Il Trottatore Giugno 2010 - Associazione Nazionale Allevatori del ...
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Pubblicazione mensile<br />
<strong>del</strong>l’A.N.A.C.T.<br />
(<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong><br />
<strong>Allevatori</strong> <strong>del</strong> Cavallo <strong>Trottatore</strong>)<br />
Iscrizione n. 218/204 nel<br />
Registro <strong>del</strong> Tribunale di Roma<br />
in data 27/05/2004<br />
Direttore Responsabile:<br />
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Capo Redattore:<br />
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Redazione Amministrazione:<br />
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SOMMARIO<br />
ANNO LVIII - N° 6 - GIUGNO <strong>2010</strong><br />
AREA CORSE<br />
LISA TROVA L’AMERICA IN NORVEGIA 2<br />
ICELAND RISORGE E DIVENTA IL RE DI SVEZIA 4<br />
IRVING DA OSCAR 10<br />
MILLION FLYING GIOCO, PARTITA, INCONTRO 14<br />
MILLION NEL RICORDO DI GUIGLIA 15<br />
LA STAGIONE DEL MIRTILLO 18<br />
AREA ALLEVAMENTO<br />
SUA MAESTÀ LEMON DRA 20<br />
ALLEVAMENTO DUBINI - NEL CLUB DEGLI ALLEVATORI AL TOP 22<br />
ALLEVAMENTO DELL’ALVIO - SOGNANDO IL SUCCESSO 25<br />
L’AZIENDA AGRICOLA ALLEVAMENTO CAVALLI DI IRENE GRIESSEN<br />
DALLA SVIZZERA CON AMORE 30<br />
ALLEVAMENTO MARK DI DANIELE CUGLINI - L’UMBRIA CUORE<br />
DEL TROTTO 33<br />
ASSEMBLEA GENERALE DELL’ANACT 37<br />
GLI AMICI RITROVATI 42<br />
UOMINI & CAVALLI<br />
LAVAL SEGNI PARTICOLARI... BELLISSIMO 46<br />
MOSES ROB IL CAMPIONE CON LE TRECCINE 48<br />
C’ERA UNA VOLTA<br />
MEMORIE DE “IL TROTTATORE”- PIERO GOLISANO 51<br />
CULTURA<br />
IL CAVALLO IN LIBRERIA E AL CINEMA 55<br />
FINITO DI STAMPARE NEL MESE DI GIUGNO <strong>2010</strong>
AREA CORSE<br />
Che genio questo Jerry<br />
Riordan, trainer dal sorriso<br />
facile e dalla battuta<br />
sempre in tasca ma con<br />
le idee chiare. Lui e la<br />
sua Lisa America, in un fine settimana<br />
con i riflettori puntati sul<br />
Giovanardi, sono andati lassù, ad<br />
Oslo, dove il giorno non finisce<br />
mai e la moneta non è certo sotto<br />
assedio come il nostro ‘povero’ Euro.<br />
Una scelta sulla carta azzardata,<br />
perché onestamente il ricco<br />
2<br />
G.P. OSLO<br />
Lotteria pareva un’occasione ben<br />
più ghiotta, mentre l’Oslo Grand<br />
Prix era farcita di fenomeni come<br />
Marhaja, Premiere Steed, Enough<br />
Talk ecc…<br />
Non avevamo però fatto i conti con<br />
la classe di Lisa America, la figlia<br />
di Varenne e Zagabria Dei, che,<br />
sotto la pioggia <strong>del</strong>la Norvegia, ha<br />
infatti stravinto una corsa spettacolare.<br />
1.11.7 sul doppio chilometro e un<br />
successo ottenuto con il piglio <strong>del</strong><br />
di Matteo Muccichini<br />
LISA trova<br />
l’America in Norvegia<br />
migliore. Jorma Kontio nel lancio<br />
si è visto scavalcare da Copper<br />
Beach, è stato buono buono in<br />
corda fino all’ultima curva, quando<br />
trovata la destra libera ha lanciato<br />
a centro pista Lisa. Lei ha<br />
fatto il resto, con una progressione<br />
imponente, fino a travolgere<br />
alcuni tra i più forti cavalli al<br />
mondo. Snobbata al gioco, Lisa ha<br />
però sovvertito ogni pronostico,<br />
convincendo anche gli scettici che<br />
non credevano alla possibilità di
Lisa America, il driver Jorma Kontio e<br />
l’allenatore Jerry Riordan dominano<br />
il G.P. di Oslo<br />
correre senza le mezze balze, vietate<br />
in Norvegia.<br />
Non solo una vittoria, ma un titolo,<br />
quello di fuoriclasse <strong>del</strong> trotto europeo.<br />
Sedotta e abbandonata da<br />
Stig Johansson ora nell’olimpo<br />
<strong>del</strong> trotto<br />
La figlia di Varenne e Zagabria Dei<br />
è sempre stata una cavalla fuori<br />
dall’ordinario. Portacolori <strong>del</strong>l’intramontabile<br />
Lou Guida, americano<br />
con il cuore tricolore che non smette<br />
di produrre cavalli dal sangue blu<br />
per affidarli a Jerry Riordan, suo<br />
amico e uomo di cavalli dal comprovato<br />
stile a stelle a strisce con<br />
contaminazioni europee. Jerry infatti<br />
è riuscito a compiere il miracolo,<br />
migliorando la femmina dal punto<br />
di vista tecnico e mentale. Così<br />
da puledra potente ma macchinosa,<br />
con il passare <strong>del</strong> tempo, Lisa America<br />
è diventata atleta devastante e<br />
gestibile in tutti gli schemi.<br />
Tra i leader di una generazione di<br />
fenomeni, come quella <strong>del</strong>la lettera<br />
“L” in cui figurano la Derbywinner<br />
Lana <strong>del</strong> Rio, Le Toquet e anche<br />
Libeccio Grif, Lisa America è quindi<br />
l’unica ad invecchiare come il<br />
vino buono, ad ogni anno più gustoso<br />
e ricco di profumi. La sua<br />
eleganza e le sue impressionanti<br />
prestazioni a Milano, l’anno scorso<br />
nell’Europa e quest’anno nell’Encat,<br />
avevano anche convinto Stig<br />
Johansson a chiederne l’acquisto<br />
questa primavera. L’affare saltò<br />
per un giudizio negativo sul fisico<br />
<strong>del</strong>l’indigena. Una scelta per nostra<br />
fortuna sbagliata, dato che<br />
l’alloro di Oslo è di quelli pesanti, e<br />
oggi Lisa America è entrata di diritto<br />
nell’olimpo <strong>del</strong> trotto europeo.<br />
Un movimento che sembrava averci<br />
un po’ emarginato negli ultimi<br />
due anni, ma quando la classe c’è<br />
prima o poi i conti tornano.<br />
Lisa America ha quindi ribadito di<br />
essere la prima <strong>del</strong>la classe, e che<br />
può giocarsela contro chiunque.<br />
Un messaggio chiaro e meraviglioso<br />
per il nostro allevamento, che<br />
non smette di sfornare campioni<br />
internazionali.<br />
3
4<br />
di Massimo De Marco<br />
ICELAND<br />
risorge e diventa<br />
il Re di Svezia<br />
Arrivo Elitlopp <strong>2010</strong> - Iceland, Torvald Palema, Brioni<br />
<strong>Il</strong> filo che lega Scarlet Knight<br />
a Iceland, al di là <strong>del</strong>l’essere<br />
papà e figlioletto, è il loro<br />
trait d’union a due gambe,<br />
Stefan ‘Tarzan’ Melander,<br />
per almeno una parte <strong>del</strong>la decade,<br />
quella che va dal 2001 ad oggi,<br />
a causa <strong>del</strong>la passione per la fotografia<br />
- una passione che all’inizio<br />
ELITLOPPET<br />
<strong>del</strong>la carriera lo aveva fatto guardare<br />
con occhi perlomeno strani -<br />
chiamato da tutti appunto ‘Photo<br />
Tarzan’. Di strano vero però, a<br />
quei tempi, c’era già il primo Kolgjini,<br />
quindi lui all’atto pratico si è<br />
rivelato un dilettante...<br />
Era l’anno di Varenne in America,<br />
l’anno di Scarlet in America.<br />
L’anno <strong>del</strong>l’Europa in America, il<br />
primo vero momento in cui il<br />
trotto made in Vecchio Continente<br />
e l’allora quasi intoccabile<br />
mondo <strong>del</strong>l’ harness made in Usa<br />
sono sembrati davvero molto vicini.<br />
Al Meadowlands i trionfatori<br />
furono loro, uno nella Breeders e<br />
l’altro nell’Hambletonian, Giam-
dida<br />
5
paolo Minnucci e Stefan Melander;<br />
vincitori oltre che in pista<br />
anche davanti e dietro le telecamere.<br />
Quasi dieci anni dopo Melander<br />
è ancora lì, sul trono <strong>del</strong>l’Elitlopp<br />
grazie al fil rouge con il<br />
cavallo che l’ha fatto conoscere<br />
fuori dai confini nazionali. Se<br />
Scarlet è stato la scintilla, infatti,<br />
Iceland è l’ultimo gioiellino, quello<br />
che forse non t’aspetti, più<br />
grande <strong>del</strong> proprio essere nel<br />
giorno più importante <strong>del</strong>la carriera.<br />
In mezzo la terza perla,<br />
l’Amérique di Gigant Neo. Sì, perché<br />
ora Melander ha vinto da allenatore<br />
le tre più grandi corse al<br />
mondo. Con tre cavalli diversi.<br />
Mica un “pirla”, insomma.<br />
Al padre Iceland assomiglia anche<br />
6<br />
Erik Adielsson con Mauro Biasuzzi<br />
fisicamente, solo che è più svelto a<br />
partire, è più scattista. Non che l’altro<br />
fosse un paracarro, anzi, però<br />
lui va via con la macchina. Guarda<br />
caso quello che gli è servito tatticamente<br />
per vincere grazie all’avveduta<br />
distribuzione dei parziali di<br />
Johnny Takter, uno che sempre a<br />
cavallo <strong>del</strong> millennio aveva il soprannome<br />
di ‘Johnny Be Bad’ negli<br />
Usa, giusto per differenziarlo dal<br />
fratello Jimmy, allenatore di una<br />
connection che dall’altra parte <strong>del</strong>l’Atlantico<br />
ha dominato per qualche<br />
stagione. Tanto scarso però Johnny<br />
non deve esserlo, visti i successi ottenuti<br />
da allora ad alto livello, sino<br />
a questo, l’ultimo, ottenuto con un<br />
pugnetto a mo’ di calciatore dopo il<br />
gol sul palo <strong>del</strong>l’Elitlopp.<br />
Una vittoria per il cavallo venuta<br />
nonostante un infortunio grave<br />
che ne aveva messo in dubbio la<br />
carriera, tanto da far dire nei<br />
giorni pre-Elitlopp al 53enne trainer<br />
che Iceland aveva “truffato la<br />
morte”. Questo il passato di uno<br />
che sino alle 17.05 <strong>del</strong> 30 maggio<br />
non era un Carneade, - negli ultimi<br />
2 anni ha vinto 5 milioni di Euro<br />
- di certo un buon cavallo ma<br />
che nessuno, probabilmente neanche<br />
Melander, riteneva lo fosse<br />
abbastanza per poter vincere la<br />
classica di Solvalla, così come<br />
aveva scritto nei giorni prima <strong>del</strong>la<br />
prova sul web-blog di Expressen,<br />
il giornale sportivo svedese<br />
di cui è editorialista per il trotto.
Arrivo Seconda Batteria Elitlopp <strong>2010</strong> -<br />
Torvald Palema all'esterno batte Brioni 7<br />
I Won't Dance 4 - Beat The Tag Main 2 - Wise As 6<br />
Arrivo Club Grand Prix - 4 I Wan't Dance -<br />
2 Beat The Tag - 6 Main Wise As<br />
Elitlopp <strong>2010</strong> - Penultima Curva<br />
7
E ora l’invito per la Breeders’<br />
Cup, in programma a ottobre a<br />
Pocono Downs. Giusto per chiudere<br />
il cerchio e far sì che il tamburo<br />
batta - se possibile - un poco<br />
più veloce.<br />
8<br />
PRIMA<br />
BATTERIA<br />
Al trotto l’allevamento italiano c’è<br />
sempre, l’unica cosa sulla quale<br />
può contare l’ippica in momenti<br />
come questi che dire difficili è come<br />
dare una nocciolina a Super<br />
Pippo. Una banalità.<br />
Non solo Irving Rivarco al sabato<br />
e la prima vittoria in bianco-rosso-verde<br />
<strong>del</strong>la storia <strong>del</strong>la Swe-<br />
den Cup, ma anche <strong>Il</strong>aria Jet che<br />
centra il primo heat <strong>del</strong>l’Elitlopp<br />
e l’ultimo successo chez Souloy<br />
vista la querelle sulla gestione<br />
nella maniera in cui piace a lei,<br />
stare a guardare e poi sprintare<br />
forte, il cliché da quando? E’ diventata<br />
grande che probabilmen-<br />
<strong>Il</strong>aria Jet J.M. Bazire sgamba (prima Batteria)<br />
te più le si addice. In calo in retta<br />
il front runner Copper Beach,<br />
battuto Triton Sund, venuto dall’ultima<br />
posizione a cercare un<br />
piazzamento avanti a Nu Pagadi,<br />
che paga il percorso esterno ma<br />
dimostra di essere quel che ci si<br />
aspettava, un bel lottatore coi<br />
contro-fiocchi da area di rigore.<br />
Capitolo a parte merita Lucky<br />
Jim, il campione made in Usa, il<br />
cavallo venuto dall’altro mondo<br />
per cercare di ristabilire la verità.<br />
Settimo. Ultimo. A disagio già in<br />
sgambatura, neanche bello, l’ombra<br />
di quello visto nel corso di
una carriera sin qui fenomenale<br />
dall’altra parte <strong>del</strong>l’ Atlantico o al<br />
limite su youtube.<br />
Anche Andy Miller magari non è<br />
esente da colpe tattiche, al di là<br />
<strong>del</strong> diverso approccio Stati Uniti-<br />
Europa, però non sta lì il senso<br />
<strong>del</strong> discorso: meno di un giro in<br />
terza ruota costante dopo partenza<br />
lenta, il calo sull’ultima curva,<br />
l’impressione di non avere mai<br />
nulla in mano di vero. Boh! Mazinga<br />
e Goldrake erano diversi<br />
quando eravamo piccoli...<br />
Foto sopra: Brindisi Melander Iceland Takter<br />
Foto al centro: Iceland primo piano<br />
Foto sotto: <strong>Il</strong>aria Jet a Solvalla<br />
SECONDA<br />
BATTERIA<br />
Carta vince, carta perde: le corse<br />
dei cavalli non sono difficili da<br />
spiegare a volte. Tutta strada di<br />
fuori scoperta, l’esatto contrario<br />
di quel che era capitato a Oslo: la<br />
domenica di Solvalla di Lisa America<br />
è tutta qui. Una prestazione<br />
in linea assoluta simile nel valore,<br />
anche se non consente alla figlia<br />
di Zagabria Dei di poter terminare<br />
che penultima, reattiva<br />
sino all’imbocco <strong>del</strong>l’ultima curva<br />
o poco più. Non vince però lo<br />
“strillo” Beanie M.M., il favorito<br />
<strong>del</strong> tot svedese, puntato a tamburo<br />
battente a vincere l’Elitlopp<br />
nel suo complesso per tutta la<br />
settimana, andato in mano da<br />
leader sino ai 250 finali e poi capace<br />
di tenere solo una cinquantina<br />
di metri ancora l’allungo prima<br />
di floppare duro. Sta fuori addirittura<br />
dalla finale, passato prima<br />
da Brioni, dominatore a metà<br />
retta d’arrivo, e poi anche dall’ologramma<br />
di Torvald Palema,<br />
risparmioso e lontano parente <strong>del</strong><br />
vero Torvald Palema, quello intelligente,<br />
quello che veniva usato in<br />
maniera ben diversa per scelte<br />
tattiche e fisico <strong>del</strong> ruolo quanto<br />
poteva. Ah, a cote c’è anche Iceland<br />
e quanto sia importante un<br />
dettaglio come un terzo posto lo<br />
si capirà qualche ora più tardi!<br />
9
IRVING<br />
da Oscar<br />
Nei suoi trentatré anni<br />
di storia la Sweden<br />
Cup, l’internazionale<br />
che tiene banco a Solvalla<br />
la vigilia <strong>del</strong>l’Elitlopp,<br />
ha visto scendere in campo<br />
soltanto nove indigeni italiani, più<br />
un pugno di importati, il cui miglior<br />
risultato è il terzo posto di<br />
Fiddler Hanover, con Gabriele Marani,<br />
nel 1992. Prima <strong>del</strong> 30 maggio<br />
di quest’anno il bottino per i<br />
rappresentanti <strong>del</strong> nostro allevamento<br />
segnava un successo in batteria<br />
per Bordeaux As (nel 2003,<br />
quinto nell’atto finale) e il secondo<br />
posto di Exelon Lb, con Paolo Leoni,<br />
sia nell’eliminatoria che nella<br />
finale <strong>del</strong>l’edizione 2007, vinta<br />
dallo svedese Jaded. Non avevano<br />
sortito alcun effetto i tentativi di<br />
Buganda (con Casoli nel 1978,<br />
quando ancora la corsa si disputava<br />
in due heat, uno sulla breve,<br />
l’altro sulla media distanza), Tisfattista<br />
(nel 2001 con Andreghetti),<br />
Amity Lb (con Kontio nel 2002)<br />
e Gambling Bi (2009, con Bazire).<br />
Con quest’ultimo che scese in campo<br />
restando sul successo nel Lotteria<br />
di Agnano.<br />
Quest’anno Irving Rivarco, autore<br />
di un eccellente uno-due (1.11.6 in<br />
batteria, 1.11.3 in finale), ha colmato<br />
la lacuna in questo tradizionale<br />
confronto, la cui importanza è<br />
ben superiore a quanto possa fare<br />
intendere dotazione e status di<br />
corsa solo di Gruppo II. La Sweden<br />
Cup negli anni è stata infatti fre-<br />
10<br />
di Ezio Cipolat<br />
IL FIGLIO DI GANYMEDE È IL PRIMO INDIGENO ITALIANO<br />
A CENTRARE LA SWEDEN CUP
GANYMEDE 5, 1.11.5<br />
nato in FRANCIA nel 1994<br />
BISCUIT RIVARCO<br />
nato in ITALIA nel 1998<br />
BUVETIER D’AUNOU<br />
4, 1.14.4<br />
UDAMÈS<br />
ARNDON<br />
3, TT 1.54<br />
PORTIA HANOVER<br />
quentata e vinta da fior di primaserie,<br />
come Pershing, Keystone Patriot,<br />
Callit, Kosar, Bravur Sund e<br />
IRVING RIVARCO 6, 1.10.9<br />
Maschio Baio, nato il 7 aprile 2004<br />
Allevatore: Az. Agr. Rivarco - Propr.: Sc. Giusy e Gaetano<br />
ROYAL PRESTIGE<br />
3, 1.55.1<br />
NESMILE<br />
1.17.4<br />
QUIOCO<br />
1.15<br />
GADAMES<br />
1.15<br />
ARNIE ALMAHURST<br />
3, TT 1.57.2<br />
ROYDON GAL<br />
SUPER BOWL<br />
3, 1.56.2<br />
PORTIA LOBELL<br />
3, 1.59.4<br />
Digger Crown. E assieme ad Irving,<br />
hanno fatto una bella figura<br />
gli altri due rappresentanti <strong>del</strong> no-<br />
SPEEDY CROWN 3, 1.57.1<br />
ROSEMARY 3, 1.57.2<br />
CAPRIOR 1.19<br />
AMOURS DU NEMIL 1.20<br />
VERMONT 1.25<br />
BEATRIX II 1.26<br />
KERJACQUES 1.19<br />
JABEL 1.19<br />
SPEEDY SCOT 3, 1.56.4<br />
AMBITIOUS BLAZE<br />
SUPER BOWL 3, 1.56.2<br />
BLYTHESOME<br />
STAR’S PRIDE 5, 1.57.1<br />
PILLOW TALK 3, 2.11.1 h<br />
NOBLE VICTORY 4, 1.55.3<br />
PRINCESS SHANNON<br />
stro allevamento in campo: Irambo<br />
Jet, quarto nell’atto conclusivo dopo<br />
l’analogo piazzamento ottenuto<br />
11
nell’eliminatoria e Garland Kronos,<br />
terzo nel turno preliminare<br />
(quello vinto da Irving) e settimo in<br />
finale.<br />
A Solvalla l’allievo dei Gubellini e<br />
di Harri Rantanen, già ottimo ad<br />
Agnano nel Lotteria, battuto soltanto<br />
da Italiano in prossimità <strong>del</strong><br />
traguardo, ha mostrato slancio e<br />
maturità atletica su una pista molto<br />
selettiva e in un pomeriggio non<br />
perfetto dal punto di vista climatico,<br />
con pioggia a tratti. Un traguardo<br />
che lo lancia tra i più forti<br />
Free For All in attività sulle piste<br />
europee, un risultato, però, da<br />
confermare nelle prossime uscite,<br />
12<br />
Irving Rivarco in primo piano, in corsa e<br />
con in sediolo Pippo Gubellini<br />
programmate anch’esse ancora<br />
sulle piste nordiche, finlandesi nello<br />
specifico.<br />
