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racoon-archivio-Giugno-2007

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Il libro è impostato su due<br />

storie parallele che si intrecciano<br />

e convergono in un finale<br />

mozzafiato. Una è quella<br />

di due ragazzini, Pietro e<br />

Gloria, lei figlia di un direttore<br />

di banca, lui di un pastore<br />

psicopatico; l'altra è quella di<br />

un palyboy, Graziano Biglia,<br />

che dopo anni di assenza torna<br />

al paese a ritrovare la serenità<br />

che ormai aveva perso.<br />

Il tutto è ambientato in<br />

un paese di mare, Ischiano<br />

Scalo, formato da quattro<br />

case e una laguna colma di<br />

zanzare. Proprio qui Graziano<br />

conosce la professoressa<br />

Flora Palmieri, insegnante di<br />

Pietro e Gloria, donna scansata<br />

da tutti per il suo atteggiamento<br />

freddo e distaccato,<br />

e se ne innamora. A questo<br />

punto entrano in gioco mille<br />

altri personaggi che si muo-<br />

36<br />

vono tra le due vicende, le<br />

quali scorrono parallelamente<br />

per tutta la durata della<br />

vicenda narrata nel libro.<br />

Pietro e Gloria sono anche<br />

loro reciprocamente attratti<br />

da un sentimento che assomiglia<br />

all'amore, ma non può<br />

ancora definirsi tale... Si conoscono<br />

dalla nascita e, mentre<br />

Gloria è sempre stata la<br />

bambina dolce, carina, e un<br />

po' viziatella, Pietro invece<br />

proviene da una famiglia disastrata,<br />

quindi è sempre stato<br />

lo sfigato della classe e il<br />

combinaguai perennemente<br />

picchiato dai bulli. Il destino<br />

di Pietro, lo si capisce bene, è<br />

già segnato dall'inizio del<br />

racconto...<br />

La realtà che viene riprodotta<br />

nel libro è decisamente<br />

squallida, pessima, ma si<br />

tratta di ambientazioni così<br />

comuni che sembra impossibile<br />

non riconoscerle. Cio' che<br />

viene narrato è pertanto percepito<br />

dal lettore come una<br />

vicenda molto verosimile.<br />

L'abilità di Ammaniti sta<br />

nel narrare in maniera fluida<br />

e semplice tante vicende intrecciate<br />

tra loro. Quasi compiacendosi<br />

della manipolazione<br />

dei destini, lo scrittore crea<br />

e dissolve in maniera impensabile<br />

le coincidenze,<br />

pronto a catturare di volta in<br />

volta gli aspetti più comici o<br />

inquietanti della vicenda o<br />

delle situazioni descritte.<br />

Proprio queste sue attitudini<br />

portano chi legge a immergersi<br />

pienamente nella storia<br />

e a leggerla tutta d'un fiato.<br />

Il finale per nulla scontato<br />

lascia una lacrima a rigare il<br />

viso...<br />

Una notazione conclusiva<br />

sul titolo. C’è gente che ha<br />

comperato il romanzo solo<br />

per il titolo, rimanendo poi<br />

avvinta dalla trama e dallo<br />

stile.<br />

In effetti il titolo ti prende<br />

per la gola con il suo timbro<br />

di voce quotidiana e con la<br />

sua evocazione di vita vissuta.<br />

Intuisci subito che nel<br />

testo vedrai rispecchiata una<br />

parte di te e dei tuoi casini,<br />

con le voglie di fuga e le malinconie<br />

di ogni giorno. Le<br />

parole e il colpo di scena finale<br />

chiudono il cerchio rinviando<br />

alla copertina con<br />

trovata efficacissima: conferiscono<br />

infatti alla storia una<br />

sorta di esemplarità, quasi<br />

come di mito.<br />

Alessia<br />

Titolo Ti prendo e ti porto via<br />

Autore Niccolò Ammaniti<br />

Editore Mondadori<br />

N. Pagine 405<br />

Anno 1999<br />

Prezzo 15 euro

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