Noi_Sposi_Febbraio_2011 - Corriere di Novara
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febbraio <strong>2011</strong><br />
aLLeGaTo GraTUiTaMeNTe aL <strong>Corriere</strong> Di NoVara<br />
➧ ➧ ➧<br />
NOISPOSIcOStume<br />
la PSIcOlOga: «SPOSarSI? certO, ma SeNza IdealIzzare<br />
e accettaNdOSI recIPrOcameNte»<br />
«Il matrImONIO? NeglI uSa<br />
lO vIvIamO (e lO celebrIamO) cOSì»<br />
NOISPOSImOda<br />
velO O… NON velO?<br />
NOISPOSIrIcevImeNtO<br />
le teNdeNze del mOmeNtO
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Supplemento al numero o<strong>di</strong>erno<br />
del <strong>Corriere</strong> <strong>di</strong> <strong>Novara</strong> febbraio <strong>2011</strong><br />
Direzione e redazione: <strong>Novara</strong><br />
via Merula 1 ang. viale Buonarroti<br />
Tel. 0321.629041 - Telefax 623735<br />
Direttore Responsabile:<br />
Serena fiocchi<br />
www.corriere<strong>di</strong>novara.it<br />
<strong>di</strong>rettore@corriere<strong>di</strong>novara.it<br />
segreteria@corriere<strong>di</strong>novara.it<br />
E<strong>di</strong>trice: S.G.P.<br />
(Società Gestione Perio<strong>di</strong>ci) srl<br />
via Regal<strong>di</strong> - <strong>Novara</strong><br />
AUTORIZZAZIONE<br />
DEL TRIBUNALE DI NOVARA<br />
N. 2 DEL 29-6-1948<br />
Pubblicità:<br />
via Merula 1 ang. viale Buonarroti<br />
Tel. 0321.629391 - Fax 399166<br />
E.mail: info@corriere<strong>di</strong>novara.it<br />
Stampa: La Terra Promessa - <strong>Novara</strong><br />
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Stu<strong>di</strong>o Fotografico De Righetti<br />
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d’Amore<br />
Pag. 5<br />
la parola alla psicologa:<br />
«Sposarsi? certo, ma senza<br />
idealizzare e accettandosi<br />
reciprocamente»<br />
Pag. 8<br />
dove sposarsi nel Novarese:<br />
guida alle chiese più richieste<br />
Pag. 11<br />
velo o… non velo?<br />
Pag. 12<br />
riso, petali <strong>di</strong> fiori, bolle<br />
<strong>di</strong> sapone, coriandoli<br />
per il “lancio” beneaugurale<br />
Pag. 16<br />
«Il matrimonio? Negli usa lo<br />
viviamo (e lo celebriamo) così»<br />
3<br />
➧<br />
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Pag. 19<br />
viaggio <strong>di</strong> nozze: ecco come<br />
scegliere<br />
Pag. 20<br />
«con abiti e corre<strong>di</strong> in mostra<br />
i sogni»<br />
Pag. 21<br />
matrimonio a suon <strong>di</strong> musica!<br />
decalogo per la scelta giusta<br />
Pag. 23<br />
Quel “matrimonio <strong>di</strong> provincia”<br />
per parlare <strong>di</strong> donne<br />
nell’Ottocento<br />
Pag. 25<br />
ricevimento: ecco le tendenze<br />
del momento<br />
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«SPOSarSI? certO, ma SeNza IdealIzzare<br />
e accettaNdOSI recIPrOcameNte»<br />
Matrimonio: che senso ha sposarsi<br />
oggi, in un contesto sociale che ha<br />
sottratto molti dei significati che questa<br />
scelta aveva in passato? A cercare <strong>di</strong><br />
dare una risposta a questo interrogativo<br />
è la psicologa Roberta Richetta del<br />
Punto informativo novarese dell’Or<strong>di</strong>ne<br />
degli Psicologi del Piemonte.<br />
«Sicuramente – ha commentato la<br />
dottoressa Richetta - questo passo<br />
non coincide più con il progetto <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>ventare autonomi rispetto al nucleo<br />
familiare <strong>di</strong> origine perché molti<br />
giovani arrivano a questa scelta molto<br />
tar<strong>di</strong>, quando ormai già da molto tempo<br />
hanno un lavoro e spesso già anche una<br />
vita ed una casa autonome. E questo<br />
vale per entrambi i sessi perché ormai<br />
anche le donne non vedono più il<br />
matrimonio come “un modo per uscire<br />
<strong>di</strong> casa” perché appunto sovente ne<br />
Il matrImONIO OggI: la ParOla allO PSIcOlOgO<br />
sono già felicemente uscite».<br />
Cosa spinge dunque due persone a<br />
scegliere <strong>di</strong> sposarsi quando ci sono<br />
anche altre possibilità che lasciano<br />
alle coppie una sensazione <strong>di</strong> maggior<br />
libertà, come la convivenza o il poter<br />
vivere una relazione continuando ad<br />
abitare ciascuno per conto proprio?<br />
«La società – ha proseguito la<br />
dottoressa Richetta - è decisamente<br />
più permissiva, non dà più regole<br />
rigide e lascia molta più libertà <strong>di</strong><br />
vivere le proprie scelte anche al <strong>di</strong><br />
fuori degli schemi classici. Non ci<br />
si sposa più, dunque, neanche per<br />
conformarsi a regole sociali o per<br />
essere accettati dal proprio ambiente<br />
o per non rischiare l’ostracismo<br />
familiare. Sicuramente però il<br />
matrimonio non ha perso il suo<br />
significato profondo <strong>di</strong> assunzione <strong>di</strong><br />
5<br />
responsabilità, anzi proprio per quanto<br />
detto sopra, perché non è la sola scelta<br />
possibile e non si rischia nulla se non<br />
lo si sceglie, è ancora più una scelta<br />
responsabile che nel passato.<br />
Mentre la convivenza è una<br />
responsabilità in qualche modo<br />
limitata in quanto “io prendo un<br />
impegno con te e tu con me, davanti<br />
agli altri” ma, se la relazione non<br />
funziona, in fondo, siamo responsabili<br />
solo per noi stessi, il matrimonio<br />
comporta che questa responsabilità<br />
la si prenda anche <strong>di</strong> fronte alla<br />
legge, quin<strong>di</strong> alla società, e per chi è<br />
credente, anche <strong>di</strong> fronte alla <strong>di</strong>vinità<br />
e questo comporta un impegno in<br />
qualche modo ancora più vincolante».<br />
Proprio forse perché sentono e si<br />
rendono conto <strong>di</strong> questo maggior<br />
impegno, molte coppie arrivano al
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matrimonio dopo l’esperienza della<br />
convivenza.<br />
«Sperano in questo modo – ha<br />
osservato la dottoressa Richetta<br />
- <strong>di</strong> avere più sicurezza rispetto<br />
alla tenuta della loro relazione nel<br />
tempo…”Ve<strong>di</strong>amo”, ”Proviamo”,<br />
”Se funziona… Poi…”. Purtroppo le<br />