Irving Rivarco ha ottenuto la definitiva<br />
consacrazione su una pista<br />
<strong>del</strong> Paese, la Svezia, che lo aveva<br />
visto muovere i primi passi agonistici.<br />
<strong>Il</strong> figlio di Ganymede, infatti,<br />
era stato acquistato da yearling alle<br />
aste, da Lutfi Kolgjini che lo portò<br />
a casa, a Vomb Nigarda, per pochi<br />
soldi (solamente 3500 euro).<br />
Ricorda il suo allevatore: “Kolgjini<br />
a questi tempi aveva in scuderia<br />
Olimède che aveva appena vinto il<br />
Campionato Europeo dei 3 Anni.<br />
Ganymede non aveva ancora una<br />
grande notorietà e i suoi prodotti<br />
venivano via a poco. Irving, poi,<br />
era un puledro ben fatto, equilibrato.<br />
Non pensai a difenderlo, un<br />
po’ perché non è nelle mie abitudini,<br />
un po’ perché il cavallo andava<br />
da un trainer particolarmente abile<br />
con i puledri.”<br />
Era comunque destino che Irving<br />
tornasse presto in Italia: dopo un<br />
esordio non particolarmente fortunato,<br />
il 26 settembre 2006 a Jägersro,<br />
il suo trainer lo trasferì a<br />
Tor San Lorenzo dal team Turja-<br />
Minnucci per tornare in azione con<br />
un successo a media di 1.15.5 il 29<br />
gennaio <strong>del</strong>l’anno successivo. Da<br />
allora, con i colori <strong>del</strong>la Scuderia<br />
Giusy e Gaetano, Irving ne ha fatta<br />
di strada, mettendo assieme 21<br />
successi e 10 piazzamenti nelle 49
corse disputate, un record di<br />
1.10.9 (ottenuto il 27 febbraio di<br />
quest’anno a San Siro), 345mila<br />
euro di somme vinte e, oltre alla<br />
vittoria <strong>del</strong>la Sweden Cup e al secondo<br />
nel Lotteria che lo hanno innalzato<br />
al vertice, anche il successo<br />
nel Città di Treviso, l’estate<br />
scorsa.<br />
Un fior di atleta Irving Rivarco,<br />
ben cresciuto sui prati di Berlingo,<br />
nel bresciano, e frutto <strong>del</strong>l’intuizione<br />
di Gaetano Turrini, che acquistò<br />
la nonna Portia Hanover da<br />
Giorgio Carini: “Stavo muovendo i<br />
primi passi come allevatore ed ero<br />
alla ricerca di femmine che rispondessero<br />
a dei requisiti che mi ero<br />
fissato dopo i primi studi sugli incroci.<br />
Portia era una Super Bowl,<br />
ma soprattutto aveva una mamma<br />
da Noble Victory, una mamma tra<br />
l’altro assai buona: Portia Lobell,<br />
infatti, era una Stakewinner vincitrice<br />
di oltre135mila dollari negli<br />
Anni Settanta. Quando l’acquistai<br />
Portia Hanover aveva già prodotto<br />
il più che valido Tobur. Poi per me<br />
ha dato il buon Alè Mon Rivarco e<br />
Biscuit Rivarco, la mamma di Irving.<br />
Anche Biscuit era una cavalla<br />
che prometteva, ma la misi subito<br />
in razza, all’insorgere dei primi<br />
problemi fisici, presentandola prima<br />
a SJ’s Photo poi a Ganymede.<br />
L’incrocio tra Ganymede e una<br />
Arndon come Biscuit mi piace molto.<br />
Due fratelli pieni di Irving fanno<br />
ben sperare: la femmina Nausika<br />
Rivarco è in attività in Olanda,<br />
mentre Olaf Rivarco è in training<br />
da Enrico Bellei. Mi piace far nota-<br />
re che a questo puledro ha dato un<br />
nome svedese. Evidentemente me<br />
lo sentivo.”<br />
<strong>Il</strong> vincitore <strong>del</strong>la Sweden Cup vuole<br />
ricordare nel nome il noto scrittore<br />
americano John Irving, famoso anche<br />
in Italia soprattutto per Le regole<br />
<strong>del</strong>la casa <strong>del</strong> sidro, dal quale<br />
è stato tratto l’omonimo film con<br />
Michael Caine, Tobey Maguire e<br />
Charlize Teron, per il quale Irving<br />
ha vinto l’Oscar per la sceneggiatura.<br />
E un Oscar lo ha anche meritato<br />
l’ultimo sabato di maggio Irving<br />
Rivarco, grande protagonista <strong>del</strong>le<br />
Sweden Cup.<br />
13
differenza tra<br />
una sorpresa e qualcosa<br />
di sorprendente.<br />
E per spiegare ta-<br />
C’una<br />
le tesi la vittoria di<br />
Million Flying nel Premio Presidente<br />
<strong>del</strong>la Repubblica di Trieste<br />
pare fatta apposta. Million al gioco<br />
era infatti considerato una sorpresa,<br />
testimoniata dalla quota di 10<br />
contro 1 al totalizzatore ma il suo<br />
successo era comunque nell’aria,<br />
perché frutto di una continua ascesa<br />
atletica e tecnica, e <strong>del</strong> lavoro di<br />
un bravissimo umile professionista<br />
come Paolo Romanelli.<br />
14<br />
Una progressione<br />
finale devastante<br />
Un doppio chilometro movimentato,<br />
con i favoriti che uno dopo l’altro<br />
hanno provato a vincere finendo<br />
però con il perdere. Ci ha provato<br />
in partenza Moses Rob, ingolosito<br />
dal numero buono dietro la macchina,<br />
dopo una serie di ottime<br />
prestazioni partendo dalla seconda<br />
fila. L’allievo di Giuseppe Luongo<br />
ha però sbagliato sulla prima curva,<br />
lasciando il comando a Madras,<br />
a sua volta in difficoltà alla distanza.<br />
Anche Merckx Ok e Mania ci<br />
hanno provato avanzando al largo<br />
presto per andare a prendere il<br />
battistrada, pagando però lo sforzo.<br />
L’atteso Mustang Grif ha avuto<br />
invece problemi di traffico, e anche<br />
la scarsa attitudine sul doppio chilometro.<br />
Bene hanno corso invece<br />
Mack Grace Sm e Maddy Laser,<br />
piazzati nell’ordine dietro al dominatore<br />
Million Flying.<br />
Quest’ultimo è stato alla finestra in<br />
partenza, ha aspettato in pariglia<br />
che gli altri se le dessero di santa<br />
ragione, e poi ai 500 metri finali si<br />
è messo in mezzo alla pista travolgendo<br />
tutto e tutti. Gioco, partita<br />
ed incontro per un ottimo ragguaglio<br />
al chilometro di 1.14.7, che<br />
sulla pista lenta <strong>del</strong> Montebello di<br />
Trieste vuol dire andare forte.<br />
Un cavallo che sa<br />
solo vincere<br />
Con solo 13 corse in carriera Mil-<br />
di Alberto Cagnato<br />
GRAN PREMIO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA<br />
MILLION<br />
FLYING<br />
gioco, partita, incontro<br />
lion Flying è un bel progetto <strong>del</strong>l’Allevamento<br />
Fly Fast.<br />
Un figlio di Running Sea e di Ambra<br />
di Azzurra, da Lemon Dra.<br />
Paolo Romanelli ha preferito<br />
aspettare, portando in pista Million<br />
a tre anni, e scegliendo il<br />
programma con perfetta strategia.<br />
Ne è venuto fuori uno score da<br />
campione, con dieci successi e un<br />
piazzamento. Million è andato così<br />
fuori dal marcatore in solo due<br />
occasioni.<br />
<strong>Il</strong> portacolori <strong>del</strong> Signor Giovanni<br />
D’Alterio in questi tredici mesi di<br />
impegni ha fatto vedere di essere<br />
un cavallo completo, e di migliorare<br />
di corsa in corsa fino al Gran<br />
Premio Presidente <strong>del</strong>la Repubblica.<br />
Un nome nuovo, un cavallo fresco<br />
che potrebbe essere un fattore di<br />
una generazione che, come insegna<br />
anche Mago D’Amore, sta<br />
sfornando fior fior di cavalli anche<br />
dopo la cruciale stagione <strong>del</strong> Derby.<br />
Million Flying fa parte <strong>del</strong>la lista<br />
e con lui Paolo Romanelli, un<br />
uomo avvezzo alle sorprese ma di<br />
certo non più sorprendente.
Una grande famiglia indigena dietro il vincitore<br />
<strong>del</strong> Premio Presidente <strong>del</strong>la Repubblica<br />
Million Fliyng, vincitore<br />
a sorpresa ma<br />
non casuale <strong>del</strong> Premio<br />
Presidente <strong>del</strong>la<br />
Repubblica sulla<br />
pista triestina al record <strong>del</strong>la corsa<br />
di 1.14.7 sui 2060 metri, può diventare<br />
un fattore importante nel<br />
nuovo organigramma che si sta<br />
<strong>del</strong>ineando al vertice <strong>del</strong>la leva indigena<br />
2006, dopo il ridimensionamento<br />
di molti protagonisti <strong>del</strong>l’iter<br />
classico <strong>del</strong>lo scorso anno.<br />
L’allievo di Paolo Romanelli, presentatosi<br />
al Montebello con una<br />
striscia di sei successi consecutivi,<br />
è uscito nel miglior modo possibile<br />
dal primo impatto con i coetanei<br />
più titolati, confermando, in un<br />
contesto difficile, brillantezza fisica,<br />
carattere e qualità.<br />
E la qualità di questo cavallo viene<br />
da lontano. <strong>Il</strong> portacolori di Giovanni<br />
D’Alterio, infatti, è il rappresentante<br />
di una <strong>del</strong>le linee più vecchie<br />
e nobili <strong>del</strong> nostro allevamen-<br />
di Ezio Cipolat<br />
MILLION<br />
nel ricordo di Guiglia<br />
to. Una linea, che una trentina di<br />
anni fa sembrava destinata all’esaurimento,<br />
ha invece trovato,<br />
grazie ad Ambadar, terza madre<br />
di Million Flying, un rinnovato<br />
slancio.<br />
Sono otto le generazioni indigene<br />
di questa famiglia che ha come<br />
ava-base l’americana Ella Brewer,<br />
da Peter Brewer e Ella Burnett, acquistata<br />
dal conte Paolo Orsi Mangelli<br />
nel 1937, direttamente da Pietro<br />
Coccia che l’aveva importata<br />
15
RUNNING SEA 3, 1.53.3<br />
maschio baio nato in USA nel 1993<br />
AMBRA DI AZZURRA 5, 1.15.9<br />
femmina baio nata in ITA nel 1997<br />
dal Kentucky, dove era nata sei anni<br />
prima.<br />
“È una giumenta di taglia, non<br />
particolarmente distinta, ma assai<br />
robusta e con una eccezionale<br />
punta di velocità”, così scriveva di<br />
questa cavalla il conte Paolo nel<br />
primo volume <strong>del</strong> suo Libro genealogico<br />
<strong>del</strong>la Razza.<br />
Ella Brewer fu immessa in razza in<br />
Italia in un periodo non facile, alla<br />
vigilia <strong>del</strong>la Seconda Guerra Mondiale,<br />
ma fece in tempo a produrre,<br />
tra gli altri, Ladino, nel 1939,<br />
vincitore classico (Criterium, Veneto,<br />
<strong>Nazionale</strong>, Premio Allevamento<br />
a Modena e Italia) ma stroncato<br />
prematuramente da una polmonite<br />
ad Agnano, mentre era in attesa<br />
<strong>del</strong> Premio <strong>del</strong>l’Impero, vale a dire<br />
<strong>del</strong> Derby, e nel 1941 Nereide, che<br />
portò avanti come mamma il suo<br />
ceppo.<br />
Da Nereide nasce Ubertide (<strong>Nazionale</strong><br />
1951) e da questa, nel 1957,<br />
Guiglia (da Doctor Spencer), classe<br />
cristallina e grande velocità<br />
(1.16.7 di record a 3 anni), plurivincitrice<br />
(Criterium, Elwood Medium,<br />
San Siro, Premio d’Inverno,<br />
16<br />
SUPERGILL<br />
3,1.53.3<br />
WISH FOR SPEED<br />
3, 1.57.3<br />
LEMON DRA<br />
5, 1.14.1<br />
FIMBADAR<br />
4, 1.14.4<br />
MILLION FLYING 4, 1.14.7 sui 2060 - € 57.123<br />
Maschio Baio, nato il 1° maggio 2006<br />
Allevatore: Az. Agr. Fly Fast Srl - Propr.: Giovanni D’Alterio<br />
SUPER BOWL<br />
3, 1.56.2<br />
WINKY'S GILL<br />
3, 1.55.2<br />
SPEEDY CROWN<br />
3, 1.57.1<br />
WISHE'S KEEPER<br />
3, 2.13<br />
SHARIF DI IESOLO<br />
6, 1.15<br />
DANEA<br />
4, 1.18.1<br />
THE LAST HURRAH<br />
5, 1.14.4<br />
AMBADAR<br />
Continentale, Vittoria; seconda nel<br />
Derby e nel Gran Premio d’Europa)<br />
che molti osservatori considerano<br />
(Casoli era tra questi) la migliore<br />
femmina prodotta dall’allevamento<br />
italiano nel trentennio tra<br />
il 1950 e il 1980, dopo la straordinaria<br />
Agaunar.<br />
Guiglia, prematuramente scomparsa<br />
nel 1967, ha lasciato soltanto<br />
tre figli: le femmine Ribolla e<br />
Staffa e l’ottimo maschio Torcello.<br />
STAR'S PRIDE 5, 1.57.1<br />
PILLOW TALK<br />
BONEFISH 3, 1.58.1<br />
LASSIE BLUE CHIP 2.03.4<br />
SPEEDY SCOT 3, 1.56.4<br />
MISSILE TOE 3, 2.05.2<br />
DARTMOUTH 4, 2.00.1<br />
WISHING WELL 3, TT 2.07.1<br />
QUICK SONG 3, 1.59.3<br />
ODILE DE SASSY 1.18.4<br />
ACERO 3, 1.20.3<br />
BABELE 6, 1.18<br />
AYRES 3, 1.55.4<br />
PERSIAN MODEL 2, 2.04.3<br />
DART HANOVER 3, TT 2.00.2<br />
BAMBA 1.18.7<br />
Staffa, come mamma non ha lasciato<br />
il segno, mentre Ribolla ha il<br />
merito di aver prodotto Bamba,<br />
dalla quale, oltre al valido Brasimone<br />
(cavallo da centrali per la<br />
Lady M con Gubellini), ha appunto<br />
dato Ambadar, la fattrice con la<br />
quale tutta la linea ha trovato rinnovato<br />
slancio.<br />
Ambadar, dall’ottimo padre di fattrici<br />
Dart Hanover, come mamma si<br />
è distinta con Fimbadar e Lurabo
La linea femminile che porta a MILLION FLYING<br />
ELLA BREWER<br />
1931, PETER THE BREWER<br />
NEREIDE<br />
1941, MACLIN HANOVER<br />
UBERTIDE<br />
1948, DE SOTA<br />
Blue. La prima nel 1987 a San Siro,<br />
con in sulky Bjorn Lindblom, stabilì<br />
il record <strong>del</strong>le femmine indigene di<br />
4 anni trottando i 1600 metri a media<br />
di 1.14.4, due decimi in meno<br />
<strong>del</strong> precedente vertice stabilito da<br />
Elen Pf, nell’estate <strong>del</strong>l’anno precedente<br />
a Taranto. La carriera <strong>del</strong>la<br />
femmina di Lindblom è pressoché<br />
legata a questo exploit; ben più consistente<br />
quella di Lurabo Blue, che è<br />
stato uno dei cardini <strong>del</strong>la nostra leva<br />
1986, vincitore classico dai 2 ai<br />
4 anni, sette in GP al suo attivo (Criterium<br />
Vinovo, Criterium Partenopeo,<br />
<strong>Allevatori</strong>, Giovanardi dopo un<br />
epico testa a testa con Lemon Dra,<br />
Stabile, Etruria e Premio Presidente<br />
<strong>del</strong>la Repubblica, proprio come il<br />
GUIGLIA<br />
1957, DOCTOR SPENCER<br />
RIBOLLA<br />
1965, MIGHTY NED<br />
BAMBA<br />
1972, MARENGO HANOVER<br />
AMBADAR<br />
1978, DART HANOVER<br />
suo giovane consaguineo Million<br />
Flying). Lurabo Blue si è poi validamente<br />
illustrato anche come stallone,<br />
sul solco <strong>del</strong> suo straordinario<br />
padre Sharif di Iesolo.<br />
Fimbadar, come mamma Ambadar,<br />
da fattrice si è mostrata prolifica<br />
ad alto livello: tredici i suoi prodotti<br />
(dieci in corsa, Immer di Azzurra<br />
1.13.4 e 117 mila euro, il più<br />
veloce, ricco e titolato come vincitore<br />
<strong>del</strong> Premio <strong>del</strong>le Aste), sette dei<br />
quali femmine, tutte immesse in<br />
razza e, tranne Comma di Azzurra<br />
e Dimma di Azzurra i cui prodotti<br />
non hanno ancora l’età per correre,<br />
le altre già illustratesi con figli di ottimo<br />
livello: Pea di Azzurra con Balzam<br />
dei Bessi 1.14.1; Top di Azzur-<br />
FIMBADAR<br />
1983, THE LAST HURRAH<br />
AMBRA DI AZZURRA<br />
1997, LEMON DRA<br />
ra con Flok di Azzurra 1.13.9, Minnesotha<br />
Cub 1.14.5 e Cielo di Azzurra<br />
1.14.8; Usa di Azzurra con<br />
Dambrogio 1.15.1; Via di Azzurra<br />
con Ingegno Luis 1.13.3 e Ambra di<br />
Azzurra proprio con il classico Million<br />
Flying.<br />
Million ha offerto la possibilità ai<br />
suoi allevatori, l’Azienda Agricola<br />
Fly Fast di Scorzé in provincia di<br />
Venezia, di cogliere il primo risultato<br />
di vertice: niente male, se si considera<br />
che i primi prodotti usciti da<br />
questo allevamento sono quelli con<br />
la lettera I (dunque <strong>del</strong> 2004), tra i<br />
quali figura Iper Flying, che per un<br />
breve periodo fu il primatista <strong>del</strong>la<br />
sua leva, con l’1.13.1 ottenuto il 4<br />
marzo 2007 a San Siro.<br />
17
Se i numeri contano qualcosa<br />
si può dire che, a<br />
tutto maggio, Mirtillo<br />
Rosso è il nostro migliore<br />
4 anni. Certo, sappiamo<br />
benissimo anche noi che la dittatura<br />
<strong>del</strong> cronometro e <strong>del</strong>le somme<br />
vinte è fallita da un pezzo e che oggi<br />
sono le impressioni a dare la gerarchia<br />
ai valori dei cavalli. E va<br />
riconosciuto a Mago D’Amore il titolo<br />
di nostra migliore lettera “M”<br />
per le sue vittorie pesanti nel recente<br />
Europa e nel passato Orsi<br />
Mangelli. Ma Mirtillo Rosso, nel<br />
giorno <strong>del</strong> Gran Premio San Paolo,<br />
18<br />
G.P. SAN PAOLO<br />
La stagione <strong>del</strong><br />
Mirtillo<br />
Enrico Bellei e Mirtillo Rosso salutano il pubblico dopo la vittoria <strong>del</strong> G.P. San Paolo<br />
ha sancito di esser un campione,<br />
conquistando vittoria, record <strong>del</strong>la<br />
generazione di 1.11.2 e superando,<br />
per somme vinte in classifica,<br />
Macho Gams.<br />
Così a Montegiorgio si è rivisto il<br />
miglior Mirtillo Rosso, in un palcoscenico<br />
piacevole e festoso come è<br />
sempre l’impianto marchigiano,<br />
con il pubblico che ha gradito le<br />
tante attività collaterali a disposizione<br />
nella giornata. Dal raduno di<br />
basket per i più piccoli alla originale<br />
merenda per i grandi ma prima<br />
di tutto con il cavallo al centro <strong>del</strong><br />
mondo. La gente ha potuto così tra-<br />
di Stefano Maggiera<br />
scorrere un pomeriggio intenso, seguendo<br />
le corse ed emozionandosi<br />
per la velocità spinta dalla racchetta,<br />
per i cavalli e gli uomini in pista.<br />
Mirtillo Rosso una volata senza<br />
respiro<br />
Figlio di Legendary Lover K e <strong>del</strong>la<br />
Indro Park Terra D’Asolo, Mirtillo<br />
Rosso ha vissuto una prima parte<br />
di generazione da asso piglia tutto.<br />
Poi però ha avuto un declino, figlio<br />
di alcune difficoltà tecniche che ne<br />
provocavano l’errore. Errori e
squalifiche che anche quest’anno<br />
gli sono costate care, nel Città di<br />
Padova, ma che, alla prova racchetta<br />
di Montegiorgio, non hanno<br />
inciso nel rendimento.<br />
Al San Paolo, il portacolori <strong>del</strong>la<br />
Eurocolor se ne è infatti andato in<br />
testa respingendo l’attacco di<br />
Merckx Ok, rivale dichiarato sulla<br />
carta, poi ha resistito all’affondo<br />
