Monfalcone
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ICUREZZA<br />
Sicurezza<br />
Ansia Press<br />
Ovvero cronache dalla città che non dorme mai<br />
(sonni tranquilli)<br />
<strong>Monfalcone</strong>, a leggerne sui giornali, ha un tremendo problema con il crimine e la<br />
sicurezza. Non c’è da sorprendersi, allora, che l’amministrazione, allarmata, chieda<br />
un incontro col questore con lo scopo di parlare di sicurezza. Anzi, di sicurezza e percezione.<br />
Binomio psicanalitico diventato ormai patrimonio comune.<br />
Il dott. Tozzi prende la parola, davanti<br />
ai seggi del consiglio comunale,<br />
con una relazione interessante, breve<br />
e concisa, che ritrae una città profondamente<br />
diversa da quella cesellata<br />
dal Piccolo, che quotidianamente tra<br />
bande armate e narcotrafficanti la paragona<br />
più alla periferia di Bogotà che<br />
alla realtà di una cittadina del nord-est.<br />
Parla a tutto tondo il questore di<br />
Gorizia. Parla della realtà dell’immigrazione,<br />
dei cambiamenti di composizione<br />
sociale, parla delle nuove droghe<br />
che girano tra i ragazzi, parla soprattutto<br />
di una città monitorata e molto controllata,<br />
provoca addirittura sull’ipotesi<br />
di un ulteriore aumento delle telecamere<br />
(poi puntualmente arrivato a breve<br />
giro di posta) considerando la presenza<br />
di occhi elettronici già sufficiente e oltretutto<br />
difficile da gestire, essendo palesemente<br />
impossibile mettere un uomo<br />
dietro ogni schermo, ventiquattro ore<br />
su ventiquattro (tra l’altro sarebbe un<br />
lavoro enormemente noioso ndA).<br />
Lo fa da uomo d’ordine, senza sociologia<br />
né giri di parole, facendo spesso<br />
ricorso a eventi, esempi, chiarimenti.<br />
Chiarisce una volta in più che la collaborazione<br />
con i vigili è più che buona e<br />
che l’organico attuale è da considerarsi<br />
sufficiente per coprire il territorio.<br />
Con in mano un foglietto di appunti<br />
riassume i numeri, usciti sulla stampa<br />
anche in questi giorni, della situazione<br />
criminale nel mandamento, numeri minuscoli,<br />
da contabilità elementare, indicativi<br />
di una situazione assolutamente<br />
sotto controllo, inserita in una dimensione<br />
urbana sicura e pacifica.<br />
Risponde con la calma e con i dati<br />
al fuoco di fila delle destre, pronte a<br />
spostare abilmente la discussione dalla<br />
sostanza, dai fatti, alle percezioni.<br />
Quando lascio la sala ho la netta<br />
sensazione che le garanzie portate siano<br />
sensate, ragionevoli e convincenti.<br />
Eppure nonostante le statistiche, no-<br />
10 • M T•<br />
aprile 2010<br />
VISTA DA VICINO<br />
[Alessandro Saullo]<br />
nostante i numeri (che nessuno smentirà,<br />
nemmeno in seguito), nonostante<br />
le garanzie del questore, assistiamo al<br />
quotidiano bombardamento mediatico...<br />
“Il questore non allontana la Paura”<br />
il titolo del giorno dopo sul Piccolo<br />
è il ritratto di un’offensiva mediatica<br />
e il manifesto di una linea editoriale.<br />
Quella della Paura.<br />
Sicurezza e Percezione, binomio<br />
che si ripete fino alla noia sui giornali,<br />
<strong>Monfalcone</strong> vista da chi<br />
ci viene a vivere da fuori.<br />
Vivo a <strong>Monfalcone</strong> da quasi 5<br />
anni, ma la mia prima volta qui<br />
è stata per un lavoro che durava<br />
una settimana, un lavoro incentrato su<br />
“La Questione Amianto”. Ho conosciuto<br />
la città con gli occhi di chi sa una sola<br />
cosa: che qui c’è tanta gente che muore<br />
di amianto. Ero qui per denunciare il<br />
Male, con le parole di Massimo Carlotto,<br />
con uno spettacolo teatrale. La prima<br />
cosa che mi ha colpito di <strong>Monfalcone</strong>?<br />
dotato di un piccolo trabocchetto retorico,<br />
se infatti è chiaro che la città è materialmente<br />
sicura, allora il problema si<br />
sposta sulla percezione. Ma come guarire<br />
un malato che non ha alcuna vera<br />
malattia?<br />
Ecco che si propone di armare i vigili<br />
urbani, di sparare raffiche di ordinanze,<br />
di aumentare le telecamere, di<br />
spendere fiumi di denaro pubblico (perchè<br />
di questo si tratta) per affrontare un<br />
problema che non c’è.<br />
Mentre si sposta, con questa scusa,<br />
lo sguardo lontano da una crisi economica<br />
angosciante che rischia di mettere<br />
in crisi l’intero comparto produttivo del<br />
territorio, da una ristrutturazione sanitaria<br />
che potrebbe annichilire la sanità<br />
isontina, da un progressivo logoramento<br />
dei diritti civili, dalla destrutturazione<br />
della cultura come spazio di proposta<br />
pubblica.<br />
Per questi temi non c’è spazio, tutto<br />
occupato dall’infinito dibattito sulla sicurezza<br />
placebo.<br />
Nel mercato elettorale, evidentemente,<br />
l’ansia paga un prezzo molto<br />
alto. ■<br />
[di Laura Fogagnolo]<br />
Che la Sua Fabbrica sia ancora attiva.<br />
Ma come? Ha provocato la morte di centinaia<br />
di persone ed è ancora qui? Col<br />
tempo ho capito il Suo peso nell’economia<br />
dei fatti e il vero significato del<br />
verso di una poesia “il cantiere è come<br />
un buon papà”. Ci si può ribellare ad<br />
un buon papà? Infatti molti ancora oggi<br />
fanno finta di niente. E la città va avanti:<br />
ignora i tanti morti, le tante brutture, per<br />
concentrarsi su somme lamentele come<br />
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