statistiche ci <strong>di</strong>mostrano che i perio<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> “prova” non bastano a scongiurare le<br />
separazioni, anzi molte coppie arrivano<br />
comunque a questa triste decisione<br />
sia dopo perio<strong>di</strong> anche molto lunghi<br />
<strong>di</strong> fidanzamento che <strong>di</strong> convivenza.<br />
Questo però non è dovuto al fatto che<br />
le giovani coppie non investono più sul<br />
matrimonio, anzi, proprio perché ci<br />
arrivano per una libera scelta investono<br />
tantissimo - e non solo in termini<br />
economici! - con molte aspettative che<br />
si traducono anche nella gran<strong>di</strong>osità<br />
dei preparativi e della preparazione<br />
della casa, quasi che queste aspettative<br />
Matrimoni in calo nel 2010 rispetto al 2009: questo è<br />
quanto emerge dai dati dell’Ufficio Anarafe del Comune<br />
<strong>di</strong> <strong>Novara</strong>.<br />
Se infatti nel 2009 erano stati celebrati 175 matrimoni civili<br />
e 120 concordatari, nel 2010 questi<br />
sono stati rispettivamente 137 e 111.<br />
E non sembrano tempi facili per il<br />
matrimonio anche a giu<strong>di</strong>care da<br />
quanto risulta dal confronto dei dati<br />
riguardanti separazioni e <strong>di</strong>vorzi:<br />
le prime, due anni fa, erano state complessivamente<br />
200, mentre i <strong>di</strong>vorzi<br />
erano stati 85. L’anno scorso abbiamo<br />
quin<strong>di</strong> avuto 280 separazioni e<br />
123 <strong>di</strong>vorzi.<br />
Dati, questi, che, anche a livello locale,<br />
restituiscono l’immagine <strong>di</strong> un’istituzione<br />
in crisi o comunque <strong>di</strong> una crisi<br />
delle unioni sulla quale si dovrebbe<br />
riflettere.<br />
Parlando quin<strong>di</strong>, più dettagliatamente,<br />
<strong>di</strong> matrimoni tra citta<strong>di</strong>ni italiani<br />
e citta<strong>di</strong>ni stranieri, questi, nel 2009<br />
sono stati complessivamente 60, numero<br />
che si è praticamente <strong>di</strong>mezzato<br />
nel 2010, con 31 matrimoni.<br />
Lo sposo, due anni fa, era straniero in<br />
23 casi (14 marocchini, 1 albanese, 1 rumeno, 1 pakistano,<br />
1 francese, 1 tunisino, 1 senegalese, 2 cubani e 1 venezuelano),<br />
mentre la sposa in 32 (8 marocchine, 4 ucraine, 1<br />
turca, 1 equadoregna, 2 russe, 2 dominicane, 2 colom-<br />
affettive trovassero un corrispettivo<br />
nelle scelte concrete e reali che<br />
devono dare un senso <strong>di</strong> gran<strong>di</strong>osità,<br />
appunto, e <strong>di</strong> perfezione. Pensiamo<br />
alle cerimonie che ultimamente<br />
abbisognano ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong> un esperto<br />
nella preparazione ed organizzazione -<br />
il “wed<strong>di</strong>ng planner” - e alle case ormai<br />
quasi sempre arredate e organizzate<br />
da esperti architetti e arredatori. Oggi<br />
quin<strong>di</strong> – ha proseguito la dottoressa<br />
Richetta - si chiede molto, molto <strong>di</strong><br />
più alla vita <strong>di</strong> coppia e al matrimonio,<br />
si investe tantissimo e tantissimo<br />
ci si aspetta l’uno dall’altro. Se il<br />
partner non è “perfetto” come lo si<br />
desidererebbe, pazienza, lo si cambierà<br />
dopo, in fondo c’è molto tempo davanti<br />
per questo progetto… e più ci si aspetta<br />
più, naturalmente è facile arrivare alla<br />
<strong>di</strong>sillusione. Quando il tanto agognato<br />
cambiamento non avviene o il partner<br />
non è in grado <strong>di</strong> dare nella relazione<br />
7<br />
quanto ci si aspettava, la <strong>di</strong>sillusione<br />
è forte, tanto <strong>di</strong> più quanto più ci si<br />
attendeva».<br />
Questa <strong>di</strong>sillusione è sicuramente<br />
uno dei motivi più frequenti dei<br />
fallimenti: cosa consigliare, dunque<br />
alle giovani coppie che stanno per<br />
affrontare questa scelta? «Non certo<br />
<strong>di</strong> non farla – ha risposto la dottoressa<br />
Richetta - e nemmeno <strong>di</strong> non investire<br />
affettivamente nella coppia, ma <strong>di</strong> non<br />
idealizzare troppo questo passo, che<br />
<strong>di</strong> per sé non risolve alcun problema<br />
né <strong>di</strong>fficoltà, e soprattutto essere<br />
innamorati va benissimo, ma bisogna<br />
anche saper riconoscere i limiti<br />
dell’altro e accettarli. il che significa<br />
che deve piacervi proprio così com’è,<br />
e che così dovrà continuare a piacervi<br />
anche nel passare del tempo e nelle<br />
trasformazioni che questo passaggio<br />
comporta. E poi… auguri!».<br />
Lalla Negri<br />
Nel 2010 a NOvara uN calO delle uNIONI<br />
biane, 3 brasiliane, 1 moldava, 2 peruviane, 1 cubana, 1<br />
venezuelana, 1 rumena, 1 britannica e 1 nigeriana).<br />
I matrimoni civili nei quali entrambi i citta<strong>di</strong>ni erano<br />
stranieri nel 2009 erano stati complessivamente 37, 25 dei<br />
quali entrambi gli sposi avevano la<br />
stessa citta<strong>di</strong>nanza (2 tra turchi, 5 tra<br />
marocchini, 1 tra equadoregni, 1 tra<br />
boliviani, 4 tra cinesi, 3 tra nigeriani,<br />
3 tra peruviani, 1 tra camerunensi,<br />
1 tra moldavi, 1 tra senegalesi, 1 tra<br />
ghanesi, 1 tra polacchi e 1 tra rumeni),<br />
mentre 12 sono stati quelli tra citta<strong>di</strong>ni<br />
stranieri <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse nazionalità.<br />
Nel 2010 i matrimoni nei quali lo<br />
sposo era straniero sono stati complessivamente<br />
4 (1 marocchino, 1<br />
albanese, 1 tunisino e 1 equadoregno),<br />
mentre i matrimoni nei quali<br />
la sposa era straniera sono stati 27<br />
(2 marocchine, 5 ucraine, 5 brasiliane,<br />
3 moldave, 1 russa, 1 francese, 1<br />
peruviana, 2 cubane, 1 senegalese,<br />
2 polacche, 1 argentina, 1 cinese e 2<br />
rumene).<br />
L’anno scorso i matrimoni civili tra<br />
citta<strong>di</strong>ni stranieri sono stati in tutto<br />
12, 11 dei quali celebrati tra persone<br />
con la stessa citta<strong>di</strong>nanza (1 tra albanesi, 5 tra nigeriani,<br />
1 tra marocchini, 1 tra ivoriani, 1 tra camerunensi, 1 tra<br />
rumeni e 1 tra ghanesi).<br />
l.n.