esterno di Marenne Fans e soprattutto<br />
di Mitico Milar che dalla terza<br />
ruota l’ha poi raggiunto ed impegnato<br />
nei 500 metri intermedi<br />
<strong>del</strong>l’ultimo giro. E poi in retta<br />
d’arrivo, quando poteva esser<br />
stanco, ha avuto ancora il coraggio<br />
di reagire all’affondo interno<br />
di Mustang Grif. <strong>Il</strong> tutto al tempo<br />
al chilometro stratosferico di<br />
1.11.2 che, racchetta o non racchetta,<br />
è una misura che vale oro.<br />
Mirtillo è <strong>del</strong> resto un animale<br />
straordinario, allevato dai Bruscagnin<br />
e affidato sin da puledro ad<br />
Enrico Bellei che anche nel San<br />
Paolo ci ha messo molto <strong>del</strong> suo,<br />
guidando con sicurezza e grinta<br />
dal primo all’ultimo metro di una<br />
prova tesissima. Hanno infatti corso<br />
molto bene un po’ tutti i più attesi.<br />
Mustang Grif che è stato ripagato<br />
con un secondo posto incoraggiante<br />
dopo un po’ di prove<br />
sfortunate. L’allievo di Jerry Riordan<br />
è un peperino che si gioca<br />
sempre le sue carte con generosità<br />
e per ora non ha dato la zampata<br />
giusta solo per una serie di circostanze<br />
sfavorevoli. Terzo Merckx<br />
Ok che ha avuto l’unico inconveniente<br />
di aver sorteggiato il numero<br />
all’esterno <strong>del</strong> vincitore. Quarto<br />
un ottimo Mitico Milar, che ha affrontato<br />
un percorso durissimo<br />
ma è rimasto in quota. Passato da<br />
poco agli ordini di Holger Ehlert,<br />
Mitico è stato la rivelazione <strong>del</strong>la<br />
corsa e potrebbe essere il dernier<br />
Cri <strong>del</strong>la sua annata.<br />
A sinistra: Foto di gruppo <strong>del</strong> team di Mirtillo<br />
Foto sotto: Mirtillo Rosso controlla gli<br />
avversari in arrivo<br />
Musa <strong>del</strong> Ronco, come Mirtillo<br />
ma più semplice<br />
La vittoria classica di Musa <strong>del</strong> Ronco<br />
era nell’aria da un po’ di tempo. C’è<br />
voluta la racchetta di Montegiorgio, la<br />
classe con le redini lunghe di Enrico<br />
Bellei, la forma perfetta, e il San Pao-<br />
lo Filly è arrivato a colmare questa ingiustizia.<br />
La figlia di Varenne e Brezza<br />
As, allevata sulle Alpi da Rino Marelli,<br />
si è imposta senza soffrire, bella<br />
come una regina già nelle sgambature<br />
e con parziali finali mozzafiato. Un<br />
successo chiaro, legittimato dal tempo<br />
di 1.12.8 ottenuto perlopiù dopo lo<br />
svolgimento tattico, lasciando al secondo<br />
posto una progredita Martina<br />
Gual che l’ha anche avvicinata nel finale<br />
e terza, dopo gran sforzo sempre<br />
al largo, una buonissima Melania Sf.<br />
“Musa aveva già corso bene a Milano<br />
ed ero convinto di poter vincere, è<br />
una buonissima cavalla e ci farà togliere<br />
<strong>del</strong>le soddisfazioni. Mirtillo<br />
Rosso è ancor più straordinario perché<br />
ha saputo vincere una corsa mossa<br />
con grande grinta. Diciamo che a<br />
Montegiorgio ho passato proprio una<br />
bella giornata”. Parole di Enrico Bellei,<br />
perfettamente adatte per tirare<br />
giù il sipario sul San Paolo al gusto di<br />
Mirtillo.<br />
19
PIANETA ALLEVAMENTO<br />
una volta Lemon<br />
Dra. Che triste dover<br />
dire “c’era una volta“,<br />
eppure è proprio<br />
C’era<br />
così. Ma ancor più<br />
triste per chi come me lo ha amato<br />
prima come cavallo da corsa, poi<br />
come campione ed infine come uno<br />
dei migliori stalloni indigeni, doversi<br />
arrendere al dato di fatto che si è<br />
concluso il suo ciclo. Infatti, con<br />
20<br />
OMAGGIO AD UN GRANDE CAMPIONE…<br />
Sua Maestà<br />
LEMON DRA<br />
Una bellissima immagine di Lemon Dra dove non si può non notare la somiglianza con Mago D'Amore<br />
l’annata <strong>del</strong> 2007, è terminato il<br />
suo seme, di conseguenza in futuro<br />
non leggeremo più il suo nome come<br />
papà di puledri alle aste o di puledri<br />
che si apprestano a fare la<br />
qualifica.<br />
Fortunatamente è stato un grande<br />
stallone, come lo era stato suo papà<br />
Sharif di Jesolo, ed i suoi figli lo<br />
porteranno in alto ancora per un<br />
po’, ancora per qualche anno ve-<br />
di Elisabetta Busso<br />
dremo il suo nome scritto nella genealogia<br />
di un grande campione,<br />
uno fra tutti il suo sosia, quel cavallo<br />
che solo nel guardarlo fa sobbalzare<br />
il cuore a chi ricorda bene Lemon:<br />
Mago D’Amore, che è la copia<br />
identica <strong>del</strong> padre.<br />
Un cavallo che ha trasmesso a tutti i<br />
suoi eredi un ‘certo’ caratterino,<br />
non semplice da gestire, ma adorabile<br />
da averci a che fare, grintosi in
Lemon Dra e William Casoli una coppia che ci manca tanto...<br />
pista, giocherelloni in box. Cavalli<br />
coraggiosi com’era lui, che non aveva<br />
paura a girare di fuori, per poi<br />
andarsene per conto suo al momento<br />
giusto.<br />
Nato nell’allevamento Due Rami<br />
<strong>del</strong>la famiglia Rampini, da subito<br />
si era dimostrato un guerriero. Ha<br />
vinto tanto dando <strong>del</strong> filo da torcere<br />
ai suoi avversari. A due anni si<br />
aggiudicava il Cupolone e il Gran<br />
Criterium. A tre anni il Veneto,<br />
l’Elwood Medium, il Società Terme<br />
e la ciliegina sulla torta, il Gran Premio<br />
Avvocato Carlo Marangoni,<br />
corsa che l’anno dopo diventava<br />
anche un Memorial al Dottor Fabio<br />
Jegher. Sempre a tre anni nel Premio<br />
Orsi Mangelli è secondo nella<br />
batteria, si aggiudica la finale, per<br />
poi cedere nel race-off conclusivo,<br />
un Mangelli che i più affezionati ricorderanno<br />
senz’altro. A quattro<br />
anni si aggiudica il Premio Città di<br />
Padova, e da anziano l’Encat e una<br />
batteria <strong>del</strong> Serial Locatelli. Un vero<br />
Campione.<br />
Al termine <strong>del</strong>la carriera approda<br />
all’Azienda Agricola Mariano. All’inizio<br />
non si capisce bene perché,<br />
ma non è molto apprezzato come<br />
stallone. Nonostante l’ottima genealogia,<br />
gli allevatori non gli davano<br />
molta fiducia, sino a quando i<br />
primi prodotti non hanno cominciato<br />
a correre; in quel momento si so-<br />
no accorti che forse a questo figlio<br />
di Sharif valeva la pena di dare una<br />
certa elité di mamme. Uronometro,<br />
il primo a portarlo in alto, per poi<br />
arrivare Tome De Sousa, Bartali<br />
Ok, Chirone Dei e via via tanti altri.<br />
Ma se l’annata <strong>del</strong> 2005 era stata<br />
quella di Varenne, senza ombra di<br />
dubbio quella di quel maledetto<br />
2006, è stata l’annata di Lemon,<br />
quasi in beffa alla disgrazia, è stato<br />
l’anno che lo ha consacrato come<br />
un Re, un Re al quale qualcuno ha<br />
voluto togliere la corona. Basta dare<br />
uno sguardo alle corse che contano<br />
dei quattro anni e vediamo<br />
ovunque il suo trionfo. Da Macho<br />
Gams, a Merisi Font, Mustang Grif,<br />
Michael America, Magia Ek, Mania,<br />
Marlon By Pass, Materazzi Ok,<br />
Mauro e Matteo di Jesolo, Melissa<br />
Fi, Mind Wise As, Mineiro As, Mister<br />
Lemon Sm, Mistral Del Ronco,<br />
Mondiale Ok, Mullingan Bi e Mago<br />
D’Amore. Questi sono solo alcuni<br />
dei miglior prodotti <strong>del</strong> 2006, se dovessi<br />
scriverli tutti vi annoiereste<br />
nel leggerli, quanti sono.<br />
Bisogna dire che due anni dopo la<br />
sua entrata in razza Lemon diventa<br />
di comproprietà <strong>del</strong>l’azienda agricola<br />
Mariano, che con affetto ne ha<br />
gestito l’intera carriera stalloniera.<br />
Un cavallo scelto dal Dottor Fabio<br />
Jegher, un personaggio quasi unico,<br />
una persona di vero spessore;<br />
forse pochi ricordano o sanno che<br />
lui è stato il papà <strong>del</strong>la Sisal insieme<br />
a Della Pergola e Moro, un uomo di<br />
molta creatività, un atleta, uno<br />
scrittore, una persona di poche<br />
chiacchiere e di tanta sostanza che<br />
ha saputo trasmettere alla figlia, la<br />
signora Maia Jegher, che, con molta<br />
discrezione ed emozione, assiste<br />
alle imprese dei figli di Lemon come<br />
quando l’anno scorso con gli occhi<br />
umidi premiava Mind Wise As<br />
trionfate <strong>del</strong> Marangoni, dopo che<br />
anche il Filly era stato vinto da una<br />
Lemon Dra, Melissa Fi. Questo pezzo<br />
vuole essere un omaggio a Lemon<br />
Dra e alle tante persone che lo<br />
hanno amato, a tutti quelli che lo<br />
hanno sempre seguito, a quelli che<br />
hanno sempre creduto in lui, e a<br />
quelli che lo hanno rapito, perché si<br />
rendano conto di che male hanno<br />
fatto. Non sappiamo che fine abbia<br />
fatto Lemon Dra, chi dice sia all’estero,<br />
chi dice in meridione, chi<br />
dice sia morto. Noi vogliamo pensare<br />
e sperare che lui sia in qualche<br />
pascolo, libero di passeggiare tra<br />
l’erba alta circondato da un harem<br />
di cavalle e di puledri, se poi questo<br />
posto è sulla terra meglio, ma se<br />
anche fosse più in alto non importa,<br />
ovunque sia lui sarà nei nostri ricordi…per<br />
sempre….la storia non<br />
si può cancellare.<br />
Ciao Lemon.<br />
21
Massimo Dubini è entrato<br />
in punta di<br />
piedi nel Club (con<br />
la C maiuscola, come<br />
vedremo) degli<br />
allevatori di trotto più ricercati <strong>del</strong><br />
Belpaese. I suoi cavalli, targati appunto<br />
con il suffisso Club, si stanno<br />
facendo onore sulle piste di tutta la<br />
penisola e la produzione si attesta<br />
sull’ 80 per cento dei nati che corrono<br />
regolarmente. Un dato molto<br />
significativo: i suoi cavalli in questo<br />
primo scorcio <strong>del</strong>l’annata hanno<br />
vinto 19 <strong>del</strong>le 51 corse disputate.<br />
Altrettanto lungo l’elenco dei<br />
prodotti di notevole levatura: Felix<br />
<strong>del</strong> Nord (primaserie internazionale<br />
allevato in società con Luigi Bif-<br />
22<br />
fi), Axoum, Efra, Duke Ellington,<br />
Magic Club, Mopsy Club, Lummy<br />
Club. Quest’ultimo era considerato<br />
un potenziale primaserie dall’allenatore<br />
Harri Rantanen prima che<br />
un banale infortunio ne limitasse<br />
la carriera.<br />
Quarantotto anni, sposato con due<br />
figlie, comasco, Massimo Dubini<br />
ha una passione genuina che viene<br />
da lontano per il cavallo da corsa.<br />
“Da ragazzino, - ricorda - con<br />
Trotto-Sportsman in tasca, appena<br />
potevo prendevo il treno da Como<br />
per la stazione di Cadorna e di lì<br />
col tram raggiungevo gli ippodromi<br />
di San Siro, sia <strong>del</strong> trotto sia <strong>del</strong><br />
galoppo, specialità che allora mi<br />
piacevano in egual misura. Poi<br />
di Alberto Cagnato<br />
DUBINI NEL CLUB<br />
DEGLI ALLEVATORI<br />
AL TOP<br />
Studioso di genealogie e correnti di sangue, produce campioncini<br />
alla Razza di Ceserio di Oleggio, vicino ad Arona<br />
scoppiò la scintilla per il trotto. Alla<br />
fine degli anni Sessanta mio padre<br />
mi aveva portato al trotter il<br />
giorno in cui Bourbon trottò da<br />
1’18”9, allora record europeo dei<br />
2 anni. La fantastica volata di questo<br />
bellissimo sauro con la criniera<br />
bionda al vento mi è rimasta sempre<br />
nel cuore e ho cominciato ad<br />
approfondire lo studio <strong>del</strong>le correnti<br />
di sangue dei trottatori. Mi ricordo<br />
che allora conoscevo a memoria<br />
l’intero stud book e tutte le<br />
geneologie. Fu in quel periodo che<br />
promisi a me stesso di cimentarmi<br />
nella difficile arte di allevare, appena<br />
ne avessi avuto le possibilità.”<br />
Dubini è una sorta di ‘maniaco’<br />
<strong>del</strong>le genealogie e passa intere nottate<br />
insonni davanti al computer<br />
per scovare le correnti di sangue<br />
più opportune per incrociare le<br />
sue sette fattrici. Qualità che non<br />
sono sfuggite al noto stalloniere<br />
Marco Folli che, da qualche anno,<br />
lo ha voluto come collaboratore.<br />
“Mi sono ispirato al grande Federico<br />
Tesio - ci dice Dubini - ma il mio<br />
vero maestro è stato Vittorio Guzzinati,<br />
straordinario uomo di cavalli<br />
a 360 gradi con il quale ho<br />
avuto l’onore di avere un rapporto<br />
di amicizia durato 20 anni. Non a<br />
caso tutte le mie fattrici sono passate<br />
in allenamento da Vittorio che<br />
qualche anno fa, vedendomi un po’<br />
Belle immagini <strong>del</strong>l’Allevamento
Fattrici<br />
Iana Club (Uronometro) foal femmina da Coktail Jet gravida da Love You<br />
Gleamy Club (Arnaqueur) foal maschio da Turbo Sund gravida da Ganymede<br />
Efra (Biesolo) foal maschio da Self Possessed gravida da Broadway Hall<br />
Entracte Blue (Lurabo Blue) gravida di Rolling D’ Heripre<br />
Armbro Takeapeek (Pine Chip) foal maschio da Ganymede gravida da Felix <strong>del</strong> Nord<br />
Borgogna Or (Waikiki Beach) foal maschio da Turbo Sund gravida da Full Account<br />
Duse Tab (Sugarcane Hanover) gravida di Goetmals Wood<br />
Pinky Club da Turbo Sund e Believe<br />
Phaedra Club da Love You e Iana Club<br />
Nati 2009<br />
Penny Club da Prodigious e Rama di Jesolo<br />
Panthea Club da Revenue e Alidora<br />
Petite Club da Sj’s Photo e Armbro Takeapeek<br />
Phea Club da Revenue e Entracte Blue<br />
Phoebe Club da Coktail Jet e Borgogna Or<br />
Lettera A; 1 prod. Axoum 1.14.4.<br />
Produzione<br />
Lettera B: 2 prod. Bixia 1.17.5 - Believe 1.20.8 Q.<br />
Lettera C: 2 prod. Cotton Club 1.16.9 - Cayuga 1.17.2<br />
Lettera D 2 prod. Duke Ellington 1.14.5 - Dagadà 1.18.3<br />
Lettera E 3 prod. Efra 1.13.2 mt. 2100 - Emmylou 1.14.6 - Errol 1.15.4<br />
Lettera F 4 prod. 3 vivi Felix <strong>del</strong> Nord 1.11.3 - Fireblade 1.14.9<br />
Lettera G 6 prod. 5 vivi Guayana Club 1.15.3 - Grimoire Club 1.15.6 - Ghibli Club 1.15.7<br />
- Gleamy Club 1.16.7 mt.2.100 - Givenchy Club 1.18.1<br />
Lettera I Ivry sur Seine 1.15.1 - Ixia Club 1 - Ianus Club Q.<br />
Lettera L 4 prod. Lummy Club 1.13.2 - Luxo Club 1.15.9 - Lola Club Q.<br />
Lettera M 4 prod. Magic’s Club 1.12.8 - Mopsy Club 1.14.1 - Malagant Clun 1.15.3 - Morcheeba<br />
Club 1.15.6<br />
Lettera N 5 prod. Nippy Club 1.14.8 - Noemi Sidoli 1.14.6 - Norry’s Club 1.17.5 - Nelly’s<br />
Club Q.<br />
23
demotivato per questioni di politica-ippica,<br />
mi incoraggiò a continuare<br />
sulla mia strada.”<br />
Su cosa dovrebbero basarsi<br />
le convinzioni di un allevatore<br />
al passo con i<br />
tempi?<br />
“Io sono fermamente convinto che<br />
l’incrocio franco-americano costituisca<br />
il passato, il presente e il futuro<br />
<strong>del</strong>l’allevamento. Jean Pierre<br />
Dubois, genio inimitabile, lo ha capito<br />
da tempo e i suoi straordinari<br />
risultati sono sotto gli occhi <strong>del</strong><br />
mondo intero. E poi sono convinto<br />
che spesso non ci sia bisogno di<br />
utilizzare stalloni da 10mila euro:<br />
non di rado ne bastano mille, magari<br />
con un esordiente, per azzeccare<br />
la corrente di sangue più appropriata.”<br />
Che tipo di fattrici mette<br />
in razza?<br />
“Innanzitutto devono provenire da<br />
grandi famiglie con determinate<br />
correnti di sangue. E poi devono<br />
essere senza difetti morfologici,<br />
con attenzione particolare agli appiombi.<br />
Bisogna insomma usare<br />
intelligenza visiva applicata, come<br />
era solito dire Federico Tesio.”<br />
Lei appartiene alla categoria<br />
dei cosiddetti “allevatori<br />
senza terra”, come<br />
è arrivato a questa conclusione?<br />
“Premetto che la mia famiglia<br />
possiede dei terreni agricoli, ma<br />
24<br />
non li ritenevo idonei all’allevamento<br />
e quindi ho voluto cercarne<br />
altri che avessero tutte le prerogative<br />
in grado di ospitare le<br />
mie fattrici. Così, insieme al mio<br />
socio Erio Bonetti, ho adocchiato<br />
vicino ad Arona, ad Oleggio, l’allevamento<br />
<strong>del</strong>la Razza di Ceserio,<br />
un complesso storico di galoppo<br />
che esiste da 60 anni nella zona<br />
cara a Federico Tesio. Qui la titolare<br />
Erminia Werner, alla quale<br />
sono grato per l’ospitalità, possiede<br />
112 ettari, 80 dei quali riservati<br />
ai paddock, mentre il resto<br />
dei terreni è a foraggio, coltivato<br />
con stallatico di bovino.”<br />
Abbiamo visitato l’allevamento<br />
<strong>del</strong>la Razza di Ceserio in una piovosissima<br />
mattinata di fine maggio.<br />
Colpisce subito la vegetazione<br />
lussureggiante e la presenza<br />
di bovini che vengono alternati ai<br />
cavalli. Molto vasti i paddock, leggermente<br />
ondulati e mai inferiori<br />
ai cinque ettari. <strong>Il</strong> caporazza, Luca<br />
Borrella, di Arona, è presente<br />
in allevamento da 23 anni e stupisce<br />
per acume e competenza,<br />
maturati anche attraverso stage<br />
professionali all’estero. I puledri<br />
stanno all’aperto da aprile sino<br />
alla vendita, ma i foals in estate<br />
vengono ritirati in box di giorno e<br />
lasciati all’aperto la sera fino al<br />
mattino seguente. Ogni mese<br />
l’alimentarista dottoressa Alessandra<br />
Caligaric li pesa e li misura,<br />
mentre un maniscalco cura i<br />
piedi e li mette in appiombo.<br />
Dubini, qual è il suo sogno<br />
nel cassetto?<br />
“Produrre il campione di livello<br />
internazionale, visto che Felix <strong>del</strong><br />
Nord non lo sento <strong>del</strong> tutto mio<br />
perché è stato creato in società<br />
con l’amico Luigi Biffi. Con Lummy<br />
Club ci ero andato vicino, ma<br />
la fortuna non mi ha aiutato. Con<br />
la Dea bendata adesso sono un<br />
po’ in credito: chissà...”
