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Il percorso lavorativo delle donne con disabilità - Associazione ...

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[ 46<br />

possibilità di sentirsi e diventare indipendenti da adulte. Molte intervistate parlano della<br />

quantità e qualità dei servizi offerti durante il loro <strong>percorso</strong> scolastico e universitario e, in<br />

alcuni casi, esprimono <strong>con</strong>sapevolezza di cosa avrebbero avuto bisogno. Dai loro rac<strong>con</strong>ti<br />

emerge chiaramente come la lista dei servizi mancanti sia più lunga di quella dei servizi<br />

esistenti. Tuttavia, nel <strong>con</strong>siderare questo aspetto, occorre tener <strong>con</strong>to anche dell’evoluzione<br />

storica e normativa che si è avuta nel nostro Paese riguardo alle politiche sulla <strong>disabilità</strong>.<br />

Quindi, nel trattare questi dati, pur potendo sottolineare comunque una carenza del sistema<br />

dei servizi esistente, è necessario non dimenticare l’età <strong>delle</strong> nostre intervistate.<br />

L’insegnante di sostegno<br />

Quando si affronta il tema dell’integrazione scolastica, è facile prevedere che il pensiero di<br />

tutti si direzioni immediatamente verso la figura dell’insegnante di sostegno. La legge n.<br />

517 del 1977 [14] ha introdotto nella scuola italiana tale figura: un docente, in possesso di<br />

specializzazione, che viene assegnato, per un numero di ore rispondente ai bisogni individuati,<br />

alla classe in cui è iscritto uno studente <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong>, allo scopo di attuare forme di<br />

integrazione e garantire il pieno inserimento dell’alunno disabile. L’importanza che questa<br />

figura professionale ha avuto nel <strong>percorso</strong> <strong>delle</strong> <strong>donne</strong> intervistate emerge in alcuni rac<strong>con</strong>ti.<br />

Ho avuto un buon rapporto <strong>con</strong> i miei insegnanti di sostegno, salvo qualche rara parentesi<br />

negativa. Ricordo sempre <strong>con</strong> piacere l’insegnante di sostegno del liceo che è stata <strong>con</strong> me per<br />

tutti e cinque gli anni e sicuramente è stata una figura importante nella mia formazione.<br />

– Avevo l’insegnante di sostegno e mi trovavo bene, mi insegnava tante cose, anche il computer.<br />

L’azione del docente di sostegno è mirata all’integrazione non solo formativa, ma anche<br />

sociale dell’alunno <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> e al potenziamento <strong>delle</strong> sue abilità. Egli svolge una funzione<br />

di coordinamento e di guida, <strong>con</strong> la finalità di elaborare un programma educativo che<br />

permetta la realizzazione di un progetto di vita globale. Poi sono andata all’università, ho detto<br />

“proviamo”, sono stata stimolata dalla mia insegnate di sostegno del quinto superiore. Devo dire<br />

che sono stata molto fortunata per l’insegnante di sostegno, solamente una non era adatta per<br />

questo lavoro e doveva fare altro, perché non sapeva neanche cosa significava fare l’insegnante<br />

di sostegno, ma per il resto sono stata molto fortunata, ho creato bei rapporti <strong>con</strong> loro, anche<br />

fuori dalla scuola, e infatti questa donna che aveva circa 39 anni mi ha detto “vai, prova”.<br />

Per raggiungere l’obiettivo dell’integrazione, l’insegnante di sostegno non dovrebbe limitarsi<br />

al rapporto esclusivo <strong>con</strong> l’allievo disabile, ma dovrebbe lavorare <strong>con</strong> l’intera classe,<br />

così da fungere da mediatore <strong>con</strong> gli altri insegnanti e i compagni. L’attività di questa<br />

[14]<br />

Legge 4 agosto 1977, n. 517 “Norme sulla valutazione degli alunni e sull’abolizione degli esami di riparazione<br />

nonché altre norme di modifica dell’ordinamento scolastico”. Ricordiamo in sintesi alcuni degli interventi<br />

previsti da una <strong>delle</strong> leggi che più ha segnato il sistema scolastico italiano. Infatti, attraverso la Legge 517/77 è<br />

stato possibile procedere all’abolizione <strong>delle</strong> classi differenziali per gli alunni svantaggiati. È stato <strong>con</strong>sentito a<br />

tutti gli alunni in situazione di handicap di accedere alle scuole elementari e alle scuole medie inferiori. Inoltre,<br />

si è tentato di attivare gli strumenti necessari per adempiere a tale obbligo: insegnanti di sostegno specializzati,<br />

numero di alunni per classe non superiore a venti, interventi specialistici dello Stato e degli Enti Locali.

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