NOISPOSIcerImONIa<br />
eccO dOve SPOSarSI Nel NOvareSe<br />
Fino a qualche tempo fa era possibile<br />
scegliere con molta libertà la chiesa<br />
dove sposarsi. Spesso veniva scelta<br />
una chiesa particolarmente suggestiva<br />
o artisticamente importante per<br />
ovvi motivi estetici. Oggi, invece,<br />
quasi tutte le <strong>di</strong>ocesi italiane, e tra<br />
queste anche quella <strong>di</strong> <strong>Novara</strong>, sono<br />
propense a non concedere l’utilizzo <strong>di</strong><br />
chiese per celebrazioni matrimoniali<br />
quando non ci sia un legame con la<br />
chiesa dove si intende celebrare il<br />
le regOle Per la Scelta, le derOghe e I luOghI PIù gettONatI<br />
matrimonio.<br />
In altre parole, il criterio che viene<br />
perseguito è che gli sposi debbano<br />
celebrare il matrimonio nella chiesa<br />
della comunità dove risiedono o dove<br />
risiederanno. Questo per far sì che la<br />
comunità cristiana veda che ci sono<br />
degli sposi, cosa che oltre che bella<br />
in sè, è anche motivo <strong>di</strong> conforto per<br />
l’intera comunità. Questo criterio<br />
viene confermato dal responsabile<br />
dell’Ufficio liturgico della Diocesi<br />
ABBIGLIAMENTO<br />
Vasta<br />
scelta<br />
<strong>di</strong> ABITI<br />
DA<br />
CERIMONIA<br />
uomo - donna<br />
classico<br />
e giovane<br />
dalla 42 alla 76<br />
8<br />
<strong>di</strong> <strong>Novara</strong>, don Gianni Colombo, che<br />
tuttavia lascia aperte alcune possibilità<br />
<strong>di</strong> deroga. «In alcuni casi - ha infatti<br />
spiegato - per motivi particolari - come<br />
ad esempio la devozione specifica<br />
ad un Santo oppure il fatto <strong>di</strong> aver<br />
frequentato un particolare percorso<br />
<strong>di</strong> fede legato ad una parrocchia che<br />
non è quella <strong>di</strong> residenza - vengono<br />
concesse anche chiese <strong>di</strong>verse da quelle<br />
sopracitate».<br />
La possibilità <strong>di</strong> ottenere una deroga<br />
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quin<strong>di</strong> esiste, ma attenzione, riuscire<br />
ad “accaparrarsi” una delle chiese<br />
più gettonate non è sempre così<br />
facile: «Alcuni luoghi <strong>di</strong> particolare<br />
suggestione o interesse turistico<br />
– spiega don Gianni Colombo – sono<br />
richiestissimi e quin<strong>di</strong> stato deciso<br />
<strong>di</strong> non concederli per celebrare<br />
matrimoni», è questo il caso tra gli altri<br />
della basilica <strong>di</strong> San Giulio a Orta o<br />
del santuario <strong>di</strong> Re in Valvigezzo, che<br />
viene concesso solamente ai residenti.<br />
Tra le chiese più richieste Orta resta<br />
al centro dei desideri dei novelli sposi<br />
che, autorizzazioni permettendo,<br />
scelgono la chiesa dell’Assunta o la<br />
piccola cappella del Sacro Monte del<br />
paese cusiano. Sul lago Maggiore tra le<br />
chiese più gettonale quella <strong>di</strong> Carciano<br />
a Stresa e in generale tutte le chiese <strong>di</strong><br />
Arona, località sempre molto richiesta.<br />
A <strong>Novara</strong>, una location particolarmente<br />
ambita sembra essere la Madonna del<br />
Bosco, seguita dalla Madonna del Latte<br />
<strong>di</strong> Gionzana. In gran<strong>di</strong>ssima ascesa nel<br />
gra<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> molti sposi, soprattutto<br />
dal Milanese, l’abbazia dei santi<br />
Nazzaro e Celso a San Nazzaro Sesia,<br />
che afferisce alla Diocesi <strong>di</strong> Vercelli,<br />
responsabile insieme al parroco della<br />
concessione <strong>di</strong> eventuali deroghe.<br />
Roberto Conti<br />
L’offerta:<br />
“minimo<br />
<strong>di</strong> intenzione”<br />
80 euro<br />
Se vi sposate in chiesa è richiesta un’offerta economica, che è <strong>di</strong> norma libera.<br />
L’offerta serve a coprire le spese per la cerimonia (luci, addobbi, riscaldamento)<br />
con l’esclusione dei fiori che sono, naturalmente, a carico degli sposi. «In<br />
alcuni casi può capitare che il parroco suggerisca un certo importo per l’offerta<br />
– spiega don Fabrizio Poloni, cancelliere della Diocesi <strong>di</strong> <strong>Novara</strong>, che abbiamo<br />
interpellato sull’argomento – Tuttavia occorre ricordare che non c’è alcuna<br />
tariffa fissata esplicitamente. L’offerta per l’intenzione della messa (è questo il<br />
termine tecnico più appropriato, ndr) che comprende anche un minimo per le<br />
spese, solitamente è comunque <strong>di</strong> 80 euro».<br />
Molto spesso gli sposi, non avendo idea <strong>di</strong> quanto dare, preferiscono che il parroco<br />
in<strong>di</strong>chi chiaramente una cifra, evitando in questo modo il rischio <strong>di</strong> un’offerta<br />
ritenuta magari troppo contenuta rispetto alla consuetu<strong>di</strong>ne che per gli<br />
sposi è <strong>di</strong>fficile conoscere a priori. In caso che per la scelta della chiesa venga<br />
concessa una deroga, è auspicabile un’offerta decisamente più congrua come<br />
segno <strong>di</strong> riconoscimento della concessione <strong>di</strong> un luogo particolare ed evocativo.<br />
In alcuni casi, gli sposi sud<strong>di</strong>vidono l’offerta al parroco tra il corso prematrimoniale<br />
e la cerimonia vera e propria. Secondo una statistica le offerte alla parrocchia<br />
per il matrimonio, nel nostro Paese vanno da un minimo <strong>di</strong> 50 euro fino a<br />
un massimo <strong>di</strong> 500 euro ed oltre per le location più ricercate.<br />
r.co.<br />
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velO O… NON velO?<br />
Qualche cONSIglIO Per la Scelta dI uN acceSSOrIO che fa la dIffereNza Nel lOOk<br />
In<strong>di</strong>spensabile, un classico, un<br />
accessorio senza il quale l’abito<br />
non fa la sposa. Oppure obsoleto,<br />
anacronistico, “out of trend”.<br />
Stiamo parlando del velo nuziale,<br />
oggetto del costante contendere<br />
quando si tratta <strong>di</strong> scegliere l’abito<br />
per il giorno del sì.<br />
Anticamente veniva indossato<br />
in quanto si credeva che questo<br />
servisse a proteggere l’innocenza<br />
delle giovani spose nel momento in<br />
cui erano più esposte agli influssi<br />
maligni. Oggi si è persa quest’aura<br />
poetica, ma il velo continua a<br />
esercitare il suo fascino, rendendo<br />
ancora più solenne il momento<br />
dell’ingresso in chiesa.<br />
Prima <strong>di</strong> sceglierlo, però, è preferibile<br />
considerare alcuni dettagli, in primo<br />
luogo se la pettinatura scelta si adatta<br />
a questo accessorio. Dal momento<br />
che il velo è molto costoso (quelli<br />
in fibre naturali riescono, a volte, a<br />
essere più costosi dell’abito), molte<br />
ragazze preferiscono farselo prestare:<br />
in questo caso è importante considerare<br />
l’abbinamento con il vestito e, per<br />
evitare <strong>di</strong> appesantire l’impressione<br />
visiva, seguire la regola del “contrario”:<br />
se il vestito è in pizzo, il velo dev’essere<br />
<strong>di</strong> un altro materiale e viceversa.<br />
I modelli sono davvero numerosissimi:<br />
abbiamo il modello americano, quello<br />
più solenne, lungo <strong>di</strong>etro e corto<br />
davanti. La parte davanti si usa per<br />
nascondere il volto della sposa mentre<br />
entra in Chiesa.<br />
… e per L’abito tanto coLore<br />
Per il <strong>2011</strong> il colore prende il sopravvento nell’abito da sposa: questo è quanto<br />