Spesso si parla solo dei più<br />
grandi: driver, allevatori,<br />
proprietari, personaggi<br />
dai grandi numeri, ma<br />
non dimentichiamo che<br />
l’ippica è fatta anche da piccoli uomini,<br />
forse più umili ma sicuramente<br />
non meno importanti.<br />
Piccoli allevatori, che gestiscono<br />
fattrici e puledri, solo per passione,<br />
per un puro e sano amore per<br />
il cavallo, un amore incondizionato<br />
e non fa differenza se in pista fanno<br />
14.0 o 18.0, perché loro si emozionano<br />
sempre...<br />
Diego Quatrinelli è uno di questi:<br />
classe 1981 e tanta voglia di portare<br />
avanti la sua passione per l’allevamento.<br />
Un ragazzo giovane attratto<br />
dall’ippica.<br />
Vi sembra strano? Siamo andati a<br />
conoscerlo in questo inizio estate<br />
che tarda ad arrivare.<br />
<strong>Il</strong> suo allevamento si trova a Beroide,<br />
in provincia di Perugia, un<br />
borgo medievale suggestivo ed affascinante.<br />
Diego fa gli onori di casa,<br />
ci accompagna tra box e paddock,<br />
tra racconti di vita vissuta e<br />
speranze per il futuro, tra soddisfazioni<br />
e preoccupazioni, ma<br />
quando arriviamo al paddock dei<br />
puledrini nati da pochi giorni un<br />
sorriso illumina il suo volto, occhi<br />
che sognano, che sperano, davanti<br />
alla vita.<br />
28 anni e allevatore. Uno spiraglio<br />
di luce per l’ippica italiana...<br />
“L’ippica ha bisogno di giovani.<br />
Per me è stato molto naturale amare<br />
i cavalli, fin da quando ero piccolo.<br />
Mio padre Giovacchino negli<br />
ALLEVAMENTO DELL’ALVIO<br />
Sognando<br />
il successo<br />
anni ‘60, coinvolto dalla frequentazione<br />
di mio zio Omero e da Vincenzo<br />
Andreani (padre <strong>del</strong>l’affermato<br />
driver Massimo Andreani),<br />
inizia a frequentare le corse dei cavalli,<br />
prima su strada e poi in ippodromi<br />
di provincia. Una passione<br />
destinata a non finire, visto che<br />
ancora oggi mi aiuta quotidianamente<br />
in allevamento, insieme a<br />
mio cugino Pier Paolo. Un team familiare.<br />
Questo è meraviglioso, un<br />
hobby che coinvolge e tiene unita<br />
tutta la famiglia. Negli anni ‘80 gli<br />
fu regalata una cavalla, Farona.<br />
Aveva gravi problemi articolari,<br />
per tutti era irrecuperabile, ma<br />
mio padre non voleva che finisse<br />
così la sua storia. Si impegnò mesi<br />
e mesi per curarla e riuscì, sor-<br />
Montenero in pista con Davide Cangiano<br />
di Martina Nerli<br />
prendendo tutti, a riportarla non<br />
solo in pista ma addirittura alla<br />
vittoria, affidandola al suo amico e<br />
driver di fiducia Gioacchino Ossani,<br />
detto Cencio, sulla pista di Tor<br />
Di Valle. Storie di un ippica che ci<br />
piace molto, di amicizie vissute tra<br />
un bicchiere di vino e racconti di<br />
storie goliardiche. Poi arrivarono<br />
Luimar (1986, da Belfagor e Celtina),<br />
Promessa (1990, da Ciconero<br />
e Gelosa) e altre storie da raccontare...<br />
Per mio padre l’ippica è<br />
sempre stata solo quello, grandi<br />
amicizie con cui condividere<br />
l’emozione <strong>del</strong>la pista, interi pomeriggi<br />
all’ippodromo, per poi<br />
commentare fino a notte fonda,<br />
perché ognuno la corsa la vede a<br />
modo suo.”<br />
25
Anche lei è legato da profonda<br />
amicizia con Giuseppe<br />
e Davide Cangiano...<br />
“Oltre ad essere due grandi profes-<br />
26<br />
Parco Fattrici<br />
BAUHAUS (1990) da Park Avenue Joe e Peonia Vm<br />
DAHLIA (2000) da Armbro Goal e Nitria<br />
DORETTA DI GAVI (2000) da Supergill e Prussion Prestige<br />
FABULA HENLEY (2002) da Indro Park e Reina Henley<br />
FEFA MO (2002) da Esbero Mo e Farah Ve<br />
Puledri 2009<br />
PRIMULA D'ALVIO f. nata il 17/01/2009 da Gigant Neo e Dahlia<br />
PASCIA' D'ALVIO m. nato il 10/03/2009 da Ken Warkentin e Fabula Henley<br />
PEPE D'ALVIO m. nato il 25/03/2009 da Solerid e Fefa Mo<br />
PEPITA D'ALVIO f. nata il 16/04/2009 da Frullino Jet e Bauhaus<br />
M da Digger Crown e Fefa Mo<br />
F da Ganimede e Doretta Di Gavi<br />
Una splendida rappresentazione dei targati Alvio<br />
Puledri <strong>2010</strong><br />
sionisti, sono due amici speciali.<br />
Giuseppe si occupa <strong>del</strong>la doma dei<br />
puledri, con una calma ammirevole,<br />
mentre il figlio Davide, nono-<br />
stante la sua giovane età, è un driver<br />
spesso protagonista sulla pista<br />
di Montegiorgio e dintorni. Affidiamo<br />
a loro i nostri puledri, sicuri che<br />
sono in buone, anzi, ottime mani.<br />
Rispettano i cavalli e questo per noi<br />
conta più <strong>del</strong>le prestazioni. Arrivati<br />
al diciottesimo mese <strong>del</strong> puledro, finisce<br />
il percorso <strong>del</strong>l’allevatore, ma<br />
noi li amiamo al punto che raramente<br />
decidiamo di venderli, sono<br />
come figli e la nostra famiglia si sta<br />
allargando a vista d’occhio. Attualmente<br />
tra i pupilli di casa c’è Montenero<br />
(da Brad’s Photo e Bauhaus):<br />
26 corse in carriera, 8 vittorie e 13<br />
piazzamenti. Un cavallo straordinario,<br />
parte piano ma gira di fuori,<br />
una creazione <strong>del</strong>la famiglia Cangiano<br />
che ci sta regalando enormi<br />
soddisfazioni. Questo cavallo l’abbiamo<br />
in comproprietà con Alfonso<br />
Tardioli, anche lui entusiasta di come<br />
cresce corsa dopo corsa. <strong>Il</strong> nostro<br />
allevamento nasce nel 2006 e<br />
Montenero è il nostro primo pro-
Nonostante la neve, tutti in paddock!<br />
dotto, forse è questo il motivo per<br />
cui siamo particolarmente legati a<br />
lui. L’ altro pupillo è Only You D’Alvio,<br />
fratello di Montenero, un cavallo<br />
che Giuseppe Cangiano sta cercando<br />
di plasmare per affrontare la<br />
qualifica tra qualche mese. Sembra<br />
promettere bene, ma non vogliamo<br />
mettergli fretta. Spero possa anche<br />
lui dimostrare in pista di essere un<br />
gran cavallo.”<br />
Ci racconta la sua filosofia<br />
<strong>del</strong>l’allevare?<br />
“Un allevamento che cresce con le<br />
innovazioni e i consigli di chi, prima<br />
di noi, ha fatto nascere cavalli<br />
importanti. La scelta <strong>del</strong>le fattrici<br />
Una morfologia perfetta per le fattrici D'Alvio<br />
<strong>Il</strong> puledro Pepe D'Alvio in paddock<br />
cade su cavalle di alta genealogia e<br />
con un fisico imponente. Per queste<br />
sono accuratamente scelti gli<br />
incroci con stalloni competitivi nel<br />
campo nazionale ed internazionale<br />
prediligendo il classico sangue<br />
franco-americano. I nostri puledri<br />
sono seguiti da un valido staff veterinario<br />
che, oltre a seguire l’inseminazione,<br />
la gravidanza ed il parto<br />
<strong>del</strong>le fattrici, si occupa anche<br />
<strong>del</strong>le sverminazioni, <strong>del</strong>le cure antiparassitarie<br />
e dei vaccini, al fine<br />
di ridurre al minimo eventuali problemi<br />
che possono sorgere fin dai<br />
primi mesi di vita. Per alimentarli<br />
al meglio, produciamo personalmente<br />
avena e fieno, somministrati<br />
con l’ausilio di altri cereali ed integratori<br />
vitaminici per il corretto<br />
sviluppo degli organi vitali e <strong>del</strong>l’apparato<br />
muscolo-scheletrico.<br />
Mettiamo impegno e voglia di migliorare,<br />
per noi è una passione e<br />
non un lavoro.”<br />
Cosa desidera per il futuro?<br />
“Ho in progetto di sostituire qualche<br />
fattrice, per alzare la qualità e<br />
creare incroci splendidi. Per andare<br />
più in alto, sogno il Derby. La<br />
corsa <strong>del</strong>le corse, dove eleganza e<br />
performance si uniscono in uno<br />
stile ineguagliabile. Io e mio padre,<br />
a Tor Di Valle, dove lui ha iniziato,<br />
per emozionarsi ancora con un nostro<br />
prodotto in pista.”<br />
Un sogno meravigliosamente folle.<br />
27
Nel mondo dei cavalli ci<br />
si può anche entrare<br />
per caso, ma ci si resta<br />
solo per passione. Abbiamo<br />
trovato l’ennesima<br />
conferma in un remoto e incantevole<br />
borgo friulano dove il<br />
cuore <strong>del</strong>l’ippica pulsa ancora vitale,<br />
a dispetto di un sistema nazionale<br />
che sembra avviato allo sfascio.<br />
Ci troviamo a Colloredo di Monte<br />
Albano, un paesino di poco più di<br />
30<br />
L’AZIENDA AGRICOLA ALLEVAMENTO CAVALLI DI IRENE GRIESSEN<br />
DALLA SVIZZERA<br />
CON AMORE<br />
duemila abitanti in provincia di<br />
Udine, dove i coniugi Irene Griessen<br />
e Giorgio Pozzo hanno realizzato<br />
il loro centro.<br />
La loro è una storia singolare e<br />
rappresenta una concreta testimonianza<br />
<strong>del</strong>l’evidente dicotomia tra<br />
la situazione generale che non funziona<br />
e le piccole realtà disseminate<br />
sul territorio che, al contrario,<br />
mostrano ancora una notevole vitalità,<br />
fatta essenzialmente di passione<br />
ed entusiasmo, d’impegno<br />
di Pietro Muzzi<br />
quotidiano, di costanza, d’investimento<br />
e, naturalmente, d’amore<br />
per i cavalli.<br />
Quando arriviamo, la prima immagine<br />
che si materializza è quella di<br />
un puledrino che in paddock scalpita<br />
attorno alla madre. Tutto attorno<br />
le colline moreniche, da cui il<br />
nome dei cavalli che portano tutti<br />
il suffisso ‘como’ che altro non è se<br />
non l’acronimo di colline moreniche.<br />
Scendiamo dall’auto e all’odore<br />
inconfondibile dei cavalli si so-
Immagini dei paddock, dei cavalli e dei<br />
puledri <strong>del</strong>l’Allevamento di Irene Griessen<br />
vrappongono le note di una musica<br />
che tiene loro compagnia e che<br />
vuole rasserenare un ambiente che<br />
si presenta ordinato e lindo.<br />
La storia di Irene Griessen e di<br />
Giorgio Pozzo parte da lontano, da<br />
molto lontano. Dai tempi in cui<br />
erano gli italiani ad emigrare in<br />
cerca di lavoro e fortuna. A decine<br />
di migliaia se ne andarono dal<br />
Friuli e uno di questi era proprio<br />
Giorgio Pozzo (classe 1943), che<br />
nel 1957 raggiunse il padre in<br />
Svizzera.<br />
“Oggi dicono – esordisce Giorgio –<br />
che da noi ci sono regole troppo rigide<br />
per gli immigrati. Evidentemente<br />
non sanno nulla di ciò che<br />
accade all’estero. Ci vollero dieci<br />
anni di lavoro stabile perché mio<br />
padre potesse chiamarci lì con lui a<br />
lavorare. Cominciai come operaio e<br />
poi con mio fratello misi in piedi<br />
una fabbrica nostra di macchinari<br />
di precisione per l’industria. Lì poi<br />
conobbi Irene che in Svizzera era<br />
nata e cresciuta e presto ci sposammo.”<br />
Sono stati i cavalli a farvi<br />
tornare in Italia?<br />
“No, non i cavalli, – interviene la signora<br />
Irene – in Svizzera non ci sono<br />
le corse e noi francamente non<br />
ne sapevamo nulla. Le ragioni <strong>del</strong>la<br />
nostra venuta sono due: il mio<br />
amore per l’Italia e la fine <strong>del</strong>l’atti-<br />
vità lavorativa. Insomma volevamo<br />
goderci la pensione. Così abbiamo<br />
preso questo pezzo di terra e ci siamo<br />
fatti una casetta, senonché un<br />
giorno (siamo nel 2000) un nostro<br />
vicino di casa, il signor Feruglio, ex<br />
calciatore e allenatore, vuole andare<br />
qualche mese in città e ci chiede<br />
di tenergli un paio di cavalle. Lo<br />
abbiamo accontentato col risultato<br />
che dai cavalli non siamo riusciti<br />
più a staccarci. Ce ne siamo letteralmente<br />
innamorati e l’anno successivo<br />
abbiamo cominciato ad allevare.<br />
È così che è nata l’azienda<br />
agricola e allevamento cavalli che<br />
porta il mio nome.”<br />
Con quale criterio scegliete<br />
le fattrici e le monte?<br />
“Intanto, il numero è ridotto – prosegue<br />
Giorgio Pozzo – per fare<br />
fronte ai costi. Sono solo cinque le<br />
nostre fattrici: Like Gil (da Supergill<br />
e Phila<strong>del</strong>phia Hill), Fiona Abel<br />
(da Kramer Boy e Pantera Jet), Celebrity<br />
Brite (da Angus Hall e Hou-<br />
31
32<br />
sebuster), Darma Om (da Uronometro<br />
e O’Hara Om) e Zarina Pl (da<br />
Royal Prestige e Fidiaz). Per le scelte<br />
ci siamo fatti consigliare dai Toniatti,<br />
presenti in zona, con i quali<br />
abbiamo un rapporto di grande<br />
amicizia. Poi collaboriamo con<br />
Paolo Romanelli, soprattutto per la<br />
doma e per l’allenamento dei cavalli<br />
fino alla prova di qualifica.”<br />
Ma allora, non vi limitate<br />
ad allevare…<br />
“Abbiamo dovuto allestire anche la<br />
scuderia – continua Giorgio – che si<br />
chiama Colline Moreniche. Siamo<br />
diventati proprietari per esigenze<br />
di bilancio. Per spiegarmi, faccio<br />
l’esempio di Nobless Como che nasce<br />
da Self Possessed, uno stallone<br />
‘di grido’ molto caro. Solo la monta<br />
ci è costata 17mila euro. Per potere<br />
vendere i puledri bisogna cercare<br />
gli stalloni di moda e quelli costano<br />
eccessivamente. Per non rimetterci,<br />
ci siamo tenuti il puledro e cerchiamo<br />
di portarlo fino alla qualifica.<br />
Fino ad oggi siamo fuori con<br />
30mila euro. È per questo che l’anno<br />
scorso abbiamo fatto anche la<br />
pista di 800 metri. Comunque, si<br />
deve sottolineare che i tassi di<br />
monta sono troppo elevati.”<br />
Allevamento e scuderia,<br />
non è proprio la pensione…<br />
“Macché pensione – sbotta la signora<br />
Irene – lavoriamo più di prima.<br />
I cavalli hanno i loro tempi e li<br />
devi rispettare. Ci vogliono le maniere<br />
dolci. Li devi capire e assecondare.<br />
Per ognuno devi adottare<br />
un metodo diverso. Oggi purtroppo<br />
si tende a standardizzare il comportamento<br />
e ad andare troppo di<br />
fretta con il risultato che spesso i<br />
puledri vengono sacrificati e molti<br />
si perdono. Inoltre non c’è mai<br />
certezza di risultato come avveniva<br />
nell’azienda. Con i cavalli tutto è<br />
molto aleatorio, ma anche per questo<br />
enormemente affascinante.”<br />
Qual è la cosa che serve di<br />
più per fare un buon cavallo<br />
da corsa?<br />
La risposta di Irene Griessen è<br />
immediata e risolutiva: “Ne servono<br />
tre: amore, amore e ancora<br />
amore.”
