01.06.2013 Views

il Fiume - Provincia di Terni

il Fiume - Provincia di Terni

il Fiume - Provincia di Terni

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Istituto Istruzione Superiore Commerciale e Industriale Amelia<br />

Sezione <strong>di</strong>staccata Narni Scalo<br />

Classi: 1°A;1°B<br />

a.s.:2003\04-2004\05


SCHEDA DI OSSERVAZIONE<br />

• Nome corso d’acqua. …………… …… Data:…………………..<br />

• Si tratta <strong>di</strong>: <strong>Fiume</strong> Torrente Ruscello Fosso<br />

CARATTERISTICHE FISICHE<br />

1) Larghezza Profon<strong>di</strong>tà Velocità in<br />

(m):………… Me<strong>di</strong>a (cm ):………….. Superficie ( m/sec ):…<br />

Temperatura acqua (°c ):…….. Fredda Tiepida Calda<br />

2) Andamento del corso: Rett<strong>il</strong>ineo Sinuoso<br />

3) Movimento dell’acqua: Stagnante Lento Rapido<br />

4) Superficie dell’acqua: Liscia Piccoli salti Cascate<br />

5) L’acqua si presenta: Limpida Poco torbida Torbida<br />

Colorata Con schiuma<br />

6) Lo stato del fiume è: In piena Me<strong>di</strong>a In secca<br />

7) Il fondo è: Fangoso Sabbioso Ghiaioso A blocchi


CARATTERISTICHE BIOLOGICHE<br />

• VEGETAZIONE (Flora)<br />

1) Vegetazione sommersa: Fitta Rada Assente<br />

2) Vegetazione sponde:<br />

Alberi: Fitta Rada Assente<br />

Arbusti: Fitta Rada Assente<br />

V. Erbacea : Fitta Rada Assente<br />

• ANIMALI (Fauna)<br />

• Tracce visive <strong>di</strong> insetti d’acqua: Fitta Rada Assente<br />

• Tracce visive <strong>di</strong> insetti aerei. Fitta Rada Assente<br />

• Tracce visive <strong>di</strong> pesci: Fitta Rada Assente<br />

FATTORI DI PERTURBAZIONE<br />

1) Le sponde sono: Naturali Cementate<br />

2) Ci sono tracce <strong>di</strong> intervento dell’uomo all’interno dell’alveo:<br />

Si No<br />

3) Lungo le rive ci sono rifiuti: . Si No<br />

4) Ci sono scarichi inquinanti. . Si No


A.S. 2004-2005 2A-2B Istituto Tecnico Commerciale Narni Scalo (Tr)<br />

I<br />

l<br />

N


Finalità<br />

PROGETTO EDUCAZIONE AMBIENTALE:<br />

UN ECOSISTEMA DI ACQUA DOLCE<br />

MOTIVAZIONE / FINALITA’<br />

- Ut<strong>il</strong>izzare <strong>il</strong> territorio come laboratorio <strong>di</strong> ricerca<br />

- Sperimentare nuove metodologie d’insegnamento, più motivanti e<br />

coinvolgenti, attraverso<br />

l’attività laboratoriale classica e a cielo aperto<br />

- educare al rispetto dell’ambiente attraverso la conoscenza dell’ambiente stesso<br />

- stu<strong>di</strong>are e conoscere in maniera approfon<strong>di</strong>ta un ecosistema<br />

OBIETTIVI<br />

- costruire conoscenze ut<strong>il</strong>i ad operare scelte consapevoli nei confronti<br />

dell’ambiente<br />

- riconoscere le proprie opinioni e saperle comunicare<br />

- sv<strong>il</strong>uppare comportamenti <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza attiva<br />

- partecipare in modo propositivo allo sv<strong>il</strong>uppo del progetto<br />

- ascoltare e rispettare le opinioni altrui<br />

- lavorare in gruppo in modo cooperativo<br />

- cogliere la complessità del sistema oggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o<br />

- promuovere un sapere che sa contestualizzare e sa rintracciare i f<strong>il</strong>i del locale/<br />

globale<br />

DESTINATARI<br />

Alunni classe 2A e 2B


Metodologie<br />

FASI OPERATIVE<br />

METODOLOGIE E FASI OPERATIVE<br />

Metodologie <strong>di</strong> riferimento: ricerca per scoperta, problem–solving,appren<strong>di</strong>mento cooperativo,<br />

approccio autobiografico, giochi <strong>di</strong> ruolo<br />

Fasi <strong>di</strong> lavoro:<br />

fase propedeutica: la ricerca della motivazione, l’approccio al problema, sv<strong>il</strong>uppo<br />

dell’autonomia e della centralità dello studente, costruzione <strong>di</strong> ab<strong>il</strong>ità e competenze per<br />

operare in modo cooperativo<br />

fase della conoscenza: La ricerca<br />

fase della progettazione e realizzazione <strong>di</strong> un prodotto finale significativo del percorso svolto<br />

fase della valutazione<br />

PRODOTTO FINALE<br />

Azione per l’ambiente: realizzazione <strong>di</strong> un ipertesto informativo sull’ecosistema fluviale, avvio<br />

alla realizzazione <strong>di</strong> un opuscolo scientifico sugli in<strong>di</strong>catori biologici: <strong>il</strong> ciclo biologico, i<br />

macroinvetebrati come in<strong>di</strong>catori biologici, la valutazione dell’inquinamento <strong>di</strong> un fiume.<br />

Azione per l’ambiente: recuperare un sentiero lungo <strong>il</strong> tratto <strong>di</strong> fiume analizzato e realizzare<br />

un percorso informativo <strong>di</strong> tipo ecologico - <strong>di</strong>dattico


La nostra città come laboratorio <strong>di</strong> ricerca<br />

Il primo vero approccio con <strong>il</strong> fiume <strong>di</strong> carattere puramente sensoriale e basato,quin<strong>di</strong>, sull’uso dei 5<br />

sensi, è avvenuto durante un percorso lungo <strong>il</strong> Nera.<br />

Durante questa uscita abbiamo potuto “osservare, ascoltare, sentire, toccare” l’ambiente stesso e<br />

registrare l’intera gamma <strong>di</strong> sensazioni che questo ha provocato in noi.<br />

Dopo aver formato dei gruppi, esserci scambiati opinioni e sensazioni, abbiamo lavorato<br />

all’elaborazione <strong>di</strong> una mappa che potesse schematizzare in modo chiaro ed efficace tutto ciò che<br />

più ci aveva colpito e che abbiamo ritenuto in<strong>di</strong>spensab<strong>il</strong>e per poter procedere all’elaborazione del<br />

progetto La<br />

nostra città come<br />

laboratorio <strong>di</strong> ricerca


centri<br />

abitati<br />

velocità torbide limpide<br />

acqua<br />

Mappa<br />

MAPPA<br />

colore odore Caratteri generali<br />

industrie attività<br />

agricole<br />

vicinanza <strong>di</strong><br />

alveo<br />

Tratto osservato del<br />

fiume Nera<br />

vie <strong>di</strong><br />

comunicazioni<br />

sbancamenti<br />

confluenza <strong>di</strong> scarichi<br />

fognari<br />

interventi<br />

dell’uomo<br />

attività umane<br />

Vegetazione<br />

ripariale<br />

larghezza<br />

irrigazione altro<br />

profon<strong>di</strong>tà<br />

pendenza<br />

rifiuti<br />

altro<br />

sponde<br />

captazioni<br />

erbacea<br />

arborea<br />

produzione <strong>di</strong><br />

energia


PREVENIRE E’ MEGLIO CHE CURARE Conclusioni<br />

Non si possono sprecare le risorse idriche con inquinanti irreversib<strong>il</strong>i.<br />

Le conoscenze scientifiche e le tecnologie aiutano, ma <strong>il</strong> vero problema è quello <strong>di</strong> fare in modo che<br />

l’uomo limiti l’uso delle sostanze inquinanti anche al fine <strong>di</strong> non dover ricorrere all’aiuto <strong>di</strong><br />

tecnologie troppo gravose dal punto <strong>di</strong> vista economico.<br />

In primo luogo sarebbe meglio rispettare <strong>il</strong> principio:<br />

PREVENIRE E’ MEGLIO CHE CURARE<br />

In secondo luogo si ha bisogno che i processi industriali ed agricoli non siano inquinanti e migliorare<br />

i processi <strong>di</strong> riciclaggio per impe<strong>di</strong>re che le acque inquinate si gettino nei laghi o nei fiumi, evitare<br />

inoltre che le sostanze tossiche penetrino nel terreno fino ad inquinare le falde acquifere<br />

Un tempo preoccupava l’inquinamento organico soprattutto nelle gran<strong>di</strong> città, oggi invece,<br />

preoccupa l’inquinamento chimico.<br />

Oggi <strong>il</strong> problema è più complesso in quanto al crescente inquinamento organico si aggiunge <strong>il</strong><br />

mici<strong>di</strong>ale inquinamento chimico.<br />

I prodotti chimici inquinano in modo persistente le acque e non sono biodegradab<strong>il</strong>i


LA CARTA DELL’ ACQUA<br />

Il Comitato Europeo per la salvaguar<strong>di</strong>a della natura e delle sue risorse idriche ha <strong>di</strong>vulgato, nel 1968,<br />

la carta dell’acqua, con i suoi do<strong>di</strong>ci principi:<br />

•Non c’è vita senza acqua: l’acqua è in<strong>di</strong>spensab<strong>il</strong>e per la vita<br />

•Le <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> acqua dolce non sono inesaurib<strong>il</strong>i<br />

•Alterare la qualità dell’acqua significa nuocere alla vita <strong>di</strong> tutti gli esseri viventi che da essa<br />

<strong>di</strong>pendono<br />

•la qualità dell’acqua deve essere tanto alta quanto basta per sod<strong>di</strong>sfare la salute pubblica<br />

•Quando l’acqua, dopo <strong>il</strong> suo uso, viene restituita al suo ambiente, non deve compromettere gli usi<br />

pubblici privati<br />

•La conservazione <strong>di</strong> un manto vegetale è essenziale per la salvaguar<strong>di</strong>a delle risorse idriche<br />

•le risorse idriche devono formare oggetto <strong>di</strong> un inventario<br />

•La buona gestione dell’acqua deve formare oggetto <strong>di</strong> un piano stab<strong>il</strong>ito dalle autorità<br />

competenti<br />

•La salvaguar<strong>di</strong>a dell’acqua implica un notevole sforzo <strong>di</strong> ricerca scientifica<br />

•L’acqua è un patrimonio comune <strong>il</strong> cui valore deve essere riconosciuto da tutti<br />

•La gestione delle risorse idriche deve essere inquadrata nel bacino naturale<br />

•L’acqua non ha frontiere, essa è una risorsa comune che necessita <strong>di</strong> una cooperativa<br />

internazionale<br />

La carta<br />

dell’acq<br />

ua


IMMAGINI<br />

PROCEDIMENTO<br />

OBIETTIVO<br />

E<br />

MATERIALI<br />

CONCLUSIONE<br />

Anali<br />

si<br />

delle<br />

acqu<br />

e del<br />

Fium<br />

e<br />

Nera


OBIETTIVO = ricerca <strong>di</strong> fosfati,<br />

cloruri, nitriti, solfuri, determinazione<br />

del carattere acido e alcalino.<br />

MATERIALI = acqua del fiume Nera,<br />

provette, c<strong>il</strong>indri graduati, siringa, striscia<br />

tornasole, scatolina, idritest A, EDTA (acido<br />

et<strong>il</strong> <strong>di</strong>ammonio tetrace<strong>di</strong>co), tetrace<strong>di</strong>co),<br />

nero<br />

e<strong>di</strong>tocromo, e<strong>di</strong>tocromo,<br />

reaggente ammoniaca, acqua<br />

<strong>di</strong>st<strong>il</strong>lata, cloruro <strong>di</strong> ammonio, acido<br />

solforico, cloruro <strong>di</strong> stagno, reattivo <strong>di</strong> gries, gries,<br />

so<strong>di</strong>o nitroprussiato, nitroprussiato,<br />

acido nitrico, tampone,<br />

so<strong>di</strong>o carbonato e argento <strong>di</strong> nitrato.<br />

O<br />

b<br />

i<br />

e<br />

t<br />

t<br />

i<br />

v<br />

o<br />

&<br />

M<br />

a<br />

t<br />

e<br />

r<br />

i<br />

a<br />

l<br />

i


I<br />

m<br />

a<br />

g<br />

i<br />

n<br />

i


1°<br />

Esperimento<br />

2°<br />

Esperimento<br />

Il giorno 07/05/05, alle ore 9:10, siamo andati a prelevare un campione campione<br />