si è visto durante le sfilate e nell’ambito delle fiere <strong>di</strong> settore. Se il modello<br />
classico, in quanto tale, continua a regnare incontrastato, va segnalata la<br />
novità: oltre alle provocazioni, come i jeans tempestati <strong>di</strong> swarosky abbinati<br />
al velo, sono infatti i colori ad aver dominato la scena. Si va dal blu, protagonista<br />
in<strong>di</strong>scusso dei defile, (oltre che <strong>di</strong> tutta la moda prêt-à-porter), al rosa,<br />
in tutte le sue tonalità, ma soprattutto antico e cipria, passando per il nero,<br />
elegantemente inserito nei vestiti da sposa grazie a pizzi, ricami e dettagli,<br />
ed il grigio perla. Abbiamo poi il carne, in tutte le sue sfumature: caramello,<br />
beige e crema sono i colori accostati a questo stile, dove la sposa può<br />
scegliere <strong>di</strong> vestire un abito elegante, raffinato e classico, ma con una nota<br />
cromatica che lo rende ancora più intrigante. Per quanto riguarda i modelli,<br />
si spazia da vestiti voluminosi e linee sofisticate a creazioni più classiche<br />
e romantiche. Frequente anche l’uso <strong>di</strong> applicazioni velate, trasparenze,<br />
piume e altri tessuti e materiali che mettono in evidenza il corpo femminile,<br />
ma sempre con garbo ed eleganza. E le scarpe? Si adattano ai gusti tra i più<br />
<strong>di</strong>sparati, dalle zeppe vertiginose a modelli più classici e sobri, fino a sandali<br />
gioiello dal mood più ricercato e luminoso.<br />
l.n.<br />
Sarà lo sposo, proprio come avveniva<br />
durante i riti del passato, che lo<br />
solleverà poggiandolo sulla testa della<br />
sposa al momento dell’incontro, davanti<br />
all’altare. Abbiamo poi il velo a manto,<br />
semplicemente appoggiato sul capo, e<br />
quello a triangolo appuntato sui capelli<br />
raccolti con un fermaglio: questo tipo è<br />
composto da più strati che, poggiati uno<br />
sull’altro creano molto volume e allo<br />
stesso momento permettono massima<br />
libertà alla sposa. Da considerare anche<br />
i tre tipi <strong>di</strong> lunghezze: corto fino alle<br />
spalle, me<strong>di</strong>o che copre tutta la schiena<br />
e lungo che arriva fino a terra e oltre<br />
(in ogni caso il velo non deve superare<br />
i tre metri). Ma quando il velo è<br />
sconsigliato? Secondo usanze a galateo,<br />
ci sono casi in cui è preferibile evitare<br />
il velo, primo fra tutti se si tratta <strong>di</strong> un<br />
matrimonio in Comune. Inoltre, se la<br />
sposa è matura o si sposa una seconda<br />
volta, è preferibile un cappello. Infine il<br />
velo è decisamente out per chi porta gli<br />
occhiali, perchè si potrebbe rischiare <strong>di</strong><br />
“appesantire” il look.<br />
Lalla Negri
NOISPOSIteNdeNze<br />
rISO, PetalI dI fIOrI, bOlle dI SaPONe,<br />
cOrIaNdOlI Per Il “laNcIO” beNeaugurale<br />
NumerOSe QuaNtO faNtaSIOSe le varIaNtI PrOPOSte Per Il rItO al termINe della cerImONIa NuzIale<br />
C’è usanza e usanza. Ma, soprattutto, c’è<br />
tanta fantasia da parte <strong>di</strong> chi vuole rendere<br />
unico in tutto e per tutto il suo matrimonio.<br />
A partire dal lancio del riso.<br />
L’usanza del lancio del riso sugli sposi<br />
affonderebbe le proprie ra<strong>di</strong>ci nella<br />
tra<strong>di</strong>zione cinese: un’antica leggenda<br />
narra che il Genio Buono, alla vista dei<br />
conta<strong>di</strong>ni colpiti da una grave carestia, sia<br />
stato mosso a pietà e abbia chiesto loro<br />
<strong>di</strong> irrigare i campi con l’acqua del fiume<br />
in cui egli <strong>di</strong>sperse i propri denti. L’acqua<br />
trasformò i denti in semi, da cui germogliarono<br />
migliaia <strong>di</strong> piante <strong>di</strong> riso, che<br />
sfamarono l’intera popolazione. Il riso da<br />
allora <strong>di</strong>venne simbolo <strong>di</strong> abbondanza e<br />
prosperità e lanciarlo sugli sposi equivale<br />
ad augurare loro un futuro <strong>di</strong> felicità e<br />
sod<strong>di</strong>sfazioni. Vi è chi sostiene che questa<br />
usanza possa essere ricondotta all’abitu<strong>di</strong>ne<br />
<strong>di</strong> alcune tribù primitive <strong>di</strong> consumare<br />
del riso durante il rito del matrimonio (un<br />
espe<strong>di</strong>ente mirato a <strong>di</strong>stogliere l’attenzio-<br />
Vasto assortimento<br />
<strong>di</strong> BOMBONIERE<br />
PARTECIPAZIONI<br />
per ogni ricorrenza<br />
e reparto LISTA<br />
NOZZE ARTICOLI<br />
ne dei cattivi spiriti dagli sposi), altri che<br />
puntano sull’associazione riso-fertilità da<br />
sempre riconosciuta dai popoli antichi,<br />
altri ancora che spiegano come il riso sia<br />
stato eletto a simbolo <strong>di</strong> abbondanza e<br />
prosperità. Una leggenda <strong>di</strong> casa nostra è<br />
poi quella secondo la quale si <strong>di</strong>ce, invece,<br />
che per tra<strong>di</strong>zione nell’antica Roma si<br />
lanciasse grano sugli sposi (sempre come<br />
augurio <strong>di</strong> fertilità). Il “cambio <strong>di</strong> cereale”,<br />
nella nostra tra<strong>di</strong>zione, è avvenuto<br />
nel momento in cui il riso è <strong>di</strong>ventato più<br />
reperibile del grano (avere del riso in casa<br />
è semplice, il grano è meno alla portata <strong>di</strong><br />
tutti).<br />
Oggi, però, al riso si sostituiscono spesso<br />
altri elementi, «anche perchè - come<br />
hanno spiegato le sorelle Monica e Silvia<br />
Pertile, titolari dell’omonimo negozio<br />
<strong>di</strong> bomboniere e articoli per la casa <strong>di</strong><br />
Oleggio – in alcune Parrocchie si è voluto<br />
lanciare l’invito a evitare sprechi <strong>di</strong> un<br />
alimento che potrebbe sfamare tanta gen-<br />
2<br />
Scegli<br />
la qualità!<br />
te. Questa forma <strong>di</strong> attenzione al sociale<br />
è peraltro da anni riscontrabile anche<br />
nella scelta delle cosiddette “bomboniere<br />
solidali”, che vanno dall’oggetto simbolico<br />
realizzato sulla base <strong>di</strong> determinate<br />
caratteristiche e quin<strong>di</strong> commercializzato,<br />
fino all’offerta fatta a Enti e associazioni<br />
che operano in <strong>di</strong>versi settori. Parlando<br />
comunque <strong>di</strong> riso un’assoluta novità è<br />
rappresentata, per esempio, dalla richiesta<br />
<strong>di</strong> riso colorato da accostare a quello<br />
tra<strong>di</strong>zionale bianco e naturale e da <strong>di</strong>stribuire<br />
agli invitati, fuori dalla chiesa, in<br />
appositi contenitori, dai coni alle borsette<br />
e sacchettini portariso. I vantaggi del riso<br />
colorato consistono in un maggior effetto<br />
scenografico nelle foto e nei video <strong>di</strong><br />
nozze e inoltre - fatto da non sottovalutare<br />
- si tratta <strong>di</strong> un tipo <strong>di</strong> riso che non macchia<br />
i vestiti degli sposi, specie in caso <strong>di</strong><br />
pioggia».<br />
Sarebbe meglio evitare riso bianco da<br />
cucina, senza che questo sia stato preven-<br />
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tivamente “lavato”: i bianchi chicci farinosi<br />
possono infatti macchiare il vestito degli<br />
sposi. Per la scelta del riso <strong>di</strong> nozze, il consiglio<br />
è quin<strong>di</strong> quello <strong>di</strong> riferirsi <strong>di</strong>rettamente al<br />
negozio al quale ci si rivolgerà per l’acquisto<br />
