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nell'arco di pochi millesimi di secondo,<br />
egli è vincolato ad una sola<br />
visuale, e pertanto non sempre è in<br />
grado di assumere la giusta decisione.<br />
FALLI E SCORRETTEZZE<br />
L'arbitro ha il potere di punire<br />
un calciatore ed anche un allenatore,<br />
o un qualsiasi dirigente<br />
presente in panchina, per cattiva<br />
condotta, gioco violento o proteste.<br />
Un arbitro può estrarre il cartellino<br />
giallo come ammonizione, e<br />
può estrarre il cartellino rosso che<br />
comporta l'espulsione del giocatore.<br />
L'espulsione può avvenire direttamente,<br />
in genere per falli molto<br />
gravi, reiterati, per comportamenti<br />
violenti e antisportivi, o in seguito<br />
alla seconda ammonizione ad uno<br />
stesso giocatore (somma di ammonizioni):<br />
due cartellini gialli equivalgono<br />
infatti ad un rosso anche se<br />
comminati per motivazioni completamente<br />
differenti. Ad esempio il<br />
fallo da ultimo uomo, cioè quando<br />
si atterra un attaccante quando ha<br />
davanti a sé solo il portiere, comporta<br />
l'espulsione (cartellino rosso)<br />
se si dovesse presentare una chiara<br />
occasione da rete; se il fallo da ultimo<br />
uomo è commesso dal portiere<br />
invece resta materia di dubbi e dibattiti<br />
e lasciato alla discrezionalità<br />
dei giudici di gara. Un esempio di<br />
applicazione automatica del regolamento<br />
senza discrezionalità è rappresentato<br />
dal fatto che esultare<br />
dopo un gol levandosi la maglietta<br />
della squadra comporta incondizionatamente<br />
una ammonizione<br />
(cartellino giallo).<br />
Erica<br />
I problemi attuali del calcio<br />
professionistico in Italia mi sembrano<br />
di due ordini: finanziari e<br />
di violenza. Esaminiamoli singolarmente.<br />
DEBITI<br />
Per quanto riguarda i debiti accumulati<br />
dal mondo del calcio il<br />
problema è complesso, soprattutto<br />
perché si tratta di società per azioni,<br />
qualcuna addirittura quotata in Borsa,<br />
ed è difficile poter sindacare<br />
quelli che sono degli investimenti<br />
approvati dai Consigli di Amministrazione<br />
delle varie squadre. Voglio<br />
dire che i divieti di superare determinati<br />
parametri possono essere<br />
imposti a società senza scopo di<br />
lucro, ma non ad aziende che perseguono<br />
utili economici, e quindi<br />
devono avere diritti e doveri propri<br />
di ogni azienda produttiva di beni o<br />
servizi.<br />
Forse il problema sta proprio<br />
qui: che delle società sportive possano<br />
quotarsi in borsa come una<br />
qualsiasi azienda produttiva. Ciò fa<br />
diventare fatto economico ogni fatto<br />
sportivo (una vittoria o una sconfitta,<br />
e quindi ogni importante decisione<br />
arbitrale), introducendo inevitabilmente<br />
elementi di valutazione<br />
estranei allo spirito del gioco. Ma<br />
questo è ancora niente. Nella logica<br />
del profitto a tutti i costi possono<br />
più facilmente essere commessi e<br />
tollerati comportamenti antisportivi<br />
di ogni genere: si pensi solo al<br />
caso Moggi.<br />
VIOLENZE NEGLI STADI<br />
Siamo così al secondo problema<br />
– quello della violenza – che non<br />
ritengo direttamente collegato al<br />
primo (i soldi), ma che certamente<br />
ne è pesantemente condizionato.<br />
Infatti dirigenti senza scrupoli non<br />
si vergognano di accogliere e blandire<br />
i tifosi più esagitati pur di assicurare<br />
alla squadra un pubblico entusiasta<br />
e tale da incutere timore<br />
fisico alle squadre avversarie.<br />
Ultimamente si rimane impietriti<br />
di fronte agli atti di violenza che<br />
purtroppo si verificano negli stadi a<br />
causa di tifosi poco civili e poco<br />
sportivi, ma molto deficienti. Ci<br />
sono stati atti di vandalismo anche<br />
all’esterno degli stadi, che hanno<br />
causato molti danni alle strutture<br />
pubbliche e private.<br />
Tutta questa violenza non ha<br />
senso! Il calcio dovrebbe restare un<br />
gioco per ogni tifoso, senza che le<br />
partite sfocino in violenza!|<br />
Ora le norme di sicurezza negli<br />
stadi italiani sono aumentate, maggior<br />
controllo agli ingressi e maggior<br />
presenza di forze dell’ordine.<br />
Però questi controlli dovrebbero<br />
essere fatti con più criterio. E’ un<br />
mistero, ad esempio, il modo con<br />
cui vengono introdotti oggetti abbastanza<br />
grossi e pesanti che verranno<br />
poi lanciati sul campo da gioco.<br />
Certo non si può pensare che<br />
bastino i controlli e la repressione<br />
per restituire al calcio la dimensione<br />
di gioco o almeno di competizione<br />
civile. Serve anche uno sforzo da<br />
parte dei commentatori sportivi<br />
della tv e della carta stampata e<br />
soprattutto da parte delle società<br />
per abbassare i toni delle polemiche<br />
e delle recriminazioni, per<br />
svelenire i contrasti e le contrapposizioni.<br />
Gli antichi si imponevano di<br />
rispettare i nemici in guerra, possibile<br />
che oggi non si sia capaci di rispettare<br />
gli avversari in una competizione<br />
sportiva?<br />
Erica<br />
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