<strong>di</strong> acqua del <strong>Fiume</strong> Nera,<br />

andando poi ad analizzarla. Bisogna però per tener presente delle con<strong>di</strong>zioni del prelievo, avvenuto<br />

vicino alla riva, ad una profon<strong>di</strong>tà profon<strong>di</strong>t <strong>di</strong> 20 cm e ad una temperatura <strong>di</strong> 13 °. . Il prelievo è avvenuto<br />

nel bacino idrografico del Tevere. La temperatura ambientale si aggirava intorno ai 20° 20 C ed <strong>il</strong><br />

tempo era soleggiato e vent<strong>il</strong>ato. Nelle vicinanze, poi, sono stati stati<br />

avvistati molti campi abusivi, in<br />

quanto troppo vicini alla riva.<br />

6°<br />

Esperimento<br />

5°<br />

Esperimento<br />

3°<br />

Esperimento<br />

4°<br />

Esperimento<br />

P<br />

r<br />

o<br />

c<br />

e<br />

d<br />

i<br />

m<br />

e<br />

n<br />

t<br />

i


Introduciamo in un c<strong>il</strong>indro graduato dell’acqua dell acqua <strong>di</strong><br />

fiume e vi immergiamo una striscia tornasole.<br />

Aspettiamo poi 30 secon<strong>di</strong> ca. Notiamo che questa<br />

si colora <strong>di</strong> un giallo tiepido.<br />

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10<br />

11 12 13<br />

14<br />

Aci<strong>di</strong>tà crescente<br />

neutralità<br />

Questa è la scala per in<strong>di</strong>viduare <strong>il</strong> valore del pH.<br />

Neutra: quando <strong>il</strong> pH assume esattamente <strong>il</strong> valore 7<br />

Acida: quando <strong>il</strong> pH assume valori minori <strong>di</strong> 7<br />

Basica: quando <strong>il</strong> pH assume valori maggiori <strong>di</strong> 7<br />

Basicità crescente<br />

1<br />

°<br />

E<br />

s<br />

p<br />

e<br />

r<br />

i<br />

m<br />

e<br />

n<br />

t<br />

o


Introduciamo in un c<strong>il</strong>indro graduato 10 ml<br />

<strong>di</strong> acqua <strong>di</strong> fiume e vi aggiungiamo 2 ml <strong>di</strong><br />

sostanze acide come IDRITEST A e EDTA.<br />

Agitiamo bene, ed aggiungiamo del nero<br />

e<strong>di</strong>tocromo e 6 ml <strong>di</strong> tampone.<br />

Per calcolare la durezza si applica la<br />

formula:<br />

DUREZZA TOT. = (a x 1000)/c<br />

A = 6ml<br />

C =10ml<br />

DUREZZA TOT.=(6x1000)/10=600mg/l<br />

2<br />

°<br />

E<br />

s<br />

p<br />

e<br />

r<br />

i<br />

m<br />

e<br />

n<br />

t<br />

o


Qui <strong>di</strong> seguito <strong>il</strong>lustreremo la tabella in cui sono riportati i valori valori<br />

per<br />

vedere se un’acqua è dura o è dolce.<br />

Tipo <strong>di</strong> acque<br />

Dolcissime<br />

Dolci<br />

Dure<br />

Molto Dure<br />

Durissime<br />

Mg/L <strong>di</strong> carbonato<br />

<strong>di</strong> calcio<br />

0-70<br />

70-150<br />

120-220<br />

220-350<br />

Maggiore <strong>di</strong> 350<br />

Gra<strong>di</strong> Francesi (°F)<br />

0-7<br />

7-15<br />

15-22<br />

22-35<br />

Maggiore <strong>di</strong> 35<br />

Un’acqua si <strong>di</strong>ce dura in relazione ai Sali <strong>di</strong> calcio e magnesio in essa <strong>di</strong>sciolti.<br />

Le acque dure sono poco adatte all’alimentazione e alla cottura <strong>di</strong> cibi, determinano<br />

incrostazioni nelle tubature e nelle caldaie; sottraggono sapone all’azione <strong>di</strong> pulizia<br />

durante <strong>il</strong> lavaggio, causano inconvenienti in molti processi industriali.<br />

2<br />

°<br />

E<br />

s<br />

p<br />

e<br />

r<br />

i<br />

m<br />

e<br />

n<br />

t<br />

o


3° Esperimento<br />

Introduciamo in un c<strong>il</strong>indro graduato 10 ml<br />

<strong>di</strong> acqua <strong>di</strong> fiume alla quale aggiungiamo 3<br />

gocce <strong>di</strong> acido solforico ed altre 3 <strong>di</strong><br />

cloruro <strong>di</strong> ammonio. Nel frattempo, in una<br />

provetta, introduciamo 3 ml <strong>di</strong> acqua<br />

<strong>di</strong>st<strong>il</strong>lata con cloruro <strong>di</strong> stagno. Ne<br />

preleviamo poi qualche goccia e<br />

l’aggiungiamo aggiungiamo all’acqua all acqua presente nel<br />

c<strong>il</strong>indro. Una colorazione azzurro/blu<br />

in<strong>di</strong>ca la presenza <strong>di</strong> fosfati.<br />

I fosfati devono essere assenti dalle acque<br />

potab<strong>il</strong>i. Nelle acque dei fiumi e dei laghi si<br />

trovano sempre più frequentemente<br />

quantità notevoli <strong>di</strong> fosfato dall’uso <strong>di</strong><br />

fert<strong>il</strong>izzanti in agricoltura e dall’impiego <strong>di</strong><br />

detersivi sintetici nell’ igiene domestica.


Introduciamo in un c<strong>il</strong>indro graduato 50 ml <strong>di</strong><br />

acqua <strong>di</strong> fiume, 3 gocce <strong>di</strong> acido solforico e 1<br />

ml <strong>di</strong> reattivo <strong>di</strong> Gries. Gries.<br />

Trasferiamo <strong>il</strong> tutto in<br />

un ampolla chiudendola ed agitandola;<br />

lasciamo poi riposare per 10 minuti.Se<br />

<strong>di</strong>venta rosa/rosso ci sono i nitriti; se rimane<br />

bruno/marrone non sono presenti i nitriti.<br />

La presenza <strong>di</strong> nitriti è sintomo <strong>di</strong><br />

inquinamento da sostanze organiche e deve<br />

essere assente nelle acque potab<strong>il</strong>i.<br />

4°<br />

Esper<br />

iment<br />

o


Inseriamo in un c<strong>il</strong>indro graduato 50 ml <strong>di</strong><br />

acqua <strong>di</strong> fiume e 0,5 ml <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o carbonato. A<br />

questo miscuglio aggiungiamo 5/6 gocce <strong>di</strong><br />

so<strong>di</strong>o nitroprussiato unito ad acqua <strong>di</strong>st<strong>il</strong>lata,<br />

preparate precedentemente. Una colorazione<br />

rosa/viola in<strong>di</strong>ca la presenza <strong>di</strong> solfuri.<br />

5°<br />

Esper<br />

iment<br />

o


In un c<strong>il</strong>indro graduato, mescoliamo 25 ml<br />

<strong>di</strong> acqua <strong>di</strong> fiume con 4 gocce <strong>di</strong> acido<br />

nitrico. Dopo<strong>di</strong>ché, Dopo<strong>di</strong>ch , in una provetta,<br />

inseriamo 3 ml <strong>di</strong> acqua <strong>di</strong>st<strong>il</strong>lata e argento<br />

<strong>di</strong> nitrato e, dopo averla agitata, la<br />

aggiungiamo al miscuglio precedentemente<br />

preparato. La comparsa <strong>di</strong> intorbidamento<br />

in<strong>di</strong>ca la presenza i cloruri.<br />

L’acqua contiene sempre una certa<br />

quantità <strong>di</strong> cloruri perché essi fanno<br />

parte del suo normale corredo salino.<br />

La loro presenza non deve però<br />

essere eccessiva, altrimenti <strong>di</strong>venta<br />

fonte <strong>di</strong> alcuni inconvenienti quali<br />

corrosione e danno alle colture.<br />

6<br />

°<br />

E<br />

s<br />

p<br />

e<br />

r<br />

i<br />

m<br />

e<br />

n<br />

t<br />

o


Dai vari esperimenti abbiamo potuto conoscere <strong>di</strong>verse caratteristiche caratteristiche<br />

del fiume Nera.<br />

•Il Il pH è risultato neutro. neutro.<br />

Infatti la striscia tornasole era <strong>di</strong> un giallo tiepido, colore che si assume<br />

quando <strong>il</strong> pH si aggira intorno al 7. 7.<br />

•Per Per quanto riguarda la durezza possiamo dedurre che l’acqua acqua del fiume Nera è molto dura. dura<br />

•Riguardo Riguardo ai fosfati, fosfati,<br />

possiamo notare che l’acqua l acqua della provetta assume un colore blu scuro, questo<br />

perché perch la presenza <strong>di</strong> fosfati è molto elevata. elevata.<br />

La causa <strong>di</strong> questo sono i campi abusivi che si trovano<br />

sugli argini del fiume che r<strong>il</strong>asciano scarichi e mangimi nel fiume. fiume.<br />

•Per Per quanto riguarda la presenza <strong>di</strong> nitriti ed i nitrati <strong>il</strong> risultato è negativo. Infatti l’acqua, l acqua, che<br />

dovrebbe <strong>di</strong>ventare rosa, resta grigia; questo, appunto, perché perch nitriti e nitrati sono completamente<br />

assenti.<br />

•Siamo Siamo poi passati ai solfuri. solfuri.<br />

Una presenza eccessiva <strong>di</strong> solfuri organici è molto inquinante,<br />

ad<strong>di</strong>rittura più pi inquinante <strong>di</strong> solfuri inorganici. Proprio per questo la legge è molto più pi severa su<br />

quelli organici e la sanzione <strong>di</strong>venta più pi alta. La concentrazione è infatti tollerata fino a 1 ml<br />

Comunque sia l’acqua, l acqua, che in presenza <strong>di</strong> solfuri sarebbe <strong>di</strong>ventata viola, rimane rimane<br />

del colore iniziale.<br />

Questo ci in<strong>di</strong>ca l’assenza assenza <strong>di</strong> solfuri. solfuri.<br />

•Rimangono, Rimangono, infine, i cloruri, cloruri,<br />

che sono dei sali legati a cloro. L’esperimento L esperimento ha fatto si che l’acqua l acqua<br />

<strong>di</strong>venta torbida. Questo perché perch sono presenti dei cloruri. cloruri<br />