<strong>di</strong> bomboniere, confetti, eccetera.<br />
Per coloro che, invece, non amano particolarmente<br />
il riso, «questo - hanno ricordato<br />
Monica e Silvia Pertile - può essere rimpiazzato<br />
dal lancio <strong>di</strong> coriandoli o <strong>di</strong> petali <strong>di</strong> fiori,<br />
rigorosamente coloratissimi e più gra<strong>di</strong>ti in<br />
quanto meno sporcanti rispetto al riso, oltre<br />
che particolarmente scenografici».<br />
fe<strong>di</strong> nuziaLi: quaLi<br />
e come scegLiere?<br />
Una delle tante cose a cui pensare nell’organizzazione<br />
del matrimonio é la scelta delle<br />
fe<strong>di</strong>, compito arduo quando in gioielleria, <strong>di</strong><br />
fronte a mille possibilitá, ci si trova perduti<br />
in mezzo a centinaia <strong>di</strong> modelli <strong>di</strong>fferenti.<br />
Ne esistono <strong>di</strong> tutti i tipi: sottili, con pietre,<br />
moderni, tra<strong>di</strong>zionali… La scelta degli anelli<br />
come quella degli accessori é sempre un<br />
po’ problematica. Se la mano é lunga con<br />
<strong>di</strong>ta lunghe e sottili, i <strong>di</strong>segni piú ampi risplenderanno<br />
maggiormente al <strong>di</strong>to. Gli<br />
anelli roton<strong>di</strong> sono perfetti per questo tipo<br />
<strong>di</strong> mano. Se la mano é corta, meglio un tipo<br />
<strong>di</strong> fede piatto e sottile. Senza <strong>di</strong>menticare la<br />
simbologia, va ricordato che i gioielli, quali<br />
<strong>di</strong> fatto le fe<strong>di</strong> sono, vanno portati ed esibiti<br />
agli sguar<strong>di</strong>: pertanto si può osare anche<br />
con l’originalità <strong>di</strong> modelli ornati con piccoli<br />
amuleti portafortuna o con perle tra<strong>di</strong>zionali.<br />
Per quanto riguarda l’uso dell’oro<br />
(giallo, rosa, bianco) come materiale per le<br />
fe<strong>di</strong> nuziali, si tratta <strong>di</strong> una consuetu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong><br />
epoca cristiana: l’oro è infatti, nel cristianesimo,<br />
simbolo d’eternità. L’anello delle<br />
nozze è d’oro in quanto l’unione tra i due<br />
coniugi sarà eterna. In quanto alla forma<br />
delle fe<strong>di</strong>, il cerchio, rappresenta la perfezione<br />
dell’unione delle vite <strong>di</strong> due persone<br />
innamorate in un’unica vita.<br />
l.n.<br />
Un’ulteriore moda <strong>di</strong> origine americana,<br />
peraltro assai gra<strong>di</strong>ta da parte dei più piccoli, è<br />
quella <strong>di</strong> sostituire il riso con bolle <strong>di</strong> sapone,<br />
magari in flaconcini personalizzati col nome<br />
degli sposi, oppure dal lancio <strong>di</strong> palloncini,<br />
sempre colorati. Anche se può sembrare un<br />
po’ bizzarro, in alternativa, potreste festeggiare<br />
la nuova unione con il rito della liberazione<br />
delle colombe bianche, simbolo <strong>di</strong> purezza.<br />
È possibile noleggiare coppie <strong>di</strong> colombi che<br />
una volta finita la cerimonia vengono liberati<br />
e sono in grado <strong>di</strong> ritornare alla base.<br />
Lalla Negri<br />
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NOISPOSIcOStume<br />
«Il matrImONIO? NeglI uSa<br />
lO vIvIamO (e lO celebrIamO) cOSì»<br />
Un’americana a <strong>Novara</strong> e un’occasione<br />
per parlare dell’istituto del matrimonio<br />
a stelle e strisce non solo in termini <strong>di</strong><br />
usanze, ma anche riflettendo su quello<br />
che è <strong>di</strong>ventato oggi il vincolo matrimoniale<br />
negli Stati Uniti.<br />
Anne Jones ha 22 anni, viene dallo Stato<br />
della Georgia e si trova nella città della<br />
Cupola «dallo scorso gennaio come<br />
ragazza “alla pari”. Mi tratterrò qui per<br />
circa tre mesi – ha raccontato – e mi sto<br />
guardando intorno con curiosità a mia<br />
volta, alla scoperta <strong>di</strong> un mondo completamente<br />
nuovo».<br />
Anne porta innanzitutto con sè il bagaglio<br />
<strong>di</strong> una solida e concreta ragazza del<br />
Sud, fatto <strong>di</strong> attenzione e attaccamento<br />
alle tra<strong>di</strong>zioni. Caratteristica, questa,<br />
alla quale si aggiunge il fatto <strong>di</strong> essere<br />
figlia <strong>di</strong> un pastore presbiteriano. Questo<br />
insieme <strong>di</strong> circostanze ha fatto sì che le<br />
Il raccONtO dI aNNe JONeS, gIOvaNe amerIcaNa mOmeNtaNeameNte a NOvara<br />
sue idee sul matrimonio in<br />
genere siano molto chiare.<br />
«Dovessi immaginare il<br />
mio matrimonio – ha detto<br />
– lo vorrei proprio come<br />
quello dei miei genitori,<br />
che stanno insieme da una<br />
vita e che hanno con<strong>di</strong>viso<br />
davvero tutto. Hanno<br />
saputo crescere insieme,<br />
scoprendosi ogni giorno,<br />
educando noi figli all’unione<br />
tra noi e questo è<br />
probabilmente il segreto<br />
<strong>di</strong> un’unione coniugale<br />
riuscita. In America c’è<br />
l’abitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> convivere<br />
e <strong>di</strong> “pianificare”, in questo modo, il<br />
matrimonio non a brevissimo termine,<br />
cercando <strong>di</strong> capire se la cosa può funzionare.<br />
È anche vero che c’è tantissima<br />
6<br />
anne Jones<br />
gente che si sposa in età<br />
davvero molto giovane,<br />
al termine del college (le<br />
nostre scuole superiori,<br />
ndr) o ad<strong>di</strong>rittura durante<br />
il college. Ciò spiega<br />
come mai si arrivi spesso<br />
a una crisi del rapporto tra<br />
uomini e donne che, evidentemente,<br />
sono ancora<br />
troppo giovani e devono<br />
completare il proprio<br />
percorso <strong>di</strong> crescita in<strong>di</strong>viduale:<br />
situazione questa<br />
che spiega anche il perchè<br />
<strong>di</strong> persone che si sposano<br />
<strong>di</strong>verse volte. Abbiamo<br />
poi, a fare da contraltare a questo quadro,<br />
quello del quale fanno parte persone<br />
che, invece, puntano la prima parte della<br />
loro vita solo ed esclusivamente sulla
NOISPOSIcOStume<br />
alcune immagini del matrimonio <strong>di</strong> katie Jones e Jeffery gant<br />
carriera e si sposano dopo<br />
i quarant’anni. C’è quin<strong>di</strong><br />
un vero e proprio gap, un<br />
vuoto tra queste due fasce<br />
d’età».<br />
Anne è tra l’altro reduce<br />
da un matrimonio in famiglia,<br />
quello, la scorsa estate,<br />
della sorella maggiore<br />
Kathy, una sprintissima,<br />
giovane sposa così come<br />
anche il marito Jeffery.<br />
«Anche in questo caso<br />
– ha commentato Anne<br />
– devo ammettere che<br />
tutto è andato come vorrei<br />
succedesse a me: eravamo in duecento<br />
persone e questa è una cifra davvero<br />
insolita nel mio Paese dove, normalmente,<br />
le famiglie sono <strong>di</strong>sseminate un<br />
po’ ovunque negli States e ci si ritrova<br />
Finalmente lui ti ha fatto la fati<strong>di</strong>ca domanda,<br />
vi sposate e tu ti stai già chiedendo:<br />
“Dove faremo il ricevimento? Quali sono e carte da preparare?<br />
E i parenti li devo invitare proprio tutti?”<br />
Basta con lo stress!<br />
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con grande <strong>di</strong>fficoltà. Nel<br />
caso delle nozze <strong>di</strong> Kathy,<br />
invece, c’erano davvero<br />
tutti coloro che avremmo<br />
desiderato avere vicino<br />
a noi». La cerimonia si<br />