è una regione<br />
bellissima. Una regione<br />
che ha capitalizzato la<br />
mancanza di quelli che<br />
L’Umbria<br />
sono considerati i due<br />
atout di questa epoca, ovvero il<br />
mare e la grande città. Verrebbe<br />
da dire per fortuna che non c’è<br />
una Milano o un Mar Tirreno da<br />
queste parti, perché se il risultato è<br />
uno spicchio d’Italia denso di ricchezza,<br />
di specialità localistiche di<br />
pregio, e di persone vere e laboriose<br />
allora ben venga l’assenza di<br />
smog e di mare.<br />
Una regione senza un ippodromo<br />
ma con molta passione per le corse<br />
ed i cavalli, in particolar modo al<br />
trotto, con un buon numero di allevamenti.<br />
Quello più in voga è Ser-<br />
gio Carfagna, che con i vari Iglesias<br />
ed Irina ha giustamente riempito<br />
le pagine dei giornali, ma anche<br />
altri uomini di valore ogni<br />
giorno si alzano per accudire i cavalli,<br />
aggiungendo fatica a gestione<br />
imprenditoriale. In poche parole<br />
gli allevatori.<br />
Noi, nello spazio che la rivista da<br />
sempre mette a disposizione degli<br />
associati Anact, siamo andati a fare<br />
un giro nei pressi di Bastia Umbra,<br />
dove da qualche anno nascono<br />
i “Mark” di Daniele Cuglini, cavalli<br />
che abbiamo imparato a conoscere,<br />
vedendoli vincere. Una<br />
storia come tante altre, fatta di lavoro<br />
e sacrifici per vivere il proprio<br />
hobby, trasformatosi nel tempo in<br />
professione.<br />
di Pietro Barazzoni<br />
Allevamento Mark di Daniele Cuglini<br />
L’Umbria cuore<br />
<strong>del</strong> Trotto<br />
I Cuglini,<br />
trasportatori e<br />
cavallari da tanto<br />
tempo<br />
Tutto comincia negli anni Settanta,<br />
quando nei centri medioevali <strong>del</strong><br />
centro Italia lo sport principale<br />
erano le corse dei cavalli su strada<br />
o nelle piste private.<br />
“Mio padre si è appassionato da<br />
giovane alle corse, allora ci si<br />
comprava il cavallo per correre<br />
contro il vicino di casa, o di un altro<br />
paese vicino. Erano corse fatte<br />
in casa ma è bastato a farlo innamorare<br />
di questo sport, come è<br />
successo a tanti altri. Poi anche il<br />
mestiere di trasportatore nel settore<br />
lo ha portato a stare vicino<br />
agli ippodromi e a questo mondo.”<br />
A parlare è Daniele Cuglini,<br />
titolare <strong>del</strong>l’Allevamento Mark,<br />
che fin dalla giovane età di 23 anni<br />
è allevatore, allenatore e guidatore<br />
in proprio. Un vero enfant<br />
prodige: “Faccio tutto da solo. In<br />
scuderia non ho nessuno che mi<br />
aiuta, gestisco una decina di cavalli,<br />
li lavoro, li curo, e li porto a<br />
correre in giro per l’Italia avvalendomi<br />
<strong>del</strong>la guida di Paolo Speziali.<br />
Poi in allevamento c’è naturalmente<br />
mio padre Marco con<br />
degli aiutanti.”<br />
Ma andiamo con ordine, quando<br />
l’idea di diventare allevatori?<br />
“Siamo sempre stati proprietari,<br />
abbiamo avuto cavalli molto buoni<br />
33
34<br />
Fattrici<br />
1) BREZZA BIEFFE<br />
Ghenderò - Salade di rosa (Park Avenue Joe) + redo Allison Hollow<br />
2) BRECCIA<br />
Supergill - Nakita Lb (Sharif di Iesolo) + redo Yankee Slide<br />
3) EI MARK<br />
Biesolo - Ugly di Jesolo (Baltic Speed) gravida di Gigant neo<br />
4) CREOLA JET<br />
Supergill - Plinia Caf (Top Hanover) gravida di Legendary Lover K<br />
5) MIGHTY APHRODITE<br />
Sierra Kosmos - Melon Hanover (Super Bowl) gravida di Everest As<br />
6) GYM N TONIC<br />
Muscles Yankee - Pineapple (Pine Chip) vuota<br />
7) DECANTATRICE<br />
Supergill - Pray Nobell (Crowning Point) vuota<br />
8) BASVILLE LUIS<br />
Supergill - Blomette (Zoot Suit) vuota<br />
1) ONLY MARK<br />
Lets Go - Ei Mark<br />
2) ORDIGNO MARK<br />
Silver Pine - Breccia<br />
3) ONORATO MARK<br />
Come On Grif - Tina Scot Mark<br />
1) PRIMA ATTRICE MARK<br />
Uronometro - Decantatrice<br />
2) PROCURATORE MARK<br />
Ganymede - Brezza Bieffe<br />
3) PITBULL MARK<br />
Frisky Bieffe - Basville Luis<br />
Puledri 2008<br />
Puledri 2009
come Strauss Or, Ritz Or e ultimamente<br />
Fobos. Avendo <strong>del</strong> terreno,<br />
mio padre decise di mettere in razza<br />
Albavera, per vedere se era<br />
possibile far nascere un cavallo da<br />
corsa fatto in casa.”<br />
E si può dire che la scommessa è<br />
stata vinta…<br />
”Da quando abbiamo la sigla Mark<br />
possiamo dire di andare davvero<br />
bene. Lei Mark è la cavalla che ci<br />
sta dando più soddisfazione ma<br />
anche Leone Mark va forte. Diciamo<br />
che da tre o quattro anni ci siamo<br />
messi a fare le corse più seriamente.<br />
Abbiamo acquistato fattrici<br />
di qualità e andiamo a selezionare<br />
anche stalloni adatti e di primo livello.”<br />
Due centri attorno a<br />
Bastia Umbra<br />
“Abbiamo sette ettari di terreno a<br />
Brufa, vicino a Bastia Umbra in<br />
provincia di Peugia, dove abbiamo<br />
messo i paddock per le fattrici<br />
ed i puledri. Attualmente sono otto<br />
le mamme, e di queste solo una<br />
è nata da noi. Si tratta di Ei Mark,<br />
una cavalla che ha corso solo cinque<br />
volte in carriera vincendo<br />
quattro corse, poi si è fatta male.”<br />
Un centro ben curato, perché i<br />
Cuglini amano fare le cose per<br />
bene, da bravi artigiani hanno<br />
sempre in mente che se vuoi otte-<br />
nere buoni risultati, devi mettere<br />
testa e braccia in quello che fai.<br />
Sarà anche per questo che, nonostante<br />
pochi nati e senza genealogie<br />
milionarie, i “Mark” vanno<br />
forte, sia quelli che Daniele allena<br />
che quelli tenuti a pensione da<br />
Fabio Restelli.<br />
“I cavalli li facciamo nascere soprattutto<br />
per correre, anche perché<br />
a Cipresso, non molto lontano<br />
da Brufa, ho la scuderia ed<br />
una piccola pista dove li preparo<br />
per le competizioni. Adesso, con<br />
l’ampliamento <strong>del</strong>l’attività, vedremo<br />
se vendere qualcosa, ma a<br />
me piace fare il mestiere e proseguirò<br />
su questa strada, almeno sino<br />
a quando i risultati mi daranno<br />
ragione. Ho corso da aspirante<br />
allievo e sono in attesa come altri<br />
di poter ricominciare a guidare.”<br />
E Restelli?<br />
“Fabio è un grande amico e un<br />
maestro per me. Abbiamo sempre<br />
almeno un cavallo a pensione da<br />
lui, e devo dire che la maggior parte<br />
di quello che so fare arriva dai<br />
suoi consigli”.<br />
Un futuro di<br />
progetti, ippica<br />
permettendo.<br />
Daniele Cuglini è uno dei tanti giovani<br />
che credono nell’ippica e sono<br />
entrati in questo mondo pieni di<br />
entusiasmo e ci vorrebbero restare:”Io<br />
mi sono tuffato nel trotto. Mi<br />
è sempre piaciuto e ci credo molto<br />
e anche se oggi il futuro <strong>del</strong> comparto<br />
è tutt’altro che scontato son<br />
certo di continuare ad allevare e<br />
allenare.”<br />
Anche perché proprio a Bastia<br />
Umbra si parla di un nuovo ippodromo:<br />
”Per noi sarebbe un miracolo.<br />
<strong>Il</strong> posto è molto bello, ma oggi<br />
come oggi non so se si potrà realizzare,<br />
certo che avere un ippodromo<br />
qui darebbe molte opportunità<br />
di lavoro anche per me. Ma io<br />
non ci penso, dandomi invece da<br />
fare per migliorare ogni giorno.”<br />
Daniele lavora con la testa di un<br />
giovane e pensa con la saggezza di<br />
un vecchio, forse anche per questo<br />
i Mark vanno forte. Già, l’Umbria è<br />
proprio una regione speciale.<br />
35
VERBALE ASSEMBLEA GENERALE<br />
SABATO 22 MAGGIO <strong>2010</strong> - ORE 10,30<br />
PRESSO LA SEDE DELL’ANACT - VIALE DEL POLICLINICO 131 - ROMA<br />
ORDINE DEL GIORNO<br />
1. Nomina <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>l’Assemblea;<br />
2. Relazione <strong>del</strong> Presidente;<br />
3. Lettura <strong>del</strong>la Relazione dei Sindaci;<br />
4. Approvazione <strong>del</strong> Bilancio Consuntivo 2009;<br />
5. Approvazione <strong>del</strong> Bilancio Preventivo <strong>2010</strong>;<br />
6. Varie ed eventuali<br />
Sono intervenuti i soci:<br />
Allev. Brianteo, Allev. La Perla, Allev. Spineta Trotto,<br />
Az. Agr. Allev. Canf, Az. Agr. Castelluccio, Az. Agr.<br />
Fonte Dell’Ete, Az. Agr. Galdi Domenico, Az. Agr. Liverani,<br />
Bianchi Gianni, Bisacchi Aimone, Capone<br />
Maria, Cesarano Ciro, Cioccoloni Francesco, Conti<br />
Giovanni, De Bellis Guido, Fabbri Piero, Galdi Pio,<br />
Liberti Albano, Lo Cicero Natale, Moscati Sandro,<br />
Proietti Rita, Puoti Armando, Righini Carlo, Scud. Del<br />
Baronetto, Scud. Ocres, Soc. Agr. Allev. Di Zenzalino,<br />
Torciere Antonio, Vigini Dario, Zafferoni Marco<br />
(29)<br />
Sono stati rappresentati per <strong>del</strong>ega:<br />
Allev. Fonte degli Angeli, Az. Agr. Del Greco Wilma,<br />
Az. Agr. Fabbri Loretta, Az. Agr. La Rocca, Az. Agr. La<br />
Solitaria, Baraldi Franco, Barbiselle Sas Soc. Agricola,<br />
Caroli Guido, Cervone Antonio, Cervone Salvatore,<br />
Cesarano Maria Rosaria, Cesarano Nunziante, Colombo<br />
Silverio, De Martino Nicola, Fantasy Snc, Fontanot<br />
Loreta, Frasson Gino, Grimani Gianluca, La Casina e S.<br />
Stefano, Mangiagalli Sandro, Moscati Fabio, Moscati<br />
Giampiero, Nuova Alto Monferrato, Palermo Nicola,<br />
Pavan Federico, Pelle Dante, Pride Sas, Scud. Erreti,<br />
Talpo Remigio, Targioni Paolo (30)<br />
<strong>Il</strong> Presidente <strong>del</strong>l’ANACT Viani saluta gli intervenuti e<br />
dà inizio ai lavori.<br />
Su proposta <strong>del</strong> presidente <strong>del</strong>l’ANACT Viani, viene<br />
eletto quale Presidente di Assemblea il sig. Aimone<br />
Bisacchi.<br />
<strong>Il</strong> Presidente <strong>del</strong>l’ANACT Viani legge la relazione<br />
politica relativa all’anno sociale 2009/<strong>2010</strong>, che viene<br />
accolta, da un caloroso applauso.<br />
<strong>Il</strong> Sindaco Righini provvede alla lettura di alcune voci<br />
significative <strong>del</strong>la Relazione dei Sindaci.<br />
<strong>Il</strong> Bilancio Consuntivo 2009 è approvato all’unanimità.<br />
L’Assemblea prende atto di una minima quota di partite<br />
insolute relative alle Aste, dando mandato fin d’ora<br />
al Consiglio di adire le vie legali per il recupero <strong>del</strong>le<br />
somme, nel caso si ravvisasse la necessità.<br />
<strong>Il</strong> Sindaco Zamparelli illustra alcune voci relative al Bilancio<br />
Preventivo <strong>2010</strong>.<br />
<strong>Il</strong> Presidente Viani legge la sua relazione annuale<br />
<strong>Il</strong> Bilancio Preventivo <strong>2010</strong> viene approvato all’unanimità.<br />
<strong>Il</strong> Presidente di Assemblea Bisacchi invita i soci ad<br />
esporre ulteriori argomentazioni.<br />
<strong>Il</strong> sig. Boricchi chiede notizie intorno allo stato dei pagamenti<br />
da parte <strong>del</strong>l’Unire.<br />
<strong>Il</strong> Vice-Presidente Moscati crede opportuno aggiornare<br />
la situazione attuale presso l’Unire, a cominciare<br />
dallo stato <strong>del</strong> pagamento dei premi allevatori e <strong>del</strong>le<br />
provvidenze. Esprime la preoccupazione che il Piano<br />
<strong>del</strong>le Provvidenze debba subire nel <strong>2010</strong> una riduzione<br />
<strong>del</strong> 13%. Per il pagamento <strong>del</strong>le cards sulle enucleazioni<br />
il vertice Anact sta insistendo perché siano<br />
pagate al più presto ma è possibile tuttavia che l’Unire<br />
possa avere problemi attuali di cassa. Per il futuro il<br />
rischio può riguardare l’enorme differenza fra entrate<br />
ed uscite <strong>del</strong>l’Ente (quasi il doppio): questa situazione,<br />
nel 2011, comporterebbe di fatto la paralisi <strong>del</strong>l’ippica<br />
senza un adeguato intervento governativo.<br />
<strong>Il</strong> sig. Boricchi riporta le difficoltà dovute alla destinazione<br />
d’uso <strong>del</strong>le fattrici.<br />
37
Riprende la parola il sig. Moscati rilevando come la<br />
materia presenta differenze in base alle varie Asl: persistono<br />
ancora <strong>del</strong>le lacune nella normativa ed il Ministero<br />
dovrà porvi rimedio in tempi che si spera non<br />
siano troppo lontani.<br />
<strong>Il</strong> sig. Biffi ritiene che il Consiglio non è attualmente<br />
rappresentato in base alla produzione <strong>del</strong>l’attività allevatoria<br />
<strong>del</strong>la nazione. Rinnova al Consiglio la richiesta<br />
che la regione Lombardia debba disporre di un secondo<br />
<strong>del</strong>egato regionale sia in base alla qualità <strong>del</strong>l’allevamento<br />
rispetto ad altre regioni (secondo uno<br />
schema desunto dalla rivista IL TROTTATORE), sia in<br />
base alla forte concentrazione di allevamenti distanti<br />
fra loro. Afferma inoltre che in base all’art.3 tale variazione<br />
possa essere recepita senza conseguente modifica<br />
di statuto e precisa di essere disponibile a partecipare<br />
ad una riunione di Consiglio allo scopo di discutere<br />
l’argomento.<br />
Sostiene infine che il Consiglio debba occuparsi <strong>del</strong>la<br />
differenziazione fra gli allevatori imprenditori e gli allevatori<br />
proprietari di fattrici.<br />
Al sig. Biffi risponde il Consigliere Lo Cicero rilevando<br />
innanzitutto come il problema degli allevatori con<br />
terreno o senza dovrà essere affrontato prossimamente.<br />
Quanto al resto <strong>del</strong>l’intervento <strong>del</strong> sig. Biffi, ritiene<br />
come il problema <strong>del</strong>le distanze non esista solo in<br />
Lombardia ma anche in altre regioni. Secondo il suo<br />
parere il Consiglio ha sempre agito nell’interesse nazionale,<br />
senza mai favorire una regione piuttosto che<br />
un’altra. In qualità di Consigliere <strong>del</strong>la Sicilia egli si<br />
sente pienamente rappresentato, nel Consiglio anche<br />
dall’operato e dalle scelte <strong>del</strong> Consigliere <strong>del</strong>la Lombardia.<br />
Alcune regioni hanno ulteriori rappresentanze<br />
nelle figure <strong>del</strong> Presidente e dei Vice-Presidenti. Afferma<br />
inoltre che attualmente ci sono gravi problemi,<br />
ad esempio la forte carenza di proprietari, quindi ser-<br />
I membri <strong>del</strong> Collegio dei Revisori: Maria Pia Zamparelli e Carlo Righini, che illustra il Bilancio<br />
Consuntivo 2009<br />
38<br />
vono proposte atte a rilanciare il settore che sta vivendo<br />
un forte periodo di crisi.<br />
<strong>Il</strong> Consigliere Zafferoni ritiene che il sig Biffi abbia<br />
proposto al Consiglio un nuovo sistema di ripartizione:<br />
il momento è difficile in generale, ci possono essere<br />
<strong>del</strong>le situazioni che richiedano <strong>del</strong>le emergenze,<br />
pur tuttavia la richiesta <strong>del</strong> Socio Biffi dovrà essere<br />
esaminata. Dal punto di vista generale l’<strong>Associazione</strong><br />
tiene a rilevare, pur in un momento così difficile, una<br />
situazione di discreta stabilità economica che l’Assemblea<br />
deve apprezzare; il merito può essere attribuito<br />
alla politica di oculata amministrazione che ha sempre<br />
caratterizzato l’Anact.<br />
Quanto alle affermazioni <strong>del</strong> socio Biffi, il sig. Moscati<br />
ritiene che questo principio porterebbe ad una divisione<br />
fra gli allevatori e le regioni stesse.<br />
<strong>Il</strong> sig. Biffi riprende la parola precisando come lo statuto<br />
sia obsoleto ed afferma che una nuova stesura potrebbe<br />
prevedere, ad esempio, tre macroregioni che<br />
fanno capo ad un organismo generale nazionale.<br />
<strong>Il</strong> Consigliere Bisacchi precisa che il prospetto numerico<br />
presentato dal sig. Biffi trae spunto anche dalle<br />
dotazioni superiori in alcuni ippodromi rispetto ad altri.<br />
Comunque ritiene che il Consiglio dovrà discutere<br />
prossimamente l’ipotesi di un aggiornamento <strong>del</strong>lo<br />
Statuto.<br />
<strong>Il</strong> Consigliere Cesarano si rammarica <strong>del</strong>la scarsa<br />
adesione: la crisi generale non ha indotto la gente a<br />
venire ad informarsi sullo stato attuale. Viceversa dovrebbero<br />
essere gli allevatori a protestare presso<br />
l’Unire contro questa situazione. Egualmente crede<br />
che si debba insistere sulla differenza degli allevatori<br />
con terreno o meno.<br />
Per il socio Scrocca si è persa l’abitudine a giocare nei<br />
bar. La gente non conosce più l’ippica e l’Aams non fa<br />
nulla per promuoverla. Dal punto di vista <strong>del</strong>l’allevamento<br />
ritiene che si possa adottare<br />
il sistema <strong>del</strong>le quote di produzione.<br />
Deve essere inoltre rivista la<br />
programmazione attraverso la rivisitazione<br />
<strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo americano.<br />
In risposta ad alcune affermazioni<br />
<strong>del</strong> socio Scrocca, prende la parola<br />
il Presidente <strong>del</strong>l’Anact Viani per<br />
dire che il Commissario Baggio ha<br />
in programma compatibilmente<br />
con le risorse che fornirà il Bilancio<br />
Preventivo, di pubblicizzare l’ippica<br />
sulle reti generaliste.<br />
<strong>Il</strong> socio De Bellis ritiene che il Consiglio<br />
debba rivedere le quote relative<br />
alle sanzioni sulle Aste che, a<br />
suo parere appaiono troppo severe<br />
in relazione al difficile periodo<br />
<strong>del</strong>l’allevamento: se si ritira vuole<br />
dire che c’è stata la circostanza, rara<br />
in questo periodo, di poter vendere.<br />
Alle ore 13,00 l’Assemblea è dichiarata<br />
chiusa.
Cari amici, siamo alla terza Assemblea <strong>del</strong>la mia<br />
Presidenza, abbiamo superato la metà <strong>del</strong> mandato.<br />
Sono successe varie cose nel corso di<br />
questo non facile ultimo anno di gestione: ne citerò alcune<br />
e, se vorrete, nella discussione che segue questa<br />
lettura solleverete ulteriori questioni a cui sarò lieto di<br />
dare <strong>del</strong>ucidazioni.<br />
Cominciamo dalla notizia più importante: nel mese di<br />
marzo chi vi parla è stato nominato, per Decreto Governativo,<br />
Sub-commissario Unire per un anno, di certo un<br />
impegno non facile, ma la prima cosa che vorrei dire è<br />
che merito di tale designazione non riguarda solo la<br />
mia persona, ma tutto il Consiglio e tutto l’Allevamento.<br />
In sede politica si sono accorti di come la nostra categoria<br />
sia elemento trainante per il rilancio <strong>del</strong>l’ippica e di<br />
questo ne sono particolarmente orgoglioso.<br />
Essere Sub-Commissario Unire non significa risolvere<br />
i problemi <strong>del</strong>l’Anact, chi mi conosce sa che intendo<br />
agire con etica, equilibrio e senso <strong>del</strong>le misura, dovendo<br />
pensare ai problemi di tutta l’ippica e non solo<br />