Possiamo concludere, quin<strong>di</strong>, che le acque del fiume Nera sono me<strong>di</strong>o me<strong>di</strong>o-inquinate<br />

inquinate<br />

Concl<br />

usion<br />

e


Ponte<br />

d’Augusto<br />

FOSFATI<br />

Valore massimo: 0,16 mg/l data<br />

15/04/04<br />

Luogo: Ponte d’Augusto<br />

Conclusione<br />

10,00<br />

8,00<br />

6,00<br />

4,00<br />

2,00<br />

0,00<br />

Valore minimo: 0,01mg/l<br />

data 24/06/04, 15/04/04, 12/05/04<br />

Luogo: Canale Recentino, Borgo Cerreto<br />

0,40<br />

1,92<br />

0,08<br />

9,47<br />

PONTE D'AUGUSTO<br />

7,88<br />

OSSIGENO DISCIOLTO<br />

Valore massimo: 12,2 mg/l data<br />

18/02/04<br />

Luogo: Canale Recentino<br />

Valore minimo: 7,1 mg/l data<br />

22/07/04<br />

Luogo: Maratta Cava


AZOTO AMMONIACALE<br />

Valore massimo: 0,92 mg/l data:<br />

10/03/04<br />

Luogo: Ponte D’Augusto.<br />

Valore minimo: 0,01 mg/l data: 21/07/04<br />

Luogo: Borgo Cerreto<br />

AZOTO NITRICO<br />

Valore massimo: 2,71mg/l data: 18/02/04<br />

Luogo: Ponte d’Augusto<br />

pH<br />

Valore massimo: 8,2 data 15/04/04<br />

Luogo: Maratta Cava<br />

Valore minimo r<strong>il</strong>evato: 7,4 data<br />

22/07/04<br />

Luogo: Maratta Cava<br />

Valore minimo: 0,44 mg/l data: 18/02/04 e<br />

09/09/04<br />

Luogo: Borgo Cerreto e Canale Recentino<br />

Concl<br />

usion<br />

e


Possiamo scoprirlo esplorando sotto i sassi che si trovano sul fondo del<br />

fiume, dove abbiamo trovato i piccoli abitanti del corso d’acqua,<br />

importanti in<strong>di</strong>catori della salute dell’ambiente.<br />

Questi si <strong>di</strong>stinguono in microinvertebrati e macroinvertebrati.<br />

I primi non superano <strong>il</strong> m<strong>il</strong>limetro <strong>di</strong> lunghezza mentre i secon<strong>di</strong> sono<br />

visib<strong>il</strong>i ad occhi nudo. Ai Macroinvertebrati appartengono i seguenti<br />

gruppi: Insetti, Crostacei, Molluschi, Tricla<strong>di</strong>, Oligocheti ed altri.<br />

Almeno una parte della loro vita la trascorrono adagiati ai substrati del<br />

corso d’acqua, ut<strong>il</strong>izzando varie tecniche per resistere alla corrente:<br />

• Appiattimento del corpo<br />

• Forma affusolata<br />

• Presenza <strong>di</strong> ventose, cuscinetti adesivi, uncini<br />

Come sta <strong>il</strong> <strong>Fiume</strong>?


ENTRATA<br />

si<br />

PRESENZA DI<br />

CONCHIGLIA<br />

no<br />

PRESENZA<br />

DI<br />

FODERO<br />

BIVALVI<br />

no<br />

GASTEROPODI<br />

PRESENZA<br />

DI ZAMPE<br />

si<br />

si TRICOTTERI<br />

IN NUMERO<br />

UGUALE A 6<br />

IN NUMERO<br />

MAGGIORE DI 6<br />

no<br />

Mappa<br />

INSETTI<br />

NEL CORPO E’<br />

EVIDENTE UN<br />

CERTO<br />

NUMERO DI<br />

SEGMENTI<br />

si<br />

CROSTACEI<br />

no<br />

POSSONO ESSERE<br />

PRESENTI UNA TESTA,<br />

PICCOLE ZAMPE, UNCINI,<br />

SIFONI, APPENDICI VARIE<br />

no TRICLADI<br />

TRICOTTERI<br />

PLECOTTERI<br />

EFEMEROTTERI<br />

ODONATI<br />

COLEOTTERI<br />

ETEROTTERI<br />

SONO PRESENTI<br />

VENTOSE<br />

si<br />

si<br />

no<br />

INSETTI<br />

DITTERI<br />

IRUDINEI<br />

OLIGOCHETI


Le seguenti comunità sono molto importanti per definire lo stato<br />

<strong>di</strong> salute del fiume:<br />

Le seguenti comunità sono molto importanti per definire lo stato <strong>di</strong> salute del fiume:<br />

I PLECOTTERI sono presenti in acque non inquinate.<br />

I TRICOTTERI si trovano solo in acque pulite o leggermente inquinate.<br />

Gli EFEMEROTTERI si nutrono soprattutto <strong>di</strong> alghe microscopiche che tappezzano le<br />

pietre e i detriti organici che ricoprono <strong>il</strong> fondo dell’acqua.<br />

I COLEOTTERI si trovano in acque limpide e molto ossigenate.<br />

I CROSTACEI presenti nelle acque fluviali sono i Gammari<strong>di</strong> e gli Aselli<strong>di</strong>. La presenza<br />

<strong>di</strong> Gammari<strong>di</strong> in<strong>di</strong>ca una leggera contaminazione nel corso dell’acqua. Gli Aselli<strong>di</strong>, invece,<br />

sono rinvenib<strong>il</strong>i anche in acque molto inquinate.<br />

Le PLANARIE sono in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> acque molto pulite poiché popolano corsi d’acque<br />

limpide con forti correnti e ricche <strong>di</strong> ossigeno.<br />

I MOLLUSCHI si adattano a vivere in qualsiasi con<strong>di</strong>zione ambientale, anche la più<br />

sfavorevole.<br />

I DITTERI sopravvivono anche in un corso d’acqua che è gravemente inquinato.<br />

Tra gli INSETTI acquatici sono presi in esame soprattutto gli stati <strong>di</strong> larva e <strong>di</strong> crisalide<br />

che vivono nel corso idrico, vicino alla pietre, nascosti nella fanghiglia o mescolati tra la<br />

vegetazione sommersa.


Tricotteri: insetti acquatici con capo, torace e<br />

addome ben <strong>di</strong>stinti. Le larve conducono vita<br />

acquatica mentre gli adulti colonizzano<br />

l’ambiente aereo. Le loro <strong>di</strong>mensioni possono<br />

variare tra 2 e 40 mm. Le larve <strong>di</strong> molte<br />

famiglie costruiscono intorno al loro corpo un<br />

astuccio protettivo ut<strong>il</strong>izzando granelli <strong>di</strong><br />

Larva <strong>di</strong> un Tricottero<br />

sabbia, pietruzze o elementi vegetali; per questo<br />

motivo vengono chiamate “ portasassi”.<br />

Popolano quasi tutte le acque dolci, correnti e stagnanti. La sensib<strong>il</strong>ità all’inquinamento<br />

è piuttosto elevata per cui sono ritenuti dei vali<strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori biologici e la loro presenza<br />

è spesso collegata ad ambienti <strong>di</strong> buona qualità; alcune specie sono comunque in grado <strong>di</strong><br />

prosperare in acque inquinate.


Insetto Plecottero<br />

E’ un insetto.<br />

La larva vive generalmente riparata<br />

sotto i sassi dove cerca riparo e cibo.<br />

Pred<strong>il</strong>ige le zone con acque turbolente<br />

e ben ossigenate.<br />

La larva è carnivora e cattura le sue<br />

prede, soprattutto piccoli invertebrati,<br />

con robuste man<strong>di</strong>bole.


Crostaceo anfipode: <strong>il</strong> corpo è costituto da un<br />

elevato numero <strong>di</strong> segmenti, compresso<br />

lateralmente, inarcato in avanti e privo <strong>di</strong> carapace.<br />

Nelle acque correnti pred<strong>il</strong>igono quelle a lento<br />

decorso, con fondali fangosi e abbondante<br />

vegetazione. Si nutrono <strong>di</strong> detriti organici vegetali<br />

e animale.<br />

Crostaceo Anfipode


Molluschi bivalve: hanno <strong>il</strong> corpo<br />

racchiuso in una conchiglia formata da<br />

due valve, collegate tra loro da un<br />

legamento. La maggior parte dei bivalvi è<br />

marina ma non manca la componente <strong>di</strong><br />

acqua dolce che vive in stagni e fiumi a<br />

lento decorso con fondali sabbiosi o<br />

fangosi. Si nutrono <strong>di</strong> plancton.<br />

Generalmente non sono esigenti per ciò<br />

che riguarda la qualità dell’acqua e si<br />

adattano bene anche a situazioni <strong>di</strong> un<br />

certo degrado.<br />

Mollusco gasteropode: molluschi con conchiglia a<br />

spirale, <strong>il</strong> capo ben <strong>di</strong>fferenziato munito <strong>di</strong> tentacoli,<br />

occhi e bocca. Il piede, organo <strong>di</strong> locomozione<br />

strisciante, è muscoloso piatto e munito <strong>di</strong> ghiandole<br />

mucose che lubrificano <strong>il</strong> substrato. Tra i principali<br />

fattori che con<strong>di</strong>zionano la presenza <strong>di</strong> questi<br />

organismi vi sono l’aci<strong>di</strong>tà che non deve essere<br />

inferiore a pH 5,5 e la concentrazione dei sali Ca e<br />

Mg, in<strong>di</strong>spensab<strong>il</strong>i per la formazione del guscio.Grazie<br />

alla loro capacità <strong>di</strong> accumulare sostanze inquinanti(ad<br />

es. metalli pesanti) i molluschi vengono ut<strong>il</strong>izzati<br />

come in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> inquinamento industriale.<br />

Molluschi


Insetto Dittero<br />

Insetto <strong>di</strong>ttero: a questo or<strong>di</strong>ne appartengono gli<br />

insetti considerati dannosi o molesti , come<br />

zanzare, tafani , mosche, ecc.<br />

Le larve hanno <strong>il</strong> corpo a forma c<strong>il</strong>indrica, senza<br />

zampe o arti. Le loro <strong>di</strong>mensioni variano da pochi<br />

mm ad oltre 5 cm. Il colore va dal bianco, biancogiallastro,bruno,<br />

bruno-nero; a volte sono anche<br />

rossastre per la presenza <strong>di</strong> pigmenti respiratori.<br />

I <strong>di</strong>tteri possono vivere in acque pulite ma sono tra<br />

i rari gruppi a sopravvivere anche in acque<br />

inquinate.


Sono così chiamati per l’intestino sud<strong>di</strong>viso in tre<br />

rami. Sono vermi dal corpo appiattito e allungato,<br />

<strong>il</strong> capo poco <strong>di</strong>fferenziato, munito <strong>di</strong> due o più occhi<br />

che si trovano in posizione arretrata, laterali. Le<br />

prede sono rappresentate da piccoli invertebrati vivi,<br />

morti o feriti: larve <strong>di</strong> insetti, Gammari<strong>di</strong>, Aselli<strong>di</strong>,<br />

Gasteropo<strong>di</strong>, Anelli<strong>di</strong> e altri invertebrati.<br />

Nonostante la lentezza del movimento, <strong>il</strong> muco che<br />

secerne dalla bocca e le fossette adesive permettono<br />

alla planaria <strong>di</strong> aderire alla preda. I Tricla<strong>di</strong><br />

preferiscono acque chiare, sono perciò organismi<br />

tipici delle acque correnti. Durante <strong>il</strong> giorno si<br />

rifugiano sotto i detriti o ciottoli.<br />

Verme iru<strong>di</strong>neo (sanguisuga), vivono<br />

prevalentemente nelle acque dolci e poco<br />

profonde., con scarsa velocità <strong>di</strong> corrente. Il<br />

loro corpo è allungato, sud<strong>di</strong>viso in segmenti,<br />

appiattito o c<strong>il</strong>indrico, privo <strong>di</strong> appen<strong>di</strong>ci, <strong>di</strong><br />

lunghezza che può variare tra 1-30 cm. Sono<br />

muniti <strong>di</strong> due ventose: una anteriore che<br />

serve per succhiare <strong>il</strong> sangue delle prede, e<br />

una posteriore che serve per aderire. La<br />

resistenza all’inquinamento è elevata: alcune<br />

specie possono vivere a lungo in carenza <strong>di</strong><br />

ossigeno e in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> elevata trofia<br />

dell’ambiente acquatico.<br />

Verme Triclade,<br />

Verme Iru<strong>di</strong>neo


Punti indagati<br />

1. Recentino<br />

2. Ponte d’Augusto<br />

3. Maratta Cava<br />

4. Borgo Cerreto<br />

I<br />

l<br />

b<br />

a<br />

c<br />

i<br />

n<br />

o<br />

d<br />

e<br />

l<br />

f<br />

i<br />

u<br />

m<br />

e<br />

N<br />

e<br />

r<br />

a


La depurazione naturale <strong>di</strong> un fiume<br />

Ogni corso d’acqua, grazie ad una serie <strong>di</strong> funzioni caratteristiche<br />

dell’ecosistema, ha capacità autodepurative, messe in atto con <strong>di</strong>verse<br />

modalità.<br />

1. Organismi demolitori: si tratta per lo più <strong>di</strong> comunità microscopiche<br />

composte da batteri, funghi, aiutati da amebe, nemato<strong>di</strong> e da piante<br />

acquatiche: nel complesso degradano e demoliscono le sostanze<br />

organiche presenti.<br />

2. Macroinvertebrati: per lo più sono larve <strong>di</strong> insetti, crostacei, vermi,<br />

con svariate specializzazioni alimentari. Si va dai f<strong>il</strong>tratori ai<br />

raschiatori, agli erbivori e ai detrivori.<br />

3 Vertebrati: sono pesci, anfibi, rett<strong>il</strong>i, uccelli, mammiferi che<br />

contribuiscono alla riduzione della biomassa fluviale nutrendosi <strong>di</strong><br />

macroinvertebrati acquatici e <strong>di</strong> vertebrati.<br />

4. Vegetazione riparia: La vegetazione delle sponde funziona da f<strong>il</strong>tro<br />

meccanico rallentando l’acqua e impedendo <strong>il</strong> d<strong>il</strong>avamento. Funziona<br />

inoltre da f<strong>il</strong>tro biologico assorbendo le sostanze fert<strong>il</strong>izzanti (fosforo e<br />

azoto) presenti nell’acqua.