è svolta in un e<strong>di</strong>ficio<br />
monumentale, «fatto<br />
non insolito per noi, che,<br />
spesso, celebriamo il rito<br />
non solo in chiesa, ma<br />
anche in ambientazioni<br />
decisamente più “laiche”,<br />
come il giar<strong>di</strong>no <strong>di</strong> casa o,<br />
appunto, vecchie <strong>di</strong>more<br />
e antichi e<strong>di</strong>fici. È stato<br />
davvero tutto molto emozionante, già<br />
a partire dalla settimana precedente le<br />
nozze, quando abbiamo dovuto dare il<br />
nostro contributo organizzativo alla festa<br />
e alla cerimonia. Come anche in Italia,<br />
7<br />
è valsa la regola scaramantica <strong>di</strong> non far<br />
incotrare i due sposi il giorno prima del<br />
matrimonio; noi sorelle eravamo le sue<br />
testimoni e, proprio per questo motivo,<br />
abbiamo scelto <strong>di</strong> vestirci non come<br />
damigelle, con lo stesso abito, ma <strong>di</strong> indossare<br />
vestiti che fossero nella medesima<br />
tonalità dell’abito bianco, ovvero nei<br />
colori del crema e del tortora. Anche in<br />
questa occasione – ha detto infine Anne<br />
– abbiamo voluto <strong>di</strong>mostrare quello che i<br />
nostri genitori ci hanno saputo insegnare<br />
dandoci l’esempio: saper essere vicine e<br />
unite in qualsiasi momento della nostra<br />
vita».<br />
Lalla Negri
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vIaggIO dI NOzze: eccO cOme SceglIere<br />
La luna <strong>di</strong> miele? Un aspetto delle<br />
nozze da analizzare con tanta attenzione:<br />
quando si sceglie la destinazione è bene<br />
infatti considerare alcune regole generali<br />
per far sì che tutto si svolga senza<br />
imprevisti che possano rovinare questo<br />
momento. Innanzitutto, il viaggio <strong>di</strong><br />
nozze è un momento che simbolicamente<br />
precede l’inizio della vita insieme: dovrà<br />
quin<strong>di</strong> essere romantico e rilassante,<br />
soprattutto dopo un periodo <strong>di</strong> notevole<br />
stress come quello dell’organizzazione<br />
delle nozze. Meglio, dunque, una vacanza<br />
riposante, magari con visita culturale<br />
(per chi è molto attivo normalmente), ma<br />
comunque in completo relax.<br />
Meglio affidarsi a un’agenzia <strong>di</strong> viaggio<br />
competente, <strong>di</strong>ffidando dei prezzi<br />
eccessivamente bassi: si riceve quello<br />
che si paga... Per quanto riguarda<br />
la destinazione è bene evitare <strong>di</strong><br />
scegliere mete troppo lontane qualora<br />
la coppia non abbia a <strong>di</strong>sposizione<br />
almeno due settimane <strong>di</strong> vacanza: va<br />
infatti considerato il fatto che si dovrà<br />
affrontare un viaggio <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse ore,<br />
con cambi <strong>di</strong> aereo e spostamenti<br />
vari. È poi molto utile visitare il sito<br />
del Ministero degli Esteri (www.<br />
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esteri.it) per verificare eventuali zone<br />
che possono essere a rischio per vari<br />
motivi. Meglio inoltre informarsi sulle<br />
abitu<strong>di</strong>ni, le leggi del posto, sulla<br />
necessità <strong>di</strong> reperire documenti, visti e<br />
fare vaccinazioni (tenendo presente la<br />
compatibilità con trattamenti me<strong>di</strong>cinali<br />
che eventualmente state seguendo, o<br />
con la gravidanza). Mai <strong>di</strong>menticare<br />
<strong>di</strong> portare con sè un’assicurazione<br />
me<strong>di</strong>ca ed un kit me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> base. Dopo<br />
aver scelto la destinazione, si dovrà<br />
procedere con un’adeguata preparazione<br />
dei bagagli, informandosi su clima<br />
e temperatura locale e scegliete un<br />
abbigliamento comodo. Sul fronte<br />
sol<strong>di</strong> è consigliabile viaggiare senza<br />
troppo denaro contante, con la carta <strong>di</strong><br />
cre<strong>di</strong>to e con i travel cheque, previo<br />
accertamento sul cambio della valuta e<br />
sulle commissioni applicate.<br />
È importante fare sempre una fotocopia<br />
dei documenti e dei biglietti aerei:<br />
meglio girare con le copie e lasciare<br />
gli originali in hotel (in una cassetta <strong>di</strong><br />
sicurezza). Infine, per ogni evenienza,<br />
informarsi sempre sulla sede <strong>di</strong><br />
Ambasciata o Consolato italiano.<br />
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«cON abItI e cOrredI IN mOStra I SOgNI»<br />
Parlare <strong>di</strong> nozze, <strong>di</strong> vita a due, <strong>di</strong> famiglia<br />
attraverso una mostra: è quanto Driade<br />
Castal<strong>di</strong> Bricco, presidente onorario del<br />
Comitato Quattro Cantoni <strong>di</strong> Cerano, ha<br />
fatto in <strong>di</strong>verse occasioni, organizzando<br />
esposizioni de<strong>di</strong>cate agli abiti da sposa e<br />
ai corre<strong>di</strong>. «Per me - ha commentato - si<br />
è trattato <strong>di</strong> un’esperienza bellissima data<br />
dal fatto che ciascuna mostra è stata, oltre<br />
che occasione <strong>di</strong> un tuffo nel passato,<br />
anche l’opportunità <strong>di</strong> far rivivere ricor<strong>di</strong><br />
ed emozioni legati a un giorno unico e<br />
che resta tale nella vita <strong>di</strong> una persona,<br />
in<strong>di</strong>pendentemente da come sono andate le<br />
cose tra la coppia». La prima esposizione<br />
<strong>di</strong> abiti da sposa risale all’inizio degli anni<br />
Novanta, in quella che era la vecchia sala<br />
consiliare all’interno del complesso dell’ex-Cvt.<br />
A questo evento ne sono seguiti<br />
altri due: il primo, sempre legato agli abiti<br />
da sposa, si è tenuto cinque anni fa in sala<br />
“Don Francesco Quaglia”, seguito l’anno<br />
successivo da quello de<strong>di</strong>cato al corredo e<br />
alla dote. In mostra, tra i numerosi ricor<strong>di</strong>,<br />
gli scorci <strong>di</strong> un’epoca. «Tra i “pezzi” più<br />
particolari che abbiamo esposto - ha detto<br />
Driade Castal<strong>di</strong> Bricco - un abito <strong>di</strong> fine<br />
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Ottocento, un modello lontano anni luce<br />
dal tra<strong>di</strong>zionale vestito da sposa: in taffetà<br />
marrone, con il corpino strizzato e rifinito<br />
con rouches e passamaneria in caneté…<br />
Davvero insolito quanto ammiratissimo<br />
dal pubblico, che certo non conosceva<br />
questo genere <strong>di</strong> “tendenza” nel costume<br />
del passato. Questo credo che sia un abito<br />
destinato a essere ricordato da parte dei<br />
visitatori delle nostre esposizioni (il vestito<br />
è infatti stato protagonista <strong>di</strong> entrambe le<br />
mostre, ndr) così come il kimono nuziale<br />
giapponese, con sfondo nero e <strong>di</strong>segni con<br />
Oggetti e progetti<br />
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20<br />
colori sgargianti. Quello che commuove<br />
e che emoziona, poi, è il fatto che anche<br />
<strong>di</strong>etro a questi capi particolarissimi, magari<br />
anche anti-convenzionali, c’è una storia<br />
d’amore, c’è una famiglia, ci sono persone<br />
che non sono più tra noi e che, magari<br />
grazie anche a questi stessi abiti, hanno<br />
gioito e sognato». Tante emozioni anche<br />
grazie ai corre<strong>di</strong>, protagonisti della mostra<br />
più recente. «L’impressione che la gente<br />