degli allevatori, in collaborazione ed armonia con il<br />
Commissario Baggio e i colleghi Sub-commissari Luciani<br />
e Carabba.<br />
I problemi sono tanti, bisogna cercare di far quadrare i<br />
conti e francamente questa appare un’impresa titanica<br />
in quanto si dovranno chiedere sacrifici un pò a tutte le<br />
categorie, nessuna esclusa. Lo slogan di Churchill, lacrime<br />
e sangue, ci sta accompagnando dal 2007, lo citai<br />
in campagna elettorale nel novembre di quell’anno, lo<br />
ribadii nelle due Assemblee già svolte, sono costretto a<br />
ripeterlo oggi.<br />
<strong>Il</strong> periodo è difficile, la crisi <strong>del</strong> 2008 non è conclusa,<br />
proprio perché legata all’essenza stessa <strong>del</strong>l’ attività di<br />
un allevatore che consiste in tempi lunghi dal momento<br />
<strong>del</strong> concepimento <strong>del</strong> prodotto al momento <strong>del</strong>l’ingresso<br />
in pista. In questo caso passano tre anni, quindi seguendo<br />
il ragionamento <strong>del</strong>la proporzionalità temporale<br />
gli effetti <strong>del</strong>la forte crisi <strong>del</strong> 2008 non sono ancora<br />
terminati.<br />
La crisi ci accompagnerà finchè le scommesse, sempre<br />
in netto calo, non troveranno modo di assestarsi: oggi<br />
come oggi le entrate <strong>del</strong>l’Unire fanno ritenere necessario<br />
un riequilibrio per tutto il settore, quindi sarà un responso<br />
senza appello legato agli esiti <strong>del</strong>la pista, non<br />
serve la sola passione, ci vuole dedizione al sacrificio e<br />
spirito imprenditoriale. Mi rendo conto che tutto questo<br />
è facile a dirlo, al contrario abbiamo una realtà che vediamo<br />
soprattutto alle Aste, quando tanti cavalli vengono<br />
svenduti all’amichevole dopo un passaggio non felice<br />
sul ring.<br />
Credo sia giusto essere reali, è opportuno sapere a<br />
ciò che andiamo incontro, l’ippica non muore ma vive<br />
una fase di profondo mutamento dovuta forse ad una<br />
serie di scelte politiche sbagliate. Ma ora è il momen-<br />
Relazione Presidenziale Assemblea<br />
Roma 22 maggio <strong>2010</strong><br />
to di non piangere su ciò che è stato ma di capire come<br />
ripartire, questo è l’ultimo treno che ci è consentito<br />
prendere. Quindi ci vuole armonia dapprima fra noi<br />
allevatori, in secondo luogo appare necessario che le<br />
varie categorie non si facciano la guerra fra loro. Non<br />
si può essere compatti solo quando la crisi raggiunge<br />
momenti di culmine.<br />
Forse Voi vi aspettavate una frase <strong>del</strong> tipo “Vedete ora<br />
sono ai vertici <strong>del</strong>l’Unire, cercherò di risolvere tutto io!”,<br />
francamente non è così, anzi i miei due mesi scarsi all’Unire<br />
mi fanno comprendere come sia difficile il lavoro<br />
da compiere, anche in relazione alle aspettative <strong>del</strong>la<br />
categoria, alcune <strong>del</strong>le quali sicuramente irrealizzabili,<br />
altre raggiungibili con un lavoro inevitabile di mediazione.<br />
Come sapete il Ministro Zaia ha abbandonato il Dicastero<br />
<strong>del</strong>le Politiche Agricole dopo le elezioni regionali<br />
<strong>del</strong> 28 marzo. Gli mandiamo un caro saluto nella certezza<br />
che leggerà queste parole ed aggiungiamo un ringraziamento<br />
per quanto ha saputo fare nel corso <strong>del</strong>l’anno.<br />
Come ricorderete è stato a Milano in occasione<br />
<strong>del</strong>le Aste ed in quella occasione, allorché gli fu chiesto<br />
espressamente cosa avrebbe fatto in caso di suo passaggio<br />
all’incarico di governatore <strong>del</strong> Veneto, eventualità<br />
che poi si è puntualmente verificata ci ha detto qualcosa<br />
come “Non vi lascerò soli”. Quindi contiamo ancora<br />
sulla sua vicinanza, ben sapendolo particolarmente<br />
impegnato nella nuova e diversa carica istituzionale.<br />
Egualmente salutiamo il neo Ministro <strong>del</strong>le Politiche<br />
Agricole nella certezza che saprà comprendere le difficoltà<br />
<strong>del</strong>l’Ippica ed aiutare l’Unire.<br />
<strong>Il</strong> nostro modo migliore di rispondere saranno i risultati<br />
in corsa dei nostri indigeni, ci difendiamo molto bene,<br />
la crisi non ha colpito i cavalli che hanno ancora quel<br />
sangue pregiato che fa parte <strong>del</strong> nostro patrimonio<br />
equino.<br />
Riprendendo quanto scrissi in occasione <strong>del</strong>l’Assemblea<br />
<strong>del</strong> 2008 credo che sia necessario ripetere l’esortazione<br />
a non coprire fattrici di scarso rilievo genealogico,<br />
il mercato futuro non garantirà la commercializzazione,<br />
questo perché ancora vedo allevatori che seppur<br />
con encomiabile sacrificio sono portati a far coprire una<br />
fattrice di scarso valore genealogico con stalloni di alto<br />
livello, nella convinzione che il riproduttore sia l’aspetto<br />
unico di un incrocio. Non è così, serve equilibrio fra il<br />
valore <strong>del</strong>la fattrice e la scelta <strong>del</strong>lo stallone, necessario<br />
capire ove poter mirare. In poche parole l’allevatore<br />
deve metabolizzare il fatto che la cosa più giusta è l’utilizzo<br />
più oculato e ragionevole <strong>del</strong>le risorse.<br />
In alcune regioni ho avuto modo di partecipare a riunioni<br />
locali ed ho potuto esporre il mio pensiero, devo sinceramente<br />
dire che la linea di questo Consiglio ha trovato<br />
consensi quasi dappertutto. Gli allevatori sono<br />
persone avvedute ed intelligenti; sanno che stiamo<br />
39
Aimone Bisacchi, Presidente di Assembea<br />
dando il massimo e comprendono la difficoltà di una situazione,<br />
mai così difficile.<br />
Dopo queste note forse non incoraggianti ma comunque<br />
sincere vediamo come sta andando la vita <strong>del</strong>l’<strong>Associazione</strong>.<br />
Ovviamente da alcuni suggerimenti nel corso<br />
<strong>del</strong>le Assemblee regionali abbiamo tratto lo spunto<br />
per cercare di migliorare e valutare ancora meglio i<br />
problemi.<br />
Sul Bilancio c’è una relazione a parte: io vorrei però aggiungere<br />
che la principale preoccupazione di un Presidente,<br />
specie in questi periodi difficili, dev’essere quella<br />
di un equilibrio di gestione.<br />
Per cui ho sentito e sento la necessità di far evitare al<br />
Consiglio spese inutili e di contenere anche le spese<br />
necessarie. Questa dovrà essere la linea in questo ulteriore<br />
anno di mandato, rimanere su una linea di gestione<br />
economica prudenziale perchè non ci è dato sapere<br />
in futuro ciò che ci può attendere.<br />
Parliamo di Aste, il Consiglio quest’anno le ha rinnovate.<br />
<strong>Il</strong> sistema <strong>del</strong>la suddivisione per età aveva, ne siamo<br />
ancora convinti una propria validità, solo che si è ravvisata<br />
una propensione psicologica a privilegiare le Aste<br />
di settembre piuttosto che quelle di Ottobre, nonostante<br />
si trattasse di Aste uguali. Questo perchè si era inconsciamente<br />
pensati a classificare, dopo anni di format<br />
inalterato, le Aste di settembre come Selezionate e le<br />
Aste di ottobre come qualificate.<br />
In realtà erano due Aste eguali ma squilibrate negli esiti<br />
finali.<br />
Per questo si è creduto di tornare ad inizio settembre<br />
con una selezionata e si è pensato che con una sessione<br />
serale i risultati possano essere migliori. In questo caso<br />
si è pensato che l’inevitabile spesa sia peraltro finalizzata<br />
ad una migliore riuscita <strong>del</strong>l’intera sessione. In realtà<br />
lo scorso anno la sessione impropriamente detta<br />
superselezionata era incastonata nel pomeriggio <strong>del</strong> lunedì<br />
e non ha raggiunto quella caratteristica che la rendeva<br />
diversa dalle altre sessioni.<br />
Ad Ottobre abbiamo una selezionata a tasso d’iscrizione<br />
ridotto ed una qualificata. Aversa ha trovato invece<br />
una collocazione mediana fra le due Aste di Milano,<br />
svolgendosi a fine Settembre.<br />
Crediamo che abbia funzionato la formula <strong>del</strong>le visite in<br />
sede d’Asta, per tanti motivi: visite nell’immediatezza<br />
<strong>del</strong>l’evento, formazione <strong>del</strong>la consapevolezza <strong>del</strong> ven-<br />
40<br />
ditore di non portare cavalli con difetti pena l’esclusione<br />
dalla sessione, riduzione per non dire eliminazione<br />
<strong>del</strong>le contestazioni post vendita, costi decisamente inferiori<br />
e questo ovviamente si fa sentire positivamente<br />
nel Bilancio.<br />
Vorrei soffermarmi sugli esiti <strong>del</strong>le Aste <strong>del</strong>lo scorso<br />
anno, i risultati sono figli <strong>del</strong>la crisi che investe l’ippica.<br />
Credo però che non si possano fare raffronti con le Aste<br />
di tutto il decennio anche perchè con la nuova formula<br />
<strong>del</strong> Gran Premio <strong>del</strong>le Aste non c’era la necessità di dover<br />
vendere il cavallo obbligatoriamente. Questo ha<br />
consentito risultati sicuramente più veritieri.<br />
Per contro il Gran Premio <strong>del</strong>le Aste, nella nuova formula<br />
<strong>del</strong>le iscrizioni graduali, vedrà la luce quest’anno il 1<br />
novembre a Milano, con una grande giornata di corse,<br />
visto che c’è anche il Mangelli in quel giorno. Avremo<br />
due divisioni da Euro 200.000. Credo che si comprenderà<br />
in quell’occasione l’importanza di queste corse<br />
che ha visto un numero di iscrizioni alto ma non altissimo,<br />
forse perchè gli allevatori non hanno ancora compreso<br />
l’importanza <strong>del</strong>l’evento.<br />
Giova infatti precisare che sia per la stessa generazione<br />
ci sarà anche a tre anni una corsa open <strong>del</strong>la stessa dotazione.<br />
<strong>Il</strong> cavallo o la cavalla che vincerà tanto a due,<br />
quanto a tre anni riceverà anche un bonus di<br />
100.000,00.<br />
Per celebrare degnamente i nuovi Gran Premi <strong>del</strong>le<br />
Aste, si è pensato di portare la Festa <strong>del</strong>l’Allevatore in<br />
Lombardia dopo 13 anni. <strong>Il</strong> compito principale di scegliere<br />
la sede <strong>del</strong>la Festa è di Marco Zafferoni, Delegato<br />
Lombardo e non sarà impegno facile visto che si è reduci<br />
dalla grande Festa alla Reggia di Caserta <strong>del</strong>l’Ottobre<br />
scorso. Chi c’è stato avrà sicuramente constatato<br />
che mai si era svolta una cerimonia così bella in un luogo<br />
così suggestivo.<br />
La rivista IL TROTTATORE prosegue nel suo compito di<br />
essere il fe<strong>del</strong>e descrittore <strong>del</strong>la vita ippica mese dopo<br />
mese. Avrete constatato che ultimamente il giornale è<br />
tornato a disporre <strong>del</strong>le preziose firme di vari colleghi<br />
giornalisti.<br />
Credo che sia giusto non dilungarci oltre: dovremmo<br />
parlare di tanti altri aspetti, ma avremmo bisogno di<br />
avere a disposizione almeno due o tre giorni di esposizione.<br />
A questo punto meglio lasciare il passo e la parola,<br />
a Voi cari associati per poter affrontare tutti gli argomenti<br />
che voi vorrete tirare fuori.<br />
Prima di terminare d’obbligo ringraziare i VicePresidenti<br />
Caravita e Moscati e tutti i Consiglieri, nessuno<br />
escluso per la costante opera di supporto. <strong>Il</strong> Consiglio<br />
ha saputo trovare una discreta armonia, nonostante ci<br />
siano idee diverse e non sempre convergenti. Desidero<br />
salutare anche il Collegio dei Revisori, il Dr. Righini e la<br />
D.ssa Zamparelli che hanno svolto la loro funzione con<br />
costanza e precisione, dispensando consigli ed esortazioni<br />
al Direttivo, senza dimenticare di salutare la D.ssa<br />
Donatelli, neo componente di questo Collegio. Ringrazio<br />
infine il Segretario Torciere e tutto lo staff <strong>del</strong>l’Anact<br />
che ogni giorno si prodiga a soddisfare le innumerevoli<br />
istanze di tutti gli associati.<br />
Grazie a tutti ed ora diamo il via alla discussione.
GLI AMICI<br />
RITROVATI<br />
“<br />
Oggi la carrozza può<br />
sembrare un curioso<br />
avanzo <strong>del</strong>l’antichità.<br />
Tutti voglion correre e<br />
volare, amano soltanto<br />
la velocità. Se però tu sei con la<br />
tua bella sul tassì di certo non la<br />
porterai, però sopra ad una carrozzella<br />
col tuo dolce amore a<br />
passeggio andrai. Come è <strong>del</strong>izioso<br />
andar sulla carrozzella, e sulla<br />
carrozzella sotto braccio alla tua<br />
bella. A cassetta sta il cocchier, né<br />
ci perde d’occhio, guarda dentro<br />
il cocchio poi sorride e chiude un<br />
occhio. <strong>Il</strong> cavallo sa come deve<br />
andar se c’è una coppietta. Correre<br />
non va, bella è la città e poi non<br />
c’è fretta”.<br />
Sono alcune strofe di una famosissima<br />
canzone <strong>del</strong> 1939, scritta<br />
da Filippini e Morbelli e cantata<br />
dall’indimenticato Odoardo Spadaro.<br />
E in queste parole c’è tutto<br />
il sapore di una <strong>del</strong>le tradizioni<br />
più antiche di Firenze, quella <strong>del</strong><br />
“fiaccheraio”, dal francese “fiacre”,<br />
ovvero ‘vettura di piazza’,<br />
da cui, appunto, il fiorentinissimo<br />
“fiaccheraio”, che significa ‘vetturino<br />
di piazza’. Oggi, ovviamente,<br />
il ruolo <strong>del</strong> fiaccheraio non è più<br />
inteso come servizio pubblico, ma<br />
è una piacevole e stuzzicante occasione<br />
offerta alle migliaia di turisti<br />
per ammirare in modo diverso<br />
la città: insomma, per dirla<br />
con un’equazione matematica, il<br />
fiaccheraio sta a Firenze come il<br />
gondoliere a Venezia. E il fiaccheraio<br />
è un vero protagonista<br />
<strong>del</strong>la città che, arrangiandosi con<br />
la tipica arguzia fiorentina, rac-<br />
42<br />
CAVALLI IN CARROZZA<br />
Alessandro Calamai posa per il fotografo insieme a Perfect Effe<br />
di Vieri Berti
conta in tutte le lingue <strong>del</strong> mondo,<br />
ai clienti che porta a spasso<br />
per le vie <strong>del</strong> centro cittadino, la<br />
storia di Firenze, dei suoi monumenti<br />
e dei suoi protagonisti, ovviamente<br />
condendo il tutto con<br />
aneddoti molto coloriti, un po’<br />
corrispondenti alla realtà e un<br />
po’ arricchiti dalla fantasia.<br />
Ma tutto ciò non sarebbe possibile<br />
se non ci fosse l’amico cavallo<br />
che, con il vetturino, costituisce<br />
un tutt’uno inscindibile. In piazza<br />
<strong>del</strong>la Signoria, a Firenze, in una<br />
splendida giornata di sole, una<br />
<strong>del</strong>le poche che ha offerto questa<br />
pazza primavera, abbiamo incontrato<br />
un gruppo di fiaccherai, tra<br />
cui anche un ex guidatore di cor-<br />
se al trotto, Alessandro Calamai.<br />
Nel suo passato c’è una lunga collaborazione<br />
con la scuderia Kyra,<br />
che risale ai tempi <strong>del</strong>la signora<br />
Anna Maria Salvini e di Nello Bellei,<br />
e poi la scelta, un bel giorno,<br />
di tornare a fare il mestiere <strong>del</strong><br />
padre, Elio Calamai. Volete sapere<br />
quali sono i suoi due compagni<br />
di lavoro? E’ presto detto, e siamo<br />
certi che li ricorderete entrambi.<br />
Uno è Perfect Effe e l’altro<br />
Trouman Ferm:<br />
“Perfect gl’è fantastico! - attacca<br />
Alessandro, con la tipica inflessione<br />
fiorentina -. E non lo dico<br />
perché è mio e ci sono affezionato,<br />
ma perché è la verità. Guardi,<br />
gl’è d’un bravo che ’un si pò de-<br />
Foto sopra: Vik Rydens e, semi nascosto,<br />
con il cappellino, Roberto Susini<br />
Foto a sinistra: Terror Bi e, di spalle,<br />
Claudio, a colloquio con un cliente<br />
Foto sotto: Alessandro Calamai e Perfect<br />
Effe in partenza per un nuovo giro nel<br />
centro di Firenze<br />
43
scrivere, se fosse necessario questo<br />
gl’è capace di “piscià” in un<br />
bicchiere!”<br />
Ok. La prossima volta ci<br />
porteremo un bicchiere…<br />
“Ah! Ah! Gl’è un modo di dire…<br />
Comunque, mi creda, per fare<br />
questo mestiere, i cavalli devono<br />
essere bravi per forza. Io presi<br />
Perfect da Luca Orlandi, che tergiversò<br />
molto prima di affidarmelo,<br />
perché era il pupillo <strong>del</strong>la su’<br />
bimba, la Beatrice. Insomma, doveva<br />
fare attenzione, perché se lo<br />
sistemava male rischiava d’esse<br />
buttato fòr di casa. Ma quando<br />
me lo portò glielo dissi subito: lo<br />
provo per un po’ ma se unn’è<br />
bbono te lo ridò. Io nel tempo mi<br />
sono ritrovato con dei cavalli che<br />
in mezzo al traffico si arrabbiavano,<br />
si impennavano, facevano<br />
marcia indietro. Insomma, devono<br />
essere dei soldatini, e Perfect,<br />
oltre ad essere bòno come i’ pane,<br />
l’è proprio un bravo soldatino!”<br />
44<br />
E Trouman, dove l’ha lasciato?<br />
“In scuderia, in via <strong>del</strong>le Cascine.<br />
A parte qualcuno, che ha la possibilità<br />
di tenerli a casa, sennò noi<br />
fiaccherai i cavalli si tengon lì e<br />
tutti noi ne abbiamo due, perché<br />
così li alterniamo: un giorno lavora<br />
uno, il giorno seguente l’altro. E io<br />
sono stato fortunato, perché anche<br />
Trouman l’è parecchio bravo e, oltretutto,<br />
sia lui che Perfect sono<br />
stati degli ottimi cavalli da corsa!”<br />
E come no? Vogliamo dare un’occhiata<br />
alla carriera <strong>del</strong> piccolo<br />
grande campione che è stato Perfect<br />
Effe? Dunque: debutta a 2 anni,<br />
il 25 novembre <strong>del</strong> 1992, resta<br />
imbattuto per quattro corse e corre<br />
fino all’ultimo giorno, il 31 dicembre<br />
<strong>del</strong> 2000, arrivando terzo nel<br />
Premio Addio alle Corse. Chiude la<br />
carriera con un record sulla breve<br />
di 1.17.1 e sulla lunga di 1.17.6,<br />
168 corse, 28 vittorie, 72 piazzamenti<br />
e oltre 152 mila euro di<br />
somme vinte. Ma c’è di più! Con lui<br />
hanno vinto Luca Orlandi, Gaspare<br />
Guaiana, Lorenzo Baldi tra i professionisti,<br />
Gino Menicucci e Enrico<br />
Albertosi nelle corse giornalisti,<br />
e poi Orsola Grignani e Daniela<br />
Negri nelle corse al montato. Se<br />
questo non è un vero professionista!<br />
E professionista lo è rimasto<br />
anche nel suo nuovo lavoro: con<br />
pazienza si lascia avvicinare da<br />
tutti i turisti, si lascia accarezzare<br />
dai bambini e, quando il suo padrone<br />
lo richiama all’ordine per<br />
una passeggiata, parte e sa già dove<br />
andare.<br />
“Ormai ha vent’anni, le strade le<br />
conosce tutte in maniera perfetta,<br />
non c’è bisogno di dirgli nulla. Lui<br />
gl’ha un solo difetto: unn’è capace<br />
di riscòtere, sennò lo mandavo da<br />
solo a lavorare e io me ne stavo a<br />
casa!”<br />
Non è da meno, anzi, la carriera di<br />