La qualità delle acque:<br />

l’inquinamento<br />

L’acqua “pura”, in natura non esiste. Anche negli<br />

ambienti più incontaminati questa risorsa presenta<br />

alcune “impurità”, spesso necessarie all’intero<br />

ecosistema fluviale.<br />

Nel momento in cui questa risorsa presenta quantità<br />

eccessive <strong>di</strong> impurità, <strong>di</strong> qualunque origine, si definisce<br />

allora “inquinata”.<br />

L’inquinamento può essere in sintesi definito come lo<br />

scarico, <strong>di</strong>retto o in<strong>di</strong>retto, nell’ambiente idrico, <strong>di</strong><br />

sostanze che possono nuocere alla salute umana, agli<br />

esseri viventi in genere, al sistema ecologico acquatico e<br />

che possono compromettere l’uso legittimo delle acque.


Gli effetti degli inquinanti<br />

Gli effetti degli inquinanti possono essere <strong>di</strong>versi a seconda della<br />

sostanza <strong>di</strong> cui si tratta.<br />

Bioreagenti: sostanze organiche biodegradab<strong>il</strong>i come sali e<br />

composti vari <strong>di</strong> azoto e fosforo.<br />

Provocano fenomeni <strong>di</strong> tossicità <strong>di</strong>retta e <strong>di</strong> riduzione dell’ossigeno<br />

<strong>di</strong>sciolto. Possono causare in questo modo la morte <strong>di</strong> numerose<br />

specie, fenomeni <strong>di</strong> putrefazione con conseguente emanazione <strong>di</strong><br />

cattivi odori, l’eutrofizzazione che comportano può causare crescita<br />

eccessiva <strong>di</strong> alghe.<br />

Non-bioreagenti: si tratta <strong>di</strong> materiali e sostanze chimiche in<br />

sospensione che provocano reazioni chimiche con l’acqua. Possono<br />

alterare <strong>il</strong> pH (aci<strong>di</strong>tà) o l’ossigenazione, causando la morte <strong>di</strong><br />

organismi sensib<strong>il</strong>i a tali variazioni; possono inoltre provocare<br />

infiammazioni o occlusione dei vari organi dei pesci ed effetti <strong>di</strong> vario<br />

genere anche sull’uomo.


I meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> analisi<br />

Analisi chimico-fisiche<br />

¤ Sono fac<strong>il</strong>mente rappresentab<strong>il</strong>i con valori numerici<br />

¤ Sono fac<strong>il</strong>mente riproducib<strong>il</strong>i e confrontab<strong>il</strong>i<br />

¤ Permettono <strong>di</strong> valutare la presenza <strong>di</strong> un inquinante per volta e <strong>di</strong><br />

valutare la concentrazione<br />

¤ Si riferiscono ad un singolo campione e al brevissimo periodo in cui<br />

questo è stato raccolto. Sono per questo usate come prove legali <strong>di</strong><br />

eventuali scarichi abusivi<br />

Analisi tramite in<strong>di</strong>catori biologici<br />

¤ Danno un giu<strong>di</strong>zio sintetico sulla qualità generale del corso d’acqua<br />

complessivo<br />

¤ R<strong>il</strong>evano anche un inquinamento avvenuto in passato<br />

¤ Rendono possib<strong>il</strong>i <strong>di</strong>agnosi anche in mancanza <strong>di</strong> sofisticate strutture<br />

<strong>di</strong> laboratorio<br />

¤ Presentano la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> “traduzione” dei dati <strong>di</strong> campo in un in<strong>di</strong>ce<br />

numerico


Il nostro<br />

lavoro<br />

Con <strong>il</strong> nostro istituto<br />

abbiamo prelevato alcuni<br />

campioni <strong>di</strong> acqua dal fiume<br />

Nera in vari punti<br />

(Recentino, Maratta Cava,<br />

Ponte d’Augusto, Borgo<br />

Cerreto), e li abbiamo<br />

analizzati.


Quando siamo andati all’A.R.P.A. abbiamo<br />

visto i vari tipi <strong>di</strong> analisi, che vengono svolte<br />

nei laboratori chimici, sulle acque dei fiumi e<br />

sulle acque minerali. Dopo ciò i veri<br />

protagonisti siamo stati noi: abbiamo eseguito<br />

<strong>di</strong>verse analisi secondo la procedura standard<br />

riguardo: azoto ammoniacale, azoto nitrico,<br />

fosfati, ossigeno <strong>di</strong>sciolto e pH.<br />

I tecnici dell’A.R.P.A. ci hanno anche parlato<br />

delle acque superficiali, della loro qualità e<br />

del modo <strong>di</strong> proteggere i pesci. Inoltre si sono<br />

soffermati sull’importanza riguardo al<br />

problema dell’immissione <strong>di</strong> scarichi nelle<br />

acque superficiali tali da determinare forme<br />

più o meno gravi <strong>di</strong> inquinamento.<br />

Il nostro lavoro


Negli istogrammi sono riportati i valori me<strong>di</strong> annuali calcolati con 12<br />

r<strong>il</strong>evamenti mens<strong>il</strong>i, in mg/litro (0< pH


12,00<br />

10,00<br />

8,00<br />

6,00<br />

4,00<br />

2,00<br />

0,00<br />

0,11<br />

Ponte<br />

0,61<br />

d’Augusto<br />

0,03<br />

RECENTINO<br />

10,87<br />

10,00<br />

8,00<br />

6,00<br />

4,00<br />

2,00<br />

0,00<br />

7,86<br />

0,40<br />

Recentino & Ponte d’Augusto<br />

1,92<br />

0,08<br />

9,47<br />

PONTE D'AUGUSTO<br />

7,88


12,00<br />

10,00<br />

8,00<br />

6,00<br />

4,00<br />

2,00<br />

0,00<br />

0,53<br />

Borgo<br />

Cerreto<br />

1,31<br />

0,07<br />

MARATTA CAVA<br />

12,00<br />

10,00<br />

8,00<br />

6,00<br />

4,00<br />

2,00<br />

0,00<br />

9,81<br />

7,88<br />

0,06<br />

1,02<br />

Maratta Cava<br />

0,03<br />

10,13<br />

BORGO CERRETO<br />

7,94


Conclusioni<br />

Il valore me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> tutti i parametri valutati, risulta al <strong>di</strong> sotto dei<br />

livelli ammessi dalla Legge Merli /L. n° 319 del 10/05/76 e dal<br />

Decreto Legislativo n° 130, del 25 gennaio 1992.<br />

AZOTO AMMONIACALE<br />

Valore massimo: 0,92 mg/l data:<br />

10/03/04<br />

Luogo: Ponte D’Augusto.<br />

Valore minimo: 0,01 mg/l data: 21/07/04<br />

Luogo: Borgo Cerreto<br />

AZOTO NITRICO<br />

Valore massimo: 2,71mg/l data: 18/02/04<br />

Luogo: Ponte d’Augusto<br />

pH<br />

Valore massimo: 8,2 data 15/04/04<br />

Luogo: Maratta Cava<br />

Valore minimo r<strong>il</strong>evato: 7,4 data<br />

22/07/04<br />

Luogo: Maratta Cava<br />

Valore minimo: 0,44 mg/l data: 18/02/04 e<br />

09/09/04<br />

Luogo: Borgo Cerreto e Canale Recentino


FOSFATI<br />

Valore massimo: 0,16 mg/l data<br />

15/04/04<br />

Luogo: Ponte d’Augusto<br />

Valore minimo: 0,01mg/l<br />

data 24/06/04, 15/04/04, 12/05/04<br />

Luogo: Canale Recentino, Borgo Cerreto<br />

OSSIGENO DISCIOLTO<br />

Valore massimo: 12,2 mg/l data<br />

18/02/04<br />

Luogo: Canale Recentino<br />

Valore minimo: 7,1 mg/l data<br />

22/07/04<br />

Luogo: Maratta Cava<br />

La qualità migliore delle acque, dal punto <strong>di</strong> vista chimico, si<br />

riscontra prevalentemente nei tratti <strong>di</strong> fiume a monte della città <strong>di</strong><br />

<strong>Terni</strong>.<br />

Il maggior livello <strong>di</strong> inquinamento organico (azoto, fosfati) si r<strong>il</strong>eva in<br />

località Ponte d’Augusto mentre quelli minimi a Borgo Cerreto.<br />

L’ossigeno <strong>di</strong>sciolto è massimo nelle acque <strong>di</strong> Canale Recentino<br />

durante <strong>il</strong> periodo invernale: <strong>il</strong> dato è atteso visto che in inverno si<br />

hanno le temperature minime alle quali corrisponde una maggiore<br />

quantità <strong>di</strong> ossigeno <strong>di</strong>sciolto.<br />

Il livello <strong>di</strong> aci<strong>di</strong>tà delle acque (pH) non scende mai a livelli<br />

incompatib<strong>il</strong>i con la vita degli organismi.<br />

Conclusioni


Rana verde<br />

Tifa<br />

Natrice<br />

Pioppo<br />

bianco<br />

Germano<br />

reale<br />

Libellula<br />

Airone<br />

cenerino<br />

Carpa<br />

Ontano<br />

B<br />

i<br />

o<br />

d<br />

i<br />

v<br />

e<br />

r<br />

s<br />

i<br />

t<br />

à<br />

d<br />

e<br />

l<br />

l<br />

’<br />

a<br />

m<br />

b<br />

i<br />

e<br />

n<br />

t<br />

e<br />

f<br />

l<br />

u<br />

v<br />

i<br />

a<br />

l<br />

e


Tifa<br />

Rana verde<br />

Airone<br />

cenerino<br />

Natrice<br />

Pioppo<br />

bianco<br />

Germano<br />

reale<br />

Ontano<br />

Libellula<br />

Carpa<br />

Relaz<br />

ioni<br />

ecolo<br />

giche<br />

e<br />

trofic<br />

he tra<br />

alcun<br />

e<br />

speci<br />

e


BIODIVERSITÀ ED ECOSISTEMA FLUVIALE Bio<strong>di</strong>versità ed<br />

ecosistema fluviale<br />

Il fiume non è uno scenario teatrale <strong>di</strong> acqua e rocce in cui vivono pesci!<br />

Si tratta <strong>di</strong> un vero e proprio “organismo” del quale acqua e rocce sono solo una minima parte.<br />

Ogni essere vivente che popola <strong>il</strong> fiume è in stretto rapporto con gli altri nonché con gli<br />

elementi abiotici che costituiscono l’ambiente fluviale.<br />

Tra i vari organismi sono fissati particolari legami <strong>di</strong> convivenza o <strong>di</strong> scambio energetico che<br />

fanno <strong>di</strong> ogni specie un particolare tassello <strong>di</strong> un puzzle complesso nel quale ognuna ha<br />

assunto una specifica funzione, non sostituib<strong>il</strong>e da altre.<br />

