />
altresì compresi i trovanti rocciosi<br />
e i relitti di murature, la<br />
demolizione di massicciate<br />
stradali, il tiro in alto delle materie<br />
scavate, compreso anche l'onere<br />
dell'allargamento della sezione di<br />
scavo, se ritenute idonee dalla<br />
Direzione Lavori. fino alla<br />
profondità di ml. 2.00 sotto il<br />
piano orizzontale passante per il<br />
punto più basso della superficie<br />
di campagna.<br />
CARICO E TRASPORTO a rifiuto<br />
a qualunque distanza del<br />
380 0,5 190 11,51 € 2.186,90<br />
materiale scavato.<br />
W/1-10 NOLO DI<br />
ESCAVATORE O PALA<br />
CARICATRICE dato<br />
funzionante compreso<br />
operatore, carburante e<br />
lubrificante per prestazioni di<br />
380 0,5 190 11,1 € 2.109,00<br />
lavoro diurno 8 130 € 1.040,00<br />
Smaltimento di materiale da<br />
scavo asciutto e privo di ulteriori<br />
scorie e frammenti diversi. Il<br />
prezzo comprende tutti gli oneri,<br />
tasse e contributi da conferire alla<br />
discarica autorizzata.<br />
L'attestazione dello smaltimento<br />
dovrà necessariamente essere<br />
attestata a mezzo dell'apposito<br />
formulario di identificazione rifiuti<br />
(D.Lgs. 152/2006 e smi)<br />
debitamente compilato e firmato<br />
in ogni sua parte. La consegna<br />
del modulo da formulario alla D.L.<br />
risulterà evidenza oggettiva dello<br />
smaltimento avvenuto<br />
autorizzando la corresponsione<br />
<strong>degli</strong> oneri a seguire. Materiale<br />
da scavo anche con sassi<br />
4 Nuove voci compresi trovanti fino a 0,20 m 380 0,5 190 0,9 € 171,00<br />
5 W/7-5<br />
6<br />
FONDAZIONE STRADALE IN<br />
MISTO GRANULARE<br />
STABILIZZATO con legante<br />
naturale, compresa la eventuale<br />
fornitura dei materiali di apporto o<br />
la vagliatura per raggiungere la<br />
idonea granulometria, acqua,<br />
prove di laboratorio, lavorazione<br />
e costipamento dello strato con<br />
idonee macchine, compresi ogni<br />
fornitura, lavorazione ed onere<br />
per dare il lavoro compiuto<br />
secondo le modalità prescritte nel<br />
Capitolato Speciale, misurata in<br />
opera dopo costipamento 380 0,7 266 19,31 € 5.136,46<br />
Impianto di illuminazione pubblica<br />
realizzato mediante l'inserimento<br />
di n. 2 pali h. 5,00 a 2 fari,<br />
completo di impianto di<br />
alimentazione e crepuscolare con<br />
cassetta di derivazione forf. 4.400,00 € 15.043,36<br />
Codice<br />
N. Proprezzario<br />
Descrizione a corpo lung larg h/p Quantità P.unit. Tot TOT. VOCE<br />
PARCHEGGIO P1<br />
0 ACQUISIZIONE AREA 675 € 40,00 € 27.000,00<br />
1 A/1-6<br />
2 A/1-2<br />
3 W/1-10<br />
SCAVO A SEZIONE<br />
OBBLIGATA eseguito con<br />
qualsiasi mezzo meccanico di<br />
materie di qualsiasi natura e<br />
consistenza asciutte o bagnate<br />
esclusa la roccia da mina ma<br />
altresì compresi i trovanti rocciosi<br />
e i relitti di murature, la<br />
demolizione di massicciate<br />
stradali, il tiro in alto delle materie<br />
scavate, compreso anche l'onere<br />
dell'allargamento della sezione di<br />
scavo, se ritenute idonee dalla<br />
Direzione Lavori. fino alla<br />
profondità di ml. 2.00 sotto il<br />
piano orizzontale passante per il<br />
punto più basso della superficie<br />
di campagna.<br />
CARICO E TRASPORTO a rifiuto<br />
a qualunque distanza del<br />