Trouman Ferm: 266 corse, 19 vittorie,<br />
145 piazzamenti, un record<br />
di 1.15.5 sulla breve e di 1.16.4<br />
sulla media distanza con 278 mila<br />
euro di somme vinte. Anche lui,<br />
come Perfect, ha debuttato a due<br />
E' il momento <strong>del</strong> meritato pasto... Due fiacchere in un momento di relax con alle spalle Palazzo Vecchio
Franco e Bajadera Gt di ritorno da una passeggiata per le vie <strong>del</strong> centro<br />
anni, addirittura il 5 luglio <strong>del</strong><br />
1995, ed ha corso fino agli ultimi<br />
giorni <strong>del</strong>la carriera, vincendo il<br />
12 dicembre <strong>del</strong> 2003 la sua ultima<br />
corsa. Unico rammarico: il ritiro<br />
sul campo nel Premio Corsa <strong>del</strong>l’Addio<br />
dopo una prova negativa<br />
fornita il giorno prima, il 30 dicembre.<br />
Di grande spessore, in<br />
particolare, la carriera da puledro<br />
di Trouman, cresciuto alla scuola<br />
di Edy Moni e di proprietà <strong>del</strong> mai<br />
dimenticato Enzo Lenzi.<br />
Perfect Effe e Trouman Ferm sono<br />
i cavalli di Alessandro Calamai, ma<br />
trattenendosi un po’ in piazza <strong>del</strong>la<br />
Signoria, di “fiacchere” se ne vedono<br />
molte e, soprattutto, si ritrovano<br />
anche tanti altri cavalli che<br />
sono stati per molto tempo protagonisti<br />
in pista: nelle due ore trascorse<br />
con Alessandro, abbiamo<br />
rivisto con piacere ed anche con<br />
un filo di emozione Claudio con<br />
Terror Bi, Roberto Susini, un fiaccheraio<br />
che si diletta anche a fare<br />
l’allevatore di cavalli trottatori, con<br />
Vik Rydens, e poi Franco con Bajadera<br />
Gt, Camilla con Scirocco Air,<br />
Alessandro con Lupo Air. Insomma,<br />
un’emozione dietro l’altra.<br />
Senza prendere poi in considerazione<br />
anche i nomi che vengono<br />
fuori parlando con i fiaccherai:<br />
Tranquillo, Cesare Gius, Rapid Ho,<br />
Nottolone, Nevada Smith sono passati<br />
anche loro da queste piazze e<br />
da questo mestiere.<br />
Quasi tutti sono dei… vecchietti,<br />
ma ci sono anche<br />
soggetti più giovani che,<br />
dopo una pausa <strong>del</strong>l’attività<br />
agonistica trascorsa a<br />
portare a spasso i turisti,<br />
tornano poi a correre?<br />
“Oggi non succede quasi mai – riprende<br />
Alessandro – perché quelli<br />
che corrono in ippodromo ormai<br />
vanno troppo forte. Ma trent’anni<br />
fa è successo, e anche più di una<br />
volta! In particolare io ricordo<br />
molto bene Colibrì, che l’ha tenuto<br />
i’ mi’ babbo Elio quando aveva<br />
due e tre anni. Aveva dei problemi<br />
e grazie a questa attività si irrobustì<br />
ed ebbe tutto il tempo a disposizione<br />
per recuperare. Poi riprese<br />
l’allenamento e tornò a correre,<br />
interrompendo la carriera per sopraggiunti<br />
limiti di età e conseguendo<br />
il proprio record a 10 anni<br />
a Palermo. Ricordo che vestì per<br />
molto tempo i colori <strong>del</strong>la scuderia<br />
Bellosguardo e, con in sulky Damiano<br />
Benedetti, vinse anche una<br />
corsa a pariglie in coppia con<br />
Scott. Ma erano altri tempi e<br />
quando avevi un cavallo da 1.21<br />
sapevi di poter contare su un sog-<br />
getto di spessore. Ora, con 1.21, e<br />
un tu vai da nessuna parte…”<br />
Tra i cavalli che, grazie a questa<br />
giornata passata in pieno centro a<br />
Firenze, abbiamo di nuovo incontrato,<br />
ci preme fare un cenno anche<br />
alla carriera di un paio di soggetti<br />
che abbiamo poco sopra<br />
menzionato: Scirocco Air ha smesso<br />
di correre a 8 anni con un record<br />
di 1.13.6 sulla breve, 1.16.5<br />
sulla media e vincite per 215 mila<br />
euro ottenute nelle 83 corse disputate,<br />
con 24 vittorie e 44 piazzamenti;<br />
Bajadera Gt ha corso 78<br />
volte, ha vinto tre corse e si è piazzata<br />
in altre 55, con un record di<br />
1.16.2 e 30 mila euro di somme<br />
vinte.<br />
Ora per loro, e per tutti i loro amici,<br />
la vita è molto più tranquilla,<br />
passano le giornate in compagnia<br />
degli uomini che più li adorano e<br />
in mezzo alle coccole, alle caramelle<br />
e agli zuccherini che gli regalano<br />
i turisti. Di Varenne ce n’è<br />
uno solo, ma a loro modo, anche<br />
questi simpatici animali sono dei<br />
campioni cui siamo grati per le<br />
emozioni che ci hanno saputo regalare<br />
in corsa e per le nuove<br />
emozioni che ci hanno dato nel vederli<br />
all’opera nel loro nuovo lavoro.<br />
Non dubitate, amici, torneremo<br />
sicuramente a trovarvi!<br />
45
UOMINI & CAVALLI<br />
Alla fine di maggio ha<br />
sei vittorie nelle ultime<br />
sette uscite, un vero<br />
successo. È Laval, il<br />
bellissimo sauro figlio<br />
di Daguet Rapide e Bahama (Coktail<br />
Jet) di Marco Folli, allenato da<br />
Jerry Riordan. Un cavallo con una<br />
grande genealogia, è infatti fratello<br />
di Farifant e di Grande Armee, ed<br />
anche l’ultimo prodotto Moulin<br />
Rouge si sta movendo bene.<br />
Eppure sembra che la sua storia<br />
abbia avuto la svolta grazie ad un<br />
46<br />
di Massimiliano Abili<br />
LAVAL<br />
Segni particolari...<br />
Bellissimo<br />
Laval<br />
Daguet Rapide e Bahama<br />
Allevatore Scuderia Bolgheri<br />
Proprietario allevamento Folli<br />
Allenatore Jerry Riordan<br />
Rec 1.12.6 – 1.13.5<br />
grave infortunio. Come accade<br />
purtroppo spesso ai cavalli, aveva<br />
avuto un grosso problema ad<br />
un’ernia che lo aveva obbligato all’asporto<br />
di un testicolo. Fin qui<br />
nulla di strano. Lo stop necessario<br />
per la ripresa e Laval rientra a Milano<br />
con Davide Nuti, arrivando<br />
secondo. Terzo la corsa successiva<br />
con Andrea Guzzinati a Torino,<br />
per poi vincere a Follonica con Enrico<br />
Bellei. Era l’8 gennaio <strong>del</strong><br />
<strong>2010</strong>. Premesso che anche prima<br />
<strong>del</strong>l’intervento e <strong>del</strong> cambio di
Nelle foto: Laval vince sulla pista di San Siro<br />
training, nonché di scuderia, anche<br />
con Paolo Leoni si era portato<br />
a casa tre vittorie a fila a buona<br />
media, dimostrando quindi di avere<br />
dei buoni mezzi, ma spesso gettava<br />
via tutto buttandosi di galoppo,<br />
cinque rp a fila tra il mese di<br />
luglio e il mese di ottobre <strong>del</strong> 2008.<br />
Con il senno <strong>del</strong> poi il problema<br />
poteva proprio essere quel testicolo<br />
che gli procurava dolore, obbligandolo<br />
a gettarsi di galoppo. Da<br />
gennaio a marzo di quest’anno<br />
corre e si piazza spesso, poi dal 12<br />
marzo inizia una lunga serie di vittorie,<br />
compresa l’ultima a Milano<br />
con Antonio Greppi in una corsa<br />
diciamo un po’ ‘caotica’, dove Laval<br />
non solo vince ma si intasca<br />
anche il record di 1.12.6. sui 1660<br />
con i nastri.<br />
Buono il terzo segnale, dopo la prima<br />
richiamata e dopo la caduta<br />
<strong>del</strong>la seconda partenza. 600 metri<br />
di fuori, con spesa più che evidente,<br />
Laval trova finalmente spazio<br />
alla corda in schiena a Evaristo<br />
Belle. Sino a metà <strong>del</strong>la retta opposta<br />
quando Laval sposta per andare<br />
ai lati <strong>del</strong> leader. 1.28 i tre quarti<br />
di miglio, Laval passa, allunga e<br />
se ne va…<br />
“Un cavallo fantastico - racconta<br />
Antonio Greppi - Per lui non fa differenza<br />
la pista piccola piuttosto<br />
che la pista grande, la macchina<br />
piuttosto che i nastri, correre in<br />
avanti o di rimessa. Ha vinto a Modena,<br />
a Follonica a Montecatini e a<br />
Milano. Non ha nessun problema,<br />
il classico cavallo bicicletta, oltre<br />
ad essere un cavallo veramente<br />
bello, con una lista bianca e quattro<br />
balzane, guidarlo è veramente<br />
un piacere. Con tutto quello che è<br />
accaduto all’ultima vittoria milanese,<br />
credevo non potesse rendere al<br />
meglio, al contrario ha risposto in<br />
pieno a tutti i miei comandi. C’è da<br />
dire che la pista di San Siro la ama<br />
particolarmente, come ha dimostrato<br />
la volta scorsa quando vince<br />
sulla distanza a buona media. Cre-<br />
do che in futuro ci potremmo togliere<br />
<strong>del</strong>le belle soddisfazioni.”<br />
Appena sceso dall’aereo di ritorno<br />
dalla Svezia, Jerry Riordan è felice<br />
di poter parlarci un po’ <strong>del</strong> suo pupillo<br />
biondo.<br />
“Sono molto soddisfatto <strong>del</strong>la bella<br />
vittoria di oggi che non ho ancora<br />
visto ma che Greppi mi ha raccontato.<br />
Laval è un cavallo con un potenziale<br />
in notevole fase di miglioramento,<br />
un cavallo che trotta come<br />
una macchina, e che credo presto<br />
approderà al circuito dei gran<br />
premi. Semplice da gestire, anche<br />
nell’allenamento, lavora sui 2400<br />
in pista tonda, per poi passare alla<br />
pista dritta. Non ha bisogno di nulla,<br />
davanti corre con due racchette,<br />
dietro è sferrato. Paraginocchi,<br />
stivaletti, freno lungo e due peluche<br />
che però toglierò, perché Antonio<br />
ha notato che ultimamente è<br />
un po’ nervoso. Credo molto in lui<br />
perché è un cavallo fresco, non<br />
sfruttato ad oggi al suo attivo ha<br />
solo 36 corse, poche per un cavallo<br />
di cinque anni, che saprà fare bella<br />
figura anche in compagnie di livello.<br />
Una linea di sangue fantastica<br />
con incrocio francese, che ne garantirà<br />
la continuità .”<br />
47
Era il 28 giugno <strong>del</strong> 2006<br />
quando, nell’allevamento<br />
Rob, nasceva<br />
Moses Rob, primo prodotto<br />
di Etoile Rob e<br />
Ganymede. Inutile dirlo per chi<br />
conosce la signora Luciana e le<br />
sue figlie Silvia e Alessia, coccolato<br />
da subito come uno di famiglia,<br />
come tutti i loro prodotti che poi<br />
successivamente correranno più<br />
48<br />
che degnamente dal nord al sud<br />
<strong>del</strong>l’Italia a suon di vittorie. Ma<br />
Moses già da piccolo dimostrava<br />
quel certo caratterino trasmessogli<br />
dalla nonna paterna How Groovy.<br />
Prima di andarsene dall’allevamento<br />
era costato una cifra in<br />
palloni. Sì, avete letto bene, palloni<br />
da calcio che lui distruggeva, almeno<br />
due la settimana. Aveva una<br />
tecnica tutta sua, con la bocca lo<br />
di Andrea Valle<br />
MOSES ROB<br />
il campione con le treccine<br />
Ha un cuore grande, è generoso come pochi<br />
ed ha 500 metri da paura, è lui…<br />
Moses Rob in piena azione nel Città Di Torino<br />
alzava per poi rigirarsi su sé stesso<br />
e con due belle doppiette lo buttava<br />
fuori dal paddock, in attesa<br />
che qualcuno glielo rimandasse<br />
indietro. Audace e vanitoso, cercava<br />
tutte le maniere per mettersi in<br />
evidenza. Come fece con il suo<br />
amico Giuseppe Luongo. Fu amore<br />
a prima vista. Giuseppe era andato<br />
per comprare una lettera L<br />
ma, viaggiando tra i paddock, non
gli era sfuggito quel puledrino che<br />
sembrava il padrone di casa a tutti<br />
gli effetti, con il suo sguardo furbo<br />
e che cercò subito di morderlo.<br />
Non passava tempo che Giuseppe<br />
non chiamasse Silvia per chiedere<br />
notizie di Moses, così al momento<br />
giusto insieme a suo padre Antonio,<br />
l’uomo di Foscherara, Feistongal,<br />
Antares Rob e Mint Di Jesolo,<br />
se lo portarono a casa nel loro<br />
centro di allenamento tra Roma<br />
e Napoli.<br />
“La doma fu semplicissima, Moses<br />
era un agnellino. - racconta Giuseppe<br />
Luongo - Ricordo ancora<br />
oggi il giorno che lo attaccai per la<br />
prima volta, era il 22 dicembre <strong>del</strong><br />
2007, ed ebbi subito la sensazione<br />
di aver visto giusto, di avere tra le<br />
mani un tipo particolare.”<br />
Moses debutta relativamente tardi<br />
ma per scelta, poiché era nato<br />
alla fine di giugno, si voleva rispettarlo<br />
al massimo senza mettergli<br />
la pressione addosso che<br />
avrebbe potuto rovinare tutto.<br />
Debutta con qualche incertezza,<br />
ma già alla seconda uscita nella<br />
capitale, iniziare a far vedere di<br />
GANYMEDE 1.11.4<br />
maschio baio nato in FRA nel 1994<br />
ETOILE ROB 1.16<br />
femmina baio nata in ITA nel 2001<br />
BUVETIER D'AUNOU<br />
1.14.4<br />
UDAMES<br />
FRIENDLY FACE<br />
1.54.1<br />
HOW GROOVY<br />
1.17.4<br />
Foto sopra: Moses Rob in paddock a 14 mesi<br />
che pasta era e con chi si aveva a<br />
che fare, portandosi a casa la vittoria<br />
con il tempo di 1.16.8. Per<br />
lui il 2008 si concludeva con due<br />
uscite, una vittoria ed un posto<br />
d’onore, e l’anno nuovo comin-<br />
MOSES ROB 1.12.3 - € 23.716<br />
Maschio Baio, nato il 28 giugno 2006<br />
Allevatore: Allev. Luciana - Scud. Macchia<br />
ROYAL PRESTIGE<br />
1.55.1<br />
NESMILE<br />
1.17.4<br />
QUIOCO<br />
1.15<br />
GADAMES<br />
SPEEDY SOMOLLI<br />
1.55<br />
ABOUT FACE<br />
2.04.1<br />
MUSICAL COMEDY<br />
2.02<br />
EGORIA<br />
1.18<br />
ciava con un altro bel successo.<br />
Sempre a Roma nel marzo si aggiudicava<br />
un altro bel secondo<br />
dietro a Merlino Om, nel Guido<br />
Berar<strong>del</strong>li. Forse la sua più bella<br />
corsa.<br />
SPEEDY CROWN 1.57.1<br />
ROSEMARY 1.57.2<br />
CAPRIOR 1.19.8<br />
AMOURS DU MESNIL 1.20<br />
VERMONT 1.25<br />
BEATRIX II 1.26<br />
KERJACQUES 1.19.4<br />
JABEL 1.19<br />
SPEEDY CROWN 1.57.1<br />
SOMOLLI<br />
SPEEDSTER 1.59.4<br />
FROSTY FACE 2.09<br />
FLORICAN 1.57.2<br />
DINNER MUSIC 2.02.3<br />
EGO HANOVER 2.02<br />
MARIA DAY 1.18.8<br />
49
Moses Rob in sgambatura nell'Europa<br />
“Avevamo assunto il comando in<br />
28,8 su Merlino Om che si era accodato<br />
nella nostra scia. 31,6 i<br />
primi otto centro metri, per poi<br />
iniziare nuovamente a camminare<br />
29,4 di terza frazione, ma in retta<br />
nonostante il nostro 29,2 Merlino<br />
trovava spazio e sul palo ci batteva.<br />
Peccato, perché Moses aveva<br />
stracorso ed anche lì avrebbe meritato<br />
la vittoria.”<br />
Un cavallo che con i secondi sembra<br />
aver stretto molta amicizia.<br />
Secondo infatti nel Maschio Angioino,<br />
nell’Andreani, nel Marangoni.<br />
Terzo nel Firenze, quinto nel<br />
Giovanardi e nell’Europa. Insomma<br />
un gran cavallo, al quale manca<br />
sempre quel pizzico per vincere.<br />
Mai fortunato con i numeri, si è<br />
spesso dovuto sobbarcare la seconda<br />
fila, facendo di conseguenza<br />
il doppio degli altri. Un cavallo<br />
coraggioso che non sa cosa sia lo<br />
steccato. Lui dà sempre tutto quello<br />
che ha, non si tira mai indietro,<br />
mai. La <strong>del</strong>usione nello sguardo di<br />
Giuseppe Luongo dopo il Marangoni<br />
era tanta.<br />
“Ha stracorso, - le sue parole nel<br />
dopo corsa - se solo avessimo avuto<br />
la prima fila, per Mago non sarebbe<br />
stato tutto così facile. Non<br />
abbiamo mai visto lo steccato, in<br />
retta siamo arrivati facendo l’arrivo<br />
quasi in braccio al pubblico,<br />
tanto che Santo Mollo non ha avuto<br />
tempo di capire chi era quel<br />
missile che arrivava a velocità tri-<br />
50<br />
pla. Mi spiace più per lui che per<br />
me, perché si meriterebbe tanto<br />
una bella soddisfazione. Nell’Europa<br />
è andata ancora peggio, a<br />
Torino eravamo riusciti a sfilare<br />
bene, qui in partenza ci siamo ritrovati<br />
quasi ultimi, e a quel punto<br />
tutto è diventato impossibile, ed<br />
abbiamo dovuto accontentarci di<br />
un quinto in 1.12,3 .”<br />
Male nel Presidente <strong>del</strong>la Repubblica<br />
a Trieste, ma è risaputo, le<br />
curve <strong>del</strong>la pista non sono semplici,<br />
specialmente quando si ha<br />
pressione dall’esterno, e Moses<br />
salta via. Raggiungiamo Giuseppe<br />
al telefono poche ore dopo la corsa<br />
e la sua voce dall’altra parte <strong>del</strong>la<br />
cornetta è tristissima.<br />
“Mi spiace tanto, veramente tanto.<br />
Anche perché rovina un po’ lo score<br />
<strong>del</strong> cavallo; non è uno che ha<br />
l’errore facile anzi, in carriera ha<br />
solo tre errori compreso questo,<br />
uno al debutto perché si dà una<br />
botta, e l’altro nel Mangelli. Non<br />
ero tanto convinto di andare in<br />
quel di Trieste, ma poi, visto il<br />
buon numero, mi sono lasciato<br />
tentare, nonostante il lungo viaggio<br />
che abbiamo dovuto affrontare.<br />
Ma la nostra meta è il Triossi<br />
ed avevamo bisogno di parametri<br />
che con la vittoria avremo avuto.<br />
Ora, tanto per cambiare, avremo<br />
probabilmente la seconda fila.<br />
Quando ai lati mi si è presentata<br />
Madras, sapendo che cavalla di<br />
carattere è, ho pensato di lasciarle<br />
strada, in fondo correre coperti<br />
non sarebbe stato male, e poi lei<br />
sicuramente avrebbe fatto andatura,<br />
invece a qual punto Moses si è<br />
piegato ed ha sbagliato. Mi si è gelato<br />
il sangue, non me l’aspettavo<br />
assolutamente, mi ha colto di sorpresa.<br />
La mia tristezza è perché<br />
Moses è un cavallo che meriterebbe<br />
davvero un gruppo 1. Lui ha<br />
500 metri veramente violenti come<br />
ha dimostrato in più occasioni.<br />
Speriamo nel Triossi di avere, per<br />
una volta, la fortuna dalla nostra<br />
parte. Moses per me è tutto: è il<br />
primo cavallo che posso dire di<br />
avere creato io. Ho preso la licenza<br />
nel 2000 e con lui sto cavalcando<br />
le emozioni dei gran premi e<br />
<strong>del</strong>le corse che contano, lui è una<br />
mia creazione, come Foscherara e<br />
gli altri la furono per mio padre.<br />
Un cavallo che in ogni corsa cresce,<br />
di certo lui non è la solita meteora,<br />
credo che con il prossimo<br />
anno saprà dare ancora molto,<br />
anzi di più, la sua carriera da anziano<br />
la intravedo migliore di<br />
questa.”<br />
Da qui al Triossi mancano<br />
30 giorni, lo lascerai a<br />
riposo oppure nel mezzo<br />
ci sarà qualche uscita ?<br />
“La tentazione di provarci a Napoli<br />
sulla pista di casa è tanta, ma<br />
ora non so, dipende da tanti fattori<br />
che saranno valutati da tutto il<br />
team.”<br />
Giuseppe è uno dei più giovani<br />
guidatori italiani, fidanzato con la<br />
bella Janina che sei mesi fa gli ha<br />
dato una splendida bimba di nome<br />
Angela. Janina è anche l’addetta<br />
alle treccine di Moses, perché<br />
come vi avevamo detto è anche<br />
un cavallo vanitoso che tiene<br />
al suo look, basta guardarlo quando<br />
scende in pista, è semplicemente<br />
bellissimo, fasce, papalina<br />
e sotto sellino bianco, con un’elevazione<br />
quando è in piena spinta<br />
che pochi hanno. A giugno si disputerà<br />
il Triossi, il giorno dopo il<br />
suo compleanno, ed allora chissà<br />
che per una volta la Dea bendata<br />
non possa dargli un piccolo aiutino,<br />
per un cavallo e un guidatore<br />
che se lo meriterebbero senza<br />
ogni sorta di dubbio.