I pesci possono nutrirsi <strong>di</strong> larve <strong>di</strong> insetti ma possono anche cibarsi grazie alla presenza <strong>di</strong><br />

alghe o piante acquatiche. La presenza <strong>di</strong> pesci in un corso d’acqua, garantisce nutrimento a<br />

numerosi altri animali: la lontra, ormai scomparsa dalla maggior parte dei corsi d’acqua<br />

italiani, è senza dubbio un esempio <strong>di</strong> predatore <strong>di</strong> specie ittiche. Anche alcuni uccelli sono<br />

legati all’ambiente fluviale: l’airone cenerino, fa dei piccoli anfibi una risorsa alimentare<br />

fondamentale, mentre altri uccelli, a <strong>di</strong>eta vegetariana, frequentano i corsi d’acqua in cerca <strong>di</strong><br />

vegetali acquatici <strong>di</strong> cui nutrirsi. Predatori legati all’acqua sono anche alcuni rett<strong>il</strong>i, come le<br />

natrici, che catturano girini, rane, rospi.<br />

Fanno parte del sistema del fiume anche numerose alghe e piante. Ognuna si trova soltanto<br />

laddove una serie <strong>di</strong> caratteristiche peculiari le garantisce la possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> sopravvivere. In<br />

acque a bassa velocità, ad esempio, troverò piante galleggianti, con ra<strong>di</strong>ci sospese nella<br />

colonna d’acqua, <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>mente pensab<strong>il</strong>i laddove si ha una elevata velocità <strong>di</strong> scorrimento. Le<br />

essenze arboree che popolano le sponde <strong>di</strong> fiumi e torrenti, oltre a garantire stab<strong>il</strong>ità agli argini,<br />

rappresentano zone <strong>di</strong> ombra necessarie a particolari specie vegetali ed animali, hanno la<br />

funzione fondamentale <strong>di</strong> offrire riparo a numerosi uccelli ni<strong>di</strong>ficanti, nonché <strong>di</strong> fornire, tra le<br />

loro ra<strong>di</strong>ci, parzialmente affondate nel corso d’acqua, siti <strong>di</strong> riparo per i pesci.


Da questi pochi esempi, emerge chiaramente che <strong>il</strong> fiume rappresenta un ECOSISTEMA<br />

complesso ossia un “organismo” vero e proprio, formato da numerosi elementi biotici e<br />

abiotici collegati tra loro da numerose relazioni ecologiche (ad esempio un organismo<br />

Bio<strong>di</strong>versità ed ecosistema fluviale<br />

offre rifugio ad un altro) ed energetiche (una specie si nutre <strong>di</strong> un’altra). Queste relazioni<br />

sono estremamente complicate e specifiche, strutturatesi nel corso dell’evoluzione, in<br />

migliaia o ad<strong>di</strong>rittura in m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong> anni: ogni minimo cambiamento che si effettua, va<br />

quin<strong>di</strong> a inserirsi in un delicato equ<strong>il</strong>ibrio, non controllab<strong>il</strong>e, tra più elementi, spesso non<br />

percettib<strong>il</strong>i in base alla percezione umana, e irrime<strong>di</strong>ab<strong>il</strong>i proprio perché risultato <strong>di</strong><br />

processi naturali avvenuti nel corso dei tempi geologici.<br />

LIBELLULA:<br />

È un predatore carnivoro.<br />

Appartiene all’or<strong>di</strong>ne degli<br />

anisotteri. Le <strong>di</strong>mensioni del<br />

corpo variano dai 35 ai 40 mm.<br />

Le larve, carnivore, vivono sul<br />

fondo dei corsi d’acqua. Sono<br />

preda <strong>di</strong> anfibi ed uccelli<br />

insettivori.<br />

Libellula


Pioppo<br />

bianco<br />

ONTANI<br />

PIOPPI<br />

Famiglia delle Betulacee. Alnus deriva dal<br />

celtico e vuol <strong>di</strong>re “vicino alle acque”. Gli ontani<br />

infatti vivono vicino alle acque, sono alberi e<br />

arbusti decidui (che perdono le foglie in<br />

inverno), a rapido accrescimento. In Italia ne<br />

esistono 4 specie <strong>di</strong>verse: ontano nero, ontano<br />

verde, ontano bianco, ontano napoletano. Le<br />

ra<strong>di</strong>ci danno stab<strong>il</strong>ità alle sponde dei fiumi,<br />

offrono riparo a pesci.<br />

(Popolus alba, populus nigra) appartiene alla<br />

famiglia delle Salicaceae, può raggiungere i 30 m.<br />

Cresce su suoli limosi, arg<strong>il</strong>losi che rimangono umi<strong>di</strong><br />

tutto l’anno. La <strong>di</strong>spersione dei semi è affidata al<br />

vento grazie alla presenza <strong>di</strong> f<strong>il</strong>amenti pelosi sul<br />

seme. Offre ombra, riparo e sito <strong>di</strong> ni<strong>di</strong>ficazione agli<br />

uccelli, sostiene gli argini dei fiumi; sui tronchi<br />

marciscenti nascono varie specie <strong>di</strong> funghi.<br />

Pioppi & Ontani<br />

Ontano


AIRONE CENERINO<br />

(Ardea cinerea) della famiglia degli ardei<strong>di</strong>. Può<br />

raggiungere la lunghezza da 90 – 98 cm, ha la<br />

livrea grigio cenere, da cui deriva <strong>il</strong> nome.<br />

Frequenta stagni, risaie, prati allagati, fiumi,<br />

canali, laghi, e coste marine. Le sue prede<br />

solitamente sono: rane, pesci e rett<strong>il</strong>i. I loro ni<strong>di</strong><br />

sono posti su alberi molto alti, fino a 25 mt.<br />

Germano<br />

reale<br />

GERMANO REALE<br />

Airone<br />

cenerino<br />

(Anas platyrhynchos) della famiglia degli Anati<strong>di</strong>. Si<br />

adatta a una grande varietà <strong>di</strong> ambienti, infatti lo si<br />

trova nei fossi, nei piccoli stagni dei parchi e nei laghi.<br />

Il maschio ha un piumaggio con colori molto<br />

appariscenti; <strong>il</strong> corpo verde, <strong>il</strong> petto nocciola –<br />

rossiccio e un sott<strong>il</strong>e collarino bianco. La femmina ha<br />

invece colori poco visib<strong>il</strong>i che servono per<br />

confonderla fra la vegetazione durante <strong>il</strong> periodo <strong>di</strong><br />

cova.<br />

Airone cenerino & Germano<br />

Reale


RANA VERDE<br />

Typha<br />

angustifolia<br />

TIFA<br />

È possib<strong>il</strong>e trovarla in qualunque corpo<br />

idrico, anche inquinato. Passa gran parte del<br />

tempo lungo le sponde. Si nutre <strong>di</strong> artropo<strong>di</strong><br />

che cattura sia a terra, che sull’acqua. Si<br />

nutrono <strong>di</strong> insetti, depone le uova in acqua<br />

stagnante. E’ preda <strong>di</strong> rett<strong>il</strong>i e uccelli come<br />

gli aironi.<br />

(Typha latifolia e angustifolia). La tifa<br />

fiorisce all’inizio dell’estate, è una pianta<br />

fac<strong>il</strong>e da riconoscere per <strong>il</strong> suo fusto nudo e<br />

l’infiorescenza a forma <strong>di</strong> spiga color<br />

ruggine. Tra le sue ra<strong>di</strong>ci trovano ospitalità<br />

numerose specie <strong>di</strong> pesci, anfibi, rett<strong>il</strong>i.<br />

L’acqua stagnante permette <strong>di</strong> ospitare tra<br />

le foglie anche uova <strong>di</strong> artropo<strong>di</strong> e pesci<br />

Rana verde<br />

Tifa & Rana Verde


NATRICE:<br />

La natrice appartiene all’or<strong>di</strong>ne degli<br />

ofi<strong>di</strong>. Il suo rifugio può essere un<br />

ceppo cavo, in una fen<strong>di</strong>tura <strong>di</strong> roccia<br />

o in una vecchia tana <strong>di</strong> mammifero.<br />

Ottima nuotatrice, frequenta<br />

l’ambiente acquatico in quanto si<br />

nutre <strong>di</strong> anfibi, lucertole, giovani<br />

uccelli, piccoli mammiferi e pesciolini.<br />

Natrice dal collare<br />

Natrice & Carpa<br />

CARPA<br />

Carpa<br />

Specie onnivora, si nutre<br />

prendendo dal fondo<br />

invertebrati quali larve <strong>di</strong><br />

insetti, molluschi, crostacei e<br />

altri vermi. Vive in acque a<br />

corso lento o stagni, con fondali<br />

ricchi <strong>di</strong> vegetazione, ambienti<br />

pred<strong>il</strong>etti per la deposizione<br />

delle uova.


Gli elementi abiotici più importanti<br />

dell’ambiente sono 2:<br />

L’acqua ed i<br />

suoi vari<br />

parametri: pH,<br />

temperatura,<br />

corrente e gas<br />

<strong>di</strong>sciolti.<br />

Il letto fluviale<br />

e la natura del<br />

suo fondo:<br />

sabbia, ciottoli<br />

e massi.<br />

Le <strong>di</strong>mensioni dell’ambiente<br />

fluviale sono 4:<br />

Longitu<strong>di</strong>nale<br />

Trasversale<br />

Verticale<br />

Temporale<br />

È costituito in gran parte d’acqua (mari, oceani, acque interne). Il<br />

complesso <strong>di</strong> tutte le acque costituisce l’idrosfera.<br />

Un altro componente importante che permette agli<br />

organismi <strong>di</strong> vivere, è la luce solare.<br />

I corsi d’acqua sono formati dalle acque piovane,<br />

dallo scioglimento dei ghiacciai, dalle acque<br />

sorgive.<br />

Gli elementi principali <strong>di</strong> un fiume sono:<br />

Il regime: è la variazione della portata nell’arco <strong>di</strong> 1 anno e<br />

<strong>di</strong>pende dal clima dall’estensione del bacino e dalla vegetazione.<br />

Il bacino: è delimitato da una linea immaginaria detta<br />

spartiacque.<br />

La velocità: <strong>di</strong>pende dalla pendenza della quantità <strong>di</strong> acqua,<br />

determina la <strong>di</strong>stribuzione degli organismi nei veri corsi d’acqua.<br />

La portata: è la quantità d’acqua che passa attraverso<br />

una sezione verticale <strong>di</strong> un solco fluviale in un’unità<br />

<strong>di</strong> tempo prestab<strong>il</strong>ita.<br />

I gruppi faunistici più frequenti<br />

dell’ambiente fluviale sono:<br />

L’ambiente<br />

fluviale<br />

Crostacei:<br />

gamberi, gammari<strong>di</strong>, e<br />

aselli<strong>di</strong><br />

Molluschi:<br />

bivalvi, gasteropo<strong>di</strong><br />

Anelli<strong>di</strong>:<br />

vermi e sanguisughe<br />

Platelminti:<br />

planarie<br />

Insetti:<br />

plecotteri,<br />

efemerotteri,<br />

coleotteri,<br />

eterotteri,odonati,<br />

tricotteri, <strong>di</strong>tteri ecc.