675 1 675 11,51 € 7.769,25<br />
materiale scavato.<br />
NOLO DI ESCAVATORE O<br />
PALA CARICATRICE dato<br />
funzionante compreso<br />
operatore, carburante e<br />
lubrificante per prestazioni di<br />
675 1 675 11,1 € 7.492,50<br />
lavoro diurno 24 130 € 3.120,00<br />
Smaltimento di materiale da<br />
scavo asciutto e privo di ulteriori<br />
scorie e frammenti diversi. Il<br />
prezzo comprende tutti gli oneri,<br />
tasse e contributi da conferire alla<br />
discarica autorizzata.<br />
L'attestazione dello smaltimento<br />
dovrà necessariamente essere<br />
attestata a mezzo dell'apposito<br />
formulario di identificazione rifiuti<br />
(D.Lgs. 152/2006 e smi)<br />
debitamente compilato e firmato<br />
in ogni sua parte. La consegna<br />
del modulo da formulario alla D.L.<br />
risulterà evidenza oggettiva dello<br />
smaltimento avvenuto<br />
autorizzando la corresponsione<br />
<strong>degli</strong> oneri a seguire. Materiale<br />
da scavo anche con sassi<br />
4 Nuove voci compresi trovanti fino a 0,20 m 380 0,5 190 0,9 € 171,00<br />
5 W/7-5<br />
6<br />
PARCHEGGIO P6<br />
FONDAZIONE STRADALE IN<br />
MISTO GRANULARE<br />
STABILIZZATO con legante<br />
naturale, compresa la eventuale<br />
fornitura dei materiali di apporto o<br />
la vagliatura per raggiungere la<br />
idonea granulometria, acqua,<br />
prove di laboratorio, lavorazione<br />
e costipamento dello strato con<br />
idonee macchine, compresi ogni<br />
fornitura, lavorazione ed onere<br />
per dare il lavoro compiuto<br />
secondo le modalità prescritte nel<br />
Capitolato Speciale, misurata in<br />
opera dopo costipamento 765 0,7 535,5 19,31 € 10.340,51<br />
Impianto di illuminazione pubblica<br />
realizzato mediante l'inserimento<br />
di n. 43 pali h. 5,00 a 4 fari,<br />
completo di impianto di<br />
alimentazione e crepuscolare con<br />
cassetta di derivazione forf. 10.800,00 € 66.693,26<br />
€ 224.355,00 TOTALE<br />
PAVIMENTAZIONE PORFIDO
Codice<br />
N. Proprezzario<br />
Descrizione a corpo lung larg h/p Quantità P.unit. Tot TOT. VOCE<br />
1 W/7-1<br />
2 W/7-6<br />
3 R/4-9<br />
PARCHEGGIO P1<br />
COMPATTAZIONE DEL PIANO<br />
DI POSA DELLA FONDAZIONE<br />
STRADALE (sottofondo) nei tratti<br />
in trincea per la profondità e con<br />
le modalità prescritte dal<br />
Capitolato Speciale, fino a<br />
raggiungere in ogni punto il<br />
valore della densità prescritta 2234 1,19 € 2.658,46<br />
STRATO DI FONDAZIONE IN<br />
MISTO CEMENTATO, di<br />
qualsiasi spessore, costituito da<br />
una miscela (inerti, acqua,<br />
cemento) di appropriata<br />
granulometria, dosato a q.li 0,60<br />
di cemento per mc d'inerti,<br />
impastato con acqua fuori opera;<br />
compresa la fornitura dei<br />
materiali ed ogni altro onere per<br />
dare il lavoro compiuto secondo<br />
le modalità prescritte<br />
PAVIMENTAZIONE CON<br />
CUBETTI DI PORFIDO posti in<br />
opera a secco ad archi<br />
contrastanti, su letto di sabbia<br />
dello spessore da 8 a 10 cm,<br />
compresi la battitura dei selci,<br />
l'innaffiamento della superficie e<br />
l'eventuale suggellatura dei giunti<br />
con beverone di malta<br />
stemperata con acqua Con<br />
mc 2234 0,5 1117 40,7 € 45.461,90<br />
cubetti di lato da 6 a 8 cm 2234 72,67 € 162.344,78<br />
€ 210.465,14<br />
IMPORTO TOTALE € 434.822,20