aveva entrando nella sala - ha ricordato<br />
Driade Castal<strong>di</strong> Bricco - era quella <strong>di</strong> una<br />
ricchezza che la nostra epoca certo non<br />
conosce più. Una ricchezza, si ba<strong>di</strong> bene,<br />
che non era data dall’opulenza quanto dalla<br />
raffinatezza, dalla cura per il dettaglio, dalla<br />
capacità <strong>di</strong> rendere speciale un particolare<br />
tra lenzuola, abiti, asciugamani, tovaglie,<br />
pizzi, oggetti per la toeletta e la cura personale.<br />
Oggi siamo più abituati alla praticità,<br />
oggi si indossano pigiami facili da lavare e<br />
stirare anzichè camicie da notte con ricami<br />
vezzosi… Che cosa può essere paragonato<br />
in epoca moderna - si è chiesta a conclusione<br />
Driade Castal<strong>di</strong> Bricco - a una camicia<br />
con la scritta “Buongiorno, amore!”?».<br />
Lalla Negri<br />
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NOISPOSIteNdeNze<br />
matrImONIO a SuON dI muSIca!<br />
tra cerImONIa e rIcevImeNtO eccO uN decalOgO Per la gIuSta Scelta<br />
Un matrimonio ha bisogno assolutamente <strong>di</strong> musica.<br />
Ogni momento deve essere sottolineato con<br />
una colonna sonora adeguata che resti impressa nel<br />
cuore degli invitati. In queste occasioni è meglio lasciar<br />
perdere il “fai da te” e affidarsi a professionisti<br />
qualificati che sappiano il fatto loro. Suonare a un<br />
matrimonio infatti richiede un repertorio molto vasto<br />
capace <strong>di</strong> adattarsi ai vari momenti della festa, sia<br />
che si tratti <strong>di</strong> un dj che <strong>di</strong> una band. La cerimonia<br />
religiosa prevede brani tra<strong>di</strong>zionali per sottolineare<br />
i <strong>di</strong>versi momenti: l’arrivo della sposa, lo scambio<br />
degli anelli, l’offertorio, l’uscita degli sposi dalla<br />
chiesa. Si può scegliere tra arpa, violino, oppure il<br />
coro. “L’ave Maria” <strong>di</strong> Bach eseguita da un soprano<br />
è in<strong>di</strong>menticabile e rappresenta una delle scelte più<br />
gettonate dagli sposi. Per dare un tocco <strong>di</strong> originalità<br />
si può optare per un coro gospel, altra tendenza in<br />
crescita negli ultimi anni. È buona norma comunicare<br />
i brani scelti al sacerdote che celebrerà la funzione,<br />
«alcuni come “L’Ave Maria” <strong>di</strong> Schubert o la “Marcia<br />
nuziale” <strong>di</strong> Mendelsshon – suggerisce don Gianni<br />
Colombo, responsabile dell’Ufficio liturgico della<br />
Diocesi <strong>di</strong> <strong>Novara</strong> – sono considerati brani <strong>di</strong> origine<br />
profana e pertanto, solitamente, non vengono eseguiti<br />
se non in chiusura <strong>di</strong> cerimonia. Nella musica c’è<br />
comunque molta libertà, si passa dalle proposte più<br />
classiche all’accompagnamento con le chitarre che<br />
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alcuni scelgono per un’atmosfera più festosa».<br />
Anche durante una cerimonia civile si può scegliere<br />
un accompagnamento musicale che contribuisca a<br />
renderla più suggestiva. Per esempio gli sposi possono<br />
scegliere le colonne sonore dei film: le musiche <strong>di</strong><br />
Ennio Morricone sono molto in<strong>di</strong>cate oppure brani<br />
tratti da gran<strong>di</strong> musical. Per quanto riguarda la festa,<br />
si inizia dall’aperitivo <strong>di</strong> benvenuto: il momento in<br />
cui ci si incontra, ci si conosce e si conversa deve<br />
essere evidenziato da una colonna sonora non troppo<br />
invadente, una buona scelta è la musica chill-out,<br />
jazz oppure un sax. Durante il pranzo o la cena invece<br />
si può scegliere <strong>di</strong> far intervenire la musica prima<br />
dell’arrivo dei secon<strong>di</strong> per dare un po’ <strong>di</strong> brio alla<br />
situazione <strong>di</strong> attesa, il resto della musica dal taglio<br />
della torta a seguire. Poi si passa alla fase del ballo:<br />
ritmi sudamericani, anni Settanta-Ottanta, rumba,<br />
mambo, swing orchestrale: c’è l’imbarazzo della<br />
scelta che deve essere però in linea con la personalità<br />
che la coppia vuole dare alla cermonia. È bene, inoltre,<br />
scegliere con cura l’intrattenimento musicale in<br />
modo che possa incontrare il gusto <strong>di</strong> ospiti giovani<br />
e meno giovani. Al momento dell’ingaggio è bene<br />
spiegare ai musicisti i propri gusti musicali e magari<br />
consegnare loro una playlist personale con i brani<br />
che si vorrebbero ascoltare durante la festa.<br />
Roberto Conti<br />
Vi aspettiamo nel nostro punto ven<strong>di</strong>ta<br />
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NOISPOSIcultura<br />
Quel matrImONIO dI PrOvINcIa<br />
Per Parlare dI dONNe Nell’OttOceNtO<br />
Quando sento svolazzare nell’aria la<br />
parola “matrimonio” (ahimè, ormai così<br />
poco usata), subito la mente corre a quel<br />
romanzo o lungo racconto che si intitola<br />
“Un matrimonio in provincia”. Il capolavoro<br />
della scrittrice novarese Marchesa<br />
Colombi, pseudonimo <strong>di</strong> Maria Antonietta<br />
Torriani. Chi non l’ha letto e ha<br />
ancora voglia <strong>di</strong> leggere, deve correre a<br />
comprarlo e a gustarselo, pagina<br />
dopo pagina. Si narra la<br />
storia, o meglio l’educazione<br />
sentimentale <strong>di</strong> una ragazza<br />
dell’800 che è già donna, ma<br />
vive una scomoda con<strong>di</strong>zione<br />
<strong>di</strong> “giovane zitella”.<br />
È palesemente un romanzo<br />
autobiografico <strong>di</strong> una ragazza<br />
<strong>di</strong> provincia, la novarese<br />
Maria Antonietta (nel<br />
romanzo Denza, <strong>di</strong>minutivo<br />
<strong>di</strong> Gaudenzia) che vive una<br />
vita noiosa e senza passione<br />
nella <strong>Novara</strong> dell’800, nella<br />
piccola borghesia del tempo,<br />
chiusa ad ogni novità, senz’altro molto<br />
restia alla curiosità <strong>di</strong> nuove imprese e <strong>di</strong><br />
nuove emozioni.<br />
Marchesa Colombi, nata a <strong>Novara</strong> nel<br />
840 e morta a Torino nel 920, dopo<br />
un’infanzia e una giovinezza senza bagliori,<br />
trova finalmente la strada dell’originalità<br />
e dell’anticonformismo, quando<br />
- da maestra elementare nella provincia<br />
novarese - sfugge dal te<strong>di</strong>o e dalla noia e<br />
tenta l’avventura nella già grande Milano,<br />
allora già più “metropoli” <strong>di</strong> adesso<br />
rispetto alla <strong>Novara</strong> citta<strong>di</strong>na <strong>di</strong> provincia.<br />
A Milano, Maria Antonietta trova il suo<br />
ambiente naturale, quello che si ad<strong>di</strong>ce al<br />
suo carattere anticonformista e modernissimo,<br />
se rapportato ai suoi tempi. È nata<br />
donna “libera” nel senso che vuole conoscere,<br />
partecipare, viaggiare, comunicare.<br />
Impara bene francese, inglese, tedesco.<br />
Stu<strong>di</strong>a il latino. Conserva fino a 35 anni<br />
l’etichetta <strong>di</strong> zitella, ma è già compagna<br />
e poi sposa <strong>di</strong> un giornalista <strong>di</strong> fama e in<br />
Omaggio al capolavoro della marchesa colombi<br />
A sinistra, un ritratto <strong>di</strong> Anna Maria Mozzoni. Sopra, un’immagine<br />
delle riprese del film “Un matrimonio in provincia”<br />
fase ascendente, Eugenio<br />
Torelli Viollier, che fonderà<br />
nel 876 il “<strong>Corriere</strong> della<br />