Quando un corso d’acqua è in buone con<strong>di</strong>zioni, ospita al suo interno un elevato<br />

numero <strong>di</strong> organismi animali e vegetali.<br />

Ogni specie è capace <strong>di</strong> sfruttare le risorse a sua <strong>di</strong>sposizione quali luce,<br />

nutrimento, rifugio, in modo unico, <strong>di</strong>verso da quello <strong>di</strong> ogni altro vivente che si<br />

trova in quello stesso ambiente. Per questo, ogni specie che compone <strong>il</strong><br />

popolamento animale e vegetale, è <strong>di</strong>versamente sensib<strong>il</strong>e alla variazione dei <strong>di</strong>versi<br />

parametri ambientali, compresi la qualità e la quantità delle sostanze <strong>di</strong>sciolte<br />

nell’acqua; pertanto qualunque variazione delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> un corso d’acqua, si<br />

riflette più o meno <strong>di</strong>rettamente sul suo popolamento.<br />

Da queste semplici premesse emerge chiaramente la funzione dell’analisi della<br />

qualità dell’acqua <strong>di</strong> un torrente attraverso l’esame del suo popolamento.<br />

Le analisi chimiche, seppure semplici da eseguire e poco costose, “non hanno<br />

memoria”, ossia hanno valore puntuale, legato al particolare momento in cui le<br />

eseguo: l’acqua scorre e poco dopo, anche un intenso carico inquinante non è più<br />

r<strong>il</strong>evab<strong>il</strong>e.<br />

Diversamente avviene analizzando gli esseri viventi: un forte inquinamento, anche<br />

momentaneo e unico nella storia del corso d’acqua, può causare l’estinzione in<br />

massa <strong>di</strong> numerose specie che non saranno più r<strong>il</strong>evab<strong>il</strong>i anche per decenni. Il<br />

calcolo dell’in<strong>di</strong>ce EBI, che fa riferimento alla ricerca delle numerose specie <strong>di</strong><br />

organismi presenti, è quin<strong>di</strong> in grado <strong>di</strong> “fare la spia” anche sulla storia passata.<br />

Perch<br />

é un<br />

In<strong>di</strong>c<br />

e<br />

Biotic<br />

o?


Sensib<strong>il</strong>ità degli organismi acquatici a un abbassamento del pH nelle acque dolci<br />

Ph<br />

7,5<br />

7,0<br />

6,5<br />

6,0<br />

I danni compaiono quando <strong>il</strong> pH è


Esperienza: Ponte<br />

d'Augusto<br />

ATTIVITA' DI<br />

LABORATORIO<br />

Gli organismi trovati e<br />

separati durante<br />

l’attività, vengono<br />

controllati in<br />

laboratorio per una<br />

classificazione<br />

definitiva con l’uso <strong>di</strong><br />

strumenti ottici e guide<br />

adeguate.<br />

E<br />

s<br />

p<br />

e<br />

r<br />

i<br />

e<br />

n<br />

z<br />

a<br />

:<br />

P<br />

o<br />

n<br />

t<br />

e<br />

D<br />

’<br />

A<br />

u<br />

g<br />

u<br />

s<br />

t<br />

o


OSSERVAZIONE DEL BENTHOS<br />

Gli organismi che osserviamo e descriviamo si chiamano macroinvertebrati, cioè invertebrati che<br />

si possono osservare ad occhio nudo.<br />

Per ogni gruppo <strong>di</strong> macroinvertebrati descriviamo gli adattamenti alla vita del fiume ed <strong>il</strong> numero <strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>vidui appartenenti a ciascun gruppo specifico.<br />

I PLECOTTERI, TRICOTTERI, EFEMEROTTERI e COLEOTTERI non sono presenti.<br />

ODONATI<br />

DITTERI<br />

MOLLUSCHI BIVALVE non sono presenti.<br />

LARVA DI LIBELLULA<br />

Occhi piccoli e sporgenti, pred<strong>il</strong>ige le acque debolmente correnti<br />

Si ciba <strong>di</strong> crostacei, insetti, oligocheti, girini<br />

Quante forme <strong>di</strong>verse? …1…<br />

Larva <strong>di</strong> <strong>di</strong>ttero: CHIRONOMIDE<br />

Aspetto c<strong>il</strong>indrico, lungo e sott<strong>il</strong>e. Il colore rosso è<br />

conferito da un tipo <strong>di</strong> emoglobina sintomo <strong>di</strong> scarsa<br />

ossigenazione dell’acqua<br />

Osservazione del Benthos<br />

Quante forme <strong>di</strong>verse? …1…


MOLLUSCHI<br />

GASTEROPODI<br />

IRUDINEI<br />

ETEROTTERI non sono presenti<br />

PLANARIA<br />

LYMNAEA<br />

Unico gasteropode con la conchiglia destrorsa<br />

Pred<strong>il</strong>ige le acque stagnanti<br />

Quante forme <strong>di</strong>verse? …1…<br />

SANGUISUGHE<br />

Il corpo è costituito da molti segmenti, hanno due<br />

ventose poste all’estremità del corpo.<br />

Presenti nelle acque correnti e stagnanti<br />

La resistenza all’inquinamento è elevata<br />

Quante forme <strong>di</strong>verse? …3…<br />

PLANARIA<br />

Corpo appiattito, gli occhi si trovano in posizione arretrata;<br />

tipica delle acque stagnanti<br />

Quante forme <strong>di</strong>verse? …1…<br />

Ricer<br />

ca sul<br />

camp<br />

o


GAMMARIDE<br />

ASELLIDE<br />

GAMMARIDE<br />

Corpo inarcato, privo <strong>di</strong> carapace, abbastanza resistente<br />

all’inquinamento<br />

Quante forme <strong>di</strong>verse? …3…<br />

ASELLIDE<br />

Corpo depresso privo <strong>di</strong> carapace, con zampe sim<strong>il</strong>i tra loro;<br />

detrivori e resistenti all’inquinamento<br />

Quante forme <strong>di</strong>verse? …2…<br />

Il totale <strong>di</strong> forme rinvenute è 12.<br />

Si contano le <strong>di</strong>verse forme <strong>di</strong> organismi rinvenuti ed <strong>il</strong> loro numero totale viene letto<br />

nelle colonne poste in alto.<br />

Nelle righe sono riportati i singoli gruppi <strong>di</strong> MACROINVERTEBRATI (quelli presenti<br />

nella prima riga sono i più sensib<strong>il</strong>i agli inquinanti mentre quelli presenti nell’ultima sono<br />

più resistenti).<br />

Incrociando <strong>il</strong> numero della colonna con la riga del primo gruppo del quale abbiamo<br />

r<strong>il</strong>evato almeno una forma, otteniamo <strong>il</strong> valore dell’in<strong>di</strong>ce I.B.E.<br />

Nel nostro caso la prima forma rinvenuta è risultata essere appartenente al gruppo<br />

degli Odonati, quin<strong>di</strong> <strong>il</strong> valore I.B.E. è risultato 6.<br />

Ricerca sul campo


PLECOTTERI<br />

EFEMEROTTERI<br />

TRICOTTERI<br />

(COLEOTTERI,<br />

ODONATI,<br />

DITTERI,<br />

ETEROTTERI)<br />

CROSTACEI,<br />

GAMMARIDI<br />

CROSTACEI,<br />

ASELLIDI<br />

OLIGOGHETI,<br />

CHIRONOMIDI<br />

Tutte le forme<br />

sopra assenti<br />

NUMERO TOTALE DELLE FORME DIVERSE RINVENUTE NEL FIUME<br />

Più <strong>di</strong> una forma<br />

Una sola forma<br />

Più <strong>di</strong> una forma<br />

Una sola forma<br />

Più <strong>di</strong> una forma<br />

Una sola forma<br />

Tutte le forma<br />

sopra assenti<br />

Tutte le forme<br />

sopra assenti<br />

Tutte le forme<br />

sopra assenti<br />

Possono essere<br />

presenti organismi a<br />

respirazione aerea<br />

0-1 2-5 6-10 11-15 16-20 21-25 26-30 31-35 36…<br />

…<br />

…<br />

…<br />

…<br />

…<br />

…<br />

…<br />

…<br />

…<br />

…<br />

5<br />

4<br />

8<br />

7<br />

7<br />

6<br />

6<br />

5<br />

8<br />

7<br />

9<br />

8<br />

7<br />

6<br />

10<br />

9<br />

9<br />

8<br />

8<br />

7<br />

11<br />

10<br />

10<br />

9<br />

9<br />

8<br />

12<br />

11<br />

11<br />

10<br />

10<br />

9<br />

13<br />

12<br />

12<br />

11<br />

11<br />

10<br />

4 5 6 7 8 9 10<br />

3<br />

1 2 3 4<br />

0<br />

1<br />

4 5 6<br />

…<br />

…<br />

5<br />

…<br />

6<br />

7 8<br />

7<br />

8<br />

9<br />

… … …<br />

14<br />

13<br />

Tabella per <strong>il</strong> …calcolo<br />

del valore<br />

I.B.E.<br />

…<br />

…<br />

…<br />

…<br />

…<br />

…<br />


NUMERO TOTALE DELLE FORME DIVERSE RINVENUTE NEL FIUME<br />

PLECOTTERI<br />

EFEMEROTTERI<br />

TRICOTTERI<br />

CROSTACEI<br />

GAMMARIDI<br />

CROSTACEI<br />

ASELLIDI<br />

OLIGOCHETI<br />

TU TTE LE FORME<br />

PRECEDENTI ASSENTI<br />

0-1 2-5 6-10 11-15 16-20 21-25 26-30 31-35 36…<br />

Ambiente non inquinato<br />

Ambiente in cui sono evidenti alcuni effetti dell'inquinamento<br />

Ambiente inquinato Ambiente fortemente inquinato<br />

Ambiente molto inquinato<br />

Numero totale delle forme<br />

<strong>di</strong>verse rinvenute nel fiume


Tabel<br />

la<br />

che<br />

mette<br />

in<br />

relazi<br />

one <strong>il</strong><br />

valor<br />

e<br />

I.B.E.<br />

con<br />

la<br />

class<br />

e <strong>di</strong><br />

qualit<br />

à<br />

CLASSI DI<br />

QUALITÀ<br />

VALORE DI<br />

I.B.E<br />

CLASSE 1 10 - 11 - 12…<br />

CLASSE 2 8 - 9<br />

CLASSE 3 6 - 7<br />

CLASSE 4 4 - 5<br />

CLASSE 5<br />

1 –2 –3…<br />

GIUDIZIO<br />

Ambiente non<br />

inquinato<br />

Ambiente in cui<br />

sono evidenti<br />

alcuni effetti<br />

dell’inquinamento<br />

Ambiente<br />

inquinato<br />

Ambiente<br />

molto<br />

inquinato<br />

Ambiente<br />

fortemente<br />

inquinato<br />

COLORE DI<br />

RIFERIMENTO<br />

AZZURRO<br />

VERDE<br />

GIALLO<br />

ARANCIONE<br />

ROSSO<br />

L’I.B.E., ovvero In<strong>di</strong>ce Biotico Esteso, consente <strong>di</strong> definire la qualità biologica <strong>di</strong> un tratto <strong>di</strong> corso<br />

d’acqua attraverso l’analisi della struttura delle comunità <strong>di</strong> macroinvertebrati. Si fonda sulla<br />

<strong>di</strong>versa sensib<strong>il</strong>ità agli inquinanti <strong>di</strong> alcuni gruppi faunistici e sulla ricchezza in unità sistematiche<br />

della comunità complessiva.<br />

Il valore I.B.E. del fiume Nera nel tratto esaminato in loc. Ponte d’Augusto è 6<br />

“Ambiente inquinato o comunque alterato”.