C’ERA UNA VOLTA...<br />
MEMORIE DE<br />
________a cura di LUCIO CELLETTI - l.celletti@anact.it________<br />
PIERO GOLISANO<br />
Ancora una volta dobbiamo<br />
occuparci di chi<br />
ci ha lasciato. Come<br />
nel caso di Beppe Berti<br />
la volta scorsa. Ora<br />
ricordiamo Piero Golisano, storico<br />
Direttore Generale <strong>del</strong>l’Unire fino<br />
al 1990 nonché membro <strong>del</strong> Collegio<br />
dei Revisori <strong>del</strong>l’Anact negli<br />
anni Ottanta e fino al 1993. Un’ippica<br />
nostalgica nella quale Golisano<br />
ha rappresentato la continuità<br />
dirigenziale <strong>del</strong>l’Ente, con vari<br />
presidenti e problematiche differenti<br />
per epoca. L’articolo che vi<br />
proponiamo è <strong>del</strong> 1990; riteniamo<br />
possa avere una sua importanza<br />
giacché Golisano, intervistato da<br />
Alfredo Ferruzza, ripercorre alcune<br />
fasi <strong>del</strong> suo periodo al vertice<br />
Unire. Alcune cose possono apparire<br />
ormai consumate dal tempo,<br />
altre invece possono, fra le righe,<br />
essere intese come attuali. Ci sono<br />
dei passi in cui Golisano si dimostra<br />
addirittura profetico. Ma già<br />
allora si diceva che Golisano aveva<br />
la capacità di poter vedere oltre il<br />
domani. A fine 2005 avemmo il<br />
piacere di rivederlo nei locali <strong>del</strong>l’<strong>Associazione</strong>.<br />
Ma ora diamo spazio<br />
all’intervista a Golisano (ripro-<br />
Golisano con il Ministro Bartolomei e Guido Berar<strong>del</strong>li in occasione <strong>del</strong>la Biennale 1981<br />
posta in versione integrale dal<br />
<strong>Trottatore</strong> n. 9-10 <strong>del</strong> 1990), dopo<br />
una precisazione.<br />
Nella scorsa edizione <strong>del</strong>le memorie<br />
abbiamo fotografato tutto il pezzo<br />
così come andato nel 1992,<br />
compresa la didascalia che riportava<br />
Lamberto Guzzinati come figlio<br />
di Giuseppe e Andrea Guzzinati come<br />
figlio di Vittorio. Nella realtà è<br />
ovviamente il contrario. Per questo<br />
...a 18 anni di distanza provvediamo<br />
alla opportuna rettifica che comunque<br />
ci consente ancora una<br />
volta di mandare un pensiero al<br />
compianto Vittorio Guzzinati.<br />
51
<strong>Il</strong> Direttore Generale <strong>del</strong>l’Unire ha lasciato l’attività dopo<br />
40 anni trascorsi in prima linea, sempre da protagonista<br />
tra mille avvenimenti ed altrettanti personaggi.<br />
Allora è stata una simbiosi? “Mai identificarsi con nessun<br />
altro che con se stessi…”<br />
Pietro Golisano appartiene a quella razza di uomini per i<br />
quali cortesia ed eleganza sono così pronte e naturali da far<br />
dimenticare per un momento competenza e professionalità.<br />
L’intelligenza no: sprizza e ti conquista subito, talora con<br />
una battuta e con una frase di riporto che, solo riflettendo,<br />
la trovi quanto mai pertinente. Da 41 anni la sua immagine,<br />
rilevata e incisa nella sostanza anche se spesso sfumata<br />
per discrezione, si muove su un fondale di uomini e di<br />
cavalli; più di uomini che di cavalli perché è stato il cauto<br />
ma efficace mediatore e interprete di quanti, nella varietà<br />
di ruoli e <strong>del</strong>le responsabilità, hanno a cuore le sorti di<br />
quel singolare e millenario atleta che si chiama appunto<br />
cavallo.<br />
Dal I maggio 1949, il giorno in cui a 24 anni fu assunto all’Unire,<br />
al vertice <strong>del</strong>l’ente si sono alternati, e come presidente<br />
e come commissari, quattordici personalità che hanno<br />
creato l’ippica <strong>del</strong> dopoguerra: Mario Argenton, Paolo<br />
Mezzanotte, Leonardo Mario Larussa, Salvatore Spinelli,<br />
Giuseppe Pediconi, Alfonso De Giovine, Carlo Aloisi, Ivanoe<br />
Grassetto (la presenza più breve: 23 giorni), Luigi Gigante,<br />
Giuseppe Faraone, Guido Berar<strong>del</strong>li (il regno più<br />
lungo: 13 anni), Raffaello Picchi, Ludovico Carducci Artenisio<br />
e Giuseppe Zurlo. Vanno ricordati anche alcuni vicepresidenti<br />
di grande spicco, quali Piero Giovannini, Giuseppe<br />
Spagnolo, Mario Incisa Della Rocchetta, Orsino Orsi<br />
Mangelli, Pier Carlo Tudini, Giovanni Emanuele Pier Luigi<br />
Masciadri, Riccardo Zanocchio e gli attuali Carlo<br />
D’Alessio e Gianfranco Fabbri. Di questi valenti uomini e<br />
dei loro consigli d’amministrazione, ruggente platea di culture,<br />
intessi e programmi dissimili, Golisano è stato, prima<br />
come Segretario generale e poi come Direttore generale, il<br />
referendario <strong>del</strong>la legge, lo specchio <strong>del</strong>le cose e, soprattutto,<br />
il segno <strong>del</strong>la continuità. E’ opinione diffusa, e certamente<br />
vera, che la sua naturale discrezione è stata negli ultimi<br />
decenni la provvida bonaccia che ha svagato e dissolto<br />
tante pericolose turbolenze, programmatiche ed operative.<br />
Ora egli va in pensione: ente pubblico, l’Unire, rimanda a<br />
casa il suo sessantacinquenne servitore. Rispetto <strong>del</strong>la leg-<br />
52<br />
UNA VITA PER L’IPPICA<br />
CON DISCREZIONE E TANTO STILE<br />
Piero Golisano<br />
di Alfredo Ferruzza<br />
ge, come è giusto; anche se all’ippica viene a mancare un<br />
solido punto di appoggio forse nel momento più <strong>del</strong>icato e<br />
importante <strong>del</strong>la sua pur breve storia.<br />
Allora si va a casa, Golisano, con<br />
quali sentimenti?<br />
Semplice: con molta serenità nell’animo, dovuta al fatto di<br />
avere dedicato la fetta più importante <strong>del</strong>la mia vita a<br />
un’attività che mi è sempre piaciuta, nella quale ho lavorato<br />
con volontà e con gioia, grazie anche agli uomini che ho
vicini, coi quali ho collaborato e dei quali non ho potuto fare<br />
a meno di apprezzare le straordinarie doti di ingegno e di<br />
laboriosità.<br />
Qualche nome?<br />
Volentieri. Ricordare uno anziché un altro non significa dispetto<br />
per i non citati.<br />
Debbo dire, anzi, che ritengo una vera fortuna avere incontrato<br />
nel mio lavoro persone amiche, leali a 360 gradi. Ecco<br />
allora, tra gli altri, il colonnello Argenton che fu il mio primo<br />
presidente e mi fece da padrino durante i primi passi negli<br />
uffici amministrativi; il dottor Aloisi, amante <strong>del</strong> cavallo e<br />
manager di straordinario coraggio al quale si deve il primo<br />
grosso aumento dei premi al traguardo ve, perciò l’aprirsi di<br />
un autentico benessere economico che si doveva confermare<br />
ed ampliarsi negli anni successivi. Un rilancio <strong>del</strong>l’oltre il 20<br />
per cento, dopo anni di staticità e in un periodo di modestissima<br />
inflazione, fu allora un evento enorme. Debbo dire che<br />
con Aloisi ho avuto il più stretto rapporto congeniale. Ivone<br />
Grassetto, commissario per lo spazio di un mattino ma membro<br />
significativo <strong>del</strong> consiglio d’amministrazione, rappresentò<br />
per me l’esempio più convincente di come si possono gestire<br />
al massimo fantasia e intraprendenza in senso moderno<br />
e con rese altissime. Guido Berar<strong>del</strong>li, carismatico e negoziatore<br />
principe. Dotato di straordinario buon senso, si impegnava<br />
a fondo nei problemi che riteneva vitali per la salute <strong>del</strong>l’ente,<br />
anche quando le vie da percorrere erano aspre. Paziente,<br />
non mollava.<br />
Appartengono alla leggenda le ore e ore trascorse nei corridoi<br />
<strong>del</strong>la Camera o <strong>del</strong> Senato, quando vi si stava discutendo<br />
qualcosa che interessava l’ippica. Ricordo con viva simpatia<br />
Raffaello Picchi, il quale si trovò al timone <strong>del</strong>l’Unire<br />
quando si stavano maturando grandi cambiamenti e bisognava<br />
inventare nuovi metodi e misure di gestione e di<br />
comportamento, nel quale si è cimentato con abnegazione.<br />
Ricordo in modo particolare l’avvocato D’Alessio il francese<br />
Jean Romanet, mio caro amico e valente collega al servizio<br />
<strong>del</strong> mondo <strong>del</strong> cavallo.<br />
Come ti trovi con gli amministratori<br />
di oggi?<br />
A questo punto il discorso diventa più complesso e articolato<br />
e non tanto perché le persone siedono nella stanza accanto<br />
quanto perché è l’ippica che sta subendo un radicale cambiamento,<br />
il quale coinvolge in toto gli uomini che la gestiscono.<br />
Tramonta l’ippica degli anni ’80 e nasce la nuova ippica, caratterizzata<br />
prima di tutto dalla presenza di coscienza <strong>del</strong>le<br />
varie componenti, volte ad esaltare le loro personalità ed il<br />
loro ruolo e perciò con problematiche anche non indifferenti<br />
di fronte al esigenze di complementarietà.<br />
Non esprimo un giudizio di valore su tale situazione, ancora<br />
in divenire; ma ciò coincide proprio con una stagione tutta<br />
particolare <strong>del</strong>l’Unire, i cui dirigenti sollecitano responsabilità<br />
sempre più ampie ed incisive. Oggi come oggi penso che<br />
si troverebbe a disagio lo stesso Berar<strong>del</strong>li, il compositore per<br />
eccellenza. Ora non v’è dubbio che il grande ruolo <strong>del</strong>l’Unire<br />
per gli anni ’90 sarà appunto quello di far convergere in un<br />
lavoro concorde e proficuo per la comunità ippica, realtà così<br />
vivaci. Accanto alle questioni interne, ora si pongono in<br />
netta evidenza quelle internazionali: in relazione alle note direttive<br />
<strong>del</strong>la Comunità Europea.<br />
Tu starai a questo posto per un anno?<br />
Per un mese, mio caro. Poi farò lo spettatore pieno di occhi e<br />
con l’animo il più partecipe e il più augurale possibile.<br />
Hai un’idea di chi sarà il tuo successore?<br />
Hai un tuo candidato segreto?<br />
Domanda difficile alla quale non tanto per motivi di <strong>del</strong>icatezza<br />
quanto per il fatto che la scelta dovrà tener conto, mi<br />
pare e mi auguro, <strong>del</strong> programma che si vuol realizzare e <strong>del</strong>la<br />
politica che si vorrà seguire nel prossimo quinquennio. Si<br />
sa l’incarico verrà conferito solo per cinque anni ed è legato,<br />
quindi, ad un piano operativo. Io conosco dentro e fuori <strong>del</strong>l’Unire<br />
persone degnissime ad occupare il posto di direttore,<br />
se ci sarà l’imbarazzo <strong>del</strong>la scelta. Sono <strong>del</strong> parere che <strong>del</strong> direttore<br />
generale dovrebbero essere privilegiate qualità manageriali,<br />
perché con managers sempre più scattanti si troverà a<br />
trattare, e penso pure gli si dovrebbero dare più poteri perché<br />
i tempi incombono e certi rinvii possono essere <strong>del</strong>eteri.<br />
Ora parliamo un po’ <strong>del</strong>le cose, soprattutto<br />
di quelle che hanno impedito<br />
all’ippica, nel panorama ricreativo,<br />
sportivo italiano di fare un<br />
salto di qualità e di godere <strong>del</strong>la<br />
simpatia di gran parte <strong>del</strong>l’opinione<br />
pubblica<br />
Tu sai bene che ho sempre dedicato un grande interesse agli<br />
aspetti <strong>del</strong>la promozione.<br />
Per quanto mi è stato possibile realizzare e per quanto ho potuto<br />
condizionare le scelte <strong>del</strong>l’Ente, fin dal 1978 promossi la<br />
prima ed unica, in campo mondiale, conferenza che ha posto<br />
il problema <strong>del</strong>la promozione <strong>del</strong>le corse, relativa sponsorizzazione<br />
e dei rapporti con la stampa e con i mass media.<br />
Successivamente nella qualità di Presidente <strong>del</strong> Comitato<br />
tecnico permanente proposi al Consiglio di Amministrazione,<br />
unitamente ai membri <strong>del</strong> predetto comitato, l’attuazione di<br />
una indagine conoscitiva in ordine al vissuto <strong>del</strong>l’ippica da<br />
parte <strong>del</strong>l’opinione pubblica nonché la proposta di creare un<br />
organismo operativo con la contribuzione finanziaria degli<br />
operatori <strong>del</strong> settore spettacolo e scommesse.<br />
Perché l’ippica non è ancora uno<br />
sport popolare?<br />
Direi che l’ippica ha tutte le chanches per divenire uno<br />
sport popolare; certo bisogna svolgere una speciale azione<br />
educativa per consentire l’apprendimento <strong>del</strong>la terminologia,<br />
53
se vuoi possiamo anche definirla gergo, <strong>del</strong>la realtà <strong>del</strong>le corse<br />
nonché dei meccanismi <strong>del</strong>le scommesse. Penso che la<br />
corsa non sia emotivamente vivibile senza l’indispensabile<br />
componente <strong>del</strong>la scommessa.<br />
Con altrettanta franchezza direi che sono gli stessi operatori<br />
<strong>del</strong>l’ippica a non volere – certamente essendone inconsapevoli<br />
– che le corse diventino uno sport popolare se non si decidono<br />
a mutare gli orari. <strong>Il</strong> primo approccio con le corse non<br />
lo vedi in un giorno feriale, quando c’è poca gente ed un’aria<br />
<strong>del</strong> tutto particolare. L’ippodromo è fatto per un grande pubblico<br />
che si muove, partecipa, tifa, si accende e possibilmente<br />
passi alla cassa. Ma per avere questo pubblico, se non si<br />
tratta dei week-end, l’orario <strong>del</strong>le 14,30 mal si concilia con<br />
l’affluenza <strong>del</strong> pubblico che noi desidereremo e coincide soltanto<br />
con gli interessi di ristrette categorie. Sono <strong>del</strong> parere<br />
che studiando altre fasce orarie si possa contare su un pubblico<br />
nuovo e più numeroso.<br />
E’ ovvio che ciò comporta indagini, ripetute prove e riprove,<br />
nell’arco di alcuni mesi.<br />
Le società di corse fanno davvero il<br />
possibile per attirare la gente?<br />
Dovrebbe essere un impegno per tutte le società rendere<br />
l’ospitalità di buon livello e i servizi davvero efficienti, ma<br />
che dire? Alcune lo fanno, altri lo fanno meno. <strong>Il</strong> livello generale,<br />
comunque, va elevato. E’ quanto si augurano i frequentatori<br />
dei campi di corsa.<br />
Vi sono società che spiccano per intraprendenza e fantasia.<br />
E’ il caso <strong>del</strong>la Cesenate che addirittura sta realizzando un<br />
interland ricreativo e sportivo che suscita ammirazione in<br />
Italia e all’estero. Vorrei citare la buona accoglienza che Pisa<br />
riserva ai suoi ospiti e, con l’efficienza, l’eleganza <strong>del</strong>l’impianto<br />
varesino; in genere sono gli ippodromi provinciali i<br />
più caldi e i più rispettosi <strong>del</strong> pubblico, mentre quelli metropolitani,<br />
i cui problemi sono sicuramente più complessi dal<br />
punto di vista <strong>del</strong> campione di società che li frequenta, <strong>del</strong>la<br />
loro diversa realtà ponderale rispetto alle attrazioni o comunque<br />
ai diversivi che offre una metropoli, stentano ancora a<br />
trovare un loro look ed un loro trend operativo.<br />
Hai parlato di un’ippica nuova che<br />
sta venendo fuori giorno per giorno:<br />
vi sono gli uomini preparati in<br />
grado di gestire con gradualità e<br />
saggezza fermenti e sviluppi?<br />
Vi sono anche se ancora c’è confusione di idee e non si ha la<br />
visione esatta <strong>del</strong>le prospettive comuni. Qualcuno vorrebbe<br />
riservare solo a sé le aree <strong>del</strong> mercato. E’ come se nella realtà<br />
di oggi una casa automobilistica nazionale pretendesse<br />
una riserva di mercato solo per essa. Ci si è accorti che anche<br />
in concorrenza con altre, fra l’altro estremamente agguerrite,<br />
essa può disporre di una ampissima area <strong>del</strong> mercato e convivere,<br />
prosperare insieme agli altri anche offrendo, sotto<br />
l’effetto <strong>del</strong>la concorrenza, un migliore prodotto al consumatore.<br />
In altri termini, vorrei dire che chi si ostina oggi a difendere<br />
con caparbietà interessi puramente particolari, conduce<br />
54<br />
un’operazione sbagliata perché contribuisce ad una ristrettezza<br />
di mercato che è nociva per tutti; ritengo che nell’ippica<br />
vi possano coesistere interessi alternativi e concorrenziali<br />
e al tempo stesso utilmente complementari. Forse ad una visione<br />
unicamente settoriale, con i conseguenti inevitabili litigi<br />
e contrasti, ha contribuito la legge Mangelli, che dando<br />
tranquillità ai vari settori ne ha assopito le capacità imprenditoriali<br />
e creative provocando al tempo stesso quei nazionalismi<br />
di confine, di cui la storia, anche recente, ha fatto definitivamente<br />
piazza pulita.<br />
E passiamo all’estero: che cosa l’ippica<br />
italiana ha in più rispetto agli<br />
altri Paesi?<br />
L’ippica italiana è come una bella donna appetibile, affascinante,<br />
doviziosa che però non sa muoversi, è indolente sul<br />
piano pratico, non riesce a trarre il giusto profitto dalle risorse<br />
suggestive di cui è dotata. All’estero le cose stanno diversamente:<br />
poche apparenze e più sostanza. Meno chiacchiere<br />
e più fatti. Meno burocrazia e maggiore capacità imprenditoriale.<br />
Mi riferisco alla Francia, alla Svezia, alla Finlandia,<br />
agli Stati Uniti e all’Inghilterra, dove gli uomini <strong>del</strong>l’ippica<br />
sanno quello che vogliono e non mollano prima di raggiungere<br />
i loro obiettivi. Se uno non ce la fa da solo, cerca soci, compagni<br />
di cordata. L’individualismo è considerato un pregiudizio,<br />
a meno che non si abbiano enormi poteri discrezionali e<br />
ricchezze senza fondo. Questi Paesi sono organizzati in modo<br />
che le decisioni sono rapide e, quindi, efficaci, mentre noi<br />
siamo bravi nell’arte <strong>del</strong> rimando, <strong>del</strong> pensarci, <strong>del</strong> non fare<br />
oggi quello che si può fare domani. Tanto c’è la legge che ci<br />
protegge, la poltrona è sicura, i rischi sono marginali, il monte<br />
premio è sempre rigoglioso. Ma bisogna stare attenti. C’è<br />
più d’una probabilità che la stagione <strong>del</strong>le vacche grasse possa<br />
finire. L’appuntamento coi nuovi mercati europei è vicino<br />
ed incombe il rischio di un pesante allineamento coi nostri<br />
partners d’oltre frontiera. Come è noto, l’Italia può disporre<br />
di premi al traguardo molto consistenti perché ha da fare con<br />
un fisco molto benevolo, un prelievo <strong>del</strong> 4,99 contro il 22 per<br />
cento, per esempio <strong>del</strong>la Francia.<br />
Siamo dunque alla vigilia di grosse novità, di fronte alle quali<br />
è bene farci trovare preparati ed agguerriti.<br />
Stando così le cose, per quanto sereno<br />
tu possa essere, il tuo distacco<br />
priverà l’UNIRE di un esperto e di<br />
un lottatore di prestigio e di valore<br />
…<br />
Nessuno è indispensabile. Io ho cominciato a lavorare nel cinema.<br />
Ero l’assistente <strong>del</strong> presidente <strong>del</strong>l’ Universalia, la casa<br />
di produzione che realizzò, tra gli altri film, Fabiola con<br />
Michele Morgan, La bellezza <strong>del</strong> diavolo di Renè Claire e<br />
quella Terra trema di Luchino Visconti che è uno dei capitoli<br />
più belli <strong>del</strong>la storia <strong>del</strong> cinema. Era un’attività che mi soddisfaceva<br />
e mi impegnava. Così come mi ha sempre impegnato<br />
e soddisfatto l’ippica. A ogni cosa il suo tempo. La sola<br />
identificazione che conta è quella con sé stessi.
CULTURA<br />
<strong>Il</strong> cavallo in libreria e al cinema<br />
di Barbara Sarri<br />
Un libro:<br />
A CAVALLO<br />
Questo mese vi presentiamo un manuale rivolto<br />
ai più piccoli. Pubblicato da Equitare nel 2006<br />
il volume coloratissimo dedicato ai ragazzi: A<br />
cavallo! Lezioni di equitazione per i più giovani, di<br />
Heike Lebherz, curato nell’edizione italiana da Giovanni<br />
Gamberini.<br />
“Vuoi imparare ad andare a cavallo? Buona idea! I cavalli<br />
sono animali meravigliosi, intelligenti e sensibili.<br />
Questo libro ti insegnerà a conoscerli, a capire il<br />
loro comportamento, a trattarli nel modo adatto. Ti<br />
guiderà, passo per passo, dalle prime lezioni di equitazione<br />
fino alle passeggiate in campagna. Vedrai, ti<br />
piacerà!” Così viene introdotto questo volume rivolto<br />
anche agli hippobabbi e hippomamme.<br />
“Vostro figlio vi ha chiesto di iniziare un corso di<br />
equitazione? Questo libro vi spiega come<br />
scegliere la scuola migliore, valutando tutti<br />
gli aspetti importanti. Incoraggiate vostro<br />
figlio: non imparerà soltanto ad andare a<br />
cavallo, ma si farà nuovi amici, vivrà a contatto<br />
con la natura, sperimenterà la bellezza<br />
<strong>del</strong> rapporto con un animale speciale: il<br />
cavallo!”<br />
Una guida davvero completa, piena di utili<br />
illustrazioni, fotografie, disegni. Non mancano<br />
curiosità per i giovani amanti <strong>del</strong> cavallo<br />
e informazioni su come imparare a<br />
convivere con questo fantastico animale.<br />
Troverete ginnastica e volteggio da praticare<br />
prima di montare a cavallo, le nozioni<br />
tecniche di base sugli aiuti, i giochi a cavallo,<br />
le passeggiate col pony. Non mancano<br />
consigli su come mantenere in salute il nostro<br />
prezioso amico e per la scelta <strong>del</strong>la<br />
scuola e <strong>del</strong>l’istruttore. Per comprendere<br />
pienamente la sua natura, anche qualche<br />
nozione sul comportamento e la psicologia,<br />
insomma un libro davvero prezioso e divertente<br />
da sfogliare e leggere per tutti!<br />
Titolo: A cavallo!<br />
Editore: Equitare<br />
Autore: Heike Lebherz<br />
Prezzo: 20,00 euro<br />
Anno di pubblicazione: 2006<br />
55
Un film:<br />
LA STORIA<br />
DEL MUSTANG SPIRIT<br />
56<br />
Queste due pagine, come avrete<br />
letto, sono dedicate al<br />
mondo dei più piccoli, così<br />
ho deciso di recensire un film d’animazione<br />
davvero speciale. <strong>Il</strong> cartoon<br />
di cui narreremo è rivolto principalmente<br />
ai bambini ma non può<br />
non riempire di entusiasmo anche<br />
un grande.<br />
“Coniugando l’animazione di disegni<br />
realizzati a mano con le tecnologie<br />
più innovative” <strong>del</strong>la computer<br />
grafica il produttore Jeffrey<br />
Katzenberg (www.zucchero.it/spirit/<br />
) ci narra di Spirit – Cavallo selvaggio,<br />
che esce nel 2002 diretto da<br />
Kelly Asbury e Lorna Cook.<br />
<strong>Il</strong> protagonista <strong>del</strong>la storia di Spirit,<br />
Stallion of the Cimarron, è uno<br />
splendido mustang che vive allo stato brado nelle praterie americane. Le sue<br />
avventure iniziano quando il cavallo viene catturato dai soldati <strong>del</strong>la frontiera.<br />
Sarà l’indiano Lakota Piccolo Fiume a farlo fuggire e così lo stallone potrà<br />
conoscere anche Pioggia, una bellissima cavalla appaloosa di cui<br />
si innamorerà.<br />
<strong>Il</strong> resto <strong>del</strong>la storia lo scoprirete se vorrete gustarvi questa pellicola<br />
che è stata presentata fuori concorso al 55° Festival di Cannes<br />
e che ha ricevuto una nomination al Premio Oscar come miglior<br />
film d’animazione nel 2003. La Dream Works aveva già ottenuto<br />
il premio Oscar con Shrek.<br />
Lo sceneggiatore è l’americano John Fusco, autore di altre sceneggiature<br />
<strong>del</strong> genere western. Noi in realtà lo abbiamo già imparato<br />
a conoscere con il film recensito qualche mese fa: Hidalgo<br />
- Oceano di fuoco.<br />
Inoltre nella versione italiana c’è una sorpresa, la parte musicale<br />
(traduzione dei testi etc…) è affidata a Zucchero Fornaciari,<br />
mentre il compositore americano Hans Zimmer e Bryan Adams<br />
hanno curato la colonna sonora in lingua originale.<br />
Titolo: Spirit - Cavallo Selvaggio / Stallion of the Cimarron<br />
Produzione: Dream Works / Jeffrey Katzenberg<br />
Regia: Kelly Asbury, Lorna Cook<br />
Anno di produzione: 2002<br />
Durata: 90 minuti<br />
Sceneggiatura: John Fusco<br />
Colonna Sonora italiana: Zucchero Fornaciari<br />
Voce Narrante Spirit: Matt Damon<br />
Rubrica a cura di Barbara Sarri<br />
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