Sera”. Marchesa Colombi è<br />
la prima giornalista donna<br />
del “<strong>Corriere</strong>”, e già questo<br />
è un primato. Ma soprattutto<br />
Maria Antonietta Torriani è<br />
scrittrice <strong>di</strong> valore con una<br />
ricchissima dote <strong>di</strong> pubblicazioni<br />
fra le quali spicca questo “Matrimonio<br />
in provincia” largamente lodato da Italo<br />
Calvino e Benedetto Croce che la riscoprirono<br />
negli anni Settanta, dopo un lungo<br />
periodo <strong>di</strong> <strong>di</strong>menticanza. Ne “Un matrimonio<br />
<strong>di</strong> provincia”, Marchesa Colombi<br />
tratteggia la vita della giovane Denza<br />
e quella della città <strong>di</strong> <strong>Novara</strong> con tratti<br />
semplici ma gustosi, velati da una sottile<br />
ironia e permeati da un filo <strong>di</strong> critica<br />
che percorre ogni momento del racconto,<br />
come se Marchesa Colombi volesse<br />
comunicare ai suoi lettori, presenti e<br />
futuri, qual’era la con<strong>di</strong>zione della donna<br />
dalla metà Ottocento in poi, quando<br />
già fermentavano e si concretizzavano<br />
i movimenti dell’Unità d’Italia, ricchi<br />
<strong>di</strong> passione e <strong>di</strong> personaggi <strong>di</strong> spicco.<br />
Con<strong>di</strong>zione della donna esaminata anche<br />
in alcuni altri lavori <strong>di</strong> Marchesa Colombi<br />
come “In risaia”, “Cara speranza” o in “Il<br />
giornale delle donne”.<br />
23<br />
Maria Antonietta Torriani, oltre che scrittrice<br />
e giornalista <strong>di</strong> talento, è stata anche<br />
una pioniera del femminismo, partecipando<br />
con il pedagogo De Castro e la femminista<br />
Anna Maria Mozzoni alla fondazione<br />
a Milano del primo liceo femminile<br />
( 870). Notevoli e partecipatissime anche<br />
le sue conferenze in giro per l’Italia ove<br />
ebbe l’occasione <strong>di</strong> incontrare alcuni illustri<br />
letterati e personaggi del tempo come<br />
il novarese Regal<strong>di</strong> e il sommo poeta<br />
Giosuè Carducci con il quale, pare, ebbe<br />
una breve storia d’amore po’ meglio flirt.<br />
Dopo aver partecipato alla fondazione del<br />
“<strong>Corriere</strong> della Sera”, Marchesa Colombi<br />
collabora al quoti<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> Firenze “La<br />
Nazione”, in seguito al “Fanfulla”e alla<br />
“Gazzetta del Popolo”. Impressiona la sua<br />
implacabile produzione letteraria che dura<br />
sino allo scoccar del secolo.<br />
Dopo la scomparsa del marito (da cui<br />
viveva separata) Eugenio, la nostra<br />
Maria Antonietta si trasferisce a vivere<br />
fra Torino e Cumiana, e con l’amica del<br />
cuore Giovanna Macchi trascorre una<br />
decina d’anni in viaggi in tutta l’Europa,<br />
per curiosità <strong>di</strong> turista e “fame e sete” <strong>di</strong><br />
conoscenza e <strong>di</strong> nuovo sapere. Marchesa<br />
Colombi (Maria Antonietta Torriani),<br />
gloria imperitura novarese, muore nella<br />
sua casa <strong>di</strong> Torino all’età <strong>di</strong> 80 anni.<br />
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Una festa per gli sposi, ma anche per tutti<br />
coloro che agli sposi vogliono bene:<br />
questo il senso del ricevimento che viene<br />
organizzato in occasione delle nozze, un<br />
evento che, come ogni cosa, è influenzato<br />
da mode e tendenze.<br />
«Da parte nostra - hanno commentato i<br />
wed<strong>di</strong>ng planners <strong>di</strong> “Mosaicom” - abbiamo<br />
notato un ritorno alla tra<strong>di</strong>zione nel<br />
senso della scelta <strong>di</strong> quanto viene offerto<br />
all’interno dei ricevimenti. Se fino allo<br />
scorso anno erano in voga i cosiddetti “fingers<br />
food”, sushi e sashimi, oggi la scelta<br />
per i vari corners è più orientata sui prodotti<br />
freschi e del territorio. Si evita accuratamente<br />
l’esotico per dare invece spazio<br />
al locale, dai vini, alle carni, ai formaggi, ai<br />
salumi. Ed è un piacere guidare le coppie<br />
all’interno <strong>di</strong> quella che è veramente una<br />
scoperta. La soluzione adottata è quella<br />
del pranzo tra<strong>di</strong>zionale, a con<strong>di</strong>zione che<br />
tutto si svolga in tempi brevi, magari per<br />
lasciare che la festa si protragga e gli sposi<br />
passino un po’ <strong>di</strong> tempo con gli amici».<br />
Una proposta dell’hotel “Ramada Tici-<br />
PraNzO tradIzIONale O buffet? Il Parere deglI addettI aI lavOrI<br />
num” <strong>di</strong> Oleggio è quella «<strong>di</strong> far precedere<br />
il pranzo tra<strong>di</strong>zionale da un aperitivo in piscina<br />
durante il quale vengono servite stuzzicherie<br />
<strong>di</strong> ogni genere preparate con prodotti<br />
freschi e caserecci. Questo momento<br />
più “easy” può essere ripetuto per il taglio<br />
25<br />
della torta, da abbinare, se si desidera, con<br />
un ricco buffet <strong>di</strong> dolci. Abbiamo notato<br />
che questo genere <strong>di</strong> soluzione negli ultimi<br />
tempi è molto apprezzata dalle coppie,<br />
in quanto si preferisce prima un pranzo per<br />
pochi intimi, al termine del quale l’invito<br />
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al festoso momento del taglio della torta<br />
viene “allargato” a tutti gli amici».<br />
Da “Living Garden”, a Cossato (Biella), è<br />
stato rimarcato che «comunque il pranzo o<br />
la cena tra<strong>di</strong>zionali sono in genere la scelta<br />
che sod<strong>di</strong>sfa sia la coppia, sia anche le<br />
famiglie».<br />
Alla “Tenuta del Sole” <strong>di</strong> Fontaneto<br />
d’Agogna hanno sottolineato «l’importanza<br />
<strong>di</strong> poter organizzare in una location<br />
d’effetto un pranzo tra<strong>di</strong>zionale - scelta<br />
che va ancora per la maggiore - potendosi<br />
appoggiare a una cucina in loco, in grado<br />
<strong>di</strong> risolvere qualsiasi problema. Aperitivo<br />
e buffet per la torta possono essere una<br />
proposta <strong>di</strong>versa per consentire agli invitati<br />
<strong>di</strong> potersi muovere e “gustarsi” anche<br />
l’ambientazione della festa».<br />
Personalizzazione del menù è quello che<br />
viene in particolare richiesto e offerto alle<br />
coppie che si rivolgono all’“Agriturismo<br />
Vignarello”. «Gli sposi - hanno riferito -<br />
amano ancora la tra<strong>di</strong>zione, solo aperitivo<br />
e taglio della torta fanno eccezione e vengono<br />
serviti in pie<strong>di</strong>». Soluzione, questa,<br />
con la quale concordano anche i titolari<br />
della “Tenuta San Martino” <strong>di</strong> Altavilla<br />
Monferrato (Alessandria). «Casomai<br />
26<br />
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- hanno osservato - gli sposi preferiscono<br />
prolungare la festa anche oltre il termine<br />
del pranzo».<br />
Pranzo tra<strong>di</strong>zionale come soluzione pre<strong>di</strong>letta<br />
anche per le coppie clienti del “Molino<br />
Marco <strong>di</strong> Fontaneto d’Agogna. «In<br />
pie<strong>di</strong> l’aperitivo - hanno spiegato - e, se si<br />
desidera, il taglio della torta. Va anche detto<br />
che quello dell’aperitivo è un momento<br />
del quale gli sposi possono approfittare per<br />
fare qualche foto: ecco che, allora, proponiamo<br />
una varietà più ricca, raffinando gli<br />
antipasti».<br />
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