Le Specie Aliene<br />

Fauna e flora sono <strong>il</strong> risultato naturale <strong>di</strong> processi <strong>di</strong> adattamento alle con<strong>di</strong>zioni<br />

abiotiche e biotiche presenti e passate <strong>di</strong> un certo territorio attraverso processi <strong>di</strong><br />

coevoluzione e adattamento reciproco tra gli organismi. L’evoluzione ha dato<br />

origine a complesse relazioni trofiche, ecologicamente equ<strong>il</strong>ibrate, che<br />

coinvolgono a vario livello le <strong>di</strong>verse specie presenti. Dato che flora e fauna sono<br />

elementi fondamentali dell’ecosistema e poichè si trovano in equ<strong>il</strong>ibrio <strong>di</strong>namico<br />

con le componenti abiotiche, consegue che <strong>il</strong> loro turbamento determina<br />

<strong>di</strong>rettamente effetti sull’ecosistema complessivo.<br />

Qualora una specie venga introdotta, quasi sempre per mano dell’uomo, in un certo<br />

ambiente, va ad inserirsi in un ecosistema in cui i “giochi sono già stati fatti”. Se<br />

immaginiamo <strong>di</strong> introdurre, ad esempio, un predatore in un dato territorio in cui<br />

non è mai esistito alcun predatore, è fac<strong>il</strong>e immaginare la veloce estinzione delle<br />

prede, non “abituate” a <strong>di</strong>fendersi e che non conoscono alcun comportamento<br />

antipredatorio. Lo stesso si può immaginare introducendo una pianta che porta con<br />

sé parassiti che lei stessa è in grado <strong>di</strong> controllare perchè ha costruito gli “anticorpi”<br />

contro <strong>di</strong> esso nel corso <strong>di</strong> m<strong>il</strong>lenni <strong>di</strong> evoluzione ed adattamento reciproco: nel<br />

nuovo ambiente, le piante che non hanno mai conosciuto <strong>il</strong> parassita, possono<br />

fac<strong>il</strong>mente crollare, perchè non hanno elaborato sistemi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa, fino a<br />

raggiungere l’estinzione.


ALCUNE DEFINIZIONI<br />

Specie autoctona: specie che nel corso dell’evoluzione ha avuto origine sul nostro<br />

territorio o in una sua parte.<br />

Specie in<strong>di</strong>gena: specie viventi in un dato territorio che possono essere derivate da<br />

una immigrazione, in epoche più o meno remote, anche per mano dell’uomo, e che si<br />

sono inserite nei nostri ecosistemi, mantenendosi in maniera autonoma (precisamente<br />

specie in<strong>di</strong>genata).<br />

Specie alloctona: specie che ha avuto origine naturale in un territorio <strong>di</strong>verso da<br />

quello in cui attualmente è stata inserita.<br />

Vicariante ecologico: si tratta <strong>di</strong> specie <strong>di</strong>verse che rivestono, in aree geografiche<br />

<strong>di</strong>stinte, la stessa funzione ecologica.<br />

Ad esempio <strong>il</strong> canguro è <strong>il</strong> vicariante ecologico degli erbivori ungulati europei ed<br />

americani.<br />

Alcune Definizioni


Robinia<br />

Nutria<br />

Gambero<br />

della Louisiana<br />

S<strong>il</strong>uro<br />

Persico trota<br />

A<strong>il</strong>anto<br />

Potamopirgus<br />

Trota iridea<br />

Le<br />

speci<br />

e<br />

alien<br />

e e <strong>il</strong><br />

fiume


Descrizione<br />

Origine e habitat<br />

A<strong>il</strong>anto<br />

(A<strong>il</strong>anthus altissima)<br />

Specie arborea caducifoglie con tronco dalla corteccia grigio brunastra, ruvida con<br />

striature più chiare negli esemplari adulti, appartenente alla famiglia delle simarubacee.<br />

Foglie composte formate da 13-33 foglioline lanceolate, con odore sgradevole; hanno<br />

base asimmetrica e margine grossolanamente seghettato. In autunno le foglie assumono<br />

colorazione rossa-dorata, come i semi che vengono <strong>di</strong>ffusi dal vento.<br />

L’A<strong>il</strong>anto è stato introdotto in Italia dalla Cina nel 1760, come nutrimento per una farfalla che si voleva allevare in<br />

sostituzione del baco da seta. Si è naturalizzato in tutto <strong>il</strong> nostro paese e viene usato a volte per <strong>il</strong> rivestimento <strong>di</strong> pen<strong>di</strong>ci<br />

detritiche, dato che si propaga rapidamente su terreni <strong>di</strong> scarico o abbandonati. Ciò è dovuto alla sua abbondante<br />

produzione <strong>di</strong> polloni, alcuni dei quali spuntano a <strong>di</strong>stanze ragguardevoli dall’albero <strong>di</strong> origine. È una specie assai rustica e<br />

resistente alla siccità.<br />

Minacce<br />

Per queste sue caratteristiche è da ut<strong>il</strong>izzare con prudenza, in quanto può <strong>di</strong>ventare una pericolosa pianta infestante in<br />

luoghi dove la sua presenza non è desiderata. Nella riserva naturale dell’isola <strong>di</strong> Montecristo, per esempio, una delle<br />

minacce più gravi della conservazione della vegetazione naturale è costituita dall’A<strong>il</strong>anto.<br />

Presenza in Umbria: <strong>di</strong>ffuso.<br />

A<strong>il</strong>anto (A<strong>il</strong>anthus altissima)


Descrizione<br />

Robinia o acacia<br />

(Robinia pseudoacacia)<br />

Specie arborea caducifoglia appartenente alla famiglia delle fabacee (la stessa <strong>di</strong> fagioli,<br />

piselli, ecc.). E’ detta “falsa acacia” per la somiglianza con le specie <strong>di</strong> acacia africane.<br />

La corteccia è spessa, grigiastra; i rami, <strong>di</strong> colore marrone, sono dotati <strong>di</strong> spine<br />

acuminate nelle estremità più giovani. La foglia è composta, <strong>di</strong> colore verde vivo, con le<br />

foglioline ellittiche. I fiori sono grappoli bianchi, particolarmente profumati, cadenti.<br />

Il frutto è un legume, stretto, lungo 5-10 centimetri, <strong>di</strong> colore marrone scuro, sott<strong>il</strong>e,che si apre durante l’inverno<br />

lasciando cadere i semi sul terreno.<br />

Origine<br />

E’ originaria degli Stati Uniti centro-orientali, della regione dei monti Allegheny e fu introdotta a Parigi nel 1601<br />

da Jean Robin, da cui prese <strong>il</strong> nome. A metà ottocento venne usata per consolidare terreni franosi e massicciate<br />

delle ferrovie, nonché gli argini delle strade per <strong>il</strong> ricco apparato ra<strong>di</strong>cale e la crescita veloce. In realtà si è visto che<br />

spesso, l’eccessivo carico della chioma ne riduce la stab<strong>il</strong>ità.<br />

Minacce<br />

La velocità <strong>di</strong> crescita la fac<strong>il</strong>e adattab<strong>il</strong>ità anche a suoli poveri, fa si che la specie invada terreni ut<strong>il</strong>i per specie<br />

autoctone ed antri in concorrenza con queste.<br />

Presenza in Umbria: <strong>di</strong>ffusa.<br />

Robinia o acacia (Robinia<br />

pseudoacacia)


Gambero della Louisiana<br />

(Procambarus clarkii)<br />

Descrizione: Questo crostaceo non deve essere confuso con <strong>il</strong> nostro<br />

Gambero <strong>di</strong> fiume (Austropotamobius pallipes), autoctono, che vive<br />

attualmente solo in qualche ruscello collinare dalle acque limpide e ben<br />

ossigenate. Il Gambero della Louisiana è dotato <strong>di</strong> alta capacità <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>ffusione e molto adattab<strong>il</strong>e ad ambienti <strong>di</strong>versificati, compresi quelli<br />

asfittici; inoltre tollera tassi <strong>di</strong> inquinamento più elevati rispetto a quelli<br />

che ucciderebbero anche i pesci più resistenti, e sopporta bene anche i<br />

fungici<strong>di</strong> e gli erbici<strong>di</strong> nelle ut<strong>il</strong>izzate per l’agricoltura. Fortunatamente,<br />

molti uccelli acquatici hanno imparato ben presto a considerare <strong>il</strong><br />

Gambero un’ottima e tutto sommato fac<strong>il</strong>e preda: nel Padule <strong>di</strong> Fucecchio,<br />

per esempio, i numerosi aironi che ni<strong>di</strong>ficano in garzaia possono<br />

esercitare un’azione <strong>di</strong> controllo, anche se non risolutiva, sulla<br />

popolazione dell’invasore americano.<br />

Origine: <strong>di</strong> origine americana ma ormai introdotto negli allevamenti a scopo alimentare in quasi tutti i continenti, è stato<br />

importato negli anni '90 anche nelle aree umide della Toscana Settentrionale, in alcune delle quali è ormai abbondantissimo.<br />

Minacce: E’ considerato un vero e proprio flagello per la fauna ittica, sia per la predazione <strong>di</strong>retta sulle uova <strong>di</strong> pesci ed<br />

anfibi, nonché sui girini <strong>di</strong> questi ultimi, sia per la concorrenza sulle risorse alimentari (molluschi, insetti ed altri invertebrati<br />

acquatici). Inoltre, dato che anche <strong>il</strong> Gambero si nutre spesso <strong>di</strong> piante acquatiche, l’azione combinata del crostaceo e della<br />

Nutria possono avere un impatto devastante su alcune specie vegetali, come le ninfee.<br />

Presenza in UMBRIA: non provata.<br />

G<br />

a<br />

m<br />

b<br />

e<br />

r<br />

o<br />

d<br />

e<br />

l<br />

l<br />

a<br />

L<br />

o<br />

u<br />

i<br />

s<br />

i<br />

a<br />

n<br />

a


Nutria<br />

(Myocastor coipus)<br />

Descrizione: Appartenente all'or<strong>di</strong>ne dei Ro<strong>di</strong>tori; è una ab<strong>il</strong>issima nuotatrice,<br />

con le zampe posteriori palmate. E' un animale notturno e crepuscolare, ma non<br />

<strong>di</strong> rado è possib<strong>il</strong>e vederla nuotare in pieno giorno; quando non è attiva riposa in<br />

ni<strong>di</strong> posti in superficie tra la folta vegetazione acquatica oppure entro tane<br />

scavate lungo gli argini.<br />

Per quanto grossolanamente somiglianti ai Ratti soprattutto se viste nuotare, da<br />

questi <strong>di</strong>fferiscono in primo luogo proprio per le <strong>di</strong>mensioni; in realtà se si<br />

esclude la coda c<strong>il</strong>indrica e non piatta, assomiglia molto <strong>di</strong> più ad un piccolo<br />

Castoro.<br />

Origine: La Nutria, originaria dell’America Meri<strong>di</strong>onale, in particolare ha fatto la sua comparsa recentemente, in alcuni<br />

ambienti umi<strong>di</strong> in Italia, fuggendo da allevamenti nei quali era mantenuta per la pelliccia <strong>di</strong> “castorino”.<br />

Minacce: E' un animale erbivoro e recenti stu<strong>di</strong> hanno mostrato che la vegetazione riparia nelle zone ove è apparsa ha<br />

sensib<strong>il</strong>mente subito gli effetti della sua presenza; va anche detto, sempre per quel che riguarda la sua alimentazione, che<br />

frequentemente si ciba delle colture agricole dei campi coltivati in prossimità dei fiumi che popola. La sua capacità <strong>di</strong><br />

scavare profonde gallerie sugli argini dei fiumi, ha messo a rischio la sicurezza <strong>di</strong> alcune aree soggette ad esondazioni.<br />

Ricor<strong>di</strong>amo che per le sue abitu<strong>di</strong>ni alimentari è comunque scorretto <strong>di</strong>re che occupi la stessa nicchia ecologica della<br />

carnivora Lontra anche se la sua presenza, sicuramente può comportare danno alla specie italiana per <strong>il</strong> forte impatto che<br />

hanno comunque sull’ambiente in cui vivono. .<br />

Presenza in Umbria: certa.


Trota iridea<br />

(Oncorhynchus mykiss)<br />

Descrizione: Appartiene alla famiglia dei salmoni<strong>di</strong>. La forma<br />

del corpo è slanciata, come quella <strong>di</strong> ogni predatore, e<br />

compressa lateralmente; la bocca leggermente più piccola che<br />

nella trota <strong>di</strong> torrente; la colorazione è assai variab<strong>il</strong>e con <strong>il</strong><br />

dorso verde bruno scuro con piccole macchie nere; lungo i<br />

fianchi corre una fascia rosacea più o meno evidente. La<br />

lunghezza varia da 30 ad un massimo <strong>di</strong> 50 cm. Pred<strong>il</strong>ige acque<br />

correnti e lacustri fresche e ben ossigenate con fondali sassosi.<br />

È più tollerante per quanto riguarda temperatura e la qualità<br />

dell'ambiente e sembra in grado <strong>di</strong> ut<strong>il</strong>izzare una più ampia base<br />

alimentare rispetto alla trota <strong>di</strong> torrente.<br />

Origine: specie introdotta dal Nord America. Le prime<br />

introduzioni avvennero nei laghi alpini del Moncenisio, <strong>di</strong> Lys,<br />

<strong>di</strong> Verney, nei laghi della Venezia Giulia. Poiché si presta è<br />

probab<strong>il</strong>mente presente su tutto <strong>il</strong> territorio italiano.<br />

Minacce: Dato che richiede le stesse con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita delle trote italiane (Salmo trutta), ma ha uno spettro<br />

alimentare più vasto, entra in concorrenza con la specie autoctona, sottraendole risorse.<br />

Presenza in Umbria: <strong>di</strong>ffusa in acque dolci per ripopolamento.


Persico trota<br />

(Micropterus salmoides)<br />

Descrizione: Appartiene alla famiglia dei Centrarchi<strong>di</strong>, ed è conosciuto anche col nome comune <strong>di</strong> “boccalone” o “Black<br />

bass”.<br />

Il corpo è moderatamente allungato e compresso lateralmente, con una struttura tipica dei predatori; la testa è molto grande<br />

e la bocca è molto ampia con mascella inferiore prominente; <strong>il</strong> colore verde scuro sul dorso sfuma al verde chiaro sui<br />

fianchi ed all'argento sul ventre; presenta una fascia longitu<strong>di</strong>nale nerastra, ben <strong>di</strong>stinta soprattutto nei giovani. A 4/5 anni<br />

<strong>di</strong> età può arrivare a pesare 2 kg e ad una lunghezza <strong>di</strong> 40/60 cm. Pred<strong>il</strong>ige ambienti lacustri e fluviali con corrente<br />

abbastanza lenta, ricchi <strong>di</strong> vegetazione acquatica. Si nutre <strong>di</strong> invertebrati e <strong>di</strong> altri pesci, specialmente giovani ciprini<strong>di</strong>.<br />

Essendo stanziale, per riprodursi non ha la necessità <strong>di</strong> migrare lungo <strong>il</strong> corso d’acqua come invece fa <strong>il</strong> luccio.<br />

Origine: specie introdotta dal Nord America per la prima volta in Europa in Germania nel 1883, in Italia fu immesso nei<br />

primi anni del 900 nei laghi <strong>di</strong> Comabbio e Monate per motivi <strong>di</strong> pesca. Attualmente la <strong>di</strong>stribuzione italiana è limitata per<br />

lo più alle regioni centro-settentrionali per lo più alle regioni settentrionali.<br />

Minacce: Le sue abitu<strong>di</strong>ni alimentari ne fanno un concorrente del luccio (Esox lucius), specie in<strong>di</strong>gena italiana. Inoltre,<br />

dato che, per la stessa classe <strong>di</strong> età gli avannotti della specie aliena sono più gran<strong>di</strong> <strong>di</strong> quelli del luccio, i piccoli lucci sono<br />

predati dal concorrente.<br />

Presenza in UMBRIA: certa in alcuni bacini, anche nel Tevere e in numerosi laghi, probab<strong>il</strong>e sul Nera.


S<strong>il</strong>uro (S<strong>il</strong>urus<br />

(S<strong>il</strong>urus glanis)<br />

Origine: la specie, originaria dell'Europa centrale ed orientale è stata introdotta in Italia intorno agli anni ‘50. Attualmente, a<br />

causa della introduzione incontrollata della specie in numerosi corsi d’acqua, per motivi <strong>di</strong> pesca sportiva, risulta presente in gran<br />

parte dei corsi d’acqua del nord Italia fino alla Toscana<br />

Minacce: è tra i maggiori predatori delle acque interne. Durante la fase giovan<strong>il</strong>e si nutre invertebrati <strong>di</strong> fondale, mentre nella<br />

fase adulta si alimenta <strong>di</strong> pesci quali, ad esempio, angu<strong>il</strong>le e ciprini<strong>di</strong>. Gli esemplari <strong>di</strong> maggior <strong>di</strong>mensioni si nutrono <strong>di</strong> rane,<br />

ratti, e uccelli selvatici.<br />

Presenza in UMBRIA: fortunatamente non è attualmente presente ma esiste una minaccia reale per la mancanza <strong>di</strong> controlli<br />

efficaci sulle immissioni <strong>di</strong> specie ittiche nei corsi d’acqua.<br />

glanis)<br />

Descrizione: appartiene alla famiglia dei s<strong>il</strong>uri<strong>di</strong>. Ha <strong>il</strong> corpo allungato, c<strong>il</strong>indrico<br />

nella parte anteriore e compresso nella parte posteriore.o. Non ha squame e la<br />

pelle è ricoperta da gran<strong>di</strong> quantità <strong>di</strong> muco. La testa è massiccia appiattita dorsoventralmente<br />

e porta due paia <strong>di</strong> lunghi barbigli. Gli esemplari più gran<strong>di</strong> possono<br />

raggiungere i 4 m <strong>di</strong> lunghezza. Pred<strong>il</strong>ige acque tranqu<strong>il</strong>le, poco profonde e a<br />

fondale molle con presenza <strong>di</strong> ricca vegetazione ripariale. Durante le ore <strong>di</strong>urne<br />

tende a rimanere immob<strong>il</strong>e sul fondo affossandosi nel fango. Le femmine<br />

depongono le uova su fondali ricchi <strong>di</strong> vegetazione e fogliame caduto dagli alberi<br />

circostanti. I maschi provvedono a sorvegliare le uova e garantiscono <strong>il</strong> ricambio<br />

dell’acqua con <strong>il</strong> movimento della coda.


Potamopirgus<br />

antipodarum<br />

Descrizione: mollusco gasteropode lungo pochi m<strong>il</strong>limetri che vive in acque<br />

dolci con varie caratteristiche.<br />

Origine Si tratta, come in<strong>di</strong>ca <strong>il</strong> nome specifico, <strong>di</strong> un organismo che viene<br />

dagli antipo<strong>di</strong>, dalla Nuova Zelanda.<br />

A causa degli infiniti scambi con regioni anche assai lontane arrivò in<br />

Europa dove venne segnalato nel Tamigi alla fine dell’800.<br />

Si è inse<strong>di</strong>ata solo dal 1961 nella nostra fauna a partire dalla zona <strong>di</strong> confine<br />

<strong>di</strong> Ventimiglia, per la precisione dal fiume Roia, <strong>di</strong>venendo rapidamente<br />

invasiva in tutta l’Italia peninsulare.<br />

Minacce: É una specie con gran<strong>di</strong> capacità adattive, in grado <strong>di</strong> riprodursi<br />

anche per partenogenesi, e da noi usa solo questo sistema, <strong>di</strong>venuta quin<strong>di</strong><br />

fortemente invasiva a danno, <strong>di</strong> specie sim<strong>il</strong>i proprie dei nostri fiumi.<br />

Presenza in Umbria: probab<strong>il</strong>e in ogni corso d’acqua.


Le cause dell’inquinamento da “alieni”<br />

La conservazione della bio<strong>di</strong>versità passa anche attraverso <strong>il</strong> mantenimento <strong>di</strong> faune e flore, senza che<br />

sia stravolta la loro composizione.<br />

Allorché si opera per mano umana una introduzione, si interferisce con i processi adattativi <strong>di</strong><br />

coevoluzione delle specie e le reazioni dell’ecosistema sono spesso impreve<strong>di</strong>b<strong>il</strong>i.<br />

Purtroppo <strong>il</strong> caso, la necessità, e attività lu<strong>di</strong>che quali, principalmente, caccia e pesca, nel tempo<br />

hanno portato gravi interferenze sugli equ<strong>il</strong>ibri naturali.<br />

Esempio tipico per tutti è l’introduzione, per motivi <strong>di</strong> pesca, <strong>di</strong> numerose specie <strong>di</strong> pesci: in Italia, ben<br />

un terzo <strong>di</strong> quelle presenti è <strong>di</strong> origine alloctona.<br />

Caso emblematico <strong>di</strong> “cosa non fare” è l’introduzione del SILURO: una specie <strong>di</strong> “pesce gatto” che<br />

raggiunge i 200/300 kg <strong>di</strong> peso nonché, in ambienti idonei, anche i 5 metri <strong>di</strong> lunghezza... <strong>il</strong> mito dei<br />

“pesca-sportivi”! Questa specie, onnivora opportunista, finché ha piccole <strong>di</strong>mensioni si nutre <strong>di</strong> insetti<br />

e crostacei acquatici, ma quando cresce, arriva a catturare anfibi, topi, uccelli, come folaghe o anatre,<br />

dopo avere sterminato intere popolazioni <strong>di</strong> pesci (soprattutto ciprini<strong>di</strong> come carpe, carassi e<br />

cavedani).<br />

Un altro caso tipico è lo SCOIATTOLO GRIGIO, introdotto come animale da “compagnia”: laddove<br />

si è <strong>di</strong>ffuso, sta sterminando intere coltivazioni arboree, che non presentano sistemi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa, (quali,<br />

ad esempio, sapori sgradevoli) contro questa specie: Lo scoiattolo rosso, italiano, laddove è arrivato<br />

l’alieno, non sopravvive ed è destinato, per questo, all’estinzione, in gran parte del nord Italia.<br />

Attualmente, è stato r<strong>il</strong>evato un alto rischio <strong>di</strong> introduzioni aliene, per lo più a comportamento<br />

invasivo, nei nostri ecosistemi, soprattutto a causa del commercio <strong>di</strong> specie per <strong>di</strong>versi usi, o per motivi<br />

casuali come avviene per specie che possono trovarsi, ad esempio nelle acque <strong>di</strong> scarico delle navi, che<br />

viaggiano nei <strong>di</strong>versi mari del mondo. Per far fronte a questa minaccia, è stata messa a punto una<br />

strategia internazionale per <strong>il</strong> controllo delle specie aliene, che prevede <strong>il</strong> massimo sforzo, in tempi<br />

minimi, per era<strong>di</strong>care in tempi ridotti, la nuova specie, laddove presente, prima che la sua <strong>di</strong>ffusione<br />

sia inarrestab<strong>il</strong>e, con la collaborazione, se necessaria, anche <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi stati.


P<br />

r<br />

o<br />

d<br />

o<br />

t<br />

t<br />

o<br />

F<br />

i<br />

n<br />

a<br />

l<br />

e<br />

:<br />

A<br />

z<br />

i<br />

o<br />

n<br />

e<br />

p<br />

e<br />

r<br />

l<br />

’<br />

a<br />

m<br />

b<br />

i<br />

e<br />

n<br />

t<br />

e<br />

La nostra proposta:<br />

• Adottiamo <strong>il</strong> nostro corso d’acqua<br />

• Allestire un sentiero <strong>di</strong> documentazione naturalistica<br />

• Creare un percorso informativo con 5 stazioni <strong>di</strong> tipo ecologico <strong>di</strong>dattico<br />

• Priv<strong>il</strong>egiamo le azioni che sanno <strong>di</strong>mostrare, che a partire dalle piccole cose, è<br />

possib<strong>il</strong>e cambiare in meglio ed essere ut<strong>il</strong>i<br />

• Azioni <strong>di</strong> gemellaggio con paesi lontani: Spagna, Svezia e Romania.<br />

• Il lavoro è stato eseguito dagli alunni dell’Istituto Commerciale Einau<strong>di</strong> Narni<br />

Scalo classi 2°A e 2°B a.s. 2004/2005<br />

• Il progetto in Autocad delle strutture in legno è stato realizzato dall’Istituto<br />

Tecnico Geometri Ghan<strong>di</strong> <strong>di</strong> Narni Scalo<br />

• Le Strutture in legno sono state realizzate dal Centro <strong>di</strong> Formazione Professionale<br />

<strong>di</strong> Narni


Di seguito sono rappresentati i 5 cartelloni da noi realizzati:<br />

1° Cartellone


2°<br />

Carte<br />

llone


3° Cartellone


4° Cartellone


5°<br />

Carte<br />

llone

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!